Nuovo Ezzelino - Novembre 2010

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Sommario Editoriale

Novembre 2010 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

3 Il dramma dell’alluvione

Resoconti 4 Vita associativa 14 La 4° Marcia del Sorriso… regala un sorriso! 15 Feste quinquennali di Pove e la figura di Giuda

Appuntamenti 5 La mostra dei presepi 2010 13 Invito al Concerto di Natale del complesso bandistico

Ricordi 6 - 7 Don Ottaviano Menato 8 Domenico, indimenticabile presidente della Pro Loco

Riflessioni

9 Costretti all’emigrazione 16 Scegliere l’orizzonte del mondo 17 L’Amore e la Follia

Associazioni 10 Protezione Civile a Costalunga 11 Emergenza alluvione

Attualità 12 Il Veneto sommerso dalle acque. Quanto rischia Romano?

Notizie in breve 19 Defunti

18 - 19 Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 9337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112


Il Nuovo Ezzelino Novembre 2010

EDITORIALE - PAG. 3

Il dramma dell’alluvione Il Nuovo Ezzelino porta le nostre pagine di vita vissuta in tutti i con- Maurizio Carlesso tinenti, e lo scorso numero è stato consegnato in ritardo rispetto alle normali date di consegna a causa delle difficoltà incontrate dall’ufficio postale di Vicenza nel gestire, durante l’alluvione, le spedizioni di pubblicazioni e/o pieghi di libri. Per farvi giungere il precedente numero abbiamo dovuto spostare la consegna della pubblicazione da Vicenza a Padova, con i conseguenti problemi di tempi ed organizzazione. Speriamo che, ora, a Vicenza, la situazioni torni a breve nella norma e quindi che possiate ricevere la vostra pubblicazione con i consueti tempi. Quanto condiviso con voi e per i piccoli problemi a noi causati ci deve far tornare con la mente a quei tragici giorni in cui, nell’area colpita dalle esondazioni dei nostri fiumi, gli abitanti si sono trovati a combattere, in una stagione particolarmente avversa, con abitazioni invase dalle acque, che al loro ritiro hanno lasciato una ventina di centimetri di un fango penetrante e difficile da spalare. In altre pagine del nostro giornale vi diamo conto anche della grande disponibilità del volontariato del nostro paese che è stato, sin dai primi momenti, in prima fila ad aiutare le popolazioni. Vi lascio solo alcune immagini simbolo per ricordare e ricordarci che la nostra Pedemontana può essere

c o n s i d e - rivedere immagini simili. A tutte le porata a tutti polazioni colpite va la nostra vicinanza gli effetti un e ricordo che la regione Veneto ha isti“angolo di Pa- tuito un conto corrente in cui far confluradiso” per confor- ire delle somme utili alla ricostruzione mazione e peculiarità atmosferiche e ed alla solidarietà con le famiglie che morfologiche. Chi non ha vissuto, come hanno perso tutto. chi scrive, i drammatici eventi del 1966, Ci avviciniamo alle festività Natalizie ma mette a confronto le foto scattate ed è questo il momento in cui maggiore è l’attenzione nel 2010 con quelle dell’epoca, ha una verso l’altro, facRegione Veneto ciamoci portavoci sensazione di smarEmergenza alluvione novembre 2010 rimento in quanto, di un messaggio di quelle scattate negli solidarietà. Codice IBAN: stessi punti, esprimoDesidero augurare a IT62D0200802017000101116078 no la stessa identica tutti i nostri lettori ed Codice BIC SWIFT situazione e soprattuta tutti i soci un SereUNCRITM1VF2 to la stessa forza dino Natale ed un proSms struttiva, auguriamoci ficuo 2011 colmo di 45501 di non dover mai più salute e felicità.


Vita associativa Il Nuovo Ezzelino Novembre 2010

RESOCONTI - PAG. 4

Gentili soci, a nome del nuovo consiglio direttivo della Pro Loco, nato dalle votazioni del 26/11/2010, desidero ringraziare chi ha partecipato all’assemblea in Chiesetta Torre per le parole di apprezzamento rivolte al Consiglio uscente inerenti l’attività svolta nel corso del mandato che si stava chiudendo. Con grande soddisfazione, chi è intervenuto, ha sottolineato la disponibilità, la vicinanza ai soci e la creatività

Pro Loco, chi lo ha fatto è stato premiato con l’inserimento nel nuovo Cda. Al termine era stato preparato un rinfresco a base di salatini, dolci, vino e caldarroste, che i presenti hanno sicuramente apprezzato. Non mi resta che invitare tutti a rimanerci il più possibile vicini e vi segnalo i nuovi consiglieri usciti dalle urne del 26/11/2010 che contribuiranno a guidare la vostra Pro Loco per il prossimo quadriennio.

Nuovi Consiglieri eletti

proposta nelle iniziative durante i quattro anni appena conclusi di attività. Come in ogni occasione che si rispetti, in cui non vi siano evidenti segnali di problematiche e/o conflittualità, la proposta del Cda uscente è stata votata al 100% da parte dei presenti. Ne è nato, quindi, un Cda che fra qualche giorno si ritroverà per designare il suo presidente, e per esprimere la continuità ed il rinnovo delle energie per il prossimo quadriennio. L’unico rammarico da parte mia è sicuramente la poca affluenza che si è avuta, in quanto ci sono stati 35 votanti e se li rapporto al numero dei soci attivi, non posso essere soddisfatto della partecipazione a quest’importante momento di vita associativa. Affissioni nelle bacheche comunali, pubblicità dell’assemblea sul Nuovo Ezzelino, informazione a mezzo stampa ed anche informazione a mezzo TV locali sono stati i nostri canali per raggiungere tutti i soci, di più era impossibile fare. Da mesi avevamo anche segnalato sulle pagine del Nuovo Ezzelino anche la possibilità di prendere contatto con la sede e vivere la

ROMANO

1 Carlesso Maurizio 2 Furnari Francesco 3 Mocellin Stefania S.GIACOMO

4 Latifondi Franco 5 Toldo Giovanni 6 Scotton Maurizio FELLETTE

7 Scalco Alessandra 8 Piotto Valerio 9 Zonta Luciano S.CUORE

10 Scotton Francesco 11 Panella Mario 12 Bergamin Fulvio Revisori dei conti 1 Bosa Massimo 2 Lorenzon Giorgio 3 Dissegna Agostino Probiviri 1 Lorenzon Ignazio 2 Carlesso Enrico 3 Meneghetti Massimo


