Sommario Editoriale
Aprile 2012 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
3 Non ho mai pensato di cambiare il mondo
on sco Bar atto Fraiannccearlo e RosbyreSo2011 di G 28 Novem nata il
Associazioni
4 La Seriola è nel CERS! 6 Il Coordinamento “BMG” potenzia l’AIB 9 Villa Silenzi 11 Note in Blu
Riflessioni
7 Crisi crisi crisi 15 Volti diversi di uno stesso corpo
Appuntamenti 8 Festa del patrono a Sacro Cuore
Sport
10 Oro tricolore per la Bassano New Skate
Personaggi
12 L’uomo che “dà del tu” al vuoto
Racconti
14 Il contastorie 16-17-18 19
Notizie in breve Defunti
Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112
Il Nuovo Ezzelino Aprile 2012
EDITORIALE - PAG. 3
Non ho mai pensato di cambiare il mondo Maurizio Carlesso Ho solo cercato di essere una goccia di acqua pulita. Se anche tu diventerai una goccia di acqua pulita, saremo in due, e poi in quattro, in dieci, in cento… L’unione fa la forza, cioè “chi si unisce diventa pietra, chi si separa diventa sabbia”. Oggi non abbiamo più nemmeno il tempo per parlarci, per guardarci, per darci reciprocamente gioia. E così siamo sempre meno in contatto gli uni con gli altri. La gente è affamata d’amore.
Madre Teresa di Calcutta Io sono convinto che tutti i destini sono già segnati da una Guida Superiore, perché vi dico questo? Perché mentre mi accingevo a scrivere questo mio ultimo editoriale da presidente della Pro Loco, in quanto sto seguendo il progetto che mi vede possibile amministratore, e stavo prendendo con estrema umiltà a prestito, quanto Madre Teresa di Calcutta aveva scritto, mi viene chiesto di pubblicare la foto di una nostra compaesana Suor Caterina Andolfatto che ha operato per molti anni tra i poveri dell’India e nella foto lei viene ritratta proprio con Madre Teresa. La grande stima che ho per queste persone che si sono messe a disposizione dei più poveri ed umili mi permette di essere ancor più felice nel pubblicare il ricordo di Suor Caterina. Quando Madre Teresa dice “Ho solo cercato di essere una goccia di acqua pulita” mi offre la possibilità di prendere lo spunto per dire che anche la nostra Suor Caterina ha cercato di essere una goccia d’acqua pulita e soprattutto ha sicuramente contagiato con il suo
esempio molte altre “gocce”. Molto spesso nel ripensare ai propri percorsi di vita si riconoscono gli esempi delle persone più umili e si è felici se solo uno dei loro propositi o insegnamenti sono un asse portante nella propria esperienza di vita. L’unione fa la forza, cioè “chi si unisce diventa pietra, chi si separa diventa sabbia”. Oggi non abbiamo più nemmeno il tempo per parlarci, per guardarci, per darci reciprocamente gioia.
E così siamo sempre meno in contatto gli uni con gli altri. La gente è affamata d’amore. Vi ringrazio di avermi accolto nelle vostre case in questi anni, certo anche di non essere sempre stato all’altezza del giornalismo, così come interpretato ed inteso da molti. Spero che la continuità che ho cercato di dare al Nuovo Ezzelino sia portata avanti con lo stesso spirito di servizio e disponibilità, auguro a tutti un buon lavoro.
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ASSOCIAZIONI - PAG. 4
La Seriola è nel CERS! Associazione Culturale Seriola
É ufficiale! L’Associazione Culturale Seriola è iscritta al C.E.R.S. (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche www.cersonweb.org ). Un traguardo meritato sul campo, fatto di lavoro costante, volto alla ricerca e alla perfezione. Il Palio di Romano con i suoi Angoli Rustici e il Palio delle Contrade ora è nel giro delle grandi, delle blasonate e rinomate rievocazioni che tanto prestigio danno alla storia nazionale ed europea.
Il CERS oltretutto è punto di riferimento per i documentari televisivi storici, che necessitano di personaggi in costume, di siti e di spunti storici. Praticamente Ulisse, Quark, Voyager, Atlantis e tutti gli altri programmi chiamano il CERS per metter in pratica le loro idee. “Noi del Palio abbiamo investito e creduto nell’identità veneta in tempi non sospetti – dichiara il presidente della Seriola Roberto Frison – l’abbiamo fatto sempre con umiltà e sacrificio, con credo, passione, didattica e professionalità. E alla fine siamo stati premiati con questo importante
riconoscimento. Siamo orgogliosi che l’ufficialità dell’iscrizione sia avvenuta per mano del delegato Mauro Guidolin in occasione della Presentazione-Conferenza Stampa del 42° Palio. E’ stato un momento significativo ed importante per tutti gli addetti ai lavori presenti, dalla Seriola alle contrade, dall’Amministrazione Comunale alla Pro Loco e a tutte le associazioni che erano con noi quel sabato 14 aprile 2012. L’iscrizione al CERS è un motivo in più per esser pronti al centenario della Grande Guerra” Alla consegna dell’attestato, il delegato CERS, Mauro Guidolin, ha sot-
tolineato la capacità della Seriola di investire e coinvolgere i giovani oltre che alla passione e ricerca storica dimostrata negli anni dai contradiaoli aggiungendo “All’assemblea di marzo, in quel di Piacenza, quando si è trattato di vagliare le domande di iscrizione pervenute, alcune le abbiamo tenute in sospeso per verificare meglio il loro modus operandi, ma appena il nostro presidente cav. Massimo Andreoli ha preso in mano la richiesta del Palio di Romano, immediatamente c’è stato un consenso unanime nell’accettare la Seriola all’interno della famiglia del CERS”.
