Nuovo Ezzelino - Maggio 2010

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Sommario Editoriale

Maggio 2010 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

3 Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi

Associazioni

4 Social Day 2010: “Una mano tira l’altra” 5 Uscita unitaria del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” 7 Aido risorsa e vanto del Comune di Romano d’Ezzelino 15 Nuovo direttivo Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo Volontari e Protezione Civile Monte Grappa 16 La domenica delle Palme 2010

Attualità 6 Samantha

Cultura 8 Museo etnografico di Valstagna

Riflessioni

9 Il mal di primavera!

Palio

10 - 11 Intervista: Rebecca dei Ciorci

Sport

12 Brevetto del Grappa Le 9 salite della vita 13 Il mio Giro del Grappa

Cultura

14 Cinquecento anni di… Jacopo 17 - 18 - 19

Notizie in breve

Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 9337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112


EDITORIALE - PAG. 3

Il Nuovo Ezzelino Maggio 2010

Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.

Cesare Pavese

Le parole dei nostri grandi padri letterali, quanto mai appaiono appro- Maurizio Carlesso priate se affiancate alle emozioni che anche quest’anno hanno contradGiovanni Farronato, distinto la 40a edizione del Palio. Contrà Zaghi, vincitore La memoria va subito alla prima giornata programmata per l’evento della 40 edizione del Palio premiato dal presidente della che, legata a una splendida giornata di sole, ha messo in risalto l’ot- Pro Loco Maurizio Carlesso e il presidente dell’Associazione timo lavoro delle contrade tutte che hanno proposto le loro migliori Siriola Jurij Baron. soluzioni e rievocazioni in tema rurale. a

Una miriade di colori e di splendidi quadri d’epoca ha rapito il numerosissimo pubblico che dalle ore 9.00 alle 20.00 ha potuto aggirarsi tra le varie ricostruzioni assaporando lo spaccato di vita che rapiva e coinvolgeva tutto e tutti. Asini, oche, cani, mucche, caprette e ogni altro animale che affollava le nostre aie del tempo erano presenti all’appuntamento, mirabile e molto interessante erano cogliere lo stupore che animava l’espressione dei bambini che, solo in queste occasioni riescono ad avvicinare tanti animali insieme. La timidezza, i timori dapprima forti, ma che si scioglievano poi appena accarezzato l’animale ricevendo da quest’ultimo un segno di affetto e approvazione. Immediato il rapporto fiduciario che s’instaurava che faceva vincere ogni paura. Si paura, tensione ed emozione che, anche tutti i contradaioli, impegnati nelle varie scenette proposte dalle contrade sopivano al momento di presentare i propri lavori al pubblico, ottimi contradaioli prestati al palcoscenico che dopo mesi di prove, studi, serate dedicate alla ricerca della miglior coreografia ricevevano il merita-

to plauso dal pubblico. Un particolare grazie deve andare a chi, nel retroscena ha potuto da sempre ricreare momenti così belli e particolari. A chi ha scritto i testi, a chi li ha portati in scena a tutti e soprattutto ai ragazzi che con grande impegno si sono dedi- cate alla realizzazione di tutto ciò un grazie particolare. A tutta la macchina organizzativa, un plauso per aver così ben supportato una manifestazione che, alla 40a edizione era attesa da una prova particolarmente importante, dal settore logistico a quello amministrativo a quello delle cucine, a quello dedicato al servizio e insomma a ogni più piccolo e grande collaboratore un grazie che vorrei dedicare al Presidente Jurij Baron per estenderlo a tutti poiché

con un ottimo spirito di adattamento e mediazione ha chiuso una grande manifestazione. Il Palio vero e proprio, accompagnato da una giornata uggiosa, non ha permesso un afflusso di pubblico come per la domenica precedente, ma l’attimo in cui è scattata la gara e soprattutto il momento in cui il fantino di Contrà Zaghi, Farronato Giovanni, ha tagliato il traguardo lascia veramente a tutti il ricordo di un’entusiasmante edizione. Onori al vincitore e soprattutto arrivederci alla prossima edizione.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 4

Social Day 2010: “Una mano tira l’altra” Sara Bertacco

All’urlo “Sporchiamoci le mani!!!” i ragazzi della Scuola Media di Solagna partecipano con grande entusiasmo alle attività predisposte dal Coordinamento “Brenta Monte Grappa” di Romano d’Ezzelino.

Si è ripetuta anche quest’anno la bella iniziativa del Social Day, giornata dedicata al mondo del volontariato e rivolta ai ragazzi delle scuole del nostro territorio che sono stati coinvolti nelle più svariate attività di volontariato nella mattinata di sabato 17 aprile scorso. La novità del Social Day 2010, oramai giunto alla sua quarta edizione, è stato il coinvolgimento di un numero elevato di scolaresche distribuite in un’area territoriale che supera i confini del bassanese. Considerata la validità delle esperienze passate, i volontari del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” hanno deciso di aderire anche quest’anno all’iniziativa, scegliendo i ragazzi della classe seconda della Scuola Media di Solagna quali destinatari del progetto Social Day. Per questo l’Associazione di Protezione Civile e A.I.B. di Solagna si è subito attivata per predisporre un programma che potesse coinvolgere i ragazzi in una attività utile per la comunità. Il piano di lavoro predisposto prevedeva prima di tutto due incontri formavi presso la scuola me-

dia di Solagna: durante il primo incontro i volontari hanno fatto conoscere agli alunni di tutta la scuola il mondo della Protezione Civile, senza tralasciare un approfondimento sulle tematiche del volontariato e sui suoi più profondi significati. Nel corso della seconda lezione, invece, ai soli ragazzi della classe seconda sono stati spiegati l’uso della radio per le comunicazioni (così importanti durante le emergenze) e l’attività vera e propria che li attendeva. Nella mattinata di sabato 17 aprile, giornata ufficiale del Social Day, volontari, alunni, una docente e alcuni ragazzi che prestano Servizio Civile presso il Comune di Bassano del Grappa, si sono incamminati lungo il sentiero che dal centro di Solagna porta fino all’eremo di San Giorgio, una piccola chiesetta risalente alla fine del XVI secolo. Lungo il sentiero i ragazzi hanno potuto assistere ad una lezione di scienze sul posto, ascoltando le interessanti nozioni botaniche del Sig. Frison, guardia forestale in pensione, e osservando direttamente le piante caratteristiche del luogo e

poi, infilati i guanti protettivi e muniti di carta vetrata, vernice e pennelli, i giovani studenti sono passati alla parte pratica del lavoro che prevedeva la sistemazione e la pittura di vecchie panchine disposte in alcuni punti panoramici del sentiero. Una volta giunti davanti alla chiesetta, i ragazzi, generosamente aiutati e guidati dai volontari dell’Associazione di Solagna e del Coordinamento, hanno abbellito le aiuole presenti con alcune piantine di fiori, provvedendo da soli alla piantumazione. A memoria di questa particolare giornata, i ragazzi e i volontari hanno messo a dimora anche tre piantine di carpino nero nella piazzola a sud della chiesa, ascoltando gli utili consigli della guida naturalistica. Alla fine della mattinata l’entusiasmo dei ragazzi era altissimo e la soddisfazione per aver fatto qualcosa di utile si leggeva nei volti sorridenti di ciascuno.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 5

