Viaggi estate 2016

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La rivista dedicata al mondo dei viaggiatori e delle mete più esclusive - Periodico - N° 2 - Anno 2016 - € 5,00 www.progressonline.it

AFRICA

SEYCHELLES Mille viaggi in uno

A M E R I CA

Argentina, una porta aperta sull'infinito Il trionfo della Natura, tra rapide e ghiacciai, si mescola a quello dell’uomo

OCEANIA

Le Isole di Tahiti tra natura incontaminata, arte e design Lentezza, sorriso e rispetto di tradizioni millenarie, ma anche eccellenze artistiche

EUROPA EstatE in irlanda? Why not! Maestosa e selvaggia, ma anche meta ideale per i bon vivant BEl PaEsE Le isoLe di Nureyev un viaggio tra le meraviglie de Li Galli, un piccolo e segreto arcipelago che vive di storia e mito

Cover Story

IL sEmE dEL bENEssErE CrEsCE IN INdIA Il 21 giugno, in concomitanza con il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell'anno, si celebra la Giornata Internazionale dello Yoga, un omaggio alla civiltà indiana, culla di questa pratica millenaria



Editoriale

di Franco Del Panta

IL VALORE DEL VIAGGIO Può allontanarsi dai sentieri battuti, può scoprire culture, può imparare un senso nuovo e diverso di ospitalità, può semplicemente divertirsi: il viaggiatore ha sempre mille ottimi motivi per preparare i bagagli e partire, motivi sempre validi e mai uguali a se stessi. Seguire i propri ritmi, scoprire una sensazione di libertà tutta nuova, godersi un attimo di relax, aprirsi a nuove esperienze, conoscere nuove persone, ognuno ne ha uno. E a ognuno il suo itinerario. Ai viaggiatori instancabili e assetati di novità dedichiamo una vacanza tutt'altro che ordinaria tra le acque cristalline e iridescenti delle Isole Seychelles, un percorso alla ricerca del seme del benessere che cresce in India, culla dello Yoga, un tour nell'Argentina dei paesaggi sconvolgenti e impetuosi, il racconto dei segreti dei pescatori del Laos e della loro vita all'unisono con lo scorrere di un fiume, gli infiniti volti del nostro Bel Paese che vive e rivive nell'arte, nelle leggende e negli scenari unici. Se è vero che l'importante è il viaggio, non la meta, è anche innegabile che ogni luogo ha un suo potere, quello di arricchirci nell'animo e di donarci occhi nuovi con cui guardare il mondo.


IN VIAGGIO Il meglio di New York? Si vede dall’alto A Londra la più grande mostra dedicata a Botticelli Parigi, appuntamento al museo

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PRIMO PIANO Patrimonio UNESCO cedesi 16 Tutti a bordo, è tempo di regate 18 Pietro Ruffo ridisegna la storia del mondo contemporaneo 20 La nuova vita di Caravaggio 22 Passito, elisir di eterna giovinezza 24 Filippo La Mantia e Monica Silva: un incontro magico fra arte e cibo 26 La nuova tecnologia della connettività in Seat 122 Estate 2016, in barca alla (ri)scoperta dei mari italiani 126 BEL PAESE La casa dei viaggi Le magiche suggestioni di un paradiso a pochi passi da casa Il remoto torna presente Stelle da ammirare e da ascoltare

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AFRICA

Progress - Viaggi

Seychelles Isole Seychelles: mille viaggi in uno

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Sudafrica Un itinerario slow fino alla fine del mondo

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ASIA India Il seme del benessere cresce in India

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Istanbul Passato e presente, Oriente e Occidente

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Laos L’isola del fiume

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OCEANIA Tahiti Natura incontaminata, ma anche arte e design

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AMERICA Argentina Una porta aperta sull’infinito

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Rio De Janeiro Il Brasile di domani

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EUROPA Irlanda

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Estate in Irlanda? Why not!

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Svizzera L’Arte di vivere

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VIAGGIARE Fotogallery Estate in Italia, in nome dell'arte

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HOTELLERIE Un’esperienza d’altri tempi

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Il benessere alla portata di tutti

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La6 group srl www.progressonline.it N°2# -2016 Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione. Testi e fotografie non possono essere riprodotti senza l’autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Progress Viaggi è una pubblicazione edita da La6 group srl Rivista registrata presso il Tribunale di Roma il 17/04/2007 - n°152/2007 Uffici Commerciali MILANO, Piazza Aspromonte 17 Editor in Chief Leonardo Garcia de Vincentiis Direttore Responsabile Franco Del Panta direzione@edizionisei.com Direzione Pubblicità Paolo Del Panta advertising@edizionisei.com Ufficio Stampa Alessandro Petrone redazione@edizionisei.com Pubbliche Relazioni Fabrizio Falconi f.falconi@edizionisei.com Marketing e editoriale Maria Temperoni m.temperoni@edizionisei.com Redazione e Collaboratori Editoriali redazione@edizionisei.com A. Calvaruso, G. Baldoni, L. Conceção Do Sacramento, R. Bernardo, E. Pasca, E. Rodi, M. Vaccaro, L. Omiccioli, A. Fusè, l. Leoni, M. Giustini, E. Bonardi, S.Giardinelli, D. Salvati, Y. Leone, M. Morelli, F.Bonetti P. De Donato, R. Bernardi e M. Barba Marketing & ICT Milko Vaccaro Ufficio Abbonamenti info@edizionisei.com Ricerca Iconografica e Servizi Luca Omiccioli - Milko Vaccaro Art Direction Vania Rossi Stampa, Allestimento e Distribuzione SEI srl Informazioni e Abbonamenti info@edizionisei.com Fotografie Foto e testi servizio New York City: Iscoa USA corp. Shutterstock - LM - Maison de la France M.R. Boserman - L. Omiccioli - M. Vaccaro L. Conceção Do Sacramento - M.L.C. Beduschi S. Von Mallinckrodt - A. Calvaruso M. Fernandez Grotewold - R. Bernardo Tony Baskeyfield - Raymond Sahuquet Gerard Larose - Ente Turismo Indian N.B. Ci scusiamo se, per cause indipendenti dalla nostra volontà, abbiamo omesso o erroneamente citato qualche fonte iconografica. Massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati. Spedizione in abbonamento postale. 70% Filiale di Roma.


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Fotoreportage

TUTTI I COLORI DEL BENESSERE: TORNA LA COLOR RUN

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na corsa di 5 kilometri, non competitiva, nata negli States nel 2002 con lʼobiettivo di promuovere il

connubio divertimento/benessere. Questa “fun race” oggi si svolge in più di 30 paesi e in 200 città nel mondo e vi prendono parte diversi milioni di persone. La prima tappa italiana, alla quale parteciparono migliaia di persone, è stata a Marina di Pietra Santa (LU) il 27 luglio del 2013, mentre lʼedizione di questʼanno ha fatto già tappa nelle città di Torino (30 aprile), Bari (14 maggio), Trento (21 maggio), Reggio Emilia (28 maggio), e si appresta adesso a toccare Firenze ( 4 giugno), Genova (12 giugno), Venezia (18 giugno), Lignano Sabbiadoro (23 luglio), Rimini (6 agosto) e Milano (3 settembre). La particolarità della corsa sta nel fatto che i partecipanti, a ogni kilometro, incontrano delle “zone di colore” dove vengono letteralmente cosparsi da polveri colorate (polvere al 100% naturale, composta da amido di mais) dagli addetti; inoltre, allʼarrivo tutti i Color Runners festeggeranno assieme con ulteriori lanci di colore e la musica migliore. Senza vincitori o tempi ufficiali, la Color Run è ideale per chiunque voglia mettersi alla prova, dai 2 agli 80 anni, che si tratti di corridori alle prime armi o di atleti professionisti. Più che una vera e propria corsa, è la celebrazione di un modello di vita sana, scenario ideale persino per una proposta di matrimonio (ben 10 quelle registrate finora). Oltre a essere un evento allʼinsegna del divertimento e della salute, Color Run pone lʼattenzione anche sulle problematiche sociali, mettendo a disposizione spazi dedicati per la raccolta fondi in sostegno e aiuto alle Onlus delle città che visita, dando così lʼoccasione, oltre che di divertirsi e pensare al proprio benessere, di dare sostegno e aiuto al prossimo. Paola De Donato

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Fotoreportage

VILLA MANIN, LA VERSAILLES DEL FRIULI

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mblema della grandezza e della potenza di una famiglia che fece la storia di Udine e che diede i natali a

Ludovico Manin, ultimo doge della Repubblica di Venezia, Villa Manin a Passariano di Codroipo, provincia di Udine appunto, è in grado di reggere a testa alta il confronto con le residenze reali di mezza Europa e di superare per maestosità le numerose ville che i patrizi di Venezia edificarono sulla terraferma. I Manin presero come modello proprio la Reggia di Versailles per realizzare una dimora altrettanto fastosa, come testimonia il disegno del grande giardino a settentrione della villa affidato a un allievo francese di André Le Nôtre, lʼideatore delle meraviglie volute dal Re Sole. Tra gli ospiti illustri che per brevi o lunghi periodi abitarono questa meravigliosa tenuta, ci fu anche Napoleone Bonaparte, l'artefice, paradossalmente, della fine della storia plurisecolare della famiglia Manin. Visse nella villa per alcuni mesi e fu qui che concluse le trattative con gli Austriaci per la firma del Trattato di Campoformio (17 ottobre 1797). Oggi gli 8500 mq degli immobili e i 18 ettari del parco sono un attivo centro culturale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, sede di esposizioni dʼarte e di eventi musicali, una tra tutte quella in corso dedicata a Joan Mirò citata di recente da Raphael Minder sul New York Times. Martina Morelli

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da New York di Paola De Donato

Il meglio di New York? Si vede dall’alto Qual è il miglior modo per scoprire la città che non dorme mai? “Arrampicarsi” su uno dei suoi altissimi grattacieli per ammirare da un punto di vista privilegiato uno degli skyline più spettacolari del pianeta, magari mentre si gusta un'ottima cena...

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orseggiare un drink in terrazza, con ai piedi la città che non dorme mai: così si crea un'atmosfera ineguagliabile in edifici incantevoli generalmente hotel- adatta a qualunque occasione di svago. Li chiamano rooftop bar. Il Jimmy, al James Hotel, nel quartiere di Soho, è dotato di ben due rooftop, il primo, il garden, è al secondo piano, dove si trova un meraviglioso giardino. Qui nelle giornate calde, è possibile pranzare e degustare dell'ottimo vino, mentre il roofbar vero e proprio si trova sulla piccola ma incantevole terrazza dellʼhotel, è dotato di piscina ed è ideale per vivere momenti di puro relax. www.jameshotel.com

la Statua della Libertà; davvero unʼoccasione unica. www.230-fifth.com

Il rooftop bar del Gansevoort Hotel è adatto soprattutto a chi ha voglia di divertirsi, vestirsi in modo elegante e conoscere nuove persone; si tratta di un hotel molto popolare e frequentato, con sale in cui si suona musica tutta la notte e una terrazza con una vista mozzafiato. www.gansevoorthotelgroup.com

Cʼè poi il The Boom Boom Room, allo Standard Hotel, a detta dei più, uno dei club più trendy al mondo. Da ammirare, oltre il panorama, cʼè anche la bellezza degli interni: è ideale per una serata tra amici o una pausa dallo shopping nel Meatpacking District. www.standardhotels.com

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Al 230 Fifth, dalla Penthouse Lounge, un'enorme sala a vetri, si può ammirare un bellissimo panorama di Manhattan; salendo, invece, si giunge al Rooftop bar, dove sembra quasi di poter toccare lʼEmpire State Building e il Chrysler Building, e, dallʼaltra parte del tetto, Downtown, la Freedom Tower. Inoltre, nei giorni in cui il cielo è limpido è visibile anche

Sempre a Manhattan, nei pressi di Times Square, si trova Sky Room, al 33esimo e 34esimo piano del Fairfield Inn and Suites Hotel, con un bar allʼaperto e al chiuso, si regala una vista unica su Midtown, con il fiume Hudson e lʼEmpire State Building. I rooftbar newyorkesi sono, dunque, un piacere per il palato e per la vista; non resta che provarli. www.marriott.com



da Londra di Maria Baffigi

A Londra la più grande mostra dedicata a Botticelli Si chiama Botticelli Reimagined, la grande esposizione che mette a confronto opere originali e creative rivisitazioni. È la mostra più grande dedicata al maestro fiorentino nel Regno Unito dal 1930

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oderno e contemporaneo, bellezza e stupore dialogano nell'esposizione allestita al Victoria and Albert Museum dal titolo Botticelli Reimagined (fino al 3 luglio), un inusuale omaggio a Sandro Botticelli (1445-1510) a distanza di più di ottant'anni dall'ultima mostra a lui dedicata in Gran Bretagna. Il percorso di visita si articola in un viaggio a ritroso nel tempo seguendo il filone della reinterpretazione dei suoi

soggetti più iconici, come la Venere e la Primavera, attraverso quadri, sculture, video, elaborazioni grafiche e abiti. C'è la Venere del pittore cinese Yin Xin dalla chioma mora e gli occhi a mandorla, quella decisamente più pop disegnata da Andy Warhol o la Venere glitterata di David LaChapelle. A confronto le opere originali di Botticelli, molte delle quali gentilmente concesse dagli Uffizi di Firenze, che recano la firma di un artista in grado di esercitare una forte influenza LONDON CALLING Appuntamento da non perdere per scoprire tutto il potere di genialità e ispirazione. 150 opere, dai Preraffaelliti a Magritte, fino ad Andy Warhol, per spiegare l'influenza che il pittore ha esercitato sulla creatività anchea distanza di secoli. fino ai giorni nostri, facendo della sua genialità e creatività una fonte di ispirazione eccezionale per l'arte, il design e la moda, spaziando da Dante Gabriel Rossetti a Edward Burne-Jones, William Morris, René Magritte, Elsa Schiaparelli e Cindy Sherman. La sezione finale della mostra, "Botticelli in his own times", presenta una cinquantina di

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opere del maestro, tra cui la Natività Mistica, Pallade e il Ritratto di Smeralda Bandinelli, i cui ultimi studi hanno messo a tacere le critiche secondo le quali il vecchio proprietario, Dante Gabriel Rossetti, avesse nell'Ottocento ridipinto di rosso i capelli dell'effigiata, colore, invece, scelto proprio dal Botticelli.



da Parigi di Maria Baffigi

Parigi, appuntamento al museo La capitale è da secoli al centro della storia francese e mondiale, ma questa sua importanza storica e politica le ha anche permesso di diventare un punto di riferimento in ambito culturale e artistico

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nvitato dal museo più grande del mondo, JR, artista tra i rappresentanti più noti dell'universo contemporaneo della street art, sperimenta per l'occasione qualcosa di mai visto prima. Gli occhi saranno tutti puntati su un simbolo di Parigi, la piramide del Louvre, che magicamente "sparirà" fino al 27 giugno 2016, trasformandosi in un'immagine anamorfica sorprendente. www.jr-art.net Non cʼè al mondo disegnatore, scultore, pittore, cineasta o musicista che non si sia nutrito e abbia tratto ispirazione dai miti. Da questo assunto nasce l'idea di “Mythes fondateurs. DʼHercule à Dark Vador” , allestita alla Petite Galerie sempre del Louvre (fino al 4 luglio 2016). Le circa 70 opere, suddivise in quattro sezioni, invitano il visitatore a perdersi nei racconti e nelle rappresentazioni dei miti che dalle civiltà più antiche, come il mondo

greco, egizio e persiano, hanno assunto nel corso dei secoli volti più contemporanei, pur sempre attingendo al repertorio storico degli eroi. www.louvre.fr

Il Museo delle Arti Decorative di Parigi compie trent'anni e celebra l'evento con l'esposizione “Fashion Forward, 3 siècles de mode (1715-2016)”, aperta fino al 14 agosto 2016. Attraverso abiti, bozzetti, riviste e fotografie, la mostra intende ripercorrere la storia della moda per uomo, donna e ragazzi dal XVIII secolo ai giorni nostri seguendo un disegno cronologico inedito in cui i vestiti dialogano con oggetti d'arte e d'arredamento grazie a un innovativo allestimento curato dal coreografo Christopher Wheeldon. Contemporaneamente la stessa sede ospita fino al 18 settembre 2016 “Barbie”, dedicata alla bambola cult della casa di giocattoli Mattel. Pur non dimostrandoli, sono passati ben 57 anni da quando fu messa in vendita la prima Barbie che attraverso i suoi molteplici cambi d'abito ha saputo raccontare le donne e le rivoluzioni economico-sociali della nostra epoca. www.lesartsdecoratifs.fr



Attualità di Federica Bonetti

Patrimonio UNESCO cedesi “Comprami io sono in vendita” così cantava Viola Valentino nel lontano 1979. Oggi è la volta di Camagna, comune piemontese di 521 anime vendute al miglior offerente

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l sindaco di questa perla del Monferrato, per ovviare agli effetti della crisi che si fanno sentire anche nella verdeggiante provincia alessandrina, ha, infatti, deciso di richiedere di accorpare il comune con quello limitrofo di Casale Monferrato. A scatenare furiose polemiche il fatto che gli abitanti, tenuti all'oscuro di tutto, hanno scoperto gli accordi praticamente a cose fatte, leggendo la notizia sui quotidiani locali. Dalla sua, l'avventato sindaco, Claudio Scagliotti, si difende: «Cʼè molta confusione, per ora siamo fermi alla proposta. Ci sarà uno studio di fattibilità,

poi sceglieranno i cittadini. Cʼè una legge che parla di incorporazioni: io la rispetto. Mi è sembrata più vantaggiosa dellʼattuale associazione con gli altri comuni per garantire strutture e servizi…». A creare ancora più scompiglio il fatto che parliamo di un comune patrimonio Unesco per i suoi Infernot, le cavità adibite alla conservazione del vino scavate nel tufo sottostante alle case, che qui permettono non solo di ottenere un ottimo vino, ma anche di preservare quell'identità che, come in molti altri piccoli centri italiani, va via via svanendo.

«Sembra unʼofferta speciale da supermarket, paghi uno e prendi due: il paese e il bollino dellʼUnesco» dice Sandra Scagliotti, uno dei

IL CASO CAMAGNA La patria degli infernot, locali sotterranei costruiti scavando a mano una particolare roccia arenaria e adibiti alla conservazione dei vini, nonchè patrimonio Unesco, in vendita al miglior offerente.

tanti nomi a favore di Camagna libera. Dunque ci si oppone fermamente, affinché non vada persa lʼautonomia decisionale e non si arrivi ad un referendum, i cui costi esorbitanti sarebbero uno spreco inutile, poiché la proposta di un accorpamento è davvero impensabile e improponibile.

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Eventi di Eugenio Bonardi

Tutti a bordo, è tempo di regate È iniziata la stagione d’oro dell’altura mediterranea con numeri darecord in quanto a partecipanti e una sempre crescente popolarità tra velisti e non. Le regate d’inizio estate sono, infatti, appuntamenti vivaci e divertenti per tutti gli amanti del mare

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Porto Cervo, dal 7 allʼ11 di giugno, avrà luogo la Loro Piana Superyacht Regatta, a cui prenderanno parte le più belle imbarcazioni a vela del mondo. Il fortunato e più che noto evento, giunto questʼanno alla sua nona edizione, sarà ospitato come di consueto dallʼesclusivo Yacht Club Costa Smeralda, in collaborazione con Boat International Media. Più di 30 imbarcazioni veleggeranno intorno allʼArcipelago della Maddalena divise in tre categorie. Ogni regata, si disputa con punteggi e partenze separati in base alla regola ORCS, introdotta lo scorso anno. Le barche prendono parte alla gara in base ai risultati di test valutati dagli organizzatori, tenendo conto del tempo necessario per completare i

percorsi. Gli itinerari prevedono la partenza in poppa e un giro dellʼisola in senso antiorario. Lo scorso anno hanno avuto la meglio il Perini Navi per la classe A e la Marie per la classe B, dopo un confronto con avversari che hanno mantenuto viva la sfida fino alla fine. Anche quest'anno avremo il piacere di vedere in azione barche la cui lunghezza varia dai 23 ai 60 metri, con i migliori team nel panorama internazionale: Perini Navi, Bitters, Baltico e Oyster, Dubois, Briand, Humphreys e Olanda. Il commodoro Riccardo Bonadeo ancora una volta sarà felice di dare il benvenuto a nomi così importanti e di aprire una gara che, come sempre, si preannuncia emozionante e divertente. Un divertimento che continua dopo il tramonto,

con rilassanti aperitivi, cene e musica dal vivo e la consueta premiazione dei vincitori in Piazza Azzurra. Un'altra ottima scusa per recarsi in questo paradisiaco yacht club sarà anche la Coppa Europa Smeralda 888, dal 24 al 26 giugno. www.yccs.com Torna anche la Giraglia Rolex Cup, pronta a partire da Sanremo il 10 giugno per un'edizione che già si preannuncia straordinaria. Le imbarcazioni che si contenderanno il Trofeo (valido per lʼassegnazione del Trofeo dʼAltura del Mediterraneo) saranno più di 200 e per la 66°edizione, organizzata dallo Yacht Club

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Italiano in collaborazione con la Société Nautique de SaintTropez e lo Yacht Club de France e con la partnership di Rolex, si riconferma il programma già consolidato con la sola differenza della partenza e dell'arrivo che saranno rispettivamente a Sanremo e Genova. La sera di martedì 14 giugno, St. Tropez farà da cornice allʼattesissima festa di Rolex, in onore di tutti i partecipanti e delle 12 nazioni rappresentate: Francia, Belgio, Italia, Gran Bretagna, Spagna, Principato di Monaco, Germania, Lussemburgo, Olanda, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Austria. www.yachtclubitaliano.it



Arte di Yuri Fronteddu

Pietro Ruffo ridisegna la storia del mondo contemporaneo Fino al 10 luglio 2016, Catania accoglie a braccia aperte il genio artistico di Pietro Ruffo, con l’ausilio di Laura Barreca, curatrice dell’evento, della “Fondazione Puglisi Cosentino” e della “Fondazione Terzo Pilastro Italia e Mediterraneo”, enti promotori della mostra

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ospitare le opere dell' artista contemporaneo romano nato nel 1978 e molto apprezzato negli Stati Uniti, Palazzo Valle, gioiello del barocco siciliano e sede della suddetta “Fondazione Puglisi Cosentino”. A lui è andato nel 2010 il “Premio New York”, ottenuto presso lʼItalian Academy for Advanced Studies at Columbia University. Quello che porterà a Catania sarà il risultato di un'attenta selezione tra numerose opere di grandi dimensioni, realizzate dal 2005 ad oggi, come le sue grandi mappe delle nazioni, su cui schiere di libellule intagliate a mano e fermate con migliaia di spilli rappresentano lʼidea della libertà.

