MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
NUMERO 122 - ANNO 2018
EURO 5,00
Davide Oldani La mia ricetta del successo
MOTORI RUGGENTI
APPUNTAMENTO SU DUE RUOTE
GRETA GERWIG
LA FORMA, L’ARTE
SULLA CRESTA DELL’ONDA
INCONTRI DI LUSSO
Appuntamento a Ginevra La mostra di Guttuso “rivoluziona” Torino
Roma cambia marcia con i Motodays Intervista a Leonardo Fioravanti
L’anima indie di Hollywood É tempo di Baselworld
EDITORIALE
L’IMPORTANZA DELLA FIDUCIA ANCHE DOPO IL 4 MARZO Nel momento in cui questo numero di Progress viene chiuso e mandato in stampa, la campagna elettorale ha raggiunto toni di un livore come non se ne vedevano da tempo. In seguito a episodi molto gravi caratterizzati da violenza e razzismo, si sono levate dalla classe politica voci che sembrano poco intenzionate a centrare il punto, come se tali atti oggettivamente deprecabili (a prescindere dalla posizione da cui li si guarda) fossero in realtà azioni di poco conto, dall’importanza accessoria rispetto all’obiettivo primario che è quello di uscire vincitori il 4 marzo. Questo sembra essere il solito virus che circola nel periodo di propaganda elettorale, che provoca l’impossibilità di mettere lucidamente a fuoco ciò che ci circonda. Tale morbo si presenta oggi come incurabile, senza possibilità di ricorrere a cure efficaci e condivise. Principalmente perché, purtroppo, non viene percepito come un problema reale. Il filtro che si usa ora per guardare a episodi come la sparatoria a Macerata di Luca Traini o l’aggressione a Palermo al militante di Forza Nuova è oltremodo volubile, perché è chi lo utilizza a esserlo. Saranno motivate da ideologie differenti, ma a essere inquadrate sono pur sempre azioni che, in comune, hanno lo scopo di voler sopraffare l’altro utilizzando la dialettica delle armi (quando va male) o delle botte (quando va “bene”). Qualsiasi lettura che cerchi, anche solo in parte, di giustificare atti del genere è una lettura che non può essere accettata, specie se a compierla è colui che, in un futuro non troppo lontano, potrà essere a capo del nostro governo. Se è vero che la classe politica è lo specchio del popolo che la elegge, è altrettanto vero che essa non dovrebbe mai dimenticare che è a lei che i giovani guardano per impostare il proprio futuro. «Dobbiamo con la nostra attività di ogni giorno, con la nostra limpida condotta essere d’esempio ai giovani e far sì che essi, stimando i membri del Parlamento, al Parlamento guardino fiduciosi» diceva Sandro Pertini. Una fiducia che, una volta usciti dalla cabina elettorale, sembra purtroppo non interessare più a nessuno.
Franco Del Panta
MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
NUMERO 122 ANNO 2018
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SCENARI CONTEMPORANEI
I V O LT I D E L B U S I N E S S
I N C O N T R I D I LU S S O
ELEZIONI ITALIANE: I PUNTI CHIAVE
IL 2018 DEL WEB SECONDO AKAMAI
EURO 5,00
È TEMPO DI BASELWORLD
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SULLO SCAFFA LE
IN ARRIVO UN TEMPO BELLISSIMO, UN TEMPO DI LIBRI
IL MONDO CHE (NON) CAMBIA
BERLINO. L’ORA DELL’ESECUTIVO
30 WHO RUN THE WORLD?
QUELLO CHE LE DONNE SANNO (E DICONO)
44 TECNOLOGIA
MYVISTO LANCIA L’ACADEMY: LA PAROLA A LUCA ARGENTERO
50 I N N OV A R E , S E M P L I F I C A R E
PADOVA SI FA “DIGITAL” CON SMAU
66 S H OW B I Z
LETTERMAN: IL RITORNO, SENZA BISOGNO DI PRESENTAZIONI
54 LE FORME, L’ARTE
32 I V O LT I D E L B U S I N E S S
GUTTUSO “RIVOLUZIONA” TORINO
70 MUSICA
IL “GEEK OF CHIC” CHE HA CONQUISTATO IL MONDO
MUSICALIZZARE I TERRITORI: LA MISSIONE DI ENZO AVITABILE
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DIGITAL MARKE TING
LA TRASFORMAZIONE DIGITALE, QUESTA SCONOSCIUTA...
IN SALA
L’ANIMA INDIE DEL FEMMINISMO HOLLYWOODIANO
Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
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STELLE TRA I FORNELLI
TURISMO
LA MIA RICETTA DEL SUCCESSO
ITALIA TRAVEL AWARDS: IL PREMIO OSCAR DEL TURISMO IN ITALIA
104 ME TE DA SCOPRIRE
OGNI GIORNO UNA NUOVA INDIA
Progress è una pubblicazione curata da La6 Group s.r.l. Largo della Primavera, 40 00171 Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Progress n°122/Marzo 2018 Foto di copertina di Sebastiano Rossi Uffici Commerciali Roma, Via Giovanni Devoti, 28 - 00167 Roma Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Editoriale Franco Del Panta direzione@edizionisei.com
84 SULLA CRESTA DELL’ONDA
UNA VITA IN EQUILIBRIO
110 A P P U N T A M E N T O S U D U E R U OT E
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ROMA CAMBIA MARCIA CON I MOTODAYS
DESIGN E OSPITALITÀ
NYX HOTEL
114 M OT O R I R U G G E N T I
Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione
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Art Direction Francesco Sciarrone www.francescosciarrone.it
PAROLA D’ORDINE: ALL INCLUSIVE
F OT O G A L L E R Y
LIVING IN AMERICA
Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@la6group.com A. Creta, E. Pasca, M. Morelli, E. Rodi, L. Mancini, Y. Leone, S. Valentini, M. Baffigi, F. Bruni, R. Bernardo, M. Pituano, S. Riva, M. Bertollini, M. Pituano, J. Daporto, E. Zucca, D. Battaglia , M.Tiberi, G.Migliore
INCONTRO A GINEVRA
ON THE ROAD
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Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com
122 IN MARE
QUANDO UNO YACHT DIVENTA SUPER
Stampa, Allestimento e Distribuzione La6 Group s.r.l. Informazioni e Abbonamenti info@la6group.com www.progressonline.it N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
Tradizione e rinascita, in una parola “hanami” È il rito che più rappresenta lo spirito e l’identità del popolo giapponese, una tradizione millenaria ricca di fascino e intrisa di simbolismo che si rinnova ogni anno con sempre maggiore entusiasmo e attirando sempre più l’attenzione internazionale. È il momento dell’hanami, di “osservare i fiori”, o meglio, di osservare quello che per i giapponesi è il fiore per eccellenza, il ciliegio. Perdersi in questa estasi dei sensi e della mente, non è, però, privilegio esclusivo dei territori del Sol levante, seppure qui il fenomeno raggiunge il suo apice, ma un’occasione che si fa imperdibile anche in tante città d’Italia. A Roma, per citarne una, c’è la “Passeggiata del Giappone” al Laghetto dell’Eur, un percorso ,inaugurato nel 1959, che simboleggia l’amicizia tra i due Paesi e che conta 150 ciliegi offerti dall’allora Primo Ministro Giapponese Nobusuke Kishi.
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LE OPERE DEL MOMA SULLE RIVE DELLA SENNA Trasferta europea per i capolavori del MoMa che, fino al 5 marzo, sono ospitati presso la Fondazione Louis Vuitton di Parigi Sono 200 le opere che da New York sono esposte sulle rive della Senna nell’ambito di “Etre moderne: Le by Giorgio Migliore MoMA à Paris”, una mostra che per portata ed importanza rappresenta un evento unico per la capitale francese. A Parigi arrivano i capolavori che dal 1929 sono ospitati al Museo di Arte moderna e contemporanea della metropoli statunitense, una varietà incredibile di opere e di autori di rilievo: dai maestri dell’arte moderna e contemporanea agli elementi di architettura e design, fino alle ultime creazioni in digitale. Il tutto sotto l’ombra della Torre Eiffel che ospita una ristretta selezione delle oltre 200 mila opere raccolte al MoMa. Ecco dunque che a Parigi i visitatori potranno venire in contatto con opere come “Oiseau dans l’espace” (1928) di Constantin Brancusi, “Le Baigneur” (1855) di Paul Cézanne, considerato precursore della modernità, “L’Atelier” (1927) di Pablo Picasso, la composizione suprematista “Bianco su bianco” (1918) di Kazimir Malevich, o ancora “La casa vicino alla ferrovia” (1925) di Edward Hopper. Importante anche la
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presenza dell’arte contemporanea del secondo dopoguerra, con le principali correnti artistiche che trovano spazio alla Fondazione Vuitton, tra Espressionismo Astratto, Pop Art e Minimalismo. Di questa fase i primi esperimenti di Jackson Pollock, “Woman I” di Willem de Kooning o il “Number 10” di Mark Rothko. Importante anche la collezione degli anni 70-80, con in esposizione le opere dei vari Jasper Johns, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein e altri autori di un periodo particolarmente legato all’attivismo politico e antimilitarista. Gli ultimi piani della Fondazione sono dedicati alle opere più recenti: installazioni, performance e video art digitale di stretta attualità con il corrente periodo storico. Nella parte conclusiva è forte è la componente immersiva della mostra. Presenti piccoli spazi monografici: da Cindy Sherman, con la serie di foto “Untitled Film Stills” (1970-88) e Janet Cardiff con il suo “Mottetto a 40 voci”, canto polifonico del XVI Secolo, riprodotto da altoparlanti che coinvolgono lo spettatore in una coinvolgente esperienza uditiva. Location, info e costi: Être moderne: Le MoMA à Paris Fondation Louis Vuitton Bois de Boulogne, 8 Avenue du Mahatma Gandhi, 75116 Paris www.fondationlouisvuitton.fr
LA CITY FESTEGGIA SAN PATRIZIO
che a Londra saranno protagonisti balli, musiche, canti e sfilate dal 16 al 18 marzo. Una 3 giorni per ricreare nella City la tipica atmosfera irlanTrafalgar Square centro delle dese, con la birra che, come vuole festività in onore del Santo. la tradizione, sarà tra i protagonisti La capitale pronta a tingersi dei indiscussi. Il centro principale delle colori della bandiera irlandese e a spillare migliaia di litri celebrazioni sarà Trafalgar Squadell’immancabile birra. re, luogo che accoglierà numerosi eventi artistici e ludici, decorato con Il prossimo 17 marzo anche Londra i colori della bandiera dell’Irlanda. by Giorgio Migliore si tingerà di verde. Nella capitale inTutti gli appuntamenti saranno a parglese, così come in molte altre città tecipazione gratuita: artigianato irlandel mondo (specialmente in quelle dalla forte presendese, esposizioni artistiche, proiezioni di film, musica za irlandese), si celebrerà il Saint Patrick’s Day, la festitipica dal vivo e gastronomia la faranno da padrona per vità in onore del patrono della Repubblica d’Irlanda. le strade di Londra. Si prevede un’affluenza di oltre 120 Con questa ricorrenza si ricorda l’arrivo del cristianemila persone che, tra Piccadilly, Lower Regent e Trasimo in Irlanda durante il V secolo d.C. proprio grazie falgar, domenica 18 potranno assistere alla a Patrizio, ai tempi Vescovo nel Paese. Una festività sfilata dei carri allegorici e gruppi rappreche mantiene la sua base religiosa ma che è diventasentanti le 32 contee irlandesi. Il tutto in un ta occasione di celebrazioni e feste che sconfinano tripudio di colori, musica e… le immancabili dall’aspetto prettamente sacro. Basti pensare pinte traboccanti di birra.
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TUTTE LE STRADE PORTANO A BERLINO
PAROLA D’ORDINE: CONTEMPORANEO
Berlino capitale del turismo internazionale dal 7 all’11 marzo.
Dal 16 al 25 marzo, dieci giorni per invadere Berlino celebrando la musica contemporanea del MaerzMusik Festival
La città tedesca si appresta ad ospitare la ITB, la maggiore fiera e mercato d’affari dell’industria del settore turistico. Forte la presenza Un festival per gli amanti della musidegli operatori del settore: partecica contemporanea e digitale, giunto by Guglielmo Collina peranno all’evento i tour operator, alla quarta edizione, che si svilupi motori di prenotazione online, le perà in molte aree della capitale tedesca interessancompagnie aeree, gli alberghi e anche gli operatori di do migliaia di giovani appassionati, semplici visitaauto a noleggio. Presenze che permetteranno anche tori e centinaia di musicisti. Il festival si è affermato di analizzare le tendenze del mercato internazionale e nel corso degli anni come un luogo di incontro, di di far entrare in contatto il maggior numero di soggetti scambio di esperienze e idee tra gruppi di giovani operanti nel turismo. Quella dell’ITB è una manifeprovenienti non solo da Berlino o dalla Germania stazione storica all’interno della capitale tedesca: la ma anche da molte altre parti d’Europa. Presente prima edizione risale al 1966 e, da fiera prettamente anche una rappresentanza italiana al festival musicarivolta all’import-export alla quale partecipavano pole: prenderà parte alla kermesse, infatti, il Quartetto chi paesi, è riuscita ad ingrandirsi sino a diventare uno Prometeo, già ospite delle più prestigiose rassegne dei principali appuntamenti dell’anno per gli operaconcertistiche del nostro Paese come l’Accademia tori del settore. Si è ingrandito lo spazio dedicato alla di Santa Cecilia di Roma e la Società del Quartetto “International Tourism Borse” (che si sviluppa su circa di Milano. La sede centrale, come ogni anno, sarà 150.000 metri quadrati) parallelamente all’aumenquella del Berliner Festspiele. Queste invece le altre to del numero degli operatori partecipanti (previsti location sparse per la città in cui si terranno le rapcirca 100.000, mentre gli espositori saranno 10.000). presentazioni: “Volksbühne” vicinissimo ad AlexanPreponderante e in continua crescita la presenza derplatz, “Club Berghain” famoso locale a livello dell’Asia con i suoi mercati e le sue destinazioni. internazionale, “Radialsystem V”, “Sophiensæle”, Attesi a Berlino nella 3 giorni di Fiera 180.000 “Konzerthaus” che si trova a Gendarmenmarkt, visitatori. “Philharmonie”, la chiesa “Paul-Gerhardt-KirQuando: 7 - 11 marzo 2018, 10h - 18h che”, “Langenbeck-Virchow-Saal”, (una volta Dove: Sala d’esposizione a Funkturm, sede della Camera del Popolo della DDR), Messedamm 1, 14055 Berlin “Fahrbereitschaft” e “Museum für NaturEntrata: 12 - 48 Euro, ingresso gratuito kunde” (Il Museo di Storia naturale). per bambini sotto i 14 anni. www.berlinerfestspiele.de www.itb-berlin.com
Miguel Perez | 10 |
ALLA SCOPERTA DELL’ANTICO Dall’8 all’11 marzo a New York si svolgerà la 58esima Fiera Internazionale del libro antico, imperdibile evento per gli appassionati del genere e delle letture originali, dove si può scoprire il profumo dell’inchiostro di un tempo e tutto il fascino del mondo dell’antiquariato del libro
JUSTIN TIMBERLAKE A NEW YORK CON “MAN OF THE WOODS” Il cantante statunitense torna con un nuovo tour tra America e Europa in occasione dell’uscita del nuovo album “Man Of The Woods” by Marika Tiberi
Specialmente all’estero il mercato del libro antico è piuttosto florido. Mentre assistiamo a una crisi per le librerie con le nuove tecnologie che non smettono di stupirci, la carta antica e il piacere di toccare con mano un manoscritto o una cinquecentina sembrano non passare mai di moda. La fiera si svolgerà al Park Avenue Armory e saranno presenti più di 200 rivenditori provenienti da tutto il mondo specializzati in antiquariato del libro. Presente una selezione di testi rari, mappe, manoscritti, manoscritti miniati, autografi e prime edizioni con una vastità di generi che spaziano dalla medicina alla letteratura, ma anche fotografia, astronomia e il vasto mondo delle scienze naturali. La Fiera Internazionale del libro antico di New York è ufficialmente seguita dall’Associazione antiquaria dei libri d’America e dalla Lega internazionale dei librai antiquari: ciò significa che gli avventori alla mostra e i possibili acquirenti possono contare sulla qualità della merce esposta e la professionalità dei commercianti che vi partecipano.
www.nyantiquarianbookfair.com
Dopo due anni di pausa dal precedente, The 20/20 Experience World Tour, l’artista americano darà il via al nuovo show che sarà protagonista in Nord America e Europa. Il via al viaggio è previsto per il 13 marzo in Canada, per concludersi il 29 gennaio 2019 in Colorado per un totale di 89 concerti. Justin avrà due date da sostenere nella Grande Mela, il 21 e il 22 marzo, davanti ai 20.000 del Madison Square Garden. Le aspettative sono tra le migliori: la tornata di vendite nel primo tour in Nord America, che interessa anche la città di New York, ha registrato già più di 450.000 acquirenti. Il 2018 si appresta ad essere l’ennesimo anno d’oro per il cantante che, dopo esser stato protagonista dello show dell’intervallo al Superbowl, sarà impegnato in quasi 90 date che si apprestano a confermare altrettanti sold out. “Man of The Woods” è stato pubblicato il 2 febbraio 2018 dalla RCA Records. L’album, anticipato dai singoli “Filthy, Supplies” e “Say Something”, è stato prodotto da Timberlake stesso insieme a The Neptunes, Timbaland, Danja, Eric Hudson e Rob Knox. Un spettacolo non per le tasche di tutti: i prezzi per il concerto al Madison Square Garden partono dai 149 fino ad arrivare ai 2380 dollari.
