Nuovo Ezzelino - Settembre 2012

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Sommario Settembre 2012 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Foto di copertina di: Associazione Culturale Ezzelino Fotoclub Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Scotton Direttore Responsabile: Dario Bernardi In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

Editoriale

3 Noi siamo il frutto della nostra famiglia 4-5 6 7 12 15

l Fante ania SarteafaDnao e Bonto0ri1n2V di S 10 aprile 2 nata il

Resoconti

Doposcuola estate 2012 Sul col Andrein Insieme… vincere si può Festa di Paese 34a edizione Cori a Ca’Cornaro

Territorio

8 - 9 Progetto “Bici Sicura”

Associazioni 10 - 11 Autunno con la fotografia

Ricette

13 Bigoi al ragù d’anitra

Riflessioni

14 A scuola d’amore

Lettere

15 Ritornando a Bambilo

Dediche

17 A Gianni Zamborlin 18 Caro Papà 18 A Carmelina Pellizzer 19

Defunti

Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

cetta i r n i a t t e c i r i D FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112


Il Nuovo Ezzelino Settembre 2012

EDITORIALE - PAG. 3

Noi siamo il frutto della nostra famiglia Sta scendendo il tramonto sul nostro comune. Mi ritrovo nella sede Maurizio Scotton della Pro loco per impaginare il Nuovo Ezzelino, ed ho tra le mani la copertina di settembre. La porta dell’ufficio è aperta, fuori fa ancora molto caldo e si respira aria di festa. A S. Giacomo è in pieno svolgimento l’annuale festa del SS. Nome di Maria, che giunge quest’anno alla sua 41a edizione. Numerosi volontari stanno svolgendo il loro compito già da diverse ore. Delicati profumi, suoni accattivanti rotti dalle voci dei ragazzi che accorrono verso il piazzale della chiesa, mi distraggono… Ritorno sulla nostra copertina e ne rimango attratto. L’Associazione Culturale Fotoclub Ezzelino, per descrivere l’evento “Autunno in Fotografia”, ci propone queste diverse immagini autunnali del nostro comune, che ben contrastano con le torride giornate agostane appena concluse. Un’estate lunga e calda caratterizzata da molte iniziative distribuite su tutto il territorio. Tra queste vi riferiremo del tradizionale convivio degli amici Sardi sul Col Andrein; della 34a Rassegna di canto e Folklore internazionale, organizzata dal Coro Ezzelino presso Villa Cà Cornaro; dell’annuale festa del SS. Redentore svoltasi a Fellette dal 06 al 15 luglio. Eventi all’insegna della gioia, della musica e del sano divertimento che hanno riscosso un grande successo, che ci hanno fatto sentire parte di una grande famiglia e che ci hanno insegnato l’importanza, anche nei momenti di gaudio, di aiutare e sostenere chi si trova in difficoltà. Anche per i più piccoli ci sono state diverse le iniziative messe in atto in questi mesi come il Doposcuola Estate 2012 organizzato dalla Parrocchia di S. Giacomo. Un salutare movimento fisico unito al pia-

cere dello stare all’aria aperta, sono le basi su cui, da questo mese, inauguriamo il progetto “Bici Sicura”. Un’inchiesta sulle piste ciclabili, sulla loro realizzazione, sulla loro diffusione nel nostro territorio e molto altro. Vi invito a leggere l’intervista realizzata all’Onorevole Manuela Lanzarin a cui seguirà, nel prossimo numero, l’intervista all’Assessore Massimo Ronchi. L’autunno alle porte ci impone importanti scelte. Le associazioni di volontariato, così come la Pro Loco di Romano, hanno bisogno di continuare a crescere. Miglioramenti e cambiamenti che non sono e non devono essere casuali. Noi siamo frutto della nostra famiglia, noi siamo il risultato del lavoro svolto dai nostri padri, e dai nostri predecessori. A noi perciò il compito di proseguire sulla strada tracciata, di analizzare le sfide che il futuro ci riserva, di fare squadra con le diverse realtà del territorio per una continua e costante promozione e valoriz-

zazione dello stesso a 360 gradi. La nostra famiglia, come tutte le famiglie, è composta da persone con caratteristiche speciali. Persone che con la loro vita, il loro esempio ci insegnano e ci trasmettono dei talenti. Tra queste vi racconteremo di Padre Lorenzo che prosegue il viaggio di ritorno nella sua missione e di Gianni e Roberto prematuramente ritornati alla Casa del Padre. Due persone che ci hanno dato molto e che, seppur in ambiti e modi diversi, hanno vissuto la vita, hanno trasferito gioia e valori importanti. L’invito è di ricordarle nel modo migliore cioè tramandando i principi e gli ideali che ci hanno insegnato. Infine un ultimo e doveroso pensiero al rogo che domenica 26 agosto ha distrutto parte della casa colonica a nord di Villa Negri. Da tutta la redazione un sincero augurio affinché questa perla del nostro comune ritorni al più presto a splendere per il bene di tutta la comunità.


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Doposcuola estate 2012

Straordinaria partecipazione alla 7a edizione dell’iniziativa Nessuno avrebbe immaginato di dover chiudere le iscrizioni dopo solo tre giorni dall’apertura per il raggiungimento del numero massimo, fissato a 120 ragazzi. Tuttavia, viste le numerose richieste da parte di famiglie della Parrocchia, sono stati accolti altri 30 ragazzi portando il numero totale a 150. Purtroppo, non siamo stati in grado di soddisfare le altre Propostuaola richieste per mancanza di spazi e strutture adeguate per il buon di doposc o scolastico, svolgimento di tutte le attività programmate. Anche il servizio di nn anza con l’a 2013, In concomoitbre 2012 a maggio ro r e p e n o p mensa ci ha riservato delle sorprese con le adesioni che sono da ott como p e Superiori ia di San Gia la Parrocchelle Elementari, Medieiano. passate dalle 40 degli anni scorsi alle 80 giornaliere! gli alunni d Doposcuola Pomeride sia Prof. Renzo Zarpellon Parrocchia di S. Giacomo di Romano d’Ezzelino

un che preved L’iniziativa to che Laboratori, ti ero is Studio assrrà raggiunto un numrà la sa ve ci se e se si farà ario. di adesioni sufficienteà del personale necess it il disponib a il programm interessato o Per chi fossoedulo di adesione son ed il m ribili in chiesa. repe

foto: Foto di gruppo a Campeggia Bassa.

Ritengo che questo alto numero di partecipazione sia dovuto ai seguenti fattori: – l’efficiente organizzazione delle attività formative e ricreative a fronte di un costo molto contenuto (70 euro per tre settimane); – il buon servizio reso alle famiglie che potevano lasciare i figli dalla mattina alla sera, con la possibilità di anticipo alle 7.30 e di posticipo alle 18.00; – l’ottima qualità del servizio mensa fornito dalla cucina della nostra Scuola dell’Infanzia al costo di soli EURO 3.50 a pasto; – per molte famiglie l’iniziativa è stata un valido aiuto per la crisi economica che stanno vivendo; Il Doposcuola Estate 2012 organizzato dalla Parrocchia di San Giacomo, è rimasto aperto per un periodo di 3 settimane dal 2 al 20 luglio

2012 ed ha visto la partecipazione 116 ragazzi delle Elementari e 33 delle Medie. Di questi, 60 provenivano dai paesi limitrofi, in particolare dalle Parrocchie del nostro Comune. Il programma proponeva, affianco all’attività di doposcuola, (studio assistito) una serie di attività ricreative formative, (laboratori, giochi ed escursioni).

