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JERNEJ FORBICI MARIKA VICARI






LANDSKIP 17 GENNAIO - 5 MARZO 2016 MOSTRA A CURA DI / EXHIBITION CURATED BY: ALESSANDRA REDAELLI CATALOGO A CURA DI / CATALOGUE CURATED BY: SOFIA MACCHI E GIULIA STABILINI TESTI / TEXTS: ALESSANDRA REDAELLI PROGETTO GRAFICO / GRAPHIC PROJECT: GRETA PALASTANGA Copyright © PUNTO SULL’ARTE

PUNTO SULL ARTE | VIALE SANT’ANTONIO 59/61 | 21100 VARESE (VA) ITALY | +39 0332 320990 | INFO@PUNTOSULLARTE.IT




JERNEJ FORBICI MARIKA VICARI


LANDSKIP “Il consenso registrato fra gli scienziati sul cambiamento di clima dovrebbe essere un campanello d’allarme in ogni capitale, in ogni comunità. Dobbiamo andare avanti in modo coraggioso verso le tecnologie pulite e ci dobbiamo preparare all’innalzamento dei livelli dei mari, allo stravolgimento delle stagioni delle piogge e alle altre conseguenze dell’aumento delle temperature”. Robert T. Watson, presidente dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) “I migliori scienziati del mondo ci stanno dicendo che le nostre attività stanno modificando il clima e che se non agiamo con forza continueremo a vedere i mari che si alzano, maggiori ondate di calore, sempre più pericolose siccità e inondazioni, e altre catastrofi di massa che potrebbero scatenare migrazioni, conflitti e fame in tutto il globo”. Barack Obama, presidente degli Stati Uniti d’America “Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti; i cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità la cui risposta deve integrare una prospettiva sociale che tenga conto dei diritti fondamentali dei più svantaggiati”. Papa Francesco

Dove sta la risposta agli interrogativi più impellenti di questo nostro momento storico? Esiste una via d’uscita praticabile? Mentre gli scienziati ci dicono che il tempo stringe e mentre i capi di stato cercano di mantenere vivo l’interesse su un problema che sembra così lontano rispetto agli stravolgimenti più tragici e più vicini del presente, ognuno di noi deve porsi queste semplici domande. Landskip è una delle soluzioni possibili. Quella poetica dell’arte ma anche, in un certo senso, quella emotiva – di pancia – di due giovani che hanno il mondo davanti e che sono appena diventati genitori: oggi, forse, la più audace delle scommesse. E la risposta secondo loro è qui, in questo bosco dove ci invitano a perderci, ad abbandonarci. La risposta è negli alberi, ancorati a questa terra malata con le loro radici ostinate, ossessivamente rivolti verso un cielo che di giorno

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in giorno si fa sempre più carico di minacce. Ma loro, gli alberi, non lo sanno: la loro saggezza antica – tanto più profonda e vera della nostra – sta nel respiro lento delle foglie e nello scorrere inesorabile della linfa. Gli alberi sono la redenzione. Ed eccoli qui, gli alberi di Marika Vicari, nei panorami scanditi da percorsi di tronchi che ci invitano a passeggiare senza meta. A smarrirci. Non c’è nulla di lezioso, in loro. Tutto ciò che è abbellimento, ornamento, malizia viene accuratamente evitato dall’artista. O tagliato fuori dall’inquadratura. Le foglie non ci sono, già spazzate dai venti autunnali o semplicemente ignorate, inutili. Perché il richiamo è concentrato in quei tronchi solidi, ben piantati nel terreno. E anche se appaiono come avvolti da una nebbia leggera, fantasmi evanescenti all’orizzonte, la loro sostanza robusta e legnosa, imperturbabile, è lì davanti a noi come un monito e un appiglio al tempo stesso: “Attento: questo ti resta a cui aggrapparti per ritrovare la tua essenza più autentica. A meno che tu non riesca a far sparire anche noi…”. Marika Vicari canta la grazia degli alberi da sempre. I suoi lavori a grafite su legno – tavolette oppure grandi superfici in pioppo che lei amorevolmente prepara e scartavetra fino ad ottenere la consistenza perfetta perché la grafite vi scivoli come in una danza – ci hanno raccontato di boschi che pur non cedendo mai alla facile tentazione estetica della favola ne possedevano intatta la portata onirica. Erano boschi possibili, ma non reali. Frutto di una stratificazione di ricordi e di emozioni, archetipo di quello che nella nostra mente si forma alla parola “bosco”. Il suo era un gioco leggero, che si dispiegava tavola dopo tavola e ci accoglieva, ci invitava, ci seduceva con discrezione. I trittici e le installazioni, che si levavano dal pavimento e ne spezzavano la continuità come quinte, ci attiravano con un gioco squisitamente concettuale a entrare nel quadro. Uno dopo l’altro, uno simile all’altro, come frame di uno stesso video girato in un giorno d’inverno, o di tardo autunno, intonavano un canto corale; mai ripetitivi, sempre nuovi eppure familiari, rassicuranti. L’artista non chiedeva allo spettatore null’altro che uno sguardo partecipe. Ci preparava. Ora, nei nuovi lavori in mostra, nel dialogo serrato con la pittura di Jernej Forbici comprendiamo di colpo il senso di ogni cosa. Di ogni frammento, di ogni sentiero e di ogni macchia di muschio sul terreno brullo. Se da un lato l’invito si fa ancora più seducente – viene da dire quasi più femminile – nella grande installazione di sospensioni cilindriche, che con il loro andamento curvilineo spingono lo spettatore a girarvi intorno, ad esplorare sentieri ancora non battuti, dall’altro il messaggio salta all’occhio più che mai nel gioco di specchi con la pittura densa, intensa, intrisa di echi antichi del collega e compagno di vita. Ed è un messaggio di quelli che non si possono ignorare.

