MONTAGGIO COPE+CONTRO:Layout 1 01/03/12 15.27 Pagina 1
Mensile di Politica, Economia, Attualità e Cultura. Numero 54 (Nuova Serie) € 3,50 www.progressonline.it
ESTERI Yes we can! Il secondo tempo di Barack Obama
ECONOMIA La crescita dei mercati Asiatici Il tesoro è qui
CRISI & MERCATI Problema Portogallo. Il paese lusitano stretto nella morsa della crisi, agita i sonni della BCE
FINANZA Nuovi Paperoni d’Asia
SALONE DI GINEVRA 2012 UNITI CONTRO LA CRISI Il Gotha delle Case Automobilistiche si ritrova come ogni anno a Ginevra per l’annuale Salone e - ancora una volta - fa i conti con fosche prospettive di crescita. Modelli, idee e novità per combattere lo spettro della grande crisi
PEOPLE Intervista con Roberto Vecchioni SPORT Formula 1, podio cercasi NAUTICA Dubai Boat Show
COVER STORY
TUTTI GLI EVENTI DI MARZO Grande arte a Maastricht
Il mese di marzo si conferma fondamentale per i più importanti appuntamenti fieristici mondiali Dal Tefaf - che festeggia i suoi venticinque anni - al meglio dell’orologeria a Baselworld passando per Vinitaly e per Lugano con la grande Fiera del Meeting Luxury.
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GINEVRA. PAROLA D’ORDINE: RESISTERE
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L’82esimo Salone Internazionale dell'auto di Ginevra è quello della “resistenza”, quella che mostra deboli segnali di ripresa uniti al desiderio di vincere la crisi. A fronte delle molte novità mondiali annunciate sembra infatti palpabile il clima attendista creato dai principali costruttori, apparentemente in trincea per scrutare i movimenti del mercato e dei concorrenti. "Il 2012 sarà un anno difficile, ma ciò non impedisce alle case automobilistiche di partecipare; anzi, proprio per questo vogliono comunicare di più”. Cosi ha
esordito il neo presidente del Salone dell'auto, Maurice Turrettini. Avvocato, libero professionista Turettini, non ha dubbi: la crisi dell’auto non intaccherà lo smalto dell’importante motor show elvetico. I numeri gli danno ragione. Ci saranno 260 espositori provenienti da 30 paesi del mondo, per un totale di quasi 800 marchi. In tutto, si vedranno 140 anteprime: 32 europee e ben 108 mondiali. D’altronde, il fatto che Ginevra si svolga all’inizio dell’anno rende la kermesse particolarmente apprezzata
dai costruttori che devono presentare le novità. E pesa molto anche il fatto che si tiene in Svizzera, un paese che, per quanto riguarda il mondo dell’auto, è sostanzialmente “neutrale”: non avendo un proprio costruttore nazionale, non deve elargire trattamenti di favore a nessuno. Questo vuol dire che è assolutamente libero e indipendente. Non ci resta dunque che partire alla volta di Ginevra e vedere se la nostra vecchia e beneamata automobile sarà, ancora una volta, capace di avere una buona e vera ripresa.
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■ 36 LA CORSA DI OBAMA
IL SECONDO TEMPO DI OBAMA? YES WE CAN
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■ 40 IRLANDA IN CONTROTENDENZA
LA TIGRE CELTICA RUGGISCE ANCORA
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42 COME STA IL PORTOGALLO?
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44 FENOMENO SUPER RICCHI IN CINA
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46 LA CRESCITA DEI MERCATI ASIATICI
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52 I “PENSATORI” MIGLIORI AL MONDO
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54 PREMIER E SONDAGGI
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56 LA CRISI RAI
IL CAMMINO È TORTUOSO
ZIO PAPERONE HA GLI OCCHI A MANDORLA
ASIA, IL TESORO È QUI
I COSTI DELLA FIACCOLA
QUANDO DI OLIMPIONICO C'È SOLO IL COSTO
CERVELLONI NEL MONDO, SOLO MIGRANTI PER L’ITALIA
L’OPINIONE CHE CONTA
BUFERA IN CASA RAI
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FOTOREPORTAGE DA NEW YORK DA PARIGI DA LONDRA CONTROCORRENTE PERSONAGGIO ONOMATOMANIE SHOWBIZ SE FOSSI ZEMAN SCOSTUME E SOCIETÀ TRASHION DESIGN CINEMA BOAT ITC ART LIFESTYLE MEETING TRAVEL FOOD CARS FASHION
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58 PROBLEMI E PROSPETTIVE DI RIFORMA
SE LA GIUSTIZIA NON PUÒ PIÙ ASPETTARE
62 DIVERSITY MANAGEMENT
QUESTIONE DI... DIFFERENZE!
Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
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64 I TREND DEL 2012
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68 MAASTRICHT OSPITA TEFAF 2012
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I 10 TREND CHE INFLUENZERANNO I CONSUMATORI NEL 2012
ARTE IN FIERA
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78 BASELWORLD 2012
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86 NUOVE TENDENZE CREATIVE
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93 IL FASCINO DI DUBAI
■
96 LA FIERA DEL LUSSO A LUGANO
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VINITALY 2012
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SALONE DI GINEVRA 2012
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FORMULA UNO
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Progress è una pubblicazione curata da Gruppo Editoriale S.E.I. Via R. Pereira 00135 - Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010
LUSSO AL POLSO, TUTTO IN UNA FIERA
Uffici Commerciali Roma, Via Pereira, 41 - 00136 Milano, Via Petrella, 21 - 20124
TALENTO AL “TUBO”
UNA MANHATTAN NEL DESERTO
LUSSO: UNA FIERA CONTRO LA CRISI 96
Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com I. Basile, D. Battaglia, M.L.C. Beduschi, R. Delmonte, C. Catalli, R. Leggio, M.G. Morini, P. Romeo, D. Marianacci, E. Rodi, F. Aliberti, D. Sallustio, A. Tomassi, R. Cesari, F. Vagnozzi, P. Vaccaro, D. Leggio, E. Pasca, L. Saggio, R. Leggio
VINI IN FIERA CONTRO LA CRISI
GRANDI SPERANZE. POCHE CERTEZZE
PODIO CERCASI
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Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Alessandro Petrone direzione@edizionisei.com Direttore Editoriale Franco Del Panta Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com
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EARTH HOUR IL PIANETA AL BUIO PER SALVARE L’AMBIENTE
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Il 31 marzo il pianeta spegne le sue luci.
headquarter, insegne e store dalle 20.30 alle
rintracciabile una migliore salute finanziaria si
Aziende, cittadini, istituzioni e monumenti
21.30 del 31 Marzo 2012 per illuminare il
riscontri una maggiore impronta ecologica -
resteranno al buio per sessanta minuti: lo
pianeta, evitando così di metterlo in ginocchio
rapporto tra il consumo umano di risorse
faranno per tutelare l’ambiente in cui vivono.
attraverso un eccessivo consumo, troppo spesso
naturali e la capacità della Terra di rigenerarle -
È l’Earth Hour, l’evento globale promosso per la
sottovalutato, dai Paesi più ricchi in primis.
non è certo una naturale conseguenza che a
prima volta dal Wwf a Sidney, ma che ormai ogni
L’ultimo Living Planet Report del WWF ha infatti
questa corrisponda necessariamente un più alto
anno si ripete per simboleggiare l’impegno per
incrociato i trend delle specie e dell’impronta
livello di sviluppo. Anzi. È per questo che, per
la salvaguardia di un pianeta che conta la
ecologica con i redditi dei singoli Paesi, ed è
aiutare l’ambiente e noi stessi, scatta l’Ora della
presenza di oltre sei miliardi di essere umani e
venuto fuori come le nazioni a più alto reddito
Terra: black out volontario che per sessanta
registra un forte impatto sulle risorse e sugli
abbiano un’impronta ecologica pari a circa 5
minuti vedrà le meraviglie del pianeta, dal
ecosistemi naturali. Preservare l’universo
volte quella dei Paesi a basso reddito, che
Colosseo italiano alle Piramidi egiziane, fino alle
naturale è quindi il principio che guida l’Earth
subiscono invece la maggiore perdita di
Cascate del Niagara, completamente al buio.
Hour: spegnere simbolicamente le luci di
biodiversità. Ma, nonostante nei Paesi in cui è
Elisa Rodi
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n
Nasce un museo dedicato alla storia di un
l’allestimento che apre le porte del nuovo
edificio dal design avveniristico: un “cofano”
mito conosciuto in tutto il mondo.
Museo Casa Enzo Ferrari il prossimo 10
in alluminio giallo, il colore della città di
L’automobilismo sportivo viene raccontato
marzo a Modena. Protagoniste
Modena e il colore scelto da Enzo Ferrari
attraverso personaggi, luoghi e competizioni
dell’allestimento della nuova Galleria le
come sfondo del Cavallino, il marchio
simbolo: dal Circuito di Modena
automobili esposte come opere d’arte:
dell’azienda che porta il suo nome.
all’Aerautodromo e alla Mille Miglia; da
espressione dei grandi marchi italiani e
5000 mq che comprendono, oltre alla parte
Scaglietti, Fantuzzi, Stanguellini a Maserati,
patrimonio di collezioni e musei internazionali
espositiva, un’aula per la didattica con centro
Pagani, De Tomaso fino all’Alfa Romeo.
di grande prestigio.
di documentazione digitale, una conference-
“Se lo puoi sognare, lo puoi fare”, Enzo
Il nuovo complesso museale sorge sull’antica
room, una saletta per proiezioni
Ferrari uomo, pilota, costruttore e indiscusso
casa in cui nacque Enzo Ferrari nel 1898. Il
cinematografiche, uno store e una caffetteria.
personaggio del ‘900 è il protagonista
corpo abitativo originale è stato conservato
Il museo rimarrà aperto 363 giorni all’anno.
assoluto de “Le origini del Mito”,
insieme all’officina e si è fuso con il nuovo
www.museocasaenzoferrari.it
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UN MUSEO PER IL MITO FERRARI
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di ELISABETTA PASCA
da new york
ECCELLENZE PREZIOSE IN MOSTRA Dall’11 al 13 marzo 2012 ritorna a New York l’appuntamento più luccicante dell’anno: l’Expo Mjsa 2012, la più grande e consolidata manifestazione mondiale dedicata all’eccellenza professionale nel campo della produzione e del design dei gioielli. Come ogni primavera, migliaia di visitatori invaderanno gli spazi dell’esposizione, collocata all’interno dell’Hotel Hilton, per avere la possibilità di entrare in contatto diretto con i migliori professionisti del settore: dagli esperti di fama mondiale ai fornitori di materiali e servizi. Insomma l’Expo rappresenta uno snodo connettivo ormai irrinunciabile tra domanda e offerta, una vetrina di enorme rilevanza per tutti i produttori di gioielli, designer e fornitori
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MARZO 2012
che intendono performare in maniera significativa e proficua il proprio business, creando nuove connessioni o rafforzando relazioni già esistenti. Tom McLaughlin, specializzato in gioielli personalizzati, è un affezionato frequentatore: “L’Expo crea una grande atmosfera comunitaria tra persone che fanno ciò che più mi piace fare, cioè fare gioielli”. Una specie di enorme famiglia il cui comune denominatore è l’eccellenza professionale che connota il lusso nel suo divenire, quell’insieme di elementi caratteristici delle fasi che preludono e accompagnano l’arte di creare monili incredibili, concentrando in uno spazio definito tutto l’impegno profuso a più livelli per ottenere pezzi unici, con forme,
colori e materiali da sogno. Lo straordinario stupore che generano i più preziosi frutti della creatività dell’uomo si costruisce anche attraverso le ben più prosaiche fasi produttive: ecco che l’Expo sciorina gli ultimi ritrovati in fatto di strumenti da banco, saldatrici laser, macchine per colare, leghe, sistemi CAD/CAM, pietre preziose e perle, componenti, attrezzature di stampaggio, ovvero tutto il corredo necessario per creare e vendere gioielli prestigiosi. Il fattore del business, d’altro canto, non viene assolutamente lasciato al caso: l’esposizione trova uno dei suoi punti di forza proprio nella proposta di servizi studiati apposta per aiutare il processo di traslazione dall’idea alla realizzazione del prodotto, per garantire una costante redditività delle attività. Non per niente migliaia di acquirenti qualificati scelgono Expo Mjsa ogni anno, contando sulla sicurezza di potersi assicurare di volta in volta gli aggiornamenti su tutte le ultime innovazioni e allo stesso tempo poter concorrere fattivamente a mantenere alto il proprio vantaggio competitivo. Ad organizzare l’esposizione è l’associazione MJSA, che sta per
Manifactures-JewelersSuppliers-Artisans e si propone di radunare tutti i professionisti collegati alla progettazione, fabbricazione e vendita di gioielli d’eccellenza. L’associazione rappresenta in sintesi produttori di gioielli e designer di ogni tipologia e livelli, dagli artigiani esordienti ai grandi professionisti impegnati in operazioni globali. Per quanto riguarda il settore della vendita al dettaglio, MJSA comprende anche i dettaglianti col proprio design personalizzato e relative aree di produzione, intenzionati magari a conoscere meglio i meccanismi della filiera produttiva per poter prendere decisioni di acquisto più efficaci, e, ovviamente, a concludere il quadro, intervengono i fornitori, sia degli strumenti che dei servizi. L’associazione si impegna, mettendo in campo risorse come l’Expo, a fornire a tutti i membri un collegamento privilegiato con i potenziali clienti e tutte le risorse e il supporto necessari per avere successo. www.mjsa.org
DA PARIGI:_mastro Progress 01/03/12 13.02 Pagina 1
da parigi
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di ELISA RODI
IL GIAPPONE INCONTRA PARIGI AL SALON DU LIVRE
Nonostante nel 2010 sia stato tacciato dalle autorevoli colonne di “Le Monde” di essere un festival troppo grande nelle sue dimensioni ed eccessivamente caro nei suoi costi, il Salone del Libro di Parigi ritorna al parco delle esposizioni di Porte de Versailles per difendere e promuovere la cultura del libro. Dal 16 al 19 marzo pile di libri riempiranno la fiera che esordì nella capitale francese nel 1989 e da allora, con una continuità quasi costante, ha occupato l’agenda culturale di Parigi, aprendo le porte agli operatori del settore e ai semplici lettori, e ospitando tra i suoi corridoi i più diversi Paesi del mondo e la loro cultura. Dopo i cinque paesi nordici Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, ospite d’onore dell’edizione 2012 sarà
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MARZO 2012
la letteratura giapponese: trenta scrittori nipponici - romanzieri, scrittori di gialli, libri per bambini, artisti e poeti racconteranno ai presenti la loro terra e il sapere che da essa nasce. Il Giappone ritorna per la seconda volta al Salone vestendo i panni dell’ospite: già nel 1997, infatti, gli autori dell’Oriente erano stati invitati a Parigi per salire sul palco d’onore. Dopo 15 anni ritornano a portare la testimonianza della letteratura che scorre tra le pagine dei loro libri, una letteratura che, con i noti Ami Sakurai, Kyoichi Katayama, Murakami o Banana Yoshimoto (nella foto a fianco), riempie ormai da tempo gli scaffali delle librerie occidentali. Ma tra i simboli dell’universo libro giapponese spiccherà naturalmente il manga, selezionato come uno dei cinque temi principali di questa edizione: eventi, presentazione di libri e conferenze ruoteranno intorno all’universo del fumetto e ai suoi protagonisti. Ma non sarà solo Parigi a svolgere gli onori di casa: anche Mosca apre le porte della sua città. Un gemellaggio, quello tra le due capitali, che segue alla partnership che Parigi instaurò lo scorso anno con Buenos Aires: una rappresentanza di autori raggiungerà la Russia per poi riportare al Salone lo sguardo della letteratura moscovita, reputata pregna di emozioni narrate con un stile sorprendentemente innovativo. Dal Salone del libro
parigino usciranno fuori anche approfondite riflessioni sul sempre discusso rapporto tra scrittura e immagine, sul passaggio e i probabili mutamenti che un romanzo, un saggio o un qualsiasi genere letterario subisce quando dall’essere libro diventa film. Si discuterà quindi dell’adattamento cinematografico come rappresentazione delle parole scritte, a volte poco riuscita, ma sicuramente forma d’arte in egual misura. Registi e attori, scrittori e narratori si incontreranno nello stesso spazio per discutere del legame tra testo e immagine audiovisiva, facendo nascere da simili confronti anche possibili collaborazioni. Il libro resta naturalmente il vero protagonista del Salone: il suo valore e il ruolo che conserva diventano motivo di approfondimento nello spazio che si dedicherà al “Libro nella città”: quale funzione svolge il libro nella vita
quotidiana di ogni uomo, quanto posto occupa nel lavoro, all’università, sull’autobus e in che maniera contribuisce al miglioramento della nostra vita? Queste domande, così come gli interrogativi sul compito di librai, insegnanti o genitori, alimenteranno un’altra delle aree tematiche dell’edizione 2012 del Salone del Libro di Parigi. Pagine di cultura voleranno tra le sale di Porte de Versailles, per un evento che in Europa, insieme al Salone di Francoforte e di Torino, rappresenta uno degli incontri culturali nevralgici, una piazza in cui si respira ancora il buon profumo della carta, nonostante tutto. salondulivreparis.com
DA LONDRA:_mastro Progress 28/02/12 10.31 Pagina 1
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di ELISABETTA PASCA
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IN NOME DELL'ARTE E DEL GLAMOUR
Se oltre all'epoca vittoriana si vuole fare un giro tra l'arte londinese più trendy, basti sapere che il luogo di incontro è l'East London. La creatività e l'arte sono le parole d'ordine per chi vuole camminare tra le mode artistiche più glamour di Londra. Di rilievo, tra i piccoli studi che sorgono in questa zona un tempo malfamata e oggi completamente rinnovata, è da citare il Whitechapel Gallery. La galleria, rinnovata di recente, ha lanciato alcuni tra gli artisti contemporanei oggi più conosciuti e cool. Un'opportunità alternativa per conoscere l'arte tra le strade di una Londra pioniera nelle avanguardie artistiche. www.whitechapelgallery.org
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L'ORA DEL THE
È sempre l'ora di un buon tè per l'Hotel Langham London. Simbolo della tradizione del Regno Unito, l'hotel diviene il soggiorno londinese per eccellenza. L'edificio è da sempre così uno dei punti di riferimento per un soggiorno all'insegna dell'esclusività e della tradizione britannica. In stile Vittoriano, risale al 1865 ed e' stato completamente restaurato e riaperto nel 1991. A renderlo simbolo della corona, l'atmosfera inglese che non rinuncia alla tradizione pomeridiana tanto amata dalla Regina. Visitare l'hotel anche solo per un esclusivo afternoon tea, diviene un'esperienza immancabile e regale...basta arrivare alle 5 in punto. london.langhamhotels.co.uk
SULLE ORME DI SHAKESPEARE: IL GLOBE THEATRE
Londra offre mille opportunità, tra cui quello di visitare il posto preferito della Regina Elisabetta I: il Globe Theatre. Se per Shakespeare era un
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laboratorio di lavoro, oggi diviene un'opportunità suggestiva per i turisti che vogliono tuffarsi nel passato. Tra palchi di legno e struttura circolare, è ancora possibile respirare in pieno l'epoca elisabettiana e assistere a spettacoli teatrali non distanti dagli originali del 1500. All'interno del teatro un museo che racconta la storia della ricostruzione di una struttura martoriata da incendi e guerre civili. Il Globe Theatre si trova oggi sulla riva Meridionale del Tamigi e ospita una stagione teatrale da aprile a settembre di compagnie che divulgano le indimenticabili opere shakespeariane. www.shakespearesglobe.com
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LONDRA DI CORSA L’attesissima 32esima edizione della Virgin London Marathon si svolgerà domenica 22 Aprile 2012. Si tratta di una delle maggiori maratone al mondo quanto a numero di partecipanti che nel 2011 ha visto schierati alle griglie di partenza circa 36000 partecipanti. Tra i corridori nessuno escluso, atleti e turisti in vena di fare un po' di sport mentre il percorso si estende per i punti più british della capitale. La Virgin Marathon London nacque dall’idea di due noti maratoneti inglesi, John Disley e Chris Brasher e da allora la è cresciuta in misura e popolarità diventando uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo e un appuntamento immancabile per la beneficenza oltre che un modo nuovo per visitare la città. www.virginlondonmarathon.com
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controcorrente
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di ROMINA DELMONTE
I COLORI DI ROBERTO VECCHIONI La poesia e la forza delle parole raccontate da un curioso professore malinconico. Roberto Vecchioni, cantautore, insegnante e scrittore. Eppure non c’è solo questo. Dietro al personaggio che alzava la statuetta tra i fiori sanremesi, si raccontano anni di musica, album, libri e soprattutto parole. Non è facile fare un’intervista, soprattutto se a parlarti è un curioso Professore. All’indomani del debutto con il suo nuovo album “I colori del buio”, sul finire della polemica del Forum di Napoli, Roberto Vecchioni racconta la storia di una canzone dedicata a sua figlia e degli addii, dell’importanza dei libri e dell’ultimo romanzo che ora sta finendo di scrivere. Vecchi bambini e giovani adulti, le sue due passioni, ma più di tutto amante di ciò che lui definisce “il miracolo di Dio”: le parole e la loro storia. La sua ultima uscita è l’album “I colori del buio”. Nell’album vi è la canzone “Il lungo addio”, primo brano a cui partecipa anche sua moglie: come mai questa collaborazione avviene solo ora? Ho sempre fatto tutto da solo ma questo era un brano speciale, perché è una canzone dedicata a nostra figlia che si sposava quindi ad una figlia che se ne và. Questo è un saluto che io e
mia moglie abbiamo dentro da quando è nata, perché sapevamo benissimo che prima o poi se ne sarebbe andata. In realtà non dovrebbe essere così triste il distacco perché quello nostro è un “arrivederci continuo”; ci si sente, stiamo vicini, ma come tutte le canzoni che parlano di affetti che se ne vanno, un attimo di malinconia bisogna metterlo e così abbiamo fatto. La strana collaborazione con mia moglie è servita perché lei ha dato l’impronta alla canzone che è quella di scrivere non tanto a nostra figlia ma al prossimo sposo. In fondo la nostra è una canzone scritta da due genitori. Lei, nelle sue opere, ha sempre sottolineato l'importanza delle parole. Cosa pensa dei nuovi modi di comunicare, che troppo spesso riducono la bellezza e la celebrazione della parola per privilegiare l’immediatezza e l’istantaneità? Penso che ogni epoca abbia i suoi segni distintivi, la sua terminologia. Questa è un'età in cui la parola si è barricata nell’ambito della bella pagina, della poesia, della scrittura
emozionale. La parola vera e propria è forse un po’ antiquata, troppo dispendiosa e costringe a discorsi troppo lunghi, così è stata sostituita da messaggi sintetici che nel contesto quotidiano vanno benissimo. L’importante è che quando dobbiamo colorire il linguaggio con i sentimenti forti che proviamo, la parola torni ad essere “la regina”: non è possibile scrivere un atto di amore con due frasi soltanto. Ma questa eredità che l’umanità sta trasmettendo vorrei augurarmi che non si fermi qui: vorrei che i giovani, oltre alla comunicazione rapida, non dimenticassero mai l’importanza delle parole. È importante che conoscano i grandi classici, i grandi significati del mondo dei poeti, di quelli antichi come di quelli del Novecento. Poco tempo fa è stato al centro delle polemica in merito alla sua nomina a Presidente del Forum di Napoli, vicenda conclusasi con la sua rinuncia all’incarico. Aveva già in mente progetti per il Forum e quale è l’iniziativa che più si rammarica di non aver potuto realizzare? Di progetti ne avevo tanti, uno su tutti quello di coinvolgere tutta la popolazione possibile, soprattutto quella
emarginata, le donne, gli extracomunitari, i ragazzi, gli studenti. Poi è andata come è andata. Non ci si è capiti, pensavo di avere una certa carta bianca dal punto di vista culturale
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cosa che invece ho capito che non c’era. Lei, è stato il protagonista della scorsa edizione. Quest'anno ad avere la meglio sono state le polemiche e Celentano: come giudica il ruolo di predicatore interpretato dal Molleggiato nazionale? Con Celentano è difficile un commento, qualcosa di storto se l’è fatta sfuggire, è vero. Forse non voleva essere neanche così aggressivo ma sul palco è andata così. Celentano, un personaggio particolare, eccezionale, singolare, dirà sempre cose che fanno scalpore. Ma in democrazia tutte le persone hanno diritto di parlare anche se dicono cose che a te non piacciono assolutamente, per questo non bisogna chiudere la bocca a nessuno.Inoltre Celentano è un grande credente che con la sua bontà, la sua ingenuità crede che la Chiesa debba parlare di Dio, dell’aldilà e non delle tasse. Da questo punto di vista mi è molto simpatico. Tra letteratura, musica e insegnamento, quali sono i suoi progetti per il futuro? Dopo Sanremo c’è stato un boom tremendo e ho lavorato tutta l’estate. Così ho sentito la necessità di fermarmi un momento ma ho tutta la voglia di ricominciare. Sto scrivendo un romanzo per Einaudi, che probabilmente avrà lo stesso titolo dell’album, “I colori del buio”. Ma il contenuto sarà molto diverso dall’album: il libro parlerà di un vecchio intellettuale che va a nascondersi in un paesino dell’Abruzzo.
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di ROMINA DELMONTE
SVOLTA IN NOME DI GORNO TEMPINI Gorno Tempini nuovo amministratore delegato del Cdp e una storia tutta da scrivere per la centenaria Cassa di depositi e Prestiti. ambio di poltrona per la Cassa Depositi e Prestiti, a salire sul timone come nuovo amministratore della Cdp, Giovanni Gorno Tempini. Una carriera nella banca grazie alla ventennale esperienza acquisita in Caboto, Intesa San Paolo e Mittel. Quello di Tempini è un ritratto che segna l'inizio di un nuovo percorso strategico per la Cassa. Sul curriculum del nuovo amministratore delegato, una competenza che và aldilà delle sole capacità bancarie e che si estende anche a livello politico per la sua stretta amicizia con Giulio Tremonti. Sembra proprio che con il nuovo incarico, l'intento
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MARZO 2012
di Cdp sia non solo quello di voler continuare a navigare su acque sicure in un momento indubbiamente confuso, ma quello di voler andare aldilà della semplice erogazione dei tradizionali mutui per gli investimenti di enti locali, territoriali e la pubblica amministrazione. Il volto di Tempini è un volto nuovo pronto a dare slancio alle nuove iniziative, come quella di poter attingere direttamente al risparmio postale per fornire liquidità alle banche a tassi competitivi e indirizzarli alle piccole e medie imprese sane. Tra i nuovi “poteri” acquisiti, quello di poter finanziare il project financing anche se solo "promosso" dagli enti ed entrare nel private equity per le Pmi sostenendo l'internazionalizzazione delle
aziende. Il proposito, quello di rinnovamento, di una Cassa che aiuti la crisi e le aziende a rialzarsi e ad ampliarsi magistralmente, una Cassa che non competa con le banche ma che ne diventi stretto collaboratore. Le nuove parole magiche sembrano essere concentrate proprio sul concetto del “fare squadra", rafforzando il sistema di un Paese barcollante. Gorno Tempini nella nuova veste della Cdp, è rappresentativo di questo nuovo intento di coesione e di sviluppo del partenariato pubblico- privato. Ad aver accolto in squadra Tempini, un consiglio d'amministrazione presieduto da Franco Bassanini e
composto da Cristian Chizzoli, Cristiana Coppola, Piero Gastaldo, Giovanni Gorno Tempini, Ettore Gotti Tedeschi, Vittorio Grilli, Nunzio Guglielmino e Mario Nuzzo. A rendere piena l'agenda e Gorno Tempini non unico protagonista, le nomine dei nuovi membri che integreranno il Cda per la "gestione separata" in merito al controllo delle autonomie locali: Maria Cannata (Tesoro), Giovanni De Simone (Ragioneria generale dello Stato), Guido Podestà (rappresentante Upi) e Giuseppe Pericu (rappresentante Anci). Segretario del Consiglio è Roberta Melfa, vicesegretario è Stefano Marchettini. Ad essere nominati per i nuovi incarichi nel comitato di supporto, il presidente Matteo Melley, Teresio Barioglio, Marcello Bertocchini, Angela Gallo, Giulio Ghetti, Amedeo Grilli, Roberto Giordana, Francesco Lorenzetti, Antonio Marotti, Marco Parlangeli, Roberto Saro. Una Cassa Depositi e Prestiti al completo, pronta e armata se non per la guerra, almeno per i mesi di fuoco di un Economia italiana ancora agli ormeggi.
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onomatomanie
di PIETRO ROMEO
onomatomanie onomatomanie onomatomanie
LA PAROLA DEL MESE
UN MESE FA, O POCO PIÙ, L'FBI CHIUDE MEGAVIDEO. TUTTI SI RATTRISTANO, MA NON IO. FINALMENTE LA MIA DONNA NON HA SCUSE PER EVITARE IL CONTATTO FISICO. NIENTE PIU' FILM. ADESSO LA SERA SI FA L'AMORE
CHIUSO ANCHE IL FRATELLO MEGAUPLOAD. E QUI, AL CONTRARIO, IL RAMMARICO MI TOCCA. ERA UTILISSIMO PER SCAMBIARCI TONNELLATE DI FOTO SCONCE DI BELEN RODRIGUEZ
ESPERTI INFORMATICI DICONO CHE LA SITUAZIONE TORNERÀ COME PRIMA. UN PO' COME ACCADDE TEMPO FA PER NAPSTER, LO STREAMING RISORGERÀ. NELL'ATTESA, IL TIZIO CHE PASSA TUTTE LE SERE SOTTO CASA MIA CON LA LAMBORGHINI HA TUTTO IL TEMPO DI LAVORARSI LA MIA RAGAZZA MARZO 2012
KIM DOCTOM, IL FONDATORE, È ACCUSATO DI UN CRIMINE FEDERALE. ED IO MI CHIEDO COME SI POSSA MAI ACCUSARE UN PANZONE DI UN CRIMINE FEDERALE. MA NON VI BASTA SAPERE CHE È GRASSO? NON VI SEMBRA CHE LA VITA SIA GIA' ABBASTANZA AMARA PER UNO CHE NON AVRÀ MAI GLI ADDOMINALI SCOLPITI?
STREAMING
CERTO, OGNI TANTO PURE A ME VIENE LA NOSTALGIA DEI FAMOSI 72 MINUTI. CHE POI IN REALTÀ QUESTI 72 MINUTI ERANO SEMPRE PIUTTOSTO ARBITRARI. ANZI, DI SOLITO IL VIDEO SI BLOCCAVA SEMPRE NEL MOMENTO CULMINANTE DEL FILM. PENSATE CHE TRAGEDIA ALZARSI DAL LETTO PER RIAVVIARE IL ROUTER, QUANDO L'UNICA COSA CHE VUOI DALLA VITA È SAPERE SE ALLA FINE KEANU REEVES SE LA PORTA A LETTO
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TORMENTONI LESSICALI A SCADENZA MENSILE
IO QUESTE LEGGI SUL COPYRIGHT NON LE CAPISCO PROPRIO. PARE CHE PROTEGGANO DAL FURTO INTELLETTUALE. E CHE COS'È UN FURTO INTELLETTUALE? UN TIZIO CHE ENTRA IN BIBLIOTECA ARMATO E CHE INTIMA ALL'INSERVIENTE DI CONSEGNARGLI TUTTE LE COPIE DEI FRATELLI KARAMAZOV?
AD OGNI MODO, SE DEVO DIRLA TUTTA, IO NON SONO MAI RIUSCITO A VEDERE BENE UN FILM IN STREAMING. A ME LO STREAMING MI ODIA. MI HA SEMPRE FATTO I DISPETTI, FORSE PER GUSTARSI LE MIE REAZIONI DI RABBIA A CARICAMENTO VIDEO FALLITO. E ALLORA FORSE NON ERO IO A GUARDARE UN FILM IN STREAMING, MA IL FILM IN STREAMING A GUARDARE ME IO COMUNQUE AL CINEMA CI TORNO VOLENTIERI. DICONO CHE IL BIGLIETTO È AUMENTATO, E PERCIÒ FREQUENTARE LE SALE È UNA COSA CHE MI PUÒ RENDERE UN INDIVIDUO PIÙ PRESTIGIOSO. DEL RESTO SENNÒ DOVE STA IL BELLO DI PAGARE TROPPO?
QUALCHE MESE FA VIDI UN ANNUNCIO DI UNA VIDEOTECA IN VENDITA PER DUE LIRE, E PENSAI: ORMAI CON LO STREAMING NESSUNO PIÙ NOLEGGIA DVD. CHI PUO' ESSERE COSÌ STUPIDO DA COMPRARSI UNA VIDEOTECA? OGGI, QUELLO STUPIDO, PASSA TUTTE LE SERE SOTTO CASA MIA CON UNA LAMBORGHINI
UN MIO AMICO PANTOFOLAIO INVECE, AL CONTRARIO DI ME, È ENTRATO IN DEPRESSIONE CON QUESTA COSA. ORA CHE NON PUÒ PIÙ FARE IL CINEFILO DA CAMERA, È COSTRETTO A TROVARE UN NUOVO FETICISMO CHE GLI CONSENTA DI RIMANERE A CASA ANCHE STASERA
SHOWBIZ:_mastro Progress 28/02/12 10.34 Pagina 1
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di ROMINA DELMONTE
JAZZ E TACCHI A SPILLO Si aprirà l’8 marzo la manifestazione musicale "Donne in Jazz", nelle caratteristiche cittadine abruzzesi. Protagoniste dell’evento le donne.
