38O ANNO / nO 4O4 / GIUGNO 2O13
IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
La copertina a parole… 38O ANNO / nO 4O4 / GIUGNO 2O13
Istinto primordiale.
Sommario IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
Editoriale 3 Legame antico Territorio 4 In biblioteca scoppia la voglia di leggere
Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino
Giugno 2O13 In copertina foto di: Maurizio Baldan Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Scotton Direttore Responsabile: Dario Bernardi In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Mocellin, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Serenella Zen. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco
5 I nostri artigiani protagonisti al “Bonfanti-VIMAR”
Cultura 6/7 Che Storia!
Stefano Farronato
Riflessioni 8 Cari amici della Contrà Cornaro
di Luca Farronato e Marina Cunzo nato il 02•05•2013
8 Vivere la quotidianità con creatività
Storia 9/12 Con gli Alpini di Romano
sui sentieri dei soldati del Grappa
Di ricetta in ricetta 13/15 Caffè Centrale Fellette Associazioni 16 Associazione Nazionale Carabinieri: si continua!
Appuntamenti 17 Vieni in sagra a Fellette? 18 Back2Africa 2013 19 Notizie in breve
Di ricetta in ricetta
19 Defunti
ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112
EDITORIALE
Interagire con l’animale mette in moto il desiderio di curare un altro essere vivente di sperimentarsi in una relazione. A livello educativo insegna ad attendere i tempi dell’altro e la virtù della pazienza.
LEGAME ANTICO C’è un sottile legame antico, un istinto naturale che lega l’essere umano al mondo animale. I ritmi della società moderna, l’urbanizzazione ed i moderni stili di vita ci isolano sempre più ed inevitabilmente ci separano dalla madre terra e dalle creature che la popolano. Siamo nella costante ricerca di uno stile di vita agiato e confortevole: di giorno lavoriamo “rinchiusi” fra quattro mura e la sera ci ritiriamo nei nostri appartamenti, nelle nostre case, dove non vi è spazio per gli animali se non qualche piccolo pesciolino rosso, una tartaruga, o raramente un gatto. L’estate e qualche gita fuori porta, ci danno la possibilità di stare all’aria aperta, di uscire dai confini che ci siamo costruiti per riprendere il contatto con quel “mondo animale” che una volta, nella nostra tradizione contadina, era parte integrande del contesto famigliare. Accompagnare la crescita dei nostri bambini con la presenza di un animale può rappresentare un valore aggiunto
Foto di: Antonio Bordin
all’educazione e al tipo di esperienze che intendiamo far vivere ai nostri figli. Un animale, infatti, educa alla “diversità”, perché dimostra al bambino che non esistiamo soltanto noi umani, ma anche altri esseri viventi che meritano rispetto e che sono in grado di offrirci molto dal punto di vista affettivo. I bambini che crescono con gli animali domestici hanno sicuramente una capacità empatica, di leggere e comprendere le emozioni ed i comportamenti altrui maggiore, proprio perché allenati fin dalla più tenera età all’osservazione di un essere vivente ricco di bisogni fisici ma anche psicologici come un animale, ma difficilmente interpretabili.
L’assumere un atteggiamento empatico nei loro confronti, il preoccuparsi per il loro benessere, il prendersi cura di loro, implica il sovvertimento di un modello culturale di vita che ormai caratterizza i nostri rapporti sociali. Un modello fondato sull’idea che l’individuo più debole debba essere la vittima dei soprusi e del potere del più forte. In questo contesto, il rapporto degli esseri umani con gli animali acquista un significato particolare: essendo gli animali diversi da noi, sviluppare nei bambini un rapporto positivo con loro può costituire uno strumento valido per insegnare a instaurare legami positivi anche con i propri simili. Infine non possiamo dimenticare che gli animali sono anche molto simili a noi. Amano e soffrono, piangono e ridono, s’incuriosiscono e si disperano. Hanno sentimenti e nessuno che abbia vissuto con animali lo negherebbe. Buona vita
Maurizio Scotton
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 TERRITORIO PAG. 4
In biblioteca scoppia la voglia di leggere A Romano d’Ezzelino è boom di lettori, nel 2012 più di 25.000 libri prestati e 232 nuovi utenti Sarà il richiamo dei libri di Fabio Volo, Kate Morton e Sophie Kinsella, primi in classifica nella top ten dei titoli più prestati, sarà la possibilità di noleggiare dvd, cd, periodici o sarà il continuo aggiornamento di tecnologie e nuove iniziative, ma a Romano d’Ezzelino soffia forte il vento della voglia di leggere. Incoraggianti i dati che vedono un aumento del 23 per cento per i prestiti nella biblioteca comunale di villa Ferrari: dai 20577 libri prestati nel 2010, si è passati nel 2011 a 23122, fino ai 25156 del 2012. Ma il dato che rallegra ancora di più gli operatori della cultura Ezzelina, Amministrazione in primis, è il numero dei nuovi iscritti: 232 nuovi utenti, contro i 181 del 2011 e i 176 dell’anno prima. Un picco che si rispecchia anche nelle modalità di noleggio dei testi. Grande successo per le prenotazioni da Opac, con un più 366 per cento rispetto agli anni precedenti, dato dovuto all’utilità della rete che unisce 54 biblioteche, permettendo scambi e prestiti sempre più veloci e tempestivi. Non demordono tuttavia neppure le classiche prenotazioni da banco con un più 56 per cento. Mal di lettura sconosciuto quindi nel territorio comunale, merito anche del clima che si respira nella sale della biblioteca secondo l’Assessore alla cultura Remo Seraglio: “Basta entrare per rendersi conto del clima confidenziale e cordiale che regna tra lettori e dipendenti comunali. Al di là dell’aspetto professionale, il merito di tale crescita può essere attribuito anche alla gentilezza e alla cura dei rapporti umani, oltre che all’efficienza dei prestiti gratuiti resi ancora più efficaci con le biblioteche in rete.” La biblioteca prosegue infatti il suo
ruolo culturale e sociale nel territorio, unitamente a quello di nodo centrale di una sempre più vasta rete informativa su base sempre più tecnologica. “Il nuovo Opac - prosegue l’Assessore Seraglio - ha ampliato in modo esponenziale la possibilità di interagire in modo diretto ed autonomo con la rete e i dati parlano chiaro. Non a caso avevamo deciso di trasferire i locali della biblioteca in Villa Negri, consci dell’importanza che tale struttura incarna per tutti i cittadini. Ci avevamo creduto fin dall’inizio: lavori di restauro che puntavano a creare un archivio sotterraneo, ampie sale lettura, un restauro mirato a servizio della cultura. Ma i tagli hanno permesso la sola realizzazione del primo stralcio dei lavori, arenando il nostro progetto che rimane tuttavia tra i nostri obiettivi.” Non solo libri sempre aggiornati e biblioteche in rete, la struttura di Romano i lettori li attira anche grazie a delle iniziative per grandi e piccini, incontri gratuiti di letture ad alta voce e laboratori creativi, con cadenza regolare durante tutto l’anno. “A Romano c’è proprio una cultura della lettura - conclude l’Assessore - dati alla mano- ed è bello vedere come siano coinvolte tutte le
