Ideaffari Novembre 2020

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N. 8 - 2020 realizzato da: PUBLIERRE s.a.s. di Romano Angelo Redazione e Ufficio commerciale Luino - Corso XXV Aprile, 25/b - Tel. 0332 1699550 E-mail: info@publi-erre.it - www.publi-erre.it Direttore Responsabile: Angelo Romano Stampato: ottobre 2020 da Reggiani s.p.a. Grafica: Santina Corea

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C O S T R U I A M O

F U T U R O

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Cadegliano

Cunardo

€ 325’000 Villa singola su unico livello in zona residenziale, costruita nel 2013, praticamente nuova. Ingresso da cancello elettrico sia pedonale che carraio con particolare recinzione in ferro battuto, pilastri e muri di cinta in pietra. Ampio salone con cucina all’americana, due camere matrimoniali più una terza, un ripostiglio e due ampi bagni, uno con doccia e attacco lavatrice e uno con vasca. Serramenti in legno doppio vetro, persiane in legno molto ben tenute con alette regolabili e zanzariere. Box doppio con basculante coibentata elettrica e zona antistante per ulteriori auto. Predisposizione per pannelli solari.

Ghirla

Bellissima villa a 5 minuti dalla dogana italo-svizzera, per amanti della tranquillità e riservatezza. In zona molto soleggiata con parziale vista sul lago di Lugano, casa costruita nel 2009 ancora attuale e ben tenuta. Ingresso nella zona living con ampio salone e cucina a vista, corridoio con ribassamento e fari a led per raggiungere due camerette e il bagno con la doccia; al piano superiore, con accesso da scala in ferro battuto e ringhiera in vetro, ampia balconata che affaccia sulla zona giorno prima di entrare nella camera padronale caratterizzata da moderne travi a vista sbiancate, cabina armadio e bagno con vasca. Area verde di circa 1200 mq per lo più in piano, ottimo per posizionare anche una piscina. Infine box doppio di circa 40 mq con area antistante sfruttabile per altri due /treposti auto e cantina di ca 10 mq. Ottime finiture, serramenti pvc doppio vetro, persiane alluminio, zona notte in parquet, fotovoltaico da 3,42 kw, espandibile a 4 kw, cosi come vi è la possibilità di considerare l’ampliamento della casa, sia complessivamente sia andando solo a chiudere il vuoto sul soggiorno e quindi aumentare la superficie della zona notte/mansardato.

€ 450’000

Cadegliano

Mesenzana

€ 165’000 Ampio appartamento recentemente ristrutturato in porzione di casa di sole tre unità. Ingresso indipendente senza spese condominiali. Generosa zona living con salotto e cucina a vista, camera matrimoniale, seconda camera, bagno e ripostiglio/lavanderia oltre al terrazzino. Attualmente impianto di riscaldamento con stufa a pellett collegata ai radiatori, ma con la possibilità di allacciarsi al metano, serramenti in pvc doppio vetro, tutto praticamente nuovo. Posti auto pubblici vicino all’immobile con carico/scarico sotto l’abitazione.

Due ampi appartamenti di nuova costruzione in contesto residenziale e tranquillo. Accessi indipendenti e dal box, con scala interna, per l’appartamento al primo piano. Soggiorno/cucina a vista con accesso al balcone da ampie vetrate che rendono molto luminosa la zona living, camera matrimoniale, altre due camere da letto e due bagni. Ambedue gli appartamenti hanno accesso al proprio giardino privato. Al piano seminterrato un box doppio abbinato all’appartamento del piano terra e un ampio box singolo per l’appartamento al primo piano, ambe due con locale caldaia/ cantina. Possibilità di scelta delle finiture. Costruzione attenta al fabbisogno energetico grazie al riscaldamento a pavimento, pompa di calore, fotovoltaico, serramenti doppio vetro in pvc e persiane in alluminio.

€ 125’000 Grazioso appartamento bilocale, al primo ed ultimo piano, con vista lago a pochi minuti dalla dogana italo-svizzera. Ingresso indipendente, soggiorno con accesso al terrazzo da cui si può ammirare una completa vista sul lago di Lugano, cucina a vista, camera matrimoniale, altro locale oltre a bagno con doccia. Box e cantina/locale caldaia al piano terra. Adatto anche per investimento.

Piano primo € Piano terra €

220’000

230’000


Lavena Ponte Tresa

Lavena Ponte Tresa

Lavena Ponte Tresa

Marchirolo

Vicino a tutti i servizi, proponiamo in vendita appartamento di 120 mq in palazzina al piano terzo composto da ampia cucina abitabile a vista sul soggiorno, camera matrimoniale, due camere, due bagni (uno con vasca e uno con doccia) oltre a ripostiglio e balcone. A completare l’unità posto auto assegnato interno.

Proponiamo in vendita appartamento di 70 mq al piano terra composto da ingresso, sala con angolo cottura, camera matrimoniale, cameretta e bagno. AFFARE!

Proponiamo in vendita appartamento con VISTA LAGO completamente arredato di 100 mq composto da: ingresso, ampio soggiorno con balcone, cucina abitabile con balcone, camera matrimoniale, cameretta e bagno. A completare l’unità cantina e box. DA VEDERE!

Nel centro storico di Marchirolo proponiamo in vendita appartamento posto al piano primo composto da ingresso, soggiorno, un cucinotto separato, bagno e camera da letto. Ideale come investimento.

€ 180.000

€ 80.000

€ 240.000

€ 40.000

Marchirolo

Cugliate Fabiasco

Cugliate Fabiasco

Cadegliano Viconago

Proponiamo in vendita appartamento di 120 mq al piano secondo composto da soggiorno, cucina abitabile, tre camere e due bagni. Ottimo stato di manutenzione!

Graziosa porzione di casa terra cielo finemente ristrutturata composta da soggiorno con cucina a vista e bagno al piano terra, due camere e bagno al piano primo e salottino/taverna con camino al piano seminterrato. Completa l’unità un piccolo cortiletto e cantina. Riscaldamento a pavimento. DA VEDERE!

Villa indipendente composta da due appartamenti da 115 mq l’uno composti da: ingresso, soggiorno, cucina abitabile, tre ampie camere e bagno. Completa l’unità giardino di circa 200 mq e due autorimesse di circa 40 mq l’una.

Proponiamo porzione di casa composta al piano primo da soggiorno, cucinino e bagno; al piano secondo due camere, un locale studio e bagno al piano terra, invece, ampia taverna e due ripostigli. Cortile comune a due abitazioni con possibilità di parcheggio.

€ 110.000

€ 150.000

€ 350.000

€ 98.000

Cadegliano Viconago

Cunardo

Porto Valtravaglia

Dumenza

Proponiamo in vendita appartamento finemente ristrutturato composto da: ingresso, soggiorno, sala da pranzo, cucina separata, ripostiglio, due camere, doppi servizi, vasca idromassaggio e doccia. Annesso box. OCCASIONE!

