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Obiettivi , contenuti e strumenti
I contenuti del PTRC
Paesaggio
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La valenza paesaggistica attribuita al PTRC contribuisce ad esplicitare lo stretto legame esistente tra paesaggio e territorio, e fa comprendere come sia oggi impensabile scindere la pianificazione territoriale da quella paesaggistica.
Il nuovo PTRC si pone il problema di come inserire ciò che serve alla modernità in un contesto complesso, di volta in volta centro storico, campagna o montagna, rispettandone i valori identitari, storici ed ambientali. In questo senso, l’efficacia del Piano dipenderà dalla sua capacità di interpretare le necessità e i fenomeni del presente, siano essi capannoni, aree industriali o centri commerciali, quali elementi strutturali e non accidentali.
In termini di politiche, si tratta di limitare il ricorso a strumenti regolativi con finalità prevalentemente vincolistiche, elaborando invece politiche attive. Infatti, accanto alla salvaguardia dei paesaggi compromessi, è necessario costruire o rigenerare i paesaggi della quotidianità (la casa, la fabbrica, le infrastrutture, il centro commerciale), quelli dell’abbandono (la montagna marginale, gli spazi rurali, i centri storici) e del degrado (le aree produttive dismesse), con particolare attenzione alla loro funzionalità e alla qualità estetico-architettonica.
Città
Fino ad ora, città e territorio sono parsi animati da un certo antagonismo, non dialoganti su obiettivi di organizzazione di medio periodo ma ciascuno alla ricerca di un solitario equilibrio. Tale situazione non è di difficile comprensione se pensiamo alla storia del territorio e delle città venete.
Negli ultimi decenni, infatti, il quadro urbano si è andato progressivamente deteriorando, appesantito dalla crisi della mobilità e contemporaneamente svuotato dalle attività produttive e residenziali. Non meno rilevanti sono stati i cambiamenti interni alla città densa, con l’abbandono di aree industriali, il depotenziamento delle località intraurbane minori ed i ritardi nell’ammodernamento del patrimonio edilizio. E’ chiaro come questa situazione non sia vantaggiosa né per la città, né per il territorio, visto che l’assenza di strategie comuni implica l’incertezza nei progetti e negli investimenti. In questo contesto, le politiche pubbliche coordinate possiedono un grande effetto moltiplicatore e il PTRC si pro-
PTRC: Tavola 8 - Città motore di futuro, particolare
pone come cornice per l’elaborazione di interventi di ricapitalizzazione delle città, riqualificazione ed ampliamento della loro offerta, rinnovamento della loro organizzazione ed attrazione di risorse.
La sfida per il futuro è, ancora e sempre, in grandissima parte riconducibile alle città, né può essere elusa. Il nuovo orizzonte metropolitano veneto per la competizione in Italia, in Europa e nel mondo emerge dalle dinamiche sociali, economiche e territoriali che investono soprattutto Venezia, Padova e Verona. Quindi, tra gli obiettivi di fondo del PTRC esiste quello di delineare percorsi coerenti con le specificità dei territori che ospitano le grandi città metropolitane, nonchè attraverso il riconoscimento della Rete delle città medie, ideare una strategia di rafforzamento dell’armatura urbana regionale, migliorare la qualità ambientale del territorio per attirare capitale umano dall’esterno e trattenere quello esistente e rafforzare il sistema infrastrutturale .
Montagna
Da sempre la montagna è stata considerata un territorio diverso, non solo per motivi legati alla sua morfologia fisica ma anche per una certa specificità culturale creata nel corso del tempo. E’ importante ricordare come fin da fine Ottocento l’industrializzazione e l’urbanizzazione abbiano progressivamente messo in crisi la montagna ed in effetti, marginalità, declino demografico e abbandono caratterizzano la montagna anche oggi. Ma non va dimenticata l’esistenza di zone più dinamiche che hanno saputo elaborare un proprio specifico modello di sviluppo.