STUDIO ASSISTITO

nelle mattinate di Lunedì, Mercoledì e Venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 12.00 gli alunni svolgevano i compiti delle vacanze.

LABORATORI

nei pomeriggi di Lunedì, Mercoledì e Venerdì,


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dalle ore 14.30 alle 16.30 si sono svolti 10 laboratori; Cucito e Ricamo, Disegno e Pittura, Lavori con Stoffa, Mini sedie in Legno, Modellismo, Lavori con Traforo, Découpage, Lavori con Carta, Danza e Musica, Origami. Ogni ragazzo, ha frequentato un laboratorio per settimana. Ogni laboratorio era gestito da esperti, coadiuvati da due animatori e due aiutanti (ragazzi delle superiori).

GIOCHI

Il Martedì mattina, dalle 8.30 alle 12.00, era dedicato alle attività sportive, suddivise per età, mentre il pomeriggio, dalle 14,30 alle 16,30, era impegnato nel Cineforum e nei giochi di squadra, sempre suddivisi per età.

ESCURSIONI

Al Giovedì, per tutta la giornata, dalle 8.30 alle 17.30, era organizzata l’uscita didattica con il seguente programma: giovedì 5 luglio: Parco Zoo Cappeller di Cartigliano, dove i ragazzi sono stati impegnati al mattino con interessanti laboratori didattici sugli animali, mentre al pomeriggio in una grande caccia al tesoro; giovedì 12 luglio: Alpenise ai Colli Alti, dove i ragazzi si sono divertiti in escursioni naturalistiche e, soprattutto, nel cimentarsi con il Parco Avventura; giovedì 19 luglio: Museo all’aperto della Grande Guerra; accompagnati da un’efficiente squadra della Protezione Civile di Romano d’Ezzelino, i ragazzi hanno visitato le Gallerie e Trincee di Campeggia e Malga Andreon. Anche quest’anno l’iniziativa si è potuta realizzare con successo, nonostante il maggior numero di partecipanti, grazie alla generosa collaborazione di molte persone che hanno messo a disposizione capacità ed esperienza. Le persone coinvolte ed impegnate in vario modo sono state 58 e quasi tutte hanno lavorato gratuitamente. Quest’anno si sono inseriti 16 ragazzi delle Superiori come Aiutanti di Laboratorio e per le Attività Sportive e Ricreative. La scelta di inserire i ragazzi delle Superiori si è rivelata molto utile sia per la migliore riuscita dei laboratori e delle attività sportive e ricreative, sia per la loro formazione personale. Il Doposcuola si è concluso con una grande festa, venerdì 20 luglio, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone. I genitori hanno organizzato una favolosa cena a buffet, mentre agli animatori hanno animato la serata con la

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mostra dei lavori fatti dai ragazzi, con danze e musica e con la proiezione di centinaia di foto delle varie attività svolte. Da molti genitori è stata espressa la più viva soddisfazione per l’iniziativa e la richiesta di ripeterla per l’anno prossimo, magari portandola a 4 settimane… Certamente l’iniziativa si potrà ripetere, anche per tutto il mese di luglio, ma ad una condizione fondamentale: la disponibilità di animatori preparati non solo sotto il profilo tecnicoorganizzativo, ma anche e, soprattutto, con le necessarie capacità educative e formative. Pertanto, se si vuole che il Doposcuola, come altre iniziative parrocchiali, abbiano un futuro è urgente iniziare subito un corso di formazione per Animatori Parrocchiali.

foto: Visita guidata alle gallerie di Campeggia. Pronti per il Parco Avventura!


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Sul col Andrein Per il circolo “Sardegna Nostra”

Duilio Fadda

Domenica 15 luglio si è rinnovata la tradizione della scampagnata in montagna dell’Associazione “Sardegna Nostra” sul Col Andrein. Il ritrovo, come l’anno scorso, si è tenuto nella proprietà dell’amico Mauro Bernardi e famiglia che ci hanno dato la possibilità, di trascorrere una giornata all’insegna dell’amicizia e del sano divertimento.

Il tendone invece è del gruppo alpini di Romano, guidato dal presidente Giovanni Bontorin “mai stufo”, montato alcuni giorni prima da instancabili volontari. Le novità di questo tradizionale incontro dei sardi residenti nel territorio con gli amici simpatizzanti, sono state diverse. Prima fra tutte c’è stato il ritorno alla “pecora in cappotto”. Non per il freddo e tantomeno per la pioggia che ci ha accompagnato per quasi tutto il giorno, ma perché questo, è il piatto tipico dei pastori Sardi al tempo della tosatura e perciò da quell’occasione assume questo nome. Altro non è poi, che un magnifico bollito (stufato) di carne ovina accompagnato da patate e cipolle lesse. Quest’anno il convivio è risultato assai numeroso per il gran numero di elementi del Coro Ezzelino che, di tanto in tanto, ci hanno rallegrato con le loro cante. Le mogli dei coristi sono state inoltre bravissime, specialmente, nel servire le varie portate sui tavoli e a fine

pranzo nel distribuire gioiosamente le torte preparate dalle loro stesse mani. Durante la distribuzione del dolce le signore hanno indossato dei simpatici vestiti variopinti ma, a sorpresa, fra esse, ci sono stati alcuni intrusi che hanno vivacizzato e scompaginato il servizio ai tavoli. La gran simpatia e l’allegria di questi intrusi ha dato lo spunto per un notevole servizio fotografico. L’ora del caffè è stata, infine, accompagnata da una sottoscrizione a premi che ha regalato il sorriso alle parecchie persone convenute alla festa. Una delle motivazioni principali della partecipazione dei coristi Ezzelini è determinata dal fatto che, a metà settembre, il sodalizio Romanese sarà ospite a Gesturi, un’amena località della Sardegna centrale. In questo paesino ha sede il coro “Cantos de Jara” che tempo addietro, partecipò ai festeggiamenti del trentesimo anniversario dell’associazione Sarda e in quell’occasione, in concerto con il coro Bassano, dimostrò

qualità non comuni nell’interpretare le liriche isolane. Fra le altre novità c’è da segnalare la partecipazione di Sammy Basso e Famiglia al banchetto, ospiti gradevoli della nostra associazione e graditissimi, soprattutto per l’affetto e la stima che nutriamo nei loro confronti. Nel dopo pranzo Sammy si è cimentato in una partita a carte con l’ aria di un navigato giocatore e credo che abbia dato del filo da torcere ai suoi momentanei avversari. In quest’occasione la famiglia Basso ci ha fatto sapere che si sta preparando alla gran convention europea sulla Progeria, che si terrà dal 13 al 18 settembre a Montegrotto Terme.. A chiusura della giornata, finalmente sotto il sole, stringa di canti popolari, molti dei quali in lingua isolana e foto di gruppo per il saluto finale. Fra un anno parleremo, quasi certamente, della partecipazione del coro “Cantos de Jara” a Cori a Cà Cornaro, quindi… a s’annu chi’enidi cun salludi.


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Insieme… vincere si può Condividere le fatiche, le vittorie e i progressi di medici e ricercatori, Sammy, Laura condividere le difficoltà e le gioie quotidiane, le paure e le speranze e Amerigo Basso delle famiglie con bambini affetti da Progeria: Meeting Europeo “Italy Progeria Reunion 2012”.