È proprio il concetto di libertà il tema principale della sua esposizione, legata alla grande storia dal postcolonialismo sino all'approdo alle attuali istituzioni politiche. Sono esposte, inoltre, anche opere che hanno per oggetto divisioni

culturali, sociali, religiose, nonché la storia e i conflitti che imperversano nei vari continenti. Fra le varie opere dʼarte esposte, si potrà ammirare la serie dei grandi ritratti “I sei traditori della libertà (2010)”, dedicati al politologo lettone

Pietro Ruffo. Breve storia del resto del mondo 3 aprile-10 luglio 2016 Fondazione Puglisi Cosentino, Catania www.fondazionepuglisicosentino.it

poi naturalizzato britannico Isaiah Berlin; lʼopera “Liberty House (2011)”, dedicata al poeta libanese Khalil Gibran; “The Colours of Cultural Map (2015)”, commissionata da Luciano Benetton per il progetto «Imago Mundi», e il grande aeroplano in legno e

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in carta, “SPADSVII”, commissionato dalla Galleria Nazionale dʼArte Moderna di Roma. Unʼimperdibile mostra che convoglia in un tuttʼuno artistico i grandi temi della storia universale, della libertà e dignità dellʼessere umano.



Mostre di Martina Morelli

La nuova vita di Caravaggio Videoproiezioni, musiche e profumi: più che una mostra un’esperienza sensoriale quella che il Palazzo delle Esposizioni di Roma dedica a Caravaggio fino al 3 luglio

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quadri di Caravaggio si vedono da dentro, da protagonisti, non solo da spettatori. Lʼapproccio contemporaneo allʼarte è oggi interattivo, non più solo contemplativo: lo spettatore vive, così, una vera e propria immersione nelle opere, che coinvolge tutti i sensi. Per questo si chiama “Caravaggio Experience” lʼesposizione romana sul maestro del Seicento. Entrando nelle sale del Palazzo delle Esposizioni per ammirare le opere di Michelangelo da Merisi da Caravaggio, ci si trova davanti ad un allestimento che non ha nulla dellʼusuale esposizione di quadri a parete: “Caravaggio Experience” è una video installazione che utilizza un sistema di multiproiezione di grandissime dimensioni, associato a musiche composte per lʼevento e fragranze. Si crea, così, un percorso che abbatte

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le barriere e amplifica il massimo le caratteristiche che hanno reso famosi i dipinti dellʼartista: lʼenfasi e il ruolo della luce sulla scena, e il coinvolgimento emotivo dello spettatore. Si tratta di un incontro ravvicinato con il Maestro, in cui ogni elemento pittorico ed emozione vengono amplificati, rendendo lʼarte più fruibile. Il progetto è stato realizzato dagli artisti di The Fake Factory, studio pluripremiato specializzato in videodesign con l'ausilio di un sistema di multiproiezione chiamato Infinity Dimensions Technology®. Le musiche originali sono di Stefano Saletti, apprezzato musicista e compositore soprattutto per strumenti della tradizione musicale mediterranea, mentre la storica Officina Profumo Farmaceutica di

Santa Maria Novella ha ideato per l'occasione delle particolari essenze che offrono allo spettatore ulteriori suggestioni olfattive.

www.palazzoesposizioni.it



Food di Federica Bonetti

Passito, elisir di eterna giovinezza Le uve siciliane nascondono il segreto della longevità: a tramandarlo un vino ricco di storia, simbolo di tradizioni arcaiche e di un patrimonio inesauribile

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na passione che scorre nelle vene della famiglia Rallo da sempre e che si perde nei secoli, dalle prime produzioni nel 1851, all'inizio dell'avventura di “Donnafugata” nel 1983, storiche cantine e vigneti che si estendono nel cuore della Sicilia occidentale e nell'isola di Pantelleria, ultimo avamposto italiano sul Mar Mediterraneo. Donnafugata, letteralmente "donna in fuga", fu la regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che, ai primi dell'800, per fuggire da Napoli

e dalle truppe napoleoniche, si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti della famiglia Rallo. A lei lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel celebre romanzo Il Gattopardo, dedicò il nome di alcuni possedimenti di campagna. Oggi ispira il logo che campeggia su ogni bottiglia di questo nettare immortale, ovvero l'effige della testa di donna con i capelli al vento. Monica Larner, giornalista americana della rinomata testata Wine Advocate, ha assaggiato le 22 annate del Ben Ryè, il vino bianco della categoria Passito di Pantelleria DOC prodotto proprio da questa cantina, decretando che l'annata più

PASSIONE BEN RYE Un tesoro che non conosce il trascorrere del tempo e delle mode.

vecchia, quella del 1989, può essere bevuta fino al 2026. Una straordinaria longevità per questo vino complesso ed avvolgente, armonicamente dolce, morbido e fresco, con note intense di albicocca e pesca, sensazioni dolci di fichi secchi e miele, erbe aromatiche, note minerali.

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Un vero e proprio tesoro in grado di resistere al tempo, compagno ideale nei momenti di meditazione, mentre si legge un libro o si ascolta la musica, per viaggiare con la mente e con il gusto verso le terre siciliane baciate dal sole e verso la scoperta del segreto del buon vivere italiano.


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Cultura di Paola De Donato

Filippo La Mantia e Monica Silva: un incontro magico fra arte e cibo Lo chef siciliano dedica una longe nel suo ristorante “Oste e cuoco” alle originali opere dell’artista brasiliana

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llʼinterno del locale milanese, aperto nel 2015, dallo chef siciliano Filippo La Mantia “Oste e cuoco”, è nata la lounge Monica Silva: unʼarea dedicata allʼartista di origine brasiliana, che sarà progressivamente animata da mostre, installazioni interattive ed eventi. Lʼidea di questʼiniziativa, come racconta la stessa Monica Silva, è nata in maniera del tutto inaspettata:

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“Sono andata a trovare Filippo nel suo locale per fargli vedere il mio portfolio e scattare qualche suo ritratto e Filippo è rimasto folgorato dai miei lavori! È stata una grandissima soddisfazione e il momento più emozionante è stato quando lui ha guardato le mie fotografie e ha esclamato «Voglio assolutamente vedere le tue immagini a grandi dimensioni esposte qui»” ha affermato lʼartista. Ad aprire la mostra è stata una grande

installazione del noto progetto fotografico “Banana Golden Pop Art” di Monica Silva, tributo ironico allʼestetica dellʼarte Pop e omaggio ad Andy Warhol. In mostra, successivamente, anche tre immagini, tratte da alcuni recenti progetti della fotografa, “My Hidden Ego” e “Vanitas”, prese dal lavoro “LʼIo dentro me”, in cui lʼintima e vera natura del soggetto, nel momento in cui è davanti alla macchina da presa, prevale e fa

COLLABORAZIONI D’AUTORE Un perfetto connubio destinato a deliziare occhi, mente e palato. dimenticare la sua condizione sociale, e “Missing You” tratta da “On My Skin”, opera in cui il corpo diviene un foglio su cui scrivere e che, allo stesso tempo, rappresenta un invito a guardare al di là del visibile. Quella tra Filippo La Mantia e Monica Silva è unʼinteressante collaborazione artistica che nasce dallʼincontro tra arte e cibo, che farà vivere agli ospiti dellʼ “Oste e cuoco” unʼesperienza davvero unica e piacevole.



AFRICA

ISOLE SEYCHELLES: MILLE VIAGGI IN UNO 115 isole con spiagge mozzafiato famose in tutto il mondo, sabbia soffice come borotalco e un clima perfetto: un sogno che diventa realtĂ , una vacanza tutt'altro che ordinaria


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ue tipologie di isole, quelle granitiche ‘Interne’ situate intorno alle isole principali di Mahé, Praslin e La Digue, le cui verdeggianti cime si innalzano da foreste vergini e spiagge immacolate, e quelle ‘Esterne’, una scintillante varietà di isole coralline piatte e poco frequentate dall’uomo che si estendono ad occidente verso la costa dell’Africa. Un'Arca di Noè in miniatura che ospita alcune delle più rare e sorprendenti specie di flora e fauna del pianeta: ogni isola ha la sua particolare topografia, il suo carattere ed il suo ecosistema, ogni isola è un universo unico. Abitate da circa 250 anni, le Seychelles possiedono una bellezza naturale leggendaria, protetta da severe leggi sulla conservazione che hanno fatto sì che quasi la metà delle terre emerse che costituiscono l’arcipelago fossero

preservate dalla denominazione di parco marino o riserva naturale. L’arcipelago ospita, inoltre, due siti del patrimonio mondiale UNESCO: la leggendaria Vallée de Mai dove, su antiche palme in una valle nascosta, cresce il misterioso frutto del Coco de Mer, dalla sensuale forma di bacino femminile, e Aldabra, l’atollo corallino emerso più grande al mondo. Contrasti emozionanti tra rocce granitiche oceaniche incredibilmente levigate che emergono dall’oceano color cobalto, barriere coralline ricche di vita marina, lussureggianti foreste primordiali, spettacolari colonie di uccelli marini e romantiche spiagge deserte: diversità, autenticità e purezza sono le parole chiave di un mondo rimasto incredibilmente invariato nel corso dei millenni e le cui caratteristiche sono gli ingredienti per una

vacanza unica e per un'esperienza senza eguali immersi nella natura più pura.

Caleidoscopiche profondità Le Isole Seychelles emergono da acque cristalline dalle mille sfumature, quasi come un miraggio nel bel mezzo dell'Oceano e, come si può facilmente immaginare, sono il luogo perfetto per la pratica degli sport acquatici come snorkeling, immersioni, pesca, canoa, vela, windsurf e surf. Attività disponibili praticamente tutto l'anno e indipendentemente dall’isola in cui si alloggia: l'estate perenne delle Seychelles, che godono di temperature tra 24º e 30° e si trovano al di fuori della fascia ciclonica, permette di dedicarsi alla scoperta della vivace vita marina che le circonda. Principianti ed esperti potranno ammirare le infinite sfumature dei pesci della barriera


corallina. Polpi, aragoste e tartarughe abbondano nelle acque delle isole vicine e intorno alle antiche barriere formate da imponenti massi di granito, mentre le immersioni più avventurose sono in mare aperto, alla scoperta della vita che si è sviluppata attorno a relitti e pinnacoli rocciosi. È, inoltre, possibile provare l'emozione di nuotare con gli squali balena, giganti buoni che sono visitatori abituali delle acque delle Seychelles. I numerosi centri d'immersione accreditati consentono di praticare corsi di introduzione, ma anche di conseguire certificati riconosciuti a livello internazionale. Lo snorkeling può essere altrettanto gratificante, un tuffo alla ricerca del colore che qui si esprime in tutta la sua potenza. Anche nei pressi delle scogliere meno profonde si possono ammirare specie rare e affascinanti. Le barriere coralline dell'isola sono paradisi anche per molti invertebrati, tra cui molte tipologie di nudibranchi, vere e proprie “gemme del mare”. L'attrezzatura per lo snorkeling è disponibile in vendita o in noleggio presso la maggior parte dei centri di immersione.

Obiettivo orizzonte Dal momento in cui gli intrepidi esploratori misero piede su queste isole durante i primi viaggi di scoperta nell'Oceano Indiano i destini dei navigatori si intrecciarono con quelli delle Isole Seychelles.

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La straordinaria bellezza naturale e la diversità che queste offrono sono rimaste miracolosamente intatte e il viaggiatore moderno può ancora scoprire molto di ciò che gli europei videro per la prima volta nel XVII secolo, come le miriadi di calette nascoste e di baie segrete. Un'esperienza da assaporare in barca a vela o in una mini-crociera, resa ancora più piacevole da ancoraggi sicuri e brevi distanze, per scoprire una biodivesità senza pari e una natura mozzafiato. Si possono solcare le acque azzurre intorno a Mahé, l' isola più grande che ospita la capitale Victoria e l'aeroporto internazionale: 70 chilometri di costa con oltre 65 spiagge, calette tranquille e luoghi romantici come le baie di Beau Vallon, Anse Major, Baie Ternay, Port Launay, Anse à la Mouche, Anse Soleil, Baie Lazare, Intendance e Anse Royale. Alcune delle insenature più segrete includono Anse Jasmin, Anse du Riz e Petit Anse, mentre un gruppo di isole minori - Cerf, Moyenne, Round e Sainte Anne- si trovano appena al largo della costa nord orientale di Mahé. A nord ovest di Mahé si trova la spettacolare Isola Silhouette, la terza più grande delle Seychelles che ospita molte specie incredibili di flora e fauna, nonché un resort di lusso per vivere un'esperienza davvero rilassante. Poco distante, il gioiello di Ile du Nord e la solitaria Frégate. Solo poche ore di navigazione a nord-est da Mahé portano ad altre due perle, le isole di

PRATICARE IL GOLF IN STILE SEYCHELLES, LASCIANDOSI TRASPORTARE AL DI LÀ DEL GIOCO DA PAESAGGI MOZZAFIATO


Cousin e Cousine due fazzoletti di sabbia in cui sostare prima di arrivare a Praslin, la seconda isola più grande delle Seychelles che ospita la favolosa Vallée de Mai, patrimonio mondiale dell'UNESCO. Da qui si può ripartire alla volta di La Digue, conosciuta come “l'isola in cui il tempo si è fermato”, un luogo di sconfinata bellezza che vive di antiche tradizioni e uno stile di vita anti-stress.

Emozioni a tutto sport Pochi luoghi al mondo consentono di praticare lo sport preferito in uno scenario in cui la natura diventa così sublime. Il golf, ad esempio, si trasforma in un'esperienza surreale tra cieli cobalto, palme da cocco e acque iridescenti, senza considerare una vasta scelta di altre attrazioni. Mahé dispone di un campo da 9 buche situato tra la montagna e il mare a Anse aux Pins, in

posizione centrale sulla costa orientale. Caratterizzato da fairway spettacolari, questo percorso è praticabile tutto l'anno e offre numerosi servizi, tra cui la possibilità di seguire lezioni con professionisti. Un altro campo da golf delle Seychelles è costituito da un tracciato da campionato a 18 buche nel Lémuria Resort di Praslin: un percorso impegnativo immerso nel verde di quelle valli da molti considerate come la culla del giardino dell'Eden.

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UNA FUSIONE UNICA DI BELLEZZE NATURALI, SPORT, RELAX E CULTURA NEL PAESE DELL'ESTATE PERENNE


Anche gli amanti dell’equitazione possono dedicarsi al loro sport preferito in questo angolo di paradiso presso l'Utegangar Riding Centre ed il Magic Carpet Arab Horse Riding Club di Mahé e l’Union Estate di LaDigue. Danza, musica, cucina: il patrimonio creolo Incontrare il popolo delle Seychelles e sperimentare un assaggio del suo stile di vita è, di certo, un regalo di inestimabile valore per chiunque capiti in questa incontaminata porzione di mondo. Lasciandosi trascinare dal ritmo della musica creola si può intraprendere un «viaggio nel viaggio», visitando bazar leggendari, come Bazar Labrin, un mercato che si tiene ogni mercoledì sulla bellissima spiaggia di Beau Vallon, dove fare un rifornimento di verdura, frutta e prelibatezze locali, bevande tradizionali e acquistare originali souvenir, il tutto in un'atmosfera autenticamente seychellese. Bazar Ovan, sempre a Mahé, offre un'altra

INFORMAZIONI UTILI Governo: Repubblica Superficie (Km2) 455 Km2 Popolazione (al 30/06/2015) 93.419 ab Gruppi etnici multietnico Lingue inglese, francese, creolo seicellese Religioni cristiana (cattolica e anglicana), indù, islam Capitale Victoria Moneta Rupia delle Seychelles Fuso orario +3h rispetto all'Italia; +2h quando in Italia è in vigore l'ora legale. Documenti Passaporto con validità 6 mesi Visto Il visto si ottiene all'arrivo Particolari divieti Nessun divieto Carte di credito Le carte di credito più utilizzate sono accettate ovunque Clima Il clima caldo e tropicale delle Seychelles rende il soggiorno piacevole in qualsiasi momento dell'anno. Esistono, tuttavia, periodi particolari che meglio si adattano a specifici interessi. Il periodo migliore per gli amanti della vela e del windsurf è l'inizio o la fine della stagione degli alisei, cioè a maggio e a ottobre, mentre per le immersioni i mesi più indicati sono da marzo a maggio e da settembre a novembre Telecomunicazioni I sistemi telefonici alle Seychelles sono piuttosto efficienti ed affidabili in tutta l'area. La copertura per i cellulari è garantita per le principali compagnie telefoniche, ma è bene consultare il proprio gestore prima della partenza. Il prefisso dalle Seychelles all'Italia 0039, mentre dall'Italia alle Seychelles 00 248 Elettricità Il voltaggio è di 240 volt. E' necessario, comunque, avere con sé un adattatore per le prese di tipo inglese. Salute Vaccinazioni obbligatorie: nessuna. La vaccinazione per la febbre gialla è obbligatoria se si proviene da zone infette. Consigliate le vaccinazioni contro l'epatite A e B e quella antitifica. Da mettere in valigia La temperatura scende raramente al di sotto dei 27° per cui, per il giorno, abiti leggeri e tenute sportive quali pantaloncini corti , maglietta e scarpe ginniche (ideali per visitare l'entroterra), sono più che consigliati. Per la sera, in particolare per la cena, è bene dotarsi di capi più formali, soprattutto per l'uomo che deve necessariamente indossare pantaloni lunghi. Farmacia da viaggio Trasporti Al momento non ci sono voli diretti dall’Italia. Alitalia opera in collaborazione con Etihad e Air Seychelles con scalo ad Abu Dhabi. Ci sono anche ottimi voli con le migliori compagnie mediorientali, come Emirates e Ethiad o Ethiopian Airlines con scalo ad Addis Abeba. I collegamenti con le isole interne sono assicurati sempre da Air Seychelles per permettere un costante flusso di passeggeri. Le due isole principali sono collegate anche da un efficiente servizio di catamarani veloci (45min circa il tempo di traversata), mentre traghetti e imbarcazioni consentono il collegamento tra i porti delle isole più vicine.

ottima opportunità ai visitatori di mescolarsi e partecipare a una vera e propria celebrazione della cultura creola, in cui riecheggiano i suoni della musica tipica e le variegate origini di questo affascinante popolo. In ultimo, c'è Victoria Bazar è un ambiente autentico e vivace che riflette perfettamente lo stile di vita creolo tra arti e mestieri e cucina esotica, in cui gustare ottime e rinfrescanti bevande con il suggestivo sottofondo creato dai musicisti locali. www.seychelles.travel Martina Morelli

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SUDAFRICA

UN ITINERARIO SLOW FINO ALLA FINE DEL MONDO Tra le infinite possibilità che questo vasto e affascinante paese offre ai viaggiatori, c'è un imperdibile itinerario tra lusso e natura. Il ritmo è quello scandito da lenti convogli, la meta è ai confini del mondo


S

coprire il Sudafrica da un treno in corsa è un’esperienza unica e di grande fascino, soprattutto se gli spostamenti avvengono in veri e propri hotel a cinque stelle su rotaia, respirando l’atmosfera dei viaggi di lusso di una volta. Il Rovos Rail è uno di questi. Negli anni è stato più volte definito il ‘treno più lussuoso del mondo’. Costituito da vagoni elegantemente rivestiti con pannelli di legno, il Rovos Rail offre un servizio a bordo di altissimo livello e una cucina d’eccellenza. Le suite sono dotate di aria condizionata e arredate con scrittoio, frigo-bar e letto matrimoniale, mentre le Royal Suite dispongono anche di un raffinato bagno in stile vittoriano. Uno staff di cuochi di prim’ordine garantisce la qualità di un’esperienza gastronomica d’altri tempi. Gli ospiti possono assaporare le specialità sudafricane in uno spazio che evoca

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l’atmosfera sontuosa di fine Ottocento. Nel vagone-bar è possibile degustare alcuni dei migliori vini sudafricani, godendosi magnifici tramonti. Un’altra fantastica caratteristica di questo treno è la presenza del vagone belvedere, da cui si può ammirare per ore il maestoso paesaggio sudafricano. La gamma degli itinerari del Rovos Rail è molto ampia e include i percorsi Pretoria-Cape Town, Pretoria-Mpumalanga, Pretoria-Cascate Vittoria e la ricercatissima escursione a Dar-esSalaam nell’Africa orientale. Pretoria-Johannesburg e Cape Town sono i principali centri urbani del Sudafrica, ricchi di attrattive d’ogni tipo è non c'è viaggio in questo paese che non tocchi entrambe le città, da un lato perchè qui giungono quasi tutti i voli intercontinentali, dall'altro perchè sono rifugio di storia e attrattive naturali, culturali, enogastronomiche notevoli. Un lento e panoramico spostamento in treno è di certo una soluzione lussuosa e diversa dal solito,

fruendo di una linea ferroviaria che attraversa molte zone remote, scendendo dai 1600 metri di quota della capitale (la stazione è situata a Pretoria) fino al mare del Capo. Un percorso ferroviario che richiede 50-60 ore di viaggio, con due pernottamenti in treno, ospiti di una delle lussuose cabine e godendo di panorami imperdibili, di una cucina d’elite e di ogni comfort possibile e immaginabile. Dalle montagne alla costa, non mancano tratti in cui la ferrovia si inerpica fra colline e strettissime curve in zone davvero impervie, consentendo anche avventurose escursioni nella zona diamantifera di Kimberly, ad esempio, con visita all’affascinante Big Hole. In pieno stile “primi del ‘900”, qui si può cenare a lume di candela e tornare indietro nel tempo, in un convoglio di norma trainato da vecchi e maestosi locomotori diesel di origine britannica, ma ch e, quando la situazione tecnico-logistica lo permette, sfrutta tutto il fascino rétro della trazione a vapore.