Appartamento di circa 85 mq posto al piano primo di una trifamiliare composto da: ingresso, soggiorno con camino e balcone, cucina abitabile e balconcino, due camere e bagno. A completare l’unità abitativa box singolo e cantina più area pertinenziale in comune.

In zona centrale proponiamo in vendita porzione di casa composta da 2 unità immobiliari di mq 55: - piano terra composto da ingresso, soggiorno, zona pranzo, cucina semi abitabile, camera, bagno e balcone. piano primo con vista lago, ampio terrazzo e medesime disposizioni del piano terra piano seminterrato avente due locali adibiti a piccole taverne con bagno e finiture da aggiornare, diversamente le unità abitative sono in ottimo stato di manutenzione.

Immersa nel verde, proponiamo porzione di casa semindipendente di 70 mq appena ristrutturata composta al piano terra da ingresso con taverna, al piano primo da ampio soggiorno con cucina, camera, camera matrimoniale e bagno. A completare l’unità giardino di 50 mq e parcheggio. Ideale come investimento.

€ 142.000

€ 145.000

€ 180.000

€ 90.000


ALTO VARESOTTO, PROSEGUE L’ATTIVITÀ DI ECONORD A FIANCO DEGLI UTENTI IN QUARANTENA Fonte: www. www.luinonotizie.it

Con lo scoppio della pandemia Econord ha predisposto un piano organizzativo in merito alla raccolta indifferenziata, riguardante principalmente la raccolta e il conferimento dei rifiuti delle persone contagiate dal virus. Lo ha fatto adeguandosi all’ordinanza messa a punto da Regione Lombardia lo scorzo marzo, tuttora operativa ed efficace. L’ordinanza regionale riguarda i comuni in cui opera l’azienda per lo smaltimento dei rifiuti. Le persone positive al Covid-19, stando alle predisposizioni, non devono utilizzare i normali sistemi di raccolta e conferimento della spazzatura, bensì dovranno smaltire i propri rifiuti senza l’obbligo di differenziata, a causa del potenziale rischio infettivo. In particolare, i comuni presi in considerazione nella zona dell’alto Varesotto sono i seguenti: Bedero Valcuvia, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cadegliano Viconago, Clivio, Comunità Montana Valli del Verbano, Cremenaga, Cuasso al Monte, Lavena Ponte Tresa, Laveno Mombello, Luino, Malnate, Marchirolo, Marzio, Saltrio, Valganna, Viggiù. L’obbligo imposto a tali persone riguarda il fatto di dover contattare, con opportuno anticipo, il comune di residenza per potersi organizzare con il servizio di Econord, il quale predisporrà, dopo essere stato contattato a

sua volta dal comune, la programmazione della raccolta. Gli utenti positivi devono smaltire l’immondizia indifferenziata in più sacchi, predisposti con kit per la preparazione dei rifiuti, chiusi con nastro adesivo e messi dentro altri sacchi resistenti. Devono poi esporli la sera prima della raccolta. A tutela dei suoi operatori, Econord ha disposto l’impiego di veicoli opportunamente sanificati per la raccolta dell’immondizia delle persone che hanno contratto il Covid-19. Gli operatori, formati a movimentare rifiuti particolari, programmano il tragitto prendendo nota dell’indirizzo degli utenti positivi, la cui identità però rimane anonima per la tutela della privacy. Dopo aver recuperato l’immondizia, il veicolo si dirige direttamente al forno crematorio per smaltire in tutta sicurezza l’avvenuta raccolta. Si dice soddisfatto dal servizio Paolo Coschignano, responsabile di Econord: “Non abbiamo avuto problemi nel gestire questa particolare situazione e nessun operatore è stato contagiato”. L’azienda è particolarmente riconoscente nei confronti degli operatori, che hanno saputo garantire un servizio ottimale ed efficiente con un grande senso di responsabilità verso tutta la comunità”.

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Graziosa villetta semi-indipendente con ingresso autonomo, immersa nel verde, in posizione tranquilla con bellissimo terreno pertinenziale. La casetta, un vecchio mulino ristrutturato totalmente a nuovo con gusto, ha una superficie di circa 60 mq disposta su piano unico ed è composta da ingresso con ampio patio, soggiorno con terrazzo, cucina separata, bagno e camera da letto, cantina. Ampio parcheggio aperto interno alla proprietà e terreno pertinenziale di circa 2000 metri.

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Appartamento centralissimo recentemente ristrutturato a nuovo e arredato di 85 mq. Composto da ingresso luminoso, soggiorno con uscita sulla terrazza vista lago, camera matrimoniale, una cameretta e bagno. Immobile situato in un contesto condominiale soleggiato e tranquillo.

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APPARTAMENTI

PALAZZO MELLI

PORTO VALTRAVAGLIA

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CASTELVECCANA PER SARIGO - EURO 200.000 trattabili In piccolo contesto residenziale con piscina e un’ampia zona verde in comune vendiamo villetta a schiera di circa 100 mq con giardino privato, ampie terrazze e loggiato. La casa dispone di ingresso, soggiorno con angolo cucina aperto e camino, accesso ad una grande terrazza abitabile, bagnetto di servizio alla zona giorno. Una scala interna in legno collega il piano primo con un sottotetto mansardato adibito a camera agibile, al piano giardino due camere da letto e bagno completo e finestrato. Corredano la proprietà cantina e garage. La casa é termoautonoma e in buono stato di conservazione. Accesso diretto dall’abitazione alla piscina.

CASTELVECCANA - EURO 250.000 EURO Trattabili Villetta a Castelveccana in ottime condizioni disposta su due piani con vespaio areato. Finiture di pregio per pavimentazioni, rivestimenti, serramenti con doppio vetro con griglie di sicurezza, illuminazione a led e finiture in genere. Impianto di irrigazione e luci crepuscolari nel giardino, cancello elettrico ed impianto anti intrusione, giardino con irrigazione automatica, riscaldamento a gas propano, video sorveglianza, ben arredato. Posizione isolata circondata da giardino, 55 mq per ogni piano con piccolo fabbricato rustico ad uso ripostiglio e locale caldaia di circa 6,5 mq al quale si accede dal giardino. Sottotetto accessibile ma non abitabile che risulta pero’ già studiato per un eventuale sopraelevazione futura avendo già gli impianti predisposti. Composizione: PT:ingresso,soggiorno con camino,cucina,sottoscala, bagno , scala con accesso al piano primo, P1 disimpegno con accesso al balcone,camera matrimoniale con botola al sottotetto,cameretta, bagno.

