Nuovo Ezzelino - Settembre 2014

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39O ANNO / nO 417 / SETTEMBRE 2O14

IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci. Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975


La copertina a parole… 39O ANNO / nO 417 / SETTEMBRE 2O14

IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

Le fornaci di Romano simbolo dei Valori di una civiltà laboriosa e fiera, veri “monumenti del lavoro”.

Sommario 3

Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino

Settembre 2O14 In copertina opera pittorica di: Giulio Carandente Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Scotton Direttore Responsabile: Dario Bernardi In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Stefania Mocellin, Christian Rinaldo, Serena Campagnolo. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco

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Editoriale

I volontari sono una famiglia

Resoconti

È l’estate di “Piazzetta in musica” Cori a Ca’ Cornaro Luglio 2014

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Gran Prix del Grappa

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L’unione fa la forza

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Nuovo vessillo AIDO di Romano d’Ezzelino

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Ricordo

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Giulio Carandente

Appuntamenti

31° Corso di Fotografia

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Convocazione assemblea dei soci

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8a Marcia del Sorriso

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NUOVI NATI?

Sociale

Nozze d’Oro

Gino e Gabriella Faliva Vi ringraziamo per l’esempio che ci avete dato in questi cinquant’anni di vita insieme. I vostri figli e nipoti, Fellette 3 ottobre 2014.

Bambini di Chernobyl

16-17 Pensieri 18 Notizie in breve 19 Defunti

ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112


EDITORIALE

I VOLONTARI SONO UNA FAMIGLIA Ben ritrovati, “I volontari delle Pro Loco sono una famiglia e oggi la nostra famiglia è in lutto” Così intervenne il presidente dell’Unione delle Pro Loco del Veneto, Giovanni Follador, all’indomani della tragedia che ha colpito Refrontolo nel Trevigiano. Un messaggio di cordoglio nato dal cuore perché “la nostra famiglia è fatta di centinaia di Pro Loco, migliaia di volontari, riuniti sotto il simbolo dell’Unione e legati gli uni agli altri da uno spirito fraterno”. Anche la Pro Loco di Romano, profondamente scossa da questo dramma, vuole esprimere vicinanza, solidarietà e sostegno alle quattro vittime di quella notte: Luciano, Fabrizio, Giannino e Maurizio già consigliere della Pro Loco di Refrontolo. Alle loro famiglie ed all’intera comunità sconvolta da questo lutto dedichiamo questo editoriale ed auspichiamo che il Molinetto della Croda, dopo la disperazione e l’orrore del 2 agosto scorso, possa al più presto tornare ad essere un luogo di

pace e serenità. La tragedia che ha colpito Refrontolo, frutto di un evento atmosferico eccezionale, ha tuttavia riportato d’attualità il ruolo dei volontari, l’importanza del rispetto delle norme di sicurezza ed i devastanti effetti che possono provocare l’incuria del territorio. Tre argomenti molto complessi che dovranno essere seriamente analizzati ed interiorizzati anche dalle nostre associazioni, ma non solo. L’importanza della salvaguardia e della tutela dell’ambiente deve essere una priorità per ogni singolo cittadino. Segnalateci un luogo pubblico, un’area verde, un sito da risanare o che vorreste pulire, troverete nella Pro Loco e nell’Amministrazione Comunale due interlocutori molto sensibili. A fine novembre la nostra associazione è chiamata a rinnovare le proprie cariche sociali. Un appuntamento molto importante che determinerà il futuro della Pro Loco di Romano per i prossimi 4 anni.

La nostra Associazione deve riprendere il suo ruolo di guida e di riferimento per tutte le Associazioni di Volontariato del comune. Deve saper puntare con lungimiranza e progettualità al raggiungimento del Bene comune. Obbiettivi raggiungibili solo se i singoli abbandonano i propri personali microobiettivi e cooperano si-energicamente valorizzando le risorse storico, culturali, paesaggistiche di cui è ricco il nostro territorio.

Maurizio Scotton Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell’altruismo creativo o nel buio dell’egoismo distruttivo. Questa è la decisione. La più insistente ed urgente domanda della vita è: “Che cosa fate voi per gli altri?” Martin Luther King


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È l’estate di “Piazzetta in musica” Eventi live in Piazzetta Torre a San Giacomo

Quando allo spirito di iniziativa di noi Negozianti di Piazzetta Torre si unisce tanta buona musica… non può che uscirne qualcosa di veramente indimenticabile! Il nostro obiettivo era chiaro ed ambizioso: regalare agli abitanti di San Giacomo (e non solo) delle serate spettacolari, valorizzando questo frequentatissimo luogo di ritrovo con iniziative nuove ed accattivanti, in un clima di familiarità e condivisione. Abbiamo quindi dato il via alla programmazione estiva di “Piazzetta in musica”, una sorta di “marchio” che permetterà di identificare tutte quelle iniziative culturali, musicali e artistiche che si svolgono qui, in questa location che si presta benissimo a fare da teatro naturale per questo tipo di eventi. Venerdì 18 luglio la partenza è stata delle migliori, con la travolgente performance di “Stieven&Piol”, affiatato duo formato da Laura Stieven e Giuseppe Piol, che si sono esibiti in un repertorio vario ed imprevedibile, spaziando dal pop al rock, dalla musica leggera italiana ai grandi artisti internazionali. Con le loro voci, eccezionalmente accompagnate dalla chitarra acustica di Giuseppe, hanno letteralmente incantato il pubblico, sia nei momenti soft che in quelli più scatenati. Per l’occasione Silvia Stieven, Marco Lorenzon, Giampietro Pellizzari e Giuseppe Fantinato, loro

cari amici e “colleghi di palco”, hanno contribuito a movimentare il ritmo della serata improvvisando alcuni inaspettati e spettacolari duetti con Laura e Giuseppe, dando vita a momenti emozionanti e coinvolgenti. Sabato 23 agosto, nonostante il meteo impietoso che minacciava il buon esito della serata, abbiamo avuto il piacere di ascoltare gli “Young Eagles”, con Claudio Pegoraro al basso, Diego Menegon alle tastiere, Edoardo Carraro alla batteria, Luigi Gambarotto alla voce, Franco Pilotto e Leonardo Ferronato alle chitarre e voci. Questi sei musicisti, che ci hanno stupito con

DEMOLIZIONI TRASPORTO E RECUPERO INERTI DA DEMOLIZIONI E SCAVO LOTTIZZAZIONI COMPLETE - ASFALTATURE PIAZZALI MOVIMENTO TERRA / SBANCAMENTI 36060 S. CUORE DI ROMANO D’EZZELINO Via Nardi, 140 - Tel. 0424 570346 - Fax 0424 570396 www.farronatocostruzioni.it

sapienti arrangiamenti vocali e musicali, hanno portato a San Giacomo le magiche atmosfere degli Eagles, famosissima band americana che, dagli anni ’70, non smette di far sognare e divertire grandi e piccini con le magiche sonorità di Hotel California, Take it easy, Tequila Sunrise, Desperado e molti altri brani “evergreen”. Gli eventi, patrocinati dal Comune di Romano d’Ezzelino ed organizzati in collaborazione con la Pro Loco di Romano, sono stati quindi dei grandi successi, anche grazie alla professionalità di Michele Tolio, che si è occupato egregiamente del service audio.


