Publius 20

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Publius

P e r u n ’A l t e r n a t iv a

Indice

1 Editoriale Publius pag.2 Il piano Juncker e pag.

la crescita in Europa

Giovanni Salpietro

3 Perchè il QE della

pag.

BCE è debole senza l’Unione =iscale

5

pag.

L’Analytical Note di Juncker e il problema della riforma istituzionale dell’Eurozona

6

pag.

Francesco Pericu

Nelson Belloni

Tsipras-­‐ Varoufakis: tra promesse non mantenibili e vie di fuga

Francesco Violi e Giacomo Ganzu

7

pag.

Obama, l’Europa, la russia e il terrorismo

Maria Vittoria Lochi

Europea

Il ventesimo numero di Publius giunge in stampa in una fase di transizione per l’Europa: il dibattito sul futuro dell’Europa non è mai stato così acceso nelle cancellerie europee e nei principali centri del potere. Purtroppo la co-­‐ municazione liquida e di-­‐ sarticolata propinata dai mass media e dalla cosid-­‐ detta rete non aiuta a co-­‐ struire un dibattito serio e genuino sull’unico vero scoglio politico su cui si gioca la nostra speranza di uscire dalla crisi: come trasferire poteri legittimi e democratici per creare l’unione ?iscale e di bilan-­‐ cio (almeno tra i paesi del-­‐ l’Eurozona)? L’opinione pubblica ritie-­‐ ne che sia un problema

Confederazione dei giornali universitari pavesi

Numero 20 - Aprile/Giugno 2015 distribuzione gratuita

Giornale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazione, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani

“astratto” e “lontano” ri-­‐ spetto le soluzioni da tro-­‐ vare contro la crisi eco-­‐ nomica e i problemi di si-­‐ curezza interna (Charlie Hebdo docet) ed esterna (crisi libica, siriana, ISIS, ucraina e da ultimo yeme-­‐ nita). Invece l’unione ?iscale e di bilancio è la base indi-­‐ spensabile per sciogliere il nodo gordiano del rappor-­‐ to tra austerità-­‐responsa-­‐ bilità ?iscale-­‐crescita-­‐soli-­‐ darietà e trasformarlo in un circolo virtuoso: sola-­‐ mente creando istituzioni comuni (non solo regole) si può governare la crisi economica, sociale e poli-­‐ tica. In questi ultimi mesi sono stati fatti signi?icativi passi avanti verso un’Europa

più integrata; ma occorre anche ribadire che sono ancora solo dei palliativi alla crisi, e non la cura. Il Piano d’investimenti di Juncker è un ottimo segna-­‐ le per l’economia ma la sua struttura (del tipo project ?inancing, e non investimenti infrastruttu-­‐ rali nelle aree depresse dell’economia) e la sua capacità di azione (pochi miliardi di euro in garan-­‐ zie e prestiti) sono insuf?i-­‐ cienti alle necessità del-­‐ l’economia europea. A marzo, inoltre, è entrato in azione il famoso bazooka di Draghi, il Quantitative Easing (QE), che rappre-­‐ senta l’ultimo tentativo dell’unica istituzione eu-­‐ >> pag.2


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