Progress Aprile 2018

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EDITORIALE

TRA ARTE, DESIGN E SAPORI DA BERE: UN MESE PER TUTTI I GUSTI Aprile per molti significa Vinitaly, la fiera numero uno per il business del vino e principale vetrina per i tesori dell’enologia italiana. L’edizione 52, in programma a Verona dal 15 al 18 aprile, promette di non deludere gli esperti e gli appassionati di un settore in continua espansione. Ma se siete a caccia di eventi da non perdere, allora non dovete assolutamente limitarvi a Verona. Milano, come spesso accade, è infatti regno di appuntamenti per tutti i gusti dove esserci è doveroso. A cominciare dal Salone del Mobile che, dal 17 al 22 aprile, attirerà nel capoluogo lombardo professionisti e curiosi di tutto ciò che riguarda le novità in fatto di arredo e design. Se invece è l’arte in tutte le sue forme ciò che più vi attrae, il miart allora è il luogo che fa al caso vostro. Attraverso un’attenta selezione di gallerie internazionali, miart è infatti la fiera in Italia che presenta al pubblico la più ampia offerta cronologica, dall’arte dell’inizio del secolo scorso fino alle opere delle generazioni più recenti. Appuntamenti, questi, di cui abbiamo voluto parlarvi approfonditamente in queste pagine, augurandovi – con l’anelato inizio della bella stagione – di poter dar seguito alla vostra lettura con visite presso questi eventi di indubbio interesse. Franco Del Panta


MENSILE DI APPROFONDIMENTO DI ATTUALITÀ, ECONOMIA, CULTURA E LIFESTYLE

NUMERO 123 ANNO 2018

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SCENARI CONTEMPORANEI

MARKE TING

LE FORME, L’ARTE

L’ITALIA CHE CONTINUA A VOTARE

LA BELLEZZA DELL’USABILITÀ

EURO 5,00

L’HOTEL NHOW

78 L E O P E R E , I P R OT A G O N I S T I

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UN VESTITO CONTEMPORANEO PER MILANO

IL MONDO CHE (NON) CAMBIA

QUESTIONI DI (APPARENTE) LEGITTIMITÀ

30 O LT R E I L B R A N D

LA DIVERSITÀ, UNA FORZA CHE VINCE

52 W A N D E R LU S T

MALTA: COCKTAIL MEDITERRANEO

58 STAR DEL WEB

LA RICETTA PER IL SUCCESSO IN CUCINA È LA SEMPLICITÀ

82 VITE DA CHEF

L’OPERA D’ARTE SI FA DOLCE

88 L’ITALIA NEL CALICE

62 34 SCIENZA IN PRIMO PIANO

“I TERREMOTI? LA PREVENZIONE È L’UNICA ARMA”

42 I V O LT I D E L B U S I N E S S

SUL WEB LA VITA È IN VETRINA

IL LATO SEGRETO DEL VINO

LE FORME L’ARTE

IL SALONE DEL MOBILE FA 57

94 NERD CAN BE COOL

ROMA E NAPOLI SVELANO IL LORO LATO GEEK

98 IN SALA

UN POKER CON UNA SOLA REGINA


Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Progress è una pubblicazione curata da La6 Group s.r.l. Largo della Primavera, 40 00171 Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010

102 SERIE TV

WESTWORLD RIAPRE I CANCELLI

Progress n°123/aprile 2018 Uffici Commerciali Roma, Via Giovanni Devoti, 28 - 00167 Roma Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis

116 M OT O R I R U G G E N T I

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NELLE TERRE DELLA CONTESSA

SULLO SCAFFA LE

LEGGI. RILEGGI. RICOMINCIA

122 SPORT E CIBO

110 PROFESSIONISTI OGGI

MUSCOLOSO È BELLO, MA GREEN È MEGLIO

«IL XXI SECOLO O SARÀ ETICO O NON SARÀ »

Direttore Editoriale Franco Del Panta direzione@edizionisei.com Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@la6group.com A. Creta, E. Pasca, M. Morelli, E. Rodi, S. Riva, L. Mancini, Y. Leone, S. Valentini, M. Baffigi, F. Bruni, R. Bernardo, M. Pituano, M. Bertollini, M. Pituano, J. Daporto, E. Zucca, D. Battaglia , M.Tiberi, G.Migliore, E. Rauco, G.Collina Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione

112 FASHION IN PROGRESS

NON CHIAMATELE (SOLO) SCARPE

126 PICC OLA GRANDE VELA

UNA VELA UNICA NEL SUO GENERE

132 FOCUS MOBILITÀ

LA COMPRO? MEGLIO, LA NOLEGGIO!

Art Direction Francesco Sciarrone www.francescosciarrone.it Stampa, Allestimento e Distribuzione La6 Group s.r.l. Informazioni e Abbonamenti info@la6group.com www.progressonline.it N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.


Capolavori in apnea La fotografia del tedesco Tobias Friedrich ha trionfato su oltre 5000 scatti subacquei inseriti nel concorso «Underwater Photographer of the Year 2018». “Avevo in mente questa immagine da alcuni anni – ha spiegato il fotografo – ma era impossibile catturarla in una sola foto, perché non c’era spazio all’interno del relitto per immortalare la scena in un singolo fotogramma. La mia soluzione è stata scattare una serie di foto e ricucirle insieme come in una panoramica”. Questa la genesi di “Cycle War, il capolavoro realizzato nelle acque a largo di Sharm el-Sheikh e che ritrae un relitto militare inglese della Seconda guerra mondiale, l’SS Thistlegorm, visto dall’alto. Custoditi dalle profondità del Mar Rosso spiccano anche i resti di tre motociclette Norton 16H, pattugliate da una ronda di pesci soldato. www.underwaterphotographeroftheyear.com

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IL RITZ HOTEL RINASCE E METTE ALL’ASTA UN PEZZO DI STORIA

tra le trame della propria antica decorazione, il gusto sopraffino e il nome intramontabile.” Saranno messi in vendita pezzi pregiati che hanno fatto parte della ricca Dopo un restauro durato quattro storia dell’hotel. Una struttura che, nel anni, il leggendario hotel parigino corso dei suoi 120 anni, ha ospitato ha riaperto i battenti. personalità del calibro di Marcel Proust, Metterà all’asta molti degli oggetti Hernest Hemingway, Coco Chanel e che hanno arredato le sue stanze Audrey Hepburn. Ecco perché ancora oggi l’hotel, situato a Place Vendôme, La casa d’aste Artcurial è stata incaricata by Giorgio Migliore gode di un fascino senza uguali, di un di organizzare la vendita di 3500 lotti, glamour difficilmente replicabile in arredi o semplici oggetti che dopo il qualsiasi altra struttura. Il Ritz ora appare rinnovato nei restauro dell’hotel non sono più rientrati alla base. 120 suoi ambienti ma immutato nel fascino che lo ha reso anni di storia che saranno protagonisti di un’asta dal 17 icona intramontabile della capitale francese. Il Ritz al 21 aprile. Una vendita anticipata da una mostra allerappresenta molto più di un hotel di lusso, è un vero e stita nelle sale della sede di Artcurial. “Questo evento proprio tesoro nascosto nel cuore di Parigi. Un’istitueccezionale riporterà in auge la prestigiosa storia che zione dal 1898, quando l’albergatore Cesar Ritz creò caratterizza il Ritz, attraverso 3500 oggetti disponibili l’hotel più lussuoso al mondo e che oggi rivive dopo in asta” ha dichiarato François Tajan, vice direttore di una ristrutturazione da 450 milioni di dollari. Artcurial. “Ognuno di essi custodisce questa leggenda

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LA LOTTA È “MORBIDA” CON LA PILLOW FIGHT

LONDRA VA DI CORSA: È TEMPO DI MARATONA

Una battaglia a base di cuscini, piume e divertimento. Questa è in sintesi l’International Pillow Fight, un’amichevole “lotta” che negli ultimi anni è diventata un appuntamento fisso in molte grandi città del mondo.

Scarpe allacciate, pettorine ben salde e tanto fiato: il 22 aprile Londra si popolerà di runners provenienti da ogni parte d’Europa per la tradizionale maratona.

by Giorgio Migliore Non poteva esimersi da questo impegno anche la City che il 7 aprile è pronta a riempirsi letteralmente delle piume e della gommapiuma che imbottiscono i cuscini. In migliaia si riverseranno per le strade della capitale inglese per celebrare questa particolare, morbida, ricorrenza. La manifestazione si tiene in tutte le piazze del mondo e, per una quanto più divertente riuscita dell’evento, bisogna rispettare poche regole: non colpire nessuno con una macchina fotografica, non colpire una persona non “armata” di cuscino, assicurarsi che il proprio cuscino non provochi graffi agli altri (non deve essere quindi munito di cerniere o altri elementi metallici) e non indossare occhiali. Osservate queste indicazioni, tutti sono liberi di potersi sfogare come non mai. Il consiglio, per un’esperienza quanto più immersiva, è quello di affrontare la Pillow Fight in tuta o, ancor meglio, in pigiama. Quella della battaglia a suon di cuscinate è una tradizione nata negli Stati Uniti (con New York e Los Angeles che si contendono la paternità dell’evento) e che negli ultimi anni si è man mano affermata anche nelle grandi città europee. Nessun limite di età per la partecipazione.

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Per le vie della capitale decine di migliaia di corridori si danno appuntamento per percorrere, ognuno con i propri obiettivi, tutte le 26 miglia previste dal tracciato (ossia i canonici 42 chilometri totali). Runners esperti e semplici amatori proveranno a completare l’intero tragitto che si snoda attraverso le strade di Londra, toccando i luoghi più famosi della città. Con l’arrivo della bella stagione sono molti a riallacciarsi le scarpe da ginnastica e, muniti di buona volontà e resistenza, si riversano per le vie della città con lo scopo di chiudere tutto il percorso. Il tragitto molto suggestivo contribuisce ogni anno ad una massiccia partecipazione sia di corridori che di pubblico. La partenza è fissata dal Parco di Greenwich, il punto per il quale passa il meridiano “0”. Qui i maratoneti sono schierati, in base al tempo d’iscrizione, su tre distinte partenze. Dopo qualche chilometro si arriva a correre davanti al Cutty Sark, il veliero mercantile messo ora a secco e una volta adibito al trasporto del tè. Dopo esser transitati accanto alla London Tower e sul Ponte di Londra si procede spediti verso il Big Ben, dopodiché il tragitto si avvia verso la fase conclusiva che culmina con l’arrivo davanti l’imponente Buckingam Palace. La grande partecipazione di pubblico e il suggestivo rettilineo conclusivo sono la cornice perfetta per l’arrivo dei maratoneti che, dopo 2, 3 o 4 ore di corsa, possono finalmente godersi l’impresa appena compiuta. Per info e contatti: www.virginmoneylondonmarathon.com



GIANNI VERSACE “VESTE” LA CAPITALE TEDESCA “Gianni Versace- Retrospective” a Berlino è la mostra più grande sullo stilista mai organizzata in Germania. Visitabile fino al 13 aprile. Sulla scia della tanto discussa serie tv by Marika Tiberi “The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story” e dopo le recenti dichiarazioni di Donatella Versace (intenta ad abolire le pellicce animali dalle collezioni del marchio), questa mostra ci aiuta a non dimenticare cos’è stato Gianni Versace per il mondo della moda e quanto abbia influenzato la società con le sue eccentriche e provocatorie creazioni. “Retrospective”, il nome della mostra dedicata allo stilista italiano scomparso nel 1997, espone 300 pezzi originali provenienti da quattro collezioni private che hanno permesso la creazione di uno spazio capace di proiettare il visitatore nella storia del marchio e nel carattere sperimentale di Versace. Una mostra che non è solamente sfarzo e colori. Non tutti forse conoscono il lato più “dark” del marchio, la collezione ispirata al mondo “bondage” che rivive all’interno del Kronprinzepalais (il Palazzo del Principe ereditario), su Unter den Linden. Sedici abiti total black con scintillanti borchie e tessuti fascianti messi in mostra su concessione dell’unico italiano tra i collezionisti, Antonio Caravano. Abiti che, nel 1992, fecero non poco scandalo. La sezione dedicata a Bruno Gianisi, storico braccio destro di Gianni Versace come capo dell’ufficio stile, comprende anche venti bozzetti per lo più accompagnati dai pezzi realizzati. Info sui ticket: 14 e. standard - 10 e. ridotto Maggiori informazioni su: retrospective-gianniversace.com

A BERLINO L’ARTE È APERTA A TUTTI L’ultimo fine settimana di aprile a Berlino fa rima con il Gallery Weekend, uno dei pochi eventi di gallerie aperte sopravvissuto in Europa e divenuto ormai un appuntamento fisso. Nato nel 2004 come iniziativa privata di alcune gallerie, questo appuntamento si è esteso a tutta la città arrivando a questa 14esima edizione che conta la partecipazione di 47 gallerie (in leggero calo rispetto allo scorso anno che ne vide aperte 52). Un evento che ha assunto nel tempo quasi le connotazioni di una fiera, attirando amanti dell’arte da tutta la nazione tedesca ma anche da paesi esteri. La Gallery Weekend, ormai iniziativa consolidata e attiva, non fa altro che confermare la Germania come una delle nazioni europee che più investono sulla cultura e a questo proposito ricordiamo un altro “giovane” evento che si terrà a settembre sempre nella capitale: Art Berlin. Gallery Weekend si occupa principalmente di arte contemporanea, mettendo in mostra sia i lavori di artisti già con un nome importante che le giovani promesse del settore. A sostegno dell’iniziativa anche molti musei e istituzioni pubbliche, con aperture straordinarie e allestimenti di mostre temporanee: un esempio è il Museo Berggruen che ospita una mostra dedicata a Pablo Picasso e alla sua epoca. Nel sito ufficiale dell’evento tutti i nomi delle gallerie aperte nel weekend: www.gallery-weekend-berlin.de



IN SALA CON IL TRIBECA FILM FESTIVAL

Saranno presenti star del cinema internazionale, produttori e registi; presenze che alzano il livello di questa kermesse con eventi glamour e red carpet, portando a New York ciò che di meglio il cinema ha da offrire. È giunto alla 17esima edizione il La collaborazione con Withoutbox, l’inFestival cinematografico ideato tuitivo sito web che consente ai registi da Robert De Niro che si svolgerà indipendenti di auto distribuire i propri a New York dal 19 al 30 aprile lavori, permette ai partecipanti di inviare 2018. il loro film o cortometraggi per le varie competizioni, favorendo la continua Il Tribeca Film Festival si svolge nell’oby Marika Tiberi crescita di un festival che di edizione monimo quartiere newyorkese e nasce in edizione raccoglie sempre maggiori nel 2002 da un’idea di Jane Rosenthal consensi e partecipazioni. (produttrice cinematografica), Robert De Niro e Craig Durante l’ultima manifestazione si sono verificate presenze Hatkoff (investitore immobiliare e filantropo). L’obiettivo dei record e, soprattutto, la più alta percentuale di vendita di film 3 artisti era quello di valorizzare i sobborghi della città e che ben far sperare per questa nuova edizione e anche per nello specifico rilanciare i luoghi di Lower Manhattan, sede le sorti della settima arte. Il prezzo dei biglietti varia da $10 a principale della kermesse. $40, il che garantisce ampio accesso al pubblico di cinefili o Il Festival per lo più strizza l’occhio al cinema e concede semplici appassionati. ampio spazio alle pellicole, non mancano però momenti ed Maggiori info sul sito ufficiale dell’evento: eventi dedicati alle altre arti come televisione, musica, realtà www.tribecafilm.com virtuale e videogames.

Justin Timberlake | 12 |



CON LA NUOVA OLYMPUS PEN LA TRADIZIONE IN WI-FI

Dal punto di vista estetico, invece, il design è sicuramente tra gli aspetti più apprezzati della Olympus. La forma richiama i modelli protagonisti negli anni Una fotocamera in stile rétro, ’50-’60, implementando funzionalità ma sempre connessa. La nuova Olympus PEN E-PL9 è una maccome bluetooth e connessione wi-fi che china fotografica che riconcilia ormai sono un must per ogni dispositradizione e modernità, design tivo portatile. Il Bluetooth può essere vintage e funzionalità di ultima usato sia per facilitare l’accoppiamento generazione. via wi-fi sia per il trasferimento diretto delle immagini su un altro dispositivo. by Guglielmo Collina La casa giapponese si conferma in Chiosa finale sul sistema di registrazioprima linea nella produzione di devine dei video fino al 4K a 30 fps, frame ce sempre al passo con i tempi: Olympus ha una storia rate che sale a 60 fps se si riprende in 1080p o 120 fps a di grande innovazione nella progettazione di fotocamere 720p. Questo nuovo modello è un chiaro richiamo alla fotoe obiettivi e, con Nikon e Canon, continua a spartirsi una camera a mezzo formato Pen commercializzata dal brand grossa fetta del mercato mondiale. nipponico alla fine degli anni ’50. Una camera “semplice Parlando di autofocus siamo di fronte a una fotocamera da usare e trasportabile come una penna” che segnò una che fa uso solo della tecnologia a rilevazione di contrasto, tappa importante nella storia della fotografia mondiale. Al declinata su 121 punti dell’inquadratura. A livello di sensitempo la nuova Pen costava 6000 yen, l’equivalente di un bilità si muove tra i valori di 200-6400 ISO (espandibili a salario medio mensile di allora. Un modello di gran suc100-25600 ISO). Tra le novità di maggiore spicco troviamo cesso che nei decenni successivi conobbe molte reinteril supporto ai video 4K a 30p e la presenza del Bluetooth pretazioni e ritocchi, sino a giungere a questa nuova E-PL9. (oltre al Wi-Fi). Non mancano, naturalmente, gli Art Filter, Da poco sul mercato, la Olympus PEN E-PL9 ha un prezzo tra i punti forti di Olympus dal lancio della prima PEN, e i di lancio di 699 euro per il kit con zoom 14-42mm F3.5-5.6, modi di scatto avanzati per creare in modo facile immagini oppure 549 euro per il solo corpo. altrimenti molto complesse. www.olympus.it

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Spazio anche alle mode e tendenze più disparate, come quella diffusa nelle corti italiane di profumare oltre al corpo anche gli accessori Palazzo Madama presenta fino al di vestiario, specialmente in pel21 maggio 2018, la mostra “Perle, e di indossare contenitori per Fumum. I profumi della Storia”, profumi di straordinaria ricercaun racconto sull’evoluzione e la tezza, come il flacone in agata con pluralità dei significati del profumontatura in oro, rubini, diamanti mo dall’Antichità greca e romana e smalto, proveniente dal Museo al Novecento degli Argenti di Palazzo Pitti, forse by Margherita Pituano un dono di Caterina de Medici, a cui Il desiderio di trattenere i profumi, si deve l’esportazione della moda conservarli e di godere della loro italiana dei profumi in Francia. A completamento della fragranza accompagna la storia dell’uomo dall’antipreziosa selezione di opere, l’Associazione culturale chità a oggi. Da simbolo dell’immortalità, associato torinese Per Fumum, fondata da Roberta Conzato e alla divinità, e dispositivo protettivo e terapeutico a Roberto Drago, organizza una rassegna di incontri strumento di igiene, cura del corpo e seduzione. Oggi internazionali sulla cultura dell’olfatto rivolta a tutto un’esposizione curata da Cristina Maritano, conseril mondo degli appassionati della profumeria. Dalla vatore di Palazzo Madama, e allestita in Sala Atelier presentazione di profumi storici dell’Osmothèque riscopre più di duecento oggetti, tra oreficerie, vetri, di Versailles, all’incontro con creatori di profumi porcellane, affiches e trattati scientifici, appartenenriconosciuti a livello internazionale, fino ad appunti alle collezioni di Palazzo Madama, ma anche tamenti legati al mondo food & beverage. In occaprestiti provenienti da musei e istituzioni torinesi, sione della mostra, infine, il creatore di fragranze da altre importanti realtà nazionali e dal Musée Luca Maffei, creerà degli odori-profumi ispiranInternational de la Parfumerie di Grasse (Frandosi alle collezioni storiche del museo del periodo cia). Un viaggio attraverso le tradizioni legate al romano, medievale, rinascimentale e barocco mondo del profumo, come l’uso a contatto che verranno diffusi nelle sale del Palazzo. con il corpo con funzione di protezione nei confronti di malattie attestato nei Informazioni pommes de musc frequentemente Palazzo Madama citati negli inventari dei castelli Museo Civico d’Arte Antica medievali. Di questi in mostra Torino un rarissimo esempio quattrofino al 21 maggio 2018 centesco in argento dorato in Orario: lun-dom 10.00-18.00, prestito dal Museo di Sant’Achiuso il martedì gostino di Genova, che conwww.palazzomadamatorino.it serva ancora la noce moscata al suo interno.

