World Business Forum a Milano - Tutte le anime del lusso - 150 anni di moda italiana - Renault Koleos - EICMA 2011 - La Spagna al voto - Brasile: la lotta di Dilma Roussef
PROGRESS
COP estesa Progress nov. 2011 DEF:Layout 1 02/11/11 11.41 Pagina 1
Mensile di Politica, Economia, Attualità e Cultura. Numero 50 (Nuova Serie) € 3,50 www.progressonline.it
EVENTI World Business Forum a Milano Tony Blair è il relatore d’eccezione che si propone di spiegare alla platea la crisi politica, demografica ed economica dell’Europa. Appuntamento a Milano il 10 novembre
ESTERI La Spagna al voto Brasile: la lotta di Dilma Roussef
LIFESTYLE TUTTE LE ANIME DEL LUSSO Classico, innovativo, fastoso e falmboyant, torna il Salone del lusso. In cartellone a verona dal 24 al 27 novembre
MODA 150 anni di moda italiana , in mostra a Torino alla Reggia di Venaria
AUTO DEL MESE Renault Koleos, accattivante evasione
EICMA 2011 LA MOTO VA IN FIERA Torna a Milano la 69a edizione della Kermesse dedicata al mondo delle due ruote. A Milano Fiera dall’8 novembre
NUMERO 50
OPERA DI ROMA
SOTTO IL SEGNO DI MUTI Il teatro dell’opera di Roma inaugura la nuova stagione con “Macbeth” diretto dal Maestro Riccardo Muti. Una serata evento che rilancia la capitale come polo culturale.
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IL GENIO ITALIANO CHE CONTRASTA LA CRISI
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Il Teatro dell'Opera di Roma si appresta ad aprire la sua nuova stagione, forte della lettera in cui il Maestro Riccardo Muti accetta la Direzione del Teatro romano, come onorificenza vitalizia. Una presenza di grande valore simbolico e pratico, che sicuramente servirà a rilanciare il tempio dell'opera capitolina tra le istituzioni di maggior fama e prestigio, nel già ricco panorama italiano. Questo gesto s'inserisce in un più ampio e orgoglioso tentativo degli operatori del settore di rilanciare il mondo della cultura italiana, fortemente colpito dalla
crisi economica e dai tagli operati dal governo. Tagli che rischiano, in molti casi, di mettere a repentaglio molte eccellenze italiane, e di far avviare la nostra cultura verso un periodo di generale decadimento in termini di produzione e qualità. Purtroppo, il settore della cultura e dello spettacolo non è l'unico a risentire della crisi e della scure governativa. Sono tanti, e lo si percepisce dagli umori e dalle presenze nei vari appuntamenti fieristici di settore, i comparti economici che stanno arrancando. Progress, nel mese di Novembre, si occupa anche di
motori, con la sua presenza ad EICMA 2011, Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo che si tiene ogni anno a Milano, importante termometro del settore in Italia. Finora, l'economia “Made in Italy”, più che per l'iniziativa di un esecutivo che appare debole e spesso incapace di dare risposte concrete, sta reggendo grazie all'intraprendenza e all'impegno delle imprese, ma il genio italiano, da solo, non basterà a lungo a tenere a galla un mercato sempre più asfissiato da una crisi di proporzioni difficilmente calcolabili.
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■ 38 PROBLEMI PER IL PRESIDENTE ROUSSEFF E LA “FAXINA” SI ABBATTÉ SUL BRASILE
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■ 40 ZAPATERO, FINE DI UN'ERA LA SPAGNA AL VOTO
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42 RIVOLUZIONI ARABE, UN UPDATE
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46 BANCA D'ITALIA, VISCO GOVERNATORE
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48 L'IMPEGNO POLITICO DEGLI IMPRENDITORI
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56 SPECIALE WORLD BUSINESS FORUM
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60 CAMBIA LA GEOPOLITICA DELLE FONTI RINNOVABILI
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62 OPEN SOURCE NELLE PA
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EVITARE L’”INVERNO ARABO”
GOVERNATORE A SORPRESA
CI PENSANO GLI IMPRENDITORI “INDIGNADOS” 60 CONSIGLI PER I MANAGER DI DOMANI
VACANZE STUDIO IN ASIA...
IL MONDO DELLA FINANZA S'INCONTRA A MILANO
LA RIVOLUZIONE PULITA DEI PAESI EMERGENTI
IL FUTURO IN AZIENDA? È OPEN (SOURCE)
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FOTOREPORTAGE DA NEW YORK DA PARIGI DA LONDRA PERSONAGGIO CONTROCORRENTE ONOMATOMANIE MEETING SCOSTUME E SOCIETÀ TRASHION SE FOSSI ZEMAN DESIGN FASHION PERSONALITIES ECONOMY ITC SHOWBIZ ART CINEMA FOOD ECOLOGY CARS TRAVEL BOAT TUNES
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64 QUANDO IL MADE IN ITALY FUNZIONA
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68 SALONE DELLA GIUSTIZIA 2011 AL SERVIZIO DEI CITTADINI
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76 IL DIRETTORE ARTISTICO DELL'OPERA DI ROMA
SOTTO IL SEGNO DI MUTI
MACBETH INAUGURA LA STAGIONE OPERISTICA ROMANA
ECCO COME NASCE UNA STAGIONE OPERISTICA DI SUCCESSO
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80 TORINO FILM FESTIVAL 2011
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82 LA FIERA LUXURY & YACHTS 2011
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86 IL FENOMENO DEL VINTAGE
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88 150 ANNI DI MODA ITALIANA
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96 UN CAMPO DA GOLF GALLEGGIANTE
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OLTRE I CONFINI DEL GUSTO
PELLICOLE SOTTO LA MOLE
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SENZA NESSUNA REGOLA
FATTA L’ITALIA VESTIAMO GLI ITALIANI
BUCHE… NELL’ACQUA!
100 4 VINI METTONO D'ACCORDO LE MIGLIORI GUIDE
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104 PER VINCERE LO SPETTRO DELLA CRISI
LA SORPRESA DEL PRIMITIVO
RITORNO ALLA TERRA
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110 EICMA 2011
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118 RENAULT KOLEOS
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122 PER UN SOGGIORNO ALTERNATIVO
Progress è una pubblicazione curata da Gruppo Editoriale S.E.I. Via R. Pereira 00135 - Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Uffici Commerciali Roma, Via Pereira, 41 - 00136 Milano, Via Petrella, 21 - 20124
TUTTE LE ANIME DEL LUSSO OSPITI A VERONA
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Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
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Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Alessandro Petrone direzione@edizionisei.com Direttore Editoriale Franco Del Panta Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com I. Basile, D. Battaglia, M.L.C. Beduschi, D. Campagna, C. Catalli, A. Gianfrate, R. Leggio, M.G. Morini, P. Romeo, D. Marianacci, E. Rodi, F. Aliberti, D. Sallustio, A. Tomassi, R. Cesari, F. Vagnozzi, P. Vaccaro, D. Leggio, E. Pasca, L. Saggio Marketing & ICT Milko Vaccaro Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Editing e traduzioni Adrian James Art Direction Romina Plini, Vania Rossi Stampa e Allestimento Amadeus S.r.l. Distribuzione Giuseppe Ventura Emilian Press Srl - Spediservice Srl - CDL Informazioni e Abbonamenti info@edizionisei.com www.progressonline.it
LA MOTO VA IN FIERA
ACCATTIVANTE EVASIONE
DIVENTARE I SIGNORI DEL CASTELLO...
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Per la foto di copertina si ringrazia Chris Lee Fotografie Shutterstock, Sascha Von Mallinckrodt M.G. Morini, L. M. C. Beduschi, Luca Omiccioli
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N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
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NEW YORK CITY LA MARATONA PIU’ BELLA DEL MONDO
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Una città che non cessa mai di stupire, con le
considerata la gara più bella al mondo. La
02h28’20”. L'organizzazione è eccellente come
sue alchimie, il suo fascino coinvolgente...
prima Maratona di New York venne corsa per la
sempre. Ogni kilometro sarà opportunamente
Come la sua Maratona, un appuntamento che
prima volta nel 1970 all’interno di Central Park,
indicato tramite un segnale colorato
ormai è un classico per appassionati e
mentre nel 1976 in occasione del bicentenario
corrispondente al colore dell’ondata di partenza
professionisti, un evento “popolare”, nel suo
dell’Indipendenza degli USA, l’organizzatore
e verranno inoltre disposti appositi tappeti per il
significato più profondo e autentico. Domenica
della gara ridisegnò il percorso affinché si
rilevamento del tempo. Assicuratevi quindi di
6 Novembre 2011 si svolgerà la 42a edizione
potessero attraversare i cinque distretti di New
avere il numero di pettorale bene in vista, in
della ING New York City Marathon®, con oltre
York: Staten Island, Brooklyn, Queens, Bronx e
quanto il mancato passaggio presso i vari punti
45.000 partecipanti nel 2010 tra professionisti e
Manhattan, per giungere al traguardo in
di controllo, può comportare una squalifica.
amatoriali e 2 milioni di spettatori. Ogni anno
Central Park. L’edizione del 2010 è stata vinta
Lungo tutto il percorso, oltre 130 band
infatti la Maratona di New York organizzata dal
dall’etiope Gebre Gebrmariam che ha tagliato il
intratterranno con spettacoli musicali sia gli
New York Road Runners, appassiona migliaia di
traguardo in 02h08’13”, mentre tra le donne,
atleti che gli spettatori!
atleti ed è proprio per questo che viene
prima la keniota Edna Kiplagat con un tempo di
A cura della Redazione
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CRISTINA GUIDERÀ ANCORA L'ARGENTINA
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Cristina Fernandez Kirchner conferma le
preferenze. Binner, è rappresentante dei
dei 28,8 milioni di argentini chiamati al voto
attese e stravince le elezioni del 23 di ottobre
Socialisti Progressisti, ciò vuol dire che la
questa volta è stata chiara e non ha lasciato
scorso in Argentina con il 54,3% delle
popolazione si è espressa verso le proposte
ombra di dubbio, come a sancire, almeno per il
preferenze. Un risultato annunciato dalle
avanzate dai partiti di sinistra.
momento, un deciso taglio con le politiche del
primarie del 14 agosto scorso, che addirittura
Grandi sconfitti sono i Peronisti di destra e i
passato. Cristina Fernandez Kirchner è la
vede accrescere le preferenze per il partito
Radicalisti di centro-destra, questi ultimi
prima donna presidente rieletta in Argentina.
della Kirchner, Frente para la Victoria, di quasi
raccoglierebbero appena il 9 %, ovvero meno
Avvocato, classe '53, moglie di Néstor Kirchner,
5 punti rispetto ad agosto, dove la percentuale
punti ancora rispetto alle primarie.
lascia la politica negli anni bui della dittatura
si attestava a circa il 50,7%.
Quattro gli anni che Cristina ha passato al
per tornare a partecipare attivamente con il
Ma le sorprese non mancano, perchè il Frente
governo in tutto otto per il partito che lei
ritorno della democrazia a fianco del marito
Amplio Progresista di Hermes Binner, quinto
rappresenta. “otto anni sono già una dittatura”,
scomparso qualche tempo fa. Il resto è storia.
alle primarie, è secondo, con il 13% delle
gridano quelli di destra, ma la risposta del 70%
A cura della Redazione
DA_NY:_mastro Progress 28/10/11 10.15 Pagina 1
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new york da new york da new dayork di DENISE MARIANACCI
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DI CORSA… A NEW YORK!
Si rinnova anche quest’anno il solito appuntamento con la maratona più celebre e più emozionante del mondo. Stiamo parlando della maratona di New York che, giunta alla sua 42.ma edizione, attraverserà i cinque distretti e le zone più suggestive di New York City il 6 novembre. Con centinaia di migliaia di iscritti ogni anno, con i suoi 2 milioni di spettatori e 315 milioni di appassionati che ne seguono la diretta sulla NBC, fa parte delle World Marathon Majors, confermandosi come una delle corse su strada più grandi al mondo. www.nycmarathon.org/
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CHRISTMAS TIME…
La magia del Natale inizia a farsi sentire già da novembre nelle strade della Big Apple e, come ogni anno, quando si avvicinano le festività riapre i battenti la pista di pattinaggio sul ghiaccio del Rockefeller Center. La musica, i profumi e le persone che riempiono la pista ai piedi del GE Building annunciano che le feste natalizie si avvicinano e l’accensione del grandissimo albero che, solitamente, avviene alla fine di novembre, introduce i cittadini newyorkesi e i turisti nella magia e nell’atmosfera del Natale. www.rockefellercenter.com
LA SFILATA DEL THANKSGIVING DAY
Come ogni anno, il quarto giovedì di novembre, gli americani festeggiano il giorno del Ringraziamento, istituito in segno di riconoscenza per la fine dell’annuale stagione del raccolto. Nella Grande Mela si è soliti festeggiare questa ricorrenza con la consueta sfilata organizzata dai grandi magazzini Macy’s. Bande musicali, pupazzi giganti, clown e migliaia di persone sfilano per le strade, invadendole di suoni, colori e tanta allegria. L’avvenimento, nel corso degli anni, è diventato un appuntamento irrinunciabile per i cittadini di New
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NOVEMBRE 2011
York, ma anche per i turisti che hanno la fortuna di soggiornare nella metropoli durante questo periodo.
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DOLCE VITA A NY
“La Dolce Vita. 19501960. Stars and Celebrities in the Italian Fifties” è un’esposizione che regala al pubblico americano, 84 scatti rubati ai protagonisti della “Dolce Vita” italiana che raccontano tutte le caratteristiche di quell’epoca: il divismo, la bellezza, il fascino che contraddistinguono un periodo di grande fiducia e di grande speranza per un’Italia che è uscita dal dramma della guerra e sta vivendo appieno il suo boom economico. Le immagini, selezionate nei fondi fotografici dell’Archivio Storico Luce, saranno esposte fino al 14 novembre da “Eataly”, il regno del Made in Italy sulla Fifth Avenue. eatalyny.com
DA PARIGI ott:_mastro Progress 28/10/11 10.17 Pagina 1
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di DENISE MARIANACCI
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DIANE ARBUS IN MOSTRA AL JEU DE PAUME
Il metodo di “raccontare” il mondo di Diane Arbus attraverso lo scatto fotografico è stato a dir poco rivoluzionario. La fotografa americana trae la sua ispirazione soprattutto dalla città di New York a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta. Il lavoro della Arbus è quello di “esplorarla” come un territorio che è, allo stesso tempo, consueto e pieno di mistero. Bambini, travestiti e personaggi eccentrici, quello raccolto dalla Arbus è materiale antropologico a tutti gli effetti, capace di spiegare il rapporto tra identità e apparenza. Per gli appassionati di fotografia e di arte, questa retrospettiva allestita al Jeu de Paume da ottobre 2011 fino a febbraio 2012 e che comprende oltre 200 immagini, diventa un appuntamento imperdibile. www.jeudepaume.org/
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PAOLO CONTE IN CONCERTO
Il 20 novembre, il cantautore italiano amatissimo in Francia, si esibirà al Palais des Congres, reduce dal successo del suo ultimo album “Nelson”. Il profondo legame che lo unisce alla città di Parigi e al pubblico francese affonda le sue radici dai tempi dei suoi celebri concerti all’Olympia. Personaggio carismatico, dotato di una voce inimitabile, Paolo Conte è un musicista apprezzato in tutto il mondo e entra a pieno titolo tra i grandi nomi del jazz. www.paoloconte.it
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GIOCATTOLI IN MOSTRA
Un migliaio di giocattoli che attraversano la storia dell’umanità: da quelli risalenti a epoche antichissime fino a quelli più recenti, sono tutti riuniti in un’esposizione senza precedenti. I pezzi della collezione sono esposti lungo un percorso che fa riflettere sulla dimensione ludica dell’uomo e sulla sua propensione al gioco che, a volte, imita la realtà e a volte, inventa nuovi mondi. Gli oggetti sono stati raccolti negli spazi del Grand Palais in collaborazione col Musée des arts décoratifs, con altre prestigiose istituzioni culturali francesi ed internazionali e con l’appoggio di alcune collezioni private. www.grandpalais.fr
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LE QUATTRO STAGIONI ALLA TOUR EIFFEL Assistere a un concerto di musica classica sulla sommità di uno dei monumenti più famosi al mondo, godendo di una visuale mozzafiato, oggi è possibile. Il 19 novembre, infatti, il secondo piano della Torre ospiterà la performance della Eiffel Orchestra e dei violini di Akémi Fillon e Karen Brunon. Il programma prevede l’esecuzione delle opere di Vivaldi, di Mozart e di Albinoni, per una delle esperienze più suggestive da vivere a Parigi. www.tour-eiffel.fr
DA LONDRA:_mastro Progress 28/10/11 10.18 Pagina 1
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di DENISE MARIANACCI
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LA NOTTE DI GUY FAWKES
Se vi trovate a Londra la prima settimana di novembre non potete perdervi le celebrazioni legate alla Guy Fawkes Night: uno spettacolo di fuochi d’artificio che illuminano i cieli londinesi per ricordare lo scampato pericolo del Gunpowder Plot, la cospirazione della polvere da sparo. Siamo nel 1605, quando la popolazione della città fu minacciata, subito dopo la morte di Elizabeth I, da Guy Fawkes che venne scoperto in una cantina sotto le Houses of Parliament con una ventina di botti di polvere da sparo, intento a preparare una cospirazione contro il re, il Parlamento e i suoi ministri. Ancora oggi, a memoria di questa vicenda storica, durante la giornata del 5 novembre, i
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20 YEARS OF DAZED & CONFUSED MAGAZINE
Alla Somerset House, dal 4 novembre 2011 al 29 gennaio 2012, sarà possibile ammirare l’esposizione che ripercorre la storia della celebre rivista Dazed & Confused, attraverso immagini e installazioni multimediali. Il giornale, fonte di stile e cultura fin dal suo lancio nel 1991, nasce dalla mente di Jefferson Hack e Rankin e ha raccolto nel corso degli anni, migliaia di immagini attraverso i suoi numerosi servizi fotografici, le copertine, gli art work dei fotografi, dei designer e degli artisti più influenti che hanno collaborato con la rivista. www.dazeddigital.com
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LONDON JAZZ FESTIVAL
bambini confezionano un fantoccio (Guy), lo trascinano in giro per le strade raccogliendo soldi per i fuochi d’artificio e, infine, lo bruciano.
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LEONARDO ALLA NATIONAL GALLERY
Il titolo della straordinaria esposizione dedicata a Leonardo, prevista dal 9 novembre 2011 al 5 febbraio 2012 negli spazi espositivi della National Gallery, è “Leonardo Da Vinci: Painter at the Court of Milan”. Leonardo è stato inventore, scienziato, disegnatore, ma questa mostra vuole essere interamente dedicata alla sua carriera artistica di pittore, ponendo l’accento sull’estrema attenzione che egli dedicava allo studio sulla forma umana e, più in particolare, sul lavoro prodotto alla corte degli Sforza, dal 1482 al 1499. Trattandosi di un evento veramente speciale, il numero degli ingressi sarà limitato: potranno entrare solo 180 persone ogni mezz’ora per concedere ai fortunati visitatori il privilegio di poter ammirare i capolavori del grande genio italiano senza troppa ressa. www.nationalgallery.org.uk/
Dall’11 al 20 novembre, la capitale inglese suonerà le note del London Jazz Festival. Tra i protagonisti dell’evento ci sarà anche il nostro Stefano Bollani (nella foto) che mercoledì 13 si esibirà al Barbican, sia da solista sia in duetto con la leggenda del pianoforte Martial Solal e con il trio polacco del pianista Marcin Wasilewski. Diverse le sedi che ospiteranno gli artisti che parteciperanno al consueto appuntamento londinese con il Jazz: oltre al già citato Barbican, si suonerà al Roundhouse, alla Queen Elizabeth Hall, alla Royal Festival Hall e alla Purcell Room.
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di CLAUDIA CATALLI
ROLAND EMMERICH, L’ARTE DEVE ESSERE POLITICA Shakespeare: chi era costui? O meglio, chi si celava davvero dietro quel nome? Prova a rispondere all’annoso enigma, che ancora oggi tiene impegnati studiosi e letterati in tutto il mondo, Roland Emmerich con il suo nuovo film “Anonymous”, nelle nostre sale dal 18 novembre. Distanziandosi dalle sue opere più commerciali (da “Indipendence day” a “Godzilla”, passando per l’ultimo “2012”), il regista tedesco firma una pellicola di spessore decisamente autoriale, indagando tra i meandri della corte della Regina Elizabeth (nel film, una splendida e folle Vanessa Redgrave) e finendo per concentrarsi sulla tormentata figura del Conte di Oxford (un impeccabile Rhys Ifans), amante della regina e autore di opere che hanno fatto la storia della letteratura e del teatro mondiale. Opere che, tuttavia, era costretto a consegnare nell’anonimato più totale ad un attoruncolo sconosciuto e ubriacone che rispondeva al nome di William Shakespeare. Com’è nata la voglia di portare sullo schermo questa storia? Sono cresciuto in Germania, molto più con Goethe e Schiller che non con Shakespeare, ma ne vedevo le commedie tradotte in tedesco, poi la vera fascinazione per questa storia è arrivata dieci anni fa, quando ho letto la sceneggiatura. Come mai ci ha messo dieci anni per farne un film? Inizialmente ho provato ad espandere il copione insieme all’autore, un processo che ci ha tenuti impegnati per circa 3-4 anni. Io lo volevo più scespiriano e più politico possibile, poi però costava troppo la realizzazione e abbiamo messo da parte il progetto.
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NOVEMBRE 2011
L’abbiamo ripreso dopo che ho realizzato “2012” a Vancouver nei teatri di posa: lì ho capito che c’era un modo per poter realizzare dignitosamente questo film. Così, considerato anche il successo di “2012”, ho capito che era arrivato il momento giusto per “Anonymous”. Perché non crede alla teoria ortodossa della figura di Shakespeare come il poeta di Stratford? Non basta una vita per capire certe opere, secondo me la sua figura è ben più complessa: l’arte vera proviene in genere dalle grandi esperienze della vita, e ho fatto questo film proprio perché non trovavo soddisfacente la teoria semplicistica dell’uomo del villaggio. Resto convinto che dietro a quella firma dovesse esserci un uomo decisamente diverso, anche perché un genio non viene fuori dal nulla: ha bisogno di buona istruzione, Mozart stesso suonava dalle 6-8 ore al giorno, e questo per tutta la sua giovinezza. Solo così è potuto diventare il mito che era. In più tutti i lavori di Shakespeare implicano una profonda conoscenza della lingua, della letteratura, della legge, oltre che una dettagliata conoscenza dell’Italia, dato che ben tredici delle sue opere sono ambientate nel vostro Paese. Chi non ha mai visitato l’Italia è difficile che conosca così bene luoghi, ambientazioni, costumi. E dato che il conte di Oxford era considerato il più italianeggiante degli inglesi, ho optato per lui anche per questo motivo. Da Lei non ci si aspettava un film del genere, come mai questo cambio di rotta? Quando vuoi fare un film intelligente a Hollywood sei automaticamente isolato. In questo senso sono cambiate poche cose dal ’600 ad oggi: nel Medioevo persone come il conte di Oxford erano per vari motivi forzate a realizzare opere
d’arte senza poterci mettere il nome, oggi è un po’ lo stesso, perché appena fai qualcosa di diverso o fuori dall’ordinario ti riempiono di “perché”. D’accordo, i miei film precedenti sono di diverso tipo, ciò non vuol dire che non sentissi già da tempo l’esigenza e la necessità di fare un film come “Anonymous”. Il suo prossimo film sarà ancora in questo stile? In realtà ho deciso di lanciarmi verso un aspetto futuristico: ambienterò il prossimo lavoro tra 40 anni, per mostrare dove ci porta l’avanzata tecnologia. Vedremo fusioni tra uomo e macchina, computer ed esseri umani, sarà un misto tra action movie e un film futuristico molto intellettuale, trovo che le cose migliori vengano fuori quando si mischiano almeno due generi tra loro. Lo chiamerò “A singularity”.
CONTROCORRENTE:_mastro Progress 28/10/11 10.19 Pagina 1
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A cura della Redazione
L'UOMO CHE DOMO’ I GHIACCI DEL POLO Sono trascorsi 100 anni dall’anno in cui Roald Amundsen, a capo di una spedizione, raggiunse il Polo Sud e sono anche trascorsi 150 anni dalla nascita di Fridtjof Nansen, non solo esploratore ma anche diplomatico, al quale verrà assegnato nell’anno 1922 il premio Nobel per la pace, come riconoscimento per la sua azione a favore delle popolazioni oppresse e dei soldati prigionieri dopo la fine della prima guerra mondiale. La Norvegia celebra in Italia i suoi due grandi esploratori con mostre ed eventi in tutta la Penisola. Fridtjof Nansen, degno di stare accanto al grandissimo Roald Amundsen, il conquistatore del Polo Sud, nasce il 18 ottobre 1861 a Store Froen presso Cristiania – oggi
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NOVEMBRE 2011
Oslo -, la capitale della Norvegia e muore a Lysaker il 13 maggio 1930, all’età di sessantotto anni. Un grande sogno lo accompagna, quello di penetrare lungo la costa settentrionale dell’Asia e di lasciarsi catturare volontariamente, con una nave attrezzata allo scopo, nella morsa dei ghiacci, per sfruttare una corrente marina che, a quanto sembra, si dirige a settentrione; indi, con le slitte, tentar di raggiungere il Polo Nord. Sogno di tanti esploratori, come Otto Nordenskjöld che nel 1878 riesce riesce a condurre a termine la prima navigazione dall’Atlantico al Pacifico, costeggiando a nord la Siberia. E degli esploratori della nave americana Jeannette, partita da San Francisco, che tenta di penetrare nel Mar Glaciale Artico dallo Stretto di Behring, ma fa miseramente naufragio e l’equipaggio perisce di stenti. Qualche tempo dopo il naufragio della Jeannette, i resti della nave stritolata dai ghiacci vennero ritrovati da Nansen in un luogo molto lontano dal punto del naufragio, sulle coste della Groenlandia, nella parte opposta del Mar Glaciale Artico. Il banco di ghiaccio in cui la Jeannette era rimasta intrappolata era in movimento; e il fatto che i resti della nave venissero ritrovati così lontano dal punto in cui la nave si era sfasciata stava a significare che il ghiaccio aveva compiuto, sotto la spinta dei venti o delle correnti, tutta la traversata del Mar Glaciale Artico. Nansen
pensò che sarebbe stato possibile recarsi con un’altra nave nella zona in cui la Jeannette era stata bloccata dai ghiacci, e lasciare che la nave venisse imprigionata aspettando poi che venisse trascinata anch’essa, come la Jeannette, lungo una rotta polare, nella direzione della Groenlandia. Così facendo, sarebbe probabilmente passata nelle vicinanze del Polo. Costruì una nave, la Fram (che in norvegese vuol dire ‘Avanti’), che aveva la chiglia tutta arrotondata, quasi come una saponetta. Se i ghiacci intorno a essa avessero cominciato a premere, la nave sarebbe sgusciata fuori, verso l’alto, sfuggendo così alla loro pressione. Durante questo lungo viaggio, che Nansen ha descritto nel suo libro “Fra ghiacci e tenebre”, furono compiute numerose ed importanti osservazioni scientifiche.. Nansen, inoltre, ad un certo momento decise di abbandonare la nave, che seguiva una rotta obbligata, per raggiungere a piedi il Polo, da cui non era più molto distante. Con un solo compagno, utilizzando delle slitte e delle leggere imbarcazioni, necessarie per attraversare i canali che durante la buona stagione si aprono di tanto in tanto nella banchisa, nell’estate del 1895 si diresse
LA MOSTRA ✑ FRIDTJOF NANSEN ESPLORATORE, SCIENZIATO E BENEFATTORE DELL'UMANITÀ Fino al 27 novembre 2011 al Museo di Storia Naturale di Milano
verso il Polo Nord giungendo sino a 86° e 13′ di latitudine, e cioè a poco più, di 400 chilometri dal Polo. Ad una così breve distanza dal Polo nessuno, prima di Nansen, era mai riuscito ad arrivare. Nella primavera seguente, parecchi mesi dopo avere abbandonato la Fram, e dopo avere corso molti pericoli, fra i quali quello di perdere le loro due imbarcazioni con tutte le provviste, si imbatterono per caso in un’altra nave, che li raccolse e li riportò in patria.
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di PIETRO ROMEO
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LA PAROLA DEL MESE
IN TUTTO IL MONDO SCOPPIA LA PROTESTA DI PIAZZA. NEL SESSANTOTTO. QUARANT'ANNI DOPO I GIOVANI SONO ANCORA LI'. MA NON È CHE PER CASO QUESTO METODO NON FUNZIONA?
RIVOLUZIONE UN CACCHIO, UNA COSA COSÌ LA SI DOVREBBE CHIAMARE SEMMAI ORDINE COSTITUITO: SEMPRE LE STESSE PASSEGGIATE IN CENTRO, GLI STESSI SLOGAN E CARTELLONI. FORSE PRIMA ANCORA DELLA RIVOLUZIONE BISOGNEREBBE FARE LA RIVOLUZIONE DELLA RIVOLUZIONE
ALCUNI FACINOROSI PERÒ HANNO UN PO' ESAGERATO. PARE CHE ALCUNI DI ESSI SIANO STATI COLTI IN FLAGRANTE MENTRE IMBOCCAVANO A PIEDI UN SENSO VIETATO NOVEMBRE 2011
EFFETTIVAMENTE CI VUOLE UN ALTO TASSO DI AUTOSTIMA PER PENSARE DI POTER SCONFIGGERE ISTITUTI BANCARI, POTENTI DELLA TERRA, MULTINAZIONALI, UFO ROBOT. CIOÈ, NON E' CHE TU SEI IL MILAN E STAI GIOCANDO CONTRO LA SAMBENEDETTESE
INDIGNADOS
A FRONTE DI UN MODUS OPERANDI VECCHIO COME IL CUCCO, I RIBELLI CAMBIANO SPESSO NOME. OGGI SI CHIAMANO INDIGNATI, DOMANI CHISSÀ. IO PROVEREI CON “GIOVANI POLITICAMENTE INCOMPETENTI CHE SI SOPRAVVALUTANO”.