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Ospiti d’eccezione Ornella Vanoni (nella foto sopra) e Simona Molinari (nella foto sotto). Mimose, tacchi e perchè no, anche jazz. Per elogiare il mondo femminile nella giornata dell' 8 marzo, il jazz si tinge di rosa con la dodicesima edizione di “Donne in Jazz”. Il festival internazionale, fondato nel 1995, ospita da sempre i grandi talenti musicali femminili italiani nella splendida e suggestiva location abruzzese. L’evento è divenuto celebre proprio per la sua importanza sul piano nazionale e per lo spessore delle artiste partecipanti che, anno dopo anno, mettono in lustro non solo il panorama musicale italiano di nicchia ma un Abruzzo che non smette di rinnovarsi sul piano culturale ed artistico. Per la suggestiva prima serata dell’8 marzo ad ospitare le donne sarà il Teatro Paolo Tosti nella caratteristica cittadina di Ortona, con l’evento 'Corpo e Anima' che vedrà esibirsi la cantante Assunta Menna e la ginnasta olimpionica Fabrizia D’Ottavio.
DOVE & QUANDO ✑ DONNE IN JAZZ ✑ C.da Castelvecchio, 4 - 66023 Francavilla al Mare Chieti (Italy) www.donneinjazz.com CALENDARIO
✑ 8 Marzo- Assunta Menna Ospite d’eccezione nella seconda serata del 9 marzo, 'donna tra le donne', la tanto attesa Ornella Vanoni e la sua performance dedicata al progetto “In Jazz”. Altro appuntamento, il 15 marzo, ancora una volta esclusivo e per i più appassionati, l’anteprima nazionale del Tour di Matt Bianco feat. Elizabeth Antwi. Non poteva mancare tra le ospiti, reduce dai successi dei singoli “Forse“ ed “In cerca di Te“ dove ha duettato con Peter Cincotti, la cantante Simona Molinari e la sua Mosca Jazz. Cantante celebre per la trascorsa partecipazione sanremese, che si esibirà per l’occasione al celebre Teatro Maruccino di Chieti.
in Corpo e Anima Project feat. Fabrizia d’Ottavio Teatro Francesco Paolo. Tosti, C.so Garibaldi Ortona Ore 21.30 ✑ 9 Marzo- Ornella Vanoni in Jazz - Teatro Francesco Paolo. Tosti, C.so Garibaldi Ortona Ore 21.30 ✑ 10 Marzo - Ornella Vanoni in Jazz - Teatro Francesco Paolo. Tosti, C.so Garibaldi Ortona Ore 21.30 ✑ 11 Marzo – Simona Molinari & Mosca Jazz Band Teatro Marrucino, P.zza Valignani - Chieti Ore 21.30 ✑ 15 Marzo - Matt Bianco feat Elizabeth Antowi (anteprima tour) - Teatro Francesco Paolo Tosti, C.so Garibaldi - Ortona Ore 21.30
Se fossi Zeman:_mastro Progress 28/02/12 10.37 Pagina 1
Se fossi Zeman
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Se fossi Zeman
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Se fossi Zeman
di PSEUDONIMO
PER QUALE SQUADRA TIFI? PER LA JUVE
Questo è un articolo contro la Juventus, ve lo dico subito per non farvi perdere tempo. Perciò togliete pure la vostra pistola dalla fondina, armate il cane e togliete la sicura, ché tanto lo so che un buon ottanta per cento di voi vorrà vedermi morto dopo aver finito di leggere. Per questo indosso un giubbotto antiproiettile, sono mica scemo. Anche perché non posso permettermi di lasciare questo pianeta senza aver mai provato l’ebbrezza di gettare una cicca per terra in Guatemala e visto e considerato che non ho mai preso un volo per il Sudamerica, direi che è meglio rimandare il mio funerale. Non so perché odio la Juventus. O forse sì. Sì che lo so e ora ve lo dico, dai: odio la Juventus perché quando avevo
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sei anni, una domenica, conobbi un certo Pierandrea e soprattutto perché lo stesso Pierandrea, quel giorno, decise che io sarei stato Juventino. Eravamo in piazzetta sotto casa di una mia zia ricca e c’erano con noi tipo cinque o sei bambini un po’ più grandi e soprattuto più preistorici, visti e considerati i loro atteggiamenti da creature primordiali. Tanto per dirvi: mentre io e Pierandrea ci scambiavamo innocui pettegolezzi sull’Uomo Ragno e Batman, questi passavano il tempo a distruggere infrastrutture comunali facendo brillare qua e là esplosivi al plastico. Ad un certo punto ci notarono, i simpaticoni, e fu così che li interessammo: si disposero minacciosamente in cerchio e ci domandarono a turno Per-quale-squadra-tifi.
Il primo a rispondere fu Pierandrea, che se ne uscì evidenziandomi con un indice traditore e accompagnando il tutto con un “Lui-tifa-per-laJuve”. Io non sapevo né cos’era il tifo, né cos’era la Juve e non volevo fare la figura di quello che non sa né cos’è il tifo né cos’è la Juve, e perciò al quesito di conferma “Allora-èvero-che-sei-Juventino?” risposi di sì. E mi pestarono per bene. I tipo cinque o sei bambini più grandi di me e soprattutto più preistorici erano interisti. Pierandrea lo sapeva, e per questo aveva fatto quello che aveva fatto; per salvarsi il didietro. Fu così che scoprii il meraviglioso mondo dell’amicizia e soprattutto quello del pallone e fu così che cominciai ad informarmi su quest’ultimo. Nel giro di un anno fui in grado persino di capire com’è che funziona il fuorigioco e comunque, forse per rispetto ai miei ematomi, rimasi fedele alla squadra che Pierandrea aveva deciso per mandarmi all’ospedale. Ricordo ancora le proverbiali difficoltà che incontravo nello scrivere correttamente “Forza Juve”. Ci provavo e riprovavo, ma niente. Negli anni ottanta la J lunga non ne voleva sapere di uscire dalla penna di un bambino. Provate a dare un’occhiata ai
diari dei fanciulli dell’epoca, non ci credete. È un Forza Luve dappertutto. Ad ogni modo fui un tifoso modello per tanti anni, poi acquistai un cervello in un mercatino dell’usato e decisi che da quel momento in poi il calcio l’avrei guardato e basta, senza istinti religiosi. Oggi perciò, che ho piena coscienza dei miei propri mezzi psichici, voglio riprendermi il maltolto. Voglio restituire alla Juventus ciò che perdetti quella famosa domenica con Pierandrea: l’innocenza di un bambino di sei anni che si trova costretto a fare i conti con la vita vera troppo presto, e per di più per colpa di un vezzo di Giovanni Agnelli. E allora vi dico: inutile che sia la favorita per lo scudetto, quest’anno la Juve, anzi, la Luve. La ritengo una delle formazioni più imbarazzanti degli ultimi trent’anni. Anche se tutti dicono che è da lodare perché sta puntando sui giovani e sugli italiani. Anzi vi dirò di più: a me i nomi dei giocatori della Luve mi deprimono. Uno si chiama Giaccherini, un altro si chiama Chiellini, un altro ancora si chiama Matri, un altro ancora ancora si chiama Marchisio. Ma che razza di cognomi sono? Sembra il registro dei dipendenti di un’azienda metalmeccanica del frusinate. Altro che squadra di calcio.
Costume e società:_mastro Progress 28/02/12 10.38 Pagina 1
Scostume e società Scostume e società
Scostume e società
Scostume e societàScostume e società
Scostume e società Scostume e società Scostume e società Scostume e società
Scostume e società
di PSEUDONIMO
NOI CHE RAZZA DI STOLTI NOI CON TUTTO IL MONDO DAVANTI A NOI In questo pianeta esistono canzoni talmente spensierate che mentre le ascolti ti sembra impossibile l’esistenza della disoccupazione. Sei nella tua stanza, hai appena messo un disco dei Bee Gees e tutto esprime una tale energia e vitalità che pure i mobili morti di tuo nonno, rigorosamente in mogano, fanno i simpatici. Anzi a prestarci un attimo attenzione, pare quasi che l’armadio sculetti tra le note di “You should be dancing” e che così facendo voglia rassicurarti sul fatto che anche tu un conto in banca ce l’hai. Com’è terapeutica certa musica quando a fine anno non puoi permetterti nemmeno di compilare un CUD. Com’è traumatico di conseguenza, il tasto off che spegne l’allegro e speranzoso decennio settanta. Perché poi torna il silenzio e lo sai che quando torna il silenzio, ti si accende automaticamente in testa un frappè petulante di telegiornali misti. In pratica, una specie di
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vocina off che, col timbro vocale di Lucifero, si attiva e ti intasa il cervello di termini incancreniti come crisi economica, articolo 18, Mario Monti, Susanna Camusso, protesta dei precari e CGIL. Il tutto per ricordarti che il mercato del lavoro somiglia sempre di più a quella piccola barchetta parcheggiata su uno scoglio inopportuno nei pressi dell’isola del Giglio. Insomma, Bee Gees nonostante, le cose non vanno bene per niente. Uno stipendio non ce l’hai. Neanche oggi. E il futuro sembra sempre più quel barattolo di marmellata irraggiungibile che sta sopra il frigorifero in ogni cartone animato con un bambino protagonista. Quel bambino sei tu. E forse proprio per questo non ti dai per vinto. Sei cocciuto e testardo come tutti i bambini e perciò apri il web e ti metti a sguazzare in quei siti di annunci lavorativi dai titoli rassicuranti tipo Jobrapido, con la rinnovata speranza che in
meno di cinque minuti di microonde leggerai da qualche parte: Hey! Corri da noi che ti stiamo cercando. Invece ne bastano tre di minuti per renderti drammaticamente conto che hai bisogno di un’eredità e di un dizionario d’inglese. La
Ti sei fatto un’idea? -Ohi Babbo, certo che sì, ho capito che il mio futuro è nel campo del Project managing. -Nel campo dicché? Mestieri nuovi che ci hanno rovinato le aspirazioni di una volta e che adesso ci costringono a sognare una
“
UN PO' COME SE OGGI UN RAGAZZINO DEL '94 SI SVEGLIASSE E DICESSE AL PAPÀ E ALLA MAMMA CHE DA GRANDE VUOLE FARE IL PERSONAL DEVELOPER ORGANIC REVIEWER. QUALSIASI COSA QUESTA POSSA SIGNIFICARE
”
prima ti servirebbe per tirare a campare, il secondo a tradurre cose tipo queste: Junior Press office, Web analyst, Store manager, Copy senior, Project manager, Junior sales developement, Visual Merchandiser. C’erano tempi in cui i lavori avevano dei nomi normali. Tempi nemmeno troppo lontani, anni in cui facevi il liceo, in cui tuo padre ti chiedeva cosa volevi fare da grande e in cui tu non ti saresti mai sognato di rispondergli con una supercazzola anglofona come quelle di sopra. -Oh Giorgio, insomma, che aspirazioni hai?
brillante carriera nel campo delle supercazzole anglofone. Solo che noi trentenni, nel campo delle supercazzole angolofone partiamo assolutamente in svantaggio, noi. Abbiamo studiato per fare delle cose che avevano un senso compiuto noi e non siamo stati in grado di sognare una carriera in un settore che non esisteva, noi. Noi, che razza di stolti noi. Con tutto il mondo davanti a noi, ci siamo limitati a guardare quello dietro. Abbiamo osservato il futuro dal lunotto posteriore. Ed è normale perciò, se adesso ci viene la nausea.
Trashion victims OK:_mastro Progress 29/02/12 12.47 Pagina 1
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di PSEUDONIMO
DJ SHOPPING, MUSICA PER LE TUE BUDELLA Quando passi un brutto periodo può succederti di fare cose che da te non ti saresti mai aspettato. Immaginiamo che nella vita tu sia un duro, che per esempio nel tempo libero posso fare il camorrista e maltratti a ripetizione donne affascinate dai tipi pericolosi come te: ebbene, mio caro Bruce Willis ti avverto, se le cose non ti vanno bene da un po' con la gente o il lavoro e sei un po' giù di morale, sappi che un certo mattino ti sveglierai un po' più femmineo del solito, con la voglia di scendere in centro a saccheggiare negozi d'abbigliamento. Già, può capitare anche a te di trasformarti in una perversione letteraria di Sophie Kinsella e non puoi farci nulla. Stando a sentire Nicolò Copernico la terra gira attorno al sole e il genere umano cerca sempre più spesso una compensazione psicologica alle proprie vicende personali nello stupro seriale del proprio bancomat. Posso confermare: in questi casi mi comporto esattamente come da manuale; non vedo l'ora di digitare il pin che mi servirà a soprapagare il lavoro sottopagato dei quindici cinesi che hanno prodotto questa giacca estremamente figa, a Taiwan. Cacchio però, se mi sta bene. Certe volte in camerino, sei fiero di te a tal punto che mentre fai le tue solite mossette davanti allo specchio, pensi che ad uno
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così elegante non potrà mai più succedere nulla di spiacevole. È benessere, non c'è dubbio; come non c'è dubbio che è benessere passeggero, perché ad un certo punto hai come la sensazione che dentro di te ci sia qualcosa che non va e ci metti un po' a capire che quello che non va, in realtà, non è proprio dentro di te, ma piuttosto fuori di te. Dentro quel cacchio di negozio. Così preso dalla tua appariscenza, non ti eri nemmeno accorto di molte cose. Intanto che l'interior designer che ha progettato il punto vendita non ne capisce nulla di illuminotecnica (lo stanzillo dove ti cambi ha un faretto spietato allo zenith in grado di evidenziare ogni minima imperfezione fisica, eventuale cellulite latente o varice a scomparsa); poi, che questa specie di cubicolo di prova dove ti stai cambiando sembra fatto apposta per non venire incontro alle esigenze di praticità del genere umano (c'è tutta una serie di barriere architettoniche che renderebbero la vita impossibile anche a superman); poi infine (e soprattutto), che una musica a volume stratosfera fa da colonna sonora ai tuoi spogliarelli da circa mezz'ora (rendendoli così ridicoli, che forse sarebbe stato più dignitoso vedere Pippo Franco perdere una mano a strip poker).
Ecco, quando realizzi tutto questo è troppo tardi: di solito c'è in soprafondo l'ultima schifofonìa di James Blunt e ti si fa assoluta la certezza che questo cantautore poco soddisfa le tue esigenze di autostima e che si abbina meglio con un malessere indistinto, quello dello stare al mondo. Insomma, al giorno d'oggi la grande distribuzione ti impone non solo delle mode discutibili – l'ultima insopportabile, quella dei pantaloni che vanno a stringere dalla vita in giù fino ad asfissiarti le caviglie e renderti esteticamente imbecille – ma pure, che è peggio, l'assoluta agonia della “musica” contemporanea. Perché se ti capita James Blunt in un negozio, diciamo che sei quasi fortunato. Il più delle volte invece dagli altoparlanti esce la registrazione dal vivo di un rave party. Ora, non è che io voglio la filodiffusione mentre mi provo una maglietta, anche perché se per caso mi parte il concerto per piano n.2 di Rachmaninov finisce che la commessa mi trova seduto a piangere su uno sgabello per la commozione, ma capirete che svolgere dei movimenti abituali in perfetta sobrietà con della techno trance in sottofondo è qualcosa di estremamente
innaturale, che ti mette a soqquadro l'apparato digerente. E allora penso che debbo assolutamente procurarmi delle pasticche allucinogene se voglio sopravvivere alla prossima commessa truccata male, all'illuminazione cinica del punto vendita in franchising, alle barriere architettoniche dei camerini che ti fanno sentire un diversamente handicappato e soprattutto alle atmosfere angoscianti della prossima collezione musicale autunno/inverno.
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di LAURA SAGGIO
EXPOCASA E L'ENERGIA ECO-SOSTENIBILE A Torino, città che negli anni è diventata sempre più attenta al mondo dell'arte e del design, dal 3 all’11 marzo 2012 al Lingotto Fiere, è attesa la quarantanovesima edizione di EXPOCASA, un evento di spicco dedicato all'arredamento e alle soluzioni per la casa che parla direttamente al consumatore. Il Salone sarà una grande vetrina che si snoderà in un percorso sviluppato su tre padiglioni, per un totale di 38.000 metri quadrati di esposizione. La manifestazione ospiterà architetti e arredatori che offriranno ai visitatori una panoramica completa e aggiornata sulle più recenti tendenze dell'interior design, sui nuovi materiali, sulle innovazioni tecnologiche, su originali concetti abitativi e soluzioni in chiave “eco”, senza tuttavia tralasciare il gusto per
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DOVE & QUANDO ✑ EXPOCASA 49° EDIZIONE ✑ QUANDO: Da sabato 3 a domenica 11 marzo 2012
l'arredamento classico e tradizionale. L'edizione 2012 sarà la terza di Expocasa a sostegno e promozione del design ecocompatibile. Lo spazio espositivo di 8mq ospiterà 40 progetti inediti e darà la possibilità ai giovani artisti di farsi conoscere e ottenere un riscontro con il pubblico vendendo direttamente i propri prodotti. I designers si confrontano quest'anno sul tema dell'En&rgia: energia creativa per progetti che spaziano dal prodotto-design al design-di-
servizio, puntando l'attenzione sulla scelta dei materiali dalle carettistiche innovative in fatto di sostenibilità ambientale. Una possibilità unica che offre ai giovani designers la possibilità di misurare le opportunità del mercato e di creare nuove sinergie con operatori e produttori del settore. In gara oggetti o prototipi originaliin linea con le tre definizioni ECO che stanno più a cuore all'ente banditore: “ECOnomia del progetto”, “ECOlogia di processo”, “ECOmulti-funzionalità di
✑ DOVE: Torino Lingotto Fiere ✑ ORARI: Giorni feriali dalle ore 17,00 alle ore 23,00 Sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 23,00 Ultima domenica dalle ore 10,00 alle ore 20,00 www.expocasa.it www.expocasa.it/toBEeco
prodotto”. Alcuni temi sui quali i partecipanti potranno liberare il loro estro sono: l'uso di materiali riciclabili che rispettino l’ambiente prima, durante e dopo la vita dell'oggetto, il risparmio di spazio, energia o packaging superfluo.
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di ROMINA DELMONTE
MONTALBANO CHE VIENE, SELLERIO CHE VA
Montalbano che viene e ascolti che salgono Un buon romanzo non invecchia mai ed è questo il caso dei libri di Camilleri, che oggi addirittura ringiovaniscono. Ascolti record quindi per “Il giovane Montalbano” in onda su Rai Uno, che risolleva in parte le sorti della fiction italiana. Uomo senza età, l'immagine di Montalbano è una di quelle figure che non smettono di stupire a distanza di anni. E se è vero che i libri prima si leggono e poi si ripongono nei nostri scaffali, questo non accade per i romanzi gialli dello scrittore siculo. Il Commissario Montalbano, figlio della fantasia di Camilleri, entrato nelle case degli italiani del 1999, diventando
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un appuntamento fisso nel palinsesto televisivo Rai, non sembra aver perso le sue energie e oggi ritorna sugli schermi con “Il giovane Montalbano”. Così da marzo, obbligatoriamente in terra sicula, l'attore Michele Riondino veste i panni del giovane detective trovatosi per caso a Vigata ma per destino condannato a sciogliere i misteri del paesino siciliano. "Quando uscì il libro, Rocco se ne innamorò e mi disse che voleva fare un film: gli dissi di farlo se
avesse avuto i mezzi per realizzarlo. Alla sceneggiatura ho davvero messo mano pochissimo perché se ci sono buoni sceneggiatori sono loro che traducono le mie opere in immagini” - ricorda commosso i tempi passati Camilleri, mentre presenta la nuova serie tv diretta da Gianluca Maria Tavarelli in onda dal 23 febbraio su RaiUno: “Il Giovane Montalbano”. Più giovane e con i capelli, il personaggio interpretato da Michele Riondino, veste i panni dell'investigatore siciliano da giovane. A lui – oltre che risolvere i misteri anche il compito di “risollevare” le sorti della fiction italiana con uno share, che già dopo la prima puntata, lo ha visto protagonista del palinsesto televisivo. Il merito
và al regista Gianluca Maria Tavarelli che ha saputo rinnovare la serie già conosciuta dagli italiani, scegliendo un taglio cinematografico più vicino ai primi racconti del poliziotto siciliano. A fare da sfondo una stessa ambientazione nella immaginaria Vigàta, un uso più marcato del dialetto ma lo stesso amore dell'investigatore per la “buona tavola”. Il protagonista - Michele Riondino- nonostante i pronostici, è riuscito, almeno fino ad ora, a non far rimpiangere il tanto amato Luca Zingaretti che per tredici anni del rude ma simpatico personaggio camilleriano, ha fatto il suo cavallo di battaglia. A rattristare oggi però l'anziano autore, la morte dell'amico editore Sellerio. Mentre si riserva così un pensiero per lo storico editore, Montalbano dismette i suoi panni maturi, non deludendo – almeno si spera- coloro che in questo eroe hanno letto le gesta di un personaggio autentico che grazie al suo autore, è riuscito ad essere continuamente al passo con i tempi, per raccontare giorno dopo giorno i cambiamenti e le trasformazioni di una terra, quella Siciliana, con i suoi colori, i suoi limoni e le sue meravigliose contraddizioni.
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di DENISE MARIANACCI
DUBAI INTERNATIONAL BOAT SHOW Mare e industria navale: una sinergia perfetta che si realizzerà a Dubai in occasione del DIBS 2012. C’è grande attesa per quello che sarà uno degli appuntamenti internazionali tra i più interessanti e, senza ombra di dubbio, tra i più importanti del settore nautico. Stiamo parlando del Dubai International Boat Show 2012 che, giunto alla sua ventesima edizione, si svolgerà dal 13 al 17 marzo nella splendida e singolare cornice del Dubai International Marine Club, un elegantissimo yacht club situato sul lungomare di Dubai che ospiterà i più grandi nomi della nautica. Quello di Dubai è il salone nautico più importante e più prestigioso del Medio Oriente e, con ben cinque giorni dedicati a una delle esposizioni nautiche più interessanti. Il Salone ospiterà oltre 750 espositori provenienti da 40 paesi, tra cui figurano anche aziende e rappresentanze italiane di grande prestigio per la costruzione e il design dei super-yacht. In occasione di questa ventesima edizione, gli spazi espositivi saranno ulteriormente ampliati (si parla di circa il 30% di spazio in più), anche grazie alla forte domanda nell’area mediorientale per le piccole,
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medie e grandi imbarcazioni di lusso. Ogni anno, il salone nautico di Dubai, ospita una serie di anteprima mondiali, i nuovi lanci dei costruttori di yacht e tutte le novità dei più importanti fornitori delle apparecchiature legate al mondo nautico. Tra i nomi più prestigiosi che hanno confermato la loro partecipazione all’evento, figurano quelli di Abeking & Rasmussen, AMELS, Benetti, Feadship, Fincantieri, Heesen Yachts, Lurssen, Oceanco, San Lorenzo e Trinity Yachts. L’ubicazione scelta per questa importante manifestazione dimostra il fatto che quella di Dubai è, indubbiamente, una cornice privilegiata perché è diventata, soprattutto negli ultimi anni, non solo una delle mete internazionali del turismo nautico più gettonate, ma anche uno dei luoghi dove si svolgono le più significative manifestazioni di sport d’acqua, oltre ad essere anche sede di industrie nautiche di primaria importanza. Il Dubai International Boat Show offre, infatti, ai suoi espositori un palcoscenico per mostrare i loro prodotti, le
forniture e i servizi per gli acquirenti che appartengono principalmente al ricco mercato orientale che, oggi, comprende paesi in forte crescita economica come la Russia, la Cina e l’India. Non a caso, il Medio Oriente è l’area mondiale dove si concentra il più alto livello d’investimento nell’ambito dei porti turistici ed è divenuto il crocevia delle grandi e piccole aziende leader del mercato delle imbarcazioni di lusso che, negli ultimi tempi, stanno registrando una significativa crescita delle operazioni di acquisto trattate. Basti pensare che gli Emirati Arabi Uniti figurano come terzo partner commerciale di riferimento per il settore nautico
italiano, dopo l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Non bisogna dimenticare, poi, una forte aspettativa di ripresa nelle attività e nei servizi legati al mondo della nautica di lusso che, contrariamente ad altri ambiti, non sembra conoscere crisi, come dimostra la dinamicità degli investimenti. Dunque, il settore della nautica da diporto fornisce un’interessante opportunità per tutti i produttori di yacht di lusso e attrezzature marine che, anche grazie al Dubai International Boat Show - e , quindi, durante la manifestazione stessa avranno la possibilità di sperimentare un’ingente volume di vendite. www.boatshowdubai.com
politica obama:_mastro Progress 29/02/12 12.50 Pagina 1
POLITICA LA CORSA DI OBAMA
VERSO LE ELEZIONI
di Federica Vagnozzi
IL SECONDO TEMPO DI OBAMA? YES WE CAN Il primo mandato è stato segnato da luci ed ombre. La riconferma non è affatto scontata. Quando mancano ormai pochi mesi al fatidico verdetto, la macchina elettorale di Obama viaggia spedita verso l’Election Day. E se quattro anni fa, ha conquistato il Paese anche grazie ad una campagna elettorale mai vista prima, oggi il popolo americano
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chiede qualcosa in più: cosa riserverà loro lo “Yes, we can? “
Vi ricordate la campagna presidenziale del 2008? Beh, consideratela “preistoria”. Parola di Jim Messina, ossia di colui che guida la “Bestia”, come la chiamano nella War room di Chicago. La Bestia è la macchina elettorale che è stata messa in piedi dallo staff di Obama per convincere gli americani a riconfermare il proprio presidente alla Casa Bianca. Parola d’ordine: engagement. Il presidente 2.0 per antonomasia, non si accontenta più di parlare di (e attraverso) Internet. Oggi Obama sceglie una nuova strada, quella dei social media. Partecipazione attiva, coinvolgimento dal basso. A distanza di quattro anni, molte cose sono cambiate: non solo Twitter e Facebook sono in grado di dettare l’agenda setting dell’opinione pubblica, molti altri strumenti social (la campagna elettorale passerà anche attraverso Instagram, una sorta di social network per immagini, dove gli utenti possono modificare e condividere proprio foto con effetti artistisci) hanno acquisito un ruolo rilevante a tutti i livelli della società. Ecco allora che i cittadini americani devono essere parte inte-
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grante del processo elettorale, chiedere un confronto, ottenere risposte. Il presidente dimostra ancora una volta di aver perfettamente compreso le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e si concede più di un’ora con i suoi elettori, senza filtri, in video conferenza su Google + e You Tube. Gli argo-
menti più gettonati? Lavoro e disoccupazione. Già, proprio quei temi caldi che fanno titubare gli americani su una possibile riconferma, che contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare, non è affatto scontata. Barack Obama sta ancora pagando lo scotto di un mandato lacerato dalla crisi eco-
“
LA GENTE È COMPRENSIBILMENTE ARRABBIATA. NON CREDE PIÙ ALLE ALTERNATIVE, È FRUSTRATA. SPERO CHE SIATE PRONTI A UN ANNO DI DURO LAVORO. NON SARÀ FACILE, MA SE AVREMO LO STESSO SENSO DI URGENZA DEL 2008, NON SOLO VINCEREMO LE ELEZIONI MA RESTITUIREMO IL SOGNO AMERICANO AGLI AMERICANI
”
BARACK OBAMA
politica obama:_mastro Progress 29/02/12 12.50 Pagina 2
POLITICA LA CORSA DI OBAMA
nomica più pesante degli ultimi decenni che ha praticamente messo al palo il Paese. Senza dimenticare la grossa eredità, non proprio dignitosa, lasciata dal precedente governo Bush: due guerre in attivo, recessione, diminuzione del reddito, interi settori industriali e finanziari sull’orlo del fallimento. Problemi che Obama non ha ancora del tutto risolto. La cosa è talmente palese che il presidente Usa, in-
fatti, affronta la situazione di petto: «La gente è comprensibilmente arrabbiata - ha dichiarato ai suoi elettori - Non crede più alle alternative, è frustrata. Spero che siate pronti a un anno di duro lavoro. Non sarà facile, ma se avremo lo stesso senso di urgenza del 2008, non solo vinceremo le elezioni ma restituiremo il sogno americano agli americani». Nessuna menzogna, quindi, ma presa di coscienza. Obama usa la
BARACK & MICHELLE OBAMA La coppia presidenziale in cerca di riconferme alla Casa Bianca
carta della trasparenza, rivolgendosi apertamente ai suoi: «Abbiamo rispettato il 60% delle promesse, che non è male, in tre anni. C’è ancora molta gente che soffre e c’è ancora molto lavoro da fare. E per quel 40% che non è stato fatto ho bisogno di voi, perché ho bisogno di un altro mandato».
COSA È ANDATO STORTO Il numero dei disoccupati è cresciuto sensibilmente, l’inflazione è triplicata e se tre anni fa era ferma allo 0,03% oggi si attesta su un 3,5%, il debito pubblico sfiora la cifra record di 15 mila miliardi di dollari. Risultato? Gli Stati Uniti hanno perso, per la prima volta nella loro storia, il rating di tripla A.
COSA HA IN MENTE DI FARE Innanzitutto, portare a termine la riforma sanitaria che per ora è riuscita solo in parte. Sebbene la Corte Suprema si esprimerà soltanto a giugno sulla sua costituzionalità, Obama ha già dovuto fare i conti con il fallimento del piano Class (Community Living Assistance Services and Supports), vero punto cardine della riforma, che avrebbe dovuto consentire a milioni di anziani, malati e disabili, di ricevere cure a domicilio o in strutture convenzionate. Poi attuare quel processo di semplificazio- u
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politica obama:_mastro Progress 29/02/12 12.50 Pagina 3
POLITICA LA CORSA DI OBAMA
FRONTE REPUBBLICANO
LO STUDIO OVALE Equità sociale, lotta alla disoccupazione, riforma sanitaria, semplificazione della burocrazia: questi gli obiettivi per il 2° mandato
ne della burocrazia, con l’eliminazione di alcuni ministeri e l’accorpamento di altri. L’obiettivo è snellire la macchina statale soprattutto a livello di costi, ottenendo un risparmio di circa 3 miliardi di dollari in 10 anni. E ancora,
è necessario per la ripresa economica - ha dichiarato nel corso della tradizionale giornata di preghiera che si tiene il primo giovedì di febbraio dai tempi di Eisenhower - ma anche perché per me, come cristiano, coincide con l’insegnamento di Gesù che a quelli a cui è stato dato molto, molto deve essere richiesto». Citazioni bibliche a parte (aspre critiche sono piovute da più parti), quello che Obama vuole è che le istituzioni finanziarie e le compagnie assicurative imparino a seguire le regole. Sul piano della politica este-
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A DISTANZA DI QUATTRO ANNI OBAMA SCEGLIE UNA NUOVA STRADA, QUELLA DEI SOCIAL MEDIA. PARTECIPAZIONE ATTIVA, COINVOLGIMENTO DAL BASSO: I CITTADINI AMERICANI DEVONO ESSERE PARTE INTEGRANTE DEL PROCESSO ELETTORALE, CHIEDERE IL CONFRONTO, AVERE RISPOSTE
equità, rendendo l’istruzione e l’acceso al mercato del lavoro più accessibili, e soprattutto facendo pagare più tasse ai ricchi «non solo perché
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ra, la linea da seguire appare chiara e decisa: «Non c'è nessun dubbio, l'America è determinata a impedire all'Iran di ottenere l'arma nucleare, e non leverò nessuna opzione dal tavolo per raggiungere questo obiettivo», ha detto il presidente americano, scegliendo la formula standard per indicare che l'opzione militare non viene esclusa a priori. E poi c’è la questione Iraq, un capitolo da chiudere definitivamente: «Per la prima volta da nove anni non ci sono soldati americani
RIVALE Nelle foto a destra e sinistra: Mitt Romney e Donald Trump con cui in passato ha condiviso più di una scaramuccia
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MARZO 2012
✑ IL FAVORITO È MITT ROMNEY Ha stravinto le elezioni primarie in Florida (46,4%) e in Nevada (44%), battendo con un sonoro distacco il secondo candidato, l'ex speaker della Camera Newt Gingrich. Nulla che i sondaggi pre-elettorali non avessero già previsto. Già perché la rapida scalata alle primarie del super milionario mormone Mitt Romney sembra non lasciare adito a dubbi: sarà lui il candidato che, con ogni probabilità, il prossimo 6 novembre si contenderà la poltrona di presidente sfidando Barack Obama. Una corsa, quella dell’ex governatore del Massachusetts, che trova la benedizione del gotha finanziario americano, a cominciare da Donald Trump con cui in passato ha condiviso più di una scaramuccia. Sepolta l’ascia di guerra dunque (Trump sarebbe politicamente più vicino a Gingrich), l’endorsement dell’immobiliarista è in linea con quanto anche altri grandi finanziatori stanno facendo: appoggiare semplicemente il solo candidato che sulla carta è nelle condizioni di poter battere il presidente in carica. Questione puramente tattica. Gaffe comprese: l’ultima in ordine di tempo quella in cui ha affermato che non si è potuto preoccupare dei poveri! Ma Romney non è certo uno che non conosce le regole del gioco: istrione, abile nell’usare il mezzo televisivo e i colpi di scena, sta sbaragliando gli avversarsi a suon di attacchi e spot al vetriolo. Di Obama dice: “È ora che se ne vada a casa”. Al super martedì delle primarie, l’ardua sentenza.
politica obama:_mastro Progress 29/02/12 12.50 Pagina 4
POLITICA LA CORSA DI OBAMA
MICHELLE VOLA NEI SONDAGGI Michelle non se ne sta in disparte, all’ombra del marito, lo ha dimostrato battendo a colpi di flessioni la nota conduttrice Ellen De Generes in diretta televisiva durante il suo show
che combattono a Baghdad - e aggiunge - La leadership di al Qaida è stata decimata, dopo che la giustizia ha raggiunto Osama bin Laden, sono stati fatti importanti progressi in Afghanistan, dove è iniziata la transizione per il passaggio delle responsabilità agli afgani». Meno limpida, invece, appare la strategia attuata nell’area asiatica: ciò che resta ancora da capire, infatti, è quali pieghe prenderà il controverso rapporto con la Cina.