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Non si sostanzia di sussurri, la pittura di Jernej Forbici, ma di clamori travolgenti: marea montante di colori intensi, caldi, bruni e verdi accesi da fiammate color sangue. Anche lui segue da anni un filone forte al quale è rimasto fedele. Anche lui ha fatto della natura il suo soggetto privilegiato. Ma la sua è una natura violata, ferita. Nato in Slovenia, a Maribor, da bambino giocava nelle campagne fuori dalla città. Erano boschi e prati di una bellezza conturbante. Come spesso accade, del resto, che la bellezza corrotta sia. Poco lontano da lì, a Kidricevo, una fabbrica di alluminio inquinava irrimediabilmente tutta la zona, facendo sì che il colore delle acque virasse in tinte assurde, incredibili, che il giovane Jernej non avrebbe mai più dimenticato. La natura si guastava, moriva a poco a poco in una lenta agonia venefica, e in quella agonia, come in un canto del cigno, splendeva di una bellezza malata. Quella bellezza ha continuato a cercare e a donarci Forbici nei suoi dipinti grandiosi, monumentali anche quando la tela si riduceva a una minima finestra quadrata di venti centimetri appena. Monumentali in virtù di quel respiro poderoso che ci portavano. Intrisi di un lirismo di sapore neoromantico, i suoi paesaggi ci conducevano verso la consapevolezza. Sul fondo, la natura vibrava materializzando orizzonti incerti che facevano pensare alle finestre che si aprono sulle campagne sconfinate alle spalle delle Vergini del Cinquecento. Poi, man mano che si avanzava verso il primo piano, il procedere pittorico andava facendosi sempre più intenso e urgente, sempre più gestuale. L’orizzonte alto concedeva poco spazio al cielo, lasciando che a invadere la tela fossero le distese di campi coltivati, qualche scorcio di bosco e poi i fiumi le cui acque portavano veleni che lui traduceva in graffi di un rosso intenso, in ferite sanguinanti. Un unico incantevole fraseggio pittorico alla base di una produzione copiosa, coerente e riconoscibile eppure mai uguale a se stessa; una narrazione con un finale che pare scontato, ed è un finale tragico. Come se oramai fosse stato definitivamente scacciato da un Eden che non ha saputo meritarsi, l’uomo in questi dipinti lascia di sé solo il segno sciagurato del suo passaggio: non appare mai. Ed è in questo momento, mentre ci impadroniamo di tale consapevolezza, che improvvisamente comprendiamo la chiave di tutto quello che oggi, insieme, Marika Vicari e Jernej Forbici vogliono dirci. Già, perché non solo nelle tele di Jernej, l’uomo ha lasciato il segno del proprio passaggio, ma anche in quelle di Marika. Che cosa significherebbero, altrimenti, quei sentieri così ordinati tra i tronchi, quelle vie già segnate certamente da decenni, forse da secoli, di orme umane che le hanno percorse? Ma allora è questa la soluzione? Cercare di meritarsi di essere ammessi – di nuovo – dentro ciò che abbiamo contribuito a distruggere? Sì. L’uomo può solo fare ammenda, dunque. Ritrovando la dimensione più autentica di sé, quella dell’abbandono alla natura, alla sua fruizione più libera. Addentrarsi nel bosco senza più cercare di farlo proprio ma facendosi – lui – bosco, foglia, tronco, radice e muschio.

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In una tela gigantesca Jernej Forbici ci mostra quello che potrebbe accadere, quello che gli scienziati paventano: il surriscaldamento globale ha ridotto la tavolozza a una monocromia spenta, seppiata, al colore mortifero della consunzione. I veleni che sembravano accendere il bosco di un fuoco rutilante si sono dimostrati per quello che erano: il belletto sul volto di un cadavere, destinato a sciogliersi orribilmente nella decomposizione. Sul pelo dell’acqua galleggiano forme ostili, forse rifiuti. Anche le vibrazioni che l’andamento trascinante della pennellata sapeva regalarci sono ora spente. Ma poi, più in là, ecco un’altra tela, ecco che i colori si riaccendono, si risvegliano. E non sono più i graffi acidi del veleno, questa volta, ma i primi segni di una redenzione possibile. Una rinascita che prosegue tra gli alberi pacificati di Marika. E anche qui, in una delle tavole più nuove, appare l’incanto di una nota di colore. Inedita, per l’artista, ma irrinunciabile in questo ritorno alla vita. Sotto i piedi, lo scricchiolio delle foglie ci accompagna in questo viaggio sensoriale. Un vento leggero e tiepido ci muove appena i capelli. Trasformando la galleria in uno scorcio di bosco, Marika e Jernej vogliono semplicemente dirci che la natura è ovunque la si voglia cercare. Il loro canto, accorato come una preghiera, suggerisce che una salvezza è ancora possibile, e ci chiede di accoglierla.