TORINO RISCOPRE IL PROFUMO DEL PASSATO

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LA BELLA STAGIONE ARRIVA CON STILE Tempo di primavera, tempo di energia, quella dei colori della natura che si risveglia. Nava, storico brand italiano di borse, accessori e stationery, presenta le sue proposte P/E 2018 per una quotidianità ancora più frizzante e allegra. by Margherita Pituano Dal 1970 Nava collabora con importanti designer internazionali per la progettazione e lo sviluppo di accessori che trovano il giusto equilibrio tra funzionalità e sensibilità estetica, alla base della filosofia del marchio. Materiali ricercati, qualità e innovazione per superare la pura estetica e vivere con grande stile tutti i momenti, dal lavoro al tempo libero, dalle uscite serali ai

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viaggi. Per l’outfit perfetto, del resto, bisogna puntare tutto, oltre che sull’abito giusto, sull’utilizzo di accessori perfettamente calibrati. Le novità partono dalla palette come ben ci si aspetta da una collezione che accompagna il sempre atteso arrivo della bella stagione. Oltre al solito nero, intramontabile passepartout, spuntano predominanti il fuxia, il verde acido, il rosso e l’azzurro, tutti colori di tendenza già da qualche anno. Altra parola d’ordine della collezione è “bicolore” anche per le borse da lavoro che, ormai sdoganate dal fashion system, diventano un vero must have in una combinazione chic e grintosa. Qui sotto Day Pack linea Easy+, uno zaino organizzato porta computer con tasca frontale e spallacci ergonomici imbottiti. www.navadesign.com



LA RINASCITA PARTE DAL PIATTO Otto ristoranti, più di ottomila metri quadrati di superficie, una piazza con vista mozzafiato sui monti della Laga. Amatrice ricomincia da qui, da ciò che l’ha resa famosa in tutto il mondo, la sua cucina. Sono bastati 20 secondi per segnaby Sveva Riva re l’esistenza di uno dei borghi più storici del Lazio. Ci sono voluti mesi solo per ultimare una conta dei danni straziante. Eppure ricominciare è possibile. Ce lo insegnano, tra le innumerevoli iniziative nate in seguito al sisma che ha distrutto l’Italia Centrale, i ristoratori di Amatrice che non si sono arresi e con tenacia hanno ricominciato a vivere del proprio lavoro, grazie anche e soprattutto al sostegno ricevuto sin dalle prime settimane del dopo terremoto. È il caso del comitato “Un aiuto subito. Terremoto Centro Italia 6.0” promosso da Corriere della Sera e TgLa7, che ha raccolto 8 milioni di euro, di cui 5 milioni impegnati nella costruzione del nuovo Polo del Gusto di Amatrice progettato da Stefano Boeri Architetti. Una mirabile prova di ricostruzione, attuata con il contributo operativo di Regione Friuli Venezia Giulia, Innova Fvg e Filiera del Legno Fvg per un progetto innovativo, interamente in legno, realizzato in tempi rapidissimi per contribuire a superare una drammatica emergenza. I ristoratori del paese che hanno visto anni di duro lavoro e sacrifici sgretolarsi sotto i loro occhi si raccontano qui, in quella che è ormai una tappa fissa per i tanti visitatori e turisti che ogni giorno decidono di portare un pezzo di rinascita ad Amatrice. “Una piazza. Un posto in cui gustare i prodotti tipici. Ma anche un posto in cui incontrarsi, per giocare e stare insieme, in uno spazio polifunzionale aperto, con una grande vetrata con vista sulle montagne”. Amate Amatrice è un centro della ristorazione locale che onora una tradizione gastronomica secolare e, al contempo, rilancia l’economia del territorio. Si tratta, | 20 |

nello specifico, di un’area di 8mila metri quadri di edifici dedicati al cibo e al senso di convivialità, una nuova piazza civica che accoglie, oltre alla mensa, 8 ristoranti storici la cui sede era stata spazzata via dal terremoto. Una sfida contro il tempo che ha dimostrato, come ha specificato Boeri, “che anche in emergenza si possono fare cose di qualità e destinate a durare”. Tra le otto attività c’è anche il ‘Ristorante Roma’, lo storico complesso dell’omonimo Hotel crollato con il sisma, ma anche il ristorante ‘Da Giovannino’, ‘Pica Patrizia’, ‘Ma-Tru’, ‘La Conca’, ‘Il Castagneto’, ‘Mari e Monti’ e “Serafini Franco’. Polo del Gusto “Amate Amatrice” Località S. Cipriano, SNC 02012 Amatrice, Rieti, Italia



Culturali/Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo, dal Fondo per gli Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, dall’Assessorato alla Cultura di Una settimana per salutare l’inverRoma Capitale, dalla Regione Lazio e no e accogliere a braccia aperte le dal portale televisivo www.musicalia. temperature più miti, per deditv, si è sempre distinto per la sua oricarsi alla scoperta di tradizioni ginale ed esclusiva programmazione secolari, ma anche al risveglio di di musica e arte sacra, con concerti mente e corpo con lo spettacolo unico della musica e dell’arte ed eventi trasmessi dalle più imporsacra. tanti reti televisive del mondo e una by Margherita Pituano programmazione che non manca di Era il 1997 quando un giovanissimo richiamare migliaia di cittadini e di Enrico Castiglione ebbe per la prima volta l’idea di turisti provenienti da ogni parte del mondo. “Quando dare vita a Roma, nelle grandi chiese e basiliche, ad nel 1997 ho avuto l’idea di fondare a Roma il Festival una manifestazione organica che valorizzasse duemila di Pasqua, proponendo fin dal primo anno concerti anni di arte e musica cristiana, fondando un evento di grande successo, eravamo alle porte del Grande divenuto “tradizionale” fin dalle primissime edizioGiubileo dell’Anno 2000, di cui poi diventai direttore ni. Ed era il 12 Aprile 1998 quando dalla Basilica di artistico – sottolinea Enrico Castiglione – . Ricordo il Santa Maria degli Angeli a Roma il primo “Concerto fervore, l’entusiasmo, la passione che investì tutti i miei della Domenica di Pasqua” fu trasmesso in diretta in collaboratori e tutti gli artisti che vi parteciparono, da mondovisione dalla RAI e dalle principali reti televisive Katia Ricciarelli a José Carreras. Ma fin dalla prima internazionali, diventando anche uno dei dvd di musica edizione ebbi chiaro che il Festival di Pasqua sarebbe sacra più venduti nel mondo. Un evento storico, da andato ben oltre il Grande Giubileo, perché la formula allora sempre presieduto dal regista e scenografo itadi offrire grandi concerti di musica sacra nelle liano Enrico Castiglione, che spegne quest’anno 21 più importanti e suggestive chiese e basicandeline per un’edizione che si chiuderà, naturalliche di Roma con celebri artisti a volte mente, il 1° aprile con una serie di eventi speciali anche impegnati in programmi di raro che, tuttavia, si protrarranno fino al 20 maggio per se non rarissimo ascolto, avrebbe avuto la Domenica di Pentecoste. Il Festival di Pasqua, lunga vita”. promosso dal Ministero per i Beni e le Attività www.festivaldipasqua.org

SACRA COME LA MUSICA...

Josè Carreras

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UNA VENEZIA SENZA MASCHERA

basciatore Costantino Nigra, poeta e diplomatico di fine Ottocento che era solito soggiornare nelle stanze del resort. Questo edificio, infatti, dal 1600 condiUno dei centri più suggestivi d’Italia vide un bel pezzo di storia con la città custodisce, tra architettura e arte, una ed è stato capace di affermarsi come perla che si incastona in un contesto uno degli hotel veneziani più apprezzati cittadino unico. e rinomati. Oltre alle lussuose stanze, il Immaginate una visita a Venezia: un giro Ca’Nigra mette a disposizione dell’ospiin gondola sul Canal Grande, qualche te una location invidiabile, dotata di un fotografia in Piazza San Marco da pubbligiardino che si affaccia sul Canal Granby Giorgio Migliore care sui social e, infine, una passeggiata de e che abbina perfettamente roseti e sul Ponte di Rialto. Dopo aver svolto alberi da frutto all’originale rivisitazione appieno i “doveri” di turista e passato piacevoli ore tra i architettonica in stile bizantino- gotico. canali della Serenissima è tempo di tornare in hotel per un I due giardini (protetti dalle Belle Arti) aprono non solo meritato riposo, un pasto ristoratore o, perché no, un aperiper il clienti dell’hotel, ma pure per banchetti e ricevitivo serale per chiudere al meglio la giornata. menti. E anche solo per un aperitivo, rigorosamente con Sarà importante recuperare appieno le energie per vivere vista sul canale più famoso e romantico della Serenissima.

un altro giorno da spendere in una delle città italiane più famose e apprezzate al mondo, un gioiello che ogni anno viene visitato da centinaia di migliaia di turisti e che in passato ha incantato personalità come Truman Capote, Marcel Proust e Herman Hesse. In questo contesto sorge, sulle rive del Canal Grande, un albergo che rispecchia pienamente lo stile veneziano. Si tratta del Ca’Nigra, una struttura situata in posizione strategica nella città e che dista poche centinaia di metri da piazza San Marco o dal Gran Teatro La Fenice. Il Ca’Nigra Lagoon Resort è un hotel che coniuga al suo interno tradizione, storia e modernità. La struttura, quattro stelle, prende il suo nome dell’am| 24 |

Le suite della struttura, decorate con arredi originali del 1700, affreschi e mosaici, accolgono l’ospite immergendolo in pieno nello stile veneziano. Ogni stanza del Ca’ Nigra Lagoon Resort è una perfetta fusione di classico e contemporaneo, eleganza e stile, proprio come Venezia. Ca’ Nigra Lagoon Resort

Residenza d’epoca 4 stelle sup. Santa Croce 927 30135 Venezia, Italia Tel. +39 041 2750047 info@hotelcanigra.com www.hotelcanigra.com


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| SCENARI CONTEMPORANEI

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| SCENARI CONTEMPORANEI

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L’ITALIA CHE CONTINUA A VOTARE Dopo le elezioni dello scorso 4 marzo prosegue la chiamata alle urne per il popolo italiano, o almeno, per una parte di esso

Si continua a votare e ad aprile toccherà ai cittadini del Molise e del Friuli Venezia Giulia, chiamati a esprimere la loro preferenza alle elezioni regionali. Le politiche dello scorso marzo hanno evidenziato una notevole frattura a livello nazionale, con l’Italia spaccata praticamente a metà tra chi ha votato il Movimento 5 Stelle e chi ha invece espresso la preferenza per la coalizione di centro-destra. La sinistra è la vera sconfitta emersa dal 4 marzo, c’è quindi curiosità su come le regionali molisane e friulane potranno o meno rispecchiare l’attuale tendenza politica italiana. MOLISE In Molise i cittadini saranno chiamati a eleggere il Presidente regionale e a rinnovare i consiglieri. La chiamata è fissata per il 22 aprile con una nuova legge elettorale regionale, che prevede lo sbarramento all’8 per cento per le coalizioni di liste e le liste non riunite in coalizione collegate ad un candidato presidente. I CANDIDATI Carlo Veneziale - Partito Democratico, Molise 2.0 Donato Toma - Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Lega, Movimento Animalista, Movimento Nazionale per la Sovranità, Idea Popolo e Libertà, Orgoglio Molise, Alleanza per il Futuro, Popolari per l’Italia e Il Molise che Vorrei Andrea Greco - Movimento 5 Stelle Michele Marone - Energie per l’Italia, Azione Civica Molise, Movimento Agricolo Molisano e Civici d’Italia L’attuale Presidente Paolo Di Laura Frattura ha deciso di farsi da parte in favore del suo assessore Carlo Veneziale, che potrà contare sull’appoggio della sinistra di Molise 2.0. | 27 |

FRIULI Anche in Friuli l’attuale presidente regionale del Pd, Debora Serracchiani, ha deciso di fare un passo indietro rinunciando a correre per un secondo mandato. Al suo posto ci sarà l’attuale vicepresidente Sergio Bolzonello. La coalizione del centro destra presenta, dopo lunghe discussioni, il candidato leghista Massimilano Fedriga. Proprio le forze della destra, stando agli ultimi sondaggi, sembrerebbero leggermente in vantaggio sia sul Pd che su un Movimento 5 Stelle che le percentuali vedono ancora distante.

Le politiche dello scorso marzo hanno evidenziato una notevole frattura a livello nazionale, con l’Italia spaccata a metà tra chi ha votato il Movimento 5 Stelle e chi ha espresso la preferenza per la coalizione di centro-destra. I CANDIDATI Sergio Bolzonello - Partito Democratico, Cittadini, Slovenska Skupnost e Open Massimiliano Fedriga - Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Progetto Fvg e Autonomia Responsabile Isa Dorigo - Aquila del Friuli Alessandro Fraleoni Morgera - Movimento 5 Stelle Sergio Cecotti - Patto per l’Autonomia Guglielmo Collina


| IL MONDO CHE (NON) CAMBIA |

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| IL MONDO CHE (NON) CAMBIA |

QUESTIONI DI (APPARENTE) LEGITTIMITÀ Prima la decisione di Maduro di spiazzare le opposizioni anticipando il voto, poi l’apertura (apparente) agli avversari politici che però boicotteranno le elezioni

Doppio dietrofront di Nicolas Maduro in vista delle elezioni in Venezuela. Il Presidente della Repubblica del paese sudamericano, in carica dal 2013 dopo la morte di Chavez, a inizio anno aveva deciso di anticipare la chiamata alle urne entro aprile (7-8 mesi prima rispetto alle previsioni iniziali). Questo perché il governo Maduro era, ed è tutt’ora, alle prese con una crisi che sta affondando il paese e lo stesso regime. Una mossa quella del Presidente volta soprattutto a sbaragliare le forze di opposizione che, in questo modo, non avrebbero avuto possibilità di iscrivere i loro candidati e organizzare un’adeguata campagna elettorale in così poco tempo. Tutto lasciava presagire una larga vittoria di Maduro libero dalle interferenze dei principali avversari politici del MUD (la Mesa de Unidad Démocratica). Si era delineato un quadro ideale per il chavismo e per lo stesso Maduro che, a meno di clamorose quanto improbabili sorprese, avrebbe ottenuto senza problemi l’ennesimo mandato alla guida del Venezuela considerato anche il boicottaggio di una parte dell’opposizione. Ad inizio marzo la retromarcia, sebbene ridotta, del Presidente del Venezuela. Elezioni non più entro aprile (la data papabile era il 22) ma il 20 maggio: un’apertura che sa molto di contentino alle forze di opposizione che, così facendo, avranno più tempo per stilare e presentare il loro piano politico. L’annuncio è arrivato dopo il raggiungimento di un ac-

cordo tra il governo guidato dal Presidente e quella parte dell’opposizione venezuelana – minoritaria – che aveva deciso di non boicottare il voto. Questo non solo permetterà ai candidati di avere più tempo per la campagna elettorale, ma farà sì che milioni di venezuelani esiliati potranno registrarsi per votare dall’estero e consentirà, probabilmente, a un team di osservatori elettorali dell’ONU di supervisionare il voto. La strada verso la vittoria di Maduro sembra tuttavia ancora spianata: le forze di opposizione che parteciperanno alle elezioni non sono in grado di contrastare il successore di Chavez. Il MUD, inoltre, non fa marcia indietro e, dopo la prima decisione di boicottaggio del voto, ha scelto la linea dell’intransigenza per mancanza di garanzie. Le forze di opposizione che hanno accettato di rinviare le elezioni sono partiti rappresentati da Henri Falcón (leader di Avanzada Progresista), candidato espulso dalla MUD verso la fine di febbraio per avere annunciato la sua volontà di candidarsi contro Maduro e, dunque, conferire un’apparente legittimità al voto del prossimo maggio. Nonostante la discussa mossa di Falcòn (che sembra aiutare Maduro più che danneggiarlo) il presidentissimo venezuelano riesce a mantenere intatte le possibilità di vittoria e, dunque, di un secondo mandato consecutivo. Alessandro Creta | 29 |


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LA DIVERSITÀ, UNA FORZA CHE VINCE Comunicare la diversità, in un panorama complesso come quello attuale, avvelenato troppo spesso da odio e violenza, è la sfida cruciale del nostro tempo: come affrontarla giorno dopo giorno? A rispondere è Francesca Vecchioni, fondatrice e presidente di Diversity

La diversità è una ricchezza. Questa dovrebbe Quando si lavora con i temi che hanno a che fare con essere una banale constatazione, un dato di la discriminazione e, di conseguenza, con l’inclusione fatto, un dogma universalmente accettato. e la diversity, in Italia siamo abituati a vedere una Invece, ancora oggi, nonostante il progresso cultipologia di approccio associativa molto legata al turale e tecnologico, molto spesso il valore delle territorio o a un certo tipo di relazioni, anche di differenze finisce per essere messo in discussionatura politica. Diversity invece è nata per essere ne. Spesso, nella comunicazione quotidiana, la qualcosa di completamente inedito, poiché è diversità scatena addirittura ondate di odio e un’associazione che fa riferimento specificataviolenza che necessitano di essere arginate. La mente all’universo della comunicazione. È come valenza positiva della diversità è un concetto se noi producessimo delle caramelle: partiamo da tutelare e diffondere, nei rapporti con da contenuti solidi, che hanno a che fare con gli altri, nelle istituzioni, nelle azienil mondo accademico e della ricerca e che de. Ne abbiamo parlato con Francesca rappresentano la radice, il nucleo di un Vecchioni, fondatrice e ragionamento filosofico presidente dell’associazioimportante, e cerchiamo di “Se parliamo di Diversity non ci riferiamo ne Diversity, impegnata ad un unico ambito di diversità: spaziamo semplificarli. Il nostro lavoogni giorno a promuovere ro è divulgare, rendere più dal tema LGBTI, alle discriminazioni una concezione del mondo leggibili e assimilabili deterrelative all’età, alla condizione che valorizzi appieno l’imminati concetti attraverso socio-economica, alla religione...” portanza delle differenze e progetti di comunicazione. della molteplicità, patrimoLo scopo finale è arrivare Francesca Vecchioni, scrittrice e attivista nio prezioso per tutti. alle persone e ogni target viene definito in base al tipo di argomento. Se parliamo di diversity non ci riferiamo ad un unico ambito Nel 2013 nasce l’associazione Diversity con lo scodi diversità: spaziamo dal tema LGBTI, afferente po di scardinare i pregiudizi e ogni tipo di discriall’orientamento e all’identità di genere, alle discrimiminazione: come è partita la vostra avventura? nazioni relative all’età, alla condizione socio-economica, alla religione, all’etnia, alla disabilità. SommanFrancesca Vecchioni, classe 1975, nata a Firenze, cresciuta a Roma, vive a Milano. Laureata in Scienze politiche, attivista do tutte queste componenti, arriviamo a definire una per i diritti civili, esperta in comunicazione e giornalista, è popolazione che è tutto fuorché una minoranza. madre di due bambine.

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I Diversity Media Awards sono una delle vostre iniziative di punta: come si articola il progetto? I Diversity Media Awards rappresentano il culmine di un lavoro molto rigoroso: si parte da un osservatorio specifico sui media in

“Essere percepiti come brand inclusivo è cruciale, molto più di quanto possiamo immaginare: nella vita di tutti i giorni questo aspetto muove completamente la fiducia del consumatore.” Francesca Vecchioni, scrittrice e attivista

merito all’area orientamento sessuale/identità di genere, poiché ci vorrebbero strumenti di osservazione enormi per coprire tutto lo spettro delle diversità. Si tratta di un progetto di comunicazione a tutti gli effetti, con un meccanismo che ci ha portato a sviluppare un grande evento finale che ha raccolto quest’anno 20 milioni di impression e 7 | 33 |

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Francesca Vecchioni è una giornalista esperta in comunicazione, oltre che fondatrice dell’associazione Diversity, associazione impegnata dal 2013 a sradicare dalla società italiana i pregiudizi e le discriminazioni

milioni di utenti unici. Funziona in questo modo: dal lavoro dell’osservatorio derivano le nomination dei prodotti mediali, televisivi e radiofonici che meglio hanno affrontato i temi in analisi e in più sono stati seguiti dal pubblico, influenzando in maniera positiva l’immaginario collettivo. A maggio, in una grande serata di gala, vengono poi annunciati i vincitori nelle diverse categorie: l’anno scorso la premiazione è stata trasmessa in diretta su Discovery, sul canale Real Time, riscuotendo un buon successo. Recentemente, in occasione del Diversity Brand Summit, è emerso un dato importante: l’inclusione fa crescere le aziende. Business e diversity finalmente viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda? Il Diversity Brand Summit è il primo evento europeo che mette in relazione diversity e business ed è stato elaborato insieme a Focus Management, società di consulenza strategica esperta

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sui temi del trust e del brand. Contestualmente al summit, abbiamo presentato anche i dati della ricerca Diversity Brand Index, realizzata da un team di ricerca eterogeneo in termini di competenze e supervisionata da un Comitato Scientifico, presieduto da Sandro Castaldo, Professore di Marketing presso l’Università Bocconi di Milano. I dati emersi sono davvero impressionanti: parliamo di quasi il 17% in più di ricavi rispetto alla media da parte di quelle aziende percepite come più inclusive da consumatori e consumatrici. Questo è davvero un trend importante per migliorare la nostra società. Essere percepiti come brand inclusivo è cruciale, molto più di quanto possiamo immaginare: nella vita di tutti i giorni questo aspetto muove completamente la scelta e la fiducia del consumatore. È qualcosa che va al di là della consapevolezza, è qualcosa che attinge al nostro intimo più profondo: rifiutiamo prodotti che non ci rappresentano e tendiamo a scegliere il marchio che dice qualcosa di vero alla nostra pancia conquistandoci. Elisabetta Pasca | 33 |


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“I TERREMOTI? LA PREVENZIONE È L’UNICA ARMA” Da evento naturale a evento sociale: un terremoto chiama in causa tutti, ma sono solo i saperi scientifici che ci vengono in aiuto nella comprensione della sua complessità. La parola va, dunque, all’esperto, il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Carlo Doglioni

Quello dei terremoti è un tema tristemente attuale nel nostro Paese. Le ultime grandi scosse, che hanno colpito il Centro Italia nella seconda parte del 2016, hanno lasciato un segno indelebile, oltre che nel sottosuolo, anche nella vita di migliaia di persone che ancora devono riprendersi ciò che hanno perso... Per parlare dei fenomeni sismici italiani, passati e prevedibilmente futuri, abbiamo raggiunto il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Carlo Doglioni. Il professore, nato a Feltre nel 1957 e laureato in Geologia presso l’Università di Ferrara, dall’aprile del 2016 ricopre l’attuale ruolo all’interno dell’INGV e ci ha delineato il quadro geologico e sismico italiano.

nuendo in termini di numero e magnitudo di terremoti ed è l’espressione della dinamica dell’Appennino, prodotta da un fenomeno chiamato subduzione, attiva sotto l’appennino, dove la crosta (o meglio la itosfera, spessa circa 100 km) scende verso ovest nel sottostante mantello terrestre. Il fatto che stia gradualmente scemando l’energia che viene rilasciata, non esclude che nuove aree possano attivarsi ai margini della sequenza sismica, oppure in altre aree distanti, lungo l’asse della catena appenninica. Il movimento sismico di assestamento Vi preoccupa? Crede che, con lo sviluppo di precise tecnologie, in futuro si potrà prevedere un terremoto? Le oltre 84500 repliche che si sono succedute dal 24 agosto 2016 a oggi sono coerenti con questo tipo di terremoti legati a fenomeni di estensione della crosta terrestre. La rete sismica nazionale è migliorata negli anni e quindi ora in alcune aree si riescono a registrare anche le scosse più piccole, anche di magnitudo prossima allo zero. Grazie a una rete di stazioni GPS possiamo misurare con grande precisione i movimenti della Terra: l’Appennino si dilata circa 4 mm all’anno, che significa 40 cm al secolo. Questa dilatazione genera delle aree in cui si accumulano dei gradienti di pressione che vengono dissipati quando le rocce raggiungono una soglia limite. Quando delle fette (i primi 10-15 km) di forma prismatica della crosta terrestre collassano, avviene il terremoto; le repliche continueranno per

Partiamo dall’Italia centrale. Qual è la situazione attuale? Come gli ultimi eventi sismici hanno mutato la morfologia del territorio? La morfologia del territorio è primariamente modellata dalla tettonica che genera i terremoti. Ogni evento sismico genera un cambiamento della fisiografia di una regione che è il risultato di migliaia e migliaia di eventi succedutisi negli ultimi milioni di anni. Le ferite delle faglie come quella che taglia il fianco occidentale del Monte Vettore sono l’espressione della forza della natura e delle energie in gioco. La sequenza sismica di Amatrice-Accumoli-Visso-Norcia, iniziata il 24 agosto 2016, sta attualmente dimi| 34 |


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Carlo Doglioni (secondo da destra) incontra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

mesi e mesi, se non anni, finché il volume crostale, muovendosi a favore di gravità, non troverà il suo equilibrio a ‘fondo corsa’. Negli ambienti compressivi, come sul lato orientale dell’Appennino o nelle Alpi, i terremoti sono il risultato di un movimento opposto, dove la crosta si contrae e, nei secoli tra un evento sismico e l’altro, si accumula energia elastica; durante il terremoto il volume attivato sale verso l’alto, muovendosi contro la gravità. A oggi non si può prevedere un terremoto, ma sappiamo quali sono le zone d’Italia a maggiore pericolosità sismica e in queste dobbiamo concentrare gli investimenti mirati ad aumentare la resilienza dell’edificato nazionale. Tuttavia, se ancora non siamo in grado di prevedere un terremoto è perché ancora non ne conosciamo abbastanza la natura e non sappiamo quali sono i possibili segnali che la Terra ci dà prima che questo avvenga. Sono ottimista che un giorno si possa arrivare ad avere dei precursori affidabili, ma questo non significa che dobbiamo minimamente rallentare gli sforzi per migliorare o adeguare in modo antisismico le nostre case. | 36 |

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In Italia c’è un reale problema di prevenzione, specialmente dal punto di vista edilizio? Sì, l’insufficiente prevenzione è legata a una serie di fattori concomitanti: la mancanza di memoria dei terremoti passati, la povertà di mezzi e materiali con cui si è costruito in zone montane e non solo, l’assenza di una cultura dei rischi naturali e quindi permane nei cittadini una loro sottovalutazione. Come Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia svolgiamo un’intensa campagna d’informazione in particolare del rischio sismico e vulcanico. Con il Dipartimento di Protezione Civile nazionale, assieme a ANPAS e Reluis, l’INGV partecipa alla campagna “Io Non Rischio”, finalizzata a una capillare diffusione della consapevolezza dei rischi e degli atti da mettere in pratica in occasione di eventi calamitosi quali alluvioni, terremoti e maremoti. Si deve iniziare dalle scuole elementari a educare i futuri cittadini. Sugli edifici, almeno quelli pubblici, in particolare scuole, ospedali, beni culturali, chiese, ecc., dovrebbe essere scritto se sono costruiti con norme antisismiche o meno.