DEMOLIZIONI TRASPORTO E RECUPERO INERTI DA DEMOLIZIONI E SCAVO LOTTIZZAZIONI COMPLETE - ASFALTATURE PIAZZALI MOVIMENTO TERRA / SBANCAMENTI 36060 S. CUORE DI ROMANO D’EZZELINO Via Nardi, 140 - Tel. 0424 570346 - Fax 0424 570396 www.farronatocostruzioni.it
fasce d’età. Tra i 4.140 utenti, i lettori più accaniti sono quelli dai 19 ai 35 anni, al secondo posto si piazzano gli adulti della fascia 36-60, terzi i ragazzi dai 15 ai 18 anni, quarti i giovani dai 7 ai 14 anni, quinti, in un dato che però stupisce nel suo essere comunque positivo, gli over 60. E’ significativa anche la provenienza degli iscritti: si rivolgono alla nostra biblioteca anche i cittadini dei comuni confinanti come Bassano, Mussolente, Cassola e Pove e in molti la descrivono come “preferita”.” Merito anche dell’apertura sei giorni su sette. Chiusa solo al lunedì e martedì mattina, la biblioteca di Romano rimane aperta dalle 9.30 alle 12.30 e tutti i pomeriggi dalle 15 alle 19, sabato compreso.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 TERRITORIO PAG. 5
I nostri artigiani protagonisti al “Bonfanti-VIMAR” Il Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” con la realizzazione della “Galleria del motorismo, mobilità e ingegno veneto – Giannino Marzotto” , unica ed incredibile, mette in risalto la nostra Regione, culla oltre che di scienziati anche di laboriosi ed abili artigiani. Come il nostro Valter Zen, meglio conosciuto come “Valter Oppia” falegname di lunga tradizione, premiato nel 2010 dall’Associazione Artigiani di Romano per la sua venticinquennale carriera. L’arte di questo mestiere gli è stata tramandata già dal nonno da cui ha anche ereditato il sopranome, a Romano “menda” che identifica senza possibilità di errore, generazioni e generazioni di abitanti della terra di Ezzelino. L’intervento di Valter Zen “Oppia” ha permesso al nostro Museo di riprodurre l’antica vettura Bernardi, la prima automobile costruita in Italia nel 1894, composta di varie parti lignee, e alla realizzazione anche di una bella riproduzione di un battipali del Ferracina, realizzato insieme ad Arcangelo Battaglia, fino a pochi anni fa “angelo del “Bonfanti-VIMAR”. Tornando alla “Bernardi”, questa prestigiosa vettura a tre ruote ad oggi conta in totale 5 esemplari sopravissuti: la numero uno, con motore 464 cc. e potenza di 3 cavalli, custodita presso l’Automobile Club Verona, la seconda con cilindrata 624 e 3,5 cavalli presso l’Università di Padova; altra presso il Museo Scienza e Tecnica di Milano, altra ancora presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ed infine la quinta presso il Museo Militare della Cecchignola di Roma. Vi sono poi due copie didattiche, la prima si trova al Museo Scienza e Tecnica di Chicago (USA) e la seconda quella realizzata pro-
Alcuni degli artigiani dell’opera. Da sinistra Valter Zen “Oppia”, Franco Chiminello, Nino Balestra che ha guidato i lavori e Gilberto Franzoso.
prio da Valter Zen per la nostra Fondazione Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” di Romano d’Ezzelino, replica fedele della n. 1, grazie alla disponibilità dell’Automobile Club Verona. Alla costruzione di questa Bernardi, hanno contribuito altri eccezionali artigiani che gravitano attorno al museo di Romano. Telaio e scocca sono opera dei F.lli Chiminello, abilissimi restauratori di carrozze, la parte meccanica di Gilberto Franzoso e di Antonio Berto che è anche insegnante nei corsi per restauratori, e dei F.lli Mezzalira per la ricerca di particolari originali dell’epoca, del
tappezziere Renato Cicia e della Ditta Bernardo Finco Spa che ha realizzato e donato la speciale pelle antichizzata. I lavori sono stati eseguiti praticamente a titolo gratuito, sotto la direzione tecnica del Museo stesso. Un lavoro eccezionale che, ancora una volta dimostra la capacità degli artigiani veneti. Il motto del “Bonfanti-VIMAR” recita: “il futuro è di chi ha una storia da raccontare” e fedeli a questo motto, Vi aspettiamo numerosi per raccontarvi una storia, come questa, di sicuro interesse e molte altre, ed ammirare anche l’opera del maestro artigiano Valter Zen “Oppia”.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 CULTURA PAG. 6
Che Storia! La maggior parte dei lettori riassumerebbe in poche parole le immagini e i ricordi evocati dal nome del Monte Grappa. Si tratta spesso di memoria di vicende familiari, o del ricordo di letture e studi vecchi di diversi decenni. di Loris Giuriatti bri scolastici. Per loro tutto il vissuto e tutte le esperienze che non hanno trovato spazio nelle pagine ufficiali, andranno perduti. E saranno perdute per sempre anche le tracce vivide di tanti giovani che furono comparse fugaci nelle terribili vicende belliche. È da questi spunti e dal desiderio di tenere viva per le giovani generazioni la “Grande Guerra dei piccoli uomini” che Loris Giuriatti con il supporto di Davide Pegoraro per le vicende storiche ha ideato “Che Storia!”
O forse del frutto di racconti faticosi di chi sul Grappa aveva combattuto e visto morire compagni d’arma, amici e fratelli. Per la maggior parte dei lettori il Grappa è il monte della sofferenza, della fame, del dolore della Grande Guerra. Per i ragazzi del duemila, quelli che sono nati cento anni dopo i gloriosi soldati del Grappa, le vicende del Grappa sono solo quelle, spesso scarne, che emergono dai li-
condotto quasi autonomamente e dipanato la storia, fino all’incredibile ma vero finale. Non ti nascondo che ogni volta che rileggo la storia di Antonio, io mi commuovo!
Abbiamo incontrato il promotore della proposta. Buongiorno Loris, ci spieghi brevemente il progetto Che Storia! L’idea è nata dalla mia professione. Da diversi anni dirigo la scuola professionale ENAIP di Bassano del Grappa, dove tutti i giorni sono a contatto con i giovani. Da loro è arrivato lo spunto: per parlare di storia ai ragazzi è necessario usare il loro stesso linguaggio e il loro modo di esprimersi.
Siamo curiosi… un breve riassunto? Ci provo, sperando di non rovinarvi il gusto della lettura: Angelo è un ragazzo padovano, ricco e svogliato. Un’estate è costretto suo malgrado a seguire la famiglia in una vacanza sul Monte Grappa dove il papà ha deciso di andare a trovare un suo giovane amico. L’avventura di Angelo inizia con l’incontro con uno strano personaggio che consegna al ragazzo il diario manoscritto di un soldato del Grappa. Il montanaro gli dice “qui dentro, se saprai cercare, troverai un tesoro”. Inizia così per Angelo una ricerca, prima storica e poi… basta così! Posso solo aggiungere che chi l’ha già letto ha voluto verificare di persona quanto scritto. Perciò ha visitato il nostro Grappa, e quindi… obiettivo raggiunto!