ALESSANDRA REDAELLI

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LANDSKIP “The consensus expressed by scientists upon climate change should be a wake-up call for each capital and community. We must bravely proceed towards renewable energies and prepare for sea level rise, the upheaval of rainy seasons and the other consequences of global warming”. Robert T. Watson, presidente dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) “The best scientists are telling us that our activities are modifying climate and that if we do not act strongly we will keep on facing sea level rise, major heat waves, dangerous droughts and floods, and other mass disasters which could cause migrations, conflicts and hunger throughout the world”. Barack Obama, President, United States “Climate is a common good, of all and for all; climate changes are a global issue with serious environmental, social, economic, distributive and political implications, and they represent one of the main contemporary challenges, towards which the answer must comprehend a social perspective that considers the fundamental rights of the most disadvantaged”. Pope Francis

Where is the answer to the most urgent issues of this historical period? Is there a viable way out? While experts declare that time is running out and heads of state try to keep the interests upon an issue which seems distant compared to the most tragic and recent upheavals of our times, everyone must focus upon these questions. Landskip is one of the possible answers. It encompasses both the artistic and the emotional poetic of two young people who are facing the world and have just become parents: today, maybe, the most daring wager. According to them, the answer lies in this wood, wherein they invite us to get lost, surrendering to it. The answer is in the trees, stubbornly anchored to a sick land, desperately pointing a sky which is constantly filling with threats. However, the trees are unaware of it: their ancient wisdom – deeper and more real than ours – is kept within the slow breathing of their leaves and the inexorable flowing of the sap. Trees are redemption.

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Here they are, Marika Vicari’s trees, within the landscapes marked by logs urging us to walk aimlessly. Getting lost. They are not charming. Beautification, adornment, malice are carefully avoided by the artist. Or left out of the frame. The leaves are absent, already blown away by autumn winds, or simply ignored, considered useless. The attention is focused upon those solid, rooted logs. Although they seem to be shrouded in mist, like fading ghosts on the horizon, their wooden, strong and stoic essence stands in front of us like a warning and a grip to time: “Be careful: this is what you can hold onto to regain your purest essence. Unless you manage to get rid of us…”. Marika Vicari has celebrated the grace of the tress since forever. Her graphite works – tablets or huge poplar pieces she prepares and sands to obtain the perfect texture, so that the graphite can slide upon them like a dancer – told us about woods which, even not being enchanted-like ones, own the same dreamlike extent of a fairy tale. They were plausible woods, yet unreal. Generated by a stratification of memories and emotions, archetype of what is identified as “wood” by our minds. Her game was a soft one, unfolding tablet by tablet, welcoming, inviting and discreetly seducing us. The triptychs and installations rising from the floor, breaking its continuity like wings, urged us to enter the painting through a conceptual game. One by one, similar to each other, like frames of the same video shot in a winter or autumn day, sang a choral chant; never repetitive, always new, yet familiar, comfortable. The artist just asked for an involved glance. She was preparing us. Now, within the new works of the exhibition, through the tight dialogue with Jernej Forbici’s painting, we suddenly understand the overall meaning. Each fragment, path, moss stain is grasped. Whether, on one hand, the invitation becomes even more seducing – one might say more feminine – within the huge installation of cylindrical suspensions, whose curvilinear development urge the audience to circle them, exploring unknown paths, on the other hand the message is more striking than ever, thanks to the play of mirrors engaged with the dense, intense, soaked of ancient echoes painting of her colleague and life partner. And it is a message which cannot be ignored. Jernej Forbici’s painting is not made of whispers, but of overwhelming clamours: rising tide of dense, intense, warm colours, browns and greens enlightened by blood red blazes. He too has remained faithful to an artistic theme, choosing nature as its privileged subject. However, his nature is violated and wounded. Born in Slovenia, in Maribor, as a child he used to play in the countryside outside the city. Beautiful and sultry woods and fields, as corrupted

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beauty is. Not far from there, in Kidricevo, an aluminium factory polluted the area, colouring the water with absurd and incredible shades, which Jernej would never forget. Nature was rotting, slowly dying into a poisonous agony, yet, as in a swan song, shining within a sick beauty. Forbici kept seeking for that kind of beauty representing it upon his huge and monumental canvases, even when their size was only 20 centimetres. Monumental due to the powerful breath they carried. Soaked within a neoromantic lyricism, his landscapes lead us towards wisdom. On the background, Nature pulsed, generating uncertain horizons which recalled the endless countryside behind the Virgins of the 16th Century. Then, slowly approaching the close-up, painting became more intense and urgent, more gestural. The upper horizon left no space to the sky, favouring the expanse of fields, some glimpses of wood and the rivers whose poisonous waters were represented through red scratches, like bloody wounds. A single enchanting painting phrasing at the basis of a rich, coherent and recognisable, yet always different production; a narration whose ending seems to be obvious and it is a tragic one. As if he was definitely casted out from an Eden he could not deserve, man is represented only through the wretched traces of his presence: he never appears. At this time, while we gain such consciousness, we deeply seize the key to Marika Vicari and Jernej Forbici’s message. Since, also Marika’s canvases are crossed by mankind’s presence, like Jernej’s ones. Otherwise, what could be the meaning of those tidy paths among the logs, those roads marked for decades, centuries, by human footprints? Is this the solution? Trying to be – once again – accepted to what we helped to destroy? Yes. Man can only make amends. By regaining his most authentic dimension, the one surrendering to Nature, to its free fruition. Going through the wood without seizing it, but turning himself into wood, leaf, log, root and moss. Upon a huge canvas Jernej Forbici shows us one of the scenarios, what scientists suggest could be our future: global warming has turned the palette into a dull, sepia, dead monochrome, the noisome colour of consumption. The poisons which seemed to enlighten the wood through a flaming fire revealed their true essence: rouge upon a corpse’s face, destined to melt within decomposition. On the water hostile forms, maybe garbage, float. Also the vibrations of the paintbrush are extinguished. Then, on another canvas, the colours reignite, awakening. They are not the acid scratches of the poison, but the first marks of a possible redemption. A rebirth which develops through the peaceful trees by Marika. Thus, within the new works, a note of colour appears. An unprecedented detail for the artist, but fundamental to declare a return to life.

