22 GIUGNO - 4 AGOSTO 2018 MOSTRA A CURA DI / EXHIBITION CURATED BY: ALESSANDRA REDAELLI CATALOGO A CURA DI / CATALOGUE CURATED BY: SOFIA MACCHI E GIULIA STABILINI TESTO / TEXT: ALESSANDRA REDAELLI PROGETTO GRAFICO / GRAPHIC PROJECT: GRETA PALASTANGA Copyright © PUNTO SULL’ARTE
P U N T O S U L L A R T E | V I A L E S A N T ’A N T O N I O 5 9 / 6 1 | 2 1 1 0 0 V A R E S E ( V A ) I TA LY | + 3 9 0 3 3 2 3 2 0 9 9 0 | I N F O @ P U N T O S U L L A R T E . I T
SAMURAI “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada”. Matteo, 10, 34 Si muove perfettamente in equilibrio tra la pittura di alto lignaggio e le avanguardie, Lara Martinato, in un percorso complesso, scosceso, che l’ha portata dalla pulizia della figurazione verso un magma di materia dominato dalla foglia d’oro. Ritornare al caos quando si toccano livelli così interessanti (grandi corpi scorciati che invadevano la tela o ritratti puliti, nel pieno del mood legato alla Nuova Figurazione) non è da tutti. Ma Lara Martinato ha bisogno di fare ricerca – di cercare e di cercarsi – di sperimentare e di arrivare a un risultato che vada al di là di una seppur elevata gradevolezza estetica. Una ricerca che non si limita ai materiali, ma che di pari passo ripensa i temi. Lentamente, dunque, il suo lavoro comincia a essere invaso da una spiritualità profonda, che prende ispirazione dal processo alchemico e lo rilegge attraverso quella sua gioia istintiva della pittura. La figura del Samurai, al centro di questa mostra e cuore di una larga parte del suo lavoro, incarna perfettamente il modo in cui spirito e azione si fondono in una disciplina del vivere (approccio particolarmente interessante oggi, in un momento storico in cui spiritualità e disciplina sembrano spesso latitare). I suoi Samurai non si impongono nell’aggressività della postura guerresca, ma sono piuttosto figure evanescenti, fantasmatiche, che appaiono e subito si smaterializzano in mezzo alla luce dell’oro e ci concedono di coglierne
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per un attimo la silhouette, il profilo del volto, come se già stessero scomparendo nella foresta. Guerrieri e guerriere in perfetto equilibrio tra potenza e grazia che lei fa nascere dalla materia partendo dalla tela e poi stratificandovi sopra il gesso e l’argilla fino a creare una superficie irregolare, ruvida, scabra. La foglia d’oro è qui, per lei, luce e oro alchemico. Luce cangiante, baluginante, preziosa, suggestiva, che rende questi lavori materia viva impossibile a bloccarsi in un’immagine statica, perché a ogni ora del giorno, al minimo modificarsi della luce, allo stesso muoversi nello spazio del fruitore, l’immagine fatalmente si modifica, la figura sfugge; con i contorni che appaiono incerti e poi, di colpo, con la figura che emerge. Avvicinarsi al lavoro, osservarlo da pochi centimetri, è un’esigenza; e ancora, nonostante lo si sia a lungo osservato, appare come una sorpresa la precisione di un panneggio colorato che emerge dalla luce, la testa di un drago che svetta su un elmo, un profilo di fanciulla nuda che si nasconde tra gli alberi. Intrisi di una padronanza profonda della materia – Martinato ha studiato e conosce bene la storia della cultura militare giapponese – questi lavori giocano volentieri di sponda tra allusione e citazione colta, tra l’eleganza di un’iconografia che si lascia guardare nella semplice gioia della fruizione estetica e la forza di un contenuto denso. Molteplici sono ad esempio le letture delle due tavole Sakura e Samurai I e II, ispirate a una delle massime più conosciute del Bushido, il codice del guerriero. “Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero”, cita infatti il testo, paragonando la bellezza del