UN’ESPERIENZA UNICA PER SCOPRIRE LA STRAORDINARIA VARIETÀ DEL PAESAGGIO SUDAFRICANO DA UN TRENO IN CORSA, SENZA RINUNCIARE AL COMFORT E AL LUSSO. UNA VACANZA SLOW A CONTATTO CON STORIA E NATURA

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TRENI DA SOGNO L’atmosfera sontuosa di fine ottocento rivive in questi convogli finemente arredati, che offrono anche sublimi esperienze gastronomiche.

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Meno noto a livello internazionale, ma vera e propria icona del turismo sudafricano, il Blue Train, con servizio di assistente personale a bordo, è praticamente una ‘crociera di lusso in treno’. Le suite sono dotate di tutti i comfort, così come gli spazi comuni. Nel Club Lounge i fumatori più esigenti possono trovare sigari d’importazione, mentre nella Main Lounge è possibile guardare su un grande monitor il paesaggio che viene ripreso dalla telecamera montata sul locomotore. L’alta cucina e la qualità dei vini sono i tratti salienti del Blue Train, che ha vinto anche il premio del Diner’s Club per la sua eccellente selezione dei vini. Tra gli itinerari più affascinanti c’è il Pretoria-Hoedspruit, che arriva fino alle porte del Kruger National Park, con la possibilità di affiancare il viaggio in treno con safari faunistici. Il percorso è un viaggio di 27 ore lungo 1.590 km e prevede una sosta in uno spettacolare punto panoramico. Ci sono poi percorsi supplementari che vi possono condurre a Durban e Port Elizabeth sulla costa sudafricana, oppure in Botswana. Offre un servizio di maggiordomo, due scompartimenti (fumatori e non fumatori), una carrozza panoramica, e carrozze con vetrate dorate, insonorizzate, con vani completamente coperti, ognuna dotata di un proprio bagno ensuite (molti dei quali dispongono di una vasca da bagno di dimensioni standard). Il servizio è stato nominato da parte dei suoi operatori come “magnifico albergo mobile a cinque stelle”, poiché persino re e presidenti hanno viaggiato su di esso. Le origini del Blue Train risalgono ai treni dell’Unione limitata e dell’Express Union che nel 1923 ha iniziato a trasportare i passeggeri da Johannesburg alle navi che da Città del Capo partivano verso l’ Inghilterra. L’Express Union ha introdotto caratteristiche di lusso, come un salone da pranzo nel 1933 e carrozze dotate di aria condizionata nel 1939. Dopo una fase di inoperatività durante la Seconda Guerra Mondiale, il servizio è stato ripristinato nel 1946. Con la reintroduzione del treno, il soprannome colloquiale ”Blue Train”, che si riferiva ai carrelli in acciaio dipinti di blu introdotti nel 1937, è stato formalmente (o ufficialmente?) adottato come il suo nuovo nome. Nel 1997 il Blue Train è stato completamente ristrutturato e rilanciato. www.rovos.com www.bluetrain.co.za Franco Del Panta



GIORNATA INTERNAZIONALE

DELLO

IL SEME DEL BENESSERE CRESCE IN INDIA Il 21 giugno, in concomitanza con il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell'anno e denso di significati speciali in molte parti del mondo, si celebra la Giornata Internazionale dello Yoga, un omaggio alla civiltà indiana, culla di questa pratica millenaria

YOGA



L’

India è da sempre in grado di compiere una magia sotto gli occhi attoniti del viaggiatore, una magia che lo costringe a tornare più e più volte, nel vano tentativo di esaurirne la conoscenza. Non a caso è il paese dai mille volti, quello della calda accoglienza, della civiltà millenaria, della storia dell'uomo, dei colori, del ritmo e molto altro. Non semplicemente luoghi, ma scenari di indimenticabili esperienze, alla ricerca di un puro benessere e di un sano relax tra i miti di una civiltà che risale a quasi 5000 anni fa, ma che ha saputo preservare tradizioni antiche e radicate e pratiche sempre più apprezzate e diffuse per rivitalizzare il fisico e l'anima. Con la sua atmosfera sovraccarica di spiritualità, l'India è uno dei luoghi più intricati e più densi di umanità in tutto il nostro pianeta. La leggenda racconta che una dea guerriera, Bhadrakali, generata dal terzo occhio del dio Shiva, dopo aver sconfitto il temibile demone Darikan, ricevette dal dio onnipotente il compito di scegliere un luogo sulla terra dove stabilirsi e vegliare sul genere umano. Bhadrakali, scelse senza esitazioni il Kerala, nella parte meridionale dell'India. Ed è ancora un'altra leggenda a raccontarci le origini della pratica dello yoga.

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"LO YOGA È UN REGALO INESTIMABILE DELL’ANTICA TRADIZIONE INDIANA. INCARNA L’UNITÀ DI CORPO E MENTE, PENSIERO E AZIONE, LIMITAZIONE E ADEMPIMENTO, L'ARMONIA TRA UOMO E NATURA. UN APPROCCIO OLISTICO ALLA SALUTE E AL BENESSERE”

NARENDRA MODI, PRIMO MINISTRO INDIANO Il primo ad acquisire i segreti dello yoga fu un pesce, che, trovandosi a nuotare vicino a una caverna, nell’Oceano Indiano, rimase incantato dalla voce del dio Shiva, l’inventore dello yoga, che illustrava alla sua sposa Parvati le posizioni da lui create e destinate ad essere praticate dagli dei. Parvati si era innamorata di lui proprio osservandolo mentre meditava e praticava lo yoga ed era desiderosa di apprendere tutti i segreti della disciplina. Ascoltando questi insegnamenti il pesce si tramutò in un uomo e, da quel momento, divenuto Matsyendra (che in sanscrito significa “pesce fatto uomo” o “signore dei pesci”) tramandò agli uomini le tecniche ascoltate dal dio Shiva, divenendo il primo maestro di yoga (yogin): la narrazione evidenzia le trasformazioni fondamentali che l’uomo può produrre su di sé beneficiando della pratica yoga, grazie alla quale può esaltare a pieno le proprie qualità umane (trasformandosi in un vero uomo). Infatti il termine yoga deriva dal sanscrito “yuj”, che sta a significare “congiungere”, “unire”; secondo la filosofia tradizionale, grazie allo yoga, l’anima individuale (o jîvâtman) si ricongiunge con l’anima universale e divina (o paramâtman), l’uomo è perciò destinato a sentirsi parte di una più vasta e completa entità. Non va dimenticato che, prima di essere un complesso sistema filosofico - che ha tra i 3.000 e i 6.000 anni di vita - lo yoga è, soprattutto, una scienza, le cui nozioni sono fondate su esperienze, esperimenti e tecniche tramandate da mistici, santi, e dai saggi scritti sull'argomento. Pur essendo stata spesso (erroneamente) associata alle tradizioni religiose, quella dello yoga è tra


le discipline maggiormente conosciute e stimate a livello mondiale, perchè come ha detto Suneel Singh, guru del sud di Delhi: “Is t’ai chi just Chinese? Is soccer just English? Same is with yoga. It is a complete package for everybody’s body and the cheap way for keeping you hale and hearty.” (La pratica t’ai chi è solo cinese? Il calcio è solo inglese? Lo stesso vale per lo yoga. È un pacchetto completo per il corpo di ognuno di noi e un modo poco costoso per mantenersi sano come un pesce”). Attualmente, in India, vengono organizzate lezioni di yoga gratuite per i dipendenti pubblici, quasi tutti gli spazi verdi sono giornalmente invasi da chi pratica la disciplina, considerata, dai più, il modo migliore per iniziare la giornata.

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Alla fine del 2014 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito per il 21 giugno la Giornata Internazionale dello Yoga:175 Nazioni, comprese Stati Uniti, Canada e Cina, hanno sostenuto l'iniziativa indiana, facendo registrare il più alto numero di supporters per una simile candidatura. Per l’occasione, tutto il mondo si unirà alle celebrazioni con “sessioni collettive” e giganteschi raduni (www.idayofyoga.org). Abbiamo parlato di questa speciale occasione con il Direttore dell'Ufficio del Turismo Indiano in Italia, Mr. C. Gangadhar che ci ha spiegato l'essenza e l'importanza dell'iniziativa. Ci stiamo avvicinando all'International Yoga Day, un'occasione molto importante

per celebrare lo yoga. Ma che ruolo gioca nel turismo indiano e per il turismo italiano verso l'India? Mi lasci dire che dallo yoga è derivato il mondo, come lo conosciamo oggi, il che dà ancora più valore al fatto che questo abbia le sue radici in India, da dove si è poi diffuso in tutto il mondo. Anche quest'anno non potremo fare a meno di celebrare questo evento fondamentale nella vita di ogni indiano e di chiunque pratichi e apprezzi questa disciplina. Parteciperemo, con altre istituzioni indiane, nella nostra regione, sostenendo gli “Yoga Institute”, per celebrare questa importante data. Vogliamo farlo perchè lo yoga è corpo, mente e anima, è meditazione, nonché il modo migliore per tenersi in forma.


NEGLI ULTIMI ANNI ANCHE LA RICERCA SCIENTIFICA SI È CONCENTRATA SUGLI EFFETTI BENEFICI DELLO YOGA PER LA NOSTRA SALUTE, CONFERMANDO CHE È UN OTTIMO RIMEDIO ALLO STRESS E ALLE CONSEGUENZE CHE QUESTO HA SUL NOSTRO FISICO

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Lo yoga è al centro di molte esperienze turistiche in India. Qual è stata la tendenza in questa prima parte dell'anno per il turismo indiano? Iniziamo dicendo che le stime del turismo in India stanno crescendo. L'Italia, tra i paesi europei, è uno dei più importanti per la promozione delle rotte turistiche nel nostro paese, e i dati che stiamo ricevendo sono estremamente positivi in merito al numero di arrivi dall'Italia. Come India Tourism Milan abbiamo rapporti con Italia, Grecia, Cipro e Malta. Queste ultime due hanno abilitato l'uso del visto elettronico per l'India e speriamo che anche gli altri due paesi aderiscano, in modo da registrare un incremento di presenze da parte di questi mercati. In programma abbiamo fiere, mostre, roadshow e seminari d'approfondimento,

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con sempre maggiore attenzione alle proposte per le famiglie, per i viaggi di lavoro e i viaggi stampa in India. Credo che sia sempre meglio far conoscere quanto più possibile, in modo da fare una promozione

sempre più mirata ed efficace. Infatti ci stiamo occupando anche di materiali più approfonditi da comunicare ai giornalisti e agli uffici stampa, insieme all'offerta di viaggi-stampa in modo che i giornalisti vedano il nostro paese e, una volta rientrati, possano riportare nelle riviste italiane le bellezze indiane. Sono iniziative importanti perchè giocano un ruolo fondamentale nella promozione delle nostre svariate destinazioni, che sono ideali 365 giorni l'anno. L'espressione “un viaggio da fare almeno una volta nella vita” non è sufficiente. Tutt'altro, ne sarebbero necessari almeno due o tre, perchè non parliamo di un paese, ma di un vero e proprio continente. L'India con il suo popolo, con la sua cucina e la sua cultura è in grado di offrire tutto, ecco perchè è incredibile.


RISHIKESH, IL REGNO DELLA QUIETE Alle origini del Gange

✑ Sulle rive del fiume Gange si trova la celebre località spirituale di Rishikesh, detta il “luogo dei saggi”, meta ideale per chi vuole praticare lo yoga, immergendosi nella meditazione; non a caso è chiamata la “capitale mondiale dello Yoga”. Rishikesh è il luogo ideale per tutti coloro che siano alla ricerca della pace della mente e di una naturale connessione con la propria sfera spirituale. Circondata dalle cime innevate dell'Himalaya, è la tappa iniziale del pellegrinaggio indù di Yatra Char Dham, considerato come il più sacro di tutti ed ospita il Ghat Triveni, il punto di confluenza di più fiumi sacri: il Gange, lo Yamuna e il Sarawati. Per questo è considerato un luogo sacro e si ritiene che coloro che si bagnino nelle sue acque, magari tuffandosi dal Ghat Triveni, diventino puri. Dominata dalla quiete e dalla tranquillità, Rishikesh, nonostante abbia raggiunto una certa popolarità quando, nel 1968, i Beatles decisero di viverci per due mesi, mantiene ancora le distanze dal turismo di massa e si preserva come luogo magico, con spiagge disseminate lungo il corso di un Gange ancora pulito e sentieri circondati da fitte foreste.

Cosa può dirci invece per l'estate? Nuove destinazioni e attrazioni da scoprire? Abbiamo di tutto, spiagge meravigliose, natura, tutto quello che si può offrire e cercare. Ci sono anche tour per l'Himalaya e l'India del Nord e molte mete adatte al turismo d'avventura. C'è tutto quello che può venire in mente. Abbiamo un'offerta variegata: mete rurali, viaggi benessere, il turista può disporre di un ventaglio infinito di proposte, ed è per questo che vogliamo promuovere tutte le destinazioni, soprattutto da questo grande paese che è l'Italia, per regalare un pezzo di India a ogni viaggiatore, per portarlo per sempre nel cuore. www.indiatourismmilan.com www.incredibleindia.org Martina Morelli

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ISTANBUL

PASSATO E PRESENTE, ORIENTE E OCCIDENTE Dal 1al 31 luglio potranno gioire tutti gli amanti dello shopping. Torna, infatti, Istanbul Shopping Fest, l'annuale festival delle spese pazze che si tiene a Istanbul fin dal 2011. Per un mese la cittĂ si trasforma in uno dei principali centri di cultura, shopping, gastronomia e divertimento al mondo



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e siete di quegli uomini che non sanno mai cosa regalare alle vostre fidanzate/mogli/amanti dipendenti dallo shopping, finalmente il destino ha deciso di darvi una mano e farvi tirare un sospiro di sollievo dallo stress-ricerca di un regalo. Naturalmente il regalo implica anche un biglietto d'andata per Istanbul e pernottamento in hotel. Di cosa stiamo parlando? Dell'Istanbul Shopping Fest 2016, evento che si rinnova per il sesto anno consecutivo e durante il quale tutti i negozi aderenti all'iniziativa offrono imperdibili sconti. Lo shopping, si sa, è un linguaggio comune a tutto il mondo, un vocabolo che schiude le porte di un immaginario collettivo; per alcuni è una vera e propria cura contro la depressione, per altri una patologia che implica dipendenza (ma questa è un'altra storia). In ogni caso sono poche le persone che non amano vagare per ore alla ricerca di un qualcosa che le faccia sentire meno complicate e più rilassate. In questo senso lo shopping si tramuta in un'avventura sospesa tra ragione e sentimento, proprio come accade a luglio a Istanbul, che si tramuta nel mix perfetto tra il mistero orientale e il dinamismo occidentale. Come mai Istanbul? Di certo perché si tratta di una delle città più appariscenti e impressionanti del mondo. Non è solo uno dei centri culturali e del divertimento mondiali, ma è anche in cima alle classifiche come meta per tutti gli amanti dello shopping. Infatti, con ben 120 centri commerciali Istanbul supera di gran lunga moltissime città europee. In questi centri commerciali si spazia dall'abbigliamento, all'alimentazione, dal divertimento all'elettronica

e i centri vengono considerati anche aree ricreative. Istanbul offre, insomma, migliaia di prodotti e innumerevoli marche per tutte le età. Quale migliore occasione per visitare la città di un festival dove è possibile fare innumerevoli acquisti a prezzi decisamente convenienti? La passione e l'entusiasmo senza tempo per lo shopping -essenza pura di questo festival e di questa città- traspaiono per le strade vistose, e le frizzanti serate di Istanbul vengono impreziosite dalle musiche dei concerti e dai colori delle sfilate di moda, delle cerimonie, delle feste notturne e dai diversi eventi, attività e promozioni che accompagnano l'evento. In questo fitto gomitolo di strade, la prima che viene in mente è certamente Bagdat Street - con 9 km è la più lunga della città - talmente nota da venire chiamata semplicemente 'La strada' (in turco è invece 'Cadde'). Divenne una strada d'élite durante il regno di Abdul Hamid II. Tutti coloro che volevano vivere vicino al sultano, detto “il sanguinario”, si spostavano in quest'area e la città è ancora permeata di storia dal momento che alcune di quelle costruzioni originarie sono tuttora esistenti. 'La strada' non è solo questo: si identifica con il luogo ideale per incontrarsi, socializzare o semplicemente ciondolare di qua e di là. Ma, dato per noi importante, è anche al quarto posto nella lista mondiale delle strade preferite per lo shopping. Continuando nell'itinerario immaginario troviamo Divan Yolu Street, che si trova tra Sultanahmet Square e Beyazit Square e assomiglia a un vero e proprio museo a cielo aperto. Su entrambi i lati della strada si incontrano negozi turistici, strutture storiche, moschee, madrasas e musei. Assolutamente da

CITTÀ APPARISCENTE E AMMALIANTE, ISTANBUL È ANCHE IN CIMA ALLE CLASSIFICHE DELLE MIGLIORI METE DELLO SHOOPING

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vedere? La colonna di Costantino e i mausolei dei sultani. Seguiamo e incontriamo Istiklal, una delle più importanti strade sin dal diciannovesimo secolo, affollata a qualunque ora del giorno. Le persone che la attraversano sono poi le più disparate, provenienti dall'Oriente e dall'Occidente, sia ricchi che poveri; un luogo affascinante, dove vagare, fare spese, mangiare e bere. Nei numerosi negozi si possono trovare marche provenienti da tutto il mondo, ma non si può dimenticare di fare un salto nei luoghi culturali e religiosi, come la moschea, le chiese, il cinema, il tram caratteristico, la Patisserie Markiz, il Suriye Passage e tanto altro. Infine, passiamo per Nisbetiye Street, nella quale è possibile incontrare alcune celebrità di Istanbul, rinomata anche per i suoi parchi, la vita

notturna e -indovinate?- le numerose marche esposte nelle numerose vetrine che animano la strada. Impressionante anche Ordu Street, dove si trova la più importante linea tranviaria della città, il mausoleo del Sultano Selim III e sulla quale è stata costruita la prima Università della Turchia. Si tratta anche della strada dove si possono trovare numerose aziende tessili. Per concludere meritano di essere menzionate Osmanbey Street -area di profonda trasformazione urbana, dove sicuramente si troveranno i migliori sconti durante le giornate dell'Istanbul Shopping Fest- e Valikonagi, che si può definire la quintessenza dell'eleganza. La grazia è ovunque lungo questa strada, dagli edifici, ai pavimenti, ai negozi o alle caffetterie. Non dimentichiamo poi i caratteristici bazar, veri e propri simboli della città; tra i primi è quasi

obbligatorio nominare Arasta, che sembra un tuffo nel passato Ottomano. In questo bazar erano soliti passare i cavalieri. Attualmente vi si possono acquistare splendidi tappeti intrecciati a mano e oggetti antichi. Nel 1930 durante alcuni scavi è stato scoperto il mosaico di un palazzo bizantino. Notevole poi il bazar Bakircilar, un autentico melting pot di diverse culture, nel quale si possono trovare oggetti di rame fatti a mano di qualunque genere. Proseguiamo verso il Grand Bazar, la cui fama lo precede. Risale al 1461 e venne costruito da Maometto II dopo la conquista di Istanbul. Si estende su un'area di 30 mila metri quadrati e col tempo sono diventati parte del bazar anche i vari negozi che circondano la zona. A suo interno si possono ammirare diverse persone svolgere

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UN FAMOSO E GLORIOSO PASSATO CHE LASCIA SPAZIO AD INFINITE POSSIBILITÀ DI SVAGO ED INTERESSE CULTURALE PER RESPIRARE L’ATMOSFERA DELLE “MILLE E UNA NOTTE”

occupazioni storiche e tradizionali -come il fabbricante di specchi, di pantofole, di pennacchi o quant'altro- e ogni punto del bazar racconta una storia personale ed è caratterizzato da un diverso colore e da un aroma unico. L'atmosfera è estremamente suggestiva. Per gli amanti della cucina e dei sapori orientali è un must lo Spice Bazaar, il bazar delle spezie, costruito nel 1660. Oltre alle spezie dagli innumerevoli aromi inebrianti vi si trovano anche numerose erbe, cotone, gioielli, alimenti secchi, scarpe, prodotti di macelleria e molto altro. Un altro bazar interessante è il Sahaflar, risalente al quindicesimo secolo. Originariamente costruito per gli studenti della madrasa faceva parte del Grand Bazar, ma venne spostato in seguito al terremoto del 1894; un luogo incantevole per tutti gli appassionati di libri (vengono venduti di seconda mano). Per le donne esiste poi un bazar rigorosamente femminile, il Siirt, dove vengono esposti cibi locali provenienti da diversi luoghi, come Diyarbakir, Bitlis, Adiyaman, Muş o Mardin -e ovviamente Siirt. Sentirete parlare di erbe mai udite prima e assaggerete dolci fatti proprio con questi sapori sconosciuti, per non parlare dello stand del miele, dove scoprirete una varietà di dolcezze che non avevate mai immaginato. Infine non possiamo non parlare dei due mercati-bazar, nei quali modernità e colori si mescolano con una storia antica di secoli; il primo è il Feriköy Organic Market, ricco di frutta biologica, verdura fresca, cosmetici naturali, miele, marmellate e varie erbe (aperto il sabato). Infine il Kastamonu Market (aperto la domenica mattina), nel quale oltre al miele, alle spezie e alla frutta sono una specialità l'olio e le salse, che vengono portate direttamente dai produttori. Quest'anno a giugno passate insomma a Istanbul, dove i moderni e numerosi centri commerciali vi offriranno tutto quello che cercate a un prezzo notevolmente scontato, i bazar vi inebrieranno con gli innumerevoli colori e sapori e passare per le strade ricche di storia sarà come volteggiare in un sogno a ogni nuovo passo. Ma non solo. Durante le giornate del festival vi aspettano anche diverse sorprese, musica, sfilate, attività e vari eventi. Lasciatevi affascinare da un meraviglioso universo sensoriale e dal divertimento di uno shopping sfrenato. L'occasione è assolutamente imperdibile. www.istshopfest.com Silvia Giardinelli

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DA SCOPRIRE

L’ISOLA DEL FIUME Il Mekong - uno dei maggiori fiumi del mondo - nasce sull'altipiano del Tibet e, lungo i 5000 chilometri del suo corso,attraversa ben 6 Paesi. Nel Laos meridionale,al confine con la Cambogia, raggiunge i 14 chilometri di larghezza. Questa è la regione di Si Phan Don, le "4000 isole". Ed è qui che si scopre uno dei volti più sorprendenti del viaggio.

