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Le trasformazioni del Veneto dagli anni 90 ad oggi : profilo statistico
Quota percentuale del valore aggiunto per settore. Veneto - Anni 1990 e 2007, Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat
Variazione percentuale annua delle imprese manifatturiere e dei servizi. Veneto - Anni 1996:2007, Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati InfoCamere
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ciata dalla crescita della competizione internazionale. La necessità di contenere i costi di produzione, pur innalzando la qualità dei prodotti, ha comportato un generale processo di ristrutturazione dell’intero apparato produttivo regionale: se dal 2000 al 2005 le unità locali del settore manifatturiero sono diminuite del 20,5% (16.031 unità), al contrario è risultato in crescita il fatturato aziendale che nel corso dei sei anni esaminati ha registrato un aumento dell’8,4%. Un altro segnale di aumento della competitività industriale è la proiezione internazionale delle attività di tale settore, soprattutto per una realtà produttiva come quella veneta, che da secoli sviluppa rilevanti relazioni commerciali con le altre aree dell’economia mondiale. Nel 2006 il Veneto rimane la prima regione italiana per apertura commerciale agli scambi internazionali: la sua propensione all’export, misurata dal rapporto tra valore delle esportazioni e Pil regionale è pari a 33,3 punti percentuali. Tale apertura non è un fatto recente, considerato che da più di vent’anni l’economia veneta vede crescere le esportazioni ad una velocità superiore rispetto alla media nazionale, anche se negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo allineamento con altre regioni. L’andamento della quota di mercato delle esportazioni venete segnala, al contempo, il ruolo sempre più presente della nostra regione in merito alle dinamiche dell’interscambio commerciale dell’Italia: nel 1991 il Veneto esportava il 12,3% del valore delle esportazioni nazionali, quota che al 2006 è arrivata al 13,9%, che tiene il Veneto secondo soltanto alla quota di mercato della Lombardia (28,1%). E’ da apprezzare anche l’impegno ad accrescere la competitività imprenditoriale in fatto di produzione: aumentano, infatti, negli ultimi anni sia le imprese specializzate nella realizzazione di prodotti ad elevato contenuto tecnologico che, di conseguenza, l’offerta sui mercati esteri. A questo proposito, nel 2007 il Veneto deteneva il 9,4% delle imprese manifatturiere operanti in settori ad alto contenuto tecnologico (classificazione Eurostat – Ocse) sul totale nazionale, seconda solo alla Lombardia (22%). Dalla fine degli anni ’90 inoltre, la quota di esportazioni venete di beni ad alta tecnologia tende a crescere. La quota dell’export veneto di merci ad alto contenuto tecnologico passa dal 6,3% del 1998 all’8,4% del 2007, rilevando così un progressivo aumento delle esportazioni di quei prodotti, ad altissimo valore aggiunto, che meno risentono della concorrenza dei Paesi emergenti.
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Capacità di esportare*. Anno 2006, (*) Valore delle esportazioni di merci in % del PIL, Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat
L’innovazione, sia essa relativa ai servizi, alla tecnologia, al prodotto, al processo è, oggi più che mai, in un contesto economico estremamente globalizzato, strategica rispetto alla competitività delle imprese, sia a livello di industria che di servizi. Gli imprenditori sono consapevoli che, affinché l’innovazione si possa attuare e sviluppare, è necessario coltivare la cultura della ricerca scientifica ed investire in essa adeguate risorse in termini di investimenti e di personale. Nel Veneto, così come a livello nazionale, circa la metà della spesa in Ricerca & Sviluppo (R&S) viene effettuata dalle imprese, seguite dalle Università (33,1% in Veneto, 30,3% in Italia), seconde per importanza in questo campo. Non è ancora stato raggiunto l’obiettivo di Lisbona che prevede che i due terzi della spesa in R&S sia finanziata dal settore privato, già realtà in alcuni paesi del nord Europa, ma le imprese venete nel 2006 hanno dimostrato una maggiore spinta negli investimenti in Ricerca e Sviluppo rispetto all’anno precedente: +22,7% della spesa e + 27,3% degli addetti. Tuttavia, la situazione attuale registra una stasi della crescita della spesa in R&S in termini di percentuale su Pil. L’Europa è ancora lontana dall’obiettivo fissato a Lisbona nel 2000 che si prefissa il raggiungimento del 3% di spesa su Pil per il 2010, e in egual misura è distante il parametro del 2,5% fissato per l’Italia: la percentuale di spesa in R&S in rapporto sul Pil è ancora veramente modesta sia a livello nazionale, 1,1%, che a livello regionale, 0,69% nel 2006. Se l’andamento congiunturale per gli anni 2005-2006 è stato positivo per le imprese venete, nel medio periodo 2000-2006 l’incremento è stato molto consistente e superiore a quello nazionale: +67,1% di spesa e +67,9% di addetti alla R&S. La crescita della spesa per abitante in R&S nello stesso periodo è stata del 59,0% in Veneto e del 32,9% in Italia.