Justin Timberlake | 12 |
ARCHISKETCH, IL DISPOSITIVO CHE ARREDA LA CASA TRAMITE SMARTPHONE
to gli spazi, generato piani professionali e calcolato le distanze degli angoli, vi permetterà di “arredare” virtualmente la vostra stanza progettandone anche il mobilio. Il suo utilizzo è veramente intuitivo: Archisketch dovrà essere colCosta un centinaio di euro e, legato all’app dello smartphone. Puncollegandolo allo smartphone, tando gli angoli della stanza saranno misura e progetta gli interni delle stanze simulandone un probabile generati dei modelli in 2D, 3D e anche arredo. Compatibile con i softwain VR sfruttando la realtà aumentata e re di progettazione 3D, compreso proiettandovi letteralmente nella stanza by Giorgio Migliore Autocad grazie all’utilizzo di un visore. Si potrà trascinare e decorare lo spazio Sembra arrivato dal futuro lo strumento che ci permette catturato proprio come un professionista del settore: di arredare casa semplicemente tramite lo smartphone. mettete da parte i dispositivi super costosi per la misuraÈ una scatolina super tecnologica che sembra poter zione di spazi e angoli, questo device vi fornirà una mano rimpiazzare l’architetto in carne e ossa, progettando al più che utile per progettare gli arredi della casa tramite la suo posto casa e arredi. Si chiama Archisketch ed è uno piattaforma online dell’azienda. strumento rivoluzionario che avvicina l’arte degli interni L’applicazione collegata ad Archisketch è disponibile sia anche ai non professionisti. per Andoid che iOS e permette di misurare la stanza seBasandosi su un software gratuito che si appoggia sul condo 3 modelli prestabiliti: la modalità Laser consente di cloud di Archisketch questo dispositivo, dopo aver misuracalcolare ambienti con una distanza massima di 40 metri. La modalità AR consente di misurare una distanza tra due oggetti fino a 20 metri. La modalità Space invece misura ogni spazio in 3 dimensioni per generare automaticamente planimetrie 2D e 3D. Il dispositivo inoltre è compatibile con i software più popolari di progettazione in 3 dimensioni. L’era della progettazione della casa a costo zero (o quasi) è dunque arrivata. Archisketch infatti è disponibile per ora in crowdfunding su Kickstarter con un preorder a 134 dollari (circa 100 euro): la produzione del dispositivo dovrebbe iniziare proprio in questo mese mentre la sua messa in commercio è prevista per maggio. www.kickstarter.com
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STEVE MCCURRY E L’ARTE DI CATTURARE L’ANIMA: LA MOSTRA “ICONS” A PAVIA
Il fotografo ci racconta un mondo in continuo cambiamento, culture e storie lontane, sofferenza e felicità che si intrecciano in una fotografia che si fa quasi didattica. La retrospettiva di Pavia ospiterà “Se sai aspettare, le persone si 100 scatti del fotografo statunitense dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce che racchiudono 40 anni di attiviallo scoperto”. tà: lo spettatore sarà coinvolto in Fino al 3 giugno le Scuderie del Caun viaggio multietnico e interattivo by Marika Tiberi stello Visconteo di Pavia ospiteranno dove, partendo da Pavia, toccherà la mostra dedicata a uno dei più paesi come l’India, l’Afghanistan, la grandi maestri della fotografia contemporanea. Birmania, il Giappone e il Brasile. Grazie anche alla Steve McCurry si è spinto, nell’arco della sua vita, proiezione di “Le massime di Steve McCurry”, in cui nei più reconditi spazi. Lì dove la guerra esplode e la il fotografo spiega le tecniche del suo lavoro e la sua cultura occidentale si perde è stato in grado di catvisione di fotografia, il viaggio si fa più immersivo, perturare con il suo obbiettivo uno spaccato di società mettendo sia uno sguardo dietro l’obbiettivo, nella sua devastato dalla sofferenza, ci ha commosso con la sua filosofia e attraverso i filtri che lo stesso autore impone visione della realtà così cruda, triste, ma anche fatta di alla sua arte. Incluse nel prezzo del biglietto saranno a momenti di gioia e profonda dignità. Una carriera dedisposizione audio guide in cui lo stesso McCurry dedicata al compimento di una missione ben precisa: far scrive la nascita di 50 delle foto presenti nella mostra, conoscere al mondo le verità troppo spesso nascoste in più durante l’intero evento saranno presenti attività e il coraggio di uomini e donne. didattiche, incontri e visite guidate gratuite per adulti e bambini. Non mancherà l’iconica foto di Sharbat Gula, la ragazza afghana catturata da McCurry nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e pubblicata sulla rivista National Geographic. La mostra “Steve McCurry. Icons” è curata da Biba Giacchetti, organizzata e prodotta da ViDi, con Civita Mostre e SudEst57 in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia. Informazioni: Tel: 038233676 info@scuderiepavia.com Prevendita biglietti www.vivaticket.it Tel: 892 234
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BMT 2018: IL MONDO A 360°
sull’appuntamento napoletano. È il caso del Giappone, presente ancora una volta alla Mostra d’Oltremare, della Spagna che amplia i propri spazi espositivi per presentare meglio l’offerta turistica mentre le Seychelles saranno ancora presenti per catturare l’attenzione con il loro fascino esotico. Confermata anche la presenza di ADUTEI che quest’anno ripropone il workshop con gli enti del turismo e il corso di formazione giornalistico con crediti che sarà dedicato alle fake news. Da nord a sud, anche l’Italia sarà presente in forze a BMT 2018. Dal Trentino e dalle Dolomiti fino al mare della Calabria passando per l’Emilia Romagna, per le strade del vino di Toscana, l’Abruzzo, l’Umbria, la Campania, dal Comune di Roma al Progetto Cilento. Best Tours, Boscolo, Ixpiria, Siti che festeggerà i 70 anni di attività e poi ancora GNV e Snav, l’Aeroporto di Napoli che potenzia i voli, I Viaggi di Maurizio Levi, Kompass, Trenitalia, il debutto di Fiavet e il ritorno di ASTOI, le maggiori software house, le nuove tecnologie per le prenotazioni alberghiere: sono questi solo alcuni dei tanti nomi, vecchi e nuovi, e dei segmenti di impresa che gli agenti di viaggio troveranno negli stand di BMT 2018. Nelle prossime settimane Progecta aggiornerà l’elenco degli espositori svelando i nomi di tutte le altre aziende che hanno scelto BMT per dare il via alla Primavera del Turismo
Ad accogliere i visitatori della ventiduesima edizione di BMT – Borsa Mediterranea del Turismo, in programma alla Mostra d’Oltremare di Napoli da venerdì 23 a domenica 25 marzo, quest’anno sarà tutto il calore del Sudamerica. by Sveva Riva Paese ospite d’onore sarà, infatti, l’Argentina che al suo debutto nel marketplace napoletano, porterà all’ombra del Vesuvio un’offerta turistica fatta di una varietà impressionante di territori e incantevoli paesaggi, dall’altopiano andino alle zone umide e paludose, dalle pianure verdeggianti della Pampa alla solitaria steppa della Patagonia fino alla Terra del Fuoco. La delegazione sudamericana sarà capitanata dal Ministro del Turismo Gustavo Santos che alla recente Fitur di Madrid ha parlato dell’ambizione argentina di attirare sempre più turisti dall’Europa, il mercato che spende di più. La crescita degli arrivi turistici e quindi non solo legati a motivi familiari nel 2017 è stata quasi dell’8%, con picchi molto importanti negli ultimi mesi del 2017. In particolare ad ottobre c’è stata una crescita anno su anno del 14%, il 10% in novembre e 9% a dicembre. In totale, lo scorso anno in Argentina sono arrivati tra i 6,6 e 6,7 milioni di turisti stranieri. Dal giorno dell’insediamento di Santos al ministero del Turismo, due anni fa, gli arrivi in Argentina sono cresciuti del 21% e il trend positivo dovrebbe continuare nei prossimi anni, grazie anche al potenziamento dei collegamenti aerei. Oltre al debutto dell’Argentina, la BMT aprirà quest’anno i suoi padiglioni ad enti del Turismo che da anni investono
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2018. BMT- Borsa Mediterranea del Turismo 2018 Napoli, Mostra D’Oltremare 23, 24 e 25 marzo 2018 www.bmtnapoli.com
LARGO AL RE DEI DISTILLATI Un appuntamento nella Città Eterna per appassionati, neofiti e professionisti del whisky Roma Whisky Festival by Spirit of Scotland nasce nel 2012 grazie alla passione per gli eventi di uno dei due fondatori, Andrea Fofi e per quella del whisky da parte di Rachel by Marco Bertollini Rennie, ma soprattutto per la mancanza a Roma di un evento sul mondo del distillato. La compagine si è allargata con l’arrivo di Pino Perrone, Emiliano Capobianco e Andrea Franco e la manifestazione è cresciuta in modo esponenziale, al punto tale da poter essere annoverata tra i Festival internazionali di maggior rilievo. La settima edizione si terrà a Roma, sabato 3 e domenica 4 marzo 2018, presso il Salone delle Fontane all’Eur e sarà, come sempre, ad alto contenuto di “single malt”, con masterclass di noti brand e ospiti internazionali del mondo della miscelazione, che terranno seminari e talk. Inoltre, mini-corsi da 25 minuti sull’ABC del whisky per i neofiti, ma anche spazio ai libri con la presentazione della nuova edizione di
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“Iconic whisky. Single malts & more. La guida degli esperti alla degustazione”, di Cyrille Mald e Alexandre Vingtier. Ancora, il premio “Whisky & Lode”, che eleggerà i migliori whisky del festival, valutati, come di consueto, da una giuria di esperti secondo la regola del blind tasting. All’interno del salone sarà allestito uno spazio dedicato alle bottiglie vintage e rare portate da un collezionista e amatore del settore. In occasione del Festival verrà presentato come ogni anno il nuovo imbottigliamento ufficiale in serie limitata di Roma Whisky Festival, che sarà naturalmente in vendita presso lo shop. Non solo drink al festival: è prevista anche un’area gourmet e degli abbinamenti con il whisky, dalle ostriche bretoni al salmone scozzese, dal cioccolato all’haggis. info Roma, Salone delle Fontane (via Ciro il Grande, 10) Sabato 3 marzo, dalle ore 14:00 alle 23:00 Domenica 4 marzo dalle ore 14:00 alle ore 21:30 www.romawhiskyfestival.it
“Era malfidente con tutti” dice di Sergio Leone, “mai contento, dall’orchestra voleva sempre i muscoli… la scena dei due treni che si scontrano l’ha fatta rifare per un mese”. Il Maestro inizia a guadagnare premi e riconoscimenti che lo porteranno nel 2007 all’Oscar alla carriera “per i La tournée mondiale del Maestro suoi magnifici e multiformi contributi Morricone è partita nel 2017 nell’arte della musica per film”. toccando 30 paesi europei, La versatilità nei diversi generi registrando il tutto esaurito in by Marika Tiberi musicali e il proficuo lavoro dell’armoltissime date. Il compositore nel 2018 torna in Italia a dirigere i tista lo rendono ad oggi il miglior suoi lavori più acclamati. compositore dell’epoca contemporanea. Morricone è stato anche il primo italiano a ricevere nel 2010 il Polar “The 60 years of music tour” sancisce i 60 anni di pluriMusic Prize dall’Accademia Reale svedese di musica premiata carriera del noto compositore e direttore d’orcon la motivazione “di aver composto musica originale chestra, esaltando i riconoscimenti ottenuti nel 2016 per e nuova che ha dettato lo stile del genere musicale da le composizioni musicali del film “The Hateful Eight” di film, ispirando un gran numero di musicisti.” Quentin Tarantino. Tra questi premi spiccano il Golden La nuova tournée italiana toccherà nel mese di marzo Globe per la “Migliore colonna sonora originale”, il anche Torino e Milano rispettivamente il 4 e 6 del mese. BAFTA per le “Musiche originali”, il premio della New Le esecuzioni subiranno un aggiornamento che incluYork Film Critics Association per la “Miglior colonna derà anche le musiche composte per i western di Sersonora” e l’Oscar nella categoria “Colonna sonora origio Leone che mai erano state eseguite in altre tournée. ginale”.Morricone è un vero e proprio vanto per l’Italia, Per info e costi: autore di 500 composizioni per film e oltre 100 brani www.mandelaforum.it di musica assoluta. Inizia la sua carriera nel cinema quando Luciano Salce, nel 1960, gli chiede di comporre le musiche per “Il Federale”. Da lì tutto, o quasi, in discesa: viene chiamato con regolarità ad arrangiare pellicole di Western italiano: collabora con registi come Sergio Leone, Duccio Tessari e Sergio Corbucci in film come “La trilogia del Dollaro”, “Una pistola per Ringo”, “Il Mercenario”, “La Trilogia del Tempo”, guadagnandosi la visibilità che lo porterà ad essere notato ad Hollywood.
IL 2 MARZO “THE 60 YEARS OF MUSIC TOUR” DI MORRICONE AL MANDELA FORUM DI FIRENZE.
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le vette più alte del mondo e i gruppi tribali di cultura himalayana, e per itinerari legati al turismo responsabile, che contano su una varietà di scelta incredibile, grazie ai 90 parchi Il mondo del lavoro e degli affari è naturali presenti nel Paese. sempre in movimento: le aziende Se quindi il lavoro di ogni giorno ci non possono mai smettere di interporta a fare i conti non solo con la rogarsi, sia su come individuare fatica, ma anche con le cattive abitunuove prospettive di business, sia dini derivanti dall’utilizzo ininterrotto su come realizzare possibilità di di pc, tablet e smartphone, il digital innovazione della propria struttura by Elisabetta Pasca detox in India può essere una soluzioe dei propri sistemi. ne ottima per liberarsi dalla trappola della modernità. Come sulla spiaggia di Mararikulam, Ovviamente, ogni brand deve preoccuparsi anche di nei pressi di Cochin, dove sorgono resort esclusivi e soddisfare le esigenze di benessere e di relax dei proattrezzati in grado di offrire ai viaggiatori un ventaglio pri dipendenti, favorendone allo stesso tempo la coedi servizi che vanno dalle escursioni alle attività di sione e la produttività: in relazione a questa necessità, svago, dalle gite tra le risaie agli spettacoli folklorici e negli ultimi anni, una destinazione sta emergendo con alla pesca notturna, dalle passeggiate in bicicletta al tiro decisione nel panorama del turismo incentive, l’India. con l’arco, perfetti per il team building. Il settore degli eventi e dei viaggi aziendali ha puntato Un’esperienza di gruppo da provare assolutamente i riflettori sul territorio indiano. sempre per consolidare la compattezza di un team di Gli stati del Rajasthan e del Kerala, il primo grazie colleghi è quella del Maharajas’ Express, il primo treno al tour dei sontuosi palazzi dei Maharaja, il secondo di lusso indiano ad attraversare i confini di Stato, in un per la possibilità di scoprire i benefici della medicina binomio perfetto tra l’eleganza della tradizione e il ayurveda in resort di lusso, restano al vertice nelle comfort garantito dalla più moderna tecnologia. L’itinepreferenze di itinerario sia da parte dei privati che da rario dura otto giorni con partenza da Delhi e conduce i parte delle aziende, ma, negli ultimi tempi, si nota un passeggeri tra incantevoli località: Agra e il suo famoso sensibile aumento dell’interesse, con relative propoTaj Mahal, Ranthambore, la rosa Jaipur, Bikaner, Jodhpur, ste di accoglienza, per itinerari meno conosciuti ma la città dei laghi Udaipur, Balasinor e Mumbai. ugualmente intriganti, come quelli alla scoperta del www.indiatourismmilan.com nord-est dell’India, in un percorso indimenticabile tra
TURISMO INCENTIVE: LE AZIENDE SOGNANO L’INDIA
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ELEZIONI ITALIANE: I PUNTI CHIAVE L’ora è arrivata, il 4 marzo, data cerchiata in rosso ormai da mesi, è definitivamente alle porte. Si torna alle urne per eleggere il Governo che, nei prossimi 5 anni, andrà a guidare il Paese
delle tasse con unica aliquota, la flat tax per famiglie e imprese, il rimpatrio di clandestini e l’azzeramento della povertà assoluta. La piena occupazione per i giovani è stata un altro tema particolarmente caro a Berlusconi e ai suoi alleati, il costo complessivo dell’attuazione dei loro propositi però non è stato reso noto. Nonostante delle divergenze intercorse tra FI e Lega, i leader hanno individuato negli investimenti industriali per il Sud, nell’aumento delle pensioni minime e in un maggior sostegno alle zone terremotate altri punti chiave della loro campagna. In ultima analisi il Movimento 5 Stelle, che per tutta la durata della campagna elettorale ha raccolto le bordate dialettiche sia del PD che del centro destra: il programma di Di Maio si sviluppa in 22 capitoli per un totale di 20 punti, con le proposte votate online dai cittadini sulla piattaforma Rousseau. I pentastellati puntano sul taglio di 400 leggi considerate inutili, su nuovi lavori e su un reddito di cittadinanza per quasi 9 milioni di italiani. Il Movimento non ha quantificato i costi del suo progetto ma si calcolano circa 2 miliardi per la riforma dei centri per l’impiego, 50 di investimenti pubblici in 5 anni e massicce assunzioni nelle forze dell’ordine (circa 10.000). Nell’idea dei 5 Stelle il recupero di una parte dei fondi da tagli agli sprechi e ai costi superflui della politica, come pensioni d’oro, vitalizi e privilegi vari.
Dopo settimane di campagna elettorale, dibattiti, promesse e proclami le urne emetteranno il loro insindacabile verdetto, con le tre maggiori forze politiche schierate pronte a darsi battaglia fino all’ultimo voto. Quali sono però i punti chiave della campagna elettorale di ognuno? Su cosa battono i vari Renzi, Di Maio e Berlusconi? Quali sono le loro promesse e i loro progetti, quali temi hanno affrontato per convincere gli elettori? Andiamo a sintetizzarli in un veloce ripasso. Dopo il fallimento del referendum del dicembre 2016, Matteo Renzi si è rigettato prepotentemente in politica e durante la sua campagna elettorale sono state molte le promesse fatte agli italiani. Il programma elettorale del PD conta 41 pagine e 4 capitoli, la versione depositata al Ministero degli Interni è invece stata ridotta a 13 pagine. Il centro sinistra ha puntato su concetti come il lavoro di qualità (con conseguente impegno di assunzione di 10.000 persone), una minore vessazione economica con la riduzione delle tasse per famiglie e imprese. Il rilancio delle opere pubbliche è solo un altro tema sul quale Renzi ha speso molte parole. Il partito ha reso noti i costi previsti per attuare il suo piano (circa 35 miliardi di euro in 5 anni), gli esperti però non sono così ottimisti e valutano una spesa complessiva di circa 55 miliardi. La coalizione del centro destra, che comprende Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia, ha trovato compromessi (non sempre semplici) sul taglio
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BERLINO. L’ORA DELL’ESECUTIVO Il 4 marzo sarà una data fondamentale non soltanto in Italia. A più di cinque mesi dalle elezioni, la Germania potrebbe finalmente raggiungere un accordo sulla formazione di governo
Il Parlamento tedesco, dalla tornata elettorale del settembre scorso, non è ancora riuscito a legittimare il risultato degli accordi raggiunti dalle principali forze politiche in campo. Ma la svolta sembra ormai vicina, perché entro il 4 marzo i 470mila membri del Partito socialdemocratico (Spd) dovranno esprimersi attraverso un referendum interno sull’accordo per un nuovo governo guidato dai Democratici cristiani (Cdu), dai Cristiano sociali bavaresi (Csu).
Questa “Grosse Koalition”, se il risultato della consultazione fosse positivo, potrebbe quindi proporre l’elezione di Angela Merkel a cancelliere federale a sei mesi dalle elezioni e al suo quarto governo. Il 24 settembre 2017 le urne, con una risicata maggioranza assegnata ai partiti che hanno governato insieme dal 2013, hanno generato un impasse, un vero pantano politico: Cdu e Csu sono crollati dal 40% al 32%, mentre Afd (Alternative für Deutschland, la destra estrema ed euroscettica) e Fdp (i liberali) sono entrati al Bundestag con, ciascuno, più del 10% dei consensi.
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Ancora più amaro il risultato registrato dall’Spd, il peggiore della sua storia con il 20,5% dei voti, una sconfitta che ha portato il partito a rifiutarsi di formare un altro governo con la Merkel. Accantonata la possibilità di una coalizione tripartita fra Cdu-Csu con i Liberali e i Verdi, dopo che, poco prima della conclusione dei negoziati, il leader del partito liberale ha dichiarato che le condizioni non permettevano a lui e al suo partito di approvare l’esito, la coalizione e il programma delineato, lo scenario si è ulteriormente complicato, lasciando fuori dalle soluzioni possibili, naturalmente, la partecipazione al governo degli altri due partiti rappresentati nel Bundestag, la sinistra postcomunista e i populisti di destra di “Alternativa per la Germania”. A sciogliere il nodo è arrivato il provvidenziale intervento del presidente federale Frank-Walter Steinmeier che ha allontanato lo spettro di nuove elezioni e di un governo di minoranza, e ha fatto appello alla responsabilità dei partiti. Appello accolto in ultima istanza dai leader dell’Spd che dopo i colloqui esplorativi con Cdu-Csu e un congresso interno, pur con una minima maggioranza, hanno avviato le trattative con i democristiani. Il risultato di questi negoziati aspetta adesso il giudizio dei membri del Partito socialdemocratico. E anche la Germania aspetta il 4 marzo. Sveva Riva
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| WHO RUN THE WORLD?
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| WHO RUN THE WORLD?
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QUELLO CHE LE DONNE SANNO (E DICONO) Tempo di 8 marzo, tempo di femminismo da social network e di inevitabili bilanci. Tempo di gender equality? Rivediamoci nel 2235
Di sessismo si continua a parlare in tutti i luoghi della politica, della televisione, del mondo del lavoro e le donne non ne sono certo risparmiate, spesso in sorprendenti vesti di carnefici. I dati, seppure più confortanti che in altri momenti storici, ne danno dimostrazione e, se non bastassero le evidenze empiriche dei centinaia di studi sull’argomento, c’è la cronaca a confermare quotidianamente con episodi più o meno edificanti e nomi più o meno noti che il dibattito è ancora tutt’altro che esaurito. L’unica vera novità è, forse, la dimostrazione d’interesse da parte della finanza e degli operatori del settore, sempre più propensi a tenere in considerazione il fattore “gender”, perfino nelle strategie d’investimento. Sì perché è stato attestato che se il gender gap (oggi al 58%) si riducesse al 25% entro il 2025, ne gioverebbe l’economia dell’intero pianeta, con il PIL mondiale che aumenterebbe di 5,3 mila miliardi di dollari. Inoltre, un recente rapporto del Credit Suisse Research Institute ha rilevato che quanto più alta è la percentuale di donne nel top management, tanto maggiori saranno i rendimenti per gli azionisti e tanto minore la volatilità dei prezzi delle azioni sul mercato. Gli effetti positivi legati all’incremento della partecipazione femminile nei processi decisionali delle società, sono dunque innegabili, sia in termini di qualità, competenza ed efficienza, sia di performance finanziarie. Eppure, ad oggi, il tempo stimato per colmare quel divario di partecipazione, opportunità e retribuzione fra uomini e donne nel mondo del lavoro - stando all’ultimo “Global Gender Gap Record 2017” del World Economic Forum- è pari a 217 anni. Anni in cui gli operatori finanziari potranno ricoprire un ruolo importante nell’orientare gli investimenti verso società virtuose e nell’incoraggiare le imprese a introdurre politiche azien-
dali orientate in tal senso, ma in cui l’impulso economico potrebbe comunque non bastare a sfondare quel «soffitto di cristallo» che impedisce alle donne di raggiungere le posizioni apicali. Lo spettro della lavoratrice indefessa, ma considerata alla stregua di una pianta ornamentale in quanto a potere decisionale nei processi aziendali, la signorina Kores, per intenderci, la stacanovista segretaria al neon che ha troneggiato di fronte al Duomo di Milano fino al 1989, aleggia ancora tra le scrivanie di molti uffici. Sono passati anni, decenni di impegno per la promozione della parità di genere, eppure esiste e resiste tutta una serie di pregiudizi, anche inconsapevoli, sulla motivazione e sulle competenze femminili, con il paradigma donna-segretaria che è sempre in agguato. Un fenomeno intangibile che però influenza enormemente la crescita professionale e l’ambiente di lavoro e che traduce gli stereotipi in comportamenti abituali, gli stessi che occupano ancora oggi il 50% dell’attività dell’industria pubblicitaria. Un caso su tutti. In pieno centro a Palermo spunta un’affissione con una modella in intimo e posa ammiccante di rito che si unge con una bottiglia di olio per motori (il prodotto che pubblicizza). Un gruppo di studentesse universitarie risponde coprendo il cartellone con una scritta: “Questa è violenza sulle donne”. Immagini, messaggi, modelli in cui queste donne, più che legittimamente, non si riconoscono più, anzi, non si sono mai riconosciute, ma nessuno glielo ha mai chiesto. Ora, ancora legittimamente, verrà anche a loro da chiedersi se siamo davvero pronti a bucare quel maledetto tetto e andare finalmente oltre. Speriamo solo di non riparlarne tra 217 anni. Martina Morelli | 31 |
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IL “GEEK OF CHIC” CHE HA CONQUISTATO IL MONDO L’appellativo di “nerd dell’alta moda” gli è stato assegnato dal The New Yorker. L’imprenditore è partito dall’Emilia, ha fatto tappa a Milano e negli States prima di tornare a Bologna e creare il colosso dell’e-commerce Yoox.
