MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
NUMERO 118 - ANNO 2017
EURO 5,00
Lo scatto, la storia “Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura” (H.C. Bresson) EICMA 2017
SOCIALICON
HOTEL
INTERVISTA
VIAGGI
AUTO
Il ritorno delle regine a due ruote Caparezza è il “Prisoner 709”
Il mondo secondo il Sign. Distruggere Rodrigues, la grande laguna di corallo
Benessere in Umbria Los Angeles Auto Show
EDITORIALE
RICORDO... DUNQUE SONO! La memoria è una faccenda seria. Ricordare è un atto spontaneo ma anche dovuto e necessario. Chi non si rifugia a volte nella bellezza di un ricordo, negli attimi di felicità di un istante passato però ben impresso nella nostra mente? Ma la memoria è qualcosa che va oltre il singolo individuo, arrivando in una dimensione che abbraccia la collettività tutta. «La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi»: così affermava lo scrittore Mario Rigoni Stern, riferendosi all’importanza storica del ricordare per far sì che alcune tragedie del passato non si ripetano. A questa tematica si allaccia anche la ricorrenza di una giornata come il 2 novembre: quale ricordo più importante di chi non c’è più? Portare avanti gli insegnamenti delle persone care scomparse non è forse l’unico modo conosciuto per far sì che continuino a vivere? Anche un’immagine può aiutare, un dipinto, un disegno, o una foto, l’arte del ricordo per eccellenza. Ad essa, ad esempio, è dedicata la mostra “I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica” al Complesso del Vittoriano a Roma. Dal 16 novembre 2017 al 18 febbraio 2018, l’appuntamento è con l’evento che rende omaggio alla prima macchina fotografica 35 mm provvista di pellicola, alla fotografia d’epoca e a tutti gli artisti che hanno utilizzato la Leica dagli anni Venti ai giorni d’oggi, celebrando le loro immagini e, in questo modo, ciò che esse ricordano. Da Henri Cartier-Bresson a Gianni Berengo Gardin, da William Klein a Robert Frank, a Robert Capa a Elliott Erwitt e molti altri: decine di documenti originali, riviste e libri rari, fotografie vintage e macchine fotografiche d’epoca compongono questa ricca esposizione che occuperà le sale del Complesso del Vittoriano nella sua unica ed eccezionale tappa italiana. Segnatelo in agenda, così da ricordarvene!
Franco Del Panta
MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
NUMERO 118 ANNO 2017
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SCENARI CONTEMPORANEI
S T R AT E G I E D I M A R K E T I N G
SOCIALICON
ITALIA SÌ, ITALIA(NO)
LO STORYTELLING BASATO SUI DATI
EURO 5,00
IL SIGNOR DISTRUGGERE, IL REALISMO CINICO CHE CONQUISTA LA RETE
32 I V O LT I D E L L ’ E C O N O M I A
62
IL LAVORO DEL FUTURO?
SULLO SCAFFA LE
STRESS SUL LAVORO? RILASSARSI CON METODO SI PUÒ
66 R I T R AT T I M U S I C A L I
44 IL FUTURO, LE SFIDE
“PETER PAN È UN LAVATIVO E I SOCIAL PASSERANNO DI MODA”
L’INNOVAZIONE È OPEN
34 S V O LT A A D E S T R A P E R I L C I L E ?
CILE, I CITTADINI ALLE URNE: SI ELEGGE IL NUOVO GOVERNO
36 IL MONDO CHE CAMBIA
LA PACE NON VA PIÙ DI MODA
38 QUESTIONI DI BUSINESS
WBF 2017: RIPORTARE L’UOMO AL CENTRO DELLE ORGANIZZAZIONI
48 OBIE TTIVI SUL MONDO
LO SCATTO, LA STORIA
54 DA 0 A 110 … E LODE
LA VELOCITÀ A PORTATA DI MANO
70 SERIE TV
GOMORRA 3: LA RESA DEI CONTI SI AVVICINA
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74 VITE DA CHEF
LA SCIENZA AI FORNELLI CON CHEF BOCCHIA
102 BENESSERE IN UMBRIA
NUN ASSISI RELAIS & SPA MUSEUM
Progress è una pubblicazione curata da La6 Group s.r.l. Largo della Primavera, 40 00171 Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Progress n°118/Novembre 2017
78 FOOD
TUTTI I SAPORI DI COSMOFOOD
108 EICMA 2017
LE REGINE A DUE RUOTE
114 U N S O G N O A Q U AT T R O R U OT E
LE ULTIME NOVITÀ NELLA CITTÀ DEGLI ANGELI
SE T, PARTITA, INCONTRO
QUESTIONI DI FINALI
86 WINTER IS COMING
TOM FORD FALL WINTER 2017
96 OCEANO INDIANO
RODRIGUES, LA GRANDE LAGUNA DI CORALLO
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La grandezza dell’impercettibile “La bellezza è ovunque”, anche in qualcosa di infinitamente piccolo e vicino. Lo sosteneva Renoir e lo dimostra la foto in questione, vincitrice dell’annuale concorso di fotografia microscopica lanciato da Nikon: non è altro che una cellula della pelle che produce un eccesso di cheratina, una importante proteina coinvolta in molte funzioni cellulari. L’immagine, scattata al microscopio, è del Dr. Bram van der Broek del Netherland Cancer Institute.
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A LONDRA SUONA IL RITMO DEL JAZZ
JASPER JOHNS: 50 ANNI DI CARRIERA IN ESPOSIZIONE
10 giorni di musica e spettacoli, quelli che accompagneranno per le strade di Londra tutti gli appassionati del Jazz.
Fino al prossimo 23 dicembre presso la Royal Academy of Arts di Londra sarà in scena l’esposizione su Jasper Johns, dal titolo “Something Resembling Truth”.
Dal 10 al 19 novembre nella capitale britannica sarà protagonista il London Jazz Festival, il consueto Un omaggio all’artista ormai 87enne, by Alessandro Creta appuntamento annuale che ospita i uno dei maggiori autori dell’arte maggiori artisti del genere, internacontemporanea divenuto un mostro sacro negli ultimi zionali ma anche aspiranti autori. 350 performances e 50 anni grazie, tra le altre realizzazioni, alle serie delle spettacoli, molti dei quali ad ingresso gratuito, in oltre 60 Bandiere e dei Segnali. location per il grande evento che interesserà Londra in L’autore americano a nemmeno 30 anni è riuscito ad afun ideale viaggio attraverso il passato, il presente ed il fermarsi in una New York dominata dall’Espressionismo futuro di questo genere musicale. Organizzati inoltre dei astratto, facendosi notare per la realizzazione di bandieseminari e delle apposite “lezioni” sulla storia di questa re, bersagli, lettere dell’alfabeto, prima di aggiungervi particolare forma artistica destinate anche ai più piccoli. oggetti della vita di tutti i giorni come barattoli, matite o Il Festival, partito negli anni ‘70, è nato come “costola” scope. Opere che lo del già esistente Camden Festival, al quale fu aggiunta hanno reso uno dei una settimana dedicata al jazz. Nonostante la scomparsa principali esponenti a fine anni ‘80 del Camden Festival, i 7 giorni riservadella Pop Art, in parti alla musica jazz non sono stati cancellati, anzi, con ticolar modo dopo l’avvento a livello organizzativo del London Arts Board, essere stato notato il festival non ha fatto altro che estendersi dall’influente gallerie riempire il noto quartiere della sta newyorkese Leo città britannica. Emily Saunders & Castelli. La mostra di Georgia Mancio, Philip A. Rojas, Londra rende omagKatriona Taylor, Polly Gibbons gio ai suoi 87 anni, (in foto) sono solo alcuni degli di cui 50 di carriera, artisti che prenderanno parte attraverso l’esposizione di 50 opere che attraversano la alla kermesse londinese. Michastoria artistica del pittore americano. el Mwenso & The Shakes ‘Late Famosa è la sua prima Flag, esposta nella mostra di Night Sessions’ chiuderanno la Londra e realizzata a metà degli anni 50, dipinta dopo manifestazione domenica 19 averne avuto ispirazione durante la notte. Opera dal novembre con uno spettacolo forte significato simbolico, considerando che la Bandiera organizzato alle ore 23:00. statunitense è stata completata in piena guerra di Corea Per ulteriori info riguardo e pochi anni dopo essere stato licenziato dall’esercito i spettacoli, biglietti e costi americano. Maggiori informazioni sulla mostra, inaugupotete visitare il sito ufficiale rata lo scorso 10 settembre, potete trovarle sul sito della manifestazione efglonwww.royalacademy.org.uk donjazzfestival.org.uk | 10 |
COCCOLATI COME RE NELLE SPA EXTRALUSSO DI PARIGI
“GiorgioV”, ottimo antistress a base di oli essenziali naturali. Per le donne in dolce attesa un percorso dedicato presso la Spa dell’Hotel Shangri-La dal nome Il trattamento bellezza Mother-To-Be Treatment. Presso della Regina Maria Antonietta, questa oasi di relax, dotata anche di un percorso antistress 15 metri di piscina illuminata da luce che porta il nome di Giorgio V, naturale, si possono godere i trattaun’esperienza sensoriale che menti di bellezza tra i più apprezzati arriva direttamente dall’Oriente. dal jet set parigino. by Alessandro Creta L’hotel Mandarin Oriental è dotato Al termine di una giornata passata di una delle Spa più grandi di tutta per le vie di Parigi, magari dopo la capitale: quasi 900 metri quadrati su due piani in un aver visitato la Tour Eiffel o dopo una passeggiata
vero e proprio santuario dedicato ai cinque sensi. In pieno stile orientale una sala da bagno con vapori alle erbe, un centro fitness e una SPA-boutique esclusiva in una fusione di trattamenti realizzati con tecniche antiche e contemporanee. Ogni cliente può qui beneficiare di un terapeuta personale e dei suoi consigli rivolti a prolungare il senso di benessere anche a casa.La Guerlain Spa Suite, Le Royal Monceau Raffles Paris la Private Spa NUXE presso l’Hotel de Mathurin sono solo alcune delle altre Spa extra lusso che fanno di Parigi una delle capitali della bellezza e del relax.
sugli Champs Elisèes, a due passi dall’Arco di Trionfo vi aspetta il rinomato Four Seasons Hotel George V. All’interno della struttura a 8 piani costruita nel 1928 potrete vivere l’esperienza unica di beneficiare di quello che era uno dei trattamenti preferiti di Maria Antonietta: due ore e mezza di estasi tra il profumo dei fiori d’arancio e i massaggi rilassanti al burro di shea caldo. Qui potete godervi anche il massaggio | 12 |
SELVAGGIO SÌ, MA CON UN COCKTAIL SULL’AMACA
IL CONTEMPORANEO NELLA STORIA Da rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale a magazzino per frutta tropicale da Cuba.
Se avete intenzione di concedervi un week-end a Berlino ecco un posto eccentrico dove andare a rilassarvi, “wild like the jungle, multifaceted like the city”.
La storia di Sammlung, oggi conosciuto come ‘Banana Bunker’ proprio per il suo utilizzo come magazzino ortofrutticolo negli anni Cinquanta, racconta i È il 25hours Hotel Bikini Berlin. Situaby Stefano Valentini cambiamenti della Germania riunificato nella parte ovest della città, è un ta. La costruzione diventa di proprietà hotel “selvaggio” come la giungla ed è situato accanto del Governo, trasformandosi negli anni ’90 nella sede allo Zoo di Berlino. Il designer Werner Aisslinger e il di differenti eventi, dai rave alle mostre, passando per suo team hanno creato un ambiente davvero particolafetish party. È solo nel 2003 che Christian Boros acquire, giocando con i contrasti tra natura e cultura. L’hotel sta la struttura per esporre la propria collezione privata dispone di 149 camere, suddivise in sei categorie dai 22 di arte contemporanea, oggi visitabile in uno spazio ai 43 metri quadrati e tutte decorate con un curioso mix espositivo di ben 3mila metri quadrati. La nuova vita di materiali naturali-model bunker: dal derni e colori caldo-fred2008 al 2012 di. In molte di queste parte la prima stanze è inoltre possibile Collezione ammirare il verde da Boros che attira un’amaca situata accanto 120.000 visitatoalla finestra. Grazie al riri, mentre la sestorante ‘Neni’ si potranno conda Colleziopoi gustare differenti piatti ne, 2012 – 2016, di influenza Mediterranea ne accoglie - orientale e austriaca. ben 200.000 in Altra imperdibile chicca oltre 9.000 tour, all’ultimo piano di questo dati in crescita hotel è il ‘Monkey Bar’: che fanno ben dalla sua terrazza sul sperare per i tetto si può godere di un prossimi 4 anni. In un ambiente certamente bizzarro per punto di vista privilegiato il suo passato appare la mostra di arte contemporanea sulla città, con la vista a che raccoglie le opere di artisti internazionali dal 1990 a 360° accompagnati da oggi. Nella nuova Collezione Boros vengono presentate una ricca varietà di bibite opere recentemente acquistate e siti specificamente internazionali, vini raffinati combinati con i lavori degli anni Novanta e 2000. Tra e stuzzichini e un ricerle firme più illustri compaiono quelle di Martin Boyce, cato sottofondo di musica Andreas Eriksson, Michael Beutler, John Bock, Ai Weiwei, dal vivo. Awst & Walther e Dirk Bell. www.sammlung-boros.de www.25hours-hotels.com | 14 |
NEW YORK: IN 50000 PER LA 47ESIMA EDIZIONE DELLA MARATONA
di tempo l’uno dall’altro. Partecipanti delle più disparate nazioni e con le più varie ambizioni: c’è chi vuole ovviamente vincere, chi arrivare al traguardo entro una soglia prefissata Scarpette da corsa allacciate, di tempo, chi invece corre solamenpettorine infilate e tanto fiato in te per il gusto di prendere parte ad corpo per i quasi 50000 runners un evento famoso in tutto il mondo. che il prossimo 5 novembre a Come ogni anno sarà la prima doNew York prenderanno parte alla menica di novembre ad ospitare la celebre maratona, giunta ormai manifestazione: una vera e propria alla sua 47esima edizione. by Alessandro Creta festa di colori (quelli delle pettorine di ogni runners) e di etnie che vuole Se ne è fatta di strada, in tutti i sensi, dimostrare al mondo che uniti e con passione si può da quel lontano 1970; anno della prima edizione della vivere in pace e col sorriso. corsa. Quell’anno i partecipanti furono appena 127 ma Non mancheranno certo le rigide misure di sicurezsolamente 55 di loro tagliarono il traguardo dopo aver za, con centinaia di poliziotti impegnati a mantenere percorso vari giri attorno a Central Park. Non fu un l’ordine durante tutta la durata dell’evento. Evento che grande successo di pubblico, tanto meno economico sarà contornato da altre manifestazioni, organizzate sia visto che il biglietto per partecipare all’evento aveva prima che dopo la maratona. Già il 31 ottobre al Mail simbolico prezzo di 1 dollaro. Una crescita tanto tathon Pavilion (Central Park) si terrà la classica cena progressiva quanto incessante quella della maratona con i partecipanti mentre, conclusa la gara, si terrà un di New York che, attraverso gli anni, ha cambiato il suo evento di beneficenza con cena e intrattenimento. Sarà percorso ed accresciuto il suo appeal. l’occasione buona per raccogliere dei fondi Per smaltire la grande quantità di corridori da destinare ad attività sportive per le oggi si raggruppano i presenti in 3 gruppi giovani generazioni. che vengono fatti partire a distanza
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ANCHE NIKE RITROVA GLI ANNI ‘90 La storia delle 10 top shoes di Nike riviste in puro stile Nineties. L’autore della ‘rilettura’ dei 10 classici Nike è Virgil Abloh, fondatore e creative director di Off-White, un designer e un vero appassionato sin dall’infanzia del colosso di scarpe americano. “Eravamo ossessionati dalle Air Jordan”, spiega lo stilista, che adesso ha 36 anni e vive tra Milano e Chicago. “Michael Jordan era un vero eroe per me, al pari di Superman”. Motivato dalla voglia di realizzare il suo sogno, il designer ha dato vita a “The Ten”, una collaborazione che rivede 10 silhouette di scarpe Nike, grazie a un nuovo linguaggio di destrutturazione: “È qualcosa di più grande, non si tratta semplicemente di scarpe da ginnastica - dice l’autore - è avanguardia. Queste 10 scarpe sovvertono ogni limite di prestazione e stile.
by Stefano Valentini
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Per me sono allo stesso livello del David o della Gioconda. Puoi non essere d’accordo ma esprimono un’idea. Questo è ciò che conta”. Virgil Abloh, designer esplicito della moda anni ‘90, mischia sneaker, cultura hip-hop, graffiti, fondendo questi stili con il suo percorso accademico da ingegnere e architetto. Anche in ‘The Ten’ mette in mostra il suo genio creativo con 10 modelli suddivisi in “due temi”: Revealing, caratterizzato da un design che viene stravolto con piccole applicazioni, tagli e scritte, e Ghosting che riporta invece una innovazione più futuristica della collezione tramite l’uso della gomma trasparente che rivela la struttura interna.Tra i modelli spiccano le prime cinque uscite: Air Jordan I, Nike Blazer, Nike Air Presto, Nike Air Max 90 e le Nike Air VaporMax. La collezione completa è disponibile da novembre.
P10 Plus, hanno riscosso particolare apprezzamento tra il pubblico così come d’altronde le versioni “Lite” dei top di gamma. Qualità ad un prezzo più contenuto L’azienda telefonica cinese lo rispetto alla concorrenza, questo ha inaugurerà a novembre in una fatto di Huawei (primo fornitore degli location d’eccezione. In zona Poraltri due colossi telefonici) la terza tello, Huawei sarà presente con il forza nel settore a livello mondiale. suo primo ed unico flagship store Nel nuovo flagship store ai visitatori, europeo. ospiti prima di essere solamente by Alessandro Creta clienti, verrà regalata una vera e È quasi tutto pronto a Milano per propria “esperienza”. l’apertura del primo flagship store di “Il primo negozio Huawei al mondo dove verrà esploHuawei, prevista per il prossimo 30 novembre. rato e portato in vita un modello esperienziale di stoUna struttura unica non solo in re”: questa è la promessa fatta da Huawei a tutti coloro Italia ma anche in tutta Europa, a che si troveranno non in un semplice punto vendita, dimostrazione come il marchio ma in un vero e proprio experience hub. Lo cinese di telefonia abbia voluto store infatti offrirà la possibilità investire nel nostro Paese. non solo di compraUn evento eccezionale in una re i modelli di location altrettanto importansmartphone del te: lo store infatti occuperà brand, ma anche quasi 200 metri quadrati di approfittare delall’interno del nuovo la tecnologia messa CityLife Business & Shopa disposizione dal ping District di Milano, colosso cinese per inaugurato lo scorso vivere anche delle maggio. esperienze interattive Un chiaro segnale di e coinvolgenti. come il brand telefoni“Non esiste nulla di co cinese sia cresciusimile in nessun altro Pato negli ultimi anni, ese, questo è un progetto tanto da arrivare a italiano totalmente svilupinsediare il monopato in Italia e ne siamo polio telefonico davvero orgogliosi” afferma di Samsung ed Giorgio Furcas, Deputy GeApple. Huawei neral Manager Consumer Buinfatti ad oggi siness Group. Importante anrisulta il terzo produttore che la parte italiana all’interno di smartphone al mondo ma la sua del progetto: l’ideatrice infatti è crescita nell’ultimo periodo è stata costante Isabella Lazzini, Retail Director grazie soprattutto alla qualità dei suoi prodotti. In pardi Huawei Italia con un passato ticolar modo gli ultimi “nati” dell’azienda cinese, P10 e nella “concorrente” Apple.