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Cos’è il CERS? (tratto da www.cersonweb.org)
Il CERS opera attraverso l’azione dei propri iscritti - oltre 120 tra gruppi storici ed esperti nei più diversi settori scientifici, didattici, artigianali, artistici, editoriali o ricostruttivi - nell’ambito della rievocazione storica applicata al marketing territoriale, spesso in aree italiane ed estere non ancora interessate dal turismo di massa. Le rievocazioni, prima ancora di essere efficace strumento di promozione turistica, sono attività dal sempre più evidente valore culturale e sociale, visto anche l’ampio coinvolgimento del volontariato e dell’associazionismo locale. Ovviamente l’importanza che la Rievocazione Storica ha via, via acquisito all’interno delle politiche locali in ambito culturale e turistico, rende necessario sempre di più il rispetto di due parametri fondamentali: - autenticità (di abiti, oggetti artigianali, pietanze tradizionali offerte in occasione di tali iniziative) - qualità (della rappresentazione nei suoi diversi aspetti, così come dei servizi allo spettatore). Il rispetto di detti parametri ha portato il CERS a organizzare o partecipare a importanti eventi su tutto il territorio italiano e all’estero (1999/2000 Festival Europeo Medievale di Horsens in Danimarca, 2000 Peter und Paul Fest a Bretten in Germania, 2001 Festival Medievale di Monflanquin in Francia, 2002 Festa Storica di Montluçon in Francia, 2004 Festival Internazionale della Maschera a Miao-Li Taiwan; a Lilles “Capitale Europea della Cultura 2004”, 2006/2007 “Feste Veneziane a Palazzo” a San Pietroburgo, 2007/2011 Celebrazioni per la Battaglia di Lepanto a Nafpaktos in Grecia, 2008 “Fiera Internazionale di Salonicco” in Grecia, 2009 “Giornate Italiane a Corfù” in Grecia, 2010 Expo Internazionale di Shanghai e Fête des Remparts a Dinan in Francia, 2011 “Gala Veneziano” a Palazzo Venezia a Istanbul, “Knights of Jerusalem – The City of Lions” a Gerusalemme). Spesso il CERS è chiamato quale consulente per la riqualificazione e il rilancio di eventi già esistenti oppure per l’ideazione e organizzazione di celebrazioni straordinarie in occasione di anniversari di importanti personaggi o avvenimenti. Tale attività ha valso al CERS l’invito della Direzione Cultura del Consiglio d’Europa al gruppo di lavoro relativo allo Study on the Impact of European Small and Medium Enterprises (SMEs’) Innovation and Competitiveness, organizzato nel novembre 2010 a Strasburgo nell’ambito del “Cultural Routes EU-Council of Europe Joint Program 2010/2011”. Ha partecipato all’International Tourism Conference di Gerusalemme, svoltasi dal 29 al 31 marzo 2011, presentando la relazione “Cultural Heritage Tourism: Routes, Local Identities and Events.
ASSOCIAZIONI - PAG. 5
Presentazione del 42° Palio di Romano
Sabato 14 aprile, alle 10,30, presso l’Aula Magna della Casa delle Associazioni, è stato presentato agli organi di comunicazione il 42° Palio di Romano. Più che una conferenza stampa, sembrava una vera e propria presentazione al pubblico, data la massiccia presenza di addetti ai lavori, ma il palio è anche questo: è partecipazione di persone e coinvolgimento di associazioni. Alla presentazione ha presenziato anche Mauro Guidolin, delegato CERS, che oltre a portare i saluti del presidente Massimo Andreoli, ha consegnato all’Associazione Seriola l’attestato di iscrizione al prestigioso Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche. Alla presenza dei giornalisti de “Il Giornale di Vicenza”, de “Il Gazzettino” e delle testate televisive “Reteveneta” e “TVA Bassano notizie”, han raccontato i loro Angoli Rustici i rispettivi portavoce. Poi sono intervenuti i vicepresidenti Giovanni Farronato e Alberto Segafredo, il presidente della Pro Loco Maurizio Carlesso, il vicesindaco di Romano Remo Seraglio e il Sindaco Rossella Olivo. Sono intervenuti anche il presidente dei Commercianti Carla Bordignon, l’Ezzelino Fotoclub, il Centro Studi Ezzelino, il coordinatore comunale dei Donatori di Sangue, Renato Galvan e il referente per la mostra delle FIAT 500 in piazza, il presidente del Club Artistico Romanese Giovanni Bontorin e altri ancora.
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ASSOCIAZIONI - PAG. 6
Il Coordinamento “BMG” potenzia l’AIB Sara Bertacco
Un nuovo mezzo per le attività di antincendio boschivo è stato consegnato ai volontari del Coordinamento di Protezione Civile e A.I.B. “Brenta Monte Grappa”, grazie ad un contributo regionale.
Nel pomeriggio di sabato 7 aprile scorso i volontari del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” si sono dati appuntamento a Carpanè di San Nazario per prendere in consegna un nuovo mezzo attrezzato per le attività di antincendio boschivo. Si tratta di un Bremach 4x4, di colore rosso, finora in dotazione al Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Castelnuovo (TN) il cui personale volontario ne aveva proposto la vendita. Tutti i Presidenti delle Associazioni del “Brenta Monte Grappa” non si sono lasciati scappare l’opportunità di dotare il Coordinamento di un mezzo di questo tipo, in ottimo stato e dotato di apposita attrezzatura in gran quantità. Va detto che il Coordinamento è l’unica Associazione a livello locale nel comune di Romano, ad avere una convenzione con la Regione del Veneto che abilita e autorizza interventi di antincendio boschivo in modo strutturato e professionale e quindi l’acquisto di un mezzo come il Bremach permette ai volontari di intervenire in modo efficace nelle situazioni di emergenza incendio sulle nostre montagne, nel comune di Romano e in quelli di pertinenza di tutte le altre Associazioni in Coordinamento, da Cismon a Bassano del Grappa e nelle zone limitrofe di Asiago e del Monte Grappa, quando si trovano a lavorare in appoggio agli uomini dei Servizi Forestali Regionali e dei Vigili del Fuoco. Nel nuovo mezzo Bremach è presente un serbatoio d’acqua da 1.400 litri, lance a media ed alta pressione, naspi, manichette con raccordi, estintori, un gruppo
elettrogeno, una motopompa e una torre faro a scomparsa di due metri di altezza per poter utilizzare il mezzo anche in situazioni di scarsa illuminazione. Si è scelto questo mezzo perché il ridotto ingombro permette l’accesso anche in stradine non molto larghe o ristrette dalla vegetazione presenti soprattutto nelle alture. I volontari del Coordinamento “BMG” hanno inoltre concordato di aumentare, per quanto possibile, la dotazione del mezzo con altra piccola attrezzatura, sempre utile se non indispensabile nei loro lavori. Alla consegna del mezzo Bremach era presente anche il Sindaco di San Nazario che, dopo aver portato i saluti e la solidarietà del Presidente della Comunità Montana del Brenta, ha espresso i più vivi complimenti a tutti i volontari presenti per il nuovo acquisto e per la dedizione, la passione e la disponibilità che da sempre li contraddistingue. Al termine della giornata c’è stato anche un momento formativo dove, il Comandante dei Vigili del Fuoco Volontari di Castelnuovo (TN), ha dato una prima infarinatura ai presenti sull’utilizzo delle apparecchiature installate sul Bremach. Lo stesso si è gentilmente reso disponibile anche a fornire una più dettagliata informazione dandoci garanzia della sua presenza ad una prossima nostra esercitazione e per altre esercitazioni future da programmare insieme. Questo per scambiarci ed apprendere reciprocamente le esperienze e le varie professionalità che come sappiamo nel vicino Trentino sono molto radicate.
