MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA EDITO DALLA PRO LOCO DI ROMANO IN DISTRIBUZIONE GRATUITA AI SOCI. E-MAIL: proromano@libero.it
38째 ANNO - n째 399 - GENNAIO 2013
38° ANNO - n° 399 - GENNAIO 2013 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA EDITO DALLA PRO LOCO DI ROMANO IN DISTRIBUZIONE GRATUITA AI SOCI. E-MAIL: proromano@libero.it
Sommario Editoriale
3 Musica Maestro
Gennaio 2013
4 - 5 Presepi in vetrina
Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino
6 - 7 Progetto “Bici Sicura” Intervista a Maurizio Carlesso
Foto di copertina di: Rosanna Andriollo Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Scotton Direttore Responsabile: Dario Bernardi In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Mocellin, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 18,00 • estero E 27,00 • sostenitore E 55,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
Resoconti
17 “Bruxemo a Vecia”
Territorio
8 Banca di Romano e Santa Caterina Energia al territorio
Itinerari
9 / 12 Nelle terre degli Ezzelini Bassano del Grappa - Angarano
Riflessioni
13 Chi è senza peccato scagli la prima pietra
Appuntamenti
13 Passeggiata di San Valentino 15 Meeting nazionale: rapporto genitori - figli 16 47° Carnevale dei ragazzi a Fellette!
Ricordi
14 Chiesa Nuova San Giacomo 1947 18 19
Notizie in breve Defunti 7 febbraio 1 a ic n e m o D
di Passeggiata
o San Valentin la Negri ore 9.00 Vil
FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112
Musica Maestro “Anno nuovo Vita nuova!” Con questo classico augurio abbiamo accolto il nuovo anno, nella speranza di poter lasciare alle spalle le difficoltà del 2012. Un anno dove le diffuse ristrettezze economiche e l’incertezza sul futuro hanno condizionato, anche sotto l’albero, molte delle nostre abitudini. La Natività ed il desiderio di superare questo momento di crisi ci spingono tuttavia a guardare al futuro con positività, con allegria, cogliendo ogni aspetto positivo della vita. Un comportamento sicuramente non facile da mettere in pratica da soli. Mark Twain diceva: “Il modo migliore per stare allegri è cercare di rallegrare qualcun altro”. Attività brillantemente riuscita dalle diverse realtà canore e musicali del nostro comune che si sono esibite durante le recenti festività natalizie: l’Associazione Culturale Symphoniae, il coro InCanto, il Complesso Bandistico di Romano d’Ezzelino, il Coro Ezzelino, le numerose formazioni corali parrocchiali, e gli alunni della scuola secondaria statale Montegrappa, solo per citarne alcune.
Rappresentazioni, che puntualmente registravano il tutto esaurito e che sono riuscite, attraverso le loro allegre note, a trasferire un messaggio di positività e serenità. Evidenzio con piacere questi concerti sia per testimoniare l’affetto ed il grande interesse dei nostri concittadini per queste formazioni sia per premiare l’impegno e la passione dei nostri musicisti o coristi. Affianco all’energia ed alla vitalità delle nuove leve si rilevava l’abilità e l’ottima tecnica dei più esperti e sottile, leggera si respirava la tensione e l’emozione di suonare di fronte ad un pubblico… Inaugurando con questo numero di gennaio, un nuovo anno da trascorrere assieme, mi piacerebbe assimilare la Pro loco, le Associazioni di Volontariato e le Istituzioni ai diversi strumenti di un’orchestra, per poter assieme comporre una grande sinfonia. Un obiettivo molto ambizioso ma non impossibile da raggiungere. Ognuno di noi, in base alle proprie competenze e responsabilità, si deve sentire convolto in
prima persona a collaborare ed a dare il suo contributo. Rinnovando a tutti voi ed alla vostre famiglie un buon 2013 vi aspetto numerosi alla Passeggiata di San Valentino programmata per domenica 17 febbraio e mi auguro che il nuovo anno sia basato non tanto sulla ricerca del contrasto quanto sull’amore, sulla consapevolezza che, anche in tempo di crisi, chi lavora seriamente saprà e potrà raccogliere buoni frutti. Buona vita! Il pres. della Pro Loco Romano d’Ezzelino Maurizio Scotton
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Presepi in vetrina Per il comitato organizzatore
Maurizio Scotton
Prosegue con successo fino al 30 gennaio 2013 l’esposizione “presepi in vetrina” inaugurata lo scorso 22 dicembre presso la Fornace Panizzon a Romano d’Ezzelino. Un evento fortemente voluto dalla Pro Loco di Romano l’Ezzelino, che permette da un lato di ammirare delle artistiche ed originali rappresentazioni della natività e dall’altra di risaltare uno dei luoghi storici del nostro comune.
Una bellissima esposizione, realizzata grazie alla fattiva collaborazione con l’amministrazione comunale di Romano d’Ezzelino, i volontari dei gruppi “amici del presepe”, e “natività sul colle”, l’Associazione Culturale Seriola rappresentata da alcune contrade e la Confcommercio di Romano d’Ezzelino. Fin fai primi giorni i numerosi visitatori sono rimasti affascinati dal numero dei presepi e dalla loro bellezza. Il comitato organizzatore esprime la popria riconoscenza verso tutti gli espositori, in particolare vi è da registrare l’ importante presenza dei presepi di Giovanni Baron, dei pezzi di Pino Nicoli che rappresentano alcuni angoli di Romano d’Ezzelino e la singolare sacra natività realizzata con 14.000 stuzzicadenti incollati con il vinavil del prof. Antonio Mocellin. La mostra, unica nel suo genere, può essere visitata in qualsiasi momento poichè tutti i presepi sono “in vetrina” cioè rivolti verso l’esterno. Recandovi nella Fornace
Panizzon, vicinissima alla chiesa Arcipetrale di Romano d’Ezzelino potrete ammirare questa nuova esposizione (24 ore su 24). Un’esposizione che diviene ancora più magica quando, al creposcolo, si accendono le luminarie ed ogni presepe si illumina, oppure quando, nelle sere dei giorni festivi due proiettori ci riportano al Presepe Vivente realizzato nel 2010 sul col Bastia. Le diverse rappresentazioni simboliche della natività propongono visivamente importanti valori morali dell’umanesimo cristiano: la sacralità della vita umana nascente, la maternità della donna e della famiglia; la pari dignità di figli di Dio delle persone umili; la generosità nell’aiutare chi è nel bisogno, la pace e la pacifica convivenza fra popoli diversi. Ma questi nostri presepi in una struttura simbolo dell’operatività e della laboriosità romanese, in questo momento di crisi
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acquisiscono un valore in più, diventando l’immagine della fantasia, del saper fare, della capacità dei nostri artigiani di saper proporre soluzioni alternative, originali, vincenti. Da ammirare in tal senso i presepi proposti dalle nostre contrade realizzati utilizzando diversi materiali che una volta erano di “uso comune”: lana, calce, legno ecc. Un successo che premia il lavoro svolto da molte persone tra cui Maurizio Carlesso che per primo ha proposto e creduto nel nuovo sito, Duillio Fadda che ne ha seguito l’allestimento; il vicesindaco Remo Seraglio che a nome dell’amministrazione comunale ha appoggiato e patrocinato l’iniziativa ed Ornella Piccolotto che, con i personaggi del suo presepe vivente, ha impreziosito l’innaugurazione della mostra. Il presepe è altresì simbolo del viaggio, di un cammino da percorrere assieme dove, come ha ricordato il Presidente della Pro Loco Maurizio Scotton, ognuno deve svolgere al meglio la propria parte cercando non tanto le occasioni di dissidio quanto quelle di cooperazione in modo da risalvare, come sottolineato da Roberto Frison, la ricchezza data dalla collaborazione fra i vari gruppi volontaristici.
