Sommario Marzo 2011 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
Editoriale
3 150 Anni d’Italia
Riflessioni 4 8 13 14 - 15
Parliamo di disciplina? 150° dell’Unità d’Italia Il buonsenso di un’oca Ad io piacendo, addio piangendo, ahahh Dio… ridendo. La dimensione religiosa in psicoterapia
Appuntamenti 5 Buon Compleanno Minifestival 7 L’asparago bianco di Bassano
Ricordi 6 È venuto a mancare Cesario Bontorin
Cultura 9 / 12 Costituzione della Repubblica Italiana seconda parte
Associazioni 16 Un gruppo FAN…tastico 17 Le Giovani Guide del Monte Grappa
Notizie in breve 19 Defunti 18
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Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
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EDITORIALE - PAG. 3
150 Anni d’Italia Molte sono state le manifestazioni che a vario titolo abbiamo potuto apprez- Maurizio Carlesso zare in tutto il nostro territorio, un segno, solo un segno ma molto, molto importante. Bella e partecipata la cerimonia che ha proposto il 17 aprile l’alzabandiera davanti al municipio di Romano dove una presenza importante di associazioni e cittadini ha salutato il tricolore e poi ascoltato le parole del primo cittadino. La nostra bandiera. L’importanza della bandiera, certo a noi già conosciuta, ci è parsa in questi giorni ancor più vicina. In effetti ripensando alla visita di un alto funzionario nipponico alla fiera di Vicenza della scorsa settimana, ho potuto notare che prima di parlare di qualsiasi argomento, questi si è rivolto al vessillo del suo paese ed ha reso omaggio. Rendere omaggio in effetti è sentirsi parte di una nazione e condividerne la vita, le aspettative e le vicissitudini, riconoscersi insomma. Come potrete immaginare il funzionario nipponico aveva problemi seri da comunicare al mondo, ma non è mancato prima del suo intervento un momento di riflessione e di ispirazione fornitogli dal suo vessillo. Questo fatto è stato un primo segno che ho colto, passato ai più inosservato, ma poi, la sera del 18 marzo, prima dell’inizio dell’incontro con i sopravvissuti del Vajont, l’ho visto ripetere ai nostri alpini, che da sempre hanno un grande rispetto del vessillo Italiano, da sempre lo fanno condividere ai presenti nelle sale o negli incontri istituzionali. Da qualche tempo, poi, con molta cura e dedizione, curano, in collaborazione con le amministrazioni locali del territorio, l’alzabandiera nelle scuole. Azione meritevole affinché le nostre nuove generazioni abbiano un simbolo che identifichi la loro appartenenza. Anche i sopravvissuti del Vajont hanno però una loro bandiera, si perché anche se la stessa non sia di stoffa, che non sia visibile concretamente, riescono a farcene capire l’importanza, farvi rivivere la loro storia, la loro appartenenza ad un territorio. Una bella serata, ben organizzata e partecipata, ci ha permesso dapprima di vedere un documentario sulle tristi e note vicende del Vajont che riportando alla mente le immagini che ci sono giunte in questi giorni dal Giappone, ci hanno permesso di capire la forza distrutti-
va che si è potuta abbattere sulle popolazioni che gravitavano intorno alla diga stessa. Immane muro d’acqua, fango e detriti che al proprio passaggio ha lasciato solo morte e distruzione. A molti di noi la tragica vicenda del Vajont era ed è nota, ma non sempre ci sono noti i particolari, anche antipatici, che il Presidente ed il Vice Presidente del comitato sopravvissuti hanno portato all’attenzione dei presenti, i ricordi di bambini a 48 anni dall’evento ci hanno lasciato senza parole, l’impegno profuso nella ricostruzione e relazione degli eventi poi, è stato veramente encomiabile. Ancor oggi a distanza di qualche giorno, i ricordi proposti dagli alpini intervenuti per primi sui luoghi della tragedia, fanno breccia nella mente e rievocano emozioni forti. Abbiamo trascorso una serata molto importante che avrà però un seguito. Infatti il prossimo 10 aprile sarà possibile andare a Longarone, con un gruppo organizzato dagli Alpini, e con una guida ripercorrere sia con la visita alla diga che agli abitati di Erto e Casso, le devastazioni che ancora lasciano un profondo segno sul territorio, la visita al cimitero di Fortogna ci farà sentire e vedere la ferita ancora aperta per le popolazioni locali.
Una parte delle testimonianze è stata dedicata alle condizioni con cui sono stati trattati gli orfani, ma ancor di più la triste lettura della scheda da cui si desumeva il valore attribuito alla vita umana e l’utilizzo che ne è stato fatto per stilare una sorta di “valore compensativo” agli eredi per la perdita dei propri cari e delle proprie abitazioni, dei propri beni, ma soprattutto dei propri ricordi più intimi. L’appuntamento è quindi per il prossimo 10 aprile data in cui potranno essere aggiunti degli altri importanti tasselli a quanto già trasmessoci, il contatto diretto con la valle e con i suoi abitanti ci permetterà ancor di più di ricordare e ricordarci le tristi vicende confidando che ogni evento sia una lezione di vita irripetibile di cui far tesoro per evitare errori analoghi. Informazioni potranno essere richieste in sede alla Pro Loco e alle sedi degli alpini.
