39O ANNO / nO 413 / APRILE 2O14
IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
La copertina a parole… 39O ANNO / nO 413 / APRILE 2O14
IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
Capitello realizzato sul Col Bastia dal Gruppo Alpini di Romano d’Ezzelino.
Sommario 3
Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino
Aprile 2O14 Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Scotton Direttore Responsabile: Dario Bernardi In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Stefania Mocellin, Christian Rinaldo, Serenella Zen. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
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Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975
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Editoriale
April piovoso, ano fruttuoso
Riflessioni
Riprendere il cammino (Il coraggio di vivere)
Territorio
Interventi di conservazione del ricordo e del rispetto Progetto “Bici Sicura” Intervista all’assessore Andrea Zonta del comune di Bassano del Grappa
Appuntamenti
1a edizione Monte Grappa Bike Day Il Maggio dei Libri Con gli Alpini di Romano sui sentieri dei soldati del Grappa Complesso Bandistico e Majorettes di Romano di nuovo alla carica con la serata M&M
Storia
Il monumento a Dante sul Col Bastia
NUOVI NATI?
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Associazioni
Per non dimenticare 2... Serata a favore delle zone alluvionate della Sardegna
19 Defunti
Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112
EDITORIALE Un disagio, emerso anche nell’Assemblea Annuale dei Soci della nostra Pro Loco tenutasi nei giorni scorsi dove, si è ribadito che, la mancanza di fondi e di mezzi, impedisce la realizzazione di molte iniziative.
APRIL PIOVOSO ANO FRUTTUOSO Cari amici lettori ben ritrovati. In questi giorni di aprile alla tensione pre “angoli rustici”, si unisce la preoccupazione per l’alta instabilità delle condizioni meteo. L’alternanza di calde giornate assolate a giorni piovosi e grigi, ci fa temere per la buona riuscita delle prossime manifestazioni in programma. Ma, dato che “al tempo non se comanda”, confido nell’antico proverbio veneto ”April piovoso, ano fruttuoso” nella speranza, che i disagi causati dal mal tempo, vengano ricompensati da un prossimo futuro ricco di soddisfazioni. Un 2014 che si sta confermando fin’ora, pregno di difficoltà per un numero sempre maggiore di famiglie del nostro comune. Molte di esse si ritrovano con uno o più famigliari senza lavoro e con poche speranze occupazionali alle porte.
La copertina di questo mese è dedicata ad un capitello realizzato nel 2012 e con una storia molto particolare. Alcuni volontari del Gruppo Alpini di Romano, mentre effettuavano la pulizia di un sito nei pressi del col Bastia, ritrovarono tra i rovi questa statuetta della Madonna. Lo stupore fu notevole. E “come la pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo” così questa statuet-
ta, arrivata chissà come e chissà perché in mezzo alle sterpaglie, doveva ritrovare una collocazione illustre. Fu così che i nostri volontari l’anno ripulita e le hanno costruito un piccolo capitello poco distante dal luogo del ritrovamento. Ora, poco distante dalla celebre torre campanaria, è circondata dai fiori ed è ben visibile da tutti coloro che percorrono via castello. Il Nuovo Ezzelino invita i soci della Pro Loco e di tutte le altre associazioni del nostro comune a riscoprire questa Madonna chiamata a Proteggere tutti i Volontari. Nelle pagine centrali di questo numero, per celebrare il centenario del monumento a Dante Alighieri, vi abbiamo preparato un inserto speciale da staccare e conservare. Un piccolo documento, per approfondire in modo dettagliato la storia di questo sito e perché, solo studiando e comprendendo il nostro passato, possiamo affrontare con saviezza il futuro. Un domani che oggi ci appare irto di ostacoli, difficile da affrontare, ma che non ci deve spaventare anzi, come disse il “Papa buono”:
“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze ed i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni ma al vostro potenziare irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.” Giovanni XXIII Buona Vita
Maurizio Scotton
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Riprendere il cammino (Il coraggio di vivere)