Foto e testi di Raffaele Bernardo

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aug Vanthyka è una signora senza età, gentile, sorridente, sempre attiva. È nata qui, in quest'isola di Don Khong, nel Sud profondo del Laos dove il Mekong, in prossimità del confine con la Cambogia, raggiunge una larghezza di 14 chilometri, frenando la sua corsa verso il Mar della Cina per perdersi in un labirinto di terre emerse. È la regione del Si Phan Don, in lingua lao: le 4000 isole, un vero insospettabile arcipelago fluviale. In effetti molte di esse sono semplici scogli o ciuffi di vegetazione che affiorano dall'acqua mentre alcune -come Don Khong- contano villaggi, mercati, strade e, qui in particolare, il nuovo ponte di collegamento con la terraferma. E soprattutto vantano comunità accoglienti ed un'atmosfera di grande serenità. Naug è una vera depositaria della tradizione. "Le mie figlie sono andate via da tempo. Italia, Francia.... io resto qui! Non saprei vivere lontano da questo mondo." È piacevole andare con lei alla scoperta degli angoli più intimi e nascosti. Le tipiche case di legno sparse tra le risaie, un po' abitazioni, un po' laboratori che ogni famiglia apre volentieri ai visitatori. Una delle risorse dell'isola è il bamboo che la manualità sapiente di uomini e donne, tramandata di padre in figlio, trasforma in oggetti d'uso, di decorazione o addirittura in una carta molto ricercata. E poi la lavorazione del riso che segue da sempre i ritmi della natura. Quelli della cesteria e dello zucchero di canna.

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PI MAI LAO: L’INIZIO DEL NUOVO ANNO LAOTIANO Capodanno al Tempio

✑ Luang Prabang è l’antica capitale del Laos, famosa per il suo centro storico – dal 1995 Patrimonio Mondiale dell’Umanità – così ricca di templi, di edifici coloniali e centri di artigianato che esprimono forme e colori della tradizione più autentica. L’ultima notte dell’anno, lungo le strade affacciate sul Mekong, si accendono i fuochi della festa. In ogni angolo spuntano tavole imbandite con semplicità. Si cena in compagnia per festeggiare l’avvento del nuovo anno. Si canta, si suona, si balla sotto le stelle, auspicando come sempre un futuro migliore. Anche i turisti si lasciano coinvolgere in questa atmosfera allegra e spensierata. Ma c’è chi preferisce allontanarsi alla ricerca di un luogo più tranquillo, magari lasciandosi andare ai ricordi che l’anno vecchio porta via con sé. Noi tra questi ci incamminiamo verso il monte Phousi, il punto più alto della città. Prima di iniziare l’ascesa appare all’improvviso l’immagine solenne ed inconfondibile del Vat May, il “ tempio reale”, con il suo tetto a cinque piani, fatto costruire in legno nel 1756 dal Re Anourouth. Entriamo sommessamente richiamati dall’armonia di un canto religioso. Oltre la porta e le minuziose decorazioni alle pareti, si apre una grande sala illuminata a giorno. Monaci e fedeli sono seduti a terra, ai piedi di un enorme statua del Buddha che campeggia sul fondo. La presenza così numerosa, partecipe e le intense orazioni, creano un’atmosfera estremamente suggestiva. Così coinvolti non ci rendiamo conto, che la mezzanotte è già passata, ma lieti di aver trascorso un Capodanno diverso dagli altri.


LAOS / UTILE A SAPERSI Il Viaggio

Carte di credito

Thai Airways International effettua voli per Vientiane da Roma e Milano via Bangkok - www.thaiairways.com Per gli spostamenti interni: Lao Airlines (www.laoairlines.com) collega le principali città

✑ Molto diffusi. È prevista quasi sempre una commissione in loco, oltre quella corrisposta alla propria banca

Informazioni

Telefono

Non esiste in Italia un Ufficio Turistico del Laos Quello più vicino è presso l’Ambasciata a Parigi (74, Av. R. Poincaré – tel. 0033.1.45530298) ma in pratica si occupa praticamente solo dei visti d’ingresso al Paese

✑ Dall’Italia: 00856 + prefisso di zona senza lo zero iniziale (Vientiane 21; Luang Prabang 71) Per le chiamate all’interno del Paese 0+ prefisso di zona Per l’Italia: 0039+ prefisso della località (con lo zero iniziale)

Internet

Abbigliamento

✑ Indumenti pratici e leggeri Una giacca sportiva e un maglione per la sera e le gite sul Mekong Un paio di calze pesanti per entrare nei templi e nelle case

www.tourismlaos.org sito ufficiale del turismo laotiano

Clima

✑ Periodo più favorevole per il viaggio (stagione secca - mite): da novembre a marzo; ad aprile e maggio (stagione secca - caldo) Documenti

Passaporto valido almeno 6 mesi

Le principali sono accettate nelle strutture più importanti

Bancomat

Cosa portare

✑ Occhiali da sole, repellente per insetti, una torcia, piccola farmacia

Visto

Vaccinazioni

È valido 30 giorni e si ottiene all’aeroporto di arrivo presentando: il passaporto, due foto formato tessera, il nome dell’albergo prenotato, il biglietto di ritorno e versando in contanti la quota di 35 dollari

✑ Quelle consigliate sono: per tifo, tetano, epatite A e B Per la malaria, non necessaria nelle zone urbane

Differenza oraria

✑ Laos, Lonely Planet/EDT, edizione 2014, euro 23,50 (in lingua italiana) Laos, Petit Futé, edizione 2014, euro 14,95 (in lingua francese)

Sei ore avanti rispetto all’Italia (cinque nel periodo dell’ora legale)

Moneta

✑ Quella ufficiale è il Kip (LAK) (1 Euro = 9199.8200 Kip); il dollaro statunitense (US$) è molto diffuso Lingua

✑ Negli ambienti del turismo l’inglese è l’idioma più utilizzato. La lingua francese, retaggio dell’epoca coloniale, è parlata solo dalle persone più anziane

Da leggere

Elettricità

✑ La corrente è erogata a 220V. Le prese sono sia rotonde che a lamella; necessario portare un adattatore. Cosa comprare

✑ Oggetti di artigianato; tessuti di cotone e seta; sciarpe; quaderni, book notes e accessori in carta di riso

O del telaio, da dove nascono delicati tessuti fatti a mano. Ma, per un rapporto più ravvicinato con il grande fiume, non c'è nulla di più piacevole e interessante di una gita con i pescatori: le loro barche, le reti, i segreti del mestiere.... Un mondo a sé con i piccoli mercati dove di prima mattina i contadini arrivano con i grandi cesti sulle spalle, carichi dei prodotti della terra ed i loro odori intensi e spesso sconosciuti. La casa di Naug, nel capoluogo di Muang Khong, è una delle più antiche. Fino ad una ventina di anni fa ospitava solo i membri della famiglia Vantyka. Poi, all'inizio degli anni 2000, con l'avvento del libero mercato e la più decisa apertura del Paese al turismo, è diventata la "Maison Coloniale" una piacevole residence de charme che accoglie viaggiatori di tante provenienze diverse. Il fascino del luogo è nella sua originale

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LE BUONE SOSTE Vientiane

✑ Mandala – Boutique Hotel e ristorante, in una zona molto tranquilla della trafficata capitale, con un buon rapporto qualità prezzo. www.mandalahotel.asia ✑ Ansara - Hotel e ristorante ricavato da un’elegante villa francese, in posizione centrale ma molto silenzioso. Comfort elevato, piscina. www.ansarahotel.com ✑ Kualao – Ristorante di tradizione, in centro città. Tel 021/214813 ✑ Makphet – Ristorante centrale, cucina locale e creativa. Piccolo shop artigianale. Tel 021/260587 ✑ Sivone – Taxi e minibus. Tel 020/55669991 Luang Prabang

✑ Maison Dalabua – Raffinato Hotel e ristorante all’interno di una piccola laguna, appena fuori dal centro storico. www.maison-dalabua.com ✑ 3 Nagas – Ristorante ricavato da una antica villa coloniale. Si pranza e si cena sotto gli alberi di un fresco giardino. Tel 071/253888 ✑ Villa Santi – Elegante albero ristorante nel centro storico. www.villasantihotel.com ✑ Manda de Laos – Ristorante familiare in pieno centro. Tel. 020/55517047 ✑ Luangchit – Agenzia viaggi, biglietteria, noleggi auto, moto, bici. Tel 071/254344 ✑ Traditional Arts & Technology Centre – Tessuti tradizionali e sete. www.taeclaos.org ✑ Asiama – Galleria di artigianato, oggetti etnici e fotografia contemporanea. Tel. 071/212682 ✑ Ock Pop Tok – Produzione tradizionale e vendita di tessuti laotiani. Shop in centro città collegato con navetta gratuita al laboratorio sul Mekong. Piccolo caffè-ristorante. Tel. 071/212597 ✑ Nalong Kone – Laboratorio di carte tradizionali a Tang Kong, villaggio sul Mekong non lontano da Luang Prabang. Tel 071/254364 Don Khong

✑ La maison coloniale- albergo www.ssx-hotel.com

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I FRUTTI DEL LAOS Uno degli aspetti più piacevoli del viaggio è andare in giro per mercati: la gente che s’incontra, i loro costumi, i modi sempre garbati e sorridenti… E i tanti prodotti della terra che offrono un autentico spaccato della natura di questo Paese. E’ sorprendente scoprire così la grande varietà di frutti insoliti e curiosi, oltre a quelli esotici che ormai siamo abituati da tempo a vedere nei nostri mercati, come banane, ananas, pompelmi, avocadi ecc. Ecco alcuni frutti tipici del Laos. ✑ Mangostano - Molto ricercato per i suoi ricchi e succosi spicchi bianchi. E anche un frutto dal quale la popolazione ricava lo zucchero. Necessita fare attenzione alla sua scorza di colore viola che può macchiare. ✑ Papaya - Matura soprattutto nei mesi più caldi. In realtà però l’albero produce spesso i suoi frutti anche nelle altre stagioni, ecco perché è reperibile quasi sempre. Molto apprezzata è anche la papaya acerba per l’uso che se ne fa in cucina, soprattutto nella preparazione dei piatti di pesce.

✑ Pitaya - Questo frutto ricorda una palla di fuoco ed è conosciuto anche come “frutto del drago”. Sapore intenso, ricco di proprietà benefiche. ✑ Mango - Fresco, gustoso, nutriente ma anche curativo, è frutto tipico dell’estate. Il suo sapore è un mix tra pesca, arancia e ananas. ✑ Longan - Dal sapore simile a quello dei Litchis, anche se vanta proprietà nutrizionali differenti. ✑ Guaiava o Guava - La sua polpa presenta una consistenza morbida che ricorda il melone e la pera. Il sapore dolce e aromatico. ✑ Carambola - Originale frutto a sezione stellata che è utilizzato anche nelle insalate o per decorare dolci. ✑ Sapodilla o Sapotiglia - Frutto di forma ovale, si presenta esteriormente di color sabbia. Possiede una polpa succulenta nella quale sono incastonati dei grandi semi neri. ✑ Feijona - Dolcemente acidulo e profumato, appartiene alla famiglia delle mirtacee, arbusto di origine sudamericana.

RECENTE SCOPERTA DEL TURISMO INTERNAZIONALE, IL LAOS, NONOSTANTE LE ALTERAZIONI DELLA GLOBALIZZAZIONE, CONSERVA ANCORA I VALORI PIÙ ALTI NELLA NATURA, NELLE TRADIZIONI E NEI SEGNI DEL SUO PASSATO

architettura in legno locale dai tetti spioventi in tegole; gli arredi d'antan; l'ambiente familiare ed autentico. E accanto il lento scorrere del fiume… Dopo cena Naug intrattiene spesso i suoi ospiti raccontando curiose storie e leggende intorno a quest'angolo remoto del Sud-est asiatico o ispirate al Mekong linfa vitale e genius-loci per la gente di qui. Lei ripete spesso: "I monaci regalano la pace" e dà appuntamento a tutti all'alba dell'indomani per vivere da vicino la secolare tradizione del Tak-Bat, uno dei riti più suggestivi dell'intero Laos. I bonzi, prima che faccia giorno, escono dal tempio e avanzano lentamente in fila indiana. Sono scalzi e indossano il tradizionale saio arancione. Sembrano scivolare silenziosi e con rispetto dinanzi ai fedeli inginocchiati lungo il cammino, pronti ad offrire loro un pugno di riso, l'unico nutrimento del giorno, secondo le regole di Buddha. I monaci, in segno di ringraziamento e guardando verso il fiume intonano una semplice e toccante orazione, mentre i presenti versano al suolo alcune gocce d'acqua. È il segno del perenne fluire della vita sulla Terra.

COME & DOVE ✑ Incastonata tra Tailandia, Cina, Cambogia e Vietnam, la Repubblica Popolare Democratica del Laos è un Paese del Sudest Asiatico. Il suo nome deriva da quello della maggiore e più antica etnia – Lao – depositaria anche della lingua ufficiale. Il Laos è privo di sbocchi a mare, ma bagnato per gran parte della sua lunghezza dal Mekong, che rappresenta linfa primaria per la vita, le attività e l’economia del paese. Il “grande fiume dell’Indocina”, con i suoi affluenti segna profondamente l’ambiente, assicurando anche alle popolazioni più lontane risorse, vie di comunicazione e lavoro. Scoperto recentemente dal turismo internazionale il Laos, nonostante le alterazioni di un progresso invadente e della globalizzazione, offre ancora ai visitatori i caratteri peculiari della sua cultura e del proprio stile di vita, conservando i valori più alti nella natura, nelle tradizioni e nei segni del suo passato.

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OCEANIA

LE ISOLE DI TAHITI: NATURA INCONTAMINATA, MA ANCHE ARTE E DESIGN Elogio della lentezza, del sorriso e del rispetto di tradizioni millenarie, le Isole di Tahiti hanno anche un volto meno noto e tutto da scoprire, fatto di eccellenze artistiche e passione per la moda

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e Isole di Tahiti sono un paradiso insulare composto da 118 isole e atolli che coprono una superficie di oltre due milioni di chilometri quadrati dell'Oceano Pacifico meridionale. Lo scorrere del tempo non ha scalfito il loro fascino, fatto di aspre cime montane che convivono con colorate barriere coralline, lagune turchesi con distese di sabbia bianca, spiagge orlate di palme con lussuosi e intimi resort. Ma Tahiti non è solo spiagge incontaminate, acque cristalline uniche al mondo e un’entroterra lussureggiante tutto da vivere. Esistono stimolanti percorsi culturali e artistici resi possibili da interessanti collezioni permanenti ed esposizioni temporanee. Le gallerie di Tahiti dispongono di dipinti, sculture, fotografie e molte altre opere di grandi artisti contemporanei: Gotz, Detloff, Deloffre, Bousquet, Mancarelli, solo per nominarne alcuni. Molti degli artisti vivono proprio sulle Isole di Tahiti e sono sempre lieti di accogliere i visitatori nei propri laboratori.

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LE ISOLE DI GAUGUIN Arearea 1892: Paul Gauguin (1848-1903) dipinse questa tela durante il suo secondo anno di vita a Tahiti, aveva giĂ abbandonato le sue influenze impressioniste.


DA NON PERDERE Tahiti Fashion Week

Museo di Tahiti e le sue Isole Il Museo di Tahiti e le sue Isole è considerato uno dei più bei musei del Sud Pacifico. Aperto dal martedì alla domenica, il Museo ospita retrospettive, mostre di arte contemporanea e di fotografia, oltre a una ricca collezione che ripercorre la storia polinesiana, dalla formazione delle isole fino ai giorni nostri, attraverso alcune rare collezioni di manufatti e suppellettili finemente intagliati.

A TAHITI NON MANCANO STIMOLANTI PERCORSI CULTURALI E ARTISTICI ATTRAVERSO COLLEZIONI PERMANENTI O ESPOSIZIONI TEMPORANEE PER CONOSCERE FINO IN FONDO LA CULTURA E LA STORIA DI QUESTE ISOLE DA SOGNO

✑ Per il terzo anno, la Tahiti Fashion Week metterà in luce le creazioni ed il talento locali, dal 8 al 10 giugno 2016. Organizzata dalla celebrità della moda Alberto Vivian, la Tahiti Fashion Week è un appuntamento unico, completamente focalizzato sulla moda locale, in cui vari stilisti polinesiani hanno la possibilità di mostrare le loro collezioni di abbigliamento, gioielli e accessori. La giuria comprenderà l’amministratore delegato dell’agenzia italiana Brave Models, Bruno Pauletta, Auro Varani, l’inventore del book fotografico, e Marilyn Gauthier, fondatrice della Marilyn Agency. Casting, spettacoli, prove e coaching professionale di grande eccellenza caratterizzano l’evento, dove la maggior parte della squadra è volontaria ed è capace di rendere la Tahiti Fashion Week ogni anno un grande successo. Il programma prevede due giorni di sfilate di moda a Papeete, ed un evento serale esclusivo, la "Tahiti Fashion Week Soirèe Prestige" il 10 giugno, che rimane il momento clou della manifestazione. La Tahiti Fashion Week rappresenta un'occasione unica di scambio ed esposizione per i professionisti, le imprese e gli artisti del mondo del beauty e della moda polinesiane.

Museo della Perla Museo Paul Gauguin e giardini botanici Il museo, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17, trasporta il visitatore in un viaggio inimitabile attraverso la vita e le opere di Paul Gauguin, il celebre pittore francese che trascorse gran parte della sua vita proprio sulle Isole di Tahiti, che hanno saputo, con la loro natura, le tradizioni e gli abitanti locali, ispirare moltissime delle sue opere più apprezzate. Il Museo è immerso nel verde di bellissimi giardini botanici, inaugurati dal botanico americano Harrison Smith (da cui i giardini prendono il nome) intorno al 1919 e che ospitano oggi migliaia di varietà di alberi tropicali, piante e fiori, tra cui bamboo, banani e palme.

Il Robert Wan Pearl Museum di Tahiti è l’unico museo al mondo interamente dedicato alle perle. L’esposizione racconta la storia e la coltura della perla attraverso numerose epoche e civiltà. Oltre a un’affascinante esposizione su alcune delle perle più preziose del mondo, la mostra illustra il ruolo che questo piccolo gioiello del mare ha avuto nel corso del tempo nell’arte, nella storia, nella mitologia e nella religione. Il museo è aperto dal lunedì al sabato e l’ingresso è gratuito.

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James Norman Hall Home Il James Norman Hall Home è dedicato a uno dei più famosi autori locali. Hall fu co-autore del romanzo “La Tragedia del Bounty (Mutiny on the Bounty)” e scrisse moltre altre storie sui mari del sud. La sua dimora è stata mantenuta esattamente come si presentava negli anni in cui Hall viveva a Tahiti, dal 1920 al 1951. I visitatori possono ammirare la sua scrivania originale, una grande collezione d’arte e la sua biblioteca privata, che conta oltre 3.000 volumi. Dopo la visita, i turisti possono degustare un thè nella caratteristica sala con giardino della struttura, all’ombra di uno spettacolare albero di mango.

Maison de la Culture La Maison de la Culture ospita laboratori di artigianato (tessitura, arti applicate e molto altro ancora), mostre e recite. Il centro culturale offre sempre attività interessanti per adulti e ragazzi. www.maisondelaculture.pf.

