MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
NUMERO 145 - ANNO 2020
EURO 5,00
Raffaello:
il miracolo della bellezza INTELLIGENZA ARTIFICIALE
GHIA L 6.4
VITE DA CHEF
EMERGENZA GLOBALE
IL MONDO CHE (NON) CAMBIA
SERIE TV
Un manifesto tra etica e scienza Coronavirus: l’Italia che reagisce
Bellezza italiana dal cuore americano A.A.A. Anti-Trump Cercasi
Niente scherzi a Il Pagliaccio Scacco matto al Professore?
FELIS, VERI SPECIALISTI
DEL MADE IN ITALY
Via Mezzomonte, 23 33077 Sacile (PN) Tel. +39 0434 737052 E-mail: info@felis.it Web: www.felis.it
EDITORIALE
RIPARTIREMO, COME SEMPRE, DALLA BELLEZZA Nel momento in cui questo numero va in stampa l’Italia è alle prese con uno dei periodi più duri della sua storia recente, prima in Europa ad aver adottato misure drastiche per il contenimento del contagio da Covid-19. Il virus è arrivato privando il Belpaese del suo vigore, colpendo duramente turismo e cultura, le basi su cui poggia la sua economia e su cui si è faticosamente costruito un’immagine internazionale. Non nascondo che continuare a raccontare la bellezza dell’Italia in un clima di simile incertezza non è missione da poco. Eppure sono certo che sarà proprio la sua bellezza a salvarci e a riportarci sulla strada delle sfide future. Un futuro che deve essere all’insegna dell’educazione, del senso civico e della cultura. Proprio sulla cultura puntiamo in questo numero sperando che possa essere anche un veicolo di trasmissione di educazione e sia sinonimo di un rapido ritorno alla normalità. Prendiamo questo tempo per accumulare bellezza e grazia, le stesse con cui Raffaello (di cui quest’anno si celebrano i 500 anni dalla morte) ha rivoluzionato e condizionato per sempre l’arte. Facciamo scorta in queste pagine, come sempre abbiamo fatto e se possibile con ancora maggiore entusiasmo, di tutto il bello per dirci tutti, ancora una volta, che insieme anche se distanti siamo più forti. Franco Del Panta
MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
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EMERGE NZA GLOBA LE
RISORSE (DIS)UMANE
CORONAVIRUS: TRA CITTÀ SOSPESE E SPERANZE, L’ITALIA CHE REAGISCE
NUMERO 145 ANNO 2020
AFFARI (DI CUORE) IN UFFICIO
56 LE FORME, L’ARTE
ARTE POETICA
42 28 IL MONDO CHE (NON) CAMBIA
A.A.A. ANTI-TRUMP CERCASI
32 SCENARI CONTEMPORANEI
INTELLIGENZA ARTIFICIALE. UN MANIFESTO TRA ETICA E SCIENZA
STORIE D’IMPRESA
60 IN SALA
ONWARD
CAMERA DI COMMERCIO SVIZZERA IN ITALIA: UN PONTE PER IL BELPAESE
48 FARE IMPRESA
ETICA E BUSINESS: LA RIVOLUZIONE POSSIBILE
64 SERIE TV
SCACCO MATTO AL PROFESSORE?
50 ANNIVERSARI D’ARTE
RAFFAELLO: IL MIRACOLO DELLA BELLEZZA
EURO 5,00
Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
86 AU T O D ’ E P O C A
A VERONA RUGGISCONO I MOTORI DEL PASSATO
Progress è una pubblicazione curata da La6 Group s.r.l. Largo della Primavera, 40 00171 Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010
Progress n°145 / aprile 2020 Uffici Commerciali Roma, Via Giovanni Devoti, 28 - 00167 Roma Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Editoriale Franco Del Panta direzione@edizionisei.com
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Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com
VITE DA CHEF
NIENTE SCHERZI A IL PAGLIACCIO
74 F U G A D ’ AU T O R E
IN SALENTO NEL NOME DEL GREEN
90 FOCUS MOBILITÀ
NOLEGGIO A LUNGO TERMINE: PERCHÉ CONVIENE?
Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@la6group.com A. Creta, E. Pasca, M. Morelli, E. Rodi, S. Riva, L. Mancini, Y. Leone, S. Valentini, M. Baffigi, F. Bruni, R. Bernardo, M. Pituano, M. Bertollini, R. Cavrioli, B. Vecchiarelli, J. Daporto, E. Zucca, D. Battaglia , M.Tiberi, G.Migliore, E. Rauco, G.Collina, R. Giasi, Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Art Direction Francesco Sciarrone www.francescosciarrone.it Stampa, Allestimento e Distribuzione La6 Group s.r.l.
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BELLEZZA ITALIANA DAL CUORE AMERICANO
Informazioni e Abbonamenti info@la6group.com www.progressonline.it N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
Un “salto” nell’Umbria più verde Le imponenti Cascate delle Marmore, in provincia di Terni, sono nate dall’interazione tra uomo e natura. Con un’altezza complessiva di 165 metri, detengono il primato mondiale di cascate più alte costruite dall’uomo. La loro magnificenza le rende una destinazione per molti turisti per ammirare uno spettacolo unico in un’autentica immersione nel verde umbro. Situate in Valnerina, le Cascate delle Marmore rappresentano il cuore della splendida riserva naturale situata a pochi chilometri da Terni. I visitatori possono godere di una vista mozzafiato dei tre salti che caratterizzano queste cascate. Possono farlo dal Belvedere inferiore, alla base della cascata, da dove si può ammirare la grandiosità dell’acqua che si tuffa con tutto il suo potere. Altrimenti, si può scegliere di andare al Belvedere superiore, situato su un punto elevato, per avere una splendida visione d’insieme del primo salto della cascata. Diversi sentieri percorrono il parco ed è possibile andare a piedi tra i due belvedere, sia in salita che in discesa. Di notte la cascata è sempre illuminata da un evoluto impianto a led di ultima generazione, che garantisce un fascio di luce ed una illuminazione uniforme. Margherita Pituano
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ocelli
PARIGI METAFISICA
LUNGA VITA A LOUBOUTIN
Arte, storia e memoria. Il genio dechirichiano protagonista della primavera francese.
Chi ha detto che i migliori amici delle donne sono i diamanti, non aveva mai indossato un paio di Louboutin.
Greco di origine ma italiano d’adozione, Giorgio de Chirico è il padre dell’arte metafisica, una delle by Beatrice Vecchiarelli principali avanguardie artistiche Presso il Palais de la Porte del Novecento. Una delle tante che Dorée, splendido esemplare il fascismo cercò di cancellare. La sua pittura riuscì parigino di Art Decò, è stata allestita la mostra a sopravvivere grazie ad altri movimenti come il “Christian Louboutin: l’Exhibition(iste)”, in “realismo magico” e il più noto surrealismo, sviluppatosi onore dell’inventore delle scarpe femminili a Parigi, al quale fece da supporto e spunto. dall’inconfondibile e inimitabile suola rosso lucido. Consapevole del valore di questa eredità, la capitale Inimitabile sì, perché - come ha ribadito una sentenza francese ha deciso di omaggiare l’artista con la mostra dopo una lunga battaglia legale - è un tratto esclusivo “Giorgio de Chirico. La pittura metafisica” al Musée de del brand. L’esposizione ripercorre la carriera dello l’Orangerie. L’esposizione intende recuperare il legame stilista dagli esordi a Parigi al successo planetario del pittore metafisico con le grandi personalità che l’ha portato a vestire i piedi delle donne più belle del suo tempo – Guillame Apollinaire, Paul al mondo. Vengono presentati i bozzetti e le prime Éluard, André Salmon – le quali per prime creazioni, affiancati dalle tante fonti d’ispirazione, si interessarono alla sua arte e che egli dal cinema alla danza, che l’hanno portato a creare ebbe modo di incontrare a Parigi. Tra modelli iconici come le décolleté Pigalle. Anche queste spicca Paul Guillame, il primo la scelta della location dell’esposizione non è mercante delle opere di de Chirico, attorno casuale, poiché proprio dalla vista della ricchezza al quale ruota la mostra. L’esibizione è stata ornamentale e architettonica del Palazzo si è realizzata grazie alla collaborazione del scatenato l’estro del giovane Louboutin. Museo d’Orsay, del Museo dell’Orangerie Le sue sono molto più che scarpe, e dell’Hamburger Kunsthalle di Amburgo. sono opere d’arte, e chi non può Data l’attuale situazione circa l’emergenza permettersi di indossarle ora può Coronavirus, si stanno aspettando le finalmente ammirarle al museo. nuove date di apertura della mostra. Data l’attuale situazione circa www.musee-orangerie.fr l’emergenza Coronavirus, si stanno aspettando le nuove date di riapertura della mostra.
www.palais-portedoree.fr
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LONDRA RED AND WHITE
CINQUANTA SFUMATURE DI CAFFÈ
Leggenda, folklore e patriottismo: l’Inghilterra in festa per San Giorgio.
Lungo, corto o macchiato? Espresso o americano? Chi crede che di caffè ne esista solo uno, quello all’italiana, si sbaglia.
Il suo nome è tra i più diffusi nel Paese, Intorno al pregiato chicco nero ruota basti pensare ai tanti sovrani che hanno un mondo sconfinato dentro il quale governato il Regno, e l’omonima croce il London Coffee Festival intende (rossa su fondo bianco) fa parte della addentrarsi. La rassegna giunge bandiera nazionale. Si tratta di San quest’anno alla sua decima edizione, Giorgio, una figura cardine della chiesa by Beatrice Vecchiarelli un traguardo da festeggiare con un cattolica, vissuta tra il 200 e il 300 d.C., fitto programma di eventi. In cima alla quale da sempre sono devoti gli alla scaletta, la competizione tra i Coffee Masters, vinta inglesi che lo hanno scelto come patrono. La festa del santo nella precedente tornata da un barista olandese. In cade tradizionalmente il 23 aprile, giorno accettato come sfida 16 agguerriti concorrenti - purtroppo nessuno in data della morte, ma per quest’anno i festeggiamenti, a rappresentanza dell’Italia questa volta - pronti a confrontarsi cura del sindaco della capitale, sono anticipati a sabato 18. a colpi di passione e creatività in 7 discipline, davanti a In programma sono previsti stand gastronomici a base di una giuria di 9 esperti del settore. E poi i workshop di piatti tradizionali, come il chicken tikka masala, mercatini Latte Art, l’arte di decorare il cappuccino che, nel giro di dell’artigianato, spettacoli teatrali, musica dal vivo e tante pochi anni, ha raggiunto livelli di tecnica incredibili, e quelli attività gratuite. Il tutto nel cuore della City, Trafalgar Square, per diventare baristi. Tanti i laboratori dedicati al riciclo e la grande piazza a due passi dalla stazione di Charing al packaging dei prodotti da caffetteria. Un angolo della Cross, caratterizzata da due fontane gemelle e dall’alta manifestazione è riservato inoltre alla pasticceria danese colonna dell’ammiraglio Nelson. L’appuntamento è alle 12 e allo stile di vita hygge, fatto di condivisione, semplicità “o’ clock” ma se volete accaparrarvi i posti migliori, come e armonia. Non possono mancare i grandi marchi italiani direbbero gli inglesi, ricordate che “the early bird gets della torrefazione come Segafredo, Kimbo e Lavazza. Togli the worn”. Si rimane comunque in attesa di comunicazioni la data e aggiungi: Data l’attuale situazione per il Covid-19, su un possibile rinvio a causa dell’attuale emergenza il festival è stato rimandato. Covid-19.
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ASSAFRICA & MEDITERRANEO
LA TRUE ITALIAN PIZZA WEEK ALLA CONQUISTA DEI PALATI TEDESCHI
si parla di True Italian non ci si sta riferendo alla nazionalità del cuoco, del gestore o del proprietario, ma si parla dell’approccio alla cucina. Parole chiave dei ristoranti True Italian sono Dopo il successo degli scorsi originalità delle ricette e ingredienti di anni, torna l’evento che offre qualità, elementi che sono fondamentali ai berlinesi la possibilità anche per ottenere l’alimento simbolo di assaporare il gusto dell’italianità, la pizza appunto. La dell’autentica pizza italiana. by Lucia Mancini True Italian Pizza Week intende celebrarlo con un’iniziativa speciale Mortadella & pistacchio, mozzarella che coinvolgerà le migliori pizzerie della capitale di bufala, pizza fritta, pinsa romana, prosciutto di tedesca. Dopo il successo delle scorse edizioni, anche Parma, carbonara, capricciosa, prosciutto e funghi, quest’anno, dal 23 al 29 aprile 2020, nelle circa 30 ortolana: indipendentemente dalla sua versione e dal pizzerie partecipanti sarà possibile ordinare a soli 12 suo condimento, la pizza è il simbolo dell’italianità per euro un’autentica pizza italiana a scelta tra due tipologie eccellenza, e dal 2017 è anche patrimonio UNESCO. e un Aperol Spritz o una bibita analcolica. Non c’è È scontato dire che, ovviamente, sarebbe meglio bisogno di alcuna card o biglietto: basta recarsi in uno dei gustarla nella sua terra d’origine, l’Italia appunto, ma ristoranti partecipanti e chiedere la specialità dell’evento. fortunatamente esistono delle oasi felici per i “pizza Per vedere con una sola occhiata dove si trovano tutte lovers” anche negli altri Paesi. Come in Germania ad le pizzerie aderenti, sarà possibile consultare la Pizza esempio. Ed è qui, a Berlino per l’esattezza, che è nato Week Berlin Map, una mappa ricalcata su quella della True Italian, il network che mira a preservare gli autentici metro di Berlino che indica zona per zona tutti i locali locali italiani della città attraverso il marchio (registrato che aderiscono all’evento. La True Italian Pizza Week presso il Deutsches Patent und Markenamt, l’ufficio è organizzata in partnership con Aperol Spritz e con il marchi e brevetti tedesco) e una serie di iniziative ed supporto di Acqua Panna e San Pellegrino. Un’occasione eventi durante l’anno. True Italian – progetto Berlin Italian unica per i berlinesi di scoprire quanto la pizza possa Communication – sono tutti quegli ambasciatori della essere un alimento che varia nella presentazione e negli cucina italiana che, a partire dalla scelta degli ingredienti, ingredienti rimanendo però, allo stesso tempo, uno dei dimostrano quotidianamente il proprio impegno per la diffusione del mangiar bene. Per essere chiari: quando cibi più gustosi di sempre.
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Il Terzo Pilastro su scala internazionale per un nuovo sviluppo sociale, economico e culturale.
La Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è la naturale evoluzione della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, in quanto si fa portatrice e sintesi, su più ampia scala e senza alcun vincolo territoriale, delle due strategiche direzioni di intervento originarie: il Terzo Settore (o Terzo Pilastro, il non profit) e le tematiche urgenti ispirate dall’osservazione di ciò che accade al di fuori del mondo Occidentale, con uno sguardo che va oltre l’area mediterranea per approdare nei Paesi emergenti in Medio ed Estremo Oriente, futuri protagonisti della nostra Storia. Essa, infatti, opera nei campi sanitario, della ricerca scientifica, sociale e del Welfare, educativo e formativo, culturale ed artistico e svolge la funzione di ponte tra le diverse culture fra Oriente ed Occidente, fra Nord e Sud del mondo. www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it
di traffico a New York molti cittadini si spostano con la metro, e questo permette anche al semplice turista di venire a contatto con la grande Anche chi non è mai stato multiculturalità che popola la a New York non può non Grande Mela. Inoltre potrà capitarvi conoscere l’iconica metro di assistere a piacevoli esibizioni cittadina. Protagonista di film, artistiche, nelle stazioni oppure serie tv e videoclip musicali, all’interno degli stessi vagoni. la “tube” nel corso degli anni Insomma, anche un semplice è entrata, attraverso il grande viaggio qui può trasformarsi in un e piccolo schermo, anche by Sveva Riva vero e proprio spettacolo. nelle nostre vite. Facciamo La popolarità della “tube” due passi nel sottosuolo di NY. newyorkese è data anche dalla molteplicità delle linee attraverso le quali si snoda: sono 472 le Se esiste una metropolitana entrata così saldamente stazioni comprese nel servizio, 27 le linee totali, più nell’immaginario collettivo questa è sicuramente di qualsiasi altra città al mondo. Una complessità quella di New York. Non fosse altro per le centinaia che ben si può capire anche dando solo un veloce di film ambientati in città che hanno avuto, tra le loro sguardo alla mappa della metro stessa, non a caso molte location, anche la famosa subway. soprannominata “The Labyrinth”. Pensiamo a I Guerrieri della Notte, Ghostbusters, Le La firma su questa “opera” è di Michael Hertz, Tartarughe Ninja o Spiderman, senza dimenticarci grafico originario di Brooklyn, scomparso poche l’iconico e intramontabile Ghost. Tantissimi i registi settimane fa, che negli anni ’60 ha interamente che hanno voluto girare scene dei loro film tra i binari e i vagoni della metro newyorkese, rendendola nel disegnato la cartina del servizio metropolitano. Se quel complesso intersecarsi di linee rosse, blu, verdi, corso dei decenni qualcosa di più di un semplice giallo, ocra e viola appaiono di comprensibile lettura mezzo di trasporto. Non è un caso, dopo tutto, che a newyorchesi e turisti, è quindi merito di Hertz, anche un’icona della musica come Michael Jackson che sulla piantina non solo ha tracciato le linee dei abbia scelto la metro di NY come set del videoclip di collegamenti, ma anche quella della città, dando così uno dei suoi più grandi successi: Bad. una visione completa della Grande Mela. Ma a cosa è dovuta tutta questa fama? Data la mole
SOTTO TERRA NELLA GRANDE MELA
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CON HONOR IL LAPTOP È “MAGIC”
rapporto display/corpo dell’84% per il device più piccolo e dell’87% per il fratello maggiore. Da segnalare la Il marchio di proprietà Huawei presenza del pulsante di accensione sogna in grande e, dopo essersi che incorpora il lettore di impronte affermato nel campo degli digitali, una porta USB Type-C (serve smartphone, sforna due laptop anche per la ricarica, 46% in soli che, per rapporto qualità/prezzo, 30 minuti), una HDMI, una porta hanno tutta l’intenzione di dare USB 3.0, una USB 2.0 e jack audio filo da torcere sul mercato alla 3,5mm. Ciò che rende ancor più concorrenza più diretta. by Giorgio Migliore interessanti questi due devices, oltre alle caratteristiche tecniche da top di Honor sbarca anche nel mercato dei gamma, è il prezzo perfettamente in linea con la politica pc e lo fa in gran stile, strizzando l’occhio (per design “low cost” (se consideriamo la concorrenza) intrapresa e dimensioni) ai “colleghi” con la mela morsicata da tempo da Honor. Honor MagicBook 14 e 15 sono e puntando su leggerezza, funzionalità, autonomia stati commercializzati in alcuni mercati selezionati (su (dichiarate quasi 10 ore con un ciclo di carica) e ricarica tutti gli store del marchio) negli scorsi giorni. Si parte da veloce. Quelli entrati in commercio da 599 euro per l’edizione con 8GB di pochi giorni sono due dispositivi che RAM e 256GB di storage interno. allargano la ricca offerta tecnologica Successivamente, arriverà anche il di Honor, già composta da un’ampia modello con a bordo 512GB di spazio gamma di smartphone, smartwatch, di archiviazione. Il sistema operativo band per il fitness e accessori vari. di base è, ovviamente, Windows 10. I nuovi nati in casa cinese, realizzati Entrambi i laptop sono compatibili entrambi in alluminio, sono stati con Magic-link 2.0, il sistema di battezzati “Magicbook” e vengono Honor per trasferire facilmente file, distribuiti in due versioni, da 14 e 15 anche da smartphone del marchio. pollici, dal peso che oscilla tra il chilo e hihonor.com 40 e 50 grammi. Bordi sottilissimi e un
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A VOLTE RITORNANO: RIECCO I PEARL JAM
connessione umana in questi tempi.” La copertina del disco è uno scatto del fotografo naturalista Paul Nicklen e rappresenta un ghiacciaio in fase In un periodo di eventi e di scioglimento. Il nome dell’album, concerti annullati o posticipati, che in italiano tradurremmo con gli amanti della musica non “gigatone”, richiama l’unità di misura possono far altro che starsene di massa equivalente a un miliardo a casa, al sicuro, e affidarsi alle care vecchie cuffiette per di tonnellate che in climatologia ascoltare i brani in streaming. viene utilizzata per quantificare Tra le novità di questo mese, il il distacco di ghiaccio ai poli, un by Sveva Riva nuovo album dei Pearl Jam. fenomeno che negli ultimi vent’anni ha subito un drastico aumento. Il tour Si chiama Gigaton ed è disponibile dallo scorso 27 di promozione del nuovo album toccherà anche l’Italia: marzo. I Pearl Jam tornano dopo un periodo di silenzio per ora è confermata la data del 5 luglio, a Imola, durato 7 anni (l’ultima fatica, Lightning Bolt, è uscita nel per il concerto della band statunitense. Sono stati 2013) e lo fanno in grande stile, con un album che sin invece rinviati gli appuntamenti in Nord America per dal suo annuncio, ad inizio anno, ha promesso scintille l’emergenza Coronavirus. e riacceso la passione dei fan. “Realizzare questo Questi i brani presenti nell’album: Who Ever Said, disco è stato come un lungo viaggio” ha svelato Mike Superblood Wolfmoon, Dance of the Clairvoyants, McCready, chitarrista del gruppo. “È stato oscuro Quick Escape, Alright, Seven O’clock, Never e a volte confuso a livello emozionale , ma anche Destination, Take The Long Way, Buckle Up, Comes una mappa entusiasmante e sperimentale verso la Then Goes, Retrograde, River Cross. redenzione musicale. Collaborare con i miei compagni L’album è disponibile sia presso i negozi di dischi di gruppo per Gigaton alla fine mi ha dato più amore, che, ovviamente, online sulle principali piattaforme di consapevolezza e conoscenza della necessità di streaming.
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DIREZIONE TROPICO DEL CAPRICORNO
Henry Every, Abraham Samuel, Thomas Tew e William Kidd. Si pensa che proprio Kidd, uno dei corsari più celebri, In attesa di poter ricominciare a abbia nascosto il suo immenso tesoro viaggiare lanciamoci alla scopersull’isola e nonostante siano trascorsi più ta dei tesori dei pirati tra le palme di 300 anni, la gente viene ancora in Madi Île Sainte-Marie, isolotto incondagascar sperando di ritrovare qualche taminato a due passi dal Magadascar. doblone d’oro nascosto sotto la sabbia. Ma perché Île Sainte-Marie fu scelta Per essere un’isola tanto piccola Île Saindai pirati come roccaforte? Ovviamente by Greta Vanzulli, te-Marie ha una storia lunga e interesper la sua posizione strategica. L’isola in collaborazione con Rolling Pandas sante. Scoperta da navigatori portoghesi malgascia si trova in una collocazione intorno al 1506, fu inizialmente nominata “Santa Maria” e perfetta nell’Oceano Indiano, poco distante dalle rotte per nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe il commercio di spezie che si dirigevano verso l’India. diventata quasi due secoli dopo. Di recente l’isola dei Con le sue baie protette, non poteva esserci un posto pirati ha guadagnato una crescente popolarità tanto da migliore come rifugio a cui fare ritorno con i ricchi carichi competere con la sorella Nosy Be per l’attenzione dei saccheggiati alle navi inglesi. turisti che vengono in Madagascar anche solo per ammiL’Île Sainte-Marie, pur non dimenticando il suo passato rare i suoi paesaggi da cartolina. Con spiagge bianche piratesco, oggi è completamente sicura. A parte qualche nulla hanno da invidiare a quelle delle Maldive, l’Île che resort per accogliere i turisti, l’isola conserva da Sainte-Marie è un vero paradiso naturale che aspetta solo sempre un’atmosfera rurale e poco intaccata dalla mano di essere visitato. Al largo delle coste orientali del Madadell’uomo. Quello in Madagascar è un viaggio, anzi gascar, Île Sainte-Marie non sempre è stata una tranquilla un’esperienza unica. Unica per la sua natura, con la quale isoletta di resort vacanze. Tra XVI e XVIII secolo divenla popolazione locale convive in un rapporto autentico, e ne la casa di oltre mille pirati tra cui anche i leggendari che nella sua rarità non può essere vista altrove se non in Robert Culliford, Olivier Levasseur, Christopher Condent, Madagascar.
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DOVE (E COME) SI MANGIA A CIVITA DI BAGNOREGIO
Alma Civita: fermatevi a mangiare in questo ristorante scavato nella pietra. Due piani per un locale intimo che sorge in una piccola via del borgo e nel quale potete trovare piatti ispirati al territorio rivisitati in chiave Uno stretto ponte di 300 moderna. Per far contento lo stomaco metri, da fare godendosi il e, perché no, anche l’obiettivo della panorama circostante, oppure vostra macchina fotografica. da percorrere tutto d’un fiato se La presentazione dei piatti infatti dona soffrite di vertigini, rappresenta un tocco in più a ricette a base di l’unica, quanto suggestiva, via materie prime della zona: troviamo per arrivare nel paese. qui formaggi locali, così come sono locali la maggior parte delle carni e Qualche scorcio di questa piccola by Alessandro Creta le verdure. Speciale menzione per frazione di Bagnoregio, popolata le salse, ottime quelle a base di fagioli del purgatorio, da una decina di anime, vi sarà forse famigliare: Civita di borragine e zucca. Interessanti i primi, menzione infatti è stata location di film, programmi televisivi e spot per gli agnolotti di bufala accompagnati da un ragù di pubblicitari, ma viverla direttamente dall’interno ha pere, pecorino e noci in un abbinamento che richiama decisamente tutt’altro gusto. Proprio del gusto, quello la più classica delle tradizioni contadine declinata in più strettamente gastronomico, vi parliamo in questo chiave pop. Dopo pranzo potete dedicarvi alla scoperta articolo. Tra i molti locali, qui davvero non manca la di Civita visitando il museo dedicato poi, come ultimo scelta, ne abbiamo selezionati alcuni per voi. momento di relax, concedetevi un calice in un wine bar. Arco del Gusto: un piccolissimo locale dal quale Ve ne segnaliamo due, entrambi con vini potete transitare sia per un veloce brunch (a base prevalentemente del territorio, provenienti per lo più di taglieri di salumi o formaggi della zona) oppure dalla vicina Umbria, dalla non distante Toscana e, per un particolare gelato a base di ricotta di pecora. ovviamente, dal Lazio (in particolar modo dalla zona Qui infatti potete gustare una classica coppetta con di Montefiascone. Il Wine Bar D’Andrea (con una questo formaggio prodotto da un caseificio della caratteristica saletta incavata nella roccia, al piano zona, arricchita (consiglio) da una crema a base di inferiore) e La Piazzetta, locale che si trova appena nocciole del Monte Cimino (famoso nel viterbese per la superata l’entrata di Civita. produzione di questo frutto secco).
