Appuntamento al TTG - GOA, la perla d'oriente - Il Salone Nautico di Genova - Appuntamento al World Business Forum - Ci salveranno le pensioni integrative? - Le nuove automobili a Francoforte
PROGRESS
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Mensile di Politica, Economia, Attualità e Cultura. Numero 71 (Nuova Serie) € 3,50 www.progressonline.it
FIERE
A PPUNTA MENTO A L TTG La più importante fiera internazionale del turismo torna a Rimini per la 50° edizione
TURISMO GOA, LA PERLA D'ORIENTE Un luogo dall’anima indiana e dagli abiti occidentali, dove gli opposti si incontrano per un’unione unica
ECONOMIA APPUNTAMENTO AL WORLD BUSINESS FORUM Un’esperienza di trasformazione dedicata alla costruzione di aziende migliori, persone migliori, un mondo migliore: questo è il World Business Forum
ATTUALITÀ CI SALVERANNO LE PENSIONI INTEGRATIVE? Pensione. Miraggio o realtà possibile?
AUTO NAUTICA IL SALONE NAUTICO DI GENOVA Torna l’appuntamento per gli esperti e gli appassionati del mondo nautico. In cartellone a Genova dal 2 al 6 ottobre
LE NUOVE AUTOMOBILI A FRANCOFORTE Dopo due anni di attesa ritorna il Salone dell’Auto di Francoforte
COVER STORY
NUMERO 71
GRANDI AFFARI A SMAU TORNA L’APPUNTAMENTO DEDICATO AL MONDO DELLE TECNOLOGIE PER LE IMPRESE E LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI. QUEST’ANNO IN CARTELLONE A MILANO DAL 23 AL 25 OTTOBRE
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ANNI DI GARANZIA
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MOBILITY R EVOLUTION
EDITORIALE ottobre__mastro Progress 07/10/13 19.54 Pagina 1
editoriale
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editoriale
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ANDIAMO IN FIERA, PER LA SALUTA DELL’ITALIA
i
Il mese di Ottobre si conferma un
dunque per poter tracciare una
di lavoro virtuali efficienti e capaci di
periodo ricco di eventi e appuntamenti
prospettiva concreta di quello che può
migliorare la produttività in azienda e i
importanti per fare il punto sullo stato di
essere lo sviluppo di un Paese, la sua
servizi ai cittadini, ai nuovi strumenti a
salute della nostra economia e avere il
evoluzione, la sua crescita.
supporto dell’innovazione di prodotto e
polso dell’andamento di alcuni settori
“Il nostro modo di relazionarci e di
di processo, fino al social commerce
strategici. Saloni automobilistici
lavorare sta cambiando: è in corso una
come nuovo strumento di relazione on
(Francoforte su tutti), fiere ITC come
vera e propria rivoluzione guidata da
line, in grado di aumentare il
Smau Milano, ci danno l’opportunità di
nuove tecnologie che si stanno facendo
coinvolgimento degli utenti. Queste sono
cogliere gli umori di addetti ai lavori e
strada modificando le nostre abitudini:
alcune delle sfide che le imprese e le
aziende, professionisti che, a vario titolo,
dall’uso di dispositivi mobili per la
pubbliche amministrazioni locali devono
sono il motore dell’economia del Paese.
gestione delle relazioni private e
cogliere oggi per crescere e competere
Smau Milano, in particolare, si conferma
dell’attività aziendale ai social network
in un mercato in profonda
banco di prova per un settore, quello
come strumento di comunicazione per le
trasformazione.” Lo dice Pierantonio
tecnologico, in continuo fermento e
imprese, dalle tecnologie in grado di
Macola, Amministratore Delegato SMAU.
cambiamento, punto di riferimento
accorciare le distanze creando ambienti
A cura della redazione
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sommario
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■ 22 COME FARSI DELA MALE
L’ITALIA NON DIFENDE ABBASTANZA I PROPRI MARCHI
■ 24 30
■ 32
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UN SINDACO PER NEW YORK
UN ITALO-AMERICANO PER LA GRANDE MELA
■
26 GERMANIA AL VOTO
ELEZIONI IN GERMANIA SENZA SORPRESA
30 PUNTARE SULLA FORMAZIONE
INVESTIRE IN AGGIORNAMENTI? CONVIENE!
■
32 FENOMENO “VERDE”
■
34 SOTTO I RIFLETTORI DEL W.B.F.
■
36 PRESENZA FEMMINILE DA AMBROSETTI
■
38 PENSARE “VERDE”
■
40 COME RIVOLUZIONARE L’AZIENZA
■
44 SPECIALE SMAU
UN UNICO MERCATO VERDE!
48
LE DONNE-GURU AL FORUM AMBROSETTI
LA GREEN SCHOOL PER I FUTURI MANAGER
SE IL MANAGER È INCAPACE DI DELEGARE
GRANDI AFFARI A SMAU 44
48 SPECIALE SMAU: POTERE ROSA
■
50 SPECIALE SMAU BANGALORE, SILICON VALLEY INDIANA
■
52 ENERGIA INTELLIGENTE PER LE IMPRESE
DONNE, CARRIERE TECH E DIVERSITY MANAGEMENT
LA SILICON VALLEY D’INDIA? A BANGALORE
E.ON: SOLUZIONI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA E LA GENERAZIONE DISTRIBUITA
FOTOREPORTAGE
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DESIGN
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ATTUALITÀ
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ADVERTISING
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SCIENZA
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ART
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FOOD
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ECONOMY
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INTERNET
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TRAVEL
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TUNES
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APPUNTAMENTO AL WORLD BUSINESS FORUM
■
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■
54 SPECIALE PREVIDENZA
■
60 ITALIANI MENO FELICI
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■
64 LA SAPIENZA DELL’OFFICINA FIORENTINA
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Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
PARCHI E GIARDINI “NASCOSTI” A VENEZIA
IL CUORE VERDE DI VENEZIA
TRA LE ANTICHE FRAGRANZE
■
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APPUNTAMENTO AL TTG
■
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ITINERARI D'INDIA
■
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ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ
■ 54
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PENSIONE. MIRAGGIO O REALTÀ POSSIBILE?
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LA 50° EDIZIONE DEL TTG INCONTRI
GOA, LA PERLA D'ORIENTE
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Uffici Commerciali Roma, Via Pereira, 41 - 00136 Milano, Via Petrella, 21 - 20124
QUEBEC
ILES DE LA MADELEINE, STELLE DEL NORD
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88
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90 HOTEL TERME MERANO
■
92 INTERCONTINENTAL DE LA VILLE ROMA
Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Alessandro Petrone direzione@edizionisei.com Direttore Editoriale Franco Del Panta Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com
URBINO CAPITALE
PROTAGONISTA, PER UN NUOVO RINASCIMENTO EUROPEO
RESTYLING PER UN BENESSERE SEMPRE AL TOP
CONFORT E LUSSO, IMMERSI NELLA STORIA
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94 BEST WELLNESS ALPENPALACE
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98 UN LUOGO MAGICO A MODICA
Progress è una pubblicazione curata da Società Eventi Internazionali s.r.l. Via Romeo Rodriguez Pereira, 41/A 00135 - Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Progress n°71 / Ottobre 2013
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WELLNESS COME VOCAZIONE
Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com I. Basile, D. Battaglia, M.L.C. Beduschi, R. Leggio, M.G. Morini, P. Romeo, D. Marianacci, E. Rodi, F. Aliberti, A. Tomassi, F. Vagnozzi, P. Vaccaro, E. Pasca, L. Saggio, R. Leggio, S. De Martin, L. Martano, E. Bonardi, A. Paccosi, D. Zaccaretti, L. Paolicelli
LO SLOWLIVING DI CASA TALÌA
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100 GENOVA 53° EDIZIONE
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108 SALONE DI FRANCOFORTE 2013
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118 LE FLOTTE TOYOTA
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120 LA NUOVA CLASSE CLA
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PREPARARSI ALL’INVERNO
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LE NUOVE FRONTIERE ESTETICHE
TORNA IL SALONE NAUTICO DI GENOVA
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LE NUOVE AUTOMOBILI A FRANCOFORTE
SOLUZIONI PER LE FLOTTE AZIENDALI
MERCEDES DÀ UN SIGNIFICATO NUOVO ALLA BERLINA 108
CON BRIDGESTONE L’INVERNO È UNA PASSEGGIATA
LA BELLEZZA COMINCIA DAL SORRISO
Marketing & ICT Milko Vaccaro Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Editing e traduzioni Tris Bruce Art Direction Romina Plini Stampa e Allestimento S.E.I. Distribuzione Giuseppe Ventura Emilian Press Srl - Spediservice Srl - CDL Informazioni e Abbonamenti info@edizionisei.com www.progressonline.it Fotografie Shutterstock, Sascha Von Mallinckrodt M.G. Morini, L. M. C. Beduschi, Luca Omiccioli, Milko Vaccaro N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
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ARRIVA IN ITALIA LA PRIMA FIXED BIKE REALIZZATA INTERAMENTE IN LEGNO!
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Design olandese, progettata da Jan Gunneweg la Bough Bike è
colore della sella e delle gomme, in più è possibile scegliere tre
destinata ad aprire una nuova strada e rappresenta una scelta
altezze differenti per il manubrio. Per il suo messaggio green ed
totalmente ecosostenibile per i cultori delle due ruote a pedali.
ecofriendly, la wood bike Olandese ha riscontrato molto successo
La sensazione di calore che si prova, dovuta al legno, si
nelle aziende. Molti imprenditori hanno deciso, infatti, di
trasmette a tutto il corpo donando pace e tranquillità.
acquistare una bici personalizzata con il loro brand (per
Il comfort dovuto al legno (capace di assorbire molte più
pubblicizzare la loro etica ambientale) esponendola all’ingresso
vibrazioni dei più comuni material utilizzati) vi permetterà di
delle loro società o, in altri casi, permettendo ai loro dipendenti
percorrere lunghe tratte cittadine in perfetto relax.
di utilizzarla per muoversi all’interno degli stabilimenti.
La bough Bike è personalizzabile scegliendo tre tipologie di
www.boughbikes.nl
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STATION TO STATION IL TRENO DI DOUG AITKEN ATTRAVERSA GLI USA
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Un treno convertito in una eclettica opera d'arte unisce gli Stati
cantanti: tra i quali Beck, Giorgio Morder, Urs Fisher, Ed Ruscha,
Uniti in un viaggio coast to coast dallo Stato di New York alla
Olafur Eliasson e icone del cinema di indipendente come
California. L'artista Doug Aitken stupisce con la sua opera
Kenneth Anger. L'evento principale, sponsorizzato dalla Levi's,
"Station to Station": carrozze convertite in un'opera cinetica al
sarà a fine mese e gli incassi saranno devoluti a sostenere i
neon multicolore pronte a sfrecciare come un arcobaleno
musei americani.
luminescente nel buio dei deserti americani. Quest'opera su rotaie sarà teatro delle performance di artisti e
di Alessio Agnitelli
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A cura della Redazione
IL PROGETTO DEL MUSEO DI HONG KONG A HERZOG & DE MEURON
Gli architetti svizzeri Herzog & De Meuron hanno battuto gli studi rivali di Renzo Piano e Toyo Ito per la progettazione del nuovo museo d’arte contemporanea asiatica adHong Kong, un investimento dal valore complessivo di 642 milioni di dollari. Conosciuto come M +, la sua realizzazione è prevista per il 2017 e si andrà ad inserire all’intero del West Kowloon Cultural District, insieme ad altri 17 luoghi culturali e di intrattenimento per un investimento complessivo di oltre tre miliardi di dollari. Il museo è composto da un edificio orizzontale-piano che ospita gallerie e una torre di uffici e strutture abitative. La facciata assomiglia, dall’esterno, ad uno schermo a Led retroilluminato e può essere vista da tutto il Victoria Harbor. Conosciuto anche come il museo della cultura visiva, M + ospiterà arte, design, architettura, installazioni audio e video del 21° secolo e vuole essere la risposta di Hong Kong
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OTTOBRE 2013
al noto Centre Pompidou di Parigi o al Guggenheim di Bilbao. Una sfida importante, ma dai già ottimi presupposti, visto che lo spazio espositivo previsto ammonta complessivamente a circa 17mila metri quadrati, più del
doppio di quelli della Tate Modern di Londra. Si tratta del secondo concorso di progettazione vinto da Herzog & de Meuron a Hong Kong, dove è lo studio guida anche il rilancio della ex stazione centrale di polizia e il
Carcere Victoria, nel cuore della città. Jacques Herzog e Pierre de Meuron hanno ricevuto il Pritzker Architecture Prize nel 2001: i loro progetti includono lo stadio di Pechino utilizzato per le Olimpiadi e la Tate Modern di Londra.
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A cura della Redazione
EXPORT VOLANO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DELL’ITALIA Virtuose Pmi italiane hanno raccontato la loro esperienza e l’ intenzione di investire all’estero per esportare l’innovativo Know -how ‘Made in Italy’. Nel 2012 le esportazioni italiane nel mondo sono cresciute del 3,7% con una crescita media dell’export nel primo bimestre di quest’anno del 2,5% Si è svolto presso la Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo a Roma il convegno dal titolo ‘Internazionalizzare per crescere - Quale sistema paese per vincere questa Sfida?’ organizzato dall’Associazione di volontariato osservatorio per la sicurezza, Andromeda. Hanno partecipato all’incontro: l’On. Roberta Angelilli, Vice Presidente del Parlamento europeo, il Prof. Alessandro Zanasi, consulente della Commissione europea per la valutazione e revisione dei progetti finanziati dalla C.E., l’Avv. Amedeo Teti, Direttore Generale per la politica commerciale internazionale Ministero dello Sviluppo Economico. All’incontro i veri protagonisti sono stati però gli imprenditori di piccole e medie
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OTTOBRE 2013
imprese che hanno raccontato il loro sogno di internazionalizzazione e delle loro strategie per sfidare e superare la crisi. Erano presenti tra gli altri: 3TI S.p.A, Società di progettazione ingegneristica; WiseGroup srl Integratore di Sistemi; Macroaerospace spa Sicurezza Satellitare; NAIF srl, Difesa e Sicurezza terrestre e marittima; Cea spa, Difesa aerea. “Le imprese italiane per tornare a crescere hanno bisogno di accesso al credito, di un sistema meno burocratico, di una riduzione significativa del cuneo fiscale e di essere favorite nell’accesso ai fondi europei. È importante - ha spiegato Roberta Angelilli ascoltare le imprese, valorizzare le buone idee, per fare tutto questo c’è bisogno di una politica industriale europea che al momento non esiste. È indispensabile affiancare al rigore economico anche sviluppare iniziative in grado di agevolare le Pmi nel loro cammino”. “Secondo uno studio di Unioncamere sono circa 70.000 le imprese che si dichiarano pronte ad investire all’estero.
Esiste una linea diretta tra export e crescita economica, basti pensare che ogni punto in più del settore export corrisponde ad ¼ di Pil. L’attuale Governo ha creato una squadra competente che sta realizzando numerose iniziative tra cui un Roadshow per cercare le imprese sul territorio e conoscerle da vicino. Inoltre, è a disposizione delle imprese l’Export Manager, una figura professionale che ha il compito di sviluppare il mercato estero dell'azienda per la quale lavora. Il suo compito è quello di scegliere nuovi potenziali mercati esteri e di elaborare le strategie efficienti per favorire la presenza aziendale nei paesi precedentemente individuati. ha spiegato l’Avv. Teti. Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico l’anno scorso il saldo di conto corrente dell’Italia ha evidenziato un passivo di 11,6 miliardi di euro, quasi 37 miliardi in meno che nel 2011. Tale progresso è da attribuirsi quasi esclusivamente al comparto merci che, grazie alla performance positiva delle vendite all’estero di prodotti Made in Italy rispetto agli acquisti, è passato in soli dodici
mesi da un passivo di 17 miliardi ad un surplus di quasi 18. Il Made in Italy l’anno scorso ha trovato maggiori opportunità di affermazione presso i paesi extra-europei i cui mercati, attualmente, rappresentano la principale speranza di crescita per il nostro paese. Mediamente nel 2012 le esportazioni italiane nel mondo sono cresciute del 3,7% (un punto e sette decimi in più quelle mondiali), mentre quelle dei paesi extra europei del 9,2%. Non bene, i risultati nei Paesi UE il cui rallentamento economico ha notevolmente pesato e reso sempre più debole il livello della domanda mondiale. Sempre secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico sostanzialmente simile a quello dell’anno scorso appare il quadro relativo agli scambi anche a inizio 2013: un calo delle vendite presso i nostri partner in Europa è più che compensato dalle forniture a paesi extra UE e, quindi, una crescita media dell’export nel primo bimestre di quest’anno del 2,5%. Per quanto riguarda l’import i nostri approvvigionamenti dall’estero sono scesi del 4,4% nel 2012: maggiore è stata la flessione degli acquisti di merci provenienti dall’Unione Europea (-7,1%) rispetto a quelli provenienti dai paesi extra UE (-3,9%).
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ADVERTISING APPUNTAMENTO A MILANO
di M. L.
LA SETTIMANA DELLA COMUNICAZIONE
COSA CAMBIA E COSA RESTA UGUALE NEL NOSTRO ISTINTO DI COMUNICARE Dal 30 settembre al 6 ottobre 2013 per il quarto anno consecutivo torna a Milano “La Settimana della Comunicazione”, la più grande iniziativa italiana dedicata alla comunicazione. Un evento collettivo, annuale, diffuso in molti spazi della città di Milano, con un calendario di sette giorni di iniziative gratuite e aperte alla città
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Come ogni anno, la manifestazione, ideata e organizzata da Pietro Cerretani e Claudio Honegger, con il Patrocino di Comune e Provincia di Milano, della Regione Lombardia, e con il sostegno delle principali associazioni di categoria, è un’occasione per scambiare conoscenze, metodi, tecnologie ed esperienze, con un calendario ricco di occasioni di incontro e interazione.
NUOVI ANIMALI COMUNICANTI Quest’anno in particolare, con il tema “Nuovi Animali Comunicanti” La Settimana della Comunicazione si propone di indagare “cosa cambia e cosa resta uguale nel nostro istinto di comunicare”.
GLI IDEATORI Pietro Cerretani e Claudio Honegger organizzatori dell’evento
14
OTTOBRE 2013
Il paradosso che viviamo è quello per cui più gli individui sono tecnologicamente informati e connessi, più si recuperano comportamenti istintuali ed emotivi. Nella savana della comunicazione, le regole rigide sono saltate, ogni attore è in continua ridefinizione. Viviamo un’era di deregulation, più minacciosa nei rapporti tra tutti gli attori ma più “selvatica” e libera per certi versi. Questa fase di passaggio crea opportunità interessanti per le città, le istituzioni, le grandi imprese, i soggetti economici del territorio, le persone che si mettono sul mercato in proprio... I 7 giorni del calendario della SettCom, evento collettivo diffuso sul territorio milanese nato per dare valore al sistema della comunicazione, portando l’avanguardia della comunicazione italiana nella città di Milano, sono già ad oggi ricchi di iniziative pronte per essere sede dell’incontro e del confronto tra giovani talenti creativi, professionisti delle imprese di comunicazione, aziende e molti cittadini interessati e partecipi. Già confermata per il secondo anno consecutivo la “Milano Loves You”, una grande passeggiata di solidarietà nell’alba del centro di Milano organizzata da Where Milan, Podisti da Marte e Milano Loves You, iniziativa a sostegno dei progetti di LILT Lega Italiana per la lotta contro i tumori.
Anche quest’anno saranno numerosi gli appuntamenti sul mondo del digitale: si riconferma per la sua terza edizione, il Digital Marketing Forum organizzato da Richmond Italia presso il Teatro Franco Parenti, mentre per il primo anno propongono un focus sulle possibilità offerte dalla rete gli Internet Days, organizzati da Digital Events presso MiCo Fiera Milano. ■
PER SAPERNE DI PIU’ ✑ LA SETTIMANA DELLA COMUNICAZIONE È un contenitore di incontri, eventi, mostre, seminari e convegni dedicato a tutto il mondo della Comunicazione. ✑ Dove: Via Benedetto Brin 12, 20149 (MI) T. +39 02 312009 - F. +39 02 3313976 ✑ Quando: dal 30 settembre al 06 ottobre. lasettimanadellacomunicazione.org
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scienza__mastro Progress 06/10/13 10.15 Pagina 1
scienza
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A cura della Redazione
NON MANCARE BERGAMOSCIENZA
Dal 4 al 20 ottobre 2013 si svolgerà la XI edizione di BergamoScienza, che lo scorso anno ha registrato oltre 123.900 presenze. La rassegna di divulgazione scientifica propone conferenze, spettacoli, concerti, laboratori, mostre, open days e incontri con Premi Nobel, scienziati di fama internazionale e ricercatori. Tutti gli eventi sono aperti gratuitamente al pubblico.Novità di quest’anno è il sodalizio con il World Science Festival di New York; il suo co-fondatore e direttore, il fisico Brian Greene, sarà protagonista di uno degli incontri in programma sabato 5 ottobre in videoconferenza da Amsterdam. L’obiettivo della manifestazione è quello di
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OTTOBRE 2013
avvicinare il grande pubblico alla scienza, dimostrando come i temi più complessi possano essere trattati anche con un linguaggio semplice e divulgativo. Dai più piccoli fino agli adulti, tutti saranno coinvolti in attività e incontri guidati da scienziati ed esperti di fama internazionale. Tra gli ospiti, i Premi Nobel per la Fisica Claude Cohen-Tannoudji (1997) e Frank Wilczek (2004) e per la Medicina e Fisiologia Jack W. Szoztak (2009). Inoltre: l’astrofisico Marcello Coradini; i fisici Enrico Flamini, Fabiola Gianotti e John Pendry; l’esperto di neuroetica Neil Levy; il neuroeconomista George Lowenstein; la geologa Karen Mc Bride; il filosofo della scienza Samir Okasha; l’esperto di strategia climatica Jørgen Randers; la geofisica
Maria Zuber. L’ormai consueto appuntamento “a tema” è fissato domenica 20 ottobre per la chiusura di BergamoScienza. La giornata, dal titolo Nutriamoci di scienza, presenterà conferenze, laboratori, spettacoli e incontri dedicati all’alimentazione.L’indagine condotta sul cibo toccherà aspetti molto diversi: di agricoltura nell’antica Mesopotamia parlerà l’archeologo Roberto Maggi; il cibo come fonte di energia sarà al centro dell’intervento del chimico Piero Morandini; l’astronauta Samantha Cristoforetti e l’astrofisica Simonetta Di Pippo racconteranno i pasti nello spazio; il sociologo Massimiano Bucchi e il ricercatore della Fondazione Edmund Mach Fulvio Mattivi tratteranno invece la scienza del vino e la sua geneticaÈ a cura di CESVI la conferenza organizzata nell’ambito di Food Right Now, campagna europea di sensibilizzazione contro la fame nel Sud del mondo e sulla promozione del diritto al cibo per tutti. In questa
occasione si parlerà anche di sfruttamento delle risorse alimentari del pianeta e del paradosso per cui, a livello globale, i bambini obesi superano di gran lunga quelli sottopeso. A quante calorie corrisponde un mazzo di carte? Al peso di quale oggetto “casalingo” deve corrispondere un piatto di pasta? Nel laboratorio a cura dell’ASL di Bergamo, si imparerà a sviluppare l’attenzione alle corrette porzioni di cibo e a dosare gli alimenti senza l’uso della bilancia.Gli eventi di BergamoScienza porteranno i visitatori nei luoghi più belli di Città Alta e Città Bassa, tra teatri, piazze, palazzi storici, chiese, chiostri e musei. Come sempre il Festival non coinvolgerà la sola città di Bergamo, ma si estenderà ai comuni della provincia (Albino, Clusone, Dalmine, Gazzaniga, Gorno, Nembro, San Giovanni Bianco, Seriate, Stezzano, Telgate, Trescore Balneario, Treviglio) grazie anche alla partecipazione di numerosi Istituti scolastici. www.bergamoscienza.it
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A cura della Redazione
DA DONATELLO A LIPPI. OFFICINA PRATESE
Un'esposizione sui capolavori rinascimentali della città di Prato. Una mostra per celebrare il genio artistico di chi ha reso grande Prato, la città toscana protagonista “dimenticata” del Rinascimento. Fino al 13 gennaio sarà possibile infatti visitare “Da Donatello a Lippi. Officina pratese”, l'esposizione di più di 60 opere in mostra a Prato nelle sale di Palazzo Pretorio (riaperto al pubblico dopo 16 anni di restauro). È il Quattrocento che rivive in questo grande evento, che offre la possibilità di conoscere degli autentici capolavori, alcuni arrivati per la prima volta in Italia. Di certo la storia dell'arte narrata in questa mostra non
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OTTOBRE 2012
si sarebbe potuta svolgere senza la presenza a Prato della Sacra Cintola, reliquia mariana conservata tuttora nel Duomo, che si dice essere la cinta data da Maria all'apostolo Tommaso pochi attimi prima di essere assunta in Cielo. Attorno ad una tale reliquia, la città di Prato aveva costruito la propria immagine richiamando i più prestigiosi artisti del tempo per celebrarla nel campo artistico a loro più congeniale. E se nel Trecento sono arrivati pittori come Bernardo Daddi e Agnolo Gaddi, nel Quattrocento sono giunti invece artisti del calibro di Donatello, Michelozzo, Paolo Uccello, Filippo Lippi, Filippino Lippi e molti altri.
