Nuovo Ezzelino - Dicembre 2009

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Sommario Editoriale

cca à eria Me it Ingegnsso l’Universdova a P pre di di degli Stu

3 Buon Natale e Buon Anno

Storia

Dicembre 2009 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duillio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it

Scotton o c s e c n Fra Laurea in tronica

4 La palude degli eroi 5 Trovata la tomba di Ezzelino 16 Le tradizioni e le nuove abitudini

Associazioni

6 Presentazione dvd storie sapori e luoghi tra il Grappa e la Valbrenta 7 Donatori di sangue in risalto 8 Giacomo Manzoni un pittore una chiesa una comunità 14 Alpini all’Aquila

Racconti

9 Giorni incantati 10 - 11 La nostra nuova sede

Personaggi 12 - 13 Luigi Parolin un salesiano a Manila

Informazioni utili 15 Allarme Rabbia

Sport

17 Karate Club Romano 18 - 19

Notizie in breve

Giulia

di Luca Toldo nata l’8 e Carla Marcato agosto 2 009

Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco

Dussin ssin Nicoarcleo e Veronicrea D20u09 di M 9 Novemb nata il

ccp. n. 9337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112


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EDITORIALE - PAG. 3

Buon Natale e Buon Anno Carissimi soci della Pro Loco, siamo giunti anche quest’anno all’ultimo nu- Maurizio Carlesso mero dell’anno ed in coincidenza delle prossime festività è con particolare piacere che vi trasmetto l’augurio più Sereno e colmo di Pace per il Santo Natale. L’augurio si estende poi ad un proficuo nuovo anno che permetta Il mese di ottobre 2010 ci porterà a noi tutti di uscire da questa crisi che si è fatta sempre più pressante ed al rinnovo delle cariche sociali ha bussato alle porte di molte aziende del nostro territorio e conseguentee saremo felici l’attività mente alle porte delle nostre famiglie. A tutti un augurio dal profondo del d’illustrarvi che un consigliere della Pro Loco, è cuore che vi giunge a nome mio personale e da parte di tutto il Cda ed il tenuto ad espletare. Comitato di Redazione della vostra associazione. In altra parte del giornale potrete trovare il resoconto e le immagini del rilascio della vecchia sede della Pro Loco che abbiamo rilasciato in perfetto ordine all’amministrazione comunale. Mediante un verbale di riconsegna si è conclusa la nostra avventura in Colombara, sede certamente ambita e prestigiosa che non abbiamo certo abbandonato a cuor leggero. Ora… vita nuova nella sede di San Giacomo presso il civico nr. 77 di Viale G. Giardino (ex ufficio Postale ed Informagiovani). La nuova sede è stata resa accogliente e funzionale grazie al lavoro di molti amici della Pro Loco ed il 19 novembre abbiamo avuto la gradita visita, alla conclusione della presentazione del DVD della Ciclopista del Brenta, dei massimi esponenti regionali e provinciali delle Pro Loco, insieme abbiamo accolto il Vice Sindaco che ha potuto verificare l’impostazione data alla sede e soprattutto al lavoro profuso per renderla adatta agli scopi statutari. Eravamo reduci da un splendida serata al cui termine abbiamo potuto effettuare un percorso enogastronomico attraverso i territori e le specialità delle Pro Loco del Consorzio Grappa Valbrenta. Grazie alla regia di Giuseppe Cortese ed Erica Piccolotto tutto è stato organizzato alla perfezione, a loro un plauso particolare.

Vi invitiamo a visitare i nuovi locali e soprattutto a rendervi parte attiva, il mese di ottobre 2010 ci porterà al rinnovo delle cariche sociali e saremo felici d’illustrarvi l’attività che un consigliere della Pro Loco, è tenuto ad espletare. Informatevi. Buon Natale e Buon Anno a tutti i nostri lettori.


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STORIA - PAG. 4

La Palude degli Eroi Di Marco Salvador Erika Piccolotto

Il Libro LA PALUDE DEGLI EROI Marco Salvador Edizioni PIEMME 2009

Treviso, 1259. La tanto amata città di Ezzelino soffre sotto un sole rovente e un’aria tanto stagnante da togliere il respiro. Ezzelino da Romano siede sul trono, pronto a decidere per la vita o la morte di venticinque suoi vassalli che hanno deciso di tradirlo per schierarsi dalla parte del Papa. Impassibile, con lo sguardo impenetrabile e il corpo ormai vecchio e consumato da mille battaglie, Ezzelino non ha mai mostrato segni di debolezza o stanchezza. Questo fatto sarà il primo di una serie di sconvolgenti avvenimenti che si ripercuoteranno contro il tiranno ghibellino e lo porteranno, in breve, a scontrarsi contro i suoi stessi alleati fino alla battaglia finale per la conquista di Milano. Soncino (Cremona), 1259. Sul letto di morte un Ezzelino delirante e consumato dalle ferite si lascia andare a strane confidenze, apparentemente senza senso, con il giovane orfano Guido, accolto come un figlio nella famiglia dei Romano. Sarà proprio Guido, in quanto figlio illegittimo, l’unico a sopravvivere della sfortunata stirpe, trucidata e violentata a morte, sul Castello di San Zenone poco dopo la morte di Ezzelino. La vita di Guido sarà una continua ricerca di sé stesso e delle sue radici, nel ricordo di una famiglia che lo ha cresciuto, curato e amato come un figlio. Un percorso avvincente della memoria che, come dice l’autore “è l’unica possibilità di sopravvivenza, un’esile speranza di eternità”.

Sede: Romano d'Ezzelino (VI) - Viale Europa, 25 Tel. 0424 31138 - Fax 0424 513118 Carrozzeria ed accessori: Tel. 0424 512424 - 512030

La Palude degli Eroi ti racconta di amicizie, guerre e ingiustizie, sullo scenario storico italiano di un periodo contrassegnato da continue rivalse tra imperiali e papisti. Ti racconta in modo minuzioso e corposo quadri tragici letti in chiave poetica. Ti racconta come si può essere eroi anche senza immergersi nella palude e di una grande storia di amore e comprensione. Marco Salvador, scrittore vigoroso e colto, sa ben combinare la prosa con fatti storici ben descritti. Esalta e intreccia storie, avvenimenti e personaggi con una cura quasi maniacale. Già autore di successo con la trilogia sui Longobardi, con questo libro ha certamente toccato il cuore di tanti.

