39O ANNO / nO 415 / GIUGNO 2O14
IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
La copertina a parole… 39O ANNO / nO 415 / GIUGNO 2O14
IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
Le lavandaie de Roman, nei primi anni del 1900, mentre si recavano a Bassano con il loro carro.
Sommario 3
Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino
Giugno 2O14
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Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Scotton Direttore Responsabile: Dario Bernardi
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Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
Il lavoro nobilita l’uomo
Riflessioni 4 I mona che neta
In copertina immagine tratta da: Bassano nella memoria Vol. 2
In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Stefania Mocellin, Christian Rinaldo, Serenella Zen.
Editoriale
8-9 14-15 16 7
10-11 12-13 13 17
Volevo solo tenere a posto
Resoconti 25 Aprile
Nasce la rosa Monte Grappa Il Montegrappa rilancia e VINCE… Esercitazione del 17 maggio 2014 Monte Grappa Bike Day
Appuntamenti
1924-2014, 90 Anni di storia del gruppo Alpini Romano d’Ezzelino
Storia
Le Lavandare di Romano
Di ricetta in ricetta
Albergo - Ristorante dalla Mena Seconda parte Asparagi e uova alla Bassanese
Associazioni
NUOVI NATI?
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Di ricetta in ri cetta
Associazione Nazionale Insigniti Onoreficenze Cavalleresche
18 Notizie in breve 19 Defunti
FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112
EDITORIALE
Il lavoro nobilita l’uomO Ben ritrovati, osservo con piacere la vivacità e l’entusiasmo che anima il mondo del volontariato del nostro comune. Un numero considerevole di associazioni che, nei diversi ambiti in cui operano, offrono di giorno in giorno nuove opportunità e nuovi spettacoli per la nostra comunità. Tutto questo grazie al coinvolgimento di migliaia di volontari che gratuitamente s’impegnano e s’ingegnano per mantenere vivo il mondo del “no profit”. Dalle pagine de “Il Nuovo Ezzelino” vi raccontiamo questo settore allegro e gioioso nella nostra società, ma non dimentichiamo le difficoltà lavorative che coinvolgono molti dei volontari sopra citati. La mancanza di lavoro purtroppo, è un realtà che perdura anche nel nostro comune. L’immagine di copertina, che potrebbe far pensare ai festosi Angoli Rustici del nostro Palio, è una foto d’epoca dove ben si evince, sia il povero stile di vita di inizio novecento, sia l’intraprendenza, la voglia di lavorare e di contribuire al bilancio famigliare delle nostre lavandare.
Oggi, dopo quasi un secolo, quella foto descrive un lavoro che non c’è. Non si svolge più quella professione ma soprattutto, per molte persone, non ci sono nemmeno altre occupazioni disponibili. Dai grandi gruppi industriali alle piccole realtà artigiane il numero degli addetti è in continua diminuzione. Desideriamo perciò riportare l’attenzione sul mondo del lavoro; sulla necessità che tutti gli organi competenti (politici e non) concorrano per favorire e sostenere quei seppur minimi segnali di ripresa; sull’abilità tipica del laborioso Nord-Est di fruttare l’ingegno e la fantasia per creare nuovi sbocchi occupazionali; sull’importanza di avere un’occupazione nobilitante! Ma, quando “Il lavoro nobilita l’uomo”? Quando un impiego ti permette di ricevere un compenso, di guadagnare quella stabilità economica e quindi quella serenità, che ti consente di vivere adeguatamente all’interno del tessuto sociale;
Quando ti permette di sviluppare le tue ambizioni personali e ti consente di realizzarti, di definirti in mezzo ai tuoi simili. Troppo spesso la società consumistica in cui viviamo ci ha imposto come priorità la dipendenza dal denaro. Il lavoro conseguentemente viene visto come pura necessità, perdendo la sua funzione nobilitante e, un lavoro che non nobilita ti rende totalmente schiavo della società. Oggi più che mai è fondamentale comprendere l’importanza di queste due componenti la rimunerazione e la valorizzazione individuale. Solo se esse si verificano un lavoro, nobilita l’uomo e svolge la sua fondamentale funzione sociale. Concludendo mi auguro che, nonostante il perdurare della crisi, la freschezza e l’intraprendenza che anima il mondo del “no profit”, sia da volano per nuove attività lavorative nobilitanti per l’uomo. Lavori nuovi, che stimolino gli interessi individuali e portino felicità e serenità. Lavori innovativi che possibilmente sappiano valorizzare il nostro territorio e siano in grado di connettersi alla più importante industria del Veneto: l’industria del turismo! Buona vita