maggiori marchi di abbigliamento di lusso. Immaginate un’azienda nata in un magazziUna piattaforma creata 18 anni fa da Marno, creata da zero e che in meno di 20 anni è chetti e che ora vale 5,5 miliardi di dollari. riuscita prima ad uscire da quel magazzino, poi Quello firmato da Federico Marchetti è ad entrare (almeno potenzialmente) nelle case uno dei maggiori esempi di imprenditodi ogni persona del mondo. Sembra la storia di rialità italiana. Un italian dream che non Apple, e infatti con l’azienda di Cupertino questa svanisce tra burocrazia, scartoffie e prestiti, condivide le stesse “umili” origini. Sembra la ma che si realizza sino ad affermarsi in tutto storia di un’impresa della Silicon Valley, il mondo proponendo i migliori brand di dell’America che sogna e produce, il alta moda. Un’ascesa che compimento dell’american dream tanto caro agli “Vedo grandi potenzialità nel settore della è partita dalla provincia di Bologna e che ha calcato statunitensi. È però una viprivacy: ce ne sarà sempre bisogno per uno dei suoi gradini più cenda tutta italiana, di una tutelarci da social, telecamere, foto, big importanti il 5 ottobre del società che è stata capace, data e tracciamenti vari” 2015, quando Federico Marin 18 anni, di affermarsi Federico Marchetti, Amministratore delegato di Yoox chetti ha fatto debuttare tra le principali al mondo la compagnia nata dopo la nel suo settore. È la storia fusione con Net-A-Porter (un e-commerce londinese di Yoox, l’e-commerce nato in un magazzino di di alta moda) nella Borsa di Milano. Si chiama Ynap, Casalecchio di Reno che da un piccolo centro dell’Eun colosso dell’e-commerce capace di generare un milia si è affermato in tutto il mondo grazie alla sua volume d’affari da 2 miliardi l’anno e che a genofferta. Yoox è il frutto della mente e del lavoro di naio Richemont (il maggiore produttore svizzero Federico Marchetti che, assieme ai suoi collaboratodi orologi e gioielli) ha deciso di acquistare per 5,4 ri, ha deciso di investire in Italia nell’e-commerce in miliardi. un periodo in cui non si sapeva nemmeno cosa fosse. Yoox è un negozio online di vendita di prodotti di alta moda, una sorta di Amazon che raccoglie i Federico Marchetti finora ha fatto l’imprenditore, creando da zero Yoox, la Amazon italiana dell’alto di gamma
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Lungo tutto questo percorso Marchetti è cresciuto accanto e insieme alla sua creatura, applicando in Italia alla sua azienda le competenze e il know how acquisiti negli States. L’imprenditore, classe 1969 e figlio di un dipendente Fiat e di un’impiegata Sip, si è laureato alla Bocconi prima di trasferirsi oltre oceano per un master in Business Administration alla Columbia University. Qui Marchetti ha sviluppato le sue conoscenze, ha maturato una mentalità imprenditoriale che si è rivelata fondamentale al suo ritorno in Italia. Ha, infatti, deciso di tornare a casa per cullare il suo grande sogno, con la convinzione più che con la speranza che la sua creatura potesse crescere e affermarsi nel Belpaese. Una scelta che poteva sembrare folle, ma che alla fine il tempo ha saputo valorizzare e affermare come una solida realtà italiana capace di fare gola alle grandi aziende straniere. In un’epoca in cui Google è praticamente sconosciuto (tantomeno consultato) in Italia, Marchetti utilizza le pagine gialle per contattare il suo primo finanziatore, Elserino Piol,
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che gli concede 3 miliardi di lire per avviare la sua impresa. Da startup Yoox (che prende il nome dai due cromosomi Y e X della donna e dell’uomo) inizia la sua repentina scalata sempre guidata dalla mente sapiente di Marchetti, uno che è stato definito dalla rivista The New Yorker “The geek of chic” (il nerd dell’alta moda). Marchetti è stato un visionario, capace di intendere le potenzialità dell’e-commerce in un periodo e in un Paese in cui, tra la fine degli anni 90 e inizio 2000, lo stesso internet iniziava lentamente a farsi largo nelle case della gente. Il sogno dell’imprenditore emiliano si è definitivamente compiuto lo scorso gennaio quando Richemont, già azionista, ha rilevato per 5,4 miliardi tutta l’azienda. A darne notizia è stato lo stesso Marchetti che, sui suoi profili social, ha annunciato la vendita con queste parole: “La prospettiva di non possedere più il mio 4% non cambia assolutamente il mio impegno imprenditoriale in YNAP. La mia motivazione è stata e sarà sempre sognare ed innovare per i nostri clienti. Essere io il mio primo cliente che aspetta a casa l’ordine con la gioia di un bambino.” Alessandro Creta | 34 |
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LA TRASFORMAZIONE DIGITALE, QUESTA SCONOSCIUTA... Si fa un gran parlare di Trasformazione Digitale, o “Digital Transformation” per strizzare l’occhio al trend, ma in modo autoreferenziale e abbastanza vuoto di contenuti
Partiamo da un assunto di base: probabilmente l’espressione “Trasformazione Digitale” non è stata coniata nel modo giusto e nell’espressione del suo vero significato. Sicuramente “Trasformazione” è la parte principale di questo concetto, che nell’aggettivo “Digitale” non intende solamente coinvolgere la tecnologia ma bensì l’evoluzione del modo di vivere, relazionarsi e lavorare degli individui oggi. Come tutti i concetti di derivazione tecnologica ovviamente l’ago della bilancia è spostato verso il dominio appunto tecnologico, ma nella “Trasformazione Digitale” la tecnologia ricopre un ruolo non maggioritario. Dritti al punto: “Digital Transformation” è una trasformazione principalmente di approccio, di mindset, di processo, poi di tecnologia e digital. E’ vero, la scintilla iniziale di questo incendio è senza dubbio da ricercarsi nella tecnologia che ha aggiunto nuove possibilità e parallelamente influenzato il comportamento degli individui, delle aziende e del mercato, ma è anche vero che sebbene ci troviamo oggi a confrontarci per esempio col concetto di intelligenza artificiale, la guida umana rimane e rimarrà ancora uno strumento per attuare tattiche e strategie studiate per raggiungere gli obbiettivi. Qual è allora veramente il senso dell’espressione “Trasformazione Digitale” alla luce di quanto detto? Come già menzionato, questo concetto va affrontato in prima battuta sul piano dell’approccio e dei processi: si tratta di una vera e propria trasformazione del modo di condurre un business e il suo sviluppo in linea con le caratteristiche del mercato attuale, dei competitor e degli strumenti a disposizione. I punti di snodo attraverso i quali la Trasformazione Digitale deve necessariamente passare possono essere sintetizzati come segue.
ESPERIENZA DEL CLIENTE L’ottica prodotto-centrica appartiene oramai al passato. Il cliente di oggi non vuole solamente acquistare un prodotto o un servizio, ma vuole risolvere una sua necessità, vivere una esperienza e sentirsi capito e coccolato. Per un brand oggi è indispensabile abbracciare questo nuovo paradigma e fare proprie le necessità dei suoi clienti, avvolgendoli e instaurando una interazione personalizzata per ciascuno di essi. I clienti oggi hanno tanti punti di possibile contatto con i brand, e per questo motivo i brand devono presidiare tutti i touchpoint, digitali e non, per “avvolgere” i clienti, riducendo la distanza e l’impersonalità che nel passato ha caratterizzato questo tipo di interazione. Il risultato della “cura” dell’esperienza del cliente sarà una netta crescita della reputazione del brand, oltre all’acquisizione di nuovi “alleati” del brand, i clienti stessi, che sentendosi in qualche modo parte dell’azienda la promuoveranno STRATEGIA DIGITALE Gran parte dell’opera di promozione di un brand e dell’interazione con i clienti si svolge oramai attraverso i canali digitali. Non si tratta però di sfoderare armi e tecniche digitali per raggiungere alte performance, bensì di individuare la giusta strategia di penetrazione, alla luce delle possibilità introdotte dalle nuove tecnologie ma con un discreto livello di astrazione rispetto alle peculiarità dello strumento, che può appartenere al dominio Digital, ma con derivazioni anche sui canali offline. In buona sostanza occorre prima definire degli obbiettivi, individuare un percorso compatibile con l’attuale livello di progresso tecnologico raggiunto, e poi passare alla fase implementativa. | 36 |
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CONDUZIONE E ABILITAZIONE Un quesito che gli imprenditori di oggi devono continuare a porsi è: esistono nuovi modi per fare le cose che faccio nella stessa maniera da diverso tempo? Non si tratta solamente di introdurre nuovi strumenti tecnologici automatici, ma si tratta di allineare la conduzione dell’operatività di una azienda a quelli che sono i meccanismi attuali legati al “nuovo modo di lavorare” o alle “esigenze del cliente moderno”. Semplicità, rapidità, leggerezza, funzionalità, personalizzazione: le parole chiave sulle quali basare il nuovo modo di condurre un business e abilitarne le potenzialità.
L’AUTORE: EMILIO ZUCCA Elabora strategie di marketing digitale per aziende e professionisti che vogliono aumentare il proprio volume di affari attraverso un uso ragionato del web. Consulente da 20 anni, dopo una lunga esperienza in ambito multinazionale ha deciso di mettere a disposizione le sue competenze ed esperienze ad aziende e professionisti italiani che vogliono crescere. Il suo motto è “Prima la strategia, poi la tecnologia”. www.emiliozucca.com
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IL 2018 DEL WEB SECONDO AKAMAI I trend di Internet per il nuovo anno raccontati da Alessandro Livrea, Country Manager Italia Akamai
Il 2018 sancisce il trentesimo anniversario della connessione di Stoccolma al National Science Foundation Network (NSFNET), che ha rappresentato il collegamento ufficiale dell’Europa alla neonata infrastruttura internet negli Stati Uniti. In questi 30 anni il web si è evoluto, arricchendosi di novità e potenzialità, e continua a modificarsi ogni giorno, stando al passo con le innovazioni tecnologiche che modificano di continuo il nostro modo di vivere, comunicare e pensare. Per capire meglio i trend che determineranno nel breve e medio periodo lo sviluppo della rete, abbiamo intervistato Alessandro Livrea, Country Manager Akamai Italia.
tutta una serie di informazioni che altrimenti potrebbero essere “manipolate” dal personale in carne e ossa. È interessante l’esempio di Renault Trucks: l’azienda vuole mettere a disposizione degli operai dei visori di realtà virtuale per il controllo della qualità, ossia la parte più importante per la funzionalità stessa del motore. Gli operai avranno dei visori che consentiranno loro di fare un check anche sulla componentistica minuta, in modo da poter individuare subito eventuali difetti, avendo accesso immediato alle informazioni fondamentali circa l’operazione che devono svolgere. Per non parlare delle applicazioni della RV in campo medico: laddove c’è un contesto complicato la RV può aiutare in maniera sostanziale l’essere umano a decifrare ogni elemento circostante. Ovviamente esistono delle criticità: ad oggi tutti i visori di RV utilizzano una cablatura molto pesante, per cui la propensione di acquisto risulta scoraggiata. Occorre lavorare su questo aspetto e sulla qualità di visione ovviamente, mentre, in seconda battuta, sarà necessario intervenire sulla trasmissione dei dati. Per la RV, la mole di dati trasmessa è notevolissima e viaggia su Internet, per cui sarà necessario trovare il modo di spostare questi dati nella maniera più veloce e ottimizzata possibile.
Che tipo di opportunità possono aprirsi per le aziende e per il business a seguito dell’ottimizzazione della realtà virtuale nei processi produttivi? Il nodo centrale è che la realtà virtuale dovrebbe far spostare un contesto e farlo vivere in maniera totalizzante alle persone: questo principio rende ipotizzabili le applicazioni più disparate. Moltissime case automobilistiche, ad esempio, forniscono delle postazioni di realtà virtuale per provare i veicoli, con un accesso immediato a tutte le funzioni. La RV consente infatti di comunicare | 39 |
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di videosorveglianza, semplici da bucare e da riconvertire. Quali sono i rischi concreti connessi alla crescente Un altro discorso da affrontare è quello sui BOT: ogni IoT diffusione di dispositivi IoT? è potenzialmente un BOT, ossia una delle minacce più I rischi in realtà sono enormi e già un paio di anni fa la consistenti nel panorama informatico. Occorre dunque situazione era preoccupante: il concetto di IoT è bellisprestare notevole attenzione alla loro gestione, sia da parte simo, certo, perché aumenta efficacia e convenienza dei delle aziende, che da parte degli utenti, per ridurre rischi processi produttivi, ma apre il campo a tutta una serie di e minacce e individuare le minacce che prima non esistevasoluzioni più soddisfacenti no, soprattutto nel campo della per tutti. privacy. Molti prodotti IoT sono “La realtà virtuale dovrebbe far spostare stati realizzati, soprattutto all’iun contesto e farlo vivere in maniera Il 2018 è l’anno delle auto nizio, senza alcun riguardo per totalizzante alle persone: connesse: quali nuove la sicurezza degli utenti, divenquesto principio rende ipotizzabili soluzioni per la connettitando un ipotetico Eldorado per le applicazioni più disparate” vità si faranno strada per chi attacca. Quando si parla di supportare questa nuova IoT, ci riferiamo ad applicazioni generazione di veicoli? che senza dubbio mirano alla Questo campo ancora oggi ha delle problematiche semplificazione della routine di tutti i giorni, ma al prezzo tecniche da superare: quando parliamo di connected di esporre i nostri dati a tutta una serie di criticità. In realtà, cars, facciamo riferimento alla capacità di questi veicoli questi oggetti vengono presi di mira non solo perché è di aggiornarsi “over the air”, cioè di effettuare quei possibile sottrarre loro dati sensibili, ma anche perché è download che le rendono in grado di compiere nuove relativamente facile per un hacker condizionare questi oggetti e farli diventare strumenti e veicoli di ulteriori azioni azioni. Ad esempio, i produttori riescono a effettuare interventi sui veicoli senza richiamarli in officina, con malevole, come può accadere ad esempio con i dispositivi
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strumenti utilizzati per attaccare: già oggi ci sono delle macchine in grado di superare i captcha di sicurezza. La gestione dei bot resterà sicuramente un tema preponderante per il 2018, in un sito web molte entità diverse possono interagire online con gli utenti, partner, concorrenti, ma anche autori di attacchi e truffatori. La loro interazione attraverso bot automatizzati può avere un’ampia gamma di ripercussioni, sia positive che negative, sul business e sulle infrastrutture. L’approccio tradizionale, che consiste nel bloccare tutti i bot, può avere d’altro canto effetti collaterali indesiderati senza risolvere il problema di base. Bisogna concentrarsi per trovare soluzioni funzionali ed efficaci. Bot Manager di Akamai fornisce ad esempio un framework flessibile per aiutare a gestire meglio le interazioni con queste entità online. Identificare, classificare e reagire in modo appropriato ai diversi tipi di bot in base al loro impatto sul business e sull’infrastruttura IT è una sfida cruciale per gli anni a venire.
un risparmio netto in termini economici e di tempo per i clienti. Tutto questo però si scontra col fatto che purtroppo sono pochissime le auto connesse al wifi, bisogna trovare perciò soluzioni risolutive in questo senso. Un altro aspetto cruciale per le connected cars riguarda la possibilità di sfruttare dei sistemi di planimetria in tempo reale: esistono dei protocolli appositi per lo scambio di informazioni. È necessario che queste rilevazioni si facciano in tempo reale, attraverso la capillarità della distribuzione e dello scambio immediato di informazioni, come nel caso del riconoscimento di un ostacolo sul percorso. Una volta superati questi due problemi tecnologici, le applicazioni sono innumerevoli e portano alla realizzazione compiuta dei veicoli che si guidano da soli, più intelligenti e indipendenti possibile. È questa la direzione verso la quale stiamo andando. Un commento finale sugli scenari del web nel 2018 in Europa? Parlando di intelligenza artificiale e di machine learning, che sono le due facce della stessa medaglia, ci rendiamo conto che troppo spesso essi diventano
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ALBERGHI: IL SALTO DI QUALITÀ CON L’OSPITALITÀ 4.0 Restare competitivi per dare nuova linfa al turismo italiano, attraverso un’esperienza sempre più digitale e customer oriented Pensiamo alle prime azioni che compiamo una volta raggiunta la nostra camera d’albergo, quando siamo finalmente vicini a un comodo letto, magari dopo ore di viaggio; ebbene quello che quasi tutti facciamo prima di qualsiasi altra cosa è verificare se e come ci si può collegare ad internet per gestire i social o guardare un film su Netflix oppure controllare immediatamente la posta o partecipare ad una conference call. Non stupisce, allora, come siano diversi gli studi che incitano anche il settore dell’ospitalità a rivedersi e rinnovarsi in termini di digitalizzazione, soprattutto sul fronte della customer experience. Una sfida accettata di buon grado da Hampton by Hilton Rome East. Inaugurato a novembre 2017, è un oasi di calma alle porte del GRA, in un’area dove nel 2019 sorgerà anche il nuovo centro commerciale GRAnRoma. Immersa in un ambiente verde e sostenibile, la struttura si distingue non solo per il servizio attento e curato che ci si aspetta da un marchio come Hampton, ma anche per una serie di innovazioni che strizzano l’occhio, in particolar modo, alla clientela Millennial. In tutte le stanze sono infatti disponibili WiFi gratuito, televisori ad alta definizione e un’utile work area, ma soprattutto Hampton by Hilton Rome East è la pri-
by Sveva Riva
ma proprietà Hilton in Italia a offrire il servizio di Digital Key, la chiave dotata di tecnologia mobile che consente ai membri Hilton Honors di aprire in modo semplice e sicuro la porta della propria camera, nonché qualsiasi altra area dell’hotel che richieda una chiave, semplicemente toccando un pulsante dell’applicazione Hilton Honors. Una cifra moderna e contemporanea, adatta ad un target giovane, che si riflette anche nel design interno, tra freschi contrasti e frasi motivazionali nelle aree comuni, perfettamente in linea con il concept di Hampton, proprio come lo spazio di 32 mq a disposizione degli ospiti per meeting e riunioni di lavoro. «Con questa nuova tipologia di albergo, che si posiziona nel segmento middle-scale, vogliamo intercettare un target trasversale, il segmento leisure e giovane, in cerca di comodità e funzionalità, ma anche business grazie alla tranquillità e la discrezionalità della location – ha precisato Sebastian Siciliano, General Manager Hampton by Hilton Rome East – In più, attraverso la tecnologia presente in hotel, la prima proprietà Hilton in Italia a offrire questo servizio, il nostro ospite può decidere di effettuare il check-in online ancora prima di accedere alla struttura, scegliendo la propria stanza e aprendola attraverso la digital key, che gli verrà fornita, in tutta sicurezza. Il tutto con la nostra applicazione Hilton Honors scaricabile direttamente su mobile e senza passare dal front office». HAMPTON BY HILTON ROME EAST Viale Marisa Bellisario 300 00155 Roma 06. 9450 0855 www.hiltonhotels.it
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MYVISTO LANCIA L’ACADEMY: LA PAROLA A LUCA ARGENTERO La piattaforma di branded content fondata dall’attore insieme a Paolo Tenna offre una nuova opportunità ai membri della community con MyVisto Academy
Nel 2016, insieme a Paolo Tenna, hai fondato la piattaforma MyVisto: com’è nata l’idea di intraprendere questa avventura? MyVisto nasce dalla riflessione sul rapporto tra brand e contenuti video e creatività in generale. Io e Paolo Tenna, l’altro fondatore della startup, ci siamo incontrati sul set, perché lui si è occupato per tanti anni di product placement cinematografico. Insieme abbiamo deciso di creare una realtà in grado di mettere in connessione il mondo delle aziende e quello della creatività. Per questo motivo abbiamo avviato una piattaforma che funziona attraverso un meccanismo di “sfide”, tramite la proposta di brief creativi da parte delle aziende, indirizzati a una community composta ormai da 1400 videomaker. I creator realizzano dei video, caricano il proprio progetto sulla piattaforma e fanno appello alle loro relazioni in rete per farsi votare. Dalla classifica che si genera l’azienda sceglie i 7 video che guadagnano – non vincono, guadagnano, la differenza è sostanziale - un compenso, 3.000 euro per il primo classificato. È una forma estremamente innovativa di contest: se al me ventenne avessero detto che c’era la possibilità di guadagnare 3.000 facendo un video, non ci avrei mai creduto. Oggi è possibile.
