Sommario Editoriale
3 Vita associativa
Marzo 2010 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino
Associazioni
4 - 5 Protezione Civile 6 Gli alpini sul Col Bastia per il bene comune
Storia
7 Il Combustibile 7 Eusebio Vivian, presentazione libro
Cultura Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin
8 - 9 Il Progetto Lions Kairós
Palio 10 Arduino ed il Palio delle Contrade
Appuntamenti
In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duillio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin.
11 La storia in mostra a cura dell’Ass. Artigiani
Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it
14 Banca di Credito Cooperativo per l’eccellenza 16 Alla corte di Ezzelinello 16 Dei bambini per un giorno
Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
Società
12 Questo mistero chiamato donna 15 Scoprire la propria vocazione
Resoconti
Ricordo
17 Aveva il “bene comune” nel cuore 18 - 19
Notizie in breve
Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 9337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
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FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112
EDITORIALE - PAG. 3
Il Nuovo Ezzelino Marzo 2010
Vita associativa
a ttori u q s a P a n o u le e i c i m a i r Augurai tduitB t s o n ti i
Gentili soci, siamo giunti all’annuale assemblea che ha approvato all’una- Maurizio Carlesso nimità il bilancio consuntivo 2009 ed il bilancio preventivo proposto dal Comitato Direttivo della Pro Loco. L’incontro è stato fattivo e collaborativo, ed ha tratto origine dalla convocazione dell’assemblea, pubblicata e posta all’attenzione di tutti i soci come da statuto ed ha avuto la partecipazione anche del Vice Sindaco. Una prima parte è stata dedicata ad un doveroso ringraziamento per le persone che hanno fattivamente collaborato durante tutto quest’ultimo periodo, con particolare riferimento al lavoro del comitato direttivo, del comitato di redazione del Nuovo Ezzelino ed alla segreteria che ha supportato tutta la fase di trasferimento dalla vecchia sede alla nuova. Si è passati poi ad una presentazione che ha evidenziato tutte le voci di spesa e di entrata, ed ha posto all’attenzione dei presenti l’attività svolta nel corso del 2009. La successiva fase ha proposto all’attenzione dei presenti il calendario delle manifestazioni in programma per il 2010. Articolato e vivace il dibattito proposto dai presenti che hanno potuto apprezzare le parole di elogio del Vice Sindaco sull’operato della Pro Loco che si è concluso, al termine dell’incontro, con la consegna al Presidente un attestato di stima e ringraziamento, per la collaborazione proposta nel corso della manifestazione legata ai 750 anni dalla morte di Ezzelino da Romano. Dopo aver risposto alle richieste dell’assemblea si è passati ad alcune considerazioni
di carattere associativo esposte dal Presidente che ha voluto precisare la continuità che si vorrebbe dare alla gestione della Pro Loco così come in questo mandato è stato, ciò per evitare le contrapposizioni già
viste in passato e perché il Cda della Pro Loco insiste sulla strada dell’integrazione sul territorio da e per tutte le associazioni, mettendosi per prima in discussione, ma soprattutto a disposizione. La speranza espressa dal Presidente è stata unicamente quella di poter accogliere coloro che desiderassero candidarsi al prossimo rinnovo di ottobre con spirito collaborativo ed integrativo senza passare da contrapposizioni che non servirebbero alla nostra Pro Loco. Il messaggio successivo è stato quello di invitare i soci a rendersi disponibili alla vita attiva in associazione ed a prendere contatto con il Cda per segnalare la propria disponibilità ed iniziare a scoprire sin da subito il team ed i suoi impegni. Alle 22.45 la riunione si è chiusa con una visita dei presenti alla sede della Pro Loco dove con una buon bicchiere di vino “Rosso Tiranno” si è posto fine ai lavori assembleari. Viva soddisfazione è stata l’espressione più ricorrente condivisa dal CDN al commiato dalla sede. Nuovi appuntamenti sono all’orizzonte, buon lavoro a tutti.
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ASSOCIAZIONI - PAG. 4
Protezione Civile Il Coordinamento Brenta Monte Grappa
Era il 25 gennaio del 2002 quando dieci associazioni di Protezione Civile presenti nella zona tra la Valbrenta e il bassanese si unirono in coordinamento per ottimizzare risorse umane e materiali nelle emergenze della Protezione Civile e dell’antincendio boschivo: nacque così il Coordinamento che, per la caratteristica collocazione geografica, verrà chiamato “Brenta Monte Grappa” con sede legale in via G. Giardino a Romano d’Ezzelino.
Da tempo le indicazioni legislative regionali e nazionali condividevano l’idea di gruppi di associazioni, capaci di lavorare insieme mettendo a disposizione in tempi sempre più rapidi uomini e mezzi in grado di rispondere efficacemente alle varie emergenze di Protezione Civile. E’ indubbio infatti che l’unione delle forze porta a risultati migliori, non solo sotto l’aspetto operativo ma anche su quello della crescita personale di ciascuno. Fin dalla data della sua costituzione, il Coordinamento ha voluto collocare tra i suoi obiettivi quello della formazione di una moderna coscienza della Protezione Civile basata sulla solidarietà e sulla partecipazione, organizzando percorsi di formazione, teorici e pratici, per i volontari e avvicinando le
giovani generazioni alle tematiche della sicurezza e dell’autoprotezione. A questo scopo, il Coordinamento è entrato nelle scuole per diffondere tra i ragazzi la cultura della Protezione Civile e per promuovere la conoscenza e il rispetto del territorio nel quale tutti quotidianamente viviamo. Gran parte delle Associazioni che ancora oggi appartengono al Coordinamento sono inoltre specializzate in attività di antincendio boschivo e perciò in grado di intervenire accanto ai Vigili del fuoco e in supporto ai responsabili dei Servizi Forestali Regionali nelle complesse operazioni di spegnimento degli incendi boschivi che si sviluppano nelle nostre montagne. In questi otto anni di vita, il Coordinamento si è rivelato una necessaria presenza sul territorio ed ha sicuramente rappresentato un punto di riferimento per le Associazioni componenti che hanno saputo crescere in esperienze e collaborazioni reciproche. Basti pensare
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alle esercitazioni di Protezione Civile messe in atto annualmente dal Coordinamento o alle uscite comunitarie che si svolgono in territorio di competenza di una delle Associazioni aderenti. Attualmente il Coordinamento è formato da otto Associazioni dei comuni di Bassano del Grappa, con le Associazioni di Campese e delle Colline Bassanesi, di Pove del Grappa, di Campolongo, di Solagna, di San Nazario, di Cismon del Grappa e di Valstagna per un totale di 211 volontari. Il Coordinamento “Brenta Monte Grappa” chiude il 2009 con un lungo elenco di attività più sotto descrite. Prima fra tutte si ricorda l’emergenza terremoto in Abruzzo a partire dal mese di aprile 2009: fino a dicembre, data della cessazione dell’emergenza, i volontari hanno portato aiuti alla popolazione di L’Aquila e dintorni realizzando con la partecipazione di 52 volontari ben oltre 4000 ore di impiego in varie attività (dall’allestimento dei campi base all’assistenza alla popolazione, dalla manutenzione di impianti elettrici alla preparazione e alla distribuzione dei pasti). Molti sono stati anche i momenti dedicati alla formazione e all’aggiornamento dei volontari che hanno partecipato a convegni e meeting in tema di Protezione Civile. Il Coordinamento sta allestendo anche un sito web: chi volesse saperne di più, può andare all’indirizzo www.coordinamentobmg.it