Tutti loro sono rappresentati in questa esposizione, curata da Andrea De Marchi e Cristina Gnoni Mavarelli, che, nelle sette sezioni in cui è costituita, rivela al visitatore
opere di straordinaria bellezza fino ad oggi quasi dimenticate, le quali hanno però saputo far grande la Prato del Rinascimento. www.officinapratese.com
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di LAURA SAGGIO
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IL MITO DEL GUSTO ITALIANO ACCENDE MILANO GOLOSARIA Milano sceglie il quartiere del design e della moda come location per il 2013. Dal 16 al 18 novembre sarà il Superstudio Più di via Tortona 27 ad ospitare la grande kermesse del gusto italiano e dell'alto artigianato enogastronomico ideata da Paolo Massobrio e concepita da Club di Papillon, in collaborazione con Comunica Events e Ammiro Y2K giunta all'ottava edizione. 8mila mq di grandi loft bianchi pieni di luce modulati secondo criteri espositivi dinamici e in comunicazione con le aree esterne, anche loro parte di questa grande scenografia del food & wine di qualità. Una sede molto più ampia rispetto alle precedenti edizioni, fashion e di grande centralità nella Milano che ama stili di vita all'insegna del buon vivere. Quartier generale di Golosaria i due saloni principali: uno alimentare dedicato a 120 migliori artigiani del gusto provenienti da tutta Italia e selezionati dal Golosario 2014 in uscita negli
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stessi giorni; l'altro salone, quello dei Top Wines, ospiterà invece i 100 migliori produttori premiati da Paolo Massobrio e Marco Gatti tra i Top Hundred degli ultimi undici anni.Articolato e denso il programma di attività e incontri, talk e spettacoli nell'Agorà. Tornano anche quest’anno le premiazioni dedicate ai migliori artigiani d’Italia del Golosario2014, il best seller di 1000 pagine dedicata alle cose buone d'Italia, i premi Top Hundred, la presentazione dei volumi firmati da Papillon tra cui Adesso, l’Ascolto del Vino e XXII edizione della GuidaCriticaGolosa.Fitto il
calendario degli Show Cooking (20 e ad ingresso libero), in partnership con De Longhi Kenwood Braun che ospiterà noti chef. E ancora, Temporary Store di grandi marchi del made in Italy e la Lounge Lombardia ospitata nel Dada Cafè in cui gustare i piatti della tradizione rivisitati in chiave contemporanea. Non mancheranno seminari sul the curati dalla Teiera Eclettica e racconti "meditati" a cura del Club Amici del Toscano. Vivace anche Golosaria open air con il Garden del Superstudio Più dedicato alla griglia e al girarrosto animati da esperti fuochisti di Weber e BBQ4ALL.La Salute nel Piatto
è il tema di questa edizione di Golosaria unito ai nuovi focus della cucina italiana: creatività, identità, gusto, salute, sicurezza, community. Tra i temi su cui si punterà l'attenzione, la gastronomia multitasking e il territorio come espressione enoica. Un'edizione che continua a guardare a due diversi pubblici, consumatori evoluti, appassionati, food lovers e operatori del gusto, chef, ristoratori, sommelier. Entrambi li coinvolge su temi che vanno dal come differenziare l'offerta per battere la crisi al km ravvicinato e la conoscenza della filiera, dal prevenire e curare attraverso il cibo al mito dell'aperitivo italiano. Spenti i riflettori Golosaria non chiude i battenti ma continua a far parlare Milano di buon gusto italiano con l'iniziativa "Un piatto per Expo", che coinvolgerà i ristoratori di Milano nell'individuare una ricetta che pur partendo dalla tradizione possa parlare al mondo e alle varie culture. www.golosaria.it
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ATTUALITÀ MARKETING
di Lucia Mancini
COME FARSI DELA MALE
L’ITALIA NON DIFENDE ABBASTANZA I PROPRI MARCHI Il nostro Paese è al 47esimo posto nella classifica stilata dall'Ipri circa la tutela della proprietà, direttamente
e
correlata con performance economiche
Esiste una relazione diretta tra il grado di tutela della proprietà e la performance economica: i Paesi che presentano un buon quadro normativo, tutelando al meglio i marchi delle proprie aziende, vengono ricompensati con un miglior reddito pro capite, un Pil positivo e investimenti diretti esteri ricevuti. Purtroppo, però, l’Italia non esce a testa alta da una tale situazione, trovandosi molto indietro rispetto a decine di Paesi del mondo, superata anche dal Rwanda. È
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Ipri italiano è diminuito dello 0,8%. Sono i Paesi scandinavi ad avere la meglio: in vetta c'è la Finlandia a 8.6, mentre la Svezia e la Norvegia figurano tra i primi cinque. Nella top ten rientrano inoltre l'Olanda, la Svizzera, il Lussemburgo, Singapore, la Danimarca e il Canada. A seguire troviamo la Gran Bretagna al dodicesimo posto con 7.8, la Germania al quattordicesimo con 7.7 e gli Stati Uniti al diciassettesimo con 7.6. La Francia è invece al ventesimo con 7.3 e la
IL BEL PAESE SEGUE NELLA CLASSIFICA IL RWANDA ED È A VENTI POSIZIONI DIETRO I PAESI DEL G7
quanto emerge dall’International Property Rights Index 2013 (Ipri), ossia l'Indice Internazionale sulla Tutela dei Diritti di Proprietà, i cui risultati sono stati presentati il 10 settembre a Washington. Realizzato dalla Property Rights Alliance, di cui fa parte il think thank italiano Competere.eu, l’indice misura come viene tutelata la proprietà in 131 Paesi, pari al 98% del Pil ed al 93% della popolazione globale. I dati inerenti all'Italia, dopo tale ricerca, si sono rivelati preoccupanti. Il Bel Paese, che vede interi settori come quelli dell’agroalimentare, del design e della moda sotto l’attacco della contraffazione internazionale, si colloca alla posizione numero 47 della classifica con il punteggio di 6.1. Tra gli anni 2009 e 2013, il punteggio complessivo
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Spagna al trentatreesimo posto con 6.5. L’indice viene stilato secondo tre indicatori. Per quanto riguarda il primo, che valuta il livello della stabilità politica, della corruzione, dell'indipendenza della magistratura e dello stato di diritto, l’Italia ottiene la posizione numero 51 con un punteggio pari a 5.6, un risultato imbarazzante rispetto ai Paesi del G7 come Germania (quindicesima con 8.0), Gran Bretagna (diciassettesima con 7.7) e Usa (ventritreesimi con 7.2). Il secondo indicatore, che misura lo stato della regolamentazione dei diritti di proprietà fisica, vede il nostro Paese addirittura alla posizione numero 64 con un punteggio di 6.1, dietro a Germania (venticinquesima con 7.1), Gran Bretagna (ventesima con 7.3) e Usa (ventiduesimi con 7.2). L’ul-
timo è quello dedicato alla proprietà intellettuale, dove l’Italia figura al trentunesimo posto con un punteggio di 6.6, ancora una volta dietro a Paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna, secondi a pari merito con 8.3, e Germania, decima con 8.1. Questo dimostra come la situazione per le piccole e medie imprese e per le start up in Italia sia sempre più complicata. “Lo studio - ha affermato Pietro Paganini, presidente di Competere.eu - mostra che esiste una relazione diretta tra il grado di tutela della proprietà e la prestazione economica. In particolare, si può notare che i Paesi con un regime di diritti di proprietà più efficace crescono più in fretta e sono più competitivi”. “Appare chiaro - ha aggiunto Roberto Race, segretario generale - che l’area più critica nel nostro Paese è quella relativa al primo indicatore. Anche la proprietà fisica appare insufficientemente regolata, mentre quella intellettuale in proporzione è quella più efficacemente salvaguardata. Appurata la relazione positiva tra un regime di protezione dei diritti di proprietà da un lato e la crescita economica dall’altro, l’Italia deve fare di più per creare un ambiente normativo favorevole alla crescita e all’attrazione degli investimenti esteri”. ■
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ESTERI IL DOPO BLOOMBERG
di L. M.
UN SINDACO PER NEW YORK
UN ITALO-AMERICANO COME SINDACO DI NEW YORK La sfida elettorale di Bill de Blasio e le novità della sua politica per la corsa alla carica di sindaco della grande è
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già iniziata. L’esito il 5 novembre prossimo a fine contesa elettorale
Se il 5 novembre la scelta dovesse ricadere su di lui, New York potrebbe avere un sindaco che parla italiano, o meglio, anche italiano. Ex consigliere comunale di Brooklyn, nato a New York e cresciuto in Massachusetts, da tre anni alla guida dell'Ufficio per la difesa del diritto dei cittadini (nel ruolo di public advocate), Bill de Blasio potrebbe concorrere per i democratici per sedere sulla poltrona più ambita della Grande Mela. Sembra infatti che le primarie democratiche lo diano vincente al 40%, ma bisognerà aspettare la certificazione del risulta-
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to o l'eventuale ballottaggio per poter cantar vittoria. Come si può facilmente intuire, il cognome de Blasio non può nascondere le origini italiane del quasi-candidato sindaco. Un cognome che peraltro è stato preferito al più “legittimo” Wilhelm della famiglia paterna. Le vicende personali ed una storia complicata hanno infatti spinto il 52enne Bill a scegliere il cognome della mamma, lasciando così trapelare il passato da emigrante della sua famiglia. Il nonno materno, Giovanni de Blasio, lasciò Sant'Agata de' Goti (in provin-
cia di Benevento) negli anni '20, sperando, come molti altri, di trovare fortuna sul suolo americano. E il comune campano, come è giusto che sia, sta facendo in questi giorni il tifo per Bill. D'altronde, nel paese di Sant'Agata, Bill de Blasio ha ancora dei parenti, che è venuto a visitare l'ultima volta quasi tre anni fa. Di lui dicono che è bravissimo a parlare l'italiano (che ha voluto studiare anche all'università), che nutre un affetto profondo per l'Italia e che tutta la sua famiglia sembra affascinata ed entusiasta del Paese delle sue origini.
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ESTERI IL DOPO BLOOMBERG
BILL DE BLASIO L'ANTI-BLOOMBERG Il prossimo sindaco di New York potrebbe avere il volto finora sconosciuto ai più di un ex consigliere comunale di Brooklyn, nato a New York e cresciuto in Massachusetts, da tre anni alla guida dell'Ufficio per la difesa di diritto dei cittdini. Sotto: sindaco-imprenditore-miliardario uscente Michael Bloomberg. A destra: de Blasio con la famiglia
In realtà, New York ha già avuto più di un sindaco italo-americano: il repubblicano Rudolph Giuliani (12 anni fa) e il democratico Vincent Impellitteri (ben 60 anni fa). Ma Bill promette di essere diverso ed innovativo, sotto molti punti di vista. Innanzitutto, basta guardare la sua famiglia: Chirlane McCray, la moglie poetessa militante femminista afroamericana, in gioventù lesbica dichiarata; il figlio Dante (il nome italiano non è ovviamente un caso), 16 anni, noto per la sua chioma alla Hendrix e per la sua apparizione in un video virale di YouTube che
ha portato molti consensi al padre; la figlia Chiara (anche qui nome italiano), 18 anni, molto attenta ai problemi dell’ambiente e che sta approfondendo tali tematiche all’università. Più di una “stranezza”, quindi, ed è una diversità che è Bill stesso ad incarnare. La sua campagna elettorale lo ha fatto apparire come un esponente della estrema sinistra rispetto a molti altri, attirandosi le accuse da parte del suo avversario repubblicano, Joseph Lhota, di «fomentare la lotta di classe». Sono sue, infatti, le intenzioni politiche più liberal che l'isola di Manhattan e dintorni abbiano visto in decenni, con proposte di aumento delle tasse sui più ricchi per pagare asili nido per tutti, investimenti nell'edilizia popolare e nelle scuole disagiate, possibili aumenti salariali per i dipendenti cittadini e la fine delle tattiche di "stop end frisk" della polizia (i fermi facili troppo spesso ai danni delle minoranze etniche). Una figura che è una vera e propria nemesi del sindaco uscente Michael Bloomberg. «Vi voglio raccontare qualcosa su mio padre - spiega Dante nel video visibile su YouTube - È l'unico democratico che può davvero rompere con gli anni di Bloomberg». E alla fine: «Bill de Blasio sarà il sindaco di ogni newyorkese, non importa dove vivi o come sei». Usando i comizi per parlare di diseguaglianze e di disagio economico, è riuscito a marginalizzare i sette candidati che partivano da una notorietà molto superiore, come Christine Quinn, indicata alla vigilia come la favorita, e Anthony Weiner, noto per le foto di sé stesso seminudo elargite generosamente via smartphone a tutte le sue fan.
Il ruolo ricoperto per tre anni di public advocate gli ha permesso di lavorare a stretto contatto con le comunità ispaniche e afro della periferia newyorkese, acquisendo quindi una certa autorità nel rappresentare le istanze delle minoranze. Ma, in questi mesi, de Blasio ha saputo guadagnarsi anche il favore della middle-class, presentandosi appunto come un elemento di rottura rispetto al sindaco uscente Michael Bloomberg. La figura di de Blasio mostra dunque il coraggio e la volontà di cambiamento, già a partire dal suo cognome: in un Paese dove l'identità nazionale è sempre più forte e alcune radici etniche si preferisce siano oscurate (come quelle italiane), diverrebbe ancora più degna di nota l'elezione a sindaco di New York di un italo-americano, un italo-americano che per di più non ha mai avuto vergogna delle sue origini ed è riuscito, anzi, a trasformarle in un punto di forza. ■
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ESTERI ELEZIONI IN GERMANIA
di Lucia Mancini
TERZO MANDATO
ELEZIONI IN GERMANIA SENZA SORPRESA Dopo una campagna elettorale all'insegna della noia, la Merkel riottiene l'incarico per il suo terzo mandato
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Il 22 settembre è passato da poco, e così il giorno delle elezioni in Germania, per alcuni osservatori le più noiose di sempre. Non è un caso che una delle parole più utilizzate negli slogan delle campagne elettorali sia stata «bleiben», ossia restare, rimanere. Pareva quasi un invito a non avanzare, a non rinnovarsi perché si stava bene così. Quindi, nella sfida alle elezioni tra la Cancelliera cristianodemocratica Angela Merkel (CDU) e il rivale socialdemocratico Peer Steinbrück (SPD) sembrava non prospettarsi nessuna avventura, nessuna sorpresa. Ma per qualche tempo si è pensato che potesse non essere così. Perché a tre giorni dal voto i sondaggi parlavano di una situazione “all'italiana”, con una indecisione che non era prevista in questa noiosa campagna elettorale. Il centrodestra del potere uscente (la CduCsu di Angela Merkel più la Fdp, cioè i liberali) si trovava persino un punto sotto nei consensi rispetto a una coalizione di sinistra tra la Spd (socialdemocrazia, il più antico partito di sinistra europeo), i Verdi e la Linke. Eppure, sulla carta, la cancelliera Angela Merkel aveva tutte le probabilità di essere rieletta: il suo coefficiente di popolarità personale era più del doppio di quello dello sfidante socialdemocratico, il riformista schroederiano
IL TRIONFO DI ANGELA MERKEL Con quasi 62 milioni di tedeschi chiamati alle urne per rinnovare il Bundestag, ha decretato la vittoria della Cancelliera. Il partito della Merkel, si attesta intorno al 42% dei voti, un risultato che non otteneva dai tempi di Helmuth Kohl. Un successo, confermato dal fatto che la Cancelliera ha sfiorato, mancandolo per uno o due seggi, la maggioranza assoluta al Bundestag
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Peer Steinbrueck. Quello che si è costruita nei suoi anni di governo è un vero e proprio patrimonio di affidabilità, una figura solida e stabile sulla quale i tedeschi possono sempre contare. Ma forse tutto questo sarebbe potuto non bastare per due motivi. Primo, per la debolezza del suo alleato nella coalizione uscente, i liberali (Fdp) che stavano nei sondaggi attorno alla soglia di rappresentanza parlamentare del 5%. Secondo, perché nessuno sapeva o nessuno voleva dire quanti consensi avrebbero conquistato, a danno dei partiti di centrodestra, la nuova formazione Alternative fuer Deutschland, ossia Alternativa per la Germania, che, sotto la guida dell'economista Bernd Lucke, chiedeva l’addio all’euro da parte dell’Europa mediterranea e un euro dei soli Paesi forti. Nei sondaggi oscillava tra il 3% e il 4%, ma, come sempre, chi vota per un partito di protesta non lo rivela agli investigatori demoscopici. Ma nonostante tutti questi tentativi di imprimere un brivido di imprevedibilità alla campagna elettorale, il risultato non è stato assolutamente diverso dalle aspettative. La Merkel ha vinto, o meglio, stravinto, ottenendo così l'incarico per il suo terzo mandato: la Cdu-Csu della cancelliera ha ottenuto il 41,5% dei voti, contro il 33,8% del 2009, e ha sfiorato la maggioranza assoluta dei seggi conquistandone 311 contro 316 che le avrebbero consentito di go-
vernare da sola. Si è fermato al 25,7% e a 192 seggi il Partito socialdemocratico (Spd) dello sfidante Peer Steinbrueck, che pure ha guadagnato consensi rispetto a quattro anni fa. Sono rimasti fuori invece i liberali della Fdp con un risultato del 4,8%, quindi al di sotto del 5% necessario per avere rappresentanza parlamentare. Non sono riusciti a entrare nel Bundestag neanche il partito anti-euro Alternativa per la Germania (AfD) che si è fermato al 4,7%. Dati, questi, che hanno sancito la sconfitta dei partiti anti-europeisti in Germania, e hanno dimostrato come la noia della campagna elettorale tedesca fosse in realtà totalmente giustificata. ■
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ESTERI ELEZIONI IN GERMANIA
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NON È STATO UN PERIODO FACILE. FAREMO DI TUTTO PER FARE DEI PROSSIMI QUATTRO ANNI, QUATTRO ANNI DI SUCCESSI, COME I PRECEDENTI
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economy
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A cura della Redazione
AL MEDIORIENTE PIACE IL MADE IN ITALY Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar sono i paesi maggiormente attrattivi per i beni di consumo Made in Italy. Lo afferma una ricerca commissionata dall'IceAgenzia in collaborazione con Prometeia e che è stata presentata nell'ambito del XII Forum del Comitato Leonardo. Le economie mediorientali sono “caratterizzate da uno sviluppo industriale ancora embrionale, che garantirà dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento di prodotti di consumo, e da un reddito crescente che manterrà sostenuta la domanda di prodotti di alta gamma”, sostiene la ricerca dedicata al tema "Oltre i BRICS, nuovi mercati per il “Made in Italy" e che ha
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analizzato le opportunità di internazionalizzazione per le imprese italiane offerte da 25 Paesi emergenti. Per le imprese della meccanica italiana le maggiori opportunità sono individuabili in Arabia Saudita, nei Paesi asiatici con uno sviluppo industriale in espansione come Thailandia, Indonesia e Malesia, ma anche in Paesi del Sud America dove il processo di industrializzazione è più recente come Messico, Colombia o Perù. Altri Paesi come Iran, Pakistan o Libia - sottolinea la ricerca - “sebbene presentino un potenziale promettente, sono condizionati da incertezza politica e inaffidabilità delle regole, rischi che frenano lo sviluppo di piattaforme”.
industriali”.
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ECONOMIA AGGIORNARSI CONVIENE
A cura della Redazione
PUNTARE SULLA FORMAZIONE
INVESTIRE IN AGGIORNAMENTI? CONVIENE! FondItalia. Un sondaggio fra le Pmi italiane per comprendere il ruolo della formazione continua e dell’aggiornamento professionale. I risultati saranno presentati al ‘II Evento Nazionale FondItalia’ il 16 ottobre e
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all’Expotraining di Milano il 17-18 ottobre
Quanto la formazione continua può influire sul fatturato dell’azienda? La formazione e l’aggiornamento professionale possono giocare un ruolo determinante per la ripresa economica delle imprese italiane? Sono queste alcune delle domande del sondaggio su “La formazione continua nelle imprese” realizzato da FondItalia, Fondo Paritetico per la Formazione Continua. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con
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Expotraining, la fiera nazionale della formazione, e seguito dai media partner: L’Impresa - Sole 24 Ore - Rivista Italiana di Management. Il mensile si rivolge ai professionisti del management e raccoglie le firme più importanti a livello nazionale e internazionale per aggiornare sulle tendenze in tema di gestione d'impresa; BtB Oresette www.btboresette.com, quotidiano online per il business delle piccole e media impresa e Quotidiano
Impresa, testata digitale sul mondo imprenditoriale, www.quotidianoimpresa.it. Il sondaggio, realizzato con metodo cawi - (computer-assisted web interviewing), intende fornire informazioni aggiornate in merito al reale rapporto tra imprese e formazione continua dei lavoratori, dai punti di forza alle aree di miglioramento, secondo l’opinione di imprenditori, lavoratori, stakeholder di settore.
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ECONOMIA AGGIORNARSI CONVIENE
L’ultimo rapporto Unioncamere sulla crisi italiana mostra un quadro poco confortevole: trentacinque fallimenti al giorno. Ogni due ore in Italia muoiono 3 imprese: 5.334 nei primi cinque mesi dell’anno, duecentottantaquattro in più (+5,6%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di fronte a questi dati negativi è necessario sostenere le imprese e creare lavoro, favorire l'aggiornamento e la crescita professionale. La formazione continua nelle imprese, in questo senso, può giocare un ruolo determinante per la ripresa economica del nostro Paese. “FondItalia, soprattutto grazie alla politica promossa da Ugl e FederTerziario, le Parti Sociali che hanno costituito il Fondo, ha avviato un’intensa attività di ascolto e animazione della domanda di formazione nei confronti delle imprese - ha dichiarato Francesco Franco, Presidente di FondItalia. Tale azione ha consentito di ideare ed utilizzare canali e modalità di finanziamento capaci di facilitare al massimo l’utilizzo del Fondo quale strumento principe per la formazione e l’aggiornamento dei lavoratori nelle imprese”. “La formazione arricchisce l’impresa ed il lavoratore e tutela la sopravvivenza e lo sviluppo di entrambi nel mercato del lavoro - sostiene al riguardo Egidio Sangue, vice presidente FondItalia e rappresentante della parte sindacale. Pertanto, la missione dei Fondi e' quella di favorire la realizzazione della for-
mazione, semplificando al massimo le procedure di accesso ai finanziamenti”. “I dati provenienti dal sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai Fondi Paritetici Interprofessionali confermano l’insufficienza dei livelli di investimento e partecipazione alla formazione continua - spiega Carlo Barberis Presidente ExpoTraining - ciò è dovuto ad un diffuso disinteresse del sistema
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innervando nel tessuto produttivo le prassi della formazione, non solo riduciamo la loro competitività del Sistema Paese, ma creiamo un danno sociale. Infatti, chi non rinnova fallisce, chi non si aggiorna è ai margini del mercato del lavoro e le conseguenze in termini di ammortizzatori sociali e indennità di disoccupazione ricadono sulla collettività, penalizzano oltremodo il sistema produttivo ed i giovani poiché questi ul-
L’ULTIMO RAPPORTO UNIONCAMERE SULLA CRISI ITALIANA MOSTRA UN QUADRO POCO CONFORTEVOLE: TRENTACINQUE FALLIMENTI AL GIORNO. OGNI DUE ORE IN ITALIA MUOIONO 3 IMPRESE
produttivo italiano nel promuovere lo sviluppo delle competenze dei propri dipendenti accrescendo la distanza tra mondo della formazione e mondo della produzione. Proprio perché dall’attuale scenario congiunturale non si intravvede una luce che rappresenti la fine del tunnel, la formazione deve accendere un faro che sappia indirizzare, attraverso l’uso di piani, programmi le cui ricadute impattino significativamente sui giovani, sui lavoratori e sulle imprese. Lasciando le cose così come stanno, vale a dire non
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timi si troveranno inadeguati nel ricercare ed inserirsi in nuove occupazioni. Pertanto, dobbiamo parlare di costo sociale della non formazione. Per tale ragione abbiamo accolto l’invito di partecipare a questa interessante iniziativa di ricerca”. I risultati del sondaggio saranno illustrati in occasione del “II Evento Nazionale FondItalia”, che si terrà a Milano il 16 ottobre, oltre ad essere presentati all’Expotraining 2013 il 17 e 18 ottobre. ■
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ATTUALITA FENOMENO GREENWASHING
A cura della Redazione
FENOMENO “VERDE”
UN UNICO MERCATO VERDE! L’80% degli europei vuole acquistare prodotti verdi, ma teme il greenwashing. Un’occhiata più da vicino a questo fenomeno, per capire meglio la sua portata
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Secondo il sondaggio “Opinioni degli europei” riguardo alla costruzione del mercato unico dei prodotti verdi, “La maggior parte degli europei sarebbe pronta a modificare le proprie abitudini di consumo acquistando prodotti più “verdi”, ma molti sono convinti di non essere sufficientemente informati e non si fidano delle argomentazioni ambientali dei produttori”. L’indagine è stata effettuata nei 28 Stati membri dell’Ue per conto della Commissione europea, ed ha coinvolto 25.568 cittadini di diverse fasce sociali e demografiche. Il sondaggio rivela che il 77% degli intervistati sarebbe disposto “A pagare di più per prodotti rispettosi dell’ambiente, se avessero la certezza che lo sono davvero”, ma solo il 55% ritiene di essere informato sull’impatto ambientale dei prodotti che acquistano e usano.I dati del sondaggio sono chiari: “La stragrande maggioranza dei cittadini Ue pensa che acquistare prodotti rispettosi dell’ambiente possa portare vantaggi reali per l’ambiente (l’89%) e che tali prodotti siano efficaci tanto quanto quelli normali (il 74%). La fiducia nel fatto che i prodotti contrassegnati come rispettosi dell’ambiente siano effettivamente meno dannosi è più alta in Portogallo (84%), Malta (82%), Francia (81%) e Belgio (81%). I consumatori sono invece molto più scettici in Germania (44%), Romania (46%) e nei Paesi Bassi (47%)”.Solo il 52% dei cittadini Ue crede alle dichiarazioni dei produttori sulle proprietà
ATTUALITA FENOMENO GREENWASHING
ecologiche dei loro prodotti, ma il 54% non si fida delle informazioni fornite dalle aziende sul proprio “profilo verde”). I paesi Ue nei quali il sospetto di greenwashing dei prodotti è più forte sono la Romania (40%), la Bulgaria (40%), la Grecia (39%) e la Lettonia (37%). La convinzioni di subire inganni o esagerazioni sulle qualità ambientali dei prodotti è invece meno diffusa a Malta (17%) e in Estonia (20%). Il 69% dei cittadini Ue sono convinti sostenitori della necessità di obbligare le aziende a pubblicare relazioni sul proprio profilo ambientale complessivo e sulle caratteristiche ambientali dei loro prodotti. Il 66% sarebbe disposto a pagare di più un prodotto se la garanzia fosse estesa a 5 anni. Il 92% pensa che dovrebbe essere indicata la durata di vita dei prodotti. Ben il 47% degli intervistati negli ultimi 12 mesi ha deciso di non fare riparare un prodotto difettoso a causa dei costi troppo elevati. Il 45% ritiene pericoloso consumare prodotti alimentari dopo la data indicata nella dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il...” anche per questo grosse quantità di
alimenti commestibili vengono sprecati e gettati ogni giorno. Invece oltre tre quarti dei cittadini di Svezia (81%), Austria (77%) e Gran Bretagna sono convinti che sia isicuro consumare gli alimenti anche dopo la data di scadenza indicata, opinione condivisa da meno di un cittadino su 5 in Romania (14%) e in Lituania (17%). Il Commissario Ue all’ambiente Janez Potočnik ha commentato così i risultati del sondaggio europeo: “È evidente che tutti vorremmo avere più prodotti “verdi” sugli scaffali dei negozi, ma il sondaggio mostra che la maggior parte di noi è confusa dalle argomentazioni ambientali e non si fida. Non è una bella situazione, né per i consumatori né per le aziende che si sforzano seriamente di fare qualcosa per l’ambiente. Stiamo cooperando con le aziende e le altre parti interessate per elaborare le informazioni credibili che i consumatori cercano al momento dell’acquisto. Ciò contribuirà a sviluppare i mercati e offrirà nuove opportunità di innovazione e investimento nell’economia verde”. In una nota la commissione Ue evidenzia che “Le aziende che desiderano mettere in evidenza le caratteristiche ambientali dei propri prodotti devono affrontare numerosi ostacoli. Devono fare i conti con numerosi metodi promossi a livello pubblico e privato, con conseguente moltiplicazione dei costi per la fornitura di informazioni ambientali. I consumatori sono confusi dalla moltitudine di marchi e informazioni, che rende difficile la comparazione dei prodotti. La comunicazione “Costruire il mercato unico dei prodotti verdi” e una raccomandazione sull’uso di metodologie armonizzate a livello Ue, adottate dalla Commissione nell’aprile 2013, hanno lanciato un progetto pilota in cui i principali operatori del settore svilupperanno metodi migliori per misurare l’impatto ambientale dei prodotti. Ciò dovrebbe aiutare ad elaborare informazioni ambientali comparabili ed affidabili, dando fiducia ai consumatori, alle imprese, agli investitori e ad altri soggetti. Una migliore comprensione del comportamento e delle attitudini dei consumatori è un elemento chiave per una corretta attuazione di questa nuova iniziativa politica”. ■
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World Business Forum__mastro Progress 06/10/13 11.31 Pagina 1
ECONOMIA SOTTO I RIFLETTORI DEL W.B.F.
di Lucia Mancini
10° ANNIVERSARIO
APPUNTAMENTO AL WORLD BUSINESS FORUM Un’esperienza di trasformazione dedicata alla costruzione di aziende migliori, persone migliori, un mondo migliore: questo è il World Business Forum. L'evento mondiale di incontri e conferenze incentrate sul mondo del business e del management sta per sbarcare a Milano. Infatti il capoluogo lombardo ospiterà la tappa italiana del summit martedì 5 e mercoledì 6 novembre presso le sedi del MiCo, Milano Congressi
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Giunto ormai al 10° anniversario, il World Business Forum, organizzato dalla HSM, è stato in realtà ufficialmente inaugurato nel 2004 a New York, la città dove tutto è nato. Quest'anno la metropoli statunitense ospita l'evento l'1 e il 2 ottobre, mentre la tappa prima di Milano sarà Mexico City il 23 e il 24 ottobre. Negli anni passati, ai microfoni del World Business Forum si sono succe-
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dute personalità politiche e del mondo della finanza e dell'economia di grande importanza. Tra queste ricordiamo Bill Clinton, Kofi Annan, Rudy Giuliani, Tony Blair, Colin Powell, Jack Welch, Richard Branson, Alan Greenspan, Jeremy Siegel, Tom Peters, Peter Drucker e Michael Porter, solo per citarne alcune. Anche l'edizione italiana 2013 non vuole essere da meno, per poter festeggiare al
meglio dieci anni che hanno portato le persone a interagire, pensare e ripensare il mondo del business insieme, ispirandole ad andare oltre. In queste due giornate sono infatti previsti 13 speaker eccezionali di fama mondiale, la presenza di oltre 1600 manager partecipanti, più di 500 imprese per oltre 15 Paesi rappresentati, la copertura totale del summit tramite social media e 25 eventi privati.
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ECONOMIA SOTTO I RIFLETTORI DEL W.B.F.
