La sfida di Romney - Smart City Exhibition - Salone dell’Automobile di Parigi - Intervista a Oliver Stone - Al Regio di Torino con “l'Olandese Volante” - Tutte le mostre d'autunno - Toyota iQ EV
PROGRESS
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Mensile di Politica, Economia, Attualità e Cultura. Numero 60 (Nuova Serie) € 3,50 www.progressonline.it
ESTERI ELEZIONI U.S.A La sfida di Romney
CULTURA MOSTRE D'AUTUNNO da roma a new york tutte le mostre in cartellone
CINEMA
INTERVISTA A OLIVER STONE
“Vi presento le mie Belve”
APPUNTAMENTI SMART CITY EXHIBITION A Bologna dal 29 ottobre per 3 giorni di lavori sulle “città intelligenti”
MUSICA Omaggio a Wagner Al Regio di Torino con “l'Olandese Volante”
EVENTI
SALONE DELL'AUTOMOBILE DI PARIGI Le novità dell’autunno che aiuteranno il mercato a riprendersi
AUTO TOYOTA IQ EV Un’auto elettrica per le città intelligenti
NUMERO 60
COVER STORY
SMAU 2012 TORNA A MILANO DAL 17 OTTOBRE AL 19 LA GRANDE FIERA DEL BUSINESS. Quest'anno protagonisti sono i servizi di clouding
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editoriale
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PROTEZIONISMO E INNOVAZIONE A SMAU 2012
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Ampliare gli orizzonti, mettendo a confronto esperienze e punti di vista diversi, è lo spirito che quest’anno anima Smau 2012, la manifestazione – itinerante durante l’anno, poi appuntamento fieristico B2B a Milano, solitamente ad Ottobre – che da anni catalizza l’attenzione di aziende e player del settore ICT in Italia. Gli ultimi 12 mesi hanno sicuramente messo a dura prova i professionisti dell’Ict. Le società, fiaccate da una situazione generale di stallo dell’economia, se non di recessione in certi settori, hanno dovuto rivedere in
continuazione i budget di spesa e, spesso, ridimensionarli molto più delle previsioni iniziali. E dalle analisi di mercato è chiaramente emerso che una delle aree che ha rallentato, se non fermato, i progetti di crescita è stata proprio quella dell’It, nonostante gli esperti vadano dichiarando a ogni convegno che è proprio nei momenti di crisi che si deve investire in soluzioni strategiche, necessarie per aumentare la competitività. Ma la maggior parte delle aziende, sorde a questi consigli, piuttosto che avviare nuove iniziative e investimenti in
tecnologie emergenti e Web oriented, hanno preferito consolidare quanto già avevano in casa o esternalizzare alcune funzioni dell’It, in particolare quelle che non erano in grado di supportare internamente i nuovi sviluppi del business. Una fiera, dunque, che si apre all’insegna di prospettive protezionistiche. Sarà sufficiente per proteggersi dai contraccolpi della crisi, specie in un settore, da sempre, chiamato a fare da pioniere nella sperimentazione e nell’innovazione? Staremo a vedere.
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sommario
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■ 24 PRESIDENZIALI USA, CI SIAMO
L'AMERICA CREDERÀ ANCORA IN LUI?
■ 28 LA SFIDA DELLE PUSSY RIOT
58
SE LA PREGHIERA È PUNK
■ 36
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30 IL PD VERSO LE PRIMARIE
6/8
FOTOREPORTAGE
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DA NEW YORK
12
DA PARIGI
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DA LONDRA
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SCOSTUME E SOCIETÀ
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TRASHION
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PERSONAGGIO
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SHOWBIZ
34
ECONOMY
46
INTERNET
70
CINEMA
74
ART
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DESIGN
FINCHÈ IL PD VA, LASCIALO ANDARE
88
TRAVEL
■
32 ESECUZIONI IN CALO ANCHE SE...
96
CARS
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FOOD
■
114
FASHION
36 UNA NUOVA BOLLA PER IL 2.0
124
MODA
128
BOAT
IL BOIA E' DURO A MORIRE
FACEBOOK: DALL’APICE AL DECLINO?
■
38 SPECIALE SMAU 2012
■
42 LE NUOVE FRONTIERE DELLA TECNOLOGIA B2B
■
44 SICUREZZA INFORMATICA, GESTIONE DELLA PRIVACY
■
48 ECONOMIA 2.0... GRAZIE ALLE APP
■
50 BANCOMAT PIÙ SICURI
■
52 LA CENSURA AI TEMPI DI FACEBOOK
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TORNA LA GRANDE FIERA DEL BUSINESS
LE NUOVE TECNOLOGIE COME ANTIDOTO ALLA CRISI
I PRIMI PENSIERI DELLE AZIENDE
PIÙ APPS PER TUTTI!
BANCOMAT ITALIANI TRA I PIÙ SICURI D’EUROPA
LA “SQUADRA BUONCOSTUME” DI ZUCKERBERG
102
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68
72
84
90
112
54 LO SMAU PREMIA LE CITTÀ INTELLIGENTI
TORINO, GENOVA BARI E NAPOLI... LE SMART CITY ITALIANE
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56 SOCIAL MEDIA BUSINESS
■
58 LE NUVOLE... ITALIANE
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60 RETE METAFISICA
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VERSO UNA CULTURA DELLA DISTRAZIONE?
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SMART CITY EXHIBITION
■
66
TOYOTA IQ EV
■
68
DAL PERSONAL BRANDER AL WANTOLOGO
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72 INTERVISTA AD OLIVER STONE
■
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DA ROMA A NEW YORK GLI APPUNTAMENTI CON L’ARTE
■
82
13ª MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA
■
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A PROPOSITO DI TEATRO
■
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REPUBBLICA CECA
■
94 TTG 2012
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98
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IL BUSINESS SI FA SOCIAL
LA RIVOLUZIONE DEL CLOUD CONQUISTA L’ITALIA 94
L’ARTE DI ESSERE“ONLINE” MUTAZIONI 2.0
UN’AUTO ELETTRICA, PER LA CITTÀ INTELLIGENTE LA NOSTRA VITA IN OUTSOURCING “VI PRESENTO LE MIE BELVE” A SPASSO TRA MUSEI E FONDAZIONI SULLE TRACCE DI UN TERRENO COMUNE AL REGIO DI TORINO DEBUTTA “L’OLANDESE VOLANTE” LA VIA DEL BAROCCO IL TURISMO PARTE DA RIMINI ARRIVA LA NUOVA FORD B-MAX 116
A PARIGI IL SALONE DELL’AUTOMOBILE 2012
CONFERME E RITORNI
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112 TRA LE VITI ITALIANE...
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TEMPI DURI PER LA VENDEMMIA SPRING/SUMMER 2012
GLI ANNI SETTANTA NON PASSANO MAI
Progress è una pubblicazione curata da Società Eventi Internazionali s.r.l. Via Romeo Rodriguez Pereira, 41/A 00135 - Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Uffici Commerciali Roma, Via Pereira, 41 - 00136 Milano, Via Petrella, 21 - 20124
UNA CITTÀ SMART... A BOLOGNA
LIFE IS AN OPEN DOOR
Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Alessandro Petrone direzione@edizionisei.com Direttore Editoriale Franco Del Panta Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com I. Basile, D. Battaglia, M.L.C. Beduschi, R. Leggio, M.G. Morini, P. Romeo, D. Marianacci, E. Rodi, F. Aliberti, A. Tomassi, F. Vagnozzi, P. Vaccaro, E. Pasca, L. Saggio, R. Leggio, S. De Martin, L. Martano, E. Bonardi Marketing & ICT Milko Vaccaro Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Editing e traduzioni Tris Bruce Art Direction Romina Plini Stampa e Allestimento Gruppo Editoriale S.E.I. Distribuzione Giuseppe Ventura Emilian Press Srl - Spediservice Srl - CDL Informazioni e Abbonamenti info@edizionisei.com www.progressonline.it Fotografie Shutterstock, Sascha Von Mallinckrodt M.G. Morini, L. M. C. Beduschi, Luca Omiccioli, Milko Vaccaro N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
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PICASSO. DA PARIGI A MILANO
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Sono oltre 200 opere, molte delle quali
suo genio visuale ebbe modo di
ultimissime produzioni prima delle morte,
mai uscite dal Museo Picasso di Parigi,
esprimersi. Questo sensazionale insieme
avvenuta nel 1972.
che affollano le sale di Palazzo Reale a
di opere offre la possibilità unica e
Innumerevoli i capolavori che popolano la
Milano, in occasione della grande
straordinaria di confrontarsi con le
mostra come “La Celestina” (1904),
antologica dedicata all’ ineguagliabile
maggiori fasi artistiche della Modernità,
“Uomo con il mandolino” (1911), “Ritratto
artista spagnolo Pablo Picasso, fino al 6
testimoniate da un unico - forse il più
di Olga” (1918), “Due donne che corrono
gennaio 2013.
grande di tutti – genio: il periodo blu e
sulla spiaggia” (1922), ”Paul come
La mostra è pensata come un excursus
quello rosa, il periodo della ricerca
Arlecchino” (1924), “Ritratto di Dora
cronologico sulla produzione dell’artista,
“africana” o proto-cubista, il Cubismo
Maar” e “La supplicante” (1937).
mettendo a confronto le tecniche e i
Sintetico e il Cubismo Classico, le pitture
Una combinazione di genialità e linguaggi
mezzi espressivi con cui si è cimentato nel
surrealiste, il periodo del coinvolgimento
artistici in continua evoluzione che
corso della sua lunga carriera coprendo
politico e i dipinti sul tema della guerra,
arricchirà la città di ineguagliabile
tutte le fasi fondamentali della creatività
l’interludio pop e le variazioni sul tema
bellezza.
multisfaccettata di Pablo Picasso e i vari
ispirate ai grandi maestri dell’arte
www.mostrapicasso.it
mezzi espressivi e mediatici tramite cui il
rinascimentale e moderna, fino alle sue
a cura della Redazione
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CELEBRANDO STEVE JOBS
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a
Ad un mese dall’uscita dell’ultimo gioiello
A un anno della sua scomparsa Steve Jobs
ciò che ha creato e che in suo nome
di casa Apple, l’iPhone 5, al Maxxi di
verrà ricordato come un genio, un
continua ad essere prodotto.
Roma arriva “A Tribute to Steve Jobs”,
creativo, un visionario, come l’uomo che
Ma non finisce certo qui. Dalle ore 11 al
mostra-evento che il 4 ottobre 2012 verrà
seppe cambiare il mondo del design,
Maxxi verranno messe in mostra 12 fra le
dedicata allo scomparso fondatore della
della cultura digitale e della tecnologia.
più famose creazioni di Steve Jobs: ci sarà
società di Cupertino.
Sul palco con maxi schermo
lo storico Apple I, prestato da Marco
Si tratterà però di una manifestazione
dell’Auditorium interno del museo,
Boglione, presidente di BasicNet, ma
indipendente, assolutamente non
scorreranno davanti ai nostri occhi la vita e
anche i rarissimi Macintosh 128K e il Next
collegata all’azienda.. Grazie a filmati,
la carriera di Steve Jobs. Scopriremo
Cube. L’ingresso alla mostra è libero.
interviste, racconti verrà celebrata una
qualcosa in più sulle sue passioni, sulla sua
www.fondazionemaxxi.it
delle personalità più influenti di questa
creatività e sul suo genio, sul contesto
“A Tribute to Steve Jobs”
generazione che, grazie al suo genio e al
sociale e culturale in cui è nato e vissuto.
4 ottobre - Maxxi di Roma
suo carisma, ha saputo rivoluzionare il
Verranno poi ovviamente ricordati tutti i
mondo intero.
suoi sogni che sono diventati realtà, tutto
A cura della Redazione
DA_NY__mastro Progress 30/09/12 10.25 Pagina 1
dada new new york da new york da new york york da new york
da new york da new york da new york da new york da new york
da new york
da new york
di EUGENIO BONARDI
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ANCHE QUEST’ANNO COLOMBO SBARCA IN AMERICA
Da non perdere è il tradizionale appuntamento con una festa che ogni anno, nel secondo lunedì del mese di ottobre, vede gli italiani tra i protagonisti: il Columbus day, parata organizzata sulla Fifth Avenue per
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ricordare la figura di Cristoforo Colombo, l’uomo che nel 1492 scoprì l’America, le origini del paese e l’inserimento del nuovo continente nelle carte geografiche. Alla manifestazione è sempre prevista la presenza di autorità politiche ed è un’occasione per celebrare anche l’Italia e il suo straordinario contributo agli Stati Uniti. In questo giorno, persino chi è molto legato alla nuova patria, si sente italiano. Più di una dozzina di band composte da ragazzi, così come virtuosi musicisti professionisti, renderanno la festa ancora più gioiosa con musica e danze folkloristiche. Le varie manifestazioni saranno precedute dalla tradizionale celebrazione religiosa nella cattedrale di St. Patrick. Sono attesi 35 mila partecipanti ed oltre un milione di spettatori. Il Columbus Day, inteso come scoperta del nuovo mondo è festeggiato anche in altri paesi del continente americano, ma con nomi diversi.
NEW YORK CAPITALE DI HALLOWEEN
Il 31 ottobre, potrete vivere tutto il fascino e l’atmosfera di una ben nota ricorrenza: Halloween. È un’occasione ideale per fare un bel regalo ai vostri figli… e a voi. Halloween è ormai celebrata in ogni angolo del mondo, ma la sua capitale è senz’altro New York. Per circa dodici ore, la grande mela si trasforma nella città degli orrori. Dalle 19 potrete assistere ad una parata che si svolge nel Village, tra la Sixth Street e la
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OTTOBRE 2012
Twentyfirst street, vedere bambini mascherati alla ricerca di dolcetti e zucche con le facce mostruose sui davanzali o davanti alle case illuminate. Se anche in Italia, per la notte del 31 ottobre, le vetrine si riempiono di vestiti, maschere di mostri e zucche e si organizzano feste dedicate ad Halloween, è solo percorrendo le strade americane e in particolare newyorkesi, che si potrà entrare in contatto con una tradizione veramente radicata, che alcuni fanno risalire addirittura ai celti. L’uso di intagliare rape per farne lanterne e ricordare così le anime bloccate nel Purgatorio apparteneva all’Irlanda e alla Scozia, mentre l’uso delle zucche è strettamente nord-americano perché disponibili in quantità molto elevata nel territorio. Anche il travestirsi e il simbolismo del “Dolcettoscherzetto” nacque in Irlanda e Gran Bretagna e risale alla pratica medievale delle elemosine in occasione della festività di Ognissanti: cibo in cambio di preghiere per i defunti.
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TORNA AL PUBBLICO LA STATUA DELLA LIBERTÀ È stata confermata la notizia della riapertura al pubblico della Statua della Libertà a partire dal 28 ottobre. Ciò avverrà in occasione del suo 126° compleanno, dopo un anno di chiusura, dovuto a lavori di restauro. Si tratta di un monumento simbolo della città di New York, La libertà che illumina il mondo, che, visibile fino a 40 chilometri di distanza, era segno di benvenuto e di speranza per gli emigrati in attesa a Ellis Island. Realizzata a Parigi, venne installata il 28 ottobre 1886. Dopo l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, è stata chiusa al pubblico per motivi di sicurezza e riaperta nella sua interezza, per un numero limitato di visitatori, solo il 4 luglio del 2009. Il 29 ottobre 2011, giorno successivo alle celebrazioni del 125° anniversario, la statua è stata nuovamente chiusa per lavori di ampliamento degli ascensori e delle scale, con l’impegno della riapertura per il compleanno successivo.
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DA PARIGI__mastro Progress 02/10/12 11.11 Pagina 1
da parigi
da parigi
da parigi
da parigi
daparigi parigi da da parigi da parigi
da parigi
da parigi
da parigi
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di EUGENIO BONARDI
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SALON DE L’AUTOMOBILE
Dal 29 settembre, fino al 14 di ottobre, tanto per cominciare, saranno gli appassionati di motori ad avere come punto di interesse la capitale transalpina. Avrà luogo infatti il Salone automobilistico più importante in Europa, giunto quest’anno alla sua ottantunesima edizione. Sarà un’ottima occasione per conoscere ed osservare nuovi modelli di punta, come la VW Golf 7, la versione definitiva dell’Alfa Romeo 4C e la rinnovata Ford Mondeo. In seguito al successo della gara, percorsa tra Parigi e Rouen, considerata la prima che ci sia mai stata nella storia del
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VINO A MONTMARTRE
Gli amanti della gastronomia avranno un loro appuntamento, grazie alla festa della Vendemmia, programmata a Montmartre dal 10 al 14 ottobre, alla scoperta del nuovo vino locale e della degustazione di altre delizie culinarie. In un paesaggio molto pittoresco, tra Rue de Saules e Rue Saint Vincent, dove è situata la sola vigna dell’area metropolitana di Parigi, è prodotto il vino Clos-Montmartre, celebrato puntualmente dal 1934, proprio in questo luogo. Sono previsti cinque giorni e cinque notti di allegria, con degustazioni di buon vino, formaggio e cioccolato. Accompagnano l’evento, numerose conferenze, presentazioni di libri, musica dal vivo e il così detto “Bal des non es mariès”, ovvero un ballo a cui partecipano coppie che rivendicano la condizione di eterni fidanzati. La suggestiva conclusione, vede protagonisti, come sempre, i bellissimi e apprezzati fuochi d’artificio.
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OTTOBRE 2012
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LA NOTTE BIANCA mondo, l’edizione inaugurale della fiera si svolse nel lontano 1898 e vi parteciparono ben 220 espositori, distribuiti in un’area di circa seimila metri quadri. Col passare degli anni la sua popolarità è notevolmente cresciuta. Oggi è ritenuta una delle più importanti fiere automobilistiche nel panorama mondiale ed è affiancata da festival musicali ed esposizioni artistiche. Ad ospitare l’evento sarà il Parco delle esposizioni di Parigi e i suoi circa novantaseimila metri quadri di superficie. Sarà possibile accedervi tutti i giorni, tra le 10 e le 20. Il prezzo dei biglietti è di 13 euro per gli adulti e di 7 per bambini e studenti sotto i diciotto anni. www.mondial-automobile.com
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20° COMPLEANNO PER EURODISNEY
Ad Euro Disney è ancora in corso, fino a dicembre, la grande festa per il ventesimo anniversario della nascita del parco divertimenti, con lo spettacolo Disney Dreams, che ha luogo ogni sera con effetti speciali di luci e fuochi d’artificio. La grande festa vedrà Disney magic on parade, emozionante parata, in cui i personaggi creati dall’illustre casa cinematografica americana, arrivano a bordo dei treni 20° anniversario della Disney celebration. L’apertura del parco, avvenuta il 12 aprile 1992, ha creato 30.000 posti di lavoro ed è oggi la prima attrazione turistica francese. Ci sono attrazioni per ragazzi e bambini di tutte le età. Per i più piccoli, l’area “It’s a small world” offre l’opportunità di incontrare, scattare foto e chiedere autografi a noti personaggi come Topolino, Paperino, Winnie The Pooh e molti altri. Per i più grandi, il parco mette a disposizione giostre come la nota Space Mountain mission 2, dove si ha la sensazione di essere lanciati nello spazio, per poi tornare indietro. www.disneylandparis.it
Il 6 ottobre sarà la volta della notte bianca, manifestazione artistica ormai adottata da tutto il mondo. Per 12 ore sarà possibile accedere gratuitamente ai musei, come il Palays de Tokyo, il Museè d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Louvre e molti altri luoghi pubblici. Inoltre si potrà assistere ad una serie di concerti e spettacoli teatrali di strada. Laurent De Bon, direttore artistico, ha scelto per questa undicesima edizione, un percorso all’insegna della fluidità. Per fluidità si intende percorrere il tratto della città attraversato dalla Senna, che rappresenta l’elemento liquido cittadino, dalla Maison fino ad Ivry, la prima periferia ad est di Parigi. Lo scopo è apprezzare l’architettura della città, seguendo l’itinerario del fiume parigino. Saranno aperti al pubblico alcuni luoghi solitamente vietati, la sala Hycostyle del Conseil Economique, Social et Enviromnemental, il ponte Alexandre III e il piano terra della Bibliotheque Nationale Francaise, che ospita opere di Garouste e Louis Bourgeois. Il percorso sarà anche caratterizzato da opere d’arte contemporanea. www.paris.fr
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a4-DA LONDRA__mastro Progress 30/09/12 10.26 Pagina 1
da londra
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di EUGENIO BONARDI
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LE SUGGESTIONI DI SHAKESPEARE AL BRITISH MUSEUM
Da non perdere, è la mostra all’antica biblioteca del British Museum dedicata al più grande autore, che la storia letteraria inglese abbia mai conosciuto, William Shakespeare. La mostra, inaugurata in collaborazione con la Royal Shakespeare Company, rimarrà a disposizione dei visitatori fino al 25 novembre. L’esposizione propone un affascinante percorso nei luoghi di rappresentazione dei drammi Shakespeariani, primo tra tutti il Globe Theatre, che fu luogo di rappresentazione delle sue principali opere, quando nel 1600, le compagnie erano una novità assoluta. Nella prima sala è possibile ammirare il Primo Folio, ovvero l’originale seicentesco delle produzioni dell’autore, con commedie, storie e tragedie. Fanno da cornice, preziosi oggetti che hanno fatto da supporto per i suoi lavori: manoscritti, spade, incisioni, gioielli e dipinti, intervallati da video in cui Dame Harriet
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interpreta il ruolo di Cleopatra. Tra le altre cose interessanti che il visitatore potrà incontrare nella mostra, segnaliamo la spada dell’Otello e lo specchio del dott. Dee, lo scienziato e matematico che tanta influenza ebbe sull’autore inglese e su tutta la cultura britannica dell’epoca, Elisabetta I compresa. www.britishmuseum.org
APPUNTAMENTO CON IL CINEMA A LONDRA
Con i suoi quindici giorni di intensa attività, dal 10 fino al 25 ottobre, si svolge il Festival del cinema, considerato il più importante di tutto il Regno Unito, giunto alla sua 56° edizione. È come sempre una grande occasione per gli appassionati del settore. Si caratterizza come festival di festival, infatti propone una selezione dei
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OTTOBRE 2012
migliori titoli, presentati in altre mostre cinematografiche. I premi da assegnare sono numerosi e per ogni categoria, dai lungometraggi ai corti, passando per i documentari; ovviamente il principale andrà al prodotto considerato più interessante e creativo. Inoltre, nella categoria documentari, sarà il premio Grierson il riconoscimento al lavoro più originale, con un significato sociale e culturale, mentre il premio Sutherland riguarderà la migliore opera al debutto. Durante il festival il pubblico avrà la rara occasione di saperne di più su alcuni protagonisti del cinema contemporaneo Ci sono una serie di eventi collegati alla manifestazione, come dibattiti, masterclass e mostre. Per esempio sarà approfondito il rapporto tra musica e cinema. www.bfi.org.uk/lff
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ANCORA POCHI GIORNI PER MUNCH A LONDRA Ancora pochi giorni per avere la possibilità di vedere da vicino le ultime opere del grande artista norvegese, Edvard Munch. Chiuderà infatti il 15 ottobre, la mostra inaugurata il 28 giugno a Londra, presso la Tate Gallery. Caratterizzata da una serie di dipinti, espressione della vita tormentata dell’artista, si sofferma sulla seconda parte dell’esistenza dell’autore, dal 1908 in poi, quando una crisi nervosa lo costringe a tornare in Norvegia dopo aver vissuto per diversi anni a Parigi. Definita la mostra senza “L’Urlo”, l’esposizione ci presenta un Munch non solo simbolista ma pittore della vita di tutti i giorni con scene di strada o vissute al di fuori del suo studio, come “The house is burning”, in cui si rappresenta un edificio in fiamme e “I lavoratori sulla strada di casa”. Da segnalare inoltre “Il bambino malato” e “La ragazza sul ponte” e i numerosi e suggestivi autoritratti, da cui Munch era letteralmente ossessionato. www.tate.org.uk
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Scostume e società Scostume e società
Scostume e società
Scostume e società Scostume e società Scostume e società Scostume e societàScostume e società
Scostume e società
Scostume e società
di PSEUDONIMO
CHE C'E' PER CENA DOMANI? ZUPPA DI CECI IN GINOCCHIO SUI CECI? - Io vorrei capire una volta per tutte perché il cibo che trovi in giro deve essere di questa scomodità essenziale. Prima il rituale del kebab, che più di un atto di nutrizione per me era piuttosto una performance di body painting (le mie magliette possono confermare); ora è in arrivo qui in Germania e mi tocca imparare a mangiare la “boulette mit brotchen”, questa specie di polpettone la cui estensione territoriale ricorda grossomodo quella dell'Australia, racchiuso - si fa per dire - da un panino così minuscolo che pare direttamente prelevato dalla casa delle bambole di mia cugina Mariella. Per la serie, sproporzioni assolutamente immotivate. Come la gestisci una cosa così? Non è mica facile da manipolare. Ti vengono i calli al cervello solo a pensare da che parte devi cominciare senza che ti cada tutto per terra. È più pratico da mangiare un castello di carte, secondo me. Ma tanto lo so che non è finita: un giorno troverò qualcosa di ancora più ostico. C'è un prossimo passo della sofferenza gastronomica dietro l'angolo, lo so, e a breve mi toccherà sperimentarlo. Tesoro, che c'è per cena domani? Zuppa di ceci in ginocchio sui ceci? Questo dicevo al mio amico liutaio mentre faceva la mossa di pagare lui, per poi rispolverare il grande classico che aveva dimenticato di
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prelevare al bancomat. Una cosa a cui sono particolarmente intollerante, altro che lattosio. E comunque in totale due pasti inafferrabili per sette euro e cinquanta. Perlomeno per torturarsi la deglutizione qui all'estero si spende meno. Il liutaio comunque non se n'era fregato niente di tutto questo. Né del fatto che avevo pagato sette euro e cinquanta, né tantomeno del fatto che avevo pagato sette euro e cinquanta di pura sofferenza. Il liutaio: quel tipo di uomo che tiene sugli scaffali le stesse boccettine di solventi chimici di un serial killer, tipo l'iposolfito di sodio. Non c'è da fidarsi di gente come lui. Il liutaio, quel tipo di falegname che siccome col legno ci costruisce un aggeggio che fa suoni romantici, allora diventa subito per il sesso femminile un personaggio struggente. Non c'è da fidarsi di gente come lui. Il liutaio, quel tipo di sordomuto che ha una passione sì forte per l'orecchio intellettuale, che non ascolta mai discussioni generiche, ma solo quarte sinfonie in MI minore. Non c'è da fidarsi di gente come lui. Totalmente refrattario al mio spirito pragmatico, eccolo a contatto con la parte di monologo successiva al pasto. - Cioè, la definizione di
design di Bruno Munari è chiara: il design non è prinicipalmente attenzione per la forma, come solo apparentemente tanti ingenui continuano a credere, quanto piuttosto scrupolo per la praticità applicato alla bellezza. Ecco perché secondo me bisognerebbe inventare una nuova professione: il designer del
cibo. Io voglio assaporare una cosa buona senza pensare ogni secondo che la vita fa schifo, capisci? Perché – ogni volta la stessa storia - era questo ciò che mi veniva in mente ai miei primi settecento kebab. Ed è quello che mi verrà in mente d'ora in poi, ogni qual volta mi troverò a sfidare a singular tenzone una boulette mit brotchen. Molto saporita, per carità, con quei pezzetti di cipolla e tutto quel grasso sarebbe veramente difficile trovarla poco stuzzicante; certo è
digeribile più o meno quanto una zuppa di videoregistratore, ma quella è un'altra storia. La faccenda è che comunque io prima, mentre la mangiavo, investivo speranza in una morte istantanea. Non so se te ne sei accorto. Ero colto da una sofferenza tale,
da essere soggetto al più estremo anelito di eutanasia. Da oggi in poi voglio evitare tutto questo. Essenzialmente perché è contraddittorio. Che cacchio di edonismo è un edonismo che ti fa stare male? No, una cosa buona non deve essere scomoda. Per questo io non sono proprio d'accordo con tutte le mosse del kamasutra. Il liutaio questa volta perlomeno annuiva. Poi però ho scoperto che dietro di me c'era un manifesto di un concerto diretto dal grande Daniel Baremboim il prossimo 6 novembre. Annuiva al tipografo che l'aveva stampato, perciò.
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di PIETRO ROMEO
MA TU TI RENDI CONTO CHE IN AFRICA SI PRATICA ANCORA L'INFIBULAZIONE? - “Ma tu ti rendi conto che ancora oggi ci sono certi popoli in Africa che praticano l'infibulazione?”- mi ha chiesto (o detto) Martha. - “Beh, se è per questo noi occidentali seguiamo Beautiful da più di vent'anni” le ho risposto. Poi la discussione non è proseguita perché è arrivato un tizio inglese che, non so come, ma ha fatto virare la conversazione sul fatto che la sera prima, sbronzo com'era, ha preso il taxi per tornare a casa e poi si è accorto che non aveva i soldi per pagare il tassista. E ovviamente ha vinto l'attenzione del pubblico con la sua storia originale in lingua originale. Tutta colpa sua perciò se Martha non ha avuto neanche il tempo di dirmi che secondo lei Beautiful con l'infibulazione non c'entra niente, cosa c'entra adesso Beautiful. Sì che testuali parole avrebbe usato, ma l'ha detto Nostradamus. È un peccato però che Martha non abbia ascoltato quello che avevo da dire: mi andava proprio quella mattina di alzarle temporaneamente il quoziente intellettivo. Che poi, per la verità, non mi apprestavo ad enunciare mica chissà quale sacrosanta nozione di trigonometria gnoseologica. Piuttosto era algebra. Volevo solo spiegarle che dato uno o più insiemi di impronte di carbonio - più
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propriamente detti esseri umani - ogni insieme sarà in grado di produrre autonomamente infinite interpretazioni sbagliate della realtà - più propriamente dette codici culturali. E poi avrei pure aggiunto che, dato questo numero infinito di interpretazioni sbagliate della realtà, nonostante sia euristicamente possibile, non esiste un modo sbagliato di interpretare la realtà più giusto dell'altro. Ad ognuno i suoi codici culturali, dunque. Ad ognuno le sue stronzate, perciò. Si vabbè, ci siamo affezionati così tanto a Ridge Forrester che ci appare più razionalmente comprensibile lui, di una mutilazione genitale femminile, ma è solo questione di abitudine metabolica: andate a chiedere ad un africano se per lui il mascellone più clamoroso della tv ha un senso, un fondamento logico; poi vediamo. Tutto questo stavo per dire, prima che il signor Harley Davidson e Marlboro Man entrasse in scena impennando sulla bottiglia di tequila della nottata - che nottata ragazzi - precedente. Ma la sua interruzione è stata quanto di più fisiologico poteva accadere. Perchè questi discorsi non funzionano col pubblico, giacché non servono a niente sul piano tecnico della vita; anzi, fondamentalmente sono
controproducenti per il corretto proseguimento della realtà. Ad acoltare attentamente queste cose, chissà quanti incantesimi ideologici si spezzerebbero. L'amore intanto. La prima forma di ipnosi che smetterebbe di funzionare se si scoprisse di punto in bianco che la condivisione di idee col tuo lui o la tua lei non è poi questo popò di fenomeno metafisico, visto che tutti e due provenite più o meno dallo stesso fuso orario ideologico. Anzi, mi pare veramente il minimo che possa accadere, se, come abbiamo visto, ogni fuso orario ideologico ha le sue cavolate di riferimento. I vostri gusti si incontrano? Wow! Ma guarda te com'è imprevedibile la vita!
Manco se uno dei due fosse un esquimese della seconda metà del secolo scorso. Rincoglioniti: non ci si innamora di una persona, ma di un paradigma di nozioni comuni. Perché le vostre idee erano già condivise prima che v'incontraste: dunque smettetela di guardarvi negli occhi con stupore, quando l'uno dice all'altra che pure a lui piace Franco Battiato e che pure a lei piace viaggiare un po' così alla buona, con uno zainetto in spalla. Sì, uno zainetto Invicta di cavolate che volenti o nolenti, vi portete dietro tutta la vita, ma su una bretella sola però, come facevate quando andavate a scuola. Per fingere che eravate fighi e ribelli, di fronte a mamma cultura.
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il personaggio
di CLAUDIA CATALLI
IL MIO PRIMO FILM IN 3D NON IN 3D, PAROLA DI BERNARDO BERTOLUCCI È uno dei grandi maestri del cinema italiano, ha vinto un Oscar e una Palma d’oro alla carriera a Cannes, eppure a parlarci sembra ancora un ragazzo pieno di umiltà, umanità e entusiasmo. Parliamo di Bernardo Bertolucci, che dopo circa un decennio di inattività artistica torna dietro la macchina da presa per “Io e te”, che lui stesso definisce “il film meno barocco e più essenziale della mia vita”, a metà tra fiaba intimista e romanzo di formazione, con i giovani ed esordienti Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco per protagonisti. Lo spunto d’ispirazione? Le pagine dell’omonimo libro firmato Niccolò Ammaniti. Come ha lavorato con il testo di Ammaniti? È un romanzo che mi ha colpito subito; la sfida che mi sono imposto è riuscire a ritrovare dietro la macchina da presa la complessità del libro o un’altra complessità. Non mi sento un illustratore, spesso ho fatto film tratti da romanzi ma la tentazione costante quando porto al cinema un libro è sventrarlo e ricostruirlo, anche stavolta è successo. In che modo? La grande diversità che ho apportato è principalmente nel finale, perché preferisco una chiusura che in realtà sia un’apertura, per lasciare aperto uno spiraglio di speranza. E in generale trovo moralista quando nei film i tossicodipendenti devono per forza fare una brutta fine.