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Under our feet, the cracking of the leaves lead this sensory experience. A light and warm wind slowly moves our hair. Turning the gallery into a wood, Marika and Jernej want to explain us that Nature is anywhere one would seek for it. Their chant, as heartfelt as a worship, suggest that salvation is still possible and that we should embrace it.

ALESSANDRA REDAELLI

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OPERE


JERNEJ FORBICI


REMEMBER ME WHEN I AM GONE

Acrilico e olio su tela | 190 x 120 cm | 2015

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USE AND ABUSE

Acrilico e olio su tela | 210 x 260 cm | 2015

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SLEEP IN THE FIRE

Acrilico e olio su tela | 210 x 260 cm | 2015

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263 CAMOUFLAGE FLOWERS

Acrilico e olio su tela | 130 x 240 cm | 2015

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BEHIND THE END

Acrilico e olio su tela | 180 x 130 cm | 2015

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THE FOUNTAIN OF RED SLUDGE

Acrilico e olio su tela | 160 x 90 cm | 2015

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NO TITLE

Acrilico e olio su tela | 120 x 190 cm | 2014

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NEW BORN DEAD FLOWERS

Acrilico e olio su tela | 130 x 180 cm | 2015

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THE PARASITE IS ALWAYS ABUSIVE Acrilico e olio su tela | 30 x 30 cm | 2015

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THE PARASITE IS ALWAYS ABUSIVE Acrilico e olio su tela | 30 x 30 cm | 2015

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NEW DOCUMENTS

Acrilico e olio su tela | 20 x 20 cm | 2015

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NEW DOCUMENTS

Acrilico e olio su tela | 20 x 20 cm | 2015

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MARIKA VICARI


TEMPO DEGLI ALBERI

Grafite su tavola | 120 x 180 cm | 2015

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PAESAGGIO NEGATO

Grafite e inchiostro di china su tavola | 120 x 90 cm | 2015

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GUARDA IL MONDO DEGLI ALBERI... Grafite su tavola | 120 x 90 cm | 2015

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IL PROFONDO SILENZIO NELLA FORESTA IN PIENO INVERNO, POPULS TREMULA 3 Grafite su tavola | 50 x 120 cm | 2015

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AS I WALK

Grafite su tavola | 20 x 20 cm | 2015

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AS I WALK

Grafite su tavola | 20 x 20 cm | 2015

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AS I WALK

Grafite su tavola | 20 x 20 cm | 2015

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AS I WALK

Grafite su tavola | 20 x 20 cm | 2015

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AS I WALK

Grafite su tavola | 20 x 20 cm | 2015

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AS I WALK

Grafite su tavola | 20 x 20 cm | 2015

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AS I WALK

Grafite su tavola | 20 x 20 cm | 2015

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WALKSCAPES

Grafite su foglio di legno, struttura di ferro e lampada | Installazione | 2014 Photo courtesy: Stojan Kerbler

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WALKSCAPES

Grafite su foglio di legno, struttura di ferro e lampada | Installazione | 2014 Photo courtesy: Stojan Kerbler

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BIOGRAFIE


BIOGRAFIE JERNEJ FORBICI (Maribor, Slovenia, 1980) Ha studiato al College for Visual Arts di Lubiana. Si è Laureato con lode in Pittura (cattedra prof. Carlo Di Raco) all’Accademia di Belle Arti di Venezia, cui è seguita la Laurea specialistica in arti visive e discipline dello spettacolo. Dal 1999 il suo lavoro è presente in numerose mostre personali e collettive in diversi stati europei, negli Stati Uniti, Canada, Argentina e Cina. I suoi lavori fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private. E’ stato invitato a partecipare alle Biennali: Hicetnunc, Pordenone (2003), IBCA Biennale internazionale d’arte a Praga, Padiglione tedesco (2005), Accade, 51°Biennale di Venezia (2007), 53° Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Accademie (2011). Nel 2009 la stessa Accademia di Belle Arti di Venezia gli ha dedicato una retrospettiva ai Magazzini del Sale, curata da Carlo Di Raco. Nel 2011, dopo aver pubblicato la sua prima monografia e presentato cinque retrospettive in Italia e Slovenia, è stato invitato a partecipare alla mostra Il fuoco della natura a Trieste. Nel 2012 vince una borsa di studio dal Ministero della Cultura Sloveno e viene invitato in residenza a Londra, dove si dedica allo studio dei maestri inglesi. Vive e lavora tra Kidričevo, Ptuj (Slo) e Vicenza (I).

MARIKA VICARI (Vicenza, 1979) Diplomata con lode in Pittura (cattedra prof. Carlo Di Raco) all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2003, si è laureata nel 2005 in Progettazione e Produzione delle Arti Visive alla Facoltà di Design e Arti, Università degli studi di Architettura di Venezia. Ha studiato e lavorato su progetti site specific con artisti, curatori e fotografi internazionali tra i quali: Hans Ulrich Obrist, Lewis Baltz, Guido Guidi, Mona Hatoum, Antoni Muntadas, Armin Linke e Angela Vettese. Dal 2000 ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in Europa, Stati Uniti, Messico, Brasile, Canada e Cina. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in particolare in Europa, Canada, Stati Uniti ed Emirati Arabi. Del 2008 è l’incontro con Ermanno Olmi per il quale realizza una cartella calcografica con tiratura. Una sua opera viene scelta e consegnata dalla Citta di Asiago quale premio per il Leone d’oro alla carriera. E’ costantemente presente in fiere d’arte in Europa e Canada. Vive e lavora a Creazzo (Vicenza).

