Progress Dicembre

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La Cina ha un nuovo leader - Lotta all’AIDS - Intervista a Jude Law - Il ritorno del Motor Show - Il cuore grande del Giappone - Web world - River to River Florence Indian Film Festival

PROGRESS

COP estesa Progress DICEMBRE_Layout 1 29/11/12 15.12 Pagina 1

Mensile di Politica, Economia, Attualità e Cultura. Numero 62 (Nuova Serie) € 3,50 www.progressonline.it

MONDO LA CINA HA UN NUOVO LEADER il gigante asiatico è pronto al balzo?

ATTUALITÀ

LOTTA ALL’AIDS Intervista al Professor Aiuti

PEOPLE

MOTORI IL RITORNO DEL MOTOR SHOW Per sfidare la crisi le Case Automobilistiche strizzano l'occhio alle nuove tecnologie. A Bologna dal 5 al 9 dicembre

TRAVEL

IL CUORE GRANDE DEL GIAPPONE Un itinerario alla ricerca della spiritualità di un popolo straordinario

INTERVISTA A JUDE LAW: “Libero di essere crudele”

WEB WORLD FACEBOOK! Quando ad usarlo sono i genitori

CINEMA FIRENZE CELEBRA L’INDIA La XII edizione di River to River Florence Indian Film Festival, è un’occasione unica per aprirsi alla cultura “indiana”

NUMERO 62

COVER STORY

UNA SERATA ALL’OPERA “SIMON BOCCANEGRA” DIRETTA DAL MAESTRO MUTI, APRE L'ANNO DEL BICENTENARIO VERDIANO AL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA. GRANDE ATTESA PER L’OPERA CHE FU “PASSIONE E TORMENTO” DI VERDI


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editoriale

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LA CRISI NON TOCCHI LA CULTURA ITALIANA

“p

“Per i nostri capi di governo, la cultura è qualcosa di meno importante, meno necessaria, soprattutto in tempi di difficoltà economiche. Ma un popolo senza cultura è un popolo che perde la propria identità. Non abbiamo ancora raggiunto quel punto, ma il pericolo c'è". Queste sono parole di Riccardo Muti, riferite in un’intervista all’Associeted Press e riportate dall’agenzia di stampa La Presse, a margine dell’apertura della stagione del Teatro dell’Opera di Roma, il 27 novembre 2012. Lui che, per quasi venti anni, è stato direttore musicale de La

Scala di Milano, giustamente guarda alla crisi finanziaria mondiale con enorme preoccupazione, proprio perché rischia di rendere povere non solo le casse degli stati, ma soprattutto gli enti culturali, i cui bilanci – già molto magri – sono i primi a risentire di tagli e ristrettezze. A rischio però non è solo la chiusura e il silenzio dei teatri, quanto piuttosto l’identità culturale stessa dei popoli. Per questo, è necessario affrontare la situazione attuale con uno spirito diverso. E, mentre la Germania sta costringendo al massimo rigore l’Europa

intera, in campo culturale, sempre secondo Muti, ha trovato la formula giusta… “I tedeschi capiscono più degli altri che la cultura non è solo un benessere spirituale, ma quando è utilizzata bene, quando è valutata, porta benessere economico”, ha affermato. Forse, allora, anche un’esperienza come quella del Gala Italia, che ha portato esempi d’eccellenza della cultura made in Italy proprio in terra tedesca, può essere da stimolo per recuperare e preservare le nostre millenarie tradizioni artistiche, spesso, più apprezzate e valorizzate all’estero che in patria.


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SOMMARIO__mastro Progress 30/11/12 14.31 Pagina 1

sommario

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34

28

38

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50

■ 34 LA CINA DOPO IL 18° CONGRESSO PCC

IL GIGANTE ASIATICO È PRONTO AL BALZO?

■ 38

KUWAIT AL VOTO

È “PRIMAVERA” ANCHE IN KUWAIT?

46

48

40 LA DIFFICILE SITUAZIONE DELLE REGIONI ITALIANE LA LENTA AGONIA DELLE REGIONI ITALIANE

46 SEMPRE PIÙ DONNE VITTIME DI VIOLENZA

48 LA LOTTA ALL'AIDS NON È STATA UN FALLIMENTO

QUANDO GLI UOMINI UCCIDONO LE DONNE 62

CON IL NASTRO ROSSO

54

50 INTERNET E PRIVACY

54 LINCOLN AL NEW YORK FILM FESTIVAL

56 FIRENZE CELEBRA IL CINEMA INDIANO

58 BOLLYWOOD FILM MEETING ROMA

QUANDO AD USARLO SONO I GENITORI

NON C’È SOLO UN PRESIDENTE

UN FESTIVAL PER IL CINEMA INDIANO IN ITALIA

ROMA CELEBRA BOLLYWOOD

6/12

FOTOREPORTAGE

14

DA NEW YORK

16

DA PARIGI

18

DA LONDRA

20

PERSONAGGIO

22

ONOMATOMANIE

24

SCOSTUME E SOCIETÀ

26

CONTROCORRENTE

28

CINEMA

30

DESIGN

32

FOOD

44

ECONOMY

52

SHOWBIZ

66

CULTURA

78

ART

86

TRAVEL

96

CARS

122

MODA

126

TUNES

128

BOAT


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76

68

72

77

80

62 L’INCANTO DELLA TRADIZIONE INDIANA

68 È TEMPO DI CALENDARI

MAGIA, TRADIZIONE E CULTURA

ANNO NUOVO... CALENDARIO NUOVO!

72 TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

76 SIMON BOCCANEGRA

UN SIPARIO “ALL’ITALIANA” CHE SI AFFACCIA SULL’EUROPA

“PASSIONE E TORMENTO” DI VERDI

77 INTERVISTA A MICHA VA HOECKE

80 MONACO CELEBRA IL MADE IN ITALY

88

IL PAESE DOVE SORGE IL SOLE

92

HOTEL NH ALMENARA DI SOTOGRANDE

98 MOTOR SHOW 2012

88

LA DANZA DELL’OPERA

Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Alessandro Petrone direzione@edizionisei.com Direttore Editoriale Franco Del Panta Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com

IL CUORE GRANDE DEL GIAPPONE

PURO RELAX TRA GOLF, MARE E... SOL!

IL MERCATO DELLE AUTO CERCA DI RIPARTIRE

102

112 DINAMICHE DI GUIDA AD ALTE PRESTAZIONI PER LEXUS

Progress è una pubblicazione curata da Società Eventi Internazionali s.r.l. Via Romeo Rodriguez Pereira, 41/A 00135 - Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Uffici Commerciali Roma, Via Pereira, 41 - 00136 Milano, Via Petrella, 21 - 20124

L’ITALIA MIGLIORE DA ESPORTARE

Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.

Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com I. Basile, D. Battaglia, M.L.C. Beduschi, R. Leggio, M.G. Morini, P. Romeo, D. Marianacci, E. Rodi, F. Aliberti, A. Tomassi, F. Vagnozzi, P. Vaccaro, E. Pasca, L. Saggio, R. Leggio, S. De Martin, L. Martano, E. Bonardi, A. Paccosi, D. Zaccaretti, L. Paolicelli

LE ANTEPRIME PER SCACCIARE LA CRISI

TUTTE LE NOVITÀ DEL 2013

LEXUS. FATTORE “F”

92

116

MERCEDES-BENZ CARS

120

MAESTRI D’ITALIA

INTERVISTA AL RESPONSABILE FLOTTE MASSIMILIANO LUIGI GARDONI

L'ARTE DELLA SARTORIA

98 116

Marketing & ICT Milko Vaccaro Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Editing e traduzioni Tris Bruce Art Direction Romina Plini Stampa e Allestimento S.E.I. Distribuzione Giuseppe Ventura Emilian Press Srl - Spediservice Srl - CDL Informazioni e Abbonamenti info@edizionisei.com www.progressonline.it Fotografie Shutterstock, Sascha Von Mallinckrodt M.G. Morini, L. M. C. Beduschi, Luca Omiccioli, Milko Vaccaro

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N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.


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FOTOREPORTAGE FOTOREPORTAGE

LO SHOW DEI CAVALLI A LONDRA


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Gli appassionati dei cavalli certo non si

luogo. Quest’anno, lo show si svolgerà da

le prove a cronometro attraverso percorsi

lasceranno sfuggire il famoso London

lunedì 17 a domenica 23 dicembre e

a ostacoli.

International Horse Show, il grande show

vedrà la partecipazione dei più grandi

Il finale, tra comicità a tradizione, sarà

equestre di Londra, ad oggi una delle

nomi al mondo del salto ostacoli e

affidato nientemeno che… a Babbo

tradizioni più celebri in tutto il periodo

dressage per competere nei vari tornei,

Natale, il cui arrivo in pista è da sempre

natalizio nel Regno Unito.

tra cui FEI Jumping World Cup Qualifier,

maestoso, trainato da elegantissimi e

Il Royal International Horse Show, che ha

the Accenture Christmas Puissance e

agilissimi cavalli.

avuto luogo la prima volta nella Grand

l'Olympia Grand Prix.

Hall Olympia nel 1907, ha celebrato il

Ci saranno ancora i popolari concorsi di

centenario nel 2007, sempre nello stesso

agility dog con i cani in competizione per

www.olympiahorseshow.com a cura della Redazione


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IL RITIRO DEI CASCHI BLU


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e

Entro il 15 dicembre 2012, non ci sarà più un

indipendentiste sfociano nella cosiddetta

paese precipita di nuovo nella guerra civile.

solo casco blu, queste le parole di Finn Reske-

Strage di Dili da parte delle truppe

Tutto ciò rende necessario l’intervento dei

Nielsen, capo della missione a cui si è dato

indonesiane. Otto anni più tardi, nel ’99, viene

caschi blu dell’ONU, che guiderà la delicata

inizio nel 2006, dopo le violenze provocate

indetto un referendum in cui l’indipendenza

transizione del paese verso un’effettiva

dalle lotte interne per il potere. Timor Est è

ottiene una vittoria schiacciante, ma, ancora

indipendenza. Che la situazione permanga

uno stato del Sud-Est asiatico, ex colonia

una volta, il paese fatica a rendere operativo il

difficile, lo dimostra l’attentato dell’11 febbraio

portoghese, che il 28 novembre 1975,

risultato elettorale. Segue infatti un’altra

2008, quando un gruppo di militari ribelli

dichiara la propria indipendenza, ma soltanto

ondata di violenza, placatasi solo dopo

tenta un golpe, attentando alla vita del

nove giorni dopo, passa sotto il controllo

l’intervento dell’ONU. Quindi nel 2002,

presidente e del premier. Sono ormai trascorsi

dell’esercito indonesiano, che compie tra

finalmente Timor Est è ormai uno Stato

dieci anni e il paese sembra aver trovato una

l’altro stragi di civili. Il travaglio che dilania

autonomo e forma il suo primo governo. La

sua difficile stabilità. Ecco perché si pensa sia

questo Stato, sollecita l’interesse della

crisi si esacerba di nuovo nel 2006, quando un

possibile tentare il ritiro delle forze delle

comunità internazionale, quando il 12

gruppo di soldati ribelli, sconfessa il premier e

Nazioni Unite, previsto per il 15 dicembre

novembre 1991, le rivendicazioni

affida il comando dell’esercito a Gusmao; il

2012.

Eugenio Bonardi


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FOTOREPORTAGE

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TORNA LA MUSICA A LA SCALA


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c

Cresce ogni giorno di più l’attesa per

in scena dell’opera wagneriana “Lohengrin”,

MacMillan.Per la stagione sinfonica ci

l’apertura della stagione scaligera 2012/2013

diretta dal maestro Daniel Berenboim, con la

saranno grandissimi nomi, come Ingo

con i riflettori puntati, per questa occasione,

regia di Claus Guth. Al binomio Verdi –

Metzmacher con un concerto dedicato a

sulla celebrazione del bicentenario della

Wagner, saranno affiancate un’opera nuova

Luciano Berio, nei dieci anni dalla sua morte.

nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner.

in prima esecuzione italiana: “Cuore di cane”

Per i 150 anni dalla nascita di Debussy sarà

Dal 7 dicembre 2012 al 7 dicembre 2013

di Aleksandr Raskatov, tratta dal romanzo di

presentata un’integrale delle composizioni

saranno messi in scena 15 titoli di Opera,

Bulgakov; e “La scala di seta” di Rossini. Sei i

per pianoforte. Inoltre, per i sette concerti di

suddivisi in 8 verdiani (tra cui “Falstaff”,

titoli in programma per quel che riguarda il

Canto è prevista una ricchissima e prestigiosa

“Nabucco”, “Macbeth”, “Aida” e “Don

Balletto: “Romeo et Juliette” di Sasha Waltz,

vetrina delle più grandi voci del momento:

Carlo”) e 6 wagneriani (come “Lohengrin”,

la “Notre-Dame de Paris” di Roland Petit,

Vittorio Grigolo, Jonas Kaufmann, Joyce

“Der fliegende Holländer”,

“Giselle” di Jean Coralli e Jules Perrot, “Il

DiDonato, Angela Gheorghiu, Juan-Diego

“Götterdämmerung” e “Der Ring des

lago dei cigni” di Rudolf Nureyev, “L’altra

Flórez, Matthias Goerne e Barbara Frittoli.

Nibelungen”). Fervono, dunque, i preparativi

metà del cielo” con drammaturgia di Vasco

www.teatroallascala.org

per la tanto attesa prima che vedrà la messa

Rossi e “L’histoire de Manon” di Kenneth

Denise Marianacci


FOTOREPORTAGE aldo..__mastro Progress 20/11/12 15.57 Pagina 1

IL RITORNO DI ALDO GIOVANNI E GIACOMO

g

Grandissima la richiesta di biglietti per il trio

"Ammutta Muddica", per la regia di regia di

quotidiana, già di per sé ricca di personaggi

comico nel loro nuovo spettacolo. E così a

Arturo Brachetti. "Ammutta Muddica" è un

strampalati e situazioni comiche. Ne

sette anni dal successo di "Anplagghed", lo

modo di dire che in dialetto siciliano

vedremo delle belle: da un laboratorio

spettacolo dal vivo campione assoluto di

significa "Spingi, mollica!" ovvero: "Avanti,

chimico agli uffici di Equitalia; da un

incassi nella stagione 2005/2006, e dopo il

datti da fare!". Il tour parte a dicembre 2012

ospedale malandato alla moda dei tatuaggi.

successo cinematografico nel 2010 con "La

e continua fino ad aprile 2013. Aldo

Tutto I testi sono stati ideati e scritti da Aldo

banda dei Babbi Natale" (biglietto d'oro

Giovanni e Giacomo, insieme alla ormai

Giovanni e Giacomo insieme a Valerio

2011), il trio delle meraviglie comiche torna

immancabile Silvana Fallisi, ritornano quindi

Bariletti e Walter Fontana, per garantire un

a esibirsi dal vivo in un nuovo imperdibile

al teatro, che considerano la loro

risultato in grande stile, alla loro maniera.

show. Questo spettacolo si preannuncia

dimensione prediletta, per proporre una

originale fin dalla scelta del titolo:

versione deformata e surreale della realtà

di Elisabetta Pasca

FOTOREPORTAGE

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DA_NY__mastro Progress 20/11/12 15.55 Pagina 1

dada new new york da new york da new york york da new york

da new york da new york da new york da new york da new york

da new york

da new york

di LUIGI PAOLICELLI

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PICASSO IN BIANCO E NERO AL GUGGENHEIM

Dal 5 ottobre 2012 sino al 23 gennaio 2013 il Museo Guggenheim dedica una mostra del tutto originale a Pablo Picasso, riproponendo la produzione del celebre pittore catalano in bianco e nero. L'esposizione consta di ben 118 dipinti, sculture e opere su carta. Filtrate attraverso il bianco, il nero e le varie sfumature e tonalità di grigio, le opere di Piacsso non ne escono

impoverite, piuttosto la carica espressiva dei suoi quadri non soltanto resta inalterata, ma ne esce rafforzata. La mostra ripercorre la visione dell'artista, analizzando l'uso del bianco e nero nel periodo blu, nel cubismo, nelle scene forti e cupe che ritraggono le atrocità della guerra, e perfino sulle tele altamente "sessualizzate" degli ultimi anni. www.guggenheim.org

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BERNIN:I SCULPTING IN CLAY

“Sculpting in clay” è il titolo della mostra dedicata allo scultore barocco Lorenzo Bernini (1598-1680), in programma al Metropolitan Museum di New York sino al 6 gennaio 2013. Sculpting in clay espone quindi i modelli in creta realizzati, dalla mano del Bernini, usati come studi preparatori per le imponenti statue che sono poi divenute emblemi della città di Roma: come la Fontana di Piazza Navona oppure gli Angeli sul Ponte Sant'Angelo. Oltre i 30 modelli in terracotta, sono presenti anche schizzi e studi preparatori, che per la prima volta sono esposti al pubblico. www.metmuseum.org

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DICEMBRE 2012

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ARTE E DESIGN PER LE VITTIME DI SANDY

Sebastian Errazuriz, artista cileno ma newyorkese di adozione, sta collaborando con "Grey Area" uno gruppo di artisti con base a New York che ama definirsi come uno spazio indefinito tra arte e design nel quale si fa arte funzionale e dove la funzionalità è arte. Da questa collaborazione è nato un progetto destinato ad aiutare le tante vittime dell'uragano Sandy che ancora oggi non sono potute rientrare nelle proprie case perché inagibili o addirittura spazzate via dalla forza delle acque. Un'idea semplice che facilmente potrà raggiungere tutti in quanto si tratta di magliette. Si parte dalla classica, famosa e amatissima t-shirt "I Love NY" e da un'altra con il disegno della rete della metropolitana di New York, entrambe trasformate una a simboleggiare la New York allagata e l'altra quella senza corrente e al buio. www.shopgreyarea.com

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L’ALBERO PIU’ FAMOSO AL MONDO Inutile dirlo. L'albero di Natale del Rockefeller Center è un simbolo internazionale delle vacanze natalizie a New York. Anche chi non è mai stato qui lo conosce e sa cosa rappresenta. In tanti organizzano le vacanze nella Grande Mela a fine novembre proprio per vivere le feste che iniziano con il Giorno del Ringraziamento, culminano con l'incredibile parata di Macy's del Thanksgiving Day, che quest'anno si è tenuta il 22 novembre e con la cerimonia di illuminazione dell'albero di Natale del Rockefeller Center il 28 novembre, che ci accompagna fino al 7 gennaio 2013. Quest'anno tra l'altro si festeggiano gli 80 anni di questo incredibile appuntamento che ogni volta regala a New York momenti magici. www.rockefellercenter.com


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DA PARIGI__mastro Progress 20/11/12 16.27 Pagina 1

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di LUIGI PAOLICELLI

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LE JOURNAL D'ANNE FRANK AL TEATRO RIVE GAUCHE

Al Teatro Rive Gauche di Parigi, fino al 31 dicembre, va in scena Le journal d'Anne Frank, adattamento teatrale dell'omonimo libro. La piecè approfondisce soprattutto l'intenso legame tra Anna e suo padre Otto, il quale sopravvissuto alla drammatica prigionia dei campi di concentramento, attende ogni giorno alla stazione di Amsterdam l'arrivo di Anne e di sua sorella maggiore Margot. Appresa la tragica notizia della morte di entrambe, Otto decide di leggere il diario di Anne per stabilire ancora una volta un contatto con la sua adorata figlia.

2

ALLA RISCOPERTA DEL MITO BOHÉMIEN

Attraverso più di 200 opere che comprendono materiali d'archivio tra cui: brevi filmati, musiche e versi, rivive a Parigi presso Les Galeries Nationales du Grand Palais, la Boheme, movimento francese pittoricoletterario entrato nel mito della storia moderna: da Turner a Corot, da Courbet a Manet, da Van Gogh a Matisse, passando per Baudelaire e Puccini. La mostra si propone di rendere maggiormente chiare al proprio pubblico le sfumature e il contesto in cui vissero i Bohémiens: attori, musicisti, scrittori e pittori, che spesso vivevano ai margini della società. Romantici e decadenti, idealisti sconfitti da cinismo, l'esposizione mette in evidenza la profonda trasformazione della condizione dell'artista a metà del XIX secolo e il contributo fondamentale dei popoli nomadi nella costruzione dell'identità europea. Fino al 14 gennaio 2013. www.grandpalais.fr

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DICEMBRE 2012

Durante la lettura Otto scoprirà una Anne molto differente dalla figlia che credeva di conoscere: più profonda, più ribelle e allo stesso tempo spirituale. Una storia di affetto struggente tra un padre e una figlia. www.theatresparisiensassocies.com

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ACROBATI IN BILICO TRA SEDUZIONE E IRONIA

La compagnia australiana Circa, presenta uno spettacolo a metà strada tra cabaret, circo e vaudeville, in cui sette danzatori-acrobati, diretti da Yaron Lifschitz, portano sul palcoscenico della Grande Halle de la Villette di Parigi, una rappresentazione che esplora e approfondisce i differenti aspetti il tema dell'erotismo e della seduzione. Intitolato emblematicamente "Wunderkammer", lo show è un continuo crescendo di humor e agilità. Uno spettacolo originale che offre delle scene diverse fra loro dove la danza contemporanea e le acrobazie si uniscono in forma poetica ed espressiva su una base musicale che mescola il pop-rock anni 50 e i ritmi latini più coinvolgenti. Dal 27 novembre al 30 dicembre. www.villette.com

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PARIGI VISTA DA HOLLYWOOD

Estratti di film, foto, disegni, costumi e scenari esposti in una mostra che ritrae la capitale francese secondo l'immaginario della cinematografia statunitense. Paris vu par Hollywood raccoglie materiali quali film, locandine e storyboard che svelano come i registi americano hanno immaginato Parigi: fornendone spesso un'immagine stereotipica e "turistica”; archetipo della città straniera sofisticata, elegante e al contempo libertina; oppure promiscua destinazione di artisti spiantati e dei più ostinati anticonformisti. La mostra allestista presso l'Hotel de Ville, mette in evidenza non solo come questi stereotipi siano stati ideati, ma anche come siano stati alimentati nel tempo. Fino al 15 dicembre. www.paris.fr/hollywood


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a4-DA LONDRA__mastro Progress 20/11/12 16.27 Pagina 1

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di LUIGI PAOLICELLI

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AL PRINCE OF WALES THEATRE 50 ANNI DI BEATLES:

Per celebrare i 50 anni dalla pubblicazione del primo singolo dei Beatles, “Love me do”, al Prince of Wales di Londra è stato allestito uno spettacolo che ripercorre la fulminante ascesa al successo del quartetto di Liverpool. La performance teatrale che rende omaggio alle prime vere icone del pop britannico, è strutturata come un percorso che non impone una versione della storia dei Beatles. Piuttosto l'intento è quello di rievocare con efficacia lo spirito degli anni '60 attraverso scatti noti e inediti, materiali d'archivio e ben 20 tracce registrate durante esibizioni dal vivo: successi senza tempo quali “Twist and Shout”, “Hey Jude”, “Yesterday”, “Let It Be”. Lo spettacolo è in programma fino al 19 gennaio 2013.

2

WINTER WONDERLAND: IL NATALE AD HYDE PARK

Appare piuttosto immediato, semplicemente osservandolo, perché il Winter Wonderland in Hyde Park sia una delle attrazioni più apprezzate e popolari di Londra. Un trionfo di luci, addobbi, mercati e spettacoli che trasportano i visitatori all'interno della più coinvolgente atmosfera natalizia. Hyde Park diviene dal 23 novembre 2012 fino al 6

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DICEMBRE 2012

gennaio 2013 il fulcro degli eventi che animano tutto il periodo che precede e attraversa le festività legate al Natale. Come ormai consuetudine infatti, una considerevole parte del parco viene destinata ad ospitare appuntamenti imperdibili quali: Christmas Market, lo Zippos Circus particolarmente indicato per le famiglie, il Magical Ice Kingdom popolato di straordinarie sculture di ghiaccio a tema natalizio o il Bavarian Village, all'interno del quale è possibile gustare del ottimo vino brulé.e specialità tipiche della gastronomia anglosassone. www.hydeparkwinterwonderland.com

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UNA STATUA PER UNA SPIA

Londra rende omaggio a una principessa 007: Anna d'Inghilterra ha inaugurato nella capitale britannica una statua dedicata a Noor Inayat Khan, la "principessa spia", l'indiana che i britannici inviarono nella Francia occupata, durante la seconda guerra mondiale, per aiutare la resistenza antinazista. Il busto in bronzo si trova nei giardini di Gordon Square, al centro di Londra, la piazza celebre perché vi abitavano storici e scrittori del gruppo di Bloomsbury. Nome in codice Madeleine, pseudonimo Nora Baker, Noor Inayat Khan fu catturata e uccisa nel campo di sterminio di Dachau nel settembre 1944; aveva appena trent'anni. Secondo il quotidiano “The Guardian” è stata l’unica eroina di guerra musulmana riconosciuta dalla Gran Bretagna e il busto è la prima statua del paese dedicata a una donna asiatica.


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PERSONAGGIO __mastro Progress 20/11/12 16.28 Pagina 1

il personaggio

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il personaggio

di ALESSANDRO PACCOSI

“SOGNO DI PORTARE LA PACE IN COREA”. PAROLA DI KIM HAN-SOL Gli è bastata un’intervista per spopolare in rete: oltre 700 mila visualizzazioni su youtube in tre settimane, ma per il diciassettenne Kim Han-Sol la celebrità improvvisa richiama ineluttabilmente un vissuto storico-familiare di violenze e soprusi. Il nonno di questo pacato studente nordcoreano, a Mostar per frequentare lo United World College, era infatti Kim Jong-II, tristemente noto come Presidente eterno della Repubblica asiatica dal 1994 al 2011, anno della sua morte. Suo zio è quindi l’attuale reggente Kim JongUn, che secondo un recente rapporto ONU sta dimostrando continuità con le politiche autoritarie di chi l’ha preceduto. Ad Elizabeth Rehn, ex Vicesegretaria delle Nazioni Unite ed intervistatrice per la tv finlandese Yle, racconta dell’infanzia solitaria a Pyongyang, del periodo scolastico a Macao, dove fu costretto a trasferirsi nel 2001 dopo l’ennesimo tentativo del padre - Kim Jong-Nam, primogenito del Caro Leader - di entrare in Giappone con un passaporto falso. In esilio ha frequentato una scuola internazionale che lo ha aperto al confronto con altri ragazzi, molti dei quali sudcoreani, lontano da quel nonno che non ha mai

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DICEMBRE 2012

conosciuto per sapere “che tipo di persona fosse realmente”. Il sogno di questo giovane è che il suo paese torni ad essere unito, “perché è triste non potervi fare ritorno” e non per nostalgia di suo zio, riguardo al quale dice che non sa spiegarsi “perché sia diventato un dittatore, probabilmente per accordi fra lui e mio nonno, ma siccome non ho mai incontrato entrambi resta una mia curiosità”. Dietro la compostezza delle sue parole, dettata più

dall’educazione che dall’indulgenza, ricorda l’importanza degli insegnamenti paterni che lo hanno istradato ad un’autonomia di pensiero, senza lasciarsi influenzare dal suo retaggio. E quel padre, condannato da fughe reiterate all’inevitabile declino, rappresenta un’altra presenza-assenza nella vita del ragazzo: da quando tentò l’intrusione in territorio nipponico (per visitare Disneyland Tokyo, disse) cadde in disgrazia al terribile genitore ed oggi vive in Cina,

mentre suo figlio è cresciuto soprattutto con la famiglia materna. Educato alla “normalità” e soprattutto sereno, Kim Han-Sol non nasconde di avere progetti futuri in organizzazioni umanitarie “per contribuire alla costruzione della pace nel mondo”. Magari cominciando proprio dalle due Coree: “Ho sempre sognato, un giorno, di poter migliorare le cose per la gente che vi abita, permettendo alle famiglie separate di potersi riabbracciare”.


