Publius
P e r u n ’A l t e r n a t iv a
Europea
Confederazione dei giornali universitari pavesi
Numero 19 - Ottobre/Novembre 2014 distribuzione gratuita
Giornale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazione, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani
Chi fermerà il massacro?
Indice
1 Editoriale Publius pag.2 La questione pag.
dell’immigrazione: Europa ed euroscettici a confronto
4 Il No
pag.
Paolo Filippi
all’indipendenza scozzese: l’inizio di una rivoluzione britannica?
Francesco Violi
6
pag.
Le conseguenze della crisi ucraina sulle strategie economiche della Russia
Giovanni Salpietro
8
pag.
Le fatiche del gigante americano
Romina Savioni
Le regioni che circondano l’Europa stanno sprofon-‐ dando nel caos e le popo-‐ lazioni sono sottoposte ad una sofferenza indicibile. I teatri di guerra intorno a noi continuano a moltipli-‐ carsi: guerra civile in Li-‐ bia, instabilità nella peni-‐ sola del Sinai e in tutta l’area del Medio oriente, terza guerra di Gaza, guer-‐ ra civile in Siria e ascesa dell’ISIS, nuova guerra in Iraq, e da ultimo la guerra “ibrida” in Ucraina. Di fronte a tanta violenza l’Europa è impotente. Non perché manchi la volontà dei nostri governi, ma perché manca il potere in grado di intervenire e di reggere lo sforzo enor-‐
me necessario per riporta-‐ re la stabilità nelle aree dilaniate dai conJlitti. Basti pensare che la politi-‐ ca estera europea, così come è strutturata secon-‐ do il Trattato di Lisbona, è una pura illusione: Mister PESC, o Alto rappresen-‐ tante per la politica estera europea, è solo una voce senza una mente e senza un corpo. Un aneddoto descrive meglio la situa-‐ zione: quando Putin si ri-‐ volge telefonicamente agli Stati Uniti chiama alla Ca-‐ sa Bianca il presidente Obama, invece quando si rivolge all’Europa il suo interlocutore è la Cancel-‐ liera Merkel, ossia la per-‐ sona che rappresenta il
più forte e autorevole go-‐ verno nazionale. E se la politica estera tace (perché inesistente), l’as-‐ senza di politiche dell’im-‐ migrazione, umanitarie e di accoglienza, è ancor più deplorevole. Con migliaia di persone bisognose d’aiuto, l’Unione europea non ha gli strumenti per intervenire perché anche in questo campo ciascun paese membro agisce di propria iniziativa, lascian-‐ do così gli Stati ai conJini dell’Europa a sopportare la maggior parte del peso di questa marea umana in cerca di speranza. Insom-‐ ma, si continua solamente a subire la catastrofe che >> pag.2