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TORMENTONI LESSICALI A SCADENZA MENSILE
“L'UNIONE FA LA FORZA!” - MACCHÈ; L'UNIONE AL MASSIMO PUÒ FARE LA FOLLA. E A QUANTO NE SO LA FOLLA È UNA COSA CHE SI ACCUMULA PER I CONCERTI DI LIGABUE. NON CREDO DUNQUE SIA COSA BUONA
L'IPOTESI CHE PREFERISCO È CHE 'STE MANIFESTAZIONI DILAGANO PERCHE' SONO UNA BUONA ALTERNATIVA AI SOLITI HAPPY HOUR COMUNQUE RAGAZZI, INSIEME POSSIAMO COMBATTERE, UNITI SAREMO IN GRADO DI CAMBIARE IL MONDO. DALLE 10 ALLE 18. POI CE NE TORNIAMO A CASA OVVIAMENTE, CHE STASERA C'E' “BALLANDO CON LE STELLE” SU RAIUNO
CERTO A RISOLLEVARE LE SORTI ESTETICHE DELLE NOIOSISSIME PROTESTE DI STRADA, CI HANNO PENSATO I SIMPATICI BLACK BLOCK CHE ALMENO PERMETTONO AI FOTOGRAFI DI FARE FOTO INTERESSANTI
SI': VINCEREMO LA GUERRA CONTRO LA MAFIA, QUELLA CONTRO IL POTERE E QUELLA CONTRO I TURISTI CHE CONTINUANO A FOTOGRAFARSI DAVANTI ALLA TOUR EIFFEL
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A cura della Redazione
FESTIVAL DELLA SCIENZA
Il tema del Festival della Scienza 2011 rende esplicito il legame fra le Celebrazioni per l’Unità d’Italia e le conquiste scientifiche del passato, nell’ottica dell’innovazione e della crescita verso il futuro. Si tratta di un punto di riferimento per la divulgazione della scienza, un’occasione di incontro per ricercatori, appassionati, scuole e famiglie, oltre ad essere uno dei più grandi eventi di diffusione della cultura scientifica a livello internazionale. Incontri, laboratori, spettacoli e
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conferenze per raccontare la scienza in modo innovativo e coinvolgente, con eventi interattivi e trasversali. 13 giorni in cui le barriere fra scienze matematiche, naturali e umane, vengono idealmente abbattute e la ricerca si potrà toccare, vedere, capire senza confini. Il Festival propone ogni anno eventi ispirati alle questioni più attuali del dibattito scientifico, prime assolute di spettacoli e mostre
dedicate all’incontro tra arte e scienza, riservando una particolare attenzione alle novità della ricerca più avanzata e ai ricercatori dei Paesi emergenti. Intimamente legato alla città di Genova e alla regione Liguria, il Festival è una manifestazione con un intrinseco carattere internazionale. La coscienza di un Paese unito è ben presente prima del 17 marzo 1861; lo è in particolare negli uomini di scienza, che già vent’anni prima dell’Unità si riuniscono come Scienziati Italiani a Pisa, Torino, Firenze, Milano, Napoli, Genova, Venezia e in tante altre città italiane. Da allora, la scienza e l’inventiva italiana si sono espresse soprattutto nelle eccellenze di singoli, imprese, contribuendo allo sviluppo del sapere. Oltre a volgere lo sguardo al passato, l'obiettivo del festival è quello di andare oltre l’orizzonte temporale
DOVE E QUANDO ✑ FESTIVAL DELLA SCIENZA Si svolge in varie sedi dislocate nel centro di Genova Fino al 2 novembre 2011 ✑ Telefono: 010 2345680 ✑ Dal 20 settembre al 20 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 17:00. ✑ Dal 21 ottobre al 1 novembre tutti i giorni, dalle 8:30 alle 18:30. ✑ Biglietti: Ridotto 10 €; Intero 12 € ✑ Web: www.festivalscienza.it ✑ Email: info@festivalscienza.it
delle celebrazioni, per riconoscere ai protagonisti della ricerca scientifica italiana contemporanea il merito di lavorare alla trasformazione positiva del nostro Paese, offrendoci le risposte di cui abbiamo bisogno per affrontare il futuro.
Costume e società:_mastro Progress 28/10/11 10.22 Pagina 1
Scostume e società Scostume e società
Scostume e società
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Scostume e società
di PSEUDONIMO
NON PER NULLA SI CHIAMA FIDELITY CARD
Molti se la prendono con Papa Benedetto XVI per questo crepuscolo commerciale della Chiesa Cattolica. Io dico che sì, forse non sarà un gran testimonial, ma dopo tutto non può essere il solo responsabile di questo calo inarrestabile di vendite di padri, figli e spiriti santi. Certo, gli esegeti del declino tirano in ballo pure la questione importante degli scandali, della pedofilia per intenderci, allo scopo di trovare una risposta a questa tendenza negativa ed è chiaro che così facendo prendono un ulteriore, se non più grave, abbaglio interpretativo.
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Non c’entra nulla ciò che succede nelle parrocchie; gli errori dei pastori non sono mai controproducenti. Se sei un’azienda che monda peccati, il minimo che tu possa fare è produrli e pubblicizzarli. Inutile dunque calcolare scientificamente la forza d’urto complessiva di questi due fattori: sono entrambi fuori discussione. Per capire realmente come stanno le cose, conviene piuttosto andare a vedere cosa sta facendo la concorrenza; e quando dico concorrenza, non mi riferisco mica a quella che il venerdì s’inginocchia sui tappeti per un certo Allah. Checché ne dicano i razzisti, a minacciare le azioni della Santa Sede non saranno di certo quei quattro monoteismi esotici che di tanto in tanto ormeggiano a Lampedusa. Il pericolo non viene mica da fuori: è già qui e fa parte di quello stesso mondo civilizzato in questi ultimi millenni da Gesù. Sto parlando del Capitalismo. Per intendere meglio ciò che dico basta gettare uno sguardo all’inaugurazione di un Apple Store, contare i presenti e confrontarli con i devoti che la domenica vanno in cattedrale. Fatte le dovute proporzioni, stiamo là. Non è il caso di stupirsi: è risaputo che fu la Chiesa, duemila anni or sono, ad inventare il marketing e dunque adesso non deve mica
strabuzzare gli occhi se c’è qualcuno che lo ha perfezionato rendendolo pagano. Perché di neopaganesimo a tutti gli effetti indubbiamente trattasi: un politeismo dello scaffale gradevole e ultratollerante che consente al nuovo fedele tanta più libertà di scelta e che, come tradizione pagana insegna, non distingue più austeramente il sacro dal profano. Ognuno di noi può scegliere la divinità che più gli aggrada a seconda delle esigenze del momento: non più un Dio unico che ci guarda dall’alto a cui dobbiamo conformare i nostri desideri, ma tante divinità che ci offrono nuove opportunità e che condividono con noi i nostri momenti più quotidiani. È una religione di certo più adatta ai nostri tempi e alle nostre nuove generazioni che stranamente oggi preferiscono l’edonismo materialista
all’autoflagellazione e alla penitenza. E ora capite perché ogni uomo di ecclesia che incontrate per la via cerca di insegnarvi a rifuggire i beni materiali: gli impiegati del nostro salvifico Redentore hanno una gran paura che stiate lasciando la casa di Dio per diventare un alfista. - Figliolo, non comprare la 156, le soddisfazioni che può darti un motore JTD non sono di certo paragonabili alle promesse di beatitudine della vita eterna Pure io, specie io, mi ci getto nella mischia: fedele della Citrosodina sì e alla Microsoft pure, prendo il mio credo con la leggerezza di stomaco necessaria e con la dovuta elasticità mentale: non sia mai un domani io possa passare alla Magnesia Bisurata Aromatic e comprare un Macbook Pro.
Trashion victims OK:_mastro Progress 28/10/11 10.26 Pagina 1
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di PSEUDONIMO
E QUESTA NOTTE QUESTA CITTÀ MI SEMBRA BRUTTISSIMA Ho una notizia bomba per tutti: mi sono innamorato. Più o meno quindici anni fa. È stato bellissimo. Io la guardavo negli occhi e le dicevo che non l’avrei mai lasciata; lei mi guardava negli occhi e mi diceva che non mi avrebbe mai lasciato, se non per uno più figo di me. Lei mi scriveva lettere d’amore e io le mostravo con orgoglio al mio compagno di banco; io le scrivevo lettere d’amore e lei mi correggeva gli errori ortografici. Eravamo una coppia perfetta e la nostra storia è stata importante per entrambi, ci ha insegnato molto. Lei ha imparato che c’è sempre un ragazzo più figo del tuo, io a scrivere correttamente in italiano. Insieme abbiamo coronato il nostro sogno d’amore per due lunghissime settimane dense d’avvenimenti e di gesti sconsiderati: come due veri amanti folli. Lei per esempio una volta mi comprò un biglietto del tram; io per esempio una volta le scrissi su un muro una frase d’amore spontanea che mi uscì dal cuore. - Piccolina sei unica - La bomboletta spray era di colore rosso. Me n’ero andato soddisfatto ed ero salito sul tram col biglietto che mi aveva regalato
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e la distinta sensazione di essere un eroe del cuore. Non durò a lungo: lungo la strada di ritorno verso casa fui costretto a costatare che nei muri della città c’era stata una vera e propria epidemia di piccoline uniche. Una diffusione che di certo non giovava al concetto d’irripetibilità che col mio messaggio avevo voluto comunicare all’amata. Sentii insomma che i conti gnoseologici non tornavano, ma dovetti aspettare l’indomani per capire di cosa si trattava. Piccolina sei unica mi accolse sportivamente baciandomi il compagno di banco durante la ricreazione. Si erano nascosti nel bagno dei maschi, e col senno di poi ammetto che fu un’ottima scelta. Non c’è luogo migliore per sapere la verità che una latrina lurida: con la sua schiettezza ribadisce il concetto che nella vita non esiste nulla di veramente poetico. O meglio, che la poesia ha sempre a che fare con le zozzure
umane. L’amore per esempio è un impiegato a tempo pieno dell’ignoranza. Una rivelazione che a quanto pare non sono in molti ad aver capito, a giudicare dalla quantità di sentimento per muro quadrato che ci sta in giro. Non esiste infatti topografia urbana che sfugge a questa
letteratura sbilenca, tra tutte quelle amorose di certo la più fastidiosa. Facile capire perché: meno s’estingue quanto più non si affanna a sperimentare; meno sperimenta più diventa comoda da usare. Parente della canzone d’amore, trae da essa la sua ispirazione, copiandola passo passo. Ed è così che ci ritroviamo circondati di mediocrità sui muri: giacché siamo ancor prima circondati di Jovanotti alla radio. Due flagelli al prezzo di uno. Come risolvere l’annosa questione? Basterebbe rendere illegale l’amore e i suoi derivati. Il nostro partimonio architettonico come pure le pareti più squallide della nostra città, ne acquisterebbero in salute e tutti noi saremmo dei figli di Dio più interessanti. Che il nostro Lorenzo Cherubini in una delle sue più celebri emorragie di parole vane, non la pensa così (ti vedo scritta su tutti i muri/ogni canzone mi parla di te/e questa notte questa città mi sembra bellissima) mi pare un motivo ancora più valido per portare avanti questo progetto.
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Se fossi Zeman
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di PSEUDONIMO
DAL LETAME NASCONO I GOAL
Sarà un anno denso di avvenimenti, il venturo. Prima la gita a San Giovanni Rotondo con il mio prozio, poi il battesimo di mio cugino, poi ancora l’europeo di calcio e per ultimo la fine del mondo. Non sto più nella pelle, specie per l’europeo. L’Italia è già qualificata ed io infatti ho già comprato la bandiera dell’Olanda. Il torneo si presuppone emozionante; in molti danno la Spagna per favorita ma sono sicuro che l’Italia darà comunque del filo da torcere ai propri tifosi. Dovranno sgobbare a lungo questi ultimi per mantenere l’attenzione fino al quinto tempo supplementare, quando la gara sarà ancora ferma sullo 0-0. Ogni tanto mi chiedo come mai la nazionale di Prandelli non sia ancora stata acquistata da una casa farmaceutica: a mio modesto parere sarebbe
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un business da non sottovalutare. Con questa vita stressante, la gente fatica sempre di più a prendere sonno con i sedativi convenzionali. Insomma, credo che abbiate capito: mi perderò tutte le telecronache del nostro Bruno Gentili e le emozioni che solo Cassano è in grado di regalarci quando litiga con l’arbitro e pesta il terzino avversario. E ad ogni modo, non sono mica l’unico disertore sulla piazza. Un mio conoscente, per esempio, quando è costretto dal suocero ad andare allo stadio, porta sempre con sé un mini-televisore per seguire la diretta della Corazzata Potemkin. Ha tutta la mia comprensione. Orsù ragazzi, bisogna ammetterlo: la nostra nazionale, pur essendo ancora ingiustificatamente catalogata nel Ranking Fifa (appena sotto l’Azerbaigian), non è più quella di una volta. Prima era un buon motivo per riunirsi a casa con gli amici, adesso è la scusa migliore per isolarsi. Ci vediamo stasera? No, c’è l’Italia. Meglio rimanere da soli a leggere un saggio sull’esistenzialismo. Ultimamente un sacco di
gente si pone domande sull’evidente decadenza tecnica degli azzurri e le ipotesi sono discordanti. La più quotata è comunque quella di Adolf Hitler, che scarica tutta la colpa agli oriundi convocati dal Mister in questi ultimi anni. Dopo l’ultima recente chiamata alle armi di Osvaldo (chi è? un personaggio della Settimana Enigmistica?), il leader nazista ha infatti sbottato, sostenendo che bisogna sterminare tutti questi immigrati col doppio passaporto e investire in una nuova razza pura che possa risollevare le sorti della nostra nazionale.
Al contrario degli azzurri, lui non è cambiato per niente. Queste dichiarazioni comunque mi hanno fatto riflettere e sono arrivato anch’io alla conclusione che Prandelli in questi anni ha esagerato un po’ con l’esterofilia. Non bisogna dimenticare che il nostro CT è stato capace di convocare anche Amauri un po’ di tempo fa, e questo mi pare decisamente troppo. Il panchinaro della Juve infatti lo vedo meglio come amante della mia ragazza, che come prima punta della nostra nazionale maggiore. Indiscutibilmente è un gran figo, ma il calcio non è cosa sua. E dunque Mister Prandelli, andiamoci cauti con gli oriundi. Anche perché non mi pare il caso di fare incazzare nuovamente il Fuhrer; di solito reagisce alle offese in modo un po’ sproporzionato. Lo so, lo so bene: nei nostri terreni di gioco non crescono più talenti e lei non sa più che bidoni prendere. Beh, se vuole un consiglio da agricoltore mancato provi a cambiare fertilizzante: piuttosto che veline e petroldollari rispolveri il caro buon vecchio sterco. Lo diceva pure un cantante fricchettone che “dal letame nascono i goal”.
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di LAURA SAGGIO
"OPERAE": IL DESIGN AUTOPRODOTTO
A Torino dal 4 al 6 novembre torna Operae, la mostra-mercato che invita designer nazionali e internazionali insieme a giovani progettisti ad esporre e vendere i propri prodotti. Torino conferma, per il secondo anno consecutivo, la sua attenzione alle nuove tendenze del design orientate all'autoproduzione, sottolineando l'impegno di voler dare rilievo all'originalità artistica dei designer 'fai da te'.
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Grazie a Operae, oltre agli oggetti unici o di piccola serie prodotti dagli artigiani, sarà possibile osservare anche le innovazioni delle aziende che orientano la propria produzione investendo in nicchie inesplorate di mercato. I designer avranno l'opportunità di mostrare il loro lavoro sia al grande pubblico, che agli operatori, in particolare ai buyers internazionali, ai gestori di shop on line e ai proprietari dei principali negozi di design e arredamento della città, che guardano al design autoprodotto con crescente interesse. Operae è un'iniziativa che punta sulla forza intrinseca dell'autoproduzione: l'energia creativa delle idee non organizzate, non sottostanti alle convenzioni, che hanno in sè tutta la determinazione
dell'affermazione della propria autonomia. Durante la manifestazione sarà possibile acquistare i prodotti di 'piccola serie' appartenenti alle diverse categorie merceologiche, grazie al lavoro dei designer che gestiscono direttamente l’intera filiera produttiva (dalla definizione dell'idea alla realizzazione, fino alla comunicazione e alla distribuzione). Inoltre un palinsesto di workshop e incontri affiancherà la mostramercato, con l'intento di generare riflessioni e confronti sul sistema dell'autoproduzione, sulle peculiarità delle produzioni di piccola serie e sulle logiche distributive. Operae, promossa dalla Torino Design Week, si svolge all’interno di un circuito di sedi situate nel centro della città, distanti pochi metri l'una dall'altra; ed è inoltre inserita nella rassegna Contemporary Arts Torino Piemonte: una delle principali fiere internazionali delle arti contemporanee che abbraccia eventi relativi alle arti visive, alla musica, al teatro, al cinema e alle performing arts e oggi, sempre di più, anche al design. L'obiettivo della manifestazione è quello di enfatizzare la cultura della manualità e della libertà progettuale per provare a far
OPERAE ✑ PROMOSSO DA TORINO DESIGN WEEK
✑ Quando: dal 3 al 6 novembre 2011
✑ Orari di apertura: 14.00 - 23.00 (venerdì) 10.00 - 23.00 (sabato) 10.00 - 20.00 (domenica) ✑ Info: Tel. +39 011 5069709 Fax +39 011 5633519 info@operae.biz www.operae.biz
uscire dall'isolamento il design autoprodotto, fonte preziosa di una produzione spesso limitata, ma di alto valore innovativo. L'autopoduzione artigianale è certamente una corrente del design da valorizzare, perché capace di conciliare la ricerca estetica e funzionale con una spiccata sensibilità alla ricerca di sostenibilità, due aspetti fondamentali da mettere in campo nella realizzazione di nuovi progetti di design in un mercato come quello attuale, saturo di prodotti industriali.
FASHION:_mastro Progress 28/10/11 17.01 Pagina 1
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A cura della Redazione
AUDREY, ICONA DELLA MODA, ARRIVA A ROMA privata lontana dalle scene. Considerando il legame tra la vita di Audrey e la storia della moda, le immagini saranno accompagnate da alcuni abiti e accessori. Creazioni di Givenchy, Valentino, e tanti altri che rappresentano anche il modo di vestire di quel periodo, con abiti indossati da Audrey nella vita di tutti i giorni. Uno spazio sarà dedicato alle immagini dall’archivio UNICEF che documentano i viaggi di Audrey
Scatti inediti, video e oggetti personali appartenuti ad una delle icone del nostro tempo... In occasione del 50° anniversario di Colazione da Tiffany e in contemporanea con il Festival Internazionale del Film di Roma, per la prima volta la capitale celebra Audrey Hepburn, attraverso una mostra-omaggio. Un tributo alla grande star nella “sua” Roma che servirà a raccogliere fondi per il progetto di lotta alla malnutrizione infantile sostenuto dal Club Amici di Audrey per UNICEF, a cui la stessa Audrey ha dedicato una parte importantissima della sua vita in qualità di Ambasciatrice di buona volontà. La mostra sarà ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 26 ottobre al 4 dicembre 2011 e attraverso immagini, video e oggetti personali racconterà le tre vite vissute a Roma dall’attrice: diva del cinema,
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mamma e Ambasciatrice. Infatti, in 25 anni, Audrey ha condiviso con Roma momenti cruciali della sua carriera artistica, da Vacanze romane e Guerra e pace a La storia di una monaca, ma soprattutto nella capitale ha vissuto molti anni di vita familiare, a stretto contatto con la città e con i suoi abitanti. La mostra è curata dal secondo figlio di Audrey Hepburn, Luca Dotti, con Ludovica Damiani. Una selezione di scatti inediti, quasi “rubati” - provenienti dagli archivi di Reporters Associati, Photomasi, Istituto Luce e Kobal Collection - colgono Audrey Hepburn in momenti di vita quotidiana nella città. Didascalie, testi e grafica ripercorreranno il personale ricordo del rapporto tra Audrey e Roma. Un video esclusivo rivelerà momenti della sua vita
AUDREY A ROMA ✑ Museo dell’Ara Pacis Lungotevere in Augusta, Roma 26 ottobre – 4 dicembre 2011 ✑ Orari: 9.00 -19.00 chiuso il lunedì ✑ Biglietteria: € 10 intero; € 8 ridotto ✑ Info: 060608 www.arapacis.it www.audreyhepburn.com www.unicef.it/web/audrey
Hepburn tra i bambini di Bangladesh, Vietnam, Somalia, Sudan, Etiopia ed America Latina. Solo alcune tra le numerose missioni a cui l’attrice ha dedicato interamente l’ultima parte della sua vita. In contemporanea con la mostra Mondadori pubblica il volume Audrey a Roma, che è in libreria dal 25 ottobre 2011.
dilma:_mastro Progress 02/11/11 12.55 Pagina 1
ESTERI PROBLEMI PER IL PRESIDENTE ROUSSEFF
di Davide Leggio
LA LOTTA ALLA CORRUZIONE DI DILMA ROUSSEFF
E LA “FAXINA” SI ABBATTÉ SUL BRASILE La corruzione, detta “Faxina” in Brasile, rischia di creare grossi problemi al governo di Dilma Rouseff. Scandali governativi ed eccessi nella linea dura alla lotta alla criminalità stanno rendendo la lady di ferro invisa a molti, proprio all’interno dei suoi alleati di governo
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Il recente e grave scandalo che ha colpito il Ministero dei Trasporti ha sollevato dubbi inquietanti sulla “tenuta” della guida del paese della presidenta Dilma Rousseff. La reazione, che sembra avere il consenso dell’opinione pubblica, è stata proprio la “Faxina”, ovvero una pulizia “etica” dei sistemi di potere, lotta alla corruzione che appesta il paese intero. Ma molti sollevano dubbi sul reale successo di tale operazione. Si sottolinea da più parti, infatti, che Dilma è ostaggio di una parte importante del suo partito, il PT (Parti-
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do dos Trabalhadores) e del PMDB (Partido do Movimento Democrático Brasileiro) il maggiore alleato di governo. Lo stesso Lula avrebbe suggerito al suo successore di non calcare troppo la mano, pena la tenuta del governo e il rischio di una frattura forse insanabile tra le parti politiche che lo sostengono. In tutto questo, ed è stato messo in luce dalla stampa brasiliana, un appoggio alla presidenta è arrivato proprio da Fernando Henrique Cardoso (FH), presidente del Brasile prima dell’avvento di Lula, che ha sostenuto che le differenze sono minori di quel che si crede e che, se qualcosa di buono viene fatto da parte del Planalto (residenza del Presidente della Repubblica) è giusto farlo notare e, soprattutto, è doversoso che il suo stesso partito, il PSDB (Partido da Social Democracia Brasileira), lo riconosca. Intanto, è scoppiata una polemica dura proprio tra Dilma Rousseff, e il suo partito,a causa del documento che ha concluso a Brasilia, il quarto congresso nazionale della principale forza politica del Paese, in cui ci si propone di far approvare in Parlamento una riforma com-
dilma:_mastro Progress 28/10/11 10.28 Pagina 2
ESTERI PROBLEMI PER IL PRESIDENTE ROUSSEFF
SCANDALI GOVERNATIVI Nella pagina: Dilma Rousseff con Barak Obama, sotto: con Lula. A destra: José Dirceu, invocato dalla platea come “eroe del popolo brasiliano”, ma indicato dalla giustizia brasiliana come il principale protagonista dello scandalo del “mensalao”
plessiva dell’informazione che, secondo l’opposizione, si traduce in un ‘bavaglio’ alla stampa scomoda. La piena libertà di espressione è stata peraltro una delle principali bandiere di Dilma durante la sua campagna elettorale. Nel testo del progetto, i firmatari, pur sottolineando il “ripudio verso qualsiasi forma di censura”, affermano la necessità di una legge in grado di “democratizzare” la stampa nel Paese e di sopprimere il “monopolio” dei mezzi di comunicazione. Il tema della regolamentazione dei media non è comunque stato l’unico motivo di imbarazzo della presidente Dilma all’assemblea del Pt, che ha contato sulla presenza dell’ex presidente Lula, più vol-
te protagonista di dure critiche alla stampa nel corso del suo mandato. Il discorso di Dilma sulla lotta alla corruzione è stato accolto tiepidamente dagli altri colleghi di partito, che la vorrebbero meno intransigente in certe sue decisioni. Lo dimostra la calorosa accoglienza riservata invece al-
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del “mensalao” (il pagamento mensile ai deputati d’opposizione perchè appoggiassero al Congresso il governo). Pur ricevendo l’appoggio incondizionato della società civile, che nelle ultime settimane si è mobilitata con manifestazioni in strada e appelli su internet, la “faxina” (pulizia) della
IL CLIMA DI IDILLIO TRA LULA E LA SUA “PUPILLA” È FINITO? GLI ANALISTI POLITICI SONO PRUDENTI NEL DIRLO, MA SOTTOLINEANO CHE DI CERTO STANNO EMERGENDO I PRIMI CONTRASTI
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l’ex capo di gabinetto di Lula, José Dirceu, invocato dalla platea come “eroe del popolo brasiliano”, ma indicato dalla giustizia brasiliana come il principale protagonista dello scandalo
lady di ferro brasiliana - in otto mesi di governo già quattro suoi ministri sono stati costretti alle dimissioni - non sta incontrando i favori della sua maggioranza. E sta evidenziando sempre più la sua presa di distanza da Lula: stretta tra l’ex presidente operaio e il suo ex braccio destro, Dirceu, Dilma è sembrata più volte a disagio nel corso del congresso, che ha discusso anche di miglioramenti nel campo della salute pubblica e nella lotta alla povertà. Il clima di idillio tra Lula e la sua “pupilla” è finito? Gli analisti politici sono prudenti nel dirlo, ma sottolineano che di certo stanno emergendo i primi contrasti. Anche se, nel suo intervento a Brasilia, l’ex capo di Stato ha ribadito la volontà di rieleggere Dilma alle prossime elezioni, e dare così continuità al suo lavoro, da più parti viene evidenziato come l’attuale presidente stia sempre più dando uno stile personale e indipendente alla propria gestione, mettendosi spesso in stridente dialettica con le indicazioni di partito. ■
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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ESTERI ZAPATERO, FINE DI UN'ERA
di Ivano Basile
A.A.A. CERCASI LEADER (DISPERATAMENTE)
AL VOTO LA SPAGNA DEGLI INDIGNADOS Tra i tumulti di piazza e pressioni dei mercati finanziari, il 20 novembre la Spagna si appresta a scegliere il leader che avrà il compito di risollevarla da una delle maggiori crisi economiche della sua storia recente
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La fine dell’era Zapatero ha preso forma lo scorso 29 luglio, quando il premier spagnolo ha annunciato le elezioni anticipate mettendo fine ai “rumor” che si rincorrevano da settimane sulla data del suo addio. L’ormai ex leader del Partito socialista (Psoe) aveva intuito che la sua presenza era divenuta troppo ingombrante e per il bene del Paese ha deciso di abdicare con quattro mesi d’anticipo. “La certezza è stabilità”, ha spiegato saggiamente il premier socialista in una conferenza stampa nel palazzo della Moncloa, mentre annunciava la fine della sua seconda legislatura. Dunque in Spagna i leader politici non sono eterni ma soprattutto sono al servizio del Paese, a differenza di altri premier europei ugualmente ingombranti ma non altrettanto consapevoli o quantomeno poco attenti all’interesse generale (ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale). Al voto si andrà il 20 novembre, nell’anniversario della morte di Francisco Franco, spirato lo stesso giorno del 1975 (la coincidenza non è stata voluta). In attesa dell’election day il Governo si è affrettato ad approvare le ultime riforme già annunciate, prima di sciogliere il parlamento il 26 settembre. La campagna elettorale è partita il 4 novembre e il nuovo parlamento sarà convocato il 13 dicembre quando toccherà al nuovo esecutivo prendere le redini del Paese.
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C’ERAVAMO TANTO AMATI Il rapporto tra gli spagnoli e Zapatero è la cronaca di un idillio politico sfociato in un lento e progressivo tramonto. La storia parte nel 2004, l’anno della sua prima elezione: da quel giorno la Spagna è stata protagonista di un cammino progressista che l’ha portata al top dei Paesi europei, tra prosperità economica e avan-
guardia sociale. Per Zapatero la rielezione quattro anni dopo fu quasi automatica: nel marzo 2008 vinse le elezioni con il 43,9% dei voti e 169 deputati, mentre il Pp il 39,95% e 154 seggi (se si andasse al voto oggi al Pp andrebbero 193 seggi su 350). È stato lo scoppio della bolla immobiliare a cambiare drasticamente lo scenario con la creazione di oltre 4,2 milioni di disoccupati. Questo tasso di disoccupazione record – insieme alle inevitabili misure di austerità decise dal 2010 per contrastare la crisi economica - è valso ai socialisti un vero e proprio crollo nei sondaggi, a favore della destra conservatrice del Partito popolare che ha stravinto le amministrative dello scorso marzo. Da allora, sia dall’opposizione sia tra le fila del Psoe sono aumentate le pressioni per un addio anticipato del leader. Tutto il resto è storia ancora più recente: la minaccia di Moody’s di declassare nuovamente il rating
LEADER PSOE La fine dell'era Zapatero ha preso forma lo scorso 29 luglio, quando il premier spagnolo ha annunciato le elezioni anticipate mettendo fine ai “rumor” che si rincorrevano da settimane sulla data del suo addio
spagna:_mastro Progress 02/11/11 12.55 Pagina 2
ESTERI ZAPATERO, FINE DI UN'ERA
L’ASTENSIONE ✑ VECCHIO PROBLEMA
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ZAPATERO HA ABDICATO CON 4 MESI D'ANTICIPO PRIMA DELLA SCADENZA NATURALE DELLA LEGISLATURA, FISSATA PER IL MARZO 2012. QUELLA DI ZAPATERO È STATA UNA DECISIONE PRESA “NELL'INTERESSE GENERALE”
del debito sovrano del Paese - che aveva già subito un downgrade lo scorso marzo e attualmente a ‘Aa2’ - l’inflazione che corre al 3,1% e il tasso di disoccupazione giunto al 20,89%, con picchi altissimi tra i più giovani. Proprio la rabbia esplosiva delle nuove generazioni –
SANITÀ E ISTRUZIONE ✑ LA RICETTA DI RUBALCABA La sanità e l'istruzione sono i temi che il candidato socialista Alfredo Perez Rubalcaba ha messo al centro della sua campagna elettorale. “Abbiamo un grande problema, l'occupazione, e una grande ambizione, l'uguaglianza”, ha affermato Rubalcaba, chiudendo i tre giorni di Congresso del Partito socialista organizzato a Madrid per definire le grandi linee del suo programma. Il candidato socialista, ex ministro dell'Interno e numero due del governo Zapatero, ha difeso in particolare il diritto alla “salute e l'istruzione” nella sua battaglia contro “l'ingiustizia sociale”.
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che decidono di riunirsi spontaneamente per dare vita all’onda degli “indignados” e invadono pacificamente le piazze delle maggiori città iberiche per protestare contro la cattiva gestione del governo - dà un contribuito decisivo all’addio anticipato di Zapatero. La protesta dei giovani, il perpetuarsi della crisi e le misure di austerity sempre più stringenti erodono repenti-
Milioni di spagnoli sono completamente sfiduciati nei confronti della politica e del valore della rappresentanza e sceglieranno di non partecipare alle elezioni: nel 2008 il 27% dei cittadini aventi diritto si astenne dal voto, ma almeno il doppio, secondo vari analisti, sarebbero quelli che metteranno una x sulla scheda elettorale per inerzia, senza alcuna fiducia nei confronti della classe politica. Un esercito di circa 17 milioni di persone. Secondo il quotidiano spagnolo “La Vanguardia”, le radici del distacco del popolo dalla politica sono lontane e l’attuale crisi socio economica c'entra solo in parte.