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DAGLI INFISSI AGLI ELETTRODOMESTICI, I TRUCCHI PER ELIMINARE IL «CONSUMO SILENZIOSO» A fornire una serie di consigli su come alleggerire le spese di luce e gas è il team del portale Habitissimo. Dagli infissi a basso impatto ma capaci di evitare dispersioni di calore in inverno, agli elettrodomestici a basso consumo, passando poi per alcune indicazioni da seguire per eliminare il cosiddetto “consumo silenzioso”. Accorgimenti per alleggerire le spese di elettricità e gas. A fornire una serie di consigli, alla luce dell’annunciato «aumento consistente delle bollette a partire da questo mese, per luce e gas» è il team del portale Habitissimo, davanti al «dato fornito da Arera». Controllare il contratto. Primo passo da seguire per procedere con un piano che porti a un contenimento dei costi è quello di controllare il contratto per la fornitura di energia elettrica. Magari, come rimarcano gli esperti, affidandosi a un professionista per una valutazione della casa. «L’esperto valuterà se il contratto vi fornisce la potenza corretta e non si sta pagando più di quanto si consuma – spiegano gli esperti –. Il controllo del contratto è essenziale. Inoltre, è anche importante effettuare uno studio sulla casa stessa, per valutare aspetti quali perdite d’aria, condizioni dei riscaldatori, dispositivi elettronici». L’isolamento dell’edificio. Un altro controllo da fare è quello dell’isolamento dell’edificio. Perché se le porte e le finestre «non sono isolate, ci saranno perdite di calore in inverno e fredde in estate» anche alla luce del fatto che «fino al 25% dell’energia delle case viene scambiata attraverso le finestre». Tra i consigli quindi quello di una mappatura degli eventuali punti di fuga e se necessario procedere con la sostituzione degli infissi con modelli che consentono un maggiore isolamento. Tra i prodotti consigliati dagli esperti le finestre in PVC che vengono considerate «particolarmente efficaci in questo senso in quanto il coefficiente termico è inferiore. Anche il legno è un buon

isolamento, anche se inferiore rispetto al PVC». Tra le caratteristiche suggerite per le finestre la presenza di due vetri («la finestra deve essere composta da due vetri di almeno 6 e 8 mm di spessore, con una camera d’aria tra loro che isola sia il freddo che il calore»). Poi il tetto, dato che «un buon isolamento nella parte di copertura può ridurre fino al 35% dei costi di condizionamento e riscaldamento dell’aria». Il contenimento dei costi non passa solamente per la struttura ma anche per la giusta individuazione e utilizzo degli elettrodomestici. Quando se ne acquista uno si deve prendere in considerazione la classificazione energetica. «Si tratta di un’ottima misura di risparmio energetico per la casa, in quanto garantisce risparmi economici a lungo termine – chiariscono ancora gli esperti –. Per sapere se un elettrodomestico di grandi dimensioni (frigorifero, lavatrice, lavastoviglie) consuma molta elettricità, dovremmo dare un’occhiata a cosa indica la sua etichetta energetica. All’interno degli apparecchi di classe “A” di classe energetica, gli A +++ sono quelli che godono di “eccellenza energetica”. Ciò significa che garantiscono un consumo minimo e, di conseguenza, un risparmio massimo». L’illuminazione interna. C’è poi l’aspetto legato all’illuminazione degli spazi interni. Il modo migliore di risparmiare è quello di cambiare tutte le lampadine a incandescenza (che consumano il 90% dell’energia elettrica generando energia termica) e sostituirle con quelle a Led. Eppoi quello che viene definito il “consumo silenzioso” legato al mancato spegnimento completo degli schermi e dei dispositivi elettronici che può ammontare a un totale del 10,7% del consumo energetico della casa. Tra i suggerimenti quelli di ricorrere a dispositivi per comnettersi e disconnetterli automaticamente.

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Fonte: www.ilsole24ore.com


ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI VINTAGE Nella storia del fashion ci hanno da sempre abituati ai grandi ritorni di stile e look che influenzano l’estetica corrente arrivando direttamente dal passato. Tuttavia, mai come negli ultimi tempi, abbiamo assistito a un autentico culto della moda retrò. Il fenomeno vale sia per l’abbigliamento, che per le scarpe e gli accessori, sia l’universo femminile che quello maschile. Inutile nascondersi: è vintage mania!

stato utilizzato in passato quanto piuttosto il valore che ha acquisito nel tempo per le sue doti di irripetibilità e irriproducibilità con i medesimi elevati standard qualitativi in epoca moderna, nonché per essere testimonianza dello stile di un’epoca passata e per aver segnato profondamente alcuni tratti iconici di un particolare momento storico della moda, del costume, del design coinvolgendo e influenzando gli stili di vita.

L’abito o l’accessorio vintage si differenzia e contraddistingue dal generico “seconda mano” (l’usato) poiché la caratteristica principale non è tanto quella di essere

Ogni pezzo di abbigliamento vintage ha una storia magica, è unico, e aspetta solo qualcuno che lo custodisca con amore.

Lo sapevate che per fare una T-shirt servono 2700 l d’acqua? Special Vintage a Luino nasce dalla voglia di portare nella nostra provincia qualcosa che nelle grandi città ormai influenza lo shopping di tutti i giorni. Acquistare i capi vintage diventa così a tutti gli effetti, il modo migliore per abbracciare la filosofia Green, un’attenzione al passato utile a migliorare il futuro del nostro pianeta. Vestirsi vintage è il miglior modo per sentirsi speciali (da qui la scelta del nome dello shop) in quanto la ricerca dei tessuti dei particolari dei tagli rende unici i capi di un tempo. Da Special Vintage concept store potrai trovare capi vintage e accessori ma puoi anche personalizzare T-shirt felpe e qualsiasi altro capo con un ricamo personalizzato.

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NUOVO DPCM, ZONE ROSSE E COPRIFUOCO NAZIONALE ALLE 22:00 Il premier Conte ha firmato il nuovo Dpcm poco dopo la mezzanotte del 4 novembre. Cinema, teatri e musei chiusi. Torna l’autocertificazione. Il decreto entra in vigore giovedì e dura fino al 3 dicembre . La giornata di martedì 3 novembre è stata infinita, scandita da vertici, scontri in videoconferenza e dalle proteste dei governatori, delusi e arrabbiati per l’impostazione del decreto che conferma la chiusura di bar e ristoranti alle 18, spegne le luci dei musei, «salva» il pranzo della domenica fuori casa per cui si è battuta la renziana Teresa Bellanova e fissa alle 22 il coprifuoco. Questa misura ha impegnato il governo per due giorni, in un conflitto tutto politico: Speranza, Boccia e Franceschini non volevano andare oltre le 20, Bellanova voleva fissarlo alle 23 e Conte, che non lo voleva affatto, ha mediato scegliendo le 22. Il Dpcm divide l’Italia in tre fasce, contraddistinte da tre colori. Un livello nazionale, verde. Un livello arancione, con le restrizioni che scattano per le Regioni con «scenario di elevata gravità e livello di rischio alto». E infine il livello rosso, per quei territori dove lo scenario è di «massima gravità» e dove scatta il lockdown sulla base del documento scientifico di «Prevenzione e risposta a Covid-19» concordato con le Regioni: vietato spostarsi anche all’interno del proprio Comune, se non per motivi di lavoro, salute, urgenza o per accompagnare i figli a scuola.