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Aveva annunciato che lo avrebbe girato in 3d, cosa le ha fatto cambiare idea? Ho fatto un test in 3d ma mi sono reso conto che era troppo lungo e laborioso come processo. A me invece piace lavorare veloce, girare in modo più immediato e al tempo stesso rilassato. Avevo immaginato che la cantina sarebbe venuta bene in 3d e lo desideravo per aumentare la drammaticità di questo ambiente, ma forse in fondo questo è comunque un film in 3D anche senza 3D. Dopo trent’anni, questo è il suo primo film girato in italiano, vero? Sì, mi è venuta voglia di tornare nel mio Paese. Avevo paura di girare in italiano, perché è una lingua molto letteraria. A livello di sceneggiatura credo siamo riusciti a rendere semplici i dialoghi; a me piacciono quelli dei film americani perché sono rapidi, comunque in questo film abbiamo fatto un lavoro per abbandonare il peso letterario della scrittura italiana. Come ha scelto i suoi protagonisti, in particolare l’esordiente e talentuosa Tea Falco? Grazie al mio aiuto regista, una fantastica cast director, molto brava; è lei che mi ha fatto incontrare questa ragazza siciliana le cui fotografie si ammirano nel film. Come mi succede sempre quando ho di fronte l’attore giusto, dopo cinque minuti di incontro l’ho scelta. Mi piaceva anche il suo accento
catanese e l’ho tenuto. Tea mi ha fatto vedere le sue foto, e abbiamo costruito tutto il personaggio attorno a lei. Tranne la tossicodipendenza, ovviamente! Jacopo che dire, ha qualcosa che ricorda Malcom Mc Dowell, ed è incredibilmente giovane e convincente. “Io e te” racconta una storia di adolescenza difficile e di legami tra fratelli, come in fondo The Dreamers, anche se i protagonisti erano più adulti. Cosa la affascina dell’adolescenza? Non so perchè mi piace raccontare ciò che accade
agli adolescenti, e in un certo senso anche in “Novecento” ci ho provato. Sono anche molto attratto dalle storie sui vecchi. Forse perché, ricordando un verso di mio padre, i vecchi bambini hanno la libertà di provare sentimenti anche molto trasgressivi e fuori dal conformismo. Per quanto riguarda il tema dell’amore tra fratelli, lo considero un legame unico, fatto di tutto, anche di erotismo, di fattori di sangue, completo di sfumature.
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A cura della Redazione
JENNIFER LOPEZ, PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA Jennifer Lopez farà il suo primo concerto di sempre in Italia il prossimo 11 ottobre all'Unipol Arena di Bologna come parte del suo “Dance Again” world tour. L'attrice, cantante e produttrice che continua ad influenzare una generazione di fan della pop music eseguirà sul palco dell'Unipol Arena di Bologna tutti i successi della sua lunga carriera che comprende 7 album da cui sono stati estratti numerosi singoli che hanno raggiunto la top 10 nei maggiori mercati del mondo, inclusa l'Italia. Dal suo debutto nel 1999 la Lopez ha venduto più di 55 milioni di dischi in tutto il mondo e ha recitato in vari film che hanno raggiunto il n.1 al box office tra cui "Quel Mostro di Suocera" e "Prima o Poi Mi Sposo". Nel 2001 "Prima o Poi Mi Sposo" è stato il film che ha fatto registrare il maggior incasso negli USA mentre il suo album "J.Lo" ha raggiunto il n.1 della Billboard Top 200 Chart. Il simultaneo raggiungimento della vetta delle due classifiche ha fatto si che la Lopez diventasse la prima donna ad avere un album e un film al n.1 nella stessa settimana. www.jenniferlopezonline.com
2 OTTOBRE. UNICA DATA PER LADY GAGA Cinque volte vincitrice del Grammy Award, Lady Gaga farà il suo trionfale ritorno sul palco questa primavera, con il suo “The Born this way ball”. In questo nuovo tour, Gaga proporrà i brani del suo ultimo album “Born This Way” oltre naturalmente a quelli dei precedenti “The Fame” e “The Fame Monster”. “The Born This Way Ball”, prodotto a livello mondiale da Live Nation, è partito il 27 aprile 2012 da Seoul, Corea del Sud. 21 tappe invece sono previste in città europee, dopo la grandissima richiesta di biglietti per Asia e Australia, con show già sold-out a Melbourne, Auckland, Hong Kong, Singapore e altre città. La tranche europea del tour è partite il 14 agosto da Sofia, Bulgaria. A fare da special guest a Lady Gaga per la tranche europea del “The Born This Way Ball”, la rock band inglese, da poco riformatasi, The Darkness, famosa per la hit “I Believe In A Thing Called Love”. Zedd, produttore e DJ di musica elettronica tedesco, è lo special guest del tour di Lady Gaga in Asia, partito il 27 aprile da Seoul e finito il 3 giugno a Jakarta, Indonesia. E Lady Starlight, DJ e musicista che si esibisce con Lady Gaga da diversi anni, è stata confermata come DJ special guest per tutti i concerti in Australia, Nuova Zelanda, ed Europa. www.ladygaga.com
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ESTERI LE ELEZIONI AMERICANE...IN LETTERE
di Ivano Basile
PRESIDENZIALI USA, CI SIAMO
L'AMERICA CREDER
NELLA
CINQUANTASETTESIMA TORNATA ELETTORALE NELLA STORIA DEGLI
OBAMA,
PRESIDENTE USCENTE ELEGGIBILE PER UN SECONDO MANDATO, SFIDERÀ L'EX
GOVERNATORE ANCHE SE IL
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STATI UNITI, BARACK
DEL
MASSACHUSETT,
PRESIDENTE
IL REPUBBLICANO
MITT ROMNEY. GIOCHI
USCENTE È DATO PER FAVORITO
ANCORA APERTI
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ESTERI LE ELEZIONI AMERICANE...IN LETTERE
RÀ ANCORA IN LUI? IL 6 NOVEMBRE 2012 SI DECIDERÀ IL FUTURO DI UNA NAZIONE IL CUI PESO SPECIFICO È DIMINUITO IN SEGUITO ALLA PROFONDA CRISI ECONOMICA INTERNAZIONALE.
PROGRESS
VI OFFRE
UN’ANTICIPAZIONE DELLA GRANDE SFIDA ATTRAVERSO LE INIZIALI DEI DUE SFIDANTI
“
TRA I PROTAGONISTI DEGLI ULTIMI MESI CI SONO I COMITATI "INDIPENDENTI", CHE PUBBLICANO VIDEO ABRASIVI, SPESSO AI LIMITI DELLA CORRETTEZZA POLITICA. ROMNEY VIENE ACCUSATO DI ESSERE STATO UNO SPECULATORE E OBAMA DI NON AVER MANTENUTO LE PROMESSE
”
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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elezioni usa__mastro Progress 30/09/12 10.30 Pagina 3
O (COME OHIO) L'Ohio rappresenta una delle carte migliori che il presidente uscente ha potuto esibire durante la campagna elettorale. È uno dei simboli del salvataggio e del rilancio dell'industria americana dell'auto. L'intervento di Obama avrebbe salvato quasi 1,5 milioni di posti di lavoro dal 2009, tra stabilimenti auto e imprese dell'indotto, scongiurando drammi da Grande Depressione. Ne avrebbe difesi 150mila nel solo Michigan, stato natale di Romney. E oggi in Ohio un posto di lavoro su otto resta legato all'auto, uno su 25 nell'intero Paese. Il settore è tuttora teatro di una delle battaglie più aspre tra democratici e repubblicani, perché tira in ballo il ruolo dello stato nell'economia. Obama lo difende; Mitt Romney lo condanna, perché contrario agli aiuti pubblici con i quali le case di Detroit, General Motors e Chrysler, sono sopravvissute alla crisi.
B (COME BILL CLINTON) L'ex presidente non ha tradito le attese e ha infiammato la convention dei democratici a Charlotte, quando ha sottolineato con forza la necessità di continuare a credere in Obama per altri quattro anni. Bill Clinton ha parlato per trequarti d'ora, ha sforato (come sempre) i tempi, ha aggiunto a braccio le battute migliori, ha galvanizzato la platea democratica come solo lui sa fare: "Siamo qui per nominare un presidente, io ne ho in mente uno. Quell'uomo è Barack Obama, all'apparenza un freddo ma che interiormente brucia per l'America", un uomo che vuole costruire un nuovo sogno americano basato su innovazione e creatività, istruzione e cooperazione. Obama deve restare presidente - ha insistito Clinton perché "ha un piano per ricostruire l'America, per investire nell'innovazione, nell'istruzione, nel lavoro. Un piano che può funzionare solo se c'è una forte classe media". È finita in un tripudio, ovazioni, appplausi, con Obama che è salito sul palco per abbracciarlo.
A (COME ASSISTENZA SANITARIA) Per i democratici la riforma della sanità, votata nel marzo del 2010 e avallata dalla Corte Suprema lo scorso giugno, è innegabilmente uno dei punti forti per convincere gli indecisi. Grazie ai programmi Medicare e Medicaid offre l’accesso alle cure alle categorie più svantaggiate e si pone l'obiettivo di garantire, entro il 2014, una copertura sanitaria di base ai 31 milioni di non assicurati. Lo scorso marzo il Congresso ha stimato però che la riforma costerà al bilancio dello Stato oltre un trilione di dollari, più dei 940 miliardi previsti da Obama nel 2009. Su questo fa leva Romney, il quale illustrando il suo programma all'assemblea della Naacp (associazione per i diritti degli afroamericani), ha ribadito la sua ferma intenzione di ritirare l'Affordable Care Act, meglio conosciuto come “Obamacare". Il tutto per avere più liquidità disponibile per creare posti di lavoro. La platea del Naacp è insorta fischiando e ricoprendo la voce del candidato con forti "booh" l’impegno di Romney ad abrogare la legge sanitaria.
M (COME MICHELLE OBAMA) Dietro un grande uomo...ecco la grande donna: Michelle. Se Obama uscirà vincitore dal confronto con Romney, parte del merito andrà anche a sua moglie. Sobria, sincera, elegante, mai offensiva: è lei la persona-chiave di queste elezioni USA 2012. L’America intera la ascolta con attenzione e si emoziona . Michelle Obama arriva al cuore delle donne, vero target dei suoi discorsi, strizzando l'occhio alla classe media e alle minoranze etniche. Riconfermare Obama per salvaguardare il futuro dei propri figli, per dare loro la possibilità di crescere in un Paese lontano dall’odio e ancora simbolo universale di diplomazia, crescita e democrazia. Nessun vittimismo, nessuna lacrima, nessun tentativo di far scaturire compassione, ma solo un messaggio, chiaro, deciso e pulito: se gli americani riconfermeranno Obama alle prossime elezioni, allora il futuro sarà migliore.
A (COME AMERICAN DREAM) C'è ancora un sogno da perseguire sulla scia di quel cambiamento, parola chiave di quattro anni fa, e filo conduttore di tutta la campagna elettorale. Il futuro di un Paese post partisan, in cui le fazioni politiche abbandonano le loro ideologie per venire incontro alle esigenze e ai bisogni dei cittadini, di qualsiasi classe. Questo è il sogno di Obama e dei democratici, che in questi quattro anni non si è avverato a causa della profonda crisi e dell'atteggiamento dei repubblicani, i quali - timorosi di venire sopraffatti dal progetto - hanno sostenuto con fervore tesi contrarie a ogni proposta di Barack Obama. Un progetto non ancora concluso che avrà bisogno dell’appoggio di tutti gli americani.
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R (COME RICCHI) Fin dall’inizio della sua campagna nel giugno 2011, Romney è stato accusato dai democratici di due cose in particolare: essere troppo ricco e di voler concedere tagli alle tasse per gli americani più benestanti. Ecco perché alcune sue azioni erano atte a dimostrare all’elettorato statunitense che anche lui ha un cuore e che non è solo un multimilionario distante dalle persone comuni. Dopotutto la middle class costituisce ancora la maggioranza (anche se è scesa dal 61 al 51 per cento) della popolazione americana, ecco perché chi sarà riuscito a persuadere la classe media, risulterà il vincitore delle elezioni.
O (COME OIL) Mentre Obama spinge molto sulle fonti green anche come motore di sviluppo di nuovi posti lavoro, la politica energetica di Romney ha un obiettivo ambizioso: rendere gli Stati Uniti energeticamente indipendenti al 2020. Sui temi dell'eolico e del fotovoltaico le maggiori differenze soprattutto in merito ai sostegni fiscali. Obama è a favore dei crediti d'imposta per il solare e l’eolico. Romney invece sostiene la parità delle fonti ed è fortemente contrario ai sussidi per l’eolico mentre è propenso a mantenere i 40 miliardi di sussidi e sgravi fiscali alle compagnie petrolifere e del gas che Obama vuole eliminare allo scopo di sostenere le garanzie sui prestiti federali per le aziende energetiche green.
M (COME MORMONE) Mitt Romney è il quarto mormone a correre per la Presidenza degli Stati Uniti d'America, dopo Joseph Smith (indipendente, 1844), suo padre George W. Romney (repubblicano, 1968) e Orrin Hatch (repubblicano, 2000), ma nessuno finora è riuscito nell’intento. Alcuni americani hanno la sensazione che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che vanta 40 milioni di fedeli in rapida crescita, sia una setta come Scientology, ma molto più scaltra e più potente, grazie a connessioni con la CIA, voci confermate da chi, pentito, è tornato all'ovile e ha trovato interi dossier sul proprio conto. Il reporter di BBC John Sweeney, autore delle inchieste su Scientology, ha intrapreso un viaggio realizzando una vera e propria inchiesta sulla Chiesa Mormone, per capire cosa c’è alla base della diffidenza degli elettori americani.
N (COME NAZIONE) Il vincitore delle elezioni presidenziali Usa 2012 avrà l'opportunità di plasmare la nazione per i decenni a venire. Lo ha dichiarato il sindaco di Chicago Rahm Emanuel durante il suo discorso alla convention nazionale democratica di Charlotte, nel quale ha anche invitato gli elettori di dare a Barack Obama un secondo mandato presidenziale.
E (COME ECONOMIA) La sfida per la Casa Bianca si gioca prevalentemente sull'economia. Quando quattro anni fa entrò alla Casa Bianca gli Stati Uniti perdevano 750mila posti di lavoro al mese, nel suo mandato ne ha creati milioni. Oggi il tasso di disoccupazione ufficiale è all’8,3 per cento, era al 7,8 quando Obama è entrato in carica. Ottocento miliardi di dollari iniettati nel sistema economico in particolare nel settore automobilistico e immobiliare, non sono bastati a combattere la stagnazione. Il 43 per cento degli statunitensi che secondo l’ultimo sondaggio Gallup, considera negativa la situazione economica: molti americani sono ancora arrabbiati e frustrati per la crisi.
Y (COME YES, HE CAN?) Riuscirà il ricco mormone a impedire a Obama di diventare presidente degli Stati Uniti per la seconda volta? I sondaggi dicono che è un avvincente testa a testa, e che Romney avrebbe recuperato lo svantaggio iniziale pareggiando i conti con Barack. Le prossime elezioni presidenziali offriranno agli americani la possibilità di fare una scelta chiara tra due visioni politico-economiche molto diverse tra di loro: difesa del ceto medio oppure tagli alle tasse per i più ricchi? Assistenza sanitaria per tutti o abolizione del medicare? E ancora: intervento dello stato nell'economia o nessun aiuto? Energia green o petrolio? La parola alle urne.
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ESTERI IL CASO PUSSY RIOT
di Ivano Basile
LA SFIDA DELLE PUSSY RIOT
SE LA PREGHIERA È PUNK Anche dal carcere prosegue la battaglia anti Putin delle Pussy Riot, le ragazze punk russe condannate a due anni per aver cantato in cattedrale “Oh Madonna, liberaci da Putin”
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Fino a poco tempo fa andavano in giro con minigonne colorate, chitarre e bongos improvvisando concerti contro Putin e il suo abuso di potere. Lo scorso 21 febbraio hanno pensato bene di raggiungere il sagrato della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca per intonare: “Oh Madonna, liberaci da Putin”. L'esibizione è costata a tre di loro l'arresto (il 17 agosto) ma le ha portate anche a diventare l'icona della protesta anti-Putin. Le Pussy Riot sono nate un anno fa come reazione all'annuncio che Putin sarebbe ridiventato Presidente in marzo con lo scopo di fare breccia nel muro dell'indifferenza imposta ai cittadini dal regime. All'inizio erano in cinque. Da un concerto all'altro il collettivo è cresciuto sempre di più. Al momento del loro arresto facevano parte del gruppo dieci ragazze e dieci tecnici volontari. Di quelle che erano quella mattina in cattedrale, alcune sono fuggite all' estero, altre hanno deciso di restare a Mosca e sono ricercate. Il caso ha diviso, e tuttora divide, la Russia: da un lato i vertici del mondo politico-religioso e la parte più conservatrice della
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LA LEADER ✑ Nome d' arte di Nadezhda
chiesa ortodossa russa (tutti indignati dalla sacrilega profanazione) dall'altra l'opposizione liberale, i difensori dei diritti umani, intellettuali e vip dello spettacolo (comprese star internazionali come Sting e i Red Hot Chili Peppers) che chiedono la scarcerazione delle tre donne - due delle quali con figli piccoli - sostenendo che si tratta di repressione giudiziaria. Anche Madonna, Sting, Peter Gabriel le considerano delle eroine. La reazione spropositata da parte del Regime ha regalato loro visibità perché ha suscitato tanto clamore a livello internazionale. Nonostante le mobilitazioni per chiederne la liberazione, Nadezhda Tolokonnikova, Marija Alekhina ed Ekaterina Samutsevic (questi i loro nomi) si trovano ancora in carcere, condannate a due anni di detenzione. Le tre ragazze dietro le sbarre, hanno chiesto scusa, ma non hanno accettato l'accusa di teppismo e dal carcere circondariale femminile numero 6 nel quartiere Peciatnikij sulla riva nord della Moscova continuano a portare avanti la loro protesta: “la Rus-
Tolokonnikova, Nadia per gli amici, 22 anni, studentessa di filosofia, definita dalla Chiesa di Russia "cantante blasfema". “È stato un errore dal punto di vista etico quello di portare il genere 'preghiera punk' in un tempio religioso, ma non pensavamo fosse offensivo” hanno scritto le tre ragazze in un messaggio letto in aula nel tribunale Khamonichevksi di Mosca.
sia si ribellerà, non si può tacere con i prepotenti, Putin è l'incarnazione del sopruso”. “Non si può più stare zitti” - ha dichiarato in una recente intervista Nadia, con lo sguardo orgoglioso di chi è fiero di essere la leader naturale delle Pussy Riot. “Come il sistema russo si seppellisce da solo sotto gli occhi di tutto il mondo. Grazie comunque a tutti quelli che hanno appoggiato le Pussy Riot. Avete fatto un miracolo”. ■
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politica pd 1 pg__mastro Progress 01/10/12 10.33 Pagina 1
POLITICA IL PD VERSO LE PRIMARIE
di Ivano Basile
COMUNICAZIONE & IMMAGINE
FINCHÈ IL PD VA, LASCIALO ANDARE Ancora oggi la comunicazione esterna continua a essere il punto debole del Pd, molte volte rappresentato dai media come una barca in balìa delle correnti. Tra luci e ombre una buona notizia: il ricambio generazionale può influire
c’
positivamente sulla comunicazione del partito
C'è un limite a tutto, tranne al masochismo del Partito Democratico. Quello è strutturale. Cambia il nome, cambia il simbolo, cambia lo slogan ma il tasso di conflittualità rimane sempre lo stesso: pericolosamente elevato. Il Pd ha un indubbio problema di “comunicazione esterna” e così anche in questa fase di ricambio generazionale le liti interne continuano a riempire le pagine dei giornali e i servizi dei Tg, distogliendo il dibattito sull'idea di futuro possibile. Tutto ciò non contribuisce a dare una buona immagine del partito e non è un bello spettacolo per i potenziali elettori del centro-sinistra che si domandano: perché dovrei votare un partito che non è in grado di trovare un accordo tra i suoi stessi membri? Ma la colpa non è dei giornalisti che raccontano ma degli esponenti del partito che, anziché discutere a porte chiuse, preferiscono guadagnare un po’ di visibilità personale e esprimere le loro perplessità o i loro dissensi sulle pagine dei quotidiani. Senza far torto alla legittimità delle posizioni di ognuna delle compo-
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nenti, sembra che tra tutte le varie correnti interne al Pd manchi un baricentro. Un punto di sintesi e di equilibrio capace di orientare l'intera politica e di trasmettere al Paese un'immagine forte e autorevole. In alcuni casi un centralismo un po' più rigido e controllato sarebbe necessario e auspicabile. Non si tratta di una deriva autoritaria, né di imporre un uomo solo al comando, o ancora di soppiantare un partito aperto e vivace, con un partito chiuso e di “apparato”, quanto piuttosto di dotarlo di alcuni filtri più evoluti per gestire al meglio la comunicazione verso l'esterno. Solo così sarà possibile evitare facili strumentalizzazioni, solo così finalmente il Pd smetterà di prestare il fianco cessando di essere un facile bersaglio di critiche più o meno feroci, che in taluni casi sembrano addirittura eccessive. Per questo è auspicabile che il Pd cominci a comunicare all’esterno con una voce sola, meglio se quella del Segretario o del portavoce, che si affidi ad un pool di esperti in grado di gestire e controllare il flusso dialettico che va verso i cittadini. Una strategia che sacrifichi le aspirazioni dei singoli per preservare il bene comune del partito per far capire bene alla gente quello che avviene dentro questo contenitore eterogeneo di personalismi e idee e far arrivare un messaggio unico, chiaro, netto, non ambiguo. Questa è la sfida che devono raccogliere i futuri leaders del Pd sfruttando l'inedita opportunità del ricambio generazionale che sta avvenendo ai vertici del partito per far af-
PROTAGONISTI Sotto: Laura Puppato la donna che sfida Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi
fermare idee nuove, elaborate con metodi nuovi e comunicati con parole più consone al mondo 2.0 di oggi. Un vero e proprio processo comunicativo ispirato a quello delle grandi aziende in cui nulla viene lasciato al caso, nè il day by day, tanomeno la delicata gestione di momenti di crisi. Affinché il pressapochismo comunicativo lasci il passo a un'organizzazione scientifica della comunicazione. Solo in questo modo il Pd riuscirà a invertire la rotta dopo anni di confusione e figuracce. ■
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ATTUALITÀ DIMINUISCONO I CONDANNATI A MORTE
di Ivano Basile
ESECUZIONI IN CALO ANCHE SE...
IL BOIA È DURO A MORIRE 5mila casi di esecuzione capitale nel 2011 in 43 paesi. È la Cina ad aggiudicarsi il macabro primato. Sono i dati del Rapporto annuale dell'ONG “Nessuno tocchi Caino” che registra un calo incoraggiante delle esecuzioni rispetto
s
all'anno precedente (circa mille in meno)
Strascichi di Medioevo. Di passi in avanti ne sono stati fatti, in ogni zona del mondo e in maniera trasversale rispetto a qualsivoglia confine religioso e culturale. Diverse tradizioni, religioni e culture hanno dato vita agli standard internazionali di diritti umani, oggi riconosciuti da tutti gli stati membri delle Nazioni Unite come ideali verso i quali tendere. Eppure la pena di morte continua a mietere vittime in varie parti del Pianeta: 5mila persone giustiziate nel 2011. La buona notizia, però, è che rispetto alle 5.946 esecuzioni nel 2010, il ricorso alla pena capitale è diminuito in maniera significativa, soprattutto in Cina, dove le fucilazioni alla schiena sono passate dalle circa 5000 del 2010 alle 4000 del 2011. Ciò nonostante, il gigante asiatico, assieme all'Iran (676 condanne) e all'Arabia Saudita (82), risulta essere uno dei primi tre 'Paesi-boia' nel mondo: ancora una volta, dunque, l'Asia si aggiudica il primato di continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo. Nonostante vìoli apertamente il diritto alla vita, riconosciuto dalla Dichiarazione universale dei diritti umani - “Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumane o degradanti”- e da altri trattati regionali e internazionali (quali la Convenzione europei sui diritti dell'uomo), la macchina della morte è attiva ancora in 43 paesi, uno in più del 2011 (il Sud Sudan, dichiaratosi indipendente dal Sudan). Il Giappo-
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ne risulta essere l'unico Paese industrializzato e democratico, assieme agli Stati Uniti, che applica ancora la sentenza capitale. Le Americhe sarebbero un continente praticamente libero dalla pena di morte, se non fosse per gli Usa, in cui nel 2011 sono state condannate alla pena capitale 43 persone (erano state 46 nel 2010 e 52 nel 2009). In Europa, dove il boia è oramai in letargo, è la Bielorussia a costituire l'unica eccezione con due uomini giustiziati nel 2011 e due fucilati nel 2012. Purtroppo anche nei Paesi più evoluti riaffiorano periodicamente, a seguito soprattutto di crimini particolarmente efferati, richieste per la reintroduzione della pena di morte nel Diritto penale.
FAVOREVOLI E CONTRARI Tra gli argomenti addotti a sostegno della pena di morte, i favorevoli affermano che la pena capitale sarebbe un efficace deterrente, attraverso il suo carattere di esemplarità. Inoltre eliminerebbe l'eventualità di recidiva da parte del reo, evitando ulteriori costi per la società, e garantirebbe un risarcimento morale ai parenti delle vittime di omicidio, eliminando così la tentazione di vendette private. Infine aiuterebbe a risolvere i problemi di affollamento e di non funzionamento del sistema carcerario, evitando allo Stato spese inutili per
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ATTUALITÀ DIMINUISCONO I CONDANNATI A MORTE
PENA DI MORTE Una punizione esemplare, ma tutt'altro che un deterrente efficace. Secondo alcuni studi, infatti, il tasso di omicidi è maggiore negli stati dove è presente la pena di morte
PENA DI MORTE ✑ IN ITALIA
il mantenimento improduttivo e a vita dei detenuti all'ergastolo. Questi punti di vista vengono confutati uno a uno da chi esprime il parere opposto: prima di tutto viene contestata la tesi della deterrenza. Numerosi studi effettuati sull'argomento hanno dimostrato come sia impossibile affermare con chiarezza che la pena di morte abbia un potere deterrente. Lo studio più recente sulla relazione tra la pena di morte ed il tasso di omicidi, condotto per le Nazioni Unite nel 1988 non ha fornito alcuna prova scientifica del fatto che le esecuzioni abbiano un effetto deterrente maggiore rispetto all'ergastolo, anzi ci sono alcuni casi che dimostrano l'esatto contrario. In Giappone, ad esempio, dove la pena di morte è prevista dalla legge, tra il novembre del 1989 ed il marzo del 1993 le esecuzioni vennero sospese perchè i ministri di giustizia dell'epoca erano contrari e il tasso di criminalità non aumentò,
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anzi diminuì. La pena di morte è anche sinonimo di discriminazione perchè colpisce sproporzionatamente le persone appartenenti alle classi più svantaggiate, che non hanno accesso alle risorse adeguate per affrontare un giusto processo. Studi effettuati sulle condanne a morte comminate in vari stati degli USA hanno dimostrato che l'accusa ha chiesto in media la pena di morte nel 50% dei casi in cui l'accusato era nero e la vittima bianca e solo nel 28% dei casi in cui sia l'accusato che la vittima erano neri. Gli AfroAmericani rappresentano il 12% della popolazione degli Stati Uniti ed il 50% delle persone giustiziate dal 1930. La pena di morte, inoltre, è un arma troppo potente in mano a governi sbagliati. Può essere sfruttata dal governo per eliminare personaggi politicamente o religiosamente scomodi, come sta accadendo in Cina dove si muore non solo per aver commesso crimini gravi, ma anche per il semplice fatto di opporsi al regime. Una misura che non colpisce solo i colpevoli, ma anche, forse più spesso di quanto si immagini, persone innocenti. Uno studio dello Stanford Law Review ha documentato in questo secolo 350 casi di condannati a morte negli Stati Uniti, in seguito riconosciuti innocenti. Di questi 25 erano già stati giustiziati, mentre altri avevano già trascorso decenni in prigione. 55 dei
DATI ALLA MANO, SEMBRA CHE CI SI TROVI DI FRONTE AD UNA TENDENZA IRREVERSIBILE VERSO L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE NEL MONDO
LA MORATORIA DELL'ONU ✑ Il 18 dicembre 2007 l'Onu ha approvato una storica risoluzione su iniziativa italiana per la Moratoria universale della pena di morte, ossia per una sospensione internazionale delle pene capitali.l'ONU, con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astenuti. È il risultato di una campagna ventennale portata avanti dall'associazione Nessuno Tocchi Caino e dal Partito Radicale Transnazionale, da Amnesty International e dalla Comunità di Sant'Egidio.
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350 casi risalgono agli anni '70, 20 risalgono agli anni compresi tra il 1980 ed il 1985. Persino l'argomentazione del risparmio - è meno costoso uccidere i colpevoli piuttosto che tenerli in carcere a vita – è tutt'altro che solida. Alcuni studi svolti in Canada e negli Stati Uniti dimostrano che l'applicazione della pena di morte è più costosa del carcere: in media il giudizio capitale e gli appelli di primo grado costerebbero ai contribuenti circa 1.8 milioni di dollari, due volte di più di quanto costi mantenere una persona in carcere a vita. La condanna a morte dell'assassino non ridà vita alla vittima né può cancellare la sofferenza dei suoi familiari. La lunghezza del processo ne prolunga anzi la sofferenza. La pena di
La pena di morte in Italia, tranne che per il regicidio, l'alto tradimento e delitti commessi in tempo di guerra, fu abolita la prima volta durante il Regno d'Italia, nel 1889, nel codice penale opera del ministro liberale Giuseppe Zanardelli. Fu reintrodotta dal regime fascista con il codice Rocco nel 1930, poi abolita nel 1944 e ripristinata l'anno seguente; con l'avvento della Repubblica (1946) è stata espressamente vietata dalla costituzione del 1948, tranne i casi previsti da leggi di guerra. Solo nel 1994 e precisamente il 25 ottobre, per effetto della legge n. 589/1984, è stata abolita completamente anche nel Codice Penale Militare di Guerra e sostituita dalla pena massima prevista dall'ordinamento, ovvero l'ergastolo. L'ultima esecuzione è avvenuta a Torino nel 1947; in essa vennero fucilati tre uomini colpevoli della strage di Villarbasse.
NESSUNO TOCCHI CAINO È una ONG italiana, attiva internazionalmente, affiliata al Partito Radicale Transnazionale, il cui principale obiettivo è l'attuazione della moratoria universale della pena di morte, e, più in generale, la lotta contro la tortura
morte non dà al reo la possibilità di redimersi e di rendersi utile alla comunità cui ha arrecato danno. È sintomo di una cultura di violenza e lo stato che la esegue dimostra la stessa prontezza nell'uso della violenza fisica. La sete di giustizia proveniente dalla società non può essere soddisfatta ricorrendo ad un ulteriore crimine, commettendo cioè una "vendetta legalizzata", un omicidio premeditato destinato, ovviamente, a restare impunito per legge, che infligge inutile sofferenza ai familiari e amici dei condannati, che provano lo stesso atroce senso di perdita avvertito dai familiari, dagli amici e dai conoscenti della vittima di un omicidio. Il diritto alla vita è un principio fondamentale su cui si basa la nostra società: come nessun uomo ha il diritto di uccidere un suo simile per qualsiasi motivo così lo Stato, che agisce razionalmente, non spinto dall'emozione del momento, e in quanto garante della giustizia, non dovrebbe porsi sullo stesso piano di chi si macchia del più orribile dei crimini: l'omicidio. Così facendo, per allontanare i cittadini dall'assassinio, lo Stato si comporterebbe come il criminale stesso, commettendo pubblicamente un atto di atrocità che ci induce a pensare che, in certi Paesi, il Medioevo non è poi così lontano. ■
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di LUCA MARTANO
LAVORARE CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON CONVIENE Più della metà delle imprese che prestano la loro opera alla Pubblica amministrazione risultano avere problemi per i ritardati pagamenti. È quanto emerge dalla ricerca condotta dall’Osservatorio su Imprese e Pubblica Amministrazione (OIPA), a livello nazionale, su 3.500 imprese attive nei settori dell’edilizia, della farmaceutica e dell’Information and Communication Technology (ICT). Se non ci fossero dei numeri a dimostrarlo, si stenterebbe a crederlo, ma l’indagine e tutt’altro che verosimile e i numeri sono molto chiari e impietosi. Il 59,07% delle aziende fornitrici vanta attualmente crediti nei confronti delle amministrazioni pubbliche. La percentuale sale al Sud, dove 7 imprese fornitrici su 10 (il 70,69%) sono gravate dai mancati pagamenti. Al Centro ad affrontare questo problema sono il 59,55% delle aziende, al Nord Ovest il 54,55%, mentre al Nord Est la percentuale scende al 42,86%. A rafforzare il dato, emerso dalla ricerca, è l’elevato numero di imprese che, a livello nazionale, risultano attualmente operare per conto della Pubblica amministrazione. Dall’indagine, infatti, si evidenzia che più di 6 imprese su 10 (il 61,96%), operanti nei tre settori presi a esame, prestano la propria opera alla
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Pa. La percentuale è superiore al Nord Est con il 71,43% del totale e al Centro con il 63,12%. Seguono il Sud con il 61,70% delle imprese e il Nord Ovest con il 52,38%. Delle imprese che lavorano con la Pa, comprese quelle che al momento non sono creditrici delle amministrazioni pubbliche, il 12,56% prevede in futuro di ricorrere a strumenti come la vendita dei crediti o l'affidamento di questi ultimi a società specializzate per poter rientrare delle somme dovute. Il 25,58% non esclude questa eventualità, portando al 38,14% la percentuale delle aziende che potrebbero necessitare dell’intervento di professionisti del settore. Le imprese sono poi state invitate a esprimere un giudizio sulla possibilità di compensare i crediti maturati nei confronti dello Stato con i tributi erariali e regionali e i contributi assistenziali e previdenziali. Il 62,25% delle imprese ritiene la compensazione un'opportunità valida e interessante. Prudente il 25,07% del campione che giudica il provvedimento una possibilità la cui efficacia dovrà essere verificata sul campo. L’iniziativa viene, invece, giudicata poco efficace dal 7,49% delle aziende a livello
nazionale. Riguardo a questo, quindi, una presa di posizione per cercare di risolvere la situazione, da parte del governo, sembra inevitabile. Due provvedimenti sono, in realtà, stati emanati ma, per gli imprenditori, la strada sembra molto in salita. L’esecutivo li aveva promessi alle imprese il 22 maggio ma, a distanza di un mese, ha emanato soltanto due dei cinque provvedimenti per sbloccare i crediti maturati dagli imprenditori nei confronti della Pubblica Amministrazione centrale, e stanno già sorgendo i primi problemi. Uno dei due Decreti, entrato in vigore il 21 giugno, consentiva alle imprese di
chiedere i pagamenti in titoli di Stato entro il 28 giugno. Quindi solo sette giorni di tempo, una missione quasi impossibile. In alternativa, gli imprenditori possono richiedere la certificazione del credito all’Ente pubblico debitore ma con tempi e modalità che lasciano immaginare una trafila burocratica sicuramente non breve. Insomma, quella che doveva essere una strada semplice e rapida per risolvere il drammatico problema delle imprese, rischia di trasformarsi nella consueta corsa ad ostacoli tutta italiana.
