Nuovo Ezzelino - Ottobre 2015

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975

n° 429 Ottobre 2015

Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

40° Anno


Filiale di Romano d'Ezzelino Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) tel: 0424.514112 fax: 0424.392105 filiale87@bpmarostica.it

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Ottobre 2015 40° Anno

Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975

Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

LA COPERTINA A PAROLE… Chiesetta Torre di San Giacomo che, con la sua area esterna, sarà teatro della prima edizione de “I Giardini di Natale 2015”

Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino FOTO IN COPERTINA di Giorgio Fiorese PER LA PRO LOCO DI ROMANO: Maurizio Scotton DIRETTORE RESPONSABILE: Dario Bernardi IN REDAZIONE: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Serena Campagnolo, Maurizio Carlesso, Duilio Fadda, Danilo Mazza. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

Una scintilla Cari lettori ben ritrovati, in queste splendide giornate autunnali, gli alberi si trasformano e le foglie si tingono di mille sfumature di giallo, arancione e rosso prima di cadere a terra. Uno spettacolo naturale facilmente ammirabile nel nostro territorio che ben rappresenta la bellezza e la caducità della vita. “Si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie” (da Soldati, 1918) scrisse il poeta G. Ungaretti durante la prima Guerra mondiale, per descrivere il suo disperato attaccamento alla vita, per contrapporre il senso di precarietà dell’uomo al perpetuo sforzo di reagire alla sconfitta. Un’immaFoto di Maria Pia Farronato gine forte che sottintende un messaggio non tanto di sconforto quanto di speranza. di stare assieme che è l’essenza stessa del L’autunno in questi giorni ci invita a pren- Natale. I bambini, nell’incantato mondo dere coscienza con serenità del ciclo della dei Giardini di Natale, potranno incontrare vita, a godere del presente ed ad osserva- i personaggi viventi della Natività e potranre con gioia questo tripudio di colori per no imbucare la letterina per Babbo Natale assorbirne la forza rigenerante. Un’energia con i desideri, i sogni ed i buoni propositi che auspico specialmente per le persone per il nuovo anno. della terza età affinché, ogni giorno, cerchino di condividere con la famiglia e con Un ultimo pensiero infine al dramma dei la comunità, l’amore, il sapere e la cultura numerosi profughi che fuggono dai paesi di persecuzione e di guerra. Un emergenassimilati negli anni. za a cui bisogna rispondere con i fatti e Con l’immagine di copertina vi anticipo l’e- non con le polemiche. Auspico che istituvento che caratterizzerà l’Avvento. Dal 28 zioni ed enti agiscano con gesti concreti, novembre al 20 dicembre 2015 presso la seguendo per esempio l’opera di solidachiesetta Torre di San Giacomo ci aspetta la rietà umana svolta in Africa dalla nostra prima edizione de “I Giardini di Natale”. associazione benefica U.T.A. Onlus. In una suggestiva ambientazione potrete ritrovare il magico clima natalizio e sug- Buona Vita. gerimenti molto utili e graziosi per i regali da porre sotto l’albero. Un’idea ambiziosa ed audace che brillò qualche settimana fa come una scintilla, inaspettata quanto atte- Prendete per guida le vostre aspirazioni, sa, e che avrà il supporto di molte associa- garantite al prossimo la sorte zioni del nostro comune ma non solo. Nei che per voi desiderereste, quattro fine settimana della manifestazione ottenerete per lui quello che vorreste ci sarà la possibilità di assistere a nume- ottenere per voi stessi Confucio rosi eventi capaci di creare quella voglia

Maurizio Scotton

EDITORIALE

n° 429 Ottobre 2015

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O” NUOVO EZZELIN L “I e er sc no co i Fa ici. anche ad altri am pravvivenza. le della sua so Sentiti responsabi te cose da dirci. Abbiamo mol fendere bonamento per di Ci serve il tuo ab giornale. il tuo

Sommario EDITORIALE 3 Una scintilla SPORT 5 Gio Maria Tessarolo RESOCONTI 6-7 I mille mattoncini di

un domino splendente

12-13 La Protezione Civile si esercita

16-17 Back2Africa PERSONE 8-9 Grazie Don Paolo 10-11 Alfredo Fontanesi seconda parte

14-15 Con Don Saverio Turato…

ricordando Don Luigi Vaccari

APPUNTAMENTI 13 Mostra di Presepi

a Romano d’Ezzelino

18-19 NOTIZIE IN BREVE 19 DEFUNTI

Via Salvo d’Acquisto, 5 - 36065 MUSSOLENTE (VI) Tel. 0424 30129 - Fax 393734 - gardin.roberto@gmail.com

NUOVI NATI? ron Pietro Baro n

di Jurij Ba ordignon e Michela B ttembre 2015 nato il 23 se

Condividi la tua gioia con i lettori de Il Nuovo Ezzelino, inviaci le foto via e-mail a: proromano@libero.it oppure portacele in redazione in via G. Giardino, 77 a Romano.

CO.MA.C. s.r.l. Via Roma, 62 • 36060 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 35111 • Fax 0424 510340 • E-mail: comac@assind.vi.it


Gio Maria Tessarolo Il Campionato Italiano di pattinaggio artistico a rotelle – specialità che non gode ancora dell’onore a cinque cerchi ma diffusissima nelle zone del trevigiano e del vicentino – è l’appuntamento più atteso dell’anno per tutti gli appassionati della disciplina.