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ONOMATOMANIE__mastro Progress 20/11/12 16.29 Pagina 1

onomatomanieonomatomanie

onomatomanie

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onomatomanie

di PIETRO ROMEO

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LA PAROLA DEL MESE

FINALMENTE TRA POCO CI TOGLIAMO DALLE BALLE 'STA COSA DEI MAYA. IO NON CE LA FACCIO PIÙ A SENTIRE BATTUTE UMORISTICHE SULL'ARGOMENTO. OGNI VOLTA CHE QUALCUNO ALLUDE CON UN SORRISINO AL 21 DICEMBRE VORREI AVERE A PORTATA DI MANO UNA MINA ANTIUOMO PER REGALARGLI QUALCHE MERITATA MUTILAZIONE AGLI ARTI INFERIORI EPPURE SAPETE, L'ALTRA VOLTA HO SENTITO IN MERITO UNA BATTUTA TUTTO SOMMATO PASSABILE. “MA SE I MAYA SONO RIUSCITI A PREVEDERE LA FINE DEL MONDO, COM'È CHE NON SONO RIUSCITI A PREVEDERE LA LORO?” HA DETTO UN TIZIO. NIENTE MINA ANTIUOMO PER LUI. UNA COLTELLATA NEI PRESSI DELLA CISTIFELLEA PUO' BASTARE CERTE VOLTE PENSO COME LA PRENDEREBBE LA GALASSIA ANDROMEDA SE LA TERRA DIVENTASSE UNA SUPERNOVA. LA IMMAGINO CHIACCHIERARE COSI' CON UN SUO AMICO AL BAR: “AO' MA HAI SENTITO CHE C'E' STATA UN'ESPLOSIONE ALL'ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI DI VIA LATTEA?” PERCHE' QUESTO SIAMO NOI: UN CONDOMINIO IACP DELL'UNIVERSO PERIFERICO. E NONOSTANTE QUESTO CONTINUIAMO A DARCI TROPPA IMPORTANZA

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TRA L'ALTRO, ORA TOCCA A ME FARE COMICITÀ SPICCIOLA SU QUESTO EVENTO EPOCALE. DEVO, PER ESIGENZE DI COPIONE. CERTE VOLTE PENSO CHE AVREI FATTO MEGLIO AD APRIRE UNA FRIGGITORIA IN PROVINCIA DI CALTANISSETTA, INVECE DI SCRIVERE CAVOLATE

TORMENTONI LESSICALI A SCADENZA MENSILE

COMUNQUE NON E' CHE IO FACCIO IL SUPERIORE O ME LA TIRO, CON QUEST'INSOFFERENZA. È CHE NON PENSO MAI IN GRANDE. NON ME NE FREGA NIENTE DELLA FINE DEL MONDO, SAREI MOLTO PIÙ INTERESSATO ALLA FINE DEI LAVORI SULLA SALERNOREGGIO CALABRIA. MA GIUSTO PERCHÈ OGNI TANTO MI TOCCA ANDARE IN SICILIA DAI PARENTI

FINE DEL MONDO AH: ORA CHE HO LETTO MEGLIO PARE CHE IL 21 DICEMBRE “INIZIA” SOLTANTO LA FINE DEL MONDO. NON È CHE SUCCEDE LA CATASTROFE IN CINQUE MINUTI DI MICROOONDE. PERCIO' FORSE CI ARRIVIAMO A VEDERE L'OROSCOPO DI CAPODANNO DI PAOLO FOX COMUNQUE CI SARÀ DI SICURO QUALCHE FESTA FIGA IN GIRO PER LA CITTÀ LA FATIDICA SERA. CI SI FA UN PO' DI KETAMINA, CI SI VESTE DA 'MBECILLI E SI VA A BALLARE, SAPETE? TUTTI PRONTI A FARE IL COUNTDOWN VERSO LA MEZZANOTTE. MA CI PENSATE? DUE COUNTDOWN DA REGRESSO INTELLETTUALE IN UN MESE SOLO. PERCHÈ POI C'E' CAPODANNO, V'ERAVATE SCORDATI? CHE POI TUTTI ATTIBUISCONO LA PROFEZIA AI MAYA. E INVECE PURE GLI AZTECHI PARLANO DEL 21 DICEMBRE 2012 E PURE I SUMERI. TUTTI LA DEFINISCONO COME LA DATA INAUGURALE DI UNA PREVISTA DISCONTINUITÀ STORICA

POI SARÀ BELLO LA MATTINA DOPO, CON LA KETAMINA ANCORA IN CIRCOLO E LA FAME CHIMICA, ANDARE DAL CORNETTARO A PRENDERE UN CAPPUCCINO E VEDERE LA SUA ESPRESSIONE DELUSA PER QUESTO FATTO CHE ALLA FINE SUO SUOCERO NON SI È ESTINTO IN UNA NOTTE

A PARTE GLI SCHERZI, IL 21 DICEMBRE SUCCEDE DAVVERO QUALCOSA DI RILEVANTE. È L'ANNIVERSARIO DELL'AMORE VIRTUALE SBOCCIATO TRA ME E IL TUBBISTA DI MONTEFIASCONE. PRIMA O POI DOVRÒ COFESSARGLI CHE MARTINA.FESCION.STILOSA86 È UN NICKNAME SKYPE FARLOCCO


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Concessione AAMS del 5 agosto 2010 per le lotterie ad estrazione istantanea

Puoi Pu Puo uo oi vincer oi vvincere vin inc in nce ce erre re ďŹ no ďŹ n no a

e uro ro a me ese per e ve ent t ’anni. ni. eu all mese ese pe err vvent ent nt’a ’an ’a nni. euro p vent’anni. anni anni. 15 115.000 5 5.000 .000 0 0 00 00 5.00 0 eur Gioca consapevolmente. Scopri tutti i premi delle lotterie Gratta e Vinci e i dettagli dei regolamenti di gioco su www.grattaevinci.com

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Scostume e società

Scostume e società

di PSEUDONIMO

NATALE IN CASA MIA Quando ero piccolo c'era ancora quel tipo di Sicilia lì. Con i suoi parti plurigemellari e le sue gravidanze a ruota. Non ci crederete ma i reparti ostetrici erano così affollati che i bambini prematuri si vedevano costretti a prenotare su booking.com le loro future incubatrici. - Arriverò il 16 settembre denutrito e malconcio; ma per il 3 ottobre faccio il check-out. Sì, pago con postepay E poi capitava che certi infanti trovavano tutto pieno e non era di certo un bel segnale. Stai qui da manco cinque minuti e già i primi problemi. Ad ogni modo, si partoriva tanto. E per questo motivo casa di mia nonna durante le feste natalizie era piena zeppa di persone. Un sacco di parenti. Ma assai, proprio. Il problema fondamentale, almeno per me, era che tutti questi mi salutavano col doppio click bavoso sulla guancia: e per di più, all'andata e al ritorno. Per fare dei numeri: in una e una sola giornata di festa racimolavo un quantitativo di baci democratici di gran lunga maggiore a quello che ho elargito alle mie monogame in tutta una vita di sentimenti. Ed io comunque, sono un tipo mediamente affettuoso. Quanto amore e quanta

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armonia, a casa di mia nonna durante le feste. Si rideva, si scherzava, ci si scambiava il pacco regalo, si faceva finta sul serio di volersi bene: insomma, l'atmosfera era davvero insopportabile. Ecco perché poi, ad un certo punto giocavamo a tombola. La tombola. Ve la ricordate? Dov'è finita la tombola? In quale film horror a sfondo sociale si è andato a nascondere questo meraviglioso stimolante dell'omicidio domestico? E chi lo sa. Si sa solo che era il modo più efficace per rovinare i buoni sentimenti di un gruppo e che adesso nessuno la usa più. Adesso durante le festività natalizie si finge sul serio di volersi bene fino a nanna. Io ricordo che vinceva sempre nonna Marta. Che poi manco era mia nonna, ma la nonna di un mio zio immigrato a Bussolengo che lavorava in fabbrica. Praticamente la progenitrice indiretta di un disadattato che compensava la sua frustrazione operaia con la Vecchia Romagna etichetta nera. Faceva cinquine da quattro milioni di euro la nonna Marta. E la nonna Margherita, la mia nonna vera, era per questo che ogni tanto andava di là: per accendere le sue bambole vodoo elettroniche.

E comunque, non funzionava. Nonna Marta sbancava definitivamente il casinò sempre intorno alle ventidue e quarantasei. Poi, per non dare nell'occhio, ordinava dall'albergo a cinque stelle di fronte un cameriere ai piani al solo scopo di farsi massaggiare le varici da uno con la livrea davanti a mia nonna Margherita. A quel punto tenuta in vita, quest'ultima, solo dalla speranza di un ictus da sgranocchiare in diretta. Ma nonna Marta non moriva mai, né mai rimaneva paralizzata sul lato sinistro del corpo. Ci deludeva sempre. In salotto, nel frattempo, gli uomini facevano la loro tombola virile giocando a briscola e sbevazzando vino bianco “Portopalo” da un deprimente bottiglione di sei litri. Ed anche qua, c'era tanto amore. Finiva sempre che mio padre era il disonore della famiglia perché aveva tirato un due di mazze inappropriato al contesto e perché a mio nonno Pietro evidentemente non piacevano i due di mazze tirati fuori contesto. Specie quando era sbronzo. Vinceva sempre lo zio Lelio, un collezionista di mogli austriache che lavorava sulle navi mercantili e che, non si capisce come, rimorchiava donne residenti in uno stato ufficialmente non bagnato dal

mare. A noi bambini invece ci sistemavano su un tavolino basso, nella stessa sala dove si sgozzavano le nonne e invece di prestarci qualche monetina per favorire la sfida, ci zittivano con dei favolosi ceci da competizione. Fantastico sfidare la sorte per vincere un'eventuale zuppa di farinacei poveri. Tutta adrenalina. Speravano forse le maledette nonne che un così rappresentativo simbolo proletario come il cecio, poco affine all'ottica capitalista e di sopraffazione altrui che la tombola richiede ad ogni suo giocatore, ci rendesse antropologicamente mansueti. E si sbagliavano, se è vero che un quarto d'ora dopo il fischio d'inizio, io facevo gastroscopie a mio cugino Andrea, mia sorella Margherita strappava il cuoio capelluto a mio cugino Alessandro e mia cugina Mariella ci sorvolava tutti con delle ali da drago fino ad appendersi al lampadario per carbonizzarci sputando fiamme ad estrogeni e ovaie a razzo. Quando si dice che il senso del possesso è innato e indipendente dalla natura dell'oggetto posseduto. Alla fine la zuppa di farinacei la lasciavamo vincere a lei, è chiaro.


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di ALESSANDRO PACCOSI

I FRANCESI VOGLIONO TASSARE LA NUTELLA L’olio di palma danneggia l’ecosistema e la salute. È questo il succo del discorso che, in Francia, ha convinto il Senato a considerare l’”emendamento Nutella”, una misura volta ad aumentare del 300% la tassa sull’olio vegetale. Si tratta di un ingrediente essenziale per la celebre crema alle nocciole che, solo oltralpe, fattura ogni anno 1 miliardo di euro sui 7 mondiali. È comprensibile, quindi, quanto la Ferrero sia in trepidazione, tant’ è che sabato scorso il Direttore Generale Frédéric Thil ha deplorato l’ attacco “ad un

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prodotto fabbricato in Francia da 50 anni ed uno dei preferiti dai francesi”. Thil ha promesso che “se questa tassa verrà votata, non modificheremo la nostra ricetta”. L’esportazione dell’olio di palma contribuisce in maniera determinante alla deforestazione nei paesi produttori, come Malesia Indonesia e Thailandia, ma c’è un altro punto: questa sostanza avrebbe effetti nocivi sulla salute, favorendo l’obesità e malattie cardiovascolari. “L’olio di palma, come il burro ed il formaggio, contiene acidi grassi e per

questo non bisogna abusarne”, replica il DG Thil, ma “contrariamente ad altri olii, durante la lavorazione non passa attraverso una fase

d’idrogenazione, che creerebbe acidi grassi trans – quelli sì, nocivi per la salute”. Il manager non è il solo ad avere dubbi su questo eventuale provvedimento. “È normale occuparsi dell’impatto sulla salute provocato dall’olio di palma, ma non sono certa che un’ammenda puramente finanziaria possa impegnare ad aprire un dibattito”, ha commentato la Ministra della Sanità Marisol Touraine. Quel che è certo, è che l’imposta comporterebbe un aumento di 6 centesimi per ogni kilo di crema. E la Malesia, tramite Il Consiglio nazionale dell’olio di palma, ha parlato di “provvedimento irresponsabile” e “frutto di disinformazione”, nei confronti di “un prodotto sano e naturale che 2.400 piccoli agricoltori sono fieri di produrre”.


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di CLAUDIA CATALLI

JUDE LAW, “FINALMENTE LIBERO DI ESSERE CRUDELE” David Jude Heyworth Law, per tutti semplicemente Jude Law, è da anni nella top-ten degli attori più “bankable” di Hollywood. Una definizione che sta a descrivere quei talenti che, oltre ad avere l’arte recitativa nel sangue, riescono a valicare lo schermo con il loro magnetismo e a catturare orde di ammiratori, fan, cinefili e spettatori nelle sale. Classe ‘72, figlio di due insegnanti inglesi e padre a sua volta di quattro bambini (avuti da due donne diverse, Sadie Frost e Samantha

Burke), Jude non è solo un interprete versatile, capace di passare dal ruolo di “Amleto” a blockbuster come “Sherlock Holmes” senza mai perdere di credibilità, ma anche un convinto attivista che oltre a campagne di raccolta fondi di vario tipo non esita ad andare in Africa per dirigere, ad esempio un’opera di Shakespeare in un orfanotrofio. O a partire per l’Afghanistan, per documentare le missioni di pace (nel film “The Day After Peace”). Membro e ambasciatore di svariate organizzazioni umanitarie, ma anche animaliste e ambientaliste, Jude sfoga tutto il suo lato oscuro, oltre che nelle

turbolenti relazioni sentimentali, nel suo lavoro. Così, invitato a commentare il lavoro di doppiaggio nel film d’animazione ‘Le 5 Leggende’, dichiara apertamente: “I miei ruoli preferiti sono quelli da cattivo”. Ritiene che i cattivi siano più affascinanti? Anche, ma soprattutto perché interpretare un malvagio è liberatorio. Puoi dare finalmente sfogo a tutti i tuoi istinti più cupi e oscuri, e nessuno si azzarderà mai a giudicarti. Anzi, ti diranno: “Bravo, eri proprio verosimile!” Non a caso in questi giorni è sul set del noir Dom Hemingway, dove interpreta un criminale… Sì, ma non è uno che ha l’anima da killer: è un furfantello, uno che ha passato molto tempo in prigione perché non ha voluto spifferare ciò che sapeva rispetto a una rapina. Uno che accetta di scontare una pena lunga quasi dodici anni per colpe altrui. E quando esce di prigione sembra che il mondo sia cambiato, diverso, di sicuro non si ricorda più di lui. A quel punto torna in contatto con sua figlia, che intanto ha ventidue anni. Ma non voglio svelare oltre la trama: diciamo che interpreto un bravo ragazzo. Che però in fondo sa di essere cattivo. Dalla cattiveria non se ne esce, quindi... Al cinema è interessante

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rappresentarla. In “Le 5 Leggende” ho dato voce all’Uomo Nero, l’essere inquietante per definizione, quello che spaventa i bambini, provoca incubi, diffonde la paura del buio. Certo, in un film d’animazione il confine buono/cattivo è molto netto, nella vita è tutto più sfumato. E in Anna Karenina, appena presentato al Torino Film Fest e dal 21 febbraio nelle nostre sale? Anche lì, siamo stati a attenti insieme a Tom Stoppard a non dipingerlo solo come il cattivo tout court. Il mio Karenin è piuttosto un introverso, un inespressivo, sarà che mi è sempre sembrato il personaggio più complesso e con le dinamiche interiori più mature di tutta l’opera. Le arriva un copione, in base a cosa sceglie se accettarlo o meno? Penso al ruolo, perché mi piace tutto quello che non ho mai fatto prima. Penso al regista, perché cerco sempre di mettermi nelle mani di uno che mi sprona. E poi penso alla location: è ancora più bello fare film in un posto che sa ispirarti. Ultima curiosità: riprenderà Amleto a teatro? No, ho fatto duecento repliche, basta così. Ciò non significa che abbandonerò l’amore per il palcoscenico e Shakespeare: il prossimo autunno a Londra porterò in scena l’”Enrico V”.


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DESIGN__mastro Progress 20/11/12 16.32 Pagina 1

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design

di LAURA SAGGIO

IL SALONE DEL MOBILE 2013 SARÀ… LIQUIDO

DOVE & QUANDO La novità del prossimo Salone del Mobile a Milano (914 aprile 2013), giunto alla sua 52esima edizione, sarà la presentazione di un open space: lavorativo, conviviale e liquido. L'autore di questa innovazione è l'estroso architetto francese Jean Nouvel, Pritzker Prize 2008, conosciuto in tutto il il mondo per la sua capacità di costruire spazi originali e funzionali. In un'area costruita appositamente, all'interno del padiglione dedicato al SaloneUfficio, l'architetto francese esplorerà le possibilità attuali del costruire nuovi spazi aperti,

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interattivi, fulcro di aggregazioni sinergiche, distanti dai “vecchi” uffici chiusi e ripetitivamente clonati. Il primo edificio per uffici, l'agenzia pubblicitaria parigina CLMBBDO, fu costruito da Jean Nouvel alla fine degli anni Ottanta. Il suo primo lavoro già manifestava perfettamente i principi concettuali sui quali si basa la sua personalissima visione dell'ambiente lavorativo: mobilità, convivialità, piacere, gioco e apertura tanto verso l'interno quanto verso l'esterno. Tutte caratteristiche che trenta anni fa suonavano come uno

sconvolgimento radicale di intendere, non solo lo spazio lavoro, ma sopratutto le dinamiche tra dipendenti e responsabili di una stessa azienda. “Tra 30 o 40 anni saremo stupiti nel constatare quali condizioni invivibili propongono la maggior parte degli uffici di oggi”, dichiara Jean Nouvel. “Cloni caricaturali, standardizzazione, totalitarismo, non potranno mai suggerire il minimo piacere di vivere in un ufficio”. Abitare gli uffici come si abita la propria casa, la propria città, questo deve essere il risultato del “Progetto: uffici da abitare”.

✑ SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE ✑ Dove: Fiera Milano, Rho ✑ Quando: 9/14 aprile 2013 www.cosmit.it

Ogni lavoratore, per essere anche più efficiente nel proprio impiego, ha diritto a piccoli piaceri come: la regolazione della luce, la comodità di uno spazio ampio con viste aperte e non ristrette, la possibilità di esprimersi attraverso i propri mobili od oggetti. Fondamentali per la realizzazione di queste soluzioni legate al piacere di vivere e lavorare sono l'impiego di nuovi materiali e di nuove tecnologie rispettose dell'uomo e dell'ambiente. Il ruolo dell'architetto – usando le parole di Jean Nouvel – è quello di interpretare le mutazioni tecniche, culturali e sociali contemporanee e proporre un linguaggio poetico, un progetto di libertà. In un futuro prossimo, si lavorerà sempre più tempo in appartamenti, a casa propria, o in spazi diversi da quelli tradizionali, per fronteggiare questi cambiamenti bisogna iniziare a progettare situazioni di lavoro in netta contrapposizione con la segregazione urbana e d'ufficio. www.cosmit.it/


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di LAURA SAGGIO

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ALLA SCOPERTA DEI MERCATI DEL FUTURO Le prospettive per il comparto vitivinicolo italiano fra mercati tradizionali ed emergenti, i nuovi scenari sui territori che nel futuro potranno aprirsi al consumo di questa grande eccellenza italiana e l’aggiornamento dell’Mps Wine Index. Sono questi gli argomenti importanti del Forum Montepaschi sul vino Italiano, giunto alla sua terza edizione, che si è svoluto il 24 novembre scorso al Teatro dei Rozzi di Siena. Come tradizione, l’evento ha visto la presenza delle massime istituzioni italiane, dei maggiori rappresentanti della filiera vitivinicola nazionale e di alcuni fra i più significativi importatori dei mercati internazionali. L’iniziativa è nata nel 2010 per rispondere alle esigenze del comparto vitivinicolo e fornire un supporto di analisi tecnica e finanziaria ad un settore che sta assumendo sempre più importanza nell’economia del nostro Paese ed è

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considerato uno degli asset principali su cui investire anche in termini di conoscenza. Ad aprire la giornata è stata la presentazione della nuova ricerca realizzata dall’area research di Banca Mps e dall’Ismea dal titolo: “Tendenze e prospettive per il

vino italiano nel mondo globalizzato”. La ricerca, oltre a fare il punto sull’andamento dei mercati emergenti, ha presentato anche i risultati di un focus per indagare sui mercati del futuro, quali potranno essere, dopo Russia e Cina, le prossime nazioni che si apriranno al consumo del vino. All’interno della ricerca è stato presentato anche il terzo “Mps Wine Index”. Si tratta del primo e unico “indice di competitività” del vino italiano, riservato alle denominazioni italiane e messo a punto dall'area research di Banca Mps, sulla base dei dati forniti da Ismea relativamente alle quotazioni alla produzione dei vini. Questo terzo appuntamento per il 2012 fa parte di una due

giorni dedicata al vino organizzata dalla Regione Toscana, attraverso Toscana Promozione, e dalla Provincia di Siena. Toscana Promozione ha presentato, inoltre, sempre al Teatro dei Rozzi, la premiazione dei “Top 100” della Selezione dei Vini di Toscana curata dall’Enoteca Italiana. Nella stessa giornata si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Vino fra mito e storia”, promossa dalla provincia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Toscana; un viaggio nell’antichità intorno alla vite e al vino, visitabile a Siena nei territori di produzione maggiormente vocati, fino al 5 maggio. www.mondodelgusto.it


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ESTERI LA CINA DOPO IL 18° CONGRESSO PCC

di Ivano Basile

LA TRANSIZIONE, LE ATTESE E LA SPERANZA...

IL GIGANTE ASIATICO È PRONTO AL BALZO? Novembre è stato un mese decisivo per lo scacchiere geopolitico internazionale. Elezioni americane e congresso del Partito Comunista Cinese: avvenimenti “glocali” con un peso determinante per il futuro del pianeta

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ESTERI LA CINA DOPO IL 18° CONGRESSO PCC

IL DICIOTTESIMO CONGRESSO

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Stati Uniti e Cina: così lontani eppure così vicini. I loro destini si sono incrociati a novembre: il 7.11 gli elettori americani sono stati chiamati a scegliere il Presidente dei prossimi 4 anni proprio mentre la Cina si avviava verso il cambio di Governo (l'8.11). Mentre in America Barack Obama festeggiava la sua rielezione, in Cina prendeva il via il diciottesimo Congresso Nazionale, che ha eletto i leader che guideranno la seconda potenza economica mondiale per i prossimi dieci anni. Per alcuni osservatori, il cambio di governo decennale della Cina è ancor più importante delle elezioni USA. Tralasciando la tentazione di stilare una hit parade, si può benissimo affermare che il congresso del Partito Comunista Cinese rappresenta un evento “glocale” poiché quanto accade a livello politico-nazionale avrà importanti implicazioni (economiche) sul fronte internazionale.

Il Partito Comunista Cinese, che governa la nazione più popolosa del mondo dal 1949, attraverso il suo diciottesimo congresso ha espresso senza sorprese la futura formazione di leader alla guida del paese. Xi Jinping, Vice Presidente della Repubblica Popolare Cinese è stato nominato nuovo segretario del Partito al posto di Hu Jintao; a marzo gli succederà anche alla guida della Cina come Presidente, e infine è diventato il capo della Commissione militare centrale, il che significa che Hu Jintao non conserva, come fece il suo predecessore Jiang Zemin, il controllo dell'esercito. Li Keqiang, Primo Ministro del Consiglio di Stato, è il nuovo Vice Presidente (sostituisce Wen Jiabao). Il Con-

terno i 7 membri (in precedenza erano 9) del Comitato permanente dell'ufficio politico (Cpup), considerato dagli osservator il vero governo della Cina. Nel lungo processo di successione un ruolo fondamentale l'ha svolto l'ex presidente Jiang Zemin (86 anni), che ha imposto nel Comitato Permanente dell'Ufficio Politico molti dei suoi uomini, assicurandosi quattro posti su sette. Il congresso ha dato il via a un ricambio di tutto l'apparato dirigente cinese, dopo i dieci anni di potere della cosidetta "quarta generazione" di leader comunisti, guidata da Hu Jintao. Per la seconda volta nella storia del Pcc, il passaggio di consegne avviene in modo indolore e senza guerre. Nel decennio di Hu la Cina ha visto un sorprendente sviluppo

IL 18° CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA CINESE: UN MOMENTO CHIAVE PER LO SVILUPPO DEL PAESE IN CUI SI SONO DECISI I LEADER, E QUINDI LA LINEA POLITICA, PER I PROSSIMI 10 ANNI

gresso si è chiuso con l'elezione del nuovo comitato centrale, composto da 200 membri, tra cui l'esperto economista Wang Qishan, il capo del dipartimento di propaganda Li Yunshan e il responsabile dell'organizzazione Li Yuanchao. L'organismo scelto dai 2270 delegati al congresso ha eletto il Politburo di 25-30 persone, il quale, a sua volta, ha scelto al suo in-

economico, superando Germania e Giappone come economie mondiali, ma tale sviluppo è stato segnato dai problemi di squilibrio, un crescente abisso fra ricchi e poveri, enorme inquinamento e grandi rivolte sociali. La “Quinta generazione” - come ha sottolineato Xi Jinping – si trova davanti a molte sfide: la corruzione, la distanza ancora abissale tra governo e popolo, l'eccessiva buro- u

LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT

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ESTERI LA CINA DOPO IL 18° CONGRESSO PCC

LA PROTESTA IN TIBET ✑

In occasione dell'apertura a Pechino del congresso del Partito comunista, cinque tibetani - tra cui, anche una donna e tre monaci minorenni - si sono immolati in diverse zone del Tibet e della Cina occidentale per protestare contro l'occupazione cinese del Tibet e chiedere il ritorno del Dalai Lama. È il più alto numero di immolati nello stesso giorno dal 2009, da quando questo tipo di proteste sono cominciate. Da allora, sono 68 i casi.

crazia. Nel primo discorso dopo l'investitura Xi ha affermato che il partito è al servizio del popolo e che comprende il desiderio dei cinesi di avere una vita migliore, promettendo "ogni sforzo" per risolvere i problemi per una nazione "più forte" e una Cina "più potente".

SOSTENIBILITÀ LA PAROLA CHIAVE La transizione di governo in Cina è importante soprattutto perché nel regime comunista cinese è il Governo a imprimere una forma all’economia nazionale. Ecco perché gli occhi di tutto il mondo erano tutti puntati su Pechino: per cercare di anticipare i possibili cambiamenti e le ripercussioni sugli assi economici internazionali

che determineranno il futuro. In questo 2012, la crescita stimata è intorno al 7.5%, livello che segnerebbe la crescita minore degli ultimi 13 anni (il PIL cinese negli ultimi trent'anni è cresciuto con una media del 10%). Il contesto mondiale richiede a Pechino una progressiva apertura del mercato e, dal punto di vista interno, il passaggio ad una crescita più misurata ed orientata in modo differente. I mercati sono ansiosi di scoprire in che modo il nuovo assetto di governo intenda approcciarsi all’economia e quali passi in avanti i nuovi leader potrebbero garantire a un Paese che da anni promette (e non mantiene) le riforme. Per capire se la sua economia riesca finalmente ad avviarsi verso la cosiddetta "sostenibilità". Allo stesso tempo, invece, l'obiettivo di sviluppo della classe media cinese porterà l'Esecutivo ad incentrare l'attenzione sui consumi interni prima che sull'esportazioni e ad ipotizzare un passo indietro dell'intervento statale nelle imprese.

L'ASSEMBLEA E I LEADER Duemila delegati hanno affollato la Grande sala del Popolo della capitale, in piazza Tiananmen a Pechino, per ascoltare il discorso inaugurale di Hu, 69 anni, che passerà il controllo del partito al vicepresidente, Xi Jinping, 59 anni. A marzo Xi diventerà anche presidente della Repubblica

Insomma le premesse per aspettarsi qualche linea di discontinuità ci sono ma andranno tutte confermate col tempo. Nel frattempo

LA TRANSIZIONE DI GOVERNO IN CINA È IMPORTANTE SOPRATTUTTO PERCHÉ NEL REGIME COMUNISTA CINESE È IL GOVERNO A IMPRIMERE UNA FORMA ALL’ECONOMIA NAZIONALE

AMNESTY INTERNATIONAL Prima del congresso, secondo Amnesty International, 130 dissidenti sono stati allontanati da Pechino, tra cui l'attivista anti-Aids Hu Jia e il popolare blogger Li Huaping che, afferma Ai, è scomparso dopo essere stato fermato dalla polizia il 25 ottobre

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Le altre riforme, quelle in senso democratico, sono ancora lontane anni luce da Pechino: “il sistema del partito unico non si tocca”, ha dichiarato il portavoce del Pcc Cai Mingzhao.

l'unica cosa certa: il cambiamento generazionale potrebbe essere l'occasione della svolta per la Cina e quello che accadrà, nel mediolungo termine, avrà un impatto forte su tutta l’economia mondiale. ■


ARMANDO TESTA

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BOLOGNA 5-9 DICEMBRE 2012

motorshow.it


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ESTERI KUWAIT AL VOTO

di Ivano Basile

RIVENDICAZIONI E PROTESTE

È “PRIMAVERA” ANCHE IN KUWAIT? Il primo dicembre, in Kuwait, si terranno le quinte elezioni negli ultimi sei anni, le seconde solo nel 2012. In attesa del responso delle urne, manifestazioni di piazza rivendicano elezioni aperte e democratiche

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Domenica 21 ottobre 2012: 150.000 persone (su una popolazione di 3 milioni) partecipano alla marcia “Watan Karamat” (“Dignità di una nazione”) in seguito all'invito da parte delle opposizioni diffuso attraverso Twitter. Una manifestazione di protesta così vasta e imponente - per numero di partecipanti coinvolti - non si era mai vista nella storia del piccolo emirato del Golfo. L'ondata di proteste è stata sollevata dopo la decisione dell'emiro di approvare la proposta di revisione elettorale, nonostante la bocciatura a fine settembre della Corte

KUWAIT Il paese asiatico è diventato famoso nel 1991 a causa dell’attacco militare iracheno voluto da Saddam Hussein

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Costituzionale.Incurante del divieto della Corte, che in sostanza confermava il sistema di voto respingendo in toto le proposte del Governo, l'emiro ha deciso di fare muro contro muro e di procedere lo stesso con le modifiche. L'introduzione del contestato emendamento comporterà che ogni elettore potrà esprimere prefenza per un solo candidato e non per quattro come in precedenza. Un vero e proprio colpo di mano che alla vigilia delle elezioni del primo dicembre sta scuotendo il paese. Il Kuwait, infatti, an-

drà alle urne per la seconda volta in un anno. Il paese ha già avuto le sue elezioni a febbraio, con la vittoria di una coalizione eterogenea composta da liberali, nazionalisti, salafiti e islamisti. Ma a giugno il risultato è stato annullato per vizio di forma dalla Corte costituzionale. Da quel momento, l’Assemblea parlamentare non è mai riuscita a riunirsi a causa del boicottaggio dell’opposizione. Da qui la decisione - il 7 ottobre - di azzerare nuovamente il parlamento e tornare a votare. In questo quadro altamente instabile,


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ESTERI KUWAIT AL VOTO

IL KUWAIT È UNO DEI SISTEMI ISTITUZIONALI PIÙ APERTI DEL GOLFO, ANCHE SE L’ULTIMA PAROLA SULLE QUESTIONI POLITICHE SPETTA SEMPRE ALL’EMIRO E I PARTITI SONO TUTT’OGGI CONSIDERATI ILLEGALI

l’opposizione, che da tempo lotta per una legge che renda più trasparente ed equo il processo elettorale, teme che la revisione del-

L'EMIRO È IN FRENATA Il prezzo del greggio, in media sui 90 dollari al barile ha permesso all’emirato una crescita economica del 4,4 per cento nel 2011; ciò, però, non appare nemmeno lontanamente sufficiente per bilanciare quella che è una spesa pubblica in costante aumento

la legge elettorale sia solo l'anticamera di un processo più ampio in grado di sconvolgere l'assetto istituzionale del paese. Il rischio è quello di innescare una spirale di rivendicazioni istituzionali come, ad esempio, la richiesta da parte dell’organizzazione islamista Islamic Constitutional Movement (Hadas) di emendare l’articolo 2 e imporre come unica fonte del diritto la Sharia. Ciò porterebbe certamente ad un incremento delle manifestazioni popolari di protesta, e ad un peggioramento delle ripercussioni che l'impasse politica sta già avendo sull'economia del Paese, tra tutti il blocco del piano economico quadriennale (2010-2014) che prevede l’investimento di 107 miliardi di dollari nello sviluppo delle infrastrutture e nell’industria petrolifera. Chi scende in piazza rivendica le riforme promesse da americani e re dopo la cacciata di Saddam nel 1991 per un sistema più

MANIFESTAZIONI E PROTESTE La dimostrazione di protesta di domenica 21 ottobre è degenerata in scontri con la polizia anti-sommossa, il lancio di gas lacrimogeni ed un bilancio di almeno 26 feriti - tra cui otto poliziotti - e 70 arresti

aperto e democratico. Ma l'emiro del Kuwait non sembra propenso così come non ha alcuna intenzione di ritirare il decreto della discordia, perché “rientra nei miei poteri costituzionali” ha sottolineato Sabah Al-Ahmad Al-Sabah. Per le opposizioni è un'occasione importante per cavalcare il risentimento popolare contro le autorità e spingere ancora di più verso la richiesta di una transizione verso una monarchia costituzionale, in cui la famiglia regnante ridurrebbe via via il proprio potere in favore di un Governo eletto democraticamente. ■

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POLITICA LA DIFFICILE SITUAZIONE DELLE REGIONI ITALIANE

di Luca Martano

SCANDALI, ARRESTI ED ELEZIONI

LA LENTA AGONIA DELLE REGIONI ITALIANE Prima l’arresto dell’ex capogruppo Pdl della Regione Lazio, Franco Fiorito, al quale sono seguite le dimissioni della Presidente della Regione stessa Renata Polverini, poi l’azzeramento della giunta della Regione Lombardia guidata da Roberto Formigoni ed, infine, la campagna elettorale per le elezioni in Sicilia. Le Regioni italiane sembrano veramente ad un punto di svolta...