Maurizio Scotton
foto di Andrea Fantinato
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I mona che neta Bellissima e poetica l’ immagine che Sebastiano Zanolli ci presenta in questo suo scritto. E’ consolante pensare che esistono veramente persone di questo tipo, che, a spese proprie di tempo e di mezzi, si occupano dell’ambiente e del decoro, anche se non è un loro compito preciso. di Giovanni Dalla Zuanna
Materiale recuperato durante i lavori di pulizia effettuato all’altezza del 3° tornante da alcuni volontari
Siamo tutti d’accordo sul plaudire questo senso civico, non è vero? A ben pensarci, non lo so se tutti sono d’accordo, anzi c’è un‘espressione fastidiosa che mi ronza per il cervello: “mona che neta”. E’ il modo di prendere in giro di chi non ha a cuore il bene di tutti, ma pensa solo a sé stesso e non riesce a concepire che esista la possibilità di dare qualcosa di sé agli altri, fosse solo un piccolo gesto come questo. Speriamo sia una scuola di pensiero minoritaria e in via di estinzione, a fronte della
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quale troviamo invece la gran massa di persone che trovano nel volontariato, a tutti i livelli, un modo di esprimersi. Il nostro territorio è pieno di esempi del genere e dobbiamo essere orgogliosi del nostro grado di civiltà e di senso civico. Sempre? Mica tanto! Provate a salire i tornanti che portano alle nostre montagne, provate. Ci vorrebbe sempre un senso di rispetto profondo nell’affrontare quelle erte che trasudano di storia, vita vissuta, cultura e tradizioni, che sono un patrimonio che ci traman-
diamo di generazione in generazione. Allora che senso hanno quei cumuli di immondizie che, a volte, affiorano dai bordi della strada, abbandonati dall’incuria e dalla maleducazione di qualche passante? Vederli deturpare l’ambiente crea un senso di rabbia e fastidio, perché basterebbe poco per conferirli negli appositi luoghi, ma qualcuno preferisce non crearsi troppi fastidi, tanto si trova sempre chi poi rimedia, ci sono sempre i “mone che i neta”. Noi ringraziamo quest’ultimi per il messaggio che ci danno: non bisogna mai abbassare la guardia di fronte all’incuria e all’inciviltà. E’ una lezione morale che ci fa capire come l’interesse della comunità, e non il tornaconto personale, dovrebbe essere al centro dei nostri pensieri. Anzi, direi quasi che, per togliere agli incivili anche la magra soddisfazione della presa i giro, non sarebbe male istituire un riconoscimento per i “mone che i neta”, valorizzando il loro impegno, nella speranza che siano sempre più numerosi. Mettiamo all’angolo l’inciviltà.
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Volevo solo tenere a posto L’omino pensionato che zappa con cura le quattro aiuole pigre e di nessuno che giacciono silenziose e scapigliate lungo la strada che come un nastro trasportatore ti trascina verso il posto di lavoro, sembra pensare ad un mondo spaziale tutto suo. Gli passo accanto, ma è come fossi trasparente. Le erbe che crescono disordinate in ogni fessura che il cemento dimentica di stuccare vengono trovate, identificate, estirpate dalla sua mano ruvida e callosa figlia di anni di piccoli calvari personali, di solitudini lavorative, di vuoti di significato. Torno sui miei passi. Le aiuole non sono sue. Lui ha un giardinetto li di fronte, piccolo e ordinato come le vie dell’Alto Adige. I sassi pettinati nel vialetto e gli attrezzi sempre in ordine di grandezza come le matrioske. Torno suoi miei passi e sorrido. “Grazie” gli dico. Mi guarda e sorride confuso. Mi parla in dialetto, piano, sbiascicato, dandomi solo uno sguardo timido. Balbetta di erbe, di autunno, di “Meglio se tutto è in ordine”… “Grazie per occuparsi di queste aiuole” dico io. I pantaloni della tuta e le maniche della vecchia, stralunata e fuoriorario felpa che lo copre dai primi freddi, smangiucchiata sui polsini, parlano di ore lunghe e povere a fare passare la lancetta della sveglia per affrettarla verso la fine della giornata. Non capisce bene. Devo essere il primo che lo ringrazia. O forse che gli parla. Borbotta del tempo, del rastrello, poi tace.
Si immobilizza e appoggia la zappa sull’unico albero guardiano dell’aiuola. “Lo sa?”, traduco dal dialetto, “Sono andato in comune per chiedere se potevo curare tutte le aiuole della strada, e se mi prestavano una zappa e una vanga, qualche attrezzo”. “E poi?” Chiedo incuriosito. “E poi” mi risponde agitato “Mi hanno detto di no, che non devo farlo io. Che non è un affare mio. Ma perchè allora qui è tutto lasciato andare?