L’approssimarsi dell’anniversario del primo conflitto mondiale stimola ad una riflessione. La prima, devastante, guerra mondiale segnò la vita di molti abitanti del vecchio continente, ma più di ogni altra cosa cancellò milioni di giovani vite umane. di Duilio Fadda Chi partiva per il fronte, doveva affrontare nemici agguerriti pronti a dare la morte al di là della propria trincea. Chi andava sul fronte doveva avere il coraggio di morire. Perché questa era, fra le possibilità, la più probabile. Si sono scritte intere pagine, sugli anni, sui mesi e sui giorni che hanno sconvolto la vita dei popoli segnati dalla prima tragedia mondiale. Dal 28 luglio del 1914 al 9 novembre del 1918 il suolo ed i fiumi d’Europa furono bagnati dal sangue di oltre nove milioni di soldati schierati su opposti fronti, oltre venti milioni furono i feriti e i tanti rimasti invalidi, quasi otto milioni i dispersi e oltre sei milioni i civili morti sulle zone del conflitto. Fra le guerre combattute in Europa, questa, fu la più sanguinosa. E, c’è da chiedersi, dopo l’avvento dell’Unione Europea, con il senno di poi ma era proprio necessaria? L’altro capitolo deprimente sulle guerre è l’eroismo. Ho letto libri e visto film dove si parla della prima guerra mondiale come se si parlasse di una semplice disquisizione fra opposti stati ed in ognuno di questi testi il tratto caratteristico è quello di esaltare le figure eroiche che si sono immolate nel sacrificio umano. Certo molti di questi giovani sentivano il dovere di difendere innanzi tutto la propria patria dagli invasori e da tante parti d’Italia partirono a migliaia per difendere il patrio suolo, come alcuni amavano definire. Però, solo affrontare la guerra era ed è un atto eroico che richiede coraggio, appunto: coraggio di morire. Cento anni dopo, quando il mondo è segnato da un crescente impoverimento, mi chiedo se serve ancora quel coraggio di morire? Mi rendo conto, invece, che oggi, in Italia, al contrario di un secolo fa serve il coraggio di vivere. Vivere, di fronte all’odio strisciante delle idee sul
razzismo che tornala decisione estrema di Fra le guerre no a farsi sentire, al porre fine alla propria combattute in Europa, vita. disprezzo etnico, alla questa, fu la più diversità sessuale e, Il mio pensiero va alle spesso, all’esaltaziovittime di questo sistesanguinosa. E, c’è ne della facile ricma odierno che travolda chiedersi, dopo chezza immiserendo animi sensibili, perl’avvento dell’Unione ge i valori umani e relisone che non riescono Europea, con il senno a trovare nel quotidiagiosi. di poi ma era proprio no vivere una serena In questo mondo dove, apparentedimensione umana. necessaria? mente, tutto diventa Penso, però, che di facile con il denaro ed il potere, diviene fronte a qualsiasi difficoltà ci sia sempre impossibile per chi è più debole o chi è un’alternativa. E proprio quando immapiù fragile. In questo mondo, subiscono gino queste situazioni, cerco di immesoprattutto le donne, maltrattate, vio- desimarmi con chi affronta le salite sui lentate, stuprate, oppure i minori, usati e nostri sentieri di montagna e, quando abusati da adulti senza scrupoli. Ma an- codesti, trovano un ostacolo insormoncora, persone sensibili che soccombono tabile ed improvviso, dove gli viene imdi fronte a problemi che non riescono pedito di proseguire sulla via segnata, a superare, che spesso vengono travolte allora costoro cercheranno sempre una dagli eventi. In queste situazioni, dove strada alternativa che potrà portarli fino serve il coraggio di vivere, anche i più in cima alla montagna. Questi marciaforti cedono. Capita sempre più fre- tori, alcune volte, trovano sentieri inequentemente di leggere fra le pagine splorati, che inizialmente appaiono difdei giornali o di sentire nei comunicati ficili ma che poi si rivelano più facili e televisivi e radiofonici dell’imprenditore gradevoli, ecco, in questo caso, quando travolto dai debiti, del giovane studente si comincia il nuovo cammino si può esche non riesce a superare un esame o sere assaliti dalla paura e dall’incertezza, di altri ancora che cedono davanti alle invece, quasi sempre, saranno ricomdifficoltà. In questi momenti dove servi- pensati dalla voglia di proseguire, dalla rebbe un atto di coraggio per affrontare voglia di vivere, dal coraggio di vivere, la vita quotidiana, trova, invece, spazio giorno dopo giorno.
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Via Salvo d’Acquisto, 5 36065 MUSSOLENTE (VI) Tel. 0424 30129 fax 393734 gardin.roberto@gmail.com
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Interventi di conservazione del ricordo e del rispetto
E’ nostro dovere mantenere viva la memoria nelle nuove generazioni. (Claudio Zen)
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Progetto “Bici Sicura” Intervista all’assessore Andrea Zonta del comune di Bassano del Grappa Nell’ambito del “progetto bici sicura” abbiamo intervistato Andrea Zonta, assessore del Comune di Bassano del Grappa, con deleghe alla Sostenibilità e Mobilità (redazione Piano Urbano Mobilità, redazione Piano Contenimento Inquinamento Luminoso, Zonizzazione acustica, Ecologia-Ambiente, Arredo Urbano, Energia, Trasporti). di Duilio Fadda