OBAMA E LA FIRST LADY Nel frattempo la First Lady non se ne sta di certo con le mani in mano. In una recente apparizione al Tonight Show di Jay Leno si è lasciata andare a racconti di vita quotidiana parlando di un presidente che spesso le canta canzoni e di
OBAMA E LA TECNOLOGIA Il presidente Barack Obama ha tenuto il primo incontro al Twitter Town Hall utilizzando il MacBook Pro presidenziale
come i coniugi Obama affrontano lo stress da elezioni: «Il nostro motto è quello di cercare di fare il miglior lavoro possibile ogni giorno, così ogni giorno ci svegliamo e facciamo quello che crediamo sia necessario per il Paese». E che Michelle non sia una che se ne sta in disparte, all’ombra del ma-
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DONNA ENERGICA, ICONA DEL POPOLO STIMATA E APPREZZATA, MICHELLE VOLA NEI SONDAGGI: IL 63% DEGLI AMERICANI (+ 15% RISPETTO AL MARITO) HANNO UN’OPINIONE POSITIVA DI LEI
rito, lo ha dimostrato battendo a colpi di flessioni la nota conduttrice Ellen De Generes in diretta televisiva durante il suo show. Donna energica, icona del popolo stimata e apprezzata, Michelle vola nei sondaggi: il 63% degli americani (+15% rispetto al marito) hanno una opinione positiva di lei. E se appare scontato che gli apprezzamenti arrivino per l’85% dal fronte de-
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mocratico, un po’ stupisce che il 58% riguardi gli indipendenti e il 42% i repubblicani. Il suo nuovo account Twitter ha registrato 20 mila followers soltanto nella prima ora, quando erano stati postati appena due tweet. A proposito di sondaggi, il giudizio complessivo degli americani nei confronti del presidente è alquanto altalenante: in ascesa a seguito di eventi chiave (primi fra tutti la morte di Bin Laden e Gheddafi), giù a picco quando è il momento di toccare un nervo scoperto come quello dell’economia interna. Insomma nel 2011 non si è molto discostato dalla bocciatura che gli elettori gli hanno inflitto nelle elezioni di medio termine, quando hanno dimezzato il potere dei democratici in Congresso, dando il controllo della Camera ai Repubblicani. Eppure dal dipartimento del Lavoro arriva una buona notizia che tranquillizza i sonni di Obama: il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti ha registrato a gennaio il quinto declino consecutivo attestandosi sul valore più basso in quasi tre anni. Merito soprattutto del picco di assunzioni, con 243 mila nuovi posti di lavoro. Gli analisti giudicano buoni i dati, e gli americani? ■
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irlanda:_mastro Progress 28/02/12 11.02 Pagina 1
ECONOMIA IRLANDA
IRLANDA IN CONTROTENDENZA
di Denise Marianacci
LA TIGRE CELTICA RUGGISCE ANCORA Le misure di austerity intraprese dal paese sembrano aprire qualche spiraglio di ottimismo sulle previsioni per una
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ripresa dell’economia. E così l’Irlanda torna a guardare al futuro con più ottimismo
Parlare di una vera e propria ripresa economica in Irlanda sarebbe sconsiderato, oltremodo ottimistico e al di là di ogni previsione razionale. Ma, i dati lo confermano, quelli che provengono dall’Irlanda sembrerebbero dei segnali di ripresa che, timidamente, ci indurrebbero a pensare che una modalità per uscire da questa crisi finanziaria forse esiste. Ma cosa sta succedendo nel paese? Da un lato il PIL è tornato, anche se impercettibilmente, a crescere e, dall’altro lato, si registrano dei dati di rilancio economico in seguito alle verifiche fatte dagli ispettori dell’Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea, secondo i quali il paese avrebbe fatto grandi progressi nel piano di risanamento dei conti pubblici. I dati rivelano, dunque, uno scenario piuttosto ottimistico: si parla di un deficit che, per il 2012, dovrebbe attestarsi attorno all’8,6% del PIL, a fronte dell’8,8% precedentemente stimato, di un ritorno alla crescita economica stimata attorno all’1% nel 2011 (la prima variazione positiva dal 2007)
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e di un aumento delle esportazioni del 5,5%. La morsa della crisi irlandese inizia nel biennio 2007/2008 in seguito ai circa venti anni di boom che avevano regalato all’isola d’oltremanica un momento di vero splendore economico e avevano fatto guadagnare al paese il titolo di “tigre celtica”. Ma la repentina espansione dell’economia, collegata all’espansione del credito, ha forzato, in qualche modo, anche la crescita degli investimenti - e delle speculazioni – nel campo immobiliare, generando quella bolla speculativa denominata “Irish Property Bubble” che ha poi condotto alla crisi delle banche. Nel periodo di espansione, in effetti, gli istituti di credito non hanno frenato la concessione di prestiti, anche a interessi minimi
e senza garanzie reali, “ingozzando” il sistema economico. Al sopraggiungere delle “ventate” della crisi finanziaria globale, tutto il sistema è stato spazzato via come un fragile castello di carte. La crisi di un paese che, fino a qualche anno fa deteneva il secondo reddito pro-capite dell’Unione Europea e successivamente, invece, il secondo deficit più alto (dopo la Grecia), ha dimostrato all’Europa - la quale, naturalmente, non ha potuto rimanere con le mani in mano e ha dovuto adoperarsi per arginare la caduta libera dell’economia - tutti i limiti di un sistema finanziario troppo spesso soggetto ai vortici speculativi. Per far fronte alla crisi bancaria il governo si è mobilitato su tutti i fronti annunciando, innanzitutto, una ricapitalizzazione delle
irlanda:_mastro Progress 28/02/12 11.02 Pagina 2
ECONOMIA IRLANDA
CRISI E SOLUZIONI L’Irlanda si sta rivelando l’unico paese, tra quelli maggiormente colpiti dalla burrasca finanziaria, ad essere in grado di mettere in campo delle soluzioni capaci di portare il paese, in un periodo relativamente breve, a dei risultati tangibili
maggiori banche del paese e, stando ai segnali attuali, forse questa si è rivelata una buona strada per tentare di rimettere in moto l’economia. Lo dimostrano, appunto, le verifiche fatte dagli ispettori dell’UE, del FMI e della BCE: cresce, infatti, l’approvazione per i pro-
soprattutto l’incremento delle esportazioni farmaceutiche, visto che l’Irlanda ospita otto delle dieci prime compagnie mondiali del farmaco, quindici dei primi venti produttori di apparecchiature mediche e sette tra le società leader nel campo dell’alta tecnologia. Dunque, la capacità delle aziende di questi settori di rimanere competitive sul versante dell’export è un fattore che lascia intravvedere uno spiraglio di ottimismo per la ripresa nel medio/lungo periodo a differenza, invece, di quei paesi dove la presenza di questo elemento non è affatto visibile. La ricetta per il rilancio economico, poi, si è concentrata anche su un altro versante: quello dell’investimento nella ricerca scientifica che ha fatto avanzare l’ipotesi di un futuro di sviluppo tecnologico per il paese. Puntando sulle nuove tecnologie, l’Irlanda ha scelto di mettere al centro dei propri impegni la creazione di un’economia della conoscenza che, at-
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I DATI LO CONFERMANO, QUELLI CHE PROVENGONO DALL’IRLANDA SEMBREREBBERO DEI SEGNALI DI RIPRESA CHE, TIMIDAMENTE, CI INDURREBBERO A PENSARE CHE UNA MODALITÀ PER USCIRE DA QUESTA CRISI FINANZIARIA FORSE ESISTE
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gressi fatti nel rafforzamento del sistema bancario e per i piani adottati dal governo per il salvataggio delle finanze. A tutto ciò, va aggiunta la notizia di poche settimane fa secondo la quale, nonostante la situazione socio-economica resti alquanto “delicata”, le autorità europee hanno premiato gli sforzi di Dublino con una riduzione del tasso di interesse praticato sui finanziamenti concessi al paese per “spingere” la ripresa. D’altro canto, l’Irlanda sembra aver trovato un “appiglio” anche nelle esportazioni. Fattore, questo, che contribuisce con decisione a trainare l’economia del paese e a sperimentare una modalità di ripresa che ha a che fare con la natura propensa al commercio dell’isola. I beni maggiormente esportati sarebbero quelli tradizionali e quelli dei settori dell’high-tech, dei dispositivi medici e dei prodotti chimici. Un articolo pubblicato qualche tempo fa sul Financial Times a proposito della crescita dell’export irlandese, infatti, ha sottolineato
tualmente, sembrerebbe svolgere un ruolo decisivo per le sorti finanziarie di tutti i paesi investiti dalla crisi. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che il raggiungimento di questi risultati è stato possibile solo grazie ai grandi sacrifici domandati a tutta la popolazione. L’esecutivo in carica, in effetti, sta cercando di recuperare, nell’arco di tempo più breve possibile, la sostenibilità delle finanze pubbliche. Nel corso del 2012, il programma di riequilibrio dei conti prevede decisi tagli alla spesa pubblica e nuovi aumenti delle imposte. Del resto, anche l’Ocse ha invitato il paese a perseguire questi obiettivi incentivandolo a percorrere la strada della razionalizzazione della spesa pubblica per contenere il debito, della creazione di politiche incentrate sulla diminuzione del tasso di disoccupazione e del rafforzamento del sistema bancario. E l’Europa, dal canto suo, sta “sfruttando” il caso irlandese per ribadire che le ricette basate sull’austerity danno risultati positivo
quando sono implementate in modo serio e diligente. Insomma, le autorità europee traggono ispirazione dal’Irlanda per suggerire agli altri paesi in difficoltà che le riforme strutturali e il rispetto dei programmi fiscali portino frutti sul versante della crescita del PIL. Tuttavia, andrebbe sottolineato scrupolosamente che probabilmente il governo di Dublino avrebbe potuto scegliere di adottare misure un po’ meno draconiane se non avesse percorso la strada della socializzazione dei debiti bancari. Forse è ancora troppo presto per capire se la tigre celtica sia tornata di nuovo a ruggire e, probabilmente, non è ancora il caso di sbilanciarsi più del dovuto, visto che i fattori di rischio sono ancora tanti e ben visibili. La possibilità del collasso, insomma, non è scongiurata: fattori di estrema vulnerabilità si concentrano ancora sui versanti del deficit e della disoccupazione. Certo è che l’Irlanda, però, si sta rivelando l’unico paese, tra quelli maggiormente colpiti dalla burrasca finanziaria, ad essere in grado di mettere in campo delle soluzioni - seppur radicali - capaci di portare il paese, in un periodo relativamente breve, a dei risultati tangibili. Le prospettive di lungo termine, del resto, appaiono decisamente migliori rispetto a quelle di altre economie europee in difficoltà, basti pensare alla Grecia o, più semplicemente, rimanere su quest’altra sponda del mar Ionio. ■
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portogallo:_mastro Progress 28/02/12 11.04 Pagina 1
POLITICA COME STA IL PORTOGALLO?
NELLA TERRA DEL FADO di Ivano Basile
IL CAMMINO È TORTUOSO Figura a pieno titolo nella lotta contro il rischio di bancarotta insieme a Grecia, Spagna e Italia. Eppure nessuno si preoccupa di chiederglielo: “Portogallo, come va?”
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“Lotta per la sopravvivenza”. Non è il titolo di un film ma l'azione intrapresa da Grecia, Italia e Spagna per evitare il crack. Tra i protagonisti figura anche un altro paese del sud Europa, anche se ogni tanto economisti e mass media sembrano dimenticarsene: il Portogallo. Fino a qualche tempo fa, il paese era poco considerato anche nelle discussioni durante i vertici dei leader europei. È stato soltanto ad aprile dello scorso anno che l'Eurozona si è resa conto che per
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scacciare lo spettro del contagio della crisi del debito, avrebbe dovuto affrontare di petto (e rapidamente) anche il caso portoghese. “Situazione grave, fare l'impossibile”, così recitava l'allarme lanciato da Bruxelles. La situazione portoghese, in effetti, si presentava a dir poco disastrosa, soprattutto per quel rapporto debito/Pil al 118 per cento, secondo nell’Ue soltanto a quello dell’Irlanda. Nelle vesti di primo ministro dimissionario, il 6 aprile Socrates chiese all’UE l’attivazione di un piano di salvataggio (il terzo dopo Grecia e Irlanda). È arrivato così il pacchetto di aiuti di 78 miliardi di euro, contratto con il Fmi e l’Ue a tassi d’usura, come sostiene qualcuno. A giugno il conservatore Pedro Passos Coelho
dopo aver vinto le elezioni ha formato un nuovo governo incaricato di mettere in atto i tagli e le riforme. L’impatto dell’austerità non ha tardato a far sentire i suoi effetti ed ha trascinato l’economia in recessione.
IN LINEA CON GLI OBIETTIVI Il rallentamento economico è il prezzo da pagare per l'impegno di Lisbona nel rispettare il processo di riequilibrio dei conti. Secondo quanto emerso dalle ultime due valutazioni fatte sul piano di salvataggio da parte della Troika (Fondo monetario internazionale, Ue e Banca centrale europea), il Portogallo è in linea con il raggiungimento degli obiettivi fissati dai creditori.
portogallo:_mastro Progress 28/02/12 11.04 Pagina 2
POLITICA COME STA IL PORTOGALLO?
PROTAGONISTI Sopra da sinistra: Pedro Passos Coelho, il conservatore, dopo aver vinto le elezioni, ha dato l'avvio a tagli e riforme per riequilibrare i conti; Vitor Gaspar, il ministro delle Finanze lusitano ha escluso l'ipotesi di una seconda tranche di aiuti; Jose' Socrates, l’Ex primo ministro dimissionario, il 6 aprile 2011 chiese all’UE l’attivazione di un piano di salvataggio
L’economia lusitana è riuscita a tagliare il suo deficit nel 2011, superando le attese. Secondo le cifre diffuse dal governo, nel 2011 il rapporto deficit/Pil è sceso al 4-4,5% dal 9,8% del 2010.
cità che collegherà Lisbona a Madrid. Il Portogallo proverà dunque ad uscire dalla crisi dalla porta principale, ammodernando l'economia attraverso gli investimenti pubblici. Il paese ha superato con successo anche il test sui titoli di stato, raccogliendo un miliardo e mezzo di euro dal collocamento di tutti i buoni del Tesoro a tre e a sei mesi all’asta. I rendimenti sono diminuiti su entrambe le scadenze, rispettivamente al 4,06% e al 4,46%. Un risultato che calma i timori di un eventuale nuovo piano di salvataggio. Lo spauracchio si era materializzato lo scorso 13 gennaio, quando l’agenzia di
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PER EVITARE DI FINIRE COME LA GRECIA, IL GOVERNO PORTOGHESE HA APPROVATO UN PIANO DI AUSTERITY E SVILUPPO PER RISVEGLIARE UN'ECONOMIA APATICA
“Il governo portoghese sta facendo le cose giuste”, ha affermato Joao Pereira Leite, di Banco Carregosa, “ma nello scenario macroeconomico tutto dipende dalla situazione globale, non solo dalla situazione portoghese. Qualsiasi cosa facciamo, stiamo facendo quella giusta, ma i risultati si vedranno solo nel lungo periodo”. Il governo di Lisbona ha messo a punto un piano di stabilità improntato soprattutto alla crescita, e sta provando a colmare le lacune del paese. Nel piano sono compresi diversi progetti infrastrutturali come dighe, centrali elettriche e un treno ad alta velo-
PAESI A RISCHIO La Grecia è solo la punta dell’iceberg della crisi sistemica dell’euro: la situazione del Portogallo è altrettanto preoccupante
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rating Standard and Poor’s ha portato il rating dei government bond lusitani a livello 'junk' (spazzatura). I rumors sulla necessità di un secondo piano di aiuti erano cresciuti a dismisura per investitori e autorità, molto preoccupati sulla capacità di Lisbona di riuscire a finanziarsi autonomamente sui mercati finanziari dal 2013 (fino a questa data le sue necessità sono soddisfatte dal piano di salvataggio).
LA SCARSA PRODUTTIVITÀ Ma quale è il vero problema del Portogallo? Gli analisti e gli uomini d'affari sono d'accordo sulla risposta: è colpa della scarsa produttività, che si traduce in una crescita quasi inesistente. Lo sviluppo dell'economia portoghese negli ultimi anni è stato praticamente nullo. Il tasso di crescita registrato è il più basso da quando il Portogallo è entrato a far parte dell'eurozona. In più, c'è un serio problema che riguarda la domanda interna: una burocrazia esasperata ha frenato ogni spunto innovatore, nonostante il paese vanti una forte industria delle energie rinnovabili.Un paese ancorato a norme lavorative molto rigide, i cui lavoratori stavano
LA SITUAZIONE ✑ I NUMERI DELLA RECESSIONE ✑ PIL: una contrazione del Pil dell’1,9 per cento nel 2011 e del 3 per cento nel 2012. Ma il Ministro delle finanze del Portogallo Victor Gaspar ha annunciato che nel 2013 il Pil del paese lusitano crescerà dell'1,2 per cento dopo due anni di sacrifici. ✑ DISOCCUPAZIONE: è salita fino a toccare il 13,6 per cento della forza lavoro, raggiungendo picchi del 30 per cento tra i giovani. Decine di migliaia di laureati lasciano ogni anno il paese, un tasso che non si registrava dagli anni Sessanta. ✑ INDEBITAMENTO PUBBLICO: nel 2011 ha superato il 100 per cento del Pil e la necessità di pagare tassi d’interesse molto elevati per potersi finanziare. I titoli di stato decennali hanno raggiunto un rendimento annuo del 17%, più che doppio rispetto a quelli registrati nel gennaio 2011, quando si cominciò a speculare su un salvataggio del paese e i rendimenti superarono la soglia del 7%. I titoli con scadenze a cinque e due anni offrono rendimenti rispettivamente del 22% e 21%.
perdendo competitività, ha pensato bene di indebitarsi fino al collo, attirato dalla facilità di ottenere il credito dalla Bce. L'indebitamento delle famiglie è salito al 100 per cento del Pil, quello delle imprese addirittura al 140 per cento. Sommando questi dati a quelli dell'indebitamento pubblico, il debito del Portogallo supera il 300 per cento del Pil. Con l'aggravante che un simile indebitamento non ha prodotto stimoli per la crescita interna e la vulnerabilità del paese rispetto ai mercati finanziari internazionali è così cresciuta costantemente fino al prestito dei 78 miliardi di euro. Riuscirà un paese così poco competitivo a rimettere tutti i propri debiti e a restituire una tale somma di denaro? ■
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ricchi cinesi2:_mastro Progress 28/02/12 11.11 Pagina 1
ATTUALITÀ FENOMENO SUPER RICCHI IN CINA
L'IRRESISTIBILE ASCESA DEI MILIARDARI CINESI
di Ivano Basile
ZIO PAPERONE HA GLI OCCHI A MANDORLA Ma quale comunismo? Nel paese dei 900 milioni di contadini contadini, in due anni i miliardari
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sono più che raddoppiati. Alla faccia della ridistribuzione della ricchezza...
Crisi sì, non per tutti però. In un 2011 conclusosi con un calo generale delle vendite in Italia e in Europa, la Cina si conferma la locomotiva del mercato globale, nonché sempre più punto di riferimento per i segmenti superiori. Dalla classifica stilata dall’istituto di ricerca “Hurun” di Shanghai è emerso che in tre anni i miliardari cinesi sono più che raddoppiati: nel 2009 erano 130, l'anno dopo 271 unità mentre lo scorso anno sono schizzati a 271 e il numero potrebbe crescere ancora del 20% entro il 2014.
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Un incremento davvero impressionante se si tiene conto che è avvenuto in un periodo di crisi economica globale. I beni di lusso in Cina e la loro richiesta è aumentata grazie alla crescita economica, ed il numero di milionari ha raggiunto 1,11 milioni di individui collocando il Paese al terzo posto dopo USA e Giappone. L’agenzia “Hurun”, stila annualmente una lista dei milionari cinesi “China Rich List” ne ha analizzati 503 per capire e stilare la “Top 10 Gifts for the Chinese Luxury Consumer 2012”. Quest’anno ha calcolato che le dieci persone prese in considerazione possiedo-
no minimo 10 milioni di yuan (1,6 milioni di dollari) e 54 più di 100 milioni. Ma chi sono questi paperoni del 2011 e a cosa devono la loro fortuna? Il più ricco in assoluto è senza dubbio Liang Wengen: si tratta di un industriale che è riuscito a sfruttare al massimo il business delle macchine utensili e che attualmente vanta un patrimonio pari a ben 7,8 miliardi di euro, grazie soprattutto all’azionariato di maggioranza in Sany, colosso attivo nel settore dell’industria pesante. Il secondo posto, invece, spetta a Zong Qinghou, con 7,6 miliardi di euro e una fortuna dovuta principalmente al suo
ricchi cinesi2:_mastro Progress 28/02/12 11.11 Pagina 2
ATTUALITÀ FENOMENO SUPER RICCHI IN CINA
MILIONARI CINESI Sopra da sinistra: Liang Wengen, a capo dei super ricchi c'è Liang Wengen, magnate delle costruzioni che può vantare un patrimonio di 11 miliardi di dollari; Robin Li, è il numero uno di Baidu, il motore di ricerca cinese più utilizzato. Ha forti interessi anche nel comparto immobiliare; Zong Qinghou, il suo gruppo, Wahaha, è leader in Cina nel settore bevande. La sua fortuna ammonta a 7,6 miliardi di euro.
gruppo Wahaha, leader in Cina per quel che concerne le bevande. La terza piazza, poi, l'ha conquistata Robin Li, il numero uno di Baidu, il
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nalmente riservato alle élite occidentali. L’agenzia di informazione Artprice ha calcolato che l’ammontare delle vendite nelle case d’asta cinesi ha superato i 9 miliardi di dollari. E infine non intendono rinunciare all'immagine della super-macchina con tanto di "chaffeur". Sono le case produttrici inglesi ad essere riuscite ad imporsi nel Paese della Grande Muraglia, anche se di britannico
NEL 2011 LA CINA HA CONTINUATO A CRESCERE A RITMI VERTIGINOSI. CON IL BOOM DELL’ECONOMIA NAZIONALE SI È MOLTIPLICATO IL NUMERO DEI SUPER-RICCHI
motore di ricerca cinese più utilizzato. C’è però da sottolineare come anche il comparto immobiliare sia stato fondamentale per accumulare denaro e affari, nonostante questi patrimoni siano ancora lontani da quelli dei “colleghi” europei (soprattutto quelli di nazionalità russa) e americani.
L'IDENTIKIT DEI MILIONARI CINESI Ma quali sono i comportamenti d'acquisto dei Paperoni con gli occhi a mandorla? Quando devono acquistare un regalo i miliardari cinesi prendono d’assalto la maison di lusso Louis Vuitton. Secondo la società di ricerche cinese Hurun Report, infatti, un milionario su 7 sceglie un prodotto del brand francese, mentre uno su 10 preferisce Cartier, che è al secondo posto, seguito da Hermès. Inoltre sono sempre più attratti dal mercato dell’arte, tradizio-
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comunque mantengono ormai solo gli stabilimenti e la sede, visto che tutte e tre le principali marche (Bentley, Rolls royce e Jaguar) sono ormai di proprietà non britannica. Sempre più, dunque, la Cina si conferma come il Paese degli estremi in cui convivono ruralità e feudalesimo da un lato, e industrializzazione e crescita economica dall'altro, poggiate sull'accaparramento illegale delle terre.
CINA DOLCE CINA ✑
BENTLEY, ROLLS ROYCE E JAGUAR... In Cina il mercato delle auto di gran lusso non è un settore che risente particolarmente della crisi in atto. Nel 2011, infatti, il marchio Bentley (di proprietà Volkswagen) ha fatto registrare il secondo migliore anno della sua prestigiosa storia, vendendo più auto in Cina che in Gran Bretagna: su un totale di 7.003 esemplari venduti, con un incremento del 37% rispetto al 2010, 1.839 solo in Cina. Bene anche nel mercato americano, con 2.021 auto vendute. Anche per il marchio Rolls Royce, di proprietà BMW, è stata la Cina, nel 2011, la piazza migliore per il mercato, ed il secondo più importante dopo gli Stati Uniti. Discorso analogo per la Jaguar (rilevata da una proprietà indiana), che si afferma nel grande Paese asiatico ed anche in Russia, dopo un periodo di estrema difficoltà.
Con il risultato che accanto ad una miriade di contadini, picchiati e bistrattati da un potere arrogante, c'è un insieme di individui capaci di accumulare ricchezze senza freno. Al centro, invece, gli strascichi di una rivoluzione comunista mai compiutasi all’insegna dell’egualitarismo. ■
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asia 1:_mastro Progress 29/02/12 12.57 Pagina 1
ECONOMIA LA CRESCITA DEI MERCATI ASIATICI
UN'ECONOMIA EMERGENTE di Ivano Basile
ASIA, IL TESORO È QUI L'Asia si conferma la nuova locomotiva della ricchezza globale anche nell'anno in corso. Ma nella regione ancora non c'è traccia di tutte quelle riforme atte a rafforzare e a consolidare i profitti economici
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Forse non tutti sanno che, nonostante la crisi, la ricchezza globale nel 2011 è aumentata complessivamente del 14 per cento e che la ricchezza pro capite ha esibito un incremento del 9% (da 46.600 dollari di gennaio 2010 ai 51.000 dollari di giugno 2011). La nuova locomotiva della ricchezza globale è la regione AsiaPacifico, che ha complessivamente generato il 36% di questa ricchezza dal 2000 e il 54% da gennaio 2010. Sono i dati diffusi dal Credit Suisse Research Institute nel suo secondo Global Wealth Report annuale. Analizzando in dettaglio la crescita delle economie emergenti notiamo che l'Asia è la regione più dinamica e anche quella che meno ha sofferto della crisi globale del 2008-2009. L'Africa subsahariana segue a ruota; l'America Latina e l'Europa orientale, invece, si sono dimostrate meno dinamiche e più esposte a shock esterni negativi. Così come per i Paesi ad alto reddito, le previsioni di crescita delle economie emergenti per il 2012 sono state riviste al ribasso fin dall'inizio del 2011, ma senza sbalzi clamorosi. Anche per l'anno in corso, il vero motore economico resterà, ancora una volta, il continente asiatico, dove, in base alla Deutsche Bank, la crescita - seppur in fase di rallentamento - dovrebbe raggiungere il 7,2% (+8,2% nel 2011). Per la Banca mondiale, la crescita dovrebbe essere dell’8,4% in India e dell’8,7% in Cina. Per il 2012 una domanda su tutte: riusciranno le economie emer-
LEADER Sopra: il vice presidente cinese Xi Jinping e il Presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono
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genti a fare da cuscinetto e assorbire l'impatto potenziale dell'elevato rischio di credito per le economie mature? Di sicuro la crescita incalzante della ricchezza nei paesi emergenti alimenterà nuovi trend sul fronte dei consumi e degli investimenti in Asia, e questo potrebbe innescare un circolo virtuoso anche per i paesi dell'eurozona e dare un po' di respiro alla crisi del debito. Tuttavia, su quest'aspetto il parere degli economisti non sembra essere unanime: alcuni sostengono che la crescita sostenuta delle economie emergenti non sia in grado di tirar fuori i Paesi ad alto reddito dalle sabbie mobili in cui sono invischiati. Questo perché la crescita dei Paesi ad alto reddito continuerà a venire in gran parte dalla domanda interna. Anche i leader dei Paesi emergenti non intendono fare da traino per riportare alla crescita i Paesi ad alto reddito. Le nazioni ricche - affermano - se la dovranno cavare con le proprie forze.
NON C'È SOLO IL PIL In paesi come la Cina e l’India, una rapida crescita economica ha sollevato un numero consistente di individui dalla povertà. Ciò nonostante, i frutti della globalizzazione e della crescita rapida non sono stati distribuiti equamente, i ricchi continuano infatti ad aumentare il loro benessere, mentre un’ampia parte della popolazione continua a rimanere in uno stato di indigenza. La lezione principale per i mercati emergenti dinamici è che una totale focalizzazione sulla crescita del PIL potrebbe non essere positiva per la stabilità politica ed economica. Anche con una crescita rapida del reddito nazionale, se i leader di questi paesi non distribuiranno i benefici in modo equo, rimarranno vulnerabili al malcontento del popolo. Se a ciò si aggiunge la corruzione diffusa e la mancanza di libertà politica, ecco creato quel mix tossico che sta indebolendo il sostegno alle
riforme che servirebbero invece a rafforzare e a consolidare i profitti economici. La lotta alla corruzione è fondamentale per il miglioramento della crescita a lungo termine e per il mantenimento della stabilità sociale. Infine, diventa strategico per le economie emergenti cercare nuove frontiere di investimento, collegate al più recente concetto di green economy in comparti come la tutela ambientale, i nuovi media, mezzi di trasporto alternativi, nuove energie ed edilizia. Sono molti e differenti gli ambiti che necessitano di un intervento in questi Paesi e molte sono le sfide che li attendono: dal costante aumento della popolazione, al livello altissimo di inquinamento dell’aria; ma anche la rapidità impressionante alla quale si sta sviluppando l’economia richiede nuove infrastrutture, velocizzazione dei trasporti propone insomma nuovi ostacoli che vanno superati, traendo magari spunto da quanto fatto in Europa. Soltanto nei prossimi anni potremo scoprire se queste sfide saranno state raccolte. ■
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ECONOMIA I COSTI DELLA FIACCOLA
OLIMPIADI PRO E CONTRO
di Elisa Rodi
QUANDO DI OLIMPIONICO C'È SOLO IL COSTO Aggiudicarsele non è semplice, ma neanche mantenerle. Le Olimpiadi rappresentano un costo che non tutti i Paesi sono in grado di sostenere: le spese lievitano e l’economia traballa. Atene ha insegnato, Roma ha rischiato e Londra ha già esagerato
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Olimpiadi a costo zero. Troppe volte i Giochi dello sport mondiale sono stati presentati così: come l’occasione da non perdere, la chance da sposare, l’evento in grado di rilanciare un Paese e la sua immagine. Troppe volte, però, la storia ha raccontato che le Olimpiadi a costo zero non esistono e che quel preventivo messo nero su bianco è aleatorio, perché destinato ad incrementare le sue cifre.
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Immaginare una città vestita a festa per un evento che attira visitatori provenienti da ogni parte del mondo, è bello quanto troppo semplice. I cinque anelli intrecciati non hanno sempre fatto la fortuna del Paese che li ha ospitati, anzi, in alcuni casi la torcia rappresentativa è stato l’inizio di un incendio che ha mandato in fumo l’economia della nazione.
ATENE 2004: L’INIZIO DEL DEFAULT GRECO La fine della Grecia, il baratro in cui oggi è costretta a vivere, inizia proprio da lì, da quel 2004 in cui i Giochi furono ambientati nella storica Atene. Simbolicamente non ci fu mai migliore assegnazione delle Olimpiadi: era un ritorno a casa, perché in Grecia l’olimpismo era nato e ad Atene mancava da quando furono disputate le prime Olimpiadi
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ECONOMIA I COSTI DELLA FIACCOLA
CHI VINCE CHI PERDE
OLIMPIADI AD ATENE Cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici ad Atene nel 2004
moderne. Era il 1896, più di un secolo fa. Praticamente, fu la scelta peggiore che si potesse mai fare: in un Paese dai bilanci falsati e che aveva già fatto un passo troppo lungo per garantirsi l’ingresso nell’Euro, l’assegnazione delle Olimpiadi si è rivelata essere il colpo letale che ha messo in ginocchio la Grecia, la sua popolazione e le generazioni che seguiranno, costrette a pagare gli errori di uno Stato debole e incapace di valutare i rischi di scelte vitali per la sopravvivenza di un Paese. Ufficialmente 12 miliardi di euro gravarono sull’economia greca, smentendo la spesa iniziale preventivata, 5 miliardi di euro circa: più del doppio costò la competizione, che raggiunse una cifra che si comprende quanto sia impressionante se solo si pensa che questa rappresentava il 6% del u
✑ INVESTIMENTI OLIMPIONICI: LOS ANGELES '84 E BARCELLONA '92 Sebbene negli ultimi anni i Giochi Olimpici non abbiano aiutato i bilanci dei Paesi che le hanno ospitate, esistono come sempre le eccezioni. Los Angeles è l’esempio per antonomasia: disputate nel 1984, le Olimpiadi hanno prodotto nella città americana un utile di 250 milioni, merito degli investimenti privati che hanno reso possibile la redditizia manifestazione. Solo due gli impianti interamente creati, e 500 milioni dei nostri euro messi sul piatto da aziende e sponsor pubblicitari, con l’aggiunta di un profumato ricavo dei diritti televisivi. Ecco perché Los Angeles ’84 viene oggi considerata la manifestazione più riuscita nella storia delle Olimpiadi. Seppur gli introiti non furono paragonabili a quelli americani, Barcellona ’92 ebbe la sua importanza per il rinnovamento della città: 6 miliardi di euro, 2,8 stanziati dai privati, furono spesi per la costruzione della città olimpica e per il restyling della città. Prezzi alti, ma una metropoli nuova: un investimento, insomma, quel che in fondo le Olimpiadi dovrebbero essere.
