Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975
n° 428 Settembre 2015
Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
40° Anno
Filiale di Romano d'Ezzelino Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) tel: 0424.514112 fax: 0424.392105 filiale87@bpmarostica.it
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LA COPERTINA A PAROLE… I volti che hanno caratterizzato la sagra di San Giacomo.
Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino FOTO IN COPERTINA di Giuly Ska PER LA PRO LOCO DI ROMANO: Maurizio Scotton DIRETTORE RESPONSABILE: Dario Bernardi IN REDAZIONE: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Serena Campagnolo, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Danilo Mazza. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
Impegnarsi in prima persona Cari lettori ben ritrovati, La copertina ci riporta all’ultima importante manifestazione estiva: la sagra di San Giacomo. Un evento molto apprezzato il cui successo nasce dall’impegno di chi, dedica parte del proprio tempo libero per il bene della comunità. Una disponibilità quasi spontanea e contagiosa. Ma del resto, come si fa a non amare il luogo dove viviamo dove siamo nati? Questo scatena in noi delle passioni, quelle energie sconosciute a volte irrazionali, impensate. Passioni sentimenti ed emozioni che, come dice il Presidente Nazionale delle Pro Loco, Claudio Narducci, “sono il cuore pulsante del nostro volontariato”. Con questa copertina la Redazione vuole ringraziare loro e tutti i volontari che operano nelle diverse manifestazioni che rallegrano, colorano e valorizzano il nostro comune. I volti delle persone che operano giorno dopo giorno nel volontariato ci ricordano che si può, anzi ci si deve impegnare in prima persona per migliorare il nostro paese e contribuire ad una responsabile partecipazione alla comunità. Un impegno che acquisisce un valore aggiunto se fatto con il sorriso e con la gioia. Per diventare volontari ed operare nella Pro Loco e nelle Associazioni del nostro comune non è necessario avere qualifiche particolari o esperienze specifiche. Si chiede la disponibilità a scegliere un percorso che esige un serio impegno personale. Il volontario è infatti una persona che crede nei rapporti umani, nell’importanza dell’ascolto attivo e nell’operatività gratuita come modo alternativo per sentirsi utili agli altri. In nostro territorio è fortunatamente ricco di persone speciali. Nelle pagine a seguire, ad esempio, vi presentiamo alcune iniziative della Caritas realizzate da chi, con serietà e discrezione vuole essere vicino a chi ne ha bisogno in modo concreto. Vi racconteremo di una persona speciale che seppe “impegnarsi in prima persona” Alfredo Fontanesi. Dal 13 febbraio 2015 non è più tra noi. Se ne è andato in silenzio ed ha chiesto discrezione. Ora però è corretto che la Pro Loco di Romano ne ripercorra la storia con l’aiuto di chi l’ha conosciuto da vicino. Ricorderemo poi Maurizio Bonato, una persona
dotata di grande alacrità che dedicò parte della sua vita al Gruppo Alpini di San Giacomo. Infine, visto che il futuro è nei giovani, andiamo a scoprire un’altra persona speciale. Una vera campionessa che con dedizione sacrificio ed impegno è riuscita a conquistare quattro medaglie ai campionati italiani estivi. Brava Morgan! Buona vita
Maurizio Scotton
L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico NON IMPORTA, AMALO Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici NON IMPORTA, FA’ IL BENE Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici NON IMPORTA, REALIZZALI Il bene che fai verrà domani dimenticato NON IMPORTA, FA’ IL BENE L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo NON IMPORTA, COSTRUISCI Se aiuti la gente, se ne risentirà NON IMPORTA, AIUTALA Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci NON IMPORTA, DA’ IL MEGLIO DI TE Madre Teresa di Calcutta
EDITORIALE
Settembre 2015
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O” NUOVO EZZELIN L “I e er sc no co i Fa ici. anche ad altri am pravvivenza. le della sua so Sentiti responsabi te cose da dirci. Abbiamo mol fendere bonamento per di Ci serve il tuo ab giornale. il tuo
Sommario EDITORIALE 3 Impegnarsi in prima persona SPORT 5 Morgan Farronato 12-13 I tre moschettieri di Romano
uno per tutti e tutti per 100…
18 La tecnica del Pilates SOCIALE 6-7 Presentazione
dell’informAnziani
RESOCONTI 8-9 San Giacomo in festa la mia prima sagra!
14-15 L’angelo del Grappa 16-17 Festa del SS. Redentore
a Fellette Festa Di Comunità
PERSONE 10-11 Conosciamo
Alfredo Fontanesi
15 Maurizio Bonato 19 DEFUNTI
NUOVI NATI? Condividi la tua gioia con i lettori de Il Nuovo Ezzelino, inviaci le foto via e-mail a: proromano@libero.it oppure portacele in redazione in via G. Giardino, 77 a Romano.
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Morgan Farronato
La giovane promessa del nuoto di Romano d’Ezzelino fa incetta di medaglie ai Campionati Italiani estivi giovanili di nuoto al foro italico di Roma agosto 2015
Il bottino dell’atleta del Team Veneto è di quattro medaglie di cui tre ori nelle staffette 4x100 4x200 Stile libero e 4x100 mista. La quarta medaglia, di bronzo, è tutta sua, nei 200 stile libero (tempo 2’03”98). Una medaglia strameritata e ricevuta dalle mani di Massimiliano Rosolino.
