Nuovo Ezzelino - Settembre 2009

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Carlotta A

nata il 26 Aprilendriollo figlia del papà 2009 e la mamma ChSimone iara Loro.

Sommario Editoriale

3 In viaggio con ezzelino

Settembre 2009 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duillio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin.

Storia

4 Ezzelino filo imperiale 8 - 9 Il mistero della tomba di Ezzelino 10 - 11 Storia di un uomo storia di un mito

Servizio Civile

5 Il servizio civile nazionale. Un esperienza da vivere 6-7 13 15 16

Resoconto

Ambasciatori in Repubblica Ceca Voci nuove in Valbrenta Chernobyl 2009 Progetti per il futuro

Riflessioni

12 Non solo calcio 14 Rimanere sempre aperte 17 - 18 - 19

Notizie in breve

Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

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FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112


Il Nuovo Ezzelino Settembre 2009

EDITORIALE - PAG. 3

In Viaggio con “Ezzelino” I preparativi sono quasi del tutto ultimati, le aspettative sono molte e l’attesa Maurizio Carlesso cresce di giorno in giorno. Il nostro viaggio con il tiranno approderà alle porte di Soncino domenica 20 settembre, data in cui verrà suggellato il patto di gemellaggio con la locale Pro Loco. Il loro programma prevede un periodo intenso di manifestazioni che culminerà con il 19 settembre, data in cui alla sera avverrà la rievocazione dell’assalto alla rocca. Il 20 settembre alle ore 10.00 la nostra Pro Loco, interverrà sul convegno che avrà per tema “Ezzelino III da Romano, Vizi e Virtù”. Gradita relatrice per la Pro Loco di Romano, sarà la nostra Dott. Serenella Zen, mentre per la Pro Loco di Soncino, interverrà il Prof. Rossi Ermete che relazionerà gli intervenuti sulla morte di Ezzelino, la sua tomba e dispersione. Chiuderà la tavola rotonda il Dott. Bellandi Pierluca degli Alberti di Cervaia discendente della madre di Ezzelino da Romano che illustrerà la storia della sua famiglia con aneddoti sconosciuti. Nel pomeriggio una suggestiva cerimonia articolata con presenza di un piccolo corteo storico di Romano consegnerà alla Pro Loco di Soncino un patto di reciproca collaborazione. Gemellandosi con la stessa proporrà di promuovere la rievocazione delle leggende del “Tiranno Ezzelino” in chiave comune. Appena il tempo di assaporare il grande appuntamento che subito Romano sarà proiettata nella tre giorni medioevale, organizzata dal Comitato nato e promosso dall’Amministrazione Comunale, nel sito di Villa Negri. A giorni sarà presentato il palinsesto definitivo della manifestazione, ma già alcune anticipazioni, seppur parziali e sicuramente incomplete, possiamo darle, nel dettaglio sono: venerdì 25 dalle ore 20.00 Accampamento medioevale; presentazione delle macchine da guerra. Presentazione evento Ezzelino III da Romano a 750 anni dalla morte del Condottiero. Assalto alla torrazza, spettacolo notturno con rievocazione di un episodio effettivamente accaduto.

sabato 26 dalle ore 20.00 Apertura dei banchi di un antica fiera medioevale, con visita didattica alle macchine da guerra, seguirà una rappresentazione teatrale che rivisiterà l’ultimo anno di vita di Ezzelino III; domenica 27 dalle ore 11.00 Giornata di intrattenimenti vari con mercato medioevale e musici del tempo. In serata cena medioevale con rappresentazione teatrale ed interventi di mangiafuoco, giocolieri, giullari di corte, menestrelli, musici, durante la cena. Alle ore 15.00 aprirà, in Villa Negri, uno speciale ufficio postale che proporrà l’annullo postale che la Pro Loco ha proposto per ricordare l’evento. I filatelici di ogni dove sono già stati avvistati e non potrà mancare anche in casa vostra lo speciale dedicato ad Ezzelino. L’invito è per tutti, bisogna esserci e partecipare numerosi alle proposte in Villa Negri, sarà un tuffo nel passato nel quale sarà bellissimo viaggiare ed incontrare un’altra epoca. Un sentito grazie a tutti coloro che in ogni modo hanno collaborato all’organizzazione ed al buon esito della manifestazione.

Ezzelino il Tiranno come appare nell’illustrazione di Paolo Giovio in Elogia virorum bellica virtute illustrium, del 1575, p. 41, ma scritta prima del 1550. Nel ritratto Ezzelino ha l’armatura con aquila: il disegno - si afferma è stato ricavato da un altro ripreso dal Palazzo pretorio di Padova.


Ezzelino e l ’Inpero Il Nuovo Ezzelino Settembre 2009

Serenella Zen

STORIA - PAG. 4

roprio in kei ani de gran vibraçion de scanbi poitici, de fameje in mexo a Papa e Inpero sta amiciçia de Ezein e Federico ga meço tuti in agitaçion: l’idea de ver l’inperator la baço faxeva tremar… e par davero!

I dixe ke co xe stata l’ora de Padova, co un falco in te l’ocio Ezein xe ‘ndato rento paçando a porta, trandose ‘l elmo drio e spae pa baxar el batocio dixendo ke par l’Inperator a jera stata tolta.

Al nostro, inveçe, ghe comodava. E come! Neçuni de neçuni fin in fondo se fidava ma Ezein ris’ciando, pa far pì grando el so nome proprio quea el ga ciapà, a strada verso… l’Inperator ke xa rivava!

Treviso pì o manco na stimàna dopo sentie e storie de kealtre parti ga meço e man vanti (e anca de un toco!) e ga giurà a Ezein pa l’Inpero de tuti quanti.

Faxendo cosa? Jera a giusta soeuçion tegner fiça Verona parché Federico da paçar par la ‘l gheva e quea daa Germania a jera a via pì bona pa vegner xo… e far fora i poci ke ocoreva! Ezzelino in ginocchio, secondo la leggenda, di fronte a S. Antonio da Padova. (Affresco nell’arcipretale di Romano).

Viçin a Federico, a Ezein Terço podeva anca darghe contro tuti parké senpre i gavaria perso contro l’Inperator e i tanti so aiuti.

Tuto intorno kealtri stati dal Papa fin Veneçia contro i Ezeini i pareva vegner mati e i tendeva tute e moçe ragionando co maìçia. Ma in te a testa de Ezein el jera un “progeto de Dio”; no se pol star tranqui in tel mondo e tuto el casin no sarà mai finio se no vien l’Inperator a governar tuto intorno!

Vicença par prima xe stata ciapà: co e bone Federico ga domandà de verxar e porte ma el so dir de no, in desgraçia la ga menà e i soldai tedeski, desfo ga fato e morte.

Tolta a jera a tolta, a via dea fedeltà; e Federico pa averlo ‘ncora pì viçin co Ezein so fioea Selvaggia el ga fato maridar visto ke a poitica jera senpre na question de guera… o de cuçin.