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RIFLESSIONI - PAG. 4
Parliamo di disciplina? Cinzia Bonetto
Un mese fa lessi in un quotidiano un articolo interessante sull’elogio della disciplina. Riporto queste poche righe secondo me importanti: “Basta con il perdono a oltranza e la comprensione a ogni costo. Di fronte a ragazzi sempre più indisciplinati, a casa e a scuola gli adulti cercano di recuperare l’autorità perduta. Dalle severissime “mamme tigri” che impongono ubbidienza assoluta ai professori che riabilitano punizioni vecchie e nuove. Una sfida al buonismo che piace a molti. Ma il ritorno alle maniere forti è la ricetta giusta?” Consideriamo per un attimo il Siamo dentro ad un dilemma! I significato della parola “disciproblemi ci sono e sono seri… plina”… se consultiamo il diin alcune scuole raggiungono In realtà, troveremo le seguenti livelli da ordine pubblico, al il modo migliore per zionario definizioni: punto di spingere gli insegnanti diventare persone “1. Istruzione impartita ad a chiedere alle famiglie di tene“disciplinate” è di adepti o discepoli; insegnamenre a casa i figli ribelli almeno qualche giorno… ma la rispoemulare l’esempio to, studio, educazione. 2. Materia d’insegnamento e di sta minacciosa scelta in molte di qualcuno che studio; branca del sapere. scuole non farà crescere si ammira. 3. Addestramento di discepoli la voglia di studiare! alla condotta attraverso l’amCi si sente inmaestramento e l’esercizio; adtrappolati: abbiamo in mano la vita dei no- destramento morale e mentale… stri figli e/o dei nostri allievi 4. Mazzo di funicelle con nodi, usato, in alcuni e ogni giorno ci chiediamo ordini religiosi, per la flagellazione penitenziale: qual è la cosa più giusta l’associazione con castighi e punizioni è solo secondario. da fare. Non credo che siamo Come possiamo vedere la prima definizione dice semplicemente impau- trattarsi di un’istruzione impartita a “discepoli” si riti perché ci sentiamo rifà al significato etimologico della parola “disciplideboli… Forse siamo na”: “disciplina” e “discepolo” derivano dalla meconsapevoli che il pro- desima radice latina: da discere, imparare. cesso educativo è fon- L’idea di discepolato non implica soltanto l’acquisidamentale per la crescita zione di doti e abilità particolari, bensì l’apprendedella persona quindi ci re da un maestro sulla cui immagine desideriamo mettiamo continuamente modellarci perché ne ammiriamo la vita e le opere. in discussione in qualità di Questo comporta di norma un contato personale genitore e/o insegnante. Co- intimo e continuativo, in cui la personalità dell’uno munque sia, il dilemma si fa si forma per la forza della presenza dell’altro. Se sentire: “meglio la mamma tigre, questo è il significato di “discepolo” e “disciplina”, che ruggisce o la mamma canguro come può venire in mente che la disciplina si possa che, invece, predica un’educazione amo- imporre o inculcare a forza nelle persone? L’idea revole e naturale, sostenendo il divieto per legge stessa di forza è estranea e contraria all’idea di discepolato. In realtà, il modo migliore per divendelle sculacciate…” Prendendo in considerazione i due pensieri si tare persone “disciplinate” è di emulare l’esempio nota una netta scissione tra loro… perché non di qualcuno che si ammira. Se poi il maestro ci fa trovare un equilibrio o come si dice “una via di sentire un discepolo importante, siamo ancora più mezzo?”… anche se in alcuni casi la decisione motivati ad identificarci in lui. deve essere “drastica”: sto pensando al figlio o al- I figli e gli allievi riconoscono la voce buona del lievo esageratamente ribelle, che non segue nes- maestro, la vitalità del bene. Bisogna avere pasuna regola…, ma dietro a certi comportamenti zienza… tollerare l’attesa continuando a vivere con loro… Esserci in modo autorevole. Si, è vero, aggressivi vi è un disagio complesso. Innanzitutto parliamo di disciplina pensando al forse i risultati non saranno immediati, ma do“soggettivo”, ciò non significa che le regole non potutto la natura ci insegna che i frutti nascono valgono per tutti, ma che le regole vengono fatte dopo un lungo periodo dalla semina, e solo se la rispettare utilizzando modalità diverse, rispettan- pianta è stata costantemente annaffiata e riparata dalle intemperie. do le caratteristiche personali di ciascuno.
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APPUNTAMENTI - PAG. 5
Buon Compleanno Minifestival (20° anno) Breve cronistoria del nuovo Minifestival di Romano Il Presidente
Paolo Stocco
Volantino del festival 2010
(Mini ma non troppo) Nasce nel 1991 con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, società sportiva Wolley Romano e ProRomano, il gruppo promotore Minifestival di Romano, per favorire lo sviluppo culturale e ricreativo riguardante la musica nel territorio romanese per bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, in occasione della Festa della Mamma. La prima serata è stata rappresentata sabato 11 maggio del 1991 alle ore 20:00 presso la palestra comunale di Fellette. 1992 - Dal successo della prima edizione, la crescente iscrizione e l’entusiasmo del gruppo promotore, viene istituita la seconda serata. La chermes si è svolta a Sacro Cuore presso il teatro parrocchiale. 2005 - È stata aggiunta la terza serata. Lo spettacolo per motivi logistici, si trasferisce a Cassola presso l’ Auditorium Vivaldi. Questo nuovo traguardo darà spazio ai ragazzi delle scuole medie (con indirizzo musicale) e gruppi con talento e passione per la musica e strumenti, preparati da insegnanti qualificati in varie discipline musicali del territorio di Romano, Bassano, Cassola, Mussolente e gruppi provenienti dalla provincia di Padova e Vicenza. In questi 20 anni, hanno partecipato alla manifestazione circa 8500 ragazzi esibendo musica dal panorama dello zecchino d’oro alla musica classica, moderna e rock. Tra questi talenti, due piccole artiste hanno partecipato alla chermes dello zecchino d’oro di Bologna. Il messaggio fondamentale che il gruppo promotore del Nuovo Minifestival vuole promuovere, è quello di far sperimentare ai ragazzi l’emozione che la musica e l’amicizia può dare. Gli organizzatori invitano i cittadini alle serate che avranno luogo presso l’Auditorium Vivaldi di San Giuseppe di Cassola, nei giorni: venerdì 6 maggio 2011 alle ore 20:15 sabato 7 maggio 2011 alle ore 20:15 domenica 8 maggio 2011 alle ore 17:30 www.nuovominifestival.it Vi aspettiamo numerosi.