SPORT
di Nuria Maccioni
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Morgan è giunta in finale anche con altre due gare individuali, dove è arrivata 6^ negli 800 stile libero e 5^ nei 400 stile libero. Andiamo a scoprire assieme questa giovane atleta dal fisico minuto ma con una grande passione. “Fa piacere vedere sui giornali articoli che parlano del mio risultato ai campionati italiani giovanili di nuoto, ma soprattutto è bello poter condividere con le persone che conosco questa soddisfazione – afferma Morgan Farronato, 16 anni, residente a Romano d’Ezzelino in via Zaghi -. Ho iniziato a nuotare a 6 anni e la mia vita si svolge fra gli allenamenti nella piscina di Rosà e lo
studio. Frequento il liceo scientifico. E’ sicuramente una vita impegnativa, con poco spazio per gli svaghi e le feste con gli amici, una vita che però mi dà molte soddisfazioni. La piscina è la mia seconda casa. Trovo che lo sport fatto con passione sia una scuola di vita, un modo per mettere alla prova se stessi in maniera costruttiva. Capita che mi dicano ‘che brava che sei a fare quello che fai!’: non penso di essere ‘brava’, porto solo avanti nel modo più serio che posso una mia grande passione. E’ bello avere una passione. Certo, ci vuole perseveranza, dedizione e qualche rinuncia, ma il beneficio che dà il
praticare seriamente uno sport te lo ritrovi sia a livello fisico sia a livello di carattere, e non occorre salire su un podio per godere di tutto questo. Spero che altri ragazzi come me possano avvicinarsi ad uno sport e svolgerlo con passione per imparare a rispettare se stessi e anche l’impegno degli altri, e per far si che questi diventino insegnamenti per tutta la vita. Ringrazio la mia famiglia che è il mio supporto, papà Massimo mamma Nuria, il mio fratellone Ruben e il nonno Martino, sempre presente così come i miei allenatori. Con un sorriso saluto “la gente di via Zaghi”, che ha condiviso con me la felicità per i miei risultati.
Presentazione dell’informAnziani La CARITAS di Fellette intende promuovere, a decorrere da Ottobre 2015, un’iniziativa che prevede l’avvio di uno sportello denominato: InformAnziani. Tale iniziativa, sarà gestita da Volontari ed è dedicata agli anziani dai 65 anni in poi o loro familiari, residenti nella nostra Parrocchia e non e avrà sede presso il Centro Parrocchiale di Fellette. di Lorenzo Zen - Coordinatore CARITAS Parrocchiale di Fellette
Sarà un punto di riferimento per tutto ciò che riguarda le risposte, possibili ovviamente, alle necessità delle persone anziane, un servizio che non sia solo indirizzato al solo eventuale disagio, ma diventi un modo di approcciarsi e promuovere la longevità ed il benessere degli anziani.
Obiettivi
•
Intercettare le persone anziane, in condizioni di salute buona e di capacità attiva, per attivare interventi di prevenzione e di mantenimento delle buone condizioni fisiche, cognitive e relazionali. • Spostare l’attenzione, nel considerare l’anziano da fruitore di servizi a soggetto portatore di esperienze, competenze, capacità pratiche, teoriche, storia e saggezza, di poter dare loro soprattutto gli strumenti e le informazioni utili per riuscirci, attraverso un’efficace informazione e promozione. L’Anziano diventerebbe così un’importante risorsa per la Comunità Parrocchiale di Fellette e per il territorio. L’obiettivo principale è quello di contribuire a superare situazioni di diffi-
coltà nell’accesso ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari. Si intende fornire, da parte dei Volontari, agli anziani e/o ai loro famigliari, informazioni sui servizi (domiciliari e non) e sulle strutture (residenziali e non) presenti nel nostro territorio e agli interventi, anche economici, cui è possibile accedere e previsti da Leggi Nazionali e/o Regionali. Tale iniziativa nasce per offrire un servizio di supporto e/o assistenza alla popolazione anziani della Parrocchia di Fellette.
Che cos’è l’informanziani? 1°) promuovere attività di ascolto e fornire puntuali informazioni, assistenza e consulenza a favore di tutte quelle persone bisognose e/o in difficoltà socio economico familiare Anziani e al suo nucleo familiare, che avessero bisogno di aiuto in merito a problemi di carattere sociale e/o socio-sanitario. 2°) Dare informazioni sui servizi ed attività erogate o proposte dai vari servizi degli Enti Istituzionali e non della zona (Az. Ulss n. 3 – distretto sociosanitario, servizi sociali comunali, Caf,
Patronati sindacali. Cooperative sociali o Onlus) rivolte agli Anziani: ciò partendo dall’analisi dell’ascolto dei bisogni dell’utente e garantire risposte possibilmente immediate e il più possibile individualizzate. 3°) Organizzare e diffondere informazioni su servizi di primo orientamento agli Anziani e alle loro Famiglie sulle opportunità e sui servizi presenti sul nostro territorio : diventando un aiuto tangibile di consulenza ed indirizzo a favore delle persone anziane. 4°) Offrire ogni utile supporto, per quanto possibile, nella compilazione della modulistica e sull’iter dello svolgimento delle pratiche. 5°) Dare informazioni su progetti e/o bandi che possono essere di interesse agli Anziani (es: bando per nonno vigile/ servizio civile anziani, per bonus gas ed energia elettrica, contributo affitto, alloggi di edilizia residenziale pubblica, ecc.). 6°) Essere punto di riferimento per : incontri di informazione su tematiche inerenti la Terza Età, percorsi formativi ed iniziative di tempo libero organizzati per gli Anziani. 7°) Favorire l’accesso ed il collegamento con i servizi sociali Comunali e/o dell’Azienda Ulss 3, indirizzando opportunamente gli utenti orientandoli anche nelle piccole e grandi incombenze quotidiane. 8°) Fornire informazioni aggiornate sulle diverse strutture residenziali e semiresidenziali o altre iniziative assistenziali riservate agli Anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, quali ad esempio: - S.A.D. servizio di assistenza domiciliare - A.D.I. – assistenza domiciliare integrata - Telesoccorso / telecontrollo domiciliare - Richiesta di contributi economici ordinari (minimo vitale o straordinari)
- Richiesta di contributo Regionale e Statale per abbattimento barriere architettoniche - Amministratore di sostegno - Invalidità civile - Sussidi economici per Non autosufficienti (impegnativa cure domiciliari – ex assegno di cura) - Centri di servizio (Case di Riposo) presenti nella nostra zona. - Centri diurni per anziani autosufficienti e non autosufficienti presenti nella nostra zona. - Regolarizzazione di personale straniero addetto all’assistenza (assistenti familiari – badanti) - Agevolazioni e/o esenzioni a favore degli Anziani (ticket’s sanitari, trasporti ecc.).
