Nuovo Ezzelino - Luglio Agosto 2010

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Sommario Editoriale

Luglio Agosto 2010 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

3 Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, ancor di più attraverso ciò che si è.

Riflessioni 4 W le vacanze! 16 Radici

Resoconti 5 Cori a Ca’ Cornaro che numeri…!!! 8 - 9 School Act 10 - 11 Protezione Civile e memoria storica: grande successo per l’iniziativa “Gallerie aperte”

Sport 6 G.G.S.A.S.D. Fides et Robur Romano d’Ezzelino.

Associazioni 7 Inaugurazione della nuova sede della Protezione Civile 17 Anche tu al Telefono Amico di Bassano del Grappa

Cultura

12 “Su cuncordiu sinniesu” 13 - 14 - 15 150 anni di storia

Notizie in breve 19 Defunti 18

Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 9337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975

magnifiche Benvseenseuttitimane hanno portato delle del Nuovo

zione Le scor loco ed alla Redacolto Margherita, figlia notizie alla Pro rim amo ac to bi ab a pp Da nente del Comita Ezzelino. ia Bonetto, compo orno fa è della nostra Cinzl Nuovo Ezzelino, e qualche gian ni Toldo. di redazione de lio del nostro consigliere Giov o da tutta nato Jacopo fig stri collaboratori un benvenut felice Ai figlioli dei noun augurio di una vita serena e la Pro Loco ed oprie famiglie. insieme alle pr

Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112


Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2010

EDITORIALE - PAG. 3

Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, ancor di più attraverso ciò che si è. Baden Powell

Molte sono le frasi che, a volte anche inconsciamente, leggiamo e can- Maurizio Carlesso celliamo dalla nostra mente, mentre altre come quella dello scrittore Baden Powell, creano un’immediata attenzione che accende la consapevolezza di quanto si è proposto durante un proprio impegno sociale e/o di volontariato. Baden Powell è ricordato, oltre che per la sua fama letteraria, per essere stato il fondatore nel 1907, dei movimenti mondiali dello scautismo e del guidismo, quindi grande precursore dell’aggregazione giovanile e non. Soprattutto è ricordata la sua personalità che si esalta nel suo ultimo messaggio che recita: “il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Procurate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di aver fatto del vostro meglio”. Concedetemi questa riflessione in un momento in cui stiamo per presentare questo bilancio quadriennale della Pro Loco di Romano d’Ezzelino ai soci nell’occasione del rinnovo delle cariche sociali prevista per la fine del mese di ottobre 2010. La presento a voi, certo, che tutti i consiglieri si siano sentiti parte di un gruppo che, in ogni occasione sia stato interpellato, ha dato con entusiasmo il proprio appoggio e la propria disponibilità a collaborare, organizzare,

promuovere e gestire. Non importa chi sarà alla guida del prossimo quadriennio, noi crediamo nella continuità di una trasparenza ed umiltà che abbiamo ben radicato in tutti, sarà il faro che guiderà il cammino. Vi ricordiamo quindi quest’appuntamento, al fine che ne siate consapevoli, informati e soprattutto che siate coloro che, liberi da condizionamenti che nulla hanno a che fare con lo spirito della Pro Loco, possano premiare o bocciare il lavoro e l’impegno che è stato fatto sino ad oggi. Che cosa mi auguro, solo che quest’appuntamento non ricalchi la primavera e l’autunno del 2006, le porte dell’associazione sono aperte a tutti quelli che

hanno a cuore il bene comune del nostro territorio. Noi ci ripresenteremo con l’entusiasmo e l’impegno del primo giorno starà poi ai soci decidere. Tornando alle recenti attività, si sono appena spente le luci dei riflettori, sulla manifestazione in Villa Cà Cornaro Back2 Africa 5, mirabile ed importante sinergia di gruppi ed associazioni. Il fortunale della notte tra sabato e domenica, ha lasciato una traccia tangibile sulle strutture utilizzate per la manifestazione, ma non ha impedito, con un lavoro di riordino e pulizia fatto domenica mattina, di portare a termine la seconda giornata. L’appuntamento con le avverse condizioni atmosferiche è una costante della manifestazione, abbiamo superato anche questo. Un grazie va in particolare a tutti coloro che in ogni modo hanno dato il loro contributo alla buona riuscita della manifestazione, abbiamo sicuramente procurato la felicità ad altri e fatto del nostro meglio e s’è visto. Arrivederci all’anno prossimo con Bak2Africa, nel frattempo vi auguro di poter trascorrere un perido di meritato riposo e rientrare pronti per gli appuntamenti di fine estate.


Il Nuovo Ezzelino Giugno 2010

RIFLESSIONI - PAG. 4

! e z n a c a v e l W “Spero che voi, gente, apprezziate la bellezza del luogo in cui vivete!”. Così mi dice un amico americano in visita dalle nostre parti pensando a quanto sia diverso dal suo mondo il nostro paesino sotto la montagna: così vicino da farcela ammirare, abbastanza lontano da farcela guadagnare. Ciò che si cerca in un viaggio, dipende Eppure è un meccanismo univer- del riposo, delle nuove conoscenze. Ocdal viaggiatore. sale, quello secondo cui sarebbe casioni per ritemprare un entusiasmo che Ciò che si trova, dipende più facile attraversare un oceano gli impegni di routine spengono, riportare da infinite variabili (tanto per fare un esempio) e ve- slancio nel modo di affrontare i problemi, e dall’atteggiamento dere ciò che sta di là, che pren- svuotare la mente, soprattutto, da ciò che con cui si prende dere un treno e visitare un’altra distoglie, per forza, dai propri interessi. la valigia. regione del proprio paese, o le Ciò che si cerca in un viaggio, dipende dal

Serenella Zen

rarità che sono proprio fuori dalla porta di casa. Noi, in tal senso, siamo parecchio fortunati. La nostra piccola, concentrata Italia, offre spunti di ogni genere. La storia pervade tutti gli spazi possibili (nel bene e nel male) di questo paese: nei più impensabili angoli si possono scoprire dimensioni dimenticate, paesaggi diversissimi. Per non parlare poi del cibo o delle lingue e delle varianti dialettali. L’estate porta con sé il tempo delle ferie,

viaggiatore. Ciò che si trova, dipende da infinite variabili e dall’atteggiamento con cui si prende la valigia. E l’altra grande conquista è il modo in cui anche il proprio paese, dopo un periodo di distanza, appare diverso (si spera, se non succede significa che qualcosa non ha funzionato!). Un grande augurio di serene vacanze a tutti i lettori del Nuovo, buon giretto a chi sta in Europa e a chi ne esce. Anche l’attrazione che esercita una meta, si sa, è questione di Charme. O Sharm, dipende dai gusti.


