Nuovo Ezzelino - Novembre 2015

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975

n° 430 Novembre 2015

Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

40° Anno


Filiale di Romano d'Ezzelino Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) tel: 0424.514112 fax: 0424.392105 filiale87@bpmarostica.it

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n° 430 Novembre 2015

40° Anno

Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975

Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

LA COPERTINA A PAROLE… un’istantanea del nostro bellissimo territorio ammirabile, di buon mattino, dalla Torre Ezzelina.

Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino FOTO IN COPERTINA di Dino Moro PER LA PRO LOCO DI ROMANO: Maurizio Scotton DIRETTORE RESPONSABILE: Dario Bernardi IN REDAZIONE: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Serena Campagnolo, Maurizio Carlesso, Duilio Fadda, Danilo Mazza. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

Parole come pietre Cari lettori ben ritrovati, i colori caldi delle nostre splendide valli ezzeliniane, riportate in copertina, sono di una bellezza tale che rasserenano i cuori e ben ci predispongono alle imminenti festività natalizie. Festività quest’anno particolarmente calde visti i vari fatti successi a livello internazionale, nazionale e locale. Eventi per i quali, nelle interpretazioni, si è talvolta sottovalutato il peso delle parole.

mettendo, se possibile, l’accento sul lato positivo delle vicende, senza ricercare ossessivamente lo scandalo o il populismo.

Consapevoli di tutto questo, da questo numero de Il Nuovo Ezzelino inauguriamo una nuova rubrica, molto attesa. Uno spazio dove riporteremo i fatti ed i misfatti accaduti nel Le Parole possono essere nostro comune, così “pietre”. Pietre utilizzate come vengono esposti per costruire muri ed isonel bene e nel male dai larci; pietre per costruire giornali o dai vari organi ponti e fraternizzare. foto: omini di sassi che ci indicano il sentiero di comunicazione. Per In montagna mi hanno sempre affascinato non dimenticare e per riflettere e non ricadere quei cumoli di pietra realizzati con sassi assai nell’errore di trattare tutto e tutti con superdiversi tra loro che, nonostante le intemperie, ficialità ed indifferenza. Sentimenti che 2000 rimangono lì nel loro equilibrio quasi preca- anni fa costrinsero Maria e Giuseppe, mandati rio. Eppure quando da lontano li scorgi, la via dal villaggio, a far nascere Gesù in una loro presenza ti dona sicurezza e tranquilli- stalla. tà, perché essi ti indicano il sentiero. Talvolta passandoci accanto mi fermo e aggiungo un Il Natale alle porte ci invita, come ogni anno, a guardare al futuro con speranza. Nel salusasso quasi a voler dare un mio contributo. tarvi giungano a Voi ed alle vostre famiglie i La comunicazione dovrebbe servire a far chia- miei più sinceri auguri di Buone Feste, mentre rezza, utilizzando parole con un peso corri- la magica atmosfera del Natale innondi i vostri spondente con la realtà. Attenzione a ciò che cuori e vi doni pace e serenità. diceva Aristotele: “Le parole sono clave per imporsi, non per esprimere il Vero”, ed alcuni Buona Vita le sanno lanciare con violenza come fossero delle pietre.

Maurizio Scotton

Da tutto ciò si evince l’importanza di un’informazione corretta, che non strumentalizzi i fatti e le persone, ma aiuti a comprendere la realtà

“Sii amante del silenzio… perché il troppo parlare non è mai senza colpa…” (San Pio da Pietrelcina)

EDITORIALE

Novembre 2015

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O” NUOVO EZZELIN L “I e er sc no co i Fa ici. anche ad altri am pravvivenza. le della sua so Sentiti responsabi te cose da dirci. Abbiamo mol fendere bonamento per di Ci serve il tuo ab giornale. il tuo

Sommario EDITORIALE 3 Parole come pietre LETTERE 5 Buone festività! APPUNTAMENTI 6 Alle origini della nostra

storia... verso il Palio 2016

7 I Giardini di Natale 8 FATTI E MISFATTI SPORT 9 Anna Zen, Topocane… e i pattini del Grappa!

CULTURA 10-11 Trent’anni di “Teatr(in)o” con un classico nuovo

RESOCONTI 12-13 Forse non tutti sanno che… 16 Commemorazione dedicata

ai nostri caduti della seconda guerra mondiale

16 Incontro dibattito, promosso dalla Caritas, per conoscere l’I.S.E.E.

RIFLESSIONI 14-15 Il valore degli anziani tra

alterne fortune dall’antichità ai giorni nostri: per una riflessione

17-18 NOTIZIE IN BREVE 19 DEFUNTI

Via Salvo d’Acquisto, 5 - 36065 MUSSOLENTE (VI) Tel. 0424 30129 - Fax 393734 - gardin.roberto@gmail.com

NUOVI NATI? Condividi la tua gioia con i lettori de Il Nuovo Ezzelino, inviaci le foto via e-mail a: proromano@libero.it oppure portacele in redazione in via G. Giardino, 77 a Romano.

CO.MA.C. s.r.l. Via Roma, 62 • 36060 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 35111 • Fax 0424 510340 • E-mail: comac@assind.vi.it


Buone festività! Un augurio a tutti Voi e ai Vostri cari e mi rivolgo ad ogni singolo cittadino: volontario, studente, lavoratore, imprenditore, oltre che alle associazioni e alle Istituzioni presenti nel territorio comunale.

LETTERE

Il sindaco Rossella Olivo

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foto di Ezzelino Fotoclub

Un pensiero e un augurio raggiunga anche tutti coloro che sono emigrati in ogni angolo del mondo, ma riservano alla propria Romano un posto speciale nel loro cuore. Cari concittadini, le nostre case si accendono di luci intermittenti, si addobbano di rosso e di verde, e nell’aria si respira il profumo di pino: è Natale! Non è solo una festa religiosa. E’ un periodo dell’anno che parla di famiglia, di fantasia e di doni, di buoni propositi, di desideri e di speranze. E’ il momento più intenso dell’anno, capace di trasmettere il senso profondo di una tradizione e di una storia millenaria che ci tramandiamo. Con la sua atmosfera carica di sug-

gestione, il Natale ci riporta in una dimensione magica, in un clima di serenità e di calore. Ci raccogliamo assieme attorno ai valori e ai simboli della festa che ha radici profonde, condividiamo riti che abbiamo appreso da bambini. E’ un evento che continua a coinvolgerci nello spirito e in gesti che si ripetono. Tradizione non significa chiusura. Come esprime il termine latino dal quale deriva, indica la volontà di consegnare, di tramandare il vissuto. Ogni anno, a dicembre, mentre allestiamo il presepe o addobbiamo l’abete, testimoniamo un messaggio e rinnoviamo dei valori universali che abbiamo ricevuto e che lasceremo in eredità a chi verrà dopo di noi. Nell’augurare a tutti di vivere e con-

dividere la gioia e la speranza di queste festività, voglio in particolare esprimere un ringraziamento a tutti coloro che quest’anno hanno dedicato il loro tempo prezioso a servizio della nostra comunità, contribuendo a farla crescere. Le attività e le iniziative di ogni volontario e associazione che operano nel territorio ezzelino contribuiscono ad arricchire e a rendere il nostro Comune un luogo accogliente, espressione della forza e della generosità di una comunità solidale e laboriosa, dove vivere serenamente. Un patrimonio culturale e sociale che abbiamo il dovere di difendere e valorizzare, per poterlo poi consegnare alle nuove generazioni.


