Nuovo Ezzelino - Agosto 2015

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975

n° 427 Agosto 2015

Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

40° Anno


Filiale di Romano d'Ezzelino Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) tel: 0424.514112 fax: 0424.392105 filiale87@bpmarostica.it

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Negozio a cielo aperto

Agosto 2015 n° 427 Agosto 2015

40° Anno

Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975

Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

LA COPERTINA A PAROLE… Un ponte situato tra Romano e San Giacomo quasi dimenticato dall’uomo ma abbracciato dalla rigogliosa natura.

FOTO IN COPERTINA di Maurizio Scotton PER LA PRO LOCO DI ROMANO: Maurizio Scotton DIRETTORE RESPONSABILE: Dario Bernardi IN REDAZIONE: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Serena Campagnolo, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Danilo Mazza. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

Foto di Manuel Bianchin

Cari lettori ben ritrovati, una calda caldissima estate sta caratterizzando il nostro territorio offrendoci un’estate da vivere all’aria aperta dall’alba al tramonto. Splendide giornate di sole nelle quali si vedono molti di voi passeggiare a piedi o pedalare in bicicletta in spensieratezza. Ed allora, come diceva Mario Rigoni Stern “andiamo per le strade e i sentieri che gli itinerari ci indicano” scopriremo il nostro territorio “nuovo e singolare, inaspettato, dove storia e paesaggio, natura e lavoro degli uomini saranno nostri compagni in maniera insolita ed emozionante…”. Seppur tutto sia in un continuo divenire fanno riflettere i numerosi capannoni vuoti, in vendita o le poche gru che si elevano nel cielo. Ma nel contempo ho scorto, in diversi punti del nostro comune, la presenza di orti di tutte le dimensioni, da quelli piccoli all’interno dei giardini a quelli più grandi a tutto campo. Sono infatti sempre più numerosi gli appassionati che si dedicano alla coltivazione degli ortaggi per passione, per gratificazione personale, per risparmiare o per costituire un’ulteriore fonte di reddito. Ai nostri occhi questi orti appaiono come perle che impreziosiscono il nostro territorio. Come

un “negozio a cielo aperto” nel quale farsi catturare dalle fragole o dai pomodori che rosseggiano tra il verde delle foglie, dall’insalata, dagli zucchini, dalle melanzane che crescono abbondanti specie in questo mese in cui la terra baciata dal sole produce i suoi frutti. Prodotti eccellenti perché nell’orto domestico si possono recuperare fragranze e freschezze gratificanti per il palato, che la globalizzazione del mercato agroalimentare ha attenuato. Un’attività, spesso riservata agli anziani ritornata di moda grazie anche l’EXPO “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” che vuole promuovere dal basso la cultura del cibo di qualità, strettamente legato ai territori di produzione, ai saperi della comunità, alla storia dei luoghi. Un’attività che diviene sinonimo di quell’operosità, con la quale i nostri concittadini hanno metabolizzato la crisi economica avviandosi, non senza difficoltà, verso l’autoproduzione dei beni primari. Un futuro sostenibile e giusto è anche una nostra responsabilità. Realizziamo un nostro piccolo orto domestico oppure andiamo a scorgere questi “negozi a cielo aperto” dove riscoprire quei sapori forse andati perduti. Buona Vita

Maurizio Scotton

EDITORIALE

Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino

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O” NUOVO EZZELIN L “I e er sc no co i Fa ici. anche ad altri am pravvivenza. le della sua so Sentiti responsabi te cose da dirci. Abbiamo mol fendere bonamento per di Ci serve il tuo ab giornale. il tuo

Sommario EDITORIALE 3 Negozio a cielo aperto STORIA 5 Le origini della

Cassa Rurale a Romano

RESOCONTI 6-7 145 passi 10-11 Cori a Ca’ Cornaro LETTERE 8-9 Lettere dall’Africa APPUNTAMENTI 12-13 9a Marcia del Sorriso 16 Autunno con la Fotografia 16 32° Corso di Fotografia 17 Mostra fotografica:

Momenti di Pace in tempo di Guerra

RACCONTI 14-15 Un viaggio a Cascia:

esperienza di devozione e sorpresa

18 LETTERE AL DIRETTORE 19 DEFUNTI

NUOVI NATI?

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dora Gea e ThCeaompagnolo di Serena mpagnolo e Marco Caprile 2015 nate il 27 a

CO.MA.C. s.r.l. Via Roma, 62 • 36060 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 35111 • Fax 0424 510340 • E-mail: comac@assind.vi.it


Le origini della Cassa Rurale a Romano Merito di Alfredo Fontanesi, primo presidente della Pro Romano che per primo ha lavorato e creduto nella crescita del paese Cassa Rurale, Giunta del 13 marzo 1979. I soci della Cassa Rurale di Romano d’Ezzelino rappresentano i protagonisti di una storia entusiastica di un Comune che nome non aveva, della lunga e faticosa storia tormentata per avere una banca in un paese che aveva raddoppiato la sua popolazione, che era però troppo vicino a Bassano.