Uscita unitaria del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” Al lavoro in un sentiero di montagna i tantissimi volontari di Protezione Sara Bertacco Civile e Antincendio Boschivo del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” di Romano d’Ezzelino. Domenica 18 aprile scorso, sotto un cielo grigio e minaccioso, i volontari del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” si sono ritrovati a nord di Campese di Bassano per iniziare l’attività programmata per l’annuale uscita unitaria dei gruppi, un appuntamento realizzato con la collaborazione e il sostegno della Comunità Montana del Brenta e del Comune di Bassano del Grappa. L’Associazione dei volontari di Protezione Civile e Antincendio Boschivo di Campese si è occupata dei dettagli dell’iniziativa, predisponendo un piano di lavoro che prevedeva la sistemazione di un sentiero di montagna tra Campese e Campolongo da parte dei volontari di tutto il Coordinamento. Il tracciato ha rivestito particolare importanza nel corso degli anni in quanto veniva utilizzato fin dai primi anni del Novecento dai contrabbandieri per trasferire oltre il vicino confine beni di prima necessità e il tabacco coltivato nei terrapieni della valle dagli stessi abitanti. Suddivisi in gruppi di lavoro, gli uomini con la tuta arancione si sono diretti nei punti prestabiliti e, dotati dell’attrezzatura necessaria, hanno iniziato il loro lavoro provvedendo allo sfalcio dell’erba, alla sistemazione di alcuni tratti franati di sentiero, alla rimozione di sassi e al taglio di rami sporgenti.

Lungo il percorso sono presenti anche camminamenti e gallerie risalenti al periodo della prima guerra mondiale: anche questi spazi sono stati adeguatamente sistemati dai volontari. Purtroppo l’attività si è conclusa prima del previsto a causa della pioggia che cadeva con insistenza ma che comunque non è riuscita a fermare i lavori. Il Presidente dell’Associazione di Campese, Gnesotto Tarcisio, si è infatti dichiarato soddisfatto del risultato raggiunto e ha ringraziato tutti i partecipanti che hanno sopportato la pioggia e che senza timore hanno raccolto tanto fango sugli scarponi e sulla divisa da lavoro! Al termine delle attività tutti i volontari, il Presidente del Coordinamento e le numerose autorità della Comunità Montana e dei Comuni interessati, si sono ritrovati a Campese per un incontro conviviale, momento per ritrovarsi insieme e scambiarsi nuove idee e proposte per le prossime attività.


Samantha Il Nuovo Ezzelino Maggio 2010

Gianni Dalla Zuanna

ATTUALITA’ - PAG. 6

Samantha è una canzone di F. Guccini del 1993. È una storia di periferia, dell’interland milanese. Parla di quartieri dormitorio, di “graffiti osceni delle scale” di un cielo viola carico, di rate di mutuo strappate ad uno stipendio da fame, di “auto del ritorno e gas di scarico”.

“e Milano sembra che stia lì a abbracciarsi quei due che non sapranno più parlarsi solo sfiorarsi in un momento vago e via. “F. G.”

I protagonisti sono due ragazzi, poco più che adolescenti, Andrea e Samantha, che rispondono ai dettami della moda e del costume dell’epoca: “giacca a vento come Dio comanda, jeans regolari e faccia da vinile”. Vorrebbero parlarsi, a lei batte anche forte il cuore quando si sfiorano, ma le parole non vogliono uscire e alla fine la vita li dividerà. Samantha, con due gambe da cervo, farà la modella e Andrea diventerà il padrone di una pizzeria. Mi piace questa canzone, la sua at-

mosfera, ma l’ho sempre considerata distante dalla nostra realtà, più solare e vivibile di certi cupi quartieri di periferia cittadina. Questo fino all’altro giorno. Ad un incrocio, mentre mi recavo al lavoro, ho visto un ragazzo e una ragazza che si recavano alla fermata dell’autobus. Scuole superiori, ho pensato tra me e me, mentre attendevo il via libera. Lui era un bel tipo e lei mi sembrava proprio bella. Tutti e due con un look adeguato, zaino griffato, cellulare, i-pod d’ordinanza e cuffiette nelle orecchie. Procedevano di pari passo, quasi si sfioravano, ma mai una volta che uno si sia voltato verso l’altro. Sembravano immersi in due mondi paralleli che percorrono la stessa orbita senza entrare nella sfera d’influenza uno dell’altro. Di colpo ho pensato: “Ecco Samantha ed Andrea, li ho proprio qui davanti a me”! Mi ha fatto riflettere l’attualità dei versi di una canzone che ha l’età di quei ragazzi e la difficoltà di comunicare che a volte riscontro nei giovani

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d’oggi. Magari messaggiano continuamente, partecipano ai forum e passano ore in Face-book, ma si trovano a disagio in un contatto fisico. Quelli della mia generazione in un’occasione del genere avrebbero provato ad attaccare bottone, magari correndo il rischio di una brutta figura. Forse i due avevano i loro buoni motivi per non parlarsi, ma mi è sembrato che il loro atteggiamento fosse quasi uno scudo protettivo, una corazza contro possibili fallimenti. Come loro, a quella fermata anche altri ragazzi avevano lo stesso atteggiamento. Ho rivisto ancora Samantha ed Andrea, ormai li ho battezzati così, sempre nello stesso luogo, sempre con le stesse cuffiette. Forse il mondo è cambiato e anche da noi l’indifferenza e la solitudine sono una realtà con cui fare i conti, un disagio che serpeggia, subdolo e a volte difficile da cogliere. Non voglio credere che questo sia il nostro futuro, ma allora perché passando davanti a quella fermata, davanti a quei ragazzi persi in mondi diversi mi prende, come dice il cantante, un’assurda nostalgia?

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ASSOCIAZIONI - PAG. 7

Aido risorsa e vanto del Comune di Romano d’Ezzelino Non si è ancora spento l’eco del servizio pubblicato a pag. 41 di Famiglia Cristiana nr. 15 di Aprile 2010 e soprattutto dei contatti che sono pervenuti anche alla locale sede della Pro Loco che siamo subito a riproporvi l’articolo affinché chi non avesse avuto modo di apprezzare i numeri e le note ivi indicate possa farlo ora. Storia,

cultura ed un terreno su cui si è ben seminato hanno portato alla ribalta nazionale, una nostra associazione di volontariato che particolarmente distintasi sta diventando modello per altri gruppi sparsi nel territorio nazionale. Le colonne di Famiglia Cristiana hanno ben rappresentato il nostro territorio ed Alberto Laggia ha poi esteso

l’articolo a tutta la tematica dei trapianti e della donazione d’organi in tutta Italia, ottima, articolata e completa la disamina effettuata che servirà sicuramente a dare nuovo impulso alle iscrizione alla nostra preziosa Associazione Cittadina. Complimenti. Riproduzione Articolo Famiglia Cristiana Aprile 2010


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Elisa Signori

Museo Canal di Brenta

CULTURA - PAG. 8

Museo etnografico di Valstagna Chi si trovi a passare per il Canal di Brenta rimane colpito da due elementi che connotano fortemente il paesaggio: il fiume Brenta, da sempre importante risorsa economica e oggi anche turistica grazie alla valorizzazione di attività sportive quali canoa, rafting, hydrospeed e altre discipline ad esso connesse, e le montagne che racchiudono e coccolano tutta la valle, sottoposte negli anni a faticosi lavori di trasformazione da parte dell’uomo che hanno dato luogo ai terrazzamenti, la maggior parte dei quali è tutt’oggi ancora intatta.

