Come ogni anno la ricorrenza natalizia ripropone antiche tradizioni; riempie di gioia i piccoli, diffonde sentimenti di fratellanza tra gli adulti e accresce la voglia di affetti che ognuno vuole esprimere con regali. …Ed i negozi si preparano ad esaudire i desideri di tutti!
Questa “Rivista di Natale”, proposta alla cittadinanza, ha lo scopo di accompagnarla nella scelta dei regali e di far conoscere ed apprezzare le attività commerciali operanti nel territorio.
Un ringraziamento quindi a tutti coloro che sfoglieranno la rivista, augurandoci apprezzino e tengano in buona considerazione i nostri consigli.
Un sentito grazie a tutti gli operatori commerciali che hanno apprezzato e quindi supportato la pubblicazione e a tutti gli enti che hanno dato il patrocinio.
ANNUALE GRATUITO - Novembre 2022 Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Varese al n. 5812 del 21/10/2004
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Direttore Responsabile: Angelo Romano
Consulente pubblicitario: Maria Huminiuc Progetto grafico e impaginazione: Santina Corea Finito di stampare: Novembre 2022 da Biemme Grafica
Opuscolo pubblicitario a distribuzione gratuita. Tutti i diritti sono riservati. Si ringraziano per il Patrocinio: il Comune di Luino, l'Associazione Piccole e Medie Industrie della Provincia di Varese e l’Associazione panificatori della Provincia di Varese Inoltre si ringraziano tutti gli inserzionisti e tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questa rivista. La rivista verrà distribuita gratuitamente in tutti gli enti pubblici ed attività commerciali della Provincia di Varese. Ogni riproduzione del giornale, anche parziale è vietata senza l’approvazione dell’editore. Legge 8 febbraio 1948, n 47 (pubblicata nella GU 20/02/48, n. 43)
Buon Natale!
La nascita di Gesù
A Betlemme Maria e Giuseppe, sono arrivati dopo circa 130 chilometri (provenienti da Nazaret), per il censimento. Non avendo trovato nessun luogo riparato per riposare, per il flusso notevole di persone, Giuseppe condusse Maria in una grotta fredda e oscura. Non appena sistemati, nacque Gesù.
Maria avvolse il suo Bambino nelle fasce e negli indumenti di lana morbidi e spessi che aveva portato con sé. Poi, lo depose amorevolmente nella mangiatoia, una cavità nel terreno per contenere il foraggio delle bestie. Ben presto la notizia della nascita di Gesù si sparse per tutta la Palestina con mezzi sovrumani. Non lontano dalla grotta, alcuni pastori vegliavano a guardia dei loro greggi, temendo qualche sorpresa a parte di animali selvaggi o di predoni. Per mantenersi desti narravano delle storie o suonavano flauti rudimentali. Improvvisamente, ai loro occhi sbalorditi apparve un angelo del Signore.
I pastori indietreggiarono sgomenti, ma l’angelo: “ Non temete ” disse. “ Ecco, io vi porto una lieta novella, che sarà di grande gioia per tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide il Salvatore, che è Cristo Signore. Questo vi servirà di segno: troverete un Bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia ”. L’angelo aveva appena terminato di parlare, quando stormi di angeli volteggiavano per il cielo, cantando: “ Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà! ”
Buon Natale!
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Il presepe
4Almeno su questo non ci sono dubbi: a “inventarlo” fu San Francesco, che la vigilia di Natale del 1223 decise di ricreare la scena della Natività in una grotta sulle colline di Greccio, villaggio non lontano da Rieti. Si trattava di un presepe vivente: solo molto più tardi le persone in carne e ossa furono sostituite da statue. L’esemplare più antico? Quello realizzato dallo scultore Arnolfo di Cambio nel XIII secolo e conservato a Roma, nella chiesa di S. Maria Maggiore. Con il passare dei secoli, alla Sacra famiglia si aggiunse una folla di figure di contorno, pastorelli, artigiani e lavandaie che si affollano attorno a Gesù Bambino.
IL BUE E L’ASINO.
La parola “presepe” significa letteralmente “mangiatoia”, la “culla” improvvisata, secondo il Vangelo di Luca, ospitò il bambino Gesù alla sua nascita. Accanto al Bambino, soltanto un bue e un asino, che con il loro alito riscaldano l’umile giaciglio. Ma perché proprio loro? Quali simboli si celano in questi animali? Qualcuno li mette in relazione con la profezia di Isaia, che accusando il popolo di Israele di essere sordo alla parola di Dio, lo contrappone alla mansuetudine e alla docilità del bue e dell’asino. Il bue è simbolo di carattere forte, ma paziente, sottomesso, ubbidiente e docile. E l’asino? È un altro protagonista delle narrazioni bibliche. Nei vangeli infatti si narra di lui più volte: nella capanna di Betlemme a riscaldare il Bambin Gesù, in fuga da Erode con la Sacra Famiglia e nella trionfale entrata di Cristo in Gerusalemme, sul dorso di un’asina bianca, simbolo di intelligente umiltà.
Buon Natale!