Le zone verdi. Ecco le nuove misure che scattano in tutta Italia. Rimane l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso. Coprifuoco alle 22. Si potrà uscire dalle 5 alle 22. Oltre quest’orario ci si potrà muovere solo per «comprovate esigenze», dunque per motivi di lavoro, salute o urgenza, che dovranno essere giustificati con l’autocertificazione. Trasporti pubblici al 50%. È fortemente raccomandato non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati. Autobus, metropolitane e treni regionali potranno viaggiare con una capienza al 50%. Licei chiusi. È prevista la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività di laboratori in presenza. A scuola con la mascherina. È prevista l’attività in presenza per scuole elementari e medie ma con uso obbligatorio delle mascherine. Bar e ristoranti solo a pranzo. Rimane il divieto di apertura dopo le 18. Musei cinema e teatri chiusi. Oltre ai cinema e ai teatri vengono chiusi anche i musei e le mostre. I concorsi sospesi. Sono sospesi i concorsi, ad esclusione di quelli per personale sanitario. Sospesi anche gli esami per l’abilitazione professionale. Centri commerciali. Nel fine settimana e in tutti i giorni festivi sono

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chiusi i centri commerciali ad eccezione delle farmacie, alimentari, tabaccai ed edicole. Le zone arancioni. Nelle regioni «caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto» oltre alle misure di carattere nazionale si applicano anche alcune restrizioni aggiuntive. Divieti per 15 giorni. Il ministro della Salute «con frequenza almeno settimanale verifica il permanere della situazione e provvede con ordinanza per un periodo minimo di 15 giorni» d’intesa con il presidente della Regione e dunque condividendo la decisione. Divieto di ingresso. «È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori salvo che per gli spostamenti motivati». Si potrà entrare e uscire solo per «comprovate esigenze», e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. Sono però «consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza». È sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Spostamenti tra Comuni. «È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione», a meno che non ci siano le «comprovate esigenze» e anche in questo caso è necessaria l’autocertificazione per dimostrare i motivi. Bar e ristoranti. Sono chiusi «bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio» e «fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».

Le zone rosse. Nelle Regioni «caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto» oltre alle misure di carattere nazionale si applicano anche alcune restrizioni aggiuntive. Anche in questo caso l’ordinanza ha validità 15 giorni. Divieto di ingresso e spostamento «È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonchè all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati». Si potrà entrare e uscire e muoversi solo per «comprovate esigenze», e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. È sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Negozi e locali. Sono chiusi i negozi ad eccezione di alimentari, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Chiusi parrucchieri e centri di estetica. Chiusi anche bar e ristoranti tranne le consegne a domicilio, nonché fino alle 22,00 la ristorazione con asporto. La scuola. Ad eccezione «dei servizi educativi per l’infanzia e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza». Rimane «la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori». Sport e attività motoria. Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto. È «consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno un metro e attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale». Parrucchieri e barbieri aperti. I parrucchieri e i barbieri resteranno aperti anche nelle aree rosse.

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Fonte: www.corriere.it


BONUS SOCIALE: ECCO COSA CAMBIA DAL 1° GENNAIO PER LO SCONTO IN BOLLETTA Dal prossimo anno l’agevolazione diventerà automatica e non sarà più necessario presentare la domanda di ammissione: come funzionerà l’assegnazione e quanto vale lo sconto. Novità in arrivo per il bonus sociale, lo sconto nella bolletta di luce, gas e acqua, previsto per le famiglie in condizioni di disagio economic e fisico e per i nuclei familiari numerosi. La principale modifica rispetto all’attuale sistema scatterà dal 1° gennaio quando l’agevolazione diverrà automatica: non sarà quindi più necessario per i potenziali beneficiari presentare la richiesta di ammissione al bonus che è parametrato alla numerosità della famiglia anagrafica e varia a seconda della tipologia dell’agevolazione. La platea di beneficiari. Ma quante sono le famiglie che attualmente usufruiscono dello sconto in bolletta? I dati arrivano dall’ultima Relazione annuale a Parlamento e Governo dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) presieduta da Stefano Besseghini. Secondo la fotografia dell’Authority, nel 2019 il bonus elettrico è stato assegnato a 970.277 famiglie, e di queste 829.209 per disagio economico e 41.068 per disagio fisico; 558.514 famiglie hanno avuto accesso al bonus sociale gas; 447.213 famiglie hanno invece richiesto e ottenuto il bonus idrico. L’ammontare complessivo dei bonus erogati per il settore elettrico (per il disagio economico e fisico) e per il settore del gas è stato pari, rispettivamente a 135,5 milioni e 76,2 milioni. Per il settore idrico sono stati erogati bonus per un totale di circa 13,7 milioni. Sempre nel 2019, 374.525 famiglie che hanno beneficiato del bonus idrico hanno ottenuto anche i bonus elettrico e gas. L’asticella dell’Isee per verificare l’applicazione dello sconto. Dal 1° gennaio, quindi, il bonus sarà automatico. Come funzionerà l’erogazione? Per consentire la distribuzione dell’agevolazione in bolletta, bisognerà verificare, come peraltro accade già oggi, la condizione di vulnerabilità economica del nucleo familiare che si misura attraverso il cosiddetto Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Che, per il bonus, deve rientrare entro una certa soglia (8.265 euro per tutti i tre bonus; 20mila euro per le famiglie con oltre 4 figli a carico). In alternativa, il nucleo familiare deve essere titolare di reddito o pensione di cittadinanza o, con riferimento al bonus elettrico, di carta acquisti. Il ruolo dell’Authority. Sarà l’Authority a definire con provvedimenti ad hoc, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, le modalità di trasmissione delle informazioni utili da parte dell’Inps al Sistema Informativo Integrato (la banca dati delle anagrafiche e dei dati di consumo dei clienti energetici realizzata e gestita dall’Acquirente Unico. Inoltre, secondo il decreto, l’Autorità definirà il quadro applicativo per l’erogazione delle compensazioni e, sentito il Garante, le modalità di condivisione delle informazioni relative agli aventi diritto ai bonus tra il Sistema gestito dall’Acquirente Unico e SGAte (Sistema di gestione delle agevolazioni sulle tariffe energetiche), in modo da da assicurare il pieno riconoscimento ai cittadini delle altre agevolazioni sociali previste.