Città alla quale è sempre stato intimamente legato, ma che non voleva assolutamente aprire gli occhi di un momento economico in pieno sviluppo e boom. I mezzadri romanesi e l’unica industria legata alla pietra della fine degli ani Cinquanta del Novecento erano, alla fine degli anni Sessanta, diventati artigiani, operai, impiegati e cominciavo a fiorire i primi laureati. Il movimento nasce soprattutto prima nel capoluogo grazie alla guida spirituale, se così si può dire, di Alfredo Fontanesi, primo presidente della Pro Romano e fautore di molte associazioni: pro Romano, associazione Calcio, Ciclismo, qualsiasi ambito che serviva a mettere insieme le gente e in particolar modo un mensile che compie 40 anni proprio nel 2015. Ci ha coinvolto tutti, giovani e artigiani. Nel 1972 si approva un piano di fabbricazione che cerca di mettere ordine al settore edilizio anche con sviste notevoli con l’abbattimento si edifici storici come la Ca’ Correr o l’antica osteria delle Albere. Era il nuovo che avanza. Nel 1975 la nuova amministrazione, guidata da Fulgenzio Bontorin, il più giovane sindaco d’Italia di allora, porta a termine i primitivi progetti di scuole nuove della scuola primaria, di edifici d’incontro. Ormai dai sette addetti nel settore industria si è passati agli oltre duemila posti, tali da ricoprire non solo il fabbisogno della popolazione, ma anche offrire lavori ai paesi vicini. Il nostro comune, in questo periodo, continua a crescere in popolazione ed iniziative.

STORIA

di Gabriele Farronato

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Il primo gruppo dirigente insediatosi

Come è nata la futura Banca di Credito Cooperativo La prima volta che si parla in Giunta comunale di aprire una banca il 13 marzo 1979. Sono i primi timidi passi. Il sindaco riferisce che essendo stato a Roma, ha avuto alcuni sondaggi di opinione e quindi ora si può scendere sul campo pratico. Dall’altra parte le banche che si fanno la guerra per prendersi il grosso boccone dell’economia romanese. Così nella lotta si chiude l’unico sportello bancario esistente. Il fatto fornisce nuovi stimoli e spetta all’amministrazione di Antonio Zen dal 1980 il merito di credere in un progetto serio. Eminenza grigia, se si può usare questo termine, è il cav. Giovanni Alberton, una figura eccezionale, già attivissimo nel calcio e nell’associazionismo: è lui che segue passo dopo passo la nascente idea fino ad arrivare al 18 aprile 1892 con

la costituzione del Comitato promotore per la Cassa Rurale con atto notarile. Si può rilevare che l’apertura della Cassa Rurale, seguita di lì a poco tempo, fu il frutto di un’azione corale di un Comune, di un gruppo dirigente che seppe lo stesso creare le basi e le condizioni per far crescere la tenera pianticella e svilupparsi. La sede è fissata presso il Municipio nell’ex casa del medico condotto Gino Betteto, acquistata dal comune. Dopo un momento di crisi di crescita, l’istituto si sviluppa con un nuovo impulso vitale con la costituzione di un gruppo guidato dal rag. Udillo Bontorin. La manca si apre ancor più ai soci e alla popolazione, si pensa ad ampliarsi, a cercare nuovi soci e ad unirsi alla Banca di Santa Caterina di Lusiana, guidata dal reg. Alferio Crestani. Un’unione che ha potenziato la qualità dei servizi e aperto nuove sedi.


145 passi

SOCIALE

Foto di Vittorino Ronzani

Esattamente 145 passi, li ho contati di proposito. Dalla sede della Pro-Loco alla spiazzo antistante la Parrocchia di San Giacomo ci sono appena 145 passi. Ma quanti significati, quanta storia e quanti valori possano essere racchiusi dentro questi pochi, piccoli passi, è tutt’altra storia. Seguimi, Amico Lettore. Lo comprenderemo insieme. di Danilo Mazza

6 Finalità di ogni Pro-Loco è quella di valorizzare i luoghi e le iniziative del territorio di pertinenza. Negli scorsi articoli ho speso qualche parola per descrivere la serenità paesaggistica di Col Roigo con quei paciosi trattori che vanno su e giù tra il verde, ho condiviso emozioni sulla passeggiata del 2 Giugno su Cima Grappa, vi ho aggiornato sul simpatico e ludico “gemellaggio” tra noi e gli amici di Scorzè. Adesso non posso esimermi dal porre la mia attenzione su un avvenimento avvenuto ad appena 145 passi dal luogo dove scrivo. Mi riferisco al CER, ossia “Centro Estivo Ragazzi” 2015 gestito dalla Parrocchia di San Giacomo con la collaborazione e la sinergia della Caritas e del Circolo Noi. In questi 145 passi, c’è una storia che non è certo iniziata ieri, ma che ha mosso i primi passi ben dieci anni fa. Dieci lunghi anni di cammino. Un cammino fatto di storie estive, di animazione, di recite, di giochi, di sport, di laboratori esperienziali, di visite didattiche, di momenti di studio, di momenti di crescita individuale, di riflessioni in gruppo, di nuove esperienze, di gite. Un cammino cui questa estate hanno preso parte la bellezza di ben (oltre!) 70 persone