CARITAS
Parrocchiale di San Giacomo La CARITAS della Parrocchia di San Giacomo indice ed organizza un Corso di lingua e cultura italiana per stranieri residenti nella nostra comunità.
La suddetta iniziativa si muove dall’esigenza di:
SOCIALE
- Contrastare l’insorgere di situazioni di emarginazione e isolamento della popolazione anziana. - Favorire la figura dell’anziano come risorsa piuttosto che come bisogno. - Promuovere il benessere psico-fisico della persona anziana. - Promuovere la partecipazione degli anziani alla vita della Comunità Parrocchiale. - Sostenere un’ottica di auto mutuo aiuto.
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Dov’è lo sportello informanziani? E giorni di apertura: Lo sportello Informanziani della CARITAS si trova presso il Centro Parrocchiale - Fellette ed è aperto: – ogni secondo Mercoledì del mese dalle ore 15,00 alle ore 17,00 – ultimo sabato del mese dalle ore 10,00 alle ore 12,00
Modalità Presso lo sportello InformAnziani i cittadini Anziani e non, potranno ottenere informazioni e/o richiedere aiuto nonché fare segnalazioni di anziani soli e /o in difficoltà. Il servizio dello sportello InformAnziani è curato da volontari ed è gratuito.
Avvio Lo sportello InformAnziani sarà aperto a decorrere da mercoledi 14 ottobre 2015. Per informazioni urgenti su tale nuovo servizio CARITAS si può telefonare al numero 346-3978000.
Tale Corso si terrà: Ogni Venerdì (non festivo) dalle ore 14,00 alle ore 16,00 presso il Centro Parrocchiale di San Giacomo Via Veneto, n. 1 (edificio a fianco della Chiesa). Le lezioni di tale bella ed utile iniziativa saranno tenute da Insegnanti Volontari ed esperti. Insegnare l’italiano agli immigrati è assai importante per evitare che si creino ghetti culturali e linguistici e sono molto utili per una migliore integrazione (nel lavoro, nella scuola, nel tempo libero ecc.) e per abbattere i muri della diffidenza e della paura. Il Corso è gratuito per i partecipanti ed inizierà Venerdì 9 Ottobre 2015 ore 14,00 in Centro Parrocchiale a San Giacomo. Prof. Renzo Zarpellon Coordinatore CARITAS Parrocchiale di San Giacomo
San Giacomo in festa la mia prima sagra!
Estate 2014 Io e la mia vecchia Ford transitiamo lungo la statale Valsugana; partito da Bolzano, faccio rotta verso San Giacomo. Manco da circa tre mesi, e ho una gran voglia di gustarmi un buon gelato in piazzetta, godendomi il fresco e la… tranquillità serale.
RESOCONTI
di Danilo Mazza
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Tranquillità?!?! Ma cos’è?!? L’invasione delle cavallette?!?! Mentre mi chiedo da dove venga tutta questa gente e da dove siano spuntati tavoli e tendoni, una ragazza “con la maglietta arancio” mi spiega: …“ciò, xè la Sagra! Tì xè foresto”? Beh, in realtà proprio “foresto” non lo ero! Nel 2014 avevo già coronato – seppur da poco – il sogno di prendere in queste lande la mia residenza. Ma della Sagra nulla sapevo. Vuoi che ti dica una cosa, Amico Lettore? Provai una gran voglia di indossare quella maglietta, e di poter dire “anca mì gò lavorà in sagra”!
Estate 2015 Quella maglietta l’ho indossata. Spero con dignità. E’ stato il battesimo con la mia prima Sagra qui in quel di San Giacomo! Fatica? Sì, certo. Dieci sere trascorse a raccattar rifiu-
ti, di corsa, non sono la stessa cosa che star seduti per giocare a canasta! Eppure sono felice di esserci stato, e penso che nell’estate 2016 farò il bis! Da quel (lontano, eccome!) giorno in cui al posto dell’attuale tendone si montava un piccolo chioschetto, la strada è stata tanta. E’ cambiata parte del personale, è cambiata l’offerta di cibi, dolci e bevande, è cambiata la “dimensione” della Sagra in sé, è cambiato il dopo-cena (concerti, spettacoli). Ma alcuni tra i “decani” dell’evento, la voglia di stare insieme, l’amore per questi luoghi, la voglia di far festa, il piacere di lavorare fianco a fianco agli amici, la semplicità di una sera trascorsa sotto un tendone con una buona birra, la voglia di raccogliere fondi per buone cause, sono – grazie al cielo! – tutti elementi immutati, immutabili e che costituiscono quel lungo (ultradecennale!) filo rosso che lega idealmente il piccolo
chiosco di ieri e l’enorme tendone di oggi. Splendido esempio di come si può cambiare, pur rimanendo sé stessi. Probabilmente è proprio questo il vero spirito e il vero senso di questa Sagra. Per mettere in moto questa elefantiaca macchina, tre diverse generazioni (i nonni, che ricordano bene l’antico chiosco!), i figli (che hanno visto il mutare degli aspetti sopracitati) e i nipoti (la “Classe 1997”: una festa nella festa!) hanno lavorato in sincrono, come le bielle, i pistoni, le valvole di un motore ben collaudato. Chiaramente per coordinare tutto ciò è necessaria una “res cogitans” che sappia fare il proprio lavoro. Tranquillo, Amico Lettore! Non ti tedierò col panegirico del Menenio Agrippa di turno! Semmai voglio che tu sappia che dietro quelle birre, dietro quelle bruschette e quelle grigliate,
RESOCONTI