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RESOCONTI - PAG. 5

Cori a Ca’ Cornaro che numeri…!!! Anche quest’anno il Coro Ezzelino è riuscito a portare a Romano l’ap- Antonio Bordignon puntamento che da ben 32 anni si affaccia sul palcoscenico di villa Ca’Cornaro. Non a caso si è usata la parola “è riuscito” perché la 32° edizione è stata particolare nella sua organizzazione. A quindici giorni dall’evento, quindi con manifesti già stampati e gruppi già confermati, l’amministrazione comunale ci ha comunicato che, a causa della manovra finanziaria fatta dal governo centrale, i soldi destinati come contributo per Ca’ Cornaro non cerano più. Lascio a voi pensare che doccia fredda considerando che il comune è sempre stato il maggiore sponsor della manifestazione. Dopo un primo momento di rabbia amarezza e sconforto, si è deciso di provare a cavarcela da soli e, per chi ha avuto il piacere di venire il 2 e 3 luglio, ha visto i risultati: 2 serate, 4 gruppi ospiti, circa 900 persone, un grande padrone di casa, il Coro Ezzelino. La prima serata, la più vivace, è stata aperta dal Coro Ezzelino con il debutto ufficiale della nostra maestra Barbara Baggio, poi a seguire un allegro gruppo folkloristico, Pastoria del Borgo Furo, che ha fatto cantare e divertire il pubblico presente raccontando storie e mestieri di una volta, a concludere è stata la maestria del’ Amazing Gospel Choir nel cantare i più bei brani gospel e spirituals. La seconda serata aperta sempre dal Coro Ezzelino, ha visto protagonista la simpatia del Gruppo Corale Lucchese Il Baluardo e poi la poesia delle canzoni del maestro e compositore Marco Maiero con il suo coro Vos de Mont. Tutto è andato nel migliore dei modi, il tempo che ha minacciato tutte due le serate è stato clemente, regalandoci solo un po’ di pioggia il pomeriggio e un bel vento la sera del sabato il quale ha avuto il suo momento di notorietà facendo-

si ben sentire anche attraverso il sibilo nei microfoni. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno aiutato gratuitamente il coro per la realizzazione delle due serate, il comune di Romano per il patrocinio e l’utilizzo del palco, il gruppo alpini di Romano per la gestione dei parcheggi e per la collaborazione della cena nella prima serata, il gruppo Siriola per la collaborazione nella seconda serata, un ulteriore ringraziamento va agli sponsor per il loro fondamentale contributo economico e materiale, in particolare mi permetto di citare la banca di Credito Cooperativo di Romano e S. Caterina come maggiore sostenitrice, infine un ringraziamento va anche a quelle persone che capendo le nostre difficoltà economiche hanno avuto la generosità di lasciare nella cassetta delle offerte libere il loro contributo, in particolar modo

anche chi ha dato una moneta da 200£, due monete da 500£, due fogli da mille lire e un prezioso gettone per il carrello della spesa (scusate il sarcasmo). In somma veramente un grazie a tutti e vi ricordo che il Coro l’anno prossimo compie 40 anni, traguardo veramente importante per un gruppo, e, come regalo di compleanno, vi chiedo già in anticipo di venire così numerosi anche l’anno prossimo a Cori a Ca’ Cornaro e, se qualche maschietto avesse la voglia di venire a cantare con noi, cosa ormai fondamentale perché questo gruppo possa andare ancora avanti, è sempre il benvenuto. Un arrivederci a presto.


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SPORT - PAG. 6

Fides et Robur Romano d’Ezzelino:

G.G.S. A.S.D.

sempre grandi conferme dalle atlete della ginnastica artistica. Si è concluso da poco il primo semestre sportivo per la Fides et Robur: il saggio di fine anno dal tema “Biancaneve e i sette nani”, ha ottenuto ampi consensi da parte del pubblico che ha gremito le gradinate del Pala2 di Bassano del Grappa, applaudendo con grande entusiasmo le 220 piccole e grandi ginnaste (dei corsi, del settore promozionale e della squadra agonistica) impegnate nelle coreografie e nelle esibizioni acrobatiche. ro in questa sua prima esperienza nella categoria Junior. Beatrice ha conquistato un primo posto come specialista Senior alla trave e un secondo posto al corpo libero ed Arianna, già campionessa regionale alle parallele asimmetriche, è arrivata quarta al volteggio. Nel Prestigioso Campionato di Categoria Claudia è stata decretata Campionessa Regionale e Interregionale L1 aggiudicandosi in seguito uno splendido quinto posto alla fase Nazionale e Giorgia si è piazzata al quarto posto della competizione interregionale L4.

La società di ginnastica artistica, che propone attraverso i suoi 15 tecnici questo spettacolare sport a bambine e ragazze nel Comune di Romano d’Ezzelino e nel territorio limitrofo, ha raccolto in questa prima parte dell’anno importanti risultati e grandi soddisfazioni, anche a livello interregionale e nazionale. Le ginnaste della squadra agonistica Giulia Conca, Elena Favrin, Claudia Favrin, Arianna Masaro, Sara

Masaro, Alice Strapazzon, Giorgia Torresan e Beatrice Zilio hanno saputo affrontare gli allenamenti e le competizioni con determinazione, guidate con sicurezza tecnica dalle allenatrici Arianna Alberton, Francesca Basso, Dolores Bertoncello ed Elisa Carlesso. A Mestre, Giulia è salita sul gradino più alto del podio per la vittoria alla trave nel Campionato Regionale di Specialità aggiudicandosi anche un buon settimo posto al corpo libe-

Nel Campionato Regionale Coppa Italia Arianna, Beatrice, Elena, Giorgia e Giulia si sono qualificate al terzo posto ottenendo l’accesso alla fase Nazionale e poi alla finalissima durante la quale hanno raggiunto un eccellente nono posto. Nel Campionato C2 a squadre i piazzamenti sono stati ottimi: primo posto nella fase Interregionale per Elena, Giorgia, Giulia e nono Regionale per Alice, Claudia, Sara. Il Presidente Silvano Menetti, i Tecnici e i Dirigenti sono ovviamente molto soddisfatti per tutti questi successi sportivi delle loro ginnaste e ringraziano per l’impegno anche i genitori che quotidianamente sostengono e accompagnano le figlie agli allenamenti e nelle lunghe trasferte fuori regione.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 7

Inaugurazione della nuova sede della Protezione Civile Nel pomeriggio di sabato 29 maggio 2010 è stata inaugurata la nuova Agostino Zappia sede della Protezione Civile. Hanno presenziato alla cerimonia il sindaco di Romano d’Ezzelino Rossella Olivo, gli assessori alla sicurezza Massimo Ronchi e alla Protezione Civile Remo Serraglio, il consigliere In basso: i volontari della Protezione Civile nel cortile Comunale Luigina Torresan, il Presidente del coordinamento delle as- della nuova sede. sociazioni della Protezione Civile Graziano Salvadore, il responsabile Il presidente Giovanni del coordinamento delle associazioni volontarie di Protezione Civile Chemello e il sindaco di Romano d’Ezzelino al della Provincia di Vicenza Stefano Bicego e Mons. Elio Alberton che momento del taglio del nastro. ha benedetto la nuova sede. Questa è costituita da un’area coperta di circa 220 mq. con annesso uno spazio esterno abbastanza ampio da permettere esercitazioni e corsi preparatori all’addestramento dei volontari. Ad onorare la cerimonia sono intervenute anche le associazioni di Protezione Civile di Mussolente, Nove, Cismon, Lonigo e i soccorritori della

Croce Rossa di Bassano del Grappa. Nel corso dell’inaugurazione le autorità presenti hanno consegnato attestati e medaglia della Regione Veneto a quanti hanno partecipato ai soccorsi per il sisma in Abruzzo. Dopo il taglio del nastro c’è stato un momento di convivialità con un brindisi bene augurale.