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La politica italiana è, ancora una volta, sotto l’occhio del ciclone: questa volta, però, non sono dei “semplici” sprechi di denaro a fare notizia, ma c’e’, purtroppo, ben altro. Si parte da arresti per peculato, ad accuse ed attacchi reciproci, fino ad arrivare a presunte infiltrazione ‘ndranghetiste. I fatti accaduti negli ultimi mesi sono molti e riguardano sia il Nord, sia il Sud sia il centro. È opportuno, quindi cercare di fare un po’ di chiarezza. Tutto è cominciato con l’arresto dell’or-

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mai ex capogruppo della Regione Lazio, Franco Fiorito, accusato di peculato. Quest’arresto ha inevitabilmente coinvolto tutti i vertici della Regione, portando alle dimissioni della Presidente stessa, Renata Polverini. Dalle indagini operate dagli inquirenti, la posizione di Fiorito risulta abbastanza compromessa. L’esponente del Pdl è, infatti accusato di avere utilizzato soldi del partito, quindi soldi pubblici, per meri interessi personali. Il politico, che aveva annunciato che si sa-

rebbe ricandidato alle prossime elezioni è indagato per peculato e ora si trova nel carcere romano di Regina Coeli in una cella singola e sorvegliato da agenti. Gli è contestata l’appropriazione di 1,3 milioni di euro. “È evidente che tutto questo rilevante movimento di denaro in uscita dal conto del gruppo Pdl e a favore di Fiorito costituisca il capitolo finale di quella preordinata azione di spoglio posta in essere dall’indagato fin dalla data di assunzione della carica: l’accelerazione finale si spiega age-


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POLITICA LA DIFFICILE SITUAZIONE DELLE REGIONI ITALIANE

REGIONE LAZIO Nella pagina: Renata Polverini e in basso Franco Fiorito, l’esponente del Pdl è, accusato di avere utilizzato soldi del partito, quindi soldi pubblici, per meri interessi personali. Dalle indagini operate dagli inquirenti, la posizione di Fiorito risulta compromessa

volmente con l’approssimarsi della discoperta delle ruberie e, quindi, con la necessità di completare, in maniera frettolosa e patente – il progetto criminale”. È una delle riflessioni del giudice per l’udienza preliminare di Roma Stefano Aprile, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna e del pm Alberto Pioletti. Inevitabili sono state quindi le ripercussioni politiche dovute a queste indagini; Rena-

numerosi scandali che hanno colpito il partito, dovrà cercare, oltre che di ricostruire una giunta regionale credibile, anche un candidato adeguato per affrontare le prossime elezioni. Tutto questo, però, non deve far passare in secondo piano la pessima situazione in cui si trova la Regione Lazio. La Regione è infatti travolta dai debiti; secondo Lorenzo Tagliavanti, direttore del Cna, il Lazio detiene il “record” di mancati pagamenti alle imprese. I dati, in questo senso, parlano chiaro: la Regione deve alle imprese del Lazio 7 miliardi di euro di crediti e il Campidoglio deve alle imprese del Lazio 3,2 miliardi di euro di crediti. In totale, le aziende del territorio vantano nei confronti delle amministrazioni pubbliche della Regione un credito di oltre 10 miliardi di euro. Un altro problema

IN REGIONE LAZIO SONO IN MOLTI A CHIEDERE IMMEDIATAMENTE LA CONVOCAZIONE DEL CORPO ELETTORALE PER ESPRIMERE LA NUOVA GIUNTA

ta Polverini, dove varie riunioni con il suo partito e anche con il Presidente del Consiglio Mario Monti, ha deciso di rassegnare le sue dimissioni dalla Presidenza della Regione Lazio. La scelta della Polverini, dovuta sicuramente allo scandalo della gestione dei fondi del Pdl per la Regione, oltre a portare un vero e proprio terremoto all’interno del centrodestra, ha lasciato senza un governo una regione, Il Lazio, già afflitta di per sé da molti debiti e mille problemi. Dal punto di vista politico, il Pdl si troverà infatti a dover affrontare un altro dei

è poi quello della sanità, che sembra arrivata ormai ad un vero e proprio fallimento; Il sistema sanitario regionale- come rilevato dai sindacati -dopo 7 anni di commissariamento attraversa uno stato di gravissima crisi a causa di un piano di rientro dal debito “che non è condivisibile nel metodo, nel merito e nei tempi di attuazione”. Il problema principale è dovuto alla mancanza di regole per la tenuta dei servizi sanitari e assistenziali da parte dei privati convenzionati, la quale sta portando oltretutto ad una vera e propria giungla retributiva. Ta-

glio di posti letto, macchinari sottoutilizzati, liste di attesa chilometriche, ritardi nei pagamenti e, per concludere, la bufera dei pronto soccorso, unita alla mancanza di cardiochirurghi di notte al Policlinico. La misura, per i cittadini, sembra essere ormai colma. Se spostiamo la nostra attenzione un po’ più al Nord, la situazione non risulta certo essere rosea: anche qui, infatti, un nuovo arresto ha “sconvolto” un’altra Regione, la Lombardia. Nella Regione guidata da Roberto Formigoni - anche lui esponente del Pdl - le manette sono scattate per l’assessore alla Casa, Domenico Zambetti, al quale si contesta di aver comprato un pacchetto di preferenze per la sua elezione nelle Regionali del 2010 da due esponenti della 'ndrangheta. L'esponente del Pdl è accusato di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa (dal 2009) per aver letteralmente comprato 4.000 preferenze, in vista delle elezioni del 2010, pagando 200.000 euro a due esponenti della 'ndrangheta (50 euro per ogni voto). A suo carico vi sarebbero intercettazioni telefoniche che documentano le fasi del pagamento. Quest’arresto oltre a confermare gli stretti legami della mafia Calabrese con il Nord Italia, purtroppo, è solamente una delle ultime indagini che hanno colpito i vertici delle Regione Lombardia, la quale vede salire così a 15 il numero di esponenti politici indagati dal 2010, inizio della legislatura al Pirellone. Proprio poco tempo fa, è stato condannato in primo grado a due anni e mezzo per falso e truffa il consigliere del Pdl Gianluca Rinaldin mentre è stato chiesto il rinvio a giudizio per varie ipotesi di reato, fra cui corruzione, per l'ex vice presidente dell'Aula, Filippo Penati, ex Pd. Questa sorta di “elenco” stilato dai media per raccontare, in questi mesi, le vicende che intrecciano politica e giu- u

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POLITICA LA DIFFICILE SITUAZIONE DELLE REGIONI ITALIANE

REGIONE LOMBARDIA Il presidente Roberto Formigoni (Pdl) è accusato di corruzione aggravata nell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri. Sotto il palazzo della regione Lombardia a Milano

stizia in Regione Lombardia comprende il presidente Roberto Formigoni (Pdl), accusato di corruzione aggravata nell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri; l'ex presidente del Consiglio regionale, Davide Boni (Lega), accusato di corruzione; i due suoi ex vicepresidenti Penati ap-

punto e Franco Nicoli Cristiani (Pdl, che, arrestato, si è dimesso dal Consiglio regionale), accusati a loro volta di corruzione; l'ex consigliere segretario Massimo Ponzoni (Pdl), arrestato a gennaio con varie accuse fra cui la corruzione e la bancarotta fraudolenta. Sia Boni sia Nicoli

versari interni di Bossi Jr. Dati allarmanti, quindi, che hanno inevitabilmente prodotto reazioni e portato a provvedimenti radicali all’interno del Consiglio Regionale. Roberto Formigoni, che non molla la presa e non ha avuto la minima intenzione di dimettersi, dopo vari screzi con la Lega - la quale chiedeva elezioni subito ha deciso, con l’approvazione del suo partito, di azzerare l’intera giunta Regionale e di crearne una nuova. È stato lo stesso Pdl, dopo vari incontri, a cui ha partecipato anche Silvio Berlusconi, ad optare per una giunta cosiddetta tecnico-politica, nella quale sono rimaste in squadra solamente l'assessore alla Cultura e all’Istruzione, Valentina Aprea, e il sottosegretario alle Pari opportunità e Moda, Ombretta Colli. Tra gli altri assessori sarà invece confermato solo Romano Colozzi, responsabile del Bilancio regionale, che non è però un consigliere. La squadra dovrebbe essere composta da dieci persone (contro le venti della vecchia giunta, tra assessori e sottosegre-

IL RIMPASTO DELLA GIUNTA FORMIGONI OLTRE A FARE “PULIZIA” PERMETTERÀ DI ARRIVARE ALLA DATA DELLE ELEZIONI IN UN CLIMA PIÙ SERENO

FILIPPO PENATI LASCIA LA POLITICA “Torno a essere un comune cittadino”. Lo ha detto il consigliere regionale del Gruppo Misto Filippo Penati, ex esponente del Pd, dopo avere rassegnato le dimissioni insieme agli altri componenti del Consiglio

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sia Ponzoni, fra l'altro, sono stati assessori regionali nelle Giunte precedenti. Indagati, al Pirellone, anche il consigliere del Pdl Angelo Giammario, ex sottosegretario di Formigoni, per corruzione; l'attuale assessore alla Sicurezza, Romano La Russa, accusato di finanziamento illecito; la consigliera Pdl Nicole Minetti, a processo per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile nell'ambito del caso Ruby. In un'inchiesta per tifo violento è, invece, stato coinvolto l'assessore leghista Daniele Belotti. Bisogna segnalare anche l’ultimo iscritto nel registro degli indagati, che è Marcello Raimondi, assessore regionale all’ambiente del Pdl. Fuori ormai dalla politica, dunque senza alcun incarico, ma dentro questo 'elenco' ci sono, infine, l'ex consigliere leghista Renzo Bossi (dimessosi per l'inchiesta sull'uso dei rimborsi elettorali del Carroccio nella quale è accusato di appropriazione indebita) e l'ex assessore sempre leghista, Monica Rizzi, sospettata in passato di aver prodotto dossier proprio per screditare av-

tari). In conclusione, un vero e proprio rimpasto che dovrebbe avere il compito di fare pulizia, ma soprattutto di riavvicinare i cittadini alla politica, vista ormai come un vero e proprio ritrovo del malaffare. Una Regione dove, dopo delle dimissioni dovute ad un altro scandalo, si è deciso di voltare pagina votando è la Sicilia. Raffaele Lombardo, il Presidente della Regione, aveva infatti lasciato il suo incarico nel luglio scorso: indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio e travolto dai conti in rosso della sua Regione, proclamò le elezioni anticipate. Mentre vi scriviamo, le elezioni sono state vinte dal condidato PD Rosario Crocetta e hanno visto un’ottima performance dell’M5S di Grillo. Che sia il preludio di quello che accadrà alle politiche? Agli elettori l’ardua sentenza! ■


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A cura della Redazione

L'ONU CONTRO LA PESCA INDUSTRIALE Il tema della sicurezza ambientale è senza dubbio uno dei più caldi quando si parla del campo agroalimentare. Tra i settori analizzati, tropo poco spesso troviamo quello della pesca, sebbene esso fornisca il 15% delle proteine animali consumate nel mondo, percentuale ampiamente estendibile fino al 23% nei Paesi asiatici e al 50% in Africa dell'ovest. Olivier de Schutter, relatore speciale dell'ONU sul diritto all'alimentazione, ha dedicato proprio alla pesca industriale il suo ultimo rapporto. Rapporto che avrebbe dovuto presentare il 30 ottobre davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, rinviato a causa del passaggio dell'uragano Sandy su New York. Il testo, intitolato: “la pesca e il diritto all'alimentazione”, è un monito a favore della pesca artigianale, ignorata fino ad oggi dalla maggior parte delle strategie per il miglioramento della sicurezza alimentare. In merito, il rapporto analizza i maggiori danni causati dalla pesca industriale, uno su tutti: l'alto consumo energetico, responsabile di quasi tutti i

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rigetti in mare di pesci che non presentano interesse commerciale. “Senza un'azione rapida per salvare le acque da pratiche insostenibili, la pesca non potrà più giocare il suo ruolo cruciale nella garanzia del diritto all'alimentazione di milioni di persone", sottolinea de Schuttr. Il nodo cruciale di questo sistema di pesca “indiscriminato” sta nel fatto che, secondo de Scuttr, la flotta mondiale avrebbe una capacità di pesca doppia rispetto alle necessità corrispondenti a un uso sostenibile degli oceani. Conseguenza ultima di questo approccio invasivo sarà lo svuotamento degli oceani e le generazioni future ne pagheranno tutti i danni sia a livello alimentare che economico. Attualmente il settore della pesca fornisce lavoro a 55 milioni di persone e coinvolge circa 150 milioni di lavoratori indiretti. Cifre non indifferenti, che potrebbero però aumentare se si seguissero metodi diversi da quelli finora applicati. Infatti,

secondo uno studio della FAO, la pesca industriale fa lavorare in media solo 200 persone per 1000 tonnellate di pesce catturato, mentre con i metodi artigianali sulla stessa quantità di pescato vengono impiegati 2400 addetti. Senza contare che con questo sistema verrebbero ridotte anche le quantità di carburante impiegato: un cambio di rotta importante se si vuole costruire un futuro vincente ed ecosostenibile. Un altro appello sul tema, viene da Elliott Norse, direttore del Marine conservation institute Usa, che spiega chiaramente come limitare questo problema dalle dimensioni enormi: “La pesca in acque profonde può essere sostenibile solo se la popolazione di pesce cresce rapidamente e la pesca è di piccole dimensioni e utilizza attrezzi che non distruggono l’habitat dei pesci”. Inoltre a peggiorare la

situazione, alla pesca industriale eccessiva in acque profonde si aggiunge la pesca illegale e le sovvenzioni che diversi Paesi danno a questa attività insostenibile: “Invece dell’overfishing nel più grande ma più vulnerabile ecosistema della terra, le nazioni dovrebbero recuperare le popolazioni ittiche e la pesca nelle acque costiere più produttive – afferma Norse – . In conclusione, possiamo con certezza affermare che o ci si dirige verso un sistema di pesca non indiscriminata e sostenibile, o il settore ittico, da qui a pochi anni, sarà costretto a fare i conti con l'auto-depauperazione al quale si è sottoposto nel tempo.


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ATTUALITÀ FEMMINICIDIO

di Elisabetta Pasca

SEMPRE PIÙ DONNE VITTIME DI VIOLENZA

QUANDO GLI UOMINI UCCIDONO LE DONNE Il cambiamento del ruolo femminile nella società contribuisce ad alimentare dinamiche di violenza e repressione soprattutto nelle società più tradizionaliste. Un problema che riguarda da vicino anche il nostro Paese

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Il racconto biblico circa l’origine dell’umanità ci restituisce, nel suo frammento maggiormente citato, una genesi del soggetto femminile del tutto subordinato all’io maschile: il Signore fece infatti cadere Adamo in un profondo sonno, poi gli staccò una costola e da essa plasmò la donna, chiamandola così perché era stata data all’uomo, per essergli d’aiuto. La donna viene poi assunta come catalizzatrice del peccato: è lei che, cogliendo la mela dall’albero proibito ed offrendola ad Adamo, priva se stessa e il compagno della grazia del Paradiso Terrestre. In realtà, a ben guardare, la Bibbia si apre con una cosmogonia che sancisce che uomo e donna vengono creati insieme, in perfetta parità e con la stessa dignità, come sottolineato da Papa Giovanni Paolo II in un’udienza del 1980, ma nonostante questo nei secoli l’idea dell’asimmetria di ruolo tra uomo e donna si è cementificata in una coriacea disparità che, salvo le dovute eccezioni, ha relegato spesso le figure femminili in una posizione strumentale rispetto alle necessità del maschio. E forse ancora oggi, a dispetto dell’evoluzione della società e della rivendicazione di uguali diritti per tutti gli esseri umani, fatte salve le battaglie femministe, le conquiste ottenute sul versante dell’uguaglianza di genere, resta in sottofondo il terribile rumore del violento rifiuto di una certa parte dell’universo maschile nei confronti di un’emancipazione che segnerebbe la scadenza improrogabile del monopolio incontrastato di una civiltà, in linea di massima, maschilista e patriarcale. La progressiva perdita di controllo e di dominio, assunti nei secoli come prerogative precostituite del maschio e via via smorzati dalla ventata di consapevolezza di genere da parte delle donne, ha prodotto, soprattutto negli ultimi anni, un corto circuito pericoloso che troppo spesso è sfociato e continua a sfociare in violenza gratuita e furia omicida. Uomini che odiano le donne, le violentano e addirittura le uccidono per renderle nuovamente sottomesse, riportandole alla condizione arcaica e crudele di meri pezzi di carne, di corpi a completa disposizione, come i prodotti grandi firme del supermercato. Per avere un quadro preciso della situazione non è necessario andare troppo lontano: solo in Italia, dal primo gennaio 2012 ad

ATTUALITÀ FEMMINICIDIO

oggi, almeno un centinaio di donne – in media una donna ogni due giorni – sono state assassinate tra le mura domestiche da compagni, mariti, ex, padri, fratelli e in alcuni casi persino figli. Parlare di “femminicidio”, con un incremento di omicidi di donne del 10% all’anno, il 70% delle quali ammazzate dai loro stessi conviventi, non appare esagerato né tantomeno peregrino. Troppi rappresentanti del genere maschile riversano tutta l’insicurezza accumulata a causa della liberazione femminile in una cruenta manifestazione di forza, per riaffermarsi e ristabilire un ordine ormai sorpassato: “Quando una donna dice di no al suo uomo – spiega Giorgia Serughetti, una delle

LEGGI AD HOC Attualmente molto è stato fatto dalla legislazione italiana per arginare il fenomeno: istituire il reato di stalking e perseguire penalmente il femminicidio rappresentano dei passi da gigante considerato che gli stupri tra le pareti domestiche sono stati perseguiti penalmente nel nostro Paese soltanto a partire dal 1996.

mento di mentalità strutturale, che aiuti gli uomini ad ascoltare e rispettare le proprie donne, accettandone lo scatto proattivo, il desiderio di chiedere di più alla vita oltre al semplice menage familiare, in modo da poter vivere serenamente un orizzonte moderno che final-

SI TRATTA DI FARE I CONTI CON UNA CONGIUNTURA SOCIALE E CULTURALE CHE RICHIEDE UN PASSO IN AVANTI STORICO E UN CAMBIAMENTO DI MENTALITÀ STRUTTURALE, CHE AIUTI GLI UOMINI AD ASCOLTARE E RISPETTARE LE PROPRIE DONNE

fondatrici del movimento “Se non ora quando?” – gli toglie la certezza che sarà sempre a sua disposizione, e allora l’immagine che lui aveva di sé crolla. La sua incapacità di accettare che la fidanzata, la moglie, l’amante, la madre dei suoi figli abbia una testa propria innesca una furia omicida che sarebbe troppo semplicistico chiamare eccesso d’amore, gelosia, o follia. In realtà si tratta di insicurezza”. Attualmente molto è stato fatto dalla legislazione italiana per arginare il fenomeno: istituire il reato di stalking e perseguire penalmente il femminicidio rappresentano dei passi da gigante se si considera che gli stupri tra le pareti domestiche sono stati perseguiti penalmente nel nostro Paese soltanto a partire dal 1996. Eppure queste misure non bastano a proteggere in maniera del tutto efficace le donne dagli abusi, considerando anche il dato sconfortante secondo cui circa il 90% delle vittime di violenza domestica si rifiuta di denunciare il proprio aguzzino, per paura di ulteriori cruente vendette. Anche la preponderante sessualizzazione della fisicità femminile funziona da detonatore in una dinamica di tensione tra generi, fomentando il senso di possesso maschile e svilendo la presa di coscienza di quello femminile. Si tratta in effetti di fare i conti con una congiuntura sociale e culturale che richiede un passo in avanti storico e un cambia-

mente vede le donne protagoniste, in posizioni di responsabilità nel lavoro e con maggiore potere decisionale in famiglia. La strada da percorrere resta ancora lunga e impervia, soprattutto se si considerano casi clamorosi come quello della quindicenne pakistana Malala Yousafzai, che, in risposta alle sue istanze di libertà, ha avuto invece un paio di colpi di pistola alla testa, recapitati direttamente dai taliban, che l’hanno lasciata per diverso tempo tra la vita e la morte in un letto di ospedale. Ora Malala, grazie alle cure ricevute in Inghilterra, sta migliorando ed è diventata una fonte di ispirazione e di speranza per tante ragazzine costrette come lei a vivere in un regime di repressione e sottomissione. Lo scorso ottobre, invece, decine di studentesse hanno sfilato in abito da sposa all’interno dell’Università di Santo Domingo per chiedere provvedimenti seri contro la violenza sulle donne – si conta infatti che nel paese, dall’inizio dell’anno, ci siano state già 150 vittime – e per ricordare Gladys Ricart, uccisa nel 1999 nel giorno del suo matrimonio dal suo ex ragazzo. Di fronte alla brutalità più becera e alla violenza cieca figlia di paura e insicurezza e del radicalismo patriarcale, non bisogna lasciarsi travolgere dallo sconforto: è come l’ora più buia che precede l’alba. Presto una nuova luce rischiarerà il cammino egualitario degli uomini e delle donne. ■

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aids__mastro Progress 20/11/12 16.51 Pagina 1

ATTUALITÀ GIORNATA MONDIALE CONTRO L'AIDS

di Alessandro Paccosi e Eugenio Bonardi

LA LOTTA ALL'AIDS NON È STATA UN FALLIMENTO

CON IL NAS Come ogni anno, il primo di dicembre, arriva l’appuntamento organizzato dalle Nazioni Unite, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti del virus HIV. Il simbolo di questa battaglia è da sempre un nastro rosso, che permette di identificare coloro che aderiscono all’iniziativa.

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ATTUALITÀ GIORNATA MONDIALE CONTRO L'AIDS

STRO ROSSO

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Nonostante oggi sia garantito l’accesso a numerose terapie, il virus continua a viaggiare, a contagiare e a seminare morte: solo negli ultimi trent’anni, si sono registrate, venticinque milioni di vittime, tra cui cinquecentomila bambini. Quest’anno più che mai è importante raggiungere buoni risultati: la crisi economica infatti, potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo nella lotta contro la malattia. Soprattutto nei paesi situati nell’epicentro del Sahara, dove l’AIDS è considerata prima causa di morte, le organizzazioni governative temono di interrompere il finanziamento per l’acquisizione di medicinali. Questo non è accettabile per i malati, che vedrebbero così sfumare le loro possibilità di sopravvivenza e soprattutto per le istituzioni, che rischiano di vedere allontanare l’obiettivo “Zero infezioni”, (nessun contagio entro il 2015) slogan dello scorso anno. Tra le tante possibilità di partecipare ed indossare il nastro rosso, segnaliamo in Italia, la quarta edizione del premio nazionale Write Aids, organizzato dalla Rai e promosso dall’azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara. Il tema di quest’anno è: “AIDS e malattie a trasmissione sessuale: da rischio virtuale a rischio reale, da problema personale a problema globale”. Ovviamente la giornata dedicata all’AIDS, sarà caratterizzata da tante altre iniziative, piccole e grandi, unite da un unico scopo e legate insieme simbolicamente da un nastro rosso. Un posto in prima fila alla lotta contro l’aids spetta di diritto alle due associazioni italiane fedeli a questo impegno: l’ANLAIDS e la LILA.

“LA SCIENZA? DEVE SEMPRE ESSERE OTTIMISTA” Intervista a Fernando Aiuti Fernando Aiuti è un docente e ricercatore specialista in malattie infettive e cardiologia. Ha iniziato la propria carriera nel 1966, presso il Policlinico di Roma Umberto I, dove è stato assistente, aiuto e, dal 1985, Primario di Immunologia clinica ed Allergologia. Tra il 2008 ed il 2012 è Presidente della Commissione Politiche Sanitarie di Roma Capitale. Professor Aiuti, a 31 anni dall’ufficializzazione dell’AIDS gli sforzi per debellarlo sono ancora fallimentari? No, assolutamente non sono fallimentari, perché rispetto a tante altre malattie sono stati raggiunti grandi successi, sia sul piano terapeutico che su quello della diffusione. C’è infatti un’inversione di tendenza rispetto a 5-10 anni fa, poiché il numero di malati non sta più aumentando e, anzi, sta diminuendo. Inoltre, prima la malattia era mortale, le aspettative di vita erano di 10-12 anni per il 40% delle persone con infezione, mentre oggi si parla di 20-30 anni. È curabile, anche se non guaribile. È proprio questo il punto. Si tratta di una guerra che ha visto convergere le menti scientifiche più importanti, in cui sono stati utilizzati i mezzi di ricerca più sofisticati, eppure non è stato ancora trovato un vaccino… Sì, è vero. Neanche per altre malattie - ad esempio la sifilide - è mai stato scoperto un vaccino, e non è detto che si trovi. Stesso discorso per l’AIDS; sarebbe la soluzione ideale, purtroppo

non esistono ancora documentazioni che possano provarne la scoperta di uno efficace all’80-90%, in grado di coadiuvare i farmaci antivirali. Penso che un vaccino potrà essere scoperto, però sul quando è difficile fare una previsione. Secondo Lei, nella comunità scientifica si percepisce ottimismo al riguardo? La scienza è ottimista, perché uno scienziato deve sempre esserlo. Il problema è il taglio dei fondi, avvenuto negli ultimi anni anche nella ricerca sull’AIDS, che negli anni 90 si era invece assicurata grosse risorse. Non dimentichiamo che l’Italia non versa fondi allOMS da tre anni, il che rispecchia drammaticamente quale sia la situazione interna al nostro Paese. Aggiungiamo che, ogni anno, 20.000 italiani vanno a studiare ed insegnare all’estero e che l’anno scorso abbiamo investito in ricerca soltanto l’1,1% per cento del PIL… Siamo ridotti veramente al lumicino, rispetto agli Stati Uniti, al Giappone o alle due Coree. Ma anche fra i paesi europei, l’Italia è quello con il più basso PIL per la ricerca e neanche questo governo di Tecnici si è dimostrato sensibile ad alcun appello in materia. Per cui la situazione continua ad essere disastrosa. C’è un nutrito gruppo di “sovversivi”, fra cui il premio Nobel Kary Mullis, che nega, fra le altre cose, ogni correlazione fra HIV ed AIDS e l’efficacia dell’ AZT, il farmaco antivirale per eccellenza. Cosa ne pensa? Che lasciano il tempo che trovano. ■

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SOCIETÀ INTERNET E PRIVACY

di Alessandro Paccosi

FACEBOOK

QUANDO AD USARLO SONO I GENITORI Troppo spesso capita che gli adulti condividano troppo... le vite dei propri figli. Con la trasformazione del social network in uno strumento di comunicazione di massa, la questione della privacy personale, specie di quella dei minori, sta diventando sempre più di stretta attualità

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“Il bello di facebook è che puoi eliminare una persona senza andare in galera”. Al di là del sarcasmo espresso da questo aforisma, non è impensabile adoperare in maniera utile i social network: si può rimanere in contatto con familiari e amici, recuperarne altri che magari vivono in tutt’altro continente, ma anche solo comunicare una notizia, un tema che possa sembrarci significativo. Eppure, con la diffusione crescente della condivisione on line, aumenta in maniera preoccupante anche il rischio di farsi cannibalizzare dal medium internet, usato dall’ utente per diffondere “radiografie” complete (non solo) di sé. Ecco che facebook può diventare una specie di confessore senza segreti, svelando tutto di adulti ma soprattutto di minori, privati loro malgrado della propria intimità personale da ansie genitoriali ben leggibili sui “muri”. Possono quindi essere dannosi per i minori i padri e le madri amorevoli fino al parossismo, se, con l’alibi di chiedere aiuto o solo un consiglio, agiscono fuori da accettabili meccanismi di tutela infantile e non risparmiano di raccontare dei brutti voti dei figli,

SOCIETÀ INTERNET E PRIVACY

contrastare questa tendenza alla violazione dell’intimità, ad esempio attraverso un decalogo per genitori che usano il web (cui l’Ordine sta pensando di lavorare).