l’agevolazione resta immutato: la domanda deve essere presentata presso il Comune di residenza o un altro ente designato dal Comune (Caf, Comunità montane) utilizzando i moduli appositi. Con un singolo modulo si fa richiesta di accesso a tutti i bonus previsti.  Anche i titolari di reddito o pensione di cittadinanza devono presentare la domanda con le stesse modalità degli altri. Per la richiesta sono necessari un documento d’identità (o l’eventuale delega), l’attestazione dell’Isee in corso di validità e due moduli, disponibili entrambi sul sito dell’Autorità che servono a fotografare la situazione economica familiare e a recuperare le informazioni relative alla propria fornitura (reperibili in bolletta o nel contratto). I titolari di reddito o pensione di cittadinanza dovranno indicare anche il numero di protocollo o comunque l’attestazione utile a documentare la titolarità del beneficio. Gli importi dei vari bonus. Quanto vale lo sconto in bolletta attualmente? Gli importi non sono identici per i tre bonus ma la durata è la stessa, dodici mesi per l’agevolazione. 1) Luce: il valoredel bonus elettrico è legato al numero di componenti della famiglia ed è aggiornato annualmente dall’Autorità. Per il 2020 lo sconto è il seguente: 125 euro per numerosità familiare 1-2 componenti; 148 euro per 3-4 componenti; 173 euro oltre i 4 componenti. Il bonus elettrico viene scontato direttamente sulla bolletta elettrica e suddiviso nelle diverse bollette corrispondenti ai consumi dei 12 mesi successivi alla presentazione della domanda. Quando il bonus viene concesso, nella fattura compare un’apposita comunicazione. 2) Gas: lo sconto varia a seconda della categoria d’uso associata alla fornitura, alla zona climatica d’appartenenza del punto di fornitura e al numero dei componenti della famiglia. Si va dai 32 euro per famiglie fino a 4 componenti a prescindere dalla zona climatica solo per acqua calda sanitaria e/o uso cottura a importi differenziati, sempre per lo stesso nucleo familiare, se si considera però anche l’uso per il riscaldamento: in questo caso, infatti, si va da 72 euro (per la zona climatica A/B) a 183 euro per la zona climatica F. L’erogazione del bonus gas avviene con modalità differenti a seconda se la richiesta riguarda un impianto individuale (cliente diretto, in questo caso si passa dalla bolletta) o un impianto centralizzato (cliente indiretto, l’agevolazione viene garantita mediante l’emissione di un bonifico domiciliato erogato in un’unica soluzione). 3) Acqua: l’ammontare del bonus acqua è stato comunque ampliato ed esteso ora anche ai servizi di fognatura e depurazione. Attualmente il bonus idrico garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di ,acqua su base annua (pari a 50 litri/abitante/giorno) per ogni componente della famiglia anagrafica dell’utente. L’agevolazione consentirà, per esempio, a una famiglia di 4 persone di non dover pagare 73 metri cubi di acqua all’anno. È importante però ricordare che, a differenza del valore del bonus elettrico e gas, il bonus idrico non è uguale per tutti gli utenti (perché la tariffe idriche non sono uniche a livello nazionale). Per individuare l’importo esatto dello sconto applicato in bolletta, bisognerà quindi consultare il sito del proprio gestore e verificare quale sia la tariffa agevolata del servizio di acquedotto, quali siano le tariffe di fognatura e depurazione applicate e calcolare l’importo del bonus acqua al quale si ha diritto.

L’iter per presentare la domanda. Fino ad allora, l’iter per ottenere

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Fonte: www.ilsole24ore.com



COVID: PRONTO SOCCORSO VUOTO A VARESE? “L’EMERGENZA C’È, SALVARE VITE È UNA MISSIONE” Il presidente della CRI Luino e Valli: “Sui social c’è chi nega l’evidenza e diffonde notizie false per like in più. Conta impegno concreto di operatori e volontari”. Sono giorni difficili per il Varesotto e per l’Italia intera, stretta - come molti altri Paesi europei ed extraeuropei - nella morsa della seconda ondata di Covid-19. Eppure la battaglia che i medici e gli infermieri sono tornati a combattere con forza in queste settimane sembra sempre più attiva non solo sul fronte sanitario, ma anche su quello dell’informazione. In particolare sui social network, ai molti post o video di operatori costantemente in prima linea da giorni - che cercano di mostrare cosa accade all’interno dei reparti Covid e di spronare tutti all’adozione delle precauzioni necessarie a rallentare il più possibile la diffusione del contagio - si contrappongono quelli di chi cerca di smontare l’esistenza di una situazione critica all’interno dei molti presidi ospedalieri. Episodi del genere si sono verificati pochi giorni fa anche all’ospedale di Circolo di Varese - a cui il Tg1 ha dedicato un servizio lo scorso 28 ottobre, dopo l’impennata di contagi in provincia che l’ha portata a essere una delle più colpite di tutta la penisola - ma hanno riguardato anche alcuni nosocomi di Milano, punti di riferimento nella gestione dell’epidemia, come il Sacco: la nuova frontiera di coloro che vengono definiti “negazionisti” è infatti quella di inventarsi cronisti d’assalto al posto dei giornalisti (da essi ritenuti dei meri “terroristi”) e di dimostrare attraverso foto e video girati nei vari ospedali che non esiste alcuna emergenza, a differenza di ciò che diffondono gli organi di stampa. Non si sentono suonare le sirene delle ambulanze, oppure al contrario queste vengono fatte viaggiare vuote e a sirene spiegate per le vie delle città in modo generare paura nelle persone, oppure ancora i vari pronto soccorso e le rispettive sale d’attesa sono praticamente vuote: sono queste alcune delle “prove” che vengono addotte per smontare il cosiddetto “terrorismo mediatico”. Per questo abbiamo voluto provare a chiarire qualcuno di questi punti, grazie anche all’aiuto del presidente della Croce Rossa di Luino e Valli, Pierfrancesco Buchi. “Davanti alle bufale che i social ci propinano quello che conta è la concretezza e l’impegno che gli operatori sanitari negli ospedali e sulle ambulanze, volontari o salariati, stanno affrontando tutti i giorni per questa emergenza. La nostra ambulanza dedicata al 118 è convenzionata con Areu e quindi quando la si vede per strada è perché c’è in corso una chiamata di soccorso in emergenza-urgenza. Certamente non fa trasferte vuota a piacimento”, spiega Buchi (così come hanno fatto sui social molti altri operatori della CRI o di altri servizi di emergenza).

