Dicembre 2015

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975

n° 431 Dicembre 2015

Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

40° Anno


Filiale di Romano d'Ezzelino Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) tel: 0424.514112 fax: 0424.392105 filiale87@bpmarostica.it

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n° 431 Dicembre 2015

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Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.

LA COPERTINA A PAROLE… Arlechino e Brighella durante “Il Teatro Comico” messo in scena dal gruppo teatrale “TEATRINO DELLE PULCI”.

Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino FOTO IN COPERTINA di Mario Artuso PER LA PRO LOCO DI ROMANO: Maurizio Scotton DIRETTORE RESPONSABILE: Dario Bernardi IN REDAZIONE: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Serena Campagnolo, Maurizio Carlesso, Duilio Fadda, Danilo Mazza. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

Mettiti in movimento Cari lettori ben ritrovati, con questo numero de “Il Nuovo Ezzelino” si conclude il 2015 un anno, il quarant’esimo dalla fondazione del nostro giornale, nel quale vi abbiamo raccontato i principali avvenimenti svoltesi nel nostro comune, mantenendo un forte legame con il nostro passato e valorizzando l’operato delle nostre Associazioni di Volontariato. Un anniversario che, come spesso accade, funge non tanto da punto di arrivo quanto da base di partenza per nuovi ed ambiziosi traguardi. Ce l’hanno dimostrato in questi giorni, anche gli amici del “Teatrino delle Pulici” che hanno festeggiato i trent’anni di attività con una commedia di grande spessore che conferma, se mai ve ne fosse il bisogno, l’eccellenza e la vivacità di questa compagnia. Abbiamo dedicato a loro ed al numeroso pubblico da tutto esaurito, registrato presso il teatro di Sacro Cuore, la nostra copertina. Dicembre è il tempo dei bilanci e delle riflessioni sull’anno che si sta per concludere ma, mentre i problemi della vita ci sembrano pareti insormontabili, il Natale alle porte ci invita a pensare al futuro con rinnovata fiducia e speranza. Amare se stessi ed il prossimo, vivere in pace e saper perdonare, sarà possibile se saremo guidati dalla contemplazione gioiosa del Figlio di Dio nato per noi. Quest’anno in molti hanno sentito il bisogno di ribadire l’importanza del presepe nelle scuole, nelle case e nei diversi luoghi di aggregazione. Nella sede della Pro Loco, abbiamo esposto uno dei bellissi-

L’8 dicembre è iniziato il Giubileo Straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco. Cristo conforta un poveruomo, icona di Luca Della Robbia, 1493, Museo del Louvre.

mi presepi realizzati da Roberto Cavalli figura storica della “Mostra dei Presepi” che per anni ha caratterizzato il periodo natalizio del nostro comune. Il Presepe, dove tutto è in divenire, ci sprona metterci in movimento, a fare la nostra parte per migliorare la nostra condizione, per migliorare la comunità in cui viviamo e per essere misericordiosi. A nome di tutta la Redazione auguro a Voi ed alle vostre famiglie un Buon Natale ed un felice 2016 nel quale poter realizzare ogni vostro desidero.

Maurizio Scotton “Madre, cosa posso fare per la pace nel mondo?” “Torna a casa e ama la tua famiglia” (Madre Teresa di Calcuta)

EDITORIALE

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O” NUOVO EZZELIN L “I e er sc no co i Fa ici. anche ad altri am pravvivenza. le della sua so Sentiti responsabi te cose da dirci. Abbiamo mol fendere bonamento per di Ci serve il tuo ab giornale. il tuo

Sommario EDITORIALE 3 Mettiti in movimento RIFLESSIONI 5 Natale 6-7 FATTI E MISFATTI APPUNTAMENTI 8-9 Il Carnevale dei Ragazzi 12-13 La passeggiata di San

Valentino si veste di storia

13 Convocazione assemblea dei soci

PERSONE 10-11 Raffaele Criscuolo 17 Il compleanno

di Sammy Basso

RESOCONTI 14-15 Natale in Pedemontana:

il mio primo vero Natale

16 Ritrovo conviviale

delle famiglie Visentin e discendenti

SPORT 18 TAEKWON-DO I.T.F.

International Taekwon-do Federation

19 NOTIZIE IN BREVE 19 DEFUNTI Via Salvo d’Acquisto, 5 - 36065 MUSSOLENTE (VI) Tel. 0424 30129 - Fax 393734 - gardin.roberto@gmail.com

NUOVI NATI? Condividi la tua gioia con i lettori de Il Nuovo Ezzelino, inviaci le foto via e-mail a: proromano@libero.it oppure portacele in redazione in via G. Giardino, 77 a Romano.

CO.MA.C. s.r.l. Via Roma, 62 • 36060 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 35111 • Fax 0424 510340 • E-mail: comac@assind.vi.it


Natale Ogni anno il Natale ritorna irrorando di luce anche le notti, che in questo periodo sono le più lunghe dell’anno. Milioni di piccole luci colorate ed intermittenti ornano spazi urbani e le nostre abitazioni riscaldando i giorni più freddi. di Cinzia Bonetto gli adulti di domani. In quanto giorno di rinnovamento, preceduto da un lungo Avvento, è una risorsa per la società, che ha bisogno di periodi di rigenerazione e cambiamento. Per un attimo entriamo in un pensiero magico per immaginare un Natale dove ogni rito sacro è pieno di fascino. Un Natale fatto di cose semplici, di poesia e di profonda condivisione. Abbiamo bisogno di nutrirci di speranza, di fiducia. Abbiamo sete di generosità, di sorrisi e di sguardi amichevoli. Cerchiamo la generosità e la pace! Il Natale ci dà questa opportunità; è un tempo regalato e diventa importante andare oltre alle polemiche… È importante smorzare e non accendere i conflitti… È questo che ci chiede il Natale: Una Nuova Nascita, che si realizza solo attraverso lo sguardo fiducioso della gente… Tutto questo può sembrare un’utopia, ma se noi crediamo nella speranza e nella vera accoglienza diventiamo molto contagiosi. Buon Natale di cuore.