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RESOCONTI - PAG. 8

Emozioni Maurizio Carlesso

Una calda serata d’estate ha accolto il numerosissimo pubblico interessato a sostenere l’importante iniziativa di alunni, docenti e personale scolastico della nostra Scuola Media. La replica di uno spettacolo organizzato da, per e con i ragazzi Sister Act. Siamo stati accolti da un susseguirsi di emozioni ed espressioni di talenti virtuosi. Siamo stati accompagnati per mano e volti nello spettacolo. I protagonisti di rilievo sono stati i coinnostri ragazzi che, al termine di un percorso di condivisione, progettazione e sostegno, hanno posto in essere con l’apprezzabile supporto di tutti gli enti coinvolti, una rappresentazione a carattere musicale, degna di una vera e propria compagnia d’arte.

Grande supporto è stato dato dalle classi ad indirizzo musicale che hanno dato vita ad una meravigliosa orchestra posta a sottolineare i momenti salienti della performance teatrale. Un tocco di magia è stata anche la suadente voce di Esosa, che, come sempre, ci ha incantati. La location in cui si è svolta la rappresentazione ci ha rapiti. Siamo stati accolti e coccolati all’interno dell’anfiteatro ricavato nel Castello degli Ezzelini a Bassano del Grappa,

magistralmente inseriti nel programma delle serate di Opera Estate, la rappresentazione ha proposto il gruppo al fianco di navigate compagini teatrali, con ottimi risultati e ciò ha riempito d’orgoglio tutti. Un plauso particolare va agli insegnanti per la dedizione con cui hanno saputo orga- nizzare ed amalgamare le varie figure, supportati in ciò anche dalla Preside che, come sempre, è partecipe di queste splendide iniziative. Ciò che rimarrà impresso nella mente del pubblico sarà sicuramente la spontaneità e l’emozione che traspariva dalle voci dei ragazzi. Cento ragazzi attenti, precisi negli interventi, espressivi nei loro inserimenti singoli, hanno proposto un’ottima rappresentazione dei “giamburra-

sca” che la regista voleva presentarci. Un nota particolare va però al “coro” delle Suore… inizialmente le loro voci non presagivano nulla di buono, ma poi, l’arrivo della “maestra” ha trasformato il brutto anatroccolo in un splendido “Cigno”. Cento ragazzi e moltissimi professori, uniti da una passione per il teatro e per la musica, hanno recitato fianco a fianco in una serata che promette di lasciare nei loro cuori il ricordo indelebile di poter dire “io c’ero”. Bravissimi a tutti, non ci resta che trasmettervi un particolare augurio, per le diverse strade che al termine di questo percorso formativo nella scuola di Romano, i nostri ragazzi saranno chiamati a percorrere. Siate l’espressione più cara degli insegnamenti trasfusi dai professori nei vostri riguardi, siate i cittadini di domani uniti nel creare relazioni positive, in collaborazione con tutti come avete dimostrato di sapere fare.


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RESOCONTI - PAG. 9

Sch oo l A ct

“Cosa succede quando alunni e docenti sono accomunati dall’entusiasmo per il teatro, dal desiderio di mettersi in gioco per condividere questa passione, in un contesto diverso dal quotidiano? Nasce School Act!” Con queste parole, nel mese di maggio e di giugno scorsi, si è aperto per ben quattro volte il sipario sul musical School Act, spettacolo liberamente ispirato al film americano “Sister Act”, che ha visto coinvolti cinquanta alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “Monte Grappa” di Romano d’Ezzelino, insieme a ben venticinque insegnanti dell’Istituto, fra personale in servizio e docenti ora in pensione, un collaboratore scolastico ed alcuni familiari di supporto. La colonna sonora è stata magistralmente eseguita dall’orchestra della sezione musicale dell’Istituto, diretta dal prof. Roncato con la collaborazione dei proff. Fraschini, Godi, Zardo e Favero. L’inedita compagnia teatrale ha debuttato la mattina del 22 maggio all’Auditorium Vivaldi (spazio teatrale gentilmente concesso dall’Amministrazione Comunale di Cassola): qui, nella stessa giornata, si sono susseguite altre due repliche. Il successo del musical è stato tale che la “Compagnia” ha riproposto le avventure di Suor Maria Claretta, delle sue consorelle e degli alunni della St. James School nella serata del 28 giugno scorso sullo splendido scenario del Castello degli Ezzelino, con il patrocinio del Comune di Romano d’Ezzelino e grazie alla disponibilità del Comune di Bassano del Grappa che ha messo a disposizione il prestigioso palcoscenico dall’indubbio fascino. Gli spettacoli sono stati dunque il felice coronamento di tante fatiche, ma anche la realizzazione di un sogno che da tempo la regista del musical, la prof.ssa Maria Pia Fontana, teneva nel cassetto: uno spettacolo nel quale coinvolgere ragazzi e colleghi, con il quale sperimentare a scuola un nuovo ed efficace processo di insegnamento/apprendimento, atto a potenziare le capacità espressive e comunicative degli studenti ed anche degli adulti dell’ambiente scolastico. E così, poco prima di Natale, la vulcanica docente di Musica, affiancata dalla sceneggiatrice C. Pelusio (curatrice del copione) e dalla prof.ssa M. Tonietto (coreografie), si è mobilitata per “reclutare”, accanto ai suoi alunni, anche insegnanti con la voglia di mettersi in gioco in un’esperienza del tutto nuova. Insomma, un’occasione in più per stare insieme e, nello stesso tempo, scoprire potenzialità nascoste nel canto, nella danza e nella recitazione: una sfida ardua per “attori” pieni di vivacità ed energia e con la volontà di dimostrare a tutti, oltre che a se stessi, il proprio talento e le proprie capacità ar-

tistiche. Quante sono state le cose a cui pensare! L’organizzazione delle prove tra i tempi scolastici e quelli teatrali, le coreografie, gli oggetti e gli abiti di scena, le scenografie e le locandine (curate dalle insegnanti di arte), le luci e i microfoni, gli spazi scenici,… solo l a passione per il teatro e l’idea di raggiungere insieme un obiettivo così ambizioso ha permesso a tutti di arrivare sino in fondo. Così, dopo tanto lavoro, i risultati non si sono fatti attendere: le quattro rappresentazioni, introdotte dal Dirigente Scolastico della “Monte Grappa”, dott.ssa Luisa Caterina Chenet, visibilmente orgogliosa del percorso compiuto insieme da alunni ed insegnanti della sua scuola, hanno dilettato un pubblico eterogeneo, ma compattamente entusiasta e partecipe. Gli spettatori hanno seguito divertiti e a tratti meravigliati, le vicissitudini di Suor Maria Claretta, al secolo Deloris Van Cartier (interpretata dalla briosa prof. ssa Adriana Rudelli), una cantante di night la quale, per sfuggire ad alcuni malavitosi, si rifugia in un convento di suore e si finge a sua volta una religiosa. È qui che metterà a frutto la sua passione per la musica: prima rivoluzionando il coro delle suore del convento e poi trascinando gli alunni del quartiere a salvare le sorti della loro scuola attraverso la partecipazione e la vittoria in un concorso musicale per gruppi scolastici. Una storia avvincente e dal ritmo serrato, uno spettacolo che ha visto l’alternarsi di canti, balli ed esilaranti gag. I ragazzi, nella scena, ma anche nella realtà, hanno fatto emergere spesso qualità e carismi che sui banchi di scuola erano magari rimasti nascosti o, a torto, poco valorizzati.

