Pakistan al voto - Salone Internazionale del Libro 2013 - Colori e sapori del Marocco - Sulla Croisette tutto l’amore che c’è a Cannes - Intervista a David Meerman Scott - Novità a due ruote
PROGRESS
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Mensile di Politica, Economia, Attualità e Cultura. Numero 66 (Nuova Serie) € 3,50 www.progressonline.it
ESTERI
PAKISTAN AL VOTO
CULTURA
SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO 2013 Dove osano le idee
CINEMA CANNES 2013
SULLA CROISETTE TUTTO L’AMORE CHE C’È A CANNES Dietro le quinte del Festival più atteso della stagione
VIAGGI
COLORI E SAPORI DEL MAROCCO Un fine settimana a Marrakech
NOVITÀ A DUE RUOTE CAVALCARE LA CRISI I modelli dell’estate 2013
INTERVISTA DAVID MEERMAN SCOTT ll guru della Comunicazione - di passaggio in Italia ci spiega come comunicare al meglio in azienda
NUMERO 66
COVER STORY
DOSSIER FORUM P.A.
TRASPARENZA E INNOVAZIONE PER RIPARTIRE. INTERVISTA CON CARLO MOCHI SISMONDI ALLA VIGILIA DELLA NUOVA EDIZIONE 2013
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EDITORIALE maggio__mastro Progress 09/05/13 09.45 Pagina 1
editoriale
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NASCE IL NUOVO FORUM PA
i
Innanzitutto, la nuova sede: il Palazzo dei Congressi di Roma. Novità importante, visto che si tratta del primo vero trasloco della manifestazione che, ogni anno, riunisce pubblico e operatori interessati all’innovazione della Pubblica Amministrazione. Ma FORUM PA propone per il 2013, anno di svolta per l’Italia, un’edizione completamente rinnovata che risponde al profondo mutamento del Paese, investendo maggiori risorse e maggiore impegno, testimoniando una volta di più di essere il luogo di incontro e di
elaborazione dell’innovazione nell’amministrazione pubblica, nei sistemi territoriali e in quelle strategie di partnership pubblico-privato che sono le uniche in grado di attivare energie sufficienti per uscire dalla crisi. Sei temi costituiranno i “pilastri” di FORUM PA 2013 e saranno l’occasione per sei Conferenze “fondative” che, partendo dallo stato dell’arte, proporranno tesi, linee di azione, proposte da offrire alla nuova legislatura e al nuovo Governo per stimolarli a scegliere l’innovazione per
crescere in competitività e benessere. Una svolta che nasce in un momento di transizione fondamentale per l’Italia, quando la crisi economica ha investito tutti i settori della vita del paese, e sta mettendo a dura prova la fiducia dei cittadini verso le istituzioni pubbliche. Qualsiasi sia la strada da percorrere, ormai non si potrà più prescindere dai principi di partecipazione e trasparenza che già sono stati chiesti a gran voce alla classe politica e presto coinvolgeranno tutte le istituzioni.
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sommario
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24
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32
■ 28 IL PAKISTAN ALLE URNE
TRA CAOS E DEMOCRAZIA
■ 30 INIZIA L’ERA MADURO
VENEZUELA. UNA POLVERIERA PER IL DOPO CHAVEZ
■
36
32 PD AL BIVIO
PD NELLA TEMPESTA CERCA UN CONDOTTIERO
■
36 L’ODISSEA DELLE PROVINCE ITALIANE
OPERAZIONE INFINITA
■
38 I PEGGIORI CEO DELL’ANNO
SI FA PRESTO A DIRE CEO
■
40/46 SPECIALE FORUM PA 2013
TRASPARENZA E INNOVAZIONE. PER RIPARTIRE
A maggio la 24ma edizione della Fiera dedicata alle pubbliche amministrazioni, occasione di confronto con imprese, soggetti della ricerca e del terzo settore per proporre collaborazioni all’insegna della competitività e dello sviluppo
38
■
48 INTERVISTA A DAVID MEERMAN SCOTT
■
52 INTERVISTA A FRANCESCO SIGNORE
■
56 INNOVAZIONE E AMBIENTE PER E.ON
■
58 CINEMA SU LA CROISETTE
40
COMUNICARE LA RIVOLUZIONE
TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE
SOLUZIONI ENERGETICHE INNOVATIVE ED EFFICIENTI PER LE IMPRESE E GLI UTENTI DOMESTICI
TUTTO L’AMORE CHE C’È A CANNES
48
6/8
FOTOREPORTAGE
10
DA NEW YORK
12
DA PARIGI
14
DA LONDRA
16
PERSONAGGIO
18
SCUSTUME&SOCIETÀ
20
TRASHION VICTIMS
22
ONOMATOMANIE
24
SHOWBIZ
26
INTERNET
34
ECONOMY
70
DESIGN
80
FOOD
84
TRAVEL
94
FASHION
96
MODA
126
BOAT
128
TUNES
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58
62
64
92
102
■
62 THE GREAT GATSBY
■
64
MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
66
■
68 CAMBIA LA DIREZIONE DE LA SCALA
■
72
BIENNALE D’ARTE 2013
■
74
GRANDI MOSTRE DI PRIMAVERA
■
78
SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO 2013
■
82 CIBUS 2013
Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
UN PO' DI FRANCIA IN ITALIA
RIPARTE SUONA FRANCESE LA ROSA DEI POSSIBILI “SCALABILI”
Progress è una pubblicazione curata da Società Eventi Internazionali s.r.l. Via Romeo Rodriguez Pereira, 41/A 00135 - Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Progress n°64 / Gennaio 2013
UN PALAZZO ENCICLOPEDICO UN ANNO AD OPERA D’ARTE
Uffici Commerciali Roma, Via Pereira, 41 - 00136
DOVE OSANO LE IDEE UN FORUM PER IL MADE IN ITALY A TAVOLA
■
86
COLORI E SAPORI DEL MAROCCO
■
92
MAREMMA WINEFOODSHIRE
■
100
GIRO D’ITALIA 2013
■
102
INTERNAZIONALI BNL TENNIS 2013
■
106
TORNA LA GRANDE REGATA TARGATA ROLEX
■
108
EBACE 2013
■
110
NUOVA CITROËN C4 PICASSO
■
114
NOVITÀ A DUE RUOTE
■
118
CINQUANTA ANNI DI LAMBORGHINI
■
86
LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE
■
■ 118
JAY GATSBY CHE VISSE IL SOGNO OLTRE LA REALTÀ
UN FINE SETTIMANA A MARRAKECH
82
ALLA SCOPERTA (CULINARIA) DI UNA TERRA SELVAGGIA NOVITÀ SCACCIA CRISI 70° EDIZIONE DA RECORD ROLEX VOLCANO RACE GINEVRA VOLA DI LUSSO ATTRAZIONE, SEDUZIONE, INTENSITÀ, ESCLUSIVITÀ
106
CAVALCARE LA CRISI 100 ANNI DI INNOVAZIONE, IN METÀ DEL TEMPO
120
UNA SPINTA PER LE FLOTTE
INCENTIVI PER COMBATTERE LA CRISI
124
MERCEDES-BENZ CLASSE E
EFFICIENTE, INTELLIGENTE, EMOZIONANTE
124
Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Alessandro Petrone direzione@edizionisei.com Direttore Editoriale Franco Del Panta Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com M.L.C. Beduschi, R. Leggio, M.G. Morini, P. Romeo, E. Rodi, A. Tomassi, P. Vaccaro, E. Pasca, L. Saggio, S. De Martin, L. Martano, E. Bonardi, A. Paccosi, Elena Pinnen, Ambra Di Chio, Laura Barbuscia, Matteo Tontini Marketing & ICT Milko Vaccaro Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Editing e traduzioni Tris Bruce Art Direction Romina Plini Stampa e Allestimento S.E.I. Distribuzione Giuseppe Ventura Emilian Press Srl - Spediservice Srl - CDL Informazioni e Abbonamenti info@edizionisei.com www.progressonline.it Fotografie Shutterstock, Sascha Von Mallinckrodt M.G. Morini, L. M. C. Beduschi, Luca Omiccioli, Milko Vaccaro N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
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IN BICICLETTA A NEW YORK!
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Prima Domenica di maggio: il “Five Boro
una vista mozzafiato. Arrivati sulle sponde
traffico e le strade percorribili,
Bike Tour” è l’evento più grande d’America
di Staten Island non ancora per il meritato
l’organizzazione ha messo a disposizione
in bicicletta. L’evento fornisce a tutti i
riposo, c’è un’interessante sosta: un festival
social media che forniranno aggiornamenti
32.000 ciclisti partecipanti un’esperienza
all’aperto, dove la padrona di casa sarà
immediati su eventuali problemi di
unica e divertente in bicicletta attraverso
ancora la bicicletta: omaggi, giochi, cibo,
percorso. I proventi della manifestazione
tutti e cinque i quartieri della città per 40
stretching, massaggi, foto e gadget ufficiali.
saranno devoluti al fondo per l’istruzione a
miglia (più di 64Km) senza traffico.
Prima di affrontare gli ultimi tre miglia che
New York.
Si parte da Battery Park, si percorre quasi
portano al traghetto, i ciclisti potranno
Si parte domenica mattina, 5 maggio 2013
tutta Manhattan, Central Park, poi nel
fermarsi a Fort Wadsworth per qualche
alle ore 7:45 e per rientrare entro il 6:30
Bronx e giù per il Queens Boro Bridge. Un
suggestiva foto panoramica.
PM Come comunicato sul sito
giro sul ponte Pulaski per arrivare a
Ma anche in una manifestazione così
ufficiale…”Gli automobilisti sono invitati a
Brooklyn, l’ultimo ponte è il Verrazano dal
“salutista” i Newyorkesi non si smentiscono
cercare percorsi alternativi e attendersi
quale si tutti i ciclisti potranno godere di
mai, per rimanere aggiornati sui blocchi del
ritardi”. www.bikenewyork.org
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Tazio Secchiarolii Federico Fellini, "8 1/2", Roma 1962 © Tazio Secchiaroli/David Secchiaroli courtesy Photology (MI)
Tazio Secchiaroli - Fellini durante i provini de La dolce vita - Roma 1959 © Tazio Secchiaroli/David Secchiaroli courtesy Photology (MI)
Tazio Secchiaroli-Federico Fellini, "8 1/2" - Roma 1962 © Tazio Secchiaroli/David Secchiaroli courtesy Photology (MI)
FELLINI AT WORK
i
Il ventesimo anniversario della scomparsa del
lui crea il personaggio del Paparazzo. Nasce
e fanciullesca visione della vita, per coglierlo
grande regista, viene celebrato con fotografie
così un connubio professionale ed umano che
nelle relazioni vissute durante le prove, nei
di Tazio Secchiaroli. Un genio di creatività,
si consoliderà negli anni, segnando l’inizio di
laboratori di scena e dietro le quinte.
Federico Fellini, che ha dato lustro all’Italia,
una collaborazione che amplificherà il valore
Le opere fotografiche esposte, stampate
caratterizzando 40 anni di cinema, a partire
artistico di entrambi.
proprio durante le riprese dei film “La Dolce
dagli anni ’50, con film che sono diventati
Questa Mostra unisce, al genio del regista di
Vita”, “8 e ½”,” Satyricon” e “La Città delle
culto. La mostra si compone di una
Rimini, l’acuta osservazione di Tazio
Donne”, sono tutte firmate, con timbri ed
quarantina di “stampe vintage”, provenienti
Secchiaroli, le cui inquadrature vanno oltre le
annotazioni dello stesso Secchiaroli sul retro.
dall’archivio di Tazio Secchiaroli, primo a
riprese tecniche dei set del regista Fellini,
Fino al 31 maggio - Galleria Photology
proporre e lanciare la fotografia d’assalto
per inoltrarsi nella ricchezza dell’uomo
Via della Moscova 25.
negli anni ’50, e poi fotografo di scena di
Federico, dal carattere allegro e dalla gioiosa
www.photology.com
Federico Fellini. Il suo lavoro era un vero reportage sociale sulla vita notturna della
FOTOREPORTAGE
capitale, con lui per la prima volta, i divi venivano fotografati anche contro la loro volontà. Fu lui ad immortalare lo spogliarello al Rugantino, le liti tra Anita Ekberg e Antony Steel, gli eccessi d’ira di Walter Chiari. Secchiaroli conosce poi Fellini, che dai suoi racconti prende alcuni spunti per la sceneggiatura di ” La dolce vita”, e che su di
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DA_NY__mastro Progress 08/05/13 12.27 Pagina 1
dada new new york da new york da new york york da new york
da new york da new york da new york da new york da new york
da new york
da new york
di ELENA PINNEN
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IN BICI PER LA GRANDE MELA
Se passate a NYC il primo sabato del mese (5 Maggio) e se vi piace la pedalare, allora non potete mancare all’evento ciclistico più importante d’America: il TF Five Boro Bike Tour. Un percorso di quasi 70 km attraverso tutti e
2
NEW YORK DA MANGIARE
Amanti della cucina etnica, Maggio è il mese che fa per voi per visitare New York. Il 18 e il 19, infatti, lungo la Nona strada si terrà l’International Food Festival, la fiera annuale dedicata al gusto “alternativo”. Il festival è nato nel 1973 con l’obiettivo di raccogliere dei fondi da destinare ai quartieri etnici più bisognosi di New York e da allora ha sempre riscosso sempre più successo tra newyorkesi e i turisti di tutto il mondo. Lungo la 9th Avenue di New York, potrete ammirare migliaia di bancarelle e stand per celebrare la cucina etnica con cibo, musica live e tanto divertimento. ninthavenuefoodfestival.com
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MAGGIO 2013
cinque i quartieri della città, passando per i ponti più famosi. L’edizione di quest’anno prevedrà anche un premio Gran Fondo Giro d’Italia, con colazione all’italiana e gourmet pasta party finale. www.bikenewyork.org
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DI NAVE IN NAVE… ARRIVA LA FLEET WEEK
Migliaia di marinai, Marines e uomini della Guardia Costiera arriveranno presso la Grande Mela da tutti gli Stati Uniti per celebrare la Fleet Week dell’ultima settimana di Maggio, dal 23 al 30. A Manhattan sarà possibile visitare le navi USS Roosevelt e USS Wasp ogni giorno dalle 8 alle 17 al Pier 92 che si trova tra la 55th Street e la 12th Avenue. Le altre navi saranno ormeggiate a Staten Island all’Homeport Pier. www.fleetweeknewyork.com
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UNA MOSTRA MOLTO TRENDY AL METROPOLITAN DI NYC La moda ai tempi dell’Impressionismo. È dedicata a questo tema particolare la nuova mostra organizzata dal Metropolitan, Impressionism, fashion and modernity. Più di 80 delle opere più celebri del periodo impressionista, assieme a abiti d’epoca, fotografie, stampe ed accessori, dimostreranno l’importante funzione artistica assunta dalla moda a fine Ottocento, quando Parigi si impone come capitale di stile nel mondo. www.metmuseum.org
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DA PARIGI__mastro Progress 08/05/13 12.56 Pagina 1
da parigi
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di ELENA PINNEN
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MICHELANGELO PISTOLETTO AL LOUVRE
Dal 25 Aprile al 3 Settembre 2013 il genio dell’arte povera allestirà al Louvre una importante personale dal titolo: “Année 01 - Le paradis sur Terre”. Si tratta dell’immaginazione di un “Terzo paradiso” da realizzare sulla terra, opera monumentale creata dal grande artista italiano appositamente per il Louvre, il cui motivo verrà stampato sulla Pyramide di Pei. A stagliarsi luminose sulle mura del maestoso Louvre medievale, poi ci saranno
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IL NERO TRIONFA AL MUSÉE D’ORSAY
Fino al 9 giugno 2013, al Musée d’Orsay una mostra all’insegna del nero: circa 200 opere di grandi artisti come Goya, Géricault, Füssli e Delacroix, per testimoniare l’esistenza di un originale filone macabro e oscuro nel romanticismo di fine ottocento. Un gusto esasperato per l’irrazionale, il macabro e il grottesco, reazione anche al Positivismo dilagante dell’epoca, e che verrà ripreso dal grande movimento novecentesco del Surrealismo. www.musee-orsay.fr
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MAGGIO 2013
delle frasi dell’artista scritte in lingue diverse, come “Amate le differenze” e “Il tempo del giudizio”. Un monito, dunque, al rispetto della multiculturalità, e il sogno di “un’unione equilibrata e pacifica tra paradiso naturale e paradiso artificiale, che riconcilia l’arte e la cultura con la scienza e la tecnica”. Parola di Pistoletto. www.louvre.fr
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BREUER: UNA FUSIONE DI ARCHITETTURA E DESIGN
Al Cité de l’architecture & du patrimoine di Parigi, fino al 17 luglio verrà allestita una grande retrospettiva dedicata a Breuer, il famoso creatore di arredi in tubolare d’acciaio. Il ritratto di uno dei più influenti e importanti progettisti del XX secolo delineato dal Vitra fa tappa alla Cité de l'Architecture, con una mostra innovativa nel suo modo di considerare la carriera di Breuer. Una mostra innovativa che per la prima volta mira a considerare l’artista tanto come architetto quanto come designer. www.citechaillot.fr
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LA MAIL ART ALL’ESPACE LOUIS VUITTON È la mail art il tema della ventunesima esposizione dell’Espace Louis Vuitton, dal titolo tutto baudelairiano: Corrispondences. Fino al 5 Maggio, sarà possibile ammirare le opere di dodici artisti, tra i quali il nostro Alighiero Boetti, di generazioni e movimenti diversi, accomunati però tutti dall’uso della spedizione postale come mezzo di espressione artistica. Un omaggio ad un arte, quella postale, nata negli anni Cinquanta come contestazione al mercato istituzionale e ispirata dalla volontà di concepire l’opera come creazione interattiva. www.louisvuittonespaceculturel.com
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DA LONDRA__mastro Progress 08/05/13 12.55 Pagina 1
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di ELENA PINNEN
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LA PRIMAVERA ESPLODE A LONDRA!
Dal 21 al 25 Maggio, presso il Royal Hospital Chelsea di Londra, non mancate di inebriarvi all’interno di The Chelsea Flower Show, la fiera dei fiori più famosa al mondo, quest’anno giunta al suo centenario. La spettacolare esposizione florovivaistica, promossa dalla Royal Horticultural Society,
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ROCK ALLO STATO PURO
Il 25 Maggio torna il Field Day festival, un giorno di concerti all’insegna della musica underground da vivere al Victoria Park di Londra. Una lunga maratona musicale per gli amanti del sound alternativo, che vedrà esibirsi gruppi e cantanti sia affermati sia emergenti, come gli Animal Collective, Natasha Khan, Solange, Kurt Vile, e molti altri. Come negli anni passati, Field Day fornirà ampio intrattenimento per chi cerca sollievo dalla musica nell'area mentalità Village The Village Green. www.fielddayfestivals.com
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MAGGIO 2013
richiama ogni anno i tanti pollici verdi di cui è piena la Gran Bretagna, ma anche da oltre confine. Fiori e piante di ogni tipo esposte nei giardini del Royal Hospital tra colori e profumi delle migliori collezioni del mondo. www.rhs.org.uk
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ROCCE INSTABILI NEI GIARDINI DI LONDRA Due enormi massi di granito in sovrapposizione precaria nel mezzo dei Kensington Gardens: questa la nuova originale installazione degli artisti svizzeri xxx alla Serpentine Gallery di Londra, visibile fino al 6/3/2014. Tra voglia di sorprendere e necessità di sfidare il senso dell’assurdo, la Rock on Top of Another Rock di Fischli/Weiss vuole essere una reintepretazione di quei segnali che a volte lasciamo lungo un sentiero per non perdere la strada. Un gesto arcaico e molto semplice, ma rivissuto in grande (nel vero senso della parola). www.serpentinegallery.org
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PERSONAGGIO cavallo__mastro Progress 08/05/13 12.29 Pagina 1
il personaggio
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il personaggio
di LAURA BARBUSCIA
POLITICA 2.0 - "NON C’È POLITICA SENZA COMUNICAZIONE". L'ingresso di nuove figure professionali in politica e l’utilizzo di nuove tecnologie, legate soprattutto ai media, all’elaborazione elettronica e ai sondaggi elettorali, le nuove strategie comunicative e l'avvento della cultura della celebrità: sono questi alcuni dei punti focali dell'intervista fatta a Massimiliano Cavallo, trainer di public speaking. Impegnato nella “formazione” di politici, dirigenti d’azienda e sindacali, Massimiliano Cavallo ha insegnato tecniche di public speaking al Master in Studi d’Intelligence e Sicurezza Nazionale della Link Campus University. Con lui abbiamo fatto il punto sulla comunicazione politica in Italia e sulle sue storiche lacune. Gli esiti dell'ultima tornata elettorale sono stati piuttosto inaspettati. Come spiega l'exploit di Grillo e del Movimento 5 stelle? Non definirei inaspettato il successo del M5S: un anno fa eleggevano a sindaco di Parma uno di loro, a ottobre 2012 conquistavano quasi il 15% alle elezioni regionali in Sicilia. Nel 2007 riempivano le piazze con il Vaffa day. Il blog di Beppe Grillo è da circa 10 anni tra i primi cento al mondo e nel 2005 il Time elegge Grillo tra gli eroi europei dell’anno. L’importanza della rete nelle campagne elettorali cresceva a partire dal 2011 con le amministrative (ricordate Pisapia e #morattiquotes?) e con il referendum che vedeva un grande attivismo da parte
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MAGGIO 2013
di persone prima estranee alla politica. Oltre questo, nell’ultimo anno in particolare, è cresciuta la crisi e un clima che, a partire dalla tv, montava la rivolta contro un certo tipo di politica, da Fiorito a Lusi, ecc. La conseguenza è il dato di Grillo di oggi, sottovalutato da tutti, ma scritto nei fatti. Ma, attenzione, sbaglia chi pensa che il voto a Grillo sia di protesta: è anche questo, ma vedo anche una grande speranza di cambiare davvero le cose. Questa è stata una campagna elettorale fatta prevalentemente in televisione. Ma è anche stata la prima campagna elettorale nella quale il web ha avuto un peso notevole, quale luogo delle tattiche politiche e dell’incontro dei cittadini, dunque, che ha aiutato il re dei blog, Bebbe Grillo. Un po’ ti ho già risposto prima sul peso che ha avuto il web e sul peso che ha avuto la tv, non nell’ospitare Berlusconi, quanto nel rappresentare una certa realtà che fosse per lui favorevole. Non dimentichiamo però il ruolo che hanno avuto le piazze di Grillo, una cosa che mancava da tempo. E Grillo è stato intelligente nel non frequentare i salotti tv, perché quelli li lascia alla “politica politicante”, lui si presenta come qualcosa di diverso che non può mischiarsi con questo. Ma, a conti fatti, dopo Berlusconi è sicuramente Grillo quello di cui si è parlato di più in tv.
Ormai si parla di avvento della cultura della celebrità, la quale richiede un presidente celebrità. Ciò significa che le tecniche di marketing devono essere usate non soltanto per vendere idee, ma anche e soprattutto per costruire celebrità mediatiche? Diceva Orson Welles che “gli uomini sono sempre più interessanti delle idee”. Siamo un Paese che è sempre stato affascinato da personalità forti e che erano in grado di raccontarci una visione. E la personalizzazione della politica è ormai entrata nel nostro dna, partendo dall’elezione diretta dei sindaci, dal 1993 e con l’avvento dell’allora maggioritario. Si vota sempre per un uomo e per un racconto, per la sua visione del mondo, come diceva Seguelà, il pubblicitario della campagna di Miterrand. È fuor di dubbio come il successo elettorale dipenda, anche, dalla capacità di suscitare sentimenti positivi. E ciò, purtroppo, può apportare difficoltà a quel candidato che, seppur giudicato competente, non riesce a riscuotere simpatie. Le viene in mente un candidato competente ma risultato poco familiare ai cittadini? Se si, può indicarci il nome? Non è detto che il più competente o colui che riconosciamo come il più in grado di risolvere problemi sia poi quello che viene votato. Da questo punto di
vista Bersani era sicuramente quello ritenuto più affidabile, ma non basta e non è una questione di simpatia. È, come dicevo prima, come e quando si riesce a definire la realtà, quel campo di gioco all’interno del quale giocare la partita, chi, insomma, riesce a far prevalere la propria visione del mondo. Questo manca a Bersani, certo non le proposte. Se ricordate, quando Monti fu nominato Presidente del Consiglio poco più di un anno fa, quasi tutti sottolineavano la sua serietà, il cambio di registro rispetto al passato e la sua competenza. Oggi ha ottenuto scarsi risultati perché ha vinto il frame “l’uomo delle tasse” che gli hanno affibbiato insieme Grillo e, soprattutto, Berlusconi. Sì, proprio colui che aveva già deciso di ripristinare l’Imu e che l’ha votata con Monti.
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Scostume e società__mastro Progress 08/05/13 12.30 Pagina 1
Scostume e società Scostume e società
Scostume e società
Scostume e società Scostume e società Scostume e società Scostume e societàScostume e società
Scostume e società
Scostume e società
di PSEUDONIMO
LA VERITÀ VI PREGO, TUTTA LA VERITÀ SUL LOW COST Voi tutti. Tutti tutti l'avete preso ormai un volo low cost nella vostra vita. E tutti quanti avete detto almeno trentotto volte nella vostra vita che è conveniente per i prezzi, ma il viaggio è scomodo e l'aeroporto non è facilmente raggiungibile e il personale di bordo è scortese e il vicino di poltrona russava. L'avete detto tutti e non avete mica colto nel segno. Perché la faccenda del low cost è ben più complessa. E questo l'ho capito recentemente. Mi ci sono voluti 72 voli low cost vissuti per realizzare qual'è il nocciolo della questione sul low cost. E per spiegarvi la verità, tutta la verità sul low cost, devo partire da Wroclaw in Polonia, alle 5.55 antimeridiane di un mercoledì 10 aprile 2013. E certo, cavolo, che se ho il volo a quell'ora ho dormito in aeroporto. Perlomeno, ho fatto il tentativo. Giacché, come norma vuole in questi casi, preventivavo bene il successo del mio fallimento. Si sa com'è: il pavimento dell'aeroporto mica è in doghe di legno ortopediche. Ma infatti il problema mica
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MAGGIO 2013
è che ho dormito male o che non ho dormito affatto. No, la questione è diversa: la questione è che quando non dormi di solito vuol dire che stai facendo l'opposto, ovvero: rimanere sveglio. E invece stavolta m'è capitato qualcosa di un po' più estremo: m'è capitato di sostituire quest'attività non con la sua attività opposta, ma con un'altra attività proprio, ad essa non strettamente correlata. Ho sostituito il dormire col soggiornare, sebbene temporaneamente, in un campo di concentramento. Del resto, Polonia. Il posto mi pare più che azzeccato. Certo, tutto questo accade nel 2013: molto tempo dopo, dunque, la Storia. In ritardo di mezzo secolo abbondante all'appuntamento con la Storia. Ma a quanto pare, anche se arrivi in ritardo, la Storia è una di quelle tipe che t'aspetta. E che in fondo in fondo quando ti presenti poi, manco si lamenta. I nazisti arrivarono per la prima volta due minuti esatti dopo la mezzanotte. L'allarme antiaereo tuonò mentre io chattavo su Badoo sfruttando una connessione wi-fi non protetta.
Vorrei scriverla l'onomatopea, ma non so simulare con delle lettere un boato di collisione tra la terra ed un asteroide. Il suono effettivamente fu piuttosto esagerato se si pensa al fatto che non fosse più possibile misurarlo in decibel ma solo in megatoni. Certo, un ottimo impianto di amplificazione quello dell'aeroporto. Che non c'è dubbio, quasi quasi ci farei venire a suonare i Pink Floyd. Ma a parte l'arresto cardiaco che mi provocò, non fu quello a scoraggiarmi principalmente. Piuttosto, capitammè, le sue conseguenze: quello era il segnale che adesso si apriva il tetto numero uno dell'infrastruttura elettronicamente. Per fare cambiare l'aria e costringermi ad accettare nuove condizioni nel contratto con la mia esistenza. Tipo quella di ripararmi dal freddo nei bagni. Posto chiuso, stanza piccola, molti batteri: l'ecosistema perfetto per un boa tropicale. Problema numero uno risolto: il freddo. Ma non sia mai che riuscissi a svoltare con Morfeo. Il corpo umano talvolta è una funzione
scomoda cui farei volentieri a meno. Dio quella sera mi aveva messo a disposizione una esagerata quantità di braccia e gambe e non trovavo la posizione. I nazisti arrivarono la seconda volta quarantaquattro minuti dopo la mezzanotte. Dovevano fare le pulizie dei bagni. E ok, preparatevi, questa è un po' classista e un po' razzista: mi fece strano vedere donne delle pulizie dell'est in un paese dell'est. Non mi era mai capitato. Vennero a sganciarmi del lysoformio sotto il deretano con una certa cattiveria: era la prima volta che qualcuno mi disinfettava la sonnolenza. E comunque poi mi cacciarono via. Ed in realtà adesso devo scappare, ma tanto il resto della narrazione non conta. Conta piuttosto la verità, tutta la verità vi prego sul low cost. La verità tutta la verità su tutte le cose low cost, è che principalmente il prodotto in vendita è la tua sofferenza, che sia fisica o sociale. Dopo, solo molto dopo, forse talvolta pure mai, ciò che compri è quello che vedi sullo scaffale.
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di PIETRO ROMEO
SARÀ UN MAGGIO PIU' CALDO DELLA MEDIA STAGIONALE Specie all'inizio, il mondo non è mica tanto male. In fin dei conti, vi pare, potevamo capitare pure sul desertico pianeta Marte, così poco celebre per la movida o in quell'Autogrill miserabile che c'è sulla A1 nei pressi dello svincolo per Sapri, così celebre per la sua capacità di procurarmi dei tumori alla malinconia sconsiderati. E invece eccoci qui sul pianeta terra. Un posto così bombardato di stimoli sensoriali che per conoscerlo bene ci vorrebbero almeno quattro o cinque personalità esplorative per cristiano. Almeno così pare di primo acchito; quando sei giovine, per intenderci. Perché poi, effettivamente, bastano un po' di decenni di vissuto per esaurire le risorse, cannibalizzare la realtà e cominciare ad annoiarsi delle cose. E questo nonostante iddio, di personalità esplorative di cui sopra ce ne fornisca una ed una sola a cranio. In pratica ad un certo punto arriva il tedio di esistere. E, proprio a questo punto, cominciamo ad interessarci alle previsioni meteo. Le bolle di sapone hanno perso il loro potenziale di gioia immotivata, i tramonti non stimolano più le nostre fotografie da persone sensibili, gli amori si rivelano frutti non spontanei di retaggi culturali, il cruscotto della nuova Opel Corsa non è più in grado di renderti felice con le sue
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MAGGIO 2013
lucine, ed ecco che inizia l'ossessione maldestra per le condizioni climatiche. La necessità sconsiderata di commentare a forza il fatto che domani la temperatura percepita scenderà a -7. Non capisci che stai invecchiando fino a quando non trovi il modo di disquisire almeno una volta al giorno su quest'inverno che è stato particolarmente rigido. Ve lo dice uno che ha appena conversato al telefono con sua madre utilizzando parole tipo: finalmente – primavera - sole - stupendo inverno - rigido - finito. C'è da fidarsi. E non è dunque vero che parliamo del tempo solo quando non abbiamo nulla da dire in ascensore. Noi parliamo del tempo, semplicemente sempre. Da una certa età in poi, beninteso. Perciò questa storia dell'ascensore trattasi solo di stereotipo inventato ad uopo per depistare noi stessi in merito a questa patologia di cui evidentemente non vogliamo essere consapevoli. Una patologia che non ha bisogno di ricreare artificiosamente contesti colloquiali, per manifestarsi. Il commento sul clima, infatti, lo puoi inserire dappertutto, giacché l'esternazione meteo può essere decontestualizzata quanto vuoi, ma sarà comunque socialmente accettata all'interno di qualunque conversazione.
A differenza di quanto avviene con tutto il resto. Se si sta parlando della media goal di Lionel Messi in questa stagione calcistica, per esempio, e tu te ne esci d'improvviso con un “ma hai visto ieri sera che serata fantastica? Ci saranno stati 20 gradi, si stava proprio bene” nessuno viene lì a farti da terapeuta del carattere ed ad indagare con uno psicoscopio le motivazioni inconsce che ti hanno spinto ad inserire senza motivo questa chiosa. Tutt'al più il tuo interlocutore semmai, dimentico delle superprestazioni di Lionel Messi, ti risponderà “e non hai visto cosa dice il meteo per sabato mattina, dice che farà 32 gradi”. Metti che invece si sta parlando dell'impero asburgico e tu intervieni con una nota di costume contemporanea dicendo che secondo te Federico è un po' troppo maniacale quando rifà il letto e vedi se non vengono sguinzagliati i segugi dell'anima per scovare il secreto antro della tua personalità che ha partorito questa virata repentina d'argomento. Ma secondo voi, perché da una certa età in poi, siamo così fissati con la letteratura del cielo? Perché ci sentiamo così in obbligo di fare la telecronaca minuto per minuto di ciò che accade sulla ionosfera? Secondo un
calcolo da me effettuato con parametri a cavolo, dunque affidabilissimo, pare che ciò sia una specie di reazione alla scoperta di un cosmo anaffettivo, assolutamente indifferente alla nostra sensibilità romantica. Il meccanismo è più o meno questo: realizziamo che le molecole non ci filano di pezza, che chimica dell'universo è totalmente refrattaria ai nostri sospiri, che la nostra passione per la natura non è ricambiata. E così, come sempre accade in un amore non corrisposto, ci accaniamo ancora di più a convogliare le nostre energie patetiche sull'oggetto emotivo in questione. Le particelle, in questo caso. Che siano esse sotto forma di acquazzoni primaverili, neve a bassa quota o foschia autostradale, poco importa. E domenica prossima, comunque ragà, caldo africano al sud. Preparatevi per bene alla gioia artificiale di un sole infuocato allo zenith in un maggio più caldo della media stagionale.