Lo zampognaro Se comandasse lo zampognaro Che scende per il viale, sai che cosa direbbe il giorno di Natale? “Voglio che in ogni casa spunti dal pavimento un albero fiorito di stelle d’oro e d’argento”. Se comandasse il passero Che sulla neve zampetta, sai che cosa direbbe con la voce che cinguetta? “Voglio che i bimbi trovino, quando il lume sarà acceso tutti i doni sognati più uno, per buon peso”. Se comandasse il pastore Del presepe di cartone Sai che legge farebbe Firmandola col lungo bastone? “Voglio che oggi non pianga nel mondo un solo bambino, che abbiano lo stesso sorriso il bianco, il moro, il giallino”. Sapete che cosa vi dico Io che non comando niente? Tutte queste belle cose Accadranno facilmente; se ci diamo la mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno. Gianni Rodari

RIFLESSIONI

Un tempo vissuto con magia e attesa, ma sempre di più “inquinato” dalla dimensione della frenesia e dalle curiose polemiche circa l’opportunità o meno di celebrare cerimonie natalizie accogliendo la multiculturalità! Mi sembra lecito pensare che queste tensioni e contraddizioni possano essere colte come opportunità per riflettere seriamente sul senso del Natale. Cosa ci passa in testa ogni qualvolta pronunciamo la parola “Natale”? Rievocare i connotati più propriamente cristiani della natività di Gesù non significa rinchiudersi in un ghetto esclusivo, ma mostrare capacità di narrazione con il linguaggio della nostra cultura in continua evoluzione, la perenne “buona novella” che riguarda tutta l’umanità, senza differenze latitudinali e longitudinale… “Il figlio di Dio è nato per tutti”! Il Natale è un rito così particolare dell’esperienza antropologica cristiana, non si limita a dare significato e onore all’infanzia, costituendo così n potente momento di incontro coi bimbi, che saranno poi

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Fatti e Misfatti Ricominciamo ad esplorare sommariamente le notizie apparse sulla stampa locale in questi ultimi trenta giorni o giù di lì. Per chi di solito legge le notizie di cronaca locale apparirà evidente come in certi casi le informazioni appaiono da un giorno all’altro diverse o magari contraddittorie.

FATTI E MISFATTI

di Gianfranco Cavallin

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È il “bello della diretta”, come si dice al Tg quando ci sono errori da giustificare. Di fatto anche chi scrive questa nota quando svolgeva il servizio da cronista di cronaca nera, è incappato in qualche infortunio. In un’occasione ha avuto anche il dispiacere, poi trasformatosi presto in un sorriso, di far morire una persona che invece era più che viva e brindava con gli amici al bar alla vita che gli era stata prolungata. Era morto realmente un conoscente che aveva usato per una breve escursione il ciclomotore del “deceduto” per cui si era equivocato sulla identità della vittima. Cose che capitano. Per cui anche altri infortuni e valutazioni che si fanno si riscoprono poi meno gravi di quel che si pensava. È successo anche a Romano, a San Giacomo in particolare, per la notizia riportata dalla stampa di recente in cui si parlava di profanazione della chiesa del paese, mentre è stato accertato, alla fine che si trattava di un atto vandalico, odioso, irrispettoso, ma non qualificabile come profanazione. Il primo novembre appare una notizia che informa di lavori prossimi ad iniziare per adeguamento negli edifici scolastici di San Giacomo e Sacro Cuore. Tutto ciò nell’ambito di un piano triennale di opere pubbliche con un occhio di riguardo per giovanissimi ed anziani. Partiranno anche le ronde contro i vandali, come ha assicurato il vicesindaco Seraglio, per scoprire chi deturpa l’ambiente. Circa a metà novembre appare una notizia secondo la quale sono state svaligiate tre abitazioni con un danno di circa 30 mila euro.

Il Corriere Veneto dà una notizia secondo cui i coniugi di Romano accusati di avere rapito la figlia alla donna cui l’avrebbero affidata intendono chiedere i danni per una grave ingiustizia subita.

al gip Venditti il processo con rito abbreviato contro Lucia Lo Gatto e Manuel Palazzo, accusati di avere ucciso il marito della donna e poi dato fuoco al suo cadavere in un sentiero sopra Possagno.

Il 28 di novembre appare sul Giornale di Vicenza una notizia che poi si trasformerà in un “tormentone”: si parla di una decisione contestata da molti genitori presa ancora lo scorso anno sui canti di Natale dall’istituto comprensivo. Rischiava di saltare l’appuntamento di quest’anno nel timore che si ricorresse allo stesso metodi di scelta di canzoni che non avevano riferimento alla nostra cultura, privilegiando altre etnie. Polemiche e contrasti, alla fine si legge il 2 dicembre, sempre sul Giornale di Vicenza, cronaca di Bassano, che il concerto si farà nel solco della tradizione.

Tra le notizie raccolte nelle ultime ore possiamo citarne una che tranquillizza un po’: la ragazza quattordicenne ferita in un incidente a Fellette è in via di miglioramento.

Il 4 dicembre compare una notizia a firma di Francesca Cavedagna che spiega come il sindaco di Romano Rossella Olivo sia stata minacciato di morte su Facebook da uno straniero a commento di un suo posto sul concerto di Natale: ricerche dell’autore ancora in corso. Il giorno successivo la cronista aggiunge mezzapagina di commenti che attestano solidarietà al sindaco. Il 7 dicembre sempre Francesca Cavedagna si occupa del sindaco e della polemica trasmissione diretta da Giletti nel suo programma l’Arena che vedeva contrapposte il sindaco Olivo e la preside Maria Luisa Chenet. Tra i ritagli di giornale consultati ne troviamo anche uno che annuncia come a gennaio si terrà davanti

Vi sono anche notizie di un certo interesse che compaiono nel sito del Comune e che possono essere così sintetizzate. È in corso un’operazione di sostituzione dei contatori d’acqua. Sono state rese note iniziative tese a facilitare le manifestazioni di attività intellettuale tra i ragazzi con letture sotto l’albero. Vengono ricordati gli obblighi per chi voglia macellare un maiale per uso famigliare per cui bisogna presentare domanda all’azienda Ulss 3 almeno tre giorni prima della data prescelta. C’è un allarme per la presenza di esche avvelenate in alcuni punti del Comune, esche che rappresentano un rischio anche per gli animali domestici. Chi se ne accorgesse è pregato di avvisare o la polizia locale o i carabinieri. Vengono ricordati l’invito al Cenone di Capodanno con facilitazioni per i più anziani ed un corso di ballo liscio rivolto agli ultratrentacinquenni. Il corso di ballo si svolgerà a partire dal 20 gennaio 2016 di mercoledì dalle 9 alle 10,30 nella palestra comunale di Fellette. Gli interessati dovranno rivolgersi ai servizi sociali del Comune.


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FATTI E MISFATTI


Il Carnevale dei Ragazzi A Fellette, negli anni ‘60, i giorni di carnevale si riducevano a ben poca cosa. Di solito la festa iniziava e terminava il martedì grasso quando, cioè, la mamma e la solita zia si rimboccavano le maniche per impastare la ricetta che lo scoppiettante strutto trasformava in gustosi “cròstoi e frìtoe”.