E proprio a Verona l’Inperator xe vegnuo rento co arquanti co l’arco e un mucio de soldai portai xo dal Nord e rivai in poco tenpo tuti grandi e fieri su a sea dei so cavai.

Imparentà romai… co l’Inpero ‘l podeva ‘ndar vanti verso el destin, un scrito, a fine de sta storia, firmà co ‘l fero a Cassan, dove che… neçuni gavaria mai dito.


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SERVIZIO CIVILE - PAG. 5

Il Servizio Civile Nazionale: un’esperienza da vivere! Il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n. 64, - che Michela Dalla Zuanna dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria - è un e Galliotto Valentina modo di difendere la patria, il cui “dovere” è sancito dall’articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l’ordinamento democratico quali solidarietà, eguaglianza, giustizia sociale, partecipazione diretta. È la possibilità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita alla partecipazione civica attraverso il volontariato e l’associazionismo di promozione sociale e culturale. Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Nazionale sono riconducibili a diversi settori: assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all’estero.

la possibilità di conoscere e di contribuire a valorizzare il patrimonio artistico, storico e culturale del territorio in cui il nostro Consorzio opera. Nella sede di Romano Il servizio civile volontario garantisce a noi gio- d’Ezzelino, presso la pro vani una preziosa esperienza educativa e for- loco, abbiamo operato a supmativa, è un’ importante occasione di crescita porto della Pro Loco Romano e delle personale, un’ opportunità di educazione alla altre pro loco del Consorzio Grappa Valbrenta cittadinanza attiva, un prezioso strumento per sia gestendo le semplici- ma fondamentali - attiaiutare le fasce più deboli della società contri- vità di segreteria generale e apertura dell’ufficio buendo allo sviluppo sociale, informazioni, sia aiutando I ragazzi e le ragazze, di età culturale ed economico del nell’organizzazione e nelcompresa tra i 18 e 28 anni, nostro Paese. la pubblicizzazione degli di cittadinanza italiana, La nostra esperienza di voloneventi e manifestazioni del interessati al Servizio Civile tarie presso il Consorzio di pro territorio. volontario possono partecipare loco Grappa Valbrenta, in parChi sceglie di impegnarsi, ai bandi di selezione dei ticolare, ci ha permesso di opecome noi, per dodici mesi volontari pubblicati nella rare nell’ambito del turismo e nel Servizio civile volontaGURI o scaricabili dal sito della promozione del territorio. rio, sceglie di aggiungere www.serviziocivile.it Il progetto che ci ha viste imun’esperienza qualificante presentando, entro la data di pegnate durante questi mesi di al proprio bagaglio di coscadenza prevista dal bando, servizio civile, “Patrimoni Nanoscenze, spendibile nel domanda di partecipazione. scosti da Riscoprire”, ci ha dato corso della vita lavorativa.


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Michele Chemello

RESOCONTO - PAG. 6

Le bandiere degli Sbadieratori e Musici degli Ezzelini Ambasciatori di Romano in Repubblica Ceca All’inizio sembrava un miraggio, i primi contatti, le promesse, poi le certezze… l’invito ufficiale gli Sbandieratori degli Ezzelini in Repubblica Ceka, dal 19 al 23 Agosto a Cerveny Kostelec. E sì, abbiamo partecipato, ben figurando e a un certo punto girava voce di una nostra possibile vittoria al 55° Festival Internazionale di Gruppi Folcloristici di Cerveny Kostelec, festival patrocinato dall’Unesco.

Michele Chemello, presidente del gruppo Sbandieratori degli Ezzelini impegnato nel briefing prima dell’esibizione.

Ci siamo confrontati con gruppi di ballo popolare provenienti dalla Cina (i vincitori, veri professionisti), Capo Verde, Spagna, Turchia, Grecia, Croazia, Polonia, Perù, Slovacchia e Repubblica Ceca, in tutto nelle varie giornate un totale di 20 gruppi. E’ stata una grande festa, un grande spettacolo, un mix di popoli, di culture, di idee e… sorrisi che poi piano piano diventano amicizie, contatti, inviti. La nostra missione è raggiunta, lasciare un segno, i mes-

saggi, raggiunti nei giorni successivi al ns. rientro, hanno confermato che in molti si ricorderanno degli Sbandieratori degli Ezzelini. Un grande solco è rimasto anche dentro di noi, abbiamo avuto la consapevolezza di essere un grande gruppo non solo di musici, figuranti e sbandieratori ma di uomini pronti a tutto pur di dimostrare quello che per mesi avevamo preparato, nonostante spettacoli in raffica, incovenienti tecnici e pronti soccorsi,


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abbiamo saputo adattarci alla situazione esibendoci a grandissimi livelli. La cosa che più ci ha colpito, però, è stato l’atteggiamento del pubblico locale, sempre gioviale e caldo, pronto a chiederci l’autografo, mai rilasciate tante interviste, giornali, radio locali e TV di stato ci cercavano in continuazione facendoci sentire un gruppo importante. Ora prepariamoci al Top of Europe, lo Jungraujoch in Svizzera il 10 ottobre, sbandierare a 3.454 mt. slm. non è da tutti i giorni ma soprattutto non è da tutti.

“Papà quand’è che ritorniamo in Rep. Ceka?” Questa è la domanda che più frequentemente mio figlio di sei anni mi fa da quando siamo rientrati, e io gli rispondo: “Giacomo, ma perché ci vuoi ritornare?” “Mi sono tanto divertito, papà il Festival sai era bellissimo, tante persone, foto, mi hanno chiesto anche l’autografo a me, che non sapevo neanche cosa fosse.” Diciamocelo alla fine eravamo tutti, 36 persone componevano la spedizione, stanchi, anzi stanchissimi ma felici e pronti a ripetere il tutto. Un’esperienza così sarà difficile ripeterla, abbiamo visitato un paese, la Repubblica Ceca, molto interessante, ospitale nella sua austerità e incontrato, conosciuto e

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ballato con popoli e culture completamente diverse da noi e questo ci ha riempito il cuore e l’animo. Per noi era il primo festival internazionale, ma probabilmente non sarà l’ultimo, se i contatti che abbiamo fatto durante il festival avranno un seguito, probabilmente potremmo ripetere l’esperienza in qualche altra nazione. Lasciatemelo dire, il nostro nuovo foulard, è proprio bello, al festival era l’oggetto più ambito da tutti gli altri gruppi, il desiderio degli organizzatori, e chi riusciva ad averne uno lo sfoggiava come un trofeo, un simbolo di una nuova amicizia che stava per nascere. Quasi, quasi ascolto Giacomo, anch’io, come tra l’altro tutti noi, siamo pronti a ripartire, Cerveny Kostelec aspettaci… tanto sognare non costa nulla.

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Lettera di un piccolo sbandieratore “ciao Maurizio, sono Luca Gnesotto e come sai sono anche io una sbandieratore del gruppo “ Sbandieratori degli Ezzelini” e faccio parte del gruppo dei piccoli. In Repubblica Ceca è stato bello, a volte ero un po stanco ma tutti gli applausi che prendevamo mi davano carica. E’ stata una bella esperienza, ne è valsa la pena partecipare, speriamo che ci siano altre uscite come questa e con il nostro gruppo ancora più numeroso. Spero che con me arrivino anche degli altri nuovi piccoli, ciao e grazie a tutti noi. w gli Sbandieratori.”

