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EDITORIALE OTT:_mastro Progress 04/10/11 12.40 Pagina 1
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NON NOMINARE IL DEFAULT INVANO
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La paura che la crisi del debito sovrano della Grecia possa aprire la strada ad episodi simili in altre parti della zona euro (leggi Italia) è sempre più forte. Forse sarà il caso di cominciare a rifletterci. E c’è perfino chi invoca il default come una manna che risolverebbe tutti i problemi del paese. Sarebbe l’evento più traumatico affrontato dal paese dai tempi della seconda guerra mondiale. L’Italia possiede il primo debito pubblico in Europa per un valore pari a circa 1900 miliardi di euro. Ma aldilà delle ripercussioni sulla finanza globale che già di per sé dovrebbe destare enormi preoccupazioni, cosa accadrebbe ai cittadini comuni? Come prima cosa partirebbe la corsa agli sportelli delle banche. In verità, come ci raccontano le cronache, questa corsa è già partita in sordina, soprattutto per portare fuori dalle
filiali tutta quella liquidità che è a maggior rischio di essere soggetta ad imposte di emergenza come i patrimoni evasi. Partita la corsa, le banche si ritroverebbero presto a corto di liquidità A questo punto, i risparmiatori, finalmente resisi conto della serietà della cosa, correrebbero ai supermercati per fare provviste, salvo rendersi conto che le loro carte di credito e i bancomat non vengono più accettati. E mentre il commercio andrebbe in tilt, le banche si vedrebbero costrette a chiudere le linee di credito verso le aziende. Gli effetti contingenti della crisi, lo storico fardello del debito pubblico e l'esiguità del cosiddetto “pacchetto anticrisi” italiano rende la condizione del nostro paese pericolosamente assimilabile a quella greca. Doveroso tenere conto però delle peculiarità del nostro caso. Se la Grecia esce da un
trentennio di sostanziale indisciplina fiscale, il graduale rientro dei conti pubblici aveva portato l'Italia, alla vigilia della crisi finanziaria, a far scendere il rapporto deficit/Pil sotto il tetto del 3% per la prima volta dal 2002. Il rischio è che la mancata ripresa della crescita renda sempre più onerosi - per la finanza pubblica, ma non solo - gli effetti presenti della crisi e quelli che si manifesteranno in futuro. Tornare a crescere in termini di reddito e di produttività, combattere l’evasione, sostenere gli investimenti e i consumi, oltre a rappresentare obiettivi in sé, costituiscono per l'Italia tappe intermedie cruciali sulla strada del risanamento dei conti. Ci pare che soltanto un approccio alle politiche di spesa più consistente e mirato di quanto sia stato fatto finora, potrà verosimilmente allontanare dall'Italia lo spettro della crisi.
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■ 38 OBAMA, TUTTA COLPA DELLA CRISI? DOV’È FINITO SUPER-OBAMA?
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■ 40 FOCUS ON: IRLANDA
LA TIGRE CELTICA TRA AUSTERITÀ E RIPRESA
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46 SOS FAMIGLIE ITALIANE
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50 SMAU 2011
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54 MERCATI FINANZIARI & DINTORNI
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62 ALLO SMAU LE NUOVE FRONTIERE DELLA COMUNICAZIONE
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66 GIORNATE INTERNAZIONALI PIO MANZU’
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68 INTERVISTA A MARIA BIANCA FARINA AD DI POSTE VITA E POSTE ASSICURA
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NON SI FA (PIÙ) CREDITO A NESSUNO
A MILANO VA DI SCENA L’INNOVAZIONE
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8/10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 48 64 76 84 88 96 102 112 158 160
DIMMI IL TUO RATING TI DIRÒ CHI SEI LA PAROLA ALLE AZIENDE
VA IN SCENA IL FUTURO
ICT: TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
“XXI FEMMINILE”: IL SECOLO DELLE DONNE
IL SECOLO DELLE DONNE
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FOTOREPORTAGE DA NEW YORK DA PARIGI DA LONDRA PERSONAGGIO CONTROCORRENTE ONOMATOMANIE SHOWBIZ MEETING SE FOSSI ZEMAN SCOSTUME E SOCIETÀ TRASHION LIFESTYLE FOOD ITC PERSONALITIES ART CINEMA ECOLOGY FASHION TRAVEL CARS TUNES BOAT
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78
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72 INTERVISTA AD ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE
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74 INTERVISTA A STEFANO VITALE 78
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82 ROMA EUROPA FESTIVAL 2011
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Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA
IL FESTIVAL CHE VERRÀ
TRY THE IMPOSSIBLE
90 CAMBIAMENTI CLIMATICI
CLIMA LE ULTIME FRONTIERE 78
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98 MODA: L’ESSENZA DEL CUOIO
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104 L'INDIA HA IL SUO CIRCUITO
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114 LA (NUOVA) MOSSA DEL GIAGUARO
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116 SPECIALE FLEET MANAGEMENT
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UN SECOLO AL FEMMINILE
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UN FUTURO... AL FEMMINILE
Progress è una pubblicazione curata da Gruppo Editoriale S.E.I. Via R. Pereira 00135 - Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Uffici Commerciali Roma, Via Pereira, 41 - 00136 Milano, Via Petrella, 21 - 20124
STORIA DEL CUOIO. STORIA DI HERMÈS.
Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Alessandro Petrone direzione@edizionisei.com Direttore Editoriale Franco Del Panta Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com
IL CIRCO DELLA F1 SBARCA A NEW DELHI
IL COMFORT DELLA BERLINA, ANCHE IN 4 CILINDRI
È TORNATO A CRESCERE IL SETTORE DEL NOLEGGIO VEICOLI CHE SEMBRA ORMAI AVER SUPERATO LA FASE CRITICA DELLA DIFFICILE CONGIUNTURA ECONOMICA INTERNAZIONALE. UN APPROFONDITO DOSSIER CON LA VOCE DEI PROTAGONISTI, LE AZIENDE, LE NOVITÀ DEL SETTORE E I MODELLI PIÙ INTERESSANTI
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152 INTERVISTA A MARCO PAVANELLO
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154 PUBBLICATO IL NUOVO BANDO DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
80 ANNI E NON DIMOSTRARLI
L’IMPORTANZA DI “ESSERCI”
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Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com I. Basile, D. Battaglia, M.L.C. Beduschi, D. Campagna, C. Catalli, S. De Silvestri, A. Gianfrate, J. Mirabilia, R. Leggio, M.G. Morini, P. Romeo, D. Marianacci, E. Rodi, F. Aliberti, D. Sallustio, A. Tomassi, R. Cesari, F. Vagnozzi, P. Vaccaro, D. Leggio, E. Pasca, L. Saggio Marketing & ICT Milko Vaccaro Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Editing e traduzioni Adrian James Art Direction Romina Plini, Vania Rossi Stampa e Allestimento Amadeus S.r.l. Distribuzione Giuseppe Ventura Emilian Press Srl - Spediservice Srl - CDL Informazioni e Abbonamenti info@edizionisei.com www.progressonline.it Fotografie Shutterstock, Sascha Von Mallinckrodt M.G. Morini, L. M. C. Beduschi N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
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EUROCHOCOLATE 2011, NON SI VIVE DI SOLI RICORDI…
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e
E così, dall’Anteprima Eurochocolate all’Aquila
principali aziende cioccolatiere e non.
farsi immortalare all’interno della maxi
(8 e 9 ottobre) al ChocoDay (12 ottobre), fino
In linea con il claim 2011 l’immagine scelta
cornice di 2 mt x 3 mt del peso di ben 800 kg,
alla 18° edizione di Eurochocolate Perugia
per rappresentare Eurochocolate gioca sulla
interamente realizzata in cioccolato o a fianco
sarà impossibile il prossimo Ottobre non
foto o ancora meglio sulla cornice porta-foto.
di una Choco Lamp alta 6 metri: dolce ricordo
lasciarsi tentare dal cioccolato La cosiddetta
Una cornice di cioccolato, talmente golosa che
di Eurochocolate 2011.
“Economia del rossetto” fa prevedere
chi vi è immortalato all’interno… non resiste a
Domenica 16 ottobre, in centro per le
un’edizione boom.
morderla.
immancabili Sculture di Cioccolato, realizzate
Nel 2011 Eurochocolate diventa maggiorenne
La ChocoCornice e la Choco Lamp saranno
live da abili scultori che, con creatività e
e, per festeggiare con tutti i golosi, ha in serbo
protagoniste anche di un insolito set
passione, trasformeranno i blocchi di
un’edizione particolarmente ricca di novità e
fotografico allestito nella storica cornice del
cioccolato fondente Nero Perugina di un metro
tanti appuntamenti al sapor di cioccolato nel
settecentesco Teatro Pavone, ribattezzato per
cubo in originali quanto golose opere d’arte
centro storico di Perugia. Attesissime attività
l’occasione Teatro dei Golosi. Grazie a Kodak,
ispirate al tema “Non si vive di soli ricordi”.
conoscitive e di animazione, firmate dalle
infatti, i visitatori di Eurochocolate potranno
www.eurochocolate.com
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TRIESTE, CITTÀ DELLA BARCOLANA
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Nove giorni di eventi, per portare più turisti a
1969, vede al via 51 barche, già tantissime
consacrato il più visitato di vela in Italia
Trieste a inizio ottobre. La regata vera e
per il numero di scafi a vela presenti nel
dall'indagine annuale Audiweb Mediadata.
propria, la grande Barcolana, si svolgerà
Golfo di Trieste. Per dieci anni, e fino al 1979,
Il 2010 segna da parte del pubblico la
domenica 9 ottobre, anche quest'anno
la regata è un affare tra circoli del Golfo La
consacrazione dell'evento: condizioni meteo
“sorretta” dalla cabala: il via alle circa
passione indotta dalla Coppa America
splendide portano a Trieste, nel fine
duemila barche a vela sarà dato il 9/10/11,
trasforma la presenza del Moro in un evento
settimana della regata, circa 400mila
con partenza alle 10, ma gli eventi collegati,
nell'evento: lo scafo vince con Tiziano Nava
persone. È soprattutto grande festa a terra,
a terra e in mare, si apriranno il primo di
nel 1987 e nel 1989. L'innovazione della web
con un grande tributo alla città, che pochi
ottobre, per nove giorni di divertimento e un
tv, con 122 servizi video a raccontare i dieci
giorni prima della regata associa ai tabelloni
programma che fa affidamento quest'anno
giorni di evento, e la diretta via streaming
stradali il motto "Trieste città della
su una rinnovata alleanza con una serie di
della regata con 30mila contatti in diretta
Barcolana".
eventi che si svolgono in città in altri
porterà ulteriore innovazione, tanto che alla
momenti dell'anno. La prima edizione, nel
fine del 2009 il sito web della Barcolana sarà
A cura della Redazione
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HALLOWEEN STORIA DI UNA LEGGENDA
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a
A testa bassa, camminano in processione. Sono
"stagione calda" e l’inizio della "stagione delle
antica origine anglosassone pre-cristiana,
i defunti che, alla mezzanotte fra il 31 ottobre e
tenebre e del freddo". Per simboleggiare
deriva probabilmente da una contrazione della
il primo novembre, attraversano la terra che
questo cambio di stagione i colori usati dalla
frase: “All Hallows Eve”, ovvero la notte di
una volta li aveva ospitati. I morti, accompagnati
popolazione erano: l’arancio per ricordare la
Ognissanti. La festa di Halloween portata negli
da folletti e streghe, cantano una nenia
mietitura e il nero per raffigurare il buio
USA intorno al 1840 dagli emigranti irlandesi,
straziante per sottolineare il loro dolore causato
dell'inverno. È per questo motivo che ancora
subì nel corso degli anni diverse trasformazioni.
dal distacco dalla vita terrena. Così vuole
oggi i colori che caratterizzano Halloween sono
Ai giorni d'oggi, la notte di Halloween, è
l'antica leggenda della notte di Halloween. Nel
l'arancio e il nero. Il primo novembre per il
diventata prevalentemente un evento
quinto secolo avanti Cristo, nell’Irlanda celtica,
popolo celtico era un giorno sacro dedicato ai
folkloristico che si festeggia in molti Paesi del
la notte del 31 ottobre (Samhain) rappresentava
defunti, in cui si credeva che le anime di coloro
mondo, Italia compresa, e che vede protagonisti
la festività principale del calendario celtico.
che erano morti durante l'anno avessero il
soprattutto i bambini con il loro: "trick or
Questo era il giorno dedicato all'ultimo
permesso di tornare sulla terra per ri-unirsi al
treat"? ( "dolcetto o scherzetto"? ).
raccolto, che coincideva con la fine della
mondo dei viventi. Il termine Halloween, di
Laura Saggio
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da da new york da new york
da new york
new york
da new da newyork york da new york
da new york
da new york
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new york da new york da new dayork di ELISA RODI
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NEW YORK FILM FESTIVAL: L’ITALIA C’È
Ritorna al Lincoln Center di New York il Festival del Cinema della Grande Mela. Tagliato il nastro il 30 settembre, il festival prosegue fino al 16 ottobre per la sua 49° edizione. Titoli italiani in forte presenza: “Corpo Celeste” di Alice Rohrwacher, presentato alla Quinzaine di Cannes, “Le Quattro Volte” di Michelangelo Frammartino, presentato nel 2010, ma anche il lungometraggio “Tahrir” di Stefano Savona, che racconta il tempo reale la rivoluzione egiziana del febbraio 2011. Tra i cineasti europei presenti alla rassegna newyorchese anche Pedro Almodovar con “La piel que habito”, Wim Wenders con il suo debutto in 3D “Pina” e i pluripremiati “Il ragazzo con la bicicletta” dei fratelli Dardenne, “Le Havre” del regista finlandese Aki Kaurismaki e il francese “The Artist”. www.lincolncenter.org
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LA TECNOLOGIA ALL’ADOBE MUSEUM
L’Adobe Museum of Digital Media (AMDM) annuncia il programma delle mostre per l’autunno 2011. Il 13 settembre 2011, l’AMDM inaugurerà "Inform: Turning Data into Meaning", a cura di Thomas Goetz, editore esecutivo di Wired Magazine: una mostra inaugurale del Programma Curator-in-Residence (CIR) dell’AMDM, un'iniziativa che invita i curatori ospiti provenienti dal mondo delle arti, della cultura, dei media e della tecnologia a utilizzare gli spazi espositivi online del museo per esplorare le opere digitali più innovative e illustrare il modo in cui i media digitali influenzano la società moderna. Il 9 novembre 2011, l’AMDM inaugurerà invece "Journey to Seven Light Bay", una mostra di Mariko Mori a cura di Tom Eccles, direttore esecutivo del College Center for Curatorial Studies di Annandale in Hudson, New York. L’AMDM realizza così la sua quarta grande esposizione dalla sua apertura nell’ottobre 2010. www.adobemuseum.com
LA STATUA DELLA LIBERTÀ SI RIFÀ IL LOOK
Il peso degli anni incombe su tutti. Anche sulla Statua della Libertà. Ecco perché dal 29 ottobre, il giorno dopo il 125° compleanno della Statue of Liberty, turisti di ogni dove dovranno eliminare dal loro itinerario la visita al simbolo di New York e degli Stati Uniti. Causa: lavori di restauro, che, a quanto pare, dureranno un anno. Moderni dispositivi di sicurezza anti-incendio e nuovi impianti elettrici e meccanici saranno infatti installati nel “corpo” di Lady Liberty. La riapertura al pubblico sarebbe prevista per il 126° anniversario dell'inaugurazione, avvenuta il 28 ottobre del 1886. Durante l’anno sarà comunque garantito l’accesso alla Liberty
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OTTOBRE 2011
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Island, lì dove s’innalza il monumento. Una notizia che certo lascerà l’amaro in bocca ai turisti dell’anno che verrà, ma che potrebbero consolarsi pensando che si evitano in questo modo di dover andar su per i 354 scalini che portano in cima allo storico monumento.
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ED È SUBITO CAPODANNO Terminate le ferie estive, è tempo di pensare alle prossime. Scorrendo il calendario, il dito si ferma sulla fine dell’anno: natale e capodanno paiono già essere alle porte. E non è mai troppo presto per progettarle, le vacanze natalizie, soprattutto se si sceglie come meta una città come New York. Nell’anno delle ricorrenze – i 10 anni trascorsi dall’attentato dell’11 settembre, il 125 della Statua della Libertà – gli esperti del settore turistico danno la Grande Mela come una delle città più quotate per trascorrere i giorni natalizi e, in particolare, l’ultimo dell’anno. Le anticipazioni su quello che è il consueto appuntamento a Times Square, in cui tutta la vitalità di New York scende in strada, non mancano: quest’anno ad accompagnare il cuore newyorkese nel passaggio dal 2011 al 2012 sarà Lady Gaga, così come annunciato nella sua trasmissione radiofonica da Ryan Seacrest, personaggio di punta della televisione americana, presentatore del talent show “American Idol”. Che allora non sia già troppo tardi per pensare ad un capodanno a New York?
DA PARIGI ott:_mastro Progress 29/09/11 10.14 Pagina 1
da parigi
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di ELISA RODI
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NATEXPO: IL MEGLIO DEL BIOLOGICO E DEL NATURALE molteplici attori e settori di un mercato in costante espansione. Anche quest'anno per premiare l'innovazione, la creatività e knowhow, verrà consegnato il Trofeo Natexpo, creato nel 2005, per premiare le migliori innovazioni che rispettino determinati criteri ambientali, ecologici, di informazione per i consumatori e di benefici per la natura. www.natexpo.com
In Francia è un evento unico, perché racchiude al suo interno il meglio dei prodotti, ecologici, dietetici e biologici: è il Natexpo, salone a cadenza biennale che rappresenta l’unica opportunità per incontrare l’intera filiera del settore. Organizzato dalla “Fédération Française de la Dietetique”, il salone si terrà nei giorni del 15, 16 e 17 ottobre, e già cospicua è la somma di richieste di partecipazione. Natexpo è uno spazio che visita tendenze orientate a tutto ciò che è biologico e naturale e si pone come punto di incontro tra i
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ARRIVA SARKO JR
Stando alle previsioni mediche manca poco per l’arrivo del pargolo in casa Sarkozy-Bruni. La premiere dame darà alla luce nel mese di ottobre il figlio del Capo di Stato francese, rendendolo padre per la quarta volta, mentre per Carlà quello che attende è il secondo figlio (il primo nacque dalla relazione con il filosofo Raphaël Enthoven). I francesi, che non guardano l’italiana di buon occhio, non attendono la nascita con gran trepidazione, anche perché la Bruni ha già avvisato tutti: "Farò tutto il possibile per proteggere questo bambino e sarò assolutamente rigorosa. Non mostrerò mai le sue foto in pubblico, non lo esporrò mai. Penso che l'esposizione alla vita pubblica debba essere una scelta da adulti". Parola di Carlà. www.lesdechargeurs.fr
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OTTOBRE 2011
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LA PARIGI DI CEZANNE
Anche quest’anno la capitale francese non manca di rendere omaggio ad un impressionista: nel 2010 fu Monet, nel 2011 Manet e con l’autunno arriva Cézanne. “Cézanne e Parigi” è il titolo della mostra che dal 12 ottobre al 26 febbraio sarà allestita al Musée du Luxembourg: un percorso di 80 dipinti per ricordare quel Cézanne cittadino generalmente poco considerato. Curata da Denis Coutagne, la mostra è un inseguirsi di capolavori in arrivo dal Museo d’Orsay e da importanti collezioni. La mostra segue in una sorta di cronologia la storia del rapporto tra l’artista e la città francese, dove egli trascorse gran parte della sua vita a partire da quando, all’età di 22 anni, lasciò tutto - contro il volere del padre e sotto l’incitamento di Zola - e vi si trasferì per diventare uno dei massimi esponenti della storia dell’arte. www.museeduluxembourg.fr
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DARIO FO E FRANCA RAME RACCONTANO "Una donna tutta sola" è un testo scritto da Dario Fo con e per Franca Rame. La pièce, messa in scena da Pierangelo Summa, andrà in scena fino al 19 dicembre al Théâtre Les déchargeurs, dove si racconterà la storia della casalinga Maria (interpretata da Gabriella Merloni). Comico e grottesco, "Una donna tutta sola" è un testo che restituisce con la forza della poesia quelle che furono le condizioni sociali e politiche degli anni '60 e '70. La storia di Maria nasce nell'Italia del boom economico, e la sua è la storia delle molte casalinghe del tempo che lavoravano nell'ombra. Donne lontane dalla rivoluzione dei costumi e dalle idee di libertà sessuale, principi che cozzavano contro una tragica violenza domestica. Nel teatro parigino, il testo di Dario Fo e Franca Rame spiega il crollo di valori politici e morali, il ritorno del clericalismo, la ghettizzazione degli immigrati, così da rendere la condizione di Maria tragicamente attuale.
DA LONDRA:_mastro Progress 29/09/11 15.12 Pagina 1
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di ELISA RODI
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ANCHE LONDRA HA IL SUO BUNGA BUNGA
Giusto per non far sentire mai gli italiani lontani da casa, Londra apre il “Bunga Bunga”. Niente di sconcio o particolarmente volgare: solo una pizzeria. Il ristorante si trova a Battersea, a sud-ovest della capitale britannica, ed è inutile dire che i riferimenti alle “vivaci notti” berlusconiane non sono affatto casuali. Un locale italiano, nel bene e nel male: i simboli dell’Italia – dal Colosseo alle gondole, dalla Cinquecento al David di Michelangelo – affollano il locale, le pizze proposte sono tipicamente “romane”, sottili e croccanti, e le bruschette sono presentate sul tagliere in stile “rustico”. Bene, se non fosse che all’italianità così rappresentata si aggiunge una non tanto sottile ironia che sbeffeggia lo stivale per via dei suoi rappresentanti. Ecco che al piano superiore del locale si ritrova una sala dedicata al karaoke, passione e hobby del presidente, e una gigantografia della coppia Berlusconi-Ruby campeggia sulle pareti (realizzata con i sacchetti dell’immondizia, made in Napoli). Di lui, il
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premier, si ritrova la sagoma anche sulla porta della toilette uomini, ad “accogliere” in quella per donne c’è invece Donatella Versace. Il Bunga Bunga Bar ha già la sua clientela, incuriosita da quel nome forse non troppo originale ma di certo stuzzicante. Una vera fortuna per Londra. Per gli italiani mica tanto. www.bungabunga-london.com
IL CYBERSPAZIO MINACCIA LE OLIMPIADI
Sicurezza: questo il principio che accompagnerà le Olimpiadi del 2012 a Londra. Ma non si tratta solo di sicurezza e difesa da eventuali – e scongiurati – attacchi terroristici. Un rischio allarmante proviene infatti anche dal cyberspazio, che potrebbe rappresentare una grave minaccia per l’organizzazione dei giochi
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olimpici. Secondo il Rapporto McAfee, parlamentari, imprenditori e giornalisti non hanno sufficiente consapevolezza dell’entità delle minacce che potrebbero arrivare dal cyberspace. L’indagine rileva, infatti, che solo il 2% degli intervistati ha indicato che problemi seri potrebbero provenire dal mondo virtuale, mentre quasi la metà pensa piuttosto a un attacco terroristico o al fallimento del sistema di trasporto pubblico. I risultati della ricerca evidenziano, quindi, come scarsa sia l'importanza data al pericolo di attacchi informatici, nonostante il governo abbia classificato i cyber-attacchi come minaccia di livello uno nella strategia di sicurezza nazionale. Gli attacchi informatici pare siano “inevitabili”, ma – per il momento – nessuno se n’è ancora accorto.
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DIVI DI HOLLYWOOD C’è tempo fino al 23 ottobre per visitare alla National Portrait Gallery di Londra la mostra “Glamour of the Gods: Hollywood Portraits”. 70 scatti ritraggono intoccabili stelle del cinema, tutti realizzati da professionisti, in studio o sui set. Da Rita Hayworth a Elizabeth Taylor, da Marlene Dietrich a Clark Gable e poi la Garbo e Jeames Dean, la bellezza un po’ cupa di Louise Brooks e l’algida solarità di Grace Kelly. Le immagini provengono dall’archivio di John Kobal, un collezionista che dei ritratti di Hollywood ne fu un cultore. Ma quelli di allora non erano semplici scatti, erano opere d’arte: ritratti di vere celebrità nella Hollywood degli anni d’oro. www.npg.org.uk
PERSONAGGIO:_mastro Progress 29/09/11 15.14 Pagina 1
il personaggio
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il personaggio
il personaggio
di ROBERTO LEGGIO
WIDDING REFN E IL NOIR DA PALMA
Nicolas Widding Refn arriva a Roma per presentare Drive, il suo strabiliante film che a Cannes a vinto il premio per la miglior regia. Noir d’amore e violenza, diviso tra la cinematografia d’ambiente all’europea e quella d’azione all’americana “Si tratta del miglior noir che ho mai visto”. La chiosa è di Robert De Niro, mentre premiava a Cannes Nicolas Widding Refn, per la regia di Drive. E a dire il vero aveva ragione. Drive, è uno dei migliori noir degli ultimi anni. Perfetto in tutti i suoi aspetti, teso, violento e romantico come ce ne sono pochi in giro. Tutto è assoluto, i silenzi, l’amore platonico, l’onore e soprattutto il nichilismo, tipico dei film europei degli anni ’70. Ed il suo protagonista, un eccezionale Ryan Gosling, rappresenta in toto il tipo di eroe che sarebbe piaciuto a Sergio Leone.
Uno solitario uomo macchina senza un nome e senza un passato, stuntman per il cinema di giorno e cronometrico driver per rapine di notte. Un vero professionista con un grande senso etico dell’onore. Che nel suo codice è quello di difendere a tutti i costi la sua vicina di casa di cui si è innamorato platonicamente, moglie di un pregiudicato ucciso dopo una rapina andata a male. “Drive ha molti stilemi tipici del cinema europeo, ma con quel pizzico di follia urbana tipica dei film americani”. Il film ricorda un po' il samurai di Melville... Effettivamente sono un grande ammiratore di Melville, ma non mi sono ispirato a lui per questo film. Avevo piuttosto idea di riproporre la mitologia americana dell'eroe solitario, come quelli di Sergio Leone e Melville. Personaggi assoluti, silenziosi, letali, ma dotati di un forse senso di nichilismo che gli spinge a fare quello che fanno. E questo non è assolutamente americano. Gli eroi restano eroi anche quando perdono la vita... In Drive la violenza è il collante di tutta la storia... Serve a definire l'assolutismo della vicenda. Anche qui l'ispirazione viene da
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OTTOBRE 2011
Leone, ma anche da Dario Argento dei primi film. Nessuno come il cinema italiano è riuscito a portare la violenza al cinema, perché non è pornografica, ma è essenziale per la narrazione. Il sangue è un plus valore ad una pellicola. In Drive volevo che la violenza fosse presente per definire i destini di tutti i personaggi. Anche i silenzi contengono della violenza intrinseca. Ma da parte mia non sono un violento e penso che se mi trovassi in una situazione del genere, una rissa ad esempio, ne potrei morire. Non saprei proprio come difendermi. A chi si è ispirato per Drive? Anche qui la “mitologia” europea è importante. Sembra un'assurdità, ma mi sono ispirato ai fratelli Grimm. L'idea mi è venuta raccontando le fiabe a mia figlia. Le loro storie iniziano con molta purezza, poi via via che il racconto prosegue, la storia si fa cupa, violenta. E la violenza è un motore, un linguaggio forte, dove però alla fine vince l’innocenza. Il suo cinema è considerato estremo. Condivide questo aspetto? Più un film è estremo, più è emotivo. In Drive, ma anche nella serie Pusher, tutto è portato al parossismo. Nulla è lasciato al caso. Mi considero un regista feticista. Quello che voglio vedere sullo schermo lo metto nei miei film. Lei ha citato Dario Argento, come mai? Per le soluzioni che è riuscito a dare ai suoi film. Lui è stato fondamentale per capire come saper adoperare le luci, le inquadrature e la musica per creare pathos e tensione. Anche l'essenzialità dei suoi film è stata importante. A bene vedere, allora Drive è un vero film italiano...
CONTROCORRENTE:_mastro Progress 29/09/11 10.15 Pagina 1
controcorrente
controcorrentecontrocorrente controcorrente controcorrente controcorrente controcorrente
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A cura della Redazione
LUCE CHE ARREDA
Lee Broom: l’interior design che ha stregato lo star system. Che si tratti di borchie luccicanti o di neon luminosi, è la luce l’elemento distintivo e caratterizzante nella produzione del designer inglese Lee Broom, 36 anni, nato a Birmingham e di stanza a Londra, dove ha aperto uno studio nel quartiere simbolo dell’eccellenza per l’arte contemporanea e il design: Shoreditch, lo stesso della
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galleria White Cube e dello studio di Jasper Morrison. Broom in pochissimo tempo è riuscito a consacrarsi quale artista prediletto di personaggi del calibro di Matthew Williamson e Kanye West, dimostrando di essere diventato un punto di riferimento nel fashion system. D’altro canto la sua formazione è stata eclettica quasi quanto le sue creazioni: Broom, dopo aver frequentato la Royal Shakespeare Company, vanta un passato da attore nei teatri del West End e una serie di esperienze che spaziano dalla televisione al mondo della moda, come ad esempio lo stage frequentato alla corte di sua maestà Vivienne Westwood. La svolta vera e propria però arriva con il diploma conseguito presso il Central Saint Martins, passaggio obbligato per tutti i maggiori design ed artisti d’Inghilterra: da qui in poi per Broom, che si dedica anima e corpo ad un’intensa attività di progettazione, sempre più innovativa e sorprendente, sarà un crescendo di successi. Lo studio è per Broom rifugio, quartier generale e laboratorio: nello showroom sono esposte tutte le sue collezioni di mobili, dalla primissima Neo Neon, linea di arredi decorati con tubi
fluorescenti, alle ultime Decanterlight, brocche di cristallo molato trasformate in eleganti lampade a sospensione. Quest’anno la protagonista è Salon, divano, poltrona, sgabello e pouf superglamour, elegantissimi e decorati con borchie metalliche argentate e dorate: una citazione degli Anni 30 riveduta e corretta in versione punk rock. “ Il risultato è insomma una serie di creazioni destinate a diventare cult, in cui il lusso si declina attraverso una combinazione creativa e postmoderna tra manifattura artigianale classica e dettagli ipermoderni, tra sfumature neutre e lucentezza metallica, in un trionfo di borchie, lana e pelle. Il mix sapiente e stimolante tra passato e presente è l’asso nella manica di Lee Broom: il suo trarre ispirazione dalla tradizione per poi reinventarla in maniera del tutto inedita rappresenta un modus operandi che può regalare davvero grandissime soddisfazioni al mondo del design contemporaneo. Il background creativo di Broom si configura come una sorta di crogiuolo sincretico in cui si mescolano un forte senso di teatralità e un innato gusto per la moda, riferimenti alla Pop
Art e al postmoderno coniugati con la volontà di dare un nuovo valore alle cose, cambiandone il significato originario, proprio come nello spirito dadaista: la continua ricerca di ispirazione e di differenti angolazioni e punti di vista continueranno ad essere la linfa vitale per il lavoro di questo artista londinese che non ama le etichette, ma che preferisce osservare la realtà che lo circonda in modo sempre attento e curioso, per poterla smontare, destrutturare, capovolgere e infine ricostruire nuovamente in un altro da sé che possa comunicare al mondo una bellezza stupefacente, antica e moderna allo stesso tempo, continuando a salvaguardare il sacro bisogno di meraviglia che appartiene agli uomini. www.leebroom.com
ONOMATOMANIE oro:_mastro Progress 29/09/11 12.15 Pagina 1
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di PIETRO ROMEO
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LA PAROLA DEL MESE
SECONDO UNA STIMA RECENTE, I SECONDI CLASSIFICATI ALLE OLIMPIADI SONO PIÙ INCAZZATI DI CINQUE ANNI FA
NON LI HO PRESI I SACRAMENTI, E COL SENNO DI POI AMMETTO DI AVER SBAGLIATO: IN QUESTE OCCASIONI I NONNI REGALANO SEMPRE, POCO PRIMA DI SCHIATTARE, CATENINE AFFETTUOSE E TAMARRE. A QUEST'ORA AVREI POTUTO VENDERLE A CUOR LEGGERO, E DARE AI MIEI CARI DEFUNTI UN BUON MOTIVO PER RIVOLTARSI NELLA TOMBA. TUTTA VITA PER LORO
NEGLI ULTIMI ANNI IL PREZZO ALL'ONCIA DEL NOSTRO METALLO PIÙ SPECIALE È SALITO COSÌ TANTO CHE MANCO LA BENZINA. IO PENSAVO CHE ERA MEGLIO INVESTIRE IN SUPER SENZA PIOMBO, E INVECE ADESSO MI TOCCA FARE LA COMUNIONE HO SEMPRE PERCEPITO UN'ATTRAZIONE CULINARIA PER LE PEPITE D'ORO DISEGNATE SUL TOPOLINO E NON HO MAI CAPITO PERCHE'. HO CHIESTO AL MIO PSICOLOGO E LUI MI HA RISPOSTO CHE VENERDI' FORSE FARÀ BRUTTO TEMPO
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STANDO A SENTIRE I MAYA NEL 2012 LE QUOTAZIONI DEI LINGOTTI SUBIRANNO UNA BRUSCA FRENATA
AD OGNI MODO È DEL TUTTO ARBITRARIA 'STA COSA DEL VALORE DELL'ORO. NON È CHE DIO HA MESSO I PREZZI MENTRE FACEVA IL PIANETA; SIAMO NOI SEMMAI AD AVER DECISO COSÌ: MA SE È PER QUESTO ABBIAMO DECISO PURE CHE LA RUCOLA È BUONA
TORMENTONI LESSICALI A SCADENZA MENSILE
ORO
ALLA LUCE DI QUESTO CLAMOROSO RINCARO, TOM CRUISE STA MATTENDO I SOLDI DA PARTE PER IL PROSSIMO STRATOSFERICO E PATETICO ANELLO DA REGALARE PUBBLICAMENTE A KATIE HOLMES. LE LETTRICI DI VANITY FAIR CONTINUANO A SOGNARE UN PRINCIPE AZZURRO COME LUI DA CORNIFICARE CON CRISTIANO RONALDO
RINFORZATE LE MISURE DI SICUREZZA PER PAPA RATZINGER E P.E. BARACUS DELL'E-TEAM. CHIEDETEVI PERCHÈ
FORSE NON TUTTI SANNO CHE: IL DISCRETO FLAVIO BRIATORE, DOPO LA IACUZZI IN ORO, LA PLAYSTATION 3 IN ORO, LO STANDIBIANCHERIA IN ORO E IL FRULLATORE IN ORO, HA DECISO DI FARSI COSTRUIRE APPOSITAMENTE UN LINGOTTO D'ORO IN ORO. ALLA CASA PRODUTTRICE È VENUTO FACILE FACILE
DOPO AVER TOCCATO IL SEDERE A JENNIFER LOPEZ, IL RE MIDA PARE CHE ABBIA SMESSO DI MOLESTARE ADOLESCENTI SUL 409 BARRATO. ADESSO CHE L'ORO VALE ORO È MEGLIO NON DIFFONDERLO NELLE PERIFERIE. POTREBBE COMPROMETTERE LA MONARCHIA
SHOWBIZ:_mastro Progress 29/09/11 10.16 Pagina 1
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di LAURA SAGGIO
IL MOZART DI “PIAZZA VITTORIO”
Il “Flauto Magico” di Mozart, forse, non è mai stato così magico. Un classico trasformato in un'opera moderna ricca di coraggiose invenzioni e contaminazioni. Un Mozart mai sentito e visto. Questo estroso capolavoro in note è merito della straordinaria capacità artistica dell'Orchestra di Piazza Vittorio. Arte vera, viva, in continuo fermento di idee, culture, sperimentazioni innovative. L'Orchestra di Piazza Vittorio è un'orchestra multietnica, che si nutre di tutti i colori e i sapori del mondo; essa infatti è composta da 15 musicisti provenienti da 11 Paesi e 3 continenti diversi. L'Orchestra, che prende il nome dall'omonima e multiculturale piazza di Roma, nasce nel 2002 da un'idea di Mario Tronco, direttore
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artistico, (nella foto sotto) componente della Piccola Orchestra Avion Travel e del documentarista Agostino Ferrente. Tronco e Ferrente trovano nell'Esquilino, quartiere multietnico per eccellenza, un crocevia di comunità, culture, voci, memorie, religioni diverse, ognuna con i suoi strumenti e
il suo bagaglio di musica popolare. Da questo terreno fertile parte l'idea ambiziosa di riunire alcuni di questi musicisti in un'orchestra capace di fondere i suoni caratteristici di ognuno. Il progetto si realizza grazie all'Associazione Culturale Apollo 11 fondata nel 2001 da Tronco e Ferrente, insieme ad altri artisti e operatori culturali, per salvare lo storico cinema Apollo. Questa è stata la “piazza” di partenza, culla e motore propulsore per un viaggio intorno alla terra a suon di musica. Da qui, dalla strada, è nato il nuovo Mozart dell'Orchestra di Piazza Vittorio e della strada ha tutti i profumi, rappresentati perfettamente dall'intreccio di tradizioni riunite in un contenitore composito fatto di parole e musica pop, raggae, jazz; di atmosfere sognanti ed esotiche che richiamano l’idea della favola, esattamente come il “Flauto magico”: un incantevole racconto di radice popolare in musica. Il prodigio della rivisitazione dell'Opera di Mozart nasce anche dalla scelta, figlia dell'intuizione e dal genio artistico di Mario Tronco, di aver sviluppato un nuovo approccio alla storia capace di rappresentare e integrare musica e personaggi
con le diverse culture dei componenti dell'Orchestra, attraverso un 'magico' dialogo reciproco. Da Piazza Vittorio di chilometri l'Orchestra ne ha percorsi molti, essa infatti vanta trecento concerti realizzati nei cinque continenti e tre album, il primo dei quali ha ottenuto il “German Record Critics' Award” 2005 per la sezione Wordlmusic. Un grande successo planetario per un gruppo di artisti figli del mondo che hanno fatto della differenza la loro forza e la loro. www.orchestradipiazzavittorio.it
MEETING:_mastro Progress 29/09/11 10.17 Pagina 1
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A cura della Redazione
HA INIZIO LA FESTA D'OTTOBRE A tutti sentendo la parola “Oktoberfest” viene subito in mente la rinomata birra bavarese…come potrebbe essere altrimenti. Ma dietro a questa famosissima manisfestazione si nasconde anche una lunga tradizione folcloristica, che rende l’Oktoberfest,con i suoi 6 milioni di visitatori l’anno, la festa popolare più grande al mondo. L’atmosfera festosa, le orchestrine, la buona cucina bavarese, le giostre variopinte e le caratteristiche bancarelle regalano un evento indimenticabile a grandi e piccini. Per avere un’idea delle dimensioni della manifestazione basti sapere che negli ultimi anni vengono consumati 6,5 milioni di litri di birra, mangiati migliaia di manzi, 300.000 salsicce e mezzo milione di polli arrosto! La manifestazione dell’Oktoberfest (“Festa d’Ottobre” in tedesco) è un evento popolare che si svolge ogni anno a Monaco di Baviera, solitamente nei 16 giorni precedenti la prima
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domenica di ottobre. L’evento si svolgerà, come di consueto, in un’area chiamata Theresienwiese, o più brevemente d’ Wiesn (il prato, in dialetto bavarese), nei Bierzelte (in tedesco: tendoni della birra), che riesco a contenere più di 10.000 persone . Uno straniero che capita a Monaco nel periodo dell’Oktoberfest può essere colpito dal fatto che non solo a Theresienwiese ma anche in tutta la città si incontrino uomini, donne, giovani e anziani in abito tradizionale bavarese Una cosa che infatti non tutti sanno è che i monacesi sono molto fieri della lorò identità bavarese (diversa da quella tedesca) e considerano l’abito tradizionale un segno di distinzione e di cui andare orgogliosi. Specialmente a Theresienwiese si vedono intere famiglie agghindate per la festa, compresi i bimbi piccoli. Anche questo può far capire come questa festa non sia un ritrovo per alcolizzati ma bensì una tradizione legata profondamente alla cultura di quella che i tedeschi
chiamano “Gemuetlichkeit” e cioè la felicità nello stare insieme. Questo smentisce in parte lo stereotipo del tedesco freddo e musone, visto che proprio i monacesi hanno creato la tradizione dell’ Oktoberfest che è profondamente radicata nell’animo della città di Monaco. C’è anche da dire che gli stessi tedeschi (non di Monaco) che vedono per la prima volta l’Oktoberfest rimangono favorevolmente impressionati dalla manifestazione, il cui spirito delinea la sottile differenza che distingue il carattere amichevole dei bavaresi. I sei birrifici tradizionali di Monaco (Paulaner, Spatenhof, Hofbräu, HackerPschorr, Augustiner e Löwenbräu) ogni anno riforniscono di birra märzen i tendoni del festival. Il “principe” dell’Oktoberfest è il Maß, il boccale da birra da litro che vedrete in migliaia di esemplari
all’interno dei singoli stand e che quest’anno vede salire i prezzi a più di nove euro. Più di sei milioni di visitatori sono attesi a Monaco di Baviera in queste due lunghe settimane, che vedranno per protagoniste le tre gradazioni della birra , bionda, rossa e bruna. Il Festival che ebbe inizio nel 1810, ha superato le due guerre e ancora oggi appassiona tantissimi turisti e innumerevoli bevitori, ed oggi ha visto il suo 178esimo via,alle 12:00 , grazie alla prima birra spillata, come da tradizione, dal sindaco Christian Ude e contornata dalla frase “O Zapf’t ist”, “è stappata”. Intensificate le misure di sicurezza, più di duecento paracarri in cemento armato per vietare la circolazione dei mezzi nell’area della manifestazione. Cinquecento i Poliziotti in strada che sorveglieranno per l’intera durata della festa, impedendo eventuali attentati terroristici, anche se , secondo le forze dell’ordine , non vi siano reali minacce terroristiche. www.oktoberfest.de
Se fossi Zeman:_mastro Progress 29/09/11 10.25 Pagina 1
Se fossi Zeman
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di PSEUDONIMO
TUTTA COLPA DI GIORGIA PALMAS Quest'anno l'inizio del campionato di calcio italiano è stato rimandato. La prima giornata tutti i giocatori si sono messi d'accordo per recitare la parte degli operai e fare sciopero. Mio padre ha detto che hanno fatto bene. Mio zio invece no. Mio padre ha detto che la lotta operaia è una cosa nobile, che bisogna sempre ribellarsi al potere con l'organizzazione sindacale e lottare contro le ingiustizie, pure nel calcio. Mio padre è comunista, infatti ha una macchina di secondamano. Mio zio invece ha detto che in questo caso i calciatori sono stati delle persone brutte, perché hanno un sacco di soldi e perché si lamentano quando c'è da pagare qualche spicciolo tipo cinquecentomila euro. Mio zio vota per Berlusconi, infatti lui ha una villa con la piscina. Io all'inizio non mi ero interessato molto a tutta questa storia, ci sono solo
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rimasto male che quella domenica non hanno giocato perché volevo vedere i nuovi goal di Ibrahimovic. Poi ho pensato che era meglio capire cosa stava succedendo e che dovevo farmelo spiegare da qualcuno. Non sono andato da papà a chiedere però, perché è comunista e dice sempre le stesse cose; e non sono andato nemmeno da mio zio perchè vota per Berlusconi e dice sempre il contrario di quello che dice mio padre. E allora sono andato da mia mamma che è meglio, perché è casalinga e le casalinghe dice che sanno tutto sui calciatori. Lei mi ha dimostrato infatti che è così; era preparatissima. Mi ha spiegato subito chi è la fidanzata di Bombardini e poi mi ha detto pure che lui e la sua fidanzata si stanno sposando. Io l'ho guardata e ho fatto le sopracciglia strane per farle capire che non sapevo nemmeno chi era Bombardini; figuriamoci la sua fidanzata. Mia mamma allora mi ha spiegato che Bombardini gioca nell'Albinoleffe in serie B e che la sua fidanzata si chiama Giorgia Palmas. Una che faceva la velina a “Striscia la Notizia” e che dopo è andata dal chirurgo plastico. Poi mia mamma ad un
certo punto è andata in bagno a prendere un giornale e mi ha fatto vedere le foto di Giorgia Palmas e di Bombardini che erano abbracciati a mare in un posto che si chiama Formentera; dice che è un'isola dove vanno tutti i personaggi famosi. A questo punto in un attimo solo ho capito tutto di tutta questa faccenda dei giocatori che non giocano, dei non giocatori, degli scioperatori e ho capito pure che cosa voleva dire mio papà quando parlava delle ingiustizie nel calcio. Infatti non è giusto che Bombardini si stia sposando con una bella come Giorgia Palmas (che poi in costume da bagno, col bikini, è ancora meglio) perché non solo è uno che gioca in serie B in una squadra che ha un nome che fa ridere, ma è pure brutto. Sicuramente allora i giocatori non hanno giocato per questo motivo, perché non è giusto che Bombardini si stia sposando con Giorgia Palmas. Pure io se fossi stato un calciatore avrei fatto lo sciopero, perché questa cosa davvero non si può sopportare. Intanto il campionato è ripartito e io sono tornato ad aspettare i nuovi goal di Ibrahimovic. Forse Giorgia Palmas si è convinta a
lasciare Bombardini e forse è uscita pure una nuova legge che vieta a tutti i Bombardini del mondo di sposarsi con le Giorgie Palmas. Anzi sicuramente è andata così: giustizia è stata fatta. Uno di questi giorni però per essere sicuro al cento per cento magari chiedo a mia mamma che è casalinga e le casalinghe dice che sanno tutto sui calciatori. E magari nel frattempo le chiedo pure che cosa mi sta regalando per il mio quarantasettesimo compleanno. Lo faccio martedì prossimo, e non sto più nella pelle. Spero che mi abbia comprato un abbonamento a Sky calcio.
Costume e società:_mastro Progress 29/09/11 10.25 Pagina 1
Scostume e società Scostume e società
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Scostume e societàScostume e società
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Scostume e società
di PSEUDONIMO
IL PROBLEMA NON È IL VIDEOGAME, MA LA RIGA DA PARTE Il 22 luglio scorso un uomo travestito da poliziotto crivella novantadue laburisti a Utoya, in Norvegia. Ricordi erotici di un'estate, risvegli dei sensi. È già passato un bel po' di tempo, è vero, ma io ci penso ancora con tutto il mio revisionismo. In effetti è stata una carneficina un po' esotica, di quelle che ti rimangono impresse. E forse è per questo che sono qui a chiedermi da quand'è che va di moda svuotare caricatori addosso a laburisti. Oltretutto, non riesco ancora a capacitarmi nemmeno della scelta della location. Lo sanno tutti che la Norvegia non è un posto adatto per fare un genocidio. Insomma: a distanza di mesi sono sempre convinto che Hans Breivik, il protagonista del misfatto, abbia sbagliato strage. Del resto, credo sia capitato a tutti almeno una volta nella vita di imbucarsi alla festa sbagliata. O è così, oppure mi tocca ammettere in tono
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qualunquista che con questa globalizzazione non ci sono più le nazioni e i popoli di una volta; un'altra ipotesi accettabile. In effetti questa specie di sanguinosa sceneggiata napoletana nell'austera terra dei fiordi mi sembra meno fuori luogo, se penso che è ormai semplice trovare un corso di salsa e merengue pure nei pressi del circolo polare artico. Quale che sia la spiegazione, in ogni caso il fatto di cronaca è avvenuto da quelle parti e dunque bisogna definitivamente accettare che la penisola scandinava esiste davvero; che non sia perciò un posto inventato per rendere più emozionanti le interrogazioni di geografia. Peccato che i media tutte queste cose non le abbiano nemmeno prese in considerazione e che si siano all'epoca concentrati su altri aspetti della faccenda, di certo meno divertenti e originali. Fatti i loro calcoli ideologici per lustrare le scarpe al potere, si legarono infatti al dito la passione di Hans per i cosiddetti videogames violenti. Stando a sentire i loro discorsi, se Breivik non avesse mai avuto una Playstation, probabilmente il 22 luglio scorso sarebbe rimasto a casa a fare il soffritto. Non è una cosa nuova: tra giornalisti e telegiornalisti va di moda da un pezzo, prendersela con il Nintendo e i suoi derivati. È quasi un fenomeno di costume,
ormai. Decisamente, i videogiochi non fanno tanta simpatia agli uffici stampa del capitalismo, perché si sa che quest'ultimo ci vuole produttivi e impegnati. Ogni alibi è buono per parlarne male e ripetere la solita solfa che a lungo andare, con questi, non si riesca più a distinguere il reale dal virtuale. Tutte fesserie, ovviamente. E basta un pizzico di logica per capirlo: non distinguessimo il reale dal virtuale mica ce ne staremmo tutto il giorno su un divano a giocare a Pro Evolution Soccer. Se lo facciamo è perchè sappiamo che l'alternativa è la realtà. Teoreticamente irrilevante dunque, nell'economia della strage, il fatto che Breivik fosse un appassionato di videogames. Ci sono dettagli ben più inquietanti della sua personalità da indagare. E non mi riferisco mica al fatto che fosse un fanatico della caccia, un cristiano fondamentalista, un antislamico e un massone.