Nata a Torino nel dicembre del 2016, MyVisto è la piattaforma di branded content creata dall’attore Luca Argentero insieme a Paolo Tenna, finalizzata a mettere in relazione il mondo dell’impresa con quello della creatività. Al momento, la startup vanta una community formata da oltre 1.400 videomaker, filmmaker, giovani registi e appassionati del mondo dell’audiovisivo. Lo scopo di questa giovane realtà digitale è quello di stimolare la user generated content, dando spazio al punto di vista specifico degli utilizzatori e determinando al tempo stesso opportunità di lavoro. Il 15 febbraio è partita, per tutti gli utenti di MyVisto, una nuova occasione, MyVisto Academy, la nuova Masterclass che coinvolge come tutor alcuni tra i più importanti professionisti italiani nel campo cinematografico e musicale, i quali metteranno a disposizione degli utenti le proprie competenze in materia di regia, produzione, sceneggiatura, colonna sonora e tecniche di produzione. Durante l’evento MyVisto ha presentato due sfide propedeutiche (MyVisto e 1Caffè Onlus) attraverso le quali, nei prossimi mesi, la giuria selezionerà gli utenti più talentuosi che potranno accedere alle sfide Academy a numero chiuso. Luca Argentero, co-founder di MyVisto, ci ha raccontato nel dettaglio i passi in avanti di un progetto proiettato verso il futuro.
La tecnologia è oggi l’arma segreta per sostenere al meglio la creatività? Ormai con un telefonino si può fare quasi tutto, esistono smartphone con registrazione video a 4K. La tecnologia viene molto in aiuto della creatività, se consideria-
Luca Argentero, l’attore imprenditore: con l’amico Paolo Tenna ha creato “Myvisto” per incentivare le aziende a pubblicizzare i prodotti nei film.
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mo che attualmente una buona macchina fotografica non ha nulla da invidiare ad una macchina da presa professionale. Certamente, per noi come azienda la sfida è enorme: da una parte è vero che la tecnologia e i supporti con cui vengono prodotti i video sono sempre più accessibili, ma, dall’altra, una startup come la nostra, completamente digitale, ha bisogno di un aggiornamento costante, perché ogni sei mesi rischia di diventare obsoleta, occorre fare un lavoro incredibile per essere sempre al passo. MyVisto Academy: di cosa si tratta? La grande novità di MyVisto è la fondazione dell’Academy: tra i 1400 videomaker della community, ne verranno selezionati 15, che si rinnoveranno poi di volta in volta, scelti da una giuria presieduta da me e composta da addetti ai lavori stimatissimi come Paola Cortellesi, Fabio La piattaforma web MyVisto lancia l’Academy, masterclass con professionisti dello spettacolo dedicata ai talenti emergenti nel settore del videomaking. L’iniziativa è stata presentata dai fondatori di MyVisto Paolo Tenna e Luca Argentero
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Bonifacci, Nicola Giuliano, Adriano Valerio, Paolo Genovese, Davide “Boosta” Dileo. Accompagneremo i prescelti durante l’anno, ci saranno delle Masterclass a cui i selezionati potranno partecipare nel loro percorso di formazione, per essere stimolati e migliorarsi. Ci sono già videomaker, coinvolti fin dalle nostre primissime sfide, i quali continuano a partecipare ai brief proposti perfezionandosi passo dopo passo. Lo scopo è innescare un circolo virtuoso, sfruttare una spinta alla creatività dal basso, per coltivarla e renderla più forte. Possiamo definirti un vero e proprio paladino dell’innovazione? Io sono un angel investor da tanti anni, per me è una passione aiutare a far nascere e crescere delle nuove idee. Il mio entusiasmo è un motore che mi porta a continuare a impegnarmi in questo senso. www.myvisto.it
Elisabetta Pasca
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FCA ANNUNCIA NUOVE NOMINE NEL TEAM DI LEADERSHIP
MSC CROCIERE: CARLO FENU ALLA COMUNICAZIONE
Fiat Chrysler Automobiles ha annunciato grandi cambiamenti nel team di leadership, nei più elevati organi di management.
Luca Biondolillo, Chief Communication officer di MSC, ha deciso di rafforzare la squadra italiana procedendo con due nomine e un’assunzione.
Tim Kuniskis viene nominato Head of Alfa Romeo and Maserati a livello Entrato in azienda sette anni fa come by Margherita Pituano globale. Kuniskis, che ha 26 anni di coordinatore dell’ufficio stampa, esperienza in FCA, in tempi recenMichele Curatolo è stato nominato ti ha ricoperto il ruolo di Head of Passenger Car responsabile Comunicazione Italia presso la sede cenbrands in Nord America, con responsabilità per i trale di Napoli di Msc Crociere e, a riporto di Curatolo, marchi Chrysler, Dodge, Fiat e SRT. In precedenza, contemporaneamente Emma Di Nicuolo assume la ha ricoperto varie posizioni in ambito commerciale responsabilità per le pubbliche relazioni di prodotto e di marketing e relative ai brand Dodge e Fiat negli (Consumer PR). In parallelo, affiancando il team di Stati Uniti. Al contempo, Steve Beahm viene nominato comunicazione Italia, è atteso l’arrivo di Carlo Fenu Head of Passenger Car brands in Nord America in con la qualifica di Senior corporate communications sostituzione di Kuniskis. In tempi recenti, Beahm ha manager. Basato a Genova presso il quartier generale ricoperto il ruolo di Head of Maserati North America per l’Italia del Gruppo, di fresca inaugurazione, e a e prima ancora è stato a capo del Supply Chain Mariporto diretto di Biondolillo, Fenu avrà il compito di nagement in Nord America. In precedenza, ha inoltre sostenere in maniera trasversale le attività di comuniricoperto varie posizioni in ambito commerciale negli cazione istituzionale di Msc in Italia, con una particoStati Uniti. Reid Bigland, in precedenza Head of Alfa lare attenzione alla divisione passeggeri (crociere e Romeo and Maserati a livello globale, continuerà a traghetti). Sempre nel capoluogo ligure ha sede Luigi ricoprire i ruoli di Head of U.S. Sales e President and Merlo, direttore rapporti istituzionali per l’Italia del CEO di FCA Canada. “Dopo aver completato il lancio Gruppo MSC dal gennaio del 2017. Già presidente di Alfa Romeo Giulia e Stelvio e di Maserati Levante, del porto di Genova dal 2008 fino al 2015, presidente dobbiamo ora concentrare i nostri sforzi sui fattori di Assoporti, vicepresidente di ‘Rete-Associazione commerciali che guideranno la crescita di questi due per la collaborazione tra porti e città’ e assessore ai brand a livello globale,” ha commentato Sergio MarTrasporti per la Regione Liguria (dal 2005 al 2015), chionne, CEO di FCA. “Questo è un anno importante prima di entrare nell’équipe di Msc, Merlo era stato per FCA. Lavoreremo per raggiungere gli obiettivi del consigliere per la Portualità e la Logistica del ministro nostro piano industriale quinquennale e allo stesso delle Infrastrutture Graziano Delrio. tempo per creare le basi di una crescita stabile e www.msccrociere.it duratura”. www.fcagroup.com
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PADOVA SI FA “DIGITAL” CON SMAU Si rafforza anche il legame con le realtà estere nell’edizione 2018 di Smau. Quest’anno, infatti, alla già presente data di Berlino, si aggiungerà anche quella di Londra il 2 e 3 maggio
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Da oltre 50 anni Smau aiuta le imprese e i professionisti italiani a innovare. Sarà quello di Padova il primo appuntamento destinato a imprenditori, manager, aziende e pubbliche amministrazioni per crescere e aggiornarsi su temi quali rinnovamento, tecnologie e ICT. Smau non è però solo un roadshow nazionale di eventi, è anche una piattaforma di business matching per tutte le imprese e gli attori pubblici che desiderano guardare oltre il presente cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, dal mondo digital e dalle startup più promettenti. Un laboratorio di innovazione e un marketplace di opportunità di business dove scoprire, incontrare e acquisire nuove idee, progetti e partner strategici grazie a dibattiti tra professionisti, condivisioni di conoscenze e di know how dei maggiori esperti del settore. Le aziende italiane sono di fronte a una sfi-
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da importante: colmare il gap digitale che purtroppo, molto spesso, le caratterizza e avvicinarsi nuovamente al mondo della ricerca e dello sviluppo per portare sul mercato la vera innovazione. Per sostenerle in questo percorso, Smau mette a disposizione delle imprese un network di partner strategici, le migliori startup del territorio e il supporto delle Regioni che, tramite i fondi europei, possono incentivare la specializzazione dei territori e delle imprese. Smau si pone l’obiettivo di seguire e osservare da vicino l’evoluzione e l’innovazione di aziende, imprese e pubbliche amministrazioni italiane. Per favorire questi fattori, e conseguentemente agevolare la riduzione del gap con gli altri paesi europei, ha istituito il “Premio Innovazione”; un riconoscimento che viene assegnato dopo un’attenta analisi di realtà che hanno avviato progetti di innovazione per crescere, rinnovarsi e migliorarsi. Un premio che raccoglie sotto di sé tutte le aziende più virtuose sotto il profilo dell’innovazione, appartenenti ai vari settori produttivi compreso l’agroalimentare e il manifatturiero.
Da oltre 50 anni Smau aiuta le imprese e i professionisti italiani a innovare ed è il momento scelto da imprenditori, aziende e pubbliche amministrazioni per crescere e aggiornarsi su temi quali innovazione, tecnologia e ICT. Durante i suoi roadshow, i dibattiti, gli incontri frontali con professionisti del settore che hanno fatto dell’innovazione la loro parola chiave, Smau cerca di indicare la giusta via per ottimizzare la produzione e accrescere la qualità dei prodotti, garantendo così maggiore sicurezza a consumatori e acquirenti. Far leva sul talento e sull’innovazione delle startup per stare al passo con il mercato è solo un altro degli obiettivi che Smau si propone e propone a tutti i professionisti che prenderanno parte al roadshow di marzo. Durante la due giorni di incontri e dibattiti verranno organizzati anche Live Show, eventi trasmessi in live streaming in cui vengono raccontati i progetti di aziende che hanno fatto dell’innovazione un loro punto di forza, affinché possano diventare un modello per altre realtà e pubbliche amministrazioni. Imprenditori, manager, professionisti e dirigenti sono | 51 |
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va, infatti, il roadshow approderà a Londra (new - e saranno sempre di più - i protagonisti chiamaentry) e Berlino (già presente anche nel 2017), per ti ad affrontare questa sfida e Smau vuole essere favorire l’integrazione e la vicino a loro per aiutarli a comunicazione anche con raggiungere gli obiettivi e Imprenditori, manager, professionisti e dirivalorizzare il fare impresa genti sono i protagonisti chiamati ad affron- realtà straniere che si sono contraddistinte per il loro italiano. Lo sviluppo digitale tare questa sfida e Smau vuole è il filo conduttore che lega livello di professionalità, essere vicino a loro per aiutarli a raggiungere innovazione e intraprentutte le realtà partecipanti a gli obiettivi e valorizzare il “fare impresa” denza. Smau. Innovarsi per essere più competitivi sul mercato oggi è possibile sfruttando appieno le potenzialità Le tappe dell’edizione 2018: SMAU Padova 22-23 marzo 2018 rese possibili dalle tecnologie digital, dei nuovi SMAU Londra 2-3 maggio 2018 protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione e di SMAU Bologna 7-8 giugno 2018 chi ha già sperimentato il cambiamento. Un’opSMAU Berlino 13-14 giugno 2018 portunità non solo per le grandi imprese, ma SMAU Milano 23-25 ottobre 2018 anche per le medie e piccole realtà di qualsiasi SMAU Napoli 13-14 dicembre 2018 settore produttivo. Anche in questa edizione 2018 www.smau.it Smau farà tappa all’estero. Dopo le date di Pado-
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88°
Salone dell’auto internazionale ed accessori
8–18 marzo 2018 Ginevra
www.gims.swiss
#GimsSwiss
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GUTTUSO “RIVOLUZIONA” TORINO Fervente innovatore, artista e politico, Renato Guttuso è stato per anni relegato all’oblio artistico. A più di trent’anni dalla morte, Torino gli dedica una mostra fino al 24 giugno
“E c’è sempre generosità. Perché Renato si è dopoguerra. La sua educazione artistica si basa sulla sempre dato alla vita, alla pittura, alla politica, conoscenza di pilastri dell’arte europea quali Couralle donne, agli amici, al whisky, al fumo, all’ bet, Van Gogh e Picasso che lo portano a viaggiare intelligenza, alla corruzione, con una totale molto all’interno dell’Europa. Sviluppando un forte generosità di se stesso. E in quella generosità espressionismo, nella sua pittura sono molteplici i spesso si è ritrovato, motivi del paesaggio qualche volta si è perso. siciliano che fanno, Forse non si parla più di in molte occasioni, da “Renato Guttuso – L’arte rivoluzionaria lui perché in questo mosfondo ai quadri della nel cinquantenario del ’68” racconterà mento di grandi avarizie attraverso le opere del grande artista siciliano maturità più inclini umane è un pittore e un a tematiche sociali. il rapporto tra politica e cultura. uomo poco attuale”. L’artista rifiuta ogni Era il 1989 e la gallerista dettame accademico Luisa Laureati Briganti sentendosi vicino al in un articolo pubblicato sulla Repubblica parlapensiero nel neo-movimento “Corrente”, un gruppo va di “un artista cancellato da troppi rumori”. Un di artisti contrari sia alla magniloquenza dell’arte silenzio durato anni e difficile da giustificare. Un novecentesca sia alle idee dell’astrattismo. Guttuso silenzio rotto oggi dall’iniziativa della GAM, Galleria evidenzia nelle proprie opere il contenuto umano e Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, l’impegno dell’arte in ambito civile e politico, conche inaugura un percorso all’interno della vita e fluendo quindi in uno sferrato antifascismo. dell’impegno sociale dell’artista. La mostra, curata Nel 1937 apre a Roma un suo studio e frequenta personalità artistiche di tendenza anti-novecentista. da Pier Giovanni Castagnoli con la collaborazione degli Archivi Guttuso, include 60 opere provenienti È in questi anni e in questi contesti che assistiamo da importanti musei e collezioni pubbliche e private all’evoluzione della sua arte “sociale”, in cui l’imdi tutta Europa. Aldo Renato Guttuso (Bagheria pegno civile e politico si fa sempre più esplicito. È 1911- Roma 1987) è stato un pittore e politico italiano attivo all’interno del Fronte Nuovo delle Arti, Renato Guttuso (1911 – 1987), è stato un pittore e politico movimento artistico formatosi durante il secondo italiano protagonista della pittura neorealista italiana che si espresse negli artisti del Fronte Nuovo delle Arti.
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proprio da qui che la mostra prende inizio, da un dipinto del 1938, “Fucilazione in Campagna”, dedicato al poeta Federico García Lorca fucilato dai franchisti. Potremmo definire quest’opera l’incunabolo di una tradizione di temi sulla libertà, che qui si evince nella distanza che il pittore pone tra sé e i canoni mussoliniani di un’arte forzatamente celebrativa e funzionale al potere fascista. Il modello compositivo è, infatti, ripreso dallo spagnolo Francisco Goya, con l’intenzione di sottolineare la crudeltà della guerra e l’oscurità della realtà. Il quadro che gli procura la fama -anche grazie alle polemiche che suscita- è, tuttavia, “La Crocifissione” dipinto nel 1941 e presentato al premio Bergamo dove arriva secondo, nonostante la censura. La crudezza delle immagini rimarrà una costante nelle opere del Guttuso, specialmente durante la Seconda Guerra Mondiale, quando, iscritto al Partito Comunista d’Italia, continua a far circolare clandestinamente i suoi lavori. Ci riferiamo, nello specifico, alla raccolta intitolata “Gott Mit
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Uns” del 1944, che ritrae i massacri nazisti, come quello delle Fosse Ardeatine. Un filo di speranza si rinnova nel pittore col finire della guerra. Nel 1945 dipinge “Pausa dal Lavoro”, simbolo della rinascita, del quale scriverà poi anche Pasolini.
Il GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torinoesporrà circa 60 opere dell’artista, provenienti da musei e collezioni pubbliche e private di tutta Europa L’impegno di Guttuso nel creare un forte legame tra politica e arte non è da sottovalutare. La compiutezza della sua ambiziosa missione traspare nelle sue opere e i temi descritti in esse avvicinano lo spettatore agli ideali dell’artista nella sua piena convinzione che l’impegno creativo possa svolgere una funzione civile. “Renato Guttuso- L’arte rivoluzionaria nel cinquantena-
Da sinistra a destra: “Grande natura morta”, “Teschio con cravatte“; “Fucilazione in campagna”, “La vucciria”
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rio del ‘68” non ci mostra solo l’artista della guerra, ma mette di fronte al pubblico anche opere come “Grande Natura Morta” del 1962 o la “Vucciria” del 1974, considerato il suo dipinto più celebre, nel quale descrive con sapiente uso del colore il mercato palermitano. Tutto ciò, come ci dice il curatore della mostra Pier Giovanni Castagnoli, allo scopo di “saggiare l’intensità dei risultati raggiunti su entrambi i versanti ideativi su cui si è esercitato il suo impegno di pittore. Il tutto per poter consegnare all’esposizione, pur nel primato assegnato al cardine tematico su cui la mostra si incerniera, un profilo ampiamente rappresentativo della ricchezza dei registri espressivi presenti nel ricchissimo catalogo della sua opera e della poliedrica versatilità del suo estro creativo”. Chiude la rassegna il dipinto “Funerali di Togliatti” del 1972, un malinconico manifesto delle speranze di un popolo e le ragioni delle lotte di un’artista, di un rivoluzionario e di un uomo. www.gamtorino.it Marika Tiberi
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È TEMPO DI BASELWORLD Dal 22 al 27 marzo a Basilea ritorna l’appuntamento con Baselworld, uno degli incontri più importanti dell’anno nel settore dell’orologeria e della gioielleria
Il tutto ebbe inizio nel 1917 in un angolo Tuttavia, come capita spesso negli ultimi anni, all’interno della fiera campionaria Schweizer alcuni marchi di moda stanno rivalutando i canali Mustermesse Basel (“muba”). Oggi lo spazio di attraverso i quali presentare le loro novità abbanesposizione è di 141.000 metri quadrati e ogni anno donando le fiere storiche a favore di alcune più un numero crescente di visiintime e mirate. Ciò sta tatori dimostra di apprezzare accadendo anche a BaTanti espositori provenienti dai settori la fiera: nell’edizione 2017 selworld: nel 2017 ci sono orologeria, gioielleria, pietre preziose ci sono state oltre 106.000 stati 200 espositori in meno visite e la presenza di 4.400 rispetto all’edizione precee settori affini si presentano rappresentanti della stampa dente e alcuni grandi marad operatori e buyer con le loro novità. (+87% rispetto al 2016) che chi come Hermès e Dior ha permesso un notevole inhanno lasciato quest’anno cremento - grazie all’ampia portata dei media - nelle la fiera. Sono abbandoni che si aggiungono a quelli visualizzazioni della conferenza stampa d’apertura di Girard Perregaux, Ulysse Nardin e Louis Erard; trasmessa in diretta, con oltre 86.000 persone collegate (nel 2016 erano 11.000). I nuovi modelli Avi-8, serie Flyboy Centenary
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In anteprima al salone mondiale dell’orologeria e della gioielleria, Breguet presenta la sua prima novità della collezione 2018. L’inventore del tourbillon declina il modello Classique Tourbillon Extra-Plat Automatique in versione smaltata «Grand Feu». Sotto, la nuova linea Omega da donna, anch’essa in anteprima.