APPUNTAMENTI

di Mauro Moro

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Mentre il tipico odore pesante, quasi palpabile, riempiva la cucina con le porte e finestre spalancate per far circolare l’aria, i ragazzi ci radunavano in cortile e tra un gioco e l’altro: via di corsa dentro casa ad “incoconàrse” per bene. Quasi subito spuntavano fuori anche i coriandoli; erano pochi perchè i soldi, da buttare così, proprio non c’erano. Si lanciavano a pugnetti sulle ragazze per vederle arrabbiate e spettinate. La soddisfazione era completa quando andavano a riempire la bocca dei furbi mentre gridavano “Viva Carnevale”. Poi iniziava la sarabanda alla ricerca dell’abito fuori moda per andare, così vestiti, dai parenti a completare la “spansàda de cròstoi e frìtoe”. Bastava tutto questo per essere contenti e i grandi lasciavano fare, incoraggiati da qualche maestra che al mattino voleva i ragazzi a scuola in maschera. L’iniziativa del Carnevale dei Ragazzi non solo prese piede ma a partire dal 1967 anche il pomeriggio cominciò ad essere trascorso assieme presso l’asilo parrocchiale dove un gruppetto di giovani e di adulti, sotto la guida del cappellano festivo don Francesco Longhin, diede vita alla sfilata delle mascherine di Fellette con la premiazione delle vie meglio rappresentate. L’anno successivo un gruppo di volenterosi, guidati dal signor Chino Zonta, organizzò la seconda edizione del Carnevale dei Ragazzi. Si volle ripetere la manifestazione del concorso mascherine ma quell’anno si decise di farle sfilare per Via Chiesa, Borgo e Don Pietro Gheno, prima di radunarle in sala cinema-teatro per premiarle e proiettare i cartoni ani-

mati. Il piccolo corteo dei bambini vestiti in maschera alla meglio, seguiva degli enormi testoni in cartapesta. Si notarono gruppetti di persone, per lo più genitori accorsi a vedere quanto stavano facendo i figli in piazza. A loro dire, la festa venne considerata divertente e qualcuno suggerì di organizzare la volta successiva anche la sfilata dei carri mascherati.

L’idea sarebbe stata ritenuta possibile solo a patto che fossero costruiti dai ragazzi. Fu così che oltre alla consueta sfilata delle mascherine venne introdotta una novità di rilievo: il Concorso per il migliore carro mascherato preparato dai ragazzi delle varie contrade puntando a premiare chi che meglio di altri riuscisse ad esprimere il mondo dei ragazzi perchè il Carnevale di Fellette era ed è fatto per loro. Nel corso dei successivi anni i costruttori dei carri delle varie contrade

trovarono idee nuove e forme artistiche più elaborate. Sempre un maggior numero di persone cominciò ad impegnarsi nell’allestimento delle raffigurazioni carnevalesche e nell’animarle durante la manifestazione. In occasione della 6a edizione venne avanzata la proposta di far precedere, in sfilata, ogni carro carnevalesco dalle mascherine col nome della via che l’aveva costruito, coinvolgendo anche gli adulti i quali, affiancando nell’impegno i ragazzi, stimolarono il loro piacere di organizzarsi, aiutandoli ad affinare il gusto artistico ed a sacrificarsi per la buona riuscita del loro carro mascherato. A partire dal 1977 venne allargata la partecipazione alla sfilata a tutte le Contrade del Comune ed a quelle dei paesi vicini con il solo obbligo che il divertimento proposto fosse secondo lo spirito e le tematiche del Carnevale dei Ragazzi. Anche le Scuole Materne locali si sentirono spronate ad allestire annualmente il loro carro mascherato animato, poi, dagli stessi bambini. E con il passare degli anni un lungo serpentone di maschere, carri allegorici e attrazioni ha continuato a riempire le strade di Fellette. La manifestazione si è sempre più aperta alle comunità limitrofe divenendo punto di riferimento per i costruttori di carri allegorici dei paesi vicini che sempre più ambiscono ad immergersi con le loro “creature” nella folta folla che si assiepa lungo le strade di Fellette e che ogni anno li attende. E allora che sia, che i valori e lo spirito di aggregazione che il carnevale trasmette abbiano ancora lunga vita e buon divertimento con il 50° Carnevale dei Ragazzi di Fellette!


Il carro vincitore del Carnevale 2015.

Il Carnevale dei Ragazzi

L’idea iniziale fu dei giovani, in particolare di Felice Contiero, leader e portavoce di un gruppo giovanile, allora in fase di crescita e deciso ad innestare qualche nuova iniziativa nella tradizionale Fellette. L’entusiasmo e la capacità di “contagiare” l’ambiente furono di Chino Zonta, l’abile tessitore nel convogliare tante forze, l’impareggiabile ricercatore di premi, finanziamenti, collaborazioni. La preziosa, insostituibile, efficacissima congiunzione con la scuola e le famiglie fu assicurata dalla signora maestra Speranza in Bertoncello, capace di garantire credibilità ed importanza ad una “novità” che difficilmente avrebbe altrimenti potuto affermarsi. Il contenitore di tutto fu l’organizzazione parrocchiale, che sostenne l’avvio della nuova manifestazione, dapprima in sordina poi sempre più palesemente, essendo allora l’unica realtà in grado di assicurare la continuità e la riuscita. Lo si volle chiamare “Carnevale dei Ragazzi”, perchè pensato per loro, realizzato e giudicato da loro, spontaneo, pieno di fantasia, libero da ogni inutile contestazione o meschino interesse. Così è nato e così lo si è affidato alla stupenda Comunità di Fellette, che in tutti questi anni l’ha fatto crescere senza tradirne gli iniziali obiettivi, per la gioia di tutti: dei grandi e, soprattutto, dei più piccoli. don Francesco Longhin Don Francesco Longhin è stato dal 1966 al 1973 cappellano festivo a Fellette occupandosi della formazione e delle attività dei giovani.

APPUNTAMENTI

scritto da don Francesco Longhin in occasione del 25° anniversario

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Raffaele Criscuolo Lo scorso anno, il 29 agosto 2014, è deceduto a Bassano il dott. Raffaele Criscuolo, all’età di 97 anni (nato a Cittadella il 23 marzo 1917). Raffaele Criscuolo è un’istituzione a Romano dal 1959 al 1989, era detto i Presidentissimo perché tutte le cariche sociali, non politiche, erano affidate a lui, così nessuno dei cittadini originari potevano aspirare a tante cariche. di Gabriele Farronato, collaborazione fotografica Gianni Dissegna

Onoriamo il ricordo del “presidentissimo” dott. Criscuolo, figura storica del nostro recente passato ed ancora oggi esempio di encomiabile impegno per il bene comune.

