43 | LOLLIPOP | PUNTO SULL'ARTE

Page 1




31 MARZO - 27 APRILE 2019 MOSTRA A CURA DI / EXHIBITION CURATED BY: ALESSANDRA REDAELLI CATALOGO A CURA DI / CATALOGUE CURATED BY: SOFIA MACCHI E GIULIA STABILINI TESTO / TEXT: ALESSANDRA REDAELLI PROGETTO GRAFICO / GRAPHIC PROJECT: GRETA PALASTANGA Copyright © PUNTO SULL’ARTE

P U N T O S U L L A R T E | V I A L E S A N T ’A N T O N I O 5 9 / 6 1 | 2 1 1 0 0 V A R E S E ( V A ) I TA LY | + 3 9 0 3 3 2 3 2 0 9 9 0 | I N F O @ P U N T O S U L L A R T E . I T




LOLLIPOP Colorato, gioioso, spumeggiante, è il Neopop il filo conduttore della mostra con cui la galleria PUNTO SULL’ARTE si presenta al pubblico rinnovata e raddoppiata negli spazi, con le nuove grandi sale al piano superiore pronte ad accogliere nuovi progetti e nuovi artisti. Se la Pop Art di Andy Warhol nasce come estrapolazione dell’oggetto dal quotidiano per inquadrarlo sotto la nuova luce dell’arte, l’attuale corrente Neopop aggiunge a questo gesto l’intento di giocare con la percezione dello spettatore, e a quella sensibilità solo apparentemente easy sottende sempre profonde stratificazioni concettuali. Come le icone del cinema di DARIO BREVI - esponente di punta del Nuovo Futurismo - che si rivelano, viste da vicino, eleganti assemblaggi di forme astratte. O come i visi e i corpi realizzati da GIORGIO TENTOLINI attraverso sovrapposizioni di rete metallica: incantevoli trappole neo Optical. In un intelligente gioco di identificazione, GIUSEPPE VENEZIANO ci regala un’inaspettata Ragazza con l’orecchino di perla mentre ci mostra il lato B facendosi un selfie allo specchio, e ancora pittura flat e semplificazione formale caratterizzano il lavoro di IGOR MOLIN, e i suoi scorci pensati come intarsi di forme. Sono proprio due ipnotici “lollipop” a catturare l’attenzione della rana nell’opera di MASSIMO CACCIA, e ancora colori intensi, zuccherosi, da negozio di dolciumi caratterizzano le camicie dell’ultimo lavoro di

ALBERTO MAGNANI. E mentre MICHAEL GAMBINO, come un mago contemporaneo, fa scaturire sciami di farfalle dai libri, GIORGIO LAVERI e VALERIA VACCARO si ispirano agli oggetti del quotidiano per restituirceli ingigantiti, ripensati; Laveri esaltando la sensualità di una ciliegia o di un rossetto nello splendore laccato della ceramica, Vaccaro spiazzandoci con i suoi fiammiferi e con i bancali che celano sotto l’aspetto ruvido e umile del legno di scarto, la preziosità del marmo di Carrara. Le NUOVE SALE AL PIANO DI SOPRA ospitano una mostra nella mostra, dando al pubblico la possibilità di scoprire cinque nuovi artisti entrati di recente a PUNTO SULL’ARTE. Carlo Cane, pittore dal ricco curriculum, che fonde natura e architettura con un tocco unico, in bilico tra realismo e magia; l’americano Brian Keith Stephens, che racconta il mondo animale con una pennellata emotiva di suggestione impressionista; Ernesto Morales, che ci trasporta nei suoi paesaggi onirici e fatati; Raffaele Minotto, con i suoi interni vibranti di luce; Loris Liberatori e la sua natura selvaggia. E accanto a loro ecco le resine danzanti di Annalù, la serenità degli interni di Matteo Massagrande, la pennellata espressionista di Jernej Forbici, gli eroi di Matteo Pugliese e tante opere inedite di tutti i più interessanti artisti della galleria.