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Pensa che dopo gli ultimi terremoti ce ne potranno essere altri di importante magnitudo in Italia? Gli italiani devono essere consapevoli di vivere in una nazione sismica. Dove i terremoti sono avvenuti in passato, lì torneranno anche in futuro: lo studio della storia sismica ci aiuta quindi a capire, assieme ai dati geologici di ogni area, quali sono le zone a maggiore pericolosità e quindi anche di rischio sismico, una volta valutata l’esposizione e la vulnerabilità del territorio. La memoria degli eventi è quindi utile a mantenere viva dentro di noi quella necessaria paura che ci spinge ad azioni virtuose di prevenzione. Deve anche essere chiaro che pure in aree dove non ci sono mai stati terremoti significativi, gli studi geologici ci aiutano a capire che in futuro potrebbero comunque accadere. Sarebbe opportuno che l’Italia dedicasse un giorno a ricordare nelle scuole il pericolo dei rischi naturali e in particolare quello sismico in una data ricorrenza, per esempio il 23 novembre, che nel calendario del 1980 ci ricorda il terribile evento dell’Irpinia con circa 3000 vittime. E’ necessaria un’alfabetizzazione sismica degli italiani. I terremoti non avvengono Carlo Doglioni durante il suo discorso in occasione della visita del Presidente Mattarella, avvenuta lo scorso gennaio

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Gli interni dell’Ingv. L’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è nato il 10 gennaio 2001.

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ne aumenta, questo produce eruzioni che possono essere estremamente violente, in grado di portare in superficie e in atmosfera anche oltre 100 km3 di lava e materiale piroclastico a parecchie centinaia di gradi. La più grande eruzione nota dei Campi Flegrei è avvenuta 39 mila anni fa, detta Ignimbrite Campana. Napoli è sorta sui depositi dell’ultima grande eruzione circa 15 mila anni fa che ha prodotto quello che viene chiamato il Tufo Giallo napoletano. Da allora vi sono state alcune decine di eruzioni minori. Attualmente, al loro interno, i Campi Flegrei sono in sollevamento, il fenomeno del bradisismo che caratterizza quest’area con un continuo su e giù. Non vi sono allarmi in corso, ma certamente la situazione deve essere monitorata costantemente. Un compito questo esercitato dalla sezione napoletana dell’INGV che è l’Osservatorio Vesuviano, tramite il rilievo di terremoti, emissioni di gas, variazioni di temperatura, rilievi geodetici, ecc. A settembre, i vulcanologi di tutto il mondo si troveranno proprio a Napoli per il CoV10, cioè la decima edizione dell’importante convegno Cities on Volcanoes. Sarà un’importante occasione di confronto scientifico per fare il punto sullo stato delle conoscenze dell’area e della relativa pericolosità. www.ingv.it Alessandro Creta

con regolarità, non c’è una scansione temporale che ci permetta di dire che un evento si ripeterà in una data zona ogni tot anni. Anzi, nel catalogo sismico nazionale, si vede che vi sono periodi in cui gli eventi sismici si ripetono con maggiore frequenza: un esempio è il periodo dal 1904 al 1920 in cui, in soli 17 anni si sono verificati 15 terremoti di magnitudo maggiore di 5.5 che è la soglia oltre la quale il terremoto fa certamente danni: tra questi eventi vi furono tra i più disastrosi terremoti della storia nazionale come il terremoto del 1905 in Calabria; 1908 Messina-Reggio Calabria con terremoto/maremoto e oltre 80.000 vittime; 1915 Avezzano, 30.000 morti; 1920 Garfagnana, eventi di magnitudo compresa tra 6.5 e 7. Mesi fa si era parlato di un’attività nella zona dei Campi Flegrei. C’è mai stato un vero e proprio allarme? I Campi Flegrei sono uno dei vulcani più pericolosi al mondo proprio perché si trovano all’interno di una città densamente popolata; questo apparato erutta raramente, ma proprio perché la camera magmatica si svuota solo di rado e al suo interno la pressio| 38 |


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ANDREA LEANDRI È IL NUOVO DIRETTORE MARKETING OPEL ITALIA

MARIELLA MENGOZZI NUOVO DIRETTORE DEL MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE

Passaggio di consegne in Opel Italia: Andrea Leandri è stato nominato lo scorso 5 marzo direttore marketing dell’azienda

Cambio al vertice del Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli”: Mariella Mengozzi sarà il nuovo Direttore

Sostituisce Nicola Benai che dirigerà invece il reparto di sales effectiveness & by Marco Bertollini Entro due mesi assumerà la guida customer experience, volto a migliorare dell’ente museale, raccogliendo così il l’efficienza dei processi di vendita e di fidelizzazione del testimone del Direttore uscente Rodolfo Gaffino Rossi. cliente. Nata nel 1962 a Forlì, dopo la laurea Andrea Leandri, in Opel dal 2005, ha occupato diverse in Giurisprudenza a Bologna e un cariche all’interno dell’azienda nell’ambito del markeMaster in gestione aziendale, la ting – sia in Italia sia nella Regione Sud Europa – oltre che manager romagnola ha ricoperto delle Vendite, e più recentemente alla guida del reparto ruoli di crescente responsabilità in sales planning come direttore sales planning and business aziende internazionali, come Retail operations. Director in Walt Disney e successiPrecedentemente all’esperienza in Opel, Leandri aveva vamente in Ferrari, dove si è occulavorato presso un’altra casa costruttrice tedesca, Mercepata di Marketing e Pianificazione des-Benz, occupandosi sempre di marketing: nello specistrategica, Sponsor Management e fico si era occupato del lancio di Smart nel nostro Paese. New Business Development, ComuNicola Benai, che era stato nominato direttore marketing di nicazione Corporate e della direOpel Italia dal 2012, nella sua nuova posizione continuerà zione della Business Unit Maranello a riportare a Roberto Matteucci amministratore delegato Experience, che comprende il Mudi Opel Italia. Benai precedentemente seo Ferrari di Maranello e i Factory aveva lavorato in Arethé, TreniTours. Grazie alla vasta esperienza talia, AirOne e Ford occunel settore Automotive, Mengozzi pandosi di marketing ha coordinato l’evento celebrativo per il 50° Anniversario di e vendite. L’obiettivo Automobili Lamborghini e l’“Ayrton Senna Tribute: 1994dichiarato da Benai 2014”, prima di approdare come CEO in Quintessence e da Opel Italia ora Yachts BV, società olandese licenziataria del marchio Aston è quello di andare a Martin per il comparto nautico. migliorare l’efficienza La Commissione esaminatrice e il Consiglio di Amminidei processi di venstrazione del Museo dell’Automobile hanno individuato dita e di fidelizzazione in Mariella Mengozzi il profilo più idoneo per assumere del cliente. l’incarico. Decisivi per in conferimento di questo compito la www.opel.it

sua pluriennale esperienza di gestione museale nel campo dell’automobilismo storico e la buona conoscenza del settore automobilistico. www.museoauto.it | 40 |



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SUL WEB LA VITA È IN VETRINA La reputazione online come valore di business. Ne abbiamo parlato con Andrea Barchiesi, CEO e fondatore di Reputation Manager

Qual è il peso dell’identità digitale per le persone e per i brand? Ognuno di noi possiede una propria identità digitale, così, quando cerchiamo informazioni in rete su un’altra persona e viceversa, è come se ci si desse una specie di “stretta di mano digitale”: non è detto che ciò che troviamo corrisponda necessariamente alla verità, che sia completo o esaustivo, però, inevitabilmente, guiderà le nostre percezioni. Infatti, se cerchiamo un ristorante thailandese in cui andare a mangiare e ne troviamo uno con un mucchio di recensioni negative, non importa se vere o false, alla fine decideremo di scartarlo. Non ci interessa verificare o correre il rischio: opteremo per il locale ben recensito e amen. Il reputation manager entra appunto in questo eco-sistema digitale plasmandolo in maniera adeguata rispetto alle esigenze del soggetto interessato. Attenzione: questo tipo di intervento è differente dal curare una pagina Facebook o un sito. In quei casi non stiamo parlando di reputazione, ma di ciò che un soggetto dice di se stesso. È solo un pezzetto piccolo della partita, perché la reputazione è data da ciò che gli altri dicono di noi quando siamo “nell’altra stanza”. Di conseguenza, il wrm (web reputation manager) non deve governare gli asset aziendali o personali, ma deve occuparsi di tutto il resto dell’informazione che esiste. Si tratta di una massa enorme da gestire: la nostra è una forma di ingegneria buona che serve per progettare un’identità digitale in maniera adeguata. Progettare non significa falsificare: vuol dire semplicemente evidenziare gli elementi ritenuti di maggior valore e più rappresentativi dell’immagine che un soggetto vuol dare all’esterno. Si tratta di un’a-

Un recente successo sanremese del gruppo indie “Lo Stato Sociale” ha auspicato, con una generosa spruzzata di ironia, lo scenario di una vita in vacanza, libera dai legacci della società capitalistica, votata esclusivamente al profitto, alla produttività e al successo a tutti i costi. Di certo, la prospettiva di una vita spensierata non può che titillare i più, ma, restando con i piedi per terra, la realtà dei fatti, nella nostra quotidianità di “web connessi”, corrisponde più che altro a quella di una esistenza perennemente in vetrina, in cui la nostra identità finisce per essere associata a ciò che pubblichiamo in rete. Per capire meglio come sta evolvendo l’orizzonte digitale in cui ormai abitiamo e in che misura influenza il vissuto di ognuno, abbiamo consultato l’ingegner Andrea Barchiesi, CEO e founder di Reputation Manager. Un mondo in continua evoluzione porta con sé nuove dinamiche e la necessità di nuove professionalità: chi è oggi il web reputation manager? Il web reputation manager è un ruolo che è diventato importante in questi ultimi anni, crescendo in maniera direttamente proporzionale alla digitalizzazione del mondo che abitiamo. Reputation Manager è stato registrato da noi come marchio prima ancora che il ruolo si configurasse come una professione vera e propria, perché avevamo intuito come sarebbero andate le cose. Oggi il reputation manager governa la percezione che un soggetto ha rispetto a un altro soggetto, brand o prodotto, a seguito di una ricerca online. Per essere pratici, questo professionista gestisce un insieme di contenuti online che riguardano una determinata persona, un oggetto, un’azienda. | 43 |


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spirazione più che lecita. Non riguarda ovviamente solo i contenuti scritti ma anche le immagini: è fondamentale l’ordine di apparizione delle immagini in una ricerca, perché le prime immagini influenzano senza sconti la percezioni.

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stra identità digitale viene giudicata e diffusa in rete e in base ad essa si apriranno o chiuderanno delle opportunità. La stretta di mano digitale è inevitabile, non possiamo nasconderci in alcun modo: l’identità digitale è come un abito che ci rappresenta, se l’abito digitale è inadatto le persone Dunque la posta in gioco è non sprecheranno tempo con “Ognuno di noi possiede una propria molto alta? chi lo indossa. Esiste anche il identità digitale, così, quando cerchiamo La stretta di mano digitale concetto di reputazione containformazioni in rete su un’altra persona arriva molto prima della pregiosa: la vicinanza a persone e viceversa, è come se ci si desse una senza fisica, lo abbiamo detto: con una reputazione negativa specie di “stretta di mano digitale”: in qualsiasi momento, prima di danneggerà di conseguenza incontrarci, possiamo reperire anche la nostra reputazione. non è detto che ciò che troviamo in rete informazioni reciproche Nell’incontro tra cariche repucorrisponda necessariamente alla verità” e ovviamente ciò che scopriamo tazionali, la più forte, sopratinfluenzerà inevitabilmente la tutto se polarizzata negativanostra relazione. La conoscenza digitale potrebbe mente, prevarica la più debole, è una regola. addirittura impedire la conoscenza fisica. La chiave è nella coerenza della propria immagine digitale sui Il compito del wrm implica grandi responsabidiversi canali, ovviamente orientata in una giusta lità: che tipo di competenze sono necessarie per direzione. Il privato non esiste più. Dobbiamo essesvolgerlo al meglio? re consapevoli di stare sempre in vetrina e utilizLa disciplina del wrm si applica compiutamente zare al meglio questa consapevolezza. Ciò che un nell’ambito dell’ingegneria reputazionale, ossia quelindividuo posta sui canali di comunicazione digitale la materia che governa e plasma la reputazione di viene giudicato dal resto degli utenti, i quali si fanindividui, brand e prodotti. La formazione è centrale, no un’idea della persona in base a quell’insieme di poiché sono necessarie almeno 4 tipi di competenze informazioni. L’utente medio fatica a capirlo: la noper svolgere il compito: tecnologica, comunicaziona| 44 |


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a una falsa convinzione. Inoltre, le fake news si muovono molto più velocemente delle notizie vere, perché, banalmente, hanno più appeal, sono più “sexy”, vanno sempre nella direzione del consenso. Ad esempio, dire che il vaccino causa l’autismo è più clamoroso della fredda verità dei fatti. Chi nutre in partenza dubbi o ha preconcetti sull’argomento, poi, è portato ad abbracciare subito questo tipo di informazione e a diffonderla compulsivamente attraverso i social network.

le, di marketing e legale. La competenza tecnologica serve perché siamo ormai circondati dalla tecnologia e in un mondo digitale l’identità stessa diviene espressione di questa tecnologia. Le capacità nel campo della comunicazione sono cruciali perché per comprendere che cosa raccontare di preciso occorre da una parte essere tecnicamente in grado di posizionare un’informazione, ma, dall’altro, bisogna anche circoscrivere il tipo di racconto che si intende veicolare. Non meno importanti sono le competenze di marketing e quelle legali, legate in particolare alla necessità di sottrarre informazioni non consone, facendo leva sul diritto alla privacy e all’oblio. Si tratta in sintesi di una sinergia di forze di sottrazione e di addizione.

In che modo si può correre ai ripari? Il problema vero è che al momento i vari player in gioco nel mercato stanno ricorrendo ancora a soluzioni approssimative: Facebook, ad esempio, chiede agli utenti stessi di segnalare le fake news, ma questa strategia non funziona, perché gli utenti sono le prime vittime del fake, è come un cane che si morde la coda. La seconda soluzione che si adopera molto spesso a livello istituzionale è quella di aprire un secondo canale in cui raccontare la verità, ma purtroppo questa operazione non va a intaccare minimamente il sistema corrotto. Reputation Manager sta lavorando da tempo per colpire anche legalmente il sistema malato: chi diffonde notizie false deve assumersene tutte le responsabilità, anche e soprattutto di fronte alla legge. L’approccio punta a chiedere ciò che è giusto non agli utenti, ma a persone realmente esperte e qualificate: nel caso dei vaccini, ogni contenuto viene etichettato da

Come la mettiamo con il vistoso imperversare delle “fake news” che rischiano di far crollare la credibilità del sistema informativo? Le fake news rappresentano uno dei temi dominanti degli ultimi anni: ovviamente ci stiamo lavorando con particolare attenzione. Recentemente, stiamo operando per il Ministero della Salute a proposito delle fake news sul tema dei vaccini. Si tratta di una faccenda estremamente complessa, ma siamo riusciti a elaborare delle tecnologie e delle soluzioni in grado di identificare e soprattutto di eliminare le fake news. Il problema, infatti, è che queste notizie purtroppo sono percepite come veritiere da parte dell’utente medio, il quale è portato ad agire di conseguenza, in base | 45 |


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esperti di settore del Ministero. Si deve partire dalla certificazione della falsità di un determinato contenuto: una volta certificata la falsità si può procedere ad attaccare i canali che diffondono tali falsità. Quanto è importante la reputazione digitale per la politica? Il tema digitale è fondamentale, ogni politico dovrebbe avere accanto un web reputation manager. Ogni dichiarazione pronunciata da un esponente politico infatti non resta confinata nel presente, ma può essere ripescata e riascoltata in qualsiasi momento. Ad esempio, il famoso monito “Se perdo, lascio” viene tirato fuori in continuazione a mo’ di recriminazione: se lo dici devi farlo, se non lo fai posso giustamente usare la tua frase per screditarti. Ogni notizia diffusa sul web rimane disponibile per sempre a testimonianza della distanza tra ciò che si dice e ciò che si fa, ma forse la manifestazione di una sorta di coscienza digitale forzata può essere il seme di una nuova ipotetica cura. Ciò che crea l’incidente reputazionale è la distanza tra ciò che dici e ciò che sei. Prendiamo Trump: lui è sempre rimasto se stesso e, contro ogni previsione, è riuscito a rimanere a galla, probabilmente perché dà voce a istanze che molti condividono ma non hanno il coraggio di esprimere. È un fenomeno che è stato sottovalutato, invece va studiato, monitorato e tenuto sotto controllo. Oggi diventa difficile prevedere gli esiti, ma, in un’ottica ottimista, le nuove dinamiche potrebbero rappresentare comunque gli anticorpi che porteranno a una maggiore coerenza

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e strutturazione della politica stessa. Tutte le promesse fatte oggi, dall’uno e dall’altro schieramento, domani saranno cristallizzate in un video su YouTube e qualcuno ne chiederà conto. Adesso il trasformismo è costantemente sotto i nostri occhi, non possiamo ignorarlo. Qual è la sua visione del futuro? Un giorno pagheremo i beni in modo inversamente proporzionale rispetto alla nostra reputazione: accade già oggi con i testimonial, che guadagnano mettendo la propria reputazione a disposizione di un determinato prodotto. Domani i costi della vita di tutti i giorni saranno proporzionali rispetto alla buona o alla cattiva reputazione: non ci sarà più un prezzo definito per i beni, ma esso verrà mutuato dal rating reputazionale dell’acquirente. Quello che manca è integrare il monte di informazioni relative a ogni individuo direttamente con i fornitori di servizi. Anche la guerra diventa reputazionale: adesso gli attacchi diventano mediatici, lo vediamo nell’evoluzione dei conflitti tra Stati Uniti e Russia. L’attacco reputazionale è una nuova forma di attacco, che distrugge la credibilità dell’altro soggetto per abbatterne l’economia. La guerra è diventata non solo economica, ma di credibilità. Se l’Italia fosse più credibile a livello internazionale, attrarrebbe maggiori investimenti. Il Made in Italy è apprezzato all’estero, sì, ma sono i brand italiani a uscire fuori, mentre le aziende straniere non entrano nel nostro paese. Elisabetta Pasca

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“MATRIMONIO” IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO

Come si diventa e quali sono le doti di un professionista del wedding?

Bisogna fare una distinzione tra il wedding planner ed il wedding coordinator. La promessa nuziale all’ombra del Quest’ultimo esegue le indicazioni che Colosseo, sulle rive di un lago o con vengono date dal planner, che provista sul Golfo di Napoli. Perché se il gramma e disegna il matrimonio. Nel matrimonio è una foto c’è bisogno caso in cui ci sia una wedding plansoprattutto della cornice adatta. È per questo che sempre più stranieri ner che viene contattata per fare un scelgono il Bel paese per celebrare matrimonio straniero, il coordinator è la il grande passo. figura che fa da tramite tra le due parti, by Alessandro Creta media tra le due culture, è un ponte tra Lo sa bene Veronica Tasciotti, esperta di chi è un organizzatore di matrimoni in lingua e cultura cinese e organizzatrice di eventi e matriItalia e chi offre servizi italiani ma comunque orientati al moni. mercato straniero. Quella del Wedding Travel Coordinator è una figura nuova nel mercato del lavoro. Di che si tratta?

La professione nasce dalla necessità degli stranieri di sposarsi in un Paese come il nostro che, per paesaggi e location, si presta bene a questo genere di servizi. Assieme a un esperto di turismo abbiamo creato una figura nuova, che è il wedding travel coordinator. Una figura a metà tra accompagnatore turistico e coordinatore di matrimoni. Deve, dunque, avere nozioni di turismo e conoscere l’evento matrimoniale, tenendo conto del fatto che gli stranieri quando vengono in Italia a sposarsi non vengono solo per il giorno del matrimonio ma rimangono anche per più giorni, bisogna dunque organizzare escursioni, gite, personal shopping, ristoranti: va organizzato effettivamente un tour.

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Perché sempre più stranieri decidono di sposarsi in Italia?

L’Italia viene scelta per molti motivi, siamo in un paese meraviglioso con un clima buono e dove si mangia benissimo. L’Italia è il paese del lusso, simbolo del cibo, oggi vanno molto di moda i matrimoni enogastronomici, molti li organizziamo proprio all’interno dei vigneti. La formula del matrimonio perfetto?