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ASSOCIAZIONI - PAG. 5
Attività anno 2009 Tipo attività
Emergenza “Neve a Milano” Uscita comunitaria a Solagna Terremoto in Abruzzo Esercitazione evacuazione scuole a Cismon Esercitazione AIB a Schio Esercitazione evacuazione scuole a Romano Convegno formativo a Solagna con VVFF Convegno su emergenza neve a Pove Partecipazione al Meeting di Lonigo Social Day con Scuole di Bassano Cerimonia con posa cippo commemorativo Interventi per segnalazione incendi Corsi formativi alle scuole Bassano Corsi formativi servizio civile di Bassano Corso formativo scuole Cismon Convegno “Campi avventura” Convegno formativo su Privacy Riunioni Segreteria e organizzazione TOTALI
Associazioni Volontari Ore partecipanti impiegati complessive
5 8 7 4 2 3 8 8 8 8 8 2 2 1 2 1 2 8 2
8 110 52 30 3 9 73 17 43 17 39 7 7 3 5 2 3 240 5
40 650 4048 120 21 36 140 51 215 85 117 21 35 9 20 8 12 960 1500
673
8088
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RESOCONTI - PAG. 6
Gli alpini sul Col Bastia per il bene comune Giuseppe Bontorin
Gli Alpini, se non esistessero bisognerebbe inventarli! Sono uomini generosi, pronti ad operare per il “bene comune” in ogni frangente laddove c’è bisogno di aiuto o di qualcosa di utile da fare a beneficio di tutti. Di recente, passeggiando sul Col Bastia (Torre Ezzelina, monumento a Dante Alighieri, e zona cimiteriale) sono rimasto sorpreso dalla bellezza della natura che mi cirondava e, nel più assoluto silenzio e romanticismo regnanti, il mio pensiero non poteva che andare a Ezzelino e Dante Alighieri, personaggi che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia di quel colle che toccò anche il cuore di Dante.
Guardandomi intorno ho potuto constatare che il gruppo Alpini di Romano, in collaborazione con gli uomini della locale Protezione Civile, hanno reso il colle meraviglioso, meritevole di essere visitato, goduto, rispettato. Tutto è stato ripulito da sterpaglie, da piante divelte e rifiuti di ogni genere; sono stati recuperati percorsi e terrazzamenti, creati steccati di protezione e collocate tabelle di indicazione. Sinceramente, è stata portata allo splendore una zona piena di storia, con incantevole vista in ogni direzione, un colle che, se pur decanta-
zelino hanno finalmente il rispetto che si meritano. Anche i nostri morti attendevano un segno di rispetto! Si tratta di un sito storico meraviglioso, incantevole e nello stesso tempo romantico che gli Alpini e la Protezione Civile di Romano hanno voluto donare a tutta la comunità. Il luogo è certamente di grande interesse culturale, soprattutto per le scolaresche, essendo vicinissimo e a portata di passeggiata.
to dalla storia, per incuria dell’uomo era finito nel più degradevole abbandono. Ora, grazie a questi uomini di buona volontà, Dante Alighieri ed Ez-
Ai benefattori mi permetto di dire grazie anche a nome di tutta la comunità. Personalmente, però, quasi mi vergogno nel dire soltanto grazie perché avrei dovuto aiutarli; ma alla mia età le forze non sono più quelle di alcuni anni addietro. Bravi e grazie ancora!
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STORIA - PAG. 7
La vita in montagna sul Grappa: il combustibile
quindi fare la spola dal bosco a casa con un carico sulle spalle. Lungo il tragitto ci incontravamo con gli altri ragazzi che mostravano il nostro stesso entusiasmo. Il taglio del combustibile cominciava subito dopo la fine della scuola, (lasssù in montagna la scuola durava da maggio ad ottobre), per cui non avevamo neppure quella scusa per risparmiarci mezza giornata di fatica.
Il vero significato di questa parola l’avrei imparato soltanto al liceo dove, con lo studio del greco e del latino, mi ero appassionato alla filologia. Allora nemmeno potevo immaginare che cosa fosse l’etimologia, ma conoscevo benissimo il significato pratico di quel termine: quindici giorni nel bosco a raccogliere e portare a casa legna. Ogni anno il sindaco di Cismon assegnava a ciascuna famiglia di montanari che operava all’interno del territorio comunale, non so se a titolo grazioso o meno, una porzione di bosco ceduo perchè si tagliasse la legna per l’inverno. E questa porzione di bosco veniva chiamata appunto combustibile. L’assegnazione di questo bosco veniva accolta con sollievo dai nostri genitori, con costernazione da noi bambini. Per una quindicina di giorni tutta la famiglia era concentrata nel bosco. Mio pa-
Sergio G. Mocellin
dre con l’accetta, la manara, abbatteva gli alberi più grossi, e mia madre con la roncola li sfrondava e li riduceva in pazzi più piccoli. Noi ragazzi dovevamo raccogliere i rami sottili per farne delle fascine, e
Parlar lésare e scrivare la lingua locale
Gentili lettori, è con vivo piacere che la Pro Loco ha accolto la proposta di Eusebio Vivian di contribuire alla nuova edizione del testo “Scrivare e lésare diaéto”, l’impegno profuso da tutti i collaboratori e simpatizzanti della Pro Loco si concretizza con questa nuova uscita editoriale che ci permette di continuare il filone culturale a cui diamo particolarmente importanza. Molti cambiamenti si sono susseguiti in questi anni, e raccogliere l’eredità è stata una bella sfida. L’obiettivo di questo testo, nel mantenere forti legami con il territorio, è invece quello di dirci “una volta si scriveva e si leggeva così” una fatica letteraria che tramanda a nuove generazioni grafia e lettura d’altri tempi. All’autore ed a tutti coloro che hanno collaborato alla nuova edizione, un sentito grazie per l’impegno profuso ed un caro augurio confidando che i primi destinatari della fatica editoriale siano i ragazzi del nostro comprensorio ideali traghettatori delle nostre tradizioni nel futuro. In collaborazione con la scuola media di Romano, verrà organizzato un incontro di presentazione del testo con relativa consegna, da parte della Pro Loco ad ogni studente coinvolto nell’iniziativa dalla scuola. Un particolare ringraziamento per la disponibilità del Preside e dell’autore. Il Presidente della Pro Loco Maurizio Carlesso
Quando il lavoro era finito il bosco doveva essere in ordine come un giardino per l’ispezione del guardiaboschi, il quale controllava non solo la pulizia, ma anche quali alberi e come erano stati tagliati. E il suo giudizio sembrava importante agli occhi dei nostri genitori. La legna raccolta in quei giorni ci permetteva di passare l’inverno al riparo dal freddo.