Foto: Officina Visiva | 22 |
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CORONAVIRUS: TRA CITTÀ SOSPESE E SPERANZE, L’ITALIA CHE REAGISCE
Le crisi non avvisano: arrivano e basta. E quella che ha colpito l’Italia e il mondo intero lo scorso mese è stata tra le peggiori del dopoguerra. Ma il nostro Paese ha trovato la forza di reagire, fermandosi e, allo stesso tempo, andando avanti. Grazie anche alla Rete. riorganizzato impegni. Ma, soprattutto, ha dovuto rivedeL’Italia si è fermata. «COVID-19 è una pandemia, re le proprie abitudini, nella nuova e imprevista dimensioper i livelli allarmanti di diffusione e gravità». Lo ha ne di vita “tutti a casa”. Ma nelle città deserte, dove tutto dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità è stato interdetto come in uno scenario di fantascienza, l’11 marzo. “Peste” di manzoniana memoria? Metafora di cosa c’era da fare? È stato, come non mai, il tempo della una presenza del Male che riguarda, indistintamente, tutti. Rete. La tecnologia digitale si è rivelata, in questa occasioCerto, colpisce maggiormente i più fragili, e non solo, per ne, la salvezza della nostra quotidianità. Per comunicare, età o per condizioni di salute. lavorare, “stare insieme” e altro. Per continuare a vivere L’Italia si è ritrovata a dover stare “in trincea”. Per una anche se obbligati a non uscire da casa. Per togliere spazio guerra che ha chiesto a tutti, soprattutto, di rimanere a al nemico. casa. “Io resto a casa”. È il senso dei provvedimenti che il Naturalmente, per la scuoGoverno ha emanato negli la, di ogni ordine e grado, i scorsi giorni. Consentiti gli canali telematici sono stati lo spostamenti motivati «solo strumento prezioso per proda comprovate esigenze È stato, come non mai, il tempo della Rete. seguire nell’attività didattica. lavorative o situazioni di Per studenti e docenti, una necessità ovvero per motivi La tecnologia digitale si è rivelata, rimodulazione che ha richiedi salute». Misure percepite in questa occasione, la salvezza sto impegno e ancora maggiocome severe, ma necessarie della nostra quotidianità. re sintonia. Film e programmi per limitare il dilagare dell’eonline, in questa situazione, mergenza epidemiologica. sono stati i protagonisti dello Città spettrali. Una suggesvago, su smart TV, console stione inaspettata ha sfidato, per videogiochi, PC, Mac, cellulare, tablet e ogni disposicome non mai, milioni di persone, sino a pochi giorni pritivo elettronico. E, nella quarantena collettiva all’epoca di ma un esercito di formiche impegnate a correre tra centri Facebook e WhatsApp, sono nate nuove forme di sociacommerciali e palestre, tra casa e ufficio. Il nuovo scenalizzazione. Tutte digitali. Le idee degli italiani, soprattutto rio ha imposto a tutti di fermarsi. La quasi totalità degli più giovani, non sono mancate. Sono nati gli “aperichat” italiani che già lavorava da casa, seppur al minimo, ha | 25 |
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e qualcuno si è ritrovato con gli amici per un brindisi all’ora in cui un tempo si ritrovava per il rito quotidiano. Si sono formati gruppi (virtuali) di lettura e di parole crociate. Musica e spettacolo, arte e fitness hanno offerto interessanti proposte via web. Tantissimi artisti, da Jovanotti a Fiorello, da Bocelli a Sangiorgi, da Ligabue ad Amadeus, da Maria Grazia Cucinotta a Francesca Archibugi, da Cristiana Capotondi ad Antonella Clerici, per citarne alcuni, hanno rilanciato la campagna #iorestoacasa. Cancellati tutti gli eventi in programma, è stato invece un boom per l’iniziativa “Musica contro il coronavirus” che prevedeva concerti in streaming sulle principali piattaforme social (Facebook e Instragram). L’idea è stata della giovane Alice Mazzoni, digital marketing manager, specializzata nella gestione dei social media per la musica. Grazie al digitale, la cultura non si è dunque arrestata dinanzi al coronavirus e ha attraversato tutte le zone rosse del mondo mentre teatri, cinema, musei, archivi, biblioteche e altri luoghi hanno dovuto chiudere al pubblico. Molti sono stati infatti i musei che hanno postato sulla Rete capolavori da scoprire. Da casa. Per citarne qualcuno, i Musei Reali di Torino, Pompei, il Colosseo, gli Uffizi a Firenze, il Palazzo Reale, il Museo di Capodimonte, il Museo di San Martino a Napoli, il Parco archeologico dei Campi Flegrei, il Museo Egizio, Palazzo Barberini, la Galleria nazionale d’arte moderna e Contemporanea di Roma, il Museo archeologico di Cagliari, il Museo d’arte orientale di Venezia, il Museo Omero di Ancona, la Galleria Nazionale dell’Umbria. Dal nostro computer di casa è stato possibile “viaggiare”, mai come in questo momento, tra i vari musei visitabili online in Italia, in Europa e nel mondo. Intanto, per affrontare la “quarantena fitness”, in Rete sono apparse proposte online per tenersi in forma rimanendo a casa. E così per meditazione o yoga. A casa, per rigenerare il corpo e la mente. Ma non solo. Il periodo di quarantena ci ha permesso di cucinare con maggiore cura, ascoltare buona musica, fare giardinaggio – se si dispone di un terrazzo o di un giardino – sistemare librerie, armadi e tante cose che forse non ricordavamo neanche più. È stato anche il tempo di leggere, di riflettere, di aprirsi a nuove idee. Il tempo della creatività e dell’immaginazione. La vita, certo, è cambiata per tutti al tempo del coronavirus. Con la sensazione di aver perso il controllo di qualcosa che, oggi, ha un nome: COVID-19. Ma, forse, avevamo già perso da tempo il controllo di noi e delle priorità della nostra vita? Tutti, proprio tutti, in questo momento, siamo chiamati a misurarci con noi stessi. Proviamoci, da subito, con il sorriso nel cuore. Nella speranza che quando – speriamo presto – sarà finita l’emergenza, ci ritroveremo tutti, forse, migliori e più vicini che mai. Elvira Frojo | 26 |
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#iorestoacasa Si è rivelata un successo l’iniziativa, nata dall’appello del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, nell’ambito della campagna #iorestoacasa, che ha chiesto alla Rai e a tutte le tv e radio di sostenere ‘L’Italia Chiamò’, la maratona solidale per la Protezione Civile sul canale YouTube del Mibact. Oltre 100 i protagonisti del mondo dell’informazione, della cultura, della musica e dello spettacolo che vi hanno aderito, mettendo in scena momenti di festival culturali, produzioni teatrali, concerti e mostre sospese o cancellate: performance, interviste, canzoni e poesie, tutte in streaming dalle case degli artisti. Presenti nel palinsesto anche video prodotti dai luoghi della cultura del Ministero per raccontare la vita in questi giorni al museo, nelle biblioteche, negli archivi, le attività in corso e le tante iniziative sui canali digitali.
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A.A.A. ANTI-TRUMP CERCASI Sleepy Joe o Crazy Bernie, come li ha ribattezzati lo stesso Donald Trump: da un lato l’ex vice presidente di Obama, dall’altro il senatore del Vermont espressione dell’ala sinistra del partito. Per i democratici la corsa alle primarie sembra già segnata.
del supermartedì elettorale, annientando qualsiasi possiL’emergenza Covid-19 non risparmia neanche la bile pericolo rappresentato dalla candidatura di Michael campagna elettorale per eccellenza. E mentre negli Bloomberg e dalla sua campagna da 500 milioni di dollari States si cancellano comizi ed eventi pubblici, i can(che però gli è valsa nient’altro che un’umiliante uscita didati democratici puntano il dito contro l’immadi scena, con l’unica vittoria nelle Samoa Americane). gine distorta che Trump ha dato del Paese con un L’ex vicepresidente di Barack eccesso di fiducia che di certo Obama ha messo fine anche a non stupisce e allo stesso quella che sembrava la fuga intempo preoccupa non poco. contrastata del ‘socialista’ BerEd è proprio Bernie Sanders, Quella americana resta la campagna nie Sanders, vincendo anche in promotore del piano “Medicaelettorale più affascinante, Missouri, Mississippi e sopratre for all”, a sottolineare come anche se i volti nuovi scarseggiano tutto nel popoloso Michigan, l’assenza di un sistema sanitario e l’età media dei candidati che da solo vale 125 delegati. Il universale e centralizzato renda vecchio Joe, 77 anni a novemancora più difficile rispondere a è un aspetto tutt’altro bre e alle spalle due candidatuquesta crisi. che rivoluzionario. re alla presidenza, ha conquiQuella americana resta comunstato a sorpresa anche il Texas que la campagna elettorale più e ridimensionato i numeri in affascinante, anche se i volti California. Non solo. Biden ha nuovi scarseggiano e l’età media superato Sanders sia nel numero dei delegati conquistati dei candidati è un aspetto tutt’altro che rivoluzionario. che nel numero dei voti popolari, riprendendosi il ruolo Non manca qualche colpo di scena. Protagonista a sordi candidato anti-Trump più credibile e quel titolo di presa è per ora Joe Biden che ha vinto dieci dei 14 Stati | 29 |
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noranze, proponendo università e sanità gratuite per favorito che gli era stato solo momentaneatutti e sostenendo a gran voce il Green New Deal, mente sottratto. Il suo è un programma che il piano di riforme dei democratici per la completa si fonda sulla moderazione per difendere decarbonizzazione dell’economia americana entro “l’anima dell’America” e che punta tutto il 2030. Bisogna poi considerare anche come il resull’esperienza (Biden rivendica il 95 per sto del mondo reagirebbe a ognuna delle possibili cento delle scelte in fatto di politica estera vittorie. Donald Trump ha pochi ma potenti fan di Obama), sulle capacità di mediazione con nel mondo, dal primo ministro israeliano Benjal’opposizione e sull’appoggio di vecchie e min Netanyahu a Jair Bolsonaro per intenderci, nuove leve del partito, da Pete Buttigieg a Amy mentre su Bernie Sanders pesa la simpatia espresKlobuchar, passando per Beto O’Rourke e il sa in passato nei confronti di Cuba e dell’algrande sconfitto Bloomberg. lora Unione Sovietica, nonché Una grande esperienza che le critiche rivolte a Israele. naturalmente porta con sé anche Anche in fatto di politica il peso di grandi errori che l’elet“Io e Bernie condividiamo estera la prevedibilità di Biden torato americano non dimentica, lo stesso obiettivo, e insieme sembrerebbe dunque una carta in primis il mancato intervento batteremo Donald Trump” vincente, lasciando presagire in Siria nel 2013 e il voto a faJoe Biden un ritorno degli Stati Uniti vore dell’invasione dell’Iraq nel all’interno dell’Accordo di Pa2003 durante l’amministrazione rigi sul clima e una distensione Bush. dei toni con l’Iran. Che l’era del Bernie Sanders ha dalla sua un programma dalla portata rivoluzionaria che, nonostante i bullo si stia avviando verso la fine? Martina Morelli suoi 78 anni d’età, strizza l’occhio ai millennials e alle mi-
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INTELLIGENZA ARTIFICIALE. UN MANIFESTO TRA ETICA E SCIENZA Possiamo affidare la nostra vita, le nostre scelte alla tecnologia o meglio ad algoritmi, rischiando di perdere non solo la governabilità dei processi ma, soprattutto, l’umanità stessa?
prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero Jean Paul Sartre diceva: ‘La tecnologia digitale essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana’. rischia di essere una libertà quando la si progetta e Un insieme di algoritmi. Un robot, un software che gli una gabbia quando la si è realizzata’. sviluppatori cercano di rendere ‘intelligente’, ovvero Oggi, nel mondo, si sta lavorando per creare macchine capace di imparare, crescere e migliorare anche dai suoi che ‘impareranno’ da sole. Con l’’intelligenza artificiale’ stessi errori o dalle sue stesse azioni. Un’automazione di la macchina sarà essa stessa capace di governare e di ‘comportamenti intelligenti’? autogovernarsi? Gli ambiti applicativi dell’intelÈ destinata a finire, come in uno ligenza artificiale sono ritenuti scenario di fantascienza, la specie dalle aziende un asset fondaumana come la viviamo oggi? Tutto il mondo si sta preparando mentale per competere. ‘Dare Sostiene Hiroshi Ishiguro, lo alle potenzialità, alle complessità intelligenza’ alle macchine scienziato giapponese creatore di permetterebbe, infatti, di sostiGeminoid – un ‘umanoide’, una ma anche ai potenziali rischi che tuire in parte o del tutto attività sorta di suo alter ego – che, nel comporta l’intelligenza artificiale. svolte oggi dall’uomo. futuro, si potrà persino superare La robotica e l’intelligenza la dualità tra uomo e macchina, artificiale promettono benefici tra intelligenza organica e intelin termini di efficienza e di risparmio economico non solo ligenza artificiale, dando ‘vita’ ad una società simbiotica in ambito manifatturiero e commerciale ma per trasporti, umani – robot. assistenza medica, educazione e agricoltura. Una nuova Ma cos’è, l’intelligenza artificiale? rivoluzione industriale, insomma, suscettibile di toccare Per Wikipedia, ‘L’intelligenza artificiale è una discipliquasi tutti i settori e tutti gli strati sociali che richiede ora na appartenente all’informatica che studia i fondamenti grande attenzione. In tutte le sue implicazioni. teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la Per il report ‘World Robotics’, sulla base dei dati diffusi progettazione di sistemi hardware e sistemi di programdall’IFR (International Federation of Robotics) relativi al mi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico | 33 |
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mercato mondiale di robot industriali, gli investimenti per l’accesso ai dati pubblici e supporto al settore con nella robotica, nel 2018, hanno registrato 16.5 miliardi investimenti, al contempo incentivando il confronto su di dollari: 422.000 unità vendute nel mondo, con un regole di salvaguarda per gli esseri umani. incremento del 6% rispetto all’anno precedente. È, insomma, l’Europa a lanciare la vera sfida: coniugare la Soprattutto Stati Uniti, Giappone, Cina e Corea sono gli tradizione umanistica su cui si fondano i diritti fondamenattori delle nuove frontiere tecnologiche, con approcci tali fissati dalla Carta Europea dei Diritti dell’Uomo con la profondamente diversi tra loro che danno spazio alla spinta tecnologica dei dirompenti strumenti tecnologici. ricerca privata o all’intervento pubblico centralistico. E anche l’Italia si è mobilitata sull’argomento. A marzo Tutto il mondo si sta preparando alle potenzialità, alle 2018, l’Agenzia per l’Italia digitale ha pubblicato il ‘Libro complessità ma anche ai potenziali rischi che comporta Bianco’ – curato da un gruppo interdisciplinare di 30 l’intelligenza artificiale. esperti – frutto di un lavoro di consultazione che ha coinTanti i temi aperti, anche di ordine giuridico. Tra questi, volto circa un centinaio di soggetti pubblici e privati. la disciplina della responsabilità degli ‘agenti intelligenti’, Si tratta del primo documento indirizzato alle amminiconsiderato che il criterio tradizionale di imputabilità è strazioni pubbliche contenente indicazioni su come uticollegato ad una ‘condotta’ da parte del soggetto agente. lizzare al meglio le opportunità offerte dall’intelligenza Ma un’intelligenza artificiale pone artificiale, limitandone criticità in essere una sua autonoma cone aspetti problematici, per sviSarà possibile scongiurare dotta? O bisogna chiamare in causa luppare servizi pubblici sempre la responsabilità del produttore più a misura di cittadino. il sopravvento dell’intelligenza piuttosto di chi realizza gli algoritmi Intanto, uno studio dell’Uniartificiale sull’umanità? decisionali? versità di Princeton, pubblicato Ma, soprattutto, lo sviluppo della L’Europa, in linea con la politica sulla rivista Science, ha dimocoscienza umana è adeguato, oggi, generale in tema di nuove tecnostrato che i sistemi di intelallo sviluppo scientifico e tecnologico? logie, partecipa alla grande sfida ligenza artificiale ereditano considerando, tuttavia, accanto al dall’uomo anche i pregiudizi e punto di vista tecnologico quelgli stereotipi culturali di razza, lo etico, sociale e legislativo, per interventi dei governi di genere ecc.. mirati a regole di salvaguardia di un’intelligenza artificiale Ed alcuni ricercatori di Harvard e del Mit di Boston ‘umanocentrica’. hanno sviluppato un’applicazione che ‘smaschera’ i L’Unione sottolinea i risvolti etici e sociali, evidenziando testi realizzati da intelligenze artificiali identificando che lo sviluppo delle nuove tecnologie deve mirare ad fake news o articoli ‘scritti’ da una mano non-umana. integrare le capacità umane e non a sostituirle. L’acronimo che identifica il tool si chiama GLTR (Giant Ad aprile 2018, 25 Paesi membri dell’Unione Europea Language Model Test Room). hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta con la Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale potrà garantire quale, tra i vari obiettivi, si sono impegnati a coordinare il trinomio evoluzione – tecnologia – consapevolezza? gli sforzi nell’implementazione di sistemi di intelligenza Sarà possibile scongiurare il sopravvento dell’intelartificiale, focalizzando l’impegno a rendere maggiormenligenza artificiale sull’umanità? Ma, soprattutto, lo te disponibili i dati pubblici ma ribadendo la necessità di sviluppo della coscienza umana è adeguato, oggi, allo assicurare la centralità dell’individuo nel loro sviluppo. sviluppo scientifico e tecnologico? Quesiti ai quali solaLa strategia UE sull’intelligenza artificiale è orientata, mente il tempo saprà dare una risposta. quindi, ad una cooperazione tra i Paesi, per favorire lo sviluppo tecnologico attraverso un intervento dei governi Elvira Frojo
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AFFARI (DI CUORE) IN UFFICIO La primavera sta arrivando, i profumi nell’aria risvegliano nei dipendenti sensazioni andate in letargo durante l’inverno… i casi di relazioni romantiche che sbocciano sul lavoro potrebbero aumentare, ed ecco perché molte società applicano policy aziendali per regolare questo tipo di evenienze in ufficio.