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Foto di: Antonio Bordin Presidente del Fotoclub Ezzelino
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Progetto “Bici Sicura”
Intervista al consigliere Comunale di Romano d’Ezzelino Maurizio Carlesso Duilio Fadda
La Mobilità Sostenibile è uno dei capisaldi di tutte le amministrazioni pubbliche da quella del Governo centrale ai vari governi regionali per poi finire con le amministrazioni locali e, conseguentemente, con tutti i consiglieri, compresi quelli dell’opposizione. Vogliamo quindi affrontare l’argomento su viabilità, ecosistema ( cioè l’insieme dei fattori geologici, climatici e biologici che definiscono un dato ambiente*) quindi salute e sicurezza per tutti i cittadini che percorrono le strade.
Qual è l’impegno e l’interesse che muove su questi temi il Gruppo “Si Cambia – Romano Libera”? E poi, non crede che la progettata autostrada che percorrerà il nostro territorio vada proprio contro questi principi? Ringrazio anticipatamente per la disponibiltà ad ospitare anche il nostro pensiero sotto questo profilo e nel valutare l’attenta riflessione proposta vorrei segnalare che l’argomento avrà sempre maggiore rilevanza europea prima che nazionale. Tale mobilità infatti non potrà che essere il futuro sia per i fattori geologici, climatici e biologici, ma anche quelli culturali, poiché il nostro ambiente ben si pre-
sta ad un connubio che abbia ogni riflesso di tali componenti. Se facciamo una rapida valutazione del nostro territorio e della disponibilità di piste ciclabili raffrontata con altri paesi europei, potremo notare una netta differenza. Una differenza che dapprima si estrinseca in un educazione stradale diversa, poiché in molte aree europee la bicicletta ha dei diritti di circolazione che sin da questo elemento la rende più sicura, la seconda invece crea disponibilità maggiori di piste ciclabili molto sicure. Grande importanza dovrebbe avere per il nostro territorio, in particolare la possibilità di legare l’uso di questo mezzo con la creazione di percorsi ciclo culturali sfruttando appieno le morfologie del territorio ed i richiami turistico ambientali ivi presenti. Se mi è consentito poi per la valutazione dell’impatto ambientale della nuova superstrata e della nuova valsugana non dovremo che attendere. Il cambiamento che subirà il nostro territorio non avrà nessuna giustificazione, è un opera che a noi non serve, abbiamo vagliato altre soluzioni che avrebbero impattato in modo meno distruttivo ed avrebbero fatto risparmiare significativamente sulle spese dell’opera. Avremmo potuto quindi avere delle risorse in più per favorire le piste ciclabili. Dal colloquio con i vari interlocutori fino ad oggi incontrati, a parole prediligono interventi a salvaguardia del territorio, però alcune volte, per motivi incomprensibili,
danno spazio a opere faraoniche che poi saranno devastanti per il territorio e potranno modificare la salubrità del clima locale. Quali proposte avete in serbo per un futuro più attento alla lotta all’inquinamento e quali strumenti pensate di utilizzare per coinvolgere le scuole e le future generazioni? Io ritengo che saremo costretti a ripensare molte delle nostre abitudini e quindi le opere faraoniche a cui si fa riferimento saranno delle cattedrali nel deserto, a pagamento; saremo costretti a rivisitare gli utilizzi delle nostre risorse energetiche e quindi dovremo dare maggior impulso alle nuove generazioni affinchè si facciano carico di un nuovo rapporto con l’ambiente. Mauro Corona in tal senso nelle sue opere precorre già questi eventi e propone ai giovani di essere partecipi e attori del cambiamento sotto tutti i profili. Importanti sono stati gli studi proposti dal comitato scientifico della Comunità Montana del Brenta che hanno messo in evidenza i rischi e le problematiche insite in queste nuove opere, nel momento del loro avvio sia nella fase dei lavori che nella fase di utilizzo. Leggere le risultanze degli studi fatti sarebbe molto interessante. Le scuole avranno sempre maggior importanza nell’educare le nuove generazioni, ma in principio deve essere definito un indirizzo condiviso a livello europeo e non solo locale.
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Le ciclopedonali sono uno degli aspetti positivi da proporre alle nuove generazioni però a parte la diffusione delle piste, le scuole e vari altri interlocutori sembrano poco interessati all’utilizzo in modo continuo. Per esempio si fa poco per indirizzare alunni e insegnanti all’uso di ciclopiste (non su tutti i comuni), ai pedobus, ai ciclobus e questo non è un vezzo personale piuttosto un dubbio che gli investimenti su questi manufatti sia solo un aspetto snob e non un fatto salutistico e di sicurezza stradale. Quali strumenti pensate di utilizzare per stimolare l’amministrazione comunale per diffondere questo interesse? In campagna elettorale abbiamo riproposto la questione dei Pedobus e siamo stati apostrofati e derisi con la motivazione: ci abbiamo già provato, già fatto ecc. ecc. certo non si di-
fronte delle responsabilità questi volontari, poiché oggi viviamo sempre con la disponibilità ad offrire il nostro tempo, ma dall’altra parte abbiamo sempre il rischio di incorrere in responsabilità personali, in questo ambito sarebbe necessario intervenire e formare delle persone che sappiano e debbano essere a disposizione per il solo piacere di farlo sapendo di poter contare sulla solidarietà di noi tutti. Immagini solo organizzare una gita scolastica per portare i ragazzi alla scoperta del nostro splendido territorio, quanti insegnanti sono in difficoltà nel farlo? Pensate che anche i dirigenti scolastici siano disinteressati a queste iniziative? E sapete che alcuni comuni, specie nel trevisano, organizzano vere e proprie gare fra le scolaresche per un maggior utilizzo della piste?