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ECONOMIA E TECNOLOGIA FACEBOOK, UNA PROSPETTIVA POST IPO
A cura della Redazione
UNA NUOVA BOLLA PER IL 2.0
FACEBOOK: DALL’APICE AL DECLINO? Grégory Moscato, Professore di Finanza & Program Director, Masters in Finance della International University of Monaco e Stéphane Cozzo, Professore di Digital Marketing & Program Director, Master in Digital Marketing della International University of Monaco, analizzano il fenomeno Facebook dopo la sua entrata in borsa
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L’entrata in borsa di Facebook è stata senza dubbio una delle IPO più gonfiate degli ultimi dieci anni. Il divario tra il livello dell’attività economica e il prezzo stabilito dai sottoscrittori della società è stato molto influenzato dal rilievo mediatico dell’evento. Si è avuta una sorta di reminiscenza della mania del “.com” di una decina d’anni fa e, in fin dei conti, il prezzo dell’introduzione in borsa è stato fissato più in alto di quanto avrebbe dovuto essere. Ma questo prezzo iniziale si è rivelato una vittoria di breve durata: sin dal debutto in borsa di Facebook, lo scetticismo degli
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investitori, insieme al contesto economico globale afflitto da crisi, hanno spinto il prezzo delle azioni verso il basso di oltre il 50%. Quindi, fino a che punto questa IPO aiuterà Facebook a passare al livello successivo in quanto società? E possibile ipotizzare almeno tre elementi, che potranno far cambiare le prospettive future della società. In primo luogo, bisogna considerare che dei 16 miliardi di dollari raccolti grazie alla IPO, solo 6,84 miliardi sono arrivati direttamente nelle casse dell'azienda. Il resto del ricavato è stato utilizzato per finanziare i primi in-
vestitori, permettendogli di incassare una (sostanziale) parte della posta in gioco. Come userà Facebook questi 6,84 miliardi di dollari? Molti analisti suggeriscono che FB si imbarcherà in una strategia di acquisizione aggressiva. Un secondo aspetto dell’introduzione in borsa di Facebook avrà probabilmente molta influenza sulla dinamica dei prezzi delle azioni del social network durante l'autunno 2012. Fino ad oggi, 180 milioni di azioni della società sono quotate in borsa. Cosa succederà quando oltre 1 miliardo di azioni di Facebook, di proprietà degli ex investitori e lavoratori,
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ECONOMIA E TECNOLOGIA FACEBOOK, UNA PROSPETTIVA POST IPO
FACEBOOK, È IL MOMENTO DI INVESTIRE Da sinistra: Grégory Moscato, Professore di Finanza & Program Director, Masters in Finance della International University of Monaco e Stéphane Cozzo, Professore di Digital Marketing & Program Director, Master in Digital Marketing della International University of Monaco
non saranno più sotto disposizioni di blocco? Mark Zuckerberg ha ribadito che non avrebbe venduto le sue quote e, naturalmente, le banche di investimento faranno di tutto per sostenere il
stanti, la prova è che sono già in decelerazione. Facebook genera sia utile netto che cash flow positivo, ma, per giustificare il suo prezzo di entrata in borsa o il suo prezzo corrente, Facebook dovrà riuscire a mantenere tassi di crescita superiori alla media e margini di profitto per gli anni a venire. Quindi, è giunto il momento di esplorare il modello commerciale di Facebook, che si fonda su un mercato a due facce, caratteristica molto comune per i siti web ad alto traffico. Il numero di utenti giustifica il prezzo di vendita degli spazi pubblicitari.
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FACEBOOK NON È STATO ORIGINARIAMENTE CREATO PER ESSERE UNA SOCIETÀ. È STATO COSTRUITO PER COMPIERE UNA MISSIONE SOCIALE - PER RENDERE IL MONDO PIÙ APERTO E INTERCONNESSO... IN POCHE PAROLE, NOI NON COSTRUIAMO SERVIZI PER FARE SOLDI, FACCIAMO I SOLDI PER COSTRUIRE SERVIZI MIGLIORI
prezzo delle azioni, ma le possibilità di evitare una caduta del prezzo delle azioni rimangono basse, soprattutto se gli azionisti limitati dovessero uscire dal gioco in modo troppo aggressivo. La scelta di tali insiders è rivelatrice delle ansie legate alle prospettive future della società. Ma Facebook può ancora far parte della nuova bolla 2.0? Gli ultimi dati finanziari sul social network mostrano tassi di crescita elevati e margini di profitto molto forti. La società ha già messo in guardia rispetto a questi tassi di crescita, dicendo che non sarebbero stati co-
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e soprattutto sul tempo che gli utenti trascorrono sul social network, l'indicatore reale per le aziende che vogliono acquistare spazi pubblicitari è il Click-through-Rate (CTR). Qui le cifre parlano da sole. Il CTR di Facebook (0,051) è drammaticamente basso rispetto a quello di Google (0,4). Inoltre, è necessario tenere a mente che il mercato del social network è recente. Ciò implica che potenziali concorrenti possono fare la loro entrata nel mercato in qualsiasi momento. Ricordiamo il caso di MySpace, uno dei pionieri nel social network e Friendster. La società è stata acquistata da NewsCorp nel 2005 per 580 milioni di dollari. Nel corso degli ultimi 3 anni, il mondo del social network è stato completamente trasformato. Solo 3 dei principali attori hanno mantenuto la loro posizione di leader. La peggiore discesa l’ha vissuta MySpace (9 volte meno visitatori unici di Facebook). Per sopravvivere, MySpace potrebbe spostare la sua attività nel settore dell’entertainment. Nel giugno del 2011, MySpace è stato stimato a 100 milioni di dollari (quasi 6 volte meno del suo prezzo di acquisto da parte di Newscorp nel 2005). Facebook ha raggiunto il suo apice e sta ora entrando in una fase di declino? L’economia, digitale o no, segue le regole del mercato. Il lancio di una start-up senza un solido modello economico non può funzionare in eterno. Mark Zuckerberg dice che “Facebook non è stato originariamente creato per essere una società. È stato costruito per compiere una missione sociale - per rendere il mondo più aperto e interconnesso... In poche parole, noi non costruiamo servizi per fare soldi, facciamo i soldi per costruire servizi migliori”. Ma ad oggi, la sopravvivenza di Facebook si basa per l’85% sui redditi della pubblicità. Cosa devono aspettarsi nei prossimi mesi gli investitori di Facebook? Il prezzo attuale può rappresentare per molti un punto di ingresso interessante, ma i nuovi investitori devono tenere presente che Facebook deve soddisfare una serie di requisiti economici importanti. In questa prospettiva, tutte le sorprese negative rischiano di essere fatali. ■
MARK ZUCKERBERG
Teoricamente, incrementando il numero di utenti, dovrebbe aumentare anche il suo flusso di entrate. Anche se il mercato del Regno Unito sembra aver raggiunto il suo picco di crescita, il mercato mondiale sta ancora crescendo. Il Boston Consulting Group stima che circa 3 miliardi di persone saranno online entro il 2016. Inoltre, l'ascesa della telefonia mobile rappresenta un vantaggio per Facebook, a scapito di Google. Ma il numero di utenti non è sufficiente a mantenere tale crescita. Anche se Facebook spinge sui suoi principali punti di forza
COS’È UN IPO? ✑ IPO è l'acronimo della locuzione
anglosassone Initial Public Offering, in italiano Offerta Pubblica Iniziale. Con un'IPO un'azienda decide di collocare i suoi titoli azionari su un mercato regolamentato, per aprire il suo capitale a nuovi azionisti. Le tipologie di Offerte Pubbliche Iniziali sono diverse, a seconda delle caratteristiche dei titoli azionari collocati.
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SPECIALE SMAU A MILANO, DAL 17 AL 19 OTTOBRE
di Luca Martano
SMAU 2012
TORNA LA GRAN
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Si parte dall’Agenda Digitale, passando per il cloud computing e le mobile application fino alle Smart Cities Smau, la fiera toccherà i temi di maggior rilevanza che stanno cambiando radicalmente il mondo dell’Information & Communication Technology, esplorando le opportunità per imprese e Pubbliche Amministrazioni derivanti da questi profondi cambiamenti. Al fine di agevolare le occasioni di business delle diverse tipologie di target a cui si rivolge, Smau sarà strutturato in quattro macro aree ben distinte: Smau Business, l’area dedicata al pubblico di imprenditori e manager delle diverse funzioni aziendali, utilizzatori di tecnologie digitali, Smau Trade, l’area dedicata al mondo del Canale ICT, Percorsi dell’Innovazione e Regioni, l’area dedicata alle start up e agli Assessorati alle Attività Produttive delle Regioni italiane e Smart City, l’area dedicata allo sviluppo delle città intelligenti. Cerchiamo di analizzare, nello specifico, le quattro differenti aree, a cominciare dallo SMAU BUSINESS, che ospiterà più di 250 player del comparto, tra cui gli esponenti più importanti del settore comeCisco, Dell, Epson, Fujitsu, HP, Microsoft, Google, IBM, Olivetti, Sap Telecom e Zucchetti, riuniti all’interno del villaggio con il proprio ecosistema di business partner. L’area attende oltre 25.000 manager delle diverse funzioni aziendali, non solo IT, ma anche Marketing e Vendite, Amministrazione e Finanza, Logistica, Acquisti, Risorse Umane, Progettisti proponendo un calendario con oltre 300 appuntamenti tra premi, convegni e workshop a cura di docenti universitari della School of Management del Politecnico di Milano e Sda Bocconi, ricercatori di società di consulenza co-
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SPECIALE SMAU A MILANO, DAL 17 AL 19 OTTOBRE
ANDE FIERA DEL BUSINESS I principali player del mondo ICT pronti ad illustrare le ultime novità nell’ambito delle tecnologie digitali. Smau torna, da mercoledì 17 a venerdì 19 ottobre ai padiglioni 1 e 2 di Fieramilanocity presentando agli oltre 50.000 visitatori attesi una 49ma edizione all’insegna della concretezza e volta a fornire alle imprese tutti gli strumenti indispensabili per dare una svolta al proprio business attraverso le tecnologie digitali
me Gartner e Net Consulting e numerosi relatori indipendenti. Tra le tematiche di maggiore rilievo affrontate nelle sessioni formative all’interno degli spazi aperti delle Arene spiccano il cloud computing, le soluzioni per la mobility, i sistemi gestionali integrati, la business intelligence, i sistemi di Crm, le soluzioni di gestione documentale, le unified communication e collaboration, l’information security, la fatturazione elettronica, l’e-commerce, il marketing digitale e molto altro. SMAU TRADE, invece, con oltre 250 espositori attivi in quest’area, tra cui Fujitsu, IBM, Intel, Computer Gross, sarà il più importante momento di incontro per gli addetti ai lavori dell’ICT Community volto a favorire le occasioni di networking tra i grandi fornitori di tecnologia e i distributori. L’evento prevederà un’area espositiva che presenterà i prodotti e i servizi dei principali player del comparto all’interno della quale sarà collocato l’Intel Ultrabook Village, un’area in cui saranno riuniti tutti i produttori di ultrabook con tecnologia Intel. Smau trade ospiterà due Arene in cui si svolgeranno nell’arco dei tre giorni sessioni di training e di certificazione e iniziative rivolte in parte agli operatori del canale distributivo ICT ed in parte a chi si occupa di realizzare, integrare e personalizzare i software applicativi.
SMART CITY ROADSHOW Dopo aver attraversato l’Italia tornerà a Milano per il secondo anno, per accendere i riflettori sulle ultime evoluzioni in atto, offrendo un’interpretazione di Smart City non solo in chiave ICT
Ci sarà poi l’area percorsi delle innovazioni e delle regioni, la quale, giunta alla sua ottava edizione, presenterà quest’anno il mondo dell’innovazione e della ricerca al completo. Protagonisti saranno le oltre 100 start up provenienti da tutta Italia affiancate dai principali
ROADSHOW la cui iniziativa, dopo aver attraversato l’Italia tornerà a Milano per il secondo anno, per accendere i riflettori sulle ultime evoluzioni in atto, offrendo un’interpretazione di Smart City non solo in chiave ICT, ma esaminando il tema a 360 gradi con particolare at-
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DOPO AVER FATTO IL GIRO DEL PAESE CON IL ROADSHOW, L’INIZIATIVA DEDICATA ALLE CITTÀ INTELLIGENTI TORNA PER LA SECONDA VOLTA A MILANO, CON UN CALENDARIO FITTO DI APPUNTAMENTI CHE ACCENDERANNO I RIFLETTORI SULLE ULTIME EVOLUZIONI IN ATTO, OFFRENDONE UN’INTERPRETAZIONE NON SOLO IN CHIAVE ICT, MA ESAMINANDO IL TEMA A 360 GRADI
soggetti coinvolti nel fornire sostegno allo sviluppo di nuove imprese e al trasferimento delle ricerca al mondo del business: incubatori, distretti, università, poli tecnologici, parchi scientifici, cluster, piattaforme tecnologiche e, ancora finanziarie regionali e società in house delle Regioni e, non ultimi, gli Assessorati alle Attività Produttive all’Innovazione delle Regioni Italiane, che, nel sistema produttivo del nostro Paese, rappresentano degli attori strategici per lo sviluppo delle piccole e medie imprese nei rispettivi territori. L’ultima macro area presente alla fiera sarà quella dello SMART CITY
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tenzione alle ricadute e all’impatto economico per tutti i protagonisti coinvolti (settore pubblico e privato). Il progetto mira a valorizzare e mettere a fattore comune le esperienze in corso da parte dei comuni piccoli, medi e grandi più all’avanguardia dando voce da una parte alle esperienze delle aziende internazionali attive in progetti innovativi (nel tour 2011-2012 tra le altre hanno partecipato Cisco, Enel, Google, IBM, Microsoft, etc) e, dall’altra alle imprese e amministrazioni locali che hanno in corso progettualità virtuose in Italia. ■
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SPECIALE SMAU A MILANO, DAL 17 AL 19 OTTOBRE
SOTTO IL SEGNO DELLA CONCRETEZZA INTERVISTA A PIERANTONIO MACOLA PRESIDENTE DI SMAU
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L’appuntamento con Smau Milano si rinnova anche quest’anno nei padiglioni di FieraMilanoCity. Per illustrare l’edizione 2012 di questo importante appuntamento del mondo delll’ICT, abbiamo intervistato Pietrantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau dal 2007. Piattaforma di incontro e relazione tra i fornitori di tecnologie e i manager delle imprese e pubbliche amministrazioni del territorio, SMAU si fonda sulla condivisione della conoscenza con un network di oltre 600 relatori indipendenti e un pubblico business di 60.000 manager. Una delle iniziative sicuramente più interessanti di questa nuova edizione di SMAU 2012 è il progetto Smart City, che verrà declinato anche in un Road Show, formula ormai collaudata per gli appuntamenti legati a Smau. Ce ne può parlare in dettaglio? Smart City è sicuramente uno dei progetti più articolati e interessanti della prossima edizione di Smau Milano. Si tratta in pratica di un evento nell’evento realizzato in collaborazione con Anci e dedicato alle città intelligenti che prevede, attraverso un fitto calendario di laboratori da 50 minuti e un Convegno Istituzionale volto a delineare, insieme al contributo di Net Consulting lo scenario di mercato nazionale e internazionale, la valorizzazione delle numerose iniziative in atto in Italia e all’estero, creando importanti occasioni di incontro tra mondo delle imprese e i comuni. Il nostro obiettivo è quello di essere il braccio operativo di Anci nel modellizzare tali esperienze affinchè diventino replicabili in altri territori, dalle grandi città ai piccoli comuni.
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to importante momento di confronto e networking per le imprese italiane, presenti, accanto alla tradizionale offerta di tecnologie digitali, anche una panoramica di quegli strumenti che le Pubbliche Amministrazioni mettono a disposizione delle piccole e medie imprese per favorirne la crescita e lo sviluppo, nonché l’innovazione. L’area Percorsi dell’Innovazione e Regioni quindi per il primo anno ospiterà tutti quei soggetti che hanno il compito di supportare le imprese - incubatori, distretti, università, poli tecnologici, parchi scientifici, cluster, piattaforme tecnologiche e, ancora finanziarie regionali e società in house delle Regioni - dando a imprenditori e manager in visita l’occasione di conoscere, attraverso una serie di punti informativi dedicati, i servizi a supporto delle aziende, dai bandi e finanziamenti, al trasferimento tecnologico della ricerca alle imprese, fino alle iniziative a sostegno della neo imprenditorialità. Smau, in viaggio per l’Italia, da anni ormai tocca con mano le realtà locali, analizzandone i progressi in campo tecnologico e lo sviluppo di soluzioni per semplificare il lavoro di aziende ed enti pubblici. Ci può parlare del coinvolgimento degli enti locali nelle vostre iniziative, specie le Regioni che quest’anno vedranno una partecipazione più massiccia all’evento milanese di Ottobre? Il nostro Roadshow in giro per l’Italia, che nel 2013 giungerà alla sua sesta edizione, ci ha permesso di avere un quadro molto chiaro sul ruolo, sempre più incisivo, che gli Assessorati alle Attività produttive delle Regioni Italiane hanno nel supportare le imprese e favorirne la crescita. È fondamentale quindi che Smau, in quan-
Più in generale, parliamo dell’edizione di Smau 2012. Quali sono le principali novità, sia in termini di organizzazione dell’evento, che a livello tematico? Quella di quest’anno sarà un’edizione all’insegna della concretezza e volta a fornire alle imprese tutti gli strumenti indispensabili per dare una svolta al proprio business attraverso le tecnologie digitali. A partire dall’Agenda Digitale, passando per il cloud computing e le mobile application fino alle Smart Cities, Smau toccherà i temi di maggior rilevanza che stanno cambiando radicalmente il mondo dell’Information & Communication Technology, esplorando le opportunità per imprese e Pubbliche Amministrazioni derivanti da questi profondi cambiamenti. L’evento sarà
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SPECIALE SMAU A MILANO, DAL 17 AL 19 OTTOBRE
suddiviso in quattro grandi aree: Smau Business, volta a presentare ad imprenditori e manager le ultime novità tecnologiche per le imprese utenti; Smau Trade, dedicata agli operatori del Canale ICT; l’area Percorsi dell’Innovazione e Regioni, che vedrà coinvolte start up e Assessorati regionali alle Attività Produttive; infine Smart City, dedicata alle città intelligenti. Ognuna di queste aree offrirà una grande varietà di iniziative, tra cui percorsi formativi, premi e convegni. Lo scopo è rendere Smau Milano un evento in grado di supportare in maniera concreta ed efficace le diverse tipologie di pubblico professionale. Lei pensa che, specie in un settore come quello dell’IT applicato al B2B, la formula fieristica sia ancora efficace e attuale, per far incontrare domanda e offerta e per informare sui progressi e le novità in questo campo? La formula fieristica, intesa come vetrina di novità di prodotto da sola non ha più senso, per questo Smau ha avviato in questi anni un percorso di rinnovamento del proprio format grazie al quale oggi è in grado di rivestire un ruolo molto più incisivo nel favorire un cambiamento culturale nelle imprese. Affinchè questo avvenga sono fondamentali due elementi: la condivisione della conoscenza e delle esperienze e il networking, attraverso occasioni di incontro e confronto, indispensabili per la realizzazione di collaborazioni strate-
giche non solo tra imprese, ma anche tra il mondo della ricerca e le PMI. A questo proposito, come si sta muovendo Smau per essere al passo con i tempi e aggiornare la propria offerta ad un contesto che cambia così rapidamente? Per favorire la condivisione della conoscenza abbiamo messo a punto un calendario di oltre 500 workshop da 50 minuti ciascuno realizzati dalle più prestigiose scuole di formazione manageriale come School of Management del Politecnico di Milano e Sda Bocconi School of Management e società di consulenza come Gartner. Molte saranno le occasioni per apprendere dalle esperienze di successo, attraverso i numerosi premi volti a fornire un riconoscimento ai casi d’eccellenza italiani, dal Premio Innovazione ICT ai premi consegnati alle diverse funzioni aziendali, fino al Premio Smart City. Non mancheranno poi le novità espositive presentate dalle principali aziende del settore tra cui APC, Cisco, Dell, Epson, Fujitsu, HP, Microsoft, Google Enterprise, IBM, Intel, Olivetti, SAP, Telecom Xerox e Zucchetti. Per incrementare le occasioni di networking con tali aziende Smau ha messo a punto un sistema di registrazione grazie al quale il visitatore può fissare con anticipo gli appuntamenti agli stand e organizzare la propria agenda con i workshop di suo interesse.
Società in cambiamento, significa soprattutto dare spazio alle nuove realtà, ai giovani imprenditori, alle iniziative più promettenti… Smau, a questo proposito, ha stipulato un interessante accordo con i Giovani di Confindustria. Ci può dire in cosa consiste questo accordo, e quali risultati potrà portare? In questi anni Smau ha cercato di avvicinarsi sempre più alle esigenze del mondo della domanda e l’accordo con i Giovani di Confindustria va proprio in questa direzione. Con il loro supporto
affronteremo tematiche quali le unified communication & ollaboration, la stampa digitale e l’information security attraverso un approccio nuovo, indagando le reali esigenze di imprenditori e manager e fornendo loro concreti spunti per migliorare l’efficienza e ridurre i costi interni attraverso tali soluzioni. Insieme al Gruppo Giovani di Confindustria realizzeremo poi un evento dedicato al mondo delle start up in cui attraverso una tavola rotonda che vedrà riuniti quattro presidenti Regionali dei Giovani di Confindustria ( Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e alcuni Amministratori Delegati della nostra industria ICT verrà acceso il dibattito su cosa concretamente vuol dire fare l'imprenditore oggi, su cosa puntano le multinazionali per fare business in Italia e quali sono i punti di forza dell'Italia che possono attrarre gli investimenti delle multinazionali. ■
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SPECIALE SMAU LE NUOVE FRONTIERE DELLA TECNOLOGIA B2B
di Luca Martano
CLOUD COMPUTING FATTURAZIONE ELETTRONICA E MOBILE BUSINESS
LE NUOVE TECNOLOGIE COME ANTIDOTO ALLA CRISI Nonostante il ritardo del nostro Paese, la via d’uscita si trova nel mondo ICT. In un mondo che sembra essere sprofondato in una crisi economica senza via d’uscita, appare opportuno concentrare i propri sforzi nello sviluppo di nuove tecnologiche ICT e digitali, le quali risultano essere più economiche, veloci e funzionali
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SPECIALE SMAU LE NUOVE FRONTIERE DELLA TECNOLOGIA B2B
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IL CLOUD COMPUTING È UN MODO NUOVO PER FORNIRE E FRUIRE IN TEMPO REALE RISORSE INFORMATICHE: RETI, SERVER, STORAGE, APPLICAZIONI E SERVIZI IN MODO FLESSIBILE
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Il dibattito è ancora più aperto, soprattutto in questo periodo, che vedrà svolgersi la grande fiera SMAU, la quale presenterà, a tutte le aziende del settore, le ultime novità nell’ambito delle tecnologie digitali. In questo contesto, la parole chiave sarà comunicazione e, in particolare cloud computing, un nuovo servizio ormai molto in voga fra le aziende, ma ancora sconosciuto alla maggior parte degli utenti. Cerchiamo, quindi, di capire qualcosa in più, in quanto, le applicazioni aziendali stanno cominciando ad utilizzare in massa questo servizio. Il cambiamento è più veloce che mai; il passaggio dai modelli di software tradizionali a Internet è avvenuto a ritmi sempre più incalzanti negli ultimi 10 anni. In prospettiva, il cloud computing del prossimo decennio promette nuovi modi di collaborare in qualsiasi luogo attraverso i dispositivi mobili. Prima del cloud, le applicazioni aziendali tradizionali risultavano sempre molto complicate e co-
stose. La quantità e la varietà di hardware e software necessari per la loro esecuzione sono soverchianti. È necessario un intero team di esperti per installarle, configurarle, testarle, eseguirle, proteggerle e aggiornarle. Se si moltiplica tutto questo per decine o centinaia di applicazioni è facile capire perché anche le più grandi aziende con i migliori reparti IT non riescono ad ottenere le applicazioni di cui hanno bisogno. Le piccole e medie sono letteralmente fuori gioco. ll cloud computing elimina tutti questi problemi perché non richiede al cliente di gestire l'hardware e il software: a occuparsene è un fornitore esperto come salesforce.com. L'infrastruttura condivisa offre un funzionamento simile a quello dei servizi pubblici: l'utente paga solo le funzionalità necessarie, gli aggiornamenti sono automatici e la scalabilità verso l'alto o verso il basso è semplice. Le applicazioni basate su cloud possono essere operative in pochi giorni o settimane e sono meno costose. Con un'applicazione cloud, è sufficiente aprire un browser, accedere, personalizzare l'applicazione e iniziare a usarla. Le aziende eseguono tutti i tipi di applicazioni in the cloud, quali la gestione delle relazioni con i clienti (CRM), le risorse umane, la contabilità e molto altro ancora. Alcune
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SORPRESA ITALIA Terzo posto in Europa, sesto posto nel mondo. L'Italia alza la testa quando si tratta di cloud computing, almeno secondo la Global Cloud Computing Scorecard redatta da Business Software Alliance. L'alleanza ha stilato una classifica globale dei Paesi più preparati a questa tecnologia, tenendo in considerazione fattori come la qualità delle infrastrutture e l'efficacia della legislazione sulla cybercriminalità e sul diritto di copyright applicato al cloud
delle più grandi aziende a livello mondiale hanno trasferito le proprie applicazioni in the cloud con salesforce.com dopo aver rigorosamente testato la sicurezza e l'affidabilità della nostra infrastruttura. È facile quindi capire perché un uso sistematico del sistema cloud abbatterebbe i costi di moltissime aziende e darebbe anche nuove opportunità di lavoro. Costi superflui che possono essere abbattuti anche utilizzando il modello della fatturazione economica, che permette di sprecare meno carta ed è moto più veloce. Tutte queste novità e molte altre ancora potranno essere studiate e visionate in maniera più approfondita proprio alla fiera SMAU che si terrà a Milano dal 17 al 19 ottobre. Per maggiori informazioni e per accreditarsi all’evento si può consultare il sito internet: www.smau.it ■
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sicurezza__mastro Progress 30/09/12 10.33 Pagina 1
SPECIALE SMAU LA SICUREZZA ICT
di Luca Martano
SICUREZZA INFORMATICA, GESTIONE DELLA PRIVACY
I PRIMI PENSIERI DELLE AZIENDE La sicurezza è certamente uno dei temi centrali e strategici nella prossima edizione di SMAU. Le aziende corrono ai ripari. Ecco alcuni casi di successo più significativi
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sicurezza__mastro Progress 30/09/12 10.33 Pagina 2
SPECIALE SMAU LA SICUREZZA ICT
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La nostra vita quotidiana è ormai, per la maggior parte del tempo, vissuta “on line”. La presenza di: smartphone, ipod, ipad, computer portatili e così via, ci permette di accedere in maniera istantanea e veloce al mondo del web. Se, da un lato, ciò porta enormi vantaggi dal punto di vista pratico e gestionale della comunicazione e non solo, dall’altro ci può rendere un po’ più inclini ad essere “attaccati” da virus informatici, sia per quanto riguarda i dati personali e la privacy, sia, analizzando il punto di vista delle aziende, per ciò che concerne la loro sicurezza informatica e la protezione dei dati dei propri clienti. Ecco perché appare evidente che, all’interno della prossima fiera del business SMAU, il tema della sicurezza informatica sarà uno dei punti più interessanti e analizzati nei vari dibattiti. Per dare una piccola anticipazione di ciò che sarà e come sarà trattato il tema, ci è sembrato opportuno analizzare alcuni casi di successo trattati allo SMAU e che hanno reso famose molte aziende.
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nessioni Internet. I benefici portati da questa applicazione sono molti: il traffico dati in ingresso ed in uscita è protetto contro worm, spyware, trojan e malware perchè i dispositivi Fortinet sono caratterizzati da un completo sistema di controlli che include servizi normalmente resi da dispositivi diversi e separati tra loro. È conseguentemente diminuita la complessità di gestione dell’infrastruttura di sicurezza, evitando di acquistare molti apparati hardware, normalmente forniti da vendor diversi, che richiederebbero la presenza in azienda di personale specializzato in ciascuna tecnologia. La gestione centralizzata dell’infrastruttura di sicurezza consente di avere sotto controllo il funzionamento degli apparati UTM da un’unica intuitiva console, che fornisce informazioni circa i parametri di funzionamento e gli attacchi informatici in corso. Un altro caso che da’ l’idea di quanto
COME SEMPRE A SMAU, IL TEMA DELLA SICUREZZA INFORMATICA SARÀ UNO DEI PUNTI PIÙ ANALIZZATI NEI VARI DIBATTITI
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Il primo caso è quello dell’azienda Buongiorno, una multinazionale italiana indipendente, leader nel mercato del mobile entertainment su scala internazionale e pioniera nello sviluppo di soluzioni di mobile communication con la prima piattaforma di mobile social networking al mondo.L’azienda ha puntato molto sulla privacy dei propri clienti, sviluppando un progetto che aiuti a proteggere i dati sensibili degli stessi attraverso una soluzione integrata di Information Security. Per Buongiorno, infatti, l’infrastruttura ICT è un asset strategico, attraverso il quale è possibile erogare il servizio di distribuzione dei contenuti per Mobile ai propri clienti e utenti. I clienti di Buongiorno richiedono livelli di servizio elevati, che non ammettono discontinuità nell’erogazione dei dati e richiedono un’adeguata sicurezza informatica, per proteggere i dati personali da eventuali attacchi informatici. Con lo scopo di incrementare il livello di sicurezza presso il proprio Data Center e semplificarne la gestione, Buongiorno ha installato due dispositivi Fortigate 3810A UTM di Fortinet. Gli apparati UTM, sono basati sulla tecnologia Unified Threat Management e sono dispositivi hardware che consentono l’integrazione in un unico apparato di diversi sistemi di sicurezza informatica: antispam, antivirus, firewall, prevenzione e riconoscimento delle intrusioni, filtraggio delle con-
sia importante, al giorno d’oggi, garantire la privacy dei propri clienti, è quello di Alliance Medical, il più grande gruppo europeo nel settore dei servizi di diagnostica per immagini con oltre 1.250 collaboratori tra dipendenti e professionisti associati, la quale si trova a gestire ogni giorno, migliaia di referti medici elettronici, dei quali deve mantenere la sicurezza. Per arrivare a questo, Alliance, sta quindi installando presso tutte le sue strutture i prodotti Sophos in precedenza testati attraverso un progetto pilota presso uno dei centri diagnostici toscani del Gruppo. Le soluzioni adottate si concentrano sulla protezione delle informazioni indipendentemente dalla loro presenza sui sistemi informatici client/server dell’azienda, su sistemi RIS (Radiology Information System) o sul Picture Archiving and Communication System (PACS). In particolare, Sophos Endpoint Security and Control sono il sistema di sicurezza che consente di proteggere i client del Gruppo da attacchi malware e di verificare che siano sempre aggiornati con le Security patch necessarie, impedendo tramite il sistema Data Loss Prevention (DLP) che vengano trasferiti in maniera fraudolenta dati sensibili all’esterno tramite memorie Usb o altri supporti di memorizzazione di massa. Tali funzionalità sono particolarmente importanti per proteggere i referti medici dei propri pazienti, tutela ulteriormente necessaria se
PRIVACY E SICUREZZA INFORMATICA Nel corso di Smau verranno analizzati alcuni casi di successo che hanno reso famose molte aziende
si considera che in molti casi i clienti del Gruppo sono personaggi conosciuti. Inoltre, grazie a Sophos Web Security and Control, la navigazione Internet dei dipendenti di Alliance Medical tramite i PC aziendali è filtrata e controllata per evitare che vengano in contatto con minacce esterne. Al centro delle attenzioni delle aziende non c’e’ solamente la tutela dei propri clienti ma, come sembra logico, c’e’ anche la ricerca di un modo per aumentare la propria produttività. E’ quello che ha cercato di fare GameStop, la multinazionale che è uno dei principali rivenditori mondiali di videogiochi, presente in circa venti Paesi e operante in Italia dal 2005 dopo l'acquisizione di EB Games. L'azienda dispone di circa 500 dipendenti che si muovono quotidianamente in aree prefissate del territorio nazionale. A questi sono stati dati in dotazione diversi dispositivi mobili come iPhone, iPad, sistemi BlackBerry, che coprono circa il 95% del parco mobile operativo, e sistemi Android. Questa forza sul campo assolve a diverse funzioni oltre a quella commerciale: auditing dei punti vendita, relazioni con gli enti pubblici locali e gestione delle risorse umane. Ogni mobile worker, quindi, oltre alle applicazioni caratteristiche del suo ruolo dispone sul suo dispositivo dell'accesso alla intranet e al servizio di posta elettronica aziendale e anche alle applicazioni gestionali italiane e statunitensi (dalla gestione degli ordini al magazzino, al marketing...) che risiedono su sistemi As/400 e Navision. Per gestire al meglio questa architettura soprattutto, ma non solo, sotto il profilo delle problematiche di sicurezza, l'azienda ha deciso di implementare una serie di soluzioni Sophos della linea SafeGuard. Il mobile worker accede alla rete privata virtuale aziendale tramite un normale meccanismo di login/password ma all'interno della rete è stata comunque implementata anche la crittografia, con lo scopo di permettere l'utilizzo in piena sicurezza di strumenti quali la firma digitale e la posta elettronica certificata. Con l'adozione dei dispositivi mobili per i dipendenti che operano sul campo, la società ha registrato fin da subito un forte aumento della produttività degli stessi, non più costretti a imputare e trasmettere i dati a fine giornata, e un forte miglioramento nei tempi di aggiornamento delle informazioni raccolte sul campo. Inoltre l'architettura di sicurezza implementata con i prodotti Sophos gestendo anche la maggior parte dei sistemi fissi utilizzati dall'azienda ha consentito di ridurre considerevolmente il carico di lavoro per il personale IT interno. Ora non ci resta che chiederci: di quali altri novità tecnologiche sentiremo parlare nella prossima edizione dello SMAU? ■
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A cura della Redazione
EBOOK E IL NOLEGGIO IN BIBLIOTECA L’arrivo degli e-book sta creando non pochi cambiamenti: le biblioteche ne hanno bisogno per restare al passo con i tempi, ma le case editrici temono che possano portare con sé meno vendite e più pirateria Negli USA solo due grandi editori, Random House e HarperCollins forniscono ebook alle biblioteche. Tutti gli altri ignorano le richieste in tal senso, o fanno qualche sporadico esperimento, come la Penguin a New York. A complicare le cose c’è anche il fatto che il prestito di libri digitali è mille volte più comodo di quello tradizionale: il catalogo è accessibile dal divano di casa, e il download può avvenire senza neppure doverci andare, in biblioteca. I libri scompaiono automaticamente dal lettore al termine del prestito, senza penali per i ritardi o danneggiamenti delle copie. Il noleggio di libri non è tutto rose e fiori: i formati elettronici utilizzati per il prestito non sono ancora standardizzati; ad esempio, esiste un operatore globale, OverDrive, che distribuisce e cura il prestito di e-book in qualsiasi formato, che ha assunto un posizione dominante nel mercato: nel 2011 l’azienda ha gestito 35 milioni di prestiti, fornendo alle
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case editrici i dati di noleggio. A causa del suo peso sul mercato, OverDrive spaventa sia gli editori che le biblioteche, chiedendo ad esempio più soldi a entrambi i gruppi di operatori. Nel 2011 Amazon ha stretto un accordo con OverDrive per diventare il punto di sbocco dei prestiti di libri, attraverso il suo Kindle, ovviamente proponendo l’acquisto sul suo sito al termine del periodo di prestito. Amazon in questo modo salta le biblioteche, il che non è piaciuto alla Penguin Books,
che ha per questo cancellato l’accordo con OverDrive. Alcuni sostengono che le biblioteche con il prestito non tolgono mercato agli acquisti, che chi ama leggere in digitale non è estraneo alle biblioteche, e che spesso chi legge in biblioteca neppure sa che ci sono gli e-book a noleggio. Per questo le case editrici continuano a sperimentare e a cercare nuove soluzioni: Random House ha
aumentato i suoi canoni di noleggio alle biblioteche, e HarperCollins limita a 26 il numero dei prestiti consentiti. Penguin ha Intenzione di aspettare almeno sei mesi prima di concedere in prestito i nuovi titoli, mentre Hachette sta conducendo esperimenti segreti. Insomma: il futuro del noleggio di e-book promette di essere un thriller pieno di protagonisti e colpi di scena. Amazon peraltro consente il prestito di libri già ora ai suoi possessori di Kindle che si abbonano al servizio Prime.