ÈCesario venutoBontorin a mancare Il Nuovo Ezzelino Marzo 2011
Maurizio Carlesso
RICORDI - PAG. 6
Il venditore di panna compare nelle domeniche d’autunno e d’inverno. Porta infilato al braccio sinistro un mastellino di legno coperto da un panno candido, tiene a tracolla un lucido contenitore di rame per gli “storti”, le cialde croccanti che riempie di fresca panna con gesti calmi e pieni di proprietà. I bambini ne vanno matti, ma spesso anche gli adulti indugiano per concedersi la sana, dolce golosità.
Nato a Romano sessantanove anni fa, aveva fatto parte del gruppo Le Arti per Via fin dalla sua fondazione nel 1985. Aveva indossato, con le Arti per via, gli abiti del venditore di panna e storti, interpretando con misura ed eleganza un ruolo particolarmente apprezzato dagli spettatori più piccoli attirati dalle sue cialde deliziose. Durante i viaggi con il gruppo bassanese, a richiesta, svolgeva anche funzioni di interprete specie nei paesi di lingua inglese, mantenendo in questo modo un legame con il Canada, verso il quale era emigrato per cercare lavoro in gioventù. Con “Arti per via” Cesario aveva ritrovato momenti vissuti in gioventù, forte della dura esperienza di migrante. Grande amico del Palio e sempre at-
tento alle esigenze della sua comunità lascia un bellissimo ricordo della sua persona e delle attività nel territorio. “Vivere una città ed amarla significa penetrarne a fondo la storia, la cultura e l’anima attraverso le pietre, ma più ancora ascoltare echi di voci antiche a narrare della presenza umana tra di esse. I personaggi del gruppo “Le arti per via” sono legati agli aspetti più consueti della storia di cose umili e quotidiane; incontrarli è rivisitare con la memoria luoghi, udire echi di voci lontane che si perdevano nell’intrico dei vicoli delle nostre piccole città, che ritrovavano forza ed ariosità nello slargo improvviso delle piazze.
Uomini, donne, umanità. Miseria, dignità, lotta per la sopravvivenza, ma anche stretto rapporto, calore, solidarietà, gioia delle piccole cose, granelli d’oro lentamente colati nella clessidra dell’eternità. Per chi aveva voglia davvero di conoscere e ripercorrere una vecchia usanza, tipica delle fredde giornate dedicate alla Madonna della Salute, Cesario proponeva la “panna con i storti fatti a mano”. Gli storti, dolci, croccanti e profumati, fatti con farina, grano, latte, zucchero e vaniglia, da una mano esperta come quella di Cesario, era uno degli ultimi che ancora li produceva nel solco e nel rispetto della più antica tradizione. Grazie, ci mancheranno veramente…
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APPUNTAMENTI - PAG. 7
L’asparago bianco di Bassano L’asparago è un pregiato ortaggio coltivato nel comprensorio Bassanese: è questa infatti una terra ideale di coltura per via del clima mite e ventilato. Le origini del turione sono molto antiche e soprattutto varie, in base anche alle diverse credenze popolari. Una leggenda che viene raccontata molto spesso vede protagonista “Sant’Antonio da Padova” il quale avrebbe portato dall’Africa delle sementi dell’asparago. Tornando da Bassano, dove era andato per placare il tiranno Ezzelino, percorrendo la strada che congiunge Bassano a Rosà, cosparse tra le siepi le sementi che rendono tuttora quella terra come la più indicata e feconda per la coltura del turione.
Dal 2007 l’Asparago bianco di Bassano ha ottenuto il marchio DOP, importante riconoscimento europeo che identifica i prodotti locali che presentano particolari caratteristiche di qualità e tipicità. Il gusto è particolare, un mix dolce e amaro che ben si abbina con tutto, il colore è bianco perché il turione cresce sotto la terra, protetto dal sole e dalle intemperie, appena pronto si intravede spuntare la punta dalla superficie e l’agricoltore deve fare in fretta a raccoglierlo per non lasciarlo troppo esposto rischiando così di rovinarne il caratteristico colore che assumerebbe altrimenti il tono del rosa. Il periodo di produzione è assai limitato e dipende molto dall’andamento della stagione, si trova nelle tavole vicentine perlopiù da fine marzo a fine maggio. A maggio in particolare, quando il clima è più favorevole, alcune Pro Loco organizzano delle manifestazioni per promuovere il prodotto tipico nel territorio:
Pro Loco di Rosà
Festa dell’asparago Bianco 1° Maggio
La Pro Loco di Rosà in collaborazione con il Consorzio dell’Asparago Dop organizza la Festa dell’asparago bianco domenica 1° Maggio. Durante la giornata sono previsti intrattenimenti e giochi per bambini, premiazione del concorso “Disegna l’Asparago” per gli alunni delle scuole elementari. Per l’intera giornata funzionerà lo stand gestito dalla Pro Loco per la degustazione del risotto a base di asparagi. Il venerdì antecedente la manifestazione, tre fattorie didattiche in collaborazione con le Scuole Elementari saranno aperte agli alunni, per una visita guidata sulla coltivazione dell’asparago. Informazioni: rosaproloco@alice.it
Pro Loco di Cassola
L’asparago e dintorni Dal 26 Aprile all’8 Maggio
La Pro Loco di Cassola, in stretta collaborazione con il Gruppo Gam di
San Zeno (frazione di Cassola) e del Consorzio “Asparago di Bassano”, organizza la 10^ edizione della manifestazione denominata “L’Asparago e dintorni” a San Zeno di Cassola. All’interno di una grande struttura coperta tutte le sere, indicativamente dal 26 Aprile all’8 Maggio, si potranno gustare le tipiche specialità Bassanesi a base di asparagi (dai fritti, ai primi piatti fino alle torte di asparago), il tutto accompagnato da Vini doc di Breganze ed allietati dalla musica delle migliori orchestre e cover band del Veneto. Domenica 1° Maggio la Pro Loco organizza, nel contesto della manifestazione sopra citata, una marcia non competitiva di 6, 10, 20 km valida per i concorsi FIASP attraverso i campi di asparagi, il giardino botanico e parco naturale con animali selvatici liberi (Parco Raasm) e la possibilità dei partecipanti di acquistare direttamente dai produttori gli asparagi. Informazioni: proloco.cassola@tiscali.it