Quindi ha scritto “L’Angelo del Grappa” per raccontare loro la storia della Grande Guerra. In realtà l’Angelo del Grappa è molto di più. È stato necessario un grande lavoro di ricerca, nel quale per fortuna Davide mi ha supportato, aiutandomi a scrivere la parte storica con esattezza. La vicenda del sodato Antonio, invece, si è come scritta da sola: ho visto prendere vita una serie incredibile di coincidenze che hanno di volta in volta
Hai detto che il libro è solo l’inizio del progetto, il resto come si articola? Diciamo che il libro è come un “master” per usare un termine caro ai ragazzi, ovvero una traccia per un gioco di ruolo. Non si tratta di una specie di “gioco di guerra”, tutt’altro! Con Stefano Adriani, un caro amico specializzato nelle simulazioni e giochi di ruolo, abbiamo creato un evento diverso che coinvolge i ragazzi in una ricerca storica attraverso la quale svelare il mistero
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 CULTURA PAG. 7
del diario. Adesso speriamo di coinvolgere i ragazzi delle scuole medie del Bassanese e dei dintorni. Finora abbiamo accompagnato nel percorso sul Grappa ragazzi Veneziani, e del padovano. Sono arrivati gruppi di Dolo, Conselve, Piove di Sacco: già circa 250 ragazzi, ed abbiamo ancora diverse richieste! Sappiamo tutti che per le scuole le questioni economiche sono particolarmente complesse e vincolanti. Come riescono gli istituti ad accompagnare le scolaresche sul Grappa? È un tasto dolente: le famose gite scolastiche, sono sempre più difficili da realizzare. Proprio per questo motivo, lo scorso Novembre, in accordo con l’associazione storica IV Novembre di Schio, il Comune di Bassano del Grappa e l’UNPLI (nrd unione nazionale proloco Italiane) abbiamo progettato un corso di formazione per accompagnatori del tempo libero. Sono persone appassionate di montagna, di storia ma anche di gastronomia locale e prodotti tipici, motivati a questa attività dalla voglia di raccontare e condividere esperienze e passioni. Siamo un gruppo di venti persone divise tra Bassano, il Pasubio e il Novegno e accompagniamo i gruppi in maniera completamente gratuita. Quindi siete praticamente delle guide turistiche? Assolutamente no, le guide turistiche sono dei professionisti. Accompagnare le persone è il loro mestiere e per questo sono pagate. L’accompagnatore del tempo libero offre la sua disponibilità e la sua conoscenza delle vicende e del territorio per passione, e per la gratificazione di trasmettere cultura ed entusiasmo per la Storia, ma anche l’amore per il territorio, le sue leggende e la sua cucina! In altre parole, di solito quando ci va bene mangiamo gratis!
Mi ha parlato di ragazzi, ma a gruppi di adulti o di anziani, potete offrire lo stesso servizio? Certamente! Noi siamo al servizio della proloco e quindi accompagniamo chi lo desidera. Sono esperienze diverse: di solito i ragazzi sono più interessati a boschi e gallerie, mentre gli adulti chiedono spesso Cima Grappa e i musei. Questi ultimi, però, sono luoghi dove l’accompagnatore UNPLI, come previsto da legge, non può operare. In questo caso collaboriamo con guide professioniste che assistono i visitatori nella parte a noi non consentita.
Ma allora perché lo fate? L’ho detto: per passione. Solo per quello e non mancano i riconoscimenti, l’ultimo proprio di oggi e firmato direttamente dal presidente della repubblica.
Torniamo al libro: mi dica dove lo troviamo, e se sono previste presentazioni nel prossimo periodo. Lo abbiamo già presentato per tutto il mese di marzo in Grappa, presso la baita Monte
Asolone, poi a Veggiano in provincia di Padova, alla scuola media di Romano e in diversi circoli privati. Proprio in questi giorni lo abbiamo presentato a Sorso, in Sardegna, che è il luogo nativo di uno dei protagonisti del racconto. Lì era presente solo Davide, mentre io con l’assessore Zonta in rappresentanza del comune di Bassano e Claudio Zen, in perfetta tenuta da ardito alpino, abbiamo fatto un collegamento molto emozionante, via Skype dal ponte vecchio. Devo dire che mi sono sentito molto “vecio” nel vedere cosa è in grado di offrire la tecnologia! “L’Angelo del Grappa” è disponibile in prestito presso la biblioteca di Romano. Oppure si può richiedere scrivendo a: lorisgiuriatti@gmail.com.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 RIFLESSIONI PAG. 8
Cari Amici della Contrà Cornaro,
mi sono trovato tante altre volte a dover esprimere con parole o discorsi il mio pensiero, ma l’emozione, l’agitazione, l’imbarazzo mi ha sempre impedito di dire veramente quello che sentivo dentro, mentre quando sono tranquillamente rilassato e seduto nella mia taverna, anche con il televisore acceso, una biro e un foglio a quadretti mi sento a mio agio e riesco a scrivere delle parole, delle frasi che rileggendole tante volte mi domando se veramente sono scritte da me. L’avventura che circa un anno fa mi avevate proposto si è conclusa a mio modesto parere in modo a dir poco meraviglioso. Certo non posso nascondere che da parte mia c’era una certa titubanza, ma con il passare del tempo mi rendevo sempre più conto che avevo a che fare con delle persone capaci, decise a portare avanti un lavoro prefissato, sorrette sempre da una grande disponibilità, sopportazione, suddivisione dei compiti, ecc. E’ per questo che da questo periodo trascorso assieme a voi, vi voglio esternare alcuni sentimenti. L’euforia di quel giorno quando ho concluso positivamente la richiesta di avere tra noi le sigaraie, la gioia di vedere tanta gente interessata all’angolo del tabacco, la vittoria finale del Palio, si può sintetizzare in due sole parole ABBIAMO VINTO.
So anche però che le vittorie, i momenti belli, felici, quasi sempre durano poco (purtroppo), ecco allora e mi ripeto (cari Amici) come posso dimenticare l’ospitalità dl capo Contrà, Maurizio, la serenità e la precisione del suocero Piero, la cordialità della moglie Letizia e della figlia Antonella, la direzione seria di Maurizio Carlesso, la simpatia esplosiva di Lorenzo, la semplicità di Franco, Francesco, Paola, Andrea; Mirella e di TUTTI. Ma scusatemi, una motivazione particolare la voglio dedicare a LEA. Il suo ruolo di moglie, di mamma (nella scenetta) mi ha fatto ritornare indietro nel tempo. Ho vissuto anch’io un breve periodo difficile di vita a riguardo del contrabbando e in Lea ho rivisto la mia mamma (non ha fatto un cartone animato). Ha veramente interpretato la figura femminile di quei difficili anni. Ecco di voi, nel mio bagaglio interiore, rimarranno per sempre questi sentimenti, a mio modesto parere, molto più importanti di tante vittorie. Grazie Grazie e ancora Grazie PS: Non è certo una lettera d’addio, ma un forte desiderio di iniziare una nuova avventura con voi. Luciano