tra gli altri grandi brand che hanno detto addio a Basilea c’è anche Eberhard & Co. Il Salone mondiale dell’orologio vedrà anche per questo motivo ridursi di due giorni la durata dell’evento, puntando però “a rinnovarsi” con la tecnologia chatbot “Baselworld Live news” utilizzata per trasmettere le notizie in tempo reale sulle novità dei marchi più importanti tramite i servizi di messaggistica mobile come Facebook Messenger, WeChat e Telegram. Nonostante l’allarmante calo degli espositori ci saranno comunque centinaia di brand e altrettanti modelli presentati in esclusiva mondiale. Tra i grandi marchi spicca Patek Philippe, presente con l’intera collezione Rare Handcrafts collection, che, come dichiarato dal Presidente Thierry Stern, alla fine dell’evento verrà scomposta. Molti di questi capolavori d’orologeria abbandoneranno i laboratori per essere consegnati ai proprietari, lasciando l’unica opportunità per vedere questa incredibile collezione nella sua interezza alla fiera Baselworld. Tra le altre marche di rilievo troviamo Omega, Avi-8 e Breguet che presenterà il modello Classique Tourbillon Extra-Plat Au| 60 |
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tomatique in versione smaltata Grand Feu. Un orologio atteso a lungo che si aggiunge alla collezione Grandes Complications ma con uno stile diverso, dato che finora questa linea non comprendeva un modello con quadrante smaltato Grand Feu. Il nuovo Breguet è volutamente minimalista, ridotto all’essenziale per enfatizzare il meccanismo. Rispetto ai modelli precedenti Breguet ha deciso di rinunciare all’indicatore della riserva di marcia per attirare lo sguardo sull’elemento chiave e ha optato per una barretta di tourbillon grafica smussata a mano, sormontata da uno spinello. Le lancette di colore blu entrano in un piacevole contrasto con il bianco candido dello smalto tradizionale del quadrante, al fine di assicurare la massima visibilità delle ore e dei minuti. La semplicità dell’aspetto frontale nasconde, tuttavia, un movimento che presenta ricchi decori: ponti, bariletti e massa oscillante sono incisi a mano. Realizzata in platino per una maggiore inerzia, la massa oscillante gira perifericamente al calibro, con il vantaggio di lasciare libera la vista sul movimento e ridurre lo spessore; le dimensioni per contenere un movimento di 3 mm sono infatti contenute: 7,45 mm di spessore e 42 mm di diametro. Altra grande presenza è quella di Jaquet Droz che presenterà in anteprima il Moon Black Enamel della collezione Grande Seconde. Una novità che offre un “quadro stellare”: lo spettacolo lunare è ammirabile dal quadrante in smalto Grand Feu nero a doppio livello impreziosito dall’anello applicato a finitura satinata del datario - con lancetta e fasi lunari alle ore 6 -, dalle stelle applicate in oro rosso 18 carati e dalla Luna in oro 22 applicata su un disco in onice nera. La cassa è in oro rosso da 18 carati e il movimento meccanico a carica automatica; le dimensioni per questo modello sono considerevoli: il diametro è di 43 mm e lo spessore di 13,23 mm. www.baselworld.com Stefano Valentini
BASELWORLD 2018 Date:dal 22 al 27 marzo 2018 Orari: tutti i giorni dalle ore 9 – 18 Biglietti: Prezzo biglietti Giornaliero: CHF 60 Per tutta la durata dello show: CHF 150 Sito web ufficiale: www.baselworld.com Tel: +41 58 206 25 25 Fax: +41 58 206 21 90 e-mail: visitor@baselworld.com
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IN ARRIVO UN TEMPO BELLISSIMO, UN TEMPO DI LIBRI Tutto pronto per la seconda edizione della fiera dell’editoria “Tempo di Libri” che si terrà a Milano, presso Fieramilanocity, dall’8 al 12 marzo con più di 600 eventi e 400 espositori
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Tempo di Libri è un progetto organizzato da “La Fabbrica del Libro”, una joint venture tra la Fiera di Milano e Ediser, società di servizi dell’Associazione Italiana Editori. Per inaugurare l’inizio della grande fiera editoriale la sera del 7 marzo si terrà “Incipit”, evento ad ingresso gratuito e rivolto a tutti. Dopo la lettura-omaggio della prefazione del libro di Giacomo Papi “Era una notte buia e tempestosa” firmata da Umberto Eco, i ragazzi provenienti da molte università leggeranno gli incipit dei romanzi più famosi della letteratura. “Tempo di libri” non si occupa solo di lettura fine a sé stessa, incrociando sapientemente la letteratura alle altre arti si parlerà di cinema, musica, fumetti, teatro, mostre e tanto altro grazie anche agli interventi degli ospiti chiamati -circa 900- che non vengono solo dal mondo della carta stampata. Quest’anno il visitatore/ lettore sarà guidato in 5 diverse macro-tematiche, una per ogni giorno di fiera. L’8 marzo sarà, naturalmente, dedicato alle donne, al ricordo vivido del coraggio di molte nella storia passata e odierna, in un periodo storico di risveglio delle coscienze e di lotta per i diritti. Protagoniste saranno perciò scrittrici, giornaliste, sportive e scienziate, unite contro la violenza e le disuguaglianze di genere. Citiamo uno dei libri che sarà presentato durante la giornata: “Questo è il mio sangue. Manifesto contro il tabù delle mestruazioni” di Elise Thiébaut, perché nonostante si viva nel terzo millennio il discorso intorno al ciclo mestruale e, più in generale, sulla sessualità femminile è spesso taciuto o trattato con innaturale riguardo. Tema centrale del 9 marzo, invece, sarà la ribellione. Cinquanta anni fa i movimenti giovanili del 1968 rivoluzionarono il panorama sociale, culturale e politico internazionale. Oggi, la Fiera offre un’intera giornata dedicata alla riflessione sulla ribellione, sulla rivoluzione, sulla lotta contro un sistema radicato e potente. Si parlerà di rivoluzioni russe con Ezio Mauro e primavere arabe con Yasmine El Rashidi. Incontri di autori e storie lontane e vicine con l’unico scopo di cambiare, rinnovarsi, lottare per un’idea e
Alcuni degli ospiti attesi in questa seconda Dall’alto: Elise Thiébaut, Ezio Mauro e El Rashidi
edizione.
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Altri incontri in programma, dall’alto: Concita De Gregorio, Daniele Doesn’t Matter, Helena Janeczek
far ascoltare la propria voce che si unisce a tante altre in un unico canto di libertà. Milano sarà, poi, la protagonista della giornata del 10 marzo. La metropoli è stata da poco riconosciuta come “Città Creativa Unesco per la Letteratura”, prima italiana a ricevere questo particolare riconoscimento. Verrà ripercorsa la storia culturale del capoluogo meneghino, da metropoli novecentesca tanto cara ad Hemingway, a culla di grandi personalità come Alda Merini, fino alla Milano city contemporanea, con i suoi grattaceli all’avanguardia e le innovazioni che la percorrono. Non poteva mancare l’indissolubile rapporto tra immagine e lettura. Libri e Immagine è, infatti, il macro-tema dell’11 marzo. Un viaggio multimediale questo, alla scoperta delle antiche e preziose miniature passando
Il tema di chiusura di “Tempo di Libri” sarà il mondo digitale. Un ampio discorso che passa dall’editoria presente al suo futuro, ai cambiamenti che i fruitori di storie stanno vivendo e cosa li aspetterà un domani per il tanto divertente quanto evergreen mondo dei fumetti fino al fascino delle graphic novel. Helena Janeczek racconta la storia della fotografa Gerda Taro e ancora Concita De Gregorio, con Dori Ghezzi, ci guiderà nella comprensione della poetica di Fabrizio De André e non verrà sottovalutato nemmeno il trend delle serie tv, con considerazioni sulle narrazioni e le strutture che vigono in questo prodotto televisivo. Il tema di chiusura di “Tempo di Libri” sarà il mondo digitale, il 12 marzo. Un ampio discorso che passa dall’editoria presente al suo futuro, ai cambiamenti che i fruitori di storie stanno vivendo e cosa li aspetterà un domani. Alle positività legate alle nuove tecnologie in fatto di cultura e anche ai loro aspetti più “social”, rappresentati dal noto youtuber Daniele Doesn’t Matter, si accompagnano anche problematiche non trascurabili denunciate specialmente da Manfred Spitzer, il neuropsichiatra che ha scoperto una nuova patologia, la cosiddetta demenza digitale. www.tempodilibri.it Marika Tiberi
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LETTERMAN: IL RITORNO, SENZA BISOGNO DI PRESENTAZIONI Il re dei talk show americani era andato in pensione nel 2015, ma è tornato alla grande con una nuova serie targata Netflix, debuttando con Obama e George Clooney Mister Letterman, il quale preferiva dedicarsi a tempo Quando, la sera del 20 maggio del 2015, di fronte pieno all’impegno di essere un buon padre e marito, a diciassette milioni di americani sintonizzati su ritirandosi a vita privata. Il ripiegamento di Letterman CBS, Mister David Letterman diceva bye bye alla verso la sua dimensione più intima negli ultimi due tv, lasciando il timone del suo Late Show, dopo anni, trascorsi in viaggio per il mondo, a pescare con trentatré anni di carriera incredibili, vissuti spericoil figlio e a rilassarsi, ha avuto la sua espressione più latamente, sempre una spanna avanti a tutti gli altri, eloquente e significativa nella lunga barba che il prela percezione generale era stata quella, scioccante sentatore statunitense si è lasciato crescere e che lo ha e deflagrante, di uno strappo epocale, della vera e trasfigurato quasi in una specie di profeta biblico o di propria fine di un’era. Le note di Everlong dei Foo Fisantone, rendendolo irriconoscibile, facendolo appaghters avevano accompagnato l’uscita di scena di una rire come un eremita del tutto risoluto ad allontanarsi delle personalità più carismatiche della televisione e per sempre dalla luce dei riflettori. “Ho un look molto dell’intrattenimento di tutti i tempi, il pioniere di un spaventoso e me lo godo” modo di interagire con le ha dichiarato. “Vedo che la più grandi personalità, dalla David Letterman torna in televisione, gente è contraria, ma più politica allo spettacolo, che persone mi implorano di si è consolidato negli anni o meglio, su Netflix con un nuovo programma: tagliarla, più è forte il mio come un canone da tenere a “My next guest needs no introduction”. impegno a non rasarmi”. mente e con cui fare i conti. Così definitiva e indiscutiNon è esagerato parlare bile sembrava anche la sua volontà di allontanamento di un A.L., Ante Letterman, e P.L., Post Letterman, dallo showbiz, almeno fino all’estate scorsa, quando per identificare ciò che ha rappresentato un passaghanno cominciato a circolare le prime indiscrezioni gio cruciale nel monotono rincorrersi delle stagioni circa un possibile passo indietro. Il 5 gennaio 2018 i televisive. sussurri sono diventati grida, perché Netflix ha anMentre Stephen Colbert prendeva in mano il testinunciato in pompa magna il tanto agognato “Ritorno mone del Late Show, per fronteggiare i vari Jimmy del Re”. Il 12 gennaio, infatti, è partita la nuova serie Kimmel, Jimmy Fallon, James Corden e Seth Meyers, di talk show confezionati da Letterman per la piattutti, lui compreso, restavano in debito perenne con taforma streaming: “My Next Guest Needs No IntroDavid Letterman detiene il record di programmi di seconda duction”, questo il titolo del programma, è iniziato serata, grazie al suo Late Night prima e al Late Show dopo con con un Barack Obama in forma smagliante, alla prima cui è entrato nelle case dei telespettatori per ben 33 anni
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partecipazione ad un talk dalla fine del suo mandato. Obama e Letterman sono grandi amici e infatti l’ex Presidente è stato uno sparring partner meraviglioso per il conduttore: insieme hanno regalato 60 minuti densi e intimi, non sferzati troppo dalla brezza maliziosa della provocazione e dell’ironia dissacrante, ma non per questo meno incisivi. Dopo Obama è toccato a un altro mostro sacro come George Clooney, poi sarà la volta di Jay Z, Tina Fey, Howard Stern, e infine toccherà a Malala Yousafzai. Senza dubbio, davvero nessun bisogno di presentazioni per questi personaggi, ma cosa possiamo dire a proposito del buon vecchio Dave? Tutto è cambiato affinché tutto rimanesse com’era, ovvero uno spettacolo dagli standard altissimi: lo show non è più una striscia quotidiana ma un appuntamento mensile in 6 episodi di 60 minuti, in programmazione da gennaio a giugno, lo studio è spartano, niente scenografia, manca la band, ci sono solo due poltrone al centro di un palco vuoto sistemato davanti al pubblico, al Marian Anderson Theatre di New York. La conversa-
Il programma è stato inaugurato con Barack Obama, primo ospite e prima apparizione dell’ex presidente in un talk show da quando ha lasciato la Casa Bianca. Nelle prossime puntate ci saranno George Clooney, Malala Yousafzai, Jay-Z, Tina Fey, Howard Stern. zione con l’ospite è intervallata a interviste realizzate sul campo, che ci mostrano Letterman in “trasferta” per approfondire uno specifico argomento correlato all’iconico ospite protagonista dell’episodio. “Ero stanco della gente che mi chiedeva “Cosa vuoi fare ora?”. Ho fatto quello che mi piaceva fare per più di 30 anni”, ha spiegato David. E decisamente, Letterman ha mandato a segno il colpo: il nuovo show non è certo un format avanguardistico e sperimentale, ma il mestiere consolidato consente al padrone di casa di tirare fuori molti momenti che, con ironia lieve, formano un nucleo di riflessione mai banale, utile tanto ai protagonisti quanto a noi. Questo senso di condivisione e partecipazione è il segno più evidente del nuovo corso di Letterman, quello che conta sono le persone sedute e quello che hanno da raccontarci. Dave in questo caso preferisce farsi il meno ingombrante possibile, regalando spazio al suo interlocutore e rendendo in questo modo gli spettatori più presenti all’interno della conversazione, pronti a coglierne Interviste sia in studio che fuori, conversazioni intime, arricchite dalla leggerezza e dal senso dell’umorismo di Letterman.
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meglio ogni minima sfumatura. Ad esempio, la discussione tra Letterman e Obama ha seguito un movimento delicato eppure deciso, andando dalla famiglia al futuro degli Stati Uniti, passando per il problema purtroppo sempre più attuale del razzismo. In questi ultimi due anni, David Letterman non è cambiato soltanto fisicamente: la conversazione, intima e sentita da entrambi i protagonisti, è differente da qualsiasi altra avuta nella trasmissione della CBS, dallo stile corrosivo, magniloquente e personalistico a cui il presentatore ci aveva abituati. Questa volta, che si tratti di un aneddoto, come quello dell’ex presidente che impiega mezz’ora per montare la lampada della figlia in partenza per il college, o di un argomento delicato quale l’intromissione dei governi stranieri nelle ultime elezioni americane, il dialogo ha l’aspetto di quello tra amici fraterni, entrambi reduci da un’avventura impegnativa ma pregna di risultati. “Netflix e i Radical Brothers hanno messo insieme questo show. La cosa che mi piace è che si adatta perfettamente a ciò che voglio fare, con persone con cui sono affezionato professionalmente” ha detto Letterman. La sua qualità ci era mancata e ancora sappiamo di non essere pronti per farne a meno. Bentornato, Dave, di pensione ne riparliamo un’altra volta. Elisabetta Pasca
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MUSICALIZZARE I TERRITORI: LA MISSIONE DI ENZO AVITABILE Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, in coppia con Peppe Servillo, continua il viaggio in musica dell’artista partenopeo
Archiviato il 68esimo Festival della Canzone il brano “Dormi e sogna” e vincitore della manifeItaliana di Sanremo, grande successo di pubblistazione sempre con gli Avion Travel e la canzone co per Mamma Rai, con merito e soddisfazione “Sentimento” nel 2000. I due artisti partenopei si del deus ex machina, direttore e “dittatore” sono ritrovati insieme per farsi megafono delle artistico Claudio Baglioni, che cosa resta? voci delle periferie, degli ultimi, dei dimenticati. “Il Le 20 canzoni proposte dai Big sul palco dell’Ariston coraggio di ogni giorno” è infatti una canzone che hanno intrapreso il loro cammino, spiccando il volo celebra la comunità, l’unione al di là delle differenda una rampa di lancio di tutto rispetto: alcune di ze, il testo manifesta senza pudori l’amore per il esse impazzano in radio trasformate in tormentodiverso, attraverso una combinazione di emozioni ni ossessivi, altre impattano meno sulla vita degli e di linguaggi, memento di una modalità viscerale ascoltatori. Altre ancora, di fare musica, quella che apparentemente lontane straccia le facili etichette anni luce dalle traiettorie Enzo Avitabile ha vissuto nella ricerca di un per raggiungere il cuore del sanremesi, sono approdate al significato. Il brano, scritto suono inedito, non solamente originale Festival scagliate come frecce da Avitabile a quattro mani ma vitale ed essenziale. Demolendo ogni infuocate, per trasportare col cantautore Pacifico, sovrastruttura mercantile, ogni moda. idee destinate a non sparire oltrepassa il concetto di nel breve intervallo di una “duetto” e si trasforma kermesse o di un salotto in un dialogo denso che televisivo. A quest’ultima categoria appartiene senza coinvolge sia gli interpreti che gli ascoltatori. Gli dubbio il brano “Il coraggio di ogni giorno”, presenarrangiamenti portano la firma di Celso Valli, la produzione artistica è affidata allo storico manager tato da Enzo Avitabile, “debuttante” al Festival dopo 36 anni di incredibile e invidiabile carriera, in coppia di Avitabile, Andrea Aragosa, mentre la produzione con Peppe Servillo, Premio della Critica e della esecutiva è di Mario Aragosa per Black Tarantella. Giuria di Qualità nel 1998 con gli Avion Travel per “All’inizio c’era questa canzone scritta da me in collaborazione con Pacifico – racconta il cantautore e sassofonista napoletano – io ho proposto a Peppe Enzo Avitabile, compositore e polistrumentista nato a Marianella, quartiere popolare di Napoli, nel 1955
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Nel 2004 Enzo Avitabile, decide di non rinunciare al patrimonio lessicale/musicale della sua terra ed è in questo periodo che nasce la voglia di incontrare in un progetto musicale completamente nuovo, i Bottari di Portico ensemble
davvero strumento attivo di aggregazione, necessario e vitale soprattutto in un momento storico come quello attuale, che vede sfilacciarsi i legami e aumentare le divisioni. Secondo Avitabile “la musica è un elemento fondamentale, perché a Servillo la possibilità di rileggere il testo in musica alla sua volte, attraverso parole e note, è possibile toccare maniera, in modo da dare ancora più forza al messaggio. Un dei temi particolarmente delicati, affrontandoli messaggio rivolto ai signor Nessuno, che vuole sottolineare con una forza in più. In alcuni casi, rispetto a la straordinarietà della vita determinati argomenti, di tutti i giorni e celebrare utilizzando solo le parole è Il 27 marzo 2017 Enzo Avitabile vince la voglia di farcela sempre e facile cadere nel fiume della 2 David di Donatello come Miglior Musicista, comunque: un vero e proprio retorica. Il supporto della inno alla vita. musica, in questo caso, è per aver composto la colonna sonora del film Un incoraggiamento per decisivo. Basta guardare la Indivisibili, e come migliore canzone originale tutti coloro i quali faticano storia, Pergolesi e Bob Marcon Abbi pietà di noi per andare avanti, ma non ley, tanto per cominciare”. “Il coraggio di ogni giorno” si arrendono”. Un messagè dunque un omaggio compiuto e vivo dedicato a gio di speranza, che arriva ancora più forte e chiaro grazie tutte le persone mai toccate dalla luce dei riflettoal sostegno della musica. Perché la musica può diventare
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ri, quei “poveri cristi” che vivono storie e battaglie considerate ordinarie, destinate a non entrare mai nei libri di storia, ma che invece racchiudono il senso del nostro essere umani. Il brano si apre come un fiore che offre al pubblico i suoi petali, secondo una formula espressiva innovativa, che, seguendo l’attitudine consolidata soprattutto negli ultimi lavori dell’artista, come gli album “Black Tarantella” e “Lotto Infinito”, unisce diversi registri linguistici per raccontare, attraverso l’incrocio di suoni e gesti, l’esistenza dei “fuori di vista”, coloro che vivono ai margini, in penombra, la “polvere sotto al tappeto” di una società cinica votata esclusivamente al mito del consumismo sfrenato e del successo. La ricerca musicale di Enzo Avitabile ha seguito fin dall’inizio percorsi diversi rispetto agli standard del mercato mainstream: la sua è una ricerca inesausta di nuove forme di linguaggio, di fusione tra culture che intendono arricchirsi l’un l’altra. Il soul, il blues e il jazz rappresentano la varietà di una grammatica musicale che abbraccia il mondo per raccontarlo pienamente, dal Mediterraneo all’Africa al Medio Oriente passando per Scampia. Così, dopo Sanremo, non può che proseguire il viaggio in musica di Enzo Avitabile, iniziato tanti anni fa e che oggi ancora di più assume i contorni di una vera e propria missione, i cui capisaldi sono sintetizzati alla perfezione nel best of edito da Sony Music, “Pelle differente”: 2 album che tentano di riassumere il meglio della sua prolifica produzione, 28 canzoni, di cui solo 2 inedite, per provare a raccontare una visione del mondo libera, che celebra la poesia della vita. “Dopo Sanremo – precisa ancora l’artista – va avanti per me la promozione del nuovo disco, il mio primo “Best of”, che è uscito il 09 febbraio. E poi continuerò a suonare ovunque possibile, promuovendo quella che io chiamo la “musicalizzazione dei territori”. Suonare da Londra a Copenaghen, da Agadir a San Giovanni a Teduccio, Rionero in Vulture e Agerola. Secondo me è fondamentale portare davvero la musica dappertutto, cercando di offrire i concerti free, dando cioè la possibilità a tutte le persone di godersi la musica dal vivo gratis o comunque a prezzi molto bassi. La diffu-
sione della musica è un valore irrinunciabile”. Un valore che è bene condiviso, comune denominatore per tutti i popoli, per ogni estrazione sociale, patrimonio democratico che rende finalmente tutti gli uomini realmente uguali e fratelli, pronti a ricominciare insieme, al di là di ogni difficoltà. “Il brano di Enzo racconta proprio questo – spiega Peppe Servillo, compagno di avventura di Avitabile sul palco sanremese e sodale in questa missione ecumenica della musica – la voglia di ricominciare da capo nella vita: un messaggio rivolto a tutti, in un coinvolgimento corale. Non come un sentimento unico e personale, ma come qualcosa condivisibile da tutti”. Elisabetta Pasca
La presenza scenica di Avitabile rispetta la grande tradizione del passato ma si muove liberamente nella forma e nei contenuti.
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L’ANIMA INDIE DEL FEMMINISMO HOLLYWOODIANO Greta Gerwig, la musa del cinema indipendente, esordisce alla regia con Lady Bird. E subito c’è odore di Oscar...