fiore di ciliegio e la sua breve vita alla preziosa missione del guerriero e alla sua vocazione alla morte. Martinato ne traduce il senso offrendoci i due visi – maschile e femminile – che emergono appena dall’oro come nelle icone antiche e raccontandoci attraverso la fioritura irregolare della foglia d’argento il candore del ciliegio in fiore. E se la figura del drago – custode dello spirito – è l’unica leggibile in un lavoro come Kabuto, dedicato all’elmo del Samurai, nella piccola tavola Hagakure, raffinata come una miniatura, una presenza emerge appena tra le foglie, corpo asessuato in un giardino fitto di simbologie alchemiche. L’ispirazione spirituale si arricchisce di suggestioni cristologiche nella serie dei 21 Samurai, dove la stessa materia pittorica si assottiglia in una stesura più piana, meno grumosa. I ventuno personaggi, esposti uno accanto all’altro, formano un piccolo esercito di guerrieri che sembrano sostanziati di etere, mentre l’andamento verticale del corpo sormontato dalla struttura orizzontale della parte superiore dell’armatura dà alle figure un andamento vagamente cruciforme. Come nelle immagini ispirate alla Madonna, dove la figura sacra si lascia invadere, quasi soffocare, dalla materia dorata, come se dentro quel magma potesse trovare il senso stesso della grazia divina, anche nei 21 Samurai Martinato si addentra nell’iconografia religiosa, e anche qui utilizza la luce come spazio dello spirito, facendo della materia preziosa quell’ “oltre” di pace e di consapevolezza a cui tutti aneliamo. ALESSANDRA REDAELLI
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SAMURAI “Do not suppose that I have come to bring peace to the earth; I did not come to bring peace, but a sword”. Matthew, 10, 34 Lara Martinato moves in perfect balance between ‘high art’ painting and the avant-garde, on a steep, complex path, which has taken her from the neatness of figuration towards a magma of material dominated by gold leaf. To go back to the chaos when one has reached such interesting levels (big foreshortened figures that invade the canvas or immaculate, polished portraits, full of the atmosphere of the New Figuration) is not for everyone. But Lara Martinato needs to do research - to search for something and for herself - to experiment and achieve a result that goes beyond elevated aesthetic pleasantry. Research which doesn’t limit itself to the materials, but equally considers the subjects. Slowly, therefore, her work starts to be invaded by a profound spirituality, taking inspiration from the alchemical process and reinterpreting it through her instinctive joy of painting. The figure of the Samurai at the centre of this exhibition, and heart of a large part of her work, perfectly embodies the way in which spirit and action are based in the discipline of living (an approach which is particularly interesting today in an historic moment in which spirituality and discipline seem often to fade away). Her Samurai do not force themselves into the aggression of martial posture: they are rather evanescent, phantasmatic figures that appear and immediately dematerialize amidst the golden light, allowing us to momentarily grasp at the silhouette, the profile of the face, as if they were already disappearing into the forest. Warriors and warrioresses in perfect equilibrium between power and grace that she brings to life from the material starting from the canvas and then layering chalk and clay on top until she has created an irregular, coarse, rough surface. Here gold leaf is, for her, light and alchemist’s gold. Iridescent, glimmering, precious, suggestive light, that makes these works living matter impossible
to block in a static image because at every hour of the day, at the slightest modification of the light, as that light shifts in the viewer’s space, the image inevitably changes, the figure flees; with surroundings that appear uncertain and then, suddenly, with the figure that emerges. To draw near the work, observe it close-up is a necessity; and yet, even after a lengthy observation, there is surprise in the precision of a coloured drapery emerging from the light, the head of a dragon that stands out on a helmet, the profile of a naked girl hiding amid the trees. Imbued with a profound mastery of the material Martinato has studied and knows well the history of Japanese military culture - these works readily play between allusion and erudite quotation, between the elegance of an iconography that presents the simple joy of aesthetic fruition and the intensity of a rich subject. There are multiple interpretations, for example, of the two panels Sakura and Samurai I and II, inspired by one of the best known maxims of Bushido, the warrior’s code. “The cherry blossom among flowers, the warrior among men”, reads the text, comparing the beauty of the cherry blossom and its brief life to the precious mission of the warrior and his calling to death. Martinato translates its meaning, offering us the two