MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
NUMERO 130 - ANNO 2018
EURO 5,00
EICMA: il rombo che scuote Milano I VOLTI DEL BUSINESS
ANTONIA KLUGMANN
ANTONIO PAPPANO
IL CLASSICO, IL CONTEMPORANEO
ENNIO CALABRIA
EVENTI DI CINEMA
La rivoluzione del social thinking Fabio Viale, emozioni in marmo
Non è un mestiere per (soli) uomini A Roma la pittura della testimonianza
Musica, Maestro
La settima arte sotto la Mole
EDITORIALE
ASCOLTARE IL VENTO... Novembre è sinonimo di transizione. Rassegnati all’addio delle belle e lunghe giornate di sole, con il vago e lontano ricordo delle vacanze, ma ancora troppo impegnati per pensare alle festività natalizie e al loro confortante calore, siamo in precario equilibrio, spostati da un leggero vento di cambiamento. Un vento che soffia dall’America, alle prese con la prova di metà mandato di Trump, e arriva fino in Sicilia, dove i vertici mondiali si sono dati appuntamento per la Conferenza sulla Libia di Palermo, banco di prova internazionale per il governo giallo-verde. Vento che il 2 novembre diventa la brezza leggera e profumata del ricordo, nella cui bellezza ci rifugiamo, nella felicità di un istante passato ma ben impresso nella nostra mente, nell’omaggio di chi non c’è più. Uno su tutti, quello cinematografico che il Torino Film Festival dedica a un grande protagonista e osservatore del Novecento come Ermanno Olmi. Omaggi come quello all’arte classica di Fabio Viale, un figlio del presente che si misura continuamente con se stesso, ma anche con l’autorevolezza di un’arte canonica e classica che è più facile reputare intoccabile che reinterpretare. Brezza che diventa anche ebbrezza, quella della velocità, di un autunno on the road verso territori inesplorati, del mondo delle due ruote insomma, quello che anche quest’anno s’incontra ad EICMA, la fiera più attesa da tutti gli appassionati. Franco Del Panta
MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE
NUMERO 130 ANNO 2018
24
52
76
SCENARI CONTEMPORANEI
ROMA IN MUSICA
THE AMERICAN DREAM
A PALERMO IL PUNTO SULLA LIBIA
MUSICA, MAESTRO
EURO 5,00
GIORNATE AUTUNNALI A CHAPPAQUIDDICK
80
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VITE DA CHEF
IL MONDO CHE (NON)CAMBIA
NON È UN MESTIERE PER (SOLI) UOMINI
LO CHIAMAVANO MIDTERM
64 EVENTI DI CINEMA
28 I V O LT I D E L B U S I N E S S
LA RIVOLUZIONE DEL SOCIAL THINKING
LA SETTIMA ARTE SOTTO LA MOLE
68 SERIE TV
LA FAVOLA NERA DELLE LOLITE ROMANE
84 FUGA IN MONTAGNA
5 STELLE AD ALTA QUOTA
36 IDENTITÀ DIGITALI
L’ANIMA ARTISTICA DELLA TECNOLOGIA
90 D U E R U OT E
IL ROMBO CHE SCUOTE MILANO
40 LE FORME, L’ARTE
IN MOSTRA A ROMA LA PITTURA DELLA TESTIMONIANZA
44 IL CLASSICO, IL CONTEMPORANEO
FABIO VIALE, EMOZIONI IN MARMO
72 SULLO SCAFFA LE
LE PAGINE DI NOVEMBRE
Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Progress è una pubblicazione curata da La6 Group s.r.l. Largo della Primavera, 40 00171 Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010
96 F O C U S N LT
IL FUTURO DELLA MOBILITÀ È ADESSO
Progress n°130/novembre 2018 Uffici Commerciali Roma, Via Giovanni Devoti, 28 - 00167 Roma Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis
108 PASSIONE IN MARE
100 GUIDA 3.0
SICURA, ECO E LOW COST: ECCO LA STRADA DEL FUTURO
104 STORIE DI SPORT
IO, RUGBISTA IN SMOKING
Direttore Editoriale Franco Del Panta direzione@edizionisei.com
LA VELA CHE SCALDA L’INVERNO
Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com
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Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@la6group.com A. Creta, E. Pasca, M. Morelli, E. Rodi, S. Riva, L. Mancini, Y. Leone, S. Valentini, M. Baffigi, F. Bruni, R. Bernardo, M. Pituano, M. Bertollini, R. Cavrioli, B. Vecchiarelli, J. Daporto, E. Zucca, D. Battaglia , M.Tiberi, G.Migliore, E. Rauco, G.Collina Illustrazioni: Marina Garcìa Mendicino
LA MOBILITÀ DEL DOMANI
LA GUIDA SI FA SEMPRE PIÙ SEMPLICE
116 PROFESSIONISTI OGGI
OBIETTIVO GDPR
118 VIVERE IL BUSINESS
PMI E CYBERSECURITY: IL FUTURO È NEL NETWORK
Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Art Direction Francesco Sciarrone www.francescosciarrone.it Stampa, Allestimento e Distribuzione La6 Group s.r.l. Informazioni e Abbonamenti info@la6group.com www.progressonline.it N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
Let Christmas begin! Archiviate le abbuffate del giorno del Ringraziamento, con i relativi acquisti del Black Friday, nella Grande Mela è ora di pensare al Natale. La stagione delle festività a New York ha, simbolicamente, una precisa data di inizio. Questa coincide con l’accensione dell’albero di Natale al Rockfeller Center, che quest’anno avverrà il prossimo 28 novembre. Il grande abete del Centro è ormai un punto di riferimento culturale a New York, e la sua accensione è un evento attesissimo da locali, cittadini e turisti, un’esperienza da provare almeno una volta nella vita se siete veri amanti del Natale. L’albero è tradizionalmente un abete rosso di provenienza statunitense, e dai suoi cento metri di altezza domina la piazza sottostante, che accoglie anche la famosa pista di pattinaggio sul ghiaccio. Più di 8 chilometri di luminarie fanno scintillare l’albero fino alla fine delle festività, con i concerti che allietano la serata d’accensione, e quelle a venire, rendendo il clima natalizio veramente piacevole. Con l’accensione dell’albero al Rockfeller Center l’atmosfera festiva è finalmente servita.
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LA CITTÀ DELLA LUCE SPLENDE PER NATALE
‘ADIEU’ DI MORRICONE ALLA FRANCIA
Quello di Natale, si sa, è sempre un periodo speciale. Forse il periodo più speciale dell’anno. Per rendere ancor più indimenticabile questa fase, fatta di luci, dolci e regali, perché non recarci qualche giorno in una delle città più affascinanti del mondo?
Il Maestro Ennio Morricone festeggia quest’anno sessant’anni d’intramontabili successi e non poteva che farlo con un nuovo tour internazionale.
by Beatrice Vecchiarelli
Parigi in questa parte dell’anno regala il meglio di sé, grazie soprattutto ai colorati addobbi che decorano e rendono ancor più unica questa città. Le luci da fine novembre a tutto il periodo natalizio saranno le vere protagoniste di Parigi: con l’avvento delle festività, infatti, le maggiori vie cittadine si illumineranno creando un’atmosfera difficilmente replicabile altrove. Accanto ai mercatini di Natale, le vetrine addobbate a festa e la grande ruota panoramica sempre in funzione, le illuminazioni natalizie fanno da cornice ai viali e ai monumenti in una città totalmente in festa. Non poteva mancare il “vestito” natalizio degli Champs-Elysées: due chilometri di luci e addobbi illuminano il tragitto tra Place de la Concorde e Place Charles De Gaulle. Gli oltre 400 platani presenti regaleranno spettacoli di luci e animazioni lungo tutta la strada più famosa di Parigi. Sono però i grandi magazzini i veri protagonisti di questo periodo: tutti i grandi centri commerciali della città mostreranno il loro lato più bello e, possiamo dirlo, luminoso. I principali magazzini vestiti a festa sono Le Printemps Haussman, vero e proprio tempio dell’alta moda, in una cornice del tutto unica, pronti a sbalordire e sorprendere clienti e turisti con giochi di luce e animazioni a tema.
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Un grande ritorno per il Maestro, che torna a dirigere l’orchestra Sinfonica Nazionale Ceca e il prossimo 23 novembre farà tappa all’Accorhotels Arena di Parigi per il suo concerto d’addio in Francia. Con oltre 70 milioni di dischi venduti, ha segnato la storia del cinema grazie alle sue colonne sonore, guadagnandosi Grammy Awards, Golden Globes, due premi Oscar, un Leone d’Oro alla carriera e anche una stella sulla Walk of Fame. Insomma: l’amore del pubblico e della critica. La sua musica ha attraversato le generazioni, dai film di Sergio Leone con la “Trilogia del dollaro” ai più recenti di Quentin Tarantino, ecco perché i suoi concerti sono occasioni imperdibili che uniscono e mettono d’accordo tutta la famiglia. Il 2018 inoltre è un anno pieno di festeggiamenti per il Maestro, il quale celebra infatti a novembre il suo novantesimo compleanno, eppure la voglia di fare musica è un vizio che proprio non riesce a perdere (per fortuna!). Il 60 Years of Music World Tour sigilla dunque un duplice traguardo e tutti ci auguriamo che possa essere solo un altro tra i tanti nella sua lunga e gloriosa carriera. www.enniomorricone.org
Il Terzo Pilastro su scala internazionale per un nuovo sviluppo sociale, economico e culturale.
La Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è la naturale evoluzione della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, in quanto si fa portatrice e sintesi, su più ampia scala e senza alcun vincolo territoriale, delle due strategiche direzioni di intervento originarie: il Terzo Settore (o Terzo Pilastro, il non profit) e le tematiche urgenti ispirate dall’osservazione di ciò che accade al di fuori del mondo Occidentale, con uno sguardo che va oltre l’area mediterranea per approdare nei Paesi emergenti in Medio ed Estremo Oriente, futuri protagonisti della nostra Storia. Essa, infatti, opera nei campi sanitario, della ricerca scientifica, sociale e del Welfare, educativo e formativo, culturale ed artistico e svolge la funzione di ponte tra le diverse culture fra Oriente ed Occidente, fra Nord e Sud del mondo. www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it
A LONDRA È TEMPO DI FUOCHI
LONDRA-BRIGHTON, SULLA STRADA DELLA STORIA
In tutta l’Inghilterra si ricorda l’attentato sventato nel 1605 contro il Re e il Parlamento. Fuochi artificiali e spettacoli pirotecnici illumineranno la notte nella Bonfire Night
Un evento imperdibile per appassionati o semplici curiosi. Tra la capitale e Brighton si viaggia nel tempo a bordo di auto d’epoca. Una gara aperta a tutti, purché si abbia una vettura costruita prima del 1905…
“Ricorda per sempre il 5 novembre”. by Alessandro Creta Gli appassionati di cinema senza dubbio avranno presente questa Anche l’Inghilterra ha una sua, persocitazione, entrata di diritto nella storia della settima arte nale, Mille Miglia. Proprio come la corsa d’auto epoca grazie al film “V per Vendetta”. Poche parole, pronunciate più famosa d’Italia (e forse del Mondo), anche con la in una Londra del futuro da un rivoluzionario mascherato Londra-Brighton si torna indietro nel tempo in una rieda Guy Fawkes, che preannunciavano un vero e proprio vocazione in pieno stile british. Nonostante sulla carta si colpo di stato contro la dittatura britannica. Ma cosa ha tratti di una gara, non è sicuramente “velocità” la parola a che vedere il film con Natalie Portman con la Bonfire d’ordine dell’evento. I veicoli infatti, vecchi 110 anni, Night? In realtà entrambi condividono un’origine comune: viaggiano ad una media di 18 km/h, e le 60 miglia (cirgli accadimenti della pellicola infatti traggono ispirazione ca 120 km) del tracciato vengono percorse con molta, da quello che successe nella City il 5 novembre 1605, molta, calma. Impossibile dopo tutto chiedere di meglio giorno in cui a Londra un gruppo di cattolici dissidena veicoli che, regolamento alla mano, sono stati costruti diede vita alla “Congiura delle Polveri”. Fu proprio iti prima del 1905. Ecco dunque che tornano “in vita” Fawkes l’ideatore di una rivolta che aveva l’obiettivo di brand ormai scomparsi come Gladiator, Autocar, Argyll, uccidere Re Giacomo I facendo esplodere il ParlamenTruchutet che, assieme a Mercedes, Renault o Cadillac, to. Contrariamente a quanto accaduto nel film animeranno l’82esima edizione dell’evento classic più però la congiura venne sventata e Fawkes, con bizzarro e datato al mondo. L’appuntamento i suoi seguaci, venne torturato e ucciso. Per per tutti è fissato per il prossimo 4 festeggiare lo scampato pericolo lo stesso Re novembre. Obiettivo è quello di decise di istituire una nuova festa, proprio il 5 riuscire a percorrere quelle novembre, con spettacoli pirotecnici e falò. interminabili 60 miglia che seUna tradizione che nel corso dei secoli è parano Hyde Park da Madera rimasta invariata, arricchendosi anche Drive a Brighton. di nuovi significati e suggestioni. Se vi trovate a Londra non potete non assistere ai fuochi d’artificio della Bonfire Night, con uno degli spettacoli principali che ha luogo all’interno di Battersea Park, sulla riva sud del Tamigi.
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LA MIA BERLINO SUONA IL JAZZ
IL GIRO DEL MONDO IN 5 GIORNI
Le note jazz risuonano a Berlino in questo avvio di novembre. Dal primo al 4 del mese infatti la capitale tedesca vivrà l’edizione numero 55 di un appuntamento immancabile per tutti gli appassionati del genere: il JazzFest Berlin.
Artigianato, strumenti e oggetti fatti a mano, pezzi da collezione ed esemplari unici. Il Bazaar Berlin dal 7 all’11 novembre riapre le sue porte, pronto ad accogliere migliaia di visitatori che, come ogni anno, affolleranno gli spazi del Messe per partecipare a questa particolare fiera di settore.
by Michele Accreditato
Da oltre mezzo secolo i musicisti jazz di Berlino e di tutto il mondo si incontrano per suonare al Jazzfest, rendendo il festival uno dei più antichi e prestigiosi d’Europa, che tra i suoi ospiti ha annoverato grandi nomi come Miles Davis, Charles Mingus e Duke Ellington. L’evento di quest’anno, organizzato sotto la direzione artistica di Nadin Deventer, ospiterà 30 band e vari progetti con musicisti, provenienti da oltre 15 paesi, che si riuniranno a Haus der Berliner Festspiele e in altri luoghi della città. Parte forte l’evento musicale berlinese: per l’inizio del festival, il 1 ° novembre, l’Haus der Berliner Festspiele apre le sue porte con un concerto di oltre 5 ore. Spiega Nadin Deventer, Direttore Artistico del Festival: “Con la mia prima edizione del festival, vorrei creare nuovi spazi per gli artisti e il pubblico per incontrarsi ed essere creativi. Una varietà di musicisti internazionali ha risposto al nostro invito a venire a Berlino per uno scambio creativo in più giorni. Sono particolarmente entusiasta di queste nuove creazioni e delle altre anteprime. Spero che il 2018 JazzFest Berlin diventi un’esperienza stimolante e arricchente!” www.berlinerfestspiele.de ticketinfo@berlinerfestspiele.de
Ogni anno oltre 500 produttori e rivenditori di oltre 60 paesi mostrano i loro prodotti esotici e manufatti tipici al Bazaar di Berlino. Il centro espositivo si trasforma in un luogo vivace e sensuale, dove anche lo shopping diventa un regalo, da fare o da farsi. In previsione del Natale, al Bazaar Berlin si possono trovare regali originali per tutti, dal bambino al nonno, per lui e per lei. La diversità e il fascino di Bazaar Berlin si possono scoprire nei suoi cinque mondi tematici: mercato mondiale, arte e stile, vita naturale, mercato del commercio equo e inverno a casa. Un vero e proprio giro del mondo in 5 giorni per i visitatori che prenderanno parte a questo evento unico nel suo genere: rappresentati più di 60 paesi, moltissime culture esotiche, così come oggetti realizzati coi materiali più curiosi e disparati. “La fiera è un appuntamento fisso per molti visitatori ed espositori”, ha dichiarato Barbara Mabrook, project manager di Bazaar Berlin. “Molti tornano ogni anno, come Amer Lal Shrestha di Superior Arts & Handicrafts, un espositore dal Nepal. Insieme a sua moglie ha esposto per 38 anni, più a lungo di chiunque altro al Bazaar di Berlino.” www.bazaar-berlin.de Presso quartiere fieristico Messe Biglietti da 8 euro
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LA SFILATA DELLA MEMORIA
PRIMA SI RINGRAZIA, POI SI SPENDE...
Una parata per non dimenticare: l’11 novembre a New York si celebra il Veterans Day.
Tavole imbandite, piatti ricchi, brindisi in famiglia e l’immancabile tacchino ripieno. L’America si prepara al Giorno del Ringraziamento
È uno dei momenti di maggiore patriottismo della nazione, in cui il popolo statunitense si riunisce Il 22 novembre si celebra negli Stati per commemorare i suoi veterani. Uniti il Giorno del Ringraziamenby Beatrice Vecchiarelli Questo giorno solenne fu istituto, festività (tra le più sentite nel ito subito dopo la prima guerra paese a stelle e strisce) che risale mondiale, sotto il governo Wilson, per ricordare la al 1621, quando fu celebrato la prima volta tra gli firma dell’armistizio che sancì la fine del conflitto. indiani americani e i pellegrini. New York come Negli anni ha finito col raccogliere su di sé significati da abitudine vive con fermento e partecipazione diversi, passando dall’esperienza della seconda guerquesta festività, con una serie di eventi e spettacoli ra mondiale a quella della guerra del Vietnam, ma che animeranno la metropoli. L’ormai tradizionale sempre legati al valore mostrato sul campo dai soldati Parata per le strade della Grande Mela è un must, americani. Quest’anno ricorre il centenario della sigla con decine di migliaia tra cittadini e turisti che dalle dell’armistizio di Compiègne e, come da programma, prime ore della mattinata si sistemano nei punti più i grandiosi festeggiamenti avranno inizio al Madison strategici per assistere al meglio alla celebre sfilata. Square Park per l’accensione della cosiddetta “FiamPer chi non fosse troppo mattiniero la soluzione per ma Eterna” al milite ignoto, cui seguirà l’imponente vedere la parata è quella di prenotare la colazione parata composta dai vari corpi militari, reduci di del Thanksgiving Day Parade. Questa si tiene in guerra, famiglie dei militari e dalla banda. È risaputo un posto perfetto lungo il percorso sulla 6th Aveche gli Stati Uniti abbiano una vera e propria passione nue, una posizione in cui godersi la colazione con i per i cortei ma, con i suoi 25 mila partecipanti circa, la bagel, mentre ci si diverte a guardare la parata che Veterans Parade è la più grande dell’anno. L’evento è passa a pochi metri di distanza. I più pigri invece organizzato dallo United War Veterans Council e l’appotranno assistere allo spettacolo in televisione, con puntamento è fissato proprio nel cuore della Grande la NBC che trasmetterà live l’evento. Mela, la Fifth Avenue.
Justin Timberlake || 12 12 ||
“La cultura è l’energia pulita del nostro paese.” Emmanuele F. M. Emanuele La Fondazione Cultura e Arte, diretta emanazione della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, opera nella diffusione di iniziative culturali, sulla base dell’assunto che l’arte e la cultura – nelle loro molteplici forme e manifestazioni – svolgano un ruolo di primo piano nella formazione della coscienza collettiva, annullando le differenze e appianando i conflitti, a favore dell’inclusione sociale e del dialogo costruttivo
fra i popoli. La Fondazione è attiva nel campo delle arti visive e dell’attività espositiva,della multimedialità, dell’editoria, della musica, della poesia e della promozione ed organizzazione di convegni e think tank. I progetti realizzati accrescono l’offerta culturale attuale e valorizzano, attraverso specifici interventi, il patrimonio artistico-culturale non solo nel nostro Paese, con uno sguardo particolare al Mediterraneo e all’Oriente.
www.fondazioneculturaearte.it
HUAWEI PUNTA IN ALTO COL MATE 20 Il costruttore cinese ha svelato il suo nuovo top di gamma: quel Mate 20 che, in uscita a novembre, affronterà i migliori device di competitor come Samsung S9 e Iphone XS.
sfruttando l’onda del Natale. Il nuovo smartphone della casa cinese monterà componentistiche di primissimo livello, puntando nuovamente su un comparNegli ultimi anni la crescita di Huawei to fotografico vero punto di forza di è stata vertiginosa, con la società by Giorgio Migliore questo modello. Dai primi render si è tecnologica cinese che ha varcato i capito come il Mate 20 sarà dotato di confini nazionali per attecchire, con tre fotocamere, non più disposte in colonna ma raggrupi suoi prodotti, in tutto il mondo. Tra i punti di forza di pate all’interno di un alloggiamento di forma quadrata. Huawei, almeno nei primi anni, sicuramente il prezzo Le camere saranno da 12, 20 e 8 megapixel, con sensori nettamente più competitivo rispetto a concorrenti come Sony IMX300 e IMX600. Confermata la collaborazione Samsung e Apple, senza però rinunciare alla qualità con Leica, mentre ci sarà un triplo ISP per velocizzare dei propri prodotti. Il costruttore cinese all’inizio ha l’elaborazione delle immagini. Huawei per questo Mate conquistato così larga parte dei suoi clienti, prima di 20 punta forte anche sul processore. Il brand cinese, stabilizzarsi con i suoi prezzi, specialmente dei top di infatti, monterà sul suo top di gamma il nuovo HiSilicon gamma, in una fascia di costo poco inferiore a quella Kirin 980, destinato all’esordio proprio su Huawei Mate dei competitor. Ora Huawei è pronta a entrare nuova20 e Mate 20 Pro. Per quanto riguarda la dimensione mente a gamba tesa sul mercato degli smartphone, del display il nuovo modello seguirà lo standard lanciato cercando di conquistare quanti più clienti possibile da un anno fa da Iphone X. Il nuovo Mate avrà un pannello qui al periodo natalizio. Strategica la scelta dei cinesi tutto schermo da 6,25-6,3 pollici e un rapporto di forma di presentare il nuovo top di gamma a poche settimane allungato tipico di tutti i top di gamma. Mate 20 Pro, nel dalle festività, sicuri che con il nuovo Mate 20 Huawei modello base, costerà 1049 euro. Per il modello Mate 20 riuscirà a rosicchiare un’altra percentuale di acquirenti base si parte da 799 euro.