PERSONE

Maurizio Scotton Presidente della Pro Loco di Romano d’Ezzelino

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Il modello, se vogliamo chiamarlo così era stato il nobile Stecchini che possedeva un Palazzo famoso e molti terreni. A lui ci si affidò per dirigere l’iniziativa della realizzazione di alcune opere parrocchiali pochi anni prima dello scoppio della prima guerra mondiale. Nella Romano del secondo dopoguerra non c’era molto, le osterie di Romano davano un settimo delle entrate; a Fellette stentava ad arrivare l’acquedotto e la Cornara (oggi coperta in Via Bassanese, dava problemi di improvvise esondazioni. Il sindaco del dopoguerra Farronato aveva ceduto il posto al maestro Pietro Tessarolo detto Sciornéa, un insegnante straordinario, un uomo che ha insegnato a cantare nella scuola le canzoni patriottiche e grande guida nel canto a San Giacomo. Il boom economico degli anni Ses-

santa a Romano è stato vissuto con una certa tranquillità, più sorpresi dal vedere l’asfaltatura delle strade e l’apertura dell’attuale tratto di Viale Giardino nel 1963. La Democrazia Cristiana guidava il Comune pensando anche a mettere una lista di opposizione. Sembrava pacifico che il modulo costituito da pochi uomini che capivano era più che sufficiente, ma con il principio egli anni Settanta arriva in consiglio gente nuova con entusiasmo. Intanto il Comune nel censimento del 1971 era passato dal 5050 abitante del 1951 a oltre 7000. Nel 1972 si pensa al Piano Urbanistico e ricordo il buon senso e la fatica del segretario a spiegare ad un cittadino che non si poteva costruire una casa senza presentare un progetto, ma erano le ultime code di una mentalità. Raffaele Criscuolo medico condotto nel secondo decennio della sua condotta era ben consapevole di un possibile ruolo che poteva assumere. Accettava gli incarichi di giudice conciliatore (ruolo ora affidato al giudice di pace) e nello stesso tempo si era impegnato nel sociale coinvolto da una popolazione che voleva emergere. In primo luogo c’era il grande personaggio di Alfredo Fontanesi un bulldozer nello spingere le azioni di volontariato e a spingere sulla necessita di avere una banca a Romano (allora le lobby bancarie erano di forte ostaco-

lo) progetto realizzato nel 1982 con Criscuolo presidente. Il dottore è stato il motore dell’associazione Calcio Romano, grazie ai suoi collaboratori Giovanni Alberton e Gianni Dissegna: per 17 anni sarà Presidente. Le sue adesioni per far crescere la Pro Romano, il Ciclismo sono importanti, ma la creatura di gran lunga più importante è appunto il Calcio Romano, società che non c’è più, ma che ha dato un fortissimo impulso ai nostri giovani calciatori: a loro è stato insegnato molto. In primo luogo l’amicizia, il rispetto anche da parte di chi si impegnava per fare l’accompagnatore, l’allenatore o altre mansioni più umili. Chi non ricorda Tarcisio Zen (il noto Cio), oppure Cei, Chemello Natalino, Bontorin Gabriele, Colpo tutte persone che hanno contribuito alla crescita. Un discorso a parte riguarda Gianni Dissegna che con la moglie Mirella si è messo a disposizione ed è diventato anche lo storico archivista fotografico della squadra (dai suoi album sono tratte le fotografie). Un società di calcio che ha rappresentato un esempio. Di grandi vittorie non si può parlare perché mancavano i finanziamenti, ma con quale orgoglio il segretario Giovanni Alberton lo ricordava: 29 coppe disciplina. Ecco cosa pensava l’A.C. Romano del Presidente Criscuolo. Uno spirito decubertiano che ha aiutato molto e i cui effetti sono leggibili ancor oggi.


Gli artefici dell’A.C. Romano nell’anno della fondazione 1967. Da sin. Giovanni Alberton, il factotum del settore amministrativo e tesseramento; Elia Padovan ex poliziotto, collaboratore in tutti i campi (calcio, ciclismo, Pro Romano e consigliere comunale), il dott. Raffaele Criscuolo medico condotto; al suo fianco Pietro Tessarolo sindaco di Romano, colui che ha accolto le richieste e ha trovato il posto per il primo campo sportivo a fianco della chiesa di San Giacomo.

23 Febbraio 1969. Gianni Dissegna e Marcello Telatin a consulto col massaggiatore Cei Libero e il dottore e presidente Criscuolo Raffaele.

22 marzo 1917 nato a Cittadella. Dal 1 settembre 1959 al 31 marzo 1987 Medico condotto e ufficiale sanitario. Prende il posto del defunto dottore Gino Betteto. 1959-1986 Giudice conciliatore di Romano.

La partita Romano-Arsenal a. 1968-69, nel campo presso la chiesa.

1965-1973 Consigliere della Pro Romano. Componente del Patronato scolastico comunale. 1967-1984 Presidente Associazione Calcio Romano dalla fondazione. Promotore delle Unione Ciclistica Romano d’Ezzelino. 1980 Promotore con la squadra A.C. Romano del gemellaggio con Flintbek (Germaia).

Roma, 13 gennaio 1979. Premio di “Benemerenza sportiva nazionale” al dott. Criscuolo. Da sin. in prima fila: Giovanni Alberton (segretario A. C. Romano), geom. Enrico Galuppo presidente comitato regionale, dott. Artemio Franchi presidente FIGC e dell’UEFA, il presidente del comitato provinciale di Padova. In seconda fila: il sindaco di Romano Fulgenzio Bontorin, il dott. Raffalele Criscuolo premiato, Antonio Berto ispettore nazionale comitati regionali, dott. Antonio Ricchieri presidente Lega dilettanti e vicepresidente FGCI e Gianni Dissegna, allenatore dell’A. C. Romano.

1982-1989 Presidente della Cassa Rurale di Romano d’Ezzelino (poi Banca di Credito Cooperativo) 1984 Presidente onorario dell’Associazione Calcio Romano.

PERSONE

La carriera

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La Passeggiata di San Valentino si veste di storia Per celebrare il 50° della Pro Loco di Romano d’Ezzelino (fondata il 21 luglio 1966), ed il centenario dalla Grande Guerra (1915-1918), la tradizionale Passeggiata di San Valentino si svolgerà in estate per farci innamorare di uno dei luoghi più importanti del nostro territorio: Valle Santa Felicita.