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CULTURA - PAG. 8
Il Progetto Lions Kairós Erasmo Gastaldello Officer Distrettuale Lions, coordinatore per i progetti per portatori di Handicap
Nell’antica cultura greca, l’esistenza di due gruppi di vocaboli, uno che fa capo a chronos e l’altro a kairós, per tradurre il concetto di “tempo”, sta ad indicare che i greci distinguono il flusso del tempo che scorre al di fuori delle possibilità dell’influsso umano (chronos), dagli spazi e momenti sui quali l’uomo può intervenire con le sue decisioni (kairós). Per i greci, il kairós mette in evidenza il momento presente, l’oggi: indica i momenti di grande importanza per la vita individuale nel flusso del tempo, l’interesse per la realtà concreta.
Il sostantivo kairós, per gli antichi ellenici, indicava originariamente la giusta misura, il giusto rapporto, ciò che si addice, ciò che è adatto, oppure ciò che è determinante, ma aveva anche moltissime altre interessanti definizioni: • momento opportuno, occasione favorevole; • posto giusto, posizione adatta; • l’occasione propizia… da non lasciarsi sfuggire; • buona occasione, vantaggio; • importanza, norma, saggia moderazione; • il momento favorevole; • il tempo adatto, il giusto momento; • avere tempo opportuno. Al pericolo del fatalismo e della rassegnazione che può nascere dalla mentalità basata sul chronos, (= tempo nel senso del fluire anonimo e impersonale delle ore), si contrappone la volontà d’intervenire (mentalità basata sul kairós). Il chronos diventa kairòs quando entrano in gioco la volontà e le decisioni della singola persona, o dell’intervento dell’educatore che sa cogliere l’opportuna occasione o momento esperienziale per crescere o far crescere la persona nella propria umanità o relazione interpersonale.
Kairós è uno spazio nel tempo decisivo per il singolo, che spinge all’azione e che bisogna utilizzare con coraggio. “Chi manca, oppure sfugge al suo kairós, distrugge se stesso: chi non agisce nel giusto momento, va in rovina”, (affermava Platone). “Con il kairós… l’uomo si muove comunque in una temporalità cronologica, ma in una prospettiva in cui prevalgono la libertà e la responsabilità individuale…” L’educatore, quindi, deve saper prendere sul serio il grido di aiuto degli altri, capire il valore del momento, e trovare in una particolare attività o esperienza la “giusta misura del tempo”. Ogni progetto o intervento educativo “mirato” alla persona, su base esperienziale e non teorica, può diventare un kairòs! Tutto ciò che c’è di buono nella situazione concreta della persona è kairòs! Il progetto Lions “Kairós” nasce nel 2008 dalla volontà di mettere a disposizione la propria “ricchezza interiore” da parte di alcuni soci Lions e, come obiettivo primario, si prefigge di riuscire a migliorare l’integrazione scolastica e, quindi, anche sociale delle persone con handicap, o disabili, o diversamente abili…; quelle PERSONE, insomma, che per inconsapevolezza, troppo spesso, consideriamo “diverse” dai
“normodotati” finendo con il privarle persino della loro dignità umana. Kairós si suddivide in più ambiti, ma l’ambito CULTURALE didattico che troverete in questo manuale, e che inizia a concretizzarsi già dal 2009, ne è tuttavia il “cuore pulsante” che ci permette poi un approccio cognitivo anche agli altri interventi congiunti che si andranno a delineare. E, proprio per potere essere considerato un progetto CULTURALE didattico, si è avvalso, nella sua progettazione ed attuazione originaria, di alcuni Insegnanti che hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro professionalità con un entusiasmo davvero degno dei migliori soci Lions, coniugandone in pieno il motto “We Serve” pur non essendo loro stessi dei soci. Ancora grazie a loro, quindi e grazie ora a tutti Voi che avete deciso di seguirci in questa prodigiosa avventura. Un’avventura, che vuole provare ad essere una sorta di “poesia interiormente emozionale”, in grado di migliorare nei giovani “normodotati” (e quindi nella società di domani), la percezione e la conoscenza delle persone con handicap attraverso un percorso culturale che possa portare ad una migliore integrazione scolastica e sociale proprio grazie alla consapevolezza delle abilità che queste persone con handicap in realtà possiedono, al fine di riconsegnare loro il diritto alla dignità umana. Il poeta francese Paul Valery, vi inviterebbe a cogliere “l’istante prezioso dell’entusiasmo”, …buon lavoro! www.lions-kairos.it
Il Nuovo Ezzelino Marzo 2010
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CULTURA - PAG. 9
Settimana del Super-Abile Con l’attuazione del progetto Lions “Kairós”, attraverso quella che abbiamo voluto chiamare “Settimana del Super-Abile”, gli alunni potranno arricchirsi di esperienze emotive, sensoriali e sociali grazie alla diversità delle persone. Si tratta, infatti, dell’attuazione di un progetto culturale rivolto agli alunni “normodotati” che, guidati dai loro Insegnanti, potranno cogliere la ricchezza nelle differenze. Attraverso la sperimentazione corporea di alcune situazioni di disabilità (lezioni con bende agli occhi, o con tappi alle orecchie, o con impedimenti alle mani o ai piedi, ecc…) gli alunni potranno accrescere la loro consapevolezza nei confronti della diversità, arrivando a considerarla non più come un ostacolo, un problema scomodo, da non esaminare, bensì come una fonte di riflessione, condivisione, arricchimento personale. Tutto ciò, affinché un domani questi ragazzi possano essere migliori di noi e possano, con il loro Pensare Speciale, arrivare a considerare interiormente la ricchezza che la diversità può regalare ad ognuno di noi, al fine di progettare e realizzare una “nuova” società più consapevole del valore della condivisione e più fruibile per chiunque.