stati immediatamente differenziati con la creazione sia di ingressi separati per le ambulanze sia di appositi pre-triage e triage destinati a pazienti Covid e non Covid. Tutto questo - unito alle direttive sugli ingressi e ai ripetuti inviti da parte delle aziende socio-sanitarie a non recarsi nei PS se non in caso di urgenze indifferibili - ha fatto in modo di diminuire in modo considerevole le presenze all’interno delle sale di attesa: ecco perché c’è “il deserto” e gli operatori sono più tranquilli. Dire inoltre che le sirene dei mezzi non si sentono all’esterno del pronto soccorso è un’affermazione priva di fondamento, dal momento che queste vengono sempre disattivate nei pressi dei presidi e ciò accade (ed è sempre accaduto) a prescindere dal tipo di emergenza in corso in quel momento. Ben diversa è la situazione all’interno delle aree adibite alla cura dei pazienti affetti da coronavirus, dove si lavora senza sosta: “Ho parlato con una nostra volontaria che lavora in pronto soccorso (all’ospedale di Circolo, ndr): mi confermava la tensione, le preoccupazioni, la situazione emergenziale che c’è in questo momento a Varese e in altri ospedali. Le altre sono solo chiacchiere”, ci racconta il presidente della Croce Rossa Luino e Valli. Sebbene non tutti i pazienti giunti al pronto soccorso vengano poi ricoverati, i reparti dell’Hub Covid di Varese sono ormai quasi tutti saturi e anche i ricoveri all’interno delle terapie intensive del Circolo continuano ad aumentare a ritmo sostenuto. L’ASST Sette Laghi sta provvedendo di continuo a rimodulare l’assetto aziendale per cercare di accrescere il più possibile il numero di posti letto disponibili, ma la rapida evoluzione della situazione ha già portato anche al trasferimento di pazienti Covid nell’ospedale di Angera. “C’è tanta preoccupazione in questo periodo, - continua Buchi - tant’è che ci sono tanti privati cittadini, ma anche tante associazioni del territorio che ci chiamano e ci chiedono un consiglio. Chiedono chiarimenti sulle norme che sono state introdotte dagli enti superiori, dal Governo e dalla Regione e noi mettiamo a disposizione il nostro know-how e le nostre competenze con la nostra direzione sanitaria composta da medici e collaboratori, preparati proprio per agevolare la comprensione di queste restrizioni e raccomandare l’uso delle mascherine, il distanziamento, la pulizia delle mani e il restare a casa il più possibile”. “Sui social c’è chi nega l’evidenza, chi strumentalizza le restrizioni per fare politica o peggio ancora diffonde notizie false per guadagnare qualche ‘like’ in più. Oggi dobbiamo essere vicini agli operatori della Croce Rossa, a quelli delle altre associazioni di soccorso e agli operatori sanitari che sono in ospedale. Abbiamo bisogno tutti di sentire la popolazione, la comunità, la cittadinanza al nostro fianco, perché salvare vite oggi è diventata una missione“, conclude il presidente della CRI Luino e Valli.

Gli accessi al pronto soccorso, sin dall’inizio dell’epidemia, sono

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Fonte: www.luinonotizie.it


SALVARE L’OSPEDALE DI LUINO UNA SCELTA A FAVORE DELLA ZONA DEL LUINESE In questo momento, da parte dei Luinesi ci si rende conto di come l’Ospedale stia sempre più diventando una istituzione abbandonata. Appuntamenti specialistici con date lunghissime, accessi alla struttura difficoltosi ecc. Forse qualcuno si è dimenticato che lo smantellamento dell’ospedale di Luino è partito dal reparto maternità e che da allora nessuno nasce più Luino. Non voglio con queste mie affermazioni condannare nessuno, ma fare chiarezza. Si adombra che l’ospedale a Luino possa diventare un ricovero COVID. Quest’ultima decisione potrebbe essere il colpo mortale per il nosocomio luinese. Dopo anni di progressivo smantellamento dei vari reparti, ora far diventare Luino centro per ricovero COVID significa togliere tutto quello che restava ancora in funzione ed avviare la struttura verso un destino di assoluto inutilizzo. Da più parti si dichiara espressamente che oltre il 90 % della nostra zona dei positivi al COVID sono asintomatici o lievemente asintomatici.

Questo renderebbe superfluo il ricovero in ospedale, a meno che, come sta succedendo ormai in molti luoghi, quando un soggetto viene dichiarato positivo anche se lievemente sintomatico, viene abbandonato in casa a se stesso, e costretto poi a richiedere il ricovero non ricevendo alcuna cura al proprio domicilio. Questo è un fatto grave. Ora l’ospedale di Luino, se diventerà struttura COVID , dovrà sicuramente chiudere tutti gli altri reparti o avviarli alla chiusura, con una grave compromissione anche del Pronto soccorso. Oggi dobbiamo lottare per restituire al Luino un polo ospedaliero funzionante. Se ci sono norme regionali da cambiare, cambiamole, e innanzitutto favoriamo la cura al domicilio dei positivi lievemente sintomatici attraverso l’attivazione dei medici di base. Dobbiamo a tutti i costi evitare che decisioni prese fuori dal territorio possano colpire mortalmente l’Ospedale di Luino . È necessario invece procedere a rivitalizzare quei servizi che erano stati erogati negli anni passati con assoluta efficienza. Recuperare l’ospedale di Luino significa anche rispettare tutta la popolazione del Luinese . Una scelta per chi vuole fare una politica a favore della gente.

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Avv. Furio Artoni



I MEDICI: «SE TERAPIE INTENSIVE SATURE, NON SI DECIDA IN BASE ALL’ETÀ» La raccomandazione è che in caso di di risorse l’accesso alle terapie intensive sia deciso caso per caso in base a diversi parametri e non solo quello anagrafico. Con le terapie intensive che si stanno riempiendo progressivamente in tutta Italia torna la paura, già vissuta lo scorso marzo, di trovarsi in una situazione in cui dover scegliere chi far accedere alle rianimazioni. Il tema, che non è solo italiano, è stato affrontato da un documento congiunto della Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici, e dalla Siaarti, la società scientifica che riunisce i rianimatori. Se c’è carenza di risorse, è la raccomandazione dei medici, l’accesso alle terapie intensive va deciso caso per caso in base a diversi parametri e non solo sull’età, fermo restando che anche a chi rimane escluso bisogna fornire le migliori cure possibili. I criteri di accesso alle terapie intensive. «Se lo squilibrio tra necessità e risorse persiste, la precedenza per l’accesso ai trattamenti intensivi va a chi potrà ottenere grazie ad essi un concreto, accettabile e duraturo beneficio, applicando criteri rigorosi, concorrenti e integrati,

valutati caso per caso - scrivono Fnomceo e Siaarti -. la gravità del quadro clinico, le comorbilità, lo stato funzionale pregresso, l’impatto sulla persona dei potenziali effetti collaterali delle cure intensive, la conoscenza di espressioni di volontà precedenti nonché la stessa età biologica, la quale non può mai assumere carattere prevalente». Il documento ribadisce che anche chi non viene trattato in terapia intensiva non può essere abbandonato. Il fattore età Il tema era emerso già nei momenti più duri della ‘prima ondata’, quando un documento interno della Siaarti faceva riferimento alla necessità di privilegiare la «maggior speranza di vita». «Può rendersi necessario porre un limite di età all’ingresso in TI - scriveva all’epoca la Siaarti, suscitando numerose polemiche -. Non si tratta di compiere scelte meramente di valore, ma di riservare risorse che potrebbero essere scarsissime a chi ha in primis più probabilità di sopravvivenza e secondariamente a chi può avere più anni di vita salvata».