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Io mica volevo soldi, volevo solo tenere a posto” dice tirandosi su sulla schiena. “Beh” continua riprendendo la zappa “Io li ho fregati, e tengo a posto lo stesso con gli attrezzi miei”. Lo guardo. Nel bagaglio ho una felpa nuova. Sta meglio a lui. Molto meglio. In fondo voleva solo tenere a posto. Sebastiano Zanolli Scrittore e Speaker Motivazionale www.sebastianozanolli.com
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25 Aprile
Nasce la rosa Monte Grappa
Il gruppo delle autorità, associazioni e club la Rosa Monte Grappa (foto di Orlando Zanolla)
Giovedì 24 aprile in ciascuna delle scuole elementari e della scuola media, delle 4 frazioni di Romano d’Ezzelino (Romano, San Giacomo, Fellette e Sacro Cuore) si è tenuta una breve ma significativa cerimonia. In essa gli Alpini, hanno consegnato ai giovani studenti i pennoni per l’alzabandiera e la bandiera italiana. Una cerimonia ancor più significativa, alla vigilia del 25 aprile (anniversario della Liberazione) ed a cent’anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, che è frutto di un progetto coordinato e portato avanti dal referente mandamentale della Sezione ANA Montegrappa, Gianfranco Dissegna, unitamente agli Alpini dei 4 gruppi di Romano d’Ezzelino, con il desiderio di trasmettere un chiaro messaggio alle future generazioni, affinché attraverso la bandiera, che rappresenta la nostra storia italiana, abbiano memoria di quanto è accaduto cent’anni fa nelle terre che abitano, insegnando loro a guardare con occhi diversi il Monte Grappa, teatro della resistenza durante la Prima Guerra Mondiale, ove altri giovani in passato hanno lottato per far trionfare i nobili ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza. Alla cerimonia ha preso parte anche il Vicepresidente della Sezione di Bassano del Grappa, nonché Responsabile della Protezione Civile dell’ANA Montegrappa, Fabrizio Busnardo, che ha rinnovato l’invito ai giovani a farsi accompagnare nei luoghi della memoria ove troveranno sempre degli Alpini della sezione ANA Montegrappa disponibili ad accoglierli con le loro famiglie per portarli dentro la storia. I nostri giovani che vivono nei luoghi della memoria, hanno una grande opportunità, perché innanzi ai loro occhi hanno un grande libro di storia a cielo aperto di cui possono farne tesoro per essere un domani degli uomini migliori. L’inno di Mameli ha accompagnato la bandiera che lentamente saliva sotto lo sguardo attento dei giovani, tutti con la mano al petto e prima di ritornar tra i banchi di scuola, per loro un ultimo e breve momento di riflessione il “Silenzio”, una tromba suona a ricordo di tutti i caduti che hanno resistito e lottato per lasciare a tutti noi: La libertà.
Domenica 13 aprile è stata presentata la nuova rosa Monte Grappa, con una suggestiva cerimonia ai Giardini Paroloni di Bassano. Voluta dal Rotary Club Bassano Castelli, la rosa si deve ad un incrocio genetico di due varietà realizzato dalla nota ditta Rose Barni di Pistoia. La Presidente del club promotore ha consegnato quattro esemplari del nuovo fiore al Sindaco di Bassano del Grappa Stefano Cimatti, , al Presidente nazionale ANA ing. Favero, al Governatore del Rotary arch. Xausa ed al Presidente del Comitato Celebrazioni Storiche del Grappa 1918 – 2018 Nino Balestra che l’ha ricevuta anche a nome della Regione del Veneto. Nei giorni successivi la rosa è stata collocata, con una breve cerimonia, al Parco Ragazzi del ’99 a Bassano, a cura del Comitato , al lato del monumento che ricorda il sacrificio di tanti ragazzi e che guarda proprio in direzione del Monte Grappa. Presenti cittadini ed autorità, associazioni e club, con una breve introduzione del Sindaco di Bassano Stefano Cimatti, della Presidente del Rotary Bassano Castelli Signora Dal Prà e del Presidente del Comitato Nino Balestra. La Rosa Monte Grappa ha un colore rosso brillante, cupo e vellutato, come il sangue versato sul Sacro Monte durante la prima Guerra Mondiale. Il nuovo fiore è tenace, cespuglioso e rampicante, in grado di garantire la fioritura da maggio a tutto l’autunno e non richiede particolari manutenzioni, quanto serve per ricordare il Centenario del 2018 che si sta avvicinando, data particolarmente sentita per la nostra terra.
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1924-2014, 90 Anni di storia del gruppo Alpini Romano d’Ezzelino Il prossimo 3 agosto, giornata della festa del Grappa, i soci e amici dell’ANA Romano d’Ezzelino sono chiamati a festeggiare il 90° anniversario della fondazione del gruppo in Busa de Campeja, nel contesto “storico” circondato da trincee, gallerie e postazioni della Grande Guerra e scenario, nel settembre 1944, del rastrellamento del Grappa.