Questi semmai sono attributi corollari; subordinati di certo a ciò che mi sembra essere più determinante ed indicativo: la sua acconciatura. È chiaro come il sole che un biondo con la riga da parte può raggiungere inauditi livelli di dolore e violenza. E non c'è mica da scherzarci su. Davvero: una pettinatura può fare chiarezza su un secolo di eventi e non ci vuole molto a capire che è il look a produrre la storia. Mettete a Breivik i capelli di Ligabue e vedrete che tutto cambierà. Troverà un modo meno sensazionale per nuocere al genere umano: si metterà a scrivere canzoni maldestre, altro che Utoya.
Trashion victims OK:_mastro Progress 29/09/11 10.26 Pagina 1
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di PSEUDONIMO
POLICLETO NON GUARDAVA BAYWATCH
Duemila e cinquecento anni fa, in quel territorio particolarmente fecondo di gente paranoica altresì noto come Antica Grecia, qualcuno teorizzò uno studio aritmetico circa le proporzioni ideali del corpo umano. Si chiamava Policleto e pare che fosse stufo di vedere statue con malformazioni genetiche; in poche parole, non gli piacevano gli handicappati di marmo. Trovò in tutto questo, un motivo sufficiente per avere a che fare con quella cosa poco socievole che è la matematica. Fatti suoi, ognuno ha le sue perversioni.
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Calcolò perciò dei rapporti numerici a favore dell'armonia trascorrendo notti insonni, ma evidentemente salvò i risultati delle sue ricerche in un hard disk della Trust, perché infatti questi sono oggi andati perduti; e c’è da aggiungere purtroppo, dal momento che esiste gente disomogenea come Pamela Anderson. Che Dio mi fulmini, lo so che il silicone buono sta nelle botti piccole: è dunque ovvio che provo dell’attrazione sessuale per lei, ma d'altra parte il mio senso estetico non può certo incoronarla principessa dell'Eden, o regina dell'Iperuranio. La procace guardaspiaggia di Baywatch, non può essere un archetipo di bellezza; però ha buone speranze pure quest'anno di vincere Miss Maglietta Bagnata a Cesenatico. Ora, evitate di fraintendere il discorso: non sono qui per fare il retrogrado (aspetto con pazienza la pubertà di mia figlia per sfoderare il mio miglior conservatorismo) e dunque vi assicuro che in questa geremiade non scoverete alcuna traccia della zia Rosetta. È vero: neppure a lei piace la chirurgia plastica, ma per motivi diversi dai miei. Lei, per esempio, ce l’ha col bisturi per puro spirito d’opposizione generazionale, e perché ormai guarda la morte senza bisogno degli occhiali.
Le rughe si sa, fanno diventar cattivi; ma è sempre meglio la cattiveria, la preferisco: specie quando l’alternativa è l’espressione imbalsamata di una trentenne che ricorre anzitempo a quella cosa chiamata botulino. È successo poco tempo fa: la vittima è un’amica che non vedevo da un paio d’anni. La chiameremo come è scritto sul suo estratto di nascita: Roberta Draghi. Giusto per rispettare la privacy. Insomma, due anni fa era una superba ventottenne: pelle giovane, viso straordinario, labbra garbate e disegnate, curve a dovere. Poi incontrò un chirurgo plastico, e cominciò a smettere di prendere sul serio la sua immagine riflessa. Due protesi al seno, una flebo di botox, e un ritocco alle labbra. La chiamano chirurgia antinvecchiamento per non destare sospetti. Oggi infatti Roberta Draghi è una splendida quarantenne di trent'anni. Interpellato sull’argomento, coi miei soliti sparuti peli sulla lingua, le dico tutto in faccia; lei si offende, poi reagisce riportandomi delle statistiche aleatorie. – “Il 99,9% delle persone che incontro non la pensa come te, anzi sei l’unico a pensarla in questo modo.” Così mi dice;
fortuna che conservo in un cassetto trenta chili di battute per ogni occasione. – “Sì, immagino sia una percentuale corretta; c’è un sacco di gente in giro che compra nani da giardino”- Le rispondo. Poi per smorzare i toni e ritornare sul basso ventre della vita, il posto dove adesso lei vive, aggiungo infine che tutto sommato è stata una buona mossa. Oggi più che mai la carriera di escort o quella di pornostar è qualcosa di costruttivo. Ma ad ogni modo è l'ennesima testimonianza che a Policleto ormai più nessuno s’interessa. Sarà che c'è un nuovo canone in giro, di certo più adeguato alla nostra attuale filosofia Mc Donald’s, quella ossessionata dal tempo. La zia Rosetta intanto è morta e di lei, rugosa sostenitrice della natura, rimarrà solo polvere. Tra cinquant'anni invece, nella bara inevitabile di Roberta Draghi, ci troveranno due imbottiture di plastica abnormi. E finalmente non solo la vita, ma pure la morte potrà essere grottesca.
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di IVANO BASILE
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SALTANDETHIC.COM: SHOPPING RESPONSABILE E ALL’AVANGUARDIA
L'etica ed il consumo sostenibile fanno il loro ingresso nel mondo della moda e del Lifestyle attraverso un progetto innovativo e affascinante: www.saltandethic.com. A metà tra una piattaforma di vendita virtuale ed un laboratorio per giovani creativi, con l’intento di promuovere l’immagine del consumo responsabile, il sito è un punto d'incontro per designer, giovani, creativi, etici ed eco responsabili. Tutti i prodotti sono selezionati prendendo in considerazione la loro
originalità, il loro stile e la loro concezione etica. Attraverso una selezione accurata di 20 marchi e designers internazionali dal gusto chic e urbano, il sito Ispano-Svizzero dimostra come l’etica e l’ecoresponsabilità possano conciliarsi con originalità, stile e qualità. Una selezione di prodotti unica nel mondo: dalla
mitica Vespa® riconvertita in sedia d’ufficio fino alle scarpe da ginnastica biodegradabili che fioriscono una volta sotterrate, passando per borse ricavate da teloni pubblicitari o vestiti organici e riciclati direttamente, elaborati negli studi dei disegnatori di Bricklane (Londra). Saltandethic.com offre quasi duecento prodotti inediti,
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freschi e originali nelle categorie di moda donna e uomo, accessori e complementi, calzature, arredamento, decorazione e illuminazione. Tutti i prodotti hanno in comune un design etico o eco-responsabile. Prodotti eco-responsabili a disposizione del grande pubblico. Creato nel giugno del 2011, vuole consolidarsi come sito di riferimento non solo tra i consumatori più consapevoli ma sopratutto, tra tutti gli amanti delle cose belle e dei prodotti unici e originali. I fondatori non nascondono i loro intenti. L’obbiettivo principale, come nella dinamica della mitica Factory di Andy Warhol, è di convertire il sito in un luogo di incontro e scambio di idee per le nuove generazioni di creativi responsabili, stimolando la loro eco-creatività. Il sito premia i propri clienti regalando loro il 4% del valore totale dei loro acquisti. Il cliente decide se conservare questo 4% come sconto per il prossimo acquisto oppure, attraverso il progetto Salt for Hope, permettere che Saltandethic.com lo doni a uno dei progetti proposti dalle tre ONG che collaborano con il sito. Infine, oltre ad essere un semplice portale commerciale, Saltandethic.com cerca di consolidarsi come piattaforma di lancio per nuovi creativi.
Attraverso la collaborazione con scuole di arte e design, saltandethic.com contribuisce a far sì che le giovani promesse abbiano la possibilità di presentare i propri disegni al grande pubblico. Per maggiori informazioni: www.saltandethic.com info@saltandethic.com
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di LAURA SAGGIO
C'È PIU’ GUSTO AD ESSERE IN SALUTE
A Viareggio, dal 29 settembre al 2 ottobre, appuntamento con il Festival della Salute. Protagonista dell'evento l'alimentazione, che vedrà nella partecipazione dell'Assic il suo 'piatto' forte. La Cucina Wellness, progetto promosso dall'Assic (Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina), sarà la novità della quarta edizione del Festival della Salute, che si terrà a Viareggio dal 29 settembre al 2 ottobre. Il Festival farà il punto sul rapporto degli italiani e la salute. Tema caro all'Assic che, l’1 e il 2 ottobre, terrà nell’ambito della manifestazione il proprio congresso: “Delicious & Nutritious, l'esaltazione del gusto può garantire salute?”. Più di un congresso vero e proprio, quello preparato da Cucina Wellness, sarà un talk show, e offrirà l'occasione di vedere i grandi Chef realizzare primi, secondi e dolci, con la collaborazione di nutrizionisti, medici e docenti universitari. Dunque le parole scientifiche troveranno una declinazione pratica nel confezionamento di ricette e piatti sani ( capaci di rallentare il
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processo di invecchiamento cellulare ), buoni, leggeri ed economici. Numerosi i temi che la Cucina Wellness approfondirà durante il Festival. Dai metodi di cottura, crudo o cotto, e la loro influenza sulla presenza di nutrienti nell'alimento alle tecniche di conservazione dei cibi, con particolare attenzione al sottovuoto; dalla cucina come trattamento estetico, il Cornetto Wellness ne è un esempio ( la prima brioche che previene l'invecchiamento cellulare) alla sicurezza alimentare; e per concludere una 'lezione' sulla pausa pranzo. Tema, quest'ultimo, che riguarda la maggioranza degli italiani, malamente abituati a fare una pausa “fast” consumando un pasto incompleto dal punto di vista nutrizionale, spesso ricco di grassi, che fa male alla salute e influisce negativamente sulle performance lavorative. La sfida dell'Assic è quella di realizzare una pausa pranzo “wellness”. Per raggiungere questo scopo – spiega Chiara Manzi, presidente dell'Assic – “un piatto deve essere: gradevole alla vista, saporito, realizzato con il giusto accostamento di ingredienti, con proporzioni bilanciate e metodi di cottura corretti”. “Il pranzo – ha continuato - è un pasto
fondamentale, ma spesso trascurato da chi è costretto a mangiare fuori casa, vuoi al bar, alla tavola calda, o alla mensa. Ed è proprio a queste strutture che ci siamo rivolti per proporre il pasto “wellness”. Certamente l'intento di raggiungere il benessere durante ciascun pasto della giornata rappresenta una scommessa ambiziosa che necessita, per essere efficace, anche di un cambiamento 'culturale', di un approccio più consapevole, nei riguardi dell'alimentazione da parte del consumatore finale. Un altro aspetto positivo da non sottovalutare della Cucina Wellness riguarda l'aspetto economico. Un piatto wellness è solitamente meno dispendioso; infatti, il
consumo di materie prime care come olio, carne, salumi, formaggi è ridotto (ma mai eliminato) a favore di verdure e cereali. Al Festival della Salute, una testimonianza di grande richiamo sarà quella di Roberto Franciosi, Facility Manager dell'Agenzia Spaziale Europea (la prima mensa italiana ad aver ottenuto la certificazione di sicurezza nutrizionale Cucina Wellness), che spiegherà l'esperienza di mangiare wellness. Superato lo scetticismo iniziale riguardo efficacia e gusto dei piatti wellness, “oggi - dichiara Franciosi -, non riusciamo a farne a meno: mangiamo bene, ci alziamo da tavola sazi e leggeri. Inoltre è migliorata anche la produzione dei piatti tradizionali perché i cuochi fanno più attenzione alle cotture”. www.cucinawellness.it www.assic.org www.ristorantedoney.it
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ECONOMIA OBAMA, TUTTA COLPA DELLA CRISI?
di Ivano Basile
“NO, WE CAN'T”
DOV’È FINITO SUPER-OBAMA? “Yes, we can” è soltanto un bel ricordo. A poco più di tredici mesi dalle prossime elezioni presidenziali, il terreno del consenso elettorale esplosivo - che lo condusse tre anni fa alla cavalcata trionfale verso la Casa Bianca - sta franando sotto i piedi di Barack Obama
“l
“L'Armageddon è qui...” - affermò qualche tempo fa Obama nel commentare la situazione economica in cui versano tuttora gli Stati Uniti ...ma non mi ricordo dove ho messo la maschera di Bruce Willis”, avrebbe tranquillamente potuto proseguire il presidente americano. Che fine ha fatto il presidente de “l’Audacia della speranza”, il titolo del celebre libro che accompagnò la sua trionfale marcia verso la Casa Bianca nel 2008, lo stesso dell'azzeccato slogan “Yes, we can?” Il clima di opinione pubblica è profondamente mutato, addirittura irriconoscibile, se paragonato a quel novembre 2008, in cui mister Obama venne eletto per acclamazione dai cittadini americani. Se la popolarità dell’inquilino della Casa Bianca si è costruita in modo rapido e forse senza precedenti, altrettanto velocemente stanno evaporando i suoi consensi. Lo scenario emerge per la prima volta da un sondaggio Gallup, realizzato tra il 15 e il 18 settembre, che racconta un quadro poco confortante: la maggioranza degli americani, infatti, lo ritiene (cor)responsabile del misero stato in cui versa l’economia nazionale. Per Obama è una prima assoluta: mai prima d’ora l’elettorato si era espresso in questi termini nei suoi confronti. Le percentuali sono molto variabili, a seconda che si tratti di elettori Repubblicani o Democratici. Tra i primi, la bocciatura arriva alla cifra dell’86%, mentre solo un quarto dei Democrats lo sfiducia in economia. Ma l’allarme riguarda gli elettori centristi, gli indipendenti, che fanno spesso la differenza alle urne e premiano l’uno o l’altro candidato. Ebbene, tra questi ultimi la boc-
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OTTOBRE 2011
ciatura per Obama arriva al 60%. Alle prossime presidenziali, dunque, l'attuale presidente americano potrebbe trovarsi contro il nutrito blocco della destra, che pare compatto nel volerlo mandare a casa, più il blocco centrista, deluso e frustrato per una crisi (specie dell’occupazione) che non pare avere mai fine. Sembra incredibile come il presidente americano sia riuscito a dilapidare così velocemente il patrimonio di consensi entusiastici e di speranze che lo avevano portato alla Casa Bianca nel 2008. In soli tre anni è riuscito a scontentare quasi tutti: come può la stessa persona che fece sognare l’America e il mondo, ritrovarsi oggi sfiduciato nei sondaggi dalla maggioranza degli americani? Il mondo si attendeva prodigi dal presidente degli Usa. Si è poi accorto che il primo presidente nero degli Stati Uniti non era dotato di bacchetta magica e ha sbattuto il muso contro la realtà. Ciò ha coinciso con il repentino – e drammatico - ridimensionamento degli Stati Uniti, con la crescita bassa, la disoccupazione crescente e tutti gli altri problemi economici. Ma la crisi è sufficiente a spiegare la parabola discendente del presidente americano?
“
AMMINISTRAZIONE OBAMA, TEMPO DI BILANCI Certamente Obama ha cercato maggiori convergenze con l’Unione Europea, ha mostrato un profilo maggiormente ecologista. Ma per i più è stato poco coraggioso, come si è detto (e scritto) da qualche parte, e ciò è bastato a deludere in un colpo solo molti militanti dell’ala sinistra del suo partito, centristi e moderati, sindacalisti e ambientalisti. Di concessione in cedimento, Obama ha deluso la sua base più affezionata, l’ala sinistra del Partito democratico, e rischia alti tassi d’astensione nel novembre 2012 tra i verdi, i giovani, le minoranze etniche, a tal punto – scrive Federico Rampini - che “i repubblicani potrebbero starsene seduti comodamente in poltrona, aspettando che la crisi economica faccia il lavoro sporco per loro e cioè distrugga il consenso del presidente”. Le elezioni sono vicine e il presidente Obama rischia grosso visto il suo magrissimo bilancio di governo economico: un piano di stimolo da un trilione di dollari che ha mancato l’obiettivo del rilancio; una crescita economica fiacca; e una disoccupazione - il numero vero dei senza lavoro ha raggiunto i 25 milioni - ben al di sopra di quella soglia minima neces-
OBAMA, POCHE CHANCE DI ESSERE RIELETTO. PER SPIEGARE LA SUA PARABOLA DISCENDENTE È SUFFICIENTE INVOCARE LA GRAVITÀ DI UNA CRISI ECONOMICA, SENZA PRECEDENTI DALL’EPOCA DELLA GRANDE DEPRESSIONE?
”
obama:_mastro Progress 29/09/11 10.29 Pagina 2
ECONOMIA OBAMA, TUTTA COLPA DELLA CRISI?
LA SITUAZIONE ✑ L'ESTREMA DESTRA IN ASCESA Nell’America di oggi persino un candidato “troppo” di destra potrebbe avere chance di essere eletto. In testa ai sondaggi di popolarità tra la base repubblicana, infatti, c’è il governatore del Texas, Rick Perry (nel tondo) con il 30% dei voti tra gli elettori del GOP, seguito dall’ex governatore del Massachussetts, Mitt Romney, con il 22%. Perry rappresenta l’anima più conservatrice e oltranzista della destra: anti-abortista, negazionista sul cambiamento climatico, xenofobo, ferocemente contrario a ogni intervento statale per rilanciare la crescita economica, noto per i pesanti tagli ai fondi scolastici nel suo Stato.
saria che storicamente, da F.D. Roosvelt in poi, ha garantito a un presidente la rielezione. Barack Obama ha rinunciato a varare le nuove norme per ridurre l’ozono nell’atmosfera e adesso anche gli ambientalisti minacciano di boicottarlo alle urne nel novembre 2012. Un altro cedimento, questa volta alle forti lobby industriali che da mesi facevano campagna contro le regole “troppo verdi” di questa Amministrazione, denunciandole come un ulteriore onere sulle aziende, un’altra tassa occulta che contribuirebbe a bloccare le assunzioni. Chi ha troppe aspettative, si sa, rischia sempre di essere deluso: qualsiasi considerazione inerente l'operato dell'amministrazione Obama dall'insediamento ad oggi dovrebbe tenere conto prima di tutto di questa semplice considerazione. Che il primo presidente afro-americano fosse destinato a deludere (almeno un po') i suoi sostenitori era dunque scontato. Capire se sia stato poco coraggioso o con le mani troppo legate da questioni di politica economica globale sfavorevole diventa difficile da provare. Resta il fatto che in alcune circostanze, invece di tirare fuori le unghie Obama ha preferito comportarsi alla stregua di un democristiano italian style: un colpo al cerchio e uno alla botte per cercare di salvare capra e cavoli. Per il New Deal c'è sempre tempo... ■
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EDITORIALE OTT:_mastro Progress 04/10/11 12.40 Pagina 1
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NON NOMINARE IL DEFAULT INVANO
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La paura che la crisi del debito sovrano della Grecia possa aprire la strada ad episodi simili in altre parti della zona euro (leggi Italia) è sempre più forte. Forse sarà il caso di cominciare a rifletterci. E c’è perfino chi invoca il default come una manna che risolverebbe tutti i problemi del paese. Sarebbe l’evento più traumatico affrontato dal paese dai tempi della seconda guerra mondiale. L’Italia possiede il primo debito pubblico in Europa per un valore pari a circa 1900 miliardi di euro. Ma aldilà delle ripercussioni sulla finanza globale che già di per sé dovrebbe destare enormi preoccupazioni, cosa accadrebbe ai cittadini comuni? Come prima cosa partirebbe la corsa agli sportelli delle banche. In verità, come ci raccontano le cronache, questa corsa è già partita in sordina, soprattutto per portare fuori dalle
filiali tutta quella liquidità che è a maggior rischio di essere soggetta ad imposte di emergenza come i patrimoni evasi. Partita la corsa, le banche si ritroverebbero presto a corto di liquidità A questo punto, i risparmiatori, finalmente resisi conto della serietà della cosa, correrebbero ai supermercati per fare provviste, salvo rendersi conto che le loro carte di credito e i bancomat non vengono più accettati. E mentre il commercio andrebbe in tilt, le banche si vedrebbero costrette a chiudere le linee di credito verso le aziende. Gli effetti contingenti della crisi, lo storico fardello del debito pubblico e l'esiguità del cosiddetto “pacchetto anticrisi” italiano rende la condizione del nostro paese pericolosamente assimilabile a quella greca. Doveroso tenere conto però delle peculiarità del nostro caso. Se la Grecia esce da un
trentennio di sostanziale indisciplina fiscale, il graduale rientro dei conti pubblici aveva portato l'Italia, alla vigilia della crisi finanziaria, a far scendere il rapporto deficit/Pil sotto il tetto del 3% per la prima volta dal 2002. Il rischio è che la mancata ripresa della crescita renda sempre più onerosi - per la finanza pubblica, ma non solo - gli effetti presenti della crisi e quelli che si manifesteranno in futuro. Tornare a crescere in termini di reddito e di produttività, combattere l’evasione, sostenere gli investimenti e i consumi, oltre a rappresentare obiettivi in sé, costituiscono per l'Italia tappe intermedie cruciali sulla strada del risanamento dei conti. Ci pare che soltanto un approccio alle politiche di spesa più consistente e mirato di quanto sia stato fatto finora, potrà verosimilmente allontanare dall'Italia lo spettro della crisi.
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■ 38 OBAMA, TUTTA COLPA DELLA CRISI? DOV’È FINITO SUPER-OBAMA?
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■ 40 FOCUS ON: IRLANDA
LA TIGRE CELTICA TRA AUSTERITÀ E RIPRESA
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46 SOS FAMIGLIE ITALIANE
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50 SMAU 2011
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54 MERCATI FINANZIARI & DINTORNI
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62 ALLO SMAU LE NUOVE FRONTIERE DELLA COMUNICAZIONE
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66 GIORNATE INTERNAZIONALI PIO MANZU’
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68 INTERVISTA A MARIA BIANCA FARINA AD DI POSTE VITA E POSTE ASSICURA
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NON SI FA (PIÙ) CREDITO A NESSUNO
A MILANO VA DI SCENA L’INNOVAZIONE
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DIMMI IL TUO RATING TI DIRÒ CHI SEI LA PAROLA ALLE AZIENDE
VA IN SCENA IL FUTURO
ICT: TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
“XXI FEMMINILE”: IL SECOLO DELLE DONNE
IL SECOLO DELLE DONNE
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FOTOREPORTAGE DA NEW YORK DA PARIGI DA LONDRA PERSONAGGIO CONTROCORRENTE ONOMATOMANIE SHOWBIZ MEETING SE FOSSI ZEMAN SCOSTUME E SOCIETÀ TRASHION LIFESTYLE FOOD ITC PERSONALITIES ART CINEMA ECOLOGY FASHION TRAVEL CARS TUNES BOAT
SOMMARIO ottobre:_mastro Progress 04/10/11 10.10 Pagina 2
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72 INTERVISTA AD ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE
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74 INTERVISTA A STEFANO VITALE 78
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82 ROMA EUROPA FESTIVAL 2011
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Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA
IL FESTIVAL CHE VERRÀ
TRY THE IMPOSSIBLE
90 CAMBIAMENTI CLIMATICI
CLIMA LE ULTIME FRONTIERE 78
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98 MODA: L’ESSENZA DEL CUOIO
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104 L'INDIA HA IL SUO CIRCUITO
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114 LA (NUOVA) MOSSA DEL GIAGUARO
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116 SPECIALE FLEET MANAGEMENT
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UN SECOLO AL FEMMINILE
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UN FUTURO... AL FEMMINILE
Progress è una pubblicazione curata da Gruppo Editoriale S.E.I. Via R. Pereira 00135 - Roma Rivista mensile registrata presso il Tribunale di Roma 17/09/2010 N° 356/2010 Uffici Commerciali Roma, Via Pereira, 41 - 00136 Milano, Via Petrella, 21 - 20124
STORIA DEL CUOIO. STORIA DI HERMÈS.
Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Alessandro Petrone direzione@edizionisei.com Direttore Editoriale Franco Del Panta Direttore Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com
IL CIRCO DELLA F1 SBARCA A NEW DELHI
IL COMFORT DELLA BERLINA, ANCHE IN 4 CILINDRI
È TORNATO A CRESCERE IL SETTORE DEL NOLEGGIO VEICOLI CHE SEMBRA ORMAI AVER SUPERATO LA FASE CRITICA DELLA DIFFICILE CONGIUNTURA ECONOMICA INTERNAZIONALE. UN APPROFONDITO DOSSIER CON LA VOCE DEI PROTAGONISTI, LE AZIENDE, LE NOVITÀ DEL SETTORE E I MODELLI PIÙ INTERESSANTI
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152 INTERVISTA A MARCO PAVANELLO
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154 PUBBLICATO IL NUOVO BANDO DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
80 ANNI E NON DIMOSTRARLI
L’IMPORTANZA DI “ESSERCI”
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Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com I. Basile, D. Battaglia, M.L.C. Beduschi, D. Campagna, C. Catalli, S. De Silvestri, A. Gianfrate, J. Mirabilia, R. Leggio, M.G. Morini, P. Romeo, D. Marianacci, E. Rodi, F. Aliberti, D. Sallustio, A. Tomassi, R. Cesari, F. Vagnozzi, P. Vaccaro, D. Leggio, E. Pasca, L. Saggio Marketing & ICT Milko Vaccaro Ricerca Iconografica e Servizi A cura della redazione Editing e traduzioni Adrian James Art Direction Romina Plini, Vania Rossi Stampa e Allestimento Amadeus S.r.l. Distribuzione Giuseppe Ventura Emilian Press Srl - Spediservice Srl - CDL Informazioni e Abbonamenti info@edizionisei.com www.progressonline.it Fotografie Shutterstock, Sascha Von Mallinckrodt M.G. Morini, L. M. C. Beduschi N.B. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.
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EUROCHOCOLATE 2011, NON SI VIVE DI SOLI RICORDI…
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e
E così, dall’Anteprima Eurochocolate all’Aquila
principali aziende cioccolatiere e non.
farsi immortalare all’interno della maxi
(8 e 9 ottobre) al ChocoDay (12 ottobre), fino
In linea con il claim 2011 l’immagine scelta
cornice di 2 mt x 3 mt del peso di ben 800 kg,
alla 18° edizione di Eurochocolate Perugia
per rappresentare Eurochocolate gioca sulla
interamente realizzata in cioccolato o a fianco
sarà impossibile il prossimo Ottobre non
foto o ancora meglio sulla cornice porta-foto.
di una Choco Lamp alta 6 metri: dolce ricordo
lasciarsi tentare dal cioccolato La cosiddetta
Una cornice di cioccolato, talmente golosa che
di Eurochocolate 2011.
“Economia del rossetto” fa prevedere
chi vi è immortalato all’interno… non resiste a
Domenica 16 ottobre, in centro per le
un’edizione boom.
morderla.
immancabili Sculture di Cioccolato, realizzate
Nel 2011 Eurochocolate diventa maggiorenne
La ChocoCornice e la Choco Lamp saranno
live da abili scultori che, con creatività e
e, per festeggiare con tutti i golosi, ha in serbo
protagoniste anche di un insolito set
passione, trasformeranno i blocchi di
un’edizione particolarmente ricca di novità e
fotografico allestito nella storica cornice del
cioccolato fondente Nero Perugina di un metro
tanti appuntamenti al sapor di cioccolato nel
settecentesco Teatro Pavone, ribattezzato per
cubo in originali quanto golose opere d’arte
centro storico di Perugia. Attesissime attività
l’occasione Teatro dei Golosi. Grazie a Kodak,
ispirate al tema “Non si vive di soli ricordi”.
conoscitive e di animazione, firmate dalle
infatti, i visitatori di Eurochocolate potranno
www.eurochocolate.com
TRAVEL:_mastro Progress 29/09/11 12.23 Pagina 1
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di ELISA RODI
travel travel
A RIMINI IL TURISMO “SI MOSTRA”
INFO TTG ✑ C0S’È: TTG Incontri è la
Torna a Rimini, per la sua quarantottesima edizione, TTG Incontri, l’unica ed originale Fiera business to business in Italia per il settore turistico. TTG Italia, società specializzata in servizi per il
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OTTOBRE 2011
turismo ed editoria, si conferma gran cerimoniera, organizzando una manifestazione che negli anni è diventata il punto di incontro cruciale tra domanda e offerta di servizi e prodotti relativi al settore del turismo. TTG Incontri è ormai la vetrine indiscussa e più prestigiosa per gli operatori del settore, che hanno la possibilità di illustrare tutte le ultime novità e proporre al mercato italiano le proprie strategie di marketing e commerciali. La carta vincente dalla manifestazione risiede
nella possibilità per i professionisti del settore di concentrare e ottimizzare con profitto gli incontri con clienti e fornitori in pochi giorni, in modo da poter ottenere il massimo dall’incontro agevolato tra chi offre accoglienza turistica e chi la richiede. Ce n’è per tutti i gusti: dai trasporti alla ricettività alberghiera, dalla tecnologia applicata al turismo agli Enti specifici interessati, con eventi dedicati, tavole rotonde, seminari e incontri.
più importante fiera internazionale b2b del settore turistico in Italia. Si svolge ogni anno a Rimini Fiera: 48° edizione nel 2011. Nei tre giorni della rassegna vengono presentate al mercato le principali novità degli operatori del turismo: oltre 42.000 le presenze registrate nel 2010, più di un migliaio di espositori diretti, corrispondenti a 2400 imprese provenienti da oltre 100 paesi. ✑ DOVE: all’interno dei padiglioni della Fiera di Rimini ✑ QUANDO: dal 6 all’8 ottobre 2011
www.ttgincontri.it
gp india:_mastro Progress 05/10/11 11.38 Pagina 1
SPORT E TURISMO LA F1 IN INDIA
A cura della Redazione
L'INDIA HA IL SUO CIRCUITO
IL CIRCUITO DELLA F1 Nuovo ingresso nel Mondiale 2011 di Formula 1, alle 19 gare di quest’anno infatti si aggiungerà un nuovo tracciato, il Gran Premio dell’India, programmato per il 30 ottobre 2011. Una grande opportunità d'investimento e turismo per il Paese
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OTTOBRE 2011
gp india:_mastro Progress 05/10/11 11.38 Pagina 2
SPORT E TURISMO LA F1 IN INDIA
SBARCA A NEW DELHI
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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gp india:_mastro Progress 05/10/11 11.38 Pagina 3
SPORT E TURISMO LA F1 IN INDIA
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La decisione è stata presa dal Consiglio Mondiale della Federazione internazionale dell'automobile (Fia), una scelta di sicuro impatto mediatico e pubblicitario perché si andrà a correre a Nuova Delhi, con il preciso scopo di aprire la Formula 1 anche al mercato indiano, ricco di investitori che non passano certo indifferenti al circus più blasonato del mondo. Una pista che sorge a circa 50Km della capitale indiana e che sta per diventare una nuova tappa del Mondiale. Il circuito, che sorge nei pressi di Gretar Noida, nel distretto di Gautam Budh Nagar, a circa 40km da New Delhi e 60 dall’Indira Gandhi International Airport, è costato 240 milioni di dollari. Lungo 5,14 km, e disegnato dall’architetto tedesco Hermann
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OTTOBRE 2011
Tilke, è stato rinominato Buddh International Circuit (BIC) dagli organizzatori, proprio per creare un facile rimando sonoro alla zona nella quale è sorto l’impianto. Fa parte di un imponente complesso sportivo costruito dal gruppo Jaypee, di oltre 1.000 ettari, denominato Jaypee Greens Sports City, [11] che prevede la costruzione di uno stadio per il cricket da 100.000 posti, un campo da golf a 18 buche, uno stadio per l'hockey da 25.000 posti ed un'accademia dello sport. Secondo alcune fonti il circuito sarà il secondo più veloce del mondiale dopo Monza ed il progetto è stato trasmesso alle squadre di Formula 1 allo scopo di raccogliere suggerimenti su come modificarlo per migliorare i sorpassi. Sicuramente le opportunità di crescita per una nazione così vasta attraverso la Formula 1 sono enormi, come ha sottolineato il proprietario della Force India Vijay Mallya: “La crescita economica dell’India, la sua composizione demografica giovane e agguerrita e la crescente popolarità della Formula 1 rendono il complesso una delle più attraenti destinazioni future per uno sport altamente tecnologico e fortemente competitivo”, ha dichiarato più volte ai media. Secondo le stime effettuate da parte degli investitori locali e del governo indiano, la struttura complessivamente dovrebbe garantire un introito sui
170 milioni di dollari, grazie anche alla presenza di hotel e centri turistici, fornendo inoltre più di 10.000 posti di lavoro.
LA REGIONE DELL’UTTAR PRADESH Sicuramente una spinta importante per una regione, quella dell'Uttar Pradesh, che già gode di interessanti attrattive turistiche e culturali. Spesso indicato come “fascia della mucca” o “fascia dell’hindi”, l’Uttar Pradesh è infatti, sin dall’indipendenza, lo stato più importante dell’India, dal punto di vista politico e culturale. Questa posizione preminente è dovuta anzitutto al fatto che si tratta della zona più popolata del paese e anche al ruolo fondamentale svolto da questa regione nel panorama religioso hindu. Il fiume Gange, spina dorsale dell’Uttar Pradesh, è il corso d’acqua sacro alla religione induista e quattro delle sette città sante di questa confessione, tra cui Varanasi, si trovano appunto in questo stato. L’Uttar Pradesh è anche molto importante per il buddhismo perché proprio a Sarnath, nelle immediate vicinanze di
gp india:_mastro Progress 05/10/11 11.39 Pagina 4
SPORT E TURISMO LA F1 IN INDIA
IL CIRCUITO DI BUDDHA Il circuito che ospiterà la prima edizione del Gp d'India di Formula 1 si chiama “Buddh International circuit”. Come spiegano gli organizzatori della gara, il nome è legato alla regione (Gautam Budh Nagar) nella quale è stato realizzato l'impianto. Sotto: New Delhi
LA CLASSIFICA PILOTI 1 S. Vettel 309 2 J. Button 185 3 F. Alonso 184 4 M. Webber 182 5 L. Hamilton 168 6 F. Massa 84 7 N. Rosberg 62 8 Schumacher 52 9 V. Petrov 34 10 N. Heidfeld 34 11 A. Sutil 28 12 K. Kobayashi 27 13 P. di Resta 20 14 J. Alguersuari 16 15 S. Buemi 13 16 S. Perez 9 17 R. Barrichello 4 18 B. Senna 2 19 P. Maldonado 1 20 H. Kovalainen 0 21 J. Trulli 0 22 T. Glock 0 23 J. D'Ambrosio 0 24 V. Liuzzi 0 25 D. Ricciardo 0 26 Karthikeyan 0
Varanasi, il Buddha predicò per la prima volta il suo messaggio della “via di mezzo”. L’ideale punto di partenza per visitare l’Uttar Pradesh può essere la regione di Agra, antica capitale dell’India moghul, che vanta ancora alcuni superbi monumenti risalenti al periodo compreso tra il XVI ed il XVII secolo. Tra questi spiccano il magnifico forte di Agra ed il mausoleo che ogni attira decine di migliaia di turisti da ogni parte del mondo: il Taj Mahal. Fatto costruire nel 1632 dall’imperatore moghul Shan Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum, il Taj Mahal è da sempre considerato una delle bellezze architettoniche più suggestive di tutta l’India, tanto che nel 2007 è stato inserito tra le sette meraviglie del mondo moderno. Uttarakhand, o “Terra del nord”, è il nome dato alla parte settentrionale dell’Uttar Pradesh. La regione è ricca di colline, montagne e laghi, e la sua metà occidentale è nota come Garhwal, mentre quella orientale si chiama Kumaon. Qui si trovano diverse famose località di villeggiatura collinari, come Nainital e Mussoorie, oltre a molti percorsi di trekking, quasi tutti ancora poco noti e ancor meno utilizzati. D’estate i pellegrini si dirigono a piedi verso le sorgenti del sacro Gange situate nei pressi di Gangotri, un villaggio non lontano dalla frontiera con la Cina. Gangotri è una delle quattro principali mete dello yatra (pellegrinaggio) himalayano, insieme a Badrinath, Kedarnath e Yamunotri, note tutte insieme come Char Dham. Più accessibili sono invece Haridwar e Rishikesh, situate dove il Gange abbandona l’Himalaya e raggiunge le pianure per intraprendere il suo lungo viaggio verso il mare. Dalla parte settentrionale dell’Uttar Pradesh si può u
PER SAPERNE DI PIÙ’ ✑ RE VETTEL E LE LUCI DI SINGAPORE Il fenomeno tedesco vince per la nona volta in stagione e si porta a un solo punto dalla vittoria finale, che conquisterà in Giappone ad ottobre. Deludono le Ferrari, al cospetto di Red Bull e McClaren. A Singapore si è rivista anche la tenacia di Jenson Button, formidabile pilota, secondo a Vettel (ma non certo “di” Alonso in un eventuale futuro in Ferrari), ultimo ad arrendersi all'evidenza tedesca e non ancora matematicamente domo, per un misero quanto significativo punticino. Ed anche l'inglese si fa inconsapevole benefattore del biondo imperatore, perché la certezza dei numeri arriverà inesorabile tra due weekend, quando Vettel potrà godere, alla luce del sole giapponese, di un intero Gran Premio d'onore per celebrare il suo secondo strameritato mondiale di Formula 1. Più indietro in classifica, i neon del circuito impietosamente ingiallivano le rosse carene della Ferrari, a dire il vero già abbastanza scolorite da gallerie del vento male interpretate e dalle prestazioni contrastanti dei suoi piloti. Cinque gare al termine di un mondiale già finito da un po', insomma, per colpa del talento immenso di Vettel, a cui per l'iride basterebbe un decimo posto il 7 ottobre. Con tutta probabilità, invece, si prenderà anche le briciole.
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gp india:_mastro Progress 29/09/11 12.25 Pagina 5
SPORT E TURISMO LA F1 IN INDIA
LE ULTIME GARE 2011 ✑ 7-09 Ott Giappone ✑ 14-16 Ott Corea S. ✑ 28-30 Ott India ✑ 11-13 Nov Abu Dhabi ✑ 25-27 Nov Brasile
entrare in Nepal. Spostandosi verso la parte centrale dell’Uttar Pradesh, si incontreranno decine di città che rappresentano importanti testimonianze architettoniche. Una delle regioni più belle dell’Uttar Pradesh è quella di Varanasi. Varanasi, la città di Shiva, sorta sulle sponde del sacro Gange, è uno dei luoghi più sacri di tutta l’India. I pellegrini hindu vi giungono per bagnarsi nelle acque del fiume, un rituale che purifica da tutti i peccati, e la città è anche un luo-
BERNARD ECCLESTONE Sopra: il Buddh International Circuit, una pista di 5,14 km progettata dall’architetto di fiducia di Bernie Ecclestone, Herman Tilke. In basso a destra: Bernard Ecclestone imprenditore britannico è considerato la principale autorità in Formula Uno da corsa
go propizio dove morire: chi spira qui si assicura la liberazione dal ciclo delle rinascite e l’immediato accesso al paradiso hindu.
BUDDH INTERNATIONAL CIRCUIT - “SARÀ IL CIRCUITO TRA I MIGLIORI AL MONDO”
Una pista di 5,14 km progettata dall’architetto di fiducia di Bernie Ecclestone, Herman Tilke. Costato qualcosa come 350 milioni di dollari, il progetto prevede anche la costruzione di uno stadio di levatura internazionale. 100.000 mila spettatori, 16 curve, rettilinei da percorrere al alta velocità. È il Il Buddh International Circuit: il nome è un chiaro riferimento alla zona dove è situato il tracciato, a Gautam Budh, quartier Nagar vicino a Greater Noida. Sarà il circuito automobilistico dell’India e all’interno di esso la velocità delle vetture sarà protagonista nella 17a gara del Campionato Mondiale di Formula 1. Appuntamento fissato per il 30 ottobre.
Quali sono le caratteristiche del circuito? Il Circuito Internazionale di Buddh (Buddh International Circuit - BIC) è lungo 5,14 km ed è stato progettato dall’architetto di pista da corsa Herman Tilke, architetto tedesco di fama mondiale autore di altri circuiti internazionali di gara: Malesia, Bahrein, Cina, Turchia, Indonesia, Emirati Arabi, Sud Africa, Sud Corea e Stati Uniti. Il BIC è stato progettato come uno dei più veloci ed emozionanti circuiti di gara in tutto il mondo; si adatta infatti alle esigenze di potenti auto e moto da corsa, vetture da alte prestazioni e, in virtù di tali caratteristiche, ospiterà alcuni degli eventi motoristici più impegnativi del pianeta. La combinazione di 16 curve, rettilinei ad alta velocità e di improvvisi cambiamenti in elevazione è stato progettato per offrire ampie possibilità di sorpasso; quella varietà di soluzioni che rendono l’automobilismo da corsa così emozionante. Uno spettacolo che potrà essere visto da 100.000 spettatori. Naturalmente è previsto un grande rispetto delle norme di sicurezza, garantendo attrezzature e impianti medici, ma anche servizi e spazi per i media. Il BIC sarà il circuito tra i migliori al mondo.
Per quanti anni è stato stipulato il contratto relativo al Gran Premio? E a finanziare il circuito sono stati anche sponsor privati? Abbiamo un contratto per 5 anni, al termine del quale avremo la possibilità di estenderlo per altri 5 anni. Per quanto riguarda gli sponsor, no, il circuito è stato costruito interamente dal Gruppo Jaypee, con i soldi provenienti da finanziamenti bancari. Il Gruppo ha speso circa 400 milioni di dollari per la costruzione del Circuito Internazionale di Buddh e per la costruzione delle infrastrutture presenti lungo la pista. La popolazione indiana è interessata a questo importante evento? Sì, lo è. La vendita dei biglietti sta andando molto bene. Ci aspettiamo un circuito pieno di spettatori il giorno della gara! La Formula 1 è uno sport popolare in India? Sì, ha una base di fan consolidata e il numero di fan e appassionati della F1 in India sta crescendo molto velocemente!