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STORIA - PAG. 8

Il mistero della tomba di Ezzelino Leonardo Pianezzola

Particolare della prigione di Soncino dove si pensa sia stato recluso Ezzelino.

Ezzelino III da Romano è un personaggio ormai ben conosciuto dal grande pubblico, anche grazie alla recente mostra organizzata a Bassano che ha notevolmente contribuito ad informare in modo obiettivo la popolazione sulle vicende storiche della Marca Trevigiana durante quel delicato periodo che vide la famiglia degli Ezzelini dominare le nostre terre. È altresì ben noto – in particolare tra le popolazioni del pedemonte – che attorno alla figura d’Ezzelino circolano da secoli numerose leggende, alcune delle quali sembrano basarsi su fatti reali, perlopiù alimentate dalla scarsa conoscenza storica del personaggio. Non v’è dubbio che molti dei miti sul noto esponente dei da Romano furono creati ad arte dai suoi detrattori, tant’è che ancor oggi gli storici incontrano numerose difficoltà a discernere il vero dal falso mentre esaminano documenti e cronache coeve o successive alla caduta d’Ezzelino.

Tra i vari misteri che ancora permangono sullo storico condottiero ve n’è uno meritevole d’esser svelato: dove si trova esattamente la sepoltura d’Ezzelino? Per noi, che abbiamo visto i luoghi ov’egli nacque, ove combatté per i suoi ideali, ove creò orrende prigioni, sarebbe quasi un obbligo poter visitare il luogo ov’egli riposa in modo da poter onorare le mortali spoglie di un così illustre conterraneo. Le cronache del tempo ci illustrano – seppur con una certa discordanza – gli ultimi giorni d’Ezzelino. Sappiamo che egli ammassò un enorme esercito a Brescia con lo scopo di conquistare Milano. Per far questo egli aveva escogitato un piano: il suo esercito avrebbe devastato la campagna lombarda al fine di co-

stringere le truppe milanesi ad uscire dalla città; subito dopo, aggirando quest’ultime, egli sarebbe entrato in Milano grazie al tradimento di alcuni cittadini, i quali avrebbero aperto le porte della città priva di guarnigione. Il piano di Ezzelino sembrava perfetto, sennonché egli fu tradito a sua volta e, giunto di fronte a Milano trovò le porte chiuse, mentre l’esercito dei crociati guelfi stava sopraggiungendo alle sue spalle. Tentò una frettolosa ritirata verso il ponte di Cassano d’Adda, ma anche questo era già stato sbarrato dalle truppe dei suoi ex-alleati Oberto Pelavicino e Buoso da Dovara, e del suo antico nemico Azzo d’Este. La mischia divenne furibonda, ed Ezzelino fu ferito da una

quadrella – micidiale freccia di balestra – che gli recise i legamenti del piede. Vedendolo mancare, le sue truppe ebbero uno sbandamento, ma egli riuscì a inquadrarle di nuovo e a far loro passare il fiume a guado nei pressi di Vaprio, raggiungendo così il bergamasco. Questa mossa gli servi però a poco: appena passato il fiume …furono visti i Lombardi, e gli abitanti presso l’Adda, e oltre, cavalieri e fanti, tutti pronti a raggiungere il luogo ove si trovava Ezzelino, come si trattasse del punto medio della Terra, che i filosofi chiamano Centro… (Cronaca di Rolandino). L’esercito di Ezzelino, circondato da crociati, cremonesi, estensi, lombardi e milanesi, ingaggiò una furiosa battaglia che si protrasse per ore. Alla fine Ezzelino fu ferito al capo e fatto prigioniero, cosa che provocò il definitivo sbandamento delle sue truppe. A questo punto le cronache diventano discordanti nell’attribuire i meriti della cattura del fino ad allora imbattuto condottiero: c’è chi l’attribuisce al bresciano Mozzoldo de’ Lavelonghi (riportata dal Cantù), chi allo stesso Buoso da Dovara (Pietro Zagata), e chi lo vuole ferito in singolar tenzone da Giovanni de’ Trucazzano, capitano delle truppe soncinesi (Baris). Di fatto, il prigioniero fu condotto a Soncino ove furono ad egli affidati i migliori medici ed un servitore, così come conveniva ad una persona del suo rango. Ezzelino però, ferito più nell’orgoglio che nel fisico, rifiutò le cure mediche e morì undici giorni dopo a causa di una setticemia provocata dalla ferita al piede sinistro. Era mercoledì 8 ottobre 1259. Da allora, ogni mercoledì mattina – alle 9,15 – la campana della Torre Civica di Soncino suona un


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rintocco a commemorazione della sua morte. Ezzelino venne sepolto a Soncino, come ricorda la cronaca dello Smereglo citando l’irriverente verso coniato dai sostenitori della parte guelfa: Terra Sunzini tumulus canis est Ecelini/Quem lacerant Manes, tartareique canes, ovvero Nella terra di Soncino v’è il tumulo di quel can d’Ezzelino/il quale è lacerato dai Mani e dai tartarici cani. Queste frasi dettero forse spunto alla diceria secondo la quale il corpo d’Ezzelino fu sepolto a terra ai piedi della torre del palazzo comunale, cosa questa non vera poiché le cronache lombarde affermano concordi che l’illustre condottiero venne inumato all’interno di un’arca marmorea con tanto di lapide. Il soncinese Fieschi – scrivendo due secoli dopo – cita pure il testo di questa iscrizione sepolcrale: Clauditur hoc gelido quondam sub marmore terror/Italie, de Romano cognomine clarus/Eccelinus, quem prostravit Soncinea virtus/Menia testantur coedis Cassana ruinam (Sotto questo freddo marmo è racchiuso colui che un tempo fu il terrore dell’Italia: il famoso Ezzelino da Romano, abbattuto dal valore soncinese. Le mura di Cassano testimoniano la sua rovinosa sconfitta). Sappiamo per certo che nel 1311 – in occasione della visita a Soncino dell’Imperatore Enrico VII – la tomba esisteva ancora, anche se il cronista non ce ne dà l’esatta ubicazione. Poi, l’arca scompare… La misteriosa scomparsa della tomba d’Ezzelino (alla quale, guardacaso, sarebbe legato un tesoro) ha probabilmente dato origine a parte delle numerose leggende che vogliono il suo spirito inquieto vagare per le nostre contrade. Un tentativo di ritrovare la misteriosa sepoltura fu effettuato nel 1731 dallo studioso P. M. Tassoni, ma egli non ne trovò il menomo segno, anche se questi riportava una notizia risalente a quindici anni prima secondo la quale, nei pressi della chiesa di San Bernardino, venne ritrovato un sepolcro con dentro un corpo di ossatura smisurata, e chi dice vi fosse una lapide con caratteri e chi dice di no. Ci riprovò, un secolo più tardi, padre Paolo Ceruti, ex priore di San Giacomo, perlustrando il giardino dell’Arcipretura ed il sottoscala del Palazzo Comunale, ma pure questa ricerca si concluse con esito negativo. Gli studiosi odierni tuttavia favoriscono l’ipotesi che vuole l’arca situata nel palazzo comunale di Soncino, posita al di sotto della scala – ora non più esistente - che dava verso la chiesa di S. Maria della Pieve. Dello stesso parere dovevano essere i soncinesi di fine ottocento, almeno coloro che fecero affiggere nella parete nord del palaz-