Cosa scoprire in Valle!

APPUNTAMENTI

La passeggiata, giunta alla 25° edizione, consentirà ai partecipanti di scoprire il nostro passato attraverso il suggestivo paesaggio che si snoda in questo anfiteatro naturale sullo sfondo diruto dei costoni del Grappa

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La valle, che da sempre è un luogo di grande interesse, con un nome che suscita attrazione e mistero, oggi è un sito accogliente e silenzioso che apre il suo prezioso scrigno naturalistico ai numerosi affezionati ed ai altrettanto numerosi sportivi. Il mercato, i Conventi, le stazioni delle teleferiche, il ponte sospeso e quello ferroviario, la fontana dei sassetti, la palestra di roccia, i numerosi sentieri che dal fondovalle risalgono il Massiccio del Grappa percorrendo l’intera Valle o i suoi ripidi fianchi sulla destra e sinistra orografica, il capitello di Sant’Antonio ed il sacello della Madonna del Buon Consiglio, senza dimenticare le anguane, i fantasmi, le leggende e... il carico di storia, Vi guideremo passo dopo passo ad approfondire questi ed altri dei numerosi spunti offerti da questo magnifico luogo dove, pace e silenzio regnano sovrani da secoli. “Per chi vuole vivere, pregustare l’attesa di qualcosa di bello è ancor meglio che vivere la cosa bella che verrà” ed allora, per gustare in anticipo la gioia di questa passeggiata, vi segnaliamo la dislocazione dei punti salienti ed iniziamo col tratteggiare “il mercato”.

1 - Il Convento Gerolimino di Valle Santa Felicita 2 - Il Convento Benedettino di Valle Santa Felicita 3 - (1950) Binario a Cremagliera per la discesa a valle dei massi 4 - Guerra 15-18, Stazione di partenza teleferica Col Campeggia 5 - Guerra 15-18, Stazione di arrivo teleferica Col Campeggia 6 - Guerra 15-18, partenza teleferica Val Dei Spini - Noselari 7 - Guerra 15-18, arrivo teleferica Val Dei Spini - Noselari 8 - Guerra 15-18, Impianto di pompaggio acqua 9 - Guerra 15-18, Linea acquedotto e serbatoio di Col Averto 10 - Guerra 15-18, Ponte Sospeso, congiunzione Sentiero Sara - Scalon 11 - Guerra 15-18, Col Campeggia: Comando Tattico IX Corpo d’armata F1 - Guerra 15-18, Ferrovia Decauville da Sant’Eulalia - Castelfranco P - Guerra 15-18, Ponte ferroviario sul torrente Santa Felicita F2 - Guerra 15-18, Ferrovia Decauville per San Vito - Bassano


L’antico mercato di Valle Santa Felicita

Teleferica Santa Felicita Col Campeggia, stazione di carico

La sede del mercato era probabilmente situata intorno all’attuale capitello, a monte e a valle. Si tratta di un’area quasi pianeggiante, interessata come lo è anche adesso, da alluvioni che portavano distese di ghiaia e impedivano la crescita di alberi di alto fusto. Ciò garantiva uno spazio libero dalla vegetazione, una piazza naturale, all’interno di un’area imboschita come lo era tutta la pianura veneta. Stiamo parlando del mercato documentato attorno all’anno 1.000, quindi anche antecedente al 1.000, come da concessione dell’imperatore germanico Ottone III che firmava un diploma di concessione al Conte Rambaldo di Collalto.

Ponte sospeso

Curiosità: Ottone III morì a soli 22 anni, nel 1002! Di malaria. Suo padre, Ottone II a 28! Di infezione intestinale a Roma… Dalla caduta dell’impero romano, che avvenne nel 476, vi fu il periodo invasioni barbariche con diffuse pestilenze. La zona, dopo essere stata disboscata e centuriata dai coloni dell’esercito romano, si pensi a Caio Vettonio di Sant’Eulalia, con una popolazione decimata venne abbandonata e tutta la pedemontana si inselvatichì. Le strade di allora, a parte alcune vie romane come la via Postumia, erano costituite da greti di torrenti e sponde di fiumi. Viandanti e mercanti percorrevano la Valsugana sulla strada Padova

Trento, pastori con le loro greggi salivano dal padovano alle alte quote prive di vegetazione permanente, fino ai prati dell’altopiano di Asiago e del Grappa. Dalle sponde del Muson e del Brenta la valle di Santa Felicita mostrava il suo intaglio riconoscibile dalla lontana pianura, quindi facile da raggiungere per i mercanti di allora. Possiamo immaginarci qui greggi di pecore, baracche improvvisate con accumuli di lana, panni e vesti, pellicce di volpe, cianfrusaglie, lame da taglio, fuochi, pentoloni fumanti di brodo e carne di agnello, formaggi e farine, tagliaborse, truffatori, monaci, predicatori, soldati a cavallo…

Convocazione Assemblea dei Soci Il Consiglio di Amministrazione della Pro Loco di Romano d’Ezzelino invita tutti i Soci a partecipare all’Assemblea ordinaria che si terrà venerdì 11 marzo 2016 presso la sala comunale di San Giacomo (Via G. Giardino, sopra la sede della Pro Loco) alle ore 20.00 in prima convocazione e alle ore 21.00 in seconda convocazione.

APPUNTAMENTI

di Valter Brunello

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Natale in Pedemontana: il mio primo vero Natale Buongiorno a te, Amico Lettore. No, non voglio confonderti le idee! Chi scrive non è un infante che ha appena compiuto il suo primo anno di età! Semmai somiglio più ad un (simpatico?!) grizzly da poco meno di un quintale e con una “stagionatura” di 45 anni! Ma allora perché il titolo dice che è il mio primo vero Natale?