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APPUNTAMENTI - PAG. 5

La mostra dei presepi 2010 A volte ritornano! A volte ritornano è il primo libro in cui Stephen King Per il Gruppo Volontari “Amici del Presepe” scrive una postfazione, nella quale si presenta velocemente e si rivolge Duilio Fadda direttamente al lettore: «Parliamo, io e te». Chiude la postfazione con: «... è ancora buio e sta piovendo... C’è qualcosa che ti voglio mostrare, qualcosa che voglio che tu veda. Partiamo?» Ho voluto usare come premessa, alla mostra dei presepi, questo piccolo brano, con tagli e varianti, per introdurre l’argomento sulla prossima manifestazione in chiesetta Torre. Ho aperto con questa frase, perché vorrei che tutti possano venire a vedere… i presepi, naturalmente. Quest’anno, infatti, tornerà il presepe di Mauro Zuinisi con i movimenti dei personaggi e con il ciclo completo dall’alba al tramonto e poi la notte stellata. Un vero e proprio Diorama che incanta i bimbi, i genitori ed i vari accompagnatori ma… questo non è tutto. Nel quarantesimo anniversario dell’associazione Siriola (organizzatrice del palio e degli angoli rustici a Romano), le varie contrade allestiranno dei presepi con il tema di ciascuna di esse (esempio: contrà Farronati - le lavandare). Questa collaborazione, in sinergia con la Siriola, darà modo ai visitatori di conoscere in maniera più approfondita la realtà Romanotta. Verrà, poi, messo in esposizione il presepe costruito l’anno scorso dal plesso scolastico di Fellette, come è già avvenuto negli anni precedenti, e questo è un merito di tutti i protagonisti cioè degli insegnanti e degli alunni. Ecco perché, il gruppo volontari “amici del presepe”, ritiene che l’esempio di Fellette sia il modo più semplice e corretto per portare al coinvolgimento gli alunni al Santo Natale. Costruire e partecipare alla mostra con un proprio manufatto, è sicuramente più coinvolgente. L’approccio degli alunni alla progettazione ed alla costruzione di un presepe non rappresenta solo un fatto creativo ma coinvolge i vari alunni nell’approfondimento dell’aspetto religioso e nel porsi nei confronti dei bimbi di altre confessioni; quindi il dialogo fra credenti di altre religioni. Poi, fra le varie iniziative che abbiamo già inserito l’anno scorso ed alle quali vogliamo dare continuità, abbiamo riservato una serata speciale di prosa e musica. Come è già avvenuto l’anno precedente con “On raconto de Nadàe”, anche questa volta, ascolteremo episodi del Natale raccontati da diversi amici romanotti.

A parlarci dei trascorsi ci sarà ancora Angelo Farronato dei “Dori”, Sergio Mocellin, autore di dolcissime poesie pubblicate recentemente sul libro “Il canto dei grilli che toglie i pensieri”, il piccolo Andrea Tessarolo e, quasi certamente, Roberto “Popi” Frison. In ultima, dopo aver preso contatti e se non ci saranno

impedimenti, potrebbe partecipare anche Mario Chemello “Baldi” il nostro giovane novantanovenne, sempre allegro e loquace. Ecco, queste persone ci parleranno o meglio, ci racconteranno storie e poesie sul Santo Natale, d’una volta e possibilmente di questi tempi. Durante la serata, le varie narrazioni saranno intervallate, da alcuni brani musicali eseguiti dai Simply, Gessica Zonta e Manuel Mocellin. La voce e la chitarra... un duo ed un repertorio contaminato da varie influenze... senza perdere e far perdere il filo conduttore. Poi, la mostra dei presepi non si esaurisce con queste varie iniziative, ma dà spazio anche alla creatività e, con l’albero del “Natale è”, aspettiamo i più piccoli per partecipare all’abbellimento con i loro variopinti disegni o con i meravigliosi pensierini sul Natale. Qui di seguito inseriamo i giorni e gli orari per le visite alla mostra, e auguriamo a tutti Buon Natale e buona visione o partecipazione.

Inaugurazione

18/12/2010 ore 17.30

Orari e giorni di apertura: Sabato: • dalle ore 09.00 alle 12.00 solo per gruppi e scuole su prenotazione • dalle ore 15.00 alle 19.00 aperto a tutti Domenica e festivi: • dalle ore 10.00 alle 12.00 • dalle ore 15.00 alle 19.00 Feriali: • dalle ore 09.00 alle 12.00 solo per gruppi e scuole su prenotazione • dalle ore 14.30 alle 17.00 aperto a tutti Per informazioni: Comune di Romano d’Ezzelino Chiesetta Torre Tel. 0424 35600 - 335 7284802


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RICORDI - PAG. 6

Chi ha inventato Sacro Cuore? Mons. Girolamo Bortignon ha avuto l’idea e don Ottaviano Menato l’ha realizzata. E’ stato il primo parroco del paese dal 1965 al 1990. Don Ottaviano Menato, parroco a Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino dal 1965, ma fin dal 1962 delegato all’inventare un paese, si è spento a Padova il 30 marzo 2010.

A oltre sette mesi dalla sua morte la gente lo ricorda, e qui si vuole ricordare chi fu questa persona eccezionale che a 64 anni ha accettato di andare a fare il parroco dalla Guizza di Padova, dal 15 ottobre 1990 al settembre 2002, concludendo la sua vita terrena alla vigilia degli 83 anni di vita (nato a Casale di Scodosia il 18.5.1927, ordinato sacerdote nel 1952). Foto: Sacro Cuore, via Lanzarini -1962. Don Ottaviano Menato. Le varie fasi della costruzione della nuova Chiesa - 1965.

Dieci anni dopo la sua ordinazione è qui a Fellette con nomina vescovile a vicario cooperatore di Fellette per la zona dei Lanzarini. Per prima cosa si impegna a raccogliere notizie e pubblica un primo libro su Fellette. Sul settimanale la Difesa del Popolo scrive diversi

articoli per far conoscere le nostre terre. Ai Lanzarini, come si chiamava Sacro Cuore sino al 1965, fin dal 1955 si era preso atto della volontà e dell’incoraggiamento di mons. Girolamo Bortignon, vescovo di Padova, il quale non voleva più che parte della parrocchia di Fellette andasse alle cerimonie religiose ai Casoni in diocesi di Treviso ed in minima parte a San Zeno, diocesi di Vicenza. Appena costruita una cappella il vescovo è stato di parola inviando un prete, don Ottaviano Menato. Dapprima si apre la nuova cappella al culto, ma don Ottaviano guarda in alto e sprona gli abitati alla costruzione della nuova chiesa su progetto dell’arch. Michele Carretta del 26 ottobre 1963. Il 15 luglio 1964 si benedice la posa della prima pietra ed il 27 giugno 1965 benedice la nuova chiesa e promette di erigere la parrocchia.


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RICORDI - PAG. 7

Semina Semina: l’importante è seminare - poco, molto, tutto Il grano della speranza. Semina il tuo sorriso Perché splenda intorno a te. Semina le tue energie Per affrontare le battaglie della vita. Semina il tuo coraggio per risollevare quello altrui. Semina il tuo entusiasmo, la tua fede, il tuo amore. Semina le più piccole cose Il nonnulla. Semina ed abbi fiducia: ogni chicco arricchirà un piccolo angolo della tuta terra. Ottaviano Menato, 2004