L'agenda di incontri e conferenze del World Business Forum di Milano sarà ricca di appuntamenti. Martedì 5 novembre sarà la volta di Tom Peters, Kevin Roberts, Peter Korsten, Paolo Ainio, Luke Williams, Martin Lindstrom e Gerhard Schröder. Tom Peters è autore di libri relativi al management ed è considerato oggi uno dei massimi esperti del mondo del business. Il suo discorso affronterà i seguenti temi: reinventarsi nell'incertezza, ovvero i fattori chiave che costruiscono il nuovo assetto strategico; come innovare la competizione e qual è la sfida che accelera e intensifica la pressione competitiva; come spezzare le regole per creare l'azienda che serve; quali sono gli otto principi basici e le piccole e grandi cose che fanno la differenza e che portano sempre all'eccellenza. Kevin Roberts è l'amministratore delegato di Saatchi & Saatchi, una delle maggiori aziende creative esistenti il cui obiettivo è diffondere in tutto il mondo Lovemarks, un’idea che offre ai marchi la possibilità di reinventarsi. Roberts parlerà di: mondo VICA, volatile, incerto, complesso, ambiguo; le tre domande che ogni leader deve farsi e cui deve trovare subito risposta; il potere della concentrazione, della diversità e dell'attenzione assoluta; come ripensare la propria organizzazione per trasformare le idee in azione. Peter Korsten è stato riconosciuto nel 2008 da “Consulting Magazine” tra i 25 consulenti top a livello mondiale ed è ora Global Leader of Thought Leadership and Business Innovation. Il suo intervento analizzerà i metodi e le strategie per deliziare e sorprendere i proprio consumatori. Paolo Ainio è il fondatore di Banzai, la prima azienda italiana di ecommerce e uno dei maggiori editori online. In passato è stato fondatore di Virgilio.it il primo e maggiore portale italiano degli anni 2000, e responsabile internet di Seat Pagine Gialle. Luke Williams fa parte di Frog Design, azienda tra le più influenti al mondo in fatto d’innovazione e che aveva suscitato l’interesse anche di Steve Jobs. Specializzato nello sviluppo di nuovi brand, prodotti e servizi, collabora con aziende come Sony, American Express, GE, Crocs e Disney. Williams cercherà di spiegare perché si deve iniziare a correre dei rischi adesso e come avvicinarsi all'innovazione per sfidare lo status quo ed essere comunque efficace e di successo. Martin Lindstrom è consulente per alcuni dei top brand, autore di bestseller, punto di riferimento globale per il neuromarketing e tra le persone più influenti nel 2009 secondo il Time. La straordinaria capacità di Lindstrom sta
nel saper capire la biologia alla base del desiderio dei consumatori, e ne darà mostra anche durante la sua conferenza, per entrare nella mente del compratore e capire cosa ci spinge oggi a fare acquisti. Gerhard Schröder è stato eletto due volte a guida del governo tedesco mostrando di essere un uomo di grandi capacità di leadership e un'autorità riconosciuta in tutto il mondo in materia di relazioni internazionali, sviluppo economico e cambiamento sociale. Il suo discorso spiegherà qual è il ruolo della Germania nella ricerca delle soluzioni alla crisi europea, come modernizzare le economie dei Paesi dell’Eurozona e quali sono le decisioni chiave di leadership che i governi europei devono prendere. Mercoledì 6 novembre, invece, saranno ai microfoni Chris Anderson, Mauro Porcini, Álex Rovira, Susan Cain, Daniel Pink e Andre Agassi. Chris Anderson è ex caporedattore della rivista “Wired USA”, in parte anche scienziato, economista e fisico, ed il suo punto di vista su come si stanno trasformando il business e l’economia nell’era digitale l’ha reso un’autorità in fatto di trend nel mondo degli affari. Mauro Porcini è stato eletto amministratore delegato in PepsiCo nel 2012 ed è un’autorità nell’infondere il pensiero di design nella cultura di un'organizzazione con un innovativo approccio orientato al consumatore. Il suo discorso parlerà del significato del design, di come essere un pensato-
re di design e di come articolare il design per guidare l'innovazione. Álex Rovira è un esperto nel campo dello sviluppo personale e insegna Management delle Risorse Umane e del Talento alla business school ESADE. Rovira crede fermamente nel potere di trasformazione delle parole e nell’enorme potenziale insito in ognuno di noi. Il suo intervento cercherà di far capire come le crisi siano una tappa fondamentale per la crescita. Susan Cain è un avvocato Corporate di Wall Street diventata una scrittrice full-time, autrice del bestseller Quiet: The Power of Introverts In a World That Can’t Stop Talking. Il suo discorso verterà proprio sulle capacità e sui successi dei leader introversi rispetto a quelli più estroversi. Daniel Pink, autore di numerosi bestseller, è una voce autorevole in materia di motivazione, innovazione e creatività sul luogo di lavoro, temi nei quali si diverte a sfidare il pensiero convenzionale. Ed è proprio sulla motivazione e sulla creatività nel mondo del business che si concentrerà il suo discorso all'appuntamento di Milano. Andre Agassi è uno dei tennisti più conosciuti ed amati. I suoi continui trionfi, dentro e fuori dal campo, lo rendono la persona ideale per affrontare il tema dello sport e dell'ispirazione, di cui tratterà alla fine della seconda giornata di conferenze. È dunque un'agenda fitta di incontri interessanti quella che si prospetta per il World Business Forum di Milano, con personalità importanti e con una grande esperienza alle spalle, capaci di dare il loro rilevante contributo al fine di addentrarsi meglio nel mondo del business e del management. www.wobi.com ■
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ATTUALITÀ LE DONNE IN PRIMO PIANO
di Lucia Mancini
PRESENZA FEMMINILE DA AMBROSETTI
LE DONNE-GURU AL FORUM AMBROSETTI Poche ma di qualità le presenze femminili ai seminari
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Poche ma buone. Sono state davvero poche, infatti, le donne presenti all'edizione 2013 del Forum Ambrosetti, la tre giorni di seminari a porte chiuse dove si riunisce la business community che si è svolta dal 6 all'8 settembre presso Villa d'Este, a Cernobbio. Sia il ministro dell'Istruzione che il presidente del Consiglio hanno denunciato una tale mancanza. Maria Chiara Carrozza, difatti, si è lamentata per l'incapacità di “innovare nella nostra classe dirigente. Ci sono poche donne, pochissimi stranieri”. Di rimando Enrico Letta: “Il Paese non è fatto di soli uomini ma di metà uomini e metà donne. E se le donne non sono in questa sala, è perché nel nostro Paese non hanno le stesse opportunità di svolgere il loro ruolo. Ed è il Paese che ci perde”. Ma anche se poche, le donne presenti erano tutte di qualità. A cominciare da due vere e proprie guru del business. Una era Dambisa Moyo, l'economista americana considerata dal Time una delle 100 donne più influenti del mondo. L'altra era Beatrice Weder di Mauro, economista di origine svizzera, docente di macroeconomia internazionale, consulente di Angela Merkel
BEATRICE WEDER DI MAURO Economista di origine svizzera, docente di macroeconomia internazionale, consulente di Angela Merkel e componente del gruppo dei Cinque Saggi che affianca la Cancelleria di Berlino
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e componente del gruppo dei Cinque Saggi che affianca la Cancelleria di Berlino. In particolare, il discorso della Weder di Mauro ha destato molto interesse ed è stato molto ap-
prezzato, sebbene il contenuto non fosse particolarmente positivo per l'Italia. L'economista ha parlato della campagna elettorale tedesca, dicendosi sicura della vittoria della Merkel perché la cancelliera ha saputo rassicurare l'elettore. Questo non porterà ad una nuova Germania, e sarà quindi assente un cambiamento, una spinta innovativa. E un'altra cosa rimarrà invariata: “Berlino non vuole assumere da sola la leadership e per guidare l'Europa ha bisogno di partner”. Ma Parigi e Roma non sembrano all'altezza. “L'Italia, come la Francia - ha aggiunto infatti la Weder di Mauro - in questo momento appaiono Paesi introversi”. Dunque, agli occhi dell'Europa, il nostro Paese appare come introverso, ripiegato su sé stesso e senza vitalità. Ed è forse anche in questo che l'assenza delle donne ha avuto un enorme peso. www.ambrosetti.eu/it ■
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green school__mastro Progress 06/10/13 11.33 Pagina 1
BUSINESS LA GREEN SCHOOL
A cura della Redazione
PENSARE “VERDE”
LA GREEN SCHOOL PER I FUTURI MANAGER
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Tra i campi di riso e la foresta di Bali si nasconde la scuola dove si formano i futuri manager green
Come meglio si può pensare di trasmettere alle giovani generazioni dei futuri leader e manager concetti fondamentali come l’educazione ambientale, la sostenibilità, se non facendo sì che la loro formazione possa avvenire in un universo che abbraccia in toto la questione green, dove lo studio delle materie classiche è affiancato all’esperienza diretta con agricoltura biologica o architettura sostenibile, in un luogo costituito da 75 edifici ad impatto ambientale minimo? Parliamo della Green School di Bali, per la quale il 2013 rappresenta una data importante, e non solo per essere stata nominata dal U.S.G.B.C. Center for Green Schools la “Greenest
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School on Earth”, quanto per il fatto che il primo studente della scuola superiore si diplomerà e sosterrà la prova d’ammissione all’università. Qui, in un complesso scolastico immerso tra i campi di riso e la foresta, John Hardy e la moglie statunitense Cynthia dal 2006 hanno aperto la porta della scuola a studenti di tutto il mondo, scegliendo l’Inglese come lingua ufficiale e adottando il sistema di istruzione britannico.
SCOPRI COME SUPERARE IL SISTEMA FORMATIVO TRADIZIONALE Da un’esperienza totale come questa potreb-
bero venire fuori i manager green del prossimo futuro, grazie a un sistema formativo completo, che prevede naturalmente lo studio della matematica, dell’arte o delle lingue, affiancato all’esempio tangibile di come un campus universitario possa integrarsi alla perfezione con l’ambiente circostante. Un progetto che ha attirato l’attenzione di numerose organizzazioni e di istituzioni da tutto il mondo, che presto potrebbe davvero iniziare a dare i suoi frutti, tracciando la strada per una formazione sempre meno collegata ai cliché tradizionali, ma aperta a una rinnovata attenzione al rapporto tra uomo e natura ■
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AZIENDE NUOVI MANAGEMENT
di L. M.
COME RIVOLUZIONARE L’AZIENZA
SE IL MANAGER È INCAPACE DI DELEGARE Manager incapaci di delegare: ecco cause, conseguenze e strategie per concedere autonomia ai collaboratori. Saper delegare è infatti una capacità indispensabile per chi deve gestire una squadra
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Qualsiasi siano i motivi che impediscono ai manager di distribuire efficacemente incarichi e mansioni il risultato è quasi sempre lo stesso: un carico di lavoro eccessivo sulle sue spalle e il mancato raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Saper delegare è una capacità indispensabile per chi deve gestire una squadra e supervisionare sulla realizzazione di un progetto: il manager de ve coordinare i collaboratori, motivarli e stimolarli affinché le prestazioni professionali siano sempre di ottima qualità, ma anche concedere autonomia e responsabilizzare i singoli componenti del gruppo.
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Quali sono le cause più comuni che bloccano la concessione di deleghe? La prima difficoltà è rappresentata dalla convinzione, errata, che il lavoro sarà svolto correttamente solo se lo si esegue in prima persona. Un pensiero che non solo rappresenta un ostacolo per il successo di un progetto ma può contribuire alla creazione di un ambiente di lavoro poco sereno. Sono numerosi i manager che considerano tempo sprecato quello passato a istruire un dipendente, rendendolo capace di svolgere un compito individualmente. Per superare questo limite è necessario focalizzare l'attenzione sulla schematicità e ripetiti-
vità di alcune mansioni, tali da poter essere apprese in tempi ristretti e poi portate avanti con autonomia. Anche la paura può ostacolare la capacità di affidare incarichi ai collaboratori: il timore nasce spesso dal pensiero che un dipendente possa sbagliare e compiere errori irrimediabili, tuttavia il compito del manager è proprio quello di supervisionare e rappresentare un modello di riferimento per l'intero team. A tal fine è fondamentale creare un rapporto di fiducia con i dipendenti, che si sentiranno liberi di manifestare limiti e perplessità. ■
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AZIENDE NUOVI MANAGEMENT
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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INTERNET__mastro Progress 06/10/13 11.38 Pagina 1
internet
internet
internet
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internet
internet
di GERARDO GRASSO
QUANDO C’È IL VANTAGGIO AD ESSERE PICCOLI! I minisiti sono uno strumento indispensabile per migliorare l'esperienza tra utenti e brand e promuovere e comunicare efficacemente prodotti e servizi Se il website istituzionale di un grande brand è considerato una galassia in cui ritrovare tutto il mondo di un’azienda, dalla storia ai valori alle gamme di prodotti, i mini-siti si configurano oggi come dei piccoli mondi paralleli in grado di fornire informazioni e contenuti unici e personalizzati che possono sensibilmente migliorare l’esperienza tra utente e brand. Non è una sorpresa, quindi, che il numero di aziende che decide di esplorare tale strumento di comunicazione on-line sia cresciuto sensibilmente negli ultimi anni per promuovere e comunicare servizi e lanciare (o riposizionare) nuovi prodotti, sfogliare o scaricare brochure, sponsorizzare iniziative istituzionali così come progetti speciali quali concorsi on-line, campagne virali o di lead generation.Qualunque sia il progetto che ne guida la creazione, un minisito deve essere semplice, immediato e focalizzato su un’unica, precisa U.S.P. (Unique Selling Proposition): l’attenzione degli utenti deve essere incentrata su un unico messaggio e non sono contemplate uscite fuori tema. Questo perché l’obiettivo principale di un minisito è
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fornire informazioni puntuali ai potenziali clienti o fruitori di un servizio senza perdersi nei meandri delle sezioni di un complesso sito istituzionale.Mantenere alta l’attenzione durante l’esperienza di navigazione è un aspetto talvolta sottovalutato, quando si parla di minisiti, preferendo concentrarsi sugli indubbi vantaggi che uno stumento simile offre in termini di strategie S.E.O. . In realtà, non andrebbe dimenticato che una più efficace presentazione di un prodotto o di un servizio possono tradursi in una significativa implementazione del rapporto tra utente e brand, fornendo così agli utenti ciò
che stanno cercando nel preciso momento in cui ne hanno bisogno. Pensate a un mini-sito dedicato alla vendita on-line di un certo prodotto o alla sottoscrizione di un abbonamento a un servizio specifico. Non solo: puntando su testi persuasivi e su un visual ad alto impatto emotivo – proprio perché libero dai dettami dei format istituzionali del brand – sulla crossmedialità – basti pensare alle infinite possibilità offerte dai collegamenti ai Social Network – e su un agevole tracciamento dei dati di conversione –
individuando un’unica call to action che sia alla base dell’obiettivo di conversione – un minisito può effettivamente consolidare l’immagine on-line di un marchio e trasformarsi in un momento unico in cui l’esperienza con il brand può essere goduta in maniera completa, con grande soddisfazione di coloro che guardano con ansia i dati relativi al Ritorno dell’Investimento delle campagne di web marketing. Ed è in quest’ultimo caso che il confine tra mini-sito e landing page si fa sempre più labile, plasmandosi di volta in volta in base alle esigenze delle aziende e dei progetti per cui sono studiati.
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SPECIALE SMAU SMAU, L’EVENTO PIÙ ATTESO
di Lucia Mancini
TORNA L’APPUNTAMENTO MILANESE
GRANDI AFFARI A SMAU Torna l’appuntamento dedicato al mondo delle tecnologie per le imprese e le pubbliche amministrazioni. Quest’anno in cartellone dal 23 al 25 ottobre
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SPECIALE SMAU SMAU, L’EVENTO PIÙ ATTESO
PER SAPERNE DI PIU’ ✑ L'esposizione internazionale di Smau Milano è in programma dal 23 al 25 ottobre presso Fieramilanocity, ed è possibile visitarla nei tre giorni dalle ore 9:30 alle 18. www.smau.it
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Lo Smau si riconferma essere la principale fiera italiana dedicata all'ICT (Information & Communications Technology) per le imprese e le pubbliche amministrazioni. Fondato proprio a Milano nel 1964, il Salone è da sempre testimone d'eccezione della storia dell'innovazione tecnologica in Italia, la vetrina irrinunciabile per il lancio di prodotti e soluzioni che hanno completamente rivoluzionato, nell'ultimo mezzo secolo, il nostro modo di lavorare. Dagli anni delle macchine per uf-
ficio alle tecnologie digitali, dal boom di Internet ai social media, Smau ha messo in scena ogni anno non solo il momento commerciale ma anche il contesto culturale, trasformandosi da vetrina a luogo di incontro fra gli attori della domanda e dell'offerta del digital. Ogni novità del mondo della tecnologia ha trovato posto nello spazio espositivo dello Smau, aprendo nuovi scenari nell'organizzazione del lavoro, degli spazi e nello sviluppo tutto italiano delle piccole e medie imprese.
L'edizione itinerante ha visto un aumento del 12% di visitatori per ogni tappa, cosa che fa sperare in un andamento ancora migliore nello svolgersi del Salone. Quest'anno lo Smau ha abbinato alla dimensione espositiva, rivolta alle tecnologie digitali, un’area dedicata alle start up, ai laboratori e centri di ricerca e alle agevolazioni e strumenti finanziari che le diverse regioni d’Italia rendono disponibili alle proprie imprese. Smart Working, Cloud Computing, Business Intelligence, Information Security, App e soluzioni per la Mobility, soluzioni per il Marketing Digitale e il Social Commerce e tutte quelle tecnologie a supporto del “Social Business” sono i temi di maggiore attualità affrontati nell’arco dei tre giorni dell'evento. Il Salone si svolge all’interno di un’area espositiva che mantiene la consueta suddivisione tra le novità tecnologiche per il business, rivolte agli oltre 28.000 imprenditori e manager aziendali, e l’offerta espositiva e di contenuti, dedicati agli operatori del settore digital (ovvero a rivenditori, VAR, ISV, system integrator, software house, ecc.). Smau Trade coinvolge infatti più di 25.000 operatori e rappresenta il più importante momento di incontro tra addetti ai lavori: nei tre giorni sono numerose le occasioni di incontro e di networking, presentazioni di nuovi prodotti, soluzioni e servizi e gli eventi e le iniziative speciali organizzate dagli ap- u
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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SPECIALE SMAU SMAU, L’EVENTO PIÙ ATTESO
partenenti del settore. A ricoprire il ruolo da protagonista dell'edizione 2013 di Smau ci sono anche i premi dedicati alle numerose eccellenze italiane che, attraverso le tecnologie digitali, hanno saputo rinnovarsi e competere sul mercato. Non può mancare quindi il Premio Nazionale Innovazione ICT, conferito ai progetti più innovativi di introduzione delle moderne tecnologie da parte delle aziende italiane, e il Premio Lamarck, realizzato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, assegnato come riconoscimento alle migliori idee che possono trovare applicazione pratica in aziende già strutturate. Dopo aver fatto tappa nelle principali regioni italiane e aver raccolto le esperienze eccellenti di oltre 100 comuni e città del nostro Paese, il Premio Smart City dà risalto ai più innovativi progetti di sviluppo delle città intelligenti. A chiudere il programma di premi dei due giorni sono invece i Mob App Awards, realizzati in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, che portano sul palcoscenico nazionale di Smau Milano le migliori app per dispositivi mobili. Un altro elemento rilevante dell’appuntamento milanese è l’iniziativa dedicata alle Smart City realizzata in collaborazione con
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Anci Lombardia e Regione Lombardia. Sono tre i momenti dedicati all'argomento, oltre al premio omonimo già citato: un appuntamento istituzionale per delineare lo scenario di mercato, valorizzare i migliori casi in Lombardia e in Italia e dare valore ai protagonisti delle Pubbli-
che Amministrazioni Locali; un ciclo di laboratori da 50 minuti sulle principali tematiche inerenti la Smart City, moderati dai giornalisti di scienza di Radio 24; un’area start up per far emergere le giovani aziende che operano nello specifico in ambito di città intelligenti. ■
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SPECIALE SMAU LE DONNE ITC
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SPECIALE SMAU LE DONNE ITC
di L. M.
POTERE ROSA
DONNE, CARRIERE TECH E DIVERSITY MANAGEMENT Ancora poche donne nelle aziende IT: cause del gender gap e vantaggi del diversity management illustrati da Anna Di Silverio di Avanade Italy
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La presenza femminile nelle aziende del settore IT è ancora fortemente in difetto rispetto al sesso forte, una conseguenza della carenza di giovani donne iscritte ai corsi di laurea in materie scientifiche che si ripercuote inevitabilmente sulle prospettive di carriera. Il divario tra i due sessi riguarda, più in generale, l’utilizzo della tecnologia (non solo PC ma anche Internet e dispositivi mobile) sia in ambito privato sia professionale, tuttavia sono innegabili i vantaggi per le aziende che investono nelle risorse femminili promuovendo i principali dettami del diversity management. Questi e altri concetti sono stati sottolineati da Anna Di Silverio, General Manager Avanade Italy - azienda attiva nella fornitura di servizi gestiti e soluzioni tecnologiche per le
imprese: per potenziare la presenza rosa nelle aziende italiane è indispensabile che le donne rivalutino il proprio percorso di studi e che sfruttino al meglio le opportunità che arrivano dall’area tecnologica. L’incremento della presenza femminile nelle carriere tech, inoltre, rappresenta un no-
da professionisti con attitudini, approcci e punti di vista eterogenei a risultare vincenti, in quanto sono in grado di risolvere più facilmente i problemi apportando approcci multipli per ottenere un’unica soluzione”. Secondo un recente articolo di Forbes, “La gestione della diversità è una responsabilità che ogni dirigente aziendale
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LA PRESENZA FEMMINILE NELLE AZIENDE DEL SETTORE IT È ANCORA FORTEMENTE IN DIFETTO RISPETTO AL SESSO FORTE, UNA CONSEGUENZA DELLA CARENZA DI GIOVANI DONNE ISCRITTE AI CORSI DI LAUREA IN MATERIE SCIENTIFICHE CHE SI RIPERCUOTE INEVITABILMENTE SULLE PROSPETTIVE DI CARRIERA
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tevole vantaggio sia per le aziende che promuovono i principi della diversity, sia per le stesse esponenti del sesso debole motivate e stimolate dall’incremento di donne che occupano posizioni di leadership. «La scelta di favorire la diversity all’interno dei team di lavoro, rappresenta per le aziende un’importante opportunità. Di fatto, sono proprio i team composti
ANNA DI SILVERIO General Manager Avanade Italy - azienda attiva nella fornitura di servizi gestiti e soluzioni tecnologiche per le imprese
dovrebbe abbracciare come parte della propria job description, nonché tenerla in considerazione in fase di definizione di business plan e budget. Deve essere radicato nel loro modo di pensare, agire e innovare”. Non potrei essere più d’accordo. Assumere talenti diversi è quindi il primo passo per favorire la diversità in azienda, in grado di stimolare la creatività e migliorare le prestazioni professionali purché caratterizzata da un’elevata percentuale di donne e supportata dall’operato dei manager delle risorse umane. ■
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SPECIALE SMAU BANGALORE, SILICON VALLEY INDIANA
di Lucia Mancini
ECONOMIA E ITC
LA SILICON VALLEY D’INDIA? A BANGALORE Sdraiata sull’altipiano di Mysore, nell’India centro meridionale, sorge la città di Bangalore. Fra le prime città indiane per numero di abitanti (ad oggi se ne contano più di 8 milioni), Bangalore, capitale dello stato federato del Karnataka, è uno dei centri principali dell'India a livello di istruzione e di attività aziendale
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Come il resto del Paese, anche Bangalore svela al suo interno un'anima fatta di contraddizioni: modernità e arretratezza, tecnologia e tradizione, splendore e povertà convivono a poca distanza. Anche se sono ancora ben visibili le tracce del proprio passato, Bangalore mostra comunque di essere divenuta una moderna metropoli e un importante centro affaristico. Fortunatamente, però, il prezioso valore storico-artistico dell'insediamento è attestato dai bellissimi palazzi e monumenti tuttora visibili nella città. Fra questi l'imponente statua di Shiva e il Vidhana Soudha: costruito nel 1954 e situato nella parte nordoccidentale del Cubbon Park, questo immenso edificio in granito ospita il segretario e l'assemblea legislativa di stato, e può essere ammirato solo dall'esterno. Anche gli spazi verdi non mancano a Bangalore. Il già citato Cubbon Park, che con i suoi 120 ettari è il polmone della città, o i Lalbagh Botanical Gardens, con molti alberi secolari e rare piante tropicali, sono due delle splendide alternative naturali al traffico cittadino. Anche se il Karnataka è uno stato caratterizzato dal clima tropicale, Bangalore gode invece di un clima temperato grazie ai suoi (quasi) 1.000 metri di altitudine. Ciò permette a questa metropoli indiana di avere un'escursione termica più contenuta e di essere meno soggetta all'azione dei monsoni. Una delle caratteristiche per cui oggi Bangalore è più famosa, però, riguarda la sua
SPECIALE SMAU BANGALORE, SILICON VALLEY INDIANA
attività industriale ed informatica. Non è un segreto, infatti, che il territorio attorno alla città si sia meritato il soprannome di “Silicon Valley d'India”, richiamandosi alla più famosa omonima regione collocata nella baia di San Francisco, in California. Tale regione è così denominata a causa del silicio (il principale materiale utilizzato nei microchip), per indicare il luogo dove sono nate, e tuttora risiedono, le più importanti aziende di informatica del mondo. Anche Bangalore sta raggiungendo il medesimo livello. Negli ultimi decenni, infatti, il successo delle aziende ad alta tecnologia di Bangalore ha visto la crescita del settore dell'Information Tecnology (IT) in India. Le sole aziende informatiche di Bangalore impiegano il 30% del milione di dipendenti che l'IT vanta nell'intero stato indiano. I motivi di una tale crescita sono molteplici. Innanzitutto, l'alto livello di cultura ed istruzione che è possibile raggiungere in questa metropoli. Non per nulla, Bangalore è il centro scientifico d'eccellenza dell'Unione Indiana essendo la sede dell'Istituto Indiano di Scienze, oltre che dell'Istituto Indiano di Astrofisica, del Raman Research Institute, del Jawaharlal Nehru Centre for Advanced Scientific Research, del National Center for Biological Science e dell'Indian Statistical Institute. In aggiunta, la città è al secondo posto in India per indice di alfabetizzazione, ed è la sede di una delle più importanti ed avanzate università indiane. L'Università di Bangalore è ri-
nomata soprattutto per le sue facoltà di ingegneria ed informatica, le cui lezioni sono tenute da prestigiosi ed importanti docenti. Con oltre 300.000 iscritti ogni anno, i laureati all'Università di Bangalore si dimostrano essere i più qualificati per lavorare nel settore tecnicoinformatico, avvantaggiati anche dall'uso quotidiano della lingua inglese (la seconda lingua ufficiale). Queste circostanze, unite al fatto che gli stipendi medi dei lavoratori indiani sono inferiori a quelli degli europei e degli statunitensi, hanno spinto molte aziende tecnologiche americane e inglesi (ma non solo) a spostare in India il proprio servizio di assistenza tecnica via internet o via telefono. Negli ultimi anni c'è però stata una vera e propria mobilitazione delle aziende stesse, che hanno deciso di collocare alcune loro sedi nella Silicon Valley indiana. Dalla metà degli anni '80, infatti, essa è diventata punto di riferimento internazionale per la produzione di software informatici. Su di essa si sono appoggiate aziende come Infosys, Ibm e HP, ma anche Google, Cisco, Intel e Microsoft. Il numero è, come è facile da prevedere, destinato a salire. Le caratteristiche di Bangalore e le molteplici contraddizioni interne rendono dunque questa città un gioiello dell'India, capace di affascinare e sconvolgere chiunque si avventuri al suo interno: dal semplice turista all'osservatore attento, dall'industriale esigente al religioso meditativo, le meraviglie di Bangalore sono fatte per essere apprezzate e vissute da tutti. ■
BAGMANE TECH PARK È un parco tecnologico del software in India. Dotato di tutti i comfort moderni e di classe, è circondato da un lago vicino all'ingresso. Contiene anche un centro commerciale, e un lago di 4,7 ettari, nel suo centro.