mune e di fatto risparmiando sull’energia e non inquinando. Questo gli fa onore e penso che questo sia un importante punto di partenza, ma voi quando la giunta in carica proporrà ulteriori investimenti sul risparmio energetico e magari l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto ecologici farete le barricate, come usano fare alcune opposizioni o cercherete di trovare un accordo o meglio un compromesso che sia la volontà di tutti i cittadini? Lei mi scuserà, ma quando la domanda viene posta con riferimento a tematiche ambientali e di risparmio, non posso che valutarla nei risultati e questo è quanto ci chiedono i nostri elettori. Barricate in tematiche contrarie all’ambiente hanno un senso poiché ognuno ha il diritto dovere di esprimere civilmente
scute su questo, ma perseverare diventa l’imperativo, in molti comuni questa iniziativa è proposta proprio come primo insegnamento a salvaguardia dell’ambiente, alla socializzazione ed alla scoperta del territorio. Difficile? Certo, le nostre abitudini sono certo difficili da modificare, ma se il nostro obiettivo è forte il come non è un problema. Non dimentichiamo l’aspetto salutare dell’iniziativa ed il minor inquinamento che ne deriva. L’unica preoccupazione che può nascere da queste iniziative è quella della responsabilità delle persone che si rendono disponibili ad accompagnare i nostri ragazzi, bisogna studiare delle formule che mettano in sicurezza, sul
L’esperienza citata non può che farci sperare in un cambio radicale dell’approccio al tema e soprattutto all’utilizzo delle piste ciclabili in modo massiccio ed ordinato, la scoperta di un tema comune come può essere l’ambiente anche con queste iniziative non potrà che essere valutato favorevolmente da tutti noi indistintamente. L’assessore Ronchi parlando di ambiente e nuove tecnologie su fonti alternative ha detto che l’amministrazione in carica ha dato una risposta più che lodevole al rispetto per l’ambiente, facendo installare i pannelli solari su tutte le scuole del co-
e con i modi appropriati il suo dissenso, ma quando le proposte possano andare verso una soluzione che razionalizzi le risorse e promuova degli investimenti utili a tutti, non potremo che rappresentare la volontà di tutti i cittadini. Ringrazio il consigliere comunale Maurizio Carlesso per la sua disponibilità e la chiarezza nelle risposte, credo che queste saranno motivo di approfondimento fra tutti i cittadini sui temi trattati e potranno essere stimolo di ulteriore discussione fra associazioni e rappresentanti dei cittadini.
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Energia al territorio La nuova proposta “eticamente impegnata” di Banca di Romano e Santa Caterina nel bassanese per rilanciare la ripresa. Un’operazione pensata e realizzata per responsabilizzare i lavoratori nel sostenere le aziende locali. Parlano il Presidente Umberto Martini e il direttore generale Antonio Simonetto. Andare controcorrente, rompere gli schemi e fare sistema per le imprese del territorio, perché la ripresa ha bisogno di tutti, soprattutto nel Bassanese. Banca di Romano e santa Caterina ha voluto lanciare una sfida, scommettendo sul senso di appartenenza dei Bassanesi al loro territorio. E oggi, nella sede della Banca a Bassano del Grappa, il Presidente Umberto Martini ha presentato il progetto “Energia al territorio”. Un progetto concreto, che vuole coinvolgere tutti, cittadini, lavoratori e risparmiatori per dare linfa alle aziende e all’imprenditoria del Bassanese e quindi a tutto il tessuto imprenditoriale e sociale locale in un’ottica che dal piccolo possa essere rilanciata a livello regionale e nazionale. Un’iniziativa dunque unica nel suo genere, destinata a essere copiata e rilanciata. “Banca di Romano e S. Caterina si fa portavoce di un modo diverso di affrontare le difficoltà- esordisce il Presidente Martini. Le banche sono chiamate a dare di più ed è a questo punto che abbiamo valutato come necessario un salto di mentalità. Abbiamo ricercato l’innovazione all’interno dell’articolo 2 dei nostri Statuti e ci siamo affidati ai valori della mutualità e della solidarietà, come ci avevano raccomandato cent’anni fa i nostri padri. E, con un certo intuito e con molto lavoro, siamo arrivati a strutturare un processo condiviso, sostenibile e sicuro per chi vorrà unirsi a noi. Soprattutto innovativo e controcorrente”. Il problema è sempre uno solo: ricercare nuove risorse per supportare l’economia locale ed in particolare il sistema delle piccole e medie imprese del territorio. Come fare? Banca di Romano e Santa Caterina metterà a disposizione delle imprese fondi che saranno reperiti mediante il collocamento da parte Banca di un prestito obbligazionario specifico, il quale potrà essere sottoscritto da privati e da imprese. A fronte della sottoscrizione delle obbligazioni verrà messo a disposizione delle imprese del territorio uno specifico plafond, pari all’importo complessivamente sottoscritto. Tale plafond sarà utilizzato, in collaborazione con Artigianfidi Vicenza e Brentafidi per finanziare gli investimenti delle impre-
se che operano nel territorio di competenza della Banca e riguarderà infatti i 36 Comuni dell’area pedemontana bassanese. Alla firma dell’accordo con le categorie i Confidi erano presenti molti Sindaci e amministratori del comprensorio, che hanno testimoniato interesse e apprezzamento per l’iniziativa, impegnandosi a farla conoscere ai loro concittadini. Ha portato il saluto in loro rappresentanza l’Assessore al bilancio del Comune di Bassano del Grappa, Dino Boesso. Ma dove sta l’approccio differente dell’operazione? “In una visione solidale e cooperativa in cui tutti contribuiscono alla loro parte per la ripresa- spiega il direttore generale Antonio Simonetto- Banca di Romano e Santa Caterina ha attivato un nuovo prestito obbligazionario con interessi a tassi più bassi; in questo modo, riducendo i costi di raccolta, la BCC sarà in grado di concedere crediti alle imprese bassanesi a tassi agevolati. Ciò che noi chiediamo ai nostri clienti, ai soci e ai residenti del territorio in cui opera la Banca è indubbiamente un sacrificio in termini di remunerazione del risparmio. Ma questo sacrificio ci consentirà di svolgere appieno il nostro ruolo di banca di Credito Cooperativo, e consentirà alle aziende del territorio che intendono investire la possibilità di accedere al credito a condizioni ancora più basse di quelle concesse dai fondi regionali. Un aiuto concreto e un passo in avanti. Tutti quindi faranno la loro parte. I Condifi interessati – continua Simonetto- faranno da tutori e da supervisori del progetto, mentre Banca di Romano e Santa Caterina valuterà il merito creditizio dell’azienda. La Banca rinuncerà all’utile nell’operazione per unire le forze con i propri clienti, soci e residenti. E’ importante precisare che tutto ciò che sarà raccolto servirà a finanziare e a dare energia
a chi oggi ha bisogno di una mano”. A rappresentare le categorie oggi il Presidente mandamentale di Confcommercio Luca Chenet, il Presidente mandamentale di Confartigianato Sandro Venzo; a firmare l’accordo insieme al Presidente Martini sono stati il Presidente di Artigianfidi Vicenza, Mariano Miola e il Presidente di Brentafidi, Fabio Brunello. I finanziamenti sono destinati ad investimenti produttivi, sono chirografari (senza ipoteca) e sono strutturati per una durata massima di 60 mesi con un tetto di 200 mila euro per singolo finanziamento. Le spese per nuovi investimenti potranno riguardare l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione di immobili, impianti, macchinari e attrezzature; potranno riguardare inoltre interventi ed impianti per il risparmio energetico, per l’adeguamento alle normative in materia di sicurezza e ambientale ma anche l’acquisizione e lo sviluppo di sistemi di qualità, di tecniche di produzione, di strumenti di qualificazione e di innovazione di prodotto, tecnologica e organizzativa (brevetti...); sono previsti pure interventi di adeguamento dei prodotti o delle linee di produzione agli standards richiesti sui mercati internazionali. La Banca, a fronte della sottoscrizione delle obbligazioni, metterà quindi a disposizione di Artigianfidi Vicenza e di Brentafidi uno specifico plafond, pari all’importo delle obbligazioni sottoscritte. Le domande di finanziamento dovranno essere assistite dalla garanzia dei due Confidi. “Per quanto riguarda i tempi di erogazionecontinua il direttore Simonetto- assicuriamo celerità. Abbiamo siglato un protocollo operativo con i due Confidi interessati, ai quali potranno aggiungersi via via altri soggetti che operano nel Bassanese con le stesse finalità. Parallelamente raccoglieremo le adesioni al prestito obbligazionario, che ci permetteranno di devolvere l’importo per finanziare la prima tranche del progetto- spiega. Poi il volano potrà alimentarsi dalla partecipazione dei sottoscrittori e dalla capacità dei territori di dare sempre nuova linfa al plafond. E non dubitiamo che ci sarà un effetto moltiplicatore e che oltre agli imprenditori ci saranno anche i lavoratori dipendenti a voler sottoscrivere le nostre obbligazioni “energetiche”. Perché in questo caso, nella logica del raccogliere per dare, aiutando le imprese si tutela anche il lavoro di tutti”.