Nascita di S. Cuore Detto, fatto! Il 24 agosto 1965 nasce ufficialmente la nuova parrocchia denominata Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino. L’11 settembre 1965 don Ottaviano Menato è il primo parroco di 463 abitanti. Questo però non è che l’inizio di un “santo furore” di voler costruire, di fare spazio alla nuova realtà nata. Don Ottaviano è la bandiera. Coordina, stimola, spinge la sua gente a crescere. Non pensa solo a costruire edifici cioè scuola materna (aperta nel 1969 dopo solo 13 mesi dalla posa della prima pietra), strutture parrocchiali, ma ha come hobby la poesia, svolge la sua missione come predicatore nei ritiri spirituali. Nel 1973-74 vuole rifinire l’interno ed esterno della chiesa. E’ un uomo che ha idee, che si muove senza sosta. Si inde-

bita per far fronte alle spese. Sa parlare, sa far capire e così riesce a trovare insperati aiuti dovunque. Egli pensa in grande, anche se qualcuno vorrebbe fermarlo perché ha paura dei debiti, ma don Ottaviano non si ferma. Nel 1983 può cominciare il progetto sul centro Gnoato, una mega struttura teatrale che gli darà dei grattacapi, ma che riesce a portare a termine con progetto approvato nel 1987. Appena inaugurato il centro parrocchiale, don Ottaviano è trasferito alla Guizza nel settembre 1990. Un discorso a parte è la sua produzione libraria e culturale che spazia nel campo della

poesia, della meditazione religiosa, delle radici rurali. Egli raccoglie a S. Cuore gli antichi attrezzi agricoli e svolge numerose mostre visitate dai ragazzi delle medie e delle scuole elementari. Scrive dal dicembre 1977 sino alla sua partenza su Il Nuovo Ezzelino con la sua rubrica dialettale sulla “Civiltà contadina”. E’ lui che nel 1986 dà man forte perché il mensile non chiuda. Il Nuovo Ezzelino gli ha dato, meritatamente, notevole spazio con tutta una serie di pubblicazioni e non solo di poesie. Che dire di un personaggio così. I buoni modelli ci sono ancora e questo è di diritto un personaggio romanese.


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RICORDI - PAG. 8

Domenico,

indimenticabile presidente della Pro Loco Gabriele Farronato

Foto: Siamo nella corte dei Miceoni in Via Dante. Nel mese di ottobre 2009 si presenta a Romano Mario Fluchbacher figlio di una Farronato dei Miceoni. Era venuto a Romano per vedere la casa natale della madre che ha lasciato Romano nel 1905. La mamma di Mario è morta quando lui aveva due anni e così, grazie a Girolamo Zarpellon è stato indirizzato da Gabriele che ha chiamato Domenico. L’ex presidente della Pro Romano è già minato dal male, partecipa con emozione. Mario non sa una parola di italiano, ma è la moglie italiana che fa da intermediario. a fianco: Così si era abituati a vedere Domenico camminare per le strade del paese. Ovviamente manca il quotidiano sottobraccio.

Nel giro di pochi mesi la Pro Romano ha perso tre importanti protagonisti della sua storia: l’ex parroco di Sacro Cuore, don Ottaviano Menato, promotore dello studio sulla civiltà contadina romanese, Tino Scremin, pubblicista, socio fondatore dell’Associazione e Direttore per undici anni del mensile Il Nuovo Ezzelino, ed ora il dott. Domenico Farronato, presidente dal 1978 al 1996, spentosi a 70 anni per un male che non perdona.

Domenico ha rappresentato una importante pagina della storia del volontariato a Romano. Dopo l’esperienza in collegio, ha tralasciato gli studi liceali per emigrare qualche anno in Svizzera. Al rientro in Italia è stato assunto come operaio in una ditta Bassanese che aveva subappaltato i lavori dell’Enel. Come studente lavoratore ha completato gli studi di geometra a Vicenza e, benché con posto di lavoro assicurato, si è laureato in Scienze Politiche. Classificatosi ai primi posti in un concorso dell’Enel è entrato nel settore di caposezione a Thiene prima, poi a Vicenza e a Cittadella, dove ha passato la maggior parte della sua vita lavorativa. Il suo impegno nella Pro Loco è iniziato nel 1977 con articoli sul Nuovo Ezzelino di tematiche sociali e locali. Ma il suo cavallo di battaglia furono delle iniziative operative lungimiranti che segnarono negli anni successivi tutto l’operato della Pro Romano di cui è eletto presidente nell’ottobre 1978 e periodicamente riconfermato fino al 1996. La sua carica umana e diplomatica riuscì a far

Sede: Romano d'Ezzelino (VI) - Viale Europa, 25 Tel. 0424 31138 - Fax 0424 513118 Carrozzeria ed accessori: Tel. 0424 512424 - 512030

condividere ai diversi gruppi di volontariato che si andavano costituendo nelle varie frazioni del paese, una sostanziale condivisione di impegno per obiettivi comuni, assicurandone l’autonomia operativa e promuovendo, a fianco della Pro Loco, la salvaguardia del patrimonio storico, culturale e folcloristico di Romano incentivandone il richiamo turistico. Numerose sono, in tal senso, le sue presenze anche in altri settori del volontariato locale che sosteneva impegnandosi in prima persona, come fece per il Concorso Nazionale di Pittura e Grafica “Il Nuovo Ezzelino” di cui fu segretario per 18 anni. Durante il suo mandato è nata, poi, la fruttuosa collaborazione tra Il Nuovo Ezzelino e il Comune che ha dato alle stampe le note monografie sulla storia, l’ambiente e la cultura di Romano d’Ezzelino. Smesso l’incarico associativo amava incontrare le scolaresche e occasionali turisti interessati di storia locale e camminare per il paese con il suo quotidiano sotto braccio riservando a chi incontrava un caloroso saluto e l’opportunità di conoscere le novità locali. La sua scomparsa ha lasciato un profondo cordoglio nella sua comunità di Romano e ai suoi funerali una foltissima presenza di amici e conoscenti si sono stretti al dolore della moglie Paola e dei figli Andrea e Giuseppe.

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RIFLESSIONI - PAG. 9

Costretti all’emigrazione Quanti italiani, specialmente dopo le due guerre mondiali che hanno Giuseppe Bontorin impoverito il nostro popolo, sono stati costretti a emigrare in varie parti del mondo in cerca di fortuna per poter aiutare o creare una famiglia? Un 90% della forza lavorativa. Nel nostro territorio particolarmente martoriato ed impoverito a causa dei due conflitti bellici, si viveva quasi esclusivamente di agricoltura povera, in particolare piccoli coltivatori diretti, con famiglie numerose da sfamare. Intorno al massiccio del Grappa, si arrotonda- Nel 1953 io, Angelo, Mario e vano le misere risorse con la raccolta di resi- Giovanni stavamo trasporduati bellici (con la frequente conseguenza di tando ciascuno un carico di disgrazie a causa di esplosioni), nonché con il fieno con destinazione Cibara commercio di qualche quintale di legna raccol- quando, giunti a metà strada, ta qua e là. Ecco l’esigenza di abbracciare la va- nella valle tra monte Oro e ligia, spesso senza una destinazione predesti- Costanzella, in una obbligata sosta di respiro, il fratello Annata e quindi con il rischio di essere respinti. Nella mia famiglia eravamo in nove fratelli: gelo, allora ventiduenne, gettò quattro femmine e cinque maschi, quest’ultimi per terra il carico, facendo vedere tutti emigrati, due in Svizzera e un fazzoletto che tetre in Canada, dei quali ultimi neva nella mano, ridotto Se pensiamo Angelo e Bruno ancora emia coriandoli per la sofferenagli stenti in cui za cui era sottoposto, dicendo: granti. “Basta, io non ce la faccio più, Se pensiamo agli stenti in cui versavamo, mi rifiuto di portare a termine versavamo, l’emigrazione, pur l’emigrazione, pur nel distacco doloroso dalla fa- nel distacco doloroso il carico!”. Quindi ha proseguito nel sudore, senza carico, fino miglia, era un sollievo e ve lo dalla famiglia, era a raggiungere il comune di Rodimostro raccontandovi una veun sollievo mano per chiedere il passaporrità vissuta personalmente. Intorno al 1950 la famiglia era to che gli garantì di raggiungere proprietaria della casara sulla “busa delle ca- il Canada dove si trova ancora oggi con la sua vre”, sita nel cuore del monte Oro, tra il Grap- sposa Maria Andolfatto, dei Peai. pa e Campo Solagna. Non essendo all’epoca Credo sia giusto ricordare, soprattutto per i nola zona servita di strada, si doveva raggiunge- stri giovani, anche per fare un confronto con le re la proprietà a piedi partendo dalla Cibara o due epoche e realtà, da condividere anche con da malga Moda, circa un chilometro e mezzo quei poveri disperati che oggi vengono verso a piedi con un carico sulle spalle, magari un di noi perché anche loro si troveranno costretti vitello incapace di camminare. La legna ed il a raccogliere residuati bellici. fieno dovevano essere portati a spalle o alla Cibara o alla malga Moda sulla SS. Cadorna. Buon Natale e felice anno nuovo a tutti!