Vivere la quotidianità con creatività Da sempre sono esistiti individui convinti che per essere felici sarebbe bastato raggiungere il potere, la fama e la ricchezza, e che l’unica cosa da imparare non fosse tanto l’arte di vivere quanto il modo per ottenere abbastanza successo da acquisire i mezzi per vivere bene. Eppure, se anche esistevano individui e gruppi che praticavano il principio di un edonismo radicale, tutte le culture avevano maestri di vita e maestri di pensiero. Questi proclamavano che vivere bene è un’arte che va imparata, che imparare quest’arte richiede fatica, dedizione, comprensione e pazienza, e tuttavia costituisce la cosa più importante da apprendere. Viviamo in un periodo storico in cui non è facile rallentare, fermarsi, pensare nuovi pensieri. Si tende a colludere con un sistema folle, ci si lascia condizionare dalla cronaca, dal consumismo e dal perfezionismo, quindi non rimane il tempo per creare e per stare a contatto con noi stessi e con le nostre risorse. Siamo distratti da un forte senso del dovere e con grande capacità, velocità e organizzazione, eseguiamo i nostri compiti quotidiani. Credo che sia molto utile dare uno spazio all’esplorazione delle passioni e delle nostre risorse per vivere una quotidianità con creatività. Penso che scegliere di fare quello che si può, senza correre dietro il tempo per assolvere tutto ciò che di concreto abbiamo in mente, sia una capacità utile da imparare. In questo modo si ha la possibilità di pensare i nostri pensieri e di scoprire dentro di noi un mondo molto spesso poco frequentato. Dare spazio alla passione e alla creatività ci aiuta a vivere con arte; certo che si rischia di mancare sul piano razionale e della concretezza, ma si guadagna molto di più: vedere la nostra quotidianità al di là di uno schema rigido. Si potrebbe pensare che non c’è tempo! ed è questa la fatica: trovare il tempo… è questione di apprendimento, ma prima di apprendere dobbiamo uscire dall’abitudine di non trovare il tempo. Meglio iniziare dalle cose più semplici… “dalle piccole cose nascono le grandi cose”. Cari lettori e lettrici aspettando le tanto attese vacanze vi auguro un buon tempo. Cinzia Bonetto
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 STORIA PAG. 9
Con gli Alpini di Romano sui sentieri dei soldati del Grappa 2 Giugno 2013, Monte Asolone
Se guardiamo sulla carta geografica il massiccio del Grappa, o meglio se ci appostiamo ad esempio sul piedistallo dell’osservatorio Re, estrema propaggine settentrionale della Nave, possiamo notare i tre salienti principali che dal versante nord raggiungono la massima cima. di Valter Brunello
Cima dell’Asolone
Da nord - est la dorsale dei Solaroli, , da Nord quella del Monte Pertica, e da ovest la dorsale dell’Asolone. Questa lettura fu fatta anche nel dicembre 2017 dagli strateghi dell’esercito austro tedesco, che scendevano dalla val Belluna all’inseguimento del nostro esercito in rotta dopo Caporetto, e dalla Val Sugana dopo che la linea dolomitico – trentina era stata strategicamente arretrata per accorciarne i confini. Era loro nota l’importanza strategica della cima del Grappa, ben asservita della nuova strada costruita nel 1916; lo sfondamento nella pianura veneta alla volta di Venezia e Vicenza richiedeva il superamento della fatidica cima. L’esercito italiano, in base ai dettami della difesa elastica, frenò l’avanzata cedendo terreno su tutte e tre le dorsali quel tanto che bastava per permettere l’armamento efficace di Cima Grappa: ma qui si doveva resistere ad ogni costo. Verso la fine del dicembre 1917 le forze austroungariche si insediarono all’estremità di Monte Solarolo, sul Monte Pertica e sulla cima dell’Asolone, in vista della spallata definitiva. Ma l’inverno sul 1918, uno dei più freddi del secolo scorso, portò metri di neve: l’assalto alla Cima fu rimanda-
to alla primavera. Intanto l’esercito italiano ristabilitosi si consolidava sul Grappa. Le azioni austriache del giugno 1918, nella Battaglia del Solstizio, non raggiunsero l’obiettivo sperato: dai Solaroli conquistarono il Col dell’Orso, sul Pertica nulla cambiò, mentre dall’Asolone pattuglie scesero fino
a Ponte San Lorenzo, ma ne furono prontamente scacciate. Lo stesso avvenne sui Colli Alti. L’Asolone rimase un caposaldo austro ungarico fino agli ultimi giorni di ottobre del 1918, quando gli imperiali scesero in silenzio a Cismon e Feltre alla volta di casa: era la fine della prima guerra mondiale.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 STORIA PAG. IO
L’epopea del Monte Asolone
Col della Berretta
1917 24 ottobre Caporetto 13 novembre il gruppo Austro Ungarico Krauss arriva a Feltre. Il gen. Krauss auspica lo sfondamento del fronte procedendo dal fondovalle; il gen. Conrad invece per cresta di monte. 14 novembre la 3 a divisione Edelweiss e la 22 a divisione Shutzen (AU) arrivano a Fonzaso e Arten; la Shutzen sale subito verso il monte Roncone. 17 novembre Gli AU verso il monte Pertica. 19 novembre Attacco AU al Pertica 23 novembre Gli AU conquistano il Pertica 26 novembre La brigata Aosta (formata da fanti siciliani, comandata dal gen. Bencivenga) è a difesa di Col della Berretta. Gli AU arrivano fino a casara Spalazzari, ma vengono respinti. I fatti sono ricordati sulla lapide del Berretta. La bgt. Aosta per questa azione e per quella del monte Valderoa dell’ottobre 1918, riceve la medaglia d’oro.
I fratelli Giuseppe ed Eugenio Garrone
11 dicembre Le bgt. Abruzzi e Massa Carrara, assieme al btg Alpini M.te Clapier, difendono il Berretta. Gli AU arrivano fino a c.ra Spiadoni. Gli italiani qui scavano frettolose trincee. 14 dicembre Gli AU conquistano il Col Caprile e arrivano a Col del Miglio. Sul Caprile cadono i fratelli Eugenio e Giuseppe Garrone, entrambi medaglia d’oro. 16 dicembre Il btg. Alp. Courmayeour attacca senza esito il Berretta. 18 dicembre Attacco e conquista AU dell’Asolone (sotto la direzione del gen. Goiginger, già comandante dell’azione AU nel contrattacco e ripresa dell’Ortigara, il 25 giugno 1917). L’Asolone è difeso dal btg. Alp. Monte Rosa. Gli AU salgono dalla dorsale del Berretta e dalla val Cesilla. A causa del freddo e dell’acqua gelata mancando glicerina, le mitragliatrici italiane FIAT, raffreddate ad acqua, non sparano. Gli italiani si attestano sulle sottostanti pendici a sud dell’Asolone: qui rimarranno fino alla fine della guerra. 20 e 21 dicembre Una cp. del btg. Alp. Cuneo penetra nelle trincee dell’Asolone e ne viene ricacciata.
Idem per il reparto Arditi della bgt. Basilicata. L’Asolone è definitivamente perduto.
1918 14 gennaio Azione italiana con le forze delle bgt. Cremona, Pesaro, e Massa Carrara, parte della Messina e della bgt. Bari, il btg. Alp. Courmayeur, Val Cordevole, Val Varaita e Moncenisio. L’Asolone viene conquistato, ma sia per il maltempo che non aveva permesso un tiro corretto da parte delle artiglierie, sia per mancanza di efficacia nei collegamenti e nella trasmissione degli ordini da parte dei comandanti italiani, il giorno dopo l’Asolone viene ripreso dagli AU. 24 aprile Il gen. Gaetano Giardino assume il comando della 4a Armata del Grappa. Notte tra il 14 e 15 maggio Azione di una compagnia di Arditi del magg. Messe del VI btg. d’Assalto (poi IX). Al comando dal Cap. Zancanaro si portano verso q. 1486 (la cima appena ad ovest dell’Asolone, sul costone che scende verso località il Lepre). Contemporaneamente i fanti della bgt. Basilicata attaccano l’Asolone, entrano
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 STORIA PAG. II
In fondo a sinistra il Col della Berretta, poi la conca con c.ra Spalazzari, al centro c.ra Spiadoni