CARROZZERIA di Lorenzon Roberto

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STORIA - PAG. 5

Scoperta la tomba di Ezzelino Una stanza sotto le scale in Comune Rossi: “Un carcere-cripta del 1250”

Soncino – Il ricercatore Ermete Rossi ha individuato l’esatto punto della sepol- Gianluigi Colombi tura del tiranno Ezzelino III da Romano, 750 anni dopo la sua morte. Il luogo esatto è sotto la scala del palazzo comunale dove oggi si trova una piccola stanza utilizzata per ripostiglio. La scoperta è stata fatta dallo storico Ermete Rossi analizzando la planimetria a firma dell’architetto soncinese Luciano Roccatagliata che, per la recente ristrutturazione del palazzo comunale, teneva conto di due planimetrie del Seicento e Settecento conservate nell’archivio del Comune. “Mancava – dice con voce emozionata Rossi – soltanto il riscontro materiale, l’individuazione del luogo che ospitava il sepolcro. Negli anni ‘80, quando fu progettata ed attuata la ristrutturazione del palazzo comunale, non disponevo delle informazioni che ho raccolto negli anni successivi per poter cercare il luogo con cognizione di causa. Qualche giorno fa – continua Rossi – invece, ecco la scoperta, o meglio l’individuazione del luogo che si sviluppa qualche metro sotto il piano dell’ufficio anagrafe e vi si scende con una ripida scaletta. È un carcere-cripta, adibito nel tempo a cantina e ora a ripostiglio. Negli anni attorno al 1250, per ordine del podestà Buoso da Dovara, si stava ampliando il palazzo comunale verso occidente e al primo piano dell’ala nord fu ricavato il nuovo carcere. Dopo il terremoto del 1802, del carcere dovarese restarono alcuni vani: la stanza del sindaco più due o tre celle. La ricostruzione planimetrica del Roccatagliata e il sopralluogo provano senza ombra di dubbio che il vano-ripostiglio si allunga proprio sotto l’originario palazzetto feudale, dal 1118 Comune cittadino. Significativamente, poco distante, i lavori di ristrutturazione degli anni ‘80 hanno portato alla luce il pozzo che fu chiuso. La soprintendenza latitava. È auspicabile una ricerca di alto profilo scientifico che ben condotta scandagli il vano sotterraneo e le sue adiacenze, pervase da molti cunicoli con diversa destinazione, compresa la via di fuga”.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 6

Storia, Luoghi e Sapori tra Grappa e Valbrenta Erika Piccolotto

Un appassionato viaggio alla scoperta di una grande storia che ha segnato le nostre terre, nei luoghi più sconosciuti della Valbrenta e tra i sapori perduti di un tempo. Una vera e propria sfida per le pro loco e per il Consorzio Grappa Valbrenta che hanno realizzato una serie di iniziative per la promozione e la valorizzazione del territorio. Storia, Luoghi e Sapori è il titolo della serata che si è tenuta Giovedì 19 Novembre alle ore 19.30 nella cornice della Chiesetta Torre a San Giacomo di Romano d’Ezzelino. Erano presenti sul tavolo di lavoro il Presidente del Consorzio Grappa Valbrenta Cortese Giuseppe, il Vice Carlesso Maurizio, il funzionario provinciale per il turismo dott. Renato Rizzi e il Presidente Provinciale dell’Unpli Vicenza Rossi Giorgio. Davanti a Sindaci, amministrazioni comunali, pro loco e operatori del turismo è stato presentato il DVD “Valsugana in Bicicletta” realizzato da “Belle Epoque di Padova” in collaborazione con le pro loco del Consorzio Grappa Valbrenta. Il dvd sarà disponibile a breve in tutte le sedi pro loco e negli uffici turistici del comprensorio. È stata proiettata una parte specifica del filmato relativa all’area di nostro interesse del Massiccio del Grappa e della Valle del Brenta. Di ogni Comune appartenente all’area consortile sono state riprese le contrade più caratteristiche, i luoghi più importanti e le testimonianze storiche presenti. È stato inoltre presentato il sito turistico consortile www.grappavalbrenta.it che raggruppa tutte le attività delle 13 pro loco: le

manifestazioni, gli itinerari turistici, i prodotti tipici del territorio, i siti di particolare interesse e le tante opportunità di svago. Infine la presentazione dell’ultimo lavoro realizzato recentemente sulla Grande Guerra: il recupero di tutti i siti del circondario raccontati e illustrati in una guida tascabile in italiano e inglese.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 7

Donatori di sangue in risalto Rievocando la bella giornata in cui sono stati consegnati i Premi del concorso Viscidi Nardini, i donatori Sangue di Romano d’Ezzelino, che hanno partecipato alla manifestazione svoltasi a Bassano del Grappa, presso la sede dell’Ospedale nell’aula magna, sono stati particolarmente soddisfatti della partecipazione dei ragazzi di Romano, ed hanno dato corso successivamente ad una bellissima iniziativa, andando a consegnare un attestato di partecipazione ed un ricordo ad ogni ragazzo o ragazza che abbia partecipato all’iniziativa nella nostra Scuola Media.