RESOCONTI

di Danilo Mazza

14 Tutti i giorni, tutte le ore, tutti i com- il mio più bel Natale da molti anni a brulé e le castagne, e i miei sensi hanpleanni e – perché no? – anche tutti i periodi Natalizi possono essere infinite ripetizioni (scontate variazioni sul tema) oppure nuove scintille di meraviglia e di curiosità. Spetta a noi decidere attraverso quali occhiali guardare il reale quotidiano. Un evento è un evento; la colorazione emotiva che esso assumerà è invece una nostra scelta ed una nostra responsabilità. Ti ricordi, Amico Lettore, il mio primo articolo apparso qui sulle pagine de “Il Nuovo Ezzelino”? Sul numero 424 (Aprile 2015) mi presentai narrandoti qualcosa di me. Se ti ricordi, condivisi con te un po’ del mio girovagare per l’Italico Stivale. Natali trascorsi a Ragusa, a Padova, a Selvazzano, a Bolzano, a Parma… ogni volta un dover ricominciare tutto da capo. Ecco i Natali vissuti come “scontate variazioni sul tema”. Ma adesso ho smesso di girovagare: vivo in questa deliziosa striscia di Pedemontana adagiata alle pendici “di papà Grappa”. Lo scorso Venerdi 18 Dicembre ho festeggiato il mio secondo anno di residenza in questi luoghi che ormai amo come se ci fossi nato. E questi luoghi – e questa gente Veneta, matta, caciarona, festaiola – ha ricambiato questo amore, donandomi

questa parte. Ho visto così “con nuovi occhiali” una ricorrenza ormai data per scontata. E così voglio condividere con te un po’ di eventi che ho vissuto e assaporato in questi giorni.

no assaporato le narrazioni della serata con i Cantastorie.

I Babbi e i mussi in giro per le famiglie. Sul Giornalino “Il Cortile” n. 10 è apparso un gradevole articolo Le casette del mercatino. A Natale è redatto dal Prof. Zarpellon inerente la tutto un florilegio di mercatini, pertan- storia di questa iniziativa, partita nel to ci si potrebbe chiedere cosa possa lontano anno 1970. Se tu, Amico Letesserci di speciale. Di speciale c’è il tore, vivi lontano da quel di San Giafatto che per la prima volta tali casette como o se sei uno dei nostri Abbonati hanno fatto la loro comparsa nello spa- Esteri, puoi goderti tale cronistoria zio compreso tra le due Chiese di San semplicemente visitando il sito web Giacomo. Una delle due Chiese è per- della Parrocchia di San Giacomo e clictanto diventata per l’occasione centro cando sul link “scarica Il Cortile”. Per di incontri e di manifestazioni. Dunque quel che mi concerne, è stata una gioia un piccolo polo con Articoli Natalizi, fare il Babbo Natale! La meraviglia che zona ristoro, spazio per manifestazio- traspare dai visi di alcuni bimbi è diffini. Sicuramente come “prima volta” ci cilmente descrivibile utilizzando le pasaranno talune cose da rivedere affin- role! E chi bimbo più non è, ti accoglie ché nei prossimi anni questa iniziativa il più delle volte con un bel sorriso… possa risultare maggiormente fruibile oltre che con tavole imbandite con da residenti e non, oltre che dai turisti. ogni ben di Dio!! E così, Amico LettoResta tuttavia il fatto che dietro ogni re, tra un bianchetto offerto da una Fastoria, c’è sempre un inizio, c’è sempre miglia, una grappetta offerta da un’al“una prima volta”. Avanti così, Manuel! tra Famiglia, un buon brulè offerto da Grazie a tutti gli Amici che con slancio un’altra ancora, la mia prima serata in hanno donato tempo ed energia per veste di Babbo si è conclusa con me la realizzazione di questa “prima vol- che mi sentivo come su una nave col ta”. Io ho apprezzato l’iniziativa, il mio mare a forza 7 e con un delizioso sorstomaco ha gradito il “panino onto” col risetto ebete impossibile da estirpare!


RESOCONTI

Non dimentichiamoci che fino al mio trasferimento a San Giacomo io ero dannatamente astemio!! Anzi, un sincero grazie al buon profeta Nicola che ha riportato me e la mia vecchia Ford a casa!! Mai, nel mio Italico girovagare, avevo visto nulla di simile! No, non mi riferisco a ciò che ho visto sotto i fumi dell’alcool! Mi riferisco alla strana carovana di Babbi, di Pastorelli, di Vigili, tutti dietro un musso con dietro un carrettino full-optional, comprensivo di luminarie, di Presepe e di radio con amplificatore per diffondere le canzoni natalizie! Nemmeno la mia vecchia Ford è così tanto accessoriata! Tra l’altro il nostro musso – Martina, una mussa simpatica ma un po’ testarda! – causa “libagioni e laute prebenda” un tantino meno salutari della buona biada, aveva il pancino un po’ imbarazzato e ragliava come la sirena di un antifurto oppure si metteva a correre come un cavallo Mustang purosangue! Aveva ragione il Prof. Zarpellon: “dovremmo darle uno sciroppino”! Più che di un veterinario avremmo avuto bisogno di un esorcista!!! L’elemento che mi ha fatto riflettere di più? La presenza di Don Moreno tra i Babbi. Lasciato il calduccio della Canonica, sì è messo di buon grado a coccolare bambini e vec-

chietti, e a distribuire sorrisi e “bagigi” a destra e a manca. Bagigi che abbiamo poi consumato al “Cenone” tenutosi al rientro: babbi, vigili, pastorelli (no! Musso Martina no!) tutti assisi al desco a mangiare in allegria un boccone. Il concerto di Natale “Symphoniae”. Che meraviglia! Bravi, tutti. Una perfetta armonia di splendide voci, di delicati fiati, di vigorosi tamburi.Tantissima gente si è goduta una serie di splendide performance canore e musicali che hanno fatto vibrare cuori ed orecchie all’unisono. Personalmente sarò il primo che tornerà ad ascoltarli quando ci doneranno altre meraviglie simili. Perché tornerete presto, vero??? Grazie a tutti voi! Piccole riflessioni finali. Se come appartenente alla Pro-Loco è mio precipuo dovere illustrare queste iniziative culturali e territoriali, come Cittadino di questa Comunità non posso esimermi dal ringraziare tutti gli Amici che in questi due anni mi hanno accolto, mi hanno reso partecipe di questi momenti, hanno condiviso con me un pranzo o una cena in allegria. Questo vostro “darmi qualcosa” mi ha permesso di integrarmi. Mi ha permesso di “vivere” il Natale, non di guardarlo

da lontano, come uno spettatore distratto. Ecco, se adesso lascio il “punto di vista” di colui che fa parte della Pro-Loco o di colui che è Cittadino di questa Comunità, ed assumo il semplice punto di vista di essere pensante (massì, ogni tanto cogito anch’io!), non posso non condividere con voi le parole che il buon Diego mi ha donato proprio questa sera. Il senso di tali parole? Eccolo: “non è togliendo qualcosa che possiamo aiutare l’altro ad integrarsi. Semmai è dando qualcosa che possiamo permettere all’altro di entrare nei nostri usi e costumi”. Con me ha funzionato. Ho anche visto questo meccanismo in atto con gente di altre etnie che scattava foto raffiguranti sé stesse e i Babbi Natale. Per favore, prima di togliere Presepi o Canti Natalizi, pensateci. “Non è togliendo qualcosa che possiamo aiutare l’altro ad integrarsi. Semmai è dando qualcosa che possiamo permettere all’altro di entrare nei nostri usi e costumi”. Grazie Diego. Magari qualcuno comprenderà il senso di queste parole. Felice e sereno Natale a tutti voi, Amici Lettori.