SPORT

di Michele Tessarolo

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Quest’anno, in particolare, i tifosi veneti hanno potuto approfittare del suo svolgersi per la prima volta al Palaghiaccio Bolino di Roana (VI), per quanto riguarda le categorie superiori nelle specialità Solo Dance e Divisione Nazionale, organizzato dall’APAM di Maser. Uno dei momenti di spicco per il pattinaggio veneto è stato in particolare la gara della Divisione Nazionale C maschile-singolo, in cui Gio Maria Tessarolo, che gareggia per il Pattinaggio Artistico Godigese seguito da Elena Parolin e Giulia Morlin, ha conquistato il titolo italiano. Gio Maria, che vive a Romano d’Ezzelino ma si allena quotidianamente a Maser (TV), si è nettamente imposto sul piemontese Simone Pavesi e sul padovano Ivan Chimetto con una prestazione ai limiti dell’impeccabile, che ha visto coronato un anno di lavoro intenso e costante che gli

aveva già fruttato i titoli provinciale e regionale, completando così una stagione costellata da vittorie a tutti i livelli. Questo successo, però, non giunge come un sorpresa, in quanto va a bissare quello della medaglia d’argento ottenuta nella categoria Divisione Nazionale B lo scorso anno a Roccaraso (AQ). Quello sportivo, tuttavia, non è l’unico ambito in cui Gio Maria si distingue: frequentando il Liceo Classico Brocchi di Bassano del Grappa, negli scorsi anni ha sempre ottenuto medie fra le più alte dell’intero istituto (di oltre duemila studenti), raggiungendo quest’anno il 9.7. Queste gli hanno sempre garantito, tra gli altri riconoscimenti, quello del comune al merito scolastico. Il binomio scuola-agonismo gli ha anche permesso di essere sempre inserito nella graduatoria dei primi dieci del Premio “Scuola e Sport” del Panath-

lon Club di Bassano, arrivando fino ad ottenere nel 2013 una terza posizione. Quest’ultimo anno, inoltre, è stato significativo per il diciottenne di Romano anche per la partecipazione al Premio Campiello Giovani, il più prestigioso in Italia per giovani scrittori, che ha visto il suo racconto “Centoquattro ore” selezionato fra i semifinalisti tra oltre trecento concorrenti. A completare un’annata di successi, si è aggiunto quello della selezione per prendere parte alle Scuole Universitarie Estive sia del Sant’Anna di Pisa che di Trento/Bolzano, riservate agli studenti meritevoli del quarto anno delle scuole superiori per dare loro un aiuto nella progettazione del loro futuro. Un futuro che, almeno nel caso di Gio Maria, si prospetta certamente ricco di progetti e di possibilità!


I mille mattoncini di un domino splendente Buondì Amico Lettore. Hai presente il gioco del domino? Disponi in fila una lunga serie di mattoncini, in modo che l’uno possa “venire in contatto” con l’altro. E poi dai una piccola spinta al primo mattoncino di tutta la serie. Per magia, uno dopo l’altro tutti i mattoncini si muoveranno. Ecco la breve narrazione di questi mille mattoncini, e della “danza fluida” che hanno creato.

RESOCONTI

di Danilo Mazza

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Da un po’ di tempo non vedo il buon Claudio. No, non quello con la vespa nera, che mi chiese davanti ad un bianchetto di aiutarlo a montare il palco per lo spettacolo dell’Angelo del Grappa. Anche se quel Claudio, è colui che a me ha dato il via. Adesso però mi riferisco all’altro Claudio, quello con cui, alla fine dello spettacolo, ci abbracciammo con gli occhi rossi pensando ai nostri nonni. Il mio nonno Giuseppe. E il suo, anch’egli Giuseppe. Invio un messaggino a questo Claudio, e dopo un po’ il mio telefono trilla allegramente. Si chiacchiera un pò. Poi mi chiede se ho piacere, l’indomani, di andar con lui e altri Amici sul Grappa, a “sistemare una croce”. E perché no? “UNA” Croce? Avrebbe dovuto dire “LA” croce! Vedi Amico Lettore, il mattoncino Claudio, anni fa, conobbe il mattoncino Cristiano, un Alpino centenario che ripristinava lapidi e cippi per ricordare e onorare i defunti. Questo aspetto della vita di Cristiano risuonò forte dentro Claudio, che iniziò a seguirne le orme. Nel 2013 Claudio vide la Croce di Col Fenilon versare in pessime condizioni. Pensò di ristrutturarla. Nel 2014, infatti, la Croce in legno, stanca e carica di ricordi, si addormentò per sempre accasciandosi rovinosamente al suolo. Nel 2014 il mattoncino Giunta di Solagna - sotto la cui giurisdizione è la Croce ormai priva di vita - era cambiata, e si mostrò aperta e interessata al ripristino. Arrivano così le autorizzazioni, contornate da una abbondante dose di buon materiale cementizio! Sì, ma manca tutto il resto… Niente paura! La danza di questo splendente domino, ormai è avviata e non si può arrestare. Entrano così in scena il mattoncino Giulio, del Gruppo Alpini di Solagna e il mattoncino Ronny. Fiduciosi nel millenario motto “chiedete e vi sarà dato”, illustrano il pro-

getto al mattoncino Bremen Acciai di Sacro Cuore. E’ un attimo. L’acciaio grezzo viene donato e un camion per il trasporto viene messo a disposizione. Ritorna così in scena il mattoncino Claudio. Un altro “toc-toc”, ed un’altra porta si apre. Il mattoncino che risponde all’appello è adesso la Carpenteria Gardin di Mussolente. Qui il materiale grezzo inizia a vivere, prende forma. La neonata Croce emette il suo primo vagito. Ma questa Croce dovrà vegliare tutte le sue Anime per tanti, tanti, tanti e ancora tanti anni. Come fare? E’ così che si attiva il mattoncino Maria Pia. Altro “toc-toc”. Si spalancano adesso le porte del mattoncino Zincheria Valbrenta di Tezze. La neonata Croce viene “battezzata” con una efficace zincatura. Questa Croce sembra esser davvero nata forte e solida, con tanti zii, zie, nonni e dottori (Operai, Trasportatori, Ingegneri, ecc) che l’hanno riempita di coccole e amore. Svetterà forte e robusta. Torniamo alla telefonata tra me e Claudio. L’indomani io e lui facciamo da “apripista” al camion che trasporta la Croce. In quel momento mi rendo conto di essere appena entrato, di fatto, in quella danza, assieme a tutti gli altri mattoncini. Anche io, nel mio piccolo, sono adesso parte di quella danza. E’ un’alba splendida. Ora comprendo Loris, che nel suo libro L’angelo del Grappa: chiede “hai mai visto un’alba sul Grappa?” Dall’orizzonte il sole fa “cucù” e il mattoncino Dario arriva dall’Alpe Madre con un bel sorriso e con caffè e torta per la colazione di tutti noi. Trascorrono pochi minuti, e i mattoncini Jessica e Michele, con trattore e gru al seguito, trasbordano la Croce dal camion, sua culla fino a

