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P e r u n ’A l t e r n a t iv a

Indice

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Editoriale Publius

2 L’Europa e il

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Medio-­‐Oriente Gabriele Felice Mascherpa

4 Fiscal Compact:

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limiti e potenzialità Giulia Spiaggi

5 La nuova politica di

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difesa americana e le ripercussioni sull’Europa

Francesco Violi

7 La Grecia: tra crisi

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e risposte insufGicienti.

Maria Vittoria Lochi

Europea

Le prese di posizione sull’av-­‐ venire dell’Europa che si sus-­‐ seguono sempre più rapida-­‐ mente in questi ultimi mesi, e che iniziano ad entrare nei dettagli riguardo alla necessi-­‐ tà di realizzare profonde ri-­‐ forme politiche a livello eu-­‐ ropeo, dimostrano che, a li-­‐ vello degli esponenti più con-­‐ sapevoli della classe politica, si sta prendendo coscienza dell’urgenza di tali riforme. Anche nel corso del vertice italo-­‐tedesco svoltosi a Roma lo scorso 13 marzo, la cancel-­‐ liera Merkel, in particolare, non ha mancato di sottoli-­‐ neare come serva ormai mol-­‐ ta più unità politica in Europa per poter completare l’unio-­‐ ne monetaria ed economica. E anche il presidente del Consiglio Monti, durante la

Confederazione dei giornali universitari pavesi

Numero 11 - Maggio/Luglio 2012 distribuzione gratuita

Giornale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazione, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani

conferenza stampa, nel sotto-­‐ lineare l’importanza del nuo-­‐ vo trattato, il cosiddetto Eiscal compact, ha ricordato la ne-­‐ cessità che l’Unione europea lavori insieme per riavviare la crescita economica e raf-­‐ forzare l’unione Eiscale in modo da aumentare la com-­‐ petitività dei paesi dell’ euro-­‐ zona sui mercati mondiali. Tutto questo però non è an-­‐ cora sufEiciente. Se la Eirma del Eiscal compact e del trat-­‐ tato che istituisce il nuovo Meccanismo europeo di sta-­‐ bilità ha anche un profondo signiEicato politico nell’indi-­‐ care la necessità che l’Europa non sia solo mercato, ma sia anche un’unione di bilancio, un sistema di regole per i mercati Einanziari, una co-­‐ munità di solidarietà (e su

questo è avvenuta la rottura con la Gran Bretagna, apren-­‐ do Einalmente la via alla co-­‐ siddetta “Europa a due velo-­‐ cità” che è condizione indi-­‐ spensabile per una sempre maggiore integrazione tra i paesi dell’eurozona), ciò non toglie che questi due accordi non vadano minimamente a sanare il deEicit democratico, che è una delle ragioni fon-­‐ damentali della paralisi delle istituzioni europee. Non ba-­‐ sta quindi evocare la necessi-­‐ tà che l’Europa diventi un attore globale, capace di tor-­‐ nare a giocare un ruolo poli-­‐ tico sul piano mondiale in-­‐ sieme agli USA e alla Cina, né è sufEiciente parlare dell’esi-­‐ genza della crescita e del raf-­‐ >> fondo pag. 2


L’Europa e il Medio-Oriente La Siria brucia e inEiamma la comunità internazionale. Quello che può apparire come una sanguinosa crisi interna è in realtà il tassello di un complesso scena-­‐ rio che mette in campo interessi globali e potenze di rango mondiale. E la prova del nove delle crisi nord africana e medio orientale rivela ancora una volta l’incon-­‐ sistenza dell’Europa, il bluff dell’“inte-­‐ resse comune europeo”, fondato sulla pretesa volontà di espandere la sfera della pace e dei diritti, che resta una Eina-­‐ lità dichiarata e non perseguita. In questa sede non vogliamo tanto inda-­‐ gare le cause che hanno portato il com-­‐ plesso mosaico di quarantasette tra etnie e gruppi religiosi della Siria a far esplo-­‐ nel 2010, si trova nella possibilità di dere una sanguinosa guerra civile, in cui giocare il ruolo di pivot della regione, l’unico scopo comune dei diversi gruppi contando sul retaggio culturale ottoma-­‐ politici in lotta sembra l’abbattimento no, su di un’economia Elorida e su forze del regime baathista di Bashar Assad armate ben organizzate. L’Iran, che ha (regime che un tempo fu faro ideologico sempre supportato i gruppi sciiti siriani di un panarabismo sociale, e che ora è e libanesi, tra cui Hezbollah, vero Stato degenerato a mera autocrazia). Piutto-­‐ nello Stato, può sfruttare la pressione sto, vogliamo cercare di capire le conse-­‐ internazionale sulla Siria per accrescere guenze di questa crisi sui delicati equili-­‐ la propria inEluenza. Israele, d’altra par-­‐ bri globali e della regione. La posizione te, persi gli alleati più prossimi, si ritrova geopolitica della Siria è infatti centrale a dover affrontare le minacce iraniane nel Grande Medio Oriente, a diretto con-­‐ (minacce di distruzione che, è bene spe-­‐ tatto con la Turchia (e quindi con la Na-­‐ ciEicare, sono recipro-­‐ to), il Libano (porta La posizione geopolitica che), cercando soluzioni commerciale dell’area), della Siria è centrale nel al proprio dilemma della l’Iraq (ridotto a satellite Grande Medio Oriente. sicurezza che spaziano statunitense ma che dall’idea paranoica di riveste un forte interes-­‐ potersi isolare rispetto alle minacce se per il vicino Iran), e non da ultimo esterne, al rischio calcolato di un inter-­‐ Israele. La Turchia, allontanatasi la pro-­‐ vento contro i siti nucleari iraniani. spettiva dell’integrazione europea e ta-­‐ gliati repentinamente i ponti con Israele Da una prospettiva più ampia, la que-­‐ dopo gli incidenti della Freedom Flottilla stione siriana coinvolge però anche atto-­‐

da pag. 1 forzamento dell’unità politica, senza in-­‐ dicare concretamente come realizzarli. Come ha recentemente ribadito anche il Presidente Napolitano, la questione da affrontare è ormai: come trasformare l’eurozona, e i paesi che lo vogliono, in una vera unione federale sul piano poli-­‐ tico ed economico (salvando l’euro, ma conservando le “diversità” dei singoli