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ECONOMIA I COSTI DELLA FIACCOLA
SFARZO CINESE A destra: la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Pechino
Pil della nazione. Appalti, opere e infrastrutture gonfiarono le tasche di chi le Olimpiadi le creava, con un giro di affari considerevole, lontano dagli occhi indiscreti di una popolazione che, solo in quel momento, era convinta di vivere un’occasione storica che avrebbe cambiato le sorti del loro Paese. Questo del resto prometteva la potente Gianna Angelopoulos Daskalaki, presidentessa del Comitato organizzatore, oggi detestata dal popolo greco, ma non dall’organizzazione olimpionica, che l’ha voluta come membro onorario del Comitato per le prossime Olimpiadi di Londra. In effetti la Grecia, con quell’evento, si affacciava ad un indimenticabile momento storico, ma il peggiore che avesse mai potuto vivere: di quell’ingente spesa, solo 1,7 miliardi furono coperti da finanziamenti privati, il resto fu - e continua ad essere - a carico dei cittadini. Sebbene gli introiti provenienti dai diritti televisivi garantirono un soddisfacente ricavo di 1 miliardo e 200 milioni, questi non potevano di certo essere sufficienti per equilibrare il bilancio se, solo per far fronte ad un adeguato sistema
L’ITALIA OLIMPIONICA: TORINO 2006 E LA MANCATA ROMA 2020 Prima che l’Italia del XXI secolo ospitasse le Olimpiadi, quella del secolo prima aveva avuto tra gli ultimi eventi sportivi importanti il Mondiale di calcio del 1990, un evento pesante per le casse dello Stato: 1.248 miliardi di lire furono necessari per coprire le spese, incrementate rispetto all’inizio dell’84%. L’Italia indebitò se stessa nella ricostruzione degli stadi e di opere che non hanno conosciuto la
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quanto meno mettere in allerta chi si apprestava a ricevere la bandiera dai cinque cerchi. Ad oggi, Torino 2006 viene da alcuni reputata come un occasione vinta - Chiamparino, ai tempi sindaco della città, in primis -, ma le cifre sembrano smentire una simile convinzione. Alla voce “sprechi”: la Pista di Cesana, costata 77,3 milioni di euro, i trampolini di Ski jumping e la pista di fondo di Pragelato, 36 e 20 milioni, lo stadio freestyle di Sauze 9 milioni di euro, l’Atrium di Piazza Solferino, 12
TORINO, A FINE OLIMPIADI, MANCÒ DI 26 MILIONI DI EURO IL PAREGGIO DI BILANCIO, DEFICIT CHE VEDE TRA LE SUE CAUSE ANCHE L’ISTITUZIONE DELLA FONDAZIONE MARZO
di sicurezza, furono spesi 1,23 miliardi di euro. Curioso è che l’economia greca, non appena concluse le Olimpiadi, non ravvisò minimamente lo scossone finanziario: il turismo subì un incremento e con questo il Pil della nazione. Ma era solo questione di tempo: a distanza di pochi anni la Grecia avrebbe pagato amaramente i suoi passi falsi. Questo accade oggi, con un Paese economicamente distrutto e che, per evitare il default, chiede alla sua gente di sottostare ad un piano di austerità troppo pesante. Le immagini della rivolta greca e della disperazione che si respira non hanno certo bisogno di alcun commento.
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luce del futuro perché destinate a cadere a pezzi nel corso del tempo: un esempio su tutti, la stazione romana di Farneto, 15 miliardi di lire per un utilizzo di quattro giorni. Troppo per troppo poco. L’eredità di debiti dilazionati negli anni e che ancora oggi si ritrovano tra i conti dello Stato, avrebbero dovuto
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milioni, ma anche l’impianto biathlon San Sicario 25 milioni. Prezzo complessivo: 190 milioni di euro per la costruzione di opere che hanno comportato il disboscamento della Torino in verde, soppiantata da colate di cemento, da strutture anche in questo caso inutilizzate ma comunque care per essere mantenute in vita. Torino, a fine Olimpiadi, mancò di 26 milioni di euro il pareggio di bilancio, deficit che vede tra le sue cause anche l’istituzione della Fondazione XX Marzo, pensata per dirigere il dopo Olimpiadi ma che, non riuscendo neanche a coordinare se stessa, ha svenduto la gestione del 70% del Parco olimpico torinese all’agenzia americana Live Nation. A Torino 2006 avrebbe potuto seguire Roma 2020, se non fosse stato per quel benedetto “no” che Mario Monti ha pronunciato il 14 feb-
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ECONOMIA I COSTI DELLA FIACCOLA
IL “NO” DI MONTI
ferte dai promotori delle Olimpiadi è stata quella del rilancio d’immagine, peccato che per seppellirla è bastato solo un temporale. Per non parlare poi della solita cricca nascosta dietro l’angolo: i palazzinari pronti a trasformare il cemento in soldi da intascare. La Roma olimpionica - ammesso che sarebbe riuscita a vincere la concorrenza di una Istanbul con una crescita del Pil tra i maggiori al mondo - avrebbe fallito, e con lei un intero Paese.
Contestato, ma comprensibile, il “no” della Presidenza del Consiglio alle Olimpiadi del 2020
braio, deludendo le aspettative dei Petrucci, dei Letta e degli Alemanno, promotori dell’idea secondo cui queste Olimpiadi avrebbero potuto essere l’occasione giusta per Roma e per l’Italia. Peccato che nessuno li abbia avvisati dello stato in cui riversa quella stessa Italia di cui parlano, ma anche quella stessa Roma che Alemanno “guida”. Monti ha visto nei Giochi un evento dai costi imprevedibili, un avvenimento che una nazione come la nostra non può permettersi, per via di quel taglio di spesa pubblica che va dai 3 ai 5 miliardi,
per discutere delle Olimpiadi del 2020. Numero delle riunioni organizzate, 3: il 24 febbraio 2011 per l’elezione di Romolo Del Balzo come presidente; il 30 marzo per decidere la convocazione di Mario Pescante (presidente del comitato pro-
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MONTI HA VISTO NEI GIOCHI UN EVENTO DAI COSTI IMPREVEDIBILI, UN AVVENIMENTO CHE UNA NAZIONE COME LA NOSTRA NON PUÒ PERMETTERSI, PER VIA DI QUEL TAGLIO DI SPESA PUBBLICA CHE VA DAI 3 AI 5 MILIARDI, PER LE AZIENDE CHE VANNO IN CRISI E PER I GIOVANI CHE RICOPRONO IL RUOLO DEI DISOCCUPATI
per le aziende che vanno in crisi e per i giovani che ricoprono il ruolo dei disoccupati. Perché rischia di non farcela e, molto più semplicemente, perché non è giusto nei confronti di chi quelle Olimpiadi le avrebbe dovute pagare. Costo preventivato: 8 miliardi e 200 milioni di euro che lo Stato avrebbe dovuto garantire, con l’aggiunta di un miliardo e 600 milioni per l’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino. Che i costi sarebbero lieviti è alquanto semplice e scontato da intuire, se si considera soltanto che già il parlare di Olimpiadi è costato caro e, nonostante il no, continua paradossalmente ad avere un prezzo. 300 mila euro l’anno sono stati infatti spesi per pagare la Commissione speciale istituita a dicembre 2010
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motore di Roma 2020); il 14 ottobre, dopo 7 mesi, per ascoltare Pescante. Il paradosso però è che, seppur non esista più Roma 2020, rimane ancora in vita il suo Comitato, per fare cosa non è lecito sapere. Poi ci sono i debiti ereditati dai Mondiali di nuoto tenuti a Roma nel 2009: la Città dello Sport che sarebbe dovuta sorgere a Tor Vergata è ancora una cattedrale nel deserto, nonché un’instancabile macchina mangia soldi. E poi c’è quella Roma messa in ginocchio da una nevicata tipicamente invernale, una città paralizzata da un meteo neanche troppo avverso: se due fiocchi di neve hanno decretato lo stato di emergenza, cosa sarebbe stato per Roma un evento dalle proporzioni mondiali? Una delle motivazioni of-
LONDRA 2012: GOD SAVE ENGLAND E questo, infine, è l’anno di Londra, che nel calendario dei suoi appuntamenti 2012 registra 3 grandi eventi nell’arco di 3 mesi: le Olimpiadi, appunto, il Golden Jubilee della regina Elisabetta e il World Pride. Un’agenda fitta che si spera possa produrre gli introiti necessari per ammortizzare i costi che 3 avvenimenti di simili dimensioni comportano. Al capitolo Olimpiadi i conti non tornano: le proiezioni iniziali anche in questo caso si sono dimostrate carta straccia, perché il budget necessario stimato si aggirava intorno ai 2, 37 miliardi di sterline. Ma era il 2005 e l’Inghilterra stava solo presentando la sua candidatura, che due anni dopo di sterline ne costava già più di nove miliardi. A pochi mesi dal via, la spesa ha raggiunto i 12 miliardi e quel che si teme è un ulteriore rialzo della cifra: si stima, infatti, un aumento pari al doppio del valore attuale, considerando che da inserire nella lista della spesa complessiva ci sono anche i costi del sistema di sicurezza e quelli derivanti dall’implementazione del trasporto urbano. È anche vero che Londra ha sfruttato l’occasione dei Giochi per rilanciare se stessa nella costruzione di strutture a lungo termine, come è accaduto nella zona di Stratford, in cui è stato messo in atto un progetto di rigenerazione urbana decisamente valido. Ad oggi, però, Londra 2012 è costata il quadruplo della somma iniziale. Quanto queste Olimpiadi siano state un investimento azzeccato per il regno della regina lo si potrà dire quando la torcia sarà spenta e si apriranno le casse della monarchia inglese per valutare il bilancio finale. Che Dio salvi l’Inghilterra, dalle Olimpiadi. ■
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pensatori:_mastro Progress 28/02/12 11.15 Pagina 1
ATTUALITÀ I “PENSATORI” MIGLIORI AL MONDO
TOP TEN “BRAIN”
di Romina Delmonte
CERVELLONI NEL MONDO, SOLO MIGRANTI PER L’ITALIA Uscita dall’University of Pennsylvania, la classifica mondiale della top 50 dei cervelloni e dei migliori studi di ricerca. Mentre l’Italia non si vede neanche con il lanternino, svettano invece paesi come il Brasile, il Kenya e la Libia
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Se i giovani italiani emigrano all’estero per trovare se stessi, di loro dall’altra parte del mare non sembra esserci nemmeno l’ombra. Troviamo solo due geni nostrani nella Top 50 degli scalatori del successo e per farlo si deve andare in Cina, in Sudafrica e in Libano. Un Italia che emerge solo nell’arretratezza. La lista dei “secchioni” è stata stilata come ogni anno dalla University of Pennsylvania per cercare di classificare, andando oltre il primato firmato USA, i primi 50 centri di studio stranieri che spiccano per ge-
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nio e capacità. Esclusi dal primato tutti i novanta centri di studio italiani, sembrerebbe proprio che il nostro Paese offeso, quest’anno sia rimasto a bocca asciutta. Il numero dei centri specializzati ci permette nonostante tutto di strappare un degno undicesimo posto mangiando in testa a paesi come il Brasile e la Spagna. Il numero dei nostri centri specializzati se bastano ad entrare in classifica, si rivelano essere un’inerzia se si calcolano i 1815 centri dell’ America, i 286 della Gran Bretagna o i 176 della Francia.
Se quando si parla di numeri il nostro Paese sembra avere tutte le carte in regola, almeno per partecipare, un’altra cosa è parlare di qualità. Depressi e afflitti sono infatti i “cervelloni” della ricerca Made in Italy brutalmente ignorati da qualsivoglia classifica. Per trovare il nome di un italiano bisogna addirittura abbandonare la classifica nazionale per volgere lo sguardo alla lista regionale dei Paesi dell’Europa Occidentale dove il nostro Paese sgomita per un non invidiabile 32 ° posto. Ad aggiudicarsi la posizione è l’I-
pensatori:_mastro Progress 29/02/12 12.58 Pagina 2
ATTUALITÀ I “PENSATORI” MIGLIORI AL MONDO
STUDI DI RICERCA Sopra: l’University of Pennsylvania dove è stato effettuato lo studio che ha dato vita alla classifica mondiale della top 50 dei cervelloni e dei migliori studi di ricerca
stituto Affari Internazionali e, al 50esimo posto, l’Istituto Bruno Leoni, il più attivo punto di riferimento del pensiero liberale che ha anche ricevuto un premio dalla Fondazione del finanziere John Templeton per il suo contributo alla diffusione dei principi di libertà. La classifica della società americana, compilata per il quinto anno consecutivo, ha analizzato più di 6540 centri di studio nel mondo, i posti disponibili almeno per esser-
ci, 5329. A sbalordire e forse ad invidiare la crescita dell’allievo che supera il maestro, si trovano paesi come la Cina, Russia, il Brasile e il Sud Africa. Persino il Libano, l’Azerbaijan, l’Egitto (con l’Al Ahram Center di studi politici e strategici) si aggiudicano una posizione di tutto rilievo. Mentre i Paesi in Via di Sviluppo fanno la fila per entrate nella Top 50, l’Italia sconsolata rimane fuori dalla classifica delle politiche sociali, della tutela ambientale, della scienza, settori come quelli della tecnologia dove invece spiccano nomi di spagnoli, turchi, coreani e austriaci, persino kenyani. Mentre sul podio svetta la
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grandi «pensatoi» conservatori - dall’American Enterprise Institute alla Heritage Foundation, fino al Cato Institute - perdono colpi invece scendendo dalla top ten dei migliori. Mentre l’autorevolissimo Bruegel fondato in Belgio da Mario Monti, presidente della società dal 2005 al 2008 si aggiudica il nono posto, Google Ideas, il «think thank» guidato da Jared Cohen è stato giudicato il migliore tra gli istituti creati negli ultimi 18 mesi. Il Council on Foreign Relations è invece giudicato il numero uno nell’usare tecnologie digitali e reti sociali come Twitter e Facebook. Se l’Italia viene distrattamente citata per meri-
LA CLASSIFICA HA ANALIZZATO PIÙ DI 6540 CENTRI DI STUDIO NEL MONDO. A SBALORDIRE, LE PERFOMANCE DI CINA, RUSSIA, BRASILE E SUDAFRICA
Chatham House, l’Istituto di Affari Internazionali di Londra, seguita dal Sipri di Stoccolma, da Amnesty International e da istituti tedeschi, russi, cinesi, egiziani e danesi, la bandiera a stelle e strisce viene invece rappresentata degnamente dal Brookings Institution di Washington per merito di Strobe Talbott. A seguire e a caratterizzare il primato USA, non mancano gli Istituti del Council on Foreign Relation di New York. Tutti i
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to di Mario Monti, è impossibile non notare come egli sia dovuto migrare in Belgio per fondare l’istituto che oggi vince la medaglia d’oro al merito. La classifica, seppur estremamente tecnica, riflette in fondo un Italia affossata dagli inesistenti contributi alla ricerca, mentre mette in rilievo un traguardo tagliato con tenacia da Paesi del terzo mondo, mentre il nostro Paese si trova inerme con il fiatone ai blocchi di partenza con una valigia in mano. ■
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POLITICA PREMIER E SONDAGGI
di Federica Vagnozzi
DA SILVIO BERLUSCONI A MARIO MONTI
L’OPINIONE CHE CONTA Come il suo predecessore, anche il nuovo inquilino di Palazzo Chigi scopre l’importanza dei sondaggi per testare l’umore dell’elettorato sull’azione di governo. Dai provvedimenti sulle liberalizzazione al veto sulle Olimpiadi romane, come
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l’opinione pubblica influenza le scelte del premier. O almeno le sue tempistiche
“Non c’è niente da fare, malgrado tutte le notizie negative e le tasse, la gente si fida di Monti”. Renato Mannheimer, presidente dell'istituto Ispo, supporta questa tesi con lo strumento che più gli è congeniale: il sondaggio d’opinione. Il consenso degli italiani nei confronti del premier è infatti in costante crescita, attentandosi al momento poco al di sotto del 60%. Una tendenza confermata anche da un altro noto sondaggista, Nicola Piepoli che passando in rassegna le serie storiche incontra un successo simile soltanto in Alcide De Gasperi. Neanche il Cavaliere era riuscito a fare di meglio. La ragione è semplice: «Gli italiani pensano che il professore sia l'unico che possa portare il Paese fuori dalla crisi economica ridandoci quel prestigio internazionale perso negli anni scorsi», spiega Mannheimer. Tutto questo avviene proprio mentre il partito di Silvio Berlusconi perde inesorabilmente consensi, arrivando a toccare la soglia del 21%, mai registrata prima d’ora. L’unico a negarlo, manco a dirlo, è lui, l’ex-premier («il PDL con il 23% è in crescita») che i sondaggi li ha sempre branditi per il proprio tornaconto, riuscendo a trasformare uno strumento che ci offre uno sguardo sulla realtà, in verità certa e approvata. Ma il PDL non è di certo il solo protagonista di questa crisi che, invece, sembra accomunare anche gli altri schieramenti. Il PD di Bersani è lontano dalle percentuali raggiunte da Veltroni nel 2008, seppure con un 28% resta il primo tra i partiti. In leggera flessione anche il Terzo Polo. Il numero di coloro che voterebbe scheda bianca, sommato a quello degli indecisi, è l’unico che sale. Segno evidente di una crisi dell’intero sistema politico di cui con ogni probabilità scopriremo la portata soltanto alle prossime amministrative. I cittadini non si fidano, faticano a riconoscersi in coali-
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zioni nebulose e nella casta. E a chi dice che così era anche un anno fa, i sondaggisti spiegano che il governo tecnico ha bruscamente accelerato i tempi, mostrando che la politica può essere anche diversa da quel modello che ci è stato propinato nell’ultimo ventennio. Mario Monti, in definitiva, non cerca di nascondere i problemi sotto al tappeto ma li affronta con sincerità. È il suo modo di fare che piace, quell’essere severo ma schietto, rigido ma efficiente, competente e onesto. E lui dalla sua, non resta di certo indifferente a questo gradimento, anzi. Quando taxisti, farmacisti e altre categorie professionali erano in aperta contestazione per il pacchetto sulle liberalizzazioni, il premier è andato avanti forte del consenso della maggioranza dei cittadini, dimostrando di avere a cuore la loro opinione e che non è (sempre) solo questione di conti e lobby. E in effetti, Francesco Verderami del “Corriere della Sera” evidenzia come le rilevazioni demoscopiche siano diventate uno strumento di lavoro molto importante per il premier che le consulta regolarmente per avere in mano il polso del paese e valutare l’impatto che le sue misure hanno sull’opinione pubblica. Tanto da chiedere un report complessivo a scadenza quindicennale. Monti come Berlusconi? Secondo il quotidiano di Via Solferino, tra i due la differenza c’è ed è sostanziale. A Monti le rilevazioni non servono per avere il consenso, ma per capire come i cittadini giudicano le azioni di governo e aggiustare di conseguenza il tiro. È quello che è successo, ad esempio, con il mancato appoggio alla candidatura
MONTI E I SONDAGGI A Monti le rilevazioni non servono per avere il consenso, ma per capire come i cittadini giudicano le azioni di governo e aggiustare di conseguenza il tiro
di Roma alle Olimpiadi del 2020. Vero che l’incertezza sui costi reali dell'iniziativa e i recenti casi di Atene 2004 e Londra 2012 lasciavano solo intravedere fallimenti nell’operazione, ma se i “tecnici” hanno deciso di sbarrare la strada alla macchina organizzativa è anche perché hanno percepito i malumori degli uomini della strada, difficili da ignorare in un periodo così delicato: “Non pensiamo sarebbe coerente impegnare l’Italia in quest’avventura che potrebbe mettere a rischio i denari dei contribuenti”. Perché Mario Monti lo sa che i cittadini italiani sono poco propensi alla spesa, figuriamoci allo spreco. Nulla esclude, perciò, che lo stesso “modello di comportamento” sia riproposto ora che in discussione c’è la riforma del lavoro, altro tema caldo che divide e accende gli animi, che ha subito improvvisi rallentamenti. Insomma, finché il professore continuerà a trattare gli italiani da adulti, l’elettorato gli perdonerà anche gaffe come quella sul posto fisso, che nonostante il polverone mediatico non ha scalfito il suo gradimento. ■
rai:_mastro Progress 28/02/12 14.47 Pagina 1
ATTUALITÀ LA CRISI RAI
LA TV CHE VUOI TU di Denise Marianacci
BUFERA IN CASA RAI Tagli e ridimensionamenti, polemiche e dimissioni, partitocrazia e invadenza della politica. Insomma... niente di nuovo
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a Viale Mazzini. Che dopo il “boomerang” Sanremo si ritrova a fare i conti con una gestione sempre più contestata
Gennaio e febbraio, si sa, sono mesi di “bufera”. Ma qui non stiamo parlando di meteorologia, bensì delle “turbolenze” in corso a Viale Mazzini. Questo è, da sempre, un periodo difficile per l’azienda della tv pubblica: alla scadenza dei termini per il pagamento del contestatissimo canone, si aggiunge la solita scontata eterna polemica sui sostanziosi cachet del Festival di Sanremo e, quest’anno come se tutto ciò non bastasse - c’è anche la questione sulle nomine dei direttori dei tg a sommarsi alla già non rosea situazione. Ancora una volta, bisogna ammettere come, in Italia (e in Rai), difficilmente riescano ad inserirsi elementi di discontinuità rispetto al passato: basti pensare che, come sempre, i “polveroni” alzati su questa o quella questione riescono ad essere asserviti ai soliti giochi di potere delle sempiterne strumentalizzazioni politiche che proprio in Rai trovano terreno fertile per nascere e svilupparsi. L’aria di tempesta è scaturita, innanzitutto, dalle ultime nomine per due posti di rilievo in azienda: il consiglio di amministrazione ha, in effetti, deciso di confermare Maccari alla guida del Tg1 e Casarin ai Tg regionali. Una decisione, questa, vista di buon occhio da Lega e Pdl e, quindi, demonizzata dal centrosinistra. L’operazione era necessaria dopo l’allontanamento di Minzolini dal Tg1 accusato dalla magistratura di peculato dopo la brutta vicenda legata all’utilizzo personale delle carte di credito aziendali. Insomma, il consiglio d’amministrazione dell’azienda di Viale Mazzini ha deciso di riconfermare l’interim già assegnato dall’amministratore delegato Lorenza Lei, ma la po-
LORENZA LEI A destra: il Direttore Generale della Rai, Lorenza Lei
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lemica è tutta concentrata sulle modalità della designazione dei due direttori: per la prima volta nella storia della Rai, la carica di direttore di testata è stata decisa solo da una parte - politica - del consiglio d’amministrazione, quella di centrodestra. Di contro, il consigliere dell’area di centrosinistra Rizzo Nervo, ha deciso, dopo la discussa vicenda, di dimettersi spiegando che le nomine “rappresentano l’ultima insanabile ferita inferta all’autonomia del servizio pubblico dai condizionamenti asfissianti della politica”. La battagli continua dall’interno anche da parte del Presidente Garimberti che denun-
rai:_mastro Progress 29/02/12 13.05 Pagina 2
ATTUALITÀ LA CRISI RAI
cia: “Ciò che è accaduto è la conferma che questa governance condanna la Rai all’ingovernabilità e che è urgente affrontare il problema delle norme che regolano la vita e l’attività dell’azienda”. Da parte sua, Lorenza Lei difende le sue scelte respingendo al mittente tutte le accuse di scarsa autonomia rispetto alle volontà dell’ex premier Berlusconi, ma il Comitato di redazione del Tg1 parla di “spettacolo desolante dei vertici Rai dilaniati in dispute che poco hanno a che fare con il giornalismo e col servizio pubblico”. Insomma, la questione è una patata bollente che, dopo le ultime vicende, viene conse-
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situazione non è delle migliori: tra il 2006 e il 2010 la Rai ha perso circa 260 milioni di euro. Una delle prerogative, oggi, è cercare di trovarne di corsa almeno 112 per salvare il salvabile e, stando così la situazione, i tagli decisi dall’amministratore delegato Lei iniziano a farsi sentire e a pesare soprattutto sui dipendenti Rai. Il piano industriale, infatti, ha previsto la vendita delle torri di trasmissione, la cessione di alcuni immobili, dei profondi tagli per le redazioni estere - con il conseguente ridimensionamento delle squadre Riprese Esterne e la chiusura di Rai Med, Rai Corporation e delle
IL CANONE SERVE ANCHE PER PAGARE BEN 1,4 MILIONI PER IL SERVIZIO DI MONITORAGGIO DEL PLURALISMO POLITICO NEI PROGRAMMI TELEVISIVI A DIFFUSIONE NAZIONALE E REGIONALE
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gnata nelle mani del nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti, insieme alle problematiche legate all’asta sulle frequenze del digitale terrestre. Da Palazzo Chigi si tenta di assicurare che la vicenda della riforma della Rai, è una delle cose di maggiore interesse del premier. Del resto lo sanno tutti che ormai è diventata una di quelle questioni da affrontare il prima possibile, visto il precario equilibrio organizzativo in cui è costretta a barcamenarsi un’azienda sempre più lottizzata dai partiti e esposta ai capricci delle forze politiche. Intanto, anche sul versante economico la
PAOLO GARIMBERTI PRESIDENTE RAI A destra: Augusto Minzolini tra il 2006 e il 2010 la Rai ha perso circa 260 milioni di euro
produzioni Rai International - e grandi risparmi sui diritti tv del calcio. E mentre la Rai chiude le sue finestre sul mondo, l’azienda dell’ex presidente del Consiglio le spalanca preparandosi a sostituire l’azienda pubblica con la neonata Mediaset Italia. Del resto, se diamo un’occhiata alle entrate pubblicitarie della tv pubblica, ci accorgiamo che nel 2000 erano pari al 60% rispetto a quelle di Mediaset, mentre oggi la situazione si è rovesciata e siamo scesi al 40%. Anche il volume degli ascolti è diminuito: si registra un calo per tutte le televisioni generaliste (sia sul versante Rai, sia sul versante Mediaset) anche se c’è da dire che questa emorragia di pubblico è, in qualche modo, compensata dalla crescita dei canali digitali (Rai5, Rai Sport...) a conferma del fatto che il pubblico televisivo si è stancato della tv monotona e ripetitiva e, soprattutto, della mediocrità di una certa offerta di intrattenimento. Anche secondo un’indagine sul cambiamento del servizio pubblico nella percezione dei telespettatori condotta dall’Università Cattolica di Milano, la Rai avrebbe perso la sua centralità come fonte privilegiata per l’informazione ed è stata invece sostituita da diverse fonti informative che spaziano dal Tg di La7 a Sky Tg24, passando per l’informazione reperita via internet. A tutto ciò si aggiunge anche una vicenda dai risvolti poco chiari, che è quella legata ai “costi occulti” della Rai, e cioè agli appalti
messi a gara anziché essere affidati direttamente ai dipendenti dell’azienda. Basti pensare che mentre si tenta di varare un piano di ristrutturazione con tagli per 112 milioni di euro alle strutture produttive e un giro di vite su ben 560 dipendenti, l’area delle commesse esterne e delle consulenze – richieste in questi anni di sprechi e di conti in rosso - non viene affatto scalfita e continua a gravare pesantemente sul bilancio (si parla di circa 3 milioni di euro). Degli incarichi, sostanziosamente retribuiti, a soggetti esterni all’azienda si sa pochissimo, o meglio, si sa quel poco che riesce a filtrare dalle analisi finanziarie che compie periodicamente la Corte dei Conti e, come spiega Emilio Miceli, segretario generale della Sic-Cgil: “Esiste un sistema di costi occulti che nessun cda si azzarda a toccare perché è quella parte della spesa che garantisce la gestione del potere e la discrezionalità dei partiti e potenti di turno sull’informazione pubblica”. Certamente, tutta la vicenda legata alla gestione di un’azienda che dovrebbe assolvere alla funzione di “servizio pubblico” appare paradossale sotto
diversi punti di vista, a partire da quello di un amministratore delegato che rivendica l’autonomia delle sue scelte nonostante sia ben evidente come i partiti si contendano i “posti chiave” della Rai, passando poi al punto di vista di un telespettatore che sa di sborsare 112 euro per un canone che servirà anche per pagare ben 1,4 milioni per il “servizio di monitoraggio del pluralismo politico nei programmi televisivi a diffusione nazionale e regionale”. E tra tagli e stipendi astronomici, tra polemiche dal chiaro risvolto politico e programmi che vengono cancellati, c’è sicuramente qualcosa che non quadra. Anzi, c’è qualcosa che continua a non quadrare ormai da molto tempo. ■
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anno giudiziario:_mastro Progress 28/02/12 11.29 Pagina 1
GIUSTIZIA PROBLEMI E PROSPETTIVE DI RIFORMA
LA SITUAZIONE IN ITALIA
di Federica Vagnozzi
SE LA GIUSTIZIA NON PUÒ PIÙ ASPETTARE Dalla carenza di strutture e risorse alla progressiva diminuzione del personale tecnico-amministrativo, dalla mole di arretrati al sovraccarico di domanda, l’anno giudiziario parte tra nuove polemiche e proposte di riforma
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«Rendere il magistrato capace di organizzare al meglio i propri uffici, amministrare la giustizia coltivando la specializzazione, costruire un modello di avvocatura attento ai valori della concorrenza leale e capace di elevare il proprio livello qualitativo». In poche parole: rendere la giustizia efficiente. È questa, in estrema sintesi, la posizione del ministro della Giustizia Paola Severino, espressa in occasione dell’inaugurazione dell'anno giudiziario che l’ha vista presenziare alla cerimonia del distretto di Catania. Un anno che, già nelle sue prime battute, è
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scandito da forti proteste. Da Milano a Palermo senza soluzione di continuità, gli avvocati sono sul piede di guerra. A scaldare gli animi è, soprattutto, il provvedimento sulle liberalizzazioni deciso dal governo Monti che, a detta del presidente dell'Ordine milanese Paolo Giuggioli, chiama in causa norme, già in vigore e risalenti all'esecutivo Berlusconi, che «ledono i principi della separazione e dell'indipendenza della magistratura dai poteri economici e finanziari». Seppure in forme più o meno differenti, il malcontento generale dell’ordine forense si
esprime in tutti i distretti giudiziari italiani al grido di “il diritto prima del mercato”. I legali non ci stanno a vedere la loro professione equiparata alla vendita di merci e valutata solo per il prezzo al ribasso. Ecco allora che gli esponenti del Consiglio degli Avvocati di Napoli hanno partecipato alla cerimonia con tanto di cerotto sulla bocca, gli avvocati di Torino hanno lasciato simbolicamente le proprio toghe nell’aula magna, i più hanno abbandonato l'aula “per dare un segnale civile, composto, ma non fraintendibile di allarme”.
anno giudiziario:_mastro Progress 28/02/12 11.29 Pagina 2
GIUSTIZIA PROBLEMI E PROSPETTIVE DI RIFORMA
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OGGI IL PAESE HA PROPRIO BISOGNO DI RECUPERARE IN TUTTI I SETTORI LO STESSO SPIRITO DI SERVIZIO, QUESTA SPINTA NOBILE DI CHI SVOLGE UNA QUALSIASI PUBBLICA FUNZIONE SENZA ALTRI OBIETTIVI CHE QUELLO DI ADEMPIERE AL PROPRIO DOVERE
PAOLA SEVERINO Ministro della Giustizia del nuovo governo Monti. Sotto: gli avvocati si imbavagliano per protesta contro il governo che “assimila la professione forense alla vendita di merci”
Insomma, il clima non proprio disteso con cui si inaugura il nuovo anno giudiziario testimonia che il sistema giustizia in Italia è vicino al suo annozero. Una riforma incisiva e di ampio respiro non può più aspettare. Purché, come suggerisce il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, sia realizzata a partire da un confronto costruttivo fra tutti gli operatori della giustizia. Altrimenti, la tanto agognata riforma verso l’efficienza continuerà ad essere rimandata, osteggiata e, magari ancora strumentalizzata a fini politici. La situazione, del resto, non è delle più rosee. A cominciare dall’enorme mole di arretrato da smaltire che, al 30 giugno del 2011, risulta pari a quasi 9 milioni di processi (5,5 milioni per il civile e 3,4 milioni per il penale), per proseguire con la questione dei tempi medi di definizione che se nel penale sono di 4 anni e nove mesi, nel civile arrivano fino a 7 anni e tre mesi. Un fenomeno che determina un ulteriore intasamento del sistema, dovuto al numero progressivamente crescente di cause intraprese dai cittadini per ottenere un indennizzo conseguente alla ritardata giustizia. Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, l’inefficienza della giustizia civile italiana può essere misurata in termini economici come pari all’1% del PIL. Cosa ci si aspetta, dunque, dal nuovo governo. Nella relazione sull’andamento dell’amministrazione della Giustizia relativa al 2011, il ministro Severino ha messo in luce quelli che sono gli interventi che il governo ha già adottato o si prefigge di adottare durante l’anno in corso. Prima di
tutto risolvere il problema che affligge le carceri dove più di 60 mila detenuti si trovano in condizioni inaccettabili per un Paese come l’Italia, poiché non dobbiamo dimenticare che – ha dichiarato il Guardasigilli - «anche per chi si è macchiato di delitti gravissimi, un'espiazione della pena e una custodia cautelare in carcere devono rappresentare lo strumento attraverso il quale si riafferma il principio che lo Stato non ripaga mai con la vendetta». Il secondo tema riguarda la sovradimensionata domanda di giustizia: secondo il Rapporto CEPEJ 2010 nel civile con 4.768 contenziosi ogni 100.000 abitanti, l’Italia è al quarto posto (su 38 paesi censiti) in Europa per tasso di litigiosità, dietro Russia, Belgio e Lituania. E che la notizia non può farci piacere lo si intuisce dal conseguente deficit di efficienza degli uffici giudiziari che inevitabilmente ne deriva. Altra questione cardine: snellire l’arretrato accumulatosi negli ultimi trent’anni. Già ma come? A rendere l’operazione estremamente difficile è la paura di deludere le aspettative di quanti hanno già da tempo intrapreso il cammino processuale. E che dire poi del rischio di limitare eccessivamente l’accesso del cittadino al sistema giudiziario per nuove istanze? Inoltre, procedere con una razionalizzazione organizzativa e tecnologica dell’intera struttura amministrativa. Un provvedimento questo caro anche al capo dello Stato che lo ha definito “indifferibile”. Occorre, dunque, ripensare la gestione delle risorse umane (secondo i dati illustrati dal ministro, al momento risultano presenti in organico 8.834 magistrati togati, con una scopertura di 1.317 posti) e finanziarie disponibili, al fine di ottenere risparmi di spesa che siano il frutto di interventi strutturali e non di semplici tagli alle dotazioni di bilancio che rischiano di bloccare ulteriormente tutta la
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PAOLA SEVERINO
macchina giudiziaria. Queste, a grandi linee, rappresentano le sfide nelle quali il nuovo governo Monti proverà a cimentarsi. Per quanto riguarda i temi e le modalità, è tutto da vedere. Il cammino intrapreso, intanto, si profila lungo e tortuoso: la Commissione Giustizia del Senato ha votato contro l’istituzione del Tribunale delle imprese, uno dei provvedimenti a cui il governo tiene di più tra quelli contenuti nel pacchetto sulle liberalizzazioni e che dovrebbe facilitare la risoluzione delle controversie tra aziende. Quanto potrà ancora aspettare la giustizia prima di affondare sotto il suo stesso peso? ■
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INTERNET:_mastro Progress 28/02/12 11.30 Pagina 1
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internet
di ELISABETTA PASCA
internet
LA COMUNICAZIONE IN FIERA La comunicazione si ritrova a marzo a Fieramilanocity per la Fiera della Comunicazione e del Marketing di Relazione. Dal 21 al 23 marzo nel capoluogo lombardo i professionisti del settore si incontrano per presentare la gamma completa delle proposte del settore promozionale pensate per aiutare le imprese a comunicare in modo efficace, suscitare nuovo interesse e creare una relazione duratura con i clienti già conquistati. I numeri delle presenze evidenziano chiaramente come questo appuntamento sia per il settore promozionale un punto di riferimento affidabile: 218 espositori e 7.953 visitatori sono cifre che fanno subito
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pensare alla quantità di idee scese in campo durante i tre giorni di fiera. A vent'anni dalla sua prima edizione, Promotion Expo continua a dedicarsi con passione al settore promozionale in Italia, avendo piena fiducia nelle potenzialità dei suoi operatori e indagando nuovi territori in un'avventura ormai duratura. Nel corso della fiera sarà assegnato anche il Loyalty Award, premio che nasce per mettere in luce le campagne di fidelizzazione originali e d’impatto, grazie alle quali le aziende hanno raggiunto risultati di valore: soluzioni creative che hanno conquistato il consumatore. I vincitori verranno premiati ufficialmente nell’area Loyalty Award
presente a Promotion Expo 2012 il giorno 22 marzo, in una prestigiosa occasione che riunirà i nomi più famosi del comparto Loyalty. Una novità di questa edizione sarà l'In-Store Promotion LIVE, uno spazio in cui le agenzie di field marketing e quelle che offrono servizi di comunicazione e promozione sul punto di vendita avranno a disposizione un corner per mostrare una case history o una campagna da loro ideata, già realizzata o realizzabile. Un modo originale ed efficace per parlare di comunicazione comunicando.