Nei giorni 13-18 settembre 2012 a Montegrotto Terme (PD) l’A.I.Pro.Sa.B. onlus (Associazione Italiana Progeria Sammy Basso) organizza, per la prima volta in Italia, un’ Incontro Europeo di famiglie con bambini affetti da Progeria, un’evento di straordinaria importanza. E’ un’incontro che si organizza annualmente già da alcuni anni in diversi paesi europei, ora tocca all’Italia e di questo evento la nostra Associazione ne è la promotrice, l’organizzatrice e l’unica sostenitrice economica. Durante i giorni di permanenza in Italia, le famiglie, circa 20, provenienti da tutta Eu-

ropa, trascorreranno insieme momenti ricreativi, visiteranno i luoghi caratteristici del nostro territorio e soprattutto incontreranno i medici e i ricercatori che stanno seguendo le sperimentazioni in atto a Marsiglia e a Boston. Infatti, venerdì 14 settembre sarà dedicato ad un momento di confronto e di dialogo tra medici e ricercatori e tutti i genitori dei bambini con Progeria. E’ più che mai importante poter offrire alle famiglie che vivono quest’esperienza tutti i giorni, la possibilità di chiedere, ascoltare, domandare e rassicurarsi e chi può farlo se non altre famiglie che attraversano le medesime difficoltà

e hanno gli stessi dubbi ed i ricercatori che giorno dopo giorno sono impegnati nel trovare una cura per questi bambini speciali? Altro momento importantissimo e primo in Italia è il Meeting per medici e ricercatori che si svolgerà sabato 15 settembre. Per questa occasione giungeranno a Montegrotto circa 19 esperti medici e ricercatori di fama mondiale che arriveranno da: Francia, Spagna, Inghilterra, Svizzera, Germania, Stati Uniti, Giappone, Israele, Roma e Bologna. Anche per loro questa è un’occasione unica e quanto mai rara, di confronto, di scambio, di condivisione, una opportunità di fondamentale importanza perché la ricerca possa progredire e lo possa fare in fretta. E’ il “tempo” il nemico da combattere, mentre la “fretta” è il miglior alleato per questi bambini che vivono in un corpo che corre troppo velocemente. In questa grande, impegnativa e importante manifestazione, l’A.I.Pro.Sa.B. però non è sola, non lo è mai stata, a sostenerla ci sono da tempo persone volenterose e sensibili che credono nella condivisione, nella speranza e nella solidarietà, gli amici del “Comitato Pro Sammy”, gli “Amici del Presepe”, il “Gruppo Alpini”, il “Coro Ezzelino” e altre associazioni del nostro territorio che si sono sempre adoperate per sostenere umanamente, e non solo, l’operato dell’A.I.Pro.Sa.B. Persone e gruppi ai quali va il grazie di tutti noi, ma soprattutto di Sammy e di tutti quei bambini che, come lui, lottano con caparbietà per vincere a tutti i costi la loro battaglia. Condividere, ecco la parola che accomuna bambini, famiglie, medici, ricercatori…..e tutti noi, sì, proprio così, tutti noi.


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Progetto “Bici Sicura” Intervista all’On.le Manuela Lanzarin Duilio Fadda

Questa breve analisi che farò sulle piste ciclabili è dettata da un mio piccolo problema di salute e dall’esigenza di poter girare in bici su percorsi mediamente lunghi ma soprattutto sicuri. In passato, per anni, ho utilizzato la bicicletta per recarmi al lavoro e questo mi ha sempre dato giovamento, ma una volta andato in pensione ho preferito accantonarla ed ora mi trovo costretto a tornare alla mia amata bici.

Ma una volta inforcata la bici il primo problema è stato… dove andare? Benché fossi a conoscenza di vari circuiti ho pensato di informarmi sui tracciati più sicuri ed anche più datati, quelli cioè progettati da più tempo, quindi più sicuri, ho immaginato… Ricordavo che a Romano d’Ezzelino, la prima pista ciclopedonale o… pedociclabile? Comunque, la prima pista nacque con l’amministrazione Dissegna. Questa fu progettata e realizzata tra il 1997 ed il 1998 ed aveva il difetto di essere molto breve . Infatti su un articolo di Silvia Rossi del Novembre 1997 sul Nuovo Ezzelino si fa cenno all’imminente costruzione di questa pista ideata dall’allora Assessore ai LL.PP. F. Gazzola: questa ciclopedonale andava dall’incrocio tra la Via Benedetto Marcello e la De Gasperi ed a Nord l’intersezione con la via U. Foscolo. Dopo di lui altri hanno proseguito sul tema delle ciclabili trovando sempre più l’approvazione della cittadinanza, anzi direi che in questo periodo di ulteriore povertà, il risparmio energeti-

co passa anche per un maggior utilizzo della bici, lasciando a casa l’auto per risparmiare benzina o gasolio. Sul tema “piste ciclabili”, hanno poi avviato progetti le varie amministrazioni che hanno governato il nostro comune. Prima con la giunta Zen, poi con le varie giunte Olivo che hanno dato impulso ai vari piani di lavoro, alcuni lasciati in eredità, altri sono stati la continuità, ed altri ancora sono stati progettati ex novo, per creare un vero e proprio circuito ciclabile su quasi tutto il territorio comunale. Ma su questo tema specifico, cioè su Romano d’Ezzelino, voglio dedicare nei prossimi numeri un intero servizio. Con mia grande sorpresa, quando ho cominciato con queste escursioni, nei miei brevi spostamenti, ho potuto notare che fra i comuni del comprensorio Bassanese quello che ha un maggior numero di piste ciclabili o ciclopedonali è Rosà e, per soddisfare la mia e l’altrui curiosità, sono andato a trovare chi per oltre quindici anni ha amministrato questo territorio. L’onorevole Lanzarin, dal 1997, ha sempre fatto parte dell’amministrazione comunale, prima a soli 26 anni come assessore alla cultura ed alla pubblica istruzione, poi dal 2002 fino al 2011 come sindaco con due manda-

ti consecutivi ed ora nella compagine del sindaco Paolo Bordignon come vice sindaco; diciamo che l’Onorevole ha parecchie competenze sull’argomento in questione, perciò voglio raccontarvi ciò che mi ha detto: Onorevole Lanzarin, lei è stata per un decennio Sindaco di questo comune, e nei precedenti cinque anni ha fatto parte dell’amministrazione comunale. Rosà è tra i comuni del comprensorio quello che ha un numero maggiore fra piste ciclopedonali e ciclabili, penso che, tutto ciò, sia motivo di prestigio per le passate amministrazioni. Credo che questo tipo di investimento è soprattutto vantaggioso per la salute, perla sicurezza nella mobilità interna e, per alcuni aspetti, anche per l’educazione stradale, ma i finanziamenti per la costruzione della piste da dove sono arrivati? Le piste costruite a Rosà sono principalmente date da risorse delle casse comunali, quindi dei cittadini rosatesi, solo in alcuni casi siamo riusciti ad ottenere fondi da altre fonti. Poi, devo aggiungere che l’investimento su piste ciclopedonali non è cosa recente, ben 15-20anni fa cominciammo a dedicarci alla progettazione ed alla messa in opera di questi manufatti. Inoltre abbiamo sempre cercato di affrontare il tema piste, con i comuni contermini e, come lei avrà notato, quasi dappertutto il percorso ciclabile non finisce con il confine comunale… Questo è vero, infatti la strada Carpellina che ha inizio a Bassano del Grappa all’altezza dell’Ospedale “San Bassiano” finisce quasi davanti al municipio di Rosà, però il tratto che por-