Ogni regalo, in particolare quelli che facciamo durante le festività, è un gesto di cura e racconta un’emozione che vogliamo trasmettere. Esprimendo affetto, gratitudine, amore. Un momento di Felicità insieme per presentarvi le nostre esclusive novità e vantaggi dedicati. Brindare insieme ed augurarci Buone Feste
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L'abete
Ogni anno lo addobbiamo con festoni e palline colorate. Perché? Difficile dirlo: le sue origine sono piuttosto misteriose. Nei miti più antichi non manca mai un albero sacro, simbolo di nascita e rigenerazione: una visione ripresa e rilanciata dal Cristianesimo, tanto che i Padri della Chiesa definiscono Cristo “albero della vita”. L’abete ricoperto di nastri e fiocchi ha, però, la
sua patria ideale in Alsazia, a Strasburgo, dove si diffuse in Germania. Il suo primo grande fan fu, nell’Ottocento, il principe Alberto, marito della regina Vittoria che lo fece conoscere agli Inglesi. Alla fine del secolo l’albero di Natale approdò anche in Italia. Un’assoluta novità? Non proprio. Già nel Settecento, in Liguria, si addobbavano dei rami di alloro con fichi secchi e carta colorata.
FIORI FRESCHI E SECCHI PER DECORARE LA CASA A NATALE E CAPODANNO
A natale e Capodanno gli ornamenti floreali rappresentano una tradizione non ignorabile. La casa addobbata con gusto a garbo sarà più festosa e accogliente. Molto indicati sono i fiori dai colori delicati, come le fresie, i ciclamini rosa chiaro o bianchi, miniature come i garofanini, anch’essi rosa e le roselline. Le rose a gambo lungo e nelle tonalità più accese, disposte in un vaso elegante, sono più consone a Capodanno. La casa si può decorare anche con fiori secchi che ravviveranno un bel cesto di vimini riempito di muschio. Fra i fiori secchi si possono inserire spighe dorate, candele, pigne colorate, argentate o naturali e minuscole decorazioni natalizie.
Buon Natale!
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Addobbiamo l’albero
le in senso orario, partite dall’interno e andate poi verso l’esterno. In questo modo vi sarà facile trovare il capo del filo una volta tolte le decorazioni. Per evitare che il filo verde si veda, fatelo passare in corrispondenza dei rami principali: in alternativa scegliete luci con il filo trasparente.
Disponete ora gli addobbi nella parte interna dell’albero: sistemate quelli piccoli in alto, quelli medi al centro e le decorazioni grandi in basso. In questo modo l’albero apparirà più pieno. Passate ora alle punte dei rami, e quindi alla parte esterna, è qui che posizionerete quegli addobbi particolare che volete mettere in risalto: palline di Natale da collezione, dipinte a mano, ecc…, ma anche addobbi realizzati con la frutta secca o con stecche di cannella.
Ecco alcune regole e passaggi per addobbare l’albero di Natale alla perfezione. Prima di scoprire alcune idee per le decorazioni del vostro albero natalizio, cominciamo a conoscere le regole per prepararlo alla perfezione: è importante infatti saper posizionare le luci, gli addobbi e il puntale nel modo e nell’ordine giusto per evitare di ritrovarsi con un albero imperfetto e poco bello da vedere. Le luci sono le prime che dovrete sistemare: avvolgete il filo di luci acceso sull’albero di Nata-
Dopo il posizionamento delle palline, è il momento dei fili o collane da avvolgere intorno ai rami oppure da posizionare in verticale.
Infine, bisognerà collocare il puntale che potrà essere quello tradizionale oppure a forma di stella, di angelo o semplicemente un fiocco. La decorazione dell’albero sarà così completa e potrete ufficialmente dare il via alle festività natalizie.
La stella di Natale
Narra la leggenda di un bambino poverissimo, che un giorno, non avendo altro da offrire, raccolse un mazzetto di ramoscelli da portare in chiesa il giorno di Natale. Quando si avvicinò all’altare, i ramoscelli si trasformarono, per miracolo, in bellissimi fiori rossi. Così nacque la stella di Natale. Un racconto commovente, ma la realtà è decisamente meno suggestiva, infatti il simbolo del bianco Natale proviene dalle torride distese messicane. Il suo vero nome è “Poinsettia”, da Joel Robert Poinsett, l’ambasciatore americano in Messico che nell’Ottocento portò la pianta in America. Era un grosso arbusto e solo negli anni Sessanta, quando venne miniaturizzata, la Poinsettia si conquistò la fama di fiore natalizio.
La pianta è compresa nelle duemila specie del genere euforbia ed è originaria del Messico, dove raggiunge l’altezza di circa due metri per un diametro di poco più di un metro.
La pianta necessita di un clima caldo, poiché essendo molto delicata non sopporterebbe le temperature rigide dei nostri giardini.
Spontaneamente cresce a cespuglio, ma nelle nostre sere si trova nel classico vaso, nelle composizioni natalizie o, in quelle più originali, ad alberello. Le foglie della Stella di Natale sono ovali-ellittiche, di un colore verde chiaro e leggermente lobate; i fiori invece sono di colore giallastro, in corimbi terminali, poco decorativi; mentre le foglie apicali, lunghe anche venti centimetri, disposte attorno all’inflorescenza sono spettacolari perché all’inizio della fioritura, che per noi coincide proprio con il Natale, assumono un bellissimo colore scarlatto. Alcune varietà però sono rosa o bianche. Una volta acquistata, la Stella di Natale va collocata in una posizione luminosa, anche soleggiata e tenuta a temperatura ambiente, possibilmente lontana da correnti. La pianta deve essere annaffiata con regolarità, senza mai lasciare asciugare la terra completamente; essa teme la mancanza di luce e l’eccessivo calore.