HUAWEI: A MILANO IL PRIMO FLAGSHSIP STORE EUROPEO
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IL MEGLIO DEL DESIGN ITALIANO A SHANGHAI
atteso anche nel 2018 a Shanghai per mostrare al mercato cinese quanto di meglio può offrire l’Italia nei settori del design e dell’arredamento. Il Made in Italy di qualità sbarca L’Oriente, del resto, può rappresenin Cina. tare un importante sbocco commerciale per l’economia e le aziende itaI prossimi 23 e 24 novembre vedranliane, per questo il Salone del Mobile no protagonista a Shanghai il Salone si prefissa di rafforzare questo ponte del Mobile di Milano, organizzato in commerciale. Claudio Luti, presidente collaborazione con il partner VNU dell’evento, spiega infatti: “La Cina Exhibition Asia, leader nell’organizzaby Alessandro Creta rappresenta uno dei Paesi di maggior zione delle manifestazioni fieristiche sviluppo per le aziende. Ogni anno molti operatori ciin Cina. Sull’importante palcoscenico della metropoli nesi visitano la manifestazione milanese ma la presenza cinese, in mostra il meglio per quanto riguarda l’arrea Shanghai offre indiscutibilmente nuove possibilità di damento ed il design di marca italiana, in quella che è collaborazione e di business tra le aziende italiane e il la seconda edizione dell’evento (ne sono previste tre) mercato cinese”. reduce dal successo dello scorso anno, con ben 20.750 Fra gli espositori del Salone Mobile Shangai 2017 ci sapresenze registrate. ranno Agresti, Antonio Lupi Design, B&B Italia, Calligaris, Approfondire i rapporti economici e politici che esistono Cattelan Italia, Ernestomeda, Flexform, Ferrari, Foscaritra i due paesi e potenziare un legame che, tramite il dialogo e l’incontro, può beneficiare ad entrambe le nani, Lema, Magis, Natuzzi, Moroso e Scavolini. www.salonemilano.cn zioni: questi gli obiettivi del Salone del Mobile che sarà
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ritrovano la semplicità e la genuinità di campagna. Il ristorante rispecchia il carattere del conduttore: l’atmosfera è rustica con tavoli e sedie in legno, tovaGiorgio Barchesi, in arte gliette di carta riciclata. Non ci sono ef“Giorgione” è uno dei volti fetti speciali particolari o impiattamenti del Gambero Rosso Channel. pirotecnici e mancano di certo anche le bevande più ricercate: a disposi‘Orto e Cucina’ è il suo programma, zione acqua e vino, non serve altro. qui verdure e legumi la fanno da Giorgione si presta, è sempre presenpadrone così come l’olio –esclusite, sorridente e disponibile con i suoi vamente extravergine d’oliva – e il by Stefano Valentini ospiti. Il menu è fisso, varia quasi tutti i burro che sono sempre nelle mani giorni ed è infinito: si comincia con un del conduttore e cuoco, segno di una enorme buffet di antipasti con il quale si va avanti finché cucina che non considera le calorie nel piatto, ma la quasi vuole, poi si dà il via alle danze con la lunga sequenza lità dei prodotti e il gusto. Giorgione compare in tutta la di primi-secondi-contorni-dolci. Alcuni esempi? Tagliasua naturalezza sullo schermo così come nella vita reale telle al ragù bianco di cinghiale o con i broccoli, ravioli nel suo ristorante ‘Giorgione Alla Via di Mezzo’ collocaai funghi porcini e tartufo o fettuccine con sugo di carne. to a Montefalco in provincia di Perugia. ‘Mai fidarsi dei Per i secondi lo stinco di vitello, l’arista di maiale, e i vari cuochi magri’ è questa una delle dicerie che ricorre tipi di arrosti la fanno da padrone. I dolci non sono da nel mondo culinario, ebbene con Giorgione non meno, di solito viene proposto un tris di torte fatte si corre alcun rischio: alto, con la barba e con in casa, solitamente una al cioccolato, una alle quei chili di troppo... quelli che ti fanno fidare mandorle e una più soffice. Caffè, grappa e una della cucina di uno chef. Di quei cuochi di immancabile bottiglia di Rosso di Montefalco una volta, meno coinvolti nel dover apparire della casa completano la gustosa cornice. e più partecipi nella produzione di piatti www.ristoranteallaviadimezzo.it che, come nel caso di Giorgio Barchesi,
LA CUCINA CHE NON BADA ALLE CALORIE
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dunque, ma anche il miracolo tutto napoletano di Gatta Cenerentola, il film d’animazione ispirato al classico di Basile che li ha visti calcare il red carpet della 74° edizione della Da Perugia a Parigi, passando Mostra del Cinema di Venezia. per Venezia, la carovana dei Il risultato della miscela tra narrazio«guappi gentili» aggiunge a ogni ne e mondo musicale dei Guappesosta un nuovo pezzo del suo raccartò è sorprendente, così come lo è conto musicale cosmopolita. l’armoniosa coesistenza di atmosfere tzigane e mediterranee, di valzer, di Se la musica è un fluido in divenire, by Martina Morelli tango e di tradizione popolare. Cultuebbene l’itinerario di questi cinque re e generi ereditati dalle strade e musicisti non poteva essere più dalla gente di tutta Europa che dal 18 novembre s’infelice. Tenuto a battesimo a Perugia nel 2004 da una contrano sul palco del Prisme di Elancourt, in Francia, madrina d’eccezione quale Madeleine Fischer, l’encon un nuovo concerto teatralizzato. In scena la loro è samble dei Guappecartò è nato sotto la buona stella una presenza goliardica, che sfocia con impressionante della fiaba. Da Uròboro, versione postmoderna della naturalezza nel virtuosismo, una presenza complessa e fiaba di Cappuccetto Rosso, all’Alice nel “Paese delle popolare, italianissima e internazionale. Inquadrarli in Meraviglie” raccontata in un audiolibro insieme alla un genere rischia di essere un puro esercizio di stile: voce di Daniele Fior, il sound dei Guappecartò è il la loro musica è una fiaba gentile, in grado di cullare e perfetto compagno di viaggio e di scoperta di un monstupire. do sensibile e fantastico. www.guappecarto.com Le immortali suggestioni del libro di Lewis Carroll,
L’AMOUR C’EST PAS GRAVE. PAROLA DI GUAPPECARTÒ
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tiva è promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, con il supporto tecnico di Civita. Proprio a proposito della mostra, il Prof. Avv. EmmanueLa stagione autunnale del mule F. M. Emanuele, Presidente della seo di Roma continua con la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e monumentale opera pittorica Mediterraneo, che l’ha fortemen-lunga quasi 9 metri ed alta 2te voluta, ha affermato: «Patrizia di Patrizia Comand. Comand, con il suo tratto assolutamente suggestivo, provoca un’imLa Nave dei Folli, opera dipinta tra by Margherita Pituano mediata sollecitazione della fantasia, il 2013 e il 2014, trae ispirazione catapultandoci in un grande gioco dall’omonimo poema satirico di collettivo, in cui i protagonisti sembrano in qualche Sebastian Brant (Das Narrenschiff), pubblicato per la modo farci vivere, nella loro assoluta astrazione, in un prima volta a Basilea nel febbraio del 1494,durante il grande sogno, come se si trattasse di uno spettacocarnevale altorenano, e alle cui “illustrazioni” aveva lo circense, popolato di acrobati, funamboli, clown, collaborato con xilografie un giovane ma già geniale trapezisti. Quest’opera infatti mi ha indotto a sognaAlbrecht Dürer.Il testo è un’opera satirico-morale in re, perché è così estranea alla quotidianità rigida e versi composta da 112 capitoli che hanno entusiasmaplumbea del nostro tempo, incasellata in rituali anche to l’artistaper la loro ironia e per la loro incredibile cromatici che costantemente si ripropongono con la attualità.L’imponente dipinto, nel suo racconto simloro impersonalità. La Comand è per me l’artista della bolico e allo stesso tempo ironico, crea un universo fantasia, elemento alla quale, nella vita, bisognerebvisivoe narrativo originale e autonomo, dove fluttuano be sempre affidarsi per poter superare il tedio e la o danzano figure allegoriche, dai chiari riferimenti al monotonia dell’esistenza quotidiana». poema di Brant ma anche alla nostra società.Insieme
LA NAVE DEI FOLLI APPRODA A PALAZZO CIPOLLA
al grande dipinto sono esposti a Palazzo Cipolla i 20 disegni preparatori, riferiti ai 20 capitoli scelti, che illustrano la genesi dell’opera, sottolineano lo stile attento e preciso della pittrice e rendono visibile il legame con l’opera letteraria che l’ha ispirata.L’inizia-
PATRIZIA COMAND. LA NAVE DEI FOLLI Fino al 12 Novembre 2017 ROMA, Palazzo Cipolla www.fondazioneterzopilastromediterraneo.it
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| SCENARI CONTEMPORANEI |
ITALIA SÌ, ITALIA(NO) I rapporti dell’Istat e della Fondazione Leone Moressa rivelano un preoccupante calo della popolazione totale italiana, salvata, negli ultimi anni, dalla presenza attiva degli immigrati
Italiani o stranieri? Mentre si accende il confronto sull’opportunità o meno di rilasciare la cittadinanza ai bambini nati nel nostro Paese da genitori immigrati, è utile analizzare i numeri emersi dai rapporti Istat su ‘Natalità e fecondità della popolazione residente’ e ‘Bilancio demografico nazionale’ e dal ‘Rapporto sull’economia dell’immigrazione’ a cura della Fondazione Leone Moressa. Dati Istat alla mano si nota un drastico calo delle nascite: la fertilità è in diminuzione e riguarda soprattutto le italiane. A una popolazione straniera
Dati alla mano si nota un costante e drammatico calo delle nascite: la fertilità è in diminuzione e riguarda soprattutto le italiane sostanzialmente stabile si contrappone, come accade da oltre un decennio, una riduzione della popolazione di cittadinanza italiana, scesa a 55 milioni 551mila residenti al 1° gennaio 2017 (-89mila residenti rispetto all’anno precedente). Il bilancio demografico generale del nostro Paese è in rosso ormai da parecchi anni con preoccupanti sirene che suonano se confrontiamo i numeri delle nascite con quelle dei morti: il risultato è in negativo. Il saldo naturale è -142mila unità solo nel 2016, negativo per i cittadini italiani di 204.675 unità mentre è in positivo | 30 |
| SCENARI CONTEMPORANEI |
per i cittadini stranieri +63 mila unità. In altre parole, la popolazione totale è in calo e se non fosse per l’apporto dell’immigrazione il deficit sarebbe assai più ampio. Non è più solo una percezione, ma un dato di fatto: gli italiani non fanno più figli e la presenza attiva degli immigrati sarà sempre più rilevante nei prossimi anni, specie in un Paese che invecchia in fretta come il nostro. Fatti che si ripercuotono anche sull’economia. Per questo entrano in gioco i dati rilasciati dalla Fondazione Moressa che, sul ‘Rapporto sull’economia dell’immigrazione’, evidenzia la produzione di
del 10,5% con un rapporto tra valore aggiunto degli immigrati e il totale regionale che vede protagonista soprattutto il nord Italia, Emilia-Romagna in testa. Gli stranieri ci rubano il lavoro? No. Come abbiamo accennato, gli stranieri si concentrano in aree specifiche e ciò che salta agli occhi – sempre dai dati rilasciati dalla Fondazione Moressa – è ad esempio che il 74% dei collaboratori domestici è straniero, così come il 56% delle badanti e il 51% dei venditori ambulanti. E ancora: il 39,8% dei pescatori, pastori e boscaioli è d’origine immigrata, così come il 30% dei manovali edili e braccianti agricoli. «Un ambito particolarmente interessante per osservare le differenze – si legge nel Rapporto – è quello dell’occupazione femminile. In Italia sono occupate 9,5 milioni di donne e di queste oltre 1 milione sono straniere. Tra le collaboratrici domestiche, le immigrate sono il 72%, tra le badanti il 58%. Le donne straniere non riescono invece ad accedere alle professioni più qualificate (insegnanti, procuratori, avvocati)». Stando ai ricercatori della Fondazione Moressa, «la crescente scolarizzazione della popolazione italiana e la maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro ci hanno spinti verso professioni a più alta specializzazione. I dati Istat sul mercato del lavoro dimostrano che l’occupazione immigrata e quella autoctona in Italia sono parzialmente concorrenti e prevalentemente complementari». Sfatato dunque uno dei più diffusi luoghi comuni.
La popolazione totale è in calo e se non fosse per l’apporto dell’immigrazione il deficit sarebbe assai più ampio 131 miliardi di ricchezza con un contributo pari al 9% del Pil nazionale che giunge dai 2,4 milioni di immigrati che lavorano da ‘regolari’ in Italia. Quasi un lavoratore su due con cittadinanza non italiana svolge una attività che rientra nell’ambito dei servizi (area che contribuisce per il 50% al Pil) e il 17,5% è nel settore della manifattura. Anche ristoranti e alberghi assorbono circa il 10% degli occupati immigrati. Il settimo ‘Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione’ rivela anche che nel 2016 la quota di immigrati sul totale degli occupati è in aumento, dal 2008 la percentuale era di 7,9, nel 2016
Stefano Valentini | 31 |
| I VOLTI DELL’ECONOMIA |
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| I VOLTI DELL’ECONOMIA |
IL LAVORO DEL FUTURO? Il tema del lavoro è uno dei più importanti e più complessi che il prossimo Governo dovrà affrontare, con il Jobs Act che ha dato vita ad un graduale processo di trasformazione e comprensione delle nuove esigenze del mercato. Ne abbiamo parlato con Maurizio Sacconi, Presidente della 11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale)
Gli interessi pubblici, come lavoro, investimenti e innovazione, richiedono una profonda e attenta conoscenza degli sviluppi tecnologici, che deve essere compresa da parte del decisore pubblico, al fine di poter legiferare in ciascuna materia. Questo il tema alla base del Forum Public Affairs 2017 organizzato da Comunicazione Italiana presso la Camera dei Deputati, l’appuntamento nazionale in cui i protagonisti del Public Affairs e della Comunicazione di Impresa si incontrano con i decision makers istituzionali per confrontarsi su specifiche tematiche di interesse nazionale. In questa occasione abbiamo incontrato il Sen. Maurizio Sacconi, che ha da poco presentato il Rapporto conclusivo dell’indagine conoscitiva su “L’impatto sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale”. Presidente Sacconi, qual è la situazione attuale del mercato del lavoro e quali i primi bilanci in merito al Jobs Act? Io credo che il compito principale sia accompagnare la grande trasformazione indotta dal salto tecnologico che viviamo e tradurre questa trasformazione in occupazione. Non dobbiamo solo evitare che vi sia crescita senza lavoro ma anche cercare di massimizzare la traduzione in posti di lavoro della crescita economica. Penso che la sfida principale sia quella di fare una buona formazione e nel realizzare un forte investimento educativo e
formativo delle persone. Dobbiamo saper fare bene ciò che spesso abbiamo fatto male: spezzare l’autoreferenzialità delle strutture educativo-formative e renderle davvero utili ed efficaci investendo sulla domanda di apprendimento, in modo che la do-
Senatore di Area Popolare e Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi è anche Presidente della Associazione “Amici di Marco Biagi” manda determini concorrenza e costringa l’offerta formativa a cambiare nei metodi e contenuti pedagogici. Sintetizzo così la sfida che ci aspetta nei prossimi anni anche se poi altre sfide ci attendono, come quella di ripensare al nostro modello sociale. Basti pensare quanto esso sia largamente conseguenza del nostro mercato del lavoro. Se dovesse individuare una parola chiave per sintetizzare la sfida data dalla modernizzazione del lavoro cosa sceglierebbe? Dal punto di vista del metodo direi “meno legge e più contratto”, usare la legge rigida non permette di inseguire e raggiungere il cambiamento. Il contratto è duttile, flessibile, rapido. Dal punto di vista del contenuto invece “uomo solido in questa condizione liquida”. John Daporto | 33 |
| SVOLTA A DESTRA PER IL CILE? |
CILE, I CITTADINI ALLE URNE: SI ELEGGE IL NUOVO GOVERNO Il 19 novembre i cittadini cileni sono chiamati a votare il nuovo Presidente che sostituirà l’attuale leader del governo Michelle Bachelet: acceso il duello tra Sebastian Piñera e Alejandro Guillier
Tutto pronto in Cile per le attese elezioni presidenziali. Il paese sudamericano si sta preparando per eleggere il nuovo capo del governo, successore dell’uscente Michelle Bachelet. L’attuale Presidente di ispirazione socialista si appresta a concludere il suo mandato di 4 anni: un governo, il suo, fatto di alti (soprattutto nelle fase iniziali) e di bassi, tanto che ora il suo gradimento da parte della popolazione è sceso dal 60 al 19%. L’incapacità di gestire situazioni di emergenza come i recenti incendi che hanno colpito
Piñera piace a quella parte del Cile che pensa che il paese oggi sia completamente fuori strada e debba tornare al modello liberista il paese, l’alto tasso di corruzione e delinquenza hanno portato l’apprezzamento della Bachelet (primo Presidente donna del paese, capo della forza “Nueva Mayoria”) ai minimi storici. Il partito è inoltre reduce da un’importante débâcle alle elezioni municipali, nonostante l’ampia alleanza di cui la Bachelet è a capo unisca forze socialiste, comuniste, radicali, ma anche moderate e democristiane. Il 19 novembre i cittadini sono chiamati alle urne Sebastian Piñera (67) potrebbe tornare alla guida del Cile
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| SVOLTA A DESTRA PER IL CILE? |
per eleggere non solo il nuovo leader del Governo, ma anche deputati, senatori e consigli regionali. Chile Vamos e il Partito Socialdemocratico Radicale (vicino per idee politiche alla maggioranza attuale) sono le due forze principali che si sfideranno nelle elezioni presidenziali. Non potrà ricandidarsi la Bachelet in quanto Presidente uscente, per questo il nuovo numero uno del Governo sarà una faccia nuova o parzialmente tale. I principali candidati sono infatti l’ex Presidente Sebastian Piñera e Alejandro Guillier. Il primo, un miliardario cileno che dal 2010 al 2014 aveva già guidato il Cile, ha sconfitto nelle primarie di luglio gli avversari Felipe Kast e Manuel Josè Ossandon. Leader della destra cilena, Piñera ha promesso un consolidamento economico tramite la creazione di nuovi impieghi, la riduzione dei parlamentari e la garanzia di un’istruzione di qualità per tutta la popolazione. L’ex Presidente, che cerca il nuovo mandato a capo del partito “Chile Vamos”, fu apprezzato negli anni in cui fu leader del Governo per la gestione delle emergenze legate al forte terremoto che colpì il paese nel 2010 e al salvataggio nello stesso anno di 30 minatori intrappolati sottoterra. Piñera sfiderà il centrosinistra che ha deciso di non passare attraverso delle primarie presentando più candidati: Alejandro Guillier, il nome su cui punta il partito, e Carolina Goic sono i rappresentanti del tradizionale centrosinistra, con Beatriz Sanchez a capo del Fronte Ampio. Guiller, benché non abbia precedente esperienza politica, rappresenta l’alternativa più credibile ed affidabile, considerato soprattutto il suo passato da giornalista di successo che gli ha conferito molta popolarità ed attendibilità. In corsa, ma poco quotata secondo le preferenze, la Sanchez, con un consenso che supera di poco il 10%. Il favorito per la vittoria finale sembra comunque rimanere Sebastian Piñera: stando ad alcuni sondaggi più del 50% dell’elettorato preferirebbe lui come nuovo leader del paese. Questo è un sentimento generalizzato che è cresciuto con la forte campagna elettorale da lui iniziata già da alcuni mesi e che basa le promesse sulla ripresa economica e la garanzia di una migliore istru-
zione per tutti i cittadini. A contraddire questi risultati ci pensano però i sondaggi della Mori Consultores, secondo cui Piñera non riuscirà a trionfare al primo turno, ma dovrà attendere l’esito del ballottaggio di dicembre. L’ex Presidente infatti non gode della maggioranza assoluta ma può contare sul 43% dei voti nel primo turno delle elezioni, con un vantaggio comunque di oltre dieci punti sul candidato indipendente pro governativo Guiller (30%). L’elezione del leader di Vamos Chile ricalcherebbe quanto già accaduto in altri paesi del Sud America come Brasile e Perù, dove i partiti di centrodestra sono riusciti dopo anni a sconfiggere le forze di sinistra. Per la prima volta nella storia del paese inoltre potranno esprimere il loro voto anche i cittadini cileni residenti all’estero. Alessandro Creta
Beatriz Sanchez (46) a capo del Fronte Ampio
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| IL MONDO CHE CAMBIA |
LA PACE NON VA PIÙ DI MODA Poco più di settant’anni fa il Giappone rinunciava alla guerra e lo affermava con forza nella sua costituzione. Oggi quell’articolo nove è messo in discussione dalla crisi missilistica nord-coreana e dalle riconferme alla guida del Paese
Shinzo Abe non è mai stato così forte. A preEd è qui che il piano del leader conservatore miarlo, a detta di molti, i toni duri usati contro potrebbe incontrare non poche difficoltà, con Pyongyang, che negli ultimi due mesi per due l’opinione pubblica fortemente divisa al riguardo. volte ha fatto volare i suoi missili balistici sopra Lo spettro dei tre milioni di morti in guerra e del lo spazio aereo giapponese. bombardamento nucleare di Hiroshima e NagaAd aiutarlo, a detta di altri, un calcolo rapido e ben sakiha da sempre portato i giapponesi a guardafatto, ottenuto dalla somma della re come una rassicurazione crisi del Partito Democratico coquell’articolo che recita “il Shinzo Abe vorrebbe abbandonare minciata lo scorso luglio dopo le popolo giapponese rinuncia per l’attitudine pacifista del Paese e dimissioni di Renho Murata e consempre alla guerra come diritto legittimare l’esistenza delle Forze tinuata dopo la discussa scelta di sovrano della nazione e alla di Auto-Difesa. Ma per fare questo Seiji Maehara come nuovo leader, minaccia o all’uso della forza e il ritorno di consensi grazie ai come strumento di soluzione avrà bisogno anche della maggioranza primi segnali di ripresa economica. delle dispute internazionali. in un referendum nazionale Così, dopo aver anticipato di oltre Le forze terrestri, navali o un anno la chiamata alle urne e aeree, così come altri potenaver ottenenuto con il suo Partito Liberal Democraziali strumenti di guerra, non saranno mai più tico una maggioranza di oltre i due terzi alle elezioni mantenuti”. Un sondaggio diffuso dall’emittente per la Camera Bassa (312 seggi su 465), il Primo Mitelevisiva Nhk, del resto, mostra che solo il 32% nistro è pronto a rilanciare: “è necessario battersi per degli interpellati è a favore del cambiamento, il formare un accordo di ampio spettro tra maggioranza 21% è contrario, mentre il 39% è ancora insicuro. e opposizione”, un accordo che porti alla revisione Sembra che al momento il successo di una politica della Costituzione. monetaria ultraespansiva, l’acclamato Abenomics, Raggiunta la maggiornaza necessaria per poter e una schiacciante vittoria elettorale – sostenuta, a proporre modifiche alla costituzione, infatti, Abe onor del vero, dalla potente élitegiapponese- non vorrebbe abbandonare l’attitudine pacifista del Paese bastino a conquistare la fiducia della gente comue legittimare l’esistenza delle Forze di Auto-Difesa. ne, che, nonostante la letterale corsa al voto, non Ma per fare questo avrà bisogno anche della maggioha dimenticato i recenti scandali scoppiati durante ranza (senza bisogno di raggiungere un quorum) in l’amministrazione Abe. un referendum nazionale. Margherita Pituano | 36 |
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| QUESTIONI DI BUSINESS |
WBF 2017: RIPORTARE L’UOMO AL CENTRO DELLE ORGANIZZAZIONI Dal 7 all’8 novembre il World Business Forum 2017 conquisterà Milano. “Humanification”, questo il tema della due giorni di eventi e convegni con le più importanti personalità del settore business.