I CANDIDATI Nella pagina: sopra il candidato socialista Alfredo Perez Rubalcaba, candidato del Psoe, ministro degli Interni e uomo forte del governo, tra gli artefici della lotta al terrorismo basco; sotto Mariano Rajoy politico spagnolo, più volte ministro e attualmente presidente del Partito Popolare
namente le fondamenta del castello socialista e la reputazione di Zapatero, che alle prossime elezioni non si candiderà neppure da parlamentare per ritirarsi nella sua città natale, Leon. Le speranze dei socialisti sono riposte nel 59enne Alfredo Perez Rucalcaba, candidato del Psoe, ministro degli Interni e uomo forte del governo, tra gli artefici della lotta al terrorismo basco. “Recupereremo la fiducia degli elettori, siamo pronti a costruire una Spagna migliore”. Ma i sondaggi danno in netto vantaggio il Partido Popular del capo dell’opposizione Mariano Rajoy. Infatti una rilevazione della Sygma Dos dà il Pp al 47,6%, mentre il Psoe del premier uscente Jose’ Luis Zapatero al 31,4%, con un distacco di più di 16 punti. Il favorito avverte: il nuovo esecutivo avrà “un compito estremamente difficile”. A dir poco un eufemismo: il nuovo governo dovrà risollevare l’economia nazionale, proseguire nella riduzione del deficit e salvare un Paese che continua a navigare pericolosamente in acque agitate. ■
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paesi arabi:_mastro Progress 02/11/11 12.56 Pagina 1
ESTERI RIVOLUZIONI ARABE, UN UPDATE
di Ivano Basile
TUNISIA, LIBIA, EGITTO
EVITARE L’”INVERNO ARABO” L’intera Regione, che ha combattuto per l'affermazione dei diritti universali dell'uomo, deve ancora guadagnarsi
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sul campo la democrazia. Condizione imprescindibile: il prevalere dell'Islam moderato
Senza alcun dubbio il 2011 passerà agli annali come l’anno delle rivolte arabe, una sollevazione popolare di massa che sta portando emancipazione e democrazia in alcuni importanti paesi fino ad allora retti da regimi dittatoriali. Quel mix di mobilitazione e uso libero e innovativo dell’informazione (attraverso i social network) ha abbattuto regimi apparentemente inossidabili ed ha consentito alla società civile di spezzare le catene che da troppo tempo la tenevano sottomessa e imprigionata. Dopo le lotte di popolo per la dignità, la democrazia e i diritti fondamentali che hanno contribuito ai cambiamenti storici, a che punto siamo nel mondo arabo?
IL DESTINO DELLA LIBIA Dopo otto mesi di conflitto armato che ha rovesciato il potere del regime di Gheddafi, la data del 31 ottobre ha segnato la fine della missione della Nato in Libia. Lo ha stabilito il Consiglio di Sicurezza dell'Onu tramite una risoluzione (approvata all'unanimità) che ha disposto la fine del mandato dell'Alleanza Atlantica, nonostante il Consiglio nazionale di transizione libica avesse chiesto di prolungare la missione fino a fine anno. Nella stessa data anche la cessazione della 'no-fly zone' nello spazio aereo libico. Il destino della Libia, dunque, d'ora in poi è in mano alle autorità locali. Spetterà a loro creare una società inclusiva, proteggere la popolazione, compresi i cittadini stranieri e i migranti africani, e intraprendere tutte le misure necessarie per evitare rappresaglie e detenzioni arbitrarie. La Libia ha accettato di mutuare il sistema elettorale istituzionale tunisino, per cui una Commissione imposterà entro otto mesi l’Assemblea costituente.
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IL MODELLO TUNISINO Le storiche consultazioni dello scorso 23 ottobre hanno eletto un’Assemblea costituente che entro un anno darà vita a elezioni parlamentari e presidenziali congiunte. Le elezioni tunisine sono state libere e giuste conformi ai classici standard europei di democraticità, di trasparenza e di partecipazione, con un unico neo: la travolgente vittoria del partito islamista Ennahdadi Ennahda che lascia presagire una possibile virata fondamentalista nella nuova democrazia tunisina. Ma i leader del partito assicurano: come in Turchia democrazia e religione convivranno. Gran parte degli
tra crisi economica e tensioni confessionali, miseria e frustrazioni aumentano l'attrazione per scelte estreme. In assenza di un grande partito islamico moderato e nella divisione di quelli laici, la galassia islamica si sta rafforzando, con l'affermazione di tanti partiti islamici equivalenti di Ennahda in Tunisia o dell' Akp turco. Vari sondaggi stimano le forze ispirate ad Allah al 40-45%, almeno per il parlamento che stilerà la Costituzione. Gli analisti continuano a chiederselo: quella del Cairo è una rivoluzione popolare oppure un golpe militare camuffato? Tra le varie ipotesi di ritorno al passato non si può esclude-
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LE STORICHE CONSULTAZIONI IN TUNISIA HANNO DESTATO PREOCCUPAZIONE NEL MONDO OCCIDENTALE: IL PIÙ LAICO ED “EUROPEO” DEI PAESI ARABI HA RISCOPERTO LE SUE RADICI MUSULMANE, DELUDENDO CHI LO PENSAVA GIÀ “COME NOI”
analisti internazionali dà loro credito, i tunisini hanno fatto da apripista per la "primavera araba" e il positivo svolgersi delle recenti elezioni avrà delle ricadute benefiche. Questo modello dell’Assemblea, infatti, si fa strada anche in Marocco (si voterà il 25 novembre) e in Algeria (l’11 aprile 2012). E in Egitto?
LA SCOMMESSA EGITTO La vera scommessa si gioca in Egitto: tra un mese parte la maratona per eleggere il parlamento, poi il nuovo raìs. Nel paese che arranca
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re una forte unione Stato-Islam, anche se molti leader dichiarano: “Guardiamo ad Ankara, non a Teheran”, come il candidato islamico alle presidenziali Abu Al Futuh, ex leader della Fratellanza. Il voto del 28 novembre, dunque, sarà il classico banco di prova, per l'Egitto e di riflesso per l'intera Regione araba, che dopo una primavera di belle speranze potrebbe risvegliarsi in un gelido 'inverno'. Se così fosse l'intero processo democratico dei paesi arabi, partito ormai tanti mesi fa, si ritroverebbe, come afferma una nota espressione romana, “da capo a 12”. ■
PERSONALITIES:_mastro Progress 02/11/11 12.56 Pagina 1
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A cura della Redazione
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MICROSOFT. IL MARKETING HA UNA NUOVA SQUADRA
UBS ITALIA CAMBIA ROTTA
Microsoft presenta la nuova squadra Marketing & Operations, guidata da Silvia Candiani (nella foto). Il team è composto da Vieri Chiti, nel ruolo di Direttore della Divisione Office, Claudia Bonatti, nella posizione di Direttore della Divisione Windows, Luca Venturelli, nel consolidato ruolo di Direttore della Divisione Server, Tools & Cloud, e Giovanni Zoffoli, sempre con l’incarico di Direttore Enterprise Marketing. Completano la squadra, sul fronte marketing, comunicazione e corporate social responsability, Massimo De Caro, nominato Direttore Marketing Centrale, Chiara Mizzi, Direttore Relazioni Esterne, Pierluigi Mazzuca, Direttore Customer e Partner Experience e Roberta Cocco, che assume l’incarico di Direttore Corporate Social Responsibility. www.microsoft.com
Cambio al vertice per Ubs Italia, che ha annunciato la nomina del nuovo amministratore delegato Fabio Innocenzi (nella foto). Il manager siederà al posto di comando a partire dal primo novembre. Il suo predecessore, Ferruccio Ferri, resta nel Gruppo e assume una posizione di senior management, membro del Consiglio di Amministrazione di Ubs Italia S.p.A e Presidente di Ubs Fiduciaria. In Intesa SanPaolo dal 2009, Innocenzi ha ricoperto fino ad oggi il ruolo di responsabile per le banche del Nord-Est del Gruppo e di direttore generale della Cassa di Risparmio del Veneto. Dal 2002 al 2008 è stato amministratore delegato di Banco Popolare e membro del Comitato Esecutivo Abi. www.ubs.com
NUOVA COMUNICAZIONE PER RENAULT ITALIA
AD AGOSTEO IL RUOLO DI AD
Continuano i cambiamenti in casa Renault. La Direzione Comunicazione di Renault Italia viene affidata a Francesco Fontana Giusti (nella foto), che riporterà a Jacques Bousquet, Presidente di Renault Italia. Marco Gianfelice raggiunge invece la Direzione Comunicazione & Immagine con il ruolo di Press Executive, in sostituzione di Laurent Reboul-Iacopi, che lascia Renault Italia. www.renault.it
Norberto Agosteo (nella foto) è stato nominato amministratore delegato. Il neo eletto, già direttore generale di Kenwood Electronics Italia S.p.A. assume con il nuovo incarico la completa responsabilità operativa della società. Agosteo, che ricopriva la carica di direttore generale, è in Kenwood dal 1992, dove ha ricoperto anche la carica di direttore vendite della divisione Home Hi-Fi fino al 2006, anno in cui ha assunto la carica di direttore commerciale. www.kenwood.it
NUOVO AD PER FUJITSU TECHNOLOGY SOLUTIONS ITALIA Fujitsu TS Italia ha un nuovo amministratore delegato nella persona di Federico Francini. Francini avrà il compito di guidare il processo di trasformazione della società, accelerare la crescita del
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business della filiale italiana di Fujitsu, consolidare la posizione nel mercato IT e rafforzare le relazioni con i clienti e i partner. it.fujitsu.com
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ECONOMIA BANCA D'ITALIA, VISCO GOVERNATORE
di I. B.
TRA I VARI LITIGANTI...VISCO GODE
GOVERNATORE A SORPRESA 24 ottobre 2011, la Banca d'Italia ha il suo nuovo Governatore: Ignazio Visco prende il posto di Mario Draghi. Dopo una procedura di nomina a dir poco farraginosa l'esito finale sembra soddisfare tutti (tranne Bossi)
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Ignazio Visco è diventato il nuovo Governatore di Bankitalia. Si tratta di una scelta a sorpresa da parte del governo e del premier Silvio Berlusconi che però sembra accontentare tutti, a cominciare da Bankitalia. Visco ha una grande esperienza internazionale e una forte capacità di analisi in più permette di mantenere la linea tanto cara a via Nazionale della continuità e dell'autonomia. Soddisfatta anche Confindustria che aveva esplicitamente richiesto una persona
di grande professionalità. Visco, inoltre, può vantare un ottimo rapporto personale e professionale con il ministro dell'Economia Tremonti. I due hanno lavorato insieme all'ultimo G20 di Parigi. Non solo, da via XX Settembre si fa notare come negli ultimi tempi i rapporti tra Bankitalia e il Tesoro siano stati tenuti proprio dal neo governatore e come lo stesso sia stato più volte ospite dell'Anspen Institute, di cui Tremonti è presidente. Anche Bersani e Casini, che avevano auspi-
cato una nomina rispettosa di autonomia, esprimono “apprezzamento per la nomina di Visco che corrisponde pienamente ai criteri che avevamo avanzato nelle settimane scorse di autorevolezza e autonomia della scelta”. “Resta comunque disagio - sottolinea Bersani per un'incapacità di Berlusconi a decidere che ha messo in discredito l'Italia e in imbarazzo tante autorevoli personalità”. Giudizio sospeso per Antonio Di Pietro che rimanda a “quando lo vedrò all'opera. Mi auguro però - sottolinea il leader Idv - che
IGNAZIO VISCO Il neogovernatore, proseguirà la linea tanto cara a via Nazionale della continuità e dell'autonomia. Silvio Berlusconi è stato aspramente criticato per aver tergiversato troppo sulla nomina del nuovo governatore
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ECONOMIA BANCA D'ITALIA, VISCO GOVERNATORE
UNA SCELTA SOFFERTA ✑ Già vicedirettore generale, Visco ha avuto la meglio sul direttore generale Fabrizio Saccomanni, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, l'ex premier del centrosinistra Giuliano Amato e sul grande favorito degli ultimi giorni, quel Lorenzo Bini Smaghi il cui nome era ricorso con più insistenza per varie settimane. Ma l'opzione non aveva trovato il consenso sperato ed era salito il pressing per una soluzione interna alla Banca d'Italia: la prima indicata era stata quella del direttore generale; le altre due ipotesi vertevano, appunto, sui vice direttori Ignazio Visco e, outsider dell'ultim'ora, di Anna Maria Tarantola.
CONFINDUSTRIA La nomina di Visco soddisfa Confindustria che aveva esplicitamente richiesto una persona di grande professionalità. Sotto da sinistra: Tremonti, Draghi e Casini; in alto: Emma Marcegaglia
sappia ridare credibilità alla Banca d'Italia e riesca a far dimenticare il mercanteggiare del presidente del Consiglio su questa nomina”. Insomma tutti contenti, tranne Bossi... Il leader della Lega infatti voleva un milanese
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mentre Visco è napoletano. Parole significative, quelle del neo-governatore al momento dell'insediamento: “Credo profondamente nell'Italia, nei punti di forza e nella vitalità della sua economia. La sostenibilità finanziaria e gli investimenti in settori vitali quali l'istruzione e l'innovazione del capitale sociale, sono una priorità assoluta”, ha aggiunto Visco che si insedierà ufficialmente al vertice della Banca d'Italia il 10 novembre, quando Mario Draghi assumerà la presidenza della Bce. ■
CREDO PROFONDAMENTE NELL'ITALIA, NEI PUNTI DI FORZA E NELLA VITALITÀ DELLA SUA ECONOMIA
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IGNAZIO VISCO, NEO-GOVERNATORE DI BANKITALIA
CHI È IGNAZIO VISCO ✑ Ignazio Visco nasce a Napoli il 21 novembre 1949, è sposato e ha tre figlie. Laureato in Economia e Commercio con il massimo dei voti e lode presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Assunto in Banca d'Italia nel 1972 compie il periodo di perfezionamento presso la University of Pennsylvania. Dal 1997 al 2002 ricopre il ruolo di Chief Economist e Direttore dell'Economics Department dell'OCSE. Nel 2004 diventa Funzionario Generale della Banca d'Italia (prima come Direttore Centrale per le Attività Estere e dal marzo 2006 come Direttore Centrale per la Ricerca Economica). Vice Direttore Generale dal 9 gennaio 2007.
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POLITICA L'IMPEGNO POLITICO DEGLI IMPRENDITORI
di Ivano Basile
ASPETTATIVE DISATTESE?
CI PENSANO GLI IMPRENDITORI “INDIGNADOS” C’è stato un tempo in cui Berlusconi poteva affermare all’assemblea annuale di Confindustria: “Il mio programma è il vostro” (era il 2001). Dopo dieci anni la situazione si è ribaltata e il filo che univa il Cavaliere agli imprenditori si
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è spezzato, forse definitivamente
Credevano che il governo potesse avviare un processo di riforme, serio e duraturo. Che tagliasse gli sprechi, snellisse la burocrazia e riformasse il fisco per incentivare lo sviluppo. Invece, niente. Da qui la frustrazione di una lobby abituata, in passato, a ottenere quel che reclamava. Da qui la veemente reazione (a dir poco tardiva) all'incapacità del governo. Nel Paese che non ha guide, e nem-
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meno coalizioni o alleanze credibili, il Capitale si fa Politica e decide di farsi avanti. Durante uno dei più discussi avversari governi della storia repubblicana italiana il mondo della produzione si mobilita e lancia un manifestosfida. Il patron della Tod's, Diego Della Valle, si era limitato soltanto a lanciare un monito sui giornali. Vergognatevi! Si concludeva così il duro j'accuse alla politica che l'imprendito-
re ha lanciato dalle pagine dei principali quotidiani italiani. Altri suoi colleghi hanno fatto il passo successivo optando per la discesa in campo. Il nuovo che avanza ha oggi le sembianze di Profumo, Passera, Marcegaglia, Montezemolo. Si presentano come salvatori della Patria ma anche alcuni di loro hanno dei fardelli a dir poco imbarazzanti che lasciano uno strascico di pesanti interrogativi...
indignados:_mastro Progress 28/10/11 16.50 Pagina 2
POLITICA L'IMPEGNO POLITICO DEGLI IMPRENDITORI
EMMA MARCEGAGLIA Il Presidente Emma Marcegaglia aveva presentato il suo programma in cinque punti per far ripartire l'Italia. Doveva essere un modo per dare la scossa al governo degli immobili
GLI IMPRENDITORI-POLITICI Alessandro Profumo. Il banchiere autocandidatosi alla guida del centrosinistra in un Pd in crisi di leadership è indagato per frode fiscale. La banca di cui era il numero uno operativo, Unicredit, avrebbe eluso l’erario sfruttando un regime tributario di favore per 245 milioni di euro, ora sequestrati. L’ipotesi di reato (la dichiarazione fiscale fraudolenta è punibile con una pena fino a 6 anni) è tutta da dimostrare. Ma non è un bel biglietto da visita per il finanziere multimilionario che al primo posto del suo futuribile programma politico propone proprio un intervento fiscale: una tassa patrimoniale da 400 miliardi di euro. Luca di Montezemolo. Il presidente della Ferrari freme da tempo ai box della politica con il suo movimento “Italia Futura” (in base agli ultimi sondaggi che circolano, la creatura di Montezemolo potrebbe incassare un terzo dei voti attuali del Pdl, tra l’otto e il dieci per cento). Eppure anch’egli deve fronteggiare controverse faccende immobiliari. L’ex numero uno di Confindustria, infatti, è sotto processo al tribunale di Napoli per interventi abusivi nella residenza di Anacapri dove
INDIGNADOS Nella pagina: Alessandro Profumo banchiere e dirigente d'azienda italiano, già amministratore delegato del gruppo Unicredit e Luca Cordero di Montezemolo presidente Ferrari. L'attacco degli imprenditori all'immobilismo del governo. La disillusione è forte. Finalmente se ne sono accorti anche loro: il capo del Pdl non è riuscito a fare quello che aveva promesso
passa le vacanze in affitto. I lavori realizzati all'interno di Villa Adinolfi ribattezzata Villa Caprile - ma da tutti conosciuta come Villa Montezemolo - hanno suscitato l’interesse della procura campana: le accuse sono di violazione urbanistica, deturpamento di bellezze naturali e falso. Emma Marcegaglia. Si avvicina la scadenza del mandato alla presidenza di Confindustria e Emma Marcegaglia si sente le mani più libere per svincolarsi a tutti gli effetti dal-
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Grosseto riguarda il capostipite e fondatore del gruppo, Steno Marcegaglia.
DAL VECCHIO AL NUOVO Dopo il fallimento dell'esperienza politica del Pdl si è aperta una voragine ed è partita la corsa per occuparne lo spazio. il “nuovo” si scaglia contro il “vecchio”, prende le distanze dal recente passato, si professa distante anni luce dai politici di professione e dal politichese, perché si illude di parlare direttamente ai
GLI IMPRENDITORI SEMBRANO AVER MOLLATO IL CAVALIERE. PERCHÉ HA AUMENTATO LE TASSE, HA MORTIFICATO LA CRESCITA E NON HA MANTENUTO LE PROMESSE
l'operato del governo. Al punto che più di qualcuno ha avanzato il sospetto che dietro questo imprevisto interventismo si nasconda una sua discesa in politica. Ma anche la Marcegaglia è alle prese con qualche problemino: il fratello di Emma, Antonio, anch’egli provvisto di un ruolo al vertice del colosso siderurgico di famiglia, nel 2004 ha patteggiato una condanna a 11 mesi di reclusione e un risarcimento di sei milioni di euro. Dalle sue dichiarazioni gli inquirenti hanno ricostruito una serie di conti svizzeri riconducibili agli imprenditori mantovani sui quali sarebbero stati depositati fondi neri utilizzati per operazioni riservate. E un’inchiesta per smaltimento illecito di rifiuti pericolosi a
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cittadini. Ai politici attuali rimprovera la distanza dalla gente, la difficoltà a promuovere le riforme e soprattutto gli scheletri che ingombrano tanti armadi importanti. Frasi già sentite e scene già viste per un canovaccio ormai scontato. L'Italia che fatica a sfornare nuovi leader scopre che alla fine il nuovo si dimostra uguale al vecchio, stessi dubbi e interrogativi, stesse ombre e sospetti e una buona dose di opportunismo. Da anni la storia è sempre la stessa: si predica bene e poi, una volta al potere, si razzola male dimenticando tutti i buoni propositi. Ecco perché piuttosto che imprenditori-politici con il fiuto per gli affari l'Italia avrebbe urgente bisogno di persone con uno spiccato senso della Stato. ■
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di PAOLO DEL PANTA
DONNE PER COMBATTERE LA CRISI Dopo il cambio al vertice di HP, una donna sarà alla guida anche di IBM con l'obiettivo di portare avanti le strategie delineate nella roadmap del 2010. Virginia Rometty prenderà il posto di Sam Palmisano alla guida di IBM a partire dal primo gennaio 2012. Rometty dunque è la seconda donna a capo di un'importante azienda del settore IT. Finalmente, verrebbe da dire. Palmisano era diventato CEO nel 2002, ricoprendo la carica di presidente nel 2003. Rometty ha dichiarato che poter guidare IBM in questo momento è indubbiamente un grande privilegio e ha aggiunto che bisognerà continuare a seguire il passo della roadmap realizzata nel
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2010 e che delinea le strategie dell'azienda fino al 2015. Questo vuol dire che il cambio alla guida di Big Blue non implica un cambio di strategie, tutt'altro: IBM continuerà a puntare sui suoi prodotti di maggior successo, quindi software, servizi e analytics, senza diminuire gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Del resto, i risultati dell'ultimo trimestre hanno confermato che quella delineata è la strada giusta da percorrere: IBM ha infatti registrato aumenti degli utili, in particolare grazie al software e alle vendite sui mercati emergenti, come Brasile, Russia, India e Cina. Ma è chiaro che le grandi aziende stanno guardando alle
donne con sempre maggiore fiducia, per risolvere la crisi. D'altronde, anche in HP i dati parlano chiaro: in meno di 11 mesi il valore di mercato della società di Palo alto si è quasi dimezzato e le azioni sono precipitate del 45%. Quindi, la società licenzia Leo Apotheker e nomina la 55enne Meg Whitman Presidente e Ceo. Dopo Carly Fiorina torna una donna al timone del colosso statunitense. Le critiche nei confronti dell’ex
Ceo di HP erano cresciute quest’estate, dopo l’annuncio shock di voler tagliare la divisione Pc, una operazione da alcuni ritenuta azzardata e spericolata “come se Macdonald’s uscisse dal mercato degli hamburger”. Sul banco d’accusa è finita anche la scelta di abbandonare il segmento dell’high-mobility, il mercato dei tablet. Vedremo nei prossimi mesi come si comporterà il “potere rosa” al vaglio dei mercati e della crisi
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ECONOMIA CONSIGLI PER I MANAGER DI DOMANI
di Denise Marianacci
ANDARE A VIVERE ORA DOVE SI FARANNO GLI AFFARI NEL FUTURO
VACANZE STUDIO IN ASIA...? Quando il presidente cinese Hu Jintao visitò gli Stati Uniti a gennaio di quest’anno, fece notizia il saluto rivoltogli in cinese da una delle figlie di Obama. Segno, questo, dei tempi e degli assetti economici e geopolitici che cambiano
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NON FAR CONOSCERE AI NOSTRI FIGLI LA CINA, L’INDIA E LE POTENZE EMERGENTI DELL’ASIA È COME LASCIARLI ANALFABETI
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DAVID BOREN
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Ma le cifre parlano chiaro: mentre i giovani cinesi che iniziano a studiare l’inglese sono 320 milioni, i ragazzi europei o americani che cercano di stabilire un contatto con le lingue e le culture dei paesi asiatici emergenti sono relativamente pochi, nonostante il numero, soprattutto negli ultimi anni, stia crescendo a dimostrazione del fatto che in futuro dovremo fare i conti con il gigante della Cina e con tutte le economie emergenti dell’area asiatica. In particolare, la Cina è il futuro perché la sua economia sta registrando molti successi rispetto alle economie occidentali che, fino a qualche decennio fa, avevano dettato le regole nel panorama del mercato internazionale.
ECONOMIA CONSIGLI PER I MANAGER DI DOMANI
Quello che è accaduto lo sappiamo bene: tutte le più importanti multinazionali di casa nostra hanno speso l'ultimo decennio a trasferire sedi, capitali e mercato in città come Shanghai, Hong Kong, Tokyo, Singapore. Così, dopo aver “spostato” in oriente industriali e top manager, ora è scoccata l’ora per i loro eredi che, fin da ora, devono imparare a misurarsi con quelle realtà. Conoscere la cultura, il modus vivendi e, naturalmente, la lingua dei paesi emergenti diventa, dunque, il vero vantaggio competitivo nel mondo del lavoro e una prerogativa fondamentale per i manager di domani. Se fino a ieri, i giovani rampolli dell’elite al potere optavano per delle vacanze studio nei paesi europei e ambivano alla laurea in prestigiose università americane, oggi, come sottolinea il presidente dell’Università dell’Oklahoma, David Boren: “Non far conoscere ai nostri figli la Cina, l’India e le potenze emergenti dell’Asia è come lasciarli analfabeti”. Non solo. Oltre al solo apprendimento diventa importante anche una reciproca conoscenza culturale in cui la lingua diventa lo strumento indispensabile per creare delle relazioni. “La lingua è uno strumento di comunicazione indispensabile - dice Alessandra Lavagnino, direttore dell'Istituto Confucio e docente di lingua e cultura cinese all'Università degli Studi di Milano - e questo vale in modo particolare per lingue difficili come il cinese. Imparare a scrivere e a comunicare in lingua permette di entrare nella testa della gente, nel loro sistema mentale. Saper parlare, ascoltare la tv e leggere i giornali, però, non basta. Bisogna anche scoprire la geografia dei movimenti, capire perché i cinesi si comportano in un modo o in un altro, ap-
SCAMBI “CULTURALI” Conoscere la cultura, il modus vivendi e, naturalmente, la lingua dei paesi emergenti diventa, dunque, il vero vantaggio competitivo nel mondo del lavoro e una prerogativa fondamentale per i manager di domani
prendere gli aspetti più comuni della quotidianità. E queste cose si imparano solo in Cina”. Ecco perché diventa sempre più importante avere la possibilità di partire per un periodo di studi da trascorrere nei paesi in questione. In fin dei conti, si tratta, da un lato, di rafforzare le conoscenze linguistiche e, dall’altro, di apprendere gli aspetti sociali e culturali che, evidentemente, poi serviranno per utilizzare la lingua nel modo più corretto ed efficace. Tutto sommato, se ci pensiamo bene, i figli di quelle che sono diventate la famiglie più economicamente influenti dell’area asiatica si sono formati in Occidente e, magari, hanno vissuto o vivono tutt’ora nei nostri paesi. Conoscono la nostra cultura, le nostre abitudini, le nostre città. Certo, per noi occidentali, ancorati alle nostre eterne certezze dettate da vecchie abitudini eurocentriche e avvezzi a ritenere la nostra come la migliore delle culture possibili, riveliamo tutta la nostra relativa incapacità ad aprirci a questi nuovi scenari internazionali. Tuttavia, basterebbe chiedersi se anche questo fenomeno, e cioè la lungimiranza delle elites di quei paesi per quel che riguarda la formazione e la conoscenza della lingua inglese e della nostra cultura (sia da un punto di vista sociale, sia da un punto di vista economico), abbia contribuito all’ascesa del loro potere nel panorama finanziario internazionale. ■
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A cura della Redazione
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VISUALIZZARE IL FUTURO
Motori accesi per la 23 edizione di Viscom Italia 2011, fiera internazionale della comunicazione visiva, in programma dal 3 al 5 novembre in Fiera Milano Quartiere Rho. Il palcoscenico di Viscom Italia è pronto per mettere in mostra prodotti nuovi, soluzioni e tecnologie per scoprire le novità più interessanti in materia di Stampa Digitale, Cartellonistica, Ricamo, Incisione... Uno degli obiettivi
principali dell’edizione 2011 è quello di diffondere più cultura all’interno della manifestazione. Ed è per questo che sono state rafforzate le collaborazione con le principali associazioni di riferimento Viscom Forum, quest’anno si avvale della collaborazione con il MIP Politecnico di Milano – che arricchirà di nuovi contenuti le sessioni dei convegni. “Le soluzioni di business per i vostri clienti”, il vero leit motiv dei Viscom Forum 2011, che si
attueranno in un momento ufficiale di apertura con una tavola rotonda, tenuta da testimonial, per discutere di alcuni temi caldi come: imprenditorialità, internazionalizzazione, ecocompatibilità, nuove tendenze legate all’interior decoration e riqualificazione di ambienti. Il palinsensto dei seminari approfondirà così nuove tecniche di marketing e strategie di nicchia per aiutare le imprese a migliorare il loro lavoro senza cambiare mercato. Torna il ViscomLab, l’area di dimostrazioni "live" tenute da professionisti del settore, che si svolgono in modo continuativo, dove guardare in diretta le lavorazioni ed ispirarsi ad idee innovative per allargare il pacchetto di offerte al cliente. Si potranno sperimentare le ultime applicazioni in materia di serigrafia applicata al digitale, personalizzare capi di abbigliamento con le migliori soluzione “Made in Italy”, realizzare quadri con supporti innovati di stampa, progettare un messaggio grafico, trasformare un semplice oggetto in un modello di comunicazione. Nell’epoca del ritorno al decoro, laddove la creatività viene intesa in primo luogo come capacità di comunicare con linguaggi inesplorati e di trasmettere emozioni, sensazioni e sentimenti, la tecnologia e i materiali si trasformano in strumenti di dialogo attraverso i quali dare nuove soluzioni vincenti per ampliare i confini del proprio
VISCOM ITALIA ✑ DOVE COME QUANDO Fiera Milano Quartiere Rho, dal 3 al 5 novembre 2011 www.visualcommunication.it
business. Wrap and the Interior Decoration World sarà un vero cantiere creativo dove mettere in scena le soluzioni integrate dell’interior decoration che consentiranno di rinnovare e riqualificare gli ambienti come punti vendita, bar, ristoranti, impianti sportivi, alberghi e ospedali con le tecniche della comunicazione visiva. Designer, architetti, studi di progettazione e decoratori avranno la possibilità, nei tre giorni di fiera, di vedere e toccare dal vivo applicazioni per apprendere come realizzare e trasformare le superfici in un grande potenziale comunicativo e progettuale, riconvertire sistemi d'arredo preesistenti in rinnovati elementi scenici e funzionali. Creatività, tecnica e passione sono doti ormai indispensabili per tutte le aziende che vogliono vincere la sfida del mercato e farsi scegliere dai cliente in un momento in cui l’intero sistema della comunicazione è in fase di cambiamento radicale. Alla luce di questo scenario l’edizione dei Viscom Awards 2011, rappresenta un appuntamento strategico per tutti gli operatori del settore, che vogliono cogliere, in fiera, idee e nuovi linguaggi per creare modelli di impresa vincenti.