Marae, monumenti e monoliti É possibile scoprire il passato e la storia dell’isola di Tahiti anche girovagando tra le sue strade e le sue verdi vallate. Le marae, luoghi sacri utilizzati nelle antiche società polinesiane per eventi sacri e sociali, sono reperibili

MOLTI I MONUMENTI E I SITI DA ESPLORARE PER LANCIARSI ALLA SCOPERTA DEI TALENTI LOCALI

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soprattutto nelle valli dell’entroterra. Ne esistono diverse dozzine, molte delle quali sottoposte a una meticolosa ristrutturazione e nascoste in luoghi lontani dai siti più frequentati. La valle di Maroto ospita un vasto complesso archeologico a testimonianza degli insediamenti umani sorti nel cuore di Tahiti molto prima dell’arrivo dei missionari. La storia degli ultimi tre secoli ha lasciato molti monumenti e siti da esplorare, tra cui Marea Ārahurahu, Point Venus e il suo faro, la tomba di Re Pōmare V ad ‘Ārue, la Piscina della Regina (Giardini dell’Assemblea della Polinesia francese), la Cattedrale di Pape'ete e il percorso Monoi. Un itinerario con 20 soste attorno a

Tahiti conduce alla scoperta dei segreti nascosti in questo splendido luogo tropicale. www.monoiaddict.com.

Centre des métiers d'art Il Centre des métiers d’art (Centro degli artisti), situato a Papeete (nel distretto Mamao), apre regolarmente le proprie porte per permettere al pubblico di scoprire i giovani talenti di Fenua. Ogni anno, il centro accoglie artisti di tutto il Pacifico per un raduno esclusivo, solitamente durante i mesi di luglio e agosto. www.tahiti-tourisme.it Sveva Riva




SUD AMERICA

ARGENTINA,

UNA PORTA APERTA SULL’INFINITO Mille paesaggi sconvolgenti e impetuosi, il trionfo della Natura, tra rapide e ghiacciai, si mescola a quello dell’uomo, creatore e vittima della sua megalopoli. L’Argentina è il Paese che ha più volti. Conoscerli, significa perdercisi dentro, rimanendo impietriti di fronte a tanta sconvolgente bellezza


È

il Paese dei sei continenti. Dal tropico del Cancro fino al Circolo Polare Artico, l’Argentina raccoglie nel suo immenso abbraccio foreste, cascate, laghi, ghiacciai, pinguini, lama, balene ed elefanti marini. L’impressionante Aconcagua, la regione di Cuya, i vulcani innevati (a nord-ovest); la Patagonia Andina (dalle Ande alla Terra del fuoco); di seguito quella Atlantica; le immense pianure della Pampa, la terra dei Gauchos, quindi la capitale cosmopolita di Buenos Aires, ed infine la Foresta delle Grandi Acque, con le famose cascate dell’Iguazù.

Acongaua, la sentinella di pietra La regione del nordovest è una zona di alte cime (Aconcagua, Mercedario, Tupungato) e lunghi corsi (Mendoza, Diamante, Atuel e San Juan). Qui troneggia l'Aconcagua la "sentinella di pietra". Profondi burroni salgono fino alla Puna da dove partono


“CON GLI OCCHI CHIUSI SI ASCOLTA LA VOCE RAUCA DEL GHIACCIAIO. A VOLTE NON È PIÙ DI UN SUSSURRO. A VOLTE GRIDA DAL PROFONDO. IMPREVEDIBILE” le polverose vie che conducono ai villaggi sperduti e alle rovine precolombiane nella terra degli Incas o "Figli del Sole". Si dice che sia qui che l'America parli con il cielo. Da San Salvador de Jujuy si giunge a Quebrada de Humahuaca, gola naturale dell'altipiano che porta in Bolivia. Intorno ad essa i villaggi bianchi di Purmamarca e Maimará fanno compagnia alle rovine precolombiane del Pucará de Tilcara.

La Patagonia Andina Quando la cordigliera delle Ande si affaccia nelle province patagoniche è forse impossibile poter superare in bellezza lo spettacolo che si viene a creare. Si contempla il silenzio dei boschi che, da millenni, riposano sulle rive di sereni specchi d'acqua mentre sulle cime delle

montagne più regali della terra la natura si sfoga furiosa sugli speroni granitici. Fino a quando i campi di gelo prolungano le loro lingue ghiacciate in laghi di bellezza ineguagliabile. Ecco, al Sud del Mondo, la Terra del Fuoco. E la città più australe del Pianeta, Ushuaia: l’unica porta aperta verso l’ immenso Antartide. Ed ecco Los Glaciares, il parco che racchiude in sé i 13 ghiacciai che sboccano nei laghi Viedma e Argentino. Fino a che, passando da El Calafate (un villaggio al quale si arriva in aereo o autobus da Río Gallegos) compare, meraviglioso e temibile, il Perito Moreno. Il ghiacciaio disteso su un fianco di 4 km (con un'altezza di 60 metri). Ogni cinquanta mesi lo spettacolo assordante del trionfo dell'acqua sulla diga, ma ogni visitatore può imbattersi nelle roboanti cadute delle torri di ghiaccio.

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La Patagonia Atlantica Se, fino a qui, la flora ha impetuosamente fatto da padrona, la scena ora è nelle mani della infinita molteplicità della fauna atlantica: impressionanti mammiferi ed uccelli acquatici, a metà strada tra la realtà e la fantasia, compiono parte del loro ciclo vitale lungo le coste agresti della Patagonia. Le colonie di lupi marini giocano sui banchi di sabbia, gli elefanti di mare vivono nella Penisola Valdés, l'unico luogo continentale dove ancora dimorano. E’ un posto magico. E deve esserlo: all'inizio dell'inverno australe, le balene franche del sud giungono al golfo de San José per compiere il rituale della procreazione. Le maras, i ñandúes ed i guanacos corrono sulle steppe, mentre è a Punta Tombo che vive la maggior colonia di pinguini di Magellano del mondo. Il tutto sotto l'attonito sguardo del visitatore, che contempla affascinato questa cadenza ripetuta da tempi immemorabili sotto lo sguardo enigmatico di cormorani, anitrotti e gabbiani. I numerosi Parchi Nazionali, le montagne ed i boschi fanno di questa regione una zona ideale per il campeggio, le passeggiate ed il trekking. Sono ormai un classico le ascensioni agli

speroni Tronador e Lanín e la scalata delle pareti verticali degli speroni Torre e Fitz Roy. Sono una grande sfida per gli scalatori esperti. Esistono numerose stazioni di sport invernali e rifugi di montagna nelle vicinanze di Bariloche, dove si trovano anche dei campi da golf e nella cui Bahía Serena si pratica il windsurf. Con gli indumenti adatti si può fare trekking sui ghiacciai e nella Terra del Fuoco si organizzano escursioni con slitte trainate da cani antàrtici. Velieri e navi da crociera navigano attraverso il Canale Beagle ed altri stretti della zona fino all'Isola de los Estados, il Capo Horn e la stessa Antartide. I fiumi della Patagonia con correnti rapide sono perfetti per il rafting ed il canottaggio. Trote che superano i 16 kg vi aspettano nei fiumi della Patagonia, ed enormi esemplari di cervi e di cinghiali europei sono stati introdotti in questi boschi per fomentare la caccia. Delle imprese specializzate forniscono le attrezzature e l'assistenza necessarie. Alcuni suggerimenti: approfittare delle acque sulfuree delle terme di Copahue, a 190 km di distanza da Zapala, di riconosciuta qualità terapeutica; osservare gli uccelli nel Parco Nazionale Laguna Blanca, a 42 km dalla stessa città;

BUENOS AIRES È SENZA DUBBIO TRA LE CITTÀ PIÙ COSMOPOLITE DELL’ATTUALITÀ, IN CUI SI PUÒ GUSTARE TUTTO IL MEGLIO DI UN’ATMOSFERA INCREDIBILE

visitare le riserve indigene dei mapuches, la maggiore delle quali si trova sulle rive del lago Rucachoroi; navigare sui laghi in moderne lance e catamarani; e provare la sorte nei casinó di San Martin de los Andes, San Carlos de Bariloche, Esquel e El Calafate. La Penisola Valdés dispone di eccellenti luoghi per la pesca della spigola, del nasello e del corvo. Si possono catturare squali di più di 100 kg di peso. Questa zona ha una caratteristica poco comune: le acque sono molto profonde lungo la costa, cosa che rende possibile l'uso di attrezzature che possono essere utilizzate solo dalle imbarcazioni. Altri luoghi più a sud, interessanti per la pesca, sono: San Antonio Oeste, vicino al golfo San Matías, il golfo San Jorge e la foce del fiume Gallegos. Godetevi una fauna singolare. Osservate e fotografate le balene, le orche, i pinguini, i lupi e gli elefanti marini, gli uccelli. Passeggiate sui banchi di sabbia con la bassa marea e contemplate la flora e la fauna. Cercate le conchiglie e le lumache di mare e magari anche qualche fossile millenario. Di notte. Provate la sorte nei casinó di Puerto Madryn, Trelew, Comodoro Rivadavia e Viedma.


La Pampa Ah, La Pampa! Mare verde d'erba, culla del leggendario gaucho, tiene ancora salde tutte le romantiche fantasie sull'Argentina. Le opinioni si dividono nel cercare l’origine del nome regalatole. Pampa era la tribù indigena che qui abitava ma c'è chi afferma che significasse "campo piano" nella lingua quechua. E proprio così, liscia e piana, si presenta per ore, addirittura per giorni interi, durante i quali si alternano colorate coltivazioni a villaggi sonnolenti. E’ la terra immensa dei sogni, il luogo dell’incontro unico: quello dell'uomo con sé stesso. I primi gauchos si rifugiarono nella maestosa immensità del nulla per rompere il cordone con il passato e rifugiarsi nella solitudine della grande Pampa. Praterie senza fine, la corsa folle delle migliaia di capi di bestiame. E su queste pianure si ergono fiere le sontuose case padronali delle estancias. Con i cavalli legati alla palizzata ed i gauchos che sorbono il mate all'ombra di un ombú. Vestiti con i caratteristici calzoni larghi, il cappello o il basco, il fazzoletto al collo, gli speroni ed il pugnale alla cintura (che nei giorni festivi viene sostituita da un'altra, ornata da monete d'argento), cavalcano abilmente tra le aziende agricole ed i prati. Alla luce del

focolare e di un arrosto saporito cantano i loro stornelli improvvisati e le loro canzoni. Godetevi il soggiorno in estancias, in incomparabili residenze signorili di stile coloniale, britannico o francese, costruite dai grandi proprietari e trasformate in confortevoli alberghi. In esse si mantengono gli antichi lavori tipici della campagna argentina – bardatura e ferratura del bestiame, doma dei cavalli, marchiatura degli animali – si prepara il tipico arrosto nella cui elaborazione partecipa anche il visitatore e si può godere di un'ampia offerta sportiva e di svago (equitazione, polo, golf, caccia, pesca ed osservazione della fauna e della flora). Il 10 novembre si celebra la Festa della Tradizione a San Antonio de Areco e nei mesi di luglio ed agosto si svolge a Buenos Aires l'esposizione annuale della Sociedad Rural, con i migliori campioni degli allevamenti argentini e molteplici attività secondarie. Alpinismo, trekking e marce a cavallo lungo le montagne di Córdoba e quelle bonaerensi di Tandil e La Ventana; voli in biposto dai numerosi aeroclubs esistenti; paracadutismo e volo a vela. Pesca sportiva nel Paraná, nelle lagune – come quelle di Chascomús, Lobos e Junín – e sulla costa atlantica; vela,

canottaggio, motonautica, sci nautico e windsurfing; caccia e caccia grossa nelle numerose riserve disponibili.

Buenos Aires Moderna, attiva, affascinante, elegante e dinamica, Buenos Aires, megalopoli di undici milioni di abitanti, ha saputo conservare le antiche tradizioni e gli angoli più squisiti. Vicina alla splendida natura argentina che la circonda, è la grande porta cosmopolita del Sudamerica. Le sue dimensioni obbligano il viaggiatore a selezionare molto bene le sue visite ed i suoi itinerari. Senza una buona guida, o dei buoni consigli, la città potrebbe risultare dispersiva. La cittá si svolge prevalentemente intorno all'Avenida Corrientes, ricca di cinematografi, teatri, sale di spettacoli, ristoranti e pizzerie aperti fino all'alba; Lavalle e Santa Fe compartono l'animazione, che si svolge anche nei centri culturali come il General San Martín e il Ciudad de Buenos Aires, e nei centri commerciali come il Complejo La Plaza. Non si puó pensare a Buenos Aires senza parlare del Tango. Nato verso la fine de secolo scorso dalla miscela di diversi ritmi che si ballavano negli ambienti dei sobborghi. All'inizio veniva ballato da coppie d'uomini ed interpretato con il flauto,


MERAVIGLIE DEL MONDO I percorsi selvatici del Parco Nazionale Iguazù conducono a un panorama unico al mondo, dove il frastuono dell'acqua è parte della natura.

il violino e la chitarra, quindi il flauto è stato sostituito dal bandoneón, la fisarmonica che le ha datto lo stile definitivo. Arricchito dalla nostalgia e dalla malinconia degli immigrati italiani, il tango si è sviluppato al passo della vita del Paese ed ha dato grandi interpreti come Astor Piazzolla e Aníbal Troilo.

Le Cascate dell'Iguazú È la terra del tropico umido. Dei grandi fiumi e della terra rossa. Ma su ogni cosa troneggia impavida la selva vergine: alberi giganti, fiori esotici e acque grandi che la natura fa cadere con tanto strepito: le Cascate dell'Iguazú. Uno scenario di esuberante bellezza: il fiume si tuffa con tutta la sua immensa portata da un'altezza di 70 metri attraverso 275 salti lungo 2,7 km. La frontiera con il Brasile passa lungo la gola Garganta del Diablo, nella quale la cascata crea la illusione ottica di molteplici arcobaleni. Il Parco Nazionale conserva la esuberante vegetazione subtropicale che circonda le cascate, con 2000 specie vegetali (alberi giganti, felci, liane, orchidee), 400 specie di uccelli (pappagalli, colibrì, tucani), giaguari e yacarés (caimani). I Parchi Nazionali, le giungle ed altre aree naturali offrono diversi cammini per poter procedere senza fretta. Alla fine delle camminate, troverà la ricompensa di un gratificante bagno nei numerosi bacini e cascate che si trovano nella regione.

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La stagione della pesca Lungo i fiumi Paraná ed Uruguay esistono zone di pesca con infrastrutture adeguate (Esquina, Goya, Empedrado, Paso de la Patria, Isla del Cerrito, Ituzaingó, Montecarlo, Eldorado), nelle quali è possibile pescare specie di gran peso e taglia come il dorado (pesce molto aggressivo) il manguruyú (fino a 100 kg) ed il surubí (fino a 60 kg). La stagione ideale va da marzo a settembre. Il 15 luglio si celebra a Formosa il Concorso Nazionale della Pesca del Dorado ed in agosto la Festa Nazionale di questa stessa specie in Paso de la Patria. Vistoso carnevale a Corrientes, Esquina, Paso de los Libres, Victoria, Gualeguay e Gualeguaychú. Una tradizione tipica della veglia di San Juan è quella di camminare sui tizzoni ardenti, e si svolge a Formosa ed in alcune località del Chaco, Corrientes e Misiones. Il chamamé, ritmo derivato dalla polka che si fonde con elementi melodici e ritmici dei guaraní.

Il fascino del Mate L'Argentina è il principale Paese nel consumo del mate, un'infusione che viene elaborata con quest'erba che si coltiva in Corrientes e Misiones. Una volta secche ed elaborate, le

foglie di mate si collocano in un guscio di zucca – chiamata mate, ma che può essere anche di altri materiali – e si aggiunge l'acqua calda. L'infusione si beve mediante un tubicino – bombilla – che ha generalmente il bocchino d'argento. A Misiones e nel nord di Corrientes si beve fredda con l'aggiunta di erbe aromatiche e si conosce con il nome di tereré. Quando l'infusione si degusta in gruppo viene definita un "mate corrido" o "rueda de mate". Esiste anche il mate cotto in bustine individuale. Non tralasciate di provarlo. S.R.


LA NONA DI BEETHOVEN AL FORO ITALICO Martedì 5 Luglio ore 21.15 Centrale Live Roma Biglietti a partire da 10 € infoline 06 8082058 www.santacecilia.it Il concerto è inserito nel ciclo

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Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Antonio Pappano direttore Beethoven Sinfonia n. 9 con la partecipazione della JuniOrchestra Beethoven Quarto movimento dalla Sinfonia n. 1



RIO

DE JANEIRO

IL BRASILE DI DOMANI Luci ed ombre della “Cidade Maravilhosa”, tra grandi opere, promesse disattese e le Olimpiadi ormai dietro l’angolo

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omani prenderemo un treno. Non farà molta strada, continuerà a girare in tondo per il centro cittadino mostrando ai turisti e agli abitanti la zona del porto. Sì, domani prenderemo un treno che assomiglia molto ai convogli che tagliavano le strade della Rio de Janeiro imperiale, ma che non lo è. È un esemplare unico in America Latina – lo sentiamo ripetere spesso e con molto orgoglio -, ma è anche il riflesso di qualcosa che non esiste. Il VLT (Veículo Leve sobre Trilhos – pioneriostico mezzo di trasporto elettrico e senza fili) è una delle tante opere che rientrano nel progetto di riqualificazione del porto carioca «Porto Maravilha», simbolo dell'eredità che i Giochi Olimpici (si suppone) lasceranno alla città. Prendendo ad esempio Barcellona, sede delle Olimpiadi del 1992, Rio ha deciso d'investire in un'area della città scurita dal tempo e dalla fatica. Che si aprano i porti, dunque! Quartieri storici, prima di difficile accesso, che ora vengono riurbanizzati e decorati con attrazioni a misura di turista, come il nuovo Acquario cittadino. Le opere, il cui scopo è quello di rendere la città più smart e vivibile, hanno fatto sì che si aprissero più di 4,8 chilometri di tunnel, sostituendo le vecchie “avenidas” e sopraelevate con strade veloci, progetti per l'innesto di piste ciclabili, per l'utilizzo di fonti energetiche naturali e opere di bonifica, attenzioni che questa regione abbandonata non riceveva da tempo.

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E questa è solo una parte del lascito olimpico, da cui non è ancora dato sapere né prevedere se la popolazione trarrà giovamento. La “cidade maravilhosa” oggi con il suo Porto Maravilha, è una citta apertamente e, talvolta, esclusivamente, turistica. Rio accoglierà a braccia aperte le migliaia di persone che accorreranno per le Olimpiadi e le casse dello Stato, avide nel ricevere ciò che lasceranno i turisti di tutto il mondo, non si sono affatto risparmiate per offrire ancora uno spettacolo nella città degli spettacoli. I turisti potranno ammirare nel nuovo porto il “Museo del Domani”, l'opera architettonica che ne rappresenta la rivitalizzazione. La sede del museo, situata in Praça Mauá, luogo

POTERE AL POPOLO BRASILIANO La questione principale che tende a oscurare grandi eventi come le Olimpiadi è se il volere del popolo brasiliano sarà mai considerato. Una risposta ovvia e amara...

simbolo del boom commerciale e industriale della città all'inizio del XX secolo, è stata progettata dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava e con le sue ali ultramoderne in metallo bianco perlato legittima l'arrivo del futuro in città, proprio attraverso quei porti da cui la città ha avuto origine. Una struttura costata più di 230 milioni di reais (quasi 57 milioni di euro) dedicata alla


A POCHI MESI DALLE OLIMPIADI IL BRASILE È IN UN IMPASSE, TRA POLEMICHE, GRANDI OPERE PUBBLICHE E TANTE QUESTIONI IRRISOLTE ricerca scientifica, principalmente in fatto di clima e ambiente, che, paradossalmente, sorge sulla discussa baia di Guanabara, punto focale dell'attenzione del Comitato Olimpico durante tutto il lungo processo di adeguamento della città e, ciononostante, ancora preda di un incontenibile inquinamento. La promessa di bonifica della baia, che insieme alla conformazione stessa della citta ne fa la bellezza che è, è già qualcosa di obsoleto.

Mi ricordo anni fa, quando ero ancora un bambino, di un incontro tra il governo giapponese e quello brasiliano in cui già si parlava di bonifica. Dicono che il sostegno finanziario sia arrivato, ma la baia non è stata ripulita e il denaro è sparito, misteriosamente. Ricordo anche la promessa fatta dal governo nel 2009, anno in cui Rio de Janeiro vinse la concorrenza di Madrid, Tokio e Chicago per ospitare le Olimpiadi, che quella stessa baia sarebbe stata bonificata in vista dei giochi. Ancora non è accaduto. Così torno a pensare a quell'eredità. Una parola tanto usata dai politici per schivare le domande dei cittadini sulle cifre astronomiche investite per ospitare l'evento e sulla sua perdita di significato. Credo che la città trarrà qualche guadagno da tutte queste costose opere sorte intorno al porto, il che non vuole dire che accadrà lo stesso per il popolo carioca, a cui mancano ancora servizi di base ben più urgenti di treni veloci e musei. Salute, sicurezza e risanamento sono soltanto le prime richieste di una lunga lista che continua ad allungarsi. La questione principale che tende a oscurare grandi eventi come le Olimpiadi e i Mondiali è proprio questa: il volere del popolo sarà mai considerato? Siamo destinati a vivere in balia dello Stato? Per ciò che vedo la risposta e ovvia e amara. Il domani è ancora avvolto in una densa penombra e non c'è modo di sapere se le Olimpiadi lasceranno effettivamente il tanto famoso e citato lascito. Un segno sul volto della città lo lasceranno di certo, non resta altro che scoprire se sarà solo l'ennesimo tocco di trucco, a cui i carioca sono ormai abituati, prima da ammirare e poi da lamentare. Rio de Janeiro, più di qualsiasi altra città, simboleggia il Brasile, un paese che da molto porta il baluardo della nazione del futuro. È il baluardo si è ormai arrugginito, e il nostro “tomorrow, never come”. Il pericolo più grande è che faccia la fine del tanto agognato VLT, passando la vita a girare in tondo senza mai arrivare a un capolinea. Marco Notaroberto

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EUROPA

ESTATE IN IRLANDA? WHY NOT! Eventi fuori dall'ordinario che creano un’atmosfera d’allegria, divertimento e passione dalla quale sarà impossibile non lasciarsi coinvolgere: non resta che scegliere l'occasione giusta per conoscere le tradizioni, la musica, l’enogastronomia e il folkore di questo meraviglioso paese

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aestosa e selvaggia, ma anche meta ideale per i bon vivant. Sia che vi sentiate energetici, raffinati, curiosi o semplicemente pronti a una piccola fuga, nell' “isola di smeraldo” troverete una fantastica gamma di festival tra cui scegliere a seconda dei gusti e delle passioni.