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Concessione AAMS del 5 agosto 2010 per le lotterie ad estrazione istantanea
Puoi Pu Puo uo oi vincer oi vvincere vin inc in nce ce erre re ďŹ no ďŹ n no a
e uro ro a me ese per e ve ent t ’anni. ni. eu all mese ese pe err vvent ent nt’a ’an ’a nni. euro p vent’anni. anni anni. 15 115.000 5 5.000 .000 0 0 00 00 5.00 0 eur Gioca consapevolmente. Scopri tutti i premi delle lotterie Gratta e Vinci e i dettagli dei regolamenti di gioco su www.grattaevinci.com
IL GIOCO Ăˆ VIETTATO T AI MINORI DI ANNI 18
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di PIETRO ROMEO
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LA PAROLA DEL MESE
GRILLINI: PER UN PARLAMENTO PULITO E GIOVANE, SI DICE. EPPERÒ IO NON SONO D'ACCORDO. PER ME SAREBBE MEGLIO UN PARLAMENTO PULITO E VECCHIO. È PIÙ RASSICURANTE UNO CHE HA AVUTO TUTTA LA VITA A DISPOSIZIONE PER COMPIERE ATTIVITÀ ILLEGALI E NON L'HA FATTO. NON VI PARE? E A VOI COSA VIENE DA PENSARE? QUANDO SENTITE LA PAROLA GRILLINI, COS'È CHE SUCCEDE NEL VOSTRO IMMAGINARIO COLLETTIVO? SECONDO ME NEL VOSTRO IMMAGINARIO COLLETTIVO AVVIENE CHE UN TIPO SEDUTO SU UNA POLTRONA INTENTO A LEGGERE LA GAZZETTA DELLO SPORT AD UN CERTO PUNTO SPOSTA IL GIORNALE E GUARDA DRITTO IN CAMERA ESCLAMANDO: ANCORA CO' 'STO CACCHIO DI GRILLINI? EBBASTA! CHE POI IO NON C'HO MAI CAPITO NIENTE DI CRONACA E NIENTE DI POLITICA. MA NON C'HO CAPITO COSI' POCO MAI COME C'HO CAPITO POCO DALLE ULTIME ELEZIONI IN POI. MENOMALE CHE LE SCUOLE SUPERIORI LE HO FINITE DA UN PEZZO. MI IMMAGINO ALLA LAVAGNA: ALLORA PSEUDO', RIASSUMI MOLTO SINTETICAMENTE IL RUOLO DEI GRILLINI NELLE ELEZIONI DEL 2013
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MAGGIO 2013
NEL SENSO, QUESTI SO' GIOVANI ED HANNO ANCORA TUTTO IL TEMPO PER PRENDERE TANGENTI, FAVOREGGIARE LA MAFIA, APPROPRIARSI INDEBITAMENTE. GIOVANI E PULITI NON HA SENSO: PURE MI' CUGINO È GIOVANE E PULITO, MA C'HA DU ANNI, E A QUELL'ETÀ, PUR VOLENDO, NON È MICA FACILE AFFILIARSI AD UNA COSCA
TORMENTONI LESSICALI A SCADENZA MENSILE
MA POI CHI SONO QUESTI GRILLINI? IL LORO BACKGROUND POLITICO E CULTURALE MI È OSCURO. NON SO MICA, PER ESEMPIO, SE TRA LE SERIE TV PREFERISCONO LOST O TWIN PEAKS. E NON SO NEMMENO QUAL'È LA LORO VALLETTA PREFERITA DEGLI ANNI 90, SE PAOLA BARALE O FANNY CADEO
GRILLINI
A ME DAL NOME PARONO UNA SPECIE DI FORMATO DI PASTA DELLA BARILLA: I GRILLINI. SARÀ CHE VIVO ALL'ESTERO CHE C'HANNO SOLO SPAGHETTI E PENNETTE, MA OGNI VOLTA CHE SENTO 'STA PAROLA MI VIENE VOGLIA DI UN BEL PIATTO DI GRILLINI ALLA NORMA
MA I GRILLINI LO SANNO DI ESSERE GRILLINI? NON LO SO, ME LO CHIEDEVO PERCHÈ SI DICE TIPO CHE I PAZZI NON LO SANNO MICA DI ESSERE PAZZI. PERO' D'ALTRA PARTE I METALLARI LO SANNO DI ESSERE METALLARI. BOH? QUAL'È SECONDO VOI IL GRILLINO PIU' GRILLINO DI TUTTI? VOLETE VOTARE IL GRILLINO PIU' GRILLINO DI TUTTI? VOTA ANCHE TU IL GRILLINO PIU' GRILLINO DI TUTTI. PUOI FARLO COMODAMENTE DA CASA TUA, TI BASTA COMPORRE IL NUMERO DELLA MIA EX DI NOTTE ED INTIMARLE CHE PRESTO VERRAI AD UCCIDERLA. COSI' LEI AVRÀ QUELLO CHE SI MERITA E PER STALKING ARRESTANO TE
MA SE AL POSTO DI BEPPE GRILLO C'ERA TIPO GIANFRANCO FINI, CHE C'HA GIÀ IL COGNOME CHE FINISCE CON -INI. COME SI SAREBBERO CHIAMATI I SUOI EPIGONI? FIN-INI?
MA SE I GRILLINI SONO GLI EPIGONI DI GRILLO, GLI EPIGONI DEGLI EPIGONI DI GRILLO CHI SONO? CIOÈ I SEGUACI, I TIFOSI DEI GRILLINI INTENDO, COME SI CHIAMANO? GRILLINININI O GRILLININI? QUESTA È PURE UNA CAZZATA, MA UN PO' MEGLIO DI QUELLA DI PRIMA
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showbiz showbiz
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AMO: UN MESE DI LIVE E DI AMORE A ROMA. FIRMATO RENATO ZERO
Per circa un mese, dal 27 aprile al 22 maggio, il Palalottomatica dell'Eur presso la capitale, si trasformerà in una vera e propria dimora fissa per Renato Zero, una serie appassionata di live dal titolo semplice ma potentissimo: Amo. Otto musicisti, un'orchestra di 24 elementi, diretti dal Maestro Renato Serio, e un Corpo di Ballo formato da 12 danzatori con coreografie di Bill Goodson: questi gli ingredienti di un tour esplosivo, ad opera del cosiddetto “sorcino”, che vedrà intervallarsi cavalli di battaglia, come “I migliori anni”, “Cercami”, “Triangolo”, a tutti i brani del nuovo album “Amo Capitolo I”. Sullo sfondo un pianoforte rosso; sul palco, di fronte ad un pubblico in visibilio da anni, un artista che ha sempre fatto dell'amore il leitmotiv della propria vita. “L'amore è il consiglio che vi do, amori di secondo grado, terzo...non buttate via niente”, ha dichiarato il grande cantautore romano al proprio pubblico. E del resto sono proprio i fan a sembrare i più fedeli innamorati. La serie di esibizioni di Renato Zero, infatti, ha già registrato numeri da record, con 70mila biglietti venduti prima ancora dell'uscita del nuovo album; a testimonianza che l'amore, quello autentico, non muore mai. I più nostalgici, poi, potranno non solo assistere allo spettacolo dal vivo, ma anche visitare la mostra dei costumi storici del cantante, allestita per l'occasione al Palalottomatica dell'Eur. Un modo per ammirare e toccare in prima persona quegli abiti di scena che Renato ha imparato a cucirsi da solo, apprendendo i ferri del mestiere dal sapere popolare delle sarte “storiche” di Roma, la sua amata città. www.renatozero.com
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di ELENA PINNEN
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di MATTEO TONTINI
PROJECT GLASS Google aperto le prevendite negli Stati Uniti dei suoi occhiali tecnologici, che andranno ad essere protagonisti del mercato verso la fine del prossimo anno. Ma è davvero tutto rose e fiori? Li abbiamo visti in “Terminator”, ma mai ci saremmo aspettati di poterli indossare come Schwarzenegger: dei “superocchiali” multifunzione, che nel celebre film avevano scopi ben diversi da quelli che si è proposti Google. Il colosso americano infatti ha dato inizio già da tempo al cosiddetto Project Glass, proponendosi di regalare al suo pubblico degli occhiali che, in parole povere, abbiano la funzione degli odierni smartphone. Mentre oggigiorno sono questi ultimi a fare da padroni indiscussi della scena tecnologica mondiale, probabilmente li vedremo presto sostituiti da questi occhiali gestibili con soli comandi vocali e del capo. È un salto generazionale, indubbiamente. Sta di fatto che Google ha già aperto le prevendite dando la possibilità, ad un numero limitato di persone, di testare il nuovo gioiellino appena sfornato.
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MAGGIO 2013
Da quanto abbiamo visto attraverso i video promozionali che girano su internet, la nuova creatura della grande G avrà tantissime funzioni, come quella di cellulare, videocamera, GPS, client per email, web browser e altro ancora. Analizzandole un po' nel dettaglio, possiamo dire che indossando i tecnologici occhiali potremo visualizzare nella parte in alto a destra tutto ciò che desideriamo, mentre continuiamo a svolgere le attività quotidiane: vogliamo chattare con il nostro migliore amico? Basterà dettare quello che vogliamo dirgli; vogliamo sapere qual è la strada più breve per raggiungere un determinato posto? Chiediamo agli occhiali; fare una videochiamata con un nostro caro? È possibile, mostrandogli anche in tempo reale ciò che stiamo osservando. Questi, naturalmente, sono soltanto piccoli esempi di quanto Google voglia donarci, mettendo a portata di mano veramente tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Anzi, a portata "d'occhio"! In termini tecnici, stiamo parlando di un dispositivo a realtà aumentata, qualcosa di cui fino ad oggi
abbiamo veramente visto soltanto nei film e nei videogiochi. Gli appassionati di videogames lo avranno infatti collegato agli occhiali di Norman Jayden, personaggio del celebre titolo per console, Heavy Rain. Ad esultare un po' di meno per l'arrivo sul mercato dei Google Glass - così vengono anche chiamati gli occhiali - sono le nostre tasche, visto che si prevede un prezzo di lancio che si aggira attorno a quello degli smartphone più potenti. Di strada, comunque, ancora ce n'è, gli occhiali saranno disponibili a partire dalla fine del 2014; abbiamo parlato di prevendite, è vero, ma queste sono esclusive agli abitanti statunitensi che avranno sborsato una cifra pari a 1500 $, piuttosto esorbitante oseremmo dire. Uno dei nei che gli occhiali potrebbero avere sarebbe però la pubblicità, che da un lato renderebbe più accessibile l'acquisto del dispositivo, dall'altro sarebbe scomodissima sotto forma di pop-up et similia. È vero che Google ha dichiarato che non ci saranno annunci pubblicitari sui Glass, mostrando più interesse all'hardware, ma tutto dipenderà poi dalle vendite.
E ancora, siamo sicuri che questa evoluzione comporti soltanto passi in avanti? Immaginiamo che gli occhiali di Google diventino veramente gli smartphone del futuro prossimo: oggi, tutti hanno uno smartphone, quindi tutti indosseranno gli occhiali a realtà aumentata. Salendo sul treno, ognuno è intento ad usare applicazioni per la messaggistica istantanea, a guardare foto precedentemente scattate, a giocare con qualche videogame scaricato o a navigare sul web. Ad oggi, già il sociale ne risente, in un mondo dove non c'è più la comunicazione faccia a faccia e il contatto. Se la stessa scena fosse trasposta in quel futuro prossimo dove i Google Glass potrebbero regnare, avremo davanti persone che parlano da sole, che ridono da sole e che guardano nel vuoto, muovendo la testa di tanto in tanto. Sembrerebbe quasi di stare in un ospedale psichiatrico piuttosto che su un treno o in un luogo pubblico. Insomma, saremo vicini al momento in cui la tecnologia prende il sopravvento sull'umanità... ancora non ci siamo arrivati, ma di questo passo...
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ESTERI ELEZIONI IN PAKISTAN
A cura della Redazione
IL PAKISTAN ALLE URNE
TRA CAOS E DEMOCRAZIA Mancano pochi giorni alle elezioni presidenziali pakistane, in cui verrà designato il nome del successore di Asif Ali Zardari, primo Presidente pakistano ad aver concluso il proprio mandato. Non farà probabilmente parte della competizione elettorale Pervez Musharraf, ex Presidente e Capo delle Forze Armate recentemente tornato in Pakistan dopo un autoesilio di 4 anni, squalificato dall’Alta Corte di Giustizia ufficialmente per difetti formali nella presentazione della sua candidatura
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Il Pakistan si avvicina con grandi speranze alle elezioni generali dell’11 maggio. Per la prima volta nella breve storia della Terra dei Puri, un governo civile ha concluso il suo mandato senza interruzioni, e per la prima volta assisteremo ad un avvicendamento tra due governi democraticamente eletti. Queste condizioni sono alla base dei dibattiti politici in Pakistan e oltre confine, dove ci si interroga in merito alla possibilità di dare continuità all’esperienza democratica anche dopo la tornata elettorale. Le condizioni non sono tuttavia ottimali, vista la pesante perdita di credibilità patita dal governo uscente retto da una fragile coalizione guidata dal Pakistan People Party (PPP). Credibilità venuta meno per l’intero sistema politico pachistano, percepito a tutti i livelli come fragile, corrotto e incapace di dare la
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MAGGIO 2013
svota che tutti si aspettano, a partire dal rilancio dell’economia, la ripresa dell’occupazione, la creazione di un sistema scolastico adeguato. Sono queste infatti le principali preoccupazioni dei giovani elettori pachistani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, presi in 5.271 come campione per un sondaggio sulla percezione del Paese commissionato dal British Council. I dati pubblicati ad inizio aprile sul “Guardian” non sono affatto incoraggianti, e svelano con chiarezza il carattere conservativo delle nuove generazioni pachistane. Le stesse generazioni che contano il 46% della popolazione nazionale, pari ad un bacino di 13 milioni di elettori intenzionati a far sentire la loro voce a partire dal voto di maggio. Questi giovani hanno perso fiducia nei partiti politici, sono convinti che la democrazia serva a poco o a
nulla per aiutarli, per questo preferirebbero l’imposizione di un nuovo regime militare, e l’applicazione della sharia (la legge islamica). Dando una scorsa ai numeri: il 94% degli intervistati è convinto che il Paese stia andando nella direzione sbagliata; il 71% ha un’idea negativa del governo, il 67% è critico verso il parlamento, il 69% non crede nei partiti politici il 77% sostiene l’esercito, il 74% è ben disposto verso le organizzazioni religiose appena il 29% vede nella democrazia la soluzione per il Paese, il 32% preferirebbe un governo militare, il 38% è favorevole all’imposizione della sharia. Con queste premesse, è evidente la necessità per il futuro governo, qualsiasi schieramento esso rappresenti, di veicolare la popolazione più giovane verso nuove posizioni. L’opportunità è unica, e offre un bacino enorme di ragaz-
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ESTERI ELEZIONI IN PAKISTAN
I PRONOSTICI Il candidato più forte pare oggi l’ex premier Nawaz Sharif (in alto), a capo del partito Pakistan Muslim League-Nawaz, seguito dall’outsider Imran Khan (al centro) del Pakistan Tehreek-e-Insaf, ex star del cricket che sta riscuotendo consenso presso le fasce più giovani della popolazione. Sembra essere invece rimasto indietro il partito del leader uscente Zardari, il Pakistan People Party, ulteriormente indebolito dalla notizia del passo indietro del nuovo leader Bilawal Bhutto Zardari (in basso), figlio 24enne dell’exPremier pakistana Benazir Bhutto e di Asif Ali Zardari
zi e ragazze i cui talenti sono sepolti sotto le ceneri del sistema scolastico pachistano. Islamabad deve fare leva sull’energia di questi 13 milioni di cittadini per rimettere in moto l’economia, rilanciare il comparto industriale e attirare così investimenti stranieri. Tutto ciò non prescinde dalla ristrutturazione del sistema scolastico (l’istruzione pubblica non esiste in Pakistan, sostituita dalle lezioni gratuite impartite nelle madrasa), e dall’epurazione del sistema giuridico nazionale considerato uno dei più fragili in Asia. Un fallimento in tal senso da parte del nuovo governo, potrebbe mettere seriamente in pericolo il sogno democratico sventolato in questi giorni dai leader politici impegnati in campagna elettorale. Il rinnovamento di un governo democratico è un fattore cruciale anche per contenere le tensioni in Asia Centro-Meridionale, in gradi di condizionare i tempi e i modi del ‘passaggio di consegne’ previsto nel 2014 in Afghanistan. Altresì potrebbe favorire una maggiore distensione nei rapporti con l’India, e magari dare avvio ad una collaborazione anche in ambito economico più volte tirata in causa ma ancora in attesa di essere avviata. ■
“
IL PAKISTAN È UNA SOCIETÀ IN TRASFORMAZIONE, CONSIDERATO L’IMPATTO CHE I CAMBIAMENTI DEMOGRAFICI STANNO AVENDO SUL SUO TESSUTO SOCIALE. IN CHE MANIERA IL PROSSIMO GOVERNO DOVRÀ AFFRONTARE QUESTE SFIDE?
”
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ESTERI VENEZUELA DOPO CHAVEZ
di Elisabetta Pasca
INIZIA L’ERA MADURO
VENEZUELA. UNA POLVERIERA PER IL DOPO CHAVEZ Scontri e caos nel Venezuela post elettorale, per decretare la vittoria del delfino di Chavez. La comunità internazionale osserva con preoccupazione la situazione nel Paese, e Amnesty International lancia l’allarme per la violazione dei diritti umani
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Il giorno successivo alla vittoria elettorale del delfino di Chavez, Nicolas Maduro, a Caracas ci sono state decine di manifestazioni non autorizzate, anche se ampiamente acclamate dai due schieramenti, che hanno portato alla morte di 7 persone, 60 feriti e 135 arresti da parte della polizia con l’accusa di “associazione a delinquere”. Diosdado Cabello, leader del Partito Socialista Unito del Venezuela, ha addossato la colpa degli scontri di piazza a presunti “piccoli gruppi fascisti” e al loro istigatore, Capriles, annunciando di voler proporre in Parlamento un provvedimento che metta sotto inchiesta penale lui e tutti i suoi collaboratori. Nel frattempo, approfittando dell’instabile situazione politica che sta attraversando il Paese, la destra venezuelana ha tentato un golpe militare a Maracaibo, zona petrolifera del paese, ma senza riuscirci. L’esiguo scarto di voti che ha portato la vittoria di Maduro, il 50,66 % dei voti, contro il 49,07% di Capriles (una differenza di soli 235.000 voti), ha immediatamente acceso lo scontro politico. Subito Capriles ha gridato al “broglio elettorale” e ha chiesto pubblicamente il riconteggio delle schede, ma Maduro ha rigettato la richiesta al mittente dicendo che non ci può esser stata nessuna possibilità di errore durante lo spoglio. In Venezuela le votazioni avvengono con un sistema di “doppia identificazione”, in cui l’elettore deve registrarsi prima con un documento identificativo e poi con l’impronta digitale. Dopo di che, c’è quello della “doppia certificazione” del voto: effettuata prima elettronicamente e poi con il rilascio di uno scontrino, il quale va successivamente depositato nell’urna. Infine, l’intero processo è stato monitorato da tre grandi gruppi di osservatori internazionali: Unasur (Unione Nazioni del Sud - organismo latinoamericano), gli osservatori del Centro Carter e del CNE (Consiglio Nazionale Elettorale), oltre che a un esercito infinito di rappresentanti di lista di entrambi gli schieramenti. Per placare i toni dello scontro politico sono arrivate decine di dichiarazioni dall’estero rivolte a ricono-
ESTERI VENEZUELA DOPO CHAVEZ
scere la legittimità del governo Maduro: oltre che dai paesi dell’America Latina sono giunte anche dalla Spagna, paese storicamente schierato contro il chavismo, che nel golpe del 2002 fece gli auguri di buon lavoro al governo golpista di Pedro Carmona, il quale fece sequestrare Hugo Chávez. Sempre con i propositi di calmare le acque, il CNE ha riconosciuto il ricorso dell’opposizione sul riconteggio delle schede (verranno ricontati il 46% dei voti elettronici) e, secondo alcune fonti non ufficiali, ci sarebbero state pressioni affinché in Parlamento non si avviino le procedure di richiesta d’arresto per Capriles e i suoi collaboratori, accusati di tentato golpe, considerata da molti la goccia che potrebbe far traboccare il vaso. Il prospetto di una guerra civile diventa, infatti, ogni giorno sempre più possibile in Venezuela , qualsiasi imprudenza potrebbe far precipitare il Paese nel caos. Chissà se la rivoluzione portata fin qui da Chávez si arresterà d’innanzi alla morte del suo fondatore o riuscirà, tra le mille difficoltà, ad andare avanti come egli sperava?
LE PREOCCUPAZIONI DI AMNESTY INTERNATIONAL “Rimane controversa la situazione del Venezuela, anche dopo l'era di Hugo Chavez. Durante il suo governo, il Paese è riuscito a realizzare due degli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” grazie alle cosiddette “misiones”, ovvero programmi operativi e investimenti pubblici in ambito sociale; è stato messo in atto un utile scambio tra le forniture petrolifere venezuelane e le risorse sanitarie di Cuba; è stata fatta un'adeguata politica nutrizionale, per cui è sceso l'indice di incidenza della malnutrizione. Ma resta ancora molto da fare
OPPOSIZIONE IN GUERRA L’opposizione non accetta la sconfitta e con durezza annuncia battaglia. Fra accuse di brogli e violenze, il giovane candidato Henrique Capriles chiede il riconteggio dei voti. Il Paese, a un mese dalla morte di Chavez, è spaccato in due
FALSI SCOOP Prima la falsa foto di Chavez morente. Poi la falsa notizia della bara vuota. E ancora, dopo le elezioni, le foto con le schede elettorali bruciate, false anche quelle
in materia di diritti umani.” Lo afferma con forza Amnesty International che, prima di tutto, ricorda proprio il ritiro dalla Convenzione americana dei diritti umani e dalla giurisdizione della Corte interamericana: una decisione che nega la possibilità di chiedere protezione, tramite una sentenza giudiziaria, all'organismo interregionale. Il tema centrale su cui si basa il rapporto-denuncia di Amnesty riguarda la violenza: il nuovo Presidente dovrà, infatti, prendere il seria considerazione il problema della sicurezza nelle maggiori città del Paese, controllando la detenzione e l'uso delle armi e approntando programmi di sostegno alle vittime e ai sopravvissuti alla violenza dilagante. Situazione “calda” anche all'interno delle carceri: molte di esse sono sovraffollate e questo è causa di frequenti scontri tra bande di detenuti: sarebbe necessaria, quindi, una riforma del sistema che accorci i tempi dei processi. Una riflessione ulteriore riguarda, sempre secondo Amnesty, la condizione femminile, anche loro troppo spesso vittime di violenza: la Ong chiede che si attuino i regolamenti e che si costruiscano i rifugi previsti dalla “Legge organica sul diritto delle donne a una vita libera dalla violenza”. Infine, ma non meno importante, il nuovo governo dovrà occuparsi dei temi della libertà di espressione e del diritto d'associazione: anche dopo Chavez, purtroppo, si ripetono gli episodi di intimidazione. Ricordiamo, tra tutti, la vicenda di Rayma Suprani, giornalista e autrice delle vignette pubblicate sul quotidiano “El Universal”: il 18 marzo scorso, nel giro di sette ore, la giornalista ha ricevuto decine e decine di minacce, via sms e a voce, da trenta cellulari diversi. “Maledetta golpista ti faremo a pezzi”, “Useremo quella corda addosso a te, donna sleale, amante degli yankee, traditrice del Venezuela”, “Te la faremo pagare”. ■
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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POLITICA PD AL BIVIO
UN REGGENTE PER IL CONGRESSO
A cura della Redazione
PD NELLA TEMPESTA CERCA UN CONDOTTIERO Mentre vi scriviamo, mancano pochi giorni alla convocazione dell'assemblea nazionale del Partito democratico, che dovrebbe decidere il nome del “reggente”, per traghettare il partito fino al Congresso che nominerà il nuovo segretario (presumibilmente settembre o ottobre). Nebbia fitta sul candidato. Se il PD, ad oggi, non è in grado di nominare un reggente, difficile azzardare nomi sul segretario, impossibile il candidato premier
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In realtà, un accordo tra le principali correnti del partito ancora non c'è, perché la questione potrebbe essere anche sulla decisione di nominare un segretario con pieni poteri o un reggente pro-tempore. Una figura di garanzia per tutti, che non risponda alla logica novecentesca delle divisioni tra ex del Partito comunista italiano ed ex della Democrazia cristiana, come chiesto in una recente intervista da Walter Veltroni, o un leader espressione della sinistra di partito, 'sotto-rappresentata' nel governo dell'ex popolare Enrico Letta? E ancora: il traghettatore può candidarsi al prossimo congresso o deve impegnarsi formalmente a non farlo? Ma apriamo una finestra sul governo. Il forte impianto neo-Dc del Governo presieduto da Enrico Letta, solo temperato da alcune presenze di sinistra, e sostanzialmen-
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te confermato con la nomina di vice-ministri e di sottosegretari, non può essere una sorpresa. Si tratta della logica conclusione, per alcuni versi ineluttabile, di una lunga marcia verso l'evaporazione della sinistra italiana. Lo stesso Pierlugi Bersani, che ci ha messo del suo, ha dovuto infine c o n s t a t a re che lo schema politico su cui ave-
va preparato le elezioni -largamente condiviso dalla base del PD- era minoritario in gruppi parlamentari sulla carta largamente fedeli a lui. Il tema del “che fare”, quindi, si pone come non mai con bruciante attualità. Non ci vuole poco a comprendere come i diversi cantieri alla sinistra del PD, annunciati in questi giorni, siano destinati a replicare, persino in forme caricaturali, i fallimenti degli anni passati. Mai come oggi il futuro della sinistra italiana si gioca invece nel PD, e nel prossimo Congresso. E’ evidente che il Partito Democratico, ha l’assoluta urgenza di essere scosso dal torpore programmatico, dalla vaghezza ideale e dal blocco correntizio e personalistico di questi anni, e per avere un'anima: socialdemocratica? forza del lavoro? partito sociale? Difficile dirlo, oggi.
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POLITICA PD AL BIVIO
CANDIDATO PRO TEMPORE
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LAURA PUPPATO HA LANCIATO L'IDEA CHE SIA LO STESSO BERSANI, IN UNA SORTA DI INCARICO CONGELATO, A GUIDARE IL PARTITO FINO AL CONGRESSO, PROPOSTA CHE PERÒ NON HA RISCOSSO ENTUSIASMI NEL PD
Molti considerano una priorità innanzitutto, apportare modifiche allo statuto del PD: non più il leggero partito di un leader che non c'è, ma un moderno corpo intermedio, capace di usare la rete, struttura di mutuo soccorso, federazione di Case Democratiche, in grado di difendere e migliorare la vita delle persone, di promuovere la cultura e di formare nuove idee. Il tema principale non è il Governo. Ma è, in questa fase, un profilo nuovo del PD che, costringendo il Governo a scelte di sinistra e dettando un'agenda, ritessa una presenza nella società. Se davvero nei prossimi giorni si andrà all'elezione di un nuovo segretario che prepara il Congresso -in queste ore si parlava di personaggi come Gianni Cuperlo e Guglielmo Epifani, ma entrambe hanno creato molti mal di pancia all'interno del partito perché considerate troppo di parte e si sono progressivamente ridimensionate -, occorre immaginare il prossimo Congresso dei democratici non come una resa dei conti, ma come una Costituente delle idee di una nuova sinistra italia-
“Occorre arrivare al Congresso il più presto possibile con una figura di garanzia che guidi in modo totalmente gratuito la transizione, assumendo formalmente - e fin da subito l'impegno a non candidarsi alla segreteria una volta conclusa la propria funzione di reggente”, ha spiegato Giuseppe Civati (nella foto sotto) in un post pubblicato sul suo blog
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na, socialista ed ecologista, pienamente democratica. Quale che sia il nome del prescelto, è sul metodo della selezione e sulle caratteristiche della reggenza che sono esplosi i dissensi più forti. I renziani si guardano bene dal prendere parte attiva nella sfida precongressuale, preferendo un ruolo più defilato, chiedono che si proceda a una modifica dello statuto per separare la figura del segretario, eletta al congresso, da quella del candidato premier, scelta con le primarie. ■
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IL SINDACO DI BARI, MICHELE EMILIANO, SI DICE CONTRARIO ALL'IPOTESI CHE IL NUOVO SEGRETARIO NON VENGA SCELTO CON LE PRIMARIE E DOPO UN VERO CONGRESSO: «SAREBBE UNA FOLLIA»
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di LAURA BARBUSCIA
"WORLD’S BILLIONAIRES": I NABABBI DEL PIANETA TERRA SALGONO A QUOTA 1.453 Come ogni anno arriva puntuale lo schiaffo alla crisi con la classifica degli uomini piú ricchi della terra. Secondo il rapporto “Hurun Report”, pubblicato recentemente a Shangai, sono 1.453 i super ricchi del mondo, magnati dell’imprenditoria che non risentono direttamente della congiuntura dall’alto del loro conto in banca che si misura in ‘billions’, ovvero miliardi di dollari L’ Asia sbaraglia tutti in quanto a numeri di presenze in classifica, contando 609 nababbi. Poi, tra i primi dieci Paperoni assoluti, primeggiano gli Stati Uniti con 440. Mosca è la città “più ricca” con 76 bilionari, seguita da New York seconda con 70 super ricchi, Hong Kong terza con 54, e poi Pechino, Londra, Istanbul, Mumbai, Shangai, Parigi al nono posto con 23 e Shenzhen al decimo. Le stime, però, sono solo parziali. Infatti, per ogni miliardario dichiarato, secondo il presidente di “Hurun Report”, Ruper Hoogerwerf, ce ne sono almeno due che preferiscono
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rimanere nascosti: il numero complessivo sfiorerebbe, dunque, i cinquemila. Al primo posto nella classifica 2013 troviamo, per il quarto anno consecutivo, il messicano Carlos Slim, magnate proprietario della società di telecomunicazioni America Movil e del gruppo industriale Grupo Carso, con un patrimonio netto di 66 miliardi di dollari. Al secondo posto si colloca Warren Buffett con 58 miliardi, seguito dallo spagnolo Arancio Ortega, patron di Zara e vera sorpresa di questa tornata con 55. Poi, l’eterno Bill Gates, cofondatore di Microsoft, con 54 miliardi. E al quinto posto un altro volto noto Bernard Arnault, grande capo di LVMH, con 51. Gli italiani, residenti, presenti nella classifica sono
quattordici: il primo è Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, al 49° posto in classifica con un patrimonio di 16 miliardi. Poi, c'è Ernesto Bertarelli, l'industriale farmaceutico, che si ferma a 11 miliardi, seguito da Miuccia Prada e Giorgio Armani a 8,6. Silvio Berlusconi è “solo” 220esimo con 5,6 miliardi di patrimonio. L'italiano più ricco è Michele Ferrero, il patron della Nutella, con 20 miliardi, ma non figura tra i nostri connazionali perché ha la residenza a Montecarlo. Quanto ai miliardari più giovani, figurano: Mark
Zuckerberg e Dustin Moskovitz, cofondatori di Facebook. Il più anziano, invece, è il 98enne David Rockfeller. Una vera e propria classifica d'oro, dunque, costituita soprattutto da nababbi che si sono “fatti da soli” : self made billionaires. Di questi, solo il dieci per cento della lista è costituito da donne. A riguardo, secondo la rivista statunitense "Forbes", la first lady nella lista la troviamo al nono posto, ed è Liliane Bettencourt, ereditiera dell’impero L’Oreal, che però non potrà godere dei suoi 30 miliardi di dollari a causa della demenza senile che l’ha colpita qualche anno fa. Diciamo quindi che la prima donna ricca e gaudente è Christy Walton, ereditiera proprietaria della catena di negozi Wal-Mart con un patrimonio di 28,2 miliardi di dollari. Tirando le somme: l'esercito dei paperoni mondiali è in aumento e il loro patrimonio è in crescita. Ma il resto della popolazione, costituito dalla maggior parte delle persone, sarà forse destinata ad impoverirsi?
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ATTUALITÀ L’ODISSEA DELLE PROVINCE ITALIANE
di Laura Barbuscia
ABOLIZIONE ENTI INUTILI?