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Un grande grazie a tutti i Negozianti di Piazzetta Torre, che hanno saputo fare squadra occupandosi con energia e determinazione dell’organizzazione e degli allestimenti, accogliendo con disponibilità e simpatia sia i gruppi musicali che tutti gli ascoltatori che non si sono lasciati sfuggire queste serate davvero speciali. Ma “Piazzetta in musica” non si fermerà qui: questi sono stati solo i primi dei tanti appuntamenti che periodicamente torneranno ad animare la piazzetta nei prossimi mesi. Tanti motivi in più per fare un salto in Piazzetta Torre, dove davvero ci si sente “a casa”.


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Cori a Ca’ Cornaro Luglio 2014 Anche quest’anno è terminata la rassegna di Cori a Ca’ Cornaro ed è giunto il momento di bilanci. Per quanto mi riguarda, forse pecco un po’ di presunzione, ma posso solo parlare di bilanci positivi, a partire dalle condizione climatiche, dalla presenza di voi pubblico numerosa nonostante le partite dei mondiali, dalla qualità dei gruppi ospiti saliti sul palco. di Antonio Bordignon

Coro Ezzelino con i suoi chitarristi

La prima serata, organizzata in collaborazione con il gruppo alpini di Romano, è stata dedicata alle “ cante alpine ” per ricordare il centenario della prima guerra mondiale. Gli “attori” che l’ hanno resa molto particolare e altrettanto bella sono stati, il coro Ana di Cittadella, che ha avuto il compito non sempre piacevole di rompere il ghiaccio, e se l’è cavata con egregia competenza, di seguito il coro di Ana Codroipo e per finire, cosa inusuale per Ca’ Cornaro, il Coro Ezzelino. Il motivo della nostra presenza a concludere la serata, non è stato di

sicuro per vanità o presunzione di essere più bravi di altri, ma perché, grazie alla preziosa collaborazione di Loris Giuriatti, di suo figlio e di Claudio Zen, abbiamo voluto regalare al pubblico di Ca’ Cornaro qualcosa di speciale. Loris Giuriatti, per chi non lo conosce, ha scritto due libri sul Grappa e la grande guerra, e da qui è nata la nostra collaborazione; sul palco di Ca’ Cornaro è stata allestita una piccola scenografia richiamante alcuni momenti di vita passati al fronte, i tre figuranti con le divise storiche dell’epoca addosso, e Loris, che alternandosi ai nostri canti

leggeva alcuni passi del suo libro “ L’Angelo del Grappa ”, hanno creato sul palco quel mix di emozioni che il pubblico presente, a giudicare dal loro battere di mani, di sicuro ha gradito. Non vi nascondo che, visto il gradimento della novità e ai vari eventi che si stanno organizzando per il centenario e la disponibilità di Loris, lo spettacolo parole e musica lo potremmo riproporre anche in futuro. Nella seconda serata ritorniamo al classico, due cori e a chiudere un gruppo folk. Le sorprese proseguono anche il sa-


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bato e a chiudere l’esibizione del Coro Ezzelino, che ha aperto la serata, e stato un canto scozzese “ Amici Miei ”, fin qui nulla di speciale direte voi, ma quest’anno ricorre il decimo anniversario dalla morte del nostro maestro Silvio Farronato, e con la collaborazione di Adriano Beghin, abbiamo reso speciale questo canto con il suono delle cornamusa suonata dal Beghin e sullo sfondo alcune immagini di Silvio che passavano. Il coro finisce il canto, scende dal palco sfumando la canzone con un lieve muto mentre la cornamusa continua a suonare “ amici mie venite qui, qualcuno ce che da lassù e non ci lascerà mai più ”. Personalmente l’emozione è stata tanta che un nodo mi si è stretto alla gola e di quel muto ben poche note mi sono uscite. Un bellissimo applauso ha accompagnato la nostra uscita e guardando i miei compagni e quelle poche persone che riuscivo a cogliere nella fievole luce del tramonto, mi sono accorto che l’emozione non era solo mia. Il coro Bismantova ha proseguito la serata proponendo canti del loro territorio e qualche pezzo internazionale, non avevo alcun dubbio sulla loro bravura visto che abbiamo già avuto il piacere di cantare con loro in un concerto a Lucca. La fusione delle voci la capacità di gestire il volume sia nei piani che nei forti (in quaranta come loro si fa molto più volume che in ventisei come noi) e le voci soliste con un tenore favoloso, hanno catturato l’attenzione del pubblico. A concludere la serata, dopo le premiazioni di rito e i discorsi da parte dell’amministrazione comunale, è stato il gruppo folk i Campagnoli. Prima si diceva che il Bismatova aveva catturato l’attenzione del pubblico, be’, qui il pubblico è stato proprio portato sul palco per interagire con un pezzo del gruppo folk. I costumi colorati, i balli i canti e la simpatia dei componenti del gruppo folk sono stati la degna conclusione di questa 36° edizione di Cori a Ca’Cornaro. Anche per quest’anno il sipario si è chiuso, le luci si spengono e il dietro le quinte comincia a riempirsi di quell’atmosfera che solo chi fa parte di un gruppo può capire, non ve lo racconto ma ve la lascio immaginare.