Bloom, Phoenix Park, Dublino 2-6 giugno Il più grande festival irlandese dedicato al giardinaggio, cibo e artigianato, rappresenta un’ottima scusa per mettere piede nel famoso Phoenix Park di Dublino per qualche giorno. Passeggiate lungo la spettacolare mostra floreale, attardatevi tra le proposte gastronomiche e artigianali, ammirate alcuni dei migliori chef irlandesi in azione, ascoltate i consigli gratuiti di qualche esperto giardiniere. Vi è inoltre un workshop riguardante tutto ciò che è giardinaggio, grande musica dal vivo e prodotti gastronomici artigianali. www.bloominthepark.com

Cork Midsummer Festival, Cork 17-19, 21 e 24-26 giugno Una vera e propria esplosione di arti lungo le rive del fiume Lee a Cork. Ci saranno spettacoli di teatro, musica e danza contemporanei, così come eventi di massa gratuiti, dibattiti e arte visiva e concettuale. Tra gli appuntamenti più significativi segnaliamo il Corcadora Theatre Company’s Sacrifice at Easter di Pat McCabe e l’unica performance della musicista, cantante e attrice Camille O’Sullivan. www.corkmidsummer.com

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Sea Sessions, Bundoran, Donegal 24-26 giugno Un appuntamento veramente fuori dal comune a Bundoran in County Donegal, importante tappa lungo la Wild Atlantic Way irlandese. Un mix di musica, surf e tutta l’energia della gioventù in una tre giorni che combina le attività sportive sulla spiaggia di giorno a musica di grande qualità di notte. Tra gli artisti presenti, Tinie Tempah e Primal Scream. www.seasessions.com

Foyle Maritime Festival, DerryLondonderry 9-17 luglio Un grande festival dedicato a tutto ciò che è marittimo, cibi, tradizioni mondiali, musica,

arte, artigianato e attività nautiche vi aspetta a Derry-Londonderry, che festeggia così il veliero cittadino che partecipa alla Clipper Round the World Yacht Race. La tappa della flotta di queste magnifiche imbarcazioni transoceaniche è spettacolare e potrete incontrare i partecipanti nell’atmosfera tutta


SPORT, MUSICA, MA ANCHE ARTE E OTTIMA CUCINA: LA BELLA STAGIONE IN IRLANDA SI VESTE DI TUTTI I COLORI DEL DIVERTIMENTO, TRA GRANDI SCOGLIERE, PRATI VERDI E UN SALTO IN UNA DELLE NUMEROSE SPIAGGETTE DI SABBIA DORATA speciale di questa festa del mare. Ma non dimenticate di fare un giro della Città Murata! www.foylemaritimefestival.com

Dalriada Festival, Glenarm Castle, contea di Antrim 18-23 luglio C’è qualcosa per ognuno in questa grande kermesse scozzese-irlandese che si svolge in Irlanda del Nord e che offre sport, musica e un’eccellente scelta gastronomica. Situato presso il bel Glenarm Castle in County Antrim, il festival propone Highland Games, deliziosi prodotti locali, dimostrazioni di celebri chef, arte e artigianato, svaghi per bambini, e un importante concerto all’aperto con Andrew Strong, star del film The Commitments. Tra gli avvenimenti sportivi, il triathlon, una regata di canottaggio e una gara ciclistica enduro. Il festival terminerà il 23 luglio con una fiera di strada, una sfilata e fuochi d’artificio. www.dalriadafestival.co.uk

Galway International Arts Festival, Galway 11-24 luglio Ogni estate questo festival artistico internazionale trasforma Galway in un caleidoscopio di sorprese affascinanti. Scoprire qualcosa di nuovo e trascorrere giornate indimenticabili è una certezza in questo crogiolo di creatività con spettacoli, musica, arti visive e altri appuntamenti a cui assistono circa 200.000 appassionati d’arte. Quest’anno vi parteciperà il mitico Elvis Costello, ma tra le cose da non perdere segnaliamo anche la divertente commedia Our Ladies of Perpetual Succour, oppure ’A Simple Space’, la spettacolare esibizione di sette incredibili acrobati. www.giaf.ie

Races. È uno degli appuntamenti ippici più attesi, non solo per la qualità delle corse, ma anche per la sua grande valenza nel calendario sociale irlandese, con il suo sfoggio di moda, alta cucina e atmosfera elettrizzante. Cercate di non perdere lo straordinario Mad Hatter’s Day o il concorso Ladies’ Day Best Dressed. Le Galway Races offrono un’occasione speciale per trascorrere giornate di gran divertimento assieme alla possibilità di assistere alle corse ippiche al loro meglio in un paese noto per la sua cultura equestre. www.galwayraces.com

The Galway Races, Galway

Happy Days Enniskillen International Beckett Festival, Enniskillen, contea di Fermanagh

21-31 luglio Luglio è un mese molto affollato a Galway. Infatti, oltre al festival artistico, c’è tutto il glamour, lo stile e l’eccitazione delle Galway

21 luglio-1 agosto Per i fan della letteratura irlandese, il festival che celebra l’opera e l’influenza dello

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scrittore Premio Nobel Samuel Beckett è un appuntamento da non perdere. Si svolge a Enniskillen, una città-isola al centro dello straordinario paesaggio lacustre di County Fermanagh, dove Beckett frequentò le scuole e trascorse i suoi anni formativi. Il festival comprende teatro, musica, arti visive, commedia, incontri, discussioni e attività sportive, e questa ricchezza assicura interesse per tutti, sia agli ammiratori più esperti che ai neofiti. www.happy-days-enniskillen.com

Kilkenny Arts Festival, Kilkenny 5-14 agosto La musica classica rappresenta il cuore di questo festival e quest’anno offrirà la più grande celebrazione di Mozart in Irlanda, con le presenza di alcuni dei migliori esecutori della sua musica. Questa rara avventura artistica comprenderà una delle grandi opere di Mozart, cicli delle sue sonate per piano, quartetti d’archi e ultime sinfonie, oltre a incontri e conferenze. Kilkenny, con le sue stradine medievali, chiese storiche, il castello, cortili, antiche dimore e giardini, rappresenta una cornice ideale per questo festival che offre la possibilità di collaborazione e incontri ravvicinati tra l’audience e gli artisti. www.kilkennyarts.ie

Hilden Beer Festival and Music Festival, Lisburn 26-28 agosto Con il Northern Ireland’s Year of Food and

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TRA MONUMENTI CELTICI E PREISTORICI, VERDI PAESAGGI COSTIERI E DELL’ENTROTERRA, UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’ALLEGRIA E DELLA CORDIALITÀ IRLANDESE

Drink in pieno svolgimento, questa tre giorni di musica dal vivo, birre artigianali e cibo gourmet promette di essere veramente speciale. Situato negli storici terreni di Hilden House a Lisburn, questo festival si tiene da oltre 30 anni e raccoglie un pubblico quanto mai eclettico. Propone il meglio della gastronomia locale, mentre si possono sperimentare le birre artigianali con l’ottima cucina offerta dai ristoranti Molly’s Yard e Tap Room. www.hildenbrewery.com S.R.



SVIZZERA

L’ARTE DI VIVERE Ogni anno, a giugno, Art Basel, la più famosa delle fiere d’arte internazionali, è la meta preferita degli appassionati d’arte da tutto il mondo. Non è un caso che il New York Times l'abbia definita come le "Olimpiadi dell’arte"


ALL’AVANGUARDIA NEGLI STILI ARCHITETTONICI E NEI CONTENUTI, L’OFFERTA MUSEALE SVIZZERA SPAZIA DALL’ARTE CONTEMPORANEA ALLA SCIENZA, DAI TRASPORTI ALL’OROLOGERIA CON UNA VIVACITÀ DI PROPOSTE E UNA RICERCA INESAURIBILE

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accolta, a misura d’uomo e immersa nella natura Basilea, come la altre 22 città svizzere, si distingue per la qualità della vita e per la ricchezza di proposte culturali e ricreative, dietro a paesaggi incontaminati si cela un tesoro artistico e culturale ancora poco noto ai non addetti ai lavori. Stabilità politica, neutralità, agevolazioni fiscali e segreto bancario hanno contribuito alla creazione di collezioni private e al fenomeno del mecenatismo che ha permesso l’apertura di musei su tutto il territorio. E Basilea è considerata la capitale culturale della Svizzera con 40 musei in 37 km2 - fra cui spiccano la Fondazione Beyeler, lo Schaulager, il Museo Jean Tinguely e il Vitra Design Museum. Ogni anno diventa la mecca dell’arte contemporanea con Art Basel in cui circa 300 gallerie tra le migliori del mondo espongono opere moderne e contemporanee di grande qualità: dipinti, sculture, installazioni, fotografie, stampe, video e lavori multimediali di oltre 4000 artisti. Sono presenti anche i più famosi maestri dell’arte moderna e contemporanea, da Picasso, Miro, Klee, Warhol e Jeff Koons alla più recente generazione. Qualità elevata, grande varietà e partecipazione internazionale hanno regalato ad Art Basel una considerazione senza eguali. Oltre 90.000 collezionisti, artisti, direttori di musei, curatori e amanti dell’arte partecipano a questo «incontro familiare» della scena artistica, per vedere l’offerta più internazionale e selezionata del mercato dell’arte e per incontrare gli insider e le star della scena artistica. Durante Art Basel, nella città culturalmente connotata regna un’atmosfera unica che le numerose

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manifestazioni del centro storico contribuiscono ad accentuare, perchè qui l’arte ha sempre svolto un ruolo importante. Secondo una stima di Artprice, 13 dei 200 collezionisti più ricchi e influenti del mondo vivono in Svizzera. Il collezionismo non è relegato alla sfera privata ma ha plasmato in modo visibile alcune città svizzere: emblematico è il caso di una figura chiave per Basilea, Ernst Beyeler, mercante d’arte deceduto nel 2010 e uno dei fondatori di Art Basel, che cominciò ad accumulare nella sua CITTÀ DI CULTURA, METROPOLI D’ARTE A Basilea edifici all’avanguardia sorgono accanto a palazzi di origine medievale, l’intervento umano si confronta con le bellezze naturalistiche.

L’INCROCIO DI ANTICO E MODERNO, DI TRADIZIONE E INNOVAZIONE, DI NATURA E CULTURA GENERA QUELL’ENERGIA CHE CONTRADDISTINGUE I PICCOLI E I GRANDI CENTRI URBANI SVIZZERI galleria le opere di cui non riusciva a separarsi, specialmente di Picasso e degli impressionisti. È stata proprio questa sua passione a determinare la sua fortuna. Si narra che, contro ogni logica commerciale, abbia rifiutato di vendere al Barone Thyssen il trittico “Nymphéas” di Monet – oggi una delle attrazioni principali della Fondazione Beyeler – perché era uno dei quadri preferiti dalla moglie Hildy. La Fondazione inaugurata nel 1997 a Riehen, nello splendido edificio progettato da Renzo Piano, oggi registra una

media di 300.000 – 400.000 visitatori annui ed è uno dei musei più visitati e più prestigiosi: della collezione permanente fanno parte capolavori del tardo impressionismo, del cubismo e del surrealismo. Basilea ospita musei d’arte di fama internazionale, sculture su piazze pubbliche, teatri, sale di concerto e opere pubbliche notevoli realizzate da famosi architetti contemporanei. Inoltre, l'appuntamento con l'arte si arricchisce di un'ulteriore motivazione, la riapertura del Kunstmuseum con una nuova ala collegata al vecchio edificio tramite passaggio sotterraneo. Più spazio quindi alla ricca collezione permanente che vanta opere di Konrad Witz, Hans Holbein il Giovane e Arnold Böcklin per citarne alcuni. Largo ai nativi digitali presso l'istituto “Haus der elektronischen Künste (HEK)”, sorto in un ex deposito doganale nell’area emergente di Dreispiz: questo centro, aperto nel novembre 2014, riflette sull’uso della tecnologia nell’arte e con mostre, workshop e festival di musica elettronica offre una chiave di lettura della nuova arte digitale. www.myswitzerland.com Franco Del Panta

DA SAPERE Art Basel

✑ 16–19 giugno, 2016 Basilea www.artbasel.com

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Bonnefantenmuseum Maastricht


FOTOGALLERY

ESTATE IN ITALIA, IN NOME DELL’ARTE 88


Gli artisti più importanti del panorama contemporaneo, il fascino dell'antico, le infinite potenzialità dell'arte: l'estate è il momento perfetto per lanciarsi alla scoperta dei tanti itinerari artistici disseminati lungo il Bel Paese Un mondo di architetture

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arà aperta al pubblico fino a domenica 27 novembre 2016, ai Giardini e all’Arsenale, la 15° Mostra Internazionale di Architettura dal titolo REPORTING FROM THE FRONT, diretta da Alejandro Aravena e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La Mostra sarà affiancata da 65 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, con 5 paesi presenti per la prima volta: Filippine, Lituania, Nigeria, Seychelles e Yemen. REPORTING FROM THE FRONT si propone di ascoltare coloro che sono stati capaci di una prospettiva più ampia, e di conseguenza sono in grado di condividere conoscenza ed esperienze, inventiva e pertinenza con chi tra noi rimane con i piedi appoggiati al suolo, pur nella complessità e nella varietà delle sfide che l’architettura deve affrontare. Al pubblico, sempre più vasto, la possibilità di capire cosa significa migliorare la qualità della vita mentre si lavora al limite, in circostanze difficili, affrontando sfide impellenti, o cosa occorre per essere in prima linea e cercare di conquistare nuovi territori. Inoltre, anche per questa edizione, si prevedono selezionati eventi collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la Mostra. www.labiennale.org

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Una retrospettiva per Alphonse Mucha

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l Complesso del Vittoriano omaggia il celebre pittore ceco Alphonse Mucha con una grande retrospettiva a lui dedicata. Mucha è uno degli artisti più rappresentativi dell’Art nouveau, quella tendenza stilistica che segnò il gusto di un’epoca intera, la Belle Époque, comparsa in Europa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, e che ha coinvolto tutti i settori dell’arte: dalla pittura alla scultura, ma anche aspetti inediti, quali la moda e la pubblicità. Si cercò di realizzare quell’idea di unificazione tra arti maggiori e arti minori, di conferire agli oggetti d’uso quotidiano una valenza artistica. Queste utopie artistiche sono ben rintracciabili nel lavoro di Mucha. La rassegna romana, raccogliendo oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, cerca di ripercorrere le fasi salienti del percorso creativo del celebre artista. La sua arte è dominata da architetture floreali e donne seducenti, come dimostrano i manifesti pubblicitari realizzati per gli spettacoli di Sarah Bernhardt, la grande attrice tragica, idolo del pubblico parigino, ma anche da visioni più cupe, come quelle racchiuse nei dipinti della maturità. Interessante occasione per scoprire o riscoprire uno degli artisti che ha maggiormente incarnato lo spirito del suo tempo. C'è tempo fino all’11 Settembre. www.ilvittoriano.com


A passeggio sulle acque del Lago d’Iseo

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Al Campari Wall Barbara Probst e le sue Different Perspectives

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Barbara Probst, fotografa tedesca apprezzata a livello internazionale, l'artista ospite d'onore del Campari Wall, spazio dedicato all'arte contemporanea della Galleria Campari, nella sede del quartier generale del Gruppo Campari a Sesto San Giovanni. Il progetto, intitolato “Different Perspectives”, è un polittico che fa parte del ciclo di lavori «Exposure» composto da quattro fotografie a prima vista prive di alcun legame tra loro e che, invece, vedono come filo conduttore una bolla di sapone riproposta nei diversi ambienti. Un tempo sospeso, proprio come quello della bolla di sapone sulla scrivania, si muove tra un'immagine del passato, rappresentato dalla foto di un paesaggio dell'Engadina, e i grattacieli di uno skyline metropolitano più contemporaneo mentre una donna, della quale si intravede solo una parte del viso, non lascia trapelare a quale dei due mondi volti le spalle. “Questi lavori incorporano prospettive multiple di uno stesso momento, offrendo più interpretazioni a chi le guarda” spiega Marina Mojana, direttrice artistica della Galleria Campari e curatrice della mostra“Lo stesso istante si dilata, mentre il frammento di realtà diventa un universo parallelo di sconcertante ambiguità”. Nata come scultrice, la Probst dal momento che si avvicina al mondo della fotografia inizia a portare avanti una ricerca sui meccanismi di funzionamento del mezzo fotografico mettendone in discussione gli elementi fondanti: la luce, la grana delle pellicole così come i ruoli stessi del fotografo e dell'osservatore, del soggetto e dell'oggetto, trasformando ogni scatto in molteplici. L'esposizione, in collaborazione con la Galleria Monica De Cardenas, sarà aperta fino al 9 luglio tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, con ingresso libero. www.campari.com

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i chiama “The Floating Piers”, l'ultima intuizione di Christo, mago della land art e visionario produttore di installazioni su larga scala. Per 16 giorni - dal 18 giugno al 3 luglio 2016 – turisti e visitatori potranno camminare sulle acque del Lago d'Iseo e godere dello spettacolo unico che solo l'arte sa donare, soprattutto quando lavora a servizio della natura. Ogni tentativo di spiegazione, rischia di essere riduttivo: 70.000 metri quadri di tessuto giallo cangiante, sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti formato da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità, comporranno una installazione che si svilupperà a pelo d'acqua seguendo il movimento delle onde. Da Sulzano a Monte Isola e poi fino all'isola di San Paolo, i visitatori potranno sperimentare l'opera percorrendo la sua intera lunghezza, che si sviluppa in un simbolico circolo, visibile anche dalle montagne circostanti. The Floating Piers creerà un percorso pedonale di ben tre chilometri sul lago composto da pontili larghi 16 metri e alti 50 centimetri dai bordi degradanti. Il tessuto si svilupperà, poi, per un altro chilometro e mezzo lungo la strada pedonale tra Sulzano e Peschiera Maraglio. L'ispirazione è arrivata tra la primavera e l'estate del 2014 quando Christo, insieme al suo staff ( in cui figura anche il Project Director Germano Celant) ha individuato in questo specchio d'acqua a 100 km ad est di Milano e 200 km ad ovest di Venezia, il luogo ideale per la realizzazione del suo ennesimo sogno ad ochhi aperti. I fondi per la realizzazione di quest'opera provengono interamente dalla vendita delle opere di Christo e dopo i 16 giorni tutte le componenti verranno rimosse e dismesse attraverso un processo industriale di riciclaggio. Un impalpabile miraggio che, tuttavia, rimarrà impresso nella memoria e nella storia. www.thefloatingpiers.com



Rivivere Pompei nei suoi giardini

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a mostra “Mito e Natura. Dalla Grecia a Pompei” fa rivivere le atmosfere bucoliche dell’antica Roma. Nella Pompei antecedente alla tragica eruzione del 79 d.C. comporre giardini era una vera arte in stretto dialogo con le pareti affrescate e gli oggetti che arredavano le lussuose domus patrizie. In occasione della mostra, tutto questo è nuovamente percepibile attraverso un itinerario che conduce il visitatore attraverso una serie di importanti manufatti, ma anche attraverso sei ville in cui sono stati ripristinati, fedelmente, gli antichi giardini. «I giardini sono stati ricostruiti in maniera filologica, seguendo sia le indicazioni che venivano dalla paleobotanica sia quelle documentali» precisa il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna. Anche i cortili interni del Museo di Napoli tornano a fiorire, con una nuova sistemazione a verde ispirata al mondo romano, la mostra è, infatti, divisa tra gli scavi di Pompei e il Museo archeologico Nazionale di Napoli. Negli scavi archeologici di Pompei si potrà passeggiare tra i giardini delicati della Casa di Octavius Quartius, nella Casa della Venere in conchiglia, nel grandioso complesso di Giulia Felice, che si sviluppa lungo 5.800 metri quadrati con la sua zona termale, oltre alla villa di lusso della gentildonna e ai locali che affittava a un oste, nella Casa del Frutteto, nota per i suoi affreschi da giardino e per l’atrio decorato con mosaico in bianco e nero, e nellaCasa di Marco Lucrezio, che stregò Pablo Picasso e Léonide Massine. www.pompeiisites.org