quel momento, fino al punto di arrivo. Si lavora alacramente. Si accostano le due sezioni della Croce e mentre penso che forse mio Nonno Giuseppe da qualche vetta montana o ultraterrena mi guarda e sorride bonario, tiro fuori dalla tasca la chiave esagonale e i bulloni e inizio a bloccare. Si riattivano il trattore e la gru: i mattoncini Gessica e Michele adagiano la Croce nella sede in cemento, sua nuova “casa”. E’ un momento di grande, sincera, condivisa emozione. Riecheggia, lì sul Col Fenilon, un Evviva! I mattoncini mamma e papà di Ronny, assieme a dei bambini, arrivano con del buon vino (bisogna brindare!), dei panini e un bel Tricolore che riluce come un arcobaleno. Mentre la Croce ci sorride e il tricolore ci coccola, si lavora per fissare e solidificare il basamento e livellare il tutto. Il mattoncino Giustino tira fuori dal suo Doblò un arsenale di utensili e strumenti che ci si potrebbe tirar su un grattacielo! Non ti nascondo, Amico Lettore, che giunta l’ora di pranzo abbiamo l’appetito di tutto un intero esercito di Alpini! Una delle Parrocchie di Solagna, altro mattoncino presente in questa storia, mette a nostra disposizione la Canonica di San Giovanni, dove la mamma ed il papà di Ronny ci accolgono a braccia aperte, davanti ad una tavola


Grazie a TUTTI quelli che a vario titolo hanno partecipato e hanno reso possibile questa impresa. Lo slancio, la fattività e la cooperazione che avete mostrato è da Oscar. E grazie per avermi reso partecipe. Qualcosa, nel mio cuore, mi dice che questo sarà per me solo un punto di partenza…

RESOCONTI

bene imbandita. Dall’Albergo San Giovanni arriva così il mattoncino Luciano. Porta con sé allegria, bicchieri e alcuni metri cubi di grappe, bianchetti, liquori alla prugna, spritz, ecc. Si brinda: gli occhi sono rossi per il successo dell’impresa, i nasi sono rossi per i metri cubi di cui sopra! A fine pranzo si riprende il lavoro. Si tolgono i calcinacci, si estirpano le erbacce, si ripulisce la lapide. Io partecipo in silenzio. Tra un secchio di calcinacci e una colata di malta, penso a tutti i Soldati transitati da questo colle. Quanti tornarono a casa? Quanti terminarono qui la loro esistenza? Poi penso a Nonno Giuseppe. Di te ho pochi ricordi. Questa notte, se ti va, mentre dormo, vieni a rimboccarmi le coperte e a donarmi una carezza. Di quella carezza ho tanto bisogno, e tu mi manchi tantissimo.

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Grazie Don Paolo La Pro Loco di Romano, riconoscente per il servizio svolto, desidera ricordare Don Giovanni Paolo Dalla Rosa, parroco di San Giacomo di Romano d’Ezzelino per 37 anni dal 1974 al 2017 che ha raggiunto la Casa del Padre il 4 ottobre 2015.

PERSONE

La Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, tanto cara a don Paolo, ci illumina sul senso sul valore della vita sacerdotale… Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. …il sacerdote è chiamato ad essere “esperto d’amore”. Amore verso Dio (anzitutto) e quindi amore verso il prossimo. Non esiste il secondo se non c’è il primo.

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Due realtà che don Paolo ha vissuto in pienezza e che sono state il fondamento di tutta la sua vita.

Dal Testamento Spirituale di Don Giovanni Paolo Dalla Rosa: Ritengo doveroso esprimere questi sentimenti: lode e ringraziamenti a Dio, per Maria SS.ma, per il dono della fede nel Battesimo e negli altri sacramenti, in particolare per il dono del Sacerdozio Ministeriale, per avermi scelto – indegno ero e sono – ad essere strumento della Sua grazie per il bene dei fratelli. Dall’Orazione funebre del Pievano Don Manule Fabris: Te decet hymnus Deus, in Sion, et tibi reddetur votum in Ierusalem. Exaudi Domine orationem meam; ad te omnis caro veniet. Si innalzi un inno a te, o Dio,

in Sion, e a te si sciolga il voto in Gerusalemme; esaudisci o Signore la mia preghiera, a te viene ogni mortale! Con queste parole del Salmo 64, ti vogliamo salutare caro don Paolo… oggi per te si scioglie il voto in Sion, oggi per te si aprono le porte della Santa Gerusalemme. Nella tua vita ti sei preparato a questo incontro, tanto da preparare anche le letture del tuo funerale… nulla lasciavi al caso, e volevi che la Parola di Dio, potesse illuminare di luce anche il passaggio più buio dell’esistenza umana che è la morte. Una Parola che oggi ci illumina e ci fa capire come hai cercato di vivere tutta la tua esistenza sacerdotale.

Amore verso Dio: che si rendeva visibile nella pre-ghiera fedele e costante, il Breviario, recitato fino a mercoledì anche se con fatica nel letto dell’ospedale, il Rosario, puntualmente ogni sera quello di Lourdes sul canale 28, la S. Messa, celebrata fino all’ultimo, anche quando la fatica degli spostamenti lo facevano stare seduto sui banchi del popolo… la Meditazione quotidiana: quante volte mi chiedevi “se rivà ALBA e TRAMONTO?”… La preghiera di ogni giorno tu l’hai vissuta come una santificazione del tempo, ricordando sempre le parole del vescovo che ti ordinò, Mons. G. Bortignon: “conserva l’ordine e l’ordine conserverà te!”… e un prete che prega, e prega sempre, e prega bene si vede… e soprattutto la gente se ne accorge, perché lentamente l’uomo scompare ed emerge Dio; e in don Paolo si poteva sperimentare proprio questo: l’amore premuroso di Dio. Amore verso il prossimo: che don Paolo viveva attraverso tante piccole e a volte “buffe” attenzioni… chi di noi dimenticherà le sue frasi: “Ti ricordi quando ti ho battezzato?” oppure, “ce la facciamo?”… era il modo bello e spontaneo di un padre per avvicinare i suoi figli. Amore verso il prossimo che poi si carat-