Distribuzione percentuale di imprese manifatturiere attive ad alto contenuto tecnologico nelle regioni italiane - Anno 2007, Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Infocamere
Indicatori relativi agli investimenti delle imprese in Ricerca & Sviluppo in Italia. Veneto e Italia - Anni 2000:2006, Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat 45
Quadro conoscitivo e consumo del suolo
Il Quadro Conoscitivo e le basi informative
La legge urbanistica regionale n.11 del 23 aprile 2004, stabilisce all’art. 24, c.1, che il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento “acquisisce i dati e le informazioni necessari alla costituzione del quadro conoscitivo territoriale regionale” che è “il sistema integrato delle informazioni e dei dati necessari alla comprensione delle tematiche svolte dagli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica”. Il quadro conoscitivo territoriale regionale costituisce, quindi, quell’insieme di dati, informazioni e rappresentazioni cartografiche, atte a descrivere il contesto socioeconomico, territoriale ed ambientale, a partire dal quale si realizzano le analisi e gli studi che supportano le scelte strategiche operate nel Piano stesso, avvallandole con indicatori di riferimento che descrivono, e consentono di interpretare, le dinamiche in atto nei diversi settori. Il Quadro Conoscitivo del PTRC contiene il set di indicatori – individuati, in apposito documento, nella DGR n. 1324 del 26.05.2008 - atti a supportare le scelte strategiche di piano esplicitate nel “Sistema degli obiettivi” espressi nel Documento Preliminare (DGR n.2587 del 7/08/2007), nonché a descrivere, nell’ambito delle procedure previste per la VAS, le dinamiche ambientali in atto nel territorio regionale, in considerazione anche del monitoraggio degli effetti ambientali del piano stesso. Il Quadro Conoscitivo del PTRC, in sintesi, è il risultato dell’interazione tra i sistemi informativi del SIT (Sistema Informativo Territoriale), del SISTAR (Sistema Statistico regionale) e del SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale dell’ARPAV) ed è sviluppato in coerenza con le caratteristiche del SìGOVe (Sistema Informativo di Governo del Veneto).
Il consumo di suolo nel Veneto dal 1983 al 2006
Il PTRC si avvale del Quadro Conoscitivo territoriale regionale costituito da dati, informazioni e rappresentazioni cartografiche atte a descrivere il contesto socio-economico, territoriale e ambientale e le relative dinamiche. Mette a disposizione, tra l’altro, una serie di analisi puntuali effettuate mediante un’interpretazione delle trasformazioni e delle dinamiche intervenute sul territorio regionale, dovute sia alla sua evoluzione naturale, sia ai processi e agli sviluppi della continua e costante attività antropica. La lettura dei dati disponibili della copertura del suolo, basata sul database del pro-
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Valori massimi determinanti per ogni ambito provinciale ed organizzati per periodo di riferimento.
Consumo di suolo totale nel priodo 1983-2006 (ettari) Variazione percentuale del consumo di suolo rispetto alla superficie già utilizzata nel periodo 1983-2006
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getto europeo GSE LAND (mappa di uso del suolo del Veneto prodotta da immagini satellitari ad altissima risoluzione, acquisite nell’anno 2006 ed elaborata secondo la metodologia CORINE Land Cover, ulteriormente approfondita sulle classi di interesse urbano), ha consentito la creazione di una base informativa, alla scala 1:10000, relativamente al consumo di suolo. Il data base così realizzato si è rivelato in grado di fornire un ottimo supporto cartografico ed informativo ed è stato successivamente elaborato per predisporre degli indicatori, per ambito comunale, riferiti ai valori percentuali di ogni classe di copertura rispetto alla superficie territoriale di ciascun comune. Gli indicatori disponibili sono i seguenti: - superfici artificiali - superfici agricole - foreste ed ambiti seminaturali - zone umide - superfici occupate da corpi idrici L’analisi dei dati valutata a partire dall’ambito comunale, è stata effettuata attraverso la lettura dei dati disponibili della copertura del suolo all’anno 2006 (GSE LAND) ed il suo confronto con le basi informative elaborate per fotointerpretazione delle ortoimmagini AIMA acquisite nell’anno 1994 e dalla CTRN di quel periodo. Ciò ha permesso, fra l’altro, di valutare la quantità di territorio che nel 1994 non era urbanizzato ed è stato trasformato ad uso urbano, mettendo in luce le situazioni di maggiore trasformazione e frammentazione