9 minute read
Vicenza e il vicentino
280
Infine le azioni volte a realizzare e migliorare l’uso delle risorse, anche per contrastare l’inquinamento ed il “cambiamento climatico”, vanno applicate con rigore anche nel vicentino, con attenzione alle risorse rinnovabili per la produzione di energia; il risparmio e l’efficienza energetica negli insediamenti (abitativi, industriali, commerciali, ecc.). Il piano dovrà essere ulteriormente articolato in relazione agli ambiti di rango inferiore come il sistema energetico vicentino, di scala intercomunale. Va approfondito, inoltre, nell’ambito di progetti specifici il tema delle risorse geotermiche del territorio vicentino, come registrato nel PTRC.
Advertisement
Sintesi
L’orientamento fondamentale si articola come segue: 1 - concepire in forma unitaria la struttura metropolitana veneta sull’asse Verona – Vicenza – Padova – Venezia – Treviso; 2 - riconoscere la gerarchia dei nodi ma sostenere la rete, valorizzando le specializzazioni di ognuno dei poli della “metropoli polinucleare” e promuovendo una crescita con forti interdipendenze e complementarietà; 3 - consolidare questa integrazione con la previsione di sistemi di collegamento e di trasporto su ferro e su gomma ad alta frequenza e accessibilità; 4 - inserire Vicenza nel programma delle piattaforme di densificazione, contro il consumo di territorio generato dalla proliferazione insediativa; 5 - progettare gli spazi aperti per valorizzare le risorse ambientali specifiche di cui dispone la città. Per Vicenza e il suo ruolo nella struttura metropolitana Veneta, sono importanti alcune azioni: - il rafforzamento della Fiera, dell’Università e di un efficiente sistema di servizi capaci di accompagnare l’innovazione del sistema produttivo industriale; - un’infrastrutturazione del Corridoio V capace d’interagire con il territorio accrescendone le capacità competitive; - il miglioramento dell’accessibilità delle infrastrutture di livello superiore attraverso un efficiente sistema di collegamenti di standard “metropolitano” (con Thiene, Schio, Valdagno, Bassano, Montecchio, Arzignano), innervando il territorio provinciale con un’adeguata dotazione del servizio ferroviario metropolitano regionale (SFMR); - una nuova dislocazione di funzioni e attività culturali, di ricerca e civiche – in spazi prima non sperimentati nel sistema culturale cittadino – per mettere in circolo potenzialità e risorse oggi impensabili. Tutto ciò va integrato con: - Azioni di sistema: hanno come obiettivo la valorizzazione delle potenziali esternalità offerte dal sistema delle reti internazionali dei Corridoi transeuropei e delle reti nazionali e sub-nazionali connesse. In particolare è prevista la redazione di un Piano Strategico, collegato e complementare al nuovo Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.), che dovrà definire una strategia di azioni multisettoriali a breve, medio e lungo temine, nonché i modi e i prodotti da sviluppare e da avviare, al fine di individuare il nuovo ruolo che la città di Vicenza dovrà svolgere all’interno del sistema europeo. - Azioni di contesto: hanno come finalità la creazione di un network tra i soggetti del “Sistema Territoriale” e dei sistemi regionale, nazionale, europei, attraverso una operazione di coordinamento dei soggetti da far dialogare al proprio interno, anche grazie all’utilizzo del sito internet (www.vicenzaforumcenter.it), quale luogo virtuale ideale per la “messa in rete” degli stakeholders e quale valido e importante strumento di comunicazione anche per le iniziative e i progetti che interessano la trasformazione del territorio collegati all’Urban Center. - Azioni locali: hanno come obiettivo la realizzazione di attività di promozione e comunicazione dei progetti e iniziative che interessano il territorio, con l’obiettivo di accompagnare la città alle trasformazioni infrastrutturali, territoriali e urbane che la riguardano.