PERSONE

terizzava per uno sguardo sempre positivo e pieno di speranza ver-so le persone: “de quanti tipi che semo a sto mondo (ti diceva guardandoti… e poi sorridendo concludeva) e él Signore ghé voe ben a tutti!”. E poi un amore che si concretizzava nella sua capacità di farsi carico delle sofferenze degli altri: dalla comunione ai malati del 1° venerdì del mese (che lui chiamava tutti per telefono il giorno prima personalmente) alla visita ai malati (o ai nuovi nati) in ospedale, ogni martedì alle 17.00… e spesso anche facendo Km e Km per visitare anche una sola persona! San Giovanni della Croce, grande mistico spagnolo, ci ricorda che “alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore”… e penso, caro don Paolo, che da questo punto di vista tu non debba temere assolutamente nulla. Il Vangelo di Emmaus ci apre poi a un’altra riflessione: nel cammino dell’uomo, molto spesso disorientato e oscuro, Dio si fa compagno di viaggio silente, paziente… fino a farsi vedere nel momento decisivo, che Lui solo conosce: “E si aprirono loro gli occhi”. Questi ultimi anni anche per te sono stati segnati dal disorientamento della malattia e della sofferenza fisica… realtà queste che ci mettono a “nudo” e ci fanno vedere “chi siamo” veramente. Ricordo quello che mi hai detto giovedì scorso, quando, dopo esserti assopito, hai spalancato gli occhi e dicevi: “Gesù! Gesù!”… ma cosa don Paolo?... “Gesù! Gesù!”… gàeo visto él Signore?... “sì”… e cosa ghé gàeo dito?... “No te si ancora pronto!”. Il tuo respiro sempre più debole ti stava preparando… Gesù stesso ti stava preparando a incontrarlo; per donarti il suo BACIO! Dico questo perché ultimamente ci fermavamo spesso io e te, alla sera nel tinello della canonica, a riflettere su un antico Midrash ebraico che racconta la morte di Mosé, e vorrei leggerlo oggi qui con voi perché mi pare possa interpretare bene come è avvenuto anche il passaggio di don Paolo: Si udì una voce dal cielo che disse a Mosè: “Mosè, è la fine, il tempo della tua morte è venuto”. Mosè disse a Dio: “Ti supplico, non mi abbandonare nelle mani dell’angelo della morte”. Ma Dio scese dall’alto dei cieli per prendere l’anima di Mosè e gli disse: “Mosè, chiudi gli occhi” e Mosè li chiuse; poi disse: “Posa le mani sul petto” e Mosè così fece; poi disse: “Adesso accosta i piedi” e Mosè li accostò. Allora Dio chiamò l’anima di Mosè dicendole: “Figlia mia, ho fissato un tempo di 120 anni durante il quale tu abitassi nel corpo di Mosè. Ora è giunta la tua fine; parti, voglio che tu lo lasci”. Allora Dio baciò Mosè e prese la sua anima con un bacio della sua bocca.

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Foto tratte da "Il Cortile"

La morte è prepararsi per tutta la vita a ricevere questo bacio, il bacio di Dio… il bacio che raccoglierà in Lui il nostro ultimo respiro. Così è avvenuto caro don Paolo, al tuo ultimo respiro tu hai stretto la bocca, quasi a ricevere questo bacio… sciogliendo il tuo voto d’amore, per entrare nella Santa Gerusalemme. Te decet hymnus Deus, in Sion, et tibi reddetur votum in Ierusalem. Nel tuo testamento spirituale concludi dicendo: “Per questo lascio un solo ricordo spirituale: volersi bene, volere il bene l’uno dell’altro! Aiutarsi!... lasciare o

dimenticare quello che può dividere per favorire tutto quello che unisce…! Allora si sentità e si vivrà la Parrocchia come famiglia, comunità. Allora si attueranno la parole di Cristo Gesù nel suo comandamento che ci qualifica come cristiani: “Amatevi l’un l’altro” … e ci fa scoprire nella fede, Lui nel fratello… “l’avete fatto a me”! Allora ci prepareremo a ricomporre la famiglia parrocchiale nell’eterno amore della Casa del Padre. A quell’appuntamento siamo tutti chiamati! Per quel traguardo finale: un arrivederci a Tutti”.


Alfredo Fontanesi

seconda parte

Riprendiamo il viaggio nella vita e nelle esperienze di colui che fu il Primo Presidente della Pro Loco di Romano d’Ezzelino. Fontanesi seppe con lungimiranza definire delle importanti linee guida ancor oggi di estrema attualità. di Gaetano Carlo Sebellin

PERSONE

• L’impegno costante per incentivare uno studio/ricerca, sempre più approfondito e documentato, sul patrimonio storico-ambientale (Dibattiti-Mostre); • Una attività di informazione/divulgazione mediante il periodico ufficiale della Pro Romano “Il Nuovo Ezzelino” e le iniziative editoriali ad esso collegate; • La collaborazione con la Scuola (Festa degli Alberi/rimboschimento Col Campeggia); • La promozione di occasioni di aggregazione per gli studenti delle quattro frazioni (Sabati culturali-Cineforum); • Il coinvolgimento-valorizzazione di tutte le risorse umane favorendo il costituirsi di vari Gruppi operanti in diversi ambiti culturali: Comitato Siriola/Palio, Civiltà rurale, Coro Ezzelino, Complesso bandistico e altre associazioni che viva via nascevano.

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Iniziative

Alfredo Fontanesi con il figlio Alberto che gentilmente ci ha concesso tutte le foto.

Nasce la Pro Loco Si instaura un genuino spirito di collaborazione e di intesa che porta a continuare con lena immutata sino alla costituzione ufficiale del 21 luglio 1966 dell’Associazione Pro Loco. Forse la naturale apertura verso gli altri, la consueta franchezza, lo schietto buon senso, il pratico realismo emiliano emersi in questo fecondo cammino, sfociano nella elezione di Alfredo a Presidente provvisorio, confermato Primo Presidente il 7 ottobre 1966; carica che sarà riconfermata e durerà sino al 17 gennaio 1972. L’Associazione lo voleva ancora Presidente, ma lui

rinuncia per favorire un ruolo della Pro Loco oltre il folklore e puntare alla salvaguardia del territorio. La stima della Pro Loco per Fontanesi è un riconoscimento di cui andrà fiero sino alla fine dei suoi giorni. Durante il suo mandato, Alfredo si adopera incessantemente per garantire le condizioni di un progetto organico mediante: • Un corretto rapporto con i pubblici poteri, nel rispetto della specificità dei ruoli; • Il necessario collegamento con le istituzioni ambientalistico-culturali attive in un territorio più ampio (dai primi anni settanta è membro del Direttivo di Italia Nostra-Bassano);