Premiazioni del venerdì

Gruppo folk i Campagnoli

(con il sempre rinnovato invito a qualche “baldo giovane” a provare a venire a far parte del nostro gruppo così potrà vivere di persona il dietro le quinte e non solo). Grazie davvero di cuore a tutti, al direttivo del Coro Ezzelino per l’organizzazione dell’evento, ai coristi che si sono adoperati tutti nel lavoro, ai padri di Fatebene Fratelliche ogni anno ci ospitano nella bellissima cornice della villa, al gruppo alpini di Romano e al suo presidente Valentino, all’amministrazione comunale, la pro loco, a Loris e i suoi collaboratori, ad Adriano con

e ed as v o nu

Via Salvo d’Acquisto, 5 36065 MUSSOLENTE (VI) Tel. 0424 30129 fax 393734 gardin.roberto@gmail.com

la sua cornamusa, a Sonia Lunardon e le sue figlie che ci hanno onorato della loro presenza nel rendere omaggio a Silvio, e alla nostra maestra Renata al debutto con il suo primo Ca’ Cornaro, che, con la sua bravura e pazienza, ci potrà accompagnare ancora avanti nel nostro viaggio. Buon canto a tutti e al prossimo anno “speriamo”. PS: se volete vedere foto e novità seguiteci su Facebook Coro Ezzelino e non dimenticate di cliccare


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Giulio Carandente Il 30 di Giugno è venuto a mancare, dopo una grave malattia, Giulio Carandente, figura emblematica nell’arte del comprensorio Bassanese. Con la sua scomparsa si è creato un vuoto incolmabile nel mondo dell’arte e con il suo decesso è venuto meno, sopratutto, un grande amico. di Duilio Fadda

Le Fornaci, olio, 120x100

Perciò, penso all’amico Giulio e sento che questo vuoto non è solo per i parenti e gli amici, ma è anche l’assenza repentina dell’artista nel mondo che gli era più congeniale e per questi motivi mi rendo conto che la sua persona sarà chiaramente insostituibile. Quando, nei giorni successivi alla sua scomparsa, ho cercato di scrivere poche righe che ricordassero la sua figura ho pensato ai suoi cari, la moglie Marisa, le figlie Anita e Sonia, i nipoti Leonardo ed Eleonora, dei quali lui andava fiero. Penso, inoltre, a come egli amasse rendersi utile con i piccoli, giocando con loro nei momenti di tempo libero oppure quando si dedicava completamente ai suoi familiari, con la sua verve da grande istrione. Questi, sono istanti che i suoi congiunti ricordano ancora con grande emozione. Ma la sua assenza sarà sentita, anche da altri amici, specialmente nell’organizzazione di alcune iniziative che nel territorio

avevano già la sua impronta. Mi riferisco all’esposizione di opere pittoriche a San Giacomo e a San Giuseppe dove Giulio aveva sempre desiderato organizzare ed essere presente. Con lui, era immancabile la moglie Marisa. Loro erano una coppia inseparabile e lei amava accompagnarlo in queste manifestazioni. Giulio, era nato a Giugliano (NA) il 28 settembre 1943 e aveva studiato presso il Liceo Artistico Statale di Cassino e alla Facoltà di Architettura dell’Università di Venezia. Infatti, dopo aver compiuto gli studi a Napoli e Salerno, diplomandosi presso l’Istituto Professionale di Stato, conseguì il Diploma di Maturità Artistica al Liceo Artistico di Cassino, approdando infine nella città di Venezia e frequentando la Facoltà di Architettura. E’ stato anche membro dell’Accademia delle Arti dell’Incisione di Pisa dal 1980, poi, trasferitosi in veneto, diede inizio a corsi d’arte e pittura

in diverse scuole e istituti del bassanese, sperimentando positivamente un proprio metodo didattico*. Il Maestro Artista, come diceva il testo dell’epigrafe, si può solo attribuirlo alla sua persona. Lui, spesso, usava regalare il titolo di maestro a chiunque, specialmente fra quelli artisti che erano disposti a partecipare alle iniziative da lui stesso create. Per me, in realtà, era solo lui il vero Maestro. “Ars in musica” e “Multiarte” erano le sue creature e, con queste iniziative, aveva sempre cercato di indirizzare quanti più artisti locali poteva. Questi due segmenti artistici sono solo una parte di ciò che Giulio ha sempre cercato di fare arrivare alle persone interessate, per innovare ed arricchire la vocazione artistica nel bassanese, spetterà ora, a coloro che restano, la prosecuzione di questa illuminante idea alla quale Giulio Carandente diede inizio e dedicò tanto tempo. *Passi tratti da varie pubblicazioni.


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Giulio Carandente e il poeta Eusebio “Berna” Vivian

Architettura e colori: Pedemontana sul Grappa

Valerio Santoro, Duilio Fadda, Mons. George Fonghoro, Giulio Carandente e Azeglio Di Folco. Mostra della Sagra di San Giacomo, alle spalle alcune opere di Giulio (anno 2004)

La sua storia

Nel Paradiso c’era forse bisogno di chi, con il cuore e la mano d’artista, fosse capace di rendere quel luogo ancora più bello e vivo: questa deve essere stata la richiesta degli angeli, che hanno voluto al loro fianco l’artista Giulio Carandente. Giulio, pittore e grafico di origini campane, giunse giovane nel territorio romanese per motivi lavorativi; i cittadini di Romano fin da subito lo accolsero con affetto, e per questo il nostro Paese ha avuto un posto speciale nel suo cuore. L’attaccamento che lo legava a questa terra, l’ha infatti più volte espresso celebrando Romano nelle sue opere pittoriche e grafiche. La stessa rivista del “Nuovo Ezzelino” pubblicò le opere grafiche di Carandente nelle rubriche “Romano nell’Arte” e “Romano Silente”: opere grafiche che esaltano i simboli di Romano, in uno stile unico e inconfondibile, dove gli elementi architettonici, volutamente riconoscibili vengono inglobati in vortici di linee e forme astratte, rappresentative

del dinamismo umano. Per Giulio anche i luoghi più nascosti e apparentemente umili avevano una dignità artistica; quindi accanto alle rappresentazioni di luoghi ritenuti di maggiore interesse storico, trovavano spazio anche angoli di Romano come capitelli, sacelli e altri scorci remoti del paese. Anche se è soprattutto nella rappresentazione delle famose “Fornaci” che Giulio esprimeva in pieno il suo profondo legame con Romano: le fornaci come simbolo dei Valori di una civiltà laboriosa e fiera, veri “monumenti del lavoro”. Nelle opere pittoriche di Giulio Carandente, le strutture architettoniche vengono rappresentate anche con la forza del colore; ricordiamo in particolare l’opera pubblicata nel calendario artistico “Veneto Incantevole” del 2001, dove le fornaci erano dipinte con quei colori così intensi che la vita stessa sembrava potesse esplodere dalle tele… Questo grande attaccamento a Romano, ma soprattutto ai suoi abitanti, Giulio lo