Acqua e legname, pietre cui le grandi immagini e tabacco hanno scandialle pareti avvolgono il Museo Canal di Brenta to nei secoli i ritmi di lavisitatore in un’atmosfepresso Palazzo Perli voro e la vita quotidiana ra che va oltre lo spazio via Garibaldi, 27 delle popolazioni locali. fisico e chiuso del muValstagna (VI) seo e lo porta all’aperto, Quello che è rimasto del Telefono: sui campi di tabacco, sul patrimonio di tradizio0424 99891 - 0424 99983 ni, di storie individuali fiume. L’altra, informaE-mail: tiva, quasi didascalica, e collettive, di tecniche musei.valstagna@libero.it presenta secondo linee e strumenti di lavoro, di www.comune.valstagna. organiche notizie e dati, manufatti e di insediavi.it/musei/start.html menti è stato oggetto di documenta saperi ed una ricerca di carattere esperienze di vita, spesstorico, geografico e soprattutto antropo- so attraverso la voce dei protagonisti, cerlogico realizzata nel comune di Valstagna cando di mantenere un dialogo equilibrato e nei comuni limitrofi: il museo Canal di tra oggetti, immagini e scrittura. Il museo Brenta illustra alcuni risultati di questi stu- costituisce quindi il punto di partenza di di. Esso si inserisce in un percorso denomi- itinerari che portano alla scoperta del terrinato Anello delle Zattere, con partenza da torio, dai muri imponenti delle masiére ai Oliero, frazione che ospita le famose grotte 4444 gradini della Calà del Sasso, dai boalle quali è annesso il museo di speleolo- schi e dai pascoli dell’Altopiano fino al fiugia e carsismo, per arrivare fino al centro me Brenta e alle grotte di Oliero. storico di Valstagna dove troviamo appun- La prima sezione espositiva è dedicata al to il museo etnografico del Canal di Bren- Brenta, importante arteria di comunicaziota; tale percorso si snoda seguendo il più ne con la pianura veneta, sulle cui acque fedelmente possibile il corso del Brenta e fluitavano annualmente migliaia di tronchi, offre la possibilità al visitatore di osservare accompagnati fino a Venezia dagli zattieri. da vicino la fauna e la flora caratteristiche Ea Brenta, come veniva chiamato il fiume, della valle (magnifico nella sua eleganza ha giocato un ruolo fondamentale nella vita è l’airone cenerino), di assaporare l’aria quotidiana delle popolazioni rivierasche: fresca portata dall’acqua vivace del fiume fonte di alimentazione per l’abbondanza di (particolarmente gradita d’estate!), il mera- pesce che vi si pescava, luogo per lavare viglioso paesaggio d’insieme. i panni, per raccogliere ciottoli da costruL’allestimento del museo ha cercato di in- zione e legna da ardere durante le piene, tersecare due diverse modalità di rappre- ristoro nelle calde giornate estive, teatro di sentazione: una non mediata, emotiva, in divertimenti, ma anche di tragici eventi per

le alluvioni che hanno spesso sconvolto il paesaggio. Oggi il ruolo del fiume è cambiato, ma il legame tra esso e le comunità della valle è ancora molto forte e si rinnova in rapporto a esigenze antiche e nuove: la pesca continua ad essere una passione diffusa, il turismo sportivo è in crescita e ha visto nascere nel corso degli anni campioni olimpici e mondiali. La seconda sezione comprende invece due percorsi. Il primo parte da una sintetica illustrazione dell’uso delle risorse silvo-pastorali e si organizza intorno al tema della coltura intensiva del tabacco, introdotto nella zona nel secolo XVII, e al sistema di relazioni di carattere socio-economico che ne derivano. Il crollo della coltivazione del tabacco nel secondo dopoguerra, dovuto alla concorrenza dei prodotti di pianura e alla difficoltà di meccanizzazione delle colture, favorì l’emigrazione delle popolazioni della valle e il conseguente abbandono dei terrazzamenti coltivati, con forti ripercussioni ambientali e sociali. Il secondo percorso documenta le modalità di trasformazione dei versanti montuosi dovuta alla coltivazione del tabacco: la necessità di ricavare terra per le colture spinse la popolazione a scolpire i fianchi delle montagne fin quasi sulla sommità, determinando importanti mutamenti a livello paesaggistico e insediativo. Annessa al museo è la biblioteca comunale che raccoglie una documentazione bibliografica organica e una collezione fotografica di interesse locale.


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RIFLESSIONI - PAG. 9

Il mal di primavera ! Che sia colpa della primavera? O che dipenda da altro? Cinzia Bonetto Perchè di solito si dà la colpa alla primavera... al cambio di stagione... ma poi magari dipende da altre cose… Fattostà che in questo periodo è dura, dura dormire perchè mi sveglio ogni cinque minuti, dura stare svegli perchè non dormo bene, dura alzarsi perchè starei a letto tutto il giorno, dura fare movimento, dura fare i lavori di casa... È dura fare qualsiasi cosa e le giornate volano, in un battito d’ali. E la roba da stirare è ancora lì, c’è ancora da spolverare, c’è ancora da pensare alla cena… Ma voi come vi sentite? Stanchi come me o svegli e pimpanti? Forse è solo colpa dell’età, ma qualcosa bisogna fare. Prendere qualche integratore? Ma quale? Avete qualche idea? Le allergie? Solo uno dei problemi e malesseri che si associano alla primavera: secondo il 74% degli esperti rappresenta il periodo a maggior rischio per la salute sia dal punto di vista fisico che psicologico. Una situazione che i cambiamenti nel clima stanno assolutamente aggravando e che fa sì che il malessere non si limiti a un singolo disturbo, ma ad uno stato che influisce sull’intero benessere dell’individuo. Ma quali sono i disturbi che si accusano con maggior frequenza in concomitanza con l’arrivo della primavera? Sicuramente un senso di spossatezza continua, a cui si legano sempre più spesso disturbi del sonno e continui sbalzi di umore. Un vero mal di primavera che non si riduce insomma alla svogliatezza e alla conti-

nua stanchezza che ha dato il là all’antico detto “aprile dolce dormire”. In alcuni casi si può parlare di depressione stagionale, una forma depressiva lieve che si ripropone ogni anno al cambio stagione. La cosiddetta depressione stagionale è un tipo di depressione chiamata SAD che determina nella persona stanchezza, disinteresse per le attività che si svolgono normalmente, sonnolenza. Nella maggior parte dei casi questi disturbi scompaiono col sopraggiungere della bella stagione. Dobbiamo pensare che una persona esposta a continui stress è più fragile e quindi meno immune al mal di primavera. I rimedi possono essere più o meno semplici: è importante migliorare qualche aspetto del proprio stile di vita, dialogare con gli altri, andare oltre il proprio punto di vista, mettendoci un pizzico di ironia!


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PALIO - PAG. 10

Rebecca dei Ciorci Duilio Fadda

Continuo il mio giro in cerca di novità sul passato, attraverso il palio d’altri tempi, e la ricerca mi porta da Rebecca, vedova di Alfredo Farronato (Ciorci) e madre di Andrea, Giovanni e Alberto. Questa famiglia ha la fama di essere fra i pluripremiati nel palio dei mussi ed anche fra i grandi ed importanti organizzatori della manifestazione del comune Ezzelino. La mia curiosità è capire come si vive da protagonisti la importante kermesse romanese, ed è stata soddisfatta dall’intervista che ora vi illustrerò.