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Milano Architettura Design Edilizia
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SPECIALE SMAU ECONOMIA 2.0... GRAZIE ALLE APP
di Denise Marianacci
MONDO APPLICAZIONI
PIÙ APPS PER TUTTI!
Riscuotono grande successo le apps per dispositivi mobili che facilitano il lavoro delle aziende e fidelizzano i consumatori con beneficio delle compagnie telefoniche
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L’avvento di smartphone e tablet ha cambiato drasticamente il mondo delle imprese, del lavoro e del mercato. Parallelamente, è emersa la necessità, oggi, per le aziende di implementare il settore delle mobile apps che rappresentano un quanto mai necessario strumento di lavoro per aumentare la visibilità del proprio brand e per avere con il proprio target un’interazione più completa. La creazione di una propria app, infatti, genera un ritorno di immagine per l’impresa che si muove verso questa direzione, senza dimenticare, poi, la possibilità di comunicare con i clienti attraverso l’uso del canale mobile, facilitando la condivisione di contenuti e supportando funzionalità innovative e integrate con i social network. Anche per questo, è emersa la necessità di utilizzare sempre di più questi nuovi strumenti per organizzare meeting online. Oppure per accedere a informazioni aziendali. Oppure per presentare un catalogo multimediale dei propri prodotti. O, ancora, per sviluppare veri e propri software da utilizzare all’interno dell’azienda. Sono tantissime le organizzazioni che si stanno avvicinando a queste tecnologie per allargare i propri orizzonti di business attraverso quelle applicazioni che rendono più facili sia le modalità di lavoro interne all’impresa, sia l’accesso ai propri prodotti e ai pro-
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pri servizi da parte degli utenti. Insomma, il percorso intrapreso è quello di creare contenuti per offrire un valore aggiuntivo, oltre che un canale di comunicazione. Del resto, il modo in cui le persone si connettono sta cambiando radicalmente grazie a strumenti sempre più web-based e social e, parallelamente, quello che oggi cerca l’utente quando si avvicina al mercato non è solo, semplicemente, il prodotto o il servizio, ma anche quello che riesce a “percepire” e “sentire” nel momento in cui acquista qualcosa o nel momento in cui interagisce con un’azienda: si parla, a questo proposito, di un vero e proprio percorso esperienziale del brand e dello shopping che si estende attraverso i dispositivi mobili e i social media. E, se sul fronte dei dispositivi mobili, le aziende possono mettere a disposizione applicazioni originariamente progettate per smartphone e tablet che siano consapevoli del contesto e che supportino il percorso dell’acquisto in mobilità, sul fronte dei social network, le aziende devono dotarsi degli strumenti necessari a monitorare le interazioni fra i clienti e il brand in quegli ambienti e a trarne informazioni utili, in grado di orientare l’azione dell’azienda. L’obiettivo finale è quello di creare e gestire vere e proprie campagne di social marketing. In questo modo, l’impresa sarà in
grado di dar vita a brand experience uniche, che si sviluppano su molteplici canali e che coinvolgono realmente il cliente. Ma il mondo delle applicazioni su dispositivi mobili non si rivolge solo alle aziende e ai mercati, ma si sta sviluppando anche sul versante delle applicazioni socialmente utili, o civic apps. Queste applicazioni funzionano o attraverso il crowdsourcing, cioè raccogliendo informazioni collaborando con gli utenti, oppure basandosi sull’open data, ovvero sulla condivisione di dati. L’obiettivo finale è quello di migliorare il rapporto tra i cittadini e cosa pubblica e, non meno importante, quello di rendere più efficace l’azione amministrativa partendo dal basso, dai singoli cittadini. Per fare un esempio riportiamo il caso di un’app che è nata proprio qualche tempo fa e che si chiama Protezione Civica. Questa applicazione per dispositivi mobili garantisce all’utente la possibilità di fotografare e segnalare i danni, le richieste e le offerte d’aiuto e le buone pratiche nella ricostruzione dell’Emilia dopo il terribile terremoto di qualche mese fa. ■
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SPECIALE SMAU ECONOMIA 2.0... GRAZIE ALLE APP
SMARTPHONE RE DEI DATI Sono questi terminali alla base del boom di bit che affolla le reti wirless in tutto il mondo. Oggi sono il 12% di tutto il parco cellulare attivo ma presto anche nei nuovi mercati arriveranno a pesare per oltre la metà, come già oggi in Italia
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smau bancomat__mastro Progress 30/09/12 10.35 Pagina 1
SPECIALE SMAU BANCOMAT PIÙ SICURI
di Samantha De Martin
IN ITALIA IL PAGAMENTO ON LINE È A BASSO RISCHIO FRODE
BANCOMAT ITALIANI TRA I PIÙ SICURI D’EUROPA Uno studio condotto dal Tesoro, relativo all’uso delle carte di pagamento, rivela come, a parità di transizione, la possibilità di subire «furti» usando bancomat, carte di credito o prepagate, sia in Italia dimezzata rispetto a quanto
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avviene in Francia o Gran Bretagna
Alzi la mano chi, dovendo prenotare un biglietto aereo, fare un acquisto on line, o semplicemente digitare il pin allo sportello del bancomat non sia stato almeno una volta colto dal timore di incorrere in eventuali truffe. Eppure in Italia, almeno da questo punto di vista, gli amanti dell’acquisto on line possono stare tranquilli, mentre chi sceglie di usare la carta di credito per gio-
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care a poker, fare puntate al casino o scommettere on line, magari su siti esteri , ha maggiori possibilità di incorrere in brutti scherzi. Lo testimonia uno studio condotto dal Tesoro relativamente all' uso delle carte di pagamento: un lungo elenco dei possibili «trucchi», ma anche una serie di dati che dimostrano come - a parità di transizione - la
possibilità di subire «furti» usando bancomat, carte di pagamento o prepagate sia in Italia dimezzata rispetto a quanto avviene in Francia o Gran Bretagna. I numeri parlano chiaro: nel 2011 sono state registrate 284.339 «transazioni non riconosciute», quindi truffate, per un valore complessivo di quasi 52 milioni di euro contro le 319.818 operazioni del 2010 che am-
smau bancomat__mastro Progress 30/09/12 10.35 Pagina 2
SPECIALE SMAU BANCOMAT PIÙ SICURI
ITALIA PIÙ SICURA Bancomat, carte di credito e carte prepagate più sicure in Italia che, ad esempio in Francia o Gb, a parità di volume di transazioni. Ma il “furbetto informatico” è sempre in agguato, soprattutto su internet e soprattutto per chi gioca sui siti on line (poker ad esempio). È quanto emerge dal “Rapporto statistico sulle frodi con le carte di pagamento” elaborato ogni anno dal Dipartimento del Tesoro
montano a circa 60 milioni. Il tasso di frode (valore del frodato sul totale delle transazioni effettuate) è stato pari allo 0,019 per cento (in diminuzione del 13,6 per cento sul 2010) contro lo 0,061 di Francia e Inghilterra. I più a rischio sono coloro che fanno uso di tesserine per giocare alla roulette, gli appassionati esterofili di blackjack o di videopoker, mentre è in netto calo il ricorso a contraffazioni, clonazioni, o la manomissione agli sportelli bancomat. Secondo lo studio condotto dal Tesoro, la «cattura» dei dati avverrebbe al momento del pagamento effettuato dal cliente presso la cassa di un esercizio commerciale. Ed è pro-
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NEL 2011 CI SONO STATE 284.339 TRANSAZIONI NON RICONOSCIUTE CHE EQUIVALGONO A PASSAGGI DI DENARO PER 52 MILIONI DI EURO. NEL 2010 LA QUOTA DI EURO “FRODATI” ERA MOLTO PIÙ AMPIA
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prio qui, magari davanti alla commessa di turno dal sorriso smagliante, che entra in gioco lo skimming, ovvero l’utilizzo illecito di lettori elettronici che, collegati alla linea telefonica (tra la presa e il lettore «ufficiale»), copiano i dati rubati all’ignaro cliente su tessere vergini. Può capitare, a volte, che il lettore abusivo sia portatile, in tal caso ai truffatori basta strisciare due volte la carta, una sul dispositivo regolare, l’altra su quello illegale. Altro stratagemma-truffa potrebbe rivelarsi quello delle micro-telecamere nascoste. Attenzione anche ai pagamenti via internet, sempre più esposti a truffe effettuate tra-
mite due tecniche molto diffuse. Lo sniffing (letteralmente l’ “annusare”) è la tecnica utilizzata per intercettare i dati che transitano in rete, mentre il key logging consente di prelevare i dati sulla testiera informatica in tempo reale, prima che possa essere attivato un sistema di crittografia. Nonostante qualche eccezione, sono sempre meno gli italiani pronti a fornire ad operatori telefonici sconosciuti o a eventuali richiedenti poco raccomandabili, in modo piuttosto sprovveduto ed avventato, gli estremi della propria carta di credito; cresce invece l’abitudine di coprire con una mano i numeri
digitati allo sportello del Bancomat, per scongiurare il rischio di esser frodati da eventuali occhi nascosti. Ciò che maggiormente allarma chi combatte questo genere di frodi è invece l' aumento delle convenzioni revocate agli esercenti, cresciute, fra il 2011 e il 2010, del 19 per cento con una forte concentrazione in Campania e - «nelle regioni dove si riscontra la presenza della criminalità organizzata di tipo camorristico e mafioso» - stando a quanto spiega il rapporto. Un provvedimento adottato proprio all’interno di quei focolai in cui attecchisce il cancro dell’ estorsione e dell’ usura a danno dei negozianti. ■
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SPECIALE SMAU WEB 2.0 E CENSURA
di Denise Marianacci
LA CENSURA AI TEMPI DI FACEBOOK
LA “SQUADRA BUONCOSTUME” DI ZUCKERBERG Scoppia il caso “Nipplegate” su Facebook e si riapre il dibattito sulle modalità e i livelli di censura sui nuovi media e sui social network
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Vi siete mai chiesti quante volte accade che su Facebook un contenuto venga rimosso? Ebbene, forse non sembrerebbe così, ma la rimozione di immagini o la segnalazione di commenti avviene molto più spesso di quanto si pensi e, a volte, con motivazioni che sembrerebbero assurde (soprattutto se si pensa che Facebook è il mezzo di comunicazione della modernità e al passo coi tempi per antonomasia). Eppure sul celebre social network vigono regole di censura più o meno perentorie che, talvolta, limitano le pubblicazioni, oscurano le immagini, frenano la libertà di opinione. L’attenzione sulla “questione censura” operata su Facebook nasce dalla rimozione di una vignetta del New Yorker, rivista americana che pubblica reportage, narrativa, commenti politici e anche satira. La pietra dello scandalo che ha portato alla ribalta il caso “Nipplegate” è un innocuo disegno satirico che ritrae Adamo ed Eva sotto l'albero delle mele. Il disegnatore del New Yorker aveva ritratto lei in topless, il che è abbastanza ragionevole, ma non per facebook, evidentemente, che non consente la pubblicazione di materiale pornografico e impone alcuni limiti per la visualizzazione di un corpo nudo. Ebbene, sembrerebbe che seguendo le linee guida rese note dalla “squadra buoncostume” del social network, i capezzoli femminili entrerebbero nella black list dei contenuti proibiti. Quelli maschili, invece, non creerebbero alcun problema. Complessivamente, sono nove le categorie censurabili su facebook, a loro volta suddivise in altre sottocategorie: “Sesso e Nudità”, “Uso illegale di droghe”, “Furto, vandalismo e frodi”, “Messaggi d’odio”, “Immagini forti”, “Blocco degli IP”, “Automutilazione”, “Bullismo e assalto”, “Minacce credibili”. Insomma, le linee guida del social network garantiscono la cancellazione di “commenti a sfondo razzista di “qualsiasi natura” e il supporto “per qualsiasi organizzazione di persone note principalmente per la violenza. Vengono rimossi anche i contenuti che mostrano “approvazione, contentezza, coinvolgimento o altro nella tortura animale o umana”. Via anche “i video di risse al bar, per strada, a scuola”. Censurati i fluidi corporei, anche se appare alquanto curiosa la politica adottata sulle ferite: “Sangue eccessivo si può mostrare, come anche le ferite profonde”. È tutto ok finché non vengono mostrati “gli organi interni”. Non vanno “le minacce credibili” all’incolumità delle persone, gli indizi che fanno pensare “all’organizzazione di violenze future o presenti” o indizi di violenza a “capi di stato”. Decisamente al limite della libertà
SPECIALE SMAU WEB 2.0 E CENSURA
d’opinione la sezione dedicata agli argomenti politici. Uno dei temi più dibattuti in queste pagine, tanto per fare un esempio, è l’indipendenza curda, con il divieto esplicito di attaccare il patriota turco Ataturk. Per chi volesse insultare i separatisti curdi sulle loro pagine, al contrario, non è prevista nessuna sanzione. Esiste, dunque, un dipartimento specifico di facebook che esamina le segnalazioni degli utenti e i contenuti caricati sulla piattafor-
UN ESERCITO DI CENSORI Sotto la superficie di Facebook si muove un esercito di moderatori incaricato di rimuovere i contenuti proibiti dal social network. Troppo numerosi per essere gestiti da Menlo Park, i censori sono spesso reclutati in outsourcing da grandi imprese come oDesk
usi, censura che trovi. E in ogni paese e in ogni epoca qualsiasi messaggio veicolato attraverso i media doveva, deve e (probabilmente)
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L’ATTENZIONE SULLA “QUESTIONE CENSURA” OPERATA SU FACEBOOK NASCE DALLA RIMOZIONE DI UNA VIGNETTA DEL NEW YORKER, RIVISTA AMERICANA CHE PUBBLICA REPORTAGE, NARRATIVA, COMMENTI POLITICI E ANCHE SATIRA
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ma, ma non tutti sanno che, sostanzialmente, questo lavoro di moderazione di contenuti viene passato a società esterne. Queste ultime, a loro volta, si servono di lavoratori di paesi in via di sviluppo che, per pochi dollari, si occupano di visionare tutto il materiale. Insomma... per dirla con un proverbio: mezzo che
dovrà fare i conti con la censura che, più di qualche volta, si rivela decisamente paranoica, troppo spesso ridicola e, nel peggiore dei casi, assolutamente limitante. Certamente, nessuno mette in dubbio che, per una piattaforma potenzialmente sconfinata come facebook, sia consigliabile - se non necessario - un (minimo) di controllo. Ma, mentre su alcune questioni, come la violenza, la pedofilia, lo stupro... c’è un accordo unanime sul fatto che debbano essere quanto meno segnalati e banditi i contenuti e le immagini che ne fanno sfoggio, su altre tematiche - soprattutto quelle legate alla discussione politica o al costume - le regole di censura sembrerebbero inevitabilmente riflettere le idee (e, dunque, le ipocrisie) del “padrone di casa”, e cioè di chi ci mette la tecnologia e, soprattutto, i soldi. ■
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smau smart__mastro Progress 02/10/12 12.57 Pagina 1
SPECIALE SMAU SMART CITY ROADSHOW 2012
di Luca Martano
LO SMAU PREMIA LE CITTÀ INTELLIGENTI
TORINO, GENOVA, BARI E NAPOLI SONO LE SMART CITY ITALIANE Le città contemporanee che ospitano tutti i giorni la nostra vita, devono sempre più, essere in grado di fornire servizi adeguati ai nostri bisogni quotidiani e garantirci uno stile di vita ottimale. Non sempre, però, questo è possibile; per difficoltà oggettive o per incuria dei nostri politici. Ecco perché, le città che riescono a garantire tutto questo vengono dette “città intelligenti”
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Questo termine sta, infatti, ad indicare un ambiente urbano in grado di agire attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. La città intelligente riesce a conciliare e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni, grazie anche all'impiego diffuso e innovativo delle ITC, in particolare nei campi della comunicazione, della mobilità e dell'efficienza energetica. Questo progetto nasce a livello mondiale, con Rio de Janeiro; la città brasiliana è stata fautrice dei primi esempi di implementazione intelligente delle tecnologie al fine di migliorare la vita comune e ridurre gli sprechi negli ambiti più disparati, che vanno dal settore energetico a quello della gestione dei rifiuti. L’iniziativa ha preso talmente forza e vigore che, anche se in lieve ritardo, l’Europa ha cominciato a parlare in termini “Smart”. Sotto questa spinta europea, la quale prevede una spesa totale che si aggira tra i 10 ed i 12 miliardi di euro (fino al 2020) per finanziare i progetti del-
le città che ambiscono a diventare “Smart”, anche l’Italia si è adeguata. Nel 2011 è infatti stato istituito il premio “Smart City Roadshow”. Questa iniziativa, voluta da Smau ed Anci, è stata declinata in un circuito di appuntamenti nei distretti italiani più dinamici e ricchi di imprenditorialità dedicato agli amministratori locali, alle imprese del territorio e ai media. Il progetto,nello specifico, mira a valorizzare e mettere a fattore comune le esperienze in corso da parte dei comuni piccoli, medi e grandi più all’avanguardia in tema Smart City, sfruttando la piattaforma Smau sul territorio per dar voce, da una parte alle esperienze delle aziende internazionali attive in progetti innovativi (nel 2011 tra le altre hanno partecipato Cisco, Enel, Google, IBM, Microsoft, etc) e, dall’altra alle imprese e amministrazioni locali che hanno in corso progettualità virtuose in Italia. Smart City Roadshow è il braccio divulgativo di Anci nel dare evidenza e valore alle numerose iniziative emergenti in Italia che, oltre ad essere oggetto del tavolo di lavoro Smart City della Cabina di Regia del Governo, diventano
SPECIALE SMAU SMART CITY ROADSHOW 2012
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PER SMART CITY S'INTENDONO INTERVENTI DI PROGETTAZIONE SISTEMATICA CHE VEDONO LA CITTÀ COME UN INSIEME COORDINATO E CHE UTILIZZANO LE TECNOLOGIE 'INTELLIGENTI' PER RENDERE I CENTRI URBANI SOSTENIBILI SIA DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO ED AMBIENTALE CHE DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE
così patrimonio a disposizione di tutta la business community, fondamentale per la nascita di una “via italiana alle città intelligenti”. Il format innovativo sul quale Smau ha voluto e continuato ancora a puntare, riguarda una serie di appuntamenti che si svilupperanno, nella prossima edizione della fiera del business, secondo un format ben preciso:
IL TERRITORIO PRIMA DI TUTTO Un evento istituzionale per delineare lo scenario di mercato nazionale e internazionale, mettere a confronto i principali attori, pubblici e privati, attivi in ambito Smart City in Italia e inquadrare il contesto in cui si svolge.
I PROTAGONISTI 1 A 1 Un ciclo di laboratori esclusivi della durata di 50’ sulle principali tematiche Smart City moderati dai giornalisti di scienza di Radio24, dove presentare i casi di successo in corso in Italia e all’estero.
SPAZIO AI GIOVANI Un’area start up, dove trovano una loro dimensione le start up che operano in modo più specifico in ambito di città intelligenti.Lo spazio dedicato alle start up prevede anche momenti di dibattito, occasioni di matching con potenziali finanziatori.
MISSIONE CAMBIAMENTO CULTURALE Un Premio Smart City, organizzato in collaborazione con School of Management del Politecnico di Milano, per premiare le realtà del terri-
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torio che hanno realizzato progetti virtuosi e “intelligenti” Dal punto di vista pratico, quindi, l’Italia sta cercando di trovare un suo posto di valore all’interno delle Smart city europee. Per quanto riguarda i progetti innovativi, sono quattro le città che, attualmente, spiccano sulle altre. Al primo posto c’e’ Torino: La città sa-
bauda si sta interrogando insieme ai professionisti del settore sui temi dell’energia e degli smart building. Pilastri fondamentali dell’azione sono l’abbattimento delle emissioni inquinanti e la riqualificazione delle zone degradate della città. Un sito dedicato offre una panoramica sulle iniziative in corso. Anche Genova, vincitrice di ben tre bandi europei, si sta distinguendo nel campo internazionale. La città della Lanterna ha ottenuto sei milioni di euro di finanziamenti per progetti che riguardano: pianificazione strategica sostenibile delle città, riscaldamento e raffreddamento, efficientamento energetico degli edifici. Passando al sud, invece, anche Bari, come Torino, dedica alle iniziative sulla “città intelligente” un sito attraverso il quale informa che le attività saranno indirizzate su tre aree: buildings, transport, ICT network. Per concludere, c’e’ Napoli. La città partenopea si è di recente candidata quale capitale della diffusione dell’energia solare in Italia e ha costituito l’associazione “Napoli smart city”. Le linee guida sono: viabilità, sviluppo sostenibile, promozione turistica, creatività e innovazione, visione strategica. ■
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SPECIALE SMAU ECONOMIA 2.0
di Denise Marianacci
SOCIAL MEDIA BUSINESS
IL BUSINESS SI FA SOCIAL Nuove strategie di comunicazione per le aziende al passo con i tempi: come cambia il business nell’era dei social media
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I mutamenti vissuti dallo scenario economico negli ultimi anni dimostrano come il progresso tecnologico abbia inciso in maniera decisiva sulle scelte strategiche delle grandi e piccole aziende che si muovono nelle reti del grande mercato globale. Ormai, l’apertura nei confronti di soluzioni innovative è fondamentale e, nella routine lavorativa, l’ingresso dei social tools è stato salutato con grande entusiasmo. Una grande rivoluzione comunicativa, dunque, è in atto nel mondo del business e, se le parole chiave che la caratterizzano sono collaborazione, condivisione e trasparenza, i mezzi attraverso i quali passa questa rivoluzione sono i social network come Facebook, Twitter, LinkedIn... solo per citarne alcuni. Quello che offrono i social network alle aziende di oggi è la possibilità di partecipare alle conversazioni, di presidiare nuovi canali, di conoscere e comprendere meglio i desideri della clientela, di ascoltare le utenze raccogliendo idee e suggerimenti, di individuare gruppi di opinion leader e, natural-
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mente, di promuovere i propri prodotti e il proprio brand. Sono potenzialmente infiniti, quindi, i margini di vantaggio che l’utilizzo di queste nuove strategie di comunicazione possono offrire ad aziende e organizzazioni, a partire dal miglioramento dell’efficienza interna delle relazioni tra dipendenti e del servizio al cliente, perché Social Business non consiste solo nell’aprire un’azienda a Facebook, ma significa coinvolgere i clienti permettendo loro di esprimersi in un’ottica interattiva, tipica del web 2.0, significa consentire agli utenti di offrire il loro contributo, tagliando i costi di partecipazione e formazione e, non meno importante, significa far circolare velocemente idee e creatività. Solitamente, sono due le strategie di social business adottate dalle aziende: nel primo caso i social network vengono utilizzati semplicemente come un canale pubblicitario, dunque le imprese si limitano a pubblicare annunci in base a precisi parametri socio-demografici con l’obiettivo di “colpi-
re” determinate fasce di utenti. Nel secondo caso, invece, i social network sono utilizzati come strumenti privilegiati per interagire con il proprio pubblico. Naturalmente, questa seconda opzione si rivela più complessa, ma sicuramente, nel lungo periodo garantisce risultati migliori. Molte aziende stanno concentrando i propri sforzi per implementare il cloud computing ovvero per abbracciare l’utilizzo di quell’insieme di tecnologie che permettono di elaborare dati grazie all’utilizzo di risorse distribuite in rete. Nel frattempo, i social network e i protagonisti del web, lavorano per creare e rendere efficienti quegli strumenti più adatti per gli stakeholders che vogliono costruire e accrescere il proprio business attraverso i nuovi canali messi a disposizione dalla rete. Per esempio, Google sta puntando a rafforzare Google+ come strumento con nuove funzionalità progettate specificamente per le aziende: attraverso l’integrazione con Google Apps, il servizio di cloud com-
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SPECIALE SMAU ECONOMIA 2.0
puting dedicato alle organizzazioni e alle aziende, Google intende offrire un pacchetto di soluzioni comunicative per uso interno aziendale oltre alla posta elettronica, alla pubblicazione di materiale, alla condivisione di documenti e alla pianificazione di sessioni di video chat. Sulla stessa lunghezza d’onda si sta muovendo anche Yammer, di proprietà Microsoft, che mira a diventare una sorta di Facebook per le aziende con l’obiettivo di gestire una rete all’interno della quale i dipendenti possono scambiare file, chattare, condividere informazioni... Insomma, quello che sembra diventare fondamentale nel mondo del business è mettere in campo strategie, tecnologie e processi capaci di coinvolgere tutti gli attori presenti sul mercato (imprese, fornitori, ricercatori, clienti...) nella massimizzazione del valore scambiato. “I mercati sono conversazioni” e i social network, dunque, diventano strumenti privilegiati per monitorare e promuovere prodotti e servizi.
È recente l’uscita del libro “The Collaborative Organization” di Jacob Morgan, in cui si mettono in evidenza le odierne direzioni di sviluppo delle organizzazioni imprenditoriali: quelle che mirano alla promozione dei nuovi modi con cui le persone lavorano insieme per creare prodotti o servizi e per risolvere problemi. Alla base di questa strategia c’è la co-creazione di valore e la collaborazione di massa. Dunque, la sfida attuale per le organizzazioni imprenditoriali e per le aziende è il migliore utilizzo delle nuove tecnologie sociali che, ormai, sono parte integrante della vita quotidiana di clienti e stakeholders. Ma intanto, cosa succede nel mondo del business italiano? Ricerche condotte proprio in questo ambito dimostrano che in Italia le imprese sono ancora ferme ad un utilizzo pressoché sperimentale dei social network. Insomma... l’obiettivo sembra essere solo quello di raccogliere feedback e opinioni, mentre invece sarebbe necessario adottare strategie chiare per sfruttare efficacemente i canali messi a disposizione dalle rete.
THE COLLABORATIVE ORGANIZATION Il nuovo libro di Jacob Morgan, in cui si mettono in evidenza le odierne direzioni di sviluppo delle organizzazioni imprenditoriali: quelle che mirano alla promozione dei nuovi modi con cui le persone lavorano insieme per creare prodotti o servizi e per risolvere problemi
Dai dati analizzati da Aldim, Anved ed eCircle, emerge che ben il 75% delle aziende italiane utilizzano Facebook & Co.: oltre il 60% di loro sceglie di promuovere il proprio brand o i propri prodotti con una fan page, il 50% lo fa con un profilo, tuttavia solo il 30% sceglie di pianificare campagne pubblicitarie sui social media. Le aziende italiane, quindi, sembrerebbero approcciarsi ai nuovi canali messi a disposizione dalla rete con un’ottica conservatrice e ancora ferma all’era antecedente al web 2.0? Forse. Ma una cosa è certa: l’espansione dei social network è inarrestabile e la rivoluzione comunicativa è in corso. Agli attori presenti sul mercato non rimane che evolversi o estinguersi. ■
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cloud__mastro Progress 02/10/12 13.05 Pagina 1
SPECIALE SMAU TUTTI SULLA NUVOLA
di Luca Martano
LE NUVOLE... ITALIANE
LA RIVOLUZIONE DEL CLOUD CONQUISTA L’ITALIA Il futuro delle aziende si giocherà grazie alla cosiddetta nuvola. Anche la Telecom ha deciso di investire nel mercato della nuvola, lanciando il servizio TIM Cloud
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I servizi cloud stanno prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese: Dropbox, Skydrive, Box, Google Drive sono solo alcuni dei portali che offrono grandi spazi d’archiviazione gratuiti (o a pagamento, se si vuole maggiore capienza) consultabili praticamente da tutti i dispositivi mobili. La comodità del sistema cloud è proprio questa: è possibile consultare e quindi anche caricare o scaricare i file a disposizione su questi portali, sia dal computer di casa, sia dal notebook, sia dal tablet, o dal telefonino. I servizi più famosi e molto conosciuti anche da-
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gli utenti meno esperti, sono sicuramente quelli forniti dalla Apple. La compagnia di Cupertino è stata infatti la prima a far conoscere il simbolo della nuvola, dando la possibilità, a chi possiede un iPhone, un iPad o un Mac, di trasferire i file presenti sul proprio portatile, all’interno del proprio PC o viceversa, al fine di poter consultare ciò che si vuole, dove e quando preferiamo. Ed è proprio questo il modo in cui gli italiani preferiscono usare i servizi cloud: direttamente da casa propria, davanti al proprio computer. Il 33% degli utenti infatti,
secondo una ricerca condotta da Microsoft, utilizza i servizi cloud da due o più dispositivi, ma l’83% di essi fa sapere di utilizzare l’area cloud dal pc di casa. Molto più basso l’utilizzo dagli smartphone e dai notebook: infatti in Italia il 19% degli internauti utilizza lo spazio cloud dallo smartphone, mentre dai notebook la quota scende al 16%. In questo scenario, la ragione principale che spinge gli utenti italiani ad utilizzare il cloud è la possibilità di accedere facilmente ai propri file, ovunque si trovino e di condividerli, in particolare per quanto e riguarda:
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SPECIALE SMAU TUTTI SULLA NUVOLA
DISCORSI TRA LE NUVOLE La nuvola come sinonimo di risparmio, maggiore efficacia dei processi di vendita, possibilità di entrare in contatto più facilmente con gli altri stakeholder aziendali (clienti, fornitori, ecc.)