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itinerari
Nelle terre degli Ezzelini Serena Cecilia Campagnolo
Bassano del Grappa Angarano
il Percorso
11
10
12
9
1
Castello e Mura
2
Palazzo Finco e Palazzo Sartori Moritsch
3
Chiesa di San Francesco
4
Castello dei Berri e Porta Dieda
5
Via Nuova
6
Torre Civica
7
Palazzo Pretorio
8
Chiesa di san Donato
9
Chiesa di San Giorgio
10 Colle Castellaro 11
Chiesa di Sant’Eusebio
12
Chiesa di San Biasio
1 8
2
7 3
6
4
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1 Bassano del Grappa Castello e mura Nel punto più alto della città di Bassano, a nord, si trova il Castello. La fondazione di Bassano risale al 998 come testimonia un documento che descrive l’incontro tra delegazioni dei vescovi, dei conti e del doge: “…sulla pubblica via che sta presso la pieve di Santa Maria, situata in Margnano, non molto lontano dalla riva del fiume chiamato Brenta…”. Nel corso dell’XI sec. il nome di Bassano compare indicato come “villa”, cioè come campagna con sparsi nuclei abitati e non come centro. La chiesa di Santa Maria (Santa Maria de Plebe) citata nel documento sorgeva sul colle assieme al castello. Al 1147 risale la prima notizia documentaria su Bassano come centro abitato (trattato di pace tra Padova e Vicenza) e del 1175 è la prima testimonianza del castello di Bassano costruito contro gli Ungari, grazie allo sforzo collettivo e non per iniziativa di un signore o di un vescovo. Nel corso del XIII secolo venne costruita la torre dell’Ortazzo e quella pentagonale a nord, rifatta la torre di Ser Ivano e il campanile. La seconda cerchia di mura, eretta in epoca ezzeliniana rimase pressocchè intatta sino alla seconda metà del secolo XIV; aveva un perimetro a forma di triangolo isoscele con vertice sul castello: partiva dalla torre che dà sul Brenta per scendere fino alla Porta del Ponte, continuava per l’attuale via Ferracina, piegava quindi per via Schiavonetti, superava il piazzotto Monte Vecchio e proseguiva sul lato nord di Piazza Libertà sino all’inizio di via Matteotti dov’era la porta Liona; proseguiva poi per il lato nord di Piazza Garibaldi e dopo la grande Torre di Ezzelino si dirigeva a nord verso la Piazzatta di San Zeno (ora Zaine) dove si apriva la porta con ponte levatoio detta Aureola oppure Oriola (di oriente) o anche di Mazarolo. Da questo punto le mura si congiungevano con la Porta Margnan e si ricongiungevano quindi con il castello. Le fortificazioni ezzeliniane resistettero per più di un secolo e furono sistemate sotto i Carraresi nel 1379-1380. Contestualmente si provvide a dotare il castello di una nuova cinta, quella interna rispetto alla cinta ezzeliniana. Al periodo compreso tra il 1389 e il 1392 risale l’ultima cortina muraria della città voluta da Gian Galeazzo Visconti. Partiva dalla Piazzetta Zaine, proseguiva per l’attuale Viale dei Martiri e piegava a sud per il Viale delle Fosse congiungendosi al Castello Inferiore; da qui, per le Mure del Bastion scendeva sino al “Porto di Brenta” e saliva infine a nord per collegarsi con le mura ezzeliniane. Questa cinta resistette quasi integra fino al 1886 quando furono abbattute le mura sul lato nord da porta Margnan a Porta delle Grazie.
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2 Bassano del Grappa Palazzo Finco e Palazzo Sartori Moritsch Risalendo vicolo Ferracina, si arriva a Piazzotto Montevecchio, a sinistra si imbocca via Bricito, sulla quale si affacciano Casa Finco e palazzo Sartori Moritsch. Sembra che nell’area del Monte Vecchio sorgessero nel XIII secolo le residenze ezzeliniane. All’interno di Palazzo Finco è stato scoperto un affresco riferito al 1239 e raffigurante una scena di vita cortese con una figura regale in cui si potrebbe identificare l’imperatore Federico II e personaggi notabili mentre a Palazzo Moritsch si trova un bell’esempio di camino a parete con decorazione a colonnette di terracotta invetriata tipico del XIV secolo.
3 Bassano del Grappa Chiesa di San Francesco Tornando in Piazzotto Montevecchio, entrando in piazza Libertà e dirigendosi in piazza Garibaldi si vedranno le chiese di San Giovanni e di San Francesco. Nel corso del XIV secolo la città di Bassano si espande venso sud, verso la “cosiddetta “villa” cioè la campagna. La crescita comporta, fra l’altro, la costruzione di nuove chiese: San Giovanni Battista (nel 1308 ma interamente rifatta nel Settecento) e San Francesco (12871292), di nuove piazze (come le attuali Garibaldi e Libertà), nonché l’impianto di nuovi quartieri cittadini, come quelli di Borgo Novo dominato dalla Torre del Comune, di Campomarzo e dei Borghetti di San Giovanni (oggi via Marinali). La Chiesa di San Francesco, secondo la leggenda, fu costruita da Ezzelino il Balbo che tornando dalla Terra Santa, incorse in una tempesta e fece voto alla Madonna di erigere un tempio in suo onore. La verità storica si appoggia sui documenti, il più antico dei quali è del 1270. Con esso i Bassanesi offrono ai francescani di Padova, che già avevano la chiesa di San Donato in Capo al Ponte (nelle vicinanze del ponte Vecchio), una nuova chiesa e un nuovo convento. La chiesa fu costruita fra il 1287 e il 1292 e consacrata negli anni ’30 del XIV secolo.