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SPORT E TURISMO LA F1 IN INDIA
NON SOLO FORMULA 1: DA VEDERE A DELHI Ovviamente, nei pressi del circuito, impossibile dedicare una visita alla capitale, New Delhi. Delhi sorge nella parte nord occidentale della Repubblica Indiana, confinando con l'Uttar Pradesh e con lo Stato di Haryana. Dal punto di vista politico New Delhi è inclusa nel territorio federato di Delhi, che ospita una popolazione stimata di oltre 13 milioni di persone, aggiudicandosi il primato di città più popolosa del mondo. Sorta sulla riva destra del fiume Yamuna, uno degli affluenti del Gange che tanta rilevanza riveste nella storia antica e recente dell'India. La megalopoli è vastissima e formata da un intreccio di strette vie nelle quali è peraltro assai piacevole perdersi scoprendo alcuni dei tesori nascosti. Per orientarsi si può, tuttavia, tenere come punti di riferimento i due ampi viali al centro di Nuova Delhi: Rajpath e Janpath di frequente si rivelano essenziali per i turisti occidentali che hanno poca dimestichezza con città brulicanti di storie e tradizioni straordinarie. Nuova Delhi è dunque una delle capitali più suggestive del pianeta, un luogo in cui passato e futuro, opulenza e povertà, religione e mondanità si incrociano di continuo, creando una sintesi mozzafiato. La città è enorme ed ogni suo angolo è dispensatore di emozioni. Dai favolosi mercati, ai locali serali alla moda, dai patrimoni artistici, ai festival che celebrano le tradizioni locali, passando per le kermess internazionali e la fiorente industria cinematografica. Una delle icone di Nuova Delhi è il Qutb Minar: il più alto minareto del pianeta, si erge per 72,5 metri, con una base larga 14,3 metri ed una sommità larga 2,7 metri. È composto da cinque piani che si affacciano in altrettante balconate. E' il più famoso dei monumenti che compongono il Complesso di Qutb, che nel 1993 è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. La costruzione del minareto fu commissionata, alla
fine del XII secolo, dall'imperatore afghano Qutb-u-din Aibak, dalla quale prende il nome. La costruzione venne interrotta al primo piano dopo la morte dell'imperatore. I successivi tre piani vennero continuati dal suo successore Iltutmish chiamato comunemente Altamash. Venne ultimata nel 1230. Nel 1326 il Qutb Minar venne colpito da un fulmine. Muhammad-bin-Tughluq effettuò delle riparazioni per i danni causati. A seguito di un altro fulmine, nel 1368, il minareto venne nuovamente danneggiato. In seguito l'ultimo piano venne sostituito con gli attuali due piani da Firuz Shah Tughluq. Nel 1503, dopo un ulteriore danneg-
giamento da parte di un fulmine, i due piani superiori sono stati riparati ed ampliati da Sikandar Lodi. A causa di un terremoto, all'inizio del XIX secolo, la cupola che sovrastava la struttura cadde e venne sostituita da una nello stile del tardo Moghul. La differenza di stile è così evidente che nel 1848 venne tolta ed ora giace a sud-est del minareto. Si è a lungo speculato sul fine di erigere questo minareto, oltre al solito scopo di tutti i minareti (cioè quello di chiamare alla preghiera i fedeli, in questo caso nella moschea di Quwwat-ul-Islam). Alcuni pensano che sia stato costruito anche come torre per festeg- u
ICONE A NUOVA DELHI Il Qutb Minar il più alto minareto del pianeta, si erge per 72,5 metri, con una base larga 14,3 metri. Sotto: il Gandhi Memorial
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SPORT E TURISMO LA F1 IN INDIA
MAESTOSE TESTIMONIANZE Sopra: la Tomba di Humayun. È uno dei primi esempi di architettura mongola e ha in seguito influenzato l'architettura di molti edifici indiani, tra cui il Taj Mahal. Sotto: il Forte Rosso costruiti dall'imperatore Shah Jahan nel 1639. È un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO
giare una vittoria, o come monumento che simboleggi la forza dell'islam, o ancora come torre d'avvistamento per scopi difensivi. Anche sullo stesso nome del minareto le opinioni sono divergenti: alcuni storici credono che Qutb Minar derivi dal nome del primo sultano turco, Qutb-ud-din Aibak, mentre altri sostengono che il nome venne dato in onore di Khwaja Qutb-ud-din Bakhtiar Kaki, un santo originario di Baghdad che visse a lungo in India e venne molto venerato dalla popolazione. Ma il complesso di Qutb è un insieme di antichi monumenti. Gli edifici che lo compongono vennero eretti durante il regno di Qutbud-din Aybak, il primo sovrano del Sultanato di Delhi, e durante il regno del suo successore Iltutmish. Molti altri sovrani dei secoli successivi hanno lasciato il segno del loro passaggio aggiungendo edifici a quelli già presenti nel complesso, operazione cui non si sottrassero nemmeno i coloni britannici. Il monumento più famoso fra
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quelli che si trovano qui è il Qutb Minar, ma altre importanti costruzioni sono la moschea Quwwat-ul-Islam, la porta di Ala-I-Darwaza, l'Alai Minar e la colonna di Ashoka. Ventisette templi preesistenti, di religione induista e gianista, vennero distrutti al fine di riutilizzare i materiali con cui erano stati costruiti per innalzare i monumenti oggi visibili nel complesso di Qutb. Un altro patrimonio dell'umanità è la Tomba di Humayun, è uno dei primi esempi di architettu-
ra mongola e ha in seguito influenzato l'architettura di molti edifici indiani, tra cui il Taj Mahal. Si tratta di un grande mausoleo circondato da un giardino diviso in quattro parti e attraversato da canali d'acqua corrente, che un tempo costituivano il fiume Jamna, che confluiscono nelle vallate circondanti il palazzo. Questo monumento funerario, costruito intorno all'anno 1570 per ordine della vedova di Humayun, Hamida Banu Begum, è stato nominato dall'UNESCO Patri-
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MEMORIE GANDIANE Sopra: l’India Gate è di grande importanza storica per l'India. È stato costruito in memoria dei 90.000 soldati che hanno sacrificato la loro vita per il British Army durante la prima guerra mondiale. Sotto: il sentiero con le orme del Mahatma Gandhi sul luogo dell’uccisione ed il tempio Sikh di Nuova Delhi
monio Mondiale dell'Umanità. Nell'edificio del mausoleo spicca la doppia cupola. Oltre ai resti di Humayun, nel complesso troviamo diverse tombe di molti altri esponenti di spicco della dinastia imperiale mongola. Un fulgido esempio dell'eccezionale livello di sapere, a cui erano giunti gli indiani fin dall'antichità, è lo Jantar Mantar, il più grande osservatorio senza strumenti ottici del mondo. L'osservatorio è composto da quattordici grandi dispositivi di misurazione del tempo. Prevedere le eclissi, il monitoraggio delle stelle nelle loro orbite, l'accertamento delle declinazioni dei pianeti, la determinazione delle altitudini e le relative effemeridi. Costruito nel 1724 Jantar Mantar, condensa le conoscenze astronomiche e il gusto architettonico indiano dell'epoca. Jantar Mantar deriva dal sanscrito Yantar (strumento) Mantar (calcolo, formula) ed è un grandioso complesso di strumenti astronomici contraddistinti da un'enorme precisione, insuperata per strumenti del genere. Uraniborg, la "città osservatorio" costruita dal facoltoso astronomo danese Tico Brahe, il più grande osservatorio europeo prima dell'invenzione del telescopio, era molto più piccola del-
lo Jantar Mantar. Sappiamo che astronomi europei (come Xavier de Silva, direttore dell'osservatorio di Lisbona) furono invitati dall'illuminato governante per far diffondere in India le ultime scoperte occidentali nel campo, tuttavia il marajà prese a modello per il nuovo osservatorio quello di Mirza Ulugh a Samarcanda, costruito nel 15° secolo. Qui si trova anche la celebre meridiana chiamata Prince of Dial. Avvicinandosi ai giorni nostri, ricordiamo il maestoso monumento posto al centro della città: l'India Gate popolarmente conosciuta come l'All India War Memorial, il monumen-
to nazionale dell'India. Si tratta di un gateway di 41 m di altezza in pietra camoscio rosso, e si trova a Rajpath a Nuova Delhi. Questo imponente monumento, disegnato e progettato da Edwin Lutyens, che ha anche disegnato il layout di Nuova Delhi e ora comprende tutti i principali edifici del governo centrale, è stato completato nel 1921. L'India Gate è di grande importanza storica per l'India. È stato costruito in memoria dei 90.000 soldati che hanno sacrificato la loro vita per il British Army durante la prima guerra mondiale e la terza guerra anglo-afghana. La prima pietra fu posta dal duca di Cannaught, e Lord Irwin (l'allora viceré dell'India) ed è dedicata alla nazione. Sotto l'arco di India Gate si trova un altro monumento dedicato ai soldati indiani che hanno sacrificato la loro vita per l'India dopo l'indipendenza. È dotato di un fucile rovesciato con il casco di un soldato in cima, e le parole “Amar Jawan” sono scritte in Hindi sulle quattro facce... una fiaccola perpetua brucia lì' in memoria del guerriero dal 1971. In occasione delle manifestazioni nazionali più importanti, come l'Independence Day e la Festa della Repubblica, il Primo Ministro fa visita l'All India War Memorial per rendere omaggio ai soldati che hanno offerto il loro sacrificio per l'India. Ma la Porta dell'India è anche un punto di ritrovo fondamentale per gli abitanti della città che affollano ogni giorno i giardini che sono intorno, da mattino a sera. L'atmosfera è sempre festosa e caotica, con le bancarelle che vendono ogni genere alimentare, e ci sono esibizioni di scimmie, incantatori di serpenti e altre attrazioni circensi. ■
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A cura della Redazione
“VIVA L’AUTO” A TORINO Sarà Torino, città che è stata la prima capitale, la sede della terza edizione di “Viva l’Auto”, evento abbinato al premio UIGA “Auto Europa 2012”. Cuore della manifestazione, attraverso la quale i giornalisti italiani dell’automotive intendono sottolineare i valori della mobilità e dell’industria automobilistica, la centralissima Piazza Vittorio. Dal 14 al 16 ottobre, dunque, nel cuore della città, il grande pubblico potrà ammirare tutte le candidate al Premio “Auto Europa”, ma soprattutto avrà modo di toccare con mano le nuove tecnologie di cui sono dotati i modelli a emissioni zero o a bassissime emissioni. Quindi, auto elettriche, ibride, a Gpl o metano, e quanto di più ogni singola casa riuscirà a portare nell’area ECO TEST DRIVE
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dell’Evento. Sempre in tema di ambiente “Viva l’Auto” ospiterà anche la partenza dell’ECORALLY press, gara di regolarità riservata ai veicoli ecologici che vedrà rappresentanti della stampa italiana partire proprio da Piazza Vittorio per raggiungere il Vaticano, la domenica mattina. Ma “Viva l’Auto” significa anche sicurezza stradale, tema al quale saranno dedicate molte delle attività di piazza, a partire dai più piccoli, con il circuito da percorrere in bicicletta denominato “Michelin Bike Ride”, per arrivare ai simulatori e a lezioni di guida sicura con piloti che coinvolgeranno invece il pubblico più adulto. Fin dalla sua prima edizione, tenutasi a Firenze, “Viva l’Auto” intende rimarcare l’impegno profuso dall’industria del settore allo scopo di
migliorare la qualità dell’aria, assicurando un fattivo contributo al problema delle emissioni, e per rendere i veicoli sempre più sicuri. A Torino, il pubblico avrà nuovamente modo di prendere atto dei progressi conseguiti dal settore, rendendosi conto di come gli investimenti compiuti stanno centrando l’obiettivo con continui margini di miglioramento: i veicoli di oggi sono più sicuri ed efficienti. Dal mondo dell’auto, dunque, fatti, non parole. All’esposizione e alla possibilità di provare le auto a emissioni zero e a bassissime emissioni, si aggiungeranno, come nelle precedenti edizioni,
momenti di dibattito dove gli “stati generali” della mobilità controbatteranno, prove e dati alla mano, agli attacchi strumentali rivolti al comparto. In contemporanea, i giornalisti UIGA, eleggeranno la 26a Auto Europa, ossia quel modello prodotto nel Vecchio Continente che più di altri si è distinto per stile, efficienza, prestazioni, rapporto qualitàprezzo. Coinvolto nell’iniziativa sarà anche il rinnovato Museo dell’Automobile di Torino che ospiterà il convegno finale di “Viva l’Auto” e la serata di gala durante la quale avrà luogo la proclamazione dell’Auto Europa 2012. www.vivalauto.it
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AUTO DEL MESE: LA (NUOVA) MOSSA DEL GIAGUARO
di Aldo Gianfrate
JAGUAR XF
IL COMFORT DELLA BERLINA, ANCHE IN 4 CILINDRI La nuova vettura di lusso introduce un nuovo motore 2,2 4 cilindri turbodiesel, silenzioso e confortevole. In casa Jaguar di berline di lusso se ne intendono: lo dimostra una lunga tradizione di successo, che prosegue nell’immediato presente con un aumento delle vendite del 21% lo scorso anno
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La casa inglese punta ad espandersi ulteriormente con la nuova motorizzazione della Jaguar Xf. Oltre alle classiche versioni benzina (5.0 litri V8 a benzina e un 5.0 litri V8 supercharged benzina da ben 510 CV) e al 3.0 litri V6 diesel, si aggiunge il nuovo motore quattro cilindri da 2.2 litri AJ-i4D turbodiesel, che utilizza pistoni a basso attrito e raffreddamento ad acqua: due accorgi-
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menti che contribuiscono a garantire una silenziosità da record. Le prestazioni sono ottime e i consumi molto ridotti: pur conservando l'aspetto di una comoda berlina, i 190 cv con una coppia da 450 Nm riescono a spingere la Xf oltre i 100 km/h in 8,5 secondi. A gestire il nuovo motore è un cambio automatico a otto rapporti con Jaguar Sequential Shift™ e
JaguarDrive Selector™, silenzioso e confortevole. Inoltre, il sistema stop/start mantiene consumi ed emissioni su ottimi livelli per il segmento. Come optional è anche disponibile il sistema di trazione ad aderenza elevata, per la guida su neve, fango o ghiaccio. All'esterno, i cerchi in lega Libra da 17'' e i fari adattivi allo xeno, entrambi di serie, contribuiscono a dare alla Jaguar Xf un
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AUTO DEL MESE: LA (NUOVA) MOSSA DEL GIAGUARO
SCHEDA TECNICA ✑ JAGUAR XF (VERSIONE 2.2 D) ✑ Motore & cambio Cilindrata (cc): 2.179 Cilindri: 4 Valvole per Cilindro: 4 Rapporto di compressione: 15.8:1 Cambio: 8-rapporti automatico ✑ Prestazioni 0-100 km/h (secondi): 8.5 Velocità Max: 225 km/h ✑ Consumi Ciclo combinato: (l/100km) 5.4 Combinato NEDC C02: (g/km) 149 Standard emissioni: EU5
AMPIA SCELTA Una berlina sportiva con una scelta di quattro livelli di allestimento - XF Luxury, XF Premium Luxury, XF Portfolio e XFR - e cinque motorizzazioni
aspetto elegante, ma sportivo. La “cattiveria” del design è tutto merito del frontale, con tre prese d'aria modificate nelle dimensioni, sotto la classica mascherina rotondeggiante di Jaguar. Oltre al cofano, altre piccole modifiche degli esterni sono state apportate ai parafanghi, più filanti. Per quanto riguarda l'abitacolo, i rivestimenti, in pelle o tessuto, di sedili, cruscotto e portiere sono eleganti e di classe, in pieno stile Jaguar, così come l'illuminazione blu fosforo. Gli inserti in radica e le rifiniture in alluminio, invece, donano una piacevole sensazione di compattezza alla Xr. Come da tradizione, la dotazione tecnologica di serie
è di alto livello e include il sistema di controllo per il parcheggio con guida sullo schermo touchscreen da 7'' dell'abitacolo. Mentre sono di serie gli schermi per i passeggeri dietro i poggiatesta e i sistemi di antifurto satellitare JaguarWatch e Jaguar TrackStar che eseguono un monitoraggio costante sulla vettura, permettendo la localizzazione della vettura in caso di furto. Anche la sicurezza è stata migliorata, con alcuni sistemi per la guida, gli airbag, la scocca rinforzata, il radar per sopperire ai punti ciechi e il sistema di protezione del pedone in caso si impatto, che solleva leggermente il cofano per ammorbidire il colpo. La Xf allestita con il nuovo propulsore 2,2 turbodiesel potrà essere acquistata a partire da € 46.850,00, chiavi in mano e inclusa IVA al 21%. ■
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA SITUAZIONE DEL MERCATO
di Marco Catino
AUTO AZIENDALE
IL FISCO BLOCCA È tornato a crescere il settore del noleggio veicoli che sembra ormai aver superato la fase critica della difficile
congiuntura economica internazionale: i dati ufficiali del primo trimestre 2011, e quelli in via di consolidamento dei primi sei mesi dell’anno in corso, confermano il progressivo miglioramento degli indicatori evidenziati già a partire dalla fine del 2010 116
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA SITUAZIONE DEL MERCATO
IL NOLEGGIO LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA SITUAZIONE DEL MERCATO
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Buone notizie dunque. Ma non è tutto oro quello che luce. Il persistente disallineamento rispetto all’Europa del trattamento fiscale nazionale dell’auto aziendale (e del noleggio in particolare) e la manovra sull’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), rischiano di compromettere lo sviluppo del settore. Secondo gli ultimi dati forniti da ANIASA (l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria) nel recente Rapporto sullo stato di salute del settore, nei primi tre mesi dell’anno in corso il settore del noleggio veicoli, nel suo complesso (noleggio a lungo e breve termine e
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fleet management), ha registrato risultati che fanno ben sperare per il prosieguo dell’anno. In un momento in cui la domanda di auto nuove da parte dei privati risente ancora della crisi economica (per fine 2011 si prevedono poco più di 1.800.000 immatricolazioni, ben il 7% in meno rispetto al 2010), la ripresa dell’immissione in flotta di veicoli nuovi da parte delle società di noleggio sta contribuendo a rendere meno negativo il bilancio complessivo del mercato. E che il noleggio veicoli si stia confermando come comparto trainante per l’automotive è avvalorato anche dai dati sul primo semestre 2011 che vedono un’incidenza sul
mercato aumentata dal 13,7% (primi 6 mesi 2010) al 17,7% (gennaio-giugno 2011). Sulla base delle indicazioni emerse anche dai dati relativi alle immatricolazioni 2011 e delle serie storiche degli ultimi anni, ANIASA stima che il settore possa a fine anno toccare le 280.000 nuove immatricolazioni, segnando un +5% sullo scorso anno. Se la flotta circolante dei veicoli in noleggio a breve termine è in decisa crescita (+6%), la stabilità di quella a lungo termine è indice delle profonde ristrutturazioni intraprese dalle aziende clienti, che nel momento di crisi hanno rivisto i volumi dei propri par-
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA SITUAZIONE DEL MERCATO
chi auto, ottimizzando ed aggregando alcune attività di servizio, a cominciare dalle strutture di assistenza e di sviluppo commerciale. Per quanto riguarda nello specifico il settore del noleggio a lungo termine, l’analisi dei primi dati 2011 mostra una graduale ed effettiva ripresa del settore, avvalorata dai numeri relativi alle immatricolazioni che registrano sensibili percentuali di crescita. Il segmento vetture, in particolare, mostra un considerevole aumento rispetto al primo trimestre 2010 (+47%); uno sviluppo iniziato a gennaio e proseguito per l’intero trimestre. Anche il segmento dei veicoli commerciali vede un aumento delle unità del 32%. Nei primi mesi dell’anno il mercato è stato caratterizzato dal rinnovo di rilevanti commesse da parte di amministrazioni pubbliche ed ex pubbliche. Il settore del noleggio a lungo termine, nel suo complesso (auto e furgoni), è tornato ad avere un’incidenza complessiva dell’8% sul contesto dell’immatricolato nazionale. Sul fronte della domanda di noleggio, gli effetti della congiuntura finanziaria hanno guidato le aziende clienti a recuperare competitività non solo attraverso la drastica riduzione dei costi, ma soprattutto mediante una profonda ristrutturazione delle proprie organizzazioni: proprio con la riduzione del personale si spiegano i 22.000 veicoli aziendali a noleggio circolanti in meno rispetto all’anno record 2008. Da parte loro, gli operatori del “long term” hanno reagito alla fase di negativa congiuntura, rafforzando ulteriormente la caratteristica di promozione di saving, permettendo a 60.000 aziende clienti di ogni tipologia, industriale, commerciale, di servizi, ed a 2.400 P.A. di vario livello di fruire dei benefici economici, finanziari, amministrativi e di efficienza delle risorse che ne derivano. Note positive per il settore arrivano dalla conferma di fiducia delle aziende “tradizionali”, che hanno continuato ad utilizzare i servizi del noleggio a lungo termine, seppur con politiche d’acquisto determinate dalla negativa congiuntura. Per contribuire a ridurre i costi di gestione del parco auto ed in attesa di una fase di ripresa più stabile, le imprese di noleggio hanno rapidamente condiviso le decisioni dei fleet manager verso forme di “down-grading” e “down-sizing”, collaborando per la scelta di flotte con veicoli di minori costi, dimensioni, consumi: una tendenza accompagnata al trend ormai stabilizzato di una rimodulazione “per-
sonalizzata” delle prestazioni richieste da ogni singola azienda cliente. Nel prossimo futuro è facile prevedere che il settore sarà chiamato a perseguire nuove politiche sul fronte commerciale e di assistenza nei servizi offerti, un’operazione decisamente impegnativa nell’attuale problematica congiuntura economica ed in una fase poco espansiva del ciclo di vita, con l’emergente necessità di una ferrea valutazione dell’affidabilità creditizia della clientela. Opportunità solo parzialmente esplorate si celano dietro il vasto segmento di domanda rappresentato dalle flotte piccolissime e dalle “partite IVA”. Sono già diverse le esperienze attivate in tal senso da parte di molti operatori e certamente nei prossimi anni sarà questo il terreno di competizione dei grandi e piccoli player. Un cenno, infine, merita il rapporto tra noleggio veicoli e Pubblica Amministrazione. Solo il 3,3% delle clientela del noleggio è costituito dalla PA (5,8% del parco a noleggio), decisamente ancora troppo poco. Tramite le convenzioni con CONSIP sono oggi oltre 30.000 le auto a noleggio fornite ad amministrazioni di ogni livello e, considerando la consistenza del relativo parco, ci sono ancora ampi margini di crescita, soprattutto se si pensa
TIMIDA RIPRESA L’analisi dei primi dati 2011 mostra una graduale ed effettiva ripresa del settore, avvalorata dai numeri relativi alle immatricolazioni che registrano sensibili percentuali di crescita
alla svolta più volte annunciata dal Ministro Renato Brunetta sul fronte dell’efficientamento della flotta pubblica e del relativo taglio dei costi; obiettivi, questi, che proprio le attività di locazione, come più volte testimoniato dalla Corte dei Conti e dall’esperienza in campo aziendale, consentirebbero di centrare con successo. ■
I NUMERI DEL SETTORE ✑ DATI INTERO SETTORE NOLEGGIO VEICOLI NEL PRIMO TRIMESTRE 2011 1° TRIMESTRE 2011 Fatturato (mln €) 1.424 Flotta circolante 604.710 - lungo termine: 513.197 - breve termine: 91.513 Immatricolazioni (auto + altro) 88.301
1° TRIMESTRE 2010 1.437 599.560 513.418 86.142 63.764
VAR.
% -1% 1% 0% 6% 38,5%
Fonte Aniasa
✑ DATI NOLEGGIO A LUNGO TERMINE – PRIMO TRIMESTRE Fatturato (mln. €) Flotta Addetti Immatricolazioni
1° TRIMESTRE 2011 1.233 513.497 2.693 45.172
1° TRIMESTRE 2010 1.252 513.418 2.636 31.146
VAR.
% -1,6% 0% 2% 45%
Fonte Aniasa
✑ IMMATRICOLAZIONI NOLEGGIO LUNGO TERMINE PER TIPOLOGIA DI VEICOLO Vetture Furgoni Altro Totale
1° TRIMESTRE 2011 38.830 5.980 362 45.172
1° TRIMESTRE 2010 26.436 4.492 218 31.146
VAR.
% 47% 32% 65% 45%
Fonte Aniasa
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flotte intervista:_mastro Progress 29/09/11 12.34 Pagina 1
SPECIALE FLEET MANAGEMENT INTERVISTA AL PRESIDENTE DI ANIASA
A cura della Redazione
PAOLO GHINOLFI PRESIDENTE DI ANIASA
IL FUTURO È NEL NOLEGGIO Il settore del noleggio si conferma trainante per il comparto automotive. In un momento di profonda crisi, di vendite in calo e depressione del mercato dell'auto, noleggiare sembra
a
la risposta più immediata ed efficace
ANIASA rappresenta le imprese private che esercitano l’attività di noleggio veicoli senza conducente. Come leggiamo sul sito dell’associazione, attraverso FISE le imprese ANIASA aderiscono a Federturismo e Federtrasporto, organismi facenti capo a Confindustria che riuniscono le maggiori componenti della “filiera turistica” e del settore del trasporto. In ambito europeo, ANIASA aderisce a Leaseurope-Ecatra, che aggrega le analoghe strutture associative di categoria, dando vita ad un esclusivo scambio di dati e informazioni sul mercato. Abbiamo intervistato Paolo Ghinolfi, Presidente di ANIASA, “Associazione Nazionale Industria Autonoleggio e Servizi Automobilistici”, nonché Amministratore delegato di Arval. Presidente Ghinolfi, nell’attuale situazione di profonda crisi del mercato dell’auto, il noleggio ha ripreso velocità. Qual è il livello di sviluppo di questo comparto nel nostro Paese? Dopo una fase di assestamento vissuta durante lo stadio acuto della crisi, a partire dal secondo semestre 2010 il settore del noleggio veicoli, e il lungo termine in particolare, sta recuperando terreno; con la ripresa dell’immissione in flotta di veicoli nuovi, le società di noleggio stanno contribuendo a
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flotte intervista:_mastro Progress 29/09/11 12.34 Pagina 2
SPECIALE FLEET MANAGEMENT INTERVISTA AL PRESIDENTE DI ANIASA
CHI È PAOLO GHINOLFI
UN MERCATO IN RIPRESA A sinistra: Paolo Ghinolfi, Presidente Aniasa
rendere meno negativo il bilancio complessivo del mercato delle quattro ruote. Nel momento in cui la domanda di auto nuove da parte dei privati scende ai livelli di venti anni fa (per fine 2011 si prevedono quasi
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l’anno. Sulla base anche dei dati in nostro possesso e delle serie storiche degli ultimi anni, stimiamo che il settore possa a fine anno toccare le 280.000 nuove immatricolazioni, segnando un +5% sullo scorso anno. Nonostante questi indici positivi, il mercato dell’auto aziendale italiano, e del noleggio in particolare, è ancora sottodimensionato a causa di un trattamento fiscale fortemente penalizzante, che produce condizio-
✑ DIRETTORE GENERALE E AMMINISTRATORE DELEGATO Paolo Ghinolfi, emiliano, 46 anni, è uno degli uomini guida di Arval fin dalla nascita della società in Italia. Cresciuto professionalmente nel settore del Noleggio a Lungo Termine, nel 1995 passa ad Arval Italia nel ruolo di Direttore Commerciale. Con il nuovo millennio arriva la sua nomina a Vice Direttore Generale, quindi nel 2001 diventa Direttore Generale. Nel 2003 Paolo Ghinolfi è nominato Vice Presidente Aniasa, mentre il 2004 è l’anno che vede la sua nomina ad Amministratore Delegato di Arval Italia. Sotto la sua guida l'azienda crescerà negli anni in modo esponenziale fino ad arrivare agli oltre 134.000 veicoli gestiti ad oggi. Nel 2008 Paolo Ghinolfi è riconfermato Vice Presidente di Aniasa, con delega all’Ambiente. Dal 1° gennaio 2011 è Presidente dell’Associazione.
LE SOCIETÀ DI NOLEGGIO STANNO CONTRIBUENDO A RENDERE MENO NEGATIVO IL BILANCIO COMPLESSIVO DEL MERCATO DELLE QUATTRO RUOTE
1.800.000 immatricolazioni, ben il 7% in meno rispetto al 2010), il noleggio veicoli si sta confermando come comparto trainante per l’automotive. Rispetto al 2010 in questi primi 6 mesi dell’anno l’incidenza del noleggio sul mercato è aumentata dal 13,7% al 17,7%, ben tre punti percentuali pari a oltre 20.000 veicoli. Di certo un buon segnale per il prosieguo del-
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ni di minore competitività per le aziende italiane rispetto alle concorrenti europee, le quali sopportano costi inferiori (i trasporti rappresentano il 6-8% dei costi complessivi aziendali) su un bene rilevante quale il parco auto. Su questo quadro già a tinte fosche andrà presto a impattare pesantemente anche la ‘mazzata dell’IPT’ (Imposta Provinciale di Trascrizione, ndr), che comporterà maggiori oneri per tutti gli automobilisti e, in particolare per il nostro settore. Abbiamo stimato maggiori oneri diretti (derivanti da nuove immatricolazioni) e indiretti (da vendita usato) per il settore per oltre 60 milioni di euro. Qual è la proposta che avanzate per garantire più eque condizioni alla mobilità aziendale?
Insieme alle altre Associazioni della filiera dell’auto stiamo dialogando con le Istituzioni, in particolare siamo in contatto con la Commissione per l’Attuazione del Federalismo, per far meglio comprendere le utilità economiche del noleggio, specialmente sotto il profilo della correttezza fiscale. Ferma restando la necessità di procedere nei prossimi mesi anche alla valutazione di un allineamento all’Europa sul fronte della detraibilità Iva (al 100% in Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna e in Italia bloccata al 40%), abbiamo chiesto al Ministero dell’Economia almeno di aggiornare il tetto di costi deducibili per le aziende clienti, fermo al 1997, applicando la rivalutazione Istat. Nell’attuale contesto politico-economico, contrassegnato dalla necessità di tagliare voci di costo, il rischio è di non trovare interlocutori attenti a concedere benefici fiscali, seppur per u
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flotte intervista:_mastro Progress 29/09/11 12.34 Pagina 3
SPECIALE FLEET MANAGEMENT INTERVISTA AL PRESIDENTE DI ANIASA
NOLEGGIO A LUNGO TERMINE E AZIENDE Il noleggio a lungo termine è utilizzato dal 90% delle aziende di grandi dimensioni
un riallineamento con il resto dell’Europa. Consci delle necessità di bilancio, avanziamo una proposta a invarianza di gettito per le Casse dello Stato. Secondo stime del nostro Centro Studi e valutazioni di diversi esperti dell’automotive, la proposta di modifica della deducibilità incentiverebbe un maggior uso delle company car, funzionando da leva fiscale e, spostando le immatricolazioni dal mercato dei privati a quello aziendale, avrebbe il pregio di aumentare la velocità del rinnovo del parco auto circolante. I privati, infatti, cambiano mediamente l’auto ogni 7 anni, mentre le aziende rinnovano il parco mediamente ogni 48 mesi. Da prime analisi dell’Associazione questa accelerazione produrrebbe evidenti benefici non solo in termini di minori emissioni inquinanti e maggiore sicurezza sulle strade, ma specialmente maggiori introiti per l’Erario derivanti dall’aumento delle immatricolazioni di auto aziendali (circa +50mila annue), la cui tassazione ordinaria, peraltro, bilancerebbe ampiamente l’agevolazione fiscale proposta. Ci aspettiamo, quindi, che le Istituzioni valutino attentamente le nostre istanze. Va superato lo stereotipo che associa l’auto aziendale al fenomeno evasione fiscale. Crediamo di aver dimostrato che avviene l’esatto opposto. Con le nostre attività di noleggio a breve e lungo termine contribuiamo concretamente all’emersione di tutti i costi delle prestazioni connesse (manutenzione su tutte) e siamo tra i primi contribuenti dello Stato, producendo un gettito complessivo per l’Erario di 1,5 miliardi di euro l’anno. Sul fronte della mobilità sostenibile qual è il contributo offerto dell'autonoleggio e quali scenari prefigura? I temi connessi alla mobilità sostenibile rappresentano da anni elementi guida per l’attività delle aziende di autonoleggio. Basti pensare
che il noleggio immatricola ogni anno il 13% del mercato automobilistico (260.000 veicoli), in gran parte già di ultima generazione (Euro 5) e con ogni requisito e dispositivo standard di sicurezza. Oltre a ciò va considerato che anche il mercato dell’usato garantito da noleggio può spingere verso un più veloce rinnovo del parco auto in un’ottica ambientale. Grande utilità in tal senso avrebbero misure di incentivazione per l’acquisto di veicoli usati certificati Euro 4/5 che consentirebbero di ampliare più rapidamente il parco circolante di vetture a minor impatto ambientale. Occorre, a mio avviso, una più moderna e attenta politica legislativa che comprenda come il nostro comparto possa concretamente svolgere una preziosa funzione “ambientale” nell’ambito
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IL NOLEGGIO IMMATRICOLA OGNI ANNO IL 13% DEL MERCATO AUTOMOBILISTICO (260.000 VEICOLI), IN GRAN PARTE GIÀ DI ULTIMA GENERAZIONE (EURO 5)
della mobilità turistica e aziendale e non solo. Le prospettive future molto dipenderanno pertanto anche dal riconoscimento che le istituzioni vorranno dare al noleggio nel promuovere formule di mobilità più sostenibile, prevedendo ad esempio sistemi incentivanti ad hoc per determinate categorie di veicoli ecologici e trattamenti fiscali specifici sempre per queste stesse categorie, al fine di promuoverne la più ampia diffusione. Il tema della penetrazione della formula del noleggio nell’esteso segmento del-
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le piccole/piccolissime aziende è sempre stato di grande rilievo e lo è ancora di più in questa fase. A che punto siamo? Oggi il noleggio a lungo termine è utilizzato da circa il 90% delle aziende di grandi dimensioni e dal 50-60% delle medie aziende e
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progressivamente ha ampliato il proprio mercato di riferimento alle PMI e alle partite IVA. Si tratta di un settore, quello delle piccole imprese e dei professionisti, ancora da conquistare pienamente, ma che vede di anno in anno aumentare l’interesse verso l’offerta della formula noleggio. Da parte loro, le aziende del settore stanno puntando sempre di più sulla definizione del “servizio” inteso anche come capacità consulenziale, di progettazione di flotte su misura per clienti anche individuali, tagliato sulle specifiche esigenze e in grado di generare saving economici. ■
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT INTERVISTA A MARCO TERRUSI
di Franco Del Panta
MERCEDES-BENZ
TRADIZIONE E FUTURO Marco Terrusi, Fleet Manager in Mercedes Benz Italia, racconta l’Azienda Tedesca, i successi del gruppo e i progetti futuri. Dopo un semestre ottimo dal punto di vista del bilancio, Mercedes si prepara a proseguire con lanci di modelli
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esclusivi, determinanti per il futuro dell’automobile
Una tradizione lunga oltre un secolo, la professionalità e la passione rendono Mercedes-Benz leader del settore automotive, grazie anche alla fama come uno dei marchi automobilistici tra i più prestigiosi al mondo. Un’azienda, Mercedes-Benz, che nel corso dei suoi 125 anni di storia ha sempre rappresentato il connubio perfetto tra lo stile e l’efficienza. Mercedes-Benz, con un passato carico di successi, non smette di guardare al futuro: sperimentando e creando veicoli sempre migliori dal punto di vista della prestazione, ma attenti al rispetto ambientale. Di futuro dell’automobile e dei progetti aziendali legati al fleet management abbiamo parlato con Marco Terrusi, Fleet Manager di Mercedes-Benz Italia. Dott. Terrusi, qual è il bilancio del semestre appena concluso? È stato in linea con le Vostre iniziali aspettative? Il semestre è stato sicuramente positivo: il 2011 è stato caratteriz-
MARCO TERRUSI Fleet Manager di Mercedes-Benz Italia
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zato da una serie di lanci strategici e ad oggi siamo perfettamente in linea con i nostri obiettivi. Questo per noi, e per le flotte in particolare, è stato e continua ad essere un anno ricchissimo di lanci, con cui andremo a rinnovare il cuore della nostra gamma, presentando anche una nuova piattaforma su cui costruiremo una serie di modelli determinanti per il futuro. Mi riferisco alla CLS, una nostra ammiraglia, ricono-
sciuta in tutto il mondo come l’espressione di design più avanzato per una berlina coupé, a quattro porte, una grande sfida in termini concettuali. A fine marzo abbiamo lanciato la Classe C nuova generazione: la “vettura delle flotte”, l’archetipo delle flotte aziendali, che ha già raccolto ottimi riscontri dal mercato. Grazie ad ingenti investimenti in termini di prodotto, oggi abbiamo sul mercato una vettura che, a condizioni economiche assolutamente allineate alla concorrenza, offre contenuti rivoluzionari per il suo segmento, ereditando tecnologia e sicurezza, delle berline superiori. Quali saranno le prossime novità in Casa Mercedes-Benz? Nell’autunno lanceremo altri due prodotti strategici: la terza generazione della Classe M, vera regina di efficienza, che definisce nuovi parametri di riferimento nel mondo dei SUV, stabilendo nuovi record nei consumi.
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT INTERVISTA A MARCO TERRUSI
MARCO TERRUSI ✑ Nasce ingegnere, ma ben presto passa al mondo del marketing e delle vendite. La sua carriera inizia in Fiat, dove trascorre diversi anni. Dopo l’importante esperienza nell’azienda italiana, una serie di opportunità favorevoli gli consentono di trasferirsi a Stoccarda, direttamente in Daimler. Qui resta fino alla proposta di tornare a Roma: accetta e approda in MercedesBenz Italia, dove oggi ricopre il ruolo di Fleet Manager.
L’intera gamma utilizza in media il 25% in meno di carburante, rispetto alle versioni precedenti. Caratteristiche, quest’ultime, che mettono in discussione il preconcetto di Suv come vettura grande e inquinante. L’altro modello che MercedesBenz lancerà sarà la nuova Classe B, che oggi rappresenta la seconda vettura, dopo la Classe C, più venduta nelle flotte aziendali per quanto riguarda Mercedes-Benz. Il nuovo modello sarà a metà tra i monovolume classici e le station wagon: non possiamo svelare i particolari, perché siamo ancora sotto “embargo di marketing”, ma sarà una vettura che rappresenterà sicuramente lo status quo tecnologico del segmento. Crede che il mondo dell’auto, in Italia, sia penalizzato da una legislazione poco attenta? In riferimento al mercato flotte, per riallineare il mercato italiano delle auto aziendali alla normativa europea sarebbe opportuno rivedere la fiscalità del settore relativamente alla percentuale di abbattimento dell'Iva e di deducibilità dell'investimento. In Italia, la quota ammortizzabile per un'impresa è del 40%, su un tetto massimo di circa diciotto mila euro. Negli altri paesi europei, la situazione è decisamente più favorevole. In Germania, ad esempio, non ci sono limiti alla deducibilità e la quota ammortizzabile è del 100 per cento. Un adeguamento della fiscalità nazionale agli standard europei darebbe un impulso rilevante all’intero settore. Più in generale, l’Italia non ha compiuto, al contrario degli altri paesi, delle scelte radicali sul mondo delle auto. Oggi, ad esempio, si parla molto del superbollo sulle auto di grossa cilindrata: un approccio del genere, in realtà, non premia aziende che hanno fatto degli investimenti in tecnologia e ottenuto dei risultati in termini, ad esempio, di ecocompatibilità. La potenza non è necessariamente correlata alle emissioni di CO2 e ai consumi: ad
esempio, la nuova Classe M, il SUV per eccellenza, è già Euro 6 e con un motore 4 cilindri garantisce le prestazioni del precedente modello a 6 cilindri, rimanendo esclusa dal superbollo. In merito a questo, Voi vi sentite supportati da politiche governative attente al Vostro settore? Le iniziative a supporto del settore automobilistico, negli scorsi anni, sono state volte a premiare un mercato innanzitutto privato: tutte le aziende o le società di noleggio erano escluse da questi incentivi, che ovviamente andavano a premiare le piccolissime utilitarie, e non un mercato più elevato. Quello che oggi, invece, ci auspichiamo è una riorganizzazione fiscale: un adeguamento in termini di deducibilità dell’iva, ammortamenti e tempistiche di ammortamento, al benchmark degli altri paesi europei. Tutto ciò andrebbe a vantaggio anche dello stesso Stato: incrementando e incentivando il settore delle auto medio-grandi andremmo sicuramente ad incrementare il fatturato medio, quindi il gettito dell’iva e, in ultima analisi, andremmo a migliorare anche i gettiti delle casse dello Stato. Tutto funzionerebbe se questi incentivi
fiscali diventassero importanti tanto da garantire un incremento del mercato. Per questo, non solo Mercedes-Benz, ma tutti i costruttori, cercano oggi di sottolineare questo aspetto. Probabilmente viviamo una fase economica in cui fare un investimento del genere diventa forse un po’ troppo lungimirante, ma bisognerebbe veramente avere la capacità di guardare oltre il domani. In virtù della Sua esperienza, che differenze peculiari ritrova tra il mercato italiano e quello degli altri paesi? Si tratta effettivamente di mercati diversi o ci sono analogie che permettono di attuare strategie comuni? Sicuramente c’è una differenza in termini di capacità di spesa, soprattutto se si paragona l’Italia alla Germania, spesso definita la “locomotiva d’Europa”, che gode di un fatturato medio non paragonabile a quello del mercato italiano. È diverso l’approccio del cliente, sia esso privato o cliente flotte: sicuramente in Italia – ma questa è una nostra peculiarità e forse anche il punto di forza della nostra penisola – c’è un maggiore approccio emotivo nell’acquisto dell’auto. Probabilmente da noi la dimensione del bagagliaio, piuttosto che le performance pure, rappresentano un aspetto secondario rispetto al design dell’auto, che viene maggiormente ricercato e considerato come principale fattore di scelta. Prima il bello, poi tutto il resto. È un approccio diametralmente opposto alla Germania, in cui il fattore funzionale viene prima u
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT INTERVISTA A MARCO TERRUSI
UN MERCATO CHE CAMBIA Oggi più che mai, le Case automobilistiche sono chiamate a raccogliere una sfida altamente complessa. L’auto come la intendiamo oggi è entrata in una fase di profonda trasformazione
di quello emotivo ed estetico. Mercedes-Benz, che nel corso dei suoi 125 anni di storia, ha sempre rappresentato il connubio perfetto tra lo stile e l’efficienza, anche per questo motivo l’Italia, rappresenta da sempre uno dei principali mercati, uno dei cosiddetti major market. Ci può parlare del programma “Fleet @Retail” dedicato alle partite iva delle piccole e medie aziende? Il mercato italiano differisce dagli altri mercati soprattutto per la dimensione delle aziende medie italiane. In Germania poche grandi aziende riescono a coprire con i propri volumi la maggior parte delle vendite sui mercati nel segmento business. Ci sono quindi poche aziende grandi ma concentrate e sviluppate. Come sappiamo, invece, l’Italia è il paese delle piccole e medie imprese, il paese dei distretti industriali e il nostro tessuto economico è rappresentato appunto da piccolissime aziende. Per questo motivo, anche la proposta commerciale nell’ambito del settore flotte deve necessariamente differenziarsi rispetto alle strutture classiche che vengono adottate in questo settore. Quindi, pur continuando a seguire in maniera diretta le grandi aziende, noi riteniamo che, per incrementare la nostra quota di mercato e far penetrare il brand Mercedes-Benz nell’area business, dobbiamo inevitabilmente passare dalle piccole e medie imprese. Per poter passare dalle piccolissime e medie imprese dobbiamo necessariamente specializzare su questa tipologia di cliente i nostri avamposti sul mercato, quelli che sono vicini ai distretti industriali, cioè i dealer, i nostri concessionari. Nel 2011 abbiamo costruito, progettato e lanciato alcuni programmi, che sono da un lato programmi commerciali, dall’altro dei programmi di formazione specifica per dei consulenti presenti in queste concessionarie: sono i Fleet Center, e hanno proprio lo scopo di formare dei consulenti di vendita e fornire loro delle offerte com-
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merciali dedicate per i clienti che rappresentano le piccole e medie imprese. Oggi abbiamo sul nostro territorio circa 50 dealer specializzati, al cui interno lavorano dei consulenti con un’ottima prepara-
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la prima automobile della storia, che proprio nel 2011 festeggia i suoi 125 anni. Oggi più che mai, le Case automobilistiche sono chiamate a raccogliere una sfida altamente complessa. L’auto come la intendiamo oggi è entrata in una fase di profonda trasformazione e grande cambiamento, probabilmente il più importante della sua storia. Crediamo che il futuro sviluppo dell’automobile si svilupperà sostanzialmente in tre diverse fasi. La prima, già in corso, vede un continuo affinamento degli attuali propulsori a combustione interna benzina e diesel, sempre più efficienti ed eco-compatibili. I nostri propulsori diesel BlueTEC, ad esempio, rispettano già la normativa antinquinamento Euro 6 pervista per il 2014. La seconda fase consiste nella progressiva elettrificazione dell’au-
L’ITALIA CON I SUOI DISTRETTI INDUSTRIALI E LE SUE PMI RAPPRESENTA UNO DEI PRINCIPALI MERCATI PER MERCEDES BENZ
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zione. Ovviamente andremo a supportare con campagne commerciali, ma anche di comunicazione, questo investimento. La strada ormai tracciata da Mercedes-Benz Italia, per il mercato business in senso lato, è questa, e andremo ad intensificare il nostro sforzo su tale segmento. A proposito di grossi investimenti in termini di ricerca e tecnologia, come si applicano al concetto di mobilità sostenibile e come Mercedes-Benz si pone di fronte alla questione? L’ambizione alla leadership tecnologica di Mercedes-Benz è dimostrata dalle oltre 80.000 domande di brevetto depositate da quando, nel 1886, Carl Benz brevettò la ‘Patent-Motorwagen’,
to, che avverrà attraverso diverse modalità di ibrido in cui il motore elettrico sarà sempre più protagonista assoluto. Mercedes-Benz è entrata come protagonista anche in questa fase, con il lancio della prima ibrida al mondo con batteria agli ioni di litio: la S 400 HYBRID. La terza ed ultima fase è rappresentata dall’automobile a zero emissioni, soluzione che sarà resa possibile, in ambito urbano, dalla trazione elettrica mentre in ambito extraurbano dall’idrogeno. Anche in questo caso siamo protagonisti assoluti grazie alla smart fortwo electric drive, la cui produzione in 1.500 unità è iniziata già nel novembre del 2009, e grazie alla più ampia flotta circolante di vetture Fuel Cell al mondo. ■
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT INTERVISTA AD ANDREA BADOLATI, AD DI ALD AUTOMOTIVE
di Elisa Rodi
ALD AUTOMOTIVE
A SERVIZIO DELLA QUALITÀ A colloquio con il Dott. Andrea Badolati, neo Amministratore Delegato di ALD Automotive Italia, gruppo rappresentativo
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del settore noleggio per il suo saper fornire soluzioni ideali, sia per le corporation che per le medie e piccole imprese
Supportare ciascun cliente, fleet manager e i propri dipendenti in ogni Paese, fornendo prodotti e servizi che garantiscano il successo nelle sue varie declinazioni: umane, professionali, tecniche, finanziarie ed ambientali. Da sempre è stato questo il valore fondante di ALD Automotive, settore del Noleggio a Lungo Termine e gestione delle flotte aziendali. Presente fin dal 1981, l'azienda è oggi presente in 38 Paesi, 94.000 veicoli in flotta, 17.000 Clienti gestiti e uno staff che consta di 450 dipendenti. Alla guida del gruppo Andrea Badolati, che dal 1 luglio è subentrato a Laurent Saucié nel ruolo di amministratore delegato. Mercato del fleet management e rapporto con le piccole medie imprese, valori aggiuntivi dell'azienda rispetto ai competitors e lo stato attuale del settore sono al centro del nostro colloquio con il Dott. Badolati.
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Come si configura il mercato del fleet management nel nostro paese? Si sta radicando finalmente anche in Italia una cultura nel noleggio, anche tra le piccole e medie imprese che sono il traino dell'economia italiana? In Italia le PMI rappresentano la stragrande maggioranza delle aziende e ciò implica che qualsiasi strategia di ripresa del mercato non potrà che partire da questo segmento che, tuttavia, sta risentendo più di altri della difficile congiuntura e che da sempre ha budget di spesa molto contenuti. Il credere fortemente che lo sviluppo del business dipenderà dalla capacità di penetrazione in questo segmento che, nonostante le criticità, inizia a guardare con maggiore interesse il settore (preferendo sempre meno puntare sull’acquisto diretto), ci ha portato ormai da diversi anni a strutturarci, con appositi canali distributivi, per meglio avvicinare il cliente medio piccolo al settore del noleggio a lungo termine. Quali sono le esigenze specifiche delle PMI per quanto riguarda le flotte aziendali e che tipo di servizi offre ALD Automotive per rispondere a queste esigenze? Stiamo parlando di un target, quello delle piccole/medie imprese, che ha sicuramente delle esigenze peculiari su cui continua a esserci una maggiore potenzialità di crescita e penetrazione. In tale ambito la modularità del servizio e la prossimità dell’offerta rappresentano gli elementi chiave per avvicinare tale tipo di clientela e per soddisfare delle esigenze sempre più customizzate. In tale contesto i nostri Teleseller rappresentano il nostro primo punto di riferimento per avvicinare la clientela medio piccola. Accanto a questi, nel 2004 abbiamo creato una direzio-
ne commerciale Retail che ci permette oggi di vantare la qualifica di “leader di mercato delle reti commerciali indirette”: grazie ad una serie di partnership locali (con dealer multimarca, agenti o broker), o accordi captive le principali Case Auto e con l’approccio “white label”, oggi riusciamo ad avvicinare il cliente medio piccolo garantendo alla nostra offerta prossimità, capillarità e modularità, fondamentali per questo tipo di target. Per alcune categorie la domanda di noleggio a lungo termine su veicoli commerciali, per esempio, è molto interessante, pur constatando la criticità dovuta all’aumento della sofferenza finanziaria dei piccoli e medi clienti per i quali diventa conseguentemente più difficile l’accesso al credito. La nostra strategia di penetrazione in questo mercato vede coinvolti sia il canale di vendita diretto che indiretto. Quest’ultimo, rappresentato da una vasta rete di Dealer Specializzati sui veicoli commerciali e allestiti, nostri Partner, risulta per noi particolarmente strategico poiché ci permette di avvicinare il loro portafoglio clienti ormai consolidato. Più in generale, qual è il plus della Vostra azienda, rispetto ai competitors del settore del NLT e del Fleet Management? ALD Automotive ha rafforzato negli anni il ruolo di consulente di prodotto capillare e sinergico. Questo ruolo rappresenta lo stimolo di continui progressi, anche in termini logistici: i sistemi informativi evoluti permettono di avere un preciso controllo dei tempi di consegna, per monitorare il processo dall’inizio alla fine, con la possibilità di misurare, in tempo reale, i tempi di risposta di ciascun intervento. Nel corso degli anni, e ancor più dal 2010 ad oggi, le nostre strategie hanno visto i nostri sforzi orientati verso soluzioni che, sia per le
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT INTERVISTA AD ANDREA BADOLATI, AD DI ALD AUTOMOTIVE
corporation che per le medie e piccole imprese, rispettino la logica del “total cost of ownership”: ridefiniamo quindi con loro l’intera car policy, identificando la percorrenza media, il budget e, in una logica di “costo complessivo”, i costi sostenibili in base al reale utilizzo del singolo veicolo. Che bilancio può farci di questo 2011 che sta per finire, in termini di fatturato, quote di mercato e situazione generale del settore? Lo scenario è piuttosto stabile e richiede una gestione attenta ma propositiva. In questo senso abbiamo completato una profonda riorganizzazione per poter affrontare al meglio la maggiore complessità del periodo e le esigenze dei nostri clienti. Parliamo certamente di un ritorno sempre più attento alla qualità del servizio, rispetto alla mera questione del pricing. Oggi le aziende necessitano di un partner reale, di un consulente che garantisca una gestione qualitativa e professionale di un servizio piuttosto complesso, quale quello del Noleggio a lungo termine di auto, e che sempre più viene percepito dai dipendenti come uno dei benefit più importanti. Continueremo ad investire su prodotti innovativi, che siano utili per i nostri clienti e per noi distintivi e differenzianti, sviluppando al contempo nuovi canali di vendita che semplifichino ancor più l’accessibilità al nostro servizio, per offrire sempre più valore aggiunto ai nostri clienti in termini di cost saving, consulenza gestionale e una esperienza di noleggio senza precedenti”. Ci può fare un quadro della tipologia di clientela che si rivolge alla Vostra azienda? Quali sono i servizi più richiesti? In linea generale il livello di servizio offer-
GRUPPO SOCIÉTÉ GÉNÉRALE A sinistra: Andrea Badolati, neo Amministratore Delegato di ALD Automotive Italia la divisione del Gruppo Société Générale che opera nel settore del noleggio a lungo termine. Presente in 38 Paesi con 94.000 veicoli in flotta, 17.000 Clienti gestiti e uno staff di 450 dipendenti. In Italia opera come specialista della mobilità aziendale dal 1981
to alla clientela ha come obiettivo ultimo il presidio di tutti i segmenti di mercato attraverso lo sviluppo di una modularità di offerta studiata per rispondere a logiche di risparmio, da un lato, e di servizio mirato, dall’altro. Soprattutto per le Grandi Aziende parliamo quindi di sviluppo di strumenti di analisi sempre più sofisticati, che monitorino il Total Cost of Ownership, indispensabile per ridisegnare l’intera car policy in una logica di costo complessivo. Un'ultima considerazione sulla questione ambientale che per un parco macchine diventa strategica e fondamentale. Che tipo di soluzioni adottate per creare una flotta ecosostenibile? In questi ultimi anni soprattutto le aziende di grandi dimensioni stanno sviluppando una sensibilità ecologica sempre più accesa, senza però abbandonare le priorità di saving. In questo contesto, ALD Automotive, propone servizi e prodotti sempre più indirizzati a una modularità studiata per rispondere a logiche di maggior risparmio e di servizio mirato, sia a vantaggio del Cliente Azienda che dell’Utilizzatore finale. Obiettivo in questo contesto, favorire un minor “impatto ambientale” e “minori consumi”. La forza vendita di ALD Automotive, molto preparata e competente nel fornire strumenti ad hoc, è in grado di gestire e controllare al meglio l’intero iter di consulenza e di assistenza, a partire dalla prima considerazione che riteniamo fondamentale: la funzione d’uso. Capire le modalità di utilizzo di ciascun veicolo, e quindi se si tratta di auto operative o di rappresentanza, se percorrerà ambienti circoscritti o meno, è sicuramente il primo passo da cui partire per meglio consigliare il modello ma soprattutto l’alimentazione più adatta alle esigenze di ciascun cliente. Se prendiamo come esempio la nostra prima esperienza sul tema elettrico, che risale al 2006 e che, grazie alla collaborazione con SEMS S.r.l., società del Gruppo Ferrovie Nord che opera da anni nel settore della mobilità sostenibile, possiamo certamente dire che tale analisi ha consentito negli anni di compiere operazioni di inserimento di veicoli a basso impatto ambientale nell’ambito del comuni, ospedali e USL, distribuiti prevalentemente in Lombardia. Per supportare la domanda crescente di flotte, a livello internazionale abbiamo un programma volto ad assistere i clienti in una ge-
stione più ecocompatibile della propria flotte e car policy, dal nome “ALD bluefleet”. In Italia tale programma si struttura in un percorso di sensibilizzazione sviluppato in tre fasi distinte e sinergiche: La prima riguarda la scelta dell'offerta ecocompatibile. Grazie infatti a un elenco esaustivo dei principali modelli, suddivisi per segmento e alimentazione, ciascun consulente di vendita ALD Automotive può guidare e supportare i clienti nella scelta di veicoli a minor impatto ambientale e con i minori consumi. Ogni cliente, inoltre, è oggi in grado di conoscere esattamente il grado delle emissioni di CO2 del veicolo richiesto in sede di trattativa, grazie all'inserimento di questo parametro all'interno della "Lettera di offerta". La seconda fase è volta a misurare e monitorare le emissioni di CO2. Nuove implementazioni del Focus OnLine, il software di gestione della flotta (grazie al quale è possibile il monitoraggio in tempo reale dello stato degli ordini, delle scadenze di ciascuna auto gestita, dei rifornimenti effettuati, delle multe, ma anche dell'estratto conto relativo alla documentazione amministrativa), permettono oggi di fornire una serie di informazioni aggiuntive e relative al livello medio di emissioni per chilometro dichiarato dal costruttore dell'auto, al consumo medio di carburante per chilometro, alle emissioni totali. In questo modo i clienti sono in grado di identificare le auto che più pesano sul totale di CO2 emesso dalla propria flotta, individuando quindi le azioni più idonee a ridurre l'impatto sull'ambiente. Ne deriva una terza fase, ideata per ridurre le emissioni. Grazie al monitoraggio del totale di CO2 emesso da ciascuna flotta, i consulenti di vendita ALD Automotive sono oggi in grado di suggerire le possibili azioni tese alla sua riduzione. Ad esempio, consigliando la fascia di pneumatici con le minori emissioni, con il minor consumo di carburante, oppure assistendo il cliente, in fase di rinnovo, nella sostituzione dei veicoli più inquinanti con quelli a minore impatto ambientale. ■
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT FLEET MANAGER SECONDO FIAT
di Elisa Rodi
INTERVISTA A NICOLA PUMILIA
UNA FIAT MIGLIORE In cosa è cambiata l’azienda automobilistica torinese dopo l’alleanza con Chrysler ce lo spiega il Dott. Nicola Pumilia. A colloquio con il Fleet Europe Sales Director di Fiat Group Automobiles per discutere del mercato italiano,
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di quello internazionale e di come le vetture Fiat si collocano al loro interno
Uno degli obiettivi primari del Gruppo è sempre stato quello di fare della Fiat un’azienda simbolo del Made in Italy, ma soprattutto un’impresa fondata sul princio di globalizzazione. Da qui è partito l’accordo FiatChrysler: una fusione tra due culture aziendali diverse, ma che - a detta dell’AD - è da intendere come un valore di forza per rilancare la Fiat. L’accordo con la casa automobilistica di Detroit come “un’opportunità di crescita”: obbiettivo condiviso anche da Nicola Pumilia, Fleet Europe Sales Director di Fiat Group Automobiles. Con lui abbiamo parlato delle strategie in casa Fiat e di come il mercato automobilistico, italiano e internazionale, sta accogliendo il nuovo profilo dell’azienda torinese, pronta ad affermare la sua posizione di prestigio con un’ampia gamma di vetture nuove e orientate al futuro. Come si colloca Fiat all’interno dell’attuale panorama automobilistico internazionale? L’alleanza Fiat/Chrysler ci offre una nuova opportunità di ulteriore crescita. L’alleanza ci garantisce infatti lo sviluppo di nuove piattaforme, la creazione di nuovi modelli per il completamento della gamma, ma anche il miglioramento della nostra rete di distribuzione e l’incremento di sinergie commerciali. Fiat, unendosi a Chrysler, si presenta sul mercato automobilistico con un’offerta certamente migliore e globale. Non a caso abbiamo ideato una struttura di International Key Account Manager con l’obiettivo di offrire un punto di riferimento unico ai nostri Clienti Flotte presenti su più
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mercati. Fiat porta avanti un’importante strategia internazionale che, naturalmente, deve essere ben applicata prima di tutto a livello europeo, attraverso la presenza a livello capillare in tutte le principali aziende d’Europa. Qual è invece la posizione di Fiat nel mercato italiano? Anche in Italia Fiat intende mantenere la posizione di leadership nelle flotte. Il Gruppo Fiat anche qui offre importanti opportunità per le aziende, consistenti in soluzioni chiavi in mano di mobilità. Partendo dall’ampia gamma di prodotto, si mettono a disposizione del cliente le aree di eccellenza del Gruppo, dai motori ecologici allo strumento eco: ad esempio Drive fleet, riservato ai fleet manager, non è altro che la declinazione della soluzione eco. Inoltre due
MANAGER Sopra: Nicola Pumilia, Fleet Europe Sales Director di Fiat Group Automobiles
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT FLEET MANAGER SECONDO FIAT
MODELLI Nella pagina: a fianco la nuova Thema. Sotto: la Lancia Ypsilon una compatta di lusso, per la prima volta nella famiglia Ypsilon, in versione 5 porte
leve decisive sono da supporto all’azione: la capillarità della rete, sia in Italia che nell’intera Europa - basti pensare che in Italia il servizio post vendita è garantito da oltre cinquemila officine autorizzate dal Gruppo, con consegne e servizi nelle aree più vicine al cliente - nonché l’ampissima gamma di prodotti dei brand Fiat disponibili presso un unico interlocutore. Un altro importantissimo attore nel mercato delle flotte aziendali, oltre alle case automobilistiche, sono le società di noleggio. Come collabora il principale gruppo automobilistico nazionale con le società di noleggio a lungo termine che operano nel nostro Paese? Quali sono le sue opinioni riguardo agli sviluppi che potrebbero caratterizzare questa collaborazione e riguardo alle strategie da mettere in atto, insieme, per far crescere il settore? Il settore del noleggio è per noi un target molto importante, dal momento che in molti casi il loro lavoro può intrecciarsi con il nostro grazie ai servizi finanziari da loro offerti, così come la gestione di flotte nella soluzione-mobilità indirizzata alle grandi aziende, soluzione che pertanto viene definita in un sistema di relazioni e trattative “triangolari”. Quali sono le principali novità che avete in serbo per le flotte del nostro Paese, sia a livello di prodotto sia a livello di servizi, nel futuro prossimo? Con la gamma attuale FGA è in grado di rispondere a tutte le esigenze del cliente flotte, offrendo un’ampia scelta che va dal veicolo da lavoro fino all’auto di rappresentanza. La gamma totale presenta 22 modelli di passenger car che consentono di coprire oltre l’80% della domanda totale di mercato, mentre per i 7 veicoli commerciali ci garantiscono la copertura al 100% del settore nella fascia fino a 2 tonnellate di portata utile.