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SPECIALE WBF SPECIALE WORLD BUSINESS FORUM
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SPECIALE WBF SPECIALE WORLD BUSINESS FORUM
IL MONDO DELLA FINANZA S'INCONTRA A MILANO I guru internazionali del management e della politica incontrano, a Milano, il 9 e 10 novembre 2011 la comunità del business al World Business Forum. Un appuntamento imperdibile per la business community perché prevede, come da programma, la partecipazione dei maggiori esperti finanziari a livello globale. Caratteristica del Forum di Milano è quella di rendere omaggio alle vittorie aziendali degli imprenditori italiani che, con il loro operato, sono riusciti ad apportare un valore aggiunto allo scenario economico del nostro paese. Infatti, sul palco del Forum, i guru internazionali dell’economia e della business community saranno affiancati dai manager di casa nostra che hanno saputo registrare delle importanti esperienze di successo, garantendo ai partecipanti della manifestazione un momento formativo ad altissimi livelli.L’evento vanta, tra gli speaker che si alterneranno sul palco di questa edizione, alcune tra le massime personalità del mondo dell’economia, come il premio Nobel Joseph Stiglitz (nella foto) che chiuderà i due giorni di incontri, fornendo il suo parere sugli scenari odierni dell’economia globale. Altra personalità d’eccezione, presente al Forum, sarà l’ex Primo Ministro del Regno Unito e leader del Partito Laburista, Tony Blair che analizzerà i cambiamenti del futuro del business alla luce delle metamorfosi politiche in atto nel mondo di oggi. La studiosa Charlene Li approfondirà le tematiche relative alla grande importanza che hanno assunto i social network e le nuove tecnologie per il cambiamento nel mondo del business e del marketing, mentre Daniel Goleman, esperto indiscusso di “intelligenza emotiva”, fornirà il suo importante contributo sul ruolo che l’emotività gioca nelle relazioni economiche, nelle decisioni, e nei ruoli di leadership. it.hsmglobal.com
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SPECIALE WBF WORLD BUSINESS FORUM 2011
di Denise Marianacci
RELATORI D’ECCEZIONE: TONY BLAIR
RIPENSARE L’EUROPA IN UN MONDO TURBOLENTO Attesissimo l’intervento dell’ex Primo Ministro britannico al WBF 2011 previsto per il 10 novembre a Milano
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È previsto per la seconda giornata di incontri l’atteso intervento di Tony Blair - dal titolo “Ripensare l’Europa in un mondo turbolento: politica, demografia, economia” – durante l’edizione di quest’anno del World Business Forum che si terrà a Milano il 9 e il 10 novembre . Per aver ricoperto il ruolo di Primo Ministro di Gran Bretagna e Irlanda del Nord per un decennio (dal 1997 al 2007), Blair viene considerato uno dei maggiori leader della sua generazione, al di là delle motivazioni, legate soprattutto alle scelte di politica estera, che lo hanno condotto alle dimissioni dalla sua posizione ai vertici della politica britannica. A capo del Partito Laburista per molti anni, è stato uno dei sostenitori della “Terza Via”, promuovendo un approccio più moderato e più orientato al business. Dopo aver lasciato il suo incarico, Blair ha certamente conservato una posizione di primo piano continuando ad influenzare il panorama politico britannico e mondiale. Ha intrapreso una carriera diplomatica di alto profilo sulla scena internazionale interessandosi a temi come il cambiamento climatico e la povertà dei paesi in via di sviluppo, e promuovendo, attraverso il suo ruolo di rappresentante speciale delle Nazioni Unite, il processo di pace in Medio Oriente. Il suo è, senza ombra di dubbio, un punto di vista unico e privilegiato sui grandi cambiamenti e sul-
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SPECIALE WBF WORLD BUSINESS FORUM 2011
le forze economiche e politiche che stanno determinando un nuovo assetto europeo in questo periodo di forte crisi economica per tutto l’occidente. Alla luce del ruolo che lo stesso Blair ha rivestito - fin dal 1997 quando fu eletto Primo Ministro - all’interno dei cambiamenti che oggi hanno condotto l’Europa a rimettersi in gioco per affrontare la crisi, sarà interessante scoprire quanto, secondo il suo parere di politico a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo, gli attuali stravolgimenti incideranno sul futuro del business e sul ruolo che la stessa Europa sarà in grado di ricoprire all’interno di questa prospettiva, tenendo ben a mente il fatto che negli ultimi venti anni nel Vecchio Continente (ma anche negli Stati Uniti, d’altronde) è stata sì creata molta ricchezza ma, allo stesso tempo, la crescita e la deregolamentazione dei mercati hanno fortemente contribuito ad aumentare le disparità economiche e sociali. Tagli ai finanziamenti, ai sussidi per l’istruzione, per la sanità, per i servizi sociali, sono solo alcuni degli effetti prodotti dal peso del debito pubblico con il quale tutti i paesi europei devono attualmente fare i conti e le proteste scoppiate da Atene a Madrid (ma anche gli inaspettati episodi di violenza degli ultimi mesi che hanno interessato i giovani inglesi) sono la conseguenza più tangibile dei disperati tentativi della leadership politica europea di contenere una crisi del debito che lascia intravvedere minacce di destabilizzazione dell’intera area. Parallelamente, sarà estremamente interessante valutare l’analisi dell’ex Premier inglese riguardo ai nuovi assetti politici che stanno ridisegnando il mondo arabo, tenendo in considerazione non solo il suo ruolo di diplomatico come rappresentante dell’ONU, ma anche valutando i legami di ie-
ri con la Libia di Gheddafi e l’intervento attuale delle forze militari britanniche contro il regime del dittatore e a favore del consiglio nazionale di transizione, senza dimenticare il fatto che i bombardamenti attuati da Francia e Gran Bretagna sul territorio libico hanno messo una “ipoteca” significativa sul futuro del paese, soprattutto per quel che concerne le successive concessioni petrolifere. Dal canto suo, il ruolo di primo piano che gioca l’Europa per l’appoggio ai governi che spingono verso libertà e democrazia, non può nascondere, e anzi rende ancora più evidente, il problema che nasce quando le parole “libertà” e “democrazia” servono solo a giustificare interventi militari che nascondono, alle spalle, sostanziosi interessi economici. La questione è – e questo è uno dei punti cruciali che hanno determinato nel 2007 la fine del mandato di Blair, in seguito alle decisioni di politica estera perpetrate dal suo governo – che la distinzione tra valori ed interes-
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POLITICHE DI AUSTERITÀ Tagli ai finanziamenti, ai sussidi per l’istruzione, per la sanità, per i servizi sociali, sono solo alcuni degli effetti prodotti dal peso del debito pubblico con il quale tutti i paesi europei devono attualmente fare i conti
getti e sull’andamento economico europeo, trattandosi di una rivoluzione che sta succe-
GRANDE ATTESA AL WORLD BUSINESS FORUM PER L’INTERVENTO DI TONY BLAIR, EX PRIMO MINISTRO INGLESE
si rimane un nodo fondamentale. Perché se gli interessi sono concreti, definibili e, sostanzialmente difesi, i valori sfuggono dalle definizioni, sono difficilmente inquadrabili e, molto spesso, sono facilmente messi da parte. La cosiddetta “Primavera Araba”, del resto, non può non avere ripercussioni sui pro-
dendo a due passi da casa nostra, in regioni geostrategicamente fondamentali e in un momento in cui gli europei, sempre più spaventati dai fenomeni di immigrazione e dalla crisi finanziaria tendono a ripiegare su ideologie più conservatrici e reazionarie. Il grande paradosso è che, mentre i giovani dell’area medio orientale interessata dalle rivolte rivendicano il loro diritto al voto e alla democrazia, gli europei sono sempre più spinti ad allontanarsi dalla vita politica dei loro paesi in cui governi e parlamenti, attanagliati dal debito pubblico e dovendo far i conti con il mercato finanziario, tendono, molto spesso, a dimenticare i principi democratici che ne hanno sostenuto lo sviluppo dal secondo dopoguerra ad oggi. Date le premesse, dunque, l’intervento di Blair al World Business Forum sarà doppiamente interessante, sia per il ruolo che ricopriva, in un passato molto recente, da decision maker della scena politica, sia per il suo ruolo attuale di attento osservatore e co-protagonista degli scenari politico-economici attuali. http://it.hsmglobal.com/ ■
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investitori green:_mastro Progress 28/10/11 11.54 Pagina 1
SPECIALE WBF LA NUOVA MAPPA DEGLI INVESTITORI GREEN
di Denise Marianacci
CAMBIA LA GEOPOLITICA DELLE FONTI RINNOVABILI
LA RIVOLUZIONE PULITA DEI PAESI EMERGENTI Il futuro dell’economia è green. Più che una prospettiva quasi un imperativo categorico. E infatti in tutto il mondo crescono gli investimenti nelle energie rinnovabili. A guidare la classifica le economie in via di sviluppo, mentre l’Occidente insegue e si affida a sporadiche manovre
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DOBBIAMO ESSERE CONSAPEVOLI DELLA NOSTRA INTEGRAZIONE NELLA BIOSFERA CHE È LA NOSTRA COMUNITÀ DI RIFERIMENTO. SIAMO UN’UNICA SPECIE CHE VIVE NEL PIANETA È LA NOSTRA RESPONSABILITÀ DI UN FUTURO ECONOMICO SOSTENIBILE
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JEREMY RIFKIN
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SPECIALE WBF LA NUOVA MAPPA DEGLI INVESTITORI GREEN
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La questione, del resto, è di stretta attualità. Ripensare la gestione globale delle politiche energetiche è quanto mai necessario, anzi doveroso. Il crescente utilizzo e sviluppo di energie alternative e rinnovabili ne sottolineano l’urgenza. Jeremy Rifkin, economista e guru della green economy, non ha dubbi: “Bisogna cambiare, ora. Anche se non volessimo, la «Terza rivoluzione industriale» è già cominciata, e la crisi economica in corso dovrebbe solo convincerci ad affrettare il passo verso un nuovo paradigma per la nostra società. Un modello che, innanzitutto, richiede di abbandonare la dipendenza energetica dal petrolio”. Il Blackfriars Bridge è uno storico ponte di Londra, il terzo per ordine di nascita. Tutt’oggi è considerato un pezzo importante della storia ferroviaria inglese perché quando fu costruito, in epoca vittoriana, le locomotive che lo attraversavano viaggiavano ancora a vapore. Il Blackfriars si sta preparando a diventare il più grande ponte fotovoltaico del mondo, confermandosi, oggi come ieri, simbolo di avanguardia. Sono già iniziati, infatti, i lavori sulla copertura della stazione ferroviaria dove saranno installati 4.400 pannelli solari, distribuiti su una superficie di 6 mila metri quadrati di moduli fotovoltaici. Secondo i calcoli dei progettisti, questo sistema consentirà una produzione annua di energia elettrica di circa 900 mila kWh e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 511 tonnellate all’anno. Un progetto molto ambizioso per un vero gioiello di ecosostenibilità che rientra in un più ampio programma edilizio predisposto in vista delle Olimpiadi del prossimo anno e che prevede, fra le altre opere: l’installazione di camini solari per riscaldare e illuminare gli ambienti interni della stazione con i raggi del sole, l’aggiunta di impianti di recupero delle acque piovane per ridurre il 25% di emissioni per passeggero entro il 2020. A riconferma che gli inglesi stanno facendo passi da gigante nella green economy. Il 2012, infatti, si prospetta un anno di grandi cambiamenti ecologici per la capitale, che non vanta di certo una posizione rispettabile a livello europeo. È la Germania a mantenere la leadership nello sviluppo delle energie rinnovabili nel Vecchio Continente. Nonostante la crisi, che per l’Europa ha comportato una riduzione del 22% della spesa rispetto al 2010, la Germania ha aumentato gli investimenti nel campo dell'energia solare. Le buone notizie però arrivano da ben altra parte. Secondo il rapporto annuale del programma delle Nazioni Uni-
te per l’ambiente sono i Paesi in via di sviluppo a puntare sempre di più sul green. Quella energetica, infatti, non è solo una sfida tecnologica e scientifica. Le tecniche di sfruttamento delle fonti rinnovabili sono, anche, un’opportunità di investimento finanziario. Nel 2010, grazie a Cina, Sud America, Medio Oriente, Africa, India e Asia abbiamo assistito ad una crescita record di investimenti nell’energia verde, con un volume pari a 211 miliardi di dollari e un incremento del 32% rispetto al 2009. Merito soprattutto della Cina che con i suoi 48,9 miliardi di dollari investiti (+28%) ha rappresentato oltre un quinto della spesa mondiale, risultando capofila di una rivoluzione energetica che ha investito le maggiori economie emergenti. Il secondo posto spetta al Sud America che ha investito poco più di 13 miliardi di dollari (+39). Segue il Medio Oriente con 5 miliardi di dollari (+104%), i paesi asiatici con 4 miliardi (+31%) e l’India con i suoi 3,8 miliardi (+25%). In Sudafrica, il Dipartimento di Energia ha deciso di lanciare la prima fase di una gara internazionale per la realizzazione di impianti alimentati con fonti rinnovabili per un totale di 3.725 MW entro il 2016. Obiettivo: liberarsi dalla schiavitù del carbone con il quale viene soddisfatto il 72% dei consumi di energia primaria e oltre l'84% della domanda di energia elettrica. L’iniziativa ha già attirato l’interesse di oltre 270 società che hanno sostenuto le spese previste per ottenere la documentazione della gara. Il bando di gara è il primo nell'ambito del “Piano integrato 2010-2030”, approvato lo scorso anno, che punta a realizzare complessivamente una potenza elettrica aggiuntiva da fonti rinnovabili pari a 17.800 MW entro il 2030, corrispondente al 42% del totale della nuova generazione elettrica.
E L’ITALIA? Il nostro Paese si colloca al secondo posto in Europa, subito dietro la Germania. Mentre in Spagna e Repubblica Ceca i tagli rispetto all’anno precedente sono stati netti e cospicui, l’Italia ha fatto registrare un +59% di crescita con una spesa pari a 5, 5 miliardi di dollari. Sta destando molta curiosità il progetto ecosostenibile di Carloforte, piccolo centro sardo in provincia di Carbonia-Iglesias, che entro il 2014 punta a diventare il primo comune italiano a impatto zero. Grazie al protocollo d’intesa siglato in accordo con il Ministero dell’Ambiente, l’isola di San Pietro si prepara dunque a trasformarsi in un grande
JEREMY RIFKIN Economista e saggista statunitense è fondatore e presidente della Foundation on Economic Trends e presidente della Greenhouse Crisis Foundation. Il suo coinvolgimento come attivista del movimento pacifista ed ambientalista lo ha visto spesso impegnato negli Stati Uniti, anche politicamente, a sostegno dell'adozione di politiche governative "responsabili" in diversi ambiti sia relativi all'ambiente che alla scienza ed alla tecnologia, tale impegno pubblico è riflesso in numerosi dei suoi saggi e lavori
laboratorio verde incentrato su energie rinnovabili, eco mobilità e gestione dei consumi energetici. Il nuovo piano energetico è stato presentato in occasione del “Carloforte Green Workshop” che si è tenuto il mese scorso alla presenza di autorevoli esponenti come l’economista americano, Jeremy Rifkin. Il fulcro è l’algoritmo “Energia in rete”, presentato in anteprima mondiale dai ricercatori del Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile della Sapienza di Roma (Cirps), una sorta di ‘cervellone diffuso’ del risparmio in grado di monitorare e gestire i consumi e i valori di produzione, ma anche di monitorare gli inquinanti attraverso specifiche sonde. Grazie a sofisticate tecnologie smart grid, reti wireless e sensori di controllo degli sprechi energetici, il monitoraggio avviene in tempo reale. Isole come San Pietro possono essere all’avanguardia nella terza rivoluzione industriale? Si, parola di Jeremy Rifkin. In ogni caso, una cosa è certa: è il primo passo verso un modello di sviluppo sostenibile per tutto il paese. Sperando di proseguire il cammino. ■
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open:_mastro Progress 28/10/11 11.55 Pagina 1
SPECIALE WBF OPEN SOURCE NELLE PA
di Federica Vagnozzi
SOLUZIONI PER USCIRE DALLA CRISI
IL FUTURO IN AZIENDA? È OPEN (SOURCE) Installare sul pc aziendale le applicazioni del lavoro a casa. Studiare il funzionamento di un programma e riadattarlo. Perfezionarlo e condividerlo con il prossimo. Ecco come un software può aiutare le aziende ad affrontare meglio le difficoltà piovute con la crisi
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La crisi economica ha imposto ad imprese, enti, università e PA un ripensamento sulle proprie logiche di spesa. Ma quanto profondo è stato il ragionamento? Tagliare, si sa, non è mai facile. Inevitabilmente, pur di fare in fretta e ottenere immediato guadagno la scelta ricade sempre o sui salari o addirittura sul personale. Una soluzione, quest’ultima che ha attecchito soprattutto nelle pubbliche amministrazioni dove decine di impiegati sono stati messi fuori la porta mentre altri preparano le valigie. Con il blocco dei salari, l'allungamento dell'età pensionabile per le donne, il contributo oltre i 90.000 euro (300.000 euro ai privati), le ultime manovre finanziarie hanno inciso pesantemente sul settore pubblico. Qualche settimana fa la Cgil è scesa in piazza a Roma per manifestare, insieme a una folta schiera di insegnanti e lavoratori, contro i tagli alla Pubblica Amministrazione e alla Scuola: un docente di scuola media che presta servizio da oltre 20
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anni rischia di perdere circa 9 mila euro in 4 anni; non va meglio ai segretari scolastici che ne rischiano circa 5.000. In attesa che cambi qualcosa, o cambi governo, ci sono altre soluzioni che possono consentire alle aziende una riduzione della spesa, efficiente e sicuramente meno indolore per i propri dipendenti. “Non possiamo fornire cifre precise, ma posso dire che negli ultimi tre anni abbiamo ottenuto un saving di alcuni milioni di euro a diversi livelli”. A parlare così è il responsabile architetture on line di FinecoBank, in un’intervista rilasciata lo scorso anno. Fineco ha oltre 800 dipendenti, qualche migliaio di macchine elettroniche e un parco clienti di circa 900 mila unità. Ma ciò che a noi interessa è il risultato. L’azienda ormai da qualche anno ha deciso di puntare sull’open source, risparmiando sulle attrezzature e migliorando le prestazioni. L'80% dei programmi che vengono utilizzati dall’azienda per servire i clien-
UNA GRANDE AZIENDA, PUÒ ARRIVARE A RIDURRE DI MILIONI DI EURO LA SPESA PER I SOFTWARE, TAGLIANDO DEL 70% IL PARCO PROGRAMMI
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open:_mastro Progress 02/11/11 13.04 Pagina 2
SPECIALE WBF OPEN SOURCE NELLE PA
SOFTWARE LIBERO ✑
RICHARD STALLMAN Programmatore e attivista statunitense, tra i maggiori esponenti del movimento del software libero
ti si basano su software liberi. Il motivo? Con l'open source è possibile modificare un programma e adattarlo alle diverse esigenze, condividerlo con il cliente e garantire così anche all’utente finale dei benefici. Una grande azienda, infatti, può arrivare a ridurre di milioni di euro la spesa per i software, tagliando del 70% il parco programmi. Eppure sta diventando sempre più chiaro che il prezzo non è l’unico vantaggio che questo tipo di software può offrire. I software liberi si chiamano così perché il loro codice sorgente è aperto. Questo consente alla comunità di utenti di prenderne visione, studiarlo, modificarlo e apportare in questo modo migliorie di cui poi possono godere tutti. Questo significa maggior sicurezza, qualità e flessibilità. Sì perché ciascuno può modificare il programma in base alle singole necessità: quindi anche libertà e personalizzazione.
La Fineco non è di certo l’unica azienda ad aver fatto questo passo. Anche il gruppo Amadori ha sposato la causa, adottando il sistema operativo Red Hat. E le PA? La Provincia di Bolzano con il progetto Fuss ha risparmiato 2,3 milioni di euro in cinque anni, introducendo il software libero nelle scuole. Con un risultato notevole: il costo dell’installazione dei programmi free in tutte le postazioni informatiche dedi-
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Software libero. Ogni tipo di software la cui licenza d'uso consenta la libera copia, modifica e redistribuzione gratuita o a pagamento del programma. Il termine è stato definito da Richard Stallman della FSF nel 1985, e pone l'accento sulla libertà dell'utente. Open source software. Dal punto di vista pratico è la stessa cosa di software libero. Il termine è stato definito nel 1998 dalla OSI per rendere il concetto più accettabile al mondo degli affari, ponendo l'accento sui vantaggi pratici ed eliminando tutti i riferimenti alla parola libertà.
CON L'OPEN SOURCE È POSSIBILE MODIFICARE UN PROGRAMMA E ADATTARLO ALLE DIVERSE ESIGENZE, CONDIVIDERLO CON IL CLIENTE E GARANTIRE COSÌ ANCHE ALL’UTENTE FINALE DEI BENEFICI
cate alla didattica è stato pari a quello annuale per l’acquisto della licenza per l’uso del sistema operativo e della suite dell’ufficio. Tuttavia, in Italia il fenomeno non è molto diffuso. Scarsa
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conoscenza? Difficile da credere. Software libero e open source sono temi presenti da oltre una decina d’anni sul tavolo della politica. Ostacoli all’attuazione? Forse. Non esiste un piano sistemico e la migrazione all’open source è rimessa alla volontà di qualche arguto amministratore (è ferma al 35% secondo gli ultimi dati dell'Indagine conoscitiva sullo stato di informatizzazione della PA). A scoraggiare sono quasi sempre i costi elevati da sostenere per la formazione dei dipendenti. Una questione che riguarda sicuramente le soluzioni per le postazioni desktop. Per il momento, infatti, il software libero è soprattutto diffuso nel campo dei server web, dei file server e dei database server. Diversi comuni e province hanno già da tempo adottato sistemi web realizzati con tecnologie di tipo open source, quali server web (Apache), DBMS (Mysql, PostgreSQL) e Content Management Systems (Plone, Mambo, Open CMS, PostNuke, PhpNuke. Perché queste applicazioni funzionano indipendentemente dall’utente finale e le spese per la formazione dei dipendenti sono ridotte. ■
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wbf gusto:_mastro Progress 02/11/11 12.38 Pagina 1
SPECIALE WBF QUANDO IL MADE IN ITALY FUNZIONA
di Federica Vagnozzi
ENOGASTRONOMIA ITALIANA
OLTRE I CONFINI DEL GUSTO Dall’Europa agli Stati Uniti prosegue la crescita inarrestabile della cucina “Made in Italy”. Un settore che non conosce crisi ed ora volge alla conquista di nuovi mercati, Cina in testa
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L’enogastronomia italiana è una punta d’eccellenza nel mondo. Lo dimostra il continuo interesse del mercato internazionale nei confronti di ogni sorta di prodotto tipico della nostra terra. I recenti dati diffusi dall’Istat fotografano una realtà in costante crescita. Soprattutto in Germania, dove il made in Italy alimentare si conferma un mercato in ottima salute: nei primi 6 mesi del 2011, l’export segna un +9,2% con una spesa di 1,9 miliardi di euro. Molto bene anche il comparto enologico, con un fatturato export 2011 di 900 milioni di euro (+8% rispetto al 2010), la filiera vegetale e dolciaria con 2,2 miliardi (+6%), e quella zootecnica che registra un +18% rispetto al 2010, con un valore di 700 milioni di euro. “Auspichiamo di vedere rafforzata la posizione internazionale dell’Italia e del comparto alimentare - è stato il commento di Filippo Ferrua, Presidente di Federalimentare, appena rientrato in Italia dopo il successo di Anuga 2011 -. Alla luce dell’ottima tenuta dei principali settori e nonostante la congiuntura stagnante ed i consumi in flessione, l’industria alimentare sta dimostrando grandi capacità, facendo diventare trainante l’export del Paese e infondendo fiducia agli altri operatori economici per il rilan-
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cio dell’economia nazionale”. Anuga è la più importante fiera del settore. L’Italia, oltre ad essere il Paese più rappresentato in termini di imprese e stand espositivi, quest’anno è stata scelta come partner della Fiera, un riconoscimento prestigioso che premia la qualità dei prodotti nostrani e testimonia il grande apprezzamento verso gli stessi da parte del mercato internazionale. Che ne compra in enorme quantità. In particolar modo, tede-
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SPECIALE WBF QUANDO IL MADE IN ITALY FUNZIONA
schi (+14%) e americani (+12%). E proprio dal mercato statunitense arrivano nuove intese. In occasione di un recente incontro tenutosi a New York tra Amato Berardi (eletto dagli italiani residenti nel Nord e Centro America)e Carolyn Maloney, membro del Congresso degli
ti”. Per l’occasione è stato presentato un importante progetto teso a agevolare l'esportazione dei prodotti italiani all’estero, firmato da Poste Italiane, Ups, Dogana Italiana e Dogana Americana, con la promessa di “abbattere i tempi - si parla di sole 48 ore - e i costi per la logistica, ov-
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L'ENOGASTRONOMIA ITALIANA È CERTAMENTE UNO DEI SETTORI DEL “MADE IN ITALY” CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA. L’UNICITÀ, NEL GUSTO, NEL SAPORE E NELLA PREPARAZIONE, VA VALORIZZATA ANCHE FACENDO IN MODO CHE SIA PIÙ FACILE ESPORTARE I PRODOTTI TRICOLORE NEI CINQUE CONTINENTI
Stati Uniti, l’onorevole del PDL ha dichiarato: “Credo che uno dei compiti principali di noi parlamentari eletti dagli italiani nel mondo sia anche quello di promuovere il Made in Italy all'estero, specialmente nei Paesi di residenza in cui viviamo”. Come? Facilitan gli scambi economici e commerciali con gli Stati Uniti. “L'enogastronomia italiana è certamente uno dei settori del made in Italy che tutto il mondo ci invidia - ha proseguito Berardi -, la qualità dei nostri prodotti è eccezionale e dobbiamo lavorare di più affinché oltre confine vengano conosciuti maggiormente e quindi apprezzati. La loro unicità, nel gusto, nel sapore e nella preparazione, va valorizzata anche facendo in modo che sia più facile esportare i prodotti tricolore nei cinque continen-
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to ghiotto per le aziende, se si considera che il pubblico presente non ha subito i contraccolpi della crisi ed è disposti a pagare qualsiasi cifra pur di avere il meglio. Paolo Damilano, tra gli invitati speciali con il suo Barolo molto apprezzato oltreoceano, ammette che il mercato lì è particolarmente interessante: “Questo invito alla Wines Experience è un traguardo importante. A New York abbiamo aperto una sede per gestire il nostro mercato. Abbiamo affrontato questa avventura alla newyorkese, diventando partner di uno dei principali importatori che ci permette di avere costantemente il controllo del mercato”. Nelle stesse ore, dall’altra parte del globo, l’Italia del vino porta a casa un altro importante riconoscimento con la firma di un accordo che porterà in Cina un network di enoteche italiane. A firmarlo Sen Liu, presidente della società che importa e distribuisce vini italiani Beijing Zhengyuan Youshi, e Claudio Galletti, presidente di Enoteca Italiana. “Liu è uno dei più importanti importatori di vino italiano - ha commentato Galletti con grande soddisfazione - conosce perfettamente la qualità e il prestigio delle nostre eccellenze e ne è grande estimatore. D'altronde il futuro del vino italiano è oltre la Grande Muraglia. I dati di crescita del mercato cinese prevedono, infatti, un aumento di consumo dei vini rossi del 36,4% entro il 2012 e un maggior incremento dei vini bianchi che si attesterà intorno al 38%”. In un periodo di contingenza mondiale, dunque, l’enogastronomia italiana risponde bene agli scossoni, anzi dimostra di saper crescere, bene. Una crescita da coltivare, attuando sempre nuove soluzioni mirate all’ampliamento del business. Perché si sa, l’appetito vien mangiando. ■
vero i costi “di magazzino”, talvolta superiori al prodotto stesso da esportare”. Durante il meeting, inoltre, si è deciso di lavorare insieme per ottenere prima possibile il riconoscimento da parte della FDA americana del diritto ad importare in America prodotti Made in Italy che lì sono ancora poco conosciuti. Anche il vino trova un terreno decisamente fertile negli Usa. Wine Experience è la più importante vetrina al mondo dedicata al segmento lusso. Si è tenuta qualche settimana fa nella Grande Mela tra i newyorkesi che contano (250 dollari per partecipare alla degustazione) e l’Italia ha avuto davvero di che brindare: tra le 260 migliori aziende del globo, selezionate con cura da Wine Spectator, 45 erano italiane. Di certo un appuntamen-
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SHOWBIZ:_mastro Progress 28/10/11 12.06 Pagina 1
showbiz showbiz
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di LAURA SAGGIO
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I “COMIZI D’AMORE” DI SANTORO Michele Santoro torna in onda con “Comizi d’amore”, il nuovo programma sull’attualità prodotto e realizzato dal giornalista. Dopo mesi di digiuno, causa la rottura con la RAI, gli affezionati del conduttore potranno tornare a seguirlo dal 3 novembre sul network di TV areali organizzato da Publishare, la concessionaria di pubblicità guidata da Matteo Sordo. Le emittenti che trasmetteranno Comizi d’amore offriranno una copertura nazionale cross mediale (TV, radio, stampa, web) al programma evento televisivo
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dell’anno. Questo ambizioso progetto di ‘democrazia multimediale’ apre nuovi scenari: innanzitutto consente a tutti di vedere gratis un programma di informazione di alto livello qualitativo; in secondo luogo dimostra il ruolo centrale delle TV areali nel pluralismo dell’informazione; e infine offre al mercato pubblicitario una soluzione innovativa per formula e per contenuti. Le attese che animano il ritorno di Santoro sono talmente alte che anche “Sky Tg24 Eventi” (che già aveva ospitato "Raiperunanotte" e "Tutti in piedi entra il lavoro"), ha deciso di
trasmettere l’ultimo format confezionato dalla squadra di Annozero."Interpretiamo le richieste dei nostri abbonati", così il direttore di Sky Tg 24 Sarah Varetto. L’avvio del programma è stato confermato con il messaggio video online "10 euro di tivvù" di Santoro, che ha promesso: "I vostri 10 euro serviranno a costruire un pezzettino di televisione senza padroni economici e senza padrini politici". Con queste parole il conduttore ha annunciato il suo approdo sul Web con il sito www.serviziopubblico.it dell’associazione omonima, costituita per la raccolta fondi in favore del programma Comizi d’amore, che avrà il compito di garantire l’assenza totale di censura. Tra i numerosissimi sostenitori dell’iniziativa ‘Servizio Pubblico’ diversi i nomi di spicco del mondo della cultura, tra cui: Dario Fo, Franca Rame, Adriano Celentano, Elio Germano, Roberto Vecchioni; molti anche i personaggi politici: Giuliano Pisapia, Luigi de Magistris, Nichi Vendola, e tutti i 12 senatori dell’Italia dei Valori. Le donazioni - rende noto l’associazione - hanno superato già quota mezzo milione di euro e si avvicinano a 600 mila. Mentre i sottoscrittori sono 50 mila. Il conduttore più discusso del panorama televisivo italiano, che ha recentemente rifiutato
I SOSTENITORI Nelle foto sopra: Elio Germano, Roberto Vecchioni e Luigi de Magistris tra i sostenitori dell’iniziativa ‘Servizio Pubblico’
anche l’offerta di La7 per essere libero da ogni recinto, ha annunciato che la prima puntata di Comizi d’amore sarà trasmessa da Cinecittà, nel cuore di quella che è l’industria più importante di Roma. L’obiettivo da raggiungere per Santoro e la sua squadra sarà quello di arrivare al milione e mezzo di persone; impresa possibile per il programma che, probabilmente, aprirà le porte a un nuovo modo ti fare tivvù e informazione. La libertà di informazione è un bene troppo prezioso da difendere e rilanciare, anche attraverso nuovi mezzi ( nuovi ‘Servizi Pubblici’ ), per riaccendere una consapevolezza critica e culturale che nel nostro Paese sembra essersi persa nel disegno di una ragnatela costruita intorno alla mediocrità.