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ta a Rossano Veneto si ferma proprio all’altezza del confine… Gli accordi con i comuni contermini non sempre trovano soluzione immediata, e poi devo dirle che c’è un accordo con alcuni comuni che stiamo portando a termine. Per esempio, il tratto di strada che unisce Rosà a Tezze sul Brenta e Cartigliano, è già operativo e i cittadini possono usufruire di un percorso che si inoltra per le campagne dei tre comuni, talvolta in luoghi di rara bellezza perché vanno a lambire il corso del Brenta. Poi mi lasci dire che non sempre abbiamo potuto cominciare una pista ed ultimare tutto il percorso; più volte abbiamo

dale le scuole ed il comune si attivano sull’argomento in questione, poi già da oltre cinque anni abbiamo avviato un progetto chiamato “Strada Sicura” che ha interessato l’amministrazione ed il circolo didattico. In pratica, vede i due soggetti impegnati nel progetto “Ciclobus” e “Pedibus”per i plessi di S. Anna e Cusinati. Questo progetto ha la finalità di indurre gli scolari all’uso della bici o allo spostamento a piedi dove i genitori ed alcuni nonni vigile hanno il compito di accompagnare e sorvegliare i bimbi. In quell’occasione i piccoli sono stati dotati di fascette catarifrangenti e ponchos impermeabili.

vedimenti. Comunque si può sempre provare ad interessare le società sportive.

proceduto per stralci fino ad ultimare un anello che completava un circuito. Le piste ciclopedonali sono un investimento importante che serve a dare soprattutto sicurezza ai cittadini, ma oggi le risorse vanno sempre più assottigliandosi, per cui in futuro dovremo procedere con maggior oculatezza.

Abbiamo convenuto che le piste servono a dare più sicurezza ed alcune volte evitano incidenti stradali, non pensa che i ciclisti che corrono su strada carreggiabile, i cosiddetti “amatori”, dovrebbero utilizzare le ciclopiste proprio per evitare disgrazie. Magari questo potrebbe essere frutto di accordi fra comuni ed associazioni sportive e una volta trovato un accordo, in alcuni casi estremi, sanzionare chi non rispettale regole? Sarebbe interessante fare questo ma temo che sia alquanto difficile venirne a capo. Da troppi anni i ciclisti corrono sulle strade e diventerebbe estremamente laborioso far capire l’utilità di simili prov-

Certo là hanno un’altra cultura sulla mobilità, inoltre hanno altri finanziamenti e risorse e possono far fronte a questo tipo di investimenti. Noi possiamo solo sperare di raggiungere i nostri obbiettivi con i pochi mezzi che abbiamo e con la speranza che il “Patto di Stabilità” non ci riduca ulteriormente la quantità di denaro per portare a termine quello che c’è già in cantiere.

Lei parla di sicurezza, certamente questo è uno degli aspetti più importanti, ma le scuole come vengono interessate a questi argomenti, visto che gli studenti sono i futuri cittadini quindi i soggetti maggiormente impegnati su questo fronte? Durante le giornate sulla sicurezza stra-

Infine volevo raccontarle un breve episodio accadutomi a Bolzano in Alto Adige. Una mattina mentre ero in visita alla città ci siamo permessi, io ed alcuni amici, di percorrere a piedi un brevissimo tratto di pista ciclabile mentre alcuni ciclisti passavano proprio di là. Questi ci hanno preso a male parole e siamo stati costretti a uscire immediatamente dal percorso ciclabile. Giusto per spiegarle che altrove le abitudini sono molto diverse dalle nostre, ovviamente in modo positivo.

“Io, anche a nome del Comitato di Redazione del Nuovo Ezzelino, ringrazio l’Onorevole per la piacevole chiacchierata che mi ha concesso e spero che tutti i comuni del comprensorio prendano spunto dai risultati ottenuti a Rosà, per migliorare o proseguire i progetti in atto.”


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Autunno con la fotografia Associazione Culturale Ezzelino Fotoclub

L’Associazione Culturale Ezzelino Fotoclub ha il piacere di riconfermare anche quest’anno l’iniziativa Autunno con la fotografia. L’operato del club si svolge durante tutto l’anno con impegno ed entusiasmo ma raggiunge il suo culmine in Ottobre dove con questa manifestazione desidera promuovere la fotografia non solo alla cittadinanza di Romano d’Ezzelino ma anche a coloro dei paesi vicini che desiderano avvicinarsi a quest’arte. corso offre un programma di lezioni e argomenti completo e vasto che permetterà ai partecipanti di entrare a conoscenza delle tecniche di ripresa e postproduzione digitale. Per maggiori informazioni visitare il sito www.ezzelinofotoclub.it

Serate di proiezione Tutti i martedì del mese di ottobre, alle ore 21 presso la Chiesetta Torre, il club propone delle serate di proiezione e incontro con autori autorevoli. Quest’anno il calendario vanta la presenza di ospiti che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e rappresentano una parte molto importante della storia della fotografia in Italia, nel dettaglio: La manifestazione si compone di tre eventi molto interessanti, ovvero il Corso Base di fotografia, che quest’anno raggiunge la sua 29° edizione, le serate di proiezione fotografica ed incontro con autori e una mostra collettiva realizzata dai soci del club. A seguire alcuni dettagli sulle varie iniziative.

Martedì 09 ottobre Maurizio Galimberti Martedì 16 ottobre Enrico Bossan Martedì 23 ottobre Graziano Panfili Martedì 30 ottobre Serata a cura dei Soci dell’Ezzelino Fotoclub

Corso di base di fotografia

Mostra collettiva del Club

Da 29 anni l’associazione si adopera per promuovere la fotografia e condividere le sue conoscenze con tutti coloro che vogliono iniziare a fotografare. Il club vanta di numerosi soci che hanno maturato elevate competenze tecniche e didattiche, riconosciute a livello nazionale, che avranno il piacere di intrattenere i partecipanti al corso non solo con le lezioni teoriche ma anche con le uscite fotografiche. Grazie all’esperienza maturata il

In occasione delle serate di proiezione potrà essere ammirata la mostra collettiva del club che espone le immagini realizzate dai soci dell’associazione. Come ogni anno il club offre la possibilità ai propri membri di mostrare il proprio lavoro e dunque presentare durante tutto il mese di ottobre i propri scatti al pubblico. Sorto a Fellette il 5 Marzo 1983, l’Ezzelino fotoclub nasce in conseguenza di un corso per apprendere la tecnica fotografica: una ventina tra

i partecipanti, decisero di continuare a trovarsi per diffondere questa passione, comunicare esperienze ed esigenze comuni. Da allora l’ attività del gruppo si è sviluppata con continuità, fino a fargli assumere importanza a livello nazionale, sia per i riconoscimenti ottenuti dai soci, che per le attività svolte. Favorire tra i soci lo studio, la partecipazione ad aggiornamenti teorico-pratici, organizzare conferenze, mostre e concorsi fotografici, pubblicazioni; è questa la strada che l’Ezzelino Fotoclub annualmente percorre con un programma continuo e vario, intesi a qualificare i componenti del gruppo e ad offrire occasioni didattico - culturali agli appassionati di fotografia amatoriale. Fin dalla fondazione il gruppo collabora attivamente con il Comune di Romano d’Ezzelino partecipando alla sua vita sociale, raccontandone, in forma artistica, gli avvenimenti e le attività e promuovendo iniziative culturali fra le tante ricordiamo l’impegno costante di documentazione sulla importante manifestazione “Angoli Rustici” e sul paesaggio locale. L’ organizzazione, che si trova ogni venerdì alle 21.00 presso le scuole elementari di S. Giacomo di Romano d’ Ezzelino, ha raggiunto quest’anno la prestigiosa quota di 100 iscritti. Il programma mensile del club è consultabile nel sito www.ezzelinofotoclub.it, oppure seguiteci su Facebook. Entusiasmo, passione, coinvolgimento sono le principali caratteristiche del nostro club che con piacere condivideremo con tutti coloro che vorranno partecipare alle nostre iniziative.