IL BELLO DI FACEBOOK È CHE PUOI ELIMINARE UNA PERSONA SENZA ANDARE IN GALERA

delle liti con i compagni di classe e delle note sul diario. “L’esperienza della maternità crea il bisogno di condivisione, e la Rete, per la sua ampiezza di visione, finisce per solleticare aspetti di vanità e narcisistici”, avverte il Presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi Roberto Telesca. E allora sembra quanto mai urgente

L’ingresso in rete è una tipologia relazionale che può anche aiutare a valorizzare i rapporti fra diverse generazioni, proprio perché spinge gli adulti all’utilizzo dei più moderni strumenti di interazione virtuale, e non deve stupire se qualche università - come quella di Stanford, qualche anno fa - ha mai pensato di

FALSA PRIVACY Al momento la privacy dei minori di 13 anni su Facebook è preservata in quanto non è possibile iscriversi prima di tale età. Naturalmente, non essendoci un controllo stretto, i bambini possono tranquillamente crearsi un account falsificando l'età di nascita

sviluppare corsi di “Facebook For Parents”, in grado di responsabilizzare ad una genitorialità corretta e rispettosa degli spazi altrui. Si rischia infatti troppo agilmente di degenerare nel patologico, proprio quando accettiamo il sopravanzo della tecnologia adeguandoci in maniera distorta alle sue regole, nel solco di quell’oversharing (ovvero ipercondivisione) cui siamo abituati anche “grazie” ai personaggi pubblici. Non è raro, ormai, assistere a massicce sovraesposizioni di sé; ma c’è una evidente differenza tra chi lo fa per mestiere, per rimpinguare la propria popolarità, chi lo fa perché ormai è uno stile di vita diffuso, quello di offrire agli altri la cronistoria di eventi personali (così anche il boss siciliano Vito Roberto Palazzolo è stato arrestato in Thailandia dopo che la polizia aveva messo sotto controllo il suo profilo facebook) e chi ne è coinvolto suo malgrado. C’è allora un modello perseguibile di riservatezza, per cui si possono chiedere consigli senza che abbiano palesi effetti umilianti sui figli? C’è l’anonimato, ad esempio - come insegnano molte mamme blogger - grazie al quale si entra in una discussione rinunciando volontariamente a fornire stralci della propria identità, così da garantire un circuito comunicativo rispondente alle proprie esigenze. Ma senza ferire la sensibilità di nessuno. ■

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showbiz showbiz

showbizshowbiz

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di LUIGI PAOLICELLI

UN CUPIDO CINEMATOGRAFICO A QUATTRO RUOTE PER BESSON L'attesa commedia romantica realizzata da Philippe Lellouche intitolata “Un prince (presque) charmant” - un principe (quasi) azzurro - e prodotta dall'apprezzato cineasta Luc Besson, vanta come protagonista d'eccezione Renaul Zoe: auto elettrica da 88 cavalli e quarto modello della gamma Z.E. della casa francese, che durante il film ricopre un ruolo fondamentale all'interno della trama. La commedia, il cui esordio è previsto nelle sale francesi a partire dal 9 gennaio 2013, racconta la storia di Jean-Marc (Vincent Perez), quarantenne carrierista e superficiale, che si occupa esclusivamente dei suoi interessi personali che finisce, suo malgrado, per incontrare Marie (Vahina Giocante), giovane donna appassionata di libertà e giustizia. Completamente diversi l'uno dall'altra e appartenenti a due mondi agli antipodi, Jean-Marc e Marie non avrebbero mai dovuto incontrarsi, eppure il destino ha deciso diversamente. Complice di questa storia d'amore diviene proprio Zoe, che innesca nel protagonista maschile un cambiamento radicale e profondo; aspetto decisivo affinchè l'improbabile coppia possa poi rafforzare e rendere indissolubile il proprio rapporto.

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Per Renault si tratta di una delle tante conferme al cinema: basti pensare al primo film dei fratelli Lumière, in cui Louis Renault compare al volante della sua “voiturette type A”; oppure ai primi studi cinematografici installati a Billancourt tra il 1885 e il 1898, proprio accanto alle fabbriche della casa automobilistica. Un solido rapporto di lungo corso, che lega quindi Renault al mondo di celluloide e che ha ormai più di un secolo. Appassionata di tutte le forme di cinema, Renault supporta e accompagna numerosi festival e istituzioni:

dal Festival di Cannes all'Académie des Arts et Techniques du Cinéma; da Festival di Deauville al Festival di Londra, senza contare gli tutti gli altri eventi legati al cinema che vedono coinvolto il celebre marchio. Un rapporto con il grande schermo, ma non solo: Renault partecipa e collabora anche con produzioni televisive, in Francia e all’estero, prestando le “auto da filmare”. Inoltre i modelli della gamma Renault sono spesso protagonisti delle scene acrobatiche più spettacolari e di divertenti momenti comici accanto agli attori, distinguendosi in film famosi come “E Dio creò la donna”, “Bersaglio mobile (James Bond)”, “I Visitatori” e, più di recente, “Rush Hour 3” o “Quasi amici”: l’ultimo grande successo del box office francese, con François Cluzet e Omar Sy. Renault si conferma così tra le case automobilitsitche più attive e presenti nell'ambito delle produzioni cinematografico-televisive, soprattutto grazie ad una dinamica politica di partnership e di product placement (circa 300 lungometraggi e cortometraggi nel 2011).


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CINEMA LINCOLN AL NEW YORK FILM FESTIVAL

di Claudio Salvati

ANTEPRIMA “A SORPRESA”

NON C’È SOLO UN PRESIDENTE Giudizi contrastanti per Lincoln, ultima ossessione di Steven Spielberg. Ma tra chi parla di capolavoro e chi gli rimprovera i limiti c’è un fattore incontestabile: l’elegante bravura di Daniel Day-Lewis nei panni del 16esimo Presidente degli Stati Uniti d’America

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Pare che la Dreamworks abbia ritardato l’uscita di “Lincoln” per evitare strumentalizzazioni di qualunque tipo: troppo sentite queste elezioni alla Casa Bianca per non sospettare che la storia di un Presidente repubblicano che abolisce le negriere schiavitù americane potesse diventare manifesto politico trasversale e offuscare le qualità del film. Quali non è dato sapere, dal momento che la pellicola presentata “a sorpresa” al Festival di New York non può di certo essere la versione definitiva, quella capace di soddisfare il meticoloso Steven Spielberg. Di fronte ai suoi attori in costume, l’autore de “Il colore viola” e “Amistad” (pellicole molto simili per tematiche e décor) ha dichiarato di non aver potuto fare a meno di tralasciare la tenuta d’ordinanza in tshirt e cappello da baseball e si sia presentato sul set in giacca e cravatta. Se tanto basta a credere che Lincoln sia il film più sentito di Spielberg (che ha ammesso di esserne ossessionato fin da quando aveva 5 anni), di sicuro è il suo lavoro più efficace dal 2005, quando “Munich” sorprese non poco per la sua ottima presa nel raccontare le Olimpiadi del 1972 e il sequestro arabo degli atleti israeliani. Nonostante ciò la critica americana si è assai divisa attorno a questo spaccato politico prolisso (155 minuti) e pomposo (malgrado la sceneggiatura di John Logan, dopo Skyfall, e Tony Kushner, che proprio di Munich era l’autore):

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L’Hufftington Post parla di “capolavoro” e il Los Angeles Time lo vede già “in pista per diverse Nomination agli Oscar”, mentre l’Hollywood Reporter si limita ad esaltare le qualità tecniche di Janusz Kaminski (fotografia) e John Williams (soundtrack). Le note stonate, tuttavia sono tante, a partire da Movies.com, che cita uno “Spielberg limitato”e dal New York Daily News, che va al centro della questione e considera Lincoln “la storia epica di un uomo, spesso emozionante, talvolta didascalica”. Già la fonte era a dir poco altisonante, con il saggio della storica Doris Kears Goodwin, The Political Genius of Abraham Lincoln, ad ispirare un lavoro sicuramente non facile, perché per troppo tempo la figura del 16esimo Presidente degli Stati Uniti d’America è stato rinchiusa entro semplificazioni (ventimila libri sul suo conto, proliferati perlopiù dopo il 2009, anno del suo 200esimo anniversario dalla nascita), ridotto ad icona mai così attuale, tanto che le sue storiche capacità di mediazione e di costruzione del consenso potevano essere interpretate come riflessione sull’arte della politica. Una lezione sul fallimento del primo Obama se non fosse stato rieletto, o un piano d’azione

per il suo secondo mandato. Probabilmente è la grandezza (contrariamente alla concisione di Lincoln) la cifra stilistica del film, quella stessa che ipnotizza e sovverte lo spettatore, il turista o l’americano più semplice al cospetto della celebre statua di “Honest Abe” a Washington, uomo onesto e seduto che sorregge le fondamenta del Congresso, roccia dello Spirito di una Nazione liberale e democratica, fondata sullo schiavismo per quasi un secolo dopo l’emancipazione dal giogo coloniale inglese. Era un uomo senza una formale educazione politica, figlio di


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CINEMA LINCOLN AL NEW YORK FILM FESTIVAL

contadini del Kentucky (la madre Nancy è antenata dell’attore Tom Hanks) e si affrancò da simile destino grazie ad un’impareggiabile arte oratoria che, da avvocato, lo fece distinguere tanto in tribunale, dove patrocinava processi riguardanti interessi in competizione nel campo dei trasporti fluviali e ferroviari, quanto in Parlamento: un anticipo di quella maestosa semplicità che ipnotizzava gli interlocutori e che divenne esaltazione del suo Mito nell’orgoglioso e puntuale “Discorso di Gettysburg”, pietra miliare nella costruzione della futura Nazione americana. Visse due mandati intrisi di tensione, frustrazione e orrore per la Guerra di Secessione, perché fu uno dei primi ad abiurare lo schiavismo americano negli stati del sud. Ma la sua politica cementificò l’Unione al punto da scolpire quel XIII emendamento che battezzò la Costituzione americana come dichiarazione umana, positiva, moderna. Fino a quel momento, la soppressione della schiavitù era stata varata come una legge di guerra, pertanto rischiava di essere ignorata dopo la fine delle ostilità. Al centro del film, dunque, non c’è una battaglia militare, bensì quella politica per fare approvare quell’articolo aggiuntivo della Costituzione che mise fine alla più abominevole anomalia degli Stati Uniti. Spielberg si concentra su quegli ultimi quattro mesi di manovre, trattative e infinita diplomazia, quattro mesi che cambiarono profondamente l’America e che si conclusero con la convulsa e luttuo-

A GENNAIO Fare il ritratto del "più grande presidente lavoratore nella storia degli Stati Uniti". Questo è l'intento dichiarato di Steven Spielberg, alle prese con la lavorazione di Lincoln, il suo ritratto del presidente americano icona per eccellenza di democrazia e libertà (da quelle parti). Arriverà nelle sale italiane il 25 gennaio dell'anno prossimo ed è interpretato da un attore davvero d'eccezione: il due volte premio Oscar irlandese Daniel Day-Lewis

sa morte del Presidente a Washington, per mano di un rivoltoso armato di pistola, che gli sparò alle spalle per colpirlo in testa al grido di “il Sud è vendicato!”. A conti fatti, una grandiosità storica tanto influente nell’immaginario collettivo ha trovato pane per i suoi denti nell’affascinante interpretazione di Daniel Day-Lewis: una performance di grandissima eleganza e misura (come pare realmente fosse Lincoln), che fa dell’attore inglese il nome da battere ai prossimi Oscar. Ma tutto il cast in stato di grazia merita la sua gloria, da Sally Field, che interpreta Mary Todd, moglie del Presidente, a Tommy Lee Jones, il leader parlamentare repubblicano Thaddeus Stevens, assai radicale nella lotta alla schiavitù. Una vera impresa hollywoodiana per lo statista che, nelle parole della storica Doris Goodwin, “ebbe la saggezza e il carattere del vero leader e fu capace di rara magnanimità verso i suoi oppositori”. ■

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CINEMA FIRENZE CELEBRA IL CINEMA INDIANO

BOLLYWOOD IN ITALIA

di Franco Del Panta

UN FESTIVAL PER IL CINEMA INDIANO IN ITALIA La XII edizione di River to River Florence Indian Film Festival, l’unico Festival in Italia totalmente dedicato al cinema indiano, si svolgerà dal 7 al 13 dicembre al cinema Odeon di Firenze, con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India e dell’Associazione Italia-India. Un’occasione unica per aprirsi alla cultura “indiana” nella sua forma più creativa e originale

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Questo è un anno estremamente importante per il cinema indiano che compie 100 anni: il 21 aprile 1913 all’Olympia Theatre di Bombay fu proiettato il primo film indiano, “Raja Harishchandra” di Dadasaheb Phalke. Fu un evento straordinario e il film muto di Phalke ebbe un enorme richiamo anche alla successiva proiezione del 3 maggio al Coronation cinema di Bombay. Il Festival presenterà al suo pubblico una versione restaurata del film, grazie alla collaborazione con il National Film Archive of India. Per festeggiare questo compleanno speciale, “River to River Florence Indian Film Festival” ha in serbo una grande sorpresa: in collaborazione con Luisa Via Roma dedicherà un omaggio alla super star di Bollywood più acclamata a livello mondiale da mi-

lioni di fans, osannata in ogni angolo del globo e idolatrata come una vera e propria divinità: l’attore Amitabh Bachchan - ospite ufficiale per la prima volta ad un festival in Italia - che sarà a Firenze per presentare alcuni suoi film (Deewaar, Sholay e Black) e un documentario sulla sua vita. “River to River. Florence Indian Film Festival” ha avuto la sua prima edizione nell'ottobre del 2001 presso il Teatro del Rondò di Bacco di Palazzo Pitti a Firenze. Sin da allora, lo scopo è sempre stato quello di promuovere unicamente i film indiani e sull'India ed è il primo Festival di questo genere nel mondo. D’altronde, proprio nell’anno di fondazione del Festival, il cinema indiano conoscere la sua consacrazione presso il pubblico europeo, e italiano in particolare: Ashutosh Gowariker vince il Premio del Pubblico a Locarno con Lagaan e Monsoon Wedding di Mira Nair vince il Leone d'Oro a Venezia. Nel 2002 Devdas di Sanjay Leela Bhansali viene proiettato a Cannes. Inoltre, tra il 2001 e il 2002 l'influenza del cinema indiano si può riscontrare in maniera evidente in “Moulin Rouge” di Baz Luhrmann e in “Bombay Dreams”, pro-

AMITABH BACHCHAN Il noto attore di Bollywood, produttore e presentatore televisivo, è una delle figure più importanti dell'industria cinematografica del suo Paese; è stato anche membro del Parlamento

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CINEMA FIRENZE CELEBRA IL CINEMA INDIANO

RIVER TO RIVER... ✑ ANCHE A ROMA

RIVER TO RIVER FLORENCE INDIAN FILM FESTIVAL Amitabh Bachchan - ospite ufficiale per la prima volta ad un festival in Italia - sarà a Firenze per presentare alcuni suoi film (Deewaar, Sholay e Black) e un documentario sulla sua vita

dotto da Andrew Lloyd Webber e musicato dal futuro premio Oscar A. R. Rahman (“Slumdog Milionaire” di Danny Boyle). Durante questi anni il Festival è cresciuto ed ha acquisito una maggiore consapevolezza tra il pubblico, gli addetti ai lavori e la

che ha interpretato, ma anche per la sua attività di produttore e il suo impegno civile e politico. Anche chi non conosce il cinema Bollywood ricorderà sicuramente quando il piccolo Jamal, protagonista de “Il Milionario” di Danny Boyle, in una delle prime scene del film., faccia di tutto per ottenere l’autografo di Amitabh Bachchan, che tra l’altro è da anni il presentatore della versione indiana di “Chi vuol esser milionario?”, programma televisivo attorno a cui verte la trama dell’interno film. Figlio del celebre poeta hindi Harivansh

In occasione del suo dodicesimo anno di vita, “River to River Florence Indian Film Festival” ha deciso di debuttare a Roma con un “the best of” dell’edizione-madre fiorentina: immediatamente dopo le date di Firenze (7-13 dicembre), il River to River si sposterà dunque in riva al Tevere, dal 14 al 16 dicembre, al cinema Trevi. Il Festival è organizzato con il contributo del Ministero per i Beni e la Attività Culturali - Direzione Cinema, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana Mediateca, nonché di Ente Cassa di Risparmio di Firenze insieme a OAC, Florens 2012 e Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano. Prezioso il sostegno degli sponsor Hotel Roma e Hotel Canada, Instyle , Klopman e Caffè Corsini, oltre alla collaborazione con CTS, Palazzo Tornabuoni, Obikà Mozzarella Bar e Vini Barone Ricasoli. Da quest’anno il Festival avvia anche una nuova collaborazione con la Fondazione Piaggio, nell’anno dell’inaugurazione della sua mostra sulla Piaggio e l’India. www.rivertoriver.it

AMITABH BACHCHAN, SUPER STAR DI BOLLYWOOD E ICONA DEL CINEMA INDIANO, SARÀ L’OSPITE D’ONORE DELLA XII EDIZIONE DI RIVER TO RIVER FLORENCE INDIAN FILM FESTIVAL

stampa. Sono stati proiettati molti film e un nutrito numero di registi, attori e produttori ha partecipato al Festival.

AMITABH BACHCHAN, IL SUPER DIVO DI BOLLYWOOD

Nato l’11 ottobre del 1942 e suocero della famosa e bellissima ex Miss Mondo e testimonial de l’Oreal, Aishwarya Rai, Amitabh Bachchan è senza ombra di dubbio l'attore più importante e iconico del cinema indiano, non solo per il numero dei film - oltre centottanta -

Rai Bachchan, Amitabh esordisce nel cinema nel 1969 con Saat Hindustani (Seven Indians) di Abbas, grazie al quale ottiene il National Film Award come Miglior Esordiente. Nella schiera di seduttori e cinici bellimbusti che popolano molti dei film indiani degli anni settanta, Amitabh incarna il ruolo del giovane in lotta con il sistema e attanagliato dall'eterno conflitto tra la legge dello stato e quella della famiglia e del clan. La sua presenza carismatica e l'unicità della sua voce hanno fatto sì che Deewar e Sholay siano stati cam-

AISHWARYA RAI-BACHCHAN La famosa e bellissima ex Miss Mondo, nuora di Amitabh Bachchan

pioni di incassi al momento della loro uscita in sala e che siano ancora oggi tra i più celebri e rappresentativi film dell’intera industria di Bollywood. ■

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SPETTACOLI BOLLYWOOD FILM MEETING ROMA

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SPETTACOLI BOLLYWOOD FILM MEETING ROMA

A cura della Redazione

100 ANNI DI TEATRO INDIANO

ROMA CELEBRA BOLLYWOOD In concomitanza con la mostra “Akbar. Il Grande Imperatore dell'India”, al Museo Fondazione Roma, Palazzo Sciarra, fino al 3 febbraio 2013, la Fondazione Roma-Arte-Musei organizza la rassegna cinematografica Bollywood Film Meeting Roma, che si terrà a Roma presso il Teatro Quirinetta, dal 29 novembre al 9 dicembre 2012

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Tradizionalmente conosciuta per le sue prevedibili trame romantiche, la Bollywood delle grandi case di produzione sta oggi vivendo una fase di radicale evoluzione, che porta i registi a sperimentare linguaggi, tematiche e stili diversi. Contemporaneamente si assiste alla crescita del cinema indipendente, già ribattezzato “Hindie” (dalla fusione tra “hindi” e “Indie” termine usato per definire il cinema indipendente), le cui nuove tendenze attirano sempre più l’interesse dei grandi festival internazionali. Ma Bollywood rappresenta ancora tutta l’identità e tutte le aspirazioni di un popolo. Al di là dell’a-

spetto carico di lirismo dei suoi film, tutto qui è fatto affinché ciascun Indiano, sia esso induista, musulmano, cristiano, sick, giainista o buddhista, sia esso nobile o intoccabile, possa proiettarsi nel film. I costumi, le tradizioni, come pure le cerimonie religiose, fanno dunque parte del quadro, anche se, a volte qualcosa sfugge al pubblico occidentale che si trova a dover decifrare alcune scene. Il canto e la danza, molto popolare nella cultura indiana, hanno un posto molto importante nei film bollywoodiani. La maggior parte dei film ha scene con coreografie

DOVE COME QUANDO ✑ Teatro Quirinetta Via M. Minghetti, 5 - 00187 Roma T +39 06 6794585 Biglietti: Ingresso gratuito Gli spettatori riceveranno in omaggio un biglietto d’ingresso ridotto alla mostra Akbar. Il Grande Imperatore dell'India. www.teatroquirinetta.it

I SET CINEMATOGRAFICI DI BOLLYWOOD SONO DISPERSI NELLA CITTÀ DI MUMBAI: NEI RICCHI QUARTIERI DEL CENTRO COME IN PERIFERIA, SULLE SPONDE DI MALABAR HILL O IN APERTA CAMPAGNA DOVE INTERE FAMIGLIE DI CONTADINI SONO DIVENTATE COMPARSE A TEMPO PIENO

calcolate al millimetro, accompagnate da canzoni integrate alla sceneggiatura. Gran parte delle scene sono girate in modo da far avanzare la trama del film o, al contrario, sono estemporanee (è spesso il caso di quando un attore o un’attrice celebre appare in qualità di “guest star” giusto il tempo della canzone).

Non bisogna stupirsi se in questi film si vedono apparire le piramidi, le Alpi Svizzere e altri paesaggi tipicamente non indiani; non si deve dimenticare che lo scopo è di far viaggiare lo spettatore, ecco perché alcune scene sono girate in luoghi paradisiaci fuori dell’India. In India si va al cinema con la famiglia, nei film rivolti u

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SPETTACOLI BOLLYWOOD FILM MEETING ROMA

I FILM IN RASSEGNA ✑ I film verranno presentati in lingua originale con sottotitoli in inglese e in italiano 1. Bollywood: The Greatest Love Story Ever Told (2011) di Rakeysh Omprakash Mehra, Jeff Zimbalist 2. Delhi 6 (2009) di Rakeysh Omprakash Mehra 3. Delhi Belly (2011) di Abhinay Deo, Akshat Verma 4. Dhobi Ghat (2010) di Kiran Rao

al grande pubblico non appare nessuna scena d’amore né alcun bacio appassionato, poiché sarebbe estremamente sconveniente e imbarazzante assistere a questo genere di scene in compagnia dei propri familiari. E, anche se da questo lato l’India di oggi tende ad una più grande libertà e le giovani generazioni si mostrano più audaci, questo modo di fare i film resta come una sorta di tradizione molto radicata. D’altro canto però, se si considera l’evoluzione dei costumi e, soprattutto, il fatto che gli sceneggiatori si ispirano a temi più occidentali, a volte facendone addirittura dei remake, non bisogna più stupirsi se vi sono scene in cui le attrici indiane lasciano cadere il sari o che le sequenze sensuali, suggerite solamente qualche anno fa, invadano il grande schermo senza alcun pudore e siano ormai parte integrante del cinema indiano. Al giorno d’oggi gli studios di Bollywood sono i più importanti al mondo non solo per il numero di film girati ma anche, da circa una decina d’anni, per qualità delle opere che vi sono create. Mumbay è anche un centro importante per la produzione e l’edizione dei film indiani.

BOLLYWOOD MEETING ROMA Alla vigilia delle celebrazioni per i cento anni del cinema indiano, che si terranno nel 2013,

UN'INDUSTRIA "NOMADE" Il cinema a Bombay è ovunque. Film City è uno spazio che l’amministrazione comunale di Mumbai ha concesso alle case di produzione per costruire i set. Quando una produzione deve costruire un set viene a Film City, edifica palazzi, templi, strade, gira le scene e poi prima di andar via…distrugge tutto

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5. English Vinglish (2012) di Gauri Shinde 6. Gattu (2011) di Rajan Khosa 7. Guzaarish (2010) di Sanjay Leela Bhansali

l’evento offre quindi uno sguardo sulla Bollywood contemporanea, presentando una selezione di lungometraggi prodotti recentemente negli studi di Mumbai. Si tratta di opere di alto valore artistico e di grande successo di critica e di pubblico, espressione sia del cinema mainstream sia di quello indipendente. La rassegna, ideata da Gian Carlo Calza e curata da Sabrina Ciolfi, indologa ed esperta di cinema indiano presso l’Università degli Studi di Milano, intende offrire un’ampio prospettiva sulle nuove tendenze che si vanno affermando nella produzione cinematografica in lingua hindi di Mumbai. La manifestazione mette pertanto in luce le diverse facce della recente cinematografia bollywoodiana, proponendo una scelta di film particolarmente rappresentativa dei diversi generi cinematografici. Aprirà la Rassegna il documentario Bollywood: “The Greatest Love Story Ever Told”, presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2011. Prodotto da Shekhar Kapur, attore, sceneggiatore e regista indiano: “Lo si adori o lo si detesti, lo si consideri qualcosa di retroguardia o di definitivamente moderno, non si può sottovalutarlo”. Il LM raccoglie i momenti più belli, più forti, più danzati nella storia del cinema musicale indiano. “Da noi si dice - conclude Kapur - che è l'unica cultura capace di accomunare tutti gli indiani”. ■

8. Jodhaa Akbar (2008) di Ashutosh Gowariker 9. Kahaani (2012) di Sujoy Ghosh 10. Ra.One (2011) di Anubhav Sinha 11. Shaitan (2011) di Bejoy Nambiar 12. Shor in the City (2011) di Raj Nidimoru, Krishna D.K. 13. The Dirty Picture (2011) di Milan Luthria 14. That Girl in Yellow Boots (2010) di Anurag Kashyap 15. Udaan (2010) di Vikram Motwane 16. ZIndagi na Milegi Dobara (2011) di Zoya Akhtar 17. Dekh Indian Circus (2011) di Mangesh Hadawale www.fondazioneromamuseo.it


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VIAGGIO IN INDIA L’INCANTO DELLA TRADIZIONE INDIANA

di Federica Vagnozzi

INDIA DEL NORD

MAGIA. TRADIZIONE. CULTURA Eterogenea, ricca di storia e cultura, di magia e profumi. L’India è meta d’eccezione per un turismo intelligente e allo stesso tempo mistico e atipico. Vi aprirà le porte dei suoi templi e dei suoi splendori per condurvi in un luogo unico e regalarvi un viaggio indimenticabile in un mondo dove ancora convivono passato e presente

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VIAGGIO IN INDIA L’INCANTO DELLA TRADIZIONE INDIANA

UN PAESE CHE VI INCANTERÀ CON LA PROPRIA BELLEZZA E DIVERSITÀ, VI DELIZIERÀ CON I PROPRI FASTI COLORATI, VI ARRICCHIRÀ CON LA PROPRIA CULTURA, VI SBALORDIRÀ CON LA PROPRIA MODERNITÀ, VI ABBRACCERÀ CON IL PROPRIO CALORE, E VI AVVOLGERÀ CON LA PROPRIA OSPITALITÀ

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Andare in India significa entrare in un universo ricco di contraddizioni. È un percorso che conduce alla pace dei sensi ma che prima richiede di passare attraverso la diversità delle sue genti. Razze, culture, linguaggi e paesaggi: in terra indiana ogni cosa delinea scenari sempre diversi, l’uno dall’altro. Ci si può perdere nei sentieri affollati dei bazar a gustare fragranze, assaporare profumi. Ci si può incantare, sorseggiando tè nelle strade o nelle hall degli alberghi, per la grazia delle danzatrici. Si può perdere la testa osservando nei dettagli tutti gli splendori che lì sembrano non aver fine. Affrontare un viaggio in India può essere straordinario ma anche molto impegnativo data la vastità del territo-

rio. Per cui se non siete nelle condizioni di poter restare nel continente asiatico ad libitum, è preferibile selezionare una zona da visitare e concentrare tutte le attenzioni e le aspettative su un determinato luogo. E ne sarete di gran lunga ripagati. Lo splendore del Taj Mahal, il Rajasthan paese dei colori e dei maharaja, o il Kerala regno dell’ayurveda, senza dimenticare il Kashmir e il Ladakh con le loro incantevoli valli alle pendici dell’Himalaya, o ancora il Tamil Nadu con i suoi templi e la spirituale Varanasi con il sacro Gange. Tutto questo e non solo anima il nord del Paese. Ma prima di arrivare sulle rive del fiume Gange, simbolo spirituale di un’intera popolazione, è quasi obbligatorio

il passaggio attraverso il Triangolo d’Oro, uno fra i percorsi turistici più apprezzati e richiesti per ammirare tutto il ricco patrimonio culturale dell'India settentrionale.