Contrà Ca’ Cornaro - Ass. Seriola

Alle origini della nostra storia... verso il Palio 2016 8 dicembre 2015 – 8 maggio 2016, Mostra Etnografica via Roma, 125 - Romano d’Ezzelino, visite tutti i fine settimana: Sabato 14.30-19.00, Domenica 9.30-12.30 / 14.30-19.00 Per scolaresche e comitive potranno essere valutati orari diversi su appuntamento.

APPUNTAMENTI

di Maurizio Carlesso

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“Alle origini delle contrade di Romano d’Ezzelino” Nel cuore di Contrà Cà Cornaro in via Roma a Romano d’Ezzelino, visita momenti di vita del passato vissuto, entra con noi nella storia della nostra contrada che da anni fa rivivere con amore e armonica simbiosi oggetti del passato amorevolmente custoditi per non dimenticare. Non sempre è possibile dare corpo ai sogni, ma qualche volta ci si riesce… Le nostre origini contadine, la nostra ruralità e la nostra storia raccontate per immagini, ambientazioni e vita vissuta. Nasce così da un’idea della Contrada questa mostra che con atmosfera fiabesca ci fa ritornare al passato e fa rivivere ai nostri genitori e ai nostri nonni spaccati di vita, spesso oggi dimenticati. La poesia del rincorrersi delle stagioni, segnata dai vari attrezzi esposti, la vita del tempo, scandita

dal calendario della natura, saldamente però legata alla tradizione Cristiana, faranno da contorno alla lavorazione del pane, del latte, del tabacco, delle pelli ed al filò che raccontava la vita dei nostri luoghi. Una serie di grandi amici ci accompagna in quest’avventura, in primis la famiglia Cremasco che mettendoci a disposizione gli spazi ha dato il contenitore a questa idea, a seguire poi il nostro amico Luigino Prosdocimo che ha curato con noi l’allestimento e poi tutti, ma proprio tutti i contradaioli che, ognuno con le proprie peculiarità, hanno contribuito alla magnifica realizzazione. I contradaioli ringraziano tutti gli amici che collaborano da sempre ad ogni edizione degli angoli rustici, perchè senza il loro sostegno noi non potremmo proporvi quanto ogni anno potete vedere e assaporare, grazie di esserci vicini.

Contattateci su: • www.paliodiromano.it • cacornaroinmostra@gmail.com • facebook: Ca’ Cornaro in mostra


Contrà Torre - Ass. Seriola - Pro Loco

I Giardini di Natale a Chiesetta Torre

Salve amici, in luogo magico fra Brenta e Piave, ai piedi del Monte Grappa, si respira ancora l’autentico spirito del Natale. A San Giacomo di Romano d’Ezzeilno, Chiesetta Torre, con i suoi Giardini addobbati a festa dal 28 novembre al 20 dicembre è pronta ad accogliere Voi e l’arrivo del nuovo Natale con un atmosfera magica, un autentico sogno ad occhi aperti per grandi e piccini. E quando sul calar della sera si accenderanno le tante luci colorate, il caldo abbraccio della magia ti coccolerà scaldandoti il cuore. Deliziosi profumi come quello delle caldarroste o il profumo delle bucce d’arancia del vin Brulè e panini caldi vi inviteranno a fermarvi ancor di più, è sempre un piacere bere o mangiare qualcosa di caldo quando il freddo pungente dell’inverno si fa sentire. Aggirandomi tra le piccole capanne di abete, troverete preziosi doni che, qua

e la, ho lasciato per fare felici tutti i bambini, e sarà come immergersi nella profumata magia dei Natale. A completare questo straordinario scenario vi sarà un ricco programma di eventi: Concerti, rappresentazioni teatrali, lettura delle fiabe, presentazioni di libri e molto altro… il tutto per regalarvi un autentico tuffo nel Natale. Ascoltatemi. Se festeggiare il Natale è un pò tornare bambini allora lasciatevi incantare dal brillare delle luci che illuminano

“I Giardini di Natale”, dai profumi di dolci appena sfornati e gustatevi quella magia intramontabile che questi giorni ci riservano. Tra l’albero, gli addobbi, il presepe e perchè no, quel freddo pungente che ci costringe ad avvolgersi in calde sciarpe di lana e buffi berretti, troverete anche l’angoio di Babbo Natale dove potrete lasciare la letterina per i regali che io vi porterò. Auguro a tutti un Santo Nataie, Santa Claus

APPUNTAMENTI

di Santa Claus

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FATTI E MISFATTI

Fatti e Misfatti

Al tempo degli antichi romani c’era un provvedimento che era noto come “damnatio memoriae”, che, tradotto, significa più o meno come “condanna della memoria”.

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di Gianfranco Cavallin Si trattava di una pena inflitta a chi si fosse comportato in modo riprovevole, per cui si decideva di togliere le sue immagini, le statue, le iscrizioni perchè non potesse più essere ricordato, se non dai contemporanei, almeno dai posteri. Oggi non abbiamo bisogno più di questo perchè il computer e gli altri aggeggi simili si incaricano di farci trovare di tutto e riscoprire anche le cose dimenticate. Purtroppo c’è una pena per questo “beneficio”. Ne veniamo a sapere di tutti i colori e rischiamo di perdere di vista quel che ci interessa o che ci dovrebbe interessare. Parliamo per esempio della vita del nostro comune o del territorio che abitiamo. Quello di cui veniamo a conoscenza rischia di essere fin troppo. Il tempo passa ed una settimana dopo perdiamo dalla memoria quel che è capitato una settimana prima. Da questo numero proveremo a fare un’esercitazione, per vedere se siamo in grado di far tornare alla memoria qualcosina. Sono stati raccolti alcuni ritagli di

quotidiani e, senza metterli in ordine, cerchiamo di capire se qualcosa di quel che è stato letto in passato, rimane in noi. Prima una sommaria visione di qualche ritaglio, poi l’enunciazione di alcuni titoli e, se possibile, di alcune date. Il 18 novembre apprendiamo che in via Buonarroti ci sono stati i ladri. Qualcuno ha dichiarato alla giornalista che se avesse avuto il fucile avrebbe sparato loro addosso. La caritas ha intrapreso un nuovo servizio rivolto agli anziano sopra i 65 anni a Fellette, ogni secondo mercoledì del mese dalle 15 alle 17 e l’ultimo sabato del mese, se non festivo, dalle 10 alle 12. Un’auto è finita fuori strada sulla Cadorna al secondo tornante e il passeggero, di Romano, è rimasto ferito in modo grave. Gli atleti del Karate club di Romani sono stati tutti promossi agli esami svoltisi a Pontevigodarzere.