DOVE & QUANDO ✑ Luogo: Fieramilanocity GATE 5 ex Porta Teodorico 11 Viale Scarampo - Milano ✑ Date: 21 - 22 - 23 Marzo ✑ Orari: Espositori: 9.00 18.30 venerdì 23 chiude alle 17.30 ✑ Visitatori: 10.00 - 18.00 venerdì 23 chiude alle 17.00 ✑ Chi espone: Area Gift&Premium dedicata agli oggetti per la promozione, agli oggetti personalizzati, il regalo d’affari e i premi, il merchandising. Area In-Store Material dedicata ai materiali, agli strumenti e alle idee per la comunicazione sul punto di vendita, agli arredi e agli studi di progettazione pdv. Area Digital Signage dedicata ai fornitori di soluzioni tecnologicamente avanzate per il punto di vendita. Area B2BService dedicata ai fornitori di servizi per il marketing di relazione e field marketing, agenzie di pubbliche relazioni e di eventi. www.promotionexpo.it
diversità ufficio:_mastro Progress 28/02/12 11.30 Pagina 1
ATTUALITÀ DIVERSITY MANAGEMENT
AZIENDE IN & OUT
di Denise Marianacci
QUESTIONE DI... DIFFERENZE! Quando la diversità diventa strategia: ovvero come trasformare le differenze in azienda in occasioni attraverso la valorizzazione dei talenti
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diversità ufficio:_mastro Progress 29/02/12 13.06 Pagina 2
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Si chiama “diversity management” e si tratta di una strategia di comunicazione interna alle aziende e legata alle pari opportunità. Che si stia parlando di identità di genere, di orientamento sessuale, di diversità legate alla cultura del paese di provenienza, di disabilità... l’adozione di un modello di management volto al riconoscimento e alla valorizzazione delle peculiarità di ciascun individuo comporta, senza ombra di dubbio, la capacità di una gestione “attiva” delle differenze, e cioè, la possibilità di fare leva su di esse per aumentare la competitività dell’azienda. Del resto, ciò che le teorie del “diversity management” cercano di affermare è che la tendenza all’uguaglianza e all’omogeneità sia la causa principale di un certo tipo di “appiattimento” che, sicuramente, non favorisce le aziende. Al contrario, l’adozione di una prospettiva più aperta a valutare le singole peculiarità di ciascun soggetto che lavora all’interno dell’azienda stessa, crea infinite possibilità di trarre vantaggio dalle sue competenze e dalle sue abilità che dipendono, appunto, dalle sue differenti caratteristiche. Queste strategie aziendali, pur non perdendo di vista il loro obiettivo principale, possono essere molto diverse tra loro, a seconda dei casi e delle caratteristiche delle aziende che scelgono di adottarle. Del resto, basterebbe pensare che, già di paese in paese, esistono delle sostanziali - e scusate il gioco delle parole differenze tra diversità. Se, per esempio, in Italia parliamo di “diversità” in ambito lavorativo, in primis, pensiamo al ruolo delle donne e alle loro differenti condizioni di lavoro rispetto alla popolazione maschile, poi, magari, sposteremmo l’attenzione su altre diversità di genere come quelle legate all’orientamento sessuale. Se fossimo negli Stati Uniti, magari, il nostro primo pensiero sarebbe forse rivolto alle tantissime comunità etniche che compongono la società americana. Ad ogni modo, è sull’uguaglianza e sulla diversità che l’individuo moderno ha fondato la propria coscienza. E in ambito aziendale, queste due direttrici hanno dispiegato, oggi più che mai, tutto il loro carattere rivoluzionario, comportando una serie di politiche di revisione per la gestione del capitale umano all’interno di ogni settore lavorativo. In Italia, per esempio, sappiamo tutti che il mondo del lavoro è ben lontano dall’essere “women friendly”. Fare carriera per le donne è, insomma, ancora molto difficile. Adottando un’ottica legata alla valorizzazione delle diversità significa salvaguardare e valorizzare le diffe-
ATTUALITÀ DIVERSITY MANAGEMENT
renti sensibilità e capacità della forza-lavoro rosa. Tuttavia, se consideriamo che, nonostante si sia evidenziato un netto “sorpasso” delle donne sul piano dell’istruzione, la loro rappresentanza nei ruoli decisionali è ancora molto modesta, quindi dobbiamo renderci conto che siamo ancora molto lontani da quella leadership paritaria che consentirebbe di includere alla pari - appunto - le differenti componenti, quella maschile e quella femminile, per la costruzione di buone decisioni strategiche per lo sviluppo delle aziende e delle organizzazioni. Allo stesso modo, secondo una ricerca condotta da SDA Bocconi, le prassi organizzative capaci di promuovere l’integrazione delle persone diversamente abili non sono ancora diffuse in maniera capillare. Innanzitutto, sembrerebbe mancare una responsabilizzazione formale del top management, poi, verrebbero a mancare tutta una serie di incentivi e di pratiche coerenti che potrebbero assicurare una corretta e continuativa gestione delle disabilità in
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Ikea che aveva per protagonisti due uomini ripresi mano nella mano, dal titolo: “Siamo aperti a tutte le famiglie”. Le risposte hanno evidenziato come ben l’88% dei lavoratori è convinto che in un ambiente lavorativo come quello del colosso svedese tutti abbiano le stesse opportunità di carriera, indipendentemente dalla loro identità di genere o sessuale, e per l’82% la diversità dovrebbe diventare un “punto di forza” per le aziende, una delle priorità da prendere in considerazione, soprattutto per la creazione di un ambiente lavorativo rispettoso delle differenze e capace di metterle in risalto per trarne vantaggio. All’interno del panorama aziendale contemporaneo, inoltre, una delle nuove frontiere della diversità è diventata l’età. Alle tante dicotomie che esaltano le differenze tra individui, si aggiunge anche quella giovani vs. anziani, a discapito del fatto che una valorizzazione delle differenze generazionali è necessaria per preservare le esperienze e costruire il futuro delle so-
IN ITALIA IL MONDO DEL LAVORO È ANCORA BEN LONTANO DALL’ESSERE WOMEN FRIENDLY
un’ottica di valore per l’impresa (invece, solitamente, la disabilità viene gestita solo perché ci sono norme più o meno precise che impongono di farlo). Situazione analoga anche nella ricerca di politiche attive per l’inserimento lavorativo e la giusta valorizzazione di tutte le altre categorie a rischio di esclusione sociale, come i migranti, per esempio. Uno dei più grossi limiti per le aziende italiane è quello di relegare il lavoratore straniero in posizioni lavorative “scomode”, con limitatissimi incentivi economici e che, sicuramente, non permettono di fare carriera. L’importanza dell’implementazione di politiche di “diversity management” viene sottolineata anche da un’altra ricerca condotta tra i lavoratori IKEA in collaborazione con PARKS (un’associazione di aziende per diffondere le giuste politiche di inclusione per tutti i dipendenti) in merito al differente orientamento sessuale dei lavoratori IKEA. L’iniziativa, volta a contrastare qualsiasi forma di discriminazione sociale ormai fuori dal tempo, si è basata su un’indagine condotta nelle città di Roma, Bologna e Catania, in seguito alla campagna pubblicitaria promossa da
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cietà. Ma, su questo punto, la situazione si fa abbastanza paradossale, se pensiamo che mentre gli anziani vengono allontanati dai loro posti di lavoro, i giovani fanno sempre più fatica ad inserirsi nel mercato a causa della crisi. Ad ogni modo, probabilmente, a detta dei più ottimisti, sarà proprio questo momento di tracollo economico a dettare le condizioni per la creazione di una serie di occasioni che permetteranno alle aziende di lavorare sulla valorizzazione delle differenze e dei talenti, mettendo da parte i pregiudizi. Certamente, di strada da fare ce n’è molta e - considerando la scarsa tutela che già, a parità di condizioni, soffrono tutti i lavoratori al di là delle loro diverse caratteristiche - è tutta in salita. Questo perché probabilmente la valorizzazione delle differenze, la creazione di politiche aziendali che abbiano come obiettivo un clima organizzativo aperto, equo e che permette all’individuo di esprimere le proprie potenzialità, è possibile solo a partire da un sistema di partenza, fatto di forme di tutela e garanzia, capace di funzionare. Altrimenti, per utilizzare una similitudine azzeccata, sarebbe come costruire una casa partendo dal tetto. ■
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10 trend:_mastro Progress 28/02/12 11.31 Pagina 1
MARKETING I TREND DEL 2012
PAROLE CHIAVE di Federica Vagnozzi
I 10 TREND CHE INFLUENZERANNO I CONSUMATORI NEL 2012 Per il settimo anno consecutivo, JWT pubblica il nuovo report sui dieci key trend che guideranno o che avranno un impatto significativo sulla mentalità e sui comportamenti dei consumatori per il 2012
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La costante incertezza economica, le nuove tecnologie e l’idea di una responsabilità condivisa condizionano molte delle tendenze individuate. In un mondo sempre più in affanno, sempre più marche nei più svariati mercati proporranno entry point pensati per consumatori estremamente sensibili alla leva del prezzo. Gli uomini di marketing andranno in cerca di nuove opportunità, come offerte di prodotto sempre più scarne e ridotte all’essenziale, packaging di dimensioni ridotte e, più in generale, qualsiasi cosa vada nella direzione di una maggiore accessibilità di prodotti e servizi.
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Sebbene molti ventenni abbiano la sensazione di vivere in un momento storico infelice, molti di loro cercano di cogliere delle opportunità anche nelle avversità economiche. Dal perenne senso di frustrazione sta scaturendo un’inedita mentalità imprenditoriale, facilitata dalla tecnologia che abbatte le tradizionali barriere all’ingresso. La cosiddetta “Lost Generation” si trasformerà in una generazione dotata di un forte potenziale. Il lavoro condotto a livello mondiale, con il coinvolgimento di settanta planner JWT di 24 paesi diversi, evidenzia come queste tendenze abbattano ogni confine e siano comuni ai
quattro continenti. JWT Italia ha successivamente rielaborato la ricerca internazionale, ritarando i dati sulla realtà italiana, cercando, qualora ve ne fossero, delle evidenze manifeste con il solo obiettivo di appurare la reale incidenza dei diversi trend nel panorama nazionale. Il quadro sulle previsioni 2012, si completa poi con la pubblicazione sul sito jwtintelligence.com dell’elenco dei cento fenomeni da seguire nel corso dell'anno. Un elenco di eventi in calendario, persone, strumenti tecnologici, idee e nuovi comportamenti da tener d’occhio, che potenzialmente potrebbero evolversi in trend più di impatto. ■
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MARKETING I TREND DEL 2012
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OP TEN
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LE PRIME
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DA TENERE D’OCCHIO
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CLOUDS Ovvero, accesso a informazioni, documenti e materiale personali ovunque
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I trendsetters della moda assicurano che lo stile military invaderà i negozi di tutto il mondo nel 2012
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SHOPPING OVUNQUE E-commerce globale, con applicazioni per smartphone, e moltiplicazione di siti che consentono l’acquisto di qualsiasi cosa online
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MODA MILITARE
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Molti chef di fama internazionale stanno sperimentando menù e ricette che richiamano cibi e usanze culinarie dell’antichità
ESPLOSIONE DI APP È già cominciata negli ultimi due anni, ma nel 2012 ci sarà una vera esplosione di applicazioni per smartphone, per fare… qualsiasi cosa!
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Gli esperti di trends mondiali assicurano che questa specie di danza-fitness esploderà nelle palestre di tutto il mondo
In questa esplosione, la faranno da padrona le applicazioni dedicate alla terza età
Bjork è stata la prima a lanciare il proprio album sotto forma di app per iPhone
CIBO “ANTICO”
BATUKA
APPS PER ANZIANI
EVOLUZIONE DEGLI ALBUM MUSICALI
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FONDAZIONI BENEFICHE Si moltiplicheranno, nascendo dalla costola di una multinazionale o dall’iniziativa di questo o quel miliardario
MARKETING ALTERNATIVO Oggi le aziende stanno sempre più spesso sviluppando forme di pubblicità alternative che mirano ad attirare l’attenzione degli utenti attraverso la promessa di sconti, benefits e offerte speciali LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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ARTE:_mastro Progress 28/02/12 11.32 Pagina 1
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di LAURA SAGGIO
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“LUX IN ARCANA”, I DOCUMENTI “PROIBITI” DEL VATICANO
Antichi manoscritti, codici segreti, pergamene, conclavi, papi, imperatori, storiche crociate, scomuniche, misteriose lettere cifrate, valicheranno i confini della Città del Vaticano, per una sola ed eccezionale occasione nella storia. Più di 100 originali e preziosissimi “gioielli” ecclesiatici, scelti fra i tesori che l'Archivio Segreto Vaticano conserva e protegge dall’VIII secolo d.C. al XX secolo, saranno esposte nelle splendide sale dei Musei Capitolini di Roma, dal 1° marzo fino a settembre 2012, in occasione della mostra “Lux in
arcana” - L'Archivio Segreto Vaticano si rivela-. Il titolo della mostra: “Lux in arcana”, è stato scelto con l'intento di rappresentare la luce che filtra nei meadri dell'Archivio, una luce che illumina una realtà sconosciuta... fino ad oggi. Una verità che sarà possibile vedere da vicino grazie al contatto diretto e concreto con le fonti dell'Archivio. Un raggio che rende visibile l'invisibile permettendo al visitatore di addentrarsi nella storia “proibita”, custodita nei circa 85 km lineari dell'Archivio Segreto Vaticano. Attraverso un labirinto di cinque depositi che si estende per due piani nella pancia del più piccolo Stato del mondo e per altri otto piani fuori terra, L'Archivio, istituito da Paolo V il 31 gennaio 1612, ( esattamente 400 anni fa ) ha continuato negli anni ad allargarsi tra il Palazzo
Apostolico dove abita il Papa e i Musei vaticani, fino a raggiungere la Torre dei Venti, il punto più alto della Città del Vaticano dopo il Cupolone di San Pietro. Nonostante le sue ampie dimensioni, l'Archivio Vaticano non è il più grande al mondo, prima di lui vi sono gli archivi statali di Washington, Parigi e Mosca; ma nessuno di questi può vantare la sua stessa continuità cronologica. Così, per questo evento culturale unico, sarà possibile conoscere: il Privilegium Ottonianum; la pergamena, lunga 60 metri, del processo istruito da Clemente V che nel 1312 contribuì allo scioglimento dell'Ordine dei Templari; una supplica di Francesco Petrarca a Clemente VI per ottenere vari benefici per sé, per gli amici e per il chierico Iohannis Petracchi, suo figlio illegittimo; la dispensa papale di
Innocenzo VI a Giovanni Boccaccio per accedere agli ordini minori dopo una vita dissoluta. E, ancora, una lettera autografa indirizzata ad Alessandro VI da Lucrezia Borgia, la figlia che il pontefice ebbe da Vannozza Cattanei quando ancora era cardinale; le bolle di condanna e scomunica di Martin Lutero; gli “intrallazzi” di Enrico VIII per ripudiare la moglie Caterina d'Aragona e convolare a nuove nozze con Anna Bolena. E, infine, gli incartamenti del processo contro Galileo Galilei e il Trattato Laterano tra la Santa Sede e l'Italia firmato nel 1929. Un viaggio da non perdere, perché, di certo, irripetibile.
DOVE & QUANDO ✑ È possibile visitare la mostra “Lux in Arcana”tutti i giorni tranne il lunedì. Dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Ingresso consentito fino alle ore 19.00. Biglietto integrato Museo + Mostra: € 12,00 intero, € 10,00 ridotto, € 2,00 ridottissimo. www.luxinarcana.org
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Maastricht 2012:_mastro Progress 29/02/12 13.08 Pagina 1
ARTE MAASTRICHT OSPITA TEFAF 2012
di Denise Marianacci
TEFAF 2012
ARTE IN FIERA All’apertura della sua prossima edizione, che si terrà a Maastricht dal 16 al 25 Marzo 2012 negli spazi del MECC (Maastricht Exhibition and Congress Centre) nell’ Olanda del sud, TEFAF Maastricht celebrerà il suo Venticinquesimo Anniversario. Fondata nel 1988, in 25 anni di attività “The European Fine Art Fair” si è qualificata come il miglior evento al mondo nel settore dell’antiquariato d’eccellenza
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Maastricht 2012:_mastro Progress 28/02/12 11.57 Pagina 3
ARTE MAASTRICHT OSPITA TEFAF 2012
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Nel 2012 i visitatori di TEFAF Maastricht saranno accolti da un nuovo atrio d’ingresso dotato di una sorprendente illuminazione, appositamente ideato per celebrare il suo Venticinquesimo Anniversario. L’edizione del 2012 della Fiera avrà anche un nuovo logo. Queste sono solo alcune delle iniziative per la celebrazione di 25 anni che hanno visto TEFAF trasformarsi da evento di ridotte dimensioni nella più importante fiera d’arte e d'antiquariato al mondo, in grado di attirare collezionisti, curatori ed esperti d’arte da oltre 50 paesi. Una straordinaria selezione di oggetti d'arte di grande rarità e bellezza sarà presente quest'anno a TEFAF Maastricht. Gli espositori intendono così rendere omaggio a 25° Anniversario negli spazi del MECC (Maastricht Exhibition and Congress Centre) di Maastricht nel sud dell'Olanda. Gli specialisti di chiara fama che partecipano riservano da sempre
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le opere d'arte più belle per la Fiera. In particolare, quest'anno la scelta è stata ancora più accurata per l’anniversario. Ed è questo rigore qualitativo che ha trasformato TEFAF nell'evento d'arte e d'antiquariato più importante al mondo che riesce ad attrarre collezionisti, curatori museali ed esperti da 50 paesi diversi. Per questa edizione di TEFAF è stato espressamente creato un nuovo tulipano che sarà svelato in occasione dell'apertura della Fiera e farà parte delle celebrazioni per il 25° anniversario. I visitatori saranno accolti in un nuovo ingresso spettacolare al cui interno ci sarà una sorprendente installazione luminosa creata appositamente per questo anniversario dall'artista Leo Villareal. Venerdì mattina, 16 marzo, avrà luogo un simposio focalizzato sul mutamento ed evoluzione del mercato dell'arte nel periodo 1988 - 2012.
Maastricht 2012:_mastro Progress 28/02/12 11.57 Pagina 4
ARTE MAASTRICHT OSPITA TEFAF 2012
Altre iniziative caratterizzeranno questo anniversario di TEFAF. Tra i progetti, c’è anche il TEFAF Museum Restoration Fund. Un importo massimo di 50.000 Euro verrà donato ogni anno a uno o due progetti museali destinati al restauro di opere d’arte. La decisione su chi riceverà il riconoscimento, se a beneficiarne sarà un singolo progetto o se verrà suddiviso tra due musei, sarà presa da una giuria indipendente di esperti. I Musei che si segnaleranno per ricevere i fondi, dovranno aver visitato TEFAF nello stesso anno in cui la richiesta viene formulata. Dopo il restauro, l’opera d’arte dovrà essere esposta a TEFAF e mostrata al pubblico per il successive due anni. Per incrementare ulteriormente l’affluenza dei visitatori, TEFAF Maastricht ha anche lanciato una campagna stampa mondiale dedicata al Venticinquesimo Anniversario, che continuerà nei prossimi mesi. Per i collezionisti cinesi lo scorso settembre ha organizzato anche due eventi: uno nella residenza dell’Ambasciatore olandese a Pechino e l’altro a Shanghai. È stata la prima volta che TEFAF ha organizzato eventi in Cina per presentare la Fiera a collezionisti e curatori museali. Il Brasile è un’altra importante economia emergente e TEFAF entro breve organizzerà un evento simile a San Paolo, mentre New York, Milano, Monaco di Baviera e Parigi sono le altre città dove sono previste serate dedicate ai collezionisti. ■
TEFAF 2012 Nel 2012 i visitatori di TEFAF Maastricht saranno accolti da un nuovo atrio d’ingresso dotato di una sorprendente illuminazione, appositamente ideato per celebrare il suo Venticinquesimo Anniversario. L’edizione del 2012 della Fiera avrà anche un nuovo logo. Queste sono solo alcune delle iniziative per la celebrazione di 25 anni che hanno visto TEFAF trasformarsi da evento di ridotte dimensioni nella più importante fiera d’arte e d'antiquariato al mondo, in grado di attirare collezionisti, curatori ed esperti d’arte da oltre 50 paesi
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ARTE MAASTRICHT OSPITA TEFAF 2012
Maastricht René Lalique, l'indiscusso genio della gioielleria Art Nouveau Straordinario il pendente a forma di libellula in oro, diamanti e smalto firmato René Lalique, l'indiscusso genio della gioielleria Art Nouveau. Questo pezzo firmato e realizzato attorno al 1903, rappresenta una libellula con zampe in smalto verde-blu, mentre al centro, sulle ali, riposa un' importante acquamarina ovale. Originariamente era stato acquistato direttamente da Lalique dal fabbricante di vetri Leon Appert, cognato del grande pittore francese Georges Seurat. Il pendente sarà nello stand di Epoque Fine Jewels del Belgio.
Alexander von Humboldt, naturalista ed esploratore tedesco Ci sarà anche una rara coppa realizzata con una noce di cocco, un tempo di proprietà di Alexander von Humboldt, il naturalista ed esploratore tedesco. Montata in argento, la Humboldt Cup faceva parte di una serie di lavori commissionati nel XVII secolo da Johan Maurits van Nassau, il principe e generale olandese la cui residenza è divenuta ora il Mauritshuis museum dell'Aja. Successivamente divenne proprietà di Von Humboldt. Solo quattro oggetti comparabili sono sopravvissuti e si trovano tutti in collezioni pubbliche. La porterà a TEFAF Kunstkammer Georg Laue di Monaco di Baviera. www.kunstkammer.com
Giambologna (Jean de Boulogne), scultore manierista L'ultimo di sei bronzi realizzato dal celebre scultore manierista Giambologna (Jean de Boulogne) nel 1596 per il Tabernacolo Eucaristico del monastero della Certosa del Galluzzo a Firenze, sarà a disposizione di cultori ed esperti della Fiera. Gli altri cinque sono tutti in collezioni pubbliche o Fondazioni negli Stati Uniti e in Australia. “Angelo in Gloria” sarà nello stand di Altomani & Sons di Milano. www.altomani.com
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ARTE MAASTRICHT OSPITA TEFAF 2012
tefaf 2012 Pieter Brueghel Tra i pezzi più pregiati, anche un magnifico esempio dell'opera di Pieter Brueghel il Giovane che mostra contadini che lavorano in un campo e riposano dopo il pranzo. Il “Raccolto”, firmato e datato 1621, appartiene a una serie di dipinti che rappresentano le stagioni dell'anno, interpretate dal più giovane Brueghel. Ritrae in modo brillante la fertilità della terra con il calore e il torpore del mese di agosto. Il dipinto sarà esposto nello stand di De Jonckheere di Parigi. www.dejonckheere-gallery.com
Edgar Degas, pittore Di particolare interesse, un esemplare unico di autoritratto fotografico del pittore Edgar Degas probabilmente scattato nell'autunno del 1895. Degas ha iniziato a sperimentare la fotografia verso fine secolo, cercando di catturare scene di vita quotidiana in modo personale e inatteso. Questa foto intima intitolata “Autoritratto” nella propria biblioteca lo mostra seduto vicino a un busto scolpito in penombra. Questo scatto è unico sebbene esistano due versioni ingrandite della sua immagine che fanno parte di collezioni in musei. Questa immagine storica sarà presentata a TEFAF da Hans P. Kraus Jr Fine Photographs di New York. www.sunpictures.com
Shabti di Sunero, antica figura umana egizia di 3000 anni fa Da ricordare anche Uno Shabti, antica figura umana egizia di 3000 anni fa che certamente era stata posta in una tomba con il defunto. Questa Shabti di Sunero, che risale alla 19a Dinastia (c1306 – 1186 a.C), rappresenta un militare di alto rango che stringe al petto la sua Ba. Il termine “Ba” non ha equivalente nella nostra lingua moderna, ma è l'espressione della personalità e individualità del defunto. Questa figura di 22 cm in serpentina di colore marrone scuro, sarà nello stand di Galerie Harmakhis di Brussels. www.harmakhis.be
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ARTE MAASTRICHT OSPITA TEFAF 2012
Maastricht Giovanni Domenico Tiepolo Strepitosa poi la presenza di una serie di
L’ARTE E MAASTRICHT
disegni di Giovanni Domenico Tiepolo,
✑ La città di Maastricht e TEFAF sono
realizzati con estrema cura e precisione.
ormai parte della reciproca storia. In 25 anni hanno sviluppato un rapporto molto forte del quale entrambe beneficiano. Per ringraziare Maastricht dell’ospitalità goduta dalla Fiera nel corso degli ultimi 25 anni, The European Fine Art Foundation, organizzatrice di TEFAF, ha offerto una somma sostanziosa al Museum aan het Vrijthof, diventandone lo sponsor principale. Questo ha consentito al museo di intraprendere lavori di rinnovamento e di espansione degli spazi espositivi. Sarà riaperto al pubblico verso la metà del 2012 e, con lo slogan ‘Made in Maastricht’, il Museo esporrà quanto di meglio in cinque secoli d’arte e design la città ha prodotto.
Il Sollevamento della Croce, opera eseguita a penna e inchiostro con acquerello marrone, è firmata ed è stata realizzata verso la fine del XVIII secolo. Fa parte dei disegni della ‘Grande Serie Biblica’. Sarà esposta nello stand di Stephen Ongpin Fine Art di Londra. www.stephenongpinfineart.com
Tilman Riemenschneider, scultore e intagliatore tedesco Una recente scoperta è il rilievo in alabastro del XVI secolo realizzato dallo scultore e intagliatore tedesco Tilman Riemenschneider. L'Annunciazione, destinata alle devozioni private, è datata tra il 1515 – 1520 (32cm per 21.5cm) e mostra un grande equilibrio di eleganza formale e forza espressiva. Le opere in alabastro di Riemenschneider sono molto rare e questo pezzo caratterizzato da dettagli tali come la “lettera di Dio” e “le mani della Vergine”, sembra essere unico. Sarà nello stand di Daniel Katz Ltd di Londra. www.katz.co.uk
Jacques-Louis David, caposcuola della pittura Neoclassica Un ritratto di Jacques-Louis David, l'artista francese caposcuola della pittura Neoclassica e attivo sostenitore della Rivoluzione Francese sarà presentata a TEFAF da Jean-François Heim di Parigi. L'opera è stata dipinta nel 1817 da François-Joseph Navez, un allievo di David divenuto celebre ritrattista. Ha realizzato altri tre ritratti di David che si trovano tutti nei musei.
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ARTE MAASTRICHT OSPITA TEFAF 2012
tefaf 2012 Børge Mogensen Un tavolo in quercia con piano in ardesia, esemplare unico disegnata da Børge Mogensen e prodotto da Erhard Rasmussen in Danimarca nel 1951, sarà uno
Gustave Courbet, caposcuola della pittura Realistica
dei capolavori di TEFAF Design, sarà esposto nello stand di Galerie Eric Philippe di Parigi.
Uno dei più bei
ericphilippe.com
paesaggi innevati della pittura francese dipinto dal caposcuola della pittura realistica, Gustave Courbet sarà nello stand di French & Company di New York. “Effetto Neve”, dipinto da Courbet a Ornans, suo paese natale, durante l'inverno 1866-68, straordinariamente freddo e innevato. Per rappresentarlo usa un'aggressiva tecnica pittorica e un inconfondibile scelta di colori.
LE MOSTRE ✑ Due diversissime mostre tese ad esaltare la genialità artistica, faranno parte delle celebrazioni per il 25° anniversario di The European Fine Art Fair negli spazi del MECC (Maastricht Exhibition and Congress Centre) nel sud dell’Olanda. La mostra di disegni di alcuni tra i più grandi Maestri della storia, come Leonardo da Vinci, Guercino, Rembrandt van Rijn e Peter Paul Rubens, data a TEFAF in cortese concessione dalla Fondazione Custodia di Parigi, sarà In deciso contrasto con l'esposizione della prima Art Car BMW, creata dall’artista americano Alexander Calder nel 1975. La mostra data in cortese concessione, sarà esposta nella sezione TEFAF Paper, e s’intitolerà The Director’s Choice: Master Drawings from the Fondation Custodia in Paris e include capolavori
raramente visti. La Fondazione ospita una preziosa collezione di disegni, dipinti, miniature, stampe, sculture e altri oggetti d’arte, accuratamente selezionati da Frits Lugt (1884-1970), una delle figure preminenti del collezionismo olandese e da sua moglie Jacoba Lugt-Klever (1888–1969). L'Esposizione, dal tema “studi su carta" presenterà a TEFAF una serie di disegni della collezione Lugt selezionati da Ger Luijten, direttore della Fondazione Custodia. Lugt amava capire il processo artistico, per questo la sua collezione è fortemente focalizzata su disegni preparatori per i dipinti e sugli schizzi eseguiti per esercitazione. La mostra si ispira a dieci differenti tipologie di disegni che includono tessuti, nudi, studi di figure, visi, animali, alberi e studi di chiaro scuro.
Nella mostra si potranno ammirare anche carnet con schizzi. Il BMW Art Car project invece è stato ideato nel 1975 dal corridore automobilistico di origini francesi Hervé Poulain che ha chiesto all’artista americano Alexander Calder di realizzargli un prototipo per la 24 ore Le Mans. Dopo Calder, molti tra i più importanti artisti al mondo hanno creato BMW Art Cars. Tra questi ricordiamo David Hockney, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Andy Warhol e Jeff Koons. L’automobile originale di Calder, creata un anno prima della sua morte avvenuta nel 1976, sarà in mostra a TEFAF 2012. Calder, i cui mobiles astratti sono considerati tra le sculture più innovative del XX secolo, ha realizzato per la BMW 3.0 CSL un prototipo dalle linee e colori molto forti.