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Stati e mantenendo l’autogoverno in tutte materie di carattere nazionale)? Come armonizzare la coesistenza di que-­‐ sto ambito federale all’interno della più vasta Unione europea? Che trasforma-­‐ zioni istituzionali servono a questo pro-­‐ posito? E che metodo è più adeguato? Sicuramente, per realizzare la democra-­‐ zia a livello europeo serve una procedura costituente che coinvolga i cittadini e

ri di rango globale, segnatamente la Rus-­‐ sia, la Cina e gli Stati Uniti. In questa otti-­‐ ca, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che dovrebbe fungere da camera di compen-­‐ sazione rispetto ai diversi interessi delle potenze globali e costituire la sede della loro ricomposizione, assumendo il ruolo di garante della pace e della sicurezza internazionale, dimostra tutti i suoi limi-­‐ ti; esso, infatti, resta lacerato tra due vi-­‐ sioni contrapposte, quella di forum di una comunità mondiale di Stati uguali e indipendenti (concezione un tempo tan-­‐ to cara al gruppo dei paesi non allineati e ora fatta propria dai governi russo e ci-­‐ nese) e la visione post wilsoniana ameri-­‐ cana e britannica, che mira ad usarlo come strumento per la sostituzione, o la spinta all’evoluzione, dei regimi “scomo-­‐ di” in senso democratico. Quest’ultima posizione, oltre ad essere difEicilmente percorribile, si è rivelata nell’esperienza >> pag. 3

costringa le forze politiche a dibatterne e a schierarsi. Per questo è importante che i giovani, il cui futuro è così profonda-­‐ mente legato agli esiti del processo eu-­‐ ropeo, siano i primi a raccogliere la sEida e a reclamare davanti alle istituzioni, ai partiti, ai mezzi di d informazione la Fe-­‐ derazione europea e la democrazia eu-­‐ ropea, subito! Publius


concreta quanto meno è ipocrita, e in data la dimensione del quadro e degli seguito al declino della leadership ame-­‐ attori in gioco. Ad esempio, il 1° dicem-­‐ ricana viene ormai contestata sempre bre 2011 il Consiglio dell’Unione euro-­‐ più apertamente. Ciò che Russia e Cina pea ha proibito l’esportazione verso la non possono accettare, Siria di sistemi e soft-­‐ infatti, è l’idea di interve-­‐ Ciò che Russia e Cina ware destinati al con-­‐ nire nella sfera di sovrani-­‐ non possono accettare è trollo di internet e delle tà dello Stato siriano. Si l’idea di intervenire nella comunicazioni telefo-­‐ tratta di una strenua dife-­‐ sfera di sovranità dello niche. Eppure questi sa della sovranità formale sistemi, molto apprez-­‐ Stato siriano. e sostanziale legata ai zati dai regimi del Nord timori dell’effetto di eventuali forze cen-­‐ Africa nel recente passato, sono com-­‐ trifughe nelle aree periferiche e poten-­‐ mercializzati proprio da aziende ameri-­‐ zialmente instabili dei due Stati-­‐conti-­‐ cane ed europee (tra le quali la francese nente. Se si accetta l’idea che una forza Bull che ha venduto tramite una control-­‐ d’opposizione politica interna possa es-­‐ lata il servizio di spionaggio telefonico al sere riconosciuta dalla comunità inter-­‐ regime di GheddaEi, o la francese Qosmos nazionale come governo di uno Stato in che forniva centraline di controllo al re-­‐ sostituzione del legittimo (per quanto gime siriano o l’italiana Area Spa ). Inol-­‐ brutale) titolare, perché la stessa situa-­‐ tre, La vendita di armi nella regione è zione non potrebbe ripetersi con un go-­‐ sempre stato un lucroso affare per le vernatore ribelle di una provincia cauca-­‐ aziende (spesso a partecipazione statale) sica o centro asiatica? Il ministro degli europee. Esteri russo Lavrov ha eloquentemente La contraddizione risulta ancora più dichiarato che la Russia non avrebbe marcata se si pensa a Francia e Germa-­‐ fomentato una guerra civile e che nessun nia, Stati intimamente e necessariamente leader sano di mente deporrebbe le armi legati nella gestione della crisi della mo-­‐ a seguito di una risoluzione ONU mentre neta unica (al punto da arrivare di fatto a vi sono gruppi ribelli armati nel proprio svolgere il ruolo di supplenti del governo territorio. economico dell’eurozona), ma che perse-­‐ Per quanto riguarda l’Unione europea, guono politiche estere “nazionali” diver-­‐ rispetto a questa contrapposizione, genti: la prima incentrata sui legami con emerge chiaramente la contraddizione il mondo mediterraneo e le ex colonie tra la volontà dichiarata di ergersi a pa-­‐ africane, la seconda incentrata sulla vi-­‐ ladino del soft power e di promuovere i sione di sé stessa come leader nell’Euro-­‐ diritti umani, e la politica post coloniale pa centro orientale. Anche la gestione dei perseguita da alcuni Stati dell’Unione, negoziati sul nucleare iraniano negli che risulta quanto meno anacronistica scorsi anni dimostra come una questione