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RIFLESSIONI - PAG. 7
Crisi crisi crisi “Crisi, crisi, crisi” ogni giorno non si fa che sentire continuamente que- Cinzia Bonetto sta parola uscire dalla bocca di tutti ed entrare nelle nostre case tramite i media, ma qual è l’effetto sulla nostra psiche? La realtà di questa crisi economica sta colpendo le famiglie italiane sotto ogni punto di vista, le quali o si ritrovano indebitate fino al collo oppure rinunciano a beni e servizi di prima necessità. Le famiglie resistono alla crisi ma vivono con l’ansia di non farcela! Vivono con inquietudine la possibilità che la situazione peggiori ulteriormente. Questo è il sentimento prevalente. Posto di lavoro, debole potere di acquisto, fragili prospettive di un reale cambiamento di tendenza, sono alcune delle principali preoccupazioni che attraversano da nord a sud il Paese e si accompagnano all’ampliamento della fascia di famiglie in bilico, a rischio di povertà. Tra i più afflitti ci sono i giovani che, sempre in maggior numero, non riescono a vedere prospettive concrete per il futuro. Si fa pervasivo il concetto di “giorno per giorno”, senza progetti a lungo termine. Si rileva anche una tendenza a rinchiudersi: tutti i fenomeni di vita sociale ed economica si stringono in spazi sempre più circoscritti. La sicurezza economica è a rischio e ciò alimenta in tutti una certa ansia e irrequietezza quotidiana. Tutti quanti, ma in particolar modo le persone che già hanno un carattere ansioso e facilità a scoraggiarsi, sono particolarmente stressate dalla situazione. Anche se direttamente abbiamo la fortuna di non essere toc-
cati dalla perdita del lavoro, veniamo condizionati dai mass media che raccontano le difficili situazioni di chi ha perso il lavoro e di una nuova crescente povertà. L’ansia può esprimersi in tanti modi tra cui l’ossessione di restare senza soldi, di perdere tutto. Quando il timore diviene ossessione di restare senza soldi, di doversi precludere molte possibilità, di dover cambiare stile e abitudini di vita, si prova molta angoscia. E questa ci paralizza.
La sicurezza economica è a rischio e ciò alimenta in tutti una certa ansia e irrequietezza quotidiana.
S e il rischio povertà riguarda sette milioni di italiani, come ha comunicato oggi l’Istat, ciò che ci sta per travolgere, ma i segnali erano chiari ed evidenti già da tempo, è la depressione sociale. Chi sperimenta la povertà difficilmente non vivrà da depresso e chi ne sarà solo sfiorato dovrà comunque vedersela con una forte ansia e con la paura che tutto possa cambiare da un momento all’altro».
Cosa augurare e cosa augurarci? penso che si possa parlare di crescita solo dopo aver fatto una profonda pulizia da tutto ciò che “ammala” il nostro Paese… e contemporaneamente, sarebbe importante RIVITALIZZARE le risorse positive.
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APPUNTAMENTI - PAG. 8
Festa del patrono a Sacro Cuore Il comitato festeggiamenti di Sacro Cuore
Giugno si avvicina e la parrocchia di Sacro Cuore si accinge a festeggiare il suo patrono: il “Sacro Cuore di Gesù”. È tempo per gli organizzatori di rimboccarsi le maniche e preparare l’ormai famosa “sagra paesana” che si terrà nei giorni 1-2-3 e 9-10-11 Giugno. Anche quest’ anno le novità non mancheranno!
Programma delle serate di giugno Venerdì 1
Remote Funky Peppers Red Hot Chili Peppers Tribute Band
Sabato 2
D.J. Martino
Domenica 3 Lisa & Cristian Ogni sera si potranno gustare numerose pietanze preparate e servite dai tanti volontari che ogni anno si mettono a disposizione per rendere questa festa sempre più bella e divertente. Come da programma, il dopo-cena sarà allietato da spettacoli musicali di vario genere. Non meno sarà l’attenzione posta ai bambini, i quali tutte le sere potranno divertirsi con le attrazioni gonfiabili e la pista sterrata di quad. La vera novità di quest’anno sarà “il Megagirello” Torneo Calcio balilla umano. Struttura gonfiabile che riproduce in versione “maxi” il classico gioco del Calcio Balilla. I giocatori sono “bloccati” al corpo e alle mani da apposite imbragature poste su aste orizzontali, garantendo in questo modo la perfetta somiglianza con il Calcio Balilla tradizionale. I partecipanti saranno gli assoluti protagonisti di avvincenti partite. Il divertimento è assicurato. Fate presto… organizzate subito una squadra! In campo giocano 6 giocatori (età minima 14 anni) così disposti: 1 portiere, 2 in difesa, 3 in attacco. La partita si svolgerà in due tempi da 15 minuti ciascuno. Ogni squadra sarà di minimo 6 giocatori (non c’è un limite), le eventuali sostituzioni avverranno fra un tempo e l’altro. Le squadre potranno essere composte in estrema libertà: solo uomini, solo donne o formazioni miste (uomini e donne), e parteciperanno allo stesso torneo.
Non è necessario essere dei “bravi/e” calciatori/ci, anzi… possono giocare tutti in spirito di amicizia e divertimento! L’iscrizione sarà di 10 Euro a persona e avranno termine appena raggiunto il numero necessario di squadre per lo svolgimento del torneo. I gironi saranno definiti con formula a sorteggio, che si terrà presso il bar del Centro Parrocchiale lunedì 7 maggio 2012. Al momento dell’iscrizione verrà consegnato il Regolamento. La manifestazione non ha scopo di lucro e l’eventuale ricavato verrà devoluto in beneficienza. Le prime tre squadre classificate parteciperanno alla premiazione finale. Inoltre ci sarà un premio speciale per la squadra che indosserà la divisa più originale! (Per tutte le informazioni necessarie rivolgersi a Gianni cell. 331 3644590 o Stefano cell. 340 5918418. Iinviando una e-mail a artusogianni@yahoo.it o stefanocaloe@libero.it oppure entrando nel gruppo Facebook SAGRA SACRO CUORE 2012) Possiamo solo dire che questa festa è nata e si conferma ogni anno come un momento di gioia e divertimento per tutti, coinvolgendo “la famiglia” al completo, proponendo sempre belle novità!
Sabato 9
Vania & Gianni
Domenica 10
Gruppo Elettrogeno
Lunedì 11
El Canfin Gruppo Folkloristico di Canti Popolari Attrazioni per bambini King-kong, un megascivolo 16 x 16 metri (sono 3 piste di discesa) Gonfiabile media; Gonfiabile piccolo per i più piccoli; Calcio Balilla (ci giocano al massimo 12 persone) Pista sterrata con Quad a motore Ogni sera STAND GASTRONOMICO apertura ore 19:00 con gustosissime grigliate, goulash, baccalà e l’enoteca con ottimi vini. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza. VI ASPETTIAMO NUMEROSI, CON TANTA VOGLIA DI STARE INSIEME E DIVERTIRSI!