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ASSOCIAZIONI - PAG. 10

Protezione Civile a Costalunga Sara Bertacco

Foto: I volontari del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” al lavoro per ripulire la zona adiacente la vasca adibita a servizio di antincendio boschivo in località Costalunga di Romano d’Ezzelino.

Nel pomeriggio di sabato 2 ottobre scorso i volontari del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” si sono ritrovati per svolgere un intervento di manutenzione ordinario e quanto mai indispensabile nei pressi della vasca per l’antincendio boschivo in zona Costalunga. Ai piedi della chiesetta di Costalunga, si trova infatti un incavo artificiale scavato nel terreno e ricolmo d’acqua, del diametro di una quarantina di metri, usato in caso di necessità per interventi di antincendio boschivo.

Giunti sul posto, i volontari hanno dato avvio ai lavori di taglio dell’erba che, oramai cresciuta, impediva un consono accesso alla vasca. Con la motofalciatrice messa a disposizione dall’Associazione di Protezione Civile e Antincendio Boschivo di Cismon del Grappa, è stato possibile intervenire lungo tutta la circonferenza della vasca, anche se l’intervento si è rivelato più difficile del previsto dal momento che il terreno risultava ancora bagnato dalle piogge degli ultimi giorni. Alcuni volontari muniti di falci e rastrelli hanno provveduto a spostare l’erba appena tagliata mentre un’altra squadra, equipaggiata con i necessari dispositivi di protezione individuali, era al lavoro con i decespugliatori nella zona esterna alla vasca. Anche la recinzione che delimita la vasca è stata sistemata: i volontari hanno provveduto a togliere i numerosi rovi cresciuti in altezza che ricoprivano la rete in più punti. L’intervento si è reso necessario in questi giorni di inizio autunno

in quanto con l’arrivo della stagione invernale il rischio di incendi boschivi aumenta notevolmente ed è quindi opportuno rendere uno dei pochi punti di approvvigionamento idrico presenti nel Massiccio del Grappa efficiente e pronto per l’uso. Alcuni volontari delle Associazioni di Protezione Civile e A.I.B. di Pove del Grappa, di Campese e delle Colline Bassanesi hanno inoltre messo in funzione una pompa idrovora in loro dotazione per verificarne la funzionalità e per fare pratica con questo indispensabile strumento di lavoro usato solitamente in caso di allagamenti. L’attività, programmata da tempo, prevedeva anche una prova esercitativa di montaggio delle tende che si è svolta poco più a nord. I volontari delle Associazioni di Protezione Civile e Antincendio Boschivo di Pove del Grappa, Campolongo sul Brenta e Solagna si sono occupati del montaggio di due tende Ferrino del tipo in uso dal Ministero degli Interni nelle grandi emergenze e sopra i paletti rossi e blu hanno sistemato il telo verde della tenda. Al termine della giornata i volontari si sono ritrovati per un debreafing finale e, nello spirito di gruppo che li contraddistingue, si sono dati appuntamento alla prossima occasione di lavoro.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 11

Emergenza alluvione Quasi tutti gli oltre 200 volontari del Coordinamento “Brenta Monte Grappa”, organizzazione che raggruppa otto Associazioni di Protezione Civile e Antincendio Boschivo della valle del Brenta, hanno partecipato finora alle operazioni di aiuto nell’ambito dell’emergenza alluvione di Vicenza, Caldogno e zone limitrofe del basso vicentino ma anche nei comuni della vallata, ugualmente interessati dalla calamità. Lo stato di emergenza è stato didel Grappa, Campolongo sul Brenchiarato già nella giornata di luneta e Campese sono dovute interveEvidente era la dì 1 novembre, dopo tre giorni di nire in paese per liberare dall’acpreoccupazione delle qua le cantine di alcune abitazioni. forti ed ininterrotte precipitazioni: molte famiglie alle Nelle giornate successive, tutte le i volontari hanno accolto subito le prese con scantinati Associazioni del Coordinamento, richieste di intervento giunte dagli organi provinciali e si sono recasommersi dall’acqua Campese, Campolongo sul Brenta, ti immediatamente nei comuni di che arrivava ormai da Valstagna, Cismon del Grappa, San Campolongo sul Brenta, Valstagna, Nazario, Solagna, Pove del Graptutte le parti pa e Colline Bassanesi, guidate di Cismon e Campese dove evidente loro Presidenti e organizzate dal era la preoccupazione delle molte famiglie alle prese con scantinati sommersi dall’acqua Presidente del Coordinamento Cav. Italo Bettiati che arrivava ormai da tutte le parti e che con mol- divise per squadre di lavoro, sono partiti alla volta fatica tentavano di contenere. Il livello del fiume ta del capoluogo berico con l’attrezzatura richiesta, Brenta è stato costantemente monitorato dai volontari per lo più pompe idrovore necessarie per liberare delle Associazioni di Solagna e San Nazario nel tratto dall’acqua le abitazioni sommerse, ma anche badili di loro competenza ma con il passare delle ore, la per rimuovere il fango depositato nelle abitazioni e situazione sempre più preoccupante in tutta l’area di per le strade. L’Associazione di Valstagna ha portaintervento dei volontari ha reso necessario il suppor- to con sé anche i gommoni utilizzati normalmente to di altre Associazioni del territorio chiamate a dare da volontari della squadra specialistica per opeil loro contributo in termini di mezzi, mettendo a di- razioni di salvataggio fluviale. sposizione le necessarie attrezzature specifiche di cui La stessa associazione il Coordinamento attualmente non dispone. ha dovuto aiutare Nella zona di Valstagna il livello del torrente Oliero nel recupero della cominciava a superare la soglia di guardia e in più salma del disperpunti della cittadina si sono riscontrati problemi di so in comune di Caldogno. infiltrazioni d’acqua nelle abitazioni. L’intervento dei volontari delle Associazioni di Pove Un grande lavodel Grappa, di Cismon del Grappa, delle Colline ro, dunque, e uno comune Bassanesi e di Valstagna si è rivelato prezioso per sforzo contenere i danni e per evitare ulteriori allagamenti, per ripristinare al soprattutto in contrada Londa di Valstagna e nella più presto le normapiazza del paese. Anche l’Associazione di Cismon li condizioni di vita.