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Buone Feste!
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Babbo Natale nel mondo
300 d.C. ed era il vescovo di Myra, una città situata nell’odierna Turchia ma che, ai tempi, apparteneva alla Licia, una delle tante provincie dell’Impero Romano d’Oriente. È importante perchè viene definito il primo “donatore di regali”: essendo orfano venne allevato in un monastero e a 17 anni divenne uno dei più giovani preti che regalò tutte le sue proprietà a persone prive di elementi necessari alla sopravvivenza. Quando divenne vescovo assunse il noto nome di “Babbo Natale”.
Babbo Natale come lo conosciamo noi è nato nel 1823, quando Clement C. Moore scrisse “A Visit from St. Nicholas” (una visita da San Nicola) e lo descrisse come un “vecchio elfo paffuto e grassottello”. La più importante incarnazione di Babbo Natale è stata disegnata nel 1931 da Haddon Sundblom, in occasione della pubblicità della Coca Cola: immagine che identifica il Babbo Natale che conosciamo, con la lunga barba bianca, l’abito rosso con la cintura di cuoio, gli stivali e il sacco pieno di regali. Oggi Babbo Natale è conosciuto anche come Santa Claus, nato negli Stati Uniti nel 1860 circa dalla pronuncia errata della parola olandese “Sinterklass”, che significa San Nicola. San Nicola visse intorno al
È un personaggio presente in molte culture della civiltà occidentale, in cui è presente la tradizione natalizia, e, solitamente, è conosciuto come colui che la Vigilia di Natale viaggia per il mondo, grazie alle sue renne che trainano la slitta piena di regali destinati ai bambini bravi. Alcuni nomi di Babbo Natale nel mondo sono: in Francia e nei paesi in cui si parla francese la forma più comune è “Père Noël” (“Babbo Natale”), in Germania viene chiamato “Weihnachtsmann” (“L’uomo di Natale”) ma nelle regioni più meridionali è detto “Christkind” (“Gesù Bambino”), in Gran Bretagna è detto “Santa Claus” ma anche “Father Christmas” (“Papà Natale”), mentre in Turchia è nominato “Noel Baba” (“Babbo Natale”).
Buon Natale!
Le renne di Babbo Natale
L’immagine di Babbo Natale che vola sopra i tetti delle case con la sua slitta guidata dalla sua squadra di renne è nata nel 1819 con Washington Irving. Nonostante siano passati duecento anni da quest’idea e la società abbia subito dei mutamenti, l’immagine è rimasta la stessa, infatti ancora oggi sono tanti i bambini che lasciano biscotti e latte a Babbo Natale e le carote alle sue renne.
Le renne inserite nell’immagine sono otto e sono le fedeli compagne di Babbo Natale, i cui nomi sono: Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Saltarello, Donato, Cupido. In inglese sono chiamate Comet, Dancer, Dasher, Pancer, Vixen, Donder (dal tedesco “Donner”, ovvero tuono), Blitzen (dal tedesco “Blitzen”, cioè fulmine/lampo) e Cupid.
I nomi comparvero per la prima volta in una poesia natalizia pubblicata nel 1823 e intitolata A Visit from St. Nicholas (conosciuta anche come The Night Before Christmas), scritta da Clement Clarks Moore nel 1823. Secondo la storia romanzata scritta da Robert L. May nel suo libro natalizio per bambini, dopo qualche tempo Babbo Natale scelse una nona renna, rimanendo colpito dal suo naso rosso splendente che avrebbe potuto illuminare la strada in caso di nebbia o di neve: il suo nome è Rudolph e, proprio per la sua capacità, è colei che guida la slitta e tutte le altre renne. Nella realtà Rudolph venne aggiunta negli anni Sessanta dopo il grande successo riscontrato dalla canzone natalizia Rudolph the Red-Nosed Reindeer, scritta dal compositore statunitense Jhonny Marks nel 1949, che adattò la storia narrata da May alla sua canzone.
Buon Natale!
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Il regalo giusto sorprende
La capacità di donare è una caratteristica innata: l’atteggiamento del bambino è prendere. Quello del dono, dunque, è un comportamento adulto, che si acquisisce, e l’essere generosi è proprio di persone che abbiano raggiunto un livello ottimale di maturità. Di più: la generosità è al vertice della scala dei sentimenti. Fare regali (e Natale è un’ottima occasione) è un bene e fa bene. E per essere quello giusto il regalo deve fare più piacere a chi lo riceve che a chi lo fa. Ma il vero valore aggiunto a cui non bisogna rinunciare è la sorpresa. Il vero regalo deve sorprendere.
Anche il rito della consegna ha molta importanza. Il momento va scelto con cura. E non c’è magia se atmosfera e confezione non sono all’altezza. Pensati anch’essi attentamente e in funzione del carattere e dei gusti della persona a cui il regalo è destinato. Il regalo va fatto in base all’età e ai gusti di chi lo riceve, ma non bisogna eccedere nell’entità quando si capisce che non è il caso di stupi-
re. Il miglior modo per fare un regalo è utilizzare il proprio cervello, seguire i propri sentimenti e, soprattutto, non aspettare gli ultimi giorni quando le idee e le risorse sono esaurite.