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ASSOCIAZIONI - PAG. 9
Villa Silenzi Alcuni si domanderanno cosa sia Villa Silenzi e quale legame ci sia con Gloria De Marzi dal sito un’associazione di fotografia. Inizieremo spiegando come e perché sia Tratto www.ezzelinofotoclub.it nata la comunità denominata appunto Villa Silenzi. Innanzitutto è una comunità residenziale che ospita durante tutto l’arco dell’anno un numero variabile di utenti che solitamente non supera la ventina. Le persone che vengono ospitate nella nostra struttura sono uomini e donne che stanno affrontando il difficile e duro percorso della disintossicazione e del reinserimento sociale e lavorativo. All’interno del percorso comunitario sono previste svariate attività, una delle quali si svolge in modo quindicinale il venerdì. Obiettivo dell’attività è quello di portare persone che raccontino le proprie passioni ed esperienze agli ospiti della struttura nel tentativo di creare un avvicinamento spontaneo dei ragazzi/e alle attività che nel gruppo vengono spiegate. Talvolta sono esperienze il cui avvicinamento da parte degli utenti è difficile, come l’esperienza di un giovane tecnico informatico in Antartide (ma il cui racconto risulta interessante), altre volte sono passioni/attività il cui accostamento sarebbe plausibile come il teatro e la fotografia. A questo scopo si è voluta ripetere l’esperienza di incontro tra Ezzelino Fotoclub e Villa Silenzi pensato appunto per far nascere un possibile interesse negli ospiti della comunità. Ulteriore obiettivo dell’attività è l’evitamento della cristallizzazione delle attività e degli interessi aprendoci a nuove esperienze e alla condivisione/ascolto delle passioni portate da altri. Non è difatti da sottovalutare quanto sia importante il confronto/ascolto con esperienze diverse e per certi aspetti distanti dal nostro quotidiano, sia per chi ospita sia per chi viene ospitato. Con questa ottica si è rinnovata la collaborazione nata un anno fa tra la comunità e il Fotoclub che anche quest’anno si è reso disponibile a venire a mostrarci il proprio lavoro e appassionando tutti noi di Villa silenzi con le storie che ciascuna foto porta con sé oltre agli spettacolari effetti visivi. Quest’anno abbiamo avuto l’onore di ospitare quattro soci dell’Ezzelino Fotoclub: Antonio Bordin, presidente dell’ associazione, il quale ha spiegato come si compone il Fotoclub attraverso la proiezione di: Presentazione del “Fotoclub”. A seguire Renzo Merlo, che attraverso la proie-
zione di “Piana d ‘Oriente”, immagini che riprendono un famoso albero fotografato in tutte le stagioni, ci ha affascinato mostrandoci come qualcosa di semplice e che quotidianamente vediamo possa assumere colori e significati diversi attraverso lo scorrere del tempo e delle stagioni. Giorgio Bertoncello ha successivamente condiviso con noi “I luoghi, il tempo” ricordi di un mondo rurale oramai scomparso dove Giorgio ha vissuto la sua infanzia e infine Novella Regalini attraverso ”Storie Fantastiche” della Venezia antica, che si sono concretizzate in un calendario realizzato in occasione del centenario della nascita dello storico negozio del Duca d’Asta, ha concluso il nostro incontro affascinandoci con il racconto di una Venezia ai più sconosciuta. Ma più di ogni altra spiegazione pensiamo che solo le parole dei nostri ospiti possano spiegare l’importanza che l’incontro ha avuto: “Grazie a Ezzelino Fotoclub ora vedo Venezia da un punto di vista diverso” Roberto “È stato bello poter ascoltare e conoscere attraverso le storie delle foto che ci sono state portate alcune leggende di Venezia di cui non sapevo l’esistenza” Oriella. “Mi ha colpito la passione che hanno per il loro lavoro di fotografia e l’attenzione e il reciproco rispetto che si portano finché ciascuno mostra le proprie foto” Paolo. “Sono rimasta impressionata dalla loro pazienza: fotografare un albero nelle diverse stagioni, con le diverse luci e durante moneti diversi della giornata” Ida. “Bellissime foto e bellissime sensazioni, grazie Ezzelino Fotoclub” Tancredi. “Un albero al tramonto, frammenti di vecchie case contadine che sanno di tempi passati, spazi immensi, distese di verde e di viola, un vestito rosso che aspetta qualcuno, la magia delle antiche leggende veneziane e dei racconti del
popolo… queste sono alcune pennellate di un piccolo-grande viaggio compiuto insieme.. Perché dopotutto ogni persona che il venerdì pomeriggio ci racconta le sue passioni, la sua vita, ci accompagna in un viaggio che ci permette di sognare e di immaginare. E la passione e la fantasia a volte sono contagiose, a volte fanno trascorrere solo un pomeriggio diverso, a volte danno uno spunto, a volte fanno sperare che si possa tornare, o incominciare, a fare qualcosa di buono per sé, a fare qualcosa che doni felicità. Ecco, il viaggio fatto con i fotografi è stato per me questo, la possibilità di essere contaminati dalla gioia di fare, dalla voglia di sperimentarsi anche in modi diversi, di viaggiare, di esplorare mondi sconosciuti, di giocare con lo zoom, a volte vicino, a volte lontano, accorgendosi che la nostra lente è solo una delle tante…ecco che dove tutto è bianco e nero si muove danzando un vestito rosso, ecco che una casa abbandonata affascina e incanta per la sua bellezza, ecco che dove la vita è più dura e più amara forse si intravede un sole che sorge dietro un albero solitario…” Eleonora Menin, vice-direttrice di Villa Silenzi. Sperando che tale esperienza possa ripetersi ancora in futuro non ci rimane che ringraziare coloro che ci hanno regalato un così splendido pomeriggio ossia il Sig. Antonio Bordin, Sig. Renzo Merlo, Sig. Giorgio Bertoncello e Sign.ra Novella Regalini.
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SPORT - PAG. 10
Oro tricolore per la Bassano New Skate Silvano Luisetto
Si sono svolti a Padova gli scorsi 22, 23, 24 e 25 marzo 2012, presso il Palafabris, i campionati italiani di pattinaggio artistico gruppi spettacolo e sincronizzato, che hanno visto partecipare migliaia di atleti provenienti da tutta Italia. A questa manifestazione hanno partecipato ben 7 gruppi della nuova società Bassano New Skate, formatasi dalla recente unione tra il Team 06 e la New Skate, il cui presidente è Flavio Farronato. Questi gruppi, divisi in varie categorie hanno dimostrato ai giudici ciò che hanno preparato con temi e musiche diverse durante tutta la stagione. Il risultato di maggiore prestigio è stato ottenuto dal quartetto cadetto fashion one composto da Biasini Giada, Luisetto Giulia, Portesan Anna
e Zilio Giulia, allenate da Monica Bisinella e Katiuscia Bizzotto, che hanno proposto per questa gara il disco “direzioni opposte” sviluppando il tema della bussola e dei punti cardinali. Il quartetto, che ha colpito la giuria con una danza elegante e con una pattinata grintosa e veloce, è riuscito ad aggiudicarsi il titolo italiano, lasciando alle spalle tutti gli altri gruppi. Il quartetto così composto, grazie a questo eccellente risultato, parteciperà dal 26 al 28 Aprile 2012 ai campionati Europei che si svolgeranno a Blanes, una città in provincia di Girona in Catalogna. Questa importante vittoria è stata dedicata alla fondatrice della società Maria Bisinella scomparsa improvvisamente pochi giorni prima della gara. Auguriamo alle atlete bassanesi di conquistare anche in Spagna un ottimo risultato.