tra Animatori, Assistenti, Esperti di Laboratorio, Bidelli, Vigili, Personale di pulizia, Cuoche, Tecnici luci e foto e Guide. Oltre settanta Operatori uniti dalla stessa motivazione: continuare quel cammino iniziato dieci anni fa, offrire ai bambini e ai ragazzi partecipanti al CER quattro settimane di… “palestra” in cui… “esercitarsi” nel laborioso percorso di crescita individuale. Questa affermazione ti sembra un po’ esagerata? Vedi Amico Lettore, i Bambini e i Ragazzi di oggi, sono quei preziosi boccioli da cui fioriranno gli Uomini di domani. Non di solo pane si vive. Certo, il Servizio Mensa è stato efficace e ben strutturato. Ma non di solo pane si vive. Anche i momenti di gioco e di sport non sono certo mancati. Ma di solo pallone non si vive. Ecco – tra le altre cose - cosa riportava il volantino esplicativo CER 2015: “Finalità: aiutare i ragazzi nell’esecuzione dei compiti per le vacanze e nella loro crescita umana e cristiana con attività ricreative e formative. Tema: Il silenzio per imparare ad ascoltare, vedere, capire e amare: la Natura, gli avvenimenti, le Persone e Gesù di Nazareth. Regole di comportamento: si

richiede la rigorosa osservanza di tre regole: puntualità, buona educazione (nelle parole e nei gesti), impegno”. Perché tutto ciò? Semplice: con il pane nutri il tuo organismo, con lo sport nutri uno sviluppo armonico, con momenti di crescita e di riflessione nutri la parte squisitamente umana di te. I sociologi la definirebbero “la componente sociale e relazionale” di questi giovani “cuccioli d’uomo”. Anche in questo caso (come nelle narrazioni dei precedenti articoli) lo scrivente è stato di persona sul campo. Ho dunque visto con i miei occhi con quanto impegno tanti bambini e ragazzi si siano cimentati nella recita teatrale; ho visto quanto agonismo e “serietà” ci fosse dietro una “semplice” partita di calcio, ho visto regolarmente quaderni, libri e matite per lo svolgimento dei compiti estivi (anche se in abbinata – chissà poi perché?! – c’erano sospiri… come quelli dei reclusi nel Carcere dei Piombi!!! Benedetti ragazzi!!!), ho visto gruppi di cuffie colorate fare capolino dall’acqua delle piscine, ho visto lunghe file indiane aggirarsi tra gli alberi e le sculture di “Arte Sella” o sui sentieri del Grappa.


RESOCONTI

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Tra i 230 ragazzini partecipanti al CER e gli oltre 70 Operatori, non è stato facile coordinare quotidianamente più di 300 persone oltre agli “esterni” (si pensi ad esempio agli spostamenti in pullman); tanta la fatica, ma anche la soddisfazione di vedere ogni giorno sguardi vispi e sorrisi a tutto tondo sui visi dei ragazzi! Benvenuti sono stati i piccoli utenti provenienti da San Giacomo, Romano, Fellette e Sacro Cuore, che hanno potuto cimentarsi in Laboratori di stoffe e cucito, legno e traforo, disegno e pittura, cucina, balletto e teatro (molto piacevole la serata finale con i Geni-

tori che hanno potuto assistere a “La Ballata Della Regina Ester” portata sul palco da oltre 100 ragazzi e bambini tra protagonisti e comparse). Questi laboratori sono stati piacevolmente intervallati da svariate Attività quali le gite didattiche (Fattorie didattiche, Museo della Guerra, Escursioni sul Grappa con visita alle trincee, passeggiata sull’Ortigara, giornata ad “Arte Sella” a Borgo Valsugana, ecc), attività sportive, piscina e doposcuola (con annessi i “famosi” sospiri da carcere dei Piombi di cui sopra!!!). Il Grande Cesare, si sa, dormiva sugli allori. Sarà forse perché nessuno di

noi Operatori si chiama Cesare, ma qui nessuno dorme; al contrario, si pensa già a come migliorare ancora questa esperienza, in modo che quel cammino iniziato dieci anni fa, possa continuare ad accompagnare per tanti anni a seguire altri bambini ed altri ragazzi. Se tra un po’ di anni un uomo proverà tenerezza e nostalgia guardando sé stesso bambino nelle vecchie foto di un CER ormai passato, allora l’impegno, la fatica, il lavoro di tutti gli oltre 70 Operatori avrà avuto un senso, un valore ed una utilità. Buon cammino a tutti voi, bambini, ragazzi o genitori che siate.


Lettere dall’Africa

LETTERE

Sorelle e fratelli carissimi, sono ormai giunto alla fine delle mie vacanze e ritornerò in Congo il 4 settembre. Sento che gli anni passano e anche le forze diminuiscono e non arrivo più a fare come vorrei.