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| QUESTIONI DI BUSINESS |
Saranno più di 15 i paesi che prenderanno parte all’evenMettere, anzi, riportare le persone al centro del to, con oltre 5000 aziende e speaker di livello internaziobusiness. Questo l’obiettivo della quattordicesima nale. edizione del World Business Forum, il più grande Come possono le grandi organizzazioni investire magevento di management al mondo organizzato da giormente sulle risorse umane? Questo sarà il tema WOBI (World of Business Ideas). Il titolo della due centrale di eventi e convegni che avranno come fil rouge giorni che si terrà a Milano, i prossimi 7 ed 8 novemproprio la questione della Humanification. Tutti i partecibre, sarà “Humanification”: un neologismo che indica la panti che assisteranno ai dibattiti volontà, se non quasi la necessità, potranno ascoltare le opinioni di rimettere l’uomo al centro dei Il World Business Forum è un evento dei maggiori Ceo internazionali, processi decisionali all’interno degli imprenditori ed innovatori delle aziende. Il tutto per ridare un di due giornate che riunisce migliaia che hanno portato ed apportato aspetto umano al mondo del busi- di menti instancabili accomunate il loro contributo al mondo del ness, un mondo che ultimamente dalla passione per il business commercio e del business. Il tutto sembra essersi fin troppo distaccoordinato ed organizzato con cato dalle persone e che l’edizione gli interventi di ospiti d’eccezione a livello mondiale: 2017 del WBF vuole riportare tra la gente. saranno infatti presenti in qualità di speaker, tra gli altri, Presso la MiCo Milano Congressi (zona Fiera) WIBO ha Nicholas Negroponte (cofondatore del Mit Media Lab), organizzato la tappa italiana del World Business Forum. Randi Zuckemberg (ex direttore marketing di Facebook) Un evento, quello di novembre, che ospiterà oltre 2500 e Michael Porter, considerato tra le autorità mondiali in senior managers che discuteranno ed affronteranno temi materia di strategia competitiva. di spicco e interesse per chiunque sia all’interno del Non solo importanti personalità straniere presenti come “mondo-business”. Un convegno dedicato a tutte le menti speaker a WBF, anche soggetti di rilevanza del nostro accomunate dalla passione per gli affari, per tutto ciò che Paese famosi anche all’estero, seppur non essenzialmente ruota attorno al settore delle imprese e del commercio.
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collegati al mondo del business e delle aziende, parteciperanno al convegno. Tra questi spicca il nome di Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana ad aver viaggiato nello spazio con quasi 200 giorni consecutivi passati a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (tra il novembre 2014 ed il giugno 2015). L’astronauta illustrerà le sue idee su come prepararsi e mantenersi innovatori nel proprio campo di competenza, su come riuscire a costruire e gestire un team dalle alte prestazioni ed esser capaci di ottenere grandi risultati anche in condizioni di forti pressioni. La Cristoforetti porterà le sue testimonianze dal periodo passato in orbita, illustrando esempi e modalità di adattamento in situazioni in continua, e a volte inaspettata, evoluzione. Gli imprenditori presenti al Forum potranno inoltre partecipare all’incontro con uno dei massimi esperti mondiali in leadership come George Kohlrieser, autore del libro “La scienza della negoziazione”, che illustrerà metodi di gestione dei conflitti finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo finale. Docente alla IMD in Svizzera, Kohlrieser esporrà le sue idee su come costruire una mentalità positiva e fiducia reciproca
In un momento caratterizzato da un eccesso di informazione, il World Business Forum si concentra sui temi più rilevanti per chi fa business, scuotendo le menti, stimolando il pensiero e ispirando all’azione in un team. Grazie ai suoi studi di psicologia e neuroscienza Kohlrieser si rivolgerà a tutti gli imprenditori presenti spiegando come creare le condizioni necessarie per mettere in grado le persone di esprimere il loro massimo potenziale. Jon Iwata (Chief Brand Officer di Ibm), Rachel Botsman (esperta mondiale di collaborazione e scambio) e Johan Berger (docente di marketing alla Warton School in Pennsylvania) saranno altri speaker di livello internazionale che prenderanno parte al World Business Forum. La manifestazione si presenta dunque come un’esperienza unica per apprendere, discutere, ispirare e lasciarsi ispirare. Un prezioso networking tra circa 2.500 senior manager progettato per preparare chi vi partecipa ad affrontare con successo le proprie sfide personali e professionali: questo attenderà le migliaia di visitatori che parteciperanno al World Business Forum di Milano. Con un occhio di riguardo alla già citata Humanification, per far tornare l’uomo cuore pulsante del mondo del business. Per maggiori info www.humanification.wobi.com Alessandro Creta | 40 |
Tra i relatori attesi: Randi Zuckerberg (Direttore Marketing di Facebook dal 2005 al 2011), Chris Anderson (CEO di 3D Robotics e fondatore di DIY Drones), Jonah Berger (stimato professore di marketing alla Wharton School, e studioso dell’influenza umana e dei meccanismi con cui le persone prendono decisioni)
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LO STORYTELLING BASATO SUI DATI Cos’è lo storytelling di cui tanto si sente parlare? Qual è la relazione tra l’arte del saper raccontare storie e il marketing di un brand?
Ci si ferma spesso a osservare il risalto generato dalle evoluzioni tecnologiche e dei prodotti, trascurando il fatto che non sono solo i prodotti ad evolvere ma anche le esigenze dei consumatori, e conseguentemente le modalità attraverso le quali i consumatori si avvicinano ai brand. In questo scenario appare evidente come la classica proposizione “pubblicitaria” pre-internet sia oggi alquanto anacronistica. Il consumatore infatti non è più disposto a subire passivamente la pubblicità di un prodotto, ma vuole essere coinvolto emotivamente in una storia nella quale essere protagonista. Lo storytelling è questo, un brand che si racconta attraverso una storia reale nella quale il consumatore è coinvolto emotivamente e si riconosce. Lo storytelling avvicina il brand al consumatore, complice una relazione empatica che il brand deve necessariamente avviare se vuole attrarre clienti. Il brand deve conoscere i problemi dei clienti, deve parlarci e farsi portavoce, introducendo nuove prospettive col fine ultimo di procurare beneficio al cliente. Inoltre, basare lo storytelling sui dati non significa altro che conoscere in maniera approfondita i clienti e raccontare le storie più vicine a loro. Sono passati i tempi della pubblicità con slogan ad effetto e con il prodotto da vendere sempre protagonista. Il protagonista oggi non è il prodotto ma il cliente. Ma come si fa a raccontare una storia? Difficile incanalare la creatività in binari troppo definiti: tuttavia alcune tra le più grandi aziende di successo al mondo hanno utilizzato questo modello in 5 passi
• IL CAMBIAMENTO COME STIMOLO INIZIALE Tantissime belle storie cominciano con un cambiamento, la scintilla iniziale che getta le basi per il senso della storia stessa. Nel marketing e nelle vendite, ascoltare il mercato alla ricerca di nuove necessità e tendenze è sicuramente la scintilla iniziale per cominciare a raccontare una storia e un brand. Occorrerà solamente avere l’accortezza di selezionare i trend che potrebbero ragionevolmente sfociare in un percorso di vendita. Parola chiave: focalizzazione. • IL CAMBIAMENTO GENERA SFIDE EMOTIVE Nel secondo step di questo approccio si coglie la sfida che il cambiamento apre, specialmente sul piano emotivo: le nuove necessità che abbiamo captato nel mercato su quali leve emotive agiscono? E’ fondamentale riflettere nello storytelling la stessa tipologia di sfida che affronteranno i consumatori del mercato di riferimento. • UN NUOVO MODO DI PENSARE É il punto in cui chi racconta la storia diventa leader e stimola a un nuovo modo di pensare. Vedere le cose da una diversa prospettiva, sfatare miti, mettere in discussione i presupposti, rottura con il passato. Prendere in mano le redini del pensiero comune e condurlo verso un nuovo ragionamento. Oppure semplicemente captare nuove “leadership di pensiero” già esistenti sul web e operare per rafforzarle | 42 |
| STRATEGIE DI MARKETING |
• IL RUOLO CENTRALE DEL CLIENTE Questo è lo stadio in cui la vera magia dello storytelling si materializza. Il brand abbandona l’egocentrismo e punta i riflettori sul cliente che diventa il vero protagonista della storia. Il brand è solo un abilitatore di un desiderio egocentrico del cliente. Dopo aver quindi scatenato un nuovo modo di pensare, occorre rendere il cliente protagonista e rappresentante di quel nuovo modo di pensare. • LA STORIA INFINITA Tutte le belle storie hanno un lieto fine, ma non la storia di un brand; chiudere con un lieto fine attenuerebbe l’attrattiva. Occorre quindi fare in modo di lasciare il finale aperto ed invitare i clienti a discuterlo tra loro, stimolandoli a inventare diverse prosecuzioni della storia attraverso il confronto pubblico e virale e il dibattito. Come già detto, diverse aziende leader mondiali oggi adottano questo approccio. Se sei un imprenditore e desideri attrarre nuovi clienti e trattenerli, non hai altra alternativa oggi, se non quella di far diventare i tuoi clienti i protagonisti di una storia che diventa magica grazie al tuo brand. | 43 |
L’AUTORE: EMILIO ZUCCA Elabora strategie di marketing digitale per aziende e professionisti che vogliono aumentare il proprio volume di affari attraverso un uso ragionato del web. Consulente da 20 anni, dopo una lunga esperienza in ambito multinazionale ha deciso di mettere a disposizione le sue competenze ed esperienze ad aziende e professionisti italiani che vogliono crescere. Il suo motto è “Prima la strategia, poi la tecnologia”. www.emiliozucca.com
| LE SFIDE DELLA DIGITALIZZAZIONE |
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| LE SFIDE DELLA DIGITALIZZAZIONE |
L’INNOVAZIONE È OPEN Presentate all’ultima edizione di Smau le novità tecnologiche di TIM: dalle piattaforme per sviluppatori alle soluzioni cloud sempre più a misura di business
Con una presenza capillare sul mercato italiano e una competenza riconosciuta nel settore dell’Information & Communication Technology, TIM punta ad affermarsi anche come player di riferimento nel mondo dell’Open Innovation. Lo ha dimostrato con la partecipazione a Smau Milano (24, 25 e 26 ottobre presso FieraMilanoCity), presentando una serie di iniziative e progetti tecnologici. A partire da TIM OPEN, la piattaforma business “aperta” che permette alle startup e agli sviluppatori di configurare la propria applicazione cloud e renderla subito disponibile alle imprese italiane tramite i canali distributivi di TIM (il portale TIM Digital Store e gli agenti di vendita). Quello proposto da TIM è un innovativo modello di business che facilita l’incontro tra la domanda di applicazioni, di cui le aziende necessitano per il loro business, e l’offerta, favorendo anche la remunerazione dei servizi. La piattaforma offre un’ampia scelta di strumenti: dalle risorse infrastrutturali alle funzionalità di gestione ordini, promozione e fatturazione, fino al nuovo TIM OPEN API Store. Le API (Application Programming Interface), ovvero l’interfaccia che rende possibile l’interazione tra programmi o parti di essi altrimenti inaccessibili, semplificando quindi il “dialogo” tra le applicazioni, rappresentano, nel mondo business in particolare, una componente strategica della digital transformation. In TIM OPEN è possibile trovare API per il customer profile, la messaggistica, la localizzazione e molte nuove funzionalità che si aggiungeranno progressivamente, anche grazie ai partner. Presenti in Fiera anche gli innovativi servizi cloud di TIM Digital Store, il marketplace che permette alle piccole e medie imprese di scegliere, acquistare e gestire in modo semplice e immediato le più avanzate soluzioni ICT: dai server virtuali fino alle applicazioni per promuovere il business tramite messaggistica e social. | 45 |
| LE SFIDE DELLA DIGITALIZZAZIONE |
GENERAZIONE TECH Jelastic Cloud Ideale per sviluppatori e aziende che necessitano di ambienti cloud accessibili da qualsiasi device connesso a Internet, l’offerta Platfom-as-a Service e Container-as-a-Service (basata su piattaforma Jelastic) permette di creare ambienti cloud configurabili a seconda delle esigenze e adattabili in maniera automatica ad ogni necessità di performance.
Digital Radio TIM pensa anche all’intrattenimento, con un servizio che offre la possibilità di creare un sottofondo musicale accogliente e di qualità per negozi, bar, ristoranti, centri commerciali e studi professionali, trasmettendo anche spot e messaggi audio personalizzati. Skillo SENTINEL Arriva l’«assistenza proattiva» che, tramite l’hub Sentinel, monitora costantemente le performance della rete e del funzionamento dei device connessi e, in caso di interruzioni o di anomalie sulla rete dati, interviene da remoto e, in presenza di guasti, apre la segnalazione per conto del cliente presso il provider.
Plesk Virtual Server Un servizio di server pre-configurati raggiungibili da Internet pensato per professionisti e aziende che intendono utilizzare server con virtualizzazione di tipo Hypervisor e con il pannello di gestione Plesk a bordo per gestire le soluzioni web, risparmiando sui costi di acquisto e manutenzione.
Data Space Easy Il sistema ideale per negozi e imprese che hanno necessità di archiviare, condividere e salvare in modo sicuro, facile ed affidabile, file e applicazioni, disponibile anche nella versione Unlimited (con spazio di archiviazione illimitato).
Ready Data Center La soluzione per start up, sviluppatori e aziende che hanno la necessità di gestire in autonomia e senza investimenti iniziali un numero anche elevato di server virtuali.
Mynameisapp Permette di gestire le attività di promozione “digital” sui diversi canali di comunicazione (Web, APP, Social, mail e sms) in modalità semplice e in autonomia, attraverso un pannello di controllo e con una sola password.
Skillo BUSINESS Tramite una mobile app multipiattaforma ed un widget PC, disponibile con il supporto di un’equipe di tecnici specializzati, offre supporto digitale online per la configurazione e la risoluzione dei problemi inerenti ai dispositivi digitali.
W.A.Y. Zero Pensieri E’ il servizio che permette di localizzare e proteggere i veicoli aziendali in tempo reale, monitorare i percorsi e le attività svolte: la flotta sotto controllo con un click.