DOVE NASCE L’USANZA DEI REGALI Durante l’epoca romana, nei giorni compresi tra il 17 e il 23 dicembre, si svolgevano i Saturnali: le feste pagane celebrate in onore di Saturno, che coincidevano con il solstizio d’inverno, il periodo più oscuro dell’anno. Durante questi giorni si interrompevano i lavori nei campi e tutti, compresi schiavi e contadini, potevano godere di qualche giorno di riposo; ne approfittavano per far visita a parenti e amici e scambiarsi qualche regalo, proprio come facciamo noi adesso. In qualche caso i ruoli si invertivano ed erano i padroni ad organizzare dei banchetti per i propri schiavi e, talvolta, financo a servirli. Subito dopo il solstizio dell’anno, i romani festeggiavano la festa del Natalis Solis Invicti (associata alla rinascita di Apollo e del Sole) che cadeva il 25 dicembre del calendario giuliano (introdotto da Giulio Cesare nel 45 a.C.), corrispondente al 21 o 22 dicembre secondo il calendario gregoriano. La nascita di Cristo viene ufficializzata nella data del 25 dicembre durante il pontificato di Giulio I (320-353 d.C), confermata poi da Papa Leone Magno e nel 529 dichiarata ufficialmente da Giustiniano festività dell’Impero.
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Natale!
La tavola di Natale
La tavola di Natale, preparata con cura, con le stoviglie più preziose, i bicchieri e le posate scintillanti, acquisterà ancora più fascino se sarà abbellita dai fiori. Un discorso a parte merita il centro tavola che, come vuole la regola, dovrà essere basso per non impedire ai commensali di parlarsi e non troppo largo; la ciotola che lo contiene sarà di un colore intonato la tovaglia e ai piatti, sempre bello e delicato quello composto di fiori freschi, ma per l’occasione andranno bene anche rami di pino, candele e piccole pigne.
DUE PIACERI ITALIANI: IL PANETTONE E IL PANDORO
Gli italiani sono tradizionalisti e legati ai valori. La ricerca finalizzata a capire quanto piacciono i dolci
alle feste rivela che l’85% degli abitanti del Bel Paese ama il Natale che è piacere, felicità, festa. La gran parte aspetta con ansia il momento di ritrovarsi con la famiglia, adora fare l’albero e il presepe, giocare a tombola e persino travestirsi da Babbo Natale. È in questa occasione che mangiano panettone e pandoro. Questi due dolci piacciono indipendentemente dall’età, dal sesso e dal livello sociale. Non si avvertono neppure differenze tra nord e sud e questo è un fatto significativo perché è ben noto a tutti che entrambi sono frutto dell’abilità culinaria nordica: il panettone è milanese, il pandoro veronese.
Buon Natale!
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La leggenda del vischio
chio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata. Cominciò a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti. Pensò che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese.
C’era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L’uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva più nessun amico. Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all’amicizia e ai rapporti umani. L’andamento dei suoi affari era l’unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca. Per avere sempre più soldi a volte si comportava in modo disonesto e approfittava dell’ingenuità di alcune persone, ma tanto a lui non importava perché non andava mai oltre alle apparenze.
Non voleva conoscere coloro con cui faceva affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi, e per questo motivo nessuno gli voleva bene. Una notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vec-
Si incuriosì perché non aveva ancora incontrato nessuno nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini. Ad un certo punto cominciò a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L’uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupì. Per tutta la notte ascoltò le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d’amore.
Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri, che sfamavano a fatica i figli, che altre persone soffrivano la solitudine, oppure che non avevano mai dimenticato un amore in gioventù.
Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle altre persone che vedeva tutti i giorni, l’uomo cominciò a piangere. Pianse così tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato. …e le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle. Era nato il vischio.
Buon Natale!
Cantiamo insieme
ASTRO DEL CIEL
Astro del ciel, pargol divin, mite Agnello redentor, tu che i vati da lungi sognar, tu che angeliche voci annunziar luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.
Astro del ciel, pargol divin, mite agnello redentor, tu disceso a scontare l’error, tu sol nato a parlare d’amor, luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.
Astro del ciel, pargol divin, mite agnello redentor, tu di stirpe regale decor tu virgineo, mistico fior, luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.
TU SCENDI DALLE STELLE
Tu scendi dalle stelle O Re del Cielo E vieni in una grotta Al freddo e al gelo E vieni in una grotta Al freddo e al gelo... O, Bambino, mio Divino Io ti vedo qui a tremar O, Dio Beato Ah, quanto ti costò L'avermi amato Ah, quanto ti costò L'avermi amato A te che sei del mondo Il creatore Mancan panni e fuoco O, mio Signore Mancan panni e fuoco O, mio Signore Caro eletto Pargoletto Quanto questa povertà Più mi innamora Giacché ti fece amor Povero ancora! Giacché ti fece amor Povero ancora!
Buon Natale!
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BIANCO NATALE
Quel lieve tuo candor, neve, discende lieto nel mio cuor. Nella notte santa il cuore esulta d'amor: è Natale ancor!
E viene giù dal ciel, lento, un canto che consola il cuor che mi dice: spera anche tu è Natale, non soffrire più. Nella notte santa il cuore esulta d'amor: è Natale ancor!