Note in Blu Il Nuovo Ezzelino Aprile 2012
ASSOCIAZIONI - PAG. 11
Ecco… il sipario si apre… le luci sono soffuse e la musica inizia in Laura Pegoraro sottofondo… Il maestro è concentrato, mani lungo i fianchi, testa abbassata, occhi chiusi. É proprio di fronte a me, sembra rivolgersi a me e sento l’adrenalina correre nelle vene. Le braccia del maestro si alzano piano: ecco l’attacco. Si inizia. E sei un tutt’uno con quelle braccia, con la musica, con il ritmo… E non pensi più ai testi, alle parole… Sgorgano da sole, una dopo l’altra… in sintonia, in comunione con i tuoi compagni… E tutto si fa melodia. Sono passati due anni da quanto ho detto: “Sì. É per me.” In occasione della sagra della Candelora organizzata a Romano, era stato invitato il gruppo corale e strumentale NOTE IN BLU, ed ero seduta sulle poltroncine del teatro quando, a conclusione di una magnifica serata, il presentatore annunciò che il gruppo era alla ricerca di voci nuove, aperto a tutti. Ho guardato la mia vicina di poltrona, che avevo sentito partecipe quanto me e ci siamo dette: “Lo facciamo? Dai, ci proviamo.” E da due anni, appunto, cantiamo con NOTE IN BLU. I sacrifici e le ore di prove sono state tante; gli
scontri con il maestro quasi giornalieri…ma ora mi sento parte di un gruppo dove i membri amano cantare e ritrovarsi in un ambiente familiare e di crescita. E la nostra crescita ci ha permesso di impegnarci ad organizzare, e riconfermare per il secondo anno, un evento nuovo per il territorio bassanese: il “GOSPOP” (acronimo di Gospel, Spiritual e Pop) Due giorni di musica e voci, di gospel classico e nuove melodie, di rivisitazioni… di emozioni, il cui ricavato è andato all’Associazione Conca d’Oro onlus di Bassano del Grappa. Quest’anno “GOSPOP” si è svolto nei giorni 10 e 11 marzo, ospiti ancora una volta dell’Auditorium Vivaldi di Cassola. Sabato abbiamo aperto la serata con qualche canzone e poi abbiamo lasciato il palcoscenico al Gruppo Corale e Strumentale “Chorus” di Caldie-
ro (Verona). Ci hanno sorpresi e allietati con un repertorio vario: dalla musica leggera, alla popolare israeliana, dalle colonne sonore alle musiche di cartoni animati. Una vera ricchezza. Domenica 11 abbiamo aperto la serata al “Nicolini Gospel Choir” di Piacenza, un coro prettamente gospel, con movenze e melodie proprie di questa musica. Un continuo inno, ringraziamento e lode a Dio. É stata una manifestazione che ci ha impegnati tutti nell’organizzazione; oltre alle prove corali ci siamo divisi i compiti: chi si occupava delle locandine da timbrare e affiggere; chi dell’accoglienza dei cori; chi del rinfresco per i nostri ospiti; chi dei fiori. Insomma, una grande squadra. Ed il nostro impegno è stato ripagato da un pubblico caloroso e presente in entrambe le giornate. Un evento nuovo per il comprensorio Bassanese, e con buone prospettive di crescita per i prossimi anni.
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PERSONAGGI - PAG. 12
L’uomo che “dà del tu” al vuoto Damiano Zara di Romano d’Ezzelino, cresciuto a pane e piccole dolomiti, è un profeta dello “Slacklining”, la camminata sulla fettuccia di nylon, disciplina nata negli Stati Uniti fin dagli anni settanta nella mitica Yosemite Valley. Sospeso su una fettuccia di nylon a due, dieci, cento metri d’altezza. Sotto: il vuoto, l’abisso di una valle, una gola profonda tra due pareti di roccia. Sopra: il cielo, l’azzurro, l’infinito. Dentro di sé: concentrazione, controllo del proprio corpo. Equilibrio. Bisogna incrociare lo sguardo intenso, profondo e celesta come il cielo di Damiano Zara per capire che l’etichetta di “funambolo” non può che stargli stretta. Che c’è qualcosa di più viscerale e metafisico al tempo stesso nel suo essere un profeta dello “slacklining”, la camminata sulla fettuccia di nylon, una disciplina che sta prendendo piede anche in Italia, ma praticata negli Stati Uniti t fin dagli anni Settanta nella mitica k.i www.arcieridellaslac Yosemite Valley. ail.com arcieridellaslack@gm Damiano Zara, 42 anni, di Romano d’Ezzelino, è cresciuto a pane e Piccole Dolomiti: se gli chiedi che cosa fa nella vita, non parla dei vari “lavori manuali” con cui si è sempre guadagnato da vivere; parla della sua associazione, “Arcieri della slack”, della sua esperienza con il vuoto, dell’equilibrio, dell’educare i ragazzi a “sentire” se stessi, a controllare il corpo e la mente. Amante della montagna, cuore e braccia d’alpinista – la sua “iniziazione al vuoto” – dieci anni fa ha scoperto quella
fettuccia di 5 centimetri. E non è più sceso. “Ero in Thailandia – ricorda – dei tedeschi hanno tirato una corda di persiana da una palma all’altra, all’altezza di un metro: sono salito e via”. Da allora Damiano Zara è andato sempre più in alto. Da pochi giorni in Valla Santa Felicita, a due passi da Bassano del Grappa – “la mia valle di quand’ero bambino” – ha installato una “highline” alta 200 metri e lunga 80: “E’ la linea di slack più lunga d’Italia, ma non l’ho ancora percorsa”, precisa con candido pudore. Ma già crearla è una sfida. Si può portare la fettuccia dall’altro lato della valle con un elicottero; oppure portare “due corde a fondo valle e risalire in autosicura, cosa difficile e rischiosa”, in molti casi. Lui no: lui usa “un arco da 70 libbre”, una freccia con lenza che scocca “a 300 chilometri all’ora, il filo avvolto in un cilindro, una parabola di 120 metri”; poi la fettuccia e la corda dinamica vengono recapitate dall’altra parte della valle, dove un collaboratore le àncora alla roccia. “Arcieri della slack”: prima della sfida con il vuoto, c’è il tiro con l’arco, arte antica come l’uomo. In inglese il termine “slack” – riferito alle cose – significa traballante. Se riferito a una persona ha un’accezione negativa: flaccida, senza vitalità. Giusto l’opposto di chi si mette a camminare nel vuoto su una strisciolina di nylon. “A differenza del funambolismo, il materiale usato per la slackline ha caratteristiche dinamiche, ci sono maggiori oscillazioni”. Tradotto: è tutto più difficile. La lunghezza della linea è variabile, l’altezza pure. “Si può cominciare da un metro e poi si sale”. Su, sempre più su. Come Armin Holzer, di