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E.ON ENERGIA INTELLIGENTE PER LE IMPRESE
A cura della Redazione
NUOVI SERVIZI PER I CLIENTI BUSINESS
E.ON: SOLUZIONI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA E LA GENERAZIONE DISTRIBUITA Grazie alla sinergia di gruppo e alle conoscenze tecnologiche, E.ON ha avviato diversi progetti con l’obiettivo di gestire al meglio la produzione di energia elettrica decentralizzata e l’efficienza energetica, che giocheranno un
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ruolo chiave nello sviluppo futuro del sistema energetico
Oggi, l’esigenza di risparmiare sui consumi energetici e quindi sulla bolletta è divenuta fondamentale, sia in ambito privato che in quello aziendale. Allo stesso tempo, la rapida evoluzione delle tecnologie e delle abitudini di consumo impongono agli operatori del mercato dell’energia lo sviluppo costante di nuove soluzioni in grado di consentire agli utenti una gestione sempre più efficiente della propria fornitura energetica. E.ON punta a consolidare l’alto livello qualitativo e tecnologico dei prodotti e dei servizi offerti, sviluppando nuove soluzioni che si focalizzano sull’efficienza energetica e sulla produzione di energia elettrica, rinnovabile e non, come ad esempio l’installazione di impianti fotovoltaici chiavi in mano integrati negli edifici, o i sistemi di micro-cogenerazione. La società sta inoltre sviluppando un progetto di co-generazione a livello europeo. Di cosa si tratta? I sistemi di co-generazione, per la produzione combinata di energia elettrica e calore, si collocano tra le tecnologie più promettenti nell’ambito della generazione distribuita anche nel mercato italiano. E.ON propone l'installazione di impianti di cogenerazione di taglia industriale (> 200kW) a clienti con elevati consumi sia di energia che di gas naturale. L’impianto, composto generalmente da motori a combustione interna alimentati a gas naturale, è in grado di produrre energia elettrica con un’efficienza simile a quella delle grandi centrali; si rivela oltretutto capace di recuperare buona parte del calore di scarto, che può essere quindi impiegato nel processo produttivo.
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E.ON inoltre, da tempo, mette a disposizione delle grandi aziende (ossia di imprese con consumi superiori a 1 GWh l’anno) servizi di efficienza energetica quali l’Audit Energetico. L'analisi dei consumi energetici è infatti il punto di partenza per individuare soluzioni efficienti in grado di ridurre gli sprechi e razionalizzare l'utilizzo della fornitura. Un esempio può essere l’utilizzo di Led per l’illuminazione o l'installazione di sistemi per ridurre la dispersione termica degli edifici. Come azienda Esco (Energy Service Company), inoltre E.ON consente ai clienti di recuperare i titoli di efficienza energetica, venderli e quindi monetizzare il loro valore. Per dare ancora maggior supporto ai clienti industriali, l’azienda ha inoltre implementato il servizio per il recupero dei titoli di efficienza energetica
E.ON È TRA GLI OPERATORI LEADER IN ITALIA GRAZIE A UNA CAPACITÀ INSTALLATA DI CIRCA 6,2 GW DA FONTI TRADIZIONALI E DA RINNOVABILI, E CIRCA 900.000 CLIENTI, RESIDENZIALI E BUSINESS
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dei co-generatori ad alta efficienza (CAR) realizzati dai clienti, oltre alla possibilità di offrire un servizio di consulenza per la predisposizione del Sistema Gestione Energia secondo la norma UNI CEI 50001.
L’AZIENDA In Italia, grazie a una capacità installata di circa 6,2 GW da fonti tradizionali e da rinnovabili, e circa 900.000 clienti complessivi, residenziali e business, E.ON si posiziona tra gli operatori leader nella generazione e nella vendita di energia elettrica e di gas con un’offerta di prodotti e soluzioni innovative e competitive per l’efficienza e risparmio energetico per le industrie, le PMI e i clienti residenziali. ■
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poste vita intro DEF__mastro Progress 06/10/13 12.55 Pagina 1
SPECIALE PREVIDENZA IL SISTEMA PENSIONISTICO INTEGRATIVO
A cura della Redazione
CI SALVERANNO LE PENSIONI INTEGRATIVE?
PENSIONE. MIRAGGIO O REALTÀ POSSIBILE? Il giorno della pensione, agognato da molti, non sembra mai arrivare e con la crisi e le politiche di austerity del Governo, conviene integrarla, investendo, per tempo, in fondi pensione
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Pensare al proprio futuro senza troppe ansie non è facile, la pensione un tempo considerata un traguardo, un’oasi felice durante la quale si ci poteva “riscattare” da anni di duro lavoro (“godetevi la pensione” si diceva), è oggi quasi un’utopia. Sembra lontana anni luce dal presente, per alcuni addirittura pare irraggiungibile, per chi è quasi certo di raggiungerla rappresenta comunque un’incognita e per altri è solo una sorta di “contentino” che certo non basta a soddisfare le lecite esigenze quotidiane che un pensionato dovrebbe avere. Il gap previdenziale, ovvero la differenza tra il reddito da lavoratore e quello da pensionato, spesso è tale da non consentire uno stile di vita in linea con quello tenuto durante l’età lavorativa, non consente di disporre di denaro per fare regali a nipotini, o per fare qualche viaggio per godersi, come è più che lecito, il meritato riposo, a volte nemmeno è sufficiente per medicine, visite, un aiuto in casa. Tutto questo purtroppo per la maggior parte dei pensionati non è possibile e viene conseguente pensare che non lo sarà nemmeno per i forse futuri pensionati. Un modo per sopperire a queste mancanze è quello della pensione integrativa, ossia mettere da parte, compatibilmente con le proprie possibilità, un capitale che si può versare mensilmente o in un’unica soluzione. In Italia, stando ai dati del Censis, esiste ancora molta diffidenza nei confronti delle pensio-
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SPECIALE PREVIDENZA IL SISTEMA PENSIONISTICO INTEGRATIVO
ni integrative da parte dei dipendenti sia pubblici che privati e soprattutto dei lavoratori autonomi. Molti lavoratori denunciano la scarsa informazione sui prodotti pensionistici individuali e soprattutto l'impossibilità di risparmiare per investire in fondi, azioni, obbligazioni. Ciò anche perchè la legge prevede vantaggi fiscali solo per i fondi pensione e i Ppi (piani pensionistici individuali). Per i lavoratori dipendenti la scelta è obbligata in quanto il fondo di categoria, o, in alcuni casi il fondo aperto a carico del datore di la-
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voro. Per i lavoratori autonomi si apre tutto un altro scenario con la possibilità di scelta di investimento. Tendenzialmente i Ppi sono più cari. Importante, se non fondamentale, bisogna calcolare bene questi fattori per avere un'integrazione pensionistica degna di tal nome: l'inflazione, tasso di crescita del Pil ed ovviamente gli anni di contribuzione. Sta di fatto, però che il sistema pensionistico di base non sarà più in grado di garantire in futuro lo stesso tenore di vita garantito oggi agli attuali pensionati.
La pensione pubblica avrà sempre più il ruolo di prestazione minima di base, quindi sarà sempre più necessario integrarla attraverso la previdenza complementare. Attraverso tale previdenza sarà poi possibile costruire una rendita integrativa in grado di mantenere il proprio tenore di vita una volta cessata l'attività lavorativa. Il funzionamento del sistema è molto semplice: una persona versa per un periodo di anni un determinato capitale. I contributi così versati vengono accantonati e rivalutati nel tempo, utilizzati esclusivamente per costruire la pensione integrativa. L'individuo percepirà poi una rendita vitalizia che sarà in funzione del capitale versato, di un coefficiente (che dipende dall'inizio della rendita vitalizia, e sarà maggiore se la rendita inizierà più avanti negli anni) e del sesso della persona . Infatti le donne, a parità di condizioni, avranno una rendita vitalizia minore a causa di una vita media più lunga. La previdenza complementare si attua attraverso l'adesione, individuale o collettiva, ad una delle forme pensionistiche complementari previste: fondi negoziali, fondi aperti, polizze previdenziali. Tutte le forme previdenziali complementari osservano le stesse regole dal punto di vista della normativa (contribuzione, anticipazioni, ecc.), della fiscalità e della modalità delle prestazioni finali. L'adesione alla previdenza complementare è assolutamente volontaria e chiunque può aderire a forme di previdenza
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complementare, anche chi non ha reddito se soggetto fiscalmente a carico. Molti giovani, infatti, hanno deciso la sottoscrizione di una polizza integrativa, essendo proprio loro – i lavoratori più giovani – a risentire in futuro delle modifiche apportate al sistema pensionistico pubblico. Tutte le persone entrate nel mondo del lavoro dal 1996 in poi, infatti, sono soggette al calcolo della loro pensione con il sistema contributivo. Questo significa che la loro pensione sarà calcolata in base all'entità dei contributi versati. Rispetto alle retribuzioni pensionistiche di chi ha iniziato a versare i contributi prima del '96, le ultime saranno notevolmente ridotte e, nella migliore delle ipotesi, si riceverà un assegno mensile d'importo più che dimezzato rispetto all'ultimo stipendio. Il vantaggio per tutti è la deduzione fiscale per i contributi versati a favore della previdenza complementare, ossia la diminuzione del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF. L'importo annuale massimo della deduzione è di 5.164,57 euro. Il plafond è unico ed è comprensivo sia dei contributi versati dal lavoratore, sia di quelli, quando previsti, versati dal datore di lavoro. Rimane quindi escluso l'eventuale TFR (Trattamento di Fine Rapporto) conferito, visto che la sua formazione non è soggetta a tassazio-
ne (il regime del TFR prevede la tassazione al momento della sua liquidazione/fruizione). La differenza tra il sistema pensionistico pubblico e quello integrativo, o complementare, è sostanzialmente la capitalizzazione: il denaro che versiamo sotto forma di contributi, nella pensione integrativa, è rivalutato per essere implementato e reso disponibile unicamente per il sottoscrittore della polizza pensionistica integrativa.
ALCUNI ESEMPI Le assicurazioni attualmente presentano diverse offerte riguardanti le pensioni integrative. Vediamone qualcuna. Le Assicurazioni Generali hanno per i loro clienti Valore Pensione, la scelta per costruirsi nel tempo una previdenza complementare. Essa si articola in quattro differenti tipologie di investimento che si differenziano in base al profilo di rischio e al conseguente orizzonte temporale dell'investimento stesso: la gestione separata Gesav Global, una gestione speciale per la previdenza con una garanzia del 2% annuo, riconosciuto al termine del piano di investimento ma anche in caso di decesso, grave invalidità permanente o inoccupazione per un periodo di tempo superiore ai 48 mesi; il fondo interno Ag European Equity, che offre la possibilità di avvantaggiarsi di eventuali maggiori rendimenti offerti dall’investi-
mento in strumenti azionari; la Linea Moderata Europea, linea di investimento che investe il 60% dei contributi nella gestione separata e il 40% nel fondo interno; la Linea Bilanciata Europea, linea di investimento che investe il 40% dei contributi nella gestione separata e il 60% nel fondo interno. Le Assicurazioni Allianz, invece, offrono un Piano Individuale Pensionistico – PIP – chiamato MyLife Previdenza 2007, e un fondo pensione aperto chiamato Previras. Il primo fa confluire il risparmio previdenziale all'interno di un sistema di gestione finanziaria articolato su tre fondi assicurativi, in grado di adeguarsi al proprio profilo di rischio e di dare il miglior impiego alle somme versate: il Fondo Protetto 2007 ha l'obiettivo di conseguire un rendimento stabile nel medio/lungo periodo, investe in azioni (max 30%) e in obbligazioni; il Fondo Bilanciato 2007 investe sia in titoli azionari (max 50%), sia in titoli obbligazionari, in un obiettivo di medio/lungo periodo; il Fondo Internazionale 2007 ha l'obiettivo di massimizzare il valore degli investimenti nel lungo periodo e investendo prevalentemente in azioni (max 70%). Previras invece assicura quattro linee di investimento, tra le quali si può anche ripartire il capitale in funzione delle esigenze e dell'orizzonte temporale, e due linee di investimento garantite: la prima prevede un rendimento minimo del 2% a scadenza del piano; la seconda garantisce la restituzione del capitale versato. Viene data inoltre la libertà di trasferire le somme da una linea all'altra, ogni anno e gratuitamente, per modificare il percorso di investimento e adattarlo alle mutate esigenze. In più può esserci la personalizzazione della rendita: al momento dell'erogazione della prestazione si può scegliere tra una rendita vitalizia, una rendita certa per 5 o 10 anni o una rendita reversibile. ■
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SPECIALE PREVIDENZA IL SISTEMA PENSIONISTICO INTEGRATIVO
LE SOLUZIONI DI POSTAPREVIDENZA VALORE ✑ Con Postaprevidenza Valore, il
conferendo anche il proprio TFR.
di accesso alla pensione di vecchiaia.
Piano Individuale Pensionistico
I contributi versati nelle forme di
Anche i titolari di pensione di
proposto da Poste Vita, è possibile
previdenza complementare,
anzianità possono aderire a
costruire la propria pensione
escludendo l’eventuale devoluzione
Postaprevidenza Valore, purché non
integrativa grazie ad un piano di
del TFR, sono deducibili fino ad un
abbiano ancora raggiunto l’età
versamenti flessibile a partire da 50
ammontare massimo annuo di
pensionabile prevista, ed effettuare
euro mensili.
5.164,57 euro. È possibile dedurre
così i versamenti sfruttando i
Postaprevidenza Valore permette ai
anche gli eventuali contributi versati
vantaggi della deducibilità fiscale.
clienti di costruirsi un futuro che
dal lavoratore e dal datore di lavoro,
Il cliente può esercitare il diritto di
garantisca maggior sicurezza.
sia volontari che dovuti in base a
riscatto per anticipazione sulla
Sono molti i vantaggi per chi
contratti o accordi collettivi, anche
prestazione maturata in modi e
decidesse di usufruire dell'offerta.
aziendali. Inoltre, il rendimento
tempistiche differenti a seconda
Innanzitutto, non si dovranno
annuo delle somme accantonate
delle esigenze.
sostenere costi fissi sui versamenti
viene tassato all'11%, dunque ad
Aderire a Postaprevidenza Valore
effettuati, sui flussi derivanti da TFR e
un’aliquota più bassa di quella
adesso o tra dieci anni è totalmente
sui contributi versati dai datori di
applicata sui rendimenti realizzati con
diverso. Infatti è importante
lavoro. Inoltre non viene applicato
altre forme di investimento e di
considerare fin d’ora che l’importo
alcun costo sulle somme derivanti da
risparmio.
della prestazione sarà tanto più
contratti già in essere con Poste Vita
Tutte le persone prossime alla
elevato quanto più lungo è il
e anche l'anticipazione, il riscatto (nei
pensione possono sottoscrivere il PIP,
periodo di tempo tra il momento di
casi previsti dalla legge) o il
effettuare versamenti e dedurli nei
adesione e quello di accesso alle
trasferimento verso altra forma
limiti consentiti dalla normativa, a
prestazioni pensionistiche e
pensionistica sono operazioni a costo
condizione che manchi almeno un
maggiore è la continuità con cui
zero. I costi variabili sui versamenti
anno al raggiungimento dei requisiti
saranno effettuati i versamenti.
effettuati dal cliente sono tra i più bassi del mercato (2,5%), ed è garantita la massima flessibilità nel piano dei versamenti (libertà di variare l’importo, sospendere i versamenti per riattivarli in seguito, effettuare versamenti aggiuntivi). Possono aderire a Postaprevidenza Valore tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi e anche chi non è titolare di reddito da lavoro o da impresa, comprese le persone fiscalmente a carico di altri soggetti. I lavoratori dipendenti possono aderire
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ATTUALITÀ ITALIANI MENO FELICI
di Lucia Mancini
L’ITALIA ARRANCA NELLA CLASSIFICA
ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ Secondo l'Onu, l'Italia è molto lontana dal trovarla, mentre la Danimarca l'ha già trovata. Il nostro Paese - causa crisi economica - perde posizioni nell’annuale classifica
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Se davvero la felicità si può misurare, allora per noi italiani c'è poco da sorridere. Parla chiaro infatti la classifica del World Happines Report 2013 pubblicato recentemente dall'Onu: il nostro Paese figura addirittura al 45° posto. Condotto da una squadra di esperti di vari settori, chiamati a raccolta dalla Columbia University sotto la guida di John F. Helliwell, Lord Richard Layard e Jeffrey D. Sachs, lo studio di 156 pagine è il secondo finora realizzato su un corpus di oltre 150 Paesi e intende fornire indicazioni su come orientare le scelte politiche per il periodo 2015-2030. È dal 2011, infatti, che l'Onu esorta i vari governi a concentrarsi di più sulla percezione del benessere da parte della popolazione piuttosto che sui dati puramente economici. Bisogna comunque considerare che la felicità non può essere quantificata in cifre, e la percezione di essa può variare da Paese a Paese. Sono sei, ad ogni modo, i criteri adottati dai ricercatori per stilare questa particolare classifica: il prodotto interno lordo pro-capi-
ATTUALITÀ ITALIANI MENO FELICI
te, l'aspettativa di vita, il sostegno sociale nei momenti di difficoltà, la percezione della corruzione, la diffusione della generosità e la libertà di compiere le proprie scelte. Come in molti studi internazionali, la Danimarca figura al primo posto, seguita da Norvegia e Svizzera. Al quarto posto troviamo invece l'Olanda, mentre al quinto la Svezia. Tra i primi dieci si posizionano anche la Finlandia, il Canada e l'Austria. In Europa occidentale sono sei gli Stati che hanno migliorato le loro posizioni, mentre quattro Paesi, ai quali il Rapporto dedica un'apposita tabella, sono stati duramente colpiti dalla crisi, con effetti al di là delle perdite economiche: sono le nazioni indicate con l'acronimo «Pigs», ossia Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. Il Bel Paese è così scivolato al 45° posto della classifica, tra Slovenia e Slovacchia, a fronte di Stati Uniti al 17°, Gran Bretagna al 22°, Francia al 25°, Germania al 26°. “Nel complesso il mondo è diventato un pochino più felice nell'ultimo quinquennio - sostengono gli estensori del rapporto - in parti-
colare nell'America Latina e nell'Africa Subsahariana”. Questi risultati sono stati ottenuti in base all'autovalutazione di centinaia di migliaia di cittadini intervistati tra il 2010 e il 2012 con domande inerenti al grado di soddisfazione della propria vita. Sembra che il motivo principale della depressione degli italiani sia la paura di non poter più scegliere cosa fare, di vedere le opportunità ridursi a zero. Eppure i dati emanati da questo rapporto non convincono fino in fondo: davvero in Italia si è più tristi che in Messico (16° posto), che negli Emirati Arabi Uniti (14°), che in Israele (11°)? Possibile che la giovialità e la voglia di godersi la vita, che tanto ci caratterizzano, siano elementi privi di sostanza in uno studio del genere? Il risultato della ricerca sembra quindi meritevole di obiezioni ma, allo stesso tempo, anche di considerazioni da parte dei governi di tutto il mondo, che possono trovare in esso un invito in più a considerare maggiormente i bisogni dei propri cittadini. ■
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VIAGGI PARCHI E GIARDINI “NASCOSTI” A VENEZIA
di Lucia Mancini
GIOIELLI VERDI
IL CUORE VERDE DI VENEZIA La Venezia che tutti noi conosciamo, quella dei canali, delle chiese e dei musei, ha al suo interno un'altra anima, un'anima che i più trascurano, ma che meriterebbe invece di essere contemplata e ammirata, visitata e vissuta:
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quella dei giardini, dei parchi e degli orti. Breve tour per un’insolita Venezia
Solo chi conosce davvero Venezia, o chi è intenzionato a conoscerla nel profondo, scaverà al suo interno, alla ricerca di questi gioielli verdi che la città, come una custode discreta, cela ai più disattenti e ai più disinteressati. La tradizione dei giardini a Venezia e sulla laguna risale persino alla sua stessa creazione, in origine sicuramente per necessità. Venezia doveva essere assolutamente indipendente e autosufficiente in caso di guerre, senza il bisogno, quindi, della terraferma. I suoi primi giardini furono dunque degli orti con il loro angolo fiorito. Difatti il giardino alla veneta non include divisioni tra giardino decorativo ed orto bensì una continuazione assoluta di ambedue.
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Per via degli stretti spazi di cui si disponeva, queste splendide aree verdi si sviluppavano in verticale, tanto che, ancora oggi, le chiome della flora veneziana possono essere scorte solo se si guarda al di sopra dei muri. È in questo modo, varcando i confini delle proprietà, che questi gioielli segreti si svelano ai passanti. Nel XVI secolo se ne contavano più di duecento tra la città e le isole maggiori, orti e giardini delle famiglie nobili, protetti da mura e circoscritti dall'acqua, famosi per la loro straordinaria bellezza. Statue, fontane, piante rare e corsi d'acqua erano frequenti in questi angoli verdi della città. Per avere un'idea della diffusione, basta leggere gli scritti
di Francesco Sansovino che, nel 1600, recensì 39 giardini per il sestiere di San Marco, 49 per quello di Castello, 40 per Cannaregio, 29 per San Polo, 50 per Santa Croce e 29 per Dorsoduro, oltre agli orti e giardini delle isole. Noti erano i giardini degli Erizzo a San Canciano, degli Zilioli e dei Buoni a Sant'Angelo, dei Michieli a San Gervasio e Protasio, dei Testa a Cannaregio. Alla Giudecca si ricordano quelli dei Dandolo, dei Gritti, dei Vendramin e dei Loredan, mentre a Murano quelli dei Morosini, dei Corner e dei Navagero. Oggi ne sono rimasti purtroppo pochi, strappati dalle acque.