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Il sistema degli obiettivi e delle azioni del PTRC si fonda su alcuni principi imprescindibili. In primo luogo il riconoscimento della fragilità del territorio montano e dell’importanza del presidio dell’uomo per la sua tutela e manutenzione. Quindi, il riconoscimento dello straordinario valore ambientale e culturale della montagna. Infine, la necessità di coinvolgere le amministrazioni e gli abitanti della montagna nella gestione sostenibile del proprio territorio, nella promozione di un turismo rispettoso della natura e tradizioni locali e nella definizione di una strategia di sviluppo equilibrato ed integrato. Seguendo questi principi di fondo, il PTRC prevede delle azioni specifiche per le zone montane, come interventi per disincentivare l’abbandono delle aree coltivate, controllare l’avanzamento spontaneo del bosco e premiare il recupero edilizio e paesaggistico di qualità, misure per salvaguardare la biodiversità, prevenire i rischi naturali e incoraggiare l’autosostenbilità energetica delle vallate, politiche per gestire la fornitura di acqua ed energia sulla base di un principio di ampia collaborazione a scala regionale. In relazione alla mobilità, il PTRC si propone di potenziare le connessioni con la pianura e di migliorare i collegamenti con le valli e le altre zone montane. Per quanto riguarda lo sviluppo economico, si valorizzano le iniziative economiche di vallata, particolarmente quelle legate a produzioni tipiche o innovative.
Uso del suolo
Per quanto riguarda l’uso del suolo, il Piano mira a gestire il processo di urbanizzazione attraverso misure specifiche per proteggere gli spazi aperti, la buona terra e la matrice agricola del territorio, interventi di tutela per gli spazi montani e collinari, azioni volte alla salvaguardia dei varchi liberi da edificazione ed un’estesa opera di riordino territoriale e di insediamento sostenibile.
Biodiversità
In relazione alla biodiversità, il Piano sostiene la tutela e l’accrescimento della diversità biologica, attraverso misure specifiche per potenziare il contributo delle attività agricole alla biodiversità, tutelare i prati, pascoli e praterie esistenti ed individuare le aree urbanorurali di cui valorizzare le caratteristiche di multifunzionalità.
Energia e altre risorse naturali
L’energia, le risorse e l’ambiente sono direttrici fondanti del Piano che mira a razionalizzare e migliorare l’uso delle risorse, anche per contrastare il cambiamento climatico. Gli interventi proposti comprendono l’uso di risorse rinnovabili per la produzione di energia, il risparmio e la conservazione dell’acqua, la riduzione degli inquinamenti di suolo, aria e acqua ed il riordino dei principali corridoi energetici.
Mobilità
Con riferimento alla mobilità, è necessario governare il rapporto tra le infrastrutture e il sistema insediativo, cogliendo l’opportunità di razionalizzare il territorio urbanizzato sulla base della presenza dei corridoi plurimodali, del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR) e dell’asse viario della Pedemontana.
Sviluppo economico
Per quanto riguarda lo sviluppo economico, il Piano tende ad aumentarne la portata e la competitività. Gli interventi proposti includono la valorizzazione dei parchi polifunzionali e commerciali di rango regionale e l’invenzione di nuovi nodi di servizio in grado di affiancare le imprese nelle loro attività produttive. Si vuole poi valorizzare e tutelare i diversi turismi, ridefinendo il legame tra ospitalità ed armatura culturale e ambientale del territorio.
Crescita socio-culturale:
Per quanto riguarda la crescita sociale e culturale, il Piano delinea possibili scenari per disegnare il Terzo Veneto. Nelle piattaforme di Treviso e Vicenza si individuano due specializzazioni di eccellenza, la prima legata a metodi lenti di fruizione del territorio attraverso l’acqua, la natura e il gusto, la seconda legata alla creazione di luoghi dei giovani e dell’armonia. Si individuano inoltre gli interventi strutturali della nuova organizzazione spaziale regionale e le misure volte a potenziare i percorsi ciclopedonali.