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Sesto in Pusteria, e Reinhard Kleindl, austriaco di Graz, che hanno danzato sulle Tre Cime di Lavaredo, su fettucce lunghe fino a 53 metri, sopra un vuoto di 500. Un record, il loro, ma da primato è anche la linea di 80 metri creata da Zara. Per ora la sua camminata record è stata “lunga 50 metri, a 100 d’altezza”. Chapeau. Per anni lo slacklining è stata una sfida-passatempo tra alpinisti: i climber, che negli anni Settanta affrontavano le pareti delle isole Lofoten, in Norvegia, si “riposavano” sfidandosi sulla fettuccia. Poi, col tempo, è diventata qualcosa di meno ludico e – più “filosofico”. “Ci vuole coraggio, il contrario della spericolatezza”, spiega Zara. Certo, “si cammina assicurati con corde e imbrago”. Ovvero: se si perde l’equilibrio, non ci si sfracella. Ma risalire sulla fettuccia e riprendere la marcia nel vuoto non è facile. Tutt’altro. “Richiede un grande sforzo fisico e mentale: lassù il cuore va a mille e le gambe tremano”. L’altezza fa il suo, in termini psicologici: “fino ai trenta metri, ogni centimetro in più pesa tantissimo. Poi possono essere trenta o trecento e la percezione del vuoto non è molto diversa”. Anche la lunghezza della camminata incide molto: “Più è lunga, meno riferimenti hai”. Chi sale su una fettuccia di cinque centimetri e va a spasso nel vuoto ha un’amica inseparabile: si chiama paura. “la paura esiste, è fondamentale misurarsi con essa: lassù vivi la paura animale, quella viscerale della sopravvivenza”. Perché ci sarà pure l’imbrago, ma “quel passo sulla fettuccia ti avvicina al pensiero della morte”, ammette Damiano. “E così facendo ti riavvicini alla vita”. Ai bambini, cui insegna il metodo “slack balance”, Damiano Zara vuole trasmettere proprio questo: il senso profondo della “ricerca profonda di un equilibrio psico-fisico”, contro “lo stile di vita attuale e i suoi agi, che portano ad una perdita di coscienza del proprio corpo”. A sentire Damiano Zara, su quella fettuccia tesa tra due rocce c’è un intero mondo da scoprire. Una volta salito, non sei più quello di prima. Mentre racconta, sua madre Nives lo ascolta: “Paura per lui? Ho fiducia in mio figlio, se mi dice che il pericolo è ponderato, gli credo. Ma è meglio che non ascolti troppo i suoi racconti, sennò mi faccio troppe domande”. Damiano sorride, e riprende: “Questa disciplina non è soltanto divertimento o spettacolo: se è così, finirà come il circo, con un applauso e stop. Invece per me il senso di tutto sta nel metodo, nella formazione, nell’ascolto di sé: per questo mi dà molta più soddisfazione un corso con i bambini, che non l’attraversata di una valle”. Così parlò Damiano Zara, quello che cammina a 100 metri d’altezza su cinque centimetri di nylon. E non chiamatelo funambolo.
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RACCONTI - PAG. 14
Il contastorie Gianni Dalla Zuanna
Col tempo la figura di Mario, il contastorie, aveva finito per ammantarsi di un alone di mistero. Lui stesso contribuiva ad aumentare questa incertezza con risposte vaghe ed evasive alle domande sulla sua vita privata. Qualcuno diceva che in passato fosse stato ricco e che l’avesse rovinato la guerra. Altri erano certi che si trattasse di un girovago o di uno studioso di qualche genere particolare. Di sicuro in paese nessuno poteva affermare di conoscerlo veramente, ma era una brava persona, aveva modi gentili ed educati e questo bastava.
In paese capitava con una certa regolarità, tre o quattro volte all’anno e la sua presenza, come l’arrivo delle rondini in primavera o il cadere delle foglie in autunno, indicava il mutare delle stagioni. Come molte altre persone girava per i paesi viaggiando a piedi, percorrendo le accidentate strade bianche con qualsiasi condizione climatica. Ogni tanto un passaggio da parte di qualche compassionevole carrettiere rendeva il viaggio meno disagevole. La bicicletta restava un sogno al di là delle sue possibilità. Erano tempi duri quelli. La vittoria nella guerra contro l’Austria aveva lasciato un’eredità di miseria e distruzione, soprattutto in paesi come il nostro dove si era aspramente combattuto. La ricostruzione procedeva lentamente e i profughi, al ritorno a casa, si trovavano alle prese con molti problemi irrisolti. Alcuni, stanchi e sfiduciati, decidevano di emigrare altrove in cerca di lavoro, ma per altri, più anziani e senza mezzi, non restava che mettersi sulla strada e bussare alla porta di persone misericordiose. Il contastorie non apparteneva a questa categoria, lui, nel suo eterno girovagare, si limitava a chiedere ospitalità per la notte, si accontentava di poco, una stalla o un fienile andavano benissimo e in cambio di questo offriva le sue storie, cosa che gli era valsa il soprannome con cui tutti lo conoscevano. Nessuno gli stava alla pari come capacità narrativa, sia che si trattasse di raccontare favole per i bambini, che di declamare versi della Divina Commedia o della Gerusalemme Liberata. “Ucci, ucci, sento odor di cristianucci…”, …e tutti i piccoli ascoltatori sobbalzavano all’entrata in scena dell’orco di turno. A volte qualcuno si spaventava al punto da mettersi a piangere,