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VIAGGI PARCHI E GIARDINI “NASCOSTI” A VENEZIA
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I PIÙ FAMOSI
SOLO CHI CONOSCE DAVVERO VENEZIA, O CHI È INTENZIONATO A CONOSCERLA NEL PROFONDO, SCAVERÀ AL SUO INTERNO, ALLA RICERCA DI QUESTI GIOIELLI VERDI CHE LA CITTÀ, COME UNA CUSTODE DISCRETA, CELA AI PIÙ DISATTENTI E AI PIÙ DISINTERESSATI
Tra i più famosi ci sono gli orti e i chiostri medioevali (Redentore, San Francesco della Vigna, San Michele in Isola, Scuola Vecchia della Misericordia), giardini di palazzo (Ca’ Zenobio, Ca’ Tron, Ca’ Rezzonico, Contarini dal Zaffo, Ca’ Morosini del Giardin), giardini contemporanei (giardino Scarpa della Fondazione Querini Stampalia, San Giorgio Maggiore, Museo Vetrario di Murano), giardini e orti delle isole (San Francesco del Deserto, Sant’Erasmo, San Lazzaro degli Armeni, giardini liberty del Lido). Gli orti dell'isola di Sant'Erasmo, ad esempio, sono quelli che da sempre alimentano il mercato di Rialto e i fruttivendoli della città. Vi si coltivano le “castraure” (i frutti apicali della pianta di carciofo raccolti prima del tempo) e il carciofo violetto di S. Erasmo, famosi in tutta Italia. Già nel XVI secolo l’isola era ricca di vigneti che nei secoli successivi sono stati trascurati, e che oggi si cerca con fatica di riportare a nuova vita. Il risultato è un vino bianco fermo, chiamato appunto Orto di Venezia. Il Labirinto Borges, inaugurato nel 2011, è invece una fedele ricostruzione del giardino-labirinto che Randoll Coate progettò negli anni '80 in onore di Jorge Luis Borges, famoso scrittore argentino. Fa parte della Fondazione Giorgio Cini, nata con lo scopo di restaurare l’Isola di San Giorgio
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Da sinistra: gli orti dell'isola di Sant'Erasmo, alimentano da sempre il mercato di Rialto; i Giardini della Biennale, sede dell'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia dal 1895, sono il frutto di una bonifica di età napoleonica; il Labirinto Borges, inaugurato nel 2011, è invece una fedele ricostruzione del giardino-labirinto che Randoll Coate progettò negli anni '80 in onore di Jorge Luis Borges, famoso scrittore argentino. Sotto: il giardino Scarpa della Fondazione Querini Stampalia e i giardini liberty del Lido
Maggiore, gravemente degradata da quasi centocinquant’anni di occupazione militare, per reinserirla nella vita di Venezia e per farne un centro internazionale di attività culturali. I Giardini della Biennale, sede dell'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia dal 1895, sono il frutto di una bonifica di età napoleonica. I Giardini ospitano 29 padiglioni di Paesi stranieri, alcuni dei quali progettati da famosi ed importanti architetti, oltre al Padiglione Centrale. L’area sud-est dell’Arsenale conserva al suo interno lo splendido Giardino delle Vergini, un’area verde di 14.000 metri quadrati protetta dalle alte mura dell’Arsenale. È un luogo di grande ispirazione per gli artisti e architetti che partecipano alle esposizioni, e che qui hanno creato suggestive installazioni paesaggistiche. Ma comunque, cercando con attenzione, sono davvero tanti gli angoli nascosti di Venezia, sia pubblici che privati, dove poter contemplare il verde della natura. Gli orti, i parchi e i giardini a Venezia non sono mai stati trascurati e tuttora sono amorevolmente e gelosamente conservati dai veneziani. A volte è anche possibile visitarne alcuni privati per gentile concessione dei proprietari che ne svelano a comitive ristrette le meraviglie, ma soltanto sotto la tutela dei loro custodi che le amano, le disegnano e le restaurano. ■
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WELNESS LA SAPIENZA DELL’OFFICINA FIORENTINA
di Elisabetta Pasca
PROFUMI ITALIANI
TRA LE ANTICHE FRAGRANZE Il successo secolare dell’officina che porta il profumo d’italia nel mondo
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WELNESS LA SAPIENZA DELL’OFFICINA FIORENTINA
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WELNESS LA SAPIENZA DELL’OFFICINA FIORENTINA
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Quando alle spalle si hanno ben quattrocentoun anni di storia e le prospettive per il futuro restano, nonostante il tempo che passa, ben più che rosee, allora vuol dire che siamo di fronte ad una realtà di eccellenza di quelle da presentare al mondo come il più meraviglioso dei fiori all’occhiello. E parliamo di fiori non per niente, poiché in questo caso facciamo riferimento ad una delle aziende davvero più “profumate” nell’altrimenti grigiastro panorama economico italiano: la rinomata e storica Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, in via della Scala a Firenze. Nel 1612 si colloca la nascita ufficiale dell’Officina: un luogo magico per vocazione, considerando gli esperimenti di Frà Angiolo Marchissi, finalizzati alla creazione dell’oro “potabile”, un medicinale miracoloso, e alla trasmutazione dell’argento. In quell’anno, i
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frati domenicani, già parecchio versati nell’arte profumiera – è possibile trovare dei documenti che fanno esplicito riferimento all’Officina già nel 1221 – decisero di condividere i loro straordinari saperi anche con i laici, confer-
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tutti gli abitanti di Firenze, per un’attività fino ad allora ad esclusivo appannaggio dei religiosi, segna il primo passo verso un andamento proto imprenditoriale dell’Officina, di cui Caterina de’ Medici, sovrana di Francia, diventa subito
ALCUNI DOCUMENTI FANNO ESPLICITO RIFERIMENTO ALL’OFFICINA GIÀ NEL 1221. 8 SECOLI DI STORIA SONO UN VERO “PEDIGREE”
”
mando, già nella scelta del nome dato al negozio, la loro predilezione per le essenze, rispetto ai ritrovati prettamente farmacologici. Questa prima “apertura” di un luogo reso disponibile a
madrina, facendosene ambasciatrice di rilievo Oltralpe e dando l’abbrivo per le prime forme di esportazione. Infatti, i frati domenicani non si lasciano sfuggire lo spunto e nel diciottesimo
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LA NASCITA Nel 1612 si colloca la nascita ufficiale dell’Officina: un luogo magico per vocazione
secolo cominciano a distribuire i loro prodotti anche in Cina, ponendosi come vero e proprio esempio di precursori delle tendenze dell’economia globale di oggi. A metà del diciannovesimo secolo, poi, sempre i domenicani definiscono l’accesso al negozio così come lo possiamo ammirare noi contemporanei, con l’ingresso da via della Scala, che rappresenta una sorta di alchemico portale in grado di trasferire il visitatore all’interno di uno splendido gioiello artistico e architettonico in legno dipinto, un baule ricco di ogni sorta di tesori, costituiti dalla sterminata produzione dell’Officina, che conta oltre seicento prodotti diversi. Un pout pourri di prepara- u
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WELNESS LA SAPIENZA DELL’OFFICINA FIORENTINA
MISS LEE La coreana Miss Lee, si è innamorata a tal punto dei prodotti dell’officina da farsene ambasciatrice ufficiale nel suo paese: in soli tre anni, in Corea, sono nate 15 filiali della profumeria fiorentina
zioni che vanno dai liquori alle acque di colonia, dalle essenze ai prodotti per la cura del corpo, dai saponi alle fragranze per la casa, dagli estratti tripli alla originale linea dedicata agli amici a quattro zampe. E non finisce qui, perché il catalogo soddisfa le esigenze anche in campo alimentare, riproponendo al cliente moderno preparazioni speciali e antiche come le storiche e iconiche Pasticche di Santa Maria Novella, oppure la famosa Acqua di Melissa, insieme a tutta una serie di erbe per infusi, tè, tisane, miscele e tipi differenti di miele, per non parlare della varietà di aromi per insaporire le pietanze, cioccolata, confetti e biscotti, per sancire, tra odori e sapori, i confini rassicuranti di un paradiso di bontà. Oggi, con i suoi 90 dipendenti, l’Officina di Santa Maria Novella è diventata, dopo oltre quattro secoli di storia, un franchising consolidato di grande successo, grazie ai 60 negozi monomarca che hanno portato profumo d’Italia in tutto il mondo. Merito dell’ingegnere Eugenio Alphandery, entrato in azienda nel 1989 come direttore e subentrato poi come proprietario dopo la
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gestione di quattro generazioni di Stefani, eredi dell’ultimo frate direttore. Alphandery è riuscito a modernizzare l’attività, pur mantenendo vivo l’afflato della tradizione ed è riuscito a fare centro nel cuore dei mercati asiatici, contando sull’appoggio di una nuova Caterina dè Medici, ovvero l’erede dei proprietari del marchio Samsung, la coreana Miss Lee. L’ereditie-
ra si è innamorata a tal punto dei prodotti dell’officina da farsene ambasciatrice ufficiale nel suo paese e così, in soli tre anni, in Corea, sono nate 15 filiali della profumeria fiorentina, per non parlare poi del profumo Alba di Seul, creato appositamente per la generosa Miss Lee. E la storia dell’Officina, ovviamente, continua. www.smnovella.it ■
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di ELISABETTA PASCA
I MILLE VOLTI DI VALENCIA… Anche quest’anno Valencia si prepara ad accogliere migliaia di maratoneti e appassionati di corsa che arriveranno in città in occasione della Mezza Maratona Trinidad Alfonso e della Maratona Divina Pastora di Valencia. Due appuntamenti da non perdere per tutti coloro che desiderano mettersi alla prova, approfittarne per visitare Valencia e scoprire i mille volti di questa incredibile città spagnola. Valencia ha tutti gli ingredienti giusti per ospitare questi due eventi sportivi; circuiti pianeggianti, temperatura mite e due straordinarie cornici, che saranno i rispettivi punti di partenza delle due maratone: la zona della Marina Real Juan Carlos I e la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia. Il primo appuntamento è previsto per il 20 ottobre, giorno in cui si corre la 23° edizione della Mezza Maratona Trinidad Alfonso. La mezza maratona, con partenza e arrivo presso il porto di Valencia, si snoda in un percorso di 21.097,50 metri che tocca i luoghi più belli e rappresentativi della città: dal centro storico di Valencia alla
Città delle Arti e delle Scienze. L’evento vede aumentare di anno in anno i suoi partecipanti e per questa edizione si prevede una presenza di oltre 11.000 maratoneti, tra cui molti italiani. Per iscrizioni e maggiori informazioni sulla Mezza Maratona Trinidad Alfonso: www.mediomaratonvalencia.com Il 17 novembre l’appuntamento è alla Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, luogo di partenza della Maratona Divina Pastora. La maratona cittadina, giunta alla sua 33° edizione, si snoda in un percorso di 10 km che attraversa i giardini del vecchio letto del fiume Turia e alcune vie della città fino a raggiungere il traguardo, la piattaforma di oltre 150 metri di lunghezza e 8 di larghezza situata di fronte al Museo della Scienza Principe Felipe, all’interno della Città delle Arti e delle Scienze. (Per iscrizioni e maggiori informazioni sulla Maratona Divina Pastora di Valencia: www.maratonvalencia.com) Valencia è la terza città spagnola per dimensioni e importanza. Con oltre 300 giorni di sole all'anno è la meta ideale per long weekend, grazie anche
al fatto di essere facilmente raggiungibile con numerosi voli diretti e low-cost in partenza dalle maggiori città italiane. Una volta arrivati a Valencia, si scopre una città ricca di sfumature e contrasti; oltre 2.000 anni di storia racchiusi nel centro storico si fondono alla futuristica Città delle Arti e delle Scienze. Affacciata sul Mar Mediterraneo, Valencia ha lunghe spiagge di sabbia dove godersi il sole e gustare l’autentica paella dalla ricetta unica e originale. Solo qui è possibile vivere un’esperienza a 360° che unisce cultura, buon cibo, divertimento e vita notturna. Valencia è una città dalle mille sorprese, tutte da scoprire. Dal centro storico, il cuore della città, fino all’avveniristica Città delle Arti e delle Scienze e l’Oceanografic, l’acquario più grande d’Europa; dal verde del Bioparc di Valencia che prosegue nel Parque de Cabecera e nel letto del fiume Turia, fino ad arrivare alla Marina Real e alle spiagge di Valencia, Las Arenas, La Malvarrosa e El Saler. I prossimi eventi da non perdere vedono Valencia protagonista della Valencia
Fashion Week, e importanti eventi sportivi come il Moto GP, gli Open 500 di tennis e la gara di Triathlon. Il modo migliore per scoprire Valencia in piena libertà e spendendo poco è sicuramente con la Valencia Tourist Card. La Card, disponibile per 24, 48 o 72 ore, consente di utilizzare tutti i mezzi pubblici della città senza alcun limite, e di approfittare di numerosi sconti e vantaggi in ristoranti, negozi, musei. È inoltre disponibile la versione “Family” dedicata alle famiglie con bambini fino ai 12 anni. Novità 2013 la Valencia Tourist Card Discount, che consente di usufruire di ingressi gratis e numerosi sconti in musei, attrazioni come la Città delle Arti e delle Scienze e il Bioparc, visite guidate in bicicletta, a piedi o in macchina e molto altro. Una soluzione easy e gustosa per pranzo e cena sono i Menù VLC per assaggiare le migliori specialità valenciane a soli 15 euro (adulti) e 12 euro (bambini). Acquistando i voucher online, è possibile usufruire di un ulteriore sconto del 5%. Per consultare l’elenco dei ristoranti e prenotare online: www.turisvalencia.es/menuvlc
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di Lucia Mancini
A RIMINI
LA 50° EDIZIONE DEL TTG INCONTRI La più importante fiera internazionale del turismo in Italia torna a Rimini per la 50° edizione. Da giovedì 17 a sabato 19 ottobre si svolge infatti TTG Incontri, il principale marketplace per la contrattazione e il networking tra l’offerta internazionale e nazionale e gli intermediari del prodotto turistico
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TURISMO APPUNTAMENTO AL TTG
è
È l’unico appuntamento in Italia che permette agli espositori di incontrare, in un contesto esclusivamente b2b (business to business), tutte le principali agenzie di viaggio italiane. Evento irrinunciabile per tutti i professionisti dell'ambiente, è indispensabile per capire l’andamento del mercato, presentare le novità di prodotto, anticipare le tendenze e conoscere i trend del settore. Quest'anno sono previste circa 50.000 presenze, tra visitatori ed espositori, nei tre giorni di manifestazione (+ 4% rispetto al 2012), con una prevalenza, tra i visitatori pro-
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care la commercializzazione dell’Italia del turismo sui mercati mondiali, per conoscere le novità dell’offerta e individuare prodotti inediti, per trovare nuovi partner e siglare accordi. Ma non è questo l'unico appuntamento parallelo alla fiera. Infatti è in programma un ricco calendario di eventi TTG Forum e TTG Lab per affrontare i temi più attuali del settore, analizzare i trend, lanciare nuove idee, favorire il confronto e l’innovazione. Il TTG Forum è una serie di convegni organizzati da TTG Italia che focalizzano l’attenzione su evoluzione del mercato, modelli di
NELL'AREA DEDICATA ALL'ITALIA È POSSIBILE INOLTRE SEGUIRE IL TTI WORKSHOP, IL PIÙ IMPORTANTE PER PROMUOVERE IL PRODOTTO TURISTICO ITALIA A LIVELLO INTERNAZIONALE
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fessionali, di intermediari del prodotto turistico, di circa il 73%. Sono numerosi e diversi gli ambiti che hanno a che fare con il turismo che espongono in questa edizione: tour operator, strutture ricettive, trasporti, agenzie di viaggio, tecnologia e web, istituzioni, enti pubblici, cultura, entertainment, media ed editoria, promozione del territorio e servizi. Il TTG di Rimini si pone come una delle maggiori fiere internazionali: 130 sono infatti le destinazioni rappresentate, molte delle quali scelgono TTG Incontri come unico evento per presentarsi sul mercato italiano. Sono 600, inoltre, i compratori provenienti da 60 Paesi del mondo, ed un’alta concentrazione di operatori arriva dall’Area Mediterranea, India, Stati Uniti e Brasile. TTG Incontri occupa una superficie espositiva di 70.000 mq, pari a 12 padiglioni suddivisi in 6 aree tematiche che consentono ai visitatori di organizzare, in maniera efficace, il percorso di visita, trovando facilmente gli espositori di proprio interesse: Italia, Europa, Americhe, Asia, Africa e Global Village (trasporti, tour operator, tecnologia, alberghi e servizi). Nell'area dedicata all'Italia è possibile inoltre seguire il TTI Workshop, il più importante per promuovere il prodotto turistico Italia a livello internazionale. Nei due giorni di contrattazione, i compratori contattano le aziende ricettive italiane per costruire e pianifi-
consumo dei viaggi, cambiamenti in atto nel settore dell’intermediazione turistica e nuove tecnologie. Tra questi, in programma per la prima volta, c'è la Wtm Vision Conference, conferenza internazionale organizzata dal World Travel Market, evento leader a livello mondiale per l'industria turistica. Obiettivo di tale conferenza è presentare in un’ottica internazionale le principali sfide che l’industria del turismo si troverà ad affrontare nei prossimi mesi. Il TTG Lab è invece il programma di formazione per i professionisti del turismo. Le lezioni sono orientate sulla base di sei filoni di interesse: marketing, web marketing, comunicazione, risorse umane, gestione d'impresa e legislazione turistica. Le novità di quest'anno sono molteplici, a partire dal Paese ospite, l'Argentina. Con oltre 100.000 arrivi di turisti italiani nel 2012 ed un interesse in costante crescita (anche grazie all'entusiasmo per l'elezione di papa Francesco), il nostro Paese, nei confronti dell'Argentina, si conferma come uno dei principali per flusso di turisti in uscita. La località sudamericana ha deciso di rafforzare le sue strategie di promozione in Europa e per farlo ha scelto TTG Incontri come l'evento più importante per incontrare l'intera rete distributiva italiana e il più ampio numero di operatori professionali. Un'altra novità di questa edizione 2013 è TTG Next. Si tratta di un'area di 600 mq po-
TTG RIMINI In cartellone a Rimini per la 50° edizione. Da giovedì 17 a sabato 19 ottobre. La fiera è diventata un punto di riferimento del settore
sta proprio nel cuore della fiera e dedicata al mondo delle start up del turismo. Sono messi a disposizione gratuitamente dei box espositivi e uno speakers’ corner per la presentazione dei progetti e per incontri con esperti, dedicati sia alle opportunità di sviluppo per le start up, sia alle opportunità di investimento in start up per le imprese. Ma, forse, uno dei principali eventi di risonanza di quest'anno è il Travel Blogger Destination Italy. Per la prima volta, infatti, i più influenti blogger di viaggio sono messi in contatto con gli operatori del settore turistico. Grazie a questa iniziativa, sono previsti a Rimini 150 blogger e video-maker nazionali ed internazionali per una tre giorni intensiva di incontri con gli operatori, oltre a seminari formativi con speaker di rilevanza mondiale. Il TTG Incontri è organizzato come ogni anno da TTG Italia, società del Gruppo Rimini Fiera che si occupa di informazione, comunicazione ed eventi per il settore del turismo. www.ttgincontri.it ■
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VIAGGI NEL MONDO GOA. MERAVIGLIA INDIANA
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VIAGGI NEL MONDO GOA. MERAVIGLIA INDIANA
A cura della Redazione
ITINERARI D'INDIA
GOA, LA PERLA D'ORIENTE Un luogo dall'anima indiana e dagli abiti occidentali, dove gli opposti si incontrano per un'unione unica
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Se tutte le cose dovessero essere giudicate dalla loro grandezza, allora uno stato come quello di Goa non dovrebbe essere neanche preso in considerazione. Ma mai come in questo caso non è la quantità a far parlare di sé, ma la qualità. Perché se è vero che Goa è lo stato più piccolo dell'India, è anche vero che la sua bellezza è incomparabile e unica, capace di differenziarlo dal resto delle meraviglie indiane.
Lo stato di Goa si trova sulla costa occidentale dell'India, nella regione nota come Konkan. La maggior parte dei turisti è attratta dagli oltre 100 km di spiagge di finissima sabbia bianca bagnate dal caldo Mare d'Arabia. Il punto più elevato si trova a Sonsogor, con un'altitudine di 1167 metri sul livello del mare. I fiumi principali del piccolo stato di Goa, che scorrono lenti fra una verde vegeta-
zione lussureggiante, sono il Mandovi, lo Zuari, il Terekhol, il Chapora ed il Sal. Il comune di Mormugao, sulla foce del fiume Zuari, è uno dei maggiori porti naturali dell'Asia meridionale. Nella costa sono presenti più di quaranta estuari e otto isole marine, mentre nei fiumi vi sono altre novanta isole. I fiumi di Goa sono navigabili per 253 chilometri. u
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PALOLEM BEACH La spiaggia di Palolem è in gran parte incontaminata. Si tratta di circa un miglio di lunghezza ed è a forma di mezzaluna
Nel territorio sono stati scavati oltre trecento stagni di irrigazione durante il dominio della dinastia Kadamba e vi sono circa un centinaio di località termali. Trovandosi nella zona tropicale e vicino al mare Arabico, Goa ha un clima caldo e umido per la maggior parte dell'anno. Il mese di maggio è il più caldo: le temperature possono superare i 35 gradi e vi è un'alta percentuale di umidità. I monsoni arrivano all'inizio di giugno e aiutano ad alleviare la calura. La maggior parte delle precipitazioni atmosferiche è costituita da queste piogge torrenziali che durano fino alla fine di settembre. La breve stagione temperata dura dalla metà di dicembre fino a febbraio. Questi mesi sono costituiti da notti fresche con temperature attorno ai 20 gradi e giorni caldi sui 29 con umidità moderata. Più verso l'interno, a causa dell'altitudine, le notti sono leggermente più fresche. La foresta a Goa si estende per 1424 chilometri quadri. La maggior parte delle foreste dello Stato si trova all'interno, nelle regioni orientali, sulle pendici dei Ghati occidentali,
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riconosciuti come uno dei 21 hotspot di biodiversità del mondo. Nello Stato sono state documentate più di 1.512 specie di piante, oltre 275 di uccelli e oltre 60 generi di rettili. La storia di Goa è unica, ed è in essa che si ritrovano i motivi dell'aspetto così europeo e così diverso rispetto alle altre località dell'India. Difatti Goa, grazie ai suoi porti naturali e ai suoi larghi corsi d'acqua, rappresentava una base ideale per i navigatori portoghesi, che
giunsero nella regione nel 1510 con lo scopo di controllare il traffico delle spezie che giungevano dall'oriente e di diffondere la religione cristiana. I missionari gesuiti, guidati da Francesco Saverio, giunsero a Goa nel 1542. Intorno alla metà del XVI secolo, il controllo dei portoghesi si era esteso al di là di Old Goa fino a comprendere le province di Bardez e Salcete. I portoghesi riuscirono a mantenere la co-
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PAESEGGIO MOZZAFIATO Old Goa è ancora oggi il centro spirituale dei cristiani: il più famoso dei suoi edifici, la Basilica di Bom Jesus, ospita la tomba e le spoglie di San Francesco Saverio
lonia fino al 1961, anno in cui furono cacciati dall'esercito indiano. In tutti questi secoli, il Portogallo ha avuto modo di instillare in questo Stato una mentalità più occidentale e la fede cristiana. E infatti, strano a dirsi, a Goa sono in maggior numero le chiese rispetto ai tempi indù. E nonostante siano più di quarant'anni che questo piccolo Stato faccia parte dell'India, al suo interno rivela al turista ancora un sapore portoghese, come è visibile nelle tipiche "plazas", le tavernette, le bianche ville intonacate, l'architettura coloniale e le chiese grandiose. Negli anni '60, Goa è divenuta la meta preferita degli aderenti al movimento hippy: allora come adesso, essa si dimostra il luogo ideale per chi vuole una vacanza economica di sole e mare sulle sue immense spiagge bianche, o per chi vuole lo "sballo" e il divertimento. Infatti, tra rave sulla spiaggia e feste nei locali c'è l'imbarazzo della scelta. Addirittura un piatto tipico di Goa, il vindaloo (piatto di maiale marinato con vino e aglio e arricchito con molte
spezie), ha dato il nome a una sottocategoria di musica trance. Lo Stato si divide nei due distretti di Goa Nord e Goa Sud. Capoluogo del primo è Panaji, che è anche la capitale, mentre capoluogo del secondo è Margao. La parte meridionale della costa di Goa è indubbiamente la più selvaggia e affascinante dal punto di vista naturalistico, perfetta per un tipo di turismo giovane e, in generale, per chi ha spirito di adattamento e voglia di avventura. Palolem e Colva Beach sono delle vere e proprie città gioiello, emblemi della bellezza del Sud del Paese. Da non perdere inoltre il mercato delle pulci del mercoledì di Anjuna e quello del sabato sera di Arpora. In passato, a ricoprire il ruolo di capitale era la città di Old Goa. Nonostante la sua decadenza, Old Goa è ancora oggi il centro spirituale dei cristiani: il più famoso dei suoi edifici, la Basilica di Bom Jesus, ospita la tomba e le spoglie di San Francesco Saverio. Di grande interesse è anche il Convento di S. Francesco d'Assisi, ornato di decorazioni in legno intagliato e dorato, pannelli murali che raffigurano scene della vita del santo e da un pavimento costituito quasi interamente di lapidi scolpite. La più grande delle chiese di Old Goa è però la Cattedrale della Se, in stile gotico portoghese,
PER INFORMAZIONI ✑ UFFICIO NAZIONALE DEL TURISMO INDIANO Via Albricci, 9 - 20122 Milano Italia Tel. +39 02 804952 - Fax: +39 02 72021681 E-Mail: Info@IndiaTourismMilan.com www.IndiaTourismMilan.com www.goa-tourism.com
risalente al 1562, che ospita la famosa Campana d'oro, i cui possenti rintocchi risuonano tre volte al giorno. Tra le altre chiese da visitare non possono mancare la Chiesa di S. Cajetano, costruita sul modello di S. Pietro di Roma, e la Cappella Reale di Sant'Antonio. L'esperienza che il turista può vivere a Goa è a dir poco unica: in nessun altro posto si può trovare un'unione così profonda tra l'estetica occidentale e l'anima orientale, un'unione che non stona però, ma che anzi contribuisce a rendere il tutto ancora più meraviglioso di quello che è. Andare a Goa significa riempirsi gli occhi di bellezza e il cuore di libertà, all'insegna di un viaggio che ha tutti i presupposti per essere il viaggio più bello della vita. ■
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Testo e foto di Raffaele Bernardo
VIAGGIO MESE QUEBEC
CANADA
ILES DE LA MADELEIN A Fatima, il principale villaggio dell’isola di Cap-aux-Meules, c’è una chiesa diversa dalle altre. È un’ode ai pescatori. Un momento d’incontro tra religione e uomini del mare. La loro fede, il loro lavoro, la loro ricchezza d’animo
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VIAGGIO MESE QUEBEC
NE, STELLE DEL NORD
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VIAGGIO MESE QUEBEC
A largo della Gaspésie... le Isole della Maddalena. I colori della natura e delle case. Le attività del mare. Le tradizioni della gente acadiana. E la sensazione di essere “ au bout du monde”…
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Qui tutto riporta alla vita e all’attività principale della gente di queste isole. L’architettura rappresenta una barca capovolta dove le doghe di legno disegnano la volta dell’edificio sotto la quale i fedeli si raccolgono per la preghiera. Una preghiera sempre sottile come la
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brezza, che nasce da questi uomini silenziosi. Le finestre hanno la forma di vele e di oblò. L’illuminazione è affidata ai fanali di bordo. I sassi grigi delle spiagge rivestono la pavimentazione. Le reti, i frutti del mare, le conchiglie, le pietre delle scogliere e le loro stratificazioni, il ritmo eterno delle onde e delle maree: sono le immagini evocate nella decorazione. L’architetto Jean Claude Leclerc che l’ha progettata, ripete spesso: “La chiesa di Notre Dame du Rosaire vuole essere un luogo di ritorno e non di frettoloso passaggio. Come tutti i marinai che chiedono di tornare alle loro case, chi entra in questo luogo ha voglia di ritornare. Per un momento intimo di riflessione ispirato dai tanti simbolismi che l’opera propone”. Poco lontano, davanti al porto di Anse de l’Etang du Nord, tra reti, barche e odore di sal-
sedine nell’aria, un altro artista –Roger Longevin- celebra gli uomini e il lavoro del mare con la grande scultura “Les pêcheurs”. Passando di qui si resta ammirati davanti alle grandi figure di marinai impegnati con tutte le loro energie nel tirare le barche a riva.
IL MARE È VITA, PASSIONE, SACRIFICIO L’arcipelago delle Madeleines è composto da dodici isole che galleggiano al largo del Golfo S. Lorenzo, a duecento chilometri dalle coste del Quebec, del quale fanno parte. È un mondo arcaico che regala al viaggiatore sensazioni di lontananza, d’infinito. Un paesaggio di forti contrasti capace di aggredire immediatamente i sensi. L’omnipresenza del mare, dei suoi azzurri e bleu. Il verde intenso di colline e praterie. Il rosso-fuoco delle falesie. Il chiarore delle spiagge e delle dune di sabbia. I colori accesi delle ca-
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VIAGGIO MESE QUEBEC
NOTIZIE GENERALI Iles de la Madeleine
✑ In sintesi: 7 isole, 66 kmq., 12.691 abitanti
✑ Ufficio del Turismo: Tel 418-986 2245 Fax 418-986 2327 www.tourismeilesdelamadeleine.com info@tourismeilesdelamadaleine.com ✑ Noleggio auto Hertz: 357 chemin Principal Cap-aux-Meules: Tel. 418-9865633 Fax 418-9862465 Hertz Aeroporto Tel. 418-969 4229 Fax 418-969 4003 Nadine Leblanc: 9038-3639 Québec inc. 188, ch. de l’Aéroport – Havre-auxMaisons Iles de la Madeleine QC G4T 5L2 Tel. 418-969 9001 fax 418-969 9007 nadine.leblanc2@lino.sympatico.ca ✑ Fuso orario: 5 ore in meno rispetto all’Italia ✑ Il viaggio Aereo: Voli Aircanada Jazz dagli aeroporti di Montreal, Quebec-ville e Gaspé - Tel. 1.888-2472262 www.aircanada.com ✑ Crociere: da Montreal partenza giovedì pomeriggio arrivo domenica mattina (48 ore di traversata lungo il fiume S. Lorenzo) da fine maggio a inizio ottobre Tel. 1.888-9863278 info@ctma.ca - www.ctma.ca ✑ Locali: “Café de la Pointe” Tel. 418-969 2725 “Café de la Grave”- Tel. 418-9375765 Internet Cafè: “Les pas perdus” Tel. 418-986 5151
se sotto un cielo luminoso di orizzonti aperti. Il proverbiale calore di queste maisons costruite in legno come le barche, dai tetti spioventi e l’immancabile patio che protegge l’ingresso, si offre spesso ad una ospitalità attenta e premurosa. Come la “Butte Ronde”, una vecchia scuola in disuso, sapientemente restaurata ed arredata con materiali, mobili ed oggetti locali. Ghislain Boudreau è il proprietario: “Per me accogliere persone di altri Paesi, che raccontano impressioni e storie diverse, è un po’ come viaggiare ogni giorno”. Le isole abitate sono solo sette. L’Ile d’Entré è la più distante, separata dal resto dell’arcipelago. Un’unica strada, la Provinciale 199, collega tra loro le altre sei. Grazie ad un siste-
ma di ponti e sfruttando le lingue di sabbia e di terra, dall’isola Grande Entrée a quella opposta, Havre-Aubert, si passa per Grosse-Ile, Ile-aux- loups, Ile du Havre-aux-Maisons e Iledu-Cap. Lungo l’itinerario di un centinaio di chilometri si scoprono scorci a volte intimi, a volte spettacolari ed altri di selvaggia bellezza -come la bianca spiaggia deserta di Grande Echonerie a Old Harry- che il turismo ha cominciato a conoscere soltanto di recente. Motivo conduttore di ogni promenade sono le cataste di cages à homards, le tipiche gabbie di legno e corda che i pescatori costruiscono e utilizzano da sempre per catturare gli astici, la maggiore ricchezza di questi mari.
In ogni villaggio spiccano alti campanili a punta di chiese dallo stile neogotico, ispirato alle cattedrali di Francia. Accanto piccoli cimiteri guardano il mare a simboleggiare l’ultimo viaggio, verso l’infinito. Per la strada non s’incontra mai tanta gente. Qui il freddo del lungo inverno ha abituato gli abitanti a vivere il più possibile in casa. A dedicarsi ad attività piacevoli come la pittura, il canto, la musica. Un esempio di questa dedizione è dato ogni sera nei locali dove si ascoltano le voci e gli strumenti più autentici delle Madeleines. Si raccontano le storie delle popolazioni acadiane che dal 1755 abitano queste isole. Arrivarono qui a seguito del “Trattato di u
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Utrecht” con il quale la Francia cedeva agli inglesi l’Acadia, colonia della Nouvelle-France fondata nel 1604, corrispondente all’attuale Nova Scotia. Gli abitanti furono espatriati, deportati. Costretti a rifugiarsi altrove. Molti finirono in Luisiana, dove fondarono la famosa “Comunità dei Cajuns”. Altri, dopo mille traversie, si insediarono lungo le coste meridionali della Gaspesie e nelle isole di fronte, l’Arcipelago delle Madeleines appunto.
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Il ricordo di quell’episodio –passato alla storia come “le grand derangement”- è tuttora molto vivo nell’animo dei Madelinots ed ispira in loro un forte attaccamento alle proprie origini e tradizioni. Ovunque sventolano con orgoglio le bandiere di Acadia. I colori sono gli stessi della madre patria francese ma con l’aggiunta di un simbolo, la stella giallo-oro su campo bleu, che “guida” questa gente. Il rappresentante più autorevole di questi
sentimenti è Georges Langford, chanter popolare in tutto il Canada e non solo. Un suo successo -“Le Frigidaire”- arrivò anche in Italia, cantata da Herbert Pagani. Le sue ballate parlano della vita delle isole e degli acadiani. Al “Cafè de la Pointe” si esibisce davanti ad una platea affollata e caldissima che canta insieme a lui i brani più popolari. Georges -un uomo alto, imponente, barba e capelli biondi- assicura: “Sì, il turismo avanza
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na improvvisata e informale. Le pareti sono piene di quadri ed oggetti d’antan, l’atmosfera è di grande partecipazione. All’accoglienza Sonia, della famiglia Painchaud, che attualmente gestisce il locale. Attrice -ha recitato di recente anche al Teatro Eliseo di Roma in un lavoro di Daniele Finzi Pascamusicista e cantante, incarna perfettamente lo spirito creativo tipico degli acadiani: “La diaspora ha disperso il nostro popolo ma non ha cancellato i caratteri fondamentali della nostra cultura, rimasti immutati nel tempo: la tradizione vocale e musicale (in ogni casa c’è sempre almeno uno strumento), il folclore, la canzone, il teatro, la creazione letteraria... La “Grave” dà il suo contributo a questa causa”. Tra gli ospiti di questa sera Jean Marc Cormier. È uno dei quatto fondatori di questa istituzione. Ormai anziano ma tuttora raffinato pianista: “Questo locale era un vecchio Magazin Generale, di quelli andati in disuso intorno agli anni ’50 per l’avvento dei negozi specializzati. Dopo un lungo periodo di abbandono rischiava la demolizione. Con alcuni amici Claude, Henri e Fernand- decidemmo che doveva essere assolutamente salvato perché patrimonio di tutti noi. Nacque così l’idea di trasformarlo in un luogo d’incontro e di espressioni diverse. È sorprendente come, ancora oggi, tutto sembri immutato e continui con l’entusiasmo di allora. Volete suonare o cantare anche voi?”