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dietro i tavoli puliti, dietro la musica delle Band che si sono alternate durante tutta la kermesse, c’è stato il lavoro e l’impegno di oltre 150 persone tra cuochi, cassieri, spillatori, servizio enoteca, servizio pulizia, tecnici e security, senza dimenticare tutto il resto del personale di stanza nei locali del “Centro Don Bosco” per le mostre espositive aperte ogni sera al pubblico oltre a quei “simpatici matti” degli Amici addetti alla pesca di beneficenza! La sera, alla fine del mio turno, era uno spasso andare a salutare questi Amici! Due chiacchiere in allegria, un po’ di goliardia… e qualche biglietto della lotteria da comprare!! E adesso spendo volentieri due parole sulla “Classe 1997”: praticamente una festa nella festa! Riflettevo sul fatto che in genere, nelle grandi città, il passaggio dallo status di “adolescente” a quel-
lo di “adulto” avviene tutto sommato in maniera “anonima”, sovente con una scontata serata in discoteca. Come ci hanno insegnato invece gli Etnopsicologi e gli Antropologi, nelle piccole società tale rito viene spesso sancito a livello comunitario con la rievocazione di piccoli riti iniziatici. Senza voler scomodare Lévi-Strauss in persona piuttosto che gli Indigeni della Papua Nuova Guinea, ho provato una grande tenerezza nel vedere come tale transizione allo status di Adulto, sia stata condivisa a livello comunitario con il coinvolgimento della “Classe 1997” inserendoli come aiutanti all’interno della Sagra e rendendoli attivamente partecipi alla Processione con relativa traslazione della Madonna del Bosco dalla… “dimora ufficiale” alla Chiesetta di Villa Negri. Potrei snocciolarti, Amico lettore, quante bruschette o quanti litri di vino siano stati consumati. Potrei. Ma
i dati statistici, non aggiungerebbero nulla di più a queste due settimane di letizia da poco trascorse. Preferisco invece – e lo faccio con tutto il cuore – RINGRAZIARTI se sei venuto a trovarci, portandoci la tua presenza, la tua energia e il tuo sorriso. Spero tu ti sia sinceramente divertito. E se invece apprendi di tale evento solo adesso, tramite queste mie righe, allora voglio INVITARTI alla prossima edizione. Troverai la stessa energia, lo stessa voglia di divertirsi in semplicità, e sarai sempre il benvenuto in quel di San Giacomo. PS: Grazie anche a tutti i compagni e gli Amici con cui ho condiviso l’orario dei turni. Parafrasando un ben noto adagio: “Sistemar le monnezze è un piacere: ma se non lo condividi con un Collega di turno ben simpatico, che piacere è”?!?! Olè!! Ad Maiora!!
Alfredo Fontanesi Pubblichiamo in due puntate le note biografiche curate, su nostra richiesta, dal dottor Gaetano Carlo Sebellin. È doveroso ricordare ai nostri concittadini chi ha lavorato per creare l’associazionismo a Romano, guidando i primi passi di un comune che andava crescendo di popolazione. Nel 1951 il Comune contava 5050 abitanti saliti a oltre diecimila nel 1971. di Gaetano Carlo Sebellin
Con riconoscenza al Primo Presidente della Pro Loco di Romano Alfredo Fontanesi, protagonista nella Romano della seconda metà del Novecento. Maurizio Scotton Presidente della Pro Loco di Romano d’Ezzelino
PERSONE
lum scolastico, alquanto discontinuo e disagevole negli anni difficili della guerra, in Emilia e per un periodo all’Istituto Filippin di Paderno del Grappa. Dopo qualche anno completerà la propria formazione scientifica frequentando l’Istituto Nazionale di Ottica “Galileo” di Firenze-Arcetri.
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L’impegno politico
Alfredo FONTANESI nasce nel 1927 - primogenito di tre figli e unico maschio - a Luzzara, grosso Comune della Bassa Reggiana sul Po. La famiglia, di piccoli proprietari terrieri da generazioni intimamente legati alla campagna, ha una radicata tradizione di impegno nel campo sociale. Il padre Antenore, oltre che condurre l’azienda agricola, si occupa da sempre di Pii sodalizi benèfici (Orfanatrofio, Ospizio, Infermeria) ed è punto di riferimento autorevole per la soluzione di delicate vertenze fra proprietari, mezzadri e salariati agricoli. Alfredo compie il proprio curricu-
Nell’immediato dopoguerra, nella Bassa Reggiana si vive un clima politico-sociale teso, molto conflittuale ma culturalmente vivace. Sono questi gli anni decisivi per la sua formazione intellettuale e morale, in un ambiente dominato da fermenti e forti impulsi innovativi. Alfredo è un giovane generoso, entusiasta, dotato di spiccata vocazione al dialogo, di senso di responsabilità, di capacità di iniziativa. Doti che gli valgono simpatia e stima crescenti, anche da parte di fazioni locali avverse, e che lo fanno conoscere ed apprezzare in ambiti sempre più estesi. Il suo è un orientamento ideologico moderato, che rimanda ad una convinta formazione cattolica, scomoda perché nettamente minoritaria in una regione storicamente dominata da forze anticlericali e marxiste. Non ancora maggiorenne si iscrive alla Democrazia Cristiana e ne diviene fervente militante prima e attivo dirigente poi.
Come Segretario di Zona del partito, si adopera febbrilmente nella creazione di Circoli giovanili dapprima nel proprio paese poi nei centri contermini. Figure di grande rilievo fra i suoi riferimenti costanti sono Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti, più volte ospiti della famiglia durante le frequenti visite nel Reggiano dove l’asprezza della campagna elettorale preparatoria alle prime Consultazioni a suffragio universale maschile e femminile (Referendum istituzionale e Elezioni per l’Assemblea Costituente del ‘46 / Politiche del ‘48 e del ‘53) è particolarmente accesa ed a tratti violenta.