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Festa di Paese Gianni Dalla Zuanna

foto: Il Gruppo Fellette-Staff con Jimmy Fontana e Tony Dallara.

Anch’io ho indossato la maglietta con la scritta “Fellette-Staff”. Non quella più elegante, blu e col colletto a polo, di chi serviva o lavorava a contatto con la gente. La mia era la più semplice t-shirt bianca di chi operava nelle retrovie. Ho passato le serate del periodo delle feste patronali per il SS Redentore nel girone infernale, dato il caldo torrido, della cucina.

Ho lavorato a fianco dei miei compagni, tra i vapori delle piastre, delle griglie e delle friggitrici, perchè non mancassero mai patatine salsicce o polenta. Mi sono divertito, anche se ho impegnato tutto il mio tempo libero, anche se il nostro lavoro terminava a notte fonda, anche se odoravo peggio di una friggitoria orientale e il risveglio al mattino non era propriamente da “mulino bianco”. Ho vissuto con un angolo di prospettiva privilegiato la sagra del mio paese e poco importa se questo mi ha impedito di mischiarmi in mezzo alla gente che accorreva per divertirsi, mangiare sotto il tendone, ascoltare le proposte musicali o farsi quattro risate. So che, nonostante tutto questo, l’idea che posso essermi fatto del lavoro necessario e delle energie profuse per mettere in campo una manifestazione di questo livello è limitata. Il comitato organizzatore, ma questo vale anche per le sagre delle altre frazioni del nostro comune, ha iniziato a lavorare con grande anticipo per arrivare pronto alla data fatidica. Ci sono obblighi burocratici da adempiere, permessi da ottenere, turni da organizzare, spettacoli da valutare e tanti altri particolari da curare. Durante la sagra poi bisogna tenere tutto sotto controllo perchè, a volte, basta un piccolo granellino per inceppare una macchina pressochè perfetta. Tutto questo perchè? Perchè il nostro paese diventasse, durante la festa, il polo d’attrazione di tutto il comprensorio. Credo che l’obbiettivo principale, al

di là di qualsiasi riscontro economico, sia quello di fornire l’immagine di una comunità, in primo luogo a sè stessi e poi agli altri. Se mi chiedessero quale è stata la cosa più bella di tutta la sagra saprei cosa rispondere. Non sottolineerei principalmente gli spettacoli musicali, anche se ho approvato le scelte e mi piace l’idea che artisti che hanno fatto la storia della musica in Italia si siano esibiti nel mio paese. Non esalterei la cucina, che del resto non ha bisogno delle mie parole per evidenziare la propria qualità. Non parlerei neanche di tutte le manifestazioni collaterali, ben più che un semplice contorno oppure dell’allestimento del sagrato che, con palme, cannicci e chioschi disseminato, ricordava una località tropicale. Credo che sottolineerei la testimonianza

del lavoro di tutta la comunità, dai più piccoli agli adulti, per ottenere un risultato. Non sono molte le occasioni in cui grandi e piccoli possono lavorare fianco a fianco, con uguale dignità, per un obbiettivo comune. Sono questi i momenti che spesso mancano nella società moderna, ma che servono perchè un paese si compatti, si ritrovi, si dia una propria identità. Questo è un aspetto su cui non avevo mai riflettuto, ma che ora mi fa sentire bene. Ho riposto la mia t-shirt in fondo al cassetto, dove riposerà fino all’estate prossima, ma quella scritta, “Fellettestaff”, è qualcosa che mi porterò dentro e che riaffiorerà alla mia mente ogni volta che incontrerò quelli con cui ho condiviso quei momenti.


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RICETTE - PAG. 13

Di ricetta in ricetta

Le ricette più importanti delle Sagre e piccole storie dei locali del comune di Romano Da un po’ di anni al menù della festa patronale del SS. Redentore di Fellette, che si svolge nella prima quindicina del mese di luglio, sono stati aggiunti ai tradizionali piatti della sagra, costine e salsiccia con polenta, alcune pietanze per cercare di soddisfare i palati più fini. Tra questi possiamo trovare il baccalà alla vicentina (in una delle sue varie preparazioni), la paella alla valenziana (piatto con verdure, carne e pesce), il pasticcio al ragù di carne, lo stinco

Massimo Fietta

al forno con le verdure gratinate, i bigoi al ragù d’anitra e la frittura di pesce. La fase di preparazione di tutti i piatti viene eseguita da un gruppo di persone che con gli anni si è affiatato e sotto la scrupolosa regia dello chef Leonida De Rossi. Uno dei piatti che riscuote sempre un maggior successo è sicuramente Bigoi al ragù d’anitra di cui vi proponiamo la preparazione del ragù.

Dalla Sagra del Redentore di Fellette

Bigoi al ragù d’anitra Ingredienti (per 10 persone)

600gr carne macinata d’anitra 50gr fegato d’anitra 3 - 4 coste di sedano 250 - 300 gr di cipolla 500ml di vino bianco

• Tritare la cipolla ed il sedano, farli rosolare bene con l’olio, facendo attenzione a non bruciarli; • In un’altra pentola unire la carne con il fegato e far rosolare bene; Aggiungere all’occorrenza un po’ d’acqua perché non di attacchi al fondo, e continuare, di tanto in tanto a mescolare;

Abbondante salvia

Dopo circa mezz’ora unire il soffritto, Olio extra vergine d’oliva q.b. • Sale e pepe q.b.

il pepe q.b., il vino bianco ed il mazzetto di salvia;

• Cucinare a fuoco lento per 2 ore e mezza, aggiungere sale Consiglio: macinare la carne una sola volta.