esprimeva pienamente negli “Incontri d’arte” di San Giacomo: ogni anno, dal 1997, in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono di San Giacomo, con grande impegno ed energia organizzava l’annuale mostra di opere artistiche, coinvolgendo artisti del territorio, dando spazio sia ai “veterani” che agli emergenti di ogni età. Giulio era una persona che, come poche, era capace di infondere fiducia e stimolava tutti a credere nelle proprie potenzialità e talento. Per questo aveva creato l’evento degli “Incontri d’arte”, dedicando il proprio tempo e valorizzando chi aveva trovato la propria espressività nell’arte. Molti romanesi, infatti, aspettavano questo evento per dare visibilità ai propri lavori, trovando anche un occasione di dialogo e confronto artistico. Questo è il ricordo che molte persone avranno nel cuore di Giulio Carandente: un uomo, un artista e un amico, cha sapeva regalare a tutti il proprio entusiasmo e che voleva condividere il proprio mondo, immensamente colorato e immaginifico.


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Convocazione assemblea dei soci

Il Consiglio di Amministrazione della Pro Loco di Romano d’Ezzelino invita tutti i Soci a partecipare all’Assemblea ordinaria che si terrà venerdì 28 novembre 2014 presso la sala comunale di San Giacomo (Via G. Giardino – sopra la nuova sede della Pro Loco), alle ore 20.00 in prima convocazione e alle ore 21.00 in seconda convocazione per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: Saluto del Consiglio di Amministrazione uscente Presentazione dei candidati Rinnovo cariche associative: Consiglio di Amministrazione - Collegio dei Probiviri - Revisori dei conti Varie ed eventuali All’assemblea hanno diritto al voto i soci in regola con la quota associativa 2014 versata entro il giorno 17 novembre 2014. Ogni socio potrà, inoltre, essere delegato al voto da un solo altro socio.

Al termine seguirà un rinfresco in Piazza Torre, vi aspettiamo numerosi. Il Presidente Maurizio Scotton Estratto dello Statuto della Pro Loco inerente le modalità di voto: “…al fine di assicurare il regolare svolgimento dei lavori. Evitare possibili turbative e garantire la massima trasparenza, all’assemblea hanno diritto di prendere parte tutti i soci ordinari e promotori che risultino in regola con la quota sociale annua almeno 10 giorni prima della data fissata per l’assemblea, nonché tutti i soci benemeriti. Ogni socio avente i requisiti predetti ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare da altro socio con i medesimi requisiti, mediante delega scritta per singole assemblee (sia in prima che in seconda convocazione). Ogni socio non può essere portatore di più di una delega e, quindi, non può esprimere più di due voti…” La delega, riprodotta su qualsiasi foglio, ricopiato dal testo che segue, deve contenere i dati essenziali al riconoscimento del delegante: Il sottoscritto

nato a

socio della Pro Loco di Romano d’Ezzelino, delego a rappresentarmi all’assemblea del 28.11.14 il Sig. Data Firma

il


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8a Marcia del Sorriso

Romano d’Ezzelino, 12 ottobre 2014 L’edizione della Marcia del Sorriso di quest’anno viene anticipata al mese di ottobre, nella speranza di trovare più clemenza nelle condizioni atmosferiche rispetto al consueto periodo di novembre. Sarà un’occasione per camminare ed ammirare le colline e i percorsi naturalistici di Romano d’Ezzelino.

La manifestazione si terrà domenica 12 ottobre 2014. I percorsi sono 4 con diverse distanze a seconda delle proprie possibilità. Da quello di 5 Km, interamente asfaltato, a quelli di 9, 17 e 21 km misto collinare. La partenza è prevista dalle ore 8 alle ore 9 presso Villa Cà Cornaro del Fatebenefratelli a Romano d’Ezzelino. Ci si arriva facilmente dalla superstrada prendendo l’uscita per Romano Nord. All’interno della Villa un’ampia area sarà riservata al parcheggio. Alle ore 11:00 nella Cappella Gentilizia del 1792, adiacente la Villa Ca’ Cornaro, verrà celebrata la SS. Messa. L’itinerario attraverserà il colle di Dante Alighieri e i due percorsi più lunghi si spingeranno fino al sacello di Valle Santa Felicita. Durante il percorso sono previsti ristori circa ogni 5 km più uno all’arrivo. Si accettano le iscrizioni dei singoli fino alle ore 9:00 del giorno della marcia mentre per i gruppi fino alle ore 20:00

del venerdì 10 ottobre. La manifestazione ha molteplici benefici psico-fisici legati al movimento all’aria aperta ed è a carattere ludico motorio a passo libero senza obbligo di corsa in quanto tutti i percorsi si prestano alla passeggiata. E’ un’ottima occasione di ritrovo in un momento di relax e di distensione domenicale, ideale per la salute. Il netto ricavato sarà destinato alla beneficenza. La manifestazione gode del patro-

cinio del Comune di Romano d’Ezzelino e della preziosa collaborazione di numerose Associazioni di Volontariato presenti nel nostro territorio che anticipatamente si ringraziano. L’organizzazione è ispirata ai connotati F.I.A.S.P. a cui il regolamento si attiene avendo ottenuto l’omologazione dal locale Comitato di Vicenza. Nella speranza di incontrarvi domenica 12 ottobre, vi aspettiamo numerosi con un grande sorriso. L’organizzazione della Greg Runners.


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Gran Prix del Grappa

250 walkers ad affrontare il massiccio del Grappa Grande successo alla 3a edizione Del Nordic Walking Fizan Trophy inserito nella Coppa Interregionale AICS di Nordic Walking e 5a edizione del “Gran Prix del Grappa”, una mezza maratona in un ambiente montano poco frequentato dal turismo di massa, su e giù per mulattiere e camminamenti della grande guerra…