Presidente nazionale delle ACLI Il suo impegno viene segnalato, ed Alfredo incontra personalmente Achille Grandi, fondatore e primo Presidente nazionale delle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani (ACLI): su sua sollecitazione partecipa all’organizzazione di numerose iniziative di formazione, a favore delle classi rurali e del salariato agricolo, e ricreativo-culturali a beneficio dei giovani coetanei. Gli vengono affidati incarichi sempre più delicati: è chiamato a presiedere il Comitato diocesano ACLI, diviene Segretario provinciale e dirigente nazionale. Dopo la Grande Alluvione del Po
Da sinistra Giuseppe Nichele, Alfredo Fontanesi, Domenico Luciano Bortignon sindaco, Angelo Gasparini vicesindaco.
nel 1951 coadiuva il padre – responsabile del Consorzio di Bonifica Bentivoglio della Bassa Reggiana- impegnato nella gestione degli imponenti lavori di costruzione e ripristino dei complessi sistemi di protezione-scolo-distribuzione delle acque. Per Alfredo, sostenitore del sindacalismo bianco e delle Unioni Cattoliche del lavoro, è questa un’opportunità propizia al fine di tutelare concretamente i diritti di tutto il bracciantato, e non solo di quello facente capo alla Camera del Lavoro. Nella prima metà degli anni cinquanta subentra temporaneamente, nella conduzione dell’azienda, al padre, colpito da una grave malattia progressiva invalidante. Sono anni angosciosi. Si impone la necessità di scelte dolorose e difficili.
do stimolante ma molto impegnativo per l’inevitabile disagio nell’affrontare professioni nuove, in un ambiente sconosciuto e con accresciute responsabilità familiari. Nel 1957 nasce il primogenito Alberto. Le iniziali difficoltà di adattamento sono via via superate, anche grazie alla conoscenza delle problematiche del mondo rurale già maturata, e alle competenze dirette acquisite nell’attività agricola. Alfredo ben si inserisce nel piccolo ospitale paese di campagna, al punto di essere chiamato a far parte dell’Amministrazione Comunale.
Il trasferimento a Campiglia dei Berici Nel 1954 contrae matrimonio. Pressato da nuove esigenze familiari e professionali, con la giovane moglie Rosanna decide di trasferirsi in Veneto dove intraprende l’attività di informatore Scientifico per la Casa farmaceutica “Lofarma” di Milano, mentre la moglie gestisce la farmacia di Campiglia dei Berici. La permanenza nel Basso Vicentino perdurerà fino ai primi anni Sessanta. Per la giovane coppia è un perio-
Arrivo a Romano d’Ezzelino Nel 1962 nuove opportunità professionali, irrinunciabili, inducono a un ulteriore trasferimento nell’Alto Vicentino. La sistemazione della famiglia a Romano d’Ezzelino sarà definitiva. Nel 1967 nasce il secondogenito Alessandro. La zona, sufficientemente popolosa e in pieno sviluppo, consente ad Alfredo di iniziare finalmente l’attività per la quale ha conseguito una preparazione specifica. Apre prima a Romano poi a S. Giacomo uno Studio/Laboratorio Ottico che gestirà ininterrottamente per oltre un trentennio. Un lavoro di tipo stanziale gli permette una più rapida e approfondita conoscenza dell’ambiente, soprattutto umano, senza la quale nessuna vera integrazione è possibile.
Ben presto l’”Ottica”, oltre che servizio qualificato e apprezzato, diviene punto di incontro di uomini e di idee. Dalle persone più sensibili ed avvedute, - abituali frequentatricinonostante il decantato progresso, vanno emergendo i primi segni di una comune inquietudine per le sorti dell’ambiente, da tutelare e valorizzare, un diffuso desiderio di conservare e trasmettere usi e tradizioni che rischiano di andare perdute, l’esigenza di occasioni e iniziative dove esprimere e alimentare la propria identità. Si avverte il rischio che il “miraggio” di migliorare a tutti i costi le condizioni di vita, in realtà possa togliere dei beni essenziali quali l’aria pulita, la tranquillità, il gusto della solidarietà e dell’amicizia, la capacità di condividere momenti di aggregazione: valori vitali che danno senso all’esistenza. Gli incontri, dapprima sporadici e casuali, si fanno più frequenti e sistematici. Si costituisce un Gruppo, assai composito anche per età, i cui membri sono portatori delle più diverse competenze: cultori di storia e tradizioni locali, studenti, giornalisti, artigiani, ex emigranti, professionisti, commercianti, insegnanti, dipendenti pubblici; molti affondano le loro radici in famiglie contadine o ne fanno tuttora parte. (fine prima parte)
PERSONE
Alfredo Fontanesi con la moglie Rosanna.
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I tre moschettieri di Romano uno per tutti e tutti per 100… Raccontare di un’idea nata per gioco o quasi con l’interesse che ha poi suscitato non è mai semplice, ma mi fa piacere rendervi partecipi di questa bella iniziativa… Tutto nasce quando, un amico, Antonio Gonzo, per tradizione, il primo giorno dell’anno festeggia con un passeggiata che parte dalla Madonna del Covolo ed arriva all’Ossario di Cima Grappa.
SPORT
di Maurizio Carlesso
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assiste, iniziano la salita e da quel giorno hanno raggiunto la meta non in tre anni ma il 28 agosto 2015 per Giovanni Farronato e il primo settembre per Antonio ed Enzo. Impossibile trasmettervi le sensazioni e la magia delle foto che mi hanno mostrato infatti le foto che ci hanno portato e che condividiamo con voi, testimoniano le loro fatiche ripagate sempre da scenari fantastici di una natura che si evolveva di giorno in giorno. La neve il disgelo la calda estate non hanno fermato nessuno nella splendida iniziativa ed anche in questi giorni gli amici di Cima’s Grappa Challenge continuano a risalire i ripidi pendii del nostro Monte Sacro alla Patria rendendo così omaggio e ricordando i nostri Soldati che hanno dato la
loro vita per l’Italia. In alcune foto che abbiamo avuto il piacere di vedere, la laguna di Venezia è ben visibile e crea un legame indissolubile con il nostro territorio, grazie moschettieri. Anche questo è sport… e ricordo. Alla grande performance dei nostri moschettieri del Grappa è stato dedicato anche un servizio di TVA Vicenza che potrete visionare visitando la loro pagina FB pagina che raccoglie e registra tutte le ascese e l’inevitabile testimonianza fotografica. Seguite gli amici di Cima Grappa’s Challenge anche su FB alla loro pagina ed iscrivetevi sarà come essere parte del loro faticoso cammino sul nostro Monte Grappa.
