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Conoscenza, pianificazione e gestione della Rete Natura 2000

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Verona

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Il sistema costiero

Estremamente complesso è il caso rappresentato dalle concentrazioni urbane costiere che hanno di fatto posto un ostacolo pressoché insormontabile tra le aree collinari interne, le ampie pianure, le foci dei fiumi e il mare, soprattutto se sommiamo gli agglomerati urbani alla rete infrastrutturale, stradale e ferroviaria, presupposto, nella maggior parte di questi territori, per un insediamento costiero lineare. Si sommano lo sfruttamento turistico, lo sfruttamento agricolo dell’immediato entroterra, l’inquinamento delle acque costiere, ecc. Il problema è generalizzato, tanto che le spiagge, le dune sabbiose costiere e gli ambienti umidi retrodunali ad esse collegati sono attualmente tra gli ecosistemi più rari e vulnerabili e minacciati a scala mondiale. Per quanto riguarda il litorale veneto, lunghi tratti, anche di spiaggia, sono occupati da insediamenti urbani e infrastrutture turistiche e da un continuo susseguirsi di opere di difesa che hanno sostituito i cordoni dunosi che fino a qualche decennio fa lo caratterizzavano. La fascia dalla battigia, fino alle prime dune mobili comprese, è stata quasi ovunque spianata e tale viene mantenuta da periodici interventi, mentre ampi tratti delle dune consolidate e degli ambienti retrodunali sono stati oggetto di impianti, sia di conifere che di latifoglie. Il processo di frammentazione, attuato dal forte impatto antropico, ha causato, quindi, la completa distruzione degli habitat o la loro riduzione in superficie, creando frammenti relitti di habitat, circondati da nuovi tipi di “habitat” come campi coltivati, infrastrutture urbane, strade, ecc. Questo processo incide, ovviamente, anche sulle popolazioni di specie portando ad un declino nel numero di individui, diminuendo la loro capacità concorrenziale nei confronti delle specie estranee, aumentandone il rischio di estinzione e portando, in definitiva ad un declino della ricchezza e della diversità specifica e paesaggistica. Malgrado le modificazioni intervenute nell’ultimo trentennio, le coste venete conservano ancora elementi di naturalità rilevanti, da conservare e valorizzare, e che interrompono la conurbazione lineare. Le strategie di conservazione devono avere come priorità il mantenimento e il recupero degli habitat naturali, ma perché queste azioni giungano realmente a salvaguardare la continuità dei territori naturali e seminaturali in modo da consentire i normali processi di dinamica ecologica che sono alla base della biodiversità, occorre che sia presa in

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considerazione la qualità dell’intero paesaggio, compresa la matrice in cui sono immersi gli habitat di interesse. Il recupero di queste circostanze territoriali e la ricucitura della continuità costiera è una sfida difficile, che richiede un enorme impegno politico, progettuale, tecnologico e finanziario coinvolgendo contemporaneamente esigenze di sviluppo e priorità di conservazione.

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