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4 Bassano del Grappa Castello dei Berri e Porta Dieda
5 Bassano del Grappa Via Nuova
Al termine dell’odierna via Roma che da piazza Libertà scende a sud, si riconoscerà il complesso del castello dei Berri, oggi in forme moderne ma intuibile nell’impianto. Il Castello consisteva in un recinto rettangolare, integrato con la torre. L’addossamento di case – dentro e accanto, dal XV al XIX – ha sostanzialmente mantenuta la struttura militare, solo privata dei coronamenti a merli, camminamenti, guardiole angolari a sporgere (di cui si conserva un esemplare al vertice di sud est). La torre affacciata a sud, nella parte superiore, era decorata con affreschi eseguiti alla fine del Trecento, primi del Quattrocento e nel 1540 (in gloria di Gian Galeazzo Visconti, di Venezia e dell’imperio della Legge).
A partire da Porta Dieda, la strada oggi conosciuta col nome di via Beata Giovanna ha origine nel XIII secolo. I padovani, dopo aver fondato Cittadella nel 1220 ed essere succeduti ai vicentini nel 1269, costruiscono a Bassano una via Nuova per Padova, chiamata appunto “via Nova” (1275). La nuova strada prolungava l’antica via della Biada, che usciva dalla nuova porta “Lion”, e scendeva dritta fino a Cittadella, cancellando l’antica via “Padevina” (oggi Carpellina) per Padova.
6 Bassano del Grappa Torre Civica
7 Bassano del Grappa Palazzo Pretorio
In piazza Garibaldi si impone con la sua mole e la sua altezza la torre civica. Viene chiamata così da quando nel 1494 vi fu aperta alla base una porta in pietra con dipinta sopra l’arma della città. La data di fondazione è controversa: secondo il Verci la torre fu costruita nel 1128, un’altra ipotesi avanza il termine cronologico al 1240. La data più probabile è quella del 1312 quando, in concomitanza dell’allungamento delle mura del secondo giro, venne costruita per assicurare protezione all’abitato cresciuto all’esterno dell’antico borgo.
Il “Palazzo o residenza del signor Podestà ovvero del Comune” si trova contrada “della biada” (area nei pressi dell’odierna via Matteotti) dotato anche di una corte. Sembra che la struttura avesse origine in epoca ezzeliniana ma non ci sono prove attendibili. Nel 1274-75 Padova ordinò la costruzione di una zirone probabilmente coincidente con il “cassero della torre bianca” con funzioni militari che nel 1315 fu convertito ad abitazione dei podestà e capitani inviati da Padova. La struttura è assai articolata ed è frutto delle trasformazioni intervenute nel corso di sei secoli.
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8 Bassano del Grappa Chiesa di San Donato Poco oltre il Ponte Vecchio, sulla sinistra si apre un breve vicoletto che porta alla chiesa di San Donato. La Chiesa di San Donato in Angarano è, quanto ad intitolazione, di origine longobarda, ma nelle forme attuali appare ampiamente rimaneggiata. In questo luogo il 5 luglio 1223 Ezzelino II, in procinto di ritirarsi in convento, assistette alla ripartizione dei suoi beni tra i due figli. Alla fine del XIII secolo i francescani la lasciarono per fondare in centro città il nuovo convento di San Francesco. La ripresero alla fine del XV secolo.
ITINERARI - PAG. 12
11 Bassano del Grappa Loc. Sant’eusebio Chiesa di Sant’Eusebio
9 Bassano del Grappa Loc. Angarano Chiesa di San Giorgio Oltre il Ponte Vecchio, percorsa via Angarano, continuando in direzione ovest si giunge a Santissima Trinità (chiesa originaria del XIII secolo ma rifatta). Svoltando a destra si imbocca una strada in leggera salita che porta ai colli in direzione Valrovina. Dopo qualche chilometro si incontra sulla sinistra la chiesetta di San Giorgio alle acque. Questo edificio si trova in una zona collinare ad Ovest del “Monte Castellaro”. La zona fu interessata da frequentazioni antiche (sito e necropoli paleoveneta, villa rustica di epoca romana) ed è probabile che la chiesa insista su preesistenze di queste epoche; la sua origine, tuttavia, è longobarda. L’edificio fu ampliato e modificato tra XVI e XVII secolo.
10 Bassano del Grappa Loc. Angarano Colle Castellaro La zona di Angarano era dotata di un proprio castello. Esso, come testimoniano i ruderi affioranti dal terreno, sorgeva sulle due cime (una è detta M. Crocetta) separate da una breve valletta a est di San Giorgio alle acque e a ovest della località La Corte. Questo castello ebbe una certa importanza in età ezzeliniana e risultò distrutto dai Bassanesi agli inizi del XIV secolo. È possibile che in seguito non sia stato più ricostruito. Secondo testimonianze le rovine furono visibili fino al XVIII secolo.
Ritornando verso Santissima Trinità, si può scendere verso Angarano e prendere la strada che porta a Sant’Eusebio. Oltre la località La Corte si vedrà a sinistra verso il monte la chiesa di Sant’Eusebio. Proseguendo verso nord e uscendo dal paese si può imboccare la valle in direzione di Campese. La chiesa sorge ai piedi della collina conosciuta col nome di Privà e Sisiello. La posizione è eccezionale perché dal sagrato si domina la piana sottostante, il guado di San Bortolo al Brenta e si vedono la Bastia di Pove-Solagna, l’abitato di Pove, il castello di Romano d’Ezzelino, i colli asolani e a Sud il castello di Bassano. Proprio per le sue caratteristiche pratiche e strategiche questa zona fu praticata con continuità in epoca paleoveneta e in quella romana, nel medioevo e nelle età successive. Dell’edificio sacro non è nota la data di costruzione ma il ritrovamento delle fondazioni di una chiesa bi-absidata lo fanno risalire al X secolo. L’edificio attuale fu consacrato il 27 luglio 1761.
12 Bassano del Grappa Chiesa di San Biasio Poco distante dalla chiesa di San Bortolo, a sud dell’antico guado, sulla riva destra del Brenta, si trova la pieve di San Biasio ridotta a granaio e fienile. L’epoca della fondazione non è nota, forse si attesta all’XI secolo.