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ATTUALITA’ - PAG. 12

Il Veneto sommerso dalle acque. Quanto rischia Romano? Ne parla il Presidente della Protezione Civile locale, Giovanni Chemello A seguito delle abbondanti precipitazioni, che in questo mese hanno duramente funestato la nostra Regione, provocando i numerosi allagamenti e le gravi situazioni d’emergenza, documentati dai tg locali e nazionali, anche la P.C. di Romano è dovuta intervenire varie volte per arginare alcuni straripamenti e per scongiurare altre potenziali situazioni di rischio. Infatti, sebbene – fortunatamente – il nostro comune non sia attraversato da corsi d’acqua di portata tale da temere il rischio alluvione, molti sono le “roste” e i canali che vi scorrono e che, in condizioni meteorologiche critiche come quelle attuali, possono rappresentare un rischio per la popolazione. Anzitutto va segnalata l’area di Valle S. Felicita, laddove le precipitazioni, che hanno trovato facile penetrazione nel terreno calcareo delle nostre montagne, tendono a riaffiorare sotto forma di “fontanassi”, a volte di notevole portata. Proprio in quest’area si è compiuto uno dei nostri primi interventi, volto ad arginare alcune risorgive, che minacciavano di allagare il ristorante “Dalla Mena” e le abitazioni: abbiamo quindi provveduto alla creazione di un fossato, che ha con-

vogliato altrove la maggior parte delle acque, così che il rimanente filtrasse più agevolmente nel terreno. Sui nostri colli si sono verificate alcune inondazioni, ma con l’aiuto delle motopompe abbiamo liberato velocemente le case dall’acqua e dal fango, limitando i danni. Durante le operazioni di monitoraggio degli altri canali, abbiamo poi notato il rischio straripamento del rivo, sito in via Mardignon, e di quello di via Rivoltella, il quale minacciava di allagare le fabbriche vicine: abbiamo quindi provveduto alla bonifica dei canali di scolo, così che le acque defluissero meglio. Come dunque anticipato, nel territorio comunale gli episodi di reale emergenza sono stati limitati, questo anche grazie alla costante pulizia dei fossati ad opera di privati, operatori

comunali o associazioni di volontariato, e il nostro lavoro è consistito per lo più nella sorveglianze di alcune situazioni più a rischio. Ecco allora che abbiamo potuto mettere alcuni nostri volontari a disposizione delle comunità maggiormente colpite da questa calamità: fin dalle primissime ore siamo stati operativi sulla Valsugana, in particolare a Valstagna, per liberare le abitazioni invase dal Brenta, mentre altri di noi hanno compiuto operazioni di monitoraggio della frana di Monte Rotolon. Oltre sessanta volontari si sono poi recati a Vicenza in aiuto agli sfollati: muniti di pale, badili e soprattutto tanta buona volontà, hanno lavorato duramente per svuotare degli edifici sommersi dal fango, portando un po’ di sollievo e di speranza a quelle povere famiglie, così duramente colpite.


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APPUNTAMENTI - PAG. 13

Invito al Concerto di Natale del complesso bandistico Ormai da 31 anni il Complesso Bandistico di Romano d’ Ezzelino, Laura Galvan accompagnato dalle Majorettes, lavora ininterrottamente per allietare eventi e manifestazioni folkloristiche, cresce organizzando di anno in anno i corsi di avviamento musicale, organizza nuovi concerti da inserire nel già ricco programma che ogni anno propone. Inoltre il gruppo è sempre disponibile ad accogliere nuove proposte: è presente infatti, in numerose manifestazioni che lo portano a diffondere la musica un po’ in tutta Italia. A tal proposito si ricordano le ultime “avventure” del Complesso Bandistico e Majorettes di Romano: il gemellaggio con la Banda Musicale di Quartucciu (CA), il concerto a Cormòns per la Festa dell’uva (UD), e di recente l’esibizione alla Festa del Sorriso presso S. Cristoforo a Mantova. Nonostante un ricco calendario di appuntamenti, il Complesso Bandistico e Majorettes di Romano non può di certo trascurare la sua Festa principale, il Concerto di S. Cecilia: il tradizionale evento tenutosi a S. Cuore il 27 novembre scorso, dove il Complesso Bandistico diretto dal maestro Gianni Zamborlin ha dato sfoggio ancora una volta alla sua notevole qualità musicale in continua crescita. Pur essendo questo concerto il momento di punta di tutte le attività di questo gruppo, l’anno scorso il Complesso Bandistico ha tenuto il suo primo Concerto di Natale, con un notevole successo tra il pubblico, convincendo il Nuovo Direttivo

a riproporlo anche quest’anno, ricco casione esordirà la nostra mini band, di sorprese e novità. Accanto ad un e avremo la partecipazione straordirepertorio classico e contemporaneo, naria di un coro giovane, diretto da sarà protagonista ovSabina Scotton, il tutto allietato dalle colorate viamente il tema NaIl Complesso coreografie del gruppo talizio. Sarà inoltre un Bandistico e Majorettes, Majorettes. momento per dimonell’augurare Buon Natale strare il grande impee Felice Anno Nuovo, invita Si ringraziano quanti gno di questo gruppo tutti, Giovedì 23 dicembre collaborano alla realizper la diffusione muzazione della manifealle ore 20,45 presso la sicale tra i giovani e il stazione in particolare palestra S. Marco di Fellette coinvolgimento di alil Comune di Romano per trascorrere una d’Ezzelino per il patrotre realtà artistiche terpiacevole serata. ritoriali: in questa occinio dell’evento.


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RESOCONTI - PAG. 14

La 4° Marcia del Sorriso… regala un sorriso! La 4° Marcia del Sorriso del 7 novembre 2010, malgrado il tempo non sia stato dalla nostra parte, si è regolarmente svolta sotto i migliori auspici. Le prenotazioni sono state di circa 1500 persone e tutto ha funzionato nel migliore dei modi, anche se c’è sempre spazio per migliorare.

Per questo la Greg Runners ringrazia di cuore tutti, soprattutto l’Amministrazione Comunale di Romano d’Ezzelino nelle persone del Sig. Sindaco Rossella Olivo, del Vice Sindaco ed Assessore all’Associazionismo Sig. Remo Serraglio, dell’Assessore allo Sport Sig. Giuseppe Sarretta che con la Nordic Walking, ha contribuito all’organizzazione dell’evento. Si ringrazia del patrocinio concesso la Regione del Veneto, la Provincia di Vicenza, l’Amministrazione Comunale di Bassano del Grappa, di Borso del Grappa, di Mussolente e di Pove del Grappa. Un grande ringraziamento alla Pro Loco, all’Uta onlus, alla Protezione Civile, ai Carabinieri in congedo, all’Associazione Fanti, all’Associazione Alpini di Romano, San Giacomo, Fellette, Sacro Cuore, ai Donatori di Organi, ai Donatori di Sangue, all’Associazione Veneta per la lotta contro la Fibrosi Cistica, al Comitato Genitori di Romano e Fellette, ai Medici Oncologi dell’Università di Padova, alla Congregazione di Fatebenefratelli, al Gruppo Scout di Bassano del Grappa, al Gruppo Podistico San Marco di Bassano del Grappa, alla Siriola, al Sig. Cav. Molon Francesco, alla Si.ra Malatesta Giuliana, al Sig. Molon Roberto, al Sig. Molon Cristian, al Sig. Molon Alessandro e a tutti gli altri sponsor. Ringrazio personalmente gli associati del-