zo l’iscrizione lapidea tuttora ben leggibile, la quale recita: QVI SOTTO GLI ARCHI DEL DISTRVTTO PALAGIO OVE VN TEMPO EBBE SEDE IL COMVNE FV SEPOLTO EZZELINO VICARIO IMPERIALE FERITO E FATTO PRIGIONE ALLA BATTAGLIA DELL’ADDA IL XVI SETTEMBRE MCCLIX

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La misteriosa scomparsa della tomba d’Ezzelino (alla quale, guardacaso, sarebbe legato un tesoro) ha probabilmente dato origine a parte delle numerose leggende che vogliono il suo spirito inquieto vagare per le nostre contrade.

DA GIOVANNI TVRCAZZANO CONDOTTIERO DEI MILITI SONCINESI CHE IN QVELLA MEMORANDA GIORNATA FVGARONO LE AGGVERRITE INSEGNE TEVTONICHE. L’antico palazzo comunale è stato oggetto di ristrutturazione non molti anni orsono. In quell’occasione furono inspiegabilmente tolti dalla facciata i due ferri – citati dal Brentari e collocati ad un’altezza di m. 2,72 il primo e 4,18 il secondo – che testimoniavano, secondo una leggenda locale, la smisurata statura di Ezzelino rispettivamente in piedi, e a cavallo. Lo storico locale Ermete Rossi c’informa che durante i lavori furono pure ritrovate delle ossa sotto al pavimento, proprio nei pressi della citata lapide. Queste ossa, come sovente accade per non rallentare i lavori, vennero a detta del Rossi – affrettatamente dichiarate resti di un improvvido animale. Tuttavia, - conclude lo storico – come può non avvilire la pur minima probabilità che una discarica d’inerti accolga in un sudario di plastica nera i miseri resti del discusso signore di Bassano? Auspicando che le ossa ritrovate non fossero proprio quelle del nostro Ezzelino, rivolgiamo un invito ai lettori: appena vi è possibile raggiungete Soncino e visitate il luogo ove il nostro famoso conterraneo riposa. Ezzelino sarebbe fiero di ricevere la visita di così tanti discendenti dei suoi fedelissimi pedemontani, ed il suo inquieto spirito cesserebbe sicuramente di molestare le vostre passeggiate notturne nelle campagne bassanesi. Ed in seguito, coloro che sono affamati di storia medievale potranno trovare in questo bellissimo borgo pane per i loro denti visitando la Rocca Sforzesca, percorribile interamente dai sotterranei agli spalti, o facendo una capatina alla Casa degli Stampatori ove una simpatica guida con una mirabile loquela vi illustrerà in un’incessante spiegazione su come da quel luogo sia uscita la prima Bibbia in ebraico stampata in Italia.

E ancora, dopo aver visionato la Pieve di Santa Maria Assunta dall’inconfondibile stile lombardo, e la Chiesa di San Bernardino dal caratteristico campanile ettagonale e pendente, il visitatore potrà ristorare le sue affaticate membra all’ombra recandosi nel vicino Parco del Tinazzo, sempreché esso non voglia continuare con una visita ad una parte dei sotterranei cittadini, mantenuti e curati dall’Associazione Castrum Soncini. E, per coloro che ancora nutrissero qualche timore dopo la lettura di quanto scritto più sopra, possiamo tranquillamente assicurare che, nella loro visita a Soncino, non avranno modo di imbattersi – con buona pace dello Smereglo – né negli antichi dèi Mani, né nei Tartarici cani!


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A 750 anni dalla morte: Ezzelino III da Romano.

Storia di un uomo, storia di un mito. Serenella Zen

Ezzelino ferito e prigioniero nella rocca di Soncino. Historia - sett. 1974 - n. 202.

Romanesi, ci siamo! Inizia con settembre un periodo in cui saremo tutti invitati e coinvolti nelle attività che ricorderanno Ezzelino Terzo da Romano. Detto il Tiranno, detto il Terribile. Detto, da noi, semplicemente Ezzelino Terzo, un grande condottiero del suo tempo, collaboratore stretto di Federico II Imperatore del Sacro Romano Impero, signore territoriale della Marca trevigiana e primo a collegare tutte le zone dell’attuale Veneto, legandole tra loro sotto il suo dominio. Ezzelino discusso, Ezzelino detestato. Ezzelino riscoperto. Alle figure storiche di un certo rilievo succede spesso. Chi fa molto, viene molto discusso e criticato, soprattutto se poi accumula negli anni nemici potenti, in grado di creare di lui una memoria pesante, negativa, piena di richiami alla leggenda più nera immaginabile, le cui fonti letterarie e mitologiche erano sconosciute al “grande pubblico” (così si chiama oggi ciò che allora era la maggior parte della popolazione, senza grandi studi o conoscenze). Ezzelino torna tra noi per il 750° anniversario della sua morte, con un’immagine diversa, rinnovata, spogliata di almeno qualcuna delle numerose critiche che nel corso dei secoli ha raccolto. Ezzelino si ripresenta a Romano, attraverso accattivanti proposte che ci riporteranno nello spirito del tempo, il basso medioevo, per vedere gli eventi con gli occhi di allora, la vita e le esperienze di un condottiero, un uomo d’arme filo imperiale, amico personale di

uno tra gli imperatori più brillanti della storia. Le attività proposte dal Comitato Ezzelino da Romano, presentate a metà settembre, riguardano infatti Ezzelino stesso ma anche il suo contesto culturale: cibo, vita a corte, giochi e armi dell’epoca. Potremo immergerci nell’atmosfera di allora, ricreata appositamente da esperti e apprezzare le differenze rispetto al nostro mondo, la nostra società. Ci sarà una rappresentazione teatrale, una cena medioevale, un accampamento sul colle, conferenze, un mercato medioevale, un nuovo sito internet… tanto per cominciare. L’anno che si apre, l’anno ezzeliniano, sarà ricco di iniziative, per le scuole, per gli adulti appassionati di storia o curiosi, per tutti. Come nel 1867 Romano volle chiamarsi “d’Ezzelino”, rivendicando quasi la paternità al condottiero, così oggi, nel 750° anniversario della sua morte, vogliamo ricordarci di lui, della famiglia da Romano, delle loro vicende e del perché nei secoli la storia sia stata più volte scritta e ritoccata. L’invito è davvero caloroso e rivolto a tutti, Romanesi e amici, sarà un’occasione per scoprire una pagina di storia importante del nostro territorio, non solo di Romano, della nostra cultura e sicuramente una pagina diversa da come ci si potrebbe aspettare. Ricordando Ezzelino, Tiranno… o no?