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BIOGRAPHIES JERNEJ FORBICI (Maribor, Slovenia, 1980) He studied at the College for Visual Arts of Ljubljana. He graduated with honours in Painting (chair Prof. Carlo Di Raco) at the Academy of Fine Arts of Venice, then specializing in Visual and Performing Arts. Since 1999 his works were chosen for many solo and group exhibitions in Europe, USA, Canada, Argentina and China. His works also belong to various public and private collections. He was invited to Biennials: Hicetnunc, Pordenone (2003), IBCA International Art Biennial in Prague, German Pavilion (2005), Accade, 51° Biennial of Venice (2007), 53° Biennial of Venice, Italy Pavilion – Academies (2011). In 2009 the Academy of Fine Arts of Venice organized a retrospective of his works at the Magazzini del Sale, curated by Carlo Di Raco. In 2011, after having published his first monography and presented five retrospectives in Italy and Slovenia, he was invited to take part to the exhibition Il fuoco della natura in Trieste. In 2012 he won a scholarship from the Slovenian Ministry of Culture and was invited in London, where he studied the English masters. He lives and works among Kidričevo, Ptuj (Slo) e Vicenza (I).

MARIKA VICARI (Vicenza, 1979) She graduated with honours in Painting (chair Prof. Carlo Di Raco) at the Academy of Fine Arts of Venice in 2003, then graduating in 2005 in Visual Arts at the Design and Arts Faculty of Venice. She studied and worked upon site specific projects with artists, curators and international photographers, among which: Hans Ulrich Obrist, Lewis Baltz, Guido Guidi, Mona Hatoum, Antoni Muntadas, Armin Linke and Angela Vettese. Since 2000 she has been chosen for many solo and group exhibitions in Europe, USA, Mexico, Brazil, Canada and China. Her works belong to public and private collections in Europe, Canada, USA and the United Arab Emirates. In 2008 she knew Ermanno Olmi for whom she has realised an intaglio folder. One of her works has been chosen and given to him by the city of Asiago as an award for the Golden Lion he received for his career. She constantly takes part in Art Fairs in Europe and Canada. She lives and works in Creazzo (Vicenza).

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JERNEJ FORBICI MOSTRE PERSONALI 2015 Everywhen, Roomberg Project Space, Latina (I) Nothing Is Yelling At You, Officina Delle Zattere, Venezia (I) 2014 Works On Paper, Galleria d’Arte L’Occhio, Venezia (I) Blurry Future, European Court Of Auditors (L) Sleep Now In The Fire, Prostor Epeka, Maribor (SLO) 2013 Works On Paper & The Rest, Galerija FO.VI, Strnišče (SLO) [New] Life, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) 2012 Large Scale Uk Sketches, Embassy Of The Republic Of Slovenia, Londra (GB) Stop Or Burn With Us!, Galleria Nuvole Arte Contempoanea, Montesarchio (I) Last Flowers, Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano (I) Letzte Pflanze, Galerie Kro Art Contemporary – Kunstraum 16Th, Vienna (A) 2011 New Works, Galerija FO.VI, Strnišče (SLO) Naturazioni, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) Last Flower, Museo Delle Mura, Borgo Val Di Taro (Pr) (I) Monuments, Musei Montichiari, Galleria Comunale, Montichiari (I) Blurry Future, Loft Miramarmi, S. Pietro Mussolino, Vicenza (I) Jernej Forbici, Galerie Englös, Dobbiaco (I) Fiumi Di Porpora, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano (I) 2001 - 2011, Tovarna Umetnosti - Art Factory, Majšperk (SLO) 2010 Jernej Forbici, Galerija Tenzor, Ptuj (SLO) Halda, Galerija FO.VI, Kidričevo (SLO) The Observer´S Diary, Galèria Krokus, Bratislava (SK) 2009 My Space, Magazzini Del Sale, Accademia Di Belle Arti Di Venezia (I) J. Forbici – Slike, Galerija 22, Ljubljana (SL) 2008 Jernej Forbici, Razstavišče Fori, Žalec (SLO) Jernej Forbici, Marika Vicari, Galerija Marin, Umag (HR) Parasite Evolution – Dead Host, Galleria d’Arte L’Occhio, Venezia (I) We Love Our Nature, Aparth Brno (SK) 2007 Unfinished Business, Filozofska Fakulteta, Maribor (SLO)

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Unfinished Business – Made In Italy, Galleria Nuvole Arte Contemporanea, Montesarchio (I) How The West Was Won And Where It Got Us, Meinblau E.v., Berlino (D) Weinfest, Loisium Museum With Robert Mittinger, Langenlois (A) Standing On The Edge, Kro Art Contemporary, Vienna (A) 2006 Comoedia, Galleria Bellofresco, Mestre, Ve (I) 2005 In My Place, Galleria 3D, Venezia (I) New Documents, Halda, Miheličeva Galerija, Ptuj (SLO) 2004 Doc Imp, Razstavišče Hosting, Ljubljana (SLO) In My Place, Galerija Magistrat, Ptuj (SLO) 2003 In My Place, 2Nd Edition, Galerija Tenzor, Ptuj (SLO) Imp, Hiša Kulture, Pivka (SLO) After Genesis, Galerija Insula, Izola (SLO) In My Place, Galerija Sodobne Umetnosti, Celje (SLO) 2002 Genesis, Galerija Tenzor, Ptuj (SLO) 2001 People And Earth / Ljudje In Gruda, Razstavišče Stara Steklarska, Ptuj (SLO) MOSTRE COLLETIVE 2015 Bergamo Arte Fiera, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Bergamo (I) Filo Rosso, Galleria Nuovo Spazio, Piacenza (I) Art Verona, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Verona (I) <20, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) Off Art Fair, Bruxelles (B) Setup, Bologna (I) 2014 <20, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) Das Prinzip Hoffnung, Gallery Kro Art, Vienna (A) Art Verona, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Verona (I) St-Art, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Strasburgo (F) Artverona, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Verona (I) Artegenova, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Genova (I) 2013 Artverona, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Kro Art Contemporary, Verona (I) Baf, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Bergamo (I)