L’intervista Rebecca, tu sei stata al fianco per lunghi anni ad uno dei promotori del palio, forse a quei tempi il più creativo del gruppo iniziale: avrai senz’altro qualche curiosità da raccontarci. Rebecca: Dell’inizio non mi ricordo un fico secco perché a Romano arrivai nel 1975 ed il palio era già in corso da quasi cinque anni. Quell’anno so solo che cominciai a lavorare come cameriera da mia sorella in pizzeria in centro a Romano, dove adesso c’è la locanda “da Leone”. Mia sorella gestì, dal 1972 al 1982, la prima pizzeria sorta qui a Romano e lei proveniva da Milano dove aveva cominciato a lavorare dopo la partenza dal paese dove siamo nate, S. Nazzaro, in provincia di Benevento. Lì, in quel locale, conobbi Alfredo durante le ore lavorative nel periodo della

sagra della Candelora. Di Lui ricordo soprattutto la sua simpatia, ma anche la grande intraprendenza, non posso nascondere che rimasi affascinata. Quindi da quel momento tu sei entrata a far parte della grande famiglia del Palio? Rebecca: Non proprio. Era innanzitutto Alfredo a orchestrare, assieme a pochi altri, l’organizzazione del palio o meglio della corsa dei mussi. Si, perché a quei tempi non è che ci fossero grandi cose da fare se non allestire il carretto con il motivo designato, poi fare la sfilata e montare in groppa al musso… e sperare di vincere la corsa. A quei tempi per contrà Zaghi correva solo Alfredo, solo nel 1976 dovette rinunciare alla corsa per motivi contingenti. Innanzitutto perché andammo al mio paese natale a sposarci e poi perché il giorno del matrimonio gli venne un attacco d’ulcera per cui fu costretto ad operarsi con urgenza all’ospedale di Benevento. Fu il medico di famiglia che suggerì l’immediato ricovero ospedaliero per un’ulcera perforata con grave pericolo di vita. Infine ci sposammo diciotto giorni dopo l’operazione con la presenza di po-

chissimi parenti ed una messa frettolosa alle otto del mattino, forse perché il prete aveva altre urgenze. Allora tu al Palio hai partecipato raramente? Rebecca: No, non è proprio così. Ho sempre dato il mio apporto come figurante e poi durante la sfilata con il carretto ero sempre presente con tutta la famiglia, su questo ci sono prove ben documentate. Anche perché con un marito così determinante nella sagra della Candelora non potevo stare fuori dal gioco, tant’è che i figli, appena il loro papà si è fermato, hanno cominciato una gara fra di loro per scoprire chi era il più bravo. Se hai tempo di guardare l’albo d’oro dei vincitori ti renderai conto quante volte i Ciorci hanno vinto il palio. Ecco, a proposito: cosa significa Ciorci? Non mi sembra una menda locale… Rebecca: Ciorci in effetti gli è stato affibbiato dai suoi amici, è comunque una storpiatura voluta di


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Churchill, l’allora primo ministro della Gran Bretagna. Si parla del mitico firmatario dell’accordo di Yalta fra Inglesi, Americani e Sovietici. Forse gli fu dato questo soprannome quando fumava il sigaro Toscano come il grande statista e da allora è rimasto l’appellativo anche per i miei figli e loro ne vanno fieri. Alfredo è rimasto nel cuore di tantissimi contradaioli, Lui non era solo un buon fantino ma incarnava il capocontrada e paradossalmente anche l’ultimo della contrada per l’impegno che metteva. Come puoi ricordarci questo? Rebecca: Per tanti anni fece il Capocontrada, ma fin dall’inizio ci fu e c’è ancora un suo fedele amico che lo ha aiutato e spesso consigliato. In tanti casi è risultato lo sprone per incoraggiarlo nelle sue iniziative. Roberto Parise, questo è il nome del suo fidato collaboratore che era ed è l’ideatore delle più importanti iniziative di contrà Zaghi. Alfredo era bravissimo a metterle in opera e quindi a finalizzare le idee. Da questo binomio sono nate quasi tutte le tematiche che hanno realizzato nella contrada. Ricordo con divertimento due fatti che dimostrano come si viveva il Palio una volta, sicuramente con molta più ilarità e con grande goliardia. Un anno, su idea di Roberto, costruirono un cannone spara coriandoli, che io ancora conservo, ma al posto dei coriandoli misero delle penne di gallina. Era periodo di carnevale e con

il cannone montato sul carretto andarono a Bassano dove si esibirono con più spari. Ogni volta che le penne volavano alte, provocavano un polverone che poi andava a ricadere sui passanti: il divertimento era assicurato nel vedere quella situazione, ma erano meno contente le signore avvolte in eleganti pellicce, il polverone che ricadeva sulla gente in questi casi non era accolto con tanto entusiasmo. L’altra iniziativa divertente fu quando s’inventarono di montare sul carretto il Batti sacchi; questo attrezzo lo usavano nel passato, quando tutto era riciclabile, infatti serviva per pulire i sacchi vuoti della farina e renderli riutilizzabili. Solo che i nostri burloni li impregnavano di tanta farina ed ogni volta che si affacciava qualcuno vicino al carretto mettevano in azione il Batti sacchi e costoro restavano bianchi come i morti. Tu non puoi immaginarti il divertimento che provocava questa semplice ma spassosa situazione. Come vedi, allora con poco ci si divertiva ma soprattutto non c’era il perfezionismo che si richiede oggi. Ormai la nostra chiacchierata volge al termine: cosa ti viene ancora in mente? Rebecca: Nel 1991 quando istituirono gli Angoli Rustici, nacque anche la via fiorita e noi di Zaghi quella volta prendemmo il primo premio. Poi mi torna in mente la grande vitalità di Alfredo e la grande amicizia con Roberto e tanti episodi che hanno segnato

PALIO - PAG. 11

la loro amicizia. Pensa che un anno andammo tutti insieme alla festa dell’uva di Sant’Eusebio presso la villa Michiel, caricammo sul carretto un tinasso, tirato naturalmente da un musso, lo riempimmo d’uva e i nostri figli che allora erano piccoli andarono dentro il tino a spremere l’uva. Attraversammo tutta Bassano fino alla villa, con i piccoli che continuavano a pestare l’uva, e non sto a raccontarti in che condizioni arrivarono i tosi a Sant’Eusebio. Il divertimento era comunque assicurato. Altro ricordo: dietro casa avevo una fattoria completa, anitre, galline, galli, conigli, capre; pensa che con la raccolta del latte facevo il formaggio ed anche la ricotta… altri tempi. Il divertimento c’era anche durante la corsa dei mussi; i vari contradaioli lungo il tracciato si disponevano in maniera da aizzare gli animali per farli correre di più, ma non sempre funzionava, anzi alcune volte si piantavano per terra senza più muoversi, le bestie sicuramente non si divertivano a correre, la maggior parte degli esseri umani invece trovavano questa corsa molto allegra. P.S. : Al momento della stesura del pezzo abbiamo la certezza matematica che Giovanni Farronato “Ciorci” ha vinto il quarantesimo palio, congratulazioni a tutta la contrà e soprattutto al fantino che ha bissato il successo di tre anni fa.