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RIFLESSIONI - PAG. 13
Chi è senza peccato scagli la prima pietra Ci possono essere infiniti motivi per unirsi e altrettanti per dividersi! Cinzia Bonetto la domanda è molto semplice: “qual’è la causa che porta ad una rela- Psicoterapeuta zione conflittuale?” Forse è meglio parlare di cause, anzi di un intreccio di cause! Immaginiamo gli eventi che succedono nella nostra quotidinanità come se fossero dei fili colorati, che si intrecciano tra loro e insieme vanno a costruire la trama o la storia di ciascuno, di ciascuna coppia, di ciascuna famiglia… Molto spesso, quindi, diventa difficile capire la causa del nostro stato d’animo, visto che nasce da un insieme di vissuti, di emozioni e di microeventi...arriviamo al limite della sofferenza e l’unica speranza è “azzerare” e “ricominciare”. E’ facile cadere nel conflitto ed è altrettanto facile risolvere il conflitto colpevolizzando o colpevolizzandoci svuotando lo “spazio interiore” e lo spazio tra “noi e l’altro”…
così cadiamo nel silenzio, alziamo muri interminabili dove le parole non passano, viviamo chiusi nei nostri pensieri, preoccupazioni e fantasie e stiamo ben attenti a non condividere nulla, alziamo le barriere e …facciamo finta di niente… Sappiamo, però, che gli eventi conflittuali, le incomprensioni e i malintesi si accumulano …si accumulano… fino a formare un “massiccio” di cose non dette, di occasioni perdute e di silenzi vuoti.... Così facendo, le nostre difese diventano sempre più rigide, il nostro punto di vista sempre più ristretto e di certo le nostre spine sempre più spinose! Penso che le parole abbiamo il potere di scaldare e sciogliere i conflitti più difficili…
di mettere luce nell’oscurità e di riparare le fratture più ostiche…le parole sanno rimettere insieme i pezzi! Certo che sarebbe bene, innanzitutto, eliminare la COLPA, sì, perchè, la colpa, a differenza delle parole, ha il potere di chiudere, di svuotare, di allontanare… In un conflitto non c’è colpa…c’è malinteso, incomprensione…quindi solo un buon dialogo può risolvere e rimettere insieme i frammenti… A volte diventa difficile dare parola al nostro pensiero e/o al nostro vissuto…non sempre è facile condividere! ma penso che vale la pena provarci…potrebbe essere un buon proposito per il 2013. Buon Anno a tutti voi.
Domenica 17 febbraio SONO PREVISTI 2 PUNTI DI RISTORO LUNGO IL PERCORSO. LA PARTECIPAZIONE È LIBERA, POSSONO PARTECIPARE ANCHE I BAMBINI IN ETÀ SCOLARE PURCHÈ ACCOMPAGNATI DAI GENITORI. ALLE SIGNORE E SIGNORINE SARÀ CONSEGNATO UN GRADITO OMAGGIO.
Passeggiata di
San Valentino
GLI ORGANIZZATORI DECLINANO OGNI RESPONSABILITÀ DERIVANTE LA PARTECIPAZIONE ALLA PASSEGGIATA
INFO PRO LOCO - TEL. 0424 36427 PROROMANO@LIBERO.IT
ore 9.00 Villa Negri
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RICORDI - PAG. 14
Chiesa Nuova San Giacomo 1947
Una foto dei lavori in corso, questa è una delle 6 contrade. I nostri Padri Alpini e noi giovani che abbiamo lavorato e i nostri buoi che hanno portato le pietre per la costruzione. Da sinistra a destra: Angelo Marigheta, Bepo dei Guagni, Luigi Dissegna, Gigio dei Guagni, Ciro Mariga, Santo Rebellato, Guaso Giovanni. Dalla foto del 1948 si vede che Luigi versa e Ciro beve. 1950 - Ciro Baron durante il servizio militare.
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APPUNTAMENTI - PAG. 15
Meeting nazionale: rapporto genitori - figli L’Associazione “Alla Salute Veneto” gruppo di auto-mutuo-aiuto di Associazione Alla Salute Veneto: Presidente Romano d’Ezzelino (VI) in collaborazione con la Fondazione Nuova Renato Tapino Specie Onlus di Foggia hanno il piacere di Presentare in Anteprima Vicepresidente Nazionale il corso di formazione intensivo - teorico - prassico Maria Citton dal titolo RAPPORTO GENITORI – FIGLI: “dentro l’utero e… a cielo aperto”. Condotto da: Dr. Mariano Loiacono (psichiatra- psicoterapeuta, Direttore del Centro di Medicina Sociale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia, Presidente della Fondazione Nuova Specie Onlus, Epistemologo Globale, Fondatore del Metodo Alla Salute). Una grande opportunità sarà presente nel nostro territorio dal 9 al 13 febbraio 2013 dove potranno partecipare previa iscrizione tutti coloro che sono alla ricerca di modalità globali di accompagnamento verso le persone in età evolutiva, vogliano riconoscere nuove modalità di relazione ed interazione tra genitori e figli o educatori e alunni per una crescita più armonica. E’ rivolto, inoltre, a Persone, coppie, genitori, nonni, figli, insegnanti, educatori, operatori, accompagnatori, ricercatori nell’ambito antropologico e psico- socio- pedagogico che desiderano ampliare le loro conoscenze e trovare nuove vie di relazione profonda. A tutti i partecipanti verrà rilasciato un attestato! L’ideazione di questo meeting che prevede l’affluenza di persone provenienti da tutta Italia, perviene da l’esigenza di persone che stanno seguendo un percorso di crescita e formazione personale con il Metodo Alla Salute, consapevoli delle difficoltà di relazione ed educazione con l’età evolutiva che in questo periodo storico si stanno ancora di più accentuando e portando ad un disagio anche nascosto sempre più diffuso. Il dr. Mariano Loiacono ha dato la sua disponibilità e professionalità a svolgere questa prima edizione di un corso con tematiche così interessanti e ricercate. Il corso si svilupperà in cinque giornate (dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00) di studio ed immersione nelle dinamiche di vita attraverso il coinvolgimento dei tre codici: simbolico, analogico, bioorganico che coinvolgono l’essere umano a tutte le età, ceto sociale, scolarità, professione… attraverso una metodologia di: Relazioni globali; Unità didattiche interattive; Dinamiche metastoriche; Discussione e contraddittorio; Performance prassiche. Durante i cinque giorni del corso a partire dalle ore 20.30 saranno organizzate delle serate a tema aperte a tutte le persone che avranno desiderio di conoscerci. Il corso si svolgerà presso: Albergo-Ristorante “Dalla Mena” in Valle Santa Felicita a Romano d’Ezzelino (VI).
L’Associazione Alla Salute Veneto
che da alcuni anni affronta i vari tipi di disagio sintomatico e asintomatico con un approccio innovativo, INVITA chi sia interessato a ulteriori informazioni a vedere il sito: www.nuovaspecie.com o per iscrizioni: 340 4984050 - 349 4152709 e-mail: assaluteveneto@yahoo.it
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APPUNTAMENTI - PAG. 16
ARRIVA IL 47° CARNEVALE DEI RAGAZZI A FELLETTE !