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Descrizione del progetto Kairós “La diversità è un valore, una reale risorsa a cui fare riferimento per provare a cambiare il nostro rapporto con il mondo e le persone.” Il progetto si rivolge ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado e propone un approccio culturale al tema della diversità al fine di promuovere una nuova forma di PENSARE SPECIALE per instaurare una relazione costruttiva con la persona con disabilità. Finalità • compiere una riflessione critica sulla diversità; • sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti delle diversità, superando pregiudizi, paure, diffidenze, per arrivare ad accettare la diversità e considerarla come un punto di forza; • maturare un atteggiamento di solidarietà, rendendosi disponibili verso le persone che sono “altre da noi”. Questo progetto intende fornire strumenti utili a: • riflettere sui concetti di uguaglianza e diversità; • fare emergere pregiudizi, stereotipi e paure sull’handicap; • attribuire valore alla diversità; • promuovere “un’integrazione al contrario”.
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PALIO - PAG. 10
Arduino ed il Palio delle contrade Duilio Fadda
Nell’ambito dell’anniversario del 40° della Siriola mi è sembrato utile andare a trovare uno dei primi personaggi che hanno dato il via alla manifestazione di punta del Comune di Romano. Arduino Zonta fu fra i primi a dare un contributo negli anni ‘68/70, così mi sono permesso d’andarlo a trovare per sentire dalla sua viva voce se tra i ricordi può affiorare ancora qualcosa di inedito.
L’intervista Arduino, tu sei stato fra i primi organizzatori del Palio così, perlomeno, dicono le cronache di quei tempi… Arduino: Veramente il mio naturale impegno, durante la corsa dei mussi, era quello di fare lo speaker e il primo circuito si trovava nella parte più vecchia di Romano. La partenza, e quindi anche l’arrivo, era davanti all’odierna farmacia in Piazza Cadorna, inoltre, nei primi anni, la corsa si svolgeva durante la festa della Candelora perciò in Febbraio.
Ma tu, hai mai fatto parte di qualche angolo rustico o hai partecipato attivamente a qualche scenetta? Arduino: L’unica volta che partecipai fu con la contrà Ca’ Cornaro, in pratica, facendo il mio mestiere di fotografo, tornai indietro nel tempo. ‘A Someijami pare fosse il tema dell’Angolo, e allora, con abiti d’epoca forse risalenti ai primi del novecento, mi cimentai nel ruolo di fotografo con una vecchia macchina Rolleiflex ed in testa un basco alla francese.
Il ruolo di speaker che tu svolgevi, negli ultimi tempi, è stato preso da altri… Arduino: In effetti il ruolo di speaker l’ho mantenuto fino al 1991, l’anno successivo per motivi di salute fui costretto a rinunciare a qualsiasi attività legata al Palio. Da quel momento, cioè quando abbandonai definitivamente il ruolo, mi sostituirono Sergio Carlesso, Roberto Popy Frison e l’ultimo anno dalla postazione del mussodromo, Popy e Maurizio Carlesso. Ho invece un ricordo interessante degli anni ’70 (forse il 1974), era l’anno dell’austherity, quando per problemi legati al petrolio, il governo di quei tempi decretò il fermo delle auto nelle domeniche e costrinse i cittadini a circolare a piedi o in bicicletta. Bene, quell’anno mentre mi trovavo sulla postazione per la partenza dei mussi (si era ancora in centro) dalle quattro strade che portavano alla partenza della corsa, vidi arrivare tantissimi gruppi di persone, si stimò quell’anno un numero incredibile di visitatori, pari circa a quindicimila individui.
La tua naturale propensione a fare lo speaker da cosa nasce? Arduino: Ricordo con esattezza che la prima volta fu in occasione dell’elezione di Miss Romano, voluta dal cappellano Don Francesco che mi disse - adesso arrangiati -. Da allora, mi sono fatto coraggio e un po’ alla volta, mi sono ritrovato a farlo con naturalezza. Di Te ho il ricordo proprio di questo ruolo nel Coro Ezzelino… Arduino: Eh si! Ho sempre fatto lo speaker con il Coro e mi rendo conto che, continuo a farlo con piacere. Ed ho anche notato, che normalmente ti rivolgi in italiano, verso gli interlocutori non veneti… Arduino: In effetti, in gioventù, frequentai le scuole religiose fuori dal veneto, prima andai in collegio per cinque anni ad Albano laziale, poi
trascorsi un anno a Lastra a Signa in toscana ed infine due anni ad Assisi, dove appunto appresi un po’ l’accento e talvolta il dialetto, anche se risultava difficile apprenderlo appieno, vivendo appunto entro le mura di un istituto religioso. Quel periodo di vita mi ha insegnato ad avere un approccio naturale con persone che si esprimono in lingua, quindi mi è più semplice rivolgermi in quel modo. Quando poi rientrai a Romano mi concentrai principalmente a terminare gli studi, laureandomi in Lettere a Padova, e quindi mi dedicai all’insegnamento presso le scuola media di Romano. Dal 1971 formammo un gruppo di studenti (allora eravamo in pochi) con i quali iniziai la pubblicazione di un giornalino (in realtà era un semplice ciclostilato), “ L’eco di Romano ”, poi sempre con i giovani d’allora fondammo il cineforum e la Pro Loco. Invece da un torneo di calcio che organizzammo con la Pro, nacque l’A.C. Romano e, restando nell’impegno sociale, feci parte della prima redazione de Il Nuovo Ezzelino. Allora, adesso, visto che non ti dedichi più alle foto del palio ed anche nel ruolo di speaker hai trovato dei sostituti, avrai più tempo per impegnarti in altre attività ricreative? Arduino: Continuo a rimanere legato al Coro Ezzelino e quando è ora di Angoli Rustici mi dedico alla visita accurata di questi, cosa vuoi, dopo quindici anni che son fuori da questa manifestazione…
Il Nuovo Ezzelino Marzo 2010
APPUNTAMENTI - PAG. 11
Ieri bottega, oggi impresa Mostra artigianato dall’11 aprile al 2 maggio Non poteva esserci mostra più indovinata in occasione dei 40 anni del Palio di Romano. Sì perché la Confartigianato romanese ARDE’, col patrocinio del Comune di Romano e in collaborazione con la Siriola, organizza una mostra sull’evoluzione dei prodotti e dei macchinari degli artigiani, partendo dai tempi delle botteghe dei primi ‘900 arrivando ai laboratori odierni, all’impresa appunto. Un percorso che mette in evidenza il passaggio delle empiriche metodiche di lavorazione alle attuali analitiche tecniche di produzione. Questo attraverso l’esposizione sequenziale di attrezzature secolari seguite da moderni macchinari, partendo dai prodotti di un tempo, unici e pregni di sudore, a quelli praticamente asettici e perfetti dell’era moderna. Una mostra molto semplice col chiaro intento di render comprensibile come sia evoluto il mondo dell’artigianato in quest’ultimo secolo e mezzo dando logica sequenziale ai cosiddetti mestieri di una volta dell’associazione culturale Siriola. Una perfetta simbiosi di storia e attualità dell’artigianato locale che esprime con profondità il valore intrinseco degli oggetti e delle opere d’arte sprigionate dalle mani dell’uomo. Ecco perché questa mostra mantiene volutamente requisiti semplici: perché il laboratorio artigiano ha la consapevolezza di portare dentro di sé la bottega di un tempo. Così il pane come i gelati vengono accostati alle iope e panna coi storti di un tempo, l’idraulico al bandeta o stagnin, o ancora le calzature moderne con le sgalmare. Significative le lavandare con l’attuale pulisecco, oppure el cararo con il carrozziere (nonno Perin era un cararo). Un mestiere come “el scarpein” trova la sua evoluzione negli attrezzi con il martello pneumatico. Non mancheranno il corredo del barbiere di ieri e di oggi, le radio in fòrmica e le prime televisioni, quelle che quando le spegnevi
stavi lì a contare quanto tempo impiegava a sparire il pallino di luce al centro. Inoltre terracotta, sartoria, lavori di fabbro e falegname, tutto di fattura per lo più romanese a testimonianza della nostra economia. Già, la nostra economia se oggi tutti sanno il prezzo di tutto e nessuno sa il valore di niente, forse dopo questa mostra qualcuno saprà il valore di qualcosa, facendo di “Ieri bottega, oggi impresa” un pregevole modo per valorizzare e difendere il made in Romano!