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Fonte: www.ilsole24ore.com


PANDEMIA: IL 55% SOFFRE DI SOLITUDINE, DISAGIO SEMPRE PIÙ FORTE TRA I GIOVANI Nella fascia di età tra 18 e 34 anni si riscontra la quota più alta (il 32%) di chi dichiara di patire «spesso» per un senso di isolamento. Gli italiani avvertono sempre di più il peso della solitudine, un sentimento capace di depotenziare il capitale sociale rappresentato soprattutto dalle nuove generazioni che si sentono senza una rotta e senza un timoniere in cui riporre fiducia. E il ritorno prepotente dell’epidemia, con la prospettiva a breve di un possibile nuovo lockdown, acuisce ancor di più la sensazione di isolamento, i sospetti verso il prossimo - anche se non si tratta di sconosciuti ma dei vicini di casa – e l’assenza di speranze per l’imminente futuro sotto l’aspetto emotivo, economico e lavorativo. A sorpresa sono i giovani a sentirsi oggi maggiormente in una condizione di solitudine. Le ultime restrizioni hanno peggiorato ancor di più la loro percezione. Dalla nostra ricerca emerge, infatti, che proprio nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni si riscontra la quota più alta - il 32% - di chi dichiara di «soffrire spesso» di solitudine. Un livello che scende al 21% tra chi ha invece più di 55 anni. L’età più protesa verso la progettualità è, dunque, quella a cui la solitudine sta erodendo prospettive, mentre gli anziani sembrano reagire meglio.

nee» vengono percepite - sempre dagli italiani più colpiti dalla solitudine - come ostili e minacciose. Stesso sentiment anche nei confronti della propria città (59% tra chi si sente solo rispetto al 23% degli italiani), del quartiere in cui si abita (56% rispetto al 19% di tutta la popolazione) e del condominio in cui si risiede (52% anziché 17% di tutti gli italiani). Il rapporto con Internet e i social Anche il rapporto con il web ed i social cambia radicalmente: il 53% di chi soffre la solitudine, pur utilizzandoli, avverte disagio nel doversene servire come canale di contatto con le altre persone, una percentuale che crolla all’11% se si considera il campione di tutti gli italiani. Appena il 26% di chi si sente “in solitudine” considera i social un buon veicolo per mantenere le relazioni esistenti. Questo stato fa la differenza anche nel grado di soddisfazione per alcuni aspetti della quotidianità. Solo il 32% di chi patisce una condizione di solitudine è contento della propria vita di relazione, il 34% della propria situazione finanziaria, il 38% del lavoro e il 44% della realizzazione personale. Sfiducia nella politica

Oltre la metà degli italiani (18% «spesso» e 37% «a volte») soffre la solitudine, più le donne degli uomini, più al Sud che al Nord. L’esplosione del coronavirus inevitabilmente ha peggiorato questo stato d’animo, in particolare tra i più giovani (70% nella fascia 18-34 anni), che sono ostacolati nel loro percorso di studio e obbligati a rinunciare alle consuete relazioni sociali, le uscite con gli amici, i viaggi e lo sport preferito.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un crescendo di cambiamenti, anche drammatici. Qual è la percezione degli italiani nei confronti della politica? Per il 54% di chi si sente “in solitudine” prevale una sensazione di rabbia e disgusto, molto superiore al 32% tra la generalità degli italiani. E ancora: se quasi la metà della popolazione si sente adeguatamente rappresentata dalla politica, tra chi soffre di solitudine la quota crolla al 37 per cento.

È difficile frequentare amici e parenti

Non ci sono, invece, particolari differenze tra le due categorie (chi si sente solo e chi no) per quanto riguarda le maggiori preoccupazioni del momento: in vetta l’emergenza sanitaria (56-55%), seguita dalle problermatiche economiche (47-48%) e, molto distanziate, la riforma del lavoro, la regolamentazione dell’immigrazione e la violenza sulle categorie più deboli.

Non a caso tra i motivi addotti per spiegare il senso di solitudine c’è proprio la difficoltà nel riuscire a frequentare i propri amici, il partner o i parenti (61%). Le nuove restrizioni vengono, infatti, percepite come una minaccia per le proprie relazioni sociali: è convinto che incideranno negativamente il 53% di chi si sente più solo e il 37% degli italiani in generale. Un rischio, in questo caso, sentito più dagli uomini (59%) che dalle donne (48%). In questo contesto c’è il rischio di essere sospinti verso l’isolamento. Infatti, nel 77% dei casi le «persone estra-

Quasi nessuno ritiene che la situazione sanitaria migliorerà entro la fine dell’anno. Anzi, ci vorrà ancora tempo (46-48%). Pessimismo anche su economia e benessere personale.

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PNEUMATICI INVERNALI O QUATTRO STAGIONI: LA GUIDA ALL’ACQUISTO Montare un set di quattro pneumatici invernali o scegliere un treno di coperture all season da tenere tutto l’anno? È la domanda che molti automobilisti si stanno ponendo in questo periodo in cui entrano in vigore le normative di circolazione invernale in diverse nazioni. Un quesito che può avere diverse risposte, perciò conoscere i criteri per una scelta consapevole diventa fondamentale per ogni automobilista. Diversi i fattori in gioco: il periodo e la modalità d’utilizzo dell’auto durante l’inverno, il luogo di residenza e le prestazioni che si cercano. Fattori che tracciano un ritratto dell’automobilista e che facilitano la scelta del pneumatico più adatto. Specialmente se si considera che i pneumatici “quattro stagioni” sono efficaci in molte situazioni, fatte salve quelle più impegnative dove un pneumatico stagionale specifico resta fondamentale per le prestazioni. Alla base di tutto, un unico ma fondamentale fattore in comune: qualunque sia la scelta, sul fianco del pneumatico deve esserci la marcatura “M+S” o 3pmsf (esistono alcune differenze normative nei vari paesi europei) che identifica la gomma che fa evitare le multe e garantisce sicurezza anche d’inverno. Invernali per chi percorre molti km e cerca prestazioni.Sono preferibili i pneumatici winter se si percorrono molti chilometri durante l’inverno, per lavoro o per piacere, e se si cercano le migliori prestazioni possibili in ogni condizione tipica della stagione fredda. Infatti, con l’avanzare dell’autunno e quindi delle temperature invernali, sotto la soglia dei 7°C, i pneumatici estivi non riescono più ad esprimere al meglio le loro caratteristiche e per guidatori esigenti sono preferibili i pneumatici winter. Grazie alla loro mescola più “morbida”, che risulta performante anche quando la temperatura va sotto zero, i pneumatici invernali garantiscono su ogni tipologia di superficie anche a bassa aderenza un’elevata tenuta di strada, un’ottima trazione e una frenata sicura, a tutto vantaggio della sicurezza. Le caratteristiche chimiche delle mescole di un pneumatico invernale consentono spazi di frenata più brevi sia su strada bagnata (fino al 15%), sia ovviamente su strada innevata, dove la percentuale di miglioramento aumenta di