Forse fra poco, dopo la notte degli Oscar, il nome di Greta Gerwig sarà sulla bocca di tutti, ma già oggi gli appassionati di cinema conoscono bene il personaggio: californiana di Sacramento, viso grande e affascinante soprattutto per via dell’espressione stupefatta e degli occhi grandi, una carriera di attrice che l’ha fatta diventare la musa del cinema indipendente americano, soprattutto dei registi Joe Swanberg e Noah Baumbach (con cui condivide anche la vita, oltre che il lavoro) tra i pesi massimi del cinema lontano da major e blockbuster con film come Frances Ha e Mistress America. Ma quando l’anno scorso ha fatto uscire nelle sale Lady Bird, il suo esordio nella regia in solitaria dopo la co-direzione di Night and Weekends con Swanberg, la sua reputazione è esplosa e il film - nelle sale italiane dal 1° marzo - ha cominciato a macinare entusiasmi e premi tra cui il record di film meglio recensito della storia di Rotten Tomatoes con il 100% di recensioni positive, 2 Golden Globes (tra cui miglior commedia e miglior attrice in una commedia) e 5 candidature ai premi Oscar tra cui film e regia lanciando Gerwig come quinta donna nella storia a essere nominata come miglior regista. Il film si pone come punto e a capo di un percorso all’interno della scena cosiddetta mumblecore (film a bassissimo budget, con pochi ambienti e tanti dialoghi intimi o quotidiani) che dopo averla vista come attrice e autrice di sceneggiature dei film da lei interpretati la vede dare corpo completo a una sua idea di cinema: Lady Bird è un film sottilmente auto-biografico che racconta
di Christine, una ragazza di Sacramento che vive in un mondo profondamente cattolico ma che cerca di vivere le sue esperienze di adolescente nel 2002, tra amori e disillusioni, aspirazioni e ritorni alla realtà. Un racconto di formazione adolescenziale pieno di tutti gli elementi tipici del genere e della formazione cinematografica della sua regista, tra inciampi e imbarazzi personali, minoranze sessuali e culturali, la furba cura con cui la sceneggiatura mescola i cliché per creare empatia ed emotività ma anche la freschezza e la disinvoltura che permettono alla regista di rendere quei cliché e quelle banalità ben architettate in qualcos’altro di un apoteosi di politicamente corretto. Lady Bird infatti trasforma un racconto sulla ricerca d’identità di una ragazza in qualcosa di più ampio e profondo, in cui la forza del femminile diventa il filtro con cui guardare agli Stati Uniti degli ultimi 10/15 anni: oscillando tra consapevolezza e ingenuità, Gerwig sceglie uno sguardo alternativo alla cultura tradizionalista americana e agli Stati Uniti religiosi e chiusi in loro che hanno dato una mano alla vittoria di Trump, e prova a rileggere il tutto dall’interno, attuando proprio attraverso il gioco degli stereotipi un modo sincero di raccontare le facce opposte e complementari di un paese senza cinismo, anzi con la dedizione con cui lavora anche dentro di sé, o meglio dentro la sua protagonista. Il viaggio della scoperta di Christine è anche un viaggio simbolico (e socio-culturale), e quale simbolo migliore dell’identità che non la scelta del proprio nome, di ciò che si vuole essere e delle persone che si vogliono frequen| 75 |
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tare, del dare una fisionomia precisa eppure incerta alla propria vita? Il politicamente corretto, ma sarebbe meglio definirlo comprensione ed equidistanza, diventa un modo interessante per Gerwig per pensare e provare a capire il suo paese. Attraverso una ragazza e per nulla “comune”. E questo punto di vista ha evidentemente fatto breccia nel cuore dell’estabilishment hollywoodiano che ha arruolato Gerwig nel movimento hollywoodiano chiamato #MeToo e che lotta per dare voce alle vittime di molestie sessuali sui posti di lavoro, soprattutto nel mondo dello spettacolo, e che con qualche sospetto di calcolo ha deciso - in vista delle nomination agli Oscar che hanno escluso nomi chiacchierati in tal senso come James Franco - di rinnegare la sua partecipazione a To Rome with Love di Woody Allen, dicendo che si vergogna di aver lavorato con lui, accusato di aver molestato la figlia Dylan Farrow, accuse ampiamente decadute e confutate a vari livelli, ma il movimento non conosce ragioni se non quelle di un malinteso antagonismo al patriarcato. Un inciampo a ben vedere, ma che sottolinea anche l’intelligenza “politica” di una ragazza che ha un talento preciso, molto più posato e oculato di quello narcisista e auto-distruttivo di Lena Dunham di cui rappresenta la faccia presentabile, ma che per questo sa costruire personaggi, racconti e modi di narrarli - anche da autrice a tutto tondo - che sanno arrivare a un pubblico sempre più ampio, sempre meno settato sugli schemi del cinema indie e sulle dinamiche della nicchia intellettuale (non a caso, Gerwig non è newyorkese). Ed è per questo che Lady Bird potrebbe diventare la sua scala al paradiso. Femminista, magari, ma non troppo.
L’AUTORE: EMANUELE RAUCO Critico e giornalista cinematografico multimediale, attivo dal 2006 sul web per poi passare alla carta stampata, alla radio, alla tv e al video su YouTube. Scrive per La rivista del Cinematografo, Il mucchio selvaggio, Il sussidiario e collabora con varie testate. Selezionatore dal 2016 per la Mostra del Cinema di Venezia e curatore dei festival di Catania e Formia, ha una passione per l’uso critico dei social network e la convinzione che possano generare contenuti e non solo rumore.
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Greta Celeste Gerwig è un’attrice, sceneggiatrice e regista statunitense. Ha scritto e debuttato come regista con l’acclamato film commedia drammatico Lady Bird (2017) che ha vinto il Golden Globe per il miglior film commedia. Ha anche ricevuto due candidature al Premio Oscar rispettivamente nella sezione miglior sceneggiatura originale e miglior regista, divenendo la quinta donna ad essere nominata come miglior regista agli Oscar.
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LA MIA RICETTA DEL SUCCESSO Equilibrio, armonia, curiosità e qualità: sono questi gli ingredienti principali della cucina, e della mentalità, di Davide Oldani.
Lombardo, classe 1967, lo chef fa parte di Am“Cucina pop” ci può spiegare cosa significa quebasciatori del Gusto: associazione di oltre 80 sto termine? cuochi, pizzaioli, sommelier, maitre, manager di “Pop” non è diminutivo di popolare ma descrive l’acristoranti e professionisti “nostrani” che portano cessibilità nel gusto e la grande qualità degli ingrealta la cucina italiana nel mondo. Chef Oldani è dienti. Esprime il desiderio di amalgamare l’essenziale questo, un “artigiano”, come ama definirsi, che tra con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovai fornelli non si sente mai realmente compiuto, che zione con la tradizione. Sono convinto che la grande all’armonia dei suoi ingredienti unisce la curiosità che cucina italiana sia grande anche per la possibilità che in cucina (come nella vita) non può mai mancare. offre di essere costantemente reinterpretata: io l’ho E’ suo il ristorante D’O a Cornaredo (Milano), locale fatto con semplicità, dando valore a tutti gli ingredieninsignito della Stella Michelin ti e facendo della stagionalità nel quale si possono trovare e dell’alta qualità dei prodotti “Mi sento solamente un artigiano che piatti della tradizione locale due punti fermi. arricchiti dall’esperienza e dalla fa il suo dovere in Italia, in un piccolo fantasia dello chef. Guardando indietro al 2003, paese lombardo e che rende riconoscibile Eppure Davide Oldani doveva anno in cui ha aperto D’O, l’identità italiana nel mondo” diventare un calciatore. Era a parte premi e riconosciquesta l’intenzione iniziale, menti cosa si porta dietro? stoppata da un infortunio che lo ha portato a slacciare Mi sento arricchito sicuramente in esperienza che, in gli scarpini e a maneggiare padelle e coltelli. Il destino cucina come nella vita, è la cosa fondamentale. gli ha riservato una vita in un altro campo da gioco, quello della cucina, a organizzare e creare proprio L’Italia è riuscita ad andare oltre l’identificazione come faceva sul rettangolo verde. Dopotutto non è con pasta e pizza; quali sono ora i piatti che più andata poi così male, anche perché su questo nuovo identificano il nostro Paese all’estero? campo da gioco che è nata la “Cucina pop” di chef L’Italia oggi si identifica nei suoi prodotti tipici, si Oldani… identifica soprattutto nell’artigianalità dei cuochi che è veramente un’artigianalità fatta all’italiana. Per questo quindi ci si riconosce in quanto Made in Italy e Davide Oldani è lo chef del ristorante stellato D’O, a Cornaredo artigianato italiano. in provincia di Milano. Nel 2015 è stato ambasciatore di Expo. | 79 |
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Artigianato che ultimamente viene minacciato da prodotti contraffatti, li teme? No, non ho paura dei prodotti contraffatti perché non li uso. Sarebbe sufficiente divulgare l’idea di non utilizzarli ma di adoperare solo prodotti originali italiani Dop e, quindi, di qualità. Si sente tra i fautori del successo della cucina italiana all’estero? No, mi sento solamente un artigiano che fa il suo dovere in Italia, in un piccolo paese lombardo e che rende riconoscibile l’identità italiana nel mondo. Recentemente ha lavorato con Federer in uno spot Barilla. Che tipo di persona è e come è stato cucinare al suo fianco?
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E’ un grande numero 1, nel campo e fuori. Quello che ho notato è che un ragazzo che sa mettersi in gioco e non è un caso che si sia messo in gioco anche in cucina. Stare al suo fianco è stata un’esperienza più che positiva.
“Pop” non è diminutivo di popolare ma descrive l’accessibilità nel gusto e la grande qualità degli ingredienti. Esprime il desiderio di amalgamare l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovazione con la tradizione. Federer si aggiudicò il primo slam nel 2003, anno in cui lei apriva D’O. A distanza di 15 anni lei come lo svizzero è ancora al top della categoria. Come si rimane al vertice?
A sinistra: “Dama” una scacchiera di cioccolatini alla salsa di uvetta e alla mela caramellata. A destra: “Ciaolà”, il piatto delle Olimpiadi di Rio 2016.
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Il suo piatto preferito da cucinare? E quello che mangia con più gusto? C’è invece un piatto che proprio non ama preparare? Dall’esterno mi incuriosisce questa “nuovelle vague” che ruota attorno alla cucina degli insetti. E’ però un piatto che al momento non amo ma che, perché no, potrei approfondire nei prossimi anni. Quello che amo cucinare è invece tutto ciò che è legato alla stagione. Non c’è un piatto che preferisco mangiare più degli altri, io voglio variare: dalle verdure al pesce, dai salumi alle carni; tutti prodotti che mi compongono una dieta armoniosa. Sono io comunque che mi cucino le cose che andrò a mangiare. Mi piace poi far le prove con i miei ragazzi; facciamo nuovi piatti, discutiamo le nostre idee, ci piace sperimentare.
Più che altro bisogna essere capaci ad essere sempre sul pezzo, mettersi a disposizione del cliente per capire i cambiamenti della società. Se uno si mette a disposizione riesce a essere all’avanguardia e al passo con i tempi. Bisogna sempre tenere un occhio verso la società, i suoi mutamenti, ed il cliente in sé. Esiste la rivalità tra chef? Esiste ma è una rivalità è positiva. Una rivalità costruttiva per avere una maggiore qualità sul lavoro, una maggiore attenzione. Più che rivalità però la chiamerei competitività pulita, c’è un confrontarsi sempre corretto e questo aiuta tutti a crescere. Questo all’estero è avvenuto prima, parlo di circa 30 anni fa, in Italia in tempi più recenti. Da oggi noi in quanto a comunicazione e collaborazione tra colleghi credo sia il momento più bello della cucina italiana.
“Battuta d’inizio”, una Mousse al Gorgonzola su un campo da tennis. L’immagine è anche la copertina del nuovo libro “D’o eat better”.
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Il primo piatto di cui ha memoria quando era un bambino? Il riso allo zafferano di mia madre, che attualmente ho riproposto in una nuova versione prendendo spunto dalla crosta che si forma sotto la pentola. Ora la crosta l’ho invertita; e ne faccio una molto croccante che vada a appoggiare sul riso: in questo modo prima si mangia la crosta e poi si arriva al riso. Un’intuizione questa che deriva dal saper scavare dentro se stessi, dentro la propria cultura e territorio. Cosa ne pensa dei talent di cucina? Possono nascere dei “veri” nuovi chef? Ne penso molto positivamente perché è un’opportunità in più per sbirciare quello che c’è nel backstage della cucina, sulle modalità di lavoro
Il nuovo D’O, firmato dall’architetto Piero Lissoni, è ampio, moderno, lineare come la sua cucina, ma il concept “pop” resta invariato e sui prodotti che popolano una dispensa. Un nuovo chef può venir fuori solo se è disposto al sacrificio, alla competizione corretta con gli altri, allo studio e all’applicazione meticolosa su quello che fa. Questo indipendentemente se sia in un talent o nel privato, è poi il tempo il miglior giudice. Immagina come sarebbe stata la sua vita se avesse continuato a fare il calciatore? No non la immagino, la sognavo all’inizio ma appena il primo sogno è svanito ho pescato nel mio cassetto l’altro sogno; quello della cucina. Fortunatamente questo si è avverato e per come è andata sono molto soddisfatto. Al di fuori della cucina, altre passioni? Tutto quello che è il mondo del cibo, la curiosità sui prodotti, sui viaggi che riescono ad aprirti la mente in maniera pulita. Poi naturalmente sono molto attivo, dedico tempo allo sport e al movimento. Il buon cibo e il movimento secondo me sono gli ingredienti principali per una vita sana. Alessandro Creta | 82 |
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UNA VITA IN EQUILIBRIO 20 anni, 5 lingue parlate e tutto il mondo girato su una tavola da surf. Leonardo Fioravanti è l’orgoglio italiano in questo particolare sport, diffusissimo in nazioni come Brasile e Australia e che sulle nostre coste sta prendendo piede anche grazie alle sue imprese
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…Sì perché anche in Italia abbiamo il nostro campione di surf. Uno sport non certo diffuso nel Bel paese, un movimento però che sta man mano crescendo (parola dello stesso Leo) e che sta raccogliendo sempre maggiori adesioni da parte di bambini aspiranti “Fioravanti”. Tutto è partito dal mare romano di Cerveteri quando, all’età in cui molti ragazzini imparano a leggere, Leonardo si approcciava alle prime onde. Il resto poi è arrivato di conseguenza: le prime gare, le prime vittorie, i primi trofei. Ora Leonardo è un ragazzone appena 20enne ma che ha già girato tutto il mondo, ha cavalcato le onde più alte e che si è tolto le prime grandi soddisfazioni. E’ stato lui infatti il primo under 18 italiano a diventare campione mondiale di questa disciplina. Tra una surfata e l’altra abbiamo raggiunto Leonardo, che ci ha raccontato la sua vita fatta di spiagge, onde, viaggi e non solo.
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Come si allena un surfer per rimanere sempre competitivo e al vertice? Se ci pensi nel surf non c’è proprio una stagione come negli altri sport. Gareggiamo da febbraio a dicembre, quindi non ho praticamente mai pausa. Sono attivo tutto l’anno sia in acqua che negli allenamenti con il mio preparatore fisico per rafforzare i muscoli adatti per il surf. Oggi poi il livello e la competitività sono talmente alti che se non ti alleni ogni giorno rimani indietro: devi spingerti sempre al massimo perché se vuoi arrivare al livello degli altri non puoi permetterti di riposarti.
Sai parlare spagnolo, inglese, portoghese e francese. C’è qualcosa che vuoi dire a molti ragazzi per spronarli ad imparare più lingue? L’inglese è ormai la lingua più importante, la più internazionale. E’ importantissimo conoscere le Quando hai iniziato a surfare? Cosa ricordi lingue perché se vuoi viaggiare risulta fondadel tuo primo approccio con la tavola? mentale, sia per conoscere il mondo che per Ho iniziato più o meno a 6 anni. Quando sei rapportarsi con gente sempre nuova. Se capita così piccolo è difficile avere dei di fare un viaggio credo ricordi nitidi, ma ho memoria ognuno preferisca parlare di quando andavo al mare con un po’ di inglese piuttosto Se ci pensi nel surf non c’è proprio mio fratello più grande, anche che rimanere muto. Io poi ho una stagione come negli altri sport. lui surfista, dal quale cercavo di imparato le lingue così veGareggiamo da febbraio a dicembre, rubare le manovre e, perché no, locemente perché non sono quindi non ho praticamente mai pausa. di poterne fare di migliori. Ho mai stato un ragazzo timido Leonardo Fioravanti, un surfista italiano. dei ricordi delle prime esperienze e quindi dovunque andavo Nel 2013 è stato campione europeo junior di ASP sulla tavola vicino casa, a Cervevolevo parlare, conoscere teri, con onde piccole che con i nuovi ragazzi con i quali miei amici cercavamo di cavalcare mentre le nostre madri magari mi trovavo a surfare. ci guardavano dalla spiaggia. Nella tua carriera hai girato il mondo. In quale luoCome è cambiata la tua vita una volta scoperta la go torni più spesso? Quanto tempo riesci a passare passione per il surf? in Italia? Quando ho iniziato veramente a surfare e viaggiare è In Italia sono stato 15 giorni consecutivi a gennaio e stato un cambiamento grande ma non difficile, in quanto per me sono tantissimi perché solitamente più di una mi sono sempre divertito. A 11 anni ho iniziato a viaggiasettimana non riesco a stare, sia per i vari impegni sia re, quando non ero a casa (cioè quasi sempre) frequentavo perché altrimenti impazzirei. Fuggo perché mi manca una scuola online da privatista. Non sono mai stato un il mare. I posti dove torno più spesso sono le Hawaii e ragazzo di 15-18 o 20 anni normale perché ero complel’Australia. tamente diverso, a 15 anni avevo praticamente già girato tutto il mondo. Sono state esperienze però incredibili Ma la tua vita è solo spiaggia e onde o hai anche grazie alle quali ho imparato di tutto e di più: amici nuovi, altri interessi? culture nuove che mi hanno insegnato molto. E’ stata Mi piace sciare, quando sono in vacanza vado in monquesta la scuola migliore per me. tagna oppure in un posto dove posso giocare a golf. Se riesco a trovare anche un solo giorno per giocare a golf, Leonardo Fioravanti è un italiano nell’olimpo del surf all’interno del mio calendario di impegni, per me quella ormai noto a livello mondiale come “the Roman” è una vacanza. Seguo poi il calcio, il tennis, mi piace e “The Italian Stallion”
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guardare atleti come Tiger Wood, Nadal, Neymar, Ronaldo…tutti professionisti che ammiro molto. Ho avuto la fortuna di conoscere Marco Materazzi in occasione del Gp di Monza di F1 quando avevo 12 anni, da lì siamo rimasti molto amici. La mia vita è quasi interamente spiagge e onde, per dovere o piacere, ma ho molti altri interessi: dal fashion al golf, Moto Gp, le partite di calcio… Campione del mondo under 18 nel 2015, come ricordi quel successo, considerato soprattutto che sei stato il primo italiano a riuscirci? Quella giornata è ad oggi una delle migliori della mia vita. E’ stato un momento speciale, anche perché all’inizio dell’anno mi ero rotto la schiena e per 8 mesi ero rimasto fuori dall’acqua. Quella era una delle prime gare dalla ripresa, non ero sicuramente al 100% ma anche all’80% della condizione fisica sono riuscito a vincere. Come festeggi una vittoria? Ti dai alla pazza gioia o mantieni uno stile più sobrio? Quando posso esco con mio fratello e con gli amici. Mi piace divertirmi, certo non mi “spacco” come possono fare molti alla mia età ma qualche birretta non me la nego, soprattutto se il giorno dopo non ho impegni particolari. Pur essendo un Paese circondato dal mare in Italia non c’è una grande cultura surfistica. Secondo te a cosa è dovuto? Ti senti un po’ un pioniere italiano di questo sport? Secondo me questo movimento sta crescendo molto, quello che faccio lo faccio anche per favorire in Italia la cultura del surf perché è uno sport bellissimo. Quello che ci penalizza, se pensiamo a luoghi come Brasile o Australia, è la mancanza di onde in tutti i giorni dell’anno. Però in Italia si surfa e anche bene, a gennaio sono stato in Sardegna dove ho trovato belle onde. E’ un movimento in crescita, lo vedo soprattutto quando torno e ci sono molti bambini chiedere ai genitori di metterli sopra una tavola da surf. E’ bello vedere questa cosa. Impegni futuri? Questa stagione è partita a fine gennaio alle Hawaii, poi sarà la volta dell’Australia prima del ritorno in Europa, quindi Giappone e altre tappe. Basterà seguirmi sui canali social per scoprire ogni mio “passo”. Alessandro Creta | 86 |
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«Avevo sei anni. Mio fratello Matteo mi portò sul lungomare da Ciccio e Pallino, due amici di famiglia che gestivano un surf shop. Mi diedero una tavola e mi ci misi sopra. Mi sentivo già a casa». Leonardo Fioravanti, surfista italiano.
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300 camere, affaccio su Piazza IV Novembre a Milano e una sola missione: diventare una vera e propria vetrina espositiva per street artist. Disseminate in ogni angolo del NYX Milan Hotel si trovano infatti opere realizzate da coloro che hanno fatto la storia del writing nazionale e internazionale, da Joys a Peeta, da Jair Martinez a Yama11.
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NYX Hotel, marchio di Leonardo Hotels, a Milano sceglie di riservare ogni suo piano ad un artista diverso. Esponenti figurativi e astratti, scultori e illustratori tra cui figurano l’urban artist SKAN, il torinese Corn79, il bolognese Andrea Casciu e i milanesi UrbanSolid, senza dimenticare, tra gli altri, le opere di Etnik e Moneyless, mentre la direzione artistica del progetto è affidata all’artista israeliana Iris Barak, insieme a Question Mark, una giovane galleria d’arte milanese fondata da Daniele Decia e Stefania Sarri.