Non esiste, ma i matrimoni sono ormai eventi che si programmano molto tempo prima e quindi c’è tutto il tempo di organizzare bene e di scegliere i giusti fornitori: il catering così come il fiorista o la location possono fare la differenza. Avere già un ricco database di fornitori validi è fondamentale ma quello che può fare veramente la differenza è la capacità di problem solving. Un matrimonio può essere organizzato nei minimi dettagli ma bisogna saper risolvere qualsiasi imprevisto.



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LA BELLEZZA DELL’USABILITÀ Alzi la mano chi non ha mai espresso, tra i principali requisiti forniti durante il commissionamento dello sviluppo di un sito web, la “bellezza”. Il sito web della mia azienda deve essere un bel biglietto da visita, deve essere “bello da vedere” avrete sicuramente pensato...

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Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito al proliferare di bellissimi quanto “imprevedibili” siti web: animazioni, puntatori del mouse modificati, esperienze a schermo intero, assenza di menu convenzionali… Quante volte abbiamo sentito la necessità di sbattere la testa contro il monitor perché il sito web ci metteva una vita ad apparire? Io personalmente tante volte. Oggi la strumentazione si è evoluta al punto che è abbastanza facile produrre un sito web “bello da vedere”. Ma quanto pesa veramente la “bellezza” di un sito web nel processo di conquista del visitatore? Sì, il punto è proprio questo: il sito web non può essere solamente un “bel biglietto da visita” o “una bella vetrina”, ma piuttosto l’interfaccia visibile di una macchina per crescita aziendale che “conquista” il visitatore. L’usabilità di un sito web pesa almeno quanto la sua bellezza, se non di più. Cosa significa esattamente usabilità? Un sito è usabile quando il visitatore riesce a vivere una esperienza utile e piacevole durante la sua navigazione: • Semplicità nell’organizzazione delle informazioni • Rapidità nel caricamento • Familiarità nella struttura, ovvero incontrare le aspettative dell’utente • Chiusura del cerchio: il sito deve fornire una risposta a tutte le necessità del cliente • Brevità o alta fruibilità dei contenuti Tanto per fare un esempio sul tema della rapidità di caricamento, secondo alcuni studi condotti da Mozilla, il 32% degli utenti che arrivano al tuo sito “rimbalza” (ovvero abbandona la navigazione senza aprire una successiva pagina del sito) al crescere del tempo di caricamento sopra 1 secondo. Inoltre, ogni secondo che passa il sito perde circa il 2,7% di “conversion rate”, ovvero tasso di conversione all’obbiettivo. E se la matematica ci assiste, 2 secondi di rallentamento fanno circa il 5%, 4 secondi oltre il 10%! Se vi occupate di siti di e-commerce, potete prendere spunto da chi si è occupato di questo argomento in maniera ultra-specialistica: Amazon! In Amazon infatti, è stato stimato che 100ms di latenza equivalgono a un drop delle vendite di circa 1%! L’equazione quindi è semplice: sito lento=calo delle vendite. La rapidità di caricamento è solo uno dei tanti aspetti del tema “usabilità”. Il tema è estremamente articolato, ma allo

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stesso tempo principalmente un condensato di “buon senso”. Quante volte avete abbandonato la navigazione di un sito web perché lento, o perché non siete riusciti a trovare rapidamente le informazioni che cercavate, o perché magari non era presente un form di contatto? Quante volte avete cercato un’altra azienda perché il sito della prima azienda che avete individuato vi proponeva dei contenuti troppo lunghi o poco fruibili? Quante volte avete contattato una azienda perché colpiti dal sito web “bello”? Quante volte avete contattato una azienda perché il sito web vi ha chiaramente dimostrato di venire incontro alle vostre esigenze? Lasciamo un attimo da parte la vanità se vogliamo crescere grazie al Digital. Certo, magari una cura nello stile è sicuramente necessaria, come riflesso dell’identità aziendale: del resto non ci presenteremmo mai a un potenziale cliente con i pantaloni sudici e strappati! Ma allo stesso tempo è fondamentale andare oltre e contemplare l’assunto di base che non è la bellezza a catturare il cliente, ma l’usabilità di un sito web. Del resto: il sito di Amazon è forse bello?

L’AUTORE: EMILIO ZUCCA Elabora strategie di marketing digitale per aziende e professionisti che vogliono aumentare il proprio volume di affari attraverso un uso ragionato del web. Consulente da 20 anni, dopo una lunga esperienza in ambito multinazionale ha deciso di mettere a disposizione le sue competenze ed esperienze ad aziende e professionisti italiani che vogliono crescere. Il suo motto è “Prima la strategia, poi la tecnologia”. www.emiliozucca.com

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MALTA: COCKTAIL MEDITERRANEO Antico e nuovissimo. Europa e Africa. Malta è terra d’incontro tra miti e culture, tradizioni secolari e innovazione, tra l’oro delle spiagge e il blu infinito delle sue acque

Malta baciata dal sole. Malta cuore del Mediterraneo. Malta gioiello adagiato sulle acque, così vicino all’Italia eppure così ineffabile. Un arcipelago, tre oasi: Malta, appunto, centro amministrativo, culturale e commerciale; la rurale Gozo, da sempre amata dai turisti per il raffinato e ricco artigianato locale e identificata con l’omerica isola di Ogigia, e la piccola Comino, riserva faunistica quasi del tutto disabitata. Anche per i moderni Ulisse è impossibile non lasciarsi affascinare dall’intensità di questi scenari, dall’andamento sinuoso delle stradine che si aprono alla scoperta di cittadine e villaggi, dalla struggente spiritualità delle chiese barocche, dai segni immutati di un’epoca di eroismo e battaglie leggendarie. Malta zelante custode delle più antiche tra le testimonianze della storia dell’uomo. | 52 |


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Le isole maltesi sono un museo a cielo aperto che non smette di dare mostra della ricchezza culturale di queste terre antichissime. Un patrimonio che è valso a Valletta, già regina del Barocco del bacino Mediterraneo e Patrimonio dell’Umanità Unesco, la nomina a Capitale Europea della Cultura per il 2018. Qui, del resto, si può ammirare una delle opere fondamentali dell’arte moderna, tra le più profonde e tormentate mai concepite dall’uomo, la Decollazione di San Giovanni Battista. Un capolavoro rimasto proprio là dove il maestro l’aveva pensato, con la luce che cade sulla tela e l’effetto di chiaroscuro che lui stesso aveva visto quando lo ha dipinto nella Concattedrale di San Giovanni. Una città vitale come poche al mondo che, per la prima volta nella sua storia recente, ha chiamato un grande architetto per intervenire sul suo tessuto urbano: l’onore è spettato a Renzo Piano, che ha progettato un nuovo ingresso della città, un nuovo Parlamento e il ripristino della Royal Opera House. Il futuro come valorizzazione del passato, dunque, in una continua celebrazione che passa per numerosi imperdibili appuntamenti, come quello del 7 giugno con l’evento Pagaent of the Seas, il racconto della multisfaccettata dimensione marittima della città attraverso una regata storica e una sfilata di magnifici battelli.

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In città sono molti i simboli di questa felice convivenza tra antica eleganza e moderna tecnologia. Uno tra tutti, il Mediterranean Conference Centre, imponente capolavoro architettonico che da ospedale militare è stato convertito in un maestoso centro conferenze con vista sul Porto Grande. Nelle vicinanze il The Vincent, una residenza gioiello che prende il nome da Vincent Montanaro, il gigante gentile del quartiere Mandraġġ che qui, negli anni Trenta, visse i suoi primi anni di vita. L’edificio è cambiato immensamente, così come Valletta, la sua gente e la sua economia, ma proprio come loro, ha saputo mantenere vivo il calore del suo passato. Al The Vincent non si va semplicemente per soggiornare, ma per immergersi nell’autenticità della città, tra vecchi bar, balconi disseminati di bucato, icone di santi e stendardi delle squadre di calcio. THE VINCENT (a destra) 84 Hospital Street (Valletta) www.thevincenthotelmalta.com Tra le strade di Valletta c’è spazio anche per il lusso e il design, sempre nel pieno e reverenziale rispetto di un importante passato. In un palazzo del XVII secolo, una perla d’architettura recentemente restaurata e modernizzata, sorge il 66 Saint Paul’s. Oggi qui si respira uno stile contemporaneo, eppure i proprietari sono riusciti a conservare molte delle caratteristiche originali della struttura, dando vita, in ogni stanza, a un ambiente unico. Dal quarto piano di questo meraviglioso edificio si può godere di una vista senza eguali della città e dei dintorni, magari immersi nella piscina a cielo aperto. 66 ST. PAUL’S STREET (a sinistra) 66 St. Paul’s Street (Valletta) www.66saintpaulsmalta.com

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Quella che un tempo era la casa bottega di un ex mercante, oggi ospita un nuovo concept di accoglienza, uno degli spazi più all’avanguardia della capitale. Conversione è, ancora una volta, la parola d’ordine. The Saint John mostra, oggi più che mai, le sue autentiche caratteristiche architettoniche in un equilibrato e intrigante mix di stile industriale e gusto rétro. “A smart space for smart people”, ideale per viaggi di lavoro, con spazi costruiti su misura anche di eventi corporate, ma anche per assaporare un boccone della vasta offerta culinaria dell’isola, esotica e internazionale al tempo stesso, al Cheeky Monkey una location davvero glamour nelle tiepide serate maltesi. THE SAINT JOHN 176 Merchants Street (Valletta) www.thesaintjohnmalta.com

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Punto di osservazione privilegiato, da cui godersi a pieno le celebrazioni di questo anno speciale, il lifestyle delle serate all’aperto e l’inizio della lunga stagione estiva è, sicuramente, Domus Zamittello, un’elegante dimora del XVII secolo originariamente utilizzata dai Cavalieri di San Giovanni e successivamente concessa dal governatore britannico alla famiglia Zamitt, che oggi l’ha riportata al suo antico splendore. Un palazzo facilmente riconoscibile per la sua grande porta ad arco e, ancor di più, per la sua terrazza panoramica che gode di magnifiche vedute della Porta di Valletta e della Piazza della Libertà, entrambi originali e magnifici esempi della raffinata lavorazione di quell’epoca. Un patrimonio che si manifesta nella classicità degli ambienti architettonici e nella raffinatezza degli interni. DOMUS ZAMITTELLO 7, Republic Street (Valletta) www.domuszamittello.com

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Ma il 2018 non è soltanto Valletta. Nella città fortificata di Senglea, appena a sud della capitale, si respira un inebriante mix di influenze italiane, spagnole, britanniche e nordafricane. Sullo sfondo delle storiche mura e delle acque blu pervinca si ridefinisce il concetto di ospitalità. È qui che è sorto il Design Hotel Cugó Gran Macina Grand Harbour, una residenza di charme che unisce il rispetto per le radici storiche e culturali di questa piccola penisola accarezzata dal Mediterraneo a una nuova e stimolante idea di design e architettura. L’albergo prende il nome dalla Maċina, la struttura in acciaio nera che un tempo issava i pesanti carichi che attraversavano il Mar Mediterraneo e che oggi torna ad essere un punto di riferimento all’interno del Cottonera Regeneration Project, un ambizioso progetto di recupero dell’intero lungomare. Servizi su misura, eccellenza culinaria e una piscina panoramica sul tetto con vista sul Grand Harbour definiscono l’approccio lussuosamente minimalista dell’hotel e dell’intera area. CUGÓ GRAN MACINA GRAND HARBOUR Macina Triq il-31 ta’ Marzu L-Isla (Senglea) www.cugogranmalta.com

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LA RICETTA PER IL SUCCESSO IN CUCINA È LA SEMPLICITÀ Il suo è il food blog più seguito d’Italia, con oltre 3 milioni di fan su Facebook: ma quali sono le strategie di comunicazione di Fatto in casa da Benedetta? Lo abbiamo chiesto proprio a Benedetta Rossi, tra alcune conferme e non poche sorprese

Benedetta, com’è iniziata questa tua passione Alessandro Borghese: 781.796; Carlo Cracco: per la cucina e, soprattutto, perché hai deciso di 904.632; Antonino Cannavacciuolo: 1.486.634. portarla online? Questi sono i numeri del successo su Facebook che, ad oggi, hanno alcuni degli chef italiani più Fin da piccola ho sempre messo le “mani in pasta”, aiutanfamosi e seguiti dagli appassionati di cucina. Ma do mia nonna e mia zia a cucinare. Credo che la passione questi numeri sembrano impallidire di fronte ad altre mi sia nata da subito e col tempo sia cresciuta. Poi i miei cifre, sempre legate al seguito social: parliamo degli genitori hanno aperto un agriturismo, e quindi lì mi sono oltre 3 milioni di fan di Fatto in casa da Benedetta, messa più in gioco, imparando anche tecniche nuove. Vi la pagina Facebook del blog di ho lavorato per una decina di anni. Benedetta Rossi. Verso il ‘98 (YouTube era nato da “Fatto in casa significa scelta delle Non una chef, né una cuoca propoco), ho iniziato a caricare online materie prime, personalizzazione dei fessionista, né tanto meno una i video delle ricette che proponevaprodotti, e soprattutto consapevolez- mo al ristorante perché i clienti mi “influencer” nel vero senso del za di ciò che si consuma.” termine. Eppure, questa solare chiedevano spesso come venivano marchigiana ha saputo conquirealizzati i piatti che mangiavano. Benedetta Rossi, Cuoca e Youtuber stare milioni (è proprio il caso di Senza che me ne accorgessi, questi dirlo) di persone che la seguono con affetto, mostranvideo raggiungevano le 100 mila visualizzazioni, anche do sempre grande apprezzamento per le video ricette perché all’epoca non c’erano ancora tanti tutorial di cucina. da lei postate. Ma come fa Benedetta a fare tutto così Ho smesso poi di caricare altri video nel canale dell’agritubene, con naturalezza e spontaneità? rismo dei miei e, dopo qualche anno, ho aperto il mio canaLo abbiamo chiesto proprio a lei in questa intervista, le personale, Fatto in casa da Benedetta. Come dice il nome dove si è rivelata (manco a dirlo) disponibilissima. stesso, mostravo proprio ciò che facevo in casa, dalle ricette a dei semplici trucchetti, come fare il sapone da sola. Poi piano piano ha cominciato a darmi una mano mio marito Da semplice donna di campagna, appassionata di cucina e con Marco con il montaggio dei video e, pubblicando i nostri un agriturismo da gestire, a star del web e delle librerie: contenuti con costanza, nel tempo siamo cresciuti. l’incredibile storia di Benedetta Rossi, 42 anni, cuoca e youtuber.

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Tu e tuo marito quindi avete imparato da soli come portare avanti la tua attività online e social? Assolutamente sì! Stiamo ancora imparando si può dire, sia a gestire i social che a fare i video. Andiamo molto a sensazione.

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è continuare ad avere una grande interazione con i fan. Mio marito ed io passiamo davvero tante ore al giorno per cercare di stare dietro a tutti i commenti e i messaggi. Quindi la tua intera giornata ora gira attorno a questa tua attività. Quanto è cambiata la tua vita? Parecchio. Più che altro prima era quasi un gioco, ora invece sento più il senso di responsabilità. Prima di pubblicare una ricetta ho sempre un po’ paura che possa non piacere o possa esserci qualche errore, poi però la gratificazione emotiva è tanta, e quindi lo faccio davvero con piacere.

Come vi organizzate per decidere cosa postare? C’è di buono che noi appunto seguiamo molto i social, quindi sono molto attenta alle esigenze delle persone. Se mi arrivano tante richieste per la torta al cioccolato, allora faccio una ricetta sulla torta al cioccolato. Sicuramente, in questo modo, sarà un video che avrà molte visualizzazioni.

Fino ad ora hai evitato di apparire troppo in tv. Pensi che in futuro le cose potranno cambiare? Non faccio progetti, quindi non so cosa potrà riservarmi il futuro. Non lo escludo, certo, visto che mi arrivano diverse offerte tutti i giorni, ma la mia paura ora è che questo mi porti a trascurare il mio canale e la mia attività social, e invece voglio dedicargli tutto il mio tempo.

Nonostante tu non abbia fatto scuole di cucina o corsi per imparare a gestire i social, e nonostante tu sia una persona riservata che raramente è apparsa in televisione, il seguito che hai su Facebook è incredibile: lo testimoniano i numeri, davvero alti. Quale pensi che sia il segreto di questo successo? Fondamentalmente credo che alla base ci sia l’onestà: io comunico in modo molto onesto cose che faccio davvero tutti i giorni, e questo arriva alle persone. Poi sicuramente ho dalla mia il fatto che potrei essere tranquillamente una dalla parte degli utenti: non ho studiato comunicazione, non sono una chef, sono semplicemente una persona che si mette in gioco e che condivide ciò che le riesce. Dai messaggi che mi arrivano percepisco che chi mi segue mi vede quasi come una di famiglia, ed è così in effetti. Io sono proprio come loro, semplicemente posso sapere qualche trucco in più e allora lo dico agli altri, ma allo stesso tempo a volte sono gli altri a insegnare qualcosa a me. Fondamentale, comunque,

Oltre al successo online c’è anche quello legato ai tuoi due libri pubblicati. Sono davvero felice per il riscontro ottenuto, visto che entrambi i miei libri si sono classificati ai primi posti dei volumi di cucina più venduti degli ultimi due anni. Anche quando ho fatto il libro, non ho voluto delegare nulla: ho perso le giornate a scrivere le ricette perché volevo che fosse il MIO libro, e credo che questo impegno le persone lo abbiano sentito. Lucia Mancini | 60 |


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IL SALONE DEL MOBILE FA 57 Design, convivialità e arredamento protagonisti a Milano, Foro Buonaparte, dove dal 17 al 22 aprile sarà di scena l’edizione numero 57 del Salone.

Nata nel 1961, questa kermesse nel corso dei decenni del bello si ritroveranno in un luogo che li accoglie ha saputo rinnovarsi e reinventarsi, riuscendo man con una rete di opportunità e di anteprime. Obiettivo mano ad adeguarsi alle esigenze e ai gusti dei clienti di Milano è quello di riuscire ad affermarsi, non solafino all’affermazione come fiera internazionale punto mente durante la settimana del Salone, come capitale di riferimento per il settore dell’arredo e del design. mondiale del design e dell’arredamento. Il Salone del Mobile è uno degli appuntamenti più I numeri, in costante crescita, fanno ben sperare. importanti della stagione milanese; occasione per gli Tra le griffe più importanti che saranno presenti al operatori nazionali e internazionali dell’ambito casa Salone del Mobile spicca quella di Roberto Cavalli. di mostrare le novità alle decine di migliaia di visitaIl noto stilista propone le sue anteprime per quanto tori che entrano all’interno dei padiglioni. Ad oggi il riguarda il comparto casa, presentando novità che Salone del Mobile è una delle principali fiere di settore abbinano linee raffinate e grintose, forme contempoa livello europeo e mondiale, ranee, morbide ma con toni capace da quel lontano 1961 “jungle”. Roberto Cavalli Il Salone del Mobile è uno degli di affermarsi come un evento Home Interiors espone la appuntamenti più importanti chiave per quanto riguarda poltrona girevole Key West, della stagione milanese; occasione l’arredamento, il design e contraddistinta da forme sila casa. Alla prima edizione nuose e arrotondate: lo schieper gli operatori nazionali e internazionali della kermesse parteciparonale avvolgente in metallo dell’ambito casa di mostrare le novità no 328 aziende, su un’area dorato lucido si accompagna alle decine di migliaia di visitatori espositiva di 11.860 m² e ci a una comoda e confortevole che entrano all’interno dei padiglioni furono 12.100 visitatori, di seduta rivestita di pregiata cui 800 provenienti dall’esteseta stampata. ro. Numeri che hanno conoAccanto a lei la Chaise sciuto una crescita vertiginosa di edizione in edizione, Longue Tahiti, evoluzione dell’omonima presentata al sino ad arrivare a sfiorare le 350.000 presenze dello Salone del Mobile 2017, la poltrona allungata sinuoscorso anno, con 165 Paesi partecipanti e il 75% dei sa ed ergonomica, che si distingue per le sue linee buyer proveniente dall’estero. Sum è l’interpretazione di Normann Copenhagen di un divano Cifre che verranno confermate anche in questa 57esimodulare, leggero e scultoreo. Con linee flessibili e fluide, i moma edizione: imprenditori, giornalisti, collezionisti, duli s’incontrano e si fondono per creare un design proporziointellettuali, critici, designer, architetti, creativi, cultori nato che è l’incarnazione stessa dell’eleganza contemporanea. | 62 |


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Una grafica fatta di linee spezzate, un modulo senza un preciso orientamento, una libertà infinita di combinazioni, così nasce Girogiro. Una modularità infinita, fianchi che sembrano inseguirsi lungo il perimetro del cassetto, una piccola maniglia che accentua le linee verticali, sono le peculiarità di questo modulo essenziale firmato E-GGS

essenziali e per l’inconfondibile fascino luxury-chic, in perfetto equilibrio tra comodità e stile. Nella collezione dedicata agli interni domestici di Cavalli spicca la libreria componibile Acapulco. Un arredo dal forte impatto estetico, in legno rivestito di metallo satinato e dal design prettamente contemporaneo, grazie anche al sapiente accostamento dei materiali. Questa 57esima edizione del Salone sarà protagonista in “esterna” anche in centro a Milano, precisamente in Piazza del Duomo, con Living Nature. La Natura dell’Abitare, una grande mostra-installazione ideata dallo studio Carlo Ratti, che propone una sorta di “serra all’inglese 2.0” dove conviveranno contemporaneamente diverse situazioni climatiche associate alle quattro stagioni, con l’obiettivo di offrire spunti per la progettualità sostenibile negli interni della casa. All’interno del Salone del Mobile trova, poi, importante spazio il Salone del Bagno, appuntamento che fa di tecnologia e sostenibilità le sue due parole d’ordine. La biennale dedicata al bagno si amplia, fa registrare il tutto esaurito e torna in Fiera Milano: nei padiglioni 22-24 saranno tante novità che coniugano etica, tecnologia e relax. L’edizione 2018 del Salone Internazionale del Bagno propone una sezione dedicata esclusivamente a questo ambiente e si amplia per accogliere tutte le novità del settore, domotica compresa, che trasformano un luogo puramente funzionale nella stanza del benessere e del relax. Una nuova comfort zone digitale, responsabile e sostenibile. Uno spazio quello dedicato al bagno in continua crescita e che arriva alla sua settima edizione con i numeri più importanti della sua storia: sono 228 gli espositori presenti sugli oltre 20.000 metri quadrati dei padiglioni milanesi. Ampia visibilità a mobili e accessori, alle cabine doccia e impianti sauna, alla porcellana, rivestimenti e rubinetteria, dalle vasche da bagno a quelle idromassaggio. Il bagno è uno spazio

The Tribù collection by Ludovica + Roberto Palomba. “Un progetto che si basa sull’“evocazione” di memorie di viaggio e di emozioni materiche. Una sorta di carnet de voyage che si riempie di scenari e colori proprio come i viaggiatori dell’Ottocento che con i loro acquarelli rendevano i ricordi indelebili. Frammenti di colori, tessuti e di

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Analogia Project (Andrea Mancuso e Emilia Serra) - boccali da libagione zoomorfi di ispirazione greco-romana. Realizzati in vetro di Murano, recuperano la funzione sacrale del vino.