E viene giù dal ciel, lento, un canto che consola il cuor che mi dice: spera anche tu è Natale, non soffrire più è Natale, non soffrire più
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Regalare una candela
Regalare una candela a Natale ha un significato simbolico: è offrire la luce e donare calore se poi la candela è fatta da chi la regala, il significato è amplificato dall’amore che si è messo nel creare questo oggetto unico.
Le candele (dal latino candere-brillare) venivano usate sin dai tempi degli antichi romani, prevalentemente per motivi religiosi. In realtà, le radici storiche di tali oggetti si perdono nel tempo Greci, Egizi ed Etruschi ne facevano un utilizzo smodato a propria volta. In termini prettamente sacrali, le candele si configurano come la fusione perfetta, il punto di incontro tra la materia e lo spirito.
Con l’avvento del cristianesimo l’accensione delle candele ha sempre rappresentato una delle tradizioni più significative e forti soprattutto a Natale e nel periodo che lo precedeva.
Dall’inizio dell’era cristiana, Gesù è stato sempre raffigurato con una candela, che di solito si accendeva durante la celebrazione ecclesiastica. Nell’antichità tutti i fedeli adottarono questa simbologia per la vigilia di Natale. Con precisione si accendeva un cero e si lasciava bruciare per tutta la notte la notte della Vigilia, per poi riaccenderlo ogni notte per il periodo delle feste.
Questa tradizione si diffuse in seguito in tutta Europa ma con particolare attenzione in Germania. Una tipica usanza tedesca consisteva nel collocare la fiaccola di Natale sulla sommità di un palo di legno decorato con piante sempreverdi. In seguito si è passato a disporre le candeline su una struttura a forma di piramide decorata con rami di fico o alloro. Poi tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo le piramidi di legno furono sostituite dall’albero di Natale erano sinonimo di pace, allegria e serenità.
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Il cotechino con le lenticchie è un piatto tipico del menù delle feste natalizie ed in particolar modo della notte di capodanno perché la tradizione vuole che mangiare un pezzetto di cotechino prima della mezzanotte, sia di buon augurio per l’anno nuovo. Tanto per chiarire iniziamo col dire che il cotechino è una cosa completamente diversa dallo zampone: infatti, nonostante sia un insaccato di maiale identico allo zampone per il contenuto, il cotechino è insaccato nelle budella del maiale mentre lo zampone, come dice la parola stessa, nella zampa. Per quanto riguarda le origini, possiamo dire che il cotechino nasce come piatto povero che mangiavano i contadini abitualmente con le zuppe di legumi ed il minestrone. Prodotto tipico dell’Emilia Modena, il cotechino era anticamente preparato solo ed esclusivamente dai “lardaroli” ed i “salsicciari” gli ex “beccai”, che si unirono in corporazione autonomo solo a partire dal 1547. In realtà la prima citazione riguardo al cotechino viene fatta solo duecento anni dopo. L’ importanza che ha assunto il cotechino ai giorni nostri la si deve però al grande padre della cucina italiana Pellegrino Artusi che, nella sua immensa opera, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, parla del famoso “cotechino fasciato”.
Cotechino con lenticchie Il famoso risotto alla milanese
Si racconta che Mastro Valerio da PROFONDO VALLE, fiammingo, per colorare le vetrate del Duomo di Milano usasse anche lo zafferano. Aveva una bella figlia che sposò uno dei suoi “garzoni”. Al pranzo di nozze era previsto del riso al burro e un collega dello sposo era impegnato a sorvegliare la cottura, ma per un gesto brusco, urtò un sacchetto contenente lo zafferano necessario alle vetrate, che andò a cadere sul risotto. Spaventato continuò a gridare macchinalmente e poi assaggiò; gli parve buonissimo e fu servito. Tutti gli ospiti ne furono entusiasti! E così nacque il risotto giallo alla Milanese, che acquistò sempre maggior forma.
Buon Natale!
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Risotto con petto d’anatra
INGREDIENTI:
- 320 gr di riso carnaroli - 500 gr di petto d’anatra
- 1 cipolla
- brodo di carne q.b. - 1 rametto di mirto - 1 bicchierino di Porto - 200 gr di melagrana - 60 gr di burro - sale e pepe q.b.
PREPARAZIONE:
Trita la cipolla e falla appassire con metà del burro. Unisci il riso, tostalo due minuti e sfumalo con il Porto. Continua la cottura, unendo un mestolo di brodo caldo alla volta.
In una padella antiaderente, scotta il petto d’anatra con il mirto: 5 minuti sul lato della pelle, 2 minuti dall’altro.
Sala, aggiungi il pepe e bagna con succo di melagrana, ottenuto spremendo circa 150 g di chicchi.
Togli la carne dalla padella e lasciala riposare, meglio se avvolta in un foglio d’alluminio.
Quando il risotto sarà cotto, assorbito tutto il brodo aggiunto un mestolo alla volta, togli dal fuoco, incorpora l’altra metà del burro e copri per due minuti. Servi il risotto con le fettine d’anatra.