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BOLOGNA OMAGGIA SERGIO VACCHI Protagonista assoluto dell’arte italiana del Novecento e maestro del cosiddetto “ultimo naturalismo”, Vacchi approda a Palazzo Fava. C’è ancora tempo fino al 25 novembre per visitare “Mondi Paralleli”, la mostra che Fondazione Carisbo e Genus Bononiae Musei nella Città dedicano al pittore visionario Sergio Vacchi e al suo sguardo modernissimo e precursore di tante espressioni figurative del contemporaneo, dall’onirismo cinematografico di Fellini al tratto sensuale di Guido Crepax. L’esposizione, a due anni dalla scomparsa del Maestro, è curata da Marco Meneguzzo, che già nel titolo ha voluto richiamare proprio la capacità della pittura di Vacchi di compenetrare ambiti lontani dal mondo dell’arte, dal cinema alla letteratura al fumetto, anticipando la tendenza contemporanea alla contaminazione e al dialogo tra i diversi linguaggi artistici. “La mostra di Palazzo Fava, che raccoglie opere dal 1948 al 2008 - spiega il curatore Marco Meneguzzo - non vuole solo restituire alla memoria di Bologna la pittura di uno dei suoi protagonisti più osannati, oggi confinato in un preciso periodo storico, ma vuole proporne una rilettura in chiave non più padana o bolognese, ma internazionale, pensando al suo lavoro come al
by Beatrice Vecchiarelli
lavoro di un artista isolato ma di genio, capace di dialogare coi grandi pittori e gli intellettuali della sua epoca, cui non lesinava gli omaggi artistici”. Famosi sono infatti i “ritratti” e gli “autoritratti”, ideali e non, che Vacchi ha realizzato a partire dal 1965 per testimoniare dei propri amori intellettuali: Samuel Beckett, Franz Kafka, Alberto Savinio, Francesco Arcangeli, Giuliano Briganti, Roberto Tassi, Otto Dix, Greta Garbo, Francis Bacon e molti altri si ripetono ossessivamente nella sua “galleria dei ritratti” che verrà parzialmente riproposta al secondo piano di Palazzo Fava, sotto forma di “quadreria”. Al piano nobile, invece, i grandi cicli cui era abituato Vacchi dialogheranno idealmente con quelli dei Carracci: si tratta di “storie”, di narrazioni, di incontri straordinari con i personaggi di tutte le epoche, in un’atmosfera cupa e grondante, che ricorda i notturni barocchi come le scenografie di Fellini e il Seicento al tempo stesso gaudente e penitente, come i trittici di Francis Bacon o le opere più misteriose di Max Ernst. Mondi Paralleli Bologna, Palazzo Fava (via Manzoni, 2) Fino al 25 novembre 2018 Orari: da martedì a domenica ore 10-19 genusbononiae.it
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LA DIVINE COMÉDIE. INFERNO Bruno Bonhoure alla guida della Camera delle Lacrime e il regista Khaï-dong Luong hanno dato vita ad uno spettacolo teatrale-musicale ambientato nell’Inferno di Dante. In questo spettacolo ci viene presenby Franco Bruni Se da un lato si potrebbe rimpiantata la figura di un cantastorie d’altri gere la mancanza dell’aspetto visivo tempi che, attraverso l’accompagnadi quello che è essenzialmente uno spettacolo nato per mento musicale e la recitazione, ripercorre alcuni mola messa in scena, dall’altro, il puro ascolto della narramenti del viaggio dantesco, riproposto nella traduzione zione e delle musiche permettono di concentrarsi ancor francese settecentesca di Antoine de Rivarol. La recitameglio sui testi narrati (con un’alternanza dell’italiano e zione, affidata all’attore Denis Lavant, e accompagnata del francese), e di godere ancor più dell’aspetto musicadagli strumenti prende inizio dai primi famosissimi versi le, elemento essenziale di questo programma. Mentre la danteschi, per soffermarsi sull’incontro con le fiere, con parte narrativa è affidata al summenzionato Denis Lavant Virgilio, per poi attraversare il Limbo e i vari gironi inla cui recitazione è sempre avvincente e carica di pathos, fernali. Un percorso segnato anche da eccellenti incontri coinvolgendo a 360 gradi l’ascoltatore, la performance come quello con il trovatore Bertrand de Born e il conte musicale è affidata al coro e ai solisti de La Camera delle Ugolino. L’alternanza tra la recitazione e l’elemento musicale si susseguono senza soluzione di continuità con temi Lacrime diretta da Bruno Bonhoure. L’accompagnamento strumentale si affida a strumenti della tradizione medievamusicali vari, alcuni improvvisati nello stile dell’epoca, le come la viella d’arco e la lyra (Andreas Linos), le peraltri provenienti dai famosi Carmina Buracussioni (Antoine Morineau) e la gironda, la cornamusa, na (brani di contenuto moraleggiante e i flauti e il douduk, strumento a doppia ancia d’origine satirico dell’XI-XII secolo contenuti in armena (Christophe Tellart). un codice proveniente dal monastero Nell’attesa dell’uscita dei bavarese di Benediktbeuern), altri dischi dedicati al Purgatorio ancora dello stesso Bernard de Born; (2019) e al Paradiso (2020), il tutto presentato con una sapiente un plauso va a Bruno Bonhoure regia teatrale affidata a Khaï-dong e Khaï-dong Luong per questo Luong, che dal 2003 collabora con progetto che avvicina in maniera Bruno Bonhoure alla realizzazione di originale il capolavoro dantesco al progetti volti al recupero delle pratiche grande pubblico. teatrali basate su fonti medievali.
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GUIDA RAPIDA ALLA VISITA DI BRATISLAVA
prezzo del biglietto. Ai piedi del castello si estende la città vecchia, fatta di stradine e piccoli negozi di souvenir, qualche bar e tante case colorate. Addentrandosi Se state cercando una capitale nella città si raggiunge la Piazza Princieuropea da esplorare in un pale, sulla quale si affaccia il municipio, weekend, o anche meno, con un e l’antico edificio del Teatro Nazionale budget limitato, Bratislava è il posto giusto. Bastano solo 24 ore per Slovacco. visitarla, provare per credere! Passando sotto la porta di San Michele si percepisce la magia di questa romantica È facile raggiungerla da Vienna, Praga e zona della capitale, nella quale le lancetby Beatrice Vecchiarelli anche da Budapest, sia in pullman che te della storia sembrano essersi fermate. in treno, per questo rappresenta la meta La torre separa la città vecchia, davvero perfetta come gita fuori porta da fare in un giorno, se vi ben tenuta, da quella più dinamica e moderna. trovate in una di queste città. Il principale polo d’attrazione Al centro turistico all’ingresso della città vecchia c’è la della capitale è senza dubbio il castello di Bratislava, che possibilità di prenotare dei tour a piedi oppure a bordo di svetta maestosamente sulla città, dominando la collina. un trenino. I colori pastello delle abitazioni, la musica degli Quasi del tutto restaurato, il colore bianco non è originale, artisti di strada, le botteghe e i profumi della cucina tradicome si può notare nelle foto storiche, ma è bensì frutto zionale la rendono una tappa imperdibile alla volta della della moderna ristrutturazione e ne fa una fortezza eleBratislava più autentica. gante e subito riconoscibile. I suoi giardini offrono una Ma in tutta la città si percepisce la voglia di mettersi al pasbella visuale sul tessuto urbano sottostante, sul Danubio e so con le altre capitali europee, di compiere il grande salto i suoi ponti, mentre l’interno è spoglio ma generalmente e diventare una meta d’attrazione turistica svincolata dalla vi vengono allestite delle mostre, che permettono di vicina Vienna. Il flusso di turisti, di fatto, proviene per lo più scoprire la storia e la cultura della Slovacchia (ai più dalla vicina capitale austriaca, troppo vicina (appena un’ora sconosciuta), spaziando dall’architettura ai costumi, di viaggio) e troppo importante da rendere impossibile dalla religione ai trasporti. L’accesso è compreso nel qualsiasi tipo di confronto, almeno per ora.
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MOVIE RESTAURANT: DOVE MANGIARE È UNO SPETTACOLO
cio”, oppure gli gnocchi al ragù di Mordor. Per gli amanti della carne, e del brivido, immancabile la tagliata Krueger da 200 gr. Sono solo alcune delle specialità che si possono mangiare nel Chi l’ha detto che le bizzarrie da ristorante più “spettacolare” d’Europa, nerd sono esclusiva del ben sorvegliati dallo sguardo sempre Giappone? In Italia, precisamenattento di Batman oppure da un inquiete a Roma, ha aperto il primo mutante, ma innocuo, IT. Aperto tutte le seo ristorante europeo dedicato sere (tranne il lunedì), il Movie Restaual cinema, alle serie tv e agli rant offre un’immersione totale nel monanime (le tipiche, quanto mitiche, by Alessandro Creta do del cinema e della tv. L’esperienza animazioni nipponiche). inizia ben prima di sedersi a tavola: una Qui possiamo cenare osservati dallo sguardo malefico di volta sistemata la vostra auto nel parcheggio dedicato, il Alien o accanto E.T., illuminati dalle fioche e già iconiche furgone dell’A-Team vi farà da navetta portandovi direttaluci di Stranger Things o in mezzo ai protagonisti di Star mente al locale. Il ristorante ha aperto lo scorso febbraio e Wars. Questo e molto altro vi aspetta al Movie Restaurant negli ultimi mesi ha avuto migliaia di clienti. Movie Restaudi Roma dove, sotto l’occhio minaccioso ma vigile dello rant è nato dall’idea del proprietario Francesco Stramacci, spartano Leonida, potete sedervi al tavolo per un pasto che da 15 anni lavora nel collezionismo cinematografico decisamente “spettacolare”. Un tuffo nel passato, ma e gestisce anche un negozio di gadget dedicato a film, anche nel presente, di cinema e tv, con i piatti del menù supereroi, manga e serie TV. L’obiettivo era realizzare un ispirati ai personaggi che hanno fatto la storia del grande e locale che coinvolgesse il pubblico a livello multisensoriadel piccolo schermo. Ecco dunque che potete gustare un le, con una fusione tra cibo e intrattenimento che trasforma piatto di amatriciana (o meglio, “A-Matrix”) con guanciale, un semplice pasto in un vero show. qualche forchettata di “Incontri ravvicinati del Terzo Griwww.movierestaurant.it - 06.86.899.424
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A PALERMO IL PUNTO SULLA LIBIA Accantonati, almeno momentaneamente, i malumori europei sulla questione Def, il governo Conte cerca la ribalta in una nuova sfida internazionale, che questa volta si gioca sul filo sottile della diplomazia
Il 12 e 13 novembre saranno date cruciali per l’assestamento della rotta di governo in fatto di relazioni internazionali, in particolar modo per quanto riguarda uno scenario difficile come quello libico, sempre più instabile e al contempo cruciale anche per gli equilibri italiani. Il paese nordafricano torna al centro del dibattito politico in una conferenza internazionale che vedrà Palermo protagonista dell’autunno caldo della cooperazione nel Mediterraneo. A tenere le fila “organizzative” della due giorni il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che ha voluto la conferenza nella città siciliana proprio per la sua vicinanza alle vicende libiche, e la sua vice Emanuela Del Re, che si muove tra Bengasi e Tripoli per cercare di coinvolgere i veri protagonisti della Conferenza: il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica, e il capo dell’esecutivo libico sostenuto dall’Onu, Fayez al Sarraj. Quest’ultimo, com’era facilmente intuibile, ha già confermato la sua partecipazione auspicando «risultati positivi che contribuiscano a risolvere la crisi politica libica» e valutando positivamente gli sforzi profusi finora dal governo italiano per sostenere il processo democratico in Libia. Il fronte pro-Haftar, invece, pone le sue condizioni per una serena partecipazione, chiedendo garanzie sui tempi delle elezioni che vorrebbe rimandate al 2019, e un comitato di sorveglianza che non coincida con
il governo di accordo nazionale (Gna) per la fase di transizione. Dello stesso avviso Egitto e Russia -non è ancora chiaro se Putin prenderà parte all’incontro anche tramite l’invio di una delegazione- che continuano a spingere per una stabilità politica nel Paese nordafricano che passi, però, dal riconoscimento del ruolo delle forze di Haftar come risposta alle “poco affidabili” milizie appoggiate dal Gna. Anche sull’invito al presidente Usa Donald Trump vige ancora un certo riserbo, con la possibile partecipazione in sua vece del segretario di Stato Mike Pompeo, che confermerebbe l’appoggio all’Italia come Paese guida sul dossier libico, cosa che potrebbe persuadere anche Vladimir Putin a raggiungere Palermo. Ad oggi ad essersi date appuntamento a Palermo sono Arabia Saudita, Egitto, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Francia, Germania, Spagna, Marocco, Tunisia, Gran Bretagna, Canada, Ciad, Algeria, Cina, Giordania, Malta, Ue, Onu, Lega araba e Unione africana, ma il vicepresidente Matteo Salvini continua a sollecitare «tutti i paesi coinvolti nella situazione libica a dimostrare abbastanza saggezza e lungimiranza per rinunciare ai giochi dietro alle quinte e mettersi al tavolo dei negoziati con l’intenzione di attuare una vera cooperazione e collaborazione». Martina Morelli | 25 |
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LO CHIAMAVANO MIDTERM Le elezioni di metà mandato, in programma il 6 novembre negli States per il rinnovo della Camera e di un terzo del Senato, segneranno il ritorno dell’offensiva democratica?
gli ultimi sondaggi li danno in testa con i repubÈ un dato di fatto ormai che le elezioni di miblicani che invece terrebbero il controllo del solo dterm, questo almeno secondo gli avvenimenti Senato. Anche secondo le ultime stime di Nate più recenti, registrino la sconfitta del partito Silver, il vate dei numeri del New York Times, i del presidente in carica. Nel 2014 era toccato a democratici potrebbero conquistare alla camera Barack Obama digerire la vittoria dei repubblicani, 230 o 231 seggi, contro i 209 dei repubblicani, con mentre nel 2010 e nel 2006, con George W. Bush alla una chance di vittoria dell’81,6%. Casa Bianca, furono i democratici ad avere la meglio. Non va dimenticato che in questa tornata eletMa Trump ha dalla sua i numeri che dall’inizio del torale si voteranno anche 36 governatori - tra suo mandato non lo hanno mai tradito, mercati in cui potrebbe esserci Beto O’Rourke, il candidato testa. Positive come mai fino ad ora anche le dodemocratico in Texas astro nascente del nuovo nazioni alla campagna elettorale repubblicana che, progressismo americano - crugrazie agli sgravi fiscali inseriti ciali in vista delle presidenzianella riforma varata a inizio 2018 li del 2020. (che ha ridotto le tasse societarie Il 6 novembre si avvicina e secondo Il tycoon non resta di certo a dal 35% al 21%), arrivano in misule ultime stime di Nate Silver, guardare: si prepara ad abbanra sempre maggiore da miliardari il vate dei numeri del New York Times, donare il trattato firmato da e grandi corporation. Una riforma Reagan e Gorbaciov per viedi cui hanno beneficiato soprattut- i democratici potrebbero conquistare alla camera 230 o 231 seggi, tare i missili nucleari a raggio to i cittadini con un reddito annuo breve e intermedio, chiama superiore al milione di dollari… con una chance di vittoria dell’81,6% l’esercito per fermare la caroMa questi benefattori dell’ultima ora saranno sufficienti ad arginavana di 5mila migranti partita il 13 ottobre dall’Honduras, lavora a una norma re l’avanzata della “blue wave”, l’onda democratica che cancella l’esistenza stessa dei transgender, che sembra aver ritrovato forza in bacino elettorale bacchetta l’Arabia Saudita sulla morte del giornada sempre fertile come quello delle due coste East e lista Jamal Khashoggi ma non dimentica che è un West? E i democratici riusciranno così a ottenere la “alleato incredibile” degli Usa. maggioranza alla Camera? Che sia iniziato il canto del cigno? Qui i Dem devono conquistare 24 seggi per avere la Marco Bertollini maggioranza, quindi raggiungere i 218 deputati, e | 27 |
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I VOLTI DELBUSINESS |
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I VOLTI DELBUSINESS |
LA RIVOLUZIONE DEL SOCIAL THINKING We Are Social, la “socially-led creative agency” attiva nel mondo con una rete globale ben salda, ha da poco celebrato l’apertura di una nuova sede in Spagna, a Madrid, frutto di un processo di internazionalizzazione che è alla base di un’evoluzione stimolante e organica
no della rivoluzione dei social media, ci siamo subito Con Ottavio Nava, Stefano Maggi e Gabriele Cuspecializzati in questo settore della comunicazione. Pocinella, CEO di We Are Social in Italia e Spagna, sizionandoci come “socially-led creative agency”, siaabbiamo voluto delineare con accuratezza le mo riusciti a occupare uno spazio di posizionamento coordinate di azione, le prospettive e i valori di unico nel mercato: da un lato c’erano le società di adv una realtà creativa e produttiva di successo. più tradizionali, dall’altro gli specialisti del digital, che We Are Social, infatti, ha saputo interpretare in però erano rimasti confinati a un approccio forse un maniera virtuosa i cambiamenti dell’universo della po’ tecnico. L’avvento dei social media ha determinato comunicazione nell’era della rivoluzione dei social un autentico rinnovamento e media, sempre più preponnoi abbiamo saputo interprederanti nell’influenzare le tarne i segni. Ciò che ha aiuabitudini e i comportamenti We Are Social ha saputo tato lo sviluppo delle nostre della società. interpretare in maniera virtuosa i attività è stato anche l’aver incambiamenti della comunicazione vestito nella ricerca e poi nella We Are Social Milano è crescita dei talenti all’interno nata nel 2010 con un team nell’era della rivoluzione della nostra agenzia. Giovani di 4 persone. Oggi, dopo dei social media e capaci professionisti hanno soli 8 anni, siete quasi in trovato spazio da noi: il 50% 200, siete presenti a livello dei dipendenti è donna e non globale e avete appena facciamo distinzioni in base a provenienza geografica annunciato l’apertura di una nuova sede a Mao orientamento sessuale, anzi questa diversità ci ha drid: quali condizioni hanno portato a questo aiutato a servire bene i nostri clienti, garantendo un successo? approccio creativo sfaccettato. Abbiamo investito tanOttavio Nava: Ci sono diversi fattori che ci hanno to nella ricerca dei talenti e nella crescita delle persone portato dove siamo: in primo luogo, nel 2010, nel pieall’interno dell’agenzia: oggi abbiamo un primo livello Gabriele Cucinella, Stefano Maggi e Ottavio Nava, CEO di di management, che riporta direttamente a noi, molto We Are Social in Italia e Spagna | 29 |
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preparato e con un’età media giovane. Un altro aspetto fondamentale per il nostro sviluppo è stato la gestione delle relazioni con i clienti. Fin dall’inizio, noi abbiamo cercato di prediligere le relazioni di lungo periodo, a volte anche selezionando le tipologie di brand con cui lavorare. Lo scopo è sempre stato investire per garantire la soddisfazione del cliente e in otto anni questo tipo di strategia ci ha ampiamente ripagato. Quando si riesce a investire sulla relazione con un cliente, si instaura un clima di fiducia ed è lì che possiamo trovare terreno fertile per dare luogo a progetti veramente interessanti.
ideali per espandere il nostro business in quell’area. Da un punto di vista di gestione, per noi tre la situazione non cambia radicalmente: la nostra responsabilità riguarda una duplice geografia, Italia e Spagna, ma l’Italia resta la nostra casa, mentre in Spagna abbiamo individuato un Managing Director, Alberto Pachano, professionista dal background internazionale, molto vicino al nostro modo di lavorare, il quale guiderà il team in loco, creando un filtro che fluidifica la gestione e il lavoro tra Italia e Spagna.
Coffee Study Program, il progetto di We Are Social per Lavazza per dare voce a una visione sostenibile del futuro.
Quali sono i risultati ottenuti finora e quali le aspettative rispetto al processo di internazionalizzazione in atto? Stefano Maggi: Il carattere internazionale è da sempre
We Are Social ha aperto a Madrid e voi siete diventati CEO Italia e Spagna. Ci raccontate la novità e come verrà gestita la nuova sede? Ottavio Nava: Anche in questo caso, più che di novità preferiamo parlare di evoluzione, sia per l’agenzia, sia per noi tre. We Are Social ha una vocazione internazionale, fatta di aperture organiche di nuovi uffici, oppure di acquisizioni, come quella recentissima di Socialize, la più grande social media agency del Medio Oriente. La città di Madrid, in particolare, ha conosciuto negli ultimi anni uno sviluppo simile a quello di Milano, uscendo da una situazione di crisi per costruirsi un ruolo centrale nell’economia e nella cultura, attraendo talenti da altre città spagnole e dall’estero. In questo momento, stiamo assistendo a un trend positivo per l’economia spagnola e per la nostra industry in generale, per cui abbiamo subito intravisto le condizioni
parte dell’identità di We Are Social: ci siamo resi conto immediatamente che gli strumenti utilizzati tutti i giorni per comunicare difficilmente possono sussistere in esclusiva entro i soli confini nazionali. Il nostro network è inteso come una serie di uffici dislocati in luoghi diversi, con culture diverse, ma comunque connessi fortemente tra loro. Il network per noi non corrisponde alla semplice condivisione di un logo o di un nome: noi lo abbiamo sempre inteso come un’occasione per avanzare il nostro approccio alla comunicazione e alla creatività, sfruttando gli stimoli più diversi, e per lavorare su progetti sia locali che globali. Madrid si inserisce proprio in questa logica di espansione continua, per poter offrire sempre più opportunità ai nostri clienti. Quello di Madrid è il nostro dodicesimo ufficio e si colloca in un contesto di sviluppo strategico a cui si riconduce anche la recente acquisizione | 30 |
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di Socialize, la social media agency indipendente più grande del Medio Oriente. Ovviamente individuare le nuove risorse per una crescita organica o per un’acquisizione richiede un grande impegno: è un investimento che ci impegna e ci sfida giorno dopo giorno per essere all’altezza delle aspettative dei clienti. I progetti più significativi degli ultimi mesi per l’agenzia? Gabriele Cucinella: Ne scegliamo tre. Il primo è il “Coffee Study Program” di Lavazza, in cui abbiamo dato visibilità al concetto di sostenibilità applicato alla produzione del
in relazione a prodotti legati all’ottimizzazione degli spazi domestici. Mi riferisco alla campagna “Vittime dei Fashion Victim”, per la quale abbiamo sfruttato l’insight social, che fotografa il comportamento delle persone, andando a ridare dignità, proprio come in una campagna sociale, ai partner dei fashion victim, privati dello spazio vitale all’interno di armadi, camere da letto e così via. IKEA è andata incontro a queste persone attraverso una campagna che ha consentito loro di esprimersi, fornendo allo stesso tempo dei prodotti in grado di migliorare la suddivisione e la gestione dello spazio in casa. Quali saranno le vostre prossime sfide? Ottavio Nava: Due sono le sfide più immediate che ci stanno
Frame della campagna IKEA “Vittime dei Fashion Victim”
caffè. Attraverso gli occhi di quattro studenti provenienti da diverse parti del mondo e in viaggio da Torino alla Repubblica Dominicana, abbiamo potuto raccontare il grosso impegno e gli investimenti di Lavazza sulla sostenibilità. Si tratta di un racconto che vuole fungere da ispirazione per tutti, partendo dal punto di vista dei più giovani. Il secondo progetto è stato portato avanti per Samsung ed è collegato all’interpretazione creativa di una vendita online: si chiama “Ora illegale” e sfrutta quell’ora sospesa nel cambio notturno tra ora solare e ora legale. Durante il cambio di orario, tra le due e le tre di notte, viene utilizzata proprio quell’ora per vendere, con una particolare offerta commerciale, la lavatrice di punta dell’azienda, proprio perché la promessa di quel prodotto è di far risparmiare un’ora nel lavaggio. Infine, abbiamo il terzo progetto, portato avanti per IKEA
a cuore. La prima e più importante riguarda la crescita del network, tramite nuove aperture e acquisizioni: abbiamo voglia di esplorare tutti i possibili sviluppi sotto questo punto di vista. La seconda invece i We Are Social Studios che vanno ad ampliare le facility produttive della nostra sede milanese. A breve lanceremo infatti uno spazio fisico dedicato alla produzione di contenuti pensati per la comunicazione social, coinvolgendo le persone del team specializzate nella content production. I We Are Social Studios sono frutto dell’approccio social alla comunicazione e dell’orientamento creativo che ci caratterizzano. Ridurre la distanza tra chi pensa il contenuto, chi lo produce e chi lo distribuisce è, secondo noi, importante per continuare a realizzare contenuti rilevanti per le persone.