L’esposizione, allestita nel piano terra della Fornace Panizzon di fronte alla Chiesa di Romano, viene inaugurata la mattina di domenica 11 aprile cui seguiranno le premiazioni dei quarti di secolo di attività ed è visitabile tutte le domeniche fino al 2 maggio con i seguenti orari: 9.30 - 12.00 • 15.00 -18.00
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SOCIETA’ - PAG. 12
Questo mistero chiamato donna
Gianni Dalla Zuanna
Cosa avete fatto la sera dell’8 marzo? Le solite cose? Pizza e serata pazza? Buon per voi, ma sappiate di aver perso un’occasione per qualcosa di diverso, di alternativo e di alto spessore culturale. L’appuntamento era presso la Chiesetta Torre di San Giacomo, uno dei punti focali per le attività musicali e letterarie del nostro comune. In quel suggestivo scenario il gruppo “Aque slosse”, amissi de a poesia, ha dato vita ad una serata particolare di recitazione.
La donna è stata cantata in tutte le sue molteplici sfaccettature, da quando è stata pensata dal Padre Eterno, forse un po’ svelta di lingua, fino alla realtà di tutti i giorni. Di lei sono stati sottolineate tutte le virtù, compresa la capacità, ahimè noi, di sopportare gli uomini. É stata vista come bimba, fanciulla, madre, figlia e nonna; come angelo e Madonna, come farfalla, raggio di sole e brezza di mare. Sono state ricordate anche le donne che soffrono, quelle di Beirut, Bagdad e Mogadiscio. Tanti sono stati i poeti e le poetesse che si sono alternati sul palco, chi declamando in dialetto, chi in italiano, chi usando una metrica rigorosa e chi il verso libero. Il tutto accompagnato dalla chitarra del giovane maestro Manuel
accattivante: “Music in colours”. Le nostre eredi di Artemisia Gentileschi hanno trasposto su tela le sensazioni e le emozioni che provavano nel sentire le loro canzoni preferite. Che bello immaginare “Il mare d’inverno”, “Poster”, “Come è triste Venezia” e ritrovarselo racchiuso da una cornice, accostare attraverso i pennelli la Mannoia con i Doors o i Black Sabath. Brave, brave, bravi tutti.
Mocellin, che ha dato prova del suo talento esibendosi come solista. Musica e versi, ma non basta, perché a fare cornice alla sala gremita c’era la mostra di pittura del gruppo “La costola”, con un tema e un titolo molto
Sede: Romano d'Ezzelino (VI) - Viale Europa, 25 Tel. 0424 31138 - Fax 0424 513118 Carrozzeria ed accessori: Tel. 0424 512424 - 512030
Per chi c’era è stata una serata particolare, di quelle che sicuramente ti fanno tornare a casa più ricco di prima. Per tutti gli altri e tutte le altre, che si sono accontentati della pizza e della serata pazza, pazienza: dovranno aspettare l’anno prossimo. Auguri a tutte le donne e, scusate se sono di parte, a tutti gli uomini.
CARROZZERIA di Lorenzon Roberto
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Il Nuovo Ezzelino Marzo 2010
RIFLESSIONI - PAG. 13
C’è ancora molto da capire Caro Direttore, tra gli obbiettivi di un periodico ci dovrebbe sempre essere Gianni Dalla Zuanna quello di offrire spunti di riflessione, di provocazione e coinvolgimento dei lettori. Quando questo si verifica vuol dire che si è fatto centro, ma non tutte le riviste ci riescono. Scrivo dopo aver letto il numero di febbraio del Nuovo Ezzelino dove l’articolo del signor Bontorin ha colpito la mia attenzione. Prendendo spunto dal film “Il cuore nel pozzo” esprimeva il suo pensiero relativo alla tragedia dei campi di concentramento e delle foibe, eventi tragici che hanno accompagnato il secondo conflitto mondiale. Mi sono soffermato su questo suo passaggio: “è necessario che la storia sia più chiara e veritiera per sapere e non dimenticare”. Giusto, sig. Bontorin, molto giusto, ma io penso che ad essere più chiari debbano essere gli uomini che fanno e raccontano la storia. Io non ho “esperienze di piccolo partigiano sul Massiccio del Grappa”, essendo nato quindici anni dopo la fine del conflitto, e le cose accadute me le sono fatte raccontare, le ho lette sui libri oppure le ho guardate in televisione. Sono d’accordo con lei quando afferma: “se ai giovani non vengono spiegate le suddette tragedie umane nella loro cruda e disumana realtà non illudiamoci di avere un futuro di pace”. Per fare questo è necessaria un’onestà morale che purtroppo raramente vedo negli storici e nei politici. Sono cresciuto in mezzo a falsi miti, volute omissioni e mezze verità. Per anni ho creduto al detto “italiani, brava gente” finché
non mi sono scontrato con i gas lanciati contro le popolazioni abissine, con la repressione dell’elemento slavo in Dalmazia, che precede, ma non giustifica, le foibe. “Si ammazza troppo poco” telegrafavano da Roma ai nostri ufficiali in Jugoslavia, e loro eseguivano. Per anni ho celebrato la guerra di liberazione, senza capire che in molti casi si era trattato di guerra civile, con strascichi anche negli anni successivi, vedi il “triangolo rosso” in Emilia Romagna e i casi come Porzius in cui partigiani rossi hanno eliminato fisicamente par-
tigiani bianchi. La cosa che più mi indigna comunque è l’omertà con cui i nostri governanti hanno sempre trattato la questione delle foibe e non mi consola che il nostro silenzio, come nazione, serviva ad evitare che la Jugoslavia pretendesse il processo di molti nostri ufficiali riconosciuti criminali di guerra. Noi non siamo stati migliori né peggiori degli altri, ma la verità sta solo adesso timidamente venendo a galla, attraverso libri come: “Il sangue dei vinti” di Pansa, “Foibe” e “Si ammazza troppo poco” di Oliva, “L’esodo” di Petacco, “Gli italiani in Africa Orientale” di Del Boca. Solo se riusciremo ad essere onesti con noi stessi potremmo lasciare alle generazioni future qualcosa su cui costruire, per il momento l’unica verità inconfutabile a cui penso di poter aggrapparmi è che a pagare, purtroppo, sono sempre i più deboli e i meno colpevoli. La saluto
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RESOCONTI - PAG. 14
Convegno e borse di studio per 144 studenti meritevoli I meritevoli studenti assegnatari delle borse di studio 2009 presso la sala J. Da Ponte di Bassano del Grappa domenica 28 febbraio 2010.