I musicisti dell’orchestra (freschi dei successi del Concorso musicale di Città di Castello), hanno saputo confermare ancora una volta la loro preparazione e bravura. Gli insegnanti sul palco hanno spesso avuto la capacità di calarsi nella loro parte alla perfezione, strappando risate ed applausi a scena aperta. Si chiude dunque il sipario e lo spettacolo è ormai finito: ma restano i sorrisi e la gioia collettiva per la conclusione di un percorso che ci ha arricchito tutti e ha fatto provare un modo nuovo, diverso e più coinvolgente di apprendere e crescere insieme.


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Protezione Civile e memoria storica:

grande successo per l’iniziativa “Gallerie aperte” I responsabili dei sentieri montani

Tonin F. e Tonin G.

Domenica 27 giugno scorso l’Associazione Volontari Anticendi Boschivi e Protezione Civile di Romano d’Ezzelino, in occasione della tradizionale “Marcia dei Leprotti”, si è impegnata in un servizio di visita guidata al Percorso Storico-Naturalistico di Col Campeggia, dalla stessa Associazione recuperato in lunghi anni di lavoro. L’iniziativa ha riscosso un grande successo di pubblico: i numerosi visitatori sono rimasti affascinati dall’imponenza delle gallerie, appositamente illuminate dal modulo dell’Associazione, che furono scavate dai nostri soldati durante il primo conflitto mondiale.

Col Campeggia Posto a quota 1100 m. sulle ultime propaggini a Sud-Ovest del massiccio, in vicinanza della Strada Cadorna e sopra la Valle di Santa Felicita, Col Campeggia assunse un ruolo logistico molto importante durante il primo conflitto mondiale. Quando nell’autunno 1917 le forze austro-tedesce ruppero il fronte italiano a Caporetto, aprendosi così le porte per invadere la pianura veneta, le truppe italiane arretrarono fino al Massiccio del Grappa, che funse da cerniera di congiunzione tra il fronte del Piave e il fronte degli Altipiani. Col Campeggia, nelle posizioni defilate dal tiro nemico, fu dotato di ricoveri per le truppe e materiali, e venne inoltre munito di un sistema fortificato a guardia e protezione della sottostante valle: da Col Campeggia partivano due teleferiche a motore (in tutto sul Grappa erano 80) dirette a Monte Oro e Monte Asolone, le quali fungevano da collegamento con le due risalenti da Valle Santa Felicita, dove arrivava la ferrovia a scartamento ridotto proveniente da Bassano.

Quando vennero organizzate le difese di Col Campeggia? L’intuizione di organizzare una linea difensiva sul Monte Grappa si deve al Gen. Luigi Cadorna, allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, il quale fin dal settembre 1916 aveva cominciato a studiare e realizzare il progetto, prevedendo il possibile pericolo proveniente da est (Caporetto). La rotabile di accesso al Grappa, l’attuale strada statale “Cadorna”, fu fatta costruire dallo stesso Gen. Cadorna fra l’autunno 1916 e la fine dell’estate 1917: in centro a Romano, presso la rotonda, si nota la colonna con medaglione in bronzo del generale e l’iscrizione a ricordo della realizzazione dell’opera (datata 11.11.1925).

e Abruzzi, operanti in questo settore. Sul terreno sono tuttora visibili le basi delle murature in pietra dei ricoveri.

Chi combattè a Col Campeggia? Col Campeggia fu sede di Comando Tattico del IX Corpo d’Armata: dagli osservatori a pozzo con vista su Monte Asolone e Colli Alti, collegati da un efficiente sistema di gallerie e camminamenti, venivano diretti sia il tiro delle artiglierie, poste sui vicini Col Averto e Malga Andreon, sia le operazioni delle Brigate Basilicata

Quando si concluse la guerra in questi luoghi? Il tracollo avversario cominciò il 31 ottobre 1918, quando le truppe italiane riuscirono a riconquistare l’Asolone e via di seguito le principali località del Grappa. È ipotizzabile che, con la fine della guerra, la linea di trinceramenti di Col Campeggia, non sia più stata completa.

Dov’erano i nemici? I soldati austro-ungarici trovarono riparo nella Val delle Saline, dove erano state realizzate caverne capaci di ospitare 12.000 uomini in piedi. Da qui, guidati dal Gen. Krauss, comandante del I Corpo d’armata della 14a armata austro-germanica, essi muovevano i propri attacchi a Monte Asolone, Col della Beretta, etc. Il punto di massima penetrazione, realizzata dagli avversari il 15 giugno 1918, è presso Ponte San Lorenzo (m. 1050), dove si trova una colonna antica, eretta il 4 agosto 1920 dal Comune di Romano, a ricordo.


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Più di qualche giocomitive di alunni, che hanno visitato vane studente delle Dal sito www.protcivromano.it è scaricabile una dispensa il percorso, accomelementari e delle illustrativa dell’itinerario. medie, avendo di pagnate dai volonrecente studiato tari: dagli allievi Per ulteriori informazioni quei terribili evendella Scuola Media sul percorso, si può contattare Monte Grappa di ti, rimaneva incanl’Associazione all’indirizzo Romano agli stutanto ad ascoltare i info@protcivromano.it racconti dei volondenti delle scuole o telefonando ai numeri 335 1267464 di Tezze, Villaverla tari, i quali facevaGiovanni Chemello, presidente (Verona), Villorba no comprendere 335 1267538 (Treviso) e persino ai ragazzi la dramSilvano Bertacco, segretario un gruppo provematicità di vicende, che sui libri di niente da Parma. scuola erano apparse a volte aride e Per chi ancora non lo conoscesse, tanto remote: si è così riconfermata la seguono alcune veloci informaziofondamentale importanza della visione ni sul percorso, fruibile liberamente dal vero di quanto appreso sui banchi, durante l’intero arco dell’anno. affinché ciò che è accaduto resti per sempre impresso nei cuori di ciascuno. Già durante l’anno scolastico trascorso numerose sono state infatti le

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Mappa del percorso storico-naturalistico di Col Campeggia

Il percorso Dopo una macchia di noccioli, segue sulla sinistra un bel gruppo di abeti rossi: si ammiri la vista su Valle S. Felicita. Attenzione ai resti di una grossa teleferica, che saliva direttamente dalla Valle. Ecco gli slarghi, dov’erano presenti baraccamenti e ricoveri in pietra con orientamento Est – Nord Est. Prima delle nove gallerie. Dopo una paio di gallerie a ferro di cavallo e al termine degli acquartieramenti esterni, parte una galleria in salita, lunga 35 metri: scavata nella roccia di rosso ammonitico, è dotata di una lunga scalinata con corrimano di corda metallica, che conduce ad un pozzo di risalita (osservatorio). Si entra ora in un bosco misto di carpino, faggio, abete rosso. Seconda serie di gallerie. Attenzione alla terza, il cui ingresso è riconoscibile dai resti di una garrita in calcestruzzo: è la più articolata del sistema, è lunga una settantina di metri e fu prevista per la protezione delle truppe durante i bombardamenti; dopo l’ingresso si snoda con una serie di allargamenti per gli acquartieramenti; curiosi anche i sacchi di cemento pietrificati con la forma della schiena del mulo all’ingresso dell’arteria franata

a sinistra, e la postazione di mitragliatrice; la galleria termina dopo breve scalinata con un osservatorio a finestra, al cui ingresso è leggibile il graffito con la data riportata dai costruttori “23/08/1918”. Attreaverso una faggeta si arriva a due osservatori recuperati e all’ingresso di un’altra caverna, la quale, correndo sovrapposta alla precedente, risulta lunga una trentina di metri e termina con un pozzo osservatorio. Segue trincea, con andamento a sinusoide per schierare più soldati sull’unità di superficie. Attenzione alla postazione mitragliatrice e al camino per lo scarico fumi. Arrivati alla rotabile, che unisce la statale Cadorna con Valle del Campo (q. 1080 m.), si attraversa la strada utilizzando un pregevole ponte in legno, costruito dalla Protezione Civile di Romano.