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Elisabetta Pasca
AXA PRIMO BRAND ASSICURATIVO AL MONDO
DIAGEO PRESENTA WHITE WALKER BY JOHNNIE WALKER, IL WHISKY ISPIRATO AL TRONO DI SPADE
Per il decimo anno consecutivo, il Gruppo AXA si conferma primo brand assicurativo al mondo secondo la classifica Best Global Brands 2018 di Interbrand.
Johnnie Walker, in collaborazione con HBO e Trono di Spade, ha Un importante traguardo che testimonia presentato il nuovo White Walker, l’impegno della compagnia per passare uno Scotch Whisky ispirato ai perby Sveva Riva sonaggi più enigmatici e temuti da payer a partner, ovvero da liquidatore di questa serie da record, i White di sinistri a vero partner in grado di offrire Walkers, un’anticipazione per i fan in attesa un ecosistema di servizi innovativi ad alto valore aggiunto dell’ultima stagione. e aiutare le persone a vivere meglio. “Questo risultato è frutto dello spirito imprenditoriale di AXA e di una cultura Questo whisky innovativo, creato dallo specialista del unica e distintiva, dell’impegno delle nostre persone, della settore George Harper insieme a un piccolo gruppi di professionalità delle nostre reti distributive e della soddisfaesperti blender della Johnnie Walker, va servito appezione dei nostri clienti – ha dichiarato Patrick Cohen, CEO na tolto dal congelatore, gelido come i temibili White del Gruppo AXA Italia – Essere il primo brand assicurativo Walkers. La bottiglia porta dritti nella Terra dell’Eterno al mondo significa essere un vero partner per ciascuno Inverno con il suo design bianco e azzurro trasparente dei nostri clienti. L’innovazione e la tecnologia ci danno e il simbolo di Johnnie Walker, l’uomo che cammina, ora l’opportunità di essere più vicini che mai ai nostri clienti. Lo munito di armatura per unirsi alle fila dell’esercito facciamo grazie alla nostra capacità di innovare e disegnare del Re della Notte. Grazie all’inchiostro sensisoluzioni concrete per rendere la loro vita più semplice. bile alla temperatura, la bottiglia si ricopre Continuiamo a reinventare l’assicurazione insieme di una finta trama di ghiaccio quando vieper aiutare le persone a vivere meglio”. Un brand ne congelata, ricordando così ai fan che che cresce grazie all’impegno e alla passione dei “L’inverno è arrivato”. White Walker by 160.000 collaboratori di AXA nel mondo e alle reti Johnnie Walker è parte di una più ampia distributive, oltre a impegni concreti come i disinvepartnership con HBO e (Johnnie Walker stimenti da settori che possono danneggiare l’amparent company) Diageo che prevede il biente (3 miliardi di euro dal carbone), gli investilancio a partire da febbraio 2019 della menti in energia green (oltre 12 miliardi entro il 2020) Game of Thrones Single Malt Scotch o la salute delle persone (primo assicuratore globale Whisky Collection. La collezione è nel 2016 a disinvestire 1,8 miliardi di euro dal composta da 8 referenze ognuna tabacco). Una compagnia che investe in credelle quali abbinata a una scita, con l’acquisizione di XL per creare delle Houses of Westeros e il primo Gruppo assicurativo al mondo Night’s Watch per dare ai nel business Commercial Lines e in tutti i fan della serie e dello innovazione attraverso partnership Scoth l’autentico sapore dei per capire i servizi necessari oggi sette regni. e domani grazie a investimenti di 200 milioni di euro all’anno in business innovativi. | 32 |
BMW ITALIA: ANDREA GUCCIARDI NUOVO DIRETTORE VENDITE A partire dal prossimo 1 dicembre la Direzione Vendite di BMW Italia sarà affidata ad Andrea Gucciardi, attuale Amministratore delegato di BMW Roma. Sostituirà Massimo Senatore che assumerà la carica di Managing Director di BMW Portugal dalla stessa data.
COCCINELLE: FABRIZIO STROPPA NUOVO AD A due anni dal lancio del progetto che ha visto il brand in forte cambiamento e sviluppo, Andrea Baldo, che intraprende nuove sfide professionali, passa il testimone ad un dirigente del suo team. by Marco Bertollini
Andrea Gucciardi, 48 anni, è laureato in ingegneria aeronautica all’Università degli Studi di Palermo, ed è in BMW Italia dal 2001 dove ha ricoperto nel corso degli anni diversi ruoli e funzioni manageriali all’interno della Direzione Vendite. Prima di assumere la direzione di BMW Roma, Gucciardi ha gestito la divisione Motorrad della filiale romana di BMW Italia portandola ad essere la numero uno al mondo in termine di vendite per tre anni consecutivi. “Siamo orgogliosi – ha dichiarato Sergio Solero, Presidente e A.D. di BMW Italia – di queste due nuove nomine perché vanno nella direzione della valorizzazione e crescita dei profili professionali di BMW Italia, sia in ambito internazionale che nazionale. Voglio ringraziare Massimo Senatore per l’eccellente lavoro fatto in questi anni alla direzione vendite di BMW Italia che ci ha consentito di raggiungere traguardi importanti e di affrontare sfide determinanti per il futuro del Gruppo. Allo stesso modo ringrazio Andrea Gucciardi per i brillanti risultati ottenuti con BMW Roma che hanno posizionato la filiale romana del Gruppo ai vertici mondiali in termini di performance di vendita. Ad entrambi va il mio più sincero ‘in bocca al lupo’ per il nuovo incarico, con la consapevolezza e la speranza che il loro esempio possa essere di stimolo per la crescita professionale di altri manager dell’azienda”.
Fabrizio Stroppa, già parte del board in qualità di Chief Commercial Officer, ha un passato in prestigiosi marchi luxury internazionali. Dieci anni a Londra, prima in Mulberry con un ruolo dirigenziale legato allo sviluppo del brand e successivamente in Coach per il progetto di rilancio. Precedentemente al periodo londinese, Stroppa è stato Brand Manager per Donna Karan nell’HQ di LVMH Japan a Tokyo e ha maturato in Italia un’esperienza significativa in Giorgio Armani. Coccinelle, con un fatturato in crescita e una previsione di chiusura del 2018 a quasi 100 milioni, ormai protesa verso l’internalizzazione, nel proseguimento della sua strategia di sviluppo conferma con questa scelta la volontà di affermarsi come global brand tra i maggiori player internazionali di accessible luxury.
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L’ANIMA ARTISTICA DELLA TECNOLOGIA Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, ha alle spalle una quantità innumerevole di lavori e collaborazioni, che lo hanno portato negli anni dal fumetto al cinema. Suo il manifesto dell’edizione 2018 del Lucca Comics & Games, frutto di un’idea davvero innovativa.
Lorenzo, come nasce l’idea del poster di Lucca Classe 1978, Lorenzo Ceccotti è uno dei più straComics? ordinari talenti italiani nel campo del fumetto e Il poster di Lucca nasce con l’idea di rappresentare i dell’illustrazione. Eclettico e affascinato dall’impatto 4 valori fondanti di Lucca Comics & Games: commuche la tecnologia può avere sull’arte, LRNZ è uno dei nity, inclusion, discovery e gratitude. La community è grandi protagonisti di Lucca Comics 2018, poiché è suo al centro dell’idea: pur provando a includere la comulo straordinario poster che la manifestazione sfoggerà nità in un unico poster, ho optato per infiniti poster quest’anno. Un’opera procedurale che permette ad unici e irripetibili, come sono le persone che componogni singolo partecipante della fiera di avere la propria gono la comunità dei visitatori personalissima versione della di Lucca Comics & Games. locandina, unendo fumetto e Eclettico e affascinato dall’impatto Il poster di quest’anno, infatti, tecnologia. In un’intervista ci che la tecnologia ha sull’arte, viene generato applicando una ha idealmente aperto le porte LRNZ è uno dei grandi protagonisti serie di regole che ho definito e del suo studio, spiegandoci la utilizzando una serie di ritasua arte. di Lucca Comics 2018: è suo gli di immagine per comporre il poster che la manifestazione ogni volta un poster diverso. Rompiamo il ghiaccio con sfoggerà quest’anno La parte interessantissima di una domanda che ormai ti questa procedura è che non solo avranno fatto tutti: perché ogni utente registrato al sito web di Lucca Comics & “LRNZ”? Games può ottenere il suo poster unico e irripetibile Era un modo di risolvere graficamente la mia firma, in forma digitale, ma anche tutto il materiale stampaho iniziato quando ero al liceo e non pensavo davvero to come i poster da affissione, quelli per la vendita al che qualcuno avrebbe mai dovuto pronunciarla. A oggi pubblico o i cataloghi avranno tutti una grafica unica vedere che tutti faticano a capire come si legga correte irripetibile. Unica e irripetibile come ogni persona, tamente, e regolarmente sbagliano tutti abbozzando di qualsiasi nazionalità, colore della pelle o orientaun “Lorenz”, mi diverte più della ragionevole scelta di mento sessuale. Un inno all’inclusione, quindi. abbandonarla. Si legge “ellerrennezeta”. | | XXX 37 | |
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Quanti singoli elementi hai creato per il poster, e quanti poster sono stati generati ad oggi? I poster si compongono di 250 gruppi di oggetti grafici (che possono contenere anche centinaia di varianti grafiche) che vanno moltiplicati per infiniti colori. Al momento ne abbiamo generati più di 350 mila. Ci sono elementi meno comuni degli altri, come dei baffi, davvero molto rari. Alcune acconciature. Una coda da rettile. E uno spicchio di pizza con olive e carciofi. Che cosa succederà al generatore di poster dopo che Lucca Comics 2018 avrà chiuso i battenti? Credo proprio che verrà dismesso e i poster cancellati. La fine dell’operazione sancirà quindi anche il numero esatto dei poster in circolazione, tutti pezzi originali unici, in barba a chi sostiene che con il digitale sia impossibile ottenere delle opere uniche e irripetibili come con le tecniche tradizionali. Che cosa puoi dirci della mostra che ti vedrà protagonista a Lucca? È una mostra importante. Forse il momento più importante della mia carriera. C’è esposto molto di quello che ho fatto, fra fumetti, libri illustrati, copertine di dischi, flyer di eventi musicali, manifesti, partendo dalle prime autoproduzioni giovanili fino all’episodio di Ghost In The Shell che ho disegnato quest’anno, di prossima pubblicazione in USA. La mostra è curata da Guido Martini che è riuscito nell’impresa impossibile di rendermi fiero del mio lavoro, una volta tanto: l’allestimento è talmente bello che è difficile mettersi a puntualizzare sulla bontà dei singoli lavori. Di recente hai partecipato al progetto Fumetti nei musei, che ha coinvolto 22 musei ed altrettanti artisti nella promozione, attraverso il fumetto, di alcune delle più belle strutture museali d’Italia. Quanto credi possa fare la differenza il fumetto nel comunicare al grande pubblico i musei? È un progetto che mi ha permesso di coronare un sogno: trattare con un approccio istituzionale e non vezzeggiativo il linguaggio visivo del fumetto, utilizzare un linguaggio grafico rigoroso per consegnarlo al lettore senza strizzatine d’occhio. Nel fumetto racconto una storia in cui il primo incontro con l’arte di tre ragazzi primitivi, di un’era selvaggia nel lontano futuro, crea un’energia antigravitazionale in grado di sollevarli dal peso di un’esistenza ridotta alla mera sopravvivenza dalla guerra. Il fumetto può assolutamente fare la differenza nel comunicare i musei, eccome! I musei sono luoghi incredibili, ma nel fumetto possono diventare dei set formidabili, inarrivabili per dare vita a storie di grande intensità visiva, offrendo un’ulteriore occasione di vivere questi spazi della collettività da un punto di vista completamente nuovo. | 38 |
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Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, fumettista ed ilustratore
Sappiamo che sei a lavoro su di un film animato basato sul tuo fumetto “Golem”, com’è approcciarsi al mondo dell’animazione? Tralasciando la meraviglia tecnica e narrativa che offre un audiovisivo, animare nasconde una rivelazione: gli animatori disegnano davvero molto di più dei fumettisti, ma senza lamentarsi come i fumettisti! Tornare a disegnare fumetti dopo aver frequentato l’animazione è stato come aver frequentato un corso intensivo di resilienza grafica in cui tutto quello che sembrava difficilissimo è diventato semplicissimo. Consiglio a tutti i fumettisti di farsi un giro nell’animazione. Quanto sei nerd? O meglio, quanto la nerd culture che ti ha formato ha influito, e influisce, sul tuo lavoro? Non mi sento un nerd. I nerd sono un pubblico molto preciso per le società che producono entertainment, e c’è un impegno grandissimo da parte di queste aziende per fare sì che i nerd siano sempre di più, per avere una base quanto più robusta possibile su cui fare affidamento. A me piace fare cose che facciano del bene ai fruitori delle mie opere, che li liberino semmai da simili catene culturali, che aiutino a ragionare “out of the box”. Mi piace la cultura tutta, adoro alcune cose che sono anche nel sottoinsieme della “nerd culture”, ma non amo affatto le nicchie e le comfort zone che mandano in feedback i vizi e le debolezze della gente solo per speculare. Da appassionato di tecnologia e robotica quale sei, pensi che una macchina potrà mai sostituire la creatività umana? Le macchine sono il frutto della creatività umana, non possono che essere il prodotto della nostra creatività. Il “Big Bang” della robotica è nella nostra mente. Parlando del tuo lavoro vorremmo chiederti quanto la programmazione influisce sul tuo lavoro. In che percentuale è poi presente “la casualità”? Figurati che la casualità è il primo fattore che cerco di introdurre quando programmo. E’ il fattore per cui adoro disegnare e dipingere su medium tradizionali. Quando disegno io mi metto a aspettare con un retino tutte le farfalle che mi tira il caso. Spero solo di riuscire a prendere le più belle. In che direzione sta puntando Lorenzo Ceccotti? E quale sarà il suo prossimo passo? Voglio alzare il mio livello di produzione grafica sui medium tradizionali, non sono per niente soddisfatto e ne ho un bisogno viscerale per raccontare le storie che ho in mente. In particolare mi serviranno per un nuovo libro, “Geist Maschine” che uscirà per Bao Publishing e un film di animazione tratto dalla mia graphic novel “Golem”, prodotto da Lucky Red. Raffaele Giasi | 39 |
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IN MOSTRA A ROMA LA PITTURA DELLA TESTIMONIANZA Palazzo Cipolla è pronto ad ospitare una nuova mostra nell’autunno romano. Il 19 novembre sarà inaugurata l’esposizione, promossa da Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, “Ennio Calabria. Verso il tempo dell’essere. Opere 1958-2018”, che celebra il pittore e la sua arte specchio della società e del suo continuo cambiamento
mostra personale alla galleria romana “La Feluca” Ennio Calabria, pittore e illustratore classe 1937, ad oggi. Si tratta di un percorso non solo creativo è stato, a partire dal secondo Novecento, e conma anche cognitivo, che ci permette di conoscere tinua ad essere uno straordinario innovatore del l’uomo e l’artista, la mente e il pennello. La mostra linguaggio artistico nel panorama italiano. prenderà avvio da un quadro quanto mai significativo Col suo occhio critico riesce a trasportare sulla tela, come “Imponderabile nel circo”, esposto nella prima da un lato, le grandi problematiche sociali della nostra personale del 1958, per poi presentare i più noti capoera, dall’altro, a scandagliare le pieghe intime dell’alavori dell’artista. Nell’esibizione, infatti, sono state nimo umano, in un mondo che sposta costantemente raccolte opere del passato, già i nostri punti di riferimento. note al pubblico, come “Funerali Proprio per questo Gabriele Si“Ennio Calabria. Verso il tempo di Togliatti” o “Il traghetto per mongini, curatore della mostra, dell’essere. Opere 1958-2018” Palermo”, altre realizzate appoha scritto: «Lungo sessant’anni di ricerca la pittura per Calabria è un percorso non solo creativo ma sitamente per questa occasione, insieme ad alcuni pastelli e ha sempre avuto un potente anche cognitivo, che ci permette manifesti. Oltre a ciò, verranno valore sociale, in senso ampio, di conoscere l’uomo e l’artista, proiettati documentari e filmati come strumento conoscitivo la mente e il pennello. dedicati al maestro. Le opere delle infinite trasformazioni di di Calabria hanno una capacità un mondo passato dalla Guerra comunicativa penetrante, squarciano violentemente Fredda all’attuale dominio globale delle corporazioni la superficie a cui la società contemporanea ci vorhi-tech e di un’Italia ormai irriconoscibile, passata rebbe inchiodati e disinnescano, con il loro singolare dall’entusiasmo della ricostruzione e del boom econocodice espressivo, i meccanismi che tengono in piedi mico allo spaesamento dell’odierno ruolo di emblema il grande circo dell’umanità. Basti pensare al recente della crisi europea». “L’Uomo e la Croce”, realizzato per il Giubileo della L’esposizione, promossa dalla Fondazione Terzo PilaMisericordia del 2016, in cui ha affrontato il tema stro – Internazionale e realizzata da POEMA, omaggia del divino e dell’umano, della dimensione spirituale, i sessant’anni d’attività di Calabria, dalla sua prima | | XXX 41 | |
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Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale. Sotto, Ennio Calabria
individuale e soprattutto collettiva. «Ennio Calabria ha traghettato il figurativismo italiano ed europeo dal secolo scorso ad oggi, imponendosi come un protagonista assoluto sempre in linea con il suo tempo – così il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, nel presentare la mostra – Le opere di questo artista promanano un’energia e una vitalità che sono specchio del suo approccio critico ed appassionato al mondo che lo circonda, atteggiamento che sfocia in una ricerca a tutto tondo sulla condizione esistenziale dell’individuo contemporaneo e sulle dinamiche di un’epoca in perenne evoluzione». Dunque, per Calabria, la pittura è prima di tutto testimonianza, studio attivo, è un potente strumento di indagine della realtà, profondamente attuale, sebbene sia ritenuto dai più obsoleto, e dunque, proprio per questo, rivoluzionario. La mostra così non intende solo omaggiare il maestro, ma anche rivalutare la pittura e scultura in genere come mezzo senza tempo di ricerca universale. “Ennio Calabria. Verso il tempo dell’essere. Opere 1958-2018” Palazzo Cipolla, Roma 20 novembre 2018 - 27 gennaio 2019 Beatrice Vecchiarelli
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FABIO VIALE, EMOZIONI IN MARMO Statue tatuate, pneumatici, la Pietà con il Cristo nero, una barca di 253 chili in grado di navigare: Viale da più di venti anni lavora il marmo, dando alla materia leggerezza e vita. Storia di un artista dalla mente visionaria
quando il professore - vedendo che modellava la creta Spiazza, stupisce, fa riflettere. L’arte di Fabio Viale con facilità - gli propose un sasso di marmo: ne scoprì non lascia indifferenti: la materia è la sua sfida, la la bellezza, la fisicità e la compatibilità necessaria per trasformazione la sua aspirazione. Viale non si pone creare un rapporto a due intimo e pieno. limiti, ma si accosta al marmo con la consapevolezza Per imparare il mestiere entrò in bottega, cercando di di trovare in questo solo possibilità. trarre dal marmo il suo sostentamento. I primi anni Eccentrico, forse, provocatorio, quando serve: Fabio iniziò a lavorare da solo, principalmente come restauViale – scultore da quando aveva 16 anni gestisce il ratore e “falsario”: se un artigiano aveva ad esempio suo talento con la maturità di chi sa che l’arte non è bisogno di una statua come se fatta solo per stare dietro ad fosse del Settecento, bene, lui una teca, ma deve infrangere Eccentrico, forse, provocatorio, la faceva. i vetri per presentarsi a chi L’approdo all’Accademia la contempla con un messagquando serve: Fabio Viale sa Albertina di Torino iniziò a gio. L’arte deve avere qualche l’arte non è fatta solo per stare tracciare il suo percorso, ma cosa da dire, non è fatta per dietro ad una teca, ma deve il vero mestiere lo imparò tacere. Questo strumento di infrangere i vetri per presentarsi a sempre al di fuori dei “banchi comunicazione Fabio Viale chi la contempla con un messaggio. di scuola”, tra gli artigiani. lo trova nel marmo, nella sua Il grande cambiamento produrezza e apparente staticità: babilmente avvenne quando nelle sue mani la pesantezza conobbe il gallerista newyorchese Sperone, quello che si fa leggera, la rigidità diventa modulabile, la scultugli consentì di entrare nelle gallerie più importanti e di ra si riempie di anima. Il suo è il linguaggio dell’ossinon preoccuparsi troppo di quei problemi economici moro, che non è contrasto ma completezza. che si erano presentati fino ad allora ogni volta che Fabio Viale, nato nella provincia di Cuneo, in Pieacquistava un blocco di marmo. monte, ha scelto il marmo ai tempi del liceo artistico, Ma se gli incontri furono importanti, le sue idee lo Fabio Viale e la sua opera “Lucky Ehi”, la contemporanea furono ancor di più. “Pietà” di Michelangelo
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in discussione i capolavori dell’arte, ma li utilizza per renderli contemporanei, affidando loro una rappresentazione concettuale figlia del presente. Accade con il “Lucky Ehi”, una fedelissima copia in marmo della Pietà di Michelangelo con un ragazzo africano in carne e ossa abbandonato sul grembo della Madonna. Il significato è lì, davanti agli occhi, e non richiede alcuna interpretazione: il senso è nudo come il corpo custodito dalla Vergine, è il dolore materno, un dolore sacro che abbraccia tutti, a partire dai disperati. La sua dialettica dello spiazzamento è il principio fondante, la stessa che si rintraccia nella mano di Costantino, intitolata “Door Release”. L’originale, parte integrante del colosso di Costantino e conservata ai Musei Capitolini, si veste dei tatuaggi dei detenuti sovietici, creando una fusione temporale e concettuale che in questa unione genera frattura. Allo stesso modo la Venere di Milo, icona della bellezza classica, abbandona gli schemi canonici per dare spazio sul suo corpo ad antichi affreschi “tatuati”. I segni stravolgono la bellezza raffinata ed elegante, rendendola più tangibile proprio per questa effetto forte e incisivo. Il contrasto si fa ancora più netto nell’illusione che regala la Venere del Canova reinterpretata da Fabio Viale: la scultura acquista la leggerezza nell’effetto del polistirolo che l’artista gli conferisce, nascondendo la sua reale materia marmorea. È estraniante l’effetto ma d’impatto il risultato. La bianchezza del marmo si altera, la classicità si attualizza,
In alto l’opera “Souvenir Pietà”, nella pagina accanto “Nike di Samotracia” e “Door Release”
Quando ci si trova di fronte alle opere di Fabio Viale, l’impatto visivo ed emotivo è incredibile, suggerendo riflessioni e commenti che potranno essere polemici o di sintonia a seconda dello sguardo dell’osservatore. Di sicuro non regalano impassibilità e indifferenza. Le sue opere sono fatte di movimento e per oltrepassare confini: lo dimostra bene “Aghalla”, la barca in marmo capace di galleggiare e muoversi tra le acque. Aveva appena terminato gli studi e, dopo aver testato un prototipo di un metro nella vasca da bagno, andò a Carrara e riuscì a convincere un cavatore a dargli a credito il marmo necessario. In una soffitta quel pezzo di marmo è diventato in due mesi una barca che, attaccato il motore, è riuscita a navigare dalle acque del Tevere a Roma al lago del Gorky Park a Mosca. Un’opera, quindi, ma anche una sfida capace di mettere a dura prova le leggi della fisica: il marmo è andato al di là della scultura per diventare materia viva, vibrando e acquisendo una funzione spesso distante dalle finalità dell’arte. Fabio Viale si misura continuamente con se stesso, ma anche con l’autorevolezza di un’arte canonica e classica che è più facile reputare intoccabile che reinterpretare. Viale non mette | 46 |
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grazie ai segni più aggressivi che danno alle statue il racconto di una vita. È la filosofia del realismo e della contemporaneità a lasciare l’impronta nelle opere di Fabio Viale, il quale passa dal citazionismo delle opere classiche alla riproduzione – rigorosamente in marmo - di oggetti di poco valore, come possono essere pneumatici di SUV, assurgendoli a opere d’arte. Il percorso artistico di Viale è evidentemente fatto di virtuosismi artistici e guizzi provocatori che lo portano a rintracciare continuamente nella realtà uno spunto di riflessione, un pretesto per plasmare la materia, facendo dimenticare la freddezza e il timore che facilmente essa incute. Il tutto diventa un cortocircuito in cui l’artista va oltre gli equilibri estetici della scultura classica, attribuendo alle sue opere un nuovo senso storico. Viale si muove in questa rivisitazione partendo da una perfetta conoscenza delle tecniche scultoree, anche questa sempre rinnovata perché guidata da una perenne curiosità che lo anima, sperimentando continuamente un nuovo linguaggio e preferendo l’immediatezza al retropensiero. È l’arte che acquista vita, quella di Fabio Viale. È materia che si scalda riappropriandosi di una storia. | 47 |