DARIO BREVI Limbiate, 1955

Dario Brevi ama riplasmare le forme con uno spirito ludico e decorativo, ama giocare sulla duplicità tra artificiale e naturale, iconico e aniconico, con il ritmico dualismo di vuoti e pieni, dando vita a nuove modalità percettive dell’immagine. Le sue opere sono realizzate mediante un accostamento studiato di addensamenti cromatici dall’andamento curvilineo, intagliati e modellati all’interno del suo materiale d’elezione, l’MDF (medium-density fibreboard), e in seguito ricoperti di brillanti vernici e smalti acrilici per creare una patina traslucida che fa dimenticare l’originaria durezza del materiale. I suoi soggetti ci riportano al mondo del consumismo e alle sue icone plastificate (come i ritratti di Marylin e di Audrey Hepburn), ma anche alla Milano degli anni ‘80, glamour e modaiola in cui l’artista è cresciuto. Dario Brevi nasce a Limbiate (MI) nel 1955. Dopo essersi diplomato al Liceo Artistico di Brera, si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1978. Negli anni 80 ha fatto parte del movimento artistico “Nuovo Futurismo”, caratterizzato per un ritorno deciso al “fare arte” e per la realizzazione di “oggetti artistici” utilizzando particolarmente materiali di derivazione industriale, in contrasto con le premesso dell’arte concettuale. Ha realizzato mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Barcellona, Londra, Madrid, Nizza, Bruxelles, Helsinki, Havana). Vive e lavora a Limbiate.

8

Dario Brevi loves to remould forms with a playful and decorative spirit, loves to play on the duplicity between artifical and natural, iconic and aniconic, with the rhythmic dualism of fullness and emptiness, giving life to new perceptual modalities of the images. His works are realised through a studied combination of chromatic thickening with curvilinear lines, carved and modeled within his chosen material, MDF (medium-density fibreboard), and then covered with varnishes and acrylic enamels to create a translucent patina that makes one forget the original hardness of the material. His subjects transport one to the world of consumerism and its plasticised icons (such as the portraits of Marylin and Audrey Hepburn), but also to the Milan of the ‘80s, glamourous and fashionable, in which the artist grew up. Dario Brevi was born in Limbiate (Milan) in 1955. After graduating from the Liceo Artistico of Brera, he obtains a degree in architecture from the Politecnico of Milan in 1978. In the ‘80s he took part in the artistic movement “New Futurism”, characterised by a decisive return to “making art” and by the creation of “artistic objects” in particular using materials of industrial derivation, in contrast with the premise of conceptual art. He has held solo shows and participated in collective exhibitions in Italy and abroad (Barcelona, London, Madrid, Nice, Bruxelles, Helsinki, Havana). He lives and works in Limbiate.


A FONDO

2012 | Acrilici su MDF | 160 x 280 x 80 cm

9


MARILYN

2009 | Acrilici su MDF | 100 x 100 cm

10


AUDREY HEPBURN

2011 | Acrilici su MDF | 80 x 80 cm

11


MASSIMO CACCIA Desio, 1970

La stilizzazione allo stato puro è la cifra principale di Massimo Caccia. Definiti da linee pulitissime di eleganza quasi astratta, scanditi in campiture piane a colori accesi e costruiti su impeccabili equilibri spaziali, gli animali di Caccia sono vicinissimi e accessibili nella loro immediata riconoscibilità, ma soprattutto nel loro piccolo dramma personale. Sono conigli minacciati da forchette che stanno precipitando in verticale sulla loro schiena, libellule in equilibrio sulla lama affilata di un taglierino, pesci che tra un istante abboccheranno all’amo; esseri al bivio, in bilico tra la salvezza e un destino crudelmente beffardo sul quale non hanno alcun potere di intervenire. Nasce nel 1970 a Desio (MI). Nel 1992 si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, e dal 1995 espone in mostre personali e collettive e partecipa a fiere di settore. Oltre a dipingere, crea titoli di testa per cortometraggi, illustra libri per bambini e si cimenta con l’animazione. Ha creato diverse campagne pubblicitarie per note reti televisive e attualmente collabora con il Corriere della Sera realizzando illustrazioni per il supplemento domenicale laLettura. Nei tempi morti prende oggetti comuni (tavoli, sedie, divani) e li trasforma in animali. Vive e lavora a Vigevano (PV).