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Avrei voluto poter incontrare tanta gente ma sono stato trattenuto da esami medici e cure, tra l’altro ho subìto qui in Italia due attacchi di malaria che mi hanno indebolito assai. Perciò questa volta riparto con il dispiacere di aver visto molto pochi di voi e anche abbastanza velocemente. Per prima cosa vi annuncio che al mio ritorno non sarò più in servizio al santuario di Anuarite a Isiro, ma andrò a raggiungere una comunità parrocchiale alle periferie di Kinshasa, dove mi incontrerò con altri problemi e necessità. Cercherò di servire Gesù in mezzo a questi fratelli e sorelle che vivono immersi in tante difficoltà. Non potrò risolvere ogni problema ma cercherò di aiutare tutti quelli che vengono a me almeno con un’accoglienza fraterna e gioiosa. Mi impegnerò, prima di tutto di amare questi fratelli e

sorelle che Gesù mi farà incontrare, far loro sentire che sono circondati dall’amore di Gesù che si manifesta anche attraverso il mio amore per loro. Sento che questa è la cosa più importante da fare. Vi porto tutti nel cuore e ritornando in Congo non vi dimenticherò ma cercherò di tenermi in contatto ancora di più anche per supplire a tanti incontri mancati. Ho visto quante sofferenze portate nel cuore, quante preoccupazioni per voi e i vostri figli e nipoti, quante difficoltà economiche incontrate e, nonostante tutto, tanta generosità che si esprime ancora più forte in questa congiuntura economica che opprime tanta gente in Italia. Per questo le vostre offerte mi sono ancora più preziose perché manifestano un amore veramente grande per Gesù e i fratelli. Vorrei ricordare una frase di san Paolo: «Chi semina

largamente, largamente raccoglie», e cioè Gesù non si lascia vincere in generosità. Tante volte alle confidenze che ricevo, non so dare una risposta, perché le sofferenze che incontro sono troppo gravi e le parole non sono all’altezza di tanto dolore. In questi casi prego, penso al Padre, al suo amore così grande da darci Gesù, sento che si tiene vicino a noi perché ci ama e agisce sempre su di noi «con sapienza e amore» per salvarci. Mi conforta molto pensare al suo amore onnipotente che vuole salvarci e certo ci riuscirà. Metto allora tutti i casi più gravi nelle sue mani, seguendo l’esortazione di san Pietro: «Gettate i vostri affanni nel Signore perché Egli ha cura di voi, vi ama!». Porto anche nel cuore, con molta riconoscenza, la testimonianza di fede che ho avuto in voi. Mi sen-


Bondo 19.08.12 Carissimi, che gioia aprire e avere vostre notizie! Grazie per la vostra vicinanza amichevole e fraterna che fa bene al cuore, e grazie per le preghiere e per quanto fate come amici e animatori missionari. Ora attendo il ritorno di Elio dalle vacanze. Spero che si sia ripreso dalle forti malarie che lo hanno colpito anche in Italia. Ha fatto cure mediche e le sorelle si sono prodigate per guarirlo. Elio è stato cambiato da Ispiro e destinato a Bibwa una parrocchia alla periferia di Kinshasa. Spero che si troverà bene. Per me nulla di nuovo. Ho finito una sessione per la formazione dei catechisti, ma erano troppo pochi perché faticano tanto a trovare il piccolo contributo che è loro richiesto. Qui siamo impegnati ad allargare la casa per l’accoglienza dei due nuovi confratelli. Avremo il fratello Carlos, un comboniano messicano che è medico e che seguirà, a Bondo, il piccolo ospedale della diocesi. Ci sarà anche P. Lazare, un giovane comboniano congolese che sarà il parroco della nascente parrocchia di Limbasa, a Bondo. Ci sono poi altri progetti che è necessario affrontare. Per quanto mi riguarda, a questo punto della vita, io avrei piacere di non avere impegni di responsabilità. Sto abbastanza bene anche se ho avuto un attacco di malaria ora passata, come pure la filaria che per ora mi lascia in pace ma gli anni passano e oggi ne compio 77, e si sentono. Quando Elio rientrerà dall’Italia, sarò a Kinshasa : ci devo andare per rinnovare il passaporto e così avremo la gioia di incontrarci e stare un po’ insieme, cosa che raramente è possibile, dati i luoghi diversi e molto lontani nei quali lavoriamo. Insieme facciamo il meglio che possiamo fino a che il Signore ci inviterà altrove : nella sua Casa. Un abbraccio a tutti con grande affetto, Lorenzo

Sono suor Lina. Io stessa ho chiesto a Elio di far spedire da me la sua lettera aggiungendovi quella di Lorenzo per raggiungere tutti quelli di cui ho l’indirizzo. Alle lettere dei miei fratelli non aggiungo nulla, ma solo assicurare che siete sempre nelle mie preghiere e che la mia gratitudine per voi è molto grande. Penso a come la nostra mamma, che è in cielo, continuerà a pregare per voi: pregava tanto quando era in vita, e ora pregherà di più ora dalla CASA del paradiso dove tutto il bene si dilata oltre ogni immaginazione. Rallegriamoci, perché ogni cosa buona nasce dall’Amore di Dio nostro Papà che vuole il bene di tutti i suoi figli amati. Cordialmente, suor Lina