Si tende a considerare le relazioni romantiche sul posto di lavoro come un argomento frivolo e una forma d’invadenza nei confronti dei dipendenti, eppure le società prendono la questione molto seriamente, anche perché le conseguenze di una storia d’amore finita male possono avere un impatto sull’azienda, nel caso i due ex innamorati intraprendano atteggiamenti ostili all’interno dell’ambiente lavorativo. Circa il 42% delle grandi multinazionali all’estero ha almeno una policy che gestisce le relazioni romantiche in azienda (e le sue conseguenze naturali come il matrimonio e la parentela acquisita fra colleghi), questo grazie anche alla consapevolezza, da parte dei datori di lavoro, che è impossibile proibire questo tipo di relazioni fra colleghi, ma allo stesso tempo è sano e giusto tutelarsi da cattive condotte come le molestie, i favoritismi o i conflitti: tutti atteggiamenti che danneggiano la produttività ed il morale dei dipendenti. Come vengono scoperti di solito i piccioncini? Abbiamo una statistica anche per questo: di solito il management o le Risorse Umane lo vengono a sapere tramite il buon vecchio pettegolezzo da corridoio (67% dei casi). Viene poi l’autodenuncia da parte della coppia all’azienda, seguita a ruota dalla soffiata anonima. Fanalino di coda è la comunicazione da parte del line manager (che pietosamente sceglie sempre di chiudere tutti gli occhi possibili per non scontentare il dipendente diretto, che chiaramente sceglierebbe sempre l’amore, a discapito del dipartimento). Nel sondaggio promosso nel 2018 da SHRM (Society of Human Resources Management), più della metà delle relazioni sentimentali sul lavoro (53%) è tra dipendenti di diversi dipartimenti e quasi un terzo (32%) avviene tra lavoratori dello stesso livello aziendale. Quasi uno su sei (16%) può essere classificato come una “scappatella”, perché uno o entrambi i dipendenti | 36 |
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coinvolti hanno un partner fisso o un coniuge. Meno loro drammi amorosi. di uno su 10 (8%) si verifica tra un supervisore e un Cosa dovrebbe fare l’ufficio HR se due colleghi novelli subordinato diretto o tra dipendenti di livello significaRomeo e Giulietta infrangessero le policy aziendali sulle tivamente diverso, come tra un amministratore delegato relazioni fra dipendenti? e un operaio. Il dato confortante è che più della metà Le soluzioni sono molteplici, ma mai facili per le persodei professionisti delle risorse umane ha affermato che ne coinvolte: ad esempio trasferire uno dei due dipenle relazioni romantiche in ufficio nelle loro aziende denti in un reparto diverso; redigere un rimprovero hanno portato ad una relazione a lungo termine o al formale a seguito di provvedimento disciplinare; rimuomatrimonio. Quasi tutti gli intervistati la cui azienda ha vere un lavoratore dalla una posizione di supervisione adottato una policy relativa alle relazioni sentimentali del partner; sospendere i dipendenti dal servizio; licensul posto di lavoro (99%) affermano che ziare gli amanti colpevoli nell’inon sono consentite relazioni amorose potesi più drastica. Questo perché In ogni caso la maggiore tra supervisori e diretti subordinati. i datori di lavoro, che desiderano preoccupazione delle aziende In genere, questi divieti sono pensati un ottimo ambiente di lavoro per i è la produttività: non c’è niente per proteggere l’azienda da azioni propri dipendenti devono proibire di peggio di un dipartimento legali riguardanti molestie (nel caso qualsiasi tipo di comportamento in la relazione si interrompesse in malo ufficio che possa favorire dissensi intrappolato nella tumultuosa modo) o se il subordinato affermasse e disordini: la corretta relazione storia d’amore di due colleghi di aver ricevuto avances indesiderate professionale e sociale tra i dipenche disturbano il resto dal diretto superiore o da un collega di denti favorisce la produttività – è della popolazione aziendale livello superiore. una regola base molto semplice ma con i loro drammi amorosi. Oltre alle molestie sessuali, potrebmolto importante. bero esserci anche casi peggiori da Nonostante le preoccupazioni per denunciare, come l’aggressione, le percosse, la diffamale relazioni sentimentali in ufficio, purtroppo le società zione. Una causa fra dipendenti potrebbe portare ad un ancora non formano adeguatamente i dipendenti su conflitto di interessi fra il datore di lavoro e i dipendenti come gestire questi rapporti sul posto di lavoro. Alcune coinvolti, oltre ad aumentare le spese per il contenzioso, aziende chiedono agli innamorati perfino di firmare un soprattutto se il datore di lavoro risultasse mancante nel “contratto d’amore”, che indica che la relazione è convigilare questo tipo di situazioni e condannato a pagare sensuale e che la coppia non intraprenderà favoritismi i danni al dipendente parte lesa nella questione. nè azioni legali contro il datore di lavoro (o fra di loro) Oltretutto le relazioni “capo-segretaria” possono suscitase la relazione finisse non proprio a rose e fiori. Purre nei dipendenti lamentele di favoritismo. Questo tipo troppo l’effetto di questi contratti è non solo l’inefficacia di relazioni possono portare a pettegolezzi, sentimenti degli stessi, ma il contribuire anche ad incoraggiare i feriti, favoritismi e creare un ambiente lavorativo tossilavoratori a nascondere la relazione ai colleghi. co, nel quale l’innamorato “subordinato” viene ostracizzato e sottoposto ed ingiurie e malelingue. L’AUTORE: ALESSIA CASONATO Le aziende oltretutto temono che le storie d’amore in Group HR Operations Director presso SKS365 Malta Ltd, ufficio possano portare a manifestazioni pubbliche di ha lavorato negli uffici del personale di Q8 Petroleum, affetto; oppure a condivisioni inappropriate di informaProcter & Gamble, BNL, BNP Paribas, Philip Morris, Bristol-Myers Squibb, Ministero dei Beni Culturali e zioni aziendali riservate tra i due partner; pettegolezzi Scuderie del Quirinale, potendo avere inappropriati tra i colleghi; minore produttività della esperienza diretta del meglio e del coppia e colleghi che stanno loro intorno; ed infine a peggio delle risorse umane. danni all’immagine dell’organizzazione, perché l’azienÈ una dei pochissimi italiani a poter dire di essersi dimessa da da può essere percepita dall’esterno come non profesun posto pubblico per ritornare sionale, ma a carattere clientelare-familiare. In ogni caso nel settore privato e crede che la maggiore preoccupazione delle aziende è la produttila più letale arma di distruziovità: non c’è niente di peggio di un dipartimento intrapne di massa siano i dipendenti scontenti. polato nella tumultuosa storia d’amore di due colleghi che disturbano il resto della popolazione aziendale con i | 38 |
La vacanza inizia dove finiscono i pensieri DIVERTITI IN SICILIA AL VERDURA RESORT
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NASCE LA NUOVA FIAT 500: LEONARDO DICAPRIO TESTIMONIAL DELLO SPOT DI LANCIO
ispirare il cambiamento e diventare parte della soluzione. Il cammino del cambiamento però non lo si fa da soli. Occorrono partner altrettanto virtuosi che abbiano voglia di mettersi in gioco per migliorare il Pianeta Fiat lancia la Nuova 500, il primo condividendo valori e obiettivi. E modello FCA completamente elettrico. E sceglie una star Leonardo DiCaprio ha abbracciato come Leonardo DiCaprio per il progetto della Nuova Fiat 500. presentarla al mondo. La star mondiale, che da più di vent’anni è coinvolta in prima persona by Sveva Riva “It’s time to take action to create a better nella difesa della Terra, è diventata future”. Il pianeta Terra sta attraversando endorser della vision della nuova un momento molto delicato, unico nella sua storia. Tutti city car elettrica e nel video manifesto “All-in” invita tutti siamo chiamati ad agire per creare un futuro migliore. a dare il proprio contributo così come ha fatto il marchio Fiat accetta la sfida, mettendo in campo il suo gioiello di Fiat con 500. Nel video manifesto “All-in”, dedicato famiglia: la Fiat 500. A Milano, il 4 marzo, è stata presentata alla launch edition “la Prima”, DiCaprio invita tutti a in anteprima mondiale la Nuova 500, la prima vettura di impegnarsi con grande sforzo nella sfida ai cambiamenti FCA nata full electric che cambierà le regole nel mondo climatici verso la sostenibilità: “We need to go all-in” dei veicoli a zero emissioni. Per immaginare il futuro della (dobbiamo giocarci tutto) dice nel suo speech. Fiat ha 500, il marchio Fiat è partito da ciò che l’ha resa quella accettato la sfida facendone una mission e ha messo in che è oggi. Ora, nel 2020, si è all’alba di una nuova era campo il suo gioiello più prezioso, la 500, per proporre ed è tempo che Fiat 500 utilizzi tutta la sua popolarità per il primo modello nato full electric. Perché attraverso la completa elettrificazione di 500 si può aiutare a preservare la Terra, la nostra casa. Questa vision condivisa vede altri attori – Giorgio Armani, Bvlgari e Kartell – tre aziende icone del Made in Italy che insieme con il marchio Fiat hanno dato vita a una strategia dove la sostenibilità sposa l’eccellenza del saper fare, della creatività e dell’innovazione. Ecco come sono nate le One-off, i tre esemplari unici ed esclusivi della Nuova Fiat 500. Per realizzarle con Armani, Bvlgari e Kartell si è partiti dai valori dell’iconica 500, la city car di Fiat più conosciuta al mondo, e da quelli che contraddistinguono la terza generazione. Fondendoli con i loro si sono creati tre esemplari unici della Nuova 500 contraddistinti da stile, creatività e artigianalità. Con un occhio di riguardo per l’ambiente. www.fiat.it | 40 |
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CAMERA DI COMMERCIO SVIZZERA IN ITALIA: UN PONTE PER IL BELPAESE Da 100 anni attiva nel territorio italiano, la Camera di Commercio Svizzera lavora da sempre per favorire la crescita delle relazioni commerciali tra questi due Paesi, affrontando numerose sfide e ostacoli. Barbara Hoepli, Presidente dell’associazione, ci racconta la mission di questa realtà.
crescente il ruolo di ponte tra il Nord Europa e il Sud Associazione senza scopo di lucro attiva sin dal Europa, permettendo nel contempo alle aziende e ai lontano 1919, la Camera di Commercio Svizcommerci di avvicinarsi all’Italia ma anche all’Italia zera in Italia, situata a Milano, porta avanti da di aprirsi verso il resto dell’Europa. La Camera di oltre un secolo l’obiettivo di favorire il rapporto Commercio Svizzera in Italia, in particolare, è stata economico tra il Paese elvetico e quello italiano. fondata a Genova e oggi, dopo cento anni, grazie ai Con un particolare riguardo alla Piccola e Media Imtrafori alpini realizzati e con il Terzo Valico in corso, presa, nel corso degli anni le iniziative attivate sono la città è senza dubbio uno snodo di importantissimi state molteplici, e tutte hanno coinvolto i principali traffici internazionali. operatori istituzionali In occasione di questo del mondo commerciale “La Svizzera in questi 100 anni ha svolto in anniversario, nel 2019 ed economico. Barbara misura crescente il ruolo di ponte tra il Nord abbiamo pubblicato il Hoepli, Presidente dell’asvolume “Svizzera, un sociazione, ci ha raccontato Europa e il Sud Europa, permettendo nel ponte per l’Italia”, che quali sono i principi che contempo alle aziende e ai commerci vuole celebrare questo ispirano la sua mission e di avvicinarsi all’Italia ma anche all’Italia rapporto speciale tra i quali i progetti che intendi aprirsi verso il resto dell’Europa” due Paesi nel contesto de mettere in campo per europeo. sostenere questo percorso Del libro cito solo tre virtuoso. momenti significativi ma la pubblicazione è davvero molto ricca. Dapprima il contributo di Lino Terlizzi Nel 2019 si è celebrato il centenario della fon- “Un secolo di commerci tra Svizzera e Italia” - che dazione della Camera di Commercio Svizzera in esamina in profondità l’evoluzione dei rapporti ecoItalia: come si sono evolute negli anni le relazionomici tra i due Paesi, a cavallo tra gli intensi decenni ni tra i due Paesi? della storia più recente. Gianfranco Fabi, de Il Sole 24 La Svizzera in questi 100 anni ha svolto in misura | 91 | | 43 |
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ore, affronta invece l’importante tema delle “aziende svizuguali. Sono assolutamente dell’idea che vadano promoszere in Italia: realtà e prospettive, valori e testimonianze”, se le caratteristiche personali al di là del genere. documentando la forte presenza elvetica in Italia nel campo dell’industria e dei servizi - presenza tuttora molto Lei rappresenta la quinta generazione di una famiforte. Lo storico Marino Viganò infine si è occupato glia svizzera che in Italia ha costruito un marchio delle vicende di alcune famiglie di imprenditori svizzeri stimato e di successo: che storia racconta l’esperienche hanno svolto un ruolo za ispirazionale della sua significativo nello sviluppo famiglia? economico dell’Italia. Ci sono due aspetti della “Ho imparato a non aver paura, esperienza della mia famiglia a non farmi prendere dal panico, e ciò non In che modo la Camera che sono a mio avviso imporderiva solo dai miei studi di management, di Commercio Svizzera in tanti: il primo è quello legato ma anche da ciò che la mia famiglia mi ha Italia opera per creare e all’essere degli svizzeri venuti raccontato su quello che ha dovuto favorire nuove occasioni di in Italia per lavorare, per fare business tra i due Paesi? imprenditoria. affrontare. Sentendo quelle storie, Swiss Chamber è una piatMi sento in un certo senso una sono un po’ pronta ad affrontarlo anch’io” taforma per lo sviluppo del testimonial in carne ed ossa di business, che si avvale di una questo aspetto, che è tra l’altro rete di imprese e professioniuno degli obiettivi principali sti ben consolidata. È riconosciuta e integrata nel sistema della Camera di Commercio. Il mio antenato è arrivato camerale italiano e collabora attivamente con la rete delle dalla Svizzera da una situazione familiare piuttosto semprincipali Camere di Commercio estere in Italia, conplice. Arrivato a Milano nell’Italia post unitaria, è riuscito sentendo ai propri associati di allargare i propri contatti a sviluppare la sua idea imprenditoriale, dando vita a una business a livello globale. Riconosciuta dai governi dei realtà che ha affrontato poi due Guerre Mondiali e ora due Paesi, si autofinanzia grazie alle proprie attività, anche questa pandemia da Coronavirus, quindi è una non solo di consulenza legale, fiscale e di marketing, ma bella storia che parla dell’Italia che accoglie gli stranieri. anche di comunicazione: gestisce, infatti, lo Swiss Corner Il secondo aspetto è legato al bagaglio di esperienin Piazza Cavour, innovativa vetrina per la promozione ze che le generazioni precedenti mi hanno trae la visibilità di eccellenze internazionali, e uno Spazio smesso. Un esempio attualissimo è proprio Eventi al terzo piano del Centro Svizzero. Pubblica infine questo della pandemia: ho imparato a non il Magazine La Svizzera, unico strumento economico aver paura, a non farmi prendere dal pasvizzero distribuito in Italia, destinato a imprenditori e nico, e ciò non deriva solo dai miei studi rappresentanti delle più importanti istituzioni economidi management, ma anche da ciò che la che dei due Paesi. Costantemente attenta ai bisogni delle mia famiglia mi ha raccontato su quello imprese, organizza eventi sui principali temi di interesse che ha dovuto affrontare. economico bilaterale e ha lanciato recentemente il nuovo Sentendo quelle storie, sono un po’ servizio a supporto del finanziamento delle cause, Third pronta ad affrontarlo anch’io. L’Italia Party Funding, a completamento del proprio servizio di è un Paese accogliente dove si può Arbitrato e Mediazione (www.swisschamber.it). lavorare bene. Ora c’è questa emergenza che dobbiaLei è la prima donna a ricoprire il ruolo di Presimo affrontare ma credo che abbiamo dente della Camera di Commercio Svizzera in Italia: tutti gli strumenti per farcela. Certo, è come vive questa responsabilità? sicuramente un momento serio e delicaSono fortemente convinta che ciascuno il proprio conto, ma dobbiamo continuare a lavorare tributo lo porti in base alle proprie capacità, alle proper quanto possibile. Ovvio che in tutto prie caratteristiche e non in base al proprio sesso. Sono ciò il ruolo delle istituzioni è, adesso più orgogliosa di essere la prima donna presidente, certo, ma che mai, fondamentale. non penso che le mie capacità siano legate al mio genere. D’altronde, neurologicamente uomini e donne sono Margherita Pituano | 44 |
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MANGO: TONI RUIZ NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO
MASSIMO ANTONELLI NOMINATO NUOVO CEO DI EY IN ITALIA A partire dal 1° aprile, Massimo Antonelli succede a Donato Iacovone che ha guidato EY negli ultimi 10 anni.