OPERAZIONE INFINITA 3.127: tanti sono, secondo l'Upi, Unione delle province italiane, gli enti inutili che costano oltre 7 miliardi di euro l'anno al nostro Paese, di cui 2 miliardi e mezzo impiegati per i soli consigli di amministrazione. Sopprimerli potrebbe essere una possibile soluzione per ridurre la spesa pubblica. Ma alla resa dei conti, tali organismi, invece di sparire, sono rimasti in vita
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ATTUALITÀ L’ODISSEA DELLE PROVINCE ITALIANE
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I cosiddetti Enti inutili, battezzati dalla burocrazia “enti strumentali”, comprendono gli istituti, i centri ricerca, i consorzi, gli enti autonomi, le società partecipate da Regioni, Province e Comuni, tutti organismi che costano al Paese oltre 7 miliardi di euro, di cui 2 miliardi e mezzo impiegati per i soli consigli di amministrazione. Questi sono numeri dati dall’Upi, Unione delle province italiane, nel tentativo di lanciare un messaggio chiaro:
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del cavallo. In Emilia Romagna è aperto un Centro di documentazione di storia della psichiatria. In Campania, ce n’è uno che si occupa delle applicazioni dei materiali plastici per i problemi di difesa dalla corrosione. Resta ancora la Puglia, dove troviamo un Istituto pugliese di ricerche economiche e sociali e poi un Ente autonomo fiera mostra dell’ascensione di Francavilla Fontana. Un capitolo a parte meritano i Consor-
LA PRIMA CLASSIFICAZIONE DEGLI ENTI INUTILI DESTINATI ALLA SOPPRESSIONE RISALE ALLA LEGGE 4 DICEMBRE 1956, N. 1404
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“Se il governo vuole tagliare gli sprechi, parta da qui”, perché dentro c’è veramente di tutto. Sono stati catalogati dal ministero dello Sviluppo economico. Qualche esempio? Si va dall'Istituto agronomico d'oltremare con sede a Firenze (47 membri nello staff tra manager, funzionari e tecnici vari) che si occupa della diffusione in Pakistan dell'oliva ascolana oltreché della valorizzazione della palma da dattero in Libia, all'Istituto per la conservazione della gondola e la tutela del gondoliere a Venezia, dal Consorzio intercomunale soggiorni climatici di Verona, all'Istituto culturale delle comunità dei ladini storici delle Dolomiti bellunesi. Senza dimenticare l'Opera nazionale dei figli degli aviatori, nata nel 1923 per assistere gli orfani ai tempi di Baracca, che ancora oggi vanta un congruo consiglio di amministrazione, oppure la Fondazione centro studi transfrontaliero del Comelico e Sappada. Ma anche le altre Regioni non scherzano. In Piemonte c’è il Centro piemontese di studi africani, un Istituto per le piante da legno e l’ambiente e un Centro internazionale
zi di bonifica, istituiti nel 1933. A ottant’anni dalla bonifica dell’agro pontino, ragione per la quale erano sorti, ne troviamo in vita ancora 91, ognuno dei quali dotato di presidente, consiglieri e revisori dei conti. Poi ci sono i bacini imbriferi montani, con il compito di favorire il progresso economico e sociale della popolazione nei comuni consorziati. E che dire delle Province? Anche loro fanno parte della categoria enti inutili. Rispondono solo
agli ego ipertrofici e agli appetiti dei partiti. Insomma, anche queste "vanno eliminate". Lo ha detto la Bce, la Banca centrale Europea, così come la Ue: “Abolire le Province sarebbe l'unica vera misura di taglio di costi della politica”. Ma come è consueto dire, non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Ci ritroviamo, così, dopo mezzo secolo di sbandierate lotte agli enti inutili, o da molto tempo giudicati tali, con questi organismi che, invece di sparire, sono rimasti in vita, per volontà di una certa politica che li lascia attaccati al respiratore per proprio interesse e tornaconto. Prendono molte risorse e aumentano i costi della politica. Tuttavia, di fronte a queste roccaforti, spesso consociative, non si riesce a fare nulla, o almeno, in Italia sembra “volontariamente” impossibile. Anche Oltralpe, comunque, la situazione non è delle migliori. In Francia, ad esempio, gli enti inutili sarebbero 1.244, con 450mila persone occupate a vario titolo e un costo complessivo di 50miliardi l'anno. Insomma, riuscire a sopprimerli è ancora un problema, a quanto pare, però, non solo italiano. ■
ENTI... ASSURDI Gli istituti, i centri ricerca, i consorzi, gli enti autonomi, le società partecipate da Regioni, Province e Comuni sono ancora più o meno 34mila. Si va dall'Istituto agronomico d'oltremare con sede a Firenze (47 membri nello staff tra manager, funzionari e tecnici vari) che si occupa della diffusione in Pakistan dell'oliva ascolana oltre che della valorizzazione della palma da dattero in Libia
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ATTUALITÀ I PEGGIORI CEO DELL’ANNO
POTERI DIFFICILI
di Elisabetta Pasca
SI FA PRESTO A DIRE CEO La Tuck School of Business ha stilato la classifica dei peggiori CEO del mondo. Ricchissimi e potenti, sono gli amministratori delle multinazionali, quelli sulle copertine dei magazine di tutto il mondo, quelli che “Forbes” indica come gli uomini (più raramente le donne) più influenti del pianeta. Eppure, essere CEO di un colosso spesso può diventare un incubo...
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Gestire migliaia di dipendenti, lavorare in un mercato difficile come quello attuale o in estenuanti tavoli di lavoro in consiglio d'amministrazione, possono indurre anche le persone più competenti a compiere dei passi falsi. Basti pensare a Ron Johnson, Ceo di JC Penney Company Inc., uomo d'affari abile, educato a Stanford e Harvard, che ha contribuito a rivoluzionare il business retail di Apple, dopo anni di esperienza presso altre società di vendita al dettaglio. Poche settimane fa la sua avventura è giunta al capolinea spodestato da Myron Ullman, già Ceo dal 2004 ad inizio 2012 che ne è tornato ad esserlo ad effetto immediato. Per Ullman è quindi un ritorno al passato, dopo il fallimento di Johnson, incapace di terminare quella trasformazione di JcPenney in catena di grandi magazzini di fascia alta in cui ha creduto fino al suo licenziamento. I risultati negativi dell'ex top manager di Apple sono chiari, poiché nel 2012 l'azienda statunitense ha subito un calo delle vendite di 4,3 miliardi, con un trend che ha costantemente puntato verso il basso e che è culminato con il -28,4% annuo di vendite della stagione natalizia. Il mese scorso la Electronics Arts Inc. ha annunciato che John Riccitiello ha dato le dimissioni come ammini-
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ATTUALITÀ I PEGGIORI CEO DELL’ANNO
stratore delegato. Al suo posto il precedente Ceo, dal 1991 al 2007, Larry Probst, che intanto ricoprirà il ruolo di presidente esecutivo in attesa del nuovo Chief executive. Le dimissioni arrivano dopo un periodo di critiche da parte degli investitori, aggravate dai travagli finanziari della società. Gli utili del terzo trimestre sono stati sotto 1.18 milioni di dolla-
TEMPI DURI PER IL MANAGEMENT Con la crisi sempre più aziende danno rapidamente l’addio ai loro top manager se i risultati non sono brillanti in poco tempo
ri, inferiore a 1.650 per lo stesso trimestre dell'anno precedente. Alla fine del 2012, il Wall Street Journal aveva inserito John Riccitiello tra i CEO da licenziare nel 2013. Da una parte era un dirigente che parlava dei giochi che gli piacevano, e addirittura arrivava a dare consigli di design sui titoli di EA (lo ha fatto su alcuni titoli già pubblicati, non vi preoccupate), dall'altra ha sempre incarnato una figura rapace per via di alcune politiche abbracciate da EA con un po' troppa leggerezza. Riccitiello ha comunicato ai dipendenti le dimissioni sono nate a causa di lotte finanziarie interne all'impresa. “I risultati sono stati inferiori alle aspettative e io ne sono responsabile al 100%” ha detto l'ex Ceo. Andrew Mason fondò Groupon nel 2008. Quando la società ha mancato le aspettative degli analisti per i guadagni del primo trimestre, Mason ha annunciato di essere stato licenziato. Non è stato in grado di mantenere le entrate della società al livello della concorrenza che aveva invaso il mercato e non è stato in grado di tenere vivi i legami con i clienti abituali, i quali hanno risposto con poca lealtà. Il declino del valore delle azioni e la graduale erosione del suo business giornaliero, sono alla base della cacciata di Andrew Mason, il Ceo. Il Chairman esecutivo Eric Lefkofsky e il Vice Chairman Ted Leonsis guideran-
no le operazioni di Groupon, l'azienda di Chicago, finché mon sarà nominato il nuovo Ceo. Ora le zioni della società sono in commercio a 5.92 dollari per azione, in calo del 2%. È recente la notizia che Brian Dunn, ormai ex Ceo di Best Buy, si è dimesso per ragioni comportamentali personali. Avrebbe avuto, si saprà poi, relazioni inadeguate con una dipendente. La società con lui ha visto crollare il titolo e precipitare le vendite della sua società. Come se non bastasse la sua ossessione per i buyback è costata a Best Buy qualcosa come 6,4 miliardi di dollari, con risultati a dir poco modesti. Come se non bastasse il presidente Richard Schulze ha dovuto dimmetersi per non avvisato del comportamento del Ceo il consiglio di amministrazione. Chi l'ha visto? Sembrerebbe che ora viva ancora a Minneapolis, secondo il suo twitter, nel quale inoltre si cita:" Dedito alla famiglia, fede, amici, padre di 3 figli, marito, fanatico di sport e libri, studente del genere umano". Andrea Jung, medaglia di bronzo nella speciale classifica Forbes dei peggiori Ceo del 2012, si dimise prima da Ceo di Avon nel 2011 poi da presidente nel 2012. Fu criticata per la supervisione della società, per aver respinto l'offerta di acquisizione da coty e per aver flagellato i guadagni. E ora? Fa parte di una serie di consigli di amministrazione, tra cui General Electric e Apple. Per quanto riguarda HP ha licenziato 3 Ceo in 6 anni. Nel 2005 costrinse Carly Fiorina a dimettersi. Nel 2010 Mark Hurd si è dimesso dopo l'accusa di molestie sessuali. Leo Apotheker ha rivestito il ruolo di Ceo per meno di un anno, uscendo di scena nel settembre 2011. Mentre era in sella al colosso, le azioni sono scese mentre lui annaspa alla ricerca di una chiara identità: azienda di software o di hardware? Da agosto 2010 a oggi le azioni della compagnia hanno perso il 70 per cento del loro valore in borsa, bruciando qualcosa come 68 miliardi di dollari. Oggi vale all'incirca 29 miliardi e si lecca le ferite dell'esercizio 20112012: 12,65 miliardi di dollari di perdita di cui 6,9 solo nell'ultimo trimestre. Ora al comando c'è Meg Whitman, ex Ebay, che vuole riportare, in cinque anni, fuori dalla crisi HP. Un “in bocca al lupo” se lo merita proprio… ■
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SPECIALE FORUM PA A MAGGIO TORNA LA FIERA DELLE PA
FORUM PA 2013
di Alessandro Paccosi
TRASPARENZA E INNOVAZIONE. PER RIPARTIRE A maggio la 24ma edizione della fiera dedicata alle pubbliche amministrazioni, occasione di confronto con imprese, soggetti della ricerca e del terzo settore per proporre collaborazioni all’insegna della competitività e dello sviluppo
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SPECIALE FORUM PA A MAGGIO TORNA LA FIERA DELLE PA
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“La trasparenza nel nostro paese è ormai un grido, più che una richiesta. E non solo per via degli scandali, di cui periodicamente abbiamo notizia e che risultano ancora più intollerabili in un momento di crisi drammatica come quello che stiamo vivendo, ma anche perché è ormai chiaro a tutti che senza trasparenza non può esserci innovazione né sviluppo. ‘Trasparenza’ non è uno slogan, è la premessa per una partecipazione reale e non di facciata dei cittadini alla vita politica e sociale ed è anche la base di partenza affinché investimenti e creatività possano trovare spazio in Italia”. Questo grido di sdegno proviene da Gianni Dominici, Direttore generale del Forum PA, che, giunto alla 24ma edizione, per il 2013 ha scelto come tema guida proprio “Il Paese alla sfida della trasparenza”, in programma al Palazzo dei Congressi di Roma dal 28 al 30 maggio 2013. Premessa indispensabile per lo sviluppo del Paese, la cristallinità nell’operato delle pubbliche amministrazioni costituisce infatti il filo rosso che lega i sei temi di questa edizione; si comincia martedì 28 maggio con una domanda: “Quale PA per quale Paese?”. La risposta è ancora in divenire, l’aspirazione è verso un modello nuovo di pubblica amministrazione che sappia governare i cambiamenti in atto e rispondere davvero ai bisogni delle persone e delle imprese. Altro tema centrale è la “Programmazione 2014-2020 nelle politiche di coesione” e sarà l’occasione per confrontarsi sulle principali opportunità di finanzia-
mento e sviluppo. Nella seconda giornata, mercoledì 29 maggio, si parla di “Smart Cities”, le città intelligenti che mettono al centro il cittadino; si farà il punto sui progetti avviati in Italia e lo sguardo internazionale sarà garantito dalla final conference del progetto europeo Peripheria per una migliore vivibilità degli spazi urbani. Sempre il 29 maggio, focus sull’“Innovazione tecnologica in sanità”: esperti provenienti da Europa e America porteranno la loro visione e la loro esperienza in materia di eHealth. Giovedì 30 maggio i temi sono la “PA digitale” e la “Cittadinanza attiva”. Il primo, con il sottotitolo “Do more with less”, sviluppato in una duplice prospettiva: da una parte come risparmiare grazie alle tecnologie, dall’al-
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PER SAPERNE DI PIU’
✑ FORUM PA 2013 QUANDO: 28-30 maggio 2013 DOVE: Palazzo dei Congressi di Roma www.forumpa.it
partire da buone pratiche di innovazione sociale e di partecipazione civica. Molti ed importanti, quindi, gli argomenti da trattare, sotto l’egida di quelle tre linee direttive che da sempre animano il Forum: promuovere, formare e fare rete. E come? Formare dirigenti, funzionari, dipendenti pubbli-
TRE SONO LE PAROLE D’ORDINE DELL’OPEN GOVERNMENT: PARTECIPAZIONE, COLLABORAZIONE, TRASPARENZA
tra come usare le stesse Ict in maniera più efficiente (per esempio grazie al cloud, alla sicurezza informatica, alla business continuity). Infine la “Cittadinanza attiva”: nell’Anno europeo dei cittadini, dedicato ai diritti conferiti dalla cittadinanza dell’UE, si lavorerà per avviare nuovi modelli di governo per le città italiane a
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ci e operatori privati; incontrarsi e fare rete, attraverso lo scambio di esperienze, competenze, metodologie e soluzioni operative; promuovere e valorizzare politiche pubbliche, soluzioni innovative e migliori pratiche. Per rispondere a questi obiettivi, FORUM PA negli ultimi tre anni ha cambiato radicalmente la formula u
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SPECIALE FORUM PA A MAGGIO TORNA LA FIERA DELLE PA
IL TEMA DEL 2013 A destra: Carlo Mochi Sismondi Presidente FORUM PA afferma “Il Paese alla sfida della trasparenza”, il tema unificante di FORUM PA 2013. “Non è un tema buonista o astratto, ma anzi sfidante, concreto e fecondo e può essere declinato utilmente in tutti gli aspetti dell’Open Government che andiamo insieme costruendo”; Gianni Dominici, Direttore Generale di FORUM PA
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della manifestazione di maggio: non più semplicemente una mostra, ma soprattutto un luogo di formazione e lavoro collaborativo. Quest’anno poi anche la scelta della sede - il Palazzo dei Congressi dell’EUR, al posto della tradizionale Fiera di Roma - rispecchia tale evoluzione: si moltiplicano, infatti, le occasioni per seminari, workshop, tavoli di lavoro, e la stessa area espositiva, superando la logica della manifestazione “vetrina”, è progettata per favorire gli incontri B2B (Business to Business) e B2G (Business to Government) e per ospitare workshop in cui illustrare le migliori soluzioni per l’innovazione
si svolgerà a Bologna dal 16 al 18 ottobre 2013. “Per noi una città è smart quando ha una visione complessiva delle politiche da attuare per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini, e non quando affronta singoli settori in modo intelligente”, precisa ancora Dominici. “Per esempio,
organizzativa e di processo nella PA. Perché tutto ciò non rimanga solamente sulla carta, spiega ancora Dominici, “è necessario un cambiamento di mentalità della PA come sistema complessivo, perché i funzionari innovatori non possono fare molto se restano isolati. Come mi piace dire spesso, citando una frase dello scrittore statunitense Dave Eggers, i funzionari devono trasformarsi da rematori in timonieri, cioè da burocrati che seguono le procedure in funzionari e dirigenti capaci di governare la rete degli attori che lavorano sui territori. La nostra mission è proprio stimolare la PA a ripensare se stessa in una logica di qualificazione e supportarla in questo percorso”. Proprio da questa esigenza oltre al Forum, che nell’edizione 2012 ha visto più di 100 eventi e oltre 450 ore dedicati ad incontri e formazione gratuita all’interno degli stand, nasce la manifestazione nazionale dedicata alle città intelligenti, lo Smart City Exhibition, la cui seconda edizione
smart non significa solo tecnologia, perché le tecnologie sono strumenti utilissimi solo se dietro hanno una visione strategica. Da questo punto di vista le città italiane sono ancora indietro e questo rappresenta un problema, perché se non cogliamo al meglio questa occasione rischiamo l'effetto soufflè: fra due anni l’attenzione si sgonfia, i problemi rimangono quelli di sempre e i nostri territori perderanno ulteriormente attrattività in termini economici, finanziari e imprenditoriali. Dobbiamo aiutare le città a passare dalla teoria alla pratica. Per questo i primi di marzo abbiamo siglato un accordo con l'ANCI finalizzata alla gestione dell'Osservatorio Nazionale sulle smart cities. Vogliamo ragionare, con le città che fanno parte dell’Osservatorio, su quale dovrebbe essere la dimensione delle città intelligenti scrivendo una sorta di Documento Operativo Condiviso. FORUM PA 2013 sarà l’occasione per presentare il piano di lavoro e i primi risultati dell’Osservatorio. Sempre sul questi temi, abbiamo poi realizzato ICity Lab, un nuovo
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spazio on line di ricerca e approfondimento sulle città intelligenti disponibile all'indirizzo www.icitylab.it. Non è un semplice sito di informazione, ma uno strumento inedito che consente grazie alla piattaforma tecnologica ASSET (Analisi Statistica Socio-Economica Territoriale) - di creare analisi e visualizzazioni partendo dai dati della ricerca ICity Rate 2012, realizzata da FORUM PA su 103 capoluoghi di provincia. La piattaforma restituisce mappe, grafici e tabelle, benchmarking, check up e gap analisi, il tutto con la massima personalizzazione e livello di dettaglio. Ogni utente, infatti, può scegliere e incrociare diversi parametri di interesse: le città (singole o aggregate per regione), le dimensioni (governance, economia, mobilità, ambiente, capitale sociale e qualità della vita) e i singoli indicatori. Obiettivo della piattaforma non è tanto stilare una classifica, quanto offrire alle amministrazioni uno strumento per l’analisi socioeconomica dei territori, grazie al quale valutare i punti di forza e di debolezza della città e ottenere così informazioni preziose per la pianificazione strategica e i processi di sviluppo locale”. ■
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I BERLINER PHILHARMONIKER LIVE SUL WEB www.digital-concert-hall.com Scopri la Digital Concert Hall dei Berliner Philharmoniker! 40 esecuzioni dal vivo a stagione, un ricchissimo archivio musicale e tanti altri video. Il tuo biglietto omaggio Prova la Digital Concert Hall utilizzando questo codice*: PRG33XR9 Siamo felici se ci vieni a trovare! * Valido ďŹ no al 31 agosto 2013
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SPECIALE FORUM PA LA PA È IN CRISI
PA ALLA PROVA DEL FUTURO
di Alessandro Paccosi
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN AGONIA Debiti, scarsa efficienza ed investitori che scappano. Il quadro italiano delle PA è il peggiore d’Europa, dove persino in Grecia i ritardi per i pagamenti sono più contenuti dei nostri. Una situazione sconfortante dove aleggiano luci ed ombre
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SPECIALE FORUM PA LA PA È IN CRISI
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Urge uno snellimento dell’apparato burocratico italiano. Sì. perché la nostra Pubblica Amministrazione si è distinta finora solamente per la farraginosità che investe ogni procedura, nonché per i costi elevati. I parametri di riferimento sono europei, dal che risulta, secondo fonti del Governo italiano e della UE, che sia la più costosa del mondo occidentale e che, relativamente al solo quinquennio 2005-2009, la spesa media sia risultata pari a 248 miliardi di euro, cui vanno oltretutto aggiunti i costi del personale non dipendente, altri 25-26 miliardi di euro di consulenze esterne. Costosa, quindi, e anche mal funzionante: basti pensare che, per il rilascio di autorizzazioni, certificazioni e Nulla osta sono necessari tempi da 2 a 10 volte quelli di altri paesi occidentali, per non parlare dei tempi di pagamento, che superano i 200 giorni a fronte dei 30-50 altrove. Record dell’efficienza spetta alla Finlandia, grazie ad un modesto tempo d’attesa pari a soli 24 giorni, ancor meno dei 36 della Germania, mentre noi continuiamo a far peggio anche di Grecia (174
giorni) , Spagna (160 giorni) e Portogallo (139 giorni). La situazione debitoria delle nostre PA è pari a circa 150 miliardi, come mostrato da una ricostruzione del “Corriere della Sera”, su cui influisce pesantemente il passivo di molti comuni, mentre le aziende nel frattempo si indebitano, falliscono non per debiti, ma per crediti, il circolo dell’economia si ingolfa e l’Italia diventa sempre meno una meta appetibile per gli investitori stranieri. Anche perché, senza una anagrafe pubblica che renda trasparente e visibile ogni attività delle PA, queste diventano facilmente una fucina di corruzione che pregiudica l’intera economia italiana. Da ultimo, l’allarme di Luigi Giampaolino e Salvatore Nottola, rispettivamente presidente e procuratore generale della Corte dei conti, che senza mezzi termini parlano di “piaga che si annida in tutte le piaghe della Pubblica amministrazione”, così radicata da rendere oltremodo difficile stabilire con precisione quanto ci costi, anche se una stima orientativa si aggira attorno ai 60 miliardi. Il problema, poi, è anche l’arretratezza
nell’uso delle procedure informatiche e di comunicazione integrata, come ribadito da Microsoft-Netics in una recente ricerca, mostrando quanto questo agevolerebbe il taglio della spesa pubblica, risparmiando fino a 2,9 miliardi di euro l’anno: una maggior diffusione di messaggistica, audio/video/web conferencing, ad esempio, può permettere di contenere costi pari 1.381 euro per dipendente. Rita Tenan, direttrice del Public Sector di Microsoft, ha le idee chiare in proposito, affermando che il valore strategico delle soluzioni di comunicazione integrata e la collaborazione per una razionalizzazione dei costi delle PA rappresentano “una priorità non più procrastinabile, perché consente in tempi brevi di ridurre i costi di funzionamento dell’apparato burocratico”, per cui via il prima possibile a progetti di tecnologizzazione, con conseguente eliminazione di gran parte del cartaceo, di spese imbarazzanti per le telecomunicazioni e per gli spostamenti (667 euro annui per dipendente, pari a 1,4 miliardi complessivi). Il risparmio passa anche per il web. ■
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SPECIALE FORUM PA È TEMPO DI VERITÀ
INTERVISTA A CARLO MOCHI SISMONDI
di Paolo Del Panta
RIPARTIRE DALLA TRASPARENZA Partecipazione, collaborazione, trasparenza: sono le tre parole d’ordine dell’Open Government. “Sono tre gambe dello stesso sgabello e si sostengono l’una con le altre.” Così Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FORUM PA, esordisce nel suo intervento di presentazione della manifestazione di maggio, giunta alla XXIV edizione e in programma quest’anno al Palazzo dei Congressi di Roma dal 28 al 30 maggio
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SPECIALE FORUM PA È TEMPO DI VERITÀ
“In questo momento - prosegue Mochi Sismondi - la nostra attenzione si rivolge con la massima energia sulla grande domanda di trasparenza che leggiamo intorno a noi e che è giustificata e ragionevole, specie in questi anni in cui gli scandali si sono accompagnati alla drammatica crisi che ha ridotto il tenore di vita e le aspettative di tutti gli italiani”. Il prossimo FORUM PA, quindi, sarà tutto orientato verso quella che è diventata un’emergenza del Paese in crisi: la trasparenza, non solo in politica ma a tutti i livelli della vita pubblica. La trasparenza intesa, però, non come un’imposizione di legge o come una concessione che arriva dall’alto, ma come "trasparenza dinamica", come sostanza stessa del rapporto instaurato tra amministrazioni e cittadini. La trasparenza, quindi, come accountability e total disclosure. Un messaggio forte, necessario, in un periodo in cui, a tutti i livelli, la crisi economica ci ha messi di fronte al dramma della corruzione e degli sprechi nel nostro paese, mentre parallelamente dai cittadini arriva una richiesta sempre maggiore di partecipazione. Dott. Mochi Sismondi, quello sulla trasparenza, anche nella PA è un grido forte… È un grido a cui si deve prestare ascolto con urgenza. Perché anche se avessi tutta la tecnologia del mondo e potessi in un minuto far conoscere a tutti il mio parere o il mio voto su qualsiasi cosa, in un’orgia di telecomandi, ma non potessi contare sulla trasparenza e la verità, non sarei in una vera democrazia. Se anche potessi svolgere qualsiasi adempimento online, potessi dimenticare per sempre l’indirizzo di qualsiasi sportello pubblico e potessi dialogare via Internet con qualsiasi ufficio, ma non sapessi esattamente come vengono spesi i miei soldi sino all’ultimo euro, sarei un cittadino a metà. Se anche tutta la PA fosse semplice e diretta, ma non potessi controllare quante operazioni di appendicite ha fatto con successo l’ospedale in cui mi andrò ad operare, non avessi modo di verificare quanti dei diplomati nella scuola di mio figlio hanno poi finito l’università o quanto costa l’ufficio provinciale del lavoro di xxx in confronto a quello di yyy che ha più o meno gli stessi abitanti: beh, sarei ancora un suddito. Più cerco faticosamente di leggere il nostro confuso presente e più ritengo che se non abbattiamo il muro dell’opacità che ci cresce intorno sia nelle istituzioni e nell’amministrazione (qui non c’è bisogno che faccia esempi), sia nel privato (basti guardare il caso di tante istituzioni finanziarie italiane ed estere, ma anche la composizione dei Consigli di Amministrazione o gli improvvisi buchi di bilancio di tante aziende del tutto private) non andiamo più da nessuna parte. Anzi torniamo indietro, e velocemente anche nell’economia reale che, come sappiamo, trova una spinta essenziale proprio dalla fiducia. Da qui nasce lo slogan dell’edizione 2013? “Il Paese alla sfida della trasparenza” è il tema
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PROPONIAMO UN RICONOSCIMENTO PER LE AMMINISTRAZIONI PIÙ TRASPARENTI, QUELLE CHE HANNO PIÙ “ACCOUNTABILITY”, OSSIA CHE RENDONO CONTO ESATTAMENTE AI CITTADINI DI COME USANO LE LORO RISORSE STRUMENTALI, UMANE E FINANZIARIE, A FAVORE DI CHI E CON CHE RISULTATI
unificante di FORUM PA 2013. Non è un tema buonista o astratto, ma anzi sfidante, concreto e fecondo e può essere declinato utilmente in tutti gli aspetti dell’Open Government che andiamo insieme costruendo. Certo di trasparenza non si parla oggi per la prima volta, anche troppi provvedimenti legislativi sono stati scritti, anche noi ce ne occupiamo da anni: ma è necessario oggi entrare in una nuova fase e in una nuova dimensione in cui la trasparenza non sia uno dei campi di azione, ma sia l’ambiente in cui l’innovazione prospera, se vuole essere innovazione sociale e non solo nuovi prodotti o nuovi processi slegati dai bisogni reali del Paese. Come si possono raggiungere questi risultati? La trasparenza ci chiama prima di tutto sul terreno dell’innovazione istituzionale: qui parliamo dell’introduzione di un Freedom of Information Act in Italia, di una riforma del bilancio su obiettivi chiari e comprensibili con una riclassificazione che superi la prova di leggibilità, del governo per budget, di programmi di mandato chiari, di obiettivi misurabili, di rendicontazione, di democrazia basata sulla partecipazione alle scelte, di eliminazione delle opacità nei finanziamenti pubblici, del sacro rispetto del costo della democrazia, ma della tenace lotta allo spreco opaco dei privilegi. Ma parliamo anche, a mio parere, della “normalizzazione” dei rapporti tra cittadini e amministrazione pubblica e quindi del necessario ripensamento della stessa base del diritto amministrativo così come, in una prassi difensiva, si è andato configurando in Italia. In questa direzione, potremmo inserire anche la tanto sospirata riforma della PA? Certamente sì, poiché la trasparenza ci chiama anche sul terreno dell’innovazione organizzativa e dà un senso alla riforma della PA e della sua dirigenza: taglia alla base la corruzione; permette a ogni dirigente di sapere quanto costa la sua unità operativa e a parametrare i costi sui benefici; libera i dati in forma comprensibile per i cittadini; introduce la cultura della valutazione, del confronto e del merito basata su numeri e dati oggettivi e non sulle appartenenze; restituisce ai territori conoscen-
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za utile per lo sviluppo, trasformando inutili indagini sugli output in compiute riflessioni sugli outcome, ossia sugli effetti reali delle politiche pubbliche. Per evitare che l’operazione sia perfettamente riuscita coi tempi e coi mezzi previsti (output), ma il paziente ahimè sia morto (outcome). Qualche proposta concreta? So che ne ha già alcune in cantiere… Per cominciare vogliamo scoprire e far conoscere le migliori pratiche di accountability e per questo abbiamo lanciato in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma e con la collaborazione scientifica di ANORC l’iniziativa “OpenPA”, un riconoscimento per le amministrazioni che si stanno muovendo sulla strada della “trasparenza dinamica”. In quest’ottica l'amministrazione non deve dare conto soltanto delle spese sostenute, ma soprattutto del rapporto tra spese e benefici: lo stesso euro può essere speso bene o male, può trasformarsi in uno sperpero come in un servizio pubblico migliore. La domanda non è "quanto costa?", ma "quanto si spende rispetto agli altri e, a parità di spesa, qual è il livello dei servizi offerti?". Attraverso le segnalazioni degli esponenti di punta di movimenti e organizzazioni che si muovono per la trasparenza, unite alle segnalazioni raccolte con un Panel all’interno della nostra community, individueremo quindi le amministrazioni che hanno fatto dei passi importanti in questa direzione. Segnaleremo anche le PMI che hanno operato per rendere possibile questa trasparenza tramite l’uso delle nuove tecnologie e le associazioni di cittadini e organizzazioni non lucrative che hanno stimolato le amministrazioni o che hanno operato sui dati resi disponibili dalle PA per renderli più chiari ai cittadini, favorendo un’opera di controllo e di confronto. Una giuria nominata da FORUM PA e dalla Camera di Commercio di Roma esaminerà le esperienze segnalate dai due Panel e individuerà quelle meritevoli di riconoscimento (non sarà attribuito un rank, ma un’attestazione di merito pari per tutti i soggetti ritenuti meritevoli). La premiazione sarà il momento centrale del convegno "Dalla trasparenza statica alla total disclosure" che si terrà il prossimo 29 maggio a FORUM PA 2013. ■
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ADVERTISING MARKETING 2.0
INTERVISTA A DAVID MEERMAN SCOTT
di Alessandro Paccosi
COMUNICARE LA RIVOLUZIONE David Meerman Scott è controverso, non piace sempre a tutti. Chi rompe gli schemi in genere rompe le scatole, e lui è uno che non le manda a dire. Il suo mondo è quello della comunicazione aziendale: marketing, pr, media relation. Cioè, tutto quello che si può fare per essere un brand riconosciuto e avere copertura stampa, senza passare per la pubblicità. Noi lo abbiamo intervistato
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I suoi liberi sono provocatori ma ricchi di spunti. Gran parte delle sue teorie, oltreoceano, hanno risollevato le sorti di aziende e liberi professionisti aiutandoli a far breccia nel mercato con i propri prodotti e servizi grazie al web e ai media sociali. “Prima che arrivasse il web esistevano solo tre modi per riuscire a essere notati: “acquistare costosi spazi pubblicitari, pregare i media mainstream di raccontare la propria storia o assumere un personale di vendita che tormentasse a una a una le persone in merito ai propri prodotti. Oggi - prosegue - esiste un'opzione migliore: pubblicare sul web contenuti interessanti che gli acquirenti siano interessati a leggere”. A parlare è David Meerman Scott. È piuttosto schietto e critico quando fa riferimento al tradizionale modo di lavorare delle agenzie di comunicazione e pr (regolato dai tempi delle organizzazioni-clienti, burocratizzata, con le press release schedulate, le conferenze stampa, le cene con i giornalisti), lo considera un modo di lavorare del tutto inutile oggi e suggerisce come queste attività possono essere by-passate. Dando tanto valore ai contenuti. Una riflessione che porta a ripensare non solo le dinamiche sottese al circuito informativo ma anche strumenti, modalità, tempi e ruoli dei suoi protagonisti, che si ritrovano oggi ad avere a che fare con uno scenario fortemente mutato dal web, prima, e dai social media, poi. Il mondo del marketing e della comunicazione è in evoluzione costante: dove pensa che ci potranno questi cambiamenti? Nel mondo del marketing stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione. È iniziato tutto 15 anni fa, quando si trattava ancora di una scintilla piccola, che poi avrebbe cominciato ad espandersi sempre di più. Siamo circa a metà di questo processo, che continuerà per i prossimi 10-15 anni. E nonostante ciò, sono tante le società che ancora vi si oppongono. In Real-Time marketing & PR Lei ha scritto che alcune importanti società non sono ancora in grado di adattarsi all'aspetto online della vita: nessuna interazione diretta, e cattiva reputazione. Perché è accaduto (e accade) ciò? Voglio dire, sarebbe una scelta ovvia quella di aprire gli occhi e accettare questa era real-time, eppure molti ancora non lo capiscono... Solo una parola: PAURA. E allora come creare qualcosa che riesca a incoraggiare più persone possibile a condividerla? È davvero più facile di quello che sembra?
ADVERTISING MARKETING 2.0
Io lo chiamo “World Wide Rave”: quando masse di persone di tutto il mondo non possono smettere di parlare di te, della tua compagnia, dei tuoi prodotti. Sia che tu sia di San Francisco, Dubai o Reykjavík, si tratta di quando comunità globali si vogliono impazientemente connettere con le tue cose sul Web. Quando il passaparola porta nuovi clienti al tuo portone. Quando migliaia e migliaia di fan visitano la tua pagina Web e il tuo blog perché vogliono davvero essere lì. Un World Wide Rave è quando la gente parla della compagnia perché davvero vuole parlarne, non perchè ci è portata con l'inganno tramite il “marketing virale”. Le campagne virali messe in atto dalla maggior parte delle agenzie pubblicitarie consistono nel cercare conquistarsi fette di clientela sempre con i vecchi metodi, come acquistando liste email, facendo spam o lanciando un microsito con pubblicità con lo stile di quelle stampa o TV. O ancora peggio, alcune delle agenzie più all’avanguardia lanciano campagne virali fake
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te più efficace che utilizzare trucchetti e stratagemmi. La regola più importante? Semplice. Smettere di parlare dei prodotti e dei servizi della sua società. Perchè non importa niente a nessuno. Quali sono le credenze sbagliate in fatto di marketing e comunicazione più dure a morire? Molte persone credono ancora che i metodi tradizionali per creare attenzione siano gli unici possibili. Pensando alla questione dell'attenzione, oggi sembrano esserci quattro modi principali per generarla. Ciò che è interessante per me è che tre di esse esistono da decenni come strumenti di business, mentre una è totalmente nuova perché è basata sul Web. Mi sembra che le società investano troppo tempo, denaro ed energia nei primi tre modi menzionati per generare attenzione, e non abbastanza nel quarto, che consiste nel pubblicare una grande quantità di informazioni online mettendole a disposizione della gente.