12

Stylization is Massimo Caccia’s code. His animals, defined by tidy, almost abstract, lines, spaced out by vividly coloured fields and built upon perfect balances, are more easily recognizable and their personal drama is more understandable. There are rabbits threatened by falling forks, dragonflies balancing upon a knife, fishes which are going to swallow the hook; living beings balancing between safety and a cruel, inevitable destiny. Born in 1970 in Desio (Milan). In 1992 he graduated in Painting at the Brera Academy in Milan, and since 1995 he realized solo and group exhibitions and took part into art shows. Apart from painting, he creates film credits, illustrates children’s books and deals with animation. He created various advertising campaigns for known tv networks and he cooperates with the Corriere della Sera newspaper by creating drawings for the Sunday insert of laLettura. In his spare time, he transforms everyday objects (tables, chairs, sofas) into animals. He lives and works in Vigevano (Pavia).


SENZA TITOLO

2019 | Smalto su tavola | 75 x 75 cm

13


SENZA TITOLO

2019 | Smalto su carta | 23 x 23 cm

14


SENZA TITOLO

2019 | Smalto su carta | 16,5 x 16,5 cm

SENZA TITOLO

2016 | Smalto su tavola | 20 x 20 cm

15


MICHAEL GAMBINO New York, 1988

Scie di vortici sinuosi e dinamici composti da piccole farfalle di carta intagliate a mano e appuntante singolarmente sullo sfondo con piccoli spilli costituiscono parte della ricerca artistica di Michael Gambino. Le ali leggere delle farfalle si posano su grandi fondali monocromatici a comporre cartine geografiche che generano nuove narrazioni dello spazio, oppure circondano, quasi ad abbracciare, testi d’epoca simbolici che durante la notte si illuminano, brillando di luce propria e riproponendo la mutazione dell’animale comparate con il continuo divenire del tempo. Le farfalle, simbolo della metamorfosi, prestano così il loro valore intrinseco che viene declinato in nuovi contesti. Michael Gambino nasce a New York nel 1988. Dopo gli studi in Scienze e Biologia consegue il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2012 espone in mostre personali e collettive presso gallerie e spazi istituzionali in Italia e all’estero. Partecipa regolarmente a Fiere d’Arte a livello nazionale e internazionale (tra cui Artefiera Bologna, ArtVerona e ArtLondon). Alcune sue installazioni site-specific sono state acquisite dalla collezione del MAR di Ravenna ed esposte nei suoi spazi.

16

Trails of sinuous and dynamic vortexes composed of small hand-cut paper butterflies and individually attached to the background with small pins form part of Michael Gambino’s artistic endeavour. The light wings of the butterflies are placed on large monochromatic backdrops to compose geographic maps that generate new narrations of the space, or surround, almost embracing, symbolic texts of the era that light up during the night, shining with their own light and re-proposing the mutation of the animal compared with the continuous flux of time. Thus the butterflies, a symbol of metamorphosis, lend their intrinsic value, which is diminished in new contexts. Michael Gambino was born in New York in 1988. After studies in science and biology, he graduates from the Brera Fine Arts Academy. From 2012 he exhibits in solo shows and collective exhibitions in galleries and institutional spaces in Italy and abroad. He regularly participates in national and international art fairs (including Artefiera Bologna, ArtVerona and ArtLondon). Some of his site-specific installations have been acquired by the MAR collection in Ravenna and exhibited in its spaces.