FGA ha in totale 7 nuovi prodotti previsti per quest’anno, ciascuno capace di rispondere a specifiche esigenze. Ci può elencare quali sono le grandi novità di quest’anno in casa Fiat? La nuova Lancia Ypsilon, ad esempio, è una compatta di lusso che offre tutto il fascino Lancia in meno di 4 metri - per la prima volta nella famiglia Ypsilon, in versione 5 porte. Lussuosa, economica ed ecologica - con emissioni CO2 di soli 99 grammi/km, grazie al nuovo motore benzina TwinAir (al debutto su Lancia). Freemont segna invece il ritorno della Fiat nella classe delle family car - per offrire ai Clienti interni “user-chooser” la sicurezza e le performance di una ottima station wagon con i sette posti e l’eccezionale flessibilità di un MPV. Il Freemont rappresenta un’ottima soluzione per managers, informatori farmaceutici, dirigente junior/senior e allo stesso modo per agenti di comercio, tassisti e per tutti coloro che utilizzano la macchina come strumento di lavoro. Con la Compass and Grand Cherokee rilanciamo in Europa un marchio glorioso: Jeep, che ha inventato il concetto stesso di “offroad”. La vera novità è che al momento Jeep ha in gamma un prodotto interessante anche per il mercato delle auto aziendali: il Compass in versione a due ruote motrici. La nuova Thema affronta il più difficile, ma anche il più prestigioso, dei segmenti del mercato, con l’ambizione di offrire finalmente una vera alternativa. Per raggiungere questo obiettivo la nuova Thema coniuga dimensioni, comfort e presenza su strada, caratteristiche tipicamente americane, con il lusso degli interni in pelle Poltrona Frau®, il silenzio ovattato delle grandi Lancia e la cura dei dettagli che esprimono il meglio
del “Made in Italy”. Spazio anche a Lancia Voyager, un’invenzione Chrysler che ha cambiato il linguaggio automobilistico inserendo una nuova parola e generato un nuovo mondo: MPV. Il modello “incontra” lo stile italiano trasformandosi in un esclusivo monovolume alto di gamma dove l’expertise Chrysler per il viaggio si unisce a quella Lancia per il piacere di guida, il benessere a bordo, la silenziosità nell’abitacolo, l’arte del dettaglio e il gusto del “made in Italy”. E poi naturalmente il nuovo Ducato - sesta generazione di uno dei veicoli commerciali più venduti di sempre. Con un prezzo medio del carburante ormai vicino a 1.5 euro per litro, la prima area da prendere in considerazione è ovviamente il consumo. Il nuovo Ducato 2.0 115 Multijet consuma 6,4 litri per 100 km - molto meno dei concorrenti. Volendo tradurre tutto ciò in soldi, se consideriamo una percorrenza media di 40.000 km all’anno, con Ducato si spendono circa 3.700 euro di carburante. Confrontando questa cifra con i competitor, vediamo che Ducato può farvi risparmiare da 1.100 a 1.400 euro all’anno. Per una flotta di dieci veicoli, significa che alla fine dei tre anni di un contratto voi avete fatto un “saving” corrispondente al costo di un veicolo nuovo. Un secondo punto di interesse importante sono gli intervalli di manutenzione - che per il nuovo Ducato sono stati portati a 48,000 km. Traduciamo questo dato in fermo veicolo: durante un contratto medio, 3 anni e 120.000 km Ducato si ferma per la manutenzione programmata solo 2 volte - contro 4 volte dei principali concorrenti; Eurotax ci dice che, dopo tre anni, un Ducato del 2008 vale ancora più del 42% del suo prezzo iniziale. Questi lanci completano la nostra offerta e ci consentono di soddisfare al meglio tutte le esigenze di mobilità e trasporto. ■
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citroen:_mastro Progress 29/09/11 12.38 Pagina 1
di Elisabetta Pasca
SPECIALE FLEET MANAGEMENT PARLA GUIDO MONTANARI
LA CRESCITA DEL MERCATO
CITROËN PUNTA SUL CAMBIAMENTO Bilanci e nuove sfide: il mercato del fleet management per Citroën, dai nuovi modelli al confronto coi competitors, dal rispetto dell’ambiente al sistema normativo del comparto automobilistico
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Nonostante la crisi finanziaria globale, si registrano segnali di tenuta e di crescita per quanto riguarda il mercato delle flotte aziendali e del noleggio: il mercato aziende ha una maggiore capacità di assorbimento dei contraccolpi dell’economia generale. Segnali positivi insomma che consentono di disegnare interessanti prospettive di sviluppo. Guido Montanari, Direttore Vendite Business di Citroën, riferisce il trend positivo della Sua azienda, che punta continuamente sul rinnovamento, per essere sempre all’avanguardia nelle proposte al cliente, sia per quanto riguarda i modelli, sia per la tecnologia finalizzata alla riduzione delle emissioni e al rispetto dell’ambiente. Citroën elabora un cammino basato su un’innovazione organica al mantenimento e al miglioramento della tradizione, per poter affrontare al meglio i competitors e fare sempre la differenza, nonostante tutto. Dott. Montanari, ci può fare un bilancio del mercato del fleet management per Citroën, nel 2011? In primo luogo, l’andamento del mercato in generale, in questi primi otto mesi, ci mette di fronte ad un calo del 20% del mercato dei privati. Invece il mercato delle aziende inteso come flotte è cresciuto dell'11% e il mercato del noleggio è cresciuto del 10%: vuol dire che l'utenza professionale, pur in un contesto molto difficile, conosce una leggera crescita. Dobbiamo però pulire il mercato delle flotte dall'effetto Km0 e il mercato dei noleggi deve essere considerato solo come noleggio a lungo termine. Così facendo da una nostra analisi emerge che il mercato delle società resta stabile intorno alle 75.000 unità, mentre il mercato del noleggio a lungo termine tocca in questi primi 8
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mesi quasi le 100.000 unità, con una crescita intorno al 16.5%. Noi di Citroën Italia siamo rimasti stabili sul mercato delle società e siamo cresciuti del 60% rispetto all'anno scorso nel mercato del noleggio a lungo termine. Quali sono le esigenze principali delle aziende che si rivolgono a Citroën per il proprio parco auto, e quali, a Suo parere, i plus della Vostra azienda, rispetto ai Vostri competitors? Il costo totale della mobilità aziendale - dopo gli stipendi seconda voce di costo aziendale delle società italiane - è oggetto di grande attenzione ormai da alcuni anni da parte di tutti i responsabili finanziari delle società. Due i principali obiettivi: ridurre di una quota ben precisa il costo totale flotta e aumentare la soddisfazione del cliente interno, il driver, per un bene che ormai è connotato sempre più da elementi aggiuntivi rispetto all’uso strumentale dell’auto, come la fidelizzazione del dipendente, il riconoscimento di uno status e così via. Per fare ciò, Citroën offre continuamente una gamma sempre nuova - almeno due lanci prodotto all’anno - di sicuro appeal, tecnologie innovative volte al risparmio energetico, in termini di consumi e CO2, e alla sicurezza passiva, ovvero l’eTouch, per non parlare della continua attenzione di Citroën rispetto al mercato del-
l’usato, affinché possa mantenere valori di rivendibilità di grande competitività. Altro elemento non trascurabile è l’approccio che la nostra forza commerciale, Business Center e Account Management, adotta sulle aziende: grande entusiasmo e determinazione nell’affrontare gli obiettivi delle aziende in termini di mobilità del proprio personale e approccio consulenziale rispetto alle problematiche finanziarie che ne possono scaturire.
MERCATI E MOTORI Nella pagina: Guido Montanari, Direttore Vendite Business di Citroën; e in alto: la nuova Citroën C4 berlina.
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT PARLA GUIDO MONTANARI
MODELLI Nella pagina: le nuova Citroën DS4 e Citroën DS5
impegno di consulenza al cliente ed attenzione alle problematiche relative alle diverse tipologie di business è l'enorme successo che riscontriamo ormai da tempo sui veicoli commerciali. Come primi costruttori stranieri nel 2010, abbiamo ormai convinto le aziende italiane della validità del nostro prodotto sia in termini economici che in termini di affidabilità e flessibilità.
gie di prim’ordine - come l’eHDi - nell’abbattimento dei consumi e nel recupero dell’energia e tra breve lanceremo una tecnologia che cambierà di fatto il concetto di ibrido. DS5 sarà infatti il nostro prodotto che porterà sul mercato automotive uno dei primi motori Diesel-Elettrico. Ultima ma non meno importante è la costante attenzione del gruppo PSA alla produzione di motori tradizionali che via via riducano le emissioni CO2 e quindi i consumi, anticipando di fatto la continua evoluzione della normativa vigente (FAP, Euro 5, etc..). Che tipo di auto cerca un’azienda che si rivolge a Citroën per il proprio parco auto? La richiesta è quasi sempre la stessa: un prodotto emozionale, sicuro ed affidabile che possa soddisfare le esigenze dei clienti interni, cioè driver, HR, CSR, e che abbia un posizionamento finanziario competitivo. Emissioni e rispetto dell’ambiente sono sicuramente tra gli aspetti più importanti nella scelta di un’auto per la flotta aziendale. Che tipo di offerta e garanzie può offrire Citroën in questo contesto? Da tempo la nostra gamma affronta in modo concreto tutte le problematiche legate all’ambiente. L’approccio è su tre livelli: per quanto concerne lo studio di nuove tecnologie, Citroën è stata tra le prime case automobilistiche ad inserire nei propri listini, già l’anno scorso, un veicolo completamente elettrico. Con un’autonomia intorno ai 150km, il nostro prodotto è già da tempo oggetto di grande interesse da parte delle principali realtà aziendali italiane e delle principali società di noleggio, con le quali abbiamo condiviso anche le problematiche di valore residuo. Per quanto riguarda lo sviluppo di tecnologie ibride, siamo tra i primi ad aver già lanciato prodotti concreti, non solo prototipi, che sfruttano tecnolo-
Quali sono i modelli messi a disposizione da Citroën per il fleet management e quali quelli maggiormente richiesti, e perchè? Da sempre Citroën è riconosciuta come uno dei leader nel segmento monovolume. C4 Picasso e Gran Picasso hanno segnato un'epoca e continuano ad essere punto di riferimento nelle policy aziendali, nonostante i numerosi prodotti concorrenti, magari più nuovi ma con un ciclo di vita ridottissimo. Il nostro prodotto di punta è sicuramente C5, che nelle sue versioni berlina e station, grazie anche alle numerose versioni e motorizzazioni, offre non solo una delle principali alternative rispetto alle concorrenti generaliste ma sempre più si posiziona come scelta prediletta di chi, rispetto ad un marchio premium più caro e meno allestito, ne apprezza le qualità di comfort e prestigio. C3 e C4 berlina sono invece prodotti che stanno iniziando ora la loro corsa. Le aziende, infatti, incorporano con più lentezza rispetto al privato le novità di prodotto. Entrambe, però, stanno entrando nelle policy dei nostri clienti fornendo numeri di crescita importanti. Grande entusiasmo poi nell'attesa per la linea DS, che continua il suo percorso con DS4, dopo che DS3 ha colpito l'interesse di tutte quelle aziende che sfruttano l'auto anche come strumento di comunicazione. Ciò che invece è frutto del nostro costante
Le normative in Italia, in questo settore, favoriscono o sono piuttosto da ostacolo allo sviluppo del mercato? In cosa, secondo Lei, si potrebbero migliorare per rilanciare il comparto che - ad ogni modo - sembra viaggiare ad una velocità diversa rispetto al mercato dell'auto in generale? Per quanto riguarda le normative, non è segreto che già in passato una confusa politica delle norme tributarie - Fringe benefits, deducibilità dell'iva, Ecopass, e via dicendo - ha ostacolato e reso di difficile lettura il mondo automotive business to business. A peggiorare le cose, i cambi di gestione delle contribuzioni statali per il mondo retail, non ammortizzate correttamente ma gestite per contingenze esse hanno creato squilibri sia nel mercato del nuovo che in quello dell'usato, con evidenti influssi anche sul lato azienda. Nonostante ciò, il mercato aziende ha risentito meno della crisi finanziaria generale in quanto per natura, da sempre, assorbe di più i picchi dell'economia generale. Ciò che a mio avviso sarebbe opportuno considerare, in ambito normativo, è un adeguamento alle realtà fiscali e tributarie di altri paesi europei, che negli anni hanno dimostrato un’attenzione particolare a questo mercato. ■
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flotte opel:_mastro Progress 04/10/11 10.31 Pagina 1
SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA FLOTTA OPEL
A cura della Redazione
INTERVISTA A HENDRIK BALTERS, RESPONSABILE FLOTTE GENERAL MOTORS ITALIA
“NOI TRA LE PRIME SCELTE DI AZIENDE E LIBERI PROFESSIONISTI” Il noleggio come soluzione alternativa all’acquisto o al leasing dell’auto aziendale. Anche Opel investe nel noleggio a lungo termine: Hendrik Balters, responsabile flotte General Motors Italia, ci spiega il come e il perchè
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Opel si muove al passo coi tempi. Per essere competitiva nel settore in cui opera, l'azienda sviluppa un'efficace strategia anche nel settore del noleggio a lungo termine. Per una valida alternativa all’acquisto, Opel ha istituito una partnership con le primarie società nazionali di noleggio. I vantaggi di questa soluzione di mobilità sono evidenti e riguardano sia gli aspetti finanziari che quelli amministrativi. Costi certi e pianificabili e gamma di servizi vasta e diversificata.
Hendrik Balters, responsabile flotte General Motors Italia, ci spiega come Opel e le sue strategie nel settore del noleggio a lungo termine. Ci può descrivere i servizi offerti da Opel nel comparto del Noleggio a Lungo Termine? Opel Italia ha sviluppato accordi quadro nazionali con i principali fornitori del servizio di noleggio a lungo termine (NLT) presenti sul
territorio italiano. Le vendite vengono coordinate attraverso una rete di key account manager distribuiti sul territorio nazionale che si occupano di gestire i contatti direttamente con i clienti aziendali e le società di NLT per offrire soluzioni mirate in linea con le esigenze del cliente finale. Inoltre, Opel offre anche un servizio di noleggio a lungo termine, Opel Renting, al quale possono rivolgersi tutti i soggetti economici (possessori di Partita IVA) con autoparchi di piccole/medie dimensioni.
Opel Insignia
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flotte opel:_mastro Progress 04/10/11 10.31 Pagina 2
SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA FLOTTA OPEL
Opel Astra Sports Tourer
HENDRIK BALTERS Responsabile flotte General Motors Italia
Qual è la tipologia di azienda che si rivolge ad Opel per fornire il proprio parco auto? Ad oggi copriamo tutte le tipologie di aziende che hanno un parco auto o delle vetture a noleggio. Le aziende si rivolgono a noi per il tramite di Opel Renting o attraverso le Case di Noleggio a Lungo Termine. Infine, Opel propone un articolato sistema di offerte dedicate alle esigenze dei clienti B2B (agenti di commercio, tassisti, scuole guida etc). Come si configura il mercato del NLT rispetto all'andamento generale del-
l'automotive che non sta godendo di buona salute? Il mercato NLT, in controtendenza con il mercato automobilistico più in generale, è cresciuto nel corso dell’ultimo anno. Parte di questa crescita è dovuta all’esigenza di numerose aziende di rinnovare il loro parco auto, decisione da molti rinviata negli anni passati per via della crisi economica iniziata nel 2008. Quali sono i modelli Opel utilizzati per la composizione di una flotta aziendale? Quali quelli maggiormente richiesti dalla Vostra utenza? Tutti i nostri modelli sono disponibili per la composizione di flotte aziendali. Le carline più richieste sono senza dubbio l’Insignia e l’Astra, in particolare nelle loro versioni station wagon. L’Astra Sports Tourer è infatti la vettura più richiesta del suo segmento. Infine, il lancio della nuova Zafira Tourer a fine anno promette
Opel Zafira Tourer
di regalare alla Opel importanti soddisfazioni nel NLT. Com'è cambiato il comparto in questi ultimi anni? Il NLT sta prendendo piede anche nel nostro paese, si sta diffondendo anche tra le aziende di medie dimensioni, oppure resta un servizio confinato alle grandi aziende, per lo più straniere? Il comparto si è molto sviluppato in questi anni. Il NLT sta indubbiamente prendendo piede in Italia, non solo per le grandi aziende ma anche per le PMI nonché per i professionisti che trovano nelle concessionarie dei programmi di NLT adatti alle loro esigenze, come Opel Renting, nata appositamente con lo scopo di fornire un servizio adatto alle esigenze dei possessori di partita IVA e delle realtà aziendali di piccole dimensioni. Uno sguardo al settore, per quanto riguarda i privati e i liberi professionisti. Come si colloca Opel in questo settore? E che proporzioni si possono fare tra il noleggio come flotta aziendale e quello per i privati? Opel è tra le prime scelte di privati e liberi professionisti nel mercato automobilistico italiano, un successo garantito da programmi specifici per ogni cliente e per ogni canale di vendita. Per quanto riguarda il noleggio, attraverso la rete dei concessionari Opel, con l’offerta Opel Renting, abbiamo esteso la possibilità per privati e liberi professionisti (possessori di partita IVA) di accedere ad un servizio di noleggio a lungo termine con canoni mensili particolarmente vantaggiosi. L’interesse dei liberi professionisti verso il noleggio ha contribuito, infatti, ad aumentare le offerte delle case automobilistiche per conquistare una quota proporzionalmente in ascesa sul mercato del noleggio. ■
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flotte furti:_mastro Progress 04/10/11 10.37 Pagina 1
SPECIALE FLEET MANAGEMENT I FURTI DELLE AUTO A NOLEGGIO
di Marco Catino
AUMENTANO I FURTI DELLE AUTO A NOLEGGIO
TECNOLOGIA CONTRO I FURTI D'AUTO È alto l’interesse delle organizzazioni criminali e del “mondo dei topi d’auto” verso i veicoli a noleggio. La testimonianza arriva dagli ultimi dati sul fenomeno illustrati nel Rapporto Aniasa (Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici) che confermano la crescita già registrata nel 2009
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Lo scorso anno sono spariti nel nulla 3.300 veicoli a noleggio per un complessivo danno al settore che supera i 40 milioni di euro. Il fenomeno riguarda sia il settore del noleggio a breve che il lungo termine. Per quest’ultimo i veicoli rubati e “spariti nel nulla” nel 2010 ammontano a 2.203 (+5,5% sul 2009) per un danno complessivo di 30,1 milioni di euro (-10,4% sul 2009). Questi due dati evidenziano un effetto “compensazione” (aumento numero furti e diminuzione del valore complessivo del danno) che genera per il comparto un calo dell’incidenza dei costi derivanti dai furti. I furti e i mancati recuperi delle auto si traducono inevitabilmente in una serie di costi che si moltiplicano e che vanno dal valore in sé del mezzo e del riacquisto, alla perdita del finanziamento per il mancato noleggio, passando per il costo di un mezzo sostitutivo e quindi ai tempi e alle risorse impiegate per gestire le pratiche assicurative e burocratiche. Il problema dei furti per il noleggio veicoli rimane quindi grave, ma fa ben sperare la crescente attenzione delle imprese del settore verso nuovi strumenti tecnologici in grado tutelare i propri asset a costi competitivi.
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OTTOBRE 2011
Diversificata è l’offerta di soluzioni di localizzazione satellitare: dai conosciuti sistemi Viasat www.viasatonline.it a Medsky www.medsky.eu/it, a GT Sat System www.gtsasystem.it, Meta System www.metasystem.it e Cobra www.cobra-at.com, azienda leader nelle soluzioni elettroniche destinate alla protezione e alla sicurezza dei veicoli. Da qualche anno sul mercato della localizzazione veicoli la vera alternativa al satellitare è costituita dai dispositivi in radio frequenza introdotti sul mercato italiano dall’azienda americana LoJack (www.lojack.it). “LoJack”, evidenzia Maurizio Iperti, Amministratore Delegato LoJack Italia, “offre un servizio che consente ai gestori del noleggio, a breve e lungo termine, di proteggere effi-
cacemente il proprio parco auto, risparmiando soldi e fatiche e garantendo la tutela della privacy dell’utilizzatore, grazie al dispositivo che resta dormiente fino all’attivazione del servizio a seguito della denuncia di furto effettuata presso le Forze dell’Ordine”. “Grazie alla nostra partnership con le Forze dell’Ordine”, conclude Iperti “siamo in grado di garantire il recupero del bene nel 90% dei casi denunciati tempestivamente e riusciamo a farlo in tempi molto brevi (in Italia mediamente entro circa 10 ore dal furto); questo si traduce solitamente in un ulteriore risparmio, poiché limita la portata dei danni che può riportare il veicolo recuperato, consentendo la continuità del business e senza dover incorrere in costi aggiuntivi, come l’auto sostitutiva”. ■
flotte europee:_mastro Progress 29/09/11 12.39 Pagina 1
A cura della Redazione
SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA GUIDA ECO-COMPATIBILE
FLOTTE EUROPEE
MENO CONSUMI = MENO EMISSIONI L’attenzione alle emissioni di CO2 nell’atmosfera e, ancor più, l’impegno nella riduzione dei costi dovuti al consumo di carburante costituiscono le due principali le richieste che i fleet manager a livello nazionale ed europeo rivolgono
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alle società di noleggio a lungo termine
Per andare incontro a queste esigenze convergenti GE Capital, uno dei maggiori istituti finanziari in Europa attivo nella gestione delle flotte aziendali, ha lanciato sul mercato europeo Clear Drive, un nuovo servizio creato per promuovere modelli di “guida eco-compatibile” che sta contribuendo a cambiare lo stile di conduzione dei veicoli di centinaia dei driver. Il nuovo servizio Drive promuove una guida più sicura, “pulita” ed economica attraverso un web training con continui aggiornamenti e suggerimenti inviati ai driver via email, che spiegano come guidare con più efficienza e come ciò influisca anche sui consumi e sulle emissioni inquinanti: ad esempio informazioni su come evitare il traffico e sul monitoraggio
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della pressione dei pneumatici e dell’efficacia della frenata. Lo strumento permette, inoltre, ai fleet manager di monitorare i consumi di carburante dell’intera flotta oppure per settore di attività, regione geografica, paese o anche singolo veicolo. GE Capital stima che il nuovo servizio consentirà ogni anno a livello europeo di: ● Risparmiare 25 milioni di euro (oltre 1.830.000 di euro in Italia) in costi del carburante, pari a 21 milioni di litri (1,7 milioni di litri nel nostro Paese); ● Tagliare 55.531 tonnellate di emissioni di CO2 nell’atmosfera (4.405 tonnellate solo in Italia). “Il costo dei carburanti costituisce il 20% della spesa complessiva della flotta aziendale, mentre la
circolazione delle automobili rappresenta il 25% delle emissioni globali di CO2. Di conseguenza, la necessità per i fleet manager di controllare e monitorare l'utilizzo di carburante non è mai stata così sentita come oggi", osserva Riccardo Pierinelli, Direttore Commerciale della divisione Fleet Services di GE Capital in Italia. ■
flotte fleet:_mastro Progress 29/09/11 12.42 Pagina 1
SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA PAROLA AI MANAGER
di Marco Catino
FLEET MANAGER
QUANDO SEI A CAPO DI UNA FLOTTA
In un mercato auto sempre più instabile e depresso, il settore del noleggio a lungo termine, e quello delle flotte aziendali è diventato un punto di riferimento imprescindibile. Ne parliamo con i protagonisti del settore
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Il consuntivo del primo semestre 2011 delle immatricolazioni di auto nuove non denota alcun segnale di superamento della profonda crisi del mercato. Un bilancio, tutt’altro che positivo, che non ha assunto dimensioni deficitarie più ampie grazie soprattutto al buon andamento degli acquisti delle società di noleggio, mantenutosi sostenuto nell’intero periodo di riferimento. Proprio perché il mercato del noleggio può considerarsi ormai in Italia un traino per l'intero comparto auto,
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abbiamo intervistato alcuni protagonisti di importanti aziende italiane, che si occupano delle flotte per le proprie aziende. Si tratta, in particolare, dei consigliere di AIAGA, l’Associazione Italiana Acquirenti e Gestori di Auto Aziendali (A.I.A.G.A.). Unica nel suo genere in Italia, è nata dalla volontà di un gruppo di manager responsabili della gestione delle flotte di auto aziendali di importanti imprese nazionali e multinazionali operanti nel nostro Paese. Presidente di A.I.A.G.A. è Giovanni Tortorici, pur-
chasing manager di Barilla, vicepresidente è Gilda Sanfelici, operations manager di HPI Fleet & Mobility Italia. Fanno parte del consiglio direttivo dell’Associazione anche Marco Claudio Agazzi direttore dei servizi generali di Alcatel-Lucent Italia, Carlo Bertolini responsabile area servizi risorse umane di Chiesi Farmaceutici, Andrea Ottavio Bertolotti finance director di Michael Page International Italia, Laura Echino corporate general services manager di Lavazza, Massimo Guidetti direttore del-
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA PAROLA AI MANAGER
me sempre più stringenti sulle emissioni e la sicurezza dei veicoli, dall’altro dalla crescente coscienza ambientale in accordo con la responsabilità sociale d’impresa. Di notevole interesse sono, a questo riguardo, le esperienze poste in essere dalle car policy di alcune aziende di servizi che gestiscono grandi flotte di autoveicoli. “Sicurezza e rispetto per l’ambiente – dice Giovanni Tortorici Purchasing Manager di Barilla e presidente di AIAGA – devono essere criteri prioritari nella scelta degli autoveicoli per la flotta ed a questo fine occorre attenersi a precisi standard che fissino sia i limiti di emissioni di CO2 sia i dispositivi di sicurezza delle auto. Gli standard non devono però essere statici, ma devono essere periodicamente aggiornati alla luce di nuovi obiettivi di miglioramento”. ”Una grande attenzione alla sostenibilità ambientale deve poi tradursi – dice Marco Onorati responsabile acquisti e flotta aziendale di Ericsson Telecomunicazioni – in cicli di rinnovo dei mezzi che favoriscano l’efficienza energetica e la sicurezza. A questo fine, occorre introdurre progressivamente veicoli a bassa emissione di CO2, ed anche ad energia alternativa e con elevati standard di prestazioni/sicurezza”. “L’applicazione di una car policy sostenibile – dice Marco Agazzi General Service Officer di Alcatel Lucent - non riguarda però solo la scelta delle auto, ma anche i comportamenti dei driver e l’ottimizzazione dei percorsi che può essere favorita grazie all’apporto di strumenti telematici”. “L’obiettivo delle car policy – dice Andrea Bertolotti, finance director di Michael Page International - deve essere in ordine generale quello di adeguare le caratteristiche e la consistenza del parco alle dinamiche dell’organizzazione interna, adottando le migliori soluzioni sostenibili offerte dalla case automobilistiche”.
CHI SCEGLIE LE AUTO DELLA FLOTTA? “Non è difficile – dice Giovanni Tortorici, Purchasing Manager di Barilla e presidente di AIAGA - trattare flotte auto per le quali si spendono Milioni di euro per dare un benefit importante ai propri dipendenti e dirigenti, oltre ovviamente ad uno strumento di lavoro; se poi le vetture vengono impiegate quando la flotta diventa un asset fondamentale per erogare i servizi ai propri clienti come: assistenza, distribuzione, supporto tecnico, vendita ecc..., le cifre possono anche salire. Questa premessa serve ad introdurre il concetto che, il fleet manager vero e proprio spesso non c’è ed il ruolo viene affidato a qualcuno che lo fa “spare time”: il noleggiatore fornisce contratti full-outsourcing che dovrebbero sollevare l’azienda dai problemi di gestione, secondo la visione un po’ semplicistica che con l’outsourcing ci si concentra poi sul proprio core business.” Le cose in effetti non funzionano propriamente come ci si attenderebbe, perché il fatto che non ci sia una figura full-time ad occuparsi di un determinato problema, non significa che quel problema non esista, né che sia gestito in maniera ottimale o economica, nonostante le logiche di risparmio sulla struttura gestionale lascino intendere il contrario. La mancanza di una figura specializzata in grado di gestire problematiche importanti e costose per l’azienda, resta quindi una preoccupante incongruenza, figlia dell’illogicità del saving a tutti i costi. Stabilito che, almeno in Italia, il fleet manager è una parte di un mestiere all’interno di un altro mestiere che va dal responsabile acquisti ai servizi generali passando per gli specialisti di Human u
le risorse umane di Twinergy, Marco Onorati responsabile acquisti flotta aziendale di Ericsson Telecomunicazioni Italia, Gian Primo Quagliano presidente di Econometrica e Riccardo Vitelli responsabile della gestione della flotta e mobility manager di Terna.
LE ESIGENZE DI UN FLEET MANAGER Conciliare la corretta gestione della flotta con la sostenibilità. Una necessità imposta da un lato dalla ricerca di maggiore efficienza e da nor-
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flotte fleet:_mastro Progress 29/09/11 12.42 Pagina 3
SPECIALE FLEET MANAGEMENT LA PAROLA AI MANAGER
PROTAGONISTI Sopra da sinistra: Marco Agazzi, General Service Officer di Alcatel Lucent e consigliere di AIAGA e Andrea Bertolotti, finance director di Michael Page International e consigliere di AIAGA
Capital, diremo che spesso si incontra in questo ruolo “spare time” un buyer o un facility/commodity manager addetto a fleet/travel, telefonia, fotocopiatrici, e via discorrendo”. Avere un fleet manager full time in azienda che si occupi con adeguata professionalità della flotta porterebbe grandi benefici in termini anche di vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza, sfatando il mito di concentrarsi sul core business: con competenza e professionalità si possono elaborare e pianificare percorsi reali di costante e continua ottimizzazione gestionale della flotta.
QUANDO IL FLEET MANAGER FA IL CONSULENTE “Il fleet manager/consulente interno - dice Marco Onorati, responsabile acquisti e flotta aziendale di Ericsson Telecomunicazioni e consigliere di AIAGA - deve contribuire con il suo ruolo di “facilitatore” a fornire elementi oggettivi per la scelta delle vetture della car list. Molti sono gli elementi che determinano la scelta del modello di una vettura aziendale, che dovrebbero rispettare i parametri definiti nella car policy, al fine di produrre una serie di dati tecnici/economici che generano le specifiche per la creazione delle car list. A prescindere dalla realtà dei fatti, propria di ciascuna azienda, sulla generazione della car list, ci sono un insieme di voci che valutate attentamente possono aiutare a creare una modalità più oggettiva e meno soggettiva della scelta delle vetture aziendali”. Elenchiamo le voci principali:
TCO (TOTAL COST OF OWENERSHIP) SAFETY GREEN PARAMETRI DI RIVALUTAZIONE TARIFFARIA Ormai tutti conoscono il termine TCO, termine conosciuto e spesso abusato la cui riduzione è una richiesta standard che le aziende fanno ai fleet manager, che incontrano spesso la difficoltà di una corretta attribuzione del TCO stesso, compito da scolpire nella durissima roccia del partito dei centri di costo” . Un modello abbastanza consolidato, sulla suddivisione percentuale del TCO per una flotta ad assumere una suddivisione così sintetizzabile:
Tasse 2,80% Altri Costi 5,80% Esplodendo in macrotermini la voce “altri costi”, possiamo così sintetizzarli: Ri-Fatturazioni Pre-Noleggio Multe Costi nascosti Esenzioni Auto scadute
1,50% 1,70% 0,20% 0,70% 0,60% 1,10%
Appare evidente che la possibilità di agire sui qualcuno dei quattro elementi (valore finanziario, carburante, servizi ed assicurazione) che costituiscono da soli circa l’88,5% del TCO della flotta, può portare ad interessanti ottimiz-
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IL NOLEGGIATORE FORNISCE CONTRATTI FULLOUTSOURCING CHE DOVREBBERO SOLLEVARE L’AZIENDA DAI PROBLEMI DI GESTIONE, SECONDO LA VISIONE UN PO’ SEMPLICISTICA CHE CON L’OUTSOURCING CI SI CONCENTRA POI SUL PROPRIO CORE BUSINESS
zazioni e quindi al sospirato saving che qualsiasi azienda oggi chiede. Con questo, non si vuole certo minimizzare gli “altri costi”, perché per la legge dei grandi numeri, piccole variazioni possono generare nell’intera durata del contratto, cospicue deviazioni.
RIMANGONO VALORI... Valore Finanziario Carburante Servizi Assicurazione Staff
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39,60% 25,60% 14,10% 9,20% 2,90%
indica come il valore di mercato di un bene alla fine di un'operazione finanziaria che ne aveva finanziato l'acquisto. È anche il valore di un bene che è stato interamente ammortizzato lungo il periodo del suo utilizzo. Essendo il vr il parametro che pesa maggiormente nella componente finanziaria del TCO con ripercussioni dirette sul canone di noleggio. Gli oneri finanziari, nel caso delle autovetture, vengono solitamente determinati moltiplicando il capitale finanziato (somma iniziale effettivamente finanziata + il valore residuo finale) per un coefficiente (detto lease factor, ottenuto dividendo per 2.400 il tasso di interesse annuo nominale, indipendentemente dal numero delle rate)... diciamo che nelle formule “magiche”, che portano al valore del cano-
Noleggiando una vettura a lungo termine, il valore da considerare, non è solo quello dell’acquisto dell’auto, ma un valore finanziario che dipende dal cosiddetto valore residuo dell’auto. Una definizione di valore residuo (vr) lo
”
ne, il peso del valore residuo è molto elevato. “L’acquisizione – dice Marco Agazzi, General Service Officer di Alcatel Lucent e consigliere di AIAGA- ed il deprezzamento di una vettura influenzano le decisioni dei responsabili acquisti delle flotte, ed è per questo che la “tenuta del valore residuo” delle vetture è un criterio di scelta. La cifra complessiva del TCO, che include i valori residui è abitualmente utilizzata dai responsabili acquisti Fleet per l’inserimento nelle liste di vetture aziendali tra cui scegliere. Il deprezzamento pesa in alcuni casi anche per il 50% del costo complessivo della vita di una vettura. Di conseguenza, c’è
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un evidente legame tra il deprezzamento di una vettura e la probabilità che questa vettura venga inclusa nella car list”. I vr sono calcolati in genere con previsioni statistiche e una delle fonti più accreditate a livello europeo è EurotaxGlass’s (in Italia il licenziatario è Sanguinetti Editore), senza dimenticarci l’Italica Infocar che fornisce un ottimo supporto per il fleet management.
QUALCHE PARERE SULLE TASSE IN ITALIA “Senza entrare – dice Andrea Bertolotti, finance director di Michael Page International e consigliere di AIAGA - nel merito del “bollo” e, soprattutto, dell’IPT (una vera esclusiva nazionale), si può affermare con assoluta certezza che la fiscalità applicata in Italia sulle auto aziendali non trova facili paragoni in altre realtà europee. La tabella, meglio di qualsiasi commento, testimonia le differenze fra ‘Italia e il resto d’Europa, differenze che riguardano sia le imposte sui redditi (ammortamenti) che l’applicazione dell’IVA, sottolineando, per esempio, che in Italia la quota ammortizzabile per un’impresa è del 40% su un tetto massimo di 18.076 euro, mentre in ambito UE è del 100%, ed in alcuni casi (Germania e Spagna) senza alcun limite di deducibilità.
E LE LEGGI? Il quadro normativo di riferimento si ripercuote direttamente in modo negativo sul mercato dell’auto aziendale in Italia, che - di conseguenza - si trova in condizioni di gravi difficoltà strutturali, risultando sottodimensionato rispetto agli altri principali Paesi europei. Il peso fiscale, infatti, incide in maniera sensibile sul mercato dell’auto aziendale, comprimendo notevolmente le potenzialità del settore, che in Italia “vale” meno del 23%, contro il 40% medio degli altri Paesi registrato nel 2009”.
I NUMERI DEL 2009 Paesi Italia Francia Germania G. Bretagna Spagna
Totale mercato 2.162.127 2.268.671 3.807.175 1.994.999 952.772
Privati 77% 64% 63% 51% 70%
Società Aziende 23% 36% 37% 49% 30%
TRATTAMENTO FISCALE DELL’AUTO AZIENDALE Paesi
Deducibilità
Quota Costo Ammortizzabile Ammortizzabile Italia 18.076 40% 7.200 Francia 18.300 100% 18.300 Germania Illimitata 100% Illimitato Gran Bretagna 18.200 100% 18.200 Spagna Illimitata 100% illimitata 50% per i professionisti e/o per casi estranei all’attività di impresa
Detraibilità IVA 40% 100% 100% * 100% 100%
C'È BISOGNO DI CAMBIAMENTO... Un intervento deciso ed adeguato sulla fiscalità sull’auto aziendale, con un allineamento alla media europea determinerebbe, secondo una stima del Centro Studi Unrae, almeno 100.000 immatricolazioni aggiuntive all’anno, contribuendo a rilanciare un segmento che costituisce un volano per l’intero sistema Paese. Per raggiungere tale obiettivo, dovrebbero essere modificate alcune attuali disposizioni, che si possono così riepilogare: innalzare la quota ammortizzabile dal 40% al 100%; innalzare il tetto deducibile dagli attuali 18.076 euro (valore fermo ormai dal 1997) a 25.823 euro (il che corrisponderebbe ad applicare la rivalutazione Istat del 33,3%); ripristinare la possibilità di anticipare gli ammortamenti da 4 a 2 anni (per le autovetture) e da 5 a 3 anni (per i veicoli commerciali); aumentare la detraibilità Iva dall’attuale 40% al 50%. Quelle indicate sono misure minime proposte dall’Unrae che certo non porterebbero la situazione italiana sui livelli medi europei, ma costituirebbero un primo segnale di disponibilità per affrontare una situazione insostenibile non solo e non tanto per il mercato dell’auto, ma anche e soprattutto perché reca forte pregiudizio alla competitività delle aziende italiane che devono confrontarsi sul piano internazionale con concorrenti che hanno costi di mobilità più bassi in quanto meno appesantiti da oneri fiscali. Una fiscalità sull’auto aziendale, e sul noleggio in particolare, più in linea con lo sviluppo del mercato e con la situazione comunitaria (negli altri Paesi UE è prevista la detraibilità dell’Iva, in misura variabile dal 50% al 100%, mentre in Italia è ferma al 40%), contribuirebbe allo sviluppo del settore e consentirebbe alle aziende di recuperare competitività su un asset importante come l’auto aziendale, e permetterebbe da subito all’Erario di beneficiare di un extra gettito. Oggi con quasi 2.000 milioni di euro versati nel 2010 tra Iva, imposte di immatricolazione, tasse automobilistiche, l'autonoleggio è uno dei settori che maggiormente contribuisce alle casse dello Stato e alla lotta contro il fenomeno dell’evasione fiscale. Nei prossimi giorni presenteremo una specifica proposta in materia fiscale con l’auspicio di ottenere maggiore attenzione e un concreto interesse a riequilibrare l’attuale situazione. ■
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT LE PROPOSTE DELLE CASE
di Donatella Tirinnanzi
WORK IN PROGRESS
SOLUZIONI A EMISSIONI ZERO Citroën con C-Zero, Nissan con la LEAF, Peugeot e la sua iOn: le case automobilistiche lavorano a favore dell’ambiente.