LETTERE

to sempre a disagio quando ascolto tante lodi perché sono missionario, quasi fossi un eroe. Gesù mi ha chiamato a seguirlo e mi scopro molto insufficiente nel farlo e quindi mi sento molto più ammirato vedendo con quale fede affrontate le grandi difficoltà che incontrate nella vostra vita e sinceramente, scopro in voi un vero eroismo. Sento profondamente che la mia, la nostra confidenza in Dio, nostro Papà, non sarà delusa perché ci ama troppo per abbandonarci ed è abbastanza onnipotente da salvarci in tutte le situazioni, anche le più tragiche. D’altra parte mi ripeto sempre la parola di san Paolo: «Per coloro che amano Iddio Egli coopera tutto al bene». Son sicuro che anche i casi più disperati Egli saprà cambiarli in situazioni di salvezza che ci riempiranno di gioia, per cui ci sentiremo nel bisogno di ringraziarlo con tutto il cuore. Guardando il telegiornale si vedono anche tanti sbarchi di povera gente che fugge da situazioni invivibili. Fra loro purtroppo ci sono anche elementi violenti che non sono riconoscenti degli aiuti e dell’assistenza che ricevono e che si mostrano pretenziosi e mai soddisfatti rendendo più difficile accogliere chi ha veramente bisogno di aiuto. Sono cose che danno tanta tristezza, sia per i bisognosi che non possono essere aiutati come dovrebbero e sia per la malvagità che si manifesta attorno e all’interno di questi casi pietosi. Per questo sono pieno di ammirazione per tutti quelli che con cuore sincero e grandi sacrifici aiutano questa gente. Preghiamo Gesù che il male che tanti fanno in queste circostanze non si trasformi in amarezza ma in forza ancora più potente di amore. Ammiro questa Italia che porta un carico così pesante, ma prego anche il Padre che illumini i politici a saper dare le risposte giuste a un problema talmente serio. Termino assicurandovi le mie preghiere e quelle dei fratelli e sorelle che incontrerò nelle periferie di Kinshasa, essi testimoniano una fede viva accompagnata da una vita di grandi sacrifici. Vi ricorderò in modo particolare nell’offerta del corpo e sangue di Gesù nell’Eucaristia. Con affetto nel cuore di Gesù, vostro fratello Elio

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Cori a Ca’ Cornaro 3-4 luglio 2015

Venerdi 3 luglio, le previsioni davano bel tempo, il sito dell’Arpav recitava così “possibilità di precipitazioni assente”. Ore 18 circa il vento soffia abbondante da nord il cielo si ingrigisce…piove. Ore 20 circa la pioggia smette, il vento non cessa.

RESOCONTI

di Bordignon Antonio, Presidente Coro Ezzelino

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Grossi problemi tecnici per il service. Ore 21:00 Arduino sale sul palco: signore e signori buona sera e ben venuti alla 37° edizione di Cori a Ca’ Cornaro; si comincia!!! Sabato 4 luglio, come per il venerdì le previsioni davano bel tempo, il sito dell’Arpav recitava ancora “possibilità di precipitazioni assente”.Ore 19:30 circa piove. Se questa edizione di Cori a Ca’ Cornaro la si vuol ricordare per qualcosa è senz’altro per la sfortuna/fortuna che abbiamo avuto con il tempo. Sebbene le previsioni non avessero riportato alcun tipo di precipitazione ci siamo beccati la classica nuvoletta di Fantozzi tutte e due le sere, ma alla fine è stata clemente e ci ha lasciato fare la nostra rassegna.

Rassegna, che ancora una volta, ha avuto il merito di non deludere il pubblico (non voglio peccare di presunzione riporto solamente quanto sentito dalle persone). Il venerdì è stato dedicato ai canti di guerra e di montagna con l’eccezione del coro di Cuneaz (AO) che con le loro tipiche “cante” valdostane e la loro armonica a bocca hanno divertito e incuriosito il pubblico. La serata come di consueto è stata aperta dagli organizzatori dell’evento, Il coro Ezzelino e a chiuderla si è esibito sul palco il coro Negritella di Predazzo. La serata, in gran parte caratterizzata dalle continue folate di vento che entravano nei microfoni assieme al canto, si è svolta in maniera armoniosa e coinvolgente per

chi, ovviamente, piace il genere di canto che si andava a proporre. Alle premiazioni e allo scambio dei doni, assieme all’Amministrazione Comunale e alla Pro Loco è salito sul palco anche Valentino Mazzelli, presidente del Gruppo Alpini di Romano, che dopo un breve ma sentito discorso ha scambiato dei doni con il Coro Negritella, in quanto coro alpino. Sabato sera, la musica è cambiata. Abbiamo aperto la serata con canti vivaci e divertenti. Anche quest’anno abbiamo portato dei nuovi brani tutti diversi tra loro. Abbiamo svariato partendo dal canto melodico e riflessivo, proseguendo attraverso il canto di montagna e finendo con la vivacità del canto latino accompagnato da strumenti suonati dei nostri coristi.