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RIFLESSIONI - PAG. 8
150° dell’Unità d’Italia Desidero esprimere alcuni miei pensieri sull’Unità d’Italia… L’Unità d’Italia è costata al suo popolo molti sacrifici e tantissimo spargimento di sangue, a cominciare dalle Guerre d’Indipendenza fino e soprattutto alle due Guerre Mondiali. Queste ultime sono state determinanti grazie alla resistenza dei nostri soldati sui fronti dall’Ortigara al Piave nella I Guerra Mondiale, e la resistenza civile, partigiana e delle altre forze di liberazione nella fase finale dell’ultimo conflitto, per respingere l’invasore nazista.
Giuseppe Bontorin
L’Arma dei Carabinieri, che è stata la prima Arma dell’Esercito, contribuisce fin dalla sua istituzione, avvenuta nel 1814 (oramai 200 anni fa), alla difesa dei territori e quindi dell’Unità d’Italia. Il 26 ottobre 1860 il re sabaudo e Garibaldi s’incontrano a metà strada tra Caianello e Teano, nel casertano, per sancire un risultato ottenuto in nome della Patria. Quel giorno, informalmente, viene proclamata l’Unità d’Italia e Garibaldi esclama: “Saluto Vittorio Emanuele II, il primo Re d’Italia!”; ufficialmente il Regno d’Italia viene proclamato 5 mesi dopo, il 17 marzo 1861 (data scelta per i festeggiamenti
anche se, personalmente, avrei scelto la data del 25 aprile, festa della Liberazione, anche per il contenimento della spesa pubblica). Nel frattempo si raggiunge l’unità ordinativa del Corpo dei Carabinieri Reali in tutta la penisola, che così assicura al giovane Stato la tranquillità interna necessaria all’attuazione degli impegni assunti nei confronti delle popolazioni italiane. Ancora oggi, i Carabinieri ne difendono, con le altre Forze Armate e di Polizia, l’Unità. Per la storia, è pur vero che dopo tanto spargimento di sangue il completamento dell’Unità d’Italia si è avuto dopo la II Guerra Mondiale, con
l’annessione di parte del Friuli e del Trentino Alto Adige, ed è spiacevole che in questa ricorrenza di pace e di libertà gli amministratori dell’Alto Adige non vogliano festeggiare l’annessione all’Italia del loro territorio, affermando di sentirsi legati all’Austria, nei confronti della cui nazione abbiamo tanto lottato per la nostra unità. Che ben venga il federalismo, ma che la nostra Italia rimanga unita nel territorio e nella libertà, con il suo stivale che sembra voler sorreggere l’Europa intera! E poiché noi siamo fieri della nostra nazione, diciamo “W l’Italia unita nel Tricolore ed i suoi difensori!”
I nostri laureati
Serenella Zen
Sefora Zarpellon
Angela Polo
Enrico Carlesso
Laurea in Storia delle Arti e della Conservazione dei Beni Artistici presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia
Laurea in Lingue e Letterature presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia
Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova
Laurea in Ingegneria Informatica presso l’Università degli Studi di Padova
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Costituzione della Repubblica Italiana (seconda parte) Titolo II - Rapporti etico-sociali
art. 35. La Repubblica tutela il lavoro
in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero.
art. 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. art. 37.
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.
art. 38.
Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari
per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L’assistenza privata è libera.
art. 39. L’organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. art. 40. Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano.
art. 41. L’iniziativa economica privata
è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché‚ l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
art. 42. La proprietà è pubblica o pri-
vata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale. La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.
art. 43.
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
art. 44. Al fine di conseguire il razio-
nale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà. La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.
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art. 45.
La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato.
art. 46.
Ai fini dell’elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.
art. 47. La Repubblica incoraggia e tu-
tela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diritto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese. Titolo IV - Rapporti politici
art. 48.
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
art. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per
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concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
art. 50. Tutti i cittadini possono rivol-
Parte 2 -Ordinamento della Repubblica
gere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.
Titolo I - Il Parlamento Sezione I - Le Camere
art. 51.
la Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione.
Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.
art. 52. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né‚ l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica. art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. art. 54. Tutti i cittadini hanno il dove-
re di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
art. 55. Il Parlamento si compone del-
art. 56. La Camera dei deputati è elet-
ta a suffragio universale e diretto. Il numero dei deputati è di seicentotrenta. Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età. La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione, per seicentotrenta e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.
art. 57. Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale. Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici. Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d’Aosta uno. La ripartizione dei seggi tra le Regioni, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.