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FIL ROUGE

LA CASA DEI VIAGGI Formatosi alla fine dell’800 –tra la riva destra del Tevere, l’antico Borgo della “Fabbrica di San Pietro” e Monte Mario- Prati è il XXII e più giovane rione di Roma. Il suo nome deriva dai “prati”, dedicati all’ozio e al riposo, che una volta si estendevano intorno a Castel Sant’Angelo: I “prati di castello”. Elegante zona della città, conta molti prestigiosi edifici pubblici e privati, progettati da importanti architetti, quali Piacentini, Del Debbio, Busiri Vici, Magni, Fasolo, Sabbatini, Aschieri… Tra le opere più significative spicca il Palazzo di Giustizia, il “Palazzaccio” dei romani. In via Germanico, a pochi passi dalla bella Piazza dei Quiriti -ornata dalla Fontana delle Cariatidi, opera dello scultore Attilio Selva- si trova la Galleria “Le fil rouge”

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UN VIAGGIO INTERIORE ATTRAVERSO STRAORDINARI LUOGHI E PAESAGGI UMANI

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a casa-galleria di un giornalista romano ti accoglie in un modo speciale… È come se ti ricevesse un’amica per raccontarti di lui e dei suoi viaggi per il mondo: percorsi dell’anima tra elemento umano e paesaggio. Un viaggiatore che sceglie mete spesso non ancora raggiunte dal turismo di massa: scatta foto, sceglie oggetti e manufatti che gli ricordino atmosfere, volti e sapienze lontane. Ma fa anche altro nelle sue esplorazioni:catturai suoni di un giorno di mercato, le note di uno strumento antico costruito in legno di bambù, la voce di un anziano che parla a un bambino in un angolo sperduto in Africa o in Sud America… Raccontare Le fil rouge (è il nome di questo luogo insolito) significa dunque parlare delle collezioni di strumenti ed oggetti raccolti per il mondo: i tessuti di arte popolare che provengono dalla Polinesia, dall’India, dalla Bolivia, dal Benin, dal Gambia. I lavori tessili realizzati dalle donne kuna dell’Arcipelago di San Blas (decine di isole disseminate sulla costa caraibica). Le

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tecniche usate sono il ricamo e l’intarsio con una cifra stilistica che ricorda le civiltà precolombiane e insieme i quadri di Paul Klee. Le opere accendono di effetti cromatici il bianco candore del corridoio che conduce alle diverse sale dove, tra i libri di viaggio e le collezioni, puoi ammirare antichi strumenti di lavoro tra cui un curioso paio di forbici provenienti da un monastero buddista in Nepal. Gli arredi, sapientemente integrati alle collezioni (magnifica la raccolta di ramazze prese nei mercati africani, caraibici e sudamericani) sono un unico racconto a più voci. Così accanto ai calabas, frutti tropicali liberati dalla polpa e seccati (da sempre oggetti d’uso nei paesi tropicali) quindi decorati da

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artisti della Guyana olandese, puoi ammirare il divano Livingstone di Stephanie Marin ispirato ai sassi del mare o il mobile disegnato da François Bernard per la serie Asiatides, realizzato con i “bois flottant”, vecchi legni raccolti sulle spiagge con i colori “delavés” che parlano dell’usura del tempo, dell’azione del sole, del mare, dell’acqua: sono pezzi di vita marina che entrano in casa… Il mix di oggetti cult della storia del design (scelti anche per la loro matrice mediterranea), come la storica “Parentesi” di Achille Castiglioni, i bicchieri in porcellana della Pols Potten disegnati da Gio Ponti… trovano spazio accanto ad opere di giovani progettisti emergenti: la libreria per bambini “Albero della cuccagna” di Matteo Casarosa o lo “Sgabello” in pral della Abet Print, disegnato dagli studenti dello IED-Roma e prodotto dalla Claudio De Voto. Il design degli anni ‘60 e ‘70 accanto ad oggetti realizzati su disegno o riciclati -come la “Lampada-grattugia” di Melanie Trucco- è una vivida testimonianza del percorso professionale del padrone di casa che si è occupato di design per lunghi anni nel suo ruolo di fondatore e direttore della mostra “Casaidea” negli anni tra i ’70 e il 2012, contribuendo alla conoscenza e alla diffusione della cultura del design contemporaneo nel centro-sud. Le luci della galleria sono diverse in ogni sala e spaziano dalle lampade a braccetto “Luxy” di Dante Donegoni e Giovanni Lauda; della stessa casa la “Tao” di Neil Pulton; la “Tolomeo” di Artemide. Tuttavia l’atmosfera è omogenea così come la qualità della luce; l’effetto complessivo è di una illuminazione morbida, in grado di valorizzare oggetti e collezioni in tutta la

ricchezza della loro componente cromatica. Particolare curiosità suscitano: il radiatore “Ciussai” della AD hoc, che appare come una canna per innaffiare il giardino; la sedia “Venezia”, disegnata da Paolo Favaretto per la Sintesi; il tavolo di Rodolfo Felice in legno laccato, chiaramente ispirato al celebre “Quadrotta” prodotto dalla Zanotta su progetto di Superstudio, per la collezione-manifesto del design radicale (1970); la sedia pieghevole“Plia” della Castelli. I momenti più significativi per conoscere la “Casa del viaggio” li puoi vivere in occasione di una delle serate a tema offerte ai numerosi amici. Memorabile quella dedicata all’Oriente di Cuba. In occasione di questi appuntamenti -l’arte, il design, l’artigianato, la musica dal vivo suonata talvolta con strumenti poveri o antichi da artisti provenienti da Paesi lontani- s’incontrano con la multivisione delle immagini di viaggio: i mercati, le architetture coloniali, le spezie e i frutti di 5 continenti, i volti segnati di anziani, i timidi sorrisi dei bambini, lo splendore delle vesti e la malizia degli sguardi delle donne, accompagnati dalla colonna sonora, realizzata grazie alla collaborazione di Luigi Montagna, con la musica da lui stesso composta e “incrociata” con i suoni registrati nei viaggi. Lasciamo Le fil rouge con la sensazione di aver compiuto anche noi un viaggio interiore attraverso straordinari luoghi e paesaggi umani: è un’emozione dei sensi, uno sguardo a volo d’uccello sul “bello” del mondo. Testo di Laura Belforti Foto di Francesco Conti



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LE

ISOLE DI

NUREYEV

LE MAGICHE SUGGESTIONI DI UN PARADISO A POCHI PASSI DA CASA Un viaggio tra le meraviglie de Li Galli, un piccolo e segreto arcipelago che vive di storia e mito

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LA LEGGENDA VUOLE CHE QUI SI TROVASSE LA DIMORA DELLE SIRENE: BENVENUTI A LI GALLI, IL PARADISO PRIVATO PIÙ AFFASCINANTE DEL MEDITERRANEO

T

ra Capri e Positano, dalle acque cristalline dell’area marina protetta di Punta Campanella, emerge il paradiso de Li Galli. Si tratta di un arcipelago costituito da tre isole: Gallo Lungo, la Rotonda e La Castelluccia. La più grande delle tre, Gallo Lungo, ha una forma che vista dall’alto ricorda un delfino ed è l'unica ad essere stata abitata fin dai tempi dei Romani. Proprio gli antichi identificavano in questo magico luogo la dimora delle sirene. Qui vivevano e ammaliavano i marinai in transito, facendoli naufragare contro gli scogli. La mitologia narra che solo due navi sono riuscite a scampare questo tragico epilogo. Omero nell’Odissea racconta di come Ulisse, non volendo rinunciare a sentire il

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canto delle sirene, su consiglio della maga Circe, si fece legare all'albero della nave, ma solo dopo aver attentamente turato con della cera le orecchie dei suoi marinai: egli poté quindi estasiarsi al loro canto mentre la nave continuò indisturbata la sua navigazione. Orfeo ne “Gli Argonauti”, salvò l’equipaggio grazie alla sua bravura nell’arte della lira che, prendendo a suonare, surclassò il canto delle seduttrici; le sirene, per l'umiliazione subita, si buttarono in mare e furono tramutate in sassi. In tempi decisamente più recenti l’isola ha ammaliato moltissimi personaggi noti che l’hanno scelta come residenza delle proprie vacanze estive. Sì, perché questo paradiso è privato! Nel 1924 il coreografo e ballerino russo Leonide Massine acquistò

RUDOLF NUREYEV


l'arcipelago, facendoci costruire una magnifica villa a cui contribuì anche il celebra architetto Le Corbusier, e anche un suggestivo anfiteatro su modello di quello di Siracusa. Ben presto quello che considerava solo un rifugio dalle tensioni della sua carriera, divenne un'indispensabile fonte di ispirazione. Il suo sogno era trasformare Li Galli in un centro d’arte che riunisse varie discipline, dalla danza alla composizione musicale, alla pittura. Un luogo dove giovani artisti

provenienti da tutto il mondo potessero venire, per ritirarsi dal soffocante materialismo della vita moderna e trarre ispirazione, dalla bellezza e semplicità del luogo. Purtroppo questo sogno non si realizzò mai e, dopo la morte di Massine, l’arcipelago passò ad un altro ballerino, Rudolf Nureyev. Il nuovo proprietario faceva una vita meno ritirata e, a differenza di Massine, frequentava molto di più Positano, partecipando attivamente alla vivace mondanità propria della costiera amalfitana e di Capri. Lui portò ulteriori modifiche, personalizzando la villa secondo il suo gusto più orientaleggiante e ampliando la sala danza che sorge in cima alla torre di avvistamento in pietra, costruita nel 14° secolo per contrastare le incursioni dei pirati. La leggenda vuole che nell’estate del 1992 Rudolf Nureyev, ormai inevitabilmente segnato dalla malattia (era malato di AIDS), salutò l’isola baciando quegli scogli che lo avevano dolcemente accolto per anni. Si sarebbe spento qualche mese più tardi e, con lui, svanì definitivamente anche il sogno di fare di quell’isola un eden dedicato all’arte della danza. In seguito, l’arcipelago venne acquistato da un imprenditore sorrentino, ma con l'arrivo

del nuovo millennio inizia a circolare la voce, in un primo momento smentita dallo stesso proprietario, che l’arcipelago sia di nuovo in affitto. E, stando ad alcuni siti internazionali specializzati in vacanze luxury su isole private, sembrerebbe proprio di sì. Così, per la modica cifra di 220,000 euro a settimana, si può diventare il re dell’isola, almeno per qualche giorno. La cifra, valida per 12 ospiti, comprende tutto, dai pasti fino al trasporto. Si può soggiornare nelle sublimi camere ideate da Nureyev, lasciate intatte dai nuovi proprietari, tra arabeschi e turchesi mattonelle, godendo del silenzio infranto solo dal mormorio del mare e da qualche grido di gabbiano. Sì perché ritagliarsi un momento di evasione vuol dire rifugiarsi là dove la massa non arriva e non sempre serve passare decine di ore in volo per raggiungere isole e atolli sperduti. Li Galli ben lo dimostra, grazie al suo connubio tra lusso e privacy, parole d’ordine dei nuovi paperoni. Per i meno fortunati non resta che accontentarsi di una delle tante gite che si organizzano dal porto di Positano o Sorrento, ammirando da lontano questo sogno proibito. Oreste Sacco

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STORICHE

DIMORE

IL REMOTO TORNA PRESENTE


La nuova vita dei beni pubblici, un tesoro ancora inespugnato di castelli, dimore storiche, ma anche fari e antichi presidi. Una nuova opportunità di crescita e sviluppo per un patrimonio straordinario, in cui il tempo sembra essersi fermato

L’

Italia non è solo il paese della buona cucina e del miglior vino. Il tempo e le casualità belliche avvenute nel corso degli anni non hanno di certo cancellato un patrimonio immobiliare e culturale di inestimabile valore, la cui memoria andrebbe, tuttavia, rinfrescata. Così lo Stato italiano ha deciso di affidarsi all'iniziativa privata per nuove attività, soprattutto turistiche, proponendo agli investitori da tutto il mondo immobili individuati secondo precisi requisiti di qualità architettonica, attrattività turistica e potenzialità di mercato. É proprio ciò che è avvenuto per l'antico e maestoso Palazzo della Zecca di Roma, un tempo sede della produzione monetaria del Paese, oggi in fase di ristrutturazione per l’attività alberghiera di lusso gestita da Rosewood Hotels and Resorts, noto marchio statunitense che conta più di 30 strutture sparse in giro per il mondo. Molti altri i beni in affitto: dalle chiese più antiche alle isolette ancora ignote, dai fari, dagli avamposti, dalle torrette ai castelli, ai borghi, alle mura fortificate. Opere appartenenti ad epoche secolari, strutture di cui tuttora si conosce ben poco. Una volontà di rinascita del bene pubblico di grande valore, con lo scopo di permettere una crescita non solo economica, ma anche socioculturale.

Castello Doria (Porto Venere, Liguria) La struttura di questa storica fortificazione sorge su un altopiano roccioso del paese di Porto Venere, località marittima sulla costa ligure, nell'estremità nord-occidentale della Penisola. Edificato nel 1162 e parzialmente distrutto e dismesso nel 1453, il Castello Doria è un complesso murario ciclopico, diviso in “corpo basso”, la parte da cui si accede, e “corpo alto” aggiunto nel XVI secolo, come “magazzino” delle armi da fuoco. Esso aveva utilizzi prettamente militari e difensivi, in quanto ottimo deposito di armi da fuoco e avamposto militare per archibugieri e balestrieri. Inoltre, nel 1797, dopo la consegna della città di Genova alle forze di Napoleone, fu utilizzato come prigione militare. Oggi, dalla parte alta, di origine cinquecentesca, e dalla rocca difensiva si può ammirare un panorama mozzafiato aperto sul mare e le montagne, mentre all'interno ci si può perdere nei mirabili soffitti con volte a crociera, ove è situata la cosiddetta Casa del Capitano. Assieme alle storiche mura fortificate di La Spezia, secondo comune per popolazione della regione, è entrato a far parte di un polo culturale ad utilizzo museale e aperto al pubblico. Può anche essere affittato per matrimoni ed eventi privati.

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Abbazia di Santa Maria di Maniace (Bronte - Catania - Sicilia) Bronte, piccolo comune alle pendici occidentali dell'Etna, nel cuore nord-orientale della verdeggiante Sicilia, culla della coltivazione e della produzione del pistacchio autentico, nasconde molti altri segreti. Questa terra è legata a doppio filo al nome dell'ammiraglio britannico Horatio Nelson, insignito del titolo di Duca di Bronte e proprietario di una vasta porzione di terreni. Si dice, tanto era forte il suo legame con la Sicilia, che il cognome delle sorelle Brontë provenga proprio dal nome del comune siciliano in un omaggio del padre a Horatio Nelson. Simbolo di questa presenza, il Castello di Nelson sorge su quella che era l'Abbazia di Santa Maria di Maniace, risalente al XII secolo. Del grandioso tempio dedicato alla Madonna rimangono le navate, uno splendido portico gotico-normanno e l'icona bizantina, secondo la leggenda dipinta da San Luca. Dell'antico castello rimane poco, oltre le torrette ed una parte della cinta muraria, in quanto gli ambienti furono riadattati dagli eredi di Nelson a scopi abitativi o a magazzini al servizio dell'agricoltura, ma sono visitabili ed espongono alcuni cimeli d'epoca appartenuti all'ammiraglio. Nel cortile interno vi è una croce celtica dedicata all'ammiraglio e nel parco un piccolo cimitero, dove spicca una croce celtica in pietra nera dell'Etna, che indica la sepoltura del poeta scozzese William Sharp. Il grande parco all'inglese è, oggi, il luogo ideale per eventi all'aperto.

Faro di San Domino (Isole Tremiti, Puglia) L'isola di San Domino tra quelle dell'arcipelago delle Tremiti, nel mare Adriatico, a largo del nord della Puglia, è di certo la più affascinante. Un territorio incontaminato e ancora selvaggio, con una ricca vegetazione che, a detta di molti, la rende l'isola più bella dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Dalla distesa di pini d'Aleppo che copre come un manto di velluto tutta la superficie e che degrada, in molti punti, fino alle rocce a strapiombo sul mare, spunta un muto guardiano proteso verso il mare. È il Faro di San Domino, secolare punto di riferimento per naviganti smarriti e protagonista di antiche leggende, oggi destinato a nuova vita, probabilmente come struttura extralusso. Dalla sua cima si

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IL FARO DI SAN DOMINO, UNA VECCHIA SENTINELLA CHE TRONEGGIA A PUNTA DEL DIAVOLO, NELLE ISOLE TREMITI (FG)

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può respirare a pieni polmoni l'essenza di queste terre: il profumo del rosmarino, del ginepro e del mirto, intrecciato a quello della brezza marina, è un'impareggiabile tonico per corpo e mente. Perdersi con lo sguardo nella macchia mediterranea e nelle decine di grotte e insenature, come la “Grotta delle Viole”, sul versante meridionale dell'isola. Sembra che abbia assunto questo nome per le migliaia di fiori selvatici che vi fioriscono all'interno o per la colorazione rosso violacea delle alghe calcaree che tappezzano le pareti sommerse. In ogni caso un territorio da esplorare dalla sua cima più alta e ricca di fascino.

abitazioni basse, intervallate dalla presenza di torri. È possibile ricostruire non solo l’intero circuito delle mura e della struttura interna, ma anche immaginare come scorresse la vita all'interno, soprattutto nel Cinquecento quando la dimora era di proprietà di una famiglia aristocratica, i Ridolfi, i cui stemmi sono spesso ricorrenti nel sito. Tra le case dei castellani per lo più addetti all’artigianato ed alla coltivazione dei campi al di là delle mura, si può godere della purezza del vento che soffia su queste cime e della quiete che notoriamente anima l'Umbria, rifugio perfetto per chiunque sia alla ricerca di pace e spiritualità.

Castello di Petroro (Todi, Umbria) A pochi chilometri di distanza dalla città di Todi, in quello che è considerato il cuore verde d'Italia, disposto in cima ad un colle, la cui rigogliosa vegetazione ne nasconde in parte la bellezza, si erge il “Castello di Petroro”, raggiungibile attraverso una breve deviazione dalla strada principale che lo costeggia. Giunti in prossimità dell’edificato si coglie immediatamente la consistenza della sua estensione. Il castello, infatti, nel suo insieme si presenta come un agglomerato di costruzioni che probabilmente, formavano una vera e propria comunità con le sue

Castello Aragonese di Otranto (Otranto - Lecce - Puglia) La costruzione aragonese nella località salentina risale alla fine del ‘400, eretta quasi nei pressi del mare. Inizialmente, la sua configurazione disegnava un trapezio rettangolo, con ai vertici le quattro “rondelle” (le rocche del castello), che trovarono il loro perfezionamento fino alla fine del ‘500. Un enorme fossato divide il borgo vicino dalla fortificazione, oggi percorribile perché non più bagnato da stagno. Qui si possono ammirare antichi stemmi ed effigi di tutte le figure

ALLA SCOPERTA DEL CASTELLO CHE HA DATO IL NOME AL PRIMO ROMANZO GOTICO DELLA STORIA aristocratiche dell'epoca, la Cappella che ospita la tomba di Donna Teresa De Azevedo, definita dai suoi contemporanei “esempio di pudicizia, dea di bellezza, modello di onestà, prole di eroi spagnoli”, l’interno delle rondelle (esse fungevano da avamposto di difesa e nelle quali si aprivano le feritoie per i cannoni) e i sotterranei. In particolare, da questi ultimi si possono osservare le fondamenta e capirne le origini, grazie alla presenza di rinforzi, fodere e cortine. Horace Walpole ha dedicato al Castello Aragonese la sua opera più importante The Castle of Otranto (1764), considerato il primo romanzo gotico della storia. Oggi qui sorge il Museo del Castello, destinato a esposizioni, mostre, conferenze e spettacoli in un'atmosfera unica. Yuri Fronteddu

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L’OPERA

VA IN SCENA

STELLE DA AMMIRARE E DA ASCOLTARE Torna con la 94a edizione l’Opera Festival all’Arena di Verona, in scena dal 24 giugno al 28 agosto con 46 serate di grande spettacolo: i classici areniani proposti negli allestimenti più entusiasmanti di sempre

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D’ESTATE L’ARENA DI VERONA SI TRASFORMA IN UNO DEI TEATRI LIRICI ALL'APERTO PIÙ GRANDI DI TUTTO IL MONDO GRAZIE ALL’OPERA FESTIVAL, ALL’INSEGNA DI CREATIVITÀ E CULTURA Un firmamento di emozioni

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a più di cento anni, considerando anche le interruzioni a causa delle due grandi guerre, d'estate l'Arena di Verona si trasforma in uno dei teatri lirici all'aperto più grandi di tutto il mondo grazie all'Opera Festival. La creatività e la cultura arricchiscono ogni anno la stagione estiva della città veneta, già patrimonio dell'Unesco, con un susseguirsi di appuntamenti di musica, balletto e teatro. Un repertorio ripensato e arrangiato nuovamente dai grandi Maestri d’orchestra

contemporanei, in cui ammirare originalità e alternative d’esecuzione che rendono unica la rappresentazione orchestrale e sinfonica. Le varie rassegne musicali hanno l’occasione, così, di simboleggiare una continua e annuale commemorazione operistica di grande musica che, da ben dieci secoli, decora con incantevoli armonie sinfoniche i teatri, gli anfiteatri, i salon, i vari “Opera” secolari e i grandi auditorium musicali. Del resto, tutta la musica attuale ritorna alla Musica classica, unica fra le tradizioni strumentistiche a potersi definire immortale fra gli altri generi.