IL SUO LIBRO “THE NEW RULES OF MARKETING AND PR” ( 250 MILA COPIE VENDUTE IN TUTTO IL MONDO, TRADOTTO IN 26 LINGUE) È DIVENTATO UN CLASSICO DEI LIBRI DI MARKETING CONTEMPORANEI
dove persone che lavorano lì o che comunque sono pagate da loro, creano review, video o post su blog facendo finta che siano stati fatti da qualche utente. Per esempio, molti agenti pubblicitari, stando a quanto si dice, hanno scritto review sdolcinate (e anonime) sul The Internet Movie Database. Essere virali attraverso un World Wide Rave è più autentico - e dunque assolutamen-
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L'attenzione si può COMPRARE. (Si chiama pubblicità). Attraverso pubblicità su TV, carta stampata, Pagine Gialle, cartelloni pubblicitari, fiere, mailing list, e cose del genere. Gli agenti pubblicitari sono veramente bravi a comprare l'attenzione. L'attenzione si può anche ELEMOSINARE (si chiamano pubbliche relazioni). La si elemosina attraverso i gatekeeper editoriali su radio, TV, magazine, quotidiani, riviste specializzate, e poi oggi sempre di più, su blog, podcast e altri social network. Mi rendo conto che la parola “elemosina” è un po' estrema, ma nella mia vita precedente come Vice Presidente corporate communications presso diverse società mi sentivo un po' come un mendicante. Ogni mese ricevo centinaia di richieste dalla gente (soprattutto agenti PR) affinché io menzioni una data cosa sugli articoli delle riviste per le quali scrivo, sul mio blog o nei libri, e molte di queste richieste mi sembrano francamente disperate. INFASTIDIRE una persona alla volta può essere un altro modo per otte- u
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ADVERTISING MARKETING 2.0
no perfetti per condividere altrove il contenuto creato e per coinvolgere i clienti di persona. Internet e tv: guerra o coalizione? Negli Stati Uniti, per esempio, più di 45 milioni di persone hanno il proprio pc nella stessa stanza dove c'è la tv: come trarre vantaggio da questa “convivenza”? Ovunque vi sia una nuova tecnologia di comunicazione, quella precedente non viene sostituita. La radio non è stata sostituita dalla TV per esempio. Penso che TV e Web siano due cose differenti. I venditori intelligenti troveranno sempre il modo di farli funzionare assieme. Sto ancora aspettando che una serie televisiva inglobi i social network come parte della storia.
L'ESPERTO David Meerman Scott è un grande professionista del marketing. Le strategie da lui ideate hanno vinto numerosi premi e hanno portato alla vendita di oltre un miliardo di dollari in prodotti e servizi su scala mondiale. Laureato al Kenyon College, ha lavorato per gran parte della sua carriera nel campo dei contenuti on line
nere attenzione. (Si chiama vendita). Si bussa alla porta, si chiama la gente al telefono, si mandano mail, o si aspetta che le persone vengano al tuo showroom. Ancora, mi dispiace per l'accezione estrema della parola “infastidire”; che è però esattamente come mi sento quando ho a che fare con tattiche di vendita così assillanti. Infine, l'attenzione la si può OTTENERE online. L'idea è
quella di creare qualcosa di interessante e pubblicarla gratis online: un video su Youtube, un blog, il risultato di una ricerca, una serie di foto, uno stream twitter, un ebook, la fan page di Facebook, e cose del genere. La maggior parte delle organizzazioni hanno una proprio cultura corporate incentrata su uno di questi approcci. Spesso il profilo organizzativo di un'azienda è determinato dal punto di vista forte del fondatore o dell'amministratore delegato. Quando un CEO deve monitorare le vendite, tutti i problemi diventano problemi di vendita. È molto probabile che il tuo CEO non si affidi al monitoraggio dei social media. Così devi convincere il tuo capo a investire sui social media. La maggior parte delle organizzazioni spende troppo in advertising e vendite, e troppo poco in social media, ma quasi tutte dovrebbero utilizzare una sorta di combinazione integrata di tutti e quattro i modi di generare attenzione. Blogging, Facebook, Twitter: la sfida non è solo usarli, che sarebbe il primo passo, ma farlo nel modo più intelligente. Che consigli ha a riguardo? Un blog è né più né meno uno strumento tecnologico. Come dire che la tua TV è un mezzo di intrattenimento. I blog sono fantastici quando si conosce il proprio mercato (li chiamo “buyer persona”) in maniera approfondita, e si creano contenuti apposta per loro. Quando conosci i problemi del tuoi buyer persona, allora puoi aiutarli a risolverli, creando qualche contenuto interessante che ti rende un thought leader. Non esiste marketing migliore. Certo, un blog è un modo per diffondere contenuti di thought leadership, ma ne esistono molti altri - un video YouTube, un ebook, tabelle, grafici, ricerche, fotografie, ecc. Social network come Facebook e Twitter so-
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Qual è la prima cosa a cui tieni di più quando comunichi, durante le tue conferenze pubbliche? Molti venditori fautori dell'advertising tradizionale chiaramente si sentono stuzzicati dall'idea di dover blaterare all'infinito sui propri prodotti e servizi. Ma ho delle novità per voi, a riguardo. A nessuno importa dei vostri prodotti e servizi (tranne a voi stessi). Si, avete letto bene. Ciò che importa alla gente è se stessa e come poter risolvere i propri problemi. Alle gente, inoltre, piace essere intrattenuta e condividere qualcosa di sensazionale. Per avere delle persone che parlano di te e delle tue idee, si deve resistere alla tentazione di fare battage pubblicitario. Al contrario, si dovrebbe creare qualcosa di interessante di cui poi si parlerà sul web. Quando fai sì che ciò avvenga, le persone faranno la fila per saperne di più e acquistare ciò che hai da offrire. La maggior parte del marketing online non è niente di più che un canale alternativo per fare pubbliche relazioni o, nel caso dei product marketer, per rigurgitare i propri “messaggi” e “visioni del prodotto”. Bleah! Parafrasando Yoda di Star Wars: “Devi disimparare ciò che hai imparato”. È così difficile dismettere le vecchie abitudini di marketing che abbiamo sviluppato negli anni. Devi disimparare a usare lo sproloquio per promuovere prodotti e servizi. Invece, inizia dai problemi e bisogni dei tuoi buyer. Devi disimparare la manipolazione. Al contrario, cerca di capire che la gente desidera solo autenticità e trasparenza. Devi disimparare a interrompere le persone con i “messaggi”. Invece, pubblica online i contenuti che vogliono consumare. Devi disimparare a essere egoista e provare a forzare la gente ad adattarsi alle tue condizioni. Invece crea contenuti online indirizzati ai problemi del cliente. Devi “disimparare” la convinzione che puoi comprare l'accesso. Invece, crea qualcosa di interessante, pubblicalo sul web così che milioni di persone raccontino la storia per te. ■
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SPECIALE FORUM PA INTERVISTA A FRANCESCO SIGNORE, DIRETTORE SETTORE PUBBLICO IBM ITALIA
LA SFIDA DI IBM A cura della Redazione
TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE Sono i tre principi dell’open government che ridefiniscono dalla base il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadino. IBM in quest’ambito mette a disposizione strumenti e tecnologie per trasformare il dato in conoscenza dell’amministrazione a disposizione di cittadini, imprese e tra amministrazioni
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Per attuare i principi di trasparenza, partecipazione e collaborazione propri della dottrina dell’open government è necessario mettere il cittadino nelle condizioni di disporre degli strumenti conoscitivi indispensabili per poter prendere decisioni e valutare le performance dall’amministrazione. Tali strumenti sono essenzialmente costituiti dai dati e dalle informazioni di cui dispone la pubblica amministrazione. È il fenomeno conosciuto come “open data”, che prevede che alcune tipologie di dati sono resi liberamente accessibili in formato aperto e rielaborabile. Di questo importante percorso di collaborazione di IBM con i servizi delle PA ci parla il dott. Francesco Signore, Direttore Settore Pubblico IBM Italia. Come ha deciso di affrontare IBM il tema della “trasparenza”, filo conduttore di questa edizione di Forum PA? Il percorso di IBM si articola sui seguenti punti qualificanti: qualità del dato e dell’informazione che passa attraverso la digitalizzazione dei processi di back office della PA e dalla
DIGITALIZZAZIONE DELLE PA Francesco Signore, direttore del Settore Pubblico di IBM, afferma: "è necessario avviare un progetto di trasformazione sistemica della PA nel quale l’ICT possa agire da leva per la razionalizzazione dell’ecosistema pubblico e da abilitatore per lo sviluppo del sistema paese. Per far ciò occorre guardare a tutte le componenti dell’infrastruttura pubblica che dovrà essere efficiente e ottimizzata, basata su una rete di poli specializzati, o centri di servizio, capaci di portare a sistema le migliori competenze di mercato"
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SPECIALE FORUM PA INTERVISTA A FRANCESCO SIGNORE, DIRETTORE SETTORE PUBBLICO IBM ITALIA
comprensione del valore che può generare per la collettività; capacità di decomporre i servizi della PA in processi digitali misurabili, dove i dati di performance vengono facilmente raccolti, pubblicati e resi comparabili; capacità di pubblicare gli obiettivi dell’Amministrazione e di misurarne l’impatto reale sui cittadini, anche con l’ausilio di strumenti di “Social sentiment analysis”, ovvero la misura della rilevanza degli obiettivi delle amministrazioni rispetto ai bisogni dei cittadini; disponibilità di strumenti che siano in grado di analizzare grandi quantità di dati, anche da un punto di vista semantico, e che facilitino la ricerca e aggregazione di tali dati in informazioni rilevanti (Big Data, Smarter Analytics) che trasformano l'accesso al dato in strumenti di gestione della conoscenza; applicazione di soluzioni per la gestione del patrimonio di conoscenza della PA che abbiano la capacità di rispondere a domande complesse, facilitando l’interazione dei cittadini con la Pubblica Amministrazione (attraverso l’applicazione di tecnologie di Cognitive Computing e Deep Question & Answer); disponibilità di ambienti di sviluppo che permettono ad aziende, PA e cittadini di realizzare servizi ad alto valore aggiunto sui dati disponibili, promuovendo la nascita di nuove attività legata al riutilizzo dei dati, non solo in ambito pubblico ma anche privato. Come intende IBM sostenere il processo di modernizzazione della PA nella situazione attuale che sta vivendo il nostro Paese, in particolare per renderla più autonoma, vicina ai cittadini e più disponibile alla partecipazione di tutti al suo sviluppo?
IBM propone di avviare un percorso di razionalizzazione della infrastruttura pubblica nel quale l’ICT agisca da leva per la razionalizzazione della PA e contemporaneamente da abilitatore per lo sviluppo del sistema paese. Secondo IBM, occorre: migliorare l’efficienza operativa della macchina pubblica per
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nare gli interventi ai diversi livelli istituzionali per renderli coerenti e convergenti verso un modello di sviluppo unitario. IBM ritiene necessario focalizzarsi lungo tre dimensioni fondamentali: a livello di singolo cliente, con iniziative volte a migliorare l’ efficienza e l’efficacia operativa dell’ente; in senso longitudinale alle singole
IBM PERSEGUEI UNA PIATTAFORMA TRASVERSALE CHE SI PONE COME PUNTO CARDINE DELLA TRASPARENZA. UNA PIATTAFORMA CHE PERMETTA L’EFFETTIVA VALORIZZAZIONE DEI DATI DELLA PUBBLICA AMMISTRAZIONE
liberare risorse da destinare ai programmi di crescita e sviluppo; valorizzare la massa di informazioni, strutturate e non, disponibili all’interno della PA, per indirizzare in maniera proattiva le esigenze dei cittadini, orientare le scelte e le politiche di servizio, favorire forme sempre più avanzate e motivanti di democrazia partecipativa; supportare la trasformazione complessiva dell’infrastruttura pubblica attraverso una nuova capacità di riorganizzazione sistemica dello scenario. Un progetto di trasformazione di tale portata richiede una serie di complesse iniziative di ottimizzazione e la definizione di una "Public Enterprise Architecture" che consenta di coordi-
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filiere, per migliorare il livello di collaborazione secondo logiche di utilità condivisa; in senso trasversale, per favorire economie di agglomerazione e migliorare il livello di interconnessione operativa e funzionale dei diversi progetti di ottimizzazione (es. vista unica del cittadino, integrazione dei dati, gestione della conoscenza, open data, etc.) L’efficienza delle PA passa soprattutto per il territorio, e attraverso la sinergia tra istituzioni, imprese e cittadini. Che tipo di strumenti può offrire IBM per contribuire a questo risultato? Per garantire una crescita inclusiva e sostenibile del territorio, l’elemento chiave sarà la creazione di una serie di condizioni abilitanti da parte della pubblica amministrazione che permettano l’integrazione e la cooperazione di soggetti dell’ecosistema: Occorre, innanzitutto, traguardare una filiera che coinvolga una pluralità di soggetti pubblici e privati fornitori e fruitori di servizi sul territorio. All’interno della filiera è importante identificare amministrazioni capofila, dotata delle specifiche competenze tecniche e operative per fornire servizi sussidiari. Occorre poi garantire una condivisione pervasiva della conoscenza tra gli attori al fine di poter modellare e rendere dinamici i processi di integrazione e creazione di valore. Infine, tutta la filiera deve essere monitorata, attraverso un uso estensivo dell’analisi dei dati, per riuscire a comprendere il valore generato per la comunità nel suo complesso (logica outcome-based). Dal nostro punto di vista la trasformazione dovrà far leva sui nuovi modelli tecnologici disponibili sul mercato per l’erogazione di servizi (cloud, smart analytics, big data, etc.). Nella Pubblica Amministrazione la combinazione di tecnologie e servizi in logica di filiera con- u
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SPECIALE FORUM PA INTERVISTA A FRANCESCO SIGNORE, DIRETTORE SETTORE PUBBLICO IBM ITALIA
LA STANZA DEL SINDACO La “Stanza del Sindaco”, una vera e propria centrale operativa del futuro, un luogo nel quale possono essere visualizzate in tempo reale - grazie a un sistema integrato di sensori e a una serie di display e cruscotti interattivi - tutte le informazioni relative al vivere urbano, così da consentire agli amministratori di prendere decisioni e avviare attività di pianificazione per migliorare e rendere più efficace il governo della città
sente di sviluppare forme innovative di sussidiarietà: Filiera del Welfare, per realizzare forme di integrazione tra gli attori e fornire in collaborazione con patronati ed enti locali, servizi proattivi e personalizzati ai cittadini; Filiera della Fiscalità, raccordando gli attori coinvolti (sistema fiscale centrale e locale, bancario e produttivo) per l’emersione del sommerso e per la lotta all’evasione fiscale e contributiva; Creazione di Start up basate sulla conoscenza e sulla valorizzazione delle risorse del territorio, sfruttando al meglio le opportunità offerte dai finanziamenti europei e dalle nuove modalità di collaborazione PubblicoPrivato.
L’Agenda Digitale è un passo importante per la definizione delle linee strategiche intese alla modernizzazione del Paese. Rendere operativa l’Agenda Digitale è quanto la IBM si propone. Allo scopo abbiamo definito una "IBM Blueprint per l'Agenda Digitale" che offre un ambiente operativo in cui le iniziative riguardanti l’Agenda Digitale possono realizzarsi. La blueprint è un modello per rendere coesi ed interoperabili i diversi mattoni tecnologici (building block) assi portanti della trasformazione a cui l’agenda digitale tende. Un modello del genere è da noi ritenuto indispensabile per rendere “convergente” la realizzazione della varie iniziative della agenda
Agenda Digitale. Come si pone una società come IBM, da sempre all’avanguardia nella digitalizzazione dei servizi?
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ABITARE SICURI È un progetto dedicato alla tele-assistenza e te-monitoraggio degli anziani. Obiettivo dell’iniziativa è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini anziani di Bolzano, consentendo loro una maggiore indipendenza e integrazione nella società, grazie ad una sanità più intelligente e permettendo, al tempo stesso, il contenimento della spesa pubblica attraverso l’uso di tecnologie più accessibili e poco invasive
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Parliamo di Smart City. Qual è la ricetta della Vostra azienda per lo sviluppo delle tecnologie al servizio di una città intelligente? IBM dal 2007 ha intuito la trasformazione da infrastrutture fisiche a digitali - quello che oggi viene chiamato Internet delle Cose - ed il fatto che questa trasformazione sarebbe partita dalle città. Ha quindi coniato il termine di Smarter City.
IBM STA COLLABORANDO CON ALCUNE GRANDI AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER LA DEFINIZIONE DI PIATTAFORME DI FILIERA CAPACI DI ABILITARE PROCESSI DI SUSSIDIARIETÀ CENTRALE-LOCALE E PUBBLICO-PRIVATO
e quindi evitare derive tra vari cantieri di sviluppo ICT che dovranno essere messi in opera. Nella nostra blueprint i building block fondamentali (processi, dati e conoscenza) sono interconnessi attraverso l’uso di tecnologie innovative che permettono di realizzare un sistema dinamico di relazione tra attori: Il System of Engagements. Il System of Engagements è la nuova frontiera della information technology e rappresenta l’evoluzione del concetto concetto di “System of Records” a cui siamo abituati.
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I Systems of Records sono le classiche applicazioni informatiche che implementano i processi della PA. Queste applicazioni si basano sui dati persistenti in record di database. Il servizio di pagamento di una pensione, per esempio, è un processo che si basa su una serie di record quali l’anagrafe del pensionato, la sua situazione economica etc. Un sistema di pagamento basato su carte di debito prepagate è un altro esempio di System of Records. In un ambiente del tipo System of Engagements il servizio di ricarica della carta fornita da una terza parte diviene parte integrante del processo di pagamento della pensione. Il risultato è la maggiore soddisfazione del cittadino e la riduzione dei costi di transazione.
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Nella sfida di innovazione negli ultimi 6 anni l’IBM è stata a fianco di molti amministratori e cittadini ed ha realizzato nel mondo più di 2.000 progetti di smarter cities per grandi metropoli e città medio piccole secondo un approccio che prevede l’utilizzo degli analytics per fare leva sulle informazioni così da prendere decisioni migliori, anticipare e risolvere i problemi in maniera proattiva e coordinare le risorse per operare in maniera più efficiente. Inoltre, IBM ha sviluppato soluzioni speci-
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SPECIALE FORUM PA INTERVISTA A FRANCESCO SIGNORE, DIRETTORE SETTORE PUBBLICO IBM ITALIA
fiche per le città in diversi settori, come nell’area dei trasporti, della gestione delle acque, della sicurezza, dell’efficienza energetica, nella gestione di edifici sostenibili che riducano l’impatto ambientale, del facility management e per il turismo e i beni culturali. Queste soluzioni sono basate su una piattaforma trasversale pensata per le Smart Cities che consente di integrare le informazioni provenienti da diversi sottosistemi in un singolo operation center (Intelligent Operation Center) in grado di gestire la conoscenza disponibile a servizio della gestione delle città. Anche in Italia, il programma “Smarter Cities” ha toccato più di cento città, consolidando una comunità di circa 40 città - in partnership con Forum PA, siglando dodici protocolli strategici e avviando diversi progetti di innovazione. Nello specifico possiamo citare alcuni esempi, come Bolzano, che ha abbracciato una visione sistemica per abilitare nuove soluzioni al servizio del cittadino, dando priorità ad un progetto pilota di telemedicina per la realizzazione di un progetto di assistenza per gli anziani. Lo scopo di tale progetto, denominato Abitare Sicuri Sicheres Wohnen, ha permesso di testare un nuovo sistema di tele-monitoraggio e tele-assistenza per le persone che necessitano di assistenza domiciliare. Siracusa poi è l’unica città italiana ad essere stata selezionata lo scorso anno da IBM, insieme ad altre 32 città in tutto il mondo, per partecipare al programma globale Smarter Cities Challenge. Il programma ha offerto la possibilità
di contare su un team internazionale di esperti e professionisti IBM che hanno effettuato un’analisi puntuale di alcuni aspetti della realtà cittadina, mettendo a punto alcune raccomandazioni in modo da migliorare i servizi e la vivibilità della città. Tali raccomandazioni sono legate a progetti specifici, tre dei quali considerati di prioritaria importanza. Il primo riguarda la creazione di un “Tavolo del Futuro”, già avviato a settembre, per agevolare il coinvolgimento dell’Amministrazione e degli gli stakeholder con l’obiettivo di favorire
una collaborazione più efficace. Il secondo prevede la nascita di un centro di eccellenza in grado di favorire una gestione ‘intelligente’ della città che fa leva sui dati e su informazioni trasparenti e affidabili. Il terzo invece prevede la realizzazione di una piattaforma di supporto al settore turistico da cui dipenderà una valorizzazione dell’immagine di Siracusa, un miglioramento dell’offerta e, quindi, una più efficace capacità di attrazione non solo più concentrata in determinati periodi dell’anno. ■
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SPECIALE FORUM PA INNOVAZIONE E AMBIENTE PER E.ON
di Ambra Di Chio
E.ON
SOLUZIONI ENERGETICHE INNOVATIVE ED EFFICIENTI PER LE IMPRESE E GLI UTENTI DOMESTICI Allo studio progetti di "energia fai da te" come i sistemi di micro-cogenerazione e solare termico. Lanciate nuove
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offerte web per ottimizzare i consumi e risparmiare in bolletta
Parte di una realtà internazionale e globale quale il Gruppo E.ON, la Società che conta circa 900.000 clienti complessivi nella vendita di elettricità e gas, ha intrapreso anche in Italia un percorso di trasformazione da utility principalmente europea a fornitore globale di soluzioni energetiche specializzate, ponendo il cliente al centro di una nuova visione aziendale. In un contesto di mercato particolarmente difficile specialmente per le imprese, la fornitura energetica ha assunto oggi grande rilevanza, passando da semplice voce di costo all’interno del bilancio aziendale ad asset da gestire al meglio per individuare opportunità di risparmio e di ottimizzazione dei propri consumi. Creare e consolidare un rapporto di fiducia con i propri clienti è oggi la sfida più importante per E.ON che per vincerla, ha
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messo a punto un’ampia gamma di soluzioni energetiche in grado di venire incontro anche alle esigenze delle piccole e medie imprese, per consentire una gestione ottimale delle forniture e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Una conferma è data dalla promozione di una linea di offerte eco-sostenibili, quale “100% energia rinnovabile E.ON” che offre l’opportunità di avvalersi di energia elettrica proveniente, in via esclusiva, da fonti rinnovabili certificate. Le imprese che aderiscono a quest’iniziativa possono testimoniare il loro impegno, a favore dell’ambiente, apponendo il marchio “100% energia rinnovabile E.ON” sui loro prodotti oppure utilizzando lo stesso nella comunicazione verso il proprio target di riferimento. Nel 2012 la società ha venduto nel mercato residenziale e PMI circa 1,4 TWh di volumi di energia elettrica “pulita”.
Recentemente il prodotto Kit E.ON VantaggioSole, riservato inizialmente agli utenti domestici, è stato esteso anche al segmento business. Le imprese hanno così la possibilità di diventare loro stesse produttrici di energia rinnovabile, installando sul tetto dei propri uffici o dei propri capannoni un impianto fotovoltaico con una potenza fino a 20 kW. Il kit viene fornito con la soluzione “chiavi in mano” ed è poi E.ON a farsi carico dell’intero processo, dalla fase dell’autorizzazione fino a quella dell’installazione.
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SPECIALE FORUM PA INNOVAZIONE E AMBIENTE PER E.ON
BOLLETTA E CONSUMI SOTTO CONTROLLO CON LE APP ✑ Risparmio sulla bolletta e gestione
AL SERVIZIO DEL CLIENTE L'orientamento al cliente si coniuga con la capacità di guardare al futuro, proponendo soluzioni semplici e innovative che anticipino i trend e le evoluzioni del mercato
Non dimentichiamo che per rispondere in maniera adeguata alle esigenze di risparmio e gestione economica delle PMI, la Società ha promosso un pacchetto di servizi pensato “ad hoc: E.ON Profilo Sicuro, alle imprese che preferiscono una voce di costo certa nel rispet-
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E.ON offre alla propria clientela business anche una serie di servizi personalizzati, con l’obiettivo di perseguire l’efficienza energetica e ottimizzare l’utilizzo di energia elettrica e gas delle imprese. Tra questi, l’analisi dei consumi energetici è il punto di partenza per individuare soluzioni efficienti in grado di ridurre gli sprechi e razionalizzare l’utilizzo della fornitura, come, per esempio, l’utilizzo di Led per l’illuminazione o sistemi per migliorare la dispersione termica degli edifici. Le PMI inoltre possono contare su uno sportello “virtuale” attivo 24 ore su 24 che consente sia di consultare l’archivio delle fatture che di visualizzare il grafico dell’andamento consumi. A ciò va aggiunto il sistema di reportistica “MyService” con cui i professionisti possono estrarre, in totale
NEL 2013 E.ON PUNTA A SVILUPPARE NUOVE SOLUZIONI PER L'EFFICIENZA ENERGETICA E LA GENERAZIONE DISTRIBUITA, RINNOVABILE E NON, QUALI AD ESEMPIO I SISTEMI DI MICRO-COGENERAZIONE O IL SOLARE TERMICO
to del budget aziendale; E.ON Profilo Bilanciato, che permette di stabilire un giusto equilibrio tra le necessarie esigenze di pianificazione e le opportunità offerte dal mercato; E.ON Profilo Dinamico, dedicato alle realtà imprenditoriali che intendono beneficiare dei vantaggi in termini di flessibilità e opportunità derivanti dalla liberalizzazione dei mercati ed infine E.ON Profilo Mercato, che garantisce un prodotto direttamente correlato al mercato dell’energia. Accanto ai prodotti dedicati
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autonomia tutti i dati (commerciali, tecnici e di fatturazione) relativi ad ogni singolo punto di fornitura. Nel 2013 l'azienda punta ad una crescita organica nel segmento delle PMI e a consolidare l’alto livello qualitativo e tecnologico dei prodotti e dei servizi offerti, sviluppando nuove soluzioni che si focalizzano sull’efficienza energetica e sulla generazione distribuita, rinnovabile e non, quali ad esempio i sistemi di micro-cogenerazione o il solare termico. ■
ottimale della fornitura di energia elettrica sono vantaggi garantiti agli utenti residenziali dalla nuova offerta online: “E.ON LuceClick Bioraria”, appositamente ideata per tutte quelle persone che trascorrono poco tempo all’interno delle mura domestiche. Il suo punto di forza è quello di associare al prezzo bloccato per un anno della Componente Energia, il meccanismo della tariffa bioraria che intende favorire il consumo energetico “intelligente” nelle fasce orarie di minor congestionamento F2 e F3 (vale a dire nelle ore serali e notturne, nel weekend e durante le festività). In questa maniera, è possibile usufruire per 12 mesi di un prezzo estremamente vantaggioso dal punto di vista economico, come viene dimostrato dal “Trova Offerte”, lo strumento di confronto delle tariffe disponibile sul sito istituzionale dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas. Questo particolare tipo di contratto può essere sottoscritto esclusivamente in via telematica, collegandosi al sito web www.eonenergia.com, senza nessun costo di attivazione. I clienti residenziali possono, inoltre, accedere al programma fedeltà E.ON energia premiata (valido fino al 30 settembre del 2013) che intende incentivare la riduzione dei consumi, attraverso l’assegnazione di punti; con cui gli utenti più virtuosi possono ottenere numerosi premi e sconti sulla bolletta. Infine, vale la pena di ricordare che E.ON è stato il primo operatore ad aver lanciato, nel nostro Paese nel 2011, un’applicazione gratuita E.ON energia mobile (disponibile per tutti i modelli di smarthphone e di tablet) che consente ai clienti sia di monitorare i consumi di energia elettrica e di gas che di consultare l’archivio delle bollette e di avere un decalogo per ridurre gli sprechi. Lo stesso monitoraggio e check-up energetico sull’efficienza può essere effettuato anche dalle Smart TV Samsung, con l’innovativa APP E.ON energia TV.