L’ITALIA

2014 | Libro e farfalle di carta ritagliate, fondo fosforescente | 97 x 106 cm

17


GIORGIO LAVERI Savona, 1953

Riferimenti espliciti all’arte del XX secolo sono presenti nelle gigantografie della quotidianità di Giorgio Laveri. Le sue opere si pongono tra la poetica del ready-made duchampiano e la Pop Art americana fatte collimare in creazioni di ceramica che divengono esempio dell’altissimo artigianato italiano. La critica al consumismo passa attraverso le immagini e i titoli delle sue opere, l’ironia e il desiderio di una riflessione coinvolgono attivamente l’osservatore che, catturato dalla lucentezza delle superfici, si trova intrappolato in un limbo dove realtà e immaginazione si fondono e confondo al tempo stesso in una continua trasmigrazione. Giorgio Laveri nasce a Savona nel 1953. Dopo gli studi di formazione professionale sulla regia televisiva inizia ad avvicinarsi alla pittura e negli anni ‘80 prende avvio la sua personale sperimentazione con la ceramica. Senza abbandonare la vocazione cinematografia, ha ottenuto importanti riconoscimenti in campo artistico, tra cui si segnala la partecipazione nel 2011 alla mostra conclusiva della 54° Edizione della Biennale di Venezia presso il Padiglione Italia del Palazzo delle Esposizioni di Torino. Le sue opere sono state esposte in importanti spazi pubblici e musei a livello nazionale e internazionale: dal Complesso Monumentale del Pramàr di Savona alla Florida, dallo Château-Musée Renoir a Cagnes sur Mer a Strasburgo, dal Palais de la Méditerranée di Nizza a Hong Kong.

18

Explicit references to twentieth century art are present in Giorgio Laveri’s enlargements of everyday life. His works stand between the poetics of Duchampian ready-made and American Pop Art collimating in ceramic creations that are an example of the highest Italian craftsmanship. The critique of consumerism runs through the images and titles of his works, irony and the desire for reflection actively involve the observers who, captured by the brightness of the surfaces, finds themselves trapped in a limbo where reality and imagination merge and confuse at the same time in continuous transmigration. Giorgio Laveri was born in Savona in 1953. After professional training studies in television directing he began to move towards painting and in the ‘80s his personal experimentation with ceramics began. Without abandoning his cinematographic vocation, he has achieved important artistic recognition, including the participation in 2011 in the final exhibition of the 54th edition of the Venice Biennale at the Italian Pavilion of the Palazzo delle Esposizioni in Turin. His works have been exhibited in nationally and internationally important public spaces and museums: from the Complesso Monumentale del Pramàr in Savona to Florida, from the Château-Musée Renoir in Cagnes sur Mer to Strasbourg, from the Palais de la Méditerranée of Nice to Hong Kong.

Photo courtesy: Patrick Lombard


RINO

2017 | Ceramica smaltata con intervento al terzo fuoco in platino | 38 x 16 x 23 cm

19


PONT DES ARTS

2018 | Ceramica smaltata con interventi al terzo fuoco in oro zecchino e platino | 55 x 36 x 13 cm

20


TROIS PETITES AGRAFES

2018 | Acciaio smaltato | 30 x 10 cm pz.

21


UNA TIRA L’ALTRA

2018 | Ceramica smaltata | 72 x 37 x 35 cm

22


UNA TIRA L’ALTRA

2018 | Ceramica smaltata | 72 x 37 x 35 cm

23


ALBERTO MAGNANI Arborea, 1945

Un unico, inesauribile e sempre nuovissimo tema: l’abbigliamento. Per Alberto Magnani l’abito rappresenta il simbolo assoluto dell’umanità. Se gli oggetti che ritrae sono per lo più appannaggio maschile non è per ragioni sessiste, ma perché nulla come la camicia o la cravatta incarna un senso di eleganza universale e senza tempo. Sceglie colori timbrici e cristallini: viola, cremisi, gialli, azzurri e verdi. Solidi e smaltati, mai sporcati nemmeno dall’idea di una terra. Anni di esperienza negli Stati Uniti e una proficua vicinanza alla Pop Art gli hanno dato l’occasione di regalare a quel movimento qualcosa che non possedeva: un’anima. Nella spettacolare serie degli indumenti l’uomo è perennemente presente, come un’impronta, una memoria o come un’evocazione. Alberto Magnani nasce nel 1945 ad Arborea (Oristano). Si diploma al Liceo Artistico di Brera a Milano nel 1965 e nel 1974 visita per la prima volta gli Stati Uniti. Negli anni Ottanta alterna lunghe permanenze di lavoro a New York con frequenti soste nella sua casa studio di Induno Olona. Ha realizzato numerose mostre in Italia, Europa e Stati Uniti e ha contribuito a progetti di grafica editoriale. Vive e lavora a Varese.