Locandina

dell ’evento

Venerdì 25 settembre 2009 Ezzelino e l’arte della guerra 20,00: Accampamento Medievale Attività di “didattica medievale” a cura del Gruppo storico medioevale, “Masnada de Pedemonte”. San Zenone degli Ezzelini(TV). 20,30: presentazione evento (saluto delle autorità) in occasione del 750 della morte di Ezzelino III. 21,00: Una facella che fece a la contrada un grande assalto: Ezzelino e l’arte della guerra. Incontro - seminario sulle armi medievali da assedio e difesa create da Ambrogio Macchi (Associazione Colmel dei Tori – Pagnano d’Asolo) e spiegate, Leonardo Pianezzola in riferimento alle vicende militari di Ezzelino da Romano. 22,30: Ezzelino e la congiura di Padova. Spettacolo notturno per l’assalto alla torrazza con armi di assedio e difesa, tra arcieri e combattimenti di armigeri.

Sabato 26 settembre 2009 Anno Domini 1259: Ezzelino, la leggenda 20,00: Accampamento Medievale Attività di “didattica medievale” a cura della Masnada de Pedemonte di San Zenone degli Ezzelini. Mostra armi da assedio a cura dell’Associazione Colmel dei Tori di Pagnano d’Asolo (TV). Momenti di vita medievale, tra pietanze e intrattenimenti con mangiafuoco, giullari e giocolieri. 21,00: Anno Domini 1259: Ezzelino leggenda.

Domenica 27 settembre 2009 Ezzelino III ritorna a Romano 11,00: Accampamento Medievale Attività di “didattica medievale” a cura della Masnada de Pedemonte di San Zenone degli Ezzelini. Mostra armi da assedio a cura del Gruppo “Colmel dei Tori”, Pagnano d’Asolo (TV). Momenti di vita medievale, tra pietanze e intrattenimenti con mangiafuoco, giullari e giocolieri. 11.00: Mercato Medievale A cura del gruppo Fiera di Santa Lucia. 19,30: Cena medievale alla corte di Ezzelino: quadro storico e culinario. I piatti dell’arte della cucina medievale con intrattenimenti di mangiafuoco, giocolieri, giullari di corte e musici. 22,00: Ezzelino e la congiura di Padova: Spettacolo notturno per l’assalto alla torrazza con armi di assedio e difesa, tra arcieri e combattimenti di armigeri.

Stand gastronomico funzionante per tutte le giornate Parteciperanno anche la Compagnia D’Arme i Grifoni Rotolanti, di Pordenone, l’Associazione storico culturale “Giulietta e Romeo” di Montecchio Maggiore (VI), i Rievocatori storici di antiche arti e mestieri Mastri Franca e Giorgio Valvassore (PN), il Gruppo Storico Medioevale San Marco di Resana (TV), i Giullari e mangia fuoco del Leon di San Marco di Resana (TV), il Gruppo musicale medioevale VoxMaiorum Citadella (PD), gli Sbandieratori degli Ezzelini di Romano d’Ezzelino e il Teatrino delle Pulci di Romano d’Ezzelino.

ezzelinodaromano.it


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RIFLESSIONI - PAG. 12

Non solo calcio Gianni Dalla Zuanna

Strano mondo il nostro, che vive di apparenza e di clamore. Strano mondo, dove primeggia non chi ha più merito, ma chi urla più forte e non si ferma davanti a nessun compromesso pur di mettersi in mostra. E’ normale, purtroppo, che con queste premesse ci sfuggano situazioni che meriterebbero un maggior risalto, ma hanno il solo torto di badare alla sostanza, alla concretezza. Non sto facendo un discorso sui massimi sistemi, non sto filosofando, penso piuttosto alle cose di casa nostra.

Ho partecipato quest’anno al torneo di calcetto di S. Giacomo, appuntamento molto sentito e molto seguito nel nostro paese. Mi ha colpito molto, positivamente, la presenza di una squadra che faceva capo all’Associazione per Uta e Tanguetà, che tutti conosciamo molto bene. Questa compagine era interamente formata da ragazzi di colore, i cui muscoli color ebano risaltavano ancor più nella loro divisa chiara. Non hanno vinto il torneo, ma era un piacere vederli in campo. Il loro calcio era un insieme di esuberanza fisica, gioia, allegria, a volte quasi danza. Come succede anche tra i professionisti alle squadre africane, sembravano più affascinati dalla bellezza del gesto atletico che dalla necessità di un risultato a tutti i costi. Bella squadra certo, ma fin qui nulla di particolare rispetto a tante altre.

Quello che mi ha colpito profondamente è stato il breve discorso che l’allenatore ha fatto ai propri atleti prima di scendere in campo nella partita che ci vedeva contrapposti. “Ricordate – ha detto ai suoi ragazzi abbracciati fra di loro a formare un semicerchio – che, quando uscirete da questo spogliatoio, voi rappresenterete l’Africa. La gente che vi osserverà vi giudicherà non solo per la bravura, ma anche per in comportamento. Siate ambasciatori della terra che vi portate nel cuore, datene un’immagine bella, positiva. Siate fieri ed orgogliosi delle vostre origini!” Caspita, come si può battere qualcuno animato da queste motivazioni? Mi allacciavo gli scarpini, ma dentro di me cambiava la dimensione dell’evento che stavo vivendo.

Non si trattava più di una semplice partita di pallone, ma di un momento di fratellanza, di scambio fra culture diverse, di civiltà. Era un ponte tra due mondi che si toccavano, che interagivano con semplicità e naturalezza, in una società troppo spesso concentrata a sottolineare le cose che ci dividono piuttosto di quelle che ci accomunano. E’ stato un momento significativo, senza bisogno di urla e strombazzamenti per sottolinearlo, perché così dovrebbero andare le cose. E’ stato bello che sia stato lo sport l’artefice di questa situazione ed è stato bello che sia successo a casa nostra. Come è finita la partita? Devo proprio dire, con affetto, che purtroppo ci hanno fatti neri!