La Banca di Romano e S. Caterina lancia un segnale positivo fra le realtà bancarie del nostro territorio. Con la chiusura dell’esercizio 2009, la stessa ha affermato il suo ruolo di banca ben radicata nel territorio con dati di fine esercizio in netta controtendenza rispetto al restante sistema finanziario con un aumento significativo della raccolta (+10%) e degli impieghi (+7) laddove questi valori per altre banche si attestano attorno allo zero. Nonostante i terremoti finanziari mondiali, la realtà della banca è solida e risponde più che mai allo slogan che in questi anni l’ha identificata come una “Banca fatta di persone per le persone, Banca dei soci e del territorio”. Ulteriore conferma della crescita dell’istituto è l’aumento della compagine sociale che conta ormai 2500 soci (+40% nell’ultimo triennio) e la prossima apertura della quattordicesima filiale ad Asolo, presso il complesso La Fornace della Confartigianato Asolo Montebelluna, con lo scopo di agevolare i contatti con un territorio limitrofo di chiara valenza artigianale / industriale.
Dibattito con Toni Brunello
Borse di studio Nel rispetto della propria mission di perseguire il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche dei soci e del territorio, la Banca di Romano e S.Caterina devolve anche per l’anno 2009 borse di studio a giovani meritevoli che si son distinti per risultati scolastici al di sopra della media: 144 studenti di scuole medie, superiori e università, ai quali la banca assegna in totale 35 mila euro. La lista degli assegnatari delle borse di studio è visibile al sito www.bccromanosantacaterina.it
In occasione della cerimonia per l’assegnazione delle borse di studio è stato organizzato un incontro dibattito con il dott. Toni Brunello, formatore, ricercatore, autore e consulente, nominato Esperto Unione Europea “Passaggio generazionale trasmissione d’impresa”. Nel corso del dibattito è tratto il tema: “Creatività ed innovazione quale sinonimo di successo”
Banca di Romano e S.Caterina… rende i giovani protagonisti In concomitanza è stato presentato il nuovo Concorso rivolto agli studenti delle scuole superiori del comprensorio denominato “La Banca di Romano
e S. Caterina… rende i giovani protagonisti” che prevede entro il prossimo giugno 2010 l’assegnazione di un premio pari a 5.000 euro al gruppo che presenterà il miglior progetto di “festa di fine anno scolastico” per originalità e valenza sociale. Copia del bando del concorso nel sito internet www.bccromanosantacaterina.it.
Progetto Galileo A seguire la professoressa Toniolo, assessore Pubblica Istruzione della città Bassano del Grappa, ha illustrato ai presenti il Progetto “Galileo, Venezia e la luna”, mostra/evento organizzato per l’Anno Internazionale dell’Astronomia anche con il contributo della Banca di Romano e S.Caterina.
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SOCIETA’ - PAG. 15
Scoprire la propria vocazione L’uomo non ha una vocazione, ma è vocazione per il semplice fatto che Suor tutti siamo stati chiamati attraverso l’esistenza. Vocazione che si chiarisce e Amelia Scanagatta si sviluppa gradualmente utilizzando doni, assumendo valori, assumendo responsabilità. Ognuno di noi ha dentro di sé delle caratteristiche che sono proprie, lo rendono unico e irripetibile. Queste costituiscono il nucleo più profondo di noi da dove nasce la propria vocazione, cioè il modo originario con cui ciascuno è chiamato a realizzare in pienezza il proprio progetto di vita, per se e per la storia. In questo senso ci pare di poter dire che la vita stessa è una vocazione di coraggio, che si esprime con l’impegno personale di ogni giorno, sino all’ultimo giorno. L’agire dell’uomo in tutti i suoi comportamenti chiede scelte intelligenti e volontà di portarle a termine. Esiste una storia segreta che tesse ogni giorno le trame della vita, per cui è importante saper scoprire in ogni situazione quel segreto, che ci rende capaci di vivere la realtà quotidiana come opportunità sempre nuova di crescita e di cambiamento: quello che ci viene offerto oggi non ritorna domani. Per crescere e poter dire di aver davvero vissuto è importante vivere il tempo dell’esistere come cammino, con lo sguardo rivolto sempre oltre l’orizzonte del quotidiano. Ogni vocazione richiede una risposta e questa risposta si realizza mediante l’adempimento del compito che la vita ci ha affidato. È necessario però avere coraggio e fiducia in se stessi per scegliere un percorso di rinnovamento in sinergia con le leggi e i ritmi della natura che costantemente si rinnova. Abbiamo comunque il compito e il dovere di dare sempre e comunque quel tocco di colore che dà ai nostri giorni una nuova luce. Dobbiamo inoltre tener presente che la vita è qui, la vita è adesso nell’accettazione del reale, nel comunicare con la terra, con l’universo, con se stessi. Vivere cioè nel mondo sapendo di dover essere fermento di novità
per scoprire l’alta vocazione a cui l’uomo è chiamato. Allora cambiare significa avanzare nella vita con le antenne aperte al nuovo che emerge e illumina la scoperta di altre vie. Tutto questo i può aiutare a capire che la vocazione alla crescita e allo sviluppo sono insiti nella natura dell’uomo, per cui è importante aver chiara questa consapevolezza, allo scopo di valutare l’esistenza in modo più profondo e vero. Inoltre per divenire testimoni autorevoli, sereni e coraggiosi è importante acquisire la capacità di saper reinventare ogni giorno la propria vita, la propria missione. Divenire ancora persone aperte al dialogo, alla collaborazione, alla corresponsabilità, persone luminose e significative che sanno rendere ragione della propria fede con atteggiamenti coerenti e convincenti. Anche se a volte nella nostra vita si frappongono degli ostacoli che ci sembrano insormontabili, è sempre possibile porvi rimedio:
basta rimettere in atto un po’ di coraggio profetico. È questa forza interiore che ci permette di mantenere un rapporto positivo con tutte le realtà, sopratutto con quelle realtà che tendono ad oscurare la vita. Siamo allora invitati a vivere intensamente il presente e ad aver fiducia nel domani, perché ogni giorno si presenta con la sua novità da scoprire e da cogliere come opportunità inedita, fare sempre un passo nuovo nel senso di crescita umana e spirituale, avere ancora un’immagine positiva di sé nelle proprie capacità e nei propri limiti con un sano realismo. La vita dell’uomo è sempre attraversata da imprevisti che richiedono nuove energie, per cui è importante aver chiara la meta a cui tendere, allo scopo di realizzare quello per cui la vita ci ha chiamato ad essere, con una propria vocazione. Il nostro essere dentro la storia ci chiede il coraggio di metterci in gioco per accogliere la vita, poiché la partita di questo gioco è la partita della vita.