SPORT
Vista la bella esperienza, racconta l’evento agli amici ed il 6 gennaio la befana porta in dono l’idea di un amico, Enzo Lanzarin, che vuole proporre ai camminatori, di sfidarsi a raggiungere in 3 anni le 100 salite a piedi dalla pianura al Monte Grappa. Da quel giorno nasce il gruppo amici Cima Grappa’s Challenge che raccoglie l’idea ed inizia a diffondere l’idea delle scalate al Monte Grappa e raggiunge i 170 iscritti in poco tempo. Semplici le regole e splendido contatto con la natura. Il 16 gennaio 2015 è la prima giornata dedicata alla nuova avventura, il gruppo locale dei tre moschettieri di Romano d’Ezzelino è composto da Antonio Gonzo, Giovanni Farronato ed Enzo Lanzarin che, alle ore 06.30, non appena la luce del giorno li
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L’angelo del Grappa …e sì, Amico Lettore. Non sai mai – per fortuna – quali sorprese possa avere in serbo ogni nuovo giorno. Mettiti comodo, vorrei condividere con te un’esperienza emotiva molto intensa. Vuoi sapere come iniziò il tutto? Nel più “banale” dei modi! Nella fattispecie, col buon Claudio che, davanti ad un “bianchetto”, mi chiese: “Danilo, ci daresti una mano a montare un palco”?
RESOCONTI
di Danilo Mazza
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“Perché no”! fu la mia risposta. Se c’è da… “menar le mani” per realizzare una idea che vada a vantaggio della gente di questi luoghi, sono sempre coinvolgibile. Mi ritrovai così all’interno di uno splendido parco che sino a quel momento per me aveva fatto parte del “mai visto”. Vidi per la prima volta la splendida cornice di Villa Cà Erizzo. Mi ritrovai ad assemblare il palco insieme ad amici quali il (polipresente!) Nicola e il (supervitaminico!) Maurizio! Difficile capire se si trattasse in realtà di un vero lavoro manuale, o piuttosto di un modo goliardico per assemblare qualcosa e nel frattempo trascorrere insieme un po’ di tempo tra amici. E così, “nel bel mezzo del cammin di nostro montaggio” apparve anche (l’eclettico!) Popi, già conosciuto durante la passeggiata del 2 Giugno sul “nostro” Grappa. Tra una pedana ed un basamento, mi venne spiegato che l’attuale Proprietario della villa aveva accettato di buon grado di offrire tale location per rappresentare la piece teatrale “l’Angelo del Grappa”. Dell’omonimo libro, di tale Villa, ancora
nulla sapevo poiché qui residente da poco tempo. A fine lavoro, un ragazzo cortese si offrì di riaccompagnarmi a casa con la sua automobile. Se penso alla (miserrima) realtà attuale, dove tra reality e talk-show di più o meno bassa levatura si vende l’anima per un momento di notorietà mediatica, restai basito quando, giunto a destinazione seppi che tale ragazzo era, Loris, l’autore del libro! La stessa sera, dopo la triade doccia-cena-telegiornale, chiesi aiuto a Google e Wikipedia, ed iniziai a studiare. Ero molto curioso di apprendere qualcosa sul libro, sulla villa, su quelle persone che si adoperavano con entusiasmo ed energia. Ma in special modo, mi interessava poter compenetrare almeno un po’ la Sto-
ria. Quella della Villa. Quella del Libro. Quella di alcune persone che la sera successiva si sarebbero alternate sopra quel palco. Quella delle persone – ormai non più tra noi – che lì su quel palco, sarebbero “tornate in vita”. …E che storia, Amico Lettore! Anzi: che Storie. Tra le notizie reperite su internet, e la successiva fruizione del Museo ubicato proprio presso la Villa (grazie, Popi, per avermi cortesemente invitato), venni “rapito” da mille e mille emozioni, ognuna elicitata da un intrecciarsi di reali storie di vita, di morte, di fatica, di destini ineluttabili. La storia degli Arditi, delle loro azioni, del sangue versato per evitare l’arrivo dell’esercito Austriaco in pianura. La storia di Hemingway, della sua travagliata esistenza, della sua tragica fine e del suo sincero amore verso questi luoghi (questo aspetto ha risuonato dentro me forte come un tamburo). La storia del Soldato Zicchi, di Antonio e del suo omonimo “nemico-amico” austriaco. La storia di Claudio (no, non quello citato all’inizio dell’articolo, ma un suo omonimo!) che alla fine della serata, an-
Maurizio Bonato
per 25 anni Capogruppo degli Alpini di San Giacomo
Bravi. Bravi davvero. Un noto motto di natura Gestaltica (una branca della Psicologia) dice che “il tutto è più della somma delle parti”. Uno spettacolo teatrale non è solo l’insieme dei figuranti. Non è solo la splendida cornice che tale spettacolo ha generosamente ospitato. Non è solo quel meraviglioso gioco di luci attraverso le “vetrate narranti” della Villa, e nemmeno l’elegante compostezza delle voci fuori campo, lì sui due balconi. “Il tutto è più della somma delle parti”. E’ stato l’intreccio di morbida fantasia e di dura realtà, che mi ha emozionato. E’ stato il legame tra la narrazione di fatti avvenuti tempo or sono e il tramandarsi di queste storie negli attuali discendenti, il vero valore aggiunto. E’ stata la tangibile energia che tutti voi avete saputo trasmettere, il dono che mi sono portato a casa. Grazie a tutti voi e grazie… al “Padrone di casa” che da squisito anfitrione ha saputo coniugare garbata ospitalità ed elegante discrezione, lontano dalle luci, con buona pace dei miserrimi reality. Ciao Nonno di Claudio. Ciao Nonno Giuseppe.
