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Rete della città alpina Belluno-Feltre

Rovigo e il suo futuro

Premessa

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L’amministrazione comunale ha voluto raccogliere l’invito, promosso dalla Regione Veneto, con l’iniziativa “Progetto Città”, finalizzata a inserire nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento(P.T.R.C.) le città capoluogo di provincia e non solo che vogliono fare emergere le loro peculiari identità e a mettere in campo progetti correlati con il ruolo e le potenzialità di sviluppo. L’accettazione dell’invito si è tramutata in accettazione di una sfida. Nel nostro caso è quella di mettere in atto l’idea di riqualificazione e trasformazione di una vasta area a Nord della città. Questa idea nel corso della sua materializzazione deve rispettare alcuni principi fondamentali: - il rispetto dell’ambiente attraverso l’applicazione per tutti gli interventi previsti di codici ecosostenibili; - la ricerca della qualità sia nella concezione, sia nella domanda che nel suo sviluppo tecnico e nella sua realizzazione e quindi nel suo linguaggio architettonico; - la ricerca del benessere dei suoi fruitori; - la ricerca della fattibilità. Fissati questi principi che rientrano nell’etica progettuale, è fondamentale ricercarne la sua condivisione. La partecipazione dei cittadini ad una visione di città , non solo di ampia prospettiva ma sicuramente complessa, è indispensabile. Il progetto è occasione per nuovi scenari di opportunità di crescita lavorativa e culturale, personale e collettiva. L’obiettivo di questo progetto è quello di realizzare: Il polo fieristico-universitario-tecnologico-scientifico, concentrando in una cittadella scientifica, servizi , ricerca e sviluppo nanotecnologie (cittadella scientifica) L’area e i suoi luoghi: il territorio interessato si estende su circa 192 ettari ed è composto da tre comparti: Comparto 1-comprende: - il Centro- Servizi, l’Università, il centro commerciale e la restante area produttiva, (sup.18,83 ha circa); - centro rurale Porta Adige, area agricola (sup.15,86 ha circa). Comparto 2-comprende: - un’ampia area produttiva mista, artigianale,commercial e,industriale che si attesta tra via Chiarugi e la ferrovia. (sup.22,58 ha circa). Comparto3-comprende: - l’Ex Ospedale psichiatrico e un’ampia area agricola adiacente (sup.63,31 ha circa) - L’Istituto Sperimentale di Bieticoltura. (sup.71,51 ha circa) Il progetto si articola in più testi e occasioni di progetto: 1 - La campagna laboratorio

Chiesa della Rotonda, Rovigo (APR)

La presenza di questa grande area agricola, che si estende per quasi 72 ettari, di proprietà dell’Istituto Sperimentale di Bieticoltura,diventa occasione rara per uno straordinario spazio aperto, così esteso, da consentire allo sguardo di arrivare senza ostacoli alla linea dell’orizzonte. La regolare geometria dei campi, sui quali vengono seminate colture sperimentali, crea quel tipico paesaggio rurale che caratterizza la campagna polesana; 2 - Carrare: la corte ritrovata Il nome apparteneva al grande “fondo”, in località Cantonazzo, di proprietà nobiliare. Il riuso di questo patrimonio edilizio rurale, importante per la sua valenza storicoarchitettonica diventa anche occasione di riqualificazione ambientale: da troppo tempo la corte si trova in stato di abbandono e totale degrado. 3 - Oltre il muro:la città senza recinto Camminare all’interno dell’area che ospita l’ex ospedale psichiatrico fa percepire un senso di isolamento e separazione, di lontananza dalla città, dai suoi rumori e colori, dalle sue strade e piazze, case e persone, dalle attività quotidiane. Lo spazio e il silenzio, sono le due “presenze percettive” forti che accompagnano chi entra in questo luogo di particolare suggestione. Il muro di cinta impediva alle persone ospitate di uscire e metteva al riparo “la città dei sani dalla città dei folli”, un luogo che non si voleva riconoscere, relegato ai solo addetti ai lavori. Inaugurato nel 1929 da Re Vittorio Emanuele III fu chiuso definitivamente nel 1997. Il luogo mantiene un fascino d’altri tempi: lunghi viali alberati , piante e verde che occupano tutto lo spazio libero, gli edifici, nonostante la loro austerità, si armonizzano nell’ambiente naturale.

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