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Potente l’impronta del luogo: i graffiti, infatti, enfatizzano l’identità locale, creando un continuum tra l’hotel, la vita cittadina e le strade circostanti. La maggior parte delle opere sono realizzate dalla EAD Crew, un gruppo di artisti di strada originari di Padova, il cui stile fonde il lettering tradizionale e un 3D style di grande impatto e creatività
NYX HOTEL Piazza Quattro Novembre, 3 20124 Milano www.nyx-hotels.it/milan
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TI ASPETTA ALLA XXII EDIZIONE DELLA
PAD. 5 STAND 5080 | 5097 NAPOLI VEN 23 | SAB 24 | DOM 25 MARZO 2018 MOSTRA D’OLTREMARE www.bmtnapoli.com
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LIVING IN AMERICA Istantanee urbane da una metropoli in moto perenne. Tra innovazione, progresso e storia recente, la cittĂ che abbaglia vista dagli e con gli occhi di un italiano | 95 |
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La mitica Cheker Marathon (a sinistra), il taxi che dagli anni ’60 in poi ha popolato le strade della Grande Mela. Lo storico Yellow Cab venne prodotto e commercializzato fino al 1982 ma si può ancora trovare tra le “Avenue” di New York, per godersi un giro in città effettuando quasi un salto nel passato. Dietro all’iconico modello di taxi il Ponte di Brooklyn si staglia nel cielo di New York. Sullo sfondo i grattacieli che definiscono e caratterizzano lo skyline di New York. Appena sotto i palazzoni le acque del fiume Hudson si mescolano con quelle dell’Oceano Atlantico, in un tratto solitamente “trafficato” da amatori del kayak. Punto d’osservazione privilegiato è Brooklyn, il più popoloso dei 5 distretti di New York che conta 2 milioni e mezzo di abitanti. Sopra, uno dei tanti bus che attraversano le strade di New York. I fari del pullman tra il fumo e l’oscurità rendono questa immagine tanto suggestiva quanto misteriosa, con l’autista che guida in un quartiere tanto solitario e vuoto quanto vuoto sembra essere il bus stesso. Ci troviamo nel Bronx, una delle cinque divisioni amministrative della Grande Mela, ispirazione e location di molti film ambientanti a New York.
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L’affollata area metropolitana di New York. I vagoni, così vicini e così lontani dagli skyscrapers sullo sfondo, si snodano attraverso i quartieri della città e presto raggiungeranno i quartieri più centrali e trafficati. La “Grande New York” è la maggiore area metropolitana degli Stati Uniti d’America e settima a livello mondiale. Dalle rotaie alle strade della Grande Mela. Qui un quartiere industriale popolato da automobili parcheggiate ai lati della carreggiata, in attesa di ripartire al termine delle ore lavorative dei rispettivi proprietari. In primo piano una “full size car”, termine utilizzato nel mercato statunitense per identificare le vetture con un passo superiore ai 2,79 metri oppure che hanno un volume interno più elevato di 3.300 litri. Un’auto per nostalgici, databile attorno agli anni ‘70/’80 come molte altre che caratterizzano le strade di New York, rendendo la Big Apple una città senza tempo.
Cristiano Mazza, classe 1974, è un fotografo originario di Bolzano. Lascia l’Italia nel 1999 e trascorre 18 anni in Germania dove collabora con Giorgio Armani, Moncler e, attualmente, Tod’s. Pur mantenendo una passione sempre viva per la gastronomia, le auto sportive e l’astronomia, Cristiano prosegue sulla strada della fotografia e dell’osservazione grazie anche agli insegnamenti del suo mentore, il fotografo Peter Lik. Obiettivo e scopo di Cristiano è quello di trasportare le persone nei luoghi ritratti dalle sue foto, per poter dare la possibilità a tutti di “vivere” quelle location grazie ai suoi scatti. In fondo, basta uno sguardo alla giusta foto per “immedesimarsi” in qualsiasi luogo!
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ITALIA TRAVEL AWARDS: IL PREMIO OSCAR DEL TURISMO IN ITALIA Le fondatrici del progetto, Roberta D’Amato e Danielle Di Gianvito raccontano il successo di un’iniziativa che punta a promuovere e valorizzare al meglio il comparto turistico
guardandoci bene intorno, siamo riuscite a ideare e Italia Travel Awards, il premio nato per celebrare lanciare questa iniziativa, per premiare le eccellenze l’impegno e la competenza nel settore turistico e la professionalità di tutti coloro i quali sono protaitaliano, è giunto alla sua terza edizione, consoligonisti dell’industria del turismo in Italia. Ci siamo dandosi come appuntamento imperdibile per tutto il rivolte al pubblico dei viaggiatori e degli agenti di comparto di riferimento. Si tratta infatti del riconosciviaggio, chiamandoli a votare online e chiedendo mento più prestigioso, completo e ricercato nel settore loro di segnalare le preferenze per tutta la filiera del dei viaggi e turismo e culmina in una vera e propria settore. Abbiamo chiesto ad esempio di indicare il tour notte degli Oscar, tutta dedicata all’industria turistica operator preferito, la compagnia italiana. Le fondatrici del progetaerea con cui viaggiano meglio, to, Roberta D’Amato e Danielle “Un viaggio veramente da Oscar l’autonoleggio di fiducia al quale Di Gianvito, ci hanno raccontato è quello che regala delle emozioni si rivolgono, le compagnie di tutte le sfumature e i dettagli di indelebili, di quelle che rimangono crociere e traghetti che utilizzano un’iniziativa importante nel conper sempre impresse nel cuore.” e così via per tutte le categorie. Il testo di una promozione sinerprogetto si articola in più fasi: si gica e funzionale di un settore Roberta D’Amato, fondatrice dei Italia Travel Awards inizia nei primi giorni del mese economico cruciale. di ottobre, durante i quali agenti di viaggio e viaggiatori possono effettuare le votazioni online e poi tutto Qual è la storia degli Italia Travel Awards, il priculmina nella seconda metà di maggio, con una serata mo premio turistico italiano? di premiazione, una vera e propria Notte degli Oscar, Il progetto degli Italia Travel Awards, i nostri Oscar in cui tutti gli attori del palcoscenico del turismo pardel turismo, è nato tre anni fa, quando il mondo del tecipano nella speranza di essere chiamati sul podio turismo si trovava in un momento di difficoltà, in per ricevere questo riconoscimento. Le votazioni sul cui c’era poco spirito d’iniziativa, poco entusiasmo. nostro sito sono aperte fino al 30 marzo (www.italiaEravamo alla ricerca di una nuova spinta che potesse travelawards.it): è sufficiente registrarsi per votare riaccendere quella passione che dovrebbe caratterize inoltre, sempre sul sito, è possibile partecipare al zare per antonomasia il mondo dei viaggi. Alla fine, | 100 |
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Cosa possiamo prevedere per questa terza edizione? Le aspettative sono molto alte. Le prime due edizioni hanno riscosso un notevole successo: il primo anno abbiamo registrato 350 partecipanti e il secondo circa 400. Si tratta di un’occasione che è diventata estremamente importante per il mondo del turismo italiano, è un evento al quale tutti vogliono partecipare, sognando la serata di gala finale, un evento davvero speciale. Avremo red carpet, fotografi, canali tv e porteremo sul palcoscenico tutte le professionalità e le eccellenze del comparto turistico. Inoltre, quest’anno abbiamo introdotto un premio speciale, su candidatura, dedicato al turismo accessibile, che ci sembra un tema fondamentale da mettere sotto i riflettori. Chiederemo a tutti gli enti che si impegnano per rendere percorsi, territori e strutture più accessibili a chi ha difficoltà, motorie o di altro genere, di presentare i loro progetti a una giuria selezionata, la quale sceglierà alla fine il più meritevole.
concorso parallelo “Rispondi e vinci”, con in palio 8 pacchetti di viaggio per una destinazione del Mar Rosso. Partecipare da votanti significa quindi non solo poter esprimere la propria opinione, ma accedere all’opportunità di vincere un premio allettante. A chi è destinata la vostra iniziativa? C’è ovviamente spazio per i marchi più importanti e riconosciuti, ma, allo stesso modo, riserviamo una grande attenzione nei confronti delle piccole aziende di nicchia, come ad esempio gli operatori che curano determinate destinazioni con un approccio tailor made, concentrandosi su pacchetti più particolari, su località che magari non saltano subito all’occhio. Per esempio, l’anno scorso in finale abbiamo avuto gli Stati Uniti, una destinazione classica, ma anche Dubai, che è una meta che negli ultimi anni sta crescendo in maniera continuativa. Sono state premiate le Maldive, come migliore destinazione mare, ma anche l’Australia, una soluzione molto affascinante per la natura, per l’avventura e per le attività sportive promosse. Il panorama insomma è estremamente variegato. | 101 |
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Roberta D’Amato e Danielle Di Gianvito, fondatrici di Italia Travel Award
Che peso hanno i social network all’interno del progetto Italia Travel Awards? I social network sono stati assolutamente determinanti fin dal primo anno per far conoscere l’iniziativa. L’anno scorso abbiamo compiuto un altro piccolo passo in avanti, mandando in onda in streaming la serata finale, che così è stata seguita da diverse migliaia di follower interessati a scoprire i vincitori. Le stesse aziende candidate si mettono molto in gioco sui loro canali social per raccogliere il maggior numero di preferenze. I social sono stati dunque una sponda decisiva già in passato e continuano ad esserlo. Che ruolo può giocare oggi l’Italia nel panorama del turismo internazionale? L’Italia è senza ombra di dubbio una destinazione importante che può guadagnare ancora più posizioni di rilevanza. Come destinazione, per i primi due anni, il nostro paese è stato premiato per il patrimonio culturale, ma sappiamo benissimo che l’Italia non è solo questo. Il turismo abbraccia tanti settori paralleli, dalla cultura allo sport, dalla natura all’enogastronomia e l’Italia è una meta completa sotto tutti questi punti di vista. Soprattutto il versante dell’enogastronomia, in questi ultimi anni, è molto valorizzato e può fare sempre di più la differenza. Progetti per il futuro? Ci auguriamo che questa manifestazione possa continuare a crescere di anno in anno. Stiamo ricevendo grandi attestati di fiducia dai follower, che votano con grande entusiasmo e sostengono con passione i propri beniamini. Perciò ci auguriamo che questa partecipazione aumenti sempre di più e l’evento possa consolidarsi come un appuntamento imperdibile per la promozione del settore e dei suoi operatori. In conclusione, cosa rende un viaggio veramente da Oscar? Un viaggio veramente da Oscar è quello che ti regala delle emozioni davvero indelebili, di quelle che rimangono per sempre impresse nell’anima e nel cuore. Elisabetta Pasca | 102 |
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OGNI GIORNO UNA NUOVA INDIA L’India è da sempre in grado di compiere una magia sotto gli occhi attoniti del viaggiatore, una magia che lo costringe a tornare più e più volte, nel vano tentativo di esaurirne la conoscenza
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Una terra vibrante ed esotica nella quale tradizione e gloria reale si esprimono in un trionfo di colore che rompe la continuità dell’immenso sfondo di natura e paesaggio. La bellezza è tutta nelle tante differenti realtà che la compongono, ma che convivono in una globale armonia. Gente, tradizioni, costumi, musica, cucina tutto qui è intrigante, perfino i monumenti, i forti inespugnabili, le maestose magioni trasudano cultura e tradizione ed esaltano risorse naturali di assoluta bellezza. Ogni età, ogni dominazione ha lasciato le sue tracce nei grandi monumenti dell’India: i grandi stupa che celebrano i momenti salienti della vita del Buddha, i templi scavati nella roccia e le pitture murali, le grandi architetture dell’era musulmana, i sontuosi palazzi. Non semplicemente luoghi, ma scenari di indimenticabili esperienze. Atmosfere sovraccariche di spiritualità, strade intricate e talmente dense di umanità da consentire a ognuno di raccontare la propria India. A modo suo. Esistono luoghi che, oltre ad essere veri e propri paradisi tropicali, mantengono forti tradizioni culturali dedicate proprio alla scoperta dell’individuo e del sè. Ne è un esempio lo Stato Meridionale del Tamil Nadu, antica patria della civiltà dravidica, gonfia di tradizioni religiose, filosofiche, artistiche, letterarie, mantenute nei secoli fino ad oggi. Una terra che quasi non è stata toccata dalle invasioni straniere e che mantiene intatta l’eredità indiana come in nessun’altra regione del Paese, una delle culture più antiche e complesse del mondo. Lo si deve in gran parte ai Tamil, un popolo gentile ed affascinante, noto in tutta l’India per le sue spiccate capacità matematiche e scientifiche e per i colori brillanti dei sari delle donne che ornano i loro lunghissimi capelli neri con fiori freschi di stagione. Da sempre i Tamil si sono dedicati alla religione, esprimendo il loro fervore nell’arte, con templi eretti come atto di fede e arricchiti dall’opera di valenti artigiani. Qui è nata anche la famosa danza ritmica indiana “Bharat Nathyam” che veniva eseguita nei templi in onore degli dei. La capitale Chennai (Madras), nota come “l’accesso per il Sud”, è una roccaforte dell’induismo e centro proprio di quella danza tradizionale indiana e della scultura templare, oltre ad essere una città efficiente e brulicante di vita, con un’architettura che non ha uguali nel paese e un lungomare tra i più belli al mondo. | 106 |
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In un viaggio in quest’area non si può prescindere da una visita all’attraente tempio di Meenakshi, uno dei luoghi di riferimento architettonici e culturali dell’India. L’entrata principale, circondata da alte mura, si affaccia sul lato orientale ed è chiamata «Santuario delle otto dee». Ad accogliere fedeli e visitatori negozietti e bancarelle, per consentire a ognuno di portare al tempio il proprio dono, che si tratti di incenso, frutta, fiori, noci di cocco. Proseguendo si incontra il Golden Lotus Tank, la piscina per le sacre abluzioni, e verso Nord il vero e proprio tempio-santuario della dea Meenakshi, contornato da quattro Gopuram, torri decorate e vivacemente colorate, alte 46 metri. Nel tempio ci si può muovere liberamente, ma sempre tenendo a mente che scarpe, calze e macchina fotografica vanno lasciate fuori e che non è possibile accedere ai sancta-sanctorum, il cuore del tempio riservato agli hindu. Per la visita si può adottare l’abitudine dei devoti che si muovono all’interno del tempio procedendo sem-
Nel tempio Meenakshi ci si può muovere liberamente, ma sempre tenendo a mente che scarpe, calze e macchina fotografica vanno lasciate fuori pre lungo un percorso in senso orario, giungendo nei pressi del cuore del tempio solo dopo averlo circumnavigato almeno una volta, operazione che potrebbe richiedere anche un paio di giorni se ci si sofferma sulle statue- 28.000 solo sulle torri - e sulla storia. Una buona idea dopo avere vagato all’interno del tempio è salire sulla terrazza di uno degli empori nati davanti alle mura e osservare il complesso dall’alto, per avere un’idea globale della maestosità della struttura. Un altro aspetto assolutamente da non perdere, è l’incontro serale tra la divinità Shiva e la dea Meenakshi, la “dea dagli occhi di pesce”. Perdersi in un monumentale misticismo, camminare seguendo l’intuizione del momento, lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera sospesa e dai giochi di ombra e luce, rimanere incantati dall’incessante andirivieni di fedeli… Benvenuti nel Sud dell’India! www.indiatourismmilan.com www.incredibleindia.org Margherita Pituano | 108 |
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IL FASCINO DEL MITO Meenakshi nacque sulla terra a seguito di un sacrificio con il fuoco fatto da un potente re che non aveva figli e desiderava un figlio maschio che regnasse alla sua morte. Comparve invece una bellissima bambina con tre seni, il terzo sarebbe scomparso quando la fanciulla avesse incontrato l’uomo da sposare. La fanciulla venne cresciuta come un maschio e divenne un abile condottiero. Arrivò a conquistare le terre del Nord e sul monte Kailash incontrò Shiva: il dio si innamorò di lei e lei perse il terzo seno. I due tornarono a Madurai per sposarsi, dopo qualche anno tornarono in cielo lasciando sul trono il figlio, capostipite della dinastia Pandya a cui si attribuisce la prima edificazione del tempio.
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ROMA CAMBIA MARCIA CON I MOTODAYS I più grandi brand motociclistici si danno appuntamento nella Città Eterna. La “matita” del logo di quest’anno è Aldo Drudi, l’artista delle grafiche dei caschi di Valentino Rossi Tornano a ruggire i motori nell’imperdibile rassegna romana delle due ruote. Presso i padiglioni di Fiera di Roma, dall’8 all’11 marzo, si ripropone l’annuale appuntamento con Motodays, giunto alla sua edizione numero dieci. Occasione irrinunciabile per tutti gli amanti delle moto: non solo dalla Capitale ma anche dal resto dell’Italia sono attese decine di migliaia di visitatori che potranno venire in contatto con modelli nuovi e storici, toccare con mano le anteprime del 2018 e provare le moto nelle aree esterne dedicate ai test. Arrivano da tutto il mondo, e da tutti i brand più importanti, i modelli che arricchiscono la rassegna romana. Presenti Honda, Suzuki, Harley-Davidson, ma anche l’italianissima Mv Agusta. Firma “speciale” che ha disegnato logo e campagna pubblicitaria di Motodays è Aldo Drudi, artista di livello interna-
zionale che sul curriculum può vantare collaborazioni con Ducati e Yamaha, nonché la realizzazione delle grafiche dei caschi dei piloti più famosi del mondo (Valentino Rossi in primis). Una “matita” che vanta un profondo legame col mondo delle moto: Drudi, infatti, è un romagnolo doc come molti dei motociclisti che possono vantare partecipazioni e vittorie in campionati mondiali delle due ruote. “Molta della storia del motociclismo ha a che fare con Roma” ha dichiarato l’artista, “e quello di fare una cosa sulla fiera di Roma è stato un invito a nozze. La prima mossa è stata aggiungere ‘Roma’ al logotipo che esisteva: è clamoroso poter Dall’ 8 all’ 11 marzo 2018, la Fiera di Roma ospiterà la decima edizione di Motodays, una manifestazione che è riuscita a posizionarsi come secondo salone in Italia per l’universo delle due ruote.
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spendere il nome di una città così importante.” C’è grande attesa attorno ai nuovi modelli che Honda svelerà durante la rassegna romana. La casa giapponese presenterà in anteprima la nuova CB1000R 2018, esemplare dal motore potenziato che si avvale di 20 CV in più rispetto al modello precedente per un totale di 145 CV, 104 Nm di coppia e la nuova gestione elettronica del gas Throttle by Wire con 4 Riding Mode. La CB1000R+ si avvale di Quickshifter di serie e nuovi dettagli che impreziosiscono lo stile unico di Honda. Sarà presente anche Suzuki che, tra gli altri modelli, toglierà il telo dalla SV650X, con i suoi dettagli che evocano le moto da corsa di un tempo. Le linee tondeggianti del suo cupolino trovano continuità nei pannelli laterali, nella sella a cannoncino e nel codino, creando una silhouette grintosa. Il serbatoio è impreziosito dalla classica scritta Suzuki al posto della S in rilievo. Un modello sopra le righe, totalmente fuori dagli
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La costante crescita che ha caratterizzato Motodays sin dalla prima edizione ha dimostrato che il format è vincente: una manifestazione che racchiude esposizioni, presentazioni e novità da vedere e da provare.