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SPORT - PAG. 12

BREVETTO DEL GRAPPA

Le 9 Salite della vita Regolamento Premessa: Da un’idea e di Ferruccio Lunardon, NON PROFIT CENTER, per favorire la conoscenza del Massiccio del Grappa, ne suggerisce le seguenti modalità di fruizione in chiave turistico sportiva ed organizza “Brevetto del Grappa ferruccio ‘29 - Stagione sportiva 2009/10, iniziativa rivolta a ciclisti amanti del Grappa. Art.1: Si propongono 9 diverse vie per raggiungere Cima Grappa, con partenza da ciascuno degli esercizi pubblici riportati nel taccuino. Il taccuino è personale e può essere richiesto a: NON PROFIT CENTER Via I. Nievo, 14/a 36060 Romano d’Ezzelino (VI). Telefono/fax: 0424.513445 in ore di ufficio e.mail: info@nonprofi tcenter.it. Per il rilascio del taccuino è richiesto un contributo spese di organizzazione, stabilito in Euro 10,00. Art.2: Si consiglia di effettuare le salite, preferibilmente in giorno feriale ed in compagnia, così da trovare minor traffico ed apprezzare meglio l’ascesa. Si raccomandano: adeguata preparazione e idonea condizione psicofi sica; attenzione alle condizioni meteo e rispetto del Codice della strada. Art.3: Le salite potranno essere certificate da apposta timbratura apposta dagli esercenti dei locali pubblici in partenza ed al Rifugio NBassano a Cima Grappa. In base al numero di salite certificate nel periodo 21/09/09 - 20/09/10, si avrà diritto al “Brevetto del Grappa 2009/10”: ORO con tutte le salite certificate; ARGENTO con 6 e BRONZO con sole 3 salite certificate. Art.4: Le patenti saranno validate in occasione di apposita serata organizzata a fine stagione, con modalità ed in data che saranno comunicate a tutti gli iscritti tramite il sito www.nonprofitcenter.it. Sul sito anche il regolamento per l’assegnazione dei premi speciali. Art.5: Gli organizzatori non si assumo alcuna responsabilità per danni patiti o causati, nè infortuni nei quali i possessori del taccuino dovessero incorrere nel corso delle citate attività.

Sede: Romano d'Ezzelino (VI) - Viale Europa, 25 Tel. 0424 31138 - Fax 0424 513118 Carrozzeria ed accessori: Tel. 0424 512424 - 512030

CARROZZERIA di Lorenzon Roberto

Via Marze, 35 - 36060 Romano d'Ezzelino (VI) - Tel. 0424 382.011 - Fax 0424 390.148 Cell. 335 527.9557 - info@carrozzeriazerotre.com


Il mio Giro del Grappa 21 marzo - 20 settembre 2010 Premiazioni sabato 2 ottobre 2010

• 1 - Punto di partenza ed arrivo:

Regolamento:

Posto di timbratura per il visto partire ed il visto arrivare.

Il 22 maggio 2010 la 14^ tappa del Giro d’Italia passerà per il Monte Grappa. I corridori, arriveranno da Ferrara e giungeranno ad Asolo. Se non già partendo da Ferrara, saranno molti i ciclisti che vorranno cimentarsi nella parte alpina della tappa. Potendo di questo tratto montano, farne un ideale circuito, si propone a ciclo turisti e ciclisti amanti delle salite, di cimentarsi nell’insolita sfida con partenza ed arrivo dalla Antica Osteria Pedrocchi di Romano d’Ezzelino che si trova proprio lungo il passaggio di questo ideale circuito.

Antica Osteria Pedrocchi Piazzale Cadorna, 16 - Romano d’Ezzelino Chiuso il lunedì - Tel. 0424.36493

Senso del circuito: antiorario. – Romano d’Ezzelino – San Giacomo di Romano – Statale Schiavonesca-Marosticana – Mussolente – San Zenone degli Ezzelini – Fonte – Casella d’Asolo (semaforo) – Asolo (arrivo 14^ tappa del Giro) – Monfumo – Possagno – Crespano del Grappa – Semonzo

• 2 - Attacco al Grappa

dalla Trattoria al Bosco di Semonzo di Borso del Grappa (Treviso) “Strada Giardino” Pendenza max 14% – All’incrocio della Strada Cadorna, discesa verso Ponte San Lorenzo – Camposolagna – Romano d’Ezzelino Visto arrivare all’Antica Osteria Pedrocchi.

Il senso di marcia sarà - come quello del Giro - antiorario: da Romano d’Ezzelino verso Asolo lungo la Statale Schiavonesca - Marosticana, proseguendo verso Monfumo per Possagno e Crespano, poi tornando verso Semonzo per dare l’attacco al Grappa dalla Trattoria al Bosco di Semonzo del Grappa (Treviso). Il volantino di partecipazione contiene gli spazi per la timbratura in partenza e quella in arrivo con l’indicazione della data e dell’orario che dovranno essere validati dall’esercente del locale. Periodo di svolgimento: 21/3 - 20/09/2010. Fra tutti i partecipanti a questa singolare competizione che potranno esibire il volantino debitamente vidimato al posto di timbratura e che parteciperanno alla cena per la consegna del Brevetto del Grappa 2009/2010, organizzata per sabato 2 ottobre 2010, sarà estratta a sorte una bicicletta da strada.

Per partecipare alla cena, per chiedere il volantino ed altre informazioni vai su: www.nonprofitcenter.it Note: effettuare l’escursione in buone condizioni psicofisiche, possibilmente in compagnia e nel rispetto del codice della strada. Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per danni o infortuni che dovessero occorrere nella scalata al Grappa, effettuata a seguito della presente proposta.


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CULTURA - PAG. 14

Cinquecento anni di… Jacopo Serenella Zen

Fuga in Egitto 1534, olio su tela , cm 183x198 (dalla chiesa di San Gerolamo) Bassano del Grappa, Museo Civico

Dopo quello del nostro Ezzelino, si festeggia un altro centenario importante per la storia di questo territorio. Il pittore bassanese, Jacopo Dal Ponte o Jacopo Bassano, nacque 500 anni fa. La data esatta non è purtroppo nota, ma l’occasione è ottima per ricordarla con diversi eventi nell’arco di tre anni. Jacopo Bassano è certamente uno tra i più importanti e famosi pittori della nostra zona, oltre ad essere considerato uno dei grandi maestri del Cinquecento, insieme agli altri della scuola veneta come Tiziano, Tintoretto, Veronese, etc. I suoi capolavori si trovano in numerosi musei di tutto il mondo, da Bassano a Cuba, agli Stati Uniti, in collezioni di nobili inglesi. La sua arte fu infatti più o meno apprezzata in tutte le epoche dalla critica e soprattutto dai collezionisti, che per secoli hanno lodato soprattutto il modo di rendere la realtà, così verosimile da ingannare stupendamente l’occhio, come cita il titolo della mostra attualmente in corso al Museo Civico di Bassano. Famosissimi gli animali che popolano i suoi dipinti, di tutte le specie e taglie. Famoso il suo stile, che mescola la realtà quotidiana e la storia colta: il paesaggio veneto, l’abbigliamento, gli strumenti da lavoro accanto (e in certi casi addirittura davanti!) a episodi della Bibbia e pastori vestiti secondo le mode dell’età di Jacopo. Il colle di Romano nella celeberrima Fuga in Egitto del Museo di Bassano, la veduta di Bassano in numerose

altre tele. Attivo non solo nella città del ponte, ma in tutto il territorio circostante, fino all’Altipiano, Jacopo e la sua attiva, dinamica bottega lasciano un loro contributo anche a Romano, due tele per la vecchia chiesa del Col Bastia. A distanza di cinque secoli ci piace e siamo orgogliosi di ricordare un personaggio, interessante per i risultati della sua produzione artistica, ma anche come prezioso spunto per scoprire il meccanismo delle botteghe artistiche del tempo, del valore dell’arte, delle dinamiche del mercato e soprattutto della funzione dell’arte, sacra e non, nelle comunità e nella società. Jacopo, figlio di Francesco “il Vecchio”, discendente da una famiglia di conciapelli dell’altopiano, porta avanti l’attività del padre, anch’egli infatti pittore, e fa crescere l’attività della sua impresa, inserendo poco a poco anche i figli maschi, soprattutto Francesco “il Giovane” (appellativi dati ovviamente dalla critica per distinguere nonno e nipote) e Leandro. Jacopo stesso, che muore nel 1592, è impegnato e lavora per un sessantennio producendo opere di varia natura, dalle pale d’altare, ai ritratti di personaggi illustri, alla decorazione ad affresco, pubblica e privata, nella sua città natale, ai quadri di devozione. Ciò che noi oggi apprezziamo è dunque un vasto campionario di opere che ci parlano di un’epoca lontana ma molto dinamica, fatta di concretezza, eppure piena di sensibilità verso i temi della spiritualità e della dimensione sociale dell’uomo. Opere di artigianato, divenute nei secoli preziosi specchi del passato, perle di una cultura, pietre miliari della storia di un territorio e delle sue istituzioni.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 15