che investe direttamente l’interesse di tutti i cittadini europei (la proliferazione nucleare) sia stata affrontata in maniera frammentaria da alcuni dei maggiori Sta-­‐ ti dell’Unione sulla base della tradiziona-­‐ le, per quanto ormai superata dai fatti, logica di potenza. La domanda che bisogna porsi, tuttavia, non è quanto sia coerente la politica del-­‐ l’Europa, ma piuttosto se e come sia pos-­‐ sibile attuare una politica estera europea che non sia la somma di politiche estere nazionali e contradditorie. L’effetto di questa cacofonia di interessi e poteri, infatti, determina la mancanza di un grande polo di stabilità che potrebbe essere in grado di colmare il vuoto di potere nell’area mediorientale. La divi-­‐ sione degli europei in Stati nazionali ormai superati dalla storia e l’assenza di un potere politico europeo capace di ela-­‐ borare una grand strategy per l’area me-­‐ diorientale e nordafricana, impedisce interventi razionali e di ampio respiro, che non siano condizionati dai piccoli interessi contingenti. L’ignavia dei go-­‐ verni europei impedisce dunque non solo la promozione di quei valori di cui si dichiarano portatori, ma anche la stabi-­‐ lizzazione della regione del Grande Me-­‐ dio Oriente, teatro di uno scontro tra grandi potenze mondiali, mentre i regimi locali implodono senza essere sostituiti da governi più democratici e lungimi-­‐ ranti, e si concretizza il rischio della guerra. Gabriele Felice Mascherpa

Scheda personaggio - Luciano Bolis Nato a Milano nel 1918, Luciano Bolis iniziò a fre-­‐ quentare gli ambienti antifascisti presso la nostra Uni-­‐ versità di Pavia, dove si laureò in Lettere e FilosoHia. La sua attività antifascista, attraverso soprattutto la di-­‐ stribuzione di opere vietate e volantini, lo portò ad essere incarcerato dal 1941 al 1943. Liberato, si recò esule in Svizzera, e qui instaurò i primi fondamentali rapporti con i promotori del Movimento federalista europeo, tra i quali vi erano Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Attraverso i suoi contatti con Ferruccio Parri, storico dei leader del Partito d’Azione (cui Bolis si era iscritto nel 1942), ricevette l’incarico di recarsi a Ge-­‐ nova per coordinare i gruppi partigiani liguri di Giu-­‐ stizia e Libertà. Fu fermato, come sospetto, il 6 febbraio 1945, dai fascisti genovesi. Temendo di non riuscire a sopportare oltre le tor-­‐ ture che gli venivano inHlitte e di correre il rischio di tradire i com-­‐ pagni di lotta, tentò il suicidio tagliandosi le vene dei polsi e la caro-­‐ tide e lacerandosi, tra l’altro, le corde vocali. Portato in ospedale, fu fatto evadere dai partigiani. Nel dopoguerra ricoprì incarichi im-­‐ portanti sia nel Partito d’Azione che nel Movimento Federalista Eu-­‐

ropeo, continuando la sua battaglia per la libertà e la Fe-­‐ derazione europea. Nel 1964 divenne funzionario presso il Consiglio d’Europa di Strasburgo, e, terminato l’incarico, rientrò a Roma nel 1978, dove continuò il suo impegno politico e federalista. Verso la Hine degli anni Ottanta costi-­‐ tuì la "Fondazione Europea Luciano Bolis" con l’obiettivo di approfondire la teoria del federalismo e avviare una riHlessione sui problemi della pace nel mondo e promuove-­‐ re studi e ricerche riguardanti la storia del processo di uniHicazione europea. Alla sua morte, sopraggiunta a Roma nel 1993, gli fu dedi-­‐ cata una targa nel luogo dove fu arrestato dai fascisti che recita: Luciano Bolis 1918-­‐1993 In questa piazza, il 6 febbraio 1945 fu arrestato dai fascisti. Torturato tentò il suicidio per non rivelare i nomi dei compagni. Dedicò la vita alla causa della pace e dell’Unità europea.

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Fiscal Compact: limiti e potenzialità Il Fiscal compact, noto anche come pat-­‐ to di bilancio, è stato Eirmato il 2 marzo dagli Stati dell'Unione europea ad ecce-­‐ zione del Regno Unito e della Repubbli-­‐ ca Ceca, ed entrerà in vigore il 1º gen-­‐ naio 2013, se almeno dodici membri della zona euro l'avranno ratiEicato. I tempi relativamente brevi in cui il trat-­‐ tato è stato Eirmato riElettono la situa-­‐ zione precaria in cui si trova l'Unione e la necessità di attuare nuove politiche. La volontaria esclusione di due paesi e l'abbandono del principio dell'unanimi-­‐ tà sancisce l'abbandono del metodo co-­‐ munitario che ha guidato il processo di integrazione Eino ad ora e che prevede l'accordo tra tutti i paesi membri per le decisioni principali. Inoltre il trattato riconosce l'esistenza di due velocità di integrazione in Europa, in cui i paesi della zona euro oltre che la moneta condividono maggiori responsabilità nella soluzione della crisi. Il trattato contiene una serie di regole, vincolanti ai Eini del rispetto dell'equili-­‐ brio di bilancio, che riguardano la stabi-­‐ lità, il coordinamento e la governance dell'Unione economica e monetaria. Tra i punti principali c’è l'impegno ad avere bilanci pubblici in equilibrio, o meglio ancora positivi al netto del ciclo econo-­‐ mico, in cui il deEicit strutturale non deve superare lo 0,5% del Pil mentre per i Paesi il cui debito è inferiore al 60% del Pil il limite è l'1%. Inoltre ogni Stato deve garantire correzioni automa-­‐ tiche quando non raggiunge gli obiettivi di bilancio concordati ed è obbligato ad agire con scadenze determinate. Come previsto dal Patto di stabilità e crescita il deEicit pubblico dovrà essere mante-­‐ nuto sotto al 3% del Pil, in caso contra-­‐ rio scatteranno sanzioni semi-­‐automati-­‐ che. Inoltre, dovranno essere inserite nuove norme nella legislazione naziona-­‐ le, preferibilmente sotto la forma di leg-­‐ gi di tipo costituzionale. La Corte euro-­‐ pea di giustizia veriEicherà la trasposi-­‐ zione del trattato nelle leggi nazionali dei paesi che lo applicheranno. In caso