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art. 58. I senatori sono eletti a suffra-
gio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età. Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno.
art. 59. È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. art. 60. La Camera dei deputati e il Se-
nato della Repubblica sono eletti per cinque anni. La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra.
art. 61. Le elezioni delle nuove Came-
re hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finché‚ non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti.
art. 62. Le Camere si riuniscono di diritto il primo giorno non festivo di febbraio o di ottobre. Ciascuna Camera può essere convocata in via straordinaria per iniziativa del suo Presidente o del Presidente della Repubblica o di un terzo dei suoi componenti. Quando si riunisce in via straordinaria una Camera, è convocata di diritto anche l’altra. art. 63.
Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti il Presidente e l’Ufficio di presidenza. Quando il Parlamento si riunisce in se-
duta comune, il Presidente e l’Ufficio di presidenza sono quelli della Camera dei deputati.
art. 64. Ciascuna Camera adotta il pro-
prio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta. Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale. I membri del governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono.
art. 65.
La legge determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di deputato o di senatore. Nessuno può appartenere contemporaneamente alle due Camere.
art. 66.
Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità.
art. 67. Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. art. 68. I membri del Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale; n‚ può essere
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arrestato, o altrimenti privato della libertà personale, o sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, salvo che sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è obbligatorio il mandato o l’ordine di cattura. Eguale autorizzazione è richiesta per trarre in arresto o mantenere in detenzione un membro del Parlamento in esecuzione di una sentenza anche irrevocabile.
art. 69.
I membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge. Sezione II - La formazione delle leggi
art. 70. La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.
art. 71.
L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale. Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.
art. 72.
Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale. Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza. Può altresì stabilire in quali casi e forme l’esame e l’approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione
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dei gruppi parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso alla Camera, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto della commissione richiedono che sia discusso e votato dalla Camera stessa oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle commissioni. La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.
richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Hanno diritto a partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. La legge determina le modalità di attuazione del referendum.
art. 73. Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica entro un mese dall’approvazione. Se le Camere, ciascuna a maggioranza assoluta dei propri componenti, ne dichiarano l’urgenza, la legge è promulgata nel termine da essa stabilito. Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulgazione ed entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso.
art. 76.
art. 74.
Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.
art. 75.
È indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo
L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti.
art. 77.
Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.
art. 78. Le camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari.
art. 79. L’amnistia e l’indulto sono concessi dal Presidente della Repubblica su legge di delegazione delle Camere. Non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla proposta di delegazione. art. 80. Le Camere au-
torizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi.
art. 81. Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese. Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte. art. 82. Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. La commissione d’inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. Omissis (continua….)
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Il buonsenso di un’oca
Il prossimo autunno, quando vedrete le oche selvatiche puntare verso sud per l’inverno in formazione di volo ‘a V’, potrete riflettere su ciò che la scienza ha scoperto riguardo al motivo per cui volano in quel modo. Quando ciascun uccello sbatte le ali crea una spinta dal basso verso l’alto per l’uccello subito dietro.
Volando in formazione ‘a V’ l’intero stormo aumenta l’autonomia di volo di almeno il 71% rispetto ad un uccello che vola da solo.
Coloro che condividono una direzione comune e un senso di comunità arrivano dove vogliono più rapidamente e facilmente, perché viaggiano sulla spinta l’uno dell’altro. Quando un’oca si stacca dalla formazione avverte improvvisamente la resistenza aerodinamica nel cercare di volare da sola e rapidamente si rimette in formazione per sfruttare la potenza di sollevamento dell’oca davanti.
Se avremo altrettanto buonsenso di un’oca rimarremo in formazione con coloro che procedono nella nostra direzione. Quando la prima oca si stanca, si sposta lateralmente e un’altra oca prende il suo posto alla guida.
É sensato fare a turno nei lavori esigenti, che si tratti di persone o di oche in volo verso sud. Le oche gridano da dietro per incoraggiare quelle davanti a mantenere la velocità.
Quali messaggi mandiamo quando gridiamo da dietro? Infine (e questo è importante), quando un’oca si ammala o è ferita da un colpo di fucile ed esce dalla formazione, altre due oche ne escono assieme a lei e la seguono giù per prestare aiuto e protezione. Rimangono con l’oca finché non è in grado di volare oppure finché muore; soltanto allora si lanciano per conto loro, oppure con un’altra formazione per raggiungere di nuovo il loro gruppo.
Se avremo il buonsenso di un’oca, ci sosterremo a vicenda.