Il dirigente fa parte del Consiglio di amministrazione di Mango dal 2015 e ha guidato la trasformazione dell’azienda.
Partner di EY dal 2002, Massimo Antonelli è dal 2013 MED Assurance Leader by Sveva Riva Mango ha nominato Toni Ruiz nuovo in Italia, Spagna e Portogallo. Sotto la Amministratore Delegato dell’azienda. sua guida, la practice ha consolidato Ruiz fa parte del Consiglio di amministrazione di la sua posizione di leadership ed è cresciuta in modo Mango dal 2015, quando è entrato rivestendo il ruolo di significativo sia per numero di professionisti che per Responsabile Finanziario. Ha svolto tale funzione fino a fatturato, raggiungendo nel 2019 330 milioni di euro di ottobre 2018, quando è stato nominato Direttore Generale. ricavi. Ha inoltre ricoperto la carica di Accounts and Con questa decisione, la proprietà di Mango apprezza Business Development Leader per la medesima area e rafforza il ruolo di leadership esercitato da Toni Ruiz dal 2010 al 2013. Antonelli, 58 anni, padre di tre figli, è nella trasformazione dell’azienda, che dovrà continuare laureato in Economia e Commercio all’Università nei prossimi anni. Dopo questa nomina, Toni Ruiz assume La Sapienza di Roma. Nel corso degli anni ha la posizione esecutiva di massima responsabilità nel coordinato l’attività di revisione di grandi gruppo. Isak Andic continuerà a presiedere il Consiglio aziende italiane e internazionali, leader di di amministrazione di Mango, di cui fanno parte anche diversi settori industriali, tra i quali Oil & Gas Daniel López, Responsabile Espansione e Franchising, e telecomunicazioni (tra di loro ENI, ENEL e e Jonathan Andic, Direttore di Man, Immagine e TIM). Comunicazione. Massimo Antonelli succede a Donato Iacovone Al Comitato direttivo si aggiungono Elena Carasso, che ha guidato EY negli ultimi 10 anni, Responsabile Settore Online e Clienti; Luis contribuendo al consolidamento Casacuberta, Direttore di Woman e Kids; Josep della posizione di leadership Barberà, CFO; David Gutiérrez, Responsabile della firm in Italia e nella regione globale del Personale; Jordi Álex Moreno, mediterranea di cui è stato CTO; Antonio Pascual, Direttore globale managing partner. della Supply Chain e César de Vicente, Direttore globale Retail. Toni Ruiz si è laureato in Scienze economiche presso l’Università di Barcellona e ha conseguito un Master in economia e amministrazione d’impresa presso l’IESE.
Toni Ruiz
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il senso di un’emozione
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ETICA E BUSINESS: LA RIVOLUZIONE POSSIBILE Parlare della relazione tra business ed etica è di estrema attualità e il mondo delle professioni e degli esperti di economia non può tralasciare questo affascinante binomio.
La crisi di fiducia innescata dagli ultimi scandali finanziari di grandi imprese ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo dell’economia globale al punto da porre seri interrogativi sul futuro dell’economia capitalistica basata sul libero mercato. Ed il progressivo disinteresse per gli investimenti azionari ha avuto anche la motivazione della paura di un sistema che ha mostrato gravi carenze funzionali. Il rispetto delle leggi vigenti dovrebbe essere un ovvio postulato per ciascuna impresa. Tuttavia il rispetto della legge è una condizione necessaria ma non sufficiente per una impresa etica. Nella prospettiva etica entra in gioco il ruolo dell’impresa. Vi sono due possibili visioni a confronto: la prima affida all’impresa l’obiettivo di pura massimizzazione dei profitti con specifico riguardo alla remunerazione degli azionisti; la seconda affida all’impresa la remunerazione del capitale investito ed anche la massima valorizzazione degli interessi dei clienti, dei dipendenti, dei fornitori e del territorio. L’azienda sostenibile si presenta come il superamento del vecchio modello imprenditoriale e pone le basi per una moderna strategia competitiva di mercato per generare valore nel tempo. Ecco perché si sente parlare in maniera crescente di etica e di responsabilità sociale dell’impresa. La soddisfazione dei clienti, la motivazione dei dipendenti, l’impatto ambientale sono alcuni dei centri di attenzione della nuova impresa etica. Le società benefit introdotte in Italia con la Legge 28 dicembre 2015 n. 208
sono definite (comma 376) società “che nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividere gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente”. È importante notare che il perseguimento di questi obiettivi deve essere misurabile e le attività devono essere riportate in una relazione annuale d’impatto secondo il principio di trasparenza dichiarato. Oggi esistono oltre 2500 Benefit Corporation nel mondo e l’Italia è la prima in Europa per il numero di aziende certificate. Reputation è una delle nuove parole di questi ultimi anni: è la reputazione che una certa azienda ha acquisito riguardo ai valori di responsabilità ambientale, etica e sociale. Avvocati, commercialisti, esperti di business e mercato sono chiamati ad esaminare il fenomeno in crescente evidenza che sta attuando una vera rivoluzione del mercato delle imprese. Valutazioni di coordinamento fra norme giuridiche e strategie di mercato potranno essere condivise fra i vari attori presenti nel sistema. Concludendo, l’impegno etico dell’impresa non è affatto in contrasto con gli obiettivi di business ma a ben vedere rappresenta un fattore di equilibrio e di sviluppo delle capacità immateriali dell’impresa stessa, sempre più indispensabili per competere e produrre risultati. In ultima analisi, esso rappresenta il ritorno alla centralità dell’essere umano, nelle sue molteplici mozioni, nelle più generali strategie aziendali. E non ci può essere azienda vincente che non abbia al centro l’uomo. Sveva Riva | 48 |
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“Etica e business: la rivoluzione possibile Professioni ed esperti a confronto sui temi giuridici, economici, deontologici ed etici� ETICA DELLE PROFESSIONI - XVII edizione 23 aprile 2020 ore 15 Swiss Chamber, Camera di Commercio Svizzera in Italia - Milano Evento in live streaming www.eticadelleprofessioni.it | 49 |
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RAFFAELLO: IL MIRACOLO DELLA BELLEZZA A 500 anni dalla morte, il mondo intero celebra il grande maestro di Urbino, che con la sua grazia ha rivoluzionato e condizionato per sempre l’ispirazione artistica a venire.
Una meteora è un lampo fulmineo di luce che squarcia il buio della notte, manifestazione fuggevole eppure suggestiva, metafora efficace di sfolgorante incanto destinato a durare il tempo di un bagliore e poi niente più. La bellezza, nella sua accezione più elementare, è riconducibile forse proprio a questo miscuglio di meraviglia e caducità, di straordinario che si consuma e scompare, restando però impigliato nelle maglie del ricordo e della sensibilità individuale e collettiva; la grande scommessa dell’uomo di ogni tempo, di fronte a tale precarietà, consiste allora proprio nel coraggioso e indomito tentativo di fissare il bello nella sua essenza più autentica e sincera, per sempre. La mano dell’artista è depositaria della missione di acciuffare l’eterno, di tentare di fissarlo in forme e significati. L’arte è d’altro canto elisir di lunga vita, è l’antidoto più potente e dolce contro la transitorietà: l’artista per vocazione trasfigura la realtà per proseguirla elevandola coi più alti intenti e Raffaello Sanzio, il sommo Maestro del Rinascimento, è stato colui il quale, più di ogni altro, grazie al suo tratto divino e al suo talento eccezionale, ha saputo essere capace di compenetrare i misteri del creato e vincere il ricatto del tempo con la sola forza della sua pittura. Scompare prematuramente, a soli 37 anni, all’apice della sua vita e della sua carriera: si spegne all’improvviso la sua fiamma, ma il maestro non è meteora, Sanzio è squarcio nello spazio-tempo. Accadeva 500 anni fa, mentre la Città Eterna era alle prese con le celebrazioni ecclesiastiche del Venerdì Santo: era il 6 aprile del 1620 e il pittore cedeva alla malattia che lo aveva prostrato per 15 giorni, causata, a detta del biografo Vasari, | 51 |
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In questa pagina: Ritratto di Giulio II (ante marzo 1512), La Madonna della Rosa (1518-1520) Accanto: Cavallo dell’antico gruppo dei Dioscuri sul colle del Quirinale (1513 circa)
dai suoi appassionati “eccessi amorosi”. Dolore e sbigottimento prostrano la città di Roma. Le similitudini cristologiche del trapasso di Raffaello Sanzio non fanno che rafforzare un’opinione già consolidata presso i suoi contemporanei: all’apogeo del successo, Sanzio è infatti a buona ragione considerato “divino” e capace di realizzare con grazia e pienezza la sintesi perfetta dell’armonia pittorica e architettonica, sopravanzando la natura stessa. Il Principe dei Pittori, nato a Urbino nel 1483, figlio d’arte e allievo del Perugino, una carriera sfolgorante che lo porta da Urbino a Perugia, a Firenze e a Roma, conosce in vita un’ascesa gloriosa che lo conduce ad essere l’uomo simbolo del Rinascimento. Il mondo rappresentato da Raffaello, anima gentile, spirito acuto in grado di conquistare i personaggi più insigni del suo tempo, è una realtà sublimata, scarnificata dalle sue
Raffaello Sanzio, il sommo Maestro del Rinascimento, è stato colui il quale, più di ogni altro, grazie al suo tratto divino e al suo talento eccezionale, ha saputo essere capace di compenetrare i misteri del creato tramite la pittura
implicazioni più terrene, come le sue meravigliose, ieratiche Madonne, per assurgere a una dimensione trascendente: nella lotta atavica tra uomo e natura, Sanzio segna un punto fondamentale. La sua opera si colloca così quale pietra miliare per chi verrà dopo di lui, alfabeto e grammatica per il linguaggio artistico successivo, tanto da far scaturire una tendenza di pittura alla sua maniera. Raffaello Sanzio è consacrato Messia della bellezza, genio angelico la cui potenza creativa è ben sintetizzata dalle parole scelte dall’umanista Pietro Bembo per l’epigrafe in latino incisa sulla sua tomba al Pantheon, luogo sacro in cui il pittore stesso aveva chiesto di essere sepolto: “Qui sta quel Raffaello, mentre era vivo il quale, la gran madre delle cose temette d’esser vinta e, mentre moriva, di morire”. Nell’epica della vita, breve quanto straordinaria, di Raffaello Sanzio, costellata di avventure amorose e di eccessi, spicca il mito di un amore che non appassisce, che trafigge il tempo e la storia: guardando uno dei dipinti più celebri | 52 |
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A sinistra, sopra: Madonna dell’Impannata (1511). Sotto: San Giovanni Battista (1518). Sopra: Autoritratto (1506-1508).
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A sinistra: Madonna Tempi (1507-1508); sotto: Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi (1518-1519).
dell’urbinate, conosciuto come “La Fornarina”, infatti, ancora oggi è impossibile restare imperturbabili di fronte alla profondità sensuale degli occhi neri che ci guardano dal ritratto. Sono gli occhi di Margherita Luti, o Luzzi, figlia di un fornaio di Trastevere, musa di Raffaello, amore eccelso, avvolto nelle brume della leggenda ma nonostante questo sempre potente ed evocativo. Sanzio la vide affacciarsi da una finestra del civico 20 di via Dorotea e se ne innamorò perdutamente, al punto da dedicarle subito dei versi, da volerla sempre al suo fianco. Il volto di Margherita è una irresistibile ossessione, che ritorna più volte nelle opere della maturità dell’artista. Anche nell’ultima tela, la Trasfigurazione, ritorna il volto dell’amata, per la quale l’artista rimanda più volte le nozze con la sua promessa sposa Maria Bibbiena, nipote del potente cardinale. La Fornarina
Le similitudini cristologiche del trapasso di Raffaello Sanzio non fanno che rafforzare un’opinione già consolidata presso i suoi contemporanei; all’apogeo del successo, Sanzio è infatti a buona ragione considerato “divino”
del dipinto è senz’altro emblema di una bellezza aggraziata nelle forme e nelle pose, manifesto dell’ideale artistico rinascimentale declinato dalla sensibilità rivoluzionaria ed estetizzante del Sanzio: al braccio sinistro reca un bracciale blu e oro, su cui compare la scritta “Raphael Urbinas”, firma dell’artista e simbolo di un vincolo amoroso inestricabile. Pare che in origine la Fornarina recasse al dito anche un anello nuziale, poi cancellato dagli allievi di Raffaello. Che sia vero o meno, sta di fatto che, in seguito all’improvvisa morte di lui, la bellissima Margherita decise di chiudersi al mondo, rifugiandosi nel convento di Sant’Apollonia a Trastevere. Per tutto il 2020, sulla tomba di Raffaello al Pantheon verrà deposta una rosa rossa: i cuori più romantici potranno immaginarla come l’omaggio postumo della sua amata. Elisabetta Pasca
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ARTE POETICA Da quattordici anni Roma ospita una tra le più ambiziose e irrinunciabili iniziative culturali sul territorio italiano: “Ritratti di poesia” tinge la città eterna delle infinite sfumature dell’universo poetico. Una vera e propria maratona di poesie promossa e organizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro e dalla Fondazione Cultura e Arte, che si conferma un appuntamento unico nel suo genere all’interno dell’offerta culturale della Capitale.