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di ELISABETTA PASCA
IL VINTAGE CHE AVANZA
A Parigi dal 9 all’11 marzo è di scena il “Salon Du Vintage”: 1000 metri quadrati di esposizione per i migliori pezzi vintage, tra moda, accessori e mobilio. Dopo aver ospitato oltre 20.000 visitatori alla Cité de la Mode et du Design, torna per la nona volta a Parigi, presso l’Espace d’animation des Blancs Manteaux, il Salone del Vintage, dal 9 all’11 marzo 2012: più di 80 espositori dei settori moda, mobili e accessori propongono i loro migliori pezzi negli oltre 1000 metri quadrati di spazio espositivo. Interessante novità della nona edizione del Salone è l’omaggio a Roger Tallon, uno dei più grandi designer francesi del XX secolo, scomparso il 20 ottobre scorso lasciando dietro di sé la sua grande opera che ora è diventata parte di un patrimonio culturale condiviso. I visitatori potranno scoprire alcuni dei pezzi più rappresentativi del lavoro del progettista attraverso una retrospettiva a lui dedicata. Sul versante
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abbigliamento e accessori, protagonista quest’anno sarà la Puma, con i modelli Suede e Clyde. La Puma Suede è la scarpa vintage per eccellenza, la più rappresentativa del marchio, non poteva dunque mancare al Salone parigino. Lo stesso vale per il famoso modello Clyde, per il quale il brand svedese ha carpito l'essenza di un personaggio, creando una scarpa personalizzata destinata a diventare inevitabilmente iconica: infatti il modello fu progettato appositamente per la leggenda del basket americano degli anni ’70, Walt Frazier. Il giocatore era soprannominato “Clyde”, per il suo modo eccezionale di rubare palla agli avversari, in riferimento e omaggio alla celebre coppia di ladri Bonnie e Clyde. Icona emblematica del basket americano, Walt Frazier aveva uno stile unico tanto sul campo da gioco quanto sulla strada e rimane impressa nella memoria una foto leggendaria che lo ritrae in piedi accanto a una Rolls Royce, cappello a larghe falde calcato sulla testa, abito scuro e le sue Clyde ai piedi. Da lì in poi, questo modello di scarpa ha assunto in un batter d’occhio una dimensione internazionale. Per far rivivere meglio i ricordi e mandare in visibilio i più nostalgici, Puma e Sneaker Freaker Magazine presenteranno
proprio durante il Salone un libro dedicato alla “Clyde”, editato in esclusiva per il mercato asiatico e composto da foto d'epoca, storie accattivanti e dietro le quinte, interviste con collezionisti, designer e altre icone indimenticabili come Walt "Clyde" Frazier. L’esposizione parigina nel suo complesso si propone insomma come una vera e propria immersione total body: tutti i sensi restano coinvolti in un viaggio a ritroso, con tanto di saloni di bellezza e parrucchieri che si esibiscono in pettinature d’epoca e dj impegnati a suonare esclusivamente musica anni ’70. Quindi, al Salon du Vintage non ci sono solo oggetti, complementi d’arredo, abbigliamento e gioielleria e via dicendo, ma soprattutto esiste la volontà incrollabile di restituire al visitatore tutte le sfumature e il sapore di un passato che non invecchia, anzi continua a riverberarsi creativamente nel presente. Impossibile resistere all’affascinante carrellata dei più grandi classici della moda parigina, come la borsa Kelly di Hermès, dedicata all’indimenticabile Grace Kelly, o i tailleur originali di Chanel e tanti altri oggetti che, come questi, hanno segnato la storia della moda, elevandosi allo status di feticci culturali e must have dello stile. E a proposito di irrinunciabile, merita un’occhiata particolare – è proprio il caso di dirlo – la linea di occhiali vintage “Kings of Past”. Si tratta di occhiali originali degli anni ’50, ’60, ’70, ’80, mai usati e delle più grandi firme francesi, très charmant.
E pensare che queste sono solo alcune delle chicche strepitose con cui il Salone promette di ammaliare i suoi visitatori, catapultandoli con dolcezza nelle atmosfere ovattate e rarefatte del passato più mitizzato. www.salonduvintage.com
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LUSSO LA FIERA MONDIALE DELL’OROLOGERIA DI LUSSO A BASILEA
BASELWORLD 2012
di Flavia Aliberti
LUSSO AL POLSO TUTTO IN UNA FIERA Anche il mondo dell’orologeria deve far fronte alla crisi. Ma a Baselworld 2012 si presenterà il gotha dell’orologeria mondiale e, quando si parla di lusso, la musica cambia. Il 2011 non è stato di certo uno dei peggiori, e i nuovi ricchi cinesi hanno trainato il mercato, consacrando l’Asia come piazza di riferimento per il settore
l
La storia recente è nota: la recessione arrivata come una doccia gelata tre anni fa, si è attenuata ma non è di certo finita. Il mercato italiano “tiene”, è un dato di fatto, ma la somma dei dati lascia intendere che non ci sono, al momento, segnali di crescita. Resta inteso che, in periodi come questi, arrestare l’emorragia è già un gran bel risultato. I dati ufficiali del 2011 che ci siamo lasciati alle spalle indicano una lieve flessione rispetto al 2010 come pezzi venduti, pur restando ampiamente sopra gli anni 2008 e 2009, ovvero lontani dalla soglia di allarme. La Cina si conferma il primo fornitore italiano in pezzi, davanti alla “storica” Svizze-
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ra, cui segue, a un soffio la Germania. Eh sì, perché i tedeschi oltre alle auto sanno fare anche ottimi orologi di pregio… Parlando invece in termini di valore effettivo, i produttori d’oltralpe svizzeri si mantengono saldamente in testa. La stampella per sostenere gli affari dunque è arrivata dall'Oriente. Dai cinesi, soprattutto. Che hanno aperto il portafoglio per gli orologi di lusso, tamponando gli effetti della crisi. "Certo, gli italiani ci sono mancati. Fortunatamente sono arrivati più asiatici, che hanno comprato bene", spiega il direttore della gioielleria Bucherer di Lugano, Franz Reichholf. Il lusso, dunque, ha tenuto. E uno dei suoi pilastri, l'industria orologiera, riparte. Nel
2010 questo settore segnava una contrazione dei fatturati complessivi del 22 per cento, che tradotto in soldi vuol dire meno 3,8 milioni di franchi. Oggi ha assorbito le perdite. Nel 2011 il barometro degli affari ha segnato più 22 per cento, con sostenute esportazioni. "Il nuovo anno si sta aprendo nel segno dell'ottimismo. Almeno questo è il clima che si respira qui", sono le indicazioni dagli esperti di Baselworld, dove ci si trova per vedere le nuove collezioni in anteprima. Agli asiatici si stanno aggiungendo nuovamente i russi, e presto (si dice) torneranno pure gli italiani. Il movimento al quarzo resta di gran lunga il “top seller”, come pure la configurazione
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LUSSO LA FIERA MONDIALE DELL’OROLOGERIA DI LUSSO A BASILEA
“solo tempo” in versione analogica. L’acciaio resta il materiale primario per le casse e resiste agli assalti dei materiali alternativi. Restiamo dei tradizionalisti anche nei canali di acquisto preferiti: il negozio o la boutique dedicata continuano a essere il luogo dove noi italiani diamo corso ai nostri desideri: se dobbiamo spendere soldi per i nostri sogni, lo facciamo nelle accoglienti sale, ricche di tradizione e atmosfera di concessionari affermati, oppure dal gioielliere di famiglia che ha servito i nostri padri e, a volte, anche i nostri nonni. Nella bufera attuale si coglie comunque un velato ottimismo nella tenuta dei valori più radicati; quindi, a parte tutto ciò che è moda passeggera, è possibile prevedere che il nostro amato orologio reggerà ancora, soprattutto ove sia spalleggiato da solidi marchi ricchi di tradizioni e risorse per innovare nel solco della stessa. Intanto, per il settore internazionale dell’orologeria e della gioielleria il nuovo anno inizia soltanto l'8 marzo 2012, quando il Salone Mondiale dell’Orologeria e della Gioielleria Baselworld, l’affermato highlight annuale, aprirà le sue porte agli operatori del settore. I marchi più importanti dell’industria dei beni di lusso presenteranno le loro novità a Basilea durante le otto giornate del salone.
IN MOSTRA A BASELWORD Quale salone leader a livello mondiale, Baselworld ha il ruolo di conferire impulsi positivi al settore. Quest’anno si prevede la presenza
di circa 1800 espositori e di oltre centomila visitatori professionali provenienti da tutto il mondo. Il concetto collaudato viene confermato: le aziende espositrici avranno a disposizione uno spazio adeguato per la presentazione al massimo livello delle loro collezioni e dei loro marchi mondiali, all’interno di una chiara definizione dei settori espositivi. Anche quest’anno saranno protagonisti gli spazi fieristici “Messe” in un’area di circa 160.000 metri quadrati sita nella parte Centro-Nord della città, che confina con la Francia e la Germania. Nell’estate 2011 sono incominciati i lavori di ampliamento che termineranno in occasione di Baselworld 2013. E’ prevista la costruzione di un edificio di 32 metri con due ulteriori piani espositivi e una struttura in acciaio alta 10 metri che coprirà la piazza della fiera.
uomini e donne, grandi e piccini. Col passare del tempo, oltre ad indicare l’ora, l’orologio è diventato anche indicatore di stile: ne esistono centinaia di modelli con relative fasce di prezzo, talmente belli a volte da assomigliare più ad un gioiello. Nel caso degli orologi di lusso poi, si parla di veri e propri accessori di classe: averne uno al polso, visto il costo di certo non accessibile a chiunque, simboleggia il raggiungimento di una certo status sociale, nonché un gusto particolare per le cose raffinate (come le borse di lusso per le donne). Indossare un orologio di lusso ad un convegno di lavoro, piuttosto che in occasioni importanti assicura successo e un’immagine vincente. Le marche più famose, oltre ai celeberrimi Rolex, sono Piaget, Patek Philippe, Corum, Vacheron Constantin ed il precursore Cartier. n
GIOIELLI DA POLSO Ci sono accessori che vengono portati semplicemente per ornamento ed altri invece utilissimi: il primo tra questi ultimi è senza dubbio l’orologio da polso. Alla sua nascita (datata fine ’800, per il genio di Cartier) l’orologio con il cinturino era una prerogativa tutta femminile, dato che tra gli uomini era consuetudine utilizzare gli orologi da taschino. Come ben sappiamo l’orologio ha allargato il suo target, tant’è vero che ora viene indossato trasversalmente da
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LUSSO LA FIERA MONDIALE DELL’OROLOGERIA DI LUSSO A BASILEA
Piaget Altiplano Skeleton Ultra-Thin Piaget, con Altiplano Skeleton Ultra-Thin,
recentemente: il movimento 430P creato
vanterà due primati mondiali: l’orologio
nel 1998 (2,1 mm di spessore) e il Calibre
scheletrato automatico più sottile del
830P (2,5 mm) introdotto nel 2007.
mondo (5,34 mm), mosso dal Calibro
Non mancano nella lista i modelli
scheletrato più sottile al mondo (2,40 mm).
complicati come il tourbillon di forma
Il Calibro 1200S ultrapiatto scheletrato è
600P, il Calibre 880P con cronografo, il
uno dei cinque di questa famiglia, su un
Calibre 855P con calendario perpetuo, e i
totale di diciotto movimenti ultrasottili a
movimenti 1270 a carica automatica
catalogo. Ripercorrendo la strada in questa
sempre con tourbillon.
corsa alle dimensioni minime si ricordano
www.piaget.com
Vacheron Constantin Métiers d’Art Les Univers Infinis Agli orologi Métiers d’Art, Vacheron Constantin chiede ogni volta di raccontare la storia della sua artigianalità. Non importa se non si tratta mai di orologi complicati, non è quello - permettetemi il gioco di parole – “il loro mestiere”. Ogni volta la Maison sceglie un tema diverso: Les Univers Infinis – tre esemplari ispirati all’artista olandese Maurits Cornelis Escher e alla sua tecnica originale. All’interno è montato il Calibro 2460 automatico che mostra semplicemente ore, minuti e secondi centrali. Bisogna osservarli pensando che, più che orologi, sono “quadri da polso”. Il quadrante dell’orologio Colombe mostra uno stormo di colombe. Invisibili, una dentro l’altra, convivono insieme arti, e mestieri di Alta Orologeria, tramandati dal passato: incisione, smalto champlevé, incastonatura e guillochage. www.vacheron-constantin.com
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LUSSO LA FIERA MONDIALE DELL’OROLOGERIA DI LUSSO A BASILEA
Rolex Yacht-Master II Lo Yacht-Master II è stato creato per
indipendente dal meccanismo interno, la
rispondere alle esigenze dei velisti
lunetta Ring Command di cui è dotato
professionisti. Primo orologio complicato
lo Yacht-Master II Regatta Chronograph
al mondo con funzione programmabile
opera insieme ad esso.
di conto alla rovescia e memoria
In quanto componente meccanica
meccanica, consente di sincronizzarsi
collegata al movimento, la lunetta
perfettamente alla partenza di ogni
agisce come una vera e propria chiave
regata. Lo Yacht-Master II 44 mm, qui
per il countdown programmabile e
raffigurato in versione oro giallo 18 ct, è
permette di impostare e sincronizzare
dotato di lunetta incisa con disco
quest'ultimo alla sequenza dei tempi di
Cerachrom blu antigraffio. Se di solito il
partenza della gara.
funzionamento di una lunetta è
www.rolex.com
Corum Admiral’s Cup Legend 38 Mystery Moon Nell’iconica cassa a dodici lati, punteggiata
carica automatica, che garantisce una riserva
dalle dodici bandiere nautiche, le fasi lunari e
di carica di 42 ore, questo orologio offre le
una data a raggi di sole si inseguono senza
funzioni ore, minuti, data saltante e fasi
mai raggiungersi. Esclusiva e brevettata da
lunari saltanti. Il disco in madreperla di
Corum, questa complicazione un momento
quest’ultima complicazione appare in un
importante per la collezione Admiral’s Cup,
contatore metallizzato satinato e costellato di
che si apre ancora di più al pubblico
stelle, sei delle quali incastonate.
femminile. Dotato del Calibro CO384 a
www.corum.ch
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LUSSO LA FIERA MONDIALE DELL’OROLOGERIA DI LUSSO A BASILEA
Omega Seamaster James Bond 007 50th Anniversary Collector’s Piece Per celebrare i 50 anni di James Bond al cinema, Omega ha
versioni da 41 mm e da 36,25 mm. Entrambi gli orologi possiedono
presentato ufficialmente una speciale riedizione del compagno
alcune caratteristiche che li distinguono dai modelli standard, quali
d’avventura di James Bond dai tempi di GoldenEye.
la cassa in acciaio inossidabile e la lunetta in ceramica con scala per
Si tratta del Seamaster Diver 300 M James Bond 007
la lettura delle immersioni in nitruro di cromo opaco, ad eccezione del numero cinquanta, rosso, a ricordare lo speciale anniversario
50th Anniversary Collector’s Piece che sarà
che l’orologio intende celebrare. www.omegawatches.com
disponibile in due
Paul Picot Firshire 42 Megarotor Per Paul Picot il 2011 è
Firshire /Technograph, Plongeur e Gentleman. Tra i modelli simbolo
stato un anno
di Paul Picot , la collezione Firshire Ronde che segna quest’anno il suo
importante: la casa festeggiava il suo trentacinquesimo anno di vita nel mondo dell’orologeria. Il marchio aveva colto l’occasione
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quindicesimo anniversario. Quale occasione migliore di Baselworld 2012 per introdurre le nuove versioni? Vicina alla filosofia del marchio “l’arte di essere unici”, il nuovo Firshire 42 sarà equipaggiato da un rifinito movimento a carica automatica caratterizzato da un’innovativa massa oscillante “Megarotor”. Questo innovativo e
per aggiornare le sue collezioni più
“unico” rotore è maggiorato di 5,8 mm rispetto a quello del
rappresentative come Atelier,
movimento standard. www.paulpicot.ch
baselword:_mastro Progress 01/03/12 15.04 Pagina 6
LUSSO LA FIERA MONDIALE DELL’OROLOGERIA DI LUSSO A BASILEA
Tissot Heritage PR 516 S’ispira ad un orologio vintage
argento, nero o blu, contrasta
che riportò un grande successo
con un cinturino in pelle o in
tra la fine degli anni ’60 e i
acciaio inox che con i suoi fori
primi del ’70; era un modello
riprende quelli dei cerchi di
molto popolare nell’ambiente
metallo delle vetture da corsa di
delle corse per i suoi tratti che
quegli anni. Il tema delle
inequivocabilmente richiamava.
competizioni è nuovamente
Tissot Heritage PR 516 incarna
ripreso dalla forma slanciata e
nuovamente la passione del
leggermente curva della cassa in
marchio per le auto sportive,
acciaio che misura 40 mm. di
montando un movimento
diametro ed è disponibile anche
svizzero automatico in un
in una versione con trattamento
design sportivo, nostalgico di
PVD in oro giallo.
quell’epoca. Il quadrante
www.tissot.com
Cartier - Rotonde De Cartier Cadran Love' Tourbillon Un esclusivo quadrante ad anfiteatro è lo sfondo per il nuovo tourbillon volante di Cartier, inserito al 6 con l’indicazione dei piccoli secondi e con la
CartierCadran Lové Tourbillon è proprio la profondità del quadrante, nel quale le grandi cifre romane sono scolpite sulla lunetta, degradando verso la parte inferiore costituita
tipica gabbia a forma di C di Cartier. La prima
dalla stessa platina del movimento, il calibro
cosa che salta all’occhio nel Rotonde de
manuale 9458 MC. www.cartier.it
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meeting
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meetingmeeting
di PAOLO DEL PANTA
CONTINUA IL “GIRO D’ITALIA” DI SMAU Sono tablet, app e cloud computing le tecnologie protagoniste di questa edizione di Smau Business Roadshow che da febbraio a giugno, in collaborazione con le Regioni di riferimento e con le filiali territoriali di Confindustria e Confcommercio, sta facendo tappa nei distretti più attivi e promettenti d’Italia. Dopo Bari a febbraio, è la volta di Roma il 21 e 22 marzo, a seguire Padova il 18 e 19 aprile e Bologna il 6 e il 7 giugno. Il Roadshow 2012 si focalizza su alcune tematiche che sono state al centro dei contenuti dell’edizione milanese di Smau, in cui sono stati approfonditi i vantaggi per il business derivanti dall’utilizzo di tecnologie come cloud computing, tablet e app. Non mancano poi momenti formativi dedicati alle unified
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communication & collaboration, alla virtualizzazione e alle applicazioni di business analytics, alla fatturazione elettronica, al web 2.0, al marketing digitale e all’innovazione nel retail raccontati da docenti e analisti delle più prestigiose business school italiane che si alternano nelle arene dislocate nel cuore dei padiglioni. Per aggiornare gli operatori del settore sugli ultimi cambiamenti in atto è in programma Smau Trade, la dimensione del Salone rivolta agli operatori del canale ICT (rivenditori, VAR, ISV, system integrator, software house, ecc.) che presenta percorsi formativi ad hoc con workshop tenuti da analisti, docenti e dai player del comparto, al termine dei quali i visitatori ricevono un attestato di partecipazione.
Presente anche un’area matching: un salotto dedicato agli incontri one-to-one che offre agli addetti ai lavori un’importante occasione per fare networking. In mostra numerose novità tecnologiche che sono presentate dai principali protagonisti del settore riuniti accanto ai propri business partner all’interno dei Village, in cui i visitatori possono trovare in un unico contesto la visione completa dei grandi marchi dell’industria mondiale in termini di prodotti, soluzioni e strategie, e, al contempo, la relazione diretta con partner specializzati del proprio territorio, in grado di adattare prodotti e soluzioni standard alle loro esigenze. Tra le iniziative di maggior successo dell’edizione milanese
di Smau, il Mob App Awards, ha una declinazione territoriale e, in ogni tappa del circuito premia le migliori app in ambito business e consumer realizzate da sviluppatori del territorio. Sul modello dell’esperienza milanese viene riproposto anche Smart City, l’iniziativa, realizzata in collaborazione con Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, dedicata alle città intelligenti che accende i riflettori sui progetti in corso e le best practice per migliorare la qualità della vita urbana. Immancabile il Premio Innovazione ICT, che consegna un riconoscimento ai progetti più innovativi di introduzione delle moderne tecnologie da parte delle aziende e pubbliche amministrazioni italiane. www.smau.it
fenomeno youtube:_mastro Progress 28/02/12 12.06 Pagina 1
INTERNET NUOVE TENDENZE CREATIVE
SUCCESSI SU YOUTUBE di Elisabetta Pasca
TALENTO AL “TUBO” Con il successo dilagante di make up tutorialist, web series, video clip ed esibizioni di arte varia, You Tube si conferma anche in Italia piattaforma privilegiata e innovativa per veicolare nuovi contenuti e mettere in mostra le capacità più straordinarie ed originali
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Chissà in che modo il buon vecchio Marshall McLuhan avrebbe sintetizzato ed interpretato le ultimissime tendenze della comunicazione, partendo da un orizzonte contemporaneo che si fa di giorno in giorno sempre più visuale e meno tattile, riducendo troppo spesso l’incredibile complessità dell’esperienza a passiva assunzione di mere immagini in movimento, in una dinamica che implica di delegare agli occhi ogni possibile livello di comprensione empirica. Probabilmente il caro Marshall, di fronte al sapore radical chic di determinate considerazioni snob sulla comunicazione di massa – che in particolare nel web ha trovato oggi il pieno coronamento della sua vocazione globale, bypassando la scocciante unilateralità di un ormai invecchiato mezzo televisivo – comparirebbe alle spalle del saputello di turno, come nella scena cult di “Io ed Annie” e direbbe, senza mezzi termini, “lei non ha capito assolutamente niente del mio lavoro”. E davvero tutti noi dovremmo chiederci se siamo riusciti a capire fino in fondo la direzione che ha preso il mondo attuale nel suo modo di raccontarsi e rappresentarsi. Fino a ieri c’era la televisione e c’è ancora, ma sembra che si sia lasciata marcire addosso quell’etichetta antipatica di “cattiva maestra” senza essere capace di reagire al cambiamento culturale e sociale, mentre dall’altra parte fioriva un nuovo mezzo, più vitale, più ecumenico, più rispondente alla bulimia di interazione dei nostri giorni: il web. You Tube, il sito di condivisione video più famoso al mondo, si è consacrato in pochi anni quale strumento principe tanto di espressione creativa quanto di frivolo e sacrosanto bisogno di esserci e di mostrarsi.
YOU TUBE FUCINA DI NOVITÀ E TALENTO: DA “FREAKS” A “LOST IN GOOGLE” Se è vero che “il mezzo è il messaggio”, non può sorprendere che il Tubo sia il terzo sito più visitato al mondo, dopo Google e Facebook: quello che viene fuori è una specie di immensa giungla di varia umanità, una rappresentazione fedele della società declinata in una scala che va dal talento cristallino fino al gradino più basso del grottesco e del ridicolo. Considerando solo l’Italia, ad esempio, in mezzo al tripudio di videoclip musicali e cinematografici indipendenti, make up tutorialist, parodie, opinionisti e critici più o meno sferzanti, emergono anche contributi di cui avremmo fatto volentieri a meno insieme ad esperimenti di riconosciuto valore e originalità. Come la serie web “Freaks”, che mette in campo le peculiarità del linguaggio televisivo
INTERNET NUOVE TENDENZE CREATIVE
per costruire però una fiction destinata esclusivamente allo streaming, consentendo così di risparmiare enormi risorse e produrre ugualmente un risultato d’impatto. Un ulteriore passo avanti, in termini semiotici e semantici, lo compie poi il collettivo The Jackal, con la serie interattiva “Lost in Google”, all’interno della quale la sceneggiatura viene scandita direttamente dai commenti degli utenti stessi di YouTube, in un tentativo di abbattimento sostanziale delle barriere tra produttori di contenuti e pubblico. Poi ci sono anche i “fenomeni da baraccone”, come le varie GemmadelSud, Mimmo Franciosa e compagnia bella, che ricordano nella loro esposizione sfrontata un circo un po’ sgangherato che repelle e attrae al tempo stesso. Insomma non sempre il numero di visualizzazioni rispecchia la qualità del contenuto, ma il fermento creativo genuino e frizzante che ha trovato in YouTube la sua vetrina è un dato di fatto indubitabile. La transazione verso qualcosa di diverso dal passato non può più prescindere dal Tubo, che, tra le altre cose, premia i suoi youtubers più seguiti con una partnership che dà diritto ad una compartecipazione economica alle entrate degli annunci. Se questo rappresenti uno stimolo a far meglio o soltanto un ghiotto pretesto per buttarsi allo sbaraglio, lo vedremo poi.
CLIO MAKE UP, UN SUCCESSO SENZA TRUCCHI: LA TUTORIALIST PIÙ FAMOSA DEL WEB SI RACCONTA In ogni caso, per capire davvero YouTube è necessario parlare con i testimoni più attendibili, i suoi protagonisti. Con più di 60 milioni di visualizzazioni del suo canale e centinaia di migliaia di sostenitori su YT, Face-
VETRINE WEB Non sempre il numero di visualizzazioni rispecchia la qualità del contenuto, ma il fermento creativo genuino e frizzante che ha trovato in YouTube la sua vetrina è un dato di fatto indubitabile
book e Twitter, Clio Makeup, al secolo Clio Zammatteo, 29 anni da Belluno, è sicuramente uno dei personaggi web più amati e dotati. È lei la tutorialist italiana più famosa, presa in prestito anche dalla tv, dal canale Real Time, per i suoi impareggiabili consigli di bellezza dispensati con spontaneità e dolcezza. Dunque, a lei la parola. Clio Zammatteo, alias Clio MakeUp, la tua avventura sul web inizia nel 2008 con l’apertura del canale You Tube dedicato all’universo del trucco: cosa ti ha portato dall’Italia a New York e che cosa ti ha convinto ad un certo punto a puntare su di te l’obiettivo della telecamera? Nel 2007 ero a Milano, stavo finendo la mia scuola – un corso triennale allo Ied – e proprio allo Ied ho conosciuto Claudio, il ragazzo che poi sarebbe diventato mio marito. Allo Ied avevo studiato video per tre anni ma non ero per niente contenta, non mi sentivo realizzata, non sapevo poi cosa avrei fatto precisamente nel futuro. Mio marito invece era l’opposto: lui era bravissimo e sapeva già che voleva venire a New York, dove era già stato, per frequentare un master. Io lo volevo seguire, “Mica me ne sto qui e tu te ne vai a New York, vengo anch’io!”, mi dicevo, però non sapevo cosa avrei potuto intraprendere per conto mio una volta là. Per fortuna Claudio mi ha u
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INTERNET NUOVE TENDENZE CREATIVE
YOUTUBE È rappresentazione fedele della società, declinata in una scala che va dal talento cristallino fino al gradino più basso del grottesco
sempre spronato e un bel giorno mi ha detto: “Cos’è che ti piace fare? Cos’è quella cosa che ti svegli la mattina e sai che la vorresti fare per tutta la vita, senza far troppa fatica?” E tu cosa hai risposto? E io gli ho risposto che l’unica cosa che mi piaceva veramente era il mondo del make up. Allora lui ha iniziato a mandarmi link di scuole, così, pian piano ho cominciato a pensarci seriamente, quasi quasi… Alla fine mi sono informata sui corsi, sui costi, le durate, sulle possibilità di lavoro che c’erano in seguito e mi sono fatta convincere. Sono partita per New York e mi sono iscritta a una delle scuole più famose in America, il MUD, che sta per Make Up Designery. Per prepararmi meglio, mi sono messa a cercare un po’ di libri e siti che parlassero di trucco. E mentre facevo questa ricerca ho scoperto proprio il mondo di You Tube e ho scoperto che esistevano i tutorial. Erano poche le persone che li facevano all’epoca e i video erano tutti praticamente in inglese. E da lì è nata l’idea di creare un mio canale, sempre con mio marito che mi spronava, dicendomi “dai, provaci che sei brava!” E io: “No, sono timida, non ce la faccio!” Comunque la cosa bella che vedevo era che You Tube funzionava proprio come una community, ci si dava supporto, ci si aiutava, ci si consigliava. Era proprio un’atmosfera positiva, potevi ricevere i commenti, rispondere, non c’era semplicemente una persona che parlava e basta. Così mi sono buttata. Infatti svelando segreti e dando consigli su come truccarsi hai creato un rapporto quasi confidenziale con il tuo pubblico, registrando negli anni più di 60 milioni di visualizzazioni. Come descriveresti il rapporto con chi ti segue, cosa ritieni di aver dato tu a loro e cosa hanno dato loro a te, in termini di crescita personale e professionale? Le ragazze mi dicono sempre che ho dato loro tanto: per loro rappresento un esempio positivo, una persona che è partita dal niente, che ha lasciato tutto
per inseguire un sogno e ce l’ha fatta senza snaturarsi. Ma se non fosse stato per loro, se non fosse stato per tutto il sostegno che mi hanno dato, soprattutto le persone che mi seguivano all’inizio, non ce l’avrei fatta, perché io parto davvero come persona timidissima, insicura, che non sapeva che cosa fare nella vita. Mi hanno aiutato professionalmente ma mi hanno fatto crescere soprattutto come persona, mi hanno fatto sentire più sicura di me stessa. Essere un esempio per tanta gente mi dà ancora più grinta e voglia di farcela.
scrivere, per me è anche un esempio. Se sono stanca, vedo lui che ha una grinta incredibile e dico caspita, anch’io devo avere questa grinta qui. Poi, come mia collega make up artist, c’è Giuliana, Makeupdelight2009: ho avuto modo di conoscere anche lei, perché sono stata ospite a casa sua in California. Lei, Giuliana, mi piace perché è molto diversa da me, sia come modo di parlare sia come modo di truccarsi, e credo che il nostro rapporto sia bello a maggior ragione perché non siamo uguali ma siamo quasi complementari.
Nella variegata giungla degli Youtubers, tra clip, web series, tutorial ed esibizioni varie, non sempre è facile individuare il vero talento: quali sono i colleghi e le colleghe del Tubo che segui e stimi maggiormente? Una volta seguivo tantissimo You Tube, ora ho sempre meno tempo quindi guardo prevalentemente i miei amici, cioè le persone con le quali poi sono diventata amica anche nella vita reale. In primis, Guglielmo Scilla, ovvero Willwosh, che è stata veramente la prima persona che ho conosciuto al di fuori di You Tube: abbiamo iniziato in pratica contemporaneamente. Magari passi un’ora con Guglielmo e ti accorgi sul serio che è un genio, è una di quelle persone instancabili, lavora tutto il giorno, ha sempre nuove idee, è bravissimo a
Secondo te, You Tube può configurarsi a tutti gli effetti come un trampolino di lancio per novità artistiche interessanti e talenti in cerca di vetrina? Io lo dico sempre: Internet a me ha dato tantissimo e può dare tantissimo ad altra gente, anche perché su Internet ce la fai per meritocrazia, questa è la cosa positiva. Secondo me è stato molto più difficile farcela su You Tube, perché ci sono milioni e milioni di persone, tutti possono caricare video e riuscire a farsi notare è più dura. Insomma quella per me è stata la parte più interessante del mio percorso: dopo tre anni e mezzo sono ancora qui e parlo ancora, per me è una cosa incredibile. Nonostante i molteplici traguardi, il tuo canale resta per te un punto di riferimento: come pensi di farlo evolvere in futuro e quali sono i tuoi prossimi obiettivi e progetti professionali? Per adesso non ho ancora niente in cantiere, non ho deciso niente. Sto pensando al futuro, sto pensando a cosa fare. La cosa sempre importante per me, ed è quello che ho fatto in questi anni, è crescere, quindi il progetto consiste nel non fermarmi mai e cercare sempre delle sfide più grandi. ■
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di PAOLO DEL PANTA
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IN GINOCCHIO A BRAGA
Caratteristica durante tutto l'anno, l'atmosfera di Braga diviene a Pasqua ancora più particolare. Nella cittadina del Portogallo, durante la Settimana Santa è possibile assistere alla “Procissao do Ecce Homo”, guidata da uomini scalzi e incappucciati detti Farricocos, e al pellegrinaggio a Bom Jesus du Monte, con
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TRA ARTE E LIMONI: TRAPANI
Bella in ogni stagione, la città di Trapani a Pasqua si colora di feste e tradizione coinvolgendo migliaia di cittadini e turisti di tutto il mondo. La processione del Venerdì Santo e i “Misteri di Trapani” hanno reso la tradizionale Pasqua siciliana tra le più popolari d'Italia, festeggiamento che si rinnova da più di 400 anni. Tra storia ed arte, la Sicilia si classifica tra le mete privilegiate per brevi week-end e vacanze in famiglia. www.comune.trapani.it/turismo/
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credenti e visitatori che salgono il monte in ginocchio. Curiosa tradizione portoghese pasquale riesce a popolare il paesino di turisti e amanti delle tradizioni. Ad attirare non solo processioni caratteristiche ma anche un gioiello di cittadina del XIV secolo, tra le più belle in Europa. www.liligo.it/offerte-braga-viaggi-portogallo
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MUSICA, CIOCCOLATO E ...VIENNA
Decorazioni pasquali e uova uova colorate vi aspettano per Pasqua a Vienna ma non solo. Musica e divertimenti per ogni fascia d'età. Il mercato di Pasqua davanti alla Reggia di Schönbrunnè è considerato uno dei mercati più romantici. Con la reggia barocca sullo sfondo, 58 espositori offrono non solo golosità di ogni tipo ma anche decorazioni pasquali e articoli di artigianato artistico austriaco. Nei laboratori di cioccolato anche i bambini potranno divertirsi a legare i tradizionali mazzi di Palmbusch, durante la caccia alle uova di Pasqua mentre gli adulti si intrattengono con la musica della manifestazione "Jazz am Ostermarkt". Da non dimenticare la città di Vienna, da visitare immancabilmente in ogni stagione. www.vienna.it
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I COLORI DI PARIGI Se una rondine non fa primavera, questo non è il caso della città più romantica del mondo. Nel periodo tra Marzo e Aprile, Parigi raddoppia la propria bellezza tra viali alberati e parchi in fiore. Tra passeggiate lungo la Senna e L'avenue des Champs-Elysées, mille colori e una primavera che dona alla capitale francese fascino e freschezza. Dall'alba alla notte non mancano le occasioni per divertirsi e trascorrere momenti memorabile sul batomuche e lungo le strade all'insegna dell'arte. A rendere la visita vivamente consigliata, offerte che in ogni stagione permettono di viaggiare per brevi o lunghi periodi nella capitale francese. www.parigi.it
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VIAGGIO DEL MESE IL FASCINO DI DUBAI
LUSSO E GRATTACIELI
di Ivano Basile
DUBAI, UNA MANHATTAN NEL DESERTO Dubai è la meta ideale da visitare durante i nostri mesi più freddi (da novembre fino a marzo/aprile), anche nel corso di un breve soggiorno. Seguiteci in questo breve tour per scoprire cosa si può vedere e fare in soli quattro giorni
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GIORNO 1: VISITA ALLA CITTÀ
La città di Dubai richiede la visita di un’intera giornata e di tutte le serate a vostra disposizione. Come prima cosa fate una passeggiata nella città antica di Bastakia, dove ammirare le case sormontate dalle torri del vento, il museo di Dubai situato nel Forte di Al Fahidi ed i mercati locali, i famosi souk. Nonostante non siano rimasti indifferenti al passare del tempo, i Dubai souk creano ancora oggi un impressionante contrasto con i più moderni centri commerciali della zona, gli imponenti malls contenenti acquari, piste da pattinaggio (The Dubai Mall) e piste per sciare (Mall of the Emirates). I souk brulicano continuamente di persone intente a trattare con i venditori secondo il tradizionale stile del fare affari; a Dubai, questi mercati sono situati principalmente nella zona di Deira (Souk delle spezie) e nella zona di Bur Dubai (Souk dell’oro), divise tra di loro dal creek attraversabile in barca con pochi spiccioli. Concede-
VIAGGIO DEL MESE IL FASCINO DI DUBAI
tevi un bel giro al Dubai Spice Souk, il mercato delle spezie arabe per eccellenza. Una volta immersi nel vivo di questo mercato, le fragranze, gli aromi delle spezie e dei vari condimenti vi avvolgeranno. In vendita troverete chiodi di garofano, cardamomo, cannella, incenso, frutta secca e noci importati da tutto il Medioriente. Portare a casa parte delle spezie non sarà affatto un cattivo affare, anzi, tutt’altro. Sempre che siate abili nell’arte della contrattazione... Dopo il tramonto non perdetevi l’emozionante Dubai Fountain Show e lasciatevi sedurre dall’incantevole vista del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo (800 metri).