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RESOCONTO - PAG. 13

Voci nuove in Valbrenta

Un susseguirsi di grandi emozioni e colpi di scena hanno contraddistinto Christian Rinaldo la finale della 7° edizione del concorso canoro “Voci Nuove in Valbrenta” che si e svolta a Pove. Una piazza gremita in ogni posto da un pubblico numeroso ha A trionfare accolto con grandi ovazioni le fasi salienti della kermesse risersu tutti, non perdendo vando scroscianti applausi ai 20 finalisti in gara che si sono sfi- il vizio di primeggiare, con una voce da brividi dati a suon di acuti e grandi performance. Compito non facile proclamare i primi tre classificati per la giuria composta dal maestro di canto organo e pianoforte Patrizia Vedovato che ricopriva la carica di presidente di giuria, il maestro di canto Alessandro Simonetto e la cantante Paola Ronzani che a breve dovrebbe uscire con un cd realizzato in collaborazione con il cantautore bassanese Luigi Moretto dal titolo “No ones Land”. Alla fine dei giochi il terzo posto con una voce ben calibrata e un’ interpretazione magistrale del brano “Run” di Leona Lewis e andato a Jodie Scopel di Tezze sul Brenta emozionata e allo stesso tempo incredula per la proclamazione; al secondo posto le atmosfere cool e una grande voce di fondo hanno permesso ad Arianna Sabbadin di Bassano di gioire con “My heart will go on” di Celine Dion. A trionfare su tutti che non perde il vizio di primeggiare con una voce da brividi che incanta per il suo vibrato e trasporto nell’esecuzione Emmanuel Valente di Thiene interprete con sentimento di “Adagio” di Lara Fabian. Il giovane “acchiappatutto” che di recente si è imposto al “Cantazzurro” a Montebello Vicentino ha sbaragliato la concorrenza di concorrenti che hanno dato sfoggio di ottime qualità aprendosi di fatto la strada verso lidi importanti.

che incanta per il suo vibrato e trasporto nell’esecuzione è stato Emmanuel Valente di Thiene

dolfatto il Presidente del Consorzio Grappa Valbrenta Giuseppe Cortese e la presidente di giuria il maestro Patrizia Vedovato. Ha presentato l’evento un incontenibile Renato Zambelli che ha stemperato la tensione delle esibizioni con dei siparietti comici. Visto il notevole successo della manifestazione per l’anno prossimo è già in programma l’ottava edizione che non mancherà come le precedenti di riservare grandi sorprese.

Alle premiazioni erano presenti il sindaco di Pove Orio Mocellin il suo vice Paolo Gobbato l’assessore alle politiche giovanili Giovanna Donazzan il Presidente della Pro Loco di Pove Maurizio An-

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RIFLESSIONI - PAG. 14

Rimanere sempre Aperti Suor Amelia Scanagatta

L’esperienza quotidiana, ci dice che nella storia niente è assoluto e niente è definitivo proprio perché la vita nella sua dinamicità si presenta nuova ogni giorno, per cui anche noi, ogni giorno siamo invitati a farci cammino dentro una prospettiva sempre aperta all’inedito. Il che significa, a nostro avviso, lasciarci interpretare dagli eventi e dalle situazioni che a volte si presentano non tanto piacevoli ma che se, affrontati e vissuti in un certo modo possono divenire opportunità inedite per una maggior crescita e sviluppo delle potenzialità che ognuno di noi scopre di avere in determinati momenti del proprio vissuto.

Si aprono così strade nuove su cui camminare per far fronte alle sfide che emergono dalla storia che cambia anche se, la tensione verso ciò che è ultimo, rende tutto provvisorio e relativo. Questa consapevolezza ci deve far sentire maggiormente responsabili nel dare il meglio di noi stessi alla storia, là nel contesto dove siamo stati chiamati a vivere e a operare, mettendoci in gioco in prima persona perché è nell’oggi che ci costruiamo il futuro. Noi pensiamo e riteniamo che il tutto consiste nel dare senso e significato profondo alle nostre scelte perché è da queste che la vita attende nuove risposte, nuove aperture. Occorre però saper guardare avanti con fiducia coraggio e determinazione, con capacità creativa allo scopo di dare pienezza alla nostra quotidianità. Ciò che conta è guardarci dentro con una speranza nuova, sentirci sempre vivi e presenti a noi stessi, nel senso di impegno e responsabilità in tutto ciò che facciamo. Scoprire

ancora i doni che abbiamo, non per conservarli ma per riattualizzarli tenendo le antenne aperte al nuovo che emerge e illumina la scoperta di altre vie da percorrere.

qualsiasi eventualità lascia che la storia vada avanti, mentre la vita ha sempre una marcia in più e cioè, un inizio nuovo che va da un inizio a un altro inizio, sino a un inizio senza fine.

Questo presuppone un cambiamento del rapporto con le cose e le persone, saper cioè reinventare ogni giorno la propria vita e la propria missione. Allora possiamo anche credere di rendere possibile l’impossibile, facile ciò che è difficile, fattibile ciò che non è realizzabile. Persone che sanno applicare alla propria vita tutto ciò che fa crescere in umanità, fa scoprire la propria personalità, fa emergere il talento che ogni persona porta in se.

È la strada tracciata all’uomo dal progetto di Dio, per cui siamo invitati a procedere costantemente verso una nuova fedeltà perché, la storia del nostro tempo, raggiunga il suo fine per il bene di tutti. Allora le nostre esperienze quotidiano avranno un senso e una luce particolare, nella continua ricerca di nuove modalità per divenire persone qualificate e incisive, mediante una testimonianza autentica e trasparente.

È un processo inarrestabile di riscoperta personale e di stimolo nell’assumere le conseguenze delle novità che la persona va scoprendo. In questo senso chi non si pone in una prospettiva aperta a


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RESOCONTO - PAG. 15

Legambiente a Cernobyl Legambiente, dopo aver ospitato in Italia 25.000 bambini tra il 1994 e il 2006, prosegue il Maurizio Carlesso suo impegno nelle zone contaminate di Russia e Bielorussia con interventi di cooperazione decentrata a favore dell’infanzia, scommettendo in particolare sul risanamento terapeutico dei bambini in con i progetti Rugiada in Bielorussia e Dubrava in Russia. Il coordinamento Le Russie di Cernobyl promuove inoltre: Coloriamo Cernobyl, serie di iniziative di scambio culturale in collaborazione con la Scuola d’arte per bambini di Novozybkov. Progetto. Frutta fresca. prevede la distribuzione di frutta fresca e di vitamine ai bambini di alcune scuole della provincia contaminata russa di Zlynka. Puliamo Il Mondo, con la realizzazione simbolica e pratica della campagna di pulizia del territorio nelle zone contaminate in Russia e Bielorussia.

Il Centro Dubrava il progetto 2008, il progetto 2009 Struttura

La colonia di risanamento per bambini Dubrava (dalla parola .dub., quercia) si trova sulla riva del fiume Sneka, a 30 km dal capoluogo regionale Brjansk e a 250 km dalla provincia più contaminata di Novozybkov. È dotata di una struttura funzionale e ben attrezzata con un ampio parco alberato, aree giochi, campi sportivi, piscina, cinema, sauna, gabinetti terapeutici, sala teatro e discoteca.

Procedure terapeutiche

Nella colonia, specializzata nello smaltimento delle radiazioni nei bambini di Cernobyl, si fanno le seguenti procedure: terapia con elettro-luce; termoterapia cera fossile; inalazioni; massaggi; ginnastica curativa; alocamera; stomatologia; fitoterapia e cocktail d’ossigeno; idroterapia; docce curative; piscina con sauna. A ogni bambino, sottoposto il giorno dell’arrivo a una visita medica generale, è assegnato un programma terapeutico personalizzato, a seconda dei bisogni.