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Rain di Zanellato/Bortotto è un letto che gioca con il tessuto ed il legno per creare effetti nuovi. La larga testiera è interamente in tessuto e incornicia il letto che si completa con due ripiani circolari che fungono da comodini. Il giroletto invece si compone di uno strato di legno sul quale viene disposto un sottile strato di tessuto imbottito a formare una sorta di sandwich tra i due materiali. Le gambe, anche loro in legno, sono riposte a filo con il giroletto ligneo creando un’inaspettata continuità. I tavolini ed il giroletto in tessuto sono elementi opzionali.

in continua evoluzione e il Salone propone le novità e le anteprime del settore, per dimostrare come questa parte della casa si sia trasformata in una stanza che alla sfera prettamente privata della persona abbina la ricerca del benessere e del relax, con uno sguardo anche alla componente digitale e emozionale. Quella legata al bagno è diventata una concezione orientata sempre di più verso il green, alla sostenibilità e a un impatto via via minore sull’ambiente. Ecco perché etica e responsabilità sono diventate due parole chiave legate alla riscoperta di questo angolo di casa. Tra le novità segnaliamo i nuovi arredi proposti da Inda che abbinano estetica, design e tecnologia. Quattro+ ad esempio è uno specchio contenitore ad incasso dotato di superficie riflettente interno/esterno, luce dimmerabile, casse e Bluetooth, per una massima fruibilità non solo nelle forme ma anche nella fruizione tecnologica. Ponendo al centro la casa e l’ambiente bagno, Inda presenterà il proprio Sistema Lavanderia in preview al Salone 2018, incentivando ancora una volta la massima libertà compositiva e dimensionale dei suoi accessori.

Obiettivo di Milano è quello di riuscire ad affermarsi, non solamente durante la settimana del Salone, come capitale mondiale del design e dell’arredamento. E i numeri, in costante crescita, fanno ben sperare... Non può mancare uno spazio dedicato alla cucina nei padiglioni del Salone del Mobile. Messe in mostra tutte le nuove tendenze che riguardano uno spazio domestico sempre più fluido, vissuto e “connesso” con le altre zone della casa, che richiede soluzioni efficienti, intelligenti e modulari. Grande protagonista sarà la smart kitchen, la cucina intelligente del futuro dotata di elettrodomestici sempre connessi, integrati all’IoT (Internet of Things) e predisposti per il risparmio energetico. Presso i padiglioni di Fiera Milano Rho poi va in scena la 22a edizione di EuroCucina, che si conferma l’appuntamento più importante e autorevole del settore, occasione d’incontro e confronto per le migliori aziende italiane ed estere del comparto, e momento utile per scoprire le nuove tendenze dello spazio che è tornato ad essere al centro della casa contemporanea. Alessandro Creta | 67 |


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NORMANN COPENHAGEN UNION TABLE Il piano del tavolo è in truciolare con laminato nano-rivestito per una superficie priva di impronte con una maggiore resistenza ai graffi. Le gambe sono in acciaio verniciato a polvere con raccordi in ottone. L’unione viene imballata piatta ed è facilmente assemblata.

NORMANN COPENHAGEN SUM ARMCHAIR Il design è rigoroso e concentrato, ma invitante nel carattere: elegante e deciso come un’apertura alare che si estende nell’aria, il divano allarga i braccioli e ti invita nel suo spazio morbido e familiare

NORMANN COPENHAGEN GRANT TABLE LAMP BRASS Un paralume e braccioli di collegamento a sfera consentono di posizionare i paralumi in ogni direzione. I bracci delle applique possono essere spostati lateralmente. Tutte le lampade della serie hanno una sorgente luminosa a LED sostituibile con lente a dispersione.

NORMANN COPENHAGEN HERIT CHAIR Le parti in plastica sono stampate con un nucleo di schiuma. Questa tecnica innovativa consente di creare spessori nelle aree necessarie per ottenere il miglior comfort di seduta e costruire le linee radicali del design. Le gambe sono in legno massello.

NORMANN COPENHAGEN EDDY TABLE LAMP La lampada da tavolo è composta da uno schermo in acciaio con sorgente luminosa a LED integrata e una base della lampada in marmo italiano tornito a mano. Paralume e base si incontrano in un punto di rotazione: una sfera di ottone.

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| LE FORME, L’ARTE |

NORMANN COPENHAGEN STOCK TABLE STEEL La disposizione non convenzionale delle gambe del tavolo sottolinea la forza del materiale e produce un’interessante composizione di elementi. Lo stock appare come un piccolo, rigoroso pezzo di scultura, che funge anche da pratico e stabile tavolino.

NORMANN COPENHAGEN BENT BOX L’idea dietro le scatole proviene da scatole giapponesi tradizionali realizzate in legno curvato. La forma geometrica e allo stesso tempo organica della scatola piegata si traduce in un design irresistibilmente affascinante e spigoloso

L’espressione della lampada Bell è robusta, la forma è semplice. Con il suo aspetto industriale, ma al contempo amichevole, questa lampada direzionale è ideale sia per le decorazioni domestiche che per gli ambienti professionali. NORMANN COPENHAGEN LOCAL LAMP

BLISS ROUND BY MAE ENGELGEER Il tappeto Bliss Round disegnato da Mae Engelgeer per la Collezione Signature di CC-Tapis è interamente annodato a mano in Nepal, realizzato in lana Himalayan e pura seta. La collezione BLISS ha avuto inizio dalla sperimentazione e combinazione di differenti forme e colori

NORMANN COPENHAGEN MESH BREAD KNIFE Contorni morbidi e impugnature ornate aggiungono stile agli elementi essenziali della cucina nel design Mesh di Simon Legald. Mesh è una serie estetica di coltelli da cucina con un motivo a reticolo delicato, che appare come una parte naturale del coltello.

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| LE FORME, L’ARTE |

NORMANN COPENHAGEN SUM MODULAR SOFA Due, quattro, nove moduli? Qualunque sia il numero, la somma è la seguente: un design del divano ben proporzionato che rappresenta l’epitome dell’eleganza contemporanea. Il design è rigoroso e concentrato, ma invitante nel carattere.

ILARIA.I PER ALYSI

PIJAMA ZAINO METRON

I piatti di design di Alysi, che si presentano con motivi tanto diversi quanto colorati. Linee ora curve ora più rigide, morbide e leggere, che disegnano le figure più disparate anche se non sempre geometricamente perfette.

Pijama nasce nel 2006 da un’idea della fashion designer Monica Battistella e dell’architetto Sergio Gobbi. La famiglia Pijama è cresciuta con zaini, borse, astucci con zip e pantofole, sempre rinnovando il suo look, sperimentando nuove stampe, con nuovi colori e inventare nuovi accessori

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| LE FORME, LA’RTE

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| LE FORME, LA’RTE

Metti un mix sapiente di classico e moderno, tendenze e controtendenze, atmosfere internazionali e glamour milanese, mescola tutto e ottieni nhow Fashion & Design Hotel, concentrato unico di originalità e dicotomie, un luogo-manifesto composto da linguaggi innovativi e forme che lasciano di stucco. Si tratta di un ex edificio industriale reinventato in spazio unconventional che ridefinisce il concetto di hotel nel profondo, l’esperienza visiva ed emozionale dei suoi ospiti, trasformando l’albergo in vetrina.

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| LE FORME, LA’RTE

Le aree comuni diventano ogni sei mesi galleria, museo, luogo d’incontro, con collezioni di opere d’arte di artisti internazionali sempre nuove. Gli spazi comuni e le singole camere sono ideati per far abitare in totale comfort e relax l’albergo, con il plus di arredi di puro design ed elementi artistici. All’interno della struttura ci si imbatte in pezzi cult come i candelabri Medusa in metacrilato di Jacopo Foggini della hall, e ci si perde nella morbida leggerezza estetica delle camere, senza strutture fisse e con mobili componibili e spostabili accostati in maniera ricercata a pezzi unici di design, come la poltroncina disegnata da Matteo Thun per Frau e le lampade della serie Choose by Artemide.

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| LE FORME, LA’RTE

NHOW MILAN Via Tortona 35 20144 - Milano P: +39 024898861 info.nhow@nh-hotels.com

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| I VOLTI DEL BUSINESS

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| LE OPERE, I PROTAGONISTI

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UN VESTITO CONTEMPORANEO PER MILANO Dal 13 al 15 aprile a Milano torna Miart, giunta alla sua 23esima edizione. La fiera di arte moderna e contemporanea si fa sempre più competitiva e ricca

186 gallerie -di cui 62 alla prima partecipazione- proguarda al futuro, non solo nei limiti della giuritagoniste a Fieramilanocity: Miart si fa spazio così sdizione comunale, ma anche aldilà dei confini nel panorama culturale nazionale e internazionale nazionali e la forte presenza di espositori stranieri come strumento di crescita di un intero Paese e all’interno della Fiera ne è un chiaro esempio. O come investimento esemplare in quanto a funzioper dirlo con le parole dell’Assessore comunale alla nalità e capacità di fare sistema. Anche per questo Cultura, Filippo Del Corno: “Una fiera come Miart è la rassegna artistica di un valore aggiunto per MiMilano è meta prediletta lano e la città deve essere di gallerie straniere, prola sua alleata migliore”. Una settimana interamente dedicata all’arte venienti quest’anno da 19 Il capoluogo lombardo da moderna e contemporanea che coinvolgerà paesi diversi. sempre possiede e conle istituzioni pubbliche e private di Milano, “Sarà un’edizione di serva un’eredità artistica le sue fondazioni e gallerie: consolidamento, frutto in continua evoluzione, questa la ventitreesima edizione di Miart di un lavoro non solo di specie nei campi più mesi, ma di anni interi”, innovativi dell’arte come ha affermato il Direttore quello del design contemArtistico Alessandro Rabottini, e infatti i numeri fanporaneo, di cui tra l’altro è capitale mondiale. Nutre no ben sperare. L’incremento del 6% degli espositori le sue prerogative culturali e non smette di ospitare è indice di successo per la fiera, che si conferma vera eventi che diventano un appuntamento fisso per gli protagonista della settimana dedicata all’arte moderamanti dell’arte. na e contemporanea che vede Milano impegnata con Una città che si accende con la Milano Art Week esposizioni temporanee, mostre dedicate ed eventi a tra eventi, inaugurazioni e aperture speciali che tema che coinvolgeranno le istituzioni sia pubbliche coinvolgono istituzioni pubbliche, gallerie private e che private a partire dal 9 aprile. Segno di una solida spazi no profit. Imperdibile, nelle sale della Foncomunicazione tra progetti fieristici di Fiera Miladazione Carriero, la mostra per il decennale della no, enti privati e varie associazioni con il comune scomparsa di Sol LeWitt “Sol LeWitt. Between the milanese. Un’intesa che rende possibile il progresso Lines”, a cura di Francesco Stocchi e Rem Koolhaas di eventi e spazi culturali in un dialogo aperto che organizzata in stretta collaborazione con l’Estate of | 78 32 |


| LE OPERE, I PROTAGONISTI

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| LE OPERE, I PROTAGONISTI

Sol LeWitt. O ancora, “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918–1943″, rassegna concepita e curata da Germano Celant per Fondazione Prada, che esplora il sistema dell’arte e della cultura in Italia tra le due guerre mondiali, partendo dalla ricerca e dallo studio di documenti e fotografie storiche. E infine, “Frida Kahlo, oltre il mito” la proposta interattiva del MUDEC-Museo delle Culture di Milano per raccontare il Messico della pittrice, la cultura, le tradizioni, ma anche la moda, il cibo, il territorio. Una settimana ricca di eventi, di cui il Miart si fa portavoce come polo per grandi maestri, intenditori d’arte o semplici appassionati, in un percorso espositivo che spazia tra contemporaneità, opere di artisti emergenti, generazioni a confronto e design d’avanguardia. Si parte da Established, sezione divisa a sua volta in Contemporary, 79 gallerie esclusivamente di carattere contemporaneo, e Masters, 47 gallerie con opere dal ‘900 agli anni 90 del secolo scorso. Si passa per le 20 gallerie di Emergent con le loro nuove proposte, Generations, 8 coppie di gallerie con artisti appartenenti a generazioni diverse in dialogo tra loro, e Decades, 9 gallerie che percorrono la storia artistica del 20esimo secolo scandito per decenni. Ultime ma non ultime, On Demand, che racchiude progetti da realizzare, commissioni e performance, e Object, con 14 gallerie di design contemporaneo che espongono pezzi in edizione limitata. Un’edizione che, tra gli altri e molteplici aspetti, indagherà quello dell’immaginazione, il suo valore sociale, economico e politico, all’insegna del “Che cosa possiamo immaginare?”. Una fiera che - come l’arte in genere- comunica, riflette e analizza la società, tanto per il ‘900 quanto per il contemporaneo, dando avvio, proprio da Milano, a un percorso di esplorazione del concetto stesso di immaginazione, in quanto forza creatrice e non solo come via di fuga dalla realtà. Info ticket: Ingresso intero: € 15,00 Prevendita online ingresso intero: €12,00; ridotto – ragazzi dai 14 ai 17 anni/studenti universitari: € 10,00; ridotto baby – studenti delle accademie di Belle Arti/ corsi di laurea in storia dell’arte: € 1,00 Per maggiori informazioni visitare il sito: www.miart.it Marika Tiberi | 80 |

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| VITE DA CHEF

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L’OPERA D’ARTE SI FA DOLCE Autorevole come il fondente, equilibrato come il classico latte, eclettico come il bianco: è il cioccolato secondo Knam

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| VITE DA CHEF

C’è chi attribuisce la paternità della più dolce delle sorprese a Luigi XIV, chi agli aztechi, noti cultori del xocoatl (il cacao), chi a un’abitudine tedesca e francese dei primi dell’800. Decorate perfino con gemme e oro, come le inestimabili opere a firma Fabergé, oggi anche le uova di Pasqua diventano espressione di design e studio delle forme. Geometrie, linee pulite e decorazioni eleganti per il Maestro Ernst Knam, sempre pronto a sperimentare le mille consistenze e fogge del gusto. Nella sua pasticceria in via Anfossi 10 a Milano nascono piccoli grandi gioielli di cioccolato, lavorati rigorosamente a mano, in un perfetto equilibrio tra rispetto di una così preziosa materia prima e desiderio di sorpresa e stupore. Ogni uovo diventa, dopo un’ accurata ricerca degli abbinamenti , un’esperienza sensoriale unica, un itinerario di sapori e profumi che attraversa l’arte, per ricongiungere tradizione e ispirazione. Il cioccolato si mette alla prova in forme inedite al pieno della creatività, nella sinergia tra pasticceria e arte, per farsi

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design. È così che la Pasticceria Ernst Knam diventa, oltre che punto di riferimento a livello nazionale e internazionale, atelier della golosità e di quella sperimentazione che a Pasqua raggiunge i massimi livelli. Per quest’anno il maître chocolatier cede al trend, alle sfumature rosa del fenicottero che diventa tutto in cioccolato, realizzato a mano in ogni più piccolo dettaglio. Una scelta simbolo che con i suoi colori vivaci porta sulle tavole un vero e proprio assaggio della primavera appena iniziata, con una dolce sorpresa all’interno. Knam, che propone anche una linea di uova incartate ricercate nei colori e nei materiali, va oltre per dare vita ad una serie di soggetti speciali. E il rosa la fa da padrone anche qui, con l’uovo Pink e il suo effetto vellutato, e l’Uovo Mondo, che ritorna, dopo il successo dello scorso anno, con una variante a tema dei Mondi di Knam. Mondi fatti di rigore e costanza, ma anche creatività ed estro. La parola al re del cioccolato.

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C’è stato un momento in cui ha capito che quella della pasticceria era la sua vocazione? Ho iniziato così, nel laboratorio di una pasticceria in Germania e non ho più smesso. La pasticceria è precisione e costanza, ma anche creatività e genio, se si vuole farla ai massimi livelli. Ho capito subito che poteva essere la dimensione adatta a me.

Da Tettnang a Milano, passando per Garlenda e Gleneagles: cosa c’è nel passato di Ernst Knam? Tante esperienze diverse, che mi hanno portato tutte a diventare la persona che sono. Ho svolto il praticantato da pasticcere in Germania e poi mi sono formato nei ristoranti di alcuni dei più importanti alberghi internazionali: sono stato in Scozia, a Londra, in Svizzera…per poi approdare in Italia, alla corte di Gualtiero Marchesi, che con la sua filosofia di vita e di cucina mi ha dato la limata finale.

Negli ultimi 25 anni la sua pasticceria di Milano è diventata la Mecca per buongustai e appassionati, nonchè un punto di vista privilegiato sul panorama cittadino. Com’è cambiata la città negli ultimi anni? Da quando c’è stata l’avventura di Expo 2015 (per cui Knam è stato l’unico pasticcere ad essere scelto come Expo Ambassador, ndr), Milano è cambiata tanto, quasi sempre in meglio. È diventata più moderna, cosmopolita e internazionale. Da quando sono arrivato in Italia, Milano è stata la mia casa per gli affetti, per il lavoro e per tutto quello che ha da offrire come tempo libero e stile di vita. Non ho più voluto vivere altrove e non me ne sono mai pentito.

Molta gavetta e alcuni incontri fortunati, uno tra tutti, appunto, quello con Marchesi. Cosa ha significato? Moltissimo, lo definisco sempre il mio Maestro. Come accennavo prima, mi ha insegnato in particolare una filosofia di vita e di cucina, che si potrebbe riassumere nel credo “togliere, non aggiungere”, anche nei piatti, soprattutto per quanto riguarda la decorazione. Anche quando successivamente ho aperto al mia pasticceria, mi è sempre stato molto vicino e lo scorso anno, ha festeggiato con me il raggiungimento dei 25 anni di attività. La sua perdita è un colpo molto duro per la cucina e la ristorazione italiana.

In Italia è ormai noto a tutti come il “re del cioccolato”, ma sappiamo che la sua vena creativa non si esaurisce con questo ingrediente. Tutt’altro, sappiamo anche di un progetto salutista...

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Io lo dico sempre, non faccio progetti, quando ho un’idea faccio in modo che si realizzi. Per questo 2018, oltre all’evento Knam Chocolate Experience, in cui abbiamo presentato i nuovi corsi dedicati al cioccolato che prenderanno il via nella nostra scuola di cucina e pasticceria, c’è in programma questa nuova apertura di una pasticceria dedicata a chi ha problematiche alimentari. Un’esigenza che vedo sempre più pressante e che nasce anche dal mio desiderio di rendere la possibilità di assaggiare un dolce, anzi un buon dolce, disponibile a tutti.

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DAL RICETTARIO KNAM Mousse Afrika Ingredienti 400 g cioccolato fondente 55 % 800 g panna fresca semi montata QB cacao in polvere QB granella di cioccolato fondente Preparazione Fate sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria. Assicuratevi che la temperatura non superi i 50 °C e non si abbassi sotto i 45 °C.

Famiglia, libri, tv, formazione... L’attività imprenditoriale è solo la punta dell’iceberg di una vita in moto perenne. Qual è il prossimo passo? C’è la Pasqua alle porte e poi si apre la stagione dei matrimoni, un settore che in questo momento stiamo molto approfondendo. Ad aprile ricomincerà inoltre l’avventura di Bake Off Italia, con la messa in onda delle nuove puntate a settembre…di certo non ci si annoia in via Anfossi 10.

Versate la panna semimontata nel cioccolato e mescolate con una frusta delicatamente finché non si sono amalgamati perfettamente. Riponete la mousse in un contenitore. Mettete la torta in frigorifero per circa 2 ore. Il consiglio

Martina Morelli

“La mousse Afrika può essere utilizzata all’interno di altre ricette e insieme a tantissime basi, per creare dolci sempre nuovi”

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| VITE DA CHEF

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| L’ITALIA NEL CALICE

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IL LATO SEGRETO DEL VINO Arriva il momento dell’anno preferito dagli amanti del buon bere, il momento ideale per scoprire territori e assaggiare le loro espressioni. Bentornato Vinitaly!

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| L’ITALIA NEL CALICE

A Verona i migliori produttori, le etichette più prestigiose, i professionisti del settore -italiani e stranieri - e gli appassionati si incontrano per la consueta 3 giorni all’insegna del vino. L’Italia enologica è, del resto, più solida che mai, la complessità sta nel raccontarla tutta nelle sue infinite sfumature. A dare inizio a questo viaggio nel Belpaese ci pensa OperaWine, l’evento esclusivo che apre ogni anno Vinitaly e che offre agli operatori specializzati di tutto il mondo la possibilità di conoscere i produttori italiani selezionati dalla prestigiosa pubblicazione americana Wine Spectator. Per la settima edizione la scelta è caduta su 107 bottiglie e quasi altrettante novità. Si parte dall’apertura ai vini estremi e naturali, come la Ribolla 2003 di Josko Gravner, per passare dal Barolo Sarmassa 1988 di Marchesi di Barolo e il Barolo Bussia 2011 di Prunotto, e approdare a tre nuovi vini siciliani: il Carolina Marengo 2014 di Feudi del Pisciotto, il Vigna Barbagalli 2013 di Pietradolce e, infine, il Sangue d’oro 2015, il passito dell’attrice Carole Bouquet. Da aziende storiche a new entry, il primato va alla Toscana, la regione più presente con quasi un quarto (25) delle 107 etichette in lista.