DA NON PERDERE
anche qui, ma non potrà mai cancellare le nostre tradizioni, così profondamente radicate”. In un altro “tempio” del costume acadiano -“Le Café de la Grave”- in fondo all’isola di Havre-Aubert, la più pittoresca dell’arcipelago, tutte le sere chiunque abbia voglia di raccontare, suonare o cantare, può farlo liberamente. Dal 1980 personaggi famosi come George Moustaki, Oliver Jons, André Gagnon o semplici sconosciuti, si alternano su questa sce-
Queste sono isole che regalano la sensazione di infinito, di solitudine, di essere alla “fine del mondo”. Accompagnano il viaggiatore paesaggi luminosi; il mare ovunque, con le sue sfumature di blu e verde; le spiagge immense e deserte, incorniciate da falesie di argilla rossastra, in contrasto con la sabbia candida. I villaggi sono grappoli di case di legno variopinte, dai tetti spioventi; le uniche case grigie sono gli affumicatoi -les fumoirs- del pesce; i porticcioli animatissimi con i pescherecci all’ancora e le cataste di cages per la pesca degli astici. La natura e il litorale sono attraversati da sentieri e piste ciclabili che si moltiplicano ad ogni angolo. Eppoi la Riserva faunistica di Point de l’Est, il Centro della foca a Grand Entrée, il Museo del mare e l’Acquario a Cap-auxMules. L’Isola di Entrée, è la più piccola e lontana, con le sue centocinquanta anime, il Museo e la collina di Big-Hill, la maggiore altura dell’arcipelago, dalla quale lo sguardo spazia sulle altre isole e la laguna. E soprattutto la popolazione acadiana, la loro ospitalità, i loro costumi fermi nel tempo. u
OSPITALITÀ ✑
Dove dormire: Auberge “La Butte Ronde” Tel. 418-969 2047 info@labutteronde.com www.labutteronde.com ✑ Auberge “La Maison du Cap-Vert” Tel. 418-986 5331 capvert@clinfo.com clinfo.com/tourisme/capvert ✑ Auberge “La Brise Marine des îles” Tel. 418-937 2417 Fax 418-937 2517 labrisemarinedesiles@sympatico.ca
“Auberges du passant” o “gite » Sono una interessante alternativa agli hotel. Si viene ospitati nelle case dei villaggi, spesso ville circondate dal verde. Le camere sono sempre silenziose e accoglienti mansarde, le famiglie prodighe di informazioni e suggerimenti utili.
LO SHOPPING ✑
Artigianato “La fille de la mer” Savonnerie artisanale sur la Grave Tel 418-937 2855 www.lafilledelamer.ca ✑ “Artisans du Sable” Tel. 418-937 2917 info@artisansdusable.com www.artisasnsdusable.com ✑ “Verrerie La Méduse” Tel. 418-969 4681 www.meduse.qc.ca
Dischi di Felix Le Clerq Il più celebre chansonnier del Quebec. Le sue canzoni, che raccontano storie ed atmosfere delle “iles”, sono tra i ricordi di viaggio più richiesti 83
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VIAGGIO MESE QUEBEC
Tra le specialità di terra molto popolare è la tourtiére, pasticcio di maiale e vitello; i piatti di anatra. Il formaggio locale è il “pied-de-vent”. Le zuppe di mare e di legumi fanno parte della tradizione. Tra le bevande, la birra è la più diffusa, in particolare quella artigianale.
I prodotti tipici Il vino di fiordaliso: aperitivo a base di mirtilli Sciroppo d’acero I SAPORI La cucina mescola tradizioni francesi ed inglesi. Tra i piatti di mare la specialità delle isole sono gli astici, cucinati in tanti modi diversi. Non può mancare il salmone (fresco, a la tartare, affumicato nei legni di acero), così come il merluzzo, i gamberi, le cozze (fritte o al vapore), le aringhe (di preferenza affumicate).
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È bene sapere che esistono in questo campo delle espressioni diverse: boisson, indica una bevanda alcolica; liquer, invece è una bevanda gassosa; breuvage, una bevanda analcolica.
Dove mangiare: “La Petite Baie” Tel. 418-969 4073 auberge.petitebaie@tlb.sympatico.ca www3.telebecinternet.com/auberge.petitebaie “Le Domaine du Vieux Couvent” Iles de la Madeleine Tel. 418-969 2233 ... o bere un bicchiere “La Brûlerie de Café” Tel 418-986 2660
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VIAGGIO MESE QUEBEC
IL VILLAGGIO ACADIANO Gli acadiani sparsi nel mondo sono più di 3 milioni e forte è il loro impegno per preservare e valorizzare le proprie tradizioni, le arti, la lingua. È con questo spirito che nel 1977 a Caroquet, nel Quebec, è stato ricreato un villaggio di quaranta edifici originali, provenienti da tanti insediamenti diversi della popolazione
acadiana. Esso rappresenta una fedele ricostruzione dell’architettura, della vita e dei costumi di Acadia. Anche attraverso animazioni teatrali, viene offerto al visitatore uno spaccato dei luoghi, dei mestieri e delle tradizioni popolari: la casa, la chiesa, la pesca, il lavoro dei campi. Ogni anno sono oltre 90000 i visitatori. u
UTILE A SAPERSI ✑
Tasse: Il GST è un’imposta su tutte le merci e i servizi. E’ possibile ottenerne il rimborso per i costi di alberghi ed acquisti portati fuori dal paese, compilando il modulo “goods and services tax refund for visitors” e spedendolo all’indirizzo indicato con i relativi scontrini. L’opuscolo informativo è distribuito presso gli uffici doganali, del turismo ed i “dutyfree shops”. ✑ “Pourboir” (mancia): E’obbligatoria dal momento che il servizio non viene addebitato. L’importo da corrispondere, anche con carte di credito, è intorno al 10%-15% del totale e va riportato nell’apposito spazio sotto al conto ✑ “Dépanneur”: Capita spesso di leggere questa insegna davanti a piccoli shops aperti a tutte le ore. Non si tratta di meccanici o elettrauto pronti a soccorrere automobilisti in difficoltà ma di rivendite di prodotti di prima necessità. ✑ “Apporter votre vin”: Molti ristoranti espongono questi avviso offrendo la possibilità ai loro clienti di acquistare presso qualunque enoteca il vino che preferiscono e portarlo liberamente in tavola.
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VIAGGIO MESE QUEBEC
IL MARE, IL VENTO, L’ANIMA…
VIAGGIARE IN QUEBEC Era l’anno 1524 e Jacques Cartier, navigatore bretone originario di St. Malo, risaliva per la prima volta il San Lorenzo mettendo piede in quello che sarebbe diventato il Canada attuale. Nasceva così la “Nouvelle France”, la Francia d’oltre Oceano, un sogno destinato ad infrangersi il secolo successivo. I trattati di Utrecht del 1713 e di Parigi del 1763 posero infatti fine alle lunghe diatribe con gli inglesi ed assegnarono a questi definitivamente i vasti territori del continente nord-americano. E tuttora il Canada conserva un sistema parlamentare di tipo anglo-sassone ed è membro del Commonwealth. Retaggio di quell’epoca resta oggi il Quebec, unica regione di lingua francese in una parte del mondo del tutto anglofone. Gli abitanti conservano identità, abitudini e tradizioni della madre patria pur avendo maturato nel tempo uno spirito fondamentalmente nord-americano. Ed è forse a questa doppia identità, oltre che ai suoi straordinari valori ambientali, che si deve il fascino di un Paese tutto da scoprire. Una doppia identità insita anche nella sua natura: terra coperta di neve e di ghiacci nel corso del lungo inverno, splendente di luce e di colori nell’estate. ■
La “Belle Provence” è il Paese dei grandi silenzi. Di spazi solitari che hanno la dimensione dell’infinito. Di un fiume, il SanLorenzo, che presto diventa Oceano. Di due città, Montreal e Quebec Ville, tra le più sorprendenti del Nord America. Di un sogno mai realizzato eppure sempre presente, quello della “Nouvelle France”
PER INFORMAZIONI
✑
In rete: www.quebecmaritime.qc.ca Portale dedicato al Quèbec marittimo e alle Madeleines. Consigli per itinerari a tema e informazioni per chi ama sport acquatici e pesca. ✑ www.ilesdelamadeleine.com Informazioni pratiche su hotel, campeggi e auberges; trasporti da e per le isole; ristoranti; consigli per chi vuole praticare attività sportive. ✑ In Italia: www.openmindconsulting.it Tel. & fax 011.2478710 ✑ In Quebec: www.bonjourquebec.com ✑ Per arrivare: Le principali linee
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aeree. Particolarmente comodo il volo Air Transat, diretto da Roma per Montreal tutti i lunedì, mercoledì e venerdì - airtransat@spaziosrl.com Tel. 199500101 Fax 06.4870076 numero verde 800 873 233 ✑ Differenza oraria: 6 ore in meno rispetto all’Italia ✑ Documenti: passaporto in regola e biglietto di ritorno ✑ Moneta: dollaro canadese (circa € 0,70) ✑ Telefono: dall’Italia 001 + prefisso locale senza zero + numero dal Quebec 01139 + prefisso con lo zero + numero
✑ Nel 1958 Leonce Duretto, artista originario di Saint-Ulric nell’alta Gaspesie, cominciò a recuperare pezzi di legno ed altri materiali portati dalla corrente, insabbiati sulla spiaggia o abbandonati tra le rocce ed i sassi. E con questi a fabbricare una casa in riva al mare e tutto ciò che la componeva: oggetti d’uso, mobili, lampade, quadri, sculture… Nacque così il movimento dell’arte indisciplinata che sviluppa modi e forme al di fuori da ogni schema per esprimere liberamente la propria anima, la creatività, la fantasia. ✑ Felix Leclerc, un trovatore della nostra epoca Chansonnier, poeta, scrittore. Cantore delle cose semplici, di tutti i giorni. Per questo Felix Leclerc è diventato un simbolo della identità nazionale. Amato con passione nel Quebec, è stato il primo artista del suo Paese a conoscere un successo importante oltre Oceano, soprattutto in Francia. Dopo la sua scomparsa nell’agosto del 1988, l’Ile d’Orleans –che sorge al centro del fiume San Lorenzo, dove è vissuto e morto- gli ha dedicato un Centro Culturale, Galleria d’arte ed archivio delle sue opere l’Espace F.L. - visitato ogni anno da migliaia di appassionati.
✑
Da leggere: “Quebec et Provinces Maritines”, Le Guide du Routard, ed. 2007 / € 16,50 “Quebec, il Canada segreto”, Traveller Condé Nast, € 6,20 “ A la dècouverte del Iles de la Madeleine” Gorge Fisher ✑ Lingue: francese e inglese ✑ Periodo migliore: da giugno a settembre ✑ Vaccinazioni: nessuna obbligatoria ✑ Cosa portare: abiti leggeri, una giacca per la sera, un impermeabile, scarpe comode.
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CULTURA URBINO CAPITALE
A cura della redazione
URBINO
PROTAGONISTA, PER UN NUOVO RINASCIMENTO EUROPEO Ufficializzata la candidatura della perla del rinascimento italiano. Cento i membri di spicco del Comitato promotore, guidato da Jack Lang: da Morricone a Camilleri; da Bocelli a Rubbia; da Eco a Vanessa Redgrave, tutti ‘tifano’ per
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la patria di Raffaello
Si presenta con l’ambizioso obiettivo di contribuire ad un nuovo Rinascimento europeo, la città di Urbino, patria di Raffaello e perla marchigiana, che oggi ha ufficializzato la propria candidatura a Capitale Europea della Cultura nel 2019. Nella splendida cornice di San Salvatore in Lauro a Roma, Urbino si è presentata, illustrando ragioni e peculiarità della propria candidatura.“Urbino è il Rinascimento, Raffaello, il made in Italy. Urbino è il simbolo di una nuova utopia che vuole ispirare una rinascita culturale dell'Europa, come accadde cinque secoli fa”, ha ricordato il Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che ha aggiunto: “Urbino è la Città ideale, una delle più alte espres-
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sioni dell’ingegno dell’uomo, sintesi perfetta di arte, scienza, filosofia. Urbino e le Marche, hanno quindi la potenzialità per vincere la sfida e divenire Capitale europea della Cultura 2019. Un progetto sicuramente ambizioso, che la Regione Marche ha promosso nella consapevolezza delle straordinarie potenzialità che possiede questa meravigliosa città, culla del Rinascimento e di ogni forma di arte. Con noi credono e investono energie in questo progetto, personalità piene di passione e visione utopica. A partire dal presidente del Comitato promotore Jack Lang per arrivare, tra gli altri, al premio Nobel Luc Montagnier, al Maestro Ennio Morricone, alla giornalista Helene Cooper, allo
scrittore Umberto Eco. La nostra identità regionale, la ricchezza culturale delle nostre città, l’immagine che Jack Lang e gli altri componenti del Comitato proiettano su questo progetto, ci consentiranno di arrivare al 2015, anno in cui avverrà la selezione, con un programma forte e convincente che potremo concretizzare nei quattro anni successivi”. A sostenere il progetto di Urbino è scesa in campo una squadra formidabile di sostenitori, guidati da Jack Lang, già ministro alla Cultura del Governo Mitterand, convinto che Urbino e le Marche intere possano incarnare una nuova visione del mondo e dell’uomo.
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CULTURA URBINO CAPITALE
“Nella società attuale, segnata da eccessi di individualismo e competizione come tratti costitutivi della globalizzazione, il valore simbolico di Urbino può indicare, allusivamente, la via di un riscatto, può servire a generare una nuova ‘utopia concreta’”. Afferma Lang, che chiarisce: “Se è legittimo oggi interrogarsi sui caratteri della nostra civiltà che sembra patire un declino, una perdita di valori, la storia di Urbino può ispirare un nuovo Rinascimento: un nuovo modello di vivere comune, una nuova idea di collettività aperta e solidale, una nuova idea di cittadino: libero, eguale per genere e provenienza; un nuovo bisogno di bellezza. Urbino, capitale europea della cultura, è il faro di una regione plurale e diversa, le Marche, che intende rafforzare la propria identità. Nelle Marche la cultura si respira ovunque: in ciascuno dei suoi borghi e villaggi, nei mille teatri e musei, nelle chiese, nei sapori della sua straordinaria cucina e nel paesaggio”. Condividendo questa visione, che Lang ha raccolto in un “Manifesto per la Candidatura di Urbino”, alcune autorevoli personalità hanno aderito al Comitato promotore a sostegno della Candidatura di Urbino a Capitale Europea della Cultura per il 2019, formato da intellettuali di livello internazionale e rappresentanti del mondo dello sport e dello spettacolo, che vanta già cento adesioni. Nomi di primissimo piano quelli che hanno dato il proprio supporto e che - impossibile citarli tutti vedono in campo, tra gli altri: il premio Nobel Luc Mon-
tagnier; il Maestro Ennio Morricone; la giornalista Helene Cooper e il due volte premio Pulitzer, Bob Marshall; lo scrittore Umberto Eco; i premi Oscar, Dante Ferretti e Vittorio Storaro; gli attori Vanessa Redgrave, Luca Zingaretti, Virna Lisi, Neri Marcorè e Cesare Bocci; gli sportivi Valentino Rossi, Filippo Magnini, Giovanna Trillini ed Elisa Di Francisca.Concepito come uno strumento di dialogo tra i cittadini europei, il programma “Città europee della cultura” è stato lanciato nel 1985 dal Consiglio dei Ministri, su iniziativa dell’allora ministro greco della Cultura Melina Mercuri anche con la partecipazione del ministro della cultura francese Jack Lang. Nel 1999 l’iniziativa è stata ribattezzata “Capitali Europee della Cultura” e finanziata nell’ambito del Programma Cultura 2000; nello stesso anno sono state introdotte nuove procedure di selezione che, di anno in anno, assegnano la candidatura a uno o più Paesi.Secondo questo nuovo criterio di assegnazione, nel 2019 il titolo di Capitale Europea della Cultura sarà aggiudicato a una città italiana e ad una bulgara. E, durante la cerimonia odierna, è stato siglato un protocollo di intesa fra le città di Urbino e Sofia, alla presenza di Malina Edreva, Assessore alla Cultura della capitale bulgara. “Perché Urbino? Perché Urbino è qualcosa di speciale. Urbino rappresenta l’Italia più autentica e nel contempo incarna il “sogno europeo”, nella migliore delle accezioni commenta Franco Corbucci sindaco di Urbino. “Abbiamo il giusto bagaglio culturale, lo
spirito del Rinascimento, il paesaggio che si trova nei dipinti di Piero della Francesca e un’architettura ispirata dai concetti della “Divina Proporzione”. Ma Urbino non è solo la città di Raffaello e di Federico da Montefeltro. E’ un vivace “Campus” pieno giovani, un Sito Unesco con attorno un territorio eccezionale, un luogo lontano da ogni processo di invecchiamento. A Urbino abbiamo studenti e docenti che arrivano da tutta Europa e da tutto il Mondo. Questa comunità è una sorta di spontaneo “Incubatore culturale europeo”. Qui si respira quotidianamente “l’aria” dell’Europa. Siamo un “laboratorio” vero e funzionante. Un luogo che grazie ai tanti ragazzi e ragazze che ci vivono e studiano, a chi lavora nel settore della Formazione, alle Istituzioni Culturali, al mondo delle imprese, alle Amministrazioni territoriali, ha la giusta energia per rappresentare l’Europa dei prossimi anni. Ecco perché Urbino, assieme alle Marche, si candida a essere la Capitale della Cultura Europea 2019”. Se il titolo di Capitale europea della cultura sarà assegnato a Urbino, per l’intero anno 2019 sono previsti eventi, iniziative, spettacoli, mostre e buone pratiche che porranno la città marchigiana al centro dell’intera scena culturale europea.La candidatura è solo l’inizio di un percorso, in cui la visione e le ambizioni si concretizzeranno, offrendo un immagine nuova della città di Urbino, all’interno del contesto culturale europeo. ■
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HOTELLERIE SULLE TRACCE DI SISSI
A cura della Redazione
HOTEL TERME MERANO
RESTYLING PER UN BENESSERE SEMPRE AL TOP
L’Hotel Terme Merano rinnova la sua offerta e propone anche un nuovissimo spazio, la Lounge delle Palme, per
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offrire al cliente una categoria di accoglienza di altissimo livello ed un benessere garantito
Nuove stagioni che si susseguono portano con sé la necessità di cambiare, di rinnovarsi per crescere, evolversi, migliorare. Questo principio vale senz’altro anche per quelle realtà che appartengono già ad una dimensione di eccellenza, come nel caso dell’Hotel Terme Merano, che, dopo il rinnovamento della sua offerta portato a termine nei mesi scorsi, ha inaugurato da poco un nuovissimo spazio, la Lounge delle Palme, progettata dal famoso designer Matteo Thun. L’atmosfera magica e suggestiva dell’hotel risulta quindi profondamente arricchita: con l’ampliamento dell’ammaliante Sala dei cedri, con il suo soffitto altissimo e il colore bordeaux acceso esplosivo di pareti e velluti, che enfatizza l’oro delle sagome di cervo appese alle pareti, dominate da un superbo ritratto di Sissi, ecco scaturire un prezioso scrigno di vetro in cui le palme fanno da arredo, offrendo agli ospiti un caleidoscopico gioco di luci sempre differenti da mattina a sera. Merano ha trovato quindi il suo “salotto glamour”, poiché all’interno dell’e-
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HOTELLERIE SULLE TRACCE DI SISSI
sclusiva Lounge si possono degustare aperitivi, cocktail e ogni tipo di bevanda, venendo allietati e intrattenuti da musica live e ogni sorta di fantasiosa serata speciale. L’Hotel Terme si affaccia su una piazza che ospita anche il bistrò, con show cooking, una terrazza aperta tutto l’anno con tavoli in stile brasserie e un menù à la carte con prelibatezze in grado di soddisfare ogni palato: un bouquet di strutture e servizi insomma che coniugano al meglio lifestyle e gourmet, scandendo le ore
cinese, infatti, si vuole raggiungere l’obiettivo di comprendere i fenomeni e le trasformazioni dinamiche dell'universo. Legno, fuoco, terra, metallo e acqua sono gli elementi naturali in costante relazione tra loro, i quali creano un equilibrio nel corpo che, contrapponendosi al modo frenetico della vita moderna, si traduce in totale rilassamento. Per completare il nuovo concetto di base della SPA, si è provveduto anche a creare due nuove linee di prodotti, per rafforzare, con trat-
della giornata, per momenti diversi da assaporare e gustare. Nell’ottica di una ottimizzazione funzionale dell’hotel, sempre più orientato al segmento vacanza, Merano Terme ha studiato delle offerte e dei pacchetti per soggiorni lunghi e adatti a tutte le tipologie di clienti, attraverso l’introduzione della mezza pensione con i due ristoranti Olivi e Wolkentein che sono stati uniti per questo scopo e il prolungamento dei tempi per la prima colazione. Ovviamente la linea dell’innovazione ha riguardato anche lo stile, con il restyling di alcune camere della struttura, mentre, per l’area wellness, si è scelto di privilegiare i colori, che hanno delineato meglio i principi del feng shui, anticipando il cambio di filosofia e di nome del centro benessere, ribattezzato 5 Elements SPA. Una progettualità ben precisa fa da perno ad una dinamica di accoglienza nuova, finalizzata al benessere globale e garantito dell’individuo: partendo dalla Teoria dei Cinque Elementi, nucleo principale del pensiero filosofico
tamenti e massaggi, le proposte legate al wellness: alla linea cosmetica locale Piroche sono state aggiunte Cing Mondes e !QMS, specifica per i trattamenti facciali. Particolare attenzione poi per i pacchetti speciali, da quelli per coppie, ai ladies day, per neo mamme e tanti altri; mentre quello più originale risulta essere il signature beauty treatment, ovvero il 5 Elements che comprende l’omonimo massaggio eseguito utilizzando un’ampia offerta di oli aromatici dai diversi colori e inebrianti fragranze. Insomma, questo processo di evoluzione dell’Hotel Terme Merano consente di godersi ancora più pienamente il fascino della cittadina altoatesina, per una remise en forme di taglio “imperiale” proprio sulle orme dell’indimenticata Principessa Sissi, imperatrice d’Austria, con l’accoppiata vincente delle strutture dedicate al wellness e la bellezza incontaminata dei paesaggi, gli stessi dove Sissi ha soggiornato. L’Hotel Terme Merano si conferma dunque l’albergo più trendy della città, moderno
PER INFORMAZIONI ✑ Hotel Terme Merano srl
Piazza Terme 1 - 39012 Merano (BZ) Italia Telefono +39 0473 259 000 Telefax +39 0473 259 099 info@hoteltermemerano.it www.hoteltermemerano.it
ma con gradevoli note alpine rivisitate al suo interno attraverso la sapiente girandola di colori vivaci e tocchi glamour, nonché l’unica struttura con collegamento diretto alle adiacenti terme: gli ospiti dell’hotel possono infatti accedervi in ogni momento della giornata, grazie alla presenza di un tunnel sotterraneo. L’upgrade consente un soggiorno sempre più rigenerante e piacevole, votato ad un’esperienza di viaggio completa e performante, con programmi personalizzati per un benessere integrale, che si espande anche al di là dei 1250 mq di area wellness, con piscina interna ed esterna, vasca idromassaggio e saune, a disposizione: tra tramonti indimenticabili, cieli tersi e aria cristallina, l’autunno dell’Alto Adige colpisce dritto al cuore con la sua esplosione di colori, sfumature, profumi e sapori. L’Hotel Terme Merano crea per suoi ospiti un vero e proprio universo interiore di relax e benessere, di felicità e bellezza che si traducono in un incredibilmente potente balsamo per l’anima. ■
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delaville__mastro Progress 06/10/13 12.10 Pagina 1
HOTELLERIE UN’ICONA DI ROMA
A cura della Redazione
INTERCONTINENTAL DE LA VILLE ROMA
CONFORT E LUSSO, IMMERSI NELLA STORIA Il fascino intramontabile di un’antica dimora convertita all’ospitalità di alto livello dal 1924
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Dove ora sorge L’InterContinental De la Ville Roma, al civico 69 di Via Sistina, c’era un Ninfeo degli "Horti Luculliani", luogo di frescura e di delizie descritto da Plutarco. L’attuale icona dell’hotellerie capitolina nel mondo, convento nel XVI sec, conquista i suoi ospiti per la storia che ha percorso le sue mura e i famosi personaggi che da qui sono passati. Orazio Gentileschi e sua figlia Artemisia, illustri artisti del XVI e XVII secolo, amavano frequentare questi luoghi. La pittrice, infatti, poco più che bambina, passeggiava spesso all’ombra dei campanili gemelli di Trinità dei Monti rapita dalla bellezza dei giardini del convento adiacente la chiesa. Ed oggi, gli ospiti dell’InterContinental De La Ville godono dello stesso panorama suggestivo. Una via, la Sistina, da sempre frequentata da viaggiatori e artisti.