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EVENTI CINEMA A CANNES
di Claudio Salvati
CINEMA SU LA CROISETTE
TUTTO L’AMORE CHE C’È A CANNES “The Great Gatsby” di Baz Luhrmann inaugurerà il Montée des Marche con Leonardo Di Caprio e Carey Mulligan. Tra gli italiani solo Paolo Sorrentino e” La grande bellezza” in concorso per la Palma d’Oro
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EVENTI CINEMA A CANNES
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Cannes è innamorata del miglior cinema. Ogni anno è la solita ovvietà ma quest’edizione del 2013 (dal 15 al 26 maggio) pare ricusare ogni sospetto di sembrare ripetitiva a partire dalla gigantografia sul Montée des Marche, che ritrae Paul Newman e Joanne Woodward, romantici e amanti, legati in un abbraccio dolcissimo. Forse è dall’amore che conviene ripartire in questi tempi di crisi mondiale e Thierry Frémaux, che dal 2001 sostituisce l’ex padre-padrone di Cannes Gilles Jacob, non ha avuto paura d’inimicarsi la più nobile cinematografia francese, regalando gli onori dell’apertura di Cannes al film più appassionato tra le recenti produzioni americane: “The Great Gatsby” di Baz Luhrmann. Girato col virtuosismo di “Romeo + Juliet” e di “Moulin Rouge”! piuttosto che con la pomposità di Australia, “The Great Gatsby” è in realtà concluso, montato e pubblicizzato da mesi, ma la produzione, temendo una saturazione del merca-
to in favore dei grandi capolavori del 2012 (“Argo”, “Vita di Pi”, “Lincoln”, “Il Lato Positivo”, “Zero Dark Thirty”), ha pensato di posticipare l’uscita di uno dei protagonisti annunciati della prossima Notte degli Oscar grazie all’ospitalità del più prestigioso festival d’Europa. Che vedrà inaugurare un’edizione ancor più impressionante rispetto a quelle imponenti degli ultimi due anni da Leonardo di Caprio e da Carey Mulligan, senza tuttavia lesinare divismo coi protagonisti del suo soundtrack, capaci di oscurare anche le migliori stelle di Hollywood, da Jack White (Love is Blindness) a Will I Am (Bang Bang), da Emeli Sandè (Crazy in Love) a Lana Del Rey
(Young And Beautiful), dal duetto tra Beyoncé e Jay-Z (Back To Black) a Florence + The Machine (Love is Over). Una profusione d’amore per il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald che sembra non lasciare nulla a Venezia, visto che anche il più atteso autore italiano si è fatto irretire dalla grande pesca di Cannes. Paolo Sorrentino ha infatti scelto la selezione ufficiale francese per presentare “La grande bellezza”, nonostante il massacro di “This must be the place” di due anni fa, e col film ci saranno l’onnipresente Toni Servillo insieme a Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, protagonisti di una storia sul disincanto della vita, tra rapporti inconsistenti e sentimenti dissoluti. E dispiace un po’ che sia l’unico film italiano a contendersi la Palma d’Oro, perché l’esordio alla regia di Valeria Golino con “Miele” meritava di più dell’essere relegato in “Un Certain Regard”, schiacciato dal chiacchieratissimo film di Sofia Coppola con Emma Watson, u
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EVENTI CINEMA A CANNES
sulle dissociate ladre adolescenti di “The Bling Ring”, e soprattutto perché l’altra Valeria d’Italia (Bruni Tedeschi ndr) parteciperà alla competizione con un film attraversato da profonde nostalgie italiane ma battente bandiera francese (Un château in Italie), col giovane compagno Louis Garrel. Proprio l’eterna promessa del cinema d’Oltralpe pare essere la star di questo festival con due film in concorso, il secondo dei quali è diretto da Roman Polanski, che torna a respirare atmosfera francese con “La Venus a la fourrure”, dramma da camera sulfureo ed ironico, interpretato dalla moglie Emmanuelle Seigner, che presta tutta la sua bellezza in una rilettura teatrale e contemporanea del classico di Von Masoch. Puro amore è anche quello che trasuda da “Behind The Candelabra” di Steven Soderbergh, che filma Matt Damon e Michael Douglas più gay che mai nel biopic su Liberace, poliedrico artista di origini italiane, le cui prime immagini lasciano prevedere il delirio kitch in totale Las Vegas Style. Ma anche Nicolas Winding Refn e Ryan Gosling rappresentano l’altra coppia di fatto di Cannes, dopo il bacio della vittoria del 2011 per “Drive”. All’epoca solo il regista scandinavo vinse la Palma d’Oro per il suo lavoro adrenalinico, e non è detto che “Only God Forgives” (probabilmente il film più atteso della competizione) non meriti altrettanta attenzione dai giurati di Cannes guidati da Steven Spielberg, che pur non amando i revenge movie difficilmente rimarrà insensibile al fascino malsano di Kristin Scott Thomas, madre, mantide e mandante di un omicidio commissionato al figlio Gosling per vendicare la morte del fratello. Ancora i rapporti di parentela sono al centro di “The Immigrant”, altro film del geniale ma sottostimato James Gray, che dirige Marion Cotillard (protagonista anche dell’action fuori concosro “Blood Tie”, di Guillame Canet, golden boy del cinema francese) nel ruolo di una profuga che cerca di liberare la sorella rinchiusa ad Ellis Island, ed anche Alexander Payne, dopo gli Oscar per “Sideways” e “Paradiso Amaro”, torna a Cannes con “Nebraska”, road movie tra padre e figlio ai tempi della Nuova Grande Depressione, con corredo di confessioni, sentimenti e pentimenti. La folta pattuglia americana viene chiusa dall’estro grandeur di Joel & Ethan Coen, che con Justin Timberlake e Inside Llewyn Davis sembrano ispirarsi alle memorie postume di Dave Von Ronk, per narrare le peripezie che negli anni sessanta portarono il cantautore sulla cresta d’onda della scena musicale newyorkese. Meglio degli americani, solo i film francesi si fanno in cinque, e se Polanski è una garanzia, altrettanto può dirsi di François Ozon (attualmente nelle sale italiane col meraviglioso “Nella casa”), autore di grande impatto commerciale, che ripone molte speranze su “Jeune et Jolie”,
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EVENTI CINEMA A CANNES
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IL FESTIVAL HA SCELTO “UNA COPPIA CHE INCARNA LO SPIRITO DEL CINEMA COME NESSUN’ALTRA”: JOANNE WOODWARD E PAUL NEWMAN, FOTOGRAFATI DURANTE LE RIPRESE DEL FILM DEL 1963 “IL MIO AMORE CON SAMANTHA”, DEL REGISTA MELVILLE SHAVELSON
PROTAGONISTI Sopra: Sarà “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino l'unico film italiano in Concorso al Festival di Cannes; Steven Spielberg presiederà la giuria del 66° Festival di Cannes, che si svolgerà dal 15 al 26 maggio. Sotto: una scena del film “The Great Gatsby” di Baz Luhrmann che inaugurerà il Montée des Marche con Leonardo Di Caprio e Carey Mulligan
nonostante Cannes abbia ospitato in passato solo il suo controverso “Swimming Pool”. Il film narra la storia di una ragazza di diciassette anni attraverso quattro stagioni ed altrettanti canzoni. Quasi un debito verso la Nouvelle Vague per il cinefilo Ozon, pronto a regalarci un altro ritratto femminile tra sessualità, identità e amore. Arnauld Despallieres col classico di Heinrich Von Kleist, Michael Kihlhass, e Arnauld Desplechin con Jimmy P. arricchiscono il gruppo nazionalista che a Cannes è sempre ben rappresentato, al pari dei cosiddetti autori per palati festivalieri. Sono questi il cinese Jia Zhagke (Tian Zhu Ding), il tunisino Abdellatif Kechiche (La vie d’Adele), il ciadiano Mahamat -Saleh Haroun (Grisgris), il messicano Amat Escalante (Heli) e il giapponese Kore Eda Hirokazu (Like Father, Like Son). Giapponese è anche Takashi Miike, cineasta imperioso scoperto proprio a Cannes e assai popolare in tutto l’Occidente, che torna sul luogo del delitto con Shield of Straw, thriller che ricongiunge il suo autore al-
le atmosfere violente del capolavoro 13 assassins piuttosto che a quelle pop e scanzonate di Zebraman. Molte aspettative ammantano anche l’ultimo lavoro di Asghar Farhadi in concorso con “The past”. L’autore iraniano è infatti in cerca di una conferma internazionale dopo l’Oscar per “Una separazione” e Cannes sembra essere il palcoscenico più adatto per il suo estro d’artista. Dopo la grande abbondanza francese presente all’ultimo Festival di Berlino,
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chi si aspettava riconoscenza da Cannes per la frizzante cinematografia tedesca rimarrà deluso, perché la rappresentanza è stata affidata solo ad Alex Van Warmerdam con Borgman. Una mancanza piuttosto sospetta, come stridente è la forte assenza di autrici in concorso, fatta eccezione per Valeria Bruni Tedeschi. Ma in fondo a Cannes il cinema è una religione che promette di non badare ai dettagli, solo ai capolavori. ■
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CINEMA GATSBY. UNA STORIA AMERICANA
di Claudio Salvati
THE GREAT GATSBY
JAY GATSBY CHE VISSE IL SOGNO OLTRE LA REALTÀ Esce in Italia il 16 maggio il film di Baz Luhrmann tratto dal capolavoro di Francis Scott Fitzgerald. Interpretato da Leonardo Di Caprio e da Carey Mulligan, “The Great Gatsby” racconta la decadenza e la solitudine che si celano dietro ad ogni grande successo
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Atteso al varco come si conviene a chi ha ancora tanto credito da eclissare, Baz Luhrmann non poteva sperare in destino migliore per la sua rinascita artistica, dopo il ridondante flop del polpettone nazionalista di “Australia”. Un film le cui poche suggestioni cinematografiche si contavano sulle dita di una mano monca, troppo facilmente accostato a quell’insuperato trionfo di storia patria americana che è “Via col vento”, e che forse ha bruciato un po’ di quell’eccesso di sicurezza che ha reso indimenticabile tanto “Romeo + Juliet “quanto “Moulin Rouge!”. Non era scontato, anche se oggi appare ovvio, che per tornare ad issarsi dal fango alle stelle, a Baz Luhrmann servissero le manie di grandezza di Jay Gatsby, lussureggiante miliardario partorito dal genio di Francis Scott Fitzgerald e padre della migliore letteratura americana dello scorso anno. Un mito di cultura e di costume, “Il Grande Gatsby”, che si incaglia opulento e ridondante nei ruggenti anni Venti, quando tutto era eccitante, elettrizzante e magniloquente, e soprattutto nessuno sognava di essere qualcosa di diverso dagli infinitamente ricchi e invidiati protagonisti della munificenza americana, immortalati sulle copertine di Vogue e di Harper’s Bazaar. Forse è per questo che il Decò e l’Art Nouveau intessono oleografiche assonanze sulle locandine di un film interamente vestito da Prada, unica isteria anacronistica di un capolavoro annunciato. Probabilmente Baz Luhrmann non poteva trovare protagonista migliore di Leonardo Di Caprio a struggersi d’amorosi sensi per la Daisy Buchanam di Carey Mulligan, perché su quel suo volto atemporale sembra iscriversi perfetto e laconico il più imperituro inno di decadenza che la cultura americana ricordi. Nonostante sia ambientato nella più rigogliosa epopea del jazz, forse la più originale e autorevole manifestazione della cultura americana portata all’eccesso, “Il Grande Gatsby” è soprattutto una lunga e vibrante confessione di inadeguatezza di Fitzgerald, pervaso da qualche insuccesso editoriale di troppo e consumato da quella sua vita spesa tra alcolismo e mondanità: limiti e disso-
CINEMA GATSBY. UNA STORIA AMERICANA
lutezze che avevano inabissato la sua esistenza e che tanto bene descrive tra party, crociere e adulazioni al servizio del suo eroe. Un eroe che si fa archetipo di tutta una generazione ebbra ed euforica (quella del suo autore), ma anche debole e depressa, illusa e corrotta. Perché Jay Gatsby non è altro che un contadino del Nord Dakota (“James Gatz: era questo il suo nome vero, o almeno quello legale. Lo aveva cambiato a diciassette anni, nel momento in cui ebbe inizio la sua carriera: quando vide lo yacht di Dan Cody gettar l'an-
spegnesse dove "tenera è la notte", che la sua Daisy perdesse quella possibilità di felicità eterna. Ma per Fitzgerald un sogno non è tale se non vive del passato in cui esso è nato, se non brucia ogni goccia d’illusione fino a scottare l’amara realtà fatta di tenebre piuttosto che di luce (“[...] Non sapeva [Gatsby] che il sogno era già alle sue spalle, in quella vasta oscurità dietro la città dove i campi oscuri della repubblica si stendevano nella notte [...]”). Tanto che al termine di questa divorante bramosia di vita, amore e morte, non si può che
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NICK VIENE CATAPULTATO NELL'ACCATTIVANTE MONDO DEI SUPER-RICCHI, LE LORO ILLUSIONI, AMORI ED INGANNI. NICK È TESTIMONE, DENTRO E FUORI DEL SUO MONDO, DI RACCONTI DI AMORI IMPOSSIBILI, SOGNI INCORRUTTIBILI E TRAGEDIE AD ALTO TASSO DI DRAMMATICITÀ
cora nella secca più insidiosa del Lago Superiore”) che confonde rivalsa sociale e amore, persuaso che l’una lo renderà più meritevole dell’altro al cospetto della giovane Daisy, ereditiera idolatrata in giovinezza, ma che non ha saputo mantenere la promessa di aspettarlo e si è fatta ritrovare maritata, infelice e miseramente arrivista, legata ad un irrinunciabile prestigio borghese. Ma “non si può ripetere il passato” Lo sa bene l’onesto Nick Carraway, io narrante senza lucido distacco di questo accecante bagliore di tragedia americana, come se si riflettesse sull’amico Jay con potenza uguale e contraria alla sua illusione che “certo che si può”. Era dopotutto impensabile per Gatsby che le illegalità che gli avevano permesso di arricchirsi, ingrossarsi e acquistare prestigio e onorificenze in pieno Proibizionismo non fossero valse a nulla, che l’eco delle sue feste a Long Island si
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constatare che “così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato”. Un capolavoro sulla solitudine del successo e l’insopportabile indifferenza verso la caducità umana (“non venne nessuno” al funerale di Gatsby), perché “quando si perdono i propri miti, si è incapaci di adorare anche i propri dei”. Forse è per questo che l’utopia romantica di Fitzgerald è destinata alla sconfitta, troppo magniloquente per la grettezza del mondo, ma proprio per questo destinata anche all’immortalità del più grande mito americano, quello del sogno che appartiene a tutti. E a quel sogno si ispira Luhrmann inquadrando ogni istante gli occhi febbrili e spiritati del suo imperioso protagonista, proiettato verso un futuro reso ancor più maestoso dalla potenza di un passato che vorrebbe divorarlo. Nelle sale italiane dal 16 maggio. ■
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EVENTI MUSICA IN TOSCANA
di Ambra Di Chio
MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE Il “Maggio Musicale Fiorentino” spegne 80 candeline sulle note di “The show must go on”. La celebre manifestazione andrà in scena anche quest’anno, nonostante la difficile situazione economica dell’Ente lirico fiorentino
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Dal 2 maggio al 25 giugno, il capoluogo toscano tornerà ad ospitare il “Maggio Musicale Fiorentino”, la celebre manifestazione artistica che quest’anno taglierà un traguardo importante, essendo giunta ormai alla sua ottantesima edizione. La nascita del “Maggio Musicale Fiorentino” risale all’epoca fascista ed in particolare fu istituito nel 1933 grazie all’impulso del compositore e Direttore d’orchestra Vittorio Gui e del mecenate Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano (che allora ricopriva la carica di Federale di Firenze). È bene sottolineare che la scelta di inserire questo evento proprio nel mese di maggio non fu dettata dalla casualità; questo Festival rappresenta, infatti, una rivisitazione in chiave moderna del “Calendimaggio” , un’antica festa toscana (che poi si diffuse anche in altre Regioni) con cui veniva celebrato l’arrivo della primavera. In occasione di questa ricorrenza che cadeva il 1 maggio, le vie della città di Firenze venivano animate da musiche, balli e rappresentazioni teatrali e generalmente i festeggiamenti proseguivano per tutto il mese. Una piccola curiosità: si narra che Dante incontrò per la prima volta Beatrice, all’età di 9 anni, proprio durante il Calendimaggio del 1274; come viene ricordato dal Boccaccio. Inoltre, sempre nel mese di maggio, nella Culla del Rinascimento hanno luogo altri due importanti avvenimenti, vale a dire: il suggestivo “gioco della bandiera” che affonda le sue radici nel medioevo e la cerimonia della “fiorita” con cui viene ricordata la figura di Fra' Giacomo Savonarola. Nel corso della sua lunga storia, il Festival è sempre stato legato ai nomi di personaggi di grande prestigio, la cui fama è riconosciuta a livello internazionale, co-
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EVENTI MUSICA IN TOSCANA
me quello di Zubin Mehta che a partire dal 1986 ha rivestito il ruolo di Direttore principale dell'Orchestra del “Maggio Musicale Fiorentino”, divenendone nel 2006 Direttore onorario a vita. Non dimentichiamo poi che la Compagnia “MaggioDanza”, istituita nel 1967, rappresenta uno dei più popolari corpi di danza del nostro Paese. Appare doveroso ricordare che quest’anno la nota manifestazione ha rischiato di non andare in scena, a causa della pesante crisi patrimoniale, economica e finanziaria che grava sull’Ente lirico fiorentino. Dal 1998 ad oggi, la “Fondazione Maggio Musicale Fiorentino” ha,
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to e, nonostante i tagli apportati al programma, il Festival prenderà il via il 2 maggio. L’edizione 2013 del “Maggio Musicale Fiorentino” potrà contare sui seguenti spettacoli: sei opere liriche (“Don Carlo” e “Macbeth” di Giuseppe Verdi, “The rape of Lucretia” di Benjamin Britten, “Written on Skin” di George Benjamin, “Farnace” di Antonio Vivaldi e “Maria Stuarda” di Gaetano Donizetti); tre balletti dedicati al grande maestro russo Igor Stravinskij ed infine quattro concerti che saran-
I PIÙ CELEBRI DIRETTORI D’ORCHESTRA, SOLISTI, REGISTI, SCENOGRAFI-PITTORI, COREOGRAFI E CANTANTI, QUASI NESSUNO ESCLUSO, HANNO CREATO A FIRENZE EVENTI ARTISTICI DI STRAORDINARIO VALORE
infatti, sempre chiuso in rosso i suoi bilanci; arrivando a collezionare oltre 51 milioni di euro di debiti. Il primo a lanciare l’allarme è stato Francesco Bianchi (il nuovo Commissario straordinario del Festival, recentemente nominato dal Ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi) che ha chiesto il sostegno della città di Firenze per evitare la “soluzione finale”. “Non lasciateci morire” è stato, invece, il disperato appello che Zubin Mehta ha recentemente rivolto al pubblico, al termine di un concerto da lui diretto. Al momento, fortunatamente il pericolo della liquidazione dell’Ente sembra scongiura-
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no diretti da Zubin Mehta, Claudio Abbado, Daniel Barenboim e Daniele Gatti. Inoltre, il calendario del “Maggio Musicale Fiorentino” si intreccerà con quello del “Festival d’Europa” (7 -12 maggio), un importante appuntamento internazionale che viene promosso, per il secondo anno consecutivo nella città di Firenze, con l’intento di favorire la partecipazione democratica dei cittadini dell'Unione Europea, a pochi mesi di distanza dall’assegnazione del premio Nobel per la Pace. A questo proposito, il Direttore d’Orchestra Zubin Mehta ha commentato: “Le due manifestazioni si incontrano, come è naturale che
GLI ALBORI Ottanta anni fa, il 23 aprile 1933, Vittorio Gui inaugurava con Nabucco di Giuseppe Verdi il 1° Maggio Musicale Fiorentino dando inizio ad un’avventura artistica che si è rapidamente imposta come fondamentale nella storia della musica novecentesca
avvenga, e come è avvenuto due anni fa, quando al Teatro Comunale, in un’ Aida da me diretta, abbiamo avuto l’onore di avere il Commissario Europeo alla Cultura Androulla Vassiliou. La musica è un efficace strumento di mediazione culturale, in grado di abbattere barriere ideologiche e linguistiche, e con la nostra arte e tradizione, con l’eccellenza del Maggio Musicale e dei nostri complessi artistici, partecipiamo al Festival d’Europa condividendone gli intenti, la visione, lo spirito”. Nell’ambito di questa preziosa collaborazione, sono stati organizzati tre significativi appuntamenti che si svolgeranno al Teatro comunale di Firenze: il debutto è previsto per martedì 7 maggio, giorno d’apertura del “Festival d’Europa”, con l’esibizione del pianista polacco Krystian Zimerman che sarà realizzata con il supporto della prestigiosa Associazione “Amici della Musica Firenze”, sulle note delle musiche di Claude Debussy, Johannes Brahms e Ludwig van Beethoven. Si proseguirà poi con altri due concerti che saranno diretti entrambi dal maestro Zubin Mehta, ossia: la rappresentazione dell’opera “Don Carlo” di Giuseppe Verdi , prevista per mercoledì 8 maggio ed infine il concerto sinfonico dell’11 maggio. È possibile consultare il programma completo del “Maggio Musicale Fiorentino”, collegandosi al sito dedicato all’iniziativa: www.maggiofiorentino.it ■
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SPETTACOLI SUONA FRANCESE 2013
UN PO' DI FRANCIA IN ITALIA
A cura della Redazione
RIPARTE SUONA FRANCESE Per il sesto anno, la musica francese riempie le città italiane: 140 concerti in 40 città "Suona Francese 2013". Un festival tutto francese in territorio italiano e improntato alla qualità, orientato a sostenere i nuovi talenti emergenti d’Oltralpe, nella proposta di repertori contemporanei e progetti che vedono sullo stesso palco musicisti francesi e italiani
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Tre mesi di musica per tutti i gusti, ma anche conferenze, seminari e concerti a tema, per ribadire la natura tutta speciale di una liason di durata centenaria come quella italo-francese. Al via la sesta edizione del festival Suona francese, la kermesse musicale promossa dall’Ambasciata francese e dall’Institut Français Italia, con il sostegno dell'Institut français, della Fondazione Nuovi Mecenati e del Ministero dell'Istruzione e della Ricerca - Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. Fino al 6 luglio, in più di 40 città italiane si terranno concerti per tutti i gusti, dalla musica classica, ad esempio, di Francis Poulenc, a quella di ricerca di Olivier Latry Shanti, JC Eloy e Le noir de l'Etoile, al jazz sperimentale dei Papanosh, fino ai linguaggi elettronici di giovani artisti come Zombie Zombie. Il primo dei 130 concerti previsti, ha avuto luogo il 2 aprile a Torino, dove si sono esibiti i Brigitte, rivelazione indie pop del 2012, mentre la programmazione terminerà la prima settimana di luglio a Firenze con il Festival au désert / Presenze d'Africa, in cui suoneranno, fra gli altri, il polistrumentista Aziz Sahmaoui, il cantautore “world” Piers Faccini e il balafonista Lasinè Kouyaté.
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Da non perdere, poi, il concerto green dedicato alla Festa della Musica che si terrà il 21 giugno in Piazza Farnese, ove Edison, main partner del Festival, allestirà un palco alimentato da energia rinnovabile su cui si alterneranno il gruppo folk-reggae-rock “La Rue Ketanou”, una band italiana emersa dal contest “Edison - Change the Music””, e un grande ospite a sorpresa ancora tutto da scoprire. “Il nostro impegno a diffondere la cultura della sostenibilità energetica e ambientale nella musica” - ha affermato la responsabile progetti speciali Edison, Fabrizia De Vita - “trova una naturale declinazione in Suona Francese. Il palco eco-sostenibile di Piazza Farnese rende quasi palpabile l'impegno che abbiamo assunto sei anni fa lanciando il progetto per la musica a emissioni zero”. Tre mesi di musica assolutamente “trasversale”, quindi, ma anche conferenze, seminari e concerti a tema, per ribadire la natura tutta speciale di una liason di durata centenaria come quella italofrancese. Un modo per ricordarci che si può viaggiare, e conoscere un altro Paese, anche solo con il suono. Fino al 6 luglio 2013. www.suonafrancese.it ■
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SPETTACOLI SUONA FRANCESE 2013
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SPETTACOLI CAMBIA LA DIREZIONE DE LA SCALA
SOVRAINTENDENZA ALLA SCALA?
di Laura Barbuscia
LA ROSA DEI POSSIBILI “SCALABILI” Stèphane Lissner, nominato nel 2005 sovrintendente e direttore artistico della Scala di Milano, uno dei teatri più famosi al mondo, che per oltre duecento anni ha ospitato artisti internazionalmente riconosciuti, nel 2015, dovrà lasciare l'augusta poltrona. Pertanto, dopo dieci anni di direzione teatrale sotto la guida di Lissner, per il futuro del prestigioso Teatro si profila uno scenario nuovo
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SPETTACOLI CAMBIA LA DIREZIONE DE LA SCALA
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La rosa dei possibili «scalabili», infatti, è già pronta. Tra gli autocandidati si è fatta avanti Maria di Freda, direttore generale della Scala dal 2008. Ha ricoperto numerosi incarichi, dall'assistenza al Sovraintendente alla direzione del personale: una donna esperta di amministrazione che conosce tutti i tavoli del Teatro e pronta, si sostiene, a far un altro passo avanti nella carriera. Un altro nome che partecipa alle «primarie» nella corsa alla successione di Lissner: Alexander Pereira, 65 anni, viennese, nonostante il cognome portoghese. Sovrintendente
del Consiglio di amministrazione, Bruno Emolli. Questo gradimento può essere la sua carta jolly, oltre al fatto di essere ritenuto un campione assoluto della caccia allo sponsor. Altro candidato: Salvo Nastasi, 37 anni, uomo influente vicino a Gianni Letta, ex capo di gabinetto del Mibac con Francesco Rutelli e con Sandro Bondi, ora direttore generale per lo Spettacolo dal vivo, potente dirigente del dicastero retto da Lorenzo Ornaghi. Per la poltronissima ci sono anche Cristiano Chiarot, classe 1952, Sovraintendente della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia,
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PER LA POLTRONISSIMA CI SONO ANCHE CRISTIANO CHIAROT, CLASSE 1952, SOVRAINTENDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA, E WALTER VERGNANO, CHE È SOVRINTENDENTE DEL TEATRO REGIO DI TORINO DAL 1999
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del Festival di Salisburgo, ruolo in cui non è stato riconfermato, conosce la musica e sa portare, grazie all’abile attività di fundraising, quattrini nelle casse dei teatri. Politicamente vicino a Silvio Berlusconi, il viennese Pereira sa di non essere indifferente al vicepresidente
e Walter Vergnano, che è Sovrintendente del Teatro Regio di Torino dal 1999 e che rimarrà a capo dell’Ente fino al 2014, giusto in tempo per un nuovo incarico. Ma la Sovraintendenza della Scala fa gola a molti altri ancora. Tra i possibili 'scalabi-
STÉPHANE LISSNER Per la sua sostituzione sono molti i candidati in lista
li', infatti, ecco un altro nome di gran livello: Pierre Audi, 55 anni, direttore della Nederlandse Opera di Amsterdam da quando ne aveva 30. Esperto d'arte, molto amico di Lissner e stimato dal direttore d'orchestra, Claudio Abbado. Pare che l'Orchestra rifiuti il ventilato ritorno di Riccardo Muti come direttore musicale; parte degli intellettuali aspirerebbe al direttore del Piccolo Teatro; c'è poi chi preferirebbe un direttore di Zurigo o uno di Amsterdam. Forse già nei prossimi giorni si saprà il nome del successore di Lissner. Il sindaco milanese, Giuliano Pisapia auspica, infatti, di chiudere l'operazione il prima possibile. Un’urgenza comprensibile, vista la necessità di programmare con molto anticipo i cartelloni e, soprattutto, con l’Expo milanese dietro l’angolo. Dunque, avanti tutta. ■
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di ALESSANDRO PACCOSI
FLORENCE DESIGN WEEK 2013 Appuntamento a Firenze con la quarta edizione del festival del disegno industriale, fra arte, cultura e sosteniblità. È in programma a Firenze dal 20 al 26 maggio, e si profila ogni anno, da quattro edizioni, come uno dei momenti culturali ed espositivi più prestigiosi a livello nazionale e non solo. Il Florence Design Week si snoda per questo anno lungo il tema scelto della “crossing people”, gente che si incontrra nei molteplici terriotori del design (graphic e visual, industrial, fashion, interior, music and food), sullo sfondo di scenari quali la Biblioteca nazionale centrale, l'Archivio di Stato, Palazzo Bombicci Guicciardini Strozzi, il Complesso delle murate.
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Quest'ultimo, in particolare, permette ai visitatori una ricca serie di esperienze interattive, grazie a workshops, spettacoli, speed dinners, alternati a business sostenibile e cultura digitale, in collaborazione con FabLab e ToscanaIN. Design declinato nelle forme più originali ed attraenti, quindi, cui fa da corollario l'incontro Chromo sapiens, l'evoluzione del colore nell'architettura e nel design presso l'Archivio di Stato, che ospita una rassegna dei modelli originali di architettura dalla collezione del ‘900, oltre a creazioni di giovani designers da tutto il mondo. Sì, perché si respira aria internazionale a Firenze, e professionisti, università, semplici appassionati convergono puntualmente nel capoluogo toscano, per
assistere o contribuire al confronto culturale in grado di mettere in comunicazione mondi tanto lontani, eppure mai così vicini. Parliamo dell'Italia, della Russia, della Cina, di Taiwan, della Danimarca, della Spagna, che sanno fare tesoro delle proprie diversità in nome di nuove collaborazioni. Il Festival, ideato da IMMAGINAE-Creative Communication, ha ottenuto dall’anno 2011 l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed il riconoscimento di una medaglia da parte dello stesso, l’Alto Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero della Gioventù, il Patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Comune di Calenzano. www.florencedesignweek.com
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Agenzia delle Dogane Monopol i e dei Monopoli
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CULTURA ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE
BIENNALE D’ARTE 2013
di Ambra Di Chio
UN PALAZZO ENCICLOPEDICO L’idea utopica di un Palazzo Enciclopedico diventa realtà grazie alla 55° Edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte. Dal 1 giugno al 24 novembre la Biennale di Venezia ospiterà la mostra curata da Massimiliano Gioni
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Il Palazzo Enciclopedico è il nome della 55. Esposizione Internazionale d’Arte, curata da Massimiliano Gioni e promossa dalla Biennale di Venezia. Dal 1 giugno al 24 novembre la mostra prenderà forma in un unico percorso espositivo che si svilupperà dal Padiglione Centrale (Giardini) fino all’Arsenale. La Vernice avrà luogo dal 29 al 31 maggio, mentre la Cerimonia di premiazione e di inaugurazione è in programma per il 1 giugno. Il tema della mostra è liberamente ispirato all’utopica idea dell’artista autodidatta italoamericano Marino Auriti che nel 1955 depositò, all’ufficio brevetti statunitense, il progetto di un Palazzo Enciclopedico, ossia un museo che avrebbe dovuto raccogliere tutto il sapere dell’umanità, ospitando al suo interno le più importanti scoperte realizzate fino a quel momento, dalla ruota fino al satellite. Quest’edificio, nelle intenzioni del suo creatore, si sarebbe dovuto sviluppare lungo una struttura composta da 136 piani, raggiungendo così la vertiginosa altezza di 700 metri ed andando ad occupare una vasta aerea della città di Washington (composta da oltre 16 isolati). “L’impresa rimase incompiuta - spiega Massimiliano Gioni - ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità accumuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti che hanno cercato, spesso invano, di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza. Oggi, alle prese con il diluvio dell’informazione, questi tentativi di strutturare la conoscenza in sistemi omnicomprensivi ci appaiono ancora più necessari e ancor più disperati.” Alla mostra hanno contribuito più di 150 artisti, provenienti da 37 nazioni, con opere prodotte dall’inizio del secolo scorso ad oggi. Inoltre, l’esposizione potrà contare su 88 partecipazioni nazionali e, per la prima volta, faranno il loro ingresso alla Biennale di Venezia l’Angola, le Bahamas, il Regno del Bahrain, la Costa d’Avorio, la Repubblica del Kosovo, il Kuwait, le Maldive, il Paraguay e il Tuvalu. Un’altra importante novità è rappresentata dall’adesione della Santa Sede che parteciperà con una propria mostra (Sale d’Armi). Il calendario della 55^ edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte sarà poi arricchito dalla collaborazione di numerosi Enti ed Istituzioni che hanno organizzato più di 48 Eventi collaterali, in vari luoghi della città di Venezia.
PROTAGONISTI Nella foto a sinistra: Paolo Baratta Presidente della Biennale e Massimiliano Gioni critico d'arte contemporanea e curatore italiano, è stato nominato direttore del settore Arti Visive della 55.ma Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia
CULTURA ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE
Il Padiglione Italia ospiterà l’esposizione Vice versa che deve il suo nome ad un concetto espresso dal filosofo italiano Giorgio Agamben in una delle sue più note opere letterarie: “Categorie italiane. Studi di Poetica” (1996). In base a questa teoria, la cultura italiana può essere interpretata soltanto ricorrendo ad una “serie di concetti polarmente coniugati”, come ad esempio il binomio tragedia/commedia. In ciascuna delle sette sale che compongono il percorso espositivo, saranno così presenti le opere di due artisti “in dialogo tra loro”. Questo progetto, curato da Bartolomeo Pietromarchi, è stato promosso dal MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) con la collaborazione della PaBAAC (Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee). Ricordiamo che il progetto Biennale Sessions, giunto ormai alla sua quarta edizione, riserva una particolare attenzione alle visite didattiche organizzate da tutte quelle Istituzioni che svolgono attività di ricerca e di formazione nel campo dell’arte; offrendo condizioni agevolate ai gruppi composti da almeno 50 persone (tra studenti e docenti). In modo particolare, quest’iniziativa si rivolge ad Università, Accademie di Belle Arti ed Istituti di Formazione Superiore. A questo proposito, Paolo Baratta (l’attuale Presidente della Biennale) ha commentato: “Desideriamo che la visita faccia parte dell'attività curriculare degli studenti e che la Biennale rappresenti un luogo di ricerca dove si osserva, si sviluppano riflessioni, si elaborano dei progetti.” Anche nel 2013 prosegue la cosiddetta Attività Educational, grazie al contributo offerto da esperti direttamente selezionati e formati dalla Biennale di Venezia, che si rivolge ad un’ampia categoria di destinatari; tra cui troviamo, ad esempio, gli studenti (delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, delle Università e delle Accademie d'arte) oppure i professionisti. La sua finalità primaria è quella di coinvolgere in modo attivo i partecipanti, attraverso lo svolgimento di Percorsi Guidati e di laboratori. Inoltre, i mesi estivi faranno da cornice anche ad un altro evento promosso dalla Biennale di Venezia, denominato Fen. Si tratta di un programma di Meetings on Art che si articolerà nel corso di undici appuntamenti, attraverso una serie di conversazioni, racconti ed incontri con il drammaturgo, regista, attore e produttore italiano Marco Paolini. Quest’esperienza verrà poi replicata, durante la stagione autunnale, con altri incontri: “L’esistenza è altrove” (sul mito dell'artista autodidatta); “Immagine-mondo” (dedicato all’antropologia delle immagini e alla storia dell’ar-
te); “Niente è più dolce che sapere tutto” (ispirato alle Enciclopedie e ad altri viaggi dell’immaginazione) ed infine “Let’s talk about us” che si svolgerà il 24 novembre, giorno di chiusura della 55. Esposizione Internazionale d’Arte. ■
PER SAPERNE DI PIU’ ✑ BIENNALE ARTE 2013 ✑ Dove: Palazzo Enciclopedico - Giardini e all’Arsenale (vernice 29, 30 e 31 maggio 2013), nonché in vari luoghi di Venezia. ✑ Quando: 1 giugno-24 novembre 2013 l titolo scelto dal curatore Massimiliano Gioni per la 55. Esposizione Internazionale d’Arte è: Il Palazzo Enciclopedico. Massimiliano Gioni ha introdotto la scelta del tema evocando l’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti (nella foto sotto) che “il 16 novembre 1955 depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del genere umano, dalla ruota al satellite. L’impresa di Auriti rimase naturalmente incompiuta, ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accumuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti visionari che hanno cercato - spesso invano - di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza.” www.labiennale.org
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ARTE ITALIA IN MOSTRA
GRANDI MOSTRE DI PRIMAVERA
di Laura Barbuscia
UN ANNO AD OPERA D’ARTE La primavera 2013 si annuncia come una stagione dell'anno ricca di importanti esposizioni e di appuntamenti prestigiosi per l'arte e la cultura. Musei e mostre esporranno una serie di piccole e grandi “oeuvre d'art”, di pittori, artisti e scultori d'importanza mondiale. Un itinerario lungo lo stivale per visitare musei e open space dedicati all’arte
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L’Italia è la “patria dell’arte”, la “capitale mondiale della cultura”, un vero e proprio “museo diffuso”. Ricco, vasto e imponente, il patrimonio storico e artistico del nostro Paese è ampiamente riconosciuto in tutto il mondo. Ogni anno, i musei più importanti d’Italia, attirano l'attenzione di migliaia di artisti, o aspiranti tali, turisti e appassionati d'arte, ma non solo, me-
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rito soprattutto delle importanti esposizioni di "oeuvre d'art", uniche sia per il loro fascino artistico, percepibile “a occhio nudo”, che per l’importanza, altamente riconosciuta, dei loro maestri, pittori e scultori. Ecco dunque un affascinante itinerario delle principali grandi mostre d’arte in corso, nel nostro Paese, nella primavera ■ estate 2013.