Venezia-Padova
Nel Veneto lo scenario di sviluppo oggi gioca molte delle sue possibilità sulla capacità delle diverse parti che lo compongono di costruire sistemi territoriali non solo più competitivi, ma soprattutto integrati, laddove le condizioni consentono di impostare politiche di intervento in grado di costruire chiare e dirette sinergie tra le diverse realtà locali che compongono il sistema regionale. Nel contesto di sviluppo comunitario e internazionale, il Veneto è al centro di importanti corridoi intermodali, e devono pertanto, essere favoriti quei processi che possono valorizzare i punti di forza che, per il loro rango e per loro natura, determinano effetti che superano i confini comunali e provinciali. Tutto ciò vale in modo particolare per il sistema “Venezia – Padova”, per le potenzialità intrinseche di questa realtà territoriale e per il ruolo – riconosciuto dalla Regione del Veneto – che questo sistema può svolgere per lo sviluppo regionale, in particolare per gli scenari delle politiche urbane che la Regione e le due città si propongono di attivare con i propri strumenti di programmazione e pianificazione.
Il contesto di riferimento
Alcuni numeri evidenziano e confortano questa interpretazione, e rendono chiari i modi per affrontare questo tema in termini di sistema; ciò comporta non solo un diverso approccio programmatorio, ma un vero e proprio “salto di scala” nella programmazione territoriale. Il sistema Venezia – Padova rappresenta infatti già oggi un sistema potenzialmente integrato, ancorché non codificato, di insediamenti e ambiti urbanizzati, territori con diverse funzionalità, aree insediative produttive. Secondo la delimitazione derivante dalle regioni funzionali del lavoro (Sistemi Locali del Lavoro – SLL), così come definite dagli studi ISTAT-IRPET, l’ambito metropolitano dell’asse Venezia – Mestre – Padova rappresenta: - un insieme di 67 comuni con una superficie territoriale di 1.722 kmq; - una popolazione superiore a 1.225.000 abitanti; - una popolazione straniera residente pari al 2,4%; - una densità abitanti per kmq più che doppia di quella media regionale; - un indice di dipendenza strutturale pari a 48, contro il 51 nazionale; - un indice di vecchiaia superiore a quello medio nazionale; - una presenza di 8,4 unità locali produttive ogni 100 abitanti; - il 2,1% delle unità locali produttive registrate sul totale nazionale; - il 2,3% degli occupati a livello nazionale; - il 2,6% del valore aggiunto totale nazionale.
Si tratta di un territorio che, considerato nella sua interezza, rappresenta già ora un sistema di riferimento in grado di competere con i grandi sistemi territoriali nazionali, europei e internazionali. A tal proposito i dati più rappresentativi dei principali sistemi insediativi e competitività a livello mondiale, europeo e nazionale, evidenziano come la dimensione non solo spaziale, ma insediativa della popolazione, sia il primo parametro per valutare la capacità di un territorio di essere in grado di attrarre.
Le relazioni funzionali
Oltre al tema quantitativo e dimensionale, la prima evidenza di una relazione funzionale forte tra le due città emerge dalla lettura dei dati relativi alla mobilità “casalavoro” e alla mobilità “casa-studio”, così come elaborata dalla Direzione del Sistema Statistico Regionale, l’Unità Complessa per la Redazione del Piano Regionale dei Trasporti e la Trastec S.c.p.a. con i ricercatori del Dipartimento di Costruzioni e Trasporti dell’Università di Padova, che hanno realizzato un approfondito studio sull’argomento sulla base dei dati relativi al Censimento Istat delle famiglie del 1991 e del 2001. I flussi si concentrano essenzialmente lungo la fascia centrale della regione, e ne sono interessate in modo particolare, oltre alla provincia di Verona, proprio le zone delle province di Venezia e Padova, che rappresentano l’asse principale di attraversamento del Nordest. Dai dati e dalle cartografie emerge una relazione funzionale molto forte tra le due città, al punto che nell’elaborazione dei flussi in dinamica decennale, emerge il ruolo crescente dell’asse Venezia -Padova. Complessivamente, l’elemento di maggiore rilevanza che emerge dalla lettura comparata degli indicatori dei vari osservatori e delle varie analisi è che lo spazio territoriale compreso tra Venezia e Padova presenta forti elementi di potenzialità nella competizione globale. Nonostante il posizionamento in alcuni indicatori non particolarmente brillante per entrambe le province, compensato però dalle buone performance in altri indicatori, dall’analisi comparata emerge che un’azione sinergica a livello di sistema Venezia-Padova potrà avvalersi dei fattori di forza di entrambe le aree per un miglior posizionamento complessivo, e i rispettivi punti di debolezza potremmo, invece, essere mitigati dall’inserimento in un contesto di area più vasta. L’area vasta Venezia- Mestre- Padova si configura quindi in un’area metropolitana di tipo a rete, indicata non dalla continuità dell’edificazione ma dal sistema di rapporti funzionali, di interrelazioni e di scambi fra le diverse attività e funzioni insediate nel suo ambito. Per questo necessita di
281
282
pratiche di governance locali che rimandano alla capacità degli attori di attivare reti di cooperazione, a partire da un progetto strategico condiviso di sviluppo locale. La logica dell’area vasta, non è quella di individuare un nuovo centro, ma di ideare un sistema di reti a geometria variabile a cui il contesto Veneto del nuovo Millennio è chiamato a raccordarsi, in una prospettiva europea e globale (Global City).