ma subito Mario faceva tornare il sorriso facendo magicamente apparire una caramella che curiosamente si nascondeva dietro l’orecchio. Anche gli altri bambini si toccavano le orecchie, ma si sa che i dolcetti sono capricciosi e bisogna saperli convincere con le giuste parole… Quando c’era il contastorie era facilissimo ritrovarsi in misteriose foreste tropicali, piene di rumori e di animali esotici, salire su poderosi velieri alla ricerca di leggendari tesori nascosti o ritrovarsi al fianco di Orlando e dei Paladini impegnati a difendere la cristianità dalle orde moresche. Anche il nonno che era solito fumare assorto la pipa in un angolo si girava ad ascoltarlo e i fidanzati, tenuti a debita distanza e sotto stretta sorveglianza, ne approfittavano per rubare qualche carezza, che di più non si poteva… Quella volta arrivò che era quasi sera e già le ombre si allungavano sul terreno. Bussò sul vetro della finestrella vicino alla porta della stalla ed attese che qualcuno gli aprisse, fregandosi le mani ed alzando il bavero della giacca. La padrona di casa quando riconobbe la sagoma scura si asciugò le mani sul grembiule e corse ad aprire. Come passava in fretta il tempo, l’ultima volta era stata in primavera ed ora un altro inverno era alle porte. “Entrate, signor Mario – disse con un sorriso – fuori si ghiaccia, ed è così tardi!” Entrò, si tolse il cappello e la sciarpa e li appoggiò vicino alla sua borsa, quindi ripiegò la giacca dal colletto rivoltato e dai gomiti lisi. Lasciò vagare il suo sguardo per la stanza. Si immerse nei confortanti odori di bestie, fieno e corpi ammassati in un spazio ristretto. Nulla era cambiato dall’ultima volta, il nonno assorto nei suoi pensieri masticava un sigaro spento, i
bambini giocavano con un cavallino di legno e i “morosi” erano ancora tenuti a distanza. Gli uomini e le donne, seduti in cerchio parlavano tra loro, ma appena lo videro lo salutarono calorosamente. Si prospettava una serata interessante, tale da rompere la monotonia della consuetudine. Il contastorie trovò un parola per tutti. Ad una signora chiese notizie del figlio, militare in Colonia, e si rallegrò con lei che avesse finalmente scritto. Ad un uomo domandò se il vitello che aveva visto ancora incerto sulle gambe, si fosse irrobustito e poi il discorso si allargò. Parlarono di montagna, di lavoro, di quelli che non c’erano più e di questo Mussolini che sembrava deciso a mettere ordine nella Nazione. La padrona di casa chiese al contastorie se avesse mangiato e in risposta al suo sospiro gli servì un’abbondante porzione di minestrone. Mario si tuffò a grandi cucchiaiate sul piatto, accompagnando il tutto con grandi pezzi di pane. Intanto nella stalla cresceva l’attesa, tutti aspettavano il momento in cui il contastorie avrebbe dato libero sfogo al suo talento, ma lui, dopo aver lodato apertamente la cucina di casa, era alle prese con un secondo piatto di minestrone. Alla fine toccò alla padrona di casa prendere l’iniziativa: “Allora, contastorie, - disse con un sorriso – cosa ci raccontate questa volta?” Lui si guardò attorno, sentiva l’attenzione puntata su di sé e sapeva quello che si aspettavano da lui. Aprì la bocca, ma non uscirono parole, per la prima volta si trovava in difficoltà. Gli occhi gli si chiudevano e il mucchio di fieno era un’irresistibile sirena. Si alzò e con tono di scusa disse: “Mi spiace, ma pancia piena chiama riposo!”. Si buttò sul fieno e cominciò beatamente a russare. Quella sera non ci furono storie.
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RIFLESSIONI - PAG. 15
Volti diversi di uno Pas…qua, stesso corpo Pas…la' Nadae coi toi, Pasqua co ki… ke te poi. Romai, i me cari i xe a benzina, el gasolio e no parlemo del magnar, che se scoltemo a teevision gavarisimo tuti da crepar.
Semo s’gionfi dee notisie e de come che i ne e dixe: guera, poitica, reality, ciocoeata e cani, pa scomisiar col bocon pi' duro, finir col dolse e cancear i dani! E anca in te sti giorni, Pas…qua, Pas…la' Ma chi xe che in giro va? Mejo star casa e verxar un oveto, e guadagnarse qualche ora in pi' pa star in leto, che massa se lavora e ‘l di dopo xe sempre pi' bonora. Auguri a tuti co na s’cianta de ironia, che tuti i canai, magari, a porta via!
Serenella Zen
Don Valerio è un giovanotto che ha sforato i settanta. A descriverlo si rischia di sminuirlo. Conserva intatto il fascino antico, quel modello di avvenenza plenaria che non è solo fattore estetico. I gesti aggraziati e le movenze contenute lo dipingono come un’immagine rassicurante. “Il prete dell’ospedale”, così vien definito da tutti, in realtà è molto di più. Una nuvola soffice che attraversa le nostre durezze quotidiane, la malattia in primis. Entra nella chiesetta vestito di camice e zoccoli bianchi, sembra sorretto da ali gigantesche che fanno dei suoi passi un volo garbato e pulito. Gli occhi hanno un bagliore cristallino, ricordano acque lontane lambite dal sole estivo. É facile volergli bene, un sentimento che raggiunge autentico le persone buone. In cambio si ottiene un contagio di speranza, influsso prezioso di questi tempi! Fra’ Mario gli è vicino d’età. Anche lui si accosta a un tipo d’infermità, che non è quella del corpo, ma nondimeno importante. Vive in un convento fuori provincia e si consacra a referente per le anime. L’andatura è austera, la voce ancor più. Non ti guarda mai negli occhi, parla e sentenzia, mentre muove nervosamente la gamba. Restringe ogni conversazione al senso del peccato, al disordine morale. È inflessibile. Le sue parole non lasciano scampo. Nessuna tenerezza, nessuna umanità apparente scalfisce l’armatura. Paola è una donna del suo tempo, una donna che ha sofferto, magari anche sbagliato. É una donna che cerca...ma, si rende conto, nel posto inadatto. Non riesce a trattenere i singhiozzi, lui non fa una piega. La lascia andare, le riconsegna il cuore lacero e un senso di freddo. Ripigliare le domande che ancora volteggiano nell’aria? Magari più avanti... Debora Marcon
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 16
50°di matrimonio
Nel lontano 3 marzo 1962 il Sig. Bontorin Giovanni (detto Moeche) e la Sig.ra Camazzola Maria Agnese (detta Ope) si univano in matrimonio presso la Chiesa parrocchiale di Romano d’Ezzelino. Oggi 3 marzo 2012 dopo un lungo cammino assieme sono ancora felicemente sposati e festeggiano il loro 50° anno di matrimonio. Un grosso augurio di trascorrere ancora tanta strada assieme. Con affetto i vostri nipoti Arianna e Matteo, la figlia Giovanna, Fabio e consuoceri.