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| SERIE TV |
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| OBIETTIVI SUL MONDO |
LO SCATTO, LA STORIA “Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura” (H.C. Bresson)
La storia si tramanda grazie alle immagini, “I Grandi Maestri. 100 anni di fotografia Leica”: istantanee che colgono un momento ed non poteva che esser partito da Berlino, ormai immortalano quell’attimo destinato a rima3 anni fa, questo tour che ha portato e continua nere impresso nella carta e nella memoria. a portare in giro per il mondo i momenti più siQuella recente e tutti i suoi momenti più signignificativi della storia dell’uomo negli ultimi 100 ficativi sono stati colti da un occhio meccanico anni. Ecco allora che molte di quelle immagini prima che umano, ma sono comunque frutto di che abbiamo visto solamente sui libri vengono un istinto e di un gusto che poco ha a che vedere raccolte in un’unica mostra che fa tappa per con la tecnologia. In quel click c’è la nostra oltre 3 mesi nel nostro Paese. storia e la nostra capacità di leggerla e interpreTutti gli amanti della fotografia e della stotarla. E da più di un secolo questa ria, binomio che nel corso dei capacità è indiscutibilmente legata decenni si è fatto indissolubile, Il disastro del dirigibile Hindenburg, ad un marchio che ha fatto la possono ammirare gli scatti più storia e allo stesso tempo si è fatto i russi a Berlino e James Dean che ruba famosi degli autori più prestistoria. Cambia la mano, cambiano giosi degli ultimi decenni. Da il cuore delle donne. Leica era sempre i luoghi e cambiano i soggetti ma Henri Cartier-Bresson a Gianni presente nei momenti importanti Berengo Gardin, da William è lo stesso fil rouge a collegare le immagini più rappresentative della Klein a Robert Frank, passando contemporaneità. La camera le rende copertine per Robert Capa, Elliott Erwitt e molti altri: e simboli di un’era. Leica è questo ma è oltre 350 opere originali che al Vittoriano anche di più, e quel plus si può ammiripercorrono i momenti più significativi della nostra epoca. Documenti origirare da vicino in una mostra partita nel 2015 e che finalmente sarà nali, libri, riviste e macchinette che protagonista anche in Italia. Negli ricostruiscono l’itinerario storico e spazi del Complesso del Vittoriaartistico della Leica e di riflesso anche no di Roma, infatti, dal 16 novembre quello dell’uomo contemporaneo: tutto al 18 febbraio verranno esposte per rendere omaggio alle macchine le più importanti fotografie fotografiche e a tutti gli artisti scattate con la macchinetta di che hanno utilizzato la Leica dagli origine tedesca. anni venti ai giorni d’oggi. | 48 |
| OBIETTIVI SUL MONDO |
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| OBIETTIVI SUL MONDO |
Erano le 17:51 precise del 14 agosto 1945 quando un marinaio e un’infermiera si scambiarono forse il bacio piÚ celebre della storia contemporanea
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| OBIETTIVI SUL MONDO |
precisione e visualizzata nel mirino, per misurare FOTOGRAFARE IL TEMPO l’esposizione attraverso il mirino. Un viaggio ideale partendo dalla prima storica Ur-LeiDalla reflex al digitale il passo è compiuto in meno ca, il primissimo prototipo funzionante con pellicola di 30 anni. Nel 1996 infatti viene commercializzata cinematografica 35mm perforata,completato nel 1914. la S1, camera a scansione fornita di una risoluzione E’ solamente nel 1925 però che la Leica viene prodotta di 75 megapixel. Dati i tempi in serie e presentata al pubblico: relativamente lunghi dovuti siamo alla Fiera di Primavera di alla scansione, la fotocamera è Lipsia. La nuova Leica I è equiCon la sua fedele Leica, Eisenstaedt pensata per riproduzioni di quapaggiata con un obiettivo fisso fu in grado di cogliere l’intimità dei suoi lità particolarmente elevata per rientrante, il Leitz Anastigmat soggetti, sia che fossero celebrità, archivi e musei o per fotografie 1:3.5/50 mm. sia che fossero sconosciuti, ripresi eseguite in studio. Nel 1954 arriva una pietra minella vita e nelle occupazioni quotidiane Queste sono solamente alcune liare delle camere Leica: ecco la delle camere esposte alla mostra M3, equipaggiata con un mirino/ dedicata al marchio tedesco, telemetro a cornice luminosa una piccola parte del parco macchine fotografiche dotato di compensazione automatica della parallasse che hanno immortalato negli anni momenti e scatti e di limitatori del campo di visione con impostazioni destinati a segnare un’epoca. automatiche per le focali 50, 90 e 135mm. Tuttora la Come quello delle 17:51 del 14 agosto 1945 quando Leica M3 è il simbolo del sistema M. un marinaio e un’infermiera si scambiarono forse il Il 1968, anno principe delle rivoluzioni sociali e pobacio più celebre della storia contemporanea: dietro litiche, rappresenta anche una rivoluzione in campo quello scatto, tra i più famosi e iconici, c’era Alfred fotografico grazie alla nuova macchina Leicaflex SL. Eisenstaedt che con la sua Leica IIIa immortalò il La SL è la prima fotocamera reflex al mondo dotata momento simbolo della fine della seconda guerra di misurazione selettiva, che può essere limitata con
James Dean in Time Square - Dennis Stock (1955)
Marilyn Monroe - Alfred Eisenstaedt 1953
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| OBIETTIVI SUL MONDO |
Morte di un soldato - Robert Capa 1936
Girl with Leica - Alexander Rodchenko (1934)
mondiale. A New York, Times Square, davanti agli occhi attoniti dei passanti, l’amore vinceva e il Giappone annunciava la resa. “…All’improvviso, in un lampo, ho visto un marinaio che afferrava qualcosa di bianco: mi sono girato e ho cliccato nel momento in cui il marinaio baciava l’infermiera. Ho scattato esattamente quattro immagini, nel giro di pochi secondi. Solo una era giusta, a causa del bilanciamento”, questo il risultato del puro istinto dell’autore con in mano la sua Leica. “Dove facciamo le foto?”, “Dove sei felice”, poche parole prologo di scatti storici ed iconici. Di istantanee che hanno ripreso un ragazzo di 24 anni che grazie anche alla sua prematura scomparsa si apprestava ad entrare nel mito. Un breve dialogo quello tra James Dean ed il fotografo Dennis Stock: l’attore, protagonista degli scatti pochi mesi prima di morire, chiese all’autore la location ideale dove eseguire il servizio. La risposta fu spontanea così come spontanei e naturali furono i ritratti del fotografo. Nel 1966 il fotografo tedesco Thomas Hoepker riceveva l’incarico di realizzare un servizio sul campione di pugilato Muham| 52 |
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Muhammaad Ali - Thomas Hoepker 1966
Christer Strömholm - Nana, Place Blanche, Paris 1961
mad Alì che aveva da poco abbandonato il suo vero nome Cassius Clay. L’atleta, allora 24enne, aveva conquistato 6 anni prima l’oro olimpico a Roma ed era già diventato campione del Mondo. Icona non solo dello sport ma anche della società per le sue battaglie ideali e politiche, Alì venne immortalato da Hoepker in una serie di scatti intimi, genuini ed iconici così come il soggetto ritratto. Marilyn Monroe ed Ernesto Che Guevara sono solo alcune delle personalità i cui ritratti vengono esposti al Vittoriano, così come trovano luogo le istantanee di momenti storici segnanti come “Morte di un miliziano” di Capa del 1936 durante la Guerra Civile spagnola o l’”Attacco al Napalm in Vietnam” di Ut nel 1972. La mostra, sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale e patrocinata dalla Regione Lazio. Foto dopo foto, questa esposizione rivela come gran parte delle immagini impresse nella nostra memoria siano state realizzate proprio con una Leica e come tutte queste fotografie rappresentino una fedele cartina di tornasole delle tendenze fotografiche e degli sviluppi degli ultimi dieci decenni. www.ilvittoriano.com Alessandro Creta | 53 |
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LA VELOCITÀ A PORTATA DI MANO Kazunori Yamauchi, o per meglio dire il Dr. Yamauchi, ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Ingegneria del Veicolo presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. È il creatore dell’impero Gran Turismo
Sono pochi i nomi ad essere riusciti a entrar a far parte della storia dei videogames e che, dopo decenni, riescono a essere ancora in cima alle classifiche di vendita, capaci di entrare nell’immaginario collettivo, di diventare classici delle piattaforme videoludiche ed essere attesi e acquistati da gran parte dei gamers. Tra questi c’è sicuramente Gran Turismo. Pioniere di tutti i simulatori di corse automobilistiche Gran Turismo è sicuramente tra i titoli più apprezzati dagli appassionati del genere: un gioco che a dicembre compirà 20 anni di onorata carriera e che sembra ben lontano dal meritato “pensionamento”. Gran Turismo ha saputo svilupparsi, affermarsi e rinnovarsi nel corso degli anni, apprezzato per il livello di giocabilità e per il rivoluzionario parco macchine messe a disposizione dei milioni di gamers che amano il brivido anche virtuale della velocità. Dietro tutto questo ci sono appunto due decadi di lavoro, di impegno e dedizione dei creatori e degli sviluppatori. Ma anche due decadi di passione che dal 1997 ad oggi non è mai scemata, anzi si è saputa rinnovare in linea con le aspettative dei gioca-
tori e con gli sviluppi della console PlayStation, unica piattaforma in 20 anni ad aver “ospitato” il gioco di corse. 20 anni che hanno coinvolto in prima linea il creatore di un titolo tra i più longevi nell’universo videoludico, Kazunori Yamauchi, padre e primo giocatore di Gran Turismo che ha festeggiato con l’edizione Sport l’importante anniversario. Passione maniacale per tutto ciò che ha 4 ruote
L’Università di Modena e Reggio Emilia ha insignito della Laurea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria del Veicolo il papà della serie Gran Turismo: Kazunori Yamauchi ed un motore, mente e corpo al servizio di GT: sì perché Yamauchi, Presidente della Polyphony Digital Inc. (casa di sviluppo di Gran Turismo), oltre ad essere il cervello pensante e creatore della fortunata serie è anche un pilota da corsa | 54 |
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Kazunori Yamauchi è anche il presidente della Polyphony Digital Inc., la casa di sviluppo della serie, nonché Senior Vice President di Sony Interactive Entertainment e Executive Vice President dei Sony Interactive Entertainment World Wide Studios.
gli, estetici e tecnici, ha contribuito a fare di Gran Turismo un vero e proprio franchise che vanta oltre 70 milioni (and counting…) di copie vendute in tutto il mondo. Quello tra PlayStation e Gran Turismo è diventato un binomio indissolubile se parliamo di titoli di simulazione automobilistica: professionista. Carriera, quella al volante, che un legame che ha visto il nome di GT accompagli ha permesso di sviluppare sempre maggiori gnare l’intera evoluzione della console giapponese, conoscenze sullo sconfinato mondo dei motori. facendo diventare quella creata da Yamauchi la Tra gli eventi e le corse che hanno visto la sua serie di riferimento del genere. partecipazione vi è anche la storica 24 ore di Iperrealismo e fantasia, divertimento e sempliciNurburnring, circuito che ha anche riprodotto tà: il lavoro di Yamauchi si estende entro questi fedelmente nel suo gioco. Se esiste una persona confini e ha contribuito non solo a sviluppare e per cui sia perfettamente calzante la definizione arricchire il settore videoludico ma anche a condi uomo macchina, ebbene quella è sicuramenquistare un posto d’onore all’interno del settore te Kazunori Yamauchi, capace grazie alle sue dell’auto. Sì perché di recente, esperienze da pilota di abbinare precisamente lo scorso 17 ottobre, le conoscenze tecniche del mondo il creatore di Gran Turismo automobilistico a quelle virtuali e Yamauchi ha tenuto una lecture è stato insignito della Laurea videoludiche. riguardante lo sviluppo di un gioco di Honoris Causa in Ingegneria del Nello sviluppo dei titoli l’attencorsa: si è parlato di aerodinamicità, di Veicolo. Un evento che ha visto zione di Yamauchi viene rivolta portanza e deportanza, e di come grande protagonista il nostro al design e, allo stesso tempo, alla si sfruttino varie tipologie di dati Paese, considerando che è stato il riproduzione fedele delle auto Dipartimento di Ingegneria “Enzo presenti nei suoi giochi anche dal Ferrari” dell’Università di Modena punto di vista tecnico (motore, e Reggio Emilia a conferirgli il riconoscimento (il sistema frenante, sospensioni, pneumatici, guicentesimo dell’Ateneo). Un appuntamento unico dabilità ecc.). Questa maniacale cura dei detta| 56 |
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nel suo genere che ha messo l’Italia in prima fila, un titolo che per la prima volta un’università nostrana assegna ad un protagonista del settore videoludico. La decisione, approvata dal Ministro Valeria Fedeli, trae le sue ragioni dall’impegno e dalla competenza di Yamauchi applicati al design di automobili Gran Turismo, e la creatività e la padronanza tecnica nello sviluppo di videogiochi di guida altamente realistici. Capacità dimostrate anche dal coinvolgimento di Yamauchi nella progettazione di concept cars al fianco di numerose case costruttrici con le quali lo sviluppatore giapponese ha collaborato (per citarne solo alcune: General Motors, Merceds-Benz, Toyota, Bugatti, Fittipaldi Motors). “A distanza di vent’anni dal primo GT, ricevere questo riconoscimento dal Dipartimento intitolato al padre del moderno motorsport mi emoziona” ha detto per l’occasione il Dott. Yamauchi, “perché dimostra come creatività, entusiasmo e perseveranza permettano all’essere umano di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi e inimmaginati”. Il titolo è stato conferito in contemporanea con l’uscita sul mercato del nuovo capitolo della saga, Gran Turismo Sport, in vendita dallo scorso 18 ottobre. Alessandro Creta | 57 |
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IL SIGNOR DISTRUGGERE, IL REALISMO CINICO CHE CONQUISTA LA RETE Il personaggio del web si racconta: oltre alla crociata contro le mamme pancine c’è di più... | 58 |
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“Il Signor Distruggere, alias Vincenzo Maisto, è un Blogger e Influencer salernitano con la tendenza a deprimere. Trentenne ironico, acido e perfido. Lo si riconosce subito dalla spocchia. Il “Guru” della pagina Facebook da lui gestita, tende a rispondere trattando gli altri come ebeti malgrado sia di indole quasi buona”. Così si presenta al pubblico della Rete Vincenzo Maisto, ma, stando ai numeri – 450.000 like su
“Vivo le mie giornate esponendo la realtà oggettiva distruggendo di conseguenza i sogni altrui, cosa che mi rende cinico e odiato“ Facebook, 81.600 follower su Instagram e 23.200 su Twitter – questo blogger dalla verve corrosiva e cattivissima agli utenti piace tantissimo, tanto da essersi guadagnato quest’anno anche la vittoria ai Macchianera Internet Awards 2017 nella categoria “Miglior articolo o post” per “Il fanatico mondo delle mamme”. Un realismo cinico il suo, che disvela, senza remore o paure, le dinamiche dell’incredibile sottobosco di analfabeti funzionali che popolano il web. Che un po’ fanno ridere e un po’ fanno paura. Il Signor Distruggere lo sa bene e continua a tenere occhi aperti e mente affilata, proponendo contenuti originali e sferzanti: impossibile non stargli dietro. Vincenzo Maisto aka Il Signor Distruggere: da blogger a influencer, come si è evoluta la tua esperienza sul web? In realtà bazzico il web da 20 anni, iniziando giovanissimo col frequentare forum su The X-Files. Mi considero IL fan italiano per eccellenza, stalker ufficiale degli attori protagonisti e fanatico del genere sci-fi. Aprii nel 2006 un blog sulla tv e le serie televisive, che però non ottenne molto successo. “Il Signor Distruggere” è l’ultimo, aperto come pagina su Facebook nel 2011, con una denominazione un po’ più romanzata e come blog vero e proprio un paio di anni dopo. Iniziai con la rubrica “Il mio essere Choosy” che era una raccolta di mie esperienze lavorative assurde e ignobili, raccol-
te nel libro del 2015 “Distruggere i sogni altrui esponendo la realtà oggettiva” e che facevano il verso al ministro del lavoro dell’epoca Fornero. Il blogger è il gestore di un blog e dei suoi contenuti, potrebbe anche non essere continuo nei suoi aggiornamenti, né essere seguito da alcuno. L’Influencer, invece, potrebbe anche non avere un blog, ma solo un profilo Instagram o un qualsiasi altro social. È capace di influenzare il suo seguito, mediante i suoi social network, verso un bene, un’idea o ideale. I miei punti di vista sull’attualità, sulla politica e sui fenomeni della rete sono molto apprezzati dal mio pubblico. I casi umani dei social sono quelli su cui si fanno maggiori risate, per questo restano più impressi e diventano più virali. Perché hai deciso di focalizzarti sul tema della maternità fanatica delle cosiddette “pancine”? Ti aspettavi di riscuotere un successo così clamoroso e virale? In realtà non è proprio così. Primo perché delle pancine ne parlo da più di un anno, il mondo invece pare averle scoperte da due settimane. Sono comunque sempre esistite, hanno solo scovato Internet. Le loro pagine contano milioni di followers in tutto il mondo. Messe insieme farebbero apparire la Ferragni come una pulce in fatto di risonanza mediatica. Il tema della maternità, di base, non mi interessa. Il Signor Distruggere ha il 65% del suo seguito rappresentato da donne, molte di queste sono anche madri. Non è quindi una lotta alla maternità, ma all’ignoranza. Le pancine d’amore sono: ignoranti, bigotte, credulone, maschiliste e misogine. Sono tutto quello che le mie followers non vogliono essere, che nessuna donna normale vorrebbe essere. Si è parlato comunque anche di uomini, di terrapiattisti, di estremisti religiosi, di complottari, di schiavisti, etc. Come già detto il blog esiste da anni. Le “mamme-nazi” si sono scagliate recentemente contro il nuovo spot del Buondì Motta, reo di aver sovvertito i dogmi della famiglia tradizionale: cosa pensa il Signor Distruggere in proposito? Vincenzo Maisto, questo è il suo vero nome, si presenta in maniera onesta anche quando i vari haters del momento minacciano denunce. Il segreto del suo successo, e dei 229.482 fan, è chiaro: la verità.
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Come ho già detto sul mio profilo Facebook, a me mente dalle masse. Devi scegliere quello che la pubblicità del Buondì Motta piace, ma io non ne fa incavolare meno. In realtà poi sono i sono un cliente di quel prodotto, né lo diventerò. Il followers che intrattengono me con i loro mio personal mi guarda in cagnesco già quando gli commenti. È un rapporto quasi alla pari. dico che sogno la pizza. Figuriamoci. Regalaci un “Trilogy”: scegli la storia L’azienda, dopo un’attenta analisi del suo target di più divertente, più imbarazzante e più riferimento (le mamme), avrebbe dovuto capire se surreale tra le tante raccolte sulla tua si trattava di donne mentalmente pagina. stabili o se di pancine d’amore. Una sposina pancina andò al Non essendo comunque la previsuo addio al nubilato e vide Il Signor Distruggere è il blog che sione basata su una scienza esatper la prima volta un uomo da anni si infiltra nei più assurdi gruppi ta, io non avrei rischiato. L’imnudo con il fisico scolpito: lo Facebook chiusi, rubando screenshot di spogliarellista. portante è che se ne parli? Nì, io conversazioni tra l’assurdo e il surreale ne ho parlato, ma non diventerò Ci fu un bacio durante la seracomunque un cliente Motta. Lo ta e scrisse in un gruppo Face(per tacere dell’italiano martoriato) spot, ripeto, è simpatico, anche book questa storia chiedendo se non capisco perché la bamalle amiche un consiglio sul bina debba parlare come Joey come ritrovarlo per fargli caPotter. Si può avere una piaga pire che tra di loro non poteva anche per lei? Tipo sbranata esserci nulla, nessun futuro. dalle locuste? Mi scrisse poi lo stripper in questione, riconoscendosi da Quest’anno hai trionfato Mykonos, dove era in vacanza ai “Macchianera Internet con il suo ragazzo, dicendomi Awards 2017” nella categoche la signora poteva stare ria “Miglior articolo o post”: tranquilla. L’aveva dimenticosa rappresenta per te quecata. sta consacrazione? Non me l’aspettavo. Quando ho Ormai sappiamo bene che saputo che ero stato votato per analfabeti funzionali di la finale ho condiviso la notizia ogni tipo imperversano con i miei followers, sapendo sul web, con manifestazioche tra i miei avversari c’erano ni spesso molto violente: personaggi come Enrico Mentaanche in base alla tua na e Selvaggia Lucarelli, quindi esperienza, come valuti ritenevo di non avere speranquesto tipo di degeneraze. Diciamo che la vittoria ha zione? Esiste un “vaccino” peggiorato di molto il mio già per le “legioni di stolti” che smisurato ego. popolano la Rete? Purtroppo no. L’isolamento è Oltre 450.000 follower solo la mia soluzione. Ho eliminasu Facebook, per non parlare to tutti i fruitori di catene di di Twitter e Instagram: senti sant’Antonio o bufale varie addosso una sorta di respon(tranne mio padre per ragioni sabilità nel parlare e coinvolgere un numero legate all’eredità). So che esistono ancora, così grande di persone? ma io non li vedo e quindi sono felice. Per la legge dei grandi numeri sbagli a prescindere, non esiste un solo argomento condiviso interaElisabetta Pasca | 60 |
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STRESS SUL LAVORO? RILASSARSI CON METODO SI PUÒ Il luogo di lavoro è uno spazio destinato ad avere un ruolo preponderante nella vita di ciascuno e in quello spazio specifico è inevitabile accumulare una gran quantità di esperienze provanti e situazioni pregne di stress e disagio. Ma un libro ci salverà.
Esiste un vero e proprio metodo per garantire il rilassamento, soprattutto in ambito lavorativo e Mirco Turco, psicologo dal 2002 ed esperto a livello internazionale in materia di antistress, lo ha spiegato nel suo libro Unique antistress experience. Edito da Primiceri edizioni, è stato presentato a settembre di quest’anno in occasione del Wellbeing International Meeting Point, tenutosi presso il prestigioso Vivosa Apulia Resort di Ugento in Salento, sede dell’innovativa ANTISTRESS Academy.
in cui si incontrano diverse correnti di pensiero, esperienze, saperi, convinzioni, professionalità. Il libro nasce come strumento per diffondere un nuovo concetto emozionale di antistress e benessere, testimoniato tra l’altro anche dall’innovativo marchio Unique Antistress Quality®, da me ideato e “portato” dentro questo tempio del benessere. Il metodo UNIQUE è in realtà l’insieme di tecniche e pratiche derivanti da svariate discipline: rilassamento progressivo, tai chi, qi gong, programmazione neuro linguistica, mindfulness, ipnosi. Il tutto offerto in maniera pratica, pragmatica e fruibile da tutti. UNIQUE è in sostanza un manuale operativo antistress, sapientemente arricchito di input e insight illuminanti, pratici esercizi, metafore e aneddoti motivazionali.
“Unique Antistress Experience” è il titolo del suo libro fresco di stampa, figlio dell’esperienza dell’Antistress Academy, iniziativa unica nel suo genere: cosa racchiude questo “Unique antistress experience” è un supporto volume e quali sono le caratteristipratico per riconoscere, affrontare e gestire che fondamentali dell’innovativo In ambiente lavorativo, quali sono i lo stress di tutti i giorni, nella vita privata e nel lavoro. Un insieme di tecniche e consigli che principali fattori negativi che ponmetodo internazionale antistress di riattivano risorse, potenzialità e motivazioni. gono in essere situazioni di stress e cui parla il libro? disagio? Il libro rappresenta il frutto di una collaIl problema dello stress nel mondo lavorativo è borazione internazionale tra esperti del benessere molto diffuso e desta ovvie preoccupazioni. Il 54% ed è il risultato di passione e applicazione in seno della popolazione mondiale considera il lavoro all’Antistress Academy, struttura unica al mondo | 63 |
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come fonte principale di stress e non è un caso che in Giappone abbiano coniato un termine specifico, karoshi, ovvero decesso da troppo lavoro. Nelle organizzazioni esistono vari fattori che possono determinare stress: dalla cultura al clima lavorativo, dai rapporti con colleghi e capi sino al carico e ritmo del lavoro. In generale però, lo stress nel lavoratore potrebbe dipendere anche da un “coping” inadeguato: in altri termini, la persona non conosce, di fatto, come fare e cosa fare per gestire lo stress. In realtà, è un dovere del datore di lavoro preoccuparsi della salute psicofisica del proprio dipendente, ma le normative esistenti in materia sono purtroppo viste solo come obbligo e non come opportunità.
