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Il ruolo della VAS nel processo di costruzione del PTRC

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Verona

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Abitare in campagna (GPA)

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spazio agrario, in modo integrato, valutate congiuntamente alle esigenze di sviluppo e a considerazioni sul paesaggio. Questo approccio è stato reso possibile anche dalla disponibilità di alcuni nuovi strumenti, esperienze e dati costruiti e raccolti appositamente dalla Regione negli ultimi anni, in particolare i dati di dettaglio raccolti ed elaborati dal Settore Primario e le esperienze scientifiche dei consulenti esterni, che sono confluiti in una metodologia innovativa, basata su un processo sia deduttivo che induttivo, che ha trovato applicazione proprio nelle elaborazioni di maggior dettaglio previste nel PTRC.

Il PTRC e lo spazio agrario

Il PTRC ha affrontato il governo del processo di urbanizzazione muovendo sia dai temi di forma ed efficienza della città, sia dallo spazio agrario/rurale e delle sue esigenze produttive, occupandosi dell’interfaccia con lo spazio urbano e urbanizzato e delle relazioni che si creano tra loro. Con questo approccio si intende delineare una strategia di governo del territorio orientata non all’esclusione reciproca tra il sistema urbanizzato e quello agricolo, ma alla progettazione dei livelli di compatibilità tra i due sistemi. Nella tradizione urbanistica la città è vista come l’attore principale delle trasformazioni territoriali e dunque l’oggetto principale della pianificazione; conseguentemente il processo di urbanizzazione è stato identificato sostanzialmente come una occupazione di suolo agricolo, mentre quest’ultimo era assunto come una “riserva”, inteso nel doppio e ambiguo significato di “bene da preservare”, ma anche di “serbatoio” a cui continuamente attingere. Il Veneto ha sviluppato negli ultimi decenni un proprio peculiare percorso di sviluppo fino a configurarsi come un sistema complesso che lo differenzia da altre metropoli mondiali, per la fitta presenza al suo interno degli spazi agricoli e naturali. Nella metropoli veneta l’agricoltura svolge un ruolo economicamente di minor peso, se confrontato con quello degli altri settori economici, ma è di assoluta rilevanza strategica dal punto di vista della gestione del territorio, della conservazione delle risorse naturali, del servizio alla popolazione insediata. Nel dare forma a questa metropoli è sembrato necessario, dunque, tener nel massimo conto proprio il ruolo dello spazio dell’agricoltura, valorizzando le sue dinamiche di trasformazione, le sue potenzialità economiche e sociali, il suo ruolo produttivo, ambientale, sociale e quale serbatoio di biodiversità. Il sistema metropolitano veneto fonda la sua sostenibilità economica, sociale ed ecologica su un rinnovato intreccio degli spazi dedicati all’industria e al terziario, alla residenza, al territorio aperto e agricolo, alle risorse ambientali. Questo intreccio tra attività diverse, le cui esigenze sono talvolta in conflitto, pone serie questioni di convivenza. La strategia che il PTRC mette in campo, è volta a definirne le regole. Si è dunque optato per la distinzione tra diverse categorie di spazio rurale, individuate in base ai loro diversi caratteri e al loro essere interessate da differenti processi evolutivi. Le carte e la normativa di piano relativi a questi territori si propongono di chiarire e precisare i loro diversi ruoli nel quadro del governo del territorio veneto. Le norme intendono dare indicazioni sulle relazioni che intercorrono tra gli spazi rurali e gli spazi urbani con cui sono intrecciati.

La metodologia adottata

Tra gli strumenti cartografici e i dati di nuova elaborazione che hanno permesso l’approccio sopra descritto, vanno ricordati in particolare il quadro d’unione dei fogli catastali con banca dati AVEPA1 e la nuova carta della copertura del suolo della Regione del Veneto. Si tratta di un sofisticato strumento di analisi elaborato dal Set-

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