Il gruppo Alpini di Romano fu tra i primi della sezione Monte Grappa; venne fondato nel 1924 dallo storico capogruppo Agostino Dissegna, che lo guidò fino al 1938. Sciolto durante la seconda Guerra Mondiale, il gruppo si ricostituì nel 1948 con Giuseppe Donazzan, capogruppo fino al 1968. Lo seguirono poi Giovanni Gobbo, fino al 1974, Domenico Chemello, fino al 2001 e Giovanni Bontorin, fino al 2014. Attuale capogruppo è Valentino Mazzelli. Sempre impegnato sul fronte della so-
lidarietà e della cultura, oltre che nella salvaguardia del territorio, il gruppo Alpini di Romano ha contribuito alla nascita di tante altre associazioni che operano nel volontariato aiutando i deboli e i bisognosi, le famiglie in difficoltà, i nostri missionari all’estero, prestando servizio attivo nelle calamità naturali e ricordando nelle commemorazioni chi si è sacrificato per la libertà, al fine di trasmettere ai più giovani i valori dei “nostri vecchi”. Giovanni Bontorin
3 agosto 2014, Busa de Campeja PROGRAMMA ore 11.30 - Santa Messa sotto al tendone ore 12.30 - Sfilata e alzabandiera ore 13.00 - Rancio su prenotazione a seguire: tradizionale festa alpina. RECAPITI TELEFONICI Valentino Mazzelli 0424 35716 / 339 4085189 Pierluigi Zilio 348 2627258 Giovanni Bontorin 0424 833963 / 349 1365182
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Il Montegrappa rilancia e VINCE… alla Scalata Rosa di Belluno del 25 maggio 2014 Dopo la magnifica trasferta al mare (Lignano Sabbiadoro) effettuata in aprile, il mese di maggio non è da meno: la nostra mitica squadra stravince anche a Belluno completando una doppietta mari e monti difficilmente ripetibile. di Carlo Grigolon - ASD Nordic Walking Montegrappa
La spedizione parte all’alba del 25 maggio, ad est il sole sorge e prepara una magnifica giornata di festa per il nordic walking e per la nostra associazione. Arrivo a Belluno, preparativi logistici e i nostri 23 atleti sono pronti per il via: 9,400 chilometri per 600 metri di dislivello, 95% di puro sterrato tra prati in fiore e boschi gemmati; questi gli ingredienti che daranno un sapore indimenticabile
alla Scalata Rosa di Nordic Walking, seconda tappa della Coppa Interregionale Aics, partenza da Castion (BL) per inerpicarsi sino sull’Alpe del Nevegàl, splendida terrazza sulle Dolomiti. Sono molti i nordic walker pronti per cimentati in questa prova. Ed ecco partono i duecento nordic walker per una camminata tra i boschi che coronano la salita al Nevegal, subito
il primo tratto impegna a fondo il gruppo per la sua difficoltà; 4 km che non mollano, e non mollano nemmeno i nostri atleti che proseguono ed arrivano al primo ristoro nei tempi previsti. Il secondo tratto è più tranquillo e felici arrivano al traguardo col sorriso sulle labbra e consci di aver ben figurato in una delle tappe più difficili del Tour, e così è: il successo arriva e la squadra si classifica prima
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con ben 3380 punti lasciando 700 punti di distacco ai secondi, i nostri amici del NW Montecchio Maggiore e via via le altre 14 squadre partecipanti. Questi i podi vinti su 18 in questa magnifica giornata: Master Maschile 1° Martinello Franco, 2° Giordano Tiziano e 3° Serraglio Giampietro (intero podio NW Montegrappa). Over Maschile: 2° Borgato Silvio. Under Femminile: 3° Parissenti Annalisa. Under Maschile: 1° Di Caprio Antonio. Dopo questa seconda tappa del circuito “Coppa interregionale AICS di Nordic Walking” e con questo secondo successo il Nordic Walking Montegrappa ipoteca seriamente il campionato. La forza della squadra è nella compattezza e nella voglia di camminare e di divertirsi condividendo il sudore, il sacrificio e il divertimento, un tutto tondo che rinforza il singolo e fortifica il gruppo. Questo spirito instillato dai soci
fondatori e dagli istruttori coglie il meglio del gesto atletico ed il meglio del sano divertimento che dovrebbe essere la base sostanziale e principale di qualsiasi attività sportiva. Sto bene con me stesso e sto bene con gli altri...... questo è il nordic walking, questa è la nostra associazione e questo atteggiamento è quello che ci ha regalato in tutti questi anni tanti successi e la capacità di rea-
lizzare tanti, tantissimi eventi a Bassano del Grappa, in Grappa e nel Veneto. Un grazie a tutti voi per aver colto l’essenza del nordic walking e l’essenza dello spirito esistenziale della nostra associazione e per la voglia di far parte del nostro grande gruppo che raccoglie più di 600 soci. Un augurio alla prossima tappa in Folgaria per continuare a dare il massimo di noi stessi...
le Lavandare di Romano
Un’attività che parte dall’epoca napoleonica (1797) e durata sino all’introduzione degli elettrodomestici collegati al boom economico degli anni Sessanta del Novecento. In questo modo, per oltre 150 anni, la laboriosa gente di Romano ha saputo ricavare un’entrata complementare al magro bilancio famigliare. Le nostre donne sono partite col lavare le divise dei militari e successivamente, anche i Bassanesi hanno colto l’occasione per affidargli la loro biancheria, da lavare nelle acque del torrente Santa Felicita.