del paesaggio extraurbano. Questo tipo di analisi ha riguardato quelle aree che, secondo la nomenclatura CORINE, fanno riferimento alla classe 1 - “Superfici artificiali”, comprendendo tutte le zone edificate (aree residenziali, insediamenti produttivi, servizi, impianti tecnologici), le infrastrutture per la viabilità e per i trasporti, le aree estrattive e le discariche. Sono state considerate come già urbanizzate anche le aree che al momento della ripresa risultavano essere in costruzione. Con la stessa metodologia, si è provveduto poi ad estendere il periodo di analisi al decennio precedente al 1994 utilizzando le immagini rasterizzate della prima edizione della Carta Tecnica Regionale con riprese aeree prevalentemente eseguite nel 1983. Per una più agevole lettura degli elaborati grafici (variazione percentuale e legenda di riferimento ) si riportano, nella tabella in alto, i valori massimi determinanti per ogni ambito provinciale ed organizzati per periodo di riferimento. Anche in questo caso, tramite il calcolo di indicatori numerici che nel prosieguo sono in dettaglio elencati, si è potuto valutare la quantità di territorio che nel 1983 non era urbanizzato ed è stato trasformato ad uso urbano. Per poter fornire un quadro di lettura complessivo a livello regionale, si è proceduto a raccogliere, per ciascun ambito provinciale, le elaborazioni effettuate per singolo comune e in seguito ad organizzarle e sintetizzarle in valori percentuali che meglio descrivono in termini quantitativi l’entità del consumo di suolo.
Seminativi (FBSR)
Queste elaborazioni sono state prodotte con l’utilizzo di strumenti GIS che, attraverso complesse elaborazioni geometriche, hanno permesso dapprima, di quantificare le trasformazioni intervenute sul territorio nei periodi considerati e successivamente, di raccoglierle in una banca dati territoriale dell’uso e copertura del suolo, quale evoluzione del progetto GSE LAND. L’analisi dei dati disponibili nel periodo di confronto fra la copertura dell’anno1994 con quella del 1983 e quelli disponibili nel periodo di confronto fra la copertura dell’anno 2006 con quella del 1994, organizzati per comuni e raccolti per ambiti provinciali, sono espressi tramite i seguenti indicatori numerici: - Superficie soggetta a cambiamento d’uso tra il 1983 ed il 1994; - Superficie soggetta a cambiamento d’uso tra il 1994 ed il 2006; - Percentuale della superficie soggetta a cambiamento d’uso tra il 1983 ed il 1994 rispetto alla superficie territoriale del comune; - Percentuale della superficie soggetta a cambiamento d’uso tra il 1983 ed il 1994 rispetto alla sola superficie urbanizzata del comune; - Percentuale della superficie soggetta a cambiamento d’uso tra il 1994 ed il 2006 rispetto alla superficie territoriale del comune; - Percentuale della superficie soggetta a cambiamento d’uso tra il 1994 ed il 2006 rispetto alla sola superficie urbanizzata del comune. Dal data base della copertura del suolo così concepito è possibile comprendere anche la natura oggettiva delle trasformazioni del territorio evidenziando, a livello provinciale, la tipologia della copertura del suolo originaria, soggetta a trasformazionie nei periodi considerati. A tal proposito si riportano di seguito le tabelle di sintesi relative a ciascuna provincia per il periodo 1983-2006. Gli elaborati grafici di seguito esposti, riepilogano ed evidenziano i primi risultati sull’evoluzione del consumo di suolo, organizzati per comuni e raccolti per ambiti provinciali, così elaborati: - Variazione percentuale della superficie soggetta a cambiamento d’uso tra il 1983 ed il 1994 rispetto alla sola superficie urbanizzata del comune - Variazione percentuale della superficie soggetta a cambiamento d’uso tra il 1994 ed il 2006 rispetto alla sola superficie urbanizzata del comune - Variazione percentuale complessiva della superficie soggetta a cambiamento d’uso nel periodo dal 1983 al 2006 rispetto alla sola superficie urbanizzata del comune; - Evoluzione della crescita delle aree urbanizzate nel periodo 19832006: estratto significativo dal db della copertura del suolo di ciascun ambito provinciale con individuazione delle aree urbanizzate nei singoli comuni, per i periodi analizzati (figg. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7). I grafici nella pagina accanto mettono a confronto i diversi valori di consumo di suolo delle province venete nel periodo 1983 – 2006. Dall’esame delle tabelle e dei grafici sopra esposti è stato calcolato il consumo di suolo dell’intero territorio regionale per il periodo 1983 – 2006, di 33158.93 ettari, pari all’1,8% della superficie regionale.