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di inadempienze uno Stato potrebbe essere deferito alla Corte e incorrere in una sanzione pari allo 0,1% del Pil.

sione. Infatti nei momenti di difEicoltà diminuisce il gettito Eiscale e aumentano spese quali i sussidi di disoccupazione, cioè gli ammortizzatori sociali che limi-­‐ tano la contrazione del reddito disponi-­‐ bile e del potere di acquisto. Nell'attuale fase dell'economia gli ingenti tagli alla spesa pubblica e gli incrementi della pressione Eiscale necessari per raggiun-­‐ gere il pareggio di bilancio Einirebbero per danneggiare una ripresa già di per sé debole. Invece l'economista e premio Nobel Paul Krugman ritiene che l'inse-­‐ rimento in Costituzione del vincolo di pareggio del bilancio possa portare alla dissoluzione del Welfare state.

Sul piano istituzionale, sono previsti due vertici l’anno dei leader dei paesi che utilizzano l'euro (e che hanno ratiEi-­‐ cato il nuovo trattato), mentre gli altri paesi che sottoscriveranno il trattato, ma che non avranno ancora adottato l’euro, verranno invitati ad almeno uno dei due. Fino ad ora il trattato è stato ratiEicato da Grecia, Portogallo e Slove-­‐ nia. I recenti sviluppi politici hanno messo in discussione la ratiEica del trat-­‐ tato in alcuni paesi come l'Olanda in cui è caduto il governo o l'Irlanda dove è previsto un referendum in merito il 31 Oltre alla mancanza di misure per sti-­‐ maggio. I sostenitori del trattato hanno molare la crescita il problema principa-­‐ ragione nel dire che, in caso di bocciatu-­‐ le del trattato è che lascia insoluto il ra, l'Irlanda non potrebbe più accedere problema della sovranità; infatti si basa al Fondo salva-­‐Stati e andrebbe in de-­‐ ancora sull'accordo tra governi naziona-­‐ fault. Ma il ministro delle Finanze tede-­‐ li, anche se in un gruppo più ristretto. Si sco Schaeuble si è detto certo che l'ac-­‐ tratta quindi di un meccanismo che non cordo verrà ratiEicato da tutti i paesi è basato su principi democratici; per sottoscrittori. Intanto in Francia il trat-­‐ questo i governi più forti riescono ad tato è diventato oggetto di discussione avere un ruolo egemone, in particolare già in campagna elettorale infatti il so-­‐ Germania e Francia. Questo alimenta il cialista Hollande, neo eletto presidente malcontento in paesi come la Grecia che ha detto di volerlo rinegoziare in quan-­‐ si vedono imporre misure di austerità to è incentrato sull'auste-­‐ che rischiano di depri-­‐ rità mentre occorre dare Il problema del m e r e u l t e r i o r m e n t e spazio alla crescita eco-­‐ trattato è che lascia l'economia. Per superare nomica. Una proposta insoluto il problema il deEicit democratico i che ha incontrato l'oppo-­‐ paesi dell'eurogruppo della sovranità. sizione della Germania dovrebbero costituire il che non intende affrontare modiEiche al nucleo di uno stato federale competente trattato a breve termine. per le questioni monetarie e Eiscali. Questa responsabilità ricade soprattut-­‐ Non sono solo i politici a criticare i ter-­‐ to su Francia e Germania, che dovrebbe-­‐ mini del patto; anche molti economisti, ro avviare questo processo per lanciare soprattutto di scuola keynesiana, non una nuova fase di integrazione e di cre-­‐ sono d'accordo sui vincoli imposti dal scita per l'Europa,ma anche sull’Italia, Fiscal compact. Recentemente vari che ha sempre vauto un ruolo propulso-­‐ premi Nobel tra cui Kenneth Arrow e re sul paino dell’integrazione politica ed Peter Diamond hanno affermato che istituzionale e la cui assenza, ancora l'inserimenton nella Costituzione del oggi, su questi temi, pesa negativamente vincolo di pareggio del bilancio rappre-­‐ sulla possibile evoluzione del quadro senta una pessima scelta politica, men-­‐ europeo. tre aggiungere ulteriori restrizioni qua-­‐ le un tetto rigido della spesa pubblica Giulia Spiaggi avrebbe effetti negativi in caso di reces-­‐