La partecipazione è stata complessivamente di 12 alunni che sulla traccia di un tema o un disegno hanno sviluppato il tema dei donatori di sangue quali persone “speciali” per tutti noi visto il loro impegno sociale e civile. Alla giornata dell’incontro di Bassano sono invece stati premiati 2 alunni della stessa scuola, Alberto Travan e Federica Campagnolo, che si sono particolarmente distinti. Un grazie alla disponibilità della preside la signora Luisa Caterina Chenet, della vicepreside Ferracin Giovanna e della professoressa Lisa Vanin per tutta la collaborazione prestata all’iniziativa. L’ultimo giorno di scuola si è chiuso quindi in armonia con il prossimo e soprattutto

con un buffet offerto dal gruppo comunale dei Donatori di Sangue molto gradito dai giovani alunni. Il concorso Viscidi Nardini nasce 10 anni fa dopo la morte della Sig.ra Marisa Nardini che viene ricorda per l’immagine di un sorriso aperto e generoso verso tutti. Un percorso di educazione, che, con delle borse di studio, viene portato avanti dai figli Michele e Maurizio, al fine di creare nelle coscienze dei ragazzi un senso civico per il volontariato qualunque esso sia, ed in questo particolare frangente dedicato al prossimo con la donazione di sangue. L’associazione del nostro Comune da anni è impegnata nella gestione, assieme

alle atre associazioni del territorio con i rispettivi volontari, delle Lucciolate dedicate alla raccolta di Fondi per la Casa Via Di Natale di Aviano e vi invitano a conoscere la loro preziosa attività. L’associazione Casa Via Di Natale è dedicata al sostegno dei malati che non potendo essere ricoverati durante i cicli di cure, trovano un alloggio in cui sostare tra un ciclo di cure e l’altro. Un altro piano della struttura è invece dedicato con 12 mini appartamenti ai malati terminali. È importante conoscere il tema per capire l’importanza della nostra partecipazione alle Lucciolate. Il gruppo Donatori di Sangue augura a tutti Buone Feste.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 8

Giacomo Manzoni: un pittore, una chiesa, una comunità Serenella Zen

Ezzelino in ginocchio, secondo la leggenda, di fronte a S. Antonio da Padova. (Affresco nell’arcipretale di Romano).

Si è svolto con la soddisfazione degli organizzatori e l’entusiasmo della comunità l’intenso “fine settimana manzoniano” di ottobre, a cura della Commissione di Arte Sacra presso il Museo/Deposito attrezzato di arte sacra della parrocchia di Romano. Per quattro giorni, sono state esposte tredici opere di Giacomo Manzoni, pittore ottocentesco che affrescò la chiesa di Romano tra il 1902 e il 1903. Suo merito, e nostro motivo di orgoglio, è di essere stato un artista davvero poliedrico, amante delle sperimentazioni e creativo nel senso più ampio. Nasce a Padova nel 1840, studia fin da subito disegno e pittura diplomandosi in seguito all’Accademia di Belle Arti a Venezia. Nel 1860 si arruola in Emilia come bersagliere e viene inviato a combattere per la liberazione delle Marche dallo Stato Pontificio. Più tardi segue le truppe in Abruzzo, di nuovo nelle Marche, quindi a Napoli e Palermo, spostandosi in varie zone d’Italia fino al congedo. Compromessosi con la sua scelta politica e militare, decide di stare lontano dal Veneto, ancora sotto l’Austria-Ungheria. Fino al 1866 rimane perciò a Firenze, dove riprende l’attività artistica, studia i grandi maestri ed entra in contatto con l’ambiente artistico contemporaneo. Tornato a Padova, entra nella Guarda Nazionale, ancora nello spirito risorgimentale. Dopo l’annessione del Veneto, si dedica esclusivamente alla carriera artistica e alla famiglia. Diventa uno stimato pittore ed espone spesso in altre zone d’Italia. Nel 1887 apre una fabbrica di ceramiche artistiche dopo aver appreso la tecnica manifatturiera

a Nove presso gli Antonibon. Al momento della morte, nel 1912, viene celebrato come uno tra i grandi pittori veneti del suo tempo. Già nel 1914 una prima grande mostra a lui dedicata offre al pubblico l’esposizione di 124 opere, rapidamente scomparse poi fino a una seconda mostra negli anni ’50 e al nostro piccolo ma curato evento di ottobre. L’esposizione, che ha avuto un buon numero di visitatori e una proficua collaborazione con la scuola primaria “Dante Alighieri”, è stata accompagnata da una conferenza della dott.ssa padovana Sonia Zanon che ha seguito negli ultimi tre anni un’approfondita ricerca sul pittore attraverso chiese venete e collezioni private; quindi ad arricchire un’altra giornata è stato proposto un concerto per organo e coro, con la partecipazione del coro Juvenes Cantores di Rivignano (UD) e del maestro Amedeo Aroma. Giacomo Manzoni, che nell’affresco ha immortalato volti romanesi ed episodi di una tradizione culturale radicata (la devozione a Sant’Antonio) è tornato per qualche giorno, dopo più di un secolo, nella sua Romano, e come allora, è stato accolto dalla comunità con curiosità ed affetto.