PRIMA SOSTA: DELHI Capitale di diversi imperi indiani durante il periodo medievale, è una delle più grandi città lungo le antiche rotte commerciali tra l'India e le regioni nord-occidentali della Pianura Indo-Gangetica. Ricca di storia, ospita al suo interno numerosi monumenti e siti archeologici: la tomba di Humayun e il Qutub Minar, la Moschea Jamia Masjid, il mercato di Chandni Chowk, l’India Gate e gli edifici governativi.

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VIAGGIO IN INDIA L’INCANTO DELLA TRADIZIONE INDIANA

DA DELHI DIRETTAMENTE AD AGRA Culla dell'arte e dell'eterno amore, per via delle due principali attrazioni che l’hanno resa famosa nel mondo. Si potranno ammirare le rovine del Forte Rosso di Agra, la fortezza Forte rosso di Agra" di arenaria rossa voluta dagli imperatori Mughal e dichiarata Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. La fortezza al suo interno conserva i resti dei palazzi e delle moschee di marmo bianco intarsiato con pietre preziose fatti costruire dal sultano moghul Shah Jahan. Lo stesso imperatore che nel 1632 fece costruire sempre nella stessa città, il mausoleo Taj Mahal in memoria della moglie Arjumand Banu Begum. Anch’esso sito Patrimonio dell’umanità, è tra le più notevoli bellezze architettoniche mai realizzate, tanto che nel 2007 è stata inserita tra le sette meraviglie del mondo moderno, insieme al Colosseo, alla Grande Muraglia cinese e la Città perduta di Machu Picchu.

FORTE ROSSO DI AGRA È patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO situato ad Agra, in India. La fortezza deve il suo nome al materiale utilizzato per la costruzione: l'arenaria rossa, menzionata per la prima volta nel 1080. A destra: La Fortezza di Amber. Fatta costruire da Raja Man Singh è uno dei migliori esempi di architettura Rajput ,ed è stata per secoli la dimora della famiglia reggente di Kachhawa prima che la capitale venisse trasferita a Jaipur

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JAIPUR Dopo il romantico pellegrinaggio ad Agra, terza e ultima tappa del Triangolo d’Oro nella città rosa di Jaipur. Tra le località più moderne del nord, sorta appena tre secoli fa, Jaipur apre le porte allo stato indiano più grande: il Rajasthan. Imperdibile una visita alla Fortezza di Amber, e non solo perché per raggiungerla è necessario salire a dorso di splendidi elefanti dalle proboscidi dipinte. Una volta arrivati si potrà ammirare il netto contrasto tra gli interni, ele-


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VIAGGIO IN INDIA L’INCANTO DELLA TRADIZIONE INDIANA

PER SAPERNE DI PIU’ ✑ UFFICIO NAZIONALE DEL TURISMO IN INDIA Via Albricci, 9 - 20122 Milano Italia info@indiatourismmilan.com Tel. +39 02 804952 Fax: +39 02 72021681 www.indiatourismmilan.com

CITTÀ SANTA Tutte le strade conducono a Varanasi la città santa per eccellenza dell’Induismo. È una delle più antiche città del mondo, ma soprattutto l’anima spirituale dell’India. Mehrangarh Fort è invece na delle più grandi e imponenti fortezze del paese. Situato nel cuore della città vecchia di Jodhpur sovrasta la città dai 125 metri di altezza della collina su cui sorge

ganti e raffinati, e la facciata esterna, solenne e austera. Da non perdere anche il Palazzo dei Venti - Hawa Mahal - con la sua unica facciata di arenaria rosa e dalle cui mille finestre le donne di corte potevano osservare la città senza essere a loro volta viste. Da secoli le città del Triangolo d'Oro attraggono migliaia di viaggiatori da ogni parte del globo, e li incantano con le loro magiche atmosfere, gli incantevoli luoghi, i suoni, gli odori e i sapori.

UDAIPUR Proseguendo nel viaggio nell’area settentrionale e restando sempre all’interno dello stato di Rajasthan si giunge a Udaipur, la Venezia d’Oriente. Straordinario il Lake Palace che sorge sulle acque azzurre del lago Pichola. Costruito nel XVII secolo su uno strato naturale di quattro acri di roccia, il suo nome originario era Jaginwas, dal nome del suo fondatore, il Maharana Jagjit Singh. Da favolosa residenza imperiale, successivamente è stato trasformato in uno degli alberghi più esclusivi al mondo per lusso e comfort: il Taj Lake Palace. Completamente immerso nel lago Pichola, tanto che si raggiunge solo tramite apposita imbarcazione, l’hotel offre diversi

trattamenti di bellezza, molti dei quali recuperati dal passato e dalle abitudini delle grandi famiglie reali, comodamente stesi in spa galleggianti. I più fortunati potranno provare il Mewar Khas, un bagno rituale cui si sottoponevano i reali il giorno prima delle nozze.

DA UDAIPUR SI VA ALLA VOLTA DI JODHPUR Meglio conosciuta anche come The SunCity per la predominanza di giornate assolate, la città abbonda di templi e palazzi di interesse storico e artistico, ma vale la pena di visitarla soprattutto per l'imponente e maestoso forte di Mehrangarh, che da sei secoli domina la città da un massiccio di 130 metri. Le sue numerose abitazioni di color indaco le regalano un panorama unico. Infine ultima sosta a Ranthambore che ospita una vastissima area naturale protetta, detta anche Riserva delle tigri. Tra gli animali più rappresentativi del parco troviamo tigri, leopardi, antilopi azzurre, cuon, cinghiali, sambar, iene, orsi labiati e cervi pomellati.

VARANASI Termina il nostro ideale viaggio nell’India del Nord che tuttavia ha da offrire ancora miriadi di bellezze, non solo naturali e storiche. Infatti, visitare quest’area non vuol dire solo visitare antichi monumenti o luoghi significativi, ma anche e soprattutto, per noi occidentali, confrontarsi con un diverso modo di vivere e di intendere la vita. Vi capiterà senz’altro visitando la Città della Luce Varanasi, sacra agli induisti che almeno una volta nella vita devono raggiungerla per immergersi nel fiume Gange. L’esperienza con la spiritualità induista non vi lascerà indifferenti e forse, più di ogni altra cosa, vi regalerà sensazioni ed emozioni che vi accompagneranno per sempre. ■

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cultura

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cultura

di LAURA SAGGIO

LE MACCHINE DI LEONARDO Inaugurata ad ottobre a Parigi alla Cité des sciences et de l'industrie, la mostra storica e multimediale: “Leonard de Vinci, projets, dessins, machines”, continua il suo viaggio nella scienza fino al 18 agosto, nello stupore dei visitatori. L'importante esposizione permette al grande pubblico di scoprire e “toccare con mano” l'immensa e prestigiosa opera scientificotecnologica di Leonardo da Vinci. Un genio che più di ogni altro

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è riuscito a sviluppare un metodo di lavoro eccezionale considerati i limiti storici e tecnologici del suo tempo. Le macchine di Leonardo da

Vinci faranno da filo conduttore e introdurranno i visitatori in un viaggio nella storia di un uomo fuori dal comune, acuto ingegnere ed attento interprete della natura. La mostra curata da Claudio Giorgione, responsabile del Dipartimento Leonardo Arte e Scienza del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano e da Eric Lapie, curatore della Cité des sciences et de l’industrie di Parigi, si sviluppa in 6 aree tematiche che esplorano il lavoro di Leonardo da Vinci attraverso modelli storici, multimedia interattivi, exhibit e animazioni. “Trasformare il movimento”: nella quale scoprire come l'apprendistato fiorentino presso il Verrocchio fu per Leonardo da Vinci un momento d'osservazione, apprendimento e confronto con la tradizione ingegneristica. “Prepararsi alla guerra”: all'interno della quale si potrà vede come Leonardo ha approfondito la sua attività d'ingegnere militare presso la corte milanese di Ludovico Sforza. “Ispirarsi alla natura”: la

sessione nella quale esplorare come e quanto la natura sia fonte, tutt'oggi, d'ispirazione e d'osservazione per scienziati e ingegneri. “Immaginare il volo”: una lezione interattiva sullo studio morfologico degli esseri viventi, dei loro movimenti, della natura circostante, che furono alla base delle ricerche di Leonardo da Vinci sul volo. “Migliorare la produzione”: dove scoprire un aspetto forse meno noto dell'attività di Leonardo, e altrettanto sorprendente, la ricerca di sistemi meccanici capaci di automatizzare alcune attività della produzione tessile. “Unificare il sapere”: che rivela la straordinaria capacità di sintesi nelle diverse discipline di questo eclettico e lungimirante genio incontrastato. Una mostra che oltre a sorprendere per le numerosi attitudini di Leonardo, ci mette davanti a un interrogativo da analizzare con attenzione: quanto la natura può ispirare l'innovazione? Se dobbiamo imparare dal passato per costruire un futuro vincente, la risposta è scontata. www.cite-sciences.fr


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Palazzo delle Esposizioni Roma, via Nazionale 194

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Orrario a da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00 - venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30 - l’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura Informazioni e prenotazioni singoli, gruppi e laboratori d’arte 06 39967500 - scuole 848 082 408 Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

par tner principali

con il sostegno di

con il contributo di

la mostra è organizzata da American Museum of Natural History, New York (www.amnh.org) in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo e Codice Idee per la Cultura, Italia; Museum at Marina Bay Sands, Singapore; National Museum of Australia, Canberra, Australia and Art Exhibitions Australia; National Museum of Natural Science, Taichung, Taiwan e United Daily News, Taipei, Taiwan. media par tner

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EVENTI È TEMPO DI CALENDARI

di Denise Marianacci

UNA TRADIZIONE DI FINE ANNO

ANNO NUOVO... CALENDARIO NUOVO! Arriva il 2013 e cresce l’interesse che le uscite e le presentazioni dei calendari di prestigio suscitano nel mondo della moda e del glamour. Vediamo i più famosi e cool di quest’anno

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EVENTI È TEMPO DI CALENDARI

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Si avvicina la fine del 2012 e, ovviamente, si fa sempre più imminente anche l’inizio di un nuovo anno e; come di consueto, tra gli eventi più attesi nel mondo della moda e del fashion style c’è la presentazione delle numerose edizioni di quelli che sembrano essere diventati dei veri e propri oggetti di “culto” e di grande pregio per i collezionisti di tutto il mondo. Stiamo parlando dell’uscita dei calendari commerciali di prestigio che, annualmente, sono stampati in un numero limitatissimo di copie e che, solitamente, vengono regalati a pochi, con grande affanno – ma anche grande gioia - di collezionisti e cultori del genere. Gli scatti che contraddistinguono i calendari di questo tipo sono affidati sempre ai fotografi più illustri e gettonati del momento, e questo contribuisce non solo a far sì che il calendario sia un segno distintivo per chi lo possiede, ma anche a renderlo un vero e proprio “oggetto artistico”, capace di suscitare grande interesse, oltre che una garanzia di “privilegio” e di grande fascino per i soggetti immortalati nelle sue foto.

Calendario Campari

Stampato in 9999 copie e confermandosi, ancora una volta, come un’icona di bellezza e di eleganza, ha come protagonista - dopo Salma Hayek, Eva Mendes, Jessica Alba e Milla Jovovich - la splendida attrice Penelope Cruz. Immortalata in abiti rigorosamente rossi dal famoso fotografo Kristiann Schuller, - collaboratore delle più importanti riviste di moda del mondo - la spagnola premio Oscar, è la quattordicesima star del calendario e la nuova protagonista della campagna di comunicazione Campari. Anche per il progetto editoriale di Campari, la presentazione avviene a fine novembre nella città di Milano. u

GIÀ UN CLASSICO Il Calendario Campari sta rapidamente diventando un’icona nel genere dei calendari artistici. Distribuito in edizione limitata di 9999 copie rappresenta un piccolo lusso collezionabile per i pochi fortunati che lo ricevono, ed è un tributo a donne e uomini bellissimi ed i fotografi internazionali che lo portano alla vita ogni anno

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EVENTI È TEMPO DI CALENDARI

CALENDARIO PER LE DONNE Sarà Sophia Loren la madrina del calendario Pirelli 2013, che sarà presentato il 27 novembre a Rio de Janeiro. Il calendario quest'anno è dedicato alle donne e all'impegno civile

Calendario Pirelli

Il mitico calendario della marca di pneumatici più famosa al mondo, invece, è stato affidato al noto fotografo di guerra dell’agenzia Magnum, Steve McCurry, che con il suo obiettivo ha raccontato i conflitti dell’Iran, dell’Iraq, del Golfo Persico, della Cambogia. Si tratta di un evento unico nel suo genere basti pensare che per la prima volta un fotografo distante dal mondo della moda, delle top model, dei set artificiali in location esotiche viene scelto per dar vita al calendario più “glamour” in assoluto. Per la prima volta nella storia del Calendario Pirelli non saranno presenti foto di nudo e per la prima volta, uno degli scatti mostrerà una donna incinta: si tratta di Adriana Lima che, in attesa del secondo figlio, ha posato per una delle immagini del calendario. A far da cornice agli originali ritratti c’è la bellissima quanto contraddittoria città di Rio de Janeiro: tra quartieri storici, favelas e natura selvaggia ci racconteranno di una città che nel 2014 ospiterà i Mondiali di calcio e nel 2016 le Olimpiadi. Accantonando, dunque, le immagini di nudo femminile che in altri anni avevano contraddistinto il Calendario Pirelli, le protagoniste del 2013 sono sì undici donne, ma tutte impegnate nel sostegno a progetti umanitari, Fondazioni e Organizzazioni Non Governative, tutte schierate in prima linea nei rispettivi paesi nella difesa dei diritti umani e nella lotta

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PIRELLI: PER LA PRIMA VOLTA VIENE RITRATTA UNA MODELLA INCINTA, LA SUPERTOP ADRIANA LIMA; MA CI SONO ANCHE DONNE IN PRIMA FILA NEI RISPETTIVI PAESI NELLA DIFESA DEI DIRITTI DELLE DONNE E NELLA LOTTA PER LA LIBERTÀ E L'EMANCIPAZIONE

per l’emancipazione di popolazioni oppresse. Oltre alla già citata Adriana Lima, le protagoniste degli scatti sono Isabeli Fontana, Petra Nemcova, Sonia Braga, Elisa Sednaoui, Kyleigh Kuhn, Marisa Monte, Karlie Kloss e Liya Kebede. Insomma, quest’anno Pirelli ha deciso di puntare sul sociale, ma senza rinunciare alla bellezza; d’altronde sarebbe impossibile, visto i

nomi delle modelle scelte. Quello di Pirelli, è stato recentemente definito un “calendario dell’anima”, per sottolineare l’originalità e l’importanza di un progetto grafico-editoriale tutto dedicato alle donne e al loro impegno civile, la cui presentazione è prevista proprio a Rio per il 27 novembre e che avrà come madrina la nostra Sophia Loren.


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EVENTI È TEMPO DI CALENDARI

Calendario Playboy

Tra i più attesi, soprattutto dal pubblico maschile, non si può non ricordare il famoso Calendario di Playboy. E se anche qui possiamo parlare di scatti artistici, una cosa è certa: poco spazio viene lasciato all’immaginazione. Ad ogni modo, quello proposto dal giornale fondato da Hugh Hefner, rimane uno dei calendari più “apprezzati” in tutto il mondo.

Calendario Ryanair

Tra gli oggetti di culto, quasi al pari dei calendari del calibro di Pirelli o Campari, da qualche anno spopola anche il calendario delle assistenti di volo Ryanair. Si tratta, quest’ultimo, di un oggetto probabilmente più “alla portata di tutti”, ma che anno dopo anno riscuote sempre più successo, anche perché Ryanair de-

SEXY BENEFICENZA Il primo calendario benefico di Ryanair è datato 2008 e quindi l'edizione 2013 sarà la 6a della serie. Per realizzarlo è steta scelta l'isola di Cipro, e precisamente a Paphos, celebrando in questo modo anche la 50a base operativa di Ryanair in Europa. Con una tiratura di 10.000 copie, vendute a 10 euro l'una, Ryanair si propone di raccogliere 100.000 euro da devolvere in beneficenza

volve i proventi della vendita in beneficienza. Quest’anno il ricavato sarà devoluto alla TVN Foundation di Varsavia, una associazione che aiuta i bambini affetti da fibrosi cistica. Certo, a essere immortalate, in questo caso, sono dodici ragazze comuni. Dodici hostess della compagnia, per la precisione. Nessuna supermodella dunque, ma probabilmente è proprio questo punto a decretare il successo di un calendario di questo tipo. ■

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SPECIALE OPERA DI ROMA LA NUOVA STAGIONE 2012-2013

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SPECIALE OPERA DI ROMA LA NUOVA STAGIONE 2012-2013

di Samantha De Martin

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

UN SIPARIO “ALL’ITALIANA” CHE SI AFFACCIA SULL’EUROPA Al via il prossimo 27 novembre la nuova stagione artistica 2012-2013, con un cartellone caratterizzato da quattordici appuntamenti, sette nuove produzioni, cinque spettacoli di danza. Si debutta con il capolavoro verdiano

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Simon Boccanegra, diretto dal Maestro Riccardo Muti

Sarà un palcoscenico che guarda all’Europa quello che il Teatro dell’Opera di Roma allestirà in occasione della nuova stagione 20122013 che verrà inaugurata il prossimo 27 novembre, descrivendo un cartellone che, per qualità delle scelte artistiche e per il prestigio dei protagonisti, incastona il genio artistico della Capitale nella rosa delle maggiori istituzioni liriche d’Europa. Quattordici appuntamenti, sette nuove produzioni, cinque spettacoli di danza allieteranno un parterre di tutto rispetto, caratterizzato da una massiccia presenza di spettatori stranieri. Domineranno la stagione 2012-2013 i due colossi dell’opera lirica, Giuseppe Verdi, creatore del melodramma italiano e Richard Wagner, accomunati dal bicentenario della nascita, cui si aggiunge Benjamin Britten. Il capolavoro verdiano Simon Boccanegra, diretto dal maestro Riccardo Muti, Direttore Onorario a Vita dell’Opera di Roma, aprirà la stagione artistica, con la regia di Adrian Noble e le scene frut-

to della raffinata mano di Dante Ferretti. L’omaggio a Verdi proseguirà, a partire dal 6 marzo 2013, con I due Foscari, opera di intensa ricchezza, e il Nabucodonosor, capolavori che approderanno rispettivamente a San Pietroburgo e al Festival di Salisburgo, in marzo e agosto/settembre 2013, sempre guidate dalla sapiente bacchetta del Maestro Muti. Un percorso artistico cui faranno seguito, già nel 2014, in un contesto oltre oceano, altri importanti appuntamenti che contribuiranno ad incrementare il successo e la fama internazionale dell’Opera di Roma. Il giovanile genio di Richard Wagner verrà invece omaggiato attraverso il Rienzi, l’ultimo dei tribuni, composizione che racconta la storia del tribuno Cola di Rienzo, opera di rara esecuzione, omaggio all’Italia e che vedrà sul podio Stefan Soltesz, mentre regia, scene e costumi saranno firmati da Hugo de Ana, un nome dai risultati imprevedibili ed originali. L’omaggio alla romanità, questa volta di

matrice comica, proseguirà con il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. Il Don Chisciotte, capolavoro letterario di Miguel de Cervantes, con le sue seduzioni esercitate da sempre sul mondo del balletto, inaugurerà la stagione della compagnia di danza dell’Opera di Roma diretta da Micha van Hoecke. Il talento dei cubani Venus Villa e Rolando Sarabia, in alternanza con Alessandra Amato e Vito Mazzeo, ripercorrerà i sentieri della storia d’amore tra la giovane Kitri e Basilio, intrecciandola con le avventure cavalleresche di don Chisciotte e del suo scudiero. La coreografia originale di Petipa e Gorsky sarà ripresa dal russo Mikhail Messerer, mentre le note di Ludwig Minkus saranno disegnate dalla bacchetta di Nir Kabaretti. Giselle, titolo apoteosi del balletto romantico, capolavoro incontrastato dal punto di vista drammaturgico e coreografico, ritornerà nella versione del francese Patrice Bart, già étoile e maître de ballet dell’Opéra di Parigi, puntando sul prestigio della coppia u

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SPECIALE OPERA DI ROMA LA NUOVA STAGIONE 2012-2013

MACBETH Tatiana Serjan, acclamata Lady Macbeth nella fortunatissima opera verdiana diretta dal Maestro Muti, nella stagione del Teatro dell’Opera appena trascorsa

Zakharova-Vogel, dietro la magistrale direzione dello specialista della danza David Garforth. La rivoluzionaria leggiadria de La Sylphide (il primo balletto in cui comparve il tutù, costume tipico della ballerina), massima espressione di un’assoluta perfezione descritta dalle linee coreografiche, rivivrà nella versione del danese Erik Bruhn che, sulle orme di August Bournonville, ha saputo accendere le atmosfere notturne che accolgono l’immateriale creatura alata. Olesya Novikova e la romana Gaia Straccamore, Leonid Sarafanov ed il giovane Alessio Rezza daranno corpo all’opera. In un caleidoscopico contesto dominato da musica e spettacolo che sposano le nobili, delicate fattezze del genio artistico, il calendario dell’Opera propone Notes de la Nuit, un inedito trittico che ripercorre, tra gli altri, il poetico “In the Night” di Jerome Robbins che, sulle note dei Notturni di Chopin farà vibrare tre coppie di danzatori dalle contrastate relazioni. Sarà il Naso di Dmitrij Šostakovič, un allestimento dell’Opera di Zurigo, con la regia di Peter Stein, a proporre, come da tradizione tra gennaio e febbraio, un’opera moderna, emblema dell’ironia fantastica dell’omonima novella di Gogol’, diretta dal Maestro Alejo Pérez. Un piccolo gioiello musicale, un omaggio per festeggiare Benjamin Britten, si incastonerà nel raffinato mosaico dell’Opera di Roma e sarà rappresentato dal Curlew River, a Parable for Church Performance, una parabola scritta per uno spettacolo da eseguire in chiesa, connotato da una partitura raffinata e particolarmente sentita dall’artista, frutto di un suggestivo viaggio del

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musicista in Giappone, la cui musica vestirà un libretto ispirato al nō-drama medievale giapponese. Il Maestro James Conlon dirigerà l’orchestra, mentre la regia sarà curata da Mario Martone. La ricca stagione teatrale calerà il variopinto e raffinato sipario sull’Opera di Roma con un omaggio all’arte di Roland Petit che proprio al Teatro dell’Opera ha fatto la sua ultima apparizione in Italia prima della sua scomparsa. Tratto dal racconto Der Sandmann, Coppélia, balletto

Il ruolo di prestigio guadagnato dall’Opera di Roma all’interno del palcoscenico internazionale dei grandi teatri, è il risultato di un’intensa e fertile attività che, nell’arco delle recenti stagioni, ha premiato la qualità delle esecuzioni, l’originalità degli spettacoli e la crescita artistica dell’Orchestra, del Coro guidato dal Maestro Roberto Gabbiani e dal Corpo di Ballo diretto da Micha van Hoecke. Un successo confermato dai numeri, oltre che dai consensi del pubblico, quello che

IL MAESTRO RICCARDO MUTI, OGGI IL PIÙ PRESTIGIOSO E APPLAUDITO INTERPRETE VERDIANO, HA PARLATO AGLI STUDENTI DELLA SAPIENZA NELL’AULA MAGNA DEL RETTORATO DEL “SIMON BOCCANEGRA” DI GIUSEPPE VERDI

in due atti, ci sedurrà con il suo inusuale contesto popolato da fantocci, automi e bambole meccaniche, in cui il coreografo, avvicinandosi alla poetica originale di E.T.A. Hoffmann, privilegerà i motivi più rappresentativi frutto del connubio tra Coppélius, Swanilda e Franz. Al suo atteso debutto all’Opera di Roma il francese Mathieu Ganio, étoiles dell’Opéra di Parigi. La Turandot di Giacomo Puccini, probabilmente l’emblema più rappresentativo del repertorio popolare, calerà il sipario sulla feconda stagione 2012-2013 e vedrà sul podio il Maestro Pinchas Steinberg e alla regia Garnett Bruce, con un allestimento visionario dominato da un colore in cui trionfano le tinte calde, espressione di sangue e delle passioni più viscerali, frutto dell’Opera di San Francisco e della Lyric Opera di Chicago.

conferisce all’Opera di Roma un posto di tutto rispetto nel panorama artistico internazionale. Un trionfo racchiuso nell’aumento progressivo del numero degli abbonamenti registrato nel corso delle ultime tre stagioni, che si accompagna ad un aumento delle rappresentazioni pari al 33.86 per cento negli ultimi tre anni. Tra biglietti e abbonamenti nelle quattro stagioni, a partire dal 2009, le presenze complessive son passate da 124.448 del 2009 a 165.601 del 2012, mentre gli incassi da € 4.591673 a € 7.186.700. Si tratta di cifre confortanti che salvano il teatro di qualità dalla débâcle che ha colpito la cultura soprattutto negli ultimi anni, e che caratterizzano l’Opera di Roma come il fiore all’occhiello di un Paese, cornice privilegiata della tradizione lirica italiana ed internazionale. ■


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SPECIALE OPERA DI ROMA LA NUOVA STAGIONE 2012-2013

La Stagione 2012-13 Simon Boccanegra Musica di Giuseppe Verdi dal 27 Novembre al 11 Dicembre Direttore: Riccardo Muti Regia: Adrian Noble

Don Chisciotte Musica di Ludwig Minkus dal 22 Dicembre al 5 Gennaio Direttore: Nir Kabaretti Coreografia: Marius Petipa e Alexander Gorsky

Il Naso Musica di Dmitrij Šostakovi dal 27 Gennaio al 3 Febbraio Direttore: Alejo Pérez Regia: Peter Stein

Giselle Musica di Adolphe Adam dal 9 Febbraio al 14 Febbraio Direttore: David Garforth Coreografia: Patrice Bart I due Foscari Musica di Giuseppe Verdi dal 6 Marzo al 16 Marzo Direttore: Riccardo Muti Regia: Werner Herzog

Samson et Dalila Musica di Camille Saint-Saëns dal 5 Aprile al 13 Aprile Direttore: Charles Dutoit Regia, Scene e Costumi: Carlus Padrissa La Fura dels Baus

Notes de la Nuit Musica di Frederic Chopin Coreografia di Jerome Robbins dal 12 Aprile al 17 Aprile Quartetto Musica di Steve Reich e Philip Glass Coreografia di Francesco Nappa Aria Tango Musica di Luis Bacalov Coreografia di Micha van Hoecke

Rienzi Musica di Richard Wagner dal 10 Maggio al 18 Maggio Direttore: Stefan Soltesz Regia, Scene e Costumi: Hugo de Ana

La Sylphide Musica di Hermann Severin von Løvenskjold dal 28 Maggio al 5 Giugno Direttore: David Garforth Coreografia: Erik Bruhn

Don Pasquale Musica di Gaetano Donizetti dal 18 Giugno al 25 Giugno Direttore: Bruno Campanella

Curlew River Musica di Benjamin Britten 27 Giugno Direttore: James Conlon Regia: Mario Martone

Nabucodonosor Musica di Giuseppe Verdi dal 16 Luglio al 23 Luglio Direttore: Riccardo Muti Regia e Scene: Jean-Paul Scarpitta

Coppélia Musica di Léo Delibes dal 28 Settembre al 6 Ottobre Direttore: Koen Kessels Coreografia: Roland Petit

Turandot Musica di Giacomo Puccini dal 23 Ottobre al 31 Ottobre Direttore: Pinchas Steinberg Regia: Garnett Bruce

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A cura della Redazione

SPECIALE TEATRO DELL’OPERA LA STAGIONE INAUGURA CON VERDI

SIMON BOCCANEGRA

“PASSIONE E TORMENTO” DI VERDI L’opera alla quale Giuseppe Verdi volle bene «come si vuol bene al figlio gobbo» aprirà la stagione 2012-2013

e

del Teatro dell’Opera di Roma, il prossimo 27 novembre, diretta dal Maestro Riccardo Muti

Era il 1855 quando il teatro La Fenice di Venezia avanzava a Giuseppe Verdi la richiesta di un’opera nuova. Il contratto venne firmato solo un anno dopo, quando il compositore ebbe chiaro in mente lo schema di un dramma frutto del teatro di Antonio Garcìa Gutiérrez, dal titolo Simon Boccanegra. Il Maestro, all'insaputa di Francesco Maria Piave, suo librettista, si rivolse per la versificazione di alcuni passi al poeta patriota toscano Giuseppe Montanelli, in esilio a Parigi, rispedendo, poi, il testo ultimato a Piave. Nonostante gli aggiustamenti il libretto di Simon Boccanegra fu oggetto di forti critiche a causa del suo intreccio particolarmente complesso dalle tinte eccessivamente uniformi, dalla partitura musicale povera di squarci lirici e appesantita dall’impiego massiccio del canto declamato e la première che ebbe luogo il 12 marzo, deluse le aspettative di Verdi. Da una felice collaborazione con l’editore Giulio Ricordi scaturì la lenta, ma feconda revisione del Simon Boccanegra, caratterizzata da un si-

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gnificativo numero di modifiche, inserzioni, tagli, ritocchi che portarono alla felice riuscita il 24 marzo del 1881, alla Scala di Milano ed alla consacrazione internazionale al Metropolitan di New York, nel 1932. Un infiammato dramma, umanamente struggente, di popoli in lotta per la libertà, quello che delinea le complesse e tormentate trame del Simon Boccanegra, opera che inaugurerà la stagione 2012-2013 del Teatro dell’Opera di Roma il prossimo 27 novembre, diretto dalla bacchetta del Maestro Riccardo Muti. La regia recherà la firma di Adrian Noble, nome noto all’arte per la messa in scena di spettacoli di Shakespeare. Cantanti di fama internazionale, vestiti dalla raffinata mano del costumista Maurizio Millenotti, domineranno le scene disegnate da Dante Ferretti, noto al grande pubblico per la sua collaborazione con registi del calibro di Fellini, Pasolini, Scorsese, Neil Jordan, oltre che aver conquistato tre Oscar e numerose nomination. George Petean ,Maria Agresta, Dmitry Beloselskiy, Quinn Kelsey, Eleonora Buratto, Riccardo Zanellato, Marco Caria, Saverio Fiore, Francesco Meli faranno rivivere quella che Verdi aveva definito un’opera «triste perché dev’essere triste», tuttavia interessante, alla quale il Maestro volle bene «come si vuol bene al figlio gobbo». L’oscuro dramma del corsaro genovese, Simon Boccanegra che nel Trecento riuscì a salire al trono dogale grazie all'appoggio di un amico e che al termine di una vita funestata da tragici eventi - la morte della donna segre-

tamente amata, appartenente a una famiglia patrizia, e la scomparsa della figlia – morì avvelenato da quello stesso amico, dovette stare particolarmente a cuore a Verdi, il quale lavorò a più riprese, rivedendo ed elaborando le arie con amorevole dedizione. Fanno da sfondo alle vicende, i cui esordi risalgono all’anno 1339, l’elezione del nuovo Doge e le lotte intestine tra il partito plebeo, capeggiato dal popolano Paolo Albiani e quello aristocratico legato al nobile Jacopo Fiesco. Tra il Prologo e il primo atto trascorrono venticinque anni, in cui si succedono tragiche vicende e inaspettati colpi di scena. Un prestigioso allestimento aprirà simbolicamente le celebrazioni dell’anno verdiano, il 2013, per il bicentenario della nascita del compositore italiano che «ha espresso, in maniera inimitabile, i sentimenti caratterizzanti l’intera umanità. ■

MUTI RACCONTA "SIMON BOCCANEGRA" Il Maestro Riccardo Muti, oggi il più prestigioso e applaudito interprete Verdiano, ha parlato agli studenti della Sapienza, nell’Aula Magna del Rettorato del Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi. Le scene portano una firma da Oscar, quella di Dante Ferretti (a sinistra)


Intervista Micha__mastro Progress 21/11/12 14.06 Pagina 1

SPECIALE TEATRO DELL’OPERA INTERVISTA A MICHA VA HOECKE

di Agnese De Donato

STAGIONE 2012-13

LA DANZA DELL’OPERA È il direttore del Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Micha van Hocke, in questa intervista per Progress,

m

ci racconta il suo rapporto con la danza e le novità della stagione che è alle porte

Micha van Hoecke è un uomo speciale, lo conosco da molto tempo e mi ha sempre colpito il feeling particolare che riesce a instaurare con i danzatori. La sua sensibilità ereditata certamente da una famiglia doc: un padre belga pittore, madre russa cantante, una zia ballerina, e ballerina anche la sua amata sorella hanno creato intorno a lui una atmosfera di raffinata cultura e di amore incondizionato all’arte con l’A maiuscola.Gli ho chiesto come è la vita di un corpo di ballo di un ente lirico, a lui che dirige da qualche anno il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

neo sempre numericamente inferiore a quella lirica? Il grande repertorio del balletto classico è la colonna vertebrale del Corpo di Ballo, ma come in tutti i grandi teatri del mondo oggi, la danza essendo un’arte in costante evoluzione, è importante offrire al pubblico anche nuovi orizzonti o proporre le opere di maestri del ‘900 che non ci sono più, di cui molti balletti fanno ormai parte del grande repertorio. Penso a Jerome Robbins, Maurice Béjart, Roland Petit, Balanchine, Alvin Ailey ecc. È importante anche capire che vivendo nella contemporaneità dobbiamo aprire le porte a nuove proposte.