Buon Natale! 30 Vetreria Giorgio Ferrari Via Provinciale, 61 - 21030 Mesenzana (VA) Tel. 0332.575228 - Fax 0332.575522 www.giorgioferrarivetro.it - vetreriaferrari@giorgioferrarivetro.it VETRI - CRISTALLI - SPECCHI BOX DOCCIA, MOBILI, ACCESSORI E SANITARI PER BAGNO PENSILINE, PARAPETTI E PORTE SCORREVOLI IN VETRO INTERVENTI DI SOSTITUZIONE E MANUTENZIONE Centro dell’Usato Compravendita da consumatore a consumatore Viale Dante 61/63 21016 Luino (Va) Tel. 0332 530367 +39 377 2097007 info@centrodellusato.com www.centrodellusato.com Mille cose da scegliere...
Involtini di melanzane alla pizzaiola
PROCEDIMENTO:
Preparate un tegame di acqua tiepida, salata. Mondate le melanzane, e tagliatele a fette dello spessore di un centimetro. Passate le fette di melanzana nell’acqua e lasciatele macerare per un’ora. Intanto tritate le erbe, tranne il basilico, e unitele tra loro. Accendete il forno a 180°. Spennellate una teglia da forno con poco olio. Recuperate le melanzane e scolatele bene. Passatele nella teglia unta. Spolverateci sopra il trito di erbe. Mettetele in forno per 10 minuti. Intanto tagliate a pezzetti di uno o due centimetri di lato la mozzarella, in una terrina. Aggiungeteci i pomodorini tagliati in quattro. Aggiungeteci qualche il basilico a foglie spezzate a metà. Regolate di sale & pepe. Dorate con due cucchiai d’olio e mescolate, lasciate riposare. Tirate fuori le melanzane, e alzate il forno a 200°. Posate le melanzane su un foglio di carta assorbente e lasciatele raffreddare. Distendete bene le fette di melanzana. Al centro di ognuna, utilizzando un cucchiaio di legno, depositate un po’ di ripieno. Arrotolate le melanzane creando gli involtini. Fermateli con uno stecco. Nella teglia, versate il restante olio d’oliva e posate le melanzane. Rimettete gli involtini in forno per altri 10 minuti. Servite caldi!
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Buon Natale!
INGREDIENTI: 750 g melanzane 450 g pomodorini 250 g mozzarella 6 cucchiai olio extravergine d’oliva 10 foglie di basilico un ciuffo maggiorana un ciuffo origano un rametto timo un
ciuffo prezzemolo q.b. erba cipollina q.b. sale e pepe
Cappone arrosto
INGREDIENTI:
- 1 Cappone - 2 rametti di rosmarino - 10 foglie di salvia - 2 spicchi d’aglio - 1 cucchiaio di sale grosso - 5 grani di pepe nero - 2 tazze di brodo - 4 cucchiai abbondanti di strutto Per il contorno: - 4 patate - 2 carote - 2 cavolfiori - 2 carciofi
PREPARAZIONE:
Prima di iniziare assicuratevi di avere una grossa teglia dove posizionare il cappone per cuocerlo in forno. Preriscaldate il forno (ventilato) a 180°C. Preparate un trito di aglio, rosmarino, salvia qualche grano di pepe e sale grosso. Ungete dentro e fuori il cappone con lo strutto. Unite intorno al cappone le verdure mondate e tagliatele a spicchi.
Mettetelo a cuocere in forno, girandolo ogni tanto e aggiungendo il brodo. A metà cottura coprite con un coperchio o con carta argentata.
Provate a infilare una forchetta nella carne: se entra facilmente, significa che è cotta. Prima di togliere dal forno lasciate sotto il grill per una decina di minuti in modo che la superficie diventi croccante. Le verdure cuociono prima: a 40 minuti circa dall’inizio della cottura verificate con una forchetta e, se sono cotte, toglietele dalla teglia tenendole al caldo sino al momento di servire. Una volta cotta anche la carne, riunitela alle verdure e servite il tutto.
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Il tronchetto di Natale
INGREDIENTI:
acqua calda (q.b.), 4 uova, 25 gr cacao, 65 gr fecola, 125 gr farina, 50 gr farina mandorle, 100 gr zucchero, 40 gr burro, decorazioni di cioccolato (q.b.), zucchero a velo (q.b.).
Per la mousse: 200 gr acqua, 200 gr zucchero, 400 gr panna fresca, 200 gr tuorli, 290 gr cioccolato al latte, caco (q.b.)
PREPARAZIONE:
scaldare leggermente le uova intere per montarle meglio, mescolare il cacao con la fecola e la farina. Sgusciare le uova separando albumi e tuorli. Montare gli albumi. Mescolare la farina di mandorle con le altre farine. Aggiungere lo zucchero agli albumi montati, poi unire anche il burro fuso, i tuorli e le farine, mescolando delicatamente. Stendere l’impasto su una teglia da forno e cuocere a 180 gradi per circa 10 minuti.
Per la mousse mescolare acqua, zucchero e tuorli in pari quantità e cuocere al microonde per 2 minuti alla massima potenza. Montare a parte la panna. Unire il cioccolato al latte alla crema di uova. Unire la crema con la panna e lasciare riposare in frigo.
Farcire il pandispagna con la mousse raffreddata. Arrotolare su se stesso il pandispagna formando un tronchetto.
Lasciare riposare in frigo, poi ri- coprirlo con la mousse rimasta. Completare con decorazioni al cioccolato e zucchero a velo.
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Natale a Lavena Ponte Tresa
Pista di pattinaggio fino al 15 gennaio in piazza San Giorgio.