Un processo contro un cuneese che aveva truffato un minorenne di Romano con la proposta di vendergli in Iphone è finito con la condanna del venditore in primo grado. Poi si vedrà. Sono in corso di recupero in località Costalunga alcune aree degradate grazie ad uno stanziamento di 50 mila euro della Provincia. Ogni tanto (spesso) capitano incidenti tra gli sportivi dell’aria e, di recente, un parapendista tedesco è stato recuperato, “incolume” su un albero, cui era rimasto appeso. A Romano capoluogo, a Fellette ed a Sacro Cuore saranno migliorate le condizioni di visibilità notturna su alcune strade anche di notte con nuovi punti luce. Infine una notizia che fa sorridere, la marcia del sorriso ha raggiunto la bellezza di tremila partecipanti, un vero record e tanta soddisfazione per i visitatori dei luoghi attraversati dal serpentone di concorrenti.


Anna Zen, Topocane… e i pattini del Grappa! Dal nostro amato Grappa vien giù di tutto: Alpini, gitanti, reperti storici, studiosi Ma avresti mai immaginato, Amico Lettore, che dal Grappa un giorno sarebbe potuta arrivare Anna con i suoi pattini e il fedele Topocane al seguito?! Complicato? Ma no! Aspetta, ti spiego tutto!

SPORT

di Danilo Mazza

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Parcheggio l’ormai famosa vecchia Ford e suono il campanello. Dalla veranda sento un abbaiare feroce, come quello di un Rottweiler. Evidentemente un fiero canide difende il suo territorio e la sua padroncina. Si apre il cancello. Mi preparo al peggio: penso che tra poco verrò sgranocchiato da un feroce molosso grande quanto un Alano! In realtà arriva sì un fiero e feroce canide, ma dalle dimensioni di un topo! Il fedele Topocane, per l’appunto! Mi accomodo dentro casa, e scorgo una graziosa fanciulla. E’ Anna. Un visetto acqua, sapone e lubrificante per i cuscinetti dei suoi pattini a rotelle. Nel frattempo Topocane capisce che sono un Amico, e con la zampetta mi gratta la caviglia, quasi volesse dirmi: “Beh? Non mi prendi in braccio”? Prendo il fiero Topocane in braccio, e ci presentiamo con Anna. Strana ragazza, Anna Zen! Appena 17 anni, ma già famosa nel campo del pattinaggio a rotelle di qualità. Lo scorso 31 Ottobre 2015 lei e il suo gruppo hanno portato a casa dalla Spagna uno splendido secondo posto. Si, sto proprio parlando della “Coppa delle Nazioni” di pattinaggio a rotelle dell’Unione Europea. Anna inizia già da bimba ad amare il movi-

mento e la natura (oggi studia infatti agronomia). Sin da piccina ama andare con mamma e papà sul Grappa, pratica nuoto e ginnastica artistica. All’età di otto anni (praticamente più piccina del fiero Topocane!!) una cugina la introduce al pattinaggio artistico. E’ amore a prima vista! Nel pattinaggio artistico, Anna trova un gruppo, che per realizzare talune coreografie realmente mozzafiato, deve essere ben coeso. All’età di 10 anni porta a compimento il biennio nella categoria “Agonismo”, e passa alla successiva categoria “Quartetto”. Ci si muove all’unisono sempre in quattro, e la base di ogni movimento è basata su una pura perfezione tecnica. Anna non si ferma. Progredisce fino alla categoria “Jeunesse”, dove le persone che sulla pista si muovono in sincrono, sono ben sedici! In questa categoria la tecnica diventa un sottofondo – quasi una base – per permetter al gruppo di enfatizzare l’effetto coreografico. Anna ci ha preso gusto! Lei e i suoi inseparabili pattini non si fermano! Anna oggi fa parte della categoria “Grande Gruppo”. Adesso in pista si muovono ben 20 persone con la precisione di un orologio Svizzero e la leggiadria di libellule. Lo scopo? Letterarmente “sbalordire” con splen-

dide coreografie. La foto che vedi, Amico Lettore, è più che esplicativa. Chiedo ad Anna di spiegarmi cosa ha trovato nel pattinaggio. Non ha trovato possibilità di carriera. Non ha trovato uno stipendio. Il pattinaggio non è come il rutilante mondo del calcio. Anna ha anzi trovato tre allenamenti settimanali obbligatori da conciliare con la sua vita privata, ha trovato le emozioni dolorifiche (somatiche ed emotive) dei ruzzoloni per terra durante talune performance. Ha trovato la tensione dell’attesa prima di ogni esibizione. “Ma allora perché continui?” chiedo io. “Perché il pattinaggio mi regala emozioni, che non puoi comprare con i soldi. Perché mi aiuta a relazionarmi con altri caratteri ed altri punti di vista. Ognuno è una individualità, ma in scena il gruppo è un tutt’uno. Perché portare a in Italia una Coppa o una Medaglia è un modo di Onorare il mio Paese. Perché c’è una parola che non puoi capire con la testa, ma solo col cuore: Passione”. Senza rendermene conto, Anna mi ha insegnato molte cose inerenti certi Valori che ancora resistono. Grazie Anna. Un bacetto a te, una crocchetta a Topocane, ed un “complimenti” a mamma e papà.


Il Teatrino delle Pulci festeggia i 30 anni di attività ritornando al Goldoni

Trent’anni di “Teatr(in)o” con un classico nuovo “Il Teatro comico” di Carlo Goldoni, era stato accantonato nel 1992, dopo l’improvvisa e prematura scomparsa dell’allora regista Mario “Curio” Cudignotto. Forse era proprio un sogno… certo è che “Il Teatro comico” di Carlo Goldoni, riadattato da Mario Cudignotto, in arte Curio, è rimasto nel cassetto per oltre vent’anni…

CULTURA

di Marica Disegna

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La Compagnia oggi, quasi al completo, durante una sessione di prove

Il debutto era previsto per l’autunno del 1992, in vista del bicentenario della morte di Goldoni (1793). Mario Cudignotto (artista importante del teatro vicentino, pittore, scultore e regista) aveva riadattato il testo “alla sua maniera”, visionaria e anticonvenzionale. Aveva scelto i personaggi e assegnato le parti, con meticolosi approfondimenti psicologici che era solito fare, sia del personaggio descritto dall’autore, sia dell’attore che a questo si doveva approcciare. Ma nel giugno del 1992, al termine della prova generale di uno spettacolo di Teatro Danza, che vedeva coinvolti il Teatrino delle Pulci e l’Arte Danza di Thiene (collaborazione tutt’ora attiva per amicizia e filosofia artistica), Curio improvvisamente morì, lasciando un vuoto enorme nella compagnia, la quale visse momenti di forte disorientamento. Nessuno se la sentì di portare

avanti quell’allestimento senza il Regista e così, “Il Teatro Comico” fu riposto nel cassetto… Il Teatrino delle Pulci riallaccia la sua attività ad una tradizione teatrale filodrammatica che risale agli anni ’20 e che, con alterne vicende, è stata tenuta in vita da vari gruppi giovanili di Fellette di Romano d’Ezzelino fino ai giorni nostri. La storia dell’attuale compagnia, nasce dalle attività ricreative, organizzate negli anni ’70 da Don Francesco Longhin, parroco di Fellette. Le esperienze teatrali vissute in parrocchia spinsero i nostri Soci fondatori a creare un gruppo amatoriale alla ricerca di nuove forme di espressività. Fra questi, il nostro attuale presidente e regista “El Cavaliere”, che impresse fin da subito un orientamento culturale e professionale, attraverso un’attività molto varia, che favorì l’ingresso in compagnia di altri giovani appassionati.