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TIM CLOUD CONSENTE DI CONDIVIDERE I PROPRI CONTENUTI MULTIMEDIALI CON TUTTI QUELLI CHE UTILIZZANO L’APPLICAZIONE
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fotografie (42%), documenti, presentazioni e fogli di calcolo (30%) e contatti (23%). È forse quindi per cercare di ampliare un po’ più il mercato e proporre offerte diverse ai clienti, che anche la Telecom ha deciso di investire nel mercato della nuvola, lanciando il servizio TIM Cloud. Questa nuova opportunità proposta dall’azienda Italiana, è un’applicazione che nasce come uno strumento di personal cloud, alla Dropbox. L’operatore telefonico offre ai propri clienti un gigabyte di spazio on line su cui archiviare foto, musica e video. L’upgrade costa
un euro in cambio di 10 gigabyte al mese, ma nei prossimi mesi sarà possibile aggiungere 500 MB invitando un amico e gli inviti saranno ripetibili. A differenza di Dropbox, Tim Cloud consente di condividere i propri contenuti multimediali (in autunno anche documenti veri e propri) con gli amici che utilizzano l’applicazione (esclusivamente clienti Tim con più di 18 anni) attraverso un livello di social network che replica le funzioni di Facebook con qualche cosa in più. Oltre a chiedere l’amicizia, cambiare il proprio status e fare
like sui contenuti degli amici è infatti possibile regalare i propri contenuti ad altri ed esprimere un giudizio negativo(pollice verso) sui contenuti altrui. Dunque, personal cloud o social network. Entrambi. O né uno né l’altro. Nell’app di Tim c’è un po’ di tutto e non è chiaro quale sia la finalità principale del software, benché l’azienda indichi il cloud. In effetti il meglio di sé l’app lo offre grazie alla possibilità di caricare contenuti sia da mobile che da pc Windows e poterli poi riprodurre su smartphone o Samsung Smart Tv. ■
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comunicazione e filosofia__mastro Progress 03/10/12 10.54 Pagina 1
TECNOLOGIA E FILOSOFIA RETE METAFISICA
di Samantha De Martin
NUOVE FRONTIERE
L’ARTE DI ESSERE “ONLINE” Rivoluzione tecnologica come capacità di ricevere e trasmettere dati all’interno di un contesto comunicativo
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interpretato in chiave filosofica. L’“Infosfera” di Luciano Floridi e l’arte degli individui di essere interconnessi
Si chiama Luciano Floridi ed è un ricercatore di punta della prestigiosa Università di Oxford, il filosofo che, dopo anni di docenza in logica ed epistemologia, ha contribuito allo sviluppo di una nuova branca della filosofia legata all’informazione. Sono geniali e avanguardiste le intuizioni maturate da Floridi nel suo ultimo saggio intitolato “La rivoluzione dell’informazione”, contributo appena pubblicato in Italia da Codice. Si tratta, secondo il filosofo, della quarta rivoluzione verificatasi dopo quelle di Copernico, Darwin e Freud. “Storia è in realtà sinonimo di età di informazione - scrive il filosofo - dal momento che la preistoria è quell’età dell’evoluzione umana che precede la disponibilità di sistemi di registrazione”. La possibilità di ricevere e trasmettere dati costituirebbe, pertanto, la vera rivoluzione che ha profondamente modificato la comprensione del mondo e di noi stessi. “Siamo al centro di un ribaltamento etico e filosofico, ma continuiamo a pensare alla tecnologia come hardware. La società dell’informazione è come un albero che ha sviluppato i suoi lunghi rami in modo molto più ampio, rapido e caotico, di quanto non abbia fatto con le sue radici concettuali, etiche, culturali” continua Floridi, sempre più convinto che la distorta concezione della comunicazione scaturisca dall’atavica visione che avrebbe ricondotto la tecnologia ad un fenomeno computazionale, dominato esclusivamente da calcoli e macchine. “Abbiamo guardato all’informatica troppo come matica e poco come info” scherza il docente di Oxford,
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convinto che l’enfasi sull’hardware abbia celato per cinquant’anni la ricchezza contenuta nell’informazione. Alan Turing l’aveva intuito ed è per questo che Floridi lo annovera tra i padri della Filosofia dell’Informazione: “Turing non inventa un potentissimo calcolatore, ma una macchina teorica, un modello di calcolo applicabile dalla biologia al mondo militare”. Tra i visionari contemplati dal filosofo spicca anche Steve Jobs, che negli anni ottanta aveva intuito il vero scopo dei computer, ovvero «fornire interfacce migliori per favorire l’interazione con gli utenti». La tecnologia applicata alle nostre vite ci renderà organismi internazionali interconnessi. “Le Ict (Information and communication technology) stanno creando un nuovo ambiente informazionale nel quale le generazioni future passeranno la maggior parte del loro tempo”. Si tratta, pertanto, di un nuovo tipo di dimensione, chiamata da Floridi «Infosfera», capace di abbattere definitivamente le accentuate barriere tra reale e virtuale, tanto care al XX secolo. La convinzione è quella che in futuro gli oggetti saranno IT-enti (enti che incorporano la tecnologia dell’informazione), capaci di scambiare informazioni. “L’esperienza comune di guidare un’auto seguendo le indicazioni fornite dal gps - si legge ancora nel saggio del filosofo - mostra chiaramente quanto sia diventato utile chiederci se siamo online». Si tratta di un nuovo modo di concepire il mondo quello proposto dall’insegnante quarantottenne, convinto che l’esperienza con un
LUCIANO FLORIDI Ricercatore dell’Università di Oxford, il filosofo ha contribuito allo sviluppo di una nuova branca della filosofia legata all’informazione. Sono geniali e avanguardiste le intuizioni maturate da Floridi nel suo ultimo saggio intitolato “La rivoluzione dell’informazione”
oggetto non si basi più esclusivamente sui cinque sensi, ma sull’interazione con esso, che non è necessariamente fisica. Il binomio tra ambientalismo e tecnologia, oltre che la propaganda di una nuova etica basata su chi riceve l’azione, costituiscono due capisaldi del pensiero del filosofo, il quale prende le distanze dall’intellettualismo etico di Socrate che vedeva nei comportamenti sbagliati degli individui l’esito della mancanza di informazioni. La questione non è accrescere le informazioni, come sostiene il filosofo David Weinberger, autore di Too big too know. “L’umanità soffre di bulimia informativa perché prima del web ha vissuto in digiuno permanente”. L’overload di oggi però non è sostenibile ed è incompatibile con una cultura che identifica la conoscenza con la memorizzazione. Un’ottima intuizione quella di Floridi, che suggerisce di fornire strumenti che consentano non solo di comprendere le informazioni, ma soprattutto di poterle trasmettere. “A cosa servono centinaia di righe e di link su una pagina di chimica di Wikipedia se poi sono costretto a fermarmi alla terza riga perché non capisco nulla?”. ■
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Hanifa Mezoui Roger Abravanel (Algeria) Membro del Centro Autore di “Meritocrazia” Pio Manzù e rappresentante e “Italia, cresci o esci” permanente all’Ecosoc, Nazioni Unite
Paolo Giaretta Senatore del PD
Marco Carone Amministratore Delegato di CMEX
Frank Ferrante Jr. Socio fondatore e amministratore dello Studio Legale Ferrante, New York
Staffan de Mistura Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri
Matteo Iannacone Group Leader, Divisione Immunologia, Istituto San Raffaele, Milano
Giovanni Masini Giovane imprenditore, ha fondato la Faserbeton con sede in Polonia
Fabrizio Sammarco Presidente di ItaliaCamp per l’innovazione sociale
Daniel J. Isenberg Roberto Luongo (USA) Professore di Pratica Direttore Generale Manageriale al Babson dell’agenzia ICE Global, autore di “Come avviare una rivoluzione imprenditoriale”
Fernando Napolitano Fondatore di Why Italy Matters To The World e Presidente di Italian Business & Investment Initiative
Donatella Visconti Presidente di Banca Impresa Lazio
Sebastiano Barisoni Caporedattore News Radio 24, il Sole 24Ore
Claudia Bugno Presidente, Comitato Gestione Fondo centrale di garanzia per le PMI
Emma Galli Professore associato di Scienza delle Finanze all’Università di Roma “La Sapienza”
Volker Grossmann (Svizzera) Economista, Università di Friburgo
Sceicco Hamad bin Jassim bin Jaber Al-Thani Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri, Qatar
Yusuf bin Alawi Rafik Abdessalem bin Abdullah Ministro degli Affari Ministro degli Affari Esteri, Esteri, Tunisia Sultanato dell’Oman
Nicholas Economides Professore di Economia alla Stern School Business di New York, consulente di vari governi
Saad-Eddine El Othmani Ministro per la Cooperazione e gli Affari Esteri, Regno del Marocco
Laila Al-Shaikhli (Iraq) Giornalista di Al Jazeera
S.A. il principe Salman bin Abdul Aziz bin Salman Al Saud Regno dell’Arabia Saudita
Sergio Rizzo Scrittore e giornalista del Corriere della Sera
Rimini, Teatro Novelli 12-13-14 ottobre 2012 www.piomanzu.org ingresso gratuito Partner
Giandomenico Picco Vice Presidente Centro Pio Manzù, già sottosegretario generale ONU
Massimiliano Fuksas Architetto, Direttore della VII Biennale di Architettura di Venezia
Santo Domenico Versace Membro della Camera dei Deputati, Presidente e AD di Gianni Versace Spa
Fouad Alghanim (Kuwait) Presidente della Fouad Alghanim & Sons Group of Companies
Said Nasser Al Harthy Ambasciatore del Sultanato dell’Oman a Roma
Soltan Saad Al Moraikhi Ambasciatore dello Stato del Qatar a Roma
Ezio Raimondi Presidente Onorario, Istituto Beni Culturali, Regione Emilia Romagna
Annamaria Barbato Ricci Opinionista, collabora col quotidiano online “L’Indro”
Michael Braun (Germania) Corrispondente dall’Italia per la Tageszeitung
Christian Caliandro Storico dell’arte contemporanea, autore di “Italia reloaded. Ripartire con la cultura”
Robert Viscusi (USA) Direttore Wolfe Institute for Humanities, Brooklyn College, New York
Con la speciale partecipazione di: Sultanato dell’Oman Stato del Qatar
Stefano Lucchini Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione, Eni Spa
Promotore
Organizzata da
Gold partners
Centro Pio Manzù
Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini
Con il contributo Ministeri: Sviluppo Economico Beni e Attività Culturali
Media partner
mutazioni__mastro Progress 30/09/12 10.38 Pagina 1
TECNOLOGIA&SOCIETÀ TENTAZIONI MODERNE
di Ivano Basile
VERSO UNA CULTURA DELLA DISTRAZIONE?
MUTAZIONI 2.0 Ormai non riusciamo a rinunciare alla socializzazione virtuale dei social network nemmeno quando siamo in compagnia degli altri. A farne le spese la profondià dei rapporti sociali. La moderna tecnologia sta creando una
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cultura della distrazione?
Aprire e chiudere la pagina Facebook compulsivamente per controllare la propria bacheca e gli aggiornamenti degli amici. Come se fossimo sempre in attesa di qualcosa di eclatante. Caricare le foto in rete quindici secondi dopo il “cheese”... Localizzarsi grazie al pulsante ceck-in ancora prima di entrare in un locale... La portabilità di Facebook tramite i famigerati smartphone ha reso possibile un'immediatezza, una facilità e una velocità di comunicazione sino a qualche anno fa impensabile. Ma nell’uso continuato di Facebook – e di tutti i siti e i social ispirati alla logica della rete web 2.0 – e nell'ansia di aggiungere informazioni, fotografie, notizie, può nascondersi un 'nervosismo dello scambio' che può sfociare in una
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vera e propria nevrosi. Siamo ben oltre il rischio di cadere in una “relazione malata” con la tecnologia in nostro possesso, e di usarla compulsivamente per controllare istante per istante che cosa succede. Questa democratizzazione di connessioni, collisioni e idee, storicamente senza precedenti, sta modificando le nostre abitudini, i nostri cervelli e il modo di relazionarci con gli altri. Il flusso casual (proveniente da fonti diverse di informazione) in cui siamo immersi quando stiamo online o sui social network può essere nello stesso tempo sia una fonte di ispirazione e di creatività, sia un’esperienza peggiorativa delle nostre abitudini sociali. L'uso eccessivo e disinvolto dei nuovi strumenti e dispositivi digitali infatti - dal web e i
social media agli smartphone e ai tablet - danneggia la nostra capacità cognitiva di prestare attenzione e di conseguenza, la capacità di costruire risposte elaborate, cosicché la nostra presenza nel mondo diventa via via sempre più mediata, distratta, parziale. Le moderne tecnologie ci stanno portando verso una “cultura della distrazione”, come sostiene Joe Kraus, imprenditore partner di Google Ventures che recentemente ha espresso la sua preoccupazione in 'We’re creating a culture of distraction'? La diffusione capillare di cellulari e social media, per non parlare delle email e degli istant message, ha raggiunto il paradosso di agevolare il rapporto con i nostri contatti virtuali, ma
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TECNOLOGIA&SOCIETÀ TENTAZIONI MODERNE
di ostacolarlo con quelli reali, quando siamo in presenza degli altri, proprio per la curiosità ossessiva di dover scoprire a tutti i costi cosa c'è scritto nell'ultimo messaggio che ci è appena arrivato (o come siamo venuti nella foto in cui ci hanno appena taggato, o cosa ha scritto nel suo status un nostro amico e così via). Il problema non è il desiderio costante di contatti virtuali, ma quando non ci si riesce a staccare da esso in presenza di relazioni reali. Significa che ci aspettiamo più dalla tecnologia che dal rapporto con gli altri. E queste tecnologie nuove e inedite consentono sempre di più l'astrazione dall'hic et
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neo di what's up, una mail, etc etc.) e la probabilità del suo verificarsi si è moltiplicata esponenzialmente rispetto a prima. L'attenzione che si concede all'altro, quindi, è un'attenzione distratta da qualche elemento esterno e ci distoglie dal momento che stiamo vivendo. Con il risultato che siamo presenti fisicamente in un posto e dinanzi agli altri, mentre la nostra testa viaggia altrove. E la qualità dei rapporti face-toface ne risente in negativo. Ecco come Kraus descrive il fenomeno: “Stiamo creando e incoraggiando una cultura della distrazione, in cui siamo sempre più scollegati
QUANDO DIAMO LA PRECEDENZA AL NOSTRO CELLULARE TRASCURANDO LE PERSONE CHE CI STANNO DI FRONTE, PRIVILEGIAMO LE RELAZIONI VIRTUALI E ALLO STESSO TEMPO OSTACOLIAMO LE CONNESSIONI UMANE “DAL VIVO”
nunc favorendo un senso di isolamento prima di oggi mai conosciuto in queste forme. Fateci caso osservando un gruppo di amici seduti attorno ad un tavolo, davanti a una birra, non esiste più la situazione che c'era un tempo, ossia io sono qui con altre persone, in questo preciso istante, e dedico tutta la mia attenzione a chi è seduto di fronte a me. Perché la distrazione è sempre dietro l'angolo (un commento su facebook, un messaggio istanta-
DISTRAZIONI IN ARRIVO... L'uso eccessivo e disinvolto dei personal device può influire sulla capacità di concentrarsi sull'altro se ci si auto-interrompe continuamente
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dale persone e dai fatti intorno a noi, e sempre più incapaci di impegnarci in un pensiero di lungo periodo. Ci sentiamo angosciati quando il nostro cervello non viene stimolato”. L’ effetto di tutto questo, sostiene, è che siamo sempre più distratti, e sempre meno capaci di prestare attenzione a qualcosa per un lasso di tempo ragionevole, e che questa distrazione si va aggravando. Un fenomeno che affonda le sue radici nel mito del multi-tasking: possiano pure sentirci in gamba se siamo in grado di rispondere a una mail, chattare su Facebook e parlare con un amico “dal vivo” accanto a noi, ma gli studi sulla mente dimostrano che in realtà stiamo solo tentando di fare tante cose, male, in uno stesso mo-
FACEBOOK Il successo “mondiale” del portale delle facili amicizie ha indotto a una serie di riflessioni più profonde sul modo in cui viene utilizzato
mento, sovrastimando la capacità di concentrazione del nostro cervello. L'istantaneità della comunicazione è in grado di colpirci in ogni momento e in ogni situazione perché noi glielo permettiamo attraverso l'utilizzo troppo disinvolto dei nostri personal device, anche quando siamo immersi in situazioni di vita sociale-reale e accettando passivamente un comportamento del genere senza avere l'intelligenza di capire che col mordi e fuggi digitale - dettato dall'ossessione di riempire ogni singolo istante - si perde di vista l'essenziale. Ci sarebbe bisogno - con il telefono, internet e i social media - di adottare una serie di accorgimenti dettati da una scelta di stile e di bon ton di cui spesso non vi è traccia e di un galateo digitale che bisognerebbe (ri)scrivere e cominciare ad osservare al più presto. Se diamo la precedenza ai nostri seppur utilissimi strumenti tecnologici, prima o poi questi ultimi arriveranno a possederci. In un mondo che si accontenta di surrogati, a volte ci limitiamo a “surfare” in superficie anche nei rapporti umani senza soffermarci a capire quale sia la differenza tra un approccio superficiale e uno ben più profondo, lo spread tra una presenza distratta, parziale, “a tempo” e una presenza attiva, autentica, reale, che ci consente di vivere al 100 per cento l’attimo che sta trascorrendo, qui ed ora, con altre persone. Ecco perché sarebbe auspicabile preservare dalla tecnologia alcuni momenti della giornata, renderli sacri e densi di significato spegnendo qualsiasi dispositivo che sia in grado di distrarci. Per non perdere di vista gli aspetti che veramente contano, per proteggere a tutti i costi quegli ingredienti che sono alla base della nostra vita sociale: guardare negli occhi la persona con cui si parla, porre attenzione alla sua gestualità e mimica, percepire le sfumature delle parole utilizzate, godere dell'empatia generata dalla prossimità del contatto fisico... Gli unici “devices umani” cui vale la pena prestare il 100% di attenzione. Valori e ricchezze che nessun social network, per quanto evoluto, sarà mai in grado di garantire e riprodurre. ■
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smart city exhibition__mastro Progress 01/10/12 09.15 Pagina 1
TECNOLOGIE SMART CITY EXHIBITION 2012
A cura della Redazione
SMART CITY EXHIBITION
UNA CITTÀ SMART... A BOLOGNA È la manifestazione frutto della partnership tra FORUM PA e Bologna Fiere che darà vita a tre giorni di intenso lavoro presso la Fiera di Bologna il 29/30/31 Ottobre. L’iniziativa si pone come momento centrale nel trend che vede ormai la politica per le città intelligenti come una priorità europea e nazionale
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Le città e la loro sfida per garantire ai propri abitanti una migliore qualità della vita sono una dimensione con cui inevitabilmente tutto il mondo si deve confrontare. Basti pensare che nel 2009, per la prima volta nella nostra storia, metà della popolazione mondiale (3,3 miliardi di persone) si è concentrata nelle città. Questo significa che il 50% degli esseri umani copre solo il 2% della superficie del pianeta, consumando però il 75% della sua energia e producendo l’80% di emissioni di anidride carbonica. Le città moderne si trovano quindi ad affrontare immensi problemi, in termini di sviluppo, inclusione, trasporti, clima, sicurezza, infrastrutture, per di più in un contesto di difficoltà economica globale. Si tratta di città sempre più interconnesse, che devono inventare nuove soluzioni per promuovere il benessere delle persone. In questo senso, le città costituiscono anche un'opportunità, come dimostra il fatto che in Italia il Governo ha già stanziato fondi per circa un miliardo di euro per lo sviluppo di smart city e smart community; fondi che, sommati ai numerosi bandi europei in materia, vanno a costituire la più importante azione per l’inno-
NUOVA FORMULA Nuova è la formula di Smart City Exhibition, centrata su momenti partecipativi e qualificati di lavoro collaborativo, sulla presentazione di grandi scenari internazionali, sulla costruzione di nuova cultura condivisa che aiuti a trasformare in Progetto-Paese una serie di iniziative ancora allo stato nascente e non sempre coordinate tra loro
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vazione che il Paese abbia visto negli ultimi anni. Ma cosa intendiamo quando parliamo di Smart City? Quali trasformazioni stanno avvenendo in giro per il mondo? E le città italiane come si collocano rispetto a questi temi? L’occasione per provare a rispondere a queste e altre domande ci sarà a Bologna dal 29 al 31 ottobre prossimi, con la prima edizione di SMART City Exhibition, la manifestazione frutto della collaborazione tra FORUM PA e Bologna Fiere. Tre giorni in cui il capoluogo emiliano si trasformerà in un vero e proprio “cantiere” per definire gli obiettivi delle città del futuro, studiare le condizioni di fattibilità, aggregare gli attori principali per passare dalle parole ai fatti. “Fare chiarezza, ossia elaborare tutti insieme una definizione condivisa di smart city, è l’obiettivo centrale della manifestazione - sottolinea Carlo
Mochi Sismondi, Presidente di FORUM PA . Vogliamo individuare e divulgare le migliori esperienze italiane e internazionali e identificarne i modelli, proporre momenti di sensibilizzazione e di formazione per i politici e gli amministratori sul tema delle nuove città, offrire ai cittadini e all’opinione pubblica un resoconto puntuale e indipendente sullo stato dell’arte dell’innovazione nelle città. Non tutto sarà raggiunto al 100% dalla prima edizione perché le grandi imprese si fanno un passo alla volta, ma il 29 ottobre, quando si aprirà il sipario su Smart City Exhibition, potremo toccare con mano un futuro che è già qui e che può migliorare la nostra vita”. “BolognaFiere punta ad essere un grande centro fieristico specializzato - commenta Duccio Campagnoli, Presidente di Bologna Fiere -. Lo è già con le fiere dei grandi distretti industriali manifatturieri, ad
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TECNOLOGIE SMART CITY EXHIBITION 2012
INCONTRARSI PER PROGREDIRE Le grandi opportunità date dai fondi comunitari e dai bandi nazionali sulle smart city e smart community rendono sempre più necessario, per non essere sprecate, un momento “fondativo” di riflessione e di incontro tra i protagonisti per utilizzare al meglio questa grande occasione di innovazione, costruendo politiche sostenibili. Sopra: Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FORUM PA
esempio quelli della ceramica della cosmetica e dell’automotive, e ora vuole investire nella nuova industria tecnologica e culturale. Con Smart City vogliamo far incontrare le imprese e i fornitori di tecnologia dell’infotelematica con gli amministratori delle città per mettere le tecnologie al servizio dei grandi temi delle città di domani e di chi le governa. Da questo punto l’intelligenza delle città dovrà misurarsi non solo per l’uso di tecnologie ma anche per la convivenza dei cittadini, per la multiculturalità, per la mobilità e in generale per l’organizzazione di una nuova socialità anche attraverso le reti”. La manifestazione proporrà quindi una visione completamente nuova del concetto di città, intesa come insieme di flussi informativi e reti di relazioni e comunicazioni, fisiche e digitali, caratterizzate dalla capacità di creare capitale sociale e benessere per le persone. Efficienza energetica, fonti rinnovabili e green economy; soluzioni per il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile; salvaguardia del territorio e prevenzione dei disastri naturali. E ancora: e-health e teleassistenza; progettazione dello spazio pubblico a misura dei cittadini; contrasto alla criminalità e promozione della legalità. Questi solo alcuni dei temi che verranno approfonditi nei tanti appuntamenti in programma a SMART City Exhibition. È prevista la partecipazione dei sindaci di molte città italiane che si sono già attivate, o si
stanno attivando, per diventare smart city. Tra queste, oltre a Bologna che ospita l’evento, Torino, Genova, Firenze, Venezia, Milano, Napoli, Reggio Emilia. Ma naturalmente non si può parlare di smart city senza confrontarsi con le esperienze internazionali: è un passo necessario per acquisire nuove conoscenze, stimolare la riflessione,
tander sta rivoluzionando il capoluogo della Cantabria; l’urbanista inglese Charles Landry, ispiratore del movimento globale della “città creativa”, secondo un’espressione da lui coniata nei tardi anni ’80 e fonte d’ispirazione del suo testo “The Creative City: A Toolkit for urban innovators”; Ger Baron, cluster manager ICT dell’organizzazione pubblica non profit “Amsterdam Innovation Motor” (AIM) e deus ex machina del programma “Amsterdam Smart City” (AMS), rivelatosi uno dei pochi esempi di innovazione urbana sostenibile, grazie al supporto strutturato della PA. ■
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LA MANIFESTAZIONE PROPONE UNA VISIONE COMPLETAMENTE NUOVA DEL CONCETTO DI CITTÀ, INTESA COME INSIEME DI FLUSSI INFORMATIVI E RETI DI RELAZIONI E COMUNICAZIONI, FISICHE E DIGITALI, CARATTERIZZATE DALLA CAPACITÀ DI CREARE CAPITALE SOCIALE, BENESSERE PER LE PERSONE, MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA
sviluppare collaborazioni, imparare dagli errori e dai successi già sperimentati in altri contesti, pur tenendo sempre presenti le specificità irripetibili dei singoli territori. Ecco quindi che un aspetto centrale della manifestazione sarà il suo respiro internazionale, grazie alla presenza di rappresentanti delle maggiori città europee e di relatori di livello mondiale. Tra questi, solo per citarne alcuni: Carlo Ratti, ingegnere e professore al MIT di Boston, nonché fondatore del gruppo di ricerca SENSEable City Lab; il primo presidente della Rete Spagnola delle Città Intelligenti, Iñigo de la Serna, che a soli 41 anni è già al suo secondo mandato come sindaco di Santander e che con il progetto Smart San-
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PER SAPERNE DI PIU’ ✑ SMART CITY EXHIBITION ✑ Quando: 29-30-31 ottobre 2012 ✑ Dove: Bolognafiere - Padiglione 33 ✑ Orari: 09.00.18.00. Ingresso gratuito Sul sito www.smartcityexhibition.it è disponibile il programma della manifestazione, con la presentazione dei principali protagonisti, italiani e internazionali. È inoltre possibile accreditarsi on line e iscriversi ai singoli eventi.
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toyota__mastro Progress 03/10/12 12.13 Pagina 1
AUTO E TECNOLOGIA LA RIVOLUZIONE ELETTRICA DI TOYOTA PER LE SMART CITY
A cura della Redazione
TOYOTA IQ EV
UN’AUTO ELETTRICA, PER LA CITTÀ INTELLIGENTE Città a misura d’uomo. Tecnologie che aiutano a vivere meglio la giungla metropolitana. In questo contesto, l’uso dell’auto diventa determinante, e grandi Case Automobilistiche, come Toyota studiano da anni soluzioni per rendere
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l’auto più vicina all’ambiente e dai consumi ridottissimi ed economici
Quando si parla di città intelligenti, tecnologie che migliorano la vita delle persone, specie nello svolgimento delle attività quotidiane in un contesto metropolitano, l’uso dell’auto può essere considerato assolutamente prioritario. Con esso, inevitabile diventa la preoccupazione per consumi ed inquinamento, in metropoli sempre più grandi, sempre più motorizzate. Per questo, da anni, le case automobilistiche più attente a questo tema, dedicano una parte preponderante delle loro ricerche tecnologiche allo sviluppo di soluzioni sostenibili. Toyota, leader nel mondo delle auto ibride, da tempo guarda, in maniera sempre più concreta, anche all’elettrico puro. Il pri-
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mo passo potrebbe essere proprio l’elettrificazione della ipercompatta iQ. È dal 1971, infatti, che gli ingegneri Toyota sono impegnati nello sviluppo e nella ricerca sui Veicoli Elettrici (EV) i quali, parallelamente ai veicoli Full Hybrid (HV), a quelli Plug-in (PHEV) e ai veicoli a Celle Combustibili (FCV) rappresentano la visione a lungo termine Toyota relativa alla mobilità sostenibile. Ad oggi sono state prodotte tre generazioni del prototipo FT-EV, facendo i rispettivi esordi al Motor Show di Detroit e a quello di Tokyo nel 2009 e 2011. La iQ EV, lo stato dell’arte di tali prototipi in cui convergono le potenzialità tecnologiche e stili-
stiche dei tre modelli, è destinata alla produzione in serie. L’iQ EV è stata studiata in maniera specifica come veicolo da utilizzare in contesti urbani. Per ottenere un risparmio del peso, un packaging versatile e tempi di ricarica ridotti, l’autonomia elettrica è stata realizzata mantenendo al minimo le dimensioni della batteria. L’efficienza è così diventata l’obiettivo di sviluppo primario, concentrandosi sulla combinazione tra un design leggero e la riduzione dei consumi energetici. In un EV, il consumo energetico del climatizzatore utilizza un’elevatissima percentuale della potenza totale consentita dalla batteria. Per sopperire a tale elemento,
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AUTO E TECNOLOGIA LA RIVOLUZIONE ELETTRICA DI TOYOTA PER LE SMART CITY
l’iQ EV dispone di serie di un climatizzatore e di un sistema di riscaldamento per sedili con pompa di calore a basso consumo, per climatizzare direttamente l’area occupata dai passeggeri, e di un nuovo Sbrinatore per Parabrezza (HWD) funzionante senza l’ausilio del sistema di climatizzazione. Una batteria con capacità ridotta si traduce inoltre in tempi di ricarica più brevi. Oltre a poter essere ricaricata in circa tre ore, la batteria della nuova iQ EV consente una ricarica di circa l’80% in soli 15 minuti grazie al sistema Fast Charging, in grado di aumentare sensibilmente la comodità e la praticità del nuovo EV di Toyota. La nuova Toyota iQ EV unisce l’agilità di una city car alle zero emissioni e alla silenziosità di un veicolo elettrico. Un ulteriore sviluppo della tecnologia Hybrid Synergy Drive® di Toyota: il motore elettrico del nuovo EV dispone di un motore/generatore elettrico raffreddato ad aria da 47 kW, una batteria da 12,0 kWh, 277,5 V e 150 celle, un caricabatterie raffreddato a liquido da 3 kW, un inverter, un convertitore DC/DC e un dispositivo per la riduzione della velocità del motore. Il motore/generatore, il meccanismo planetario per la riduzione della velocità e il differenziale sono tutti alloggiati in una nuova e ultracompatta scatola del cambio. che unisce l’abbassamento del baricentro alla riduzione delle perdite di energia. Il nuovo EV di Toyota restituisce livelli di CO2, NOx e particolato pari a zero. Con consumi energetici pari a 134 Wh/km, il veicolo raggiunge un’autonomia di 85 km, certificata dal ciclo di omologazione NEDC.
RICARICA DELLA BATTERIA Attraverso un ingresso del caricabatterie dotato di illuminazione comodamente posizionato sul muso della nuova iQ EV, il pacchetto batteria può essere interamente ricaricato in circa 3 ore da una presa domestica da 230 V. È inoltre disponibile l’optional di uno sportello per la ricarica rapida, che consente la ricarica dell’80% della batteria in soli 15 minuti, studiato per incrementare la praticità del nuovo EV di Toyota. Le due funzioni di timer consentono all’utente di decidere l’orario di inizio e fine della ricarica. È stato anche introdotto un timer che scatta automaticamente al termine della ricarica necessaria all’utilizzo del veico-
TOYOTA IQ EV La nuova Toyota iQ EV unisce l’agilità di una city car alle zero emissioni e alla silenziosità di un veicolo elettrico. www.toyota.it
lo, aiutando a ridurre l’usura della batteria. Il cavo di ricarica, lungo 5 metri, è stato studiato per garantire la massima flessibilità anche con le temperature più rigide. Esso include un dispositivo CCID che blocca automaticamente la fornitura di corrente AC in caso di perdite elettriche. È disponibile anche una serie di spinotti intercambiabili per garantire la massima compatibilità con le prese di corrente dei diversi paesi. ■
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allenatore__mastro Progress 30/09/12 10.38 Pagina 1
LIFESTYLE VITA PRIVATA CEDESI!
di Federica Vagnozzi
DAL PERSONAL BRANDER AL WANTOLOGO
LA NOSTRA VITA IN OUTSOURCING Life coach, consulenti di famiglia, manager della terza età: mai così tanti estranei hanno affollato la nostra vita privata. Ora lo studio di una sociologa americana ci spiega perché sempre più spesso diamo in appalto ad altri la gestione dei nostri sentimenti, alimentando un mercato di professioni del tutto inedite.
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La chiamano “economia dell’anima”, l’ultima frontiera dei tempi moderni. Si tratta di quel florido mercato di servizi professionali offerti da life coach, wedding planner, badanti, madri surrogate, tate, consulenti del tempo libero. Ovvero da tutti quegli “specialisti del privato” di cui la famiglia del terzo millennio proprio sembra non poter più fare a meno. In primis, si sa, per mancanza di tempo. Vittime di ritmi sempre più frenetici, le persone non riescono più a fare tutto quello che dovrebbero - rassettare, assistere i genitori anziani, organizzare feste di compleanno o le vacanze - così, tremendamente insoddisfatti preferiscono delegare ad altri la gestione di questioni private con la garanzia di un risultato più efficace. Ma che succede quando si finisce per affidare a sconosciuti anche questioni più intime, come i travagli emotivi? L’affetto, anche quello, si può dare in appalto? Secondo alcuni pare proprio di sì, tanto che negli Stati Uniti c’è già chi si sta preparando il terreno: sono quelli che di me-
stiere fanno i wantologist, cioè aiutano le persone a capire cosa vogliono e come ottenerlo. Evan Katz, ad esempio, è un love coach che insegna a chi sta cercando la propria anima gemella online, come scrivere un profilo in grado di attirare la persona desidera-
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SOLO NEGLI USA CI SONO OGGI CIRCA 30 MILA LIFE COACHES, FINO A QUALCHE DECENNIO FA INESISTENTI. E CHE DIRE DEL FAMILY MANAGER? SEMPRE IN AMERICA, OGGI CI SONO OLTRE 50MILA TERAPISTI DI COPPIA E FAMIGLIA
ta. Oppure c’è la psicologa Katherine Ziegler che con una terapia da 200 dollari all’ora assicura di capire tutte le voglie più recondite. Ma queste sono solo due tra le numerose testimonianze raccolte dalla studiosa americana Arlie Russel Hochschild che, da sempre avanguardista della sociologia dei sentimenti, ha voluto fare un po’ di chiarezza sull’argomento. Nel libro “The outsour-
TERAPISTI DI FAMIGLIA Vittime di ritmi sempre più frenetici, le persone non riescono più a fare tutto quello che dovrebbero, così, tremendamente insoddisfatti preferiscono delegare ad altri la gestione di questioni private con la garanzia di un risultato più efficace
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ced self. La vita intima ai tempi del mercato”, la sociologa di Berkley si chiede: perché le persone tendono a esternalizzare la propria vita privata, proprio come le economie globalizzate fanno con alcune funzioni tipiche dei processi industriali? Le ragioni sono
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tutt’altro che futili capricci. Infatti chi richiede questi servizi personalizzati (alcuni davvero esosi), lo fa sì perché privo del tempo per star lì a ragionarci un po’ su, ma anche perché non si ha più il supporto familiare necessario. Insomma, non ci sono più le famiglie di una volta. Spiega la Hochschild: “Oggi il 70 per cento dei bambini americani vive in famiglie nelle quali tutti gli adulti lavorano. Chi dovrebbe dunque prendersi cura dei bambini, dei malati, degli anziani? Chi assicurerà - come si diceva che facessero le padrone di casa della middle class nel XIX secolo - il “raggio di sole alla famiglia”? Le madri si adoperavano in ogni modo per riuscirci, ma a
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LIFESTYLE VITA PRIVATA CEDESI!
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NEL LIBRO “THE OUTSOURCED SELF. LA VITA INTIMA AI TEMPI DEL MERCATO”, LA SOCIOLOGA ARLIE RUSSELL HOCHSCHILD SI CHIEDE: PERCHÉ LE PERSONE TENDONO A ESTERNALIZZARE LA PROPRIA VITA PRIVATA, PROPRIO COME LE ECONOMIE GLOBALIZZATE FANNO CON ALCUNE FUNZIONI TIPICHE DEI PROCESSI INDUSTRIALI?