nelle trincee, ma subito ripiegano. Si tratta di un’azione dimostrativa atta a tenere sotto pressione l’avversario, simile e contemporanea a quella di Ca’ Tasson, che vide protagonisti gli Arditi del cap. Viola e dell’asp. Uff. Ermes Rosa. 24 maggio Altra sortita simile alla precedente, ma con fanti ordinari. 11 giugno Idem, con fanti della bgt. Bari. 40 fanti in tre pattuglie, appoggiati dagli Arditi del (ora) IX reparto d’assalto del magg. Messe, con lanciafiamme si lanciano verso q. 1440 (la piccola cima più ad ovest di q. 1486). Anche questa una toccata e fuga. 15 giugno Offensiva AU, Battaglia del Solstizio. Sulla prima linea dell’Asolone era la bgt. Bari. Approfittando della nebbia, reparti ungheresi scendono dall’Asolone, per Val Damoro. Scendono anche dai Colli Alti, per val Manara, val Campoderoa, val dell’Albero, fino in fondovalle di San Lorenzo, poco oltre Osteria il Lepre. Prendono alle spalle i fanti della bgt. Basilicata, a difesa della linea Asolone – Val di San Lorenzo. Altri reparti AU sfondano il fronte tra q. 1440 e q. 1486, scendono per casara Pra Danieli (ora Le Pendane). Arrivano fino alla
strada Cadorna, nei pressi di Osteria Ci- per pochi minuti. Qui cade la medaglia bara e a Ponte San Lorenzo; dall’Asolone d’oro Ciro Scianna, di Bagheria. tentano l’assalto al Grappa per la dorsale Gli Arditi rientrano nelle trincee della lidi col delle Farine e Costasella. Il magg. nea Alba. I fanti della bgt. Pesaro riprenMesse col IX reparto Arditi da col Cam- dono q. 1461, appena sotto l’Asolone peggia viene mandato in soccorso sulla sulla dorsale per il col delle Farine. Alle linea val d’Oro - il Capitello, ma viene poi ore 22 i fanti della bgt. Bari riprendono subito dirottato al col Fenilon e col Mo- q. 1421, ripristinando la prima linea che schin. Verso mezzogiorno l’attacco AU, dall’Asolone scendeva verso v. di San privato dei rincalzi dall’efficacia del tiro Lorenzo. dell’artiglieria italiana, si esaurisce; gli 24 agosto ungheresi ritornano in vetta all’Asolone. A villa Dolfin di Rosà, presenti il Re, il gen. Diaz e il gen. De Bono, viene suo16 giugno I fanti della bgt. Bari riconquistano l’im- nata la “Canzone del Grappa”. Viene portante posizione di Costasella (q. consegnata la medaglia d’oro di Ciro 1490), da dove partiva la linea Bianca. e Scianna nelle mani del magg. Messe, dove, dal Capitello, arrivava la briglia di insignito dell’Ordine Militare di Savoia. settore. Fine delle operazioni sull’Aso- 10 settembre La bgt. Calalone, mentre bria riprende sul Montello la preziosa la battaglia postazione infuria fino al avanzata sot23 giugno. to l’Asolone: 24 giugno, il così detto ore 16 “Fortino Reazione itagina”. liana con gli 24 ottobre Arditi di MesIniziano sul se. L’Asolone Grappa le viene preso operazioni ma tenuto Primissima linea sul Monte Asolone: parapetti costruiti con pietre accatastate a secco
e ed as v o nu
Via Salvo d’Acquisto, 5 36065 MUSSOLENTE (VI) Tel. 0424 30129 fax 393734 gardin.roberto@gmail.com
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 STORIA PAG. I2
Il Pertica dall’Asolone: tra loro la Val Cesilla
della Battaglia di Vittorio Veneto o della Vittoria. L’assalto italiano viene sferrato sul Valderoa, sul Pertica e sull’Asolone. Qui, reparti d’assalto delle bgt. Basilicata, Bari e Calabria attaccano sulla linea che va da Osteria il Lepre, per casara Col del Vecchio, Q. 1486 fino all’Asolone. Oltrepassano la val delle Saline e arrivano fino a casara Spiadoni. Poi contrattaccati retrocedono. Dalla val Cesilla intanto la bgt. Roma sale verso cason delle Fratte, per poi ripiegare. 25 ottobre Sulla dorsale Asolone - casara Spiadoni, azioni delle bgt. Siena e Forlì. La III cp. del IX btg. d’assalto guidato da Messe conquista q. 1486 e scende in v. delle Saline fino all’attuale c.ra Girotto; la I cp. prende la selletta tra q. 1486 e la cima dell’Asolone, avanza verso il Col della Berretta fino a q. 1487. Qui cade il portastendardo s.ten. Dario Vitali: medaglia d’oro. Il magg. Messe rimane circondato con pochi uomini, ma il pronto intervento del suo reparto lo libera: nell’azione cade il cap. Enrico Picaglia di Modena, comandante la II cp: medaglia d’argento. Gli italiani si attestano nelle trincee di q. 1486 e delll’Asolone, ma il tiro italiano su queste posizioni li costringe a rientrare nella linea di partenza. 26, 27 e 28 ottobre Continuano le azioni di fanteria, ma gli austroungarici non mollano. 29 ottobre Nebbia e maltempo. Alle ore 9 scatta l’attacco dei reparti Arditi: il IX del magg. Messe, il XXIII del magg. Allegretti e il LV reparto del magg. Lanzanio. Nell’azione il magg. Messe è ferito ad una gamba da una scheggia; cade il ten. Maurizio
L’arrivo del Re Vittorio Emanuele III con il Gen. Diaz e i suoi comandanti
Da Costasella, Q.1499, verso col delle Farine, 1480, Q. 1461 e subito dietro Asolone, 1520. In fondo a destra Col della Berretta e sotto a destra malga Fratte
Zanfarino, portastendardo del IX reparto d’Assalto: medaglia d’oro. Ma non vi sono risultati e gli italiani ripiegano. Solo tra gli Arditi di Messe nell’azione si conta una perdita di 5 ufficiali morti e 8 feriti, truppa 44 morti, 11 dispersi, 160 feriti. 30 ottobre Il gen. Von Horsetzky, comandante il XXVI Corpo d’Armata austro ungarico dell’Asolone, emana l’ordine definitivo di ripiegamento, che deve iniziare la sera dello stesso giorno.
31 ottobre Ore tre. Un plotone del 58° Fanteria Abruzzi, s.ten. Molinari, esce in avanscoperta dalle trincee italiane di Col del Miglio. Nelle postazioni AU trova solo alcune vedette, le candele e le stufe ancora accese nei baracchini. Ore sette: il plotone arriva a Col della Berretta mentre sull’Asolone si spara ancora. Ore 16.45: gli italiani sono a Col Bonato e scendono in val Brenta e val Cismon. La guerra è finita.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 DI RICETTA IN RICETTA PAG. I3
Di ricetta in ricetta
Piccole storie dei locali storici del comune di Romano con le ricette più importanti dei loro chef
Caffe’ Centrale Fellette
Una foto in bianco e nero, leggermente granata, scattata sul finire degli anni trenta segna inizio della storia che vi andremo a raccontare. Non esiste alcuna testimonianza che ci possa indicare quando sia realmente iniziata questa prestigiosa attività imprenditoriale. di Duilio Fadda
Fine anni ‘30 del secolo scorso, fuori dall’osteria, Bepi Boldo con la salvietta sulle spalle mentre serve due clienti
Ma è noto che già allora c’era un’osteria nel centro di Fellette, esattamente dove ora si trova il Caffè centrale. E’ comunque documentato che negli anni immediatamente precedenti alla guerra, l’osteria era gestita da Giuseppe Tonellotto detto Bepi Boldo e dalla signora Del Bel Belus Angela di origini friulane. Finita la guerra, a condurre l’osteria, subentrò Giuseppe Battocchio noto come Bepi postin e pochi anni dopo, una volta lasciato il locale, lo prese in consegna Francesco Ferraro; in quel tempo la clientela più assidua diede nome all’osteria “el bar daea Ijeta”; non passò molto tempo ed il locale andò ad un certo Antonio Vivian. Nel 1954 la gestione dell’osteria passò ad Angelo Zarpellon, esperto conduttore di bar, il quale prese possesso del locale con la moglie Ermenegilda Dissegna con, al seguito, una nutrita schiera di figlioli; i clienti abituali lo ribattezzarono “Angeo osto” oppure, ma questo avvenne qualche tempo dopo, “Maresciaeo”. Angelo, ragazzo del ‘99, veniva da una lunga esperienza nel settore del commercio. Dopo aver partecipato nel 1917 alla prima guerra mondiale sul Piave, come fante, ed aver provato la prigionia, nel 1919 partì per la guerra in Libia. Fini-
La Famiglia Zarpellon: da sinistra Renato, Vanni, la Sig.ra Gilda, la piccola Rosanna, il papà Angelo, Renzo e Angelo detto Lino
Angelo “Osto”, a destra la sig.ra Gilda con in braccio la piccola Rosanna, al centro Angelo “Barba” Dissegna, meccanico di biciclette.
