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Il paesaggio

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Verona

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Fisiografia Inquadramento normativo - CARATTERI DEL PAESAGGIO Geomorfologia e idrografia Vegetazione e uso del suolo Insediamenti e infrastrutture Valori naturalistico-ambientali e storico-culturali - DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE Integrità naturalistico-ambientali e storico-culturali Fattori di rischio ed elementi di vulnerabilità Frammentazione delle matrici rurali e seminaturali del paesaggio - OBIETTIVI E INDIRIZZI DI QUALITÀ PAESAGGISTICA

Il primo capitolo, Identificazione generale, ha carattere prevalentemente descrittivo, ma dato il carattere di sintesi permette di individuare eventuali “sottoambiti”, secondo criteri eminentemente identitari. Secondo capitolo, Caratteri del paesaggio, introduce alla lettura delle caratteristiche paesaggistiche dell’ambito nelle loro componenti primarie e nelle loro interrelazioni. Vengono messi in evidenza sia le relazioni strutturali tra parti dell’ambito, sia quelle con gli ambiti adiacenti. Il capitolo si chiude con il rilevamento dei valori culturali e naturalistici attribuiti agli elementi del paesaggio. Il terzo capitolo, Dinamiche di trasformazione, entra nel cuore delle trasformazioni avvenute nel passato e delle tendenze attuali che interessano i paesaggi dell’ambito, di cui tenta di individuare le ragioni e le prospettive. Il capitolo termina con i dati sulla frammentazione paesaggistica elaborati nell’ambito di una apposita ricerca, elaborata per il PTRC. Il quarto capitolo, infine, ha il compito di definire una serie preliminare di Obiettivi e indirizzi di qualità paesaggistica, esposti in forma di sollecitazione, che derivano dalle riflessioni e dai dati raccolti all’interno della scheda, dalle indicazioni degli esperti e dai suggerimenti prevenuti dagli enti territoriali e dai portatori di interesse interpellati durante la Concertazione.

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Obiettivi di qualità paesaggistica

In conformità con la Convenzione Europea del Paesaggio “obiettivi di qualità paesaggistica” si intende “la formazione da parte delle autorità pubbliche competenti, per un determinato paesaggio, delle aspirazioni delle popolazioni per quanto riguarda le caratteristiche paesaggistiche del loro ambiente di vita” (CEP, art.1, lettera d). Il lavoro condotto sugli ambiti di paesaggio, e in particolare sull’integrità naturalistico-ambientale e storcio-culturale e sui fattori di rischio ed elementi di vulnerabilità, ha permesso di giungere alla formulazione di quaranta obiettivi per i paesaggi del Veneto. Agli obiettivi, individuati con un numero arabo progressivo, sono associati degli indirizzi di qualità paesaggistica, individuati con una lettera progressiva, che hanno la funzione di proporre strategie e azioni per il raggiungimento

Valli e boschi (GPA)

degli obiettivi stessi. La formulazione degli obiettivi, ispirata al modello dei paesaggi “attesi”, è stata oggetto di un percorso di successivo affinamento che si è avvalso anche dell’analisi di altre esperienze nazionali e internazionali e delle indicazioni raccolte nel corso della Concertazione durante la stesura del Piano. Gli obiettivi sono relativi alla salvaguardia, la gestione e la pianificazione dei paesaggi eccezionali, ordinari e degradati, geologici e geomorfologici, fluviali, lacustri, lagunari, di risorgiva, di area umida; agrari, agropastorali e forestali; urbani, industriali, delle infrastrutture. Gli obiettivi relativi, inoltre, al governo dei processi di urbanizzazione e di abbandono ed infine alla conservazione della cultura materiale e alla salvaguardia dei paesaggi “immateriali”, nonché alla consapevolezza delle popolazioni nei confronti dei valori e delle criticità del paesaggio e delle conseguenze dei comportamenti collettivi e individuali sul paesaggio stesso. Per ciascun ambito, nel capitolo conclusivo di ogni scheda è riportata una selezione di obiettivi specifici, individuati come prioritari, lista che comunque non deve ritenersi esclusiva. Ove non diversamente specificato, gli obiettivi si intendono relativi all’intero territorio ricompreso nell’ambito. Ogni scheda è corredata con una tavola grafica, che riporta gli obiettivi e gli indirizzi relativi a parti specifiche del territorio. 137

La Rete ecologica

Nel corso degli ultimi secoli, l’uomo ha dato vita a processi e mutamenti senza precedenti nella storia, condizionando più o meno pesantemente l’ambiente naturale, modificandone le strutture naturali e interferendo con le specie selvatiche animali e vegetali. L’industrializzazione dell’agricoltura, i cambiamenti di uso del suolo, la costruzione della rete viaria e delle grandi aree metropolitane hanno portato alla frammentazione delle aree naturali, al degrado degli ecosistemi, alla perdita di habitat naturali e alla loro destrutturazione, e, da ultimo, all’estinzione delle specie. Questo è particolarmente vero nelle aree più densamente popolate, tanto che gli habitat naturali, in molte regioni, possono essere visti come “isole” circondate da un territorio, la matrice antropica, del tutto inospitale. Più piccole e isolate sono queste “isole di habitat” maggiore è la probabilità di declino delle specie in esse contenute. La sopravvivenza delle specie, infatti, dipende dalla qualità dell’habitat, dalla disponibilità di cibo e, per la maggior parte delle specie, dalla possibilità di spostamento attraverso il territorio. In questo senso, diventa importante il concetto di connettività ecologica, manifestata fisicamente dalle Reti Ecologiche. I concetti di connettività e di rete hanno portato ad un cambiamento importante nelle strategie conservazionistiche: dalla conservazione delle “isole” naturali esistenti, sempre più isolate, alla conservazione e al recupero di aree naturali interconnesse. Il centro di gravità delle politiche ambientali si sposta, quindi, dalla tutela delle singole specie alla tutela degli habitat, dalla tutela dei singoli siti alla tutela degli ecosistemi, orientando le strategie per la conservazione della natura al mantenimento della funzionalità dei processi biologici a lungo termine, dai quali dipende la sopravvivenza degli ecosistemi. Secondo questi concetti la pianificazione del territorio deve mirare al mantenimento, o al recupero, delle condizioni di continuità dei territori naturali o seminaturali, presupposto necessario al mantenimento dei processi ecologici che sono alla base della biodiversità.

Le Reti ecologiche

Il concetto di Rete Ecologica indica una strategia di tutela della diversità biologica e del paesaggio basata sul collegamento di aree di rilevante interesse ambientalepaesistico in una rete continua.

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