Dirigenti e impiegati dovrebbero assumere una nuova forma mentis centrata sul benessere: praticare una corretta respirazione 10 minuti al giorno potrebbe essere già una buona prassi. Esistono, inoltre, altre tecniche molto semplici contenute nel manuale che si prestano molto bene in ambito lavorativo. Ovviamente, provare per credere.
Quali esercizi suggerirebbe per iniziare al meglio una giornata lavorativa e favorire un’atmosfera ottimale in ufficio? La cosa più semplice da fare è Pirandello diceva riprendersi la padronanza del “parliamo, parliamo e non ci intendiamo mai” e aveva ragione! respiro. Nel libro UNIQUE parlo della formula 6+2=8. 6 secondi di Occorre “prendersi cura” della ispirazione, 2 di blocco e 8 di espicomunicazione, in tutti i contesti, da razione. Questa è la formula della quello personale a quello lavorativo persona rilassata che possiamo fare Quali sono le pratiche virtuose ogni giorno, prima dell’inizio della Mirco Turco, psicologo da mettere in atto, sia da parte nostra giornata lavorativa. C’è una del management, sia da parte dei dipendenti, storia molto interessante a cui fare per ottenere un ambiente lavorativo sano, rilassariferimento a proposito. Un re voleva prendere sempre le deto, produttivo? cisioni giuste e aveva cercato in lungo e largo la risposta a tre Le pratiche virtuose in ambito organizzativo sono domande fondamentali: “Qual è il momento migliore per fare molto poche o flebili in Italia. Mi riferisco, ad esempio, una cosa? Quali sono le persone più importanti con cui lavoall’obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato rare? Qual è la cosa più importante da fare in qualunque moche, sovente, si trasforma solo in un report asettico e mento?”. Il sovrano trovò presto le sue risposte: il momento poco attendibile. In realtà può rappresentare un ottimo più importante è adesso; la persona più importante è quella strumento di conoscenza, prevenzione e intervento con cui ci si trova; la cosa più importante da fare è rendere in materia di antistress e benessere. Il management felice la persona che si ha vicino. Adottare tale filosofia zen dovrebbe essere prontamente informato e formato in è un ottimo inizio per creare un’atmosfera positiva in ufficio. materia, anche perché un lavoratore stressato avrà una Un altro modo veloce e pratico consiste nell’applicare quello performance del 20% e inoltre trasferirà un’immagine che nel libro definisco “Metodo G.O.L.F.”, ossia Goal, Optiminegativa della stessa azienda. Il libro UNIQUE cerca di sm, Lightness, Feeling. rivelare opportunità pratiche a chi vede, invece, solo Elisabetta Pasca difficoltà, nel lavoro e nelle organizzazioni. | 64 |
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“PETER PAN È UN LAVATIVO E I SOCIAL PASSERANNO DI MODA” Caparezza a tutto tondo racconta la genesi di “Prisoner 709”, il suo disco più sofferto e maturo
Come lo sceneggiatore americano Christopher Vo“Prisoner 709” è il risultato di un percorso di gler insegna, il viaggio dell’Eroe verso la sua piena autoanalisi profondo e preciso, che affronta realizzazione consiste in un cammino piuttosto arpassaggi fondamentali nel tuo viaggio di uomo ticolato che si dipana attraverso una serie di tappe e artista, come il disagio dovuto all’acufene e il più o meno difficili, che lo forgiano, lo cambiano, raggiungimento dell’età adulta: in qualche modo lo aiutano a diventare migliore e forte in vista del hai addirittura superato il genere rap, questo può raggiungimento di un obiettivo più alto. Il primo essere considerato il tuo disco della maturità? passo di questo percorso coincide la maggior parte delle Io in realtà tendo sempre ad andare proprio oltre il volte con un evento traumatico, che spinge l’eroe a uscigenere musicale, nel senso che mi piace mischiare tutre fuori dalla soffice comodità della sua zona comfort. to. Per quanto riguarda invece il mio percorso di vita, “Prisoner 709”, l’ultimo disco di Caparezza, al secolo certamente sarebbe un problema se non stessi facendo Michele Salvemini da Molfetta, classe 1973, sembra in qualcosa di verosimile con l’età che ho. Avere 43 anni qualche modo ricalcare lo schema di Vogler, poiché il ma mantenere la forma mentis di una persona di 20 Nostro ha iniziato il suo ultimo per quanto mi riguarda significa intenso viaggio creativo proprio a che qualcosa non va. Infatti, lo partire da un disagio che lo ha col- “Prisoner 709”, l’ultimo disco ammetto, io cerco di demitizzare pito nel 2015, subito dopo il succes- di Caparezza vede le partecipazioni la figura di Peter Pan: Peter Pan so riscosso con l’album “Museica”. è proprio un lavativo, una figura del rapper statunitense DMC e dei Un fischio costante nelle orecchie, negativa nelle fiabe, uno che non cantautori Max Gazzè e John De Leo. l’acufene, disturbo incurabile e si assume mai responsabilità! A fastidioso, lo ha costretto a mettere parte gli scherzi, l’acufene mi ha in discussione la sua carriera di messo davanti a un muro, faccia musicista, spingendolo a scavare dentro se stesso per a faccia con tutte le mie paure: pensavo che avrei finito arrivare ad un lavoro più denso, complesso e intimo i miei giorni a fare musica in maniera spensierata e rispetto ai precedenti. Un viaggio in 16 tappe, 16 tracce invece no, la spensieratezza ora posso concedermela registrate tra Molfetta e Los Angeles con la collaboraziofino ad un certo punto. Questa cosa è coincisa con la ne di Chris Lord-Alge, che raccontano l’evoluzione di un mia crescita, anche se diventare maturi alla mia età personaggio abituato a giocare abilmente con le parole può essere considerato addirittura tardivo, soprattutto e in grado di comunicare con chi lo ascolta ad un livello se consideriamo gli standard di 20 o 30 anni fa, quando mai superficiale o scontato. si imparava a diventare adulti molto prima. Questi | 67 |
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sono stati i pensieri e i dubbi che ho avuto durante la stesura del disco, così mi sono messo un po’ al centro del mirino, mentre prima mi focalizzavo su ciò che avveniva all’esterno. Pensavo e cantavo: “Non mi piace il modo di fare politica di quel tipo lì, non mi piace come si comporta quella persona là, non mi piace cosa succede in quella città”. Ora invece il campo di battaglia sono io e questo rende tutto più difficile ma al contempo più stimolante. Nel nuovo disco troviamo una serie di elementi ricorrenti, come il valore simbolico dei numeri, le dicotomie, i giochi di contrari e di parole, alla base di testi complessi che si prestano a molteplici piani di lettura. In un presente che tende a semplificare e appiattire tutto, ritieni ci sia ancora abbastanza attenzione e pazienza nei confronti della complessità? Direi di sì, anzi, è proprio grazie a questa semplicità che la complessità esiste e comincia ad avere un valore. Nel territorio musicale oggi ci sono proposte più o meno interessanti: il mio disco è venuto fuori a settembre, dopo un periodo denso di canzoni a tema estate, per cui forse l’attenzione si è focalizzata maggiormente sui temi che ho trattato, quasi come reazione, come una sorta di necessità di andare più a fondo. A me poi farebbe piacere anche se ci fossero più canzoni dedicate all’autunno, ce ne sono davvero pochissime! Quattro brani dell’album vedono la partecipazione di ospiti speciali: John De Leo, Max Gazzè e DMC. Se dovessi immaginare una collaborazione da sogno che ancora non hai realizzato, chi sceglieresti? Sono tanti i colleghi e le colleghe con cui mi piacerebbe collaborare, soprattutto quelli che fanno cose molto lontane dalle mie. Da anni, coltivo la fascinazione di un pezzo con Vinicio Capossela, probabilmente non lo realizzerò mai, anche se ci conosciamo, ma è un po’ un mio pallino perché trovo che la mia voce con la sua, su un tessuto musicale vicino al suo mondo, potrebbe essere molto interessante. Poi non so cosa darei per fare un pezzo con uno qualsiasi dei Kraftwerk ancora in circolazione e, perché no, potrei sparare addirittura un Jimmy Page. E ancora? Obama! Nel brano Larsen, chiaro rimando all’effetto Larsen, sono presenti numerosi riferimenti all’acufene, condizione che ha colpito il cantante nel 2015 e che lo ha sensibilmente influenzato nella realizzazione del disco.
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Oggi la comunicazione in rete è diventata parti“Prisoner 709” è uscito il 15 settembre e una settimana colarmente aggressiva, dando sfogo a dinamiche dopo è stato certificato disco d’oro, attestandosi in vetta di odio molto spesso spropositate, soprattutto sui alla classifica dei dischi più venduti; il singolo “Ti fa social network. Qual è il tuo rapporto con i social: ti stare bene” è nella Top20 della classifica Radio EarOne e fanno sentire prigioniero? il video su YouTube ha superato i 3 milioni di visualizzaL’odio, l’hating, c’è sempre stato, non è solo una cattiva zioni. Ti aspettavi questo trionfo così clamoroso? abitudine da social network. Io sono rimasto sconvolImmaginiamo questa scena: salgo su una montagna, folgorato to già diversi anni fa, più di dieci: ero in un forum e da chissà quale divinità, prendo un monolite di pietra e scolpic’era qualcuno che mi attaccava duramente, in maniera sco sopra due lettere, gigantesche. Una è una N e l’altra è una piuttosto veemente, con parolacce e altre considerazioni O. No. Non un no normale, un no in questa maniera, monolitioffensive. Mi è capitato poi di incontrarne di persona un co e imponente. Se chiedi a qualsiasi cantante “Ma ti aspettavi paio: io mi aspettavo degli energumeni attaccabrighe e tutto questo?”, quello risponde subito, vezzoso: “Ma no, non invece erano veramente quasi degli agnellini smarriti. me lo aspettavo per niente!” (ride). Io sinceramente non me Non riuscivo ad associare la violenza verbale dimostrata lo aspettavo, anche perché ho fatto una cosa diversa dal solito in rete con i loro volti e il modo dimesso che avevano di e in questo caso si ha più timore sull’accoglienza del proprio approcciarmi nella vita reale. lavoro. Quello che sta accadendo in questo momento lo vedo Le cose sono cambiate negli ultimi come una specie di regalo da parte anni con l’avvento dei social network: delle persone che mi seguono. Perché “Non è un concept, non ci sono io, però, i social non li ho mai capiti, non era scontato, per niente. È stato un l’ho detto chiaramente anche in un mio dei personaggi e una storia da cambio di rotta il mio che poteva lasciar raccontare. Però è un disco pezzo, per cui non saprei se effettivapresagire qualsiasi tipo di reazione. mente sono lo specchio reale dei sentematico, un percorso di timenti della gente o se sono un modo autoanalisi che segue un Dal 17 novembre al 7 dicembre sarai per concedersi maggiore visibilità. in tour con uno spettacolo che tocperiodo da cui volevo uscire” Nella canzone “L’Uomo che Premette”, cherà i maggiori palazzetti d’Italia: Caparezza scrivo “Al terzo like è ‘Terzo Reich’”, da Ancona a Torino, cosa accadrà perché spesso per un pugno di like c’è chi questa volta sul palco? diventa un nazista per guidare la sua fazione, per conCosa potete aspettarvi? Assolutamente uno show. Uno show tinuare ad essere degno di mantenere quel consenso. A con degli accenti ancora più miei. Stiamo lavorando affinché me sinceramente non piace un mondo fatto così e questo ci siano delle grandi soprese. Purtroppo non posso rivelare è uno dei motivi per cui uso raramente Facebook: lo uso nessun aspetto fondamentale, diciamo solo che sperimenterò per interposta persona, per postare quello che faccio soldelle cose che non ho mai fatto. tanto in occasione dell’uscita di un nuovo disco. Non uso i social nei periodi in cui non ho niente di professionale A proposito di fantasia, immagina di dover presentare da dire. Caparezza ad un alieno: scegli tre canzoni che ti rappreDifatti la mia vita privata è davvero privata. In questo sentino da spedire con una capsula nello spazio. periodo sto usando direttamente Instagram e Twitter, La prima è mia ed è contenuta nel disco, si intitola “Una ossia gli strumenti più immediati per me da capire, però chiave”. Poi scelgo “Confessioni di un malandrino” di Angelo quando finisce il ciclo del disco non continuo a postare Branduardi: è la prima canzone in cui mi sono riconosciuto in cosa faccio e dove vado. Il privato è bello che rimanga qualche modo ed è in pratica una poesia di Esenin, rivista da tale, non c’è davvero bisogno di condividere tutto. Branduardi con le parole della moglie Luisa Zappa. Infine, perLa condivisione a tutti i costi è proprio un concetto ché si possa capirmi, manca il lato fantastico della musica, per sbagliato, non lo capisco, per me in questi termini non è cui come terza canzone dico “The robot” dei Kraftwerks, per più nemmeno condivisione. È diventato banale il social me al primo posto in classifica dei pezzi più belli del mondo. network utilizzato in questa maniera, per cui addirittura Questo brano mi ha fatto conoscere l’elemento spettacolare auspico, come gli Uochi Toki, un gruppo che seguo tandella musica: quattro ragazzi tedeschi facevano finta di essere dei robot, io da piccolo impazzii per questa cosa e da allora tissimo, di andare verso la fine dell’era della comunical’ho sempre portata dentro di me. zione, magari entro i prossimi dieci anni sarà da sfigatisElisabetta Pasca simi avere un profilo sui social network. | 69 |
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GOMORRA 3: LA RESA DEI CONTI SI AVVICINA Dopo il grande successo delle prime stagioni, ritorna la serie crime italiana piĂš amata di Sky, con un debutto in grande stile in un circuito di sale cinematografiche selezionate
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“A’ finè ro’ juorno sta tutta ca’”. Queste le parole che sanciscono la clamorosa uscita di scena del potente boss camorristico Pietro Savastano, tradito dal suo stesso sangue, da quel figlio, Genny, mai pienamente capito e apprezzato, nonostante un percorso di crescita criminale duro e sofferto. A giustiziare Pietro, davanti alla tomba dell’amata Donna Imma, proprio l’acerrimo nemico Ciro, l’Immortale, nemesi e controparte irriducibile, in un climax
In oltre 300 schermi italiani il 14 e 15 novembre si potranno vedere in anteprima due episodi della nuova serie del telefilm: il primo e il terzo violentissimo di odio e vendetta, scaturito dal desiderio di annientamento reciproco che aveva spinto prima Ciro ad eliminare Imma e poi Pietro a ordinare la morte della giovanissima figlia del suo ex braccio destro. Mentre Pietro Savastano muore, Genny, il figlio traditore, stringe tra le braccia il suo bambino appena nato, a cui assegna il nome del padre in un morboso gioco di rimandi e di continuità velenosa. La seconda stagione di “Gomorra”, prodotto di punta della fiction italiana contemporanea, realizzato da Sky e distribuito con successo anche
all’estero, si concludeva in questo modo, ormai più di un anno e mezzo fa, lasciando aperti moltissimi interrogativi e possibili scenari circa il riassestamento degli equilibri criminali a Napoli dopo la dipartita di Don Pietro. A partire dal 17 novembre 2017, su Sky Atlantic, torneranno in campo i protagonisti feroci e allo stesso tempo ordinari, quasi comuni, della Gomorra svelata da Roberto Saviano, storie e personaggi aderenti a una realtà ancora ben presente, che hanno tenuto incollati al piccolo schermo milioni di telespettatori, affascinati da quel male così vicino al quotidiano di ognuno da rendere inevitabile il lasciarsi travolgere e appassionare dalle vicende raccontate, in una sorta di bagno catartico di consapevolezza del marcio, che non esclude nessuno, che molto spesso è dentro il nostro intimo, in determinati modi di pensare e di agire. Prodotta da Sky Atlantic, Cattleya e Fandango in collaborazione con Beta Film, da un’idea di Roberto Saviano, il progetto della terza stagione è affidato a Claudio Cupellini e Francesca Comencini e interpretato da Marco D’Amore, di nuovo nei panni del tormentato Ciro di Marzio, Salvatore Esposito, alias Genny Savastano, Cristiana Il 17 novembre i nuovi episodi della produzione originale Sky debutteranno su Sky Atlantic HD: assisteremo a nuovi scontri, inattesi ritorni e pericolose allenze, in un equilibrio tutto da trovare fra vecchi e nuovi clan.
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Dell’Anna, nel ruolo della bella e giovane Patrizia e Cristina Donadio, l’astuta e crudele Scianèl. Due giovani attori napoletani saranno le new entry della stagione: Arturo Muselli vestirà i panni di Enzo, capo di una nuova fazione che vuole approfittare della morte di Don Pietro per prendere il “comando” di Napoli, e Loris De Luna, l’interprete del personaggio di Valerio, un ragazzo di buona famiglia il cui obiettivo è quello di entrare a Una nuova sfida per la serie diretta tutti i costi nel giro di da Claudio Cupellini e Francesca affari della malavita. Comencini che promette avvincenti Per quanto riguarda gli puntate, una stagione «potente, altri membri del cast una bomba», come l’aveva definita già noti al grande pubblico, ritroveremo Fabio sui social l’attore Marco D’Amore De Caro (Malamò), Ivana Lotito (Azzurra, moglie di Genny) e Gianfranco Gallo (Giuseppe Avitabile, padre di Azzurra). La storia riprende dai concitati momenti che seguono l’agguato a Don Pietro, interpretato per due stagioni da uno strepitoso Fortunato Cerlino: il boss è morto e lascia un vuoto di potere che appare incolmabile.
