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Premio regionale “Luigi Piccinato” e rassegna “Geo-Oikos/Veneto1”
Vista del bucleo compatto medievale di Malcenise a picco sul Lago di Garda - Tratto da “Paesaggio Veneto”, Bruno Dolcetta, a cura di, 1984
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2008 la Giunta regionale ha adottato le “Disposizioni operative e di gestione del nuovo Sistema Informativo Regionale Turistico SIRT”, definendo con ciò il nuovo sistema di registrazione degli esercizi ricettivi attivi nel territorio regionale, nonché della movimentazione dei turisti nelle diverse località venete, secondo i criteri di codifica stabiliti dall’ISTAT. In termini di ricettività il Veneto si conferma regione in grado di offrire molteplici tipologie di sistemazione che rispondono alle diverse esigenze dei turisti. La dimensione del fenomeno così si può riassumere in Veneto ogni anno arrivano 14,153 milioni di persone che pernottano almeno una notte in una delle 22.808 strutture ricettive dislocate nel territorio regionale. Delle persone ospiti 1,431 milioni sono veneti che si spostano entro la regione per vacanza, divertimento, benessere, affari, ecc., gli altri 12.722 milioni sono turisti che provengono da altre regioni d’Italia e da altre parti del mondo. Del numero complessivo di turisti, il 58,7% è rappresentato da turisti stranieri pari a 8,728 milioni. Gli italiani presenti in Veneto nell’anno 2007 e che hanno usufruito di alloggi, servizi, ristorazione, ecc. sono 5,425 milioni. Tutto il territorio regionale è da considerarsi meta turistica, sia per i suoi beni distribuiti legati alla sua morfologia (mare, montagna, colline, mare), sia per la storia e tradizione (città d’arte, beni diffusi…). Sotto il profilo quantitativo, allo stato attuale, la capacità ricettiva è in grado di far fronte alle richieste, in quanto gli indici di utilizzo delle strutture e dei posti letto registrano, in media, una non piena utilizzazione delle offerte ricettive. Nuove strutture ricettive potranno essere previste ed autorizzate soltanto dopo una valutazione, sia globale che locale, del movimento turistico, delle prospettive di una eventuale crescita, nonché degli impatti che ulteriori investimenti possono determinare sul sistema turistico ricettivo di una specifica area. Uno spazio di riflessione critica e quindi di programmazione è aperto, tuttavia, sulle valutazioni di tipo qualitativo; parte del patrimonio ricettivo e alcune parti del territorio regionale non sono in linea con le esigenze di una moderna ospitalità. Anche per il Veneto, come per il resto dell’Italia sono i mesi estivi quelli nei quali si registra la massima affluenza turistica. Risulta quindi prioritario sia la riqualificazione e la diversificazione dell’offerta, adottando misure che prolunghino la stagionalità ed integrino le proposte territoriali, sempre in un’ottica di tutela dell’ambiente e di valorizzazione del paesaggio.
Mare, montagna e lago sono, assieme alle mete culturali, alle città d’arte, ai musei, al turismo termale definite spesso come aree ad elevata tensione turistica, sono i segmenti turistici consolidati, forti e tradizionali. Per essi vanno attuate azioni di razionalizzazione, adeguamento e “sviluppo conservativo”, puntando all’innovazione e all’ammodernamento delle strutture ricettive e all’organizzazione, in forma di sistema, dell’offerta turistica complessiva. In questi territori , nei quali ormai il marchio d’area è affermato e conosciuto, occorre che il governo locale adotti scelte di riequilibrio delle eventuali criticità constatate o emergenti, puntando ad azioni che siano in grado di preservare l’ambiente, tutelare ma anche rinnovare il paesaggio, riequilibrare eventuali disomogeneità del sistema urbano, assicurare la accessibilità, con riguardo particolare alle stazioni aeroportuali, considerate le nuove “frontiere del muoversi” del turista.
Oltre ai segmenti tradizionali, si rilevano anche segmenti turistici emergenti: - turismo congressuale: la fonte principale della localizzazione di questo tipo di turismo è rappresentato dall’asse lungo l’Auto-
Mondeval di Sopra (RF)
strada A4 Verona – Venezia; - turismo alternativo: percorsi pedonali, ciclabili, equestri, turismo religioso sono attività da sviluppare e mettere in rete; - turismo equestre; - Rete Escursionistica Veneta (R.E.V.); - attività sportive non di massa: golf, volo, equitazione e vela; - la rete delle città murate medioevali, la rete delle ville e castelli.
Nelle zone marine si dovrà favorire la riqualificazione e ristrutturazione delle strutture ricettive, sostenendo il recupero e la riutilizzazione o la sostituzione di quelle esistenti in modo tale da non modificare il numero complessivo dei posti letto disponibili. Nelle nuove costruzioni dovranno essere utilizzati materiali biologici e dovranno essere utilizzati metodi che prevedano risparmio energetico.
I piani regolatori dei Comuni dovranno tenere conto di quanto stabilito dai Piani territoriali di coordinamento provinciali e dalla “ R.e.v. - Rete escursionistica veneta” che prevede una “rete” di percorsi e itinerari turistici regionali di alta attrattività. L’obiettivo è quello di creare uno strumento per orientare i finanziamenti pubblici in materia di turismo creando dei circuiti tematici che possano mettere in rete i centri d’interesse turistico regionale. La rete escursionistica veneta prevede piste ciclabili, canali navigabili e percorsi a cavallo ad anello.