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RIFLESSIONI - PAG. 14

A scuola d’amore Debora Marcon

Com’è variopinto il germogliare dei bambini! Steli, petali che si intrecciano a formare un guazzabuglio di vita. Ogni giorno prendo coscienza delle loro infinite diversità e mi abbevero a quella sorgente di multiforme candore. agli occhi. Mai vista una luce tanto densa! Il corpo gracile, inadeguato è passaporto di tenerezza. Mi conquista ogni giorno col suo disagio fin troppo eloquente. Paolo che mi guarda, che mi scruta da un angolo, dal suo boccone di vita. Paolo che mi cerca senza farlo notare, che gonfia il petto d’orgoglio quando esibisce il piatto vuoto e chiede altro cibo. Paolo e la sua malattia, Paolo che piange e non vuol discorsi, ma carezze. Paolo sui gradini… mi chiama con un gesto delle dita, mi strappa un appuntamento, in chiesa per domenica. E io mi sento piccola piccola.

foto di: Antonio Bordin

Piccole pesti dagli sguardi furbetti e la lingua tagliente, sculture d’autore al posto dei capelli, occhi talmente generosi che brillano di luce propria, esuberanza amena, sagacia travestita da malizia. E ancora… visi scialbi che fanno a pugni con il nero più sfrontato, ragazzini che sembrano uscire da fumetti, bisbetiche così teatrali da divenire macchiette cinematografiche. E poi campeggiano le creature difficili, quelle che preferisco, cuccioli d’uomo col viso segnato da un’anima scorticata. Paolo è fra questi. Bimbo ruvido, solitario, inestricabile. Si muove tra i compagni abbozzando una disinvoltura impostata e qualche frase a modulazione incerta. I sorrisi che gli sfuggono dalle labbra si annidano in fondo

Amina viene dal Centro Africa. Bella, anzi, bellissima. Frugoletto di pochi anni racchiuso in una pelle di sole. Ha gemme nere che indagano curiose e si fanno strada nel viso tornito. I capelli sono un giardino in mezzo alla notte, una serra coltivata di stelle. Il cuore è intessuto di onore, me ne accorgo, lo leggo dai piccoli cenni. Ostenta serenità e lo fa così bene da ingannare tutti. Molte cose vorrei sentirle dire, anche minuzie che ho già capito, che mi ha lasciato intendere. Vi è eloquenza nel suo tacere, come non perdersi in quel silenzio misurato? Vi si coglie prepotente l’esistenza di Dio. Rifletto, mi soffermo nel calcolo dei ritratti che ho “rubato” a scuola nel corso degli anni. Tanti. Le ore sgusciano dalle mani quasi fossero prive di costrutto. Solo gli affetti mantengono risoluta l’aderenza, ingrassano e sedimentano nel ventre famelico dei nostri giorni.


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LETTERE - PAG. 15

Ritornando a Bambilo Prime impressioni arrivando a Kinshasa. Si scende dall’aereo e si passa Padre Lorenzo alle formalità che non durano molto poiché eravamo pochi i non congolesi nell’aereo. Ora si tratta di attendere le valige. Grazie al cielo c’è l’autista della procura ad attenderci, e si offre a darci una mano per semplificare l’uscita delle valigie. Eravamo già in ritardo di alla vita del villaggio. Sono già sotto il carico. Inoltre, ogni tanto trovi dei poun’ora circa. Invece di arrivare le 10 di sera e non siam ancora sti di blocco dove poliziotti o altre persone Vedo la alle 17’30 siamo arrivati alle alla casa comboniana di Kin- esigono una loro parte per vivere! Poveri gioKinshasa shasa. Domani mattina presto vani distruggono la propria salute per strada. 18’30. Fin là niente di male. da incubo; molta gente che è ancora in Un nostro giovane futuro comboniano, conL’attesa delle valigie era nella già la conosco strada sarà di nuovo in strada siderando la nostra situazione, si domandava confusione totale. Comunque, ma diventa per tentare l’avventura di un se Dio esiste veramente! E’ angosciante trocon pazienza, finalmente sia nuovo giorno, per il pezzo di varsi in posti così abbandonati: non ci resta p. Enzo che io recuperiamo le sempre più da pane. Non mi resta che pregare che pregare il buon Dio che metta un po’ di valigie, poi con l’aiuto dell’auincubo. tista si passa la dogana senza e domandare al Signore di apri- compassione in quelli che stanno sfruttando i re gli occhi e ascoltare il grido poveri e pensano solo ad arricchirsi. difficoltà e si arriva alla macchina. Sono già le 19,30; penso si possa par- del suo popolo. A Kinshasa attendo qualche In verità preferisco Bambilo, anche senza intire in fretta, ma l’autista scompare. Si aspetta giorno e finalmente parto per Kisangani, dove ternet al caos di Kinshasa; è molto più vivibinella pazienza e intanto delle persone salgono promettono che ci sarà l’aereo per Bondo. le la nostra foresta che la giungla della città. nel pulmino della procura centrale (non com- Promesse fatte di bugie. Si decide di partire Speriamo che anche il popolo lo capisca, per boniana). Si rimane a lungo in attesa di altri in moto. I primi 280 km non c’è male con dei ora le previsioni dicono che fra una dozzipasseggeri, nel caldo del pulmino e a questo tratti di strada rifatta si corre. Poi c’è da attra- na d’anni Kinshasa sarà la città più popolata dell’Africa, e ancora più da inpunto non conveniva più guardare l’orologio. versare un grande fiume e si cubo di quanto non lo sia già Bisognava star tranquilli in preghiera. Final- aspetta il traghetto. Gli ultimi mente l’autista arriva e spiega che il sevizio che km prima di Buta sono un inoggi. Allora anche i ricchi di Preferisco rende è per favorire gli agenti dello stato affin- ferno. Arrivo di sera alle 9 alla Kinshasa dovranno percorrere Bambilo, è molto la strada con la velocità con ché non ci complichino la vita sulle formalità. procura tutto infangato. Sono più vivibile Il difficile doveva ancora arrivare. Ci si tro- ben accolto dai sacerdoti locali cui l’abbiamo percorsa noi in la nostra foresta quella notte. va su una strada con lavori in corso. Devono e mi trovo come a casa. L’inprepararla bene per l’incontro della così detta domani ci si rimette in cammiTermino nella speranza che che la giungla francofonia. A settembre o ottobre dovrebbe- no; si attraversano ancora tratti anche la nostra presenza serdella città. ro incontrarsi a Kinshasa i rappresentanti dei di fango, ma non così infernali va a far capire a questa gente paesi che nel mondo parlano francese. che Dio non s’è dimenticato di come il giorno prima. Faccio loro. Ringrazio tutti quanti mi una distanza più ridotta anVedo la Kinshasa da incubo; già la conosco che perché il giovane congolese della secon- hanno assistito e voluto bene nel periodo che ma diventa sempre più da incubo. Si rima- da moto se la prende comoda e deve spesso ho passato a casa. Ringrazio tutti quelli che ne ingolfati nel traffico più caotico, migliaia fermarsi per comperare una sigaretta. E’ stato hanno collaborato per rendere possibile la di persone percorrono la via a piedi e altre comunque bene. Ho trascorso la notte in una nostra presenza in mezzo a tanta sofferenza. migliaia lottano per entrare nei piccoli pulmi- parrocchia a 65 km da Bambilo e il terzo giorni che fanno trasporto pubblico. Osservo un no arrivo a Bondo non troppo stanco. I con- Aggiungo che Lorenzo è finalmente arrivato a giovane a piedi nudi che spinge un pulmino fratelli, qui mi hanno accolto calorosamente. Bambilo (la sua missione) il giorno dopo. Lo in panne. E lo seguiamo per parecchio tempo, Domani mattina mi preparerò a ripartire per attendeva un padre che l’aveva sostituito fino vuol dire che non andiamo più veloci di lui Bambilo. al suo ritorno. Oltre alla parrocchia di Bampoveretto. Ci sono altri che spingono macchi- Non ho parlato delle tante biciclette-trasporto bilo pensa già a come raggiungere gli oltre 40 ne in panne, ma almeno a spingere non è uno incontrate per via. Da lontano si vede un ca- villaggi della missione. Sosteniamolo con la solo e a piedi nudi. Penso al paese povero e rico e si pensa sia un camioncino, ma poi ti preghiera, l’amicizia e gli aiuti possibili. alla spesa enorme di carburante per stare su trovi una bicicletta che col ciclista scompare Con affetto e viva gratitudine, suor Lina. una strada dove si avanza a passo d’uomo. Qualcuno comincia a scendere dal nostro pulmino. Ha capito che per la strada che gli resta arriva più in fretta a piedi che in macchina. Io osservo e mi sento triste per tutta questa gente che lotta nell’umiliazione per sopravvivere. Mi domando anche perché preferiscono la città caotica alla vita del villaggio come Bambilo dove vivrebbero senza la preoccupazione assillante del boccone da mettere in bocca. In città c’è l’ospedale, la musica per i giovani ecc., ma ci sono meno vittime di soprusi da parte delle forze dell’ordine (disordine), così preferiscono l’umiliazione, la fame e lo stress