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Giorni incantati…

RACCONTI - PAG. 9

Cinzia Bonetto

“Diano inizio a lieti trastulli Nei dì di festa vecchi e fanciulli” “Caro babbo Natale, sono Nicole ho 7 anni frequento la seconda elementare. Scusami se l’anno scorso non ti ho preparato la colazione, ma quest’anno non lo dimenticherò. Ti voglio dire che io il 22/12 farò una recita a scuola: La piccola fiammiferaia. Buon Natale a te Babbo Natale” Nicole Il Natale è dell’afI genitori di un bambiun evento magico: fettuosa no di sei anni, piuttosimboleggia per attenziosto sveglio, decisero che noi la nascita ne di tutti, era tempo di spiegargli meravigliosa di possono senche Babbo Natale è solo un bambino che aprì una nuova era, tirsi importanti, e un’invenzione. E quandando un senso i regali che ricevono do, nel corso della festa, nuovo alla vita servono a dimostrar loro Babbo Natale fece la sua umana. che sono amati e meriteapparizione, gli spiegarovoli di amore. Se queste no che si trattava di una persona a lui ben nota, travestita da Bab- feste sono celebrate con lo spirito giusto, il bo Natale. Subito il bambino scoppiò in un loro splendore continuerà a riscaldarsi per pianto disperato: “Perché da me non vene il tutta la vita. Il ripetersi regolare di tali eventi, vero Babbo Natale?” che scandiscono l’anno e dunque la vita del Quei razionalistici genitori rimasero allibiti. bambino, costituisce ai suoi occhi la garanNon capivano che, trovandosi in un’età in zia che la sua importanza non viene meno, cui i bambini hanno ancora bisogno dell’aiu- e la dimostrazione che è bello che la vita sia to del soprannaturale, del magico, per riusci- organizzata attorno ai momenti felici. re a far fronte alla vita, il figlio non poteva “Le feste sono gli anniversari segreti del cuoprestare fede alle loro razionalistiche spiega- re”, ci rammenta il poeta Longfellow. Quanzioni, e si sentiva di non aver ricevuto, unico do eravamo bambini tali ricorrenze annuali tra tutti i bambini, la visita del vero magico erano attese con ansia gioiosa. È una grave deprivazione per il bambino vecchio. se non ha la possibilità di godersi appieno le sue feste e di beneficiare dei loro signifiCari genitori, Dà sempre un senso di esaltazione sentire di cati simbolici. Sì, insomma, è una profonda essere l’origine di una festa speciale, come sofferenza per i bambini essere privati delle avviene ai bambini quando si festeggia il poche ricorrenze che sono realmente in loro loro compleanno. Momenti di così intenso onore, e gran parte della gioia va perduta se significato personale sono davvero preziosi, ne viene sminuita l’importanza. Il modo in perché, oltre alla gioia del momento, ci tra- cui le feste vengono celebrate durante l’insmettono una vitale speranza per il futuro. fanzia ha conseguenze di vastissima portata I bambini hanno un particolare bisogno di su tutto il resto della vita. Sono dunque tra questa esperienza, come possiamo vedere le esperienze più costruttive che noi genitori nelle feste loro dedicate, sia personali, come possiamo fornire ai nostri figli per rafforzare i compleanni, sia di tutti i bambini, come il il loro senso di sicurezza. Natale. In quelle occasioni essi sono al centro Il Natale e il compleanno sono autentici gior-

ni d e i bambini. E mentre la natività di Cristo rimane un profondo significato religioso per tutta la cristianità, soltanto Babbo Natale pensa veramente ai bambini. Tutti possono festeggiare il Natale, il giorno in cui nacque il redentore del mondo, ma il grasso e gioviale vecchietto che scende dalla cappa del camino per far trovare ai bambini i suoi doni sotto l’albero, è solo ed esclusivamente per i bambini. Perciò i bambini lasciati liberi di credere a Babbo Natale con tutto il cuore vivranno per tutta la vita il Natale come un giorno di grande pienezza e felicità personali. Il Natale è un evento magico! E poi cari genitori attraverso i nostri figli anche noi ritorniamo un po’ bambini: possiamo risentire il sapore di quell’atmosfera magica e ciò ci può solamente rallegrare il cuore. Vivere l’essenza del Natale come spirito del dare vuol dire scambiarsi reciprocamente doni e auguri di bene: richiede cioè che tutti partecipino di questo “dare”, anche il bambino. Forse Babbo Natale, o chi l’ha inventato, comprendeva meglio la natura dei bisogni infantili. Secondo la sua leggenda, egli lavora tutto l’anno al Polo Nord per preparare i regali da portare ai bambini! Buon Natale a tutti!


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RACCONTI - PAG. 10

Bila nci di vita

Bella, in ordine e pulita a disposizione di alte attività la vecchia sede è stata salutata con affetto dalla Pro Loco, con spirito di adattamento, accettazione di una nuova sfida si è aperta la nuova sede, venite a trovarci a San Giacomo in Via G. Giardino, 77 (ex ufficio postale e sede informa giovani) siamo a vostra disposizione.

e l a t a N n o u B Fe li ce e A n n o N u o vo


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RACCONTI - PAG. 11

Lavori in corso‌

Be ll a, e nt e a ccog lii o n a le e f u n zo s i zi o n e a di s p i. di t utt


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PERSONAGGI - PAG. 12

Luigi Parolin un salesiano a Manila Il mio nome è Luigi Parolin. Sono nato in via Ca’Cornaro 8 a Romano d’Ezzelino, il 16 Giugno 1940 da famiglia di agricoltori. Terminate le scuole elementari a Romano d’Ezzelino, a 12 anni di età sono andato dai Salesiani nella scuola agricola di Cumiana, circa 35 km a nord di Torino, per l’avviamento professionale con indirizzo agricolo. Dopo un anno a Chieri, provincia di Torino, ho fatto la mia prima professione religiosa all’età di 17 anni, diventando così Salesiano. Per la mia formazione Salesiana e tecnica, sono stato a Torino nell’istituto professionale dove mi sono perfezionato in falegnameria.

Sia nel tempo a Cumiana come a Torino, i salesiani parlavano molto spesso di missioni e missionari, il loro ruolo nello sviluppo umano, sociale e cristiano della gente, particolarmente dei giovani. Fu da ciò che mi sentii inclinato a questo tipo di vita. A 19 anni avevo deciso di andare in missione ma dopo la mia formazione professionale e salesiana sempre a Torino. Ai primi di ottobre 1960 infatti, partii per le filippine “in aereo”, che a quei tempi non era tanto comune, e arrivai a Manila due giorni dopo. Nei primi sei anni e mezzo ho dovuto imparare la lingua, dirigere e insegnare nel laboratorio di falegnameria già ben avviato. Il numero di giovani in questo corso diminuiva col tempo. Fu così che a metà del 1967, dopo una sosta in famiglia, partii per gli Stati Uniti, California, per un corso in motorista meccanico e elettraunto. Questo periodo, circa un anno e mezzo, mi è stato assai utile non solo per la lingua ma per il metodo di insegnamento che ho apprezzato molto. Sono tornato nelle filippine, questa volta nella metropoli di Manila, città di Makati, a ottobre del 1968. Lì iniziai il corso motorista ed elettrauto per i ragazzi delle medie superiori.