Un evento, per la prima volta negli spazi dell’AuditoPatria d’arte e bellezza, il Belpaese spesso perde di rium della Conciliazione, che da anni contribuisce a dare vista, tra le lusinghe internazionali riscosse dai ben risonanza ai più importanti autori stranieri in attività, in più celebrati cinema, design e musica, una delle sue una sezione evocativamente chiamata “Poesia sconfinata”, realtà più vivaci e vive nella contemporaneità, l’arte che quest’anno ha visto come ospite, tra gli altri, il Premio più pura, la poesia. Eppure a Roma ogni anno c’è un Pulitzer per la Poesia 2008 Philip Schultz e ha assegnato il momento in cui la frenetica routine sembra rallentare per Premio Internazionale Fondacedere il passo a uno spazio zione Terzo Pilastro – Ritratti di riflessione che giova “Ritratti di poesia” riporta al centro del di Poesia alla poetessa romena all’anima. Per una giornata il dibattito culturale il mondo della poesia e il Ana Blandiana, nota anche cuore della città eterna pulsa suo rapporto con le altre espressioni del per avere combattuto per al ritmo di incontri, reading, l’affermazione dei diritti civili interviste, idee, versi e voci, genio umano. Il Premio Fondazione Terzo nel suo Paese. quelle di importanti autori, Pilastro – Ritratti di Poesia, quest’anno, per Punto fermo di questo apitaliani e stranieri, e di giol’ambito nazionale è stato consegnato dal puntamento ideato dal Prof. vani promesse. È il tradizioProf. Emmanuele F. M. Emanuele a Paolo Emanuele, Presidente della nale appuntamento “Ritratti Valesio, poeta e Professor Emeritus della Fondazione Terzo Pilastro, di poesia”, la manifestazione resta la volontà di assicurare promossa e organizzata Columbia University di New York. sempre maggiore eco alla dalla Fondazione Cultura e cultura della poesia, puntando Arte, ente strumentale della sull’entusiasmo e il sostegno ai giovani. Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, con la collaA loro sono infatti dedicate alcune speciali iniziative e la borazione di InventaEventi e a cura di Vincenzo Mascolo, consegna del premio nazionale e del premio europeo di che da quattordici edizioni riporta al centro del dibattito “Ritratti di Poesia.280”, concorso nato nell’edizione del culturale il mondo della poesia e il suo rapporto con le 2014 per riconoscere la capacità di comporre versi anche altre espressioni del genio umano. | 57 |
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L’illustratore canadese Julian Peters. Foto di Maryam Lolo. Sotto: la scultrice Paola Grizi.
nel tempo di Twitter, entro il limite dei suoi 280 caratteri, e il progetto “Caro poeta”, dedicato ai licei della città. Nella stessa visione rientra anche il nuovo concorso dal titolo “Ritratti di Poesia.storie”, nato per coniugare il verso poetico con la modalità di comunicazione visuale tipica di Instagram e la serie di incontri con l’illustratore canadese Julian Peters e la scultrice Paola Grizi, che creano, rispettivamente, adattamenti a fumetti di poesie classiche e opere d’arte in forma di pagine di libri in terracotta e bronzo da cui emergono volti misteriosi. Molti i nomi di spicco nel consueto spazio dedicato alla poesia italiana, dal titolo “Di penna in penna”, che quest’anno ha incluso anche un appuntamento dedicato alle opere prime (“Opera Prima”, appunto), e il Premio Nazionale Fondazione Terzo Pilastro – Ritratti di Poesia che è andato a Paolo Valesio, poeta e Professor Emeritus della Columbia University di New York. A suggellare un consolidato e rinnovato impegno nella valorizzazione artistica della poesia il concerto di chiusura dal titolo “Emozioni. Viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti”, con la partecipazione di Mogol e del cantante Gianmarco Carroccia, accompagnati sul palco da un’orchestra dal vivo di 16 elementi. Martina Morelli
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«L’idea di dar vita a “Ritratti di Poesia” è scaturita dal mio fermo convincimento che in Italia la poesia dovesse avere la medesima rilevanza, visibilità e fruibilità delle altre forme artistiche (le arti visive, il cinema, il teatro, la musica, la danza), attraverso un appuntamento a cadenza annuale in grado di colmare una lacuna significativa nel panorama culturale della città e del Paese. Nata come momento d’incontro per una ristretta cerchia di addetti ai lavori ed appassionati, “Ritratti di poesia” è cresciuta edizione dopo edizione diventando una manifestazione conosciuta e attesa dal grande pubblico romano e non solo: infatti, l’apertura da me voluta, nel tempo, alla presenza ed alla produzione dei più affermati poeti provenienti da tutto il mondo, ne ha fatto un evento di richiamo internazionale, arricchito peraltro dalla feconda contaminazione con altre forme artistiche di assoluto valore. Il traguardo più alto che abbiamo raggiunto con questa manifestazione, in conclusione, è quello di aver contribuito ad una più ampia e variegata diffusione della cultura del verso poetico, ed i risultati di pubblico e critica finora raggiunti ci esortano a continuare, con sempre rinnovata convinzione, nel cammino intrapreso». Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele
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ONWARD Il nuovo film Pixar, grande omaggio al genere fantasy, “vittima” dell’emergenza Covid-19: dalle sale finisce direttamente in streaming. Così Disney ne approfitta per lanciare, in Italia e altrove, il proprio servizio Disney+ attraverso una grande, primissima visione.
Come reagisce il cinema, soprattutto quello delle grandi produzioni, se i cinema sono costretti alla chiusura? Può scegliere di aspettare che l’emergenza pandemica Covid-19 passi e posticipare l’uscita oppure anticipare le cosiddette finestre e andare in streaming. Onward, il nuovo film Pixar, ha scelto la seconda ipotesi. A dire il vero il film le sale le ha viste in America e ancora prima alla Berlinale, ma per pochissimi giorni e con il lockdown alle porte, quindi se non invisibile quasi. Così Disney ne approfitta per lanciare in alcune zone, tra cui l’Italia, il proprio servizio streaming Disney+ attraverso questa grande, almeno da noi, primissima visione. Il film, diretto da Dan Scanlon, racconta una storia tipicamente Pixar, ovvero che ha a che fare con la perdita: in questo caso i due protagonisti sono due giovani elfi che hanno perso il padre. Attraverso la magia, altra cosa che nel mondo in cui vivono si è persa, trovano un incantesimo per riportarlo in vita, almeno per un giorno: ma manca loro una pietra fondamentale. Per cui, con il corpo del padre a metà - quella inferiore - partono per questo viaggio epico in cui scoprire, oltre alle loro capacità stregonesche, il loro rapporto anche a partire dai ricordi del padre, da quella che sarebbe potuta essere la loro vita. Scanlon, assieme a Jason Headley e Keith Bunin, scrive un film che è innanzitutto un grande omaggio al genere fantasy di cui Onward raccoglie temi | 60| 90 | |
e motivi fin dal titolo, che non è il nome del protagonista come di solito nei film d’animazione, ma che significa avanti o oltre (e infatti il sottotitolo è Oltre la magia) a indicare il senso del viaggio, ma soprattutto della ricerca, della quest alla base di tutto l’immaginario fantasy compresi videogiochi e giochi di ruolo; e il film è un vero e proprio canto affettuoso al genere, ricco di citazioni prossime al plagio (il cammino della fede come in Indiana Jones e l’ultima crociata) senza nessuna forma di ironia o parodia, come fu per Shrek, ma con l’intenzione di creare con lo spettatore, specie se nerd, una forma di identificazione, una sorta di riconoscimento identitario. Come poi quasi tutti i romanzi fantasy e i film animati, quello di Scanlon è un racconto di formazione dal sapore autobiografico (ispirato alla morte del padre e al rapporto del regista con il fratello e partorito dopo aver ascoltato un audiocassetta, come si vede nel film) nel quale ci sono i tipici riti del passaggio a un’età adulta - o perlomeno adolescente - ma anche un percorso di consapevolezza emotiva, tratto distintivo dei film Pixar, in cui la perdita e l’elaborazione del lutto diventano indispensabile tappa per il conseguimento della maturità: il rocambolesco tentativo di riportare in vita il padre è per i fratelli Lightfoot il modo per mettersi in contatto l’uno con l’altro usando l’arma infallibile dei ricordi (come in Coco). Quello che è sempre interessante nei film Pixar
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è il modo in cui si mettono in scena sentimenti più maturi e profondi rispetto a quelli che si possono provare in un film d’animazione mainstream: non solo per lo scandaglio del lutto e il modo diretto in cui la morte fa parte dell’universo narrativo del film, ma anche per l’importanza data ai punti di vista, all’empatia con l’altra in barba al dominio assoluto del protagonista, lo spostamento delle esigenze del racconto verso le esigenze del sentimento anche arrivando a esaltare stati emotivi come la rinuncia, il passo indietro, il rimpianto. Onward può bearsi di un lavoro tecnologico e creativo di primissimo ordine, di un senso del magnifico e dello spettacolo che in pochi si possono concedere nel mondo dell’animazione e che si sposa benissimo con l’atmosfera fantasy; inoltre, Scanlon e il suo team creativo non lesinano in trovate ora toccanti - come la figura del padre materializzato solo dalla cintura in giù e che comunica con i figli attraverso il tocco dei piedi - ora buffe, come le fatine motocicliste. E anche il comparto vocale dell’originale è all’altezza di un Blockbuster con Tom “Spider-Man” Holland e Chris “Star Lord” Pratt, mentre in Italia ai doppiatori professionisti ci sono i camei di volti noti come Fabio Volo, Sabrina Ferilli e FaviJ. Ciò che rende il film decisamente minore, anche se non proprio deludente, è il sembrare uscito da un generatore automatico di film Pixar, con tutti gli elementi caratteristici dei film della società controllata Disney, il modo di trattare i sentimenti e di veicolare il racconto che ricalcano degli schemi fin troppo evidenti, aggiornati a piccole varianti e tocchi di correttezza politica (come la poliziotta che, attraverso una velocissima frase, si può identificare come omosessuale). Segno inequivocabile di una stanchezza creativa che sta affliggendo i suoi film da un po’, concentrando la resa sulla pura emotività, sul portare il pubblico - specie quello adulto - alla lacrima: giochino facile che la prolificità non smentisce. Ma in tempi di magra per i nuovi film, non saremo certo noi a lamentarci. L’AUTORE: EMANUELE RAUCO Critico e giornalista cinematografico multimediale, attivo dal 2006 sul web per poi passare alla carta stampata, alla radio, alla tv e al video su YouTube. Scrive per La rivista del Cinematografo, Il mucchio selvaggio, Il sussidiario e collabora con varie testate. Selezionatore dal 2016 per la Mostra del Cinema di Venezia e curatore dei festival di Catania e Formia, ha una passione per l’uso critico dei social network e la convinzione che possano generare contenuti e non solo rumore.
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SCACCO MATTO AL PROFESSORE? La quarta stagione della fortunata serie spagnola “La Casa di Carta” targata Netflix promette faville e colpi di scena, per una pirotecnica conclusione del colpaccio al Banco de España.
nell’ancor più impossibile colpo al Banco de España. Sul calendario i series addicted hanno cerchiato Molto più di una semplice rapina la loro, una vera in rosso con particolare enfasi una data ben pree propria lotta senza quartiere contro il “sistema” e cisa: il 3 aprile, ovvero il “Casa de Papel Day”, il l’ordine costituito, divenuta uno scontro fatale per famigerato giorno in cui finalmente si scioglierà restare in vita. Dunque, dove eravamo rimasti? La il nodo sul gigantesco cliffhanger che ha avvibanda del Professore asluppato le viscere di serragliata con gli ostagtutti gli spettatori, alla gi nel Banco, la polizia in fine della terza stagione Ben venga “La Casa di Carta”, poiché spesso, assetto da guerra intorno di questo show cult. Per soprattutto nei momenti di tensione globale, al palazzo, il Professore chi negli ultimi anni fosse ciò di cui abbiamo più bisogno è in fuga e sconvolto, conrimasto in vacanza in una semplicemente del buon vecchio vinto che la sua amata giungla sperduta, non intrattenimento, non troppo raffinato o Lisbona, la commissaria servita da nessun tipo di filosofico, ma divertente, appassionante, divenuta sua amante e connessione, stiamo parfiancheggiatrice della lando della serie spagnola anche a costo di essere rozzo, imperfetto banda, sia stata giudiventata fenomeno planestiziata su indicazione tario e oggetto di culto, della sadica ispettrice Alicia Sierra, la stessa mente tra le più viste in lingua non inglese al mondo della perversa dietro la trappola psicologica che, attraverso piattaforma streaming Netflix, che racconta le vicende il ricatto emotivo del figlio, ha esposto la battagliera di una banda di criminali rivoluzionari e un po’ Nairobi a una ferita mortale. “Che il caos abbia inizio” romantici, nome “geografico”, tuta rossa e maschera tuona il payoff del trailer, molto giocato su pirotecnidi Salvador Dalì d’ordinanza, guidati dall’eminenza che scene d’azione e toni quasi pulp, in linea con lo grigia di un geniale Professore, all’assalto prima, con stile tarantiniano della serie, ispirata, come dichiarato successo, della Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, dallo stesso showrunner Alex Pina, al film “Le Iene”. la zecca spagnola, e, poi, successivamente, impelagati | 64 |
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realizzata e trasmessa in primis su Antena 3, un canale spagnolo assimilabile al nostro Canale 5, e ideata da Pina, che è lo stesso creatore di “Los serrano”, versione iberica dei nostri Cesaroni. Molti detrattori, nonostante il successo planetario, l’hanno tacciata di essere un prodotto di basso livello qualitativo, che pattina addirittura sul filo sottile tra fiction commerciale e soap opera. Eppure, questo enorme giocattolone ipercinetico e supercolorato, con una sceneggiatura effettivamente a volte ai limiti dell’ingenuo e dell’incredibile, è riuscito nonostante tutto a sospendere l’incredulità di un pubblico amplissimo, conquistando alla fine anche i palati più snob. Persino la vocazione “populista”, che anima il concept del progetto e i discorsi del Professore, motore primo dell’azione, è ben mixata con i colori dell’avventura e finisce per non suonare del tutto stonata e retorica, ma anzi ancor più accattivante, come ha avuto modo di spiegare lo stesso Pina, a proposito del canovaccio: rimane “la delusione. Delusione nei confronti del nostro
Sangue, armi e tradimenti: l’ex ispettrice Raquel Murillo è in realtà viva e vegeta e si trova di fronte a un bivio cruciale, con la Sierra che la ricatta, presentandole sotto il naso le foto della figlia e prospettandole una reclusione di 30 anni in caso di mancata collaborazione con gli sbirri. In più, un nemico minaccia la banda all’interno del Banco, il Professore sembra a corto di idee per risolvere la situazione e gli stessi componenti del gruppo criminale, da Tokyo a Palermo, fino alla coppia Denver e Stoccolma, sono ai ferri corti, in bilico tra emozioni e pericoli. Intanto, prima dell’uscita della nuova stagione, in Italia è scoppiata purtroppo l’emergenza sanitaria del Coronavirus, che ha reso necessarie severe misure restrittive alla socialità, tanto da spingere numerosi utenti Netflix a chiedere di anticipare la data di trasmissione, per alleggerire l’atmosfera e intrattenere durante le giornate di quarantena. “La Casa di Carta” nasce infatti proprio come produzione di intrattenimento generalista, | 66 |
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governo, della banca centrale, con la politica sui migranti, sul commercio, sulle tematiche ambientali. Sarà colpa della crisi del 2008, ma la mancanza di speranza in molte generazioni ha reso la serie popolarissima”. E dunque, così sia, ben venga “La Casa di Carta”, poiché spesso, soprattutto nei momenti di tensione globale, come quello che stiamo vivendo, ciò di cui abbiamo più bisogno è semplicemente del buon vecchio intrat“La Casa di Carta 4” riprende tenimento, non troppo raffinato o filosofico, le vicende della banda di criminali ma divertente, appassionante, anche a costo rivoluzionari e un po’ romantici guidati dal di essere rozzo, imperfetto. Questa quarta stagione dello show spagnolo dovrebbe Professore, impelagati questa volta essere quella conclusiva, ma chi può dirlo? In nell’impossibile colpo al Banco de España un’intervista a El Pais, l’ex ispettrice Murillo, aka Lisbona, interpretata dall’attrice Itziar Ituño, ha confidato: “Le persone vogliono che il colpo vada bene. E il mio fiuto mi dice che non finisce qui”. La partita non è chiusa, confidiamo nel prossimo piano del Professore.