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“L’arte deve sorprendere, prima di tutto me stesso” La sua vita si è legata al marmo quando aveva 16 anni. Qual è la sfida di un adolescente quando si trova a scolpire un materiale così apparentemente ostile? Credo che non si tratti tanto di una sfida, almeno all’inizio, si è trattato piuttosto di un approccio inevitabile, di quello che poi ho scoperto essere un talento, un’inclinazione ineluttabile. Un professore durante le scuole superiori mi propose di maneggiare in modo più consapevole un materiale, lo trovai intrigante, alchemico e da allora non ho più smesso. In seguito la parola sfida ha accompagnato la mia idea della scultura e del marmo. Le forme dei suoi marmi rievocano celebri sculture classiche, ma il riferimento all’antichità greca e rinascimentale non è un omaggio in senso stretto. È reinterpretazione o frattura? Entrambi gli aspetti. I miei lavori quando sono dei riferimenti stretti ai grandi capolavori del passato appartengono spesso al ciclo “Souvenir” nel tentativo di considerare la volontà dei fruitori nel mondo di possederne idealmente l’intero o chissà una parte: Souvenir Gioconda, Souvenir David o Souvenir Pietà, tra gli altri. Altre volte sono opere dalla forma classica con un riferimento meno preciso a sculture esistenti con il medesimo intento di creare uno spostamento di senso, una nuova dimensione semantica, siano essi realizzati con l’effetto polistirolo oppure coperti di tatuaggi, si genera uno spiazzamento percettivo che associa il candore del marmo, la classicità del materiale, la purezza, ad un linguaggio attuale e spesso legato al mondo della violenza come nel caso dei tatuaggi dei detenuti russi o della mafia giapponese, la Yakuza: “Il vostro sarà il nostro” o “Kouros”, opere che rappresentano pugni o busti. La superficie delle sue statue è ricoperta da tatuaggi di madonne, teschi, pistole e altri segni che compongono il complesso codice dei tatuaggi della comunità criminale russa. Cosa racconta questo incontro simbolico? Racconta la forza del disorientamento, si tratta di un compromesso collisivo tra il portato di significati legati al marmo ed alla classicità alla crudezza della violenza. Idealmente l’arte assolve al suo grande compito simbolico di sintesi: in un solo prodotto si condensano due mondi attraverso il miracolo scultoreo e l’armonia del disegno. I tatuaggi adornano la “Venus” di Fabio Viale, creando un’associazione sorprendente tra al bellezza classica e un elemento spiazzante
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L’accostamento tra sacro e profano genera ancora spaesamento? In senso metaforico, l’associazione di mondi apparentemente in contrasto crea la meraviglia: è una parte del lavoro. Non è tanto il sacro ed il profano, ma sono piuttosto classificazioni della storia delle immagini, dell’iconoclastia universale e della loro reinterpretazione che, creando spiazzamento, generano vicinanza e curiosità. L’esito creativo dei miei lavori ha un carattere assoluto, sostenuto da un continuo attingere a bacini semantici noti, ogni volta soggetti a depistaggi. I pneumatici, oggetto di uso e dimestichezza comune, per esempio, non sono solo inanellati creando di per sé, nell’opera Infinito, un corto-circuito visivo, ma sono anche resi in modo che la realtà dell’oggetto usurato sia aderente al vero destrutturando la preziosità del marmo che diviene oggetto di basso pregio. In questo caso è metaforicamente interessante parlare di sacro (marmo) e profano (oggetto usurato) che si sintetizzano. Nella replica in marmo de La Pietà di Michelangelo, un ragazzo nigeriano si sostituisce al Cristo. Chi è Lucky Ehi? Ho conosciuto Lucky Ehi in un centro di accoglienza di Torino, si tratta di un giovane nigeriano cattolico scappato alla persecuzione del suo paese. La sua storia, simbolica, racconta la vicenda di una fuga e di una grande accoglienza della Madre di Dio. Si tratta, però, di una accoglienza trasversale alle religioni: vista da dietro la scultura è una donna con un velo con il capo chino, una trama iconica di grande potenza e suggestione che aziona connotati idealizzati capaci di sintetizzare il Cristianesimo per divenire, si badi bene, ancora più universale. E’ questo che mi affascina moltissimo. Ho condiviso questo pensiero con la galleria Poggiali e Sergio Risaliti, attuale direttore del Museo Novecento di Firenze, e così abbiamo realizzato il progetto nella sede di Milano, dopo le prime personali a Pietrasanta e Firenze. In un’altra reinterpretazione dell’opera, invece, era il corpo della Vergine Maria a mancare: rimaneva solo un Cristo e un abbraccio impresso da alcune dita della mano destra. Qual era il messaggio di quella scultura? Quest’opera è una sintesi della serie Souvenir, si intitola per l’appunto “Souvenir Pietà (Cristo)”: il Cristo strappato alla Madre, realizzato nel 2007, vive nella scultura senza quest’ultima e genera immediatamente il boato ideale di una fragorosa assenza, così come in “Souvenir Pietà (Madre)” del 2018, dove al posto del Cristo ho immaginato uno | 49 |
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sbrano affidando proprio a quest’ultimo lo scarto creativo di cui mi sono fatto carico. Il messaggio dell’opera “Souvenir Pietà (Cristo)” condensa quello che ho detto prima: non solo per me la sfida di creare una riproduzione suggestiva 1:1 di una perfezione più maniacale possibile, senza però limitarmi a questa soglia. Quest’opera vive della dimensione concettuale dell’immediatezza di un’assenza fragorosa, quella del Cristo: il rimando immediato alla Pietà di Michelangelo genera l’altrettanta istantanea individuazione dell’assenza della Madre, il Cristo diviene così un Souvenir idealmente alla portata di tutti. Lei è sempre andato alla ricerca di nuovi risultati, sperimentando anche le leggi della meccanica e della fisica, con cui ad esempio ha dato vita alla famosa barca in marmo con motore, “Ahgalla”. La poetica dello spiazzamento è superare i limiti? Si tratta di una sfida: sfida ai materiali e confronto serrato con me stesso. Ho la necessità interiore che appartiene al mio temperamento di generare e sperimentare nuove possibilità. Nessun ingegnere era disposto ad assicurarmi la riuscita dell’esperimento così, seppur senza alcun mezzo economico
all’epoca, ho goduto della generosità e della rara sensibilità di un proprietario di cave che mi ha regalato marmo e spazio per realizzarla, dopo di che al porto di Carrara le ho applicato un motore e con grandi dubbi sono partito. Idealmente ancora non sono sceso. Dopo Carrara, Venezia durante Biennale, poi Roma, Torino ed il Gorsky Park di Mosca. Quali sono gli artisti che sente maggiormente vicino? Sono tutti bravi e c’è da imparare da ognuno di loro. La sua arte è classica, pop o punk? Credo che la classificazione sia piuttosto vaga ed inapplicabile, ma al tempo stesso tutti e tre gli aggettivi siano in modi e momenti diversi validi senza essere esaustivi. Potrei forse rispondere che la mia arte è orientata a restituire il senso dei nostri giorni attraverso scelte artistiche coerenti, rigorose e capaci di sorprendere per primo me stesso, attingendo all’attualità tecnica nella sofisticazione della lavorazione del marmo, e antropologica, nella valutazione dell’attualità, per questo la ritengo contemporanea.
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Elisa Rodi
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MUSICA, MAESTRO Uno dei musical più popolari di tutti i tempi ha inaugurato la stagione concertistica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: West Side Story di Leonard Bernstein, diretto per l’occasione da un Maestro internazionale come Antonio Pappano
Aigul Akhmetshina. Si è trattato di un evento unico, West Side Story, nella sua versione musical, è riconsiderando che in passato in un solo precedente suonato nelle sale dell’Auditorium Parco della Muera stata autorizzata la versione concertistica di un sica di Roma, facendo rivivere Leonard Bernstein, musical come West Side Story. È solo in occasione personalità eclettica e carismatica della musica del del centenario della naNovecento, in un doscita del compositore che vuto omaggio musicale Uno dei più grandi direttori d’orchestra la Fondazione Bernstein a 100 anni dalla sua contemporanei, il poliedrico Antonio Pappano, di New York ha sollecinascita. Il compositore tato nuovamente questa per tutto il 2018 è stato ha guidato l’orchestra nella prima formula, autorizzando solo ricordato nel mondo con rappresentazione di West Side Story, sei orchestre al mondo numerose iniziative, e che ha aperto la stagione concertistica (San Francisco Symphony/ l’Accademia di Santa Cedell’auditorium romano. Michael Tilson Thomas; cilia, della cui Orchestra Los Angeles Philharmonic/ Bernstein è stato PresiGustavo Dudamel; Philadente onorario del 1983 al delphia Orchestra/Yannik Nezet Seguin; NHK Tokyo/ 1990, non poteva esimersi dall’omaggiarlo. Paavo Jarvi; London Proms/John Wilson), tra le quali Uno dei più grandi direttori d’orchestra contemporanei, l’Orchestra di Santa Cecilia, scelta per gli stretti legail poliedrico Antonio Pappano, ha guidato l’orchestra mi intercorsi tra Bernstein e la compagine romana. nella prima rappresentazione di West Side Story, che ha Un concerto fatto di musica e colori: West Side Story aperto la stagione concertistica dell’auditorium romano. è stata anche una commistione di sensi. Un concerAccanto, o meglio davanti, al Maestro Pappano un cast internazionale di artisti che comprendeva, tra gli altri, to elettrizzante come pochi al mondo, in cui anche luci, colori, movimento, hanno giocato un ruolo da Nadine Sierra, Alek Shrader, Tia Architto, Mark Stone e | 53 |
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Come avete lavorato al progetto di West Side Story? Il lavoro è stato, diciamo, facilitato da due fattori. Uno è rappresentato dal forte amore personale per il compositore, l’altro è il fatto di avere in orchestra musicisti molto esperti, che sono stati diretti in passato da Bernstein, e questo mi avvantaggia nel lavoro perché loro hanno già orecchio, sanno già cosa fare. Posso essere sì da un lato rigoroso, ma anche sciolto. Devo dire che noi musicisti o direttori classici abbiamo bisogno, ogni tanto, di queste opere un po’ più “leggere”, per respirare un po’…
protagonista. Bernstein con quest’opera dimostra tutta la sua straordinaria forma musicale e pienezza artistica, creando un progetto musicale affascinante ancor di più se affidato a un Maestro come Antonio Pappano. Proprio il Maestro italo-britannico, in fase di presentazione dello spettacolo, ci ha parlato del suo lavoro, mettendo in risalto tutta la particolarità della versione musical dell’opera di Bernstein. Maestro, a lei è affidata l’Inaugurazione della stagione musicale, partiamo con un’opera significativa… Partiamo con il pezzo più iconico di Bernstein. Una musica che è viva, sensuale, giovane, nostalgica, che capisce i giovani, si rivolge a loro. Stiamo parlando però di una tragedia, perché i giovani soffrono e muoiono. E questo è molto forte, triste, ma la gioia di vivere, ballare, amare è tutta lì sul palco. Siamo tutti impegnati nel cercare di trasmettere al pubblico questa energia.
In questo spettacolo, però, manca il balletto… Abbiamo trovato altre soluzioni visive, interne all’orchestra, per evidenziare l’orchestra stessa e per far capire meglio al pubblico come la musica viene costruita. Ci sono cantanti molto abili sul palco, caratterizzati da una grande naturalezza: si sentono a loro agio e questo
Non è strano inaugurare la stagione al Santa Cecilia, in cui la protagonista da sempre è la musica sinfonica, con un’opera che nasce come musical? Si tratta di un progetto che dimostra le due facce di Bernstein come compositore. L’essere autore di sinfonie, nel cui ambito voleva un rispetto internazionale che forse non ha avuto, e l’essere autore di musical come West Side Story, opera che gli ha portato grande successo. Il progetto vive grazie a questo contrasto. Una musica che per la sua semplicità crea immagini ed emozioni che pur semplici sono orecchiabili, arrivano al pubblico facilmente, conquistandolo. Si tratta di ritmi affascinanti, semplici ma molto efficaci, e questo dipende anche dalla bravura degli interpreti.
è essenziale per tappare il buco lasciato dall’assenza dei ballerini. Manca il balletto ma l’importante è essere capaci di portare energia sul palcoscenico. Quanta musica colta di Bernstein è presente in questa composizione? Diciamo che, secondo me, per scrivere un’opera come West Side Story ci vuole una mente, una sensibilità, una conoscenza dell’universo, del mondo, dell’umanità fuori dal comune. Bernstein infatti era anche un grande studioso, un grande didattico e grande direttore, aveva un orizzonte vastissimo e questo gli permise di fare, e capire, molte cose. Era un soggetto molto ricco, sensibile, e grazie a questo ha potuto scrivere un’opera significativa come West Side Story. | 54 |
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Ha un ricordo personale di Bernstein? Sono stato a casa sua: l’ho incontrato per un colloquio: lui cercava un assistente su Roma per un progetto sulla Bohèeme. È stato affascinante, abbiamo parlato di musica, abbiamo cantato, mi ha chiesto anche cosa leggessi, cosa facessi al di fuori dalla musica. Era un artista completo e cercava la completezza anche negli altri. Un grande esempio, quasi fosse un artigiano, un musicista rinascimentale. Ha avuto una grande influenza su di me. In conferenza ha descritto West Side Story come “opera dalla musica immediata”. Sempre parlando di musica immediata e affascinante, cosa ne pensa delle colonne sonore da film di cui una volta Bernstein è stato compositore? Sono affascinato dalla musica per film, sia perché questa nasce dalla musica dei compositori del verismo, sia perché è una musica concepita per orecchi e per occhi. Oggi siamo al culmine di un percorso musicale che trova la massima espressione in Morricone e in una serie di compositori che danno sfogo al loro talento drammaturgico, che riescono a creare atmosfera con la musica. La musica da film ha un gran potere, riesce a farci pensare, a fare cambiare il senso di una scena a seconda delle note scelte. Alessandro Creta
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L’autunno e l’inverno al Santa Cecilia
Giovedì 20 dicembre ore 19.30; venerdì 21 dicembre ore 20.30; sabato 22 dicembre ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Manfred Honeck. Clarinetto: Alessandro Carbonare Dvořák Rusalka: Suite R. Strauss: Panna Montata Weber: Concerto per clarinetto n. 1 R. Strauss: Il cavaliere della rosa
NOVEMBRE Venerdì 2 novembre ore 20.30; sabato 3 novembre ore 18.00; domenica 4 novembre ore 18.00 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: John Adams Adams The Gospel according to the other Mary
GENNAIO Giovedì 10 gennaio ore 19.30; venerdì 11 gennaio ore 20.30; sabato 12 gennaio ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Yuri Temirkanov. Soprano: Rachel Harnisch La vita celestiale Haydn: Sinfonia n. 104 “London” Mahler: Sinfonia n. 4 “La vita celestiale”
Giovedì 8 novembre ore 19.30; venerdì 9 novembre ore 20.30; sabato 10 novembre ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Antonio Pappano. Pianoforte: Daniil Trifonov Glinka Ruslan e Ludmilla: Ouverture Rachmaninoff: Concerto per pianoforte n. 3 Ciajkovskij: Sinfonia n. 4 Giovedì 22 novembre ore 20.30 Xi’an Symphony Orchestra Direttore: Donato Renzetti Rossini La gazza ladra: Sinfonia Tan Dun: Concerto per pipa Ciajkovskij: Sinfonia n. 5 DICEMBRE Giovedì 6 dicembre ore 19.30; venerdì 7 dicembre ore 20.30; sabato 8 dicembre ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Leonidas Kavakos Mozart Il flauto magico: Ouverture Mozart: Concerto per corno n. 2 K 417 Bruckner: Sinfonia n. 6 Giovedì 13 dicembre ore 19.30; venerdì 14 dicembre ore 20.30; sabato 15 dicembre ore 18.00 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Manfred Honeck. Pianoforte: Paul Lewis. Soprano Regula Mühlemann, contralto Marianna Pizzolato. Tenore Kenneth Tarver, basso Tareq Nazmi Mozart Exultate, jubilate K 165 Beethoven: Concerto per pianoforte n. 3 Haydn: Messa “In tempore belli”
Giovedì 17 gennaio ore 19.30; venerdì 18 gennaio ore 20.30; sabato 19 gennaio ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Myung-Whun Chung. Soprano: Krassimira Stoyanova Weber: Il franco cacciatore: Ouverture R. Strauss: Quattro ultimi Lieder Ciajkovskij: Sinfonia n. 6 “Patetica”
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Giovedì 24 gennaio ore 19.30; sabato 26 gennaio ore 18.00; domenica 27 gennaio ore 18.00 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Antonio Pappano. Violino: Gil Shaham. Soprano: Mariangela Sicilia mezzosoprano Sonia Prina. Tenore: Frédéric Antoun basso Georg Zeppenfeld Berg: Concerto per violino “Alla memoria di un angelo” Mozart: Requiem K 626
Giovedì 14 febbraio ore 19.30; venerdì 15 febbraio ore 20.30; sabato 16 febbraio ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore e violino: Fabio Biondi. Viola: Raffaele Mallozzi Mozart: Sinfonia n. 31 K 297 “Parigi” Mozart: Sinfonia Concertante K 364 Mozart: Sinfonia n. 36 K 425 “Linz” Giovedì 21 febbraio ore 19.30; venerdì 22 febbraio ore 20.30; sabato 23 febbraio ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Jakub Hrůša. Violino: Joshua Bell Brahms: Danze Ungheresi n. 17, 18, 19, 20, 21 Dvořák: Concerto per violino Prokofiev: Romeo e Giulietta
FEBBRAIO Giovedì 31 gennaio ore 19.30; venerdì 1 febbraio ore 20.30; sabato 2 febbraio ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Antonio Pappano. Pianoforte: Conrad Tao Schönberg: Pelleas und Melisande Gershwin: Rhapsody in Blue Gershwin: Un americano a Parigi
MARZO Giovedì 28 febbraio ore 19.30 ; venerdì 1 marzo ore 20.30 ; sabato 2 marzo ore 18.00 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Andres Orozco-Estrada Petrassi: Noche oscura Šostakovič: Sinfonia n. 7 “Leningrado” Giovedì 7 marzo ore 19.30 ; venerdì 8 marzo ore 20.30 ; sabato 9 marzo ore 18.00 Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Sakari Oramo. Pianoforte: Emanuel Ax Sibelius: Snöfrid op. 29 Beethoven: Concerto per pianoforte n. 1 Sibelius: Sinfonia n. 1
Giovedì 7 febbraio ore 19.30; venerdì 8 febbraio ore 20.30; sabato 9 febbraio ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: Mikko Franck. Pianoforte: Jean-Yves Thibaudet Ravel: La nuit, L’aurore, Tout est lumière Ravel: Concerto in sol Franck: Sinfonia in re
Giovedì 14 marzo ore 19.30 ; venerdì 15 marzo ore 20.30 ; sabato 16 marzo ore 18.00 Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Direttore: John Eliot Gardiner. Viola: Antoine Tamestit Berlioz: Carnevale Romano Dvořák: Sinfonia n. 7
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TUTTI LO SANNO L’iraniano doppio premio Oscar Asghar Farhadi torna in Europa a dirigere due divi come Javier Bardem e Penelope Cruz
A guardare la storia del cinema moderno e conQui incontra Paco (Bardem), amico di vecchia data con temporaneo sono pochi i registi capaci di restare cui in passato c’era stata una relazione. Durante la festa convincenti superando i confini della propria di nozze però l’atmosfera gioiosa è rotta dal rapimento patria e gli elementi cinematografici della propria di una delle figlie che porterà a galla tutti i rimossi del cultura o addirittura di reinventarsi (come Guillermo passato. Del Toro) a differenza del passato quando gli esodi Un dramma dal passo di thriller, come sempre nel cinedall’Europa nazista avevano riempito Hollywood di ma di Farhadi, in cui l’evento drammatico è l’innesco talenti come Ernest Lubitsch, Billy Wilder e Michael per un meccanismo pronto a esplodere scena dopo sceCurtiz. Spesso si finisce per fallire, come la stirpe nobile na, rivelazione dopo rivelazione; ma stavolta il regista dell’action di Hong Kong (John Woo, Tsui Hark), per decide di affrontare di petto l’anima latina dei suoi attori rimestare magari con classe negli stereotipi (Woody e dei luoghi, aumenta il pathos e il sentimentalismo dei Allen e le sue trasferte europee). Alle brutte si cerca di personaggi e sfrutta la passione, costeggiando in più adattare temi e modi peculiari ad altri attori, luoghi, di un’occasione i territori della soap opera, sebbene di atmosfere. È il caso di Asghar Farhadi, regista iraniano classe, e realizza il suo film più sentimentale e caloroso. due volte premio Oscar per il miglior film straniero A dire di cosa in fondo parli, o forse è meglio dire di - Una separazione e Il cliencosa vorrebbe parlare, “Tutti te - che nel suo nuovo film dal lo sanno” basterebbero i titoli Asghar Farhadi, regista iraniano due di testa: l’orologio scassato di titolo “Tutti lo sanno” viaggia volte premio Oscar, nel suo nuovo film un campanile, abitato solo da in Spagna e approfitta del suo “Tutti lo sanno” viaggia in Spagna e status di maestro per coinvolgepiccioni e dalle scritte degli inre due divi europei come Javier namorati sulle pietre, innamoapprofitta del suo status di maestro Bardem e Penelope Cruz. Non rati tra i quali i protagonisti del per coinvolgere due divi europei come è la prima volta per Farhadi: già film nel passato e poi, durante Javier Bardem e Penelope Cruz. nel 2013 il regista era approdato il film, nel presente. Il tempo in Francia per girare “Il passato”, che passa e si ferma, l’evolucon Bérénice Bejo, in cui però zione e la fossilizzazione di raccontava proprio il rapporto tra la cultura iraniana e persone e sentimenti. Farhadi lo mette in scena sfruttanquella europea attraverso la storia di un traumatico dido i tipi e i cliché del dramma latino, le musiche di Alvorzio. Qui invece si getta a capofitto nel mondo, quasi berto Iglesias e tutti gli elementi popolani che possano nel folklore spagnolo: ambientato durante un matrimoaiutare il regista, che si sposta tra l’Europa e l’Iran come nio, “Tutti lo sanno” racconta di Laura (Cruz) che torna il personaggio di Cruz, portandosi dietro non poche nel suo paese natale vicino Madrid dopo una lunga polemiche in patria come per Laura sono le malelingue permanenza in Spagna in occasione di un matrimonio. di casa sua. Due cose però limitano l’impatto e l’efficacia | | XXX 61 | |
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del film: la prima e più evidente è come il cambio di cultura e sensibilità tolga al racconto il suo sostrato, quell’appiglio sociale che ha fatto la fortuna dei suoi film iraniani (e anche di Il passato, girato in Francia ma in milieu culturali a lui affini) e che qui manca, sostituito da un altro contesto a cui Farhadi non sa come adattarsi, ricorrendo a stereotipi facili e banali che, senza un mondo reale che conosce, rivelano la patina artificiosa e meccanica della telenovela di lusso. Altro grosso limite, più sottile, è il rapporto con la verità, ovvero laddove nei precedenti film del regista ogni snodo e rivelazione portano a un’ambiguità, a un mistero, a un sotto-testo legato, appunto, al mondo in cui sono ambientati, in “Tutti lo sanno” tutto è detto, rivelato e vero, non ci sono misteri che non vengano svelati, non c’è ambiguità che non porti a un’agnizione, come se questo fosse un modo molto superficiale di rapportarsi al côté cattolico della vicenda. Mancando quindi un’ambiente credibile in cui far crescere il film, Farhadi non riesce a catturarne la vera forza, a comunicare in modo profondo anche attraverso una messinscena più semplicistica del solito e attori che, in paradossale coerenza, recitano superficialmente: Cruz sembra voler perpetuare l’idea di moderna Sofia Loren che i film di Pedro Almodòvar facevano balenare, strillando e andando continuamente sopra le righe; Bardem è più sornione e forse intonato, ma mai davvero ispirato, quasi non ci credesse nemmeno lui. Lasciando sullo sfondo quei piccioni, quell’orologio abbandonato, quella finezza realizzativa suggerita dall’incipit. Presentato con poco riscontro critico al festival di Cannes, dove era film di apertura, “Tutti lo sanno” è quindi un’occasione persa e il primo film davvero deludente di uno dei maggiori registi asiatici in attività: un altro di quei casi che confermano la teoria che il cinema moderno è legato alle proprie radici culturali e ai propri meccanismi produttivi più di quanto, in epoca di globalizzazione radicale e radicata, saremmo disposti a credere. L’AUTORE: EMANUELE RAUCO Critico e giornalista cinematografico multimediale, attivo dal 2006 sul web per poi passare alla carta stampata, alla radio, alla tv e al video su YouTube. Scrive per La rivista del Cinematografo, Il mucchio selvaggio, Il sussidiario e collabora con varie testate. Selezionatore dal 2016 per la Mostra del Cinema di Venezia e curatore dei festival di Catania e Formia, ha una passione per l’uso critico dei social network e la convinzione che possano generare contenuti e non solo rumore.