Nuovo direttivo

Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo Volontari e Protezione Civile Monte Grappa Inizio con una piccola premessa presentando l’associazione che at- Il Presidente tualmente conta ben 22 iscritti, tutti già soci dell’Associazione Nazio- App. Siano Giuseppe nale Carabinieri. L’associazione si ispira ai principi fondanti dell’Arma dei Carabinieri e a quelli dell’Associazione collegata. In data 22 aprile c.a. si è proceduto all’elezione del nuovo direttivo dove sono stati incaricati nelle varie responsabilità i seguenti nominativi: Presidente App. Siano Giuseppe

Ha come finalità statutarie “la promozione e la tutela dei diritti della persona mediante l’assistenza e/o la vigilanza, prioritariamente nei confronti di portatori di handicap, anziani, emarginati e minori; la protezione, la conservazione e la valorizzazione dell’ambiente, della cultura e del patrimonio storico ed artistico, nonché la promozione e lo sviluppo delle attività connesse; la protezione civile, nell’ambito della normativa vigente, in tutte le sue caratteristiche e forme, cioè: previsione, prevenzione e soccorso”; nell’organizzazione generale dell’Associazione Nazionale Carabinieri è stata autorizzata ad operare con le finalità di cui sopra, nei comuni di Cassola, Mussolente, Romano d’Ezzelino e Rossano Veneto. Ritengo importante segnalare che, da oltre cinque anni operiamo sul territorio con risultati più che soddisfacenti nell’ambito che più ci è congeniale e che abbiamo appreso negli anni militando fra le file dell’arma dei Carabinieri. La presenza nei servizi concordati con divisa dell’Associazione si è dimostrata indispensabile nei grandi even-

ti e manifestazioni con importante afflusso di persone dove abbiamo operato con incarichi di accoglienza agli ospiti fornendo indicazioni utili per far si che la viabilità non subisca ingorghi e non succedano incidenti indirizzando i conducenti verso i parcheggi o verso una via alternativa più breve. Oltre a ciò si è dimostrata molto utile anche l’esperienza acquisita nel riconoscere sul nascere episodi destabilizzanti e quindi eliminarli prima che succedano isolando o allontanando con garbo e fermezza gli elementi di disturbo. Successivamente alle nomine si è anche provveduto alla variazione dello statuto per adeguarlo alle normative della Regione del Veneto e per adeguare la denominazione alla nuova realtà territoriale sostituendo, Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo Volontari e Protezione Civile Sezione di Romano d’Ezzelino con Associazione Per noi è il primo passo per ottenere i le iscrizioni regionali e i riconoscimenti di legge previsti per le associazioni che operano nell’ambito del volontariato e della protezione civile. Nel nostro

Comitato Esecutivo C/re Battocchio Andrea C/re Bettiati Cav. Italo Simp. Bonato Gaetano C/re Torresan Ivano Revisori dei Conti C/re Bettiati Sergio C/re Gnoato Pietro C/re Lunardi Paolo Collegio Arbitrale Brig. Capo Bordignon Guido Brig. Bontorin Giuseppe C/re Zen Mario Tesoriere C/re Bettiati Cav. Italo Segretario Simp. Zarpellon Girolamo caso, prevalentemente specialistico in materia di viabilità e sicurezza. Dopo quanto espresso si ribadisce la nostra disponibilità a collaborare nell’interesse primario del territorio e delle persone che in esso vivono. Termino informando che la nostra associazione è sempre aperta a tutti coloro che sono mossi da spirito altruistico e condividono le finalità statutarie dell’Associazione.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 16

La domenica delle Palme 2010 Per il circolo Sardegna nostra

Duilio Fadda

Sas Prammas, is Prammas: comunque, le Palme. La settimana Santa in tutta la Sardegna comincia con la domenica delle Palme, la festa religiosa fra le più sentite del periodo Pasquale. Dà inizio alle celebrazioni pasquali con la rappresentazione dell’arrivo di Gesù a Gerusalemme, dove fu accolto da una folla festante con palme e olivi in segno di benedizione. L’evento è ricordato con una processione, durante la quale i fedeli portano rami di palma e olivo.

Nelle varie località della Sardegna le celebrazioni sono simili ovunque, cambiano solo le pratiche nell’intreccio de is (sas) Prammas, per poi farne delle vere e proprie opere d’arte. Ma è con le ceneri che ha inizio la Quaresima. Quindi, partendo dal mercoledì delle ceneri, si dà inizio al lungo periodo di digiuno ed astinenza fino ad arrivare al venerdì Santo e conseguentemente alla Santa Pasqua (Pasca Manna) che segna la Resurrezione di nostro Signore. Fra le varie cose lette e viste sulle festività e sui riti pasquali mi ha colpito il blog del viceparroco di S. Nicola a Guspini in provincia di MD, in Sardegna; Don Marco Statzu scrive così: “Le ceneri sono il segno del disfacimento di tutto, della fine di ogni cosa... quando si dice è andato in cenere significa che proprio non c’è nulla da recuperare. Mi chiedo spesso come mai la liturgia ci fa riflettere su questa fragilità estrema, su questa cenere ricavata dalle foglie di ulivi della domenica delle Palme che richiamano all’ac-

coglienza di Cristo nella nostra vita, alla sua passione, che richiamano la nostra ansia di amicizia con Gesù, il nostro desiderio di comunione con Dio e con il prossimo, ma anche la nostra fragilità, le nostre mancanze e incapacità. Il nostro dire: “Sono fatto così, non ci posso far niente”. Dopo aver letto e, spero, compreso il significato di questo forte contributo, torno per un momento alla festa che noi Sardi di Bassano del Grappa e dintorni amiamo rinnovare, così mi rendo conto che ciò che portiamo avanti da anni è solamente una goccia in questo mare di parole e di piccoli segni di solidarietà. Da oltre dieci anni infatti le palme intrecciate giungono dalla Sardegna fino a Bassano del Grappa per rinnovare una tradizione per noi profondamente importante. Il ricavato della vendita di queste ci permette di dare un contributo per la solidarietà. Anni fa, dalle pagine del periodico per gli emigrati sardi Il Messaggero Sardo e del quotidiano L’Unione Sarda, lanciammo un’idea, che non

fu mai accolta, per sensibilizzare coscienze e autorevoli personalità della Sardegna affinché la palma intrecciata divenisse il simbolo della battaglia contro la talassemia. Ci sembrava naturale che una malattia con forte incidenza nella nostra terra avesse un simbolo per poterla combattere o meglio per poter raccogliere attorno ad esso dei soldi da destinare alla ricerca o all’acquisto di macchinari per i malati di talassemia. Ecco che ora diventa doveroso riproporre l’idea da questo nostro piccolo circolo che comunque quest’anno compie trent’anni e che magari vorrebbe festeggiarli con la soddisfazione che questa iniziativa venga accettata da qualche autorevole personaggio. La nostra Domenica delle Palme non si è fermata alla sola distribuzione delle palme intrecciate; abbiamo in quell’occasione dato inizio alla festa della Santa Pasqua o Pasca Manna con una celebrazione degna della tradizione sarda, ripercorrendo i menù gastronomici dei nostri genitori, magari rivisitandoli per renderli più appetibili ai nostri amici Veneti. C’è inoltre da segnalare che fra i cuochi abbiamo dato inizio ad una pratica che sempre più frequentemente dovremmo applicare: fra pentole e fornelli oltre ai Sardi DOC ed ai Veneti simpatizzanti del circolo, si sono aggiunte alcune amiche dell’Ucraina e della Repubblica Domenicana… questo, credetemi, è proprio il segno dei tempi, per noi è sicuramente un inizio. In fondo il mondo è bello perché ha tanti colori.