All’inizio degli anni ’80 furono allestite le commedie: “Non c’è posto per gli angeli” di F.Roberto; “Non ti conosco più” di A.Benedetti; “Diavolo… che suocera” di A.Bisson; “Fame… Zanni…altri malanni!”, collage di canovacci di Commedia dell’Arte. Nel 1984 fu proprio El Cavaliere a presentare alla compagnia il regista Mario Cudignotto la cui grande sensibilità darà una svolta significativa al percorso artistico del gruppo. Sotto la sua regia, maturò l’“Antigone” di J.Anouilh, un allestimento di notevole impegno tematico, interpretativo e teatrale. E fu proprio in virtù di questo impegno che quel “gruppo di amici” decise di costituire ufficialmente il Teatrino delle Pulci, mediante l’iscrizione alla Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA). Era il 26 febbraio 1985. Iniziò inoltre un intenso lavoro di ani-

L’“Antigone” di J.Anouilh – Regia di Curio

mazione teatrale presso tutte le scuole del comprensorio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la Biblioteca di Romano d’Ezzelino. La primavera dell’88 vide fiorire lo spettacolo “La cameriera brillante” di C.Goldoni, regia di M.Cudignotto, finalista allo “Schio Festival 1988” e al “Festival di Pesaro 1989”. Successivamente vennero allestiti gli spettacoli: “L’assurdamente mia”, ovvero “Visita


Un monologo piacevolmente sconvolgente... un altro ossessionatamente brillante! E una colonna sonora strepitosa con canzoni di Mina, Vanoni, Milva, P.Pravo, Gaber, Jannacci.

tecipò alla realizzazione del Film “Carlo Goldoni – Venezia Gran Teatro del Mondo”, presentato alla 64ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 5 e 6 settembre 2007. Nel 2008, altro allestimento, altro genere, altra sfida. Riuniti in un unico spettacolo, intitolato “di cose… di vita…”, due monologhi assolutamente impegnativi per i due interpreti: Marica Disegna in “Anna Cappelli” di A.Ruccello e Michele Rossi in “L’ipocondriaco poeta” di L.Luppi, regia El Cavaliere. 2010: 25 anni di Pulci! … e il Teatrino ritorna alla tradizione popolare veneta con lo spettacolo “Tempo de fame, ovvero, El Porsèo dee Anime”. Una esilerante commedia di M.Mason, regia di Cirillo Barichello, che dopo cinque anni è ancora assai richiesta e replicata.. Oltre agli spettacoli in repertorio, il Teatrino delle Pulci vanta da sempre anche un vivacissimo curriculum di esperienze, partecipazioni e collaborazioni in svariati eventi: culturali, artistici, storici e… gastronomici: dalle rassegne “A Tavola con Merlin Cocai”, alle rievocazioni storiche, quali “Il Millennio di Bassano”, “La Cuccagna dei Morosini” di Cartigliano, il già citato “Ezzelino”, anche con cene a tema; da presentazioni di libri con letture e recitazioni singole o corali, a collaborazioni registiche, recitative o tecniche, con la “Scuola di danza San Bassiano” e l’“ArteDanza” di Thiene… Ed inoltre, interessanti connubi artistici, quanto preziosi e prolifici, con altre compagnie del territorio, dai quali ad esempio è nato il memorabile spettacolo “di Mario… per Mario…”, Collage di brani teatrali di Curio tratti dalle sue opere e momenti di teatro danza, andato in scena al Teatro Comunale di Thiene il 29 ottobre 2011 e che ha fatto conoscere questo eclettico artista anche ai più giovani. Il 2014 si apre con un debutto: “Vicini di casa” di D.Conati, regia di Michele Rossi, commedia brillante che porta

sulla scena le nevrosi della vita moderna. E dopo ogni debutto, si comincia a pensare al successivo allestimento, ma… “quale spettacolo scegliere per festeggiare il 30ennale?” L’intenzione era quella di scegliere un Autore importante, uno spettacolo classico, preferibilmente poco noto, ma che coinvolgesse il più possibile tutto il gruppo... Così, volgendo lo sguardo al Goldoni, chissà per qual fato, è stata una giovane attrice a proporre proprio quel testo, ad aprire, casualmente, quel cassetto chiuso 23 anni fa… Nessun altro copione è sembrato più adatto, importante e significativo per questo nostro traguardo! E pertanto, Sabato 12 Dicembre 2015, al Teatro G.Gnoato di Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino, va in scena “Il Teatro Comico” di Carlo Goldoni – Libero adattamento e riscrittura scenica in due atti ad opera di Mario “Curio” Cudignotto, nella libera interpretazione dei signori comici del Teatrino delle Pulci – Regia El Cavaliere.

Il Teatrino delle Pulci a trent’anni dalla nascita Domenico Mariano Piotto, Jacky Dissegna, Sonja Authier, Michael Authier, Eros Zecchini, Cirillo Antonello Barichello, Barbara Latifondi, Giuseppe Tommasi, Marica Disegna, Michele Rossi, Corrado Disegna, Marina Gemmi, Roberto Parise, Riccardo Chiumento, Susanna Olga Maria Gasparini, Monica Fietta, Fiorella Zonta, Michele Bizzotto,Aurora Costenaro, Fabio Magrin, Silvio Disegna, Giuseppina Parise,Antonio Galvan, Manuel Ponso, Elisa Battaglia, Mauro Dalla Rosa, Marco Stefani, Giovanni Marchiori, Giacomo Alessio Via Marze 12/b Fellette di Romano d’Ezzelino Tel. 0424 33452 345 2210015 / 328 2661543 info@teatrinodellepulci.it www.teatrinodellepulci.it

CULTURA

di condoglianze”, “L’inventore del cavallo” e “La lettera di Ramesse”, tre atti unici di Achille Campanile. E poi iniziò lo studio de “Il Teatro Comico”… Dopo la triste parentesi del 1993, il Teatrino delle Pulci, forte degli insegnamenti ricevuti, proseguì il suo cammino di ricerca interpretativa e allestì: “Frate di sera… bel colpo si spera” di A.Nicolaj, regia di R.Candia; “Quando non si è”, testo e regia di Gianni Bari; “L’acqua minerale” di A.Campanile, regia di Eros Zecchini. El Cavaliere curò poi la regia di “Il marito del Signor Codè, ovvero, la barba di mia moglie” di A.Pitteri, “L’uomo dal fiore in bocca” di L.Pirandello; “Bagattelle d’Amore” e “El baule de Pantalone”, collage e farsa alla maniera della Commedia dell’Arte. Con questo spettacolo, gradito a tutte le età, il gruppo si esibì in teatri, scuole e piazze fra cui ricordiamo i Carnevali di Fellette, Bassano, Malo; il “Festival degli artisti in strada” di Bassano ed inoltre, venne accreditato al “Ferrara Buskers Festival 2002”. Nel novembre del 2000 la Compagnia partecipò al Concorso Nazionale di Regia “Fantasio Piccoli” a Villazzano (TN), con un brano tratto dalla “Bisbetica domata” di W. Shakespeare, classificandosi al 5° posto tra i 36 gruppi partecipanti. Nel 2001 andò in scena “Santa Rosa” e “La Bela Combatuta” di E.Paoletti, regia El Cavaliere e nel 2003 il “Vado per Vedove” di G.Marotta e B.Randone con la regia di Paolo Carosella, che il gruppo conobbe partecipando alla rievocazione storica “Ezzelino da Romano, dal colle alla Marca” da questi diretta due anni prima. Nel 2005, per il suo 20° compleanno, il Teatrino debuttò con “Il Ventaglio” di C.Goldoni, regia El Cavaliere. Tantissime le soddisfazioni ottenute con questo spettacolo, applaudito e richiesto da molti comuni di Vicenza, Treviso e Padova. Nel 2007 fu anche selezionato per il Concorso Nazionale “Goldoni & Dintorni” di Bagnoli di Sopra (PD), piazzandosi fra i sei finalisti e nello stesso anno il Comune di Como lo volle per la Rassegna ES.CO. “Estate Como 2007”. La Compagnia inoltre collaborò e par-