2012 Art Toronto, Galleria 3D, Toronto, (CDN) Art Verona, Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Galleria PUNTO SULL’ARTE & Galleria 3D, Verona (I) Fuoco Della Natura, Salone Degli Incanti, Ex Pescheria, Trieste (I) Arte Genova, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Genova (I) Art4business 2012, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Malpensa (I) 2011 Art Toronto, Sps Art Consulting, Toronto (CND) The Others, Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Torino (I) Art Verona, Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Verona (I) Lost In Painting, Villa Brandolini, Pieve Di Soligo (I) 54° Biennale Di Venezia - Padiglione Italia – Progetto Accademie. Lo Stato Dell’arte - Arsenale Di Venezia - Tese Di San Cristoforo (I) Adama’. Cantica Per La Terra, Pardes - Laboratorio Di Ricerca D’arte Contemporanea, Mirano (I) Review And Outlook, Galerie T40, Düsseldorf (D) Aam, Arte Accessibile Milano, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano (I) Vico Calabro E Gli Artisti Della Stamperia D’arte Busato, Spazio D’arte Pisanello, Verona (I) Baf, Galleria Bianca Maria Rizzi, Bergamo (I) 2010 Il Paesaggio (Dipinto), Galleria Vm21, Roma (I) Tra Carte E Inchiostri, Stamperia D’arte Busato, Vicenza (I) Step09, Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano (I) Art Verona, Kro Art Contemporary, Verona (I) Paesaggio Con Figure, Palazzo Della Comunità, Orta San Giulio (No) (I) Dušan Fišer And Friends - Art Stays, Gallery T40, Düsseldorf (D) Loft Life Art Event, Loft Mt55, Vicenza (I) 2009 Landscape And Memory, Hungarian Academy, Roma (I) Nuove Figure 3, Atelier F, Accademia Di Belle Arti Di Venezia (I) Join, Art Stays & Galerija FO.VI, 6Th Berliner Kunstsalon, Berlino (D) Nuovi Orizzonti In Laguna, Centro Cultural Borges, Buenos Aires (RA) Nuove Figure 3, Forte Marghera – 35, Mestre, (Ve) (I) Art Dialogue, Tovarna Umetnosti / Art Factory, Majšperk (SLO) 6. Berliner Kunstsalon, Art Stays & Galerija FO.VI, Berlino (D) Art Bodensee, Galleria Bianca Maria Rizzi, Dornbirn (A) Art Karlsruhe, Galleria Bianca Maria Rizzi, Karlsruhe (D) London Art Fair, Galleria 3D, London (GB) Baf, Galleria Bianca Maria Rizzi, Bergamo (I) Young, Fresh And New, Kro Art Contemporary, Vienna (A) Save The Children, Galleria Bianca Maria Rizzi, Conservatorio Di Milano, Milano (I) 2008 Art Stays Open 08, Miheličeva Galerija, Galerija Magistrat, Ptuj (SLO) Atelier F, Accademia Di Belle Arti Di Venezia (I)

Lineart, Kro Art Contemporary, Gent (B) St’art, Strasbourg, Kro Art Contemporary (F) Art Verona, Galleria Bianca Maria Rizzi, Verona (I) Art International Zürich, Kro Art Contemporary, Zurigo (CH) Art Bodensee, Kro Art Contemporary, Dornbirn (A) Miart, Kro Art Contemporary, Milano (I) Arte Moderna E Contemporanea, Kro Art Contemporary, Roma (I) Art Innsbruck, Kro Art Contemporary, Innsbruck (A) 2007 Biological, Kro Art Contemporary, Vienna (A) St’art, Kro Art Contemporary, Strasburgo (F) Art International Zürich, Kro Art Contemporary, Zurigo (CH) Arte Firenze, Kro Art Contemporary, Firenze (I) Miart, Kro Art Contemporary, Milano (I) Vicenza Arte, Kro Art Contemporary, Vicenza (I) 2006 Arte&Sud Obiettivo Contemporaneo, Castello Normanno Di Acicastello, Villa Fortuna, Acitrezza, (Ct) (I) Abitare I Confini, Forte Di Fenestrelle, Fenestrelle (To) (I) Land(E)Scape, Facolta D’architettura Di Genova, Sala Delle Cisterne, Genova (I) Verdemateria, Filanda Di Salzano (Ve) (I) Democracy Of Enjoyment, 3. Berliner Kunstsalon, Berlino (D) Land(E)Scape, Galleria A+A, Venezia (I) Zbirka Tenzor, Miheličeva Galerija, Ptuj (SLO) Land(E)Scape, Pokrajinski Muzej Ptuj & Galerija FO.VI, Ptuj (SLO) Field Of Vision, Galerija FO.VI, Ptuj (SLO) Atelier F, Accademia Di Belle Arti Di Venezia, Venezia (I) 2005 Q13, Hoolywood, Galleria Contemporaneo, Mestre (Ve) (I) Slovenian Place, 2. Berliner Kunstsalon, Arena, Berlino (D) Ibca, International Biennale Of Contemporary Art - “Berlin” Section, National Gallery, Praga (CZ) 51° Biennale Di Venezia, Accademia Di Belle Arti, Venezia (I) Atelier F, Accademia Di Belle Arti, Venezia (I) 2004 Techne, Pittura_ricerca, Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, Venezia (I) Hicetnunc, In My Place – Halda, San Vito Al Tagliamento, Pordenone (I) 2003 Atelier F, Accademia Di Belle Arti, Venezia (I) 2001 Art House, Razstavišče Drama, Ljubljana (SLO)