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Alla c.a. tutte le persone che hanno accolto ragazzi e ragazze in occasione del Social Day Ciao a tutti e tutte, ancora presi dall’entusiasmo e dal super lavoro di sabato e degli ultimi mesi approfittiamo dello strumento della mail, seppur freddo, per ringraziare tutti voi della vostra disponibilità e responsabilità nell’accompagnare i ragazzi e le ragazze in questo percorso di cittadinanza. Eravamo davvero in tanti, 55 classi di scuole elementari e medie cui vanno aggiunti circa 500 giovani tra studenti delle Scuole superiori e i giovani dei gruppi informali che hanno lavorato al pomeriggio (nel solo territorio bassanese). Alla fine del Social Day abbiamo sempre il timore di aver tralasciato qualcosa,

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di non essere riusciti a vedere, salutare e ringraziare tutti. Poi però ci rendiamo conto che la caratteristica più bella del Social Day è che funziona più o meno come un tam tam, parte una musica che in ogni valle, vetta e luogo si arricchisce di nuove note e crea una musica nuova... probabilmente nessuno la sente interamente. Fuor di metafora, altrimenti il tutto diventa penosamente melenso (!!), ci tenevamo a farci sentire per ringraziarvi di tutto cuore per la vostra disponibilità di sabato. Vi terremo aggiornati naturalmente sui numeri e risultati quantitativi raggiunti quest’anno. Sui risultati qualitativi riguardanti il processo, che sono quelli che ci interessano di più, direi che possiamo già dichiararci più che soddisfatti. Tutti i ragazzi e ragazze che abbiamo incontrato hanno manifestato una grandissima soddisfazione di quanto fatto: dargli respon-

sabilità e fiducia come sempre risulta vincente. Gli adulti coinvolti sono stati quasi sempre preziosi e responsabili, talvolta un po’ scettici o critici rispetto al percorso. Anche questo, crediamo, fa parte del gioco. “Sporcarsi le mani” concretamente per i diritti di tutti e promuovere cittadinanza solidale è un tema “caldo” e non banale. Se crea dibattito e discussione nel territorio va più che bene! Vi segnaliamo già che quest’anno dovrebbe esserci un evento ufficiale di chiusura del Social Day in data 21 maggio (in mattinata). Anche su questo vi terremo aggiornati. Per foto, video, commenti sul Social Day vi rimandiamo al blog in www. percorsigpl.it/socialday (potete anche caricare direttamente foto e video se li avete fatti). Ancora grazie di cuore. Per il gruppo di coordinamento del Social Day. Riccardo Nardelli

Voci nuove in Valbrenta Voci nuove... La tradizione vuole che questa manifestazione sia arrivata a tagliare il traguardo dell’8° edizione con grande successo e lavoro caparbio di chi ogni anno ci mette la faccia e il cuore perché tutto si svolga nella maniera più eccellente. Il concorso canoro “Voci nuove in Valbrenta” organizzato dal Consorzio Grappa Valbrenta nella veste del suo inossidabile presidente Giuseppe Cortese e del suo vice Maurizio Carlesso ha visto sfilare molti giovani che nelle varie edizioni hanno dato voce e anima a successi italiani e stranieri. Melodie che hanno risuonato dal palco alla giuria fino al pubblico presente che ha tributato alle esibizioni dei cantanti scroscianti applausi lasciando nel cuore dei presenti una gioia incontenibile per la serata trascorsa. Si conta anche quest’anno L’iscrizione è gratuita e di ripetere questa si può fare alla Pro Loco entusiasmante di competenza oppure presentandosi la stessa esperienza tra le sera, prima dell’inizio varie piazze del della gara canora. bassanese che saPossono partecipare ranno coinvolte all’evento le persone in questo impordai 15 anni in su e residenti in qualsiasi tante progetto. parte d’Italia. L’inizio é previsto per la fine di giugno con le sette semifinali (Rosà, Romano d’Ezzelino, Cartigliano, S. Nazario, Valstagna, Pove del Grappa, Campolongo) che varranno ai primi tre classificati di ogni serata il passaporto per la finale. Alla fine di agosto nella centralissima piazza di Pove del Grappa avranno luogo le fasi conclusive dell’evento che proclamerà i primi tre classificati e successivamente le ricche premiazioni con il trionfatore che se tornerà a casa con un viaggio per due persone in una località europea a scelta. Le serate saranno presentate da una fonte inesauribile di professionalità e comicità allo stato puro che corrisponde al nome di Renato Zambelli.

Christian Rinaldo

L’anno 2010 ha portato il rinnovo delle cariche sociali all’interno del “Coro Ezzelino” in occasione dell’incontro dei soci, sono stati rinnovati i vertici dell’associazione che vedono ora le seguenti figure: Direttrice del Coro Barbara Baggio Comitato direttivo Bordignon Antonio, Bontorin Giuseppe, Rebellato Giò Maria

In tale occasione il comitato direttivo ha ringraziato i precedenti componenti per l’attività sin ora svolta in particolare al Direttore Gloder Ignazio e con l’occasione hanno programmato alcuni appuntamenti che sono in corso di definizione, ma che vedranno come sempre aprirsi il sipario della manifestazione “Cori a Cà Cornaro” il 2 e 3 luglio 2010, ottimo preludio all’organizzazione nel 2011 dei festeggiamenti per il 40° anno di vita del coro. Le prove del coro si tengono ogni giovedì dalle ore 21.00 alle ore 23.00 presso la sede del Coro nella Casa delle Associazioni in Piazzale Chiesa a Romano, saremmo lieti di accogliere voci nuove… Informazioni tel. : 340 0609849 Bordignon Antonio

Amatori Ezzelino “Tornano gli amatori a Romano Alto! Gli “Amatori Ezzelino”, così si chiamerà la squadra, saranno allenati da Zen Dario Luca. A tutto coloro che volessero iscriversi entro e non oltre il 21.06.2010, si ricorda che la quota associativa ammonta a € 150,00 nella quale sono inclusi la visita medico sportiva obbligatoria, l’iscrizione al campionato AICS, la fornitura di apposito abbigliamento (borsa, tuta,ecc...). Si raccomanda massima serietà.