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ARTE ITALIA IN MOSTRA
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ARTE ITALIA IN MOSTRA
Modigliani milanese La mostra “Modigliani e gli artisti di Montparnasse” è in corso a Milano, presso il Palazzo Reale, di Piazza del Duomo, e termina a giugno 2013. L'esposizione presenta la ricca collezione di Jonas Netter, uno dei più grandi collezionisti del XX secolo. La mostra ripercorre la produzione di Modigliani attraverso le opere (122 in esposizione) che il collezionista comprò dal mercante Leopold Zwobroski, mai viste prima in Italia, insieme al gruppo di giovani artisti che vivevano e dipingevano nel quartiere parigino di Montparnasse: Soutine, Utrillo, Valadon, Kisling e molti altri. www.mostramodigliani.it
De Nittis a Padova Dal 26 maggio 2013, Palazzo Zabarella di Padova sarà teatro di un eccezionale evento dedicato a Giuseppe De Nittis (1846-1884). 120 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi costituiranno il percorso espositivo della più importante mostra mai realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’Ottocento europeo. La mostra metterà in rilievo il suo stile unico e inconfondibile, capace come pochi di riflettere lo spirito del tempo, colto da un osservatorio privilegiato come era quello di Parigi, tra la fine del Secondo Impero e i nuovi fasti mondani della Terza Repubblica. www.zabarella.it/mostre/de-nittis
Agli Uffizi... “Un Anno ad arte” Firenze, che ha definito il 2013 “Un Anno ad arte”, ospita la mostra “Norma e Capriccio: Spagnoli in Italia agli esordi della maniera moderna”. L'esposizione termina il 26 maggio 2013, e ha luogo presso la Galleria degli Uffizi. È un appuntamento importante, dato che rappresenta il primo evento espositivo dedicato all'attività degli artisti spagnoli: Alonso Berruguete, Pedro Machuca, Pedro Fernández, (meglio noto come lo "Pseudo-Bramantino"), Bartolomé Ordóñez e Diego de Silóe, approdati in Italia fra l'inizio del Cinquecento e gli anni venti del secolo, sono stati capaci di imporsi come protagonisti del 'manierismo' europeo. www.uffizi.firenze.it
Aosta celebra Guttuso
Cubisti e Cubismo
Nella città di Aosta, al Museo Archeologico Regionale, è in corso l'esposizione delle opere di Renato Guttuso. La mostra, il cui titolo prende spunto dall'artista, “Renato Guttuso. Il Realismo e l'attualità dell'immagine”, termina il 22 settembre 2013, e riunisce oltre 50 delle Sue opere: dalla natura morta della fine degli anni '30 e dei primi '40, al drammatico Partigiana assassinata, (1954), dal visionario Bambino sul mostro, (1966), all'epico Comizio di quartiere, (1975). www.regione.vda.it
Le sale del Complesso del Vittoriano, nella capitale, sono allestite dalla mostra “Cubisti Cubismo”. L’esposizione è aperta al pubblico fino al 23 giugno 2013, e mette in scena le opere di Pablo Picasso, Juan Gris, Georges Braque, Fernand Leger, Albert Gleizes, Jean Metzinger; Marsden Hartley, Diego Rivera, Natalia Goncharova, Gino Severini, Ardengo Soffici e molti altri. www.romeguide.it
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ARTE ITALIA IN MOSTRA
Tiziano alle Scuderie del Quirinale Protagonista alle Scuderie del Quirinale, di Roma, fino al 16 giugno 2013, il grande Tiziano. Il Concerto e la Bella di Palazzo Pitti, la Flora degli Uffizi, la Pala Gozzi di Ancona, la Danae di Capodimonte, il Carlo V con il cane e l'Autoritratto del Prado o lo Scorticamento di Marsia di Kromeriz sono solo alcune delle opere più conosciute di Tiziano (Pieve di Cadore 1485 circa - Venezia 1576). Una mostra concepita per concludere idealmente l'ampio progetto di rilettura della pittura veneziana e di riflessione sul ruolo cardine che essa avuto nel rinnovamento della cultura italiana ed europea. www.scuderiequirinale.it
Tra normalità e follia al MAR di Ravenna Stravagante, la mostra “Borderline. Artisti tra normalità e follia. Da Bosch all’Art brut, da Ligabue a Basquiat”, aperta al pubblico fino a giugno 2013. L'esposizione, che ha luogo al MAR di Ravenna, intende esplorare gli incerti confini dell’esperienza artistica al di là di categorie stabilite nel corso del XX secolo, individuando così un’area della creatività dai confini mobili, dove trovano espressione artisti ufficiali ma anche quegli autori ritenuti “folli”, “alienati” o, detto in un linguaggio nato negli anni ’70, “outsiders”. www.museocitta.ra.it
Manet a Venezia “Manet. Ritorno a Venezia” è il titolo della mostra che la Fondazione Musei Civici di Venezia ospita fino al 18 agosto 2013 nelle monumentali sale di Palazzo Ducale. La mostra nasce dalla necessità di un approfondimento critico sui modelli culturali che ispirarono il giovane Manet negli anni del suo precoce avvio alla pittura. L’itinerario dell’esposizione, che percorre, attraverso grandi capolavori come “Le fifre” (1866), “La lecture” (1865-73), “Le balcon” (1869), “Portrait de Mallarmé” (1876 ca.), tutta la sua vita artistica, si apre con una serie di libere interpretazioni di antichi dipinti, affreschi e sculture che Manet vide durante i suoi due primi viaggi in Italia, nel 1853 e nel 1857. www.mostramanet.it
Palazzo Pitti e “Il sogno nel rinascimento”
Capolavori dell'arte fiamminga
Sempre nella “culla del Rinascimento”, dal 21 maggio al 15 settembre 2013, Palazzo Pitti ospita la mostra “Il sogno nel rinascimento”. La mostra offrirà al visitatore la possibilità di addentrarsi per la prima volta in un argomento così coinvolgente e affascinante come il Sogno nel Rinascimento, cercando di metterne in luce la ricchezza e varietà. Il tema del sogno assume infatti un rilievo particolare nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento, come dimostra il suo diffondersi nelle arti figurative ed in particolar modo in opere di soggetto religioso o legate alla riscoperta dei miti antichi. www.unannoadarte.it
Al Chiostro del Bramante, c'è spazio anche per “Brueghel. Meraviglie dell'arte fiamminga”, fino al 2 giugno 2013. In mostra i capolavori di un’intera dinastia di artisti, attivi tra il XVI e il XVII secolo - oltre 100 dipinti che dispiegano un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre 150 anni. www.chiostrodelbramante.it
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CULTURA SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO 2013
UNA FIERA PER LA CREATIVITÀ
di Paolo Del Panta
DOVE OSANO LE IDEE Il Salone Internazionale del Libro, dal 16 al 20 maggio 2013 a Torino, è la più grande manifestazione d'Italia dedicata all'editoria, alla lettura e alla cultura, e fra le più importanti in Europa. Quattro padiglioni, 51.000 metri quadri di superficie, 27 sale convegni, più di 1.400 editori, 300.000 visitatori in cinque giorni
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CULTURA SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO 2013
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Dove corrono e devono correre oggi le frontiere dell'innovazione? Come funziona e dovrebbe funzionare la «fabbrica delle idee»? Come favorire i procedimenti creativi nel contesto delle tumultuose mutazioni in corso, ricche di opportunità e potenzialità ma anche di pericoli? Come darsi una ben calibrata «grammatica della fantasia» 2.0? La scelta del tema della creatività come motivo conduttore del Salone Internazionale del Libro 2013 vuole sollecitare una riflessione su quella cultura del progetto che l'Italia ha sin qui trascurato, ma di cui ha più che mai bisogno di fronte a una crisi che nasce anche dall'incapacità di elaborare un'idea organica di società nel medio e lungo periodo. I cinque giorni del Lingotto si propongono come una sorta di laboratorio in cui sottoporre a verifica situazioni, tendenze, occasioni, potenzialità, questioni irrisolte, offrendo soprattutto ai giovani indicazioni concrete sul «come fare», ma anche sul «dove» e «quando» fare: dalle pratiche liquide della democrazia in rete alle nuove opportunità produttive, dal futuro prossimo della ricerca al design e alle politiche ambientali. Partendo proprio dalle esperienze innovative ed esemplari nel campo delle scienze, della ricerca, dell'imprenditoria, delle arti e della letteratura, i cui protagonisti sono chiamati a raccontare dal vivo la loro esperienza, i segreti di bottega, le tecniche impiegate, il loro rapporto la tradizione. Come testimonial di altrettante eccellenze, arrivano al Lingotto alcuni protagonisti della ricerca di riconosciuta autorevolezza internazionale. Andrea Ferrari, professore di nanotecnologie e neodirettore del Cambridge Graphene Center, sta studiando le applicazioni pratiche del «materiale delle meraviglie», il Grafene, destinato a rivoluzionare le tecnologie delle comunicazioni, delle energie e dei trasporti. Luciano Maiani, presidente del Cnr, è stato uno dei protagonisti delle scoperte legate al bosone di Higgs (popolarmente noto come «la Particella di Dio») che
molto devono a scienziati italiani, e ne racconta le tappe e gli sviluppi attesi. Lamberto Maffei, presidente dell'Accademia dei Lincei e professore emerito di Neurobiologia alla Normale di Pisa, spiega come le neuroscienze riescano a «fotografare» i processi creativi della mente. La virologa Ilaria Capua racconta come ha sfidato con successo il conservatorismo scientifico, dimostrando ancora una volta come sia possibile fare cose importanti anche nel Bel Paese. Il biologo Edoardo Boncinelli e l'antropologo Ian Tattersall ricostruiscono come l'evoluzione non abbia smesso di modificare e reinventare la vita sul pianeta. In campo matematico, aperto alle più ardite speculazioni, è ospite del Salone il brillante matematico francese Cédric Villani, vincitore della prestigiosa Fields Medal (equivalente del Nobel), che si confronta con l'italiano Piergiorgio Odifreddi. Per l'architettura, è atteso per giovedì 16 maggio l'archistar polacco-americano Daniel Libeskind, il maestro del decostruttivismo che ha firmato alcune memorabili realizzazioni come il Museo Ebraico di Berlino e la riprogettazione di Gound Zero con la Freedom Tower. Accanto a lui, l'architetto israeliano Eyal Weizman si interroga sulle questioni etiche connesse con la pratica dell'architettura, specie in territori contesi, dove diventa uno strumento politico. I disegni di Daniel Libeskind sono esposti nei giorni del Salone in una mostra alla galleria Ermanno Tedeschi in via Pomba 14. Un'altra esemplare esperienza creativa è quella di Michelangelo Pistoletto, uno dei punti di riferimento dell'arte contemporanea che, in occasione della grande personale che il Louvre gli dedica dall'aprile 2013, si racconta per la prima volta ad Alain Elkann. Un lungo e affascinante itinerario che propone l'arte come fonte di «energia mentale e visiva», come forma di dialogo e partecipazione. La lectio magistralis di Vittorio Sgarbi illustra come la grande arte abbia rappresentato la maternità e la passione.
Si parlerà anche di due settori trainanti dell'inventività italiana. Per il design è attesa una lectio magistralis di Philippe Daverio. Di moda discuteranno Maria Luisa Frisa, Giusi Ferrè e Simone Sbarbati. Atteso anche un maestro del design come Giorgio Giugiaro, in dialogo con Lapo Elkann. A completare il quadro, le esperienze del pittore Ugo Nespolo e del fotografo Guido Harari. Ermanno Olmi ripercorre la propria vicenda creativa nell'autobiografia di recente pubblicazione. Ma è un'esperienza fortemente creativa anche la sfida impossibile di Gianni Celati, che si è misurato con una nuova traduzione dell'Ulisse di James Joyce. In campo imprenditoriale, spicca la «rivoluzione di cashmere» di Brunello Cucinelli, che ha profondamente innovato il sistema delle relazioni industriali investendo anzitutto sul capitale umano dei suoi collaboratori. Tra le start-up che sono diventate solide realtà, il gelato di Federico Grom e Guido Martinetti, l'avventura di Osvaldo Gotta e Gregory Alessio, produttori di droni destinati all'uso civile premiati dai mercati internazionali: si confronteranno con Edoardo Nesi, il Premio Strega che ha raccontato la crisi dell'industria tradizionale. Vittorio Marchis del Politecnico di Torino in una delle sue lezionispettacolo disseziona alcune tra le più ingegnose invenzioni italiane degli ultimi 150 anni, quasi un'autobiografia della nazione attraverso gli oggetti. Si muovono nel futuro prossimo due libri dedicati alle potenzialità e ai pericoli del web: quello di Gianni Riotta e quello di Roberto Casati e Gino Roncaglia contro il «colonialismo digitale». Beppe Severgnini propone agli italiani di domani otto chiavi per il futuro, all'insegna della lettera «t»: talento, tenacia, tempismo, tolleranza, totem, tenerezza, terra, testa. È un viaggio nell'Italia che cerca di reinventarsi anche quello che Alzo Cazzullo conduce nella sua inchiesta “L'Italia s'è ridesta”. www.salonelibro.it ■
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di LAURA SAGGIO
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VINO ITALIANO SUCCESSO D'OLTRE FRONTIERA Il Centro studi di Confagricoltura, sulla base delle previsioni per il 2012 dell'OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), ha registrato un dato significativo per quanto riguarda l'export di uno dei nostri prodotti di punta: il vino. Le indagini effettuate segnalano che un bicchiere di vino su cinque di quelli commercializzati bevuto nel mondo è Made in Italy. Questo risultato è figlio di un costante e crescente investimento nel mercato estero che negli ultimi anni è stato messo in campo dai produttori italiani di vino.
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Questa scelta ha premiato le nostre aziende, anche quelle più piccole, che hanno visto crescere sostanzialmente e progressivamente il consumo del proprio vino nel mondo. L'Italia si conferma, quindi, primo esportatore mondiale di vino con oltre 21 milioni di ettolitri venduti all'estero e con una quota di mercato registrata al 21,5%; più della Spagna (19,1%), della Francia (15%), dell'Argentina, del Cile (11,2%), dell'Australia e Nuova Zelanda (8,8%) e degli Stati Uniti (4,3%). In poco più di dieci anni, sempre sulle stime del Centro
Studi di Confagricoltura, si è passati dal 28% di produzione vitivinicola italiana esportata in altri Paesi ad oltre il 50%. Dati che consolano i produttori vinicoli che invece registrano un andamento lineare, in calo (del 2% generale e del 3,6% nella grande distribuzione), per quanto riguarda il consumo interno di vino, soprattutto quello di fascia medio-alta. L'osservatorio di Nomisma, il Wine Monitor, lanciato all'inizio di aprile, ha messo in luce nel suo rapporto “Suvey Wine Monitor 2013” i risultati negativi delle vendite nel 2012, rivelando come a resistere sia
solo il prodotto molto economico, quello da 2 euro la bottiglia. Una leva di supporto e sviluppo delle vendite interne di vino potrebbe essere l'enoturismo. Il turismo nel mondo cresce a una velocità del 3,3% all'anno dimostrando di essere un'economia solida che non conosce crisi. Per superare questo gap tra l'andamento del mercato interno ed estero del vino, sarebbe necessario puntare e investire con maggiore cura sulla ricchezza culturale ed enogastronomica del nostro bel Paese, entrambe Patrimonio dell'Umanità.
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EVENTI CIBUS GLOBAL FORUM
CIBUS 2013
di Elisabetta Pasca
UN FORUM PER IL MADE IN ITALY A TAVOLA Cresce ancora l’export alimentare nel primo bimestre 2013, grazie anche al lavoro che Federalimentare e Fiere di Parma svolgono assieme da 28 anni - Gli stati generali dell’alimentare italiano a Parma per il Cibus Global Forum il 16 e 17 maggio
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La crisi del mercato interno e la necessità di penetrare i mercati esteri fanno delle fiere consolidate ed affermate come Cibus uno strumento importante per la promozione dei prodotti alimentari. Sulla scorta del successo di Cibus 2012, che ha visto la partecipazione di 60 mila operatori professionali , tra i quali molti buyer esteri, Fiere di Parma ha organizzato infatti una serie di eventi volti a favorire l’internazionalizzazione delle aziende alimentari italiane, quali il Cibus Market Check, la partecipazione di gruppi di azien-
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de alle più importanti fiere internazionali, ed il Cibus Global Forum, che riunirà a maggio gli “stati generali” dell’alimentare italiano in un dibattito sulle nuove sfide che attendono il made in Italy alimentare sui mercati globali. “Ormai un prodotto alimentare su 5 finisce sui mercati esteri – ha dichiarato Filippo Ferrua Magliani, Presidente di Federalimentare. Una fetta di valore che, l’anno scorso, ha sfiorato i 25 miliardi di Euro e prova che, complice la recessione dei consumi interni, l’export rappresenta una delle più importanti
valvole di sfogo e di redditività per il settore alimentare. E al +7% del 2012 fa seguito il +12% dei primi due mesi del 2013.” In particolare, secondo Federalimentare, il 2012 segna la ripresa del mercato USA e l’affermazione di nuovi sbocchi extracomunitari, come Paesi Arabi e Estremo Oriente, dove il nostro export ha toccato punte del +42% (vedi scheda allegata). Ma per assicurare al settore spazi significativi di espansione in questo nuovo scenario, è fondamentale il sostegno promozionale del sistema fieristico.
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EVENTI CIBUS GLOBAL FORUM
CIBUS GLOBAL FORUM Daq queste premesse, nasce la necessità di un forum internazionale sulla specificità del modello alimentare italiano e sugli scenari evolutivi dei mercati esteri, organizzato dai Giovani di Federalimentare e da Fiere di Parma, con la collaborazione del gruppo Food,
performance economiche e il suo posizionamento sui mercati esteri, le best practice per crescere fuori dall’Italia, il contesto distributivo e quello normativo nei mercati consolidati e in quelli emergenti, la percezione che i nostri consumatori hanno all’estero del Food italiano.
EXPORT PROTAGONISTA Con i consumi interni in recessione, l'export rappresenta una delle più importanti valvole di sfogo e di redditività per il settore alimentare. Tanto che ormai 1 prodotto alimentare su 5 finisce sui mercati esteri, per una fetta che nel 2012 ha sfiorato i 25 miliardi di Euro (+7% sul 2011) contro i 19 miliardi di import
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FIERE DI PARMA, CIBUS E KOELNMESSE HANNO DECISO DI ORGANIZZARE A THAIFEX, DAL 22 AL 26 MAGGIO 2013, UN’AREA ITALIANA DOVE MOSTRARE L’OFFERTA DELLE AZIENDE ITALIANE E PARTECIPARE A EVENTI E INCONTRI
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che si terrà presso Fiere di Parma nei giorni di giovedì 16 maggio e venerdì 17 maggio 2013. Al convegno interverranno, imprenditori, ricercatori, storici dell’industria e dell’alimentazione, economisti e statistici, protagonisti dell’industria e della distribuzione internazionale, specialisti dell’ICE, rappresentanti delle istituzioni (vedi programma allegato).Tra i temi che verranno trattati l’unicità del modello alimentare italiano, l’evoluzione del Made in Italy alimentare italiano, le sue
Ma sono diverse le iniziative che si raccolgono sotto il marchio, ormai consolidato, di Cibus. Come CIBUS MARKET CHECK, dove gruppi di export manager delle aziende alimentari italiane vengono condotti in visite guidate ‘in store’ per far conoscere i format e le politiche di scaffale dei prodotti del food made in Italy, e quindi la dislocazione delle marche italiane nel punto vendita, lo spazio occupato, le fasce di prezzo, le logiche di category e il posizionamento rispetto a prodotti/paesi competitor. Contestualmente si incontrano i buyers delle catene visi-
tate per aprire un dialogo sulle potenzialità dei prodotti italiani, e sul modo migliore di definirne l’offerta. Dopo il successo della prima tappa a Mosca, ecco le altre tappe: 25 maggio 2013, Thailandia (Bangkok); 28 giugno 2013, Brasile (San Paolo); 2 luglio 2013, U.S.A. (New York);15 novembre 2013, Cina (Shanghai). Inoltre, Fiere di Parma, CIBUS e Koelnmesse (organizzatrice di Anuga, la rassegna tedesca del food and beverage leader nel mondo) hanno deciso di organizzare a Thaifex, dal 22 al 26 maggio 2013, un’area italiana dove mostrare l’offerta delle aziende italiane e partecipare a eventi e incontri (alla proposta hanno già aderito oltre 50 aziende italiane). Thaifex viene considerata la porta di ingresso dei mercati del Sud Est Asiatico. Si aggiunga che gruppi di manager di imprese italiane parteciperanno con Cibus ad altre grandi fiere, come Prodexpo Mosca, Fhc a Shangai, Fancy Food a New York, SIAL in Brasile. www.cibus.it
HANDICAP CONTRAFFAZIONE Vanno combattuti i fenomeni della contraffazione anche attraverso campagne di educazione dei consumatori e di contrasto alla contraffazione e lo sviluppo di investimenti promozionali all’estero che potrebbero essere favoriti dalla deducibilità dei costi sostenuti per queste attività
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di ELISABETTA PASCA
DALL’ITALIA SENZA RITORNO Aumentano del 22% i voli di sola andata. Skyscanner rivela che la tendenza a cercare voli di sola andata è in crescita. La Germania è al terzo posto tra i paesi stranieri, mentre il Regno Unito è in cima alla lista. Il viaggiatore italiano tende sempre di più a cercare voli senza ritorno. Skyscanner, sito leader in Europa nella comparazione dei prezzi dei voli, presenta le prime dieci destinazioni ‘senza ritorno’ e rileva un incremento nella ricerca di voli “one way” del 22%. Se si escludono i voli nazionali, la destinazione ‘a senso unico’ più gettonata è il Regno Unito, da sempre una meta molto ambita per chi decide di spostarsi in modo stabile all’estero, italiani inclusi. Sono infatti molte le
famiglie che da generazioni si sono stabilite in terra anglosassone. Sempre sul podio delle straniere più attraenti per un viaggio di sola andata si trovano la Spagna e la Germania, seguite dalla Francia. Le posizioni di Regno Unito e Germania trovano riscontro anche nel flusso migratorio indicato dall’Anagrafe della popolazione Italiana Residente all'Estero (Aire), che nel 2012 segna un +30% di ‘italiani in fuga’ e include i due paesi tra le prime tre destinazioni. Nella seconda metà della classifica emergono invece due mete extra europee ovvero gli Stati Uniti a metà della top 10 e la
Russia, che si posiziona tra Olanda e Polonia. “Il consolidarsi della ricerca di voli di sola andata potrebbe essere dato dal fatto che i viaggiatori, sempre più esperti e tecnologici, riescano a decidere o a prenotare le tratte di ritorno in un secondo momento oppure scegliendo una diversa modalità di trasporto per il rientro... Se questo avviene”, commenta Caterina Toniolo, Country Manager di Skyscanner Italia. “In questa classifica di ‘sola andata’ si notano comunque due diverse tipologie di mete. Quelle che più si associano ai viaggi di piacere, come Spagna e Grecia, dove è possibile che il rientro avvenga da una destinazione diversa rispetto a quella dell’arrivo oppure in treno o in traghetto. Poi ci sono quelle destinazioni in cui il livello di benessere è tale da
poter pensare ad una svolta lavorativa, come ad esempio il Regno Unito e la Germania. Considerato il delicato periodo economico e politico del paese non è da escludere che l’interesse per la ricerca di un lavoro all’estero sia aumentata”.
TOP DESTINAZIONI... ✑ SOLA ANDATA 2013 1. Italia 2. Regno Unito 3. Spagna 4. Germania 5. Francia 6. Stati Uniti 7. Grecia 8. Olanda 9. Russia 10. Polonia
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VIAGGI MARRAKECH
COLORI E SAPORI DEL MAROCCO
di Flavia Aliberti
UN FINE SETTIMANA A MARRAKECH Capitale del regno in diverse fasi della sua storia nel corso di 10 secoli, Marrakech vi accoglie con le sue magiche atmosfere e le architetture da città imperiale oltre ad una quotidianità sfaccettata e di mille colori, immagini, odori, sguardi. Un viaggio a Marrakech è reso particolarmente accessibile dai voli a basso costo ed i pacchetti che comprendono un fine settimana o più giorni per visitare altre zone del Marocco
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VIAGGI MARRAKECH
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Inserita in una paesaggio variegato fatto di palmeti, i vicini monti dell'Atlante e le vallate fiorite, Marrakech rappresenta un crocevia di genti e culture. Chiamata “la Città Rossa”, per il color ocra dei suoi edifici, o la “Perla del Sud”, crea già nell'immaginario di chi non l'ha ancora visitata, una magia e un fascino tutto personale. Scegliere di trascorrervi un fine settimana è un'idea accessibile che vi permetterà di visitare i luoghi di maggior interesse, ma soprattutto di assaporarne le atmosfere. L'importante è organizzarsi, scegliendo un piano di visita adeguato ai vostri tempi. Si può iniziare con la Piazza Djemaa-El-Fna, centro nevralgico della città. Non è solo un luogo da “vedere”, ma da “sentire” nel miscuglio di rumori, suoni, odori. Si raccolgono qui ambulanti che vendono ogni genere di mercanzia, ma anche artisti di strada e curiosità come i cantastorie, gli incantatori di serpenti e gli ammaestratori di scimmie. Sono famose le gustose spremute d'arancia vendute da alcuni baracchini. A sud-ovest la piazza confina con il minareto della Koutoubia, monumento simbolo di Marrakech. Il nome vuol dire “librai” e fa u
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VIAGGI MARRAKECH
riferimento alle attività commerciali che un tempo si svolgevano nella zona antistante. L'accesso alla moschea è permesso solo ai musulmani, ma per tutti è possibile visitare la vicina piazza e i roseti. Raggiungete ora il vicino suk, a nord della grande piazza DjemaaEl-Fna: non c'è luogo più suggestivo di questo mercato dove vista e olfatto sono sopraffatti dai migliaia di colori dei tessuti e dei tappeti, dalle spezie, dai gioielli, dagli articoli in pelle. Nel labirinto di corridoi sarete trascina-
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ti dall'andamento della gente che lo affolla. Se desiderate acquistare qualcosa ricordatevi che qui la parola d'ordine è: contrattare! Per immergervi nelle meraviglie architettoniche della città dirigetevi verso la Medina, dove i vicoli sono strettissimi e le auto non riescono a circolare, lasciando il posto alle moto che vi sfrecciano accanto. Qui percorrerete strade che portano a palazzi evocativi di atmosfere da Mille e Una Notte. Dovendo scegliere ovviamente solo al-
cuni dei monumenti per il poco tempo a disposizione, la visita obbligata è senza dubbio alla madrasa Ben Youssef, scuola coranica del XVI secolo nota in tutto il Maghreb. Con un biglietto unico potrete visitare anche il Museo di Marrakech, dove si può prendere una pausa nel caffè all'aperto sorseggiando un tipico tè alla menta, la cui preparazione è un rituale che qui diventa arte con sue precise regole. Meritano una visita anche la porta ornamentale Bab Agnaou risalente al XII secolo e
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VIAGGI MARRAKECH
PER SAPERNE DI PIU’ Marrakech
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Fuso orario: GMT 0 Valuta: La moneta è il Dirham Lingua ufficiale: Arabo, ma si parla anche francese ✑ Elettricità: 220V at 50Hz AC come standard, ma non è raro trovare prese a 110V in vecchi palazzi. ✑ Religione: Mussulmana ✑ Prefisso per l'Italia: + 212 Documenti: passaporto valido per almeno sei mesi dalla data di rientro. ✑ Precauzioni sanitarie: nessun vaccino è richiesto. Portate con voi le medicine di base e bevete solo acqua in bottiglia. ✑ Clima: si consiglia di visitare la città in primavera e autunno. Le temperature oscillano tra i 20 e i 30 gradi centigradi. L'estate è molto calda. ✑ Aeroporto: Marrakech Menara, a circa 5 Km dalla città.
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CHIAMATA “LA CITTÀ ROSSA”, PER IL COLOR OCRA DEI SUOI EDIFICI, O LA “PERLA DEL SUD”, MARRAKECH RAPPRESENTA UN CROCEVIA DI GENTI E CULTURE
LA RIUNIONE DEI TRAPASSATI Piazza Djemaa El Fna è un proscenio in cui va in scena la vita, la storia e la cultura di un popolo. Non è solo un incrocio di due “elle” di cemento, calpestate ogni giorno da artisti effervescenti e da turisti estasiati e imbarazzati, ma l’emblema di una delle più importanti città del Marocco. Per questo L’Unesco l’ha proclamata nel 2001 “Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità”
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VIAGGI MARRAKECH
le tombe sadiane, una necropoli regale del XVI secolo. Lasciate per il secondo giorno la visita al meraviglioso palazzo el-Badi, considerato un tempo il più bello del mondo, dove potrete passeggiare per i suoi passaggi sotterranei e sottrarvi al calore esterno, ma anche ammirare il panorama dell'Atlante dall'alto delle sue mura dove nidificano le cicogne. Una tappa rilassante è quella dei Giardini Majorelle, capolavoro dell'arte botanica, nel luogo in cui il pittore Jacques Majorelle nel corso degli anni Venti fece costruire una villa in stile art déco nel mezzo di un grande giardino, essendosi perdutamente innamorato del Marocco. Qui fece piantare essenza rarissime, provenienti da vari paesi. Aperto al pubblico nel 1947, il giardino ha acquisito sempre più importanza, fino all'intervento di
PALAZZO DELL’INCOMPARABILE Palazzo el-Badi, fu eretto nel 1578. Le sue vestigia riflettono ancora il suo splendore passato. 360 stanze e appartamenti privati, destinati a sbalordire! Il sovrano saadiano Ahmed El-Mansour lo fece costruire con i materiali più preziosi: onice, oro e marmo italiano furono barattati a parità di peso con lo zucchero
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Yves Saint Laurent che lo ha recentemente acquistato. Molti degli edifici storici della Medina sono privati e sono stati trasformati nel tempo in ristoranti ed hotel o i più tradizionali riad: si tratta di piccoli alberghi a conduzione familiare. Il nome significa “giardino” e fa riferimento ai frequenti cortili interni, arricchiti da piante, una fontana e mobilio, nucleo della casa come in tempi antichi lo era per i romani. Dormire in un riad significa immergersi nella Marrakech più autentica, senza rinunciare alla sua bellezza, visto che gli interni sono generalmente decorati con legni, mosaici, ceramiche, stucchi che rendono onore all'artigianato marocchino. Sempre in centro, nelle stesse riad, potrete assaggiare qual-
che piatto tipico marocchino, dal cous cous di pollo, agnello, montone e verdure, al tajine, pietanza cotta all'interno di uno speciale recipiente in terracotta con coperchio a forma di cono. Per terminare il fine settimana nella città dolcemente, bisogna concedersi il tempo per provare un tradizionale hammam: troverete moderne spa sul filo della moda occidentale, ma potrete optare per un rituale più autentico che include il lavaggio del corpo con il sapone nero, seguito dallo strofinio con guanto ruvido, il massaggio con un forte stiramento dei muscoli e l'immersione in acqua calda e fredda. Il trattamento purificante ed energizzante finisce qui, e si avvicina l'ora di tornare a casa, con la voglia di viaggiare ancora e più a lungo a Marrakech. ■
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VIAGGI MARRAKECH
SCELTI PER VOI
✑ LE COQ FOU - LE COQ BERBÈRE ✑ Vivere il viaggio a Marrakesh soggiornando in un Riad è come mettere la ciliegina sulla classica torta. Non c’è albergo 5 stelle lusso infatti, che possa regalarvi l’emozione di vivere a due passi dal centro della città, secondo gli usi e i costumi dei tempi andati. Dimenticatevi perciò il Mamounia e gli altri lussuosissimi – ma anonimi alberghi 5 stars, dove peraltro potrete andare comunque pagando un abbordabile daily pass- e scegliete con cura il vostro Riad. Ve ne sono molti, attenzione, e non tutti garantiscono comfort e qualità di servizi a cui generalmente sono mediamente abituati i viaggiatori europei. Per questo è importante valutarne la location e le facilities, in modo da scegliere quello che vi si addice di più, sia in termini di comodità che di servizi. Per esempio il vostro riad, non dovrà essere troppo vicino alla piazza principale di Marrakesh la Jemaa elFna - straordinario teatro all’aperto dove ogni giorno si esibiscono musicisti, acrobati, indovini, cantastorie e incantatori di serpenti - per ovvi motivi di silenzio e privacy; ne troppo vicino ai souk dei conciatori,visti i noti afrori derivanti dalla conciatura delle pelli. Inoltre informatevi se avete esigenze particolari circa i servizi dispensati dal management del riad che avete scelto:non tutti accettano famiglie numerose con bambini. Tra le varie proposte da segnalare in città abbiamo scelto il Riad Coque Berbere, delizioso e gestito da un management italomarocchino, attentissimo alle vostre esigenze. Il Riad, che si trova a pochi
minuti dalla piazza Jemaa El Fna, si snoda su tre piani, con fresche camere dotate di aria condizionata e arredate in stile locale. Molto curati i particolari, dall’utilizzo di porte di recupero alla scelta degli arredi in colori sulle nuances del bianco e dell’ecrù. Nel fresco patio, all’ombra di bouganville dai colori accesi, una piccola fontana circondata da lanterne in stile e adornata da petali di rosa. Parlando con il manager è possibile cenare nel riad, secondo un classico menù marocchino, dove trionfano i cous cous e le tajine, morbidamente distesi su divani bianchi all’ombra di fresche tende che riparano la costruzione dal caldo. Accanto a Le Coq Berbère, Le Coq Fou, della stessa proprietà, leggermete più piccolo. I due riad sono collegati tra loro da una terrazza che si affaccia sui tetti della città rossa, con lo sfondo dei monti dell’Atlante. ✑ Per informazioni e prenotazioni: www.mymarrakechriad.com
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Riad Le Coq Fou 44, Derb Assabane - Marrakech Medina Tel.: +212 524 389839 - Fulvio Toffoli Tel.: +39 3478223429 fulvio_toffoli@libero.it www.riadlecoqfou.com
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Riad Le Coq Berbère 37, Derb Assabane - Marrakech Medina Tel: +212 524 384057 Elisabetta Caracciolo Tel.: +39 3335228032 ecdb@libero.it www.riadlecoqberbere.com Franco Del Panta
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EVENTI ECCELLENZE GASTRONOMICHE IN MAREMMA
di Elena Pinnen
MAREMMA WINEFOODSHIRE
ALLA SCOPERTA (CULINARIA) DI UNA TERRA SELVAGGIA Luogo incantevole a sud della Toscana, immortalato da centinaia di quadri dei Macchiaioli, la Maremma sarà protagonista il 17, 18 e 19 maggio di un evento imperdibile. Si tratta del Maremma Winefoodshire, un’originale celebrazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio, che si dipanerà per tre giorni tra le vie e piazze più suggestive del centro storico di Grossetto
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Una sorta di vero e proprio salotto “open air” per portare finalmente in primo piano gli straordinari produttori della Maremma, decine e decine di uomini e donne che da secoli continuano, con i propri prodotti, a perpetuare quello che può essere definito un vero e proprio stile di vita. Tre giornate immersi nell’incredibile macchia mediterranea toscana per portare “la Maremma nel mondo e il mondo in Maremma”, ha dichiarato l’ideatore della manifestazione Giovanni Lamioni, maremmano doc e presidente dalla Camera di Commercio di Grosseto, che organizza l’evento con il supporto di Artex. Per guardare al futuro, ma “sempre però sulle spalle dei giganti della nostra tradizione, l’olio, la vite, i formaggi, nel solco di una storia millenaria intrisa di sudore e passione”. Si tratterà di una vera e propria festa dove scoprire e assaporare le eccellenze del luogo tra le antiche strade del centro di Grosseto, con “wine tasting”, “classi del gusto”, “colazioni maremmane”, “merende sul prato”, “cene del casolare”, e tanto altro. In particolare, all'interno di aree suddivise in Wine, Food, Arti, saranno gli stessi protagonisti di questa terra unica a raccontare la grande qualità e lavoro che c’è dietro l’eccellenza. Pescatori, butteri, allevatori, ma anche gli stylist che fanno esclusivamente capi di sartoria maremmana, e ancora, i cantori di storie e tradizioni millenarie, e giovani artisti che hanno deciso di riela-
borare la musica etnica e popolare. Perché essere “maremmani”, sempre secondo le parole del fondatore dell’evento, significa essere nati in una terra “bellissima ma che purtroppo paga lo scotto di essere ancora poco conosciuta. Non ci sono solo l’Argentario, Punta Ala o Castiglion della Pescaia, c’è
EVENTI ECCELLENZE GASTRONOMICHE IN MAREMMA
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IL CIBO È UNA DI QUELLE TRADIZIONI MILLENARIE CHE, FORSE, SONO IN GRADO DI PARLARE DI UNA TERRA MOLTO PIÙ DELLE PAROLE
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molto altro da scoprire: dal parco archeologico di Roselle a Massa Marittima, da Sorano a Vetulonia. E ancora: il sistema termale di Petriolo e Saturnia, il maggior numero di chilometri di spiagge della Toscana, le tradizioni, i
bili, e anche, perché no, perdersi lungo strade poco battute, sentieri che costeggiano il mare o viottoli di campagna, alla scoperta di un territorio fatto di luminosità intensa, colline dolci, e rocce a picco sul mare.
butteri, le vacche maremmane, una macchia mediterranea straordinaria”. Mostre, concerti, degustazioni, spettacoli da vivo: tutto questo accadrà dal 17 al 19 maggio per festeggiare la Maremma sotto le notti stellate di Primavera. Un’occasione per scoprire sapori incredi-
Il cibo è una di quelle tradizioni millenarie che, forse, sono in grado di parlare di una terra molto più delle parole; e questo è quanto si propone di fare il Maremma WineFoodShire. Semplicemente degustare per scoprire. www.maremmawineshire.it ■
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fashion
di ELENA PINNEN
COSA INDOSSARE PER LA PRIMAVERA-ESTATE 2013? ISPIRATEVI AI QUADRI! La nuova stagione avanza, gli alberi si sono riempiti di fiori e di colori, l'aria è sempre più calda e frizzante...e la moda ha deciso: basta corsetti, abiti attillatissimi, troppo scuri o eccessivamente aggressivi. È tempo di ispirarsi agli ideali di grazia e armonia dell'arte, e in particolare ai quadri eterei dei Preraffaelliti, la famosa corrente artistica inglese dell'epoca vittoriana fondata nel 1848. Volendo rompere con gli schemi estetici della contemporaneità, i Preraffaeliti intendevano proporre un ritorno alle origini, prima di Raffaello appunto, quando l'arte serbava ancora
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un'aura pura e naturale; linee semplici, intense decorazioni floreali, personaggi dal sapore fiabesco e medievale. Tutto questo ora è rimbalzato nella moda dell'anno 2013: per la PrimaveraEstate, infatti, gli stilisti si sono ispirati al retrogusto spirituale ed elegante delle opere preraffaellite sognando una donna più romantica e delicata, quasi esoterica. Gli abiti che indosseremo nei prossimi mesi saranno lunghi e vaporosi, i colori caldi e femminili, con accessori ricamati ed acconciature molto vaporose. Basta guardare il geometrico taglio dei capelli (rigorosamente rossissimi) delle modelle di Rick Owens, con i loro corpi
difficilmente intuibili al di là di abiti larghi e fluttuanti. O dare una sbirciata alla nuova collezione Valentino, così poetica e sognante, pensata per donne a metà tra regine antiche e divinità pagane. O ancora lanciare un'occhiata alle fantasie preziose e floreali delle nuove creazioni di Dior, Prada, Moschino e Chanel. Dunque, se non sapete che cosa tirare fuori dall'armadio, basta ispirarvi al mood incantato e un po' decadente delle opere di autori come Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais, o John William Waterhouse, e il gioco è fatto. Unica parola d'ordine: arte.