La nuova politica di difesa di Obama: le ripercussioni sull’Europa Il taglio di 487 miliardi di dollari nel-­‐ l’arco dei prossimi dieci anni, recente-­‐ mente deciso dal Pentagono -­‐ e stre-­‐ nuamente difeso da Obama, mentre è ferocemente criticato dalla maggioranza dei membri del partito repubblicano -­‐ è un evento che segna un cambiamento importante nella storia recente della difesa americana. I tagli, che non saranno immediati, ma cominceranno a partire dal 2013, pre-­‐ vedono il ridimensionamento dalle at-­‐ tuali 570.000 unità a 490.000 nell’arco di cinque anni, mentre il numero dei marines calerà anch’esso dalle attuali 200.000 unità a 182.000; inoltre si pre-­‐ vede il rinvio di alcune grandi commes-­‐ se militari. Panetta, segretario alla difesa, ha an-­‐ nunciato che il Pentagono chiederà al congresso 525 miliardi di dollari per l’anno 2013, 6 in meno rispetto all’at-­‐ ha tuttavia fornito dettagli, su come il tuale budget. La spesa destinata alle taglio dovrà essere raggiunto, anche se operazioni belliche, esclusa dal bilancio dalle parole di Obama, emerge la volon-­‐ militare di base, passerà da 115 miliardi tà di utilizzare questi tagli come volano a 88 miliardi, anche sulla scia del ritiro per rivedere Ein dalle fondamenta le delle truppe americane dall’Iraq e dal-­‐ priorità della difesa statunitense, un l’Afghanistan. Nel complesso, da qui al impegno Obama aveva già avviato Ein 2017, le spese annuali, pur aumentando dal momento della sua elezione. (il Pentagono spenderà ogni anno una cifra che arriverà ad un picco di 567 Il progetto di Obama e le nuove s6ide miliardi di dollari nel 2017), saliranno Il principale obiettivo di Obama è quello meno di quanto non indicassero le pre-­‐ di aprire una nuova fase nella difesa cedenti previsioni, che stimavano nel USA. Le attuali dimensioni della difesa, 2017 un bilancio annuale di 622 miliar-­‐ in termini di budget e di uomini impie-­‐ di di dollari. Quindi, non si tratta di cer-­‐ gati, sono innegabilmente dovute al-­‐ to di un’inversione di tendenza, quanto l’impegno americano in Afghanistan ed piuttosto del rallentamento di un trend in Iraq. Conse-­‐ comunque crescente. guentemente, il I tagli prevedono il Nel 2001, prima dell’11 ritiro da questi settembre, le spese ridimensionamento delle due scenari bel-­‐ militari per l’anno cor-­‐ attuali 570.000 unità a rente ammontavano a 490.000, il numero di marines lici rende neces-­‐ sario un riequi-­‐ 297 miliardi di dollari. calerà dalle attuali 200.000 librio delle ri-­‐ Nel gennaio 2009, al unità a 182.000. La spesa sorse, soprattut-­‐ debutto della presiden-­‐ to in termini di destinata alle operazioni za di Obama queste impiego di sol-­‐ invece ammontavano a belliche passerà da 115 dati e di spesa 513. In termini reali, il miliardi a 88 miliardi. in termini reali. budget annuale per la In sintesi, la difesa americana che con-­‐ difesa è raddoppiato progressivamente cepisce Obama non può rimanere foca-­‐ nel corso di otto anni. Complessivamen-­‐ lizzata solo sulla capacità di sostenere te, il piano di tagli proposto, prevede un due guerre contemporaneamente. Le “rallentamento” del trend, con il conse-­‐ due lunghe guerre in Iraq ed in Afghani-­‐ guente risparmio di 487 miliardi di dol-­‐ stan sono state costosissime non solo in lari, spalmati su 10 anni. Nel prossimo termini di Einanza pubblica e di vite quinquennio, il risparmio che si vuole umane, ma anche in termini di perdita conseguire sarà, cumulativamente, di di prestigio e di logoramento dell’appa-­‐ 259 miliardi di dollari. Il pentagono non rato bellico statunitense. La nuova dife-­‐

sa, che Obama vuole entro il 2020, do-­‐ vrà essere agile, Elessibile, basata su un arsenale di elevatissimo livello tecnolo-­‐ gico e legata ai propri alleati da un rap-­‐ porto di leale collaborazione reciproca. Inoltre, coerentemente con gli impegni di riduzione della proliferazione nuclea-­‐ re, anche l’arsenale nucleare statuniten-­‐ se verrà ridimensionato, mentre verrà data maggiore importanza agli investi-­‐ menti in termini di difesa missilistica, di guerra cibernetica, di sorveglianza e di intelligence. Tuttavia, la principale novità riguarda proprio come quei tagli verranno distri-­‐ buiti a livello di dispiegamento interna-­‐ zionale. Sulla base della Defense Strate-­‐ gic Guidance, se la stretta collaborazio-­‐ ne con i paesi europei all’interno della cornice della NATO rimane un punto fermo nella politica estera americana, è prevista la riduzione delle truppe statu-­‐ nitensi sul suolo europeo, Eino ad un numero non superiore alle 30.000 unità, a cui si afEiancherà un progressivo au-­‐ mento della presenza militare nel Sud-­‐ Est asiatico. Considerata oramai un con-­‐ tinente paciEicato, lontana da possibili scenari di crisi, l’Europa è sempre meno al centro dell’attenzione per l’ammini-­‐ strazione Obama. Nonostante le recenti frizioni con Putin e l’annuncio di que-­‐ st’ultimo di lanciare un nuovo pro-­‐ gramma d’investimenti bellici, la Russia non è più considerata una minaccia co-­‐ me in passato e nonostante le recenti crisi nel Mediterraneo, questo non è considerato come fonte di tensioni de-­‐

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report del Pentagono come il principale contendente al ruolo di potenza egemonica degli Stati Uniti. Nel breve periodo, il Golfo persico rimane lo scenario che più impensierisce Oba-­‐ ma. La tensione fra Israele ed Iran non è mai stata così alta e si moltiplicano le voci di un intervento israeliano entro la Eine dell’anno. Oba-­‐ ma vuole ad ogni costo evi-­‐ tare il veriEicarsi di questa possibilità, e soprattutto intende evitare che gli Stati Uniti vengano trascinati in un possibile conElitto contro l’Iran, a meno che un’even-­‐ tuale provocazione iraniana, quale il blocco totale dello stretto di Hormuz, non lo renda necessa-­‐ rio. Questa guerra avrebbe costi elevatis-­‐ simi non solo in termini di vite umane, ma anche politici, creando scenari im-­‐ prevedibili. Sicuramente porterebbe an-­‐ che ad un aumento esponenziale del prezzo degli idrocarburi, che sarebbe letale per la fragile ripresa economica mondiale. Inoltre, sEiancherebbe ulte-­‐ riormente le Einanze americane, rende-­‐ rebbe impossibile effettuare i tagli previ-­‐ sti ed al contrario porterebbe ad un ulte-­‐ riore aumento nella spesa militare.