Il piano strategico condiviso
La risorsa città vista nell’ambito del PTRC Al tema città nell’ambito del PTRC è affidato un ruolo centrale nelle politiche di sviluppo urbano, assi strategici per il rafforzamento competitivo della regione stessa. Un peso crescente assegnato alle città, si basa sulla capacità di attrarre attività economiche ad elevato valore aggiunto e ad alto contenuto strategico ed al loro ruolo chiave nel governare grandi flussi materiali ed immateriali. La regione ha declinato l’obiettivo in alcune linee fondamentali; in particolare la valorizzazione del policentrismo veneto lavorando per macroaree - individuando le diverse peculiarità - per valorizzare il gioco di squadra per competere nello spazio europeo. Venezia - Padova sono interpretate come il cuore di un sistema metropolitano che si estende a Vicenza e Treviso e comprende la presenza centrale fino all’area fra Cittadella e Castelfranco In questo quadro si inserisce il “protocollo” stipulato dalle due amministrazioni comunali motivato dalla costatazione che, di fronte alla forte crescita quantitativa che ha investito il territorio non si è creato un effetto di metropolizzazione funzionale e il protocollo di propone una serie di obiettivi che riguardano il riconoscimento e rafforzamento di gerarchie urbane e territoriali, lo sviluppo di una visione strategica per rafforzare la dimensione della città rete e attivare cooperazioni multilivello; in particolare per: - favorire la formazione di funzioni di eccellenza collocate dentro i poli maggiori che supportino l’apertura internazionale della regione; - costruire/rafforzare le piattaforme integrate di livello regionale per valorizzare il posizionamento geografico della regione. - favorire la qualità architettonica, urbanistica, ambientale e dei nuovi interventi; Già da tempo, le due città si sono confrontate con la volontà della Regione di pervenire ad un rafforzamento del sistema Venezia – Padova attraverso la riconsiderazione funzionale dell’insieme territoriale riconoscendone le potenzialità non espresse: la proposta di lavoro promossa dalla Regione Veneto aveva sviluppato l’ipotesi progettuale del Bilanciere del Veneto (uno dei possibili Piani d’Area della vecchia legge urbanistica regionale). Il confronto tra i promotori di questa iniziativa, ha portato a considerare più conveniente definire politiche per lo sviluppo delle città e far derivare da e assieme a queste vantaggi anche per tutto il sistema territoriale di riferimento grazie l’incremento di competitività che si genererà nei due poli urbani: lo slogan CITTÀ come MOTORE DELLO SVILUPPO è un assunto e un obiettivo fortemente convincente.
Il modello strategico di protocollo
In sintesi ci si propone di: - favorire la creazione di nuove forme di sviluppo; - favorire processi di integrazione basati sull’assunzione di ambiti progettuali per aree strategiche di intervento di interesse comune; - promuovere lo sviluppo locale attraverso la valorizzazione delle eccellenze e delle vocazioni che caratterizzano questo territorio; - accelerare processi in atto di integrazione tra le due città che possano favorire l’acquisizione di una adeguata dimensione urbana, come condizione/fattore per lo sviluppo locale, - promuovere azioni di marketing territoriale sul piano nazionale e internazionale; - favorire un nuovo modello di governance metropolitana come condizione di sviluppo. Gli esiti del Protocollo Venezia - Padova, mirato soprattutto a segnalare come temi urbani di maggior interesse, in particolare: - la logistica; - la ricerca università; - l’accessibilità alle due città e modalità e la qualità del trasporto pubblico; - la redifinizione unitaria dei servizi di eccellenza; - la infrastrutturazione telematica; - la cultura e turismo.
IL BILANCIERE DEL VENETO - Schema grafico ricognitivo
283
CITTÀ ROMANA DI ALTINO - Schema grafico ricognitivo