sezione professionale di Tondo, un quartiere di Manila, famoso per la grande povertà e per “la montagna fumante” causata dai rifiuti della città. Il Papa Paolo VI fece visita a Tondo nel nostro centro professionale, oratorio e parrocchia nel novembre del 1970. Nel gennaio 1995 fui richiamato a Makati a dirigere la sezione professionale per i poveri. Tra noi salesiani si parlava spesso di aprire opere anche nelle zone rurali. Io mi sono offerto di pensare per un centro agricolo ancora nel 1996. Una diocesi ha offerto l’uso del terreno e la costuzione del Centro professionale a condizione che noi salesiani (io Ma considerando che questi ragazzi delle ero responsabile) ne prendiamo la gestiomedie non erano tanto “poveri” ed erano an- ne comprese le spese. A giugno del 2001 cora giovani per un mestiere, nel 1971 sono fu inaugurato questo centro professionale stato incaricato di iniziare corsi professionali agricolo offrendo un corso di agricoltura, un per giovani poveri desiderosi di imparare un corso di meccanica agricola e un corso di mestiere per conseguire un impiego in in- impianti elettrici residenziali. Circa 750 giodustria. Con pochi giovavani, ragazzi e ragazze, si ni (poveri) ho iniziato 5 sono diplomati in questi corsi professionali con gli corsi, e circa 65% o piu’, I miei superiori istruttori che insegnavami diedero il compito hanno un lavoro in prono nelle medie superiori. prio, presso un’industria di seguire la sezione In pochi anni il numero o in fattoria. In questo professionale di è aumentato con un buon centro di Legzpi, 500 km Tondo, un quartiere impiego dopo un anno di sud-est di Manila, oltre di Manila, famoso per aall’insegnamento, addestramento. La precerchiaparazione di “operai” va “la montagna fumante” mo di sviluppare e adatcausata dai rifiuti bene, ma l’industria avetare la tecnica agricola su va bisogno anche di più della città. terreni collinosi in genere alta qualifica. Fu così che e nelle piantagioni di noci nel 1976 abbiamo iniziato di cocco. Gli agricoltori un corso di tre anni (dopo le medie superio- sono poveri ma senza insegnamento non ri) per periti motoristi ed elettrauto. Questo potranno migliorare la produttività agricola. corso fu chiuso 10 anni dopo durante una Io sono lieto di aver iniziato e di dirigere mia assenza dalle Filippine. questo centro professionale agricolo. Vedo chiaramente la grande opportunità che Nel 1986 ritornai in Italia per più di un anno abbiamo di aiutare i poveri attraverso l’adcausa motivi di salute e riposo. Ad agosto destramento tecnico per gestire la propria del 1987 tornai nelle filippine ma i miei su- fattoria dando una buona formazione umaperiori mi diedero il compito di seguire la na, sociale e cristiana.


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Zio Gino

PERSONAGGI - PAG. 13

Lucia Castellan

La figura dello zio Gino è stata sempre circondata da un’aurea di mistero e nello stesso tempo di grande fascino. Partito giovanissimo, tornava in Italia ogni cinque anni e noi passavamo tutto il tempo possibile con lui che ci raccontava di questa terra lontana, delle genti che incontrava, dell’attività che lui svolgeva. Per molti anni andare a trovare lo zio nelle Filippine è stato un sogno nel cassetto e come tale difficile da realizzare. Questo sogno nell’estate 2009 si è avverato. Siamo partiti in cinque e abbiamo trascorso tre settimane indimenticabili. Le nostre non sono state ferie di puro svago, in villaggi vacanze all’insegna del consumismo, ma di conoscenza di una realtà diversa dalla nostra, di una cultura ricca e affascinante e la scoperta di un mondo le cui ricchezze naturali ti lasciano senza fiato. Oltre alle bellezze naturali, le spiagge incontaminate, i monti trasformati in terrazzamenti per la coltivazione del riso (Banaue l’ottava meraviglia del mondo), le foreste rigogliose, il vulcano Mayon (la cui immagine imponente porterò sempre nella mia mente), abbiamo voluto conoscere la vita dei villaggi (con il mercato e le varie attività artigianali), trascorrere momenti con le famiglie (abbiamo pranzato con alcune famiglie nelle loro umili ma dignitose case poco più che capanne/palafitte) e abbiamo toccato con mano l’opera grande che i salesiani stanno portando avanti nelle Filippine. Molteplici sono le scuole e i centri professionali, molto spesso all’avanguardia, fondati e

gestiti dagli eredi di Don Bosco. Un degno suo erede è proprio lo zio Gino, che dopo aver prestato la sua opera a Makati, Tondo (Manila) ha creato (è proprio il caso di dirlo) il centro agricolo professionale di Legazpi che dà la possibilità a circa 120 ragazzi per ogni ciclo formativo della durata di un anno, di acquisire conoscenze utili ed avviare una professione che può essere agricola, meccanica agricola o di allevamento del bestiame (polli, maiali, capre). Nella zona di Legazpi il terreno è occupato prevalentemente dalla noce di cocco, la papaya, il mango e per la coltivazione di riso. Non si coltiva altro e non esiste l’allevamento. Con la nascita del Centro si vuol dimostrare che è possibile una alternativa alla povertà, molto spesso miseria, e con l’agricoltura e l’allevamento è possibile il riscatto, la crescita, che non è solo economica ma che diventa anche culturale. È grazie quindi alla iniziativa

e la caparbietà di Gino e il sostegno dei benefattori (molti italiani) che, con le loro piccole o grandi offerte, si è potuto realizzare tale opera. Ai ragazzi, terminati gli studi, vengono concessi dei piccoli prestiti per poter iniziare, appena tornati nel proprio villaggio, una attività aziendale e appena possibile essi restituiscono il denaro per aiutare altri ragazzi come loro. Altri ragazzi, divenuti meccanici, lavorano per l’introduzione di piccoli mezzi meccanici utili alla coltivazione della terra, altrimenti lavorata con sistemi arcaici. L’esempio del “si può fare” diventa lievito di crescita per tutta la comunità locale. Sapevo che lo Zio Gino era un grande, ne ero certa. Ora l’ho constatato! Un saluto che è anche il suo motto: EVVIVA!!!!