Quanto sono grandi le gallerie? L’altezza varia dai 2,50 ai 3 metri; la larghezza da 1,80 a 2,50 metri. Cosa c’era nelle gallerie? L’intera opera sotterranea era fornita di impianti elettrici per l’illuminazione ed i servizi, a volte di ventilatori, protezioni multiple contro i gas (in caso di attacchi con bombe a gas, le gallerie potevano essere completamente isolate), depositi viveri e munizioni, di dormitori per le truppe, di comunicazioni telefoniche. Quando sono iniziati i lavori di recupero della Protezione Civile? Nel 1992.


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CULTURA - PAG. 12

“Su cuncordiu sinniesu” a Bassano in Canto ed a S. Giacomo con il “Concerto d’estate”

L’amicizia e la collaborazione fra il coro Bassano e Su suncordiu sinniesi di Sinnai è cominciata già da diverso tempo, anzi, si è rafforzata con la visita dei Bassanesi in Sardegna tra ottobre e novembre dell’anno scorso (2009 n.d.r.).

Il coro Su Cuncordiu Sinniesu è composto da circa venti elementi tutti residenti nella cittadina di Sinnai (CA). Nato nel 1998, è formato da veterani del folclore che in gioventù avevano fatto parte di varie associazioni folcloristiche locali. E’ diretto dal Maestro Emilio Capalbo.

Con l’inizio della tournèe in Sardegna il coro Bassano ha dato l’avvio ad una proficua collaborazione tra Sardegna e Veneto. Il 30 ottobre del 2009 a Ozieri, in concerto nella chiesa di S. Francesco, con il coro città di Ozieri, il coro Santu Nigòla, il coro del Logudoro ed il coro Bassano, hanno incominciato la tournèe; invece il 31 di ottobre nella chiesa parrocchiale S. Teresa di Gesturi con il coro locale “Cantos de Jara” ed il coro Bassano hanno dato prosecuzione al programma del trittico corale d’Autunno, conclusosi a Cagliari il primo novembre, prima nella Basilica N.S. di Bonaria e poi con il concerto nel parco di Monte Claro con la partecipazione viva del coro su cuncordiu sinniesu. Queste notevoli premesse hanno dato avvio

Sede: Romano d'Ezzelino (VI) - Viale Europa, 25 Tel. 0424 31138 - Fax 0424 513118 Carrozzeria ed accessori: Tel. 0424 512424 - 512030

al concerto che il coro su cuncordiu sinniesu ha oramai determinato con la sua partecipazione alla grande kermesse Bassanese il 25 luglio c.a. nei locali della sala J. Da Ponte. Bassano in Canto è la massima espressione del canto corale nel territorio ed è soprattutto una delle più importanti manifestazioni nazionali del canto a più voci o polifonico. Per questi motivi, formazioni di varie parti d’Italia, premono per potersi esibire sul palco della manifestazione corale di Bassano in Canto ed ogni anno diventa sempre più difficile dare spazio a questa o quella formazione. Il nostro gruppo di sardi nel territorio si può considerare fortunato perché, anche stavolta, potrà assistere ad un concerto in Limba, ascoltando melodie della terra dei padri, ancora una volta gli amici del veneto ci daranno modo di concordare concerti in vari luoghi nel Bassanese. Su cuncordiu sinniesu si è esibito il 24 luglio in chiesa a San Giacomo, con il Coro Bassano ed il Coro città di Savigliano (CN), nel “concerto d’estate”, poi l’indomani, domenica 25 luglio nella chiesa di S. Sebastiano a Bassano del Grappa, ha partecipato attivamente alla S. Messa con melodie di musica sacra del vasto repertorio di questo importante coro. Infine, dopo il pranzo conviviale del circolo Sardegna Nostra e del coro di Sinnai, a tarda sera si è potuto assistere al concerto in sala J. Da Ponte a Bassano con il coro Su cuncordiu sinniesu ed altri. Complimenti per le iniziative.

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150 anni di storia Quando un anno fa, cioè nell’Agosto del 2009 si incominciò a parlare di Bassano in Canto VIII edizione e per l’occasione, di allestire una mostra Germano Zampieri in occasione della ricorrenza dei 150 anni che celebravano l’Unità d’Italia, ero un po’ perplesso, ma via via che il tempo passava mi convincevo a proseguire nell’intento, così per fare cosa gradita alla città di Bassano del Grappa ed ai suoi cori che venivano a questa bella rassegna. La mostra prese forma, dimensioni e corpo, fu divisa in vari periodi: 1) La Serenissima Repubblica di Venezia con i suoi oltre 1000 anni di storia, è l’apertura della mostra, mettendo in evidenza i suoi fasti, il dominio nell’Adriatico che le ha meritato il nome di “Regina dell’Adriatico” 2) Napoleone Bonaparte ci accompagna nella seconda parte della visita e ci racconta la sua breve storia che riflette il passaggio di una breve meteora nel contesto storico; dopo aver fondato la Repubblica Cisalpina (dopo quella Padana Gennaio 1797) fondò anche la Repubblica Romana, Napoletana. Di lui si ricorda soprattutto il Codice Civile datato 1806, ma anche le ruberie perpetrate in tutta Italia. 3) Il regno Lombardo Veneto con il Risorgimento ci accoglie nel terzo periodo della mostra. Tale ricostruzione ci narra la storia dopo la caduta di Napoleone e le decisioni del Congresso di Vienna che reintegrarono tutti i sovrani nei propri stati precedentemente alla venuta di Napoleone. Nei 50 anni di dominio Austriaco, poi, si ricordano le luci e le ombre, le luci per l’Austria mentre le ombre sono state per l’Italia; in effetti dal Piemonte, al Lombardo Veneto, al Friuli Venezia Giulia, all’Emilia Romagna, alle Marche possiamo trovare terre

disseminate di lapidi commemorative per i massacri, le forche, le fucilazioni perpetrate contro gente inerme che chiedeva solo libertà. Sono dell’epoca i moti carbonari, la Giovane Italia, dal 1821 al 1834. Dal 1848 al 1849; dal 1859 al 1866, si ricordano le tre guerre d’Indipendenza con le quali la gente dell’Italia ambiva alla libertà attraverso sacrifici, anche con molti lutti, dolori e molta abnegazione; il periodo fu lungo e durò 18 lunghi anni. Venezia cadde per ultima il 24.08.1849; i Veneti dovettero aspettare la terza guerra d’Indipendenza del 1866 per assaporare l’agognata Libertà. Nel 1859 la Lombardia si liberò del giogo Austriaco, mentre il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia attesero la fine della Prima guerra mondiale per unirsi definitivamente alla Madre Patria. 4) La quarta ed ultima parte riflette, invece, le vicissitudini del Regno d’Italia con Vittorio Emanuele II (1849-1878), dapprima come Re di Sardegna e Piemonte, per poi divenire Re eletto ed infine Re d’Italia il 24 marzo 1861. Segue la presentazione di Umberto I (1878 – 1900), quella di Vittorio Emanuele III (1900 – 1946) ed infine la figura di Umberto II (9.5.1946 – 13.06.1946) a segnare gli ultimi 33 giorni di Regno della lunga apoteosi