Cinque spettacoli di Danza nella programmazione dell’Opera, tre sono amatissimi balletti classici e due con importanti coreografie contemporanee. Mi pare una scelta attraente. Il contempora-

Lei è direttore del corpo di ballo del teatro, ma la sua nomina fu a suo tempo da qualcuno criticata e contestata perché lei non sembrava la persona giusta per dirigere un corpo di ballo prevalentemente clas-

MICHA VAN HOECKE Direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma

sico, essendo lei un coreografo di danza contemporanea. Cosa dice in proposito? Prima di tutto non sono un coreografo di danza contemporanea quanto un uomo di spettacolo, e mi piace fare parte di un teatro musicale, che rappresenta l’unione delle discipline. La mia formazione è avvenuta nella danza classica, come si sa per moltissimi anni sono stato danzatore, coreografo e braccio destro di Béjart nel Balletto del XX° Secolo, e si chiamava appunto “Balletto”. È evidente che il mio lavoro come artista, per esempio con il mio Ensemble, è distinto da quello che faccio come direttore. La critica può costituire uno stimolo costruttivo per realizzare al meglio ciò che un’istituzione come il Balletto del Teatro dell’Opera richiede. Pensa che sia necessario fare studiare di più questa disciplina, per poter interpretare anche le coreografie dei grandi della danza moderna? L’importante è cominciare, tenendo conto che siamo comunque una compagnia di danza classica aperta ad altri linguaggi. Quante ore studiano al giorno i ballerini? E’ obbligatoria la lezione quotidiana? La lezione dura un’ora e mezza, e per un ballerino che si rispetti è fondamentale la lezione quotidiana. L’esperienza di dirigere un corpo di ballo di un Teatro Nazionale è stata positiva? La rifarebbe? È una domanda che per ora non mi pongo, visto che il viaggio non è ancora concluso, e che c’è ancora molto da fare. Come è oggi il livello artistico del corpo di ballo? Sono orgoglioso del Corpo di Ballo, nel quale vedo figure di primo piano e molte promesse. ■

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di LAURA SAGGIO

LA RINASCITA DEL MITREO

La riapertura al pubblico, dopo dieci anni di restauri, del mitreo delle Terme di Caracalla, grazie all'impegno della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma unita all'evento “Caracalla paradiso contemporaneo”, è un progetto culturale di forte richiamo. L'obiettivo dell'iniziativa è di promuovere l'incontro tra storia

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e arte contemporanea, offrendo al pubblico anche la straordinaria occasione di poter ammirare l'opera di uno dei più grandi artisti italiani: “Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto.“Il Terzo Paradiso è la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui la vita sulla terra è totalmente regolata dalla natura. Il secondo è il paradiso

artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti” -spiega Pistoletto-. Il mitreo delle Terme di Caracalla rappresenta un luogo di cultura religiosa unico. Al centro dell'aula, che misura circa 25 metri di lunghezza ed è larga 10, è scavata una buca rettangolare profonda 2,5 metri (la fossa sanguinis) dove veniva praticato il sacrificio del toro. Tutti gli intonaci dell'aula sono stati ripuliti, compreso il bellissimo affresco del dio Mitra. Il restauro ha riportato alla luce anche il mosaico a disegni geometrici in bianco e nero decorativo del pavimento. Il lavoro più impegnativo è stato quello che ha interessato il completo rifacimento della volta a copertura del vano retrostante il mitreo e il collegamento con le gallerie sotterranee delle Terme. Un nuovo accurato sistema di illuminazione del mitreo che accentua la scansione e l'ampiezza degli spazi e il ripristino della grande scalea di

DOVE & QUANDO ✑ CARACALLA PARADISO CONTEMPORANEO

✑ Dove: Terme di Caracalla ✑ Quando: Domenica, 6 Gennaio, 2013 - 16:00 Info: 06.39967700 www.coopculture.it

travertino dell'estradosso, permette di vedere il collegamento originario del piano delle Terme con il sottostante luogo di culto. Mariarosaria Barbera, soprintendente per i beni archeologici di Roma, ha dichiarato che la riapertura al pubblico del mitreo, completata dall'apertura dei sotterranei delle Terme, mai aperti finora, ha raddoppiato di fatto il percorso di visita del monumento, ormai visitabile in quasi tutte le sue parti. Una rinascita della storia, un viaggio nel tempo, negli spazi, nella cultura, nelle tradizioni di una Roma che ha mantenuto integro fino ad oggi tutto il suo fascino e la sua magnificenza. www.archeoroma.beniculturali.it


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EVENTI MONACO CELEBRA IL MADE IN ITALY

di Alessandro Paccosi

GALA ITALIA

L’ITALIA MIGLIORE DA ESPORTARE A Monaco, un evento dedicato all’arte per far conoscere il buono del nostro Paese. Lo scopo del progetto editoriale “All About Italy”, magazine ideato per il mercato nordamericano, cinese ed ora anche tedesco, è la valorizzazione delle eccellenze italiane in un progetto che attraversi trasversalmente l’arte, la letteratura, la musica, ma anche il meglio del nostro branding

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EVENTI MONACO CELEBRA IL MADE IN ITALY

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Una ricchezza da condividere. È proprio per questo motivo che, il 7 novembre, è nato il Gala Italia al Prinzregentheater di Monaco, in sinergia con il Consolato italiano della Città e la Camera di commercio italo-tedesca; una serata, un concerto, ma non solo, ricco di suggestioni uditive e visive fluite dall’accostamento di musica e pittura. Sì, perché nucleo dell’evento-lancio della rivista (sponsorizzato da Lancia, in collaborazione con Hotel de Russie di Roma) è stata la drammatizzazione di pitture secentesche tratte da Caravaggio e caravaggeschi – sviluppate come tableaux vivants dall’ associazione culturale Teatri 35, fondata nel 2010 e attiva nel campo della sperimentazione e dell’educazione teatrale. La Crocefissione di S. Andrea e S. Matteo e l’angelo del Merisi, Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi e poi Rubens, Guido Reni ed altri: le tenebre, la luce e la potente espressività dei corpi hanno violato i confini della tela, ricomponendosi meticolosamente sul palco mentre si succedevano musiche di Handel, Albinoni, Purcell, Locatelli dirette dall’Orchestra Scarlatti di Napoli. Il successo dell’iniziativa si è concretizzato nella standing ovation tributata agli artisti dai 950 spettatori, oltre che da numerose recensioni giornalistiche sui principali media locali. Questo ottimo riscontro incoraggia significativamente ulteriori promozioni della nostra cultura e dei nostri migliori marchi, per cui nuovi concerti saranno organizzati ancora a Monaco (a fine febbraio, in occasione della visita di Stato del Presidente Napolitano), oltre che in varie città della Germania e dei mercati di punta del progetto. Per questa occasione speciale, abbiamo posto alcune domande ai protagonisti della serata, gli artisti che hanno dato vita all’appassionante spettacolo che ha coinvolto tante persone, e dato lustro all’arte italiana in quel di Monaco. u

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EVENTI MONACO CELEBRA IL MADE IN ITALY

Annunziata De Paola Direttrice dell'Orchestra del Collegio Musicale di Pommerrsfelden Ci può fare una sintesi di questa importante esperienza del Gala Italia e del Suo coinvolgimento in questa iniziativa? Sono stata contattata dagli organizzatori poco prima di ferragosto. Pensando ad un concerto sinfonico, mi hanno chiamata da Monaco per affidarmi la direzione artistica della serata del Gala Italia. Mi trovavo nei pressi di Roma nel periodo in cui notoriamente è tutto fermo. Ho dunque avuto tempo per valutare con calma alcune ipotesi, decidere se invitare un‘orchestra italiana o tedesca, giovanile o professionale, pensare ad un repertorio e alla sua effettiva possibilità di essere eseguito, tenendo conto del numero dei musicisti, degli strumenti da trasportare e della reperibilità dei materiali di esecuzione. Ero comunque consapevole di poter contare sulle migliori condizioni di lavoro. Avevo a disposizione il palcoscenico di un teatro prestigioso e di straordinario interesse architettonico, come il Prinzregententheater, del 1901. Godevo soprattutto della fiducia degli organizzatori e delle istituzioni italiane, come il Consolato Generale d‘Italia, che mi hanno lasciato carta bianca, ben consapevoli, per aver già collaborato con me, che la scelta dei miei programmi si sarebbe profilata non solo in modo molto personale e autonomo, ma, eventualmente, persino audace. Come mai la scelta è caduta su Gaetano Russo? Quando ho potuto prendere i primi contatti era settembre e mi trovavo a Napoli.

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Ero molto legata alla vecchia Orchestra Scarlatti della RAI di Napoli, orchestra al cui ascolto ero musicalmente cresciuta. Frequentavo il Conservatorio di Napoli e i concerti dell‘Orchestra Scarlatti rappresentavano per me il contatto vivo con il repertorio classico della musica sinfonica. Ero presente all‘ultimo concerto nel 1992 e avevo partecipato al sit-in per dare il mio contributo alle proteste contro lo scioglimento deciso dalla RAI. A nulla valse. L‘orchestra fu eliminata e io partii nel 1993 per Lipsia per studiare direzione d‘orchestra. Dalla Germania continuai a seguirne quelli che si profilavano come sviluppi molto interessanti. Appresi che il Maestro Gaetano Russo, primo clarinetto dell‘orchestra, aveva preso in mano la situazione e fondato la Nuova

Orchestra Scarlatti. Per anni ho seguito da lontano le sue programmazioni, i suoi percorsi culturali, le particolari linee delle sue scelte artistiche. Ero molto impressionata dalla sua capacità di imprimere all‘orchestra un profilo coraggiosamente innovativo. La Nuova Orchestra Scarlatti si è andata sempre più profilando come un‘orchestra capace di coltivare repertori propri, di pescare a piene mani dalle proprie biblioteche storiche. Decisa a non adagiarsi sulla ripetizione “rituale” dei repertori classici tedeschi, con molta forza si è imposta alla mia attenzione come l’unica orchestra al mondo in grado di proporre, al momento, repertori assolutamente inediti e che essa soltanto può eseguire coniugando le proprie peculiarità tecnico-artistiche con l’eredità della propria tradizione culturale. Ebbene, ho pensato che sarebbe stata questa l‘occasione giusta per celebrare a Monaco il debutto della Nuova Orchestra Scarlatti. Per quanto riguarda il programma, quali criteri vi hanno portato alla selezione di brani come quelli proposti? Ho individuato tra le proposte dell‘orchestra un‘insolita collaborazione, quella con la compagnia teatrale “Teatri 35“. A Napoli si assiste ad un grande fermento creativo che caratterizza l’attività di autori di teatro, registi e attori, capaci di

IL PROGETTO A fianco: Annunziata De Paola Direttrice dell'Orchestra del Collegio Musicale di Pommerrsfelden, alla Direzione Artistica del Gala Italia. A destra: Gaetano Russo, Direttore artistico della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli rifondata, dopo lo scioglimento all'inizio degli anni '90


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EVENTI MONACO CELEBRA IL MADE IN ITALY

coniugare la sensibilità personale con una solida cultura, animati da grande passione e caratterizzati da un consapevole impegno a livello professionale. Mi interessava molto l‘operazione di questi tre ragazzi napoletani, Antonella Parrella, Gaetano Coccia e Francesco De Santis, i quali sono riusciti ad individuare un periodo estremamente particolare della millenaria tradizione pittorica napoletana, quello del momento del passaggio in città di Caravaggio agli inizi del XVII secolo. I tre attori danno vita ad un flusso continuo di immagini, teso tra costruzione e decostruzione di quadri, il cui movimento è determinato dall‘esatta coincidenza con lo sviluppo armonico della partitura musicale ed una sapiente drammaturgia delle luci, che come si sa è l‘elemento espressivo per eccellenza dell‘estetica di Caravaggio.

Gaetano Russo. Direttore artistico della Nuova Orchestra Scarlatti Maestro Russo, a quali progetti sta lavorando in questo periodo la Nuova Orchestra Scarlatti? Stiamo lavorando a vari progetti tra cui ci piace segnalare “Dentro l’opera”, che sviluppa una formula già in parte collaudata con successo, e una serie di programmi dedicati specificamente al ‘900 strumentale italiano. Intanto, stiamo procedendo con il nostro Autunno musicale 2012 presso il Museo Diocesano di Napoli, che si concluderà il 16 dicembre prossimo con un “Omaggio a Caruso”. Infine, con le difficoltà legate al periodo che si possono ben immaginare, stiamo preparando l’attività concertistica 2013. u

GLI IDEATORI Sopra: Paolo Del Panta Editore del Magazine “All About Italy” con Alessandro Marino Segretario Generale della CCI di Monaco di Baviera

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EVENTI MONACO CELEBRA IL MADE IN ITALY

Com’è stata la Vostra esperienza al Gala Italia, attraverso il quale avete portato la Vostra musica oltre i confini italiani? Riteniamo che la nostra esperienza al Gala Italia, sia per il tipo di proposta che univa per la prima volta la musica dal vivo e la suggestione dei Tableaux vivants, sia per il caloroso riscontro avuto tanto dal pubblico, quanto dagli organizzatori dell’evento, confermi la validità dei nostri criteri di proposta artistica e culturale, di cui dicevamo prima. Dobbiamo anche ricordare che il successo dell’iniziativa è stato fortemente favorito dall’ottima accoglienza ricevuta da parte di tutta l’organizzazione, come pure dalla qualità della location, lo splendido Prinzregententheater di Monaco, che ha permesso quel contatto intimo fra platea e pubblico, essenziale per questo tipo di proposta.

Compagnia Teatri 35 Interprete dei Tableaux Vivants Come nasce il Vostro percorso artistico? Il nucleo artistico di Teatri 35 è attivo professionalmente da quindici anni nel campo della sperimentazione teatrale e dell'educazione; la compagnia, nata nel luglio del 2010, è attualmente composta da Gaetano Coccia, Francesco O. De Santis e Antonella Parrella. Ciò che ha stimolato la nostra ricerca artistica è l’esigenza di portare il “teatro di ricerca e sperimentazione” fuori da quel contesto protetto in cui il pubblico risulta pronto ad accogliere un’opera. Teatri 35, essendo formata da attori che sono anche operatori d’infanzia certificati, lavora a progetti di arte-educazione con minori in contesti di disagio sociale e vanta in questo campo un’esperienza decennale. Considerando il teatro e l’arte in genere un bene culturale, Teatri 35 riconosce all’arte-educazione un valore di servizio sociale, e pertanto si pone come scopo la pratica, la diffusione e la promozione della cultura e dell'arte teatrale. Dal 2005 Teatri 35 si occupa della direzione artistica del *Festival *Troia *Teatro che si svolge a Troia (FG) durante la prima settimana di agosto.

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Da cosa è scaturita, invece, l’idea dei Tableaux Vivants? La nostra ricerca stilistica è nata dall’unione tra il nostro lavoro, di sperimentazione del corpo dell’attore sulla musica, e l’approccio ad una modalità artistica antica, quella dei tableaux vivants nata nel ’700, sviluppatasi in Europa nei primi anni del ‘900 e adoperata poi da Pasolini come testimonia il mediometraggio “La Ricotta” tratto da Ro.Go.Pa.G. Lavorare senza avere le quinte, ma costruendo e decostruendo in scena, ci serve per svelare la realtà ed evitare la finzione scenica. Nei nostri lavori tutte le mansioni utili alla messa in scena sono sempre a vista, e per questo siamo attrezzisti, modelli, scenografi e attori. Neghiamo l’uso della regia nel senso comune in cui viene intesa e cioè come atto esterno, e consideriamo la regia interna come unico atto artistico a noi possibile. Opere pittoriche e Musica classica sono le direttrici che seguiamo nel lavoro sui tableaux vivants: ogni nuova performance nasce dall’incontro di opere pittoriche e musiche, un incontro che richiede una lunga fase di ascolto, osservazione, selezione e di studio che procede fino a quando

non si raggiunge la combinazione ottimale tra le due componenti. Generalmente partiamo da un pittore di riferimento o da una scuola a cui associamo una selezione musicale per poi arrivare ad una selezione di opere. Attraverso il Gala Italia avete varcato per la prima volta i confini italiani: come descrivereste questa esperienza, oltretutto in un teatro di musica classica? Essere stati chiamati al Gala Italia a rappresentare in un certo modo la cultura italiana è stato per noi un onore e un vanto. Il nostro studio sull’influenza che Caravaggio ha avuto a Napoli con la rappresentazione delle opere dei cosiddetti Caravaggeschi, assieme alla selezione musicale della Nuova Orchestra Scarlatti, ha dato vita ad una sperimentazione coraggiosa che ha riscontrato un’accoglienza calorosa da parte del pubblico di Monaco di Baviera. Premesso che dal teatro alla strada, passando per il museo, lo spettatore è per noi sempre sacro, dobbiamo ammettere che esibirci in un teatro di musica classica della portata del Prinzregententheater è stato per noi semplicemente esaltante. ■


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di DENISE MARIANACCI

DA MARSIGLIA A KOSICE Quando parliamo di Capitali Europee della Cultura, parliamo di città che con la loro ricchezza contribuiscono a “mettere in contatto” i cittadini dell’Unione attraverso una serie di eventi culturali che valorizzino, da un lato, la cultura propria della regione e del paese ospitante, nonché il patrimonio culturale della città designata e, dall’altro lato, mettano in risalto il posto che tale città riveste nel patrimonio culturale comune della Comunità Europea, con l’obiettivo finale di instaurare attività di collaborazione tra i diversi paesi membri. Il programma di Marsiglia per il 2013 è volto a sottolineare la vocazione euro-mediterranea della città francese, ponendo l’accento sulla volontà di instaurare un dialogo interculturale e un duraturo supporto alla creatività e alla creazione, più in generale. Similmente, la città slovacca di Kosice si adopererà per il coinvolgimento dei luoghi ufficiali della cultura, portando la creazione artistica in luoghi meno “usuali” come parchi, spazi industriali e quartieri periferici. UNA CITTÀ DAL CARATTERE COSMOPOLITA Città portuale dall’identità molto forte, acciambellata tra mare e colline, Marsiglia è un centro davvero affascinante perché alla vocazione per lo scambio interculturale, unisce la ricchezza di un patrimonio unico in un sito davvero eccezionale. Con il suo bagaglio carico di storia, Marsiglia resta una città profondamente marcata dagli eventi del

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passato, rintracciabili nelle tracce storiche che i visitatori possono scoprire agli angoli delle sue strade e dell’antico porto. Nel settembre del 2008, è stata designata da una giuria internazionale per diventare Capitale Europea della Cultura nel 2013. Oltre 500 gli eventi previsti, tra cui ottanta esposizioni e venti mostre di grande interesse culturale.

L’anno si apre a maggio con una retrospettiva dedicata al pittore pre-impressionista Felix Ziem. A seguire, i riflettori saranno puntati sull’esposizione dedicata a “L’orientalismo in Europa, da Delacroix a Matisse” che raccoglierà 120 opere dei più grandi artisti francesi, inglesi, tedeschi, spagnoli, belgi, italiani. www.mp2013.fr

VENTI ANNI DI INDIPENDENZA E DI RINASCITA CULTURALE Situata nella Slovacchia orientale e adagiata nella valle del fiume Hornad, Kosice, con i suoi 240.000 abitanti, è la seconda città più popolosa del paese. Sede della Corte Costituzionale slovacca, di due università e dell'Accademia Aeronautica, si colloca fin dal XIII secolo al crocevia degli scambi commerciali della regione e dell’Europa intera che, ad oggi, l’hanno resa una città ricchissima di storia e di cultura. Per questi e per il grande fermento culturale che sta attualmente vivendo, Kosice è stata designata Capitale della Cultura 2013, insieme alla città di Marsiglia. A rendere ancora più speciali le manifestazioni previste concorre il fatto che, proprio nel 2013, la Slovacchia compie 20 anni. www.visitkosice.eu


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VIAGGIO DEL MESE ALLA SCOPERTA DEL GIAPPONE

di Davide Zaccaretti

IL PAESE DOVE SORGE IL SOLE

IL CUORE GRANDE DEL GIAPPONE Da Kyoto passando per Hakone: itinerario alla ricerca della spiritualitĂ di un popolo straordinario

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VIAGGIO DEL MESE ALLA SCOPERTA DEL GIAPPONE

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Che quella giapponese fosse una cultura profondamente diversa da quella occidentale, e così legata alle proprie tradizioni lo si sapeva già. Quello che forse non risulta ben chiaro a chi non ha avuto la fortuna di visitare e conoscere questo paese, e che colpisce sicuramente di più, è la straordinarietà della gente comune: incredibilmente forte, orgogliosa, con un grande senso di appartenenza alle proprie origini, ma al tempo stesso pacata, riflessiva ed ospitale. In un mondo sempre più globalizzato, scandito da ritmi di vita spesso frenetici ed esasperati, la cordialità, la gentilezza insieme al rispetto verso il prossimo, e la convivenza civile di questo popolo sono a dir poco sorprendenti, a tratti disarmanti. Ecco spiegato il perché in megalopoli come Tokyo o Osaka, non è raro che le persone

fermino spontaneamente un turista solitario, o magari sperduto, offrendosi di accompagnarlo al luogo che cercava, o offrendo, più semplicemente, il proprio aiuto. Non c’è nemmeno da sorprendersi se un portafogli o un cellulare smarrito in treno, in metro, o in un grande magazzino venga – com’è giusto che sia – puntualmente riconsegnato da chi lo trova all’ufficio oggetti smarriti della stazione o dell’edificio che sia. Il Giappone è il paese, forse più di ogni altro, dove antico e moderno non solo coesistono, ma si fondono in un unico grande insieme; tradizione e innovazione inserite in un contesto naturale e paesaggistico tra i più belli e vari al mondo; da lasciare senza fiato. Come senza fiato si rimane quando si ammira un gruppo di giovani scolarette in visita ai giardini dei templi

di Kyoto, vestite con gli splendidi kimono tradizionali, il viso truccato di bianco, i sandali di legno ai piedi, mentre tengono tra le mani il più avanzato dei telefoni cellulari o l’ultima fotocamera uscita sul mercato. Non è un Paese per tutti, il Giappone, o comunque non è uno di quei posti da visitare alla svelta. Un Paese che offre e dà così tanto, necessita di persone che sappiano, o siano predisposte, a ricevere così tanto. È uno di quei luoghi che non va visitato, ma vissuto. È in fondo dai piccoli gesti che si capisce la totale spontaneità e genuinità (noi la chiameremmo ingenuità) della gente, sempre pronta ad un sorriso, ad uno sguardo timido e fugace, a un attimo di esitazione prima di chiederti da dove vieni o, se quello dei tuoi u

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VIAGGIO DEL MESE ALLA SCOPERTA DEL GIAPPONE

occhi, è il colore delle lenti a contatto cromate che (non) porti. Forse, tra i tanti ingredienti che, mescolati insieme, rendono questo posto unico e speciale, sono proprio le persone a costituire l’aspetto più sensazionale, diverso e sensibile; insomma, sono i giapponesi stessi il vero cuore e la vera anima del Giappone. Kyoto è la città simbolo di questo Paese, per la sua storia, per la sua cultura, per l’arte davvero onnipresente. Senza dubbio la vera culla della cultura giapponese. Racchiude in sé, infatti, tutti gli elementi che si associano al Sol Levante: templi antichi, giardini profumati e variopinti, rami di loto e di ciliegio pronti a fiorire, laghetti di carpe che ipnotizzano l’occhio di chi guarda. Visitare questa città è di fondamentale importanza, tanto per i giapponesi quanto per gli stranieri, per capire l’essenza del Giappone. Essendo stata la residenza della famiglia imperiale dal 794 al 1868, Kyoto testimonia la presenza prodigiosa degli Imperatori per più di un millennio. La bellezza di perdersi per le sue strade e ritrovarsi, senza volerlo, davanti ad un maestoso tempio, o imbattersi casualmente in uno splendido giardino appena girato l’angolo, camminare sotto le arcate di torii vermigli (i tipici portali di legno di bambù) dei santuari che sembrano non finire mai, fanno di Kyoto un museo all’aria aperta a tutti gli effetti.

Proprio come Roma, Parigi e forse poche altre città al mondo. Lo stupore di trovarsi al tramonto di fronte al padiglione dorato del Kinkaku-Ji, il meraviglioso tempio dell’oro che si specchia in un tranquillo laghetto di giunchi e bambù è un’emozione, senza timore di giudizio, paragonabile a quella di chi vede il Colosseo, la Torre Eiffel o la Cupola di San Pietro per la prima volta. Uno spunto per dei momenti di riflessione sul senso più profondo dell’esistenza, è certamente offerto dalla magica foresta di Arashiama, il fittissimo bosco di bambù, più grande di tutto il Giappone, e dal Sentiero della Filosofia, un percorso che si snoda lungo un canale ombreggiato da ciliegi e da altri alberi da fiore. Hakone, pur essendo una delle località più visitate del Giappone, è comunque poco inserita nel circuito del grande afflusso turistico internazionale. Probabilmente un bene, visto che questa zona è un condensato di tutto il meglio del Giappone rurale: onsen (terme naturali), locande tradizionali, e spettacolari scenari montani dove domina incontrastata e solitaria la grande vetta del Monte Fuji. Passando per la regione di Hakone, si ha la sensazione di un antico ritorno alla natura, qui vera ed indiscussa protagonista. È una delle aree più verdi del Paese, incastonata nel vasto territorio del Fuji - Hakone - Izu - National

IL PERCORSO INFINITO DEI BAMBOO ROSSI DI INARI Il Tempio di Inari con la sua interminabile galleria di torii è considerato sacro per il benessere economico: ogni grande azienda o società, “adotta” infatti uno o più pali di bamboo incidendo il proprio nome su di essi garantendosi così la prosperità futura

Park, il parco nazionale del Fujiyama. Da Tokyo è possibile raggiungere questa zona attraverso la linea ferroviaria privata Odakyu Line, per poi passare a una serie di mezzi di trasporto molto pittoreschi: dalla piccola ferrovia a binario unico da Hakone Yumoto fino a Gora, alla ripida funicolare di Sounzan, dalla cabinovia “Hakone Ropeway” che conduce fino a Togendai - Ko, sul lago Ashi. Da questa prospettiva elevata si può godere di un panorama mozzafiato, passando attraverso una gola rocciosa dalla quale fuoriescono vapori lavici di zolfo; uno scenario suggestivo, reso ancora più unico dalla bellissima vetta del Fujisan a fare da cornice. Oltre all’aspetto puramente naturalistico, la regione di Hakone è famosa per la presenza di numerosissime sorgenti di acqua termale. Qui le onsen sono tra le più belle di tutto il Giappone e sperimentare uno di questi complessi termali costituisce un’occasione imperdibile per relazionarsi e socializzare con i giapponesi.