Quanto e in quale misura questo lungo paziente lavoro sia stato produttivo per la crescita culturale e sociale della comunità, spetta ad altri giudicare. L’attività di questi gruppi, potenziati e arricchiti negli anni, è tuttora universalmente apprezzato. “Semina semina” è il titolo di una preziosa raccolta di poesie edita da Il Nuovo Ezzelino. I frutti maturano lentamente e vengono raccolti nel tempo! Certo è che quel drappello di persone, tenaci e illuminate (molte delle quali scomparse, alcune prematuramente), ormai mezzo secolo fa ha saputo tracciare con molto anticipo una strada che ora sia le istituzioni pubbliche che private percorrono, non sempre coltivando il debito morale della memoria.


Per quanto riguarda la banca di Romano Alfredo Fontanesi è socio fondatore e promotore. In rappresentanza delle categorie produttive, a maggio 1989 è chiamato a far parte del Consiglio di Amministrazione della allora Cassa Rurale di Romano d’Ezzelino dove svolge attivamente il ruolo di Vicepresidente sino al 31 dicembre 1994, suo ultimo impegno pubblico e con carica di Vicepresidente dell’Istituto. Sono anni di forte accelerazione per l’economia del posto. L’Istituto bancario, dalla sua fondazione fortemente radicato nel proprio territorio, è chiamato ad impegnarsi per una crescita equilibrata, ben ponderando ogni scelta di espansione con prudente Cena della classe del 1927 per i 50 anni nel 1977, don Ottaviano Menato parroco di Sacro Cuore, Battista Bontorin detto Battistin, attenzione e lungimiranza. Marco Carlesso detto Burlacco, Vincezo Scremin detto Cencio Sachéto,

Il crespuscolo

Giovanni Ravagnolo detto Stico, la moglie di Sinco Paina Bontorin, in primo piano Fontanesi che consegna l’attestato.

Chi lo ha conosciuto nel profondo ne ha apprezzato il rigore e la specchiata onestà, l’attenzione per le persone e il profondo rispetto per l’ambiente, la dignità e la semplicità di vita. Fautore convinto della gratuità nell’impegno sociale, si è battuto con tutto il suo ardore contro ogni forma di protagonismo, di ipocrisia, di opportunismo per la ricerca subdola del tornaconto personale. Per sé non ha voluto né riconoscimenti né menzioni di merito: gli bastava essere ricordato semplicemente come un “uomo di buona volontà”. Una bella lezione di civismo la sua!. Un esempio da seguire. Nel più stretto riserbo ha voluto concludere anche la sua vicenda terrena. E’ mancato il 13 febbraio 2015, contento, dopo tanto peregrinare, di ritornare nella sua Luzzara, accanto agli amati genitori.

PERSONE

Con questa ultima positiva esperienza, Alfredo decide di ritirarsi completamente dalla vita pubblica. “C’è un tempo per ogni cosa” soleva dire. Gli ultimi anni della sua esistenza li può dedicare finalmente ai suoi interessi particolari: la numismatica, il riordino di documenti e libri storici collezionati. Ma le sue ultime energie sono spese per soggiorni, purtroppo sempre più brevi, nella sua adorata campagna di cui per anni, con grande sacrificio e sensibilità, ha curato il ripristino reintroducendo numerose specie autoctone.

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Cena della classe per i 50 anni nel 1977. Da sinistra: don Angelo Zilio detto Vèrdane, Angelo Bontorin Maistufo, Alfredo Fontanesi, Nico Simonetto detto Barche emigrato.

Cena tra amici. seduti: Alfredo Fontanesi con gli occhi abbassati, XX, Marco Donazzan detto Marchetto Moda emigrato in Australia, XX, XX. In piedi, alle spalle di Fontanesi, il cav. Giuseppe Donazzan detto Moda. Costui amava raccontare storia veneta collegata ad Aquileia che chiamava Aquilegia.


La Protezione Civile si esercita

Le esercitazioni, nel contesto della Protezione Civile, costituiscono un momento formativo fondamentale e assolutamente necessario. Nella giornata di domenica 27 settembre, i volontari di Protezione Civile e antincendio boschivo del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” si sono ritrovati presso il Parco dell’Amicizia di Tezze sul Brenta dove hanno incontrato i colleghi della locale Associazione per dare avvio, insieme, ad una importante esercitazione formativa.

RESOCONTI

di Sara Bertacco

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L’ambito di intervento non ha riguardato soltanto la Protezione Civile ma soprattutto l’antincendio boschivo, dal momento che il Coordinamento “Brenta Monte Grappa” è l’unica associazione del nostro comune ad avere la specializzazione nelle attività di antincendio boschivo, legalmente riconosciute a livello regionale. I volontari partecipanti sono stati quelli delle Associazioni di Cismon del Grappa, Campese, Colline Bassanesi, Campo-

Spegnimento degli incendi boschivi, di intervento con pompe idrovore in caso di alluvione e di utilizzo dei mezzi necessari negli interventi di emergenza

longo, Solagna e A.N.C. di Romano d’Ezzelino. L’esercitazione, da tempo programmata dal presidente Bettiati Italo e dal referente dell’Associazione di Tezze sul Brenta, Pierobon Enzo, aveva come scopo quello di testare i comportamenti richiesti dai volontari negli interventi di spe-

gnimento degli incendi boschivi, di intervento con pompe idrovore in caso di alluvione e di utilizzo dei mezzi necessari negli interventi di emergenza. Sono quindi stati pensati e allestiti presso il grande Parco dell’Amicizia tre scenari di rischio: nel primo, i volontari hanno potuto rivedere le


procedure per lo spegnimento degli incendi boschivi e testare l’attrezzatura necessaria. In particolare, con il mezzo antincendio Bremach allestito di tutto il materiale necessario, i volontari hanno rispolverato le basi normative del sistema AIB regionale, analizzato le parti meccaniche del mezzo e le loro caratteristiche tecniche, provato naspi e lance ed effettuato attività di prova su strumenti tecnici.