Da lunedì a giovedì dalle 14:30 alle 21:00
Venerdì dalle 14:30 alle 23:00 Sabato dalle 10:00 alle 23:00 Domenica dalle 10:00 alle 21:00
4, 11 e 18 dicembre in piazza Gramsci stand fotografico con Babbo Natale e omaggio della foto
Sabato 10 dicembre mercatino natalizio per le vie del centro
Sabato 17 dicembre brindisi in Piazza
Venerdì 6 gennaio ore 16:00 arriva la Befana in biblioteca
Buon Natale!
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Natale a Porto Valtravaglia
AUGURI IN PIAZZA è anche musica ed intrattenimento con i cori e la musica inconfondibile degli zampognari.
Al fine di agevolare i collegamenti ai visitatori e cittadini, sarà disponibile il servizio di trasporto su Trenino turistico addobbato a tema natalizio.
Porto Valtravaglia si veste di luci e tradizione per aspettare insieme a voi l’arrivo di Babbo Natale! Dimenticavamo! Bambini portate le vostre letterine da consegnare nelle mani di Babbo Natale!
Dopo il successo dello scorso anno, l’Amministrazione Comunale di Porto Valtravaglia (VA) è lieta di inviatrvi alla manifestazione che si terrà nei giorni di Sabato 3 e Domenica 4 Dicembre 2022 sul lungolago e centro storico.
L’evento si svolge in aree adibite a:
• laboratori per i bambini,
• mercatino con 80 Stand fra Artigiani, Hobbisti e Associazioni,
• aree ristoro organizzati in collaborazione con le Associazioni locali,
• truccaBimbi,
• attività con gli animali,
• ed il fantastico Villaggio di Babbo Natale con le figure tipiche del Natale.
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La Grande Fiera di Natale a Caravate
A Caravate si svolge nei giorni dal 08 al 10 Dicembre 2022 la Grande Fiera di Natale con la Sagra dell’Artista, dello Sport e dell’Artigianato.
PROGRAMMA
Giovedì 8 Dicembre:
• Apertura Fiera ore 9:00 con la banda Filarmonica Caravatese
• Dalle ore 9:00 alle 17:00 Attività al Ranch con Centro ippico Arione e i Rapaci della Terra Incantata
• Ore 11:00 Vespa Club 3 Laghi Travedona
• Ore 14:00 Incanto Dei Canestri
• Ore 15:00 Concerto Jingle Bell Rock con My Band
• Ore 18:00 Aperitivo con i giochi di prestigio della Compagnia 3 Di Danè
• Ore 20:00 Concerto Tributo a Ligabue con i Da Zero a Liga
• Ore 22:00 Concerto con gli Antani Project
Venerdì 9 Dicembre:
• Apertura Fiera ore 9:00
• Dalle ore 9:00 alle 17:00 Attività al Ranch con Centro ippico Arione e i Rapaci della Terra Incantata
• Ore 14:00 Gioco music quiz cantato dal vivo
• Ore 15:00 Arriva Babbo Natale $
• Ore 18:00 Concerto tributo 883 con i Megamax
• Ore 20:00 Premiazione concorso “il presepe più bello”
• Ore 20:15 Discorso di Natale dal Sindaco di Caravate
• Ore 20:30 Spettacolo comico “ho preso due piccioni con un fico” con Max Cavallari e i Pis & Lov
• Ore 22:00 Concerto Sunny Boys
Sabato 10 Dicembre:
• Apertura Fiera ore 9:00
• Dalle ore 9:00 alle 17:00 Attività al Ranch con Centro ippico Arione e i Rapaci della Terra Incantata
• Ore 9:00 Inizio torneo di Calcio (Fc Caravate Calcio)
• Ore 14:30 Festa Caravate Calcio con ringraziamenti
• Ore 15:00 Sorteggi Lotteria di Natale
• Ore 16:00 Spettacolo comico con Andrea Fratellini e Zio Tore
• Ore 18:00 Concerto tributo ufficiale Articolo 31J-Ax con i Domani Smetto
• Ore 20:30 Sfilata di moda Armani
• Ore 22:00 Concerto tributo Vasco Rossi con i Vaskom
Eventuali spettacoli e/o eventi dell’ultimora verranno comunicati dallo speaker durante la manifestazione, così come anche le iniziative da parte degli espositori
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abbigliamento e intimo uomo donna bambino Fiera di Caravate (VA) - 8/9/10 dicembre Sabato 10 SFILATA DI MODA con la nostra bellissima nuova collezione Via Battaglia S. Martino, 150 - Cuveglio (VA) Tel. 0332 624 310 - www.manustore.it NUOVI ARRIVI collezione autunno-inverno NOVITÀ - Nuovi Arrivi BuoneFeste!
Natale a Cavona
Il 4 dicembre immergetevi in una location suggestiva al profumo di vin brulé.
Ogni anno migliaia di italiani cadono sconfitti di fronte all’inesorabile lista dei regali di Natale. Se siete alla ricerca di idee originali che vi aiutino a sorprendere i vostri cari, il 4 dicembre, dalle 10 alle 18, vi consigliamo di fare un giro a Cavona. Il paesello, frazione del comune di Cuveglio, si mostra in una delle sue vesti migliori per accogliere oltre venti hobbisti della provincia di Varese, trasformandosi per un giorno in un mercatino a cielo aperto.