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Forse non tutti sanno che… Esattamente trent’anni fa! Sì, Amico Lettore: la prima volta che acquistai una copia de “La Settimana Enigmistica” avevo appena compiuto il mio quindicesimo compleanno.Tra enigmi, sciarade e parole crociate, venni attratto dalla pagina intitolata per l’appunto “Forse non tutti sanno che”. E se ti stai chiedendo cosa c’entri ciò con un articolo sulla Protezione Civile, non posso che chiederti:“Ma come, non lo sai”?!

RESOCONTI

di Danilo Mazza per il Gruppo Volontari Protezione Civile di Romano d’Ezzelino.

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Oh, beh! Se non lo sai, te lo dico io! Vedi Amico Lettore, in questa tragicomica Italietta in cui ogni giorno i telegiornali ci deliziano con servizi su scempi del territorio, frane, allagamenti, indifferenza e molteplici simili amenità, ci sono alcune Persone (ed è spesso grazie a tali Persone che questo baraccone ancora va avanti…) che si scrollano di dosso l’indifferenza e si rimboccano le maniche. Queste Persone sono i Volontari, risorsa preziosissima per tutto il Paese. Da Catania a Cuneo, è un florilegio di Persone che donano porzioni del loro tempo e della loro energia, per il bene della Comunità. Tra le mille e mille forme che il Volontariato assume (nelle Case di Riposo, negli Ospedali, nei Servizi Sociali e così via), c’è una tipologia di Volontari che non puoi non aver notato. Ma sì, sono gli Uomini con la Divisa Gialla! E qui cade a fagiolo il titolo di questo articolo! Forse non tutti sanno che la Protezione Civile del Veneto è infatti una presenza ed una risorsa diffusa capillarmente in tutto il territorio. Bene, poteva mancare un Gruppo di tali “baldi giovani” in questi miei ormai amatissimi luoghi?! Certo che no! A Romano d’Ezzelino esiste infatti un gruppo di

Volontari della Protezione Civile Veneta che spesso, se tu vivi in questa meravigliosa striscia di pedemontana, avrai visto presenti in tutta una serie di eventi quali la Lucciolata, la Marcia del Sorriso, la Passeggiata del 2 Giugno, la Sagra della Candelora, e chi più ne ha più ne metta! A questo punto, Amico Lettore, potresti tuttavia pensare (e ne avresti ragione) che la presenza di tali Volontari dalla Divisa Gialla si concretizzi solo nello svolgimento di pacifiche e bonarie passeggiate, e nulla di più. Beh, questa in realtà è solo la punta dell’iceberg. Di un grande iceberg. Forse non tutti sanno che il “nostro” Gruppo (con malcelato orgoglio voglio dirti che anche lo scrivente ha finalmente l’Onore di indossare quella Divisa Gialla) è una realtà seria, rodata e funzionale, nata parecchi anni fa. Nel corso di tutti questi anni la crescita è stata “a tutto tondo”, e ha interessato la dotazione operativa, il parco mezzi, le risorse utilizzabili, la formazione teorico-pratica dei Volontari e la formazione di uno spirito di gruppo. Non ci credi? Forse non tutti sanno che il

nostro Gruppo di Romano d’Ezzelino più volte ha incarnato gli ideali di fratellanza, di sostegno, di aiuto, di operosità, di accoglienza che i “veri Veneti”, quelli che io amo, hanno impressi nel cuore. Un esempio? Terremoto dell’Aquila, alluvione di Sarno, supporto post-bellico in Albania. Questo gruppo era presente. Non esiste un Nord contrapposto ad un Sud. Non esiste un “luogo di casa nostra” contrapposto ad un “luogo straniero”. Là dove c’è bisogno, là dove le forze della natura hanno strappato case e raso al suolo paesi, il gruppo di Romano c’era. E non per passeggiare. Forse non tutti sanno che ognuno di tali Volontari non può “riposarsi sugli allori”: la formazione (lezioni teorico-pratiche) e le esercitazioni sul campo (proprio per impratichirsi in ciò che non si padroneggia o che si è appreso da poco) sono eventi costanti che scandiscono ogni singola stagione. La foto che funge da sfondo a queste righe è emblematica. Forse non sarà “bella”, ma a mio avviso è estremamente “efficace”. Questo scatto risale all’esercitazione congiunta (tenutasi insieme ad altri Volontari provenienti da zone limitrofe) svoltasi lo scorso 16 e 17 Ottobre nella cornice di Valle Santa


Felicita, che ha visto i vari Gruppi (gli Amici della Protezione Civile di Cassola, Mussolente, Tezze, Rosà, Pove assieme ai Volontari della Croce Rossa di Bassano e al Gruppo Radioamatori ARI) cimentarsi in esercitazioni con le idrovore, con l’uso dell’argano, con lezioni frontali di comunicazioni radio e primo soccorso. In questa foto “la linea di frattura” tra la zona scura della notte e la zona chiara illuminata dai generatori da campo è netta. E’ a mio avviso un’immagine simbolica perfetta. La parte chiara,“il terreno su cui tutti noi del Gruppo di Romano poggiamo i piedi” è rappresentata dall’insieme delle nostre conoscenze, dalla fruibilità degli strumenti di intervento di cui disponiamo, dalla fiducia e del rispetto reciproco tra ognuno di noi. Ma poi, incombente, c’è il buio della notte. Quando sei in ballo devi ballare. E non sai mai che tipo di ballo sarà. Terremoto? Vittime da soccorrere? Traumatizzati cui praticare una rianimazione? Allestimento di un campo per l’accoglienza? Sostegno alla Croce Rossa? Quando si parte per una emergenza nessuno sa cosa troverà in quel buio. Ed è in quel buio che lo spirito di corpo unisce e fortifica. Ed è alla fine del buio che ci si ritrova per una cena ed un bicchiere tutti insieme. Ed infine, forse tutti non sanno che il lavoro del nostro Gruppo si concretizza anche all’interno delle Scuole: educare alla prevenzione ed al rispetto del territorio è uno degli ideali in cui crediamo molto.

RESOCONTI

Ecco, Amico Lettore. Adesso sai. Quando incontrerai uno di questi Volontari dalla Divisa Gialla in una delle tante passeggiate, ricordati di tutto ciò. Anche durante una paciosa passeggiata, in caso di necessità, ognuno di loro è pronto ad intervenire. E quando lo incontrerai, sii cortese con lui, regalagli un sorriso. Il tuo sorriso è la nostra paga. Ah, dimenticavo! Forse non tutti sanno che, se la cosa ti incuriosisce, puoi contattarci sul nostro sito internet. C’è sempre bisogno di Volontari! Ti accoglieremo con un sorriso e sarai il benvenuto.