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Le premesse per un risultato positivo ci sono tutte. Cosa bisogna fare ce lo spiegano i protagonisti del settore
Motori termici sempre più piccoli ma egualmente grintosi e dal cuore verde, sistemi ibridi, alimentazione 100% elettrica, con carburanti alternativi, bio. Tra le varietà di modelli già disponibili sul mercato e quelli che fanno già capolino sotto forma di prototipi il parco auto cosiddetto non-privato dei prossimi anni è destinato rapidamente a cambiare volto. In Francia pare ormai evidente che una buona fetta del settore ricerca e sviluppo sia stata convogliata sul prodotto zero emissioni. Citroën con C-Zero, Nissan con la LEAF sviluppata sulla piattaforma comune con Renault, che a sua volta ha fatto le cose ancora più in grande e si è regalata un quadrifoglio di prodotti, Peugeot e la sua iOn: le soluzioni per muovere persone e cose, anche in chiave pro-
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fessionale, senza arrecare danni all’ambiente, non mancano. Ora molto è affidato al piano della comunicazione e alla risposta che un pubblico esigente, chiamato a far quadrare i conti, come quello delle piccole-medie-grandi società si sentiranno nelle condizioni di dare. Le premesse per un risultato positivo ci sono tutte. Senza contare che sempre in Francia il motore classico (benzina o diesel) sta riscoprendo nuove potenzialità grazie al downsizing e a tutti i più moderni ritrovati tecnologici studiati per contenere i consumi e di conseguenza le emissioni dannose. Angelo Simone, Direttore Vendite Business di Peugeot Italia, ci guida alla scoperta delle specificità della Casa del Leone. “Il nostro è il primo Costruttore al mondo di motori diesel – dichiara -. Moderni common rail di seconda generazione, dotati di filtro attivo antiparticolato in grado di garantire la migliore combinazione piacere di guida – contenimento dei consumi – rispetto per l’ambiente. Motori più piccoli ma che erogano valori di coppia e di potenza pari a quelli che caratterizzano propulsori di cilindrata superiore”. La lista dei punti di forza dei prodotti Peugeot potrebbe proseguire. Dall’adozione di dispositivi come lo stop & start ai nuovi cambi automatici e robo-
tizzati. “Siamo convinti della bontà della nostra offerta - aggiunge Simone – e così puntiamo molto sulla prova dei nostri modelli. I nostri Key Account la propongono sistematicamente a clienti come le aziende e le società di noleggio a lungo termine. Anche se l’anzianità del nostro parco auto circolante è più alta rispetto alla media europea, il cliente italiano è sempre molto attento alle novità prodotto, soprattutto se introducono innovazione nel design e nella tecnologia. Di
ANGELO SIMONE Direttore Vendite Business di Peugeot Italia
flotte case:_mastro Progress 29/09/11 15.57 Pagina 2
SPECIALE FLEET MANAGEMENT LE PROPOSTE DELLE CASE
LE VETTURE DEL DOMANI Nelle pagine: la Citroën con C-Zero, a fianco la Peugeot iOn; sotto il quadriciclo Twizy di Renault e la Nissan LEAF
qui un piano di lanci particolarmente importante. Quest’anno abbiamo commercializzato iOn, un’auto 100% elettrica, e Peugeot 508, la nuova ammiraglia del Leone che, oltre a numerosi nuovi dispositivi tecnici, ha inaugurato un nuovo corso nel design dei nostri modelli”. Nonostante la decisione di investire sul settore delle zero emissioni, a tutt’oggi per la Casa d’oltralpe fare una previsione sul successo di questa tipologia di veicoli rimane difficile. “Molto dipenderà dalla disponibilità delle infrastrutture – riprende Simone – ma è anche possibile che ci possa essere uno sviluppo importante delle batterie e quindi della loro autonomia, anche se in ogni caso le au-
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verse le soluzioni offerte dal marchio francese per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra: la tecnologia micro-ibrida e-HDi e Full Electric; gli Stop&Start di seconda generazione sull’intera gamma; la tecnologica Hybrid4 Diesel che sarà commercializzata a inizio 2012 sulla DS5. “Si possono produrre vetture a basso impatto ambientale senza però rinunciare a potenza, ricerca stilistica e design – aggiungono in Citroën -. Per il futuro prevediamo il lancio di nuovi prodotti anche in quei mercati emergenti ed importanti per noi come la Cina. Non parliamo di vetture low cost ma di veicoli essenziali. La nostra strategia è di essere coerenti
SI POSSONO PRODURRE VETTURE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE SENZA PERÒ RINUNCIARE A POTENZA, RICERCA STILISTICA E DESIGN
to elettriche manterranno una vocazione prevalentemente cittadina. Ipotizziamo che anche nell’ambito del B2B saranno scelte per utilizzi piuttosto specifici e prevalentemente circoscritti entro le mura urbane. Da parte nostra siamo ormai prossimi al lancio, sulla 3008 e la 508 RXH, del primo motore ibrido diesel della storia”. Per l’alleata Citroën, “la mancanza di strutture rende, purtroppo, inefficace l’assidua campagna di sensibilizzazione che le Case hanno intrapreso per promuovere l’elettrico. È quindi indispensabile che le municipalità si strutturino per accogliere l’elettrico, non solo concretamente, con la messa a disposizione di colonnine per la ricarica e accordi con le aziende fornitrici di energia elettrica, ma anche attraverso iniziative rivolte a far conoscere ai cittadini i nuovi mezzi a basso impatto ambientale, ad esempio, attraverso test drive soprattutto in quelle città dove l’inquinamento raggiunge livelli intollerabili”. Sono di-
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con la nostra Creative Technologie, quindi aumentare il valore della marca”. Chi sulla cosiddetta scossa elettrica sta costruendo una parte della sua credibilità è il marchio Renault che alle zero emissioni ha dedicato un’intera gamma. “La pubblicità non riesce a
trasmettere tutto – dichiara Nino Colicino, Fleet Sales Director di Renault Italia -. Il canale che tutti usano per raccogliere le informazioni necessarie sui veicoli è Internet ed è per questo che noi ci avvaliamo molto del web. Ma che cosa interessa di più sapere alle aziende?. Partiamo dal concetto che l’elemento primario di scelta quando devono costruire una flotta è il TCO (Total Cost of Ownership), ovvero il calcolo dei costi legati al ciclo di
vita del veicolo. Noi dal 2009 stiamo cercando di spiegare a tutti i livelli il nostro operato, che il nostro concetto di elettrico equivale ad una mobilità per tutti, con una gamma che comprende, insieme a Zoe e Fluence Z.E., un mezzo 5 posti per il trasporto commerciale, Kangoo Z.E., e il quadriciclo Twizy”. Sul futuro delle vetture totalmente green, certo, al momento non ci sono particolari agevolazioni, le infrastrutture sono carenti, ma è pur vero – riprende Colicino- “che stiamo collaborando con le amministrazioni e le società energetiche per favorirne l’installazione unitamente alla definizione di politiche locali a supporto”. ■
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT INNOVAZIONI E MARCATI
di Donatella Tirinnanzi
MOBILITÀ IN EVOLUZIONE
NOLEGGIARE CONVIENE La crisi le ha colpite, ma non travolte. Le società di noleggio a lungo termine investono e sollevano il loro mercato. Mobilità sostenibile, accortezza nel soddisfare le esigenze delle aziende clienti e grande attenzione per le
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innovazioni tecnologiche: ecco la chiave del successo
Anche se l’intero comparto automotive fatica a rialzare la testa, le società che si occupano di noleggio a lungo termine e gestione flotte aziendali sentono, più di altre, i primi raggi del sole della ripresa. Merito dello spirito tenace con cui hanno saputo rispondere alla crisi economica globale che ha mutato pelle, e seguita a ridisegnare i contorni, al mondo che conosciamo. “Il fatto che le aziende stiano cambiando, ciascuna con il proprio modello di business, ha un impatto notevole sul nostro settore – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di LeasePlan Italia, Jaromìr Hàjek -. Il modello di mobilità si sta evolvendo. Le aziende oggi sono chiamate a porsi obiettivi sempre più probanti, andando ben oltre la mera gestione di un parco auto aziendale. Gli obiettivi comuni chie-
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dono loro di coniugare sempre più varianti, in primis il controllo dei costi seguito da un continuo controllo delle emissioni inquinanti, con parametri che si riducono di anno in anno, ma senza dimenticare la soddisfazione dei conducenti e la loro sicurezza. Tutto questo comporta attenzione, innovazione, e continua consulenza da parte del noleggiatore”. LeasePlan è fortemente impegnata sul fronte della mobilità “pulita” e la sua azione si articola lungo differenti direttrici. A partire da GreenPlan, un’iniziativa globale di sostenibilità aziendale dotata di certificazione TUV. Viene sviluppata in trenta paesi e si avvale della partnership siglata sia con Intelligent Energy Europe, programma della Commissione Europea per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, e sia con la campagna europea di sensibilizzazione Ecodrive. “L’obiettivo di GreenPlan – ha ripreso Hàjek – è quello di aiutare le aziende e i loro driver a intervenire attivamente per coniugare un maggior rispetto per l’ambiente con la riduzione dei costi di gestione delle auto aziendali”. Il sistema si basa su un apposito tool informatico, l’EcoCalculator, che misura il livello medio delle emissioni di CO2 della flotta, il consumo e il costo del carburante, e marca il punto di partenza di un programma per la riduzione progressiva delle emissioni fino al raggiungimento del target preventivato dell’azienda cliente. Il livello di anidride carbonica rilasciata nell’aria può a questo punto essere abbassato in due modi: da un lato orientando la scelta su vetture eco-sostenibili, dall’altro sensibilizzando ed educando i conducenti ad uno stile di guida più eco-friendly. Lo sforzo, anche economico, è stato e si mantiene sensibile: “Gli investimenti da parte nostra ci saran-
MERCATO IN ESPANSIONE In alto: Amministratore Delegato di LeasePlan Italia, Jaromìr Hàjek; in basso Paolo Ghinolfi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Arval Italia
no sempre più in futuro, soprattutto in ottica tecnologica – ha aggiunto Hàjek - . Crediamo che il fornire ai nostri clienti strumenti sempre più sofisticati in grado di monitorare le emissioni di C02, rassicurare, e contenere i costi rappresenti la risposta più idonea alle loro esigenze”. Qui si tocca un tasto dolente, il mancato supporto all’auto aziendale in termini di fiscalità, e insieme l’assenza di incentivazioni mirate da parte del Governo. Una realtà che è sotto gli occhi di tutti e per la cui soluzione non sono state ancora state avanzate proposte soddisfa-
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SPECIALE FLEET MANAGEMENT INNOVAZIONI E MARCATI
ALL’AVANGUARDIA Il LeasePlan è stato il primo operatore a firmare un accordo di cooperazione ad un progetto su scala europea per lanciare nel 2011 la Nissan LEAF (a destra), e la prima azienda di fleet management che in futuro la offrirà in Europa; sotto: la Mitsubishi i-MiEV
centi, esulando da alcuni interventi sporadici. A confermare però il clima di fiduciosa attesa che si respira nel settore ci pensa Paolo Ghinolfi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Arval Italia che, sulla scorta dei dati interni forniti dal Barometro 2011 del Corporate Vehicle Observatory (CVO), racconta una realtà che lascia spazio a previsioni ottimistiche. “In un mercato automobilistico ai minimi termini – sottolinea Ghinolfi -, l’auto aziendale conferma stabilità nei volumi. Le aziende, in particolare quelle grandi, sembrano ottimiste riguardo la crescita, attesa per i prossimi tre anni, delle dimensioni delle loro flotte aziendali, anche se permane una forte preoccupazione riguardo ai costi, che continuerà a guidare le politiche e le scelte inerenti il parco auto e sarà destinata a crescere ulteriormente. Questo significa che possiamo attenderci quel rinnovo, che era stato posticipato, del parco circolante aziendale. Un esempio per tutti che vale a illustrare quello che ho appena detto è il fenomeno del prolungamento dei contratti che ha interessato il settore del noleggio a lungo termine e che sembra ora iniziare a tornare alle durate medie pre-crisi di 36 mesi”. Chissà che il ricambio non includa una quota di veicoli elettrici… Una speranza che al pari, ma forse più di altri, nutre Arval che nel 2005 ha lanciato il progetto Ecopolis a favore di una mobilità sostenibile, come ricorda il Direttore Marketing & Communication Carlo Basadonna: “Abbiamo fatto una scelta di campo e questo ha significato lavorare al fianco delle aziende clienti, con lo studio costante da parte dei nostri consulenti, di nuove soluzioni di mobilità all’insegno del rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei driver. Ha significato anche trasferire il nostro modo di fare business e la nostra coscienza ecologica a tutti
i nostri fornitori, creando ad esempio un network di eccellenza di officine e carrozzerie (Ecopolis Mobility Point) che “lavorano e pensano” sostenibile e lavorare a stretto contatto con le istituzioni locali per creare aree e polmoni verdi fruibili dalle cittadinanze ma, soprattutto, ha significato e significa quotidianamente condividere esperienze e conoscenze, con l’obiettivo di creare e divulgare una cultura della sostenibilità a tutto tondo”. Mobilità sostenibile, per Arval, non è sinonimo solamente di veicoli elettrici, ma significa soprattutto studiare le esigenze delle aziende clienti e proporre la tipologia di veicolo più adatta a sod-
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re che avere un parco auto più ecologico significa ottenere, in aggiunta, la realizzazione di importanti saving economici, ad esempio la riduzione consumi di carburante e risparmi su una serie di costi indiretti, con conseguente ottimizzazione del costo totale di utilizzo del veicolo”. Peccato che sul fronte dei veicoli 100% elettrici l’Italia si mostri decisamente in ritardo rispetto agli altri Paesi europei. Considerazione che non ha frenato LeasePlan che per bocca sempre del suo A.D. Italia JHàjek ricorda di essere stato “il primo operatore a firmare un accordo di cooperazione ad un progetto su scala europea
L’OBIETTIVO DI GREENPLAN È QUELLO DI AIUTARE LE AZIENDE E I LORO DRIVER A INTERVENIRE ATTIVAMENTE PER CONIUGARE UN MAGGIOR RISPETTO PER L’AMBIENTE CON LA RIDUZIONE DEI COSTI DI GESTIONE DELLE AUTO AZIENDALI
disfarle. Grande attenzione, quindi, è dedicata a tutte le innovazioni tecnologiche che riguardano le alimentazioni tradizionali: dall’ampliamento della gamma ibrida e ibrida plug-in disponibili sul mercato al prossimo lancio dei primi ibridi diesel, di particolare appeal per le flotte aziendali. “Il nostro ruolo di expert advice nei confronti delle aziende clienti - riprende Basadonna - consiste infatti anche nel far comprende-
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per lanciare nel 2011 la Nissan LEAF, e la prima azienda di fleet management che in futuro la offrirà in Europa. Siamo stati inoltre i primi a noleggiare all’azienda ATM due vetture Peugeot iOn e promuoveremo il passaggio intermedio della Toyota ibrida Plug In, attualmente ancora non in commercio, ma che contiamo di noleggiare per primi in un futuro veramente prossimo”. E Arval non è da meno. Il lancio dei primi canoni di noleggio studiati per Citroën C-Zero e Mitsubishi i-MiEV già nel corso del 2010, la consegna dei primi veicoli elettrici ad una azienda cliente nel giugno 2011, il piano di intese raggiunto nel quadro del progetto pilota “e-mobility Italy” di Smart ed Enel, rappresentano le tappe di un percorso all’insegna dell’innovazione sostenibile, nonché uno dei fattori competitivi che permettono oggi ad Arval di mantenere la leadership del mercato. ■
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flotte toyota:_mastro Progress 29/09/11 12.45 Pagina 1
di Donatella Tirinnanzi
SPECIALE FLEET MANAGEMENT LE NOVITÀ DELL’IBRIDO
TOYOTA MOTOR
L’IBRIDO VINCE SULL’ELETTRICO Apprezzano la soluzione dell’elettrico, ma non credono nel suo reale utilizzo. In Toyota Motor la vera novità è l’auto
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ibrida: innovativa ed evoluta rappresenta per il marchio giapponese un’effettiva svolta
Non dite che sono allergici all’elettrico. In Toyota Motor, piuttosto, si guarda al problema dell’inquinamento atmosferico da un’angolazione leggermente diversa. E a partire da una serie di criticità manifeste. “L’Italia è un paese dove ancora la sensibilità verso i temi ambientali non è poi così sviluppata – dichiarano dalla filiale nostrana del marchio giapponese -, dove si sono fatti senza dubbio passi avanti ma c’è ancora molto da lavorare. Più che la comunicazione, che pur ha una grande importanza, al momento contano altri aspetti più pratici: prezzi, disponibilità di modelli, per l’elettrico la diffusione di punti di ricarica, e chiarezza sulla normativa/strategia che il paese vuole adottare. Riteniamo che per dare impulso alla vendita di auto ecologiche siano importanti le agevolazioni, soprattutto nell’utilizzo, come libero accesso nelle ZTL delle città, sosta gratuita nei parcheggi e aree dedicate”. L’urgenza di una politica di sostegno, nei termini di una fiscalità amica, si inserisce nelle parole di Toyota Motor Italia: “Darebbe certamente un forte impulso al rinnovo del parco
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flotte aziendali. La crisi economica e in particolare del settore auto non ci sta aiutando. Bisognerà attendere tempi migliori”. Un termine che non si sentiva pronunciare da tempo conquista un piccolo spazio nel discorso: “Il passo
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Insomma, l’auto ibrida supera tutti i vincoli dell’elettrico. Come è stato dimostrato dai fatti e dai 3,3 milioni di automobili ibride Toyota e Lexus in tutto il mondo, questa tecnologia, pur essendo ormai collaudatissima e
DAL PROSSIMO ANNO INIZIEREMO A PRODURRE L’ELETTRICO PURO CON LA PICCOLA IQ EV, MA SI TRATTERÀ DI UNA SOLUZIONE PER SPECIFICHE TIPOLOGIE DI CLIENTI ED IN AMBITO STRETTAMENTE URBANO
successivo per noi sarà l’ibrido che abbina al motore elettrico le celle a combustibile di idrogeno. Dal prossimo anno inizieremo a produrre l’elettrico puro con la piccola iQ EV, ma si tratterà di una soluzione per specifiche tipologie di clienti ed in ambito strettamente urbano.
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matura, è tuttavia molto innovativa e in continua evoluzione. Via via che le batterie evolveranno, noi potremo avere una parte elettrica sempre più sviluppata ed offrire quindi una autonomia esclusivamente in questa modalità sempre maggiore”. ■
flotte ALD:_mastro Progress 29/09/11 12.46 Pagina 1
SPECIALE FLEET MANAGEMENT GREEN MOBILITY
di Donatella Tirinnanzi
ALD AUTOMOTIVE
IL FUTURO È IN VERDE Crescenzo Ilardi, Strategic Account & Marketing Director di ALD Automotive, delinea le prospettive dell’azienda: ecocompatibilità e risparmio i principi base di “ALD Bluefleet”, il programma volto ad assistere i clienti in una gestione più ecocompatibile delle proprie flotte
l
La sua è stata una progressione inesorabile che in undici anni, da quando è entrato in ALD Automotive come stagista, lo ha portato a ricoprire vari ruoli, l’ultimo dei quali quello di Strategic Account & Marketing Director. Crescenzo Ilardi ha lasciato la guida del settore Risorse Umane e Organizzazione per lanciarsi in una nuova stimolante avventura e confrontarsi da vicino con un settore che sta vivendo un momento importante di transizione. La Comunità Europea preme perché siano rispettate le diverse direttive sul livello delle emissioni inquinanti a suo tempo emanate. Le aziende clienti hanno recepito il messaggio, ragion per cui una quota crescente dei parchi auto è costituita da vetture ad alimentazione alternativa e a basso impatto ambientale. “Senza abbandonare le priorità di saving sono soprattutto le aziende di grandi dimensioni a denotare una sensibilità ecologica sempre più accesa – sottolinea Ilardi -. Le piccole-medie imprese, invece, sono ancora maggiormente orientate ad una logica di spesa. Notiamo un forte orientamento e propensione verso auto che abbiano
minori costi, sia in termini di listino che manutentivi”. Il tema della cosiddetta mobilità verde resta comunque prioritario nell’agenda del-
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NOTIAMO UN FORTE ORIENTAMENTO E PROPENSIONE VERSO AUTO CHE ABBIANO MINORI COSTI, SIA IN TERMINI DI LISTINO CHE MANUTENTIVI
la società del Gruppo Société Générale, tanto che, per supportare la domanda specifica, ALD Automotive ha dato vita a livello internazionale ad un programma volto ad assistere i clienti in una gestione più ecocompatibile delle proprie flotte e delle relative car policy, denominato “ALD Bluefleet”. In Italia ruota intorno ad un percorso di sensibilizzazione sviluppato in tre fasi separate ma si-
ECOCOMPATIBILITÀ E RISPARMIO Nella foto: Crescenzo Ilardi, Strategic Account & Marketing Director di ALD Automotive
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nergiche. Di queste la terza, che segue alla scelta (consigliata) di una data tipologia di prodotto e al costante, preciso monitoraggio
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della quota di CO2 immessa dai singoli mezzi del parco auto aziendale nell’aria che respiriamo, prevede una serie di azioni tese a ridurre le emissioni dannose, come la consulenza sull’utilizzo di una fascia di pneumatici in luogo di un’altra o il supporto offerto nel momento in cui il cliente manifesti l’esigenza di rinnovare la propria dotazione di veicoli ad uso professionale. ■
atm:_mastro Progress 04/10/11 10.38 Pagina 1
ATTUALITÀ 80 ANNI DI MOBILITÀ CON ATM
di Elisabetta Pasca
BUON COMPLEANNO ATM
80 ANNI E NON DIMOSTRARLI Una rete di trasporti efficiente, che cresce, fa scuola all’estero ed è all’avanguardia nel trasporto notturno, nelle tecnologie ibride ed elettroniche e nei servizi di sharing
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Il 2011 è l’anno delle ottanta candeline per ATM, l’azienda che fa muovere Milano e che miete riconoscimenti e apprezzamento non solo in Italia ma in tutta Europa, con un organico di oltre 9.000 persone che sono parte integrante di una mission aziendale mirata allo sviluppo e all’innovazione. Proprio grazie ad Atm, Milano ha superato la concorrenza di Francoforte e Montreal ed è stata scelta per il 2015 come sede del Congresso mondiale del trasporto pubblico, una vera e propria Expo dei Trasporti con mille espositori stranieri. E sempre Atm, che già gestisce a
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Copenaghen la “World’s Best Metro”, ha ottenuto la gestione a Riyadh del sistema metropolitano automatico del nuovo campus della capitale saudita, dopo una gara a cui hanno partecipato i più grandi operatori internazionali. Intanto, a Milano, quest’anno la rete metropolitana è stata ampliata con due nuove stazioni sulla M2 e quattro sulla M3, portando a 94 il numero delle fermate e a quasi 80 i chilometri del metrò. La rete di trasporto cresce anche di notte: l’innovativo servizio del Radiobus di Quartiere, si completa quest’anno con la copertura, dal 30 settembre, di 14 zone per un servizio serale capillare anche in periferia. Sempre dal 30 settembre è a regime anche la nuova rete not-
turna, nelle notti di venerdì e sabato, con 11 linee di bus per un trasporto che nel week end non si ferma mai e offre anche 7 parcheggi multipiano di interscambio sempre aperti e la possibilità di stampare, unici in Europa, i biglietti per i bus tramite i parcometri. Ma il 2011 è anche l’anno dei nuovi supporti tecnologici per accedere alla rete: dalla card elettronica multifunzionale ATM Postepay&Go - che riunisce l’abbonamento ai mezzi pubblici e la carta prepagata per fare acquisti, pagamenti e prelievi al “Mobile Pass”, la prima iniziativa italiana di mobile ticketing che 100 persone stanno sperimentando per la prima volta a Milano.
atm:_mastro Progress 04/10/11 10.39 Pagina 2
ATTUALITÀ 80 ANNI DI MOBILITÀ CON ATM
Un impegno a tutti i livelli che viene riconosciuto dai milanesi: anche dalle ultime rilevazioni 8 cittadini su 10 si dichiarano soddisfatti del servizio. Successi raggiunti grazie all’impegno delle persone che lavorano in Atm e alle quali sono dedicate le celebrazioni degli 80 anni, dalla mostra negli spazi della Triennale con i volti
Atm gli scatti del maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin a quella “Dalla tradizione al futuro: comunicare in movimento” negli spazi della rinnovata stazione Garibaldi fino al “Porte Aperte Atm” per festeggiare insieme ai cittadini il legame speciale che unisce oggi più che mai Milano alla sua azienda di trasporti pubblici. ■
AL SERVIZIO DELLA CITTÀ Sopra: una carrellata dei mezzi Atm: la vettura Carrelli 1928, Il tram Sirietto e il nuovo treno della metropolitana “Meneghino. Sotto: Marco Pavanello, Direttore Marketing e Comunicazione di ATM
INTERVISTA A MARCO PAVANELLO, DIRETTORE MARKETING E COMUNICAZIONE DI ATM Marco Pavanello professionalmente ha già vissuto molte vite: dall’automotive alla telefonia, dal design alla moda, dalle agenzie di pubblicità ai trasporti. Prima di entrare in ATM, è stato Direttore centrale comunicazione di Ferrovie dello Stato. Dott. Pavanello, cosa significano marketing e comunicazione in un’azienda di trasporti? Interfacciarsi con due soggetti: da un lato i passeggeri, dall’altro i pubblici di riferimento, cioè le istituzioni, ma anche i “portatori di interessi” e naturalmente i media. Al centro c’è ATM, un’istituzione il cui servizio pubblico interessa trasversalmente la città. Occorre ascoltare le esigenze dei cittadini e trasferirle all’azienda, in modo che possano trovare una risposta e anche comunicare all’esterno tutte le attività. L’azienda, infatti, sta vivendo uno sviluppo intenso. Il piano di impresa avviato nel 2008 ha visto il ritorno di investimenti significativi e, di conseguenza, azioni di sviluppo e novità per tutti i settori oltre che nella stessa organizzazione aziendale. Una “rivoluzione” che è confluita nelle attività di marketing e comunicazione, un settore che, di pari passo, ha vissuto una rivoluzione interna nel modo di fare informazione, comunicazione e marketing. Qualche esempio? Abbiamo creato un team che lavora ogni giorno per il volto nuovo di ATM: da azienda “Old Economy” di trasporto pubblico locale ad azienda “New Economy” che sviluppa tecnologie avanzate per la mobilità sostenibile e orientata al cliente.
Abbiamo rivisto dopo 45 anni tutta la segnaletica nella rete metropolitana, abbiamo creato nuove mappe e guide al trasporto. E sono solo pochi esempi. A questo si affianca la presentazione alla città delle novità per il servizio e di una rete che si amplia di continuo e la creazione del sistema di Infomobilità, unico esempio di questo tipo nel settore dei trasporti: 12 canali informativi, dai nuovi video installati sugli autobus, agli Atm Tg sugli schermi del metrò, ai display alle fermate, fino alle nuove applicazioni mobile. Milano è la prima città europea ad offrire, servizi di infomobilità su tutti i cellulari. L’applicazione iATM per iPhone/iPad e ATM Mobile per smartphone (Android, BlackBerry, Nokia Symbian, Windows 6.x e 7) consentono di sfruttare innovative funzionalità dei telefonini di nuova generazione per servirsi di bus, tram e metrò con maggiore facilità. Tra le operazioni possibili: il calcolo dei percorsi, la visualizzazione della fermata più vicina e le indicazioni per raggiungerla, i tempi d’attesa, le frequenze delle corse. Sono già 100mila le persone che utilizzano queste applicazioni. Atm comunica anche attraverso le campagne? Certamente. L’ultima è la campagna “Atm unisce Milano” che si propone l'obiettivo di promuovere il trasporto pubblico come servizio centrale per la città di Milano e al contempo di suscitare simpatia, empatia e catturare l’attenzione del cliente sensibilizzandolo verso l’uso dei mezzi pubblici. La campagna punta anche sul senso di appartenenza che fa di ATM una parte integrante dell’identità di Milano e un
punto di riferimento non semplicemente utilitario, ma anche affettivo, per gli abitanti e per tutti coloro che si muovono in città. Campagna peraltro premiata agli ADCI Awards (Art Directors Club Italiano). Avete dei riscontri su queste attività? Per analizzare la soddisfazione dei passeggeri due volte l’anno realizziamo, con Gfk Eurisko, un’indagine di customer satisfaction, mentre trimestralmente nostri collaboratori svolgono indagini di mistery client per aiutarci a capire come migliorarci. Poi ci sono gli ATM Point a tastare il polso della cittadinanza, oltre al settore delle relazioni con i clienti. L’aspetto più gratificante del lavoro è anche quello più impegnativo: poter influire sulla quotidianità di milioni di persone. Questo significa lavorare senza sosta: il trasporto pubblico qui muove il 50% degli spostamenti complessivi. Una sfida quotidiana, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
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ATTUALITÀ IL NUOVO BANDO PER IL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
di Elisa Rodi
PUBBLICATO IL NUOVO BANDO DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
L’IMPORTANZA DI “ESSERCI” Un’occasione di crescita personale per 20.123 giovani, una opportunità di educazione alla cittadinanza attiva. Quanto il servizio civile conti all’interno della società ce lo spiega l’onorevole Borea, capo dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile
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Fino al 2001 quando si parlava di servizio civile s’intendeva semplicemente la possibilità di evadere in qualche modo dalla non sempre ben accetta leva militare. La strada sostitutiva per non passare dalle armi, fondamentalmente. Ma è da ormai 10 anni che, con l’istituzione del servizio civile nazionale su base volontaria è diventato un’occasione. Inizialmente avviato in fase sperimentale solo per le donne e gli uomini inabili alla leva fino ai 26 anni, età innalzata poi a 28 anni,
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con la sospensione del servizio di leva, oggi scegliere di intraprendere la strada del servizio civile è un’opportunità per tutti coloro che hanno voglia di servire il proprio Paese. La possibilità di aiutare l’Italia e gli italiani passa anche da attività che garantiscono assistenza, protezione dell’ambiente, del patrimonio artistico e culturale, nonché educazione e promozione culturale. I giovani dai 18 ai 28 anni possono dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solida-
ristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale. Il servizio civile si presta in questo senso come un momento, dalla durata di 12 mesi, di formazione, per se stessi e per gli altri, contribuendo oltre alla crescita sociale, anche ad una crescita personale e professionale. Il servizio civile può infatti trasformarsi in una reale opportunità di lavoro: che sia necessariamente così non è certo detto, ma che ci siano
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ATTUALITÀ IL NUOVO BANDO PER IL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
CHI È LEONZIO BOREA ✑ Nato a Sapri il 9 ottobre 1951, è laureato in giurisprudenza presso l'Università degli studi Federico II di Napoli. Avvocato penalista, cassazionista, esperto in criminologia. Professore universitario a contratto, incaricato di varie docenze di diritto penale e di criminologia. Ha numerose pubblicazioni in materia di diritto, di fondazioni, di cause esimenti del reato. Senatore della Repubblica nel 2001, è firmatario di innumerevoli disegni di legge riguardanti - tra gli altri - la giustizia, la sanità, la famiglia e la tutela della vita.
PERCORSO FORMATIVO Sopra: l’Onorevole Leonzio Borea, capo dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Il Servizio Civile, secondo l’onorevole Leonzio Borea “può e deve essere inserito a pieno titolo nel percorso formativo di un giovane, accanto alla scuola e le esperienze extra-scolastiche”
buone possibilità che accada è un dato reale. Il bando 2011 assorbirà anche quest’anno un corposo numero di volontari, cifra che potrebbe comunque essere ancor più elevata se non fosse per le restrizioni economiche. L’onda della crisi economica ha infatti investito anche il servizio civile: un crollo che ha comportato una contrazione delle risorse, in qualche modo migliorata in questo 2011, ma che era già avvenuta nell’anno precedente, quando il numero dei
volontari da impiegare in progetti di servizio civile era fortemente diminuito rispetto al 2009. Sono complessivamente 20.123 i posti di volontari da impiegare quest’anno nei progetti di servizio civile nazionale, previsti dai bandi di selezione pubblicati sul sito internet dell'Ufficio nazionale per il Servizio Civile www.serviziocivile.gov.it) e sulla "Gazzetta Ufficiale" (n. 75 del 20 settembre 2011 4°serie speciale - concorsi ed esami). I 20.123 volontari saranno impegnati a realizzare progetti di Servizio Civile nazionale presentati dagli Enti iscritti nell’albo nazionale: in Italia 10.019 e all’estero 462, mentre 9.642 saranno impiegati in progetti di servizio civile presentati dagli Enti iscritti negli Albi regionali. Un’occasione da cogliere – fino al 21 ottobre - un momento imperdibile per vivere un’esperienza di cittadinanza attiva. Dell’emergenza risorse e degli sforzi necessari, dell’importanza di “esserci” nella società – anche attraverso il servizio civile -, e del perché molti giovani oggi scelgano di percorrere anche questa strada, ne abbiamo parlato con l’onorevole Leonzio Borea, oggi Capo dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Cosa rappresenta oggi, dopo 10 anni di piena attività, il Servizio civile nazionale? Servire la patria. Se all’inizio del secolo, il sacro dovere di difesa della Patria veniva assolto con l’obbligo di fare il servizio militare, dal 1972 e poi dal 1998, con il riconoscimento del diritto all’obiezione e successivamente dal 2001, in forma squisitamente volontaria, a tanti giovani italiani è stata offerta la possibilità di servire la patria attraverso il Servizio civile, con mezzi ed attività non militari, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
Crede che il Servizio Civile possa trasformarsi in una reale occasione lavorativa? Il Servizio Civile può e deve essere inserito a pieno titolo nel percorso formativo di un giovane, accanto alla scuola e alle esperienze extra-scolastiche. E nella misura in cui, questo è svolto con un certo profilo qualitativo, si può trasformare anche in occasione lavorativa. Questo non vuol dire che tutti i ragazzi che hanno svolto il Servizio Civile hanno trovato immediatamente uno sbocco lavorativo. Spesso hanno trovato una collocazione professionale presso l’Ente in cui hanno prestato servizio e in qualsiasi caso è un viatico che si può spendere sul mercato del lavoro. Quindi svolgere il Servizio civile non è un lavoro, ma è un tempo per crescere e per formarsi. u
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ATTUALITÀ IL NUOVO BANDO PER IL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
SOLIDARIETÀ E CRESCITA Il Servizio Civile nazionale si fonda su due pilastri fondamentali: la solidarietà verso i più deboli e la crescita personale attraverso sia le attività espletate sia la formazione ricevuta durante la realizzazione dei progetti
Parliamo del bando 2011. Nel 2010 il numero dei volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile era diminuito in maniera considerevole a causa delle scarse risorse economiche. Quest’anno si tornerà a crescere? Purtroppo anche quest’anno riscontriamo una contrazione delle risorse. La grave situazione economica in cui versa il nostro Paese ha determinato una complessiva contrazione della spesa pubblica che ha riguardato inevitabilmente anche il Fondo nazionale per il Servizio civile. Questo ci ha spronato ad ottimizzare e razionalizzare le spese. Il cambio di sede dell’Ufficio, in via Sicilia 194, 00187 Roma, che entro questo mese sarà realizzato,risponde a questa logica. e la legge di riforma presentata dal governo si pone di raggiungere anche lo stesso obiettivo. Il Governo con gli altri attori del servizio civile, le regioni, le province, gli enti accreditati e
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soprattutto i giovani volontari, con uno sforzo comune possono far crescere e rafforzare ulteriormente il sistema del Servizio civile. Comunque per il 2011, in ottemperanza ad un impegno assunto con il Capo dello Stato in occasione di un incontro con i giovani del servizio civile, abbiamo recuperato nell’ambito delle risorse della Presidenza del Consiglio, ulteriori 24 milioni di euro da destinare al Fondo nazionale per il servizio civile. Risorse che permetteranno di consolidare un contingente di partenze costante, di circa 20 mila volontari, per un triennio". Perché tanti giovani scelgono di fare il servizio civile? Il Servizio Civile nazionale si fonda su due pilastri fondamentali: la solidarietà verso i più deboli e la crescita personale attraverso sia le attività espletate sia la formazione ricevuta durante la realizzazione dei progetti. L’obiettivo è la realizzazione del bene comune, e migliorare la società in cui viviamo. Il Servizio civile offre l’opportunità a molti ragazzi di donare un anno della propria vita alla patria, al servizio del prossimo e a loro stessi poiché diventa un’occasione unica di formazione e di crescita personale. Piu’ volte ho sottolineato che il vero destinatario del progetto di servizio civile non è il terzo fruitore bensì il volontario che se affidato ad enti seri, quali sono quelli iscritti all’albi nazionale e regionale, con una storia certificata, riceve almeno 80/100 ore di formazione tra generica e specifica per essere messo nelle condizioni di divenire un reale protagonista nell’attuazione del progetto. E poi tanti ragazzi decidono di svolgere il Servizio civile in quanto questa esperienza si colloca in una fase decisiva della vita dei giovani, quella che
collega lo studio al lavoro. Fare un’esperienza formativa così forte in questa “fase di passaggio” è sicuramente tra le chiavi del successo. Un fortunato slogan di una campagna di comunicazione istituzionale sul servizio civile recita così: “Una scelta che cambia la vita: tua e degli altri”. Sono convinto che sia così. Sicuramente ai nostri giovani migliora la vita, li rende adulti, li aiuta a trovare la loro strada Traendo spunto dal titolo del suo libro, quanto è importante “esserci”? “Esserci” è una scelta del giovane che costituisce la leva motivazionale che lo porta ad impegnarsi per un anno, per essere protagonista nell’attuazione del programma che sceglie ed artefice nel migliorare le condizioni di vita del prossimo e della collettività. Il libro, che ho dedicato al Servizio Civile Nazionale, sarà un utile strumento nelle mani del volontario e di tutti gli addetti al sistema per consentire agli stessi di conoscerlo meglio e quindi di operare nella piena consapevolezza del proprio ruolo negli Enti e nella Società. ■
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di ELISA RODI
GALLAGHER, IL RITORNO. DA SOLISTA Se un disco si intitola “Noel Gallagher’s High Flying Birds” non può passare inosservato: non solo per quel cognome, Gallagher, ma perché questo album, in uscita il 18 ottobre eanticipato a fine luglio dal singolo “The Death of You and Me”, segna il debutto solista del maggiore dei celebri fratelli terribili della musica, Noel, dopo la separazione degli Oasis.
Archiviato il doloroso capitolo dello scioglimento della storica band inglese, Noel torna quindi sulla scena musicale, proprio come aveva fatto il fratello Liam con i suoi Beady Eye. Il disco è co-prodotto da Noel e David Sardy, contiene 10 brani inediti ed è stato registrato tra Londra e Los Angeles: il risultato è un prodotto eterogeneo e sofisticato, con una buona alternanza tra pezzi prettamente pop e pezzi d’atmosfera quasi morriconiana, impreziositi da arrangiamenti orchestrali. Forse il nuovo lavoro ha dato modo a Noel di sperimentare sonorità e atmosfere mai
esplorate nella sua precedente avventura musicale con gli Oasis: lui stesso, infatti, ha dichiarato: "Con questo album la gente penserà che la mia è stata una decisione consapevole di fare qualcosa di diverso ma non è stato così. Non voglio criticare niente degli Oasis perché amavo essere in quella band e ne ero il leader, ma c'era sempre il pensiero: come andrà a Wembley con 70mila persone che vogliono divertirsi? Questa volta non ho dovuto pensarci. Ho trovato un tizio che ha suonato con i bicchieri del vino e un altro con una sega. Questo non è Oasis. Non so che cosa sia...ancora". E dalla Warner Music
precisano: “Noel Gallagher High Flying Birds è un ambizioso e variopinto album, è il prodotto di una mente curiosa, ispirato tanto da nuove scoperte quanto da un bisogno inestinguibile di far arrivare un messaggio al mondo intero”. Insomma, c’è da aspettarsene davvero delle belle. La partenza dei live di Noel è prevista per il 23 ottobre e il tour 2011 toccherà anche il nostro paese, per un'unica data, il 28 novembre all'Alcatraz di Milano.
FINISCE L’ATTESA: NUOVO ALBUM PER TIZIANO FERRO Buona notizia per tutti gli ammiratori di Tiziano Ferro: è ormai prossima l’uscita del suo quinto album, a coronare dieci anni di successi che hanno consacrato la sua voce come una delle più rappresentative del pop internazionale. “L’amore è una cosa semplice”, questo il titolo del quinto lavoro di Ferro, edito da EMI Music e in uscita a fine novembre, a 6 anni di distanza da “Nessuno è solo” e 3 anni da “Alla mia età”, rimasti saldi nella classifica dei dischi più venduti per oltre 100 settimane a testa. Ora il cantante di Latina
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è pronto per proporre al suo pubblico una nuova fatica, destinata a bruciare tutti i record e a scalare in breve tempo le hit charts. Tiziano ha lavorato molto accuratamente per la preparazione di quest’ultimo disco, il primo dopo il clamoroso outing che l’anno scorso aveva acceso violentemente i riflettori sulla sua vita privata. Il cantante per la prima volta per registrare si è spostato a Los Angeles, presso i celebri Henson Studios e ha cantato tutti i brani potendo contare sull’apporto di musicisti straordinari del calibro di Mike
Landau alla chitarra, Vinnie Colaiuta alla batteria e Reggie Hamilton al basso: “è un disco tutto suonato e praticamente registrato dal vivo” – sostiene soddisfatto Tiziano – “generalmente buona alla prima”. Il singolo “La differenza tra me e te”, in radio dal 14 ottobre, anticipa questa nuova produzione: 13 brani, suoi quasi tutti, a parte due collaborazioni, con Irene Grandi e con il nuovo talento rap Nesli. Sono tutte canzoni che lo raccontano oggi, 31 anni compiuti e un nuovo capitolo della sua vita da
affrontare, lasciando immutata la voglia di comunicare emozioni ed esperienze agli ascoltatori. Tiziano Ferro è cresciuto, è cambiato e non vede l’ora di farcelo sentire.
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di ELISABETTA PASCA
ITAMA 62’ PROTAGONISTA A GENOVA
Dall’1 al 9 ottobre sotto i riflettori il nuovo Itama 62’, che verrà affiancato dall’animo sportivo dell’Itama 45’, visto al recente salone di Cannes. Aria di novità e gran spolvero per Itama, il brand del gruppo Ferretti conosciuto in tutto il mondo per i suoi celebri open, simbolo della nautica Made in Italy. Al Salone Nautico di Genova, vetrina tra le più importanti del settore, Itama porterà due grandi novità: l’Itama 62’, reinterpretazione del celebre Itama FiftyFive, uno yacht dal design contemporaneo e grintoso, esclusiva “prima visione” per il Salone ligure, e l’Itama 45’, presentato in anteprima mondiale a Cannes. Dal punto di vista squisitamente tecnico, l’Itama 62’, progettato dall’architetto Marco Casali in stretta collaborazione con l’AYT, il centro di ricerca e progettazione navale del Gruppo ed il team di architetti e designer del Centro Stile Ferrettigroup, è lungo 19,03 metri e dotato di una motorizzazione che con 2 motori MAN V12 da 1360 mhp (1000 kW) consente di raggiungere i 40 nodi di velocità massima e 37 nodi di crociera. Impossibile poi trascurare la celebre linea dello scafo a V profonda 20°, marchio di fabbrica degli yacht Itama, che garantisce una tenuta di mare perfetta, grazie alla prua
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più alta e alla poppa particolarmente slanciata. Infine, nell’Itama 62’, l’utilizzo di fibre aramidiche arricchisce il processo di laminazione dello scafo, conferendo ulteriore stabilità e robustezza all’imbarcazione in navigazione, anche ad alte velocità. Con questo nuovo yacht, il cantiere punta ancora una volta su soluzioni in grado di ottimizzare la resa dei volumi, la vivibilità a bordo, la gestione degli spazi e la qualità della libertà durante la navigazione. Lo dimostra ad esempio l’ampio pozzetto che, oltre alla grande area prendisole, ospita un tavolo esterno sdoppiabile e un comodo divano che va ad affiancare la zona di pilotaggio con sedile fronte-marcia e chaise-longue. L’innovazione non finisce qui: rispetto al passato, questa imbarcazione si evolve a partire dalla poppa, con la nuova inclinazione dello specchio, che crea un nuovo dinamismo delle linee esterne senza prescindere dai valori classici della tradizione. Questo modello è impreziosito ancora da un serie di altre novità sfiziose: la passerella a scomparsa mediante sfilo, integrata nello scafo, e la spiaggetta di poppa, che può scendere in acqua per varare ed alare il tender. Tornando sull’area di poppa, è stato ricavato un ampio e pratico gavone da utilizzare per i water toys e la doccetta, molto più comoda da utilizzare. Il nuovo corso degli scafi della linea Itama si estrinseca anche in tutta una serie di dettagli non di poco conto: il parabrezza in
cristallo che, oltre a conferire ulteriore slancio al profilo della barca, garantisce una protezione totale all’interno del pozzetto, la plancia di comando, che vede un ampio utilizzo di carbonio sia nelle finiture che nella ruota del timone, il tendalino elettroidraulico, che permette di passare con facilità dalla completa protezione della dinette alla totale apertura, favorendo il massimo godimento della vita a bordo. Per quanto riguarda gli spazi, il layout standard dell’Itama 62’ conta 3 cabine e 3 bagni “en suite”, oltre alla comoda dinette con cucina. La cabina marinaio, opzionale, gode di ingresso separato a poppa, così da garantire il massimo della privacy a bordo. Si sperimentano anche nuove soluzioni estetiche, con cromatismi originali che, grazie al laccato bianco, donano una luminosità senza precedenti: le finiture dell’allestimento sottocoperta sono caratterizzate dal dominio del bianco e dal blu dei divani, che richiamano un’atmosfera mediterranea mentre le ampie finestrature restituiscono un senso di ariosità e permettono di godere appieno l’esperienza del mare.
Accanto all’Itama 62’, Itama mette in mostra a Genova anche l’ultima novità dell’anno nautico: si tratta dell’Itama 45’, un 13 metri che ha già conquistato il favore degli esperti del settore e degli appassionati durante la sua presentazione in anteprima a Cannes. Discendente del Forty e ancora prima dello storico Itama 38’, l’Itama 45’ è destinato a diventare uno dei modelli rappresentativi della gamma. Fascino senza tempo, animo sportivo e inconfondibile stile Made in Italy sono le caratteristiche portanti di questo nuovo yacht che, come tutti i modelli della flotta Itama, privilegia un contatto diretto con il mare regalando un’esperienza unica ed ineguagliabile. “Essere presenti al Salone di Genova con l’Itama 62’ e l’Itama 45’ – conclude il Brand Manager di Itama Giuseppe Mazza – è un chiaro segnale dell’azienda che continua a proporre nuovi modelli che si adattano al trend intrapreso negli ultimi anni, volto all’ottimizzazione degli spazi mantenendo sempre fermi gli stilemi classici del brand, che rendono Itama la perfetta icona dello stile mediterraneo.” www.itama-yacht.com
irlanda:_mastro Progress 04/10/11 10.13 Pagina 1
ESTERI FOCUS ON: IRLANDA
di B. I.
IRLANDA: EPPUR SI MUOVE!
LA TIGRE CELTICA TRA AUSTERITÀ E RIPRESA Nel bel mezzo di una tempesta economica e finanziaria che non accenna a placarsi c'è un paese che sta rispettando gli obiettivi: l'Irlanda. Un'economia salvata soltanto un anno fa adesso ha la possibilità di stupire positivamente il mercato
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Seppur fragile e estremamente dipendente dal mercato americano (per le esportazioni), la ripresa irlandese è un dato di fatto. Le misure drastiche di austerity avviate con determinazione dal Governo di Dublino nel dicembre scorso, dopo il salvataggio di Ue e Fmi, stanno dando i loro frutti e ridurranno a fine anno il deficit di 6 miliardi, pari a
quattro punti percentuali del Pil. Per il 2012 l'aggiustamento si muoverà sulla stessa linea per un totale di 2,8 miliardi (meno di due punti di Pil). A luglio in seguito alla sua terza revisione del piano di salvataggio messo a punto per l'Irlanda, la troika (Ue-Bce-Fmi) pare aver apprezzato le misure prese dal Governo irlandese insieme alle parti sociali per riformare i settori in cui la disoccupazione tende a essere alta (14,5% a settembre). Allo stesso tempo ha messo in luce i progressi che sono stati compiuti anche nella rimozione delle restrizioni sul commercio e la concorrenza in settori protetti (per esempio, la professione legale, servizi medici, professione farmacia) al fine di ridurre i costi e aumentare il pote-
EAMON GILMORE Ministro degli Esteri ha definito l'Irlanda “un caso di successo nella ripresa dell'eurozona”
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re d’acquisto. I pareri positivi della Commissione hanno dato il via libera alla terza rata del prestito, pari a 5,5 miliardi, che sarà erogata in due tranche, tra fine settembre e fine ottobre. La troika, infatti, ha potuto rilevare gli importanti progressi compiuti in relazione al consolidamento fiscale, al rafforzamento del settore finanziario nazionale ed alle riforme strutturali atte a favorire la crescita.
ESPORTAZIONI, CROCE E DELIZIA Sono le esportazioni - aiutate dal miglioramento della competitività - a guidare la ripresa dell'economia irlandese. Ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia: proprio un calo delle esportazioni – associate alle drammatiche difficoltà dell'eurozona – potrebbe mettere a rischio il risanamento delle finanze della “Tigre Celtica”, appellativo che l'Irlanda si meritò negli anni novanta, in virtù di un poderoso boom economi-
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ESTERI FOCUS ON: IRLANDA
CONTROCORRENTE ✑ L'IRLANDA ABBANDONI L'EURO!
PROTAGONISTI Da sinistra: Michael Noonan Ministro delle Finanze Irlandese; Enda Kenny Primo Ministro Irlandese
co che ha trasformato il Paese in una delle nazioni più ricche d'Europa. Il principale mercato delle esportazioni irlandesi, infatti, è rappresentato dagli Stati Uniti e la profonda crisi che stanno vivendo questi ultimi potrebbero mettere ben presto a repentaglio le proiezioni ottimistiche sulla crescita del Paese. Già ora alcuni economisti avvertono: se Dublino vuole mantenere fede ai patti sono
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lari del settore pubblico e al welfare per il bilancio del 2012. Lo stesso ministro delle finanze irlandese, Michael Noonan, non nasconde la sua preoccupazione, visto che i 3.6 miliardi alla spesa pubblica potrebbero non bastare per ridurre il deficit pubblico all'8,6 per cento del Pil entro il 2012.