…toccando malghe dal sapore agreste e sentieri dagli ampi spazi aperti tra boschi e abetaie di un dolce sapore montano. Ed ecco alle ore 10.00 in punto oltre 200 persone partono all’assalto di Cima Grappa. Presso il primo ristoro a quota 1320 mt. Presso la Malga Asolone dopo essere stati rifocillati ed aver assaggiato gli ottimi formaggi locali i due gruppi si dividono un centinaio di atleti in gara per la 4 tappa della “Coppa Interregionale Aics di Nordic Walking si avviano lungo il percorso che li porterà a Cima Grappa. Questi atleti sono accompagnati da un altro gruppo di ottanta walkers non in competizione per la coppa ma altrettanto motivati a chiudere un percorso impegnativo ma dalle grandi soddisfazioni. Gli atleti quindi si avviano ad affrontare il lungo cammino che li porterà a cima Grappa e ritorno per ben 22.1 km e un’ascesa totale di 1000 metri, gli altri proseguono verso Cima Asolone per raggiungere quota 1450 e poi tornare presso la partenza in località Lepre su un percorso di 8 km e 350 metri di dislivello. Il primo gruppo partito in direzione cima Grappa, di buon passo affronta un lungo attraversamento sui prati di malga Asolone tra tracce di postazioni e trincee della Grande Guerra, successivamente dopo aver ridisceso verso malga Pat una facile mulattiera, tagliano lungo il bosco e si portano sulla mulattiera che da malga Moda porta a Malga Colli Vecchi, e poi via per un ripido tratto erboso a raggiungere la mulattiera in quota che porta verso il “Fortin” e valle delle Foglie. Arrivati quindi alla forcella del Fortin lasciata la mulattie-

ra per facile sentiero in poche centinaia di metri si portano al cancelletto. Dal cancelletto poi ancora su mulattiera in breve ecco la Citta dei Sassi e da lì via attraverso il sentiero nr. 180 su fino a Cima Grappa. Questo è il tratto più ripido e difficile del percorso, 387 metri di dislivello che salgono su ripido sentiero che non molla mai fino alla cima, e non hanno mollato nemmeno i nostri atleti che dalle ore 12.20 iniziano a sfilare presso l’Ossario, su fino a percorrere meta del viale Eroico e poi giù per il sentiero 920 del cai lungo il Rivon, il Coston e su verso l’Asolone lungo un percorso che calca tutta la cresta ovest del massiccio, che dai 1770 metri di Cima Grappa li porta ai 1520 metri del monte Asolone. Questo percorso sicuramente tra i più belli e panoramici del Grappa ha regalato intense emozioni in una magnifica giornata di tra questi colli tanto dolci e tanto duramente contesi durante la Grande Guerra. La bellezza del panorama di questa alta cresta ha accompagnato per chilometri i walkers in una camminata dal sapore irreale. E poi via stanchi ma felici lungo la mulattiera che in breve li condurrà all’arrivo in località Lepre. Nel frattempo il secondo gruppo dopo il ristoro si porta sulla mulattiera che conduce a Cima Asolone. La Cima dell’Asolone è un posto stupendo aperto a 360 gradi sulla pianura veneta, sulla cima del Grappa, sulle Dolomiti e sull’intero Altopiano di Asiago. Da quassù si gode veramente di un panorama meraviglioso che appaga ampiamente la fatica fatta per raggiungere i 1540 metri di quota. La mulattiera at-

traversa vecchie trincee ed appostamenti della Grande Guerra percorrendo un terreno che cento anni fa ha visto scorrere copioso il sangue dei nostri soldati e di tanti soldati Austrungalici. Dopo essersi soffermati con i nostri istruttori che guidavano il gruppo, Pietro Scipilliti e Nadia Viero, via lungo la facile e bellissima discesa posta a nord ovest verso la trattoria Lepre (nostro punto di partenza e arrivo), dove sono stati abbondantemente rifocillati con una pasta party degno dei gestori della Locanda Lepre. Alle ore 13.52 con il tempo di 3.46.13 i walkers Crestani Moreno, Panarotto Sergio e Agnolazza Antonio assieme transitano sul traguardo con un tempo veramente ottimo per la tecnica del nordic walking, e poi via via gli altri per altre due ore a dimostrazione della difficoltà della tappa. La prima walker femminile Tonon Serena arriva sul traguardo alle ore 14.30 circa con un tempo di 4.29.57. Inizia quindi la festa del dopo gara presso la locanda Lepre e tra gli applausi generali via via transitano tutti gli altri walker. Li ho visti transitare tutti, camminatori nuovi e vecchi. Atleti allenati abituati a camminate difficili e atleti che ci provavano per la prima volta. Tutti bravissimi e tutti sono arrivati chi stanco, chi in preda ai crampi ma tutti felici, felici di aver chiuso e concluso una delle tappe più lunga e difficile del tour 2014 e del campionato Aics di Nordic Walking. Bravi e ancora bravi tutti che in scioltezza o con i “denti” sono arrivati al traguardo.


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L’unione fa la forza

La nostra squadra vince il primo Campionato nterregionale di Nordic Walking

Domenica scorsa 31 agosto 2014 a Forcelle Aurine ultima tappa delle cinque del Campionato Interregionale Aics di Nordic Walking la nostra squadra vince la Tappa e si aggiudica anche la Coppa del campionato. Un complimento fortissimo a tutti i nostri atleti che si sono sempre distinti in tutte le tappe del circuito. Il presidente Barbara Andolfatto e tutto lo staff degli istruttori è felice e commosso di questo risultato e per aver portato a casa il primo trofeo in assoluto italiano di un campionato a tappe. Questa in assoluto è la prima volta che viene organizzato e portato a termine nel modo migliore un campionato di nordic walking. Un grazie quindi all’impegno e alla costanza dello staff del Nordic Walking in Tour Luciana Tormen, Carlo Grigolon, Barbara Andolfatto, Antonella Giacomini, Mauro De Cassan, Marika Piazza e di quanti hanno aiutato in vario modo la realizzazione delle tappe. Alle associazioni organizzatrici degli eventi di coppa NW Lignano, NW Arcobaleno, NW

in Tour, Dolomiti Lab e naturalmente la nostra associazione con la mezza maratona del Grappa. Un grazie molto particolare ai nostri associati Carlo Grigolon e Barbara Andolfatto che da sempre hanno creduto nel Tour e da sempre ne fanno attivamente fatto parte e hanno voluto assieme a Luciana e Antonella portare avanti questo progetto avvallato e patrocinato dall’AICS. Un grazie quindi all’AICS comitato regionale Veneto e Trentino, al comitato di Vicenza e Belluno che ci hanno sempre supportato. E cosa dire dei nostri atleti…? Siete stati ancora una volta splendidi e con una costanza di ferro, soffrendo nelle lunghe salite del Grappa, nelle ripide balze di forcelle Aurine, nelle salitone del Nevegal e nelle lunghe tappe di Folgaria e di Lignano, avete raggiunto lo scopo... Una vittoria che porta nel Bassanese e a Romano d’Ezzelino il sapore della giusta ricompensa di un lungo e costante sacrificio. Bravi... Bravi... e ancora Bravi... non potevamo conclu-