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Ti saluto, Amico Lettore, con una frase pronunciata tanto, ma tanto tempo fa, da una Persona che la sapeva davvero lunga e che mi pare caschi a pennello per il Volontariato:“pace in terra agli uomini di buona volontà”. Foto di Danilo Mazza e Agostino Zappia


Il valore degli anziani tra alterne fortune dall’antichità ai giorni nostri: per una riflessione Da sempre la figura dell’anziano è stata valutata in modo ambivalente: da una parte come “peso sociale” che comportava difficoltà e rischi per la sopravvivenza del gruppo, dall’altro come depositaria di storia e tradizioni, degna di venerazione e rispetto.

RIFLESSIONI

di Serena Cecilia Campagnolo

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Si entrava nell’età matura già verso i 40/50 anni dal momento che guerre, carestie e malattie potevano compromettere e limitare l’accesso a un’età più avanzata, generalmente la condizione di anzianità subentrava verso i 60 anni. Nelle società primitive, gli individui venivano considerati in base alla loro abilità al lavoro o al suo venir meno ma rimaneva importantissimo il prezioso bagaglio di conoscenze ed esperienze accumulate durante la vita, soprattutto nel tentativo di prolungarla mediante l’uso di rimedi magici. Nelle società greche, dove per la prima volta prevalse il concetto di bellezza fisica unito all’efficienza (si pensi all’importanza delle discipline fisico-atletiche) la decadenza era inaccettabile. Il filosofo Aristotele considerava assoluta l’unione di mente e corpo che così rovinavano in contemporanea,

Platone invece rispondeva sostenendo che il corpo era apparenza e che la saggezza albergava nell’animo e pertanto gli anziani si potevano e dovevano occupare di governare lo Stato con la loro esperienza. Dalle poesie, tragedie e commedie greche emergono posizioni ostili alla vecchiaia considerata odiosa, ridicola e negativa per gli effetti, perchè allontanava dalle attività, indeboliva il corpo, privava dei piaceri ed era a un passo dalla morte. Platone (428-347 a.C.) Aristotele (384-322 a.C.) La vecchia ubriaca, scultura ellenistica in marmo (300-280 a.C.) Secondo la cultura romana tutte queste posizioni erano di certo condivisibili (la vecchiaia è il peggiore dei mali) ma Cicerone dedicò un’intera opera all’argomento: il “De Senectute” (Sulla Vecchiaia) ponendo l’accento sull’arte del saper invecchiare esaltando le virtù degli anziani. Cicerone (106-43 a.C.) De Senectute (opera filosofica del 44 a.C.) Scrisse infatti Cicerone che “la colpa di tutte le lamentele sta nei costumi e non nell’età: i vecchi equilibrati e non intrattabili nè sgarbati trascorrono una vecchiaia sopportabile, invece l’intrattabilità e la scortesia costituiscono un peso ad ogni età”...e indicava viceversa come armi utili “...le arti e la pratica delle virtù che coltivate ad ogni età, quando tu sia vissuto a lungo e intensamente, producono frutti meravigliosi, non solo perchè non lasciano mai soli, neppure nell’ultimo periodo della vita, ma anche perchè la consapevolezza di una vita ben vissuta e il ricordo di

molte buone azioni sono cose gradevolissime ...”, “... la vecchiaia di una vita vissuta in pace, senza macchia e virtuosamente, è tranquilla e lieve ... le cose più importanti non vengono compiute con le forze, la rapidità o l’agilità del corpo ma col senno, l’autorità e la capacità di giudizio di cui la vecchiaia si arricchisce. Tra tutte le virtù da prediligere in questa tarda età, la migliore è l’agricoltura, anzi pure il darsi da fare in cose che si sanno non poter essere utili direttamente agli anziani come piantare alberi che serviranno alla generazione futura ...”. Largo dunque a una vecchiaia attiva e intenta a far qualcosa secondo l’attitudine di ciascuno nella vita passata ma rimane straordinario il rapporto con la terra che “... mai rifiuta un comando e mai restituisce senza interesse quel che ha ricevuto ... procrea dal minuscolo grano di fico o dal vinacciolo di un chicco o dai piccolissimi semi di altri frutti, piante, tronchi e rami ...”. Si loda la vecchiaia che poggia su fondamenta di una buona giovinezza, in quanto se si è vissuti bene nel passato si raccolgono i giusti frutti che non si possono ottenere di colpo solo grazie ai capelli bianchi e alle rughe, infatti “... i vecchi possono essere brontoloni, irrequieti, irascibili, difficili e in verità pure avari. Ma questi sono difetti del carattere, non della vecchiaia. Tuttavia anche questi difetti hanno un’attenuante: gli anziani credono di essere trascurati, disprezzati, derisi, offesi nei loro corpi fragili. ... La fine migliore del vivere è quando con la mente ancora lucida e i sensi


ziano ma in questo stesso periodo nacquero i primi manuali per sopravvivere al meglio e più a lungo possibile. Nel secolo successivo si fondarono i primi ospizi, ma con il Settecento e l’Illuminismo migliorò la situazione igienico-sanitaria e quindi le condizioni degli anziani, ovviamente appartenenti alle classi sociali più agiate. Con il XIX secolo si istituirono le prime forme pensionistiche in Francia e si sviluppò una branca specialistica della sanità dedicata alla geriatria che, in breve, diede come risultato un raddoppiamento della popolazione ultrasettantenne. Gustav Klimt, Le tre età della donna, 1905, Roma. Nel Novecento si riconobbe ancora una volta l’autorevolezza dell’esperienza, delle conoscenze, delle esperienze, della funzione di memoria e di conservazione dei valori tradizionali, ma tra le due guerre mondiali si ripresentò la problematica sociale legata all’anzianità. In seguito, tuttavia, i miglioramenti economici e medici si sono diffusi a tutta la popolazione generando un notevole allungamento della vita. Ai giorni nostri il vero problema è che, in base a una visione utilitaristica e produttiva dell’uomo, oggi la vecchiaia assume il connotato di pura sopravvivenza senza scopi, in attesa della morte.