24

A unique, inexhaustible and always new subject: clothing. According to Alberto Magnani garment represents the absolute symbol of humanity. The choice of displaying mainly masculine clothes is not due to sexist reasons, but to the fact that shirts and ties embody a universal and endless elegance. He uses timbric and crystalline hues: purple, crimson, yellow, light blue, green. Compact and enamelled, never even stained by the idea of soil. Years of experience in the United States and his proximity to Pop Art allowed him this movement with something it didn’t own: a soul. Within the amazing series of clothes man is always there, like a print, a remembrance or an evocation. Alberto Magnani was born in Arborea (Oristano) in 1945. In 1965 he graduated at the senior high school of Brera in Milan specializing in artistic education and in 1974 he visited for the first time the United States. During the 80’s he alternated between long working periods in New York and frequent stays in his atelier in Induno Olona. He took part in various art exhibitions in Italy, Europe and the United States and contributed to projects of editorial graphic. At present time he lives and works in Varese.


CAMICIE APPESE

2018 | Olio su tela | 90 x 70 cm

25


IGOR MOLIN Venezia, 1981

Da sempre la sua ricerca poetica è strettamente legata alla pittura e alla figurazione, nell’obiettivo di narrare la propria contemporaneità con un linguaggio personale. Luce e colore contraddistinguono i suoi lavori che risentono della forte influenza delle sue origini veneziane. La pittura di Molin è una sorta di diario personale su cui annota continuamente il vissuto quotidiano, soprattutto quello legato all’omologazione giovanile e alle nuove tendenze sociali spesso contestualizzate in uno scenario fuori dal tempo e dallo spazio. Nasce a Venezia nel 1981. Consegue il Diploma di Maturità artistica presso il Liceo Artistico Statale di Venezia, il diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia e la Laurea specialistica in Arti visive e discipline per lo spettacolo con indirizzo pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha esposto in Italia e all’estero in mostre personali e collettive. Vive e lavora a Riva del Garda (TN).

26

His poetic research is strictly connected to painting and figuration, his aim is to represent his contemporaneity with a modern yet personal language. Light and colour characterize his artworks, which is affected by the influence of Igor’s Venetian origins. Molin’s painting is kind of a personal diary where he regularly takes note of his daily experiences, above all those connected to the homogenization of young people and to the new social inclinations often contextualized in a scenery out of time and space. Igor Molin was born in Venice in 1981. He graduated from State Fine Art High School in Venice, then earned a diploma at the Academy of Fine Arts of Venice and a further degree in Visual Arts and Scenery with specialization in painting connected to the Academy of Fine Arts of Venice. He has exhibited in Italy and abroad and he participated into solo and group exhibition. He lives and works in Riva del Garda (TN).