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Ciro infatti ha ottenuto la sua vendetta, ma pagando un prezzo altissimo: i suoi sogni e la sua famiglia sono distrutti, l’ambizione non può consolarlo per tutto ciò che ha perso, mentre Genny sembra essere il vincitore della partita, ma deve capire come gestire insieme i suoi due mondi, Roma e il suo presente con Azzurra e il figlio neonato e Napoli, il passato, eredità ingombrante del padre che non c’è più proprio a causa sua. E se Scianèl ha perso un figlio, Patrizia invece ha perso un compagno: anche nel loro futuro si stende l’ombra dell’incertezza. A chi vorrà regnare sull’impero costruito da Pietro Savastano non basterà convincere i nemici di ieri a diventare gli alleati di domani. La partita è apertissima e tutti i giocatori, chi in attacco, chi in difesa, sono intenzionati a mordere per salvaguardare o ottenere ciò che ritengono appartenere loro di diritto. Una nuova guerra è alle porte e all’orizzonte sembra profilarsi sempre più concretamente uno scontro all’ultimo sangue tra Ciro e Genny, due facce della stessa medaglia fatta di perdizione e rovina. La curiosità è alle stelle, tanto che in Rete già abbondano teorie sui principali sviluppi della trama: una delle più accreditate dai fan ventilerebbe l’instaurarsi di una relazione tra Genny e Patrizia, ex donna e amante di Pietro, mentre, dopo il micidiale accordo tra Genny e Ciro per togliere di mezzo Don Pietro, le strade dei due ex amici torneranno inevitabilmente a divergere, per porre in essere le condizioni della tanto attesa resa dei conti finale. La crescita costante e massiccia dell’apprezzamento del pubblico nei confronti della serie ha convinto i produttori a pensare ad un lancio specialissimo per la nuova stagione, che infatti verrà trasmessa in anteprima al cinema: il 14 e 15 novembre, in 300 sale italiane, si potranno vedere due episodi, il primo e il terzo. L’operazione di Sky e Vision, mai tentata prima in Italia, precede la messa in onda su Sky Atlantic il 17 novembre e segna una svolta nella fruizione dell’audiovisivo, che diventa così sempre più crossmediale. Intanto, la serie è già stata rinnovata per una quarta stagione. Tra alleanze e strategie, rimarremo senza dubbio incollati allo schermo, pronti a scoprire nuovi tormentoni e a lasciarci lacerare il cuore e l’anima da inaspettati e cruenti colpi di scena. Elisabetta Pasca | 73 |
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LA SCIENZA AI FORNELLI CON CHEF BOCCHIA Cucina, arte e scienza, con l’utilizzo di ingredienti naturali di qualità di cui si conoscono le proprietà chimiche e fisiche. Questa la ricetta di Ettore Bocchia, l’inventore della cucina molecolare
Un modo di fare cucina senza dubbio particolare, d’approccio scientifico, quasi fuori dai canonici schemi. Così come fuori dagli schemi devi essere e pensare per proporre una tale novità che parte appunto dal concetto di molecola, la più piccola unità fisica di una materia. Bocchia è considerato l’inventore della cucina molecolare italiana da quando, nel 2002, ha iniziato a comporre nuove ricette e nuovi piatti applicando
Nel 2002 Bocchia inventa e lancia il primo menu italiano “molecolare”: una cucina con tecniche che esaltino la materia prima senza snaturarla teorie scientifiche e chimiche nella fase di preparazione delle pietanze. Attenzione però a non fare l’errore di pensare a provette, laboratori o particolari alchimie: niente di tutto ciò compone la cucina molecolare. “L’idea di base è quella di esaltare la materia prima, senza snaturarla” dice Bocchia spiegando il suo metodo, “per ogni prodotto occorre realizzare una scheda tecnica, indicare le proprietà chimiche e fisiche, le reazioni ai diversi tipi di cottura. Questa cucina racchiude sette nuove tecniche, dalla frittura negli zuccheri all’utilizzo dell’azoto liquido, che con-
sente ad esempio di trasformare un ingrediente in gelato al momento, cristallizzando le molecole e ribaltando il concetto di caldo e freddo”. La cura maniacale nella scelta del prodotto, il controllo della qualità degli ingredienti, l’eccellenza delle materie prime utilizzate sono alla base della filosofia culinaria dello Chef: sulla pregevolezza e sull’integrità del prodotto Bocchia ha di fatto costruito un nuovo modo di lavorare gli alimenti e presentare le pietanze. Approfondire e soffermarsi su aspetti del cibo che fino ad oggi sono stati trattati quasi con indifferenza, sicuramente non con la stessa attenzione con la quale Bocchia seleziona, sceglie e lavora i suoi ingredienti: anche in questo, se non soprattutto in questo, risiede l’idea di partenza della sua cucina. “I clienti amano scoprire l’essenza del prodotto – afferma lo Chef - la differenza è impercettibile ma fondamentale”. Quasi un mantra quello del cuoco emiliano, una sorta di guida che in poche parole spiega l’essenza della sua professione. L’idea di proporre questo nuovo tipo di cucina Bocchia la inizia a coltivare oltre 15 anni fa e riesce a realizzarla nel 2002 quando inventa e lancia il primo menù italiano “molecolare”. Una rivoluzione, una forma particolare ed inedita quella L’approccio di Ettore Bocchia alla cucina è scientifico. Le sue ricerche partono dallo studio delle reazioni chimiche che avvengono negli alimenti, al fine di poterle ottimizzare da un punto di vista primariamente salutistico.
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proposta che si basa sull’osservanza di 4 principi principio Bocchia, oggi Execuitve Chef al fondamentali: ogni novità deve ampliare, non “Grand Hotel Villa Serbelloni” a Bellagio, distruggere, la tradizione gastronomica italiana; sul lago di Como, valorizza ed offre ai suoi le nuove tecniche e i nuovi piatti devono valorizclienti il principale prodotto del luogo: il zare gli ingredienti naturali e le materie prime di pesce. qualità; deve essere attenta ai valori nutrizionali Per farlo si affida ad un pescatore di fiducia e al benessere di chi mangia, non solo agli aspetti che quotidianamente gli mette a disposizioestetici e organolettici; deve realizzare i suoi scopi ne il prodotto fresco che, a seconda dell’esito creando nuove testure, progettate della cattura, non è mai uguaa livello microscopico grazie alla le a quello del giorno preceAlla ricerca scientifica dei processi, conoscenza delle proprietà fisiche Bocchia affianca una ricerca maniacale dente. L’aspetto fondamentale e chimiche degli ingredienti. è però quello di servire il cibo per la materia prima scegliendo La collaborazione col fisico Davifresco, valorizzato in tutto il personalmente produttori che lavorino de Cassi, docente di Fisica della suo sapore. secondo standard di eccellenza Materia all’Università di Parma, Tra le principali novità è fondamentale per creare questo introdotte dallo chef c’è però e rispetto dell’integrità del prodotto nuovo tipo di cucina che mescola l’utilizzo dell’azoto liquido: al suo interno arte, gusto e scienun’idea che inizialmente suza. Lo scopo era e rimane quello di valorizzare ogni scitò particolare scalpore ma che poi è stata singolo ingrediente all’interno del piatto. ripresa anche da numerosi altri colleghi a Alla ricerca scientifica dei processi Bocchia affianca livello internazionale. una selezione più che accurata della materia prima, La cristallizzazione delle molecole dell’inquesto scegliendo personalmente produttori che grediente che si desidera trasformare in lavorino secondo standard di eccellenza e nel rigelato avviene in modo molto rapido a spetto dell’integrità del prodotto. Seguendo questo contatto del liquido a -196°C. Molecole che,
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così trattate, non hanno il tempo di formare grossi cristalli. Si assemblano invece in strutture molto più piccole, rispetto ad un raffreddamento tradizionale, ed in bocca si sciolgono altrettanto rapidamente. Una novità che ha riscosso molto successo e che rimane tra le innovazioni più significative in campo culinario introdotte in Italia da Ettore Bocchia.Lo chef, con un’importante esperienza all’estero prima della stabilizzazione in Italia, ha ricevuto nel 2004 la stella Michelin e nel 2005 il Gambero Rosso consacra la sua come una delle 20 cucine migliori del Paese. Difficile riuscire a vederlo in televisione: in un periodo in cui spopolano sul piccolo schermo programmi e talent legati al mondo della cucina, Bocchia non è interessato, almeno per ora, ad una partecipazione in trasmissioni del settore. Meglio occuparsi della formazione dei giovani che vogliono avvicinarsi a questo mondo, insegnando e tramandando i segreti della sua cucina molecolare. Alessandro Creta | 77 |
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TUTTI I SAPORI DI COSMOFOOD Alla Fiera di Vicenza prende il via la quinta edizione di Cosmofood, l’expo dedicato al mondo dell’enogastronomia italiana ed estera. Oltre 500 gli espositori attesi con più di 100 eventi e spazi dedicati anche a vino e birra.
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Cosmofood diviene così il mezzo più appropriato per Al via la quinta edizione della fiera Cosmofood, penetrare i nuovi mercati, per sviluppare le reti comin programma dall’11 al 14 Novembre, l’Expo merciali, per ricevere importanti ordini, per creare dedicato alle eccellenze del settore enogastroNetworking e per ottenere un confronto tra domanda nomico, della ristorazione e delle attrezzature ed offerta. Ma non sarà solo Italia: dallo scorso anno professionali, presso la Fiera di Vicenza. è stato infatti ideato uno spazio anche ai prodotti Cosmofood si rivolge sia agli appassionati di cucina, esteri, in aumento quest’anno desiderosi di trovare nuove idee visto il passato successo. I dati per le loro ricette, sia al pubblico La quinta edizione di Cosmofood, generici del 2016 parlano di una dei professionisti della ristoraziofiera dedicata alle eccellenze del crescita del 30% nelle presenze ne, e ad oggi può essere consisettore food, beverage & technology rispetto all’anno precedente e, derata vetrina per eccellenza e non contenta, la Fiera si prepara appuntamento imperdibile per le avrà luogo presso la Fiera di Vicenza ad un ulteriore probabile aumenaziende che vogliono farsi conodall’ 11 al 14 Novembre 2017 to (previste 50.000 presenze), scere dai numerosi operatori del visto il +15% di espositori, giunti settore che la visitano. Il connubio a sfiorare i 500. L’Expo si fa promotore anche di nasce per permettere agli espositori di ottenere ordini, incontri volti a promuovere i contenuti e la conocontatti commerciali e collateralmente di farsi conoscenza sui prodotti alimentari; questo l’obiettivo scere anche dai foodies grazie ad alcune aree dove è degli oltre 100 eventi divisi nei 4 giorni di fiera. Tra possibile la vendita diretta nei due padiglioni minori. questi spiccano i numerosi showcooking, condotti da Alla Fiera di Vicenza il padiglione principale è riservaprofessionisti del settore che sapranno incantare atto al mondo B2B dove le aziende leader al servizio dei traverso degustazioni e viaggi sensoriali alla scoperta comparti Ho.Re.Ca. e food service espongono eccellendelle origini e delle proprietà dei prodotti nostrani (e ze del settore food & beverage, impianti, attrezzature e non) o con la ricercata sperimentazione di combinaaccessori per la ristorazione professionale.
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zioni inusuali. Tra quelli più interessanti: domenica 12 novembre con Giovanni Castaldi sarà possibile scoprire i segreti sugli impasti base della pasticceria con ‘Mettiamo le mani in pasta…Frolla’, a seguire la food blogger Federica Cegalin darà gli spunti per affrontare meglio l’uso dei prodotti alimentari con il corso intitolato ‘Il superfood: la cucina che fa bene’. I seminari e i corsi di formazione si estendono anche ai professionisti con approfondimenti, strategie e novità nei diversi settori: ad esempio lunedì 13 si svolgerà ‘Neuro Food Marketing’ che con Gianmarco Terracciano svelerà le dinamiche che spingono il consumatore a scegliere uno o l’altro prodotto, fornendo gli strumenti utili per ampliare il proprio business. Tra i seminari colpisce, quanto meno per curiosità, ‘Perché beviamo Coca-Cola?’ domanda che, anche se non siamo amanti della bibita gassata, spesso, come consumatori, ci poniamo. Davide Pronti, foodblogger di “Due cuori in cucina”, sarà invece presente a Cosmofood con alcune ricette “esperimenti” e attraverso il corso ‘Fusion in the Kitchen’ sarà possibile provare i mix dolce e salato che andandosi a fondere incontrano le papille gustative in
Con l’arrivo al Mercato Centrale, dove sforna squisite pizze tonde cotte a legna, il giovane chef si è definitivamente affermato tra i migliori nomi della pizza capitolina, e non solo.
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una esplosione di emozioni mai provate prima. All’interno si trovano le aree tematiche Cosmowine, con il meglio del settore enologico dall’Italia e dall’estero; Cosmobeer, dedicata al mondo della birra artigianale, presenti numerosi microbirrifici da tutta Europa; Food e prodotti di qualità; Intolleranze Alimentari, Gluten Free, Bio&Vegan dove sarà possibile conoscere e incontrare aziende all’avanguardia che propongono prodotti a marchio BIO e alimenti per vegani, celiaci e intolleranti al lattosio. Quest’ultimi argomenti sono sempre più d’interesse comune per questo a Cosmofood trovano spazio anche in alcuni seminari dedicati. Ad esempio sabato 11 Martina Cortellazzo presenterà il tempeh come ingrediente di un piatto di alta cucina vegetariana, un’antica ricetta Indonesiana a base di soia fermentata durante lo showcooking che vuole disintegrare l’equazione cibo sano uguale cibo noioso. Avvicinandoci alle nostre tradizioni, domenica 12 sarà Mauro Pozzer, istruttore pizzaiolo, a incuriosire i partecipanti durante il suo showcooking. Sarà possibile vedere la preparazione della pizza fatta in casa, che sia colorata, originale, digeribile utilizzando farine vicentine e un ingrediente sorprendente: la curcuma. Stefano Valentini | 81 13 |
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QUESTIONI DI FINALI Davis Cup e Fed Cup. Francia – Belgio e Bielorussia - Stati Uniti si affrontano nelle più importanti competizioni di tennis a squadre
COPPA DAVIS così per la 18° volta alla finale di Coppa Davis, vinta per 24 – 26 novembre, questi i giorni in cui si delinenove, ma fallendo gli ultimi tre centri nel 2002, 2010 e erà la nazione vincitrice della Davis Cup, la mas2014. Il 19 settembre la Federtennis francese ha annunsima competizione mondiale a squadre del tennis ciato la scelta della sede per giocare la finale di Coppa maschile; quest’anno in finale la Francia incontra Davis optando di nuovo per il campo di Lille. l’inatteso Belgio. Scelta giustificata dalla importante presenza di pubbliLa Coppa Davis torna dunque in Europa dopo un anno co nella semifinale: ben 18 mila persone hanno infatti di esilio in Argentina (vincitrice uscente), il tutto grazie tifato i colori di casa e nei tre giorni sono stati 48mila i all’exploit del Belgio che ha battuto l’Australia di Kyrgiopaganti. Lo stadio Pierre Mauroy conta 27.500 posti e il sa e ritenterà, dopo 2 anni, di entrare nell’albo d’oro dei tetto sarà chiuso in occasione dell’incontro col Belgio vincitori. L’impresa dei belgi sulla terra indoor di Brusche, a differenza di quanto è successo col team serbo, si sels, porta i nomi di David Goffin e Steve Darcis, entramgiocherà sul veloce. A Lille però la Francia non ha solo bi “animali da Davis”, che si esaltano di fronte alle sfide bei ricordi: nella finale del 2014, presso lo stadio Pierpatriottiche. Goffin, vincitore di 19 dei 22 incontri di re Mauroy, perse la finale con la Svizzera di Federer e singolare giocati in carriera per il Belgio, ha strapazzato Wawrinka. l’australiano Kyrgios superandolo in 4 set dopo aver perTra gli 8 incontri di spareggio per la permanenza nel so il primo al tie break e riporWorld Group (gruppo di 16 tando il confronto in parità sul nazioni che si batte per la finale La Federtennis francese ha 2-2. Darcis a 34 anni, dopo aver di Coppa Davis), va segnalata annunciato la scelta della sede per combattuto strenuamente contro l’impresa dell’Ungheria che ha giocare la finale di Coppa Davis Kyrgios arrendendosi solo al fatto cadere la Russia di due tra optando di nuovo per il campo di Lille quinto set dopo 3 ore 35 minuti, i giovani più promettenti della ha compiuto l’ennesimo capolaNext Gen, Rublev e Khachavoro della sua carriera di Davis, conquistando il punto nov, sorpresi entrambi dall’inaspettata performance del decisivo contro il più giovane Thompson, ribattendo nel 25enne Fucsovics, numero 113 del mondo che riporta secondo set il pericoloso tentativo di rientrare nel match così l’Ungheria nel World Group dopo 22 anni. dell’avversario. Il calendario della tre giorni prevede l’apertura il 24 alle Darcis è l’uomo dei matchs decisivi: dal 2009 per ben 6 ore 13.00 con il Primo singolare e a seguire il Seconvolte (su 6) ha conquistato il punto decisivo del 3-1 o 3-2. do singolare.Il 25 alle 14.00 ha inizio il Doppio e il 26 Goffin e Darcis sfideranno nella finale di fine novembre, la chiusura della Coppa Davis alle 13.00 con il Primo fuori casa, la Francia che ha eliminato la Serbia, orfana singolare (sfida tra i numeri uno) e a seguire il Secondo di Djokovic e Troicki, 3-1. I transalpini si presentano singolare (sfida tra i numeri due). | 83 |
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FED CUP Per chi non lo sapesse la Fed Cup è l’equivalente al femminile della Davis Cup; denominata Federation Cup fino al 1995, ed è il più importante torneo di tennis per squadre nazionali femminili. Anche questo torneo è gestito - dalla sua prima edizione del 1963 - dalla Federazione Internazionale Tennis. La differenza sostanziale con la Coppa Davis è nella durata: ogni “round” dura due giorni (invece di tre come nella Coppa Davis), in cui si giocano i “ties”, ovvero le partite tra due nazioni, formate da due incontri di singolare che si giocano nel primo giorno e due singolari e un doppio che si giocano nel secondo; a differenza della Coppa Davis, l’incontro di doppio viene giocato come ultimo (diventando quindi il punto decisivo in caso di parità 2-2). Il World Group è poi composto da 8 squadre e non da 16, caratteristiche che rendono il torneo più breve, ma non per questo meno avvincente. Quest’anno la chiusura della Coppa è in programma nel weekend dell’11 e 12 novembre e le due finaliste sono la Bielorussia, che si è imposta con la Svizzera in semifinale, e gli Stati Uniti, che invece hanno vinto la semifinale contro la Repubblica Ceca. La squadra bielorussa ha mostrato i muscoli nella semifinale giocata in casa, a Minsk, in una giornata aperta dal successo 6-2, 7-6 della 23enne Aljaksandra Sasnovič, che conferma così il suo ottimo momento di forma, contro l’elvetica Timea Bacsinszky, in corsa solamente in parte del secondo set. Il punto del 3-1 arriva invece dall’appena 18enne Aryna Sabalenka, numero 125 WTA, giustiziera 6-3, 2-6, 6-4 di Viktorija Golubic. A giochi fatti, Martina Hingis e Belinda Bencic hanno accorciato il gap della Svizzera nel doppio, vinto 6-0, 6-1 su Vera Lapko e Olga Govortsova. Gli Stati Uniti invece battono in semifinale le campionesse in carica della Repubblica Ceca. Dopo non poche preoccupazioni è l’americana Coco Vandeweghe a portare avanti la formazione a stelle e strisce, superando 6-4, 6-0 Katerina Siniakova. Le campionesse in carica pareggiano però immediatamente, grazie al successo su Lauren Davis per 6-2, 7-5 della 17enne Marketa Vondrousova, astro nascente del tennis mondiale. A decidere il confronto è stato l’avvincente doppio composto dalle statunitensi Coco Vandeweghe e Bethanie Mattek-Sands, capaci di piegare nettamente Kristyna Pliskova e Katerina Siniakova per 6-2, 6-3. Si interrompe così l’egemonia ceca nel tennis in rosa, che ha visto la Selezione del capitano Petr Pála trionfare nelle ultime tre edizioni. Gli Stati Uniti si presentano così alla finale in Bielorussia come preferiti; i padroni di casa sono alla loro primissima finale mentre la squadra americana conta 17 vittorie e 11 secondi posti nella Fed Cup, numeri da capogiro che sulla carta fanno partire in svantaggio la Bielorussia, soprattutto se si considera | 84 |
Sopra: Aryna Sabalenka. Ha vinto 5 titoli in singolare e 1 titolo nel doppio nel circuito ITF in carriera. Sotto: Coco Vandeweghe, tennista statunitense che ha dimostrato di non voler arrestare gli ottimi risultati raggiunti in questo 2017.
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che le due nazioni si sono incontrate una sola volta, in un turno World Group II del 2012, nella quale gli Stati Uniti sono usciti vincitori, con un sonoro 5-0.
Dall’alto: Samuel Groth e Sabine Lisicki, detentori del record per il lancio più veloce nella categoria maschile e femminile. A seguire l’icona del tennis Roger Federer, soprannominato The Swiss Maestro, è considerato dalla maggior parte degli esperti, dei tennisti e degli addetti ai lavori, il miglior tennista di tutti i tempi
QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, ARRIVANO I RECORD Indichiamo una curiosa e interessante carrellata di record che hanno segnato la storia del tennis attraverso protagonisti recenti e meno recenti. Iniziamo dalle velocità. A quanto viaggia una pallina da tennis? Il record mondiale di velocità durante una battuta appartiene all’australiano Samuel Groth che, durante il torneo di Busan (Corea del sud) ha battuto un servizio a 263 km/h disintegrando il record precedente di 251 km/h appartenente al croato Ivo Karlovic, realizzato durante un match di Coppa Davis. Viaggiano a velocità decisamente inferiori i record stabiliti nelle categorie femminili: a detenere momentaneamente il record è la tennista tedesca Sabine Lisicki che nel primo turno giocato contro Ana Ivanovic a Stanford (Usa) ha servito una palla a 210,8 chilometri orari battendo il record della celebre Venus Williams che era di 207,6, stabilito nel 2007. Altra domanda che spesso i meno esperti di questo sport si pongono è: quanto dura una partita di tennis? Un incontro di tennis professionistico, al contrario di ciò che avviene in diversi altri sport, ha una durata variabile: finisce generalmente quando uno dei due giocatori vince tre set su cinque (o due su tre), e questo può accadere nel giro di circa un’ora e mezza come invece trascinarsi per ore o persino per giorni, in memorabili occasioni… Come quella del torneo di Wimbledon 2010, che ha visto protagonisti John Isner e Nicolas Mahut. Il match più lungo della storia del tennis che ha avuto la durata di tre giorni, per 11 ore e cinque minuti complessivi di gioco. Chi in un passato non troppo recente ha stabilito un bel record è Steffi Graf: nel 1988 la tennista ha vinto tutti e quattro i tornei del Grande Slam nello stesso anno. Dopo aver vinto l’Australian Open senza perdere un set, ha vinto a Parigi e poi ha messo fine al record di Martina Navratilova di sei vittorie a Wimbledon consecutive, prima di battere Gabriela Sabatini e vincere anche gli US Open, ripetendo poi l’impresa alle Olimpiadi. Infine lui… Roger Federer, uno che di record ne ha battuti molti. Quello che risulta più incredibile però è nella durata da numero 1: Roger Federer battendo il connazionale Wawrinka si è assicurato la 300ª settimana in vetta al ranking Atp. Record incredibile, strappato dalle mani di Pete Sampras fermatosi alle 286 settimane.