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Serenella Zen
RESOCONTI - PAG. 16
Alla Corte di Ezzelinello
Gli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado di Romano hanno da poco ricevuto un piccolo dono. Un libretto a fumetti, molto colorato, di semplice lettura, che racconta loro – e ai genitori curiosi – la storia di Ezzelinello, un bambino della loro età, ma vissuto otto secoli fa.
Uno dei percorsi attraverso cui il Comune di Romano ha voluto ricordare lo storico anniversario dalla morte del suo figlio più famoso, i 750 anni caduti lo scorso settembre, è proprio quello della scuola. Il prodotto finale, la storia di Ezzelino raccontata senza aspirazioni accademiche ma, al contrario, in maniera (quasi) giocosa, segue una prospettiva nuova e del tutto originale. Dal punto di vista di Ezzelino bambino e ragazzo si ripercorre la storia di un personaggio e della sua famiglia, per avvicinare appunto bambini e ragazzi. Ezzelino torna a Romano attraverso una versione simpatica della sua vicenda che mostri i collegamenti, molto più presenti nella nostra quotidianità di quanto di solito pensiamo, tra la storia e il territorio. Lo strumento eccezio-
nale che è l’immagine mette insieme il racconto e i riferimenti geografico culturali. Della cronologia ufficiale, vengono illustrati alcuni eventi fondamentali, tra gli episodi più significativi del valore storico del personaggio Ezzelino. I dati provengono da testi più o meno divulgativi, di una corrente di pensiero e di ricerca storica più attenta ai fatti che alla leggenda o al mito negativo di Ezzelino. Ecco allora la madre di Ezzelino, Adelaide Mangona, Cunizza, l’unica Da Romano sopravvissuta alla strage del 1260; il legame diretto, che Ezzelino acquisisce per via matrimoniale, con Federico II imperatore del Sacro Romano Impero e noto come uno degli uomini più brillanti del suo tempo; la vita militare, le battaglie; la prigionia e la morte a Soncino, nell’attuale provincia di Cremona.
Poi le leggende, le dicerie, le cattiverie anche. La diffamazione della sua memoria. Il lavoro restituisce ad Ezzelino il diritto di essere un uomo del suo tempo. E il suo status storico di uomo di potere, di responsabilità, di signore territoriale, quindi anche di guerriero. Un personaggio storico di rilevanza internazionale nato a Romano, vissuto a Bassano, a Treviso, a Verona, che ha dato un’impronta significativa alla storia del nostro territorio, non solo comunale o pedemontano, ma anche regionale. “Alla corte di Ezzelinello” si va, si spera, con la voglia di scoprire il proprio territorio e trovare una maggiore consapevolezza della propria storia, per uscire in passeggiata, e guardare con occhi nuovi anche il proprio paese. Aspettando anche il concorso…
Dei bambini per un giorno
Domenica 31 gennaio, in occasione della festa patronale, come di consueto, il piccolo Museo/Deposito della Chiesa Arcipretale è rimasto aperto al pubblico, per esporre però, stavolta, accanto alla raccolta permanente, qualcosa di molto particolare. Nel contesto, infatti, della mostra “Giacomo Manzoni. Un pittore, una chiesa, una comunità” allestita lo scorso ottobre, è nata, in via sperimentale, una preziosa e proficua collaborazione tra il Museo e la Scuola Primaria. Alcune classi della scuola “Dante Alighieri” hanno partecipato a una visita guidata dell’esposizione temporanea e degli affreschi
della chiesa, curata dalla Commissione per l’Arte Sacra e, dopo questa visita, hanno lavorato, con i loro insegnanti, su una serie di schede didattiche di rielaborazione dei dipinti della mostra. “Modernizza il ritratto della mostra con abiti e oggetti contemporanei”, “Realizza il tuo ritratto con abiti e oggetti antichi”, “Evidenzia i piani di composizione” sono solo alcune delle consegne seguite dai ragazzi per interpretare liberamente e quindi fare proprie le opere di Manzoni ospitate dal Museo l’autunno scorso. Il risultato, è stato una gran quantità di splendidi disegni e lavori, ricchissimi per creatività,
fantasia e talvolta anche per tecnica, che per un giorno hanno colorato il museo di una simpatica atmosfera, come solo la vitalità dei bambini può fare. Un grazie speciale a tutti i bambini che hanno lavorato con tanto entusiasmo (la qualità dei lavori ci ha fatto vedere anche un divertimento di fondo…) e ai loro insegnanti che li hanno seguiti con professionalità, regalando un momento originale per conoscere le risorse del proprio territorio e della storia locale. Ricordo anche che il museo è visitabile su richiesta tramite mail all’indirizzo: museoarcipretale@purificazionebvmaria.com
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RICORDO - PAG. 17
Aveva il “bene comune” nel cuore Il Grappa ha perduto il suo miglior protettore e per chi l’ha cono- Giuseppe Bontorin sciuto è facile capire che sto parlando del Dr. Andrea Campagnolo, scomparso improvvisamente il 26 gennaio 2010. Da sempre amante della montagna, da decine di anni, appena cedute le redini dell’azienda familiare “Campagnolo” ai fratelli più giovani, dedicò tutte le sue energie per il bene comune. Dapprima di adoperò per la costruzione della chiesa di Campo Solagna; poi, con l’aiuto di altri volonterosi, realizzò la costruzione della Chiesetta Alpina di Costalunga, la più bella del massiccio del Grappa. Amante del bello, dell’ordine e scrupoloso ecologista, nelle zone montane di Prangolin e Costalunga di Romano e Pove, donò tutte le sue forze per eliminare tutto ciò che danneggiava la natura (masserizie di ogni genere), tracciando e ripristinando sentieri e percorsi vari ormai dimenticati e inaccessibili. Ha riportato alla luce trincee, gallerie e postazioni militari. Tra Prangolin, Costalunga e Nosellari, ha creato gli unici parcheggi ora