Pochi giorni prima di compiere sessant’anni Maurizio Bonato, storico Capogruppo degli alpini di San Giacomo, ci ha lasciato. Per 25 anni ha guidato il nostro sodalizio con l’affetto e l’attenzione di un padre. I tuoi Alpini Ci ha dimostrato con il suo modo di essere e con il suo grande cuore, come si possano trasmettere i valori alpini nella quotidianità. Lo ricorderemo sempre con il cappello alpino, quel cappello che è la nostra bandiera, il nostro scudo contro le intemperie e che da oggi per noi diviene il simbolo della sua operatività, del suo essere sempre presente. Un segno di riconoscimento che identifica chi lo porta ma che ora più che mai ci ricorda quanto eri aperto e disponibile verso tutti. Non amava le luci della ribalta; e quando gli fu chiesto di guidare il nostro gruppo, ha accettato senza protagonismo, con umiltà. In certe occasioni era timido e lasciava ad altri la prima fila, ma possedeva Carattere e Forza. Con determinazione ha lottato contro la malattia per quasi sette anni, lasciandoci l’illusione che il dolore non bussasse mai alla sua porta. Aveva il dono si saper ascoltare tutti e quando poi doveva agire, pensava sempre prima agli altri e poi a se stesso. Non si è mai lamentato di nulla, nemmeno quando nel 2008 il sentiero della vita iniziò ad inerpicarsi. Incurante delle difficoltà ha proseguito lungo la sua strada. Ha voluto festeggiare con la sua famiglia alpina il 90° del Gruppo di San Giacomo contribuendo attivamente ad inaugurarne la sede. Poi, con e per, Natalia e Tiziano, ha riposto tutte le sue energie per realizzare la casa bella ed accogliente. E cos’ì quest’estate, quando tutto fu compiuto, ed anche la legna per l’inverno tagliata, ha capito che era giunto il momento di posare lo zaino per terra. Ma lui voleva vivere. Nell’ultimo mese si è attaccato alla vita, come gli alpini si aggrappano alle più alte creste vertiginose, ed anche qui il suo grande cuore l’ha sorretto oltre ogni previsione. Grazie Maurizio. Il suo amore per la vita non ha sconfitto il male, ma ci spronerà a vivere con intensità, gioia e serenità ogni singolo momento della nostra esistenza. Ora siamo certi che, anche da lassù, non ci abbandonerà. Da buon Padre aiuterà la sua famiglia alpina e tutte le persone che gli vogliono bene, a superare i numerosi ostacoli che la vita ci porrà dinnanzi, con lo stesso affetto e la stessa saggezza che l’hanno sempre contraddistinto. ciao Presidente
PERSONE
cora con addosso il costume di scena, mi fece vedere la targhetta identificativa appartenuta a suo Nonno, uno dei reali personaggi di quella intrigata trama che lì, su quel palco, pochi istanti prima avevano preso nuovamente forma e vita. La storia del Nonno di Claudio risvegliò in me i ricordi – seppur sbiaditi – di mio Nonno Giuseppe, Siciliano ferito qui sul Piave da una granata Austriaca. Io e Claudio, con gli occhi rossi, ci comunicammo tante cose semplicemente con un abbraccio, mentre i fruitori della serata si accomiatavano. Chissà se Nonno Giuseppe e il Nonno di Claudio si conobbero. Avranno mai condiviso il loro rancio? In quel momento provai orgoglio per questa tragicomica italietta che come il Titanic cola a picco. Poi provai vergogna quando mi chiesi che cosa avrebbero mai pensato oggi tutti questi Nonni, a vedere l’andazzo di questo paese per cui molti (troppi) di loro hanno dato la vita.
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Festa del SS. Redentore a Fellette Festa Di Comunità L’estate ci sta ormai abbandonando e quasi con tristezza ci stiamo per inoltrare nella stagione autunnale, un periodo dell’anno sicuramente più cupo ma allo stesso tempo pieno di colori. E sono appunto i colori che tornano alla mente, i colori di un’estate densa di appuntamenti, momenti e ricordi.
RESOCONTI
di Mauro Moro
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Tante sono state le attività estive vissute dalla comunità parrocchiale di Fellette partendo dal Grest estivo, passando per la Festa Patronale, i laboratori ed i campi estivi, e tra tutte queste attività possiamo affermare che la nostra Festa Patronale possa senz’altro essere ricordata come un’esperienza vissuta dalla comunità di Fellette con la gioia di stare assieme ed è questo il punto cardine di questa manifestazione. Quello che il gruppo organizzatore ha cercato di portare avanti negli ultimi anni con l’organizzazione di questo evento è una festa che vuole coinvolgere il territorio, non dimenticando di voler dare testimonianza di uno stile che è proprio della comunità cristiana.
Quello che si sta tentando di fare è sicuramente un cammino lungo e non facile, ma certamente ambizioso, un cammino rivolto al coinvolgimento ed alla collaborazione di tutti con lo scopo primario di lavorare assieme per fare comunità, rivolto alla ricerca del divertimento dei più piccoli come al soddisfacimento delle esigenze dei meno giovani, pronto a dar vita a momenti di festa pur non dimenticando chi non può permettersi di fare festa, cercando prima di tutto di lavorare stando bene assieme. La festa ha aperto i battenti giovedì 2 luglio per concludersi mercoledì 15 luglio con la celebrazione eucaristica del SS. Redentore. A Fellette si sono vissuti momenti di puro divertimento e spettacolo con il ballo latino-americano per gli appassionati della danza, con l’alternarsi sul palco di gruppi musicali e di spettacolo di ogni genere e per ogni età, si è vissuta la tradizionale ma sempre attuale salita della cuccagna ad opera della classe 1997 ed è stato possibile vivere il concerto-testimonianza di Don Gaetano Borgo. Una particolare attenzione è stata tradizionalmente riservata ai bambini che ogni sera hanno potuto godere di giochi, spettacoli ed intrattenimenti dedicati esclusivamente
a loro. E come ogni sagra che si rispetti non è naturalmente mancata la pesca di beneficenza oltre a mostre, stand espositivi e luna park. E non si può dimenticare il ricco stand gastronomico che ha saputo accostare nel tempo, in modo innovativo, ad un ricco menù l’utilizzo di piatti in ceramica, posaterie in acciaio e bicchieri in vetro diventando pertanto un evento ecosostenibile nel pieno rispetto dell’ambiente. Insomma, come si suole dire, anche per quest’anno è andata… ed è andata bene!!! L’appuntamento è pertanto all’anno prossimo con l’augurio di continuare fortemente a credere che pur con mille difficoltà, anche oggi, è possibile fare comunità e stare bene assieme!!!