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HOTELLERIE UN’ICONA DI ROMA
OFFERTE SPECIALI ✑ Per i meeting di lavoro l'hotel propone
E non è un caso se, nel 1952, il celebre pittore e architetto urbinate, Federico Zuccari, costruì la caratteristica dimora ‘Accademia delle arti del disegno’, che spicca per originalità e capriccio inventivo sull'angolo di Piazza Trinità dei Monti e Via Gregoriana, proprio di fronte all’hotel. In posizione privilegiata, in cima alla scalinata di Piazza di Spagna, l’InterContinental De la Ville, antica dimora convertita all’ospitalità di alto livello già dal 1924, vanta un’accoglienza impeccabile grazie ai professionisti che sanno rispondere ad ogni necessità, sia che si tratti di un meeting da organizzare che di una vacanza da condividere con la famiglia. Il segreto? Un team fortemente motivato e che lavora per passione, come lo chef concierge Nicola Oddis che con i suoi 30 anni di servizio conosce abitudini ed esigenze degli ospiti. Sarà forse anche per questo che Sean Connery torna spesso qui da anni e chiede soltanto la Penthouse 840, quella con terrazza e
vista mozzafiato che ha ospitato un altro illustre personaggio, il maestro Leonard Bernstein, come testimonia anche il pianoforte lasciato qui in sua memoria. Nelle stanze dell’InterContinental De La Ville, così come lungo la sua scalinata del Seicento, sono passati politici, economisti, statisti e tanti artisti: da Julia Roberts a Tom Cruise; da Naomi Campbell a Richard Gere; dagli U2 a Giorgio Armani; da Carla Bruni a Charles De Gaulle e François Mitterand. La lista è davvero lunga. Le 192 camere in stile neoclassico, grandi e luminose, vantano un primato: ben 27 dispongono di un’ampia terrazza con vista sulla città o su Villa Borghese, 79 sono con balcone. L’arredo delle stanze è classico Per gli eventi l’hotel mette a disposizione business center, 2 ristoranti e sale di varie dimensioni. Maestose per l’eleganza classica impreziosita dai grandi e antichi specchi e lampadari in vetro di Murano dei primi del ’900, le sale Alessandra e Rotonda (rispettivamente da 100 e 80 posti) sono ideali per feste e banchetti. Per
un'offerta valida per prenotazioni effettuate entro il 15 Dicembre 2013 per soggiorni compresi tra l’1 novembre 2013 e il 31 Marzo 2014. Prenotando un minimo di 15 camere, con un soggiorno di due notti o più, si potrà beneficiare delle seguenti condizioni: riduzione del 20% sulla tariffa Mice della camera, colazione americana a buffet, inclusa, WiFi gratuito, un pacchetto meeting gratuito ogni 15 camere confermate. Il tutto a partire da € 220,00 per persona, Iva del 10% esclusa. € 3.00 Tassa di soggiorno per persona a notte. Informazioni: Tel. +39-06-67339170 e-mail: romha.sales@ihg.com www.ihg.com
meeting e conferenze, le sale Europa e Sistina (rispettivamente di 15 e 60 posti) si distinguono per l’eleganza lineare degli arredi, la funzionalità degli spazi e la dotazione della più avanzata tecnologia. La clientela business ha a disposizione un corner attrezzato al piano terra. Nella bella stagione è possibile usufruire degli spazi all'aperto: i due giardini al secondo piano, dove si possono organizzare pranzi di lavoro, cene o cocktails e la Terrazza degli Imperatori con vista mozzafiato sulla Città Eterna. Il cinque stelle lusso è anche la location ideale per l'uomo d'affari. Ubicato nel Salotto di Roma, a pochi passi da Piazza di Spagna e dalle più famose vie dello shopping, è facilmente raggiungibile da tutti i quartieri della Capitale dalla stazione Termini e dall'aeroporto. ■
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alpen palace__mastro Progress 06/10/13 12.07 Pagina 1
HOTELLERIE NEL CUORE DELLA VALLE AURINA
A cura della Redazione
BEST WELLNESS ALPENPALACE
WELLNESS COME VOCAZIONE I Best Wellness Hotel Austria sono 26 hotel esclusivi dislocati in Austria e Alto Adige che hanno fatto del Wellness la propria missione nel segno della qualità superiore: Best Wellness Alpenpalace nel cuore della Valle Aurina è uno dei gioielli più preziosi della catena
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Trasformare ogni giorno nel più bel giorno della propria vita: questa è la filosofia che rappresenta il vessillo dei Best Wellness Hotel Austria, una catena di hotel esclusivi che hanno fatto del wellness e della cura totale del cliente la propria vocazione. Ognuna delle 26 strutture della catena, con centri
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wellness a 4 o 5 stelle, viene selezionata scrupolosamente e sottoposta a severi controlli di qualità per garantire agli ospiti quiete, privacy ed un lusso discreto, in virtù di un servizio raffinato e di una posizione privilegiata, proprio nel cuore delle Alpi. Questa cultura del benessere trova una
delle sue espressioni più riuscite nel Best Wellness Alpenpalace, vero e proprio gioiello della catena Best Wellness, collocato nel cuore della Valle Aurina, una delle valli più suggestive e ipnotizzanti dell’Alto Adige, un paradiso naturale come pochi al mondo, sospeso tra il Mar Mediterraneo e il versante
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Nord delle Alpi. Nel bel mezzo di questa straordinaria regione dagli affascinanti contrasti, si trova la Valle Aurina, ricca di ruscelli, flora e fauna variegatissime, aria pura, rifugi alpini, pascoli montani e un panorama maestoso: il luogo ideale nel quale sentirsi bene godendo delle bellezze naturali, ristorandosi e praticando sport salutari. In questa cornice così favorevole, Best Wellness Alpenpalace rappresenta uno splendido esempio di eccellenza, grazie ad una concezione del benessere a 360°, che prevede un ricco programma di attività legate a Beauty, Relax e Sani & Attivi, nonché una irresistibile gamma di prelibatez-
ze preparate da chef pluristellati per viziare gli ospiti soddisfacendo ogni loro aspettativa. L’Hotel Alpenpalace è una struttura alberghiera esclusiva, multiforme e confortevole, fonte inesauribile di straordinari benefici, incastonata in maniera perfetta nella cornice maestosa della Alpi Altoatesine, quasi come se fosse il lavoro di cesello di un orafo in stato di grazia. Durante l’estate, sarà possibile “bagnarsi” e immergersi nel verde smeraldino dei boschi alpini, mentre, durante i mesi invernali, il paesaggio circostante si trasformerà in un oceano di neve bianca pronto per essere “navigato”, dal momento che Alpenpalace si tro-
PER INFORMAZIONI ✑ BEST WELLNESS HOTELS AUSTRIA Brixner Strasse 3/3 A - 6020 Innsbruck Tel.: 43-512-360261 info@bestwellnesshotels.at www.bestwellnesshotels.at
va a soli 3 km di distanza dall’area sciistica Klausberg e 2 km dal Montespico. Questa posizione privilegiata ed estremamente tranquilla garantisce e preserva la possibilità di rilassarsi e rigenerarsi, per inglobare energia nuova, al di là dello stress e del grigiore quotidiano, alla riscoperta della più autentica gioia di vivere. Insomma, i pregi di Best Wellness Alpenpalace si concretizzano in un lusso a cinque stelle, stemperato da un’atmosfera comunque sempre rilassata e leggera: quale Deluxe Hotel & Spa Resort dai più alti standard, questa pluripremiata struttura, 5 stelle superior, offre un'esperienza di benessere unica e completa, attraverso la commistione sincretica tra una cucina gourmet sofisticata unita a un armonioso comfort abitativo, un personale cordiale e un'eccellente gamma di attività per il tempo libero. Un sogno ad occhi aperti da scoprire poco a poco e da vivere intensamente: l’ospite potrà esplorare il particolare flair del Bar e del Lounges, per trascorrere u
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HOTELLERIE NEL CUORE DELLA VALLE AURINA
romantici momenti davanti al camino, il dolce suono del pianoforte come tappeto musicale, assaporando delizie culinarie tipiche nella “Tiroler Stuben”. Per offrire una cucina digeribile e light, con gusti da medaglia d’oro, vengono utilizzati solo i migliori ingredienti freschi, provenienti dalle Valli di Tures e Aurina. D’altro canto, lo chef Michael Strempel e il suo team sono in grado di declinare il concetto di wellness in modo del tutto originale, con grande passione e dedizione, interpretando magicamente l'arte culinaria, preparando piatti raffinati di cucina locale, italiana ed internazionale e indimenticabili menú da 5-7 portate con saporite e originali creazioni che sono un piacere per occhi e palato. Alloggiando in Alpenpalace, il mondo alpino diventa un quadro meraviglioso a portata di mano: sull’ampia terrazza o nella veranda è possibile godere tutto l’anno di un panorama ineguagliabile e del sublime bacio del sole altoatesino. Ovviamente, la vocazione al benessere dell’hotel trova la sua massima espressione nell’impianto Luxus Spa, in moderno stile alpino, con un ambiente ed un’atmosfera unici, in grado di appagare sensi e spirito, sciogliendo i blocchi energetici e donando la sensazione vitale di essere in pace con se stessi. Nell’impianto Spa Alpin, esteso per circa 2000 metri quadrati, è possibile soddisfare qualunque desiderio. All’interno degli impianti wellness di Alpenpalace si può infatti usufruire delle più svariate attrezza-
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ture e servizi: dalla Beautyfarm con 8 cabine per trattamenti, piscina d'acqua fresca, Spa Suite, massaggi, impacchi per il corpo, trattamenti cosmetici (trattamenti di benessere e bellezza personalizzati con gli esclusivi prodotti per la cura del corpo del marchio La Prairie), trattamenti per la coppia, bagni benessere, all’Area sauna con sauna tirolese, sauna alle erbe, bagno turco, bagno salino, Laconium, fontana di ghiaccio, docce rigeneranti, diverse zone relax e un'area relax con fuoco vivo; dalla piscina separata per bambini con scivolo alla piscina coperta con idromassaggio, lettini per massaggi, cascata, di-
gitopressione fino alla vasca idromassaggio all'aperto, alla piscina esterna con idromassaggio, piscina salina e parete di gradazione salina. Come dimostra l’Alpenpalace, nonostante i molti punti in comune, ogni Best Wellness Hotel Austria mantiene un proprio stile individuale, nel pieno rispetto dell’ambiente di appartenenza. Ad esempio, le diverse strutture ubicate nei pressi di Golf Club sono specializzate in quel settore e offrono ai propri ospiti molti vantaggi e riduzioni sul prezzo del greenfee. Quando invece la collocazione dell’hotel privilegia una località sciistica prestigiosa, co-
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HOTELLERIE NEL CUORE DELLA VALLE AURINA
me nel caso di Alpenpalace, si sceglie di combinare wellness e sport invernali ai massimi livelli, anche nell’ottica di una perfetta vacanza in famiglia. Best Wellness cura ogni minimo dettaglio abitativo, di accoglienza e di soggiorno, diventando così sinonimo di massima qualità e servizio impeccabile. Tutti gli hotel hanno classificazione minima 4 stelle, sono a conduzione familiare e si trovano in posizione defilata e gradevole, lontano dai centri urbani. Tramite il “barometro wellness”, le strutture sono sottoposte periodicamente e costantemente ai controlli dei giudici più severi, ovvero gli ospiti stessi. Dopo la permanenza, infatti, tutti gli ospiti sono invitati ad esprimere una valutazione della loro esperienza wellness in hotel: i risultati del giudizio degli ospiti, in media circa 2000 test per ciascuna struttura, rappresentano il punteggio determinante nella valutazione globale dei singoli hotel. A ciò si somma il giudizio degli esperti, ottenuto tramite lo strumento innovativo del mistery guesting: partendo da indicazioni molto precise, un mistery guest (“ospite misterioso”) competente e altamente qualificato, ispeziona ogni anno ogni hotel del gruppo Best Wellness, nel corso di una visita di tre giorni, fornendo al management un prezioso feedback ai fini della gestione aziendale. La qualità e l’igiene sono monitorate quindi senza sosta: il wellness è vissuto veramente come missione e vocazione dalle famiglie di imprenditori che, insieme ai loro oltre 2.500 collaboratori, considerano e vivono il benessere come un’autentica filosofia di vita, che comprende la cura del corpo, della mente e dello spirito in una prospettiva profondamente olistica. Come se tutto questo non bastasse, poi, i Best Wellness Hotel Austria si preoccupano anche dell’ambiente operando in modo concreto per la sua salvaguardia: di concerto con ClimatePartner, società di consulenza interna-
zionale per la protezione del clima con sede a Vienna, sono stati analizzati i dati primari di tutti i membri dei Best Wellness Hotel Austria come base per il calcolo delle emissioni di
CO2, per cui ogni hotel ha effettuato un complesso lavoro di rilevamento. Grande attenzione anche per le biodiversità e la produzione a km zero: prodotti regionali bio invece della frutta esotica trasportata per via aerea, burro fresco di fattoria e marmellata fatta in casa al posto delle tristi mini-porzioni preconfezionate, ovviamente tutto questo non dà risultati positivi solo in termini di bilancio di emissioni. Nelle cucine dei Best Wellness Hotel Austria vengono privilegiate le tipicità caratteristiche del territorio, per arricchire il cliente consapevole attraverso la genuinità e la freschezza assoluta anche nell’esperienza del gusto: erbe, prodotti lattiero-caseari, trote e carne provengono molto spesso dall’orto dell’hotel, dall’agricoltura, da allevamenti o malghe della zona. Un concetto semplice eppure invincibile quello che accende la fiamma dei Best Wellness Hotel Austria e dell’Alpenpalace in particolare: il desiderio di rendere speciale e valorizzare ogni singolo aspetto per cui la vita umana è degna di essere vissuta. ■
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HOTELLERIE UN LUOGO MAGICO A MODICA
di Lucia Mancini
GUARDA, AMMIRA!
LO SLOWLIVING DI CASA TALÌA Rilassarsi e godersi il meglio della Sicilia senza alcuna fretta. Nel cuore del centro storico barocco di Modica, nella Sicilia sud-orientale, sorge un luogo che sembra essersi fermato in un silenzioso passato, il posto ideale per chiunque abbia voglia di rilassarsi e di godersi il meglio dei paesaggi siciliani: questa è Casa Talìa
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HOTELLERIE UN LUOGO MAGICO A MODICA
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La passione e la competenza dei suoi proprietari hanno permesso a questo bed & breakfast di assumere le splendide sembianze che ha ora: Marco Giunta e Viviana Haddad hanno saputo trarre dalla loro formazione in architettura, acquisita a Milano, i giusti mezzi per realizzare un ambiente diverso e confortevole, che si sposasse con la naturale bellezza del luogo. Difatti la coppia di architetti, quasi fuggita dalla vita frenetica del capoluogo lombardo, ha deciso di infondere in questa struttura turistica tutta la sua voglia e il suo desiderio di rilassarsi, di vivere con più calma e tranquillità ogni singola giornata. La filosofia del luogo, non per nulla, è lo slowliving, il vivere lento. A Talìa il risveglio è la scoperta di un mondo a parte, in cui il tempo è scandito solo dalla luce del cielo, dai suoni e dai colori, null’altro. Ideale per chi ama concedersi una pausa rigenerante, per chi vuole farsi coccolare dai profumi e dai sapori di questa terra, contemplando lo splendido paesaggio immerso nella silente atmosfera mattutina. Talìa è frutto di un progetto di recupero che ha preso ispirazione dal carattere intimo, interiore, tipico delle abitazioni arabe della Medina, che fanno del luogo un’oasi di tranquillità pur rimanendo nel cuore di un centro abitato. Come in un riad marocchino, le singole stanze o dimore non comunicano tra di loro, ma si affacciano su uno spazio centrale, il giardino interno, fondamentale elemento della casa e luogo di incontro. Ed è da qui, di fronte all'incomparabile bellezza della Val di Noto, che si può esclamare «Talìa!», ossia «guarda, ammira!» nel dialetto siciliano. Massima attenzione è stata posta anche nella scelta dei materiali, naturali, biocompatibili e soprattutto tipici della tradizione siciliana. Pietra a vista per i muri, intonaci a calce, tetti in canne e pavimenti in ceramiche policrome o pietra. Ma tali materiali tipici sicilia-
ni si sposano con la più moderna tecnologia: l’intero complesso è infatti dotato di un sistema domotico che permette di gestire gli impianti con i più innovativi strumenti hi-tech. Le camere, ognuna diversa dalle altre ma tutte dotate di ogni comfort, sono estremamente curate nei dettagli ed hanno un forte sapore locale misto ad alcuni spunti presi a prestito dalle culture che hanno attraversato l’isola. Le stanze sono ospitate nelle antiche casette disposte su più livelli e sono dotate di un proprio balcone. Esprimono la quintessenza della sicilianità e del fascino mediterraneo. I lori nomi suggestivi s’ispirano al vento caldo africano che di frequente attraversa Modica o al profumo delle fioriture isolane. Le camere sono disponibili nelle tipologie Standard, Superior, Suite e Suite Superior. La Suite Superior Meridiana è la più grande dell’Hotel, si sviluppa su due livelli e può ospitare fino a 5
persone. Ha un terrazzo ad uso esclusivo e l’ingresso privato sul giardino. Ogni oggetto, ogni copriletto ricamato, ogni piastrella in cotto blu è frutto del sapiente lavoro di un artigiano che vive a poca distanza da Casa Talìa, prediligendo quindi il lavoro manifatturiero a chilometro zero. Si dorme in camere raffinate ma piacevolmente rustiche, si vive con lentezza e, aprendo le finestre, ci si lascia invadere dalla bellezza di Modica, la quale, insieme alle altre città capolavoro del barocco siciliano, è stata dichiarata patrimonio dell'Unesco. Dunque una vacanza, quella a Casa Talìa, che ci trasporta in un mondo a parte, dove tutto si ferma e tutto si scopre, e il vivere con lentezza assaporando ogni piccolo dettaglio della quotidianità si rivela come un piacere irrinunciabile. www.casatalia.it ■
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IL SALONE NAUTICO 2013 SARÀ MOLTO DIVERSO DA QUELLI CHE L’HANNO PRECEDUTO - HANNO DETTO GLI ORGANIZZATORI - QUELLA CHE PROPORREMO QUEST’ANNO È UNA FORMULA EVOLUTA DI EVENTO, A PARTIRE DAL SUO CONTENITORE, INTERAMENTE RIVISITATO CHE INVITERÀ A UNA NUOVA MODALITÀ DI VISITA E DI FRUIZIONE
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di Lucia Mancini
GENOVA 53° EDIZIONE
TORNA IL SALONE NAUTICO DI GENOVA Torna l'appuntamento per gli esperti e gli appassionati del mondo nautico. In cartellone a Genova dal 2 al 6 ottobre
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Promette grosse novità l'edizione 2013 del Salone Nautico di Genova. Giunto al suo 53° anno di vita, l'evento del capoluogo ligure, in programma da mercoledì 2 a domenica 6 ottobre, si conferma come la principale manifestazione di riferimento per il comparto nautico a livello internazionale. Organizzato sin dalla sua prima edizione da Fiera di Genova e Ucina - Confindustria Nautica, è l’unico Salone che riesca a riunire in una sola manifestazione fieristica tutti i comparti della nautica, dalle imbarcazioni a motore, yacht e maxiyacht, al mondo della vela, dall’accessoristica e componentistica alla strumentazione per la navigazione, dall’abbigliamento nautico a tutto il comparto degli sport acquatici. Una delle peculiarità del Salone Nautico di Genova sta nella capacità di trattare un argomento di settore rendendolo alla portata di
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tutti: quindi non solo esperti, ma anche appassionati o semplici curiosi. Con oltre 50 anni di esperienza, il Salone torna a ricoprire il ruolo di punto di riferimento indiscusso per le eccellenze del comparto nautico. Anche quest'anno è prevista la presenza importante di compratori e stampa esteri, di personaggi influenti del mondo della politica e dello spettacolo, capaci di attribuire ancor più rilevanza a questo evento che negli anni ha contribuito fattivamente alla promozione e alla crescita della nautica nel nostro Paese, permettendo la sua affermazione nel tempo libero e agevolando lo sviluppo di un'industria fortemente competitiva anche sui mercati esteri. Una delle novità di questa edizione 2013 è costituita dalla nuova disposizione degli spazi espositivi. Il nuovo layout, con la sua spiccata vocazione acquatica, rappresenta un nuovo
IN CARTELLONE Il Salone quest’anno avrà luogo dal 2 al 6 ottobre. Una settimana di eventi al mare
volano per avvicinare i visitatori alla cultura della nautica, creando un percorso espositivo guidato e rivolto verso il mare. Si tratta di un layout evoluto che mette in collegamento gli spazi espositivi a terra con tutta l’area delle marine, offrendo al visitatore un percorso di visita emozionale attraverso tutte i settori della fiera. Un'organizzazione che darà più spazio alle aree in acqua per valorizzare la caratteristica unica del Salone Nautico di Genova di avere il “mare dentro”. Si tratta di un aggiornamento della fruizione fieristica, tangibile a partire dal nuovo Red Wall (un grande elemento architettonico),
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per passare alle prove interattive e a quelle in acqua. Inoltre sono state aggiunte nuove aree tematiche a quelle da sempre presenti per la completezza dell'offerta del Salone e per la sua spiccata capacità di rappresentazione dei trend del settore: il Sea Experience all’interno del “Padiglione del mare”, dedicato a tutto il comparto degli sport acquatici e all’accessoristica in un coinvolgente contesto interattivo di prove pratiche; il Power Village presso il Piazzale Marina 1 allo scoperto, dedicato ai motori marini; l’area Boat Discovery, pensata per raccogliere tutto il necessario per il primo acquisto di un’imbarcazione. Confermate poi le sezioni interamente dedicate alla vela, il Sailing Word nella Marina 1, quella dedicata alle imbarcazioni a motore dai 12 metri ai maxiyacht, il Motorboats, e l’area Tech Trade, posta nel pa-
diglione B superiore, per l’accessoristica, componentistica e la strumentazione elettronica per la navigazione. Alle novità va poi aggiunto l’aggiornamento ricercato e voluto dagli organizzatori per quanto riguarda i servizi offerti ai visitatori e agli espositori: si comincia da un nuovo parcheggio per gli espositori di oltre 200 posti, si passa ai nuovi punti ristoro che portano a 13 il numero totale dei ristoranti presenti, con la Cambusa della Vela che punterà molto sulla valorizzazione delle tipicità italiane e un’area bar variegata secondo le ultime tendenze, una biglietteria online più vantaggiosa, il potenziamento della rete wireless per le connessioni in tutti gli spazi della manifestazione, per arrivare infine a una nuova segnaletica e aree relax di rinnovato allestimento di cui una interamente green poiché realizzata con materiali riciclati.
Importantissimo poi lo sforzo sinergico degli organizzatori di coinvolgere la città di Genova in un dialogo costante e aperto, in modo da favorire la manifestazione anche con iniziative fuori salone e convezioni turistiche. Tra questi si colloca l’iniziativa GenovaInBlu, riconfermata anche quest'anno, un evento della città che nasce dall’esigenza di far conoscere e apprezzare lo straordinario patrimonio artistico, culturale e commerciale di Genova a tutti, visitatori, ospiti e cittadini, secondo un modello di successo già sperimentato altrove in occasione di altre manifestazioni fieristiche. Inoltre gli organizzatori, insieme agli Assessorati alla Cultura e alle Istituzioni locali, hanno fatto sì che si prolungassero alcune mostre di successo, di modo da poter essere fruibili anche durante i giorni del Salone. Anche il periodo di svolgimento del- u
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LA NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2013 È costituita dalla nuova disposizione degli spazi espositivi. Il nuovo layout, con la sua spiccata vocazione acquatica, rappresenta un nuovo volano per avvicinare i visitatori alla cultura della nautica, creando un percorso espositivo guidato e rivolto verso il mare
l'evento ha subito una modifica: la calendarizzazione è posta quest'anno a inizio mese, scelta voluta per inserirsi al meglio nel palinsesto delle principali manifestazione del settore a livello internazionale. Da nove giorni di programmazione si è poi passati a cinque giornate per dare una risposta precisa ai desideri degli espositori, i quali hanno richiesto una maggiore concentrazione per una più intensa focalizzazione di interessi durante la visita. Un cambiamento che si allinea con i più recenti standard dell’offerta fieristica, a livello internazionale. «Il Salone Nautico 2013 sarà molto diverso da quelli che l’hanno preceduto - hanno detto gli organizzatori - Quella che proporremo quest’anno è una formula evoluta di evento, a partire dal suo contenitore, interamente rivisitato che inviterà a una nuova modalità di visita e di fruizione. Un appuntamento che, grazie agli oltre 50 anni di esperienza e all’attento confronto con tutti gli interlocutori coinvolti, vuole risultare oggi più attuale e, riteniamo, più efficace, sia nei suoi allestimenti che nella gestione dei tempi e degli spazi espositivi».
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Così hanno poi continuato Fiera di Genova e Ucina: «L’evoluzione della manifestazione nasce dall’ascolto e dall’approfondimento di tutte quelle istanze che erano emerse da più parti già al termine della scorsa manifestazione. Un ascolto condotto da Ucina su cantieri ed espositori e da Fiera, attraverso una ricerca di Eurisko, su visitatori e operatori. Questi e molti altri input ci hanno condotti a una riformulazione del
Salone, che risponda meglio alle mutate esigenze del mercato, con l’obiettivo ultimo di mantenere inalterata la leadership del Salone di Genova». Il Salone Nautico di Genova si svolge presso il piazzale Kennedy, nella zona della Foce, raggiungibile sia con mezzi pubblici che privatamente. È possibile visitare le aree espositive dalle ore 10 alle 18:30. www.genoaboatshow.com ■
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AUTO SALONE DI FRANCOFORTE 2013
LA MOSTRA DELLE AUTOMOBILI
LE NUOVE AUTOMOBILI A FRANCOFORTE DOPO DUE ANNI DI ATTESA RITORNA IL SALONE DELL'AUTO DI FRANCOFORTE. È LA SESSANTACINQUESIMA EDIZIONE QUESTA DELL’INTERNATIONALE AUTOMOBIL-AUSSTELLUNG (IAA) VEDIAMO QUALI SONO STATE LE PRINCIPALI NOVITÀ DI QUESTA KERMESSE”
A
pochi giorni dalle emozioni del gran premio di Monza, va-
Volksvagen Maggiolino, la cui presenza richiama l’attenzione di ben
lido per il campionato mondiale di Formula 1 di quest’an-
825.000 persone. Oggi, in un’area di 225.000 metri quadrati,
no, l’attenzione degli appassionati delle quattro ruote si
1000 espositori provenienti da 45 paesi, 80 anteprime ed una me-
è spostata in Germania, dove si è svolto il consueto appuntamen-
dia di un milione di visitatori, il salone si è stabilizzato nella ricca ed
to con l’indiscusso salone dell’auto più importante d’Europa, noto
operosa capitale economica tedesca. Si svolge ogni anno dispari
come IAA (Internationale Automobil-Austellung).
nella settimana centrale del mese di settembre, in alternanza con
La prima edizione di questa prestigiosa manifestazione, in origine
Parigi.
itinerante lungo le principali città della Germania, ha avuto luogo a
Dal 12 al 22 settembre sono stati presentati i nuovi modelli di pre-
Berlino nel lontano 1897 presso l’hotel Bristol con sole 8 vetture
stigiosi marchi come BMW, Mercedes, Porsche, Citroën, Nissan,
messe in mostra. Il successo arriva nel 1939 grazie allo storico
Opel, Peugeot e molti altri.
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PEUGEOT 308 La Casa francese ha lanciato l’ultima novità in arrivo per gli amanti della guida sportiva: una macchina “pepata” per via della sua decorazione bicolore, rossa nella parte anteriore e nera in quella posteriore. Rispetto alle versioni precedenti, l’assetto è ribassato di 26 millimetri, i cerchi presentano una finitura Dark Chrome, sulla quale è inserito il marchio “R” in riferimento al modello delle gomme (235/35 R19). Gli specchietti laterali sono realizzati in fibra di carbonio, mentre il tetto e la parte posteriore sono sostenuti dal telaio metallico. Il motore è a 4 cilindri da 270 cavalli, il cambio è manuale a 6 marce ed i freni a disco hanno una dimensione di 380 millimetri di diametro e 32 di spessore davanti e 330 e 22 dietro. Il suo consumo medio è di circa 6,3 litri per 100 chilometri. www.peugeot.it
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CITROËN CACTUS In questa intensa e tanto combattuta sfida tra case automobilistiche tedesche e francesi, i transalpini pareggiano i conti grazie all’intervento di Citroën. La loro nuova macchina, oltre che alla tecnologia Airbump, colpisce in primo luogo per il colore: bianco messo in contrasto con le superfici di protezione con gonfiature nere. Le sue dimensioni sono di 4,21 metri di lunghezza, 1,75 metri di larghezza e 1,53 metri di altezza. I progettisti l’hanno pensata e realizzata per un uso quotidiano. I comandi e i tasti per modificare e controllare i suoi principali optional, sono stati sostituiti da un’interfaccia touchscreen 8 digitale; E a proposito di tecnologia, in questa vettura è stato inserito l’Hybrid air. Di cosa si tratta? Il sistema Hybrid air rivoluziona il mondo delle auto in quanto garantisce l’aiuto ai propulsori a benzina e diesel, non più tramite elettricità, ma dall’aria e questo è il principale punto di forza che le permette di percorrere 33 chilometri con un solo litro di benzina. www.citroen.it
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MERCEDES S63 AMG Siamo in Germania, la Mercedes gioca in casa e allora… quale migliore occasione per presentare una vettura ad alte prestazioni davanti al proprio pubblico? Ed infatti non è un caso che l’ultima nata si è già conquistata l’appellativo di potente berlina. Suoi principali punti di forza sono il motore V8 biturbo AMG da 5 litri e mezzo, la potenza di 585 cavalli, che permette alla vettura di raggiungere 5.500 giri al minuto, il passaggio da 0 a 100 chilometri l’ora in 4 secondi e lo spoiler anteriore con tre prese d’aria. Al suo interno, i sedili hanno una regolazione elettrica, il volante sportivo in pelle e la nuova grafica TFT, che permette di visualizzare temperature di olio motore e olio del cambio. Unica nota negativa è il consumo di carburante, un po’ di più rispetto al precedente modello (10,3 litri in 100 chilometri). La sua velocità massima è autolimitata a 250 chilometri orari ed il suo peso complessivo è di 100 chili. www.mercedes-benz.it/
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BMW X5 Un’altra vettura perfetta per la guida sportiva, disponibile in tre versioni. La prima, la BMWX5, modello M50d da 381 cavalli sarà commercializzata a partire da Novembre. Seguirà poi nel mese successivo l’inedita sDrive25d che si presenta per la prima volta a trazione posteriore, con un motore a quattro cilindri e soprattutto nuovi elementi di carrozzeria che ottimizzano l’aerodinamica. La macchina può essere personalizzata tramite
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le nuove linee Design pure experience e Design pure excellence. Versione più interessante per quel che riguarda il mercato italiano sarà la Xdrive30d, che vanta 230 chilometri orari di velocità massima ed un consumo di 6,2 litri nell’arco di 100 chilometri. Tra le altre innovazioni si segnalano la modalità di guida sailing e la possibilità di navigare in internet a bordo. www.bmw.it
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RANGE ROVER La chiamano la macchina che viaggia in nona, per via del cambio a nove marce. Suo punto di forza è limitare i consumi, minimizzando la rotazione delle gomme mentre si viaggia a velocità elevata. Contiene un dispositivo chiamato Active Torque Biasing, utile per simulare l’intervento di un’autobloccante sui freni. Per chi sceglierà di acquistare una vettura a benzina, le ruote a trazione integrale sono garantite. Per quanto riguarda la versione diesel invece, è necessario un sovrapprezzo. www.landrover.com
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PORSCHE 911 TURBO A 40 anni esatti di distanza dal primo prototipo, presentato proprio a Francoforte, la casa tedesca propone la sua ultima nata, una delle tante “figlie” dello storico modello. Una vettura più potente, di 520 cavalli e 560 per il modello S e con consumi ulteriormente ridotti; dotata di due turbocompressori, cambio manuale a 7 marce, doppia frizione PDK, un consumo medio di 9,7 litri in 100 chilometri e la possibilità di spremere l’acceleratore fino ad un massimo di 320 chilometri orari. Le gomme posteriori, fino a 50 chilometri l’ora, sono in grado di sterzare in senso opposto rispetto a quelle anteriori. Questo garantisce un accorciamento virtuale al passo di 2 centimetri e mezzo volto a facilitare le manovre di parcheggio. Ad una velocità superiore ai 50, si verifica invece un allungamento, per garantire maggiore stabilità.