SABATO 2 E DOMENICA 3 FEBBRAIO Gianni Dalla Zuanna
Si fa presto a dire carnevale, come se questa festa presentasse ovunque le stesse caratteristiche! Invece non è così: pur se la matrice è comune, ogni località, grande o piccola che sia, ha tradotto questa manifestazione adattandola alle proprie caratteristiche tradizionali, culturali, sociali ed ambientali. Pensiamo ad esempio al carnevale di Rio de Janeiro, uno dei più famosi al mondo.
A noi, che da questa parte dell’emisfero siamo nel bel mezzo dell’inverno e dobbiamo ancora fare i conti, a volte, col maltempo, ricorda l’estate, il sole, il caldo. Ci porta alla mente immagini di colori, allegria, ritmo e musica, conditi, a dir il vero, da qualche eccesso di troppo. Ci parla di calciatori che rischiano le ire delle proprie società per partecipare alle parate, di tanta carne, e che carne, esposta alla vista di tutti: seni e glutei in frenetico movimento al ritmo della musica che più di tutte si sposa con questo evento: la samba. Le sfilate delle scuole di samba per le vie della città sono qualcosa di sfarzoso, irrinunciabile per ogni brasiliano che si rispetti, e poco importa se per il resto dell’anno deve fare i conti con le contraddizioni di una società in rapido sviluppo, ma spie-
tata nei confronti dei più poveri e deboli. Per noi è molto più vicino e significativo il carnevale di Venezia, con i suoi trascorsi storici e la ritrovata vitalità. Il primo documento ufficiale relativo a questa manifestazione nella Serenissima Repubblica risale al 1296, ma il vocabolo è citato ancor prima, in un documento del doge Vitale Falier del 1094. “ Buongiorno, signora mascherina! “, e il pensiero corre subito a Goldoni, alla bauta, il tipico travestimento che comprendeva una maschera bianca per il viso, detta larva, il tricorno e il tabarro, per nascondere la propria identità. E ‘più raffinato il carnevale di Venezia, condito da mille avvenimenti di alto spessore culturale che si rincorrono, anche oggi, per calli e per campi. E’ tradizione: la festa delle Tre Marie, il Volo dell’Angelo, le gondole e l’atmosfera di una società da cui noi, bene o male, deriviamo. In Italia troviamo tanti altri carnevali importanti. Quello di Viareggio é collegato alla “ Coppa Carnevale”, un torneo di calcio giovanile che rappresenta la massima espressione a livello mondiale. Di qua sono passati tutti i più grandi campioni che ammiriamo nei nostri stadi. E’ Viareggio che ci ha regalato Burlamacco, la maschera del re del carnevale, che ha uno stretto rapporto con l’arte, che ha la sfilata di carri allegorici più grandi e movimentati del mondo intero. Ad Ivrea, invece, all’ombra di Re Arduino, si tiene una sfilata storica importantissima, e si termina poi con la famosa battaglia delle arance fra squadre
montate sui carri e altre appiedate. Mi piace poi ricordare il carnevale di Binche, in Belgio, che ha avuto il riconoscimento da parte dell’Unesco, come patrimonio orare ed immateriale dell’umanità, anche se, forse, da noi non sono tanto familiari le maschere dei Gilles e dei Pierrots. Anche noi, a Fellette, abbiamo il nostro carnevale, importante per il territorio, anche se per il riconoscimento da parte dell’Unesco ci vorrà ancora un po’ di tempo. E’ una storia della nostra terra, della nostra gente, nata dal poco e cresciuta pian pianino fino a diventare una realtà significativa, un appuntamento a cui non mancare. Siamo ormai giunti alla quarantasettesima edizione e questo parla del lavoro, dell’impegno e dell’entusiasmo di tante persone a portare avanti un progetto anche contro tutte le avversità che man mano si sono presentate. Si chiama Carnevale dei Ragazzi, perchè è nato per loro, che di questa festa sono i protagonisti più importanti. Dapprima si trattava di una semplice sfilata per le vie del paese da parte dei bambini che, al mattino di martedì grasso, erano andati a scuole in maschera, prima di ritrovarsi al Centro Parrocchiale. Poi sono venuti i carri autocostruiti, con fantasia e i pochi mezzi a disposizione, in una competizione che vedeva le vie “ l’un contro l’altra armate” per ottenere il premio per originalità, inventiva e realizzazione, e quindi visto il successo crescente l’apertura a partecipazioni da fuori paese. Fanno sorridere, oggi, le foto delle prime edizioni, ma ci parlano di tutto un paese che ha saputo cogliere un’idea, farla propria ed arricchirla nel tempo, con la saggezza che ci viene da generazioni e generazioni contadine che ci hanno precedute. Per questo dico che c’è carnevale e carnevale, e che dietro al lancio di una manciata di coriandoli o ad un bastone di zucchero filato a volte si può trovare tutta una storia che vale la pena di leggere. Il carnevale è dei ragazzi: questo è lo spirito che ha sempre contraddistinto chi si è impegnato a Fellette per questa manifestazione, anche adesso che lo storico gruppo organizzatore è stato affiancato da nuovi elementi. Allora tutti in piazza, arlecchini e colombine, principesse e pellirosse, maghetti e streghette, contadini e spaventapasseri: gustiamo il piacere di far festa assieme, grandi e piccoli, in quello che è il nostro carnevale! Vi aspettiamo tutti a Fellette: sabato 2 Febbraio alle 20.30 presso il Centro Parrocchiale per una grande Festa di Carnevale e domenica 3 Febbraio alle 14.00 per l’immancabile Sfilata dei Carri Allegorici e Festa in Piazza!