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MARIKA VICARI MOSTRE PERSONALI 2015 Everywhen / Jernej Forbici e Marika Vicari, Romberg Project Space, Latina (I) Nothing Is Yelling At You. Officina Delle Zattere, Venezia (I) Paysages anthropiques, Espace 77, Parigi (F) 2014 Walkscapes, Tovarna Umetnosti, Majsperk (SLO) Wanderlust, Galleria d’Arte L’Occhio, Venezia (I) Dall’albero all’impresa, Stamperia d’arte Busato, Vicenza (I) 2013 As I walk, Galleria d’Arte L’Occhio, Venezia (I) 2012 Vom Leben der Bäume, Kro Art Contemporary, Vienna (A) La danza degli alberi, Nuvole arte contemporanea, Montesarchio, Benevento (I) Marika Vicari & Jernej Forbici, Galerija FO.VI, Kidricevo (SLO) 2011 Il tempo degli alberi, Phanes Room, Torino (I) As I walk, Galerija Tenzor, Ptuj (SLO) As I walk, Galleria d’Arte L’Occhio, Venezia (I) Marika Vicari, Art Café, Dobbiaco, Bolzano (I) 2010 Italienische Impressionen, Schloss Landeck, Tirolo (I) Tintinnabuli, Domkulture Muzicafe, Ptuj (SLO) 2009 Soundescapes, ArtPtuj 2009, Hotel Mitra, Ptuj (SLO) Graficamente giovani, Viart, Palazzo del Monte di Pietà, Vicenza (I) Jarmila Dzuppova - Marika Vicari, Krokus Galéria, Bratislava (SK) 2008 Alberi. Segni sulla neve, Galleria d’Arte Busellato, Asiago, Vicenza (I) FreundschaftSpiel Österreich - Italien, Kro Art Contemporary, Vienna (A) Il vento continua a soffiare e a ruggire nel bosco, Galleria d’Arte L’Occhio, Venezia (I) Solo show, Galleria Marin, Umag (HR) Populus tremula, Kro Art Contemporary, Vienna (A) We love your nature, City Apart Hotel, Brno (CZ) Il bosco dentro, Galleria Nuvole Arte Contemporanea, Montesarchio, Bn (I) 2007 The third landscape, Galerija Magistrat, Ptuj (SLO) A room of one’s own, Galleria 3D, Mestre, Venezia (I) La luce, le foglie, la pioggia in casa, Galleria d’Arte L’Occhio, Venezia (I)

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2006 Marika Vicari & Jernej Forbici, Galerija FO.VI, Ptuj (SLO) MOSTRE COLLETTIVE 2015 ArtVerona, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Verona (I) Florilegio, Double room, Trieste (I) Collective, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) Off Art Fair, Galleria 3D, Brussels (B) Arte Genova, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Genova (I) 2014 TIAF, Galleria 3D, SPS Fine Art Consulting, Toronto (CND) Femminile plurale, Palazzo Pirola, Gorgonzola, MI (I) ArtVerona, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Verona (I) Femminile plurale, Secondo atto Lo sguardo sul mondo, Galleria Biffi Arte, Piacenza (I) Collective, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) Asia Contemporary art show, Hong Kong (HK) Off Art Fair, Galleria 3D, Brussels (B) Arte Genova, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Genova (I) 2013 TIAF, Galleria 3D, SPS Fine Art Consulting, Toronto (CND) ArtVerona, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Kro Art Contemporary, Verona (I) Paralelni dialogi, Fuerstova Palace, Ptuj (SLO) ARTSITE, Castello di Buronzo, Vercelli (I) Berührend, Kro Art Contemporary, Vienna (A) Scialuppe, Tobia Ravà Art Factory, Venezia (A) Collective, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) OFF ART FAIR, Art Stays&Galleria 3D, Brussels (B) BAF, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Bergamo (I) 2012 Art for Christmas, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) Collettiva, Galleria FO.VI, Kidricevo (SLO) TIAF, Galleria 3D, SPS Fine Art Consulting, Toronto (CND) ArteVerona, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Galleria 3D, Verona (I) Collettiva, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) Prima Linea, Clou, Ragusa (I) Arte Genova, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Genova (I) M/Arbes, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (I) All natural, Kro Art Contemporary, Vienna (A) 2011 Sotto l’albero, Wannabee Gallery, Milano (I) Mai piu acqua alta a Vicenza. Stamperia d’arte Busato, Vicenza (I) Arte Padova, Galleria Bianca Maria Rizzi e Matthias Ritter, Padova (I) Tiaf, Toronto International Art Fair 2011, Toronto (CDN)