Il Carnevale alla Casa di Riposo “Fate Bene Fratelli”
Il giorno 21 febbraio 2012 presso la Casa di Riposo “Fate Bene Fratelli” di Romano d’Ezzelino si sono svolti i festeggiamenti per l’ultimo giorno del Carnevale. Un gruppo di musicisti ha rallegrato con canti e balli la giornata dei nonni ma anche dello stesso gruppo di volontari. Naturalmente non sono mancate le leccornie carnevalesche gentilmente offerte dal Signor Marcello Bontorin: crostoli, frittelle e… panna e storti, un dolce prelibato molto apprezzato dagli ospiti. Noi volontarie della Casa di Riposo vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contributo all’organizzazione della festa, a partire da tutta l’Amministrazione Comunale. Le Volontarie della Casa di Riposo
Pranzo dei Bontorin
Non è stato il Pesce di aprile il festeggiamento dei Bontorin e che per il ritrovo sono arrivati anche da Marostica e da Nove. Ad organizzarla è stato un nipote di Bontorin Antonia dei Paina, originaria di Romano d’Ezzelino. Prima del momento conviviale, nella messa del mattino, sono stati ricordati tutti i Bontorin defunti. Oltre al ramo dei Bontorin detti dei Paina, rappresentanti di altri ceppi hanno aderito all’invito e sembra proprio che tutti si siano felicemente divertiti!
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 17
Visentin Il 26 gennaio 2012, la discendenza della Famiglia Visentin si è ritrovata per un momento conviviale a festeggiare seduti attorno ad un tavolo avvolti da una piacevole allegria. Un modo simpatico per stare tutti serenamente in compagnia. Oltre che provenire da Romano d’Ezzelino, i Visentin sono arrivati anche da Rosà, da Bassano del Grappa, da Marostica, da Pieve di Soligo, da Pove del Grappa, da Cassola, da Maser, da Borso del Grappa e da Treviso.
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18
Ciao Angelo, ciao Papà Abbiamo cercato tante volte di immaginare, pensare come sarebbe stato questo momento; alle parole che avremmo voluto dire, per te, per far conoscere meglio le parti meno visibili. Ma sappiamo che non c’è niente che tu non sia riuscito a far conoscere, perché semplicemente sei un omone grande e grosso pronto ad aiutare chiunque, a tendere la mano ad ogni occasione, sempre presente per i suoi amici e ancor di più per la sua famiglia. Detto tra noi, i nonni non ti diedero il tuo nome a caso: Angelo, un angelo, un angelone. Ricorderemo sempre nei nostri viaggi per combattere la malattia, i racconti sul nonno e la sua battaglia contro il tuo stesso male, e quanto sentissimo dentro di noi, come noi fossimo diventati te e tu, il nonno. Non possiamo parlare al passato di te, perché noi siamo convinti che tu ci sia ancora, che tu sia qui con noi e tutto ciò ci permette di trovare un senso, una motivazione per vive-
re. Se non fossimo certi di tutto questo, nulla avrebbe senso. Prendi la vita come viene dicevi sempre, il senso della vita racchiuso in una frase. Ci hai lasciato un eredità importante, cercare di essere la persona che sei tu. Speriamo di riuscire ad essere almeno la metà dell’uomo e del padre che sei e se ci riusciremo, so che potremo avere una vita felice senza rimpianti. Ultima cosa papà: hai visto che siamo riusciti a vedere insieme Juve-Milan? Ultima partita insieme. Ce l’abbiamo fatta!
D’ora in poi guardare la Juve non sarà più la stessa cosa, ma so che tu sarai li, sempre li, al nostro fianco nel divano, a soffrire ed esultare. Mi raccomando saluta i nonni e il tuo grande amico Franco. Adesso dal paradiso insieme ai nonni e a Franco, stacci sempre accanto perché ne abbiamo bisogno, noi e soprattutto la mamma che ti ama cosi tanto. Grazie per la vita che ci hai dato, grazie di essere come sei, grazie di essere stato il nostro papà. Un ringraziamento speciale a Valentina Bizzotto.
Cara Lina
non sei nata a Romano, non risiedevi a Romano ma qui avevi tanti amici che ti hanno voluto bene e hanno apprezzato la tua discreta e semplice esistenza. Quando usciva il “Nuovo Ezzelino” lo sfogliavi e scorrevi ogni suo articolo alla ricerca di qualche nome che conoscevi e che aveva in qualche modo toccato la tua vita e non mancavano parole di apprezzamento per tutto e per tutti. Molte sono le persone che ti hanno apprezzata per la tua semplicità, la tua schiettezza e la tua simpatia. Grazie Lina per aver saputo lasciare il segno anche a Romano. La tua non è stata una partenza definitiva, ne siamo certi: là dove sei ora, riposi in pace e prepari un posto per tutte le persone che ti hanno apprezzato su questa terra. Arrivederci Lina!
Punti rinnovo soci
E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri.
Sede Proloco Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo.
Romano Edicola La Coccinella, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.
San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).
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DEFUNTI - PAG. 19
Ci hanno lasciato
Tanoah Mary
Attilio Carlesso
Emma Cagnin
Antonietta Artuso
Grazia Lombardi
47 anni 21 febbraio 2012
84 anni 1 marzo 2012
104 anni 2 marzo 2012
88 anni 2 marzo 2012
68 anni 6 marzo 2012
Elisabetta Bragagnolo (MoĂŠta) ved. Marcadella
Malvina Nichele
Francesco Citton
92 anni 7 marzo 2012
ved. Artuso
83 anni 7 marzo 2012
Chicchi del Col Roigo
Giuseppina Ferraro (Pina) ved. Gasparotto
Olinto Augusto Parissenti
Giacomo Todesco
Severino Rinaldo
Domenica Zordan
Ines Antonietta Tessari
Giuseppe Bizzotto
87 anni 12 marzo 2012
78 anni 14 marzo 2012
73 anni 15 marzo 2012
77 anni 15 marzo 2012
89 anni 18 marzo 2012
Pietro Baron
Angelo Giordano Marangoni
Gildo Andrea Scremin
Antonia Assunta Simonetto ved. Vigo
Mario Bragagnollo
in Wireko Boateng
Macan
90 anni 19 marzo 2012
56 anni 21 marzo 2012
ved. Pellizzato
83 anni 8 marzo 2012
in Bordignon
80 anni 21 marzo 2012
ved.Tonelotto
95 anni 9 marzo 2012
in Barichello
78 anni 26 marzo 2012
in Cannarozzi
66 anni 9 marzo 2012
Moeta 74 anni 27 marzo 2012
d Sconto
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30%
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< ROSÀ (VI) < ROSÀ Piazza (VI) Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469 Piazza Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469 < ROSSANO VENETO (VI) < ROSSANO (VI) Via Venezia,VENETO 23/25 - Tel 0424 541215 Via Venezia, 23/25 - Tel 0424 541215 < S. CATERINA DI LUSIANA (VI) < S. CATERINA DI LUSIANA (VI) Via S. S. Caterina, Caterina, 21 21 -- Tel Tel 0424 0424 407168 407168 Via < < SOLAGNA SOLAGNA (VI) (VI) Piazza IV IV Novembre, Novembre, 9 9 -- Tel Tel 0424 0424 816088 816088 Piazza
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