Con lui abbiamo affrontato alcuni argomenti che, di fatto, vogliono aprirci a orizzonti conosciuti che riguardano i cittadini di Bassano ma non solo. Ecco perché abbiamo cercato di informarci sul Biciplan, sul progetto Regionale VenTo o sul Bike-Sharing o ancora sull’utilizzo della pista del Mercante per i ciclo appassionati della domenica. Questi argomenti possono aprire nuove prospettive a tutti gli appassionati della bicicletta non solo per fare sport, nel senso stretto della parola, ma che offrano a tutti quelli che amano pedalare e stare insieme, qualche risposta. Tempo fa è stato presentato il Biciplan per Bassano, un progetto che vuole limitare
la costruzione di piste ciclabili lasciando spazio a percorsi ciclabili, quali prospettive e/o vantaggi avranno i cittadini? La questione potrebbe definirsi terminologica perché, la pista ciclabile è un lungo percorso che interessa il collegamento dei quartieri al centro storico fino agli itinerari extra urbani di collegamento con altri comuni limitrofi, mentre quella che viene definita corsia ciclabile è un tratto breve che si integra con il centro storico e con la viabilità cittadina, già esistente. Ma, al di là di questi dettagli, resta il fatto che le corsie ciclabili sono percorsi già delineati e conformati, che saranno corredati di segnaletica orizzontale e verticale come le piste ciclabili. In genere, queste, saranno eseguite nelle strade cittadine esistenti ove la velocità dei veicoli è limitata mentre entro le zone 30 non vi sarà alcuna segnaletica in quanto sono tratti stradali dei centri cittadini o dei quartieri dove tutti i mezzi di locomozione devono andare ad una velocità max di 30 Km orari e vi è la coesistenza dei veicoli che le percorrono. Per quanto riguarda le nostre strade, diciamo che le corsie in progetto saranno adeguate di appropriata segnaletica, che evidenzierà queste zone. In effetti, è il concetto che cambia tra pista e corsia ciclabile. La prima nasce per un servizio mirato, quindi avrà una sua viabilità esclusiva, con percorrenza a senso unico e a doppio senso e un rispetto di regole più appropriato. La corsia, si integrerà al traffico preesistente rispettando regole e norme del codice stradale per tutti i mezzi di locomozione, ricordando sempre che il ciclista nel sistema viario rimane un’utenza debole con tutti i problemi connessi.
Il Biciplan è un progetto legato quasi esclusivamente al comune di Bassano del Grappa, ma per coinvolgere anche i comuni contigui quali sinergie intende utilizzare l’amministrazione Cimatti nei confronti dei comuni vicini? Fino ad oggi non c’è stata molta collaborazione tra i comuni vicini, si è andati un po’ alla ricerca di esaudire le esigenze comunali senza guardare oltre i confini. Da un po’ di tempo a questa parte, fra amministratori locali, forse anche per le ridotte finanze, ci si è resi conto che conviene, prima di realizzare un progetto, dialogare con i comuni adiacenti e costruire opere che possono soddisfare le cittadinanze dei vari territori. Posso, a tal proposito, menzionare il progetto di pista ciclabile, che verrà realizzato approssimativamente entro fine anno e, che vede interessate la via Carpellina di Bassano con la via Passarin, che sono la prosecuzione naturale della pista ciclabile che sale dal comune di Rosà. Comunque, al di là di questi dettagli, vi è una persistente ricerca per la continuità ciclabile fra i vari comuni del comprensorio Bassanese al fine di dare un servizio di piste, corsie ciclabili senza interruzione. La Regione Veneto ha avviato il progetto VenTo (acronimo di Venezia Torino), in pratica un percorso cicloturistico che va da Venezia fino a Torino. Questo progetto dovrebbe essere realizzato entro il 2015 in concomitanza con l’apertura dell’EXPO di Milano e con le varie celebrazioni della Grande Guerra, avete pensato a qualche iniziativa che possa invitare/deviare il cicloturismo verso Bassano e dintorni?