GLI IMPERDIBILI DEL 2018 ABRUZZO - Binomio Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2012 - Masciarelli Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Riserva 2011 BASILICATA - Elena Fucci Aglianico del Vulture Titolo 2013 - San Martino Aglianico del Vulture Kamai 2011 CALABRIA - Odoardi Calabria GB 2013 - Vincenzo Ippolito Cirò Colli del Mancuso Riserva 2012 | 89 |

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| L’ITALIA | XXXXX | NEL CALICE

CAMPANIA - Fattoria Galardi Campania Terra di Lavoro 2013 - Feudi di San Gregorio Taurasi Piano di Montevergine Riserva 2011 - Mastroberardino Taurasi Radici Riserva 1998 - Quintodecimo Taurasi Vigna Grande Cerzito Riserva 2011 - Salvatore Molettieri Taurasi Vigna Cinque Querce Riserva 2007 EMILIA ROMAGNA - Drei Donà Sangiovese Romagna Superiore Pruno Riserva 2012 - La Stoppa Emilia Ageno 2012 - Tenuta Pederzana Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Cantolibero 2015 FRIULI VENEZIA GIULIA - Gravner Ribolla Venezia-Giulia Sel. 2003 - Jermann Venezia-Giulia Dreams 2013 - La Tunella Friuli Colli Orientali Biancosesto 2014 - Livio Felluga Rosazzo Abbazia di Rosazzo 2012 LAZIO - Falesco Lazio Montiano 2011 LIGURIA - Cantine Lunae Bosoni Vermentino Colli di Luni-Liguria Black Label 2014 LOMBARDIA - Bellavista Extra Brut Franciacorta Vittorio Moretti 2008

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- Ca’ del Bosco Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Riserva 2005 - Mamete Prevostini Sforzato di Valtellina Albareda 2013 - Nino Negri Sforzato di Valtellina 5 Stelle Sfursat 2011

- Produttori del Barbaresco Barbaresco 2011 - Prunotto Barolo Bussia 2011 - Renato Ratti Barolo Marcenasco 2008 - Vietti Barolo Lazzarito 2009

MARCHE - Garofoli Verdicchio dei Castelli di Jesi Podium 2014 - Umani Ronchi Conero Campo San Giorgio Riserva 2011

PUGLIA - Gianfranco Fino Primitivo di Manduria Es 2013 - Leone de Castris Salice Salentino Donna Lisa Riserva 2013 - Schola Sarmenti Primitivo Salento Diciotto 2012 - Tormaresca Aglianico Castel del Monte Bocca di Lupo 2012

MOLISE - Di Majo Norante Molise Don Luigi Riserva 2014 PIEMONTE - Aldo Conterno Barolo Romirasco 2009 - Antoniolo Gattinara Osso San Grato 2012 - Braida di Giacomo Bologna Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone 2015 - Cavallotto Barolo Bricco Boschis Vigna San Giuseppe Riserva 2010 - Elvio Cogno Barolo Ravera 2008 - Falletto di Bruno Giacosa Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2011 - Gaja Barbaresco Sorì Tildìn 2013 - Giuseppe Mascarello & Figlio Barolo Monprivato 2011 - Luciano Sandrone Barolo Le Vigne “Sibi et Paucis” 2008 - Marchesi di Barolo Barolo Sarmassa 1998 - Massolino Barolo Vigna Rionda Riserva 2006 - Paolo Scavino Barolo Rocche dell’Annunziata Riserva 1999 (magnum) | 90 |

SARDEGNA - Agricola Punica Isola dei Nuraghi Barrua 2011 - Argiolas Isola dei Nuraghi Turriga 2008 - Cantina Sociale di Santadi Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2010 - Dettori Rosso Romangia 2004 SICILIA - Cusumano Sicilia Sàgana Tenuta San Giacomo 2014 - Donnafugata Passito di Pantelleria Ben Ryé Edizione Limitata 2008 - Feudi del Pisciotto Terre Siciliane Carolina Marengo 2014 - Morgante Nero d’Avola Sicilia Don Antonio 2013 - Pietradolce Etna Vigna Barbagalli 2013 - Planeta Carricante Sicilia Eruzione 1614 2015


| L’ITALIA | XXXXX | NEL CALICE

- Serraglia Passito di Pantelleria Carole B ouquet Sangue d’Oro 2015 - Tasca d’Almerita Chardonnay Contea di Sclafani Vigna San Francesco 2014 - Tenuta delle Terre Nere Etna Prephylloxera La Vigna di Don Peppino 2010 TRENTINO ALTO ADIGE - Elena Walch Alto Adige Beyond the Clouds 2015 - Ferrari Brut Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2000 - Tenuta San Leonardo Vigneti delle Dolomiti San Leonardo 2011 TOSCANA - Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2011 - Antinori Bolgheri Superiore Guado al Tasso 2013 - Avignonesi Vino Nobile di Montepulciano Grandi Annate Riserva 1997 - Biondi-Santi Brunello di Montalcino Tenuta Greppo Riserva 1997 - Boscarelli Vino Nobile di Montepulciano Il Nocio 2013 - Carpineto Vino Nobile di Montepulciano Vigneto Poggio Sant’Enrico 2009 - Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2006 - Castello Banfi Brunello di Montalcino Poggio alle Mura 2012 - Castello d’Albola Chianti Classico Riserva 2013 - Castello di Ama Toscana L’Apparita 2014

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- Castello di Volpaia Chianti Classico Riserva 2010 - Fattoria di Fèlsina Toscana Fontalloro 2005 - Fontodi Colli della Toscana Centrale Flaccianello 2009 - Il Poggione Brunello di Montalcino 2010 - Le Macchiole Toscana Messorio 2010 - Marchesi de’ Frescobaldi Brunello di Montalcino Castelgiocondo 2012 - Mastrojanni Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino 2010 - Mazzei (Castello di Fonterutoli) Maremma Toscana Tenuta Belguardo 2013 - Petrolo Toscana Galatrona 2011 - San Felice Chianti Classico Poggio Rosso Gran Selezione 2013 - Siro Pacenti Brunello di Montalcino PS Riserva 2010 - Ornellaia Bolgheri Superiore 2012 - Tenuta di Trinoro Toscana 2012 - Tenuta San Guido Bolgheri Ssassicaia 2004 - Valdicava Brunello di Montalcino Madonna del Piano Riserva 1988 UMBRIA - Arnaldo Caprai Montefalco Sagrantino Collepiano 2011 - Lungarotti Torgiano Rubesco Vigna Monticchio Riserva 2010 - Tabarrini Montefalco Sagrantino Colle Grimaldesco 2006 Grosjean | 91 |

VALLE D’AOSTA - Freres Fumin Valle d’Aosta Vigne Rovettaz 2010 VENETO - Allegrini Amarone della Valpolicella Classico 2012 - Bertani Amarone della Valpolicella Classico 2008 - Bortolotti Extra Dry Valdobbiadene Superiore 47 U. Bortolotti NV - Cesari Amarone della Valpolicella Bosan 2001 - Gini Soave Classico Contrada Salvarenza Vecchie Vigne 2014 - Leonildo Pieropan Soave Classico La Rocca 2011 - Maculan Veneto Acininobili 2009 - Masi Amarone della Valpolicella Classico Serègo Alighieri Vaio Armaron 2006 - Nino Franco Dry Valdobbiadene Prosecco Superiore Primo Franco 2006 - Prà Soave Classico Monte Grande 2015 - Suavia Soave Classico Monte Carbonare 2015 - Tedeschi Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi 2007 - Tommasi Amarone della Valpolicella Classico Ca’ Florian 2008 - Zenato Amarone della Valpolicella Classico Sergio Zenato Riserva 2009 - Zymè Veneto Harlequin 2003


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Abbiamo raggiunto Luca Gardini, uno dei maggiori sommelier italiani e campione del mondo della categoria nel 2010, che ci ha aperto le porte sul mondo del vino e delle degustazioni.

I suoi tre vini preferiti? Tre sono troppo pochi, pensate che solo in Italia ci sono molti più vitigni autoctoni che giorni sul calendario.

Come si scopre il talento per il vino? Si scopre innanzitutto se ce l’hai, ma anche, e forse soprattutto, se qualcuno ti aiuta a scoprirlo e ad allenarlo.

Oltre al vino apprezza anche altri alcolici? Certo, anche i super alcolici ad esempio. Sono di grande ispirazione per numerose preparazioni.

Memoria olfattiva, istinto, talento, studio…cosa c’è maggiormente dietro il suo lavoro? Tutto. Se mancasse uno solo di questi fattori non sarei arrivato al punto in cui sono. A queste caratteristiche ci aggiungerei anche la voglia di non fermarsi mai. A chi sarebbe mai venuto in mente una volta di studiare le regioni vitivinicole cinesi?

Serata tra amici … birra, vino o cocktail, cosa le piace bere? Faccio scegliere agli amici o alla serata. Che consigli darebbe ad un ragazzo che sogna di diventare un sommelier? Il lavoro sarà molto duro e richiederà molta passione e tanto altro. Non voglio scoraggiare nessuno, ma bisogna essere motivati e al tempo stesso modesti. Per capire il vino e, di conseguenza, per proporlo, non basta aver stappato alcune bottiglie o saper far roteare il bicchiere.

I suoi primi passi in questo mondo? Che ricordi ha delle prime degustazioni? Se le ricorda il mio fegato (ride,ndr). Scherzo, anche se mi ricordo molti grandi vini della mia vita. Tutti sarebbe troppo.

Crede che l’Italia sia la miglior nazione al mondo nella produzione di vino o comunque tra le prime tre? Assolutamente sì e addirittura aggiungo che abbiamo anche molti margini di crescita in diverse zone.

Come si diventa 1° sommelier del mondo? Avendo talento e avendo fame di sapere sempre di più. È cambiata la sua vita dopo aver vinto il campionato del mondo? È cambiata a livello mediatico e a livello personale. Quando arrivi in cima devi pensare a come restarci.

Ultima cosa, vuole consigliare dei particolari abbinamenti cibo/vino ai nostri lettori? Vorrei consigliare solo di non farsi condizionare da chi presume di sapere di vino. Ognuno ha un palato che merita rispetto. Poi sugli abbinamenti buttatevi qualche volta e sperimentate. Le migliori innovazioni spesso nascono dagli errori, o presunti tali, e dagli azzardi.

Ma a tavola, da amici o al ristorante, il vino lo fanno scegliere a lei? Con gli amici si beve vino per stare in compagnia. Spesso la compagnia è molto più importante dell’etichetta che si sceglie dalla carta.

Alessandro Creta

“Il lavoro del sommelier è molto duro e richiede molta passione. Per capire il vino e, di conseguenza, per proporlo, non basta aver stappato alcune bottiglie o saper far roteare il bicchiere.” Luca Gardini, Sommelier

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| L’ITALIA NEL CALICE

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Luca Gardini, Sommelier

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| NERD CAN BE COOL

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ROMA E NAPOLI SVELANO IL LORO LATO GEEK Una festa di cosplayer, eventi, sfilate in costume: aprile in Italia è il mese dei supereroi, dei personaggi dei fumetti, dei manga, dei film e delle serie tv Roma e Napoli mettono in mostra la loro versione “nerd” per accogliere Romics e Comicon, le principali fiere del fumetto in Italia. Due eventi imperdibili per gli amanti del genere o per i semplici curiosi, manifestazioni che stanno ottenendo crescente visibilità per quanto riguarda fumetti, videogames, cosplay e non solo. Difficile infatti specificare un genere preciso quando si parla di raduni di questo tipo. Al Romics e al Comicon saranno protagonisti fumetti tradizionali e manga, disegnatori, videogames, giochi da tavolo, attori di serie tv e film, appassionati che per l’occasione si travestono assumendo le sembianze dei loro personaggi preferiti. Una vera e propria passione quella dei cosplayer che rendono queste fiere un brulicare di personaggi che solitamente vediamo al cinema, in tv o nelle illustrazioni dei grandi maestri. Non mancheranno grandi ospiti internazionali. Alla manifestazione romana, giunta alla ventitreesima edizione e in scena dal 5 all’8 aprile, verrà assegnato il Romics d’oro alla carriera a Tsukasa Hojo. Un nome che ai più non dirà molto, famosissimi però sono i manga nati dalla sua matita: Occhi di gatto, City Hunter e Angel Heart solo per citarne alcuni. Nella capitale sarà ospite anche Simon Hanselmann (per la prima volta in Italia), autore dei volumi Megahex e Special K. Super ospite atteso nella Capitale è l’inglese Martin Freeman. L’artista verrà premiato con il Romics d’oro, un riconoscimento alla carriera che per la prima volta nella storia della manifestazione viene assegnato ad un attore. Per la sua XXIII edizione il festival

del fumetto, dell’animazione e dei giochi concederà ampio spazio al cinema e la partecipazione di Freeman attirerà moltissimi visitatori da ogni parte del Centro Italia. L’inglese, famoso per aver ricoperto il ruolo del dott. Watson nella serie tv “Sherlock” e di Bilbo Baggins nella trilogia de “Lo Hobbit”, recentemente è stato protagonista dell’ultimo film Marvel “Black Panther”. Sempre ad aprile, ma questa volta a Napoli, va in scena l’edizione numero venti del Comicon, appuntamento fisso ormai per tutti gli appassionati che potranno entrare in contatto con i maggiori artisti del settore. Sarà presente Lorenzo Mattotti, tra i fumettisti e illustratori italiani più famosi al mondo, amato anche per le sue copertine del New Yorker. Ci sarà anche Art Spiegelman, condirettore della rivista di fumetti e grafica Raw e Premio Pulitzer con il romanzo Maus. Il Comicon sarà arricchito anche della presenza di José Muñoz, maestro del bianco e nero di tradizione ispano-americana, ispirato da autori del calibro di Alberto Breccia e Hugo Pratt. Romics 5-8 aprile, Fiera di Roma Biglietti da 12 € - Previste riduzioni www.romics.it Comicon 28 aprile-1 maggio, Napoli, Mostra d’Oltremare Biglietti da 11,50 € Previste riduzioni www.comicon.it | 94 |


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Martin Mystère è uno tra i più famosi fumetti targati Bonelli. La serie è incentrata sulle sue avventure di un archeologo noto come il “Detective dell’impossibile” che indaga sui misteri del passato.

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| NERD CAN BE COOL

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L’ERA DEI «POST NERD» In occasione delle due feste del fumetto abbiamo incontrato Raffaele Giasi, direttore di Stay Nerd, «un collettivo di menti, ma anche un portale di informazione e (contro) cultura Nerd». Cos’è Stay Nerd? Di cosa vi occupate? Stay Nerd è un portale di cultura nerd, dove trattiamo l’informazione in modo accessibile, anche a chi la nerd culture ha imparato a bazzicarla tramite le fiere, o passioni anche solo vagamente nerd. Al giorno d’oggi, essere “nerd” cosa significa? “Nerd” è un termine che non si adatta più alla nostra società. I Nerd erano quelli nati nell’America degli anni ‘70 in pieno exploit tecnologico. Nerd erano quelli che si rinchiudevano in casa, i “losers”, che per forza di cose non possono essere accostati ai nerd odierni. Oggi siamo altra roba, e benché i nerd di una volta ancora esistano, i più sono qualcosa di diverso che, sociologicamente, non è stato ancora analizzato. Qualche tempo fa ho definito i nerd di oggi dei “post nerd”, e più ci penso, più sono convinto che sia il termine più giusto. “Post nerd”, che come qualunque altra corrente “post”, si rifanno ad un tempo passato, imitandolo e ricostruendolo secondo le necessità della realtà che li circonda. Dovessi creare una sorta di “guida” per i nerd, quali sarebbero i tuoi primi 5 comandamenti? Penso che ognuno abbia il diritto di essere nerd come gli pare, proprio in virtù della scarsezza di un confine in quella che oggi noi chiamiamo “nerd culture”. Se dovessi consigliare dei principi di massima direi: 1- ok la tua passione, ma informati su quello che ti circonda; 2 – impara l’educazione su internet, che essere nerd non significa avere sempre ragione; 3 – non comprare roba inutile, quei Funko Pop non varranno mai nulla; 4 – non presentarti mai ad una fiera col cartello “free hugs”; 5 – ovviamente leggi Stay Nerd. Dylan Dog è un personaggio dei fumetti creato da Tiziano Sclavi. La serie ha raggiunto presto un successo tale da renderlo uno dei fumetti italiani più venduti, oggetto di numerose ristampe e considerato un cult del fumetto italiano.


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L’attore Martin Freeman sarà anche ospite del Lucca Film Festival - Europa Cinema 2018, che si terrà dall’ 8 al 15 aprile. In basso, Raffaele Giasi, direttore di StayNerd.

Aprile è un mese importante per quanto riguarda le fiere del fumetto con Romics e Comicoon. Considerando anche Lucca, quanto siamo distanti dalle altre grandi kermesse mondiali? Riformulerei: “non considerando Lucca, quanto siamo distanti dalle altre grandi kermesse?”. Direi che c’è un abisso tra quello che offre il panorama fieristico italiano e quella che è l’offerta anche solo europea. Le fiere italiane tendono sempre più spesso a diventare delle immense mostre mercato, in cui si richiamano autori, e più spesso webstar, con lo scopo di portare pubblico. Non è sbagliato, ma il risultato è che spesso manca un progetto, un piano che non appiattisca l’evento al livello di qualunque altra fiera di paese. Lucca è, ovviamente, altra storia. Per fortuna realtà come Napoli o Catania si muovono abbastanza bene in questo senso, cercando di proporre la loro personale visione fieristica.

Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno (130.000 visitatori), COMICON torna alla Mostra d’Oltremare dal 28 aprile al primo maggio per festeggiare i vent’anni del Salone Internazionale del Fumetto. Vivete nell’ambiente romano e siete immersi nel contesto della Capitale. Romics, per la città, cosa significa? Romics è sicuramente un momento importante dell’anno fieristico per tutti, e a Roma è una kermesse storica, seguita e apprezzata. Può piacere come non piacere, ma a mio giudizio non è un appuntamento a cui si può mancare. La presenza di Martin Freeman può contribuire a dare un rinnovato slancio alla kermesse? Questo dipende dal motivo per cui Martin Freeman sarà presente in fiera. Resto convinto che portare una celebrità per staccare biglietti, senza preoccuparsi di costruire adeguatamente tutto il resto, lasci un po’ il tempo che trova. Infine, secondo te “nerd” is the new “cool”? No, ma la rivoluzione sta nel fatto che “nerd can be cool”, una cosa che anche solo 10 anni fa sarebbe stata considerata un’eresia. www.staynerd.com | 97 |

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UN POKER CON UNA SOLA REGINA Jessica Chastain è la magnetica protagonista di Molly’s Game, l’esordio alla regia per il cinema del grande sceneggiatore Aaron Sorkin

C’è un potentissimo magnete a calamitare lo anche senza mettere mano alla regia, di rendere persguardo dello spettatore di Molly’s Game. E non è sonali i progetti su cui lavora attraverso la parola, la il poker, non sono le carte coperte e scoperte del scrittura, il ritmo. Texas hold’em. È la sua protagonista Jessica Chastain E dopo aver scavato nei meandri della comunicazioche assieme al suo carisma d’interprete mette in gioco ne pubblica, nei dietro le quinte di politica e potere, anche il suo incredibile fascino esaltato dagli abiti di Supartendo dalla tv e dal giornalismo per arrivare alla san Lyall e dal trucco di Sarah Craig. Capelli rossi, occhi Casa bianca o nell’antro di Zuckerberg, Sorkin sceglie chiari e vibranti e corpo in mostra: Chastain interpreta il poker come anti-camera del potere, come luogo la vera storia di Molly Bloom, ex-campionessa di sci che privilegiato per scovarne i meccanismi: con la sua dopo un infortunio che le stronca la carriera sfrutta la Molly come Cicerone, che in prima persona racconta sua bellezza e intelligenza organizzando partite di poker le partite e le strategie e le lega ai rapporti di influenad alto livello. Ma la fortuna ci metterà poco a girare nel za con le persone che da lei giocano - divi, avvocati, verso sbagliato. imprenditori: gente in grado di Tratto dal libro di memorie della far girare 2 milioni di dollari a Basato su una storia intrigante vera Bloom, Molly’s Game infatti partita - per diventare qualcue sulle performance di Jessica si apre alla vigilia del processo che no, per arrivare ai vertici della Chastain e Idris Elba, Molly’s Game vede Molly imputata nientemeno società con una via più semplice che per mafia e da lì tra flashback dell’impegno sportivo o dello segna il debutto alla regia dello e racconto si svela il mondo che ha studio legale che sognava da scrittore-direttore Aaron Sorkin conosciuto e quello che andrà ad giovane adulta. E come sempre affrontare. A dirigere la diva uno dei a Sorkin interessano i dietro più grandi - forse il più grande - sceneggiatore vivente, le quinte, i luoghi defilati da cui agire in profondità Aaron Sorkin che dopo aver scritto pietre miliari della e in silenzio e da dove è possibile vedere i fatti che tv (The West Wing su tutti, ma anche il poco conosciuto contano formarsi e accadere: come Molly, anche l’auStudio 60 on the Sunset Strip) e grandi film sulla cotore del film segue un metodo di osservazione e poi municazione, da The Social Network di David Fincher lo trasfigura in dialoghi serratissimi e messinscena a Steve Jobs di Danny Boyle (ma anche un grande legal verbale del potere. thriller come Codice d’onore), approda alla regia per la A rendere in un certo senso originale Molly’s Game prima volta. Una sfida interessante perché Sorkin è uno è la sua prospettiva: non si guarda al poker giocato dei rari sceneggiatori hollywoodiani capaci di dirigere come elemento di suspense come nella lunga tradi| 99 |


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una voce fuori campo, che legge interi passi del zione hollywoodiana da Cincinnati Kid a La stanlibro accompagnando il montaggio, per riprendersi gata, da Lo spaccone (che parlava anche, se non nel modo forse più facile il potere della parola, sepsoprattutto di biliardo) a Regalo di Natale passanpure con un uso della retorica molto meno illumido per Il giocatore con Matt Damon, ma all’organante che altrove. nizzazione del poker. Molly non tocca una carta A rendere in ogni caso Molly’s Game un film intema segna indirizzi, cifre e giocate, annota nomi e ressante e meritevole di attenzione è la calamita di numeri, seleziona professionisti per dare le carte cui sopra: Jessica Chastain conferma il suo status e servire al tavolo. In cambio soldi e importanza. di diva, catturando l’attenzione dello spettatore Mettendosi dall’altro lato della barricata rispetto con la voce, lo sguardo, il fisico, la presenza sullo al classico poker movie, Molly’s Game si pone in schermo e la forza del personaggio e dà forza a modo onesto rispetto allo spettatore, ammette di una Molly Bloom di forza e tenacia incredibili, un non conoscere la materia come all’inizio non la vero trattato di forza femconosce nemmeno la protagominile, di sfida a un mondo nista, lo spiega, lo fa scoprire e “Mi ha coinvolto la vita reale di Molly, degli uomini da cui trarre con esso i suoi segreti e le sue che per un incidente fu costretta ogni possibile vantaggio, possibilità. È anche però il suo anche pagando ogni possibile limite principale: Sorkin riesce a rinunciare alle sue aspirazioni debito. Un ruolo in qualche con difficoltà a creare la tensione di sciatrice, si trasferì a Hollywood e modo simile a quello che ha con le immagini e con gli eventi iniziò a organizzare partite illegali” interpretato lo scorso anno oltre alle parole e ai dialoghi e il Aaron Sorkin, regista in Miss Sloane, legal-thriller paradosso è che Molly’s Game è di stampo politico diretto molto meno diretto, “filmico” dei da John Madden e anche quello legato allo stile di film di cui è solo sceneggiatore, come se si trovasSorkin, seppure solo come nume tutelare (più bello se in difficoltà a dare vita anche alle immagini, a e “sorkiniano” di questo). Una regina solitaria, ma costruire una narrazione visiva. Tanto da adottare che vale per quattro: vedere la sequenza sulla pista di pattinaggio per credere. Per il suo esordio alla regia Aaron Sorkin ha scelto Jessica Chastain, Idris Elba, Kevin Costner e Michael Cera

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L’AUTORE: EMANUELE RAUCO Critico e giornalista cinematografico multimediale, attivo dal 2006 sul web per poi passare alla carta stampata, alla radio, alla tv e al video su YouTube. Scrive per La rivista del Cinematografo, Il mucchio selvaggio, Il sussidiario e collabora con varie testate. Selezionatore dal 2016 per la Mostra del Cinema di Venezia e curatore dei festival di Catania e Formia, ha una passione per l’uso critico dei social network e la convinzione che possano generare contenuti e non solo rumore.