GIORNO 2: MARE E DESERTO Appena svegli una mattinata in giro sulla spiaggia di Jumeirah è quello che ci vuole. Godetevi il panorama mozzafiato: da una parte il mare blu e la spiaggia chiara; dall’altra i grattacieli che si stagliano maestosi. La visita di Du-
UN TEMPO ERA LA COSTA DEI PIRATI ✑ Dici Emirati Arabi e pensi a petrolio, sceicchi e al lusso sfrenato. Eppure a cavallo tra il secolo XIX e XX gli attuali Emirati Arabi Uniti (EAU) erano noti con il nome di “Costa dei pirati” e sopravvivevano soprattutto di pesca, commercio delle perle e di schiavi e delle razzie compiute ai danni delle imbarcazioni che transitavano per il Golfo Persico. Proprio la scoperta di ingenti giacimenti di petrolio negli anni ‘40 (e la conseguente esportazione a partire dal 1962) ha stravolto il destino di una giovane confederazione di stati trasformando una società di raccoglitori di perle e pescatori in ricchi finanzieri. Da quel momento per gli Emirati Arabi Uniti è cominciata una vera golden age. Oggi la città stato di Dubai - uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti è un polo moderno e con elevati standard di vita, con un’economia molto aperta e ottimi livelli di reddito pro capite. bai non può dirsi completa senza l’ebbrezza del Safari nel deserto alle porte della città. A bordo del fuoristrada ci si inoltra nel deserto per apprezzarne meglio la maestosità e la quiete benché il viaggio in 4x4, una specie di montagne russe tra le dune, non sia propriamente ri- u
SAFARI NEL DESERTO Un’esperienza tutta da vivere, una specie di montagne russe tra le dune non proprio rilassante...
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VIAGGIO DEL MESE IL FASCINO DI DUBAI
DA NON PERDERE A sinistra: i Fiordi di Musandam, le montagne scendono a picco sul mare. Nel sultanato dell’Oman uno dei luoghi più selvaggi e spettacolari della penisola arabica. Sotto: il “Burj Al Arab” (chiamato anche “La Vela” per la sua forma), l'unico hotel del mondo a 7 stelle
lassante... L’atmosfera si fa molto più distesa al tramonto, quando si prosegue verso un Villaggio Beduino dove si cena con un ottimo barbecue e pietanze tipiche assistendo ad un seducente spettacolo di danza del ventre. Qui è possibile anche acquistare dei souvenir, tatuarsi con l’hennè e vestire con abiti locali. Al calar del sole, nel corso del tragitto, rimarrete rapiti dai colori della sabbia del deserto che assumono sfumature indescrivibili a parole.
GIORNO 3: SHOPPING E HOTEL DI LUSSO Dopo il Safari prendetevi una pausa e rilassatevi nella patria dello shopping più sfrenato, visitando i centri commerciali più grandi e più forniti del mondo. Impossibile non fare una capatina di qualche ora al Dubai Mall, il più grande centro commerciale al mondo (occupa un’area totale di circa 836.000 m² comprendente 1200 negozi) con pista di pattinaggio e un acquario al suo interno. La serata, invece, dedicatela ad un tour tra gli hotel più lussuosi. È noto come anche gli hotel a Dubai siano fonte di interesse e tappa fissa per turisti e curiosi. L’hotel più fotografato è certamente il “Burj Al Arab” (chiamato anche La Vela per la sua forma), l’unico hotel del mondo a 7 stelle. Raggiungete poi l’isola artificiale “La Palma” per apprezzare l’Atlantis on the Palm, costrui-
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VIAGGIO DEL MESE IL FASCINO DI DUBAI
BELLEZZE NEL DESERTO
PER SAPERNE DI PIU’ ✑ DOVE DORMIRE Armani Hotel Dubai One and Only Royal Mirage Palace Ritz-Carlton Dubai International Financial Centre Jumeirah Beach Hotel Burj Al Arab Raffles Dubai Atlantis The Palm Dubai ✑ COME ARRIVARE La Emirates, la compagnia di bandiera, Qatar Airways e la Gulf Air sono solo alcune delle compagnie che da Roma operano su Dubai. to in mezzo al mare, ma prima passate davanti al “Jumeirah Beach hotel”. Grattacieli, immensi spazi aperti e strade fino a otto corsie, l’atmosfera che si respira di notte è magica e vi conquisterà. La perla degli Emirati Arabi, infatti, dà il meglio di sé dopo il tramonto, tra giochi
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Nella pagina dall’alto: il Dubai Fountain Show, lo spettacolo delle Fontane accanto al Dubai Mall, il Burj Khalifa il grattacielo più alto del mondo raggiunge quota 800 metri; Dubai Marina un distretto letteralmente creato dal nulla, nel cuore di quella che viene indicata come Nuova Dubai
di luce e atmosfere suggestive. I pavimenti di marmo scintillanti, la pulizia impeccabile e le auto di lusso che sfrecciano per le strade permettono di toccare con mano la potenza del petrolio. L’opulenza è dappertutto ma incarna un lusso elegante e sofisticato senza scadere nel retrogusto pacchiano, sfarzoso o eccessivo.
GIORNO 4: RELAX IN OMAN L’ultimo giorno dedicatelo all’escursione ai Fiordi di Musandam, nel sultanato dell’Oman. Scoprirete uno dei luoghi più selvaggi e spettacolari della penisola arabica, ammirerete le montagne che scendono a picco sul mare, fiordi naturali e baie incredibili dove vivono remote tribù di pescatori. In mattinata il tradizionale dhow dell’Oman parte per un’intera giornata per ammirare questi fiordi spettacolari. Una volta ancorato il dhow è possibile im-
“THE CITY OF BLINDING LIGHTS” CANTAVANO GLI U2 RIFERENDOSI A NEW YORK. IL TITOLO DELLA CANZONE CALZA A PENNELLO ANCHE PER DUBAI, LA “PERLA ARTIFICIALE” DEGLI EMIRATI ARABI
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mergersi nelle chiare acque per nuotare e fare snorkeling in un ambiente naturale molto suggestivo. Se la sera non siete troppo stanchi Dubai Marina potrebbe essere una degna conclusione del vostro breve viaggio. Si tratta di un distretto letteralmente creato dal nulla (come l’intera città del resto...) nel cuore di quella che viene indicata come Nuova Dubai. È composto da una serie di edifici residenziali e grandi catene alberghiere e alcuni grattacieli, come l’Al Seef Tower o il Tamani Hotel Marina. Ultimati nel 2006, formano un quartiere capace di ospitare più di 120.000 abitanti. Ma le novità a Dubai non finiscono qui: nei prossimi anni, infatti, sono previste nuove e immense strutture per una città in continuo fermento che continua a espandersi e a stupire ancora con nuovi e sorprendenti edifici. ■
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salune lusso lugano:_mastro Progress 28/02/12 12.02 Pagina 1
LUSSO LA FIERA DEL LUSSO A LUGANO
di Denise Marianacci
MEETING LUXURY
LUSSO: UNA FIERA CONTRO LA CRISI Il lusso è destinato a non tramontare mai. Nemmeno in tempo di crisi. E il Centro Esposizioni ubicato nel cuore della splendida città di Lugano, ospiterà anche quest’anno - dal 29 al 31 marzo - l’ormai celebre manifestazione dedicata al segmento luxury travel
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La cornice è quella più adatta per ospitare una manifestazione di questa portata: Lugano è, infatti, un’importante piazza finanziaria caratterizzata da una grande versatilità e da una veste cosmopolita. La presenza di oltre 200 espositori appartenenti unicamente al settore del turismo di lusso, di oltre 500 luxury buyer e oltre 800 trade visitors provenienti da tutto il mondo, conferma l’assoluta rilevanza che un evento di questo genere tende ad acquistare anno do-
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po anno. Del resto, Meeting Luxury presenta la migliore offerta internazionale di questo settore in continua espansione. “Il momento non è facile però il lusso tiene bene perché è un settore che esporta molto e rispetto all’Europa. Ci sono dei segnali incoraggianti di ripresa che provengono dagli Usa e dall’Asia.” Parole che servono anche come iniezione d’ottimismo agli addetti ai lavori. È quanto sintetizzato dal country manager Luigi Gubitosi, nonché responsabile in Italia della divisione Corporate and Investment Banking di Bank of America Merrill Lynch, specializzata nei crediti in sofferenza e quindi molto vicina a tastare il polso della liquidità e delle finanze di piccoli e grandi investitori.
salune lusso lugano:_mastro Progress 29/02/12 13.46 Pagina 2
LUSSO LA FIERA DEL LUSSO A LUGANO
Tra i settori che ha risentito meno della grave crisi economica in corso c’è sicuramente il comparto del lusso. L’Italia è uno dei motori che trainano questo settore e a margine di un mercato interno ormai fermo al varco, ha saputo fronteggiare la crisi compensando l’aumento delle esportazioni all’estero, in particolare quelle destinate agli Stati Uniti e all’Asia. Non che il quadro sia talmente roseo da configurare una situazione ideale per le aziende del luxury goods ma l’Asia rappresenta una “valvola di sfogo” che riesce a reggere un intero assetto produttivo. L’Asia continua a crescere, ha una demografia favorevole quindi, per le aziende italiane, marchi importanti e riconoscibili, è un mercato di sbocco molto importante. La Cina, insieme ad altri paesi asiatici come l’India e il Giappone, è un asse commerciale che ormai da diversi anni ha creato un dualismo tra import ed export in cui la forbice va sempre di più diminuendo. Il nuovo target a cui mirano soprattutto le aziende italiane e francesi si rifà al ragazzo cinese facoltoso che ama vestire alla “occidentale” e vuole distinguersi dalla massa. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è innamorato necessariamente delle griffe ma sa ponderare il rapporto qualità-prezzo, e disdegna vestire con il “falso”. Ma pare che nel mercato del lusso, anche il Brasile costituisca una nuova frontiera, almeno secondo i risultati di Altagamma. Nel 2010 il mercato del lusso in Brasile si è posizionato su un totale di 7,6 miliardi di dollari con una previsione di crescita del 35% nei prossimi cinque anni. La fondazione che riunisce 80 imprese italiane di high level del design, moda, turismo e food,
ha intrapreso da tempo dei contatti ed esportazioni verso il Brasile ormai diventato un punto chiave per lo sviluppo del settore. Il numero di miliardari investiti dal Brasile è di 155mila, più di India e Russia, insomma il Brasile è una realtà con cui le grandi maison, e il made in Italy, stanno avendo a che fare. Di questo e di molto altro si parlerà alla kermesse svizzera, dove le principali tipologie di espositori presenti riguardano le strutture ricettive di lusso, i vettori e i servizi di lusso – come, per esempio, le compagnie aeree, gli yacht charters, le limousine... – le destinazioni esclusive, le Spa e i Wellness Resorts. Quanto al calendario, la manifestazione comprenderà anche importanti momenti dedicati agli approfondimenti, ai forum e alle serate di gala. I punti di forza del turismo di lusso acquistano, oggi più di ieri, grande spessore: i professionisti del settore diventano sempre più specializzati nell’offerta di servizi esclusivi e personalizzati per i professionisti e i protagonisti del mercato. Il settore dei viaggi di lusso, insomma, sembra crescere sempre di più, confermandosi all’avanguardia nel soddisfare le esigenze del suo target di riferimento.
LUXURY TRAVEL Il settore dei viaggi di lusso, sembra crescere sempre di più, confermandosi all’avanguardia nel soddisfare le esigenze del suo target di riferimento.
Gli operatori si aspettano, per i prossimi anni, una cospicua crescita del fatturato sottolineando che, pur trattandosi di un mondo sempre più ristretto ed esclusivo, esso rivela specificità sempre più complesse, esigenti, personalizzate. Il turismo di fascia alta è diventato la nuova “gallina dalle uova d’oro” ma, trattandosi di un turismo d’elite, necessita la creazione di un lavoro di rete e di nuove sinergie. In effetti, l’offerta di Meeting Luxury ha come obiettivo primario la nascita di una piattaforma globale che mira alla creazione di un network di operatori, di una rete capace di dare vita a nuove opportunità di business. L’intento, insomma, è quello di creare nuove e importanti relazioni commerciali in uno di quegli ambiti che non conosce crisi. ■
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“SAPORI MATEMATICI” I numeri, le equazioni, le percentuali, le frazioni, non servono solamente a fare calcoli aritmetici, ma anche a spiegare le differenze tra i sapori dei cibi delle varie cucine del mondo. Secondo un recente sudio della Northeastern University di Boston (pubblicato dal sito "Nature") che ha analizzato le varie tradizioni culinarie del pianeta, la dieta Mediterranea, per esempio, 'mischia' i sapori, mentre le diete del nord Europa preferiscono piatti con ingredienti chimicamente simili. L'analisi della Northeastern University, basata su uno studio approfondito di oltre 50 mila ricette, ha ricercato quali sono le caratteristiche dei componenti chimici alla base degli ingredienti, per verificare quali di questi sono legati tra loro. Da questo esperimento è venuto fuori che accostamenti, per noi assolutamente casuali, o legati all'estro di chef originali, o, ancora, semplicemente rispondenti a un nostro gusto particolare, sono invece spiegabili scientificamente. Ad esempio, l'accostamento pesce e formaggio, che oggi sembra essere molto in voga nei menù più esclusivi, ha in una molecola chimica la sua riuscita vincente. Lo studio ha dimostrato, a sostegno di questa tesi, che i gamberetti e il parmigiano (solo per citare due accoppiamenti vincenti) sono collegati tra loro perché entrambi contengono il pentenolo, una molecola molto 'saporita' usata anche come additivo alimentare. Una volta intavolata la rete di ricerca, i ricercatori hanno applicato le connessioni trovate tra le varie ricette, alla dimostrazione
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della famosa 'food pairing hypotesis' (ipotesi sull'accoppiamento dei cibi con composti aromatici simili), già annunciata in precedenza alcuni anni fa da altri studi. La conferma del risultato è venuta dalle parole del ricercatore Yong-Yeol Ahn:“Abbiamo scoperto che nella cucina del Nord Europa e del Nord America l'ipotesi è soddisfatta: i piatti tendono ad avere ingredienti con componenti chimici simili. Al contrario in Asia e in Sud Europa si tende ad evitare i sapori simili, mentre la cucina del Sud America risulta essere una via di mezzo fra il Sud Europa e il Nord America”. Con l'ausilio dello stesso procedimento impiegato dai ricercatori per questo studio, poi, è stato possibile confermare anche la sensazione che alcune cucine abbiano piatti 'tutti dello stesso sapore'. Questo primato del 'gusto unico', è causato da un utilizzo abbondante di alcune sostanze in favore di altre. In Nord America, ad esempio, latte, burro, cacao, vaniglia, panna e uovo, appaiono in più del 40% delle ricette, mentre nell'Asia orientale alimenti come zenzero, pepe di Caienna, pollo, salsa di soia e scalogno, raggiungono percentuali del 50%. Certamente a condizionare questo risultato entra in gioco anche il fatto che gli esseri umani utilizzano un numero relativamente piccolo di ricette, rispetto al numero enorme di ricette potenzialmente utilizzabili; e in questo le tradizioni regionali di ciascun paese hanno una grossa responsabilità e influenza. www.nature.com
di LAURA SAGGIO
vinitaly:_mastro Progress 29/02/12 13.52 Pagina 1
EVENTI VINITALY 2012
A cura della Redazione
UN SALONE PER I VINI
VINI IN FIERA CONTRO LA CRISI Dal 25 al 28 marzo 2012, torna con la 46° edizione Vinitaly, il Salone dei vini e distillati più importante al mondo. Vinitaly manterrà una grande attenzione nei confronti dei consumatori, degli appassionati e dei wine lover. Gli eventi di “Vinitaly” e “Sol for You” saranno ampliati con la collaborazione delle aziende, delle associazioni di categoria, del sistema città e territoriale e inizieranno dal venerdì precedente l’apertura della rassegna
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L’ultima edizione di “Vinitaly”, che si è chiusa con un alto gradimento degli espositori per la qualità dei contatti, ha stabilito un nuovo record di presenze: 156.000 visitatori, dei quali oltre 48.000 esteri (+3% sul 2010) da più di 110 Paesi. La top ten delle provenienze ha visto la Germania in testa, seguita da Stati Uniti e Canada, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Paesi dell’Est Europa con una forte presenza della Russia, Cina e Hong Kong e una buona tenuta degli operatori provenienti dal Giappone. Un salone che quest’anno si apre con un obiettivo preciso: combattere la crisi. Per rivitalizzare i consumi non c’è una ricetta unica. “Occorre un differente approccio nella presentazione e nel servizio ai clienti, che sempre più necessitano di qualcosa in più, come informazione, formazione, anche intrattenimento sul vino, come il coinvolgimento dei produttori”. A parlare è Lucio Mastroberardino, presidente di Uiv (Unione italiana vini). Molto possono fare i som-
melier. Nei ristoranti dove è presente, il sommelier determina il 90% delle vendite. Il cliente apprezza la figura di un referente specifico, accettando di discutere i consigli che gli vengono suggeriti e i confronti che sti-
molano una conversazione competente e dalla quale poter trarre, magari, anche nuove considerazioni. “Chi ha queste caratteristiche - afferma Marco Gatti, giornalista enogastronomico - sapendo gestire acquisti, vendita e servizio, non è un costo, ma diventa una risorsa preziosa per il locale in cui opera”. Intanto cambiano anche i gusti dei clienti, con le bollicine che prendono il posto dei
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APPUNTAMENTO A VERONA Verona sarà il teatro di Vinitaly in scena dal 25 al 28 marzo
vini muscolosi tanto amati negli anni scorsi e le etichette straniere, non solo francesi, sempre più richieste. Secondo Gatti , il crescente interesse per i vini di altri Paesi dipende dal fatto che “i consumatori oggi bevono meno ma meglio, il che implica una maggiore curiosità”. Questo allarga i confini della competizione e “la sfida oggi è più che mai sul campo della qualità. Senza pregiudizi”. Inoltre, “il consumatore italiano - puntualizza Simoni - è ormai abituato a viaggiare ed è sempre più interessato a riassaggiare i sapori che ha degustato all’estero. Questo fenomeno fino ad oggi è andato a vantaggio dell’esportazione dei
giornalista di Agrisole - Il Sole 24 Ore, ma non è il solo a pensarla così tra gli operatori della filiera. È questa l’altra faccia della crisi, quella che di fronte alla necessità di ridurre i costi diventa un’opportunità per alleggerire la cantina. Viste queste premesse, le nuove carte dei vini dovrebbero essere un mix di etichette, tendenzialmente più legate al consumo quotidiano, con «vini più leggeri, freschi e beverini», dice Mapelli, ma «il desiderio di bere vini leggeri - puntualizza Antonio Tonola, sommelier - prenderà piede solo per i vini che risulteranno gratificanti, di buona sapidità ed espressione riconoscibile dei più disparati territori vitivinicoli italiane».
nostri vini, ma in futuro dovremo abituarci anche a subirlo in parte, soprattutto da Paesi, come la Spagna, molto interessanti dal punto di vista turistico, che sono anche un nostro concorrente temibile in termini di rapporto qualità/prezzo”. Dunque, poco magazzino, vini più legati al consumo quotidiano, magari con una strizzatina d’occhio alle etichette straniere, ma con un migliore rapporto qualità/prezzo: così la crisi diventa un’opportunità per fare piazza pulita dei vini che non piacciono più. Bollicine e vini leggeri? Una ‘moda duratura’, ma solo se l’offerta sarà di qualità. Al ristorante «i consumatori non ne potevano più di vini tutti struttura e alcol. Quelli, per intenderci, che quattro persone a tavola durante una cena non riescono a finire». Ne è convinto Giorgio dell’Orefice,
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E SULLE TAVOLE ITALIANE, SEMPRE PIÙ VINI STRANIERI Francia, Germania, Austria per i vini bianchi e ancora Francia, ma seguita da Spagna, Cile, Stati Uniti, Australia, Argentina, Sud Africa per i rossi: c’è sempre più mondo nelle carte dei vini della ristorazione italiana, con ristoranti che arrivano ad offrire bottiglie canadesi, israeliane, libanesi, ungheresi o greche per stuzzicare la curiosità dei propri clienti. Alla crescente offerta di vini stranieri si contrappone una riduzione della proposta di etichette, infatti nel 2010 rispetto al 2009 sono diminuiti i locali con oltre 100 etichette sulla
carta dei vini. Sembra essere questa la risposta alla contrazione dei consumi nella ristorazione, ma se per molti tenere nella propria cantina vini stranieri è una scelta obbligata, rimane un zoccolo duro di “patrioti” che continua ad offrire esclusivamente etichette italiane. Il 37% dei ristoranti italiani non propone vini bianchi stranieri; la percentuale sale al 40% per i vini rossi, fino ad arrivare al 72% per i rosati e scendere al 20% per le bollicine. La scelta invece di chi acquista vini stranieri è fortemente indirizzata alla Francia per tutte le tipologie: il 99% dei ristoranti offre bollicine provenienti da oltralpe, il 96% vini bianchi, il
INFO VINITALY ✑ DOVE: Verona - Veronafiere V.le del Lavoro, 8 ✑ QUANDO: domenica 25, lunedì 26, martedì 27, mercoledì 28 marzo 2012 ✑ ORARIO: dalle 9.30 alle 18.30 ✑ BIGLIETTI: Giornaliero € 50 Online € 45 ✑ HELP PHONE: 045 8298854 (orario: dalle 9.00 alle 12.30) WEB: www.vinitaly.com
91% rosati e il 94% rossi. Sono però in molti a proporre vini rossi spagnoli (49%), cileni (42%), statunitensi (39%) e circa un terzo dichiara di avere anche bottiglie di rossi australiani, argentini e sudafricani. Per i bianchi, invece, al secondo posto c’è la Germania (presente nel 49% delle carte dei vini internazionali), seguita a distanza dall’Austria (36%), mentre ancora più lontane ci sono Nuova Zelanda e Australia (rispettivamente con il 24 e il 22%). ■
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di Paolo Vaccaro
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GRANDI SPERANZE. POCHE CERTEZZE Dall’8 a al 18 marzo al Pala Expo della cittadina svizzera, sarà dato il via all’edizione numero 82 del Salone dell’Automobile e degli Accessori. Quest’anno, la kermesse si
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preannuncia particolarmente ricca di novità, per tentare il rilancio mondiale di molte case
automobilistiche e la ripresa di un mercato che è tra i più colpiti dalla crisi
Arrivato alla sua 82esima edizione, dall’8 al 18 marzo si svolgerà il Salone dell'Automobile e degli Accessori, presso il Pala Expo della cittadina svizzera di Ginevra. Le case automobilistiche tendono a scegliere il Salone di Ginevra per presentare le novità più importanti dell'anno e per anticipare, con avvenenti concept car, i prototipi, i design e le caratteristiche dei futuri modelli. Come in ogni edizione tante sono le novità attese, da parte dei competitor internazionali ma specialmente dei big player europei. Non a caso la kermesse automobilistica ginevrina è da tempo riconosciuta come la più importante del mondo nel settore. Il più internazionale dei saloni dell’auto, ha in serbo tante anteprime: per il primo “Auto Show” europeo dell'anno, infatti, è annunciata un'autentica parata di stelle. Saranno presenti: Volkswagen Maggiolino Ca-
brio, Volkswagen up! 5 porte, i suv compatti Opel Mokka e Ford Fiesta Suv, mentre tra i suv grandi annunciate la Ford Kuga/Escape e la BMW X6. Tra le sportive invece la Mini Paceman e la BMW Serie 6 Gran Coupé. Dalla Francia sono attese la Peugeot 107, la Peugeot 208 e la Citroën C1. Tra le medie la Volvo V40, antagonista di Mercedes Classe A ed Audi A3. Dal Giappone rispondono con Toyota Yaris ibrida, Kia Cee'd e Ssangyong Rexton. Tra i concept si parla della Lamborghini suv concept, mentre è ufficiale la presenza della Pininfarina Cambiano.Il primo costruttore italiano porta la Fiat 500L, multispazio "made in Serbia" erede della Idea, mentre con il marchio sportivo per eccellenza propone la nuova Ferrari F620. Lamborghini non sta certo a guardare e presenta l’Aventador Roadster con un tettuccio rigido rimovibile. Dalla storica firma Pinifarina arriva la Cambiano, prototipo
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AUTO SALONE DI GINEVRA 2012
GLI APPUNTAMENTI ✑ DI SEGUITO, I PRINCIPALI APPUNTAMENTI PREVISTI NEL 2012: ✑ 8-18 marzo 2012: Salone di Ginevra ✑ 6-15 aprile 2012: Salone di New York ✑ 29 settembre-14 ottobre 2012: Salone di Parigi ✑ 28 novembre-9 dicembre 2012: Salone di Los Angeles ✑ 7-16 dicembre 2012: Motor Show di Bologna
SALONE DELL’AUTO A GINEVRA Come ogni anno le case automobilistiche presentano qui le loro novità
di sportiva raffinata all’italiana. La risposta francese alla nostra 500 prende il nome di Citroën DS1, con il gruppo PSA che “aggredisce” il mercato svelando Peugeot 208 e la sua gemella Citroen C4 Aircross. La Gran Bretagna porta in terra elvetica l’inedita Jaguar XF Sportbrake, seconda familiare nella storia del marchio del giaguaro e la Aston Martin V12 Vantage Roadster.