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dei Savoia in Italia. Molteplici sono gli episodi caratterizzanti questo periodo storico, ad esempio: la presa di Porta Pia (20.09.1870) da parte dei Bersaglieri, Roma Capitale del Regno ed agli altri episodi Risorgimentali del 1848-49, 1859, 1866. Umberto I dettò un periodo relativamente calmo e viene ricordato per la I campagna d’Africa del 1896, per la rivolta di Milano dove il generale Bava Beccaris sparò sulla

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folla. Durante il periodo di Vittorio Emanuele III, che fu particolarmente lungo, si ricordano: il terremoto di Messina e Calabria del 1908, il centenario della nascita di Giuseppe Garibaldi nel 1907, la guerra Italo – Turca dal 1911 al 1912, la I guerra mondiale dal 1915 al 1918, l’avvento del Fascismo nel 1922, la firma dei patti Lateranensi del 1929, la campagna

d’Abissinia dal 1935 al 1936, la campagna d’Albania del 1939, la II guerra mondiale dal 1940 al 1945 e l’abdicazione il 9 maggio 1946. Brevissimo fu il regno di Umberto II che iniziò il 9 maggio 1946 ed ebbe termine il 13 giugno 1946. Con il referendum istituzionale del 2-3 giugno 1946 uscì infatti, la decisione di costituire la Repubblica. I padri fondatori scrissero quindi la nuova Costituzione e la stessa entrò in vigore il primo gennaio 1948, in sostituzione dello Statuto Albertino entrato in vigore il 4 marzo 1948. In breve quindi la sintesi della nostra Storia, riproposta al visitatore, che ha


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guidato queste comca ed oggettistica. Un grazie lo dedichiamo Un grazie di cuore a memorazioni per anche noi come Pro Loco tutti gli amministratoi 150 anni d’Unità di Romano d’Ezzelino d’Italia, un doveroso ri che hanno aiutato, all’eccellenza proposta ringraziamento va al sostenuto e condiviso dal nostro compaesano Presidente del Coro le ragioni e le finalità Germano Zampieri Bassano Giovanni di questa Mostra Sto“Romanotto DOC” Zotta e con lui a tutrica. per la cura e l’attenzione to il Coro per la preriservata alla valorizzazione Per tutti coloro che hanno potuto visitaziosa collaborazione, del nostro territorio. agli amici ed ai colre questo spaccato di Storia, ripercorsa nei lezionisti, che hanno contribuito alla raccolta catalogazione suoi ultimi 350 anni, spero sia stato e preparazione di questa bellissima un piacevole tuffo nel passato utile a mostra completa di documenti, ma- comprendere e rivalutare le gesta degli nifesti, medaglie, carta monete, libri, Italiani che hanno scritto la Storia delprodotti filatelici, pezzi di numismati- la Patria. Grazie per la vostra visita.

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RIFLESSIONI - PAG. 16

Radici Gianni Dalla Zuanna

A chi come noi viene da lontano, la Vallonia, regione francofona del Belgio, appare quasi monotona. Grandi distese di campi coltivati, fattorie, boschetti e piccoli centri abitati, tutti simili fra di loro, si susseguono su un terreno appena ondulato, con dislivelli paragonabili ad un cavalcavia. Non è stato facile trovare Bray, un paesino appena discosto dalla “grande route” nel tratto che unisce Mons a Binche, ma sfuggente e mimetizzato nella campagna circostante. La segnaletica stradale non aiuta e l’unica soluzione che resta è quella di chiedere informazioni.

Settant’anni fa sarebbe stato più semplice: bastava seguire con lo sguardo i “terril”, le scure montagnole di detriti che circondavano ogni centro minerario. Oggi, in Belgio, l’escavazione è un ricordo del passato, le miniere sono tutte chiuse ed altre sono le risorse, come dimostrano le imponenti pale eoliche che catturano l’energia del vento. Bray è un nome che ricorre spesso nel mio immaginario, nei racconti che hanno accompagnato la mia infanzia, ma è sempre stato un luogo ipotetico, quasi mitico, come l’isola dimenticata che appare e scompare alla vista dei marinai. È il posto dove per tredici anni mio nonno si è calato nel pozzo della miniera e soprattutto dove è nata mia mamma. Per questo siamo qui. Cerco di immaginare, senza riuscirci, l’impressione che fece a nonno Titta quando, ventisettenne, capitò qui in cerca di un lavoro che una patria distratta non gli sapeva dare. Non so cosa provò quando cominciò a scendere per cen-

tinaia di metri sottoterra, dove non arrivava la luce del giorno, per faticare e guadagnarsi da vivere. Forse provava un senso di fatalismo per il proprio destino, sicuramente non c’era spazio per lo scoraggiamento e la nostalgia: erano altri tempi, sicuramente c’era uno spirito e una volontà che oggi si è un po’ smarrita. La miniera allora era “l’inferno dei cavalli (destinati a trainare i carrelli carichi di carbone senza posa per tutta la vita), il purgatorio degli uomini e il paradiso delle donne”. Al prezzo di una dura fatica, esposta al rischio costante, che lasciava come eredità la silicosi che intaccava i polmoni, permetteva ai minatori un benessere sconosciuto in patria. Le famiglie erano alloggiate in tante casette di mattoni pieni, ordinate ed allineate lungo vie diritte e regolari. Erano già dotate di luce, acqua e gas e avevano un pezzo di terreno dove coltivare l’orto. In una di queste case, al numero 14 di rue Feuillet, è nata mia mamma, in una stanza a pianterreno con la finestra che dà sulla via. Il paese è ovviamente cambiato, ma queste strade sono rimaste quasi uguali ad allora e raccontano ancora storie del passato. Negli occhi di mia madre vedo la vita e i ritmi di un tempo quando ci spiega: “Lì abitava l’Agnese, più avanti la Maria, in fondo la Siciliana e dietro l’angolo la Isetta”. Racconta a me e ai miei figli di quando era bambina ed aveva un’amichetta polacca, biondissima. La presenza italiana è ancora vivissima, palpabile, come dimostrano le ottanta e più bandiere tricolori appese alle finestre per una partita della nazionale. La storia della nostra emigrazione si può leggere

nel cimitero del paese, dai nomi scritti sulle lapidi: Mocellin, Scotton, Frigo, Taverna, Bisello, tutta gente venuta qui mossa da una speranza e che ha finito per mettere radici. Quante storie, quanti racconti si potrebbero ricavare da queste tombe! Ora Bray ha smesso anche per me di essere un’ipotesi. Chiudo gli occhi e riesco a vedere Titta da giovane che saluta la famiglia per recarsi al lavoro, due bambini che agitano la mano alla finestra e Mina sulla porta che segue con lo sguardo il suo incamminarsi verso l’entrata della miniera, che distava solo due traverse: rue Boduen e rue Charbonnage. Dopo sessantanove anni di lontananza, mamma rivive la sua infanzia, ma anch’io sento che mi sto riappropriando di un vissuto che mi appartiene. Il momento più bello, più emozionante, è quando bussiamo ad una porta e mamma saluta un’amica d’infanzia, molto cara, che non rivedeva da allora. “C’est pais vrai! È impossibile!” Si abbracciano, ridono, sembrano tornate le ragazzine di una volta. Si raccontano i fatti della vita, sono un fiume in piena. La contentezza e la festa di questo incontro fa bene anche al mio cuore, mi fa capire che la mia famiglia ha lasciato un buon ricordo, anche a distanza di anni. Non c’è molto tempo, l’aereo del ritorno incalza, ma torniamo a casa soddisfatti. Di questo viaggio in Belgio, di tutte le cose importanti viste a Bruxelles, a Bruges, a Mons e a Waterloo sicuramente questi momenti sono quelli che mi resteranno più impressi. È una storia minima, come tante altre, ma è la storia della mia famiglia e ne sono fiero.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 17