la Greg Runners i quali hanno collaborato tutti all’unisono per la buona riuscita della 4° edizione della Marcia del Sorriso. In particolare ho il piacere di ringraziare il Vice Presidente Marco Crestani, vera spina dorsale del sodalizio per le sue alte capacità organizzative e relazionali. Un grande ringraziamento lo rivolgo anche agli altri associati: Guadagnini Sonia, Visentin Gianmarco, Visentin Marta, Farronato Demis, Farronato Maria Pia, Andriollo Evelino, Zilio Elena, Chemello Maria Dolores, Chemello Fiorenzo, Carlin Stellisa, Dissegna Danny, Farronato Giuseppe, Ferraro Elisabetta, Campana dott. Luca Giovanni, Boninsegna dott. ssa Sara, Negrin Giovanna, Chemin Vilma, Carlesso dott.ssa Cristina, Bortignon Raffaella, Frigo Elena, Pianezzola Elena, Gazzola Gianfranco, Crestani Elena, Dalla Valle Giovanni, Benacchio Davide, Canovas Albert, Siracusano Sebastiano, Padovan dott. Giuseppe, Ospina Ruby, Natallana dott.ssa Nancy, Riello Alessandra, Sonzogni Tiziana, Zanotto Emanuela, Franciosi Flora, Savio Maria Teresa, Mocellin Antonio, Bontorin Luca, Zonta Giuseppe, Zilio Silla. Voglio ringraziare anche molti altri volontari che a qualsiasi titolo si sono impegnati per la buona riuscita della Kermesse e che non appartengono alle associazioni sopra specificate. Fra essi Roberto Busbani, Ferronato Maria Luisa, Tosin Tarcisio, Crosilla Ivan, Rebellato Massimo, Bonin Sergio, Crestani Diego, Pertile Samuele, Arcangeli Daria, Cazzola Orazio, Aroma Giobatta, Parolin Rosan-

na, Zen Onorio, Scapin Lido, Scapin Silvia, Scapin Laura, Chemello Valeria, De Rocchi Maria, De Polli Francesco, Simonetto Gianni, Stefani Dott. Massimo, Marin Dott. Giancarlo, Baggio Alessandra, Zilio Denis, Zilio Romina, Battocchio Gigliola, Polato Mariuccia, Cremasco Angelo, Cavalli Fiorella, Zen Luigino, Seven Zeen, Gnesotto Fabio, Bonin Gianni, Bonin Matteo, Bonin Paolo, Baron Paola, Brotto Egidio, Brotto Stefania, Brunello Fabio, Zanon Valentina, Gatto Elvio, il caro Zilio Angelo, Andolfatto Viola, Filippi Paolo, Serragiotto Lucia, Bontorin Matteo, Bontorin Martino, Bontorin Mario, Chemello Giuseppe, Chemello Tiberio, Bontorin Giovanni, Bontorin Angelo, Galvan Giovanna, Farronato Mariano, Farronato Luigi, Parolin Guido, Pegoraro Mariuccia, Bragagnolo Angelo, Charrier François, Istrate Anna, Bryst Justina, Ralenekova Monica. L’aspetto più bello della manifestazione è lo scopo benefico che si prefigge di raggiungere. Oltre agli effetti benefici dello stare all’aria aperta nelle meravigliose colline di Romano d’Ezzelino e il ritrovarci in un momento di relax in compagnia, con il ricavato si andranno ad aiutare l’Associazione benefica U. T. A. Onlus, il Comitato dei Genitori di Romano d’Ezzelino, la Città della Speranza, la Caritas, la Parrocchia di Romano d’Ezzelino, gli alluvionati di Cresole - Vicenza, i Frati Cappuccini di Bassano del Grappa per la mensa dei poveri e la Fibrosi Cistica. Un particolare grazie Vi rivolgiamo anche a nome di coloro che non possono farlo perché si trovano fra gli ultimi degli ultimi e ai quali la Marcia del Sorriso ha regalato… un sorriso, ricordandoci, come indicato nel retro del biglietto di partecipazione alla marcia che l’Amore vince sempre, Love always wins, Liebe gewinnt immer, l’amour gagne toujours, el amor siempre gana…


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RESOCONTI - PAG. 15

Feste quinquennali di Pove e la figura di Giuda L’aria, pulita da una brezza continua, porta il profumo dei boschi. Tra le case, nei poderi, cresce e si sviluppa l’olivo: questa pianta antica e quasi magica, simbolo di tenacia e fede, ha trovato a Pove una culla climatica favorevole entro cui crescere e prosperare. Le “Feste quinquennali” del Cristo sono l’avvenimento principale della vita di Pove fino dal 1500. Le sue componenti sono varie perché alla prima matrice religiosa si sono uniti, con i tempi, motivi culturali laici, ma sempre legati al paese, che ritrova maggiormente se stesso: è proprio in questa occasione che molti emigrati o loro figli ritornano ai luoghi mai dimenticati e mantenuti vivi dalla nostalgia. Ignazio Casula risiede a Pove da vari decenni, egli è, nel territorio, impegnato in varie associazioni volontaristiche ed il suo impegno è sempre stato importante ed a volte determinante per la tenacia con la quale vuole arrivare. Nell’Associazione “Sardegna Nostra”, ricopre un ruolo pregevole, è da parecchi anni il nostro vicepresidente e questo incarico lo realizza con grande impegno e costanza. Pove ed Ignazio Casula quest’anno sono riusciti ad incontrarsi nella magica atmosfera delle “Feste quinquennali”. Pove, ci ha regalato ma-

gnifiche serate e pomeriggi riscaldati dal sole cocente; Ignazio, in quei giorni ha vestito i panni di Giuda Iscariota per la Sacra rappresentazione. In verità, il nostro vicepresidente, ci ha sempre abituati a nuove e (per lui) intriganti situazioni, ma non avremmo mai pensato di vederlo recitare o prender parte ad una manifestazione così importante. Pensiamo che sia stato coinvolto da sua figlia Giulia, lei, che dalla passata edizione si era già presentata a questa manifestazione. Nel breve colloquio, che ho avuto con lui, mi ha spiegato che però tutto è nato per caso. In effetti il Comitato organizzatore invia una lettera a tutte le famiglie di Pove ed in base alla risposta che ogni singolo cittadino fornisce, l’organizzazione decide quale personaggio assegnare a ciascuno, in caso di responso affermativo dell’interessato. Nel momento in cui, il singolo cittadino, non si rende disponibile il Comitato non insiste oltre. Nel nostro colloquio Ignazio dice: “i momenti più belli ed interessanti li

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ho vissuti durante la rappresentazione dei quadri biblici: il primo dentro un portico nella raffigurazione dell’ultima cena e poi nell’orto dei Getsemani quando il personaggio Giuda bacia il Signore e lo consegna ai soldati romani. Le persone che mi conoscono, facevano fatica a credere che fossi io a recitare, perché in quei momenti assumevo un comportamento molto serio e distaccato, e questo – ribadisce Ignazio – non è il mio normale atteggiamento o modo di fare”. Questo ci fa pensare che in futuro potremmo imbatterci in un neo attore o in un uomo di spettacolo da annoverare fra i nostri conterranei. Noi dell’associazione “Sardegna Nostra”, non possiamo far altro che augurargli tutto il bene possibile per l’avvenire e complimentarci con lui per la positiva esperienza vissuta.