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Ritrovo conviviale delle famiglie Visentin e discendenti Il giorno 4 dicembre 2015, in un locale di Romano d’Ezzelino, si sono ritrovati numerosi a festeggiare per la seconda volta le famiglie dei Visentin e dei discendenti. Per la ricerca si è risaliti dal capostipite Visentin Gregorio nato nel 1825 e maritato con Zilio Adriana.

RESOCONTI

di Visentin Gregorio (non quello nato nel 1825!)

16 Dai documenti storici in nostro possesso, la famiglia storica abitava nella vecchia casa, tuttora esistente nel nostro comune in Via Meneghetti n. 12, nella prossimità dell’imbocco con Via Zaghi. I due discendenti rimasti nella vecchia abitazione furono Visentin Giovanni 1850 sposato con Zilio Elisabetta e Visentin Marcantonio 1861 sposato con Chemello Giustina (di cui conserviamo il certificato di matrimonio), oltre alle sorelle Maddalena, Angela,Giustina e Domenica uscite dalla casa paterna per seguire i loro mariti. I pargoletti, sopratutto di Giovanni riempivano la famiglia Visentin sempre di più, fino a diventare troppo numerosi in quella vecchia abitazione molto umida e fredda. Così nel 1925, a seguito della possibilità di trasferirsi

in Via Carlessi per una casa in vendita di una signora rimasta vedova senza figli, dovo aver “tirato le brusche”, la scelta di trasferirsi, andò al Giovanni e il Marcantonio restò nella vecchia abitazione. Nella casa originaria di Via Meneghetti, era nata Suor Anna Piotto, rimasta fino all’età di 6 mesi, nipote del Visentin Giovanni (e figlia di Visentin Adriana in Piotto). Suor Anna, piccola di statura ma grande di cuore e dal viso dolcissimo, è rimasta nell’asilo di Romano fino a non molti anni fa e di recente è ritornata alla Casa del Padre. Nel corso degli ultimi due secoli, i Visentin emigrarono in diversi paesi. Alcuni di loro si trasferirono per lavoro negli Stati Uniti sin dall’inizio del 1900 e vi rimasero. Con loro manteniamo il contatto an-

che se, con le ultime generazioni, ci dobbiamo sforzare a parlare in inglese. Della famiglia dei Visentin originaria da Romano, ne sono presenti anche a Rosà, nella nota famiglia di imprenditori denominata Mevis, a Marostica, a Pove, a Bassano, a Castello di Godego, a Pieve di Soligo, a Torino, a Cassola, a Tezze sul Brenta, a Conegliano, a Borso del Grappa, solo per citarne alcuni. Delle famiglie discendenti dei Visentin presenti alla cena figurano le famiglie Biasion, Parolin, Bragagnolo, Donazzan, Piotto, Tormena, Andolfatto, Carlesso, e Sommacal. La più anziana alla cena era Visentin Maria in Donazzan da Pove del Grappa classe 1928 mentre la più giovane Sommacal Giorgia del 2011 di Cassola. Gioiosa è sta l’occasione per ritrovarsi e rinsaldare i legami che esistevano in maniera molto stretta fra i nostri avi. Oltre alla consueta foto di gruppo, la foto del piccolo Isacco Biasion che tiene in mano l’albero genealogico dei presenti. Un ringraziamento a tutti gli intervenuti e in particolare a Suor Giustina Visentin che ci ha onorato della sua presenza.


Il compleanno di Sammy Basso Che il primo dicembre fosse il compleanno di Sammy Basso dal suo profilo Facebook proprio non si capiva, questo amico della Pro Loco di Romano d’Ezzelino e del gruppo sostenitore locale ci fa sempre emozionare.

PERSONE

di Maurizio Carlesso

17 Un fiume di messaggi augurali un tripudio di commenti e saluti bellissimi da leggere e fare propri, ecco Sammy ci uniamo anche noi per portarti con il Nuovo Ezzelino su tutti i continenti. Il nostro piccolo grande ospite lo ricordiamo agitato ed intraprendente all’ultima festa ai Colli Alti dove la scorsa estate ci ha permesso di essere con lui e di apprezzare le sue doti umane e ricaricarci con la sua energia. Il salone affollato, le persone in piedi, molte altre che non riuscivano ad entrare nel locale che ci ospitava, testimoniavano l’attaccamento a questo Capitano. Tutti erano accorsi per testimoniare ed assaporare l’immancabile simpatia ed animazione che Sammy porta. Quando si parla con lui e lo si sente raccontare delle sue esperienze in Italia o in giro per il mondo, non si può fare a meno di rimanere affascinati. La dovizia di particolari, le sensazioni e la felicità che trasmettono le sue esperienze ci restano nel cuore. So che Sammy sarebbe felice di poter diventare un Avatar, ed è anche riuscito ad intervistare il famoso regista che ha diretto il film, ma con molta umiltà ci dice subito che sarebbe solo per

poter correre liberamente per il mondo e sfogarsi, come dargli torto..., a volte ci chiediamo quanto noi direttamente o le associazioni danno a Sammy ed al suo progetto, ma subito dopo ci accorgiamo invece che siamo noi a ricevere molto da Lui. Sammy è un trasformista ed un abile attore chi non lo ricorda per la sua esperienza al Festival di San Remo con i suoi occhiali da extra terrestre Si un extra terrestre che ci dice: “Mi dà fastidio quando mi guardano, non è una cosa che succede oggi e non succede domani, succede sempre. I bambini mi capiscono, gli adulti invece non capiscono. È come non poter fare quello che vuoi senza essere visti”. Il suo pensiero che vorrei lasciare a voi tutti si racchiude in questa frase che ci dovrebbe far riflettere quando ci preoccupiamo per delle situazioni difficili: “Io sono grato alla proge-

ria. Non la vivo come una condanna, né tantomeno come una punizione divina, non cambierei una virgola della mia vita e so anche perché: perché ho avuto la forza di prenderla per quella che è e renderla unica”. Come non capire le tue parole, ma ricorda che tu sei un maestro e con questo compito devi guidare e far riflettere gli altri, sii sempre così sereno e ricorda che, oltre ad essere felici quando siamo con te, noi apprezziamo molto le tue barzellette e quindi riservane alcune per i prossimi incontri a Romano, Buon Anno Sammy, un abbraccio e grazie di esistere così come sei.