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ASSOCIAZIONI - PAG. 14

Inaugurazione “Borgo ANA” a Fossa (L’Aquila) Il Capogruppo Giovanni Bontorin

È una splendida mattina di novembre, precisamente sabato 14, e qui a Fossa, paesino d’Abruzzo, vengono consegnate agli sfollati del paese 32 abitazioni, e per fare il mitico “33” la casa degli Alpini per il gruppo locale. Ci sentiamo un po’ orgogliosi perché il mese scorso dieci persone del nostro gruppo hanno lavorato a quest’opera, ed oggi siamo di nuovo qui, in quasi 50, ad inaugurare questo “Borgo ANA” e a condividere la gioia comune di migliaia di persone.

Il Gran Sasso, coperto di neve, con la sua imponenza fa da sfondo a questo paese dove si stanno raccogliendo innumerevoli alpini e famigliari, tutte persone che con la mente, con le braccia e con il cuore sono state vicine ai loro fratelli abruzzesi nel momento del bisogno. Alle 10.00 inizia la cerimonia con l’arrivo del Labaro Nazionale scortato dal presidente Perona, dal sindaco di Fossa Luigi Calvisi e dal capogruppo Clemente Franciosi, poi, a seguire, il consiglio ANA nazionale, i vessilli, i gagliardetti di tantissimi gruppi tra cui quello di Romano portato dal nostro socio Piero Zampese, il sottosegretario alle infrastrutture onorevole Mantovano, il senatore Franco Marini e tantissime altre autorità. Cominciano le relazioni dei vari oratori e poi arriva il turno del presidente Perona che comincia a parlare con il cuore in mano... la sua voce risuona nel silenzio assoluto mentre tutti i presenti sono emozionati; ci racconta che, a distanza di due ore dal terribile sisma, le terribile unità cinofile della

protezione civile erano già all’opera, di seguito e sempre con costanza, le varie sezioni alpine inviavano i mezzi e i volontari per una dura lotta contro il tempo... quel tempo che ti permette di salvare più vite umane possibili. Ma tutto questo non era sufficiente agli Alpini, capivamo che ci voleva qualcosa di più, qualcosa che veramente restasse a quelle popolazioni. Si, si poteva fare con la forza di tutti gli Alpini d’Italia e non solo, si poteva costruire un borgo di abitazioni per gli abitanti di Fossa. Cominciavano ad arrivare i primi aiuti dalle nostre sezioni, venivano inviati di con-

tinuo i volontari e, soddisfazione grande, le cospicue offerte da “non Alpini” accompagnate da frasi come queste: “siamo certi che saprete usare questi soldi là dove servono”. Il “BORGO ANA”, così viene battezzato, è ultimato a tempo di record, ed oggi viene consegnato agli abitanti di Fossa. Terminando il suo discorso il presidente ormai emozionato e con le lacrime agli occhi, ringrazia tutti dicendo che ovunque andasse gli Alpini lo ringraziavano, quando doveva essere lui a ringraziare, ma alla fine o presidente o volontari un grazie di cuore è già il massimo per noi Alpini. Terminato tutto questo, ci siamo ritrovati per un rinfresco e gli innumerevoli abbracci e strette di mano hanno suggellato questa indimenticabile giornata che il nostro socio Antonio Gheno ha videoregistrato e che resterà patrimonio del nostro gruppo. Ringrazio anch’io di cuore tutti coloro che hanno sostenuto il nostro gruppo e che ci hanno aiutato a compiere quanto descritto.


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INFORMAZIONI UTILI - PAG. 15

l’Allarme rabbia e l’importanza della prevenzione La rabbia è una malattia infettiva che colpisce gli animali a sangue caldo e può essere trasmessa all’uomo. Dopo la ricomparsa della malattia nel Cadore con diversi animali morti, la preoccupazione è scattata anche nel nostro comprensorio. Il 24 novembre scorso la Giunta regionale del Veneto, ha emanato una serie di norme preventive per bloccare il contagio. Viene deliberata la vaccinazione obbligatoria dei cani residenti nei comuni delle provincie di Treviso e Belluno, e dei 60 comuni appartenenti alle ULSS 3 di Bassano, 4 di Thiene e 10 di San Donà. L’immunizzazione dovrà es­sere somministrata, dai veterinari dell’Ulss o dai liberi professionisti iscritti all’albo, a partire dal terzo mese d’età della be­ stiola ed entro il 31 gennaio 2010. L’anti-rabbica è inoltre «consigliata» per gatti, fu­retti e altri animali da compa­gnia appartenenti a specie sen­sibili. Per gli animali selvatici, il provvedimento prevede che verranno cosparse sul territorio delle esche con il vaccino che verran­no mangiate dalle volpi (porta­ trici di rabbia) e che in questo modo si vaccineranno da sole. Si definisce inoltre che è vietato toccare animali sospetti, vivi o morti: in tutto il Veneto le volpi abbattute o trovate senza vita e gli altri ani­mali selvatici e domestici ucci­si perché sospetti o rinvenuti cadavere dovranno essere portati, al più presto all’Istituto Zooprofi­lattico di Legnaro (Padova), per gli accertamenti diagnosti­ci e per monitorare il grado di diffusione della malat­tia. Si potenzierà la lotta al randagismo e il ricovero immediato nei canili sanitari dei quattro zampe catturati. Poiché la diffusione della malattia potrebbe giungere dal contatto con animali selvatici, l’ordinanza vieta la circolazione dei cani (anche se vaccinati) in am­biente agro-silvo pastorale e il loro impiego per la caccia e il recupero delle prede in tutta la

provincia di Belluno, in quella di Treviso limitatamente alla zona faunistica delle Alpi, in quella di Vicenza limitatamente alla zo­na faunistica delle Alpi, sini­stra Brenta e della Valsugana. Seppur ad oggi, non si registrino casi di contagio di rabbia silvestre nel nostro comune è un dovere far vaccinare il proprio animale. La corretta applicazione di queste semplici norme di prevenzione e la fattiva collaborazione di tutti gli interessati, permetterà di salvaguardare la vita dei nostri amici a quattro zampe, e di poter tornare, fra breve tempo, a passeggiare tranquillamente con il nostro amato cane nel Massiccio del Grappa e lungo le rive del fiume Brenta con la massima sicurezza e serenità.