ta l’esperienza militare, nel 1921 lavorò che avere una televisione, a quei tempi, come calzolaio a S. Giuseppe, dove ri- in osteria avrebbe richiamato parecchi siedeva; nel 1922 non soddisfatto di quel clienti; infatti, nel 1956, fra gli abitanmestiere si dedicò al lavoro di cameriere. ti della frazione di Fellette nessuno in Imparò talmente bene quel lavoro che, casa possedeva una simile diavoleria e dopo l’esperienza al Bar Centrale e al Da- la gente, da quando era finita la guerra, nieli di Bassano, nel 1940 quando ebbe pensava soprattutto alle novità del coninizio la seconda Guerra Mondiale prese sumismo, allo svago ed al divertimento. in gestione il bar Excelsior sempre a Bas- Dal 1956 nel borgo di Fellette da Angeo sano; nel 1945 finita la guerra passò alla osto, alle 5 del pomeriggio frotte di raconduzione del bar Banco Assaggio in gazzotti, molti provenienti dalla corte dei Guagni e dalle contrade via Beata Giovanna e Capì che avere una circostanti, si fiondavarestò là fino al 1954. televisione, a quei no da Angeo per vedere In quell’anno, con la tempi, in osteria la TV. Trasmettevano, moglie Gilda in cuavrebbe richiamato allora, un serial televisicina, con le sue speparecchi clienti; vo dal titolo RinTinTin, il cialità dell’epoca cioè infatti, nel 1956, fra gli famoso pastore tedesco trippe alla parmigiaabitanti della frazione compagno fedele del na e fagioli in salsa, Angelo cominciò la di Fellette nessuno in caporale Rusty, telefilm ambientato tra i soldati sua esperienza a Felcasa possedeva una nordisti degli Stati Uniti. lette, anzi sul Borgo simile diavoleria Angelo, cercava in quedi Fellette, così veniva chiamata la via dove era situata l’oste- sti momenti di divertimento di unire l’utile al dilettevole e mentre i ragazzi guarria. Quello che distingueva Angelo da un co- davano le imprese del cane Rinty in TV, mune cameriere o gestore, era l’arguzia lui proponeva le paste e i bicchieri di spue, questo suo tratto caratteristico, gli fece ma agli occasionali clienti. Il giovedì sera, capire anzitempo cose che ai comuni invece, dopo il carosello e il telegiornale, mortali non vengono mai in mente. Capì era la volta della trasmissione più seguita
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 DI RICETTA IN RICETTA PAG. I4
Luglio 1997 Inaugurazione del Bar “Caffè Centrale”, i nuovi clienti festeggiano allegramente
dagli italiani, il giovane presentatore Mike oggi comunemente chiamiamo da “AnBongiorno regalava tanti soldi ai concor- geo Fortàjin”. renti con la famosa trasmissione “Lascia A loro subentrò Bortolo Cavallin e sua moglie Gelsa, figlia della signora Angeo Raddoppia”. Da “Angeo osto” durante la trasmissione la Del Bel Belus. Nei successivi periodi del simpatico Mike si riunivano parecchie le gestioni dell’ambiente furono tante famiglie per vedere il programma e bere e tanti furono i personaggi che si avviun bicchiere, di bianco o di nero e poi, fra cendarono: da Livio e Flavia da Lusiana, gli avventori, nascevano le pacate dispute a Fiorella e Modestin abili ristoratori con sui concorrenti. Quando partecipò Attilio una numerosa clientela; a questi fece seZago, dipendente delle Smalterie di Bas- guito Filippo Pennisi, poi, l’esperto Chef sano – racconta Mario – dal “Maresciaeo” che lavorò per Camillo Favrin diede un altro periodo di poposi era creata una vera La clientela cominciò larità al locale. Di anno e propria tifoseria, a prender forma ed in anno continuarono a c’era chi rispondealcuni frequentatori in susseguirsi le gestioni: va anticipatamente breve tempo si elevarono prima Sergio Milani, poi alle domande poste a titolo di personaggi. Cosma e Annalisa e indal presentatore, per Quelli, che del Bar ne fine Ivano Farronato con mostrare che era più la collaborazione di Mabravo del concorfanno un palcoscenico rio Beghetto che vissero rente e chi apostroe che si avvicendano un lungo periodo dal fava con epiteti i vari sul proscenio come 1990 al 1997 e per ultima concorrenti. Ricordo attori navigati così come è ancor oggi, che in due serate Zago vinse 640.000 lire – continua Mario la gestione di Anna Agostinelli. – una cifra per quei tempi ragguardevole, Il suo esercizio è legato più al Bar che ma fu un vero successo anche per un’al- alla ristorazione. In anni passati tentò, tra concorrente friulana, chiamata “La Le- con la collaborazione del marito Flavio, di dare vita a una nuova linea di ristoraonessa di Pordenone”. Quell’angolo di Fellette divenne il primo zione ma non ci fu il riscontro sperato. punto d’incontro che lentamente andò a Infatti, in quel periodo sembrava potessostituire i filò dentro le stalle, anche là se dare qualche segno positivo ma la si formavano amicizie, amori e si viveva mancata risposta della clientela, di fatto, un momento di vita paesana, alcune vol- ha decretato la fine dell’esperimento rite con la compagnia del parroco di allora storazione. Anna ricorda, con malcelata delusione, il periodo dell’apertura, perché Don Giuseppe Tescaro. Nel 1960 la famiglia Zarpellon lasciò quando inaugurò, quel giorno coincil’ambiente per spostarsi dopo varie vi- se con la fine della sagra di Fellette. Il 17 cissitudini nei locali di S.Giacomo dove luglio del 1997 fu una festa meravigliosa,
Federica, Flavio, Anna e Alessandro nei locali del “loro” Caffè Centrale
ma, ripete la titolare del bar: - Se avessimo aperto qualche giorno prima avremmo potuto garantire maggior attenzione alla clientela e ci sarebbe stato anche un incasso superiore, che non sarebbe proprio dispiaciuto, in quella fase iniziale. Comunque, a parte questo piccolo inconveniente, tutto andò per il meglio, ricordo ancora che i clienti più assidui, Mario, Pietrino, ecc. ogni giorno passavano per vedere e capire quando il locale avrebbe dato inizio all’attività. E con l’inizio dell’attività anche la clientela cominciò a prender forma ed alcuni frequentatori in breve tempo si elevarono a titolo di personaggi. Quelli, che del Bar ne fanno un palcoscenico e che si avvicendano sul proscenio come attori navigati. Alcuni di questi, prediligono la scena sul tavolo da gioco e, con le carte in mano, recitano a memoria una sequela di parolacce al proprio compagno di gioco o per darsi un tono, anche agli avversari: - non te capissi niente, ma cossa cas… te si propio un testa da… E questi sono solo complimenti! Infatti, in quei momenti nascono soprannomi e appellativi che vivacizzano il clima fraterno e regale che accompagna le partite a carte. Anna, Flavio e Riccardo hanno afferrato che è meglio riderci su, anzi, quando non si presentano certi clienti si preoccupano come una madre verso i propri figli e solo quando ricompaiono sulla soglia del Bar si rasserenano. Questa è la filosofia che guida i conduttori del “Caffè Centrale”.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 DI RICETTA IN RICETTA PAG. I5
I 101 anni della signora Gilda Dissegna In questo numero del N.E. abbiamo ampiamente descritto la famiglia Zarpellon – Dissegna. Dall’insediamento fino alla gestione, dell’Osteria da Boldo o da Angeo osto, Maresciaeo (oggi Caffè centrale ) di Fellette, finanche alla conduzione della Trattoria da “Angeo Fortajin” a San Giacomo in località Merlo. La signora Gilda è stata la vera protagonista della nascita e crescita di questo angolo storico della Romano “de’na volta”, oggi ospite della casa di riposo “ San Pio X” presso Ca’ Cornaro, alla rispettabile età di 101 anni compiuti il 13 di aprile del 2013. Con questa inserzione potrà rallegrarsi del quadro familiare che le regaliamo con sincera gioia. Auguri Gilda, da tutta la comunità di Romano d’Ezzelino e un augurio particolare dalla Redazione del Nuovo Ezzelino.