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NIENTE SCHERZI A IL PAGLIACCIO Anthony Genovese è lo chef del locale due Stelle della guida Michelin e tre Forchette di quella del Gambero Rosso. Il Pagliaccio, questo il suo nome, in passato è stato anche nominato miglior ristorante di Roma.
primo impatto faticheremmo ad attribuire ad Nonostante il nome, particolare a dire il un ristorante entrato di diritto nel panorama vero, nel ristorante Il Pagliaccio di Anthony gastronomico internazionale. Ci ha spiegato Genovese la cucina è una cosa seria. questa inedita scelta direttamente lui, che ci ha La Capitale è stata l’ultima tappa di un lungo parlato anche della sua cucina e di come pensa, e viaggio, quello dello chef, che è partito dalla realizza i suoi piatti, uno chef che guida le cucine Calabria (regione d’origine dei suoi genitori), di un ristorante due Stelle Michelin. è proseguito in Francia (dove è nato e dove ha iniziato a formarsi), Asia e infine si è concretizAnthony, come è stato zato a Roma, dove con il suo per un francese, anche se locale ha iniziato a raccoIl richiamo del Bel paese di chiare origini italiane, gliere clienti, apprezzamenti per Anthony è stato forte, affermarsi in un Paese e riconoscimenti internatalmente forte da convincerlo dalla forte tradizione zionali. Il richiamo italiano a lasciare i ristoranti stellati in cui gastronomica come per Anthony è stato forte, l’Italia? talmente forte da convinlavorava nel Paese dei Lumi Come in ogni nazione che cerlo a lasciare i ristoranti per stabilirsi nella nazione dove si rispetti, si incontrano stellati in cui lavorava nel affondano le sue radici. delle difficoltà. Difficoltà Paese dei Lumi per stabilirsi che ti spingono ad andanella nazione dove affondare avanti, guardare oltre no le sue radici. per permetterti di applicare quelle che sono le Il turning point dello chef va fissato nel 2003, tecniche apprese nel posto precedente di quello quando dopo numerosi viaggi e esperienze è attuale, per migliorare gli ingredienti ed esaltarli “sbarcato” a Roma dove ha aperto Il Pagliacpoi nella tappa finale: il piatto. cio. Un nome curioso, stravagante, che ad un
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Le tue origini sono calabresi. Cosa conoscevi della cucina italiana prima del tuo arrivo nel nostro Paese? Sono proprio le mie origini, alle quali sono sempre stato ben saldo e per le quali ho sempre nutrito una forte curiosità, a spingermi a conoscere le basi della cucina italiana. Cucina che non ho mai dimenticato neanche in Francia, quando la domenica mattina si apparecchiava la tavola con tipiche pietanze italiane come la lasagna. Quali sono state le prime difficoltà che hai incontrato al tuo arrivo in Italia? Quelle che incontra ogni chef o professionista che si reputa tale in questo ambiente. Un settore nuovo, sempre in continua espansione ed evoluzione. La voglia di crescere ed affermare la mia cucina densa di emozioni e sapori mi ha molto aiutato. Quali sono, invece, gli aspetti della nostra cucina che più ti hanno stupito e catturato? Ciò che contraddistingue la cucina italiana è il fatto che non ci sia un unico tipo di cucina italiana. È una materia sfaccettata, una vasta gamma di sapori, tecniche ed ingredienti basati su tradizioni regionali. È l’ampia varietà che rende la cucina italiana attraente. Molti tuoi colleghi, anche chef importanti, hanno effettuato un periodo di formazione in Francia. Che cosa offre questo Paese ad un cuoco che vuole crescere professionalmente? Francia e Italia condividono profonde origini culturali che inevitabilmente si riflettono nel loro eccezionale patrimonio, entrambi con una lunga storia alle spalle. Il tipo di cucina, la ricca varietà degli ingredienti (soprattutto per quanto riguarda vini, formaggi, pane), la storia, questi son tutti elementi che re-indirizzano ad entrambi i paesi. Quello che la cucina francese mi ha insegnato, personalmente, sono state le basi tradizionali. Più che influenzare il mio stile di cucina parliamo di trasmissione di valori. Che idea di cucina cerchi di portare avanti, e comunicare, con quello che proponi a Il Pagliaccio? La mia priorità è sempre il rispetto per le materie prime. È essenziale. Mi piace fare una netta distinzione tra gli ingredienti, mentre penso a come posso mettere insieme diverse combinazioni di sapori. Chiamo questo concetto “Parallels”, un tracciato che conduce ogni cliente a godere di una personale esperienza culinaria, influenzata non solo dal mio modo di elaborare il piatto, ma anche dall’impatto positivo della sala qui a Il Pagliaccio e dal vissuto personale di ogni ospite. Circus e Charivari sono delle tratte culinarie del nostro ristorante: sorprese che cambiano e si evolvono con il tempo, senza dare tutte le spiegazioni e soluzioni già pronte nei menu.
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Anthony Genovese, chef de Il Pagliaccio
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La creazione di un piatto è un processo che si sviluppa in C’è un motivo particolare per il quale hai dato quediversi modi. Di base la mia cucina segue le stagioni, quindi sto curioso nome al tuo ristorante? elaboro piatti che sono legati al momento dell’anno in cui Il Pagliaccio prende il nome da un quadro che mi è stato ci troviamo. Mi lascio ispirare anche dalla combinazione di dato da mia madre e che ora occupa un posto d’onore sapori che ho scoperto durante i miei viaggi. Facciamo delle all’interno del ristorante. Il Pagliaccio si riferisce alla paprove nella cucina, parlo con il dronanza delle diverse emozioni mio sous chef e con la mia brigache questo personaggio circense ta sempre prima di far uscire un è capace di suscitare. La più “Ciò che contraddistingue piatto. Il gioco di squadra è molto recente incarnazione del menu la cucina italiana è il fatto che non importante nel mio lavoro perché di degustazione de Il Pagliaccio è ci sia un unico tipo di cucina italiana. È ogni palato e ogni esperienza può chiamato Circus, e cerca non solo una materia sfaccettata, portare e condurre all’idea giusta. di soddisfare gli ospiti con squisiuna vasta gamma di sapori” ti piatti, ma di stimolare emozioni Quanto è importante per uno come gioia, curiosità e nostalgia chef, oggi, avere anche compeattraverso le varie portate. tenze imprenditoriali e manageriali? Sono due competenze che vanno ad integrare la figura di Tra i numerosi piatti che uno chef propone, ce ne è questo mestiere, ma credo che non vada mai dimenticato qualcuno al quale ci si “affeziona” di più e al quale che sono appunto competenze complementari e che comunsi rimane più legati? que uno chef rimane colui che crea, vive e respira la sua Ricciola e foie gras, un piatto tipico de Il Pagliaccio che si cucina nella sua cucina! è evoluto nel corso degli anni. Alessandro Creta Come si svolge il tuo processo creativo nella realizIl Pagliaccio zazione di un nuovo piatto? via dei Banchi Vecchi 129/A Da cosa ti lasci ispirare? 00186 - Roma Tortello di Maiale
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IN SALENTO NEL NOME DEL GREEN Il Vivosa Apulia Resort a Marina di Ugento, nel cuore del Salento, è il luogo ideale in cui rifugiarsi dalla frenesia della città. Il suo punto forte? L’unione di cura verso gli ospiti, rispetto dell’ambiente e un’anima tutta pugliese.
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Salento: scrigno di borghi, dialetti, tradizioni e prodotti tipici. Salento, una regione nella regione, un territorio che conserva gelosamente la sua identità e che offre ai suoi visitatori non solo centinaia di chilometri di spiagge, ma anche ampie vallate immerse nella natura, percorsi turistici che si snodano tra campi di ulivi centenari e paesini caratteristici che adornano l’entroterra a tratti incontaminato. La natura e il suo rispetto sono tra i tratti maggiormente tipici di questo lembo di terra che chiude il “tacco” della nostra penisola. In questo ambiente si incastona, nel pieno rispetto del paesaggio circostante, il Vivosa Apulia Resort. Una location a 4 stelle che mantiene un forte legame con il territorio salentino. La salvaguardia della natura e la sostenibilità turistica in un territorio che il
mondo ci invidia sono i punti cardine sui quali poggia la mission del resort. Questo infatti è immerso in un parco naturale protetto e ha sposato una politica ambientale basata sulla tutela della zona. L’albergo è costruito in materiali naturali, è 100% plastic free e ha scelto il fotovoltaico per produrre energia pulita. Nelle oltre 300 camere disponibili lo stile mediterraneo si unisce al design contemporaneo dando vita ad ambienti eleganti e confortevoli. Le stanze sono situate in 10 corti tufacee avvolte da splendidi prati fioriti. Ogni camera dispone di un balcone o giardino, favorendo così la fusione tra architettura e natura. Anche la scelta cromatica concorre a entrare in sintonia con il territorio salentino, caratterizzato dal verde degli ulivi, il blu del mare e il bianco della pietra. Fiore all’oc-
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La natura e il suo rispetto sono tra i tratti maggiormente tipici del Salento, quel lembo di terra che chiude il “tacco” della nostra penisola. In questo ambiente si incastona, nel pieno rispetto del paesaggio circostante, il Vivosa Apulia Resort.
chiello di questo eco-resort è la vasta area piscine creata per soddisfare i bisogni degli ospiti di tutte le età. Una piscina con scivoli è stata pensata appositamente per il divertimento dei più piccoli. È lo spazio ideale per rinfrescarsi, staccare la spina e rilassarsi all’ombra degli ulivi o sotto l’ombrellone. Momenti adatti per ricaricarsi, perché no, prima di una cena a base di prodotti del territorio. Chilometro zero, rispetto delle materie prime e … cucina a basse temperature per mantenere intatte le proprietà nutritive degli ingredienti. La chef Paola di Giambattista offre agli ospiti del Vivosa piatti a base di ortaggi locali maturati e coltivati in un ambiente salubre, protagonisti di ricette genuine, colorate ma soprattutto buone. Qui la cucina è anche show: chi soggiorna nel resort infatti può assistere a live cooking
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sessions in spiaggia e in pineta, cornici naturali per le proposte legate ai sapori del territorio. Inoltre il programma “VivoSano” ideato dalla chef propone una cucina healthy per chi desidera mantenersi in forma senza trascurare il palato. Non solo cucina e relax, al Vivosa è possibile scegliere fra tantissime attività alle quali dedicarsi durante il soggiorno. Per chi anche in vacanza non intende rinunciare allo sport sono organizzate lezioni di yoga, pilates, acquagym, nordic walking ed escursioni nelle vicinanze. Altrimenti ci si può abbandonare al piacere di trattamenti esclusivi negli 800 mq di centro spa o al richiamo del mare grazie all’accesso diretto
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a una spiaggia privata. E se la cultura salentina chiama non esitate a rispondere: a pochi chilometri si possono trovare incantevoli quanto caratteristici borghi storici. Agli ospiti più piccoli infine è riservata un’attenzione speciale. Gran parte delle iniziative a loro dedicate si tengono all’aperto, a stretto contatto con la natura, come il laboratorio di apicoltura o le visite alla fattoria del resort dove i bambini possono vedere da vicino cavalli, scoiattoli, alpaca e draghi barbuti. Nell’orto didattico e durante la giornata del riciclo si insegna loro, giocando, a conoscere il nostro ecosistema e a rispettare l’ambiente. Beatrice Vecchiarelli
Vivosa Apulia Resort Loc. Fontanelle, 73059 Ugento LE T: 0833 931002 www.vivosaresort.com
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BELLEZZA ITALIANA DAL CUORE AMERICANO Tra le auto che più hanno segnato gli anni Sessanta, la Ghia L 6.4 è una di quelle che ha fatto storia. Merito della carrozzeria realizzata in Italia e della meccanica targata Chrysler, certo, ma anche delle star che l’hanno guidata rendendola un’icona eterna, come Dean Martin ha fatto con il proprio modello personalizzato. | 80 |
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Un’auto indissolubilmente legata alla storia leggendaria del mondo di Hollywood e alle gesta del gruppo ‘’The Rat Pack’’, formato da artisti del calibro di Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr., Joey Bishop e Peter Lawford. Parliamo della Ghia L 6.4, espressione perfetta del binomio italo-americano. Questo veicolo, infatti, racchiude in sé stile italiano e meccanica Chrysler. La celebre Carrozzeria Ghia è stata fondata nel 1916 a Torino da Giacinto Ghia e dalla famiglia di imprenditori dolciari Gariglio come Carrozzeria Ghia & Gariglio. Dopo essersi occupata di carrozzare con leggere scocche in alluminio telai provenienti da altri marchi italiani, nel secondo dopoguerra l’azienda – venduta a Felice Mario Boano e Giorgio Alberti – strinse accordi con altri marchi
italiani e stranieri per la fornitura di autotelai sui quali realizzare vetture Special esclusive o in piccola serie. Ghia si occupò anche della carrozzatura di vari telai Ferrari dal 1950 al 1956, ma la collaborazione più prolifica fu con i colossi americani Ford e Chrysler a partire dagli anni Cinquanta. Tale collaborazione portò alla presentazione di molti prototipi e versioni speciali di modelli di serie. Soprattutto grazie allo speciale rapporto con Virgil Exner, capo designer di Chrysler, la carrozzeria torinese produsse oltre 18 modelli speciali in 15 anni, realizzati a Torino su licenza, come la Crown Imperial. Tra le più celebri realizzazioni di quel periodo vi sono la Lincoln Futura e il prototipo di coupe extra lusso Norseman (andato perduto nel naufragio dell’Andrea Doria), alle quali seguì poi la fa| 81 |
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mosa Ghia L 6.4. Ma per arrivare a questo modello, negli anni furono fatti diversi tentativi. Virgil Exner era stato infatti incaricato di rendere più piccante lo stile sobrio dell’azienda e si rivolse a Ghia per creare e costruire la prima show car Chrysler “sperimentale”. Fu però grazie al fondamentale contributo di Eugene “Gene” Casaroll, un appassionato di auto e ricco inventore, che si è arrivati al modello a noi noto. Casaroll, fondatore della Dual-Motors Corporation, corresse e migliorò i precedenti prototipi prodotti dalla collaborazione Ghia-Chrysler. Dopo aver realizzato un singolo modello Dual-Ghia 400 del 1958, Casaroll andò verso un’altra direzione con un’auto coupe per certi versi più conservatrice: la Ghia L 6.4. Presentata con enorme successo all’International Auto Show del 1960 a Parigi, la nuova vettura non era contrassegnata
Furono costruiti solo 26 di questi modelli, e tutti furono venduti tramite Dual-Motors negli Stati Uniti.
come Dual-Ghia, poiché Dual Motors non doveva essere altro che l’importatore. Nonostante l’utilizzo di spunti per lo stile DualGhia come le prese d’aria sul parafango anteriore e una griglia ovale quadrata bisettata, le somiglianze tra i vecchi convertibili e i nuovi coupe erano poche. Poiché la Carrozzeria Ghia costruiva ogni L 6.4 su ordinazione, le 50 unità all’anno che Casaroll intendeva costruire non si realizzarono mai. Furono costruiti solo 26 di questi modelli, e tutti furono venduti tramite Dual-Motors negli Stati Uniti. La Ghia L 6.4 Coupe è una fusione davvero rara tra artigianato italiano e “muscoli” americani. Questo elegante ibrido ha segnato la fine di un’era in cui l’individualità di una persona poteva ancora essere espressa attraverso la sua auto. La L 6.4 era una delle preferite da coloro che non solo facevano la scena, ma erano la scena stessa. Tra questi, come già detto, vi era anche Dean Martin. La Ghia L 6.4 del cantante e attore italo-americano è balzata agli onori della cronaca perché, qualche anno fa, è stata messa all’asta con un prezzo di partenza di circa 200.000 dollari.