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RESOCONTI - PAG. 16

34a edizione Cori a Ca’Cornaro Coro Ezzelino

Sono le 20:50 di sabato 7 luglio, il rumore dei passi sui ciottoli diventa sempre più intenso, la gente si affretta per prendere posto sulle ultime sedie ancora disponibili, il vociare delle persone, un saluto ai tanti che si conoscono, poi, qualcuno richiama l’attenzione dei coristi già disposti vicino al palcoscenico, i battiti aumentano…

Alle 21:05 Arduino sale sul palco “signore e signori buona sera” così inizia la 34a edizione di Cori a Ca’ Cornaro. Una serata come da anni non si vedevano, il tempo perfetto, il pubblico delle grandi occasioni, e tre gruppi da ascoltare. Come consuetudine ad aprire le danze tocca a noi padroni di casa, questa volta con molte novità, la prima è l’incremento dei coristi siamo in più di trenta, il nuovo maestro, Simonetto Alessandro, giovane, preparato e soprattutto motivato e due nuovi pezzi che siamo riusciti a preparare per l’occasione. Riportando le voci di chi ha voluto farci un commento, la frase che più spesso ricorreva era oltre al bravi era “ si tornai come geri na volta” e poi a dar ulteriore conferma sono stati gli applausi così generosi da suscitare, per noi che dal palco li ricevevamo, emozione e allo stesso tempo un po’ di sano orgoglio. A seguire, con i loro costumi bianchi e neri e i loro strani strumenti, è stato

il turno del coro Raimondo Monte Cuccoli proveniente da Pavullo nel Frignano. Si sono esibiti in canti della loro tradizione popolare, alcuni pezzi erano accompagnati da questi strani strumenti, una sega alta più di 2 metri, qualche martello, strumenti da lavoro in ferro… e per finire hanno eseguito un brano molto particolare, dove si raccontava la storia del bosco; qui le voci si trasformavano chi in vento, chi in grillo, chi in rospo e così via, con il risultato che anche loro sono riusciti a coinvolgere e divertire il pubblico presente. Dopo le premiazioni di rito e il bel discorso del vicesindaco, forse anche lui conquistato dalla stupenda serata, è stata la volta della Classic Soul Band, un quartetto composto da voce solista, contrabbasso, tastiera e batteria e diretto da una nostra paesana, la maestra Patrizia Vedovato. Questi ultimi 40 minuti sono trascorsi con un susseguirsi di pezzi Jazz, Soul e Blues con bellissimi arrangia-

menti dei brani e duetti sia vocali che strumentali che, manco a dirlo, hanno riscosso il più ampio consenso di chi li ascoltava. Tutto finito? E no! Adesso comincia il bello. Qualcuno dice che il terzo tempo sia una invenzione del rugby , io ritengo sia invece dei cori. Presso la sede delle associazioni il gruppo alpini, sempre disponibili nei nostri confronti, ci aspettava con un buon piatto di pasta, carne e dolci preparati delle nostre donne, così tra un boccone e l’altro abbiamo fatto il secondo concerto della serata concludendo così come si era iniziato, cantando in allegria. Non ci resta che ringraziare chi ci ha aiutato in questa 34a edizione: il comune di Romano con il patrocinio della serata, l’Associazione Seriola, gruppo alpini di Romano, i padroni di casa che ci ospitano da così tanto tempo, gli sponsor (senza di loro sarebbe impossibile organizzare l’evento) e soprattutto voi che ci seguite e ci sostenete nel nostro impegno nel continuare a portare avanti il bel canto e la cultura che esso ospita. Far parte di un coro non è solo cantare, ma è anche imparare a stare con un gruppo, diventando quasi una grande famiglia, aiutandoci e sostenendoci nei momenti di difficoltà. Difficoltà che anche nostri conterranei stanno vivendo dopo il terremoto in Emilia, ecco perché il Coro Ezzelino ha deciso di devolvere l’intero ricavato della serata ai terremotati dell’Emilia in particolar modo al comune di Finale Emilia, comune segnalatoci dagli amici del coro Monte Cuccoli. Grazie alle offerte di chi è venuto a Ca’ Cornaro siamo riusciti a devolvere 920 euro. Grazie veramente a tutti e vi aspettiamo l’anno prossimo con la 35a edizione di Cori a Ca’Cornaro. Visitate il nostro sito www.coroezzelino.it.


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DEDICHE - PAG. 17

A Gianni Zamborlin Non so se il destino di ognuno sia programmato dall’inizio e le persone Per il Complesso Bandistico e Majorettes di Romano che incontriamo ne facciano parte... Nel 2007 noi del Complesso Bandi- Domenica Bontorin stico e Majorettes di Romano avevamo deciso di continuare il nostro percorso musicale affidandoci ad un nuovo maestro e, dopo le opportune valutazioni, la scelta ricadde su Gianni Zamborlin.

Quando nella primavera di quell’anno abbiamo iniziato una nuova avventura con Gianni, non lo conoscevamo: di primo impatto ci sembrò un po’ schivo, severo, ma appena si è messo all’opera sopra la sua pedana, con l’immancabile bacchetta in mano, abbiamo immediatamente capito di aver incontrato un grande maestro, con una grande preparazione e una grande professionalità. I primi mercoledì di prove sono stati però difficili: alcuni sembravano intimoriti, altri non si sentivano all’altezza, per qualcuno era troppo esigente… ma lui con calma spiegava che bisognava provare 100 per arrivare a 80. Così tirava fuori gli spartiti di brani importanti e li faceva suonare rassicurando con “Non preoccupatevi questo serve solo da allenamento!” e un po’ alla volta è riuscito a conquistare tutti. Quando dirigeva riusciva a cogliere ogni

piccola sfumatura di qualsiasi strumento, si fermava, correggeva e riprendeva chiedendo scusa per l’interruzione. Era interessante vederlo un po’ prima di un concerto: serio, teso come un violino, si isolava giusto il tempo per trovare la concentrazione, e una volta salito sul palco riusciva a coinvolgere tutti con la sua grande passione. Una passione che ha saputo trasmettere a tutto il gruppo, portandolo con gli anni a risultati brillanti e a grandi soddisfazioni. Moltissimo tempo l’ha dedicato anche ai nostri ragazzi della mini-band: li ha accompagnati meticolosamente nella loro preparazione, prima individuale e poi mettendoli assieme, portandoli anche ad esibirsi in pubblico… e questo lo riempiva di orgoglio e soddisfazione. Con il passare del tempo abbiamo avuto la fortuna di conoscere meglio Gianni, non solo un eccezionale Maestro, ma abbiamo