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LA SETTIMA ARTE SOTTO LA MOLE
Torna con la 36esima edizione il Torino Film Festival: tra cinema d’autore, retrospettive e iniziative speciali, via a uno degli eventi più interessanti del panorama festivaliero italiano
kermesse. Sin dai suoi esordi, scopo della manifestazioSono 36 quest’anno le candeline sulla torta del Tone non era quello di animare le serate di bassa stagione rino Film Festival (TFF). Anche l’edizione del 2018, di una località turistica né di proporsi come luogo di in programma dal 23 novembre al 1 dicembre, incontro tra addetti ai lavori: piuttosto, l’obiettivo è promette di non deludere i fan di uno dei principastato sempre quello di rispondere alla diffusa domanda li festival cinematografici italiani. culturale di una grande città come Torino. Far conviNata nel 1982 come Festival Internazionale Cinema Giovere una proposta culturale di qualità con l’esperienza vani (sarà nel 1997 che assumerà il nome che ha ora), urbana è l’elemento che davvero la rassegna è dedicata soprattutto al contraddistingue questo festival, cinema indipendente. Il programma Tra le iniziative più attese che per questo motivo ha da subito del festival si compone ogni anno di nell’edizione di quest’anno vi è creato un fortissimo legame con il un equilibrato mix di cinema d’ausicuramente la giornata omaggio proprio pubblico. tore, cinema di genere, panoramiche Tra le iniziative più attese nell’edisu cinematografie straniere e produche l’evento dedicherà a un grande zione di quest’anno vi è sicuramenzioni video. A fianco della promozio- regista come Ermanno Olmi, dal titolo te la giornata omaggio che l’evento ne del nuovo cinema internazionale, “Lunga Vita a Ermanno Olmi!”. dedicherà a un grande regista come inoltre, trovano posto una serie di Ermanno Olmi, dal titolo “Lunga retrospettive interessanti che offrono Vita a Ermanno Olmi!”. Un’intera indicazioni di valore che aiutano lo giornata in cui saranno proposti film, documentari, maspettatore alla formazione di una coscienza critica sul teriali rari o inediti, incontri con ospiti speciali, testimocinema come fenomeno di cultura, espressione artistica nianze di collaboratori, allievi e ammiratori eccellenti e e mezzo di comunicazione di massa. Ma è soprattutto lo spettatore l’elemento da sempre posto al centro della molte altre iniziative, per ricordare l’attualità e la vitalità di uno dei maestri del cinema moderno che continua a porsi come esempio per il rigore morale e la perfezione Ermanno Olmi (1931 - 2018). Il regista verrà omaggiato con formale. Ad accompagnare le proiezioni e gli ospiti della una giornata al Torino Film Festival dal titolo “Lunga vita a Ermanno Olmi”
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| EVENTI DI CINEMA |
In senso orario: il regista Nanni Moretti, il due Powell & Pressburger e il cineasta Jean Eustache
giornata sarà un amico e storico collaboratore di Olmi, il regista Maurizio Zaccaro. Come film di chiusura, la manifestazione proporrà la nuova opera di Nanni Moretti “Santiago, Italia”. Il film-documentario racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Il film uscirà al cinema giovedì 6 dicembre. Anche le retrospettive del Torino Film Festival di quest’anno sono di grande prestigio: sono dedicate infatti a Powell & Pressburger e Jean Eustache. Due generazioni, due stili, due immaginari che paiono agli antipodi: da una parte il sogno, la bizzarria, l’avventura e l’incubo nelle visioni dell’in-
glese Michael Powell (regista e produttore) e dell’ungherese Emeric Pressburger (scrittore); dall’altra vi è invece quella dura, scavata, morale, quasi “entomologica” di un cineasta come Jean Eustache, “fratello minore” della Nouvelle Vague. Un programma che promette di non deludere. Già il manifesto dell’evento ha ottenuto enormi consensi: è infatti dedicato a una delle grandi dive del ventesimo secolo, Rita Hayworth. L’immagine utilizzata, con tanto di dedica, è tratta da “Non sei mai stata così bella”, il suo secondo film interpretato insieme a Fred Astaire, diretto nel 1942 da William A. Seiter. «La ragazza che sapeva essere una commediante più che l’icona sexy la cui foto fu appiccicata sulla bomba sganciata sull’Atollo Bikini – ha commentato Emanuela Martini, direttore artistico del festival – Senza dimenticare Gilda, è soprattutto a questa Rita che il Torino Film Festival rende omaggio nell’anno del centenario della sua nascita». Lucia Mancini
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LA FAVOLA NERA DELLE LOLITE ROMANE Sbarca su Netflix “Baby”, la nuova serie originale italiana che prende spunto dal caso delle baby squillo dei Parioli per raccontare i lati oscuri dell’adolescenza Se siete stati adolescenti negli anni Novanta, il vonuovo progetto, diretto da Andrea De Sica, figlio del stro immaginario rispetto alla figura della bad girl compositore Manuel e nipote del grande regista Vitsi è plasmato intorno al personaggio di Jen Lindley, torio, e Anna Negri, vengono raccontate in 6 episodi la sedicenne newyorkese che irrompeva come un le vite segrete di alcuni adolescenti romani, romanuragano nella cittadina provinciale di Capeside, zando un caso salito alle cronache qualche anno fa e mettendo sottosopra l’esistenza del placido sognaricordato come lo scandalo delle “baby-squillo” dei tore Dawson Leery. Da allora, ne è passata di acqua Parioli. Una storia senz’altro potente, visto il coinsotto ai ponti: sono arrivati i social network e il modo di volgimento di ragazzine di buona famiglia, diventate comunicare e di relazionarsi dei più giovani si è modifidark lolite e introdotte in un giro di prostituzione cato così radicalmente da farci apparire oggi la ribelliominorile, all’interno di uno dei quartieri più altolone e la spregiudicatezza cati della capitale. La serie di Jen eccitanti quanto si ispira molto liberamente una camomilla prima ai crudi fatti di cronaca Netflix ha annunciato una nuova serie italiana di andare a dormire. Se giudiziaria e li amplia, in esclusiva sulla sua piattaforma. Partirà il è vero che i racconti di dando loro un respiro più prossimo 30 novembre e si chiama Baby, fiction spesso sono un fepoetico e narrativo: “Baby” liberamente ispirata alle vicende di cronaca dele specchio della realtà è una delle produzioni più verificatesi nel quartiere Parioli a Roma. contemporanea, possiaattese dell’anno in Italia e mo dire che negli ultimi analizza le variegate espevent’anni i cosiddetti teen rienze dei teenager italiani drama hanno assunto tramite lo stile coraggioso tinte via via sempre più fosche, squarciando un velo su e originale dei GRAMS, un nuovo collettivo di scrituna gioventù alla deriva, alle prese con problematiche tori composto da cinque giovani autori, Antonio Le che impensierirebbero il più scafato degli adulti. Fosse, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti, Giacomo Basti pensare a serie come “13”, “Riverdale” o “Elite”, Mazzariol e Re Salvador. Gli scrittori Isabella Aguilar solo per citare le più recenti produzioni del colosso dello e Giacomo Durzi si sono aggregati per contribuire, streaming Netflix, in cui bullismo, suicidi, omicidi, sesso con la loro visione, ad arricchire il racconto della vie droga attanagliano le vite dei giovanissimi protagonicenda. La pulsione drammatica che muove l’agire di sti. Il torbido permea anche la trama di “Baby”, la nuova tutti i personaggi è senza dubbio una fame disperata serie originale italiana di Netflix prodotta da Fabula di amore, sia gli adulti che i ragazzi non possono sotPictures, al debutto su Netflix in tutti i Paesi in cui il trarvisi e dunque gli episodi si dipanano con il ritmo servizio è attivo dal prossimo 30 novembre. In questo intenso di una favola dark, in cui ciascuno si muove | 68 |
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Benedetta Porcaroli è tra le protagoniste di “Baby”, nuova serie Netflix liberamente ispirata alle vicende di cronaca verificatesi nel quartiere Parioli a Roma.
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La storia è costruita sulla vita di alcuni adolescenti romani, in un periodo non semplice della propria crescita caratterizzato da amori proibiti, pressioni familiari e segreti condivisi.
come in un viaggio alla scoperta delle parti più inconfessabili di sé, come angeli caduti che anelano il paradiso ma vagano nei recessi dell’inferno. Chiara (Benedetta Porcaroli) è una ragazza che si sente incompleta e inquieta, alla ricerca della sua vocazione. Ludovica (Alice Pagani) invece è un’anticonformista che non vuole sottostare alle regole del senso comune. Di fronte ai coetanei che la discriminano e la insultano cerca di apparire forte e sicura. Un segreto condiviso le trasforma in complici perfette e all’inizio il loro sodalizio sembra inossidabile. Poi c’è Damiano (Riccardo Mandolini), nato e cresciuto nella periferia di Roma, costretto a trasferirsi con i genitori nel quartiere snob della città per eccellenza, i Parioli. Fabio (Brando Pacitto) invece è il figlio del preside del liceo, un uomo severo che si comporta in casa rigidamente proprio come a scuola. Le feste in ville di lusso sono all’ordine del giorno per gli adolescenti pariolini e occasioni ghiotte per parlare male degli altri, farsi notare e conquistare la popolarità a qualunque costo. Del mondo adulto, conosciamo Monica (Claudia Pandolfi), ex grande atleta, sposata con il padre di Damiano, Khalid (Mehdi’ Nebbou), e insegnante nel prestigioso Liceo Collodi, a guida della migliore squadra di atletica di Roma. Ludovica ha un rapporto simbiotico con la madre (Isabella Ferrari), ma non sopporta la sua insicurezza e la sua disperata ricerca di avere un uomo accanto, tanto che i loro ruoli spesso si invertono. Nelle vite di Chiara e Ludovica irrompe Saverio (Paolo Calabresi), proprietario di un night club, insieme al suo braccio destro Fiore (Giuseppe Maggio): i due lusingano le ragazze blandendole con complimenti e atteggiandosi a padri protettivi, instaurando con loro un rapporto ambivalente di fiducia e paura. Nel cast figurano anche gli attori Mirko Trovato, Galtea Ranzi, Massimo Poggio, Lorenzo Zurzolo. Non abbiamo certo a che fare con la solita serie italiana impregnata di peloso moralismo: “Baby” vuole essere uno spaccato sincero del mondo adolescenziale italiano e raccontare gli anni più critici della crescita tramite lo sguardo delle protagoniste e dei loro amici. A movimentare la scena, un profluvio di serate mondane, appuntamenti al buio e soldi facili. Da questa serie potete davvero aspettarvi di tutto, d’altro canto, come dice la canzone del trailer, “Girls just want to have fun”. Elisabetta Pasca | 70 |
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LE PAGINE DI NOVEMBRE Un ex calciatore, ma che calciatore, un rinomato autore e un giornalista protagonisti in questo speciale libri del mese di novembre. Contro il primo, vero, freddo quale miglior soluzione di un bel tè caldo e un libro da sfogliare?
Francesco Totti, appesi gli scarpini al chiodo e indossata la cravatta del dirigente, assieme a Paolo Condò ha realizzato la sua biografia “Io Capitano”. Libro che ha svelato sia retroscena clamorosi della sua carriera che curiosità e chicche che vale la pena di leggere. Alessandro Baricco, tra gli autori più rinomati della letteratura contemporanea italiana, è uscito recentemente nelle librerie con il nuovo “The Game”, libro che si focalizza sulla rivoluzione digitale che stiamo vivendo. Infine, Stefano Discreti, giornalista, rievoca con nostalgia e orgoglio i migliori momenti che ha vissuto la nostra Nazionale nella storia dei Mondiali di calcio.
asciugandogli i capelli con i bocchettoni in inverno. L’esordio in Serie A a 16 anni in un pomeriggio di marzo del 1993 a Brescia, con i pantaloni della tuta che al momento di entrare in campo si impigliano nei tacchetti; il primo derby, il primo gol, il rischio di essere ceduto alla Sampdoria prima ancora che la sua favola in giallorosso potesse cominciare. E poi la gloria: caso più unico che raro di profeta in patria, venticinque anni con la stessa maglia, capitano per sempre, un palmarès che annovera un epico Scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, oltre ovviamente al Mondiale 2006 conquistato da protagonista con la Nazionale. Con l’espressione eternamente stupita del ragazzo che una città ha eletto a simbolo e condottiero, oggetto di un amore senza uguali. Presentato al Colosseo in occasione del 42esimo compleanno dell’ex numero 10, il libro ripercorre la carriera di Francesco Totti e racconta con dovizia di particolari gli ultimi, burrascosi, mesi prima del ritiro. Non solo calcio, ma anche uno spaccato unico della città di Roma: “Io Capitano” è una confessione aperta dell’attuale dirigente giallorosso, che attraverso la penna e le parole del giornalista Paolo Condò narra la sua storia, svelando retroscena finora nascosti ai riflettori mediatici che hanno sempre illuminato la carriera dell’ottavo Re di Roma.
IO CAPITANO Editore Rizzoli. Francesco Totti e Paolo Condò. 21€ Dall’infanzia a un addio che ha emozionato non solo i tifosi romanisti ma gli sportivi italiani tutti. Perché Totti è la Roma, ma è anche un pezzo della vita di ognuno di noi. L’infanzia in via Vetulonia, i primi calci al pallone, la timidezza e la paura del buio, la vita di quartiere in una Roma che forse non esiste più. Gli amici che resteranno gli stessi per tutta la vita. Gli allenamenti a cui la mamma lo accompagnava in 126, | | XXX 73 | |
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THE GAME Alessandro Baricco. Einaudi Editore. 18€ Prima scena. Calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz’ora e passate dall’uno all’altro, in quest’ordine. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un’altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale. Seconda scena. Prendete l’icona che per secoli ha racchiuso in sé il senso della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo. Confrontatela con questa: uomo-tastiera-schermo. E avrete di fronte agli occhi la mutazione in atto. Un sisma che ha ridisegnato la postura di noi umani in modo spettacolare. Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un’insurrezione mentale. Chi l’ha innescata - dai pionieri di Internet all’inventore dell’iPhone - non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. Alessandro Baricco è tra i maggiori esponenti della letteratura italiana contemporanea. Esordisce da scrittore nel 1991 con “Castelli di rabbia”, vince nel 1993 il Premio Viareggio con “Oceano Mare”. Alla produzione letteraria Baricco affianca quella di autore teatrale, tanto che lo scorso anno con Francesco Bianconi dei Baustelle, ha portato in scena Steinbeck, Furore, un ritorno alla lettura dei classici. Pochi mesi fa, in occasione della 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha fatto parte della Giuria della sezione “Venice Virtual Reality”.
INDIMENTICABILI. I MIGLIORI MONDIALI DELLA NOSTRA VITA Stefano Discreti. Editore Ultra. 14,90€ Non è importante essere esperti tifosi, si sa: i Mondiali di calcio riuniscono tutti davanti allo schermo, rinnovando antiche passioni o creandone di nuove. E soprattutto lasciando in eredità indimenticabili ricordi. Prendendo lo spunto dalle figurine Panini, che hanno visto crescere generazioni di italiani, ecco una gustosa raccolta di racconti sui momenti più significativi dei Campionati mondiali che ci svela chi eravamo e chi siamo oggi. Un viaggio attraverso decenni di sport ed emozione: da Johan Cruijff dei Mondiali del 1974 in Germania a Roberto Pruzzo, a Spagna 1982 arrivando alle notti magiche del ’90. Poi ancora Zinedine Zidane nel 1998 in Francia, Ronaldo nel 2002 in Corea, Miroslav Klose nel 2014 in Brasile e tanti altri, da Burgnich a Baresi, da Maradona, Maldini e Del Piero, passando per le storie uniche di Jongbloed, Higuita e Mwepu Ilunga. Oltre cinquant’anni di vita italiana raccontati in cinquanta storie scritte per l’occasione da registi, sceneggiatori, attori, cantautori, giornalisti e semplici sognatori. Tutte rigorosamente accompagnate dalla loro figurina, icona di un calcio romantico che non vuole rassegnarsi ad andare in pensione. Stefano Discreti, nato a Roma nel 1977, è autore radio/televisivo, scrittore, sceneggiatore, speaker radiofonico ed opinionista in tv. Ha pubblicato 10 libri di narrativa sportiva e collaborato con le più grandi emittenti televisive nazionali (Rai, Sky, Mediaset). Attualmente sta scrivendo il suo primo romanzo. Marco Bertollini
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OPERA
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GIUSEPPE VERDI
RIGOLETTO GIACOMO PUCCINI
TOSCA
GIUSEPPE VERDI
LA TRAVIATA GAETANO DONIZETTI
ANNA BOLENA
CHRISTOPH WILLIBALD GLUCK
STAGIONE 2018-19
ORFEO ED EURIDICE FRANZ LEHÁR
LA VEDOVA ALLEGRA
Ettore Festa, HaunagDesign - Illustrazioni di Gianluigi Toccafondo
Roma Opera aperta
SERGEJ PROKOF’EV
L’ANGELO DI FUOCO GIOACHINO ROSSINI
LA CENERENTOLA WOLFGANG AMADEUS MOZART
DON GIOVANNI
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Un’Opera al passo con i tempi
IDOMENEO, RE DI CRETA
VITTORIO MONTALTI
UN ROMANO A MARTE BALLETTO
D
PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
IL LAGO DEI CIGNI GEORGES BIZET
CARMEN
SERATA PHILIP GLASS GUSTAV MAHLER
BLANCHE NEIGE LUDWIG MINKUS
DON CHISCIOTTE ORCHESTRA, CORO E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
operaroma.it SOCI FONDATORI
SOCI PRIVATI
S
MECENATI
M
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GIORNATE AUTUNNALI A CHAPPAQUIDDICK Una breve vacanza autunnale a Martha’s Vineyard è la cura giusta non solo per accogliere al meglio l’arrivo della stagione fredda, ma anche per gioire dei colori della natura ad ottobre su una della più belle isole americane, la più grande del New England, poco sotto Boston.