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uno stesso tempo erano lì a fare il conto della spesa alle casse, a riempire gli scaffali, a insegnare a scuola e a curare i pazienti. E così pure facevano le zie nubili, un tempo disponibili, le nonne, le amiche e le vicine di casa sempre pronte a dare una mano». E più si è isolati, ansiosi e impegnati, più si avverte la necessità di rivolgersi a estranei. “Viviamo in un tempo in cui tutto si compra perché tutto è in vendita - prosegue la sociologa. Così che, non potendo più contare sulla rete di solidarietà di un tempo, i bisogni fondamentali vengono soddisfatti comprando i mezzi per realizzarli”. Anche perché nel frattempo il mercato, incarnando lo spirito del tempo, ha iniziato a offrire servizi sempre più specializzati. Basti considerare che solo negli Usa oggi ci sono circa 30 mila life coaches, fino a qualche decennio fa inesistenti. E che dire del family manager? Sempre in America, oggi si contano oltre 50mila terapisti di coppia e famiglia. E che si tratta di un circolo vizioso si fa presto a capirlo: perché per pagare questi servizi, bisognerà lavorare di più, restando con sempre meno tempo per stare con i figli, i genitori anziani, rassettare o trovare l’anima gemella. O per fermarsi a riflettere su cosa vogliamo veramente. Per la gioia di un novello wantologo. ■
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CINEMA__mastro Progress 01/10/12 09.19 Pagina 1
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a cura della Redazione
PER LA CORSA ALL’OSCAR L’ITALIA CANDIDA I TAVIANI Sarà "Cesare deve morire", vincitore dell'Orso d'Oro a Berlino, a rappresentare l'Italia nella corsa agli Oscar. La pellicola dei Taviani, ambientata nel carcere di Rebibbia, dove va in scena la rappresentazione del “Giulio Cesare” di Shakespeare interpretato dai carcerati, ha sconfitto pellicole date per favorite, come la "Bella addormentata" di Marco Bellocchio o il "Reality" di Matteo Garrone, vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes, o "È stato il figlio" di Daniele Ciprì. Teatro del carcere di Rebibbia. La rappresentazione di Giulio Cesare di Shakespeare ha fine fra gli applausi. Le luci si abbassano sugli attori tornati carcerati. Vengono scortati e chiusi nelle loro celle. Sei mesi prima Il direttore del carcere e il regista teatrale interno spiegano ai detenuti il nuovo progetto: “Giulio Cesare”. Prima tappa: i provini. Seconda tappa l'incontro col testo. Il linguaggio universale di Shakespeare aiuta i detenuti-attori a
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immedesimarsi nei personaggi. Il percorso è lungo: ansie, speranze, gioco. Sono i sentimenti che li accompagnano nelle loro notti in cella, dopo un giorno di prove. Ma chi è Giovanni che interpreta Cesare? Chi è Salvatore - Bruto? Per quale colpa sono stati condannati? Il film non lo nasconde. Lo stupore e l'orgoglio per l'opera non sempre li liberano dall'esasperazione carceraria. Arrivano a scontrarsi l'uno con l'altro, mettendo in pericolo lo spettacolo. Arriva il desiderato e temuto giorno della prima. Il pubblico è numeroso e eterogeneo: detenuti, studenti, attori, registi. “Giulio Cesare” torna a vivere, ma questa volta sul
palcoscenico di un carcere. È un successo. I detenuti tornano nelle celle. Anche "Cassio", uno dei protagonisti, uno dei più bravi. Sono molti anni che è entrato in carcere, ma stanotte la cella gli appare diversa, ostile. Resta immobile. Poi si volta, cerca l'occhio della macchina da presa. Ci dice: " da quando ho conosciuto l'arte questa cella è diventata una prigione". I Taviani, appresa la notizia, hanno dichiarato a caldo: "Ci stiamo imbarcando per il festival di New York e la notizia che ci ha raggiunto è davvero un bel “buon viaggio”. I film che concorrevano erano film di autori importanti per il cinema italiano e non solo italiano.
Comunque il gioco è appena cominciato." "Cesare deve morire" si appresta ad iniziare la sua strada per entrare tra le cinque pellicole che si contenderanno l'Oscar come miglior film straniero, cosa che non succede dal 2006. Gli avversari dei Taviani sono agguerriti, a partire da film come la Palma d'oro "Amour", per continuare con il recente Leone d'oro "Pietà" e la rivelazione francese "Quasi amici", che ha conquistato gli spettatori europei. Solo il prossimo 10 gennaio si saprà se il film italiano riuscirà a concorrere il 24 febbraio per la preziosa statuetta.
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CINEMA INTERVISTA AD OLIVER STONE
di Claudia Catalli
OLIVER STONE
“VI PRESENTO LE MIE È uno dei pochi cineasti al mondo capace di far discutere qualsiasi cosa filmi o dica. Del resto anche di persona Oliver Stone non è uno che la manda a dire: con i suoi occhi chiari e magnetici, gesticola molto e usa espressioni dirette, schiette, colorite per rendere bene l’idea del suo personaggio
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Non ha intenzione di essere diplomatico, non gli interessa che gli altri siano per forza d’accordo con ciò che dice lui. Ragiona su ogni domanda e poi, tra un sorriso e una sentenza, “sputa” sincero la sua verità. Il suo è un cinema dichiaratamente politico, sia che narri le gesta di Alessandro Magno (in Alexander) sia che affronti lo scontro tra narcotrafficanti messicani e statunitensi. E in Savages - alias “Le Belve”, il nuovo lavoro tratto dal bestseller di Don Winslow, attualmente nelle nostre sale - quest’ultimo tema è attraversato dal fil rouge della passione. Prima ancora di firmare un gangster movie sullo smercio di droga, infatti, Stone si diverte a tracciare la torbida sagoma di un triangolo amoroso che vede una donna (Blake Lively, voce narrante del film) perdutamente innamorata di due uomini. E ricambiata con altrettanta passione. Peccato che i due (Taylor Kitsch e Aaron Taylor-Johnson) siano impavidi narcotrafficanti di successo ma alle prime armi, e alle calcagna abbiano il boss più temuto di tutti, la reina Elena (Salma Hayek, dalla bellezza pari solo al suo talento). Un cast stellare che va da John Travolta agente federale corrotto a Benicio del Toro killer cafone e irresistibile, passando per un Emile Hirsch commercialista d’assalto, regalando al pubblico uno di quei film che divertono, intrattengono e sanno tenere piacevolmente incollati alla poltrona per un paio di ore. Tra finali finti e veri, battute di spirito e schegge di riflessione malinconiche sul senso della vita.
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Cosa la colpiva del romanzo di Don Winslow tanto da volerne realizzare un film? L’ho subito trovato un libro assolutamente interessante e ben scritto. Come pochi altri sa parlare di potere, tradimenti, soldi, e mettere in discussione i valori morali. Oltre al narcotraffico e alla spirale di violenza che genera, il suo film racconta molto della società americana: continua a vederla con occhio critico? Innanzi tutto voglio premettere che come regista mi sento e mi sono sentito sempre in diritto di dire la mia, fare ricerche personali sul mio Paese, senza per questo sentirmi in diritto di ripetere ogni volta degli inutili “hate speech”, cioè dei discorsi pieni di odio. Anche perché in fondo io sono solo uno che vede i punti critici e cerca di ragionarci su. Del resto non è bello aspettare che muoia qualcuno o che cada un governo per avere libertà di parola. Questo per dire che la società americana sembra libera, ma non lo è affatto. In che senso? L’America è una realtà chiusa tra due oceani, non c’è niente da fare: è molto isolata e ancor più autoreferenziale. Si vive troppo secondo i dettami del conformismo, dell’omologazione, e quel che è peggio è che ci si rappresenta, demagogicamente s’intende, sempre come i portatori del bene. I più buoni del mondo. Bene, con il mio cinema provo sempre a evidenziare l’assurdità di questa auto-rappresentazione.
E infatti ne “Le Belve” racconta come, in realtà, il narcotraffico più losco e al contempo fruttuoso si attui proprio a Los Angeles. Certo, c’è una scena in cui uno dei protagonisti spiega che a Los Angeles si produce l’erba migliore del mondo. Non è una battuta da film, è la verità: si tratta di semi “giusti” introdotti e coltivati. Come per certe viti: per ottenere i vini migliori occorrono cure particolari, ma tutto dipende dal tipo di uva giusta. È una questione di alchimia e abilità di coltivazione. E a volte, proprio come accade nel mio film, coltivare privatamente in casa la marijuana può dare risultati straordinari. Proprio come per il vino della miglior qualità, ribadisco, e infatti esiste addirittura una sorta di “marchio doc” per l’erba di Los Angeles: la chiamano “Gangster L.A.”. È il nome che danno a queste miscele di marijuana che dominano oggi il mercato, mentre prima il meglio del meglio per il narcotraffico era l’hashish afghano o thailandese. Nel suo cinema è sempre presente il tema padre-figlio, stavolta con Salma Hayek e Blake Lively c’è molto del rapporto madri-figlie: cosa la interessa maggiormente dei rapporti di genitorialità? Il fatto che si tratta sempre di relazioni primordiali, fondamentali, imprescindibili. È il rapporto con i tuoi genitori che ti identifica come uomo, attraverso esso scopri chi sei, poi ovviamente intervengono altri fattori a modificarti il carattere e la personalità nel corso di una vita, dai rapporti sentimentali fino agli eventi che ti influenzano ogni giorno, nel bene e nel male. ■
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CINEMA INTERVISTA AD OLIVER STONE
IE BELVE”
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COME REGISTA MI SENTO E MI SONO SENTITO SEMPRE IN DIRITTO DI DIRE LA MIA, FARE RICERCHE PERSONALI SUL MIO PAESE, SENZA PER QUESTO SENTIRMI IN DIRITTO DI RIPETERE OGNI VOLTA DEGLI INUTILI “HATE SPEECH”, CIOÈ DEI DISCORSI PIENI DI ODIO. ANCHE PERCHÉ IN FONDO IO SONO SOLO UNO CHE VEDE I PUNTI CRITICI E CERCA DI RAGIONARCI SU
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di LAURA SAGGIO
“RAFFAELLO VERSO PICASSO”
Dal 6 ottobre 2012 al 20 gennaio 2013 la restaurata Basilica Palladiana a Vicenza, diventata un grande e moderno contenuto culturale, ospiterà una mostra curata da Marco Goldin di dimensioni importanti sia sotto il profilo storico che artistico, dal titolo: “Raffaello verso Picasso - Storie di sguardi, volti e figure”. Divisa in quattro sezioni tematiche incentrate sul: sentimento religioso, la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e lo sguardo inquieto del Novecento, la mostra narrerà,
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attraverso l'esposizione di un centinaio di quadri provenienti dai più importanti musei internazionali, la storia del ritratto e della figura dal Quattrocento alla fine del Novecento. La grandezza di questa imponente ricostruzione sta nella scelta innovativa e ambiziosa di rappresentare la via dell'arte secondo un moto di intrecci, precedenze, filiazioni, continuità di senso e di stile, un vero esercizio di ingegnosa abilità che privilegia le relazioni stilistiche (piuttosto che il
“classico” racconto cronologico) tra pittori vissuti in secoli diversi. I condottieri di questo viaggio sensazionale sono i nomi più celebri dell'intera storia dell'arte: Raffaello, Botticelli, Mantegna, Bellini, Giorgione, Tiziano, Dürer, Cranach, Pontormo, Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo; gli impressionisti da Manet a Van Gogh, da Monet a Cézanne a Gauguin; i grandi pittori del XX secolo Munch, Matisse, Modigliani, Giacometti, Bacon, Picasso. La prima sezione, assieme a quella conclusiva sul grande mutamento stilistico avvenuto nel XX secolo, sarà la più ampia dell'intera mostra. Qui si potrà notare la contrapposizione del senso di grazia ed estasi dolorosa, che fanno di un volto la trasformazione in una smorfia di dolore o di affascinate bellezza, che fanno di un corpo la morbida grazia accogliente o la tensione estrema della fine ultima. La seconda sezione, farà sfilare arciduchi e reverendi, sovrani e principesse, dogi e nobildonne. Una galleria di grandi personaggi che rappresentano il ritratto nella sua funzione celebrativa e di omaggio. La terza sessione metterà il luce il ritratto come indagine e rappresentazione dell'anima. Uno sguardo silenzioso che scava nell'intimo umano, che mette in rilevo le rughe del tempo che passa, che fotografa
DOVE & QUANDO ✑ Dove: Basilica Palladiana Vicenza, Piazza dei Signori
✑ Quando: dal 6 ottobre 2012 al 20 gennaio 2013 Info: Tel. +39 0422 429999 Fax +39 0422 308272 biglietto@lineadombra.it www.lineadombra.it
un sentimento o un’emozione privata. L'ultima sezione della mostra, rappresenterà le varie fasi che porteranno nel corso dei secoli ad una mutazione profonda del senso del ritratto e della figurazione del corpo. Da Raffaello a Picasso, cioè dalla perfezione della forma alla rottura di quella stessa forma. Una rottura concettuale che vedrà nell'espressione cubista il suo apice. Dal 2 febbraio 2013 la mostra si trasferisce poi per due mesi in un altro luogo magico, il Palazzo della Gran Guardia a Verona, di fronte all'Arena. Questa mostra è una esperienza, è un viaggio, è un racconto storico-artistico unico, è la ricostruzione di un tempo preciso, da un punto all'altro della storia, dalla bellezza venerata e rotonda alla bellezza usata e pungente: da Raffaello a Picasso.
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ARTE DA ROMA A NEW YORK GLI APPUNTAMENTI CON L’ARTE
A SPASSO TRA MUSEI E FONDAZIONI SARÀ UN AUTUNNO RICCO DI MOSTRE QUELLO CHE CALERÀ IL SIPARIO SU QUESTA CALDA ESTATE 2012, MOLTE DELLE QUALI DOMINATE DA UN’ESIGENZA DI REALISMO CHE SI ESPLICA NELLE RAPPRESENTAZIONI QUOTIDIANE DI OGGETTI E SITUAZIONI - DI SAMANTHA DE MARTIN
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ARTE DA ROMA A NEW YORK GLI APPUNTAMENTI CON L’ARTE
Scorci quotidiani per Vimercati Iniziamo da Venezia. “Dieci anni passati a fotografare una zuppiera”: concentrazione e serialità costituiscono l’emblema dell’opera di Franco Vimercati, artista interessato a infondere, nella quotidiana semplicità di un vaso o di un bicchiere, un’anima ricca di magia. A Palazzo Fortuny sarà possibile scoprire, fino al 19 novembre, 100 dei suoi scatti. fortuny.visitmuve.it
Veermer a Roma A Roma inaugurerà il mese di ottobre la mostra su Veermer, la prima mai realizzata in Italia, dedicata al massimo esponente della pittura olandese del XVII secolo. Organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo e coprodotta con MondoMostre, a cura di Arthur K. Wheelock, Walter Liedtke e Sabrina Bandera, la mostra si terrà dal 1° ottobre al 20 gennaio 2013 presso le Scuderie del Quirinale. Oltre ad un’accurata selezione di capolavori di Veermer sarà possibile ammirare le opere degli artisti suoi contemporanei, tra i massimi protagonisti dell’arte di genere del secolo d’oro olandese. www.scuderiequirinale.it
Roma celebra Guttuso Si terrà dal 5 ottobre al 3 febbraio presso il complesso monumentale del Vittoriano la mostra dedicata a Renato Guttuso, in occasione del centenario dalla nascita. La Capitale omaggerà l’artista con oltre cento dipinti rappresentativi dell’intero arco creativo dell’attività del maestro siciliano. Attraverso le sue visioni del Colosseo, dei Tetti di Via Leonina, delle misteriose presenze nei giardini pensili romani sarà possibile scoprire una Roma più intensa e vibrante. Prevendite: 199 74 75 54
Libertà parigine... al Palazzo delle Esposizioni Si chiama “Paris en libertè” la mostra di Robert Doisneau, uno degli esponenti più illustri della scuola “umanista” francese, che approderà al Palazzo romano delle Esposizioni il prossimo 29 settembre (fino al 3 febbraio 2013). Un interessante album espositivo raccoglierà fotografie originali scattate tra il 1934 e il 1991 e raggruppate per soggetto: una passeggiata lungo la Senna, lungo le strade del centro e della periferia, nei bistrot, negli atelier di moda. Protagonisti sono uomini, donne e bambini, innamorati e animali nella tradizionale cornice in bianco e nero. www.palazzoesposizioni.it
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ARTE DA ROMA A NEW YORK GLI APPUNTAMENTI CON L’ARTE
Munch a Londra Anche l’autunno londinese si prospetta ricco di appuntamenti. Fino al 14 ottobre il Tate modern renderà omaggio al grande genio di Edvard Munch in una retrospettiva dal titolo “Munch, l'occhio moderno”, che ospiterà oltre 140 opere tra dipinti, fotografie, contributi per cinema e teatro che hanno fatto di Munch un artista di sfolgorante modernità. www.tate.org
I "moduli" di New York Sui tetti del Metropolitan Museum, uno dei fiori all’occhiello della Grande Mela sarà possibile gustare, fino al prossimo 4 novembre, una costellazione di grandi moduli interconnessi realizzati con materiali trasparenti e riflettenti dall’artista argentino Tomàs Saraceno. I visitatori avranno l’opportunità di camminare attraverso questi habitat simili, strutture modulari raggruppati in una configurazione non lineare. Negli ultimi dieci anni, Saraceno ha istituito una pratica di costruzione di reti abitabili basate su geometrie complesse sperimentando la fusione tra architettura e scienza. www.metmuseum.org
Versione berlinese per Newton L’ex caserma prussiana di Berlino dalla quale l’ebreo Helmut Newton fu costretto a fuggire nel 1938 propone una mostra incentrata su tre pubblicazioni: “Le donne bianche, Sleepless Nights e Big Nudes”. Attraverso i nudi femminili il fotografo ha inaugurato una nuova dimensione dell’immagine del corpo umano. I suoi lavori saranno esposti fino al 18 novembre presso il Museum für Fotografie. www.helmutnewton.com
Picasso milanese Milano renderà invece omaggio a Pablo Picasso, attraverso una serie di dipinti, sculture, fotografie e film che racconteranno i percorsi di uno degli artisti più rappresentativi del Novecento. Dal 20 settembre al 6 gennaio Palazzo Reale ospiterà una grande antologica che ripercorrerà la ricca produzione del Maestro spagnolo, dal cosiddetto “Periodo Blu” fino agli ultimi anni. Il percorso espositivo è arricchito da disegni, stampe, libri illustrati e da una sezione che documenta la mostra presentata nel 1953 proprio nel museo affacciato su Piazza Duomo. www.comune.milano.it/palazzoreale
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di LAURA SAGGIO
MADE EXPO, COSTRUIRE VERDE
Dal 17 al 20 ottobre, presso i padiglioni di Fiera Milano Rho, torna MADE Expo, l'appuntamento fieristico dedicato al settore dell'edilizia e dell'architettura, quest'anno più che mai attento a rispondere alle crescenti necessità di progettare e costruire secondo i criteri dell'ecosostenibilità. La fiera offre privilegiate opportunità di incontro con gli operatori internazionali del sistema delle costruzioni che mettono a disposizione le loro conoscenze per sviluppare soluzioni innovative per un'edilizia sempre più sicura, sostenibile, energeticamente efficiente, antisismica e in armonia con il patrimonio storico e monumentale delle città. Le attuali politiche di
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rispetto dell'ambiente e riduzione delle emissioni impongono l'utilizzo di nuovi materiali per le costruzioni edilizie, come per esempio il legno strutturale, che garantisce ottimi standard per comfort, isolamento termico e acustico e parametri termoigrometrici; offrendo la possibilità di costruire in tempi molto rapidi abbattendo i costi. Anche in questo settore c'è l'urgenza di mettere a sistema una efficace strategia economica che guardi al futuro, verde, destinata a rilanciare il settore delle costruzioni. Costruire sostenibile, significa prima di tutto dare un valore aggiunto al progetto, oltre ad essere un'occasione di business per le aziende, sempre più attente all'ecosostenibilità. Per questi motivi, all'interno della fiera verrà allestito uno spazio specifico: Green Home Design “Abitare il presente”, che dimostrerà come progettare e costruire case ad un impatto ambientale
molto minore rispetto a quanto non sia stato fatto fino ad oggi. A tal proposito, verranno esposti quattro modelli (un asilo e tre case) realizzati in scala da importanti architetti e designer italiani quali: Aldo Cibic, Massimo Mandarini, Marco Piva, Luca Scacchetti, capaci di rispettare tutti i criteri di funzionalità, efficienza e i canoni estetici tipici della progettualità madein-Italy “green”. Smart Village, è l'evento che si rivolge invece alle Città del futuro, fatte di edifici “smart” a consumo di energia quasi pari allo zero. Un innovativo e stimolante punto di incontro tra le aziende e i protagonisti della progettazione tecnologica delle costruzioni. Guarda sempre all'ecofuturo e alla riqualificazione urbanistica, lo spazio: AAA+A Agricoltura Alimentazione, Architettura, che ha l'obiettivo di arricchire l'architettura di nuovi contenuti naturali attraverso una mostra e una serie di workshop dedicati ai
progettisti e alle imprese paesaggistiche e del verde. Infine, torna a MADE Expo la quinta edizione del “Laboratorio di Architettura”, con l'intento di indagare i cambiamenti e le problematiche delle città in evoluzione, e di trovare soluzioni per effettuare un rinnovamento solido, sinergico e strutturale, attraverso il recupero architettonico, di quartieri degradati, singoli edifici, piazze e parchi. MADE Expo sarà dunque vetrina del presente e del futuro dell'architettura, che non potrà non rispondere alle esigenze crescenti legate alla questione ambientale, imperativo imprescindibile per sostenere la ripresa dell'intera filiera. www.madeexpo.it
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APPUNTAMENTI 13ª MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA
di Federica Vagnozzi
AI GIARDINI E ALL’ARSENALE LA BIENNALE SECONDO CHIPPERFIELD
SULLE TRACCE DI UN TERRENO COMUNE Basta sfarzi, basta progetti fine a se stessi, ma soprattutto basta agli archi-star: la Biennale di Architettura, di scena a Venezia fino al 25 novembre, inverte la rotta e impone una riflessione sul futuro della professione, che intanto prova a ripartire dalla condivisione e dal dialogo
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Ripensare l’architettura. Recuperare il senso più profondo di una professione che negli ultimi decenni ha ceduto il passo a eccessivi “divismi”, perdendo di vista quell’impegno civile e figurativo che dovrebbe avere rispetto alla società. Invertire la rotta, tornare a organizzare lo spazio condiviso, “quella realtà creata in collaborazione con i cittadini” che chiamiamo città. Questa l’intenzione della 13esima Mostra Internazionale di Architettura che, dopo una serie di edizioni affidate a critici e storici, e dopo quella curata per la prima volta da una donna, la giapponese Kazuyo Sejima, quest’anno è affidata alla direzione artistica dell’architetto inglese David Chipperfield. La Mostra, che ospita 69 progetti di
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119 protagonisti tra architetti, artisti, fotografi, critici e studiosi, ha una grande ambizione: riaffermare l’esistenza di una cultura architettonica basata non solo sui singoli talenti ma su idee condivise. Perché uscire dalla crisi, non solo quella economica e finanziaria, ma anche professionale, si può: basta ripartire da un terreno comune fatto di storie, esperienze, saperi. “Common ground - spiega Chipperfield - è una metafora di come bisogna interpretare questa professione. Appare necessario chiedersi dove sia diretta l'architettura e dove convenga rivolgere il talento. Come possono dare un contributo alla società? Una società che si è stufata di archi-star e che punta a quella che è la professionalità. Basta parlare di sé quindi. Ba-
LEONE D'ORO A GRAN HORIZONTE Urban-Think Tank, Iwan Baan e Justin McGuirk, vincitori del Leone d'Oro, indagano il carattere di un grattacielo occupato e, con un bar temporaneo alle Corderie, portano a Venezia un pezzo di Caracas
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APPUNTAMENTI 13ª MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA
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TRA LE OPERE-INSTALLAZIONI COLLETTIVE COMMUOVE IL PROGETTO NATO SUBITO DOPO LO TSUNAMI DEL MARZO 2011, “HOME-FOR-ALL”: CASE-PALAFITTE COSTRUITE UTILIZZANDO I TRONCHI D'ALBERO CHE, ORMAI COMPROMESSI, SONO DIVENTATI GLI ASSI PORTANTI DELLE NUOVE COSTRUZIONI
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sta architetti singoli, competizioni tra protagonisti. Da ora in poi, i protagonisti devono essere insieme, nell'opera”. E questo è effettivamente quello che emerge percorrendo la Mostra che dal Padiglione Centrale si snoda fino ai Giardini e all’Arsenale. Tra le opere-installazioni collettive commuove certamente il progetto giapponese “Home-for-All”, nato subito dopo il devastante tsunami del marzo 2011. Sotto la guida dell'architetto Toyo Ito, diversi altri colleghi insieme ai cittadini hanno discusso e confrontato le loro idee sulla ricostruzione: da questo incontro stanno sorgendo delle case-palafitte costruite utilizzando i tronchi d'albero che, ormai compromessi, sono diventati gli assi portanti delle nuove costruzioni. Una perfetta sintesi tra chi costruisce e chi abita, dunque. Che è un po’ quello che hanno provato a fare anche i curatori del Padiglione greco Panos Dragonase e Anna Skiada, coinvolgendo numerosi giovani architetti e artisti in una sorta di laboratorio in divenire per aprire un dibattito sulla struttura urbana e sociale di Atene e provare, così, a delineare un'imminente rinascita. Sorprende poi la “i-City di Skolkovo”, la nuova città dell'innovazione che sorgerà a circa 18 chilometri da Mosca grazie al contributo di alcuni tra i più celebri architetti di tutto il mondo. Si tratta di una piattaforma sofi-
COMMON GROUND Sotto: David Chipperfield direttore artistico della mostra: “Common ground è una metafora di come bisogna interpretare questa professione. Appare necessario chiedersi dove sia diretta l'architettura e dove convenga rivolgere il talento.”
DOVE & QUANDO ✑ BIENNALE ARCHITETTURA 2012 COMMON GROUND
✑DOVE: Venezia - Arsenale e Giardini ✑QUANDO: dal 29 agosto al 25 novembre 2012 ✑ORARIO: 10.00 - 18.00; chiuso il lunedì ✑INFO: www.labiennale.org
sticata e all’avanguardia, che comprende vari campi di sperimentazione da quello energetico a quello nucleare, passando per l'informatico, il biomedico, quello spaziale e delle telecomunicazioni. In attesa della sua realizzazione, nel Padiglione russo è intanto possibile interagire con le più innovative e sofisticate tecnologie per sbirciare attraverso video, foto e rendering l'avveniristico progetto. Si arriva poi al Padiglione Italia, che il ministero dei Beni culturali ha affidato all’urbani-
altri - e anche innovare, per cui intorno a uno spazio centrale, che vorrebbe rappresentare una sorta di common ground». Ad aggiudicarsi il Leone d'oro come migliore installazione in questa Biennale 2012 dedicata alle contaminazioni e al recupero di un impegno sociale da parte dell'architettura, è il collettivo venezuelano Urban Think Tank che, insieme a Justin McGuirk e al fotografo Iwan Baan, ha ricreato negli spazi dell'Arsenale il bar (funzionante) Gran Horizonte per accendere i riflettori sul caso Torre David. Eretto nel centro finanziario di Caracas durante il boom del
sta e architetto Luca Zevi per il suo progetto che mette in relazione la crisi economica con l’architettura e il territorio. A partire dall'esperienza di Adriano Olivetti che, unendo funzionalità e design, attenzione ai lavoratori e agli ambienti della produzione, ha saputo costruire un solido modello di sviluppo industriale in grado di integrare politiche sociali e di promozione culturale, inaugurando una grande stagione di crescita dell'intero Paese, “Le quattro stagioni delle architetture del made in Italy” indaga tutte quelle realtà produttive italiane che hanno riversato la stessa filosofia di eccellenza anche nella costruzione del proprio luogo di lavoro, fondendo nella progettazione qualità del vivere e sostenibilità. Tra i premi assegnati, nota di merito per l'Italia che riceve la menzione speciale per l’installazione di Cino Zucchi, “Copycat. Empatia e invidia come generatori di forma”: “Abbiamo mostrato come gli oggetti non sono unici, ma son legati da sequenze di forma e potremmo dire animati da una doppia tendenza: quella di imitare – siamo tutti un po' copycat, cioè imitatori degli
petrolio dei primi anni '90, il grattacielo di 45 piani dopo il successivo crollo dell'economia venezuelana è stato occupato da una comunità di oltre 750 famiglie. Oggi, a distanza di 20 anni, questa "favela verticale" è un'incredibile testimonianza di come l’architettura sia un fatto sociale che nasce da istanze reali. E di come il futuro dello sviluppo urbano stia nella collaborazione tra architetti, imprese private e popolazione. E poiché il tema della Biennale 2012 è - come abbiamo visto - anche un po’ quello della “spersonalizzazione”, il Leone d’oro alla carriera non poteva che essere assegnato all’architetto portoghese Álvaro Siza Vieira per aver «mantenuto una consistente produzione di opere del più alto livello - si legge nelle motivazioni al premio -, senza tuttavia mostrare la minima traccia di quel palese professionalismo e dell’autopromozione che sono ormai diventati parte del meccanismo dell’architetto contemporaneo”. Chissà che presto anche molti altri non imparino a seppellirlo questo meccanismo, magari sotto un più fertile terreno comune. ■
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SPETTACOLI LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO REGIO DI TORINO
A cura della Redazione
A PROPOSITO DI TEATRO
AL REGIO DI TORINO DEBUTTA L’OLANDESE VOLANTE Il Teatro Regio di Torino inaugura la stagione 2012-2013 con “l’Olandese volante”, la storia di un amore oltre i confini terreni, frutto del genio di Richard Wagner. Un omaggio tutto italiano all’artista di Lipsia, in occasione del duecentesimo anniversario della sua nascita. L’opera sarà presentata con la regia creata da Willy Decker per l’Opéra national di Parigi nel 2000 e mai vista in Italia. Ne abbiamo parlato con Walter Vergnano, sovrintendente del Teatro Regio
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Sin dal 1740 gli imponenti scenari, le esclusive decorazioni, le attrezzature tecniche all’avanguardia del Teatro Regio di Torino, uno dei palcoscenici più grandi d’Europa, continuano a dar lustro alla città che rappresenta, per eccellenza, la fucina dell’identità politica, culturale ed economica del nostro paese, da sempre ponte ininterrotto tra l’Italia e l’Europa. Da Cimarosa a Paisiello, da Toscanini alla Bohéme di Puccini, passando per la prima italiana della Salome di Strauss portata in scena nel 1906, il Teatro, voluto da Vittorio Amedeo II, ha ospitato il
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genio artistico delle personalità più influenti della lirica mondiale, spaziando dall’opera buffa alla concertistica popolare di Carlo Pedrotti, dai “Vespri siciliani” di Verdi, magistralmente diretti da Maria Callas, alla stagione moderna d’Opera e Balletto, dai recenti concerti sinfonico-corali e cameristici alle manifestazioni organizzate in collaborazione con le istituzioni locali e con gli istituti scolastici. La lunga tradizione del Regio è approdata anche in Estremo Oriente, portando in scena “Bohème” e “Traviata” in Giappone e,
su invito dell’Expo Universale, a Shanghai. Un invito che si rinnoverà nel 2013, quando il Regio eseguirà “Ballo in maschera”, “Tosca” e due concerti dedicati a Verdi e Rossini, sempre in Giappone. Un’attività che proseguirà alla Konzerthaus di Vienna e a Dresda con la “Messa da Requiem” di Verdi. Guida e mente di questa imponente macchina d’arte che viaggia, sin dagli esordi, sulle strade della tradizione musicale nazionale ed Europea, Walter Vergnano, che sovrintende alle linee guida della programmazione artistica del Teatro.