Mostra di Presepi a Romano d’Ezzelino

Il secondo scenario di rischio ha visto protagonisti i volontari con le pompe idrovore che pescavano l’acqua da una roggia per poi riversarla in un punto lontano, simulando lo stesso lavoro che le pompe svolgono nello svuotamento di locali allagati.

All’esercitazione e a turno nelle varie postazioni identificative degli scenari di rischio, hanno operato anche alcune insegnanti della scuola dell’infanzia di Tezze e i ragazzi che prestano servizio civile presso il comune di Bassano del Grappa che sono stati coinvolti in particolare nelle prove pratiche di utilizzo dei naspi: un’occasione per mettere in pratica quanto appreso durante il corso obbligatorio relativo alla sicurezza nei luoghi di lavoro e per avvicinarsi concretamente alla Protezione Civile e al mondo del volontariato. A sostegno di tutte queste attività, ha funzionato un punto segreteria nel quale si sono registrate le presenze dei volontari e si sono tenute le comunicazioni radio con i vari capisquadra individuati: un vero e proprio punto di riferimento per ogni necessità emersa durante l’esercitazione. Dopo un debriefing finale dal quale è emerso un bilancio assolutamente positivo per quanto fatto, i volontari hanno concluso l’esercitazione con i plausi delle autorità di Protezione Civile locali, anch’essi presenti a questa esercitazione.

APPUNTAMENTI

L’ultimo scenario di rischio pensato per l’occasione, ha coinvolto i volontari in attività dirette allo spegnimento di un incendio (simulato con fumogeni) sulle rive del fiume Brenta. Dopo aver indossato tutti i dispositivi di sicurezza, i volontari con specializzazione AIB sono intervenuti direttamente sul fronte del (finto) incendio con l’apposita attrezzatura.

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Anche il 2015 sarà allietato dai presepi della famiglia Schirato Bontorin. Già da diversi anni Marino e Gioconda perpetuano l’esposizione della Sacra Natività; prima nelle varie mostre sui siti predisposti (a Romano d’Ezzelino in Chiesetta Torre, Fornace Panizzon ed altre) poi, da qualche anno, sulla loro abitazione in via Farronati, 56 a Romano d’Ezzelino. Per i più curiosi sarà bene avvisare che, la parte della ricostruzione Biblica della nascita di Gesù quest’anno sarà arricchita da un più vasto percorso di personaggi e luoghi dell’antica Palestina. Questi nuovi lavori, svolti principalmente da Marino, daranno un’immagine più reale della terra di Palestina di oltre duemila anni fa e poeticamente ci porteranno in quei luoghi. Tutto ciò si è reso necessario affinché bimbi, giovani e adulti visitino questa mostra con trasporto, cioè immaginando di trovarsi per qualche istante dentro quelle immagini. La mostra sarà aperta dal giorno 20/12/2015 fino al giorno 17/01/2016, tutti i pomeriggi dalle ore 14.30 fino alle 18.30 (escluso il giorno di Natale 25/12 - CHIUSO per tutto il giorno), l’ingresso ovviamente è gratuito e non sono richieste offerte di vario genere. Perciò Gioconda e Marino vi aspettano curiosi e numerosi. Per prenotazioni e visite di gruppo si chiede gentilmente di avvisare per tempo ai seguenti numeri telefonici: Gioconda 3408098491, Marino 3442502825 Articolo di Marino Schirato e Gioconda Bontorin


Con Don Saverio Turato… ricordando Don Luigi Vaccari Sabato 17 ottobre 2015 si è svolta a Sacro Cuore, in occasione del mese missionario, la serata assieme a Don Saverio Turato missionario in Ecuador presso la diocesi in cui ha operato per dieci anni Don Luigi Vaccari, nostro compaesano; con lo scopo di portare una testimonianza di fede e servizio per gli altri che da un paese lontano giunge e ci ricorda quanto l’esempio di Don Luigi sia ancora vivo e forte.

PERSONE

per la comunità di Sacro Cuore, Beatrice Bordignon

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Troppo piccola per averlo conosciuto di persona, è stato per me emozionante ripercorrere la sua storia, documentarmi e ricercare testimonianze preziose del suo operato

Don Luigi nasce a Crespano nel 1955 e trasferitosi a Sacro Cuore con la famiglia viene educato alla fede, e avviato al seminario minore già dalla prima media. Viene ordinato prete nel 1980 da Mons. Bordignon, fu vicario per 5 anni pressa la parrocchia Madonna Pellegrina di Padova e per altri tre anni a San Sebastiano a Thiene. Nel maggio 1988 gli viene proposto da Mons. Franceschi il servizio missionario in Ecuador che prontamente accolse. In dieci anni svolse servi-

zio alla periferia di Quito dispiegando le sue doti migliori di dedizione agli altri e responsabilità pastorale. A Carapungo ha plasmato la comunità cristiana seguendo anche la nascita di ASA (Associacion Solidaridad y Accion). Promotore di numerose iniziative e imprese come la fondazione della parrocchia Luz y Vida. Era stato scelto per far parte del consiglio presbiteriale della diocesi di Quito ma il 18 giugno 1998 un incidente stradale lo ha prematuramente

strappato ai suoi cari e alla sua comunità. I funerali svolti in Quito, nella cattedrale di Padova e a Sacro Cuore di Romano hanno testimoniato quanto bene abbia seminato don Luigi nella breve corsa al suo ministero. E’ giunta voce che al suo saluto in Ecuador parteciparono sessantamila persone: tutta Carapungo e le parrocchie vicine. Troppo piccola per averlo conosciuto di persona, è stato per me emozionante ripercorrere la sua storia, documentarmi e ricercare testimonianze preziose del suo operato, come ad esempio il rac-