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RESOCONTI - PAG. 17
“Bruxemo a Vecia” Visti i successi delle passate edizioni, il Gruppo Alpini ed il Gruppo Donatori di Sangue di San Giacomo di Romano d’Ezzelino, sabato 5 gennaio 2013 ha riproposto l’attesissima “Bruxemo a Vecia”. Un appuntamento che si rinnova ormai da quindici anni e che incuriosisce ed appassiona un numero sempre maggiore di persone di tutte le età. Protagonisti principali sono stati i bambini che hanno ricevuto direttamente dalle mani della simpatica vecchietta le tanto ambite calze piene di dolci sorprese. Per festeggiare assieme a Voi i 15 anni di questa manifestazione gli alpini hanno voluto regalare la calza a tutti i bambini presenti affinché, anche in questi giorni di crisi, ogni bimbo possa ricevere una dolce sorpresa e regalare a tutti un sorriso. La serata era iniziata puntualissima alle ore 20.30 quando la Banda Girasole di San Zenone ha accompagnato l’arrivo in piazza della “Lucciolata”, con la quale i Donatori di Sangue hanno invitato i presenti a riflettere sullo scopo benefico di questa manifestazione, al fine di unire questo momento di gioia con la necessità di raccogliere fondi a favore della “Casa di Natale” situata presso il centro oncologico di Aviano. A seguire le angeliche voci del piccolo coro parrocchiale diretto dalla Silvana hanno catturato l’attenzione dei presenti mentre una simpatica Befana si apprestava a distribuire le calze. Nell’affollato piazzale antistante la chiesa di San Giacomo si respirava un vivace clima di festa, in una magica serata che non poteva che precedere, la notte dei desideri... Infatti grazie alla Carla Rebellato, la Confcommercio di Romano, aveva deciso di impreziosire questa manifestazione donando ben 60 lanterne mongolfiere dei cieli. E così, altre tanti ragazzi accompagnati da un genitore hanno acceso queste le famose lanterne volanti che salendo verso l’alto, hanno portato con se desideri per il nuovo anno che sta per iniziare, nella speranza che questi diventino al più presto realtà. L’attenzione dei presenti poi verso le 21.15 si è spostata sull’enorme pila di legna adeguatamente “vestita” per rappresentare la BEFANA, circondata dagli Alpini, “fiammifero alla mano”… Essa bruciando, come vuole la tradizione popolare, ha cancellato tutti gli eventi negativi dell’anno appena passato e le intense fiamme che si slanciavano verso l’alto, sono state di buon auspicio per l’anno nuovo che si appresta ad iniziare. Uno spettacolo inconsueto sia per intensità che per imponenza e durata. Con la piazza illuminata a giorno, gli occhi delle centinaia di persone presenti che brillano per l’emozione, ed il cuore riscaldato dal calore del falò la Parrocchia di San Giacomo, l’Ass. Nazionale Carabinieri Sezione e Nucleo “Monte Grappa” di Romano d’Ezzelino, la ConfCommercio di Romano, gli Alpini e Donatori di Sangue con i numerosi Volontari che hanno collaborato all’evento, augurano a tutti un Buon 2013
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18
Sponsor? …sì grazie Nell’anno che ci ha appena lasciato, all’interno del nostro comune, vi si sono svolte molte attività, da quelle ludiche a quelle culturali a quelle gastronomiche. Ma, come fanno le varie associazioni a fare tutto questo? A volte per dare un senso alla propria attività e fare qualcosa di gratuito per la comunità, con sforzi davvero enormi. Negli anni di “vacche grasse”, il Comune o la Provincia, riuscivano sempre a dare un contributo per la riuscita dell’evento, ma ora siamo negli anni del “patto di stabilità” e le “vacche”, o non ci sono o sono molto magre! Noi come Coro Ezzelino, tra le altre cose, organizziamo la rassegna Cori a Ca’ Cornaro e qualche rassegna di Natale, offriamo ai lettori del Nuovo Ezzelino un calendario, tutto questo lo facciamo grazie a loro: gli Sponsor. Talvolta ci si sente un po’ “mendicanti” nel bussare di porta in porta o nel sentirsi rispondere “ma sio come i marocchini, a xe pena pasà … (un’altra associazione)”; Altre volte si rimane sorpresi quando qualcuno ti chiama per dirti: “sio rabià con mi che non vegni a domandarme de far sponsor?”. Con queste poche righe vorrei ringraziare di cuore tutte quelle attività che ci vogliono bene, che credono nel nostro operato e che ci sostengono, anche in un momento di crisi economica e di difficoltà. Ricordando infine che il Coro Ezzelino, grazie all’innesto di nuovi coristi e la passione del nuovo maestro, sta piano piano tornando allo splendore di un tempo, invito chi avesse un po’ di passione per cantare, a venire a provare e fare un’esperienza con noi. Auguro a tutti un buon anno e agli amici sponsor, ancora un riconoscente grazie!!!! Bordignon Antonio
Al nostro Nonno Vigile Il vigile Giuseppe, in servizio a Sacro Cuore, ogni giorno ci protegge con amore. Saluta felice e sorridente i bambini e tutta la gente. Batte il cinque ogni mattina a chiunque si avvicina. Per lui le bambine sono bellissime principesse, i bambini sono capi o campioni. A chi va troppo di fretta alza svelto la paletta. Severissimo punisce chi non passa sulle strisce. È gentile e premuroso, non si concede mai un po’ di riposo. Ora tutti insieme Buon Natale gli auguriamo e un grosso applauso a lui facciamo. Grazie Nonno Vigile Gli alunni e gli insegnanti di Sacro Cuore
Per diventare soci e ricevere “Il Nuovo Ezzelino” È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 18,00 per i nazionali e di E 27,00 per gli esteri. Sede Proloco Via G. Giardino 77 San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo.
Romano San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Bar Ca’ Mauri. Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.
Fellette Panificio Bosa, Happy Bar. Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).
DEFUNTI - PAG. 19
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Una nuova stella nel cielo Dalla notte del 13 Dicembre, fredda e ventosa, la volta celeste si è arricchita di una nuova stella, la Stella di Giovanni Chemello. Si caro papà, mi piace pensare che ora sei una stella, bella, luminosa e libera nel cielo, visto che anche in vita hai sempre brillato di luce Tua piena di gioia e carità umana. Quella carità umana che Ti ha sempre accompagnato, portandoti ad essere volontario in diverse Associazioni di Romano: i Donatori di Sangue, i Donatori di Organi, gli Alpini, l’A.C. Ro-
mano ed infine nella Protezione Civile. Ci hai sempre insegnato che: “A chi fa del ben, prima o dopo el ben ghe torna indrio” e per noi Tuoi famigliari, sei stato un maestro, paziente e leale, in questo, come in altri, principi di vita. Dio solo sa quanto Ti sei dedicato agli altri, trascurando a volte la mamma, che paziente Ti aspettava, ma sapeva che prima o poi tornavi. Ora non tornerai più a casa, sei in un’altra casa, molto più grande e bella, sei nel cielo, basterà guardare in su e se siamo fortunati Ti troveremo, Tu il sentiero
principale nella Tua vita lo hai tracciato, ora sta a Noi seguirlo. Fai un buon Viaggio papà, un giorno ci ritroveremo!!! Michele Chemello
Ci hanno lasciato
Triestina Casari “Mafalda” ved. Zanin 93 anni 3 dicembre 2012
Giovanni Chemello 69 anni 14 dicembre 2012
Anna Ides Parolin ved. Sbrissa
9 dicembre 2012
Elisabetta De Faveri ved. Marin 83 anni 16 dicembre 2012
Elena Visentin
ved. Bragagnolo 88 anni 11 dicembre 2012
Antonio Giovanni Cervellin (Gianni) 49 anni 16 dicembre 2012
Angelo Baldo 77 anni 13 dicembre 2012
Pio Vettorazzo
Maria Silvestri
69 anni 19 dicembre 2012
92 anni 23 dicembre 2012
Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.
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