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SPETTACOLI LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO REGIO DI TORINO
Dott. Vergnano, quali sono le principali responsabilità di chi, come Lei, coordina e organizza l’attività di un teatro che rappresenta uno dei più prestigiosi palcoscenici della tradizione italiana? Con la legge istitutiva delle Fondazioni Liriche, al sovrintendente vengono demandate tutte le responsabilità. Un tempo le responsabilità erano suddivise tra il sovrintendente e il direttore artistico, mentre dal 1999, da quando cioè è entrata in vigore la legge di trasformazione, al sovrintendente sono in capo tutte le responsabilità ed è quindi lui stesso a nominare il direttore artistico. I compiti del sovrintendente riguardano tutti gli ambiti dell’attività di un teatro, dalla parte amministrativa, alla gestione del personale, all’organizzazione e anche alla parte artistica, che potrà poi decidere di demandare ad altri, in questo caso al direttore artistico. Io ho una formazione di organizzatore musicale e di direttore artistico, quindi ritengo che la figura del direttore artistico sia, all’interno di un teatro, e specialmente di un teatro lirico, una figura fondamentale. Naturalmente, tra il direttore artistico e il sovrintendente che lo nomina ci deve essere una sintonia assoluta. In passato si è registrata spesso una mancata sintonia tra le due cariche e purtroppo questo cortocircuito si è verificato anche in tempi recenti, come alla Scala qualche anno fa: un’assenza di armonia, se non addirittura una “guerra”, una rivalità, una contrapposizione di idee, tra direttore artistico e sovrintendente generano all’interno del teatro
A proposito di programmazione, il 12 ottobre prossimo il Teatro Regio inaugurerà la stagione 2012/2013 con Wagner e il memorabile allestimento firmato da Willy Decker, “L’Olandese Volante”. Perché è stata scelta proprio quest’opera per l’ouverture della nuova stagione artistica? Volevamo inaugurare la stagione con un titolo wagneriano perché l’anno 2013 segna il doppio anniversario sia di Wagner che di Verdi. Quindi, d’accordo con il maestro Noseda, si è pensato di inaugurare la stagione con un titolo
WALTER VERGNANO
divisioni, scontri, malfunzionamenti e tanti problemi. È compito del sovrintendente mantenere questo equilibrio di gestione, contribuendo a raggiungere un’unità di intenti col direttore artistico per produrre una programmazione adeguata: io ritengo che il direttore artistico sia una figura con cui il sovrintendente deve interfacciarsi per disegnare insieme i progetti artistici generali, definendo la linea culturale da seguire, ma poi è il direttore a decidere nello specifico il titolo da mettere in scena e soprattutto il cast, il regista, lo scenografo a cui affidare la messa in scena.
wagneriano e non con un titolo verdiano, che in Italia costituisce una scelta molto più consueta. La scelta artistica del maestro Noseda è stata poi quella di selezionare nello specifico “L’Olandese Volante”, anche perché si trattava di un titolo che, più di altri, mancava nel cartellone del nostro teatro, l’ultima volta venne rappresentato nel 1999, non veniva ripreso da ormai 12 anni. Si tratta di un’opera particolare, perché in qualche modo c’è sulla carta ma va riempita di contenuti e se non si trova un cast adeguato per quel repertorio, un allestimento importante, diventa difficile riproporla. Noi abbiamo scelto di non
mo che, anche in una logica di ottimizzazione delle risorse del teatro, e nell’ottica di portare al nostro pubblico comunque uno spettacolo che consideriamo di grande valore e peraltro inedito in Italia, si possa benissimo aprire la stagione con un titolo già realizzato in un altro teatro, in questo caso Parigi. L’opera di Decker è una delle grandi messe in scena di questo titolo e ci sembrava che rispondesse a tutti i requisiti che riteniamo debba avere un allestimento inaugurale, ovvero essere bello, essere importante e, in questo momento, avere anche un’economicità che consenta al nostro bilancio di poterlo assorbire. u
Sovrintendente della Fondazione Teatro Regio di Torino. La stagione inaugura con un titolo wagneriano per celebrare il 200° anniversario del grande compositore
fare un nuovo allestimento ma di proporre un allestimento bellissimo, mai venuto in Italia, quello di Decker appunto. È una nostra politica, so che molti teatri in Italia decidono, legittimamente, di inaugurare la stagione sempre con un allestimento proprio e nuovo, mentre noi ritenia-
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SPETTACOLI LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO REGIO DI TORINO
Alla Stagione del Teatro Regio si affiancano attività rivolte alle scuole, che coinvolgono oltre 50.000 ragazzi all’anno, insieme ad un programma di concerti lirico-sinfonici. In che modo la Sovrintendenza incoraggia la partecipazione dei giovani e, oggi, l’Opera rimane l’esclusivo privilegio di una cerchia ristretta di appassionati o è in grado di coinvolgere più fasce di pubblico, anche giovanile? Posso dire che i ragazzi delle scuole coinvolti nelle nostre iniziative sono ben più di 50.000 l’anno. Quest’anno, inaugurando con “L’Olandese Volante”, noi faremo due produzioni, in collaborazione con altre istituzioni, proprio sull’Olandese Volante, appositamente per le scuole. Quella dell’Olandese Volante è una storia meravigliosa, è una di quelle storie che non chiamano in campo dei personaggi troppo sovrannaturali, quindi una storia che ha un suo quid narrativo accattivante anche per un pubblico giovane e di non wagneriani. Ad aprile avremo un adattamento musicale de “L’Olandese Volante”, frutto di un progetto europeo: si tratta di un concorso europeo per la produzione di un’opera di Wagner per il pubblico giovanile e noi ne ospiteremo i vincitori. Poi metteremo in scena anche “Il Vascello Incantato”, un adattamento musicale con drammaturgia di una giovane regista italiana, che vedrà protagonisti i cantanti vincitori dell’Aslico, l’Associazio-
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ne Lirica e Concertistica Italiana, e che sarà in coproduzione con i teatri lombardi che fanno parte dell’Associazione. Quindi Wagner sarà accessibile anche per il grandissimo pubblico che segue le attività dedicate ai ragazzi e alle ragazze, dalla scuola materna alla scuola superiore. L’attività per le scuole è un obbligo per un’istituzione musicale italiana, un obbligo che deriva, purtroppo, dalla clamorosa assenza dell’educazione musicale all’interno della formazione scolastica. Credo che l’Italia sia l’unico paese al mondo in cui una persona si può laureare in materie umanistiche senza incontrare nel suo curriculum scolastico Verdi, Bach, Puccini, Beethoven e così via. Perché da noi evidentemente, nella concezione della formazione del pensiero dell’individuo, non si ritiene che il pensiero di Mozart o Bach sia formativo per l’individuo, caso pressoché unico fra tutti i Paesi Occidentali. Diciamo che noi del Regio facciamo in questa situazione una piccola supplenza ad un’enorme assenza, quella gravissima dell’educazione musicale nelle scuole, cercando di colmare, con i mezzi che abbiamo, questa pericolosa mancanza della scuola. Da qui il mio impegno di sovrintendente, per mantenere un progetto già in corso al mio arrivo – mi guardo bene infatti dall’appropriarmi di meriti altrui – poiché questo teatro, già prima del mio ingresso nel 1999, svolgeva attività educative. Quello che ho fatto io, anche in anni dif-
ficili come questi, è stato fare anche grandi rinunce ma non abbandonare mai il progetto scuole, abbiamo anzi aumentato il volume di attività destinate alla formazione. Mi fa piacere sottolineare poi che oggi il pubblico dell’Opera è quanto mai eterogeneo, coinvolge tutte le categorie sociali, tutte le generalità di ogni individuo. Presso critici e opinion leader vige il più delle volte l’abitudine di frequentare i teatri durante le prime e sicuramente il pubblico delle prime è una fetta molto parziale di pubblico, non rispecchia fedelmente l’intero panorama degli spettatori dell’Opera. Io, infatti, consiglio sempre a tutti di venire ad un’altra recita, così da trovarsi a contatto con le persone appartenenti a tutte le classi sociali, di tutte le generazioni e lì si scoprirà che alla fine i giovani non sono pochi come si immagina. Quando un giovane si avvicina all’Opera, lo posso assicurare, rimane affascinato: essendo molto più libero e aperto rispetto ad una persona più matura, il giovane è in grado di apprezzare tanto la lirica quanto la musica tecno senza avere remore di nessun genere. Il suo non è un ascolto esclusivo ma un ascolto inclusivo dei più diversi generi della musica. Questa è la cosa meravigliosa. Purtroppo i giovani hanno poche opportunità reali di venire a contatto con l’Opera, con la musica da camera, sinfonica e via dicendo. Questo, ripeto, avviene però solo nel nostro Paese. ■
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di PAOLO DEL PANTA
UN AUTUNNO DA RE GLI ABITI DELLA REGINA Castello di Glamis presso Forfar nell’ Angus . Per celebrare il Giubileo di Diamante, sono stati gentilmente concessi in prestito dalla Regina sei abiti da lei utilizzati durante viaggi reali e cerimonie di stato. Questi splendidi abiti sono esposti nella Coach House Exhibition Room, una mostra allestita nella rimessa delle carrozze. Gli abiti riflettono tutti il tema dei Diamanti e sono stati creati tra il 1952 e il 2002. Gli abiti, firmati Hardy Amies, Ian Thomas e Norman Hartnell, saranno esposti fino alla fine di ottobre. Fino al 31 ottobre 2012 www.glamiscastle.co.uk I TESORI DEL PALAZZO DELLA REGINA Alla Galleria della Regina (Queen’s Gallery) del palazzo di Holyroodhouse, per celebrare il
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Giubileo di Diamante del 2012, è possibile vedere una selezione di spettacolari tesori provenienti dalla Collezione Reale. La mostra sarà allestita in esclusiva in Scozia ed è la prima volta che questi oggetti incredibili sono riuniti in un solo posto. Le 100 incredibili opere d’arte sono state selezionate sulla totalità della Collezione Reale, tra nove residenze reali e più di cinque secoli di collezioni, e comprende dipinti, disegni, miniature, acquerelli, manoscritti, mobilio, sculture, ceramiche e gioielli. Fino al 4 novembre 2012. www.royalcollection.org.uk I DISEGNI DI LEONARDO DA VINCI Il McManus sarà l’unica sede scozzese a ospitare la mostra di dieci tra i più raffinati disegni di Leonardo da Vinci provenienti dalla Collezione
Reale, durante il loro tour che avrà cinque tappe nel Regno Unito. I disegni dimostrano l’incredibile varietà di interessi e talenti di Leonardo da Vinci, dalla pittura alla scultura, dalla botanica alla cartografia. Fino al 4 novembre 2012. www.mcmanus.co.uk LA REGINA: 60 FOTOGRAFIE PER 60 ANNI Galleria della Regina, Palazzo di Holyroodhouse, Edimburgo. Questa incredibile collezione di 60 immagini, che catturano sia apparizioni ufficiali che rilassate occasioni familiari degli ultimi sessant’anni, sarà in mostra al Palazzo, offrendo una possibilità unica di vedere significativi momenti del regno della Regina immortalati dalle macchine fotografiche. Dal 16 novembre 2012 al 24 febbraio 2013. www.royalcollection.org.uk
ADOTTATE L’ “ALBERO DELLE SCIMMIE” Royal Botanic Garden di Edimburgo. Per la prima volta in dieci anni è possibile adottare la meravigliosa araucaria del Cile, detta anche “albero delle scimmie”, grazie al programma di adozione degli alberi del RBGE (Giardino Botanico Reale di Edimburgo), con il quale i partecipanti possono diventare guardiani dell’albero per dieci anni. Il Royal Botanic Garden ha assunto la qualifica di “Reale” nel diciassettesimo secolo. I giardini sono splendidi da visitare durante tutto l’anno, e stanno ora per essere invasi dai colori dell’autunno. I visitatori potranno comunque restare al caldo visitando le eleganti serre nelle quali i peperoncini daranno i loro frutti in questa stagione. celebratelife.rbge.org.uk/treeadoptions
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VIAGGIO DEL MESE: ALLA SCOPERTA DEL BAROCCO CECO
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VIAGGIO DEL MESE: ALLA SCOPERTA DEL BAROCCO CECO
di Paolo Del Panta
REPUBBLICA CECA
LA VIA DEL BAROCCO Chiese, monasteri, palazzi e persino villaggi di campagna. Architettura, pittura, scultura e musica: nel XVII secolo l’arte in Repubblica Ceca si fa puro sfarzo
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C’è tanta scuola e un pizzico d’orgoglio italiani nel favoloso barocco boemo. Un pretesto in più per visitare la Repubblica Ceca, a caccia dei capolavori di artisti che si ispirarono alla produzione italiana non senza reinterpretarne i dettami secondo la propria tradizione e il proprio talento. Ne nacque una corrente unica, che riadattando materiali e motivi seppe tirare a lustro un’intera nazione, ridisegnandone il volto ma anche l’anima. Non è da trascurare infatti il retroscena storico e morale della diffusione dell’arte barocca in Cechia. Siamo nel XVII secolo; nel 1620 scoppia la battaglia sulla Montagna Bianca, che poi dilagherà nel resto d’Europa con il più celebre nome di Guerra dei Trent’Anni. Gli Asburgo impongono, anche con la violenza, al popolo ceco la ricattolicizzazione e, per garantirne la conversione, ricorrono alle minacce ma anche ai Gesuiti. Questi, invitati nel Paese, portano con sé non solo il Verbo, ma anche
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l’arte già fiorente nel Bel Paese: il barocco appunto. Le espressioni sfarzose e ridondanti del barocco divengono quindi per gli Asburgo un ulteriore, subliminale strumento di convinzione nei confronti del popolo: i palazzi eleganti ricordano il loro potere, le chiese con il loro tripudio di stucchi, ori, spazi immensi, chiaroscuri, immagini di santi e martiri dai volti straziati –in netto e voluto contrasto con le chiese sobrie e austere dei protestanti- invitano a rivolgersi al Signore e affidarsi a lui. Pilotata o meno, l’arte barocca trovò in Boemia terreno fertilissimo. Non solo i Gesuiti importarono materiale cui ispirarsi e favorirono i contatti (e contratti) con architetti italiani, ma molti artisti cechi si formarono proprio in Italia per poi esprimersi al meglio in patria, dove seppero dar vita a un barocco sui generis, cosmopolita e contemporaneamente autoctono. Passarono le idee - lo sfarzo, la ridondanza - ma i materiali e i soggetti del barocco
BAROCCO ALLA CECA Da sinistra: Holasovice è un borgo-gioiello in Boemia meridionale, alle porte di Ceske Budejovice; il quartiere ebraico di Trebic, in Moravia, è il meglio conservato in assoluto; Ceske Budejovice, il cui nucleo storico è ricco di preziosi edifici ecclesiastici e laici. La piazza è una delle maggiori nell'Europa centrale. Sotto: tramonto nel centro storico di Praga
italiano furono integrati con quelli locali: accanto al marmo, molto legno delle foreste; vicino all’iconografia italiana dei santi soprattutto i patroni della propria terra. Prima strumentalizzato dagli Asburgo, poi oscurato dal regime comunista, il barocco boemo è finalmente libero di essere ammirato in tutto il suo tripudio estetico, nelle sue esplosive espressioni di bellezza e potere. Vediamo dove.
MALA STRANA, CUORE BAROCCO DI PRAGA Mala Strana, ovvero la Città Piccola. Piccola ma preziosa, come i gioielli più pregiati. Disteso sul fianco della collina che sale al Castello, questo storico quartiere della capitale è considerato il cuore barocco di Praga. Qui si trovano la splendida chiesa di San Nicola e il colossale palazzo Valdstejn. Tra le altre tappe di Praga barocca, il Clementinum (il collegio dei Gesuiti), la chiesa di San Nicola della Città Vecchia, la chiesa della Vergine della Vittoria e il suo Bambin Gesù di Praga, la chiesa di San Francesco Serafino, palazzo Czernin, il santuario di Loreta e naturalmente le statue barocche che vegliano sul fiume e la città dal Ponte Carlo. Un tempo isolata tra i vigneti della campagna praghese, la villa barocca di Troja - che dà il nome a un intero quartiere residenziale- è oggi parte della periferia della capitale. Chiamata anche castello, fu costruita secondo il modello della villa rinascimentale romana. Lo sanno in pochi. A Praga, a pochi metri dal Ponte Carlo, sulla Karlova, sorge la bellissima Cappella Barocca degli Italiani. Nel 1569, nel bel
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mezzo dei conflitti religiosi che scossero il Paese, gli Italiani presenti a Praga costruirono una minuscola cappella per celebrarvi messa nella propria lingua. La comunità italiana però cresceva e già nel 1590 si dovette provvedere a costruire un nuovo edificio, più grande. Di pianta ovale, sorse accanto al Collegio Clementinum su progetto di un architetto italiano, sulla cui identità però ancora si discute. Anche l’esecuzione materiale fu affidata alla manodopera di scalpellini e muratori italiani, numerosissimi all’epoca a Praga. A firma infine del pittore Giovanni Pietro Scotti gli affreschi. Straordinario il risultato: una bolla di orgoglio italiano nel cuore di Praga; un tributo eccezionale al barocco internazionale.
BELLEZZE CECHE
HOLASOVICE, BAROCCO DI CAMPAGNA Tra i prodigi del barocco boemo, la straordinaria capacità di sconfinare anche in campagna e rendere elegante anche l’architettura rurale. Sotto tutela Unesco, Holasovice è un borgo-gioiello in Boemia meridionale, alle porte di Ceske Budejovice. Si tratta di un esempio raro di architettura rurale funzionale al lavoro di campagna: una grande piazza rettangolare su cui si affacciano 23 fattorie che raggruppano 120 edifici (stalle, fienili, alloggi per gli anziani, scuderie) collegati tra loro da muriccioli, archi e portoni. Fondato nel XIII secolo, il villaggio è oggi considerato il miglior esempio di architettura popolare barocca della regione, rinomata per le attività agricole e artigianali fin dal Medioevo. Molti edifici si pre-
Nella pagina: Ceske Budejovice, la fontana barocca di Sansone, la più grande di questo tipo in Cechia; interno della basilica di San Procopio a Trebic; Holasovice tra i prodigi del barocco boemo, la straordinaria capacità di sconfinare anche in campagna e rendere elegante anche l’architettura rurale
sentano oggi nelle fattezze originarie (facciate colorate, frontoni ondulati e dipinti...), solo una piccola parte è stata restaurata o rimaneggiata nel XIX secolo, mentre la cappella intitolata a San Giovanni Nepomuceno è stata aggiunta al complesso nel 1755. Non un villaggio-museo, ma un centro tuttora abitato, dove scorre laboriosa la vita di campagna.
CESKE BUDEJOVICE, BAROCCO DI CITTÀ Non si può lasciare Holasovice senza mettere in conto una visita alla vicina città di Ceske Budejovice, il cui nucleo storico è ricco di preziosi edifici ecclesiastici e laici. La piazza è una delle maggiori nell'Europa centrale: ha la forma
di un quadrato quasi perfetto e al centro la fontana barocca di Sansone, la più grande di questo tipo in Cechia. A pochi metri dalla fontana troviamo, inserita nel selciato della piazza la “pietra errante”: la leggenda narra che chi, dopo le 10 di sera, la calpesti inavvertitamente non possa più ritrovare la strada di casa. Eccezionali sono il municipio barocco e il porticato, che corre tutt'attorno alla piazza. Vale la pena di salire sulla Torre Nera, con il ballatoio che corre a un’altezza di 46 metri.
TREBIC, BAROCCO NEL GHETTO Tra tutti quelli censiti in Europa, il quartiere ebraico di Trebic, in Moravia, è il meglio conservato in assoluto. Pregevole complesso urbano, sotto l’effige Unesco, il quartiere di Zamosti si distende tra il fiume Jihlavka e la collina Hradek. Un percorso didattico conduce lungo le due vie principali e attraverso vicoli, vicoletti e passaggi coperti tra le case e le sinagoghe barocche. Solo 3 edifici del quartiere sono andati perduti, il resto è ancora tutto lì: abitazioni, rabbinato, scuola, fabbrica, ospedale, macello, conceria e cimitero. ■
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TURISMO BUSINESS TURISTICO A RIMINI
di Samantha De Martin
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IL TURISMO PARTE DA RIMINI Dal 18 al 20 ottobre a Rimini si terrà, anche quest’anno, la TTG, la fiera internazionale del turismo che trasformerà la location romagnola in un marketplace per il networking e il business tra le aziende italiane ed internazionali e gli
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intermediari del prodotto turistico
Al via anche quest’anno, con il suo nutrito e variegato calendario di iniziative, incontri e attività, l’edizione numero 49 di TTG Incontri, la fiera internazionale B2B del turismo in Italia, che si terrà a Rimini dal 18 al 20 ottobre, e che trasformerà la cittadina romagnola in un esclusivo e originale marketplace per la contrattazione, il networking e il business tra le aziende italiane ed internazionali e gli intermediari del prodotto turistico. La vitale agorà che accoglie i professionisti del settore, luogo privilegiato in cui conoscere l’andamento del mercato, scrutare le nuove tendenze, svelare i trend del settore, rappresenta una sorta di Piazza affari del turismo Internazionale che ospita, ogni anno, i principali decision maker che accorrono per intessere relazioni, decidere strategie, concludere contratti commerciali. Trampolino di lancio di prodotti e servizi, TTG offre opportunità di confronto ad appas-
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sionati e operatori, oltre ad garantire loro un’occasione per accrescere e migliorare le proprie capacità, attraverso laboratori e seminari di approfondimento per i professionisti del turismo. Una scelta di campo strategica ed efficace per ottimizzare l'investimento e massimizzare il ritorno: anche Discover USA ha scelto TTG Incontri come unico appuntamento fieristico del secondo semestre per presentarsi al mercato italiano. Lo stesso presidente Usa Barack Obama ha rivolto un incoraggiamento agli operatori. TTG Incontri si snoda in due grandi aree tematiche: TTI rappresenta la principale Piazza di contrattazione del prodotto Italia nel mondo, che ospita la più qualificata offerta turistica italiana rappresentata da istituzioni, enti pubblici e le più importanti aziende ricettive del bel paese, e IBE – International BUS EXPO, dedicata ai viaggi su gomma. Nell’ambito del TTG LAB si discuterà, tra i molteplici argomenti, delle nuove frontiere del revenue alberghiero, del Tailor Made, finalizzato a restituire l’individualità al viaggiatore ed aumentare la marginalità, della gestione del front office in hotel, di customer service e agenti di viaggio, della ricerca di nuovi mercati turistici, di design crowdsourcing , di Tourists Telling e di geo-social network. All’interno di TTG Incontri e TTI, l’evento leader del turismo in Italia, si svolgerà Meeting Time, la terza edizione del workshop dedicato agli organizzatori di congressi, convention, viaggi incentive, meeting e seminari. Due giorni di incontri con appuntamenti prefissati (18-19 ottobre), per rispondere alle richieste sempre crescenti degli operatori interes-
PER SAPERNE DI PIU’ ✑ TTG 2012 ✑ Quando: dal 18 ottobre al 20 ottobre ✑ Dove: Rimini Fiera ✑ Ingresso: gratuito, riservato al trade. www.ttgincontri.it
sati al turismo e ai convegni e un giorno (20 ottobre) dedicato al flusso libero di visitatori. Possono partecipare a Meeting Time un numero limitato di operatori selezionati appartenenti alle categorie: catene alberghiere, tour operator, strutture congressuali, dimore storiche, alberghi con sale convegni, convention bureau, club di prodotto, società di trasporti, catering, allestimenti, audiovisivi, animazione, organizzazione e altre tipologie di servizi per congressi ed eventi. I buyer ospiti saranno rappresentanti delle principali organizzazioni italiane ed europee che promuovono eventi congressuali, aziendali, incentive. Ai buyer MICE si aggiungono anche i buyer di TTI con interesse nel settore mice. Inoltre i visitatori di TTG Incontri e TTI interessati agli espositori di Meeting Time potranno visitare le postazioni dedicate. Ad agevolare l’affluenza dei visitatori alla prestigiosa Fiera del Turismo, un treno charter messo a disposizione da TTG Italia che partirà dalla stazione di Milano con destinazione Rimini Fiera. Un appuntamento da non perdere quello del 18 ottobre a Rimini, culla vitale del dialogo turistico e aziendale. ■
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A cura della Redazione
SALONI, IL KOLOSSAL DELLA PASSIONE Tutto pronto per Auto e Moto d'epoca, che dal 25 al 28 ottobre trasformerà Padova nella capitale europea della passione per le belle auto. Un salone ormai internazionale visto che gli espositori già in coda arriveranno dalla Germania, dall'Austria, dalla Svizzera e dalla Francia. Migliaia le auto in esposizione, centinaia i modelli esclusivi, decine le case: la Porsche nelle sue declinazioni 908, Carrera 911, 917 e 356 Speedster; Mercedes 300SL, 280 SL, 540 K e Ponton 220 S cabriolet ; Alfa Romeo 6C, Giulietta, Alfa 1900 Superleggera e 1900 carrozzeria Zagato; Lancia con la Flaminia e l’ Aurelia B20 e B24; Ferrari con la 250
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GT Europa, la Dino, 250 california Spider, 250SWB. E ancora Aston Martin DB35, DBR1, DB 4, 5, 6 Jaguar con C Type Speed e la D Type, la Bentley S1 Continental, Rolls Royce Phantom, Corvette Stingray, AC Cobra, BMW 507, MG A e MG B. Fra le novità di quest'anno, il concorso di eleganza “Povere ma belle”, organizzato in collaborazione con Ruoteclassiche, dove potranno partecipare solo le auto dal valore massimo di 12.000 euro ed almeno 25 anni di vita, e l'iniziativa “Io l'amo” dove i proprietari di auto d'epoca potranno raccontare la propria storia in 600 parole: una giuria selezionerà le migliori per comporre un'antologia.
Come da tradizione, Auto e Moto d'Epoca non è solamente automobili e motociclette: al fianco di commercianti, restauratori e dei numerosi club italiani ed esteri che ogni anno espongono i propri gioielli perché vengano ammirati, e che condividono con il grande pubblico la passione, ogni edizione più ampio è lo spazio dedicato al settore ricambi. Intensificando la propria presenza alle maggiori mostre di carattere europeo il team di Auto e Moto d'Epoca offre ai visitatori del Salone di Padova una varietà che parte dai ricambi per auto dei primi decenni del secolo scorso fino a giungere alle mitiche 500. E se lo scooter d'epoca vive in questi giorni un grande ritorno, non si
poteva non dedicargli lo spazio che merita, con Vespa e Lambretta in prima fila. Ancora di passione si parla, ma nell'accezione di costanza ed impegno, per quanto riguarda il settore modellismo: un'intera area dedicata alla mostra tematica di modellini per i 50 anni della Ferrari GTO ed al concorso di eleganza per modellini Ferrari, che vedrà i maestri della riproduzione in scala sfidarsi a colpi di precisione per una competizione dalle dimensioni lillipuziane ma di enorme fascino. Non manca poi abbigliamento ed oggettistica d'epoca, l'asta organizzata da Motorasta, la mostra dedicata a Tazio Nuvolari e tanto altro ancora. www.autoemotodepoca.com
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AUTO DEL MESE NUOVA FORD B-MAX
A cura della Redazione
ARRIVA LA NUOVA FORD B-MAX
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La nuova Ford B-MAX è un multi-activity vehicle compatto che rivoluziona il concetto di city car e crea un nuovo rapporto con lo spazio. La B-MAX è dotata di porte anteriori incernierate e posteriori scorrevoli, che integrano al loro interno il montante centrale 98
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AUTO DEL MESE NUOVA FORD B-MAX
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AUTO DEL MESE NUOVA FORD B-MAX
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Arriva la nuova Ford B-MAX. Una vettura multi activity compatto che segna una piccola rivoluzione. I motori assicurano infatti i consumi più bassi della categoria: il benzina EcoBoost 1.0 da 120 cv vanta consumi del 15% inferiori rispetto alla concorrenza; il diesel Duratorq TDCi 1.6 da 95 cavalli garantisce le più basse emissioni di CO2, con 104g/km1 La B-MAX è quindi una delle più avanzate auto compatte europee, ed è dotata del sistema di connettività e comandi vocali SYNC, con Emergency Assistance.
Il nuovo gioiello di casa Ford rivoluziona il concetto di city car grazie a una serie di soluzioni ingegnose che permettono di riscoprire e reinventare lo spazio. Vanta un design intelligente ed emozionante, un’economia dei consumi senza rivali, e il più elevato contenuto tecnologico disponibile a bordo di una vettura compatta. Grazie al sistema Ford Easy Access Door le porte integrano al loro interno il montante centrale, permettendo di accedere all’interno senza ostacoli o ostruzioni. A bordo lo spazio è
stato reinventato e arricchito della totale configurabilità, con una serie di ingegnose soluzioni che fanno della compatta Ford una vettura dall’imbattibile versatilità. Sul fronte della sicurezza la B-MAX vanta un elevato contenuto tecnologico che le è valso l’attribuzione di 5 stelle, il massimo, nei test di sicurezza Euro NCAP. Per ottenere questo risultato, Ford ha sottoposto la B-MAX a oltre 5mila crash test virtuali nel corso dello sviluppo, e a non meno di 40 crash test reali completi. E’ anche la prima auto del segmento a essere dotata di Active City Stop, il sistema di frenata d’emergenza automatica in città. Con la nuova B-MAX debutta in Europa il SYNC, il sistema di connettività e comandi vocali avanzati, dotato della funzione Emergency Assistance.
UNA NUOVA VISION PER I VEICOLI COMPATTI La nuova B-MAX è realizzata sulla base della piattaforma globale B di Ford, la stessa della nuova Fiesta, e incarna la vision Ford di un multi-activity vehicle (MAV) di qualità superiore, in grado di unire la versatilità di una vettura compatta ed elegante, ai vantaggi di un
AUTO MULTIUSO Compatta, dinamica, spaziosa, elegante. C’è un nuovo concetto di vettura per la vita in città e tutte le sue complicazioni. La Ford B-Max è lunga poco più di 4 metri, solo 13 cm in più rispetto alla Fiesta cinque porte, e circa 30 in meno rispetto alla monovolume C-MAX per rispondere alla crescente domanda di auto compatte ma versatili, in grado di non sacrificare lo spazio a disposizione o il comfort
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COMPETITIVA NEI CONSUMI La nuova attesissima monovolume di Ford è piccola ma intelligente e sorprende con tecnologia e consumi (dichiarati) bassissimi
ampio spazio a disposizione all’interno. L’esclusivo sistema Ford Easy Access door porta flessibilità, comodità e accessibilità a nuovi livelli. Questo sistema agevola significativamente il carico e lo scarico di oggetti ingombranti, oltre a facilitare l’accesso ai sedili posteriori, per esempio per montare seggiolini e basette, o accudire i bambini. I sedili posteriori della B-MAX, divisibili in proporzione 60/40, sono reclinabili con un solo gesto. Anche il sedile del passeggero può essere reclinato completamente, creando in questo modo una superficie orizzontale di carico capace di ospitare oggetti lunghi fino a 2,34 metri. La struttura delle porte anteriori e posteriori è stata rinforzata con speciali acciai al bo-
ro a elevata resistenza, in grado di assorbire l’energia di eventuali impatti. La struttura della scocca e delle porte, che si avvalgono in totale per il 58% di questi speciali acciai ad alta resistenza, garantisce un’eccellente robustezza e la massima protezione a bordo, ma anche un peso inferiore rispetto a un design tradizionale, a tutto vantaggio dei consumi.
LA MIGLIORE ECONOMIA DEI CONSUMI La B-MAX porta il segmento MAV a nuovi livelli di efficienza. Il motore EcoBoost 1.0, Motore dell’Anno 2012 e disponibile in versione da 100 e 120 cavalli, vanta le più basse emissioni della sua classe, con soli 114g/km di CO2. Le altre motorizzazioni a benzina comprendono un Duratec 1.4 16v da 90cv, abbinato a un cambio manuale a cinque marce, e un 1.6 TiVCT da 105cv con cambio automatico Powershift a 6 rapporti. La B-MAX è disponibile anche in una versione diesel caratterizzata da efficienza e prestazioni. Il diesel Duratorq TDCi 1.6 da 95cv è infatti il più efficiente del segmento, con emissioni di CO2 di 104g/km.
TECNOLOGIE AI MASSIMI LIVELLI La B-MAX è dotata di soluzioni e tecnologie che normalmente sono riservate a vetture di dimensioni superiori. Tra queste fa il suo debutto il Ford SYNC, l’avanzato sistema di connettività e comandi vocali avanzati, dotato di Emergency Assistance che assiste le persone a bordo in caso di incidente, telefonando automaticamente al 112. L’esperienza a bordo e il comfort sono garantite dall’esclusivo impianto
Sony a 8 diffusori, da un nuovo sistema di controllo automatico del clima, dall’accesso all’abitacolo senza chiavi, dall’accensione con il pulsante Ford Power, dalla telecamera posteriore, dal parabrezza riscaldato Quickclear, e dal sistema Easy Fuel. La B-MAX incarna pienamente il DNA Ford, caratterizzato da un grande piacere di guida e una straordinaria risposta al volante grazie al Torque Vectoring Control di serie, per la massima stabilità in curva. La B-MAX è incredibilmente agile, e vanta un’eccellente manovrabilità anche nelle condizioni di guida più difficili. ■
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A PARIGI IL SALONE DELL’AUTOMOBILE 2012
CONFERME E RITORNI IL SALONE DELL'AUTOMOBILE DI PARIGI, “LE MONDIAL DE L'AUTOMOBILE”, È UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE PER TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE QUATTRO RUOTE, CHE HANNO L’OPPORTUNITÀ DI TOCCARE CON MANO QUELLO CHE PROPONE DI NUOVO E INNOVATIVO IL MERCATO INTERNAZIONALE - di Paolo Vaccaro
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i tiene solo ogni due anni, ma l’evento è di quelli da appuntare sull’agenda. Arrivata alla sua 81esima edizione, la vetrina parigina avrà luogo dal 29 settembre al 14 ottobre e riunirà i maggiori brand europei e internazionali, pronti a svelare al pubblico il futuro del mondo delle quattro ruote. Cornice dell'evento sarà il Parco delle Esposizioni di Parigi, con nove padiglioni e 96.000 metri quadrati di spazio espositivo. Da Fiat all'Alfa Romeo e alla Lancia, il "made in Italy" è fra i protagonisti della rassegna parigina. Il Gruppo Fiat-Chrysler, infatti, è presente coi suoi marchi e numerose novità destinate poi alla commercializzazione nei prossimi mesi. Fiat partecipa al Salone con una suggestiva area espositiva che sottolinea la mission del brand nel panorama automobilistico internazionale: un marchio globale che garantisce la libertà di muoversi con automobili spaziose, flessibili, divertenti e accessibili nel prezzo, oltre che attente alle tematiche ambientali. Modello di punta di Fiat è la nuova Panda 4x4, l'unico a trazione integrale del segmento A. Dopo oltre 30 anni dalla prima apparizione, oggi
la Panda di terza generazione a trazione integrale sposa appieno lo spirito di questi tempi, dimostrandosi capace di coniugare le consolidate capacità off-road ad un design rifinito ed un'architettura efficiente e compatta. Novità anche per la 500 con a nuova versione Street, contraddistinta da un look aggressivo, una ricca dotazione di serie e il motore 1.4 16V da 100 CV. Due importanti novità anche per la gamma del Suv Freemont: l'inedito allestimento Park Avenue e il nuovo motore benzina 2.4 con 170 CV. Anche Lancia si presenta con uno stand ricco di fascino ed eleganza, che rimanda al mondo del cinema. Alfa Romeo, invece, battezzerà il modello Giulietta che il pubblico potrà ammirare con il raffinato pack Collezione e l'esclusivo allestimento "Sportiva". Casa Mercedes sarà presente con la AMG, versione sportiva della terza generazione di Mercedes Classe A, e Electric Drive, un concept in versione elettrica. Il Salone di Parigi si appresta a chiudere l'anno automobilistico in corso per proiettarsi alla prossima stagione. Un anno, il 2013, che si presume essere di rilancio per tutto il settore. Soprattutto per merito delle grandi e attese novità in mostra.