Ricreazione

Il programma ricreativo - pedagogico, condotto da educatori animatori qualificati e molto apprezzato dai bambini ospiti, comprende: tornei sportivi, giochi collettivi per squadre, spettacoli serali quotidiani di musica e teatro o con ospiti (circo, musica folk o moderna, teatro delle bambole), sala computer, discoteca, attività artistiche e manuali, gite nei dintorni, giornate a tema ecc.

Bambini ospitati

Nel 2008 sono andati a Dubrava 157 bambini dalle province contaminate di Novozybkov e di Zlynka. Tre volontari italiani hanno inoltre soggiornato al sanatorio assieme ai bambini. I dati del 2009 non sono ancora disponibili essendo l’attività in corso.

Il periodo

Il risanamento ha avuto luogo in turni durante l’estate 2009. È previsto un risanamento supple-

mentare in inverno per bambini con diagnosi sanitarie particolari.

Bambini beneficiari

La selezione fatta dagli Assessorati all’Istruzione locali è rivolta a bambini tra i 7 e i 15 anni delle scuole di villaggio delle province contaminate di Novozybkov e Zlynka che nel 2009 non possono trascorrere un periodo di risanamento perché i genitori sono privi dell’assicurazione sul lavoro (in genere figli di disoccupati, pensionati, famiglie disagiate).

Controllo della radioattivita'

Ai bambini ospiti viene effettuato (all’arrivo e alla partenza) il controllo della radioattività interna; nel 2008 si è avuto un calo medio di radionuclidi del 26% durante il soggiorno. Anche Romano d’Ezzelino è impegnata sul fronte della solidarietà da e vero di loro. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato.


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Gruppo Alpini di Romano Stiamo organizzando una squadra di lavoro per l’Abruzzo, precisamente nella frazione di Fossa Alta, in comune di Onna. Per quanti interessati potete telefonare al capogruppo Giovanni Bontorin al numero 0424 833963 e/o 349 1365182 In basso: 90° fondazione Ana. Il Gruppo Alpini di Romano in Monte Ortigara.

RESOCONTO - PAG. 16

Progetti per il futuro Cari soci e amici, nella marcia alpina del 2 giugno “sui sentieri dei soldati del grappa” hanno partecipato circa 350 persone di vari paesi che hanno potuto visitare siti storici, trincee e camminamenti risalenti al conflitto del 1915-1918. Il giorno 08-07-2009 un folto gruppo di soci si è ritrovato davanti al monumento dei caduti per ricordare e festeggiare il 90° di fondazione dell’A.N.A. nazionale. Dopo la breve cerimonia ha avuto luogo la lettura della lettera inviata a tutti i gruppi d’Italia dal presidente nazionale Corrado Perona e per finire un breve e semplice rinfresco.

Sabato e domenica 11 e 12 luglio siamo saliti numerosi in pellegrinaggio sul Monte Ortigara dove, prima della S. Messa, il presidente Perona ha dato le linee guida per il futuro dell’associazione e ha incantato con una relazione meravigliosa. Di pomeriggio, poi, accompagnato dal presidente della protezione civile, Chemello Giovanni, il presidente Perona ha fatto visita al nostro accampamento entusiasmando ed emozionando tutti i presenti. Sabato 1 agosto ci siamo ritrovati alle ore 20.00 davanti al monumento di Romano per accogliere l’arrivo della fiaccola “per non dimenticare” e dopo la semplice cerimonia il col. Bellò di Solagna ci ha ricordato la figura del tenente Sasso morto da eroe sul Grappa nel settembre del 1918.

Domenica di buon ora siamo saliti in Cima Grappa per l’annuale commemorazione, mentre in “Busa de Campeia” don Tiziano celebrava la S. Messa per coloro che non erano saliti in cima grappa e benediva il nuovo gagliardetto del gruppo che sostituisce quello precedente ormai logoro. Al pranzo avevamo 200 persone tra i quali il presidente di sezione Carlo Bordignon, il sindaco, vari amministratori, gli amici numerosi di San Michele, di Onara e di San Marco; per tutti è stato un bel pomeriggio passato fra un succulento pasto, belle cantate e del buon vino. In questa prima parte del 2009 abbiamo pulito da rovi ed altro il colle di Dante e ci siamo prodigati per un intervento economico a favo-

re delle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto. Ora ci attende un evento molto importante: sabato 3 e Domenica 4 ottobre si svolgerà l’adunata sezionale a Romano. Per le nostre vie sfileranno le rappresentanze di tutti i gruppi della sezione e due fanfare. Vi invitiamo quindi ad esporre sopratutto nelle vie interessate il tricolore ed a partecipare tutti alla sfilata e alla festa che seguirà in piazza. Troverete tutto il programma esposto in vari locali nei giorni antecedenti la manifestazione. Aspettandovi numerosi per la sezionale, vi salutiamo tutti.


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COMUNE ROMANO D’EZZELINO ASSESSORATO ALLA CULTURA BIBLIOTECA COMUNALE con

ASSOCIAZIONE CULTURALE

EZZELINO FOTOCLUB-BFI organizzano

AFFILIATO N. 1284

26FOTOGRAFIA

° CORSO DI

temi trattati 05/10/09 12/10/09 19/10/09 26/10/09 02/11/09 09/11/09 13/11/09 16/11/09 22/11/09 23/11/09 30/11/09

La macchina fotografica e obiettivi Flash e accessori Esposizione e pellicole Introduzione alla fotografia digitale (1a Parte) La composizione dell’immagine Gli errori e i temi fotografici Uscita fotografica notturna Camera oscura: principi di sviluppo e stampa Uscita Fotografica e lezione pratica Introduzione alla fotografia digitale (2a parte) Chiusura del corso con proiezione dei partecipanti

Il corso si svolgerà presso la sede del Fotoclub, in Via Velo (seminterrato Scuole Elementari), con inizio alle ore 20,45. Quota d’iscrizione € 60,00* Le iscrizioni si raccolgono entro il 25 Settembre 2009 presso: - Ezzelino Fotoclub - Via Velo - S. Giacomo di Romano ogni venerdì ore 21 / 23 - www.ezzelinofotoclub.it - Motocentro F.lli Canil - Via Nardi, 52 A/1 - Fellette di Romano d’Ezzelino Tel. 0424/36679 - ore 8.30/12.20 e 15/19 *con la quota d’iscrizione, gli iscritti diventeranno soci aggregati, dell’Associazione Culturale Ezzelino Fotoclub per l’anno 2010

Il gruppo “Chiara Stella” come ogni a nno si e’ ritrovato presso Bepi e Angelina su al Pia nello per progra mmare il nuovo periodo e festeggiare i risultati ottenuti.