I villaggi sull’isola sono sei, ed in ognuno abbondano gli alloggi di charme. Se volete memorie marinare, scegliete il villaggio di Edgartown ove ebbe il culmine l’epoca d’oro della baleneria ed i ricchi armatori costruirono dimore che ancora oggi si ergono a testimonianza dei fasti marittimi. Tre boutique hotel intimi con design d’avanguardia meritano l’attenzione. The Sydney ha profonde radici a Vineyard e comprende anche l’elegante casa del 19° secolo del baleniere Charles Williams Fisher, piccolo gioiello nel cuore di Edgartown e sede del famoso ristorante L’Etoile. Dalla porta d’entrata si accede alla Water Street, uno degli indirizzi più ricercati di Edgartown con i suoi negozi, le gallerie d’arte ed i ristoranti gourmet; a pochi passi il famoso Edgartown Harbor e con una piacevole passeggiata si raggiunge la Lighthouse Beach dove sorge uno dei cinque fari dell’isola. Da non mancare la Norton Point Beach che d’autunno con la sua distesa piatta di sabbia diventa mensa di nutrimento e suolo di riposo per gli uccelli migratori.
A poca distanza sorge il The Christopher (ex Victorian Inn): chic, poco pretenzioso, lusso accogliente. Relax tra azzurri ariosi, toni di viola e tocchi d’arancione; il cortile esterno offre angoli d’ombra e soleggiati per poltrire o per godere del mixer bar Byob. Infine The Richards (ex Point way Inn) è lussuosamente decorato da mano sofisticata, che ne ha curato dettagli ispirati alla costa tanto da rendere l’ambiente così privato come una casa al mare. La designer bostoniana Rachel Reider ha creato una tavolozza di caldi colori neutri, tonalità naturali fresche e bianchi accesi che enfatizzano i sontuosi neri, i viola regali e gli smeraldi. Il risultato è come una fresca e rinvigorente giornata d’autunno nel New England. Con una tale ospitalità opulenta ma non ostentata, potete svagarvi perlustrando Chappaquiddick, l’isoletta al largo di Edgartown. L’isola ha guadagnato la sua notorietà con l’incidente di Ted Kennedy nel 1969, ma c’è molto di più da vedere oltre l’infausto ponte! | 77 |
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pini la riserva include un laghetto, un’isola, fiori e piante native e non, sentieri che conducono ad un percorso di betulle ed uno stone garden. L’ambiente terrestre è di una bellezza singolare, ma in aggiunta un altro sentiero accompagna al Poucha Pond ed alla laguna salmastra che ospitano tartarughe, rane e pesci rossi. Ogni tanto un falco vola in picchiata dal cielo a caccia di pesci. L’attrattiva maestra è il laghetto con l’isola che si raggiunge camminando su un ponticello. I sentieri conducono ad isole fiorite ed il paesaggio invita ad immergersi nella meditazione. La parola “Mytoi” non si traduce in giapponese. Hugh Jones, creatore di Mytoi, trascorse così tanto tempo nel suo giardino tanto da riferirsi ad esso quale suo “toy.” Chiamò il giardino “my toy,” scritto “M-Y-T-O-I”. I golfisti provvisti dei propri bastoni possono giocare allo storico Royal & Ancient Chappaquiddick Links, creato nel 1887; questo campo ha una bella paesaggistica ed il gioco risulta lungamente piacevole, spostandosi senza golf cart poiché non sono contemplate. Dopo una giornata esplorando Chappy, si rientra ad Edgartown per un cocktail e per la cena. Si avrà la sensazione d’affollamento dopo la pace sovrana di Chappaquiddick! Ufficio Turismo Massachusetts www.massvacation.it Giuglielmo Collina
Per raggiungere la piccola isola è necessario prendere l’ “On Time ferry to Chappy” (i due traghetti si chiamano On Time I e On Time II), una chiatta con trasbordo d’auto che avanti ed indietro copre i 160 metri del canale tra le due sponde isolane. Molte attrattive di Chappaquiddick distano dal pontile d’attracco ed è quindi meglio avere un’auto o una bicicletta. Con la bici è pratico raggiungere la punta di Wasque Point per fare un bel picnic. Poi si punta verso Litchfield Road per circa 7 km ove si trova una splendida spiaggia per una bella passeggiata, per pescare o semplicemente per prendere il sole. Guidate fino a Cape Poge per ammirare il faro ed esplorare il Wildlife Refuge. Questa riserva sorge su una splendida spiaggia di barriera con il suo arenile di sabbia, le lagune salmastre e un boschetto unico di cedri; si godono spettacolari albe e l’ineguagliabile spettacolo di aironi blu che spiccano il volo dalle lagune. Ci sono tour guidati sulle dune di sabbia fino al faro, per soli $20. Cape Poge Lighthouse fu eretto nel 1801 ad aiutò i marinai nella guida delle navi attraverso le basse acque del Muskeget Channel fino all’Edgartown Harbor. Splendide le vedute della punta ed anche la salita sulla scala a spirale in cima al faro. Come uno smeraldo luccica il giardino intimo in stile giapponese Mytoi che offre serenità naturale e contemplazione a chi vi s’avventura. All’ombra di un bosco di
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Photo: Francesco Orini Photographer
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NON È UN MESTIERE PER (SOLI) UOMINI Una cuoca di frontiera, una donna che si è guadagnata il rispetto di tutto il mondo della cucina, tanto da diventare una delle chef italiane più stimate da colleghi e critica. La stella Michelin, poi, l’ha resa ancor più grande
Chef, come si è avvicinata alla cucina e quando Questa strada, per diventare grande, Antonia Klugha capito che avrebbe conquistato la sua vita? mann (trentina di nascita e friulana d’adozione) ha Quando ho lasciato l’università per la ristorazione iniziato a percorrerla da molto giovane, affidandosi a sono stata un kamikaze. Non sapevo a cosa andatre elementi principali. Coraggio, fiducia in sè, e invo incontro, perché mai e poi mai una persona può coscienza: questi sono gli ingredienti della ricetta di intuire cosa sia questo mestiere finché non c’è dentro. Antonia Klugmann per diventare una delle principali Mi ricordo però che, dopo una settimana di lavoro rappresentanti della nostra cucina. Coraggio e inconella mia prima cucina, in un momento in cui ero in scienza perché, da universitaria, ha deciso di mollare giardino e guardavo l’interno del locale ho pensato: gli studi per abbracciare il mondo della cucina. Il “Io questo lo farò per tutta tutto orchestrato da una la vita”, e non mi sono mai profonda fiducia in se stessa La cucina che propone pentita in 18 anni. La sensaperché, nonostante tutto, zione di pienezza che avevo, la sentiva che quello sarebbe Antonia Klugmann è una ricerca felicità autentica, mi è rimasta diventato il suo mondo. Un costante di nuovi accostamenti inalterata. mondo che, con il ristorante e sensazioni guidata dai ricordi “L’Argine” di Vencò (Goripersonali legati alle materie prime Che cosa vuol dire per Anzia), ha saputo arricchirsi e agli ingredienti tonia Klugmann cucinare? anche della stella Michelin. Cucinare per me è sostanzialAbbiamo incontrato chef mente poesia. Diciamo che Klugmann in occasione di inizialmente pensavo che fare il cuoco significasse fare un’asta di formaggi di Malga in Val di Sole (Trentino lo chef. Invece non è così per il 90% delle persone che Alto Adige) e, poco prima di conquistare a suon di intraprendono questo mestiere. La parte creativa in rialzi una forma di questo straordinario prodotto, ci questo lavoro è fondamentale per me, e ho subito capiha rivelato la sua visione di cucina…e di vita. to di dover diventare il capo per curare questo aspetto, che per me è quello più importante. Per fortuna ho Tra orti e frutteti, al confine tra Italia e Slovenia, la chef Antonia Klugmann propone nel suo ristorante, L’argine a raggiunto il mio scopo: dopo 5 anni che mi ero tuffata Vencò, una cucina fortemente legata al territorio
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proprio lavoro. Sicuramente la possibilità fino a pochi anni fa era maggiormente preclusa alle donne, rimaniamo tuttavia il Paese con il maggior numero di cuoche stellate. Credo che ci si debba dare solamente un po’ più di tempo per arrivare a una vera parità.
in questo mondo sono riuscita ad aprire il mio ristorante, e da quel momento ho iniziato a occuparmi dell’aspetto creativo. Fin quando sei un esecutore ovviamente la creatività non ti compete. In passato si è definita una donna egoista, severa, egocentrica. Cucinare però significa innanzitutto dedicarsi, e pensare, agli altri… La cucina in quanto mezzo di espressione è uno strumento per esternare se stessi, e questo non per forza deve avere a che fare con la generosità. Il fatto di poter cucinare per i propri cari invece, nella propria cucina, a casa, presuppone il voler regalare qualcosa ai propri affetti. Questo però non ha niente a che fare con la cucina professionale.
La sua cucina nasce da ingredienti, apparentemente semplici, come le erbe. Qual è il loro segreto? La varietà delle erbe che oggi noi possiamo acquistare al mercato è infinita, però un’erba selvatica, anche la più comune possibile, raccolta in campo con sapienza dalla mano del cuoco, non è acquistabile altrove. Questo discorso vale anche per le verdure dell’orto: per esempio un germoglio di un cavolo nero colto e tagliato per tutta la stagione in un certo modo, non è acquistabile. E quello, per me, è lusso, cioè qualcosa che si può ottenere solamente a livello artigianale e in precisi territori. Per me è lusso tutto ciò che non può essere acquistato e che può essere ricercato solo in un particolare luogo, commercializzato da pochi.
Il mondo della cucina, dall’esterno, sembra prevalentemente di stampo maschile. È effettivamente così? Credo che questa maggiore visibilità corrisponda ad una maggiore possibilità dell’uomo di poter viaggiare e di comunicare se stesso, alla donna da sempre è stato insegnato invece che l’autopromozione sia qualcosa di non positivo. Questa invece fa parte di qualunque mestiere, dall’avvocato al giornalista, passando per lo chef: raccontare se stessi fa parte del marketing, e fa parte del
Capitolo tv, lei ha lasciato Masterchef per “non dimenticarsi del perché si cucina”, cosa vuole dire esattamente? Per riuscire a fare le riprese avrei dovuto chiudere di nuovo il locale, oppure trasferirmi completamente a Milano, e questa cosa non era possibile per chi, come me, ama stare costantemente in cucina. Chef Locatelli, che
Alcuni piatti di Antonia Klugmann: a sinistra spaghettone con sughetto di fegato di seppia, a destra uno spinacino selvatico
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mi sostituirà, in compenso è una persona che stimo tantissimo e dal punto di vista umano mi ha fatto un’ottima impressione. Sono sicura che farà bene. Si aspetta un funerale stile Cracco? Credo che quell’episodio sia stato un unicum, fatto una volta non verrà ripetuto. Tra l’altro l’autore capo di Masterchef è una donna e una persona che ammiro tantissimo, quindi chissà cosa avrà riservato per “eliminare” la Klugmann…
Coraggio, fiducia in sè, e incoscienza: questi sono gli ingredienti della ricetta di Antonia Klugmann per diventare una delle principali rappresentanti della nostra cucina
Per concludere, riesce mai a staccare la spina dal suo lavoro? Devo dire che il senso di colpa rispetto alla mia vita privata è un po’ mitigato dal fatto che il mio compagno lavori con me. Mi ricordo che quando ero una cuoca alle prime armi, gli dicevo: “Dovessi scegliere tra te e il mio lavoro io sceglierò sempre il lavoro”. Questa è una sorta di vocazione “di famiglia”: in particolare mio papà è stato quasi un modello per me, un medico che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro. Il lavoro per me è un modo per esprimere la parte più profonda, non esiste una divisione tra la Klugmann privata e la Klugmann cuoca, io sono quello che faccio e in questo c’è il mio piacere. Alessandro Creta
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TRA I MONTI Nel cuore della Valle Aurina, in provincia di Bolzano, situato tra il verde dei boschi e il bianco delle vette innevate del Trentino, l’hotel Alpenpalace è particolarmente adatto a chi ama sciare o vuole semplicemente vivere la montagna. La struttura, infatti, è situata a 3 km dal comprensorio sciistico e dalle regioni escursionistiche Speikboden e Klausberg. Anche gli appassionati del trekking, dunque, avranno di che camminare, percorrendo i sentieri della zona a piedi, in mountain bike, immersi nella natura e a stretto contatto con la montagna del Trentino. Monti e valli si incontrano in questo luogo in modo suggestivo, creando un’atmosfera che diventa fonte di salute. Acqua cristallina di montagna, aria fresca frizzante, giornate invernali innevate e ore estive temperate per un soggiorno adatto a tutte le stagioni.
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PECCATI DI GOLA A viziare il palato, presso il ristorante gourmet dell’hotel, ci pensa lo chef Stefan Zelger con il suo staff. Tradizione e innovazione si fondono nella cucina del ristorante Alpenpalace, dove piatti della cultura trentina vengono reinterpretati secondo canoni moderni, esaltando al massimo il sapore e il gusto degli ingredienti. Una cena di classe per una serata esclusiva, che può concludersi sorseggiando un drink nella lounge dell’hotel.
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ISPIRAZIONE E RELAX Dopo una bella sciata, quale miglior modo per avvicinarsi alla sera se non concedendosi qualche minuto nell’esclusiva Spa dell’Alpenpalace? 3000 m2 di lusso in cui vige un silenzio, e un’atmosfera, capaci di rigenerare i sensi, mentre i trattamenti rilassano il corpo. Nella Spa infatti ci si può dedicare, oltre che al completo relax, anche a bellezza e salute. A disposizione uno dei centri estetici tra i più esclusivi delle Alpi.
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CAMERE CON VISTA Ogni stanza è arricchita da materiali pregiati, come seta e marmo, con la suite che è dotata di una spa privata in cui rilassarsi in totale intimità. Terminare la giornata mentre si ammira la neve che all’esterno cade lentamente sul suolo, sorseggiare un buon brandy o un vino trentino che possa concludere al meglio la serata davanti al caminetto scoppiettante, conversando con gli altri ospiti o semplicemente leggendo un bel libro. Il giorno è stato lungo, la sciata o l’escursione stancante, dunque non resta che godersi appieno l’ultimo momento di relax prima di andare a dormire. Alpenpalace Luxury Hideaway & Spa Retreat Via Gisse, 32, 39030 San Giovanni, BZ www.alpenpalace.com
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IL ROMBO CHE SCUOTE MILANO EICMA si rinnova anche per il 2018 ed è pronto a svelare le maggiori novità del settore delle due ruote. Moto e bici le grandi protagoniste del salone, con le grandi anteprime dei principali brand mondiali in mostra dal 6 all’11 novembre. Per l’occasione abbiamo intervistato Andrea Dell’Orto, Presidente di EICMA
1000 esemplari venduti. Tra le novità che caratterizLa stragrande maggioranza delle novità che infiamzeranno questa nuova motocicletta la presenza delle meranno il mercato nel 2019 sarà presente nei pawinglets, le alette aereodinamiche che sono state diglioni di Fiera di Milano-Rho durante l’edizione montate anche sulle Desmosedici Moto Gp di Andrea 2018 di EICMA. L’Esposizione Mondiale del MotociDovizioso e Jorge Lorenzo. clismo rappresenta da sempre uno degli appuntamenti La casa di Borgo Panigale introdurrà ad EICMA europei più importanti per le due ruote e mantiene il anche la nuova Hypermosuo status di kermesse di tard, oggetto di un massettore più antica a livello L’Esposizione Mondiale del Motociclismo siccio restyling da parte continentale. Era infatti rappresenta da sempre uno del team design di Duil 1914 quando EICMA cati. Nuovo telaio e tanti conobbe la sua prima degli appuntamenti europei più importanti aggiornamenti per questo edizione e oggi, a 104 per le due ruote e mantiene modello che, tra le altre anni di distanza, continua il suo status di kermesse di settore cose, presenterà un rinnoa conservare un ruolo più antica a livello continentale vato impianto di scarico importante nel settore provvisto di un doppio motociclistico. Questo a silenziatore sotto sella. Il dimostrazione anche di motore bicilindrico a L Euro 4 (lo stesso di Multistracome non sia cambiata la passione degli amanti delle da e Supersport), dovrebbe conservare la cilindrata di due ruote, che arrivano nei padiglioni di Milano Fiera 937 cc, capace ora di sprigionare qualcosa più dei 110 per venire a contatto con modelli visti solamente in tv CV del modello 2018. oppure conoscere le novità per la prossima stagione. Sarà protagonista ad EICMA anche un’altra “made Tra queste annoveriamo sicuramente la nuovissima in Italy”, la Moto Guzzi V85 TT, che propone un Ducati: l’attesa Panigale V4 1000 R, evoluzione di quella design che unisce passato e futuro e un pacchetto che in questa stagione si appresta a raggiungere quota | 90 |
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tecnico che si preannuncia estremamente equilibrato, per poter garantire prestazioni di livello e alla portata di un pubblico ampio. La Moto Guzzi V85 TT è una enduro stradale che si ispira alle moto da Dakar, pur mantenendo comfort e abitabilità anche con due persone in sella. Un richiamo alla storia Guzzi il parafango anteriore alto e il proiettore doppio anteriore. Elementi modernamente tecnologici sono invece rappresentati dalla strumentazione completamente digitale e la serie di luci a LED DRL del proiettore anteriore. La nuova Guzzi monta un nuovo motore bicilindrico a V trasversale di 90° da 850 cc raffreddato ad aria che esprime 80 CV di potenza. Voliamo idealmente in Germania per dare un’occhiata alle novità di Bmw. La casa tedesca sarà presente ad EICMA con la S1000RR 2019, modello presentato in anteprima a Milano e in vendita nella prossima stagione. Il brand di Monaco di Baviera ha parzialmente svelato la sua nuova creatura in un video pubblicato a metà ottobre, confermando come l’atteso modello sarà esposto nei padiglioni di Fiera Milano. Si sono presi il loro tempo in Bmw: la S1000RR era una moto attesa già nella scorsa stagione, ma i tecnici del gruppo l’hanno tenuta in sviluppo qualche mese in più per proporre un esemplare senza compromessi sull’estetica e sulla meccanica. Il restyling è profondo: cambia il disegno dei fianchetti, più liberi di sfogare il calore, il codino e il design del cupolino che mantiene la caratteristica presa d’aria a forma di Y, ma ospita fari più piccoli, verosimilmente a LED. Non solo cilindri potenti e motori ruggenti a EICMA, quest’anno Piaggio, proprio in occasione della fiera, aprirà il mercato europeo alla nuovissima Vespa elettrica. L’evoluzione “eco friendly” dell’iconica due ruote della casa di Pontedera verrà commercializzata inizialmente nel vecchio continente, per poi essere distribuita all’inizio del 2019 anche in America e in Asia. La Vespa Elettrica è spinta da una Power Unit in grado di erogare una potenza massima di 4 kW, con un’autonomia fino a 100 km. Un valore che non dovrebbe subire significative variazioni tra circuito extraurbano e urbano grazie a una batteria agli ioni di litio e a un sistema di recupero dell’energia cinetica, che ricarica la batteria nelle fasi di decelerazione. Continuando a parlare di motori “green” non potevamo non citare le eco-bike. Le biciclette elettriche, che negli ultimi anni hanno conosciuto un progressivo successo di clienti, avranno un’area espositiva ancor più grande Dall’alto: la Panigale V4 2018, la Moto Guzzi V85 TT e la BMW S1000RR 2019
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rispetto a quella dedicata nelle scorse edizioni. EICMA si conferma dunque aggiornata per quanto riguarda le nuove tendenze, e tecnologie, in fatto di mobilità eco sostenibile. Nello spazio dedicato alle biciclette elettriche tutti i curiosi potranno scoprire, testare ed entrare in contatto con tutte le novità che riguardano questo particolare settore. L’estensione dell’area espositiva dedicata rappresenta anche, se non soprattutto, il crescente interesse di pubblico attorno a questo mondo e questa nuova tendenza delle e-bike. Saranno presenti a EICMA grandi marchi del settore come Atala, Kymco, Montana, Moto Morini, Piaggio, Ktm e molti altri. Queste erano solamente alcune delle tantissime novità che saranno protagoniste, dal 6 all’11 novembre, presso i padiglioni di EICMA a Fiera Milano. Per approfondire il nostro focus su EICMA abbiamo intervistato il Presidente di questa manifestazione, Andrea Dell’Orto, che ci ha aperto le porte della kermesse spiegandoci cosa significhi oggi EICMA, cosa ha significato in passato e quali sono i possibili sviluppi futuri. Presidente, EICMA è una delle più importanti fiere del settore a livello internazionale. Come si fa, di anno in anno, a mantenere alto il livello di questa manifestazione? EICMA è il più grande contenitore di passione al mondo: si rivolge agli amanti delle due ruote, ma è anche uno strumento flessibile a servizio delle imprese e come tale è riuscito a cambiare ed evolvere insieme alle loro crescenti esigenze. Nel tempo abbiamo offerto agli operatori e agli appassionati un’esperienza di visita sempre più completa, innovativa e coinvolgente, abbiamo saputo spingerci oltre i prodotti, coinvolgendo un pubblico più trasversale e regalando alle due ruote un nuovo protagonismo come modello di mobilità sostenibile ed intelligente. In cosa vi sentite differenti dalle altre fiere di settore? Probabilmente nel fatto che EICMA è un evento espositivo imperdibile e non una semplice fiera. EICMA è un luogo di opportunità, un incubatore in grado di anticipare tendenze ed interpretare nuovi trend, dove convivono la massima espressione del design, dell’artigianalità, dell’innovazione e dell’industria 4.0. E poi, come dicevo, è a servizio dell’industria delle due ruote e il rapporto con il mondo produttivo di riferimento è un elemento vincente. Non solo cilindri potenti e motori ruggenti a EICMA, quest’anno Piaggio, proprio in occasione della fiera, aprirà il mercato europeo alla nuovissima Vespa elettrica
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Il mercato delle moto quanto è distante da quello automobilistico? È una rincorsa EICMA è anche lo specchio dell’imprenditoria che ha recuperato margine? italiana delle due ruote. In questo momento Il nostro è per certi versi un settore in contromarchi come Ducati, MV Agusta, Piaggio, che tendenza rispetto a molti altri. ruolo ricoprono nel mercato? Sono loro i priDal mercato stanno arrivando segnali inmi esponenti dell’italianità all’estero? coraggianti, tutti i numeri che riguardano i Quelli che lei cita sono sicuramente marchi molto veicoli a due ruote, tranne i cosiddetti “cinsignificativi. L’industria italiana è protagonista del quantini”, hanno iniziato ad avere il segno mercato, perché continua a rappresentare un’eccelpiù davanti. lenza per il design, la qualità e la riconoscibilità di Dal picco negativo del 2013, oggi assistiamo prodotti Made in Italy. Ma è anche l’intera filiera infatti ad un recupero di volumi di vendita dell’industria legata alla motocicletta, quella dei vicino al 40%. Le due ruote non rincorrono componenti, dell’abbigliamento, così come per l’auto, ma è interessante quella delle biciclette, a racconsiderare che, rispetto al contare storie di eccellenza. passato, oggi oltre ad essere sinonimo di passione rappreEICMA ha oltre 100 anni “Milano e l’Italia a novembre sentano anche un modello di di storia. Inevitabilmendiventano realmente la capitale mobilità sostenibile, sopratte è anche uno specchio mondiale delle due ruote e per questo tutto per le nostre città. della società e della sua credo che sia necessario valorizzare E questo è un aspetto su cui evoluzione. Ma come vede e ottimizzare questa prospettiva, stiamo investendo molto. EICMA tra qualche anno, quali possono essere gli perché le imprese italiane possano Il fatto che, da qualche sviluppi futuri di questa cogliere sempre più le potenzialità anno, si possano noleggiakermesse? e il vantaggio competitivo derivanti re a lungo termine anche Milano e l’Italia a novemdall’internazionalizzazione e dalla visibilità le due ruote, rappresenta bre diventano realmente la unica offerta da EICMA.” un incentivo importancapitale mondiale delle due ruote e per questo credo te per quanto riguarda il Andrea Dell’Orto - Presidente EICMA che sia necessario valorizmercato motociclistico? Certamente, è la conferma di zare e ottimizzare questa quanto le dicevo poc’anzi. Questa formula di prospettiva, perché le imprese italiane possano cogliere sempre più le potenzialità e il vantaggio utilizzo a termine rappresenta poi una solucompetitivo derivanti dall’internazionalizzazione e zione che anche noi guardiamo con interesse, perché è effettivamente un’opportunità in più dalla visibilità unica offerta da EICMA. Il Salone di per diffondere l’utilizzo e la cultura delle due domani lo vedo quindi sempre più internazionale e in grado di coinvolgere la città e di anticipare le ruote. tendenze. Ci parla invece del rapporto che EICMA condivide con la città di Milano? È forse la passione della gente a essere rimasta immutata in quasi un secolo di storia… Ormai sembra un binomio indissolubile… Lo è, Milano è oggi una delle città più attratDal 1914, prima edizione del Salone, ad oggi abbiamo visto il progresso nell’industria delle due ruote, tive e noi vogliamo continuare a valorizzare questo legame, andando oltre la moto e oltre i abbiamo subito profondi mutamenti sociali ed padiglioni espositivi per contaminare sempre economici che si sono succeduti in oltre cento anni di più anche la città. di storia, ma la passione per le due ruote è sempre la stessa. Anzi, se possibile, è anche cresciuta. Classe 1969 e laurea in Ingegneria Gestionale, Anwww.eicma.it drea Dell’Orto, già Presidente in carica di ConfinduAlessandro Creta stria ANCMA, è il nuovo Presidente di EICMA spa.