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Stefano Valentini
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RIVER ISLAND
FA L L W I N T E R 2 0 1 7
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| ELEGANTEMENTE URBAN |
L’armadio perfetto è quello che non teme di accogliere una gamma di giacche, cappotti e piumini che ben si adattino a ogni situazione. Chiedetelo a River Island che ha fatto dei capispalla una vera e propria mission. Quella dell’ AI 2017/18 è una line-up che sorprende, non solo in quanto a varietà dei capi, ma per una naturale capacità di abbinare rigore ed estro nel bomber sportivo quanto nel classico cappotto e nel giubbetto con collo di pelo.
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| ELEGANTEMENTE URBAN |
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| ELEGANTEMENTE URBAN |
Giovani, sportivi, pronti a tutto e per tutto: dall’outfit in stile grunge al giubbetto di montone, dal blue-jeans strappato al cappotto scuro che sfiora con sofisticata sportività il ginocchio. Il brand d’oltremanica punta sul mix & match, su una collezione in linea con le richieste delle nuove generazioni, quelle di un uomo sempre elegante, ma che ama giocare ogni giorno con repentini cambi di look e di stile.
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| IL LUSSO DELL’ESSENZIALITÀ |
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L’inverno firmato Tom Ford rappresenta il culmine di un percorso stilistico maturo e consapevole, di un’eleganza sempre sussurrata e mai chiassosa, nonostante il mix di tagli e tessuti che attraversa l’intera collezione e interpreta la nuova mascolinità in un gioco raffinato di combinazioni, come i motivi floreali ton sur ton che creano profondità e sono l’ anima di giacche e abiti. La ricerca di un gusto magistralmente bilanciato lascia spazio anche alla personalità che per l’inverno si esprime in inaspettati guizzi di colore.
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| IL LUSSO DELL’ESSENZIALITÀ |
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Anche per questa stagione fredda continua il revival del velluto nel guardaroba maschile, che il maestro Tom Ford declina in combinazioni ancora inesplorate. La fibra dalla storia secolare e molto italiana si fa protagonista di un generale ritorno all’eleganza confortevole. Variante più elegante del tuxedo, ma anche contemporanea e super smart, rende giacche e blazer irresistibilmente sofisticati: dai tagli sartoriali effetto smoking a quelli in tonalità sontuose, il tocco soft è solo uno dei tanti motivi per indossare queste avvolgenti giacche.
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Glamour e sensualità si incontrano in creazioni che incarnano l’essenza stessa del lusso e che dimostrano come sia possibile giocare anche con il monocromatico. Cappotti, camicie e cravatte tutti indossati in colori coordinati che visti più da vicino rivelano tutta la bellezza dei dettagli, con texture e combinazioni su misura, come le stratificazioni antracite di cotone, flanella e lana. Particolari che Tom Ford non lascia passare inosservati in una stagione che trae esplicitamente ispirazione dall’appeal senza tempo di Richard Gere in American Gigolò.
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RODRIGUES, LA GRANDE LAGUNA DI CORALLO È l’isola più piccola delle Mascarene. Un lembo di terra sperduto nell’Oceano Indiano, meta ideale per gli amanti della natura e dei luoghi fuori rotta.
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Jacques Degremont viveva a Nizza fino a qualche ricostituire la Comunità e sui luoghi scrisse un celebre anno fa. E faceva il giardiniere. Un giorno un amico libro: “Viaggi e avventure”. lo convinse a prendersi una vacanza. Partirono O lo stesso Charles Baudelaire che ricordò questo viagalla volta di Rodrigues nell’Oceano Indiano. Erano gio in un passo del suo massimo poema, “Le fleurs du spinti dalla curiosità e rassicurati dalla comune lingua mal”. Rodrigues è l’ultimo lembo dell’uomo, sperduto francese parlata dagli abitanti. sulle carte geografiche in mezzo Al termine del viaggio Jacques, all’Oceano. Dopo di qui il vuoto talmente affascinato dal luogo così Quella di Rodrigues, isola corallina di assoluto: quasi 6.000 chilometri autentico, solare e lontano, decise origine vulcanica, è una vita serena prima della remota Australia. di restarvi. Tuttora fa l’insegnante che scorre senza fretta né pressioni. Ed è un posto assolutamente dinella locale scuola di “sub” e non verso rispetto al modello classico di tante isole tropicali: non solo ha - per adesso - alcuna intenziopalme e spiagge bianche, profumi di spezie e languidi ne di tornare in Europa. Non è un caso, perché molti altri tramonti, ma un carattere forte, ben deciso e distinto. in passato hanno subìto qui lo stesso coup de foudre. Quello che sbalordisce immediatamente è la sconfinata Fra essi, personaggi famosi, come François Leguat, laguna, chiusa da 150 chilometri di barriera corallina. capo degli Ugonotti cacciati da Luigi XIV con la revoca È grande oltre 200 Kmq (due volte la superficie dell’isola) dell’editto di Nantes. Egli ripiegò, con alcuni compagni, ed offre scorci di una bellezza cromatica straordinaria. verso queste latitudini in cerca di una nuova terra dove
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È qui che la bassa marea scopre sorprendenti giardini di corallo che sembrano evaporare dalle cento sfumature del turchese. Questo tranquillo mare interno fatto di madrepore, stelle marine e pieno di pesci colorati, è fin dalle prime luci dell’alba il regno dei pescatori. Quello della pesca e del mare è un mondo affascinante e arcaico, che si muove ancora al ritmo delle maree e delle antiche tradizioni. Gli uomini scendono in mare con le loro piroghe, sospinte dal vento e dalle caratteristiche vele bianche a forma triangolare, oppure dalle fouines, lunghi bastoni di legno che i naviganti affondano con vigore nella sabbia.
Le donne invece perlustrano la laguna con i piedi nell’acqua e la testa dentro l’eterno cappello di paglia, cercando i grandi polipi che si annidano sul fondo. È per questo che vengono chiamate le piqueuses d’ourites (“ourite” in creolo significa appunto polipo). Rodrigues è un’isola di origine vulcanica e le sue coste alternano spiagge di sabbia corallina - belle e numerose soprattutto nel sud-ovest - ad ampi tratti rocciosi. All’interno invece strette vallate e dolci rilievi disegnano un paesaggio quanto mai mosso ed articolato. In fondo alle stradine tortuose che salgono e scendono in continuazione, il mare sparisce spesso, per riapparire
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all’improvviso con i colori intensi della laguna. Ed è lungo le arterie modeste dell’isola, ancora prive di traffico, che si trascorre più tempo: l’attesa dell’autobus, gli incontri, le passeggiate, una sosta nei piccoli bazar - boutiques, tabajies - dove si può trovare di tutto (dalla carta igienica al ferro da stiro, dal dentifricio al quaderno, o al martello...) e si può bere un bicchiere sempre in compagnia di qualcuno. Quella di Rodrigues è una vita serena che scorre senza fretta né pressioni e alla quale fa da cornice l’immagine idilliaca della laguna o quella bucolica di prati verdi e boschi di filaos (una conifera che cresce bene ai tropici), eucalipti, manghi e palmizi. Le zone più brulle sono punteggiate invece dalle grandi foglie di banani e papaie o
da quelle sottili dell’elegante vacoa, pianta che fornisce un’ottima fibra utilizzata soprattutto nell’artigianato locale: cappelli, cesti, borse, oggetti utili. Gli abitanti sono circa 40.000 e vivono, più che nei villaggi, in case-fattoria dai tipici tetti in lamiera colorata sparse sull’intero territorio. Gente semplice e gentile che si stupisce ancora incontrando un forestiero da queste parti. Oltre che di pesca si vive di piccola agricoltura, sfruttando spesso i terrazzamenti ricavati lungo i fianchi delle alture, proprio come accade da noi in alcune regioni
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costiere. È forse anche per questo che Rodrigues riserva un vago sapore mediterraneo. Così come desta uguale sorpresa notare in giro tanti animali (mucche, pecore, capre, maiali, galline) insoliti su un’isola tropicale. Infatti l’allevamento qui è un’attività molto diffusa, anche se conserva un carattere prettamente domestico. Non mancano a Rodrigues i momenti di socializzazione, in cui la vita sembra uscire dal suo torpore naturale. Ad esempio il sabato mattina, quando si parte dagli angoli più lontani dell’isola per andare au marchè di Port Mathurin, il capoluogo, poco più che un villaggio. Questa è l’occasione per rivedere un vecchio amico o incontrare dei parenti, più che per fare acquisti importanti. Le bancarelle allestite dal mattino presto espongono generi alimentari, spezie, oggetti d’artigianato. C’è colore, animazione, soprattutto se quel giorno arriva nel porto la “Mauritius Pride”, nave “polivalente” che trasporta di tutto da una Mascarena all’altra: passeggeri, animali, merci d’ogni tipo. Anche la domenica mattina la celebrazione della messa richiama molti fedeli. In particolare a Saint Gabriel, la chiesa più grande dell’isola, povera e disadorna ma con un’atmosfera intensa, raccolta. In questo caso è di rito tirar fuori l’abito buono. Come accade per le feste che si svolgono un po’ ovunque sull’isola durante le sere del fine settimana. Si balla tutti insieme - giovani ed anziani - al suono del segà-tambour, una musica frenetica ed accattivante che unisce ritmi di sapore africano ed europeo ed è nata infatti dall’incontro tra la cultura creola degli schiavi liberati con quella dei primi coloni francesi. Ma naturalmente per chi visita Rodrigues resta il mare la principale attrazione. Ed è così che di giorno si fanno gite in barca con i pescatori. Oppure alla volta delle piccole isole che sorgono nella laguna e che vantano nomi suadenti: Cocos, Sables, Hermitage, ecc. O anche lunghe passeggiate per i sentieri sinuosi della costa alla ricerca delle spiagge più belle e solitarie: Gravier, Trou d’argent, Alì. Di sera poi si torna nei resort. È qui che si può gustare la tipica cucina di Rodrigues a base di pesce, polipi, spezie. Sapori che si porteranno dentro - con i colori della laguna, i cieli stellati, la sensazione di pace e il sorriso della gente - come i ricordi più autentici di quest’isola, bella e sconosciuta. Raffaele Bernardo Ha collaborato Fortunata Grillo | 100 |
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Tra le colline umbre, nell’incantevole cornice di Assisi sorge Nun Relais, la struttura frutto di una geniale ristrutturazione dell’antico monastero di Santa Caterina, situato nel centro della cittadina. Una vera oasi dove contemplare il sapiente equilibrio tra gli originali reperti di epoca romana e la leggerezza di una visione architettonica contemporanea. Il Nun Relais & Spa Museum di Assisi è un luxury resort che permette di godere del pieno sfarzo, a cominciare dalle 18 suites, ognuna con la sua tipicità e in cui pietra, cotto antico, legno e colori tenui si uniscono in un’armonia intima e rilassante
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NUN SPA MUSEUM Si trova tra queste mura antiche la Nun Spa Museum, un museo privato in cui concedersi nel relax, tra essenze e rituali di benessere, un ambiente che esprime equilibrio e leggerezza grazie ai pilastri in calcare risalenti al I secolo d.C. Qui la possibilità di godere di uno charme senza tempo, relax e percorsi personalizzati, espressione della filosofia del benessere Nun. Il percorso benessere, immerso in una cornice di rara bellezza, comprende quattro differenti sale che ricreano - grazie ai resti di un originale anfiteatro - le terme romane, rivivendo il culto delle acque praticato in quelle sale 2000 anni fa.
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Nun Assisi Relais & Spa Museum   Via Eremo delle Carceri, 1A, 06081 Assisi (PG) Tel: 075.8155150 reception@nunassisi.com www.nunassisi.com | 106 |
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EAT OUT OSTERIA Il “contorno” perfetto per gustare una cena a base di piatti tipici umbri è l’Eat Out, dove l’osteria diventa gourmet e la creatività e la stagionalità delle materie prime caratterizzano ogni singolo piatto. La passione e la ricerca si esprimono nella riscoperta e valorizzazione degli antichi sapori umbri, che restituiscono un viaggio sensoriale nella vera identità di una terra unica. L’atmosfera raffinata ed intima della sala Nun è anche il luogo perfetto per un aperitivo o per un thè pomeridiano nella Sala Camino, dove l’eleganza e il benessere si incontrano. Ancora una volta. Stefano Valentini
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LE REGINE A DUE RUOTE Si scaldano i motori in vista dell’Esposizione Internazionale di Ciclo Motociclo e Accessori che giunge alla sua 75esima edizione. A scendere in pista, a Milano dal 7 al 12 novembre, oltre 150 anteprime mondiali
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L’immancabile appuntamento autunnale e l’occasione d’incontro per migliaia di amanti di motocicli e biciclette, si appresta, con l’edizione 2017, a invadere anche l’area cittadina con il palinsesto della ‘Settimana della Moto’: un progetto di eventi, attività, spettacoli e performance su due ruote. Così quest’anno, come non mai, Eicma diviene l’appuntamento per eccellenza che permette di vedere e toccare dal vivo le principali novità inter-
Durante le 5 giornate dell’Esposizione, EICMA anima la metropoli milanese, con un programma di eventi, spettacoli e cultura delle due ruote nazionali dei maggiori brand a due ruote. Passando al succo dell’esposizione, tra le molte novità delle case motociclistiche troviamo il ritorno in grande stile della Bonneville Bobber Black, la Triumph - che ha fatto registrare le vendite
più rapide nei 115 anni di storia Triumph - si rifà il look scegliendo il nero: più aggressiva, dark e potente del precedente modello. Molto apprezzata dai motociclisti per il suo stile di guida da hot rod e le sue linee hardtail minimaliste ed elaborate per la massima potenza. Vediamo allora sotto la carena: la Bonneville Bobber Black è equipaggiata con l’ormai famoso motore bicilindrico parallelo High Torque da 1200 cc con caratteristico intervallo di accensione a 270° e un’apposita messa a punto Bobber per erogare coppia e potenza da record per la categoria fin dai bassi regimi: coppia massima di 106 Nm a 4.000 giri/min e potenza massima di 77 CV a 6.100 giri/ min. Con questo modello Triumph alza l’asticella delle prestazioni grazie a una guida entusiasmante resa sicura anche dall’eccellente impianto frenante equipaggiato di un doppio disco anteriore da 310 mm con pinze Brembo. Disponibile in due varianLa Casa inglese ha svelato due interessanti novità 2018: la Bonneville Bobber Black e l’attesissima Speedmaster. Le vedremo entrambe dal vivo a EICMA
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ti di colore: nel classico Jet Black o in Matt Jet Black, più moderno ed elegante mentre l’anteriore è stato impreziosito dal nuovo faro multifunzionale a LED da cinque pollici e a livello di tecnologia di supporto e comodità di viaggio è stato inserito, per i lunghi viaggi, il cruise control di serie, azionabile comodamente con un solo pulsante perfettamente integrato nel blocchetto sinistro del manubrio. A coronamento di questi integrazioni sono state riprese le tecnologie più avanzate tecnologicamente e (sa-
pientemente) inserite nella linea minimalista della moto: le modalità di guida Road e Rain, capaci di fornire sempre la massima potenza, e il controllo di trazione per una sicurezza e un controllo impareggiabili. Il prestigioso marchio Ducati porta tra le sue novità la X Diavel 2018, lanciata a settembre, che si distingue per le sue linee rinnovate un profilo con luce diurna sul faro anteriore inconfondibile e una versione con un colore unico: l’Iceberg White”, un raffinato bianco ghiaccio con l’usuale “stripe” centrale su serbatoio e parafango anteriore. I cambiamenti più importanti portati dalla Rossa sono In anteprima mondiale, Ducati svela una nuova colorazione per la XDiavel, la prima di una serie di novità estetiche e tecniche che interesseranno la gamma 2018 della cruiser bolognese.
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In senso orario, le novità della Casa Di Milwaukee: Low Rider, Heritage Classic, Fat Boy e Softail Slim
le modifiche del setup delle sospensioni, per migliorare il comfort di pilota e passeggero e l’aggiornamento tecnico ed estetico del modello. L’americanissima Harley Davidson decide di sfoggiare alla Fiera i suoi 8 nuovissimi modelli: tra i quali emergono l’Heritage Classic, il Low Rider e Fat Boy. La Heritage Classic è l’omaggio al fascino cromato degli anni ‘50 e alla potenza e maestosità di quell’epoca. La nuova Heritage si presenta con un telaio più leggero e rigido rispetto ai precedenti modelli e con un look hard tail di altri tempi permette una esperienza di guida che richiama lo stile passato pur con elementi moderni. Il motore è potente e fluido - da 1.750 cc o 1.900 cc – capace di
una risposta rapida in accelerazione nonostante gli oltre 300 kg, il rombo è inconfondibile. La regina di Eicma è certamente lei: l’italiana MV Agusta F4 LH44. Questa “moto” - definirla tale diventa infatti riduttivo - nasce Harley-Davidson porterà a EICMA dal binomio tutte le novità della famiglia Lewis HaTouring con il nuovo motore milton e MV Agusta (già Milwaukee-Eight 107 da 1.750 testato con la Dragster RR LH): la personalizzazione che ha dato vita alla F4 LH44 si è basata su un confronto continuo e diretto tra il campione britannico di Formula Uno e l’atelier CRC. | 111 |
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La F4 LH44 è stata sviluppata sulla base della F4 RC, moto derivata direttamente dalla Superbike del Reparto Corse MV Agusta e dispone di 212 cv con il kit ‘terminale di scarico in titanio e la centralina dedicata’. Oltre alla potenza, tra le particolarità che emergono sulla F4 LH44 c’è la colorazione rossa, su cui il confronto con Lewis Hamilton è stato intenso e ricco di
MV Agusta F4 LH44: una moto già di per sé esclusiva, che in dote porta la personalizzazione del logo Panther di Lewis Hamilton spunti; il risultato è l’uso di una tecnica esclusiva e pregiata che impiega vernici a inchiostro e non le tradizionali basi cromatiche. Questo fulmine sarà disponibile solo in 44 esemplari. Ma Eicma non si distingue solo per le ultime novità a due ruote con motore: quest’anno infatti trova ancora più spazio l’area dedicata al ciclo. Considerato il crescente gradimento
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dell’area E-Bike, anche l’edizione di quest’anno si avvale dell’accordo con BikeUP, il creatore del primo festival europeo interamente incentrato sulle e-bike. La filosofia e il pensiero della Fiera Eicma rivela che solo tramite l’esperienza diretta si può apprezzare a 360° la qualità delle biciclette elettriche. Per questo verrà allestita una pista, esterna, lunga 1.000 metri e con una pendenza costante dell’8%. Tutti potranno provare i nuovi modelli e anche i più diffidenti potranno testare di persona i benefici della pedalata assistita. Anche se, a dire il vero, gli scettici sono sempre meno: in Italia, infatti, si contano numeri da capogiro. La mobilità elettrica vanta una crescita a 3 cifre che evidenzia il trend e l’interesse verso il mondo elettrico dei cicli: durante il 2016 sono state vendute oltre 124.000 e-bike (+120% rispetto al 2015) con specifico interessamento verso le E-Mountain Bike (e-mtb), che rappresentano circa il 60% delle vendite. Il successo dell’E-Bike è poi testimoniato non solo dai precedenti dati, ma anche dai numerosi espositori - italiani e stranieri - che non sono voluti mancare all’Esposizione Internazionale e che si sono resi protagonisti di numerose novità. Tra queste a livello pratico e tecnologico spicca la batteria montata sul manubrio, mentre tra le presenze troviamo la prima fabbrica italiana progettata per produrre e-bike (FIVE) oltre all’interessante primo esemplare di e-bike – frutto della ricerca universitaria italiana – che si ricarica in completa autonomia. EICMA - ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CICLO E MOTOCICLO Dove FIERA MILANO SS. 33 del Sempione 28 Rho (MI) 20017 Quando Giovedì 9 Novembre / dalle 9.30 alle 18.30 Venerdì 10 Novembre / dalle 9.30 alle 22.00 Sabato 11 Novembre / dalle 9.30 alle 18.30 Domenica 12 Novembre / dalle 9.30 alle 18.30 Stefano Valentini
Prodotta in soli 44 esemplari e derivata dalla superbike sviluppata dal Reparto Corse MV Agusta, la F4 LH44 è una fuoriserie delle due ruote.