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Nello specifico ci sono dei progetti a vari livelli (intercomunale, provinciale e regionale) che sono in fase di studio. A livello di cicloturismo sono state individuate due direttrici per convogliare i turisti che vengono nelle nostre zone. Il primo asse è quello sulla direttrice Nord- Sud che vede interessate la Valsugana e le città delle province di Padova e Venezia e il secondo asse è la direttrice Est-Ovest con l’interessamento del territorio pedemontano da Marostica ad Asolo e oltre. L’intento è quello di far convergere i cicloturisti verso questi due assi, non tanto per visitare o conoscere le grandi città, piuttosto, perché questo sia un modo per dare all’ospite ciclista, varie opportunità nella scoperta di luoghi meno pubblicizzati ma sicuramente interessanti dal punto di vista storico, naturalistico e ovviamente turistico. In questo caso penso a musei, siti storici, agriturismi o quant’altro che sono rilevanti per l’economia del territorio. Queste informazioni dovranno poi essere messe in rete per dare opportunità ai possibili turisti di una dettagliata conoscenza del territorio, con il contributo di tutte le amministrazioni comunali. Il servizio Bike-Sharing è operativo localmente, solo a Bassano del Grappa. Non pensa che potrebbe essere un’opportunità turistica per gli altri comuni ed economica per le aziende del Bassanese che producono/assemblano bici? Certamente è un servizio che va discusso e sostenuto anche con altre amministrazioni locali. Ci siamo resi conto che questo servizio va modificato, ottimizzando il servizio sui punti dove sono posizionate le rastrelliere ed ampliandolo dove scarseggiano. Per esempio uno dei punti critici è l’ospedale San Bassiano, dove non esiste questo prezioso servizio. Pensiamo inoltre di potenziare il parco bici con le servo-assistite ovvero le bici elettriche che potranno essere utilizzate da persone con lievi problemi motori e/o individui anziani. Vorrei far notare che i punti dove si fa più uso di questo servizio sono il parcheggio Gerosa e la stazione ferroviaria, a conferma dell’utilizzo della bici negli spostamenti verso il centro cittadino. Poi, sulla domanda che pone, penso sia superfluo dire che siamo interessati a contatti con aziende locali, ma, ancor di più, vorremmo trovare sul mercato qualche operatore del settore che faccia assistenza e manutenzione ai mezzi. Fino ad ora ci siamo adattati con un po’ di volontariato, però se ci sarà una crescita di punti bike-sharing saremo costretti
a trovare qualcuno che garantisca continuità al servizio di manutenzione. E’ Domenica. Le strade si affollano di ciclisti nell’unico giorno a disposizione per questo meraviglioso sport. Spesso questi atleti pedalano sulle nostre strade o su quelle di montagna, a volte, rischiando la pelle. Non si potrebbe con il contributo del comune di Bassano, utilizzare la pista del Mercante per dare spazio a questi sportivi senza rischiare ogni volta la propria e l’altrui incolumità? Come lei saprà, così anche molti appassionati del ciclismo, la pista del mercante è in concessione al Veloce Club Bassano ed è con loro che si dovrebbe trovare un accordo per l’utilizzo della pista I ciclisti, anche atleti di provata esperienza di questo sport, generalmente non amano pedalare in pista. Per chi non è abituato all’uso di una pista da velodromo, trova difficile la pratica ed è soprattutto pericolosa la percorrenza. Potrebbe, semmai, essere un incentivo per il veloce club fare delle giornate istruttive per chi è interessato a questa pratica. La promozione di uno sport è sempre accattivante nella ricerca di nuovi campioni. Sul Corriere della Sera in un’intervista al cantautore De Gregori, quest’ultimo si è espresso così sulla Sinistra italiana: E’ un arco cangiante che va dall’idolatria per le
piste ciclabili...a tratti incompatibile con la modernità. Ma allora questa storia delle piste ciclabili è realmente un atteggiamento da Radical-Chic come dicono altri? Non so se questi sono i problemi della Sinistra italiana. Posso solo rilevare che in Europa siamo relegati nelle ultime posizioni come rete ciclabile. In tutto il Nord Europa l’utilizzo della bicicletta non è un aspetto politico ma un fatto salutistico e alternativo all’utilizzo delle auto o dei vari mezzi a motore. Forse basterà pensare che la bicicletta non inquina, su un pianeta che è in continua sofferenza per l’avvelenamento ambientale; oppure bisognerà ricordare che andare in bicicletta è anche uno sport che fa bene alla salute, che rende libero chi la utilizza e aiuta a capire che bisogna rispettare l’ambiente. Ma oltre tutte queste cose, può essere un’opportunità per il lavoro, dalla fabbrica dove si costruiscono le bici, fino alle piste, passando per il ciclo turismo. Questa non è idolatria e non è incompatibile con la modernità, tutte queste cose si chiamano buonsenso. Ringrazio l’Assessore per la disponibilità ed il suo prezioso tempo che ci ha dedicato, sicuramente faremo tesoro dei suoi suggerimenti e delle notizie che riguardano non solo il nostro comune ma tutto il territorio “Bassanese”. Auguriamo perciò, all’Ing. Zonta e a tutta la giunta comunale di Bassano, Buon lavoro.
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Il monumento a Dante sul Col Bastia