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Ad io piacendo, addio piangendo, ahahh Dio… ridendo La dimensione religiosa in psicoterapia Damiano Pellizzari psicologo psicoterapeuta
In una delle sue piacevoli omelie don Benito del Santuario della Madonna della Crocetta di Castello di Godego ha usato una bella metafora per spiegare la vita in relazione con Dio. Essa a volte è come una sinfonia di Beethoven, oppure come le Quattro Stagioni di Vivaldi, io aggiungo che può somigliare anche ad una canzone di protesta come Dio è Morto di Francesco Guccini, può essere dura come un rock, simpatica ed ironica come Elio e le Storie Tese, una poesia come il Cantico delle Creature di San Francesco ecc…
Comunque siamo dei musicisti che suonano lo strumento della vita ai quali non mancano le stonature ma don Benito ha detto che Dio ha una “macchina che raddrizza le note”. Poiché la religione qualunque essa sia influisce positivamente o negativamente sulla vita dell’individuo, il legame con la psicologia esiste. Vorrei in questo brano portare in evidenza alcuni esempi di questa interrelazione. Tempo fa un tizio un po’ “matematico” che viene da me per risolvere alcuni problemi della sfera sessuale mi dice: “la religione sta al sesso, come il dietologo sta alle torte, con la differenza che il sesso non fa ingrassare”. E’ abbastanza sotto gli occhi di tutti che la religione ha condizionato
la vita sessuale delle persone per fortuna ora ha meno potere, se pensiamo però ai nostri nonni c’è da rabbrividire, della serie che lo facevano e poi andavano a confessarsi pensando che amare è peccato. Ci sono comunque anche all’interno della Chiesa stessa preti con una visione aperta. A tal proposito riporto un pezzo di una lettera che Don Giuseppe Stoppiglia dell’associazione Macondo ha scritto ad un omosessuale “Tu mi chiedi cosa penso dell’omosessualità? Io penso bene, molto bene. É un dono di Dio come l’eterosessualità. Non mi fermo mai a definire la persona che incontro per poterle parlare o amare se è uomo o donna, credente o non credente, giovane o vecchio, laureato o semplice operaio. Per me è una persona, dono di Dio per tutta l’umanità. Un soggetto da amare e accogliere nella sua specificità. Ho incontrato e ho amici omosessuali (preti, vescovi, padri di famiglia, insegnanti, operai, medici, barbieri, magistrati, contadini, ecc…) ho incontrato e ho amiche lesbiche (suore, insegnanti, lavoratrici, donne sposate, infermiere, impiegate, imprenditrici, ecc…). Un giorno una ragazza mi ha chiesto un colloquio perché stava male. Aveva lo sguardo spento, la testa bassa. Non aveva il coraggio di cominciare. Le ho chiesto se aveva problemi di sesso? (avevo notato la sua postura, il suo modo di porsi). Alla
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sua risposta, sono lesbica, le ho e ci stimolava facendoci domanpreso il volto tra le mie mani e de; Aristotele diceva che l’uomo Ci sono l’ho baciata sulle labbra. Lei sunon è un vaso da riempire ma persone che si bito mi ha chiesto: perché l’aveun fuoco da accendere. In quel annullano per gli vo fatto? Perché ti voglio bene e frangente mi è venuto un flash e perché tu sappia che Dio ti ama una domanda: perché in chiesa altri, figli, partner, proprio per la tua diversità, per non può avvenire qualcosa di siparenti, amici quella che sei. Ora è diventata mile? La mia personale risposta dimenticando i donna, sempre lesbica e si lapaura, paura di cambiare propri bisogni, sogni, èlestata, scia fare a volte le coccole. Mi cose… ma chi non migliora, aspirazioni chiama il suo prete e vedo che peggiora, infatti la Chiesa ha è serena e cerca una compagna perso molti fans! (fatica grande) per vivere la sua Poi mi chiedo chissà se Dio è la affettività e sessualità in modo maturo e costrutti- Madonna sorridono. Va beh che questo mondo è vo. Perché la Chiesa si comporta così? Non lo so o una valle di lacrime e magari c’è poco da ridere meglio posso dirti che capisco bene, ma non sono ma è vero anche che fa più rumore un albero che d’accordo…” cade di una foresta che cresce. Siamo circondaUn altro aspetto che mi capita spesso di incontrare ti prevalentemente da sacre facce tristi, madonne e che nasce probabilmente dalla commistione tra che piangono sangue, mani e piedi che sudano morale, religione ed educazione lo riassumo così sangue… possibile che non c’è ne sia una che parafrasando Gesù: “ama il prossimo tuo come te ride! stesso… ma non di più!”. In altri termini siamo Anche i racconti delle persone di fronte alla “sindrome della crocerossina” o alla che vengono in terapia sono ta“sindrome da salvatore del mondo”. Ci sono per- lora colorati a tinte cupe, sensi Siamo circondati sone che si annullano per gli altri, figli, partner, di colpa, sensi di inadeguatezza prevalentemente parenti, amici dimenticando i propri bisogni, so- e inferiorità, rigidità, paura, rida sacre facce tristi, gni, aspirazioni con la conseguenza che arrivano fiuto ecc… madonne che piangono dallo psicologo per uscire da forme depressive o Ritengo che anche, ma non solo, sangue, mani e piedi ansiose. La macchina non può correre senza ben- la religione ci abbia messo del che sudano sangue… zina, bisogna fermarsi al distributore quando è suo e che ci sia grande bisogno possibile che non c’è ne necessario, “anca el musso se ferma se l’è massa di pastori, guide sia preparate sia carico!” Penso che le religioni attraverso modali- cariche di umanità ma soprattutsia una che ride! tà diverse dovrebbero generare felicità. La parola to disposte alla tras-forma-zione religione deriva da religo (legare) bisogna comun- (azione che cambia la forma). que “depurare” i messaggi, gli insegnamenti che Ho alcune domande a cui non so rispondere, passano attraverso i sacerdoti per evitare che que- per esempio perché in Finlandia un bicchierino sto legame diventi una corda al collo. di Vodka in più è sinonimo di festa e nei paesi Come in tutte le professioni ci sono preti bravi e mussulmani un peccato contro Allah? Perché da preparati e quelli che vivono di rendita, adagiati noi avere più di un partner non va bene e in certi a schemi vecchi in un mondo che cambia veloce- paesi arabi è ok? Perché noi mangiamo le mucche mente. Per esempio ricordo quando frequentavo e per gli indù sono inviolabili? le scuole medie dai Salesiani che le messe erano Io non so se credo in Dio, diciamo che ci spero… molto al passo coi tempi, canti fatti con tastiere, certo che con tutte queste regole che gli attribubatteria, chitarra elettrica… anche l’orecchio vuo- iamo secondo me gli facciamo fare confusione le la sua parte! La Buona Novella non può essere pure a lui… che magari e li che ride. Voglio conuna cosa pallosa perché è innaturale che piaccia- cludere con qualcosa di dolce, di Zucchero “mino cose noiose. serere, misero me però brindo alla vita!” Poco tempo fa ero ad un corso di aggiornamento, eravamo tutti in cerchio e il professore parlava www.psicologo-strizzacervelli.it col microfono, si muoveva all’interno del cerchio Sportello ascolto: 800 58 92 72
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Un gruppo FAN…tastico Gianni Dalla Zuanna
Forse vi sarà capitato durante la bella stagione, alla domenica mattina di buon’ora, di vedere un gruppo di persone ferme davanti al piazzale della chiesa di Romano. É il FAN che si mette in moto per un’uscita. Fan è una parola di uso comune che deriva dal termine inglese fanatic, e quindi indica una passione eccessiva, assoluta, non sempre equilibrata.