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RIFLESSIONI - PAG. 16

Scegliere l’orizzonte del mondo Suor Amelia Scanagatta

L’uomo ha una responsabilità nei confronti della propria epoca, del proprio luogo, verso la storia cui appartiene e a cui deve inevitabilmente contribuire con le sue scelte. Scegliere l’orizzonte del mondo per noi significa soprattutto accettare un compito e una vocazione nella storia e nel tempo, nel mio tempo. Nella ricerca del modo migliore per dare concretezza a questo compito, pensiamo che a volte sia indispensabile avere il coraggio di andare controtendenza rispetto alla cultura dell’egoismo e dell’indifferenza per scrivere una pagina di storia più umana.

Più umana ma anche più libera e trasparente secondo i criteri della giustizia, della legalità e della pace, quella pace vera che non è semplicemente un equilibrio di forze, ma uno sviluppo di vita, un compimento, una pienezza interiore. La vita stessa ci domanda di abitare in pienezza la storia e in essa sentirci abitati da Dio, in tutto ciò che viviamo e facciamo. Allora si allargano gli orizzonti del mondo per cui ci sentiamo attratti ad andare sempre oltre i confini di ciò che vediamo già, per scoprire ciò che ancora ci è sconosciuto, sia nelle piccole cose di ogni giorno che nei grandi problemi della vita. Così dalla lettura dei fatti possiamo imparare a cogliere il messaggio scritto dietro le righe di qualsiasi evento, piccolo o grande che sia, perché niente accade che non serva a crescere e maturare come persone e come comunità. Così ogni altra realtà la possiamo scoprire in modo più autentico e profondo, per cui ci rende capaci di investire e coinvolgere l’intero orizzonte della nostra esistenza. Importante è coltivare una collaborazione fattiva, un desiderio di bene nei confronti di tutta l’umanità, soprattutto di quella parte di umanità che chiede e aspetta dignità e giustizia. Per

ai valori universali e noi questo vuol dire credere fortemente umanizzare la vita e che mediante le espeil mondo, renderli più Da qualsiasi ricchi di quei valori rienze quotidiane si situazione negativa in cui crediamo e che cresce e si matura. nascono sempre costituiscono la base dinamiche di positività, Collocarci nel giusto per una convivenza posto della vita, troche ci aiutano ad pacifica. vare se stessi, questo aprirci agli orizzonti Siamo così chiamati è davvero il nocciolo del domani a vivere la vita come di una vita piena di servizio, che non consenso e significato. A volte non è facile siste tanto nel fare qualcosa, quanto nel modo vivere il quotidiano con la stessa intendi esistere che nasce dal sità tutti i giorni, soprattutto quando ci profondo di noi stes- troviamo ad affrontare situazioni diffisi. Vivere nell’oggi cili; possiamo però dirci: “Devo andare avendo davanti sempre oltre la curva della salita”. Iml’orizzonte del portante è avere una speranza tale da mondo plane- credere che quello che oggi può appatario, con le rire un sogno, potrebbe diventare una sfide da ri- realtà domani. conoscere, i Beethoven a 46 anni piomba in sordipassi da com- tà totale, ma ad un certo punto trova piere per es- ancora la forza per vincere e compone sere fedeli agli in due anni la messa solenne. Questo impegni che ci significa credere che da qualsiasi situasiamo assunti. zione negativa nascono sempre dinaAbbiamo bisogno miche di positività, che ci aiutano ad di crescere in pro- aprirci agli orizzonti del domani, agli fondità, di scoprire più spazi infiniti che aspettano di essere atchiaramente il senso dell’es- traversati da ognuno di noi, alla ricerca sere e nel dare sempre di più, aperti e di altri sentieri da percorrere. universali. Il che significa ricevere vita Allora scegliere l’orizzonte del mondo e trasmetterla con la consapevolezza significa fare un cammino di apertura che dentro di noi c’è un tesoro da do- verso l’inedito, l’inesplorato il quale ci nare per sempre lungo il corso della porta a scoprire i segreti dell’esistenza nostra esistenza. Bisogna però mettere nella sua essenza più profonda. in atto quelle capacità comunicative e Questo ci permette di dare più voce creative che ognuno di noi possiede e all’armonia della vita, di imparare ansperimenta quando, in ciò che è chia- che un modo nuovo di crescere inmato a compiere impegna la totalità di sieme per essere utili agli altri, nella se stesso. Sarà così più facile cercare consapevolezza che quanto abbiamo nuove modalità per vivere dischiusi ricevuto va condiviso.


L’Amore e la Follia Il Nuovo Ezzelino Novembre 2010

RIFLESSIONI - PAG. 17

Si racconta che una volta, tanto tempo fa, tutti i sentimenti, le qualità e i difetti dell’uomo si riunirono. Dopo che la Noia aveva sbadigliato per l’ennesima volta, la Pazzia propose di andare a giocare a nascondino. La Curiosità chiese: “A nascondino? Come si fa?” “É un gioco - spiegò la Follia - io mi copro gli occhi e incomincio a contare fino a un milione. Voi intanto Vi nascondete e quando non c’è più nessuno in giro e io ho finito di contare, il primo di Voi che trovo rimane al mio posto a fare la guardia per continuare il gioco”. L’Entusiasmo ballò seguito dall’Euforia, dall’Allegria e fece tanti salti che finì per convincere il Dubbio e l’Apatia, la quale non aveva ma i voglia di fare nulla. Ma non tutti vollero partecipare... la Verità preferì non nascondersi; la Superbia disse che era un gioco molto sciocco e la Codardia preferì non rischiare. “Uno, due, tre...” incominciò a contare la Follia. La prima a nascondersi fu la Pigrizia, che si nascose dietro la prima pietra del cammino. La Fede salì in cielo e l’Invidia si nascose dietro l’ombra del Trionfo che era riuscito a salire in cima all’ albero più alto. La Generosità, invece, non riusciva a nascondersi: ogni posto che trovava lo lasciava ai suoi amici: un lago cristallino? Ideale per la Bellezza! Un cespuglio? Perfetto per la Timidezza! Un soffio di vento? Giusto per la Libertà! Finché la Generosità decise di nascondersi dietro un raggio di sole. L’Egoismo, invece, si prese subito il posto migliore e superconfortevole, tutto per lui. La Bugia si nascose... veramente non si sa dove! La Passione e il Desiderio si nascosero nel centro di un vulcano. La Dimenticanza... non ce lo ricordiamo! Quando la Follia arrivò a contare fino a 999.999, l’Amore ancora non aveva trovato un luogo per nascondersi, perché erano tutti occupati. Alla fine vide un roseto e

Sportello ascolto

decise di nascondersi lì, fra le 800 58 92 72 bellissime rose. dott. Damiano Pellizzari “Un milione!!!” disse la Follia psicologo psicoterapeuta che iniziò a cercare. La prima a www. psicologo-strizzacervelli.it farsi scoprire fu la Pigrizia. Poi la Fede, poi la Passione e il Desiderio, che aveva sentito vibrare dentro il vulcano. Trovò poi l’Invidia, che si era nascosta dove stava il Trionfo. Camminando, vicino al lago, trovò la Bellezza; poi il Dubbio, il quale non aveva ancora deciso dove nascondersi. E poi, uno dopo l’altro, incontrò tutti gli altri, tranne l’Amore... la Follia iniziò a cercarlo dietro ad ogni albero, sotto il ruscello, in cima alla montagna... e quando fu sul punto di darsi per vinta, vide il roseto e iniziò a muoverne i rami, quando all’improvviso si sentì un doloroso grido. Le spine avevano ferito negli occhi l’Amore! La Follia non seppe cosa fare e come chiedergli scusa. Pianse, pregò, implorò e chiese perdono. Da allora, da quando per la prima volta sulla terra si giocò a nascondino, l’Amore fu cieco e la Follia non lo lasciò mai più! (autore sconosciuto)


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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18

I quatro mussi de Roman aea Procession del Cristo de Poe (N.B. i mussi xe quei co e rece longhe).