UNO SGUARDO AL FUTURO “Il caso irlandese potrebbe essere considerato come un caso di successo nella ripresa dell'eurozona”. Lo ha affermato il ministro degli esteri Eamon Gilmore, ma in un periodo di instabilità come quello che stiamo vivendo
A LUGLIO BRUXELLES HA PROMOSSO L'IRLANDA E SBLOCCATO LA TERZA TRANCHE AIUTI
necessari altri tagli perché il programma concordato con Bruxelles potrebbe non essere sufficiente. Per scongiurare il rischio di un rallentamento delle riforme anche la Banca centrale europea ha chiesto all'Irlanda di accelerare sul programma di riforme e in particolare di rivedere al più presto i costi inerenti ai sa-
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l'epilogo potrebbe non essere così scontato. La prossima missione della troika è prevista per ottobre. Guardando al futuro, la Commissione europea ha accolto con favore l'intenzione delle autorità di pubblicare un piano di risanamento delle finanze pubbliche a medio termine per il 2012-2015. Nel frattempo
Un importante economista irlandese, il Prof. Ray Kinsella, ha chiesto all'Irlanda di abbandonare l'Eurozona e tornare alla propria valuta: "Le previsioni economiche su cui è stata costruita la manovra irlandese e la politica dei salvataggi si sono dimostrate totalmente errate. Dunque è errata anche la politica. E non funziona per niente. Tutto ciò che abbiamo ottenuto in cambio dei sacrifici è un declassamento del nostro debito sovrano, una riduzione dell'occupazione del 15% e cartelli di 'chiusura' e 'in vendita' in tutto il paese. Questa non è leadership. Confina con la stupidità attenersi a una politica che si è dimostrata inefficiente e che ha gettato l'Eurozona in una crisi da cui non riesce ad uscire. L'Irlanda deve andarsene". Kinsella ha anche sottolineato il "profondo sentimento anti-europeo" che cresce nel paese e getta le basi per l'estremismo politico.
anche gli irlandesi tentano di guardare al futuro con ottimismo. Come i cittadini greci e quelli portoghesi, pagano le scelte del loro governo e vivono nell'austerity da più di un anno, in un periodo di lenta crescita economica, dovuto ai profondi piani di risanamento approvati dal governo. Colpiti in prevalenza il welfare e le pensioni dei dipendenti pubblici mentre due miliardi di euro sono venuti da imposte aggiuntive. Ben vengano lacrime, sudore e sangue, se tutto ciò possa servire a garantire un futuro migliore ai propri figli. I cittadini irlandesi non possono che essere d'accordo. ■
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italia in saldo:_mastro Progress 29/09/11 10.49 Pagina 1
ECONOMIA SE LA CRISI INVESTE LE FAMIGLIE
di Ivano Basile
SOS FAMIGLIE ITALIANE
NON SI FA (PIÙ) CREDITO A NESSUNO Nella spirale della crisi scenari e abitudini cambiano in un batter d'occhio. Le famiglie italiane? Non sono più né formiche né cicale...
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La ricchezza privata ed il significativo risparmio degli italiani hanno rappresentato per anni il fiore all'occhiello dell'economia del nostro Paese, a fronte di un debito pubblico sul reddito nazionale molto elevato. Dirette conseguenze della cultura del risparmio, uno dei pilastri alla base della morale degli anni '50, erano temi inseriti nella didattica già nei primi anni scolastici, che permeavano la famiglia, la scuola e le istituzioni sociali: il risparmio era innanzitutto un
liani popolo di risparmiatori è definitivamente tramontata. Il costo della vita aumenta ogni giorno che passa, i tassi sui mutui crescono, i redditi stagnano e i risparmi degli italiani si assottigliano sempre di più. Il tasso di risparmio delle famiglie è calato di dieci punti percentuali rispetto ai valori degli anni ’90 e oggi è inferiore a quello di Francia e Germania.
“dovere morale” (si pensi al culto dell'oggetto del salvadanaio, o alla pratica assai diffusa di aprire il libretto postale al nascituro, ecc.). Questo sistema, che ha svolto un ruolo decisivo nel tenere a galla l'economia italiana, sta inesorabilmente crollando, mese dopo mese, sotto i colpi della crisi finanziaria, a tal punto che numerosi economisti sono giunti ad affermare che l’immagine degli ita-
Da qui il progressivo cambiamento di pelle degli italiani: meno formiche sui risparmi e, controvoglia, anche meno cicale sui consumi. Il Censis, a luglio 2011, ha messo in evidenza come metà delle famiglie italiane sia stata costretta, nel corso del 2010, ad utilizzare tutto il
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italia in saldo:_mastro Progress 29/09/11 10.49 Pagina 2
ECONOMIA SE LA CRISI INVESTE LE FAMIGLIE
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IN TEMPI DI CRISI IL SISTEMA DEL CREDITO IN ITALIA SI STA TRAMUTANDO PERICOLOSAMENTE IN UN “SISTEMA DEL DEBITO”, IN VIRTÙ DEL CORTO CIRCUITO INSTAURATOSI TRA BANCHE, FAMIGLIE ED IMPRESE
proprio reddito per coprire i consumi, quasi il 20% ha speso più di quanto guadagnato e in questo caso il 65% è dovuto ricorrere ai propri risparmi. Confcommercio ha stimato che i consumi nel nostro Paese sono rallentati a tal punto da far prevedere che alla fine dell'anno, in 17 regioni su 20, si potrebbe arrivare a un livello inferiore a quello del 2000. Questa situazione incide sulle aspettative e sul clima di fiducia degli italiani. E ovviamente ostacola la crescita e la ripresa economica del Paese. Per preservare il loro tenore di vita, o semplicemente per arrivare alla fine del mese, le famiglie italiane si comportano in due modi: ricorrono a quanto sono riuscite a mettere da parte nel tempo oppure richiedono prestiti, esponendosi maggior-
CRISI STRUTTURALE La Banca d’Italia ha lanciato numerosi allarmi sui tassi d’interesse, sui prestiti erogati dal sistema creditizio
mente al rischio usura (V. box), nel momento in cui si vedono negato l'accesso al credito bancario. Il tasso di crescita a fine giugno dei prestiti alle famiglie si attesta attorno
PERICOLO USURA ✑ In Italia, soprattutto nel Mezzogiorno,
al 5% stimando che ogni famiglia italiana sia indebitata per circa 20mila euro. La maggior parte di questi soldi viene utilizzata per acquistare case e per effettuare operazioni di credito al consumo, proprio come avveniva fino a qualche anno fa ma con una differenza sostanziale su cui riflettere. Mentre fino a una decina di anni fa il sistema bancario viveva un momento di grande euforia sul settore “family”, quando la famiglia era ancora considerata un cliente prezioso per le banche, molto più affidabile di un'impresa, oggi la situazione è profondamente cambiata: il sistema bancario non si fida più come prima ed è tornato reticente verso il “prestito personale”. Questo perché in un periodo recessivo occorre fare i conti con la difficoltà di numerose famiglie ad onorare le rate dei prestiti già concessi. I prestiti alle famiglie sono cresciuti di un quinto ma nel frattempo il Pil e la produzione industriale si sono contratti entram-
sempre più famiglie e imprese sono costrette, a causa della grave situazione di difficoltà economica, a ricorrere ai prestiti a 'strozzo'. In base ai dati di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, che con lo sportello antiusura monitora costantemente il fenomeno del sovra indebitamento delle famiglie e delle piccole imprese in Italia, il sovra indebitamento delle famiglie in Italia, nei primi 7 mesi del 2011, è cresciuto del 203,4%, rispetto allo stesso periodo del 2010 e l’usura è aumentata del 134,7%. Numerose famiglie monoreddito sono costrette a richiedere prestiti in un periodo in cui si registra, da parte delle banche, una scarsa propensione alla elargizione del credito. ''In Italia nel 2011 sono a rischio d’usura 2.410.000 di famiglie e 2.260.000 piccoli imprenditori - afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it. – Il debito medio delle famiglie italiane ha raggiunto la cifra di 36.900 euro, mentre quello dei piccoli imprenditori ha raggiunto il tetto dei 55.400 euro''.
bi. In altre parole l'aumento dei prestiti non ha seguito l'andamento economico generale (il Centro Europa Ricerche ha coniato la definizione “Crescita del credito senza ripresa”), con il risultato che l'economia non solo è sempre più debole ma anche sempre più indebitata. Una spirale talmente perversa, che la Banca d’Italia ha lanciato numerosi allarmi rendendo note le cifre dell’aumento dei tassi
d’interesse sui prestiti erogati dal sistema creditizio alle famiglie: la media è attorno al 4,56%. La situazione di crisi è strutturale: se i redditi diminuiscono ed i tassi di interesse aumentano si ridurranno a lungo andare le possibilità di risparmio ed investimento. Povere famiglie italiane, dunque, sfibrate, votate al risparmio e impegnate giorno dopo giorno a recuperare potere d’acquisto a parità di consumi. E l'orizzonte è ancora più nero: calcoli alla mano, la ricerca Coop-Nielsen prevede un peggioramento del potere d’acquisto delle famiglie di almeno un punto all’anno nel prossimo triennio. Il potere d’acquisto delle famiglie, che negli ultimi dieci anni è già calato del 7%", adesso è costretto a fare i conti anche con la manovra approvata dal Governo, che con molta probabilità, in virtù dell’aumento al 21% dell'Iva, avrà una ricaduta ancora più pesante sui bilanci familiari e andrà ad intaccare settori già fortemente penalizzati come l'abbigliamento e il multimediale. ■
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EVENTI WORLD BUSINESS FORUM
di Denise Marianacci
MILANO, 9 E 10 NOVEMBRE 2011
WORLD BUSINESS FORUM A novembre i guru internazionali del management e della politica incontrano, a Milano, la comunità del business
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Anche questo autunno ritorna a Milano il World Business Forum, appuntamento imperdibile per la business community perché prevede, come da programma, la partecipazione dei maggiori esperti finanziari a livello globale. Un’altra delle caratteristiche del Forum di Milano, inoltre, è quella di rendere omaggio alle vittorie aziendali degli imprenditori italiani che, con il loro operato, sono riusciti ad apportare un valore aggiunto allo scenario economico del nostro paese. Infatti, sul palco del Forum, i guru internazionali dell’economia e della business community saranno affiancati dai manager di casa nostra che hanno saputo registrare delle importanti esperienze di successo, garantendo ai partecipanti della manifestazione un momento formativo ad altissimi livelli. L’esperienza del
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EVENTI WORLD BUSINESS FORUM
PER SAPERNE DI PIU’ ✑ GLI SPEAKER DELL’EDIZIONE 2011 ✑ MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE Daniel Goleman - Intelligenza emotiva danielgoleman.info Sir Terry Leahy - L’ossessione per i clienti: il caso Tesco Bracken Darrell Business Case: Whirlpool e l’innovazione sostenibile www.whirlpoolcorp.com Jonas Ridderstrale - Funky Business jonasridderstrale.com Tal Ben-Shahar - Felicità & business
✑ GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE Larry Huston - Innovazione aperta www.4inno.com/founder.shtml Pasquale Natuzzi - Innovazione e Internazionalizzazione: il caso Natuzzi www.natuzzipressroom.com Tony Blair - La ricostruzione dell’Europa www.tonyblairoffice.org Charlene Li - Social Network www.charleneli.com Joseph Stiglitz - Economia Mondiale www.josephstiglitz.com
APPUNTAMENTO A MILANO Quest’anno il World Business Forum si svolge a Milano dal 9 all’11 novembre
World Business Forum nasce a New York nel 2004 grazie all’operato di HSM, un’azienda multimediale internazionale specializzata in executive education, e da allora, si è svolto
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settore del panorama industriale attuale. Gli incontri previsti per il 9 e il 10 novembre nel capoluogo lombardo si svolgeranno durante l’arco di due giornate intense e uniche e saranno destinati a una vasta platea formata da manager, imprenditori, liberi professionisti, uomini di affari e per tutti coloro che ricercano, per le loro attività imprenditoriali, strumenti innovativi, moderni ed efficaci.
TRA LE PERSONALITÀ PRESENTI QUEST’ANNO AL WORLD BUSINESS, TONY BLAIR, JOSEPH STIGLITZ E CHARLENE LI
nelle più grandi città americane ed europee, da Chicago a Francoforte, da Los Angeles a Milano, confermandosi come un appuntamento davvero unico nel suo genere perché, da sempre, oltre a garantire un’esperienza di formazione unica nel suo genere, riesce a creare una vera e propria rete relazionale tra i top manager e i decision maker operativi in ogni
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L’evento vanta, tra gli speaker che si alterneranno sul palco di questa edizione, alcune tra le massime personalità del mondo dell’economia, come il premio Nobel Joseph Stiglitz che chiuderà i due giorni di incontri, fornendo il suo parere sugli scenari odierni dell’economia globale. Altra personalità d’eccezione, presente al Forum, sarà l’ex Primo Ministro
del Regno Unito e leader del Partito Laburista, Tony Blair che analizzerà i cambiamenti del futuro del business alla luce delle metamorfosi politiche in atto nel mondo di oggi. La studiosa Charlene Li approfondirà le tematiche relative alla grande importanza che hanno assunto i social network e le nuove tecnologie per il cambiamento nel mondo del business e del marketing, mentre Daniel Goleman, esperto indiscusso di “intelligenza emotiva”, fornirà il suo importante contributo sul ruolo che l’emotività gioca nelle relazioni economiche, nelle decisioni, e nei ruoli di leadership. Questi e altri saranno i nomi presenti sul programma del Forum. Indiscutibilmente tutti all’altezza delle aspettative, gli interventi riveleranno, ancora una volta, la volontà di HSM di sottolineare come cultura e formazione manageriale siano elementi indispensabili per lo sviluppo sia delle aziende, sia dei singoli imprenditori, evidenziando come sia necessario “coltivare” la competitività per tenersi al passo coi tempi e per comprendere le dinamiche dell’economia globale. http://it.hsmglobal.com/ ■
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PERSONAGGI IMPRENDITORI DI SUCCESSO
di Federica Vagnozzi
PETER THIEL
MR. PAYPAL TRA INVESTIMENTI E PROVOCAZIONI Dal rivoluzionario sistema per lo shopping online alle isole artificiali senza legge: ritratto di un imprenditore rampante con un grande fiuto per gli affari e per i giovani talenti
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Nome: Peter Thiel, professione: venture capitalist, segni particolari: provocatore. L’ultima bizzarra idea lanciata in ordine di tempo da Mr. Paypal riguarda la costruzione di un arcipelago di isole artificiali in acque internazionali. Quella che per molti è solo una trovata pubblicitaria per far parlare di sé, per l’uomo che ha rivoluzionato il sistema per i pagamenti online, si tratta di una missione tutt’altro che impossibile: “Non ci preoccupiamo troppo degli scettici - ha commentato Thiel - perché fino a quando crederanno che il progetto è irrealizzabile non ci prenderanno mai sul serio. E non proveranno a fermarci fino a quando ormai sarà troppo tardi”. Quarantatré anni, nato a Francoforte da genitori tedeschi, naturalizzato americano, genio degli scacchi e della matematica, determinato e continuamente a caccia di piccole idee rivoluzionarie. Come questa di dar vita ad una sorta di paradiso galleggiante a 300 miglia a largo di San Diego, là dove non arriva la giurisdizione americana per “sperimentare nuove forme di governo ispirate ai principi libertari”: limitata assistenza sociale, esenzione delle imposte, salari minimi, regolamentazioni ad hoc per l’edilizia e agevolazioni sul commercio di armi. Insomma, delle nazioni in formato ridotto senza legge, che già entro il 2050 potrebbero ospitare circa dieci milioni di residenti. “Sogniamo di dare alle persone la libertà di scegliere il governo che desiderano invece di venire schiacciati dai governi che hanno”. Alcuni parlano di utopia ai tempi della tecno-
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logia, tanto da aver ribattezzato il progetto “Techtopia”, nonostante Thiel abbia già stanziato ingenti somme in favore dell’istituto di ricerca Seasteading. Del resto, il multimiliardario di Silicon Valley ha già ampiamente dimostrato di avere tutte le capacità nel fiutare gli affari che con il tempo si rivelano fruttuosi. A dargli ragione il suo conto in banca a nove zeri che lo ha fatto schizzare al 365° posto di Tech Titans, la classifica di Forbes dedicata ai miliardari che hanno fatto soldi grazie alla tecnologia. E Thiel ci rientra di diritto, non fosse per altro che per l’invenzione che consente a milioni di utenti sparsi in 190 Paesi di inviare e
ricevere pagamenti attraverso un semplice indirizzo di posta, senza dover trasmettere dati sensibili. Nato per bypassare lo strapotere delle banche, e rivenduto alla “modica” cifra di un miliardo e mezzo di dollari ad eBay dopo appena due anni dalla sua creazione, PayPal oggi è un vero e proprio impero con circa 250 milioni di conti attivi. Per l’instancabile procacciatore di progetti, i fondi recuperati dalla vendita di Paypal sono serviti a finanziare niente di meno che l’iniziativa di un amico, un tale Mark Zuckerberg che nel 2004 lavorava a quello che sarebbe diventato il sito di social networking più conosciuto al mondo: in una parola Facebook. Sull’onda
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PERSONAGGI IMPRENDITORI DI SUCCESSO
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SOGNIAMO DI DARE ALLE PERSONE LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE IL GOVERNO CHE DESIDERANO INVECE DI VENIRE SCHIACCIATI DAI GOVERNI CHE HANNO
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del successo ha poi finanziato anche Linkedin. È talmente attratto dalle giovani menti brillanti – o piuttosto dai quattrini che sono in grado di generare – che si è fatto promotore di un’iniziativa molto discussa, soprattutto tra gli ambienti accademici. In barba alle convenzioni più comuni, ha indetto un contest alquanto bizzarro offrendo a ventiquattro studenti statunitensi l’opportunità di abbandonare i migliori atenei per entrare direttamente nel
IMPRENDITORI Sotto: Mark Zuckerberg è informatico statunitense e fondatore di Facebook. Nella pagina a fianco: Peter Thiel creatore di Paypal, è stato capace di fiutare tra i primi il business di Facebook tanto da diventare uno dei principali investitori iniziali del progetto e che oggi, miliardario (in euro) e con tante idee, propone la creazione di una rete di isole galleggianti (nelle foto sopra), dove ospitare micro comunità senza tasse e senza regole
mondo del lavoro seguendo le orme di alcuni manager di successo come Bill Gates o Steve Jobs. Selezionati tra oltre 400 candidature, arrivate perfino da Harvard, Stanford e dal Massachusetts Institute of Technology di Boston, i “Thiel Fellows” riceveranno una borsa di studio del valore di 100 mila dollari per tentare di avviare un’impresa nell’ambito della tecnologia e della ricerca. “Siamo in una bolla e non è quella di internet, è quella della formazione universitaria”, ha dichiarato in una recente intervista l’imprenditore. Al termine di un faticoso percorso universitario, nessuno può assicurare a giovani pieni di buone idee la dovuta riuscita in ambito lavorativo; anzi, potrebbe addirittura ostacolarli costringendoli ad accettare qualunque tipo di lavoro pur di ripagarsi i debiti accumulati con le tasse scolastiche. Ma se la sua fama è legata a Internet, i maggiori guadagni provengono dal settore finanziario. Nella sua biografia si legge che dopo aver dato vita nel 1996 al fondo Thiel Capital Management, ha utilizzato parte dei soldi derivanti dalla vendita di Paypal per lanciare nel 2002 un hedge fund, Clarium, anticipando ancora una volta le mosse del mercato: oggi il fondo gestisce un portafoglio di 6 mi-
L’ULTIMA DI THIEL ✑ Non solo fiuto per gli affari, ma anche udito verrebbe da dire a proposito dell’ultima idea targata Peter Thiel. In fase di realizzazione dalla start-up newyorkese dei fratelli Mark e Paul Cameron, Booktrack - Soundtracks for books è l’applicazione che permette di accompagnare la lettura di un ebook con una colonna sonora. La musica e gli effetti sonori sono perfettamente sincronizzati con la velocità di lettura e le righe di testo.
liardi di dollari con ritorni annuali del 45%. Un risultato secondo solo a quello raggiunto da Warren Buffet, il guru della finanza mondiale. Eppure chi crede che Thiel sia solo un imprenditore senza scrupoli con la fissa del facile guadagno si sbaglia. Membro del Young Global Leader, l’associazione giovanile del World Economic Forum, segue con interesse alcune ricerche mediche e biologiche: in passato ha donato cospicui fondi all’Istituto per lo studio della singolarità tecnologica applicata all’intelligenza artificiale e alla fondazione Methuselah Mouse Prize per i suoi studi sul ritardo dell’invecchiamento. Thiel è convinto che i progressi della ricerca sulla longevità assicureranno un futuro migliore alle persone. Considerati i precedenti, c’è da dargli ragione. ■
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internet
di ELISABETTA PASCA
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FEBBRE DA I-PHONE 5 Suspense e mistero accompagnano da sempre gli eventi che riguardano i prodotti Apple, come una sorta di supplemento di fascino accessorio, per aumentare all’inverosimile le già altissime aspettative degli utenti nei confronti del prodotto. Come se non bastasse, questa volta la presentazione del famigerato e attesissimo I-Phone 5, prevista per il 4 ottobre 2011, sarà anche la prima di un I-Phone senza lo
storico fondatore Steve Jobs, dimessosi da Ceo dell’azienda il 24 agosto a causa delle sue condizioni di salute. Il nuovo dispositivo, che ha già scatenato le smanie degli appassionati, sarà presentato dal co-fondatore della Apple, Tim Cook, e diventerà acquistabile da ottobre, nella versione disponibile per gli operatori AT&T, Verizon e Sprint. Sul web circolano già ghiotte anticipazioni, più o meno veritiere, ma potrebbe trattarsi di strategie di
marketing della Mela. Tra le notizie più accreditate, per ora, la volontà di rendere il prodotto più economico per raggiungere anche i mercati emergenti e una fotocamera da 8 megapixel, capace di realizzare video in alta risoluzione a 1080 p. Secondo alcuni, tuttavia, potrebbe non trattarsi della quinta versione dell'iPhone, ma solo della quarta potenziata, l'iPhone 4S. Staremo a vedere.
SIATE AFFAMATI, SIATE FOLLI A fianco: Steven Jobs imprenditore e informatico statunitense. È il cofondatore di Apple Inc. di cui è stato AD fino al 24 agosto 2011, quando si è dimesso da CEO per divenire presidente del CdA; è stato proprietario di NeXT Computer e AD di Pixar prima dell'acquisto da parte della Disney. È inoltre membro del CdA della Disney, di cui è il maggior azionista. Jobs è stato classificato primo tra i 25 uomini d'affari più potenti da “Fortune” e persona dell'anno 2010 dal Financial Times. A destra: il design dell'iPhone 5, secondo i rumors della rete
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IN TRE GIORNI IL VISITATORE DI SMAU HA TUTTI GLI STRUMENTI PER RAGGIUNGERE I DUE OBIETTIVI FONDAMENTALI CHE LA CRISI HA IMPOSTO ALLE IMPRESE ITALIANE: RIDURRE I COSTI INTERNI DELL’AZIENDA MIGLIORANDONE LE PERFORMANCE
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PIERANTONIO MACOLA, AD SMAU 50
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SMAU 2011 LA MANIFESTAZIONE
di Federica Vagnozzi
48ª EDIZIONE. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE SULL’ICT
A MILANO VA DI SCENA L’INNOVAZIONE Dal 17 al 19 Ottobre a Fiera Milano City, torna l’appuntamento che presenta tutte le novità sui dispositivi di ultima generazione, le tecnologie
c
ed i servizi che stanno rivoluzionando il modo di fare business
Come cloud computing, tablet, smartphone e altri dispositivi di ultima generazione possono migliorare il business di un’azienda? Sarà questa una delle principali domande a cui cercheranno di dare risposta i maggiori player del comparto, insieme alle più prestigiose business school italiane, per aggiornare imprenditori, manager e funzionari della pubblica amministrazione sulle ultime novità in fatto di ICT. Dal 17 al 19 Ottobre, infatti, i padiglioni 3 e 4 di Fiera Milano City torneranno ad animarsi con percorsi formativi ed informativi, laboratori, premi ed osservatori per presentare le tendenze in crescita nell’ambito dell’innovazione al servizio del business. “In tre giorni il visitatore di Smau ha tutti gli strumenti per raggiungere i due obiettivi fondamentali che la crisi ha imposto alle imprese italiane: ridurre i costi interni dell’azienda migliorandone le performance - ha spiegato Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau -. In un unico appuntamento il manager in visita potrà incontrare i principali player dell’Ict e avere così la più completa visione dell’offerta a disposizione sul mercato, gli enti locali, le business school italiane
e le società di consulenza, tutti attori in grado di supportare il visitatore nella scelta delle soluzioni più efficaci”. Del resto, in un momento economico così delicato per il nostro Paese, le ICT sono una leva strategica fondamentale per le aziende italiane. Ed è proprio con l'obiettivo di stimolare la cultura dell'innovazione nel mondo dell’impresa, che, anche l’edizione 2011, si aprirà con il Premio Innovazione ICT Milano 2011. Lanciato dall’Osservatorio Smau-School of Management per valorizzare i migliori casi di successo di aziende ed enti pubblici d'Italia che hanno saputo innovare con successo il proprio business attraverso le tecnologie digitali, il premio intende attivare un meccanismo virtuoso di condivisione delle esperienze di eccellenza, con particolare riferimento alle PMI italiane, che troppo spesso non conoscono a pieno i benefici derivanti dall'adozione di moderne tecnologie come opportunità per aumentare la propria competitività.
DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA Nel segno del successo delle ultime edizioni, anche per il 2011 si rinnova la sud- u
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SMAU 2011 LA MANIFESTAZIONE
divisione del Salone in due macroaree: Smau Business e Smau Trade. La prima, dedicata a chi le tecnologie le utilizza, riunirà più di 250 aziende espositrici tra gli attori più in vista del settore e il loro ecosistema di business partner, proponendo agli oltre 25.000 manager attesi delle diverse funzioni aziendali, non solo IT, ma anche Marketing e Vendite, Amministrazione e Finanza, Logistica, Acquisti, Risorse Umane, Progettisti, oltre 300 appuntamenti tra premi, workshop, sessioni formative e laboratori sulle tematiche di maggiore attualità in materia di moderne tecnologie per il business. Tra i big dell’ICT presenti con diversi focus, IBM, Oracle, Microsoft, Intel, Cisco e Telecom per proporre una serie di soluzioni avanzate per far fronte alle nuove esigenze delle imprese: dalle proposte per la Business Intelligence e la Business Analytics ai software per lo Smarter Commerce alle tecnologie e i servizi per trarre il massimo dei vantaggi dagli ambienti cloud computing. Smau Trade, invece, sarà interamente
dedicata agli operatori: rivenditori, VAR, ISV, system integrator, software house. In programma per quella che gli stessi organizzatori hanno definito una vera e propria “festa” dell’ICT community, la presentazione di ricerche esclusive sulle principali evoluzioni in atto nel comparto, centinaia di workshop formativi e informativi a cura di docenti ed analisti autorevoli, presentazioni a rotazione dei nuovi prodotti, soluzioni e servizi e politiche di fidelizzazione dei maggiori Vendor e Distributori.
CONDIVIDERE LE ESPERIENZE Ma la 48^ edizione dell’Esposizione Internazionale dell’Information & Communications Technology oltre al variegato spazio espositivo, propone iniziative speciali di ap-
INTERVISTA A PIERANTONIO MACOLA AMMINISTRATORE DELEGATO SMAU bliche Amministrazioni e agli operatori del canale ICT. In tre giorni sarà possibile scoprire tutte le ultime novità presentate da oltre 600 espositori, tra cui Canon, Cisco Dell, Epson, Fujitsu, IBM, Intel, IntesaSanpaolo, Fastweb, Micorsoft, Olivetti, Oracle, SAP, Telecom Italia, Wind e Zucchetti e le tendenze in crescita in materia di innovazione al servizio del business. In programma anche un focus dedicato al tema delle Telco con un evento nell’evento, Expo Comm, realizzato in partnership con la società americana EJ Krause & Associates. Infine non potrà mancare l’area dei Percorsi dell’Innovazione che ospiterà i progetti e i prototipi di 100 start up alla ricerca di possibili finanziatori.
Dott. Macola, quali sono le novità più interessanti dell'edizione 2011 di Smau? L’edizione 2011 di Smau si terrà dal 19 al 21 ottobre ai padiglioni 3 e 4 di Fieramilancity. Ad accogliere i visitatori professionali attesi abbiamo previsto un calendario con oltre 300 appuntamenti, tra premi, workshop, laboratori, contest, rivolti ai manager delle imprese, ai funzionari delle Pub-
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Quali sono secondo Lei le tecnologie più promettenti per il business aziendale, quali quelle su cui Smau punterà i riflettori in questa edizione? In seguito alla nostra esperienza maturata durante Smau Business Roadshow 2011, che ci ha permesso di entrare in stretto contatto con il mondo delle imprese e con le principali Business School Italiane, oggi e' per noi evidente che sia in atto un profondo cambiamento nel mondo delle tecnologie per il business. L’affermazione di nuovi prodotti e tecnologie in ambito consumer sta innescando nel mondo business un interesse sempre maggiore le-
gato alla loro semplicità d’uso e ai cambiamenti che potrebbero portare al modo di lavorare. Proprio a tali tecnologie Smau dedicherà I un calendario di workshop e laboratori e un’offerta espositiva che raccoglie le più innovative soluzioni e i prodotti presentati dai player ICT. Sono inoltre in programma i Mob App Awards un’ iniziativa promossa per sostenere la cultura dell'innovazione in ambito mobile generando un meccanismo virtuoso di condivisione delle esperienze di eccellenza tra sviluppatori, imprese, pubbliche amministrazioni, operatori del settore ed utilizzatori. Ci può fare un quadro delle aziende che prenderanno parte alla manifestazione? Qual è la tipologia dell'azienda che focalizza la sua attenzione su Smau e perché? Tra gli stand di Smau quest’anno sarà possibile incontrare le grandi aziende del settore, tra cui Cisco, IBM, Intel, Microsoft, Olivetti, Oracle, SAP, Telecom Italia, Zucchetti, all’interno dei cosiddetti village affiancate dalla propria rete di partner specializzati: aziende italiane del mercato dell’Information & Communication Technology che per dimensioni, per industria di riferimento, per prossimità geografica e per cultura sono i soggetti più adatti ad interpretare le richieste di imprenditori e manager affiancandoli nel proces-
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SMAU 2011 LA MANIFESTAZIONE
profondimento e formazione. Prosegue, infatti, la collaborazione con Sda Bocconi: con l’obiettivo di offrire consigli e metodologie per azioni realmente spendibili nelle aziende, la prestigiosa business school affronterà in due incontri esclusivi temi di grande rilevanza come Business Intelligence e la gestione dei processi IT, e Project Management. La School of Managementdel Politecnico di Milano, invece, sarà promotrice di quattro laboratori (Fatturazione Elettronica, Cloud Computing & ICT as a service, Unified Communication & Collaboration, Progettazione) per offrire momenti di approfondimento e confronto tra gli operatori ma soprattutto per condividere i migliori casi di successo. Del resto che Smau sia una formidabile piattaforma di condivisione di esperienze di successo lo confermano le molteplici occasioni di confronto in programma. Anche le Arene MarketingTrends e Retail si presentano come spazi semi aperti che consentiranno ai partecipanti di discutere con i
massimi esperti sulle tendenze emergenti offerte dai nuovi strumenti di comunicazione: non solo, ovviamente, social media e web 2.0 ma anche viral marketing, lettura delle Analytics, web squared e guerriglia.
so di adozione delle tecnologie e soluzioni più efficaci per il business. Accanto ai grandi player, saranno presenti le più innovative Regioni italiane, e in particolare gli Assessorati alle Attività Produttive e all’Innovazione, sono oggi attori strategici nel sistema produttivo italiano per lo sviluppo delle piccole e medie imprese nei rispettivi territori. È per questo che Smau 2011 presenterà un’area dedicata e momenti formativi e informativi in cui saranno riunite gli Assessorati alle Attività Produttive, all’Innovazione e alla Ricerca delle principali amministrazioni regionali italiane: tra le altre Regione Lombardia, Regione Liguria, Regione Emilia Romagna, Regione Puglia, Regione Toscana, Regione Lazio, Regione Campania e la Provincia autonoma di Trento che illustreranno ai visitatori le iniziative - bandi, infrastrutture e finanziamenti - messe in atto a supporto delle imprese, della valorizzazione della ricerca scientifica e della crescita delle start up. I Player dell’ICT e gli Assessorati alle Attività Produttive delle Regioni presenti saranno i protagonisti del Convegno Inaugurale di Smau per raccontare raccontare, valorizzare e promuovere una via italiana all’innovazione già in atto.
consumer a fiera del business tecnologico. Ci può fare un bilancio di questo cambiamento? Ne è soddisfatto? Con il passaggio da fiera consumer a fiera business Smau ha messo a punto un modello di evento con la collaborazione dell’intero ecosistema ICT grazie al quale oggi siamo in grado di allacciare relazioni indipendenti con istituzioni, mondo accademico, mondo dell’offerta e rappresentanti della domanda. Grazie al nuovo format, Smau dal 2008 ad oggi ha messo a segno una crescita media del 30%, accogliendo più di 65.000 visitatori professionali e 600 espositori tra le tappe del roadshow e l’edizione milanese e divenendo una piattaforma aperta che riunisce tutti i protagonisti di questa industria, una vetrina ideale per valorizzare le strategie e l’offerta dei primattori dell’ICT che prediligono questo palcoscenico per parlare al mondo delle imprese italiane rispetto all’organizzazione di tour ed eventi individuali.
Ormai sono alcuni anni che Smau ha modificato profondamente il suo DNA, da fiera
L’EVENTO NELL’EVENTO: EXPO COMM ITALIA Dalla nuova partnership di Smau con la società americana E.J.Krause arriva in Italia, in contemporanea nei giorni della Fiera, un importante evento, Expo Comm Italia, focalizzato sulla creazione e sulla gestione delle infrastrutture e dei servizi IP broadband sia per le grandi imprese che per le PMI e la Pubblica Amministrazione. In un contesto caratterizzato dalla convergenza di voce, video, dati, assistiamo sempre più alla diffusione di comunicazioni, servizi e applicazioni che adottano infrastrutture trasmissive basate su protocollo IP. In programma, un fitto calendario di conferenze con esperti, istituzioni, aziende e partner scientifici. Info e contatti su www.smau.it ■
In che modo, a Suo parere, le tecnologie possono aiutare le aziende ad uscire dalla crisi? Oggi le tecnologie digitali svolgono un ruolo importante per permettere di raggiungere i due obiettivi fondamentali che la crisi ha imposto alle imprese italiane: ridurre i costi interni dell’azienda
MY SMAU ✑ Attraverso il sito web www.smau.it sarà possibile pianificare una personale agenda degli appuntamenti, selezionando le aree di interesse e gli eventi da non perdere.
migliorandone le performance. Nel nostro tour per l’Italia abbiamo avuto l’evidenza che ci sono moltissime realtà che hanno già raggiunto importanti traguardi in questo senso e Il Premio Nazionale Innovazione ICT sarà proprio l’occasione per mettere in luce questi esempi virtuosi affinché possano diventare un esempio per i propri colleghi. Il Cloud è sicuramente la novità più interessante di questi ultimi tempi. Tutte le piattaforme informatiche stanno sviluppando sistemi di clouding per la condivisione e la fruizione di materiali... come potrà migliorare il lavoro in azienda, e quali miglioramenti apporterà anche nella gestione del lavoro per i privati? Il Cloud computing’s rappresenta un modello che semplifica l’erogazione e l’utilizzo di soluzioni e risorse informatiche ed in grado quindi di ridurre notevolmente la spesa in tecnologie informatiche delle aziende e adattarsi, grazie alla modalità di “fruizione a consumo”, alle loro esigenze di business attuali e dei potenziali sviluppi futuri. Per le aziende sarà quindi l’occasione per accedere a servizi e soluzioni innovativi, un tempo destinati solo alle grandi imprese, diventare maggiormente reattivi ai cambiamenti del mercato e più capaci di innovare.
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SMAU 2011 ICT
di Paolo Vaccaro
ALLO SMAU LE NUOVE FRONTIERE DELLA COMUNICAZIONE
ICT: TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE Uno zoom sul mercato dell’ICT in Italia e nel mondo, in costante crescita
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Le Tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in inglese Information and Communication Technology da cui l’acronimo ICT, sono l'insieme dei metodi e delle tecnologie che realizzano i sistemi informatici di trasmissione, ricezione ed elaborazione di informazioni, tecnologie digitali comprese. Nell’attuale contesto del mercato ICT diviene sempre più determinante la capacità degli Operatori di adeguare rapidamente le proprie strategie e i propri modelli di go to market, in
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comporta una diversa modulazione dell’attenzione degli operatori verso i mercati di sbocco: il mercato consumer ha assunto, infatti, un ruolo fondamentale proprio in virtù del maggior numero di prodotti a esso destinato e degli investimenti in comunicazione. Le ICT vanno considerate come arma strategica in grado di mettere a disposizione dati e informazioni qualitativamente migliori nell'ambito dell'organizzazione e, grazie alle diffusione della tecnologia e dell'interconnettività, posso-
LA GLOBALIZZAZIONE DEL MERCATO, LA MOBILITÀ, LA MULTIMEDIALITÀ E L'AFFERMARSI DI NUOVI MODELLI DI BUSINESS, RENDONO IMPOSSIBILE STABILIRE RIGIDI CONFINI TRA RETI PRIVATE E RETI PUBBLICHE
funzione dei segnali che provengono dal mercato: la capacità di percepire i “segnali deboli” e quindi di prendere rapidamente le conseguenti decisioni, diviene sempre di più uno dei principali fattori competitivi. Il mercato ICT comprende un insieme di prodotti vari e convergenti, a cui corrispondono diversi modelli di acquisto da parte della clientela. Ciò
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no aiutare le organizzazioni a ridefinire i propri rapporti con clienti, fornitori e altre organizzazioni attraverso il cosiddetto IT Service Management (ITSM). Le aree di intervento vanno dall'installazione alla progettazione di architetture telematiche, dalla gestione di basi di dati alla progettazione di servizi integrati per la convergenza di informatica e te-
APPUNTAMENTO A MILANO Smau, in fiera Milano dal 19 ottobre
lefonia nella telematica per i nuovi metodi di trasmissione dell'informazione. La diffusione della telefonia cellulare, contemporanea alla progressiva digitalizzazione delle reti telefoniche pubbliche e di tutti i media di comunicazione (voce, video, immagini, documenti) ha portato all'interoperabilità, integrazione e globalizzazione di tutte le reti. La globalizzazione del mercato, la mobilità, la multimedialità e l'affermarsi di nuovi modelli di business, rendono impossibile stabilire rigidi confini tra reti private e reti pubbliche, reti cablate e reti senza fili, reti voce e reti dati, reti aziendali e reti domestiche, reti dedicate al lavoro e reti dedicate allo svago e all'informazione. In occasione della tappa di Milano – in programma dal 19 al 21 ottobre – Smau presenta il Premio Innovazione ICT, con l'obiettivo di valorizzare i migliori casi di successo di aziende ed enti pubblici d'Italia che hanno innovato con successo il proprio business attraverso le tecnologie digitali. Il Premio Innovazione ICT è un'iniziativa che l’Osservatorio Smau-School of Management ha lanciato per sostenere la cultura dell'innovazione nel mondo dell’impresa: l’obiettivo è generare un meccanismo vir- u
LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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SMAU 2011 ICT
MERCATI SATURI ED EMERGENTI La crescita dell’ITC è trainata dai paesi del BRIC: Brasile, Russia, India e Cina. Il mercato italiano, invece, evidenzia un gap maggiore rispetto all’Europa soprattutto a causa della debole spesa per investimenti in IT
tuoso di condivisione delle esperienze di eccellenza. Il Premio, che è riservato ad aziende utenti ed enti pubblici italiani che hanno sviluppato progetti innovativi grazie alle tecnologie digitali, verrà consegnato nell'ambito delle seguenti categorie: Architetture IT, Business Intelligence e CRM, eCommerce, Fattu-
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razione elettronica e dematerializzazione, Information security, Mobile&Wireless, Sistemi di comunicazione avanzati, Sistemi Gestionali Integrati, Web 2.0, ICT nella Pubblica Amministrazione, ICT nel Retail e GDO. Il mercato ITC nel 2012 registrerà un’ulteriore crescita. Infatti, la crescente domanda di IT riporta i mercati hi-tech europei sulla via della ripresa. Il mercato IT, hardware, software e servizi, già nel 2011 ha registrato una crescita del 3.9%, superando la quota di 300 miliardi di euro. La crescita dell’ITC è trainata dai paesi del BRIC: Brasile, Russia, India e Cina.
Il mercato italiano, invece, evidenzia un gap maggiore rispetto all’Europa soprattutto a causa della debole spesa per investimenti in IT, della mancata implementazione delle misure a favore delle reti digitali e della banda larga. Non solo non c’è aria di ripresa, ma, a causa della crisi finanziaria e del debito italiano, si teme perfino un peggioramento. Il segmento Hardware segna un crollo del 5,9%, seguito dal pesante calo del -5,2% di Servizi di Sviluppo. Solo il segmento Software è piatto, registrando una lieve crescita dello 0.9%. Sul mercato dei Pc si sente soprattutto l’arretramento nel secondo semestre dell’anno, causato dal crollo delle vendite dei netbook. Le vendite mondiali dei Pc dovrebbero risvegliarsi alla fine del 2012, quando il mercato totalizzerà 404 milioni di unità con un rialzo del 10.9% rispetto al 2011. ■
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SPECIALE SMAU 2011 LA PAROLA ALLE AZIENDE
di Elisabetta Pasca
SMAU 2011
VA IN SCENA IL FUTURO
A Milano 48esima edizione dell’Esposizione Internazionale di Information & Communication Technology: l’esperienza e le idee di due aziende in campo, Microsoft e Fujitsu
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Dal 19 al 21 ottobre, presso i padiglioni 3 e 4 di Fieramilanocity, torna ad essere protagonista Smau, l’appuntamento più importante dedicato all’Information & Communication Technology in Italia, ormai giunto alla 48esima edizione. Oltre 50.000 visitatori professionali attesi per un calendario gravido di appuntamenti, articolato tra premi, workshop, laboratori, contest e occasioni di networking, un ventaglio di esperienze rivolte ai manager delle imprese, ai funzionari delle Pubbliche Amministrazioni e agli operatori del canale ICT. In tre giorni sarà possibile scoprire tutte le ultime novità presentate dai maggio- u
INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY Oltre 50.000 visitatori professionali attesi per un calendario gravido di appuntamenti, articolato tra premi, workshop, laboratori, contest e occasioni di networking
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SPECIALE SMAU 2011 LA PAROLA ALLE AZIENDE
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INTERVISTA A ALDO RIMONDO - DIRETTORE SMALL BUSINESS & DISTRIBUTION MICROSOFT ITALIA
In che modo si articola la vostra strategia e la vostra offerta in ambito di cloud computing e come esso modificherà effettivamente le modalità di utilizzo delle soluzioni tecnologiche? La strategia e l’offerta Microsoft fanno leva sui benefici offerti dal modello Cloud in termini di costi, gestione e manutenzione, e produttività. Costi, in quanto i servizi Cloud vengono pagati a consumo e ciò significa poter trasformare i costi fissi in costi variabili e passare da un modello ad investimento iniziale (hardware e software) a un investimento su necessità. Gestione e manutenzione, poiché i servizi Cloud sono gestiti, aggiornati e migrati direttamente dal fornitore del servizio e ciò riduce drasticamente tempi e risorse oltre ad assicurare la massima affidabilità dell’applicazione. Produttività, in quanto i servizi Cloud sono accessibile da differenti dispositivi e punti di accesso e ciò permette alle organizzazioni di avere la giusta flessibilità nella modalità di fruizione e consente ai business user di essere sempre connessi. Non tralasciamo inoltre un elemento imprescindibile quale quello della sicurezza, poiché è fondamentale aiutare le aziende a prendere consapevolezza del tema per capire il livello di gestione degli aspetti di sicurezza&privacy offerto dal Cloud provider e l’integrazione con i propri processi interni. Le grandi aziende possono trovare in Microsoft l’unico Cloud Provider che offre la possibilità di una architettura mista Cloud/On premise in grado di integrarsi in
modo semplice e funzionale, spostando nel cloud i servizi possibili e mantenendo in casa quelli che ritiene più critici. Le principali soluzioni Microsoft disponibili anche in modalità Cloud sono Microsoft Dynamics CRM Online, Office 365 e Windows Azure. Microsoft Dynamics CRM Online comprende strumenti per la gestione della forza vendita, delle campagne di marketing e consente alle aziende maggiore produttività poiché offre ai venditori professionisti un'esperienza utente familiare, una maggiore collaborazione e semplifica i processi e l'accesso ai dati in tempo reale, in modo da poter migliorare il rapporto con i clienti e la competitività sul mercato. Grazie a Dynamics CRM Online le PMI possono ottenere il livello di innovazione che prima era destinato solo alle grandi organizzazioni, mentre le grandi imprese possono godere dell’agilità che caratterizza solitamente le PMI. Office 365 è un insieme di servizi Cloud di ultima generazione, che comprende i prodotti della famiglia Office, unitamente a strumenti di comunicazione e collaborazione evoluta (SharePoint, Lync). Office 365 consente alle organizzazioni di ogni dimensione di sfruttare tutta la potenza delle soluzioni Microsoft per la produttività aziendale nel cloud: le persone possono collaborare più facilmente ovunque si trovino e da qualsiasi dispositivo, con altre persone all'interno e all'esterno dell'azienda, nella massima sicurezza e rispetto della privacy. Con il passaggio al cloud offerto da Office 365, le aziende non hanno bisogno di trasformare il proprio modo di lavorare, poiché Office 365 permette di gestire la produttività e le applicazioni collegate con uno strumen-
to familiare, ma disponibile sia sul desktop sia online (con il browser) sia sugli smartphone. Windows Azure, infine, è la piattaforma Cloud che consente di sviluppare ed eseguire applicazioni scalabili e di facile utilizzo. Questa piattaforma flessibile, dotata di eccezionale scalabilità verticale e orizzontale, consente di soddisfare le esigenze di ogni azienda e, grazie al modello pay-per-use, permette di ottimizzare le risorse finanziarie. Che peso assumeranno nei prossimi decenni le soluzioni tecnologiche applicate al business di aziende e Pubblica Amministrazione e come Microsoft intende affrontare le sfide del futuro, in termini di competitività, ricerca e innovazione? Microsoft crede moltissimo nel Cloud Computing ed è fortemente impegnata in questo settore: oggi più del 70% dei nostri sviluppatori sta lavorando su prodotti e servizi correlati all'ambiente cloud e ogni anno investiamo più di 9,5 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo di cui oltre la metà dedicati al cloud. Ogni nostro prodotto e servizio è stato pensato e realizzato per trarre vantaggio dal cloud computing; senza contare il fatto che in tutto il mondo Microsoft dispone di avanzati datacenter di produzione che supportano più di un miliardo di utilizzatori e 40 milioni di aziende e continua a investire per migliorare le capacità e il supporto in nuove aree geografiche. Inoltre Microsoft investe moltissimo nel suo ecosistema di partner anche con l’obiettivo di accelerare l’adozione del cloud da parte delle aziende”.
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SPECIALE SMAU 2011 LA PAROLA ALLE AZIENDE
ri player del comparto e le tendenze in crescita nell’ambito dell’innovazione al servizio del business, dal Cloud Computing alle opportunità abilitate per il mondo business dai Tablet e dagli Smartphone di ultima generazione. Per capire meglio come le aziende che partecipano a Smau vivono e traggono profitto da un’esperienza di questo genere, abbiamo interpellato due player decisivi nel gioco della tecnologia per la comunicazione globale, Microsoft e Fujitsu, e abbiamo chiesto loro di illustrarci il loro approccio a Smau, le novità e le strategie relative al mercato di riferimento, le previsioni per quanto riguarda l’applicazione di soluzioni tecnologiche al business e alla Pubblica Amministrazione e tanto altro. ■
INTERVISTA A GIUSEPPE MAGNI – DIRETTORE MARKETING DI FUJITSU TECHNOLOGY SOLUTIONS In cosa consiste la strategia “One Fujitsu”, in che modo contribuisce a rafforzare il canale di vendita indiretta e coinvolgere nuovi dealer e come si esplica ulteriormente la focalizzazione di Fujitsu sul canale professionale? Nel 2009, nell’ottica di creare una struttura in grado di rispondere in maniera globale alle esigenze dei clienti in un mercato sempre più complesso, Fujitsu Group ha deciso di integrare le attività e le competenze di Fujitsu Technology Solutions con quelle di un’altra società del Gruppo, Fujitsu Services, leader mondiale nella fornitura di sistemi e servizi IT. Tale struttura opera attualmente in maniera unitaria, offrendo soluzioni globali in grado di rispondere a tutte le esigenze IT dei clienti. L’integrazione ha arricchito quella che rappresenta la strategia che guida Fujitsu nel proporre sul mercato nuove soluzioni, chiamata Dynamic Infrastructures, ovvero poter offrire alle aziende e a tutto il canale professionale un portafoglio completo di prodotti, soluzioni e servizi IT che si estende dai sistemi client alle soluzioni per i Data Center, dalle infrastrutture gestite (Managed Infrastructure) fino alle infrastrutture erogate sotto forma di servizio (Infrastructure-asa- Service). La progressiva integrazione tra le attività di Fujitsu Services e quelle di Fujitsu Tecnology Solutions ha arricchito la proposizione Dynamic Infrastrucures, soprattutto per quanto riguarda l’offerta di servizi di outsourcing e applicazioni e le infrastrutture gestite.