Inserto curato dal Dott. Giovanni Marcadella, direttore dell’Archivio di Stato di Vicenza - Ministero per i beni e le attivita culturali
IN QUELLA PARTE DELLA TERRA PRAVA ITALICA CHE SIEDE TRA RIALTO E LE FONTANE DI BRENTA E DI PIAVA, SI LEVA UN COLLE, E NON SURGE MOLT’ALTO, LA’ ONDE SCESE GIA’ UNA FACELLA CHE FECE ALA CONTRADA GRANDE ASSALTO. (Dante Alighieri, La Divina Commedia, Paradiso, Canto IX, v. 25-30)
Nel 1914 il Comitato Bassanese della Società Dante Alighieri volle celebrare il sommo poeta dedicandogli un monumento sul colle di Romano d’Ezzelino che egli evoca in sei versi posti sulla bocca di Cunizza da Romano, sorella di Ezzelino III, la fiamma che incendiò tutto il Bassanese e la Marca Trevigiana nella prima metà del Milleduecento. L’immagine fu plasmata da Guido Bortolotto, la fusione in bronzo fu eseguita nelle officine bassanesi di Giovanni Colbacchini. Il conte Gianoberto Gulinelli offrì i conci tratti dalle cave di pietra di Romano e la lastra di barettino della lapide. La famiglia Gobbi di Bassano ed i fratelli Andolfatto recinsero la costruzione con sobria balaustra. I cittadini di Romano e Bassano offrirono le piante italiche che dovevano incorniciarla, in particolare un pino strappato dalla Pineta di Classe. L’arciprete di Romano, don Mansueto Ferrazzi, consentì la posa nei fondi parrocchiali. Il sindaco di Romano d’Ezzelino, Pietro Stecchini, ricevette in consegna il monumento dal presidente del Comitato Bassanese della Società, Guglielmo Gobbi, il 21 aprile 1914, per atto pubblico del notaio Agostino Freschi, durante una festosa e solenne cerimonia che si tenne sul colle. Vi parteciparono migliaia di persone da Romano, Bassano ed altri paesi di queste colline. Il poeta Giovanni Vaccari vi dedicò un coro lirico, che fu musica-
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to dal maestro Alfeo Buja ed eseguito durante la cerimonia. Era dunque il 21 aprile di quell’anno 1914. Su questo colle, per iniziativa del Comitato Bassanese della Società Dante Alighieri, “si compiva una cerimonia, la cui eco... si librava oltre i ristretti confini della nostra città.” Così comincia un articolo pubblicato sul Bollettino del Museo Civico di Bassano in quell’anno, allo scopo di esaltarne la memoria. “Bassano ed i paesi pedemontani, che dalla sinistra riva del Brenta spingono i loro colli lieti d’ulivi e di vigne nella verde pianura della marca Trevigiana, inauguravano sullo storico colle un monumento rievocante le terzine colle quali il divino Poeta, nel canto di Cunizza, mirabilmente disegna la terra che fu ‘prava’”. Sono parole piene di enfasi ed anche di retorica, cui non siamo abituati, ma sono quelle del tempo, dei nostri nonni, che ad esse si abbe-
veravano come ad una fonte d’acqua fresca e pura, quando potevano, loro che erano abituati al povero vocabolario della vita contadina. Perché non rievocarle, perciò, in questa particolare circostanza? Perché non ripeterle? “Chi fu a Romano in quella radiosa mattina di primavera converrà che la festa trascese il ritmo consueto delle tante inaugurazioni, che si susseguono rassomigliandosi in modo esasperante”. Era dunque diversa, quella cerimonia; aveva un sapore fresco, come di una cosa nuova, anche se pregna di patriottismo. Eh già! Non poteva mancare quel sentimento in anni in cui si stava per entrare nella Grande Guerra, che fu la prima mondiale, ma anche l’ultima del nostro risorgimento italiano, la guerra che ci doveva restituire Trento e Trieste. Ma la celebrazione di Dante la rendeva diversa e così anche quel posto particolare, su quel colle che
il poeta aveva forse conosciuto negli incontri fiorentini con quella nobildonna che era Cunizza e che – chissà - magari aveva anche visitato durante i suoi soggiorni prolungati in terra veneta. Quella donna aveva riempito l’immaginazione di tutti, da giovane, nel primo Duecento. Oggi diremmo che aveva riempito le riviste di attualità per la sua fuga amorosa con il poeta Sordello e per i numerosi matrimoni che la rendevano particolare; quella donna che, con gesto inatteso, aveva liberato tutti i suoi servitori da ogni vincolo feudale e s’era fatta moderna, nuova, fino a colpire lo stesso Dante, che nel canto IX del Paradiso le dedica una grandissima attenzione e la fa arbitro e testimone delle gravi vicende politiche della Marca Trevigiana. “Bassano, Romano, Pove, Solagna, Mussolente, Liedolo quella mattina si vuotarono dei loro abitanti – continua il testo dell’articolo – Tacquero le of-
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L’effige del Poeta fusa nel bronzo che dal 1914 lo rappresenta nel monumento dedicato ai suoi versi.