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Segnaliamo infine gli interni completamente ridisegnati, i rivestimenti realizzati in pelle, finiture in carbon look ed altri optional che possono essere inseriti su richiesta dell’acquirente, come il segnalatore dei cartelli stradali e un avvisatore che interviene in caso di superamento dei limiti. Tutto questo caratterizza una macchina comoda, veloce, divertente ma… come prevedibile, anche carissima: entrarne in possesso richiede la “modica” cifra di 199.531 euro. www.porsche.com
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AUTO SALONE DI FRANCOFORTE 2013
TOYOTA AURIS TOURING SPORTS Con la nuova Auris Touring Sports, Toyota aggiunge un’emozionante novità alla già affermata gamma Auris. È la prima station wagon del segmento C disponibile con la motorizzazione Full Hybrid. Lunga 28,5 cm in più rispetto alla due volumi, la wagon presenta identiche caratteristiche dinamiche, combinate però ad una maggiore versatilità e capacità del bagagliaio. Con un aspetto accattivante ed elegante al tempo stesso, la nuova Auris Touring Sports riprende il design della due volumi, unendo lo stile Under Priority di Toyota a elementi Keen Look. La Auris Touring Sports vanta gli stessi motori a basso consumo della due volumi: due motorizzazioni a benzina, due motorizzazioni diesel con tecnologia Toyota Optimal Drive e una motorizzazione Full Hybrid. www.toyota.it
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AUTO LE FLOTTE TOYOTA
A cura della Redazione
TOYOTABUSINESSPLUS
SOLUZIONI PER LE FLOTTE AZIENDALI La scelta di un partner di valore è fondamentale per rispondere alle esigenze di mobilità di una impresa. Per questo Toyota ha creato ToyotaBusinessPlus, la divisione Toyota dedicata ai clienti Business e alle Flotte Aziendali
t
ToyotaBusinessPlus è la divisione Toyota che offre servizi professionali dedicati all'attività di impresa e garantiti dai valori che da sempre rappresentano Toyota in termini di qualità e affidabilità. La visione dell’azienda è perfettamente sintetizzata nell’espressione ”Always a better way”, la firma in cui si identifica la nostra costante ricerca al miglioramento e all’innovazione. ToyotaBusinessPlus assicura vantaggiose condizioni commerciali, soluzioni finanziarie su misura e assistenza altamente specializzata, rendendo l’acquisto di un’auto Toyota una scelta imprenditoriale di successo. Per spiegarci i vantaggi e le caratteristiche dei servizi Toyota per le aziende, abbia-
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mo intervistato Mariano Autuori, Fleet&Used Senior Manager di Toyota Motor Italia, in carico da 2 anni sul ruolo con esperienza di quasi 10 anni in Toyota con diversi ruoli ricoperti nell'area delle vendite. Laurea in ingegneria meccanica e precedenti esperienze in Alfa Romeo, dalla produzione, al marketing alle vendite. È in arrivo la nuova Auris Touring Sports, di che vettura stiamo parlando e quali sono le caratteristiche che la rendono accattivante per il segmento flotte? Quando è previsto il lancio? Siamo nuovamente presenti come Toyota all'interno del segmento C SW, costituito per il
60% da vendite flotte, con una vettura come la nuova Auris Touring Sports, che unisce un design estremamente dinamico e moderno allo spazio di carico più elevato di questo segmento (da 530 a 1658 litri). Auris Touring Sports è inoltre la prima wagon della sua categoria disponibile con motorizzazione full hybrid, che, grazie ad emissioni di CO2 pari a soli 85 g/km, è l’auto con la miglior efficienza del segmento.Oltre alle basse emissioni di CO2, è da considerare bassissime emissioni di ossidi di azoto (NOx) e zero particolato. Anche i consumi sono da record: ben 27km/l nel ciclo combinato. Oggi le aziende, senza alcun compromesso, possono trovare in questa vettura la miglior
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AUTO LE FLOTTE TOYOTA
soluzione per la composizione di una flotta con la massima attenzione ai consumi e all'ambiente. Anche i driver possono trovare interessante la vettura per il suo design sofisticato ed elegante, apprezzandone gli enormi vantaggi di mobilità in particolare nei centri urbani. Il lancio commerciale è previsto per metà ottobre, ma molte aziende e noleggiatori hanno già avuto modo di apprezzare le qualità di questa vettura grazie ai test drive estesi della flotta Toyota che - a partire dal mese di luglio - abbiamo offerto.
per offrire alla clientela business un servizio consulenziale dedicato ed altamente specializzato nella scelta della migliore soluzione dell'auto. All'interno del Business Center è sempre presente un'area dedicata, con consulenti specializzati in grado di approfondire i temi dei costi di gestione, il TCO, i vantaggi della tecnologia ibrida, e tutti gli aspetti della fiscalità legati alle modalità di acquisto, oltre che le migliori soluzioni per servizi di Post Vendita dedicati. Il tutto applicando i principi del Toyota Way, secondo il nostro motto “Always a better way”.
Come si sta sviluppando la rete dei concessionari Business Center? Ad oggi siamo presenti nel territorio con 14 Business Centers, punti di riferimento per il cliente "Azienda", nei principali distretti industriali italiani. Nel corso del 2014 contiamo di raddoppiare il numero dei nostri centri specializzati
Quali sono le strategie del marchio per il mercato dell'ibrido e che possibili scenari intravedete? La tecnologia ibrida è oggi la vera alternativa alle motorizzazioni convenzionali. Costi di gestione nel ciclo vita in linea o inferiori ai diesel della concorrenza, a cui vanno aggiunti i vantaggi legati alla mobilità sulle
ESPERIENZA DECENNALE Mariano Autuori, Fleet&Used Senior Manager di Toyota Motor Italia, in carico da 2 anni sul ruolo con esperienza di quasi 10 anni in Toyota con diversi ruoli ricoperti nell'area delle vendite
aree urbane (es. accesso gratuito all’Area C di Milano, parcheggio gratuito sulle strisce blu a Roma e la circolazione anche durante i blocchi del traffico), e i valori residui dell’auto in aumento rispetto alla media di mercato, A questo si aggiungono i vantaggi dei consumi e delle emissioni ridotte, non solo della CO2, che fanno sì che l'ibrido rappresenti la migliore proposta per la costruzione di una flotta che rispecchi i criteri di valutazione delle aziende. Comincia ora, con una proposta di gamma sempre più ampia e concreta, la nostra conquista sul mercato delle flotte aziendali. ■
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MOTORI LA NUOVA CLASSE CLA
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MOTORI LA NUOVA CLASSE CLA
A cura della Redazione
NUOVA CLA
MERCEDES DÀ UN SIGNIFICATO NUOVO ALLA BERLINA Con la migliore aerodinamica al mondo, un design sportivo e all’avanguardia, la CLA definisce un nuovo segmento. Berlina sportiva a quattro porte di nuova concezione, riprende l’idea della CLS che, nel 2003, ha creato un nuovo segmento di mercato LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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Con le sue porte senza cornice, la CLA riprende il design del Concept Style Coupé e lo trasferisce senza soluzione di continuità nella produzione di serie. Le proporzioni sportive mozzafiato e il linguaggio formale potente e dinamico sposano l’alternanza di superfici concave e convesse, conferendo alla berlina sportiva a quattro porte un aspetto inconfondibile. Con la nuova CLA il design d’avanguardia del Concept Style Coupé confluisce direttamente nella produzione di serie. Esteticamente si distingue per il cofano motore con powerdome incastonato nel frontale e la mascherina del radiatore Matrix. La disposizione dei moduli luce e dei LED dietro i coprifari ha reso possi-
bile la tipica configurazione a fiaccola delle luci diurne e degli indicatori di direzione. Il particolare design delle luci conferisce alla CLA uno sguardo determinato, rendendo ancora più giovane e sportiva l’immagine del Marchio. Numerosi dettagli svelano nella CLA l’evoluzione formale della CLS. La fiancata viene modellata da tre linee pronunciate: la linea strutturale anteriore, che nasce sopra al parafango e prosegue degradando verso la coda dando vita alla tipica “dropping line”; la linea tesa che verso la parte posteriore accentua le spalle vigorosamente modellate e un’altra linea caratteristica che dalla ruota anteriore si estende dinamica verso i gruppi ottici posteriori.
Queste linee così pronunciate conferiscono maggiore profondità e dinamismo al profilo delle fiancate. La parte posteriore, che enfatizza la dimensione della larghezza, irradia forza e dinamismo. Il tetto che degrada dolcemente e la forte curvatura tipica del lunotto conferiscono alla CLA il carattere da vera berlina sportiva. Il disegno dei montanti posteriori e i passaruota posteriori dalle spalle pronunciate conferiscono forza e dinamismo alla coda della vettura. I gruppi ottici posteriori sono circoscritti dalle linee delle spalle che confluiscono nella coda e, grazie alla dimensione spiccatamente orizzontale, accentuano la dimensione pronunciata della larghezza. Le funzioni delle luci sono di-
LINEE PRONUNCIATE Queste linee così pronunciate conferiscono maggiore profondità e dinamismo al profilo delle fiancate
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MOTORI LA NUOVA CLASSE CLA
sposte a freccia. Gli interni riprendono il carattere sportivo e moderno degli esterni. A questo si aggiunge una ricercata eleganza frutto del nuovo linguaggio formale, della scelta di materiali d’alta qualità e di molteplici possibilità di combinazione. Tutti gli inserti hanno una superficie cromata semi opaca silver shadow, ottenuta attraverso un trattamento galvanico conferendo, agli interni, un effetto moderno e tecnologico.Per accentuare il carattere sportivo, la CLA è equipaggiata di serie con sedili sportivi con poggiatesta integrati. Il divano posteriore privilegia i sedili esterni (configurazione 2+1). A seconda della dotazione sono disponibili sedili con cuciture colorate a contrasto, luci soffuse che comprendono, a richiesta, anche fibre ottiche tra poggiatesta e schienale. Nuova icona di design, la CLA stabilisce un nuovo record mondiale di aerodinamica per le vetture di serie (0,22 cx) e offre numerosi sistemi d’assistenza, tra cui il COLLISION PREVENTION ASSIST perfezionato. In caso di distrazione del guidatore, questo sistema
d’assistenza dotato di radar segnala, visivamente e acusticamente, eventuali ostacoli e predispone l’assistente di frenata non appena il guidatore preme il pedale del freno. Nel caso in cui venga rilevato un pericolo, il COLLISION PREVENTION ASSIST calcola con precisione la forza che serve per evitare l’impatto e sfrutta in maniera ottimale il percorso residuo a disposizione. La novità è che sulla CLA il COLLISION PREVENTION ASSIST protegge dai tamponamenti tipici in situazioni di traffico pericolose a partire da 7 km/h, mentre in precedenza era possibile solo dopo i 30 km/h. Il coefficiente di resistenza aerodinamica Cx pari a 0,23, la CLA fa registrare un nuovo record sia all’interno della gamma di modelli Mercedes, che tra le autovetture di serie. Anche la superficie aerodinamica Cx x A di 0,51 m2, determinante ai fini della resistenza aerodinamica, non ha eguali. Con la CLA 180 BlueEFFICIENCY, questo record viene ulteriormente superato. Infatti, in questo caso il valore di Cx è di 0,22 e in presenza di resistenza aerodina-
mica la CLA raggiunge il limite record di soli 0,49 m². L’ottimo rapporto aerodinamico, che in condizioni normali contribuisce in modo determinante a ridurre i consumi, è stato ottenuto grazie a una serie di interventi specifici. Tra questi, lo sbalzo ridotto alla base dei montanti anteriori con modifica della relativa geometria, gusci dei retrovisori esterni aerodinamici, copriruota aerodinamici e spoiler ai passaruota anteriori e posteriori dentellati. L’ampio rivestimento della sezione principale del pianale, il rivestimento supplementare nella parte centrale del retrotreno e il terminale di scarico ottimizzato dal punto di vista aerodinamico con annesso diffusore migliorano il passaggio dell’aria nel sottoscocca. Tutti i motori a benzina e i motori diesel top di gamma della nuova Mercedes-Benz CLA rispettano già oggi, a più di un anno dalla sua entrata in vigore nel 2014, i valori limite della nuova norma europea sulle emissioni allo scarico Euro 6. La gamma del motori a benzina di 1,6 e 2,0 litri di cilindrata va dal 90 kW (122 CV) della CLA 180 al 155 kW (211 CV) della CLA 250 passando per il 115 kW (156 CV) della CLA 200. Ripresa dinamica abbinata alla massima efficienza è ciò che contraddistingue anche i due propulsori diesel: la CLA 200 CDI eroga una potenza di 100 kW (136 CV) e sviluppa la coppia massima di 300 Nm (disponibile dal terzo trimestre 2013). La CLA 220 CDI ha una cilindrata di 2,2 litri, una potenza massima di 125 kW (170 CV) e una coppia di 350 Nm a fronte di emissioni di CO2 di soli 109 g/km. Tutti i motori sono dotati della funzione ECO start/stop di serie e possono essere abbinati al cambio manuale a sei marce oppure al cambio automatico a doppia frizione 7GDCT, che concilia in modo molto particolare comfort e sportività. ■
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A cura della Redazione
AUTO PREPARARSI ALL’INVERNO
CON BRIDGESTONE
L’INVERNO È UNA PASSEGGIATA Con l’approssimarsi della stagione invernale, diventa fondamentale utilizzare i pneumatici più adatti e performanti per garantire al massimo la sicurezza stradale. Bridgestone in particolare si conferma al top della categoria ottenendo risultati lusinghieri nei test sui pneumatici invernali
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Molto spesso, tra le pieghe del motto popolare, si nascondono schegge di abbagliante verità: così se, in linea generale, “prevenire è meglio che curare”, allo stesso modo, nel campo specifico della sicurezza stradale, soprattutto in vista dell’approssimarsi della stagione invernale, la prevenzione diventa il nodo principale per garantire una sensibile riduzione degli incidenti e di tutte le problematiche connesse ai pericoli della strada. Il peggioramento delle condizioni meteorologiche, infatti, finisce per determinare un oggettivo innalzamento della pericolosità di percorrenza delle strade: un’auto-
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mobile, dunque, deve assolutamente essere messa in sicurezza per tempo, con la scelta, in primo luogo, di pneumatici appositi e performanti, in grado di garantire la massima resistenza e aderenza al terreno, nonostante le condizioni atmosferiche più sfavorevoli. Tra i prodotti della categoria pneumatici, anche quest’anno, Bridgestone in particolare si conferma al top, incassando risultati lusinghieri nei test sui pneumatici invernali. Il modello Blizzak LM-80 è risultato in effetti il vincitore assoluto dei test dei pneumatici per SUV condotti da ADAC, mentre Blizzak LM-32 svetta al primo posto nella classifica di AutoBild ed è anche in vetta alla classifica delle prestazioni su neve di ADAC/ÖAMTC/TCS. Per essere più precisi, il pneumatico Bridgestone Blizzak LM80 è stato dichiarato vincitore assoluto dei nuovi test sui pneumatici invernali per SUV/CUV - misura 215/65 R16, montati su una Volkswagen Tiguan - ottenendo la classe più alta per il risparmio di carburante e le prestazioni su ghiaccio, con ottimi risultati nello spazio di frenata sia su fondo asciutto sia bagnato. Questo invidiabile risultato arriva dopo il primo posto ottenuto dallo stesso modello nei test ACE (Auto Club Europa) e GTÜ (Associazione tedesca per le ispezioni tecniche), che rendono ancor più solida la leadership del pneumatico Blizzak LM-80 in tutte le tipologie di prestazioni. Invece, il pneumatico Blizzak LM-32 ha trovato conferma delle sue prestazioni competitive su fondo nevoso, bagnato e
asciutto, grazie ai risultati dei test condotti da AutoBild. Blizzak LM-32, su un totale di quarantadue testati, è stato inserito nella rosa dei tre prodotti migliori, ricevendo la qualifica ‘altamente raccomandato’ per tutte le prestazioni. Come se non bastasse, gli ultimi test sui pneumatici invernali, gestiti dai più importanti club automobilistici europei (ADAC, TCS e ÖAMTC), promuovono ulteriormente la competitività di Blizzak LM-32, attribuendo al pneumatico il punteggio più elevato nella categoria ‘prestazioni su neve’. Per Bridgestone, il fattore prevenzione rappresenta da sempre una priorità: infatti, in qualità di leader nella produzione di pneumatici, raccomanda il cambio delle gomme senza attendere l’arrivo delle nevicate. Anche perché i pneumatici invernali Bridgestone Blizzak, oltre a essere molto più sicuri e performanti dei pneumatici estivi su fondo ghiacciato, offrono una migliore aderenza e sicurezza in tutte le condizioni invernali. Niente da temere con pioggia e ghiaccio, quindi, perché con Bridgestone l’inverno diventa una passeggiata. www.bridgestone.it ■
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sorriso__mastro Progress 06/10/13 12.34 Pagina 1
ORTODONZIA ESTETICA E SALUTE
di Elisabetta Pasca
STUDIO CHIODO
LA BELLEZZA COMINCIA DAL SORRISO Grazie ad una serie di tecniche all’avanguardia, l’ortodonzia si conferma una branca della medicina sempre più in grado di coniugare al meglio la salute e l’estetica, in un’ottica di cura olistica del paziente
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Le modalità di approccio tra ego e alter sono determinate da una precisa liturgia di gesti, parole e scambi complessi, che piano piano, contribuiscono a costruire sia il rapporto interpersonale tra ego e alter, sia la complessiva visione del sé da parte dell’individuo. In questa dinamica complicata e articolatissima sussistono canali privilegiati di comunicazione in grado di imporre, in maniera istintiva ed immediata, una visione positiva l’uno del’altro, una sorta di biglietto da
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visita efficacissimo per accorciare le distanze e rendere più semplice l’abbandono delle reciproche difese e quindi favorire i presupposti per la nascita di una relazione veramente pregnante. Questa sorta di “magica chiave” in grado di aprire una breccia nelle difese dell’altro è in realtà qualcosa di estremamente semplice e spontaneo, un gesto atavico chiamato sorriso che, attraverso l’immediatezza delle labbra schiuse, mostra all’interlocutore uno spiraglio nel viso invitandolo quindi a
lasciarsi andare con fiducia e disponibilità per scoprire tutto il resto che ognuno di noi si porta dentro. Il sorriso è sicuramente uno dei più mirabili marchingegni del nostro corpo, una metafora perfetta della volontà di mettersi in gioco, di donarsi sinceramente all’altro sperando di dare inizio ad una comunicazione paritaria e profonda. Secondo il pittore Giorgio De Chirico la bellezza va ricercata nel “Decorum”, ovvero in una sorta di “adeguatezza” delle forme. Que-
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ORTODONZIA ESTETICA E SALUTE
sto aureo principio andrebbe ricordato soprattutto oggi, poiché, nella società ipervisiva in cui ci troviamo ad abitare, molto spesso bisogna fare i conti con una esasperazione delle immagini e della bellezza esibita, che rischia di mettere a repentaglio proprio il fulcro vitale di una interazione adeguata e sincera. E forse proprio dal sorriso e dal recupero del suo preziosissimo apparato valoriale occorre partire per restaurare le fondamenta più autentiche della bellezza stessa e della comunicazione più vera. Certo, questa piccola rivoluzione rischia di arenarsi se si considerano tutte le difficoltà esperienziali ed emotive che possono contribuire a demolire la capacità di sorridere. Senza contare poi, tutte le terribili patologie che possono aggredire la bocca e i denti demolendo fisicamente la nostra arma migliore. Se, nel primo caso, l’unico antidoto ancora esistente è costituito soltanto dall’allenamento alla resistenza, che può irrobustire la capacità di non arrendersi nonostante tutto, nel secondo, fortunatamente, la scienza e la tecnologia hanno compiuto passi da gigante nella soluzione della maggior parte delle problematiche patologiche che affliggono la nostra bocca deturpandola. Il salvataggio del sorriso, infatti, dipende anche da una serie di tecniche sofisticatissime che la tecnologia ortodontica ha messo a punto negli ultimi anni, confermando come l’ortodonzia possa essere considerata oggi una delle branche delle medicina impegnate in maniera più attiva nel difficile compito di sposare al meglio salute ed estetica, nell’orizzonte vasto di una cura olistica del paziente. Una espressione virtuosa di questa tendenza è rappresentata emblematicamente dalle attività svolte dallo Studio Chiodo Ortodonzia di Roma. Lo studio, diretto dal Professor Benito Paolo Chiodo, nasce con la precisa vocazione di offrire agli utenti un servizio specialistico dedicato ai problemi ortodontici di adulti e bambini, utilizzando approcci e metodologie cliniche basate proprio sulle necessità specifiche di ogni singolo paziente, puntando in particolare sullo sviluppo e l’applicazione di sistematiche correttive non visibili, in grado di preservare e valorizzare l’estetica del viso e la bellezza del sorriso.
Lo Studio Chiodo, infatti, adottando una politica specificatamente votata all’ottenimento dei risultati più performanti per la salute e il benessere globale del paziente, si è specializzato con successo in ortodonzia linguale Incognito, in collaborazione con la società 3M Unitek, sviluppando apparecchi ortodontici che non implicano menomazioni estetiche,
todonzia merita senza ombra di dubbio una vetrina, dal momento che risponde perfettamente ad una richiesta cresciuta in maniera quasi esponenziale negli ultimi vent’anni, ovvero la possibilità di fornire uno strumento correttivo invisibile, poco ingombrante ed efficiente per risolvere i problemi dentali degli adulti, molti dei quali, fino a poco tempo fa, si vedevano costretti a rinunciare a “sistemarsi” il sorriso pur di non dover esibire in bocca un ammasso confuso di ferraglia. Con Incognito questo problema, praticamente, non sussiste più. Ogni singolo intervento effettuato con Incognito, infatti, è tarato sulle esigenze personali del paziente e finalizzato a una ricostruzione estetica del sorriso e del volto, attraverso il ripristino delle problematiche legate alla malocclusione dentale e alle disfunzioni temporomandibolari. Il Professor Chiodo, vero e proprio paladino del sorriso, opera in un ambiente curato in ogni minimo dettaglio, dotato
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LA TECNICA LINGUALE INCOGNITO MERITA SENZA OMBRA DI DUBBIO UNA VETRINA DAL MOMENTO CHE RISPONDE PERFETTAMENTE AD UNA RICHIESTA ORTODONTICA DA PARTE DEGLI ADULTI CRESCIUTA IN MANIERA ESPONENZIALE NEGLI ULTIMI VENTI ANNI
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poiché i brackets linguali sono più sottili e collocati sul versante interno dei denti, in modo da poter risultare completamente invisibili. La tecnologia Incognito, punta di diamante dell’evoluzione della disciplina ortognatodontica sviluppatasi negli ultimi decenni, rappresenta il plus e la specialità più importante e interessante dello Studio Chiodo, poiché si tratta di uno strumento tecnicamente efficiente, all’avanguardia e performante. Questo tipo di or-
delle strumentazioni professionali più moderne, del tutto igienico in virtù dell’attenzione speciale riservata alle procedure di sterilizzazione che impediscono il rischio di infezioni crociate. Salute e bellezza, dunque, rappresentano i punti cardinali che indirizzano l’operato del Professor Chiodo, confermando lo Studio Chiodo Ortodonzia ai vertici tra le strutture mediche di eccellenza in Italia. Partendo dal presupposto che la salute e il benessere del paziente non riguardano esclusivamente gli aspetti fisiologici del corpo, ma dipendono invece da una serie di fattori, anche psicologici e simbolici, come la visione estetica del proprio corpo, che contribuiscono a garantire il giusto equilibrio della persona, è importante la tangibile presa di coscienza di tale approccio olistico da parte di una struttura medica di prestigio e all’avanguardia quale è lo Studio Chiodo. Sorridere resta dunque il primo asso nella manica da giocarsi per affrontare ogni giorno la giungla della vita quotidiana, il Professor Chiodo lo sa molto bene e per questo lavora ogni giorno: per far sì che ognuno possa esercitare senza problemi il sacrosanto diritto di far risplendere il proprio sorriso. ■
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CORELLI, SONATES ET FOLLIA OPUS V
Ispirato alla lunga tradizione della trascrizione che nella storia della musica ha prodotto eccellenti risultati, rinvigorendo la fama di brani nati per uno specifico organico, ma, appunto, trasposti per altri strumenti, la scelta antologica proposta dalla Continuo Records, "Corelli. Sonates et Follia Opus V" (CR107, 1 CD, www.continuorecords.com) si sofferma sull'Opera V di Arcangelo Corelli,
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numerosissime registrazioni, non è affatto intaccata dalla maestria del flautista H. Reyne, specialista del repertorio antico, che si immerge nel linguaggio corelliano con grande capacità e un convincente approccio interpretativo. I brani sono intercalati da un altro grande contemporaneo di Corelli, Bernardo Pasquini di cui si ascoltano alcune toccate. Chiude in bellezza la sonata detta la Follia, sul celeberrimo tema per cui Corelli scrisse 23 variazioni di grande virtuosità, eccellentemente eseguite da H. Reyne.
reminiscenze jazzistiche ma anche da linguaggi che difficilmente possono essere classificati in rigide etichette. Senz'altro in Not that kind of blues, che apre la raccolta, è evidentissima l'influenza del blues, di cui viene data una ottima rivisitazione jazzata. Il percorso si snoda attraverso brani dove più forte è l'impronta del jazz rivisitato e corretto come in Harlem Bliss ovvero in Monastery, dove l'accompagnamento sincopato del piano si accompagna ad una viola che si muove
sinuosamente con uso di microintervalli che evidenziano una influenza musicale balcanica, dai tratti orientaleggianti. Atmosfere rarefatte si respirano invece nei brani Retina e Two Hymns dove piccoli e pacati movimenti melodici evocano un paesaggio sonoro misterioso. Superbo anche l'assolo della viola in Nobody knows the troubles I've seen dove emerge tutta la bravura di Mat Maneri che si cimenta, in solitaria, nelle affascinanti e calde sonorità della viola.
MEYERBEER, ROBERT LE DIABLE
Nell'Ottocento operistico francese non di rado ci si è ispirati alla figura diabolica del Faust, basti pensare a “La Damnation de Faust” di Berlioz o al “Faust di Massenet”. Anche Giacomo Myerbeer non sembra essere stato indifferente al fascino del personaggio diabolico come ci testimonia l'opera “Robert le Diable”, proposta dalla Opus Arte (OA 1106 D, 2 DVD, www.ducalemusic.it) in una grandiosa edizione del Covent Garden andata in scena nel 2012. Un'opera in cinque atti, che ebbe dopo la sua prima rappresentazione del 1831
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dedicata a sonate per violino e continuo, qui trascritte per flauto dolce e affidate al flautista Hugo Reyne e al suo ensemble La Symphonie du Marais. Attivo a Roma a cavallo tra Sei e Settecento, Corelli è senza dubbio la personalità musicale più esuberante di quel periodo ricchissimo di attività musicali, tra accademie private e cappelle musicali in cui il Corelli veniva spessissimo coinvolto per esibirsi con musiche sue e non solo. L'operazione si conferma vincente e l'originale ricchezza espressiva del violino, di cui esistono
TRANSYLVANIAN CONCERT
Con il curioso titolo di "Transylvanian Concert" (ECM 2006 3729504, 1 CD, www.ducalemusic.it) il duo costituito dal pianoforte del rumeno Lucian Ban – che è anche il compositore dei brani – e la viola dello statunitense Mat Maneri ci accompagna attraverso un percorso musicale di grande fascino caratterizzato da
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di FRANCO BRUNI
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uno strepitoso successo. L'ambientazione nella Sicilia del XIV secolo, coloratissima e fantastica nelle scenografie di Chantal Thomas, narra del duca Robert, nato a sua insaputa da un rapporto avuta dalla madre col diavolo in persona, quest'ultimo interpretato dall'eccellente basso John Relyea che accompagna, nelle false vesti del fidato Bertran, le peripezie amorose del figlio Robert, innamorato della principessa Isabelle, affidata all'affascinante voce del soprano Patrizia Ciofi. Il dramma, che ha comunque un lieto fine con la cacciata di Bertran all'inferno, è arricchito da un insolito quanto sinistro balletto delle monache fantasma –
splendidamente interpretato dal balletto del Covent Garden – e dalle innumerevoli arie in cui il virtuosismo vocale richiede una padronanza tecnica incredibile… come incredibile è la parte di Robert, ardua, dalla tessitura molto ampia e splendidamente interpretata dal tenore Bryan Hymel. Una eccellente produzione quella del Covent Garden, ricca e generosa in ogni suo aspetto, con una bella regia di Laurent Pelly e un Daniel Oren, sul podio dell'Orchestra del Royal Opera House, brillantissimo nel dirigere un'opera che rappresenta un capolavoro nella fusione perfetta dello spirito romantico e del gusto gotico per il medioevo tipico del Romanticismo europeo.