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LE ULTIME NOVITÀ NELLA CITTÀ DEGLI ANGELI XXXXXX Tra i quartieri di Hollywood e Beverly Hills verranno esposti i maggiori brand mondiali, di nuovo protagonisti nell’Auto Show di Los Angeles
Il mondo dell’auto riaccende i motori in occasione dell’appuntamento con uno dei Saloni più noti e frequentati, il Los Angeles Auto Show, che quest’anno spegne 110 candeline. Fondato nel 1907, il Los Angeles Auto Show è il primo grande salone automobilistico del Nord America e per questa edizione aprirà le porte del Centro Congressi LA al 1201 S. Figueroa St., nel centro di Los Angeles, dall’1 al 10 dicembre, mostrando al mondo più di 1.000 nuove auto in uno spazio espositivo che supera gli 80.000 mq. L’evento sarà preceduto dall’AutoMobility Los Angeles, in programma dal 27 al 30 novembre, il momento dedicato alla stampa e alle aziende: i media partecipanti sono 4400 da quasi 60 Paesi. Conosciuta in precedenza come Press & Trade Days e Connected Car Expo, AutoMobility LA è una manifestazione che mette in mostra le ultime novità in fatto di innovazione automobilistica e mira a promuovere la discussione su questo settore in continuo cambiamento. Una riunione di aziende tecnologiche di punta, case automobilistiche, designer, imprenditori, funzionari governativi e molto altro. La Conferenza è l’occasione in cui i partecipanti possono ascoltare i punti di vista di una variegata miscela di leader di pensiero, esplo-
rare le esibizioni di tecnologia per auto e scoprire molto di più all’interno del padiglione tecnologico. “Non potremmo essere più compiaciuti del numero impressionante di leader del settore automobilistico e tecnologico che partecipano quest’anno ad AutoMobility LA”, ha dichiarato Lisa Kaz, Presidente e CEO di LA Auto Show e AutoMobility LA. “È stimolante osservare questo gruppo di leader mondiali di grande talento trattare da punti di vista diversi l’evoluzione sempre continua della nuova industria dei trasporti. Non vediamo l’ora di presentare le nuove idee che, alla fine
Uno dei Saloni dell’auto più noti e frequentati, compie 110 anni. Il Los Angeles Auto Show è il “chi è chi” dell’industria automobilistica USA dei conti, daranno forma al futuro dei trasporti”. Quest’anno segna la prima volta per Tesla (la casa automobilistica che ha come obiettivo la produzione di sole auto elettriche ad alta prestazione) che esporrà nel Salone principale della fiera. | 115 |
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Lo “Sport Utility” Chevrolet Tahoe indossa un abito dichiaratamente sportivo e viene equipaggiato anche con l’unità V8 6.2 da 420 CV
facile immaginare, quelle dei marchi che hanno sede principale a Detroit: Chevrolet, GMC e Buick. Partendo dalle fuoristrada è la GMC a mostrare i muscoli con la versione 2018 dell’A“Los Angeles è all’avanguardia nel seguire le cadia Denali, il Suv di lusso che per l’occasione continue evoluzioni della nuova mobilità” - ha è apparsa più piccola e più leggera del suo preaffermato Lisa Kaz - “Con questo decessore, alleggerendo anche i schieramento di veicoli al debutcosti di viaggio. to, siamo certi di offrire il meglio La nuova Acadia si mostra con Il Los Angeles Auto Show è il luogo in del futuro automobilistico. linee fluide e ininterrotte dal cui la nuova industria automobilistica Siamo ansiosi di scoprire questi muso al lunotto posteriore e presenta prodotti innovativi di fronte entusiasmanti veicoli durante vanta un motore da 310 CV con ai professionisti del settore AutoMobility LA e di scoprire un sistema computerizzato per provenienti da tutto il mondo il modo in cui plasmeranno il la gestione della potenza, capace settore”. di garantire sicurezza e versaCome detto l’evento aperto al tilità. Il conducente può inoltre pubblico aprirà il 1° dicembre con il Los Angeles decidere di passare tra diverse modalità di guida Auto Show e tra le molte novità spiccano, com’è per le diverse condizioni stradali: 4x4, Off-Road, | 116 |
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La Buick sarà presente con tre varianti della Regal.
Neve, Sport e Rimorchio. Anche la tecnologia trova il suo spazio con la presenza del 4G WI-FI hotspot, che permette di rimanere sempre connessi con i propri dispositivi, e del sistema di Infotainment GMC facilmente sfruttabile grazie all’importante display da 8’’. GMC sarà al Salone anche con altre interessanti novità tra le quali i trucks Canyon e Sierra, mezzi immancabili sul suolo nordamericano. Non poteva mancare anche la linea sportiva della Chevrolet con la Camaro ZL1 Coupe, la muscle car americana che monta sotto il cofano un motore 6.2 V8 LT4 Supercharged da 659 CV a 6.400 giri/min e 868 Nm a 3.600 giri/min da 650 CV. La Camaro si prepara a sfidare le Top coupé sportive, montando sistemi di tecnologia avanzata: il motore garantisce prestazioni da urlo, i 100 km/h si raggiungono in appena 3,5 secondi. I numeri
della muscle sono esaltati dal grip che offrono gli pneumatici Goodyear Eagle F1 Supercar, sviluppati con una miscela specifica per la vettura. L’importanza della stabilità in frenata è garantita dal prestigioso marchio italiano Brembo. Anche l’aerodinamica della Camaro ZL1 2018 è migliorata grazie a specifici deflettori d’aria che producono una migliore trazione e una migliore guidabilità, specialmente in curva. L’altra di casa Detroit si fa spazio con diversi modelli, ma a spiccare è la Buick Regal, presente al Salone con 3 differenti varianti: Regal Sportback Essence, la Regal TourX e la Regal GS. La prima è una berlina di stile abbastanza tradizionale, mentre la seconda è una crossover a trazione integrale che intende coniugare le dina| 117 |
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miche di guida tipiche di un’auto “normale” con la versatilità di una Suv, prendendo le caratteristiche di una station wagon. Entrambe montano un motore 2.0 cc da 250 CV, mentre la berlina versione GS è decisamente più spinta con un motore da 3.6 cc da 310 CV. E infine la giapponese Subaru. BRZ tS e WRX STI Type RA, sono queste le varianti più presta-
Il nuovo GMC Acadia offre una maggiore enfasi sulla raffinatezza, pur rimanendo riconoscibile grazie all’evoluzione della firma del veicolo zionali dei rispettivi modelli che saranno realizzate in 500 esemplari ciascuna, con l’arrivo nelle concessionarie previsto nei primi mesi del 2018. Partendo dalla BRZ tS, la coupè assume un aspetto aggressivo con l’adozione di nuovi ammortizzatori Sachs, una migliore risposta nello sterzo grazie all’aggiornamento del telaio e del controtelaio con nuovi rinforzi collegati
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La Crosstek 2.0i di Subaru è la seconda generazione della crossover nota in Europa come XV, che sfrutta la piattaforma modulare Subaru Global Platform.
tra le due strutture, e impianto frenante firmato Brembo. Tra le novità i diffusori: lo splitter anteriore e le minigonne laterali oltre all’ala posteriore regolabile in carbonio. La vettura poggia su pneumatici Michelin Pilot Sport 4S rivestiti con dei cerchi da 18 pollici. Invariate le prestazioni dell’aspirato 2.0 quattro cilindri boxer, fermo a 205 CV. L’esagerata WRX STI Type RA è dotata di un tetto e un’ala posteriore in fibra di carbonio, tale materiale è risultato essenziale per l’abbattimento del peso. Nuovi ammortizzatori Bilstein, pinze monoblocco Brembo a 6 pistoncini anteriori e 2 posteriori, in questo caso la vettura è su pneumatici Yokohama Advan Sport. Il motore 2.5 ottiene 5 CV in più, passando da 305 a 310 CV. Stefano Valentini La nuova Subaru WRX STI model year 2018 si caratterizza per un nuovo frontale, un paraurti con ampie prese d’aria, e i nuovi fari a LED.
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TUTTA UN’ALTRA MOBILITÀ Automotive Service Group decide d’investire sulla qualità, forte della partnership strategica con ALD Automotive, leader nel settore del Noleggio a Lungo Termine e del fleet management
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Scegliere il noleggio a lungo termine significa potersi concentrare sul proprio lavoro, mentre esperti qualificati si prendono cura dell’auto. L’azienda che prende a noleggio il veicolo deve badare al solo carburante e seguire le istruzioni per una corretta manutenzione dell’auto. Il canone cambia a seconda del tipo di veicolo noleggiato, della durata del contratto, del chilometraggio previsto, e in base al tipo di servizi supplementari che vengono scelti: auto sostitutiva, strumenti di gestione della car policy, rapporti informativi sull’utilizzazione dell’autoveicolo e la carta di credito per l’acquisto del carburante. Una formula che può variare da uno a tre anni, e meno frequentemente si può estendere fino a 48-60 mesi e che prevede il pagamento di un canone mensile come copertura delle spese dalla tassa di proprietà, bollo, manutenzione ordinaria e straordinaria alla gestione dei sinistri, assicurazione, cambio pneumatici e gestione delle multe. Il noleggio a lungo termine resta, così, in cima ai desideri di quadri e dirigenti delle imprese del nostro Paese, un bene tangibile, una soluzione pensata per potersi concentrare sul proprio lavoro, mentre esperti qualificati si prendono cura dell’auto. Le imprese ritengono il NLT uno strumento di grande importanza per fidelizzare il dipendente e sottrarlo alle sirene della concorrenza, un aspetto quanto mai importante oggi che sulle risorse umane vengono investite ingenti sforzi finanziari e notevoli aspettative. Automotive Service Group svolge attività di mediazione e consulenza nel settore del Noleggio di autoveicoli a lungo termine in partnership con ALD Automotive, gruppo leader mondiale nel settore del noleggio a lungo termine e della gestione delle flotte aziendali, grazie alla consolidata esperienza e qualità dei servizi maturata in oltre 50 anni di attività. L’attività di Automotive Service Group è rivolta principalmente a professionisti e PMI che intendono avvalersi dei vantaggi derivati dai servizi di Noleggio a Lungo Termine che la società è in grado di offrire, grazie alla partnership di ALD Automotive. | 121 |
I SERVIZI Il veicolo è gestito da ASG per l’intera vita contrattuale, e comprende tutte le pratiche relative all’immatricolazione, alla messa su strada, all’assicurazione, alla tassa di proprietà, alla manutenzione, ai sinistri e alle auto in sostituzione. A fine contratto: ASG si occupa della rivendita dell’Usato, assorbendo i relativi rischi; offre la possibilità di acquistare le autovetture, a tutti i clienti e gli utilizzatori, oltre che ai dipendenti delle aziende clienti e loro familiari, a prezzi e condizioni assolutamente uniche e vantaggiose. Marco Bertollini
I VANTAGGI DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE • Finanziari: nessuna anticipazione e immobilizzo di capitali per l’acquisto del veicolo, il pagamento della tassa di proprietà e i servizi legati alla gestione del veicolo; • Gestionali: la possibilità di prevedere un pacchetto di servizi “all inclusive” ed un canone fisso mensile, eliminano il rischio di dover sostenere spese non programmate, facilitando la pianificazione dei costi legati alla gestione del veicolo; • Amministrativi: tutte le attività, sia in ufficio che su strada, sono terziarizzate; • Economici: il potere d’acquisto di un grande operatore consente di accedere a costi estremamente competitivi per i veicoli, l’assicurazione, la manutenzione ed il finanziamento. Automotive Service Group partner of ALD Sede Operativa: Viale dell’Esperanto, 71 – Zona Eur Roma Tel. 06.87752179 email: segreteria@automotivesg.com Showroom SICCA: Via Leone XIII snc angolo Viale Gregorio VII, Roma Web: www.automotivesg.com
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BENETTI FA IL TRIS Skyler, la terza unità della gamma Benetti Fast, è il nuovo modello realizzato da Stefano Righini equipaggiato con un sistema di propulsione AZP C65 progettato da Rolls Royce Marine
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Nato quest’estate nei cantieri italiani, vanta una lunghezza di 38,1 metri e 8,3 metri di larghezza, il nuovo modello, consegnato a giugno al suo armatore, la cui sportività è messa in risalto dai materiali compositi e dalla fibra di carbonio che danno un senso di eleganza e leggerezza al mezzo. IL COLPO D’OCCHIO La mano del design esterno è quella dell’inconfondibile Stefano Righini che ha disegnato il panfilo seguendo uno stile aggressivo attraverso l’uso ‘prolungato’ delle finestre orizzontali, volto ad accentuarne l’aerodinamicità. Altra caratteristica di rilievo è l’elemento centrale che si sviluppa al lato della sovrastruttura e copre la scalinata di accesso all’upper deck. Ma è sui ponti che si può godere pienamente la vita di bordo, per questo Benetti ha
ideato quattro aree distinte: sul lower deck si trova la spiaggetta con l’area bar, pensata per godersi il mare. Sull’upper deck, invece, trova spazio un tavolo teak intagliato a mano con
Lo Skyler è equipaggiato con il sistema di propulsione AZP C65 progettato da Rolls Royce Marine solo per i modelli Benetti Fast 125’ dettagli di vetro e acciaio e, più avanti, un’area con una comoda seduta lunga due metri e con un’ampiezza di cinque, a cui è possibile aggiungere due confortevoli divanetti prendisole e una piscina. Il Sun Deck è dedicato integralmente al
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relax, qui non può quindi mancare l’area bar e due divani a L, una sala da pranzo, in cui gustare i pasti all’aperto. IL CONFORT DEGLI INTERNI Il progetto è di Redman Whiteley Dixon, l’apprezzatissimo designer di interni, che insieme al team interno ha realizzato le linee semplici e pulite del Fast 125’. Le parole chiave sono naturalezza e semplicità, caratteristiche che esaltano i materiali preziosi utilizzati. Le finiture interne sono caratterizzate da ebano lucido, legno tailandese e legno di noce Aniegrè. I soffitti sono rifiniti in una varietà di pelli e metalli da interno in un’alternanza che rende unica, in modo differente, ogni stanza. Benetti tiene al benessere degli armatori, per questo vuole regalare al proprietario - che vive a bordo dello yacht - anche la piacevole esperienza tattile: tutti i materiali utilizzati, dal pavimento ai corrimano, sono stati scelti per offrire le sensazioni tattili più calde e piacevoli possibile. Gli interni di Skyler sono stati progettati per
Lo Skyler, le cui linee esterne sono opera di Stefano Righini, propone finestrature orizzontali che ne slanciano ulteriormente le forme accogliere comodamente fino a 10 ospiti in 5 cabine: 1 suite, 3 cabine doppie e una cabina con letti gemelli in cui può trovare posto un terzo letto. La zona destinata all’equipaggio accoglie fino a 7 persone, così da garantire un servizio completo e un’esperienza di bordo nel massimo del lusso. Il salone del ponte principale è particolarmente luminoso grazie al generoso utilizzo di finestre, altra zona estremamente curata – per chi ama la zona cucina – con l’isola centrale dove sono disposti i ‘fuochi’ e un pregiatissimo tavolo di marmo. Ciliegina sulla torta: il salone dell’upper deck che dispone di una comoda seduta, un bar con piano in marmo e uno schermo da 75’’. A disposizione anche una palestra e area benessere. || 125 13 ||
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LE PRESTAZIONI DEL MOTORE Con due motori MTU (12V 2000 M94) 2,636hp diesel e due propulsori Azipull, Skyler riesce a raggiungere una velocità massima di 22 nodi e una velocità di crociera di 17.5 nodi. La capacità del serbatoio di carburante è pari a 30.000 litri e garantisce un’autonomia di 1.540 miglia nautiche a 12 nodi. La caratteristica del motore di Skyler è il sistema di propulsione di ultima generazione progettato da Rolls Royce specificatamente per i modelli Fast 125’: Azipull Series Carbon 65 (AZP C65). Questo è un sistema di propulsione altamente efficiente, affidabile e leggero, grazie all’utilizzo diffuso di materiali compositi: “Elemento fondamentale nel ridurre l’impatto ambientale di uno yacht moderno,” – ha detto Vincenzo Poerio, CEO di Benetti – “Abbiamo lavorato a stretto contatto con Rolls-Royce Marine con l’obiettivo di sviluppare un sistema di propulsione di eccellenza per la nostra nuova linea di megayacht esclusivi. Il successo di questa collaborazione è confermato dai fatti: Skyler è la terza unità di questa serie ad essere costruita, ed altre tre sono in fase di costruzione”. www.benettiyachts.it Stefano Valentini
Lunghezza f.t.
38.1m / 125’
Larghezza max
8.45m / 27’ 9″
Capacità casse combustibile
30.000 l
Capacità cassa acqua
4.000 l
Immersione massima
2.08m / 6’ 9″
Cabine armature e ospiti
10 persone per 5 cabine
Cabine equipaggio
7 persone per 4 cabine
Motori principali
2 X MTU 12V 2000 M94 2.636hp diesel engines
Propulsione
2 x Rolls Royce Azipull 65C
Velocità massima
22 nodi
Autonomia a 12 nodi
1.750 nm
Exterior styling & Concept
Stefano Righini
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| OBIETTIVO ORIZZONTE |
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SUITES PER ORCHESTRA by Johann Sebastian Bach
by Franco Bruni
POÈTES DU SUD by AAVV
Con “Poètes du Sud” (Troba Vox, TR46, 1 CD, www. art-troubadours.com), i grandi specialisti di musica trobadorica, Gérard Zuchetto e il soprano Sandra Hurtado-Ròs, si distaccano, per una volta, dal repertorio medievale al quale hanno dedicato prestigiose interpretazioni registrando integralmente le musiche dei trovatori, per tuffarsi in una dimensione musicale moderna, dando voce ad autori/poeti del sud della Francia. Autori che si sono essenzialmente espressi nella lingua occitana come René Nelli, Franc Bardou, Max Rouquette, ma inserendo, nel programma, anche testi italiani di Elsa Morante, Pasolini, testi spagnoli di Garcia Lorca e di altri autori francesi. I vari brani sono stati messi in musica da Zuchetto e Hurtado-Ròs, tenendo presenti, evidentemente, gli elementi evocati dai testi poetici. Un linguaggio moderno che tiene conto della ricca tradizione poetica occitana di cui alcuni dei poeti citati sono grandi esponenti. Le voci di Zuchetto e Hurtado-Ròs si esibiscono sia in duo o da sole, e sono accompagnate dalle chitarre elettriche, flauti, viella, violino e batteria in una serie di arrangiamenti differentemente caratterizzati nello stile compositivo, a risaltare in modo adeguato ogni singolo contesto poetico.
Tra le più note composizioni per orchestra, le suites di J.S. Bach sono un egregio esempio dell’arte compositiva del barocco maturo, nonché un modello di suites strumentali basate sui più noti movimenti di danza dell’epoca. L’antologia “Johann Sebastian Bach. Ouvertures”(A 400, 1 CD, www.outhere-music.com) propone tre delle quattro suites orchestrali, accompagnate da due Ouvertures di straordinaria fattura provenienti da altrettante cantate. Le suites orchestrali ricalcano il modello lulliano importato dalla Francia e sono composte da una Ouverture, e da vari movimenti di danza come la courante, la gavotte, il menuet, la bourrée, la giga etc., in cui si alternano, – è il caso della suite BWV 1068 – movimenti non legati alla danza come la famosa Aria sulla quarta corda, così chiamata da una tarda trascrizione fatta per essere suonata sulla IV corda del violino, che rappresenta uno dei brani più famosi del grande repertorio bachiano. Le suites sono qui proposte dall’orchestra Zefiro diretta da Alfredo Bernardini che infonde la giusta dose di energia a questi movimenti in una interpretazione sensibile nel rimarcare il tono gaio e capace anche di sottolineare le corde più intime.
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