scoperto in lui anche un grande uomo. Con Gianni si scherzava, ci si prendeva in giro, proprio come si fa con gli amici. Per questo Gianni è entrato velocemente a far parte della nostra grande famiglia. Non amava i grandi discorsi, le grandi parole, ma amava le cose semplici, lo stare insieme. Ecco, questo è stato Gianni per noi: un grande maestro e un amico. Adesso che Gianni se n’è andato così all’improvviso, noi siamo rimasti orfani e sarà dura ricominciare. Ma voglio usare le parole che un amico ci ha detto nei giorni di lutto: “Questi brutti momenti servono a rafforzare, unire e a trovare la forza per continuare” e questo è quello farà il nostro gruppo, da sempre affiatato e sostenuto dall’impegno di tutti. Grazie Gianni, ci mancherai… ti porteremo sempre nei nostri cuori.


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DEDICHE - PAG. 18

Caro Papà Roberto Caro papà, le parole il più delle volte non riescono ad esprimere e a descrivere appieno la meravigliosa persona e il miglior papà che sei stato. Ma alcune parole, secondo noi, riescono con il loro significato ad avvicinarsi all’idea di quello che sei:

A Carmelina Pellizzer Gentili soci ed amici delle Pro Loco, ci spiace in questo numero dovervi segnalare la scomparsa della Signora Pellizzer Carmelina. Nel trasmettere le condoglianze alla famiglia ci fa piacere ricordarla perché è stata un collaboratore prezioso alla stesura dell’articolo apparso nello scorso numero relativo all’incontro tra Don Paolo ed il dr. Criscuolo. Nella sua discrezione lei aveva preferito mantenere l’anonimato, ora abbiamo deciso di riconoscerle il merito di quello splendido resoconto.

LEGGEREZZA, la leggerezza nel vivere la vita, nell’affrontare le difficoltà che la vita ti metteva di fronte, questo non significava prendere “sottogamba” il problema, ma di trasformare problema in soluzione, in risposta a questo senza ingigantirlo. “Tra dire e il fare c’è di mezzo il cominciare” come dice la mamma e tu hai sempre saputo applicare alla regola questa massima. SEMPLICITÀ niente fronzoli ma solo cose essenziali, che alla fine della fiera sono sempre quelle più importanti. Il contorno non ti è mai piaciuto, come un pantalone rimane un pantalone e la maglietta rimane pur sempre una maglietta. Questo si ricollega alla SPONTANEITÀ. Ci piace ricordare un episodio: di quando ci radunavi tutti noi per andare a giocare al parco, senza curarti di come c’eravamo vestiti lasciandoci liberi di scegliere il nostro abbigliamento. Il risultato è stato una “mandria de bocia” vestiti con colori e fantasie diverse, ma un gran divertimento! Questo è per dire che non ti è mai importato tanto quello che la gente pensa, ma ti è sempre importato lo star bene con se stessi e la tua famiglia. FAMIGLIA la cosa più importante ed essenziale. Te e la mamma avete sempre guardato il bene nostro e vostro, tenerla unita e coesa pur lasciandoci la libertà nelle nostre decisioni. “Se te voi farlo, faeo, però dopo ciapate anche e conseguense” con questo ci hai insegnato che ogni decisione presa va presa in toto; aiutandoci a capire che anche sbagliando si impara.

INGEGNO hai sempre avuto la soluzione a tutto. Si rompeva l’orologio, lo smontavi e cercavi di farlo ripartire; ogni cosa rotta per te era una sfida che il più delle volte vincevi, e ogni idea che ti passava per la mente cercavi di trasformarla in realtà. Un esempio concreto è la nostra casetta in MONTAGNA: da 4 muri sei riuscito a creare il nostro angolo di paradiso. Lì hai vinto la tua più grande passione che è la montagna con un’altra passione che è la tua famiglia. Ci hai fatto amare la natura e la montagna, abbiamo apprezzato il silenzio dei boschi, la bellezza dei monti e la pace che dà quel luogo. I mille canti davanti al falò, i giochi che ci hai costruito e le storie che ci raccontavi prima di dormire, anche se eravamo ormai grandi ce le hai sempre lette, hanno reso quel posto speciale. Come lo sei tu papà! Quella casa rispecchia la tua anima: accogliente, calda, semplice, divertente e serena. Infine, il GIOCO, sei sempre stato un eterno bambino; ed è per questo che per noi sei stato un papà meraviglioso. Ci costruivi mille giochi, e ce ne insegnavi altrettanti. Gli scherzi erano una routine: dal nasconderci le cose, al farci domandare cose assurde alla mamma. Era una continuo ridere e sorridere, ed è questo che ci porteremo vai di te: il tuo sorriso e la tua positività che ci hai insegnato ad apprezzare. “Bisogna guardare il positivo” eri un uomo di poche parole, ma di grandi gesti. I tuoi occhi dicevano già tutto e di sicuro non ti risparmiavi a riempirci di abbracci e di carezze. Quello che è stato detto finora è solo un piccolo pezzo della grande persona che sei stata. Ti voglio dire un grazie di cuore della meravigliosa vita che ci hai fatto vivere, sappiamo che ci sarai sempre vicino in ogni momento. Ti abbracciamo forte! Ciao papà! Silvia, Anna, Paola, Andrea e Chiara.

Per diventare soci e ricevere “Il Nuovo Ezzelino” È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri.

Sede Proloco Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo.

Romano Edicola La Coccinella, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.

San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).


DEFUNTI - PAG. 19

Il Nuovo Ezzelino Settembre 2012

Ci hanno lasciato

Roberto Artuso 57 anni 3 luglio 2012

Annamaria Dal Bon 101 anni 17 luglio 2012

Gino Pellizzari 80 anni 29 luglio 2012

Anna Pagano ved. Gallo 89 anni 7 agosto 2012

Eleonora Bortignon

Giovanna Guarino

87 anni 2 luglio 2012

ved. Zen 86 anni 3 luglio 2012

Gianna Lorenzon

Giovanni Scotton

Elena Citton

Luigi Gino Dalla Valle

in Dissegna 62 anni 10 luglio 2012

Teresina Farronato in Molinari 94 anni 16 luglio 2012

89 anni 11 luglio 2012

Costanza Andriollo ved. Tessari 89 anni 23 luglio 2012

Giuseppina Dissegna

Pietro Andolfatto “Peai” 80 anni 23 luglio 2012

Carmelina Pellizzer

“Pina” 92 anni 30 luglio 2012

in Sonda 69 anni 31 luglio 2012

Vincenzo Bergamo

Mario Nichele

76 anni 14 agosto 2012

82 anni 28 agosto 2012

Fortunata Zampieri ved. Busnardo 81 anni 31 agosto 2012

ved. Fazzino 98 anni 3 luglio 2012

ved. Bergamo 71 anni 14 luglio 2012

Guido Carlesso “Tonea” 70 anni 28 luglio 2012

Gianfranco Borgonovo “Venezia” 65 anni 6 agosto 2012

Rita Cuccato

in Pipinato 75 anni 31 agosto 2012


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