La Redazione
La famiglia Zarpellon - Dissegna al completo, da sinistra Renato, Vanni, la signora Gilda, Lino, Rosanna e Renzo.
Ringraziamo i familiari per averci fornito la foto.
Riso con scampi al pompelmo rosa Preparazione Ingredienti (per 3 persone)
260g Riso Carnaroli del Pavese 60g Burro 20g Scalogno tritato 1 bic. Vino bianco secco 80cl Brodo vegetale (preparato anche con i gusci degli scampi) 1 pompelmo rosa a filetti (conservare il succo) 30g Grana grattuggiato 12 Scampi sgusciati 3 Cucchiai olio E.V. d’oliva 1 Rametto di cerfoglio Sale e Pepe
• Soffriggere lo scalogno con 30g di burro, aggiungere il riso, tostarlo e bagnarlo con il vino bianco, far evaporare e aggiungere poco alla volta il brodo bollente, facendo cuocere il riso per circa 15 minuti.
• Unire una grattata di scorza di pompelmo e 4 scampi tagliati a pezzetti.
• Lasciare riposare per 2 minuti. •
Nel frattempo portare a ebbollizione il succo di pompelmo facendolo ridurre di 2/3, aggiungere il burro rimasto e amalgamare.
• Mantecare il risotto con metà del burro al pompelmo e il formaggio grana. Distribuire il risotto “all’onda” nei piatti e guarnire con i filetti di pompelmo, gli scampi e un ciuffetto di cerfoglio.
• Saltare in padella con l’olio gli 8 scampi, • “Macchiare” il risotto con il rimanente bursalare e pepare.
ro al pompelmo.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 ASSOCIAZIONI PAG. I6
Associazione Nazionale Carabinieri: si continua! Un bilancio positivo per l’Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo “Monte Grappa” di Romano d’Ezzelino che apre il nuovo anno con l’elezione dei suoi rappresentanti. di Sara Bertacco
Nella serata del 19 aprile scorso si è rinnovato il Direttivo dell’Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo Volontari e Protezione Civile “Monte Grappa” di Romano d’Ezzelino. All’appuntamento erano presenti tutti i 23 volontari iscritti all’Associazione che operano nel nostro territorio da più di 10 anni. Durante la riunione il Presidente Siano Giuseppe ha ricordato le numerose attività svolte dal gruppo durante l’anno passato, sia a livello locale che nazionale, sottolineando come la presenza dei volontari A.N.C. si sia rivelata utile in tutte le occasioni di intervento. Nel nostro comune i volontari ANC sono stati presenti alle varie edizioni della Lucciolata, al Palio delle Contrade e negli angoli rustici, alle feste patronali di San Giacomo e Fellette, alle marce di San Valentino e del Sorriso, con compiti di agevolazione del traffico veicolare e pedonale, supporto e collaborazione con le forze dell’ordine locale e di rappresentanza e, unitamente ai colleghi della Sezione A.N.C. di Romano d’Ezzelino, nelle cerimonie commemorative ufficiali. Numerose le presenze anche nei comuni limitrofi con le medesime tipologie di intervento. Nello scorrere l’elenco delle altre attività, il Presidente Siano ha espresso vivo apprezzamento per l’ottimo rapporto con l’Arma in servizio e la Sezione A.N.C. locale; si è sof-
fermato sull’impegno civile e sulla solidarietà dimostrati nei campi accoglienza dell’Emilia Romagna, devastata dal terremoto, dove i volontari si sono recati nei mesi di giugno, agosto e ottobre per prestare soccorso e assistenza alla gente del modenese e per garantire la sicurezza all’interno dei campi stessi. Un ultimo importante accenno è stato fatto ai corsi di formazione, utili ed indispensabili per la buona preparazione di tutti i volontari: nelle emergenze è fondamentale infatti saper rispondere alle varie situazioni con competenza e professionalità, limitando di fatto tante difficoltà che quotidianamente si presentano. Le ore di lavoro svolte dai volontari nel corso dell’anno 2012 sono state in totale 3.566, delle quali il 24% dedicate ai corsi di formazione. L’Associazione ha inoltre acquistato, con fondi propri, una vettura di servizio per agevolare gli spostamenti in emergenza. Al termine della riunione si sono svolte le elezioni del nuovo direttivo per il triennio 20132016 che hanno riconfermato il Presidente Siano Giuseppe alla guida dell’Associazione, mentre nel Comitato Esecutivo sono stati nominati i Sig.ri Bettiati Italo, Bettiati Sergio, Torresan Ivano e Bonato Gaetano. Un augurio dunque a tutto il gruppo affinchè possano continuare nella loro opera sociale al servizio della sicurezza dei cittadini.
Nuovo Direttivo A.N.C. Presidente Siano Giuseppe Comitato Esecutivo Bettiati Italo Bettiati Sergio Torresan Ivano Bonato Gaetano Revisori dei Conti De Bortoli Mirco Bonato Tiziano Cervellin Antonio Collegio Arbitrale Bontorin Giuseppe Franceschini Renzo Galvan Vincenzo Tesoriere Bettiati Italo Chi volesse far parte dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Romano d’Ezzelino è il benvenuto. Per informazioni contattare i numeri: 345 8750218 - 340 9781327
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 APPUNTAMENTI PAG. I7
Vieni in sagra a Fellette? “Are you going to Scarborough fair?“ No, amico, non sto andando a nessuna fiera. Quelle belle, medioevali, che coinvolgevano un paese o una città intera, su cui si scrivevano ballate, non ci sono più. Sono diventate manifestazioni prettamente commerciali e non vale la pena di scriverci due righe. Se vuoi però ritrovare quel senso di festa, di allegria e di amicizia, allora vieni con me. Ti porto a Fellette, per la sagra del Santissimo Redentore. Sì, lo so che c’è anche a Venezia, con tanto di processione e di regate per la imbarcazioni tipiche, e del resto, se gemellaggio deve essere, tanto vale che sia di quelli importanti. Noi non celebriamo la liberazione dalla peste, ma la voglia di vivere, di stare assieme, di sentirci comunità. E’ un esercito vero e proprio, quello che si mette in moto, per tempo, quando ancora le giornate sono corte, per la perfetta riuscita della festa. Adulti e giovani, uomini e donne, ragazzi e ragazze, sono in tanti a dare la propria disponibilità, perché indossare la maglietta con scritto “Fellette-staff” non è solo un modo per farsi riconoscere da chi viene a festeggiare, ma una vera è propria dichiarazione di appartenenza ad una comunità. Fellette pride, oserei dire, se questo termine non fosse ormai troppo abusato. “Parsley, sage, rosemary and thyme…” ( “Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo…”) Lo so, il ritornello ricorda un filtro d’amore molto conosciuto nel medioevo, ma vedrai che non avrai bisogno di nessun filtro per innamorarti dell’atmosfera. Ti basterà assistere al lancio dei palloncini da parte dei più piccoli per siglare l’apertura della sagra, aggirarti tra i chioschetti, affacciarti alla pesca di beneficienza o recarti al luna park. Potrai godere di uno stand gastronomico fornitissimo: pensa che nei fine settimana ci sarà anche la zuppa di pesce. Se hai necessità di qualcosa di culturale, di sociale eccoti accontentato: ci sono ampi spazi espositivi, con mostre fotografiche e di oggettistica. Ogni sera si alterneranno sul palco principale artisti di varia estrazione e talento ad allietare il pubblico, e non manca l’attenzione per i più piccoli con un’area spettacoli a loro dedicata, in cui potranno incontrare anche i personaggi Disney. Cosa dici? Non vale forse la pena? Pensa che, come ciliegina sulla torta quest’anno ricorre il centenario del campanile, alla cui ombra avviene tutto ciò. Quanta storia è passata sotto questa torre, quante persone si sono susseguite nel compito di rendere grande questa sagra, che è il biglietto da visita, assieme al Carnevale dei Ragazzi, di questa comunità! Potesse parlare, il vecchio campanile, ne avrebbe di cose da dire, ma sono sicuro che una cosa sottolineerebbe: l’amore che spinge tutti questi volontari per rendere onore alla propria comunità, perché l’amore impone compiti impossibili, ma niente più di quanto ogni cuore possa chiedere. Allora, vieni in sagra a Fellette? Gianni Dalla Zuanna (i versi in corsivo sono citazioni della canzone “A Scarborough fair” di P. Simon e A. Gartfunkel)
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 APPUNTAMENTI PAG. I8
Angolo rustico Contrà Molinetto Il nonno trasmette i segreti del mestiere al nipote Nicola che borbottava: “nonno sono stufo” el nonno risponde va: dai dai veloce
Per diventare soci e ricevere “Il Nuovo Ezzelino” È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di € 18,OO per i nazionali e di € 27,OO per gli esteri. Sede Proloco Via G. Giardino, 77 San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo.