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WESTWORLD RIAPRE I CANCELLI Dal 22 aprile va in onda la seconda stagione della serie di HBO acclamata da pubblico e critica: temi e personaggi del parco giochi futuristico più famoso della tv, dove tra reale e irreale non ci sono più confini e gli androidi sono molto più umani dei loro creatori

È stata probabilmente la serie tv rivelazione del maniera spontanea, ad avere memoria di avvenimenti 2017, un gioiellino dell’intrattenimento targato passati che gli sono accaduti e cominciano a sviluppaHBO: parliamo di “Westworld – Dove tutto è re quella che a tutti gli effetti sembra essere una presa concesso”, ideata da Jonathan Nolan e Lisa Joy. di coscienza di sé. Inutile dire che tutto ciò porterà Basata sull’omonimo film del 1973 (distribuito in Italia allo scontro tra creato e creatore, tra essere artificiale con il titolo “Il mondo dei robot”), la serie, ambientata ed essere vivente, rendendo il confine tra questi due nel futuro, racconta di un avveniristico parco a tema, mondi sottile e labile. dove ricchi annoiati (e desiderosi di sfogare in qualche Descritta come “un’oscura odissea sull’alba della modo le loro più perverse fantasie) vanno a passare coscienza artificiale e sul futuro del peccato”, “Wedel tempo divertendosi con androidi dalle perfette stworld” ha da subito appassionato milioni di spettatosembianze e caratteristiche umane. Un parco giochi ri in tutto il mondo e adesso è pronta a tornare con la che, come suggerisce il titolo, è seconda stagione, in onda dal 22 stato costruito a tema Far West, aprile. Il perché di questo succes“Siamo davvero coinvolti dalla storia con pistoleri, contadini, saloon e so è presto detto: una sceneggiache stiamo raccontando e dal mondo cow boy. tura che affronta con anatomica Un luogo dove tutto è concesso, precisione l’animo e la mente che stiamo creando. dei personaggi, che evolvono persino uccidere e stuprare, visto Il concetto di intravedere nuovi mondi che le vittime di questi sadici mano a mano in ogni puntata nella serie è molto eccitante” giochi sono dei robot che a fine con trasformazioni psicologiche Jonathan Nolan, Showrunner della serie giornata verranno ricostruiti e coinvolgenti. A questa si aggiunresettati, pronti a ricominciare a ge una tematica che, nonostante sia spesso ricorrente nel cinema, può ancora offrire “vivere” la mattina seguente come se nulla fosse loro successo, inconsapevoli della finzione del mondo a spunti interessanti: quel futuro distopico dove l’ingeloro circostante. gno dell’uomo si è spinto troppo in là, arrivando ad Ma è proprio qui che il meccanismo a prima vista perarrogarsi diritti impensabili e fuori dalla sua portata, fetto messo a punto dai creatori del parco si inceppa: con conseguenze catastrofiche e riflessioni filosofiche nonostante i comandi impostati dai programmatori, sul confine tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, fino alcuni di questi esseri artificiali iniziano a ricordare in a mettere in discussione il concetto stesso di “umano”. Ovviamente, a impreziosire il tutto è un cast ecceDescritta come “un’oscura odissea sull’alba della coscienza zionale, composto da pochi nomi noti ma non per artificiale e sul futuro del peccato”, la serie racconta la storia di questo meno capaci di donare una mirabile profondità un avveniristico parco a tema chiamato Westworld. | 103 |


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Lo show con protagonista Evan Rachel Wood ritornerà il 22 aprile sugli schermi televisivi per proseguire la storia del parco in cui i visitatori possono vivere delle incredibili avventure grazie a elaborate e realistiche scenografie e robot forse fin troppo umani.

ai personaggi che interpretano: a cominciare da Evan Rachel Wood, la Dolores della serie, una dei più vecchi residenti del parco e tra quelle che per prima inizierà a porsi domande sulla propria esistenza. A lei sono legati altri personaggi come Teddy, interpretato da James Marsden, un residente pistolero che vuole riprendere la sua relazione con Dolores, e William, un ospite del parco, un giovane gentile riluttante a tutte le atrocità lì commesse che incontrerà la ragazza e deciderà di aiutarla. A lui fa da controcanto l’Uomo in Nero, un glaciale Ed Harris, ospite abitudinario dell’attrazione che non pone invece limiti ai propri desideri. Jeffrey Wright dà invece il volto a Bernard Lowe, direttore della Divisione Programmazione di Westworld e creatore di persone artificiali, fulcro di uno dei twist più riusciti di tutta la serie. A lui fa capo il dott. Robert Ford, un granitico Anthony Hopkins, colui che ha fondato il parco e che ora riveste il ruolo di direttore creativo, oltre a essere il personaggio dalle intenzioni più criptiche e oscure. Tra i residenti, spicca anche il personaggio di Maeve, interpretata da Thandie Newton, una prostituta da saloon che sentirà con maggior forza nascere in lei un dissidio interno, il desiderio di conoscere la verità e di capire qual è il suo ruolo in tutta questa storia. Durante l’ultimo Super Bowl è andato in onda il primo spot della nuova stagione: in esso erano disseminati indizi che suggerivano altri mondi dove la serie verrà ambientata, a cominciare dal Samurai World e il Viching World. I fan sono letteralmente impazziti e hanno iniziato a decifrare ogni frame dello spot, cercando anticipazioni a ciò che li attendeva dal 22 aprile. In questo modo è stato scoperto un codice a barre che in realtà, tradotto in codice binario, riportava l’indirizzo di un sito, delosdestinations.com. Si tratta di un (finto) sito vetrina di Delos Destinations, l’organizzazione che nella serie gestisce i parchi divertimento dei robot. Il sito ha fatto la gioia di tutti gli appassionati: infatti è disseminato di anticipazioni sulle future stagioni, lasciando intendere quindi che dopo la seconda ne verranno altre e, con loro, nuovi mondi dove le vicende verranno ambientate. Nel frattempo, però, non dimentichiamoci che il 22 aprile si avvicina, e i cancelli di Westworld verranno aperti di nuovo: prepariamoci dunque a ritornare nel parco. Lucia Mancini | 104 |

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3/4/5 APRILE 2018 ROMA

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BOB DYLAN AND HIS BAND AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA STAGIONI DELLE ARTI

auditorium.com

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| SULLO SCAFFALE

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LEGGI. RILEGGI. RICOMINCIA Vivere ogni stagione come un nuovo inizio: lo facciamo sfogliando pagine fresche di stampa

La primavera porta e toglie. Per molti è sinonimo di allergie, e torpore da antistaminici, per altri di leggerezza, con l’agognato addio a cappotti e maglioni. Il nostro consiglio, per ingannare questo tempo di transizione e godersi anche il “dolce dormire”, è di dare fondo a tutto il cioccolato rimasto in casa prima che la prova costume avanzi e scegliere. Saggio o romanzo? IL CORANO. MESSAGGIO D’AMORE, MESSAGGIO DI ODIO Di Hamed Abdel-Samad. Garzanti, 12 aprile 2018. 240 pagine. “Oggi il mondo islamico sembra affrontare una doppia tendenza: da un lato nelle sue manifestazioni più estremistiche lo vediamo opporsi al nemico esterno per antonomasia, l’Occidente, dall’altro lato assistiamo a un confronto tutto interno all’Islam che provoca scontri e conflitti sul diverso modo di interpreta-

re gli insegnamenti del Profeta. Hamed Abdel-Samad, storico di origini egiziane e figlio di un Imam, afferma che questi opposti conflitti sono riconducibili a un’unica radice comune: il Corano. In questo testo risiedono infatti contemporaneamente messaggi di tolleranza e compassione ma anche di estrema violenza, ed è dalla consapevolezza di questa contraddizione che Abdel-Samad accompagna il lettore in una originale lettura critica del testo, commentando i passi più importanti e sottolineando le ragioni storiche delle diverse interpretazioni.” Hamed Abdel-Samad è uno storico e politologo, impegnato nel settore di Storia e Cultura Ebraica dell’Università di Monaco, che con Garzanti ha già pubblicato nel 2017 il suo primo libro, Fascismo Islamico. Un lavoro senz’altro attuale e di interesse contemporaneo, “Il Corano. Messaggio d’amore, messaggio di odio”, punta a far conoscere il Corano nei suoi punti più bui e nelle sue molteplici interpretazioni .

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UCCIDETE IL CAMALEONTE Di Carlo F. De Filippis. Mondadori, 17 aprile 2018. 372 pagine.

UN BOSCO DI PECORE E ACCIAIO Di Natsu Miyashita. Mondadori, 10 aprile 2018. 216 pagine. “Una palestra vuota, un grande pianoforte aperto e le dita di un uomo che toccano i tasti facendone uscire una melodia dolce, una melodia che è un fremito di rami e uno stormire di fronde, un odore di bosco sul far della sera. Tamura ha diciassette anni e in piedi, solo, nella palestra deserta, ascolta rapito quei suoni. È una folgorazione. L’uomo non è un pianista, ma un accordatore. È l’inizio di una passione, e di un’ossessione. Tamura frequenta la scuola per accordatori e inizia a lavorare sodo: studia materie difficilissime e dedica ogni momento libero alla ricerca di quel suono magico che aveva udito un giorno nella palestra della scuola. Un suono familiare che però gli sfuggirà a lungo, non riuscendo egli ad accordare legno e corde nel modo esatto. Perché per saper accordare la musica è necessario avere un talento e quel talento è qualcosa di similissimo all’amore.” Un romanzo giapponese elegante e sentimentale. Una boccata d’aria fresca e un tuffo nella meraviglia fanciullesca, insieme all’armonia di una musica capace di evocare ricordi. Natsu Miyashita debutta nel 2004 con “Shizuka na ame”, nel tempo l’autrice riceverà moltissimi riconoscimenti per le sue opere.

“In greco il suo nome significa Leone di terra, noi moderni lo chiamiamo camaleonte. È un rettile, piuttosto lento, capace di attendere la preda in totale immobilità per delle ore. Non è un animale sociale, vive per i fatti suoi, disdegna i propri simili con i quali spesso ingaggia lotte mortali.” …Camaleonte è il soprannome del killer che tiene sotto scacco la città durante una torrida estate. Ama spiazzare i suoi inseguitori, li avvicina camuffato tra la folla, si prende gioco di loro, alle vittime lascia in dono un anello nuziale: perché lo fa? E come le seleziona? Celebra un rito? Un rito molto singolare in cui a ogni matrimonio segue un funerale. Ha ucciso nove donne e non si fermerà. Il questore, detto Il Doge, vuole in campo il migliore dei suoi, l’unico che ha già catturato un serial killer: Salvatore Vivacqua. Sulle prime ricerche arrancano. Il mostro continua a uccidere, gli investigatori non azzeccano una mossa e sfiorano l’esasperazione quando finalmente il fiuto di Vivacqua porta a un insospettabile. I giochi sembrano fatti ma… qualcosa ancora non torna. Il commissario chiede due ore. Le ultime, per dimostrare che talvolta la verità è la peggiore possibile.” Torna il Commissario Totò Vivacqua di De Filippis in questo giallo accattivante, pieno di colpi di scena con descrizioni spietatamente dettagliate che sanno tenere alta la tensione nel lettore. Carlo F. De Filippis esordisce nel 2015 con “Le molliche del commissario”, primo volume della serie che ha come protagonista Salvatore Vivacqua, proseguita nel 2017 con “Il paradosso di Napoleone”. “Uccidete il Camaleonte” è il suo terzo romanzo. Marika Tiberi

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«IL XXI SECOLO O SARÀ ETICO O NON SARÀ » Si è svolta a Milano la tredicesima tappa del roadshow di convegni di Etica delle Professioni. Una nuova tavola rotonda per guardare al futuro delle professioni con importanti ospiti e relatori

Conservazione o liberismo? Tradizione o modernità? Nazionalità o europeismo? Sono quesiti importanti, che costituiscono una grande sfida per tutti noi. I giovani si trovano in un momento storico di grande delicatezza nel quale normative, istanze e mozioni si sovrappongono in modo confuso. Inoltre, il volto dei codici deontologici continua a cambiare alla luce della normativa europea con nuovi principi che si aggiungono a quelli tradizionali. Riflettere su questi mutamenti è necessario e doveroso ed è per questo che l’appuntamento con Etica delle Professioni si rinnova anche quest’anno, inaugurato dalla partenza nella prestigiosa location di Palazzo delle Stelline a Milano mercoledì 28 marzo con “Il futuro delle professioni: la sfida di modernizzazione nella prospettiva etica e deontologica”. Si è trattato di un evento rivolto a tutti gli ordini con particolare riferimento ad avvocati e commercialisti ed esperti contabili, per cui sono stati riconosciuti crediti formativi professionali. La tappa numero tredici del roadshow, che ha toccato negli anni passati anche le città di Roma e Napoli, è stata un momento di incontro che ha visto porre l’attenzione, ancora una volta, sul delicato rapporto che intercorre tra mondo del lavoro e deontologia. In quest’occasione, la riflessione portata avanti è stata incentrata sul processo di modernizzazione che sta coinvolgendo il sistema degli ordini professionali, per capire insieme in quale direzione sia meglio spingere

le professioni per farle marciare al passo coi tempi. Durante il convegno si sono alternati ai microfoni, moderati dal Vicedirettore del Tg3 Giuliano Giubilei, professionisti ed esperti del settore: dopo i saluti istituzionali dell’Ass. Cristina Tajani (Assessore a Politiche del lavoro, Attività produttive e Risorse umane del Comune di Milano), sono intervenuti l’Avv. Enrico Moscoloni (Vice Presidente Ordine degli Avvocati di Milano), la Dott.ssa Marcella Caradonna (Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano), il Dott. Roberto Carlo Rossi (Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano), l’Arch. Paolo Mazzoleni (Presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano), la Dott.ssa Silvia Pavone (Senior Partner Marketude), il Dott. Nicola Di Molfetta (Direttore Legalcommunity.it e rivista MAG), il Dott. Federico Raviglione (Neuropsichiatra infantile) e l’Avv. Valeria Ruoppolo (Avvocato civilista e ideatrice del Convegno). “Il futuro delle professioni: la sfida di modernizzazione nella prospettiva etica e deontologica” è stato organizzato da La6 Group, con il Patrocinio dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano, la partnership di Legalcommunity e Marketude e la sponsorship di ALD Automotive e ASG – Automotive Service Group. www.eticadelleprofessioni.it Margherita Pituano | 110 |


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NON CHIAMATELE (SOLO) SCARPE C’è un nuovo monomarca che sta conquistando il mercato delle ballerine e la giovane clientela femminile con colori, tessuti e fantasie che sembravano non appartenere a questa particolare calzatura. In ufficio, all’università, per lavoro o nel tempo libero, perfette sia di giorno che di sera. In una parola: Ballerette.

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È romana l’anima di Ballerette. Il marchio nasce nella Capitale nel 2015 dopo anni di idee e progetti delle due fondatrici. Un prodotto nato da donne e pensato per le donne: il sogno è quello di espandersi in tutto il mondo, portando negli store del pianeta un prodotto che faccia dell’artigianalità e del Made in Italy i suoi due punti di forza. E che possa conquistare la clientela femminile con l’originalità delle sue scarpe. Proprio “originalità” è la parola chiave di Ballerette: riuscire a distinguersi facendolo notare agli altri, quasi un invito ad ostentare il proprio stile. Soddisfare le esigenze delle donne è il principale obiettivo del brand.

Da Roma in pochi anni il marchio Ballerette si è esteso nelle principali città italiane. La Capitale è stata la culla del brand che, poi, ha conquistato città come Venezia, Firenze e Milano. Ballerette vuole farlo rendendosi adatta ad ogni tipo di evenienza, occasione o appuntamento. Pensate sia per il giorno che per la sera, queste scarpe sono realizzate in oltre 300 modelli diversi. Dopo il successo ottenuto con le aperture a Roma e Milano, una boutique di ballerine molto speciali ha esordito in pieno centro a Firenze.

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Il brand creato nel 2015 da Carlotta Fabrini (direttrice creativa) e Stefania Mittiga (direttrice operativa) si distribuisce in tutto il mondo attraverso l’e-commerce, tramite il quale è già venduto in 30 nazioni tra America, Australia ed Europa, e offre free shipping in Italia ed Europa.

Il tutto per donne che amano curare il proprio stile, giocando con colori e materiali, mixando accessori come perle e nastri. Altra peculiarità di Ballerette è il loro inconfondibile packaging: ogni modello infatti esce dal negozio in deliziosi ed eleganti cofanetti trasparenti. Da Roma in pochi anni il marchio Ballerette si è esteso nelle principali città italiane. La Capitale è stata la culla del brand che, poi, ha conquistato città come Venezia, Firenze e Milano. “Dopo tre anni dall’apertura delle nostre prime boutique a Roma nel marzo 2015, abbiamo deciso di non fermarci”, ha detto Stefania Mittiga, Direttore operations di Ballerette. “Il 2017 ha conosciuto le aperture di Milano ad aprile e di Firenze a maggio. Il 2018 è iniziato alla grande con l’apertura a Venezia in Strada Nova, una delle vie più frequentate di Cannaregio”. Particolarmente attivo l’e-store del brand che ha venduto in più di 30 nazioni fra Stati Uniti, Australia ed Europa. Grande successo ha riscosso l’ultima collezione Autunno Inverno 2017/2018. Una linea che si è ispirata alle passerelle delle capitali della moda internazionale, rimanendo fedele alla qualità made in Italy declinata in una varietà di tessuti, colori e accessori particolari e per tutti i gusti. Anzi, forse è meglio dire, per tutti i piedi. Per la nuova stagione primavera/estate sono pronti a conquistare il mercato altri 100 diversi modelli, che andranno ad affiancare la collezione continuativa.

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NELLE TERRE DELLA CONTESSA Torna dal 19 al 22 aprile l’appuntamento con il Gran Premio “Terre di Canossa”, la celebre gara d’auto storiche che quest’anno giunge all’ottava edizione

Come da tradizione l’ottava edizione del GP Immersa in uno scenario che abbraccia le più si aprirà con la cena stellata Michelin, anche affascinanti zone dell’Emilia, della Toscana e della quest’anno firmata dallo chef Massimo Spigaroli e Liguria si svela anche quest’anno una delle più servita presso il Palazzo dei Congressi. importanti gare d’auto d’epoca, il Terre di Canossa La gara entrerà nel vivo dalla mattina del 20 aprile International Classic Car Challenge. Una competicon un primo gruppo di prove nella pista di Varano zione recente, nata nel 2011 in occasione del nono de’ Melegari. Lo straordinario viaggio continuerà centenario dell’incoronazione di Matilde di Canosattraverso il panoramico Passo di Cento Croci per sa, Regina d’Italia nell’undicesimo secolo. L’evento arrivare nelle rinomate Cinque Terre e giungere ha acquisito sin da subito rilevanza sia nazionale, per pranzo nelle zone marine di Lerici e Portoveessendo stato riconosciuto dalla Aci CSAI (Comnere. Il pomeriggio i piloti riprenderanno il via missione Sportiva Automobilistica Italiana) come verso Bocca di Magra (Ameglia). La terza giornata, una delle più importanti manifestazioni di auto quella di sabato, vedrà storiche in Italia e all’estero, come scenario le più con un’altissima presenza di L’ottava edizione del GP si aprirà belle città d’arte della partecipanti stranieri, oltre con la cena stellata Michelin, Toscana: Lucca, Pisa il 50%. La celebre tre giorni firmata dallo chef Massimo Spigaroli e Pietrasanta, per poi di “regolarità” si articola in ripartire la mattina più di 60 prove a cronomee servita presso il Palazzo dei Congressi del 22 dal pontile di tro e 6 prove di media; vista di Salsomaggiore Terme Forte dei Marmi per la la partecipazione di auto tappa finale. Passando meno recenti e difficilmente lungo le Alpi Apuane e lungo il valico dell’Appenmanovrabili in questa competizione non sono prenino Tosco-Emiliano giungeranno alla conclusione visti percorsi di abilità: le auto che concorreranno dello storico viaggio sui Ponti di Calatrava. Qui sono tutte costruite tra il 1919 e il 1976. ci saranno le premiazioni che, come nelle passate L’incontro per la partenza è programmato, neanedizioni, saranno suddivise in 5 categorie: “Coppa che a dirlo, in Emilia, nella “terra dei motori”, con delle Dame”, “Auto Moderne”, “Classifica Scuderie”, esattezza a Salsomaggiore Terme. “Pre-War Cup” - una classifica speciale dedicata alle L’incontro per la partenza di questa edizione è programauto anteguerra - e la “Classifica Assoluta” che ha mato, neanche a dirlo, in Emilia, nella “terra dei motori”, con visto trionfare nelle ultime 5 edizioni la coppia Veesattezza a Salsomaggiore Terme.