salone giustizia:_mastro Progress 02/11/11 12.42 Pagina 1
SPECIALE SALONE DELLA GIUSTIZIA 2011
di Laura Saggio
GIUSTIZIA A CONFRONTO
IL SALONE DELLA GIUSTIZIA AL SERVIZIO DEI CITTADINI Dal primo al 4 dicembre, alla Nuova Fiera di Roma, sarà in scena la giustizia. Per la sua terza edizione il Salone della Giustizia ha organizzato un evento fieristico di forte interesse, con l'obiettivo di informare e rispondere al cittadino circa temi giuristici, e non solo, di grande attualità. Perchè il nodo gordiano della giustizia è sempre a torto o ragione sotto i riflettori
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SPECIALE SALONE DELLA GIUSTIZIA 2011
DOVE E QUANDO ✑ Il 3° SALONE DELLA GIUSTIZIA si terrà presso la Fiera di Roma in Via Portuense, 1645 - Ingresso Est ✑ Date: 1 - 4 dicembre 2011 ✑ Orari di apertura: dalle 10.00 alle 18.00 L’ingresso è gratuito www.salonedellagiustizia.it
SALONE ISTITUZIONE Sopra: la ricostruzione dell'aula parlamentare alla nuova Fiera di Roma; sotto: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
mocrazia. Per contrastare questa preoccupante situazione c'è bisogno di far riemergere, dal punto di vista culturale, l'idea che tutti noi siamo membri di una comunità e che il benessere di ciascuno dipende da quello
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tribunali a rilento. Il motivo lo spiega con chiarezza uno studio di Confindustria: “In molti ormai hanno fatto l'abitudine a ricorre-
IL TEMPO MEDIO DEI PROCESSI ORDINARI DI PRIMO GRADO SUPERA I 1.000 GIORNI E PONE L’ITALIA AL 157MO POSTO SU 183 NELLE GRADUATORIE DELLA BANCA MONDIALE
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Il tema della giustizia nel nostro Paese è senza alcun dubbio uno dei più caldi. Il sistema giudiziario italiano, ormai da anni, sta vivendo una fase critica e necessita tempestivamente di una vera e profonda riforma. Una riforma che parta prima di tutto dalla politica che si impegni a rispondere a un bisogno di giustizia sociale sempre più urgente. Il terribile deficit di legalità che affligge l'Italia è un dato allarmante che non accenna a diminuire. Problemi radicati come: l'illegalità diffusa, la corruzione, la criminalità organizzata, la giustizia inefficiente e inefficace, influenzano in modo determinante la vita dei cittadini e la qualità della nostra de-
della collettività. Dal punto di vista politico urge varare delle riforme che estirpino alla base le incongruenze del nostro sistema politico-giudiziario. In tal proposito un primo passo da compiere riguarda la riduzione del numero dei processi; ogni anno da noi iniziano più processi civili di quanti ne cominciano in Spagna, Gran Bretagna e Francia messe insieme. Inoltre si celebrano processi del tutto inutili, come quelli agli irreperibili (che poi portano a condanne dell'Italia da parte della Corte di Strasburgo) o per fatti di scarso rilievo. Un altro problema, più volte sottolineato anche dal futuro presidente della BCE Mario Draghi, riguarda i costi relativi all'inefficienza della giustizia civile. Una valanga di carta pari a 5,6 milioni di cause tra fascicoli, ricorsi, perizie, fa perdere all'industria italiana ogni anno un punto del suo PIL. La lentezza della giustizia è un altro dramma che sembra irrisolvibile; infatti le conciliazioni e le mediazioni sono merce rara. I procedimenti proseguono nelle aule dei
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re per via giudiziaria per dilazionare o aggirare un adempimento piuttosto che per risolvere davvero la controversia”. Il tempo medio u
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SPECIALE SALONE DELLA GIUSTIZIA 2011
dei processi ordinari di primo grado supera i 1.000 giorni e pone l’Italia alla posizione 157 su 183 nelle graduatorie della Banca Mondiale. Queste sono solo alcune delle questioni che verranno affrontate durante la terza edizione del Salone della Giustizia che si svolgerà nel nuovo quartiere fieristico di Roma, dal primo al 4 dicembre. Un evento primo nel suo genere, sia in Europa che nel mondo, che ha l'obiettivo di essere il cuore d'incontro e confronto tra i cittadini e i vari settori di competenza. Attraverso un attento esame
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della realtà durante i giorni della manifestazione si discuterà di tutte le inadempienze istituzionali che ricadono sui cittadini e delle iniziative legislative che potrebbero risolverle. Un tema di estrema attualità che verrà affrontato durante la manifestazione sarà quello relativo al mondo dell'avvocatura. Venerdì 2 dicembre sarà la giornata dedicata al contatto tra il pubblico e gli avvocati professionisti, che metteranno a disposizione dei cittadini “La porta del diritto” (prestazioni volontarie di 200 avvocati), un orientamento legale gratuito su tutte le materie di maggiore interesse. Tra gli altri temi del Salone si discuterà anche, insieme alla fondazione Ania per la sicurezza stradale, riguardo l'adeguatezza delle pene per il mancato rispetto delle regole stradali e sull'eventuale introduzione di una nuova e specifica fattispecie di reato, quello di "omicidio stradale". Al centro dei tre convegni che affronteranno questioni rilevanti come le contraffazioni dei farmaci, la malasanità, la tutela dei minori, ci sarà il tema della sanità. Quest'anno l'evento ha ricevuto l'Alto patronato del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha definito il Salone: “una nuova forma di comunicazione istituzionale”. Un attestato di stima importante che da risalto all'iniziativa, conferndogli un valore innovativo e di prestigio. Valore riconosciuto anche dal presidente della Camera Gianfranco Fini che, al termine della visita ai quattro padiglioni, si è detto “lieto che al Salone si possa discutere pubblicamente di idee e progetti funzionali per una giustizia ispirata a criteri di efficienza e di equità”. Senato e Camera dei Deputati avranno i loro stand ufficiali, ma anche numerosi ministeri, la Suprema Corte di Cassazione, il Consiglio Superiore della Magistratura, l’Associazione Nazionale Magistrati, il Consiglio Nazionale Forense, tutti gli ordini professionali e tutte le forze di Polizia; con lo scopo di offrire un dialogo allargato e interattivo.L'obiettivo del Salone sarà quello di informare il cittadino medio
PROTAGONISTI E ISTITUZIONI Nella pagina da sinistra: la banda della Polizia Penitenziaria; il presidente della Camera Gianfranco Fini. A fianco: la Dea della Giustizia. Sotto il “Sigillo di Stato”
su temi che troppo spesso sono ritenuti astrusi e difficilmente inquadrabili nella realtà quotidiana. L'occasione di un confronto diretto tra pubblico e professionisti è un atto di responsabilità che le istuzioni dovrebbero garantire al nostro Paese anche e, specialmente, al di fuori di un evento dedicato specifico. Che sia un nuovo punto di partenza per costruire un futuro più efficente, uguale, e solido e “giusto” per tutti. ■
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di LAURA SAGGIO
“HOMO SAPIENS” IN MOSTRA
La mostra “Homo Sapiens. La grande storia della diversità umana”, in programma dall’11 novembre a Roma presso il Palazzo delle Esposizioni, è un viaggio nella storia, la nostra. Un cammino iniziato duecentomila anni fa, da una piccola valle dell'odierna Etiopia, che di migrazione in migrazione ha portato l'uomo a popolare l’intero pianeta, fino a costruire il variegato mosaico dell'attuale civiltà umana. La mostra, interamente concepita in Italia, è la prima al mondo che è riuscita nell'ambizioso progetto di rappresentare la storia dell’umanità. Questo grande risultato è stato possibile grazie allo studio di un gruppo di scienziati appartenenti a differenti discipline e coordinati da Luigi Luca Cavalli Sforza, provenienti da diversi paesi del mondo, tra cui ( oltre l'Italia ): Stati Uniti, Israele, Germania, Francia, Australia, Georgia, Sud Africa. Genetisti, linguisti, antropologi e paleoantropologi, che per
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decenni hanno analizzato molecole, fossili, culture, lingue delle diverse civiltà, hanno unito i risultati delle loro ricerche per dare vita a un dettagliato affresco della storia dell'evoluzione umana. “Homo sapiens”, attraverso l'ausilio di nuovi linguaggi interattivi e multimediali, parla di noi insegnandoci ad osservare il passato, e forse anche il futuro, con uno sguardo più cosciente. "La mostra vi farà vedere tutto
radici intrecciate della civiltà ), offrirà al visitatore l'occasione di ammirare: decine di oggetti originali provenienti da ogni parte del mondo (Australia, Sudafrica, Stati Uniti, Georgia, Israele, Spagna, Francia, Germania, Slovenia, Italia) tra i quali: fossili, utensili, manufatti, opere d’arte, opere etnografiche, documenti antichissimi; rappresentazioni sensazionali: dal "cugino" Neanderthal alla vicenda del
quello che storia e geografia possono insegnarvi intorno a quello che avete sempre voluto sapere sul mondo a cui appartenete, e persino su voi stessi"; queste le parole del curatore Luigi Luca Cavalli Sforza. La mostra divisa in sei sezioni ( Mal d'Africa; La solitudine è un'invenzione recente; I geni, i popoli, le lingue; Tracce di mondi perduti; Italia, l'unità nella diversità; Tutti parenti, tutti differenti: le
piccolo Uomo di Flores e del misterioso Uomo di Denisova (Siberia); modelli a scala reale di ominidi e colossali animali estinti. La mostra saprà inoltre coinvolgere interamente l'attenzione del visitatore grazie a delle installazioni interattive e postazioni handson che, integrate con proiezioni video e foto davvero suggestive (come la prima camminata dell’umanità, a Laetoli, in Tanzania, 3,75 milioni di anni
HOMO SAPIENS
✑ LA GRANDE STORIA
DELLA DIVERSITÀ UMANA Luogo: Palazzo delle Esposizioni Curatori: Luigi Luca Cavalli Sforza, Telmo Pievani Città: Roma Data: dall’11 Novembre al 12 Febbraio 2012 www.palazzoesposizioni.it
fa), permetteranno di fare un emozionante tuffo virtuale nel passato. Il messaggio che questo viaggio nel tempo vuole dare è che anche se le radici del genere umano sono tutte diverse, esse sono unite biologicamente fra loro. Una verità che dovrebbe insegnarci a riflettere con più consapevolezza su temi quali: l'uguaglianza, il razzismo, la solidarietà civile e sociale; ancora oggi, troppo spesso, maltrattati.
teatro opera 1:_mastro Progress 28/10/11 12.10 Pagina 1
MUSICA LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO DELL’OPERA
di Agnese De Donato
SOTTO IL SEGNO DI MUTI
MACBETH INAUGURA LA STAGIONE OPERISTICA ROMANA Tutto è pronto per l'inaugurazione della nuova stagione del Teatro dell'Opera di Roma. Un'annata che si preannuncia particolarmente interessante, non soltanto per il ricco programma in cartellone, ma soprattutto per la presenza del Maestro Muti alla direzione del Teatro. Grande attesa per un grande evento
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La notizia sensazionale è la lettera scritta a mano dal Maestro Riccardo Muti in risposta ai Professori dell’Orchestra del teatro che gli chiedevano di diventare Direttore Onorario a vita dell’Opera di Roma. Un annuncio che conferisce lustro e soddisfazione al Teatro e ha inorgoglito molto il sindaco della Capitale e Presidente del Teatro, Gianni Alemanno e il Sovrintendente Catello De
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Martino e che conferisce Ma la notizia ancor più sensazionale è che l’eccellenza artistica del Maestro non rimarrà solo una carica onoraria. Il ricco cartellone della stagione 2012 sarà inaugurato, infatti, dal Macbeth di Verdi (7 recite dal 27 novembre all’11 dicembre), diretto da Muti con la regia di Peter Stein e prodotto dall’Opera di Roma in collaborazione con il Festival Musicale di Salisburgo.
Si tratta di un nuovo allestimento, riadattato agli spazi del Teatro dell’Opera, che mantiene l’idea creativa e originaria di regia, scene e costumi. Nel ruolo della protagonista del melodramma verdiano il soprano Tatiana Serjan (già apprezzata dal pubblico romano ne “La battaglia di Legnano), che durante il Festival di Salisbur-
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MUSICA LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO DELL’OPERA
nodovic Otrin, Evan McKie, Anton Bogov e Alessandro Macrio (9 recite dal 20 al 30 dicembre). Seguirà in febbraio (con 5 recite dal 3 all’8) Coppelia dove ci sarà la bella sorpresa di vedere ancora sul palcoscenico Denis Ganio insieme al suo bellissimo e bravissimo figlio Mathieu stella dell’Opera di Parigi. L’Arte della danza americana sarà una serata inusuale e fantastica con le creazioni dei quattro grandi coreografi statunitensi (5 recite dal 6 al 10 marzo).Uno spettacolo ricco e nostalgico sarà quello dedicato a Maurice Béjart, amico e maestro di Micha che ha scelto tre titoli quali: “Ce que Maurice me dit”, “Symphonie pour
IN CARTELLONE Sopra: “Candide”, operetta comica di Leonard Bernstein con il direttore americano Wayne Marshal e la partecipazione di Adriana Asti. A destra: il direttore del Corpo di Ballo dell’Opera Micha van Hoecke
go ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica. Un Teatro dell’Opera, quindi, inserito nel circuito internazionale della grande musica con coproduzioni e collaborazioni importanti per le opere in programma. Come sottolinea il direttore artistico Alessio Vlad: “La stagione artistica sarà all’insegna di nomi interessanti e autorevoli”. Dopo l’inaugurazione con Macbeth, infatti, sarà la volta di un raro Candide, operetta comica di Leonard Bernstein con il direttore americano Wayne Marshal e la partecipazione di Adriana Asti (5 recite dal 18 al 24 gennaio), si va avanti con l’amatissima Madama Butterfly con la regia di Giorgio Ferrara (7 recite dal 21-28 febbraio), segue Il Flauto magico, spettacolo ereditato dal Covent Garden di Londra , sul podio l’americano Erik Nilsen (5 recite dal 27 marzo all’1 aprile). Si continua con Il Barbiere di Siviglia diretto da Bruno Campanella (7 recite18 aprile al 9 dicembre). Verdi tornerà di nuovo protagonista con Attila, ancora con la direzione di Muti, in un nuovo allestimento affidato alla regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi (6 recite dal 25 maggio al 5 giugno). Il cartellone prosegue con A Midsummer Night’s Dream con la direzione di Paul Curran e la regia di James Conton (5 recite dal19 al 26 giugno).Una chicca annunciata per il prossimo ottobre (6 recite dal 23 al 31): La Gioconda di Amilcare Ponchielli con il duo Roberto Abbado e Pier Luigi Pizzi. Un’opera assente dalle scene da vent’anni,
molto amata dal grande pubblico (come commenta lo stesso Vlad: “Si dice che chi non ama La Gioconda non ami davvero la lirica”), e acclamata soprattutto per le sue stupende arie e per i suoi balletti. Ricchissimo anche il cartellone della danza messo a punto dal direttore del Corpo di Ballo dell’Opera Micha van Hoecke: cinque titoli di danza (uno più dell’anno passato!), che vanno dalla rivisitazione dei classici, come Lo Schiaccianoci e Coppelia, per aprirsi quindi alle influenze artistiche dei coreografi americani. Micha, infatti, ritiene opportuno precisare che “un corpo di ballo non deve fermarsi ai balletti classici , ma deve anche prendere confidenza con tutto quello che la danza moderna e contemporanea ha creato e prodotto” e quindi propone fra l’altro una serata con le opere dei coreografi americani Graham, Humphrey, Limòn, Ailey. Questa difficile e importante scelta di portare in scena le coreografie di quattro “mostri sacri” della danza america arriva dopo la rassicurazione del sovrintendente che annuncia di concretizzare al più presto nuove assunzioni per il Corpo di Ballo dell’Opera che ha sofferto, nella passata stagione, della mancanza di fondi. In periodo natalizio, come in tutti i teatri rispettabili si programma Lo Schiaccianoci, specialmente per far piacere ai bambini, corpo di ballo naturalmente dell’Opera con qualche ospite illustre: Anna Osadcenko, Bojana Ne-
un homme seul” e “Gaité parisienne suite”. Quindi una magnifica Romeo e Giulietta nella coreografia di John Cranko con interpreti eccellenti (11 recite dal 26 sett.al 7 ott.). Dal 14 al 19 aprile in programma serate di balletto italiano al Teatro Nazionale con i coreografi Rossi, Abbondanza e Bigonzetti. Accanto alla magia delle opere e dei balletti, per impegno preciso annunciato dal Sovrintendente Catello De Martino è stata creata anche una stagione di concerti sinfonici con direttori di fama internazionale, da Wayne Marshall a Pinchas Steinberg, in vari luoghi della città. Una stagione che pone il Teatro dell’Opera tra i grandi teatri di prestigio internazionale anche per l’immagine legata al Maestro Riccardo Muti. ■
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teatro 2:_mastro Progress 02/11/11 12.43 Pagina 1
MUSICA INTERVISTA AL MAESTRO ALESSIO VLAD
di Monica Rossi
PARLA IL DIRETTORE ARTISTICO DELL'OPERA DI ROMA
ECCO COME NASCE UNA STAGIONE OPERISTICA DI SUCCESSO Il cognome è celebre e la musica, ovviamente, è nel suo dna. Alessio Vlad, direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma, ha ereditato dai suoi maestri (è stato allievo di Bernstein) e ancor prima dalla sua famiglia (è figlio del celebre compositore Roman) l’amore e la passione per la musica
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Dopo gli studi all’Accademia di Santa Cecilia è stato allievo di importanti maestri. Che ricordo ha di quelle esperienze? Non nascondo che ho avuto anche tante altre esperienze importanti. Anche la collaborazione che ho con Riccardo Muti in questo momento al Teatro dell’Opera fa parte di un percorso formativo che ho avuto con lui, perché quando mio padre era direttore artistico del Maggio Musicale Fiorentino alla fine degli anni Sessanta, inizio anni Settanta, in quegli anni Muti iniziava la sua carriera come direttore d’Orchestra e mi ricordo che ho assistito a tantissime sue prove, a tante esecuzioni e il suo modo di lavorare lo ritrovo dopo tanti anni. Ho avuto anche la fortuna di partecipare al Festival dei Due Mondi di Spoleto, a metà degli anni Settanta, come direttore d’or-
chestra e ho incontrato personaggi come Luchino Visconti, Eduardo De Filippo che mi hanno insegnato il rigore nel modo di fare teatro. Nella sua carriera ci sono anche delle esperienze nella composizione per il cinema. E’ stato allievo anche di molti registi? Ho visto provare Visconti, Eduardo, Strehler, ho composto anche per registi cinematografici di nuova generazione, ho scritto molta musica per il cinema, come Bernardo Bertolucci. Ho collaborato per 20 anni anche con Franco Zeffirelli scrivendo per lui tanta musica per il teatro e per il cinema. E Zeffirelli per quanto riguarda il teatro rappresenta una lezione di continuità, sia con Visconti e sia per colui che è stato un grande direttore d’orchestra e di teatro come Tullio Serafini, maestro che ha dato una organizzazione e un certo tipo di vita al teatro musicale in Italia. Lei è stato allievo di Leonard Bernstein. Quanto ha influito sulla sua formazione?
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teatro 2:_mastro Progress 28/10/11 17.51 Pagina 2
MUSICA INTERVISTA AL MAESTRO ALESSIO VLAD
LA STORIA ✑ TEATRO DELL'OPERA
Nella mia formazione sono stato molto fortunato, ho avuto occasione di stare vicino a persone eccezionali. Leonard Bernstein, sicuramente è stato uno di questi. Allora, io suonavo bene il pianoforte e per lui ho preparato diverse opere al piano, le opere italiane. Da Bernstein ho imparato soprattutto un tipo di approccio, libero nei confronti della musica, senza paraocchi, in cui quello che conta è l’onestà intellettuale di chi produce qualcosa. Tra le opere in programma nella prossima stagione c’è un’opera di Bernstein di rara esecuzione come “Candide”. E’ per caso un omaggio al maestro? L’idea di fare “Candide” all’Opera di Roma, nasce in realtà da diverse considerazioni. È venuta subito quando l’anno scorso il Sovrintendente, trovandomi pienamente consenziente, ha espresso il desiderio che l’Orchestra uscisse dalla buca. Così abbiamo fatto una serie di concerti sinfonici invitando il fenomeno musicale Wayne
Marshall che fece un bellissimo concerto qui a Roma con musiche di Gershwin e Bernstein e avendo Marshall qui mi è venuto naturale chiedergli di fare il Candide, di cui io già avevo messo in scena a Napoli diversi anni fa dove è stato un gran successo e mi auguro che a Roma abbia lo stesso esito fortunato. Oltre al cartellone la notizia sensazionale di questa stagione è sicuramente la carica onoraria di direttore del Maestro Riccardo Muti. Cosa ne pensa? Innanzitutto bisogna dire che quello del maestro Muti è un atto di grande generosità nei confronti del nostro Paese che sta vivendo un momento difficile per quanto riguarda l’investimento nella cultura. E in questo Muti, proprio partendo da questo teatro è diventato un alfiere di questa lotta, di questa resistenza, per affermare i nostri valori profondi che risiedono nella cultura. Cultura che soprattutto per quanto riguarda l’opera si trasforma nell’occupazione di tante persone. Per-
Prestigiosa e particolare, la lunga storia del Teatro dell’Opera di Roma. Per quasi mezzo secolo, tra la sua edificazione (1879) e l'acquisto dall’allora governatorato della città (1926) porta il nome dell’imprenditore edile, un romano d’adozione, che l’ha tenacemente voluto: Domenico Costanzi. Terminato in tempi record, diciotto mesi, sull’area anticamente occupata dalla villa di Eliogabalo, il Teatro Costanzi è inaugurato il 27 novembre 1880 dall’opera Semiramide di Gioachino Rossini. Di Costanzi sarà il vanto di aver battezzato «prime assolute» di opere poi diventate famosissime. Un titolo per tutti: Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni (17 maggio 1890). Il primo punto di svolta, nel 1926: il Comune di Roma, per volontà di Mussolini, decide di acquistare il Costanzi. La denominazione diventa Teatro Reale dell’Opera. Con l’avvento della Repubblica viene acquisita invece la denominazione di Teatro dell’Opera. In oltre un secolo di vita, centoventotto anni per l’esattezza, l’Opera di Roma ha scritto tante pagine memorabili nella storia del teatro musicale, della lirica, della danza.
ché forse non tutti sanno quanto lavoro c’è e quante persone ci sono dietro ogni apertura di sipario. Che ruolo avrà il maestro Muti rispetto al suo? Vi confronterete su alcune scelte? Il maestro Muti ed io veniamo dallo stessa formazione, dallo stesso mondo quindi certi tipi di scelta vengono naturali e non ce lo dobbiamo nemmeno dire. Per questo c’è una ragione per cui Muti mi ha voluto accanto a sé in questo teatro. Lui mi lascia una grande libertà perché è una persona che lascia grande libertà. È ovvio che io mi devo confrontare con quello che deve essere il suo livello, non è un problema da poco. Credo che Muti ci possa insegnare moltissimo. Non vedo il problema e lo sforzo di Muti è quello di far passare un’idea di modo di fare teatro che è un’idea che molte persone non condividono. È più difficile ovviamente, implica maggior impegno. Non tutti vogliono riconoscersi in questo percorso. Ma credo sia l’unico modo, oggi, per far sì che un teatro arrivi a certi vertici di qualità. ■
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di ROBERTA CESARI
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MEDFILM FESTIVAL 2011 Sarà un'edizione speciale che darà spazio e visibilità soprattutto al racconto degli eventi socio-politici che stanno coinvolgendo tutto il mondo arabo e l'area euromediterranea, i luoghi di ricerca del festival. A Roma, dal 19 al 27 novembre 2011. Ospiti d'Onore dell'edizione 2011 saranno Tunisia ed Egitto per la sponda Sud e Romania, tra le più giovani democrazie europee, in rappresentanza della sponda Nord. La partecipazione di Tunisia ed Egitto, paesi epicentri della cosidetta Rivoluzione dei Gelsomini, conferma
l'intenzione di trasformare l'edizione 2011 del MedFilm Festival in un luogo libero e partecipato di accoglienza, diffusione e comunicazione di quello straordinario movimento definito Primavera Araba. Un'edizione particolarmente sentita in considerazione degli eventi di portata storica che hanno cambiato radicalmente gli assetti socio politici del Nord Africa, ma soprattutto hanno cambiato l'immagine che il mondo intero ha di questi popoli, che, con sorprendente forza e identità, hanno saputo caratterizzare la protesta nel segno della ricerca di libertà e democrazia, soprattutto grazie alla spinta dei giovani che in questi paesi rappresentano la
TURCHI A ROMA maggioranza della popolazione. La Romania, sarà presente con una cinematografia in forte crescita, che per qualità ed intensità dei contenuti, sta conquistando importanti riconoscimenti nei principali festival internazionali. Attraverso i film rumeni sarà possibile fare un viaggio al centro dell'Europa, in un paese noto in Italia più per il fenomeno dell'Immigrazione e dei Rom che per le ricchezze naturali ed artistiche di cui invece è ricco. Ricordando che la sua è una giovanissima democrazia, anch'essa nata sull'onda di uno straordinario evento storico, la caduta del Muro di Berlino, la Romania racconterà la veloce trasformazione sociale ed economica che sta vivendo, rivendicando un ruolo primario nello sviluppo culturale ed economico dell'Europa, anche in considerazione delle notevoli ricchezze di gas e petrolio di cui dispone. www.medfilmfestival.org
✑ ROMA-ISTANBUL: CROSSING THE BRIDGE Si rinnova l'appuntamento con il cinema turco a Roma. Dopo gli Incontri Professionali di Istanbul realizzati lo scorso 14 aprile in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e l'ICE, a novembre MedFilm ospiterà a Roma, com'è ormai tradizione, una selezione di film tra i più rappresentativi e recenti della cinematografia turca; uno spazio permanente di grande visibilità dedicato al cinema turco, con anteprime, incontri, eventi.
torino:_mastro Progress 02/11/11 12.44 Pagina 1
CINEMA IL FESTIVAL DI TORINO COMPIE (QUASI) 30 ANNI
di Roberta Cesari
TORINO FILM FESTIVAL 2011
PELLICOLE SOTTO LA MOLE Molte opere inedite, spazio al cinema indipendente e una sempre più pronunciata strizzatina d'occhio alle produzione d'oltreoceano. Il Festival del Cinema di Torino, prova a rispondere alla kermesse capitolina con un programma ricco e varigato, in attesa del suo trentesimo compleanno, nel 2012
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“L’arte di vincere” (Moneyball) è il film che aprirà il 25 novembre, al Teatro Regio, il 29° Torino Film Festival. Questo secondo film di Bennett Miller, che ha esordito con Truman Capote – “A sangue freddo” (2005, che gli è valso la nomination all’Oscar), è basato sull’omonimo libro di Michael M. Lewis e racconta la vera storia di Billy Beane, general manager della Oakland Athletics, che nonostante un budget bassissimo riuscì a costruire una squadra di baseball di successo e fu imitato da tutte le altre squadre. Nel cast, grandi nomi come Brad Pitt, Jonah Hill, Philip Seymour Hoffman. Sicuramente la carta più importante giocata dagli organizzatori di un Festival che è sempre stato un'oasi del cinema indipendente ma che, negli ultimi anni, si sta avvicinando pericolosamente alle grosse kermesse cinematografiche continenali, per contenuti e te-
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mi trattati. Ad ogni modo, il 29° “Torino Film Festival”, nella sua principale sezione competitiva proporrà 16 film di nuova produzione inediti in Italia, vedrà una retrospettiva incentrata sulle opere di un maestro del cinema indipendente: Robert Altman di cui cinque giorni prima del via alla manifestazione verranno ricordati i cinque anni dalla scomparsa. Si potranno gustare oltre quaranta lungometraggi da lui diretti per il grande schermo. Prevista anche la proiezione di una sele-
torino:_mastro Progress 02/11/11 12.44 Pagina 2
CINEMA IL FESTIVAL DI TORINO COMPIE (QUASI) 30 ANNI
ROBERT ALTMAN STORY Sopra: Robert Altman sul set di Radio America (A Prairie Home Companion, 2006); Donald Sutherland ed Elliott Gould in M.A.S.H. (1969). A destra: Sion Sono, eccentrico e travolgente poeta, romanziere e cineasta giapponese
zione delle serie tv da lui firmate. Come “Bonanza”, “Combat!” e “Alfred Hitchcock presenta”. Verrà proposta poi una mostra fotografica allestita nelle sale della mole antonelliana. Del TFF saranno ospiti alcuni collaboratori storici di Altman il cui esordio risale a metà degli anni ’50 del secolo scorso con “The delinquents” e un documentario su James Dean. Del 1970 “M.A.S.H.” che vinse la “Palma d’oro” a Cannes: quest’esplosiva satira sulla guerra di Corea sconvolse qualsiasi schema narrativo tradizionale. Al suo interno un’amarissima saga sull’America disillusa, tradita e sconcertata. Le sue realizzazioni sono stati ve-
FIGLI E AMANTI Sotto da sinistra: Antonio Albanese, Ascanio Celestini e Kim Rossi Stuart sono i protagonisti della sezione “Figli e Amanti”
ri e propri affreschi del disorientamento del popolo statunitense davanti alla caduta rovinosa del sogno a “stelle e strisce”. Nel corso della sua vita - in cui ha vinto anche un “Orso d’oro”, un “Leone d’oro”, un “Golden globe” e un Oscar alla carriera – è passato dagli eroi del western al noir, ai gangster-film, alla commedia e ai drammi psicologici e familiari. “Radio America” è stato il suo ultimo, malinconico, graffiante, capolavoro del 2006. Antonio Albanese, Ascanio Celestini, Michele Placido, Kim Rossi Stuart, Sergio Rubini: questi sono invece i protagonisti della sezione Figli e Amanti. Quest’anno il TFF ha infatti scelto di ospitare autori che alternano la professione di attore a quella di regista. La sezione, fortemente voluta dal direttore Gianni Amelio, anche quest’anno porterà a Torino cinque affermati nomi del panorama cinematografico italiano, ciascuno portavoce di diverse generazioni, tendenze, linee espressive e tematiche. Ognuno di loro sceglierà tra i film del passato quello che ha “acceso” la sua passione per il cinema e ne ha in tal modo ispirato e segnato il lavoro. Dopo la proiezione del film scelto, ogni regista condividerà con il pubblico in sala il momento e il significato di tale scoperta, il legame che ha instaurato con l’opera presentata e con il suo autore. Un critico, un esperto, uno storico del cinema, di volta in volta diverso, affiancherà il regista e con le sue domande tenterà di scoprire il “cuore” di questa passione. Un altro omaggio, in “Rapporto confidenziale”, sarà quello che verrà fatto a Sion Sono, eccentrico e travolgente poeta, romanziere e cineasta giapponese. Visionario, provocatorio e torrenziale, ama mescolare psicanalisi, mélo, cultura pop, horror, politica, serial killer e dark ladies. “Suicide circle”, “Strange circus”, “Love exposure”, “Lords of Chaos” e “Cold fish” sono i titoli più noti della sua produzione ricca e complessa che verrà presentata nella sua quasi totalità al TFF. Che, come sempre, sarà incentrato sul cinema giovane con l’obiettivo di scoprire talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze contemporanee. Proprio come l’anno scorso, il TFF
sembra quindi star preparando per il suo pubblico un’altra bella edizione. Nella sezione fuori concorso Festa Mobile, il primo titolo sarà: The Descendants, il nuovo film di Alexander Payne, tra gli autori americani indipendenti più importanti di questi ultimi anni, ed interpretato da George Clooney. Si continua con Terri, il nuovo film di Azazel Jacobs, già a Torino tre anni fa in concorso con il sottovalutato Momma’s Man. E ancora Albert Nobbs di Rodrigo Garcia, atteso film con Glenn Close in panni maschili, il discusso thriller Wrecked con Adrien Brody, L’illusion comique di Mathieu Amalric, Il sorriso del capo, il documentario di Marco Bechis sul fascismo realizzato con insoliti materiali inediti del Luce. Vi ricordiamo inoltre che il Gran premio Torino verrà assegnato ad Aki Kaurismaki. Il regista francese Eugène Green sarà invece il protagonista dell’Omaggio della sezione Onde. Autore di film di rarefatta poesia, che si confrontano col corpo vivo della cultura e del cinema europei, Eugène Green è figura di rilievo non solo per la sua attività di cineasta, ma anche come drammaturgo, impegnato a confrontarsi con la tradizione teatrale e musicale barocca, e come scrittore dedito al romanzo e alla saggistica. Eugène Green sarà a Torino per accompagnare l’integrale della sua opera cinematografica, a partire dal suo film d’esordio, Toutes les nuits (2001, Premio Delluc Opera Prima). ■
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LUSSO LA FIERA LUXURY & YACHTS 2011
di Flavia Aliberti
IL SALONE DEL LUSSO DI VERONA
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TUTTE LE ANIME DEL LUSSO OSPITI A VERONA
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salone verona:_mastro Progress 28/10/11 12.33 Pagina 2
Considerato l'evento più importante a livello europeo per i brand principali del settore, quest'anno il Salone del Lusso di Verona, sotto il format concettuale “The new vision of luxury” cerca di declinare tutte le anime del lusso per condurre i visitatori all'interno di diversi percorsi dedicati all'arredamento, alla gioielleria, alla tecnologia, ai motori, alla navigazione e alla moda
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Il lusso è oggetto di desiderio o semplice fonte di curiosità. Da sempre si associa alla moda, quindi ad un'interpretazione mutevole dell'estetica e della ricerca d'identità di una società e di un certo tempo. Negli ultimi 30 o 40 anni è avvenuta un'evoluzione forte nell'ambito della creatività. Mentre prima una concezione, un design, un'idea portata avanti da una marca, poteva avere una lunga durata e il cambiamento avveniva per gradi, oggi le trasformazioni sono rapide, sembrano rispondere alla fretta della vita quotidiana, al desiderio di novità di cui ci nutriamo. A volte osservando vetrine di Gucci, Prada, Versace, Armani, Vuitton, ci chiediamo cosa definisca a tutti gli effetti un oggetto “di lusso”. In alcuni casi sembra essere determinato dalla bellezza “oggettiva” di un prodotto, ad esempio se realizzato con materiali preziosi come oro o diamanti che per la rarità e per le qualità ottiche sono da sempre ricercati dall'uomo e sfruttati per esaltare uno status symbol. Oggi poi una parte importante nella costruzione dell'oggetto di lusso è rappresentata dalla pubblicità che può rendere desiderato un prodotto più di un altro, soprattutto se la marca che lo fabbrica ha già una tradizione in quel settore. Si può aggiungere a questo elenco di definizioni di “lusso” tutto ciò che è raramente raggiungibile, includendo quindi un viaggio che richiede costi elevati o, perché no, il lusso di potersi permettere molto tempo libero da dedicare a sé stessi, alla lettura o a qualsiasi passatempo. Il concetto di lusso è quindi fortemente sfaccettato, ed è questa sua essenza non univoca che vuole essere espressa quest'anno attraverso il Luxury & Yachts 2011 per rappresentarne tutta l'eleganza, la duu
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Il lusso è per alcuni oggetto di desideri, per altri semplice fonte di curiosità. Da sempre si associa alla moda, quindi ad un'interpretazione mutevole dell'estetica e della ricerca d'identità di una società e di un certo tempo
APPUNTAMENTO IN FIERA
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La storia della Fiera del Lusso, a Verona, ha inizio nel 2003, quando occupava un solo padiglione per ospitare 68 espositori. Negli anni l'evento ha assunto nuove dimensioni fino a raggiungere i 5 padiglioni di questa edizione
revolezza, la raffinatezza, l'innovazione, il fastoso e l'inaccessibile fino al “flamboyant”, quindi al lusso ostentativo, eccessivo e fiabesco. Il salone è ovviamente un punto d'incontro per tutti gli attori dell'industria del lusso, nella quale l'Italia occupa sicuramente un posto d'onore. Le griffe italiane godono infatti di un costante successo in diversi paesi, dagli Stati Uniti, al Giappone e alla Cina. Le date di svolgimento della fiera sono state scelte per favorire l'interesse di un maggior numero di visitatori in vista del Natale, rispetto al periodo inizialmente previsto di
LUSSI E DESIDERI Classico, innovativo, fastoso, flamboyant: queste sono le definizioni di “lusso” sviluppate all'interno del salone Luxury & Yachts 2011, che si terrà a Verona dal 24 al 27 Novembre. Una novità introdotta quest'anno è il “FuoriSalone”, dove gli espositori possono proseguire la presentazione delle proprie creazioni anche sfruttando gli ambienti offerti dalla città di Verona
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Febbraio. Le firme presenti alla fiera sono le più famose a livello mondiale in ogni ambito, da quello tecnologico e del benessere come Jacuzzi, al design di Mogentale e Pesavento fino ai biliardi di Cavicchi. Un'ampia zona della fiera sarà inoltre dedicata al “Food & Wine” aprendo il salone del lusso alle eccellenze in ambito enogastronomico. I visitatori “Exclusive” potranno accedere ad un'area riservata, un lounge dove assaggiare i piatti preparati da quattro chef stellati di ambito internazionale che si alterneranno nelle diverse giornate dedicate all'evento. Il salone può rappresentare per tutti un'idea per un fine settimana diverso per stupirsi di fronte alle automobili sportive più belle, a gioielli, antiquariato, arte contemporanea, arredi, abbigliamento e ovviamente è un'occasio-
DOVE, COME , QUANDO ✑ L'accesso ai visitatori è consentito dalle ore 10:30 alle ore 20:30, da giovedì 24 a domenica 27 Novembre 2011. I biglietti si acquistano a partire dal 24 Novembre presso la biglietteria Cangrande ubicata nell'accesso di Viale del Lavoro. Il prezzo del biglietto standard è di 30 Euro, il prezzo del biglietto Exclusive è di 110 Euro. Il biglietto Exclusive dà diritto di accesso all'Area Exclusive ad una unica sessione giornaliera negli orari: 10:00-14:00 (prima sessione) e 16:00-20:00 (seconda sessione). La location è il quartiere di VeronaFiere, all'interno dei padiglioni 1, 2, 3, 4, 5. L'ingresso per Luxury & Yachts 2011 avviene attraverso l'entrata Cangrande.