Focus 2, Zeichnung und Papier, Kunsthof Hotel, Vienna (A) Wald, International Year of Forests, Klosterneuburg (A) Jahr des Waldes, International Year of Forests, Landmuseum, Sankt Pӧlten (A) Vico Calabrò e gli artisti della stamperia d’arte Busato di Vicenza, Galleria Spazio Arte Pisanello, Verona (I) Jahr des Waldes, International Year of Forests, ZS Art, Vienna (A) 2010 Tra carte e inchiostri, Galleria della stamperia d’arte Busato, Vicenza (I) Paesaggio con figure, Palazzo della Comunità, Orta San Giulio, Novara (I) ArtVerona, Kro Art Contemporary, Verona (I) Art Stays 2003-2009, Galleria FO.VI, Kidricevo (SLO) Nature.PUR.2010, Kunstlerhaus Klagenfurt/Karntner Kunstverein, Klagenfurt (A) Die Entdeckung der Langsamkeit ..., Kro Art Contemporary, Vienna (A) Dusan Fiser and friends, Gallery T40, Dusseldorf (D) Art Bodensee Dornbirn, Kro Art Contemporary, Vienna (A) Loft Life - Art Event, Loft MT55, Vicenza (I) 2009 Il muro - paesaggio dopo la battaglia - Landscape as memory, Accademia d’Ungheria, Roma (I) Join, 6th Berliner Kunstsalon, Berlino (D) Art dialogue, Art factory, Majšperk (SLO) Art Bodensee, Kro Art Contemporary, Dornbirn (A) Art Karlsruhe, Kro Art Contemporary, Karlsruhe (D) London Art Fair, Galleria 3D, Londra (UK) Young, fresh and new, Kro Art Contemporary, Vienna (A) Palladio 500 anni dopo, Istituto Italiano di Cultura, San Paulo, Brasile (BR) Incisione italiana, Miheličeva Galerija, Ptuj (SLO) 2008 Lineart, Kro Art Contemporary, Gent (B) St’art, Kro Art Contemporary, Strasburgo (FR) Art International Zurich, Kro Art Contemporary, Zurigo (CH) Tele nude, Galleria Parentesi Studia, Vittorio Veneto (I) Artisti sotto torchio. Stamperia d’arte Busato, Biblioteca di Loria, Brescia (I) Corpo/reo, De portesio 2008, Grafiche d’arte, Palazzo della Fondazione Cominelli Cisano di San Felice del Benaco, Brescia (I) Art Bodensee, Kro Art Contemporary, Dornbirn (A) MiArt, Kro Art Contemporary, Milano (I) Arte moderna e contemporanea, Kro Art Contemporary, Roma (I) Art Innsbruck, Kro Art Contemporary, Innsbruck (A) Omaggio a Ermanno Olmi “Ermanno Olmi ad Asiago”, Campo San Polo, Venezia (I) Art stays open, Miheličeva Galerija e Mestna Galerija, Ptuj (SLO) Art stays open, Mestna Galerija, Ptuj (SLO) 2007 Biological, Kro Art Contemporary, Vienna (A) Premio Arte Laguna, Palazzo Scotti, Treviso (I)

St’art, Kro Art Contemporary, Strasburgo (FR) Premio Arte Laguna, Museo di Santa Caterina, Treviso (I) XIII Likovna Prijateljevanja, Zrece (SLO) Art for nothing, Square Bevkov trg, Nova Gorica (SLO) 4° esposicienza, Chiesa di S. Lucia, Venezia, Galleria Perelà (I) 2006 Premio Arte, Palazzo della Permanente, Milano (I) Kitschmas, regal’arte, Galleria 3D, Mestre, Ve (I) Field of vision, Galerija FO.VI, Ptuj (SLO) Land(e)scape, Sala della Cisterna, Università degli Studi di Genova (I) Verdemateria, Galleria 3D, Mestre, Ve (I) Democracy of enjoyment, Dritter Berlinerkunstsalon, Berlino (D) Verdemateria, Filanda e Parco della Villa, Salzano, Ve (I) 3°esposicienza, Chiesa di S. Lucia, Venezia, Galleria Perelà (I) Eat, Verdemateria, Salzano, Venezia (I) Performance Visittattori, Parco della Filanda Romanin Jacur, Salzano, Ve (I) Le colonne dei diritti, Parco Querini, Vicenza (I) Domani mattina, Creazzo, Vi (I) Collection tenzor, Miheličeva Galerija, Ptuj (SLO) Land(e)scape, Galleria A+A, Venezia (I) Luce per favore, 4th International Visual Art Workshop Art Stays 2006, Miheličeva Galerija, Ptuj (SLO) Land(e)scape, Palazzo Romano del Castello di Ptuj e Galerija FO.VI, Ptuj (SLO) 2005 q13 hollywood, Galleria Contemporaneo, Mestre, Ve (I) Slovenian place, Zweiter Berliner Kunstsalon, Arena, Berlino (D) Mappening, Bevilacqua La Masa, Galleria Piazza San Marco, Venezia (I) City of walls City of people, Craft and Cultural Arts Gallery Oakland (USA) Esplorazioni. The city and its double, Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, Venezia (I) Performance Rent a tent for IBCA, National Gallery, Praga (CZ) Esposicenza, Palazzo delle Prigioni Nuove, Venezia, Galleria Perelà (I) Performance Rent a tent for 51° Venice Biennale, Piazza San Marco e Riva degli Schiavoni, Venezia (I) Ephemeral Urbans, Ponte dell’Accademia e Campo S. Stefano, Venezia (I) Vuoi combattere contro il labirinto?, Fondamenta Nuove, Venezia (I) Gocce di solidarietà. Per una goccia, Parco Querini, Vicenza (I) Kz raccontare dopo Auschwitz, Villa Ghellini, Villaverla, Vi (I) Domus circular, Salone del Mobile 2005, Station Unbuilt Roads, A4, VeneziaMilano, Stadio Meazza, Milano (I) 2004 Peace, war etc., Palazzetto Tito, Bevilacqua La Masa, Venezia (I) Art Stays 2004, Miheličeva Galerija, Ptuj (SLO) Padiglione stranieri, ex-convento delle Terese, Venezia (I) Ex tempore, Tenzor Gallery, Ptuj (SLO) Photography, ex-convento delle Terese, Venezia (I)

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di SOFIA MACCHI VIALE SANT’ANTONIO 59/61 21100 VARESE (VA) ITALY +39 0332 32 09 90

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