dere questa estate in un modo migliore... Prepariamoci per la cerimonia ufficiale di chiusura con le premiazioni ufficiali a Belluno.... Sarà una grande festa... abbiamo già prenotato la corriera per dar sfogo a tutta la nostra felicità in terra bellunese… Quest’anno ho visto persone che hanno imparato a stringere i denti a voler arrivare, a voler superare i propri limiti, ad ampliare i propri orizzonti e a crescere interiormente vincendo le proprie paure e le proprie limitazioni mentali. Ho visto persone che erano sempre passive diventare trainanti, diventare artefici delle proprie scelte e spostare l’asticella dei propri limiti e orizzonti sempre più in la... sempre più avanti… e tutto ciò ha realizzato questo sogno… Un bellissimo sogno che va oltre le nostre aspettative e oltre le nostre migliori previsioni… Continuiamo così questa è la carica giusta, questo è ciò che il nordic walking ha saputo darvi e ha saputo dare a noi che siamo sempre qui per crescere assieme.


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Bambini di Chernobyl I “bambini di Chernobyl” sono sempre nel cuore di Romano d’Ezzelino, il mondo in cammino con Maurizio Carlesso e la nostra organizzazione. Gentili lettori desideriamo farvi partecipi dell’attività che continuamente stiamo monitorando per i “nostri” ragazzi di Chernobyl e vi invitiamo a leggere le note che seguono.

Tristezza infinita! 20 anni dopo… sempre la sbarra… e oltre la sbarra, Dubovy Log. Dubovy Log è un villaggio sempre più solo, sempre più abbandonato, ma non solo da Dio e dagli uomini, ma anche a se stesso. Liquidata la biblioteca. Liquidato l’ufficio postale. Liquidata la casa della cultura. Liquidata, colpevolmente, la caserma dei vigili del fuoco. In altri termini: liquidata la vita sociale di 160 persone. Uniche presenze istituzionalizzate: il kholkos e la riserva radioattiva. La ferrea legge dei numeri e dell’economia non conosce deroghe. Le 69 famiglie di Dubovy Log non possono avanzare pretese: hanno avuto in dotazione una casa, un orto, un lavoro nella fattoria collettiva e, soprattutto, la pace e la quiete immense e silenziose di una natura rigogliosa che offre loro frutti, legna, funghi, miele ed anche foraggio e pascoli per i propri animali. Tutto gratuito e tutto contaminato. Un gratuità che non risparmia nessuno: dal piccolo Artjom nato l’otto aprile 2014 a Dmitri nato il 23 ottobre 1997, due dei 22 minorenni che vivono a Dubovy Log. Nel villaggio due ragazzine accompagnano una bici a mano, quasi per darsi un contegno nel vuoto assoluto che le circonda, quasi per annullare quella distanza che non riusciranno a coprire dal villaggio alla civiltà oltre la sbarra. Dall’altra parte Daria e Diana[ si sono inoltrate nei boschi per giocare, per raccogliere bacche, soprattutto adesso che il richiamo del ribes e dell’uva spina è notevole. Dicono che in questo angolo dimenticato di Bielorussia non bisogna più avere paura: il posto di

blocco con i militari e la sbarra sono solo dettagli. Poco importa se pochi chilometri più in là stanno (e solo ora!) intombando le case di Demjanki perché piene di radioattività. Ed è anche un dettaglio il fatto che i 40 Ci/km2 di 28 anni fa si siano ridotti ai “soli” 20 Ci/km2 attuali. Tanto basta perché i problemi possano considerarsi finiti: si possono raccogliere bacche e funghi, si può usare la cenere della legna come fertilizzante, si possono pescare tinche e carassi negli stagni e nel vicino Iput’. Forse (e lo dicono i più temerari o qualche funzionario con sensi di colpa) bisogna solo fare un po’ d’attenzione – ma, forse! – al latte prodotto nel settore privato. 28 anni di radioattività, invisibile come l’aria che si respira, hanno convinto tutti che ciò che non si vede/non si sente/non si tocca non può fare paura, né tantomeno male. E in questa coscienza incosciente, istituzionalizzata o meno che sia, i bambini di Dubovy Log stanno segnando il loro presente e marcando indelebilmente il proprio futuro: grazie alla noncuranza e alla disinformazione e grazie alla inconsapevole sfida al Cesio137 che altera e pone sotto stress le loro fibre cardiache e allo Stronzio90 che disgrega le loro ossa e le molecole del sangue. Sono solo due di quei tanti elementi che - con la complicità della disinformazione e della politica di minimizzazione dell’AIEA - agiscono subdolamente in maniera lenta, quasi a volersi fare da parte per attribuire in futuro le patologie da loro generate ad altre cause, o all’imprevedibilità e causalità della vita. I radionuclidi sono pedine di una scac-

chiera universale e fanno le loro mosse ad ogni latitudine: così a Dubovy Log, così in Valsesia. I bambini che vivono a Dubovy Log sono un’offesa alla consapevolezza: una consapevolezza non solo generale, ma anche “specifica”, soprattutto per le famiglie ospitanti i cosiddetti “bambini di Chernobyl” o per chi si occupa (e non solo) di questi problemi, perché essa richiama alla necessità e all’obbligo morale di intervenire. Il progetto “Il doposcuola di Dubovy Log” è un piccolo tentativo di risposta: reale, concreto. Il progetto si pone l’obiettivo di ricostruire a Dubovy Log un angolo e un momento di socialità riaprendo, anche solo per poche ore, la casa della cultura, riattrezzata all’uopo. I bambini di Dubovy Log in età scolare, nel loro continuo oltrepassare la sbarra in andata e ritorno per frequentare la scuola nel capoluogo di Dobrush, tornano finalmente a casa dove li aspetta un’atmosfera sospesa nell’irreale e segnata, il più delle volte, dall’assenza dei genitori: o perché fisicamente assenti in quanto impegnati nel lavoro nei campi o nella fattoria o perché semplicemente (e maledettamente!) – e, in questo caso, fisicamente ingombranti – in preda all’alcol, assenti a se stessi e a ciò che li circonda. In questo posto, dimenticato da Dio e da Lukashenko, le alternative e gli svaghi sono nulli. Per tradizione, e per basso costo, la vodka diventa uno dei più fedeli compagni… nonché un ottimo antidoto.