A inaugurare il Festival 2016, il 24 giugno, un’opera molto apprezzata in tutto il mondo, e particolarmente dal pubblico dell’Arena di Verona: “Carmen” di Georges Bizet, proposta per 13 serate secondo la cinematografica regia ideata nel 1995 da Franco Zeffirelli, con i costumi di Anna Anni. Dalla sera successiva, il 25 giugno, è andata in scena per 16 recite l’opera simbolo dell’Arena di Verona, la più rappresentata di tutte, “Aida”, nel tradizionale allestimento ideato nel 1982 da Gianfranco de Bosio e arricchito dalle coreografie di Susanna Egri. Terzo titolo in cartellone per 8 serate, a partire dal 2 luglio, “La Traviata” di Giuseppe Verdi, proposta nel raffinato allestimento ideato per inaugurare il Festival 2011 da Hugo de Ana, che ne ha curato regia, scene, costumi e luci, arricchito dalle vivaci coreografie di Leda

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A VERONA I TITOLI LIRICI PIÙ AMATI E GLI ALLESTIMENTI PIÙ SPETTACOLARI E APPLAUDITI DEGLI ULTIMI ANNI Lojodice. Il 18 luglio è la volta della serata evento “Roberto Bolle and Friends”, attesissima dai fan, che torna all’Arena di Verona anche per il Festival lirico 2016. L’étoile internazionale Roberto Bolle si esibirà nuovamente nella suggestiva cornice dell’anfiteatro, presentando con grandi interpreti provenienti dalle migliori Compagnie internazionali un programma appositamente studiato per il palcoscenico veronese. Una serata omaggio all’intramontabile eleganza del balletto di repertorio e alla creatività della danza contemporanea. Segue dal 23 luglio per 5 recite “Turandot” di Giacomo Puccini, nella sfarzosa messa in scena di Franco Zeffirelli, con i costumi di Emi Wada, i movimenti coreografici di Maria Grazia Garofoli e le luci di Paolo Mazzon. Infine, va in scena dal 6 agosto

per 4 date “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, ancora per regia e scene di Franco Zeffirelli, con i costumi di Raimonda Gaetani, la coreografia firmata El Camborio ripresa da Lucia Real e la preparazione di duelli e combattimenti in scena a cura del maestro d’armi Renzo Musumeci Greco. L’occasione di rivivere il XIX secolo operistico, attraverso queste riproposizioni, resta unica quanto rara, benché la fortuna di avere molte repliche e date quasi continue di serate possa coadiuvare gli amatori ad avere una possibilità maggiore di assistere ad almeno una di queste performance sinfoniche ed armoniche d’esperienza. Così, al suo 94° anno, la Fondazione persiste nella volontà di contribuire allo

sviluppo culturale rivolgendosi ad un pubblico internazionale e non solo a quello cittadino. I grandi maestri d'orchestra, italiani e non, rappresentano la vivacità e la creatività presente ancora oggi nell'Opera, segno, questo, di una tenace volontà a mantenere uno stretto legame con le proprie radici. Yuri Fronteddu



ANTICHI

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LUSSI

UN’ESPERIENZA D’ALTRI TEMPI


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In un maestoso isolamento, tracciato all’ orizzonte soltanto dal cielo e dalle boscose colline, dove la terra incontra l’aria, e il suo silenzio eloquente è scandito talvolta soltanto dal soffio del vento, sorge l’Eremito Hotelito Del Alma. Un luogo unico ideale per i "Solo travellers" e per rientrare in contatto con se stessi attraverso un vero e proprio processo di "digital detox"

arcello Murzilli dopo aver fatto da precursore con L’Hotelito in Messico ad un innovativo modo di concepire il Resort di lusso -definito dal quotidiano inglese “The Independent” come uno dei 5 eco-resort migliori al mondo - rinnova la sfida con la creazione di un nuovo prototipo di resort: l’Eremito Hotelito del Alma. Migliaia di pietre, scolpite una ad una secondo la sapiente arte degli antichi maestri pietrai e quattro anni di inarrestabile ed intenso lavoro hanno portato alla luce un'opera che coniuga le più avanzate tecniche di Bioedilizia con materiali e forme di antica e autentica rara bellezza, incastonata su un colle immerso in più di 3.000 ettari di riserva naturale. L’unicità di questo luogo è marcata da un’altra particolarità: riportato alla luce secondo gli autentici dettami degli antichi Eremi Medievali, L’Eremito è dotato solo e unicamente di camere singole, le così dette “celluzze” che ricalcano esattamente il modello delle antiche celle utilizzate dai vecchi Padri eremiti, dove negli spazi ridotti e nella semplicità della dimora, l’anima trovava spazio nuovo per la riflessione e la preghiera. Seppur fornite dei confort indispensabili per un soggiorno riposante e rilassante, le celluzze dell’Eremito mantengono intatta l’austera essenzialità degli antichi monasteri: un nuovo “lusso” per poter godere come in

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DRITTI AL CUORE DEL BEL PAESE: L’UMBRIA IN CUI RISCOPRIRE LA VERA ESSENZA DELLE COSE tempi passati, dell’antico “lusso” di riposare o concentrarsi nella propria camera, senza avere la preoccupazione che il telefono squilli o altri apparecchi elettronici rechino disturbo. Tuttavia, all’interno dell’Eremito non manca una semplice area relax. Una piccola piscina scavata nella roccia, dove cullati dalle note di antichi canti gregoriani, si è avvolti dal tepore delle acque, così come nel bagno di vapore, anch’esso ricavato all’interno di questa antica struttura con sedute e pareti interamente rivestite in pietra, dove si possono assaporare le tisane fatte con le erbe essiccate del bosco oppure il “melemito”, un dolce e caldo infuso, bevanda ufficiale dell' Eremito. La tenuta comprende anche un orto per la coltivazione di piante aromatiche ed ortaggi coltivati senza diserbanti e additivi, che fornisce di prodotti freschissimi la cucina del Refettorio, in cui vengono preparate

ricette vegetariane scelte dalla più sana tradizione monastica mediterranea e rispettose della stagionalità degli alimenti. Qui vengono serviti tutti i pasti nel periodo invernale per godere anche di un bel camino in pietra che scalda l’ambiente e l’atmosfera, mentre, durante la stagione estiva e nelle calde giornate primaverili, i pasti sono serviti all’ombra del pergolato di vite, nell’incantevole giardino che si affaccia sulla verde e incontaminata riserva naturale. L’Eremito Hotelito Del Alma è immerso nella natura incontaminata dell'Umbria, nel cuore del Bel Paese, culla di spiritualità e vera e propria isola di pace e tranquillità, in cui ritrovare contatto con quell’essenziale che nella frenesia quotidiana forse non ci siamo resi conto di aver perso. www.eremito.com Martina Morelli



HOTEL

E DINTORNI

IL BENESSERE ALLA PORTATA DI TUTTI A settembre Iberotel Apulia Antistress Resort ospiterà l’International Wellbeing Meeting Point, evento dedicato al benessere e al relax. Un’occasione da non perdere per rigenerare spirito e corpo


RIGENERARSI IN SALENTO È FACILE, BASTA UNA PASSEGGIATA AL TRAMONTO, QUANDO IL SOLE SPARISCE TRA LE ONDE

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on solo relax. Non solo mare cristallino. Non solo natura incontaminata. Per staccare la spina e godersi una vacanza da sogno, anche il benessere può fare la sua parte. Mettendo insieme tutti questi ingredienti e affidandosi alle cure dello staff di Iberotel, si torna a casa ritemprati nello spirito e nel corpo. Il travel & relax è ormai, a tutti gli effetti, uno dei segmenti più gettonati degli ultimi anni, un trend che si sta affermando sempre di più e che nel Salento trova la sua naturale collocazione in questa struttura accoccolata nel Parco Naturale di Ugento dove è già tutto pronto per il primo International Wellbeing Point, evento di respiro internazionale che porta la firma di Antistress Academy. A settembre l’Iberotel Apulia Antistress Resort 4 stelle ospiterà il meeting mondiale del benessere. Dal 10 al 30 settembre, gli operatori del benessere non solo si confronteranno fra loro,

ma si prenderanno cura dei clienti accompagnandoli per mano in un percorso che si articolerà in incontri, laboratori e seminari. L’evento toccherà gli ambiti del gusto, delle arti orientali, delle discipline sportive e bionaturali, ed è alla portata di chiunque: famiglie, adulti e piccini. In programma ci sono molteplici attività e seminari ispirati al relax ed al benessere psicofisico ed emotivo. Sarà dato spazio ad un nuovo concept di travel & relax, con la presentazione di strumenti e tecniche innovative di wellness. Il personal trainer e l’antistress coach metteranno a punto una serie di attività per gli ospiti partendo, ovviamente, dalle loro esigenze. Per ciascuno di loro sarà creato un programma su misura in cui la buona alimentazione e gli esercizi fisici saranno bilanciati con le attività relax più adatte. La location ben si presta a questo tipo di esperienza sensoriale ed emotiva: ampi spazi verdi, un parco naturale, un paesaggio

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PRODOTTI A CHILOMETRO ZERO, RIUTILIZZO DELLE ACQUE, RIDUZIONE DI IMMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA NELL’ARIA, RACCOLTA DIFFERENZIATA E AZZERAMENTO DELL’USO DELLA PLASTICA: IBEROTEL APULIA È ANCHE UN ECORESORT

CONTATTI Iberotel Apulia - Apulia Antistress Resort

✑ Via Vicinale Fontanelle Casella Postale 106 I-73059 Marina di Ugento (LE) T +39 0833 931002 F +39 0833 933646 e-mail: marketing@iberotelapulia.com web: www.iberotelapulia.com

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incontaminato ed un tappeto di ulivi secolari sono la cornice perfetta per creare una dimensione di pace e relax all'interno di un Ecoresort che si contraddistingue per la sua formula “all inclusive.” L'International Wellbeing si concentrerà anche sull'educazione alimentare e psicofisica perché, come sottolineano gli esperti, le sane abitudini devono radicarsi anche nel comportamento a tavola. Fondamentale è, a tal proposito, la conoscenza degli alimenti e del loro apporto energetico. Da questa consapevolezza prenderanno il via apposite lezioni di foodtherapy, il tutto con uno sguardo rivolto alla cucina mediterranea. Nel percorso saranno coinvolti anche i più piccoli, perché il "vivere bene" è un cammino da intraprendere sin da bambini. A loro saranno riservati percorsi individuali e di gruppo, distinti in fasce d'età, per un approccio naturale al benessere, con animazioni e attività ricreative all'interno dell'anfiteatro dedicato al mini-club. In programma, tra le altre cose, anche lezioni di golf, scout ed ecoattività con importanti nomi dello scenario internazionale.

Oltre al corpo, bisogna “cibare” anche la mente. Niente di meglio, allora, delle arti marziali e delle tecniche orientali, come Qi Gong, Tai Chi, Feng Shui e Meditazione. L'International Weelbeing Meeting Point sarà l'occasione per approfondire lo studio e la conoscenza di tali discipline, sempre più apprezzate e conosciute dal popolo occidentale. Per l'occasione giungeranno nel Salento le più importanti personalità del settore. Questa è la prima edizione, ma una cosa è certa: l'International Wellbeing Meeting Point in Salento è destinato a diventare un appuntamento fisso nell'esclusivo settore del "travel& relax". Gli ingredienti per il successo ci sono tutti: una location prestigiosa, istruttori di provata esperienza e la giusta atmosfera dove realizzare un percorso di crescita psico-fisica ed emotiva. La struttura ha già messo le radici nel panorama dell'offerta turistica che punta ad un nuovo concept di travel style. Chi soggiorna qui viene coccolato dal primo all'ultimo della vacanza. Un ruolo fondamentale lo gioca anche la Spa, con il suo centro benessere e la vasta gamma di trattamenti estetici e massaggi esclusivi come l’aroma antistress massage, il tibetan sound massage e l’esclusivo massaggio “Sesto Senso”. Si può optare per una doccia emozionale o per la biosauna, passando per l’hammam o per l’idromassaggio. Rigenerarsi non è mai stato così piacevole. Chi sceglie Iberotel Apulia, sceglie di trascorrere una vacanza diversa dal solito, all'insegna del relax, della salute e del green in un ambiente raffinato e accogliente. Scenari da favola per vivere un sogno ad occhi aperti. Martina Morelli



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CUPRA

LA NUOVA TECNOLOGIA DELLA CONNETTIVITÀ IN SEAT Seat ha un Centro Tecnico che dà lavoro a più di mille esperti in tutte le materie che abbiano attinenza con l'automobilismo. Naturalmente, molte idee e molti informazioni vengono condivise con gli altri marchi del Gruppo, ma mille tecnici al lavoro sono comunque tanti: il più grande centro di R+D di tutta la Spagna



CON UNA DOTAZIONE COMPLETA DELLE MIGLIORI SOLUZIONI TECNOLOGICHE, LEON CUPRA È STATA PENSATA PER OFFRIRE L’ESPERIENZA PIÙ PIACEVOLE MAI PROVATA

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uesta volta, siamo andati a vedere cosa hanno fatto gli esperti nelle nuove tecnologie applicate all'automobile e in Seat si stanno ponendo all'avanguardia in questo settore. L'automobile connessa è sicuramente l'obiettivo di ricerca di oggi con il più vasto orizzonte futuro. Mirror Link e Full Link sono i sistemi chiave per entrare nel mondo della connessione secondo Seat. La Seat ha sviluppato questa tecnologia insieme a Samsung, anche se gran parte delle funzioni sono compatibili con quasi tutti i modelli. Ma l'esperienza con il Samsung che

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UN SALTO NEL FUTURO CON LA NUOVA LEON CONNECT, TRA DESIGN AVVENIRISTICO E DOTAZIONE DI CONNETTIVITÀ MULTIMEDIALE SEAT FULL LINK

viene dato in dotazione con la macchina inizia proprio con la ricerca del veicolo: il telefono ci porta, con un semplice sistema, al luogo dov'è parcheggiata la nostra vettura. Abbiamo quindi guidato una Leon CONNECT e siamo rimasti collegati alle reti social attraverso il Samsung per ricevere messaggi che vengono letti dal sistema. Allo stesso tempo, possiamo dettare una risposta o un messaggio, senza dover alzare le mani dal volante. Il futuro, già dietro l'angolo, prevede ricerca dei parcheggi liberi in tempo reale, prenotazione e pagamento del posto per il

tempo che prevediamo di trattenerci e, al ritorno, pagamento del tempo eventuale in più, se abbiamo superato il limite stabilito. Il tutto dal telefonino! Resta, forse, soltanto un punto su cui lavorare ancora, ma forse non dipende né da Seat, né da Samsung: il posto dove eravamo ospiti era alquanto isolato, nella bellissima campagna intorno al lago di Garda e il segnale telefonico scarseggiava... Certo, non è in posti così che ci troveremo a prenotare un parcheggio, ma ovviamente i servizi erano più lenti. Per questa breve e intensa prova tecnologica, abbiamo avuto a disposizione la Leon 1,2 Connect e la nuova e potentissima CUPRA FR 290, insomma, i due estremi della scala. La 1,2 ci ha gradevolmente sorpreso per la comodità e l'agilità nel traffico. Il motore spinge piuttosto bene e non si è mai trovato in imbarazzo, neanche se, andando piano, pigiavamo apposta sulle marce alte. Elastico, quindi, silenzioso ed economico. Sarebbe stato interessante provarlo con la macchina carica,

ma non ne abbiamo avuto la possibilità. La CUPRA FR 290... Beh! Un altro pianeta, sin dal momento in cui si accende il motore. Risulta persino divertente sentire il cambio di rumore, nel passare - da fermi - dal programma normale del magnifico DSG a quello sport. Su strada, la sensazione di potenza è completata da quella del comfort e dalla docilità di guida che sorprendono con questi livelli di sportività. Esteticamente, la Leon CUPRA sa essere molto discreta e preferisce farsi conoscere più dal suono del motore, che da livree sgargianti e, spesso, fuori luogo. Le ruote, di nuovo disegno e da 19 pollici e gli enormi dischi che lasciano trasparire sono segni distintivi che tutti gli intenditori apprezzano. Strisce colorate, fiamme sgargianti e numeri da gara, son cose che in Seat fanno benissimo a lasciar da parte. La sostanza c'è, le chiacchere sono sempre di troppo. Leonardo Garcia de Vincentiis

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NUOVE

TENDENZE

ESTATE 2016, IN BARCA ALLA (RI)SCOPERTA DEI MARI ITALIANI Mai come quest’anno l’offerta di barche a noleggio nel Mediterraneo e le possibilità di scelta in fatto di modelli e di destinazioni del viaggio sono vantaggiose e amplissime, ma le coste italiane restano in cima alle mete preferite dagli amanti del mare

L

e prime avvisaglie si sono avute già verso la fine dell’estate scorsa: una netta impennata del noleggio di barche, per veleggiare lungo le coste italiane. Ma l’estate 2016 segnerà un punto di svolta: gli Italiani e i turisti provenienti da gran parte dell’Europa centrale e del Nord Europa (prevalentemente Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Paesi Scandinavi, Russia) e naturalmente dagli Stati Uniti, scelgono i mari italiani e la barca a vela per trascorrere le proprie vacanze. Un’autentica riscoperta del Mare Nostrum e delle splendide coste italiane, complici naturalmente i difficili scenari geopolitici che sono si sono purtroppo delineati negli ultimi tempi nell’area del

Mediterraneo: l’instabilità nei Paesi del Nord Africa e dell’Egitto e gli ultimi attentati terroristici nelle grandi città europee hanno fatto insorgere un clima di timore generale, che sta modificando gli orientamenti del turismo a vantaggio naturalmente dei mari italiani. “Ce ne siamo resi conto già alla Bit di Milano, quando abbiamo ricevuto un’imprevedibile quantità di richieste per il noleggio di barche a vela e per crociere nei nostri mari” spiega Francesca Bedeschi, amministratore delegato di ItalyCharter, una delle maggiori agenzie italiane di noleggio di barche, con oltre 6.700 scafi a disposizione di chi vuole navigare nei nostri mari (scafi di

proprietà di vari armatori italiani). I numeri dicono tutto: nei primi 4 mesi del 2016 si è registrato un incremento dell’80% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. “Per quanto riguarda ItalyCharter – spiega Bedeschi siamo passati dalle circa 200 richieste di noleggio nei primi tre mesi del 2015 a quasi 400 richieste dei primi tre mesi di quest’anno. Un incremento che sorprende anche noi. E quasi tutti vogliono navigare nei nostri mari, prevalentemente nel Tirreno, che quest’anno va particolarmente di moda”. Le rotte più gettonate? Arcipelago Toscano, con l’Elba che è sempre più amata dagli stranieri, le Eolie, Capri che, oltre ad avere un fascino intramontabile, sta tornando ad essere


SOLCARE IL MARE È PER MOLTI UN SOGNO CHE DIVENTA REALTÀ GRAZIE AL NOLEGGIO DELLE IMBARCAZIONI, IL CONNUBIO PERFETTO TRA UNA VACANZA A CONTATTO CON LA NATURA E L’AMBITO RELAX

LO STUDIO DELL’ENIT I numeri Il rilancio dell’Italia nel mercato del turismo mondiale e in particolare dei nostri mari è evidenziato anche dagli ultimi studi dell’ENIT (agenzia nazionale per il turismo). Il Centro ha evidenziato nel mese di gennaio 2016 i seguenti dati relativi ai flussi turistici: ✑ L’Italia è al quinto posto nella top ten delle destinazioni del turismo internazionale, con un +1,8% di arrivi dall’estero ✑ Le località marine italiane hanno registrato un +3,8% di arrivi già nel 2014 rispetto agli anni precedenti ✑ Un turista su due in Italia è straniero e spende in media 113 euro al giorno per le sue vacanze nel nostro Paese; principali Paesi di provenienza: Germania, USA, Francia

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una meta-cult per chi va in barca, l’arcipelago Pontino e le coste della Sardegna, che se lo scorso anno avevano registrato un calo di presenze ma che quest’anno sono nuovamente al top della lista delle rotte di navigazione estiva. Assecondare questa tendenza al ritorno al Mare Nostrum non è solo un imperativo commerciale ma anche una missione culturale: “E’ evidente che la crescita dei fatturati fa piacere – spiega l’AD di ItalyCharter - ma la soddisfazione maggiore per noi che da sempre sosteniamo la bellezza unica al mondo dei nostri mari, è vedere questo grande movimento di opinione che valorizza le risorse del nostro territorio”. Agevolare e sostenere questo tipo di turismo e riportarlo sulle nostre coste significa dare un concreto contributo economico e industriale al nostro Paese, riportando il turismo nelle nostre terre e nei nostri mari, con evidenti benefici e ricadute economiche per le nostre economie. “Abbiamo mari e coste splendide, che tutti al mondo ci invidiano, ma noi Italiani spesso non sappiamo valorizzarle – prosegue Bedeschi – Ecco perché abbiamo deciso

insieme ai nostri skipper e alle migliaia di navigatori che solcano i mari con ItalyCharter di invertire questa rotta e di fare di tutto per sviluppare la conoscenza dei nostri mari, dei nostri paesaggi, delle culture e delle tradizioni italiane, della cucina, dei profumi e dei sapori mediterranei”. Una missione, che quest’anno segnerà un punto di svolta. “Lungo le nostre coste – spiegano gli skipper di ItalyCharter abbiamo mappato luoghi sconosciuti e di incredibile bellezza e mettiamo questa mappa di conoscenze a disposizione di tutti coloro che navigheranno nell’estate 2016 nei mari italiani. Si tratta di itinerari e rotte marine alla scoperta di baie e insenature naturali che sono un patrimonio unico dal punto di vista ambientale, spesso raggiungibili solo dal mare, luoghi insoliti, fra grotte nascoste, falesie, acque turchesi, piccole insenature. Luoghi magici, avvolti nei profumi del mare e della macchia mediterranea”. L’Italia vista dal mare, per rilanciare il turismo made in Italy, uno dei più importanti settori per il futuro della nostra economia. Giovanni Baldoni




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