PERSONE

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conto di Suor Carla Buso tratto da “ricordando don Luigi Vaccari missionario fidei donum in Ecuador” pubblicato nel 2008 dal centro missionario diocesano di Padova. “Un pomeriggio nella confusione della guarderia (centro d’infanzia) ci siamo accorti che mancava un bambino (...) con la jeep siamo andati insieme a cercarlo. L’abbiamo trovato da un tizio che, a quanto si sapeva, catturava bambini per il commercio di organi o per le adozioni clandestine. Don Luigi vedendolo lo prese in braccio e lo strinse forte a sé”. Dalle testimonianze emerge una figura schiva ma carismatica, che “non ha paura di tirarsi su le

maniche”, disponibile e dal cuore grande. Tra i numerosi frutti del suo operato possiamo citarne alcuni, come ad esempio: la crescita non solo pastorale ma anche sociale ed economica di Carapungo ed i settori vicini che ha visto la costruzione della chiesa, del cimitero e della casa-famiglia, la nascita del progetto materno-infantile e dell’associazione solidarietà e azione, il crescente senso di unione e partecipazione di tutti i membri della comunità cristiana. La comunità di Sacro Cuore riunita in quella serata, grazie a Don Sa-

verio e alla sua bellissima testimonianza resa anche attraverso un filmato, ha potuto contribuire a fare qualcosa per gli altri e assaporare la gioia della presenza missionaria in terre così lontane. È bello pensare che ci siano uomini come don Luigi e don Saverio, che riescono a rispondere alla chiamata del Signore e fare della loro vocazione una missione di bene per gli altri. Un pensiero speciale è rivolto a Margherita, mamma di Don Luigi per aver cresciuto con amore un figlio che si è donato agli altri e ha testimoniato l’amore di Dio anche in terre cosi povere e lontane.


Back2Africa

il festival dedicato al continente nero ha compiuto 10 anni e per festeggiarsi ha organizzato il più grande programma di eventi ispirati all’Africa del Veneto. Back2Africa #10: compie 10 anni il festival di innovazione e passione per l’Africa a Villa Cà Cornaro. E lo fa in grande stile, con ben 10 giorni di eventi cominciati il 22 maggio scorso (con l’anteprima dell’edizione 2015 alla Casa dei Gelsi di Rosà) e il consueto gran finale il 17-18-19 luglio nella suggestiva villa Cà Cornaro, ai piedi dello storico Monte Grappa, a Romano d’Ezzelino.

RESOCONTI

di Nicola Farronato

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Back2africa è un progetto iUta e supporta al 100% l’attività di UTA Onlus per gli ospedali Fatebenefratelli in Togo & Benin. In occasione del 10° anniversario di Back2Africa, è stato lanciato da parte della Associazione UTA Onlus il marchio iUta e noi abbiamo avuto l’onore di essere il primo progetto insignito di tale riconoscimento, proprio a partire da #Back2Africa10. iUta è un programma di affiliazione alla ventennale attività di questa Onlus, che negli scorsi 9 anni ha determinato la crescita del nostro progetto con un supporto logistico – amministrativo – marketing eccezionale. Back2Africa 2015 è il decimo rintocco di un grande progetto di imprenditoria sociale e comunicazione che parte dal Veneto e arriva nel cuore del Continente Nero: Togo & Benin. Si è entrati nel vivo a partire da sabato 6 giugno, con l’evento di riscaldamento warm-up #1 al bar Pio X di Bassano del Grappa (VI). Poi warm-up #2 al bar da Gigi a S. Zeno di Cassola (VI), do-

ristorante I LOVE BDG di Bassano del Grappa (VI).

menica 21 giugno. Il 3 luglio Back2Africa10 ha fatto tappa nelle stupenda Villa Caffo-Novarini di Rossano Veneto (VI), con un serata ricca sia a livello enogastronomico (grazie alla collaborazione con il catering di Anita al Lepre) che musicale (H1N1 band + Dj Set). Martedi 7 luglio c’è stato uno speciale aperitivo nello sfarzoso Palazzo NaniMocenigo a Venezia, in collaborazione con VITRARIA+ e Cà Foscari Alumni, l’associazione degli studenti della università di Venezia. Novità prelibata anche sabato 11 luglio, con la prima colazione targata Back2Africa presso la nuovissima Patisserie, a Cassola (VI). Domenica 12 luglio poi warm-up #3 al

Dopo questa incredibile introduzione il festival #Back2Africa10 è cominciato il 17 luglio, dalle ore 19 a Villa Cà Cornaro, ed è stato una grande 3 giorni di spettacoli, musica e divertimento che da anni coinvolge migliaia di persone, riconoscibili in tutto il territorio grazie alle famose magliette Back2Africa. Il venerdì è tipicamente la serata sperimentale che quest’anno ha visto debuttare il nuovo aperitivo black&white targato Back2africa, dalle ore 19 alle 21 per tutti e tre i giorni del festival. Ma il primo giorno di #Back2Africa10 è stato anche l’occasione di ripercorrere la B2A story, dal 2006 al 2015, con molti ospiti sul palco e le magliette ufficiali delle dieci edizioni indossate da bellissime ragazze dello staff, modelle per una sera. Musica, tanta musica, come sempre: il live della serata è stato con i Dr. Funkenstein e il Jam for Africa ensamble,


Sabato 18 luglio il titolo della serata è stato “Jump for B2A”, con un aperitivo al ritmo movimentato dai River Bros Djs a partire dalle 19, seguito da sonorità do brasil con le percussioni dei Bloko Intestinhao & Combo Chinoto, con parata di samba nel giardino e nel palco a ritmi bollenti. Conclusione in reggae con ospiti gli Anima Caribe, che hanno dedicato un tributo speciale del concerto al sig. Bob Marley, in occasione del suo 70° compleanno, con lo slogan #BobMarley70. Di domenica, il 19 luglio, l’atmosfera è stata “Relaxing B2A”, cominciata già a metà pomeriggio, con apertura cancelli alle ore 16. Tante e variegate le attività pomeridiane sul bellissimo parco di Back2Africa: gara nazionale di Agility Dog (iniziata già dal sabato), laboratorio di musica per bambini, clown, mercatini e percorso natura. Una speciale attività è stata lanciata in occasione del decennale, il “Back2Africa run memorial Monica Cervellin”, una competizione amatoriale di corsa (sia in avanti che indietro) in ricordo di una persona speciale del nostro gruppo che ci ha lasciati troppo presto. Dalle 19 aperitivo in bianco e musica, tanta musica: Bimbo Dj Set a fare da anticamera ad uno spettacolo finale unico: Jump for Africa show by Note Innate, un gruppo incredibile formato da più di 50 persone, in costumi africani. L’intero ricavato di #Back2Africa10 ha sfondato la cifra record (per questo progetto) di euro 30,000, contributo interamente devoluto al