Per info 328 8752100 Gianluca Andriollo


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50°

ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO BONTORIN PIETRO E TODESCO SOFIA Bontorin Pietro (dei Cussori), dopo aver svolto il doveroso sevizio militare di leva negli Alpini, il 5 set. 1954 da via Ghiaia di Romano d’Ezzelino, abbracciata la storica valigia per mancanza di lavoro in loco, emigrò in Canada assieme ad alcuni amici romanoti: Mario Bontorin (dei Tonini), Luigi Bontorin (dei Tonini di Via Conti), i fratelli Luigi e Giuseppe Bergamo, Moro Fontana e Luca Andolfatto (dei Peai), quest’ultimo fratello di Siro, tuttora a Surrey -B.C. e del defunto Lino. L’8 gen. 1960, Pietro fu raggiunto a Kitimat dalla futura sposa Sofia Todesco (dei Coeonini) per unirsi in matrimonio il 23 dello stesso mese nella chiesa cattolica di Kitimat B.C. Canada, in una giornata caratterizzata da una bufera di vento e neve. I testimoni di nozze sono: Mario Bontorin (dei Tonini) e Domenico Parolin (Metrio Scaldacuzzi di Semonzo). Alla cerimonia nuziale erano inoltre presenti: Andrea Bontorin (Aseo), futuro sposo di Silvana Todesco sorella di Sofia, Mario e Primo Seraglio (dei Orsoeoni), Luigi e Giuseppe Bergamo (Ieto e Bepi) e Albino Dissegna (dei Mufui). Pietro e Sofia hanno avuto 3 figli: Roberto e Loris in Canada, mentre il terzo figlio, Diego, nasce in Italia al loro rientro in Patria. La cerimonia religiosa di ringraziamento si è svolta il 24 gen. 2010 presso la Chiesa di S. Marco a Bassano del Grappa, alla presenza di parenti e amici, nonché dell’ultimo dei due zii viventi, Mario Chemello (Baldi, il barbiere) di anni 98, mentre lo zio Marcino vive ormai da 60 anni in Australia. I figli sottoscritti vogliono ricordare i loro genitori con affetto e amore, con l’augurio di ancora moltissimi anni di salute e felicità. I figli Roberto, Loris e Diego Bontorin

A xe pasà el Palio

Tosi a xe sto qua el palio e stano el xe stato el quarantesimo, me piasaria tanto tornar indrio. Quanti bei ricordi e quante risate; el ricordo dei grandi che ne gha asa, ma penso che i ne vede e i se ride e i disarà, noaltri gerimo pi bravi proprio lori i primi a scomisiar co a baraca sol piasae Cadorna, puenta ughanega e grauti e quanta spussa, qualche ano dopo davanti a cesa gran sucesso e cui musi no ghinparlo. I costumi dei fantini i gera da teatro dove xee finie tute e femene a far calseti col color de a xo via, bandiere xae e verde so tuto el paese, na gran festa. Quando i se ga trasferio davanti a cesa a se andà meio e così i se andati vanti un grupo de tuti omini e i gera tanto afiatai, pinpian senpre de pi i xe rivai i angoi rusteghi e con el palio in fior gha scominsia bandiere e spolverar atresi veci. Quando xe partia l’idea de angui rusteghi e el palio in fior no gho visto e altre vie parchè gero inpegnà co a mia, ma me par ancora deso xo a corte de a Rita Scarabucia el primo un capo contrà de venti ani (Alesandro Chemello) ma tra mi e a Ines Piaretto e a Ina Casarina, che a xe trova da fatebene fratelli e spetemo i xento ani in ottobre, gerimo rivai primi e dopo sempre vanti xo a corte de Beso xo a quea de Jache e quea dei Moi e saltava fora tute e strase che ghe gera pa e case e deso noaltri dei Carlessi xe da ottobre che ghemo tribulà tuti i dobia a recitar ma intanto ridemo e magnemo e bianco e moro nol manca mai e se ghemo augurà che no piovese e che vegnese un poco de caldo, così ve digo no stemo stufarse, tornemo indrio a tutti i veci ricordi che i gera tanto bei parchè a far masa xe ingropa a corda e anca parchè stae co e vache che sufia no ghi ne pì, mi in qualche maniera son pronta, el nostro caro amico Andrea Aseo el me gha dito che lu romai el vien par far ombra e a mi el me serve parchè el sol me da fastidio e a deso grassie a tutti, parchè tutti semo stati bravi, e anca al me picoeo gran presidente che ghe voio un saco de ben. Maria Rosa “Boaro” dei Carlessi


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Dedica

Pubblichiamo con piacere la dedica del premio ricevuto dall’Associazione Artigiani, del Sig. Zen Walter, dedica ispirata da profonde radici culturali e relazionali.

Un grazie di cuore a tutta l’Associazione Artigiani ed in primis al Presidente di Romano Maurizio Camazzola, per l’allestimento di questa originale mostra, ricerca di affetto verso le tradizioni del territorio. Il premio che mi è stato consegnato, lo dedico a mio padre, Italo Zen, per tutti “Opia” il vero “marangon” del paese, che in tempi più difficili gestiva la bottega artigianale, dove il passa parola era la pubblicità più veritiera ed il duro lavoro ed il sudore della fronte dava i suoi frutti. Mio padre falegname di vocazione, mi ha trasmesso la passione per questo nobile mestiere che continuo a portare avanti non con pochi sacrifici vista la crisi congiunturale mondiale. Spero che i valori che questa mostra degli artigiani sprigiona, siano di stimolo a tutte le attività artigiane, affinché possano lavorare con maggior sinergia. Grazie di Cuore, Walter Zen

A Walter Faegname

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Ass. Nazionale Alpini SEZ. MONTE GRAPPA GRUPPO DI ROMANO D’EZZELINO

con il coordinamento sportivo della SEZIONE MONTE GRAPPA il patrocinio del

COMUNE DI ROMANO D’EZZELINO

e la collaborazione di: ASSESSORATO ALLO SPORT E TURISMO - ASSOCIAZIONE MUSEI ALL’APERTO ASSOCIAZIONE NAZIONALE FANTI ROMANO D’EZZELINO - PRO LOCO di ROMANO D’EZZELINO VOLONTARI A.I.B. PROTEZIONE CIVILE ROMANO D’EZZELINO - GRUPPO ALPINI di PADERNO e FIETTA del GRAPPA Organizza per:

mercoledì 2 giugno 2010

5a CAMMINATA ALPINA “SUI SENTIERI DEI SOLDATI DEL GRAPPA” Dorsale dei Salaroli

Ci hanno lasciato

Sabo 10 aprie 2010, 51 ani, oncò domenega 11, l’encomio dei fegnami,

Ieri contento par sto traguardo del mezo secoeo e uno, stamatina, lo vedeo intrigà, nol ghe gera par nessuno. Ghe mancava a gravata par essar inportante, ma da ste sbrinsoe, lu ghe sta senpre distante. El so canton, veramente na bea vetrina, che ghe gavaria vossuo na bea veina. Piae, sgorbie, martei e picai su par el muro, on banco de egno e a so morsa tegnea ncora duro.

Cesare Bontorin

Amalia Gianese ved. Zonta

Francesca Marzella in D’Alfonso

83 anni 31 marzo 2010

99 anni 1 aprile 2010

66 anni 4 aprile 2010

Manuela Bordignon in Guidolin

Mario Camazzola

Cirillo Farronato

(Scarparo de Roman)

55 anni 23 aprile 2010

79 anni 30 aprile 2010

Cò zè stà ora de l’encomio, no ghe gero, me imagino chel gera daeo come on pero. So seguro che ghe zè vegnesto in mente poro so papà, chel tanto tenpo indrio lo gà assà. Zen Giorgio Walter, gera intitoeà a pergamena in copia, ma par noaltri amissi, el lè senpre “VALTER OPIA”. Faegname de profession, ma on amigo bagoeon. Conplimenti, congratueassion e tanti onori, i amissi de Cà Mauri e Angeo dei Dori.

77 anni 30 aprile 2010

Roman co a so fornasa, 11 aprie 2010

Punti rinnovo soci E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri. Sede Proloco di Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo. Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.

San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).


Sconto

del

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