Nel libro “Bassano della memoria”, edito dalla libreria Roberti nel 2011 e coordinato da Rino Furlani, ci sono alcune fotografie sulle lavandaie di Romano riprese a San Vito. E’ un documento prezioso dell’attività ed anche punto di riferimento per un’indagine di ricostruzione storico precisa, visto che da sole le fotografie storiche sono poca cosa. Nel prossimo numero verrà descritto il resoconto di un processo per inquinamento datato 1805, in cui sono coinvolte le lavandaie, passate da una sola unità a 28 in breve tempo. Gabriele Farronato
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Di ricetta in ricetta
Piccole storie dei locali storici del comune di Romano con le ricette più importanti dei loro chef
Albergo - Ristorante dalla Mena
Seconda parte
L’osteria dopo la prima ristrutturazione di fine anni ‘60
Quindi la cucina si avvaleva anche di un cuoco dove lavoravano le due signore... Sì, ma non solo. La Mena fu quasi costretta ad assumere questo cuoco professionista. E dopo Mario De Cicco assunse anche Mario Palmieri. Ambedue Chef di origine abruzzese, furono per me dei veri maestri, ognuno con le sue caratteristiche. De Cicco per esempio era un grande cuoco molto esperto e non si scoraggiava nemmeno davanti a numeri importanti di commensali da servire, riusciva mantenere la calma anche in situazioni eccezionali. L’altro, Palmieri era un perfetto organizzatore non gli sfuggiva neanche un particolare
sulle preparazioni e programmava tutto con estrema precisione, inoltre aveva un piccolo segreto, teneva sempre da parte qualcosa di pronto per le emergenze. Da qui si arguisce che la scuola alberghiera non è poi così necessaria… per avere capacità e successo? La scuola serve sicuramente, la cosa più importante è l’affiancamento ad uno chef esperto e possibilmente capace, se poi questo è un numero uno della cucina, si può pensare che sia determinante. Comunque, ti dico già che le trasmissioni televisive dei grandi chef, ora di moda, sono fuorvianti rispetto al mestiere della cucina. La cucina non può essere solo spettacolo,
è qualcosa di molto più rilevante. Per questo sei riuscito ad arrivare in Vaticano con la tua cucina-catering? Siamo in vaticano perché riusciamo a dare qualità, nei prodotti e nel servizio, mantenendo dei prezzi non eccessivi ma neanche al di sotto delle nostre prestazioni. Siamo in vaticano dal Papato di Giovanni Paolo II. Non è poco. Poi, servire i vari pontefici, per me ed i miei collaboratori, è grande orgoglio e spirito di fierezza. Non ci hai parlato del periodo che lasciasti il ristorante dalla Mena per cominciare l’avventura del Pioppeto...
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Nel 1986 presi io in mano le redini del ristorante, mentre la Mena mantenne la gestione delle camere dell’Albergo. Per due anni navigammo con questo sistema, io pagavo l’affitto del ristorante e lo gestivo con ottimi risultati. Dopo questo favorevole periodo, decisi di cambiare prendendo in gestione il Ristorante “al Pioppeto”. La Mena cercò di dissuadermi, ma io ero deciso, anche perché il Pioppo mi dava più garanzia di lavoro durante la settimana in quanto: vicino alle fabbriche ed all’uscita della superstrada. Però, anche se il lavoro mi portava altrove, venivo spesso a trovare la Mena ed al suo novantesimo compleanno mi presentai con 90 rose rosse. Non si può raccontare la sua gioia e la sua emozione quel giorno, le lacrime le rigavano il volto e le parole non venivano fuori dalle sue labbra ma un forte abbraccio mi fece comprendere quello che ci univa. L’anno dopo, il locale allora era gestito da altri, venni a salutare la Mena, sapevo che stava molto male ed io poco tempo prima presi in gestione anche il ristorante “da Giuliano”. Lei mi redarguì e mi disse: Putel, parchè ghe tu tolto da Giuliano, podevi domandare a Nazario e tol su da la Mena! La mia risposta era obbligata. Le dissi che preferivo prendere qualcosa per me e comunque se Nazario mi avesse chiesto avrei potuto pensarci. Il giorno prima che morisse mi recai da lei, riuscì ad arrivare al suo capezzale ed una volta giunto le presi la mano fra le mie e lei, guardandomi negli occhi, me le strinse forte e per me quell’istante fu il dono più grande che poteva darmi.
Asparagi e uova alla Bassanese Ingredienti 2 Kg Asparagi bianchi di Bassano DOP 8 Uova fresche di gallina Olio extra vergine di oliva Sale e pepe
Esecuzione
• Pelare la parte finale dell’asparago con un coltello. • Fare dei mazzetti da 10 asparagi circa.