reparto di pediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli di Tanguietà (Benin). Da quando è iniziato 10 anni fa, questo progetto ha prodotto dei numeri incredibili, in quanto a partecipazione del pubblico e attivita’ svolte sotto il cappello B2A. Eccone una carrellata: 1. 10 anni di Back2Africa dal 2006 2. 100.000 presenze 3. 300 persone di staff 4. 20.000 t-shirts vendute tramite offerte 5. 50 eventi Back2Africa in tour 6. Progetti finanziati: – 1 pozzo scavato in Benin – 300 bambini adottati a distanza – 2 incubatrici nuove per neonati – 1 programma nutrizionale per mamme e bambini supportati insieme all’Ospedale St. Jean de Dieu di Tanguità 7. 150.000 euro raccolti in totale 8. 1 nuova associazione no-profit nata: Associazione B2A 9. Tanta energia, entusiasmo e passione!!! 10. Uno slogan che anima i soci fondatori e tantissimi partecipanti “Divertiamoci per bene” #Back2Africa10 è un progetto ideato, diretto e organizzato dall’Associazione B2A, una neonata impresa no-profit con esclusive finalità sociali in Italia e in Africa, fondata da 30 persone che negli scorsi 10 anni hanno lavorato insieme a questo progetto e residente proprio a villa Cà Cornaro. Back2Africa sostiene al 100% UTA Onlus, ed è il primo progetto a marchio iUta, ispirato dall’opera di Fra Fiorenzo Priuli nelle missioni Fatebenefratelli di Togo & Benin. Immaginare l’Africa è da sempre un esercizio dell’uomo occidentale. Perchè Back2Africa? Molte persone, in modi e strumenti diversi si sono cimentate a farlo: chi avendola vista con i propri occhi e con il desiderio di farla immaginare; chi non avendola vista mai e con la voglia di immaginarla per sè. Libri, poesie, raccolte, fotografie, filmati, oggetti spesso sfociano in progetti.

Back2Africa è un Progetto, partito dall’immaginazione dell’Africa e coltivato con viaggi, relazioni, emozioni e pensato per costruire un evento innovativo che possa rappresentare un ponte interculturale tra le due società. Back2Africa nasce nel 2006 riunendo un gruppo di persone mosse dal desiderio di costruire un appuntamento in grado di coniugare divertimento, cultura e solidarietà. Da allora ci sono state 10 edizioni, in un crescendo di successo e consenso che hanno alimentato la creazione di un network di partner importanti, sia istituzionali (Regione, Provincia, Comuni), che associativi (Pro Loco di Romano e Rossano, Associazione Siriola, associazioni Alpini e altri volontari sul campo), che privati. Mobilitare cultura di matrice africana presente nel territorio e farla ritornare in Africa sotto forma di aiuti operativi rivolti al suo futuro: i bambini del Continente Nero, a partire da quelli di Togo e Benin, nelle missioni sostenute dalla Onlus UTA. Questo è l’impegno degli organizzatori.

Grazie a tutti quelli che hanno collaborato, e arrivederci ad una nuova appassionante edizione 2016. Per informazioni: www.associazioneb2a.com

RESOCONTI

con a seguire un immancabile Dj Set. Quest’anno piu’ che mai è stata proposta una ampia gamma di piatti della cucina veneta/etnica e bevande, dai chioschi bar posizionati sul parco mozzafiato della villa, nel quale per tutti e tre i giorni del festival è stata allestita una spettacolare area di mercatini etnici, con oltre 20 associazioni espositrici.

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NOTIZIE IN BREVE

NOICONVOI di Romano d’Ezzelino

Il complesso bandistico e majoretttes di Romano D’Ezzelino, sotto la guida del maestro Gastone Bortoloso, è lieto di presentare “Rhapsody in Blue”. Negli ampi spazi del Palazzetto dello sport di Mussolente, il Complesso coinvolgerà il proprio pubblico con uno spettacolo unico ed originale che, preso spunto da un diario di viaggio di Gershwin, alterna musica, coreografie, pianoforte solista e voce narrante. Vi aspettiamo numerosi! Complesso Bandistico e Majorettes di Romano D’Ezzelino

Schola Cantorum in concerto Lunedì 7 dicembre ore 20:00 la Schola Cantorum organizza un concerto presso la chiesa parrocchiale di San Giacomo di Romano d’Ezzelino per festeggiare i 20 anni dell’organo e per festeggiare i 95 anni della Schola Cantorum. Durante la serata ci sarà la presentazione del libro del nostro Presidente onorario Angelo “Baldo” Dissegna. Non Mancate

Per diventare soci e ricevere “Il nuovo Ezzelino”

Mensile di informazione e cultura edito

D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004

n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza.

Autorizzazione del Tribunale di Bassano

del Grappa n. 2/1975

È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di € 18,OO per i nazionali e di € 27,OO per gli esteri. Sede Proloco, via G. Giardino, 77 - San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo Romano: Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Profumeria Elisir. San Giacomo: Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri. Fellette: Panificio Bosa, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore: Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).

40° Anno

n° 429 Ottobre 2015

Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. –

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dalla Pro Loco di Romano in distribuzione

gratuita ai soci.


DEFUNTI

nuove stelle nel cielo

Idelma Rigoni

Don G.Paolo dalla Rosa

Giampietro Bonato

Giovanni Zonta

80 anni 29 giugno 2015

82 anni 5 Ottobre 2015

69 anni 5 Ottobre 2015

76 anni 9 Ottobre 2015

Angelo Ferraro

Natale Guidolin

Antonia Sonda

Angelo Toniazzo

82 anni 10 Ottobre 2015

86 anni 20 Ottobre 2015

77 anni 27 Ottobre 2015

76 anni 30 Ottobre 2015

Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.

SEDE: V.le San Giuseppe, 91 - San Giuseppe di Cassola (VI) Tel. 0424 512222 - Cell. 348 7679123 - 360 221742 REPERIBILITA’ 24H SU 24

Custodi cimiteri comunali

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Scrivi una letterina a Babbo Natale! Durante i Giardini di Natale troverete il sacco di Babbo Natale che servirĂ per raccogliere tutte le letterine. Dal 28 novembre al 20 dicembre Chiesetta Torre di San Giacomo.


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