TAEKWON-DO I.T.F.

International Taekwon-do Federation Il Taekwon-do, l’Arte marziale più diffusa e praticata al mondo è arrivata anche a Romano d’Ezzelino e l’Istruttore Michele Paggetti ci spiega il valore e l’importanza di praticarla.

no ottenere praticando il Taekwon-do sono molteplici. I piccoli (dai 3 ai 6 anni) che si avvicinano a quest’Arte iniziano a giocare, a muoversi, a conoscere il proprio corpo e a scoprire i primi passi dell’Arte Marziale. Dai 6 anni in poi si inizia a praticare concretamente: l’atleta può pensare anche di intraprendere la strada dell’agonismo. A questo punto vi potrete domandare, perché praticarlo? Per imparare a difendersi, per controllare le proprie paure, dominare la propria aggressività, coordinare i movimenti del corpo, creare armonia tra mente e corpo. Ed ancora, diventare un agonista per imparare a combattere divertendosi, rompere tavolette e mattoni, il tutto praticato con concetti di umiltà, perseveranza, rispetto per gli altri, e scaricando stress accumulato durante la giornata, allenandosi in un ambiente sano e confortevole.

Nel nostro comune i corsi si svolgono nelle seguenti palestre: • Adulti e bambini/e da 13 in poi Palestra comunale “Don Bosco” Fellette • Bambini dai 3 ai 6 anni Palestra comunale “Scuola Primaria Romano Capoluogo”. Al momento rimane scoperta la fascia intermedia dei bambini, ma presto ci sarà possibilità di praticarla anche per loro. Per documentarvi ed avere ulteriori informazioni: www.taekwondo-fourkicks.it Tel. 335.5389815 l’istruttore Michele Paggetti potrà illustrarvi tutti le specifiche necessarie. Istruttore II° DAN ed arbitro nazionale di Taekwon-do, istruttore KIDS di Taekwon-do, istruttore I°DAN Kickboxing. Qualifiche riconosciute CONI.

Per diventare soci e ricevere “Il nuovo Ezzelino”

Mensile di informazione e cultura edito

n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza.

Autorizzazione del Tribunale di Bassano

del Grappa n. 2/1975

È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di € 18,OO per i nazionali e di € 27,OO per gli esteri. Sede Proloco, via G. Giardino, 77 - San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo Romano: Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Profumeria Elisir. San Giacomo: Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri. Fellette: Panificio Bosa, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore: Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).

40° Anno

n° 431 Dicembre 2015

D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004

18

Nata e sviluppata in Corea, nel 1955, a seguito dell’unione di più arti marziali come il Karate e il Taek Kyon, il Taekwon-do ha avuto modo di farsi conoscere in ogni angolo del mondo, portando in evidenza i suoi 5 principi che la rendono anche una filosofia di vita. Il suo fondatore, il Generale Choi Hon Hi, per tutta la sua vita ha continuamente sottolineato a tutti i suoi allievi i dogmi che hanno reso unica quest’Arte, ovvero Integrità, Cortesia, Perseveranza, Self-control e Spirito indomito, e che ancora oggi sono la base per proseguire lungo il cammino di quest’Arte in continua evoluzione. Adatta a grandi e piccoli, si può praticare a qualsiasi età, perché comunque dona continuo benessere psico-fisico, ottenuto grazie ad un costante allenamento corredato da infinite tecniche di controllo ed utilizzo del proprio corpo, non per ultimo lo stretching. I risultati ed i benefici che si posso-

Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. –

SPORT

di Michele Paggetti

dalla Pro Loco di Romano in distribuzione

gratuita ai soci.


nuove stelle nel cielo

Giulia Luisetto

Maria Carlesso

81 anni 21 Maggio 2015

in Zonta 79 anni 27 Novembre 2015

Maria Antonia Meneghetti

Luigi Sanvido

in Tessarolo 62 anni 6 Dicembre 2015

79 anni 17 Dicembre 2015

Ugo Zen

Giovanni Dissegna

DEFUNTI

I Circoli NOI di S. Nazario, Solagna, Campese, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, S. Giacomo, Fellette, Sacro Cuore, Marchesane di Bassano, Mussolente, Casoni di Mussolente, San Zenone degli Ezzelini, San Marco di Bassano e Rosà negli ultimi mesi del 2014 hanno deciso di collaborare in una “rete sociale” che unisce varie realtà di differenti diocesi (Treviso, Vicenza, Padova) ma territorialmente vicine. “NOI Associazione”, e più precisamente i Circoli nei vari paesi, è un’associazione di promozione sociale che opera principalmente all’interno dei Centri Parrocchiali. Punto focale è l’organizzazione di attività, di tipo culturale, sportivo e musicale, tirocini e stage, GREST e formazione umana, rivolte ai propri associati. Uno degli obiettivi raggiunti da questa rete sociale è quello di offrire agli iscritti le Convenzioni per l’anno 2016 che incontrino le loro esigenze ed interessi: enti, negozi, ristoranti, cinema ed esercizi commerciali di varia natura si sono resi disponibili a riconoscere una forma di agevolazione a chi presenterà la tessera NOI2016. Questa iniziativa vuol essere un’ulteriore agevolazione per i nostri associati, ma anche una forma di promozione per le attività del nostro territorio dal momento che possiamo contare su circa 5.000 iscritti; con l’occasione ringraziamo gli oltre 60 esercizi commerciali che vi hanno aderito nell’anno 2015. Per tesserarsi all’associazione NOI ci si può rivolgere ad uno dei centri parrocchiali aderenti alla rete sociale del territorio bassanese, in occasione della “festa del tesseramento” o in orario di apertura del bar. Nei vari centri parrocchiali è possibile prendere il libretto delle CONVENZIONI2016 con l’elenco completo delle varie attività commerciali aderenti e le agevolazioni riconosciute. Un GRAZIE sincero a tutte le attività commerciali che hanno riconfermato la loro adesione e a quanti hanno dato credito per la prima volta a questa iniziativa. GRAZIE a tutti i soci di NOI Associazione per il sostegno che continuano a dare alle realtà che operano nelle nostre comunità parrocchiali! Le Associazioni NOI del territorio Bassanese

86 anni 26 Dicembre 2015

Miceeta 79 anni 27 Dicembre 2015

Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.

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Custodi cimiteri comunali

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