Ringrazio, anche a nome della redazione, Nazario Campana, figlio della Mena e Sergio Dussin, ora titolare dello storico Ristorante, per il contributo che hanno dato con i loro ricordi e con la pazienza che hanno dimostrato per ricostruire parte della esistenza di un angolo suggestivo di Romano d’Ezzelino. Chiedo, inoltre, scusa anticipatamente se ho escluso dalla storia personaggi o fatti, però, come dico spesso, mi attengo alle testimonianze ed escludo a priori invenzioni su fatti reali.
Duilio Fadda
• Legarli con dello spago, fare attenzione nel portare le punte alla pari. • Tagliare la parte del fondo dell’asparago 2 cm circa •
A parte far bollire in una pentola capiente dell’acqua, salare e immergere i mazzetti in piedi fino a ¾ della loro altezza coprire e lasciar cuocere per circa 20 min. Cucinare le uova in acqua bollente per circa 5 minuti (basote)
• •
Togliere gli asparagi dall’acqua, adagiarli in un piatto, servire 2 uova intere a persona che verranno sminuzzate a piacere, condire con olio extra vergine di oliva sale pepe e aceto di vino. E… Buon appetito
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Esercitazione del 17 maggio 2014 Utilizzo mezzi antincendio e pompe idrovore
Le Associazioni del Coordinamento di Protezione Civile e Antincendio Boschivo “Brenta Monte Grappa” si sono ritrovate nel primo pomeriggio di sabato 17 maggio a Campolongo sul Brenta, località Contarini, per una esercitazione formativa dedicata ai mezzi antincendio e sistemi di pom-paggio acqua, in loro dotazione. di Sara Bertacco rilevanza” spiega il Presidente del Coordinamento “Brenta Monte Grappa”, Italo Bettiati, “perchè si sono riviste tutte le procedure operative d’uso dell’attrezzatura antincendio e si è testato lo stato di tutte le macchine. La formazione dei volontari è un punto su cui il nostro Coordinamento ha da sempre insistito molto; crediamo infatti che la preparazione dei volontari sia di fondamentale im-portanza per la buona riuscita degli interventi”.
Oltre ai volontari delle Associazioni di Protezione Civile a Antin-cendio Boschivo di Cismon del Grappa, Valstagna, Campolongo sul Brenta, Campese, Colline Bas-sanesi e A.N.C. “Monte Grappa” di Romano d’Ezzelino, all’appuntamento erano presenti anche i ragazzi che prestano servizio civile presso il Comune di Bassano del Grappa: per loro è stata un’occasione per conoscere concretamente le attività dei volontari antincendio del Coordinamento e per vedere da vicino i mezzi usati dai volontari e che avevano già avuto modo di conoscere grazie ad una precedente lezione d’aula svoltasi nello scorso
mese di marzo. Sul posto sono arrivati anche il sindaco di Campolongo sul Brenta, Mauro Illesi e l’Assessore Andrea Zonta del Comune di Bas-sano. Per tutto il pomeriggio, lungo l’argine del fiume Brenta, i volontari hanno dato spiegazioni ai giovani ragazzi presenti descrivendo nei minimi particolari il funzionamento dei mezzi Bremach at-trezzati per le attività di lotta agli incendi boschivi e sono state provate le quattro motopompe, dota-te di lance e manichette. “ Anche per i volontari presenti è stato un momento formativo di particola-re
Questa attività, conclusasi con un debriefing su quanto fatto, è stata un’occasione per fare gruppo, per arricchire le conoscenze e per scambiare esperienze e opinioni sulle modalità di intervento in emergenza. La buona musica di un’orchestra si ha solamente quando tutti i musicanti utilizzano, lo spartito e gli strumenti sonori in modo impeca-bile e aromioso e tutti sanno esattamente cosa e come farlo rispettando il volume, i tempi e i ruoli. L’obiettivo primario di questo Coordinamento è la condivisione, la formazione, la solidarietà e l’amicizia; valori questi che nel vivere attuale sembrano avere molta meno importanza di un tempo ma che, sono fondamentali per avere una società sana.