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Adottiamo un bambino di Dubovy Log Sarebbe bello, all’insegna della consapevolezza e della condivisone responsabile, potere contare su 22 soggetti adottanti (associazioni, enti, privati) per ogni singolo bambino. Nel progetto sono inclusi tutti 22 i minorenni del villaggio, perché “Il doposcuola di Dubovy Log” non sarà solo lo spazio fisico della casa della cultura rimessa in attività, ma soprattutto l’idea e la creazione di un supporto sociale esteso a tutta la comunità, compresi quindi anche i bambini in fascia non scolare che, come gli altri, potranno contare su un pasto “pulito” e, inoltre, su un follow up sociale direttamente nelle famiglie di provenienza. Massimo Bonfatti Presidente di Mondo in cammino Riflessioni dalla missione a Dubovy Log del 07 luglio 2014.

Contatti e collaborazioni: info@mondoincammino.org Donazioni: (causale: “progetto Dubovy Log”) - BANCA. IBAN: IT 44 W 05018 01000 000000512770 - Banca Popolare Etica, Via Saluzzo 29, 10125 Torino. Intestato a: Organizzazione di volontariato “Mondo in cammino” - POSTA. IBAN: IT 76 U 07601 01600 000002926169 - intestato a: Organizzazione di volontariato “Mondo in cammino” oppure conto corrente postale: 000002926169 - ON LINE CON CARTA DI CREDITO Se qualche “sovversivo” osasse sollevare il problema della radioattività o se – in ogni caso – il tema dovesse essere sollevato, quale migliore risposta se non il ricorso ai benefici preventivi dell’alcol? Nessun grado di prevenzione può reggere a quelli della vodka: l’alcol è la prevenzione assoluta! A Dubovy Log si trovano e concentrano tutti gli stereotipi correlati alla situazione radioecologica e alla povertà. Un mix che ha generato una nuova categoria: gli “schiavi della radioattività”, a cui spetta in premio una casa e un orto gratis come “paga” per il lavoro prestato al kholkos: il tutto arricchito con un premio di produzione equivalente ad una spruzzata costante di radionuclidi…questi esentasse! Solo la consapevolezza, da qualsiasi parte essa provenga, può spezzare questa prigionia: ed è questo l’intento primario de “Il doposcuola di Dubovy Log”. Infatti, al ritorno dalla scuola e per almeno tre ore, i bambini del villaggio saranno seguiti presso la casa della cultura – appositamente aperta – da un insegnante/ animatore: potranno giocare assieme, studiare, fare i compiti, esercitarsi al computer, essere informati sulle regole base della radioprotezione. In tal modo, e poco per volta, prenderà nuovamente forma il centro di aggregazione del villaggio: un nuovo punto di riferimento che dai bambini potrà trasferirsi alle famiglie di Dubovy Log spezzando la monotonia del circolo vizioso casa/kholkos/alcol, oltre che l’oppressione dell’isolamento sociale e culturale. …Ma non solo!

Nel “Doposcuola di Dubovy Log” i bambini potranno contare su un pasto “pulito”, sottraendo una quota parte dell’alimentazione al consumo dei cibi radioattivi prodotti o somministrati nelle loro case. La sfida del progetto é triennale, il tempo ritenuto sufficiente per fare nascere un barlume di nuova consapevolezza e consolidare le condizioni e le modalità per una crescente autogestione. Con tutti i limiti legati ad una realtà di contaminazione che urla la necessità di evacuare le persone: vale per Dubovy Log e vale per la realtà che da Dubovy Log, a raggiera, si espande sul 23% del territorio della Bielorussia contaminato dal 70% del fallout di Chernobyl. Al di là di una recinzione ideale che contorna tutta la riserva radioattiva bielorussa non ci dovrebbe abitare nessuno. Impresa titanica ed inattuabile, oltre che osteggiata dal governo che, per impossibilità economica e per la scelta energetica del nucleare (ad Ostrovets ai confini con la Lituania - in un paese che era denuclearizzato e che è stato il più colpito dalle ricadute di Chernobyl – è stata costruita una centrale nucleare) deve fare dimenticare le conseguenze ancora terribilmente presenti e attive dei miasmi sollevatesi il 26 aprile 1986; impresa ciclopica di fronte alla potenza economica dell’AIEA che impegna tutte le sue forze per minimizzare – in accordo con l’OMS - i rischi del nucleare: scelta cinica e criminale che si basa sulla certezza che questo sforzo economico é decisamente inferiore rispetto all’eventualità di dovere indennizzare (come sarebbe giusto!) tutte le vittime dei fallout nucleari.

L’ideale sarebbe costruire una nuova vita oltre la recinzione della Bielorussia e, nello specifico, dare nuove possibilità di vita agli abitanti di Dubovy Log “al di qua” della sbarra. La realtà impone, invece, la necessità d intervenire - seppur limitatamente, ma con coerenza e coscienza – direttamente nel villaggio: “Il doposcuola di Dubovy Log” porta all’interno della riserva radioattiva del Selsoviet “Rassvet”, un intervallo di tempo che per alcune ore abbatte la barriera della sbarra e riunisce – almeno idealmente - i bambini e le loro famiglie a quell’immensa moltitudine che vive “dall’altra parte”. Ed è già tanto. “Oltre la sbarra” non si va senza l’autorizzazione delle istituzioni e “Il doposcuola di Dubovy Log” crea malumori perché in parte è una sfida controcorrente che sconfessa le politiche locali e ne mette in evidenza l’incoerenza. Ma, per fortuna, è gestibile e – con intelligenza – lo sarà anche in futuro. Perdere questa possibilità significa passare dalla concretezza alle teoriche dissertazioni, il più delle volte evocatrici di un atteggiamento svicolante e svincolante dall’assunzione di responsabilità e dalla capacità e volontà di mettersi in gioco, oltre le parole. Andare “oltre la sbarra” significa andare ”oltre le parole”. E andare oltre le parole, a sua volta, significa comprendere che un anno scolastico del progetto “Il doposcuola di Dubovy Log” costa, per ogni bambino, 1.000 euro (compenso insegnante, pasti giornalieri, attrezzature e sussidi didattici, cancelleria, riscaldamento, spese vive).