ne per visitare le bellezze storico artistiche della città di Verona. Dal 26 Novembre verrà inoltre inaugurata, nella splendida cornice del Palazzo della Gran Guardia, la mostra “Il Settecento a Verona. Tiepolo, Cignaroli, Rotari”, un evento da non perdere per chi si troverà a Verona in visita al salone del lusso. ■
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MODA IL FENOMENO DEL VINTAGE
di Flavia Aliberti
FORME E ORIGINI DEL VINTAGE
SENZA NESSUNA REGOLA Datato, vecchio, antico: dove si nasconde e in quali canoni rientra il vintage? Semplice moda o fenomeno culturale, il vintage è entrato a far parte dell'estetica postmoderna, attraversando trasversalmente le attuali tendenze per fondersi con materiali innovativi e nuove tecnologie...
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Le linee, le forme e i colori degli anni 60 e 70, così come dei 50 e degli 80, si possono oggi rintracciare in tutti gli ambienti, dalle sfilate d'alta moda ai banchi dei mercatini o i saloni dei parrucchieri. A volte pochi dettagli lasciano intuire un'epoca. In altri casi riportano più marcatamente al passato. Il successo del vintage non è giustificato solo dalla rinascita di un gusto vagamente retrò: va oltre il semplice concetto di moda e l'uniformarsi a un modello. In effetti la passione per il vintage deriva da un desiderio di originalità o di semplice presa di distanza dai prodotti acquistabili ovunque nelle grandi catene. La moda vintage è fatta di pezzi unici che a volte si fondono con elemen-
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ti etnici, a volte con spunti contemporanei. Essere un appassionato di vintage sembra nascere quindi dall'esigenza di esprimere la propria identità e nello stesso tempo amore verso una produzione artigianale più lenta e fondata sul valore del lavoro manuale dell'uomo. Si tratta di una moda che coesiste con un’anima contrastante: un'anti-moda, nata in opposizione al “nuovo”, fin troppo facilmente a portata di mano negli scaffali di gran parte delle vetrine. Qual'è la regola del vintage? Non adottare regole. Ognuno può trovare il suo stile, da un colorato e fantasioso cappotto, al lampadario più stravagante per decorare una stanza della propria casa. Il vintage potrebbe essere descritto come la tendenza che esalta la personalità, senza
mai dimenticare il passato, dal quale ha origine la stessa parola che lo definisce: vintage proviene dal lessico dei viticoltori, il francese “vendemmia” , termine usato anche per il vino d'annata. E proprio come la preziosa bevanda, più un prodotto di qualità è datato, più diventa prezioso. Il “Dizionario Internazionale della Moda” parla del vintage come di un gioco di apparenze, basato sull'uso di vestiti antichi e collegato ad un miscuglio di accessori nuovi. In breve, il vintage non è una semplice rivisitazione di uno stile del passato, né una pedissequa imitazione di ciò che è stato. Sia nella moda, sia in altri campi come la decorazione degli interni, il vintage è la capacità di sovrapporre e fondere perfettamente più stili.
vintage:_mastro Progress 28/10/11 16.41 Pagina 2
MODA IL FENOMENO DEL VINTAGE
INFO SHOPPING ✑ DOVE COMPRARE VINTAGE?
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IL SUCCESSO DEL VINTAGE NON È GIUSTIFICATO SOLO DALLA RINASCITA DI UN GUSTO VAGAMENTE RETRÒ: VA OLTRE IL SEMPLICE CONCETTO DI MODA E L'UNIFORMARSI A UN MODELLO
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Negli anni 70 il vintage esisteva, ma restava limitato ad una ristretta cerchia di persone, ancorato all'idea dell'usato come opposizione ad un sistema socioeconomico ben preciso. Dagli anni 90 in poi questa tendenza ha investito ogni ambiente, trasformandosi anche in una forma di recupero e di conservazione della memoria. Nell'ambito dell'abbigliamento, la ricerca del vintage spazia dalle grandi case di alta moda come Chanel, Hermès, Givenchy o Christian Dior ai mercatini delle pulci di tutto il mondo. Tutti i settori del design, dell'arte e della tecnologia, sono coinvolti in questo movimento. Molto apprezzati ad esempio i primi walkman così come i vecchi televisori e i giradischi o, perché no, un pc di qualche anno fa. Il ritorno al
passato ha coinvolto anche il mondo dello spettacolo e della danza, fino al diffondersi di balli al ritmo di swing e di una vera e propria passione per il Burlesque. Esiste parallelamente un altro fenomeno, il cosiddetto “vintage nuovo”. È il caso di una produzione contemporanea di oggetti, come un divano o una sedia, che rappresentano riproduzioni di modelli famosi nel passato, opera di grandi designers. Lo stesso accade nel mondo delle nuove tecnologie, dove una semplice radio ritrova, ad esempio nel design Tivoli, l'attraente aspetto retrò senza perdere elementi innovativi come gli ingressi per sorgenti esterne (un iPod o un iPhone).La passione per il vintage ha conquistato persone famose nel mondo della politica e dello spettacolo. L’attrice Billie
Per iniziare la propria personale esperienza vintage, un'idea è quella di esplorare un mercato delle pulci. Si tratta infatti dei luoghi migliori per fare affari e dare un tocco in più al proprio stile. In Europa non mancano le occasioni, ogni grande città ha il proprio storico mercato. A Madrid ad esempio, immancabile una passeggiata nel centralissimo Rastro, dove tra nuovo, etnico e usato sicuramente si può trovare qualche capo o accessorio originale. A Barcellona invece il centro degli affari vintage è il Mercat dels Encants, nella piazza Glories. A Londra, tra piccoli negozi e mercati, c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Avendo poco tempo, si può andare direttamente a Portobello Market, tra i mercati più famosi del mondo, nel bel quartiere di Notting Hill. Anche Parigi è città di grandi mercati, come quello di Saint Ouen, dove si può trovare praticamente ogni genere di oggetto. A Roma è lo storico mercato di Porta Portese a rappresentare la meta domenicale di molti appassionati di abiti e oggetti di seconda mano. Oltre a questi mercati, in ogni città si possono trovare negozi vintage o piccoli eventi dedicati a questo stile, fino alle fiere della durata di più giorni.
Madley ad esempio, con la sua collezione di scarpe vintage, è stata un'ispirazione per il film “Sex and the City”. Vista l'ampiezza e la complessità del fenomeno vintage quindi, cosa si nasconde esattamente dietro questa definizione? Creare un look vintage, nell'abbigliamento, nell'acconciatura o nella casa, vuol dire conoscere le produzioni, le mode e le estetiche del passato. E ovviamente, la conoscenza è anche memoria, indispensabile per capire realmente il vintage, per poter scegliere e associare coerentemente diversi elementi, ridando luce alla vita di oggetti, linee e colori. Questo sembra essere il segreto nascosto dietro l'atmosfera unica e fuori da costrizioni temporali che è propria dell'esperienza estetica ed emotiva del vintage. ■
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MODA VESTIRE ALL’ITALIANA
di Ida Artiaco
150 ANNI DI MODA ITALIANA
FATTA L’ITALIA VESTIAMO GLI ITALIANI
Sembra essere questo lo slogan della mostra Moda in Italia 150 anni di eleganza, in programma a Torino, fino all’otto gennaio prossimo, nella Sala delle Arti della suggestiva Reggia di Venaria. Un’occasione per celebrare le centocinquanta candeline dell’Unità Nazionale attraverso le creazioni di stilisti dalla fama mondiale, che hanno reso l’Italia la patria per eccellenza dell’eleganza e della maestria sartoriale 88
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Fonte: Consorzio La Venaria Reale
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MODA VESTIRE ALL’ITALIANA
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L ‘iniziativa rientra in “Esperienza Italia”, il lungo appuntamento che Torino e il Piemonte hanno dedicato all’Italia e alle sue eccellenze nel corso del 2011. Il racconto, che svela, abito dopo abito, uno squarcio di storia e di speranze nostrane è curato dalla costumista Gabriella Pescucci, vincitrice di un premio Oscar e sette Nastri d’Argento, e da Franca Sozzani,direttore di Vogue Italia, con la consulenza di Dino Trappetti. Si tratta di un’imperdibile ed inedita esposizione dello stile nazionale che, attraverso un originale percorso tra storia e attualità, cinema e letteratura, presenta oltre duecento abiti inediti, appartenenti alla Fondazione Tirelli Trappetti di
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dalla regina Margherita; oltre che agli abiti di scena dell’attrice di teatro Eleonora Duse e della soprano Lina Cavalieri. Tra le creazioni presenti, il pubblico potrà ammirare anche gli splendidi abiti di alcuni dei film più famosi della storia cinematografica italiana, come quello indossato da Claudia Cardinale ne “Il Gattopardo”, o quello di Silvana Mangano in “Morte a Venezia”. Non mancano, naturalmente, le grandi firme che ancora oggi popolano le passerelle di tutto il mondo, da Armani a Valentino, da Missoni a Krizia. Così dal vestito di velluto nero del 1867, appartenuto alla contessa di Castiglione, quando solo la moda francese dettava le regole in un mercato della moda ancora allo
RESIDENZA REGALE La Reggia di Venaria vista dal Giardino delle Pergole
TRA LE OPERE ESPOSTE, IL VESTITO APPARTENUTO ALLA CONTESSA DI CASTIGLIONE E QUELLO INDOSSATO DALLA REGINA MARGHERITA; OLTRE CHE AGLI ABITI DI SCENA DELL’ATTRICE DI TEATRO ELEONORA DUSE
Roma, nonché a noti musei e collezionisti privati. Tra le opere esposte, il vestito appartenuto alla contessa di Castiglione e quello indossato
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stato embrionale, fino alle creazioni di Prada e Fendi, ogni capo, con i suoi colori e linee morbide tipiche della tradizione “Made in u
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MODA VESTIRE ALL’ITALIANA
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MODA VESTIRE ALL’ITALIANA
DOVE, COME, QUANDO ✑ MODA IN ITALIA 150 ANNI DI ELEGANZA
✑ Dove: Sala delle Arti - Reggia di Venaria, Fino all’8 gennaio 2011.
✑ Orari: tutti i giorni, tranne il lunedì dalle 9 alle 18, fino alle 20 il sabato e la domenica. ✑ Biglietto: intero 12 €, ridotto 8 €. ✑ Per informazioni: 011. 4992333 www.lavenaria.it
Italy”, descrive un’emozione, un’atmosfera, una storia che è la stessa che si legge sui libri di scuola, ma che qui si può toccare con mano, guardare nei minimi dettagli. E anche odorare, se si pensa che l’allestimento della mostra è arricchito da un originale percorso olfattivo, ideato dall’imprenditrice torinese Laura Tonatto, che ha abbinato agli abiti esposti una molecola di pro-
fumo brevettata. Risalgono al 1867 i primi tentativi di imporsi sull’egemonia francese nel campo della moda, che diventasse autonoma rispetto ai dettami dei maestri d’oltralpe e interpretasse il sentimento tutto nuovo della Nazione appena nata. Un sentimento di rivincita e di ricerca della propria identità, che anche Mussolini, negli anni del regime, cercò di cavalcare, affermando la necessità della nascita di una moda tutta italiana. Tra i primi a interpretare le istanze del nuovo Stato ci fu Salvatore Ferragamo, che nel 1939 cominciò a confezionare calzature con materiali inconsueti come sughero, paglia e rafia, al posto del più comune cuoio. Da allora è storia: attrici di fama mondiale sbarcarono a Roma nell’immediato dopoguerra e apprezzarono la maestria dei sarti italiani, come Gattinoni e Roberto Capucci, rendendoli famosi in ogni angolo del pianeta. Nel 1951 Giovanni Battista Giorgini organizzò a Firenze, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, la
prima sfilata collettiva di moda italiana. Anche se la vera ascesa del “Made in Italy” si ebbe solo nel 1971, quando Albini scelse Milano come palcoscenico delle sue opere, rendendola città dell’industria e del design, oltre che trampolino di lancio degli allora esordienti Krizia, Missoni, Versace e Valentino. “Abbiamo scelto gli abiti più rappresentativi - ha affermato Gabriella Pascucci, una delle curatrici della mostra - anche se non è stato facile. Li ho guardati e riguardati almeno una ventina di volte, esaminandoli, riconsiderandoli ed eventualmente sostituendoli”. Insieme a lei, Michele De Lucchi ha curato lo spettacolare allestimento negli scenografici ambienti della reggia sabauda, il quinto sito culturale più visitato in Italia negli ultimi anni. Si tratta di una magica combinazione di specchi che elimina la distanza con gli abiti, in modo da far vivere ai visitatori un’esperienza completa, come parte della scena e della storia rappresentata. ■
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PROFUMI DONNA Vivara Emilio Pucci - La freschezza della nota di testa è generata dalla foglia di violetta, nota floreale fresca, rafforzata da un accrodo marino. Nel cuore, il gelsomino e una nota di fiore di frangipane rivelano le loro sfumature. home.emiliopucci.com
Per lei, Givenchy firma un floreale radioso dai caldi accent boisé. Un profumo seducente che gioca la carta dell'audacia per sorprendere e affascinare. La nuova fragranza è proposta in due variazioni olfattive. www.givenchy.com
Milly La Foret Dior Floreale, pulito, Milly-laForêt è una fragranza morbida, quasi cotonosa, come se fosse muschio fresco da spalmarsi addosso, evocando i contrasti tra luce e buio. www.dior.com Versace Yellow Diamond è la nuova meravigliosa fragranza di Versace. Una fragranza pura e splendente come la luce del sole, che sprigiona una luminosità tanto abbagliante com'è solo quella un diamante. Una fragranza accattivante. www.versace.com L'Eau de Toilette Idylle è una delicata acqua di rosa con un tocco di litchi e pesca. Il mix è femminile e molto delicato. Anche il flacone ricorda la tonalità dei petali
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E Ange ou Demon Le Secret di Givenchy - è un profumo molto femminile, sensuale e seduttivo, ma anche pulito e fresco. E’ una fragranza versatile che gioca sui contrasti. Note dolci e floreali accostate ad altre più pungenti e frizzanti www.givenchy.com
Kenzo Parfum e Ron Arad - Realizzato con materiali innovativi, il flacone di questa fragranza senza nome esplora forme inusuali nella profumeria. La freddezza del metallo, il calore delle linee rispecchiano il bouquet della fragranza. www.kenzo.com
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PROFUMI UOMO Very Irresistible for Men Aftershave Givenchy Una fragranza dominata dalle note inedite del sesamo e del legno di nocciolo, raffinato e sensuale in un flacone pieno di energia. Connubbio riuscito di fascino e mistero, di ombra. www.givenchy.com
Givenchy Play - Adatto a un uomo caldo, accattivante e sensuale, nonché elegante e curato, tutte caratteristiche esaltate dal legno di Amyris, cuore del profumo, a cui si aggiungono le note di bergamotto e fave di tonka. www.givenchy.com
Acqua di Parma presenta la nuova Colonia Designer Edition, un'edizione speciale a tiratura limitata. L'interpretazione nuova, originale eppure profondamente legata alle radici, del celebre flacone Art Déco da 180ml. www.acquadiparma.it
Eau Sauvage Extreme Dior - Fragranza vivace e intensa grazie all'aggiunta di note di lavanda, ginestra e legno di Cedro; anche la confezione guadagna aggressività, grazie alla rivisitazione da parte di Pierre Camin del flacone. www.dior.com
Solo Loewe - Eau de Toilette, una fragranza calda, costituita sugli accordi contrapposti che creano un’armonia perfetta, del bergamotto, del limone e del mandarino, contrapposti alla noce moscata, alla cannella, al cumino e al pepe
Dior Homme Intense è quello più audace una Eau de Parfum per la sera, intensa, sofisticata e sensuale. Il cuore a base di Iris, nota distintiva della gamma, è sublimato dagli accenti leggermente muschiati dei grani di Hibiscus. www.dior.com
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BEAUTY DONNA Bath Line Fan di Fendi - Le note pera e ribes nero si mixano con l'essenza di mandarino di Calabria. Nel cuore, invece, note floreali la rosa damascena e gelsomino giallo. Cuoio e patchouli lasciano una scia vellutata e sensuale. www.fendi.com
Midnight Secret Guerlain Adatto ad ogni tipo di pelle. È un fluido ricco, ma leggero, un trattamento concentrato elimina segni di stanchezza, dona luminosità e freschezza. www.guerlain.com
BAUME MAINScote - Crema mani della nuova linea esclusiva Kenzo Ki. La pelle diventa morbida e soffice. Delicatamente profumata, sensualmente satinata. www.kenzo.com
Purse Spray Magnolia Nobile e Iris Nobile firmati Acqua di Parma - Magnolia Nobile, fragranza realizzata con la rara e preziosa essenza di magnolia, sfumata con fresche note agrumate e sensuali note fiorite di gelsomino e tuberosa. Sobrio, ma altrettanto elegante è Iris Nobile, costruito attorno all'intramontabile eleganza dell'iris, abbinata ad essenze fruttate e fiorite. www.acquadiparma.it
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Le Soin Noir Givenchy - La Ninfa Nera Concentrata di Alga Vitale diffonde i suoi poteri nel cuore di un trattamento dal colore nero intenso. Un nero luminoso, splendente, che scompare misteriosamente a contatto con la pelle. www.givenchy.com
Dior Svelte Reversal Offre la possibilità di dominare il tuo corpo agendo tramite un’effettiva inversione del tessuto adiposo le cellule generatrici di volume diventano creatrici di tonicità! Il complexe Reversal agisce a due livelli. www.dior.com
Radically No Surgetics di Givenchy - Un fondotinta miracoloso che interviene su tutti i segni dell'invecchiamento. Pelle meno liscia, rughe, rughette, perdita di densità e luminosità. Il suo effetto è a lunga durata e la texture vellutata. www.givenchy.com
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BEAUTY&MAKE UP DONNA Formulato per offrire una sensazione immediata di confort, l’Huile Satinante Creatrice de Fermete Dior si assorbe facilmente e tonifica la pelle. Nel cuore della formula, ingredienti vegetali profumano delicatamente la pelle. www.dior.com Dior ombretto 5 Couleur Iridescent. Colori ultra-wet - Ad effetto bagnato, creano uno sguardo dai riflessi scintillanti. Unica, la tecnologia Wet Reflect™ arrichisce di madreperle tutta una nuova generazione di polveri. www.dior.com
Guerlain Parure de Nuit Pressed Pawder & Blush - Parure dalle tonalità leggere ed eleganti, che comprende un rosa chiaro iridescente tendente al pesca, unito ad un rosa più scuro forte, abbinati con tocchi di verde e di bianco. www.guerlain.com
Dior Blush 943 Framboise www.dior.com Crème Confort Créatrice de Fermeté Dior - Nutre intensamente la pelle rivestendola e rassodandola. Formulata con un’acqua vegetale idratante e protettiva estratta dalla Salicornia, offre una doppia azione idratante e rassodante. www.dior.com
Guerlain secret de purete mousse creme nettoyante - Mousse leggerissima libera istantaneamente la pelle da tutte le impurità, a contatto con l'acqua, si trasforma in una crema voluttuosa che deterge il viso con dolcezza. www.guerlain.com
No Complex Glutei Givenchy - Azione modellante e tonificante l’estratto di Shiitake combatte il degradarsi delle fibre di collagene e di elastina, protegge i tessuti di sostegno e partecipa attivamente all’elasticità della pelle. www.givenchy.com
Les Ombre de Lune - una palette in polvere compatta che comprende un illuminante per occhi e viso ed una tonalità di ombretto scura dal finish shimmer per interpretare al meglio il look creando quindi contrasti luminosi sul viso. www.givenchy.com
No Surgetics Wrinkle defy packshot firmato Givenchy - Ad ogni applicazione il viso appare levigato con un risultato spettacolare sulle rughe più profonde. www.givenchy.com
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golf:_mastro Progress 28/10/11 16.52 Pagina 1
TURISMO GOLF TRA LE ONDE
di Denise Marianacci
UN CAMPO DA GOLF GALLEGGIANTE
BUCHE… NELL’ACQUA! Sarà il più lussuoso ed esclusivo campo da gioco al mondo, avrà un ridotto impatto ambientale e attirerà gli amanti del golf da ogni angolo del pianeta. Indovinate dove? Sott’acqua
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Vi piacerebbe giocare a golf circondati dalle acque cristalline dell’Oceano Indiano, su delle isole galleggianti collegate tra loro attraverso dei tunnel di vetro? No, non si tratta di un sogno, né di fantascienza. L'idea nasce dalla collaborazione dei designer olandesi di Waterstudio.NL con lo sviluppatore di campi Troon Golf: sarà un impianto a emissioni zero, alimentato da cellule fotovoltai-
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che e con impianti di desalinizzazione, disposto su isole che galleggiano sulla superficie del mare. Per le già splendide isole Maldive, si tratta, senza ombra di dubbio, di un’ulteriore attrattiva turistica, in grado di attirare i golfisti e gli appassionati di questo sport da ogni angolo del mondo. Sarà realizzato su delle piattaforme galleggianti, progettate riducendo al mi-
nimo l’impatto ambientale nell’ecosistema circostante e, meraviglia delle meraviglie, gli isolotti saranno collegati tra loro attraverso delle gallerie subacquee di vetro che permetteranno agli amanti di ferri e bastoni di godere anche dello spettacolo della barriera corallina, dei fondali oceanici e della fauna che li popola. Posizionato nei pressi dell’atollo di Malè, capitale delle Mal-
golf:_mastro Progress 28/10/11 16.52 Pagina 2
TURISMO GOLF TRA LE ONDE
CITTÀ GALLEGGIANTI Le isole dovrebbero essere una sorta di progetto-pilota per fronteggiare l’innalzamento delle acque e ispirare le future città galleggianti
dive, a pochi minuti dal Maldives Airport, l’impianto comprende anche l’ospitalità in lussuosissimi resorts che si affacciano sul “terreno” di gioco e sulle bellezze paesaggistiche che una location del genere offre. Gli architetti della Dutch Docklands, l’impresa incaricata per la realizzazione del futuristico impianto, spiegano che non si tratta solo di mettere in opera uno straordinario e ambiziosissimo progetto, ma anche di sperimentare nuove modalità di costruzione per proteggere queste isole dai bruschi cambiamenti climatici contro i quali si vedono costrette a lottare, primo tra tutti l’innalzamento delle acque degli oceani. In un comunicato l’impresa europea ha infatti dichiarato di volersi ispirare alla antica battaglia che gli olandesi hanno intrapreso per strappare le loro terre al mare. Le isole galleggianti, in effetti, dovrebbero essere una sorta di progetto-pilota per fronteggiare l’erosione, l’innalzamento delle acque e, dunque, la scomparsa degli atolli, nonché per la futura realizzazione di vere e proprie città galleggianti. Basti pensare che nessuna delle 1200 isolette che compongono l’arcipelago su-
perano i 6/7 metri sul livello del mare e, per questo motivo, anche il governo delle Maldive si sta mobilitando per fronteggiare il pericolo o, quantomeno, per cercare di trovare delle soluzioni fattibili per arginare il problema. Ad ogni modo, la realizzazione dello spettacolare campo da golf è vista come un’ulteriore possibilità per le isole di richiamare turismo d’affari e d’elite e, non meno importante, di ottenere fondi. Una conditio sine qua non, questa, date le cifre menzionate per la costruzione, prevista per il 2015, del campo da gioco: stiamo parlando, infatti, di ben 500 milioni di dollari. ■ www.waterstudio.nl www.dutchdocklands.com www.troongolf.com
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FOOD:_mastro Progress 28/10/11 12.40 Pagina 1
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di LAURA SAGGIO
IL TALENT SHOW DEI FORNELLI
Da qualche anno la cucina è diventata un genere televisivo affermato, con il suo target ben definito, i suoi format, i suoi linguaggi codificati. Ce n'è davvero per tutti i gusti, dai reality nei ristoranti, agli appuntamenti quotidiani rassicuranti e poco sperimentali, agli 'spot' di pochi minuti con ricette espresse facili per tutti. Un'offerta televisiva variegata che fa della tradizione culinaria italiana il suo 'piatto forte' da esportazione: da cuoco (professionista o improvvisato) a telespettatore (cuoco fai da te). In questa zuppa mista poteva forse mancare un talent? Ovviamente no. Su tutti, quello che sta avendo maggior appeal tra l'affamato pubblico italiano è senz'altro: MasterChef, in onda su “Cielo” canale 26. MasterChef, importato dal famosissimo format inglese nato nel 1990, è un programma che ha in sé il sapore intenso della sfida. Al termine delle 12
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settimane tra i diciotto concorrenti (non famosi e non cuochi professionisti) ci sarà un vincitore decretato da una giuria composta da tre chef di fama internazionale. Per la prima volta alla passione della buona cucina si unisce la passione per una competizione vera e propria a suon di 'coltelli'. Nel corso delle puntate tutti i concorrenti sono sottoposti a diverse prove che permetteranno ai giudici di scegliere chi dovrà lasciare il programma e chi potrà invece proseguire la propria corsa verso il titolo di MasterChef. Il concorrente che risulterà più bravo di tutti riceverà un premio di centomila euro e la pubblicazione del libro con le proprie ricette, oltre al titolo di primo MasterChef d'Italia. La produzione e il canale ci credono, molto soddisfatti dei risultati ottenuti anche i cuochi coinvolti: la doppia Stella Michelin Carlo Cracco (suo il ristorante «CraccoPeck» di Milano), Bruno Barbieri («Villa
del Quar»), Joe Bastanich (oriundo, di origini friulane, fondatore di Eataly Usa e giudice da tre stagioni nell’edizione Usa dello show). Come in tutti i reality sarà la personalità e la storia dei concorrenti a dare struttura al programma fidelizzando il pubblico puntata dopo puntata, senza tuttavia mettere in secondo piano il cibo. “Il pubblico potrà non solo appassionarsi alle storie e agli sforzi dei concorrenti ma anche apprendere nozioni e ricette da realizzare a casa”, assicura Paola Costa, tra gli autori di MasterChef. Le trasmissioni si snodano attraverso alcune prove come la «Mistery Box» (in una scatola ci sono ingredienti a sorpresa e in un'ora bisogna inventare un piatto), la «Invention Test» (il vincitore della Mistery Box sceglie il tema dell’Invention Test e ha tutto il tempo per selezionare gli ingredienti necessari prima degli altri concorrenti) o la prova sul campo (divisi in due gruppi i concorrenti devono preparare un vero piatto per una cerimonia). L'originalità di MasterChef sta nel suo andamento narrativo: il programma è strutturato come un racconto non 'scontato' e ripetitivo per il telespettatore. L'imprevisto
è dietro l'angolo e questo da un po' di pepe al format; infatti nel corso delle 12 puntate gli aspiranti chef saranno impegnati in divertenti prove esterne: dovranno cucinare per una squadra di calcio, preparare una pizza perfetta per un intero paese, sfamare un gruppo di camionisti e allo stesso tempo soddisfare i raffinati palati degli ospiti di una ambasciata. www.masterchef.cielotv.it
PROTAGONISTI Nella foto sopra: Carlo Cracco, Bruno Barbieri, Joe Bastanich oriundo, di origini friulane, fondatore di Eataly Usa e giudice da tre stagioni nell’edizione Usa dello show
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WINE I MIGLIORI VINI D’ITALIA
di Elisa Rodi
4 VINI METTONO D'ACCORDO LE MIGLIORI GUIDE
LA SORPRESA DEL PRIMITIVO I “fantastici 4” mettono d’accordo tutte le guide del settore enologico. Quattro etichette che coprono l’intera penisola ed entrano a far parte dell’olimpo dei vini: sono le bottiglie scelte da winenews.it. Tre conferme e una sorpresa: è la scalata dei vini “da taglio”
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Le chiamano le “bibbie dell’enologia” e sono considerate nel settore il vademecum dei calici. Sono le guide dei vini, manuali d’istruzione che suggeriscono ai classici eno-appassionati quali sono le migliori bottiglie da stappare, quelle da cui fuoriesce il miglior nettare degli dei. Dato il benvenuto all’autunno, le guide dei migliori vini riempiono di già gli scaffali delle librerie, pronte a dare le giuste dritte ad esperti e non. Sebbene dati recenti mostrino come un 30% non ritenga utili le guide per i propri acquisti, è innegabile quanto queste si siano sempre spese nel trasmettere il meglio dell’enologia italiana. E anche quest’anno è tempo di guide, di consigli e di suggerimenti adeguati per selezionare i propri vini. Slow Wine, la guida ai vini d’Italia edita da Slow Food Editore, Gambero Rosso, acquistata abitualmente dagli “enonauti”, che la considerano completa, esauriente e affidabile, “Vini d’Italia” de L’Espresso, Duemilavini e la Guida dell’Ais (Associazione Italiana Sommelier) rientrano a pieno titolo nelle guide più accreditate del settore. Ognuna con la sua identità, ognuna con le sue preferenze, ma tutte e cinque quest’anno d’accordo sulla prelibatezza dei vini rossi prodotti in Italia. Winenews.it, sito enogastronomico rinomato e dalla valenza unitamente riconosciuta, ha stilato la sua personale e attesa classifica, incrociando anche le opinioni fornite dalle guide. A salire sui gradini più alti sono Barolo Monfortino Riserva 2004 (Giacomo Conterno), Brunello di Montalcino 2006 (Cerbaiola-Salvioni), Bolgheri Sassicaia 2008 (Tenuta San Guido), Primitivo di Manduria Es 2009 (Gianfranco Fino). I “fantastici 4”, così come sono stati definiti, mettono tut-