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Monte Grappa Bike Day Una MONTEGRAPPABIKEDAY unica nel suo genere ed oltre ogni aspettativa, che ha portato ben oltre 4.000 ciclisti a sfilare per il territorio della pedemontana veneta, partendo da Bassano del Grappa per poi affrontare la “pireneica” salita che da Semonzo del Grappa porta a quota 1775 mt sulla storica Cima. di Maria Pia Farronato
Lanciata nella sua prima edizione dall’A.S.D. MONTEGRAPPA BIKE DAY, grazie all’impegno del Presidente Francesco Dal Monte affiancato dagli instancabili Giovanni Todesco, Walter Battaglia, Cesare Berdin e Arianna Bordignon, la MONTEGRAPPABIKEDAY ha conquistato gli amanti delle due ruote, facendo provare loro l’emozione di percorrere le strade che il prossimo venerdì 30 maggio vedranno arrivare i campioni della carovana del Giro d’Italia, per l’attesissima 19^ Tappa Bassano del Grappa - Cima Grappa (Crespano del Grappa). Una manifestazione non competitiva, libera e gratuita dedicata a tutti gli appassionati della bicicletta che non si è fatta mancare la presenza di grandi testimonial quali: Gilberto Simoni, Vincitore di due Giri d’Italia (2001 e 2003) e sulle salite più dure del mondo, Andrea Pasqualon, Professionista dal 2010 Capitano Area Zero Pro Team, il Magico “Tempe” Simone Temperato, Cipriano Chemello due volte campione del mondo su pista e lo storico Isaia Vidale del Veloce Club Bassano 1892 vincitore di ben 5 edizioni della BassanoMonte Grappa. Alle ore 8.45 dal piazzale del centro commerciale “Emisfero”, dopo il saluto della
Regione per voce di Nicola Finco e di Nazzareno Leonardi presidente del Comitato Tappa di Bassano, il cordone del MONTEGRAPPABIKEDAY ha preso il via e dopo Alcide de Gasperi, Largo Parolini un’emozionante “sfilata” ha attraversato Viale delle Fosse e seguendo le indicazioni di General Giardino come un fiume in piena, arricchendosi lungo tutto il percorso di nuovi ciclisti che vi affluivano, desiderosi di raggiungere la Cima del Grappa in un clima di festa e di emozione, dimenticando orari e ritmo. Una festa della bicicletta e della passione per lo sport, insomma, per una prova impegnativa ma alla portata di tutti che si è conclusa con un “pasta party” gratuito negli spazi dell’ex Caserma Fincato a San Vito ad opera degli Alpini della Sezione Montegrappa. L’organizzazione A.S.D. MONTEGRAPPA BIKE DAY chiude con entusiasmo questa prima edizione e desidera ringraziare tutti coloro che hanno lavorato e collaborato
per la buona riuscita dell’evento, un ringraziamento speciale è rivolto all’Assessorato al Turismo della Regione Veneto, alle Forze dell’Ordine e alla Protezione Civile presenti, che hanno permesso agli oltre 4000 ciclisti di salire Grappa vivendo una giornata speciale in massima sicurezza. Un plauso meritato è rivolto a tutti i partecipanti che hanno accolto l’invito alla MONTEGRAPPABIKEDAY portando passione, impegno, emozione e soprattutto partecipando con rispetto. L’A.S.D. MONTEGRAPPABIKEDAY vi saluta e vi dà appuntamento alla seconda edizione, ci vediamo nel 2015 e ricordate che non sarà solo un appuntamento con la storia centenaria ma una nuova impresa leggendaria.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI4 ASSOCIAZIONI PAG. I7
Associazione Nazionale Insigniti Onoreficenze Cavalleresche Considerata la prestigiosa onorificenza di Commendatore ricevuta di recente dal già Cav. Uff. Antonio Guerra classe 1917 (97 anni), il giorno 9 aprile 2014, la delegazione A.N.I.O.C. di Romano d’Ezzelino guidata dal Cav. Italo Bettiati ha ritenuto omaggiare l’iscritto con un incontro conviviale. di Cav. Italo Bettiati, delegato comunale A.N.I.O.C.
L’incontro si è svolto a Bassano del Grappa alla presenza del Sindaco di Bassano del Grappa, dell’On. Luigi D’Agrò dei Presidenti A.N.I.O.C. Provinciale Comm. Giuliano Giovannini e Mandamentale Cav. Fulgenzio Bontorin, dei delegati del Comunali di Bassano del Grappa Comm. Rodolfo Celestino e di Marostiva Cav. Uff. Camillo Lorenzon e di numerosi iscritti alla Delegazione Romanese. La serata è stata propizia per esporre un bilancio associativo della delegazione ospitante e per distribuire le tessere ai nuovi iscritti. Molto aprezzati gli interventi del Sig. Sindaco e dell’On. D’Agrò dove si esprimeva la stima per tutti gli iscritti quali degni, per le attività e le opere, di una prestigiosa onorificenza rilasciata nientemeno che dal Presidente della Repubblica Italiana. Gli stessi oratori aggiungevano, nel discorso, che adesso non abbiamo raggiunto il traguardo ma, tutti noi, dovremo con-