Cunizza da Romano, con il fratello Ezzelino, riceve Sordello. Incisione di Ludovico Poglianti Historia, agosto 1956, n. 33. ficine, riposarono gli aratri e quanti uno stretto dovere non tratteneva fra le domestiche pareti... trassero in folla sul colle Ecceliniano... Autorità, presidio, scuole, collegi, società patriottiche e sportive formarono un lunghissimo corteo, lieto di suoni, di canti, di giovinezza traboccante, lumeggiato dai colori delle bandiere... preceduto, accompagnato e seguito dalla folla... per rendere onore al Padre della lingua nostra.” E fu veramente tanta la gente che si radunò sul colle. Le foto dell’epoca rivelano una folla di migliaia di persone davanti a questo monumento. Ci fu il breve discorso introduttivo del dott. Gobbi, il presidente del Comitato Bassanese. “Noi… sentimmo forte il dovere di porre qui un segno a ricordanza del Grande Poeta; ma l’aspirazione nostra poté assurgere a dignità di forma per il generoso contributo di cittadini egregi. Chi plasmò sulla tar-
ga… l’effigie severa del Poeta, chi la fuse nel bronzo... e chi offerse i marmi e la lapide... con i versi scolpiti. Mercé la cooperazione valida di molti… noi possiamo oggi celebrare questa cerimonia, nella quale al carattere patriottico e alla festività… s’uniscono al sorriso dei luoghi e della stagione”. E qui il presidente non trascurò di evocare la “amorosa” Cunizza e neppure il “feroce” Ezzelino e lo “sciagurato” Alberico, personaggi eminenti che escono finalmente dalla memoria favoleggiante e negativa per entrare con statura nuova e diversa nel mondo della storia, anche per mezzo di quel fervoroso periodo di studi che passa attraverso la Storia del Verci, gli studi di Gina Fasoli e tutta la stagione degli studi Ezzeliniani guidati da Giorgio Cracco in tempi assai più vicini a noi e voluti proprio dal Comune di Romano d’Ezzelino, per approdare infine alla grande mostra sugli Ezzelini
e su Federico II, che ha dimostrato, appena un decennio fa, che proprio queste terre sono state un favoloso crogiolo di cultura, da cui ha tratto linfa il nostro Rinascimento. E Dante? Proprio lui, il sommo poeta, non poté non vederla questa novità che politicamente rompeva con tutto il passato feudale e dava l’imput ad un’epoca storica di assoluta contraddizione con il passato e di prospettiva, anche se colloca Ezzelino nel più profondo dell’Inferno, condannandolo – lui come tanti altri – per la violenza del periodo e dei metodi, e facendolo nervosamente ribelle, solitario, “uomo dal pel così nero” perché storicamente incompreso. Egli ne esalta però le conclusioni e gli aspetti culturalmente e politicamente nuovi, ponendo Cunizza nel Paradiso. Ci fu un lungo discorso evocativo del prof. Gilberto Secrétant, carichissimo di enfasi retorica, come s’usava a quel
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tempo. Egli non mancò di chiedersi, parlando di Dante: “Fu egli mai qui, il Poeta, su questo colle…?” Si scoprì allora il monumento, calando dall’alto il telo, ed il conservatore dei monumenti della Venezia, Max Onagro, arrivò a tratteggiare, con quel pizzico di retorica che mai mancava, una presentazione efficace del luogo: “su un rudere del castello Ecceliniano (un breve tratto della cinta esterna) doveva innestarsi la marmorea cornice della lapide: in alto, quale votiva icona, l’immagine del fiero Ghibellino (Ezzelino, impersonificato nella ricostruita torre), di fianco, quasi a vegliarla, un pino strappato dalla pineta di Classe; sul rudere i gigli di Firenze, sullo sfondo allori, pini, abeti… le
piante italiche”. Certo, il giglio di Firenze non lo si trova più, forse qualcuno a qualcosa l’ha strappato. Non c’è più neppure l’antico pino proveniente dalla pineta di Classe. Chissà mai, qualcuno non l’avrà riconosciuto… Anche le nostre piante italiche sono confuse… Con senso di rispetto e di amore qualcuno, in epoca successiva, le ha simbolicamente riassunte e rappresentate in due tralci in bronzo di quercia e di alloro, apposti sotto l’effigie di Dante, quasi per dirgli: non cercarle altrove, cercale qui, sotto di te! E’ mancata per lungo tempo la giusta attenzione per questa memoria. Il monumento è stato affidato in custodia al Comune di Romano. Ai cittadini di questo nostro Comune, dunque, spet-
Ai cittadini di questo nostro Comune, dunque, spetta il compito di assicurare rispetto ed affetto a questa testimonianza, così come fecero i loro nonni e bisnonni.
ta il compito di assicurare rispetto ed affetto a questa testimonianza, così come fecero i loro nonni e bisnonni. Noi oggi riallacciamo i fili della memoria, ci sintonizziamo con loro, i nostri nonni e bisnonni che accorsero tantissimi alla cerimonia in quell’ormai lontano, ma non troppo, 21 aprile 1914, e riscopriamo il monumento a Dante ed ai versi che il Poeta ci ha dedicato. Lo vogliamo vivo e presente, anche con i suoi simboli, sulla nostra terra, accanto alle testimonianze storiche degli Ezzelini, alle chiese agli oratori, alle case della nostra gente; accanto ai nostri colli e alle nostre usanze linguistiche, culturali, alle feste e ai nostri costumi. Ci facciamo testimoni di una custodia che la comunità di Romano ha assunto ancor cent’anni fa, e prendiamo l’impegno, come Pro Romano, di proteggere, di vigilare, promuovere e far conoscere ed amare questo luogo.
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Grazie Renato! L’instancabile opera e l’alto senso civico che animano il nostro concittadino Renato Galvan, gli sono valsi un riconoscimento ufficiale da parte del comune di Romano d’Ezzelino. Condividiamo con lui questo inaspettato momento di gioia, giunto quale riconoscimento per avere operato gratuitamente e disinteressatamente per il bene comune. Ci auguriamo che l’alto senso civico che anima Renato sia da esempio per tutti noi.