L’uscita dal mondo del lavoro, il veloce sviluppo tecnologico, lo smembramento delle famiglie e la parcellizzazione del tempo, la diffusione dell’alfabetismo hanno scalzato l’antico ruolo privilegiato dell’anziano come depositario di cultura, miti e saperi, tanto che i vecchi si chiudono in se stessi incapaci di cambiare. La rigidità, le paure, la mancanza di interessi portano spesso ad atteggiamenti vittimistici e a costanti richieste d’aiuto, per questo è invalso il sentire comune che recita che i vecchi sono un peso. In questo senso risulta utile ripensare ai corsi e ricorsi della storia, rispolverare le antiche ma sempre attuali riflessioni ciceroniane, far tesoro delle conquiste che nonostante tutto sono state fatte nel corso dei secoli oltre naturalmente a conquistarsi nuove posizioni come guide di riferimento perchè per le esperienze di vita servono appunto vite intere a costruirle, non si leggono nei libri e non si possono acquistare, certamente giova essere consapevoli che l’attuale frangente storico non è certo il peggiore per la condizione degli anziani. Bibliografia: Cicerone “De Senectute” Chiara Di Stefano “Invecchiamento – La considerazione dell’anziano nella storia”

RIFLESSIONI

funzionanti, la stessa natura disfa la propria opera che essa ha messo insieme, dopo aver così ben strutturato l’uomo, lo dissolve e alla fine ci si allontana dalla vita come da un albergo, non come da una casa: infatti la natura ci ha dato un alloggio per sostare non per abitare ... è desiderabile per l’uomo spegnersi al tempo giusto ...”. La filosofia, quindi, aiuta a capire che la vecchiaia è una fase naturale della vita e che la morte ne è conseguenza. Nell’età medievale emersero nuove posizioni: quella di regressione all’infanzia (con la pedita dei freni inibitori) e quella in cui si aggravano le condizioni psico-fisiche. Cominciò a profilarsi il desiderio di prolungare la vita e si comprese l’importanza di alimentarsi adeguatamente, di fare esercizio fisico e di abitare in luoghi climaticamente favorevoli. Gli anziani venivano accuditi in famiglia e non era raro che in genere la figlia più giovane rinunciasse a farsi una vita per prendersi cura dei genitori. Albrecht Durer, Ritratto della madre, 1514 Berlino Albrecht Durer, Cristo dodicenne tra i dottori, 1506, Madrid. Nel XVI secolo, col Rinascimento, si ripresero i valori della Grecia antica e il disprezzo per la condizione dell’an-

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Commemorazione dedicata ai nostri caduti della seconda guerra mondiale

RESOCONTI

In alto: Cerimonia presso il cimitero di Romano d’Ezzelino. A fianco: Busa dee Cavre 2015: cerimonia commemorativa di bersaglieri ed alpini di Romano d’Ezzelino. “qui ci siamo noi e ci sono loro, i nostri “veci” …se dimentichiamo questo il nostro futuro è già scritto”.

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Si è svolta la cerimonia di commemorazione, il 24 settembre 2015, presso la cappella dedicata ai nostri caduti della seconda guerra mondiale presso il cimitero di Romano d’Ezzelino. Con la presenza di tutte le associazioni d’Arma locali e limitrofe, il Vicesindaco Remo Serraglio, il capogruppo alpini di Romano d’Ezzelino Valentino Mazzelli e il cerimoniere Valter Brunello che ha passato la parola a due grandissimi personaggi, che se pure giovani, hanno vissuto quei tragici momenti del rastrellamento del Grappa. Sono il nostro amatissimo bersagliere Bontorin Giovanni e don Giuseppe, sempre presenti a questa cerimonia. Molto sentiti e commoventi i loro racconti. Una bella partecipazione di gente. Un grazie a tutti e arrivederci all’anno prossimo.

Incontro dibattito, promosso dalla Caritas, per conoscere l’I.S.E.E. (Indicatore situazione economica equivalente e noto anche come “riccometro”) Lo scorso mese di Novembre la Caritas della nostra zona ha organizzato una serata formativa-informativa per conoscere l’I.S.E.E. (indicatore situazione economica equivalente). La riunione svoltasi a Fellette, è stata introdotta dal Coordinatore Vicariale della Caritas Lorenzo Zen, alla quale ha tenuto una interessante relazione la dr.ssa Maria Teresa CENCI – Direttore Fiscale del CAF CISL di Vicenza. Tale incontro ha visto una larga partecipazione di Operatori Volontari Caritas, impegnati nel Centro di ascolto delle povertà e delle risorse di San Giacomo. L’ISEE nasce nel 1998 per definire la situazione economica di un cittadino e del suo nucleo familiare. Tale importante documento viene utilizzato dalle Amministrazioni dello Stato e altri Enti (Comune, Ulss, ecc.) per riconoscere il diritto a godere di prestazioni sociali o assistenziali agevolate come gli assegni di maternità, i bonus famiglia / bonus gas bonus energia, il bonus bebè, la carta acquisti, l’erogazione di servizi sociali e tutte le agevolazioni legate allo studio, dalle tasse universitarie alle borse di

studio, fino alle mense scolastiche o le agevolazioni per l’iscrizione all’asilo nido, ecc. L’ISEE consente di accedere anche al contributo per l’affitto, agli alloggi E.R.P (edilizia residenziale pubblica – Case popolari) oltre che alle tariffe agevolate definite dai Comuni per la tariffa rifiuti, la tasi, i trasporti o i ticket’s sanitari. Si tratta, quindi, di uno strumento fondamentale per il riconoscimento dei diritti dei Cittadini, in particolare delle fasce più deboli. Il nuovo modello I.S.E.E (DPCM n. 159/2013 e successivo Decreto 7.11.2014 che approva il modello per la DSU – dichiarazione sostitutiva unica) nasce proprio con l’obiettivo di garantire una maggiore equità nell’accesso alle agevolazioni, identificando meglio le condizioni di bisogno dei Cittadini e contrastando le possibili pratiche elusive ed evasive. Le principali novità riguardano la certificazione dei redditi, con l’incrocio dei dati presenti negli archivi dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate ed una rimodulazione rispetto alla situazione reddituale con l’inclusione di redditi o trattamenti che prima

erano esenti. Scende, inoltre, la franchigia sul patrimonio mobiliare che però tiene conto dei componenti del nucleo familiare. Per la casa, è stato introdotto nel calcolo del valore dell’immobile anche una riduzione pari all’eventuale mutuo ancora in essere e per chi è in affitto viene aumentata a 7000 euro l’anno l’importo massimo deducibile. Sulla disabilità, la principale novità è l’introduzione di tre diverse franchigie sul reddito in base alla gravità del bisogno: 4000 euro per disabilità media, 55oo euro per disabilità grave e 7000 euro per persone non autosufficienti, gli importi aumentano se l’interessato è un minore. L’ISEE dovrebbe contrastare tutti i “finti poveri” che fino ad oggi hanno avuto accesso alle prestazioni agevolate pur disponendo dei mezzi per essere autosufficienti. Al termine dell’interessante lezione, si è aperto un proficuo dibattito. Lorenzo Zen coordinatore Caritas


o n a m o R i d e i Copp

Gruppo AIDO Anche il 2015 è ormai giunto al termine e il Gruppo di Romano tira le somme delle varie attività svolte. Tra la più importante e senza dubbio la serata medico informativa svoltasi a marzo assieme ai Donatori di Sangue dove i due temi presentati hanno riscosso molto interesse dei numerosi partecipanti, un particolare momento dedicato ai famigliari dei defunti Donatori (nel nostro comune ad oggi sono stati 60 i Donatori), un cogliamo l’occasione per rinnovare un doveroso ringraziamento a tutti i famigliari per il loro prezioso consenso a una nuova vita. Numerose sono state anche le partecipazioni del nostro Gruppo agli eventi proposti nel nostro comune, importante è stata anche la presenza nelle scuole primarie e secondarie per far conoscere l’AIDO e l’importanza del Dono con grandi soddisfazione per l’interesse dimostrato dagli alunni, un grazie alla Sig.a Caterina Rovere per la sua preziosa collaborazione. La giornata dell’anturium e della rosa ha riscosso come di consuetudine un buon risultato permettendoci così di contribuire attivamente alle quote associative che tengono viva la nostra associazione. Abbiamo partecipato alla giornata del Donatore in Cima Grappa, al raduno regionale dei Donatori di Sangue. All’adunata triveneta degli Alpini e a molte altre manifestazioni con il nostro labaro, e per concludere abbiamo richiesto una messa in sufragio per i nostri donatori in tutte e 4 la frazioni del nostro comune. Nella speranza di poter anche il prossimo anno essere così attivi ricordiamo che nel febbraio 2016 ci saranno le elezioni per il rinnovo del direttivo e invitiamo tutti i nostri soci a entrare a far parte del nostro gruppo per portare idee e iniziative nuove per far conoscere l’AIDO. A nome del direttivo in occasione delle prossime este Natalizie auguri di un Sereno Natale e Buon Anno a tutti i nostri soci e ai loro famigliari. Il Presidente Domenico Chemello

