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Verona

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Architetture del Novecento nel Veneto

All’ interno dell’elaborazione del nuovo PTRC del Veneto è stata compiuta una campagna di rilevamento delle architetture novecentesche di pregio, in tutto il territorio regionale, al fine di tutelare i singoli manufatti, i sistemi urbani o i quartieri che si distinguono per qualità del progetto e che testimoniano, con la loro presenza nel territorio, un valore culturale e sociale da preservare. Il progetto di salvaguardia e valorizzazione si rende necessario in quanto molti di questi manufatti non sono soggetti a nessun tipo di tutela. Moltissimi edifici di rilevante interesse sono già andati perduti dopo una serie di interventi di ristrutturazione che ne hanno completamente sfigurato i caratteri peculiari, arrivando talvolta fino alla demolizione completa. Il progetto “Architetture del Novecento Veneto” si propone di mettere in sicurezza questo patrimonio che rappresenta una importante risorsa culturale per tutto il territorio regionale. Si vuole promuovere il recupero e la valorizzazione del patrimonio novecentesco come negli anni è stato fatto per l’inestimabile patrimonio delle Ville Venete e dei centri storici e, ancora solo parzialmente, per l’archeologia industriale.

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L’intervallo temporale considerato è indicativamente quello che va da gli anni venti nel corso dei quali viene istituito l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, al 1980, anno della Biennale di Architettura di Venezia curata da Aldo Rossi e Paolo Portoghesi. La prima data richiama la necessità di fondare una Scuola che elabori autonomamente una propria disciplina e quindi un proprio linguaggio, esprimendo inoltre il bisogno di dialogare con altre scuole di architettura nazionali ed internazionali e realizzando nel territorio i frutti della nuova proposta formativa. La seconda data rappresenta invece la conclusione di un particolare periodo molto vivace di riflessione e invenzione di modelli insediativi, di creazione di nuovi linguaggi espressivi, di rielaborazione di modelli acquisiti da altre esperienze che sono state riversate all’interno del territorio veneto. Molto ha fatto nel territorio regionale la presenza di una così vivace scuola di architettura che ha annoverato grandi maestri come Carlo Scarpa, Daniele Calabi, Giuseppe Samonà, Giancarlo De Carlo, Giuseppe Davanzo, Ignazio Gardella, Gino Valle fino ad arrivare ad Aldo Rossi, che insieme a figure come Quirino De Giorgio, Franco Albini, Giò Ponti, Edoardo Gellner hanno applicato direttamente sul territorio veneto ricerche compositive e distributive, sperimentazioni aggregative e linguistiche che ora rappresentano una parte importante del suo patrimonio. Questo valore non si è esaurito all’interno della scuola veneziana di architettura ma ha contagiato e stimolato risposte progettuali di altre catagorie professionali o scuole di progettazione come la Facoltà di ingegneria di Padova, che si sono fatti interessanti interpreti di una riflessione culturale altrettanto ampia. Questo Progetto non si pone l’obiettivo di ricostruire vicende storiche o di riflettere sulla innovazione, sulle contaminazioni, sui linguaggi di cui i manufatti sono espressione, ma solo di operare una prima individuazione dei beni e attivare meccanismi di tutela di un patrimonio troppo spesso ingiustamente vilipeso.

Edificio INAIL, Venezia (DL)

La tutela verrà delegata ai singoli comuni, che definiranno precisamente termini modalità di intervento. Il primo rilevamento e stato affidato ai diversi Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle diverse provincie, integrate da alcune segnalazioni comunali e da specifici rilievi regionali, che hanno avuto il compito di individuare le specificità territoriali provinciali e formulare un primo elenco di edifici da tutelare di architetti non più viventi. L’aggiornamento periodico (ora allegato alle Norme Tecniche del PTRC), realizzato dalla struttura competente, implementerà l’elenco regionale. Le nuove segnalazioni pervenute, ritenute interessanti dalla commissione, potranno venire da indicazioni delle Amministrazioni comunali e Uffici Tecnici Comunali, dagli Ordini Professionali, Associazioni e Privati.

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