molto (fino al 50%) rispetto a un pneumatico estivo. Anche il particolare disegno battistrada di un invernale concorre all’ottenimento delle prestazioni, in particolare le lamelle, il cui scopo principale è quello di raccogliere e trattenere la neve al loro interno, migliorando l’aderenza sfruttando l’effetto “frizione neve su neve”, che consente massima mobilità senza l’ausilio delle catene da neve. Oltre alle lamelle, gli incavi (vuoti) di generose dimensioni consentono un rapido ed efficace smaltimento di acqua in caso di pioggia allontanando il pericolo di aquaplaning, a tutto vantaggio della sicurezza di marcia sul bagnato. Le gomme invernali sono inoltre contraddistinte dai simboli M+S o anche M&S e M-S (dove M significa Mud=Fango e S significa Snow=Neve) sempre più spesso accompagnate dalla marcatura 3PMSF (simbolo di un fiocco di neve inserito in una montagna stilizzata a tre cime ovvero Three-Peak-Mountain with Snowflake). Pneumatici quattro stagioni per chi è spesso in città.Se si usa l’auto prevalentemente in città e si vive in regioni non alpine con temperature che solitamente sono tra i -5°C e i +25°C, facendo meno di 25.000 Km all’anno e non si cercano prestazioni sportive, i pneumatici all season sono diventati la scelta preferita da molti automobilisti. Una ricerca condotta per Pirelli ha evidenziato che circa l’85% degli automobilisti italiani li sta prendendo in considerazione per il prossimo cambio gomme, soprattutto chi vive in regioni non alpine. L’interesse è testimoniato anche dal livello di conoscenza, confermato dagli automobilisti: circa il 97% degli italiani dichiara di conoscerli. Le caratteristiche di un pneumatico quattro stagioni presentano il disegno e la chimica del battistrada come frutto di un mirato equilibrio in grado di funzionare sia alle alte che alle basse temperature, su asfalto bagnato e asciutto, conferendo buone caratteristiche in termini di prestazioni globali e versatilità di comportamento. Questa tipologia di pneumatici, pur non offrendo le prestazioni specifiche dei pneumatici estivi in estate o invernali in inverno, rappresentano comunque un eccellente compromesso in tutte le situazioni descritte.

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«C’È ACQUA SULLA LUNA», L’ANNUNCIO DELLA NASA. LA SCOPERTA GRAZIE A SOFIA, TELESCOPIO VOLANTE Non patiranno la sete, pare, gli astronauti che in questo decennio arriveranno sulla Luna e ci fonderanno la prima “città” sul nostro satellite, come prevede Nasa. Infatti, la presenza di vera acqua, H2O insomma, è stata confermata in una conferenza stampa trasmessa in streaming sulla TV dell’agenzia americana. Due lavori scientifici nell’importante rivista di settore, Nature Astronomy, ci assicurano che Sofia, un progetto di Nasa con l’Agenzia spaziale tedesca DLR, grazie alla sua particolarità ha scoperto tracce inequivocabili della presenza di acqua, H2O, specie nell’emisfero sud della Luna. Il telescopio volante. A questo punto vanno fatte alcune precisazioni perché Nasa è maestra nel creare aspettativa, come in questo caso, e scatenare sia gli entusiasti che i pessimisti. Chi ha trovato le tracce del prezioso liquido, indispensabile per la nostra sopravvivenza, è un gruppo di ricercatori americani e tedeschi del progetto Sofia, dopo uno studio piuttosto paziente. Sofia è un telescopio volante, non orbitante attenzione, ma proprio volante: un telescopio da 2.5 metri di apertura che è montato su un 747P, un bestione che ha una speciale apertu-

ra, di vari metri ovviamente, per permettere al telescopio di guardare l’oggetto celeste prescelto dai ricercatori. Quindi vola sia nell’emisfero sud che nord della terra, e quindi può osservare tutto il cielo, a 12.500 metri di altezza. Un’idea bizzarra da 2 miliardi. Questo particolare è fondamentale perché la nostra atmosfera letteralmente si mangia tutta la radiazione infrarossa che proviene dal cielo. Un’idea bizzarra, chi è stato in aereo può pensare alle vibrazioni che ci sono e ai vuoti d’aria, ma che ha funzionato perfettamente anche in altre occasioni. Due miliardi il costo del tutto, compreso la parte di aereo che ospita molte postazioni di lavoro e attrezzature scientifiche per gestire i dati raccolti dal telescopio. 80% Nasa e 20% DLR. Quindi acqua vera, diciamo così, non minerali che contengono acqua o ghiacci compositi, da cui in linea di principio si potrebbe estrarre l’acqua. È la prima volta che viene confermato in modo così definitivo e poteva farlo solo questo strano telescopio volante, che osserva appunto nelle lunghezze d’onda infrarosse.

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IL COVID INVERTE IL TREND: CRESCE LA DOMANDA DI CASA AL SUD La pandemia in corso ha cambiato gli interessi abitativi degli italiani, non solo dal punto di vista della scelta della tipologia di immobile, ma anche in termini di geolocalizzazione. È quanto emerge dallo studio pubblicato dall’Ufficio Studi di idealista sulla domanda abitativa in Italia da gennaio a oggi. Nell’anno influenzato dalla pandemia il mercato appare completamente trasformato: se la domanda è rimasta vivace soprattutto nel segmento vendita, complice lo smart working le richieste da parte degli utenti si sono particolarmente orientate nelle province del Sud, ribaltando la situazione per quanto riguarda la classifica di interesse da parte degli italiani. La Top 10 delle provincie per richieste di case in vendita. Solo 3 provincie vedono una contrazione della domanda di immobili in vendita, si tratta di Trapani (-1%), Milano (-4%) e Crotone (-18%). Il resto delle macroaree analizzate mostra un incremento rispetto a gennaio scorso, con le provincie del Sud che occupano 8 dei primi 10 posti della graduatoria. Barletta-Andra-Trani è l’area che registra il maggiore incremento – il 60% di richieste in più rispetto inizio anno – seguita da Rieti (56%), e Agrigento (55%) terza nella classifica degli incrementi. Seguono a pari merito Reggio Calabria

ed Enna con un rimbalzo del 50%, a seguire Nuoro (45%), Catanzaro (43%), Ascoli Piceno (41%), e Catania (40%). Chiudono la top ten Matera, Potenza e Fermo che vedono aumentare la domanda del 36 per cento. La Top 10 delle province per richieste di casa in affitto. La domanda di case in affitto oscilla tra 65 province in trend positivo contro 41 in calo da inizio anno. Più della metà degli incrementi riguardano le provincie del centro-sud (35). Brindisi (60%) registra il miglior trend di crescita della domanda per affitto. Al secondo e terzo posto si piazzano Crotone e Vibo Valentia, rispettivamente con il 58% e il 56% di incremento. Alle loro spalle troviamo Catanzaro (52%), Nuoro (50%), Isernia (49%), Teramo (48%) e Agrigento (39%). Le uniche due province del nord Italia a rientrare in questa top ten sono Savona e Torino con il 30% di richieste di affitto in più rispetto a gennaio 2020. Tra le provincie le cui richieste di immobili in affitto sono in maggiore diminuzione si segnalano Pesaro Urbino (-40%), Pordenone (-41%) e Benevento (-44%). Tra i mercati principali Milano segna un pesante -32%, Bologna e Brescia -24% e Padova -12 per cento.

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Fonte: www.ilsole24ore.com


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