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ti d’accordo: quattro vini e quattro territori diversi. Quattro raffinatezze che rappresentano ognuno una parte d’Italia: il nord con il Barolo Monfortino, il centro con il Sassicaia e il Brunello di Montalcino e, a sorpresa, il sud con il Primitivo di Manduria Es 2009 di Gianfranco Fino. Tra le bottiglie selezionate, infatti, le prime tre non risultano essere una vera sorpresa, in quanto riconosciute da tempo come vini nobili e importanti; ad essere una vera e propria rivelazione è Es, reputato come vino “da taglio”. “Un outsider, che si acquista a 35 euro, a fronte degli altri che oscillano tra 80 e 300 euro”, conferma Daniele Cernilli, già direttore del Gambero Rosso ed ora consulente dell'Ais. “Sorpresa? Relativa. Quelli che un tempo erano i cosiddetti vini da taglio, grazie al buon lavoro dei produttori, stanno dando ottime bottiglie”. E forse effettivamente il Primitivo di
Manduria Es non è una reale sorpresa se si tiene conto della qualità e dell’accuratezza che contraddistinguono i vitigni di Gianfranco Fino. D’altronde proprio Fino nel 2010 fu scelto da Gambero Rosso come viticoltore dell’anno. Naturale quindi che la sua maestria si riversi nei vini da lui prodotti. Che poi sia il prezzo a fare la differenza, è tutta un’altra storia. Certamente la scalata di Es nella classifica dei vini è la rivincita di quei prodotti enologici spesso lasciati nell’ombra, ma che si riappropriano della giusta luce grazie al lavoro di chi spende anima ed energie nella loro produzione. Gianfranco e Simona Fino hanno saputo infatti fare del loro vino un prodotto di eccellenza, tanto da essere anche scelto dai grandi del mondo riuniti nel G8 de L’Aquila e dalla regina di Danimarca per i suoi 70 anni. I profumi del vino ne hanno fatto il suo successo, e rappresentano la strada per continuare. Gian-
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WINE I MIGLIORI VINI D’ITALIA
franco Fino lo sa: “Questo è un risultato per la nostra azienda, ma speriamo sia di monito per tanti colleghi. A Montalcino, a Barolo, tutti fanno qualità: perché non possiamo fare lo stesso?”. E infatti la qualità esiste ed oggi viene riconosciuta dai guru del settore. Il Primitivo non si colloca tra le etichette dal costo eccessivo, ma nulla dice che questo debba essere necessariamente un difetto. Daniele Cernilli conferma come una pecca delle guide sia «di evidenziare i vini troppo costosi trascurando quelli alla portata di tutti»; una mancanza, quest’ultima, che si sta comunque
tentando di colmare. Ad oggi tre guide su 5 segnalano prodotti che si distinguono per il rapporto qualità/prezzo, che oscilla tra i 5 e i 10 euro, e addirittura il Gambero Rosso ha introdotto un premio appositamente ideato e che quest’anno ha visto vincere il Lambrusco di Sorbara Leclisse; anche L'Espresso ha elaborato una classifica di 20 etichette e Slow Wine provvede ad indicare nelle sue liste il rapporto qualità/prezzo con il simbolo della moneta, mentre dedica la sezione «Vino quotidiano» alle bottiglie sotto i 10 euro. Che sia la rivincita del cheap? ■
BEST WINE A salire sui gradini più alti sono Barolo Monfortino Riserva 2004 (Giacomo Conterno), Brunello di Montalcino 2006 (Cerbaiola-Salvioni), Bolgheri Sassicaia 2008 (Tenuta San Guido), Primitivo di Manduria Es 2009 (Gianfranco Fino)
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di ELISABETTA PASCA
ECOMONDO 2011
ECOMONDO 2011 ✑ COLPO D’OCCHIO SU ECOMONDO 2011
✑ Dove: Rimini Fiera ✑ Quando: 9-12 novembre ✑ Orari: 9-18, La 15a edizione di Ecomondo valorizzerà la rivoluzione ecoindustriale in atto. Da mercoledì 9 a sabato 12 novembre 2011 la manifestazione di Rimini Fiera ospiterà tutte le filiere dell’industria ambientale: focus 2011 sulla cultura della prevenzione, le tecnologie e il riciclo a 360 gradi. In mostra la frontiera più innovativa delle soluzioni tecnologiche dei prodotti e dei servizi legati al recupero della materia e dell’energia, oltre che allo sviluppo sostenibile. La proposta fieristica sarà completata dalle concomitanti Key Energy, 5a fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibili e cooperambiente, 4a manifestazione dedicata all’offerta cooperativa di energia e servizi per l’ambiente, a cura di LegaCoop. Reduce da un’edizione 2010 in progresso, Ecomondo ha avviato la campagna commerciale 2011 con
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ultimo giorno 9- 17 ✑ Biglietti: intero 15 €; ridotto 5 € ✑ ecomondo@riminifiera.it ✑ www.ecomondo.com
stimolanti segnali dal mercato e anche il board scientifico coordinato dal professor Luciano Morselli è già al lavoro per mettere a punto i grandi contenuti della nuova edizione Nel cuore espositivo di Ecomondo, ovvero il rifiuto, una completa rassegna delle imprese che si occupano dell’intero ciclo, dal recupero al riuso, attraverso le fasi sempre più strategiche del pretrattamento. L’area espositiva integrata di Inertech e Reclaim Expo rilancerà l’attività di risanamento del territorio finalizzato ad un nuovo utilizzo. Un’ulteriore area punterà l’attenzione a ciò che il mercato propone in tema di “aria e acqua”, in ottica di riuso. Qui saranno presenti le grandi imprese straniere e delle multiutility. Una zona espositiva di grande valore, integrata con il progetto “Città sostenibile”
dove, con il patrocinio di Agenda 21, Anci, Legambiente e Audis saranno esaltate le esperienze di importanti città europee e i loro piani integrati per incrementare la qualità urbanistica. In apertura, la seconda edizione del Forum Internazionale Ambiente ed Energia. Sarà l’occasione per confrontarsi con i grandi attori della scena economica internazionale e focalizzare le nuove frontiere dello sviluppo sostenibile. Un concetto, quest’ultimo, sempre più diffuso tra i grandi marchi internazionali: e proprio ad Ecomondo verrà assegnato il Premio Sviluppo Sostenibile, a cura della Fondazione presieduta da Edo Ronchi e
destinato alle imprese che meglio hanno saputo coniugare qualità ambientale e competitività industriale. La Città Sostenibile è una delle proposte qualificanti di Ecomondo. Nell’edizione 2011 (Rimini Fiera, 9-12 novembre) saranno moltissime le esperienze innovative proposte da un’area che si pone l’obiettivo di mettere in luce una selezione di progetti nazionali e internazionali sulle migliori esperienze di “città integrate”, che hanno cioè applicato piani concreti di azione per migliorare i parametri della sostenibilità.
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ATTUALITÀ NUOVE MODE
di Giovanni Baldoni
PER VINCERE LO SPETTRO DELLA CRISI
RITORNO ALLA TERRA Di fronte alla recessione cresce il numero di giovani che si dedica all’agricoltura e all’allevamento. Nasce una nuova generazione di contadini. Ecco i nuovi modelli micro-economici per uscire dalla crisi globale
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La terra è bassa ed è faticosa da lavorare, ripetevano spesso i vecchi contadini. Ma anche l’economia, di questi tempi, non vola poi tanto in alto. Le notizie per nulla rassicuranti che provengono da oltre oceano, dove gli Stati Uniti sono faccia a faccia con lo spettro di una nuova recessione, la dicono lunga. Barack Obama parla all’America e cerca di rassicurare i risparmiatori, ma Wall Street scivola ancor di più in rosso. Gli operatori finanziari pensano che Usa e molti Paesi UE abbiano giorni molto bui davanti. I governi non riescono più ad immettere liquidità nel sistema, per dare sostegno all’economia, a meno di mandare la spesa pubblica completamente fuori controllo. Gli interventi di risanamento che Obama ha messo a punto — come gli sgravi dei contributi a carico dei datori di lavoro, i sussidi di disoccupazione, la revisione della politica tri-
butaria, la mutua per gli anziani — sono considerate misure limitate, insufficienti. Senza considerare che l’enorme debito pubblico è diventato un macigno che inchioda ogni azione del governo (e non solo negli Usa). L’economia americana è dunque ferma, il presidente è impotente, gli operatori economici sono sfiduciati. Figuriamoci al di qua dell’oceano.
USA, UE E RECESSIONE Negli Stati Uniti, quando cominciò la recessione, già nel 2007, la disoccupazione era al 5%, oggi quasi al doppio. Il numero dei posti di lavoro doveva crescere negli ultimi cinque anni, invece ci sono 7 milioni di posti di lavoro in meno rispetto all’inizio della crisi. Il reddito delle famiglie è calato del 4%, la produzione industriale del 7%. Il valore degli
immobili si è ridotto di un quarto e la flessione non si è ancora arrestata. I venti di crisi soffiano turbolenti anche sul Vecchio Continente: i giorni duri dell’Euro, la feroce contestazione che si è scatenata in Grecia sono solo due sintomi di una crisi globale senza precedenti, nell’era moderna del benessere. Le altre crisi, infatti, hanno colpito il mondo industriale ed economico in un contesto storico e sociale ben differente: un secolo fa non c’era una qualità della vita come quella attuale. Ci siamo abituati a stare troppo bene le conseguenze di un radicale cambiamento di abitudini di vita, inevitabile se andiamo avanti così, saranno molto più dolorose di quanto non lo siano state negli anni fra le due guerre. Si tratta di scenari di crisi che investono ovviamente anche l’Italia, seppur con le differenze e le peculiarità di una nazione come la nostra. La politica è in affanno ed è in calo verticale la sua credibilità (cosa che vale per tutti gli schieramenti politici, nessuno escluso). La forbice fra la società reale e quella virtuale (costruita attraverso sondaggi, opinionisti, talk show, tg e uomini di “palazzo”) è sempre più ampia. Cresce la disoccupazione effettiva, c’è l’incertezza, i giovani non hanno prospettive. Che fare dunque? Sperare che qualcosa cambi, o rimboccarsi le maniche e ripartire? Ma ripartire da dove?
IL RITORNO ALLE ORIGINI I grandi economisti hanno elaborato formidabili modelli e teorie sulla recessione che sta investendo il pianeta. Quelli meno eruditi, invece, pensano che uno dei mali del nostro tempo sia il fatto che negli ul-
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ATTUALITÀ NUOVE MODE
GALLO ROSSO Nei masi Gallo Rosso anche i bambini possono imparare a lavorare la terra e conoscere i segreti dell’antica arte contadina. Sotto: preparazione dello speck (foto maso Karenhof)
zione prossime allo zero, stanno facendo la scelta di un ritorno alla terra, all’agricoltura, cioè allo sviluppo di piccole produzioni agricole che vanno dall’orto di casa alla piccola azienda agricola, magari messa in piedi con amici anch’essi senza lavoro, che produce dai frutti di bosco agli ortaggi più comuni. Con buona lungimiranza, la Regione Lazio aveva varato 3 anni fa un preciso piano in questo senso, incentivando l’avvio di nuove attività. L’Umbria, a marzo di quest’anno, ha pubblicato i dati sulle richieste di licenze per le attività agricole: nella sola zona di Perugia, natimi decenni si sia passati da una società autenticamente produttiva, ad una società di consumi e di trasformazioni di beni. In pochi, ormai, producono beni di prima necessità, troppi invece operano in settori della trasformazione e soprattutto dei servizi. Tornando alle origini dell’economia, il settore primario in cui inseriamo agricoltura, allevamento (e derivati: pensiamo al latte e prodotti conseguenti) e pesca, sono stati snobbati da oltre una generazione. Invece proprio la terra e i suoi derivati (ortofrutta e allevamento) sono la risorsa primaria dell’uomo. Una risorsa faticosa da lavorare (non da sfruttare) ma che non tradisce mai. Le sovrastrutture economiche e i complessi meccanismi normativi nei lustri hanno schiacciato il primario: pensiamo ad esempio alle quote latte, con eliminazione di quantità ingenti di un bene così prezioso per la vita. Pensiamo a quanto sia stata resa anomala la valutazione del valore di un prodotto rispetto ad un altro: un sms costa quanto un piatto di spaghetti, con la differenza che con un piatto di pasta mi sfamo. Se facciamo quattro calcoli, ci rendiamo conto di quanti piatti di pastasciutta buttiamo nell’etere ogni giorno, dando uno strano valore alle cose. Ma pensiamo anche al costo di un uovo o di un pomodoro al supermercato, talmente irrisorio che viene quasi da ridere, e valutiamo bene invece l’effettiva importanza che due prodotti di base come questi hanno sulle nostre tavole, e poi confrontiamo tale valore rispetto a quello, ad esempio, di un pedaggio ad un casello. Si tratta quindi di tornare ad un’economia reale, vicina all’uomo e ai suoi bisogni fondamentali e di ripartire da qui.
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LE NUOVE GENERAZIONI SI AVVICINANO ALL’AGRICOLTURA E ALL’ALLEVAMENTO: NEL SETTORE AGRICOLO SONO PREVISTI 250 MILA NUOVI POSTI DI LAVORO IN DIECI ANNI UNA NUOVA GENERAZIONE DI CONTADINI
Teoria? Niente affatto. In molti lo stanno già facendo. Gli over 40 e 50 che restano disoccupati e hanno prospettive di ricolloca-
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scono 2 nuove imprese agricole al mese. La radiografia mostra che per il 70 percento si tratta di giovani di sesso maschile, ma sono in forte ascesa le donne: più 23 percento rispetto all’anno precedente. Ma chi sono i nuovi contadini? Hanno un’età compresa fra i 35 e i 40 anni, sono colti e preparati, infatti oltre il 65 percento ha un diploma di laurea. È uno spaccato dell’Italia sommersa che sta facendo qualcosa di buono per assicurare a se stessa un piatto di minestra al giorno e al contempo darà impulso produttivo al Paese. Piaccia o no, infatti, si ripartirà anche dalla terra. Assistiamo, quindi, ad un ritorno alla vocazione rurale di molte aree. È evidente che un’agricoltura di sussistenza offre un contributo minimo ad un’economia globale, ma d’altra parte consente ad un nucleo familiare di garantire la soddisfazione di bisogni primari. Produrre pomodori e venderli non è profittevole, sebbene quelli dell’orto di casa siano certamente migliori di quelli prodotti in serra in modo industriale, dove è inevitabile l’uso della chimica, e magari provengono da chissà dove. Ma produrre pomodori per il proprio fabbisogno potrebbe essere un buon inizio per cambiare molte cose. u
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ATTUALITÀ NUOVE MODE
NUOVE OPPORTUNITÀ Cresce il numero delle donne che avvia attività agricola. L’allevamento è uno dei settori primari da cui riparte la micro-economica
I CONTADINI-PIONIERI Anche gli enti pubblici si sono accorti di quanto sia importante valorizzare questo settore. Milano, per esempio, sta studiando, nell’ambito del piano-mercati della città, delle iniziative per valorizzare le bancarelle che offrono i prodotti a km zero. In Emilia Romagna sono già stati impiegati quasi 600 milioni di fondi europei destinati al settore agricolo, assegnati a 19mila agricoltori. E che dire degli oltre 200mila giovani – secondo i dati della Coldiretti – che quest’anno sono stati impegnati nelle campagne per la raccolta di frutta, verdura e per le vendemmie? Pionieri di questo ritorno alle origini e alla terra sono stati certamente i contadini del Trentino Alto Adige. In realtà qui le tradizioni non sono mai state dimenticate, bensì tramandate di padre in figlio, e lo saranno per le generazioni a seguire. I masi, cioè le fattorie, si sono riunite in consorzio e hanno dato vita in Alto Adige al Gallo Rosso, aprendo le proprie porte al turismo e a chi si vuole avvicinare alla terra alla natura. Geniale l’idea di consentire a tutti, in
SETTORE IN CRESCITA L’amore per gli animali e per la terra potrebbe aprire importanti prospettive alle generazioni del futuro
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particolar modo a chi non lo ha mai fatto, di coltivare e di assaporare dei frutti dell’orto: nei masi Gallo Rosso (in totale sono ben 1.500) è possibile collaborare nelle colture ma anche nell’allevamento, imparando e al contempo facendosi un’idea precisa delle fatiche ma anche delle soddisfazioni che la natura ci offre. Spiega Hannes Knollseisen, di Gallo Rosso: “Accogliere gli ospiti nei masi è una delle tradizioni più antiche e risale fino agli anni Venti. Chi abitava in città, d’estate saliva sulle montagne e veniva accolto nelle fattorie dove i contadini condividevano i prodotti della terra”. Un secolo dopo è stato compiuto un ulteriore passo in avanti: “Oggi i contadini insegnano come si lavora la terra – prosegue Hannes Knollseisen – spiegano agli ospiti i segreti dell’orto, applicano la teoria alla pratica e chi vuole capire ed imparare, trova nei masi un’immediata interazione con il contadino e con la terra stessa. In alcuni masi vengono messe a disposizione addirittura porzioni di orto dove l’ospite può prendersi cura dei propri ortaggi”. E tornare a casa con un bagaglio di informazioni molto utile, visti i tempi che corrono. Chi sono i nuovi contadini di montagna? “Girando per i masi – spiega Hannes Knollseisen – vedo una generazione molto giovane, ragazzi fra i 20 e i 30 anni che hanno fatto la scelta di rimanere nella fattoria e continuare il lavoro di chi li ha preceduti. È certamente una opportunità per sopravvivere, ma che dà molte soddisfazioni”. Ed è anche una scelta antiglobalizzazione: se si entra nei circuiti produttivi della grande distribuzione non c’è alcuna possibilità di essere competitivi ma se si resta fuori e si vendono direttamente prodotti di qualità, allora le cose cambiano: infatti, la micro-economia del Gallo Rosso registra una crescita annuale media del 5%. All’Ufficio Agriturismo, Unione Agricoltori e Coltivatori Di-
retti Gallo Rosso spiegano che “da secoli i masi offrono prodotti a km zero, e sono un esempio di economia domestica autonoma, autosufficiente. I contadini possono vantare questo primato: sono i veri pionieri della cultura verde”. Ma cosa producono le famiglie dei masi? Tutti i principali prodotti ortofrutticoli, carne e derivati dei capi di allevamento e poi latte fresco di mucca (munto due volte al giorno), yogurt, mediamente una dozzina di tipi diversi di marmellate (rigorosamente fatte in casa), uova fresche di giornata, succhi (autentici) di frutta di stagione, tisane fatte con le erbe dell’orto e formaggi prodotti artigianalmente e vari tipi di salumi e insaccati, senza considerare i vini e il pane fragrante impastato e cotto in casa, lo speck, la carne di manzo affumicata, e poi formaggi, burro, minestre d’orzo, caldarroste, noci. In questi contesti, la crisi è solo un titolo sui giornali.
250 MILA NUOVI POSTI DI LAVORO In questi tempi di recessione, l’unico settore che continua a crescere è quello primario. Nei prossimi dieci anni si stimano 250mila nuove opportunità di lavoro: dal trattorista al taglialegna, dal potatore al giardiniere per gli orti pensili (da realizzare sul terrazzo di casa). Attenzione: non si tratta sempre di nuove professioni, ma della riscoperta di antichi mestieri. I dati della Coldiretti non lasciano dubbi: quest’anno il settore primario ha registrato un aumento di valore aggiunto dell1,2%, a cui si aggiunge un più 6% di posti di lavoro e un più 11% di esportazioni, in netta controtendenza con l’andamento dell’economia. “È un risultato importante – ha commentato il presidente Coldiretti Sergio Marini – perché è uniformemente distribuito su tutto il territorio nazionale, Nord incluso”. E aggiunge: “Un dipendente su quattro, in agricoltura, ha meno di 40 anni ed è l’unico settore che non ha visto diminuire i giovani imprenditori under 30, il che significa che c’è stato e c’è tutt’ora un ricambio generazionale”. Molto importante, per il futuro, sarà la nascita e lo sviluppo di imprese agricole capaci di trasformare latte in formaggio, uva in vino (vino d’uva e non più prodotti di scarsa qualità), olive in olio, e naturalmente i prodotti di base in pane, birra, salumi e addirittura cosmetici. Un ritorno alla terra. Anche se è bassa. ■
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di LAURA SAGGIO
LA MAYBACH RILANCIA LA SFIDA DEL LUSSO AL MONDO DEI MOTORI Il marchio tedesco Maybach fu fondato nel 1919 e tra il 1928 e il 1934 si affacciò al mondo del lusso realizzando due dei suoi modelli più famosi: la DS7 e la DS8. La Maybach del 2011 presenta la sua gamma di lussuose limousine con due versioni della Maybach Zeppelin: la V.57 e la V.62, il cui nome deriva dalla lunghezza dell'autovettura in decimetri. Questi due modelli, rappresentano il riferimento assoluto nel segmento delle berline di lusso high-end. La vettura, lancia sfacciatamente la sfida alla famosissima Rolls Royce Phantom, simbolo mondiale dell'eleganza dorata. Le principali caratteristiche che contraddistinguono lo stile unico della nuova ammiraglia Maybach sono: una sorprendente verniciatura bicolore, dove la linea di cintura in marrone chiaro
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Rocky Mountains e la finitura dei gruppi ottici crea un raffinato contrasto con il corpo vettura in nero Taiga; i gruppi ottici posteriori di colore rosso scuro; un sottile listello verticale inserito nel terminale di scarico che conferisce al posteriore della vettura un'immagine inconfondibile; ed infine, i nuovi cerchi da 20 pollici, verniciati Chrome Shadow, con un fondo nero ed un successivo strato di vernice color argento, completano l'esclusiva immagine della Zeppelin. Il processo di verniciatura utilizzato è estremamente elaborato e permette al colore di crescere gradualmente di intensità, dall'esterno verso l'interno. Naturalmente, la nuova Maybach Zeppelin, è personalizzabile con qualsiasi altra tonalità a scelta. Un'altra novità per le vetture Maybach è rappresentata dai retrovisori
esterni, ottimizzati per ridurre ulteriormente la rumorosità aerodinamica. I materiali pregiati e lavorati artigianalmente per gli interni, oltre alle classiche poltrone allungabili che diventano simili a quelle della prima classe degli aerei e allo spazio refrigerato per lo champagne, sono solo alcuni dei preziosi dettagli della Zeppelin. La vettura offre anche una lunga lista di equipaggiamenti a richiesta, tra i quali spicca una novità mondiale: un vaporizzatore, o meglio, un vero e proprio sistema computerizzato capace di gestire l’impianto di vaporizzazione simulando l’olfatto umano; una sorta di naso elettronico in grado di diffondere la fragranza scelta in maniera né troppo invasiva né troppo tenue di profumo per ambienti, al prezzo di 3.950
euro. La Zeppelin si caratterizza come la più potente, raffinata e innovativa Maybach di tutti i tempi. La produzione di questo gioiello dell'eccellenza automobilistica, sarà in serie limitata di soltanto 100 esemplari al mondo, con un prezzo compreso tra 540 mila e 627 mila euro. La Maybach Zeppelin ha un motore da 12 cilindri, dal peso di 2,8 tonnellate, che può raggiungere una velocità massima di 275 km/h e mette a disposizione una coppia massima di 1.000 Nm. www.maybach-manufaktur.com
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EVENTI IL SALONE DEL MOTOCICLO
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EVENTI IL SALONE DEL MOTOCICLO
di Paolo Vaccaro
EICMA 2011
LA MOTO VA IN FIERA A Milano Fiera dall’8 novembre, la 69esima edizione della kermesse dedicata alle due ruote: il Salone del Motociclo con tutte le novità moto e scooter. Una vetrina in grado di richiamare la stampa e gli appassionati di tutto il mondo grazie a numerose anteprime nazionali e mondiali
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EVENTI IL SALONE DEL MOTOCICLO
Tutto pronto per EICMA 2011, il Salone internazionale del Motociclo, in programma a Fiera Milano dall’8 al 13 novembre prossimi. La 69esima edizione della kermesse, che vedrà il polo fieristico di Rho Pero trasformarsi nella capitale delle due ruote, si presenta in crescita rispetto alle precedenti edizioni e riserverà tante novità agli appassionati. Si tratta, infatti, del Motosalone più importante d’Europa, tra i principali al mondo. Presenti tutte le case produttrici di 37 Paesi con 1174 espositori su 135.000 mq di superficie, 7 enormi padiglioni e oltre 500.000 visitatori previsti. Presenti all’appello, come detto, tutti i grandi marchi e numerosissime new entry, ciascuna ansiosa di mostrare al mondo di scooteristi, motociclisti e appassionati di motori, le proprie novità per il 2012. Tantissime sono infatti le anteprime mondiali, europee e nazionali attese dall’ampio pubblico. Tutta la città sarà contagiata dalla passione motociclistica durante lo svolgimento del Salone, grazie anche alle serate in programma nei vari locali, che daranno la possibilità di creare punti di incontro per condividere quello che gli organizzatori definiscono un autentico “modo di vivere”. Per Corrado Capelli, Presidente di Confindustria Ancma: “In questa edizione abbiamo cercato di rinnovarci ancora, dando nuovi stimoli a chi viene a trovarci. Quest’anno è anche un’occasione per celebrare i 150 anni dell’unità
d’Italia e tutte le tribune dello spazio all’aperto “Motolive”, dove si esibiranno numerosi piloti, avranno il colore della nostra bandiera”. Soddisfazione è stata espressa anche da Enrico Pazzali, amministratore delegato della Fiera di Milano: “Questa è l’esposizione del motociclo più importante del mondo. I numeri di quest’anno sono grandi e ci proiettano sempre più in un futuro da leader”. Come da tradizione, all’interno di EICMA 2011 ci saranno altri “Saloni nel Salone”. Presso il padiglione 2, infatti, si terrà EICMA Custom, una sezione dedicata al mondo delle cromature, in cui si potranno
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ammirare le maggiori realtà nazionali e straniere. Sempre al padiglione 2, anche The Green Planet, un’area dedicata ai veicoli elettrici e ibridi. Presso il padiglione 6, poi, troveremo la rassegna Turismo su 2 Ruote, dedicata al mototurismo in tutte le sue essenze, che offre l’opportunità di conoscere proposte di viaggio, tour operator e iniziative legate al mondo delle moto. All’esterno, non mancherà l’area MotoLive, formata da oltre 80.000 mq di superficie e 8 tribune con 4.500 posti a sedere. Qui gli spettatori potranno godere degli show live di Supermotard, Freestyle, Drag Race e molto al-
tro ancora, con un programma a base di competizioni, esibizioni e prove su pista: 19 gare, di cui 4 internazionali, 24 spettacoli di stunt, 18 esibizioni di Trial Acrobatico, 18 di Quad Freestyle e 20 di MX Freestyle; 4 piste Riding School e Test Ride. Uno spazio concepito anche per divulgare la conoscenza di tutti gli elementi utili per viaggiare in totale sicurezza, tematica questa curata dalla rivista Motociclismo. Particolarmente interessante anche l’iniziativa MDN Workshop, in partnership con Moto Dealers News, nata per il business, il networking e la formazione. Si rivolge ai conces-
sionari, alle case motociclistiche e ai produttori/distributori di abbigliamento, accessori e ricambi. Madrina della manifestazione di quest’anno sarà la modella Barbara Pedrotti, che interpreta la regina protagonista della campagna pubblicitaria della manifestazione ed è la protagonista anche dello slogan “Benvenuti Cavalieri”, una raffigurazione in cui, in un’ambientazione medievale, i motociclisti nei panni di cavalieri dei tempi moderni ricevono la benedizione regale. L’edizione 2011 di EICMA, punta a ripetere il successo della scorsa edi- u
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EVENTI IL SALONE DEL MOTOCICLO
zione. Le premesse ci sono tutte, visto che a fine febbraio scorso l’80% degli spazi era stato già prenotato registrando così un aumento del 37,5% delle iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2010. La manifestazione milanese, infatti, ha assunto un peso sempre maggiore nel corso degli anni, fino a diventare uno dei principali appuntamenti a livello mondiale per quanto concerne la presentazione di nuovi modelli destinati al mercato delle due ruote. Oltre le moto, però, in esposizione anche accessori, abbigliamento e curiosità. I biglietti per sono già acquistabili online sul sito della Fiera all’indirizzo: www.eicma.it
APPUNTAMENTO A MILANO La manifestazione milanese, ha assunto un peso sempre maggiore nel corso degli anni, fino a diventare uno dei principali appuntamenti a livello mondiale per quanto concerne la presentazione di nuovi modelli destinati al mercato delle due ruote
IL MERCATO DELLE DUE RUOTE Per analizzare il mercato delle due ruote nell’anno 2011, può essere utile partire dai dati del 2010. Lo scorso anno sono stati immatricolati 307.045 veicoli, con una flessione del 24,2%. Il comparto degli scooter, invece, ha registrato rispetto al 2009 una flessione del 27,7%. Meno sensibile, invece, il calo delle moto pari a -14,5%. In totale, nel 2010 il mercato delle moto è calato rispetto all’anno precedente del 22%. Gli effetti della crisi economica, con conseguente mancanza di incentivi statali, anche nel 2011 hanno messo in difficoltà un settore che vede le aziende italiane primeggiare per quanto concerne la componentistica. Il primo semestre di quest’anno, infatti, ha chiuso con circa 165mila immatricolazioni (-16%). Il comparto scooter -18%, mentre le moto -9%, al di sotto di ogni ottimistica previsione di inizio anno e con molte difficoltà a recuperare nella seconda parte dell’anno. Permangono, purtroppo, tanti elementi di rischio che frenano la crescita della domanda.