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Con gli Alpini di Romano sui sentieri dei soldati del Grappa 2 Giugno 2014, Boccaor - Porte Salton Monte Grappa, settore orientale, Pian dea Bala: panoramico balcone affacciato sulla valle di San Liberale. Da qui parte uno dei sentieri più belli e famosi del Grappa, quello del Boccaor, CAI n. 152, tratto finale della “strada di arroccamento” Busa Campeja – Archeson, costruita durante la guerra per spostare truppe e mezzi al riparo dal tiro nemico. di Valter Brunello
Nonostante i 1400 metri si ha la sensazione di essere su un’alta montagna. Esposto ma sicuro, luogo di stelle alpine e camosci, per piccole gallerie e sopra pinnacoli, passando sotto al ponte tibetano che conclude la ferrata dei Sass Brusai, il sentiero del Boccaor ci porta fino a Malga Vedetta, presso Cima della Mandria. Saliamo fino al piccolo ma visibilissimo sacello dedicato ai caduti in guerra. Si percorre ora verso nord la facile dor-
sale prativa che corre sopra alle valli dell’Archeson e dell’Archeset tra scenari mozzafiato: dorsale dei Solaroli, Vette Feltrine, Monte Cesen. Il nastro d’argento del Piave porta lo sguardo fino all’Adriatico. Arrivati a Monte Medata, scendiamo a Malga Camparona, punto di ristoro. Siamo al cospetto delle Porte del Salton sul Monte Spinoncia. Quest’anno ricorre il centenario dello
scoppio della prima guerra mondiale, innescato a Sarajevo il 28 giugno 1914, dal duplice omicidio dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia, ma fu proprio qui sul Grappa che partì l’assalto conclusivo che ne determinò la fine. La battaglia di Vittorio Veneto fu scatenata sull’Asolone e sul Pertica, ma l’obiettivo primario era la presa della linea Valderoa - Porte del Salton, per la successiva discesa nella conca di Alano e lo scardinamento della difesa austroungarica del Piave appena a monte di Pederobba. Proprio sulla cima del Medata stava l’osservatorio del comando che coordinava la brigata di fanteria “Aosta” e l’8° Raggruppamento Alpini del XXX Corpo d’Armata. Nonostante enormi sacrifici Alano non fu raggiunta, ma ciò consentì il definitivo passaggio del Piave a Pederobba, il 27 ottobre 1918 e la fine della guerra con la firma di resa austriaca il 4 novembre 1918 a villa Giusti di Padova. Da Malga Camparona risaliamo la Val delle Mure fino ai ruderi di Casone Boccaor, poi per la trincea del Monte Boccaor fino al punto di partenza.
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Per non dimenticare 2...
Serata a favore delle zone alluvionate della Sardegna Domenica 26 gennaio...è stata scritta una pagina indimenticabile di solidarietà. Ma non basta! Infatti, venerdì 21 febbraio, grazie agli amici del Coro Bassano si è magicamente ripetuta, con altri protagonisti, la meravigliosa serata di canti per raccogliere fondi a favore della cittadina di Torpè in provincia di Nuoro in Sardegna. Per l’Associazione Culturale Sardegna Nostra, Duilio Fadda
Coro Ezzelino di Romano d’Ezzelino
Questa ennesima prova di solidarietà è merito soprattutto del Coro Bassano, supportato dalle corali parrocchiali di San Marco di Cassola e dalla Schola Cantorum “A. Gabrieli” di Santa Croce di Bassano. Questi cori sono stati diretti dai Maestri Mauro Alberti e Bruno Marin. Inoltre, le due corali parrocchiali, hanno avuto anche l’accompagnamento musicale, con le tastiere suonate da Giampietro Nichele e Gianluca Bertoncello. La manifestazione organizzata dal Coro
Bassano con la compartecipazione dell’Associazione Culturale Sardegna Nostra ha raggiunto un ottimo risultato, sia nella qualità dei brani musicali, sia nella raccolta dei fondi da destinare agli alluvionati Sardi. A questo proposito c’è da fare una nota speciale di merito agli amici del Gruppo Parrocchiale Mercatino di Santa Croce che si sono distinti per la loro generosità verso gli sfortunati abitanti di Torpè. Durante la cerimonia, la chiesa parroc-
chiale non era al massimo della capienza ma gli spettatori, attenti e numerosi, sono stati “un pubblico caldo e affettuoso” e questo ha reso più semplice il compito ai tre gruppi corali nelle loro esibizioni, con straordinari canti eseguiti con vera maestria. Gli organizzatori non hanno potuto fare a meno di ringraziare il pubblico presente, gli artisti che si sono esibiti e, principalmente, Don Stefano, parroco di Santa Croce, che ha reso possibile quest’even-
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Coro Bassano
Corale San Marco di Cassola
Mauro Alberti direttore Corale Santa Croce e Coro Bassano
Coro Vecchio Ponte, Bassano del Grappa
to grazie alla sua disponibilità. L’Associazione Sardegna Nostra dopo aver unito la somma di denaro raccolta a San Giacomo il 26 gennaio ed ora quella del 21 febbraio a Santa Croce, ha proceduto alla spedizione dell’ammontare raccolto con un bonifico bancario. Oltre tremila Euro andranno alle famiglie del comune di Torpè, comune di seimila anime. Noi Sardi residenti in questo territorio, non possiamo far altro che ringraziare tutti gli amici di Romano e di Bassano per il loro altruismo. Certo questa somma non potrà cancellare i danni subiti ma con la generosità dimostrata in queste due occasioni potremo portare un piccolo ma significativo contributo a questa gente sfortunata, con l’auspicio che domani non si ripetano più questi eventi e nella speranza che le amministrazioni locali della nostra amata isola siano più attente alla salvaguardia del territorio.