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RESOCONTI
La tecnica del Pilates
A Romano i corsi di Pilates si svolgono nella palestra della scuola elementare di Romano alto e sono tenuti dall’Istruttrice Nuria Maccioni da più di 20 anni nel settore fitness. Diploma di Posturale, diploma di Pilates, Diploma di Postural-Yoga, Diploma di MET (metabolic exercise training) presso la Federazione Fitness Best Innovation scuola ad alta certificazione.
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40° Anno
n° 428 Settembre 2015
D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004
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Nel nostro comune Tuttavia ci sono molte opportunità per mantenerci in forma. Andiamo a scoprirle assieme. Questo mese abbiamo incontrato Nuria che ci parlerà del Pilates. La tecnica del Pilates si rivolge a coloro che vogliono migliorare la postura, eliminare fastidi e dolori legati a tensioni muscolari e a coloro che vogliono rafforzare il tono muscolare in maniera profonda senza dimenticare la flessibilità. Il Pilates risponde alla domanda “Come mi voglio vedere?” La caratteristica di questa disciplina è quella di creare un automatismo posturale attraverso la concentrazione e la supervisione della mente durante l’esecuzione fisica degli esercizi, impariamo quindi ad avere il controllo di quello che facciamo per ottimizzare il risultato. Possiamo sapientemente lavorare sull’allungamento dei muscoli tesi e sulla tonicità di quelli più rilassati in modo da raggiungere il miglior equilibrio posturale e da qui si capisce come il Pilates sia utilizzato anche come preparazione a diversi sport. Si pone una particolare attenzione a rafforzare la parete addominale (Core) considerata determinante per il corretto sostegno della schiena e per il mantenimento di un corretta postura. Non lasciamoci ingannare dal fatto che le lezioni non sono supportate da una musica frenetica, l’intensità del lavoro garantirà risultati evidenti e duraturi.
Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. –
SPORT
Arriva l’autunno, le giornate si accorciano e la pigrizia ci assale. I primi giorni di pioggia ci scoraggiano e tra una bella e salutare passeggiata ed il divano, si preferisce quest’ultimo.
dalla Pro Loco di Romano in distribuzione
gratuita ai soci.
Dai banchi di scuola… insieme per tutta la vita
nuove stelle nel cielo
Luigi Parolin
Giovanni Boffo
60 anni 5 Settembre 2015
84 anni 6 Settembre 2015
Maurizio Bonato
Annibale Barbacetto
59 anni 6 Settembre 2015
81 anni 19 Settembre 2015
Gaspare Aldo Scotton
Silvestro Tonellotto
84 anni 24 Settembre 2015
93 anni 27 Settembre 2015
In quegli anni la scuola elementare di San Giacomo era situata a fianco alla Chiesetta Torre dalla parte est, divenuta poi intorno al 1970 laboratorio sartoriale per ragazze residenti a San Giacomo, ora area verde tra Chiesetta Torre e via G. Giardino. In questo contesto scolastico è nato un rapporto di esperienza di vita di due bambini come tanti, ma destinati a stare insieme per sempre. Mentre gli anni passavano e divenuti adolescenti, Lorenzo organista, diplomato presso la “Commissione di S. Cecilia Diocesi di Padova” nel lontano ottobre 1938 e Luigia come corista, erano inseriti in Parrocchia per animare le sante Messe celebrate dal 1° Parroco Don Silvio Costantin. Nasce così il loro rapporto di affetto. Nel 1940 consacrati dal sacramento del matrimonio, diventarono marito e moglie. Nel 1942, Lorenzo è stato chiamato alle armi durante la 2ª guerra mondiale prima in Jugoslavia e poi prigioniero in Germania, costretto a lasciare le cose più importante della sua vita, ma nonostante la triste e disperata esperienza di guerra, il destino lo ha ricongiunto a Luigia per viverre il resto della loro vita insieme, amati e rispettati dai loro quattro figli. Oggi Lorenzo e Luigia sono stelle nel cielo… insieme nell’infinito. Fiorenza P.
DEFUNTI
1927-1928, Lorenzo Pellizzer il bambino in alto al centro (indicato) Luigia Gheno la bambina in basso a destra (indicata)
Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.
SEDE: V.le San Giuseppe, 91 - San Giuseppe di Cassola (VI) Tel. 0424 512222 - Cell. 348 7679123 - 360 221742 REPERIBILITA’ 24H SU 24
Custodi cimiteri comunali
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NUOVI ORARI INVERNALI ECOCENTRI Ecocentro San Giacomo
Via G. Giardino (Vicino ai campi sportivi)
GIORNO
Ecocentro Fellette
Via della Pace (Vicino cimitero)
MATTINO
POMERIGGIO
MATTINO
POMERIGGIO
lunedì
chiuso
chiuso
chiuso
dalle 14.00 alle 17.00
martedì
chiuso
dalle 14.00 alle 17.00
dalle 9.00 alle 12.00
chiuso
mercoledì
dalle 8.30 alle 10.30
chiuso
chiuso
dalle 13.00 alle 17.00
giovedì
dalle 9.00 alle 12.00
chiuso
chiuso
chiuso
venerdì
chiuso
dalle 13.00 alle 17.00
dalle 8.30 alle 10.30
chiuso
sabato
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 14.00 alle 17.00
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 14.00 alle 17.00
Orario Invernale valido dal 1 Ottobre 2015