KYOTO È LA CITTÀ SIMBOLO DI QUESTO PAESE, PER LA SUA STORIA, PER LA SUA CULTURA, PER L’ARTE DAVVERO ONNIPRESENTE. SENZA DUBBIO LA VERA CULLA DELLA CULTURA GIAPPONESE. RACCHIUDE IN SÉ, INFATTI, TUTTI GLI ELEMENTI CHE SI ASSOCIANO AL SOL LEVANTE: TEMPLI ANTICHI, GIARDINI PROFUMATI E VARIOPINTI, RAMI DI LOTO E DI CILIEGIO PRONTI A FIORIRE, LAGHETTI DI CARPE CHE IPNOTIZZANO L’OCCHIO DI CHI GUARDA

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VIAGGIO DEL MESE ALLA SCOPERTA DEL GIAPPONE

Oltre ai grandi centri, ci sono anche piccole strutture ricettive, Guest - House, quasi sempre a gestione familiare che, oltre a possedere delle vasche termali private, danno la possibilità ai propri clienti di vivere in una vera casa giapponese e sentirsi, così, parte della famiglia. Il fantastico binomio natura – sorgenti termali può essere conciliato con il sentiero del-

la Old Tokaido Highway, l’antica strada risalente al periodo feudale Edo che collegava Tokyo e Kyoto, e che si snoda attraverso uno splendido bosco di alberi di cedro. L’attuale percorso termina ad Hakone - Machi, dove ad accogliere e ristorare lo stanco visitatore ci pensa lo straordinario centro termale posto poco più a sud dell’arrivo del sentiero. ■

TRADIZIONE PRIMA DI TUTTO Nelle viette dell'antico quartiere di Gion, a Kyoto, ci si imbatte in frequenti incontri con le Maiko San: quelle che nel Giappone imperiale erano le aspiranti Geishe. Bellissime, con abiti colorati e variopinti, sono considerate una vera attrazione per turisti e giapponesi

TRANQUILLITÀ ASSOLUTA Le acque del lago del Tempio di Daigo-Ji Samboin sono un vero paradiso per chi desidera intensi spunti di riflessione e pace dei sensi. I colori e la vegetazione rigogliosa aiutano ad allontanare lo stress delle grandi città

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TURISMO L’INCANTO DI SOTOGRANDE

di Davide Zaccaretti

HOTEL NH ALMENARA DI SOTOGRANDE

PURO RELAX TRA GOLF, MARE E... SOL! Verde rigoglioso e infinita tranquillità all'Hotel Almenara di Sotogrande. Situato a sud della Spagna, l'hotel è circondato dal campo da golf a 27 buche, disegnato dal campione della Ryder Cup e rinomato architetto di campi da golf Dave Thomas. Una meta celebre e apprezzata dai giocatori di golf di tutto il mondo

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TURISMO L’INCANTO DI SOTOGRANDE

La regione dell’Andalusia, nel Sud della Spagna, è un luogo magico e incantato. È una terra suggestiva in cui meraviglie paesaggistiche e naturali, tradizioni enogastronomiche e culinarie, scorci mozzafiato di splendide città come Malaga, Granada, Cadice e Tarifa, storia e tradizioni culturali profondamente diverse e allo stesso tempo eterogenee, si fondono insieme; questo luogo è una vera esplosione di luci, colori e sapori che si mescolano e variano lungo i 260 chilometri di costa, dove il sole splende per 300 giorni all’anno. Incastonata tra il Mediterraneo e l’Atlantico, e tra la Costa del Sol e la Costa della Luz, l’Andalusia è una vera gemma che splende di luce propria e regala a chi la visita un’emozione unica ed indimenticabile. È una meta ideale per tutti i gusti, visto che è in grado di soddisfare qualunque tipo di esigenza: dai tour culturali ed artistici attraverso le numerose città e piccoli borghi, a visite alle cantine dei tantissimi vini pregiati della zona, dalle esperienze culinarie di una tradizione forte e radicata, alla pratica degli sport, in particolare del surf che, in questa regione ricca di golfi, insenature e venti favorevoli, richiama appassionati da ogni parte d’Europa e del mondo. Anche se il periodo migliore per visitare il sud della Spagna è durante la primavera, da aprile a giugno, l’Andalusia, con la sua grande anima, sa incantare ad ogni stagione. In questo meraviglioso contesto, si apre una vera oasi di verde e tranquillità a soli 15 km da Gibilterra: il complesso residenziale Sotogrande. Pace, relax, ma anche divertimenti con la deliziosa marina costellata da ristorantini e bar sul mare, sviluppatasi tutt’attorno l’area. La punta di diamante di Sotogrande è, senza dubbio, l’Hotel NH Almenara Golf Resort, una struttura moderna, con affacciosul mare in lontananza, circondata da campi da golf a 27 buche, che portano la firma dell’architetto di fama mondiale Dave Thomas. La scelta di questo magnifico complesso rappresenta il perfetto u

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TURISMO L’INCANTO DI SOTOGRANDE

HOTEL ALMENARA ✑ Avenida Almenara, s/n. 11310 Sotogrande. Sotogrande/Cadice (Spagna) Tel.: +34.956 582 001 Fax: +34.848 390 227 E-mail: almenara@sotogrande.com www.hotelalmenara.com

UNA SPLENDIDA CORNICE L' NH Almenara dista solo 10 minuti dal centro della località di Sotogrande e può essere il punto di partenza di moltissime escursioni. A circa 15 km da Sotogrande è possibile visitare l'antica città di San Roque

compromesso per tutti coloro che vogliono godere appieno delle bellezze naturalistiche che offre il territorio, senza però rinunciare al comfort di uno degli hotel più belli e moderni della costa: 148 camere lussuose, arredate in elegante stile mediterraneo, due ristoranti di livello internazionale, una Spa all’avanguardia, coccoleranno e avvolgeranno gli ospiti dell’Almenara Golf Resort in un intenso clima di assoluto relax. Il vero fiore all’occhiello della struttura, è il campo da golf, “calpestato” ed apprezzato dai giocatori di tutto il mondo. Anche la Elysium Spa rappresenta un’attrattiva davvero unica: un team di esperti professionisti a totale disposizione per una vasta selezione di percorsi benessere che fanno di questo centro Spa, un autentico tempio del relax per il corpo e per la mente. E quale miglior soluzione dopo un’abbondante “comida Andaluza” - una cena tipica andalusa - , magari a base di tapas, pesce e paella, che un allenamento nell’area fitness seguito da un tuffo rigenerante nella piscina dinamica con idroterapia o da un massaggio antistress? Davvero niente male per una remise en forme rapida e garantita. L’Hotel NH Almenara offre, inoltre, attività sportive che soddisfano ogni genere di gusto ed interesse: dalla scuola di golf, al centro di equitazione, dai campi da tennis a quelli da beach volley, posti direttamente sulla spiaggia del beach club di proprietà dell’hotel. Quest’ultima è comodamente e facilmente raggiungibile grazie ad un servizio navetta garantito dall'Hotel. La posizione dell’Hotel NH Almenara è più che strategica: la Costa del Sol e l’attigua Costa della Luz sono un susseguirsi di ampie spiagge, calette nascoste tra le scogliere, porticcioli, località turistiche trendy e vivaci, nelle quali la movida

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non solo è di casa, ma è nel suo contesto più naturale. Tutte queste opportunità di svago (e ristorazione) si trovano a brevissima distanza dall’Hotel, tuttavia senza lasciare l’albergo, si può scegliere tra tre diverse esperienze gastronomiche: il ristorante Gaia propone una cucina mediterranea in un’atmosfera elegante a lume di candela; il più informale Veinteeocho dona un fantastico panorama sul campo da golf, mentre il Cucurucho Beach Club a bordo piscina offre piatti informali in spazi accoglienti con vista sul mare. Dopo cena, ci si sposta al bar per sorseggiare un drink e ballare fino alle ore piccole. Questo Hotel, oltre ad essere un vero paradiso dei golfisti, è l’ideale anche per godere della vivace primavera andalusa visitando le vicine città d’arte e località balneari. Le principali seguendo la costa sono Malaga, a 110 km, la città di Picasso, movida e cultura. L’aeroporto internazionale dell’Andalusia ha sede proprio qui. Marbella, a 55 km: fra spiagge e vita notturna, una località conosciutissima a livello internazionale e meta di vacanze sfrenate. Gibilterra, a 20 km, l’oasi delle scimmie e dello shopping, un pezzo di Gran Bretagna trapiantato in terra spagnola, proprio di

fronte all'Africa. E' emozionante salire in cima alla rocca e vedere al di la dello stretto passaggio sul mare le colline del Continente Nero. Tarifa a 45 km, la capitale del vento e del surf. Infine Cadice, la città bianca, a 140 km, una lingua di terra sull’Oceano sospesa tra mare e vento. Se poi avete più tempo, vi è anche l'itinerario - tutto da scoprire- che attraversa i pueblos blancos, deliziose cittadine e paesini sparsi in quest'angolo di Andalusia, caratterizzati da bianchi edifici e alberi di arancia che in primavera spargono un profumo inebriante e dolcissimo. Provare per credere! ■


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di FRANCO DEL PANTA

AL MOTOR SHOW DUE GIORNI DI SHOW RUN CON RED BULL L’edizione 2012 del Motor Show di Bologna, in programma a BolognaFiere dal 5 al 9 dicembre, vedrà il debutto dei Red Bull Speed Day, che animeranno la MotorSport Arena nelle giornate interamente dedicate a Red Bull dell’8 e del 9 dicembre. Una due giorni in cui a farla da padrona sulla pista del Quartiere Fieristico bolognese saranno i protagonisti del motorsport targato Red Bull: emozionanti e spettacolari esibizioni di grandi piloti a bordo delle auto sportive più

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performanti. A scendere in pista saranno innanzitutto le monoposto dei team di Formula Uno Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, guidate rispettivamente da David Coulthard (nella foto sotto) e Daniel Ricciardo. Dal campionato F1 si passerà al Rally con la Citroën DS3 WRC e alle gare endurance con l'Audi R8 del Phoenix Team. La Red Bull Nascar assicurerà poi tutto lo spettacolo del più importante campionato automobilistico statunitense, mentre la Red Bull Nissan 350

Z porterà tutti gli spettatori del Motor Show direttamente nel mondo delle strabilianti gare drifting, con la guida del campione ucraino Aleksandr Grinchuk. Completeranno il parterre dei piloti Red Bull altre tre superstar: Sébastien Loeb, vincitore degli ultimi nove titoli mondiali WRC, Carlos Sainz, due volte Campione del Mondo WRC e vincitore della Dakar, e Chris Pfeiffer, pluricampione del mondo di stunt-riding, in sella alla sua BMW F 800 R. Al Red Bull Speed Day si incontreranno anche i

partecipanti alle finali di due contest targati Red Bull: la Finale mondiale del Red Bull Kart Fight, che vedrà i migliori 20 kartisti non tesserati, selezionati in altrettante nazioni, sfidarsi per la conquista del titolo di kartista non professionista più veloce del mondo e la Finale nazionale del Red Bull Game Tour, competizione di videogame che mette in pista il nuovissimo F1 2012, il videogioco ufficiale del campionato del mondo di Formula Uno. www.motorshow.it


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EVENTI SALONE DELL’AUTO A BOLOGNA

di Luca Martano

MOTOR SHOW 2012

IL MERCATO DELLE AUTO CERCA DI RIPARTIRE Nonostante la crisi delle vendite sembra non attenuarsi, la stagione dei saloni automobilistici è pronta a partire. E in attesa delle novità di primavera del Salone di Ginevra a Bologna è di scena il Motor Show

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EVENTI SALONE DELL’AUTO A BOLOGNA

s

Sfortunatamente ormai non è più notizia: il trend delle vendite delle auto, in Italia, continua ad essere negativo. Gli ultimi dati ufficiali, pubblicati in ottobre da UNRAE (l’associazione delle case estere in Italia), sono, infatti, molto chiari: nel decimo mese dell’anno le vendite hanno registrato una flessione pari al -12,4% con 116.875 auto immatricolate. Questo dato contribuisce, quindi, a confermare il trend negativo che ha caratterizzato tutto il 2012: da gennaio sono state registrate 1.207.860 immatricolazioni, pari ad un pesante -19,7% complessivo.

Se da una parte questi dati, rendono perfettamente chiara l’idea che è sempre più raro acquistare vetture, dall’altra parte però non frenano assolutamente l’interesse che il pubblico continua ad avere per le automobili in generale. Interesse che si esprime soprattutto con le migliaia di persone che affolleranno i molti saloni automobilistici che stanno per aprire le loro porte agli appassionati. Restando in Italia, uno dei più seguiti saloni dell’auto è sicuramente il Motor Show, che si terrà a Bologna dal 5 al 9 dicembre prossimo.

Il Motor Show di Bologna è un salone della moto e dell’auto nato nel 1976 che si svolge sempre durante la prima decade di dicembre. Accanto alla sezione espositiva si trova anche un piccolo circuito e questa è la peculiarietà di una delle manifestazioni italiane più conosciute del settore. Fu Mario Zodiaco a voler creare una manifestazione che facesse concorrenza a quelle di Torino e Ginevra, in collaborazione con Sandro Munari e Giacomo Agostini. Il salone, quest’anno è arrivato alla sua trentasettesima edizione ed è l’unica kermesse italiana per l’esposizione in ante- u

MOTORSPORT ARENA Motor Show offre al visitatore esperienze di test drive sulle aree esterne e all’interno della MotorSport Arena. Sarà il teatro di un’esclusiva partnership con Red Bull, dando vita a “Red Bull Speed Day”, un fine settimana di esibizioni e competizioni adrenaliniche dedicate al motorsport marcato Red Bull

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EVENTI SALONE DELL’AUTO A BOLOGNA

SPERANZA Il Salone sarà l’occasione per la presentazione di modelli in anteprima, conferenze stampa e appuntamenti rivolti ai dealers e ai professionisti dell’automobile e soprattutto attività coinvolgenti e di grande impatto destinate al grande pubblico

esperti di statistica pensano che la leggera ripresa pian piano ci sia e che questa possa essere determinata dai nuovi modelli che arriveranno nei listini e che il Motor show di Bologna ci svelerà in anteprima assoluta in territorio nazionale. Il salone presenterà anteprime assolute, ma si tro-

prima assoluta di modelli che ancora devono entrare nel mercato. È sicuramente uno degli autosaloni più graditi su livello europeo ed è l’evento fieristico più visitato in Italia, con oltre trentaquattro milioni di visitatori dal 1976 ad oggi. La manifestazione, come avviene dal 2009, durerà solamente cinque giorni e aprirà la sua attività il 5 dicembre per concludersi il 9. Come scritto in precedenza, il periodo non è certo dei più rosei anche per il settore automobili. Di mese in mese i dati di mercato segnano costantemente risultati negativi, ma gli verà ad affrontare anche perdite importanti, come quella della FIAT, la quale ha deciso ufficialmente che non parteciperà alla kermesse. Nonostante questa rinuncia e nonostante il poco tempo a disposizione, gli organizzatori dell’evento non rinunceranno sicuramente a far divertire gli spettatori; non mancheranno, infatti, le prove su pista, le esibizioni che avvengono sulla famosa MotorSport Arena né tanto meno tutti gli eventi con personaggi pubblici che sicuramente contribuiranno ad attirare ancora più pubblico. Come da consuetudine per ogni Salone dell’automobile, generalmente i due giorni antecedenti all’apertura sono dedicati alle conferenze stampa dei brand partecipanti in cui vengono svelate le caratteristiche ufficiali delle vetture in esposizione o, comunque sia, anche i prossimi modelli in programma dalla Casa stessa. Nello specifico, l’e-

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dizione di quest’anno vedrà la presenza di molti sponsor tra i quali la Mobil, Autostrade per l’Italia, Michelin e tanti altri. Quest’anno più che mai il Motor Show si rivela anche per le Aziende un’occasione eccezionale per avvicinare i consumatori e proporre i propri prodotti e servizi attraverso un contatto diretto, andando a colpire target difficilmente raggiungibili attraverso altri media come le presentazioni televisive con le prove in anteprima assoluta o le presentazioni negli showroom nei weekend. Un’altra novità dell’edizione di quest’anno è la collaborazione che vedrà partecipi il Motor Show con la Red Bull, la quale sarà del tutto volta a incentivare e mostrare gli “Speed Days”, ossia un fine settimana dedicato interamente allo sport e all’intrattenimento dovuto specialmente dalla presenza delle monoposto ufficiali della Formula Uno dei team Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, oltre ad una serie di esibizioni legate al mondo motorsport dell’universo Red Bull. Infine, per quanto riguarda questa bella ed interessante partership, a Bologna andrà in scena la finale mondiale del Red Bull Kart Fight, che radunerà i migliori ventidue piloti amatori selezionati in tutto il mondo. Sembra opportuno, a questo punto, fornire alcune informazioni pratiche per chi voglia recarsi direttamente ad assistere al salone, il quale sarà aperto mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre dalle 9:00 fino alle 18:00, mentre da Venerdì 7 a Domenica 9 gli orari d’apertura saranno anticipati alle 8:30 con chiusura alle ore 18:00. Sarà, invece, invariata la struttura in quanto, nonostante i giorni siano diminuiti, non significa che i padiglioni saranno meno rispetto agli altri anni. Gli ingressi rimarranno due: quello Costituzione e l’ingresso Nord. Facili gli arrivi: in auto, in aereo e treno (con possibilità di navette) oppure direttamente con gli autobus per i visitatori più “comodi” alla cittadina emiliana. Non cambierà la modalità di acquisto dei biglietti in quanto sarà possibile acquistarli online quindi con prevendita al prezzo ridotto pari a 16 euro (più un euro di commissione) oppure direttamente alle biglietterie dell’autosalone. ■


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SPECIALE MOTORSHOW LE CASE AUTOMOBILISTICHE AFFRONTANO LA BUFERA

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SPECIALE MOTORSHOW LE CASE AUTOMOBILISTICHE AFFRONTANO LA BUFERA

LE ANTEPRIME PER SCACCIARE LA CRISI

TUTTE LE NOVITA' DEL 2013

NONOSTANTE IL TREND NEGATIVO DEL MERCATO, IL NUOVO ANNO SI PREANNUNCIA RICCO DI NOVITÀ. LE QUATTRO RUOTE GUARDANO IL FUTURO CON PROPOSTE “ECOLOGICAMENTE CORRETTE” - di Luca Martano

i

l momento economico, come purtroppo sappiamo, non è

25,7%. Nonostante le difficoltà, sembra quindi cominciare ad in-

dei migliori e anche il mercato automobilistico non è immu-

travedersi un piccolo spiraglio di ripresa. Significativa, in questo

ne da questa crisi. Gli ultimi dati ufficiali, fanno infatti segnare un

senso, sarà la stagione degli autosaloni, la quale è pronta ad ac-

calo del 12%, nel mese di ottobre, delle immatricolazioni delle au-

cendere i suoi motori con l'apertura del Motor Show di Bologna

to nuove ma paradossalmente, questi stessi dati negativi, stan-

(dal 5 al 9 dicembre).

no lanciando anche un piccolo segnale positivo.

Motor Show è da sempre sinonimo di novità; ecco perché ci sem-

Questi numeri, seppur non esaltanti, sono infatti molto meno pe-

bra opportuno parlare di alcuni nuovi modelli che, sebbene non

santi di quelli registrati nei tre mesi precedenti, quando a luglio il

verranno presentati direttamente al Motor Show, le più grandi

ribasso fu del 21,4%, ad agosto del 20,2% e a settembre del

aziende automobilistiche sono pronte a lanciare sul mercato.

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SPECIALE MOTORSHOW LE CASE AUTOMOBILISTICHE AFFRONTANO LA BUFERA

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SPECIALE MOTORSHOW LE CASE AUTOMOBILISTICHE AFFRONTANO LA BUFERA

FIAT Il 2013 potrebbe essere l'anno del rilancio della FIAT la quale, consapevole delle difficoltà del mercato, ha deciso di puntare su una nuova strategia: l'ampliamento dei modelli già presenti. Proprio questo sembrerebbe fare la nuova arrivata, la FIAT 500 L che, molto presto, già a metà del 2013 arriverà in Europa con una versione più grande. Basteranno 20 cm in più (in totale arriverà a misurare 4,35 metri) per guadagnare altri due posti, sette in totale, e un bagagliaio dall'ampia capacità di carico, fino a 500 litri. A seguire la Panda, che è stata presentata al Salone di Parigi 2012 in versione 4x4 e Trekking, anche la “cinquecentona” si vestirà da crossover; la Fiat 500L Trekking sfoggerà un look da fuoristrada con assetto rialzato di 35 mm dal suolo e trazione (ancora) anteriore ma con Tecnologia Traction Plus a gestione elettronica. In un futuro più lontano potrebbe anche arrivare la trazione integrale, questa volta per una versione SUV vera e propria e più grande fino a 4,40 metri. www.fiat.it

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SPECIALE MOTORSHOW LE CASE AUTOMOBILISTICHE AFFRONTANO LA BUFERA

BMW Spostandoci in Germania, un’altra Casa automobilistica che conferma in maniera incisiva la sua presenza sul mercato è sicuramente la BMW. A Monaco di Baviera sono, infatti, sul punto di lanciare due nuove vetture: la BMW Serie 3 e la BMW Serie 7. In realtà, più che di novità si dovrebbe parlare, anche in questo caso, di restyling di modelli già noti al mercato, ma sicuramente evoluti e migliorati. È il caso della BMW Serie 7, la quale introduce nuove tecnologie che portano al top del segmento delle ammiraglie l’ultima nata dell’Elica, mettendo in luce un nuovo punto di riferimento che anticipa l’evoluzione degli accessori per le vetture. La comoda, e lussuosissima ammiraglia della BMW, si propone con svariate motorizzazioni e con la possibilità della trazione integrale, che nel nostro Paese riscuote un buon successo principalmente in accoppiata con le motorizzazioni a gasolio. Sedendosi al posto di guida si trova una scelta di regolazioni pressoché infinita, che permette a chiunque di accomodarsi in maniera ottimale senza però diminuire eccessivamente lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori, soprattutto sulla versione lunga F02. Per quanto riguarda la BMW Serie 3, sono in programma vari restyling sia per quanto riguarda la versione Cabrio che quella Touring. Quest’ultima, verrà proposta nelle versioni 320i, 318d e 316d. La BMW 320i Touring utilizza il 2.0 TwinPower Turbo ed eroga 184 CV e 270 Nm, traducibili nello 0-100 km/h in 7.5 secondi e nella velocità massima di 233 km/h. Consumi ed emissioni si attestano rispettivamente a 3.92 l/100km e 145 g/km, che aumentano a 4.16 l/100 km e 152 g/km quando presente il cambio automatico ad otto marce. Le 316d e 318d Touring montano invece il 2.0 a gasolio con tecnologia TwinPower Turbo, proposto nelle varianti da 115 CV/260 Nm e 143 CV/320 Nm. La 316d Touring accelera da 0 a 100 km/h in 11.2 secondi, raggiunge la velocità massima di 200 km/h, mentre la 318d Touring copre lo 0-100 km/h in 9.2 secondi e raggiunge i 209 km/h. Entrambe consumano 3.91 l/100 km ed emettono 123 g/km. La Bmw Serie 3 berlina sarà poi munita del nuovo navigatore satellitare Professional, già disponibile per la Serie 3 Touring e provvisto di effetti 3D e delle funzioni Navigation, Office e Multimedia. Per concludere, la versione Cabrio si distinguerà dal resto della gamma per i terminali di scarico nero cromati, i deflettori integrati nel paraurti posteriore, le griglie supplementari anteriori al posto dei fari fendinebbia, i badge specifici e i cerchi in lega da 18 pollici, questi ultimi compresi nel pacchetto M Sport di serie. www.bmw.it

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MERCEDES Restando sempre in Germania, è impossibile non parlare della Mercedes, la quale non vuole sicuramente essere da meno rispetto alla connazionale BMW. A Stoccarda, infatti, non stanno sicuramente a guardare e le novità in programma sono molte. Il 2013 dovrebbe essere l’anno di un nuovo SUV targato Mercedes: la GLC La nuova Mercedes Benz GLC 2013; tra l’altro, è solamente la prima auto della serie realizzata sulla nuova piattaforma MFA, che in futuro dovrebbe essere utilizzata anche per la realizzazione delle nuove versioni di Classe A, Classe B e per alcuni modelli nuovissimi come il crossover CLC e la station wagon CLT. Tornando alla GLC, è abbastanza evidente la volontà dei designer tedeschi, i quali hanno voluto riproporre lo stile e le fattezze della GLK, pur risistemandole per dare alla vettura una nuova ventata di novità. Si notano la nuova griglia, i gruppi ottici angolari, gli archi delle ruote e in generale un deciso rinnovamento delle linee dell’intera struttura. L’aspetto finale tradisce anche una stretta parentela con alcune versioni di Classe A e Classe B. Del resto non è un caso se la piattaforma verrà usata proprio per le eredi di questi modelli. Sotto al cofano del nuovo Suv Mercedes Benz GLC 2013 troviamo un propulsore a quattro cilindri, che presumibilmente dovrebbe avere a disposizione anche la tecnologia turbo e una capacità di 1.8 litri con iniezione diretta. Non mancheranno ovviamente i diesel, che dovrebbero essere presenti in tre versioni. Uno, ereditato da Renault, sarà il propulsore da 1.6 litri con una potenza di 120 Cv. I motori proprietari di Mercedes Benz, invece, saranno entrambi CDI da 2.1 litri con potenze da 170 e 204 Cv. Si parla già di una possibile versione ibrida. Tutte queste motorizzazioni saranno completate da un cambio manuale a sei marce con la possibilità di installare nelle top di gamma anche il dual clutch. Anche la Mercedes si prepara però ad operare alcuni restyling di alcuni vecchi modelli; ci riferiamo alla classe C e alla classe R. La classe C appare nettamente migliorata e moderna, confermandosi fra le berline più interessanti e competitive del segmento medio-alto. A Stoccarda si sta però già programmando il futuro, vale a dire la quarta generazione di questo modello, attesa fra tre anni. La concept car F800 Style, presentata lo scorso anno al Salone di Ginevra, ha anticipato le linee del modello con cui inizierà il rinnovamento della gamma “C”, che dovrebbe partire nel 2013 con la variante più sportiva della berlina: questo modello che si differenzierà per la linea, le motorizzazioni e l’assetto più aggressivi, riproporrà l’impostazione della CLS e potrebbe chiamarsi CLC. Un restyling per migliorare le vendite appare invece quello operato sulla classe R, la quale, forse per il mix di segmenti cui apparterrebbe, un po’ station wagon, un po’ crossover e con il piglio della sportiva, non ha mai avuto fortuna sul mercato. Sarà proprio per questo che la casa tedesca ha previsto per la vettura che, entro il 2013, anno di commercializzazione della nuova versione, la stessa venga fatta oggetto di un vigoroso ed incisivo rinnovamento. www.mercedes-benz.it

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SPECIALE MOTORSHOW LE CASE AUTOMOBILISTICHE AFFRONTANO LA BUFERA

HYUNDAI Grandi novità, infine, sono in arrivo dall’Asia e sono targate Hyundai a cominciare dalla nuova i30, la novità principale della Casa coreana. La rinnovata vettura del segmento C - quello, per intenderci, della Volkswagen Golf e dell'Alfa Romeo Giulietta - è stata progettata e sviluppata allo Hyundai Motor Europe Technical Centre di Rüsselsheim, in Germania, e ripropone le efficaci soluzioni stilistiche delle Hyundai più recenti, compresa la mascherina esagonale e le luci a led. Al di là delle solite dichiarazioni di rito dei vari Bürkle (capo del design) e Rushford (numero uno di Hyundai Europe) - "design dinamico... sembra in movimento anche da ferma... scultura fluida..." - la Hyundai non ha però rilasciato informazioni chiare sulle caratteristiche tecniche della la cinque porte coreana. Tuttavia è ipotizzabile con buona approssimazione l'utilizzo delle unità propulsive più recenti che equipaggiano già gli altri modelli della gamma Hyundai. Costruita in Repubblica Ceca, dalla nuova i30, la Hyundai si aspetta di raggiungere, entro la fine del 2013, il traguardo delle 500.000 unità vendute. L’attesa degli appassionati però, è tutta per uno dei marchi più famosi della casa Coreana: la Hyundai Santa Fe, la quale ha venduto circa due milioni e mezzo di vettura in due generazioni. Cerchiamo di scoprire com’e’ fatta. La cosa che colpisce maggiormente è l’estetica, la nuova Hyundai Santa Fe piace: un bel frontale moderno da vera 4x4 con l’importante calandra cromata e fari a Led dal nuovo design aggressivo «Storm Edge». Un bel posteriore, sportivo, simile alla Bmw X5, con tanto di spoiler doppio, scarico cromato e in cerchi in lega da 19 pollici bruniti, optional. Gli interni sono spaziosi e ben studiati nei particolari i quali danno subito una sensazione di qualità superiore, plastiche, pelle, assemblaggio della strumentazione, notevole. I passeggeri viaggiano comodi e si possono godere il panorama dal tetto di vetro che corre lungo tutto l’abitacolo. Bagagliaio spazioso con la possibilità optional dei due posti aggiuntivi (per viaggiare in 7), che però non sono adatti per gli adulti. L’auto viene offerta con un motore benzina 2.4 da 192cv, e da 2 turbodiesel 2.0 da 150cv e 2.2 da 197 cv, quest'ultimi più adatti al mercato italiano. E si sceglie la versione a trazione anteriore , si risparmia qualcosa nel prezzo e nei consumi. Grazie all’ottima visibilità e la lunghezza di soli 4,69 metri la Santa Fe pare si possa guidare con facilità, soprattutto per le manovre di posteggio, che non sono assolutamente un problema. www.hyundai-motor.it