IL MERCATO Partenza in salita per il mercato dell'auto nel 2012. Secondo i dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a gennaio in Italia sono state immatricolate 137.119 nuove vetture, contro le 165.073 di gennaio 2011, con un calo del 16,93%. Nel dettaglio, nell'ultimo mese soltanto Fiat ha fatto registrare una contrazione delle vendite pari al 16,92%, mantenendo praticamente stabile la quota di mercato nel nostro Paese (29,47%). A dicembre 2011 il mercato aveva chiuso in flessione del 15,3% a 111.211 unità. Nello stesso periodo di gennaio 2012 sono stati registrati 349.222 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -4,27% rispetto a gennaio 2011,
quando ne furono registrati 364.785 (a dicembre 2011 erano stati registrati 386.710 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -6,38% rispetto a dicembre 2010, quando ne furono registrati 413.050). Lo scorso mese il volume globale delle vendite (486.341 autovetture) ha dunque interessato per il 28,19% auto nuove e per il 71,81 % auto usate. Uno scenario insomma peggiore delle previsioni. Alfa Romeo Giulietta si conferma tra le vetture più vendute del segmento C con il 16 per cento di quota. Fiat Group Automobiles domina ancora la classifica delle vetture più vendute con Panda, Punto, Ypsilon e 500 ai primi quattro posti. Per la Nuova Panda sono già stati fatti 14.000 ordini. Secondo Federauto le previsioni vanno riviste al ribasso perché se non cambia qualcosa nel 2012 difficilmente il mercato potrà superare 1.500.000 pezzi. È questo il devastante effetto della contrazione della domanda, in particolare espressa dalle famiglie, causata dal giro di vite senza precedenti che ha colpito tutti gli autoveicoli e gli automobilisti negli ultimi sei mesi: aumenti di IVA, Imposta Provinciale di Trascrizione, superbollo per le auto prestazionali, acci-
se sui carburanti, rincari sulle assicurazioni e sui pedaggi autostradali. E tutto ciò si aggiunge alla crisi dell'economia che vede colpiti soprattutto i beni che costano di più, come gli autoveicoli. ■
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MERCEDES SL 63 AMG
Mercedes-Benz è pronta a entrare in scena. Ancora più leggero, potente e dinamico, il Roadster con la Stella vanta consumi di carburante ed emissioni inferiori di circa il 30% rispetto al precedente modello. La vettura pesa 125 chilogrammi in meno grazie alla scocca interamente in alluminio, come sulla supersportiva SLS AMG. Ad una massa a vuoto di 1.845 chilogrammi corrisponde una potenza di 395 kW (537 CV) e di 415 kW (564 CV) nella versione equipaggiata con Performance Package AMG. In quanto a potenza la SL 63 AMG batte tutte le concorrenti del segmento regalando un’esperienza di guida indimenticabile. Assetto sportivo AMG ulteriormente perfezionato e basato sull’Active Body Control (ABC), nuovo sterzo parametrico sportivo AMG, freni in materiale composito AMG ad alte prestazioni e cambio sportivo a 7 marce SPEEDSHIFT MCT AMG sono solo alcune della caratteristiche della leggandaria sportiva ‘a cielo aperto’. www.mercedes-benz.it
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FIAT 500L
Dopo la nuova Panda è in arrivo la Fiat 500L. La monovolume sarà presentata il 6 marzo al Salone di Ginevra e sarà in vendita dalla fine dell'estateIl nuovo modello raccoglie l'eredità della Idea e della Multipla, ma ha uno stile che l'avvicina molto a un altro modello della Casa torinese, la 500, da cui non a caso prende il nome aggiungendo una L che sta per "500 large". Inizialmente, la 500L (in alto a destra) si potrà acquistare con due motori a benzina (TwinAir e 1.4 litri) e un turbodiesel (1.3 Multijet II). La MVP torinese viene prodotta nello stabilimento serbo di Kraguejevac ed arriverà sul mercato a luglio di quest'anno, almeno nella versione 5 posti. La versione a 7 posti, internet, è prevista in uscita con qualche mese di ritardo rispetto alla sorella “minore”, quindi presumibilmente tra settembre ed ottobre. Tra monovolume, presenza su strada da piccolo SUV e compattezza di una vettura di segmento B, la rappresentazione della 500 L vorrebbe mettere assieme caratteristiche di categorie diverse per rappresentare un'alternativa ai tradizionali segmenti B e C. Una qualche espressione della creatività del brand Fiat: una caccia del connubio tra funzione ed emozione. Ha cinque posti, è lunga 4,14 metri, larga 1,78 e alta 1,66 (sono grosso modo le dimensioni della Mini Countryman e della Nissan Juke) il tutto seguendo il concetto di 'cab forward' quasi stile Fiat 600 Multipla, antesignana del concetto di monovolume passeggeri compatto. La Fiat 500L sarà introdotta in Europa nell'ultimo trimestre 2012 con una gamma propulsori che comprenderà inizialmente due benzina (TwinAir e 1,4 litri) e un turbodiesel (1.3 Multijet di seconda generazione). www.fiat.it
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PEUGEOT 208
La Peugeot presenterà la nuova vettura che sostituirà, almeno sulla carta, la attuale 207. La 208 vuole proporsi come la nuova berlina del segmento B dei prossimi anni, con soluzioni in linea con le richieste del mercato. “Re-generation” è lo slogan che accompagna questa nuova generazione della famiglia. Nata per riproporre il successo delle sue progenitrici, la 208 diventa leggermente più compatta della 207, ma migliora l'abitabilità, con un'architettura che accentua lo spazio interno. Con 3,97 di lunghezza, sette in meno del modello attuale, sorprende l'abitacolo, che risulta più confortevole soprattutto per i passeggeri posteriori. Per quanto riguarda le emissioni medie di CO2 inferiori di 34 g/km rispetto alla 207. Inoltre la Peugeot 208 inaugura i nuovi motori benzina 3 cilindri 1.0 e 1.2 VTi, dalle alte prestazioni e dalle emissioni record da 99 g/km di CO2, ossia 4,3 l/100 km. Inoltre per quanto riguarda gli interni sono innovativi e permettono una guida comoda e tutta nuova. Vincent Rambaud, direttore generale di Peugeot, ha dichiarato: “Con la 208, Peugeot cambia epoca”. www.peugeot.it
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.. CITROEN C4 AIRCROSS
Il nuovo SUV compatto della Casa francese arriverà sul mercato a partire dal prossimo aprile. Tre modalità di guida, tecnologia Start&Stop di serie su tutte le motorizzazioni e disponibile in versione a due o quattro ruote motrici. Il conducente, premendo semplicemente un comando dietro la leva del cambio, può selezionare la modalità di guida desiderata: 4WD, Lock e 2WD. La prima (quattro ruote motrici) ripartisce automaticamente la trasmissione della coppia tra l'assale anteriore e quello posteriore, quella Lock aumenta la coppia trasmessa alle ruote posteriori con massima motricità nelle condizioni difficili, mentre con la 2WD (due ruote motrici) vengono ridotti i consumi di carburante. A livello di equipaggiamenti, il SUV compatto della casa transalpina presenta numerosi accessori tecnologici: sistema di navigazione Navidrive con schermo touch screen e telecamera di retromarcia, funzione Keyless Access & Start, impianto Hi-fi Rockford ad alta gamma ed un server musicale, con la possibilità di registrare fino 2500 titoli in formato MP3/WMA. www.citroen.it
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FORD B-MAX
Toccherà ad Alan Mulally, Presidente e Ceo della Ford, svelare la compatta, dotata di tecnologie avanzate e di design unico nel suo genere. La versione di serie della B-Max arriva un anno dopo la presentazione del concept. È stato lo sviluppo delle porte che ha richiesto ai tecnici della Ford approcci innovativi. Perché le porte, integrando al loro interno i montanti centrali, permettono un’accessibilità all’abitacolo senza precedenti. La B-Max si presenta anche con materiali e rifiniture di eccellente qualità, per intenderci da segmento superiore; nonché una grande configurabilità della capacità di carico, per la quale si pone ai vertici del segmento. La nuova Ford B-Max sarà disponibile sia con motori diesel Duratorq TDCi, sia con il nuovo motore benzina EcoBoost 1.0 che vanta una grande combinazione di potenza e affidabilità. La compatta Ford sarà venduta in Europa nel corso dell’anno.. www.ford.it
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RENAULT ZOE
Renault al Salone di Ginevra presenterà la versione di serie della concept car Zoe. Si tratterà del quarto modello della gamma ZE, al momento composta da Twizy, Fluence ZE e Kangoo ZE. Con quest’ultima, la Renault Zoe condividerà il motore elettrico da 82 CV di potenza e 222 Nm di coppia massima. Avrà un’autonomia di 160 km e raggiungerà la velocità massima di 135 km/h. Il primo mercato per questa utilitaria elettrica sarà la Francia, dove vige il bonus governativo di ben 5.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica. www.renault.it
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NUOVA RANGE ROVER
Molte fonti sostengono che la nuova generazione di Land Rover Range Rover, da mesi in ossessivo sviluppo su strada, potrebbe essere svelata in occasione del Salone di Ginevra 2012. Dopotutto, la nuova Land Rover Range Rover è un modello tra i più nobili della gamma del costruttore di Tata Motors: è uno dei più longevi ed uno dei più conosciuti ed apprezzati. La scelta del Salone di Ginevra 2012, se confermata, potrebbe essere azzeccata. Della nuova generazione di Land Rover Range Rover sappiamo davvero molto poco: pare che il SUV sia stato sottoposto ad una dieta ferrea, che gli ha permesso di perdere circa 500 chilogrammi (dieta a base di alluminio). Pare anche che il crossover inglese sarà proposto con due motori V8, gli stessi odierni: il diesel 4,4 litri ed il 5,0 litri benzina. Entrambi sono stati resi più efficienti, anche grazie all’uso del sistema Start&Stop e del nuovo cambio automatico sequenziale ad otto rapporti (questi ultimi due elementi dovrebbero essere appannaggio del propulsore a gasolio, che sarà capace di produrre 320 cavalli). www.landrover.com
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LANCIA FLAVIA CABRIO
Protagonista dello stand allestito al Salone di Ginevra è la nuova Flavia Cabrio. L’affascinante vettura interpreta, secondo gli stilemi del marchio Lancia, l’introduzione sul mercato europeo del modello Chrysler 200. Equipaggiata con un propulsore a benzina 2,4 litri da 175 CV e cambio automatico a 6 marce, al Salone il pubblico potrà ammirare due esemplari: una contraddistinta da una raffinata carrozzeria Bright White, interni in pelle pregiata bicolore nero/bianca e l’altra caratterizzata da una verniciatura esterna Mineral Grey ed interni in pelle nera. Entrambe con una ricchissima dotazione “all inclusive” di serie. Ginevra è anche la vetrina ideale per presentare in anteprima mondiale un Pack esclusivo che, a partire dalla primavera, sarà disponibile trasversalmente sull’intera gamma Lancia. L’offerta propone di serie alcuni dei contenuti tecnologici che maggiormente assicurano una guida confortevole e senza stress, oltre ad un benessere diffuso a bordo della propria vettura. www.lancia.it
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Opel/Mokka
OPEL MOKKA E ASTRA OPC
I riflettori dello stand saranno puntati sul nuovo SUV compatto Mokka, che testimonia la volontà della Casa di Rüsselsheim di entrare in un segmento di mercato molto apprezzato ultimamente, ma anche sull’inedita Astra OPC, versione sviluppata direttamente dalla divisione sportiva del marchio tedesco (Opel Performance Center). Il nuovo Mokka presenta dimensioni Opel/Astra OPC piuttosto contenute, (lunghezza di 4,28 metri), ma la Casa “dichiara” che questa vettura saprà offrire ai passeggeri un abitacolo spazioso e versatile, mentre tre saranno le motorizzazioni disponibili al momento del lancio: un benzina 1.600 da 115 CV, un turbo benzina 1.400 da 140 CV e un turbodiesel 1.700 CDTI da 130 CV. La nuova Astra OPC invece rappresenta la versione ad alte prestazioni dell’Astra GTC, equipaggiata con un motore turbo benzina a iniezione diretta da 2.0 litri, capace di erogare 280 CV di potenza e di generare una coppia massima di 400 Nm, mentre la velocità massima si attesta a 250 km/h. Una delle caratteristiche distintive dell’Astra OPC sono le sospensioni High Performance Struts (HiPerStruts), mentre il telaio FlexRide, con modalità dedicate Sport e OPC, è stato sviluppato nel tentativo di garantire una migliore tenuta di strada. www.opel.it
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TOYOTA YARIS IBRIDA
La nuova Toyota Yaris avrà una propulsione ibrida debutta anche nel segmento B grazie alla Yaris, con Toyota che ha dovuto effettuare un lavoro di downsizing per portare questo sistema anche su auto più piccole del solito.Il sistema HSD (Hybrid Synergy Drive) propone sulla Yaris un motore benzina 1.5 litri abbinato al classico motore elettrico. Tutto il sistema ibrido pesa il 20% in meno di quello montato sulla più grande Auris ibrida. La potenza totale del sistema è di 100 CV, tuttavia bisogna attendere il dato sui consumi per verificare la bontà del lavoro svolto dalla casa giapponese. Toyota comunque ha anticipato che il livello di emissioni di CO2 sarà il più basso della categoria. www.toyota.it
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JAGUAR XF SPORTBRAKE
Il Salone di Ginevra sarà il palcoscenico di numerose novità del mondo delle auto e per non sfigurare contro le concorrenti la Jaguar continua imperterrita a testare sotto innumerevoli aspetti la nuovissima Jaguar XF Sportbrake. La carrozzeria, rispetto al modello precedente, non verrà rivoluzionata. Il propulsore che spingerà la nuova Jaguar XF Sportbrake sarà un 220 centimetri cubici con una potenza massima di circa 190 cavalli a benzina; in alternativa si può equipaggiare l’auto di un V6 da tre mila centimetri cubici con una potenza massima a scelta tra 240 e 275 cavalli. Per i più esigenti gli ingegneri di casa Jaguar sono allo studio del nuovo V8 a benzina da cinque mila centimetri cubici con una potenza massima di 385 cavalli. www.jaguar.com
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PORSCHE 911 CABRIOLET
Il 2012 di Porsche parte con la nuova 911 Cabriolet, primo modello di una serie che dovrebbe permettere al marchio di battere ogni record di vendita in America. Il nuovo gioiello della casa tedesca sarà proposta in due versioni: la Carrera 3.4, dotata di un potente propulsore da 350 Cv, e la Carrera S, che con il suo propulsore da 3.8 litri arriverà fino a 400 Cv. A livello estetico le modifiche sono veramente minime rispetto alla versione chiusa della Porsche 911. La capote ha una struttura rigida all’interno e un telaio di magnesio, mentre all’esterno è rivestita di stoffa: si può aprire in soli 11 secondi, anche a vettura in movimento. Il cambio sarà lo stesso, manuale a sette marce, della versione chiusa o l’automatico a doppia frizione PDK a sette rapporti, che dovrebbero garantire, secondo la casa, percorrenze di oltre 10 km/l. I prezzi, per il momento relativi al mercato tedesco, saranno di 100.532 euro per la Carrera Cabriolet e 114.931 euro per la Carrera S Cabriolet. www.porsche.com
FERRARI 599
La casa di Maranello è al lavoro per presentare alla manifestazione elvetica l’erede della 599 GTB. La nuova Ferrari sembra essere in grado di poter diventare una delle più importanti e apprezzate supercar della categoria. Questa vettura è stata realizzata partendo dal modello FF e sarà spinta da una motorizzazione V12 6.3 litri ad iniezione diretta. La potenza dovrebbe arrivare fino a 700 cavalli, rendendola il modello più potente nella gamma Ferrari. Per quanto riguarda invece le prestazioni, la velocità massima supererà i 345 km/h e lo scatto da 0 a 100 km/h avverrà in 2.9 secondi. La nuova 599 avrà un design che si ispira ai modelli 458 e FF. Nella parte anteriore della nuova Ferrari ci sarà la striscia di luci diurne a LED e in coda il grande estrattore d’aria presente anche sulla 599 GTO. Assenti invece le quattro ruote motrici, ci sarà la tradizionale trazione posteriore abbinata al cambio a sette marce doppia frizione F1 con differenziale elettronico. Il prezzo non è ancora stato comunicato, ma in attesa delle cifre ufficiali, si parla di una somma superiore ai 270.000 euro. Per conoscere ulteriori dettagli e informazioni in merito a questa nuova supercar prodotta dall’azienda di Maranello, bisognerà attendere i prossimi mesi. www.ferrari.com
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LAMBORGHINI ROADSTER
AVENTADOR
La Casa automobilistica italiana presenterà la nuova Aventador roadster a un anno esatto dal debutto della nuova Aventador, l’ammiraglia con motore benzina a dodici cilindri dell’azienda del Toro. La nuova Lamborghini Aventador roadster sarà dotata di un sistema di apertura e chiusura del tetto più moderno, sofisticato, particolare di quello della versione roadster di Lamborghini Murcielago, cioè la vettura che la precede, attualmente, nel listino dell’azienda di Sant’Agata Bolognese. Nella parte posteriore della nuova Lamborghini Aventador roadster ruggirà il nuovo 6,5 litri V12 benzina di Aventador coupé da 700 cavalli e 690 Nm di coppia massima, abbinato alla trazione integrale e ad un cambio robotizzato a sette marce. www.lamborghini.com AUDI A3
Una vettura molto attesa, per la quale le prime indiscrezioni ne indicano quattro versioni previste dalla casa dei quattro anelli: la versione tre porte, la A3 Cabriolet, la 5 porte Sportback e l'inedita quattro porte berlina. Per quanto riguarda il motore in dotazione, la gamma dei propulsori a benzina comprenderà 4 unità da 1.2 litri a 2.0 litri, con potenze che varieranno da 105 a 210 CV. Per quanto riguarda le unità diesel, saranno disponibili i propulsori TDI da 1.6 litri e 2.0 litri, rispettivamente da 140 e 170 CV. Nel 2013 sarà il turno della versione ibrida denominata A3 Hybrid, spinta dal motore 1.4 TFSI da 211 cavalli, accoppiato ad un propulsore elettrico da 27 CV, contemporaneamente potrebbe debuttare la versione sportiva "S" forte di un propulsore turbo a benzina da 280 CV. www.audi.it
SEAT MII
Alla kermesse svizzera potremo trovare la nuova Seat Mii, nella versione 5 porte, che arriverà in primavera inoltrata sul mercato italiano. La piccola vettura spagnola, declinata dalla Volkswagen up! e dalla Skoda Citigo, presenta gli stessi volumi della versione tre porte: 251 litri di capienza del bagagliaio, espandibile fino a 951 litri abbattendo i sedili posteriori. L’introduzione delle due porte posteriori è pressoché impercettibile: le porte quasi non si vedono, avremo però maggiore possibilità di movimento per sistemare dei carichi nella zona posteriore della vettura. Per quello che riguarda il motore, sarà lo stesso della Mii a 3 porte: un motore 3 cilindri disponibile da 60 e 75 CV, con consumi molto bassi (si parla di 4.5 l/100 km per la versione da 60 CV e 4.7 l/100 km per quella da 75 CV), mentre prossimamente sarà disponibile un motore Ecomotive, con start e stop, che abbasserà i consumi fino a 4.1 litri ogni 100 km percorsi. www.seat.com
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MERCEDES GLK
La nuova GLK restyling sostituisce l’attuale versione dello Sport Utility Vehicle, che è stato commercializzato a partire dal 2008 e che è già stato sottoposto ad un leggerissimo aggiornamento nel corso dell’anno passato. Secondo le indiscrezioni, sarà dotata di un design rivisitato in alcuni punti fondamentali (gruppi ottici anteriori e posteriori, mascherina centrale, paraurti anteriore, fascia paraurti posteriore), al fine di rendere il SUV più somigliante alle nuove vetture Mercedes, che appartengono al nuovo capitolo estetico, in particolare Mercedes CLS, Mercedes SLK e Mercedes ML. A livello meccanico, sarà introdotto il motore 1.8 litri benzina da 204 cavalli mentre il cambio automatico sequenziale a sette marce (7G-Tronic) non sarà più gestito attraverso una leva al centro della plancia, bensì da un comando più piccolo dietro il volante (simile a quello che aziona gli indicatori di direzione: questo sistema viene già usato dalla nuova CLS). Circa i tempi di commercializzazione si parla di qualche mese, subito dopo l’esordio delle altre motorizzazioni della vettura. Una possibile alternativa al debutto Ginevrino potrebbe essere data dal salone di New York, fermo restando la denominazione Model Year 2013 e, quindi, la commercializzazione solo a partire dalla fine del 2012. www.mercedes-benz.it
BMW SERIE 3 BERLINA
La sesta generazione della BMW Serie 3 Berlina è caratterizzata da un design elegante e fortemente espressivo, da una sportività straordinaria e da un maggiore comfort di guida. Grazie alle innovative opzioni di allestimento, quali il cambio automatico a otto rapporti, il BMW Head-UpDisplay e le BMW Lines, Ia nuova essenza del piacere di guidare nel segmento premium della classe media èdecisamente all'avanguardia. In occasione della presentazione al Salone dell'Automobile di Ginevra 2012 saranno presentate ulteriori motorizzazioni per Ia nuova BMW Serie 3 Berlina. Con i loro quattro cilindri, una cilindrata di 2,0 litri e Ia tecnologia BMW Twin Power Turbo, i propulsori dei modelli BMW 316d, BMW 318d e BMW 320i assicurano un'erogazione di potenza tipica del marchio con valori di consumo e di emissione particolarmente favorevoli. La potenza del motore dei due modelli diesel supplementari è di 85 kW/116 CV per Ia BMW 316d e di 105 kW/143 CV per Ia BMW 318d. Quale nuova variante che debutta tra i modelli con motore a benzina, Ia BMW 320i raggiunge una potenza di 135 kW/184 CV. lnsieme alle nuove varianti di motore viene presentato anche il pacchetto M Sport sviluppato per Ia nuova BMW Serie 3 Berlina. A ciò si aggiunge un'anticipazione su ulteriori varianti di motore: anche per Ia nuova generazione della berlina sportiva BMW proporrà Ia trazione integrale intelligente xDrive. A Ginevra sarà inoltre possibile vedere Ia BMW ActiveHybrid 3, Ia cui introduzione sul mercato èprevista già tra pochi mesi. www.bmw.it
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formula 1:_mastro Progress 28/02/12 12.14 Pagina 1
SPORT FORMULA UNO
IL CAMPIONATO RIPRENDE IL 18 MARZO
di Paolo Vaccaro
PODIO CERCASI Al via l’edizione n.63 del campionato del mondo. Il campione in carica Sebastian Vettel dovrà difendersi dal ritorno di Ferrari e Mc Laren
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Il prossimo 18 marzo riparte il Campionato del Mondo di Formula Uno. Organizzato dalla FIA, quella di quest’anno sarà nella storia della categoria la 63ª stagione ad assegnare il Campionato Piloti e la 55ª quello Costruttori. Il primo appuntamento della stagione si correrà in Australia il 18 marzo, mentre il 25 novembre il campionato volgerà al termine con l'ultima gara in Brasile. La stagione inizierà con la Red Bull Racing di Sebastian Vettel con il numero 1 stampato in bella mostra sul telaio, dopo il dominio della scorsa stagione. Le principali contendenti al titolo iridato saranno Ferrari e McLaren che puntano sui propri piloti, in Rosso Alonso e Massa e in sella alle Frecce D’Argento Hamilton e Button, per cercare di riscattare la delusione dello scorso campionato. Da questa stagione il Team Lotus diventa Caterham F1 Team, mntre
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la Lotus Renault GP diventa Lotus F1 Team. A seguito dell'entrata nel capitale azionario della scuderia da parte della casa russa Marussia Motors, poi, la Virgin Racing diven-
ta Marussia F1 Team. Anche la Mercedes GP cambia il suo nome in Mercedes AMG Petronas Formula 1 Team, inserendo nel nome l'AMG, un'azienda tedesca nota per la
LE VETTURE AL VIA... CHI CORRE DOVE! ✑ 24 PILOTI PER 12 SCUDERIE ✑ Red Bull Racing: . Vettel - M. Webber ✑ Mc Laren Mercedes: L. Hamilton J. Button ✑ Scuderia Ferrari: F. Alonso - F. Massa ✑ Mercedes GP Petronas: M. Schumacher - N. Rosberg ✑ Lotus Renault: K. Raikkonen - R. Grosjean ✑ Williams: P. Maldonado - B. Senna
✑
Force India: P. Di Resta - N. Hulkenberg ✑ Sauber: K. Kobayashi - S. Pérez ✑ Scuderia Toro Rosso: D. Ricciardo - J. Vergne ✑ Caterham: J. Trulli - H. Kovalainen ✑ Hispania Racing Team: N. Karthikeyan - P. de la Rosa ✑ Marussia Virgin Racing: T. Glock - C. Pic
formula 1:_mastro Progress 28/02/12 12.14 Pagina 2
SPORT FORMULA UNO
LA FERRARI F1 2012 ✑ La Ferrari che disputerà il prossimo Campionato del Mondo di Formula Uno, presentata lo scorso 3 febbraio, prende il nome di Ferrari F1 2012. Si tratta della 58esima monoposto costruita per un Mondiale di Formula Uno dalla scuderia italiana e presenta un muso inedito, con uno scalino che squadra la parte anteriore della monoposto. Rispetto al 2011, sono state apportate delle modifiche ai tubi di scarico, alle mappe della gestione elettronica del motore e alla parte anteriore del telaio. Inoltre, è stata modificata l’ala anteriore e le fiancate laterali, e sono state ridisegnate anche le prese d’aria dei freni, per AUTO E CAMPIONI A sinistra il campione in carica Sebastian Vettel dovrà difendersi dal ritorno della Ferrari di Fernando Alonso (a destra) e Felipe Massa
collaborazione con Mercedes-Benz nella costruzione dei modelli sportivi del marchio tedesco. Il proprietario della Force India, l'indiano Vijay Mallya, ha annunciato di aver ceduto metà delle sue quote al gruppo Sahara India Pariwar, ribattezzando la scuderia Sahara Force India. Per quanto riguarda i piloti, i primi quattro team della stagione 2011 hanno confermato le coppie di titolari.
un'ottimizzazione dell’impianto frenante. Fernando Alonso: “Ai tifosi dico che lotteremo per il titolo, serve un lavoro intenso, dovremo essere uniti e determinati, ma questa è la bellezza e la responsabilità di guidare una Ferrari”. Per Felipe Massa, la nuova Ferrari “è molto aggressiva, c’è molto da crescere ma sono fiducioso”. Intervenuto in videoconferenza, anche il presidente Montezemolo ha dimostrato grande ottimismo verso la stagione che verrà: “Siamo di fronte a una stagione molto importante, una stagione nella quale tutti noi vogliamo tornare ai massimi livelli. Vogliamo vincere”. www.ferrari.com
Torna in Formula Uno, alla Lotus-Renault, Kimi Räikkönen, campione del mondo nel 2007: saranno ben sei i piloti iscritti che hanno vinto il titolo mondiale (oltre a lui anche Sebastian Vettel, Jenson Button, Lewis Hamilton, Fernando Alonso e Michael Schumacher). Per affiancare il finlandese, nonostante un contratto in essere con Vitalij Petrov, la Lotus Renault ha annunciato quale pilota titolare Romain Grosjean, vincitore nel 2010 del campionato Auto GP e nel 2011 della GP2. L'ex pilota della Renault, Bruno Senna, sostituisce il suo connazionale Rubens Barrichello alla Williams, mentre l'HRT ha annunciato l'ingaggio del pilota spagnolo Pedro de la Rosa che sarà affiancato dall'indiano Narain Karthikeyan. La Sahara Force India conferma Paul di Resta e promuove Nico Hülkenberg dal ruolo di ter-
zo pilota a quello di titolare. Per quanto concerne il regolamento, la Pirelli resta fornitore unico degli pneumatici, che per la nuova stagione introduce il Racing Tyre System Pirelli, un sistema integrato che consente di monitorare in tempo reale ogni singolo pneumatico utilizzato. Il sistema mette in connessione le vetture, i team e i tecnici in pista con un server centrale, installato nel quartier generale Pirelli. La casa italiana, inoltre, ha confermato che anche in questa stagione le diverse mescole avranno ciascuna un colore differente, per consentire agli spettatori di riconoscere i vari tipi di pneumatici utilizzati. Una sostanziale modifica viene apportata al nome degli pneumatici: le due mescole da bagnato, infatti, vengono rinominate Cinturato, e utilizzeranno il colore blu per indicare le gomme da pioggia intensa e il verde per le intermedie. I colori che individuano i diversi tipi di gomme da asciutto, sempre denominate P Zero, non vengono modificati. ■
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fashion MIFUR:_mastro Progress 28/02/12 12.15 Pagina 1
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A cura della Redazione
L’ARTE DELLA PELLE AL MIFUR Dal 4 all’8 marzo, nei padiglioni di FieramilanoCity, ritorna Mifur, il Salone Internazionale della Pellicceria e della Pelle. La qualità e il buon gusto tornano per l’edizione 2012. Nella Milano capitale della moda italiana torna il Mifur, Salone Internazionale della Pellicceria e della Pelle, pronto a
presentare e proporre le ultime novità del settore. Dal 4 all’8 marzo 2012 nei padiglioni di FieramilanoCity, i buyers di tutto il mondo si incontrano per accarezzare la morbidezza delle migliori pellicce e sentire l’odore di ottime pelli. Un’occasione imperdibile per gli amanti dell’eleganza e della qualità. Nato nel 1996 per iniziativa dell'Associazione Italiana Pellicceria, l'Ente Fieristico Mifur è stato costituito appunto dall'Associazione Nazionale di categoria e dalle Associazioni Regionali che la compongono, con lo scopo di promuovere gli scambi commerciali del comparto, sostenendo nel contempo l'immagine del prodotto. Accessori, modelli, pelli per pelliccia e servizi di conceria,
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pulitura e custodia vengono presentati dagli espositori partecipanti all’importante manifestazione, a cui si affiancano interessanti eventi collaterali che rappresentano un momento fondamentale di colloquio con la stampa, gli opinion leaders, il mondo politico e gli operatori del settore. Una divisione per settori merceologici facilita la visita e gli acquisti dei compratori, affascinati dal mondo dei capi in pelle, dei tessuti tecnici e dei piumini. Al Mifur, infatti, anche la pelliccia viene reinventata e mescolata con altri materiali, per un prèt à porter giovane e sofisticato. Chi partecipa al Mifur ha la garanzia di trovare qui tutti gli ingredienti del buon gusto, grazie alla cura con cui vengono selezionati gli espositori, ai quali si richiede di presentare prodotti di propria produzione o marchi di cui si certifica l’esclusività o la rappresentanza. Agli espositori di Mifur è assegnata una vasta superficie espositiva, mentre gli acquirenti potranno godere di spazi dedicati a loro, aree predisposte per i momenti di pausa, dove sfogliare riviste specializzate ed organizzare la propria permanenza in città. Massima attenzione alla qualità, alla cura del dettaglio e il rispetto della tradizioni: questi i segreti delle più grandi aziende di pellicceria e delle loro nuove collezioni.
DOVE & QUANDO ✑ MIFUR, SALONE INTERNAZIONALE DELLA PELLICCERIA E DELLA PELLE ✑ Quando: 4-8 marzo, 2012 ✑ Dove: FieramilanoCity - Portello Ingresso Porta Teodorico ✑ Orario: Espositori h 9.00 - 19.00 Visitatori h 9.30 - 18.30 www.mifur.com
moda marzo orologi:_mastro Progress 29/02/12 15.22 Pagina 1
OROLOGERIA DI LUSSO
Secondi Retrogradi Blancpain Villeret, anteprima Baselworld 2012. I vari strati di lacca straslucida blu applicati sul quadrante creano un incomparabile effetto di profonditĂ . Design e materiali innovativi ma stessa purezza Blancpain. www.blancpain.com
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moda marzo orologi:_mastro Progress 29/02/12 15.22 Pagina 2
OROLOGERIA DI LUSSO
Bulgari Papillon Voyageur Gli scintillanti bracciali Serpenti in oro 18 carati sono realizzati secondo le più tradizionali tecniche orafe e riflettono tutta l’eccellenza e la competenza distillate dal marchio Bulgari. Questo modello presenta nella versione a doppio giro un’avvolgente struttura diafana in oro rosa, rivestita da scaglie nero inchiostro o bianco color guscio d’uovo e arricchita da diamanti a taglio brillante. Nella sua versione ad un giro, le scaglie sono in oro rosa con diamanti. Nonostante la sua intrinseca complessità, questa creazione garantisce una morbidezza ed una perfetta aderenza al polso. www.bulgari.com
Bulgari Papillon Voyageur Prodotto in una serie limitata di soli 99 pezzi, questo sofisticato meccanismo è ospitato in una cassa in oro rosa 18 carati leggermente curva a doppia ellisse resistente fino a 30 metri di profondità. La cassa è coperta da un cristallo zaffiro bombato dotato di trattamento antiriflesso su entrambi i lati. L’orologio sfoggia un cinturino in alligatore dotato di fibbia pieghevole a tre elementi in oro rosa. www.bulgari.com
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moda marzo orologi:_mastro Progress 29/02/12 15.22 Pagina 3
OROLOGERIA DI LUSSO La gamma “G-Timeless Slim” disegnata da Frida Giannini, Direttore Creativo di Gucci, conserva tutti gli elementi del modello G-Timeless classico inserendoli in un nuovo design più essenziale. Questo risultato è stato ottenuto grazie agli specifici materiali e colori utilizzati e ad una sottilissima cassa di soli 6 mm di spessore messa in risalto dal grande formato da 40 mm. Sul quadrante del G-Timeless Slim sono presenti molti elementi identificativi degli orologi G-Timeless, ad esempio il web verde-rosso-verde alle ore 3, il logo Gucci alle ore 12 e il timbro Swiss Made alle ore 6. www.gucci.com
Rado D-Star 200 Cronografo automatico Gli orologi Rado D-Star 200 discendono direttamente dal Rado DiaStar, il primo orologio antigraffio al mondo lanciato sul mercato nel 1962. Nel corso della loro evoluzione, i Rado D-Star 200 aggiungono però accenti moderni: le versioni a tre lancette sono dotate di una lente d’ingrandimento “ciclopica” inserita sopra il datario nel cristallo in zaffiro che presenta un profilo leggermente bombato. Il design del cronografo lo rende ancora più indossabile e pratico grazie anche ai bracciali con le maglie integrate in ceramica high-tech o al cinturini in gomma. www.rado.com
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OROLOGERIA DI LUSSO The Longines Saint-Imier Collection È ispirata alle origini della tradizione orologiera del marchio con la clessidra alata. Tratto comune della collezione è la forma della cassa, direttamente ispirata a un modello del 1945. La raffinatezza delle linee e le caratteristiche anse conferiscono a questi esemplari un sottile equilibrio tra classicismo e modernità. The Longines Saint-Imier Collection comprende orologi che indicano ora, minuti, secondi e data, cronografi, ma anche un modello di prestigio con quattro funzioni retrograde, indicazione Day-Night e fasi lunari. Tutti i modelli della collezione sono animati da movimenti meccanici di cui è possibile ammirare il funzionamento grazie a un fondello trasparente in vetro zaffiro. www.longines.com
Poema, la nuova collezione di Salvatore Ferragamo Timepieces È l’espressione della creatività e dell’eleganza che da sempre distinguono lo stile della Maison fiorentina. Sviluppata in una vasta gamma di varianti, offre un’interpretazione poetica del trascorrere del tempo. Omaggio alla passione di Salvatore Ferragamo per le pietre preziose, le vivaci cromie e le pelli pregiate, presenta il cinturino in vero alligatore coordinato alle nuance del quadrante, e i diamanti incastonati anche sulla lunetta. animato da un movimento svizzero a carica automatica di elevata precisione, visibile dal fondello in vetro zaffiro. www.ferragamo.com
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HOTELLERIE PARK HOTEL FALORIA
A cura della Redazione
PARK HOTEL FALORIA
LA PERLA DELLE DOLOMITI Elegante e raffinato ma estremamente caratteristico. Il Park Hotel regala soggiorni da favola: benessere, sport e cucina per gli ospiti dell’esclusiva struttura alberghiera, meravigliosamente adagiata nel cuore delle Dolomiti
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Una storica struttura 4 stelle situata nel cuore delle Dolomiti - a Zuel di Sopra - a pochi minuti dal centro di Cortina d’Ampezzo e dal Monte Faloria. È il Park Hotel Faloria, albergo esclusivo ed estremamente caratteristico, ideale per trascorrere piacevoli vacanze in ogni stagione dell’anno. Le Dolomiti fanno da sfondo, il verde lo circonda e un paesaggio montano di incomparabile bellezza vi si estende intorno. Il Park Hotel Faloria, per la splendida ubicazione panoramica in cui sorge, può essere considerato una vera e propria terrazza sulle montagne circostanti: alle sue spalle sorge il Monte Faloria mentre sul davanti domina tutta la valle di Cortina. Una posizione
PER INFORMAZIONI ✑ Park Hotel FALORIA Zuel di Sopra, 46 - 32043 Cortina d'Ampezzo (BL) Dolomiti Italy Tel. +39.0436.2959 - Fax +39.0436.866483 info@parkhotelfaloria.it
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straordinaria che inserisce perfettamente l’albergo nel contesto naturalistico e architettonico della valle di Cortina. Costruito infatti secondo i criteri dell’architettura locale, è composto da due corpi di fabbrica in cui gli ospiti potranno soggiornare in incantevoli suites; a legare le due strutture un corpo centrale, dedicato agli ambienti comuni: ricevimento, hall, ristorante, stube e bar. L’hotel offre 31 incantevoli suites arredate secondo lo stile tipico del posto e dotate di tutti i comfort: spaziose e accoglienti, sono articolate su due o tre ambienti, allestiti con accurata eleganza e rivestite con le caratteristiche boiseries cortinesi, tende e tessuti pregiati. Al Park Hotel Faloria - nel Ristorante Mulsanne - gli ospiti hanno il piacere di degustare le migliori e raffinate ricette della tradizione mediterranea e della cucina territoriale, dai calamari farciti con radicchio brasato alla ricotta d’alpeggio, fino ai tipici casunziei di rape rosse su vellutata di patate e semi di papavero. Soggiornando al Park Hotel Faloria si ha naturalmente la possibilità di praticare i tipici sport di montagna, scorrendo piace-
volmente tra le località più belle e significative delle Dolomiti: i maestri di sci della prestigiosa Scuola di Sci Azzurra di Cortina d’Ampezzo - con cui Park Hotel Faloria collabora - garantiranno alla clientela lezioni private, ma anche meravigliose escursioni sugli sci, corsi per bambini o gite organizzate. Cucina, sport ma anche relax e cura del corpo nello chalet del Park Hotel Faloria: massaggi e servizi di benessere saranno praticati da esperte del wellness, le quali si prenderanno cura del vostro viso e del vostro corpo in un ambiente esclusivo. Trattamenti estetici e la possibilità di usufruire della piscina riscaldata, della zona idromassaggio illuminata dalla luce naturale, palestra, sauna, bagno turco con sala relax, zona massaggi e area Beauty. Il Park Hotel Faloria nasce a Cortina, nel paradiso dello sport e della natura, ma anche cittadina elegante e piena di vita, affollata da boutique esclusive, prestigiosi negozi, rinomati caffè e raffinati ristoranti. Dal Park Hotel Faloria ci si potrà recare comodamente in centro: shopping, mostre e manifestazioni mondane sono solo alcune delle tante occasioni di incontro e svago che Cortina offre ai suoi ospiti. ■