NOTIZIE IN BREVE

Un bel gruppo di coppie di Romano, sposatesi intorno agli anni 1970/75, si ritrovano spesso per celebrare i loro anniversari e in questi due ultimi anni hanno trascorso in allegria le loro vacanze in terra di Sardegna. Eccoli, pimpanti, nella foto a Budoni.

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Auguri Andreina Nei mesi scorsi si sono reincontrati gli ultimi due figli della “Togna Barche”: Nicolò e Andreina Simonetto. Nicolò è emigrato a Chambery da molto tempo e sua sorella Andreina non lo vedeva da diversi anni. Così, in occasione del suo 75° compleanno, Andreina s’è voluta fare un bel regalo presentandosi a sorpresa davanti alla porta di casa del fratellone Nico. E via con abbracci e lacrime di gioia! Auguri di buon compleanno anche da parte nostra Andreina, e fatti ancora regali come questi!

Tante volte si canta senza pensare al testo, ascoltando solo la melodia, oppure ci si concentra soltanto sulla tecnica vocale e sulle note da imparare per bene senza dare sentimento alla propria espressività; il canto, in fin dei conti, è un connubio di mille cose che pian piano riesci a mettere assieme. Non sempre conta la bella voce, riuscire a fare “il do di petto” o fare gorgheggi tecnicamente perfetti, ma quello che senti quando canti, contano le emozioni che cantando riesci a trasmettere, allora si che sei riuscito nell’intento. Cos’è cantare? Per quanto mi riguarda, forse una delle più belle cose della mia vita. “Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta”. Khalil Gibran Buon Natale Bordignon Antonio

Come sempre Vi diamo un bel numero con il quale, chi lo voglia, ha la possibilità di aiutarci nel poter proseguire la nostra attività culturale che abbiamo portato e porteremo per il mondo. Coro Ezzelino, presso banca Credito Cooperativo : IBAN IT04V0830960900000000014785

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Mensile di informazione e cultura edito

n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza.

Autorizzazione del Tribunale di Bassano

del Grappa n. 2/1975

È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di € 18,OO per i nazionali e di € 27,OO per gli esteri. Sede Proloco, via G. Giardino, 77 - San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo Romano: Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Profumeria Elisir. San Giacomo: Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri. Fellette: Panificio Bosa, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore: Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).

40° Anno

n° 430 Novembre 2015

D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004

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Care lettrici e lettori de Il Nuovo Ezzelino, quest’anno voglio condividere con voi alcuni sentimenti ed emozioni. Cos’è cantare? Ci possono essere molti modi di rispondere, ed ognuno di noi ha il suo modo di intendere il canto, che sia cantare sotto la doccia, in macchina con un gruppo di amici in ferie, con un coro… Quando si canta si apre un altro mondo, un’altra esperienza di vita. In una canzone c’è sempre della poesia, parte di una storia di vita vissuta, una burla verso altre persone, un sentimento d’amore ...a volte si ride, a volte si piange. Una canzone ti può trasportare con il cuore e la mente e alla fine ti senti quasi più leggero. Cantare in un coro è un’esperienza molto interessante sia a livello umano, sia a livello musicale, è tornare quasi bambini : sei in un’aula, hai la tua cartellina, sei seduto, hai di fronte a te una maestra che ti insegna, come quando andavi a scuola. Umanamente hai l’opportunità di relazionarti con molte persone, conoscere nuovi gruppi, hai la possibilità di essere d’aiuto nel sociale, musicalmente hai l’opportunità di imparare la musica, di conoscere tecniche vocali, di affinare l’orecchio musicale, riuscendo ad ascoltare, fin tanto che canti, anche come lo fanno i tuoi compagni.

Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. –

NOTIZIE IN BREVE

Cos’è Cantare?

dalla Pro Loco di Romano in distribuzione

gratuita ai soci.


Saluto a Giovanni Zonta

nuove stelle nel cielo

Maurizio Zen 56 anni 17 Novembre 2015

ni e hai continuato a sostenerci con i tuoi consigli. Il tuo entusiasmo per il canto e la musica non è venuto mai meno, neppure negli ultimi giorni della tua vita. Grazie, Giovanni, per tutto il bene che hai fatto a noi cantori e a tutta la comunità di San Giacomo. Ora, siamo certi, fai parte della nostra corale che pian piano si sta ricomponendo in Paradiso, con Dina, Graziella, Beppi e Lino; con il maestro Tessarolo e tuo fratello organista Nicola. Da lassù continua a starci vicino perché sappiamo svolgere il nostro servizio di cantori come tu ci hai insegnato. GRAZIE, GIOVANNI!!! San Giacomo, 12 ottobre 2015

DEFUNTI

Caro Giovanni, il canto sacro è stato la grande passione della tua vita, anzi, possiamo dire che tutta la tua vita è stata un canto al Signore. Hai iniziato a cantare fin da bambino nella nostra Schola Cantorum e per oltre 60 anni ti sei impegnato nel servizio liturgico per animare le messe festive e, in particolare, le grandi solennità, contribuendo ad aggiornare ed arricchire il repertorio della corale. Nel 1994 sostituivi il maestro Tessarolo nella direzione della Schola Cantorum, compito questo che hai esercitato con grande responsabilità e impegno per 12 anni per lasciare poi il posto al maestro Simone. Anche se negli ultimi anni non potevi più far parte attivamente della nostra corale, sei sempre stato presente alle nostre esecuzio-

Roberta Mocellin in Vinante 62 anni 11 Novembre 2015

Giustino Bortignon Tino 71 anni 18 Novembre 2015

Nicolino Colpo

Marco Mocellin

79 anni 15 Novembre 2015

66 anni 15 Novembre 2015

Umberto Pilotto

Ilario Chemello

Bertino 87 anni 26 Novembre 2015

76 anni 28 Novembre 2015

Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.

SEDE: V.le San Giuseppe, 91 - San Giuseppe di Cassola (VI) Tel. 0424 512222 - Cell. 348 7679123 - 360 221742 REPERIBILITA’ 24H SU 24

Custodi cimiteri comunali

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Scrivi una letterina a Babbo Natale! Durante i Giardini di Natale troverete il sacco di Babbo Natale che servirĂ per raccogliere tutte le letterine. Dal 28 novembre al 20 dicembre Chiesetta Torre di San Giacomo.


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