Sotto, da sinistra a destra: CB1000R 2018, SV650X, 2018 MV Agusta Dragster 800, Fat Bob 114 harley
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schemi, è la Dragster 800 RR di Mv Agusta. La versione 2018 ha in dotazione un motore tre cilindri che deriva direttamente da quello sviluppato per la Brutale 800 RR, oggetto di numerosi interventi tecnici che hanno permesso l’omologazione Euro 4 e, al contempo, contribuito a ottenere significativi incrementi dell’affidabilità e delle prestazioni. Non poteva mancare nella Città Eterna l’icona di Harley Davidson. A catalizzare l’attenzione ci pensano la Fat Bob 114 (già una best seller) e la versatile Sport Glide lanciata a EICMA lo scorso novembre. Tutti i nuovi Softail vantano sospensioni più performanti, telaio più rigido e leggero e montano i nuovi motori Milwaukee-Eight. www.motodays.it
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MOTODAYS 2018 Date:dall’11 al 18 marzo 2018 Giovedi 9 marzo 10:00-19:00 Venerdi 10 marzo 10:00-19:00 Sabato 11 marzo 10:00-20:00 Domenica 12 marzo 10:00-19:00 Centralino Fiera Roma 06.65074200 Ingresso: 16 euro Sito: www.motodays.it Mail: info @motodays.it
Alessandro Creta
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INCONTRO A GINEVRA Ritorna l’appuntamento con la kermesse dell’auto più importante dell’anno: il Salone di Ginevra. Molte le novità, dalle inedite ibride alle emozionanti hypercar
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namera E-Hybrid - con una potenza combinata di circa 460 Dall’8 al 18 marzo la città Svizzera ospiterà l’88esima cavalli. L’autonomia in modalità 100% elettrica consentirà edizione del Salone Internazionale dell’Auto, inconalla nuova Bentayga un’autonomia massima (stimata) di tro imperdibile per i maggiori brand mondiali, considerato poco meno di 50 km. uno dei più importanti - se non il più importante – tra gli Tra le tedesche in casa Bmw troviamo la lussuosa X7, eventi europei dedicati alle quattro ruote. presentata al Salone di Francoforte, un SUV inedito sul La scorsa edizione i numeri da record hanno confermamercato, elegante e prestante capace di intimorire “i più” to questo trend: 175 novità assolute presentate su oltre con le sue dimensioni importanti alleggerite stilisticamen900 auto portate a Ginevra da più di 180 espositori, con te dal posteriore stretto e dalle il numero degli spettatori che linee di design dinamiche che ha sfiorato le 700mila presenze Il Salone di Ginevra 2018 è la kermesse creano un movimento in avannelle due settimane di show. Le dell’auto più importante dell’anno, ti fluente. Il cofano a doppio 11 giornate del Salone saranno rene in posizione verticale di precedute dai due giorni riserun evento ricco di novità dove le Case grande impatto, le potenti prevati alla stampa e all’elezione automobilistiche presentano in anteprima se d’aria e le superfici eleganti della Car of the Year 2018 con i loro nuovi modelli. Il Ginevra Motor Show creano un look moderno e le sette finaliste che vedremo 2018 si terrà dall’8 al 18 marzo deciso, che esprime grandeztra poco nel dettaglio. Iniziamo za, magnificenza. Gli interni dalle novità più interessanti, a regalano l’idea di una proiezione verso il futuro con nuovi partire proprio dalla ibrida plug-in Bentley Bentayga, una riferimenti nel campo della connettività e dei servizi vettura che si colloca in primo piano per quanto riguarda digitali: l’interfaccia degli utenti consente di comunicare le alimentazioni eco-friendly. L’inedita ibrida affiancherà sia con l’esterno sia con gli altri utenti all’interno dell’abisul mercato gli altri due modelli tradizionali (diesel e tacolo. Il senso del lusso, per questa auto definita come la benzina), cavalli di battaglia del brand britannico. Sotto il madre dei SUV Bmw, è confermato anche dall’interessante cofano dell’ibrida si nasconde un V6 turbo benzina da 2.9 concept di luce d’ambiente che accompagna guidatore e litri e 330 cv accoppiato a un secondo motore elettrico da passeggeri nel viaggio con effetti interattivi. Finestrini e 136 cavalli - medesimo powertrain già visto su Porsche Pa-
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tettuccio panoramico in vetro - dal parabrezza al retro - offrono un senso di spaziosità senza precedenti. Non da meno è la Mercedes che si presenta con la nuova generazione di Classe A - e la premiere europea di Classe G - non certo una rivoluzione per la Stella a tre punte che mantiene la piattaforma MFA. Tra le novità il motore 1.3 turbo benzina, frutto dell’alleanza con Renault e Nissan, montato sulla Classe A 200, capace di sviluppare 163 cv. Ciò che spicca nella nuova Classe A sono gli interni più tecnologici con due schermi in “stile tablet” uno affiancato all’altro, dedicati il primo all’infotainment e l’altro alla gestione del pannello di controllo. A Ginevra l’Audi porta in strada la nuova Q3, un SUV pronto a battagliare con la Bmw X1. L’estetica della nuova Q3 presenta un restyling importante nella griglia anteriore e una linea più spigolosa che si estende fino ai fari che adottano un taglio somigliante a quello dell’Audi A5 e dell’Audi A8. Il nuovo SUV tedesco apporta anche un cambiamento alla piattaforma, ora MQB, con abitacolo più leggero, resistente e spazioso rispetto al precedente. I motori variano
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dall’ibrido PHEV e-tron fino al poderoso RS turbo a cinque cilindri, più leggero e in grado di emanare ben 390 cv. Altra zona geografica ricca di novità - come sempre - è l’Asia: i giapponesi si rivolgono al mondo dei SUV con la nuova Subaru Forester e il nuovo Suzuki Jimny, quest’ultimo atteso da tempo (visto l’ultimo restyling risalente a quasi venti anni fa). La nuova
Con la X7, BMW strizza l’occhio al mercato Nordamericano ed espande ulteriormente verso l’alto la sua offerta di prodotti di lusso, andando a marcare ancora più da vicino Mercedes e Range Rover. Jimny si rifà il look a partire dalla nuova carrozzeria in stile Mercedes Classe G, senza abbandonare le sue origini da fuoristrada boxy in un mercato ricco di SUV. Gli spazi interni sono leggermente maggiorati e anche in questo caso resta inalterata l’impronta spartana old school ma con rifiniture e dotazioni che ringiovaniscono l’auto, ad esempio in dotazione al
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Audi Q3, la nuova Suzuki Jimny e la nuova generazione Mercedes Classe C che debutta a Ginevra in versione Berlina e Station Wagon
centro della plancia un infotainment touch screen. Vero, niente di che, ma il punto di forza della Jimny è l’essere un’auto compatta e appositamente progettata per i sentieri di montagna. Solo due opzioni per il motore: benzina 1200 cc aspirato da 90 cv nella versione “entry-level” o 1000 cc a benzina Booster da 112 cv. Vivaci anche i brand coreani che negli ultimi anni hanno saputo far valere i loro nuovi affidabili modelli dotati di tecnologie interessanti. Kia si presenta al Salone con la Rio GT-Line, versione sportiva della citycar con un frizzante motore 1.0 turbo a benzina da 120 cv e cambio manuale a 6 marce. Introdotti particolari sportiveggianti all’esterno e all’interno, come il volante e la rifinitura carbon look della plancia. SsangYong introduce il nuovo pick-up: la Musso 2018 che promette un bel salto in avanti nel segmento. Nascosta sotto la lamiera troviamo lo stesso pianale della nuova Rexton, una base meccanica che consentirà al nuovo pick-up di muoversi agevolmente in situazioni di off-road. Anche l’abitacolo trova delle mutazioni importanti, trasformandosi da veicolo da lavoro in quello di auto premium; il motore in dotazione, sul nostro mercato, sarà un 2.2 litri 4 cilindri turbodiesel da 178 cv disponibile sia in abbinamento alla trazione posteriore sia 4x4. La trasmissione automatica a 7 rapporti porta la firma Mercedes-Benz. Tra le auto da sogno emerge l’immancabile italiana, sembra infatti sicuro il debutto della nuova Ferrari 488 Sport Special Series, già soprannominata da molti 488 GTO, che vanta un motore biturbo da 3.9 litri, il più potente V8 da 700 cv. Rispetto alla classica 488 però non ha solo più motore, alla versione Special (o GTO) sono stati introdotti elementi fissi e mobili sulla parte frontale e posteriore, con lo scopo di migliorare l’efficienza in termini di resistenza e deportanza, grazie a soluzioni ispirate anche alla F1. Tra le altre supersportive spicca anche la McLaren con la splendida hypercar dedicata al pilota brasiliano Ayrton Senna. L’omonima McLaren sarà prodotta in soli 500 esemplari ( il cui prezzo minimo indicativo è di 950.000 euro) che adottano una motorizzazione termica: un V8 4.0 litri biturbo da 800 cv e 800 Nm di coppia. Il | 117 |
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motore è collocato al centro e la trazione è rigoroLe sette regine samente posteriore, gestita da un cambio a doppia Come ogni anno la sfida per aggiudicarsi l’ambito frizione con sette rapporti. Interessante l’ennesimo titolo di Car of the Year vede sette finaliste e anche dettaglio capace di far accelerare il battito del cuore quest’anno la premiazione sarà fatta al Salone agli appassionati: il ritorno delle portiere laterali con Internazionale di Ginevra. In lizza, tra le possibili profilo di apertura a diedro, cioè vincitrici, anche l’Italia con che scoprono anche una porziol’Alfa Romeo Stelvio, il SUV All’esposizione non mancheranno ne del tetto. Infine, altro punto del Biscione che potrebbe i più importanti marchi, con debutti, di forza è il peso ridotto all’osso: rivendicare la sconfitta subita solo 1.198 kg grazie all’importandalla sorellina Giulia (seconconcept e tante innovazioni in termini te utilizzo della fibra di carbonio; da alle spalle della Peugeot di tecnologia e design, oggi diventate 3008). Tra le altre candidate insomma una biposto omologata centralissime nel settore delle automobili. ci sono, poi, due modelli delper l’uso in strada ma che ha la stessa tipologia dell’Alfa: come habitat naturale la pista. la Citroën C3 Aircross e la Volvo XC40, concorrenti Del resto, cosa aspettarsi da una vettura che porta un di tutto rispetto che rappresentano una larga fetta nome così? del mercato attuale. Nella lista non potevano mancare le tedesche con la nuova “ammiraglia” Audi A8 Il Salone di Ginevra 2018 vedrà la presentazione del nuovo e la super-tecnologica Bmw Serie 5. Non sorprende Range Rover SV Coupé, modello dal lusso estremo studiato per celebrare i 70 anni del marchio. Verrà prodotto in la presenza (meritata) della sportiva Kia Stinger 999 esemplari largamente personalizzabili commercializzata in Italia con due motorizzazioni:
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La BMW i8 Roadster si presenta futuristica fin dai minimi particolari. Il suo stile innovativo esprime un linguaggio di linee dinamiche difficilmente superabile.
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SALONE INTERNAZIONALE DELL’AUTO DI GINEVRA 2018
il potente 3.3 litri V6 biturbo benzina da 370 cv e il 2.2 litri turbodiesel da 200 cv, entrambi abbinati al cambio automatico Kia a 8 rapporti. E neanche quella della piccola, e sempre apprezzata, Seat Ibiza. Il 5 marzo conosceremo la vincitrice del riconoscimento internazionale, patrocinato da sette riviste europee che premiano il miglior modello lanciato sul mercato nell’anno in corso e regolarmente in vendita entro il 31 dicembre 2017. La giuria, formata da 60 giornalisti specializzati e provenienti da tutta Europa, non avrà vita facile per decretare la migliore, quella che porterà “sul cruscotto” la medaglia olimpica del mondo automotive.
Date: dall’8 marzo al 18 marzo Orari: 8,9 marzo: dalle 10:00 alle 20:00 9,10 marzo: dalle 10:00 alle 20:00 11 marzo: dalle 9:00 alle 19:00 12, 13, 14, 15, 16 marzo: dalle 10:00 alle 20:00 17, 18 marzo: dalle 9:00 alle 19:00 Biglietti: 16 franchi Sito web ufficiale: www.gims.swiss
www.saloneautoginevra.com Stefano Valentini
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PAROLA D’ORDINE: ALL INCLUSIVE Il noleggio a lungo termine resta in cima ai desideri di quadri e dirigenti delle imprese del nostro Paese quale bene tangibile e soluzione ideale per concentrarsi sul proprio lavoro, mentre esperti qualificati si prendono cura dell’auto
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Oggi il NLT si può considerare uno strumento di grande importanza per le aziende, per fidelizzare il dipendente e sottrarlo alle sirene della concorrenza, un aspetto quanto mai importante in un periodo in cui sulle risorse umane vengono investiti ingenti sforzi finanziari e notevoli aspettative. Il fleet management consiste nel beneficiare dei servizi di noleggio, lasciando alle aziende la proprietà dell’auto, una formula vincente utilizzata da imprese di ogni dimensione che hanno veicoli in proprietà o in noleggio e che scelgono di demandare in outsourcing solo una parte dei servizi. In questo quadro si inserisce Automotive Service Group che svolge attività di mediazione e consulenza nel settore del Noleggio di autoveicoli a lungo termine in partnership con ALD Automotive, gruppo leader mondiale nel settore del noleggio a lungo termine e della gestione delle flotte aziendali, grazie alla consolidata esperienza e qualità dei servizi maturata in oltre 50 anni di attività. L’attività di Automotive Service Group è rivolta principalmente a professionisti e PMI che intendono avvalersi dei vantaggi derivati dai servizi di Noleggio a Lungo Termine che la società è in grado di offrire, grazie alla partnership di ALD Automotive. Scegliere il Noleggio a Lungo termine significa potersi concentrare sul proprio lavoro, mentre esperti qualificati si prendono cura dell’auto. La formula può variare da uno a tre anni, e meno frequentemente si può estendere fino a 4860 mesi. E’ previsto il pagamento di un canone mensile come copertura delle spese dalla tassa di proprietà, bollo, manutenzione ordinaria e straordinaria alla gestione dei sinistri, assicurazione, cambio pneumatici e gestione delle multe. L’azienda che prende a noleggio il veicolo deve badare al solo carburante e seguire le istruzioni per una corretta manutenzione dell’auto, con controlli periodici nelle autofficine convenzionate. Il canone varia a seconda del tipo di veicolo noleggiato, della durata del contratto, del chilometraggio previsto, e in base al tipo di servizi supplementari che vengono scelti: auto sostitutiva, strumenti di gestione della car policy, rapporti informativi sull’utilizzazione dell’autoveicolo e la carta di credito per l’acquisto del carburante.
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I VANTAGGI DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE • Finanziari: nessuna anticipazione e immobilizzo di capitali per l’acquisto del veicolo, il pagamento della tassa di proprietà e i servizi legati alla gestione del veicolo; • Gestionali: la possibilità di prevedere un pacchetto di servizi “all inclusive” ed un canone fisso mensile, eliminano il rischio di dover sostenere spese non programmate, facilitando la pianificazione dei costi legati alla gestione del veicolo; • Amministrativi: tutte le attività, sia in ufficio che su strada, sono terziarizzate; • Economici: il potere d’acquisto di un grande operatore consente di accedere a costi estremamente competitivi per i veicoli, l’assicurazione, la manutenzione ed il finanziamento. Automotive Service Group partner of ALD Sede Operativa: Viale dell’Esperanto, 71 Zona Eur Roma Tel. 06.87752179 email: segreteria@automotivesg.com Showroom SICCA: Via Leone XIII snc angolo Viale Gregorio VII, Roma Web: www.automotivesg.com
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QUANDO UNO YACHT DIVENTA SUPER Presentato in esclusiva a Milano il nuovo progetto della nave da diporto di 85 metri: un lavoro realizzato da Tommaso Spadolini, tra i più autorevoli designer navali a livello mondiale.
“Una parte fondamentale del processo di design è stata l’analisi delle molte navi commerciali lanciate da Rosetti fino ad oggi. Navi che devono operare ininterrottamente in qualsiasi condizione metereologica”. Queste le parole del progettista del nuovo superyacht Rosetti: funzionalità ed estetica si incrociano nella realizzazione dell’85 metri Expedition Supply Vessel voluto da Rosetti Superyachts. I dettagli del progetto di questo super panfilo sono capaci di mettere in imbarazzo sin da subito per la scelta sorprendente nelle varietà di soluzioni originali e innovative che
vengono proposte; un esempio, per cominciare, sono le due versioni con helipad (sì avete letto bene, un eliporto a bordo) posizionato a centro nave o a poppa, secondo il desiderio dell’armatore. Sin dai primi disegni e dalle prime immagini trapelate è risultato evidente il carattere della tradizione costruttiva e progettuale dello storico cantiere che mantiene oltretutto la concezione tipica dei più grandi yacht: tanto spazio all’aperto, grande funzionalità e interni capaci di trasmettere confort e lusso. Come accennato in precedenza, il concept della 85 metri è disponibile in due
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versioni, con un helipad a centro barca, oppure con la stessa superficie verso poppa che offre il vantaggio di potere posizionare uno scafo a vela nella zona centrale, senza dover limitare l’operatività dell’elicottero. Da Expedition qual è non può mancare la presenza dei grandi tender, il superyacht ne può ospitare fino a due. Lo stile esterno firmato Spadolini è mascolino e robusto, la struttura terrazzata si concentra nella parte di prua, restringendosi mano a mano che si sale con
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i ponti, che sono ben cinque; nella zona dell’opera morta le vetrate alleggeriscono la struttura aggiungendo un tocco di eleganza. “È il più ‘autentico’ yacht che abbia disegnato nei miei 40 anni di carriera,” dichiara il designer italiano. Essendo un progetto custom gli armatori hanno la possibilità di scegliere i propri interior designers, anche se Spadolini ha comunque sviluppato un’identità di interni che non eccede nello sfarzo e gode di tutti i confort possibili. Tra i cinque ponti a disposizione quello inferiore è
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dedicato all’equipaggio e comprende la cucina, la zona pranzo, una lounge e 12 posti letto. Qui si trovano anche le aree tecniche, la lavanderia, una cella frigorifera, un’officina e il deposito per i rifiuti. Salendo sul ponte principale si possono trovare quattro cabine doppie per gli ospiti e un’altra cabina equipaggio, mentre all’armatore è riservata una suite a tutto baglio nella zona di prua. I bagni sono privati e separati (lui&lei), mentre il guardaroba è walk-in. Continuando a esplorare il panfilo si giunge sul ponte superiore a prua, | 125 |
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Trattandosi di un progetto totalmente custom, gli armatori possono scegliere i propri interior designers, ma Spadolini ha comunque sviluppato un’identità di interni contemporanea e confortevole
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anche questo riservato all’armatore con uno studio e un accesso all’aperto che porta alla piscina; su questo deck si trova a poppa un altro salone che funge da media room e sky lounge. Infine, per mantenersi in forma, c’è l’area wellness, un camerino e il bagno sono collegati tramite un corridoio all’enorme piattaforma (beach club) poppiero con palestra e pianerottoli abbattibili su entrambi i lati. È interessante notare la particolare forma della carena, sviluppata dagli architetti navali presso Rolls-Royce Marine, in Norvegia, con l’obiettivo dichiarato di “ottenere la massima efficienza e marinità anche con cattivo tempo”;
garantita anche la priorità della “navigazione asciutta” attraverso tre elementi ingegneristici: la caratteristica prua a forma di campana che riduce gli spruzzi, un ingresso sottile in acqua e un’altezza del ponte a prua di 12,5 metri sul livello del mare. Infine un nome di primo ordine. Rolls-Royce è stato scelto come partner per la dotazione di motori, sistemi propulsivi elettrici e trasmissioni. La propulsione diesel-elettrica sfrutta quattro motori MTU 16V 4000 come generatori diesel combinati con pods Azipull di Rolls-Royce per una velocità massima di circa 20 nodi e una di crociera di circa 15 nodi; i pod rotanti a trazione assicurano inoltre un’eccellente manovrabilità, una riduzione dei consumi, una guida precisa e livelli ridotti di rumori e vibrazioni.
Lo stile esterno firmato Spadolini è mascolino e robusto, ma le vetrate aggiungono un tocco di eleganza tipicamente superyacht glamour, ad un design comunque perfetto per un expedition yacht o uno shadow vessel.
www.rosettisuperyachts.it Stefano Valentini | 126 |
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DREAM WIFE
by “Dream Wife”
by Riccardo Cavrioli
(Lucky Number - 2018)
HOLD ON TO YOUR HEART
by “THE XCERTS” (Raygun - 2018)
È dall’inizio del 2016 che sentiamo nominare, in ambito indie-rock, sempre più con insistenza il nome Dream Wife. Finalmente ecco il loro esordio. La premiata ditta composta da Rakel Mjöll, Alice Go e Bella Podpadec ci tira dentro a forza in un mondo colorato e scoppiettante in cui riot grrrl, Blondie, Bowie, Bangles e pure delle Spice Girls (strafatte di Red Bull) vengono frullate senza tregua, con il risultato di avere un disco di una freschezza più unica che rara. Grintose e naturalmente contagiose, le tre fanciulle alzano il dito medio alla società, sanno parlare di femminismo in modo sincero, diretto, con tutte le paure e le necessità del caso (in modo che anche la controparte maschile possa capire bene), ma nello stesso tempo hanno quella voglia di fare casino, di divertirsi e di farci muovere che esplode in un pop-punk incalzante e ricco di groove.Tutto funziona a meraviglia. L’alchima fra le signorine è altissima e l’aria è realmente satura di scintille melodiche pronte ad esplodere in ritornelli travolgenti, a tal punto che ogni brano è pura dinamite, mentre Rakel varia spessissimo sul tema vocale, Alice piazza riff chitarristici che esaltano e Bella, con il suo basso, decide di prendere il pieno controllo del nostro corpo, impossibilitato a restare fermo. Un esordio che lascia il segno!
Dimenticate gli XCERTS più indie-rock degli esordi e gustateli ora, senza remore, con le loro canzoni più melodiche e accattivanti di sempre e un piglio pimpante alla Springsteen anni ’80, alla Tom Petty o alla Rick Springfield. Il quarto album dei ragazzi di Aberdeen è finalmente pervaso da un catartico senso di positività e (visto che si parla di anni ‘80) non prendeteci per matti se vi diciamo che, a tratti, ci pare proprio di ascoltare la colonna sonora di un film di John Hughes, nel quale, alla fine, il sole spunterà inevitabile dalle nuvole. “The Dark”, che apre il disco è anche la porta d’accesso migliore per accostarsi alle canzoni che seguiranno. Una canzone piano/voce in cui Murray Macleod racconta il periodo nero in cui era precipitato. Da li si parte, per risalire, per ritrovare l’ossigeno necessario a colpi di ritornelli mai così immediati. Un vortice melodico, che conquista ed esalta l’ascoltatore e l’entusiasmo dei fan verso le nuove canzoni sta a dimostrare che la strada intrapresa è quella giusta. Ci avreste mai creduto che ottime canzoni poprock dal sapore “ottantiano” sarebbero potute uscire nel 2018, mantenendo intatto lo spirito del tempo senza però risultare, ai giorni nostri, fuori contesto? Se la risposta è no, beh, è il momento di ricredersi.
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