Maurizio Scotton


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STORIA - PAG. 16

Le tradizioni e le nuove abitudini Duilio Fadda

L’altro ieri guardando il TG2 ho visto alcune immagini che mettevano in luce una delle tradizioni popolari andate in disuso, si parlava infatti della macellazione del maiale e della lavorazione delle sue carni. Capita sempre più spesso che recandosi al supermercato o dal macellaio si acquistano con estrema naturalezza prodotti insaccati senza sapere da dove essi arrivino o come si producano.

E succede con sempre maggior frequenza che le giovani generazioni apprezzino sempre di più i prodotti della cucina internazionale piuttosto che i sani e declamati prodotti di casa nostra. Churrasco, involtino primavera, kebab, non sono parole dette a caso o un insieme di esercizi fisici da eseguirsi di buon mattino al levar del sole, no… sono dei piatti o ricette tipiche che provengono dai più disparati luoghi del mondo, alcuni lontanissimi dalla nostra cultura. La bellezza di tutti questi discorsi, sta nel fatto che se ad un giovane dei nostri tempi gli proponi come menù un bel piatto di trippe o che ne so, due fette di martondèa o meglio del musetto con il cren… ti ridono sul Muso, altro che musetto. Poi vai a spiegargli che per fare le salsicce, i salami, le soppresse bisogna

ammazzare un maiale grande e grosso che magari pesa 2 quintali e con il quale bisogna fare i conti fino a quando non esala l’ultimo respiro. Fortunatamente. Si fa per dire, alcuni giorni fa un mio amico m’ha detto: “Domani sto a casa dal lavoro, vò a copare el ma’scio, con questi me amissi, come sempre, ramai, da ani”. In effetti questo mio amico per tradizione si trova con altri suoi amici, da un contadino che alleva maiali, e in una giornata di fine novembre o dei primi di dicembre “fanno su i ma’sci”. Si diceva con questo mio amico che una volta nelle ceramiche o nei calendari che rappresentavano il mese di dicembre veniva raffigurata proprio la tradizione dell’uccisione del maiale e della lavorazioni delle carni di questo animale.

Nei miei ricordi di bambino è viva la scena di tutta la lavorazione delle carni del suino, vi è piuttosto la differenza dei prodotti finali perché provengo da una diversa regione, ma il maiale era, anche là, un importante elemento dell’economia familiare. Per rendere più vicina alle tradizioni venete questo mio scritto sono andato a curiosare su una poesia di Angelo Farronato “dei Dori”, questa di seguito è la vera storia di un passato non lontanissimo e comunque importante per chi della tradizione ne fa il futuro:

El santissaro - el mas’ciaro Sti ani, quando che in fameia, se parlava de sta figura, voea dir che soa caneva, e stanghe de saeado gera roba segura. Bisognava prenotarlo on pochi de mesi vanti, parchè de masci, el ghineva da copar sempre tanti. Col vegnea soa nostra corte, par noialtri gera na gran festa, che durava on paro de dì fin che i ossi gera soa sesta. El primo dì sto ma’scio, lo copava, lo peava, lo verzea e lavava e buee, e noialtri torno a vanduia a tor su peo e onge, par vendar anca quee. E femene co l’aqua boiente, ndava e vegnea daea caliera sempre piena, par pearlo nea maniera justa e girarlo co a so caena.

Dopo i lo picava coe gambe da drio soto on trave, e lo smedava co soto a vanduia che co buei e resto, parea na nave. E do mede se portava so na stansia a sugare, par a matina drio e poerlo lavorare. El secondo dì el scominsiava ae cinque par scanarlo, e sernir grasso, carne, coesse e ossi e puito manedarlo. Pesa carne, coesse, ossi, figà, pie, testa, tuto se doparava, e roba de saeado, sopresse, coensini, martondee e luganeghe se mazenava. Cossì buei, spago e sponciaroea, fasea a so parte, chel santissaro insaccava co tanta arte. Par ultime, sempre e martondee, parchè

mancava el stanpo, che corevimo a torlo da poro me barba in on lanpo. De sto stanpo ghe saria na storia che no finirà mai, ghin gera che pesava poco, ma altri quasi quintai. Ghe meto na piera sora a sto discorso, se no a poro me pare ghe fasso vegner el rimorso. Fenio de far su, se lavava fissaora, vanduia e cortei in pressa, aqua calda e strasse nete par finir in beessa. El dì finia coa na sena de fieto de ma’scio in tecia e roba de punaro, co on poche de erbe cote, on goto de bon e pagar el santissaro. Angeo dei Dori


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SPORT - PAG. 17

Nuove cinture nere a Fontane di Villorba Gli atleti del Karate Club Romano superano gli esami nel trevigiano

Il giorno 27 Settembre 2009 si sono svolti, a Fontane di Villorba (TV), gli esami di Karate per il passaggio di cintura nera ed il conseguimento del grado (Dan). Gli atleti del maestro Peruzzo Antonio cintura nera 6° Dan, responsabile del Karate Club Romano d’Ezzelino, hanno superato brillantemente e con determinazione le prove per l’acquisizione della cintura nera. Sono stati così promossi gli atleti al 1° Dan: Rossi Enrico Maria, Tognon Nadia; mentre Cruneri Roberto, Dalla Palma Alberto hanno conseguito il grado di 2° Dan. Immensa è la soddisfazione e la gioia sia degli allievi che del Maestro che continua da anni ad insegnare con impegno uno sport come il Karate il quale, oltre ad offrire una preparazione tecni-

ca, aiuta a fortificare lo spirito, prepara qualità mentali e morali quali la sicurezza in se stessi, la capacità di aiutare gli altri e favorisce la crescita di amicizia tra gli allievi e gli insegnanti che operano all’interno della palestra. Per informazioni ed iscrizioni ai corsi del Karate Club Romano d’Ezzelino, è aperta la palestra della scuola media Montegrappa di S. Giacomo di Romano d’Ezzelino nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 18.30 alle 21.30.