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Il suo motore è un V8 da 335 CV con cambio automatico a tre rapporti. L’esemplare nero di Martin, messo in vendita dallo specialista di Saint Louis Hyman Classic Cars, ha molte caratteristiche che la rendono ancora più particolare. Martin, infatti, da buon italiano ha voluto personalizzare ulteriormente la propria vettura affidandola alle sapienti mani di George Barris, uno dei “customizzatori” più in voga all’epoca tra le star di Hollywood. La vettura di Dean Martin fu rifinita in nero, con un grande lunotto circolare di cristallo in tre sezioni. Barris mise poi i fari ovali, le ruote a raggi cromati con pneumatici a fascia bianca stretta, evidenziata dai sottili inserti cromati attorno ai passaruota. Gli interni sono in pelle nera, ancora oggi tutta originale, così come tutto il resto della vettura che comprende anche radio Becker-Europa II AM-FM, aria condizionata, volante in legno Nardi, servosterzo idraulico e trasmissione automatica. Anche la strumentazione, sportiveggiante con tutti gli elementi circolari, denota un certo carattere latino. Decisamente americane sono, invece, le generose dimensioni dell’auto, con gli sbalzi anteriore e posteriore molto lunghi. Tra le concept car Chrysler degli anni Sessanta andate in produzione, la L 6.4 è quella che è stata costruita per più tempo nel mondo, il che significa da Detroit a Milano e viceversa, soprattutto a causa della sua doppia anima data dalla motorizzazione americana e dalla carrozzeria italiana. Sveva Riva | 84 |
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Campagna a cura del Centro Nazionale Comunicazione e Sviluppo Iniziative ENPA | Foto: Adobe Stock
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A VERONA RUGGISCONO I MOTORI DEL PASSATO Il 9 e 10 maggio torna Verona Legend Cars, l’evento delle auto storiche organizzato da Verona Fiere e Intermeeting all’interno dei padiglioni dell’ente fieristico cittadino.
sere una definizione rigida, quanto una porta aperta ad Appassionati di auto di tutta Italia, unitevi! Torna una nuova generazione di auto d’epoca che interesserà infatti l’appuntamento con Verona Legend Cars, una nuova fascia di appassionati. uno show che presenta oltre 1000 auto storiche e Il salone di Verona continua a distinguersi, tra gli tutto il mondo che gira loro intorno: un concentraappuntamenti dedicati al Classic, per il suo carattere to di heritage, passione per lo sport e, ovviamente, dinamico e partecipativo. Non mancheranno anche di macchine e del loro vasto settore. quest’anno Club e Registri storici che trovano posto Verona Legend Cars esalta i miti del passato e li affianca tra i padiglioni e i grandi spazi aperti della Fiera di ai modelli del presente: il racconto dell’auto così si erge Verona, dove i partecipanti ai raduni porteranno i loro a protagonista in un salone dinamico che narra la storia gioielli all’interno del quartiere fieristico per condividelle vetture e, con lei, anche quella dell’uomo. Come derli direttamente con ogni anno importante spazio al mercato dei modelli Verona Legend Cars esalta i miti del passato i visitatori. Gioielli che saranno esposti accanto storici. Tra le oltre 1000 e li affianca ai modelli del presente: il racconto ad altri esemplari che auto d’epoca in vendita ci dell’auto si erge a protagonista in un salone hanno scritto la storia saranno sia piccole spider dell’automobilismo dal come Mercedes SLK, BMW dinamico che narra la storia delle vetture e, secondo dopoguerra Z3, Fiat Barchetta, che super con lei, anche quella dell’uomo agli anni 70. Immanberline: tra le tante, Lancabile l’appuntamento cia Thema 8.32, Volvo 850 con Alfa Romeo, marchio icona del mondo a quattro T5-R, Audi RS2. Senza dimenticare modelli iconici come ruote italiano, uno dei brand più importanti nella storia Ferrari F50, Bugatti EB110 o Lamborghini Diablo. Tra le d’Italia che per decenni ha primeggiato sulla scena novità più interessanti dell’edizione 2020 c’è la sezione dell’automobilismo mondiale traghettando i valori podedicata alle Youngtimer, termine che indica le “giovani” sitivi e l’emozione della sportività sui veicoli di grande classiche desiderate da chi prendeva la patente negli serie. Si tratta di un anno particolare per Alfa Romeo: anni 90. Quella di Youngtimer, a Verona, non vuole es| 87 |
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nel 2020, infatti, il brand italiano compie ben 110 anni. Quale miglior occasione se non Verona Legend Cars per celebrare questa ricorrenza. Parlando di compleanni, impossibile non citare il quarantesimo festeggiato da Panda. L’auto disegnata da Giugiaro 40 anni fa è un gioiello di essenzialità che ancora oggi conquista una grande fetta di mercato. A Verona Panda sarà celebrata con un raduno e una mostra dedicata. Verona Legend Cars si afferma di anno in anno come una sintesi di eleganza, tradizione, design ed esclusività. Impossibile mancare l’appuntamento. Verona Legend Cars 9-10 maggio - Fiera Verona www.veronalegendcars.com
Gugliemo Collina
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“La cultura è l’energia pulita del nostro paese.” Emmanuele F. M. Emanuele La Fondazione Cultura e Arte, diretta emanazione della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, opera nella diffusione di iniziative culturali, sulla base dell’assunto che l’arte e la cultura – nelle loro molteplici forme e manifestazioni – svolgano un ruolo di primo piano nella formazione della coscienza collettiva, annullando le differenze e appianando i conflitti, a favore dell’inclusione sociale e del dialogo costruttivo
fra i popoli. La Fondazione è attiva nel campo delle arti visive e dell’attività espositiva,della multimedialità, dell’editoria, della musica, della poesia e della promozione ed organizzazione di convegni e think tank. I progetti realizzati accrescono l’offerta culturale attuale e valorizzano, attraverso specifici interventi, il patrimonio artistico-culturale non solo nel nostro Paese, con uno sguardo particolare al Mediterraneo e all’Oriente.
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NOLEGGIO A LUNGO TERMINE: PERCHÉ CONVIENE? Chi pensava riguardasse solo le aziende si sbagliava di grosso: il noleggio a lungo termine è una scelta che sta conquistando anche i privati. Merito dei numerosi vantaggi e della flessibilità delle sue soluzioni: il concetto di mobilità ora ha un significato del tutto nuovo.
Aziende ma non solo: in tempi più recenti, anche una quota crescente di privati sta cominciando a rinunciare all’acquisto dell’auto avvicinandosi alla formula del noleggio a lungo termine. Negli ultimi 20 anni il noleggio a lungo termine è riuscito ad affermarsi come la più efficace soluzione alle esigenze di mobilità per un numero sempre più alto di aziende e privati. Ma che cosa sta facendo la fortuna di questo fenomeno che da qualche anno continua a conquistare una fetta sempre più ampia di mercato, sia tra imprese che privati? Innanzitutto, da questo successo emerge come il noleggio a lungo termine non sia prerogativa delle medie e grandi aziende ma, appunto, vada a conquistare anche il singolo utente, attratto da una soluzione che fa della comodità, praticità e convenienza i propri punti di forza. Infatti l’azienda, o il privato, che prende a noleggio il veicolo deve preoccuparsi solamente di rifornire la vettura di carburante e di seguire le istruzioni per una corretta manutenzione dell’auto, con controlli periodici nelle autofficine convenzionate. A tutto il resto ci pensa ASG - Automotive Service Group, tra le principali realtà operanti nel settore, che, grazie anche alla partnership con ALD Autmotive (gruppo leader mondiale del noleggio a lungo termine), offre ai suoi clienti una serie di imperdibili vantaggi: • finanziari: nessuna anticipazione e immobilizzo di capitali per l’acquisto del veicolo, per il pagamento della tassa di proprietà o per i servizi legati alla gestione del veicolo; • gestionali: la possibilità di prevedere un pacchetto di servizi “all inclusive” e un canone fisso mensile eliminano il rischio di dover sostenere spese non programmate, facilitando la pianificazione dei costi legati alla gestione del veicolo; | 90 |
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• amministrativi: tutte le attività, sia in ufficio che su strada, sono terziarizzate; • economici: il potere d’acquisto di un grande operatore consente di accedere a costi estremamente competitivi per i veicoli, l’assicurazione, la manutenzione e il finanziamento.
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li, il NLT ha sostituito nelle policy aziendali più evolute l’acquisto e il leasing finanziario, prospettandosi come la formula in grado di adattarsi maggiormente ai sempre nuovi bisogni di mobilità. AL VOLANTE CON ASG – Partner of ALD Si rinnova la collaborazione tra Automotive Service Group – Partner of ALD e gli eventi territoriali legati al mondo dei commercialisti. Anche negli incontri in programma ad aprile ASG - Partner of ALD sarà presente per informare i partecipanti dei vantaggi e delle novità sul noleggio a lungo termine, riservando ai professionisti un’offerta speciale.
Nel tempo si è passati dall’interesse prevalente per utilitarie e city car ad auto di segmenti più alti, specialmente vetture medie. La percorrenza è sempre incentrata sui 1015 mila km/anno. Importante per chi ha deciso di affidarsi a questa nuova soluzione di mobilità è anche la parte relativa a una sempre più chiara definizione contrattuale, con termini, servizi, costi in chiaro e personalizzabili a seconda delle diverse necessità. La formula è semplice: un solo canone fisso che dà la possibilità di avere un’auto nuova con assicurazione, tasse automobilistiche, manutenzione ordinaria e straordinaria, più il soccorso stradale h24 tutto incluso nel prezzo del noleggio. La formula del noleggio può variare da uno a tre anni, ma si può estendere anche fino a 48-60 mesi. È previsto il pagamento di un canone mensile come copertura delle spese, dalla tassa di proprietà al bollo, dalla manutenzione ordinaria e straordinaria alla gestione dei sinistri, assicurazione, cambio pneumatici e gestione delle multe. È possibile noleggiare un’auto nuova o un veicolo commerciale per un periodo di tempo e un chilometraggio prestabiliti, e il canone varia a seconda di questi fattori. Ed è proprio grazie a tutti questi vantaggi che, anno dopo anno, sono aumentate le immatricolazioni uso noleggio: con 462.000 immatricolazioni, nel 2019 si è raggiunto un nuovo record storico, +6,1% sul 2018. Grazie alla tipologia dei servizi, ai risparmi economici e ai vantaggi gestiona-
Margherita Pituano
Automotive Service Group - partner of ALD Sede Operativa: Viale dell’Esperanto, 71 – Roma Tel. 06 69312502 email: commerciale@automotivesg.com Showroom SICCA: Via Leone XIII snc angolo Viale Gregorio VII, Roma Web: www.automotivesg.com
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ELEGANT • INTIMATE • FEEL WELL IN THE HEART OF ROME 66 rooms & suites 5 meeting spaces from 10 to 200 RipArte Drinks & Restaurant Secret Inner Garden Roof Terrace
Via di Ripetta 231, 00186 - Rome, Italy Book now +39 06 3231144 reservations@residenzadiripetta.com www.residenzadiripetta.com
COLOR THEORY
by Riccardo Cavrioli
by “SOCCER MOMMY”
ROMANTIC COMEDY
by “SUMMER CAMP”
(Loma Vista - 2020)
(Apricot Recordings / Moshi Moshi - 2020)
Con il primo, ottimo, album “Clean”, Sophie Allison dimostrava di essere un fiore sbocciato e meritevole di attenzione. Un fiore fragile, puro e incantevole. In questo nuovo disco la nostra fanciulla va oltre la patina lo-fi che si respirava nell’esordio: Sophie è cresciuta, anagraficamente e musicalmente. I colori si fanno elemento caratterizzante del percorso empatico e musicale che Sophie trasmette e chiede, empaticamente, all’ascoltatore di percepire. Blu, giallo, grigio come cartine tornasole di sensazioni, stati d’animo, emozioni ed emotività. Lo sguardo è rivolto al (difficile) passato, ma non aspettatevi quadretti adolescenziali o da Diario Smemoranda: scava in profondita, si espone e risulta limpida e chiara nella sua esposizione. Non le manca il coraggio, non le manca la volontà e l’incisività per raccontare pezzi (tristi) della sua vita con una lucidità impressionante. Guardarsi dentro e buttare fuori, in modo credibile e adulto. Bravissima. Anche quando ammette di aver bisogno d’aiuto. Tutt’altro che facile. L’impianto musicale che supporta le sue parole è caldo, coinvolgente, melodico e cangiante. Melodicamente parlando siamo su livelli eccellenti: un sano tributo a quelle fanciulle del rock mainstream che hanno segnato la sua crescita, da Alanis Morrisette ad Avril Lavigne.
Quando si parla di pop facile, immediato e cristallino, beh, è piuttosto facile mandare il pensiero alle melodie del duo inglese dei Summer Camp. Con la loro discografia passata hanno sempre dimostrato di avere la mano felicissima nel tratteggiare caramelle indie-pop, tanto fresche e zuccherose, quanto capaci di evocare gli anni ’80 con il doveroso pizzico di malinconia che non guasta mai. Forse erano sempre un po’ troppo adolescenziali e correvano il rischio di non essere presi troppo sul serio. Anche questa volta, la premiata ditta (coppia nella vita e in musica) Elizabeth Sankey e Jeremy Warmsley, sforna un album che è una delizia, incentrato sul tema dell’amore e delle commedie romantiche al cinema. Se la tematica sentimentale svaria dal primo bacio ai pensieri sullo stare insieme nel corso degli anni, alle riflessioni sulle difficoltà e ai momenti di rottura, quello che sorprende questa volta nella musica del duo è la varietà della proposta che ne amplia i soliti orizzonti, rendendo, a conti fatti, l’uscita come il prodotto migliore della band. Il disco fila via che è un piacere, tra melodie agrodolci che non risultano mai troppo sbarazzine ma nemmeno troppo ricercate. L’equilibrio questa volta è perfetto. I Summer Camp dimostrano una maturità mai avuta e ne siamo davvero felici.
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È ESTATE QUANDO LO VUOI TU SHARM EL SHEIKH RIVIERA DEL MAR ROSSO
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