RESOCONTI

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A seguire è salito sul palco il Coro La Rotonda (TO) portando un repertorio tipico della loro terra alternato con i classici canti di montagna ed in fine un bel tocco di colore e di allegria con il coro folkloristico Antonio di Jorio (TE), che ha divertito il pubblico con i loro canti tradizionali e i loro balli. Ca’ Cornaro però, non è solamente quello che si vede sul palco. Ca’ Cornaro è un lavoro lungo che comincia a scaldare la sua macchina organizzativa già dai primi di marzo. I cori che sono stati nostri ospiti in questi giorni, hanno avuto dei bravi e preparati accompagnatori che li hanno guidati a vedere alcune bellezze del nostro territorio. Pur non essendo componenti del coro hanno

dato la loro disponibilità per aiutarci e attraverso queste righe colgo ancora l’occasione per ringraziare: il Gruppo Alpini di Romano, la Protezione Civile, Claudio Zen e Sergio Carlesso. A queste persone devo aggiungere ai ringraziamenti il priore dei Fatebene Fratelli per l’ospitalità nella splendida cornice della villa, i componenti del Coro Ezzelino, che si sono tutti adoperarti perché la manifestazione riuscisse al meglio, (affissione manifesti, montaggio/smontaggio palco, sedie, preparazione tavole, rinfresco ai cori, vettovagliamento, pasti dopo concerto, accompagnamento dei gruppi alle visite guidate ...), e alla nostra maestra Renata Bianchin, che con dedizione e pazienza ci ha

accompagnati alla sua seconda edizione della manifestazione e a tutte quelle persone che dietro le quinte, senza tanti riflettori rispondono sempre presente. Ca’ Cornaro, per il Coro Ezzelino è un impegno sotto molti aspetti, tra i quali, il più importante è sicuramente quello economico. È ormai un dato di fatto che con le sole nostre forze sarà impossibile poter continuare a organizzare questa rassegna. Questo non vuole essere un appello di aiuto ma solamente una presa di coscienza per chi può e faccia in modo che tutto ciò possa proseguire, con l’augurio e la speranza è che il Coro Ezzelino, possa ancora una volta, salutarvi e dirvi “ all’anno prossimo”.


9 Marcia del Sorriso a

Romano d’Ezzelino 11 ottobre 2015

Dopo il riposo estivo, nel bel mezzo del mese di ottobre, a mettere in moto l’attività fisica, ritorna a Romano d’Ezzelino, la Marcia del Sorriso e dell’Accoglienza, ormai divenuta un appuntamento classico ed irrinunciabile. La manifestazione di quest’anno, giunta alla nona edizione, si ripropone molteplici scopi.

APPUNTAMENTI

di Gregorio Visentin, Presidente dell’A.S.D. Greg Runners

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Oltre ad essere l’occasione per scorgere i punti più suggestivi del nostro paese, avrà il non meno importante scopo benefico in quanto il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza. Principalmente all’Associazione UTA OUNLUS e alla Città della Speranza di Malo. A fare da cornice della kermesse sarà l’accogliete area dell’Istituto dei Fatebenefratelli presso Villa Cà Cornaro. Oltre ad essere la marcia del sorriso, da quest’anno sarà

Oltre ad essere la marcia del sorriso, da quest’anno sarà anche la marcia dell’accoglienza, nel senso più caritatevole del termine.

anche la marcia dell’accoglienza, nel senso più caritatevole del termine. Ci saranno alcune variazioni lungo i percorsi. La distanza dei 17Km viene accorciato a 13 KM oltre a piccole modifiche lungo il tracciato. Dal minestrone dello scorso anno, si passa a un buon piatto di pastasciutta che troverete all’arrivo, oltre al consueto ristoro finale. Pertanto i percorsi saranno distribuiti fra le distanze di 5, 9, 13 e 20 KM. Il tratto dei 5 Km, è asfaltato ed è adatto ai passeggini e alle

carrozzine con accompagnatore. Alle ore 11:00 nella Cappella Gentilizia del 1792, adiacente la Villa Ca’ Cornaro, verrà celebrata la SS. Messa. La partenza è prevista dalle ore 8,00 alle ore 9,00. E’ una manifestazione ludico motoria a passo libero dove al movimento è abbinata l’aggregazione sociale, contornata dal contagioso sorriso tra i partecipanti. L’organizzazione è ispirata ai connotati F.I.A.S.P. a cui il regolamento si attiene, avendo ottenuto l’o-


APPUNTAMENTI

In allegato la foto scattata in occasione in una delle tante passeggiate del mercoledì sera a Romano d’Ezzelino. Anche quest’anno, con il supporto dell’A.S.D. Greg Runners, si sono svolte per circa tre mesi, tutti i mercoledì, delle piacevoli passeggiate serali tra le colline di Romano d’Ezzelino. A fare il punto di ritrovo, il monumento del Fante di recente realizzazione e dotato di ampio parcheggio. Ogni volta un percorso diverso con un spostamento da fuori paese lungo la Sinistra del Brenta. Un modo come un altro di fare quattro passi in compagnia tra risate e spensieratezze ognuno raccontando le proprie storie. Sono pervenute persone non solo da Romano d’Ezzelino, ma anche da Mussolente, Bassano del Grappa, Cassola, Borso del Grappa e da Este. Le offerte raccolte dall’organizzazione, sono state destinate all’acquisto di alimenti consegnati alla Caritas della nostra Parrocchia. Bye, Bye al prossimo anno. mologazione dal locale Comitato di Vicenza. Un particolare ringraziamento viene rivolto al Comune di Romano d’Ezzelino per la concessione del patrocinio e alle numerose associazioni di volontariato presenti nel nostro territorio che si sono rese disponibili alla collaborazione. Il loro prezioso aiuto consente la miglior realizzazione della Marcia del Sorriso e dell’Accoglienza. Finalmente lo scorso anno siamo stati graziati dalle favorevoli condizioni atmosferiche e, incrociamo le dita, che si ripeti anche per l’edizione dei domenica 11 ottobre 2015 una stupenda giornata di sole. Uno smagliante sorriso.