S. ANTONIO

2018 | Olio su tela | 60 x 120 cm

27



IN PONTON

2018 | Quarzo, acrilico e grafite su tela | 90 x 190 cm

29


GIORGIO TENTOLINI Casalmaggiore, 1978

Ogni sua opera nasce da una precisa indagine sul tempo come memoria e identità, in un’attenta e lenta ricostruzione che avviene con lo studio della luce e l’incisione di strati di materiali diversi come tessuti, carte e PVC. Sono il tulle, la rete metallica e il nastro adesivo l’attuale medium della sua ricerca per la levità meditativa che i suoi strati restituiscono all’immagine, metafora di luoghi e ricordi, di sogni e visioni. Un lavoro pittorico dunque che vive la realtà della scultura. Giorgio Tentolini nasce a Casalmaggiore (Cremona) nel 1978. Dopo essersi formato in Arti Grafiche presso l’Istituto d’Arte Toschi di Parma, si diploma in design e comunicazione presso l’Università del Progetto di Reggio Emilia. Frequenta gli studi di alcuni artisti, tra cui quello di Marco Nereo Rotelli, e inizia una personalissima ricerca artistica realizzando installazioni su base fotografica, per le quali ottiene subito riconoscimenti significativi. Realizza mostre personali e collettive e partecipa alle più prestigiose fiere d’are. Vive e lavora tra Casalmaggiore, Reggio Emilia e Milano.

30

Each of his works stems from a specic research on Time as memory and identity, in a careful and slow reconstruction that takes place with the study of light and etching of layers of different materials as fabric, paper, PVC. Tulle, wire mesh and masking tape are the current medium of his research for the meditative levity that they put into the image, a metaphor of places and memories, dreams and visions. A pictorial work which crosses the frontier of reality of sculpture. Giorgio Tentolini was born in Casalmaggiore (Cremona) in 1978. He studied Graphic Arts at the Arts Institute Toschi in Parma and graduated in Design and Communication at “Università del Progetto” in Reggio Emilia. After internships with artists like Marco Nereo Rotelli, he began a personal research with photographic installations, obtaining significant art prizes. He exposes in several solo and group exhibitions and important Art Fairs. He lives and works in Casalmaggiore, Reggio Emilia and Milan.


ATHLÈTE VAINQUEUR (PAGAN POETRY)

2018 | 10 reti di metallo intagliate a mano | 196 x 76 cm

31



FEDE’S BREATH (LAPSE)

2018 | 10 reti di metallo intagliate a mano e sovrapposte a fondale bianco | 100 x 100 cm

33


VALERIA VACCARO Torino, 1988

La ricerca artistica di Valeria Vaccaro, sia nelle opere plastiche sia in quelle bidimensionali, ruota attorno al fuoco, elemento naturale e dinamico che, nell’atto della combustione, genera rinnovamento tramite la purificazione di tutte le cose e le eleva a un livello di perfezione superiore. Nelle sue opere il fuoco interviene infatti, non come fattore di distruzione, ma in qualità di forza creatrice, capace di generare trasformazioni e di plasmare la materia. Le sue opere all’apparenza lignee si scoprono essere, dopo un’attenta osservazione, scolpite magistralmente nel marmo. La potenza e la fragilità si trovano a convivere in oggetti della quotidianità dove è possibile scorgere il candore e la lucentezza del marmo tra i segni delle bruciature. Valeria Vaccaro nasce nel 1988 a Torino. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, studia scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Espone regolarmente dal 2005. Tra il 2013 e il 2015 partecipa alla Biennale itinerante europea JCE Jeune Création Européenne. Nel 2015 espone ad Exhibit a Torino e al Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivara. Nel 2017, in occasione dell’art Prize CBM, vince una menzione speciale dalla città di Torino. Vive e lavora a Torino.

34

Valeria Vaccaro’s artistic endeavour, whether in the plastic or the two-dimensional works, revolves around fire, natural and dynamic element that, in the act of combustion, generates renewal through the purification of all things, elevating them to a level of higher perfection. In her works fire is present not as a destructive factor, but as a creative force, capable of generating transformations and shaping the material. Her seemingly wooden works are discovered, after careful observation, to be masterfully carved in marble. One finds power and fragility cohabiting in everyday objects where it is possible to glimpse the whiteness and the brightness among the burn marks. Valeria Vaccaro was born in Turin in 1988. After attending the artistic high school, she studies sculpture at the Albertina Academy of Fine Arts in Turin. She has exhibited regularly since 2005. From 2013 to 2015 she participates in the itinerant European Biennial JCE Jeune Création Européenne. In 2015 she exhibits at Exhibit in Torino and the Castello di Rivara Museum of Contemporary Art. In 2017, on occasion of the CBM Art Prize, she is given a special mention by the city of Turin. She lives and works in Turin.