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TOYOTA AURIS La nuova Toyota Auris della Casa costruttrice giapponese si basa su un design rinnovato, materiali moderni e di qualità per gli interni e la ricerca del massimo piacere di guida. La proposta si arricchisce di ben cinque motorizzazioni offerte: full hybrid, due benzina e due diesel. Il motore a benzina 1.3 Dual VVT-i eroga 99 cv di potenza ed una coppia massima di 128 Nm a 3.800 giri. L’1.6 Valvematic ha una potenza di 132 cv e una coppia di 160 Nm a 4.400 giri. Rinnovata anche la gamma di motori diesel. Il più piccolo è un 1.4 D-4D con cambio manuale a sei rapporti con 90 cv di potenza e una coppia massima di 205 Nm tra 1.800 e 2.800 giri. I consumi di questa unità sono di 4,2 litri per 100 km e le emissioni di CO2 sono di 109 g/km. Il 2.0 D-4D è dotato di serie di sistema Start&Stop. Ha 124 cv di potenza, consuma 4,3 litri per 100 km ed emette nell’atmosfera 112 grammi di CO2 al km.alla GTDi, il cui motore 1,6 litri eroga 180cv. www.toyota.it
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VOLVO V40 CROSS COUNTRY Non solo sportiva, la Volvo V40 sarà presentata, oltre che nella variante R-Design anche in una versione crossover. Denominata Cross Country, innalza la carrozzeria tradizionale di 40 mm, mantenendo tutti i motori sia diesel che a benzina della gamma V40. Disponibile, quindi, con motorizzazioni che vanno dalla versione T5 da 250 CV (0100 km/h in 6,1 secondi) alla versione T4, dove la potenza del 2 litri è di 213 CV, fino alla GTDi, il cui motore 1,6 litri eroga 180cv. www.volvocars.com
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LEXUS LF-CC CONCEPT Lexus propone una concept car denominata LF-CC Concept, che prende le mosse dalla sportivissima LF-LC, ma con caratteristiche meno estreme: si tratta infatti del modello di partenza per l'evoluzione dello stile Lexus, definito L-Finesse, che propone linee dai tratti decisi, in un contesto aerodinamico ricercato, con elementi molto più caratterizzanti rispetto ad alcuni modelli Lexus del passato. La Lexus LF-CC Concept adotta un inedito 2.5 litri 4 cilindri a iniezione diretta di benzina D-4S e ciclo Atkinson, abbinato ad un motore elettrico raffreddato ad acqua e una batteria ad alte prestazioni con emissioni di CO2 inferiori ai 100 g/km. www.lexus.it
PEUGEOT ONYX CONCEPT “Onyx Concept è la supercar audace ed efficiente del XXI secolo: linee estremamente aerodinamiche, stile scolpito, cesellato e con materiali e architettura innovativa”, così la descrive Gilles Vidal, direttore Stile Peugeot. Equipaggiata con motore V8, scarica i suoi 600 CV alle ruote posteriori tramite un cambio sequenziale a 6 marce. Questa potenza sfrutta idealmente le proporzioni compatte della Onyx : 4,65m di lunghezza, 2,20m di larghezza, 1,13m di altezza. Inoltre tra i poggiatesta è installata una telecamera che filma le strade percorse, potendo proiettare le immagini direttamente su un tablet con touch screen, inserito nella plancia di fronte al passeggero. www.peugeot.it
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CITROËN DS3 ELECTRUM Citroën presenterà al Salone di Parigi 2012 delle importanti novità. Nella gamma 3 arriveranno la Citroën C3 Picasso, che subirà un leggero restyling e la Citroën DS3 Electrum, versione elettrica della DS3. Il prototipo della DS3 Electrum, versione elettrica della DS3. La vettura dovrebbe avere un’autonomia massima di 120 km, con un design molto innovativo. Spinta da due motorini elettrici da 65 kW montati sull’assale anteriore, inalterati gli interni della cabina. La batteria in dotazione sarà, agli ioni di litio con una capienza da 17,5 kWh, compatibile con le modalità di ricarica veloce. L’80% della capienza della batteria può essere raggiunta nel giro di 30 minuti circa. www.citroen.it
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TRIS D'ASSI PER JEEP 01_Il marchio americano arriverà a Parigi con tre edizioni limitate: la Grand Cherokee SRT Limited Edition aggiunge elementi stilistici e finiture Black al design sportivo della versione Grand Cherokee SRT. Sotto il cofano vibra il nuovo motore HEMI V8 da 6,4 litri dotato di tecnologia Fuel Saver che consente la disattivazione di 4 degli 8 cilindri per ridurre consumi ed emissioni. Il propulsore eroga 468 Cv e 624 Nm di coppia.
02_La Jeep Wrangler Moab, così battezzata in onore della omonima regione situata nello stato americano dello Utah, sarà commercializzata, nella configurazione a due e a quattro porte in abbinamento alla motorizzazione turbodiesel da 2,8 litri e al propulsore benzina da 3,6 litri, 02 nel corso del primo trimestre del 2013. Il motore da 2,8 litri CRD sviluppa una potenza di 200 Cv (147 kW) a 3.600 giri/min e una coppia di 460 Nm a 1.600 - 2.600 giri/min. L'ultima novità firmata Jeep è invece la Compass Overland, che a Parigi farà il suo debutto europeo e sarà disponibile nella configurazione a quattro ruote motrici equipaggiata con la brillante motorizzazione turbodiesel da 2,2 litri, 163 Cv di potenza e 320 Nm di coppia e in quella a trazione anteriore abbinata al motore turbodiesel 2.2 da 136 Cv. www.jeep-official.it
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MERCEDES ELECTRIC DRIVE La casa tedesca si prepara ad entrare anche all’interno del mercato dei veicoli a trazione elettrica presentando, sotto forma di concept car, la nuova Mercedes Classe B Electric Drive, a emissioni zero. Cuore del concept sarà il motore elettrico con batterie a ioni litio, in grado di erogare una potenza massima di 100 kW (136 CV) e 310 Nm di coppia massima. www.mercedes-benz.it
MERCEDES CLASSE A AMG La nuova Mercedes A45 AMG, sarà presente nella gamma della nuova Classe A a partire dall'inizio del 2013. Sotto il cofano della hatchback sportiva ci sarà un nuovo motore 2,0 litri turbo-benzina, in grado di erogare oltre 330 cavalli, con trasmissione robotizzata doppia frizione AMG Speedshift DCT a sette marce e trazione integrale 4Matic, a tutti i quattro pneumatici. Il telaio sarà invece composto da freni, sospensioni e sistemi di sicurezza adattati alle prestazioni dell’automobile. www.mercedes-benz.it
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BMW CONCEPT ACTIVE TOURER Modello di punta della Casa bavarese, che soddisfa tutte le esigenze in termini di comfort, stile ed efficienza. Con consumi record di appena 2,5 litri/100 km il sistema ibrido composto dal tre cilindri TwinPower Turbo da 1,5 litri e da un motore elettrico che muove le ruote posteriori, la Bmw Concept Active Tourer garantisce anche emissioni estremamente ridotte, pari a solo 60g/km. www.bmw.it
BMW I3 Con la presenza della propulsione esclusivamente elettrica e della cellula-abitacolo di materiale composito in fibra di carbonio, la BMW i3 segnerà l'inizio di una nuova era nella costruzione automobilistica. E’ il prototipo che rappresenta una nuova concezione di veicoli eco-sostenibili, non solo nei propulsori, ma anche per i materiali utilizzati per le rifiniture dell'abitacolo: infatti l'interno è dominato dal legno di eucalipto proveniente da coltivazioni sostenibili in Europa, i rivestimenti sono invece realizzati in lana naturale, mentre l'eco-pelle che riveste i sedili è rifinita con foglie di ulivo. www.bmw.it
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di LAURA SAGGIO
IL GUSTO DI “TERRA MADRE” Dal 25 al 29 ottobre al Lingotto Fiere di Torino andrà il scena il Salone del Gusto, che anche quest'anno, tra conferme e novità, si presenta al mondo come il palco più importante per produttori e artigiani del settore agroalimentare. Oltre 1000 espositori provenienti da 100 Paesi diversi ci faranno conoscere i cibi che cambiano il mondo. Iniziamo la scoperta dal Mercato italiano, che per la prima volta al Salone accoglie le fruttuose comunità di Terra Madre. Tre i padiglioni del Lingotto dedicati alla straordinaria diversità gastronomica delle regioni italiane, che verranno tutte rappresentate con circa 200 prodotti dei Presìdi e molte novità interessanti nate sul territorio dalla capillare rete di Slow Food. La consolidata alleanza tra Slow Food e il Salone del Gusto è sottolineata anche quest'anno dalla presenza di due appuntamenti sfiziosi: nell'Osteria dell'Alleanza, al primo piano della Galleria visitatori, si alterneranno alcuni chef dei 300 ristoranti e osterie che hanno aderito al progetto di inserire nei loro menù almeno tre prodotti dei presìdi Slow Food, scegliendo tra il mercato italiano e internazionale. Novità di questa edizione, tra il padiglione 3 e l'Oval, il progetto: “la Piazza della Pizza”, che vedrà 20 pizzaioli italiani cimentarsi sul tema della tradizione Vs innovazione nella preparazione della pizza. Oltre a questi due
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appuntamenti con il meglio del Made in Italy, non potevano mancare, la Cucina della strada e l'appuntamento con l'Enoteca (oltre 1200 etichette delle migliori cantine italiane). La nostra passeggiata nel Mercato continua tra mille sapori diversi e ci porta all'Oval, dove sono rappresentati i cinque continenti, seduti tutti allo stesso tavolo, all'insegna della solidarietà tra Nord e Sud del mondo. Centro nevralgico è il grande orto africano di 400mq, dove si potranno scoprire le varietà di ortaggi a foglia, le erbe medicinali e le piante utili per combattere gli insetti nocivi. Molti saranno i cuochi che si alterneranno ai fornelli nella Cucina di Terra Madre offrendo ai visitatori l'opportunità di perdersi in speciali degustazione dal sapore asiatico, mediorientale, africano e oceanico. Tra barbecue australiani con lo chef Timothy Montgomery, ai vini biologici della cantina Macquariedale, alle specialità dal Bhutan al Giappone, al seffa (couscous dolce algerino), alla faraona al pepe selvatico del Madagascar e il tipico aperitivo del Burkina Faso a base di succo di ibisco alla menta, si arriverà ad un incontro molto particolare che vedrà insieme lo chef arabo israeliano Husam Abas e le cuoche palestinesi Fatima Kadoumi e Falak Nasser di Nablus, per preparare hummus,
makluba e altre prelibatezze locali. Dopo tanto cibo una pausa espresso intenso internazionale, ci vuole. Al bar della Casa della Biodiversità sarà possibile perdersi nell'aroma di caffè selezionati. Per chiudere in dolcezza la nostra stimolante passeggiata gustativa si arriva all'Honey Bar, dove un centinaio di apicoltori provenienti da tutto il mondo stimoleranno i golosi con degustazioni sensoriali. www.salonedelgusto.it www.slowfood.it
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ATTUALITÀ VENDEMMIA 2012
di Samantha De Martin
TRA LE VITI ITALIANE…
TEMPI DURI PER LA VENDEMMIA Lo stress idrico, determinato dalle atipiche ed eccessive temperature dei mesi appena trascorsi, ha indotto i viticoltori ad una raccolta anticipata delle uve per scongiurare il pericolo di nuove ondate di calore che potrebbero essere disastrose per le viti. Dalla Sicilia al Piemonte ecco lo stato di salute dei vigneti e gli auspici per l’annata 2012
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ATTUALITÀ VENDEMMIA 2012
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Tempi duri per la vendemmia. Tra auspici ed attese di tempi più fertili e temperature meno torride i vignaioli si preparano ad affrontare la nuova annata il cui esito dipenderà molto dalle condizioni meteo delle prossime settimane. L’abbondanza delle precipitazioni potrebbe determinare un esito positivo della vendemmia in molte zone assetate in seguito a mesi di siccità ed afa. Vendemmia già inaugurata in Sicilia, tra timori scaturiti dall’eccezionale caldo dei mesi appena trascorsi e dall’acuto stress idrico in cui versano le viti sferzate da una temperatura che non ha concesso tregua nemmeno nelle ore notturne. La mancanza di rugiada depositata dall’escursione termica ha causato una forte disidratazione delle piante che ha obbligato ad anticipare la raccolta di una decina di giorni rispetto alle normali annate. Più fortunate sono le viti sarde che ver-
calca quella degli ultimi anni, con un rallentamento nella maturazione che, nonostante tutto, sta volgendo alla norma grazie al ritorno della pioggia. In Puglia la vendemmia del Primitivo, iniziata verso la metà di agosto, con un anticipo di circa dieci giorni rispetto al consueto, procede regolarmente con una riduzione delle quantità intorno al 20/30%, fatto dovuto alla “scelta” delle viti di non portare ad invaiatura tutti i grappoli laddove il carico fosse eccessivo per le possibilità della pianta. Belle uve ha regalato all’Abruzzo un’ inaspettata pioggia caduta a luglio, mentre in Umbria i terreni argillosi stanno rilasciando un’esigua quantità di umidità evitando il blocco della maturazione. La vendemmia in entrambe le regioni subirà un anticipo di sette, dieci giorni, con una riduzione delle quantità di circa il 30%. Un forte allarme viene
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CRONACA DI UNA VENDEMMIA ANNUNCIATA: UN’ESTATE TORRIDA, SENZA PIOGGE, UNA VENDEMMIA POVERA. QUESTO È QUANTO EMERGE, AD OGGI, DALLE PREVISIONI DI FEDAGRI-CONFCOOPERATIVE BASATE SULLE RILEVAZIONI CONDOTTE SU 400 CANTINE: QUELLA DEL 2012 SARÀ LA VENDEMMIA PIÙ SCARSA DI SEMPRE
sano, complessivamente, in buono stato, grazie all’umidità invernale rilasciata dal terreno, sebbene non piova da maggio. Una situazione, pertanto, che sembra, al momento garantire, la tradizionale produzione vinicola annuale. Piuttosto preoccupati appaiono i viticoltori del versante jonico calabrese, i cui vigneti sembrano soggetti ad una situazione di maggiore stress idrico rispetto a quelli della costa tirrenica, meno esposti alla siccità dei mesi estivi. Per il gaglioppo l’unico timore è che le uve, col perdurare delle alte temperature, si possano “asciugare” eccessivamente. Si è preferito, pertanto, anticipare anche qui la vendemmia di circa venti giorni rispetto all’anno medio. Notizie preoccupanti provengono anche dal Volture, dove i grappoli, rimasti piccoli, causeranno un calo delle rese ed una vendemmia anticipata. Per il Fiano di Avellino si prospetta una situazione che ri-
”
dalle Marche, dove si riscontra una situazione di forte stress idrico nella quale versano le viti di verdicchio, con i grappoli del tutto “asciugati” dalla forte siccità. Buone aspettative lascia trapelare la parte meridionale della regione, dove provvidenziali piogge al momento giusto ed una gestione accorta della parte fogliare hanno contenuto i danni, diffondendo ottimismo tra gli esperti. Maturazione rallentata anche per le viti toscane, la fotosintesi ridotta delle viti ha portato alla raccolta del Sangiovese a fine settembre. Raccolta in corso per le uve bianche dell’Emilia, regione che si trova a fare i conti con la differente situazione fra collina e pianura, dove chi è riuscito a portar acqua con irrigazioni di soccorso al momento dell’invaiatura, ha alleviato, seppur minimamente, la sofferenza delle piante. Un previsto calo del 50% in alcune zone è la conferma della crisi subita da un’illustre porzione del settore agricolo a causa del caldo eccessivo ed inusuale dei mesi estivi. A spasso per la penisola tra il verde dei
VENDEMMIA ANTICIPATA Un po’ in tutta Italia per far fronte alla disidratazione dell’uva, ma per contro grandi aspettative per quel che riguarda la concentrazione dei sapori. “Allo stato attuale, qualitativamente per i vini bianchi si prevede una produzione di buon livello, con una discreta freschezza e una certa potenzialità olfattiva” - afferma il direttore dell’Assenologi Giuseppe Martelli
vitigni ed il profumo degli acini maturi, riscontriamo in Liguria, nella zona di Sarzana (Sp), una situazione quasi regolare che non assisterà ad un significativo anticipo della vendemmia come nel resto d’Italia. Diverse sono le condizioni nel cuneese, dove si preannuncia un’annata poco feconda soprattutto per il Moscato. Aspettative deluse da un recente colpo di calore che, mantenendo elevate anche le temperature notturne, ha costretto ad una raccolta anticipata. La viticoltura lombarda azzarda, invece, i primi consuntivi dopo la vendemmia delle basi spumante, iniziata a metà agosto e giunta alla sua fase conclusiva. Occhi puntati sull’annata in Franciacorta e sulla riduzione delle quantità, in alcune zone fino al 40%, dovuta anche alla presenza di iodio nei mesi precedenti. Buone notizie dal versante occidentale veneto. La zona classica della Valpolicella guarda con ottimismo ad un’annata che per i rossi promette bene. Sono certi sia il calo delle quantità che il contenuto zuccherino altissimo con la preoccupante conseguenza di un eccesso alcolico. Ad est, zona Prosecco Superiore, si lamenta la possibilità di irrigazione a causa della mancanza d’acqua. La raccolta è stata fatta ad inizio settembre, con un anticipo di 10 giorni rispetto al 2011. Desta invece maggiore preoccupazione il Friuli, per una situazione di forte stress agricolo, che non lascia sperare in una buona annata. Sarà invece nella norma la vendemmia altoatesina che è iniziata a metà settembre. La produzione dovrebbe subire un leggero calo, in parte dovuto ai fenomeni di colatura. Da non sottovalutare gli attacchi di peronospora giunti fino alla zona del lago di Caldaro che hanno però colpito principalmente il Trentino. Malattie e violente grandinate assicureranno un calo di circa il 20%. Indubbiamente quest’anno la regione più fortunata dal punto di vista viticolo sarà la Valle d’Aosta, grazie alle abbondanti piogge cadute a maggio e a luglio che hanno permesso una maturazione ottimale, assicurando una produzione che si aggirerà intorno ai 70/80 quintali per ettaro. Bisognerà attendere una settimana per la raccolta delle varietà precoci come il Pinot grigio, ed i viticoltori valdostani tireranno un sospiro di sollievo. ■ LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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di ELISA RODI
LA DONNA BOHO-CHIC DI ERMANNO SCERVINO Colori e materie di terre lontane per un gioco armonioso inaspettato. La donna boho-chic di Ermanno Scervino è attratta da un lusso sartoriale che appartiene al Mondo. Accosta colori e materie in maniera insolita, creando un incontro armonioso tra Mediterraneo ed Atlantico. Abbina ricami macramè, disegni floreali e arabesque, trame di reti nelle lavorazioni patchwork di abiti, top e giacche per trasparenze sensuali. Tinte decise e calde becco d'oca, viola, giallo, corallo e fucsia anche mixati insieme - trasmettono nuove atmosfere nei top in seta allacciati al collo; nelle impalpabili maglie mohair doppiate a rete; negli shorts; nelle gonne lunghe a vita bassa e nei mini abiti realizzati in seta, in pelle e in camoscio. Il bianco e nero disegna motivi geometrici nelle trasparenze della rete, nei patchwork, nelle balze e nel punto vita dei miniabiti senza maniche. Piume di organza fatte a mano e balze lavorate a laser per i colli e alcuni capi della collezione; nappe e frange rendono uniche le giacche smoking senza maniche con reverse realizzate in patchwork di tessuti o di macramè. Giacche e parka in tessuti tecnici dai colli retrò con bottoni gioiello, con intarsi o applicazioni laser e frange in tinte a contrasto. Abiti da sera monospalla con colori contrapposti e trasparenze che lasciano
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intravedere brassier e coulotte. Completano la collezione sandali zeppa in legno sagomato con intrecci di pelle bicolore o fasciati in pelle stampa galuchat. Borse sacchetto in maglia mesh abbinata a nappa o a rafia; borse in struzzo stampato smerigliato oro; minibag con rete di intreccio macramè o rafia con paillettes. Chow Tai Fook: gioielleria di lusso made in China Ha gli occhi a mandorla il nuovo colosso dei gioielli Chow Tai Fook. Una catena che si sta diffondendo a macchia di leopardo tra Hong Kong, Macao e Cina e che pare non abbia nulla da invidiare alle più note firme della gioielleria di lusso. 4,5 miliardi di dollari è stato il bilancio dell'anno fiscale conclusosi a marzo e un utile netto di quasi mezzo miliardo. Sulla punta della scala gerarchica di questo impero si trova Adrian Cheng, che - dopo 4 generazioni e all'età di 32 anni - è l'erede del colosso familiare. Chow Tai Fook non si limita però al mondo orientale: la catena è infatti pronta ora ad oltrepassare i confini e a raggiungere il mercato europeo, con il progetto di aprire ben 600 negozi entro il 2016. Chow Tai Fook guarda ancora più in là, prevedendo la realizzazione dei department store K11: un concept fatto di grandi spazi e pochi capi esposti, dall'abbigliamento
agli accessori di lusso, fino ad opere d’arte e di design. Il primo mall è stato inaugurato a Hong Kong, ma si pensa già ad aumentare la presenza degli store per l'intera Cina che, secondo i progetti aziendali, dovrebbe averne almeno 11. www.ermannoscervino.it
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MODA SPRING/SUMMER 2012
Gli anni Settanta
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MODA SPRING/SUMMER 2012
a non passano mai RITORNO AL PASSATO PER LA COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE 2013. LE FASHION WEEKS, DA NEW YORK A PARIGI, HANNO FATTO DA VETRINA ALLE COLLEZIONI PIÙ IMPORTANTI: COLORI ACCESI, TESSUTI LEGGERI E FANTASIE OPTICAL PER OUTFIT CHE RICHIAMANO GLI ANNI RIVOLUZIONARI. ELEGANZA E RICERCATEZZA PER LE MAISON ITALIANE
di Elisa Rodi
IL QUADRILATERO DELLA MODA HA SCELTO. NEW YORK, LONDRA, MILANO E PARIGI: LA MODA È PASSATA DA QUI, PER SCEGLIERE I COLORI, LE LINEE, I TAGLI, I TESSUTI E LE FANTASIE CHE TESSERANNO GLI ABITI DELLA STAGIONE SPRING/SUMMER 2013. STUPISCONO LE TINTE E NON DELUDONO LE FORME. LE GRANDI FIRME SI PRESENTANO PRONTE AGLI APPUNTAMENTI PIÙ IMPORTANTI DELLA MODA INTERNAZIONALE, PROPONENDO COLLEZIONI DECISE CHE ESPRIMONO A PIENO L’IDENTITÀ DI OGNI BRAND
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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L'ELEGANZA ECCENTRICA SVELATE LE TENDENZE FEMMINILI CHE DARANNO VITA AGLI ABITI DELLA STAGIONE PRIMAVERA-ESTATE 2013
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Tra le capitali della moda New York è da sempre il punto nevralgico del fashion system: la vivacità e la varietà che scorre sulle passerelle sponsorizzate Mercedes-Benz è probabilmente impareggiabile. Nuovi stilisti e creativi lanciano nella settimana newyorkese le loro creazioni, e idee giovani si affiancano alle firme che scrivono quotidianamente su quotidiani e magazine specializzati: il risultato è la scoperta di tendenze variopinte e non troppo uguali a se stesse. Svelate quindi le tendenze femminili che cuciranno gli abiti della stagione Primavera/Estate 2013. L’arco di tempo che va dal decennio degli anni ’60 alla fine dei ’70, dopo essersi presentato nella collezione autunnale che presto riempirà i nostri armadi, si riconferma, per rafforzarsi, nell’estate che verrà. Tonalità decise e d’impatto si fissano su abiti dalle linee geometriche che avvitano i corpi femminili con gran classe; fantasie dal formato bi e tridimensionale accendono i capi, graffiati da righe – verticali o orizzontali non importa – così come da eccentrici quadratini optical. Basta veder sfilare la collezione firmata Marc Jacobs per aver chiara l’idea del ritorno al passato, di come gli anni rivoluzionari ispirino le creazioni di oggi, che si propongono di affermare una grinta mai sfocata, una sicurezza mai traballante. Mood pop, tocchi di colori per lo più accostati al bianco e tante, tantissime righe su giacche morbide, cappottini, completi e camice dai tessuti lisci e ricercati. Jacobs non accorcia le lunghezze ma, anzi, le prolunga con colli e maniche dai dettagli arricciati e puntellati con bottoni: poco eccesso ma tanta eleganza nella collezione del creativo più eccentrico, ma mai scontato, delle passerelle.
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GUCCI Silhouette semplici e decise. Tagli puliti e netti per gli abiti firmati dalla mano di Frida Giannini. www.gucci.com
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IL COLORE DELL'ESTATE IL MULTICOLOR
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Di leggerezza e di cultura del viaggio si impregnano invece
vedere con la SS2013. La conferma? Vivienne Weestwood:
gli abiti Ralph Lauren: una donna latineggiante cavalca le
ma lei è Vivienne Weestwood, appunto. Quindi animo
passerelle, dallo spirito libero e ricca di accessori dalle tinte
eccentrico e pettinature cotonate agghindano la sua Red
variegate. Collane, bisacce e cappelli in stile toreador
Label Collection: camice dalle maniche a palloncino, abiti
contornano abiti stretti in vita da cinture, pantaloni con
in stile burlesque, pantaloni fit e mini dress dallo stile
frange e gonne lunghe multicolor per un daywear da donna
tipicamente rock, tipicamente Weestwood. I colori non
instancabile, ma che la sera lascia comunque spazio alla più
mancano e neanche le provocazioni della Vivienne con la
raffinata eleganza trasmessa da abiti lunghi intessuti di
maglietta pro-Assange prima della sfilata, e a tutela
paillettes e adornati da ruches delicate. Victoria Beckam a
dell’ambiente con il volto dipinto da panda quando saluta
parte - che nella sua collezione propone linee basic e poco
la passerella.
curate – New York non delude e passa tra gli applausi il
Elettrica e lucente la proposta Burberry Prorsum: l’effetto
testimone a Londra, che accoglie sulle sue passerelle le
metallizzato è offerto agli abiti e agli accessori, per
signori maison. L’atmosfera è sempre quella: ispirazioni
intensificare quei colori già carichi. I tubini si affiancano a
Seventies e onde di colore. Moschino Cheap & Chic è tra
trench classici o a giubbini che si riducono nelle dimensioni
quelli più convinti della potenza delle tonalità: stampe
per scoprire il punto vita; a coprire le spalle anche mini
psichedeliche e fantasie di frutta animano pantaloni svasati,
mantelle dallo stile spaziale. Bags a mano e scarpe non si
blazer morbidi, cardigan corti, bermuda dai tessuti leggeri.
discostano: l’effetto è ancora metallico, dando l’eccentricità
Lo spento non piace e il monocolor non avrà nulla a che
ad abiti dalle linee semplici.
“
DATE UN TAGLIO AGLI ECCESSI DEL PASSATO. E SIATE MENO LEGATE ALL'APPARIRE. ANCHE NELL'ABITO, C'È VOGLIA DI PULIZIA E DI REALTÀ
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GIORGIO ARMANI
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ARMANI Grigio, cipria e azzurro cielo, queste le tonalitĂ scelte da Giorgio Armani per gli outfit proposti sulla passerella milanese. www.armani.com
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GUCCI, PRADA, ARMANI IL TRIO DELLE MERAVIGLIE ITALIANE
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Da Milano la moda italiana detta regole precise,
calde e tipiche del marchio, giacche da avventura e mai
impeccabili. Quando Frida Giannini manda sulle passerelle
troppo perfette nel portarle viste le maniche arrotolate,
le sue creazioni, si comprende a pieno la bellezza della vera
maxi T-shirt e gonne sotto il ginocchio ma ben avvitate sulle
moda. L’accostamento maglia pantalone è perfetto, gli
gambe con la loro forma tubo. L’animalier ricorda la giungla
abiti vanno dal lungo al corto, e tutti – ma proprio tutti –
e si affianca alle tinte africane del sabbia e del bruciato. I
sono magnificamente calati in tinte accese e vive. Il fucsia
sabot allacciati in vita sono le calzature tipiche dell’estate
trionfa ma il bianco sorprende, il rosa accarezza e il blu
Max Mara, molto tribale e a tratti guerriera. La praticità è
convince, il verde scivola bene e il nero chiude
onnipresente, ma non per questo viene meno l’eleganza:
magnificamente. La stampa pitonata arricchisce l’outfit e si
per la sera le giacche da smoking, ma anche abiti in tulle e
mescola bene alla semplicità tipica della firma. Il corpo
tessuto
della donna Gucci è avvolto da abiti mai troppo stretti, se
intraprendenza la linea afro Max Mara: la dinamicità cattura
non nei punti giusti, leggeri e morbidi, che scoprono una
e si adatta bene alla modernità.
parte per coprirne un’altra; le scollature arrotondate non
Non stringe i corpi, ma li ospita agiatamente tra le stoffe
disegnano i décolleté, ma tagli verticali profondi lo lasciano
leggere, la collezione “Kaleidoscope” Giorgio Armani. Il
intravedere con estrema eleganza.
maestro, seppur sembri sottrarre per ricondurre i suoi
Nella capitale della moda italiana non mancano i richiami al
abiti all'essenziale, dona alle sue creazioni ogni volta un
mondo orientale: è Prada a dipingere sui suoi abiti le arie
tocco in più che le porta sempre più vicine alla perfezione.
tipiche del Giappone. Stampe floreali, origami e niente
Pochi i colori fondamentali: un grigio raggiante, un
colletti. I tagli sono quelli del kimono e casacche coprono
turchese
la metà del corpo; tra i tessuti anche la pelliccia, un
all'immancabile blu notte - è nella filosofia di Re Giorgio
soprabito inusuale per stagione, ma dall'animo primaverile
l'emblema dell'eleganza.
per i grandi fiori che guardano all’oriente, così come le
Giacche più corte, pantaloni maschili corti alla caviglia,
calzature su zeppe, le calzette e le stole di mikado
tessuti leggerissimi come seta e organza, scarpe basse e
tipicamente geisha. È una Miuccia insolita quella che si
maschili o tacco alto con cristalli: quella di Armani non è
vede a Milano, che a primo impatto sembri non
essenzialità, quanto piuttosto consapevolezza di quanto il
identificare, ma che – proprio per questo – riconosci. È
bello sappia risplendere nella sua unicità, senza l'aggiunta
Prada, ancora una volta. Safari in casa Max Mara: tonalità
di troppi orpelli che ne attenuerebbero solo l'incanto.
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dai
particolari
armonioso
e
in
un
trasparenza.
nero
che
Trasmette
-
insieme
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MARC JACOBS Il bianco con il nero, il bordeaux, o con il beige: l'accostamento lo si ritrova tra le righe che ricoprono completi, blazer, soprabiti. www.marcjacobs.com
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BIANCO E NERO SULLA PASSERELLA DI JOHN RICHMOND LA GIACCA DALLA SPALLA RINFORZATA CADE SUGLI SHORTS IN PELLE TRAFORATA. WWW.JOHNRICHMOND.COM
ALBERTA FERRETTI VUOLE UNA DONNA “FLUTTUANTE, COME SE SI TROVASSE IN ASSENZA DI GRAVITÀ”. TESSUTI LEGGERI E STRAORDINARIAMENTE LUMINOSI. WWW.ALBERTAFERRETTI.COM
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PER FERRAGAMO GONNE ASIMMETRICHE, SPESSO CHIUSE A PORTAFOGLIO, GIACCHE DOPPIO PETTO E LEGATE IN VITA CON UNA CINTURA ANNODATA. SULLA PASSERELLA COSTANTI GLI STIVALI IN COCCODRILLO. WWW.FERRAGAMO.COM
STILE
ETNICO PER ERMANNO SCERVINO UNA DONNA SENSUALE AVVOLTA IN ABITI DAI COLORI VIVI. ARANCIO, FUCSIA, GIALLO E VIOLA DOMINANO LA PASSERELLA. WWW.ERMANNOSCERVINO.IT
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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TESSUTI CANDIDI SI UNISCONO A DETTAGLI E ACCESSORI CONTEMPORANEI NELLA COLLEZIONE TRUSSARDI. SETA, TAFFETÀ E LINO LEGGERISSIMO PER LA MAISON CHE LEGA LA TRADIZIONE AL MODERNO WWW.TRUSSARDI.COM
FORME ESSENZIALI, TAGLI E GRAFISMI SCEGLIE FRANKIE MORELLO. ABITI LUMINOSI ISPIRATI AL BALLETTO TRIADICO DI OSKAR SCHLEMMER, UNITO ALLE ATMOSFERE DELL’ANTICA LOTTA WRESTLING. WWW.FRANKIEMORELLO.IT
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di PAOLO DEL PANTA
PERSHING 108’ NEW EDITION Il brand marchigiano, sceglie la Costa Azzurra per presentare in anteprima mondiale il suo ultimo gioiello: il Pershing 108’ New Edition L’imbarcazione che ha conquistato tutti gli appassionati di nautica con i suoi tre motori, si presenta con un modello ulteriormente personalizzato. Il Pershing 108’ New Edition è un mega-yacht di 32,90 metri che spinge al massimo i concetti di personalizzazione e versatilità grazie ad un layout che fa dell’armatore e dei suoi ospiti i veri protagonisti dell’esperienza a bordo.
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Il Pershing 108’ New Edition presenta infatti diversi dettagli inediti che lo contraddistinguono da tutti i competitor della stessa categoria. La scelta del layout interno prevede 4 cabine ospiti (cabina armatoriale full beam a centro barca, spaziosa cabina vip a prua e due cabine ospiti, di cui una con letti affiancati e una con letti progettati per essere gestiti come singoli o come king size bed) e 3 cabine per l’equipaggio. Soluzioni originali anche per quanto riguarda la finestratura dello scafo inferiore, ampliata verso il basso per sfruttare maggiormente la luce
naturale. Innovativo anche nei materiali, il Pershing 108’ custom è il primo yacht ad introdurre l’utilizzo dell’Alcantara in versione speciale per gli esterni: tutti i prendisole e i divani del pozzetto e del sun-deck sono infatti stati realizzati con questo materiale esclusivo e particolarmente resistente all’acqua. Di grande prestigio gli interni, impreziositi dalle migliori firme del Made in Italy:
Poltrona Frau, Armani Casa, Ernestomeda, Antonio Lupi, Penta Light, Zanotta. Poliedricità ed eleganza sono i punti di forza di questo modello, senza però dimenticare le elevate perfomance: il Pershing 108’ custom monta tre MTU 16 V 2000 M94 L diesel da 2638 mhp (1939 kw) e, grazie alle tre eliche di superficie, raggiunge una velocità massima di oltre 42 nodi. www.pershing-yacht.com