Per tutto l’Avvento e fino al 6 gennaio, il bucolico paesino indossa una livrea d’eccezione: decorazioni natalizie in materiali naturali arricchiranno le stradine rendendo il paese un villaggio ancor più fiabesco. Il 4 dicembre, inoltre, le stesse strade saranno abitate da bancarelle con le idee regalo più originali e creative che possiate immaginare, la maggior parte delle quali realizzate a mano, ma non solo!
Il Natale a Cavona promette di essere un’esperienza multisensoriale: mentre i vostri occhi si lasceranno conquistare dall’atmosfera natalizia che aleggia in
ogni anfratto e le vostre orecchie si beeranno con le musiche d’accompagnamento, gusto e olfatto saranno impegnati con profumi fruttati e note di vin brulé.
Allo stand gastronomico potrete degustare anche dell’ottima polenta, accompagnata da gorgonzola o latte, oppure la classica salamella declinata in diverse versioni. Immancabile, ovviamente, sarà la cioccolata calda per grandi e piccini (anche con panna, se preferite).
Parlando dei più piccoli, il 4 dicembre ci saranno ben due punti a loro dedicati: in un’area del paese sarà allestita un’esperienza di trucca-bimbi, così da far emergere il loro lato più nascosto, mentre la piazza di Cavona ospiterà un angolo dedicato a Babbo Natale, dove sarà possibile imbucare la propria letterina.
Per il 4 dicembre, non prendete altri impegni: il Natale vi aspetta a Cavona per una giornata da passare in compagnia all’insegna di qualche acquisto, cibo, musica e tanta convivialità.
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4 DICEMBRE 2022 dalle 10 alle 18 P E R L E V I E D I C A V O N A , F R A Z I O N E D I C U V E G L I O D O M E N I C A L A M A G I A D E L N A T A L E A R R I V A A C A V O N A “Parrocchia San Michele Arcangelo” in collaborazione con “Gruppo Giovani Cavona” M E R C A T I N O N A T A L I Z I O TRUCCA BIMBI STAND GASTRONOMICO Vieniaspedire latualetterinaper BabboNatale!
Le lucine di Natale a Leggiuno
Solcando il portale d’ingresso, entrerete nella magia e nel calore del Natale, a quel punto seguendo le illuminazioni e le decorazioni dei vialetti, lasciatevi emozionare da tutto quello che vi circonda.
Le Lucine di Natale è un evento dedicato a tutti: bambini, ragazzi, adulti, nonni, famiglie. È un’occasione per emozionarsi tutti insieme: i grandi si sorprenderanno a sognare, i piccoli rimarranno incantati.
Per anni l’incanto delle Lucine di Natale ha fatto sognare migliaia di visitatori nella cittadina di Leggiuno e anche quest’anno la magia continua dove il centro del paese di Leggiuno sarà trasformato in un meraviglioso villaggio incantato popolato da incredibili installazioni e “creature” luminose.
Per respirare la magia del Natale non serve quindi andare lontano. A pochi kilometri da Milano c’è un posto magico che si veste dell’atmosfera natalizia: renne, slitte, babbi natale, stelle comete e abeti luminosi illumineranno a festa la città di Leggiuno.
Dal 3 dicembre 2022 e per tutta la durata delle festività fino all’8 gennaio 2023, oltre 500mila lucine led accompagneranno i visitatori lungo un percorso fiabesco.
Non solo le magiche Lucine di Natale: presso l’area dove si svolgerà l’iniziativa saranno presenti anche stand gastronomici per ristorarsi dal freddo e deliziare il palato.
Buon Natale!
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www.lucinedinatale.it
La Befana
La Befana, (termine che è la corruzione lessicale di Epifania, cioè manifestazione) è nell’immaginario collettivo un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa e un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa e compie innumerevoli prodigi.
A volte, è vero, lascia un po’ di carbone, ma in fondo non è cattiva. Curioso personaggio, saldamente radicato nell’immaginario popolare e, seppure con una certa diffidenza, molto amato. Fata, maga, generosa e severa... ma chi è, alla fine? C’è chi sostiene che sia una vecchietta sdentata e dal naso adunco, vestita con una blusa e una sottana polverose,
brutta ma benefica che viaggia a cavallo della sua scopa e si cala per i camini per lasciare nelle case doni per i bambini buoni e pezzi di carbone per i bambini birichini.
Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia. Malgrado le loro insistenze affinchè li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare. Per farvi portare i doni dalla Befana c’è un metodo infallibile: dovete appendere al caminetto della casa (ma chi non ha un caminetto può trovare un qualsiasi altro posto, vicino a una porta o a una finestra) la calza più grossa che avete: vedrete che la mattina dell’Epifania la troverete riempita di doni di ogni sorta!
Buon Natale!
LUINO - Via XV Agosto, 7 (all’interno della corte) Cell. 340 2640855 PANE FRESCO - PIZZA AL TRANCIO Una dolce passione... da sempre! EvEnti - PasticcEria - GElato artiGianalE catErinG - tortE PEr tutti i Gusti PanEttonE artiGianalE LUINO (VA) - Via XV Agosto, 26 MACCAGNO CON P. E V. (VA) - Via Reschigna, 2 Tel. +39 0332 561 098 info@pasticceriacerinotti.it - www.pasticceriacerinotti.it Rivenditore autorizzato macchine per espresso e capsule BuonNatale