Le manovre fiscali scoraggiano il potere d’acquisto delle famiglie, mentre un altro fattore che influenza negativamente l’acquisto delle due ruote è rappresentato dai costi assicurativi, in costante aumento e proibitivi in alcune aree della penisola italiana. In generale, i consumi restano su livelli decisamente inferiori rispetto agli anni scorsi perché, in un contesto di elevata incertezza, gli acquirenti restano cauti, risentendo della contrazione del reddito disponibile reale e della debolezza delle condizioni del mercato del lavoro. In tale contesto, non stupisce che in positivo ci sia solo il mercato dell’usato. Prova, questa, del fatto che non è venuto meno l’interesse verso le due ruote. Gli scenari futuri vedono più ombre che luci, nonostante la costante valorizzazione derivante dalle nuove tecnologie e la promozione della Commissione Europea che auspica strategie di promozione dei veicoli elettrici e ibridi, più puliti ed efficienti, ma che necessitano di sostegni concreti e infrastrutture adeguate. ■
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EVENTI IL SALONE DEL MOTOCICLO
CASE E MODELLI PRESENTI A EICMA 2011 saranno sotto i riflettori le principali novità su due ruote in previsione del 2012. Molte moto sono ancora in fase di collaudo, ma sono diversi i modelli che già sono stati svelati. Tante le Case presenti e i modelli presentati. Vediamone qualcuno: APRILIA: Molti si aspettano la Tuono V4R Factory, visto che oramai la Casa di Noale ci ha abituati a presentare l’anno successivo dell’uscita di un nuovo modello, la versione Factory appunto, che solitamente adotta sospensioni più professionali e particolari in carbonio. Stesso discorso per la Aprilia Dorsoduro 1200. Ma non è detto che Aprilia le porterà a Milano. Sicura, invece, la presenza del maxi scooter di derivazione Gilera GP800, l’SRV850. Questo è rivisto nelle forme, con un frontale di chiara ispirazione RSV4 1000.
❬❰ Aprilia Dorsoduro 1200 ❱❭
BMW: il nuovo scooter BMW, derivato dal prototipo BMW Concept C visto all’EICMA 2010, proporrà finiture al top e un motore bicilindrico di ben 650 cc. La Casa dell’Elica presenterà sicuramente anche due maxi scooter (vedesi Concept C), con una cilindrata di circa 800 cc, magari con la propulsione termica in comune con i motori della Serie F. Uno potrebbe essere una versione sportiva, e l’altro adatto ad un utilizzo più urbano: in ogni caso, i due scooter saranno a benzina. Sicuramente vedremo anche la nuova G 650 GS Sertão, una versione speciale della G 650 GS. YAMAHA: a differenza della passata edizione quando di novità vere non ce ne furono, presenterà il nuovo TMAX, scooter che merita un rinnovo totale forse declinato anche in una avveniristica variante a quattro ruote basculanti e con un motore con cubatura più alta, portato a 580/600 cc. Derivato dal prototipo Yamaha Tesseract, questo nuovo Yamaha TMax a quattro ruote sarebbe in grado di settare nuovi standard a livello di sicurezza e tenuta di strada in curva. Nella gamma scooter presente anche un ruote alte, lo Xenter, in versione 125 e 150, in modo da contrastare il dominio dell’Honda SH. Vedremo infine, la gamma fuoristrada rinnovata, con le enduro WR450F, 250F e 125, le cross YZ450F e 250F e la gamma a 2 Tempi (85, 125 e 250cc) rivista nelle grafiche.
❬❰ BMW G 650 GS Sertão ❱❭
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EVENTI IL SALONE DEL MOTOCICLO
HUSQVARNA: diverse novità ma la più attesa è certamente la Nuda 900, anche in versione R, che convoglierà l’attenzione di tutti gli appassionati. Vedremo poi tutto il resto della gamma rinnovata, dalle TC (le cross), alle TE e WR (le enduro a 4 e 2 Tempi), e dalle SM (le Supermotard). Non mancherà la Concept elettrica già mostrata al Salone dell’auto di Francoforte, la Concept E-go.
❬❰ Husqvarna Nuda 900 ❱❭
MOTO GUZZI: la storica casa di Mandello del Lario proporrà la Moto Guzzi Scrambler, un 750cc e la Moto Guzzi California, che sfiderà le grandi cruiser americane con un possente bicilindrico trasversale da 1400 cc. MOTO MORINI: per quanto riguarda la storica Casa italiana, non ci sono novità. Si sa solo che due imprenditori milanesi l’hanno acquistata per 1.960.000 euro. Ovviamente è prematuro parlare di nuovi modelli, ma sarebbe bello vedere almeno uno stand della Casa di Casalecchio di Reno. PIAGGIO: la Casa di Pontedera ha svelato forse la novità più importante, il Beverly Sport Touring 350, evoluzione del Beverly, ma con un nuovo propulsore da 33 cavalli, sempre a ruote alte, con un design rivisto e primo scooter al mondo ad essere equipaggiato con ABS/ASR. DUCATI: tra i modelli più attesi c’è la nuova Ducati Superbike, futura protagonista del campionato mondiale SBK, che porta il nome di Ducati Streetfighter S, erede della Ducati 1198. Al Salone troveremo anche la Ducati Streetfighter 848 e la Ducati 1199 Panigale. La nuova Streetfighter 848 si propone come l’entry level della famiglia Streetfighter, e, dunque, mantiene il family look. Il prezzo è di 12.590 euro, quasi 3.000 euro in meno della Streetfighter
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❬❰ Moto Guzzi California ❱❭
❬❰ Piaggio Beverly Sport Touring 350 ❱❭
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EVENTI IL SALONE DEL MOTOCICLO
base che nel 2012 andrà in pensione. La modifica più importante riguarda il manubrio, più alto di 20mm. Il propulsore deriva dalla sportiva EVO, ed è dunque un bicilindrico Desmodromico (il gruppo albero motore della Streetfighter 848 utilizza un rapporto caratteristico superquadro, con pistoni da 94 mm e corsa da 61,2 mm. La compressione è di 13:1). I tecnici di Borgo Panigale hanno leggermente ridotto la potenza: ora sono 132 i CV (sull’848 EVO sono 140 a 10.500 giri/min), erogati a 10.000 giri/min, e la coppia massima passa da 98 Nm a 9.750 giri/min a 93,5 Nm a 9.500 giri/min. Il motore della Streetfighter sfrutta la tecnologia Testastretta 11°, soluzione che consente di ottenere una curva di coppia piena già dai bassi regimi. Passando così l’incrocio delle valvole dai 37° agli 11°, si è ottenuta una fluidità di marcia superiore e migliori consumi. Il peso della moto è di appena 169 Kg a secco, un record per la sua categoria. Per quanto riguarda le sospensioni, all’anteriore troviamo una forcella Marzocchi da 43 mm di diametro, interamente regolabile nel precarico della molla e nel freno idraulico in compressione ed estensione.Dietro, il monoammortizzatore è un Sachs, completamente regolabile anch’esso, che sfrutta un cinematismo progressivo e lavora con un nuovo forcellone monobraccio. Questo è rifinito in nero ed è una fusione in alluminio (più lunga di 35mm rispetto alla Superbike, per portare l’interasse complessivo a 1.475 mm), soluzione scelta per ottimizzare i costi nell’ottica di una produzione in numeri elevati. Il propulsore ha come sempre un sound affascinante, e ogni accelerata è pura goduria.
❬❰ Ducati Streetfighter 848 ❱❭
❬❰ Triumph Tiger 1050 MY2012 ❱❭
TRIUMPH: non dovrebbe presentare la Adventurer 1200, la enduro stradale a tre cilindri, ma porterà al Salone la Tiger 1050 MY2012. Sicura, invece, la presenza della sportiva Daytona 675, moto che ha subito piccoli ritocchi, ma nessuna rivoluzione e che arriverà completamente rinnovata nel 2013.
❬❰ Honda Crossrunner ❱❭
HONDA: l’atteso ritorno al Salone del più grande Costruttore al mondo non deluderà le aspettative: grandi novità, tra moto e scooter, per tornare a far sognare gli appassionati. Anche la Casa giapponese, rimanendo in tema di maxiscooter, proporrà qualcosa di nuovo: si tratta di un modello derivato dall’Honda New Mid Concept visto l’anno scorso e dal look ispirato alla tecnologica Honda VFR, dotato di trasmissione Dual Clutch Trasmission. Si chiama Integra ed è lo scooter derivato dal Concept New Mid con il nuovo propulsore bicilindrico da 700cc. Il veicolo del futuro a detta di molti, che offre le emozioni di guida della moto unite alla versatilità dello scooter, con l’aggiunta del cambio a doppia frizione completamente robotizzato. Atteso è anche il nuovo Crossrunner, il nuovo crossover che vanta il motore V4 da 800 cc associato a una ciclistica che unisce il divertimento di una sportiva stradale e l’immagine accattivante e solida delle adventure-bike.
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AUTO DEL MESE RENAULT KOLEOS
A cura della Redazione
KOLEOS MY2012
ACCATTIVANTE EVASIONE Il nuovo crossover Renault si presenta con un importante restyling frontale, motori ecologici ed una semplificazione della gamma, per rispondere al meglio alle esigenze del target di riferimento. Due i livelli di equipaggiamento, due le motorizzazioni, due le trazioni
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Renault Koleos si rinnova con una nuova versione del modello lanciato nel 2008. Presentato al Salone Internazionale dell’Auto di Francoforte, il crossover alto di gamma di Renault riparte alla conquista di circa quaranta Paesi. Nuovo Renault Koleos afferma il suo stile deciso con un frontale completamente rinnovato, più distintivo ed elegante e con raffinati interni dalle finiture curate. Il modello è equipaggiato con una motorizzazione diesel 2.0 dCi (M9R), declinata in due livelli di potenza, 110 e 127 kW (150 e 175 cv). Grazie a nuovi motori ESM “Energy Smart Management”, a parità di potenza, le emissioni di CO2 sono in forte ri-
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basso, e partono da 148 g sul dCi 150 4x2, Disponibile in versione 4x2 e 4x4, Nuovo Renault Koleos si rivela particolarmente versatile: confortevole e maneggevole in città, offre reali capacità di superamento ostacoli e invita all’evasione e all’avventura, grazie alla trasmissione integrale sviluppata nell’ambito dell’Alleanza Renault-Nissan. Rispettando le migliori tradizioni dell’alto di gamma Renault, Koleos si presenta con una dotazione di serie ricca e completa, dispone di tutte le tecnologie Renault, utili ed estremamente intuitive, tra cui l’assistenza al parcheggio, la card Easy Access per l’avviamento senza chiave, il navigatore integrato
Carminat TomTom® Live, l’assistenza alle partenze in salita (Hill Start Assist) e il sistema di trazione integrale All-i mode. In Italia, Koleos MY2012 è proposto nei 2 livelli di allestimento: Dynamique e Luxe. KOLEOS DYNAMIQUE (4x4 o 4x2), rappresenta il cuore di gamma. È disponibile sia con la trazione 4x4 che con la trazione 4x2 e soddisfa le attese dei clienti più razionali, alla ricerca del miglior rapporto prezzo/equipaggiamento. KOLEOS LUXE (4x4), livello Top della gamma, coniuga il massimo in termini di stile, finiture e dotazioni di serie. I cerchi in lega da 18” dal design Austral si presentano
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AUTO DEL MESE RENAULT KOLEOS
PROGETTATO E DISEGNATO DA RENAULT Podotto nello stabilimento Renault Samsung Motors di Busan, in Corea del Sud, Nuovo Renault Koleos beneficia del know-how del Costruttore in tema di sicurezza attiva e passiva, per una guida sicura su qualunque fondo stradale
con un nuovo effetto Glossy. Tra i principali equipaggiamenti di serie vi sono anche le sellerie in pelle, il sistema audio Bose® sound system ed il tetto apribile elettricamente. Questo crossover del segmento D offre qualità ai massimi livelli. Progettato e disegnato da Renault, prodotto nello stabilimento Renault Samsung Motors di Busan, in Corea del Sud, Nuovo Renault Koleos beneficia del knowhow del Costruttore in tema di sicurezza attiva e passiva, per una guida sicura su qualunque fondo stradale. La gamma dispone di motorizzazioni 100% Diesel EURO 5, con filtro antiparticolato di nuova generazione ESM (Energy Smart Management) che, a parità di potenza erogata, permettono una notevole riduzione delle emissioni di CO2 (fino al 10% sulla versione 4x2) e posizionano KOLEOS tra i crossover più ecologici con un miglior rap-
porto potenza/ emissioni. In sintesi, qui di seguito le principali caratteristiche della gamma: nuovo frontale e nuovi gruppi ottici, per un design più attuale e moderno. Nuovo design dei cerchi in lega; nuove rifiniture interne sulla plancia e nuove sellerie; 100% motorizzazioni Diesel ESM (Energy Smart Management); 2 livelli di equipaggiamento: Dynamique e Luxe; 2 motorizzazioni: 150 cv (con cambio manuale ed automatico) e 175 cv (solo con cambio manuale) disponibile esclusivamente sul livello Luxe. Il restyling riguarda il frontale e la nuova calandra nonché i nuovi gruppi ottici. La parte laterale e posteriore rimangono invariate rispetto alla gamma precedente. In Italia, il design esterno è sottolineato ed arricchito dalla presenza delle Running Board laterali, offerte con una formula promozionale nel periodo di lancio ■
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A cura della Redazione
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EASYJET COLLEGA MILANO ALLA GRECIA
EasyJet, annuncia tre nuove destinazioni che collegheranno Milano Malpensa agli aeroporti di Cefalonia, Kos e Zante. I nuovi voli, disponibili sul sito easyJet.com, saranno operativi dal 30 giugno al 1° settembre 2012, con tariffe a partire da € 37,99 a tratta, tasse incluse. Questi tre nuovi collegamenti aumentano il portfolio di destinazioni easyJet già disponibili da Malpensa verso la Grecia, ovvero: Atene, Salonicco, Santorini, Mykonos, Corfù, Creta e Rodi. La Compagnia stima di trasportare sulle tre nuove rotte più di 17.000 passeggeri nei tre mesi estivi di operazioni. ww.easyjet.com
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VOGLIA DI… VOLARE SU VETTE INNEVATE?
Il monte Dobratsch è da alcuni anni il primo parco naturale della Carinzia, dedicato interamente al turismo a basso impatto ambientale, che da quest’anno vanta un rifugio di vetta davvero particolare. Il Gipfelhaus non ha niente a che vedere con i classici rifugi di montagna: legno chiaro, acciaio e vetro, una commistione di stili per un risultato senza paragoni e assolutamente a basso impatto ambientale. Dotato di 40 posti, le stanze sono arredate con letti e armadi in legno chiaro e rallegrate da calde coperte rosso fuoco, il tutto in un’atmosfera riscaldata da aromi di spezie e di sottobosco. tradizione. Qui infatti è possibile gustare. Saporiti piatti tradizionali o golosi dolci tipici. www.naturparkdobratsch.info
VAN GOGH DA VICINO
Van Gogh Up Close: dal 1 febbraio al 6 maggio 2012, una grande mostra organizzata dal Philadelphia Museum of Art e la National Gallery of Canada, presenta un gruppo di opere, tra le più audaci e innovative dell'artista che rompendo con il passato, alterò drasticamente corso della pittura moderna. Realizzate tra il 1886 e il 1890 a Parigi, Arles, Saint-Rémy e Auvers le opere in mostra si concentrano su un aspetto importante e finora trascurato del lavoro di van Gogh: i piccoli dettagli o "primi piani" che ritraggono soggetti familiari come i paesaggi, nature morte e fiori in primo
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piano nella composizione o il concentrarsi su un unico elemento in maniera del tutto inaspettata e senza precedenti. La mostra propone più di 40 opere, paesaggi e nature morte, che non sono state considerate fondamentali per la comprensione dell’arte di Van Gogh. Musei e collezioni private in Europa, Nord America e Giappone hanno contribuito alla realizzazione di questa mostra con numerose ed importanti opere in prestito. www.philadelphiausa.travel
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MAGICAL MAASTRICHT
Da venerdì 2 dicembre a sabato 1 gennaio incluso, lo storico centro della città di Maastricht celebrerà le feste natalizie e l’intera città si trasformerà in una spettacolare terra delle meraviglie invernale. Le bellissime strade illuminate collegheranno le varie piazze, dove ci saranno piste di ghiaccio e il Natale sarà esaltato, avvolgendo così la città in un clima natalizio. Si potrà fare shopping, approfittare di un ricco programma culturale e gustare delizie gastronomiche. Sarà sicuramente un inverno incantevole a Maastricht. È possibile scaricare gratuitamente il programma delle diverse attività sul sito web: www.magicalmaastricht.nl
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VIAGGIO DEL MESE PER UN SOGGIORNO ALTERNATIVO
di Flavia Aliberti
VACANZE IN UN CASTELLO
DIVENTARE I SIGNORI DEL CASTELLO... PER IL TEMPO DI UNA VACANZA C'è chi affitta una casa in riva al mare o uno chalet in montagna; chi cerca una stanza in hotel o in un B&B; chi preferisce il campeggio, tenda o camper. Alcuni scelgono di trascorrere le proprie vacanze in un castello...
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VIAGGIO DEL MESE PER UN SOGGIORNO ALTERNATIVO
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IMMAGINI DI CASTELLI IMMERSI NEL VERDE DELLA LOIRA, DELLA SCOZIA O DELL'IRLANDA: TUTTI PER UN ATTIMO ABBIAMO SOGNATO DI TROVARCI IN QUESTI LUOGHI
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Immagini di castelli immersi nel verde della Loira, della Scozia o dell'Irlanda: tutti per un attimo abbiamo sognato di trovarci in questi luoghi, osservando il panorama da una delle alte finestre del castello e cenando a lume di candela in una grande sala decorata con legni, cristalli e dipinti... Le stanze dei castelli si trasformano spesso in percorsi di visita: i tappeti calpestati dalle scarpe da ginnastica dei turisti, gli arazzi fotografati, i ritratti alle pareti osservati e commentati. Restando in silenzio in alcune di queste dimore sembra di avvertire piccoli rumori e fruscii che alimentano leggende popolari sulla presenza di fantasmi di antichi abitanti. I castelli non sempre subiscono però questo destino: alcuni continuano a svolgere la funzione di residenze. Se si desidera trascorrere delle vacanze davvero fuori del comune, molti castelli aprono le proprie porte a famiglie, coppie in viaggio di nozze, gruppi aziendali. Che sia la Loira, la Toscana o la Scozia, i panorami suggestivi e misteriosi, i boschi, i laghi o il mare, lasciano fantasticare sulla vita dei signori di un tempo, che trascorreva nel verde di quei luoghi tra passeggiate a cavallo o lunghi pomeriggi d'inverno riscaldati dal fuoco di un camino... Resta solo da scegliere il luogo. u
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VIAGGIO DEL MESE PER UN SOGGIORNO ALTERNATIVO
Scozia: Inverlochy Castle
Classificato come un hotel a 5 stelle, l'Inverlochy Castle si trova nelle Highlands scozzesi, alle pendici del Ben Nevis, ed è una struttura suggerita dall'Ente del Turismo Nazionale Scozzese. Al suo interno gli ospiti possono scegliere di cenare in uno dei tre eleganti ristoranti. Le stanze sono 18, alcune con vista sul lago privato, altre sulle montagne. Ogni moderno confort è assicurato al cliente, dalla televisione con schermo piatto e lettore dvd, al raffinato cotone della biancheria. Nelle vicinanze si trovano campi da golf e piste da sci dove praticare sport nella stagione invernale. Altre attività della zona sono il windsurf, lo sci nautico, la canoa o il tennis e le passeggiate a cavallo e in bicicletta. Il castello risale al 1863, quando fu costruito da Lord Abinger. Dieci anni più tardi la regina Vittoria vi trascorse una settimana, restando stupita per la bellezza e l'atmosfera romantica del paesaggio circostante. Inverlochy è rimasto una residenza privata fino al 1969 quando si decise di trasformarlo in hotel di lusso. Al suo interno conserva soffitti affrescati, lampadari di cristallo, grandi sale con mobili d'epoca. www.inverlochycastlehotel.com
Spagna: Parador de Jaén
Un luogo carico di un incredibile fascino e un punto di partenza per scoprire l'Andalusia: l'hotel Parador de Jaen era originariamente una fortezza araba, risalente al XIII secolo, della quale l'hotel mantiene oggi l'aspetto monumentale oltre alla vista panoramica delle stanze. Per rinfrescarsi dal forte sole andaluso, al suo interno è stata costruita una piscina. Nel tempo molti personaggi importanti nel campo della politica o delle arti hanno alloggiato in questo hotel, inclusi i regnanti di Spagna. www.parador.es
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VIAGGIO DEL MESE PER UN SOGGIORNO ALTERNATIVO
Italia: Castello del Nero
Tra oliveti e vigneti, nel verde e nel dolce profilo delle colline del Chianti si possono trascorrere vacanze esclusive all'interno del Castello del Nero, risalente al XII secolo. L'edificio è stato restaurato sotto la supervisione della Soprintendenza alle Belle Arti e tutti i suoi affreschi, l'arredamento e le decorazioni riportano in vita il fascino di un'epoca e del casato “del Nero” al quale appartenne a lungo fino al 1825, quando passò nelle mani della famiglia Torrigiani. Oltre a rigenerare la propria vista e lo spirito tramite la bellezza e l'eleganza del castello, gli ospiti hanno a propria disposizione 1000 metri quadrati di centro benessere. Il lusso antico e moderno dell'idroterapia, dei massaggi e dei trattamenti più vari si sposa nel Castello del Nero con la storia e l'arte, per assicurare un soggiorno davvero “da favola”...Anche il palato sarà soddisfatto con i piatti proposti dal ristorante La Torre dove vengono sapientemente preparate ricette basate su prodotti tipici. Immancabili i vini della zona nella cantina del Castello. www.castellodelnero.it
Francia: Manoir les Minimes
Chenonceau, Villandry, Amboise... chi è stato almeno una volta nella Loira conosce questi nomi, che appartengono ai castelli più belli della regione e dell'intera Francia. Ubicato nel cuore della città di Amboise e sulle rive della Loira, il Manoir les Minimes avvolge gli ospiti in un'atmosfera di eleganza tutta francese, dove il lusso è sapientemente mescolato alla semplicità. Dalle stanze del Manoir si gode di una vista affascinante sul castello di Amboise, il fiume e le antiche vie della cittadina. Un soggiorno nel Manoir les Minimes è una soluzione ideale per scoprire la bellezza della Loira lasciandosi anche il tempo e il giusto spazio per i propri momenti di relax. www.manoirlesminimes.com
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di ELISABETTA PASCA
PERSHING 74' LUSSO DI SERIE Pershing presenta la linea slanciata e il carattere deciso del nuovo Pershing 74', restyling contemporaneo e moderno del celebre P72’, uno dei modelli simbolo del brand che ha costituito un’autentica svolta progettuale, anticipando gusti e tendenze della nautica mondiale. “Personalità spiccatamente open, grandi volumi e luminosità fanno del Pershing 74’ un modello attraente, che esprime al meglio tutti gli stilemi che hanno reso riconoscibili i modelli della flotta”, afferma Fulvio De Simoni, Yacht Designer di Pershing dal 1985. “Una disposizione degli ambienti intelligente e l’ulteriore valorizzazione degli spazi permettere inoltre all’armatore e ai suoi ospiti di godere ancora più pienamente di superfici
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calpestabili senza paragoni.” Il nuovo Pershing 74’, nato dalla matita dello yacht designer Fulvio De Simoni in stretta collaborazione con l’AYT (Advanced Yacht Technology) del Gruppo Ferretti ed il team di architetti e designer del Centro Stile Ferrettigroup, si caratterizza per un profilo esterno ancora più snello e filante del suo predecessore, grazie al taglio delle finestrature laterali ancora più ampie e corredate da un oblò apribile, e alla sovrastruttura più allungata, che vede il sun deck con la plancia a scomparsa. Lungo 22,66 metri e largo 5,50, questo nuovo modello, che monta due motori MTU Common Rail da 1950 hp con la propulsione Searex ed eliche di superficie dalle elevate prestazioni, raggiunge una velocità massima di 45 nodi mantenendo sempre un assetto di elevato comfort. La tecnologia è la grande protagonista, a partire dalla porta a scomparsa tra pozzetto e salone, che permette di unire l’esterno e l’interno in un unico ambiente per una massima fruibilità degli spazi e un
contatto diretto con il mare. Da notare anche l’hard top scorrevole in tutta la sua larghezza, e la scala centrale in carbonio che scende automaticamente nel pozzetto con comando elettroidraulico, nata dalla collaborazione tra AYT e Besenzoni. La passerella telescopica, la scala bagno idraulica e il varo tender con plancetta che forma lo scivolo di alaggio, completano la dotazione. Composto da una cabina armatore e due cabine ospiti, il Pershing 74’ può accogliere fino a 6 persone – 7 con il pullman bed nella cabina ospiti di sinistra - e due membri dell‘equipaggio, grazie ad una distribuzione degli spazi sottocoperta che mira all’esaltazione dei concetto di comfort e vivibilità a bordo. La collaborazione col prestigioso nome di Poltrona Frau ha infine dato vita ad arredi e finiture, sedute e soffitti in
pelle, progettati per coniugare in ogni ambiente lo stile Pershing con il valore, la qualità artigianale e la grande funzionalità tipiche delle creazioni firmate Poltrona Frau. Ma lo stile di Pershing non si ferma qui: accanto all’ultimo nato della flotta presentati anche alla manifestazione genovese anche altri due modelli tra i più rappresentativi del brand. Uno è lo yacht più piccolo della gamma, il Pershing 50.1, rivisitazione del Pershing 50 ed espressione della Next Generation che, pur con una chiara impronta sportiva, mantiene le aspettative di coloro che già conoscono lo stile e l’eleganza del brand. L’altro è una delle imbarcazioni simbolo, il Pershing 64’, un open dalle linee contemporanee e dalle prestazioni sportive, oltre che un grande esempio di tecnologia e design firmati Pershing.
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di CLAUDIA CATALLI
INTERVISTA AI NEGRAMARO: “LUNGA VITA ALL’ARTE: CI AIUTA AD ESSERE MIGLIORI” “Qualcuno aveva problemi di voce e abbiamo dovuto annullare il tour mesi fa, poi per fortuna l’abbiamo cacciato e siamo tornati”. A parlare è Giuliano Sangiorgi, storico frontman dei Negramaro, scherzando su se stesso e sul suo problema alle corde vocali per cui ha dovuto rinviare la tappa di partenza del suo tour di diversi mesi. Poco male, visto il successo che da settimane continua a riscuotere Casa 69 Tour in giro per l’Italia (dopo i sold-out a Roma e Milano, in queste settimane si aggirano tra Acireale e Bari, per poi arrivare a Perugia e a Padova). Merito non solo del talento e della grinta che Giuliano e la sua band dimostrano sul palco, ma anche dello staff tecnico e dell’impianto
scenografico che vanta il loro show: tra canzoni a raffica, assoli di chitarra, balli improvvisati, spezzoni di film e di trasmissioni televisive, e ancora uomini sulla luna, riflessioni di oggi miste al ricordo dei grandi di ieri che non ci sono più (Monicelli, su tutti), il nuovo live dei Negramaro garantisce quasi tre ore intense di continuo dialogo tra le arti. Musica, parole, immagini, tutto nel nome dell’amore per il pubblico: “È fondamentale il contatto che si crea con tanti sconosciuti, l’unione tra persone diverse è una magia”. L’interazione con il pubblico è un elemento forte dei vostri live: non solo cantate con la gente, ma ci parlate di tutto, dall’inutilità della violenza fino
alla volgarità della tv di oggi. Come mai questa scelta? Perché la nostra concezione di rock è quella di una musica che riesce ad arrivare in maniera semplice e diretta alle emozioni del pubblico. E poi perché siamo in un momento politico, storico, sociale in cui l’arte, che è il primo movimento dell’anima dell’uomo per radunarsi ed essere civile e sociale, è a rischio. Tutta l’arte è in crisi, come la musica italiana. Così, se qualcuno sbaglia e ci definisce “artisti” bisogna pur difendere questa parola. Il vostro ultimo disco Casa 69, non a caso, è ispirato a un grande uomo del teatro. Carmelo Bene, sì: “Io non lascio traccia” è un omaggio sentito a quella personalità così unica. Proviamo sempre più a coniugare l’arte visiva, teatrale
e cinematografica alla musica, ecco perché sul palco nei concerti abbiamo dato volentieri ospitalità a voci come quelle di Neri Marcorè, Michele Placido, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari, Beppe Fiorello, Paolo Rossi, Pierfrancesco Favino. Abbiamo avuto una bellissima adesione di attori, amici e non amici che hanno accettato subito entusiasti di esibirsi con dei monologhi sul nostro palco. Il primo è stato Marcorè, ricordo che quando ha iniziato il monologo sulle lucciole scritto da Pasolini avevamo molta paura della risposta del pubblico, invece abbiamo scoperto che ci sono parole che sanno tagliare l’aria come una spada rock, dopo le quali piovono giù applausi come su un assolo bellissimo. Per noi che siamo abituati al rumore del palco, è strano vedere migliaia di persone in silenzio ad ascoltare, sono momenti molto toccanti. Parliamo della vostra collaborazione con altri artisti: passate indistintamente da Elisa a Mina, fino ai Planet Funk… Già, per noi ogni volta è un’esperienza di crescita e arricchimento. Per quanto riguarda i Planet, siamo cresciuti tutti con i loro dischi e quando mi hanno chiesto il pezzo ho scritto subito testo e melodia, di getto, ma quella che sentite in realtà è la voce della prima registrazione. Volevo rifarla, sono persino andato in Francia per farmi cambiare la voce, al ritorno li ho pregati: “Fatemela rifare meglio”, ma niente. Bene così.
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NOVEMBRE 2011