Romano Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Profumeria Elisir.
San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri.
Fellette Panificio Bosa, Happy Bar. Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI3 NOTIZIE IN BREVE PAG. I9
Roberto Cavallo
Settembre 2009 - Roberto Cavallo con il suo amico Pino Nicoli alla mostra delle Radio d’Epoca presso il centro parrocchiale vecchio di San Giacomo di Romano
Per chi lo ha conosciuto può, soprattutto, ricordarne le sue doti di grande umanità. E’ stato un uomo corretto e riservato ed ha sempre mostrato semplicità e trasparenza nei rapporti di amicizia. Tutti noi lo ricordiamo con grande stima e con rispetto per ciò che ha dato alla comunità di Romano d’Ezzelino. Per anni si è prodigato nella preparazione ed organizzazione della “Mostra dei Presepi” in chiesetta Torre a San Giacomo. In quel frangente ha dimostrato abnegazione e passione nel portare a compimento un lavoro davvero gravoso. Poi, quando ha dovuto, per motivi personali, limitare la sua responsabilità nell’organizzazione, è riuscito, rubando del tempo alla compagna Paola ad essere ancora utile e determinante per la risoluzione della manifestazione. Nei nostri ricordi, è vivo il sentimento d’amore che aveva per la sua famiglia, e la passione che metteva nel curare i suoi vari Hobbies tra i quali spiccavano fra tutti, le radio d’epoca e i presepi, che erano per lui un orgoglio personale. Forse per questo dava il massimo di se stesso, nella riuscita della Mostra dei Presepi di San Giacomo. Grazie Roberto, per ciò che ci hai dato.
Il Gruppo Volontari “Amici del Presepe” P.S.: In questa occasione rinnoviamo sentite condoglianze alla moglie Paola ed a tutti i famigliari.
40 anni di Padre Valerio Farronato 40 anni di sacerdozio (1973-2013) Padre Valerio è l’ultima vocazione arrivata dalla parrocchia di Santa Maria di Romano capoluogo. Oltre 80 persone fra fratelli, nipoti, amici e parenti, si son ritrovati per festeggiare questo lungo cammino di fede e nel contempo risaldare fra tutti l’amicizia tra le famiglie. La famiglia di Farronato dei Dori ha ricordato papà Sebastiano e la madre Camilla genitori di ben otto figli; e ricordato con particolare affetto il compianto Silvio, molto noto a Romano per aver guidato il Coro Ezzelino.
I famigliari di P. Valerio
nuove stelle nel cielo
Roberto Cavallo
Gioacchino Dissegna
Beniamino Zen
69 anni 11 maggio 2013
89 anni 29 maggio 2013
76 anni 1 giugno 2013
Ettore
Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.
SEDE: V.le San Giuseppe, 91 - San Giuseppe di Cassola (VI) Tel. 0424 512222 - Cell. 348 7679123 - 360 221742 REPERIBILITA’ 24H SU 24
Custodi cimiteri comunali
Sconto
del
30%
< CARTIGLIANO (VI) < CARTIGLIANO (VI)1 - Tel 0424 829862 Via Monte Grappa, Via Monte Grappa, 1 - Tel 0424 829862 < LUGO DI VICENZA (VI) < LUGO DI VICENZA Via Sioggio, 30 - Tel (VI) 0445 861636 Via Sioggio, 30 - Tel 0445 861636 < MAROSTICA (VI) < MAROSTICA (VI) Vill. Giovanni Giovanni Paolo Paolo II, II, 6 6 -- Tel Tel 0424 0424 470570 470570 Vill. < < ROMANO ROMANO D’EZZELINO D’EZZELINO (VI) (VI) Via G. G. Giardino, Giardino, 3 3 -- Tel Tel 0424 0424 512333 512333 Via
< ROSÀ (VI) < ROSÀ Piazza (VI) Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469 Piazza Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469 < ROSSANO VENETO (VI) < ROSSANO (VI) Via Venezia,VENETO 23/25 - Tel 0424 541215 Via Venezia, 23/25 - Tel 0424 541215 < S. CATERINA DI LUSIANA (VI) < S. CATERINA DI LUSIANA (VI) Via S. S. Caterina, Caterina, 21 21 -- Tel Tel 0424 0424 407168 407168 Via < < SOLAGNA SOLAGNA (VI) (VI) Piazza IV IV Novembre, Novembre, 9 9 -- Tel Tel 0424 0424 816088 816088 Piazza
< TEZZE SUL BRENTA (VI) < TEZZE BRENTA Via SanSUL Pio X, 1/a - Tel(VI) 0424 562058 Via San Pio X, 1/a - Tel 0424 562058
< CAMPOLONGO SUL BRENTA (VI) < CAMPOLONGO BRENTA (VI) Piazza Roma, 1 -SUL Sportello bancomat Piazza Roma, 1 - Sportello bancomat
www.bccromanosantacaterina.com
Abbiamo fatto di qualità e cortesia una professione per cambiare il modo di guardare il mondo. Via G. Giardino, 18 - 36060 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 34783 - www.otticafontanesi.com
Questo spazio è libero! Contatta la Pro Loco di Romano d’Ezzelino, tel. 0424 36427 - proromano@libero.it
Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975
< BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL (VI) Via Cogo, 34 - TelGRAPPA 0424 382767 Via Cogo, 34 - Tel 0424 382767 < BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL GRAPPA (VI)504777 V. le Vicenza, 93/E - Tel 0424 V. le Vicenza, 93/E - Tel 0424 504777 < BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL GRAPPA (VI) Via Capitelvecchio, Capitelvecchio, 32 32 -- Tel Tel 0424 0424 886961 886961 Via < < BORSO BORSO DEL DEL GRAPPA GRAPPA (TV) (TV) Piazza Canal, Canal, 12 12 -- Tel Tel 0423 0423 910310 910310 Piazza