Non è questo il caso: FAN è l’abbreviazione di “Famiglie Amiche della Natura”, un gruppo il cui collante è la voglia di stare assieme e di camminare in mezzo alla natura. Non ci sono regole particolari, requisiti necessari per essere ammessi in questa bella compagnia, che coinvolge moltissime persone di tutte le età. Diciamo, come ho potuto constatare di persona, che è sufficiente, magari grazie alla “soffiata” di un amico, presentarsi lì e chiedere di aggregarsi. Dino Moro, che è l’anima e la guida del
FAN, vi spiegherà la meta che si vuol raggiungere, l’itinerario per arrivarci, i tempi indicativi e poi tutti via, in colonna alla scoperta di sentieri e paesaggi suggestivi, come solo le nostre montagne sanno offrire. Sono percorsi sempre alla portata di tutti, che Dino prima prova in solitaria, per saggiarne le difficoltà, e che ognuno affronta col proprio passo. Non c’è quel senso agonistico che a volte caratterizza determinati gruppi, fanatici per l’appunto, per i quali la prestazione fisica è più importante dell’assaporare il cammino fatto assieme immersi nella natura. Per me e la mia famiglia è stata una scoperta recente, che mi ha permesso di stringere amicizie nuove e di rafforzarne di già esistenti. Mi ha fatto riflettere su come spesso ci siano realtà che funzionano molto bene anche senza far chiasso, senza la necessità di riflettori puntati. Di ognuna di
queste uscite ho conservato immagini bellissime, anche se alcune, ovviamente, sono più intense, quasi fotografie nella memoria. Ricordo l’uscita in notturna, quando una nebbiolina dispettosa ci ha permesso di vedere solo per pochi istanti, dalla cima della vetta, accendersi le luci in riva al lago di Garda. Mi sembra di camminare ancora verso i rifugi meta della due giorni di luglio, un week-end che da solo è valso una vacanza. Riassaporo il vino condiviso con gli altri, le chiacchierate che hanno condito la via, la gioia di sedersi sull’erba ad ammirare gli scenari che si offrivano ai nostri occhi e tutte le piccole cose che hanno reso speciale quelle giornate. Tra poco, con l’arrivo della bella stagione, il gruppo si rimetterà in marcia, e trovavo giusto sottolineare questa bella realtà e l’impegno che qualcuno si assume per permettere alle famiglie di stare assieme in serenità. Insomma non un gruppo fanatico, ma un gruppo fan…tastico.
Programma escursioni 2011 Famiglie Amiche della Natura Domenica 15 Maggio
Part. ore 8.00 chiesa di Romano – Pedavena • Croce D’Aune
Domenica 12 Giugno
Part. ore 7.30 chiesa di Romano – Schio • S. Rocco
Sabato 2 Luglio / Domenica 3 Luglio
Part. ore 7.00 chiesa di Romano – Dobbiaco Sabato da Auronzo di Cadore al Monte Agudo Domenica da Malga Coltrondo al Passo Silvella
Sabato 16 Luglio - Tramonto e camminata al chiaro di luna. Part. ore 14.00 da casa di Dino Moro (Romano d’Ezzelino) per Longarone • Val di Zoldo • Passo Cibiana. Ritorno previsto a Romano verso le ore 0.30 - 1.00 Possibilità di pernottare nel Rif. Dolomites.
Domenica 14 Agosto
Giornata di relax alla cascatella di Castel Tesino con possibilità di grigliata provvedendo ognuno all’occorrente. Ritrovo sul posto liberamente in mattinata.
Domenica 28 Agosto
Part. ore 7.00 chiesa di Romano – Trento • Molveno
Domenica 18 Settembre
Part. ore 7.30 chiesa di Romano – Agordo
Domenica 16 ottobre
Part. ore 7.30 chiesa di Romano – Vittorio V. • Cansiglio
Sabato 29 Ottobre
Ore 20.30 in Centro Parrocchiale di Romano serata video e altro con brindisi e dolci da condividere
In genere il ritorno è previsto entro le 18.00 Ricordati di portare scarponi e zaino con l’occorrente per mangiare!!! In caso di cattivo tempo le uscite sono rinviate alla domenica successiva e per tempo incerto telefonare entro il sabato sera al 0424 37537 (Dino Moro)
N.B. Ognuno è responsabile di se e della propria famiglia.