stabilizzanti per la sicurezza mondiale. L’Unione europea sarà quindi chiamata a svolgere un ruolo di crescente importan-­‐ za nella stabilizzazione del suo vicinato e potrà contare sempre di meno sulla sponda americana. La nuova arena mondiale, potenziale scenario per nuovi conElitti, è invece il Sud-­‐Est asiatico, dove il peso della Cina continua a crescere. Solo per l’anno 2012, il governo della Repubblica Popo-­‐ lare ha disposto un incremento delle spese per la difesa dell’11,2%. L’aumento del peso e degli investimenti militari ci-­‐ nesi, sta inoltre portando ad una nuova Quale ruolo per l’Europa nella nuova corsa agli armamenti un tutta l’area. politica di difesa americana? L’India infatti, il principale competitor Dallo scenario descritto, emerge chiara-­‐ della Cina nell’area, ha anch’essa annun-­‐ mente che l’Unione europea sarà chiama-­‐ ciato un aumento delle proprie spese per ta nei prossimi anni a ricoprire un mag-­‐ la difesa, che cresceranno per l’anno giore ruolo per garantire la sicurezza 2012 ad addirittura del 17% rispetto internazionale. Sia politicamente sia Ei-­‐ all’anno scorso. Aumenti della spesa mi-­‐ nanziariamente, è diventato insostenibi-­‐ litare sono stati annunciati anche da altri le per i contribuenti americani continua-­‐ governi dell’area, in primis il Giappone, re a pagare per la difesa di entrambe le la Corea del Sud e Taiwan. Lo scenario in sponde dell’Atlantico, soprattutto in un Asia resta molto teso. La pace nel conti-­‐ momento storico nente asiatico è in cui la nuova sempre più pros-­‐ Per i contribuenti americani è strategia america-­‐ sima ad uno stato diventato insostenibile pagare na richiede una di tregua perma-­‐ maggiore presenza per la difesa di entrambe le nente. Potenzial-­‐ nel PaciEico. Obama sponde dell’atlantico. E’ nei mente, dal momen-­‐ punta chiaramente piani di Obama avere to in cui l’egemo-­‐ ad emancipare gli nia statunitense un’Europa responsabile della europei dall’egida s u l l ’ a r e a v i e n e propria difesa ma alleata agli americana ed è nei messa in discus-­‐ sui piani l’opzione Stati Uniti nel garantire la sione, l’Estremo di avere un’Europa difesa mondiale. Oriente potrebbe responsabile della rivelarsi lo scena-­‐ propria difesa ma rio più instabile e più pericoloso per la alleata, e non concorrente, agli Stati Uniti sicurezza mondiale. Proprio per questa nel garantire la difesa mondiale. L’obiet-­‐ ragione, l’obiettivo degli Stati Uniti nel-­‐ tivo di Obama è un’Europa forte ma Eilo-­‐ l’area è continuare a detenere il controllo americana, in linea con la tradizione del-­‐ dei cosiddetti spazi comuni e rafforzare la politica estera statunitense a partire una strategia di containment nei con-­‐ da Roosevelt, e diversa sia dalla dottrina fronti della Cina, considerata da tutti i neocon di Bush, che voleva un’Europa

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divisa ed essenzialmente succube degli USA, sia dalla dottrina neogaullista di Chirac, che voleva un’Europa forte ma concorrente agli Stati Uniti sullo scenario mondiale. La storia ha mostrato la falla-­‐ cia di entrambe queste due utime dottri-­‐ ne. Un’Europa completamente succube degli Stati Uniti è infatti un costo che Washington non può, né vuole, più con-­‐ tinuare a sostenere, mentre l’evoluzione dei rapporti economici internazionali e delle spese militari nel mondo, dimo-­‐ strano che l’Unione europea non è nelle condizioni di sostituirsi agli Stati Uniti come potenza egemonica, ma può con-­‐ tribuire, su una condizione di parità con gli altri partner mondiali, a scrivere un nuovo capitolo nella storia di un nuovo ordine multilaterale della sicurezza mondiale. E’ quindi venuto il momento, per gli eu-­‐ ropei, di cominciare ad assumersi le pro-­‐ prie responsabilità e a prendere coscien-­‐ za dei rischi che la loro divisione com-­‐ porta. Mantenendo ciascuno la propria politica nazionale sovrana, si scontre-­‐ ranno con il fatto che la priorità non sarà più solo quella di continuare a Einanziare lo Stato sociale, ma che la spesa per la difesa potrebbe cominciare a pesare sempre di più sui bilanci di ogni Stato e conseguentemente sulle tasche dei citta-­‐ dini. In questa prospettiva, occorre riElet-­‐ tere attentamente non solo sulla quantità della spesa, ma soprattutto sull’efEicacia e l’efEiciente allocazione di quest’ultima. Allo stato attuale, l’Unione europea sa-­‐ rebbe, aggregando i dati dei ventisette paesi membri, il secondo “paese” al mondo per spese militari. Secondo gli ultimi dati disponibili, i paese dell’Unio-­‐ ne europea nel loro complesso hanno speso poco più di 194 miliardi di Euro nel 2010, e pari all’1,61% del PIL com-­‐ plessivamente. A livello di cifre assolute, un fantomatico esercito UE (sempre ag-­‐ gregando i dati di tutti i paesi membri) sarebbe il secondo al mondo, contando 1.695.122 uomini di personale attivo, 2.614.491 riservisti e 755.034 uomini di personale paramilitare. Inoltre, dei 194 miliardi spesi, solo 44 miliardi sono ri-­‐ servati alla voce “Ricerca e Sviluppo”, il più delle volte dispersi nella duplicazio-­‐ ne di progetti simili fra paesi membri, mentre 100 miliardi, quindi più della metà del totale, sono impiegati in spese di personale. I mali più gravi che afElig-­‐ gono la difesa europea sono quindi la polverizzazione e la duplicazione di pro-­‐ getti, funzioni, strutture e reparti milita-­‐ ri. La dispersione di risorse dovuta al mantenimento dei vari eserciti nazionali è il principale tributo che i contribuenti europei pagano ad uno sciovinismo ob-­‐ soleto. Francesco Violi