Coro Montegrappa di San Zenone
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Complesso Bandistico e Majorettes di Romano di nuovo alla carica con la serata M&M Anche quest’anno il Complesso Bandistico e Majorettes di Romano D’Ezzelino propone l’evento M&M musica e majorettes. Ospiti nelle strutture del centro parrocchiale di Romano, la serata del 31 Maggio è l’occasione giusta per celebrare il lavoro fatto dagli allievi dei nostri corsi e per ascoltare la Banda accompagnata dalle majorettes. La solidità e longevità del nostro gruppo è garantita anche dalla qualità delle proposte musicali. Per questo la serata M&M è in primis un doveroso riconoscimento al lavoro degli allievi e dei loro Maestri ma anche l’occasione per mostrare alla Comunità l’offerta dei nostri corsi. Il percorso formativo e musicale parte dai corsi di propedeutica, ossia una metodologia d’insegnamento della musica attraverso un’esperienza creativa di gioco: gesti, movimenti, danza, vocalità permettono ai giovanissimi di “imparare” la musica con un approccio sicuramente più vicino alla loro età. E’ un percorso che parte dai cinque anni d’età e dura circa tre anni, al termine dei quali chi lo desidera può intraprendere lo studio di uno strumento a fiato. A seguire i corsi di musica (da quest’anno, oltre ai corsi di strumenti tipici come i fiati e percussioni, sono state introdotte con successo nuove proposte come chitarra e pianoforte) e corsi di majorettes. Spazio inoltre alla formazione dei suonatori più esperti con masterclass, ossia laboratori dedicati a specifiche sezioni strumentistiche (come i sassofoni o gli ottoni) tenute da musicisti professionisti di riconosciuta fama. Ringrazio fin da ora gli allievi dei nostri corsi e le loro famiglie per la costanza e l’impegno dimostrato, i nostri maestri che con la loro professionalità supportano la crescita culturale dei nostri giovani. Colgo infine l’occasione per annunciare un cambio di direzione alla guida del Complesso Bandistico e Majorettes di Romano D’Ezzelino: da Aprile 2014 il Maestro Gastone Bortoloso, trombettista e jazzista di nota fama ed esperienza, ha assunto la Direzione Artistica del nostro gruppo. Auguro al Maestro Bortoloso e a tutto il Complesso la più proficua collaborazione per una continua crescita. Per il Complesso Bandistico e Majorettes di Romano D’Ezzelino Il Presidente Carlo Simonetto
O 2O14 39O ANNO / n 413 / APRILE
Per diventare soci e ricevere “Il Nuovo Ezzelino” È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di € 18,OO per i nazionali e di € 27,OO per gli esteri.
Sede Proloco, via G. Giardino, 77 - San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo Romano: Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Profumeria Elisir. San Giacomo: Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri. Fellette: Panificio Bosa, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore: Speedy Bar (Autolavaggio Scotton). gratuita ai soci. Romano in distribuzione edito dalla Pro Loco di di informazione e cultura IL NUOVO EZZELINO - Mensile
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nuove
Classe 1944
stelle nel Cari amici della classe 1944, vorrei che quest’anno, raggiunto ormai l’anno ’70 si potesse organizzare un evento da poter ricordare per un po’ di tempo. Scrivo al giornale pensando di poter arrivare alla maggior parte di voi tutti. Pensavo si potesse andare di nuovo a Venezia come 10 anni fà se non mi sbaglio. Un saluto a tutti voi della classe, se c’e di meglio pensateci voi. Forza classe 1944 In fede Benacchio Pietro
Ciao caro Carlo
Carlo Bosio era una persona gentile e amorevole, un carissimo amico che ci ha lasciato l’11 febbraio. Da qualche anno viveva in Spagna, ad Albacete. Per ricordarlo i suoi amici e familiari, la moglie Ester, il figlio Matteo e la nuora si sono incontrati il 16 aprile presso la trattoria da “Angelo Fortain”. È stata una serata piena di affetto, ricordi e commozione.
cielo
Giuseppina Donà
Luciano Pagnon
Luigi Finco
81 anni 10 marzo 2014
67 anni 13 marzo 2014
Antonio Bordignon
Pietro Bonin
Toni Adarin 77 anni 16 marzo 2014
in Bonifacio 64 anni 10 marzo 2014
Piero Rosina 83 anni 19 marzo 2014
Dal 1966 l’Impresa Funebre BONIN svolge servizi funebri con professionalità, competenza e sensibilità DISBRIGO PRATICHE, CREMAZIONE, TRASPORTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ACCESSORI FUNEBRI E CIMITERIALI.
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Custodi cimiteri comunali
Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975