sides - masculine and feminine - that, as in the ancient icons, faintly emerge from the gold leaf, and recounting the purity of the cherry in blossom to us through the irregular silver leaf embellishments. And if the dragon - custodian of the spirit - is the only legible figure in a work such as Kabuto, dedicated to the Samurai’s helmet, in the small panel Hagakure, as refined as a miniature, a presence scarcely emerges between the leaves, asexual body in a garden full of alchemical symbolism. Spiritual inspiration is enriched with Christological suggestions in the series of the 21 Samurai, where the same pictorial material is thinned to a flatter, less encrusted layer. The twenty-one characters, exhibited one next to the other, form a small army of warriors who seem to be formed from the ether, while the vertical shape of the body surmounted on the horizontal structure of
the amour’s upper part gives the figures a vaguely cruciform pattern. As in the images inspired by the Madonna, where the sacred figure is invaded, almost suffocated by the golden material, as if inside that magma you could find the same sense of divine grace, also in the 21 Samurai Martinato explores religious iconography, and here also she uses light as space for the spirit, making the material that “beyond” of peace and awareness for which we all yearn.
ALESSANDRA REDAELLI
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ETEREO
Olio e foglia oro su tela | 2018 | 100 x 80 cm
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ONNA BUGEISHA II
Olio e foglia oro su gesso e tela | 2018 | 70 x 50 cm
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TOMOE GOZEN
Olio e foglia oro su tavola | 2018 | 70 x 60 cm
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RUBEDO
Olio e foglia oro su tavola | 2018 | 57 x 48 cm
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RUBEDO
Olio e foglia oro su tavola | 2017 | 57 x 48 cm
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SAMURAI - LE FIL ROUGE
Olio e foglia oro su gesso e tela | 2017 | 40 x 30 cm
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KABUTO
Olio e foglia oro su tavola | 2018 | 40 x 30 cm
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SAKURA E SAMURAI I
Olio, foglia argento e foglia oro su tavola | 2018 | 28 x 25 cm
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SAKURA E SAMURAI II
Olio, foglia argento e foglia oro su tavola | 2018 | 28 x 25 cm
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HAGAKURE
Olio, foglia argento e foglia oro su tavola | 2018 | 22 x 16,5 cm
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DALLA SERIE 21 SAMURAI
Foglia oro su tavola | 21 pz. | 40 x 30 cm
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LARA MARTINATO Busto Arsizio, 1971
Nasce a Busto Arsizio (Varese) nel 1971. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico e aver studiato arte e restauro presso Palazzo Spinelli a Firenze, si diploma a Parigi all’Université Catholique. A Roma lavora come pittrice di scenografie teatrali e cinematografiche, continuando l’attività di restauratrice per la Sovrintendenza per i Beni Culturali. Dopo un lungo soggiorno londinese, rientra in Italia e continua la sua ricerca artistico-concettuale operando, anche in senso autobiografico, sulle realtà della società contemporanea e sui misteri esoterici. Le sue opere si collocano in importanti collezioni pubbliche e private tra San Pietroburgo, Cape Town, Miami, Roma e Milano. Vive e lavora a Busto Arsizio (Varese).
Was born in Busto Arsizio (Varese) in 1971. Following a diploma obtained at the Arts High School, she studied Art and Restoration techniques at Palazzo Spinelli in Florence and she graduated from the Université Catholique in Paris. She began her professional career as a theatrical and cinema set painter in Rome. At the same time she also worked as a restorer for the Cultural Heritage Office. After a long stay in London, she returned to Italy where she continues to conduct her artisticconceptual research that investigates, with an autobiographical component, the realities of contemporary society and esoteric mysteries. Her works can be found in major public and private collections from St. Petersburg to Cape Town, Miami, Rome and Milan. She lives and works in Busto Arsizio (Varese).
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