La Grecia: tra crisi e risposte insufficienti La crisi che sta colpendo la Grecia da ormai tre anni ha in realtà origini pro-­‐ fonde radicate nelle istituzioni e nelle caratteristiche del paese. Basti pensare che si stima che un terzo della popola-­‐ zione greca sia dipendente statale, con le ovvie conseguenze: ad esempio alcuni dipartimenti dell’amministrazione pub-­‐ blica arrivano a contare cinquanta auti-­‐ sti per ogni auto blu. Oppure, il principa-­‐ le ospedale di Atene ha assunto ben qua-­‐ rantacinque giardinieri; mentre ci sono 40.000 pensioni di mille euro al mese erogate sulla base del solo, ed esclusivo, titolo di essere Eiglie nubili di funzionari statali defunti. Esistono inoltre seicento categorie di lavoratori che vanno in pen-­‐ sione a 55 anni a causa della loro profes-­‐ sione logorante: inclusi parrucchieri, musicisti di strumenti a Eiato e presenta-­‐ tori televisivi. Oppure, ancora, poiché spetta al coniuge rimasto in vita comu-­‐ nicare all’ente competente di iniziare ad erogare la pensione di reversibilità al posto di quella percepita direttamente dal defunto, sembra che in Grecia ci sia-­‐ no ben novemila ultracentenari che per-­‐ cepiscono la pensione. Come si sta intervenendo su questa si-­‐ tuazione, chiaramente insostenibile, che si accompagna anche a tassi di corruzio-­‐ ne tra i più elevati in assoluto? Da un lato ci sono gli interventi dal-­‐ l’esterno a sostegno del debito greco, per evitare un default del paese, la cui lunga e tormentata storia è molto signi-­‐ Eicativa. Dopo il primo downgrading su-­‐ bito dalla Grecia all’inizio del 2010 da parte delle agenzie di rating internazio-­‐ nali, nel maggio dello stesso anno è stato predisposto, da parte dei paesi membri della zona euro, un pacchetto di 110 miliardi di euro di aiuti da spalmare in

tre anni. L’intervento si è dimostrato per poter ottenere una nuova tranche insufEiciente, non essendo riuscito a d’aiuti pari a otto miliardi di euro. Ma calmare i mercati, che hanno continuato neppure questa manovra si è rivelata a non credere né che la Grecia potesse sufEiciente, e nello stesso mese il gover-­‐ risanare la propria situazione, né che i no ha dovuto varare una nuova, dram-­‐ partner europei fossero disponibili a matica Einanziaria che prevede un ulte-­‐ proseguire nel loro sostegno; tanto che riore taglio alle pensioni, la messa in nel 2011 Atene ha subito un ulteriore mobilità di 30.000 dipendenti statali già taglio del rating che ha portato il debito dal 2011 e il prolungamento della pre-­‐ ellenico a essere considerato un inve-­‐ cedente tassa sugli immobili Eino al stimento a rischio altamente speculati-­‐ 2014. vo, costringendo il governo greco (anche Tutto questo non ha restituito ai mercati sotto la spinta dalle nessuna Eiducia nei pressioni dell’Unione Come si sta intervenendo su confronti della Gre-­‐ europea e del Fondo cia: all’inizio di que-­‐ questa situazione, monetario interna-­‐ st’anno, l’agenzia di chiaramente insostenibile, zionale) ad effettuare rating Fitch dava altri tagli per 6,5 mi-­‐ che si accompagna anche a ormai per certo il liardi di euro e ingen-­‐ tassi di corruzione tra i più default della Grecia. ti privatizzazioni, al elevati in assoluto? Dalla Germania, uno Eine di ricavare nuovi dei paesi più espo-­‐ fondi. sto al debito greco, veniva addirittura Nel frattempo la crisi, ovviamente, ha una proposta (riEiutata, ovviamente, con avuto pesantissimi riElessi anche sulla grande sdegno) di commissariare il pae-­‐ situazione occupazionale, con un tasso se, afEidando alla Commissione europea di disoccupazione che ha raggiunto il il compito di stabilire gli interventi ne-­‐ 15,9%. E il paese è entrato in una pesan-­‐ cessari per sbloccare la situazione. An-­‐ te recessione. cora in febbraio l’ipotesi del default Nei mesi successivi, dopo l’approvazione sembrava inevitabile, visto che i partiti da parte del parlamento ellenico di un politici non riuscivano a trovare un ac-­‐ ulteriore nuovo piano di austerità (che cordo per procedere ai nuovi tagli alla impone al paese tagli per 28 miliardi di spesa pubblica necessari come garanzia euro entro il 2015), l’Unione europea ha per ottenere l’aiuto economico da parte dato il via libera alle nuove tranche della troika (BCE, FMI e UE) attraverso d’aiuti per tutto il 2011. Ma nel settem-­‐ un prestito di 130 miliardi di euro ne-­‐ bre del 2011, dopo un ennesimo aggra-­‐ cessari per rimborsare i bond in scaden-­‐ varsi dell’attacco speculativo dei merca-­‐ za a marzo. ti, il governo greco è stato costretto a La crisi politica è stata drammatica, ed è varare un’ulteriore manovra, tassando stata sbloccata con grande fatica dalla gli immobili allo scopo di recuperare 2,5 nascita di un nuovo governo di unità miliardi di euro da usare come garanzia nazionale che ha permesso al parlamen-­‐