esistenti. E per citare ancora alcune delle sue tante opere, in quel di Pove troviamo il monumento agli Scalpellini, la Madonna del silenzio, caminetti e panche per picnic; parcheggio all’ingresso della strada per disabili. Intorno all’ex cava Farronato-Golin, su meravigliosi percorsi ed incantevoli panorami realizzò: esposizione di marmi; parco giochi per bambini, monumento a Santo Padre Pio – San Francesco – Cristo delle Prealpi venete; ripristino casa Scalpellini e del monumento alla Principessa Sissi; caminetti, tavoli e panche per picnic e molti altri abbellimenti che meritano di essere visitati. Opera sua è anche la base di lancio per il volo libero in località Costalunga, nonché il monumento in memoria dei caduti civili sul Grappa, situato dopo la Galleria. Sensibile anche nel sociale, in occasione dell’adunata degli Alpini, imbandierò Costa-
lunga con il Tricolore. In occasione della Bassano – Monte Grappa ciclistica metteva a disposizione il premio tappa “Costalunga” e non parliamo delle sue opere di carità verso enti bisognosi in genere. Uomo di profonda fede in Dio e devoto ai Santi, con le sue opere era certo di avvicinare l’uomo a Dio! Caro Andrea, ho collaborato tante volte con te sulla montagna e ora non so darmi pace per la tua improvvisa dipartita; sono certo che molti altri amici della montagna ti rimpiangeranno. Ora che non ti vediamo più ricurvo le mani insanguinate ed i calzoni strappati tra i rovi e lungo i percorsi della Selva nera dell’Asinara: chi curerà tutte quelle tue numerose e meravigliose opere da te create e curate con tanto amore? Spero che i tuoi sacrifici vengano riconosciuti e valorizzati anche dalla Pubblica Amministrazione. E non dubito che fra i tanti tuoi monumenti ne sorgerà uno alla tua MEMORIA!
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18
Festa di Carnevale in Casa di Riposo Fate Bene Fratelli Nella casa di riposo Fate Bene Fratelli si è svolto un bel pomeriggio di festa tra nonni e volontari per festeggiare l’ultimo giorno di Carnevale. Non sono mancati crostoli e frittelle offerti da Silvano Rebellato, mentre Luciano Tonin ci ha fatto cantare e ballare con la sua fisarmonica. Il priore Fra’ Luciano Bellini ci ha fatto sentire importanti con la sua presenza. Per finire è arrivato Marcello Bontorin che ha offerto a tutti panna e storti a volontà, per la gioia dei nonni, e non solo! Le feste che organizziamo sono sempre molto divertenti, non solo per i nonni, ma anche per noi volontari. Porgiamo inoltre un vivo ringraziamento a Fra’ Luciano che ci accoglie sempre a braccia aperte e ci fa sentire suoi ospiti. - Le volontarie della Casa di Riposo
“Tra na coa de radicio, na feta de poenta e con un poco de tocio de luganega, anca ea xe rivà ai so 70 ani. Buon compleanno Mariarosa.” – gsbaron
“
“
Famiglia Bontorin Giovanni, detto “Aseo”, al centro con cappello e la moglie Rosa con 5 dei loro 7 figli, sono presenti a fianco di Giovanni la figlia, Domenica (Ina) alle spalle Davide, Andrea, Marcello e Piero, i vari nipoti. La foto è presente anche nel contesto dell’attuale mostra “Carioche e Trattori” e rappresenta uno spaccato di tradizione contadina. La foto risale al 1964-65, e la casa è in Via Marchi.
Sono traguardi che amiamo condividere con i lettori pertanto, eccoci a pubblicare la gentile richiesta della nostra lettrice Rosanna Bontorin, da parte nostra e di tutta la Redazione Auguri vivissimi
Rosanna Giantonio, in occasione della “giornata parrocchiale degli anniversari” dedicano a mamma Giovannina e papà Marcello un pensiero in attesa di festeggiare stretti a loro il prossimo anniversario delle nozze d’oro che cadrà il 19 novembre.
Riceviamo e pubblichiamo con gioia, condividendo la soddisfazione del “nostro” fotografo Adriano Boscato che, con le foto degli angoli rustici di Romano ha vinto un ambito concorso fotografico. Vi invitiamo a visitare anche il suo sito per rivivere le emozioni che le foto sanno trasmettere. Foto realizzata durante il Palio 2009, primo premio al concorso fotografico “Gran Prix di Fotografia 2010” nel tema Famiglia. www.adrianoboscato.com
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 19
Tra i volti accigliati dei bambini tutti in posa e la pazienza delle due maestre ai lati, l’atmosfera di una scolaresca romanese intorno agli anni 20. Riconoscete qualcuno? (foto fornita da Vanessa Mazzocco).
Ci hanno lasciato
Pietro Bellò
6 febbraio 2010
Carlo Enrico Brian 44 anni 14 febbraio 2010
Lucia Tonin ved. Scotton
Giovanni Renato Dissegna “Popi”
98 anni 9 febbraio 2010
54 anni 9 febbraio 2010
Irma Girardello ved. Contiero
Iolanda Montozzi in Vergari
95 anni 17 febbraio 2010
76 anni 20 febbraio 2010
Carlo Zarpellon 62 anni 11 febbraio 2010
Margherita Gheno ved. Andriollo (Guardian) 90 anni 13 febbraio 2010
Aldo Pasqual
Giovanna Lorenzato
73 anni 22 febbraio 2010
77 anni 25 febbraio 2010
Punti rinnovo soci E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri. Sede Proloco di Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo. Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.
San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).
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< ROSÀ (VI) < ROSÀ Piazza (VI) Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469 Piazza Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469 < ROSSANO VENETO (VI) < ROSSANO (VI) Via Venezia,VENETO 23/25 - Tel 0424 541215 Via Venezia, 23/25 - Tel 0424 541215 < S. CATERINA DI LUSIANA (VI) < S. CATERINA DI LUSIANA (VI) Via S. S. Caterina, Caterina, 21 21 -- Tel Tel 0424 0424 407168 407168 Via < < SOLAGNA SOLAGNA (VI) (VI) Piazza IV IV Novembre, Novembre, 9 9 -- Tel Tel 0424 0424 816088 816088 Piazza
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