Suor Lorenza Bontorin

I parenti di Suor Lorenza Bontorin si sono ritrovati a Tarzo in provincia di Treviso il giorno 12 settembre 2010 per festeggiare il suo 60° anniversario di professione religiosa. Ringraziamo la congregazione e in particolare la superiora Suor Alessandra per la bella giornata di festa passata assieme.

Angela Carlesso compie 100 anni

BENVENUTI TRA NOI

L’associazione Protezione Civile di Romano d’Ezzelino gioisce insieme ai genitori di

Nicola

Alyson

Marco

Ai tre piccoli, arrivati nella nostra comunità nel corso del 2010, giungano i nostri auguri per un felice radioso futuro.

Impegno, disponibilità e competenza della Protezione Civile

Caro concittadino, ti sarà certamente capitato di notare dei nostri volontari all’opera, ben identificabili nella divisa gialla o arancione, con gli stemmi della Protezione Civile e il nome del nostro Comune. Ecco, quelli erano occupati in una delle svariate attività che svolgiamo con la gioia e l’orgoglio di essere utili alla comunità. Il nostro impegno ci porta a svolgere attività sia a salvaguardia di persone, cose e territorio in occasione di manifestazioni ed eventi sia ad intervenire prontamente in caso di emergenze e di calamità che purtroppo possono accadere. Per questo tutti noi ci addestriamo con costante serietà, seguiamo corsi preparatori o di aggiornamento, attuiamo esercitazioni periodiche con le altre organizzazioni con cui collaboriamo per essere in grado di operare opportunamente nel caso di dover intervenire in tempi rapidi e in situazioni di emergenza. Infatti la consapevolezza che conoscenza reciproca e consuetudine a operare in sinergia sono indispensabili per fare un buon lavoro ci hanno portato a collaborare con Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Soccorritori, Gruppo Cinofili, Radioamatori, Speleologi, Dirigenti Scolastici e Insegnanti, Amministrazione e Responsabili Comunali, Provinciali e Regionali, ecc.. Fortunatamente i nostri interventi abituali non sono caratterizzati da momenti di drammaticità – anche se non sono mancate esperienze di questo tipo (vedi ad esempio i soccorsi per il terremoto in Abruzzo) – ma sono comunque utili a garantire maggior sicurezza e agibilità nel territorio, infatti cooperiamo con il Comune nello sfalciare, mettere in sicurezza alcune aree o percorsi di interesse pubblico, curare ambienti e strutture di valore storico, spalare la neve e siamo sempre disponibili a dare il nostro apporto in qualunque evenienza o manifestazione. La continuità del servizio è garantita dall’organizzazione di gruppi d’intervento reperibili che si alternano settimanalmente. Se desideri mettere anche tu a disposizione della comunità un po’ del tuo tempo e le tue competenze, sappi che noi ti aspettiamo a braccia aperte. Agostino Zappia www.protcivromano.it

Angela Carlesso, nata a Romano d’Ezzelino il 1910 compie la bellezza di 100 anni il 23 ottobre 2010. Soprannominata “Ina Casarina” per la sua forza nel fare le faccende domestiche e nel gestire la famiglia ed a volte anche quella degli altri. Prima dei 4 fratelli, Emma, Luigi e Giovannina, unica rimasta ancora in vita e anche lei alla bella età di 90 anni. Ha sempre vissuto a Romano d’Ezzelino in Vicolo Calessi. Sposata nel 1942 con Lorenzo Lollato ha avuto quattro figli Luigi, Francesco, Elio e Gianni. I suoi nipoti: Sergio, Manuela, Angela, Silvì, Nicolas, Denis, Cinzia, i suoi pro-nipoti: Silvia, Chiara, Marco e Vincent. Ina Casarina ha lavorato nella vecchia fabbrica di rosari e successivamente come bidella delle scuole elementari di Romano d’Ezzelino quando per riscaldare le aule i bidelli dovevano accendere le stufe alle 3 di notte. É sempre stata una istituzione a Romano, sempre di corsa e sempre indaffarata… sempre pronta ad aiutare chi aveva bisogno di una mano. Venerdì 22 ottobre e stata festeggiata nella casa di riposo Fatebene Fratelli dove alloggia. Domenica 24 ottobre tutta la famiglia si è riunita per festeggiare questi fantastici 100 anni alla trattoria Da Norge. Anche i famigliari che vivono in Belgio erano presenti alla grande festa. Una grossa torta e un sacco di regali hanno fatto da contorno a questo pranzo tutto dedicato al secolo di vita della nonna INA CASARINA.


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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 19

Il nuovo direttivo dell’Associazione CC di Romano d’Ezzelino Sono stati eletti: PRESIDENTE Bettiati cav. Italo VICEPRESIDENTE Torresan Ivano CONSIGLIERE Battocchio Andrea Bergamo Andrea Bettiati Sergio Bontorin Giuseppe Gnoato Pietro Siano Giuseppe Spigarolo Claudio SEGRETARIO De Bortoli Mirco REVISORE DEI CONTI Lunardi Paolo Sandro Roberto

Il 17 ottobre 2010, gli iscritti all’associazione nazionale CC sezione di Romano d’Ezzelino, istituita nel 1985 e attualmente impegnata nel volontariato e nella protezione civile, si sono dati convegno presso il centro parrocchiale di San Giacomo per il rinnovo quinquennale del direttivo. Il cav. Italo Bettiati è stato giustamente riconfermato nella carica di presidente per il suo valido operato in genere, specialmente nel volontariato e nella protezione civile. Buon lavoro agli eletti e calorosi saluti a tutti gli associati! Giuseppe Bontorin

Ci hanno lasciato

Pietra Gasparini ved. Donazzan

Teresa Parolin ved. Zen

Guido Merlo

Giampietro Zen

Flavio Goldin

94 anni 26 agosto 2010

98 anni 2 ottobre 2010

77 anni 3 ottobre 2010

54 anni 5 ottobre 2010

70 anni 12 ottobre 2010

Dott. Domenico Farronato

Giovanni Farronato Gianni

Sergio Bertoncello

Amelio Dal Bello

Elisabetta Carlesso “Macanea” - ved. Baron

Giobatta Bagnara Battista

70 anni 21 ottobre 2010

73 anni 25 ottobre 2010

84 anni 26 ottobre 2010

83 anni 25 ottobre 2010

96 anni 27 ottobre 2010

75 anni 29 ottobre 2010

Punti rinnovo soci E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri. Sede Proloco di Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo. Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.

San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).


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