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IL FUTURO DELLA MOBILITÀ È ADESSO Quella del noleggio a lungo termine è una soluzione che negli ultimi anni sta riscuotendo un progressivo successo nel mercato automotive. Continuano a raccontarcela i protagonisti del settore
Il noleggio a lungo termine di flotte e mezzi aziendali ha registrato negli ultimi anni numeri da record, incontrando l’apprezzamento anche da parte di piccole e medie imprese finalmente sollevate dagli impegni della manutenzione e della gestione quotidiana dei propri veicoli. A raccontarci i segreti di questo trend positivo sono due professionisti del settore, Christian Catini, Responsabile flotte Mercedes-Benz Italia, e Alessandro Villa, direttore vendite B2B e usato PSA Italia.
“Oggi più che mai, la mobilità deve essere intelligente, flessibile ed integrata” Christian Catini, Responsabile flotte Mercedes-Benz Italia Rispetto al leasing e all’acquisto, quali vantaggi (economici e non) offre il noleggio per le flotte aziendali? La chiave del successo del noleggio è nella possibilità di poter fare affidamento su un’offerta senza pensieri che include diversi servizi tra cui manutenzione e
polizza assicurativa. In questo contesto assumono un ruolo strategico le versioni ‘Business Extra’, studiate per rendere ancora più semplici le scelte dei fleet manager, attraverso un equipaggiamento di serie che include tutti gli accessori più richiesti dai clienti del canale professionale, con un grande vantaggio cliente. Un grande aiuto per il fleet manager, soprattutto se il parco da gestire è particolarmente numeroso. In che modo Mercedes-Benz rende più flessibile la gestione della mobilità aziendale? Oggi più che mai, la mobilità deve essere intelligente, flessibile ed integrata. Un sistema in cui convivano possesso e noleggio, pubblico e privato, favorito dalla connettività e dai processi di digitalizzazione. Una strategia che passa anche per soluzioni di car sharing come car2go che offre un programma B2B business cui hanno già aderito oltre 8 mila aziende italiane. Una flessibilità resa possibile dai processi di digitalizzazione e automobili ‘always on’, alla base di ‘Connect business’: una soluzione digitale di prossima introduzione sul mercato italiano, che permette ai clienti professionali di incrementare sensibilmente efficienza, trasparenza e costi di esercizio all’interno delle proprie flotte, a prescindere dalla dimensione. | | XXX 97 | |
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Christian Catini, Responsabile flotte Mercedes-Benz Italia
Le aziende hanno esigenze di mobilità sempre più customizzate. In che modo vi adeguate a queste necessità? Servizi realizzati su misura sulle singole esigenze del canale professionale e allestimenti ‘tailor made’ che semplificano le scelte dei fleet manager sono la nostra risposta alla richiesta di un’offerta sempre più dedicata. Questo è possibile grazie a programmi come Business Solution e a versioni specifiche per questo canale come le Business e le Business Extra già citate, queste ultime esclusivamente per chi utilizza la formula del noleggio a lungo termine, disponibili praticamente sull’intera gamma della Stella.
“L’obiettivo di Peugeot è diventare fornitore di mobilità e punto di riferimento per i suoi clienti” Alessandro Villa, Direttore vendite B2B e usato PSA Italia Rispetto al leasing e all’acquisto, quali vantaggi (economici e non) offre il noleggio per le flotte aziendali? Il noleggio auto a lungo termine è una soluzione in grado di rispondere ad ogni esigenza di mobilità di professionisti, PMI e società che, a fronte del pagamento di un canone mensile fisso, hanno a disposizione un’auto o un veicolo commerciale per un periodo di tempo e un chilometraggio calcolati sulle loro reali necessità. I vantaggi del noleggio, rispetto ad acquisto e leasing, sono molteplici e non si limitano esclusivamente a quelli economici: i costi sono fissi e predefiniti, non sono previsti immobilizzi di capitale, esborsi immediati o maxi rate finali come per il leasing, e, soprattutto, non ci sono svalutazioni della vettura. Questa modalità di acquisto, inoltre, offre la possibilità di avere un’auto sempre nuova e in perfette condizioni, grazie alle soluzioni che prevedono controlli costanti nonché manutenzione ordinaria e straordinaria comprese nel canone finanziario. A questo si aggiungono altri servizi che le aziende possono decidere di includere nel prezzo mensile per poter avere la gestione di una vettura o una flotta senza pensieri. In che modo Peugeot rende più flessibile la gestione della mobilità aziendale? | 98 |
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Peugeot è da sempre attenta alla soddisfazione dei clienti business e lavora costantemente per andare incontro alle esigenze del mondo fleet offrendo non solo autovetture e veicoli commerciali ma proponendo una gamma completa di servizi di mobilità, con l’obiettivo di diventare fornitore di mobilità e punto di riferimento per i suoi clienti. In quest’ottica e in un mercato nel quale la telematica è in forte crescita con clienti sempre più attenti ai benefici di nuove forme di investimento, tra le varie soluzioni di mobilità proposte si inserisce Free2Move Connect Fleet, un servizio telematico di gestione del parco auto dei clienti B2B che permette di ridurre in modo significativo il costo totale di utilizzo dei veicoli fornendo l’accesso ai dati (consumi, orari di utilizzo, chilometraggio, manutenzione, analisi dello stile di guida, fino alla geolocalizzazione dei veicoli). Il sistema permette di avere accesso ai report direttamente attraverso un PC, un tablet o uno smartphone, e quindi di monitorare al 100% la propria flotta e di ridurre i costi grazie ad una gestione controllata e connessa. Le aziende hanno esigenze di mobilità sempre più customizzate. In che modo vi adeguate a queste necessità? Oltre a quanto sopra indicato, riunendo sotto un unico marchio i servizi pensati per la nuova mobilità, saranno introdotti sul mercato nei prossimi mesi Free2Move Car Sharing (i servizi di condivisione dell’auto gestiti dal Gruppo), Free2Move Smart Services (connettività), Free2Move Fleet sharing (per le flotte) e Free2Move Lease (la soluzione di noleggio a lungo termine). Un’offerta quindi completa che possa rispondere alle esigenze di ogni tipo di clientela.
Alessandro Villa, direttore vendite B2B e usato PSA Italia
La fine del 2018 rappresenta un altro momento particolarmente importante poiché lanceremo Nuova Peugeot 508, fastback del segmento D assolutamente fondamentale per il brand. Nuova Peugeot 508 ci permette di integrare la nostra proposta prodotto con un’auto che si presenta con nuovo design esterno di grande impatto, una vettura dalla forte personalità che rispetta a pieno i bisogni della clientela flotte più esigente con massima attenzione alla sicurezza e all’utilizzo di tecnologie sempre più evolute per viaggiare in assoluto comfort e tranquillità. Per rinforzare l’offensiva nel segmento F1, il più importante in Italia che da solo vale oltre il 30% delle vendite totali di veicoli commerciali leggeri, a fine anno arriverà sul mercato anche il nuovo Peugeot Partner, un veicolo in grado di combinare al meglio comfort e praticità anche grazie all’introduzione nel segmento di tecnologie, sistemi di sicurezza e aiuti alla guida. Il 2019 vedrà, poi, il debutto sul mercato di Nuova Peugeot 508 nella versione shooting brake che, come per la versione fastback, adotterà un design molto distintivo abbinando con successo eleganza atletica e praticità, insieme a prestazioni al vertice e sicurezza e comfort di altissimo livello. Sveva Riva
Qual è il bilancio 2018 del settore e quali novità presenterete nel 2019? Il 2018 si sta quasi per chiudere e il bilancio del marchio nel settore delle flotte aziendali sta registrando degli ottimi risultati soprattutto nel noleggio a lungo termine delle autovetture, con un incremento del 30% rispetto allo scorso anno, a fronte di un mercato che si attesta su un 7% circa. Il nostro obiettivo per quest’anno è quello di continuare questo trend e crescere nel mercato B2B delle vetture e dei veicoli commerciali, grazie soprattutto al lancio di modelli strategici per il nostro business. Abbiamo da poco lanciato Nuovo Rifter, il multispazio che si rinnova completamente e che grazie ai suoi interni moderni e tecnologici, all’abitabilità e modularità eccezionali è stato pensato per rispondere anche alle esigenze dei professionisti. | 99 |
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SICURA, ECO E LOW COST: ECCO LA STRADA DEL FUTURO Per migliorare le capacità di guida di autisti e conducenti, arriva un simulatore in grado di riprodurre 9 diversi tipi di veicoli per il trasporto di merci e passeggeri in un’unica cabina, e capace di interagire con il guidatore attraverso indicatori che ne rilevano i comportamenti
Solo nel 2017 (secondo stime Ue) sono state coinvolte in incidenti stradali, in Europa, quasi 160.000 persone, di cui si contano quasi 25.000 vittime. Il costo degli incidenti mortali o con feriti gravi viene stimato nell’Unione europea in 120 miliardi di euro all’anno. Cifre e numeri elevatissimi, che però presto potrebbero conoscere un calo grazie al progresso tecnologico. Per cercare di prevenire gran parte di questi incidenti, è stato da poco distribuito un simulatore di guida di ultima generazione. Si chiama Simestruck Gold, ed è destinato (almeno per ora) alla pratica di guida di mezzi di trasporto pesanti. Ce ne spiega il funzionamento Riccardo Rizzi, Presidente di Dedem Spa, distributore esclusivo in Italia di questo simulatore. Presidente, può spiegare ai nostri lettori che cos’è il simulatore Simestruck Gold? Il simulatore professionale di guida Simestruck Gold è un apparecchio altamente tecnologico, in grado di riprodurre in modo del tutto realistico, in un’unica cabina, la guida su 9 diversi tipi di veicoli per il trasporto di merci e passeggeri. Questo riuscendo a interagire con il guidatore attraverso indicatori che ne rilevano i comportamenti, esattamente come accade in un veicolo vero e proprio. | 100 |
Dove, e da chi, è nata l’idea di realizzare questo simulatore? Prodotto in Spagna dall’azienda Simumak, specializzata nel proporre soluzioni di eccellenza nel campo della simulazione, Simestruck Gold nasce con l’obiettivo di portare benefici ai conducenti, alle aziende e all’ambiente. Come può migliorare le prestazioni di guida del conducente? Il simulatore riproduce situazioni di guida complesse, quali ostacoli improvvisi, condizioni atmosferiche avverse, avarie meccaniche, stato variabile del fondo stradale e della luce, il tutto in lassi cronologici molto concentrati. In questo modo, con un risparmio di tempo e carburante, mette alla prova e migliora le prestazioni del conducente con un aumento della sua capacità di gestione del rischio e una conseguente riduzione del livello di incidentalità. Lo dimostrano numerosi studi scientifici. Il sistema prevede le cinture di sicurezza, il cambio manuale e altre strumentistiche che si possono trovare in un normale abitacolo. Simestruck Gold non è solamente realtà virtuale, ma un mix tra realtà e virtuale…
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A destra: Riccardo Rizzi, Presidente di Dedem Spa
Esatto, il simulatore Simestruck Gold non ha nulla a che vedere con neppure il più realistico dei videogiochi: è uno strumento di lavoro vero e proprio, capace di riprodurre situazioni di guida davvero speculari a quelle reali. Sfido chiunque non sia in possesso di apposita patente a fare una prova di guida camion... finirà malissimo! Parlando dell’aspetto prettamente tecnologico, come si riescono a creare le diverse condizioni di guida? Sviluppato in un ambiente tridimensionale altamente realistico, il simulatore ricalca in maniera dettagliata il posto guida di un veicolo pesante e proietta il guidatore nelle più diverse situazioni di traffico. Gli scenari 3D, dettagliatamente riprodotti anche dal punto di vista degli elementi architettonici, raffigurano percorsi urbani, extraurbani e autostradali. Sono inseriti tutti gli eventi meteorologici con relativa variazione di aderenza al fondo stradale e le diverse condizioni di luce del giorno e la segnaletica stradale è conforme a quella prevista dal Codice della Strada. Durante l’esercizio l’istruttore può generare eventi straordinari in modo da osservare la reazione del conducente e le relative manovre di guida. È una tecnologia che potrà essere utile anche nelle scuole guida, istruendo i più giovani a una corretta conduzione della vettura? È un’opportunità. Sia in Europa che in Italia, a oggi, il simulatore è contemplato dalle norme per il conseguimento delle patenti cosiddette “professionali” (CQC) ma l’utilizzo è del tutto facoltativo. Noi pensiamo che un uso più ampio di questo strumento formativo sia utile alla collettività. Anche i benefici per l’ambiente, utilizzando questa tecnologia, però, sono molti… Proprio così. Ogni giorno nel mondo si svolgono 20.000 ore di simulazione con i prodotti di Simumak. Ciò significa 20000 ore in meno di veicoli nelle strade: meno inquinamento, meno rilascio di polveri sottili, meno CO2 e anche meno traffico. Per questo il nostro simulatore è da qualche anno inserito in un progetto di formazione alla guida eco&safe. Il simulatore è stato istallato principalmente in America Latina e in Europa, in Italia che grado di adesione c’è stato? Attualmente sono 4500 gli esemplari di simulatore installati nel mondo, prevalentemente in America Latina (soprattutto Brasile, Messico e Cile) e in Europa (maggiormente in Spagna, Portogallo e Francia). In Italia siamo agli inizi, ma, vista l’utilità e l’efficacia del prodotto, siamo convinti possa prendere sempre più piede. Alessandro Creta | 102 |
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IO, RUGBISTA IN SMOKING Denis Dallan è tra i personaggi sportivi più poliedrici del nostro Paese. Ex rugbista, capitano della Nazionale della palla ovale, si “diletta” nel canto (è un tenore) e da qualche anno gestisce un progetto sportivo e sociale a Viareggio, dal nome “I Titani”.
Può capitare che due strade si possano incrociare, che due mondi apparentemente così distanti, quasi opposti, come rugby e canto lirico riescano a incontrarsi. Da una parte lo sport per eccellenza dell’agonismo, della potenza, della grinta; dall’altra una passione fatta di eleganza, di portamento, di timbro vocale. Due strade che si sono incrociate in una sola persona, quel Denis Dallan che ha abbinato, in carriera, alla maglia da gioco sporca di fango lo smoking, ai calzoncini macchiati d’erba il papillon, che ha usato la voce per incitare la squadra prima delle partite e ora sfrutta la sua vocalità per ammaliare il pubblico. Inarrestabile in campo, quando correva verso la meta avversaria, così come nella vita. Denis, infatti, è come se ne avesse vissute più di una, di vite. Ritiratosi dall’attività agonistica nel 2010 dopo 10 anni di rugby (di cui 8 vissuti in azzurro) che lo hanno portato a vincere 7 campionati italiani e uno francese, Dallan si è tolto scarpini e calzoncini per indossare lo smoking da tenore. Ha studiato canto, si è rimesso in gioco, cantando anche l’inno di Mameli davanti agli 80.000 di San Siro in occasione di un’Italia-All Blacks. Ora è responsabile di un progetto sportivo e sociale a Viareggio, progetto che lo ha portato a insegnare il rugby e i suoi valori a centinaia di bambini. Denis Dallan ci ha parlato del suo passato, del suo presente e dei suoi progetti futuri.
Denis, partiamo da quell’Italia-All Blacks del 2009, quando cantasti l’inno azzurro davanti agli 80.000 di San Siro. Che emozione è stata? È stato bellissimo perché era la prima volta che cantavo l’inno, oltretutto di fronte ai miei ex compagni con i quali per tanto tempo ho condiviso il campo. Un’emozione da brividi: 80000 persone che cantavano con me, da pelle d’oca. Il fatto che ero abituato, come giocatore, al pubblico da stadio, sicuramente mi ha aiutato a tenere la voce ferma. Ma resta il fatto che è stata una sensazione indimenticabile, è stato come scendere in campo, ancora una volta, al fianco dei miei compagni. Da quando hai iniziato a giocare, fino a quando hai appeso gli scarpini al chiodo, come e in cosa vedi evoluto il movimento rugbistico italiano? L’Italia ha attraversato sicuramente un periodo molto buio e duro non riuscendo ad adeguarsi ai parametri internazionali di formazione e sviluppo del movimento. Un deficit fisico e tecnico troppo alto che non ha permesso alla nostra nazionale di avere un confronto di pari livello con molte altre nazionali del mondo. Speriamo che il lavoro che si sta facendo ora paghi con risultati nel prossimo futuro. Denis Dallan, 40 anni, ex nazionale di Rugby. In carriera 7 campionati italiani, 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa d’Italia, 1 Campionato Francese.
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| STORIE DI SPORT |
Cosa si porta dentro Denis Dallan dalla sua esperienza come rugbista? Domanda ampia, potrei stare qui a parlare per ore. Il mio bagaglio raccoglie rapporti di amicizia, esperienze di vita con veri amici, prima che compagni, che hanno rappresentato una parte di gran lunga importante della mia vita. Dal punto di vista prettamente sportivo mi porto dentro soddisfazioni, vittorie, 7 titoli italiani e uno francese, nel più rinomato club al mondo, lo Stade Française. Tutto ciò è all’interno di un bagaglio di esperienze che oggi sono felice di mettere a disposizione per la crescita del progetto “I Titani”.
Ci parli di questo progetto che da qualche anno state attuando a Viareggio, I Titani? Sono capitato a Viareggio per la mia compagna, Lisa. Quando sono arrivato si trattava di un territorio vergine per la cultura rugbistica , perfetto per costruire qualcosa di grande partendo da zero o quasi. “I Titani” è innanzitutto un progetto di sport, avviato con alcuni miei compagni di Nazionale come Mauro Bergamasco e Fabio Ongaro. Il progetto vuole essere una “accademia di vita”, che dia la possibilità a tutti ragazzi di essere seguiti da allenatori professionisti, e che li faccia crescere in un ambiente sportivo, sano e disciplinato. Abbiamo diverse realtà che trovano ne I Titani un punto di riferimento: aiutiamo famiglie in difficoltà che altrimenti non potrebbero permettersi di mandare il proprio figlio a fare sport. Per questo siamo definiti la “famiglia delle famiglie”.