tinuare a portare testimonianza del nostro operato affinchè sia di stimolo, esempio e sprone a tutta la cittadinanza sana di questo bel paese che è l’Italia. La cavalleria è simbolo di amicizia e fratellanza, se riusciremo a trasmettere questo, faremo sicuramente fare un grosso passo avanti a tutta la società. Purtroppo per motivi legati all’età, sopravvenuti all’ultimo momento, il Comm. Guerra non ha potuto presenziare all’incontro pertanto, nei giorni immediatamente successivi, una delegazione composta dal Sindaco di Bassano del Grappa, l’On. Luigi D’Agrò, il Cav. Fulgenzio Bontorin, il Cav. Domenico Chemello, il Cav. Graziano Guerra (nipote di Antonio) e il Cav. Bettiati Italo, si sono recati presso l’abitazione del Comm. Antonio Guerra e fra le lacrime di commozione dello stesso, il Sindaco e l’On. D’Agrò hanno rispettivamente appuntato al petto del neo Commendatore i DUE LEONI in oro simbolo della
Città di Bassano e le insegne dovute per l’Onorificenza di Commendatore. Crediamo questa iniziativa doverosa visto il vissuto del Comm. Guerra, imperniato sull’esempio, sulla disponibilità e sulla solidarietà verso gli altri anche in tempi dove molte delle nostre piccole comodità erano un miraggio per tutti. Sarebbe lungo elencare i meriti di questa persona basti però pensare che al suo attivo vi sono gli anni della resistenza come capo brigata, vi è la presidenza dell’unione comercianti di Romano d’Ezzelino per oltre 20 anni, vi è la sua tenacia affinche nel territorio di Romano, davanti all’attuale municipio, potesse essere eretto il primo monumento dove si potessero piangere i propri caduti negli eventi bellici, vi è la sua partecipazione come socio fondatore della Banca di Romano e Santa Caterina, vi è molto e molto altro ancora. E’ altresì doveroso soffermarsi sull’esempio vero che queste tipologie di persone danno alle nuove generazioni e l’importanza che questo riveste per formare una generazione di sani principi, intraprendente e costruttiva a livello sociale. Credo che la breve ma intensa cerimonia che si è svolta, per motivi di salute del 97enne Comm. Guerra Antonio, presso la sua abitazione, vada ben oltre i muri di quella casa e debba essere menzionata non solo per dare lustro a una persona ma soprattutto per accentuare i valori che questa ha portato avanti per tutta una vita con sacrificio, dedizione e grande sensibilità verso i bisogni degli altri. Queste sono le cose importanti che contano.
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI4 NOTIZIE IN BREVE PAG. I8
Auguri a Nonna Stella Cecchin in Gardin Un cordiale augurio per le sue 105 primavere da parte dei figli, nipoti e pronipoti tutti. Nel 1909 il 23/05 nacque nonna Stella e nella sua vita ha avuto 4 figli 7 nipoti e 5 pronipoti con queste belle caratteristiche ha festeggiato il suo 105° compleanno attorniata dall’affetto di tutta la sua grande famiglia. Nonna Stella ha tanto lavorato ed ha attraversato le due guerre e ci dona un grande segreto, il segreto della sua longevità fatto da un mix di: Serenità, Amore, Lavoro e lavoro ancora ed una dieta sana e ferrea. Meditate gente, meditate…
O 2O14 39O ANNO / n 415 / GIUGNO
Per diventare soci e ricevere “Il Nuovo Ezzelino” È possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di € 18,OO per i nazionali e di € 27,OO per gli esteri.
Sede Proloco, via G. Giardino, 77 - San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo Romano: Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Profumeria Elisir. San Giacomo: Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri. Fellette: Panificio Bosa, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore: Speedy Bar (Autolavaggio Scotton). gratuita ai soci. Romano in distribuzione edito dalla Pro Loco di di informazione e cultura IL NUOVO EZZELINO - Mensile
IL NUOVO EZZELINO GIUGNO 2OI4 DEFUNTI PAG. I9
Alba Dissegna
Circa un anno fa, in Francia, scomparve Alba Dissegna, la moglie di Nicolò Simonetto detto “Nico barche”. Nel ricordarla, Nico ci invia il saluto del figlio Jean Andrè. “Grazie mamma per la tua educazione, per la fede che hai saputo trasmettermi e per i consigli materni. Grazie della tua sofferenza dovuta ai numerosi ricoveri e grazie della tua infinita gioia con cui contaminavi le persone vicine. Grazie del tuo amore di mamma. Per tutti questi doni inestimabili io ti ho amato e ti amerò per l’eternità”. Nico oggi lotta come un guerriero contro mille acciacchi e malattie che cercano di relegarlo in un angolo, fermo e immobile. Ma lui trova forza telefonando ai suoi amici di Romano, per far loro gli auguri di compleanno, onomastico e altre occasioni ancora, tanto che a Natale e Pasqua gli anziani, nel salutarsi chiedono all’altro “Te gaeo ciamà Nico par farte i auguri?”. Nico è la Romano pura d’un tempo. Nella foto, Alba, Nico e l’allora arcivescovo di Chambery, Laurent Ulich.
nuove stelle nel cielo
Roberto Marin
Gabriella Fabris
Giovanna Gasparotto
Giovanni Carlesso
59 anni 1 maggio 2014
5 maggio 2014
89 anni 9 maggio 2014
79 anni 18 maggio 2014
Antonio Gelindo Battocchio
Remiro Zalunardo
Gregorio Tonello
Sante Strappazzon
84 anni 19 maggio 2014
79 anni 20 maggio 2014
83 anni 27 maggio 2014
80 anni 28 maggio 2014
Gino
ved. Rossetto
ved. Galvan
Santino
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Custodi cimiteri comunali
Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975