NOTIZIE IN BREVE - PAG. 17

Centro Culturale ed Artistico Porta Dieda Conclusasi con grande successo ed apprezzamento l’esposizione dei giovani artisti del Gruppo Porta Dieda durante le tre serate all’Assalto del Castello degli Ezzelini, il Centro Culturale ed Artistico Porta Dieda, presieduto dalla prof. Anita Zamperin, propone una articolata rassegna di attività e di eventi, a partire dal prossimo mese di ottobre. Con un’anteprima: dal 12 al 26 settembre, nella galleria “A. Zamperin” di Spin di Romano d’Ezzelino, la giovane artista Chiara Camazzola tiene una mostra delle sue particolari opere con il titolo “LUCE SPIRITO CUORE” (www.chiaracamazzola.it). I programmi del Centro spaziano in varie discipline: in storia dell’arte vi sono corsi, sia attraverso monografie su autori famosi collegati al territorio, in modo da consentirne agevoli visite, sia tradizionali (dall’arte preistorica a quella moderna), sia di arte contemporanea (dal 1970 in poi). Insegnanti qualificati terranno i vari corsi pratici: di pittura ad olio, acquerello, gesso a cera…, in acrilico; di disegno a matita, a carboncino, a china, con gessetti, studio copia dal vero…; di modellazione con argilla, con esperienza di raku e del bronzo. Molte proposte sono a partecipazione gratuita. Per informazioni e l’iscrizione ai corsi telefonare allo 0424 228418, oppure al 349 5888935 o via e-mail a centro.porta.dieda@tiscali.it.

Nonna Sa ntina (Sa nta Bortignon) ha festeggiato i suoi “primi” 90 a nni in compagnia dei figli e nipoti: TANT I TANT I AUGURI DI CUORE da tutti i suoi cari!!

Nozze d’oro di Angelo Scre min e di Andreina Simonetto (barche) che ha nno festeggiato le nozze d’oro. (si sono sposati a Roma no d’ Ezzelino il 20 giugno di 50 a nni fa.


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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18

La pace del mondo è possibile Con uno sguardo di speranza al futuro dell’Umanità e ricordando una frase che ha detto nostro Signore Gesù Cristo - “Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli” - ai potenti del mondo, in particolare a quelli che hanno partecipato al recente G8, vorrei far giungere alcuni miei semplici pensieri che porto nel cuore da decenni, fin da ragazzo. Si tratta di semplici frasi che, se ascoltate in questo frangente di crisi economica, porterebbero buoni frutti per il futuro dei popoli della terra, specialmente nel Terzo Mondo, i cui abitanti soffrono la fame. Il mio primo pensiero va ad un’umile poesia imparata 65 anni fa, alle elementari, mentre il secondo mi porta a pensare ai frutti negativi delle guerre e delle dittature: 1. Nevicava, nevicava, un uccello pigolava e ripeteva “Per pietà, un granello chi mi dà?”. Gli disse un bimbo: “Vieni domani che ti darò tre o quattro pani ed un pranzo ti farò” ma il giorno dopo l’uccellino più non c’era. (Troppo tardi era morto di fame)

Buona novella a Romano

Per intercessione del Parroco ritornano due religiose a prestare il loro servizio alla comunità. Una lettera della superiora provinciale ne traccia le linee guida. Reverendo don Tarcisio, a seguito dei colloqui intercorsi in questi mesi, relativi alla sua richiesta di poter avere la collaborazione di alcune suore elisabettine, dopo ponderata riflessione con il mio Consiglio e dopo aver avuto il consenso della Superiora generale e del suo Consiglio, le comunico formalmente la disponibilità ad avviare, con la presenza di due suore, suor Annamaria Berton e suor Florinda Bragato la collaborazione richiesta. Non riteniamo di costituire una comunità, ma di metterci a servizio per un tempo, un anno, nel quale verificare meglio, da entrambe le parti, le reali possibilità di stare nella situazione. Le due sorelle, pertanto, saranno incardinate nella vicina comunità di Fellette e abiteranno gli ambienti messi a disposizione dalla parrocchia di Romano. Le sorelle presteranno il loro servizio nelle varie espressioni della pastorale parrocchiale (giovanile, familiare, catechesi, gruppi associativi, ecc.) e nella scuola dell’infanzia, per quanto potranno, e secondo accordi che definiremo all’avvio della presenza. Escludiamo già da ora compiti di coordinamento e di insegnamento nella scuola dell’infanzia. A questa mia, seguirà una convenzione per definire nei dettagli la missione delle suore, le modalità di sussistenza e quanto potrà essere utile e necessario perché la collaborazione tra le varie parti sia a servizio del Regno. La saluto cordialmente e le auguro un anno pastorale ricco delle benedizioni di Dio che invoco abbondanti su di lei, sui suoi più stretti collaboratori e sui fedeli affidati alle sue cure pastorali. Fraternamente, pace e bene. superiora provinciale suor Maria Fardin

2.“Prendi il fucile e gettalo giù per terra, voglian la Pace e mai più la guerra!” Spero proprio che i potenti della terra, con l’aiuto di Dio, sappiano ascoltare l’invocazione degli “Uccelli” del terzo mondo che invocano pane al posto del piombo e la rinuncia ai fucili che non portano altro che distruzione, carestia e odio tra i popoli. Personalmente, apprezzo molto le buone intenzioni politiche e umanitarie del Presidente degli Stati Uniti Obama, condivise in buona parte anche dai partecipanti al G8. È necessario che anche ciascuno di noi, sia pure nelle piccole azioni di ogni giorno, s’impegni per far germogliare la pace e la libertà che il mondo intero attende! Quello sarebbe un giorno di grande gioia in cui Dio spalancherebbe le porte del Paradiso a tutti, anche a quelli che fino ad oggi non hanno operato per il bene comune. Giuseppe Bontorin


Ci hanno lasciato

Walter Moro 57 anni 1 giugno 2009

Nadia Civiero in Rinaldo 60 anni 11 giugno 2009

Vogliamo ricordare la cara signora Maria Marena, moglie, madre, nonna e amica insostituibile. Dopo tanti anni trascorsi nella montagna di Conco, era tornata tra noi a Romano; circondata da affetto e da amicizia, a luglio ci ha lasciati, ma il suo ricordo resterà eterno nei nostri cuori. Ciao Maria Famiglia Caldana

Agostino Todesco

Antonia Tonellotto

67 anni 12 giugno 2009

52 anni 14 giugno 2009

Maria Marena in Caldana

Livio Rizzardi

Angela Zanon

Vittorio Borsato

78 anni 25 giugno 2009

83 anni 29 giugno 2009

78 anni 11 luglio 2009

Danilo Sette

Livia Rossi

Andrea Lessio

76 anni 27 luglio 2009

88 anni 30 luglio 2009

97 anni 1 agosto 2009

Punti rinnovo soci E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri. Colombara sede Pro Loco Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo. Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Agostini Gianni.

NOTIZIE IN BREVE - PAG. 19

San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).

Eliseo Marchetti “Iseo” 72 anni 20 giugno 2009

Quinto Andolfatto “Peai”

79 anni 11 luglio 2009

82 anni 13 luglio 2009

Elvezia Boggian Rinaldo

Gerardina Fior

89 anni 1 agosto 2009

54 anni 11 agosto 2009

Il Nuovo Ezzelino Settembre 2009


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