Anche tu al Telefono Amico di Bassano del Grappa È un giorno qualsiasi di un luglio caldo e afoso. Ho finito il mio turno in sede Telefono Amico e mi è stato chiesto di scrivere un articolo su questo servizio. Dalle 10,00 alle 13,00 ero lì, in attesa di dare ascolto a chi avrebbe chiamato. Poi, un boccone veloce e eccomi qui a radunare le idee, i pensieri, e quindi scrivere… Telefono Amico è presente nel bassanese dal 1995. Non è vecchio, non è giovane, è vitale! Si rinnova e invita persone che hanno attenzione all’altro, le invita a donare un po’ del proprio tempo e del proprio cuore a chi chiede ascolto attento, partecipato per sentirsi ancora vivo, ancora parte di una comunità umana. Quest’anno il corso di formazione partirà a ottobre e per l’anno 2011 non è ancora stabilita la data, ma le domande per entrare in Telefono Amico vengono raccolte durante tutto l’anno, basta chiamare il numero locale 0424/522000 e prenotarsi, lasciando un recapito. In Telefono Amico l’anonimato è assoluto, per chi chiama e per chi ascolta. Esistono due servizi, uno nazionale col il numero 199.284.284 e un servizio locale con il numero 0424/522000 presente dalle 10.00 alle 24.00. Coloro che telefonano non saranno giudicati per quel disagio che vogliono raccontare, ma all’altro capo del telefono ci sarà qualcuno che vorrà capire, comprendere e sostenere, senza pregiudizio. Chi ascolta vive situazioni diverse, ha alle spalle esperienze diverse quindi sa che non può dare consigli e giudizi, ma desidera accompagnare colui che chiama in un possibile percorso di recupero di fiducia in se stesso, di relazione con gli altri, specie nei periodi più bui. Ci siamo “dice Telefono Amico” non sei solo, e sei, così come sei, importante con la tua sofferenza, con il tuo disagio, con le tue paure. Ecco, ho scritto il breve articolo che mi è stato chiesto e che è rivolto a tutti, proprio a tutti: a coloro che desiderano dare libero sfogo al dolore, al disagio, allo sconforto e a coloro che hanno il desiderio di donare qualcosa di se stessi come tempo e attenzione e ascolto.

Ad ottobre partirà il corso di formazione che durerà tre mesi. Basta essere maggiorenni e si può entrare in Telefono Amico come volontari, basta lasciare un proprio recapito alla segreteria 0424/522000. Non è facile, ma anche tu, attraverso questo servizio agli altri, raggiungi una maggiore consapevolezza di quello che sei, di quello che puoi fare. Ma quali problematiche emergono nel nostro Paese? Depressione, solitudine, paura del futuro, blocchi nelle relazioni di coppia, in quelle familiari, nei rapporti sociali. In percentuale sono soprattutto uomini soli o in situazioni familiari molto pesanti. Ma non sono soltanto questi i nostri “appellanti”, sono anche donne giovani e meno giovani; sono persone isolate o con pochissimi contatti, relegate in casa da gravi problemi di salute. Tu, volontario, sarai accompagnato nel tuo percorso, prima dalla formazione di 3 mesi, poi dall’affiancamento con altri volontari più esperti, quindi dagli incontri - 2 al mese - con tutto il gruppo. Potrai così, tu volontario, trovare appoggio nell’esperienza degli altri e potrai avanzare i tuoi dubbi - e ce ne saranno! sul tuo modo di essere nel contatto telefonico

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con tante problematiche diverse. Ti potranno chiamare da Palermo, come da Milano sul numero nazionale. I turni sono 4 al mese di 3 ore ciascuno. È anche una sfida questo servizio, una sfida con te stesso: ti si chiederà pazienza, ascolto sempre attento e rispettoso, distacco da ogni preconcetto; questo, verso l’appellante. Ma anche pazienza verso te stesso, perché più volte crederai di non farcela, di non avere abbastanza energia emotiva; vorrai mollare perché non ti sarà facile evitare il consiglio (non siamo forse tutti un po’ maestri?), ma - e non so come - ti ritroverai ancora una volta coinvolto e rimanderai e prenderai tempo e… sarai qui a scrivere un articolo per Telefono Amico.

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2010 NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18

XII Anguriata Un’ottima organizzazione, una splendida serata estiva con oltre 20 quintali di anguria fresca offerti dal direttivo dell’Associazione Commercianti di Romano. Si è rivelato un vero successo “L’Anguriata” che si è svolta giovedì 8 luglio 2010 nello splendido scenario di Villa Negri a San Giacomo. La consolidata manifestazione è giunta quest’anno alla dodicesima edizione. Un momento di animazione nel quale i commercianti incontrano i loro clienti e i cittadini al di fuori dell’orario di lavoro nei propri negozi. Oltre ai membri del direttivo ed ai proprietari dei negozi d’ortofrutta che hanno curato la qualità ed il taglio del prodotto da offrire, la buona riuscita della serata si deve anche agli uomini della Protezione Civile, al gruppo Carabinieri in Congedo per il controllo totale dell’area interessata, all’Associazione Siriola per l’attrezzatura, alla Banda comunale di Romano per il piacevole concerto, allo splendido spettacolo delle Majorettes e all’entusiasmante spettacolo pirotecnico. Il presidente UMCE di Romano esprime un particolare ringraziamento all’Amministrazione Comunale ed ai vertici del raggruppamento mandamentale dei commercianti che hanno patrocinato la simpatica iniziativa.