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sco-Guerini (vincitori anche del Gran Premio Nuvolari) alla guida di una delle auto più ricercate dai collezionisti: una Fiat 508 S Balilla Sport del 1934. Una vettura nata giusto in tempo per partecipare alla prima (e unica) gara “Coppa d’Oro del Littorio”, che vinse, attribuendosi per questo il nome “Coppa d’Oro”. Il Gran Premio Terre di Canossa sfoggia dunque una miscela perfetta di splendide auto, competizione e turismo, il tutto in una cornice di ricchezza storica che raccoglie in un unico scenario l’itinerario percorso lungo gli oltre 600 chilometri di gara. Una sorta di “omaggio” alla Contessa Matilde di Canossa che, nel XII secolo, vedeva i possedimenti dello stato feudale estendersi da Brescia a Viterbo, com-

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prendendo città importanti come Cremona, Mantova, Ferrara, Parma, Reggio Emilia, Modena, La Spezia, Pisa, Lucca, Firenze, Arezzo, Siena, Grosseto e Perugia. Le proprietà della Contessa erano protette da un poderoso sistema, fortificato dalla famiglia degli Attonidi, da cui Matilde discendeva, e i castelli che rafforzarono le difese tra il fiume Taro e Reno divennero presto simbolo di autorità. Sull’Appennino reggiano è molto visibile come le linee difensive si svilupparono su differenti quote altimetriche: Canossa, ad esempio, era su una linea di difesa intermedia mentre Bianello, affacciandosi direttamente sulla pianura, affrontava per prima il


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nemico proveniente dal nord. La bellezza storica e naturalistica del paesaggio e la volontà di preservare questi beni ha spinto l’organizzazione della gara a un primato che si ripete per il terzo anno consecutivo: Terre di Canossa International Classic Car Challenge è infatti la prima gara di auto storiche a “Emissioni Zero” che ha come obiettivo la tutela delle aree coinvolte nel percorso di gara svolto dai 111 equipaggi. Luigi Orlandini - presidente dell’associazione Scuderia Tricolore, che organizza e gestisce il GP – spiega così le ragioni di questa scelta: «Le auto storiche sono un

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patrimonio da preservare così come lo è il nostro meraviglioso pianeta. Se pure le emissioni complessive di tutte le auto storiche sono del tutto irrilevanti a livello planetario rispetto a quelle derivanti da trasporti, energia, industria e allevamento, ci sembra giusto e doveroso fare la nostra parte per l’ambiente in cui viviamo: i nostri equipaggi hanno potuto così lasciare la traccia delle proprie ruote sulle belle strade d’Italia, senza rilasciare emissioni dannose per il clima». L’interessante progetto a cui aderisce Terre di Canossa si chiama CarbonZero - concepito e sviluppato da Studio Alfa - e consente un’elaborazione delle emissioni legate all’iniziativa e propone

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soluzioni immediate di carbon management. Due sono gli interventi specifici che conferiscono un valore aggiunto a questa gara di appassionati e collezionisti: il primo è diretto e riguarda una selezione preventiva di fornitori al fine di ottenere una riduzione dell’impatto ambientale lungo tutta la filiera; il secondo intervento è indiretto e presume la piantumazioni di alberi in aree selezionate al fine di compensare le emissioni di anidride carbonica. www.granpremioterredicanossa.it Stefano Valentini

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MUSCOLOSO È BELLO, MA GREEN È MEGLIO Massimo Brunaccioni è un bodybuilder e personal trainer che ha fatto dell’alimentazione vegana una scelta di vita, anche se spesso è ad allenarsi in palestra per importanti competizioni mondiali. Ma è possibile coniugare l’attività sportiva con una dieta priva di proteine animali? Ne abbiamo parlato proprio con lui

ritiene sufficiente e ottimale anche per uno sportivo “Non puoi fare sport ad alti livelli se non mangi come lui. Lo abbiamo contattato per farci raccontare proteine animali”: questa è più o meno l’affercom’è iniziato e come sta proseguendo questo suo mazione che gira in ogni ambiente sportivo, percorso professionale e di vita. dove gli atleti professionisti seguono allenamenti rigorosi affiancati da diete bilanciate e ultra proteiche. Massimo, da quanto tempo pratichi sport? QuaMai come negli ultimi anni, con una maggiore conli sono i tuoi successi in ambito sportivo? sapevolezza e diffusione di conoscenza, le tendenze Pratico sport da quando avevo sei anni. Ho iniziato alimentari sono state al centro di dibattiti e prese con il calcio che ho praticato di posizioni anche piuttosto fino alla età di 19 anni arrivanestreme: da una parte gli onni“L’alimentazione vegana va a do a giocare fino in serie D. vori più convinti (che sfociano scardinare delle certezze insite Poi ebbi una piccola parentein visioni quasi da carnivori), negli sportivi ovvero che la carne si come atleta centometrista dall’altra i vegani più rigidi. è necessaria per fare sport. ” con buoni risultati a livello Mentre questi due poli regionale. Da qualche anno ho continuano a scontrarsi, c’è Massimo Brunaccioni, bodybuilder e personal trainer deciso di dedicarmi totalmente chi porta avanti una piccola al bodybuilding e all’allenamento in palestra. rivoluzione che mira a sovvertire quelle che fino ad In questi 3 anni di agonismo ho fatto un 2° e 3° posto adesso sembravano certezze granitiche, come apai campionati italiani NBFI (Natural Bodybuilding punto quella del legame tra sport e proteine animali: & Fitness Italia) rispettivamente negli anni 2015 e è il caso di Massimo Brunaccioni, bodybuilder pro2016, un 2° posto ai mondiali WNBF di Los Angeles fessionista, personal trainer e Vegan Coach, creatore nel Novembre del 2016 e un 1° posto alla gara INBF del primo team di bodybuilder vegan agonisti. Natural Usa ad Aprile sempre negli USA a Rochester Accanto ai risultati ottenuti nelle competizioni più (NY). importanti, Massimo si impegna nel comunicare, tramite la propria pagina Facebook, i vantaggi della Massimo Brunaccioni ad inizio 2016 ha dato vita al primo dieta alimentare da lui scelta, quella vegana, che team di bodybuilder vegan agonisti, il VEGANMUSCLE TEAM. | 122 |


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Come mai hai deciso di abbracciare una scelta di vita come quella dell’alimentazione vegana? Per etica. Sono sempre stato un amante degli animali fin da piccolo. A un certo punto della mia vita, esattamente 6 anni fa, da un giorno all’altro ho realizzato che non aveva nessun senso logico amare gli animali e poi mangiarseli senza farsi problemi. La scintilla per il cambiamento si è accesa grazie all’arrivo di un cucciolo di cane. Dal primo giorno che arrivò Luce (è il nome del mio Golden Retriever) cominciai a vedere i suoi occhi in tutti quelli degli animali che mi mangiavo senza pensarci. Da qual giorno smisi di mangiare carne e nel giro di qualche mese tolsi dalla mia alimentazione tutti i derivati animali. L’attività sportiva è da sempre associata a un regime alimentare ricco di proteine, specie di origine animale. Come riesci a coniugare la tua intensa attività di atleta con una dieta come la tua? Quello delle proteine animali necessarie per fare sport è un mito che appartiene alla preistoria della nutrizione. Non è così. Sempre più atleti in tutto il mondo e di tutte le discipline stanno avendo grandissimi risultati cibandosi solo di alimenti vegetali. Inoltre anche le più importanti organizzazioni mondiali che si occupano di nutrizione (la “Academy of Nutrition and Dietetics” su tutte) hanno dichiarato, basandosi su evidenze scientifiche, che una alimentazione totalmente vegetale opportunamente bilanciata è ottimale per ogni stadio del ciclo vitale e anche per gli atleti. Se si segue una dieta corretta e si rispettano i propri fabbisogni calorici non esiste il rischio di carenza proteica derivata da una alimentazione vegana. Il mondo vegetale è pieno di alimenti proteici come cereali, legumi, preparati a base di soia e glutine, frutta secca ecc… se si fanno le cose fatte bene l’alimentazione vegana è efficace al pari di tutti gli altri regimi alimentari. | 124 |


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Per mettere su muscoli rinunciando alla carne e ai suoi derivati, molti pensano sia necessario qualche tipo di “aiuto”, come integratori, anabolizzanti, stimolanti... Tu cosa pensi a questo riguardo? Gli integratori sono una cosa, gli anabolizzanti un’altra. Gli anabolizzanti sono doping. Io gareggio solo per federazioni Natural in cui ogni atleta è sottoposto a esame antidoping prima di ogni gara e a sorpresa durante l’anno quindi mi dispiace per i mal pensanti ma non è il mio caso. Per quanto riguarda gli integratori, invece, ogni sportivo onnivoro del mondo ha il suo piano di integrazione. La maggior parte degli integratori sul mercato non sono vegani per la presenza al loro interno di derivati animali. Se tutti gli sportivi del mondo integrano va bene e se lo fa un atleta vegano con prodotti di qualità e naturali non va bene? Vi posso assicurare che i miei amici e colleghi bodybuilder non vegani integrano molto più di me.

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così”. L’alimentazione vegana va a scardinare delle certezze insite in molte persone e soprattutto negli sportivi e cioè che la carne è necessaria per mettere muscolo e fare sport. Mi capita spesso di confrontarmi con “addetti ai lavori” (trainer, istruttori, preparatori) e ancora molto spesso mi viene chiesto da dove prendo le proteine. Questo non è altro che un chiaro segnale di ignoranza (nel senso buono del termine, cioè che ”non sanno”) che pervade l’ambiente sportivo. Le cose però, anche se lentamente, stanno cambiando. Molti atleti anche di alto livello mi scrivono per avere consigli su come limitare o eliminare i derivati animali dalle proprie diete.

La percentuale di chi sceglie uno stile di vita all’insegna del rispetto degli animali, anche in cucina, è in costante aumento. Pensi che si tratti di una vera presa di coscienza o solo di una moda? Fortunatamente solo una minima parte lo fa per moda. La stragrande maggioranza lo fa perché realizza che non ha più nessun senso Quali benefici hai avuto e stai avendo permettere che animali innocenti vengano nella tua vita con il tuo regime alimentorturati e uccisi il più delle volte brutalmente tare? E dal punto di vista di performance (vi consiglio di vedere i video girati da Animal sportive? Equality all’interno degli allevamenti italiani) Anche prima di diventare vegano mangiaper finire nei nostri piatti. Non abbiamo bisovo in modo corretto e quindi non ci sono stati gno di carne per vivere e tutto ciò è profondabenefici eclatanti su di me. Ora mente non etico. Inoltre è ormai però a 6 anni di distanza dal mio risaputo e riconosciuto da tutte le “ Molti atleti anche di alto livello mi passaggio alla dieta vegana mi organizzazioni che si occupano di scrivono per avere consigli su come alleno 5 volte a settimana per 2 prevenzione e salute che l’alimenlimitare o eliminare i derivati animali ore circa, i miei tempi di recutazione a base vegetale è quella pero sono ottimi, la forza è in più salutare. Anche a livello amdalle proprie diete ” costante aumento così come la bientale tutto ciò che concerne la Massimo Brunaccioni, bodybuilder e personal trainer massa muscolare (ho guadagnato produzione di carne e derivati ha 11 kg di muscoli in questi anni), quindi direi che un impatto estremamente negativo tutto procede alla grande! Magari avrei avuto gli stessi risultati anche da non vegano ma la differenCosa c’è nel futuro di Massimo Brunaccioni? za sostanziale e che per raggiungere i miei obiettiTanti nuovi progetti e tante nuove idee. Il più imporvi ed eccellere a livello mondiale con le mie scelte tate è che tra pochi mesi uscirà il mio primo libro di alimentari non contribuisco alla sofferenza e alla ricette vegan per sportivi (e non). Non sarà un semuccisione di milioni e milioni di animali. plice ricettario ma ci sarà anche una vasta sezione in cui spiego le basi della alimentazione vegana e cosa Secondo te perché è così difficile credere che e come mangiare per raggiungere i propri obiettivi. si possa essere degli ottimi sportivi pur non Prosegue inoltre la mia carriera agonistica: mi sto mangiando carne? preparando infatti per i mondiali negli Stati Uniti, a Perché nel mondo dello sport e in particolare nel Los Angeles. bodybuilding vige la regola del “si è sempre fatto Lucia Mancini | 125 |


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È quasi una “rivoluzione copernicana” quella in corso in casa Bavaria e il merito, possiamo dirlo, è anche del Cossutti Yacht Design che ha portato linfa nuova al cantiere tedesco

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UNA VELA UNICA NEL SUO GENERE La C45 è il primo modello del cantiere tedesco Bavaria a presentare tre pacchetti di stile, ciascuno con caratteristiche specifiche per soddisfare ogni possibile esigenza dei clienti

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«Quando abbiamo progettato la Bavaria C45, volevamo creare uno yacht su cui le persone si sarebbero sentite completamente a proprio agio». Da questo principio germoglia l’incredibile nuovo yacht che trova nel suo successo e nella sua unicità lo stupefacente lavoro svolto da Cossutti Yacht Design, uno studio nato nel 2008 che grazie ai propri lavori ha saputo incantare i tedeschi al punto da essere stati contattati, nel 2015, dal cantiere Bavaria Yacht per l’inizio di una collaborazione. Il C45 si presenta con un design esterno dalle linee tradizionali ed è stato sviluppato sulla scia del C57, così da riuscire a creare un’atmosfera familiare per l’intera C-Line. Sullo scafo spiccano i grandi oblò, indice dell’attento studio fatto da Cossutti al fine di garantire un’illuminazione naturale degli interni. La parte esterna porta un alleggerimento sostanziale dato da un bordo libero decisamente più basso di quello visto sui Bavaria dell’epoca dello Studio Farr Design e da

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una poppa ridisegnata per favorire le performance e conferire ancora più eleganza agli scafi. La barca a vela si sviluppa per 13,98 metri di lunghezza ed è stata realizzata seguendo le indicazioni fornite dal cantiere tedesco. Infatti, ispirandosi molto alle logiche del mercato automobilistico, il nuovo panfilo doveva avere un numero considerevole di possibili combinazioni di layout. Cossutti ha sviluppato dunque tre diverse versioni: Holiday, Style (già lanciate sulla C57) e l’inedita Ambition. La versione Holiday strizza l’occhio a un mercato storico per Bavaria, quello dei charter (con possibilità fino a 5 cabine); la Style è invece ideata per gli armatori in stile crocieristico che cercano una barca più accessoriata e confortevole (dotata ad esempio di garage tender, cucina con barbecue in pozzetto); la versione Ambition è invece destinata a quell’armatore che anche su una barca molto

Il Bavaria C45 è disponibile in tre versioni: holiday, style e ambition. Una differenziazione che si ispira al mondo dell’automobilismo: tre versioni con sfumature sostanziali differenti. comoda vuole ritrovare prestazioni esaltanti (elementi aggiuntivi sono la scotta in pozzetto, l’albero e il bulbo maggiorati). Tra la versione Holiday e quella Style i cambiamenti sono negli accessori, nella versione Ambition, invece, le modifiche sono più incisive: una chiglia più profonda, una vela più grande, la poppa semi aperta e il peso totale della barca minore. Qualsiasi sia la versione scelta, per Cossutti la privacy è importante anche all’esterno - in coperta: per questo motivo ha previsto tre diverse zone prendisole: a prua, in cima al tetto e sul pozzetto. Inoltre, la cabina di pilotaggio ha le stesse caratteristiche dei più grandi yacht: una netta distinzione tra l’area di manovra - situata dietro i volanti - e l’area per gli ospiti. Interessante la soluzione adottata con le due sedute laterali e tavoli da pozzetto che lasciano un passaggio centrale per facilitare l’accesso sottocoperta, senza disturbare gli ospiti seduti. Come accennato il Bavaria C45 è disponibile in una versione che varia da 3 a 5 cabine. Nella versione a 3 la cabina | 129 |

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armatoriale è molto grande e ha la toilette privata con doccia. Le altre due cabine sono a poppa, anche queste con servizi igienici privati. L’opzione 4 cabine sostituisce l’armatoriale a prua con due cabine, ciascuna con il proprio bagno. Nella versione a 5 cabine - unica nella sua categoria - si arriva a una capienza di 12 posti letto (contando la doppia zona notte del salone). In questo caso la quinta cabina trova posto sul lato destro, verso poppa, al posto del wc e dell’utility room. Sottocoperta troviamo alcuni ambienti che non cambiano, qualsiasi sia la scelta del numero delle cabine: il salone, molto accogliente e luminoso, la postazione di pilotaggio per l’armatore e la cucina. In base ai gusti è infine possibile personalizzare i materiali degli interni, specie per le pareti in legno: noce elegante, mogano classico, quercia bianca o rovere chiaro. www.bavariayachts.com Stefano Valentini

3 versioni

Holiday-Style-Ambition

Lunghezza fuori tutto

13,98/14,44 m

lunghezza galleggiamento

12,87 m

Larghezza

4,49 m

Motore standard

yanmar 57 cv

Cabine

3-4-5

wc

2-3

Superficie velica

114 / 124 Mq

Dislocamento

11.940 kg

Serbatoio carburante

250 lt

Serbatoio acqua

650 lt

Capacita frigo std

265 lt

Designer

Cossutti Design

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LA COMPRO? MEGLIO, LA NOLEGGIO! Tra possibilità di personalizzazione, di pianificazione dei costi e netto risparmio rispetto a formule alternative, il noleggio a lungo termine diventa sempre più la soluzione di mobilità preferita dagli automobilisti

Il noleggio in Italia non frena la sua corsa, anzi punta a nuovi rialzi. Una soluzione che è ormai un bene tangibile, in cima ai desideri di quadri e dirigenti e che, secondo Dataforce, nel 2018 abbatterà il muro delle 300.000 immatricolazioni. Del resto, le imprese ritengono il NLT uno strumento di grande importanza per fidelizzare il dipendente e sottrarlo alle sirene della concorrenza, un aspetto quanto mai importante oggi che sulle risorse umane vengono investite ingenti sforzi finanziari e notevoli aspettative. Il fleet management consiste nel beneficiare dei servizi di noleggio, lasciando alle aziende

la proprietà dell’auto, una formula vincente utilizzata da aziende di ogni dimensione che hanno veicoli in proprietà o in noleggio e che scelgono di demanLE imprese ritengono il NLT dare in outsourcing solo uno strumento di grande una parte dei servizi. importanza per fidelizzare La formula può variare da uno a tre anni, e il dipendente e sottrarlo meno frequentemente alle sirene della concorrenza si può estendere fino a 48-60 mesi. E’ previsto il pagamento di un canone mensile come copertura delle spese dalla tassa di proprietà, bollo, manutenzione ordinaria e straordinaria alla gestione dei

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sinistri, assicurazione, cambio pneumatici e gestione delle multe. L’azienda che prende a noleggio il veicolo deve badare al solo carburante e seguire le istruzioni per una corretta manutenzione dell’auto, con controlli periodici nelle autofficine convenzionate. Il canone varia a seconda del tipo di veicolo noleggiato, della durata del contratto, del chilometraggio previsto, e in base al tipo di servizi supplementari che vengono scelti: auto sostitutiva, strumenti di gestione della car policy, rapporti informativi sull’utilizzazione dell’autoveicolo e la carta di credito per l’acquisto del carburante. Automotive Service Group svolge attività di mediazione e consulenza nel settore del Noleggio di autoveicoli a lungo termine in partnership con ALD Automotive, gruppo leader mondiale nel settore del noleggio a lungo termine e della gestione delle flotte aziendali, grazie alla consolidata esperienza e qualità dei servizi maturata in oltre 50 anni di attività. L’attività di Automotive Service Group è rivolta principalmente a professionisti e PMI che intendono avvalersi dei vantaggi derivati dai servizi di Noleggio a Lungo Ter

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I VANTAGGI DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE • Finanziari: nessuna anticipazione e immobilizzo di capitali per l’acquisto del veicolo, il pagamento della tassa di proprietà e i servizi legati alla gestione del veicolo; • Gestionali: la possibilità di prevedere un pacchetto di servizi “all inclusive” ed un canone fisso mensile, eliminano il rischio di dover sostenere spese non programmate, facilitando la pianificazione dei costi legati alla gestione del veicolo; • Amministrativi: tutte le attività, sia in ufficio che su strada, sono terziarizzate; • Economici: il potere d’acquisto di un grande operatore consente di accedere a costi estremamente competitivi per i veicoli, l’assicurazione, la manutenzione ed il finanziamento. Automotive Service Group partner of ALD Sede Operativa: Viale dell’Esperanto, 71 Zona Eur Roma Tel. 06.87752179 email: segreteria@automotivesg.com Showroom SICCA: Via Leone XIII snc angolo Viale Gregorio VII, Roma Web: www.automotivesg.com

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| LE OPERE, I PROTAGONISTI

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LOVE IS A BASIC NEED by “EMBRACE”

by Riccardo Cavrioli

(Cooking Vinyl - 2018)

MAKE WAY FOR LOVE

by “MARLON WILLIAMS” (Dead Oceans - 2018)

Era il giugno del 1998 quando l’Inghilterra si trovava ad osannare gli Embrace. La band guidata dai fratelli McNamara aveva trovato la formula perfetta, quella in grado di unire alla perfezione il piglio degli Oasis e gli arrangiamenti dei Verve. L’album “The Good Will Out” andò inevitabilmente al primo posto in classifica. Gli anni passano, la discografia aumenta ma solo l’intervento dell’amico Chris Martin risolleva la band dall’oblio, rilanciandoli a dovere. Nel 2014 esce un album omonimo e i conti sembrano non tornare: musicalmente parlando gli esperimenti indie-rock della band lasciano l’amaro in bocca. Tra il 2016 e il 2017 iniziano ad apparire le prime indicazioni su come sarà il sound dell’annunciato nuovo album e se dovessimo usare una parola sola, beh, non potremmo che usare il termine “rassicuranti”. Il tutto è confermato anche da “Love Is A Basic Need”, il settimo album della formazione del West Yorkshire, che ritorna sui binari epici e struggenti che hanno accompagnato i momenti migliori di una band che, magicamente, ritrova la propria identità. Ballate che partono in punta di piedi e poi ti travolgono emotivamente, mentre chitarre, piano e arrangiamenti d’archi si trovano come ai bei tempi. Certo, non tutto è memorabile, ma lo sforzo è encomiabile e noi non possiamo non tenerne conto.

“Love Is A Terrible Thing”. Tutto ruota intorno a questa frase e a questa canzone, posta proprio a metà del secondo album di Marlon Williams che, dopo la rottura con Aldous Harding, infonde tutta la sua amarezza e i suoi pensieri su questo dannato sentimento che comanda cuore e cervello, ma di cui, ahinoi, non riusciamo a farne a meno. Ricordi, rimorsi, malinconie, amarezze, gelosie, angoscia, un dialogo che viene a mancare, il dolore per una perdita: difficile immaginarsi un disco solare con queste premesse e poi la voce stessa di Marlon, con quel timbro magnifico da crooner, si presta alle struggenti melodie che caratterizzano il lavoro. La fine di un amore non è analizzata sotto l’ottica della voglia di riscatto o della rabbia, ma sotto l’aspetto più intenso e personale, come se ci trovassimo di fronte a una vera e propria “autoanalisi”. Non sbaglia chi accosta il buon Williams ad artisti come Chris Isaak e Roy Orbison, basti pensare agli arrangiamenti eleganti e al romanticismo grondante d’archi di “Come To Me”, alla deliziosa “What’s Chasing You” o al rockabilly a basso ritmo di “I Know a Jeweler”, ma nel disco c’è ben di più, tra devastanti e oscure ballate condotte principalmente al piano, al doo-wop della title-track e l’esaltante “Party Boy”, che trasporta i Suicide negli anni ‘50.

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