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UNA MOSTRA FERRAGAMO DEDICATA
L
a scarpa, quell'oscuro oggetto del desiderio. Questo il filo
Un'intera sezione della mostra è poi dedicata alle sculture e ai
conduttore della nuova mostra che il Museo Salvatore
disegni di Mimmo Paladino: 40 forme di scarpe in alluminio
Ferragamo di Firenze ospiterà dal 19 aprile 2013, dal titolo “Il
appese alle pareti di una stanza-installazione da lui
calzolaio prodigioso - Fiabe e leggende di scarpe e calzolai”.
ribattezzata Senza titolo. “Le scarpe fanno parte del mio
Curata da Stefania Ricci, Sergio Risaliti e Luca Scarlini, la
immaginario creativo”, ha dichiarato l'artista campano. “Le
mostra è insieme una retrospettiva dedicata al fondatore della
scarpe, e di conseguenza le forme per realizzarle, sono un
griffe, Salvatore Ferragamo, e un racconto interdisciplinare
simbolo forte. Quello dell'incedere, del
sulla scarpa, tra fiabe, miti e leggende di ogni tempo.
camminare quotidiano. Inarrestabile”.
“Il mito della scarpa come oggetto iniziatico, tramite per il
Un'esposizione, dunque, che con forme
viaggio tra mondi e dimensioni, ha tradizione antica” - hanno
diverse vuole rendere omaggio ad un
dichiarato i curatori. “Meravigliosi gli aspetti mitologici e
oggetto - la scarpa – che è assieme mito
fiabeschi: da Platone a Cenerentola, dal Gatto con gli stivali a
irraggiungibile e accessorio quotidiano. Il tutto
Scarpette rosse. Ci hanno consentito di costruire una fitta rete di legami tra discipline artistiche. Trasversalità è la
ricordando la vita di Salvatore Ferragamo, una storia che nasce dalla passione per un sapere antico, dagli
parola d'ordine di questa mostra”.
insegnamenti di altri calzolai o ciabattini, da un lungo
In effetti, la nuova mostra fiorentina, che debutta in
viaggio in un mondo in cui le scarpe sono in grado di
concomitanza con la recentissima nascita della Fondazione Ferragamo, vede la partecipazione di numerose forme artistiche diverse, dando un'interpretazione del tutto originale del magico mondo delle calzature. Si va, ad esempio, dal fumetto di Frank Espinosa
esercitare poteri affascinanti e misteriosi. Non a caso, Calzolaio dei sogni è il titolo della sua autobiografia. Si tratta dei “sogni fatti scaturire in generazioni di donne, dalla creatività
originalissima
di
quest'uomo
caparbio
e
rappresentata da calzature uniche”. Dimostrando che moda e arte sono da sempre state legate, l'ultima
ispirato dall'autobiografia di Salvatore,
mostra di produzione firmata Ferragamo ci ricorda
agli scatti di Greenfield-Sanderds, ai
che quello delle calzature è anche e sopratutto un
cortometraggi di Francesco Fei e
luogo del desiderio, a volte irraggiungibile, a volte
Mauro Borrelli, fino ad arrivare alla
pieno di storia, dove il feticismo per un oggetto estetico si
pubblicità, ai disegni, alle fiabe, e
sposa con il sapore di favole antiche. Anche questo è stile.
persino ad un manoscritto ancora
www.museoferragamo.it
inedito in Italia, La zapatera prodigiosa di Garcìa Lorca, che dà il titolo all'esposizione.
di Elena Pinnen
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ALLA SCARPA: TRA FIABESCO E FETICISMO
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UNA MOSTRA FERRAGAMO DEDICATA
Décolleté a punta e tacco squadrati in tela dipinta a motivo di velieri, 1930-1935
Rebecca Horn, L’Amant, 2003. Ali di farfalla, congegno meccanico, teca in plexiglas, ferro, 55x 35x146 cm. Napoli, Studio Trisorio
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ALLA SCARPA: TRA FIABESCO E FETICISMO
Fernando Baldi - L’Etrusco, Manifesto pubblicitario per Salvatore Ferragamo
‘Azzorre’. Modello di décolleté a tacco alto con tomaia di raso bianco decorata da fili argentati su anima di seta rosa. Alla scollatura applicazioni a forma di farfalla in raso rosa. Le ali delle farfalle sono dipinte e il corpo è costituito da fiocchi di peluche bianco con strass e perline verniciate di giallo, 1957.
Mimmo Paladino, Il calzolaio prodigioso, tecnica mista su carta. Salvatore Ferragamo, ‘Champagne’. Modello di sabot in capretto dorato a tacco alto con rosa in organza di seta nera,1959
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CICLISMO 96ESIMA EDIZIONE DEL GIRO D’ITALIA
GIRO D’ITALIA 2013 di Luca Martano
NOVITÀ SCACCIA CRISI Dopo la vicenda Armstrong e altri casi di doping, il ciclismo sta affrontando, ancora una volta, un periodo molto difficile. La novantaseiesima edizione della “Corsa Rosa” offre molte novità per cercare di riavvicinare il pubblico a questo sport
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Mai come quest’anno la novantaseiesima edizione di una delle corse ciclistiche più famose del mondo, il “Giro d’Italia”, potrà fornire una prova di quanto il pubblico sia ancora affascinato da questo sport travolto, ogni anno, da scandali di doping. La vicenda di Lance Armstrong, il vincitore di sette “Tour de France” consecutivi, poi scoperto positivo ad alcune sostanze dopanti e costretto ad abbandonare tutte le sue vittorie, è stata un colpo durissimo per il ciclismo, che, in Italia, ha dovuto subire un altro scandalo legato alla figura di Mario Cipollini, il velocista toscano campione del mondo, coinvolto anche lui in una brutta vicenda di doping, le cui indagini sono ancora in corso. Ecco perché la parole d’ordine che circola nell’ambiente e anche fra i tifosi è quella del “rinnovamento”. Da entrambe le parte c’e’, infatti, una gran voglia di ripartire con delle novità. La prima vetrina importante che apre la stagione ciclistica, e che potrà far capire qual è lo stato del ciclismo mondiale, è il Giro d’Italia. Questa storica corsa che assegna la “Maglia Rosa” è arrivata alla sua novantaseiesima edizione e, quest’anno, partirà il 4 maggio da Napoli e si finirà il 26 a Brescia. La città di arrivo è una delle prime novità che salta subito all’occhio in quanto, per la prima volta dopo molti anni, la corsa non si concluderà nella tradizionalissima cornice di Milano. Nel complesso, sarà un Giro duro e difficile, ma proprio per questo pieno di promesse. L’edizione di quest’anno ha tutte le carte in regola per mettere in scena una competizione appassionante. Insolito in tutto e per tutto, forse proprio per sottolineare il nuovo indirizzo, meno canonico e più aperto alle novità. Si parte da Napoli con una tappa
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in linea, per proseguire con la cronosquadre sull'isola di Ischia. I corridori poi continueranno la loro competizione nel profondo sud, il quale fu trascurato completamente nell'edizione 2012. Già alla quarta delle ventuno tappe troviamo il primo arrivo in salita, a Croce Ferrata, e l'arrivo a Serra San Bruno, il punto più meridionale toccato dalla corsa rosa. Questa sarà sicuramente la prima occasione per saggiare le gambe degli arrampicatori. Si risalirà poi verso Matera, Mola di Bari e Pescara. La prima settimana, come consuetudine questa volta, sarà terreno di caccia per i velocisti, i quali avranno tre tappe dedicate a loro: Napoli, Matera e Margherita di Savoia. Proseguendo troviamo la crono di Saltara (55,5 chilometri sui saliscendi della costa marchigiana) la quale promette un primo sostanziale assestamento della classifica. Dopo questa tappa, infatti, ci sarà il rischio che gli scalatori accusino anche tre o quattro minuti di distacco. Ma la salita per rifarsi ci sarà. Basti pensare che dopo la puntata a Firenze, e il giorno di riposo, ci sarà propio il primo arrivo in salita, classificato a quattro stelle di difficoltà con il traguardo all'Altopiano del Montasio a quota 1500m. C’e’ poi Bardonecchia (Jafferau) e il mitico Col du Galiber. Per non dire del terribile trittico nell'ultima settimana che, dopo la cronoscalata Mori-Polsa (19,4 chilometri che si aggiungono a quelli
INCUBO DOPING Altro scandalo doping nel mondo del ciclismo: dopo la vicenda-bufera che ha coinvolto il pluri-campione Lance Armstrong (sotto), ora tocca all’italiano Mario Cipollini (sopra). Sono stati pubblicati da Gazzetta dello Sport, documenti esclusivi che rivelano i rapporti tra il ciclista e il Dott. Fuentes medico spagnolo coinvolto nell’Operation Puerto
della Gabicce-Saltara per un totale di 74,5 chilometri contro il tempo), propone l'arrivo alla Val Martello dopo aver scalato il Gavia (2618m) e lo Stelvio (2756) e il giorno dopo nientemeno che le mitiche Tre Cime di Lavaredo dopo aver messo nelle gambe il passo Costalunga, il San Pellegrino e il Giau.
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CICLISMO 96ESIMA EDIZIONE DEL GIRO D’ITALIA
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IL GIRO D’ITALIA, ARRIVATO ALLA NOVANTASEIESIMA EDIZIONE, SEMBRA ESSERE L’OCCASIONE GIUSTA PER RIAVVICINARE GLI APPASSIONATI A QUESTO SPORT
”
Lo spazio per mandare in crisi gli specialisti del tic-tac sulla carta c'è. Anche se nel ciclismo di oggi il confine fra questa categoria e quella degli scalatori puri è sempre più sottile. Lo scenario c'è. Ci saranno, però, anche gli attori? È da tempo, ormai che il Giro propone itinerari più affascinanti del Tour. Un teatro bellissimo, cui spesso sono però mancati i primattori.
I GRANDI PROTAGONISTI L'inglese Wiggins, trionfatore dell'ultimo Tour dovrebbe essere ai nastri di partenza a sfidare Basso & C, la giovane formazione ex Liquigas (lo sponsor lascia a fine anno) che l'anno prossimo avrà come primo marchio la Cannondale (bici). Il varesino farà da padre nobile a giovani di belle speranze come Caruso e Viviani. Per alcuni degli altri il futuro è incerto, legato agli esiti dell'inchiesta della magistratura di Padova, la quale sta indagando sui fatti di doping accennati in precedenza e che dovrebbe avere una svolta decisiva fra non molto. Wiggins-Contador, quindi, sarebbe una bella sfida che sicuramente darebbe il mondo agli appassionati di riavvicinarsi a questo sport, ma è ancora tutta da decidere. Lo spagnolo, infatti, vincitore dell'edizione 2011, poi detronizzato per la positività al doping al Tour 2010, resta ancora in bilico. Con tanta salita e una crono lunghissima, il "pistolero" avrebbe pane per il suoi... pedali. In conclusione, in tutto due crono più una cronosquadre, sette tappe pianeggianti, cinque di alta montagna (con sette arrivi in salita). Ultima scelta insolita, al termine dei 3.405 chilometri totali previsti, l'arrivo finale a Brescia invece della consueta. È vero che si va dove chiamano gli euro e di questi tempi è legge, ma in ogni caso anche questo conferma la voglia di novità. ■
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SPORT INTERNAZIONALI BNL TENNIS 2013
TORNA IL TORNEO TENNISTICO MONDIALE DI ROMA
di Laura Barbuscia
70° EDIZIONE
Sulla terra battuta della Capitale, dall'11 al 19 maggio, saranno presenti tutti i campioni della racchetta mondiale, da Djokovic a Nadal, da Federer a Murray. L'entry list comprende infatti i primi 44 giocatori mondiali, mentre il torneo “rosa” vede iscritte 19 delle prime 20 tenniste del ranking mondiale e 43 delle prime 46
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SPORT INTERNAZIONALI BNL TENNIS 2013
DA RECORD
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SPORT INTERNAZIONALI BNL TENNIS 2013
Mancano pochi giorni agli Internazionali Bnl di tennis, uno degli appuntamenti sportivi italiani più prestigiosi e attesi del calendario mondiale dedicato agli appassionati della racchetta. L'evento, che si terrà presso il Parco del Foro Italico, dall’11 al 19 maggio, festeggia la sua 70° edizione. Come ogni anno, ci saranno in campo giocatori e giocatrici di altissimo livello. Prepariamoci, dunque, a vedere le racchette impugnate solo dai migliori. In azione il numero uno del mondo Novak Djokovic, il campione della terra rossa Rafa Nadal, vincitore del 2012, lo svizzero Roger Federer, e il britannico Andy Murray, oltre a tutti i primi 44 giocatori del mondo e tutte le migliori diciotto tenniste della Wta capeggiate dalla russa Maria Sharapova, campionessa uscente e dalla statunitense Serena Williams. Quattro gli italiani ammessi direttamente nei tabelloni principali: Andreas Seppi e Fabio Fognini tra gli uomini, Sara Errani e Roberta Vinci tra le donne. Saranno undici i campi di gara a disposizione nello splendido Parco del Foro Italico: 8 per gli incontri di singolare e doppio e 3 per il allenamenti. Oltre al Centrale, dove si alterneranno match maschili e femminili, la SuperTennis Arena proporra' una “long session” con 5 match al giorno a partire dalle 11 e il suggestivo stadio Nicola Pietrangeli, che anche quest'anno sara' disponibile per i possessori dei biglietto ground. Copertura televisiva assicurata per il torneo maschile da Sky Sport con quasi 90 ore live e in Alta Definizione e due campi collegati, su Sky Sport 2 HD e su Sky Sport 3 HD, e per quello femminile da SuperTennis. Dopo tre anni consecutivi, è stata confermata, anche per il 2013, la formula del “combined event”, ovvero le prove maschili e femminili si svolgeranno in contemporanea, nell'arco di nove giorni. Si comincia sabato 11 maggio con le qualificazioni, mentre la conclusione del torneo è in programma domenica 19 con le finali.
PER SAPERNE DI PIU’ INTERNAZIONALI D'ITALIA DI TENNIS ✑ DOVE: Foro Italico - Campo Centrale Via dei Gladiatori, 00196 ROMA ✑ QUANDO: Le qualificazioni maschili e femminili degli Internazionali d'Italia di tennis 2013 inizieranno il sabato 11 maggio 2013 con le qualificazioni e domenica 12 maggio si comincerà con il nuovo torneo con sessioni pomeridiane che si annunciano molto combattute. www.internazionalibnlditalia.com
PROTAGONISTI E VINCITORI Nella pagina dall’alto: lo svizzero Roger Federer, il campione della terra rossa Rafa Nadal, vincitore del 2012, il numero uno del mondo Novak Djokovic e la russa Maria Sharapova, campionessa uscente
Per quanto riguarda il sorteggio del tabellone maschile e femminile degli internazionali, in programma l’11 maggio, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha annunciato che lo stesso si svolgerà alla Fontana di Trevi, “per fare un regalo speciale al torneo”, dopo la location della scalinata di piazza di Spagna scelta lo scorso anno. Inoltre, tra le novità del 2013, le foto ai due vincitori, maschile e femminile, verranno scattate, la domenica dopo le finali, in alcuni dei luoghi più suggestivi di Roma.
Gli internazionali Bnl di Roma sono organizzati in joint-venture dalla Federazione Italiana Tennis e dalla Coni Servizi SpA, con Bnl Gruppo Bnp Paribas, per la settima volta consecutiva title sponsor, ovvero lo sponsor principale il cui nome compare nel titolo dell’evento. “Questo torneo è il fiore all'occhiello non solo dello sport italiano, ma del Paese e stiamo pensando a come farlo crescere ancora”, ha affermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Molto soddisfatto, anche, Sergio Palmieri, il direttore del-
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l’evento capitolino: “Come consuetudine, ormai da anni, ci sono tutti i più forti, speriamo che nessuno si faccia male in questo mese e vedremo un grande torneo”. In un Paese dove si mettono, troppo spesso, in evidenza solo le cose negative, il torneo tennistico mondiale va decisamente in controtendenza, anche con la situazione economica del paese: oltre 5milioni di incasso alla biglietteria nel 2012 con un incremento dell'11% rispetto al 2011 e viste le prevendite ci sono tutte i presupposti per un nuovo record. ■
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VELA TORNA LA GRANDE REGATA TARGATA ROLEX
VELA NEL MEDITERRANEO
A cura della Redazione
ROLEX VOLCANO RACE Una prestigiosa regata riservata ai maxi yacht. Grande è l'attesa, sia a Gaeta che a Capri, per l'edizione 2013. Stiamo parlando della manifestazione che coinvolgerà le località di Gaeta e Capri, rispettivamente con la suggestiva partenza di flotta dal Piazzale Caboto, all'ombra del famoso Castello borbonico gaetano (sabato 18 maggio), e con una serie di regate costiere in acque capresi (il 20 e il 21 maggio)
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A concludere l'evento l'impegnativa regata offshore di oltre 300 miglia, già corsa nel 2011 e 2012 come “Rolex Volcano Race”, che porterà le barche da Capri fino alle isole Eolie, selvaggio arcipelago vulcanico a nord della Sicilia. La partenza della regata offshore è fissata, sempre da Capri, per il 22 maggio, con premiazione prevista a Capri nella serata di venerdì 24 maggio. La Rolex Capri Sailing Week/Volcano Race 2013 è un evento esclusivo organizzato
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dalla International Maxi Association insieme allo Yacht Club Gaeta EVS e allo Yacht Club Capri. Una sinergia a più mani per una manifestazione che apre cronologicamente la stagione della grande vela firmata Rolex in Mediterraneo, e che rinnova la tradizione, ormai decennale, della settimana dello yachting internazionale a Capri. Proprio con la Rolex Volcano Race degli ultimi 2 anni, inoltre, anche Gaeta si è conquistata un posto di tutto rispetto tra le
rotte dei maxi yacht, facendosi apprezzare anche per la sua ottima logistica. La manifestazione del 2013 sarà riservata ai maxi yacht, cioè barche con lunghezza minima di 18,29 metri (60 piedi). Gli iscritti saranno divisi tra mini-maxi (i più "piccoli" della famiglia, con lunghezza fino ai 24.08 metri), maxi veri e propri (dai 24.09 fino ai 30.50 metri), fino ai supermaxi (oltre i 30.5 metri). Ma, per i minimaxi, la manifestazione sarà valida anche come Campionato Mini-maxi Racing/Crui-
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VELA TORNA LA GRANDE REGATA TARGATA ROLEX
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GRANDE ATTESA PER L’ARRIVO A CAPRI DEI MAXI YACHT CHE PARTECIPERANNO ALLA ROLEX CAPRI SAILING WEEK - VOLCANO RACE LA NUOVA FORMULA DELLA REGATA, GIÀ AVVIATA LO SCORSO ANNO, SI EVOLVE ANCORA PER UN EVENTO CHE COINVOLGERÀ GLI YACHT A VELA PIÙ GRANDI DEL MONDO IN UN IMPEGNATIVO PERCORSO LUNGO UNO SCENARIO DI INCOMPARABILE SUGGESTIONE
”
sing. Il programma dell'edizione 2013 è stata leggermente modificato rispetto a quanto proposto nel 2011 e nel 2012, e si articolerà quest'anno in 4 diversi momenti agonistici. Sabato 18 maggio a Gaeta si terrà la cerimonia di apertura sul piazzale Caboto. Al termine della cerimonia le barche partiranno alla volta di Capri (Race 1, “Trofeo Città di Gaeta”, circa 100 miglia). Due giornate di regate costiere (o bastoni, a seconda delle condizioni meteo) si terranno invece in acque capresi il 21 e il 22 maggio (Race 2 & Race 3). La vera e propria Regata dei Vulcani - la Race 4 - con-
cluderà la settimana con le sue 300 miglia di mare intorno alle isole Eolie, arcipelago vulcanico dichiarato patrimonio dell'Unesco. “Il nome “la regata dei vulcani” dato alla leg più lunga dell'evento, - commenta Gianfranco Alberini, Segretario Generale dell'IMA, “è stata un'intuizione vincente, un nome suggestivo per una nuova rotta in Tirreno. Le regate offshore permettono di misurare l'affiatamento dell'equipaggio, la strategia della navigazione e le prestazioni della barca”. Lo scorso anno fu il supermaxi Nilaya, con i suoi 34 metri di lunghezza, il primo a
tagliare la linea di arrivo davanti a Capri dopo una dura navigazione con impegnative condizioni meteo. La vittoria in tempo compensato era andata invece a Jethou, 60 piedi di Sir Peter Ogden, che aveva tagliato il traguardo in terza posizione, dietro al Wally Y3K di ClausPeter Offen, presidente dell'IMA. Tanti i nomi famosi tra gli equipaggi, da Bouwe Bekking - veterano di Volvo Ocean race - tattico su Nilaya, a Brad Budderworth su Jethou, al “nostro” Tiziano Nava su Berenice Bis di Marco Rodolfi. www.internationalmaxiassociation.com ■
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AVIAZIONE LA GRANDE FIERA DEI JET PRIVATI
EBACE 2013 A cura della Redazione
GINEVRA VOLA DI LUSSO È programmato per ogni anno a Ginevra e durerà tre giorni l’“Ebace 2013″ dal 21 al 23 maggio, l’European business aviation convention & exhibition, il più grande expo della business aviation organizzata in Svizzera. Saranno presenti tutte le case costruttrici di velivoli Boeing, Airbus, Embraer, Cessna, Dassault ecc, con le relative aziende settore avionico e motori. Presente anche una static diplay dove è possibile visionare i velivoli
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È l’evento che riunisce tutti gli operatori del settore “aviation” in Europa, sarà aperto a tutti i stakeholder internazionali. L’evento viene organizzato presso il Palaexpo di Ginevra con un’area di oltre 100.000 metri quadri e svariati saloni. Saranno presenti con gli stand oltre 400 aziende provenienti da tutto il mondo. A questo evento si aggiunge l’ottimistica ripresa in quota di voli su jet privati, grazie anche allo sviluppo economico del BRIC, alle nuove esigenze di mobilità delle imprese, all’arrivo sul mercato di nuovi ricchi (circa il 20% del mercato) e alla sicurezza che un volo provato può garantire. Inoltre, ricorrendo
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alle migliori offerte presenti sul mercato, il prezzo di un viaggio non è che del 20% più caro di un volo di linea in business class. Considerati il risparmio di tempo e il maggior numero di destinazioni possibili, l’opzione diventa conveniente. Dopo il forte calo registrato nel 2008 e 2009, nel 2010 e 2011 il mercato delle compagnie di jet privati ha ricominciato a crescere anche in Italia, rispettivamente del 5,5% e del 6%, sia pur senza raggiungere i livelli precrisi. L’offerta è diversificata e si rivolge a una platea di potenziali clienti sempre più ampia. Si va dalla multiproprietà alle carte prepagate e dai contratti ai viaggi spot per affari o
piacere. Non per niente l’European business aviation association prevede che, entro il 2025, l’aviazione executive avrà una quota fra l’11 e il 14% del traffico europeo, contro il 6,9% del 2005. La tendenza globale, come prevedibile, è l’esplosione del mercato Asiatico come Cina e India. Singapore Airshow ha comunicato il trend: la brasiliana Embraer conta di vendere nuovi jet per un valore di oltre 50 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Per Forbes i miliardari solo in Cina sarebbero circa 150. A tutto ciò il mercato top sembra non conoscere crisi. Per ora l’Europa, con i suoi circa 3000 velivoli di jet executive in volo, rimane il secondo mercato dopo gli
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AVIAZIONE LA GRANDE FIERA DEI JET PRIVATI
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IL SALONE EUROPEO DELL'AVIAZIONE D'AFFARI CHE SI TIENE A GINEVRA - EBACE - CONFERMA LA FORTE CRESCITA DI QUESTO SETTORE, IN PARTICOLARE SUL MERCATO EUROPEO
USA (circa 11mila). Ma il sorpasso asiatico non si farà attendere.
UNA SCELTA SEMPRE PIÙ REDDITIZIA Vi sono molti fattori che spiegano il fenomeno dell’aviazione privata: la crescita economica, le nuove esigenze di mobilità delle imprese, l'arrivo sul mercato di nuovi ricchi (circa il 20% del mercato), la sicurezza e gli orari rigidi dei grandi aeroporti. Percepito a lungo come oggetto di lusso superfluo, il jet privato è considerato sempre più spesso dalle imprese uno strumento di lavoro redditizio. Ricorrendo alle migliori offerte presenti sul mercato, il prezzo di un viaggio
”
non è che del 25-30% più caro di un volo di linea in 'business class'. Considerati il risparmio di tempo e il maggior numero di destinazioni possibili, l'opzione diventa conveniente. L'opzione «jet privato» è redditizia soprattutto se la proprietà di un velivolo è condivisa tra varie aziende o se l'azienda acquista parte di un aereo o un certo numero di ore di volo da un prestatore di servizi come, ad esempio, la statunitense NetJets.
LA BUONA POSIZIONE DELLA SVIZZERA Jean-René Saillard, direttore per la Svizzera romanda di NetJets Europe precisa che la Svizzera occupa una posizione di primo piano
in Europa, con il 10% della clientela. Si tratta in primo luogo di esponenti della finanza, dell'industria del lusso, delle società petrolifere e di trading e di persone particolarmente facoltose. Ginevra è uno dei centri europei dei jet privati, con un aeroporto dotato dei servizi di manutenzione per questo genere di velivoli. Rimane da sapere se la lotta contro il surriscaldamento del pianeta non rischi di frenare la crescita dell'aviazione d'affari. I trasporti aerei rappresentano solo il 4% del consumo totale di petroli. Potrebbero essere piuttosto la saturazione dei grandi aeroporti e le proteste dei vicini a frenare questa evoluzione. www.ebace.aero ■
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AUTO DEL MESE TECNOLOGIA E CONFORT PER CITROËN
NUOVA CITROËN C4 PICASSO
A cura della Redazione
ATTRAZIONE, SEDUZIONE, INTENSITÀ, ESCLUSIVITÀ Vero e proprio concentrato di tecnologia, il nuovo Technospace di casa Citroën sarà disponibile in versione benzina e Diesel. Quattro le versioni proposte: Attraction, Seduction, Intensive ed Exclusive. Un upgrade di gamma attraente e novità tecnologiche che permettono di continuare la success story delle Citroën firmate Picasso, vendute in circa 3 milioni di esemplari
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AUTO DEL MESE TECNOLOGIA E CONFORT PER CITROËN
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A partire dalla versione Attraction, nuova C4 Picasso mostra uno sguardo tecnologico con una connotazione luminosa a led. Può essere completato da fari posteriori a led con effetto 3D nella versione Intensive, che propone di serie una finitura laterale cromata. Dalla versione Seduction, Nuova C4 Picasso è dotata di serie di inediti cerchi in lega da 16’’. Sono inoltre disponibili cerchi in lega da 17’’e 18’’ che conferiscono a Nuova C4 Picasso una forte personalità. Per quanto riguarda i rivestimenti, oltre all’abbinamento pelle/tessuto di serie sulla versione Exclusive, Nuova C4 Picasso propone in opzione la pelle Mistral e, per un tocco di raffinata personalizzazione, il bicolore Nappa sulla versione Exclusive. La nuova Citroën C4 Picasso propone già dal primo livello un’interfaccia di
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guida 100% touch con il nuovo Touch Pad 7” di serie che permette di comandare l’insieme delle principali funzioni di bordo. Altri equipaggiamenti tecnologici di serie su tutte le versioni: Connecting Box (con presa Jack, presa USB e Bluetooth) e funzione Keyless Access & Start. A partire dalla versione Intensive, il display 12’’ HD panoramico è di serie. È abbinato alla telecamera di retromarcia e al sistema di navigazione, per un equipaggiamento completo. Infine, il portellone posteriore motorizzato (in opzione sulla versione Intensive e di serie su Exclusive) renderà più semplice la vita a bordo. A bordo della nuova Citroën C4 Picasso, il comfort è di casa. Sin dal primo livello, Nuova è dotata di Intelligent Traction Control, un si-
stema che migliora la motricità sui terreni a scarsa aderenza. Di serie su tutte le versioni, il climatizzatore bizona permette a ognuno di impostare la temperatura desiderata. Inoltre, la nuova Citroën C4 Picasso offre il lusso di viaggiare in first class, grazie al Pack Lounge. Composto dal sedile passeggero con estensione comfort per le gambe, sedile conducente e passeggero con funzione massaggio, appoggiatesta lounge avvolgenti su tutti i posti e faretti di lettura sulla parte posteriore dei sedili anteriori. Questo pack è in opzione sulla versione Intensive e di serie sulla versione Exclusive. Comfort anche durante la guida, fluida e semplice grazie al sistema Park Assist. Questa funzione di assistenza al parcheggio aiuta il conducente nella ricerca di un parcheggio, ed effettua una manovra automatica
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AUTO DEL MESE TECNOLOGIA E CONFORT PER CITROËN
una volta individuato lo spazio. Disponibile in opzione sulla versione Intensive e di serie sulla Exclusive, può essere abbinato al sistema Vision 360, per una visuale ampliata dello spazio attorno al veicolo. La nuova Citroën C4 Picasso dispone di numerosi equipaggiamenti di sicurezza, che anticipano le situazioni a rischio e l’assistenza, come l’ESP di serie sin dalla versione base. Un sistema di regolazione attiva della velocità rileva i rallentamenti del veicolo che precede, mantenendo una distanza costante nel limite di più o meno 25 km/h. È abbinato alle cinture di sicurezza attive per il conducente e il passeggero anteriore che si tendono automaticamente in caso di pericolo. Inoltre, grazie a questo sistema e all’ASL video, il conducente è avvisato del supera-
mento involontario della linea di carreggiata con vibrazioni emesse a livello della cintura. La commutazione automatica degli abbaglianti, il sistema di sorveglianza dell’angolo morto e Citroën eTouch completano l’offerta di equipaggiamenti disponibili in opzione a partire dalla versione Intensive.
MOTORIZZAZIONI ANCORA PIÙ EFFICIENTI Per quanto riguarda le motorizzazioni, la nuova Citroën C4 Picasso è il primo monovolume dotato di motorizzazione termica con emissioni inferiori a 100 g/km di CO2 con e-HDi 90 Airdream, dotato di cambio pilotato 6 marce ETG-6 di nuova generazione (Efficient Tronic Gearbox 6). Con 98 g/km di CO2 e un consumo su percorso misto di 3,8 l/100km, questo
motore è di riferimento per la categoria. A questa motorizzazione si aggiunge la versione HDi 90 FAP e la e-HDi 115 FAP che si declina con cambio ETG-6 e manuale a 6 rapporti. Quest’ultima, che rappresenta la il cuore della gamma, emette 105 g/km di CO2 e segna consumi su percorso misto di 4 l/100km. Queste motorizzazioni (tranne l’HDi 90 FAP) sono equipaggiate di tecnologia microibrida Stop&Start, la più performante sul mercato. In versione benzina, è disponibile la motorizzazioni VTi 120, versione di ingresso alla gamma Nuova C4 Picasso. Queste motorizzazioni saranno completate da un motore BlueHDi, che risponde alle norme Euro 6, il BlueHDi 150, a 110 g/km de CO2 che integra un modulo SCR (selective catalytic reduction). www.citroen.it ■
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MOTO NOVITÀ A DUE RUOTE
di Eugenio Bonardi
IL MONDO DELLE DUE RUOTE PROVA A RIPARTIRE
CAVALCARE La crisi che ha colpito il comparto auto ha travolto anche quello delle due ruote, da sempre passato indenne, anche nei periodi pi! difficili per il settore dei motori. Complice il calo generale dei consumi che colpisce soprattutto i beni considerati di lusso. Le case produttrici corrono ai ripari rispondendo con l ’ arma dell ’ innovazione e della riduzione dei consumi
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MOTO NOVITÀ A DUE RUOTE
LA CRISI
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Da tempo ormai si può parlare di crisi di tutto il comparto della mobilità. A quella concla-
mata e ormai irreversibile dell’auto si è affiancata nello stesso periodo anche quella della moto, altro settore molto attivo e ben radicato sul territorio nazionale. Non ci sono solo costruttori, marchi e fabbriche con prodotti d’eccellenza riconosciuti a livello internazionale, ma tutto un mondo di aziende specializzate nei diversi comparti delle due ruote, abbigliamento, caschi, componentistica. Il mercato della moto non si comporta come qualcuno potrebbe pensare, e cioè: “come
camere di compensazione” dell’auto tutt’altro costano molto e allora scelgo un mezzo più agile per muovermi in ambito urbano”. Alla fine del 2012 i numeri hanno parlato chiaro con un immatricolato che ha segnato 206.422 veicoli tra moto e scooter targati a cui vanno aggiunti altri 48.674 cinquantini. In totale 255.096 due ruote a motore acquistate pari ad un -21,9% rispetto al 2011 e nei primi due mesi dell’anno 2013 il segno meno non accenna a scomparire con un drammatico -23,6% a confermare lo stato d’emergenza. Tante le cause a partire dalla crisi economica che ha colpito il Paese e quello che è sempre stato è un mezzo molto legato mobilità individuale ed alla passione non poteva non risentirne. Per provare a combattere questa crisi che sembra non avere mai fine, le case produttrici stanno puntando su modelli sempre più all’avanguardia, dal punto di vista tecnologico, performanti e in linea con le esigenze ambientali attuali. Progress vi presenta le più innovative.