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Che tipo di strategie bisognerebbe attuare per ridurre i costi dell’IT e imprimere, grazie alle nuove tecnologie, uno slancio davvero efficace per la ripresa delle aziende e dell’economia? Credo che in questo caso ci troviamo di fronte a uno dei grandi malintesi che caratterizza il processo di semplificazione e di creazione di efficienza in Italia e che riguarda il ruolo della tecnologia. Mentre all’estero è ormai ben compreso come l’IT rappresenti uno strumento al servizio del cambiamento, nel nostro Paese l’information technology viene ancora troppo spesso confusa con l’essenza stessa del cambiamento. La differenza, va da sé, è sostanziale: la tecnologia è in grado di fornire un apporto fondamentale alla semplificazione laddove vengano ripensati i processi, altrimenti non può che limitarsi a un contributo marginale - in termini di velocità (elaborazione e trasmissione dei dati) o supporto (archiviazione e recupero delle informazioni). Cosa fa la differenza per Fujitsu in termini di competitività sul mercato, qual è il valore aggiunto dei vostri prodotti nell’ampia offerta di soluzioni tecnologiche a disposizione delle aziende e della Pubblica Amministrazione? Fujitsu è al momento il maggior fornitore europeo di infrastrutture IT. Uno dei nostri maggiori punti di forza credo sia la capacità di rispondere con una
proposizione chiara e definita alla richiesta di aziende o PA di avere un’infrastruttura sempre più dinamica, flessibile, scalabile, facilmente gestibile e, non da ultimo, condivisa. Siamo in grado di proporre, inoltre, un'ampia gamma di soluzioni e servizi di consulenza, system integration e gestione operativa specializzati per il mercato di riferimento, permettendo di massimizzare il valore fornito dall’Information Technology per i propri Clienti. Il portfolio spazia dalla gestione e outsourcing di servizi IT relativi ai desktop, server, reti e centri di elaborazione dati e una gamma completa di servizi correlati che vanno dalla consulenza per le infrastrutture, all’integrazione e al deployment per clienti che operano in diversi settori, con una particolare focalizzazione sull'area retail.
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SMAU 2011 CLOUD E TABLET
di Paolo Vaccaro
ULTIME NOVITÀ DAI COMPETITOR PLAYER
SMAU 2011 SU TABLET Non solo tecnologie: il business delle imprese è sempre più in primo piano. I visitatori di SMAU Trade avranno la possibilità di scoprire tutte le ultime novità del comparto e le tendenze in crescita nell’ambito dell’innovazione al servizio del business
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La 48esima edizione della fiera SMAU, che si terrà a Fieramilanocity dal 19 al 21 ottobre, avrà come temi centrali il Cloud Computing e i Tablet per il business. SMAU Trade sarà infatti un momento di incontro per gli addetti ai lavori dell’ICT Community, quest’anno ancora più ricco di contenuti, contest e occasioni di networking tra i grandi fornitori di tecnologia e i distributori, il mondo dei rivenditori hardware e software, i Var, gli Isv, i System Integrator partecipanti. L’evento richiamerà oltre 20.000 operatori e prevederà iniziative rivolte in parte agli operatori del canale distributivo e in parte a chi si occupa di realizzare, integrare e personalizzare i software applicativi. Le potenzialità del Cloud Computing vengono percepite come un’occasione per accedere a servizi e soluzioni innovativi con una modalità di fruizione “a consumo” e prestazioni scalabili in funzione delle esigenze di business attuali e dei potenziali sviluppi futuri. In primo piano quindi sempre di più il business delle imprese, non più solo le tecnologie. Per rispondere a queste nuove esigenze del mercato i grandi player dell'Information
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SMAU 2011 CLOUD E TABLET
RIFLETTORI PUNTATI E CLOUD COMPUTING CLOUD COMPUTING E TABLET La 48esima edizione della fiera SMAU si terrà a Fieramilanocity dal 19 al 21 ottobre e avrà come temi centrali il Cloud Computing e i Tablet per il business
& Communication Technology – tra gli altri Cisco, Intel, Google, Microsoft, Olivetti, Oracle, SAP, Telecom Italia, Zucchetti – si ritroveranno all’interno dei cosiddetti “Village”. Saranno presenti anche IBM e i suoi partner con proposte per la Business Intelligence e la Business Analytics, software per lo Smarter Commerce, tecnologie e servizi per trarre il massimo dei vantaggi dagli ambienti Cloud Computing. I visitatori avranno la possibilità di scoprire tutte le ultime novità del comparto e le tendenze in crescita nell’ambito dell’innovazione al servizio del business, dal Cloud Computing alle opportunità abilitate per il mondo business dai Tablet e dagli Smartphone di ultima generazione. “Terminato il nostro tour 2011 a Bari, Roma, Padova e Bologna – sottolinea Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau - emerge l’evidenza che sia in atto una rivoluzione nel mondo ICT legata all’evoluzione delle moderne tecnologie che sta rendendo sempre
più facile e accessibile l’innovazione nelle imprese. Da qui la nuova edizione milanese del Salone sarà fondamentale per accompagnare i manager delle aziende utenti e il mondo degli addetti ai lavori verso una corretta comprensione delle opportunità abilitate dalle tecnologie digitali”. Verranno presentate nuove iniziative che andranno ad arricchire la già variegata offerta di contenuti rivolti al pubblico professionale. Ampio spazio sarà inoltre dedicato agli stati generali delle Smart Cities, che attraverso eventi istituzionali e sessioni dedicate vedrà istituzioni, operatori del settore, associazioni di riferimento e pubbliche amministrazioni locali fare il punto sulle best practice del mercato italiano. Il tema delle Smart Cities accompagnerà SMAU anche in tutto il Roadshow 2012. Non mancherà poi un’area dedicata all’internazionalizzazione che, attraverso sessioni formative dedicate, fornirà tutti gli strumenti e le informazioni indispensabili alle imprese del comparto che intendono
espandere la propria attività all’estero. Curiosità attorno al progetto di Telecom Italia IT IS Information Technology di Impresa Semplice, il primo sistema distributivo di soluzioni IT e servizi Web dedicato alle Piccole e Medie Imprese, che mira ad ampliare la nuova rete di Consulenti IT sul territorio. SMAU Business riunirà più di 250 aziende espositrici, i migliori competitor del settore e il loro ecosistema di business partner, proponendo agli oltre 25.000 manager attesi, delle diverse funzioni aziendali. Non solo IT, ma anche marketing e vendite, amministrazione e finanza, logistica, acquisti, risorse umane, progettisti, con oltre 300 appuntamenti tra premi, workshop, sessioni formative e laboratori sulle tematiche di maggiore attualità in materia di moderne tecnologie per il business. Ambitissimi i Mob App Awards, che premieranno le migliori APP in ambito business e consumer, già funzionanti o in fase di sviluppo, basate sui dispositivi mobili di nuova generazione. ■
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A cura della Redazione
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CAMBIO AL VERTICE DI HP: FUORI LEO APOTHEKER, DENTRO MEG WHITMAN
BANCA FIDEURAM: STEPHANE VACHER NUOVO RESPONSABILE COMUNICAZIONE
Cambio alla guida di HP, Leo Apotheker viene sostituito da Meg Whitman, già al vertice di eBay e da otto mesi nel board di HP. Il ruolo di CEO per Apotheker è durato solamente undici mesi e per HP si tratta dell'ottavo cambio in dodici anni. Contestualmente Ray Lane è passato da presidente non esecutivo al presidente esecutivo del consiglio di amministrazione. Le nomine avvengono in seguito la decisione di Léo Apotheker di dimettersi dalle sua cariche. "Siamo fortunati ad avere qualcuno del calibro di Meg Whitman per guidare HP" ha detto Ray Lane, "Siamo in un momento critico e abbiamo bisogno di una leadership rinnovata per implementare con successo la nostra strategia e sfruttare le opportunità di mercato in anticipo. Inoltre, come membro del consiglio di amministrazione di Hp negli ultimi otto mesi, Meg ha una solida conoscenza dei nostri prodotti e mercati". www.hp.com
Stephane Vacher, 41 anni, è il nuovo responsabile comunicazione e immagine di Banca Fideuram (Intesa Sanpaolo). Il manager risponde direttamente all'a.d. Matteo Colafrancesco e assume conseguentemente il coordinamento delle attività di pubblicità, corporate image, web e media relations del gruppo. Vacher è entrato in Fideuram nel 2005 come responsabile marketing clienti. In precedenza aveva lavorato nel gruppo Credem e in Bnl (Bnp Paribas). www.bancafideuram.it
ALD AUTOMOTIVE: ANDREA BADOLATI È IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO
SILVIO ALBINI NUOVO PRESIDENTE DI MILANO UNICA
ALD Automotive, la divisione del Gruppo Société Générale specializzata nei servizi di noleggio a lungo termine e di flotte auto aziendali, ha annunciato che dal 1 luglio 2011 Andrea Badolati ricopre la carica di Amministratore Delegato di ALD Automotive Italia. Andrea Badolati subentra a Laurent Saucié dopo 5 anni di successi e di ottimi risultati conseguiti. Accanto alla nomina si ridefiniscono gli assetti organizzativi del management in un’ottica di trasversalità interfunzionale volta a favorire innovazioni di prodotto e di processo finalizzate a garantire il miglior servizio offerto. www.aldautomotive.it
Silvio Albini, 54 anni, Presidente del Gruppo Albini e Presidente del Consorzio italiano produttori tessuti per camiceria, è stato nominato presidente di Milano Unica al termine della conferenza stampa di apertura della XIII edizione di Milano Unica. Albini segue alla presidenza di Paolo Zegna e Pierluigi Loro Piana “Milano Unica – spiega Albini, il cui incarico durerà due anni– è nata come uno dei principali momenti di aggregazione delle migliori aziende italiane e europee del settore tessile. Oggi più che mai è necessario che le aziende del comparto facciano squadra per esprimere al meglio i valori del tessile italiano”. www.milanounica.it
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secolo italia:_mastro Progress 04/10/11 10.18 Pagina 1
EVENTI GIORNATE INTERNAZIONALI PIO MANZU’
di Denise Marianacci
RIMINI, TEATRO NOVELLI, 21-22-23 OTTOBRE 2011
“XXI FEMMINILE”: APPUNTAMENTO A RIMINI Tre giornate di incontri organizzate dal Centro Pio Manzù per studiare, promuovere e sostenere il ruolo della donna all’interno della società
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Ritorna l’atteso appuntamento, dal 21 al 23 ottobre al Teatro Novelli di Rimini, con le Giornate Internazionali del Centro Pio Manzù che quest’anno vedranno come protagonista un argomento legato strettamente alle tematiche più attuali: “XXI Femminile. Dal secolo breve al secolo delle donne. Risposte di genere al futuro dell’umanità”. Il Centro Pio Manzù nasce alla fine degli anni sessanta come organismo consultivo generale legato alle Nazioni Unite e, da più di un trentennio, lavora per promuovere e coordinare le attività di ricerca e di formazione legate anche alle tematiche di genere. Gli studi del Centro, oltre a rivestire una grande importanza innovativa nel campo della ricerca scientifica e tecnologica, rappresentano un contributo fondamentale per la formulazione di nuove strategie in campo socio-economico. Tuttavia, il Pio Manzù non si occupa solo di economia, ma è anche e soprattutto interessato a promuovere una “cultura della previsione”, grazie al suo centro di analisi dei cambiamenti sociali.
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secolo italia:_mastro Progress 04/10/11 10.18 Pagina 2
EVENTI GIORNATE INTERNAZIONALI PIO MANZU’
OSPITI INTERNAZIONALI Nella pagina: saranno presenti agli incontri organizzati dal Centro Pio Manzù la giornalista Milena Gabanelli e Ellen Johnson-Sirleaf, Presidente della Repubblica di Liberia
E, dopo le riflessioni sui diritti dei bambini, sulla povertà e sulla condizione precaria dei giovani, quest´anno trova spazio nel programma delle Giornate un´ampia parentesi dedicata all´universo femminile. In occasione di questa ultima edizione saranno, ancora una volta, le tematiche al femminile a rappresentare il trampolino di lancio per affrontare le sfide del XXI secolo. La disuguaglianza tra i sessi è uno dei fattori che limita lo sviluppo, perché pregiudica la capacità delle popolazioni di sconfiggere la povertà e di adottare modelli di crescita sostenibili. Un miglioramento delle condizioni della donna diventa, pertanto, una condizione necessaria per l’implementazione di politiche di sviluppo più efficaci. Ma, il cammino verso l’emancipazione sembra essere, tutt’oggi, ancora molto lungo e laborioso. Anche per questo le giornate di incontri avranno il compito, innanzitutto, di evidenziare il ruolo delle donne per la promozione della pace e dello sviluppo, soprattutto nelle aree più povere del mondo, e, in secondo luogo, di porre grande attenzione ai progetti che rafforzino l’idea che la cultura non debba più insistere sul dualismo uomo-donna, ma sappia valorizzare le differenze, rafforzando l’unità nelle diversità. Il programma della manifestazione prevede un primo workshop il venerdì mattina dal titolo “Dalla mater familias alla teoria di genere” e si concentrerà sull’evoluzione del ruolo della donna nella società. Il pomeriggio
sarà dedicato, invece, a “Salute, istruzione, empowerment femminile: scenari del nuovo Millennio”, dunque alla necessità di considerare le donne come forze economiche capaci di creare innovazione e sviluppo. Nella seconda giornata di incontri si dibatterà “Della violenza alle donne: le culture e le ortodossie del disprezzo” perché la violenza sulle donne è, tutt’oggi, una piaga sociale devastante in tutte le società. Si parlerà di una piaga sociale nascosta, perché si consuma tra le mura domestiche, rappresentando un retaggio di tradizioni e culture che nega la dignità e la libertà della donna. Il dibattito proseguirà con “Oltre l’asimmetria dei ruoli, dal diritto al dovere della leadership”, un tema colto a evidenziare la scarsa partecipazione delle donne nelle sedi decisionali. La consueta seduta plenaria della domenica mattina - ultima giornata di incontri – sarà seguita da un workshop dedicato alle donne e al loro ruolo nel mondo del lavoro dal titolo “Le dicotomie della “società di genere”: carriera, famiglia, nuova singolarità”, in cui si parlerà di maternità e dei relativi supporti del
welfare nei confronti delle madri lavoratrici. Tanti i nomi dei relatori italiani e internazionali che si alterneranno sul palco durante l’arco delle tre giornate di incontri: tra i tanti, saranno presenti la giornalista Milena Gabanelli. Ellen Johnson-Sirleaf, Presidente della Repubblica di Liberia, Maria Eugenia Roccella, Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute e l’avvocato e saggista Annamaria Bernardini Pace. www.piomanzu.org ■
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farina:_mastro Progress 29/09/11 12.20 Pagina 1
ATTUALITÀ IL RUOLO DELLE DONNE
di Alessandro Petrone
INTERVISTA A MARIA BIANCA FARINA AD DI POSTE VITA E POSTE ASSICURA
IL SECOLO DELLE DONNE Il centro Pio Manzù organizza a Rimini il convegno XXI Femminile, per fare il punto sulla condizione della donna in questo secolo. Maria Bianca Farina, Amministratore Delegato di Poste Vita e Poste Assicura, le compagnie assicurative vita e danni del Gruppo Poste italiane, ci ha offerto il suo parere su questo tema, grazie all'esperienza acquisita nel ruolo di responsabilità che ricopre
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nelle aziende del Gruppo
Maria Bianca Farina, l’Amministratore Delegato del Gruppo Assicurativo Poste Vita, è sicuramente una tra le persone più adatte a tracciare un quadro chiaro della condizione della donna nel XXI secolo, il tema del convegno “XXI Femminile”, organizzato dal Centro Pio Manzù. Una prospettiva importante, visto il ruolo di grande responsabilità ricoperto in realtà dinamiche e in costante crescita come Poste Vita e Poste Assicura, in un settore strategico per l'economia e il tessuto sociale del nostro Paese, come quello assicurativo. Negli ultimi anni sono stati fatti sicuramente passi da gigante. Oggi le donne, soprattutto nelle economie occidentali, ricoprono sempre più spesso ruoli di responsabilità fino a pochi anni fa riservati esclusivamente agli uomini, governano paesi, gestiscono aziende multinazionali, sono introdotte in settori considerati di appannaggio prettamente maschile. Eppure, ancora molta strada c’è da fare per il raggiungimento di una vera parità : un cambiamento di men-
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ATTUALITÀ IL RUOLO DELLE DONNE
talità che passa innanzitutto per una globalizzazione culturale, poiché la condizione femminile in molti Paesi non è affatto semplice; un coinvolgimento delle donne in tutti gli strati della società; il superamento di un’arretratezza tutta italiana, che vede la donna ancora lontana dagli uomini, in temini quantitativi, nella presenza in istituzioni e ruoli di responsabilità. Dott.ssa Farina, “XXI Femminile” convegno organizzato dal Centro Pio Manzù, sarà una tre giorni dedicata interamente alla riflessione sul ruolo della donna in questo secolo, attraverso un percorso storico che ha portato all'emancipazione femminile nelle società occidentali. Come descriverebbe Lei, in sintesi, il ruolo della donna nelle società progredite del XXI secolo? È un dato di fatto che in questo inizio di secolo troviamo molte personalità femminili in posti di grande responsabilità che solo qualche decennio fa, eccezione fatta per pochissimi Paesi, erano impensabili per una società come la nostra. Oggi le donne rivestono ruoli importanti anche in quei settori storicamente riservati agli uomini. Basti pensare che in Europa la maggior potenza industriale ha un cancelliere donna, un’istituzione di importanza planetaria come il FMI è diretta da
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di occupazione maschile del 68% (fonte Banca d’Italia, giugno 2011). Eppure è stato stimato che se l'occupazione femminile raggiungesse il 60%, il Pil aumenterebbe di 7 punti percentuali, favorendo quindi la crescita del Paese. Per non parlare del fatto che le aziende con donne in posizioni apicali si sono dimostrate nel tempo più al riparo dal rischio fallimento. Un altro dato che mi preme segnalare: in Italia le donne laureate guadagnano il 65% - o ancora meno - di quanto guadagnano gli uomini con pari grado d'istruzione, contro la media Ocse del 72%. Ecco, io credo che in Italia ci sia ancora molto da fare per riequilibrare la situazione: servono politiche serie per la donna e per la famiglia. Manca un sistema di sostegno - legislativo ed economico - che incentivi ad esempio il part-time, il telelavoro e che faciliti le coppie che desiderano avere figli, ad iniziare dalla creazione di asili nido numerosi ed accessibili. Se questo non accadrà le donne italiane rimarranno sempre tra i soggetti più deboli fra i cittadini europei. D'altronde anche un recente studio dell’Ocse sulle donne è giunto alla constatazione che per migliorare le condizioni di vita delle donne in Italia e alzare il tasso di crescita demografica, (tra i più bassi nei paesi industrializzati), sarebbe necessario investire in politiche per l’infanzia e per il lavoro. L’Italia infatti è uno dei Paesi
IN ITALIA LE DONNE LAUREATE GUADAGNANO MEDIAMENTE IL 65% - O ANCORA MENO - DI QUANTO GUADAGNANO GLI UOMINI CON PARI GRADO D'ISTRUZIONE, CONTRO LA MEDIA OCSE DEL 72%
una donna, una delle economie emergenti più importanti del mondo, il Brasile, ha un presidente donna e per la prima volta, solo 3 anni fa una donna era in corsa per la Casa Bianca. Anche nel nostro Paese sono stati fatti dei passi avanti, purtroppo ancora insufficienti se confrontati con il resto dei Paesi occidentali: basti pensare alla limitata presenza femminile nelle nostre istituzioni. Ma la vera spina nel fianco del nostro Paese riguarda l’occupazione femminile in generale. Ricordo come solo qualche mese fa, il dott. Draghi, durante il suo ultimo intervento in veste di Governatore della Banca d’Italia, avesse sollevato proprio questo tema, parlando di un tasso di occupazione femminile fermo ad un discutibile 46% (al Sud il dato scende al 30%), a fronte di un tasso
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dell’Ocse che spende meno per le sue politiche familiari: l’1,4% del Pil, contro il 3,8% della Francia e una media Ocse del 2,2%. Questo non è accettabile, e le donne italiane lo dicono da sempre. Uno degli aspetti più importanti della discussione sarà incentrato sul coinvolgimento delle donne nei processi decisionali in diversi ambiti sociali. Lei è a capo di aziende importanti, quindi si può dire sia la persona più adatta a parlarci dei progressi fatti dalle donne in questo ambito. Sono lieta di affermare che - per quanto anche il mondo assicurativo sia a maggioranza composto da uomini - tra i miei più stretti collaboratori ci sono professionalità femminili di alto profi-
UNA SOLIDA REALTÀ Poste Vita S.p.A opera da poco più di 10 anni nel mercato "vita", ma si posiziona ai primissimi posti nel ranking nazionale di nuova produzione delle imprese vita, con importanti quote di mercato e un trend di crescita costante.
lo. Sicuramente le donne per affermarsi fanno ancora fatica, ma è innegabile che chi si impegna e valorizza il proprio lavoro, chi apporta contributi di spessore, quando arriva a ricoprire posizioni verticistiche riesce a dare grande valore aggiunto alle aziende. Bisogna però avere la consapevolezza del proprio talento e il coraggio di osare, per rompere il “soffitto di cristallo”. Quali strumenti sarebbero necessari per colmare le distanze sociali tra uomo e donna? Lei considera validi quelli normativi (tipo le quote rosa), oppure pensa che sia un processo culturale che deve seguire un andamento naturale e non essere imposto per legge? Per facilitare la crescita di una vera e propria leadership femminile bisogna che le donne vengano supportate - e compensate - nel doppio carico di lavoro che sono costrette a sostenere lungo tutto il percorso professionale. Bisogna quindi dotare le famiglie di strumenti concreti, gestire le persone con logiche meritocratiche, attivare modelli organizzativi che non rendano penalizzanti i congedi per maternità. Bisogna insomma essere tutti pronti a un cambiamento radicale di mentalità. Per quanto riguarda il discorso “quote rosa”, ammetto che sono contraria al principio ma mi sono recentemente convinta che l’imposizione legislativa potrebbe costituire una scossa iniziale al sistema. Ritengo infatti utile che ci sia, ad esempio nei consigli di amministrazione, un u
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ATTUALITÀ IL RUOLO DELLE DONNE
tutela della persona e dei beni. I primi sono studiati per consentire di affrontare con maggiore tranquillità le spese in caso di infortunio o ricovero per malattia oppure garantirsi il rimborso delle rate di mutuo o del prestito BancoPosta in caso di perdita d'impiego, malattia, invalidità o premorienza. Con i prodotti della linea Protezione beni si è invece tutelati dai danni che possono minacciare l'integrità e il valore della propria casa, del condominio in cui si abita o della propria impresa. Sono tutte soluzioni accessibili e concrete, dedicate a dare risposte reali alla domanda di protezione e sicurezza proprie di una società profondamente mutata.
SUCCESSI INTERNAZIONALI Poste Vita ha vinto il World Finance Insurance Award 2010 come migliore compagnia assicurativa in Italia. Nella foto Maria Bianca Farina riceve il premio.
bilanciamento di genere: un CdA equilibrato, che si avvalga anche del “talento” femminile diventa più ricco sotto tanti punti di vista. Introdurre quindi le quote rose significa dare la possibilità, alle professionalità femminili più brillanti, di raggiungere meritocraticamente posizioni apicali che spesso si vedono precluse per via di una rigidità di gestione e di una cultura di impresa che fatica ad innovarsi. Introducendo le quote rose e lasciando al singolo il compito di dimostrare il proprio valore, si iniziano a demolire le barriere culturali. Subito dopo però si dovrebbe tornare a parlare di menti e capacità indipendentemente dal “genere”. Parlando di sostegno alla famiglia, si può facilmente introdurre il discorso dell'impegno che Poste Vita e Poste Assicura mettono con i loro prodotti assicurativi e previdenziali. Ci può fare un quadro dei servizi offerti da queste due importanti realtà, per le famiglie e i singoli individui? In questi anni stanno venendo meno molte delle sicurezze economiche e delle tutele di un tempo - lavoro stabile, sicurezza del risparmio, pensione pubblica, elevata natalità - per cui gli italiani si vedono costretti ad assumersi in prima persona responsabilità un tempo delegate al sistema pubblico (es. al welfare statale). Le compagnie assicurative possono sicuramente contribuire significativamente a colmare questo vuoto e rappresentare dei possibili fornitori di protezione, in termini di previdenza, salute, assistenza, a completamento del servizio pubblico. Noi stiamo lavorando in questa direzione. Con la compagnia danni Poste Assicura, nata lo scorso anno, proponiamo, ad esempio, prodotti a
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In un periodo in cui la situazione del sistema pensionistico in Italia è fortemente in crisi, i servizi di previdenza integrativa diventano uno strumento fondamentale per assicurarsi una vecchiaia tranquilla... ci può parlare di Postaprevidenza Valore di Poste Vita? È per noi motivo di orgoglio poter affermare che il nostro prodotto Postaprevidenza Valore grazie ai suoi indiscutibili vantaggi (solo per citarne alcuni: premio minimo accessibile a tutti a partire da 50 euro al mese, convenienza dei bassi costi di entrata e totale assenza di costi sui flussi derivanti da TFR e sui contributi versati dai datori di lavoro, importanti agevolazioni fiscali, buoni rendimenti della relativa gestione separata) - sia, con il 38% di quota di mercato, un piano individuale pensionistico molto apprezzato tra la clientela giovane. Sono infatti i più giovani, che meno potranno contare sulla pensione pubblica, i destinatari principali, ma il prodotto è valido anche per le persone in età matura perchè non è mai troppo tardi per investire con regolarità una parte dei propri risparmi e mantenere il più possibile inalterato il proprio tenore di vita quando si andrà in pensione. Durante questi ultimi anni ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il premio Insurance Elite come Assicuratore dell’anno in occasione della quinta edizione degli “Insurance Awards”. Quale è la chiave del successo di Poste Vita e Poste Assicura? Certamente la chiave del successo è la sinergia dell’impegno: una confluenza di strategie di business, risorse e competenze altamente specializzate per creare prodotti adeguati alle possibilità economiche di tutta la popolazione italiana. Lavorando in squadra e in sinergia con la rete di Poste italiane, siamo riusciti a interpretare i bisogni dei clienti e a soddisfare le loro aspettative. Tutto ciò, insieme alla meritata fiducia delle famiglie italiane verso il brand Poste italiane, ci ha premiato. ■
CHI È MARIA BIANCA FARINA ✑
Maria Bianca Farina dal gennaio 2007 ha assunto il ruolo di Amministratore Delegato di Poste Vita S.p.A. con deleghe sulla gestione complessiva della società. E sempre di quell'anno la carica di Amministratore Delegato di Poste Assicura S.p.A. società di service assicurativo avente il compito di identificare le aree di business rilevanti per aumentare il livello di prodotti/servizi offerti dal Gruppo Poste italiane e supportare la Capogruppo nella identificazione delle migliori offerte assicurative danni a disposizione sui mercati, fornendone altresì i servizi di consulenza assicurativa specifica per definire i contenuti degli accordi economico/commerciali con le compagnie partner selezionate. Mantiene il ruolo di Amministratore Delegato anche quando Poste Assicura S.p.A., con provvedimento ISVAP del 26/03/2010, diviene Compagnia autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa nei rami danni. In passato, aveva ricoperto il ruolo di Direttore Generale nella compagnia di Assicurazione vita Poste Vita S.p.A. appartenente al Gruppo Poste Italiane, dopo aver lavorato per tantissimi anni sempre nel ramo assicurativo, ai vertici del Gruppo INA, uno tra i principali gruppi assicurativi italiani. Nel corso della sua carriera ha ricevuto importanti riconoscimenti, come il premio Insurance Elite come Assicuratore dell’anno (aprile 2011), il Premio Insurance Elite come Assicuratore Donna (aprile 2010), il Premio Insurance Elite come Top Manager dell’anno (ottobre 2007), il World Finance Global Insurance Award Italy (nel 2009 e nel 2010) e il World Finance Life Insurance Company of the Year, Italy (nel 2008). Riconoscimenti che testimoniano l'impegno costante della dottoressa Farina per far crescere una realtà dinamica e vincente, quale è il Gruppo Assicurativo Poste Vita.
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ATTUALITÀ LE GIORNATE AL CENTRO PIO MANZÙ
di Elisabetta Pasca
INTERVISTA AD ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE
UN FUTURO... AL FEMMINILE Le Giornate Internazionali di Rimini approfondiscono la riflessione sulle risposte di genere al futuro dell’umanità. Parla una delle relatrici, l’Avvocato Annamaria Bernardini De Pace
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Annamaria Bernardini De Pace, avvocato e saggista, è la più importante matrimonialista italiana e parteciperà al workshop 5 “Le dicotomie della società di genere: carriera, famiglia, nuova singolarità”, in programma il 23 ottobre alle ore 15.30: noi le abbiamo chiesto di descrivere il suo approccio sia nei confronti di una kermesse di questo tipo, sia, in senso più ampio, verso un tema delicato e attuale come quello trattato. Dott.ssa Bernardini De Pace, come si articolerà il suo intervento alle Giornate Internazionali del Centro Pio Manzù, che quest’anno affrontano una tematica particolarmente impegnativa, ovvero il ruolo della donna rispetto alle sfide del XXI secolo? Innanzitutto, voglio precisare che sono davvero onorata di essere stata invitata a prendere parte a questo importantissimo incontro su una tematica, come dice Lei, estremamente importante e stimolante. Il mio intervento, che è collocato nel workshop sulle dicotomie della “società di genere”, trarrà spunto e ispirazione dalla mia esperienza. Non solo professionale, con
DALLA PARTE DELLE DONNE A sinistra: Annamaria Bernardini De Pace avvocato e saggista, è la più importante matrimonialista italiana e parteciperà al workshop 5 “Le dicotomie della società di genere: carriera, famiglia, nuova singolarità”, in programma il 23 ottobre al Centro Pio Manzù
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ATTUALITÀ LE GIORNATE AL CENTRO PIO MANZÙ
riferimento a tutte le donne - mamme, mogli e lavoratrici - che si sono rivolte a me come Avvocato, ma anche e proprio al mio vissuto personale di professionista, mamma e moglie insieme. Quali prospettive di emancipazione e di crescita intravvede per le donne di oggi, in relazione ad un quadro piuttosto duro che mostra molto spesso il genere femminile discriminato, oggetto di violenza e sfruttamento, oppure umiliato da una concezione che confina e riduce il potenziale femminile alla mera esibizione del corpo? Per poter parlare di reale emancipazione femminile, a mio parere, non si può prescindere dalla rivalutazione della figura e dell'idea della donna, oggi rappresentata, appunto, in modo eccessivamente svilente. E per colpa delle donne stesse. Per esempio nelle immagini pubblicitarie, e nelle trasmissioni televisive ma an-
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punto, di ridurre l’immagine della donna a oggetto, con la complicità delle donne stesse. In che modo le donne del XXI secolo possono essere in grado di incidere concretamente sulla realtà e quale strategia occorre attuare per consentire loro di superare con successo le dicotomie proprie della società di genere? Siamo tutti indubbiamente consapevoli che la situazione delle donne oggi giorno è molto diversa da quella di un tempo (anche solo di trent’anni fa). Stiamo facendo passi avanti in tutti gli ambiti e siamo sempre più presenti nei ruoli di responsabilità, come in politica. Tuttavia, mancano senz'altro agevolazioni e sostegno da parte dello Stato. Il welfare è gravemente inadeguato, il prezzo degli asili pubblici è esorbitante e con orari incompatibili con le esigenze di una mamma - lavoratrice. E questi so-
SECONDO ME, LE DONNE, POSSONO E DEVONO ESSERE COLLOCATE E INSERITE NEI RUOLI DI "POTERE" SOLO SE EFFETTIVAMENTE MERITEVOLI DI AVERLO E CAPACI DI GESTIRLO
che nella recente cronaca politica, dove troppo spesso viene identificata più come un "oggetto", che come un “soggetto”. Ma sono le donne stesse che scelgono la via più facile, disonorando le lotte civili che le donne più grandi hanno combattuto e vinto per loro. Invece, le donne rappresentano una risorsa importante, fondamentale per dare un valido contributo alla crescita e allo sviluppo del nostro paese. Ciò, ovviamente, quando dimostrano il proprio potenziale con l’impegno e l’esperienza, e non per il semplice essere "donna” come, per esempio, porta a credere la norma sulle "quote rosa". Infatti, secondo me, le donne, possono e devono essere collocate e inserite nei ruoli di "potere" solo se effettivamente meritevoli di averlo e capaci di gestirlo. Se, al contrario, questo accadesse per il semplice appartenere al "genere femminile" sarebbe ulteriormente svilito il ruolo e l'immagine della donna con il solo risultato di portare all’ auto discriminazione e, magari, anche di alimentare quell’idea di certi uomini sessisti (sempre meno, per fortuna) che tentano, ap-
no solo alcuni dei punti dolenti. Ritengo, poi, necessario abbattere l'idea, purtroppo ancora diffusa, che una donna con figli rappresenti un costo troppo elevato per le aziende e per la società, e che il lavoro di cura all'interno della famiglia debba essere svolto prevalentemente dal "gentil sesso". In che misura ritiene che iniziative come le Giornate Internazionali del Centro
DONNE RISORSE IMPORTANTI Annamaria Bernardini è un avvocato, pubblicista e saggista italiana specializzata nel diritto di famiglia; sotto: con le figlie Chiara e Francesca.
Pio Manzù possano configurarsi come un utile strumento di catalizzazione sociale, per produrre un reale cambiamento di intenzione e prospettiva a livello civile e culturale? Iniziative come questa sono un'eccezionale occasione di confronto. Non solo tra donne, che svolgono la propria attività in settori e con ruoli assolutamente variegati, e che sono a contatto con situazioni e culture molto diverse tra loro, ma anche con gli uomini. Offrendo, così, la concreta opportunità di un dibattito di certo utile, oltre a mantenere vivo l'interesse su problematiche tanto rilevanti, e di sottolineare le molte e quasi infinite sfaccettature della questione, con l’obiettivo della comune ricerca di strategie per eliminare le dicotomie tutt'ora esistenti. In base alla sua esperienza professionale, come descriverebbe la donna italiana del XXI secolo: quali sono i suoi pregi, i suoi difetti e le sue potenzialità? Oggi vedo una donna (purtroppo non tutte) finalmente determinata a dimostrare, anche nonostante le difficoltà culturali, ambientali e sociali di cui abbiamo parlato prima, il proprio valore, la propria capacità e competitività. Non bisogna però dimenticare come l'emancipazione femminile in molti casi si riveli un'arma a doppio taglio: appare evidente come molte donne nel vortice delle conquistate possibilità di "carriera-denaro-affermazione" e per ottenere gli stessi riconoscimenti di un uomo, corrano il rischio di "mascolinizzarsi" dimenticando di salvaguardare la propria identità e femminilità. In altri casi, invece, le donne sfruttano la femminilità nel modo più volgare e bieco, anche approfittando della debolezza degli uomini su certi precisi argomenti: questo è un sistema retrogrado che impone un’ipoteca di pessimo gusto sulle nuove frontiere femminili. ■
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ATTUALITÀ IL FUTURO È DELLE DONNE
di Elisabetta Pasca
INTERVISTA AL PRESIDENTE VITALE
UN SECOLO AL FEMMINILE Le Giornate Internazionali del Centro Pio Manzù quest’anno vedranno protagonista la donna: “XXI femminile. Dal secolo breve al secolo delle donne. Risposte di genere al futuro dell’umanità”. Ce ne parla il Dott. Stefano
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Vitali, Presidente del Centro Pio Manzù
Al Pio Manzù va in scena la donna. Il femminismo, l’emancipazione e i diritti “inalienabili” conquistati, le battaglie vinte e le sfide che si presentano quotidianamente nella società, saranno i temi centrali dell’edizione 2011 delle Giornate internazionali di studio del Centro Pio Manzù. Riflessioni sull’universo multisfaccettato del pensiero femminile, ma anche e inevitabilmente maschile, contemporaneo si dipaneranno nel corso dell’evento. Un modo per fuoriuscire da quel poco fecondo dualismo uomo-donna, un cambiamento la cui ricchezza ce la spiega il Dott. Stefano Vitali, Presidente del Centro Pio Manzù. Presidente Vitali, in che modo le Giornate Internazionali del Centro Pio Manzù possono rappresentare non soltanto un momento di riflessione e approfondimento ma un vero e proprio strumento di azione sociale in grado di incidere proficuamente sulla realtà attuale? È proprio perchè la realtà attuale è molto più complessa, articolata e variegata rispetto a quella di solo qualche anno fa che, per agire e incidere socialmente a livello concreto, si rendono necessarie sempre maggiori competenze, conoscenze e nozioni.
Giornate come quelle del Pio Manzù sono quindi un patrimonio fondamentale di conoscenza non solo per intellettuali, studiosi e ricercatori ma anche e soprattutto per chi ha responsabilità amministrative e sociali o per chi ricopre ruoli di responsabilità decisionali, a partire da quelli nelle realtà locali. Agire localmente, oggi, significa avere ben presenti e padroneggiare dinamiche di tipo più ampio e complesso, i tempi sono dettati dalla globalizzazione, conoscere e approfondire queste tematiche non è evasione o puro piacere intellettuale, ma formazione utile all’amministrazione di tutti i giorni. Sta quì, credo, la chiave dell’interesse crescente che le Giornate Internazionali stanno trovando in settori diversi della società, delle professioni, della cultura e degli amministratori. Le Giornate Internazionali si concentreranno quest’anno sull’influenza del pensiero femminile e sulle molteplici sfaccettature della cultura di genere: in che modo oggi le donne possono fare la differenza nel quadro dello sviluppo globale e in che modo pensiero maschile e femminile possono incontrarsi per creare margini effettivi di cambiamento? Le Giornate di studio del Centro Pio Manzù intendono diffondere la consapevolezza che un miglioramento della condizione della donna è il presupposto necessario per politiche di sviluppo più efficaci; quando le donne arriveranno ad acquisire maggiore autonomia nel mondo del lavoro e all’interno della società, significherà che molte cose saranno cambiate in meglio. C’è ancora molto da fare in questo, e sono esigenze oramai non più rinviabili. Basti pensare quanto incidono queste dinamiche sui trend demografici, con conseguenze significative su crescita economica e sostenibilità ambientale. Ma facilitare, sostenere e promuovere un ruolo più incisivo nella donna significa soprattutto preservarne la sua autonomia di
pensiero, la sua diversità. Guai se scambiassimo l’appiattimento su dinamiche di pensiero maschile delle donne come progresso. È un processo molto più complesso e difficile quello che la cultura di genere impone oggi come sfida per tutti noi. Sono necessari non solo un’offerta di servizi che garantiscano i tempi di lavoro con quelli di vita, salvaguardino i rapporti tra famiglia e lavoro, ma un diverso rapporto tra pensiero maschile e femminile, improntato alla reciproca autonomia. Passa da questo buona parte della qualità della nostra società nel futuro prossimo. Cosa si aspetta dall’edizione 2011 delle Giornate Internazionali e cosa ha in serbo per i prossimi anni il Centro Pio Manzù: quali domande e quali risposte occorre mettere in campo oggi per poter affrontare adeguatamente le sfide del futuro? Mi ripeto; le sfide del futuro saranno sempre più complesse ed articolate. Il futuro che ci attende sarà sempre più condizionato, anche a livello locale, da dinamiche globali. Conoscerle, approfondirle e “governarle” sarà sempre più necessario. Il Centro Pio Manzù è in questo un punto di riferimento internazionale e come tale va sostenuto e sviluppato. Le domande che vanno fatte devono partire da esigenze di tipo concreto. Proprio per questo nel 2011 si affronterà un tema cruciale della nostra società, quello del penisero femminile e della cultura di genere. Le risposte che mi attendo sono quelle di grande profilo a cui le Giornate Internazionali ci hanno abituato. Le risposte, anche e soprattutto se partono da esigenze concrete, devono provenire da mondi diversi, da studiosi di diversa estrazione, da ambiti disciplinari anche distanti tra loro. Non solo nella qualità dei relatori, ma anche nella diversità dei settori scientifici e culturali coinvolti, sta infatti la grande ricchezza di queste giornate. ■
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di ELISABETTA PASCA
GEORGIA O’KEEFFE: UN’ICONA DELL’ARTE IN MOSTRA A ROMA
Georgia O’Keeffe - Blue Line
La Fondazione Roma, fatto tesoro dell’eccezionale successo riscosso dalla mostra su Edward Hopper, torna a celebrare, con una sontuosa retrospettiva storica, un’altra grandissima icona della produzione artistica americana del XX secolo: Georgia O’Keeffe, capofila dell’arte modernista a torto poco conosciuta al di fuori dei confini americani. La mostra, unica nel suo genere in Italia, si propone di esplorare l’universo sfaccettato di un’artista originalissima, che è riuscita a cambiare il corso della storia dell’arte moderna attraverso uno sguardo mai scontato sulle forme naturali e architettoniche del mondo.
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Promossa dalla Fondazione Roma, organizzata dalla Fondazione Roma Arte Musei con Kunsthalle der HypoKulturstiftung, Helsinki Art Museum e Arthemisia Group, in collaborazione con il Georgia O’Keeffe Museum, la mostra sarà ospitata nelle prestigiose sale del Museo Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, dal 4 ottobre 2011 al 22 gennaio 2012. “Con questa esposizione” afferma il Presidente della Fondazione Roma, Emmanuele F.M. Emanuele. - “la Fondazione movimenta ancora una volta l’offerta culturale della città di Roma, avvicinandola e mettendola in comunicazione con quella
Georgia O’Keeffe - Purple Petunias
Georgia O’Keeffe - Nude Series VII
dimensione globale che fa ormai parte della vita di tutti noi, dimostrando come l’arte sia uno strumento eccezionale per fare esperienze di realtà e linguaggi nuovi e per viaggiare con lo spirito senza più alcuna barriera, fino ad arrivare là dove la ricerca del bello e dell’armonia, propria dell’animo umano, può trovare piena soddisfazione”. La mostra, a cura di Barbara Buhler Lynes, curatore del Georgia O’Keeffe Museum, Direttore del Centro Ricerca del Museo e massima esperta di Georgia O’Keeffe, presenta oltre 60 opere provenienti dalla Collezione del Georgia O’Keeffe Museum di Santa Fe in Nuovo
Georgia O’Keeffe - Petunia No. 2
Georgia O’Keeffe - Black Rock on Red
Messico, che ospita più della metà della produzione dell’artista. La rassegna è arricchita da altri importanti prestiti che provengono dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, dalla National Gallery of Art di Washington, dal Whitney Museum of American Art di New York, dal Philadelphia Museum of Art e da prestigiose collezioni private. Dopo la sede romana l’esposizione si trasferirà a Monaco, presso il Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung, dal 3 febbraio al 13 maggio 2012 e, successivamente, a Helsinki, presso l’Helsinki Art Museum, dal 31 maggio al 9 settembre 2012.
Georgia O’Keeffe - White Iris, No. 7
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CINEMA FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA
di Claudia Catalli
CINEMA A ROMA
IL FESTIVAL CHE VERRÀ Una panoramica sul Festival che vedremo, tra grandi nomi e un Red Carpet d’autore. Ogni anno la kermesse romana promette di decollare, tentando il salto di qualità necessario per essere considerata alla stregua delle più
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blasonate sorelle europee...
Premessa indispensabile: i festival italiani che seguono la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia rischiano fortemente, soprattutto dopo la ricca edizione di quest’anno, di essere penalizzati. Per più motivi, che vanno dall’amicizia pluriennale di star e cineasti importanti con il Lido alla fitta programmazione della Mostra che difficilmente risparmia qualcosa tra le novità della stagione. Per non finire di fare man bassa degli scarti della Mo-
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stra, quindi, occorre giocarsi le carte diversamente. Agire per tempo, muoversi alla ricerca di opere davvero interessanti, rinsaldare rapporti con i divi già ospiti delle precedenti edizioni del Festival, rimpolpare le sezioni che più attirano pubblico e clamore mediatico per la loro abilità a scegliere pellicole e nomi fuori dal coro (“Extra” su tutte) e sfornare eventi che diano lustro e clamore mediatico alla kermesse (inutile dirlo, basta il nome di Twilight per riempire sale
e red carpet). Tutto questo il Festival Internazionale del Film di Roma (ecco la lunga dicitura ufficiale, dopo i cambi degli anni scorsi tra poltrone e nomenclature varie, da Festa e Festival, per citarne solo una) sembra averlo fatto ed ora - dal 27 ottobre al 4 novembre- è pronto a soffiare sulla sua sesta candelina, sorretto da nomi di prestigio. Ai posti di comando, sempre la direttrice artistica Piera Detassis e il presidente Gianluigi Rondi.
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CINEMA FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA
d’oro, e a precedere il suo incontro con il pubblico sarà la proiezione della copia restaurata del film “Days of Heaven - I giorni del cielo” di Terrence Malick, una scelta mirata a ripercorrere gli esordi di una carriera fortunata e variegata. Altro incontro attesissimo è quello con il cineasta Michael Mann, che terrà una Lezione di Cinema illustrando, tra gli altri, suoi film-culto come “L'Ultimo dei Mohicani” e “Heat - La sfida”. Crisi, scandali e retroscena sono, invece, i temi su cui il Premio Oscar Curtis Hanson ci inviterà a riflettere con il suo nuovo film-tv, prodotto da HBO e prossimamente in onda su Sky Cinema, con un cast d’eccezione che va da William Hurt a Paul Giamatti.
LE STAR: RICHARD GERE, MICHAEL MANN E STEVEN SPIELBERG “Sono sempre molto orgoglioso dei miei film, e la mia soddisfazione in merito è pari al 90% della mia filmografia. Il restante 10% è verso quei pochissimi film che non mi piace ricordare, progetti che a dire il vero speravo prendessero una certa piega e invece alla fine ne hanno presa tutt’altra”. Così due anni fa il memorabile protagonista di film come American Gigolò, Ufficiale e gentiluomo e Pretty Woman si raccontava al pubblico del festival capitolino, dove era venuto a presentare il drammatico “Hachiko: A Dog’s Story”. Quest’anno torna volentieri a ritirare il suo bel Marc’Aurelio
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RICHARD GERE: SONO SEMPRE MOLTO ORGOGLIOSO DEI MIEI FILM, E LA MIA SODDISFAZIONE IN MERITO È PARI AL 90% DELLA MIA FILMOGRAFIA. IL RESTANTE 10% È VERSO QUEI POCHISSIMI FILM CHE NON MI PIACE RICORDARE
Ispirato all’omonimo bestseller del giornalista Andrew Ross Sorkin, “Big to Fail – Il Crollo dei Giganti” racconta le intricate vite dei “giganti” della finanza in piena crisi finanziaria 2008, ovvero il più grave crack dal 1929, soffermandosi sul fallimento del colosso Lehman Brothers. Ma la vera sorpresa di questa edizione, inutile negarlo, è Steven Spielberg, ospitato nella selezione ufficiale Fuori Concorso con il suo ultimo film, in 3d, di cui non si fa che parlare da mesi: "Le avventure di TinTin: il segreto dell' Unicorno", interamente girato sfrut-
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tando la tecnica della “motion capture” e nelle nostre sale solo dal 28 ottobre. Sul fronte italiano tutto tace, almeno al momento in cui scriviamo: si moltiplicano le scommesse u
OSPITI D’ECCEZIONE Sotto: Steven Spielberg con il suo ultimo film, in 3d: “Le avventure di TinTin: il segreto dell’Unicorno”, interamente girato sfruttando la tecnica della “motion capture” e nelle nostre sale solo dal 28 ottobre; Michael Mann che terrà una Lezione di Cinema illustrando, tra gli altri, suoi film-culto come “L'Ultimo dei Mohicani” e “Heat - La sfida” e Richard Gere che riceverà il Marc’Aurelio d’oro
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CINEMA FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA
IL TIN TIN DI SPIELBERG Grande attesa per il Tin Tin di Steven Spielberg, nelle sale dall’8 ottobre
su Pupi Avati (che potrebbe presentare al Festival il suo “Il cuore grande delle ragazze”), Ivan Cotroneo (all'esordio nella regia con “La kryptonite nella borsa”) e Marina Spada (con “Il mio domani”), là dove fuori concorso spunta il nome di Giuliano Montaldo con il suo “L’industriale”. Certi sono, invece, i nomi degli ospiti di “Duetto”, incontro che prevede il faccia a faccia tra due interpreti del nostro cinema: se negli anni passati si sono affrontati e amorevolmente confrontati Bernardo Bertolucci e Marco Bellocchio, Toni Servillo e Carlo Ver-
done, Gabriele Muccino e Giuseppe Tornatore, fino a Margherita Buy e Silvio Orlando l’anno scorso, stavolta toccherà a Sergio Rubini e Riccardo Scamarcio, già complici sullo stesso set in “Colpo d’occhio”.