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Un viaggio a Cascia: esperienza di devozione e sorpresa L’Italia è una miniera di opportunità storiche, artistiche, naturali, il più delle volte uniche al mondo. Ci viene offerto un ampio ventaglio di possibilità esperienziali, a volte anche lontano dalle intenzioni di origine. Ecco come nasce una curiosa avventura.

RACCONTI

di Serena Cecilia Campagnolo

14 Leggendo una rivista mi sono imbattuta in un articolo dedicato a una straordinaria attività: al Monastero di Santa Rita a Cascia in Umbria, da circa sessant’anni, le suore di clausura ricevono come ex voto per grazia ricevuta degli abiti dalle spose che li donano dopo il matrimonio per metterli a disposizione di chi ne faccia richiesta. Incuriosita, ho visitato il sito internet e ho scritto chiedendo un appuntamento che mi è stato prontamente concesso. Abbiamo scoperto un mondo: le stupefacenti vie della fede che nel Medioevo si sono sviluppate in ambienti isolati e inospitali in mancanza di qualsiasi mezzo di diffusione a parte misteriosi carismi e miracolosi effetti dell’opera di persone come San Francesco d’Assisi (1181-1226), fondatore dell’Ordine dei Frati Minori, dell’Ordine delle Clarisse, del Terz’Ordine per coloro che vivono nel mondo e patrono d’Italia; San Benedetto da Norcia (480 – 547 d.C.) fondatore dell’Ordine benedettino e della regola monastica “Ora et labora” nonchè patrono d’Europa e Santa Rita da Cascia (1381-1457), appun-

to, monaca agostiniana, santa dei casi impossibili in considerazione della sua vita piena e totale in cui è stata sposa, madre e monaca.

Giunti al colmo si incontra il protagonismo del Santuario e dell’annesso Monastero di clausura sobrio e severo.

Visitare questi luoghi fa rimanere senza parole: un conto è recarvisi quando la stagione è favorevole, ma il solo pensiero del tipo di vita che vi si conduce nel resto dell’anno induce a una seria riflessione. Giungere a Cascia dopo aver attraversato zone pressocchè disabitate, sconcerta chi come noi abita in aperta pianura dove comunicazioni, collegamenti e rifornimenti sono accessibili, immediati e scontati. Per raggiungere il monastero si guadagna la salita alla sommità del monte attraverso una serie di ripide scale mobili che danno l’idea certamente delle comodità moderne ma anche dell’ingegnosità antica nel terrazzare e colonizzare un luogo impervio esposto al sole sorgente ad est.

Per ingannare l’attesa è possibile effettuare la visita al percorso che illustra la vita ricca e intensa di gioie e dolori di Margherita (meglio conosciuta come Rita). Rita era una giovane donna del vicino paesino di Roccaporena che secondo le usanze dell’epoca (e nonostante una precoce vocazione alla vita religiosa) venne data in sposa a sedici anni ad un uomo violento, Paolo Ferdinando Mancini. Col tempo, la pazienza e la nascita di due figli gemelli si ebbe il primo miracolo: la conversione e la stima del proprio marito. Ma dopo 18 anni Paolo venne ucciso dagli ex compagni, la sua famiglia ne richiedeva la vendetta e Rita piuttosto che assecondare tali propositi, preferì tacere il nome


Forse l’unica “contraddizione” è rappresentata dal clamore che questa esperienza suscita, visto che da Cascia la notizia si è propagata in tutto il mondo grazie a stampa, tv e internet e in effetti giungono richieste per gli abiti da ogni luogo e in totale libertà quanto alle modalità dei matrimoni, civili o religiosi; dice infatti suor Maria Laura:

Siamo stati condotti in un ambiente interno letteralmente “invaso” da abiti da spose, di tutti i tipi, colori, fogge, taglie, tutti ordinati su lunghi stand espositivi.

Abbiamo così avuto il piacere di conoscere Suor Maria Laura, una giovane donna che ha compiuto una scelta radicale per la propria vita: entrare nel monastero di clausura, lasciando la vita precedente nel mondo, il fidanzamento e le attività della sartoria di famiglia, convertita a questa nuova vita particolare paradossalmente dalla contemplazione della Bellezza della sua nipotina appena nata. E’ proprio lei preposta a guidare le spose nelle prove e nella scelta

dell’abito giusto in base ai loro gusti personali ma anche alla sua sicura esperienza.