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Si tratta di una moto rinnovata che dal lontano 1999 attira molti appassionati. Non vi sono particolari modifiche rispetto al modello base ma si presentano piccoli accorgimenti nell’ambito della sicurezza, a partire dai nuovi freni anteriori Brembo, più rigidi e resistenti allo stress, fino ad un ABS aggiornato nella taratura. Invariato invece il motore di cilindrata 1340, di 4 cilindri. Questa meccanica ha goduto di un aggiornamento del sistema di iniezione Suzuki Dual Throttle Valve (SDTV), che ha ulteriormente migliorato le sue prestazioni ed aumentato la sua potenza a 197 cavalli. www.suzuki.it
Il viaggio alla scoperta delle ultime nate parte da una moto italiana. L’evoluzione turistica della base Dorsoduro 1200. Una moto senz’altro al top per ottenere delle ottime prestazioni di guida. Un articolato pacchetto elettronico, composto dal propulsore V2 di 1197 di cilindrata, un motore a circa 8.500 giri e una grande novità: le sospensioni semi attive, che adattano in tempo reale il mezzo in base alle sue reazioni: la velocità o le frenate. Per quel che riguarda la ciclistica, abbiamo la forcella e l’impianto frenante Brembo, regolabili rispettivamente con steli e dischi di rispettiva lunghezza: 43 e 320 millimetri. A garantire protezione, c’è il paramani e soprattutto un parabrezza regolabile. Anche il silenziatore è regolabile in altezza. Il serbatoio di 24 litri garantisce una percorrenza di oltre 300 chilometri con un pieno. www.aprilia.it
BENELLI NAKED 600
APRILIA CAPONORD 1200
SUZUKI AYABUSA M.Y 2013
MOTO NOVITÀ A DUE RUOTE
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La novità più importante che la casa motociclistica pesarese ha presentato al salone di Milano è una Naked di cilindrata 600 a quattro cilindri. Un nuovo motore a 4 tempi a circa 10.500 giri, la potenza di 82 cavalli, la frizione in bagno d’olio e un cambio a sei marce. Il telaio è composto da un traliccio in tubi di acciaio, una forcella upside-down e un ammortizzatore laterale. La frenata è affidata ad un doppio disco di 320 millimetri e un disco posteriore da 240, con pinza a doppio pistoncino. Il serbatoio ha una capacità di circa 15 litri. Si tratta di un vero e proprio gioiellino a due ruote, disponibile a partire da metà anno presso le principali concessionarie, con tre possibilità di scelta dal punto di vista del colore: bianco, nero o arancione. www.benelli.com
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Allacciate le cinture. Ora, vi presentiamo una moto di altissimo livello, dopo pochi mesi già definita Diavolo viaggiatore. Un’inedita versione rinnovata rispetto alla precedente, la cosiddetta Standard, che la casa di Borgo Panigale ha creato appositamente per lunghe traversate. Si tratta di un vero mostro della strada, confortevole per guidatore e passeggero. Queste le principali novità: un nuovo parabrezza, ben disegnato per proteggere chi guida, il manubrio leggermente allungato, alterato e indietreggiato rispettivamente di 15 e 60 millimetri per favorire una migliore postura, una nuova sella Touring più comoda, un nuovo poggia schiena a disposizione del passeggero, ampie borse laterali di serie per i bagagli, il fanale e gli indicatori di direzione, entrambi posteriori. www.ducati.it
Una moto che si ispira al passato, ai modelli che si usavano vedere nelle strade degli anni ’70. Già presente nei mercati orientali dal 2010, il modello verrà ora commercializzato anche in Europa. Non solamente l’estetica proviene da un periodo a noi lontano, ma anche la sua composizione meccanica: telaio in acciaio, forcella a steli tradizionali e ammortizzatori posteriori. Vi è una differenza tra la versione europea e la giapponese: la nostra ha un impianto frenante con doppi dischi anteriori a 296 millimetri, provvisti di pinze Nissin, tre pistoni e impianto ABS di serie. Il motore è un quattro cilindri e la potenza è di 90 cavalli. La strumentazione ha lo stesso colore della moto dell’epoca e questo genererà ancora più nostalgia per chi ha vissuto quei tempi. www.hondaitalia.comt
BMW F 800
HONDA CB 1100
DUCATI DIAVEL STRADA
MOTO NOVITÀ A DUE RUOTE
Seppur curata nei minimi dettagli, si tratta di una moto essenziale, presentata in maniera altrettanto essenziale in un ristorante di via Solferino a Milano. L’unica GT di media cilindrata, acquistabile ad un prezzo di 10.900 euro. La casa tedesca ha optato per questa scelta, per affrontare il periodo di crisi nel mondo delle due ruote. Sebbene criticata all’inizio, la decisione si è rivelata vincente, infatti oggi, pagano le idee legate alla qualità del prodotto. Pur non essendo molto sportiva come una Naked, la BMW è un’ottima moto, ideale per viaggiare e per grandi avventure. www.bmw.it
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EVENTI UN IMPORTANTE ANNIVERSARIO È ALLE PORTE
CINQUANTA ANNI DI LAMBORGHINI
di Luca Martano
100 ANNI DI INNOVAZIONE, IN METÀ DEL TEMPO
e
La casa automobilistica del Toro festeggia mezzo secolo di attività con un “Grande giro d’Italia”
Esistono diversi modi di invecchiare. La Lamborghini, nata cinquanta anni fa nel piccolo paese di Sant’Agata Bolognese, in Emilia, sta dimostrando che il passare del tempo non sta assolutamente scalfendo i suoi obiettivi principali, vecchi di mezzo secolo. Infatti, in momenti di crisi come quello attuale, ha avuto un incremento di vendite nel 2012 tale da ritrovarsi, a fine anno, con una crescita globale delle consegne pari al 30%. Il tutto, tradotto in cifre sta a significare che 2.083 vetture sono state consegnate in un anno. L’inizio del 2013 è stato però, se vogliamo, an-
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cora più positivo: Lamborghini ha partecipato ufficialmente alla serie mondiale GT3 con la nuova “Gallardo” e ha fatto debuttare negli Stati Uniti il campionato Lamborghini Blancpain Supertrofeo, la serie monomarca a quattro ruote motrici più veloce del mondo. E’ di circa un mese fa, infine, la presentazione allo scorso Salone di Ginevra, della “Lamborghini 50th Anniversary”, che è stata la Lamborghini più veloce di sempre e prodotta in un numero limitato di esemplari, meno di 10 e quasi tutte già vendute. Le celebrazioni per questo importante anniversario non si
fermano, però assolutamente qui e avranno il suo culmine nel mese di Maggio con un “Grande Giro d’Italia”. Dal 7 all'11 maggio, infatti, 1200 km di territorio italiano saranno invasi da centinaia di Lamborghini, da quelle storiche alle attuali, che arriveranno da ogni parte del mondo e sfileranno per le più belle città del nostro paese. Proprietari e concessionari Lamborghini saranno i protagonisti di quello che si preannuncia come uno dei raduni più memorabili della Casa di Sant'Agata Bolognese, consegnando alla storia degli eventi automobilistici un altro capitolo im-
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EVENTI UN IMPORTANTE ANNIVERSARIO È ALLE PORTE
portante. Alla luce del legame territoriale che da sempre lega l'azienda al territorio emiliano, il tour e gli eventi organizzati in tutto il mondo per celebrare la ricorrenza, con la partecipazione di migliaia di proprietari, collezionisti e fan, assumeranno anche una forte valenza di solidarietà e coscienza civica. Lamborghini, oltre a finanziare direttamente il raduno, destinerà il 10% dei ricavi provenienti dalle quote di partecipazione e dalle sponsorizzazioni dei vari eventi, ad un fondo per la ricostruzione di chiese e centri di aggregazione sociale e culturale del territorio emiliano colpito dai drammatici eventi sismici di maggio 2012, consapevole della necessità di tendere una mano all'area che ha contribuito alla nascita del suo mito. Mito che nacque, appunto 50 anni fa grazie ad un ricco imprenditore di nome Ferruccio Lamborghini, il quale costruiva trattori agricoli tecnicamente all’avanguardia. Quest’attività doveva rendere particolarmente bene, visto che in breve tempo gli concesse di andare a Maranello e tornare a casa con una fiammante Ferrari 250GT bianca. La vettura, però, non soddisfava le sue aspettative in quanto sia lui che la seconda moglie (che nel tempo libero ama molto divertirsi al volante). I due ritengono che alcuni comandi, come per esempio la frizione, siano piuttosto duri da azionare. Decidono quindi di sostituirla con una 250 GT 2+, un modello inedito, concepi-
CINQUANTA ANNI DI SUCCESSI Un raduno di circa 1200 Km fra appassionati, collezionisti e proprietari: così Lamborghini festeggerà’ i suoi 50 anni di attività
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LA BENEFICENZA AL PRIMO POSTO: IL 10% DEI RICAVI DEL “GRANDE GIRO D’ITALIA” VERRANNO INVESTITI PER LA RICOSTRUZIONE DEGLI EDIFICI DANNEGGIATI DAL TERREMOTO IN EMILIA DELLO SCORSO ANNO
to per la clientela sportiva che non disdegna la comodità. Dietro c’è addirittura un bel sedile che permette a loro figlio Tonino di viaggiare comodo. I comandi però continuano a presentare sempre gli stessi problemi. La leggenda racconta che la rivalità con la Ferrari nacque il giorno che Lamborghini va a Maranello per chiedere di eliminare il difetto. La casa del cavallino lo liquida dicendogli di andare a guidare i trattori in quanto con le auto non è capace. Tornato in azienda piuttosto arrabbiato e deluso, Lamborghini fa smontare la frizione e scopre che il fabbricante è lo stesso che fornisce le frizioni dei suoi trattori. Nel suo magazzino dei ricambi trova un complessivo che gli sembra adatto, lo monta sulla Ferrari e risolve il problema. Quel successo gli fa tornare la voglia mai sopita di migliorare tutto ciò che, a lui esigentissimo in fatto di meccanica, non sembra all’altezza della situazione. Da qui nasce voglia di costruire un’auto tutta sua, più veloce di quelle della Ferrari. Nell’Agosto del 1962 dà il via al progetto di una Gran Turismo 3500 c.c., motore a 12 cilindri a V con distribuzione bi albero ricorrendo anche all’aiuto di Giotto Bizzarrini (un ex impiegato alla Ferrari). Nel marzo del 1964 al salo-
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ne di Ginevra vede la luce un bolide con l’emblema del toro: si tratta della prima Lamborghini, la 350 GT. L’eterna sfida Ferrari contro Lamborghini può così avere inizio. La Lamborghini nasce, quindi, sotto il segno del Toro con una costante tensione al futuro, con la volontà di sfidare l'impossibile e fare dell'innovazione nel design e nella tecnologia il suo stendardo. Vetture come la 350 GT, la Miura, la Countach, la LM 002, e le attuali Gallardo e Aventador sono la perfetta rappresentazione di futuro anticipato. "Voglio costruire un'automobile perfetta" è l'affermazione con cui Ferruccio diede vita al suo progetto ambizioso, una filosofia estrema, senza compromessi e autenticamente italiana con cui Lamborghini si è da sempre distinta affermandosi come marchio di eccellenza nel panorama automobilistico. Lamborghini oggi è un'azienda rimasta fedele ai suoi principi di origine, ma di respiro internazionale: presente in 45 paesi, opera attraverso oltre 120 concessionari. Il cuore della produzione è sempre rimasto nella sua terra di origine a Sant'Agata Bolognese, nello stesso punto dove, nel maggio del 1963, venne posata la prima pietra dello stabilimento. ■
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FLOTTE AZIENDALI IL MERCATO IN CRISI
di Franco Del Panta
UNA SPINTA PER LE FLOTTE
INCENTIVI PER COMBATTERE LA CRISI Conto alla rovescia per gli eco-incentivi 2013 destinati all’acquisto di veicoli commerciali, auto e flotte aziendali, con l’obiettivo di risollevare un settore in grave crisi in tutta Europa. I dati di inizio anno si attestano infatti tra i peggiori dal gennaio del 1990 facendo registrare un -8,5%
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Gli incentivi risultano in massima parte destinati alle Partite IVA. Con i contributi statali, il comparto auto potrà contare sulla spesa di imprese e professionisti, spinti da uno sconto del 20% per la sostituzione e l’acquisto di veicoli ecologici, strumentali all’attività lavorativa e aziendale. Per il 2013 ben 35,5 milioni di euro sono destinati alle flotte aziendali e pubbliche. Per 2014 e 2015, invece, la ripartizione dei fondi dovrà essere stabilita con un apposito decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, entro il 15 gennaio di ogni anno. Bisognerà però vedere se gli incentivi riusciranno a dare una
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spinta abbastanza forte agli investimenti delle imprese nelle flotte aziendali, tale da contrastare l’aggravio dei costi soprattutto a causa della riduzione della deducibilità. Secondo il Centro Studi Promotor, sono state 918.280 le auto immatricolate a gennaio 2013 in tutta Europa, il dato peggiore da quando l’Acea (Associazione dei costruttori di auto europei) ha iniziato le rilevazioni (gennaio 1990). Il crollo dell’automotive si registra soprattutto tra i Paesi che adottano l’euro: la flessione più importante è quella dell’Italia al -17,6% nel 2012 e quella della Francia al -15,1% a gennaio 2013, contro il +11,5% della Gran Bretagna ed il +13,3% del Belgio. In generale nell’Eurozona la contrazione del mercato è stata del -12,8%, mentre i Paesi europei che non adottano l’euro sono cresciuti del +6,1%. ■
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FL O TTE AZIENDALI: SCELT A PER TE
MERCEDES-BENZ CLASSE A 5P BERLINA 180 CDI BLUEEFFICIENCY EXECUTIVE Durata: 36 Mesi - 60.000 km - Da 419 € al mese i.e. Anticipo: € 2.000 (+IVA) Categoria: Berlina 2 volumi Alimentazione: Diesel Servizi inclusi nel canone mensile: Assistenza Telefonica 24h/7gg - Garanzia assicurativa RCA per incendio e furto e danni ulteriori al veicolo - Gestione sinistri e soccorso stradale - Manutenzione ordinaria e straordinaria - Servizio Pneumatici - Tassa di proprietà Contatto: www.mercedes-benz.it
BMW SERIE 1 116D EFFICIENT DYNAMICS UNIQUE Durata: 36 Mesi - 60.000 km - Da 389 € al mese i.e. Anticipo: € 2.500 (+IVA) Categoria: Berlina 2 volumi Alimentazione: Diesel Servizi inclusi nel canone mensile: Assistenza Telefonica 24h/7gg - Garanzia assicurativa RCA per incendio e furto e danni ulteriori al veicolo - Gestione sinistri e soccorso stradale - Manutenzione ordinaria e straordinaria - Servizio Pneumatici - Tassa di proprietà Contatto: www.bmw.it
VOLKSWAGEN NUOVA GOLF 5P 1.6 TDI COMFORTLINE BLUEMOTION TECHNOLOGY Durata: 36 Mesi - 60.000 km - Da 399 €* al mese i.e. Anticipo: € 2.000 (+IVA) Categoria: Berlina 2 volumi Alimentazione: Diesel Servizi inclusi nel canone mensile: Assistenza Telefonica 24h/7gg - Garanzia assicurativa RCA per incendio e furto e danni ulteriori al veicolo - Gestione sinistri e soccorso stradale - Manutenzione ordinaria e straordinaria - Servizio Pneumatici - Tassa di proprietà Contatto: it.volkswagen.com
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FL O TTE AZIENDALI: SCELT A PER TE
AUDI A3 2.0 TDI ATTRACTION SPORTBACK Durata: 36 Mesi - 60.000 km - Da 479 € al mese i.e Anticipo: € 3.000 (+IVA) Categoria: Berlina 2 volumi Alimentazione: Diesel Servizi inclusi nel canone mensile: Assistenza Telefonica 24h/7gg - Garanzia assicurativa RCA per incendio e furto e danni ulteriori al veicolo - Gestione sinistri e soccorso stradale - Manutenzione ordinaria e straordinaria - Servizio Pneumatici - Tassa di proprietà Contatto: www.audi.it
LAND ROVER RANGE ROVER EVOQUE2.2 SD4 PURE Durata: 36 Mesi - 60.000 km - Da 639 € al mese i.e. Anticipo: € 4.500 (+IVA) Categoria: SUV Alimentazione: Diesel Servizi inclusi nel canone mensile: Assistenza Telefonica 24h/7gg - Garanzia assicurativa RCA per incendio e furto e danni ulteriori al veicolo - Gestione sinistri e soccorso stradale - Manutenzione ordinaria e straordinaria - Servizio Pneumatici - Tassa di proprietà Contatto: www.landrover.com
PEUGEOT 807 ACTIVE 2.0 16V HDI FAP® 136 CV Durata: 48 Mesi - 80.000 km - Da 499 € al mese i.e. Anticipo: € 4.667,50 (+IVA) Categoria: Monovolume Servizi inclusi nel canone mensile: Manutenzione ordinaria e straordinaria - Antifurto con polizza assicurazione incendio e furto (Unique) e responsabilità civile - Assistenza stradale 24h - Costo Tassa di proprietà - Gestione sinistri Contatto: www.peugeotprofessional.it
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AUTO GUIDA INTELLIGENTE, CON MERCEDES-BENZ
MERCEDES-BENZ CLASSE E
A cura della Redazione
EFFICIENTE, INTELLIGENTE, EMOZIONANTE Con nuove efficienti motorizzazioni, inediti sistemi di assistenza alla guida e il nuovo linguaggio formale, Mercedes-Benz ha radicalmente rivisitato Classe E, sottolineando l’intenzione
s
di consolidare il proprio ruolo nel segmento
Sulla nuova Classe E debuttano ben undici sistemi di assistenza alla guida, del tutto nuovi o con funzionalità migliorate. Questi dispositivi, che coniugano comfort e sicurezza, prendono il nome di "Intelligent Drive". Sistemi in grado, per la prima volta, di evitare incidenti con veicoli o pedoni che attraversano la corsia di marcia, un sistema antisbandamento attivo, capace di evitare anche incidenti con veicoli provenienti dal senso contrario, o ancora, un dispositivo di regolazione dinamica dei fari abbaglianti. Mercedes-Benz ribadisce così il ruolo di pioniere in termini di sicurezza. La nuova Classe E compie un passo avanti significativo anche sul fronte di efficienza e sostenibilità, grazie a nuove, potenti motorizzazioni a benzina quattro cilindri BlueDIRECT, dotate di una sofisticata tecnica di iniezione diretta. Un significativo progresso tecnologico che si rispecchia anche nel design, che trasmette al primo sguardo efficienza, intelligenza ed emozione. La nuova Classe E è il risultato di inter-
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venti senza precedenti, finalizzati a rendere subito disponibili i progressi tecnologici più recenti. Grazie al design dal look elegante e sportivo, agli elevati livelli di comfort, ad allestimenti esclusivi, uniti alla massima efficienza e piacere di guida, la nuova Classe E consolida la propria posizione di spicco nel segmento superiore.
DESIGN: DISPONIBILI DUE NUOVI FRONTALI I numerosi interventi estetici regalano alla Classe E un volto inedito, con nuove proporzioni. I designer hanno, infatti, seguito il nuovo linguaggio formale Mercedes-Benz, reinterpretando i classici stilemi tipici del Marchio. Il risultato è un look autorevole ed elegantemente sportivo. Completamente ridisegnati i fari, in cui tutti i componenti funzionali sono protetti da un unico vetro. Rimane inalterata la grafica del frontale a quattro fari, tipico della Classe E, grazie agli elementi luminosi che sembrano sospesi nei proiettori. Per quanto riguarda lu-
ce e visibilità, la nuova Classe E definisce nuovi parametri di riferimento: sia gli anabbaglianti che le luci diurne sono di serie in tecnologia LED. A richiesta sono disponibili, per la prima volta in questa Classe, anche i fari LED High Performance (di serie per Premium). Per la prima volta Classe E è disponibile con due differenti frontali: il modello Executive e il pacchetto Exclusive presentano nella versione di serie la classica calandra tridimensionale a 3 lamelle della Berlina con Stella Mercedes sul cofano motore. Le versioni Sport e Premium sono, invece, caratterizzate dal frontale sportivo con Stella centrale, che le conferisce un’espressione unica e decisamente sportiva.
INTERNI PREGIATI Anche gli interni della Classe E sono stati visibilmente rivisti, in linea con l’espressività degli esterni. Materiali di pregio e superfici suddivise in modo raffinato, con linee di giunzione precise e raggi netti, accentuano la ricer-
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AUTO GUIDA INTELLIGENTE, CON MERCEDES-BENZ
catezza dell’abitacolo, di dimensioni generose. Un’ulteriore novità è rappresentata dalla modanatura in due parti, che si estende per l’intera larghezza del cruscotto che, indipendentemente dalla versione, è disponibile in look legno o alluminio. Interamente rinnovati anche il design delle bocchette di ventilazione e un orologio analogico in mezzo alle due bocchette centrali.
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CIÒ CHE HA AVUTO INIZIO CON IL SISTEMA PRE-SAFE® ED È SFOCIATO NEL DISTRONIC PLUS HA PORTATO A UNA NUOVA DIMENSIONE DELLA GUIDA: COMFORT E SICUREZZA CREANO UN CONNUBIO INDISSOLUBILE, CHE IN MERCEDESBENZ PRENDE IL NOME DI "INTELLIGENT DRIVE"
MOTORE E TRASMISSIONE: PRESTAZIONI DI MARCIA ECCELLENTI, CONSUMI RIDOTTI La nuova Classe E, offre una gamma particolarmente vasta di motori diesel e benzina, potenti ed efficienti, dotati della funzione ECO start/stop di serie. La novità è rappresentata dall’ingresso nella famiglia di motori a benzina BlueDIRECT di un motore a quattro cilindri con iniezione diretta a getto guidato, che si basa sulle stesse tecnologie innovative impiegate per i sei e gli otto cilindri di ultima generazione Mercedes-Benz. La Classe E raggiunge così nel ciclo combinato consumi eccellenti, pari a 5,8 litri ogni 100 chilometri (con emissioni di CO2
di 135 g/km), guadagnandosi, come unica vettura della categoria, la classe di efficienza A. Inoltre i nuovi motori a benzina a quattro cilindri BlueDIRECT soddisfano già oggi la norma Euro 6, in vigore dal 2015. Appartenenti ai motori a benzina BlueDIRECT sono anche i già noti motori V6 e V8. Tutti i motori a benzina BlueDIRECT della nuova Classe E combinano una risposta spontanea e un’erogazione di potenza esemplare con la massima efficienza e le emissioni migliori della categoria. Tutti i modelli diesel a sei cilindri della Classe E sono mo-
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delli BlueTEC: sono equipaggiati con la nota tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction) e soddisfano pertanto la norma sui gas di scarico Euro 6. L’ampia gamma di motorizzazioni è completata dalla Classe E BlueTEC HYBRID, che combina il motore diesel a quattro cilindri (150 kW / 204 CV) con un motore elettrico (20 kW / 27 CV). La Classe E BlueTEC HYBRID consuma 4,1 l/ 100 km con emissioni di CO2 pari a 107 g/km. Si tratta quindi di uno dei modelli più parsimoniosi del segmento medio superiore. ■
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di LUCA MARTANO
AZIMUT DRAGON La mission di Azimut trova piena espressione in una delle grandi novità di quest’anno che sicuramente entusiasmeranno gli estimatori del lusso e del ‘made in Italy’. Per servire al meglio la clientela asiatica e, in particolare cinese, Azimut Yachts ha introdotto concept e stili ‘su misura’: nasce così il progetto Azimut Dragon China. I primi modelli Azimut progettati anche nella versione ‘Dragon China’ saranno: Azimut 64 Dragon China, Azimut 70 Dragon China, Azimut 80 Dragon China che verrà lanciato entro il 2013 (interni e concept di Ufficio Stile Azimut), e Azimut 88 Dragon China, (interni e concept di Achille Salvagni Architetti). Un unico coerente progetto razionalmente declinato in funzione delle caratteristiche
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dei diversi modelli, ideato per soddisfare le specifiche esigenze locali. Convivialità e socializzazione sono il primo focus su cui i progettisti hanno lavorato interpretandone i diversi aspetti per tradurre la filosofia dello ‘stare insieme’ in soluzioni concrete e funzionali. Ecco, allora, un’organizzazione degli spazi che ruota intorno alle grandi aree dedicate ai giochi, al Karaoke e all’ampia sala da pranzo. Grande attenzione, poi al livello di privacy e servizio con zone per l’equipaggio ben separate e indipendenti. In questi splendidi yacht si respira aria d’oriente: un’affascinante atmosfera in cui la cura delle finiture e dei dettagli sono unici e inconfondibili: è il vero Italian Style by Azimut Yachts. Un primo sguardo al main deck consente di cogliere i principali tratti distintivi: la grande sala da pranzo con tavolo rotondo posta su un livello rialzato e la zona salotto caratterizzata da comodi divani dialogano tra loro invitando alla socialità e alla condivisione. Il lower deck completamente dedicato all’entartainment, è il secondo
punto focale di un layout che concede gran parte degli spazi a chi ama trascorrere il proprio tempo libero divertendosi in compagnia: la parte centrale ospita un’area attrezzata con elegante tavolo Majong e impianto Karaoke professionale; le zone relax con divanetti garantiscono, invece, angoli riservati. L’angolo bar è confortevole, mentre la generosa cucina è situata sullo stesso livello e il più possibile isolata rispetto al resto degli ambienti. L’atmosfera elegante la suddivisione funzionale degli spazi sono ideali per ospitare, di volta in volta, incontri riservati o riunioni di business. In tutti gli ambienti, legni chiari opachi in tonalità avorio, crema e tortora si alternano a
elementi laccati con dettagli in legno scuro lucido, dettagli che risaltano preziosi in un sapiente contrasto di sfumature e giochi di luce. Grande luminosità, quindi, e ‘mood’ ricercato si fondono alla perfezione grazie ad un attento studio dei materiali. Naturalmente, i progetti per il futuro di Azimut Yachts non si fermano qui. Entro il 2013 saranno lanciati a livello mondiale due nuovi modelli, il già menzionato Azimut 80 e Azimut 95RPH (exterior design di Stefano Righini, interni e concept di Achille Salvagni Architetti): i visitatori presenti all’Hainan Rendez-Vous hanno avuto il privilegio di ammirarne le prime esclusive immagini presso lo stand. www.azimut.it
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IL TORMENTO E L'ESTASI
Nell'antologia "Il Tormento e l'Estasi", che raccoglie celebri lavori di Rossi, Mazzocchi e Carissimi (Alpha 183, 1 CD, distr. www.soundandmusic.it) è l'ambiente musicale romano della prima metà del Seicento ad essere rappresentato, con una particolare attenzione alla produzione devozionale. Un panorama culturale dominato da un forte mecenatismo che sotto i papi Urbano VIII Barberini e Innocenzo X Pamphili portò ad altissimi risultati
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emergono il lamento della figlia di Jephte e lo straordinario coro finale, si passa infine all'aria a tre voci di Domenico Mazzocchi, "Pentito si rivolge a Dio", compositore anch'esso legato alla cerchia della famiglia Barberini. Di particolare fascino queste musiche vocali costituiscono un po’ il prototipo della grande stagione operistica del secolo successivo; piccoli capolavori in cui potente risulta il legame tra musica e testo, ben risaltato dagli eccellenti interpreti vocali e strumentali del gruppo spagnolo Los Músicos de su Alteza, diretti da Luis Antonio Gonzáles in una performance avvincente e appassionata.
edizione del "Macbeth", presentata al Regio di Parma nel 2006. Un'opera sui generis il "Macbeth", lontana dai modelli melodrammatici in voga all'epoca; una trama decisamente cupa, profondamente tragica, segnata da delitti compiuti da Macbeth, dietro istigazione della moglie, per la conquista del trono di Scozia. Il baritono Leo Nucci, nel ruolo protagonista, è semplicemente fantastico nella sua grande maturità interpretativa e vocale, affiancato dall'ottima voce possente della Lady Macbeth interpretata da Sylvie Valayre. Il dramma shakespeariano viene ambientato dalla regista Liliana Cavani in un contesto cronologico misto, utilizzando una sorta di teatro elisabettiano con
i protagonisti in costume dell'epoca, circondati da spettatori/coristi in costumi degli anni '40 del secolo scorso. Una associazione cronologica non casuale che vede, simbolicamente, collegati il dramma di Shakespeare agli anni bui della II guerra mondiale. Arricchiscono questa edizione i costumi affidati ad Alberto Verso, le belle scenografie del grande Dante Ferretti che ripropone ambientazioni a tratti minimaliste ma estremamente efficaci e d'impatto visivo, mentre sul podio, a dirigere l'Orchestra e il Coro del Teatro Regio di Parma, è Bruno Bartoletti in una lettura interpretativa decisamente azzeccata.
popolarità – tutta anglosassone – che le Società Corali hanno conosciuto da secoli nella storia inglese e per le quali molte di queste musiche sono state composte. L'antologia si sofferma su un primo gruppo di brani a cappella composti in uno stile posttonale ma assolutamente avulso da ogni forma di arzigogolato sperimentalismo. Al contrario il linguaggio di McCabe è diretto e affascinante riuscendo a piegare il mezzo vocale/corale ad una sapiente scrittura in cui la comunicazione del messaggio poetico non risulta mai offuscata. Uno stile compositivo esaltante, a tratti intimistico, variegato e geniale che riesce addirittura, come accade nel mottetto "Amen/Alleluia" a generare uno
straordinario gioco musicale solamente sfruttando le due parole del titolo, in una inventiva e creatività davvero uniche. Testi moderni ma anche poemi del sedicesimo secolo sono alla base di queste composizioni corali che presentate in cicli ("Visions", "Mangan Triptych") o in brani a sé stanti, attraversano un affascinante universo sonoro di grandissima suggestione. I talentuosi BBC Singers diretti da David Hill e accompagnati, in alcuni brani, dall'organista Iain Farrington, si muovono egregiamente attraverso la scrittura di McCabe, con un colore pastoso e avvolgente nei pezzi d'insieme e altrettanto convincente negli assoli.
JOHN McCABE
Con il disco "John McCabe. Visions. Choral Music" (Naxos 8.57.30.53, 1 CD, distr. www.ducalemusic.it), la Naxos, da sempre attenta a proporre esponenti musicali di grande rilevanza ma non così noti al grande pubblico, offre una panoramica sulla produzione corale di uno dei grandi protagonisti della musica inglese contemporanea. Una scelta, quella della musica corale, non casuale ma che riflette la predilezione per questo genere di McCabe e, dall'altra, la grandissima
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in tutte le espressioni artistiche. Ad aprire l'antologia è la cantata a 5 voci "Un peccator pentito" di Luigi Rossi, noto sopranista e compositore di tantissima musica vocale a servizio del cardinale Antonio Barberini. La cantata, genere basato sull'alternanza tra recitativi ed arie, presenta splendidi assoli nonché pezzi d'insieme nel tipico genere concertato dell'epoca. Stilisticamente vicini alla musica di Rossi, ascoltiamo i brani dall'oratorio "Jephte" a 6 voci di Giacomo Carissimi, maestro di cappella del Collegio Ungarico di Roma, la cui fama circolò raggiunse ogni parte d'Europa. Dalle splendide pagine dello "Jephte", da cui
GIUSEPPE VERDI
Per il bicentenario verdiano non potevano non accorrere, numerose, le tante proposte discografiche dedicate all'intensa carriera operistica di Giuseppe Verdi che, attraversando con la sua vasta produzione gran parte del XIX secolo, può definirsi l'autore più rappresentativo del melodramma italiano ottocentesco. Nella versione rimaneggiata di Parigi del 1865 – la prima fu data a Firenze nel 1847 – l'etichetta Unitel Classica (722008, 1 DVD, distr. www.ducalemusic.it) ci propone una bellissima
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di FRANCO BRUNI
MAGGIO 2013
Pakistan al voto - Salone Internazionale del Libro 2013 - Colori e sapori del Marocco - Sulla Croisette tutto l’amore che c’è a Cannes - Intervista a David Meerman Scott - Novità a due ruote
PROGRESS
COP estesa Progress MAGGIO_Layout 1 13/05/13 16.07 Pagina 1
Mensile di Politica, Economia, Attualità e Cultura. Numero 66 (Nuova Serie) € 3,50 www.progressonline.it
ESTERI
PAKISTAN AL VOTO
CULTURA
SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO 2013 Dove osano le idee
CINEMA CANNES 2013
SULLA CROISETTE TUTTO L’AMORE CHE C’È A CANNES Dietro le quinte del Festival più atteso della stagione
VIAGGI
COLORI E SAPORI DEL MAROCCO Un fine settimana a Marrakech
NOVITÀ A DUE RUOTE CAVALCARE LA CRISI I modelli dell’estate 2013
INTERVISTA DAVID MEERMAN SCOTT ll guru della Comunicazione - di passaggio in Italia ci spiega come comunicare al meglio in azienda
NUMERO 66
COVER STORY
DOSSIER FORUM P.A.
TRASPARENZA E INNOVAZIONE PER RIPARTIRE. INTERVISTA CON CARLO MOCHI SISMONDI ALLA VIGILIA DELLA NUOVA EDIZIONE 2013