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Ermenegilda Dissegna Il 6 agosto 2014, serenamente, ci ha lasciato la nostra cara mamma Dissegna Ermenegilda, vedova Zarpellon, alla bella età di 102 anni, compiuti il 13 aprile. Di lei abbiamo ampiamente parlato in questo mensile in occasione del suo centesimo compleanno e a quanto già scritto vogliamo solo aggiungere che gli ultimi due anni li ha trascorsi serenamente, assistita quotidianamente dai suoi figli. Purtroppo negli ultimi mesi le forze le sono via via venute a mancare ed ha perso sempre più la sua straordinaria autosufficienza. Tuttavia non ha mai perso il suo ottimismo che sapeva esprimere soprattutto con il suo sorriso. A questo suo stupendo sorriso, alcuni mesi prima della sua morte abbiamo dedicato la seguente poesia:

Il sorriso di nostra madre

Siamo qui davanti a te, mamma adorata, quasi in religiosa, muta contemplazione. Ora non riesci più a camminare e da sola fatichi a mangiare; anche la parola si fa più rara e la memoria è sempre meno chiara, ma un dono ti è rimasto ancora intatto ed è il tuo sorriso. Lo stesso sorriso che ci addormentava nella culla e ci accompagnava a scuola; che ci rallegrava nei momenti di festa e ci sosteneva nei giorni tristi; che ci spronava a superare le difficoltà e ci riuniva attorno alla stessa tavola; che ci aiutava a scoprire il bello dappertutto e a sorridere sempre nella vita nonostante tutto. Nella tua lunga vita ci hai fatto tanti doni ma questo è il più bello che ci potevi regalare. Grazie mamma di questo tuo sorriso ancora fresco, dolce e sereno che né l’età, né la fatica del vivere riescono a spegnere perché il tuo è il sorriso dell’Amore.

I tuoi figli riconoscenti Lino, Renato, Vanni, Renzo e Rosanna Casa di riposo San Pio X, Villa Ca’ Cornaro, 14 gennaio 2014.


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Nuovo vessillo AIDO di Romano d’Ezzelino Raduno Regionale dei donatori al monte Grappa il 6 Luglio 2014 Alla presenza dei reparti: RDS - AVIS - FIDAS - ADMO - AIDO e molti vessilli dei gruppi, la presenza del vessillo AIDO provinciale con il presidente Bruno Zamberlan e rappresentanti dell’amministrazione comunale: Ronchi, Anolfi, Filliaci, Torresan. Il gruppo comunale AIDO non poteva scegliere luogo e momento migliore per la benedizione del nuovo vessillo, luogo dove cento anni fa molti ragazzi versarono il loro sangue per la nostra libertà. Il nuovo vessillo è stato benedetto dal celebrante monsignor Adriano Tessarolo, vescovo di Chioggia. Il gruppo di Romano è stato il primo nato dalla sezione ANA monte Grappa di Bassano. Nel 1983 esso fu decorato dall’amministrazione comunale di medaglia d’oro, nel 2010 riconosciuto dalla rivista «Famiglia Cristiana» con il titolo All’ombra del Grappa il record dei donatori, nel 2014 riconosciuto come secondo gruppo in Europa per il numero di iscritti. Il vessillo è stato fatto per aggiornare il nuovo logo e la nuova dicitura che ora è: Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule.

Il gruppo nei suoi quarant’anni di vita è stato sempre disponibile a collaborare con tutte le associazioni e con l’amministrazione comunale. Ora esso conta più di 2.300 iscritti con 58 donazioni effettive

e qui va un “grazie” ai familiari che hanno concesso l’autorizzazione per la donazione. Il Presidente Comunale Domenico Chemello

Piero Dissegna Senza clamori, senza rumore se n’è andato un altro personaggio della vita del nostro paese. Piero Dissegna, per tutti, “Piero Miceeta” ci ha lasciati non senza stupore troppo presto. Attivissimo e sempre presente in “Contrà Marchi - Conti, uno dei primi ad arrivare e uno degli ultimi ad andarsene. Altrettanto possono dire anche gli Alpini con le stesse parole credo. Grazie Piero per quello che ha donato alla tua comunità. Hai lasciato un segno di costanza e di impegno di cui noi dovremmo trarre esempio. Le più sentite condoglianze a “Pina”, sua moglie e ad Angelo suo figlio.

Nella foto con Pina durante il Palio


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Classe ‘36

Farronato Marcello (Marceo Broto), mentre sostiene con le mani una bocca da fuoco del Mortaio 120 del peso di kg 86.

I bei del 36 in punta de pie i se ga parecià, Ma par colpa dea crisi, in pochi se ga catà, da a Isa i se ga fermà ed un bel pransetto i se ga gustà. Saluti a tutti i mancanti Maria Rosa Boaro

Papa Pio X Per celebrare il Centenario della morte di Papa Pio X vi proponiamo questa vecchia cartolina del 1938 Giuseppe Melchiorre Sarto nacque a Riese, 2 giugno 1835 morì a Roma, 20 agosto 1914. Fu il 257º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 1903 al 1914. Fu proclamato santo nel 1954.

O 2O14 39O ANNO / n 417 / SETTEMBRE

Per diventare soci e ricevere “Il Nuovo Ezzelino” È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di € 18,OO per i nazionali e di € 27,OO per gli esteri.

Sede Proloco, via G. Giardino, 77 - San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo Romano: Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Profumeria Elisir. San Giacomo: Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri. Fellette: Panificio Bosa, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore: Speedy Bar (Autolavaggio Scotton). gratuita ai soci. Romano in distribuzione edito dalla Pro Loco di di informazione e cultura IL NUOVO EZZELINO - Mensile


IL NUOVO EZZELINO SETTEMBRE 2OI4 DEFUNTI PAG. I9

nuove stelle nel cielo

Berto Carlin

Francesco Zen

Domenica Dal Bianco

Renato Simioni

Imelda Gallina

87 anni 10 giugno 2014

63 anni 8 luglio 2014

93 anni 11 luglio 2014

66 anni 11 luglio 2014

76 anni 17 luglio 2014

Giancarlo Baggio

Stella Maria Cecchin

Maria Bontorin

Antonio Munaron

Bianca Vivian

70 anni 21 luglio 2014

105 anni 23 luglio 2014

98 anni 28 luglio 2014

79 anni 31 luglio 2014

90 anni 4 agosto 2014

Ermenigilda Dissegna Pietro Dissegna

Raffaella Breda

Catterina Marcadella

Agnese Zen

102 anni 7 agosto 2014

54 anni 13 agosto 2014

86 anni 20 agosto 2014

73 anni 22 agosto 2014

ved. Zarpellon

ved. Gardin

Miceeta

67 anni 10 agosto 2014

ved. Zilio

ved. Donazzan

ved. Fantin

ved. Conte

Ninetta in Forner

Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.

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Custodi cimiteri comunali


Questo spazio è libero!

Contatta la Pro Loco di Romano d’Ezzelino, tel. 0424 36427 - proromano@libero.it


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