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ASSOCIAZIONI - PAG. 17
Le Giovani Guide del Monte Grappa “Giovani Guide del Monte Grappa” è un progetto di formazione extra- Cristina Bianchin scolastica rivolto ai ragazzi dell’EnAIP di Bassano del Grappa nel contesto delle attività di Fuori Classe (associazione sportiva dilettantistica senza fini di lucro, con sede legale a Padova) promosse da EnAIP Veneto. Attraverso molteplici attività, che vanno dallo sport, al teatro fino alle escursioni in montagna, l’associazione vuole offrire ai giovani la possibilità di mettersi in gioco in diversi contesti, al fine di valorizzare i loro talenti e le loro risorse, con la speranza che tali esperienze possano diventare per loro una concreta possibilità di orientamento per le scelte future. Il progetto “Giovani Guide” farà scoprire ai ragazzi la storia della Grande Guerra e di come questa abbia trasformato un luogo vicino, quale è il Massiccio del Grappa, nel teatro di sanguinose battaglie. L’intento del progetto è quello di formare delle guide del territorio, affidando alle nuove generazioni la consapevolezza e il ricordo di quanto accaduto sulle nostre montagne, continuando così a valorizzare il Monte Grappa quale luogo fondamentale per la storia nazionale, anche in prospettiva delle celebrazioni per il 100° anniversario della Grande Guerra. La prima fase del progetto muoverà i propri passi nei mesi di aprile e maggio; i ragazzi della sede EnAIP di Bassano visiteranno il Grappa effettuando un ciclo di escursioni sui
luoghi più significativi del conflitto. Saranno accompagnati da un esperto, che li guiderà all’osservazione e allo studio delle tracce della storia. Avranno quindi la possibilità di visitare i campi di battaglia, le trincee, le posta-
zioni militari e le fortezze, i musei e i sacrari. Le esperienze acquisite sul campo saranno rafforzate in pomeriggi di formazione in aula, dove si dedicheranno una serie di lezioni allo studio delle cosiddette tre battaglie del Grappa. Gli approfondimenti avranno ad oggetto anche la storia
Sede: Romano d'Ezzelino (VI) - Viale Europa, 25 Tel. 0424 31138 - Fax 0424 513118 Carrozzeria ed accessori: Tel. 0424 512424 - 512030
e la geografia del territorio, nonché le vicende vissute dalla città di Bassano del Grappa, ultimo baluardo a difesa della Nazione. Al termine della fase dedicata alla loro formazione, gli studenti che hanno aderito al progetto faranno da guida a ragazzi di altri EnAIP e agli alunni delle scuole medie inferiori, imparando così a trasmettere il loro sapere. Per informazioni: giovaniguidemgrappa@gmail.com
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18
Concerto di solidarietà
Casa dei Peai Anni ’60. Casa dei Peai (Andolfatto) in via Castello.Foto ricordo per i tre anni in cui la famiglia Benacchio abitò nell’appartamento di Quinto Andolfatto.La famiglia Benacchio fu ospitata in quella storica casa mentre d’inverno, al rientro dal lavoro stagionale in Svizzera, lavorava alla costruzione della propria casa nuova. Da sinistra: Togna dei Olivi (Antonia Gasparini), vedova di Luigi Benacchio; il bambino è Nichi Bordignon, figlio di Gino Volpe (lo zio Edoardo lo tiene in braccio), a fianco, Vittoria, la mamma di Nichi. Poi: Ina Pola (Vincenza Polo), mamma dei fratelli Benacchio, vedova Valentino; Togna Pignaffa (Antonia Benacchio); di spalle Carlo Benacchio e, appoggiata all’auto, Angina Pignaffa (Margherita Benacchio).
“e la tradizione continua…”
Ritratti nella foto c’è Carlesso Giulio con il nipote Stefano e il pronipote Matteo ritratti in uno degli ultimi Palii, speriamo che siano, anche i più giovani, delle bandiere come lo è il nonno Giulio… Grazie Giulio per la tua disponibilità in Contrada.
Quest’anno due associazioni di Romano stanno festeggiando. Il Coro Ezzelino ed Il Gruppo Donatori di Sangue, infatti, stanno festeggiando il quarantesimo dalla loro fondazione. Il comun denominatore di entrambi i gruppi è donare, il primo, dona cultura ed emozioni con il canto, il secondo dona speranza e vita con il dono dei suoi associati. Cosa fare quindi per lasciare un segno tangibile di questo traguardo, cosa donare al quarantesimo? Ecco l’idea, abbiamo donato un concerto alla popolazione del comune di Romano e doniamo qualcosa di concreto a chi ne ha di bisogno, ed è proprio per questo che, sabato 2 aprile alle 20 e 30 in chiesa a Romano si è tenuto un CONCERTO DI SOLIDARIETÁ. Il ricavato della serata è stato devoluto in beneficenza agli alluvionati di Vicenza in particolar modo alla popolazione di Rettorgole. Nel ringraziarvi per la numerosa e partecipata presenza, vi diamo appuntamento per le prossime attività del Coro Ezzelino. Coro Ezzelino
DEFUNTI - PAG. 19
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Ci hanno lasciato
Luigi Baron (Mario)
Ines Ceccato ved. De Gaspari
Maria Tonellotto ved. Lunardon
Cav. Michelangelo Canelli
78 anni 31 gennaio 2011
81 anni 10 febbraio 2011
91 anni 12 febbraio 2011
82 anni 14 febbraio 2011
Rosangela Remonato “Rosi” in Bortignon
Maria Maddalena Bontorin in Moro
Attilio Alberton
Genoveffa Bortignon ved. Farronato
Giuseppe Pellizzer
58 anni 17 febbraio 2011
73 anni 18 febbraio 2011
85 anni 19 febbraio 2011
90 anni 19 febbraio 2011
69 anni 22 febbraio 2011
Roberta Ancis
Ines Carlesso
Angela Crestani ved. Crestani
Agnese Edvige Zordan ved. Marini
Giovanna Bordignon ved. Farronato
37 anni 22 febbraio 2011
92 anni 23 febbraio 2011
96 anni 24 febbraio 2011
82 anni 25 febbraio 2011
68 anni 27 febbraio 2011
Punti rinnovo soci
E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri.
Sede Proloco Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo.
Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.
Clelia Gecchele ved. Brotto 14 febbraio 2011
San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).
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