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SPECIALE MOTORSHOW LE CASE AUTOMOBILISTICHE AFFRONTANO LA BUFERA

CITROËN Una vera e propria novità che dobbiamo aspettarci con l’arrivo del nuovo anno sarà quella proposta dalla Citroën. Anche in questo caso però, ad essere sinceri, la novità partirà da un modello già sperimentato sul mercato. Ci riferiamo alla mitica Citroën 2 CV prodotta a partire dal 1948 fino al 1990 in quasi cinque milioni di esemplari. Secondo le prime indiscrezioni, la casa francese ha deciso di ridare vita a quel progetto e ha programmato l’arrivo nel 2013, nel nostro Paese, della nuova versione della 2 CV. La nuova generazione della 2 CV, che di fatto deriverà dalla concept C-Cactus vista in occasione del Salone di Francoforte nel 2007, ha un obiettivo piuttosto ambito: portare i livelli di emissioni a livelli comparabili con 95 g/km di CO2. Oramai la tecnologia è pronta per ottenere tali risultati e Citroën è pronta a sua volta a produrre un veicolo confortevole, versatile e attento ai consumi e all’ambiente. Considerando che il valore citato, nel 2020, diventerà probabilmente obbligatorio in stati come la Cina (così come anche in occidente), è chiara la volontà del produttore di aprire le porte a nuovi mercati ed essere concorrenziale. Della nuova 2 CV si sa che sarà lunga circa 4,20 metri e potrà ospitare comodamente fino a 4 passeggeri i quali potranno beneficiare delle cinque porte. Le linee estetiche saranno piuttosto morbide ed equilibrate, senza slanci troppo estrosi ma con il portellone posteriore che risulterà fortemente inclinato per fornire un aspetto più deciso. Dal punto di vista delle motorizzazioni, saranno presenti propulsori dotati di sovralimentazione con potenze da 110 a 130 CV che rappresenteranno i top di gamma. Secondo alcune voci di corridoio, è possibile che in un secondo momento potranno debuttare nuovi due cilindri particolarmente compatti e destinati a scontrarsi con i MultiAir. Non è al momento noto se nei piani di Citroën ci sia la produzione di un modello ibrido diesel. Se così fosse, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella secondo la quale un motore elettrico da 30 CV venga accoppiato con un propulsore diesel da 70 CV. L’idea alla base di questa scelta sarebbe quella di riuscire a percorrere 100 chilometri con soli 3 litri di carburante. www.citroen.it

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LE NOVITÀ SU QUATTRO RUOTE DINAMICHE DI GUIDA AD ALTE PRESTAZIONI PER LEXUS

A cura della Redazione

NUOVA VERSIONE F SPORT

LEXUS. FATTORE “F” Lexus offre da oggi, l’esclusiva versione F Sport, in grado di arricchire ulteriormente il dinamismo e il carattere sportivo di alcuni suoi fortunati modelli. Oggi, i modelli della serie F introducono un’ottava caratteristica a completare il DNA Lexus: le prestazioni

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LE NOVITÀ SU QUATTRO RUOTE DINAMICHE DI GUIDA AD ALTE PRESTAZIONI PER LEXUS

RX 450 H La sensazione sportiva si percepisce anche negli esclusivi cerchi in lega da 19 pollici dal design sfumato e nel logo distintivo F SPORT. Su questa avvincente nuova versione di RX, è disponibile un sistema personalizzato di tonalità nere e grigie per i rivestimenti in pelle liscia degli interni. RX Hybrid F SPORT offre inoltre una guida più fluida grazie agli ammortizzatori anteriori e posteriori. Ciò migliora la sensibilità dello sterzo e l’agilità della vettura su strada. E aumenta anche il comfort di guida grazie alla capacità del sistema di assorbire le minime vibrazioni. www.lexus.it

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LE NOVITÀ SU QUATTRO RUOTE DINAMICHE DI GUIDA AD ALTE PRESTAZIONI PER LEXUS

GS 450 HYBRID La GS Hybrid è puro piacere di guida. L’eccezionale sistema Full Hybrid di seconda generazione è in grado di lanciare la vettura da 0 a 100 km/h in soli 5,9 secondi con incredibile fluidità. Potendo scegliere tra quattro modalità di guida, la vettura ha un’eccellente aerodinamica per garantire una guida incredibilmente stabile. www.lexus.it

LA NUOVA LS HYBRID Un lancio per una delle vetture più silenziose e confortevoli al mondo. Con oltre 3.000 miglioramenti, la sorprendente LS Hybrid si presenta al pubblico anche in versione F SPORT. Sviluppata tenendo conto del feedback dei clienti Lexus e caratterizzata dal nuovo design della griglia anteriore, la nuova LS costituisce un eccellente esempio della nostra filosofia: costruire auto talmente avanzate da stupire chiunque. La nuova LS Hybrid offre livelli superiori di stabilità e comfort. Inoltre, il miglioramento delle dinamiche di guida, fornisce una incredibile potenza e reattività. La versione F SPORT si spinge anche oltre in termini di prestazioni, grazie al design degli esterni e degli interni più sportivo e aggressivo. www.lexus.it

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La lettera ‘F’ è un omaggio alla stretta correlazione tra il primo modello F, la IS F, e il Fuji Speedway, il circuito sul quale questo veicolo è stato collaudato nel corso del suo sviluppo. Situato alle pendici del Monte Fuji, il Fuji Speedway presenta 16 curve estremamente impegnative e uno dei rettilinei più lunghi al mondo. Lexus continuerà a collaudare i suoi prodotti sui circuiti più impegnativi, e a partecipare alle gare sulla famosa pista del Nürburgring. Grazie allo sviluppo estensivo su tracciati di questo genere, la IS F e la straordinaria LFA hanno potuto mostrare ai clienti una nuova ed emozionante dimensione del marchio Lexus, il puro piacere delle prestazioni. Questi modelli ‘F’ non offrono soltanto prestazioni estreme, ma assicurano anche un elevatissimo coinvolgimento e piacere di guida. Con la LFA e la IS F a rappresentare l’apice della gamma Lexus F, i modelli F Sport sono studiati per attirare un nuovo e più giovane target, offrendo loro la possibilità di provare la straordinaria esperienza di guida insieme alle esclusive caratteristiche di design che vengono esaltate dalla griglia frontale a nido d’ape, da paraurti sportivi e da cerchi in lega bruniti. I veicoli F Sport di Lexus presentano numerosi sviluppi dal punto di vista del telaio, delle sospensioni, dei freni, dello sterzo e delle ruote, capaci di offrire a chi guida un nuovo livello di coinvolgimento e controllo.

DESIGN ESTERNO La versione F Sport è immediatamente ri-

LE NOVITÀ SU QUATTRO RUOTE DINAMICHE DI GUIDA AD ALTE PRESTAZIONI PER LEXUS

conoscibile dall’esclusivo stile anteriore, caratterizzato da forme più sportive. Il paraurti anteriore, dalle linee più verticali e profonde, dispone del nuovo design affusolato Lexus, con una sezione inferiore più ampia. Con uno spoiler aerodinamico capace di garantire la massima stabilità anche con le velocità più elevate, i bordi svasati del paraurti inferiore alloggiano fari fendinebbia molto profondi. Sia la griglia superiore che quella inferiore dispongono dell’esclusivo design reticolato F Sport. Di profilo, i modelli F SPORT sono caratterizzati dagli esclusivi cerchi in lega da 19” per i modelli GS Hybrid, RX Hybrid e LS Hybrid, cerchi da 17” per la CT Hybrid, e dal logo F SPORT sulla fiancata.

DESIGN INTERNO Gli eleganti interni F Sport sono sottolineati dagli esclusivi rivestimenti in pelle nera e cuciture in contrasto, intarsi color argento e tetto nero che conferiscono all’abitacolo una sensazione elevata di confort. Per una maggiore sensibilità tattile e un rinnovato spirito sportivo, il cambio e il volante sono rifiniti in pelle. Il volante è completato dall’esclusivo logo F Sport, mentre i pedali in alluminio forato rispecchiano le straordinarie prestazioni dei modelli F Sport.

DINAMICHE DI GUIDA AD ALTE PRESTAZIONI Per i modelli CT Hybrid ed RX Hybrid le versioni F Sport beneficiano di un sistema di ammortizzazione laterale ad alte prestazioni, sviluppato per assorbire e ridurre le vibrazioni

della scocca, offrendo una sensazione di sterzata più lineare e migliorando il comfort di guida. Al posto dei sostegni fissi convenzionali, questo nuovo sistema presenta un ammortizzatore anteriore che collega le torri destra e sinistra della sospensione anteriore, oltre a un ammortizzatore posteriore che unisce i lati destro e sinistro della cornice strutturale posteriore. Con una costruzione simile a quella dei classici ammortizzatori monotubo, lo sviluppo degli smorzatori anteriori e posteriori si adatta alle rispettive variazioni di rigidità, rumore e vibrazioni delle componenti attorno ad essa, ottimizzandone la capacità di assorbimento della torsione, della flessione e delle vibrazioni. facendo risultare ulteriormente migliorate la reattività dello sterzo e il comfort di guida. Significativi miglioramenti delle dinamiche di guida sono presenti anche sulla versione F Sport della GS Hybrid, grazie al nuovo sistema Lexus Dynamic Handling che offre per la prima volta l’integrazione delle Ruote Posteriori Sterzanti (DRS), dello Sterzo ad Azione Variabile (VGRS) e del Servosterzo Elettrico (EPS). Questo sistema consente di coordinare il controllo di tutte e quattro le ruote, offrendo al veicolo un comportamento agile e preciso con una maggiore reattività agli input da parte del guidatore. La versione F Sport è stata sviluppata per attirare quei clienti premium con aspettative elevate in termini di performance e design. A livello europeo si stima che le versioni ‘F Sport’ possano rappresentare circa il 30% delle vendite. ■

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FLOTTE AZIENDALI L’OFFERTA MERCEDES

A cura della Redazione

FLOTTE MERCEDES-BENZ CARS

AMBIENTE E PRESTAZIONI PER COMBATTERE LA CRISI Massimiliano Luigi Gardoni, da pochi mesi nuovo Responsabile Flotte Mercedes-Benz Cars, intervistato in esclusiva per Progress, ci parla delle novità e delle prospettive del segmento nel nostro Paese

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FLOTTE AZIENDALI L’OFFERTA MERCEDES

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Auto sempre meno inquinanti, senza rinunciare alle prestazione, e con consumi ridotti, anzi ridottissimi… È questo che ormai richiede il mercato, in tempo di crisi, anche nel settore delle auto aziendali. Per quanto riguarda poi l’aspetto ambientale, più che una necessità dettata dalla crisi, il rispetto dell’ambiente sta diventando un’emergenza ecologica sempre più pressante. Ma l’Italia sarà pronta, specie a livello legislativo e fiscale, ad equipararsi al resto dell’Europa nel settore del fleet management? Oggi più che mai, con una crisi che ha letteralmente devastato il mercato delle auto, sostenere uno dei segmenti, come quello delle flotte, che ancora regge, può essere la chiave per salvare il settore. In un mercato delle auto che sta soffrendo così tanto gli effetti della crisi, qual è la situazione del mercato delle flotte aziendali? Il settore ha risposto alle aspettative del 2012 ormai alla fine? In un 2012 segnato da una situazione del mercato dell’auto estremamente complessa, il mix di vendita per canali si è spostato verso le vendite ad uso noleggio, per necessità di rinnovo stagionale del parco e verso le società. Nel primo semestre del 2012, le immatricolazioni di vetture

in noleggio a lungo termine hanno registrato una crescita del 12%, rispetto al 2011, una tendenza che ha trovato conferme anche in questi ultimi mesi dell’anno. Riguardo alle vendite BtoB, la seconda metà dell’anno potrà risentire delle condizioni fiscali riservate a questo segmento che hanno subito ulteriori aggravi, a seguito delle misure adottate dal governo nell’ultimo mese. Dal punto di vista pratico, cosa richiedono le aziende che si rivolgono alla Mercedes per le loro flotte aziendali? Anche nel segmento premium, il mercato flotte è sempre più orientato verso modelli efficienti, in termini di emissioni e parsimoniosi nei consumi: a parità di equipaggiamento, i Clienti privilegiano i modelli più eco-compatibili. Mercedes-Benz è forte di una gamma che, a parità di prestigio e prestazioni, garantisce già oggi il rispetto delle future normative ambientali, e consumi veramente contenuti. u

ESPERIENZA AUTOMOTIVE Massimiliano Luigi Gardoni vanta una notevole esperienza, iniziata nel 1998, in campo automotive. Dal 2007 in Mercedes-Benz Italia come Area Manager Centro-Sud Italia, Gardoni ha assunto due anni dopo la responsabilità a livello nazionale della field force vendite Mercedes-Benz Vetture


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FLOTTE AZIENDALI L’OFFERTA MERCEDES

Uno degli aspetti che sta assumendo sempre più importanza, anche rispetto al caro benzina, è la fornitura di vetture poco inquinanti e a basso consumo. Cosa è in grado di offrire Mercedes alle aziende, in questo campo? Oggi, e sempre più in futuro, continuerà a ricoprire un ruolo importante la motorizzazione 250 CDI: un propulsore da 2.100 cc di cilindrata, 150 kW (204 CV) di potenza, esente da superbollo, disponibile oggi dalla Classe C all'ammiraglia Classe S, passando per il SUV Classe M e la Roadster SLK e che, grazie alla nuova Classe E BlueTEC HYBRID, sposa l’energia pulita del motore elettrico, per un’efficienza record di 24 km con un litro di gasolio. Una gamma di prodotti sempre più efficienti che, da pochi mesi, può contare anche la nuova Classe A che, grazie ad un inedito 1.5 litri da 109 cavalli, garantisce emissioni record di soli 98 g CO2/km. Infine, il 2013 vedrà il debutto della nuova Classe B Natural Gas Drive che affianca la Classe E NGT nel portafoglio di prodotti con alimentazione a metano firmata Mercedes-Benz: una nuova Stella che permette di risparmiare fino al 50% rispetto ad una vettura di pari segmento e potenza alimentata a benzina, con un occhio di riguardo all’ambiente. Che tipo d’investimento, a questo proposito, fa Mercedes in termini di ricerca e innovazione? Gli oltre 90.000 brevetti registrati nella storia della Stella sono la testimonianza più eloquente di quanto il nostro Gruppo investa in termini di ricerca, applicata in tutti i campi, dalla sicurezza all’infotainment, un impegno che si traduce in un investimento di circa 13 milioni di euro al giorno.

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Il 2013 è alle porte, quali sono le novità e le anticipazioni che può fare per i nostri lettori sui modelli che verranno utilizzati per il settore fleet? Il prossimo anno contiamo di raccogliere i frutti di una gamma completamente rinnovata all’insegna di efficienza e massimo contenimento delle emissioni. La nostra motorizzazione 250 CDI e i modelli precedentemente evidenziati saranno sicuramente il cuore della nostra offerta nel segmento delle company car.

Ci saranno novità nel campo ibrido o elettrico per il settore? Classe E BlueTEC HYBRID e smart electric drive rappresentano la nostra offensiva sul fronte dell’ibrido e dell’elettrico. Due prodotti innovativi che sono già sulle nostre strade. Un altro punto importante è il sistema fiscale legato al noleggio di flotte aziendali, un problema che, in passato, ha frenato molto lo sviluppo del settore in Italia. Com’è la situazione oggi? Negli ultimi anni, il settore delle company car ha contribuito a sostenere il mercato, il futuro dipenderà dalla sensibilità che il nostro Paese dimostrerà nei confronti di questo comparto. Provvedimenti quali, ad esempio, tagli alla fiscalità su auto e carburanti, supporto a veicoli a basse emissioni, ed una fiscalità dell’auto aziendale in linea con quella europea potranno certamente sostenere il necessario rilancio del mercato dell’auto. www.mercedes-benz.it


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A cura della Redazione

MAESTRI D’ITALIA taglio dei gilè e dei pantaloni fino alla realizzazione di un intero abito su misura. Prima di fondare una propria sartoria, il Maestro Giuseppe Peluso fa un lungo percorso professionale e personale. Durante l’adolescenza capisce subito il valore del confronto e della sperimentazione. Sceglie infatti di misurarsi nelle antiche botteghe di Napoli dove lavora senza fatica per più di 12 ore al Si tratta dell’eccellenza del made in Italy, che vede la sua espressione in tante arti, come la musica – proprio su questo numero, Progress celebra il ritorno alla direzione del Maestro Riccardo Muti, in occasione dell’inaugurazione della nuova stagione al Teatro dell’Opera di Roma –la pittura o… la sartoria. Quella sartoriale è, infatti, un’arte in cui tradizionalmente gli italiani si sono distinti per qualità, raffinatezza e stile. Arti dove la creatività, la tecnica e lo stile rendono una composizione, come un abito, un pezzo unico e inimitabile. E gli amanti dello stile italiano, i signori dell’eleganza sanno bene che la Sartoria Pino Peluso è una tappa imprescindibile per chi vive, arriva o soggiorna a Napoli. Nel cuore del capoluogo campano, in via Martucci, 72, a pochi passi da Piazza Amedeo, ad accogliere, ormai da anni, imprenditori e politici italiani e stranieri c’è l’atelier del Maestro Pino Peluso, sarto da 4 generazioni e membro della camera europea del”alta sartoria Giuseppe Peluso,

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dell’industria sartoriale. Lavora in grosse produzioni in qualità di direttore tecnico insegnando e formando decine di collaboratori. Il momento della svolta si concretizza quando diventa maestro di sartoria dell’atelier “Pino Peluso Sartoria”, dove crea capi esclusivamente su misura e realizzati a mano, partendo dal taglio senza l’ausilio di carta modello e macchine e realizzando il grafico direttamente sulle stoffe. Nel 2009, una consacrazione professionale: Giuseppe Peluso è entrato a far parte della Camera Europea Dell’Alta Sartoria nelle vesti di Consigliere mentre nel 2008 ricevette il premio “Forbici d’oro”.

INFO maestro della sartoria napoletana, riesce a rendere il vestire un piacere e un’arte. Nato 38 anni fa a Caivano, in provincia di Napoli, in una famiglia dove l’arte sartoriale si tramanda da 4 generazioni è oggi titolare di una delle sartorie più autorevoli di Napoli. La sua professione comincia proprio nella bottega di famiglia dove grazie al padre impara a soli 5 anni a maneggiare forbici e gessetti. Il suo talento particolare viene scoperto da giovanissimo consentendogli di apprendere velocemente le tecniche di questo antico mestiere, dal

giorno per perfezionare le sue capacità e limare il suo talento. Conosce il dramma della crisi economica attraverso l’azienda di famiglia e riesce a risanare la sartoria del padre grazie al sacrificio e al lavoro instancabile. Parallelamente si misura anche con la carriera militare dove ritrova il rigore e la passione che caratterizzano la vita da sarto: opera nella sezione dei paracadutisti e consegue brevetti per lanci civili, militari e ripiegatore. L’amore per la sartoria e la curiosità verso il mondo dell’abbigliamento, gli fanno cedere anche alle lusinghe

✑ PINO PELUSO SARTORIA Via G. Martucci 72 (Piazza Amedeo) NA - 80121 Tel. 0039 0812461692 info@pinopelusosartoria.it www.pinopelusosartoria.it


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LA MADRE NATURA DI D&G

Escono fuori dalle atmosfere siciliane i colori caldi e vivaci che tingono gli abiti della donna Dolce & Gabbana, quella che veste con tessuti pesanti riecheggianti le tappezzerie dei buoni salotti dell'isola del sud. Gli anni sono quelli dell'epoca barocca: nei ricami, nelle stampe e nelle tonalitĂ .


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Nuovi tagli e decorazioni tracciano il corpo di una donna dalle forme mediterranee: quella di Dolce & Gabbana è la femmina vera, sempre omaggiata dalla coppia di stilisti.

Gli outfit sono putti e angeli, cuciti su donne protagoniste di contemporanea.

affreschi di fiori, perfettamente ammalianti, una corte


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Pizzi e ricami impreziosiscono gli abiti; i dettagli sono color oro e riportano indietro con il tempo, ricordando le maestose cornici settecentesche. Le forme sono ampie e austere, libere e voluminose, dalle maniche e dal collo importante; gli abiti piÚ aderenti non lo sono mai fino in fondo, ma lasciano sempre un certo respiro. E' la moda che attinge all'arte, quella di Dolce & Gabbana, e vi riesce egregiamente: la ricercatezza è puntuale e senza sbavature, il sole splende sulle creazioni della coppia.


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MUSICA A ROMA NEL CINQUECENTO: ARKADELT E DINTORNI

Calandoci nei panni di un pellegrino nella Roma del secondo Cinquecento, immaginiamo di soffermarci in una delle tante chiese e di assistere ad una esecuzione musicale. Con questo spirito il disco Jakob Arkadelt. Music in Renaissance Rome (CHAN0779, 1 CD, distr. www.soundandmusic.com) ricrea l'atmosfera musicale che si poteva respirare nella Roma cinquecentesca, uno dei maggiori centri di

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Musica Contexta si avvalgono in alcuni brani del raddoppio della linea vocale affidato ai cornetti e/o ai tromboni del The English Cornett and Sackbut Ensemble, secondo una prassi originatasi in Spagna, ma in seguito adottata in molte cappelle d'Europa. Se gradevole risulta l'esecuzione dei mottetti di De Silva e del Palestrina, qualche riserva invece per il tono un po' troppo cantilenante adottato nell'esecuzione della Missa di Arkadelt in cui emerge una certa piattezza interpretativa, in parte riscattata da passaggi più felicemente riusciti.

questa ultima incisione, anche al repertorio del tardo Seicento. Figura alquanto originale della storia della musica, Steffani non è stato soltanto un musicista di grande talento, autore di oratori, opere, celebri duetti e molta musica sacra ma, anche, un abilissimo diplomatico sotto l'elettore di Brunswick, attività nella quale si distinse tanto da offuscare quasi quella di compositore. Nell'oculata scelta di brani, tra i più significativi della produzione operistica di Steffani, emerge un interessante mélange di stilemi compositivi che vanno dal primo barocco alla sua fase più matura. Notevoli le arie in cui la Bartoli gareggia con le trombe nelle arie di guerra, e incredibilmente patetiche alcune arie

in cui la duttile voce riesce ad incantare attraverso un filo di voce accompagnato da strumenti obbligati. Un merito va anche al sopranista Philippe Jaroussky che con la sua delicatissima voce si accompagna alla Bartoli in quattro superbi duetti. Quale che sia il tono richiesto dal contesto lirico, l'esuberante voce della Bartoli raggiunge sempre i massimi livelli dimostrandosi nei 25 brani che compongono l'antologia una autentica eroina ed eccellente interprete. È lei l'elemento trainante dell'ensemble I Barocchisti diretto da un Diego Fasolis che dà prova, ancora una volta, del suo grande talento di specialista del repertorio seisettecentesco.

visto con gli occhi di un virtuoso di cornetto del tempo. Se l'ispirazione dunque parte dalla musica vocale, in queste trascrizioni la "voce" del cornetto arricchisce virtuosisticamente la parte del canto superiore attraverso abbellimenti, ossia le cosiddette "diminuzioni" che, anche nella prassi vocale, iniziavano a prendere piede. La scelta antologica ricade su differenti ambienti musicali, oculatamente scelti da Bruce Dickey, grande veterano di questo strumento. Si parte con alcuni celebri rappresentanti della scuola organistica napoletana come Tartaglino, Mayone, Tracai e Guami per arrivare ad alcune trascrizioni di opere vocali del Palestrina, Luzzaschi e De Rore, dove il suono del cornetto si lascia accompagnare dalle soavi sonorità di un ensemble di viole da gamba. Non manca

anche una rappresentanza veneziana con Gioseffo Guami, attivo come organista nella basilica marciana. La bellezza di alcune pagine musicali è qui messa in risalto da uno strumento, di non sempre facile intonazione, in cui Bruce Dickey primeggia per capacità e inventiva; sono di sua mano, infatti, alcune parti trascritte/diminuite secondo una prassi che si ravvicina all'epoca in cui questi brani furono composti, mostrandoci così oltre ad una abilità tecnica anche una conoscenza approfondita del linguaggio musicale del periodo. Particolarmente riuscita anche la scelta di differenti colori strumentali adottati in accompagnamento al cornetto, che vedono oltre all'organista Liuwe Tamminga, un ottimo consort composto da tre violisti da gamba ed un arpista.

MUSICHE PER CORNETTO

Tra gli strumenti a fiato della tradizione rinascimentale, il cornetto riveste senz'altro un posto privilegiato; uno strumento la cui vicinanza col colore della voce umana lo rese particolarmente consono nell'accompagnamento e/o nell'esecuzione delle parti vocali che ritroviamo in tante musiche liturgiche dell'epoca. Con l'intento di mettere in risalto la bellezza del suono di questo strumento e le sue capacità virtuosistiche, l'antologia La Bella Minuta. Florid Songs for Cornetto around 1600 (Passacaille 979, 1 CD) regala un ascolto davvero interessante proponendoci un repertorio, generalmente affidato alle sole voci,

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produzione musicale d'Italia e dell'intera Europa. Un panorama davvero ricco, musicalmente parlando, che in questa antologia viene incentrandosi sulla figura di Jakob Arkadelt, erede di tutto rispetto della tradizione contrappuntistica fiamminga. Partito dalle native Fiandre, Arkadelt arriva a Roma dove viene impiegato come cantore nella Cappella Sistina ed ha la fortuna di incontrare proprio lì Giovanni Pierluigi da Palestrina, padre fondatore della "scuola romana", anch'esso rappresentato in questa antologia insieme a musiche di De Silva. Le ottime voci del gruppo

BARTOLI-MISSION

Ancora una volta coglie nel segno il celebre mezzosoprano Cecilia Bartoli, confermandosi con il disco dedicato al compositore Agostino Steffani, Mission (Decca 478 4732, 1 CD, distr. Universal Music Italia), una eccezionale interprete del repertorio barocco. Cantante rossiniana e mozartiana, grazie all'ampio registro e alla facilità nell'esecuzione dei virtuosismi vocali più agguerriti, si è particolarmente distinta negli ultimi anni nel repertorio settecentesco, ampliandolo, come in

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di FRANCO BRUNI

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di PAOLO DEL PANTA

CRN 130 DARLINGS DANAMA Il megayacht di CRN - il cantiere navale e brand del Gruppo Ferretti, specializzato nella costruzione e commercializzazione di megayacht fully custom in acciaio e alluminio dislocanti da 46 a 90 metri e una linea in materiale composito dislocante (CRN Navetta 43) di 43 metri - è stato insignito del “Nautical design award” organizzato dalla rivista Yacht & Sail (RCS) e Associazione Disegno Industriale (ADI), nella categoria “Interior design – Yacht a motore”. Darlings Danama, scafo numero 130 del cantiere CRN, costruita in acciaio e alluminio e commissionata a da un armatore europeo, è stata varata nel marzo 2011 ad Ancona in forma privata. Si tratta della sesta nave da diporto da 60 metri realizzata dal 2005 a oggi, un risultato particolarmente significativo in considerazione del segmento di

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mercato. Darlings Danama è stata realizzata sulla piattaforma navale di 10,20 metri, la stessa usata per altri importanti megayacht di 60 m prodotti dal cantiere anconetano, come CRN 126 "Blue Eyes" 60 mt e CRN 128 “Mimtee” 60mt. All’interno del megayacht possono alloggiare comodamente 12 persone, distribuite fra 5 cabine ospiti e la suite dell’Armatore e 14 membri dell’equipaggio. La nave è spinta da due motori Caterpillar 3512 B-Chp 1’455 kW@1835 rpm, che le permettono di navigare ad una velocità massima di 15 nodi e ad una velocità di crociera di 14 nodi. La prua slanciata e filante e i volumi imponenti, con ampi spazi protesi sul mare, caratterizzano questo megayacht color crema, le cui linee esterne e la compartimentazione interna portano la firma dello Studio Zuccon International Project, in stretta collaborazione con l’ufficio tecnico di CRN che ne ha curato la progettazione navale. I progettisti hanno concepito il megayacht con

grande attenzione alle qualità spaziali e ai dettagli, rendendolo discreto, elegante nelle sue linee e capace di rappresentare forme che durano nel tempo, andando ad accrescere il valore sia per l’Armatore sia per il cantiere. Per quanto riguarda il design degli interni, curato dagli architetti dell’armatore, Cristina e Alexandre Negoescu insieme con il Centro Stile di CRN, prevalgono le linee circolari che vanno a rappresentare una nuova immagine del comfort di bordo, con spazi fluidi che ‘esplodono’ e si prolungano su tutte le aree. Stile minimal e spirito dell’art déco si fondono insieme con eleganza e raffinatezza e vengono rappresentati in chiave “modern style”. Gli interni, con numerosi open space, sono

prevalentemente monocromatici, dominati dal rovere velato bianco, a sviluppare un nuovo habitat contemporaneo e di estremo piacere, che ne esalta le volumetrie. Da sottolineare nella cabina armatoriale l’esclusività di un nuovo sistema di abbattimento acustico “attivo”, progettato da CRN in collaborazione con Videoworks e l’Università Politecnica delle Marche, che consente di azzerare il rumore nell’intera area del letto grazie ad una serie di microfoni che registrano il rumore ambientale di fondo e generano rumore “contrario” con frequenze in opposizione di fase. Il risultato finale è il completo isolamento dell’area, per gustare il piacere della navigazione in modo assoluto. www.crn-yacht.com


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