HANDLE WITH CARE

2018 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri | 78 x 38 x 30 cm

HANDLE WITH CARE

2018 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri | 53 x 32 x 32 cm

35


URBAN PLATFORM BURNED

2019 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri | 15 x 60 x 80 cm

36


MARMIFERI

2019 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri | 65 x 6 x 6 cm pz.

37


GIUSEPPE VENEZIANO Mazzarino, 1971

Le opere di Giuseppe Veneziano sono ironiche e pungenti, indagano il mondo e la società traendo ispirazione da cronaca, film, storia, fiction, politica e storia dell’arte. Stravolgendo quelli che sono i parametri della realtà e della finzione Veneziano crea volutamente un corto circuito mentale in cui il nostro tempo è rappresentato con tutte le sue contraddizioni e banalità. Lo scopo che si prefigge come artista è quello di provocare, nel senso di generare nell’osservatore delle emozioni, qualsiasi sentimento o reazione che non sia indifferenza. Le sue immagini sono di facile riconoscibilità e favoriscono una comunicazione diretta e senza intermediazioni. Riescono a scuotere le nostre coscienze grazie alla linea semplice delle figure, che deriva dalla sua esperienza da illustratore e fumettista, e grazie ai riferimenti alle più famose opere rinascimentali e barocche. Giuseppe Veneziano nasce a Mazzarino (Caltanissetta) nel 1971. Dopo essersi laureato in Architettura all’Università di Palermo collabora con studi di architettura e parallelamente realizza vignette, illustrazioni e fumetti per alcuni quotidiani e riviste. A trent’anni si trasferisce definitivamente a Milano per dedicarsi esclusivamente alla pittura e all’insegnamento. Inizia a esporre nel 2004 e realizza numerose mostre personali e collettive, partecipa alle principali fiere di settore e a numerose Biennali, tra cui quella di San Pietroburgo, Praga e la 54ª Biennale di Venezia. Dalla critica e dalle riviste di settore è riconosciuto come uno dei massimi esponenti della “New Pop Italiana” e del gruppo “Italian Newbrow”. Vive e lavora a Milano.

38

Giuseppe Veneziano’s works are ironic and biting, they investigate the world and society taking inspiration from news, film, history, fiction, politics and art history. By overturning the parameters of reality and of fiction Veneziano creates a short mental circuit in which our time is represented with all its contradictions and banality. The goal that he aims for as an artist is to provoke, in the sense of generating emotions in the observer, any feeling or reaction that is not indifference. His images are easy to recognise and favour direct communication without intermediaries. They are able to stir our consciences thanks to the simple lines of the figures, that derive from his experience as illustrator and cartoonist, and thanks to references to the most famous Renaissance and Baroque works. Giuseppe Veneziano was born in Mazzarino in 1971. After graduating from Architecture at the University of Palermo he collaborates with architecture studios and at the same time he creates cartoons, illustrations and comics for various newspapers and magazines. At the age of 30 he transfers permanently to Milan to dedicate himself exclusively to painting and to teaching. He begins to exhibit in 2004, participating in numerous solo and group exhibitions, in the most important art fairs and in numerous bienniales, including those of St Petersburg, Prague, and the 54th Venice Bienniale. He is recognised as one of the leading exponents of the “Italian New Pop” and the “Italian Newbrow” group by critics and industry magazines. He lives and works in Milan.


FRIDA KAHLO

Acrilico su tela | 100 x 100 cm

39


SELFIE

2017 | Acrilico su tela | 40 x 30 cm

40


BATMAN SUPER COCAINE

2018 | Acrilico su tela | 20 x 20 cm

41






VIALE SANT ANTONIO 59/61 VARESE | 0332 320990 | INFO@PUNTOSULLARTE.IT

PUNTOSULLARTE.IT


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.