Publius 22

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Confederazione dei giornali universitari pavesi

Numero 22 - Dicembre/Gennaio 2016 distribuzione gratuita

Giornale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazioni, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani.

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Nous sommes tous Paris Indice pag. 1 Editoriale

Filippo Lavecchio pag.2 Il cuore di tenebra

della civiltà europea Maria Vittoria Lochi pag. 3 Emergenza immi-

grazione: il piano della Commissione è sufficiente? Paolo Filippi pag. 4 Dieselgate è un

problema europeo, non solo tedesco! Giovanni Salpietro pag. 6 Le elezioni in Ca-

talogna e il principio di autodeterminazione dei popoli Nelson Belloni pag. 7 Mediterraneo

senza pace Giacomo Ganzu

La redazione di Publius si unisce al cordoglio per i barbari attentati che hanno colpito Parigi il 13 novembre. Il terrorismo sta sfidando il modello di convivenza civile, democratica e solidale che si esprime ai massimi livelli nel processo di unificazione europea, avviato nel 1950 per stabilire la pace nel nostro continente e superare il nazionalismo. La risposta più efficace che gli europei possono dare alla violenza degli estremisti è rafforzare la propria capacità di reagire uniti. L’unità è, anche sul piano strategico, la condizione imprescindibile per la sconfitta del terrorismo e dell’ISIS. Le reazioni degli Stati europei di rafforzare la pro-

pria sovranità nazionale, a tal punto da mettere in discussione i trattati di Schengen, e di agire in modo disunito non risolvono le sfide che l'Europa deve affrontare. Nello scenario internazionale, l'impotenza degli Stati europei è ancora una volta dimostrata dalla necessità di cercare il sostegno degli Stati Uniti o della Russia per le questioni che riguardano la propria sicurezza. L'assenza di un'Europa politica rende pertanto gli europei soggetti passivi delle crisi che scoppiano ai propri confini e incapaci di garantire i propri interessi. All'interno dell'Europa, gli accordi di Schengen costituiscono uno dei pilastri dell’integrazione del nostro continente, il loro in-

debolimento metterebbe pertanto in pericolo sia l’esistenza del mercato unico sia le prospettive di crescita e sviluppo. Essi prevedono già un codice per il controllo comune delle frontiere esterne e per lo scambio di informazioni. Ciò che oggi è urgente, come la Commissione europea ha denunciato in un suo rapporto dello scorso aprile, non è lo smantellamento del sistema europeo per tornare ad un anacronistico ed inefficace sistema di politiche nazionali indipendenti, ma il rispetto degli accordi già sottoscritti e il rafforzamento del sistema europeo. Questo coordinamento deve andare al di là del coordinamento delle agenzie e degli orga>> pag.2


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