FOCUS SULLA GRAN BRETAGNA E RED CARPET ISPIRATO A WILLIAM E KATE Occhi puntati tutti sulla cultura della Gran Bretagna: i registi Terence Davies e David Hare, il musicista Michael Nyman e lo scrittore Hanif Kureishi saranno fra i protagonisti del Focus e incontreranno il pubblico in due incontri moderati dal critico inglese
Jonathan Romney. Tutti loro, assieme a Tilda Swinton, hanno selezionato i dodici titoli che comporranno la retrospettiva dal titolo “Punks and Patriots”, realizzata in collaborazione con il BFI London Film Festival. Anche il tappeto rosso del Festival sarà in tema, grazie all’installazione dell’artista Simon J. Lycett, da anni collaboratore della famiglia reale inglese e curatore degli allestimenti floreali delle nozze più famose dell’anno, quelle dei principi William e Kate: una riproduzione astratta della bandiera della Union Jack con tre grandi pannelli composti da elementi di metallo, frutta e verdura, per
“PER UN CINEMA LIBERO” - INTERVISTA A LUC BESSON
Le attrici che ha lanciato, da Natalie Portman fino a Louise Bourgoin, concordano tutte nel sostenere che stare sul set con lui è come lavorare con Superman. “Tutto vero, ogni mattina indosso un bel mantello e divento un supereroe!”. L’ironia di certo non manca a Luc Besson, uno dei più prolifici registi d’Oltralpe, forse l’unico cineasta europeo ad esser riuscito a crearsi una vera e propria industria su misura, ora strizzando l’occhio al cinema mainstream e al mercato americano, ora firmando pellicole più impegnate e d’autore. Regi-
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sta, ma anche sceneggiatore e produttore, Besson è un’instancabile fucina di idee e di progetti spesso molto diversi tra loro: se a Natale uscirà il suo “Arthur e la guerra dei due mondi”, tra pochi giorni lo attende il Festival Internazionale del Film di Roma. Il suo ultimo film “The Lady”, girato di nascosto per motivi di sicurezza, aprirà infatti la sesta edizione della kermesse capitolina: “Sono felice e onorato che sia stato scelto per l’apertura, e che l'anteprima del film abbia luogo in un Paese e in una città che mi sono molto cari”. Com’è nata la voglia di raccontare Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace 1991? Volevo farla conoscere al mondo, vorrei che il pubblico condividesse con me la profonda ispirazione e ammirazione per la storia di questa grande donna, l’equivalente femminile di personaggi che grazie al loro operato e alle loro lotte hanno lasciato un segno indelebile nella storia, come Gandhi e Mandela. La sua storia personale e la sua disperata
battaglia nel nome della democrazia e della giustizia mi hanno commosso. Mi dispiace solo non essere riuscito ad incontrarla ai tempi delle riprese, perché era ancora in arresto. Ci tengo a dire che non è stato facile per noi girare questo film, anzi, ci hanno ostacolato in tutti i modi: c’è ancora gente che non tollera che si racconti la verità, purtroppo. Il suo coraggio come cineasta lo dimostra da anni anche nella diversificazione delle opere che propone… La diversificazione è necessaria, per rispettare la democrazia c’è bisogno di rispettare anche la biodiversità a livello cinematografico. Del cinema amo il fatto che tutti possano scegliere il film da fare o andare a vedere, e così come io non ostacolo nessuno nel realizzare il proprio film gradirei che nessuno ostacolasse me. Non m’interessano i generi, mi sta a cuore fare i film che voglio. E, da spettatore, preferirei non arrivare al giorno in cui si proietterà lo stesso film in venti sale: è il caso di at-
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CINEMA FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA
THE LADY Porta la firma di Luc Besson il film biografico su Aung San Suu Kyi
UN FESTIVAL EXTRA-ORDINARIO
unire idealmente la cultura urbana del Punk al tradizionale umorismo in stile “british”. Sempre a proposito di arte, la mostra ufficiale della sesta edizione del Festival sarà “Raise the dead”, dell’artista Douglas Gordon, con foto rivisitate di attori del cinema italiano e un’installazione video. Il titolo prescelto per quest’ultima è "24 Hours Psycho Back and Forth and To and Fro" ed è un omaggio alle sequenze di uno dei capolavori firmati Alfred Hitchcock: “Psycho”.
tivarsi e lottare da subito affinché nelle sale arrivino i film di tutto il mondo. Eppure lei stesso è autore di opere che hanno avuto grande risposta di pubblico, come la trilogia di “Arthur e il popolo dei minimei”. Se i miei film funzionano è perché io non mi rivolgo come artista solo all’intellighenzia: chi va al Louvre, per dire, non è detto che sappia decifrare nei dettagli un’opera, ma magari la coglie da un punto di vista emozionale. Così è il mio cinema. Per Arthur devo ringraziare l’amico illustratore Patrice Garcia, che un giorno mi portò un modellino di Arthur seduto su una foglia e mi ha detto: “Facciamone un film”. Anche lì, non basta fare un buon film d’animazione per emozionare il pubblico: io ho preteso sempre attori veri dietro ogni minimeo, perché senza di loro i personaggi non avrebbero avuto l’umanità e la carica emotiva che desideravo. L’animatore senza interazioni vede solo se stesso e si auto-imita, sensibilità dell’attore e performance vere
Arriviamo agli attesi appuntamenti di Extra, sezione curata come ogni anno con attenzione e fiuto per i film-caso, i nomi più interessanti e le chicche cinefile più appetitose dal critico Mario Sesti. Il suo segreto? “L’ossessione di condividere con il maggior numero di persone ciò che mi sorprende e che amo al cinema, la convinzione che non bisogna dividere né il pubblico né il cinema in seria A e serie minori, e avere accanto dei collaboratori più bravi di me. Nel mio caso Alessandra Fontemaggi e Jacopo Mosca”. Dando un’occhiata alla programmazione, oltre alla già citata Lezione di cinema di Michael Mann, spicca, fuori concorso, il nuovo film firmato James Marsh, regista britannico vincitore dell’Oscar con Man on Wire (a sua volta presentato nel 2008 da Extra): “Project Nim”. Scelta curiosa, proprio nell’anno di uscita di “L’alba del pianeta delle scimmie”, inserire in programma un film che racconta la storia vera di uno scimpanzé adottato da una famiglia di scienziati americani, finito a fare da cavia per esperimenti scientifici. Un’opera già recensita brillantemente negli Stati Uniti, che
Marsh verrà a presentare a Roma, dato che farà parte della giuria di Extra per assegnare il premio al miglior film documentario del Festival. Tra i film presentati nella stessa sezione, rumors danno per certi il grande noir francese “La Nuit Blanche” e il norvegese “Turn Me On”, acclamato allo scorso Sundance Film Festival, incentrato sui turbamenti erotici di una preadolescente.
ASPETTANDO IL FESTIVAL TRA I MESTIERI DEL CINEMA Nell’attesa che la kermesse inizi, numerosi sono gli incontri organizzati intanto nelle scuole e nelle università dalla Fondazione Cinema per Roma. Una preparazione ideale all’evento che, se poche settimane fa vedeva Donatella Finocchiaro incantare la giovanissima platea del Liceo classico “Lucrezio Caro” di Roma, a partire dal 12 presso l’Università di Tor Vergata avrà inizio la manifestazione “I mestieri del cinema”, dedicata a quelle professionalità della settima arte che lavorano nell’ombra: dalla sceneggiatrice Francesca Marciano (“Maledetto il giorno che t’ho incontrato”, “La bestia nel cuore”) alla costumista Lina Nerli Taviani (“Padre padrone”, “Parenti serpenti”), passando per la montatrice Francesca Calvelli (“Vincere”, “La solitudine dei numeri primi”).
sono necessari. La trilogia è stato un processo lungo, iniziato dieci anni fa, stupefacente se pensiamo che le 400 persone che hanno lavorato al primo capitolo non avevano mai fatto un film di animazione prima, compreso me. E’ stata un’esperienza divertente, forse però troppo lunga, alla fine dei conti sono contento di averla conclusa. Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Ora sto pensando a un bel film di fantascienza. Ovviamente mi servirò di mezzi decisamente più evoluti rispetto a quelli con cui realizzai “Il quinto elemento”, più “artigianale” rispetto alle tecnologie di oggi. Per il resto, io seguo sempre ciò che sento al momento: da “Le Grand Bleu” a “Nikita”, da “Léon” ad “Arthur”, fino a “The Lady” di cui vado molto fiero, ho fatto sempre e solo ciò di cui sentivo davvero il bisogno. E il mio più grande bisogno è la libertà: come artista amo sentirmi libero, e per questo devo ringraziare il pubblico che continua a seguirmi in tutte le mie scelte.
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PER SAPERNE DI PIÙ ✑ Dal 27 ottobre al 4 novembre
2011 le sale dell’Auditorium Parco della musica ospiteranno la sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Durante il Festival, i 1300 mq del viale che conduce alla spettacolare Cavea dell’Auditorium saranno trasformati in uno dei più grandi Red Carpet del mondo. Indirizzo: Viale Pietro De Coubertin, 30 Sito web: www.romacinemafest.it
TUTTI PAZZI PER “TWILIGHT”: LA SAGA CONTINUA NELLA CITTÀ ETERNA Ci ha visto lungo, il Festival di Roma, nel proporre per la prima volta, anni fa, un evento per adolescenti: le prime sequenze di “Twilight”. Da allora, l’appuntamento con la saga per teen-ager più famosa al mondo è un “must” per i giovanissimi: anche quest’anno la sezione “Alice nella città” organizzerà un grande evento fra libri e cinema in occasione dell’uscita il 16 novembre di “The Twilight Saga: Breaking Dawn Parte I”, invitando anche alcuni membri del cast, come i vampiri che compongono la famiglia Cullen Rosalie e Jasper Hale (interpretati rispettivamente da Nikki Reed e Jackson Rathbone). Oltre al reading di alcuni passi del libro della Meyer, anche un montato di circa venti minuti del film in anteprima. ■
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A cura della Redazione
CARNAGE: IL RITORNO DI ROMAN POLANSKI
Al Festival del Cinema di Venezia, “Carnage”, l’ultimo film di Roman Polanski, ha raccolto applausi a scena aperta. Tratto dalla pièce teatrale della scrittrice francoiraniana Yasmina Reza, la pellicola è un riuscitissimo
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binomio di inquietudine e ironia, che pochi sono in grado di raccontare bene come Polanski. Un film suggestivo e grottesco, che non fa soltanto ridere, ma aiuta a penetrare le dinamiche segrete dei rapporti di coppia e della
famiglia e distrugge le maschere che celano la vera essenza dei personaggi. Eccezionale l’interpretazione dei quattro attori protagonisti: Jodie Foster è una scrittrice da sempre impegnata nelle battaglie per i diritti civili; John C. Reilly, che nel film è suo marito, è un tranquillo venditore di pentole. Il loro figlio undicenne è stato malmenato da un compagno di scuola, per cui i due invitano a casa i genitori del ragazzino per chiarire la situazione: lei è Kate Winslet, lui è Christoph Waltz, avvocato che sembra essere più affine al telefono cellulare che alla moglie. Il film, girato del tutto in interni, quasi come se si trattasse di un palcoscenico teatrale, restituisce atmosfere borghesi ed emotivamente
claustrofobiche. Il rapporto tra le due coppie, all’inizio cortese, si trasforma in un crescendo narrativo che dissotterra i veri sentimenti e le frustrazioni di quattro persone infelici. Regia sapiente e sapida, cast stellare: il risultato è un film da non perdere, per nessun motivo.
roma europa fest:_mastro Progress 29/09/11 12.07 Pagina 1
EVENTI ROMA EUROPA FESTIVAL 2011
di Denise Marianacci
ROMA, DAL 7 OTTOBRE AL 30 NOVEMBRE
TRY THE IMPOSSIBLE Arti visive, danza, teatro, musica, nuove tecnologie: 150 artisti provenienti da 20 Paesi daranno vita alla XXVI
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edizione del RomaEuropa Festival
Anche quest’anno, torna l’appuntamento con il RomaEuropa Festival che, come sempre, sarà segnato da una serie di eventi eccezionali, dislocati in diverse location - dal Teatro Olimpico all’Argentina, dal Vascello all’Auditorium Conciliazione - che faranno da sfondo a un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte contemporanea, delle arti visive, della danza, della musica e del teatro. “Try the impossibile” è il titolo del Festival del 2011 e ben 39 sono gli appuntamenti in cartellone che, dal 7 ottobre al 30 novembre, impegneranno 150 artisti provenienti da 20 Paesi. Artisti che cercheranno di sottolineare l’inquietudine di chi cerca risposte agli interrogativi che propone la nostra attualità, pro-
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ponendo una lettura intensa, a volte radicale, delle incertezze che generano il progresso, la scienza, la comunicazione. Diviso in cinque sezioni - Scene, Digitale, Dna (Danza nazionale autoriale), Corpi resistenti e Suoni, nelle quali si inserisce in maniera trasversale Metamondi - capaci di intrecciare nelle modalità meno consuete tutti i linguaggi artistici
roma europa fest:_mastro Progress 29/09/11 12.07 Pagina 2
EVENTI ROMA EUROPA FESTIVAL 2011
PER SAPERNE DI PIU’
contemporanei, il programma di quest’anno prende vita dalla collaborazione tra istituzioni e enti pubblici, tra le varie Accademie presenti nella capitale, il Teatro di Roma e il MAXXI. Alcuni nomi già presenti nelle precedenti edizioni, come Romeo Castellucci, Jan Fabre, Lloyd Newson e DV8, Saburo Teshigawara, Trisha Brown, Peter Brook, Mario Brunello e The Irrepressibles, si affiancheranno alle voci delle nuove generazioni, rappresentate da artisti come Hofesh Shechter, dai focus sulla nuova danza autoriale italiana e araba, dall’attenzione rivolta alle compagnie di ricerca teatrale italiana come Ricci-Forte e Muta Imago, e ai debutti ad alto contenuto tecnologico come Yuval Avital, Juste Janulytė e Luca Scarzella, Fabio Cifariello Ciardi e Uri Caine. Inoltre, grazie a Digital Life sarà possibile evidenziare
✑ 7 - 8 ottobre: Obsession Saburo Teshigawara/Karas - Teatro Eliseo ✑ 12 - 15 ottobre: Can We Talk About This? Dv8 Physical Theatre Teatro Argentina ✑ 13 Ottobre: Metal Music Machine Lou Reed/Zeitkratzer Palladium Canto Fermo Incanto - B-A-C-H L’arte Della Fuga - Brunello - Balanescu -Teho Teardo -Palladium ✑ 18 - 19 - 22 Ottobre: Early Works Trisha Brown Dance Company - Maxxi ✑ 20 Ottobre: Sandglasses (Clessidre) Juste Janulyte - Luca Scarzella Palladium ✑ 21 - 22 Ottobre: Creazione 2011 -Opal Loop/Cloud Installation #72503 Les Yeux Et L’ame - Watermotor-Foray, Foret Trisha Brown Dance Company Teatro Olimpico ✑ 25 Ottobre - 3 Novembre: Wunderkammer Soap - Ricci/Forte Luoghi Vari ✑ 26 Ottobre: Yuval Avital Palladium ✑ 27 Ottobre: Political Mother Hofesh Shechter Company Auditorium Conciliazione Dna (Danza Nazionale Autoriale) Palladium - Opificio Telecom Italia ✑ 5 - 7 -8 Novembre: Faust-Symphonie Auditorium Parco della Musica le nuove fonti della creatività attraverso il rapporto tra arte e industrie avanzate. Infatti, come sottolinea Fabrizio Grifasi, direttore della Fondazione RomaEuropa, “durante i due mesi del Festival, Digital Life sarà la piattaforma dell’innovazione a Roma, un evento che unirà arte, creatività, industrie culturali, esperienze imprenditoriali, prefigurando quello che pensiamo sarà il futuro di questi ambiti, sempre più interconnessi e interdipendenti”. La collaborazione con Telecom garantirà un supporto fondamentale nei cinque appuntamenti a più alta componente innovativa della rassegna Metamondi, ribadendo l’intento di sostenere le arti performative ad alti livelli an-
✑ 5 - 6 Novembre: Prometheus Landscape Ii - Jan Fabre Teatro Olimpico ✑ 6 Novembre: The Brodskij Concerts Kris Defoort - Dirk Roofthooft Opificio Telecom Italia ✑ 9 Novembre: Quelqu’un Va Danser Compagnie Radhouane dl Meddeb Teatro Vascello ✑ 11 Novembre: Les Sentinelles Le Temps Scelle - Compagnie Nacera Belaza - Teatro Vascello ✑ 11 Novembre: Metropolis Auditorium Parco della Musica Sentieri Selvaggi Ensemble ✑ 12 - 13 Novembre: Corpi Resistenti Teatro Vascello - Opificio Telecom Italia ✑ Dal 12 Al 20 Novembre: Il Velo Nero del Pastore - Romeo Castellucci/Societas Raffaello Sanzio - Luogo Da Definire ✑ 15 Novembre: Nasdaq Match 0.2 Uri Caine - Fabio Cifariello Ciardi Palladium ✑ 17 -27 Novembre: Un Flauto Magico da Wolfgang Amadeus Mozart Peter Brook - Teatro Argentina ✑ 23-27 Novembre: Chouf Ouchouf Zimmermann & De Perrot - Teatro Eliseo ✑ 25 - 27 Novembre: Displaced Muta Imago Teatro Vascello ✑ 30 Novembre: NudeThe Irrepressibles Auditorium Conciliazione che attraverso la possibilità di seguire su telecomitalia.com, in streaming live oppure on demand, alcuni di questi appuntamenti. http://romaeuropa.net/ www.telecomitalia.com ■
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di ELISABETTA PASCA
L’INDUSTRIA VERDE ITALIANA E LE OPPORTUNITÀ PER I MERCATI
Il Gruppo T.E.R.N.I. Research, azionista di controllo di TerniEnergia, primo system integrator italiano nel fotovoltaico di taglia industriale, e di TerniGreen, società operante nel business ambientale, segna una nuova tappa nel percorso di affermazione di una via tutta italiana alla green economy. Il prossimo 7 ottobre, nella prestigiosa location di Palazzo Mezzanotte a Milano, sede di Borsa Italiana, si terrà infatti l’evento “corporate” del Gruppo dedicato quest’anno al tema “Crescita e industria green: Efficienza energetica, rinnovabili, waste management - Aspetti produttivi e finanziari”, che vedrà la partecipazione dei manager di TerniEnergia, TerniGreen e di relatori indipendenti, che arricchiscono il convegno con testimonianze, ricerche e studi molto attesi dalla business community italiana. All’aggiornamento sulle prospettive industriali e finanziarie del settore fotovoltaico e delle energie rinnovabili, si aggiunge, infatti, un interessante panorama sul settore dell’industria
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sostenibile, curato dall’amministratore delegato di IrTop Anna Lambiase, che consentirà di definire il perimetro reale della green economy italiana, considerandone le reali ricadute economiche ed occupazionali. TerniEnergia aggiornerà la comunità finanziaria e industriale sui contenuti del suo piano industriale, mentre TerniGreen presenterà il suo piano di sviluppo e di crescita nel comparto ambientale. A partire dalla crescita impetuosa delle rinnovabili, tutti gli indicatori economici, occupazionali, finanziari e ambientali confermano come le dinamiche del settore, prima marginali e trascurabili, tipiche della “nicchia”, stiano rappresentando oggi un volano in grado di contribuire in maniera significativa allo sviluppo. La nuova sfida è quella di coniugare in stile autenticamente nazionale questa crescita globale, puntando sullo sviluppo di settori innovativi e sulla riconversione in chiave ecosostenibile di comparti tradizionali dell’industria
PER SAPERNE DI PIÙ ✑ Ore 8.45 - Inizio della registrazione ✑ Ore 9.30 - Il mercato del fotovoltaico e il nuovo Conto Energia Paolo Ricci (Consigliere delegato TerniEnergia)
✑ Ore 10.15 - Le smart grid e il futuro delle connessioni alla rete Gianni Armani (Direttore Operations Italia Terna)
✑ Ore.10.45 - Rinnovabili e Green Economy, la nascita di una nuova industria Stefano Neri (Presidente e Ceo TerniEnergia)
✑ Coffee Break ✑ Ore 11.45 - Green Economy: nuove tecnologie energetiche, sostenibilità e opportunità industriali Franco Cotana (Direttore Centro Ricerca sulle Biomasse Università di Perugia) ✑ Ore 12.15 - Il piano industriale di TerniGreen Aspetti industriali - Stefano Viali (Ceo TerniGreen) Aspetti finanziari - Franco Gaudenti (Managing Partner EnVent Independent Financial Advisor) ✑ SEDE CONVEGNO: Milano/Palazzo Mezzanotte, Borsa Italiana Piazza degli Affari - Ore 8.45-13.00
italiana di punta. La green economy, dunque, come nuova frontiera avanzata di un “made in Italy” ad alto contenuto di innovazione tecnologica e produttiva, redditività degli investimenti finanziari, generazione del valore, ecocompatibilità, sostenibilità ambientale, occupabilità. www.ternienergia.com
clima:_mastro Progress 29/09/11 15.54 Pagina 1
ATTUALITÀ CAMBIAMENTI CLIMATICI
di Giovanni Baldoni
L’UOMO E L’AMBIENTE
CLIMA LE ULTIME FRONTIERE Surriscaldamento globale, buco nell’ozono, scioglimento dei ghiacci. È davvero tutta opera dell’uomo e dei gas venefici? E soprattutto: quali scenari dobbiamo aspettarci per il futuro? Dal Neolitico arrivano molte risposte, grazie ad Otzi, la mummia del Similaun. Meno catastrofismo e più intelligenza nella cura dell’ambiente. È quanto ci insegna l’uomo dei ghiacci, di cui in Otztal si celebra il ventesimo anniversario della scoperta
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Domenica 18 settembre 2011. Nuvole nere come il catrame si addensano su Roma. Nella notte si scatena il nubifragio: vento a 80 km all’ora, piogge torrenziali, un fiume di fango che dal Celio scende verso il Colosseo. Metropolitana allagata, stazioni chiuse. E non si tratta del solito fanta-film catastrofico, ma della cronaca del primo temporale di fine estate sulla capitale. Il segno, uno dei tanti per la verità, degli sconvolgimenti climatici di questi tempi. Che cosa sta succedendo al clima sulla Terra? Quali sono gli scenari che abbiamo di fronte?
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Mentre esperti e climatologi sfoderano previsioni basate su dati e modelli matematici, la comunità scientifica si divide fra chi addita l’uomo e le emissioni nocive di gas nell’atmosfera come responsabili unici di quello che sta accadendo e che accadrà e chi, invece, è più propenso a pensare che, in fondo, la Terra, si stia regolando da sola.
NAZIONI UNITE IN PRIMA LINEA Sulla necessità di ridurre le emissioni nocive, a settembre, si è battuto anche il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon
che ha sollecitato l’immediata e piena applicazione degli accordi internazionali per contenere il riscaldamento globale. Immagini satellitari, ad inizio settembre, hanno mostrato che questo fenomeno sta sciogliendo i ghiacciai dell’Alaska: negli ultimi 70 anni in questa regione la temperatura è aumenta di ben 5 gradi e dagli anni Cinquanta ad oggi si sono sciolti ben 52 km cubi di ghiaccio. Ma non è tutto: in estate è stato annunciato un aumento del riscaldamento globale a causa del ''risveglio'' del Sole, che sta riprendendo la sua attività dopo un ciclo silenzio-
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ATTUALITÀ CAMBIAMENTI CLIMATICI
COME VIVEVA ICE MAN ✑ In Otztal, a due passi dal prestigioso
so, a cui si combinerebbero le concentrazioni di CO2, aumentate costantemente dal 1998 fino ad oggi. La previsione è stata elaborata dall’Università di Boston, ed è il risultato dell'analisi di un'anomalia climatica che ci portiamo dietro da un decennio. E che dire dell'ozono? Si dissolve nelle regioni polari e si assottiglia alle nostre latitudini con un aumento di problemi oculistici e tumori alla pelle. Poiché quest'ultimo caso è un guaio a livello globale, le Nazioni Unite hanno istituito già nel 1995 la Giornata internazionale per il mantenimento dell’ozono, celebrata il 16 settembre, data in cui nel 1987 venne firmato il Protocollo di Montreal, con il quale vennero messi al bando i Cfc, ossia i gas che provocano la distruzione dello strato di ozono sopra i poli, trattato che è stato ratificato finora da 196 nazioni, cinque in più del Protocollo di Kyoto. Il buco dell'ozono è dunque una faccenda tremendamente seria. Tutti i Paesi del mondo hanno l’obbligo di mettere al bando i Cfc e gli Hcfc, i gas nocivi. Ma l’esigenza di un ambiente salubre si scontra, come sempre, con quella di produrre ricchezza e denaro. Il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha sollecitato dunque l’immediata applicazione, senza più tentennamenti, degli accordi internazionali e la messa al mando radicale di tutto ciò che danneggia lo scudo del pianeta.
E SE NON FOSSE SOLO COLPA NOSTRA? In questo scenario emerge però un dato interessante. In Antartide il buco nell’ozono si sta riducendo. Rispetto alle dimensioni massime raggiunte il 24 settembre 2006 (29,6 milioni di km quadri), si è ridotto di un 25%. Purtroppo, invece, le cose vanno male a nord. Sull'Artico, già nei primi mesi dell’anno, si è registrata un'inaspettata ed improvvisa perdita di ozono, con un calo del 40%: nonostante la messa al bando dei Cfc, la permanenza di questi gas nell’atmosfera condiziona e condizionerà ancora a lungo lo strato di ozono. A meno che non sia solo l’uomo con i suoi gas venefici ad essere l’unico responsabile del buco nell’ozono e del surriscaldamento del pianeta. Su questo tema e sul futuro climatico della Terra, arrivano risposte interessanti dal Neolitico, o meglio, dalla fine del Neolitico. Contestualmente alla giornata dell’Ozono e ai nubifragi su Roma, si è celebrato in Austria, nell’Otztal, il ventesimo anniversario del ritrovamento dell’uomo di Otzi meglio noto anche come la mummia del Similaun. La mummia fu ritrovata dai coniugi tedeschi Erika e Helmut Simon durante un'escursione, il 19 settembre 1991 ai piedi del ghiacciaio del Similaun, a 3210 metri, al confine fra l'Italia e la Valle del Tirolo austriaco, l’Otztal. Inizialmente si pensò che si potesse tratta- u
Aqua Dome, il più rinomato e moderno impianto termale d’Europa, c’è l’Otzi Dorf. Le autorità austriache hanno voluto ricostruire nei minimi dettagli come viveva Otzi l’uomo dei ghiacci e la sua famiglia. All’Otzi Dorf hanno realizzato, sulla base di prove storiche e scientifiche, il villaggio, gli utensili, i comportamenti, le abitudini, mostrando lo stadio estremamente evoluto di vita dell’uomo 5.300 anni fa. Assieme al corpo furono ritrovati anche resti degli indumenti e oggetti personali: un arco in legno di tasso, una faretra con due frecce pronte ed altre in lavorazione, un coltello di selce, un "correttore" per lavorare la selce, un'ascia in rame, una perla in marmo, esche ed acciarino ed uno zaino per contenere questi oggetti. Proprio l'ascia in rame costituisce un punto di collegamento con la cultura di Remedello nel Bresciano, nelle tombe della quale sono state ritrovate asce della stessa fattura. Le ultime analisi sulla mummia hanno evidenziato una punta di freccia in selce all'interno della spalla sinistra, penetrata a fondo in direzione del cuore ed alcune ferite ed abrasioni: Otzi fu ucciso e forse, data la postura del corpo all’atto del ritrovamento, potrebbe essere stato trasportato da un compagno che lo ha lasciato a terra una volta che si è reso conto della sua morte. Attualmente, la mummia del Similaun è conservata a Bolzano, al Museo Archeologico dell'Alto Adige, in un'apposita struttura che la mantiene nelle ottimali condizioni di conservazione pur permettendone l'osservazione. Il corpo viene conservato in una stanza con circa il 99,6% di umidità e -6°C.
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ATTUALITÀ CAMBIAMENTI CLIMATICI
COM’ERA OTZI A destra: Otzi esaminato dagli scienziati. Sotto: una ricostruzione della casa e della famiglia di Otzi Dorf; sotto a destra: la ricostruzione del corpo Otzi
re di un alpinista scomparso in età recente e durante il recupero, avviato senza particolari accorgimenti conservativi, furono danneggiate parti del corpo. Ma in Austria, ad Innsbruck, la datazione al radiocarbonio ha lasciato tutti a bocca aperta: ice man ha un'età compresa tra il 5300 e il 5200 anni, il che lo
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analisi sul DNA mitocondriale del corpo mummificato, è risultato che il ceppo genetico dell'uomo di Similaun risulta non più presente a livello mondiale. Una razza di uomo estinta.
IL MESSAGGIO DI ICE MAN Ma ice man, come viene affettuosamente chiamato Otzi, ci ha portato dal passato alcune informazioni importanti. Vent’anni dopo la scoperta del corpo, il messaggero venuto dal Neolitico nell’Otztal ci dice innanzitutto che 3.200 anni prima di Cristo le Alpi erano tran-
OTTOCENTO ANNI FA I GHIACCIAI ERANO ESATTAMENTE DOVE SONO ORA, CIOÈ AVEVANO LA MEDESIMA DIMENSIONE ED ESTENSIONE DI QUELLA DI OGGI
pone nell'Età del Rame, cioè al momento di transizione tra il Neolitico e l'Età del Bronzo. Si è conservato perfettamente grazie alle particolari condizioni climatiche all'interno del ghiacciaio (in Siberia sono stati ritrovati mammuth in condizioni analoghe). La prima ipotesi fu che l'uomo potesse essere originario della zona di Bressanone, ma in seguito ad
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sitabili. I ghiacci, dunque, c’erano sicuramente ma gli stessi ghiacciai avevano probabilmente dimensioni ed estensioni tali da consentirgli attraversate alpine che oggi sarebbero quasi impossibili, nonostante la tecnologia e l’abbigliamento specifico. “I ghiacciai non mentono – spiega Albert Zwischenbrugger, esperta guida alpina dell’Otztal e dell’Università di Innsbruck, nei giorni dell’anniversario del ritrovamento – e così come ci informano dei quantitativi di cesio rilasciati dagli esperimenti nucleari degli anni Sessanta, ci dicono anche quali potevano essere le condizioni climatiche e ambientali di quel tempo”. A Solden, dove ogni anno inaugurano la coppa del mondo di sci, e più precisamente sul Gaislachkogl che si raggiunge con la nuova “gondola” – l’ultimissimo impianto tecnologico per la risalita in montagna – si notano perfettamente gli effetti del cambiamento
climatico. Siamo ad oltre tremila metri, ai piedi di ben 32 ghiacciai che formano il tetto dell’Austria: “Ottocento anni fa i ghiacciai erano esattamente dove sono ora – spiega Albert Zwischenbrugger – cioè avevano la medesima dimensione ed estensione di quella di oggi. Lo scioglimento che li ha ridotti a ciò che sono oggi, pertanto, si è avuto anche otto secoli fa. E in quell’epoca non c’erano gas nocivi nell’aria. È la prova, dunque, che pur avendo un ruolo decisamente negativo nell’ecosistema, i gas e l’azione umana non sono gli unici responsabili di quello che accade”. Del resto, se facciamo un balzo indietro di altri 54 secoli, e torniamo all’epoca del nostro ice man, solo ipotizzando un arco alpino adegua-
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ATTUALITÀ CAMBIAMENTI CLIMATICI
LE MONTAGNE DI OTZI Sotto: Solden, la città principale della Otztal Arena, la regione del ghiacciaio. A destra: memoriale di Otzi, nei pressi del monte Similaun, dove è stato trovato Otzi. In alto: il ghiacciaio del Similaun
tamente libero da neve e ghiaccio possiamo immaginare Otzi impegnato a compiere attraversate di chilometri sul tetto di ghiaccio delle Alpi austriache. In quell’epoca le popolazioni vivevano in villaggi al di qua delle Alpi, nella regione del Lago di Garda, e gli uomini partivano per spedizioni di caccia oltre le montagne, dove grazie al clima più fresco, si ritiravano gli animali. Le Alpi erano una sorta di riserva di caccia, luogo fresco ed ideale che contrastava con le probabilmente afose valli della pianura Padana, dove invece c’erano gli insediamenti umani. Inoltre nello stomaco di Otzi sono stati ritrovati i resti del suo ultimo pasto: carne di stambecco, probabilmente catturato e consumato in quote oscillanti fra i 3.200 metri e i 4mila. Le condizioni ambientali, evidentemente, dovevano essere tali da consentire a quella quota una vita quotidiana quasi “normale”. Otzi, infine, fu ucciso da una freccia, scoccatagli da un nemico che lo aggredì alle spalle, sicuramente più in alto dei 3.200 metri dove poi fu ritrovato. Otzi non era quindi solo a quelle altitudini.
LA STRADA DI OTZI Stiamo andando anche noi in quella direzione, nella direzione di Otzi: verso un clima sempre più caldo, con lo zero termico che sale di quota, con alberi (pini e abeti) che rimontano di anno in anno i crinali delle montagne: in Otztal hanno ormai superato la quota limite di 2.100 / 2.200 metri, grazie alla temperatura mite. E tutto ciò con o senza l’azione dell’uomo. Come dire, insomma che è indiscutibilmente giusto eliminare i gas nocivi, ma non illudiamoci che questo blocchi il processo di riscaldamento globale. Una ulteriore prova giunge dai ghiacciai: “Qui in Otztal - spiega Albert Zwischenbrugger - abbiamo osservato che dal diciannovesimo secolo i nostri 32 ghiacciai hanno smesso di crescere e si stanno inesorabilmente ritirando”. E se così non fosse, Otzi non sarebbe mai venuto alla luce. “Siamo quindi in un periodo caldo che li fa sciogliere, sebbene poi, all’interno di questa era, vi siano anni o addirittura decenni caratterizzati da temperature rigide. Ma non facciamoci ingannare: il futuro climatico è chiaro. Presto potremo seguire le orme di Otzi”. I ghiacciai, dunque, la dicono lunga sul clima. E l’università di Innsbruck proprio in Otztal ha avviato un programma di ricerca sul clima e sull’ambiente. Del resto l’ultima glaciazione è iniziata 40 milioni di anni fa ed è finita circa 10 mila anni fa, con o senza l’emissione di gas nocivi. La storia di Ice Man sarà anche la nostra storia.
OZONO, SCUDO NATURALE L'ozono è una particolare molecola di ossigeno formata da tre atomi al posto degli abituali due dell'ossigeno che respiriamo ed è fondamentale per assicurare la prosecuzione della vita sulla terra, sotto qualsiasi forma: ha infatti la capacità di assorbire le radiazioni ultraviolette emesse dal Sole, in particolare quelle di lunghezze d'onda più nocive. Se queste arrivas- u
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ATTUALITÀ CAMBIAMENTI CLIMATICI
I LUOGHI DI OTZI A fianco: la funivia più moderna d’Europa, la Gaislachkogl, a Solden, che gli sciatori della coppa del mondo prendono per salire sul tetto dell’Austria: le cabine sfrecciano una dopo l’altra, velocissime, sono state battezzate “gondole” e all’interno sono dei veri salotti, si viaggia in poltrona, con gli sci al fianco, fino a quota 3.040 metri. E pensare che questi erano i luoghi di Otzi. Sotto: Obergurgl nel Tirolo austriaco
sero al suolo, danneggerebbero il dna delle cellule. La Terra è circondata da uno strato naturale di ozono che si trova nella stratosfera tra 15 e 35 chilometri di altitudine. A causa delle basse temperature, l'ozono tende a dissolversi sopra le regioni polari (più sull'Antartide che sull'Artico) seguendo il ciclo delle stagioni. Negli ultimi decenni però le emissioni di gas nocivi hanno accelerato tale processo, creando veri e propri buchi al polo Nord e al polo Sud.
SULLE NEVI DELL’OTZTAL L’INVERNO DI CRISTALLO Otzi non avrebbe mai immaginato fino a che punto si sarebbero potuti spingere i suoi discendenti. In Otztal, il ghiaccio e la neve sono ciò che avvicina l’uomo moderno al suo antenato di 5.300 anni. Solden e Obergurgl inaugurano ogni anno la stagione sciistica e invernale. Che l’Otztal sia “il principato” della neve
non v’è dubbio, considerato che anche la Coppa del Mondo di sci, ogni anno, inizia qui. Già a metà novembre, The Crystal, l’hotel futurista di Obergurgl, apre la stagione sciistica, con 110 chilometri di piste da sci e cabinovie di “cristallo” in quanto completamente trasparenti (sembra di volare) che partono direttamente dall’hotel. Gli skipass si fanno in hotel e si viaggia con gli sci fra i 24 impianti ultramoderni di risalita. In pratica si passa dal pigiama e pantofole della camera da letto direttamente
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alle piste da sci. È forse per questo che l’hanno battezzato “il diamante alpino”. Inoltre con sci da fondo e racchette da neve si possono intraprendere percorsi sulle orme di Otzi, il quale, probabilmente, osserverà divertito i suoi propronipoti cimentarsi con le attrezzature ultratecnologiche di oggi. Fra ghiacci e neve, sui sentieri di Otzi si possono fare escursioni con ciaspole, curling, sci alpinismo, pattinaggio su ghiaccio, sci notturno su piste illuminate, slittino, equitazione. The Crystal è anticonvenzionale e di assoluta tendenza: un’architettura di cristallina chiarezza e linearità cubistica costituisce il fulcro di una innovazione a favore dell’ambiente. Le pareti di cristallo garantiscono una notevole illuminazione e quindi un forte risparmio energetico. L’hotel impiega quasi al 100% energia da fonti rinnovabili. L'energia termica per il riscaldamento, acqua calda, piscina e ventilazione è assicurata da 265 mq di sistema solare termico a cui si abbina un sistema di pompe di calore di profondità per un totale di quasi 8.000 metri di perforazioni. È unico in tutta la regione alpina. Per queste ra-
ABBIAMO OSSERVATO CHE DAL DICIANNOVESIMO SECOLO I NOSTRI 32 GHIACCIAI HANNO SMESSO DI CRESCERE E SI STANNO INESORABILMENTE RITIRANDO
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gioni ha ottenuto dalla prestigiosa guida internazionale Condé Nast Johansens il “green award”. Per il rispetto delle montagne e dei ghiacciai sono state realizzate anche altre opere futuristiche: è il caso della funivia più moderna d’Europa, la Gaislachkogl, a Solden, che gli sciatori della coppa del mondo prendono per salire sul tetto dell’Austria: le cabine sfrecciano una dopo l’altra, velocissime, sono state battezzate “gondole” e all’interno sono dei veri salotti, si viaggia in poltrona, con gli sci al fianco, fino a quota 3.040 metri. E pensare che questi erano i luoghi di Otzi. ■
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di ELISA RODI
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VERSACE YELLOW DIAMOND
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Versace lancia una nuova essenza di lusso: Yellow Diamond, un tripudio di sensualità trasparenza e luce. Un profumo fresco e fiorito: una fragranza accattivante e voluttuosa per una femminilità vera, forte del proprio fascino e al passo con il glamour Versace. Lo spirito della fragranza è racchiuso all’interno di un flacone dalle linee essenziali: confezione brillante impreziosita da un elegante tappo a forma di diamante che crea effetti e giochi di luce maestosi. Yellow Diamond è una fragranza, così come descritta dalla sua creatrice Donatella Versace, "dalle mille sfaccettature, in grado di descrivere e far risplendere il fascino e la femminilità di una donna". www.versace.com
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JOHN HOOKS, AL VERTICE DI RALPH LAUREN
Ha lasciato Armani e si appresta a prendere le redini di un altro grande brand della moda internazionale. John Hooks, ex deputy chairman della Giorgio Armani, diventa nuovo presidente della Ralph Lauren Europa-AsiaMedio Oriente con sede nel quartier generale di Ginevra. Un passaggio indubbiamente importante per la carriera di Hooks, che a maggio aveva posto fine al rapporto storico con Armani, durato 11 anni. A 55 anni, dopo aver lavorato in Gft per 14 anni, per Jil Sander (prima come direttore commerciale Europa e Asia e poi con il ruolo di responsabile globale del marchio) e per Armani, Hooks si appresta ad occupare un’altra importante poltrona della moda. www.ralphlauren.com
L’UNITÀ D’ITALIA NELLA MODA
La moda celebra i 150 anni dell'Unità d’Italia con una mostra: “La moda: identità e specchio d'Italia”. Allestita nella Sala delle Arti alla Reggia di Venaria (Torino), l’esposizione è curata dalla grandiosa costumista Gabriella Pescucci, (nella foto) che nel 1994 vinse il Premio Oscar per “L'Età dell'innocenza” di Scorsese, e dalla direttore di
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Vogue Italia Franca Sozzani, con l'allestimento dell'architetto e designer Michele De Lucchi (Compasso d'Oro per la lampada Tolomeo di Artemide nel 1984). Dal 17 settembre 2011 all'8 gennaio 2012, quasi 200 abiti della sartoria italiana dell'Ottocento e del primo Novecento appartenuti a Eleonora Duse e a Lina Cavalieri, abiti di scena del “Gattopardo” e di “Morte a Venezia” di Luchino Visconti, e abiti provenienti dalla Fondazione Tirelli-Trappetti di Roma saranno esposti per rappresentare la nascente moda italiana del dopoguerra. www.lavenaria.it
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LA SENSUALITÀ PROFUMA BURBERRY
Nuovo profumo per Burberry: è Burberry Body, la fragranza più sensuale mai prodotta dal brand. Eau de Parfum, Eau de Parfum Intense, Body Milk e Body Oil sono le versioni disponibili di Burberry Body, disponibile a livello globale in oltre 150 mercati e disponibile in Cina a partire dal Dicembre 2011. Profumo intramontabile e moderno, racchiude tutte le qualità del brand del lusso Inglese. Racchiuso in uno splendido e multisfaccettato flacone in vetro su cui è inciso un check oro-rosa, rispecchia gli strati e le dimensioni sfaccettate del brand. La texture della confezione richiama la stoffa del trench. Campioni di Burberry Body sono stati messi a disposizione in esclusiva e in anteprima per i fan di Facebook di Burberry, attraverso un’innovativa applicazione personalizzata. In poco più di una settimana sono stati richiesti più di 225.000 campioni. www.burberry.com
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MODA L’ESSENZA DEL CUOIO
di Elisa Rodi
HERMÈS
STORIA DEL CUOIO. Una mostra svela l’universo del cuoio Hermès. Fino al 2 ottobre, presso il Chiostro del Bramante a Roma, Hermès presenta in anteprima europea la mostra “Essenza del cuoio”. La storia della maison e dell’elemento che dal 1837 ne ha rappresentato l’anima: la pelle
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MODA L’ESSENZA DEL CUOIO
STORIA DI HERMÈS. IL CUORE DI HERMÈS HA L’ODORE DEL CUOIO Il profumo, la consistenza, la morbidezza e la luminosità emanati dalle creazioni della Maison combaciano con le qualità di quella pelle tanto pregiata quanto elegante. La storia di Hèrmes si intreccia con la lavorazione del cuoio: sei generazioni di artigiani hanno accarezzato, curato e levigato con attenzione e passione le pelli migliori.
A tagliare il nastro nella nuova boutique in via Campo Marzio, Francesca di Carrobio, amministratore delegato del marchio in Italia, e Guillaume de Seynes, direttore generale di Hermès.
Le hanno scelte, accudite e lavorate, per poi trasformarle in quelle creazioni splendide che hanno rappresentato l’anima di Hermès. Nel 1837 Hèrmes ha amato il cuoio e l’ha fatto suo: la delicatezza, l’odore caldo, la qualità del materiale si ritrovano nei suoi oltre 170 anni di storia, nelle borse e valige, negli accessori e negli abiti che la Maison ha donato ai suoi clienti. Per loro gli artisti di Hermès hanno creato pezzi unici che sanno di vita e passato.
Un momento della serata di inaugurazione della mostra Essenza del cuoio presso il Chiostro del Bramante a Roma. Location perfetta e impreziosita dalle impeccabili soluzioni scenografiche di Alexandra Plat.
Della materia prima che ha reso pulsante il cuore della celebre casa di moda parigina, di quanto questa abbia rappresentato l’anima delle collezioni e del perché sei generazioni abbiano fatto del cuoio la ragion d’essere di Hermès, si racconta nella mostra “Essenza del cuoio”, esposizione che sarà possibile ammirare a Roma fino al prossimo 2 ottobre presso il Chiostro del Bramante. Un viaggio trascinante all’interno della Maison, per scoprire la passione che ha unito la pelle, Thierry Hermès e la storia che l’ha succeduto. Nella suggestiva location romana, resa ancor più impeccabile dall’architetto-scenografa Alexandra Plat, ogni ambiente si trasforma in un baule ricco di ricordi, ma anche di progetti futuri. Attraversando il Chiostro si arriva alla biblioteca delle
Nella mostra Hermès anche la Sala Equitazione: parte infatti da tale disciplina la storia della Maison, con un modesto atelier di sellaio bardatore in rue Basse-du-Rempart, nel 1837 a Parigi. Thierry Hermès e i suoi artigiani si adoperavano affinché gli attacchi delle vetture a cavalli dei quartieri chic fossero non soltanto eleganti ma anche sicuri. LEGGILO SU PROGRESSONLINE.IT
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MODA L’ESSENZA DEL CUOIO
L’ingresso della nuova boutique Hermès, inaugurata il 20 settembre, in contemporanea con l’apertura della mostra, a Roma in Via Campo Marzio. La boutique è il secondo punto vendita Hermès nella capitale e affiancherà lo storico negozio di via Condotti. La prossimità con Palazzo Montecitorio ha suggerito una boutique dalla dominante maschile. Il progetto architettonico, firmato dallo studio Rena Dumas Architecture Intérieure (RDAI), responsabile dei negozi Hermès nel mondo, riprende i simboli distintivi della maison
Da Hermès la chiamano la “Réserve à cuir”: è la biblioteca delle pelli, il retrobottega dell’arte della moda. Le creazioni partono da qui: le pelli, nella loro forma originaria, convivono in questo universo dell’artigianalità. Come in una biblioteca zeppa di volumi accuratamente conservati e classificati, qui le pelli sono custodite con estrema attenzione, in attesa che acquistino forma.
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MODA L’ESSENZA DEL CUOIO
Le borse nella borsa. All’interno di un’installazione in stile Kelly, trovano spazio le borse leggendarie che in 170 anni hanno valorizzato le collezioni Hermès: dalla tradizionale Kelly all’intramontabile Birkin.
pelli, una stanza delle meraviglie più che un magazzino del cuoio: qui i più bei pellami del mondo sono ordinati, classificati, in attesa della loro magica trasformazione. Nella “réserve à cuir” si susseguono le pelli e i loro nomi: lucertola blu zaffiro, vitello Togo verde anice, velluto Doblis grigio tortora, agnello rosso Hermès e struzzo ebano. Appellativi che si succedono l’un l’altro creando una sorta di poesia, la stessa che si ritrova
nomade” che contraddistingue ogni
apparentemente così distanti e
nell’atelier dell’artigiano: qui gli attrezzi del
viaggiatore, uno spirito che comunque
inconciliabili, sempre lui: il cuoio. Ed è la
mestiere, basta guardarli che pare di
non si trasforma mai in inadeguatezza se
pelle, naturalmente, ad aver aiutato la
sentire il rumore che producono. Entrando
con sé si ha quel bagaglio perfetto:
creatività dei maestri Hermès nella
in questo secondo ambiente si respira
capiente, resistente, dallo stile mai
creazione delle borse, quelle
l’aria della creazione, perché è qui che la
scontato. Quel bagaglio – più simile ad
indimenticabili, quelle leggendarie che
perfezione prende forma.
un amico, ad custode dei propri segreti –
hanno segnato la Maison. Basta dire Kelly
La mostra di Hermès – e per Hermès –
che non può che essere Hermès.
e nel pensiero si insinua in maniera
racconta anche i particolari che hanno
E poi, attraversando i saloni del
fulminante l’immagine della borsa che,
fatto la differenza nelle creazioni, come le
Bramante, si entra nell’universo della
seppur già adulta, divenne famosa
chiusure delle borse, a cui è dedicato
piccola pelletteria, in quello dei
perché a impugnarla fu la principessa
uno spazio all’interno dei saloni. Ma si
segnatempo e dell’equitazione. Filo
Grace, Kelly per l’appunto. Così come
conduttore di questi ambienti,
pronunciando Birkin appare davanti a noi
parla anche dello “spirito
quella spaziosa, robusta e confortevole borsa che – appositamente, e casualmente, creata da Jean Louis Dumas per Jane Birkin – rappresenta oggi il desiderio di ogni donna. E poi Plume, Bolide, Sac a dépéches, Verrou e Trim, Constance e Évelyne, Picotin Lock, Paris-Bombay, Lindy e Jyspiere: borse splendide nelle pelli, ingegnose nelle chiusure, minuziose nei dettagli. Nella mostra “Essenza del cuoio” undici ambienti presenteranno la casa di moda parigina e le sue creazioni, ambienti dal forte impatto visivo in cui supporti artistici e video interattivi renderanno ancor più singolare il percorso espositivo. Suoni, immagini e luci valorizzeranno la bellezza degli oggetti esposti. Tutti in cuoio. Tutti Hermès.
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