“ricordo una sposa incinta. Le ho consigliato un abito in pizzo, un camicione dalle grande maniche che praticamente non faceva vedere più la pancia. E’ stata molto contenta. C’è poi quella che si sposava in municipio e temeva che non le avrei dato l’abito. In tante mi hanno confidato la loro storia. Non ne ho dimenticata nessuna”. Per la religiosa a ricorrere a questi vestiti non è “solo chi ha bisogno ma anche chi lo fa per scelta al termine di un percorso spirituale”.

Pure questo è un fatto curioso: che una vocazione al silenzio e alla meditazione di una “sposa di Cristo” passi in realtà attraverso un servizio attivo e di contatto quotidiano con tantissime donne che hanno fatto una scelta di vita diametralmente opposta, immersa nel flusso della vita comune. L’incontro di due mondi così diversi è sintetizzato proprio dall’abito, simbolo di purezza, di rito, di sacralità e non c’è contrasto in questo. Per suor Maria Laura questo servizio è espressione di amore e di gioia oltre che certezza di contribuire a condividere momenti così belli della vita delle persone che incontra, per sua stessa ammissione infatti “dà gioia veder felice una ragazza”.

Questa prova è certamente straordinaria e richiede davvero tanto rispetto, nasce per curiosità e necessità ma lascia un’impressione profonda e feconda tanto da far dire che davvero un viaggio a Cascia è un’esperienza di devozione e sorpresa!

RACCONTI

degli assassini e veder morire i figli. A 36 anni chiese di entrare nel monastero agostiniano ma fu rifiutata per 3 volte, finchè secondo la leggenda, nel 1407 fu portata all’interno del monastero direttamente da tre santi: Sant’Agostino, San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino. Terminata la visita, all’ora stabilita per l’appuntamento, una suora ci ha accolti da dietro la grata e introdotti in un eremo di pace e profumo di rose proveniente da un giardino fiorito.

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16 APPUNTAMENTI


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APPUNTAMENTI


Rievocatore del Palio di Romano, si sta sul pezzo, sempre Proprio così, sempre sul pezzo quelli del Palio di Romano. Si collabora a destra e a manca per divulgare e farsi contaminare dalla bravura altrui, offrendo il massimo, per veicolare professionalità e passione del primo ’900 che contraddistinguono la comunità di Romano. Ecco di seguito alcuni appuntamenti. 13 Settembre, Scala dei Sapori (la Tagliata di Primolano), Contrà Cà Cornaro con vari mestieri d’un tempo.

11 Ottobre, Pedalando per le terre del Brenta (Tezze sul Brenta). Contrà Carlessi e Pragalera con la rappresentazione di Merli e Merlett. Contrà Carlessi - Pragalera, aprile 2015. Foto Mirco Gelain.

Alpini in Cima Grappa Numerosa come sempre l’affluenza sull’Ossario di Cima Grappa per l’annuale cerimonia commemorativa di inizio agosto. Un appuntamento nel quale si coglie anche l’occasione per risaldare nuove ed antiche amicizie. Il Gruppo di Romano d’Ezzelino al temine della cerimonia si è così ritrovato presso la trattoria Al Lepre per un momento conviviale. Ben 180 persone tra cui il Presidente Regionale dei Bersaglieri, l’amministrazione comunale e molti alpini ed amici degli alpini con i loro famigliari, Grande la soddisfazione del Capogruppo Valentino Mazzelli che nella foto è ritratto con il Gen. Innecco ed il Gen. Cauteruccio, sopratutto per la presenza di una decina di disabili che hanno accettato con gioia l’invito degli alpini, Grazie a tutti e viva l’Italia.

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40° Anno

n° 427 Agosto 2015

D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004

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4 Ottobre, Ganzega d’Autunno (rievocazione/evento enogastronomico d’eccellenza a Mori di Trento). Contrà Zaghi e Molinetti con i Giochi d’un tempo.

Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. –

LETTERE AL DIRETTORE

19 Settembre, Giardino Museo Hemingway, Villa Cà Erizzo (Bassano), Reparto Grande Guerra Grappa con spettacolo teatrale “L’angelo del Grappa”.

dalla Pro Loco di Romano in distribuzione

gratuita ai soci.


nuove stelle nel cielo

Zefferina Bortignon ved. Zonta 92 anni 5 luglio 2015

Giancarlo Faggion

Giulia Zanon

ved. Carlesso 94 anni 14 luglio 2015

23 anni 14 luglio 2015

DEFUNTI

63 anni 6 luglio 2015

Elisa Tonin

Bruno Ussaggi 71 anni 29 luglio 2015

Delfina Cusinato in Scotton 75 anni 30 luglio 2015

Natalino Pederiva

“Sandi” - Reduce di guerra 94 anni 12 Agosto 2015

Enrico Scotton

Marcello Dissegna

79 anni 8 Agosto 2015

91 anni 10 Agosto 2015

Fabio Tellatin 81 anni 17 Agosto 2015

Edoardo Casali “Otello” 74 anni 17 Agosto 2015

Ida Cescutti

ved. Ceccon 92 anni 12 Agosto 2015

Fabia Guzman in Nichele 44 anni 18 Agosto 2015

Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.

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Custodi cimiteri comunali

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