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to greco di votare un ennesimo piano di austerità. Nel frattempo, però, l’indigna-­‐ zione della popolazione ellenica è sfocia-­‐ ta in una violenta protesta di piazza, con numerosi e gravi episodi di guerriglia, di attacchi contro la polizia, di devastazioni e di incendi di banche e negozi. E pertan-­‐ to, nonostante l’approvazione da parte dell’Eurogruppo di una nuova tranche di aiuti, che sembrava aver momentanea-­‐ mente scongiurato il fallimento greco, Starndard&Poor’s ha rivisto nuovamen-­‐ te al ribasso il rating greco portando la valutazione a default selettivo (SD) – ultimo passaggio prima del default vero e proprio. Era questa, soprattutto, la risposta dei mercati al negoziato, in di-­‐ rittura di arrivo, sulla ristrutturazione del debito greco, che penalizzava gli in-­‐ vestitori privati (riducendo ad un terzo il valore dei bond ellenici) ma che per-­‐ metteva di abbassare drasticamente il valore del debito greco.

In questo momento, in cui i mercati che dichiara di vedere la propria situa-­‐ sembrano in attesa di capire gli ulteriori zione Einanziaria peggiorata del 60% in sviluppi, e in cui l’ondata di attacchi sul-­‐ un anno. l’eurozona è momentaneamente meno In tutto ciò, la grande rilevanza del qua-­‐ forte (anche in seguito alla sottoscrizio-­‐ dro europeo è evidente, ma lo è anche la ne dei due nuovi trattati per l’eurozona, sua insufEicienza. Nonostante il 14 mar-­‐ il Eiscal compact e il nuo-­‐ zo ci sia stato il vo Meccanismo europeo via libero deEini-­‐ La crisi greca è dunque, di stabilità), restano la tivo al secondo pesantissima situazione innanzitutto, la catastrofica piano salva-­‐Gre-­‐ dell’economia reale e la evidenza del fallimento degli cia e ai 130 mi-­‐ grave crisi politica. Non liardi di aiuti, la Stati nazionali europei di esiste infatti alcun accor-­‐ fronte ad una crisi mondiale. situazione del do solido tra i partiti poli-­‐ p a e s e ( c o m e tici per far fronte comune quella irlandese e alle problematiche della crisi; le forze portoghese) continua non solo ad essere politiche sono lacerate da un profonda drammatica, ma anche a costituire una spaccatura che ha portato alla frammen-­‐ fonte di contagio per tutta l’eurozona. La tazione del sistema politico, portando il debolezza di qualsiasi paese dell’area numero dei partiti da cinque a nove (che euro si riversa infatti sull’intero sistema dovranno essere tutti rappresentati in (persino su Francia e Germania, che, nel parlamento dopo le prossime elezioni) caso speciEico della Grecia, detengono ed a un malcontento della popolazione rispettivamente 53 e 34 miliardi del de-­‐ bito sovrano greco: è stato di conse-­‐ guenza calcolato quanto siano dramma-­‐ ticamente esposte ad un possibile de-­‐ fault di Atene): è quindi l’effetto a cate-­‐ na, dato dalla profonda interdipendenza dei membri dell’unione monetaria, che costituisce l’elemento di rischio e fragili-­‐ tà per tutti. La ragione è principalmente dovuta alla mancanza di una politica economica e Eiscale comune all’interno dell’eurozona in grado di attutire le divergenze tra i diversi membri e garantire le risorse necessarie per il sistema nel suo insie-­‐ me. La crisi greca è dunque, innanzitut-­‐ to, la catastroEica evidenza del fallimento degli Stati nazionali europei di fronte ad una crisi mondiale. Mai come ora si sen-­‐ te la necessità di un’unione politica ed economica forte e concreta quale quella che potrebbe essere garantita da una federazione europea.. Maria Vittoria Lochi

Publius - Per un’alternativa europea Numero 11 - Maggio/Luglio 2012

publius-unipv.blogspot.com Via Villa Glori, 8 Pavia - Tel: 3318443023 - E-mail: publius.pv@gmail.com Direttore responsabile: Laura Filippi Redazione: Nelson Belloni, Federico Butti, Martina Cattaneo, Laura Filippi, Giacomo Ganzu, Gianmaria Giannini, Luca Lionello, Maria Vittoria Lochi, Gabriele Mascherpa, Laura Massocchi, Davide Negri, Matilde Oppizzi, Carlo Maria Palermo, Gilberto Pelosi, Giovanni Salpietro, Giulia Spiaggi, Francesco Violi. Stampato presso: Tipografia P.I.M.E Editrice S.r.l Puoi trovare Publius, oltre ai vari angoli dell’Università, anche presso: bar interno facoltà di Ingegneria, bar facoltà di Economia, mensa Cravino, sala studio San Tommaso, bacheca A.C.E.R.S.A.T cortile delle statue. Periodico trimestrale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazioni, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani. Registrazione n. 705 del Registro della Stampa Periodica - Autorizzazione del tribunale di Pavia del 19 Maggio 2009

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Iniziativa realizzata con il contributo della Commissione A.C.E.R.S.A.T dell’Università di Pavia nell’ambito del programma per la promozione delle attività culturali e ricreative degli studenti. Distribuito con licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic


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