Anguriata e botegari de Roman Anca stano i botegari gà dito come sempre a sua, e mi me xe saltà el schiribisso, fasendo a me batua. No pensavo che l’ANGURIATA la piasesse cossì tanto, che co le xe gratis, tuti magna par incanto El merito de sta serata, xe dei botegari e dea so presidente, che par via de serte organisassion, la xe intraprendente. Lo so che dirghe botegari el lè squasi on dispresso, Commercianti xe pì beo ma, el ga anca el so presso. Vo in zò a Vila Negri a nà serta ora, gera zà pien tuto de zente, anca fora, gò l’idea che tanti gera là dae quatro par sta inguria, che li magava e li mandava zò con furia. Soi cartei gera scritto ANGURIA GRATIS par tutti e i tirchi de gà ciapà el posto par primi, ma, l’inguria no la mancava, e tutti gavemo fato a nostra magnada, che pi tardi, par farghe a la Carla un tiro gavemo fato tuti naltro giro. Rossa, fresca, dolse, scorsa fina e bea farinosa, na vera delissia de staion. De xente ghin gera proprio tanta e de tuti i coeori nostrani, beduini, marochini. E anca mori, femane picae col moroso, el mario o l’amante i tempi xe cambiai, le paroe xe sacrosante. A go visto parfin el Presidente Mandamentale segno che a serata no la ndava proprio mae. Noni, mame, papà, putei e caldo che sia, e l’ocio se gustava vedendo anca qualche bea bataria. Serte cotoete alte nà spana. Che ghe mancava poco par vedarghe a tana. Anca se so vecio e un poco rincoionio l’ocio se gusta par vedar qualche dadrio. Un mucio de xente continua rivar, Protession civie e ex carabinieri. Fasea i so mestieri, ogni tanto anca lori co in man na feta ma sempre in bacheta. Un concerto dea Banda ga intratenuo piacevolmente, segno che a Roman No ghe manca proprio gnente. Tuti i commercianti col so bel vestiario, co à scritta de Roman come un calendario Xente passua, par fortuna, ndava via anca se soi banchi del taio ghe gera a fia. Par mi a serata gera finia gò ciapà a bicicletta e so ndato via. Rivà casa, sento quatro sciochi, go pensà che e angurie sia ndate in tochi. Invesse i gera i foghi dea ANGURIATA, proprio BEI par far finire a serata. Complimenti ai commercianti de Roman, bravi organizzatori, se vede proprio che savì farghe… se IL CENTRO COMMERCIALE SIETE VOI, mi ghe stò. Angeo dei Dori

Voci Nuove in Valbrenta a Fellette Una calda serata estiva, ah accolto i 17 concorrenti, che si sono iscritti alla tappa di Romano d’Ezzelino del concorso canoro. Particolare fascino è stato dato alla serata dalla magnifica cornice della chiesa di Fellette che accoglieva come in un anfiteatro i concorrenti. Organizzata dalla Pro loco ed inserita nelle serate della Festa del Redentore di Fellette, il 10 luglio, ha riscosso un grande successo, per la giuria sicuramente delle difficoltà nello stilare la classifica, tant’è che sono stati classificati due concorrenti a primo posto. Al comitato festeggiamenti un grazie per la fattiva collaborazione. Una nota estremamente positiva è stato lo scoprire delle “voci nuove” tutte “nostrane” che hanno proposto delle splendide interpretazioni. A tutti i più vivi complimenti e congratulazioni. I prossimi appuntamenti del Voci Nuove saranno per il 6 agosto a Rosà, per il 12 Agosto a Valstagna e per tutti i classificati per la serata finale, grande incontro a Pove del Grappa per la finalissima del 21 agosto con inizio alle ore 21.00. Vi lasciamo scoprire i nostri pezzi forti che si sono classificati ai primi tre posti dandovi appuntamento alla serata finale di Pove, arrivederci a presto.

A Brìtoea Lassù in montagna un uomo senza la brìtoea era come un soldato in guerra senza le armi. Le tasche dei calzoni erano ampie e contenevano una quantità incredibile di cose: chiodi, fiammiferi, spago, palline di piombo, cartucce, pallottole, piccole schegge di ferro, biglie..., ma soprattutto l’immancabile brìtoea. La brìtoea era un coltello a serramanico ricurvo. Serviva per tagliare il cibo, per fare la punta a un bastone, per togliere la corteccia ad un pezzo di ramo, per rifinire attrezzi di legno di uso quotidiano, e per cento altri servizi. Per noi ragazzi era un regalo ambito. Dopo l’orologio era quello più utile e apprezzato. Per la paura di perderla la tenevamo in tasca, legata con uno spago o, quando andava di lusso, con una catenina di ferro. La competizione fra di noi non consisteva nel confronto fra gli oggetti che ognuno riusciva a creare con la brìtoea, ma nell’affilatura della lama. E da questa dipendeva anche il gradino che si occupava all’interno del gruppo. Potersi comperare una brìtoea nuova aveva per noi lo stesso significato che poteva avere per i ragazzi dell’antica Roma la vestizione della toga virile. Signifivava che eri diventato adulto.Trattato alla stessa maniera dei grandi. Eri qualcuno. E il giorno dell’acquisto era un grande giorno. Un giorno da ricordare, o come dicevano i ragazzi dell’antica Roma:“Dies albo signanda lapillo”. Un giorno da segnare con un gesso bianco. Mocelllin Sergio G.


Franco

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2010

È difficile salutare un collega. È doloroso dire addio ad un amico. È quasi impossibile tradurre in parole i sentimenti, le emozioni che dovrebbero raccontare una vita. Franco, per noi, era molto più di un collega, era amico, era persona di riferimento, quasi un piccolo simbolo per il Comune di Romano. Era impossibile non volergli bene: sempre disponibile ed accomodante, sempre il sorriso sulle labbra, per una parola gentile, un suggerimento, una battuta.

Neanche la malattia è riuscita a spegnere il suo sorriso, neanche la sofferenza ad intaccare la sua ironia ed il suo senso dell’umorismo… Sempre presente e puntuale alla sua scrivania anche oltre la pensione: una vita intera dedicata al lavoro con dedizione e costanza. Franco autentico e sincero come il suo nome, non aveva alcuna fretta di andare… di lasciarci… aveva ancora tante cose da fare, tante parole da dire, tanti sentimenti da condividere, ma è stato richiamato a casa… Neanche noi eravamo pronti a lasciarlo partire,

speravamo altre trame, altri momenti, ma in un battito di ciglia Franco non c’è più. E sembra impossibile, e sembra incredibile per noi, non incontrarlo più, per i corridoi, la cartellina sotto il braccio, gli occhi vispi e ridenti, la mano sul ciuffo, l’eterno meraviglioso sorriso. Ed è questo sorriso, ed il calore, l’affetto, la solidarietà che ci ha regalato in tutti questi anni che porteremo per sempre nei nostri cuori, comunque grati ed onorati di essere stati per un po’ suoi compagni di viaggio. Ciao Franco I tuoi colleghi

Ci hanno lasciato

Santina Bortignon ved. Camazzola

Franco Gnesotto

Luigi Bordignon Biasio

Luigi Frison

Natale Bortolazzo

90 anni 3 giugno 2010

61 anni 7 giugno 2010

76 anni 7 giugno 2010

69 anni 23 giugno 2010

84 anni 25 giugno 2010

Vitaliano Pantaleone

Assunta Rossi ved. Farronato “Ida”

Angela Frison ved. Frison “Gina”

Norma Manganelli in Rolla

Elsa Capovilla ved. Bernardi

86 anni 26 giugno 2010

89 anni 28 giugno 2010

76 anni 6 luglio 2010

85 anni 8 luglio 2010

75 anni 8 luglio 2010

Mario Bragagnolo

Lorenzo Farronato

Agnese Dissegna

Tarcisio Tessari “Tex”

Marco cenci

65 anni 10 luglio 2010

62 anni 11 luglio 2010

79 anni 16 luglio 2010

53 anni 20 luglio 2010

66 anni 21 luglio 2010

Punti rinnovo soci E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri. Sede Proloco di Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo. Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.

San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).


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