Nella foto gli insegnanti tecnici: Maestro Peruzzo Antonio, aspirante allenatore Peruzzo Andrea con i neo promossi.


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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18

St’a no i xe 35!!!

La statistica Da quando el mondo esiste ghe xè stà situasiòn, che tanti i dorme in tera e pochi sol paiòn. E fora de metàfora xè questa a verità: chi dorme sora i schèi, ma i pì stà in povertà. Na volta i ò acetàva, le cose e parèa ciàre fin quando che i sociòloghi i gà tacà a spiegare che se uno magna on pòlo e n’altro no lo gà lo stesso pa à statistica ghi ‘n magna ‘na metà.

Il 6 novembre 2009 la classe del ‘74 di Romano si è riunita per festeggiare i 35 anni Il gruppo si è ritrovato presso l’agriturismo Ca Fossà di Semonzo per la cena annuale. È stata una piacevole serata in compagnia. Grazie a tutti i partecipanti e agli organizzatori e arrivederci al prossimo anno. W a classe del ‘74.

Festa classe ‘54 di Roma no

Cossì con la statistica se perde a diferensa fra chi che magna el pòlo e quel che resta sensa; e i serca de convìnserte che esiste l’ugualiànsa fra chi gà a pansa voda e chi fa ‘na sumànsa. Chi dòpara stà siensa te fa partecipare a on saco de monàde sensa fartèe fare, e invésse coi problemi te resti sempre sòeo a tòglierte la rogna e i guai che xè sol còeo. E se te trovi a rìdere, par sbaglio anca uno sòlo, sta certo che te ‘o trovi fra quei che magna el pòlo. Ma in fondo lo sa tuti, e da un’eternità, che quando vien xò a piova la cade sol bagnà.

Sabato 10 ottobre ci siamo riuniti per festeggiare il nostro 55° compleanno presso l’antica osteria Pedrocchi Non eravamo in tanti ma sicuramente i migliori. Arrivederci alla prossima.


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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 19

La Masnada de Pedemonte, di San Zenone degli Ezzelini In qualità del suo Presidente, Pellizzari Dott. Raffaele, vuole con questo piccolo omaggio di foto ricordo, e Ringraziamento, della bellissima collaborazione fatta con la Contrà Castello del quadro Medievale, alla sfilata fatta ad Asolo, il 28 di Giugno in occasione del Palio di Asolo. Appunto, e con questo inizio di collaborazione, si possa a collaborare anche in un futuro, alla sfilata di Asolo erano presenti 16 componenti della Contrà Castello, su un totale di 40 partecipanti alla sfilata stessa,dei due gruppi amici Masnada de Pedemonte/Contrà Castello.

Ci hanno lasciato Giancarlo Venco

Amleto Zotta

Caterina Zonta

Suor Caterina Zonta

52 anni 31 ottobre 2009

84 anni 31 ottobre 2009

86 anni 1 novembre 2009

figlia di Maria Ausiliatrice

Vincenzo Tonellotto “Renzo”

90 anni 3 novembre 2009

80 anni 6 novembre 2009

Renato Bonato

Giovanni Dissegna 89 anni 13 novembre 2009

Libertà Passuello ved. Lollato

Bruna Ometto ved. Lunardi

Mario Zaborra

70 anni 9 novembre 2009

87 anni 13 novembre 2009

Punti rinnovo soci E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri. Sede Proloco di Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo. Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.

San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).

82 anni 17 novembre 2009

45 anni 17 novembre 2009


< BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL (VI) Via Cogo, 34 - TelGRAPPA 0424 382767 Via Cogo, 34 - Tel 0424 382767 < BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL GRAPPA (VI)504777 V. le Vicenza, 93/E - Tel 0424 V. le Vicenza, 93/E - Tel 0424 504777 < BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL GRAPPA (VI) Via Capitelvecchio, Capitelvecchio, 32 32 -- Tel Tel 0424 0424 886961 886961 Via < < BORSO BORSO DEL DEL GRAPPA GRAPPA (TV) (TV) Piazza Canal, Canal, 12 12 -- Tel Tel 0423 0423 910310 910310 Piazza

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< CARTIGLIANO (VI) < CARTIGLIANO (VI)1 - Tel 0424 829862 Via Monte Grappa, Via Monte Grappa, 1 - Tel 0424 829862 < LUGO DI VICENZA (VI) < LUGO DI VICENZA Via Sioggio, 30 - Tel (VI) 0445 861636 Via Sioggio, 30 - Tel 0445 861636 < MAROSTICA (VI) < MAROSTICA (VI) Vill. Giovanni Giovanni Paolo Paolo II, II, 6 6 -- Tel Tel 0424 0424 470570 470570 Vill. < < ROMANO ROMANO D’EZZELINO D’EZZELINO (VI) (VI) Via G. G. Giardino, Giardino, 3 3 -- Tel Tel 0424 0424 512333 512333 Via

< ROSÀ (VI) < ROSÀ Piazza (VI) Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469 Piazza Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469 < ROSSANO VENETO (VI) < ROSSANO (VI) Via Venezia,VENETO 23/25 - Tel 0424 541215 Via Venezia, 23/25 - Tel 0424 541215 < S. CATERINA DI LUSIANA (VI) < S. CATERINA DI LUSIANA (VI) Via S. S. Caterina, Caterina, 21 21 -- Tel Tel 0424 0424 407168 407168 Via < < SOLAGNA SOLAGNA (VI) (VI) Piazza IV IV Novembre, Novembre, 9 9 -- Tel Tel 0424 0424 816088 816088 Piazza

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