C’è poi il canto lirico, una scelta davvero insolita per un rugbista… La passione per il canto è nata con me. Si tratta di una strada parallela al mio percorso nello sport. Cantavo sempre e ovunque quando ero piccolo e, da giocatore, andavo al campo sempre un paio d’ore prima per sfruttare l’acustica perfetta degli spogliatoi e allenarmi nel canto. Un anno, in occasione del tour estivo in Nuova Zelanda, ci ha accolto una squadra locale con danze maori veramente forti e impressionanti. A noi sarebbe poi toccato fare il contro saluto ed il manager ci chiese di dire tutti insieme…il Padre Nostro. Noi, imbarazzati, non sapevamo se fosse opportuno “ribattere” con una preghiera, dunque mi hanno chiesto di cantare e ho intonato “Un amore così grande”. Almeno, in quell’occasione, posso dire che abbiamo vinto…
Cosa vedi nel futuro dei ragazzi che oggi condividono questo progetto? Vedo sicuramente la parola “crescita”. Una parola che va di pari passo sia a livello tecnico/fisico che a livello umano ed etico. La nostra filosofia si porta dietro ovviamente i valori del rispetto, dell’educazione e del sacrificio. Nel giro di 4 anni, con impegno e sacrifico, ho portato un ragazzo, Filippo Alongi, a giocare in nazionale Under 18 e Under 20, spero che il suo percorso sportivo possa continuare a crescere. In generale abbiamo tantissimi bimbi ed è meraviglioso affiancarli nella loro crescita come “persone”, perché, prima di tutto, sono importanti i valori umani. Alessandro Creta
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ARCHI’S COMUNICAZIONE
Oggi più che mai vero volano economico della Capitale e del Paese Manifestazioni, concorsi, congressi, meeting aziendali, eventi e country presentation
Giu/Lug/Ago 2018 Concorsi e Congressi
Settembre 2018 Ecoc Conferenza europea sulla comunicazione ottica
Ottobre 2018 Romics
Roma Exposalus & Nutrition
Festival internazionale del fumetto, animazione, cinema e games
Manifestazione dedicata alla salute, scienza, nuove pratiche e al benessere dell’individuo
Maker Faire
Super Cat Show
Manifestazione internazionale sul mondo dell’innovazione e del maker digitale
BLAST Manifestazione internazionale sull’innovazione tecnologica
SEM Safe & Electric Mobility Manifestazione internazionale sull’innovazione tecnologica
Enada Roma Manifestazione internazionale degli apparecchi da intrattenimento e da gioco
Architect@Works Abilmente Manifestazione dedicata al mondo della manualità, della creatività e hobbistica
Manifestazione internazionale sull’architettura e produzione materiali
Moacasa
Sabo Roma Manifestazione sull’home decor, cartoleria, bijou
Novembre 2018
Manifestazione dedicata al settore del mobile e degli arredi
Mostra Felina
Mercato Mediterraneo Manifestazione internazionale dedicata ai cibi, alle culture e alle mescolanze del Mare Mediterraneo
Arti e Mestieri Expo Mostra mercato dell’artigianato e della gastronomia con area internazionale
Oltrelarte Antiquariato e Contemporanea
Ro.Me Museum Exhibition Manifestazione dedicata alla filiera museale internazionale
Partner internazionali:
Fiera Roma,
L’UNICA CHE IN PIÙ HA ROMA
www.fieraroma.it
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PASSIONE IN MARE |
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PASSIONE IN MARE |
LA VELA CHE SCALDA L’INVERNO Si è appena conclusa con un nuovo record mondiale di presenze la Barcolana 2018. Certamente un evento unico nel suo genere, ma non sono da meno le numerose regate in programma nei prossimi mesi che scalderanno i cuori degli appassionati di vela durante l’ormai prossimo freddo inverno
contri con velai e campioni italiani e molte altre attiviArriva la prima di Marina di Loano. Dopo il tà legate al mondo della vela. Alla fine i festeggiamenti successo delle veleggiate estive di quest’anno per i primi tre classificati di ogni categoria. Ritorna giunge il primo Campionato Invernale che vedrà l’appuntamento con il Campionato Invernale di Riva impegnate le imbarcazioni da 7 metri in sei fine di Traiano – Trofeo Paolo Venanzangeli, il 4 novembre settimana: la prima manche d’autunno 2018 è in la data di inizio dei 9 incontri previsti che porteranno i svolgimento con i weekend del 27 e 28 ottobre, il 3 regatanti fin quasi alla primavera del 2019. Un campioe 4 novembre, il 24 e 25 novembre. Le regate della nato duro che però è accessibile a tutti con le quattro seconda manche d’inverno 2019 si svolgeranno il 5 e 6 divisioni: “Regata”, “Regata/Crociera”, “Crociera”, e gennaio, il 2 e 3 febbraio, il 2 e 3 marzo. “Gran Crociera”. La novità La possibilità di parteciinteressante di quest’anpazione a questa manifeno è la possibilità di stazione è molto ampia, Grandi eventi velici nazionali effettuare due regate nella prevede l’iscrizione e le e internazionali per tutti i gusti stessa giornata, fino ad un relative classifiche per le e tutte le imbarcazioni: massimo di dodici: ciò perimbarcazioni in possesso benvenuto inverno! metterà ai partecipanti di di certificati di stazza ORC prendersi eventualmente e IRC, ma anche per chi la rivincita già nella stessa vorrà navigare in Clasgiornata. Altro appuntamento internazionale appassiose “libera” con adozione del Rating FIV. Ospitalità nante è quello della Imperia Winter Regatta, che torna gratuita messa a disposizione dall’organizzazione in dal 5 al 9 dicembre. Il grande evento velico internaziooccasione della manifestazione, dal 25 ottobre al 17 nale - dedicato alle classi 420 e 470 - porterà nel capomarzo garantita per tutte le imbarcazioni iscritte che luogo di Ponente equipaggi da tutta Europa e da tutto assicureranno la presenza e la partenza nelle regate in il mondo. Grazie all’impegno di Yacht Club Imperia e almeno quattro weekend. Ricco il programma degli Go Imperia la manifestazione sbarca a Porto Maurizio, eventi a terra che prevede, ogni sabato dopo le regate, promettendo un grande evento sportivo che regalerà un aperitivo presso lo Yacht Club Marina di Loano, in| 109 |
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PASSIONE IN MARE |
emozionanti regate rendendo Imperia la capitale della vela invernale, così come accaduto lo scorso inverno. La IWR 2017 ha infatti visto la rappresentanza di 14 paesi europei: Portogallo, Germania, Ucraina, Svizzera, Turchia, Spagna, Francia, Svezia, Inghilterra, Olanda, Croazia, Polonia e Repubblica del Sudafrica per un totale di quasi 160 equipaggi. Un successo di partecipazione che conferma la grande popolarità raggiunta dall’evento anche oltre i confini nazionali, soprattutto grazie al clima mite della Liguria di Ponente, che permette ottime navigazioni anche nella stagione invernale. Infine, rimandiamo alla 16esima edizione dell’International Christ-
mas Match Race di grado 2 che si svolgerà a Trieste dal 29 novembre al 2 dicembre. La dicitura Match Race indica per l’appunto un tipo di regata velica che vede 2 barche uguali ed equalizzate che regatano una contro l’altra. Mentre il grado, che va da 5 a 1, indica l’ordine di importanza: una regata di grado 1 e 2 coinvolge di solito i migliori timonieri del mondo, e proprio nella scorsa edizione l’International Christmas Match Race è “salita” al grado 2. Successo confermato dalla partecipazione di dodici team provenienti da 8 nazioni. Le regate comprenderanno anche quest’anno imbarcazioni di tipo Fareast 28R - un monotipo veloce e divertente, facile da gestire ed economico - e J/24, il monotipo a chiglia fissa più in voga nel mondo.
L’ Imperia Winter Regatta, che torna dal 5 al 9 dicembre, porterà nel capoluogo di Ponente equipaggi da tutta Europa e da tutto il mondo.
Stefano Valentini
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8-11
NOVEMBRE 2018 FIERA DI ROMA Evento Organizzato da:
www.exposalus.com
| LA MOBILITÀ DEL DOMANI |
LA GUIDA SI FA SEMPRE PIÙ SEMPLICE Riscoprire la quotidianità grazie al Noleggio a Lungo Termine significa potersi concentrare sul proprio lavoro mentre esperti qualificati si prendono cura dell’auto. Così Automotive Service Group decide d’investire sulla qualità, forte della partnership strategica con ALD Automotive, leader nel settore
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| LA MOBILITÀ DEL DOMANI |
Termine che la società è in grado di offrire, grazie alla partOggi il NLT si può considerare uno strumento di nership di ALD Automotive. grande importanza per le aziende, per fidelizzare Scegliere il Noleggio a Lungo termine significa potersi il dipendente e sottrarlo alle sirene della concorconcentrare sul proprio lavoro, mentre esperti qualificati si renza, un aspetto quanto mai importante in un peprendono cura dell’auto. riodo in cui sulle risorse umane vengono investiti La formula può variare da uno a tre anni, e meno frequeningenti sforzi finanziari e notevoli aspettative. temente si può estendere fino a 48-60 mesi. E’ previsto il Il fleet management consiste nel beneficiare dei servizi pagamento di un canone mensile di noleggio, lasciando alle aziende come copertura delle spese dalla la proprietà dell’auto, una formula tassa di proprietà, bollo, manutenvincente utilizzata da imprese di Il Noleggio a Lungo Termine zione ordinaria e straordinaria alla ogni dimensione che hanno veicoli continua a trainare il mercato gestione dei sinistri, assicurazione, in proprietà o in noleggio e che scelcambio pneumatici e gestione delle gono di demandare in outsourcing dell’auto con numeri da record multe. L’azienda che prende a nosolo una parte dei servizi. e prodotti sempre più accessibili leggio il veicolo deve badare al solo In questo quadro si inserisce Autocarburante e seguire le istruzioni motive Service Group che svolge atper una corretta manutenzione tività di mediazione e consulenza nel dell’auto, con controlli periodici settore del Noleggio di autoveicoli nelle autofficine convenzionate. a lungo termine in partnership con ALD Automotive, Il canone varia a seconda del tipo di veicolo noleggiato, gruppo leader mondiale nel settore del noleggio a lungo della durata del contratto, del chilometraggio previsto, e termine e della gestione delle flotte aziendali, grazie alla in base al tipo di servizi supplementari che vengono scelti: consolidata esperienza e qualità dei servizi maturata in auto sostitutiva, strumenti di gestione della car policy, rapoltre 50 anni di attività. porti informativi sull’utilizzazione dell’autoveicolo e la carta L’attività di Automotive Service Group è rivolta princidi credito per l’acquisto del carburante. palmente a professionisti e PMI che intendono avvalersi Margherita Pituano dei vantaggi derivati dai servizi di Noleggio a Lungo AL VOLANTE CON ASG – Partner of ALD Si rinnova la collaborazione tra Automotive Service Group – Partner of ALD e gli eventi territoriali legati al mondo dei commercialisti. Anche nell’incontro in programma il 23 novembre 2018 a Pisa, ASG - Partner of ALD sarà presente per informare i partecipanti dei vantaggi e delle novità sul noleggio a lungo termine, riservando ai professionisti un’offerta speciale. XV Convegno Nazionale ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) - Obiettivo futuro “PROFESSIONI - POLITICA - ISTITUZIONI A CONFRONTO PER LA TUTELA DEL CITTADINO ” Pisa – 23 novembre 2018 Hotel Galilei – Auditorium Concorde Via Darsena, 1 – Ang. Via Aurelia www.ancnazionale.it | 113 |
| LA MOBILITÀ DEL DOMANI |
I VANTAGGI DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE • Economici: il potere d’acquisto di un grande operatore consente di accedere a costi estremamente competitivi per i veicoli, l’assicurazione, la manutenzione ed il finanziamento.
• Finanziari: nessuna anticipazione e immobilizzo di capitali per l’acquisto del veicolo, il pagamento della tassa di proprietà e i servizi legati alla gestione del veicolo;
Automotive Service Group- partner of ALD Sede Operativa: Viale dell’Esperanto, 71 Zona Eur Roma Tel. 06.87752179 email: commerciale@automotivesg.com Showroom SICCA: Via Leone XIII snc angolo Viale Gregorio VII, Roma Web: www.automotivesg.com
• Gestionali: la possibilità di prevedere un pacchetto di servizi “all inclusive” ed un canone fisso mensile, eliminano il rischio di dover sostenere spese non programmate, facilitando la pianificazione dei costi legati alla gestione del veicolo; • Amministrativi: tutte le attività, sia in ufficio che su strada, sono terziarizzate;
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| PROFESSIONISTI OGGI |
OBIETTIVO GDPR Deontologia ed etica entrano in gioco per guidare i professionisti nell’interpretazione di principi e norme sempre più attente alla custodia e alla salvaguardia dei dati a disposizione del professionista
Le professioni da sempre espletano la loro funzione mediante la gestione di dati sensibili dei privati tanto che il legislatore, in varie riprese, si è posto il problema della tutela degli utenti/ clienti/pazienti che sempre più oggi, con l’avvento della tecnologia, sono esposti a rischi e danni di diversa natura. Inutile negare l’enorme vantaggio costituito dal mezzo telematico che ha velocizzato il rapporto fra studi e amministrazioni (si pensi al processo telematico e ai mezzi telematici usati da commercialisti, notai, medici ecc.). Il punto focale è come individuare le responsabilità sull’uso e la divulgazione dei dati personali e sensibili. Ed è qui che scende in campo la tematica etica, che riguarda principalmente due sfere di interessi interconnessi: da una parte l’esercizio delle professioni deve poter far conto su regole duttili che non paralizzino una veloce esecuzione di mandati e/o procedure nell’interesse proprio dei clienti-pazienti e anche del sistema lavorativo intero; dall’altra parte la salvaguardia delle libertà proprio dei clienti, oggetto della tutela, i quali devono poter esprimere la loro adesione all’uso dei propri dati personali nella massima sicurezza, chiarezza e trasparenza ed in modo tale da non sentirsi prigionieri dei propri fiduciari. Di fronte a questo quadro complesso, gli ordini ed i professionisti sono chiamati ad interrogarsi su come procedere mantenendo l’equilibrio e la dovuta attenzione fra i vari fattori in gioco, soprattutto alla luce dell’entrata in vigore del General Data Protection Regulation (GDPR) che ha recepito anche nel nostro paese il Regolamento UE n. 679/2016 (G.U. 24/5/2016). Un sistema più solido di protezione del diritto alla riservatezza che introduce una serie di nuovi concetti come la scadenza dei dati e il diritto all’oblio e, di conseguenza, una serie di nuove sfide e cambiamenti. Ad approfondirne la portata l’edizione
numero 14 del roadshow Etica delle Professioni dal titolo “Etica, responsabilità e privacy dei dati: una nuova sfida per le professioni all’entrata in vigore del GDPR”. Il convegno, che questa volta fa tappa a Napoli, si propone di rispondere ai numerosi interrogativi emersi nell’immediatezza dell’entrata in vigore del GDPR in una prospettiva di confronto fra ordini e professionalità diverse per stimolare nuove soluzioni condivise. Durante la tavola rotonda si alterneranno ai microfoni, moderati dal Vicedirettore del Tg3 Giuliano Giubilei, professionisti ed esperti del settore. Dopo l’introduzione a cura dell’Avv. Valeria Ruoppolo (Avvocato civilista e ideatrice del Convegno) e i saluti istituzionali del Dott. Domenico De Crescenzo (Presidente della Consulta Unitaria Interprofessionale di Napoli e Campania), interverranno la Dott.ssa Alessandra Clemente (Assessore ai Giovani Comune di Napoli), il Dott. Vincenzo Moretta (Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli), l’Avv. Maurizio Bianco (Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli), il Dott. Antonio Areniello (Presidente del Consiglio notarile di Napoli, Torre Annunziata e Nola) e l’Avv. Isabella Stoppani, Presidente ANAI. “ETICA, RESPONSABILITÀ E PRIVACY DEI DATI: UNA NUOVA SFIDA PER LE PROFESSIONI ALL’ENTRATA IN VIGORE DEL GDPR” ETICA DELLE PROFESSIONI - XIV edizione Napoli, 5 novembre 2018 presso Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - Piazza dei Martiri, 30 www.eticadelleprofessioni.it L’evento è patrocinato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli
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| PROFESSIONISTI OGGI |
AL VOLANTE CON ASG – Partner of ALD Si rinnova la collaborazione tra Automotive Service Group – Partner of ALD e il road show di convegni Etica delle Professioni. Anche nell’incontro in programma il 5 novembre a Napoli, ASG sarà presente per informare i partecipanti dei vantaggi e delle novità sul noleggio a lungo termine, riservando ai professionisti un’offerta speciale. www.automotivesg.com | 117 |
VIVERE IL BUSINESS
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PMI E CYBERSECURITY: IL FUTURO È NEL NETWORK In quello che è stato ribattezzato l’anno della sicurezza informatica, aumenta la consapevolezza su questo tema ormai fondamentale per le realtà aziendali di ogni dimensione. In loro aiuto arrivano le soluzioni di TIM Digital Store In Italia, solo lo scorso anno, sono stati oltre 16 milioni gli utenti incappati in trappole informatiche - oltre un terzo della popolazione adulta (37%) - con perdite che si aggirano intorno ai 3,5 miliardi di euro e in media più di 2 giorni lavorativi persi da ogni utente per occuparsi delle conseguenze del crimine informatico subito (fonte: Norton Cyber Security Insights Report). Va da sé che queste implicazioni rischiano di diventare imponenti se si parla di imprese, soprattutto di quelle realtà piccole e medie che fanno fatica a destinare tempo e risorse allo sviluppo e all’implementazione di best practice aziendali. Il cybercrime, anche se invisibile, è una minaccia quanto mai concreta e le PMI, esattamente come i grandi gruppi, devono riservarle la giusta attenzione, sebbene con mezzi di difesa meno adeguati e con il rischio di conseguenze potenzialmente devastanti. Secondo i dati registrati da Kaspersky Lab, azienda russa specializzata in informatica, lo scorso anno “il 37% delle piccole e medie aziende ha subito un attacco ransomware e in alcuni casi i bersagli non sono riusciti a tornare in attività”. Uno scenario di certo poco rassicurante, ma fortunatamente quelle PMI che ancora non raggiungono standard di sicurezza adeguati per tenere il
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VIVERE IL BUSINESS
Le soluzioni di TIM Digital Store comprendono servizi rivolti a commercianti, imprese individuali, ma anche grandi aziende e professionisti, per offrire una vera e propria strategia di sicurezza informatica
passo con le continue evoluzioni tecnologiche oggi possono adottare a costi contenuti le soluzioni di TIM Digital Store (digitalstore.tim.it), il marketplace delle soluzioni IT per il mercato business firmato TIM. TIM Digital Store punta a diventare il più grande network di soluzioni digitali in Italia, in grado di aiutare le imprese a cogliere tutte le opportunità della digitalizzazione in completa sicurezza. L’azienda di telecomunicazioni si conferma ancora una volta come partner affidabile nel fronteggiare le tante sfide del percorso di digital transformation delle PMI grazie a un’ampia famiglia di soluzioni rivolte ai piccoli commercianti e alle imprese individuali, ma anche alle aziende più grandi e ai professionisti.
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Data Space Easy
email e Web da malware ed exploit nascosti e protegge denaro, carte di credito e dati dei conti bancari. Inoltre, protegge smartphone e tablet Android con le tecnologie di gestione e sicurezza mobile: blocca, cancella e individua i dispositivi persi salvaguardando i dati sensibili sui dispositivi dei dipendenti.
La soluzione ideale per negozi e imprese che hanno necessità di archiviare, condividere e salvare in modo sicuro, facile e affidabile, file e applicazioni. È uno spazio “cloud” a cui è possibile accedere in qualsiasi momento e da ogni dispositivo. Il servizio mette a disposizione le funzionalità di backup e restore di tutti i dati del PC/Server per salvaguardarli da qualsiasi rischio. Inoltre, tutti i dati sono conservati e protetti nei Data Center TIM situati nel territorio nazionale nel rispetto delle leggi sulla Privacy e al sicuro grazie all’adozione di protocolli https e agli elevati standard di crittografia AES-256.
TIM Safe Web Una prima linea di protezione per l’utilizzo di Internet, in grado di contrastare efficacemente le principali minacce web. Con le funzionalità di Anti-Phishing e di Malware Containment direttamente integrate nella rete TIM, per tutti i dispositivi collegati alla rete LAN esistente, anche in modalità WiFi, che accedono ad Internet utilizzando la linea broadband, viene inibito l’accesso a siti contraffatti (phishing), che hanno l’obiettivo di sottrarre informazioni personali riservate, dati finanziari o codici privati, o a siti malevoli progettati per infettare i computer con software dannosi, mitigando anche la diffusione dei malware di ultima generazione (ransomware).
Kaspersky SOS Una soluzione anti-malware che protegge PC, Mac, file server e dispositivi mobili (Android) da tutti i tipi di minacce informatiche. Tutela i dati sensibili e l’azienda da violazioni dei dati, multe e perdita di business con il backup e la crittografia, evita che spyware e link Internet di phishing nocivi danneggino le attività, protegge
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BRIGHT TO DEATH by “FILM SCHOOL”
by Riccardo Cavrioli
(Hauskat - 2018)
HEAVEN
by “DILLY DALLY” (PTKF - 2018)
Album numero 5 per la creatura musicale di Greg Bertens, ormai in pista dal 2001. Il tempo passa, ma quando c’è qualità e le idee sono chiare su dove si vuole arrivare, beh, allora tutto sembra così facile e naturale che si rimane a bocca aperta. Il nuovo lavoro dei Film School è favoloso tanto quanto nostalgico, figlio di shoegaze e psichedelia che, dopo essersi cercati e studiati, si sono trovati e hanno germogliato fiori e frutti prelibati. La scuola degli anni ’90 è un punto cardine nel processo di scrittura della band, ma in realtà le influenze aumentano e si dilatano, gestite in modo assolutamente egregio da una band in stato di grazia melodica. I Film School non tradiscono né chi cerca la sensazione eterea né chi predilige l’approccio più fisico. “Crushin” è vellutata magia d’ingresso, l’anticamera a un mondo che non disdegna bassi penetranti (“Bye Bye Bird”) o incursioni nella wave anni ’80 (i White Lies ucciderebbero per un brano come “The Celebration”), ma anche momenti più avvolgenti plasmati col synth mentre la sezione ritmica si fa secca e tesa (“Waking Up”, con ancora il basso alla New Order) e bagliori shoegaze (“Go Low”). Il punto più alto è la vaporosa “Two In The Sun”, accogliente e sognante ma pronta ad aumentare il trasporto sonoro più si va avanti. Album eccelso.
Sarà davvero valido il motto della cara Belinda Carlisle, che a suo tempo ci invitava a credere “Heaven is a place on earth”? Ci sarebbe da aprire un bel dibattito, al quale sicuramente parteciperebbero anche i Dilly Dally, guidati dalla voce ruvida e tagliente Katie Monks, capace di passare da toni quasi bambineschi a urla che fanno gelare il sangue. Citiamo subito Katie perché, ancor di più che nell’esordio, tutto passa e viene filtrato attraverso di lei: rabbia, dolore, incertezza, speranza, graffi, senso di protezione dato e cercato. Katie è parafulmine assoluto, sia che intorno a lei rombino chitarre anni ’90 (restano validi i paragoni a Hole, Smashing e il termine grunge), sia che il tono si faccia quasi doom metal o dilatato e asettico. Il disco è stato descritto come se la band fosse morta e si fosse ritrovata in paradiso. Un luogo finalmente “sano”, in cui sentirsi liberi e protetti, finalmente redenti, verrebbe da dire. Una redenzione urlata, cercata e trovata, necessaria forse, dopo il climax nero che aveva colpito la cantante. La copertina del disco la dice lunga: le ali sono immacolate e bianche, il nuovo è arrivato, la consapevolezza del paradiso avvolge la band, ma gli occhi non possono dimenticare il nero: il percorso fatto non si cancella e pesa ancora. Forse per sempre.
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